Un'altra possibilità

di Monica Morgan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuove conoscenze (Capitolo 1) ***
Capitolo 2: *** La festa rivelatrice (Capitolo 2) ***
Capitolo 3: *** La ragazza misteriosa (Capitolo 3) ***
Capitolo 4: *** Il momento della verità!!! ***
Capitolo 5: *** Le lacrime del dolore ***
Capitolo 6: *** Ascolta il tuo cuore ***



Capitolo 1
*** Nuove conoscenze (Capitolo 1) ***


 Mi stavo finendo di asciugare i capelli quando le paure per il primo giorno di scuola a Dolce Amoris vennero a galla.
Ero timida e per questo non sapevo se sarei riuscita a fare amicizia.
Verso le 10.30, una volta finito di asciugarmi i capelli ed essermi preparata per andare a dormire, decisi di reprimere le paure e di svuotare la mente così da addormentarmi più facilmente.
E fu così.
Appena toccai il cuscino, i miei occhi si chiusero e mi addormentai.
La mattina successiva fu una vera impresa per svegliarmi.
Mia mamma mi chiamò alle 7.00 perché dovevo essere a scuola per le 8.00, ma come il mio solito mi alzai alle 7.30.
Mi preparai velocemente, poi corsi come un fulmine in cucina dove c'erano latte e brioche ad aspettarmi.
Mangiai e poi mi fiondai sulla tracolla per controllare se c'era tutto l'occorrente per il mio primo giorno di scuola.
Si, c'era tutto, anche il mio inseparabile quaderno delle poesie.
Uscii di casa che erano le 7.50, ero in tremendo ritardo.
Corsi il più velocemente possibile, ma quando arrivai davanti al cancello della scuola la campanella era già suonata.
Mentre entravo a scuola frugavo nella tracolla per prendere libri e quaderni quando urtai contro un ragazzo, anche lui indaffarato a scrivere.
Per colpa della botta i miei libri caddero a terra insieme al quaderno del ragazzo.
Ero di fretta, così raccolsi velocemente i libri e mi rialzai.
Rialzandomi notai che il ragazzo aveva due occhi di differente colore, uno giallo e l’altro verde.
Pensai subito che non tutti i ragazzi hanno occhi così ma soprattutto che a lui stavo semplicemente a pennello.
"S-Scusa, non ti avevo visto" dissi io.
"Non fa niente, scusami anche tu"
"Grazie per avermi aiutato, ora devo andare, sono in ritardo"
“Aspetta, non so nemmeno il tuo nome”
“M-Mi chiamo Lun”
“Piacere Lysandre”
Non riuscii a rispondere,era come se la mia bocca fosse paralizzata, corsi via.
Tra una cosa e l’altra riuscii ad arrivare davanti alla mia classe, la 3B.
Era il momento, stavo per entrare in quella che sarebbe stata la mia nuova classe.
Entrai.
Il professore mi presentò.
“Voglio presentarvi Lun, la nuova studente e vostra nuova compagna di classe.
Prego signorina Lun, si vada pure a sedere”
Andai a sedermi vicino ad una ragazza dai lunghi capelli bianchi.
All’apparenza sembrava una ragazza simpatica e solare, iniziammo subito a parlare.
Mi parlò di Ambra e dei suoi scherzi, del suo ragazzo Leigh e delle loro passeggiate romantiche, mi parlò anche di Lysandre il ragazzo con cui mi ero scontrata.
Che vergogna se ci ripensavo.
Senza nemmeno accorgermi le lezioni erano già finite.
Stavo uscendo da scuola quando Lysandre mi chiamò.
“Lun!!!”
“Si”
“Volevo ridarti il tuo quaderno”
“Come fai ad avercelo tu”
“Si vede che stamattina quando ci siamo scontrati per sbaglio l’ho preso”
“L’hai letto?”
“No, non sono il tipo di ragazzo che ficca il naso da tutte le parti”
“Meno male, sarei sprofondata nella vergogna se no”
Fece un piccolo sorriso, mamma mia, com’è bello quando sorrideva.
“Sai, anch’io scrivo, compongo testi per la mia band, se vuoi qualche volta, te li mostro, mi farebbe piacere un giudizio altrui”
Divenni tutta rossa.
“M-mi farebbe molto piacere”
“Allora, è deciso” fece un altro sorriso.
“Ora devo andare, c’è Leigh che mi aspetta, ci vediamo domani”
“A domani”
Lysandre se ne andò e io tornai a casa, ero felice della giornata trascorsa.
Mangiai e poi andai a dormire.
Una nuova giornata mi aspettava.
.......................................................... Spazio dell'autrice. Ciao a tutti, Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Recensite e ditemi cosa ne pensate, se è brutta, se è bella, se devo aggiustare qualcosa. Grazie per l'attenzione e alla prossima. P.s. più avanti i capitoli diventeranno più interessanti.

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Capitolo 2
*** La festa rivelatrice (Capitolo 2) ***


La festa rivelatrice (Capitolo 2)


 
Andai a scuola sapendo di avere un’amica, Roslaya, e sperando di conoscerne altre, e così fu.
Durante la pausa Roslaya mi presentò Iris, una ragazza molto disponibile e sempre pronta ad aiutare,Melody una delegata a cui piace Nathiel un altro delegato che ho conosciuto e conobbi anche Violet, anche lei, come me, una ragazza timida ma che sa disegnare benissimo.
Passammo tutta la giornata insieme, ci divertivamo, ridevamo, scherzavamo, eravamo un gruppo compatto e felice.
Alla fine della giornata, eravamo già d’accordo per vederci.
Sabato sera, alle 9.00, tutte insieme per divertirci a passo di danza.
Per mia gioia la serata era già arrivata, non riuscivo a credere che già una settimana nel mio nuovo liceo era passata, era una cosa incredibile.
Durante la settimana ho conosciuto anche Castiel, un ragazzo a cui non piace prendere ordini e migliore amico di Lysandre.
Per la festa, indossai un lungo vestito rosa,delineava bene la forma del mio corpo e come tocco finale, aveva la schiena scoperta con un fantastico fiocco alla vita.
 Alla festa,vennero all’ultimo minuto anche Lysandre, Leigh e Nathiel, doveva venire anche Castiel ma ha dato buca.
La festa era in un grande giardino pieno di fiori e profumi.
Rose, tulipani, gigli, di tutto e di più.
Il posto lo aveva scelto Roslaya e lei per questo ha gusto.
C’era già tanta gente che ballava, così, ci aggiunsimo anche noi.
Roslaya andò con Leigh,Iris, Melody e Violet si presero Nathiel e io rimasi da sola.
Decisi così di andare a prendermi da bere al buffet, ma , proprio quando meno me lo aspettai, qualcuno mi prese la mano.
Era Lysandre!!!!
“Ti va di andare a ballare?” mi disse.
“S-Si” risposi.
Mi portò con se, mi mise una mano intorno alla schiena e iniziammo a seguire il ritmo della musica.
Appoggiai lentamente la mia testa sul suo petto, non percepivo rifiuto, così, ci rimasi.
Era così bello, avrei voluto ballare con lui tutta la notte ma sapevo benissimo che prima o poi questa favola sarebbe finita, così alzai lo sguardo e cercai i suoi occhi.
Li trovai, lui, ricambiò lo sguardo.
Eravamo persi uno negli occhi dell’altro, eravamo in sincronia, quando sentii la sua mano accarezzarmi il viso, poi, mi avvicinò alle sue labbra, sempre di più, sempre di più, fino a quando non ci incontrammo.
 Fu un bacio tenero e pieno di passione, fu il mio primo bacio, un primo bacio indimenticabile.
Un sorriso si creò sul nostro viso.
Ero così felice che nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento solo che però era ora di tornare a casa, la festa era finita, il tempo passa in fretta quando ci si diverte.
Lysandre si offrì di riportarmi a casa.
Salutammo tutti e ci incamminammo verso casa mia.
Durante il tragitto, abbiamo avuto la possibilità di parlare di svariate cose.
Dall’epoca vittoriana alle poesie, dai suoi concerti alla moda, ne abbiamo fatti di discorsi.
Arrivammo davanti a casa mia, lui mi baciò un ultima volta e poi mi sussurrò all’orecchio:”Buonanotte, amore mio” poi, se ne andò.
Rientrai in casa, salutai i miei genitori e andai a dormire.
Quella notte, feci sogni fantastici.

......................................................................
Spazio dell'autrice.
Rieccomi, allora, che ne pensate?

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Capitolo 3
*** La ragazza misteriosa (Capitolo 3) ***


La ragazza misteriosa (Capitolo 3)

 Avevo appena finito di cambiarmi quando ricevetti un messaggio da Lysandre (i numeri di cellulare ce li avevamo scambiati la sera prima).
“Sono davanti casa tua, ti aspetto” diceva il messaggio.
Presi la tracolla, salutai i miei genitori e mi fiondai fuori.
Lysandre era appoggiato ad un albero che mi aspettava, era così bello.
Io mi avvicinai, ci guardammo dritti negli occhi e poi un bacio sigillò quel momento, poi, ci incamminammo verso la scuola.
Durante il tragitto mi parlò del concerto che avrebbe fatto a breve e a cui ero stata appena invitata, mi parlò  anche di tutte le litigate che facevano Castiel e Nathiel erano davvero buffi quando litigavano.
 Una volta arrivati a scuola, ci aggregammo al nostro gruppetto e parlammo del più e del meno.
Un momento dopo, la campanella suonò e ci dirigemmo in classe.
Le ore sembravano non finire più, per fortuna che esiste la pausa.
Uscimmo tutti in giardino e io e le ragazze iniziammo a parlare.
Iris: “Avete sentito della nuova alunna?”
Io: “Nuova alunna? Non ne sapevo niente!”
Roslaya: “Già, nemmeno io!”
Melody: “Io si, doveva venire oggi, ma ancora non è passata in sala delegati per consegnare il modulo”
Ah, il modulo, che cosa complicata!!!
Ad un tratto, mia madre mi chiamò al cellulare.
Mamma: “Ciao tesoro, ti disturbo?”
Io: “No, sono in pausa,perché?”
Mamma: “Non è che potresti chiedere a Lysandre di venire a cena da noi una di queste sere?”
Io: “Si, non c’è problema, ma papà ci sarà?”
Mamma: “Si, non ti preoccupare, in questi giorni ha poco lavoro da sbrigare e quindi rientra a casa presto!!”
Io: “Ok, allora se è così non c’è problema!”
Mamma: “Perfetto, ciao e fai la brava”
Io: “Si mamma”
Chiusi il cellulare e tornai dalle mie amiche.
Dopo un po’ era già ora di ritornare in classe, così ci avviammo.
Io e Iris eravamo più avanti delle altre così quando eravamo quasi arrivate alla nostra classe vidimo Castiel in un angolo.
Era molto nascosto e quindi non riuscivamo bene a vedere quello che stava facendo ma sembrava in compagnia di una ragazza.
Cercavamo di mimetizzarci tra gli armadietti per osservare la scena quando Roslaya ci chiamò.
“Lun, Iris, ma che state facendo?”
Saltammo per lo spavento.
“Che colpo che ci hai fatto prendere Roslaya!!” disse Iris.
“Scusatemi, ma che state facendo?”
“Stiamo osservando quello che succede là in fondo” rispose Iris.
“Osservando!! Io direi spiando!!”
“Dipende da come si pensa!!”
“Silenzio ragazze che se no ci scoprono” dissi io.
Stemmo in silenzio fino a quando Roslaya disse che la ragazza con Castiel era…

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Capitolo 4
*** Il momento della verità!!! ***


 Era Ambra!!!!!
Ambra era la ragazza avvinghiata al collo di Castiel, sembrava quasi che Castiel volesse baciarla, ma, quando mi notò si scostò bruscamente da lei.
“Ei, ma che fai stupido!!!! Perché mi tratti così!!!!!”
“Gira i tacchi Ambra, non voglio niente a che fare con te!!!” detto questo Castiel se ne andò e passò vicino a noi.
“E voi? Avete intenzione di restare lì tutto il tempo???!!!” disse con il suo solito sorrisetto diabolico.
Io e le altre decidemmo di andare subito in classe per evitare problemi, ma soprattutto, per evitare Ambra, ma come dice il detto: “Parli del diavolo e spuntano la corna!!!” Ambra ci chiamò infuriata.
“Brutte cafone che non siete altro!!!! Permettetevi ancora una volta di spiarmi e giuro che ve la faccio pagare!!!!”
Sembrava una che si era appena svegliata, i suoi capelli erano dritti e aveva il volto che faceva invidia addirittura ad Hulk!!!!
“Senti è, scendi dal piedistallo signorina!!!!”
Ho mamma, non riuscivo a credere a quello che avevo appena detto, io che ero sempre timida avevo detto una cosa del genere!!!!
Non credevo nemmeno a me stessa, tutte mi facevano i complimenti.
“Questa me la paghi!!!!” disse Ambra più infuriata che mai.
“Carta di credito o contanti?” risposi.
Se ne andò con il fumo che gli usciva dalle orecchie.
……………………………………………………………..
 
Più tardi, in classe.
Castiel era ormai da tutta l’ora che mi fissava, forse si era arrabbiato per prima, o magari avevo qualcosa in faccia.
Per sicurezza chiesi a Roslaya, mia vicina di banco, ma disse che non avevo nemmeno un’imperfezione, allora, perché mi guardava così insistentemente?
Le lezioni finirono, meno male, ancora un’ora così e avrei dato in escandescenza.
Uscii dalla classe, salutai tutte le mie amiche e poi andai da Lysandre che era vicino a Castiel.
“Ciao Lys!!!” esclamai.
“Ciao amore mio, lo sai che mi sei mancata!!!” disse molto dolcemente.
Mentre rispondevo, mi prese alla vita e mi avvicinò a lui, mi baciò appassionatamente, ma, i miei occhi non poterono sottrarsi alla vista del volto di Castiel.
Era visibilmente scocciato del bacio tra me e Lys, ma perché?
Lys, dopo un po’, mi salutò, doveva correre a casa.
Io, mi diressi al mio armadietto, lo chiusi e mi girai.
Castiel era a pochi centimetri dal mio viso, avevo paura di quello che mi voleva fare.
 
Avevo una voglia tremenda di baciarla, ma non potevo, era la fidanzata del mio migliore amico, non potevo fargli questo, ma ormai, ero così vicino alle sue labbra….
Sentivo il mio cuore battere forte, cercavo di farlo rallentare, ma era per me impossibile.
Cercavo di fermarmi, volevo fermarmi, ma alla fine, non ce la feci.
Le mie labbra accarezzarono le sue, non sentivo da parte sua un rifiuto, così, continuai.
Era una sensazione formidabile, nella mia mente sentivo solo gioia e nient’altro, era da molto tempo che non provavo una sensazione del genere, pensavo seriamente che lei potesse essere quella giusta, la ragazza che avrebbe fatto uscire il vero Castiel.
Ero immerso in quel fantastico momento quando sentii la voce di Nathiel.
Santo cielo, ci aveva scoperti.
Mi prese per un braccio e cercò di strattonarmi a terra, io, però, rimasi in equilibrio.
“Ma sei idiota!!!” disse Nathiel.
“Io sarei quello idiota?? Sei tu che mi volevi strattonare a terra, deficiente!!!”
Qui le cose si mettevano male, Nathiel sarebbe andato a fare la spia a Lysandre e di sicuro Lun ci avrebbe rimesso e io non volevo.
Cercai di spiegare a Nathiel la situazione implorandolo di non dire niente ma non ne voleva sapere.
Lun, intanto, era in un angolo, visibilmente scossa per l’accaduto.
Nathiel iniziò a tirarmi pugni in faccia, era per lui una scusa più che sufficiente per fare a cazzotti con me.
Io, lo presi per il colletto della sua stupida camicia da segretario e lui buttai contro gli armadietti.
 La rissa iniziava a farsi pesante, ad un tratto, Lun venne a separarci.
“Smettetela!!”
Aveva le lacrime agli occhi e in quello stato si rivolse a Nathiel.
“Ti prego, non dire niente con Lysandre, non voglio farlo soffrire, fallo per me Nathiel”
“Io.. non so…”
“Ti prego..”
Iniziò a piangere.
“E va bene, ma non voglio più vedere un a situazione del genere, capito???”
“Promesso”
Andò ad abbracciare Nathiel e io me ne andai.


 
Continua…





Ciao a tutti!!!!
Caspita, da quanto tempo che non pubblicavo un capitolo di questa fan fic!!! Scusatemi tanto.
Per prima cosa, ringrazio le persone che hanno recensito perchè mi sono state di grande aiuto e io le ringrazio molto.
Come seconda cosa vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno messo la mia fan fic nelle seguite e nelle ricordate, grazie infinite e infine, ma non per questo meno importante, vorrei ringraziare tutte le persone che si sono limitate a leggere la mia fan fic, anche se non avete commentato non fa niente, il solo fatto di averla letta mi fa piacere! :D
Spero di ricevere altre recensioni e scusatemi se questo capitolo è corto o ve troppo veloce, purtroppo era già scritto e non ho avuto tempo di sistemarlo.
Vi prometto che poco a poco le emozioni arriveranno!! ;D
Aspetto con ansia le vostre recensioni e scusatemi per questo angolo dell'autrice che sta diventando un papiro!
Buona giornata e tutti eeee ciaooo!! :D

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Capitolo 5
*** Le lacrime del dolore ***


 Avevo gli occhi rossi per il tanto pianto.
A fatica mi ero trascinata a casa dopo l’accaduto a scuola.
Avevo la camera inondata di fazzoletti, la porta era chiusa a chiave e fuori c’era mia mamma che urlava perché voleva entrare.
Ma io no, non volevo, volevo semplicemente rimanere da sola a deprimermi e a mangiare una coppa enorme di gelato al cioccolato.
Avevo baciato il migliore amico del mio ragazzo, che razza di fidanzata ero!!!
Mi facevo ribrezzo da sola, solo a guardarmi!!!
Intanto, nel mio corpo, saliva un’emozione che non potevo reprimere, un sentimento che nemmeno volevo reprimere, un odio profondo per una persona che prima era mia amica.
Quell’odio, era per Castiel!!!
Come aveva potuto baciarmi?
Non aveva pensato a Lys?
Avevo tante domande chiuse dentro di me che volevano al più presto una risposta!!!
Ad un tratto, sentii una voce molto famigliare, una voce che non potevo non riconoscere, quella voce era di Roslaya!!!
Le urla di mia mamma si interruppero, Roslaya le disse di andare e che ci avrebbe pensato lei.
“Lun” disse dolcemente.
“Lun, ti prego aprimi, tua madre mi ha chiamato, è preoccupata, non ti ha mai visto così!”
Le sue parole mi fecero reprimere ancora di più!!!
Dopo un po’, non ce la feci più, con tutte quelle sue richieste di entrare, cedetti e le aprì.
“Finalmente!” non fece in tempo a continuare la frase che subito mi buttai tra le sue braccia.
“Lun” esclamò.
Le bagnai la maglietta di lacrime, era visibilmente preoccupata per me, era la prima volta che mi vedeva così.
Quando riuscii a togliermi dall’abbraccio, ci sedemmo sul mio letto.
Roslaya, voleva sapere tutto.
All’inizio, non sapevo se raccontarglielo oppure no, ero molto indecisa, alla fine, però, decisi di dirglielo, sapevo che non avrebbe detto niente a Lys, anche se così vicina a lui.
Roslaya promise di non dire niente a nessuno, questo sarebbe stato un segreto tra me, lei, Nathiel e Castiel.
Iniziai così a parlare.
Le spiegai tutto l’accaduto tra una lacrima e l’altra, le spiegai il bacio, lo scontro, rimase scioccata.
“Ti prego Roslaya, non avercela con me, mi sento già in colpa da sola”
“Non ho mai pensato di incolparti, la mia domanda però è una sola: Perché hai ricambiato il suo bacio?”
“Sinceramente, non lo so nemmeno io, lui mi ha baciata e io sono rimasta immobile, in un certo senso non ho nemmeno ricambiato il bacio, sono solamente rimasta paralizzata!”
“Ma mentre ti baciava, a cosa stavi pensando?”
Mi bloccai, a quelle parole riuscivo solo a pensare a Lys, era Lys il centro dei miei pensieri in quel momento.
“Ei, Lun…ci sei?”
Roslaya mi riportò alla realtà.
“Lys” esclamai senza nemmeno un cenno di titubanza.
“Cosa? In che senso Lys?”
“Stavo pensando a Lys mentre Castiel mi baciava, pensavo a lui e al male che gli stavo facendo!”
 
Si vedeva chiaramente che era profondamente in colpa per l’accaduto.
Lei amava Lysandro e non gli avrebbe mai voluto fare del male, c’era solo un problema da affrontare adesso.
Raccontare tutto a Lys!!!
Si, è vero, all’inizio doveva rimanere un segreto, ma insieme abbiamo capito che le bugie non vanno bene, e soprattutto hanno le gambe corte, così, in qualche modo glielo avremmo detto.
Per questo problema, io e Lun passammo tutta la notte insonne insieme per trovare il migliore modo per dirglielo.
Avevamo molte idee, ma nessuna era buona al punto giusto.
Arrivarono le 7.00 del mattino, dovevamo andare a scuola e ancora non avevamo la minima idea su che cosa fare.
La colazione a casa di Lun fu davvero dura.
Sua mamma era ancora scossa per la sera precedente, lei e Lun, non si sono parlate per tutto il tempo.
Povera, non era un periodo facile per lei questo.
Uscimmo, prima di andare a scuola dovevamo passare da casa mia a prendere le mie cose.
Arrivammo davanti al cancello, Leight era sul luscio della porta, io e Lun avanzammo un po’ di più.
Riuscimmo così a vedere….

 
 
Continua….






Ciao di nuovo a tutti!!!!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Vi prego, continuate a recensire, anche critiche costruttive, che quelle, sono le mie preferite!!!! ;D
Ringrazio ancora tutti e se siete arrivati fino qui a leggere, be, ragazzi, siete dei GRANDI!!!!!!
Ciao, un bacio!!!!

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Capitolo 6
*** Ascolta il tuo cuore ***


Ascolta il tuo cuore

 Nathiel!!!
Cosa ci faceva lui a casa di Roslaya???
Da quel che mi risultava, Nathiel non era il tipo da aggirarsi da quelle parti della città dato che la sua casa si trovava dalla parte opposta, per questo c’era solo una spiegazione: era lì per dire la verità a Lys!!!
Sapeva, che ogni mattina passavano lui e Leigh da Roslaya per prenderla e andare insieme a scuola, per questo era certo di trovarlo!!!!
“Roslaya, dobbiamo fermare Nath!!!”
“Mi dispiace Lun, ma è troppo tardi!!!” mentre diceva questo, mi indicava con il dito il luscio della porta.
C’era Lysandre con Leigh e stava parlando con Nath.
“Credimi Lys, è successo veramente”
“No, no!!!Non ci credo, Nathiel non ci credo!!!”
Lysandre stava battendo le mani energicamente contro la porta, iniziava a spaventarmi.
“Lun, cosa facciamo?”
“Non lo so Roslaya, inizio ad aver paura!!!”
“Non ti preoccupare, andrà tutto bene”
Ad un tratto, sentimmo delle urla.
Lysandre se ne stava andando infuriato, dietro c’erano Leigh e Nathiel che cercavano di trattenerlo, ma senza successo.
Istintivamente gli corsi dietro, gridavo per farmi sentire ma niente, Lys aveva già svoltato l’angolo.
Avevo vicino Nathiel, con uno scatto mi girai e la mia mano finì sulla sua guancia.
La sua testa, all’urto, si girò.
Un sonoro rumore esplose.
Si potevano già vedere le cinque dita della mia mano sul suo volto.
“Come hai potuto!!! Eri dalla nostra parte!!! Perché? Perché?”
Scoppiai in un pianto liberatorio.
Battevo i pugni sul suo petto, poi inizia a scalciare, e lui, era lì,impassibile, immobile.
Non avevo mai visto questo suo lato, così oscuro, mi chiedo perché proprio in quel momento doveva uscire.
Venne Leigh a spostarmi aiutato da Rosa.
“Lun, adesso basta, te e Rosa pensate a trovare Lys che a Nath me ne occupo io”
Mi fermai, guardai per un attimo Leigh e poi mi diressi  nella stessa direzione di Lys correndo con Roslaya.
Svoltammo un paio di isolati fino a ritrovarci a scuola.
Ero sicura che fosse lì, lo potevo sentire, lo sentivo nel mio cuore.
“Come hai potuto? Eravamo migliori amici!!!”
Sentimmo parlare, era Lys, poi un botto.
Corremmo all’interno.
C’era Castiel a terra con un’ occhio nero e il labbro che sanguinava, Lysandre, invece, si teneva la mandibola.
Eravamo arrivate troppo tardi.
Corsi verso Lys.
Stava per sferrare un altro colpo a Castiel ormai già riverso a terra.
Mi aggrappai al suo collo, ma lui, con una scossa, mi scaraventò a terra facendomi battere la testa.
Sentii un forte dolore, poi, più nulla.
Vedevo sfocato, tutto era diventato un qualcosa di indistinto.
Riuscivo solo ad intravedere due figure, dovevano essere Cass e Lys, poi, una più vicina, una figura che sovrastava il mio corpo.
Dai capelli, riuscivo a capire che era Roslaya.
"Lun, stai bene? Lun, mi senti?"
Parole rimbombavano nella mia testa.
Ad un tratto, a queste parole, si aggiunsero urla, grida, e solo una persona sbraitava in questo modo....
La direttrice!!!
Gridava a gran voce: "Che diamine è successo? Questa è una scuola,non un centro ricreativo.
Di corsa nel mio ufficio!!!"
Tentai di alzarmi, ma ricaddi a terra.
Le mie gambe non rispondevano ai comandi.
Con tutta la forza che avevo in corpo, ci riprovai.
Roslaya cercava di tirarmi da un braccio.
Continuavamo a provare, finchè, alla fine, riuscii a rimettermi in piedi.
A passo lento, mi diressi verso l'ufficio della direttrice.
La testa mi faceva sempre più male.
All'inizio, pensavo che il dolore si fosse attenuato,invece, mi sbagliavo.
Aumentava ad ogni passo che facevo.
Con l'aiuto di Roslaya arrivai davanti alla porta dell'ufficio.
Sentivo le voci di Lys e Cass.
"Vuoi che entri?" mi domandò Roslaya.
"No, no, non ti preoccupare, vai pure, grazie per avermi aiutato" risposi.
Mi girai.
Feci un respiro profondo ed entrai.
La direttrice era seduta dietro alla sua scrivania in legno, con tutti i capelli all'aria e il volto come un peperone.
Lys e Cass,invece, erano seduti davanti alla scrivania.
"Ah, bene, è arrivata anche lei signorina, sono davvero delusa dal suo comportamento e anche da quello del signorino Lysandre, non me lo sarei mai aspettata da voi!!!"
Si fermò, fece un respiro e continuò.
"Questa è una scuola e qui ci vuole disciplina, e se voi non sapete cos'è, ve la insegnerò io!!!!"
................................
Dopo 20 lunghissimi minuti uscimmo dal suo ufficio.
Come punizione ci aveva tutti sospesi.
Lys se ne andò dalla parte opposta a quella di me e Castiel senza nemmeno darmi il tempo di spiegare.
Io, mi avviai verso l'uscita della scuola per poter andare a casa.
Non avevo intenzione di passare un altro minuto di più in quella scuola.
Però,non feci in tempo a fare due passi, che una mano forte e calda mi prese il polso.
Mi ritrovai tra le braccia di Castiel.
“Castiel, smettila, non ti è servito da lezione quello che è successo?”
“Ti prego, dammi la possibilità di spiegare!!!”
“Cosa vuoi spiegare? Di come mi hai rovinato la vita? Di come ci provi con tutte?”
“Ma cosa stai dicendo?”
“Stai scherzando spero, guarda che non mi dimentico Ambra avvinghiata al tuo collo!!!”
Fece un piccolo sorriso.
“Sei gelosa, per caso?”
“Ma non dire stupidaggini, no-non sono gelosa!!!”
Devo ammetterlo, non ero molto sicura della risposta che avevo dato.
“Comunque,Ambra era “avvinghiata” al mio collo, come dici tu, solo perché mi ha preso alla sprovvista,lo sanno tutti che ha una cotta per me!!!”disse.
Questa volta, dovevo dargli ragione, lo sanno tutti, anche io che ero arrivata quest’anno, che Ambra aveva una cotta per lui.
Ad un tratto, mi prese bruscamente dalla vita e mi avvicinò a lui.
Con una mano, mi spostò una ciocca di capelli che si era posata sul mio viso.
 Le nostre labbra si sfiorarono, per poi andare ad incontrarsi.
Con la mano mi avvicinò ancora di più a lui.
Eravamo talmente vicini da poter sentire i cuori di tutti e due battere forte.
 Castiel,con la sua mano, mi percorse tutto il corpo, dalla vita fino al collo, per poi andare a posarsi sulla mia guancia.
Le mie mani,invece, si andarono a posare tra i suoi capelli, così morbidi e lisci, era una sensazione fantastica.
Non avevo la minima intenzione di far finire quel bacio.
Volevo che durasse in eterno.
……………………………………………….
Ormai, era pomeriggio.
Il sole si preparava per tramontare e io, ero nella mia stanza a guardarlo.
Stavo ripensando a quella mattina.
Ne erano successe di cose, il mio cuore era diviso in due.
Da una parte, c’era Lys, così bello e misterioso.
Dal primo momento che l’avevo visto, fui attratta da lui.
Da lui, e dai suoi splendidi occhi,così belli da catturarti al primo sguardo, per non parlare del suo sorriso, che mi scioglieva ogni volta.
Ma, dall’altra parte, c’era Castiel, il ribelle.
All’inizio,era per me solo un amico,ma poi, dopo il nostro primo bacio, non ho capito più nulla.
Era riuscito a farmi girare la testa.
Passai ore e ore a pensare e a riflettere, non andai nemmeno a cenare.
Passai anche la notte immersa nei miei pensieri, fino a quando, verso mezzanotte, presi una decisione.
Ero convinta, ero riuscita a capire con chi dovevo stare veramente.
Avevo ascoltato il mio cuore, e lui, mi aveva dato la risposta.


 


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