The Fate Machine

di triedunture
(/viewuser.php?uid=34704)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


fate machine cap1

Questo è il futuro. Questo è il problema:

Il mondo non ci può più reggere, e tutti concordano che metà di noi se ne deve andare. Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno inventa una macchina che decide chi resta e chi muore. Nessuno sa che insieme di criteri la macchina utilizzi per giudicare le anime delle persone, ma fa sempre la cosa giusta, e uccide sempre la persona da meno.

La Macchina del Destino ha poche semplici regole:

1. Due persone entrano, solo una esce.

2. Ogni persona sulla terra deve entrarvi una volta, e una volta sola.

3. Il proprio numero capita casualmente in un qualsiasi momento della vita, e si deve andare.

4. Si hanno due opzioni quando capita il proprio numero: chiedere di avere un avversario selezionato in modo casuale, o scegliere un avversario.

5. Il proprio avversario, se scelto, deve acconsentire. Se casuale, il proprio avversario non ha scelta.

Ovviamente, ciò ha come risultato qualche strategia. Gli avversari scelti sono sempre pericoli cui si scampa per un pelo, poiché entrambi credono di poter battere l'altro. Gli scontri casuali sono rischiosi, perché si può essere messi in lizza contro qualcuno che ha meno possibilità di essere una persona “cattiva”, come un bambino piccolo.

Il sistema non è perfetto, ma funziona. Le persone sono leggermente più gentili di prima. Gira voce che la macchina però sappia quando si sta solo fingendo.

Quando capita il numero di Wilson, House ha una teoria.

“Scegli me,” dice.

Wilson lo schernisce. “Ti massacrerei.”

“Declinerò, naturalmente,” dice House. “Ti farà guadagnare del tempo per pensare a qualcuno di meglio.”

Wilson scuote la testa. “Non conosco nessuno che potrei battere che pure accetterebbe. Chiederò una selezione casuale.”

House ha già visto Cuddy entrare nella macchina e non fare ritorno (scontro casuale: un adolescente dell'India). Ha perso Chase contro Foreman (per un pelo), e Cameron era stata battuta due anni prima (casuale: un anziano signore dell'Inghilterra).

“La scelta casuale è da babbei,” ringhia House. “Scegli me.”

“No.”

“Scegli tuo fratello.”

“No!”

“Ti procurerà un altro mese o due se scegli me,” dice House. “Abbastanza tempo per fare in modo che i tuoi pazienti siano riassegnati, e tutte le tue faccende messe a posto. Poi puoi morire casualmente a sazietà.”

È la stoccata a proposito dei pazienti che fa la differenza; House sapeva che sarebbe stato così.

Quando House riceve la lettera ufficiale che chiede un suo Sì o No, aspetta il massimo di tre giorni prima di rispedirla. E quando Wilson entra nella macchina e lo vede lì in piedi, non è compiaciuto.

“Bastardo,” dice. La macchina si attiva, e un caldo bagliore rosso li circonda.

House ghigna. “Esattamente.” E la macchina calcola di conseguenza.




Traduzione di Novecento, betata da Brassica. Trovate l’originale alla pagina http://www.fanfiction.net/s/3709668/1/The_Fate_Machine

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


fate machine cap2 La traduzione è stata betata da Brassica, puntigliosa come al solito; per eventuali errori incolpate Novecento. Quest’ultima ha atteso a postare il secondo capitolo – avendo imparato che bisogna creare il bisogno nell’utente prima di diffondere il prodotto (eh, eh…) – e ringrazia coloro che hanno recensito il primo, sperando possa piacer loro altrettanto questa seconda parte. Trovate l’originale alla pagina.





Questo è il futuro. Questo è ciò che accade a Wilson e House all’interno della Macchina:

Il bagliore rosso cresce e si rafforza, divenendo splendente e infuocato. Entrambi gli uomini devono chiudere gli occhi e coprirsi le palpebre con le mani. Quando la luce si affievolisce, ne è rimasto solo uno.

Lui fissa il cumulo di ceneri ai suoi piedi.

“No,” dice, non arrabbiato dapprima, non sorpreso. Solo sicuro, assolutamente sicuro che questo non è reale. “No,” ripete.

Pochi momenti di riflessione ed esame, ed inizia a pestare i pugni sulle pareti di metallo, martellando contro la liscia pancia della macchina.

“Hai preso lui?!” urla. “Tu stupido fottuto pezzo di merda!”

Continua a sbattere i pugni contro la fredda parete argentea. Quando questi si coprono di lividi e si affaticano, getta tutto il suo peso contro la cosa, spalla e fianco, grugnendo come un linebacker1.

“Stupida bastarda! Hai sbagliato!”

Sta perdendo le forze ora, e crolla a terra, a sedere tra le ceneri e desiderando svanire.

La Macchina sembra percepire questo. Un click, da qualche parte in profondità nelle sue budella, ed una brillante luce verde inonda la camera.

Lui alza gli occhi al soffitto, il congegno metallico un labirinto di tubi e cavi. Un sottile braccio robotico snodato scende, aprendo e chiudendo un singolo occhio fotografico di fronte a lui. Questo lancia un chiaro sguardo all'uscita.

“Non me ne vado,” dice lui audacemente.

Questo si apre e richiude di nuovo. L'occhio ronza interrogativo.

“Non ho intenzione di andarmene.” Afferra i lisci bulloni del pavimento. “Non puoi continuare ad ammassare come pecore la gente qui dentro se rimango. Dovrai uccidermi.”

Il braccio si sposta bruscamente di lato prima di risalire. Una voce calma, femminile ma non umana, fluisce attraverso un altoparlante nascosto: Regola Uno. Due devono entrare, uno deve uscire.

“Sì, la Regola Thunderdome2,” dice disgustato. “Non m’interessa. Non me ne vado.” Passa invano la mano tra le ceneri sul pavimento, afferrandone manciate come sabbia sulla spiaggia.

Tu sei sicuro?

Un cenno affermativo, un respiro ansante.

È un'occorrenza inusuale. La Macchina suona sospettosa.

“Eravamo uomini inusuali,” risponde lui.

La Macchina tace per un lungo istante. Sta calcolando? Sta svolgendo algoritmi e mappando gli andamenti che possono seguire?

Non pregiudica lo Scopo, conclude infine, e il bagliore rosso ritorna.

Lui rovescia la testa all'indietro, lasciando che il calore gli riscaldi il volto e asciughi l'umidità sulle sue guance. Stringe un pugno di ceneri al petto, proprio sul cuore.

“Grazie,” sussurra prima che il rosso diventi nero.






N.d.T.:    1. Un linebacker è un giocatore della seconda linea di difesa nel football americano.
               2. L’Autrice fa riferimento al film “Mad Max 3: Oltre la sfera del tuono”, il cui titolo originale è “Mad Max 3: Beyond Thunderdome”. La Thunderdome è un’arena in cui i combattenti devono seguire un’unica regola, tradotta nella versione italiana con: “Due combattono, uno vive”.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=176539