An amazing Marauders adventure

di EmmaStarr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***
Capitolo 13: *** XIII ***
Capitolo 14: *** XIV ***
Capitolo 15: *** XV ***
Capitolo 16: *** XVI ***
Capitolo 17: *** XVII ***
Capitolo 18: *** XVIII ***
Capitolo 19: *** XIX ***
Capitolo 20: *** XX ***
Capitolo 21: *** XXI ***
Capitolo 22: *** XXII ***
Capitolo 23: *** XXIII ***
Capitolo 24: *** XXIV ***
Capitolo 25: *** XXV ***
Capitolo 26: *** XXVI ***
Capitolo 27: *** XXVII ***
Capitolo 28: *** XXVIII ***
Capitolo 29: *** XXIX ***
Capitolo 30: *** XXX ***
Capitolo 31: *** XXXI ***
Capitolo 32: *** XXXII ***
Capitolo 33: *** XXXIII ***
Capitolo 34: *** XXXIV ***
Capitolo 35: *** XXXV ***
Capitolo 36: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** I ***


I

“Ramoso?”

“...”

“Ramoso?”

“...”

“Ramoso, ma che fai, dormi?”

“SÌ! Sì, sì, sì, razza di barboncino svizzero che non sei altro, si dà il caso che all'alba delle tre di notte io stessi dormendo, chiaro?” sbotto alla fine, esasperato. Ieri abbiamo giocato la partita di Quidditch Grifondoro Serpeverde più sfiancante della storia (230 a 160, li abbiamo stracciati) e lui lo sa! Lui sa che ho voglia di dormire!

Ma chi me lo fa fare, chi me lo fa fare di dividere la stanza con un cerebroleso simile?

“Eeeehi, calmino! Volevo solo sapere che ore erano, grazie mille!” ghigna lui divertito, e si tuffa sotto le coperte. “Buonanotte!” dice allegro, la voce leggermente soffocata dagli strati di coperte.

Ah, buonanotte? Vedremo se sarà una buona notte, quando avrò finito con lui!

Con un barlume omicida negli occhi, mi alzo dirigendomi verso il suo letto.

“Accidenti, sbaglio o ho sentito un congiuntivo usato correttamente? James, dovresti fare i compiti a quest'ora, andresti di sicuro meglio in tutto.” sbadiglia una voce di fianco a me.

“Remus, così non mi faciliti il compito!” mi lamento, a metà strada fra il mio letto e quello del cane. “Già sono mezzo addormentato e devo uccidere Sirius; se poi ti ci metti anche tu che sei più vicino finisco con l'uccidere prima te e lui fa in tempo a scappare!”

“Ah sì?” sibila quel traditore del mio ex-migliore amico e neo-disturbatore di innocenti sonni tranquilli (che ben presto, ma non alle tre del mattino, avrà un nuovo soprannome, possibilmente più breve). “Allora penso che approfitterò della tua attuale debolezza e ti stenderò per bene!” e mi si scaglia addosso. Illuso! Con un balzo degno del migliore cercatore della scuola lo schivo, e lui va a finire dritto contro lo stipite del letto.

Con un guaito di dolore (già, lui non geme: guaisce) si rialza soffiando: “Oh oh, mio caro, hai puffato col barboncino svizzero sbagliato! Ti conviene cominciare a correre!”

“Che puffa, mi sto puffando addosso!” ridacchio, saltellando. “Prendimi se ci riesci!”

“Che cos'è tutto questo trambusto?” mormora il bell'addormentato di turno, stavolta Peter.

“Niente, Coda, tu riposa tranquillo. Ah, e se James domani non si presenta a lezione, non preoccuparti... sarà solo in infermeria!” ghigna Sirius.

“Ah sì?” comincio. “Allora io ti...”

“Per carità, ragazzi, finitela!” implora Remus, accendendo la luce. Tutti facciamo una smorfia. “Vi prego, insomma! Domani abbiamo il compito di Trasfigurazione, non sarebbe meglio essere un po' concentrati?”

Come come come? Ma è ingiusto! “Ha cominciato lui!” mi lamento, indicando Sirius.

Quel traditore fa una faccia molto offesa (tanto che sembra quasi credibile... il pulcioso) e ribatte: “Ma se gli ho solo chiesto l'ora!”

“Non mi interessa un fico secco, adesso vi rimettete a dormire e basta!” ordina Remus perentorio.

“Altrimenti?” facciamo all'unisono io e Sirius, ghignando malignamente.

Lui si affanna a trovare un buon pretesto, ma visto e considerato che ci ha già dato l'off limits per i suoi compiti dopo l'ultimo scherzo a Mocciosus, non può fregarci e lui lo sa.

“Va bene ragazzi, facciamo così. Se voi adesso la piantate e vi rimettete a letto, prometto solennemente di lasciarvi fare una malandrinata come si deve senza interrompervi o cercare di fermarvi in qualunque modo. Ma abbiate pietà, la luna piena è domani sera! Dovrò pur essere in forze!”

Prego? Ho sentito bene? Remus Jhon Lupin, altresidetto Lunastorta, noto prefetto e ligio alle regole, ha appena promesso che non ci impedirà il nostro prossimo scherzo?

Io e Sirius ci scambiamo un'occhiata eccitata, poi ognuno di noi si catapulta sul suo letto.

“Buonanotte!” gridiamo in coro.

“Remus, non spegni la luce?”

“Già, qui si cerca di dormire!”

Lui fa un sospiro e mormora un “Sono sicuro che me ne pentirò” rassegnato, poi spegne la luce.

Silenzio.

E se mi rimettessi a dormire?

Domanda scema. In effetti sto già dorm...

“James, che ore hai detto che erano?”

“SIRIUS!”

 

* * *

 

È mattina, il Sole splende e, cosa alquanto inconsueta, sono il primo a svegliarmi.

Ottimo! Allora posso torturare James per l'offesa subita stanotte. Farmi sbattere contro il letto! Ovviamente ero ancora mezzo addormentato, sia chiaro.

Ma in ogni caso sarà uno spasso svegliarlo prima che l'odiosa sveglia di Remus faccia il suo dovere... O qualsiasi cosa abbia al posto della sveglia, morta tragicamente qualche tempo fa causa forze ignote.

Ma come? Dev'essere un'impresa epica, megalomane, tremendamente geniale!

Acqua in faccia?

No, già fatto la settimana scorsa.

Trombetta nel timpano?

No, banale, troppo banale!

Solletico ai piedi?

No, infantile. Sono una persona matura e sensata, io.

Matura e sensata? Ma quando mai?”

Sobbalzo.

“Remus, ma da quand'è che leggi nel pensiero? No, sai, perché mi interesserebbe sapere cosa pensa Mary McDonald del mio...”

“Spiacente, non so leggere nel pensiero e comunque non verrei a dirti certe cose. No, genio, stai borbottando ad alta voce.” mi interrompe velocemente.

“Dai, non mi intralciare, devo vendicarmi per stanotte.” lo imploro.

“Allora è questa la Malandrinata a cui devo assistere in silenzio?” sogghigna lui.

Argh. No, no, assolutamente no! Un bonus del genere va tenuto per le occasioni speciali, e lui lo sa alla perfezione! Non è che adesso ci terrà incastrati con questo giochetto per sempre? E io che lo credevo una persona a posto!

“Sei uno sporco traditore, Lunastorta. E io che mi fidavo di te!” lo accuso, puntandogli il dito addosso.

“Assassino di sogni.” borbotta una voce dal letto di fianco al mio.

“Eh?” chiedo, sorpreso.

La testa di James fa capolino dal suo letto.

“Ho trovato il tuo soprannome. Ieri sera puntavo per “neo-disturbatore di innocenti sonni tranquilli”, ma era troppo lungo, e così...”

Scoppio a ridere.

“E assassino di sogni per te suona bene? Questa me la segno, Ramoso! Poi la ripeterò alla Evans e vedrai...”

“Non ci provare, razza di..”

Ma a quale magnificente razza canina io appartenga, perché sono sicuro che era questo che intendeva James, non lo saprò mai, perché l'adorata sveglia di Remus parte a suonare.

Ma... fermi tutti, questo non è il suono di una sveglia.

“Remus, ma che cos'è questo?” strilla James, balzando in piedi.

Io gli do ragione: abbiamo una banshee in stanza e nessuno mi dice niente?

Questa- lo corregge Remus afferrando dal suo comodino una statuetta a forma di orrenda vecchietta (lo sapevo, la banshee!) - È la mia punizione per aver ucciso Betty.”

Silenzio.

“La mia sveglia, precipitata giù dalla finestra il mese scorso!” spiega Rem alzando gli occhi al cielo. Ah, ora si spiega tutto! Betty, eh? Bei tempi... Forse abbiamo un po esagerato, quel giorno.

Però non possiamo vivere in una stanza con una banshee antipatica sul comodino di Remus, andiamo!

“Ottimo, mi sono sempre chiesto come siano le banshee nude, me la passi un secondo? Perfavore perfavore?” chiedo, col tono più dolce e gentile che riesco a trovare.

La statuetta, che ovviamente è animata, tenta di scappare, ma Remus, con un risolino, me la lancia. “Non traumatizzarla troppo, però: mi ci sono affezionato.” mi avvisa.

“Benone, allora!” affermo, prendendola, e... lanciandola con nonchalanche fuori dalla finestra.

La stessa sorte toccata a Betty.

E a qualunque altra sveglia che entrerà in questa stanza!

James scoppia in una fragorosa risata, mentre Remus si mette le mani fra i capelli e si precipita verso la bacchetta, pronto a lanciare un incantesimo di appello.

“Eh no, carino!” ridacchia James, prendendogliela da sotto il naso.

“James, no, devo salvarla!” urla disperato Remus, tentando (invano) di recuperare la sua bacchetta.

“Sirius, l'ordigno infernale è già distrutto?” mi chiede invece James.

Io mi sporgo dal davanzale. “Missione compiuta, capitano. Ancora una volta l'Inghilterra è salva.”

“Mi congratulo.” fa lui, stringendomi calorosamente la mano e lasciando la bacchetta a Remus.

“Anch'io.” rispondo con enfasi, restituendo la stretta.

“L'avete fatta grossa, ragazzi, è totalmente in frantumi!” si dispera Remus, con i patetici resti della torturatrice fra le mani. “E con questo avete sprecato il bonus di stasera!”

Mannaggia! Mannaggia mannaggia mannaggia mannaggia!

“Ehm... Sirius... nessuno dice mannaggia, sai?” fa James, parlandomi come se fossi un malato grave.

Ok. Devo fare qualcosa per il mio pensare ad alta voce.

“Comunque, caro, dolce, piccolo e ingenuo Lunastorta- fa James, passando un braccio intorno al collo di Remus -il patto diceva espressamente che tu non ci avresti ostacolato, invece hai cercato di prendere la bacchetta e perciò il bonus è ancora valido!” conclude con un sorrisetto di vittoria.

Il caro, dolce, piccolo e ingenuo Lunastorta cerca invano una scappatoia, ma poi si arrende, sbuffando.

Adoro il mio amico. È un genio.

“Lo so, Sirius, lo so, sono il migliore, non c'è bisogno che tu lo dica ad alta voce!”

Mannaggia!

 

* * *

 

Ho degli amici fantastici. Ho degli amici fantastici. Ho degli amici fantastici, sul serio. Ma allora perché, perché, perché hanno ucciso la mia povera banshee? Non me ne capacito. Già farli alzare è un delirio (la prova lampante di questo è Peter che praticamente mi sta dormendo in braccio, ma dobbiamo andare in sala comune prima che finiscano i muffin al cioccolato... come farei senza?), ma in ogni caso almeno se Peter dorme non può parlare.

Lo stesso non si può dire degli altri, che non fanno che parlare della mia maledettissima promessa, cercando in tutti i modi di trovare uno scherzo che, a sentir loro, valga la pena.

Accidenti a me!

Ma me la sono cercata, perciò stringo i denti e non mi lamento.

Oh, vedo la luce, è la terra promessa? No, meglio ancora: la sala comune! Posso liberarmi di questo peso che ha nome Peter Minus e che (orrore e raccapriccio) mi sta sbavando addosso...

“Oh Lunastorta, se sei ancora vivo là sotto, vedono forse i miei occhi il piatto dei muffin al cioccolato? E sono io che ho un abbaglio, o ce n'è rimasto solo uno? Oh-oh, ma sembra che Frank l'abbia adocchiato... ahi ahi ahi...” No! No, Sirius sta scherzando, non può essere...

Riemergo dai rotoli di Minus che mi si stanno spiaccicando addosso e vedo poco lontano da me il meraviglioso piatto argentato e luccicante, ma troppo, troppo, troppo vuoto... e la mano assassina di Frank che si avvicina troppo, troppo velocemente... non farò mai in tempo... déi del cioccolato, aiutatemi ve ne prego!

“Spiacente amico, uno in meno ti può fare solo bene, dammi retta. Qui c'è chi ne ha più bisogno di te!” Oh, lode e gloria per sempre a James Potter, colui che ha salvato il mio adorato muffin dalle grinfie dell'avido divoratore, e che ora, sorridendo, se lo sta mettendo in... un attimo: cosa?

“JAMES!”

“Scherzavo, scherzavo, caaalmo! Un po' di riconoscenza, no? Ho salvato il tuo (e sottolineiamo il fatto che ho detto tuo) muffin dall'attacco di numerosi pretendenti assetati di sangue e tu mi ripaghi così?” sporge il labbro con una faccia da cocker che farebbe invidia persino a Sirius (il che è tutto dire) e mi lancia il muffin.

“Numerosi e assetati di sangue non direi, eh, Ramoso?” insinua Sirius.

James mi guarda, come a invitarmi a difenderlo, ma ehi, sto mangiando, non è educato!

“Data la mia immensa e pressoché illimitata...”

“Immensa e illimitata vogliono dire la stessa cosa, James.” fa notare Peter. No! Ma allora è sveglio! E siamo ancora nel 1977! Da non crederci...

“Ah sì? Vabbè, è totalmente ir-ri-le-van-te.” scandisce bene James, indispettito. “Stavo dicendo che passerò sopra al tuo ignobile affronto, ma solo perché stavamo parlando di una cosa più importante, nevvero, caro il mio Felpato?”

“Ma assolutamente sì, oh mio adorato Ramoso!” sghignazza il suo degno compare.

“Non si parlava forse di come sfruttare al meglio il bonus che il nostro amato Remus ci ha concesso stamattina alle tre di notte?”

“Che bonus?” fa una voce da dietro di me.

“Ah, Evans!” dice allegro James. “Sapessi cosa ha promesso Remus...”

Io faccio dei frenetici gesti di diniego con la testa (in bocca ho un altro muffin, ok? Lo so come si moltiplica il cibo, perché io studio) ma lui sembra intenzionato ad andare avanti, quando Silente fa segno di fare silenzio ed ascoltarlo.

Salvo per un pelo!

Comincia il discorso:

“Allora, ragazzi! Ora che ci siete tutti...- e lancia un'occhiata a noi quattro in particolare- possiamo cominciare. Da oggi in poi, per quanti di voi fossero soliti... ehm... vagolare per i corridoi, devo informarvi che il quinto piano è zona vietata. Evitate assolutamente di andarci, perché potreste pentirvene molto amaramente. Grazie per la vostra attenzione, ora potete andare a lezione!”

E la sala, manco a dirlo, si riempie di un brusio eccitato.

* * *

Angolo dell'autrice:

Ehilà! Ok, per ora mi faccio chiamare autrice, quando sarà troppo smetterò, giuro.

Prima che mi linciate, la banshee sarà utile in seguito, quindi drizzate le orecchie...

Passando alle cose serie, che ve ne pare? Premetto che non sarà tutto così demenziale, questa è una specie di introduzione... Ma suppongo abbiate capito che la promessa di Remus e l'avviso di Silente siamo collegati...

E adesso che succederà?

Ah, farò sempre tre POV a capitolo, cercherò di sforzarmi per Peter ma non posso promettervi niente u.u E, scuola permettendo, aggiornerò sempre di lunedì...

Ho detto tutto? Sì? Allora non mi resta che cercare di corrompervi per una recensioncina-ina-ina-ina, magari proponendovi un muffin al cioccolato cortesemente offerto da Remus! … ehm... no?

Allora a presto, grazie a quelli che recensiranno, metteranno fra seguite\preferite\ricordate...

Un bacio

Emma

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Capitolo 2
*** II ***


II

Silente sarà anche un genio e tutto, ma come fa a non capire che se vieti a James Potter e alla sua banda di fare una qualunque cosa, loro ci si fionderanno a capofitto? E per di più trascineranno dietro Remus, il migliore dei quattro... a volte penso che mi piacerebbe tanto mettermi con Remus per far ingelosire Potter, giusto per togliergli dal viso quella sua stupida aria strafottente... Ah, che goduria sarebbe, al suo prossimo “Ehi, Evans, vieni a Hogsmeade con me, sabato?” rispondere con uno “Scusa tanto, Potter, ma ho già un impegno: esco con Remus Lupin, lo conosci, no?”

Sarebbe fantastico, peccato che fra me e Rem ci sia solo una bella amicizia... Neanch'io posso pensare di sfruttare così una persona.

Ma a proposito di quella persona... dove si sono cacciati quei quattro?

Incredibile: io ero qui, bella tranquilla e serena a pensare ai fatti miei e loro se la squagliano così!

Se non avessi la bocca piena di muffin, griderei a pieni polmoni per lo sconforto.

Ma c'era un piatto pieno qui vicino... al posto di Remus... Ah, finalmente qualcuno che sa moltiplicare il cibo!

Ma non devo distrarmi, quei quattro non sanno con chi hanno a che fare, mentre io so esattamente dove sono andati: per oggi trasfigurazione può fare a meno di me, io ho una cosa da fare al quinto piano.

Correndo per i corridoi deserti, comincia a venirmi il dubbio che questa non sia stata poi una grande idea.

Insomma, e se non li trovo? Sto saltando una lezione, per l'amor del cielo! E sono Prefetto, anzi, da quest'anno anche Caposcuola!

Ma alla fine la mia pazienza viene ripagata, perché da dietro un angolo li sento bisticciare.

“Ragazzi, vi prego, farò qualunque cosa... ma se Silente ha detto di non andare ci sarà un motivo! E il compito di Trasfigurazione...”

Ommioddio! Oggi c'era un compito di Trasfigurazione! La McGranitt mi ucciderà... a meno che io non gli porti quattro studenti beccati al quinto piano.

Ora li devo seguire senza far rumore.

“...Eh no Lunastorta, hai promesso che non ci avresti ostacolato, e il bonus lo vogliamo usare qui! Ma se vuoi, facciamo a votazione! Io, Ramoso, in quanto Malandrino dico sì!”

“Io, Felpato, in quanto più Malandrino di te, voto sì!”

“Ehi, non è vero!”

“Taci tu! Peter? Ti prego ti prego ti prego, Peter! Ti farò copiare tutto il compito, giuro!”

“Ehm...”

“Peter, non puoi farti comprare! Mi vuoi davvero deludere così?”

“Ehm, no, certo che no... io voto sì.”

“Peeeerfetto! Maggioranza vince, Remus, tre a uno! Andiamo, ci siamo quasi!”

Esatto Black, ci siete quasi, e appena metterete piede nel quinto piano ve la farò pagare!

Ma non ho fatto i conti con un esserino assai fastidioso e maligno...

“Oh, bellezza, che ci fai in giro per i corridoi? Non dovresti essere a lezione?”

“Vattene, Pix!” sibilo.

“Adesso chiamo i tuoi amichetti! EHI; VOI QUATTRO! DICO A VOI, MALANDRINI MIEI! GUARDATE UN PO' CHI C'È?”

Il marrano, ignorando i miei pietosi tentativi di zittirlo, continua ad urlare finché i quattro non si girano.

La faccia di Potter è un puro ghigno malefico.

“Ehi, Evans! Non c'era bisogno di inseguirci, se volevi stare con me bastava dirlo, eh?”

“Sei nei guai fino al collo, Potter!” soffio. “Appena ti porterò dalla McGranitt...” ma quell'idiota di un Black, sorridendo, mi si para davanti.

“Ma come, cara, piccola Evans! Noi stavamo solo accompagnando James in infermeria, non vedi le orribili bolle verdi che ha sul viso?”

E Potter, sorridendo, con un colpo di bacchetta si fa apparire addosso delle schifosissime bollicine verdi.

“Ecco, visto? E l'infermeria è da questa parte. Ma tu, tu che ci facevi in giro per i corridoi? Se lo sapesse la McGranitt...” e scuote la testa con aria afflitta.

“No! Non glielo direte, vero?” chiedo, preoccupata. Ho una reputazione, io! “E comunque alla storia delle bolle non crederà mai nessuno!” aggiungo, per sembrare più credibile. In realtà io non riesco nemmeno a guardarle, tanto sono disgustose.

“Potremmo tacere...” comincia Potter.

Lo fisso, speranzosa.

“...per un bacetto...” prosegue, ridacchiando.

Non ci vedo più. “Adesso basta, lurido verme che non...”

“Fossi in te farei più piano, sai?” dice però lui, levandosi quegli obbrobri dalla faccia.

“E perché, di grazia?” soffio, incavolata nera.

“Vuoi che tutto il castello sappia che sei nel quinto piano?” ghigna lui.

No.

Stavamo camminando.

Non me ne sono manco accorta.

E io sono...

“NOOOOOOOOO!”

 

* * *

 

Sarò anche tardo, ma non vedo l'utilità di mettersi a gridare.

A quanto pare neanche James, che le tappa la bocca con una mano.

“Coda, per te faremmo meglio a cercare uno sgabuzzino dove richiuderla finché non siamo tornati?” mi propone Sirius.

“Ehm... non saprei...” farfuglio.

“Ma certo che no, Felpato!” esclama James, scandalizzato. “Lei viene con noi, vero?”

Lily scuote la testa con tutte le sue forze.

“Ottimo, è d'accordo!” esulta Sirius, e James la lascia andare.

“Ah, ma prima che tu te ne vada...- fa Sirius armeggiando nella borsa - Sorridi, piccola!” e scatta una bella foto.

“Piccola a lei non lo dici!” fa James, offeso. “Giusto, piccola?”

“Ma cosa mi hai...” comincia la Evans, ma un pezzetto di carta esce dall'apparecchio.

“Prove, Evans. Prove del fatto che tu sei stata qui. Allora, ci vieni con noi?” fa James.

“Magari poi non troviamo niente...” tenta di intercedere Remus.

Lily sembra intenzionata ad andare avanti a contestarci per ore, ma io mi accorgo di un particolare inquietante.

“Ehi, gente... nella foto, quella porta non viene!” avviso gli altri.

Tutti si voltano verso di me.

“Che cosa?”

“Bé, guardate un po'... la porta dovrebbe essere qui, ma non si vede...”

Ora sono tutti intorno alla foto, anche Lily.

“Hai ragione, Coda.” ammette Remus. “Che strano... No, James, ma che fai?”

James si è avvicinato alla porta e la sta forzando.

“Io voglio sapere che c'è dentro, voi no?”

“Sono con te!” dice subito Sirius.

“Mi aggrego!” dico per non essere da meno.

“E perché no?” sospira Remus.

“...Evans?” chiede James.

“...Bé, alla fin fine se non posso fermarvi è meglio se vi impedisco di fare pazzie. Ma sì, vengo anch'io.” decide alla fine lei, alzando gli occhi al cielo.

“Yuppi!” esulto.

Tutti mi fissano, stralunando gli occhi.

Ops.

“Ehm... l'ho detto ad alta voce?” dico, sperando con tutto me stesso che non sia così.

Ma dalle loro facce, temo proprio che sperare non serva a nulla.

“Oooooook.” dice James, fissandomi male. “Alohomora!”

E la porta si spalanca. Dobbiamo tutti chiudere gli occhi, tanto la luce che proviene da dentro è accecante.

“Forse non è una buona idea...” mormora Remus.

“Concordo!” fa Lily.

“Magari hanno ragione...” prova Sirius.

“Sarà per un'altra volta!” afferma James.

Sto per dire qualcosa di intelligente anch'io, ma non mi viene in mente niente... allora, tanto per fare qualcosa, mi avvicino a loro. Ma non avevo calcolato che con questa luce non ci vedo tanto bene, e perciò metto male un piede e scivolo addosso a Sirius, che scivola addosso a Remus, che scivola addosso a Lily, che scivola addosso a James.

Fatto sta che cadiamo tutti dentro alla porta, verso la luce bianca.

Ho già detto ops?

 

* * *

 

C'è qualcosa che mi dice che dovrei cambiare migliori amici. Il primo mi sveglia nel cuore della notte, il secondo diventa pazzo quando si tratta di dolci al cioccolato e il terzo ci ha appena catapultati in una specie di mondo bianco e vuoto, senza niente, né pavimento né soffitto né niente.

Le uniche persone sane di mente qui siamo io e la Evans.

“Cos'è successo? Dov'è la porta da cui siamo entrati? Cos'è tutto questo bianco? Lo sapevo che non dovevo saltare Trasfigurazione, moriremo tutti, mi avete sentito? Moriremo tutti!” strilla lei.

Rettifico. L'unica persona sana di mente qui sono io.

“Calma, calma. Ci sarà pure qualcuno, qui. Per forza. Altrimenti, prima o poi verranno a cercarci, no?” dico, prendendole la mano ed usando il tono più dolce che riesco a racimolare.

“TU! Lasciami andare, sporco cane pulcioso!”

“Ce l'ha con te, Sirius!” lo avviso, mentre lui sembra ancora intento a levarsi Peter di dosso.

“Salvami, James, salvami!” grida, facendo sporgere un braccio con la mano ad artiglio.

Colto da un attimo di profonda magnanimità decido di salvare Sirius.

Solo perché l'altro ieri lui ha fatto lo stesso con me.

Ora che ci penso, Peter cade addosso alle persona piuttosto di frequente.

“Peter? Biscotti! Tanti biscotti!” dico.

Lui si alza di scatto. “Dove? Dove? Dove?” Ottimo. Bravo cagnolino. Prenderà lezioni segrete da Sirius? Ora manca solo la lingua di fuori... come non detto.
“In cucina, no? Se solo ci potessimo arrivare!” sbuffo, aiutando Sirius ad alzarsi.

Gracias.” sbuffa lui, spolverandosi i vestiti. “E... dove siamo?”

“Ooooh, finalmente qualcuno che pone questa benedetta domanda!” strilla una voce acuta e birichina che sembra provenire da tutte le direzioni. “Siete nell'area di passaggio, ovviamente!”

“Chi... chi sei tu?” mormora la Evans, terrorizzata.

“Io sono Loxis, Pixie dei boschi, guardiano supremo dell'area di passaggio! Ecco, così potrete vedere anche il mio splendido aspetto!” ridacchia, e una lunga scia di brillantini parte dall'alto fino ad arrivare in mezzo a noi. Improvvisamente la scia si dissolve, e al suo posto appare un esserino verde, alto fino al mio ombelico, vestito come una specie di Robin Hood in miniatura.

“Niente male, eh?” esclama, pavoneggiandosi.

“Bé, piacere di averti conosciuto, ehm, Loxis” fa Remus, con quella sua aria da diplomatico. “Ma noi, ecco, avremmo bisogno di uscire... abbiamo un compito di...”

“E smettila con 'sto compito!” si lamenta Sirius.

Caro, vecchio Sirius. Mi ha tolto le parole di bocca.

Il Pixie scoppia in una risata argentina che rimbalza in giro per lo spazio vuoto. “Uscire? Così? Ma voi siete pazzi! Ormai siete entrati, e dovete stare alle regole!”

Lo sapevo. Troppo facile. “Quali regole?” chiedo cauto.

“Ah ah ah ah ah! Allora allora” dice, fluttuando nell'aria e arrivando ad un'altezza di circa due metri. Si sdraia come fosse in spiaggia e ci guarda dall'alto. “Prestate molta ma molta attenzione: questa è un'area di passaggio, quindi, sì, potete passare. Mille anni nel passato o tremila nel futuro, non importa. Si va. Ma decido io dove!”

Sporco bugiardo, sta mentendo: solo le giratempo possono...

“No carino. Io vado oltre le giratempo!” ridacchia.

Oddio! Legge nel pensiero! Perché, a differenza di Sirius e Peter, io so pensare a bocca chiusa, grazie.

“Dicevo, dicevo, dicevo. Ho bisogno che voi, visto che siete qui, mi recuperiate delle cose in giro per il tempo. Si tratta di alcuni rubini, come questo!” dice, e tira fuori dalla tasca un piccolo oggettino rosso scintillante.

“Questo qui me l'ha portato l'ultimo visitatore... siete fortunati, non dovrete finire nel... ma anzi, meglio che non lo sappiate!” scoppia in una risata malvagia.

“E quanti di quei cosi dovremmo trovare?” chiede la Evans, agitata.

“Quanti ne dico io. Accettate? Se non accettate, resterete qui per sempre, le porte le apro solo io! Ah, una cosa importante: non cercate di smaterializzarvi. Ovunque siate, non ce la farete!”

Silenzio. Insomma, sentirsi dire che si dovrà viaggiare un numero indeterminato di volte nel tempo non è mica roba da ridere!

“Dovremmo consultarci...” dice piano Remus, e quello annuisce ghignando.

Ci chiudiamo in un cerchio, stile giocatori di Rugby, ognuno con le braccia intorno alle spalle di un altro.

La Evans mi tira un calcio e si alza indispettita.

La imitiamo, imbarazzati.

“Va bene, visto che c'è una ragazza stiamo in piedi!” sbuffa Felpato, risentito.

“Allora, ragazzi, che facciamo?” fa Remus, preoccupato.

“Obbediamo, no?” dico, rassegnato. “Che altro?”

Tutti tacciono. Oh, adoro avere ragione.

“Perfetto perfetto perfetto!” grida il Pixie. “Il primo rubino lo troverete circa mille anni fa... entrate nella porta! Ah, dimenticavo: avrete un giorno per trovare il rubino, poi vi dovete stringere intorno a lui e dire le parole: Kalet Salet. Poi quando si illuminerà potrete tornare qui. Se no... laggiù per sempre, intesi?”

Ah, dimenticava, lui!

Ma mi ricordo che sa leggere nel pensiero, quindi penso alle scuse più contrite che mi vengono in mente.

“Insomma, dovremmo viaggiare nel tempo, senza nemmeno poterci smaterializzare, per recuperare questi cosi a sprezzo della vita, e avremo solo un giorno per ogni rubino?” domanda Remus.

“Proprio così!”

“Siamo fottuti” conclude Sirius. E gli do ragione. Oh, se gli do ragione.

Poi annuiamo tutti con la massima serietà, per dar segno che sì, abbiamo capito tutto...

Appare una porta di legno scuro davanti a noi.

“Prego!” ridacchia il tizio, e io (qualcuno deve pur farlo!) spalanco il portone ed entro nell'ombra, seguito da miei amici.

 

* * *

Angolo mio

Visto che non mi faccio più chiamare autrice? C'è un limite anche alla scemenza.

Però dai,sono tornata dopo soli tre giorni! Se riesco ad aggiornare due volte alla settimana mi faccio una statua u.u

Allora? Che ve ne pare? Mi sono pure sforzata con Peter, ditemi come sono andata...

Scusate la staticità del capitolo, prometto solennemente che nel prossimo ci sarà azione a palate!!

Anche se tutti loro preferirebbero davvero il contrario... Ma sapete com'è... Necessito di recensioni per la mia salute mentale, sono una recensionomane! … Ah, non esiste? … pazienza...

Ah, quasi dimenticavo: Ehm Ehm. Grazie a MalandrinaFelpata, a Merida e a Annie98 per aver recensito: mi avete davvero commossa, grazie infinite!

Poi, grazie a helly96 e ancora Annie98 per le preferite (troppo onore! Non vi merito!)

Infine, grazie a acquamarin, AleJackson, ancora Merida, missMalfoy97 e Rinmione_love per le seguite!

Non vi deluderò! *si allontana verso il tramonto con una colonna sonora lacrimevole come sottofondo*

Che altro dire? Grazie a tutte voi, e anche ai lettori silenziosi!

Un bacio

Emma

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Capitolo 3
*** III ***


III

Dopo la luce pressoché accecante di prima, la penombra di questa stanza mi piomba addosso, e passano circa due minuti prima che io riesca a vedere qualcosa.

“Felpato, tutto ok?” mi chiede James, preoccupato.

La fa facile lui, con quegli occhi scuri! I miei sono delicati, con tutte quelle donzelle che ci sbavano dietro...

“Sì, solo che i miei occhi necessitano di un attimo di riposo. Svegliatemi quando avete trovato il rubino.” tento, speranzoso.

I tre scappellotti (James, Remus e Peter) e l'occhiataccia (Evans) ricevuti bastano a farmi tornare gli occhi perfettamente in forma.

“Ehm... gente... dove siamo finiti?” chiede allora Peter, la voce tremolante.

“La domanda è da dove venite, miei cari ragazzi.” dice una voce fredda e tagliente. Una voce che mi ricorda vagamente qualcuno...

Strizzo gli occhi e intravedo una sagoma scura. Poi la sagoma si avvicina ad una torcia (non elettrica, proprio una di quelle col fuoco e tutto) e la accende.

La luce è verde. Bizzarro...

Siamo in una specie di sotterraneo, anzi, secondo me può benissimo essere un bagno... con un calderone che bolle malefico e uno strano sibilo, sempre più forte. In una parola: inquietante.

Non che io sia inquietato.

Assolutamente no.

Capito? No.

“Noi, ehm, veniamo da molto lontano. Siamo qui alla ricerca di un...” comincia Lily, ma viene bruscamente interrotta.

“Non ci si può smaterializzare o materializzare all'interno dei confini di Hogwarts! Lo saprò ben io! O mi state dicendo che i miei incantesimi non sono stati sufficienti?”
Aspetta aspetta. Mille anni fa. Hogwarts. I miei incantesimi. Voce fredda. Sotterraneo verde.

“Lei è Salazar Serpeverde!” esclamo, a metà fra l'inorridito e l'eccitato.

“Sì, sono io.” risponde, leggermente infastidito. “E voi vi siete intrufolati qui senza permesso... Avanti, ditemi il vostro stato.”
“Ehm... Inghilterra?” tenta James. Mi scappa un risolino.

“Il vostro stato di sangue!” sbraita quello.

Silenzio.

“Tu.” fa allora, rivolto a me.

“...purosangue.” rispondo. Mi squadra e passa oltre.

“Tu.” chiede a Peter.

“Ehm... mezzosangue. Mamma è purosangue, papà è un nato babbano.” spiega in fretta. Lo sguardo che il buon vecchio Sal gli riserva è molto più truce del mio.

“Tu.” chiede a Remus.

“Padre mago e madre babbana.” dice velocemente. Lo sguardo di Sal è ancora più atroce.

“Tu.” chiede a James.

“Purosangue.” risponde lui senza dargli molta importanza, come se fosse stufo di quest'inutile interrogatorio. Rispecchia a fondo il mio stato d'animo, il ragazzo.

“Tu.” chiede infine il vecchio a Lily.

Il mio cuore, e temo anche quello di tutti gli altri, perde un colpo. Lily è una nata babbana. E tutti sappiamo come la pensava il buon vecchio Sal sui nati babbani... e chissà come la pensava sui nati babbani che si intrufolavano nel suo antro malefico!
Ma lei mantiene la calma: “Sono Mezzosangue: mio padre è un babbano, mia madre strega.”

Il vecchio si allontana un po', e torna a chinarsi sul calderone.

Finito? Sul serio?

Cerco lo sguardo di James, e mi fa una smorfia di comprensione. Adoro quel ragazzo.

“Perciò tra voi non c'è nessun sanguesporco(*)? Strano... che buffo: il mio tesorino dice che sente puzza di nati babbani... Lui i sanguesporco se li mangia per cena, capito? Allora, chi di voi sta mentendo?” chiede Serpeverde senza alzare gli occhi dal calderone, a muso duro.

Silenzio.

Peter di fianco a me trema violentemente. Stupido, mica è lui quello in pericolo!
“Sei tu, ragazzo? Tu, che sembri così... disgustato... dal mio antro?” chiede, avvicinandosi a me tanto da farmi sentire il suo alito mefitico.

“Ehm... no, non sono io.” rispondo velocemente.

Lui mi squadra a fondo, e mi sembra di annegare nei suoi occhi scuri.

Di colpo vedo mia madre che grida, l'arazzo di famiglia, i predicozzi di mio padre sull'importanza del sangue puro, come se mi stesse strappando via i ricordi...

Riemergo boccheggiando.

“Felpato! Sirius! Come stai, che succede?” chiede James, preoccupatissimo, inginocchiato di fianco a me.

Sono a terra? Ops. Mi rialzo.

“Tutto ok” sussurro. “Legilimanzia.”

Gli occhi di James si fanno enormi dallo spavento.

“Scoprirà.” sussurra, terrorizzato.

Intanto la Serpe sta analizzando allo stesso modo anche Peter.

Io lo vedo, il mio migliore amico, che pensa disperatamente ad un piano per salvare la ragazza che ama.
Posso quasi leggere tutti i suoi ragionamenti dal suo viso.

Scappare non si può, perché la porta da cui siamo entrati è scomparsa e quella “dell'antro” (anche se sono ancora convinto che sia un bagno) è di certo chiusa. Non può evitare che Sal legga la mente di Lily perché lei non è brava in Occlumanzia... i migliori del nostro anno sono Mocciosus (mi duole dirlo, ma è il migliore) e... e James...

No.

No, no, no, non può star davvero pensando questo, non è così stupido e coraggioso, così pazzo e buono, lui non...

“Ok, basta, smettila di torturarli! Sono io il nato babbano!” grida, mentre Serpeverde sta per cominciare con Remus. Poi sarebbe toccato a Lily.

Forse è un po' tardi, ma credo che si sia finalmente accorta di quello che James prova per lei.

 

* * *

 

“Sono io il nato babbano!” grida James.

E mi risparmia una seccante intrusione nei miei pensieri. Mi chiedo cosa avrebbe fatto Salazar se avesse scoperto che sono un lupo mannaro...

Ora però il suo sguardo è talmente... assassino... che permetterei a tutte le persone del mondo di entrarmi in testa solo per evitare che faccia del male a James.

James, che mi ha spiegato chiaro e tondo che a lui non importava niente del mio... piccolo problema peloso. James, che ha avuto l'idea di trasformarsi in Animagus insieme agli altri per me. James, che con tutte le sue malandrinate è la persona più buona e coraggiosa che conosca, e che per questo ora si sta probabilmente dando in pasto a quella cosa che tanto tempo fa (o nel futuro, dipende dai punti di vista) ha ammazzato una studentessa.

Salazar lo sta esaminando, ma James è bravo in Occlumanzia, se la caverà.

“Oh, Rem, ma che sta facendo?” mi sussurra Lily. È vicina alle lacrime.

“Credo che tu lo sappia, Lily. Si sta immolando al posto tuo.” le sussurro di rimando.

“Ma il mostro di Serpeverde...”

“Magari non esiste, rilassati.” ma il primo a non essere rilassato sono io! Anzi, probabilmente è James, ma non lo dà a vedere.

“A quanto pare abbiamo trovato il nostro piccolo Sanguesporco!”
“Non lo chiami così!” grida Sirius.

Io cerco di trattenerlo. Invano.

“Non importa chi sono i suoi genitori, se maghi o babbani, quello che conta è la persona! E lui è una delle persone migliori del mondo!”

Credevo di aver insegnato qualcosa a questi ragazzi. Credevo che “non gridare addosso a persone che potrebbero ammazzarti con un gesto della mano” rientrasse tra le nozioni finalmente già acquisite. Ho fallito miseramente con la loro educazione. Ma allora perché mi sento così tanto fiero di lui?

Serpeverde si limita a sorridere malignamente.

“Oh, e tu credi di potermi impedire di fare questo...” e mormora dei sibili che mi fanno male alle orecchie. Di colpo un enorme masso qui davanti a noi (lavandini! Che sia un bagno?) si sposta per far posto ad un buco nero. “... e questo?” e con un ghigno malvagio afferra la bacchetta, mormora un incantesimo e... James viene trascinato giù!

Grido. Anche Sirius grida. E Lily, e Peter.

James invece precipita senza emettere un suono, finché non scompare. Salazar mormora altri sibili e il masso si richiude.

“Voi siete a posto. Il mio tesorino diceva che ce n'è uno soltanto. Perciò... potete andare. Sciò. Forza.”

schiocca le dita e veniamo catapultati fuori dalla stanza.

La luce ci invade, ma non credo che nessuno se ne possa rallegrare in un momento così.

“Ehi, ma c'è un sacco di luce! Almeno un lato positivo, no?”

“ZITTO, PETER!” gridano in coro tre diciassettenni arrabbiati. Lui tace.

“E adesso che facciamo?” chiede Lily.

“Ci sarebbe quel rubino...” tenta Peter. Occhiate di ghiaccio.

“Dobbiamo salvare James!” dice risoluto Sirius.

“Sì, ma come?” si dispera Lily. Ora piange sul serio, povera ragazza. “Non avrebbe dovuto... ma quanto è stato... stupido... e coraggioso... non avrei mai creduto che lui... ma perché...”
“Perché ti ama, no? Scema, scema, scema!” esplode Sirius. “È quello che cerca di farti capire da sette anni!”

“Sirius, forse ti sfugge che parlare in questo modo a una ragazza in lacrime è piuttosto controproducente... inoltre i Grifondoro dovrebbero essere premurosi con le ragazze, no?” tento di farlo ragionare.
Sirius sta per ribattere qualcosa di assai poco premuroso nei miei confronti quando una voce dietro di noi ci fa sobbalzare. “Qualcuno ha detto Grifondoro?”

Ci voltiamo, e dietro di noi sta un uomo alto e bello, con un cappello stranamente familiare in testa ed una bella spada appesa alla cintura...

“Ommioddio! Ma lei è Godric Grifondoro!” grida Sirius, e corre a stringergli la mano. “È un vero onore, sa? Un immenso onore! Mi farebbe un autografo?”

“...Sirius...” tento.

Vengo bellamente ignorato.

“Oh, non posso crederci, Godric Grifondoro... possiamo fare una foto insieme?”
“Sirius, James!” gli ricordo.

L'allegria scivola via dal volto del mio amico.

Godric sembra un po' interdetto, poi però fa un gesto con la mano, come a dire che non importa. “Allora, ragazzi, e voi da dove saltate fuori?”
Dunque. Peter trema. Sarà sotto shock. Lily singhiozza. Anche lei sotto shock. Sirius alterna facce allegre (quando pensa a Godric) a facce disperate (quando pensa a James). Pure lui sotto shock. Ne consegue che toccherà a me spiegargli la situazione. Speriamo solo che mi creda: la cosa potrebbe risultare un po'... improbabile, persino per dei maghi.

Lui ascolta in silenzio, poi quando arrivo alla parte di James impallidisce.

“Non è possibile, non... ma il vostro amico è davvero un nato babbano?”
“Ha importanza?” replica freddo Sirius.

“Bé, per Sal sì...”
“Anche lei lo chiama Sal? Non ci credo! Sa che io l'ho subito...” comincia Sirius eccitato, ma una mia occhiata lo fa tacere.

Godric prova a forzare la porta, ma quella è ben chiusa, nemmeno gli Alohomora funzionano.

“Se è un Purosangue, può darsi che siate ancora in tempo. Ora venite con me.” dice alla fine. “Credo di avere un paio di regali per voi.”

 

* * *

 

Ok. Adesso mi concentro. Mi concentro molto profondamente. Ancora un po', ancora un po', ancora un po'... Sì, così. Sono nel mio letto. Neeeeel miiiiiio leeeettooooo... questo è soooooolo un iiiiincubo... Dai che ce la faccio, dai che ce la faccio...

“Ehi, Pete, ma che fai? Apri gli occhi, forza! Mica sei a letto!” Appunto. Grazie, Sirius.

Imbronciato, vado dietro al nobile fondatore della mia Casa.

“Da questa parte” fa, e ci guida verso un ufficio che non ho mai visto prima.

Ci fa segno di entrare e ci fa sedere su alcune sedie evocate dal nulla.

“Allora... dovrebbe essere qui... ah ah! Trovato!” grida dopo aver frugato in un armadio.

“Che cosa? Aiuterà con James, vero?” chiede Sirius, sporgendosi su una sedia.

Personalmente gradirei un dolce, ma temo che se lo dicessi qualcuno prenderebbe seriamente in considerazione l'idea di uccidermi tramite una morte lenta e dolorosa, per cui... muto come un pesce.

Oh, pesce lesso... un bel pesce spada... no, no, smettila di pensare al cibo, Peter. Concentrati. James.

“Aspetta un attimo, ragazzo... no, il primo regalo è questo!” dice aprendo il palmo della mano.

Tutti noi rimaniamo a bocca spalancata. Tanto che un bel plum cake ci starebbe bene... ma così bene...

“Ma... ma è il rubino!” esclama alla fine Remus, gli occhi fuori dalle orbite.

Giaggià, il rubino.

Ma, a proposito di quel plum cake...

“Grazie, ma alla fin fine non ci serve a un granché...” dice inaspettatamente Sirius.

Come come? Non ci serve? Quello è il nostro biglietto di ritorno, stiamo scherzando?
“... non ci serve se prima non troviamo James. Io non vado senza di lui!” afferma lui, risoluto.

Ma certo, ovviamente anch'io non me ne andrei mai da solo... certo, per un plum cake... ma no, non me ne andrei punto e basta. Sono un Malandrino anch'io, eh?

Grifondoro scoppia a ridere. “Ma certo, non mi aspettavo di meno da dei validi Grifondoro! Per questo vi offro anche quest'altro regalo!”

E ci mostra un telecomando. Evvai! TV!

“E... a che cosa serve?” chiede Lily dubbiosa.

“Ehm...” sto per dire tv, ma ho come l'impressione che se a me sembra semplice e agli altri no, allora forse sto prendendo un granchio... granchio fritto... Argh! Basta cibo!

“Questo può farvi raggiungere il vostro amico, è una specie di localizzatore. Ovviamente, dovreste avere qualcosa di lui... un capello, o qualcos'altro...” spiega lui.

Bene, siamo fregati. Regalo inutile.

Ma Sirius si fruga in tasca con fare concentrato.

Possibile che tenga un capello di James in tasca? Sarebbe inquietante... invece tira fuori uno zuccotto di zucca. “Questo l'ha morso lui. Poi gliel'ho fregato.”
Quattro paia di occhi si voltano verso di lui.

Io invece fisso lo zuccotto.

“Ehi, era mio! Era ingiusto che se lo mangiasse lui...” si difende Sirius.

Da bravo, gesticola ancora un po', solo un pochino...

“Bene allora!” fa Grifondoro, e gli afferra il dolce. Poi lo scannerizza.

“Ma come faremo a raggiungere James, anche se sappiamo dov'è?” chiede Lily, dubbiosa. “L'unico ingresso era quello che Serpeverde ha chiuso, no?”
“Sì, ma c'è un percorso che funziona sempre: le tubature! Portano dappertutto!- sorride lui. -Adesso...” agita la bacchetta con un incantesimo non verbale e mi sento diverso... più leggero...

No, sto davvero dimagrendo? Non può essere! Non. Può. Essere!

Poi però credo di sentire qualcos'altro. Sono più leggero, ma anche più basso... sempre di più... sempre di più... ora sono grande più o meno come un vasetto di yogurt...

“NOOO! BASTA CIBO!”

Tre paia di occhi si voltano verso di me per accertarsi che io non sia impazzito. Ops.

“Ehm.. sto bene, tranquilli. Questa faccenda mi sta solo... bé... sapete com'è... allora, e ora che facciamo?” tento di sviare il discorso. Nei film funziona.

“Ragazzi, ora è tutto nelle vostre mani.” ci avvisa Godric, poi ci prende in mano e ci getta tutti e quattro in un condotto dell'areazione.

“Seguite lungo le tubature il segnale dell'aggeggio che vi ho dato, e sarete dal vostro amico in un battibaleno!” ci grida dall'alto, poi chiude l'imboccatura.

Perfetto.

È buio.

...Mamma?

 

(*) Secondo la versione inglese, nato babbano sarebbe Mudblood, mentre quando si ha un genitore babbano (o nato babbano) e uno mago si è Halfblood, come Piton, per intenderci. Mentre Hermione era una Mudblood, letteralmente sangue di fango ma io preferisco Sanguesporco. Io lo considero uno dei peggiori errori della traduzione italiana quello di tradurli tutti e due Mezzosangue: in questo modo c'è una confusione orribile! Avreste dovuto vedere me e mia sorella mentre cercavamo di spiegare a nostro padre la differenza tra Mezzosangue e Sporco Mezzosangue... In ogni caso, io scriverò sempre Sanguesporco, voi leggete come preferite.

 

* * *

 

Angolo della povera pazza

Ehm... salve...

No, vi prego, non uccidetemi, ho moglie, figli, una fattoria, sono appena andata dal parrucchiere...

Insomma, che ve ne pare? (del capitolo, non delle mie patetiche implorazioni...)

No, niente pomodori, siate clementi, sono una povera pazza, ricordate? u.u

Ma tranquille, oh mie fan di James, lui non è morto, ve lo posso garantire... Ah, che dite, c'eravate arrivate? Ma grazie, eh? E io che sto qui a darvi anticipazioni...

Ok, ora è meglio se mi defilo.

Alla prossima settimana!

Un bacio

Emma

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Capitolo 4
*** IV ***


IV

Benone. Siamo al buio, delle dimensioni di un vasetto di Yogurt con solo uno strano telecomando per cercare di salvare il ragazzo che mi ha salvata. Peeerfetto.

Ma che modo carino per passare un'allegra mattinata con gli amici!

Amici, poi...

“Allora, ragazzi. Andiamo di qua. Lumos!” aggiungo poi, visto che nessun altro sembra intenzionato ad accendere le bacchette.

Seguo il segnale e gli altri mi vengono dietro.

Ma perché, perché, perché quando non serve questi non fanno altro che parlare, e adesso che dovrei distrarmi invece sono muti come pesci? Sarà per via di James. Senza di lui, suppongo che si sentano dimezzati, come senza un arto.

Ma senza un arto non si è mica dimezzati, si è solo... senza un braccio, o...

Oddio, mi faccio pena da sola: io e le mie battute cretine!
Ma Potter avrebbe riso...

Scema! Cosa pensi certe cose? Forse sto solo cercando di non ricordare quello che è successo nell'ultima mezz'ora... inutile: i ricordi riaffiorano prepotentemente nella mia mente. Ben vengano, allora. Mica è stata colpa mia, in fondo.

Rivedo la pallida luce verde della sala (che fosse un bagno?), e il volto di Salazar... oh, che uomo crudele. Non potrei proprio sopportare di essere nella sua casa, mai. Non riesco a capire come Severus...

Alt. No, non devo pensare a lui.

Insomma, credevo di essere stata all'altezza della situazione, no? Avevo mentito bene.

C'era cascato.

Non è che io mi vergogni delle mie origini, sia chiaro. Solo, temevo che avrebbe potuto... insomma, lo sappiamo tutti della ragazza morta al tempo della camera dei segreti, no?

Ma a quanto pare la bestia è più furba del previsto.

E mi ha fiutata. Se solo ci penso, rabbrividisco.

Allora ho pensato seriamente che sarei morta. Lo ammetto, non avrei mai pensato che Potter potesse fare una cosa del genere... è finito là sotto per me, per salvarmi.

E cos'ha detto Black? Che mi ama. Da sette anni.

Fino ad oggi ho sempre pensato che lo scopo della sua vita fosse torturarmi. Mi prendeva in giro, insistendo col voler uscire con me. Provava gusto a tormentarmi, ho sempre pensato. Ma oggi... non so più cosa pensare. Forse è vero che mi ama.

E allora... io?

Cerco di trovare una risposta.

È carino, non c'è che dire. Molto. E sotto sotto mi piace come è protettivo verso gli amici, come quando Black è caduto a terra e lui gli si è precipitato vicino. E poi mi ha salvata, e questo è un bel punto a suo favore. Ma da questo all'amarlo... non so.

Certo, ha fatto dei bei progressi da ieri.

Proseguiamo per quelle che mi sembrano ore, con lunghi silenzi interrotti solo da qualche tentativo da parte di Remus per intavolare una conversazione, tutti rovinosamente falliti.

Dopo circa cinque minuti, il condotto si fa così largo che potremmo passarci comodamente con le nostre dimensioni attuali.

Peccato che io non sia tanto dotata in trasfigurazione per un incantesimo del genere. Neanche Remus lo è. Alla fin fine, il migliore di tutti in trasfigurazione era Potter... è Potter, scema. Mi ripeto. Non è morto.

Passano circa tre ore (non sto scherzando, ho un orologio) e alla fine Minus propone: “Vi prego, ragazzi, facciamo una pausa!”

Annuisco solidale. “Sì, è meglio. Non è che qualcuno ha da mangiare?”

Minus scatta in piedi. “Cibo?” chiede, esitante.

Black scuote la testa.

Remus tentenna.

“Rem...” comincio.

“No, no, no, i muffin non ce li ho, non avrei mai pensato di portarmeli via dalla Sala Grande, dico sul serio, per chi mi avete preso?” e stringe convulsamente la sua borsa.

Alzo gli occhi al cielo.

“Oh Lunastorta, credo invece che tu li abbia proprio, quei muffin. E se fossi così gentile da aprire la tua borsa, te lo dimostro in un attimo!” ghigna Black.

“No! No, no... e va bene, ok, ho detto ok! Sirius, non farlo, c'è Lily!” dice poi, spaventato.

“Non fare cosa?” domando, curiosa.

“Niente, niente, cose da maschi” butta lì Black come se niente fosse. Ma fino a tre secondi fa aveva un'aria spaventosa.

“Black...” dico, incrociando le braccia.

“Senti, Evans. Forse quei tuoi occhioni verdi incanteranno James, ma non me!” ghigna lui. “Allora, li vuoi quei muffin o credi che Remus dovrebbe mangiarseli tutti da solo?”
“Per farsi venire un'indigestione? Non possiamo permetterlo!” rincara la dose Minus, fissando la borsa con uno sguardo assassino.

“Mi sa che hanno ragione, Rem.” sospiro. “Ehi, ho fame.” dico poi a mo' di scusa.

Lui borbotta qualche imprecazione, poi però apre la borsa. Cibo!

Dopo esserci rifocillati, tutto è più facile.

Ci rimettiamo in marcia, e dopo un'altra ora il segnale lampeggia fortissimo.

“Ci siamo” sussurro.

Siamo davanti ad un'uscita verticale. Traduzione: dobbiamo scivolare come fosse uno scivolo. Yu-hu. (notare il mio sarcasmo). Ma sono sicura che Potter non si tirerebbe indietro, anzi, urlerebbe di gioia...

“EVVAI!” grida Black tuffandosi nello scivolo. E te pareva.

 

 

* * *

 

Sono vivo. E questo è un bene, senza dubbio. Quando Salazar mi ha catapultato giù per quel buco, credevo che sarei morto. Ma non ho urlato: lo stavo facendo per lei. Per Lily.

Poi, quando ho capito di essere effettivamente vivo, mi sono alzato e ho cominciato a camminare.

E alla fine del corridoio... ho visto una sala verde, grande e a dir poco inquietante. Ma se fosse stato solo questo! Il problema era l'essere che si nascondeva qui.

Gli incantesimi gli rimbalzano addosso, e questo è preoccupante.

Ma il peggio è che la settimana scorsa ho studiato Cura delle Creature Magiche.

L'ho fatto, per Remus che ci teneva tanto.

Quindi ho riconosciuto subito il bestione: Basilisco.

Mi ha visto, ed è scattato. Ma io sono più veloce, più furbo, più... ok. Sono fortunato ad avere un mantello dell'invisibilità sempre a portata di mano dentro alla veste.

Ma non bisogna che lo sappia Sirius!

Per lui io sono più veloce, più furbo, più...

Ok. Ok, la smetto, e se la smetto magari a qualcuno verrà in mente di tirarmi fuori di qui.

Sono fermo in cima ad una statua con gli occhi semi-chiusi, perché so che se appena faccio un rumore o mi faccio vedere, la belva mi divora. E in più ho fame.
Ragazzi venite a salvarmi, vi prego!

Ma lasciate indietro Lily. Sennò vi ammazzo. Prima mi salvate, poi vi ammazzo.

Il coso non sembra tanto intenzionato ad uccidermi, si è già scordato di me. Io non sono un nato babbano.

Non può fiutarmi, non l'ha mai fatto ed è per questo che non mi sta dando attenzione. Ma lei...

Però ormai sono passate qualcosa tipo quattromila ore, e dei miei cosiddetti amici neanche l'ombra.

Ma che bello sapere che hai delle persone che, nonostante tutto, non ti abbandoneranno mai e saranno sempre al tuo fianco...

Sto per gridare dalla frustrazione.

Meglio morire pietrificati o di fame?

So cosa sceglierebbe Peter.

Magra consolazione.

Sto per decidere che in fondo l'essere pietrificati ha i suoi lati positivi, quando sento delle voci.

Allucinazioni? Miraggio? Immaginazione? No, questo è proprio Sirius! Sta... gridando di gioia?
“Questo scivolo è una forza! Venite anche voi, su!”

E dov'è? Che razza di cretino può essere uno che grida di gioia dopo essere sceso da uno scivolo in una stanza con un Basilisco?

E, peggio ancora...

“Sirius, razza di stupido, com'è che tu hai visto uno scivolo e io no?” grido.

No, gente, non sono scemo. Sul serio.

So benissimo che il Basilisco si sarebbe messo a correre verso di lui. Io invece lo sto distraendo, cosicché torni a pensare a me.

“JAMES!” fa lui, gridando così forte che se la sala non crolla è già un miracolo. Ma certo, gli sarò mancato talmente tanto che...

“Sirius, zitto e fermo, e chiudi gli occhi, c'è un Basilisco!” grido.

Socchiudo gli occhi per farmi un'idea della situazione: l'essere mi dà le spalle, e di Sirius neanche l'ombra. Perché sparisce sempre, quel tale?

Devo essere totalmente pazzo. Ma non posso mica lasciare qui quel cerebroleso così, no? Scendo dalla statua.

Mi aggiro per la stanza, sempre attento al basilisco.

No, Sirius non c'è. Ma allora perché ero così convinto di aver sentito la sua voce?

Alla fine, quando sto per risalire sulla statua in preda allo sconforto, sento una voce:
“Jamie, ci sarà anche un Basilisco, ma se tu non ti fai vedere mi prenderà di certo, lo sai, sì?”

Mi guardo freneticamente intorno.

Ma qui non c'è, che cavolo! Ma la voce sembrava così vicina...

“Sono qui, pezzo di scemo, sei tu che non ci sei!” sibilo fra i denti, facendo uscire la testa dal mantello.

Perfetto: se il mostro mi vede, Sirius mi avrà sulla coscienza.

“Number one: pezzo di scemo lo dici all'elfo domestico. Number two: abbassa lo sguardo, cretino!”

Per prima cosa mi rimetto il cappuccio. La sicurezza prima di tutto. Poi comincio seriamente a prendere in considerazione l'idea di ammazzare quel deficiente. Ma dove può essere? O sono io che sto impazzendo?

Abbassa lo sguardo, ha detto.

Obbedisco, vostra grazia, se pensi di poter essere qui su questa colonnina larga al massimo cinque centimetri...

Sgrano gli occhi, e ringrazio il cielo di avere addosso il mantello: Sirius morirebbe di gioia vedendomi addosso quest'espressione. Già, Sirius è qui, grande più o meno come un vasetto di yogurt e sta guardando verso la mia testa con un'espressione molto seccata.

Va bene, dovrei essere molto contento per il semplice fatto che sia qui. Dovrei ringraziare il cielo di avere un amico disposto a tanto per me.

Ma riesco solo a pensare che mi ha appena risposto per le rime e (miseria zozza) aveva pure ragione. Inoltre ci ha messo tre lunghissime ore. E poi è così piccolo che mi starebbe comodamente in mano...

Perciò prima di poter formulare tutti quei nobili pensieri di amicizia estrema lo afferro con entrambe le mani, lo porto sotto il mantello e lo stritolo in una specie di abbraccio.

Quanto saranno piccole le sue ossa?

 

* * *

 

Ah, ma che bello avere un amico come James. Un amico che apprezza tutto quello che fai per lui, anche con grande sprezzo del pericolo, se vogliamo.

Un amico che ti sta stritolando però non è il massimo.

“Oh, il mio piccolo, piccolo, piccolo amichetto Felpato!” sussurra, deliziato, stringendo ancora un po'. “Ma lo sai quanto mi sei mancato, eh? Ma guardati, in formato tascabile, poi!”

E così capisco che quella di rimpicciolirsi è stata una pessima idea.

Sto per ficcare i miei piccoli, piccoli, piccoli dentini affilati nella sua mano, quando lui si irrigidisce, mi lascia di scatto i fianchi che stava stritolando per mettermi due dita sugli occhi. Tutto chiaro. Il Basilisco.

Poi James si mette a correre (spero non lo faccia con gli occhi chiusi!), finché non si arrampica su una statua di un tipo orribile.

“Levami. Quelle. Manacce. Di. Dosso!” cerco di gridare, ma esce più un gemito soffocato.

“Zitto e muto.” sibila. “Ecco, ora puoi guardare.” E toglie le mani.

“Come lo sai?” sussurro, guardingo. Se mi sta usando come esca per vedere se muoio sul colpo, bé, ha sbagliato persona!

“Sto guardando anch'io, no? Tranquillo, quassù non sale. E se parli piano non ci sente neanche.” sbuffa, e so che sta alzando gli occhi al cielo.

Cercare di gridare senza alzare la voce è complicato. Ma non c'è niente di impossibile per Sirius Black.

“Adesso mi spieghi cos'era quella storia! “Sono io il nato babbano!” Non potevi fare qualcos'altro, no, lui deve fare l'eroe... hai idea di quanto sia stato complicato raggiungerti? Sono grande come un vasetto di Yogurt, che cavolo! Ho camminato per quattro ore nelle tubature! Sono sceso da uno scivolo che... no, ripensandoci quello non è stato tanto male” ammetto poi.

Lui ridacchia. “Almeno hai lasciato indietro la Evans, no? Neanche tu potevi essere tanto stupido da farla venire sapendo che l'essere può fiutarla... Sarà rimasta con Remus e Peter, giusto?” dice, e dal suo tono sembra quasi allegro.

Io invece sto sudando freddo.

Il mostro può fiutarla! Non ci avevo pensato! E lei è in cima a quello scivolo! Insieme a Rem e Pete! E il mostro va proprio da quella parte! James mi ucciderà! E sto finendo tutte le frasi con un punto esclamativo!

E James le sta leggendo tutte sul mio viso, che spero sia troppo carino e piccolino per essere preso a schiaffi, visto che sembra avere tutte le intenzioni di farlo.

“Dov'è?” sibila, stringendomi un po' più forte.

Io indico lo scivolo, e la stretta di James si allenta. Mi ha perdonato? Non è da lui.

In fondo perché mai dovrebbe perdonare una minuscola mancanza del genere quando alla fin fine io sono venuto fin qui per salvarlo, per riportarlo indietro, andando incontro a pericoli e disagi di ogni sorta?

Perché si chiama James Potter. Il mio amico demente. E non può perdonare quello che ho fatto alla sua bella perché la sopra citata ragazza ora è in pericolo mortale.

No, James mi ha mollato perché sta scendendo in tutta fretta dalla statua.

Ma non ci andrà mica da solo? Mi aggrappo al mantello. Razza di scemo, non penserai di mollarmi così!

Subito James lancia un incantesimo addosso al mostro. Ok, ma non era che gli schiantesimi non funzionavano contro gli animali di questo genere? O sono io che non ho studiato?

Ma poi James batte in ritirata mentre il mostro si volta verso di lui e capisco: non voleva ferirlo, voleva solo distrarlo...

Il mostro si volta verso di noi, ma visto che siamo sotto al mantello non ci vede e possiamo nasconderci dietro alla statua.

“Sai, James, sarebbe carino se fossi grande come al solito. Mi sentirei più sicuro.” tento.

Lui ci pensa su. “Poi sotto il mantello ci stai?” chiede.

“Non mi importa. Piccolo così non servo a niente!” insisto, deciso.

Mi piace che si preoccupi per me, sul serio, ma devo fare qualcosa. Mi sento in colpa. Mi sento in colpa perché lui ha salvato la Evans, si è sacrificato, e ora è qui che cerca di distrarre un mostro che uccide con lo sguardo, mentre io non ho fatto un bel niente!

“Ok... Ma fa attenzione.” dice, appoggiandomi a terra.

“Ma sentilo!” faccio io, spolverandomi i vestiti.

Lui mi punta addosso la bacchetta e io mi sento più grasso, e alto, e alla fine sono grande come prima.

“Ooooh, e adesso posso finalmente farlo!” gioisco.

“Che cosa?” chiede lui, confuso.

“Questo!” grido, arrabbiato, tirandogli uno scappellotto in testa. “Mi avrai rotto due costole, prima!”

Lui si massaggia la fronte, offeso. “Se non fossimo in pericolo mortale, ti ucciderei, sai Felpato?”
“Prima dovresti prendermi, Ramoso!” ribatto.

“E tu prima...” comincia, ma io sento un sibilo preoccupante da dietro di me, e sono fuori dal mantello!

“Via!” lo interrompo. Lui capisce al volo e si volta, e corre finché non siamo sotto allo scivolo. Ma... è troppo in pendenza, e scivolosissimo, come diavolo facciamo a tornare su?

E dietro di noi, il temutissimo sibilo ricomincia a farsi sentire, più forte che mai...

 

* * *


Angolo di... quella strana ragazza in armatura.

Hola!
Suspance, quanto amo la suspance...

E allora? C'è stata o no l'azione qui? *le lanciano i pomodori marci che erano di fianco all'ingresso.*

No! Ahi! Aspettate, ho l'armatura, no? *smettono*

Ecco, adesso posso finalmente parlare. Bien, non che ci sia molto da dire... perdonate il capitolo statico di Lily, che volevo farla riflettere, mentre avete tirato tutte un sospiro di sollievo con James, ammettetelo!

Come al solito, grazie a tutti quelli che recensiscono, mi fate tanto piacere...

Un bacio

Emma

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Capitolo 5
*** V ***


V

Di solito mi considero un ragazzo molto paziente.

Chi è abituato a vivere con James e Sirius sa che possono passare ore prima che ti tirino fuori dal bagno o da uno sgabuzzino ridendo come pazzi, e ad essere sinceri di solito mi diverto anch'io.

Ma un'attesa come questa mi stronca.

Prima Sirius scivola giù per questo tubo, poi lo sentiamo gridare di gioia: è atterrato. Poi sentiamo James, e penso: “Magari riesce a salire senza bisogno di farci scendere...” Ma James dopo grida che c'è un Basilisco.

E poi non sentiamo più niente.

Tutto questo cinque minuti fa. I cinque minuti più lunghi della mia vita.

“Dobbiamo fare qualcosa” dice Lily alla fine.

“No, Lily, tu non devi fare un bel niente!” dico, agitato. “E se quel coso ti fiutasse?” lei rimane immobile. “Scendere laggiù non porterebbe a niente di buono, fidati- insisto. -Sirius ce la farà, è un ottimo amico e per James sarebbe disposto a fare di tutto! Ti devi solo rilassare. Abbiamo già il rubino. Ci aspettano ancora più o meno venti ore prima di dover ritornare, e loro sono là dentro da cinque minuti...”

Ma la mia voce si perde in un brusio indefinito. Anch'io ho paura per loro. Ho paura del Basilisco. Ho paura che non li sentirò più gridare...

“Lunastorta! Peter!”

Già, così...

“Fateci salire, per pietà!”
Ah, queste sembrano proprio le loro voci...

Momentino di riflessione.

Sono le loro voci.

Sono le loro voci?
“James!” grida inaspettatamente Lily.

“Tirateci su!” risponde quello. Cioè, non si è forse reso conto che Lily l'ha chiamato per nome? La situazione dev'essere grave!

“Troppo tardi, corri!” fa Sirius.

“Se muoio, ti amo, Evans!” grida dietro James, da lontano.

Noi tre, ripresi dallo shock, ci sporgiamo in tempo per vederli correre via, e subito dopo un coso verde e serpentesco che, strisciando, li insegue...

“Dobbiamo scendere.” decide Lily, sfoderando la bacchetta. “Il basilisco è un essere terribile... È pure velenoso!”

Io lo sapevo (ho studiato, ultimamente) ma Peter emette uno squittio terrorizzato.

“Preferisci restare a fare la guardia al rubino?” gli propone gentilmente Lily.

“Oh, sì, sì, per favore! Cioè, no... non so...”

Povero, piccolo Pete. Lui ci prova. Lui vorrebbe tanto essere coraggioso come James e Sirius... Nonostante tutto, però, quando vuole è molto coraggioso...

“Preferirei restare. Ma se c'è bisogno, vengo!”

… non oggi.

“Rem, tu e io andiamo?” chiede Lily, sbrigativa.

“Subito.”

Lancio il rubino a Peter e mi fiondo giù per il tubo, seguito da Lily.

“James! Sirius! Dove siete? Fateci tornare normali!” grido.

Da dietro una statua che (se non sbaglio) rappresenta Serpeverde, o almeno ha il suo sguardo malefico, spuntano i miei due amici.

James ci punta la bacchetta addosso.

Oh benedetto, dotato e fantastico ragazzo!

Essere grande è un sollievo.

“Potter! Dobbiamo andarcene da qui...” comincia Lily, ma James si accorge di lei e sbianca di colpo.

“E ora che c'è?” protesta lei, imbronciata.

“Possibile che nessuno si ricordi che quell'affare può fiutarti?” sbuffa esasperato James.

Ops.

Da dietro di lui spunta però la testa del mostro e noi, ben lontani dal fissarlo, corriamo verso lo scivolo. Nonostante temessi il contrario, e purtroppo di solito quello che temo si rivela esatto, Lily riesce a mantenere il controllo e lancia un incantesimo che la spedisce su.

Subito dopo fa salire anche me.

“Ommioddio! Attento!” grida Sirius a James, e lo spinge a terra.

Un istante dopo, le zanne del Basilisco si richiudono nel punto esatto in cui si trovava James.

Tutti urliamo.

“Tiraci su. Per pietà!” fa James a Lily, che con due colpi di bacchetta fa salire entrambi i ragazzi. Poi lancia un sortilegio-scudo, in modo che la bestia non possa risalire.

“Uff... grazie, Felpato.” sbuffa James, spolverandosi il mantello.

“Evviva, evviva, siete vivi!” fa Peter.

“Non so...” mormora Sirius, e si accascia a terra.

Tutti ci chiniamo su di lui. Sulla gamba, c'è un grosso taglio sanguinante: deve essere stato morso dal Basilisco.

“Oddio! Sirius!” fa James.

Peter, invece, con la massima flemma, sviene. Non se ne cura nessuno.

“Evans, come cavolo si cura il veleno di Basilisco?” chiede subito James, alzando la testa.

 

* * *

Come si cura il veleno di Basilisco? E io che ne so? Cioè, insomma, Black sta morendo!

Andiamo, calma, Lily. Puoi farcela.
Veleno di basilisco... l'abbiamo studiato l'anno scorso... antidoto... ma sì:

“Lacrime di fenice” dico, sicura. “Però...”

“Però noi non lo abbiamo!” conclude Remus, vicino alle lacrime.

“Non... non importa. A me... sta bene così” mormora Black, come se ogni parola gli venisse strappata con la forza. E il punto è che dice sul serio, a lui non gli importa davvero... Questi qua sarebbero davvero disposti a morire per salvare un altro di loro.

Lancio un'occhiata a Potter. E da quando è così operativo? Ora sta frugando nella sua borsa... Probabilmente non si vuole far vedere mentre piange...

Un momento.

Ma non sta fingendo.

Lui sta davvero cercando qualcosa là dentro!

Alla fine estrae un sacchettino in cui infila la mano fino al gomito. Ah, incantesimo estensivo irriconoscibile. Non sapevo ne fosse capace.

Però, poi, frustrato, lo rovescia a terra: escono decine di fialette di vari colori, con ciascuno un'etichetta diversa. Ma non saranno... “James! Ma sono le scorte di Lumacorno!” fa Remus sbalordito.

“Era il mio scherzo di Natale...” sorride lui mentre continua a cercare quella giusta. Io e Remus lo aiutiamo. Dopo circa venti secondi, Remus sta brandendo una boccetta rossa con su scritto “lacrime di fenice.” e la passa in tutta fretta a Potter.

“Sbrigati, sbrigati!” gli dico, perché Black è già svenuto...

Potter stappa la bottiglietta e ne versa qualche goccia sulla ferita di Black, che si rimargina subito. Ma lui non si sveglia.

“Ma...” faccio io.

“Può darsi che non...” dice Remus, teso.

“Zitti tutti! Ha funzionato di sicuro.” sbotta Potter.

“Come fai a dirlo? Non lo vedi che non...” comincio, vicina all'isteria, ma lui mi tappa la bocca.

“No. Zitta! Non se n'è andato. Non lo farebbe mai.”
“Non è che l'ha fatto apposta...” borbotto da sotto la sua mano.

“No no. Lui non può essere morto, è troppo...”
“Intelligente.”

“Sì, e...”
“Simpatico.”
“Sì, e...”
“Assolutamente affascinante.”
“SIRIUS!”

Non so se mettermi a ridere, a piangere o a picchiare Black.

Sembra che a ridere ci sia già Remus, a picchiare Black ci si è messo Potter (se non ci fossero i suoni, la scena risulterebbe alquanto equivoca), quindi voto per lo scoppiare a piangere.

“Stupido... di... un... cane!... Mi... hai... fatto... morire... di... paura!” grida Potter, accompagnando ogni parola con un pugno o uno schiaffo o uno spintone (notare che Black è ancora sdraiato).

“Ehi!” fa lui, indignato, cercando di non ridere. “Sai che però non vale? Così eclissi il mio scherzo di Natale! Io ho solo rubato tutte le mutande di Mocciosus!”

Al che, con Potter che si rotola dalle risate, Black può finalmente alzarsi.

Io mi asciugo le lacrime (e come si fa a piangere con gente del genere?) e dico: “Ma voi siete sempre così...”

“Coraggiosi ma stupidi? È il nostro motto!” dice James, resuscitato dal suo stato di ridarella sfrenata.

“Questo spiega molte cose, Potter.” borbotto.

“Ah no, carissima. Se non sbaglio prima mi hai chiamato James.” ghigna lui.

Oh mamma. Mi ha pure sentito. Perfetto.

“Di conseguenza, Lily, tesoro, dovremmo chiamarci per nome.”

“Solo se mi scannano.” mugugno.

“Ehi, ma c'erano andati vicini, sai? E, a proposito, mi aspetto ancora un grazie!” ribatte, sorridendo.

Ahi. Taccio. Se sto zitta e ferma magari il suo cervellino della grandezza di una Cioccorana si distrae...

“Guarda che a me basta un “grazie, James, sei la persona più affascinante e coraggiosa che io abbia mai visto in vita mia, non posso vivere senza di te, voglio sposarti e avere tredici figli con te perché ho finalmente capito quanto tu sua eccezionalmente favoloso.” Sei libera di modificare gli spazi e le virgole.” conclude, soddisfatto.

Ma io lo ammazzo. Io lo ammazzo!

No, calma, Lily. È vero, ti ha salvata. Quindi fai un bel respiro e...

“Grazie.”
“Grazie James.” mi corregge lui.

“E va bene! Grazie James! Contento?” sbuffo.

“Altroché!”

“Ehi, che è successo? È vivo? È morto? E poi...”

Oh, Peter si è svegliato. È così buffo... non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. E con me anche gli altri.

 

* * *

 

Detesto perdermi le cose importanti. Ora mi sono perso James che resuscita Sirius, e nessuno sembra intenzionato a raccontarmi un bel niente! Ma si può?

Il fatto è che sono sempre così modesti... sono i miei idoli.

Solo, avrei voluto vedere.

D'altra parte...

“Non è che faremmo meglio a tornare indietro? Sapete, col rubino..”

James strabuzza gli occhi. “Avete il rubino? E nessuno mi dice niente? Ma dico!” sbotta.

“Oh piccolo e ingenuo Ramoso, sarà mica colpa mia se tu non sai restare con i piedi per terra per più di cinque minuti di fila?” ridacchia Sirius.

“Se James, per favore, eviti di strozzarlo, eh? Collaborare, per favore. L'importante è che abbiamo il rubino, e possiamo tornare indietro.” fa Remus, diplomatico come sempre.

“Allora... Quali erano le parole, Lily?” fa James, ghignando.

“Nessuno se le ricorda?” chiede lei, fissandoci uno ad uno. Poi sospira. “Senza di me, sareste morti e sepolti.” afferma. “Kalet Salet!”

“Kalet Salet!” ripetiamo tutti in coro.

Il rubino si mette subito a brillare di una luce incandescente, e in un nanosecondo siamo di nuovo in quella stanza bianca.

Non ci posso credere, e siamo pure tutti vivi!
Parola mia, quando siamo finiti nella prima porta, non ci avrei scommesso un centesimo.

“Ehm... signor Loxis? È qui? Le abbiamo portato il rubino...” dice Lily, esitante.

“Oh oh oh! Ma siete stati velocissimi, non c'è che dire, bravi!” strilla una voce.

Poi il Pixie appare in tutta la sua grandezza (cosa sarà, un metro?) e ci si para davanti.

Ci squadra tutti, concentrato. “Ma... siete ancora in cinque! Wow, non capita mai... complimentissimi!”

“Ecco, questo è suo.” dice Lily, porgendogli il rubino.

Il folletto lo afferra velocissimo, poi svolazza in alto.

“Bene, ora che siete qui, potete andare lì!” ridacchia, facendo apparire un'altra porta.

“È per Hogwarts?” chiedo, speranzoso.

“Vi piacerebbe!” sghignazza quello.

Certo che mi piacerebbe, stupido!
“No, cicciottello mio, chiedi scusa, a me gli insulti non piacciono!” ridacchia.

Oh, ma andiamo! Lo so che tutti stavano imprecando... ok, ok, scusa.

“Dicevo. Qui c'è un altro rubino. Buona fortuna!” e scompare.

Ottimo, perfetto.

Spero solo che dove stiamo andando ci sia da mangiare, muoio di fame.

 

* * *

 

Angolo di Emma

Ed eccomi qua... Allora?

Ammettetelo, siete stati tutti preoccupatissimi per Sirius... e almeno questa è finita.

Ma dove capiteranno la prossima volta?? Si accettano scommesse!

Intanto Lily si sta avvicinando al momento in cui cadrà ai piedi di James... oppure no... chi può dirlo...

Ah, scusate se per ora succede tutto a James e Sirius, prometto che tra un po' ne capiteranno delle belle anche a Remus!

Ripensandoci, però, forse per lui era meglio che le cose restassero così...

Muhuhahahahaha!

Ehm... ok, la smetto.

Grazie ancora a tutti, un bacio

Emma

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Capitolo 6
*** VI ***


VI

Ed eccoci di nuovo. Mi chiedo se quell'essere si divertirà a mandarci in giro fino alla fine dei tempi... ma noi terremo duro. Siamo o non siamo i mitici malandrini?

E poi c'è Lily (ah, quanto mi piace chiamarla per nome!), che si è momentaneamente unita a noi.

Dovunque siamo capitati, tira un vento fortissimo e c'è un buon profumo.

“Dove siamo?” chiede Sirius.

“Una nave.” risponde Lily.

Ovviamente Sirius è tremendamente offeso dal fatto che Lily lo sappia e lui no. “E come lo sai?” borbotta. Appunto.

Lei alza gli occhi al cielo. “Girati, Black.” sbuffa.

Dietro di noi c'è il mare aperto.

“Ehi, Lily. Se io mi chiamo James e lui si chiama Remus, lui si chiama Sirius.” dico, inarcando un sopracciglio. “Ah, e lui si chiama Peter.” aggiungo poi, ripensandoci.

Non credevo che potesse diventare così carina da arrabbiata...

Decido immediatamente di che devo farla arrabbiare più spesso.

“Piuttosto... ma che nave può essere?” fa Peter, teso. Poveretto. Questa avventura lo sta stroncando.

“È importante?” sbuffa Sirius.

“Bé, sì!” intervengo a favore del mio amichetto. “Però non possiamo semplicemente chiedere al primo che passa, mi scusi, può dirmi che nave è questa? Sa, mi sono imbarcato per sbaglio... suona strano, no?” aggiungo, pensieroso.

“Già... Ma non è che a volte scrivono il nome della nave sullo scafo?” chiede Sirius.

Ah. Non avrebbe dovuto dirlo, no.

Se ne accorge anche lui, quando coglie il mio sguardo. “No. No, no, no! Dai, James, sono appena quasi morto! Ti prego!” implora.

“Dai, su, dimmi qualcos'altro!” lo incito, la bacchetta già sfoderata. È sempre divertente vederlo pregare.

“Tu che sei il migliore amico che io abbia mai avuto, il più bravo giocatore di Quidditch che io abbia mai visto, il ragazzo più coraggioso che io abbia mai conosciuto, non puoi infliggermi tale umiliazione!”

Sto cedendo. Troppi complimenti. Aiuto. “Ma tu vorresti infliggerla a me!” lo accuso.

“Ma si può sapere di cosa state parlando?” sbotta Remus, esasperato.

“Per vedere il nome bisogna fare un Levicorpus.” spiega Sirius. “E io detesto quando mi succede!” grida poi, vicino all'isteria.

Immancabilmente, fanno tutti un passo indietro. Non piace a nessuno, quell'incantesimo.

“Ti prego, James, ti preego..” mormora lui, con quella faccia da cagnolino bastonato e gli occhioni lucidi.

Sospiro e alzo gli occhi al cielo. “Mi devi un favore! Un enorme favore! E fa' che sia rapido e indolore!” gemo, mettendomi in posizione.

“Tranquillo...” ghigna lui, e di colpo mi trovo appeso a testa in giù a guardare lo scafo della nave. Il nome troneggia a grandi lettere sul davanti, e rimango così sbalordito che emetto un gemito soffocato.

“Che c'è? Soffri di vertigini?” chiede Sirius.

“No... ho letto. Adesso tirami su.” dico, ancora mezzo sconvolto.

“E... allora?” fa Lily.

“Siete pregati di sedervi, fare un respiro profondo, ripetere la frase “va tutto bene” e pensare alla cosa più carina che vi viene in mente.” avviso.

“James, mi metti ansia.” mi comunica Peter.

“Ebbene... siamo sul... rullo di tamburi...”

Sirius fa uscire un rullo di tamburi dalla bacchetta e Lily alza gli occhi al cielo.

“... Titanic.” concludo, con tono melodrammatico.

Quelli che non si erano seduti (cioè tutti, tranne Peter) cadono a terra per lo spavento.

“Ommioddio! Stai... stai scherzando, vero?” chiede Lily, pallido come un fantasma.

“Ma... ma il Titanic...” comincia Remus.

“Sì. Affonda.” concludo serafico. “Ma prima, mia cara Lily... lo avrai visto, il film...”

Noi sì, quella volta che io e Sir volevamo allagare l'ufficio di Gazza, e per documentarci abbiamo guardato quella roba... Peter ha pianto, Rem ci è andato vicino.

Se non altro, l'allagamento è stato un successo.

“Sì, l'ho visto, perché?” chiede, guardinga. Poi si volta, e un lampo di comprensione le sale agli occhi. “No! No, Potter, non ti azzardare a...”

Ma io non l'ascolto più. Siamo sulla poppa, proprio la scena del film. La afferro per la vita e, ignorando i suoi tentativi di divincolarsi, le sussurro in un orecchio: “Ti fidi di me, Lily?”

“No, neanche un po'! E adesso mollami!” grida lei. Ma il momento è quello buono, c'è il tramonto, ed è così romantico...

“Sir, colonna sonora!” ordino.

Lui parte a cantare: “Neeeaaaar.... faaaaaar... whereeeeeeeever you aaaaaare...”

Tutti ci tappiamo le orecchie, e Lily riesce a scappare.

“Sirius, hai appena rovinato un momento molto romantico.” affermo, incrociando le braccia. “Chi ti credevi, Celine Dion?”

“Parla il nuovo Leonardo Di Caprio! Tu somigli a quell'attore come io a Mirtilla Malcontenta!”

“Allora siamo uguali! Grazie del paragone!” ghigno.

Lui mi dà uno spintone ben poco gentile e mette su il broncio. “Sarei io Leonardo, vero, mia piccola Kate?” dice, prendendo il mento di Lily fra le mani. Quella alza gli occhi al cielo.

Uno spintone anche a lui non lo leva nessuno.

“No, Sir, è contro il codice!” fa Peter, preoccupato. Grande Pete!

“Avete un codice?” fa Lily, curiosa. La stiamo incuriosendo. Di bene in meglio: entro tre giorni sarà ai miei piedi.

Se un certo cagnaccio non si metterà in mezzo, ovviamente.

Ma è mio fratello, e mi tocca sopportarlo, perché in fondo io e lui siamo uguali.

Io sono solo più bello.

 

* * *

 

Ah, piccolo, ingenuo Ramoso. Lui credeva davvero che gli avrei rubato Lily...

Come no, dai, non sarò certo io ad andare contro il codice, vi pare?

“Su, me lo dite questo codice?” implora Lily.

James ci lancia un'occhiata da cocker che farebbe invidia ad un vero cocker (ma chi gliele insegna? Io no!), e noi alzando gli occhi al cielo annuiamo contemporaneamente.

“Bene: la prima regola è che Non Si Tradisce Un Altro Malandrino.” declama James, facendo risuonare ben bene le maiuscole. Ci siamo esercitati per settimane, ai tempi.

“La seconda- faccio io, atteggiandomi- è che Non Si Rivelano Mai I Segreti Degli Altri Malandrini.” Anch'io non sono male, a maiuscole.

“La terza- interviene Remus, con la sua aria da diplomatico- è che Non Si Ruba La Ragazza Che Piace Ad Un Altro Malandrino.”

E Lily annuisce.

“L'ultima- fa Peter, tutto impacciato- è che un malandrino non abbandona mai un altro malandrino.”

“No, Pete.” sbuffo, alzando gli occhi al cielo. “Ma quante volte l'abbiamo provato? Ascolta me. Ehm ehm: Un Malandrino Non Abbandona Mai Un Altro Malandrino.”

“ Un Malandrino Non Abbandona Mai Un Altro Malandrino.” ripete obbediente lui.

“Così si fa!” sorrido, battendogli il cinque.

“Bé, ma sono... sensate.” mormora Lily corrucciata.

“E che ti aspettavi? Siamo persone molto serie e rispettabili! Con chi credevi di avere a che fare, con dei poco di buono?”

“Perché dici credevi, Sirius? Pensi che io abbia cambiato idea su di voi?” ribatte, incrociando le braccia e alzando gli occhi al cielo.

Ma è la terza volta! Adesso le conto: quando arriva a dieci le faccio un regalo.

“Bé, Lily, queste sono quelle serie. Poi ci sono anche le altre: negare sempre e comunque, mai confessare un misfatto, mai mettere in mezzo qualcun altro e i malandrini seguono solo le loro regole e se ne infischiano delle altre.” ridacchia James.

“Sì, però non hanno le maiuscole.” le faccio notare, sorridendo angelicamente.

E siamo a quattro volte in cui Lily alza gli occhi al cielo. Di bene in meglio.

“Adesso però dobbiamo fare qualcosa per il rubino, ragazzi!” fa Peter, teso.

Argh. È vero, e adesso?

“Sapete, miei cari Malandrini, a differenza di voi io sono una donna, e di conseguenza ho un cervello.”

“Non vedo il nesso, sai, Lily?”

“Taci, James, il nesso c'è eccome, proprio perché tu non lo vedi, infatti non hai un cervello per vederlo.”
“Per vedere servono gli occhi, mica il cervello.”

“Un'altra prova del fatto che tu non ce l'hai.”

“Ma io ci vedo!”

“Intendevo il fatto che tu non sappia che gli occhi e il cervello...”

“Dai, Lily! Ci vedo perché so di essere abbagliato dalla tua bellezza; ho il cervello per elaborare il pensiero: Lily è bellissima. Contenta adesso?”

Lily arrossisce. Grande James, le ha tenuto testa in un modo...

“Insomma, Lily, James, finitela adesso! Stavi dicendo, Lily?” interviene Remus. È sempre la solita mammina, ma... come faremmo senza di lui?

“Va bene, Remus... dicevo, James non interrompermi, che quando avevo in mano il localizzatore e il rubino ho pensato: e se scannerizzassi il rubino? Ovviamente è stato un gioco da ragazzi, e... ora possiamo localizzare il prossimo rubino!” conclude, atteggiandosi.

Rimaniamo tutti a bocca aperta.

Dopo circa venti secondi, riesco a parlare di nuovo. “Lilian Elizabeth Evans, son io che ho preso un abbaglio o tu ti sei atteggiata?” domando, incredulo.

Lei alza gli occhi al cielo (e cinque!!) e mi pesta un piede.

“Allora applausi per Lily e per il localizzatore di cui io non sapevo niente (a proposito, grazie a tutti), forse potremmo cercare un posto dove dormire?” propone James dopo averci lanciato un'occhiataccia.

“E se la nave affonda stanotte?” chiede apprensivo Peter.

No problem. “Ehi, tu!” grido rivolto ad un tizio che passava di qua. “Che giorno è oggi?”

Lui grugnisce un “Dodici aprile.”, dopodiché se ne va.

“Visto? Nessun problema.” concludo.

James alza gli occhi al cielo (dovrei cominciare un conto anche per lui?) e mi pesta il piede, blaterando qualcosa tipo che non posso andare in giro a fare domande strane, che già diamo nell'occhio per i vestiti e altro che non sto ad ascoltare.

È una pizza quando ci si mette, il ragazzo, ma è mio fratello e mi tocca sopportarlo, anche perché probabilmente al suo posto mi comporterei anch'io così, e ne avrei diritto perché lui mi ha salvato da Peter e dal veleno del Basilisco e mi ha risparmiato il Levicorpus...

Massì, anch'io l'avrei preso in giro al suo posto, perché io e lui siamo identici, a parte ovviamente il fatto che io sono indiscutibilmente il più bello.

 

* * *

 

Ci risiamo.

Quei due bambinetti stanno ancora litigando, quando però ad un certo punto James emette una specie di verso preoccupato (o almeno, per me che lo conosco da sette anni, è un verso preoccupato, visto da fuori è l'imitazione di un tricheco ubriaco).

“Che c'è?” fa Lily, inarcando il sopracciglio.

“Cose segrete malandrine.” risponde James, categorico. Lei mugugna qualcosa e si allontana.

“Sapete per caso se oggi è luna piena?” mormora James quando lei se n'è andata.

Oddio! Non ci avevo pensato! Ovviamente il calendario lunare è tutto diverso, qui... cosa farei, come lo spiegherei a Lily, e se dovessi ammazzare delle persone innocenti?

“Aspettate.” fa Sirius con la massima flemma. Poi estrae la bacchetta e mormora un incantesimo che non ho mai sentito prima. Improvvisamente appare davanti a noi la proiezione di una piccola mezzaluna argentata, che aleggia nell'aria e scompare.

“Tranquilli, non è luna piena.” constata lui, rimettendo a posto la bacchetta.

“E questo dove l'hai imparato?” esclama Peter esterrefatto.

“In biblioteca, l'altro giorno...” fa Sirius con tono distaccato, come se non fosse niente di che.

Ovviamente, per noi che lo conosciamo, è tutto di che. Le volte in cui è andato in biblioteca si contano sulle dita delle mani.

Fino a oggi, si contavano sulle dita di una mano.

Ok. Su un dito.

“Tu in biblioteca? Stai scherzando, spero!” esclama James, agitatissimo.

“Bé, per Rose Calbor di Corvonero studiare insieme è così romantico...” risponde l'altro.

“E tu per una ragazza vai in biblioteca? Sono profondamente deluso.” lo informa James, nascondendosi il viso fra le mani.

“Scusa, tu con me non ci andresti in biblioteca?” chiede Lily, materializzatasi affianco a noi.

“Chi ti ha detto che potevi venire?” fa James ostile, riemergendo dalle mani.

“Sei tu che urlavi, genio.” fa lei, alzando gli occhi al cielo (Sirius mormora: “e sei”) “Allora? Non ci verresti con me?”

Ah, che situazione del cavolo! Se dice di no, Lily lo odierà per sempre; se dice di sì, Sirius se la prenderà a morte!

“Magari ti potrebbe interessare sapere com'è fatta.” suggerisce lei.

Incredibile, Lily Evans che fa una battuta? La stiamo deviando, senza dubbio.

“Io lo so com'è fatta!” ribatte James, indignato. “Al quinto anno ci ho passato un'eternità di tempo!”

Oh no. No, non può aver detto proprio questo.

Perché aveva un disperato bisogno di cambiare discorso e l'ha fatto, ma non può averlo fatto in questo modo! Al quinto anno hanno fatto l'addestramento Animagus, e se ora Lily gli chiede spiegazioni...

“Dici sul serio? E come mai avresti fatto una cosa tanto terribile?” domanda Lily, incrociando le braccia.

Ecco, James, ora da bravo taci...

“Ehm... è un segreto.” borbotta infatti. Bravo bambino, così si fa.

“Oh, ti prego, dimmelo!” implora Lily mettendo su il broncio.

James è proprio indeciso, adesso! Ma come, se parlasse degli Animagus, dovrebbe per forza parlare anche di me, oppure per prima cosa verrebbe denunciato!

“Non adesso.” borbotta di nuovo James, rosso in viso.

Come non adesso? Gli lancio un'occhiata di fuoco: o è mai o la prossima luna piena ti faccio a fette, caro mio!

“Allora... non stavamo cercando un posto dove dormire?” interviene Peter, cercando di salvare il suo idolo.

James coglie la palla al balzo e andiamo tutti in giro per questa che dev'essere la terza classe.

Prima di trovare un posto dove dormire, incappiamo in una festa dove (per la gioia di Peter) c'è un enorme buffet, ma alle undici Lily ci trascina tutti via gridandoci che ha sonno e che stavamo andando a dormire. Ma forse la disturbavano tutte quelle ragazze attorno a James...

Fatto sta che dopo un po' raggiungiamo una stanza piena di cuscini e divani, e ci sistemiamo qui.

Peter si mette subito a russare, e Sirius lo imita nel giro di cinque minuti.

Io però non riesco a togliermi dalla testa quel “non adesso” di James... e infatti ecco che lui e Lily si stanno allontanando fuori, verso il ponte! Vorranno fare due chiacchiere in privato?

Non posso sentirli, ma riesco a vederli, e Lily fa una faccia così strana...

No, non può essere vero, no...

Alla fine non resisto più e mi avvicino a loro, finché non li sento con chiarezza.

Lily sta dicendo: “Ma certo, ero sicura che steste combinando qualcosa... questo spiega tutto, ecco perché sparivate sempre...”

Non ci vedo più: James l'ha fatto. Ha tradito il mio segreto, la mia fiducia e il codice, ma credo che non gli importi nulla se c'è di mezzo Lily, no?

Loro mi vedono, e James cerca di fermarmi ma non lo ascolto più.

Mi giro e me ne vado, grazie!

Corro finché non arrivo abbastanza lontano, e mi chiudo in una cabina. Che mi cerchino, se gli va.

Improvvisamente, però, un tonfo pazzesco mi fa cadere a terra, peggio che un terremoto.

Guardo l'ora, e sbianco di colpo.

Perché con un lampo di comprensione è tutto chiaro.

Il tizio con cui abbiamo parlato doveva essere ubriaco.

Oggi è il 14.

Il Titanic sta affondando.

 

* * *

 

Angolo di... ehi, ma dov'è finita quella?

Sì, ci sono, ci sono, tranquilli. Ero solo preoccupata per gli squali e la corda che avevano portato i miei lettori insieme alle torce e ai forconi, ma eccomi qua a fare il mio dovere e a riempire questo spazietto.

Vi prego, ascoltate, in realtà tutto ha un senso!

Lily ha fatto così perché...

James ha fatto così perché...

E in realtà...

Ma non ve lo posso dire, mi dispiace. u.u

Quindi se volete saperlo, dovete lasciarmi in vita *le tolgono la corda dal collo e portano via gli squali*

Bene bene bene, allora vi prometto che nel prossimo capitolo si chiarirà tutto...

Ma tanto dai, ditemi che non c'eravate arrivati che il Titanic sarebbe naufragato oggi (sesse oggi nel senso... vabbè, c'eravate arrivati) ... era logico, suvvia!

Sì. Ok. Allora... prima che ritorniate con gli squali... io me la squaglio! (Penoso e assurdo gioco di parole, perdonatemi)

A presto, baci

Emma

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Capitolo 7
*** VII ***


VII

Questi malandrini sono un vero mistero per me.

O sono dei miserabili scemi, come ho sempre affermato, o sono delle persone eccezionali.

La nave sta affondando, e senza rubino saremo morti nel giro di tre ore, ma a loro non importa. Non se non hanno trovato Remus.

E mi rendo conto che anch'io alla fin fine sto qui a correre per la nave come loro, senza fregarmene più di tanto: mi hanno deviata.

Intanto però abbiamo setacciato tutto il piano e di Remus nessuna traccia, e se non ci sbrighiamo magari il rubino finirà sott'acqua, e allora addio!

“Aspettate, ragazzi, ho un'idea!” grida ad un certo punto Peter.

Tutti ci voltiamo a fissarlo, e se non fossimo in un'emergenza suppongo che resteremmo fermi a osservarlo sbalorditi per dieci minuti buoni. Perché Peter Minus che pronuncia una frase del genere non si sente tutti i giorni...

Ma siamo in un'emergenza, e James chiede subito: “Che idea, Pete?”

“Bé, se adesso usiamo il localizzatore per il rubino, poi possiamo usarlo per Remus, con questo pasticcino... me l'ha lasciato...”

Adesso, questi ragazzi vanno sempre in giro con un dolce morso da qualcun altro? Cos'è, un patto di sangue, pardon, di saliva?

Ma perché lamentarsi, in fondo... è esattamente quello che ci serve!

Per quanto strano e disgustoso possa essere.

“Grande Coda!” esulta James, e si accalcano tutti sul localizzatore. Che, tra parentesi, è nelle mie mani.

“Ma quella è... la cabina del capitano!” esclamo, sbigottita. Ma quanto sarà grande? Come facciamo a trovare il rubino se il localizzatore non è più preciso?
Esprimo i miei dubbi ad alta voce.

“Bé, hai ragione... facciamo così: tu e James andate da Remus, io e Peter invece cercheremo il rubino!” afferma Sirius deciso, e ci lancia il pasticcino. Subito James lo scannerizza e appare il segnale di Remus.

“Ci rivediamo qui, ok?” chiede sbrigativo James, e dopo aver ricevuto un veloce cenno d'assenso scappiamo via.

Corriamo per quelle che mi sembrano ore, e ad un certo punto ci troviamo in un corridoio pieno di gente che corre da tutte le parti: ecco, sono già tutti in panico.

Improvvisamente da una porta davanti a noi esce un tizio sulla quarantina.

Puzza di alcool, e sembra che la luce del corridoio gli dia fastidio. “E adesso che succede?” mugugna, strofinandosi gli occhi cisposi.

“La nave sta affondando, si deve sbrigare!” sbotto, cercando di passare oltre: prima Remus.

Lui però ride e mi afferra per un braccio. “Focosa la ragazza! Me la presti un attimo?” chiede a James.

Lui fa un sorrisino scettico e dice: “ Lo farei, se potessi... ma vedi, non posso prestartela se non è mia. Per ora, deve decidere da sola. Che vuoi fare, Lily, ti piace questo signore o preferisci andare da Remus?”

credo che la mia occhiataccia abbia sortito il suo effetto, perché James arretra un attimo e poi sfodera la bacchetta, mormorando un “Relascio”. Però il suo discorso in realtà mi è piaciuto...

“Ah, un altro. Anche il biondino di prima ci ha provato.” sbuffa l'ubriaco.

Drizziamo le orecchie. “Ha visto Remus?” chiede James.

“E che ne so di come si chiamava? Ci ha provato, ma io sono più furbo, no? Ho preso questa.” e tira fuori... la bacchetta di Remus!

“Ehi, ma è sua!” fa indignato James, e lo disarma.

“Boh, fa' pure, tanto non funzionava...” sbuffa quello, e si rintana in stanza.

Io e James ci fissiamo, stupefatti. “Ma allora...”

“Allora non ha la bacchetta.” conclude per me. “Ma non importa, perché ce l'abbiamo noi e gliela ridaremo. Su, vieni, dai.”

Alla fine arriviamo davanti a delle scale: il segnale ci dice di scendere.

“E adesso?” domando.

Ok: lo dirò una sola volta e se me lo chiederete negherò, sempre e comunque. Ma sono felice che con me ci sia James.

Lui ha sempre una soluzione, o comunque la capacità di rendere tutto meno difficile...

“Adesso andiamo, no? Forza, vieni.”

Mi prende per mano e mi trascina giù, e io glielo lascio fare, probabilmente perché non mi sento così tranquilla da stamattina.

 

* * *

 

Mi sento un demente.

Remus è quaggiù da qualche parte solo per colpa mia, e ora non ha nemmeno la bacchetta! Se solo fossi stato zitto...

L'unica cosa che mi impedisce di gettarmi a terra ad autocommiserarmi è Lily, che ha bisogno di un James coraggioso, non di un James piagnone.

Alla fine il segnale del localizzatore lampeggia fortissimo: siamo davanti ad una cabina in un corridoio già mezzo allagato.

Proviamo a girare la maniglia, ma è chiusa.

Allora Lily bussa.

Nessuna risposta.

“Ma è qui...” sussurra Lily, vicina alle lacrime.

“Tranquilla, dev'essere solo arrabbiato.” affermo con tutta la sicurezza che riesco ad ostentare. Ho paura anch'io...

“Vuoi entrare da solo? Tipo... per chiarire la faccenda, qualunque essa sia?” chiede lei.

Povera ragazza, lei non si è resa conto di quanto Remus ci potesse restare male alla scoperta di quel segreto...

“Sì, grazie.” dico, e con un “alohomora” spalanco la porta. Poi la richiudo dietro di me più silenziosamente che posso.

“Ehm... Remus?” azzardo.

Mi guardo intorno, e, giorno di gaudio eterno, è proprio qui, sdraiato su una brandina ma vivo e vegeto! Vorrei gridare dalla gioia.

Ma credo che per ora sia più saggio risolvere la questione una volta per tutte.

“Remus, sono io...”

Lui finalmente si volta verso di me.

Sul suo volto appare un'espressione felice, subito dopo però sostituita da una delusa e offesa.

Remus significa troppo per me, non riesco a sopportare quello sguardo, proprio non ci riesco.

“Remus, mi dispiace, ma possiamo almeno parlarne?”

Detesto la tattica del silenzio, specie se una certa nave sta affondando!

“Come sarebbe a dire mi dispiace? James, non avevi diritto di dirglielo!”

E... preferivo la tattica del silenzio.

“Insomma, è il mio segreto, non il tuo! Ora Lily penserà che io sia un mostro...”

Aspetta.

Un secondo.

Un attimo.

Cioè, lui pensava... Ma cos'ha capito! Credeva davvero che... lo stupore e il sollievo sono tali che scoppio a ridere.

“Ahahahah! Cioè, ma tu avevi davvero capito... Ma no, Lunastorta! Il quinto anno! Al quinto anno, oltre all'addestramento Animagus, siamo stati in biblioteca per quell'altro motivo, non ti ricordi più?”
La sua espressione è quanto mai confusa. E io che lo facevo intelligente!

“Ma scusa... tu hai tirato in ballo la biblioteca, poi l'ho vista esterrefatta, e ha detto che era sicura che stavamo combinando qualcosa, quello spiegava tutto e sparivamo sempre...”

“E tu hai pensato... ma dai, sei troppo contorto perfino per me!”

Ok. Ora mi calmo e smetto di ridere, altrimenti, luna piena o no, quello mi scanna.

Faccio un bel respiro e comincio.

“Era l'anno in cui Mocciosus era più antipatico che mai, soprattutto con Lily, ti ricordi? Così io e Sirius avevamo organizzato lo scherzo del secolo, e alla fine siamo riusciti a fare il primo bagnetto a Mocciosus... abbiamo inondato il lago di sciampo, come fai a non ricordarlo? È stato epico, resterà impresso nei secoli nella storia di Hogwarts! Ma per farlo, abbiamo passato un secolo in biblioteca, e siamo spariti dalla ribalta degli scherzi per un po'! E, cosa più importante, Lily non l'ha mai saputo! Ci avevi convinto tu, no? Ci avevi obbligato a non farglielo sapere... per questo temevo ti fossi arrabbiato.”

Finalmente Remus ha capito. Alleluia.

“Non avrei mai potuto dirgli il tuo segreto, ok?” affermo, per essere ancora più chiaro.

“James, io...” comincia lui, ma io sollevo una mano.

“Non fa niente, tranquillo. Piuttosto... gli lancio la sua bacchetta, e non riesco a non scoppiare a ridere un'altra volta. “Ma Lunastorta! Come si fa a farsi fregare la bacchetta da un babbano?”

Lui mi squadra, offeso. “Mi ha colpito alla testa con una bottiglia!” esclama, risentito.

Ah, se sperava che questo mi avrebbe fatto smettere di ridere!

“Come in una rissa! Oh, quando lo saprà Lily...”

Alt.

Un momento.

Lily!
“Oddio, Rem, Lily è qua fuori! Starà morendo di paura!”

Ci alziamo e corriamo verso la porta. Poi la spalanco.

 

* * *

 

“Sir, ma tu sei sicuro che sia qui?”

“Sì, Coda.”

“E per te James e Lily stanno bene?

“Sì, Coda.”

“E a te piace Minnie?”

“Sì Coda... ehi, aspetta, cosa?”

Ah, ma allora mi ascolta!

Siamo in questa cabina da quelle che mi sembrano ore, fuori la gente corre e grida, e del rubino neanche l'ombra...

Sospiro. “Scusa se rompo, è che sai, sono un po' stressato...”

“Ma no che non rompi, solo... ok, rompi, ma ti sopporto perché sei mio amico.” fa lui, alzando gli occhi al cielo. “Tu continua a cercar... Oddio!”

“Che c'è? L'hai trovato? L'hai trovato?” grido, avventandomi addosso a lui.

“Sì, Pete! Guarda qua!” sussurra lui, pazzo di gioia.

Io sbircio oltre le sue mani e vedo uno scintillante rubino identico a quello che abbiamo trovato l'altra volta.

“Oh, Sir, sei ufficialmente un mito!” sospiro, felicissimo.

“Grazie, grazie, sei sempre il più gentile, Coda, bravo. Adesso dobbiamo trovare gli altri...” dice lui, allegro.

Spalanchiamo la porta e ci troviamo in mezzo ad un vero e proprio mare di gente.

Senza poter fare niente, ci troviamo catapultati sul ponte.

“Ma che freddo fa?” si arrabbia Sirius, saltellando.

Il suo fiato forma una nuvoletta intorno al viso. In effetti, se siamo in zona Iceberg...

“Sir, e adesso che facciamo?” piagnucolo, terrorizzato.

Lui ci pensa su, visibilmente agitato.

Poi, di colpo, il suo sguardo si rischiara. “Coda, gli specchi! Abbiamo gli specchi per comunicare con James!” grida, eccitato.

Ecco perché li ammiro, lui e James: sono dei geni assoluti.

“Allora forza, usalo!” grido, incapace di trattenermi.

“Sì, ma non qui!” mi sgrida lui.

Ci nascondiamo in un angoletto tranquillo, e poi lui tira fuori quel benedetto oggettino.

“E spera che ce l'abbia...” sbuffa, ma so che ce l'ha.

Ce l'ha sempre, non va da nessuna parte senza.

“Ramoso? James?” sussurra, e sullo schermino appare l'interno della borsa di James. “Oh, perfetto, si accorgerà che lo sto chiamando fra...”

“Zero secondi e due millesimi!” lo interrompe una voce molto familiare.

“James! Razza di cerbiatto spelacchiato, dove ti sei cacciato?” esplode Sirius. “Qui stiamo morendo dall'ansia!”

Il James nello specchio sbuffa. “Rem, dovevo proprio rispondere?” sbotta.

“Te l'ho già detto, volevi davvero raggiungere un Sirius incavolato nero e spiegargli che non hai risposto perché lo specchio era in fondo alla borsa?” dice una voce fuori dal nostro campo visivo.

“L'ho svuotata tutta, e ora arriveremo dopo!” si difende James, offeso. “Se pensi che questo lo farà sentire meglio...”

“James! Remus! Smettetela di ignorarci, siamo... ehi! Remus! Stai bene?” fa Sirius, interrompendosi a metà.

“Sì, tranquilli, tutto chiarito.” fa lui entrando nel nostro campo visivo e congedandoci con un gesto spazientito della mano. “Piuttosto... voi dove siete?”

“Noi?” fa Sirius, offeso. “Noi siamo dove la folla ci ha trascinati!”

James alza gli occhi al cielo. “Oh, Sirius... piccolo, dolce, tenero, sconvolto e probabilmente non nel pieno delle sue facoltà Sirius...”

Ma uno sguardo assassino del mio amico lo fa smettere. “Insomma, non avevamo un appuntamento dove ci siamo lasciati? Non vi ricordate, noi ormai ci siamo quasi... Ecco, ora siamo qua, e voi? Non importa, insomma, il problema è un altro!” fa James così in fretta che capisco metà delle parole. Grazie al cielo Sirius riesce a capirlo di suo.

“Quale problema, non ti sembra che siamo già abbastanza carichi di problemi?” esclama, vicino ad una crisi isterica.

“Lily. Lily è sparita.” afferma Remus, scuro in volto.

 

* * *

 

Angoletto mio:

Ordunque... No, usare parole strane non mi farà sembrare più furba, eh? Peccato...

Intanto scusate per il ritardo, ieri proprio no nho potuto aggiornare... dai che mi sono rifatta oggi!!

Ma state tranquilli, miei prodi: è tutto calcolato!

C'è un motivo per cui Lily è sparita, anche se ammetto che mentre lo scrivevo non lo conoscevo ancora... su, non avete mai provato a scrivere così, in uno stato extracorporeo, e poi di cercare di dare un senso a quello che avete fatto?

Ehm... no?

Beh, io sì, e ora sapete il motivo del mio genio innato.

Solo che poi devo scervellarmi per trovare una soluzione.

Ma l'ho già fatto, il prossimo capitolo è bell'e pronto... ma lo scoprirete venerdì prssimo! ... ossia dopodomani xP

Ok, non importa. Spero che 'sto coso vi sia piaciuto... le recensioni sono ben accette!

Un bacio

Emma

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Capitolo 8
*** VIII ***


VIII

 

“Ma non è possibile che capitino tutte a noi!”

“Io mi rifiuto!”

“Dev'essere uno scherzo!”

“Maledetto il giorno in cui abbiamo deciso di entrare in quella dannatissima porta.” (ehm... oggi?)

“Sì, oggi!”

E oggi sto avendo un attacco di nervi.

E povero Peter che sta qui a sopportarmi.

Ma che cavolo, insomma! Non era abbastanza il casino di mille anni fa? Nooo. Non è bastato che perdessimo Remus? Macché.

Appena li ritrovo tutti me li allaccio stretti ad una corda, così siamo legati per forza insieme. E la facciamo finita.

“Ehm.. Sirius?”

“CHE C'È?” esplodo. Pete si fa piccolo piccolo. Perfetto, mi sento un cretino. “No, scusa. Sono solo un po' nervoso. Ehm... che c'è?”

“Non stiamo... cioè, la strada non era quella?”

Mi volto. Abbiamo saltato il corridoio. “Ah.. sì, hai ragione, andiamo.”

Perfetto, sembra che non ne combini una giusta.

Ma no, in fondo sono una persona eccezionale...

Bé, sì, è vero, ma mi sto talmente stressando...

Supererò tutto senza problemi, sono o non sono un Grifondoro?

Ma certo, in fondo io...

E poi ho un amico talmente speciale e simpatico come James...

Sì, in effetti...

No, un attimo, non posso averlo pensato davvero.

“James!” grido, a metà fra un imprecazione e un insulto.

“Piacere mio, Felpato!” esclama la sua voce da davanti a me.

Il mio amico si toglie il mantello e sghignazza apertamente.

Non so se è il mio sangue Black o l'istinto canino, ma ho questo strano desiderio insano di strozzarlo...

“Tu! Razza di pazzoide dai capelli impossibili che solo per uno sfortunato giro di inspiegabili circostanze è mio amico! Se mi entri in testa in questo modo io temo di essere impazzito, come se non fossi già abbastanza teso!”

“Io cercavo di tirarti un po' su...” si difende lui. Ha notato il mio sguardo. Bene: che impari a temermi.

“Ragazzi... Lily!” ci richiama Remus. Ha l'aria stanca... prima o poi dovrò chiedergli cosa diavolo è successo, visto che James non sembrava intenzionato a dire niente.

Però ha ragione, è importante capire che le è successo.

“Giusto, sì. Lily! La perdo di vista per la prima volta da sette anni e lei... puff! Scomparsa!” sbotta James, stizzito, passandosi una mano fra i capelli.

No, non devo ridacchiare. La situazione è seria, non devo, non devo, non devo...

Troppo tardi.

Il volto di James sembra quello di Lucius quella volta che gli abbiamo fregato la spilla da Prefetto e poi l'abbiamo gettata agli Schiopodi di Hagrid. Forse era meglio non infierire, stavolta...

“Ragazzi, non è il momento! Piuttosto... oh mamma” commenta Remus, perché la folla urlante è arrivata anche qui. Un mucchio di persone si sta catapultando dalla nostra parte...

Peggio che alla finale Spagna Galles del '75! Bei tempi...

Ci appiattiamo tutti alla parete, sperando di non essere travolti.

La stessa speranza la devono provare tante persone, al momento: ad esempio quella piccolina laggiù, che è caduta e sta per essere travolta da una folla impazzita...

Sto per intervenire io, quando vedo James che la afferra per il braccio. Deve sempre fare il galante quello là? Persino con le bambine? Ma non è possibile, andiamo!

“Tutto ok?” chiede gentilmente alla bambina, che non dimostra più di sette anni, dopo che Remus ci ha fatti entrare dentro ad una cabina.

“NO CHE NON È TUTTO OK, RAZZA DI IDIOTA!” strilla quella.

Rimango paralizzato.

Remus rimane paralizzato.

Peter rimane paralizzato.

Soprattutto James rimane paralizzato.

Perché quella, nonostante l'aspetto da piccola e indifesa cucciolotta, non è affatto una bambina.

E James sembra in preda ad un irrefrenabile attacco di ridarella isterica, perché la piccoletta qui presente ha dei bellissimi occhi verdi e dei fiammeggianti capelli rossi.

Questa qui è Lily Evans.

 

* * *

 

Una volta, al secondo anno, ho cercato di fare una lista delle cose sceme, strane, impossibili e fuori da ogni logica che i miei amici mi avevano fatto fare.

Dopo aver riempito cinque rotoli di pergamena in una settimana, ho gettato la spugna, ma in questo momento vorrei proprio averla fra le mani. Oh sì, una bella lista in cui aggiungere: “Mi hanno dato una qualche pozione per cui ora sto avendo strane allucinazioni su viaggi nel tempo, mostri assassini, navi che affondano e ragazze che rimpiccioliscono.” Sì, proprio un bello scherzo, ragazzi.

Ora però finitela.

“Oddio! Lily! Ma che è successo? Come hai fatto a...” balbetta James.

No, ti prego, deve essere un'allucinazione. È un'allucinazione. Se me ne auto-convinco...

“È stato assurdo! Non ci crederete mai!” esplode la bambina.

“Scusa, ehm, Lily. La nave però affonderà nel giro di un'ora, e... voglio dire, già il fatto che siamo tutti salvi e col rubino è un'ottima cosa, io direi... potremmo anche...” tenta Peter.

Rubino? Meglio passarlo allo scanner, prima che ce ne dimentichiamo. Me ne occupo io.

“Ma sei fuori?” fa però James, indignato. “Non possiamo lasciarla così!”

Certo, James. Tu la vuoi solo della tua età per poterla conquistare, no? Do voce ai miei pensieri, e il mio amico mi fissa come se volesse sbranarmi. Ehi, il lupo sono io!

“Adesso smettetela, ok? Sono io quella che ha dieci anni di meno, qui!” strilla la bambina, pestando un piede a terra.

È decisamente lei.

“Insomma, se non mi lasciate parlare qui non finiremo più!” si lamenta. “Dicevo. Su questa nave c'è un gruppo di maghi. Alchimisti, più che altro. Fanno pozioni di tutti i tipi, ma gli altri maghi non ne sanno niente... Solo che gli serviva una cavia. Un mago cavia, hanno detto.” spiega Lily.

Ma siamo fuori di testa? Pazzi alchimisti che vivono nei bassifondi di una nave, che rapiscono ragazze per usarle da cavie e, dopo averle rimpicciolite, se ne liberano così?

“E dove stanno? Magari c'è un antidoto...” propone Sirius, spiccio.

“Seguitemi.” dice subito Lily, ed esce dalla cabina di gran carriera.

“Agli ordini...” borbotta Peter seguendoci rassegnato. Povero, e lui che pensava di potersi riposare dopo la corsa che Sirius gli ha fatto fare...

Ma il tempo di commiserare Peter è finito quel lontano giorno della minestra coi fagioli (notte spaventosa, commiserazione terminata di botto), per cui corriamo tutti dietro a quella piccola peste rossa finché non raggiungiamo un corridoio semi-allagato.

“È qui, ma loro sono ancora dentro.” dice lugubre Lily.

“Come, dentro? Non hanno, non so, paura di morire annegati?” domanda James, scioccato.

“Non sanno smaterializzarsi, e neanche noi possiamo, al momento. Non vogliono abbandonare le loro pozioni, dicono. Ce n'è di incredibili, e a giudicare dalla ringiovanente direi che funzionano.” dice lei con una smorfia. “Vogliamo vedere se funzionano uguale sulle rosse... che cretini. Comunque, dicevo, ce n'è di assurde! Una crea dei sosia perfetti, una rende fosforescenti a vita, una ritrasforma i vampiri in esseri umani, ce n'è anche una che fa lo stesso con i lupi mannari...”

Un attimo.

Ho sentito bene?

Sono io che ho le traveggole o Lily ha appena detto che là dentro, oltre questa porta, c'è una pozione che può trasformare i lupi mannari in persone normali?

Noi Malandrini ci scambiamo una serie di sguardi allarmati.

Ma allora...

“Entriamo con te.” decide James, prendendomi per un braccio.

Lily alza gli occhi al cielo (ma com'è che Sirius sta contando?) e sibila: “È già un miracolo se riesco ad entrare io senza farmi vedere, voi...”

James fa un sospiro plateale e si spettina i capelli. “Guarda che ti facevo più intelligente, Lily... credi davvero che ti abbiamo accompagnato fin qui per restare belli e tranquilli ad aspettarti? Seriamente?”

No, Lily non lo crede. E dal canto mio non mi farò sfuggire l'unica occasione della mia vita che ho per smettere di essere questo... questo mostro.

“Ma James, come...” tenta Lily, ma il mio amico, con un'espressione furba dipinta in viso, estrae dalla borsa un mantello dall'aria familiare.

“Adesso, Lily, ti spiego come funzionano le cose con noi Malandrini.” esordisce, un lampo preoccupante negli occhi.

Ho detto preoccupante?

Intendevo: esattamente quello che volevo vedere.

 

* * *

 

No, questa non sono io. Questa bambina che si sta stringendo sotto un mantello dell'invisibilità aggrappata a James e Remus intrufolandosi dentro ad uno studio alchimistico non posso essere io.

Va contro tutti i miei principi morali.

Perché a me? Perché a me?

“Ehi, Lily, tutto ok?” chiede James, preoccupato.

Argh. Come fa ad essere tutto ok se sono rimpicciolita di dieci anni, sto rischiando la pelle per un antidoto e sono fra le sue braccia?

Va bene che era l'unico modo per starci tutti sotto quest'affare (se lo sapesse Gazza...), però, che imbarazzo!

Oh, ma perché io mi sto imbarazzando di questo? Dovrei essere solo disgustata...

“Pronto? Terra chiama Lily, c'è nessuno?” sussurra di nuovo.

“Cos.. oh, sì, sto bene.” faccio io di rimando.

Ci stiamo infilando in un corridoio che sfocerà tra pochissimo nell'antro segreto in cui mi avevano trascinata... Sono scappata per miracolo meno di un quarto d'ora fa, e adesso mi tocca ritornarci!

Però almeno so dov'è l'antidoto. Già qualcosa... il difficile sarà prenderlo senza farsi beccare!

“È qui, fate attenzione!” sussurro, ma tutta questa estrema prudenza e questo aggrapparsi a James si rivelano inutili: qui non c'è proprio nessuno.

Non per questo però devo staccarmi, sia chiaro.

“Sembra deserto...” mormora Remus, sollevato. “Senti, Lily, dov'è che...”

“Di là, a destra.” comincio io. L'antidoto era vicino alla pozione.

James e Remus si scambiano un'occhiata che non cerco nemmeno di interpretare (certi segreti, è bene che rimangano tali, nei miei interessi).

“Su, allora scendi e valla a prendere, noi diamo un'occhiata in giro.” fa James spiccio, posandomi delicatamente a terra.

Non faccio in tempo a protestare, che mi ritrovo fuori dal mantello, in bella vista.

“Ehi! Ma cosa...” comincio a lamentarmi, ma Remus mi mette una mano sulla spalla.

“Lily, è importante. Mi potresti dire dove hai visto tutte le pozioni che ci hai detto prima?”

Ed ecco il famoso intenditore di pozioni che fa il suo ingresso... dovevo sospettare che non si sarebbero lasciati sfuggire quest'occasione. Però, che cavolo, rischiano di mettermi nei pasticci!

Però c'è qualcosa di strano nelle loro espressioni, perciò mi limito ad indicargli lo scaffale su cui mi ero soffermata e che contiene tutte le pozioni che ho visto.

I due ci si fiondano come indemoniati (comincio seriamente ad avere paura) mentre io mi dirigo verso l'antidoto.

Insomma, non dico che dieci anni di vita in più siano da buttar via, però...

Ma dai, voglio dire, dovrei andare di nuovo ad Hogwarts (non ero triste all'idea di lasciarla?), dovrei farmi nuovi amici (non che io ne abbia poi tanti), dovrei spiegarlo a Petunia (sarebbe un modo per togliersela dalle scatole)...

Oh, insomma, ma perché allora voglio tornare normale?

No, non devo farmi questa domanda, la risposta potrebbe farmi paura.

Tornerò normale e basta.

Stappo la bottiglietta e la mando giù in un colpo solo, e di nuovo quella strana sensazione di prima...

Non la augurerei nemmeno a Sev, per quanto crudele sia stato.

Alla fine però, grazie a Dio, ho le mie sembianze.

Mi tocco tutte le parti del corpo prima di accertarmene, poi tiro un sospiro di sollievo.

Meno male, è andata!

“Ragazzi, ci sono!” chiamo. Perfetto, anche la mia voce è quella di prima.

Non ottengo risposta.

“Ehi, voi! Che fine avete fatto?”

Cammino un po' nervosa verso il luogo in cui ci siamo separati.

Se mi stanno facendo uno scherzo, giuro che...

Giro l'angolo e subito rimango paralizzata.

Vedo un volto che avevo sperato non dover vedere mai più: l'Alchimista capo, quello che mi ha fatto prendere la pozione.

Sta sorridendo malignamente a James e Remus, che lo fissano ostili con le bacchette sollevate di fianco a me, poi dice: “Adesso, da bravi, mollate la pozione e il rubino, e forse non farò del male a loro.”

Dietro di lui, Peter e Sirius sono bloccati da due maghi che gli tengono la bacchetta alla gola.

 

* * *

 

Emma's corner:

Buongiorno... allora...

È necessario implorarvi di nuovo di non linciarmi? Perché se ce n'è bisogno lo faccio u.u

Insomma... Intanto scusate se vi avevo detto che avrei postato ieri, c'è stato il blocco di efp, sono innocente o.O

Su, che ve ne pare? Vi sto un po' incuriosendo?

Come se la caveranno i nostri eroi?

Se devo dirla tutta, io non ne ho ancora idea... ma mi farò venire in mente qualcosa, ve lo giuro!

Sempre lo stadio extracorporeo, ricordate? Il segreto del mio (presunto) successo...

Ok, del mio inesistente successo.

(Oh, ma aspettate e vedrete!) (Taci, Emma, taci)

Intanto, per voi fan di Sirius, potrei darvi una minuscolissima anticipazione...

Forse, ma dico forse, sarà lui ad avere un'idea che... Non vi dico altro!!

Grazie mille a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui, perché mi scaldano sempre il cuore!

A presto, un bacio

Emma

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Capitolo 9
*** IX ***


IX

Sto sudando freddo.

Sul serio.

Perché Sirius e Peter sono nei guai, ma non so proprio cosa possiamo fare!

Dargli il rubino è escluso, perché senza non ce ne potremmo andare mai più, Anche se liberassero Peter e Sirius.

E la pozione per Remus è così importante...

Quelli sono in tre, e se non sono capaci di smaterializzarsi forse sono davvero un po' brocchi... basterebbe che Sirius e Peter non fossero lì!

Sento la mano di Lily che si agita nella mia, vedo i suoi occhi pieni di panico.

Devo fare qualcosa.

“Com'è che vi interessa tanto se portiamo via una pozione, se tanto ora affonderete e morirete?”

Prendere tempo.

Tanto tempo.

Così poi farò qualcosa.

Qualsiasi cosa.

“Sì, così voi potrete diffonderla nel mondo, senza che noi ne otteniamo alcun merito? Non farmi ridere. Sai che non puoi fare altro. Datemi la pozione e il rubino, o li vedrete morire!” ghigna quello.

Come fa ad essere così tranquillo, maledizione! Non lo capisce che sta per morire? Qualsiasi cosa ci sia dopo, credo che presentarsi con cinque morti sulla coscienza non sia il massimo...

“Che vi importa del rubino?” fa Lily, spaventata.

“Cosa credi ci facesse, nella cabina del capitano? È nostro. E lo rivogliamo indietro. Adesso.”

“Non ascoltatelo! Andatevene!” grida Sirius.

Stupido, stupido, stupido e coraggioso ragazzo. Ma gli pare?

Mi guardo intorno.

Certo che qui è davvero pieno di roba, possibile che non ci sia niente che faccia al caso mio?

Ma mentre mi guardo freneticamente intorno, colgo uno sguardo di Sirius.

E mi fermo di botto.

Perché quello è il nostro Sguardo Da Idee Geniali.

Lo fisso e gli entro nella mente (un gioco da ragazzi, visto che ormai ci sono abituato) e cerco di decifrare quell'ammasso ingarbugliato che è la sua testa.

Sì, credo di essere l'unico al mondo a poter affermare che Sirius Black ha un cervello, e lo difendo sempre davanti a Lily solo perché ne ho la certezza matematica e scientifica.

Sirius ha un cervello. Microscopico e confusionario, ma c'è.

E in questo momento sta avendo l'Idea Del Secolo.

Mi piange il cuore ma è così.

Muovo impercettibilmente la testa per far cenno di sì mentre Remus fa un'espressione confusa.

Ma non c'è tempo perché io lo spieghi anche a lui, rischiamo di far saltare tutto...

Ah, no, dimenticavo.

Il piano è proprio questo.

Far saltare tutto.

Il fatto è che se tutto fosse andato come doveva (lezione di Trasfigurazione saltata, giro infruttuoso nel quinto piano, ritorno al dormitorio), per pranzo io e Sirius avevamo organizzato uno scherzo intitolato la SuperCaccabomba.

Il suo potenziale distruttivo era pari a cento Caccabombe tutte insieme, tanto da riempire la Sala Grande!

Lo scherzo coinvolgeva solo me e Sir, per cui la bomba era programmata per evitarci.

Su tutti gli altri, invece, si sarebbe appiccicata addosso ai vestiti, al viso, al corpo, al cibo...

Remus ce lo doveva per i compiti che non ci ha fatto copiare, e Peter... bé, Peter poteva starne fuori.

È meno divertente se c'è lui, non so se mi spiego.

Insomma, per farla breve: la SuperCaccabomba è qui. Nella borsa di Sirius.

E se riesco a farla esplodere, noi rimarremo gli unici incolumi, e Sirius e Peter potrebbero benissimo liberarsi...

Detto fatto, con l'incantesimo non verbale più rapido che mi viene, prima che qualcuno possa fermarmi faccio esplodere la borsa di Sirius.

E scoppia il casino più assoluto.

Io e Sirius ci mettiamo un secondo a schiantare gli Alchimisti, che crollano a terra.

“Missione compiuta!” ride Sirius battendomi il cinque.

“Grande idea, Felpato!” faccio io, allegro.

“Che... cavolo... è.... SUCCESSO?” esplode però una voce dolce e suadente ma leggermente incavolata.

“Lily, tesoro, è tutto a posto. Li abbiamo schiantati.” cerco di rassicurarla. Non avevo messo in conto che, se io e Sirius eravamo immuni al fetido liquido, gli altri non lo erano.

Remus, Peter e Lily sono totalmente ricoperti di Caccabomba.

Ops.

“È stata una sua idea!” grido, indicando Sirius. Ma non possono vedermi, visto che hanno Caccabomba pure sugli occhi...

“No, ma che avete fatto?” esplode Remus, ripulendosi alla meglio con un incantesimo.

“Ehi, aspetta, noi abbiamo...” cerca di difendersi Sirius, ferito.

“La pozione, cretini! L'ho persa!”

 

* * *

 

Stavolta Sirius e James l'hanno combinata grossa!

Non ho mai visto Remus così infuriato.

Normalmente io dovrei stare dalla parte di James e Sirius, ma... Remus fa paura.

No, sul serio. Sono terrorizzato.

“Remus, ci avrebbero uccisi...” sta tentando James.

“DOVEVATE AVVISARMI, RAZZA DI...”

“Non potevamo sapere che tu non l'avresti...” fa Sirius, turbato.

“PER FORZA CHE NON LA TENEVO STRETTA, STAVO PER RIDARGLIELA SE IL PREZZO ERAVATE TU E PETER...”

“Non avremmo fatto in tempo ad avvisare anche te, stavi per dargliela...” azzarda James.

“SONO SICURO CHE SE AVESTE USATO IL CERVELLO CI SARESTE ARRIVATI, MA VOI NO, PERCHÈ MAI DOVRESTE...”

“Adesso basta.” dice Lily con un tono stranamente calmo.

Forse è per questo che smettono tutti di gridare.

“Di che cavolo state parlando? Abbiamo il rubino. Stiamo tutti bene. Non ci serve la pozione dell'eterna giovinezza o qualunque cosa stiate cercando. Dobbiamo andarcene prima che si sveglino.”

“No, Lily, tu non capisci...” tenta James, lanciando un'occhiata preoccupata a Remus.

Il mio calmo e posato amico ha l'aria di uno che sta per sbranare qualcuno...

Mi nascondo dietro a Sirius.

“Non ci metteremo molto. Tu sta' buona e aspetta.” ordina James a Lily.

“Accio...” comincia Sirius, ma si blocca. “...com'è che si chiamava?” Remus alza le spalle, confuso.

“Accio pozione della quale non abbiamo la più vaga e remota idea di come si chiami ma che Remus aveva in mano fino a un minuto fa e che per sbaglio gli abbiamo fatto perdere sperando intensamente che ci perdoni!” tenta James, speranzoso.

Niente.

Lily trattiene a stento una risata. Sirius invece non si trattiene proprio.

“Lascia fare ad un professionista!” dice sprezzante. “Accio pozione!” declama, solenne.

Uno sciame di più o meno trecento pozioni ci si avventa contro.

“Protego!” grida Lily appena in tempo. Tutte le bottigliette cadono a terra, mescolandosi al pasticcio di Caccabomba che sporca il pavimento.

“OTTIMO!” esplode Remus dopo un attimo di sconcerto. Probabilmente nemmeno lui credeva Sirius capace di tanto.

“Remus, non aveva un nome? O un effetto particolare?” tenta Lily.

“Sì, cioè, no, non lo so!” fa lui, la testa fra le mani.

“Che dobbiamo fare, controllarle tutte?” sbuffo.

Quattro paia di teste si voltano verso di me.

Non avranno pensato...

Ma io non dicevo...

“Peter, sei un genio!”

“Forza, muoviamoci!”

“Allora? Siete ancora lì?”

James, Sirius e Remus sono accovacciati a terra e frugano tra la melma della Caccabomba, mentre io e Lily ci fissiamo, sconcertati.

Poi, però, quando vedo le tre occhiate malefiche che mi rifilano, mi metto a terra anch'io e comincio a cercare.

Dopo circa cinque minuti...

“Ancora niente?” chiede Sirius, teso.

“Nada.” risponde James, sconsolato.

“Niente di niente!” conferma Remus.

“Ragazzi, dobbiamo muoverci, l'acqua sta entrando!” strilla Lily, spaventata.

“Ascolta, è importante...” tenta James.

“No Potter! Perché devi sempre aver ragione tu, devi sempre decidere tu, dobbiamo sempre fare quello che vuoi tu, anche se vuol dire rischiare le pelle? Ti credi il grande capo della spedizione? Bé, ho una sorpresa per te: sarai anche il loro Leader, ma non sei il mio. Io torno ad Hogwarts, con o senza di voi e decisamente senza la vostra stupida pozione di cui non avete nemmeno pensato di informarmi!” grida.

Povera. Dev'essere sconvolta.

“Evans, smettila, non è colpa sua!” esplode Sirius.

Sono anni che sento Sirius inveire contro la Evans mentre James non c'è. Sempre, ogni volta che lei gli rispondeva male o insultava senza motivo. Temo che questa sia la volta buona che le grida in faccia quello che pensa...

“Dev'essere sempre colpa sua, no? Incolpiamo Potter, che tanto non se la prende perché comunque vada ti andrà dietro come un pesce lesso! Scarichiamo su di lui la nostra rabbia, è un ottimo canale di sfogo, no? Potter l'invasato, Potter il gradasso, Potter l'arrogante... Che però è lo stesso Potter che se sei triste ti consola e che ascolta sempre i tuoi sfoghi! Non ti è mai venuto in mente che magari James ha un ottimo motivo per fare quello che fa? Tipo anche adesso? Non ti sei mai chiesta davvero come mai noi siamo tanto amici? Perché siamo tanto legati a James, se è il pallone gonfiato che dici? Perché la notte scappiamo via? Come mai siamo sempre allegri, qualunque cosa brutta ci accada? Dove sono andato quando sono scappato di casa? È sempre per via di James! Non ti sei mai chiesta se per caso lui non abbia fatto di tutto e di più per noi? Anche adesso, se ne starebbe zitto a farsi insultare per non mettere in mezzo i suoi amici!”

“Ah quindi è colpa mia? Sono io che vi ho trascinati qui o è il contrario? Potter è solo un incosciente, che si diverte a tormentarmi, e se siete suoi amici è solo perché siete scemi come lui, tu in particolare! Lo vuoi capire che io non sono come voi? E adesso ci ha fatto persino finire qui, perché è stata colpa sua, è lui che ha aperto la porta, te lo ricordi, Black? Io stavo solo..”

“Tu stavi solo cercando di incastrarci, questa è la verità!”

“Voi stavate infrangendo le regole!

“E allora? Le regole sono fatte per essere infrante!”

“No, sono fatte per essere seguite, ignorante!”

“Sì, se non hai una vita!”

“Siete voi che della vita non avete capito niente! C'è una guerra là fuori!”

“E io e James siamo stati i primi ad iscriverci all'Ordine della Fenice!”

“Ciò non toglie che abbiate combinato questo casino, coinvolgendo anche me!”

“Tu ci ostacoli sempre!”

“Qualcuno deve pur farlo!”

“James ti ha salvato la vita!”

“Non gliel'ho chiesto io!”

“ORA BASTA!”

James ha il respiro affannato, il volto paonazzo.

Cala un imbarazzante silenzio, durante il quale sia Lily che Sirius riprendono il controllo.

“È meglio... è meglio se ci rimettiamo a cercare. Adesso.” dice alla fine James, e abbassa la testa.

Sirius gli si avvicina senza dire nulla, ma io vedo che James posa la sua mano su quella dell'amico in segno di ringraziamento.

“Non credo che vi serva, cercare.” dice però una voce dietro di me.

Mi volto di scatto, e così anche gli altri.

L'Alchimista capo sorride tenendo in mano una bottiglietta: di certo quella che Remus ha perso, glielo leggo in faccia.

 

* * *

 

La mia bottiglietta.

La mia pozione.

La mia salvezza.

Sono un lupo mannaro, e non sono mai riuscito ad accettarlo. E se potessi semplicemente evitarlo? E se potessi semplicemente bere da quella maledettissima fiala?

Ma ovviamente tutto deve essere sempre complicato.

Troppo complicato.

Ma con James e Sirius di mezzo, cosa c'è di semplice e tranquillo?

Se fossi in un libro, ora direi cose stupide come “ma senza di loro, che divertimento ci sarebbe?” oppure “sennò, che gusto c'è?” o “ma in fondo, è esattamente quello che voglio...”

Ma non sono in un libro.

Questa è la realtà.

E ora darei non so cosa per una vita semplice e tranquilla. O, almeno, per un modo semplice e tranquillo di ottenere quella pozione.

“So cosa volete!” certo che lo sa. Vogliamo -voglio- quella benedetta pozione!

“Ve lo posso dare in cambio del rubino.” afferma, e sento un leggero crick.

Sono i miei sogni.

Che vanno in frantumi.

Ovvio che non posso dargli il rubino, sarei un non-lupo mannaro annegato.

“Oh, e non hai sentito la parte migliore.” dice, rivolgendosi a me. “Tu vieni con me. Col rubino. Lo so che ce l'hai tu. Devi solo tirarlo fuori, e potremo andarcene. I tuoi amici sopravviveranno, Karl e Todd li porteranno al sicuro. Ovviamente in questo tempo.”

Mi volto e gli altri due Alchimisti sono in piedi.

Tutti i miei amici mi si stringono intorno, e sento Lily tremare. Lei non ci crede, che la porteranno fuori.

Non ci credo nemmeno io.

Ma andiamo, una vita non da lupo mannaro!

Niente paranoie, niente preoccupazioni, niente dolore, niente paure...

Niente Malandrini.

Non potremmo più scorrazzare in giro per la foresta, se non fossi più lupo mannaro.

E di colpo capisco che quello che ha urlato Sirius prima è vero: l'hanno fatto per me. Sono i migliori amici della terra, e io non posso certo lasciarli qui!

La questione non si pone neanche.

Tiro fuori il rubino e, girandomi di scatto in modo che tutti lo possiamo toccare, pronuncio forte e chiaro: “Kalet Salet!”

In un attimo non siamo più lì.

La possibilità di non essere un Licantropo scompare con un puff di delusione.

Sarò dannato per tutta la mia dannatissima vita.

Sono un mostro.

“No, non lo sei.” sussurra dolcemente James, sfiorandomi il braccio. “Sei la persona più coraggiosa che esista.” afferma.

“Rem, sei stato talmente grande...” mormora Sirius. “Non so se ce l'avrei fatta, al tuo posto. Io ti ammiro davvero.”

“Remus... grazie.” pigola Peter.

Lily non deve capirci niente, ma va bene così.

“Siete già tornatiiiiii?” ridacchia la solita petulante vocina impertinente.

Io la odio. Lo odio.

“Deluso?” chiedo, incapace di trattenermi.

“Solo un po'...” ridacchia. “Ma sto per mandarvi da un'altra parte...” dice, facendo volare via il rubino dalle mie mani.

Improvvisamente appare l'ennesima porta.

“No, non dirmi che...” comincia James, tenendosi la testa.

“Ti prego, ti imploro, ti supplico, non farci questo!” grida Sirius, sconsolato.

“Eddai...” tenta Peter con scarsa volontà.

“Siamo morti.” commento lugubre.

Lily è ancora troppo scioccata per parlare.

“Su, su, andate! Non ho tutto il giorno, io!” fa il Pixie, e senza tanti complimenti ci sbatte fuori dalla porta.

 

* * *

 

Angolo Emma

Ed eccomi qua!

Ditemi che non vi sono mancata *sorriso a 132 denti*

Allora... Come vedete, Remus ha salvato tutti perdendo qualcosa di molto importante.

I soliti pignoli potrebbero ribattere che CHIUNQUE avrebbe scelto di non lasciare i suoi amici lì con dei perfetti sconosciuti scappandosene con un pazzo omicida, e io potrei rispondere: Scusa sai! Non è che sei obbligato a leggere!

Ma nessuno l'ha pensato, vero? Non c'è bisogno che io tiri fuori queste scenate ^_^*

Comunque...

Per la prossima volta vi lascio indovinare, ma non temete: come al solito, divertimento assicurato!

Come dite? Se è come al solito allora siamo freschi?
Ah, ma grazie!

Sono offesa. umpf.

Se continuate così non vado più avanti!

Come dite? Voi non state dicendo proprio niente e sono io che mi immagino le cose?

Ah, davvero?

Ops.

Allora corro a scrivere il prossimo capitolo e vi lascio buoni buoni qui.

Le recensioni sono come sempre molto gradite!

Un bacio

Emma

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Capitolo 10
*** X ***


X

Comincio seriamente a voler uccidere questo Pixie.

E non sono i geni canini che parlano. Sono proprio io.

“E adesso dove siamo?” sbuffa James scompigliandosi i capelli, frustrato.

“In un cespuglio, direi.” afferma Remus, guardandosi intorno: in effetti, siamo circondati dalle foglie...

“Ma grazie...” comincia James, poi però si interrompe. “Ehm.. Lily? Va tutto bene?”

Remus mi guarda con disapprovazione. Ehi! Sarà mica colpa mia se...

“Sì, no, cioè, sto bene.” fa lei, riscuotendosi appena. “Qualcuno ha idea di dove...”
“Ci sono!” esclama però James, saltando in piedi. Non che cambi poi molto: più che cespuglio, direi che siamo in una siepe.

Siepe... ci arrivo nello stesso momento di James (ok, magari due o tre secondi dopo).

“Ragazzi, ma questa è casa mia!” fa James, sorridendo.

Ed è vero: siamo nel giardino di villa Potter: più precisamente in mezzo alla siepe di gelsomini, dove capitava che io e James ci nascondessimo dopo averle combinate grosse...

Ne sono sicuro perché la signora Potter ne va estremamente fiera, non fa che potarlo e curarlo da quando vivo qui... cioè, non so se vivo già qui, se ci ho vissuto secoli fa o se ci vivrò tra vent'anni...

“Dovremmo stabilire in che anno siamo...” tento.

“Niente di più facile, amico.” fa James, sorridendo. “Se la memoria non mi inganna, quest'estate abbiamo costruito qualcosa di abbastanza utile, in questo momento, e che se non c'è vuol dire che siamo proprio sfasati, ma se c'è... bé, è un ottimo indizio, non ti pare?”

Sul mio volto si disegna il suo stesso identico ghigno.

Oh, se mi pare.

Quest'estate io e James abbiamo deciso di metterci a costruire una casa sull'albero senza magia.

È stato un lavoraccio, ma oltre ad aver passato dei pomeriggi da favola, siamo riusciti nell'intento: mai casa sull'albero è stata più fantastica e ben costruita.

Il bello è che abbiamo anche piantato un nocciolo di albicocca per segnare il termine dei lavori, e magari, guardandolo con attenzione...

“Noi andiamo!” esclamo, alzandomi di scatto anch'io. “Voi restate qua, intesi?”

Senza dargli il tempo di ribattere, James e io corriamo a perdifiato verso il punto in cui abbiamo edificato la nostra creazione.

“Non... credi che... forse... avremmo dovuto... portarli... con noi?” chiedo mentre corriamo.

“Nooo... è il... nostro... segreto... Felpato... Non vorrai mai che... qualcuno possa... entrare... Mentre non ci siamo...” mi risponde, col fiatone.

Improvvisamente ci fermiamo di botto: il punto è questo, è la casa è ancora lì, esattamente come l'abbiamo lasciata prima di venire ad Hogwarts.

“Bé, questo è un lato positivo...” comincia James, titubante.

“Bé, ma potrebbero esserci mille motivi... metti che i tuoi bis-nipotini l'hanno trovata e rimessa a nuovo... o peggio ancora, immaginati se adesso arriviamo noi, belli pronti per rifinire il tutto, e vediamo... altri noi! Non so bene quello che ci deve insegnare il professor Vitious sulle Giratempo, ma...” comincio.

“Aaah, tu ti preoccupi troppo, dammi retta.” ribatte James, prendendo ad arrampicarsi su per la scaletta. “Almeno, diamo un'occhiata al seme, all'albicocco...”

E senza darmi tempo di fermarlo -non che io ne abbia intenzione, figuriamoci-, è già arrivato in cima.

“E aspettami!” sbuffo, seguendolo di gran carriera.

“Bé, questo è... qualcosa.” dico io, piegando la testa di lato.

Il seme non è più tanto un seme, ormai.

Abbiamo pensato di piantarlo in un'incavatura fra i rami (“così quando crescono... albicocche a portata di mano!”, aveva detto James), e adesso...

“Non è poi tanto vecchio, dai.” insiste James. “Avrà due, tre anni al massimo... È estate, a giudicare dai fiori nella siepe, e questo alberello non ha frutti... succede solo nei primissimi anni.” decide, con aria sicura.

“Per esserne certi dovremmo contare gli anelli.” suggerisco.

“E le albicocche? Non cresceranno mai più se tagliamo il tronco adesso! Sai quanto ho dovuto aspettare?” domanda, indignato.

Alzo gli occhi al cielo. “Prima di tutto, non hai aspettato un bel niente.” gli faccio notare.

“Sì, ma aspetterò!” ribatte con fare ovvio.

“Secondo, James, quando torneremo ad Hogwarts spediremo una lettera a Dorea e le diremo di piantarne un altro... così avrà più o meno la stessa età di questo. Va bene?”

Sembra pensarci su, poi annuisce, soddisfatto.

“E allora tagliamolo... sai un incantesimo? Ah, no, aspetta... Lercante!” dice, sicuro, e dalla sua bacchetta esce un getto di luce azzurra che trancia a metà il tronco dell'albero.

“Guarda e impara...” mormora lui, soffiando via il fumo immaginario che gli dovrebbe uscire dalla bacchetta.

Decido di ignorarlo. “Allora, sono... due anni scarsi, direi. Adesso possiamo tornare dagli...” comincio, ma vengo interrotto.

“Ehi, ma che avete fatto all'albicocco? Guardate che a me piaceva!” grida la voce di una ragazza.

Sembra il classico tono di una che vorrebbe sgridarti ma in realtà sta ridacchiando anche lei.

Per questo quasi cado dall'albero: è il genere di tono che non ti aspetteresti mai da Lily Evans.

Soprattutto non da una Lily Evans in abito da sposa.

 

* * *

 

“Ragazzi, quelli non tornano più.” sbuffo, alzandomi in piedi.

Se quei due pensano che me ne starò qui buona buona stile madamigella in difficoltà, bé, si sbagliano.

E di grosso, anche.

“Lily, aspettiamo ancora un po', dai...” cerca di fermarmi Remus, ma ormai non ne posso più.

Con passo deciso esco da questa siepe e mi ritrovo nel cortile dei Potter.

A proposito di Potter, ce n'è uno proprio qui davanti... Se l'è presa comoda, il signorino!

“Tu! Ma possibile che ci hai messo tutto questo tempo? E Sirius dov'è?” lo aggredisco. “E dove siamo, almeno l'hai scoperto? E...”

Ma non faccio in tempo a finire il discorso, che lo sguardo mi cade sul vestito di James.

Che non è affatto la divisa scolastica.

E poi, il suo sguardo.

Oh, questo non è proprio da James.

“Lily, tesoro, ma cosa stai dicendo?” chiede, confuso. “Sei tu che dovresti essere pronta... mancano meno di tre ore! E perché la divisa di Hogwarts? Credevo l'avessi venduta quando...”

Prima che io possa seriamente chiedermi per cosa manchino tre ore, o perché James abbia osato chiamarmi “Lily tesoro”, o perché abbia addosso quel vestito talmente elegante, Remus decide di accorrere in mio soccorso.

“James! Scusaci, stavamo solo...”

“Remus, tu e Lily nascosti in un cespuglio? Mi devo preoccupare?” ridacchia James, senza preoccuparsi affatto.

“No, ma che ti viene... Dai! Solo che cercavamo di fare...”

“... una recita, ecco.” dice Peter, uscendo a sua volta dal cespuglio.

Mi trattengo a stento dallo sbattermi una mano sulla faccia. Una recita. Patetico.

“Una recita proprio oggi che...” comincia James confuso, ma viene interrotto. “James, tesoro, muoviti!”

Per quanto ne so, credo sia la signora Potter. Non l'ho mai vista di persona, ma ogni tanto James mi ha mostrato delle foto di lui e Sirius durante le vacanze e in una appariva anche lei...

“Mamma! Anche oggi devi...” comincia a lamentarsi James.

Se nessuno mi spiega cosa abbiamo di tanto importante da fare “proprio oggi” io e James, sclero.

“Lily! Ma che ci fai ancora qui, cara?” chiede Dorea, rivolgendosi per la prima volta a me. “Non dovevi essere già pronta? Vai subito in casa, le tue amiche dovrebbero essere già lì! Santo cielo, non faremo mai in tempo!” sbuffa, con una smorfia di disperazione melodrammatica tanto simile a quella di James nei suoi momenti peggiori. Poi scoppia a ridere.

“Mamma, evita, per favore!” fa James, alzando gli occhi al cielo.

Ma in realtà sorride anche lui, me ne accorgo subito...

Prego? Io che mi accorgo subito dei cambiamenti di umore di un James Potter del futuro? Ma che cos'ho?

“Dai, forza, vieni. E venite anche voi!” dice autoritaria Dorea Potter, rivolgendosi anche a Remus e a Peter. Poi nota i nostri abbigliamenti. “Non ci credo, le divise! Cos'è, una rimpatriata?”

“No, è una recita...” fa dubbioso James.

“Bé, ecco, una specie di recita-rimpatriata...” precisa Remus, teso.

So anch'io quanto è pericoloso quello che stiamo facendo.

Se incontrassimo i nostri corrispondenti futuri, bé, sarebbero guai.

Guai seri.

Spero solo che la vera Lily, cioè, la Lily del futuro non sia qua intorno...

Intanto, titubanti, io, Remus e Peter ci avviamo verso il portone di ingresso.

Prima di entrare, riesco a notare un grande gazebo in giardino, pieno di gente, cibo e decorazioni varie... Ci sarà un compleanno?

La me stessa del futuro deve essere proprio messa male, se va ai compleanni di James Potter!

 

* * *

 

La sanità poca mentale di Sirius rimasta si deve essere dissolta.

Non fa che balbettare: “Evans... sposa... casa Potter... tu... lei.... voi... sposa.. due anni... casa Potter... giardino... bianco... vestito... Evans...”

A parte che anch'io sto facendo forza su tutto il mio autocontrollo (che, fra parentesi, non è poco) per non mettermi a saltare di gioia.

Perché se c'è arrivato Sirius, di sicuro ci posso arrivare anch'io.

E unendo tutti i fattori (come Sirius mi ha fatto notare: Evans, casa Potter, io, lei, sposa, due anni, giardino, bianco e vestito) otteniamo un unico, grande risultato.

Io sposerò Lily Evans.

Io sto sposando Lily Evans.

Io e Lily Evans ci sposiamo!

Sono così felice che comincio a mormorarlo a bassa voce.

“Io e Lily Evans ci sposiamo...”

Per Sirius questo è troppo, e si deve sedere.

“James! Guarda che dicevo a te, testa vuota! Allora, sei pronto o no? Mancano tre ore!” dice di nuovo Lily da sotto la casa sull'albero.

Posso sposarmela? Davvero? Adesso? Ma sono prontissimo!

Con un colpo di bacchetta trasformo la divisa in un completo da matrimonio.

“Arrivo, amore!” le dico, e mi preparo a scendere.

“James, ma che fai?” sussurra però un agitatissimo Sirius.

“Ehm... ricordi? Io, lei, vestito, casa Potter, giardino, SPOSA.... io e Lily Evans ci sposiamo!” spiego, incapace di trattenere l'entusiasmo nell'ultima frase.

“James, adesso aspetta un secondo. Non puoi semplicemente andare e sposartela, lei non è la tua Lily! Cioè, quella del tuo tempo! Devi lasciarla al James di qua, no?”

Detesto quando ha ragione.

“Sì, però...” tento. “Se qualcuno bloccasse il vero James...”

“Ah no! Ti piacerebbe perderti il giorno del tuo matrimonio?” replica, furbo.

Maledetto. Detesto quando gode del fatto di aver ragione.

“E va bene! Però dobbiamo scendere, perché sennò si preoccupa davvero.”

Almeno a questo non puoi ribattere!

Infatti annuisce con un sospiro e trasforma anche i suoi vestiti in delle cose più accettabili.

“Se chiede, devo andare in bagno. In casa mia. Lì cercheremo Lily in santa pace.” decido, prima di scendere giù dalla scaletta.

“James, sei uno schianto.” sorride lei, gli occhi accesi e le guance rosse.

Non l'ho mai vista così bella, non l'ho mai vista sorridere così a me, non l'ho mai vista così... così perfetta come in questo momento.

“Non ti meriterei nemmeno sei fossi il ragazzo migliore della terra, amore. Sei troppo fantastica per me!” dico, prendendola da sotto le braccia e facendola girare.

Ride forte.

“Oh, se questa è la tua risata, lo scopo della mia vita sarà per sempre farti ridere, Lily.” le mormoro all'orecchio mettendola giù.

“Ti amo, James Potter.” mi risponde lei, soffiandomi nell'orecchio quel suo respiro che sa di miele e fiori di arancio.

Dite che è impossibile? Annusatela, poi vedremo.

“Sei la mia vita, Lily Evans.” rispondo, sfiorandole l'orecchio.

“Sì, vi adorate e non sto sognando. Credo. James, non dovevamo entrare in casa?” ci interrompe Sirius, cautamente.

Ah, lo so che si sta trattenendo dallo svenire.

“Oh, ehm. Ha ragione... Torno subito, amore.” le dico, stampandole un bacio sul naso.

Lei arrossisce e borbotta un “fa' in fretta.”

Le sposto un ciuffetto ribelle di capelli dietro l'orecchio e le sorrido, poi mi volto e me ne vado.

Appena siamo abbastanza lontani, Sirius si accascia a terra.

“James, di cose strane ne ho viste, ma questa...”
“Dimmi che hai filmato tutto!” lo imploro. È stato il momento più bello della mia vita, senza dubbio.

“Certo che ho filmato, questo è oro puro!” sghignazza Sirius, borbottando un incantesimo che fa apparire una nuvoletta bianca davanti a noi. Al suo interno, io e Lily che parliamo e ridiamo.

“Oooh, non vedo l'ora di mostrarla a... Oddio, Sirius! Gli altri! È una vita che ci aspettano!” grido.

Sirius balza in piedi e corriamo tutti e due a perdifiato fino alla siepe.

 

* * *

 

Emma's corner:

E ce la faaaa!

Ecco a voi il capitolo 10!

Chi l'avrebbe mai detto? o.O

Scusate davvero per il ritardo, ho avuto dei problemi di connessione! La prossima volta aggiornerò prima u.u

Vi ringrazio tutti!!!

Scusate l'angolo dell'autrice cortissimo (perché vi sento gridare di gioia??), ma sono di fretta...

A presto, un bacio

Emma ^^

 

 

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Capitolo 11
*** XI ***


XI

E adesso che facciamo?

Andiamo in casa di James, rischiando di farci beccare dagli altri noi?

“Remus, dai, forza!” sussurra Lily, tirandomi per una braccio.

Solo che sento qualcosa di strano, come se fosse un po' più... inconsistente, ecco.

Lily però non si accorge di nulla e noi due la seguiamo all'interno della casa.

Stiamo varcando la porta del salotto, quando un forte ansimare alle nostre spalle ci fa voltare di scatto.

“VOI...” grida Lily, avventandosi verso James e Sirius con una luce omicida negli occhi.

“Calmapietànonuccidermierespira!” strilla James nascondendosi dietro a Sirius, che si nasconde dietro a Peter, che si nasconde dietro a me.

“Dove siete stati?” fa Lily, cercando di acchiappare James.

“Sappiamo che siamo nel '79 circa, ok?” dice Sirius, tentando di nascondersi ben bene dietro a Peter.

“E da grande sei ancora più carina!” tenta James, facendosi piccolo piccolo dietro a Sirius.

Stiamo praticamente girando in tondo, e dobbiamo sembrare piuttosto ridicoli visti da fuori.

Amen, era destino.

Lo so dal primo giorno in cui ho visto questi pazzi che mi avrebbero fatto fare tante di quelle figure del cavolo da poterci fare un film: “Le figure di emme di Remus Lupin”: dal 21 dicembre al cinema e disponibile in videocassetta. Costo 12 £ a pezzo, sconti famiglia e chi più ne ha più ne metta.

Ma a distogliermi dai miei pensieri giunge di nuovo la sensazione di prima, come se toccando i miei amici io li senta quasi come dei fantasmi, come se sforzandomi gli potessi passare attraverso.

“Ehm, ragazzi...” tento.

Non mi ascolta nessuno.

“Non so voi, ma io...” continuo.

Continua anche il nostro assurdo balletto di Lily che cerca di prendere James che si nasconde e giriamo in tondo.

“Dico! Se mi ascoltaste...” faccio, impaziente.

Nulla.

Allora passo ai metodi drastici: mi volto di scatto e ficco con tutte le mie forze il braccio nel petto di Peter.

Accade l'inimmaginabile: affondo fino al gomito, senza però ammazzare Peter.

Semplicemente, stiamo svanendo.

Tutti si fermano. Soprattutto Peter, che si guarda il petto come se temesse di poter morire da un momento all'altro.

“Che... che cosa...” balbetta James.

“Non lo so, ma è da un po' che va avanti!” rispondo, estraendo la mano da Peter.

Lui si tasta freneticamente il corpo, come per assicurarsi di essere vivo, e vedo che affonda le mani dentro di sé quasi fosse fatto di pongo.

Anche gli altri ripetono quei gesti, terrorizzati.

“Che ci succede? “sussurra Lily.

“Devono essere gli altri noi.” salta su Sirius.

Tutti lo fissiamo a bocca aperta.

“Bé, intendo... non è come le giratempo, qui parliamo di magia più seria, e se... e se non fosse previsto che esistano più copie della stessa persona? E se stessimo svanendo per questo? Voglio dire, non stiamo parlando di Giratempo, in fondo...” prosegue lui, impacciato.

“Sirius Orion Black, per la prima volta in vita tua hai detto qualcosa di estremamente sensato.” affermo, ancora mezzo sconvolto.

“E allora? Che facciamo?” chiede Peter, vicino all'isteria.

Sta continuando a tastarsi il petto, in preda al panico.

E il peggio è che, se mi sforzo, riesco a vedere Sirius dietro di lui!

“Troviamo il rubino. E in fretta, anche. È l'unico modo.” afferma Lily, seria.

 

 

* * *

 

Sono peggio che un fantasma.

Sto svanendo.

Riesco a toccarmi la schiena infilandomi una mano nel petto!

Sirius e James invece ci stanno scherzando da matti: ora per esempio James infila la mano dietro la testa di Sirius e fa spuntare il medio dal naso dell'amico.

“Che naso a uncino che hai! Farai invidia a Mocciosus!” ridacchia James, tra i sussulti di Sirius, che si sta sforzando di restare serio.

“Tocca a me!” esclama adesso, e infila tutta la testa nel petto di James.

I due, barcollando, si dirigono verso il portone.

“James! Sirius! Piantatela di giocare, maledizione, siamo nei guai!” esclama Remus esasperato.

“Relax, Rem, troveremo il rubino se ci dici dov'è con quel cavolo di localizzatore, e lo faremo in tempo! Ma dai, un'occasione così non ci capita più!” obietta Sirius, parlando dal petto di James (cosa che suona alquanto equivoca, a mio parere).

“Ok, adesso controllo, ma voi piantatela!” fa Remus, borbottando qualcosa su un film e una cassetta con sconto famiglia che non capisco affatto.

“Allora... è nel giardino, andiamo.” sospira Remus, e ci dirigiamo tutti verso il portone.

“Aspettate, è meglio se usciamo dal retro, metti che i nostri cloni sono qua fuori!” esclama James in uno sprazzo di intelligenza.

Perfino Lily è sorpresa.

“Ok...” risponde, dubbiosa. “E dov'è il retro?”

“Mi segua.” ridacchia James staccandosi da Sirius (che emette un grugnito di protesta) e conducendo Lily ad una porticina sul retro della casa.

“Ma avete un giardino enorme!” esclama Lily, stupefatta.

Anch'io avevo quest'espressione la prima volta che sono stato a casa di James...

Bé, casa è riduttivo.

La sua è praticamente una villa, e dietro ha un'intera collinetta con tanto di bosco!

“Ma dai, non è niente di che...” si schernisce lui, ma lo sembra proprio compiaciuto...

“Andiamo, ragazzi, forza! Io vedo attraverso Remus!” fa notare Sirius, teso.

“Giusto!” fa James riscuotendosi.

Camminiamo velocemente per il boschetto seguendo il segnale, finché non raggiungiamo un alto muretto di mattoni.

“E adesso?” chiede Remus.

“Oh sì! Sì, sì, sì, sì, sì!” esclama James, gli occhi fuori dalle orbite e un sorriso inquietante dipinto in volto. “Non si può aggirare, vero? È poco lontano, no?”

“Direi di sì, probabilmente è proprio dentro questo muretto...” risponde dubbioso Remus. “...Perché?”

“Perché qui c'è la tana di Bessie.” risponde James, fissando Sirius eccitato.

Lui emette un fischio di ammirazione e assume la stessa inquietante espressione di James.

Invece io, Remus e Lily li guardiamo spaesati. “Bessie chi? Non è un nome da mucca?” chiede Lily, le sopracciglia inarcate.

“Ci sei quasi.” le risponde Sirius, ghignando. “Bessie è un... come si chiamano quei cosi, un po' mucche e un po' persone... mano... mina...”

“Un... un Minotauro?” chiede Remus, sbigottito.

“Quello!” James schiocca le dita, esultante. “Un Minotauro, sì. Sotto uomo e sopra mucca. Solo, non è un ottimo compagno per il tè delle cinque, ecco. Di solito siamo tenuti ad evitarlo...”

“Voi che evitate qualcosa? Ma scherziamo?” ribatte Lily, poco convinta.

“Appunto!” esclamano James e Sirius in coro.

“Mia mamma ha messo un incantesimo infrangibile al muro, uno che ci impedisce di scavalcarlo e una che ci impedisce di scavarci sotto. Ma non ha mai parlato di incantesimi che ci proibiscono di attraversare il muretto...”

Detto questo, i due saltano attraverso il muretto e in un lampo sono dall'altra parte. Certo che non mi ci abituerò mai!

Probabilmente no, in effetti. O torno normale, o sono morto nel giro di ventiquattr'ore, quindi...

“Andiamo anche noi, no?” chiedo sospirando, dopodiché mi infilo nel muretto.

Sento Lily che sussurra qualcosa tipo “Non cambieranno mai”.

 

 

* * *

 

Era una vita che volevo vedere Bessie.

Da quando James me ne ha parlato la prima volta.

Insomma, un Minotauro nel giardino non è mica cosa da ridere!

Ovviamente, all'inizio ero un po' perplesso. È logico che non è l'animaletto da compagnia che uno si aspetta di vedere in un normale giardino di campagna!

Ma c'è una spiegazione logica a tutto ciò, ed è tutta basata sul fatto che il signor Potter è un Auror. Ovviamente quando l'ufficio misteri si è ritrovato l'ultimo esemplare di una specie ritenuta d tutti estinta, hanno pensato che non potevano semplicemente lasciarla in libertà.

Per favore, con tutte le storie che i Babbani ci ricamano spora!

Ok, Bessie non sarà l'animale più innocuo della storia, però... Andiamo!

Che io sappia, non mangia le persone.

Almeno, se così fosse non saprei come spiegare i dieci chili di noccioline che Dorea getta sempre con un incantesimo oltre quel muretto.

In ogni caso, finalmente ho la possibilità di vederla davvero e non intendo certo farmi sfuggire questa occasione!

“Ehm... no, ragazzi. Io non ci vado, nella tana del Minotauro.” dice Lily, indietreggiando.

Ah bé, se si aspetta che io muoia dalla voglia di passare del tempo con lei...

“Vero? Non ci andiamo, giusto? Non c'è, che so, un'altra strada...”

Mi viene da ridere, sul serio. “Evans, non mi dirai che hai paura...” la punzecchio. E che fine ha fatto il classico coraggio da Grifondoro? L'abbiamo lasciato in bagno?

“No, questo è solo istinto di conservazione... James, ti prego, diglielo anche tu!” ribatte lei, preoccupata.

“Ehm... ma il rubino è lì...” tenta il mio amico.

“E io ho i miei motivi per non voler entrare in una grotta con un Minotauro dentro!” ribatte lei, tesissima.

Oh, ma certo.

Conosco quello sguardo, James.

È il tuo classico sguardo da “oddio posso finalmente fare qualcosa che ho sempre voluto”, e non si riferisce a vedere Bessie.

No, perché sta guardando Lily.

Certo, ovvio. James la consola e si fa spiegare perché le grotte le fanno paura, lei poi gli sussurra quanto lui sia affascinante... Scommetto mille Galeoni che James si sta facendo questo esatto filmino mentale.

Lo conosco troppo bene, il ragazzo.

E non posso fare a meno di capirlo, anche se fa male.

“Sirius...” comincia James, esitante.

“Non importa, lascia perdere.” lo interrompo, secco.

È logico, in realtà. È il suo sogno. Non mi aspetto che il nostro desiderio di bambinetti immaturi di vedere Bessie conti qualcosa, in confronto all'Amore della sua Vita.

“Io vado, voi restate qua.” dico, col tono più convincente che riesco a racimolare.

Remus cerca di parlare, e anche James, ma li zittisco.

“Va bene, sul serio, che credete? So badare a me stesso.” dico, cercando di rendere la mia voce rassicurante.

Misero tentativo.

Predo il localizzatore ed entro nella grotta senza dar loro il tempo di riprendersi.

Quasi subito mi trovo davanti ad una biforcazione: ci sono quattro strade diverse.

È esattamente quello di cui avevo bisogno: così, se James dovesse avere l'insano proposito di seguirmi, non saprebbe da che parte andare, e sarebbe costretto a tornare indietro...

Il localizzatore invece è sicuro su dove farmi andare: la seconda da destra.

Parto e mi metto a correre, sperando di fare più in fretta e di trovare Bessie.

Ah, e il rubino.

Improvvisamente, però, sento un botto terrificante, poi delle scosse, tanto forti che vengo sbattuto a terra!

Il terremoto (se era un terremoto) finisce dopo circa due minuti, dopodiché tutto tace.

Ma cosa può essere stato?

Resto fermo immobile a terra per quasi un minuto, poi mi azzardo ad alzarmi.

Mi spolvero i vestiti, contando i danni.

Il localizzatore funziona ancora, dovrei ritenermi fortunato...

Una specie di muggito lunghissimo mi fa accapponare la pelle.

Oh, perfetto, questa è Bessie, e non è allegra.

È un attimo, e non faccio in tempo a realizzare cosa sta succedendo che la terra sotto i miei piedi si spalanca.

Faccio un salto, ma so che non sarà mai abbastanza lungo, probabilmente cardò giù, per forza, e non ho ancora visto Bessie, non ho combattuto la guerra, non ho preso i miei Mago, non ho neanche salutato James...

Ma mentre penso a tutte le cose che avrei dovuto fare, invece di precipitare al suolo mi sento sbalzare in aria.

Cosa? Significa che qualcuno...

“Black, tu ti cacci sempre nei guai.” sbuffa proprio la voce che speravo di non sentire.

Una Lily Evans parecchio scocciata sta reggendo la bacchetta e mi sta facendo atterrare sano e salvo vicino a lei.

Ora mi chiedo che altro può succedere per rendere questa la Giornata Peggiore Di Sempre.

 

* * *

 

Angolo di Emma ^^

Ebbene, probabilmente adesso i fan di Sirius mi uccideranno.

Amen, io lo amo ma soprattutto amo fargli passare mari di guai, quindi perdonatemi XD

Intanto spero davvero di aver fatto un buon lavoro, sappiate che questo capitolo ci ho messo un'era a farlo...

Eeeeh ma mica potevo deludervi no? :P

So di essere leggermente (eeeee...) in ritardo, ma adesso che la scuola avanza credo che aggiornerò tipo ogni 5/6 giorni... ok? :)

Invece, passando a ciò che tutti state aspettando con la bava alla bocca... tranquilli!

Le scene del matrimonio ci saranno (parlo di tutti i casini derivanti dai doppioni in giro), solo che prima devono fare dell'altro... eheheh.

Non temete: nel giro di due o tre capitoli succederà, lasciate che li faccia soffrire ancora un po'! Muhuhuhahahahaha!

E potrebbe volerci tanto tempo... quasi due settimane...

Ma no, dai, nonostante la scuola che mi uccide (prima liceo scientifico, da non augurare a nessuno) tenterò comunque di aggiornare qui, visto che sono tanto piena di recensioni!

Vi adoro alla follia, ve l'ho mai detto? XD

Un bacione e a presto, vostra

Emma ^^

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Capitolo 12
*** XII ***


XII

È incredibile come quel Black (perché dopo come mi ha trattata mi rifiuto di chiamarlo per nome) riesca sempre a ficcarsi nei pasticci.

E se almeno ringraziasse!

Invece mi fissa ostile e sbotta: “E tu che ci fai qui?”

“Scusa sai, ma credo di averti appena salvato la vita! Meriterei un pizzico di riconoscenza, o sbaglio?” rispondo, le mani sui fianchi.

Ma tu guarda che gradasso, ho sempre avuto ragione su di lui. È un bambino.

“Grazie. E tu che ci fai qui?” ribatte, secco.

“James ci ha convinti.” sospiro alla fine. “Quando ha sentito il terremoto non ha voluto sentire ragioni e ci ha spinti tutti dentro. Poi, al bivio, ci siamo tutti divisi e siamo andati ciascuno per una strada diversa. Ma fidati che se fosse stato per me saremmo rimasti tutti là fuori! Ah, ma Potter mi sentirà! Anzi no, non mi sentirà affatto, perché non gli rivolgerò mai più la parola in vita mia! Dobbiamo andare, è di sicuro nei guai, lui farebbe lo stesso... cretino di un Potter dal cuore d'oro! Ma almeno ha promesso che, se entravo e venivo a cercarti, lui mi avrebbe lasciata in pace. Proprio così, mai più Evans vuoi uscire con me di qua e Vieni ad Hogsmeade con me di là. Fine, ha promesso! E che liberazione sapere che non ci proverà mai più con me!” esplodo.

Lui sgrana gli occhi, e gli sta bene!

Adesso si sentirà da cani per aver messo me e James contro.

Non che sia così, poi. Diciamo che ho leggermente esagerato per farlo sentire peggio... Innanzi tutto James non mi ha promesso un bel niente. E sotto sotto apprezzo che si sia preoccupato per Black, e ovviamente non lo volevo morto.

Ma che si senta male sì. Oh, sì. Lo voglio proprio tanto.

“Cioè... lui vi ha convinti tutti a...” sta balbettando in maniera molto confusa, quando un altro muggito come quello che ho sentito un attimo prima di arrivare qui squarcia l'aria.

“Attenta!” grida Black, e si mette a correre.

Ma io resto bloccata.

Il punto è che... io e i terremoti, bé...

Fatto sta che, per quanto io imponga alle mie gambe di muoversi, non ce la faccio.

Stavolta non è il pavimento che si apre, ma il soffitto non sembra molto intenzionato a starsene buono e tranquillo.

“Evans!” grida Black, voltandosi di scatto.

È praticamente arrivato alla fine del corridoio: probabilmente laggiù dov'è adesso c'è una grotta più larga, che avrà il soffitto più alto e magari più stabile.

Dovrei andare lì, anche perché se qui crolla tutto rischio di non arrivare mai più al rubino...

Ma non riesco a muovermi!

Cerco di farlo capire a Black con un'occhiata terrorizzata: lui forse ci arriva, perché lancia una mezza imprecazione e torna indietro.

Cioè: il soffitto di un corridoio di un labirinto sotterraneo sta crollando, e lui sta tornando indietro.

Mai motto fu più azzeccato: questo qua è coraggioso ma stupido fino al midollo.

“E muoviti!” grida, strattonandomi per il braccio.

È come se mi avesse dato la scossa: finalmente le mie gambe si ricollegano al cervello e riesco a correre via.

Però abbiamo perso tanto tempo, e già delle grandi rocce stanno cadendo a coprire l'uscita della galleria...

“Vai, forza!” grida Black, e mi dà una spinta fortissima.

Io ruzzolo avanti e rotolo dentro alla grotta col soffitto altissimo e che, come avevo immaginato, non è soggetta al terremoto.

Mi alzo pronta a dirne quattro al ragazzo che mi ha spinta avanti con modi tanto bruschi (mi sanguina il braccio), ma dietro di me vedo solo rocce.

Black mi ha spinta avanti perdendo l'occasione di salvarsi.

Mi viene da piangere.

Piango.

Ma perché?

Perché dev'essere così stupido e coraggioso? Cretino!

E non l'ho neanche ringraziato...

Sto per avere una crisi in piena regola, quando vedo qualcosa di incredibile: una mano, poi un braccio, poi un intero corpo sbuca fuori dalla roccia!

“Eeeh, essere così trasparenti ha i suoi vantaggi, non c'è che dire...” borbotta un Black vivo e vegeto!

È vero, se la mano di Remus poteva passare attraverso Peter, allora Black poteva passare attraverso i sassi!

Sono così felice di vederlo che gli salto letteralmente addosso.

“Temevo... Ho avuto paura che...” singhiozzo.

“Ehi ehi ehi... devo sentirmi geloso?” dice una voce alle mie spalle.

Mi volto, e vedo spuntare dalla parete alle mie spalle il torso di James Potter, un sorriso malandrino in volto.

 

* * *

 

“Cosa, noi...”

“Ma che dici, cioè...”

Sirius e Lily si staccano subito, imbarazzati.

“Sirius, vedo che oggi proprio ti dai al tentato suicidio! Guarda che se ci provi così tante volte, prima o poi una va a segno!” scherzo, mettendomi le mani sui fianchi.

“Oh, James, io...” Sirius si tortura le mani, letteralmente.

“Ehm... cosa c'è?” chiedo, cauto.

“James, non dovevi! Insomma, se ero incavolato di mio e mi sono votato al suicidio, bé, era un problema mio! Non eri costretto a farlo, hai rovinato tutto per colpa mia, mi sento malissimo, io...” attacca, fissandomi implorante.

Ma che cavolo va dicendo? “Ehm, Sir... Guarda che lo so che non stavi davvero corteggiando Lily... Ti ammazzerei io se fosse così! Quindi non c'è bisogno di scusarsi...” dico, in imbarazzo.

“Cosa? Ma non dicevo questo... la Evans ave- Ehi!” grida Sirius, voltandosi di scatto verso Lily che, dietro di noi, sta morendo dalle risate.

“Ci ha... e io che avevo solo... non ci credo... se l'è bevuta... oh mamma... ahahahah... tutto serio...”

Ok, non ci capisco più niente.

“Qualcuno mi spiega che cavolo è successo?” chiedo, incrociando le braccia.

“Quell'essere mi ha detto che avevi promesso di non provarci più con lei e di dimenticarla se fosse venuta a cercarmi, e pensavo ce l'avessi con me perché ero andato da solo e mi ero messo nei guai... E io che mi sono anche sforzato di tornare indietro mentre lei era rimasta lì come un baccalà... Ah, ma ora l'aggiusto io!” grida, avvicinandosi a Lily con fare omicida.

“Ehi ehi ehi! Primo: Lily, non sapevo di questa tua vena umoristica, sono colpito. Secondo: Sirius, se l'aggiusti poi io dovrò aggiustare te. Terzo: cosa dice il localizzatore? Quarto: avete visto Remus e Peter? Quinto: cos'è questa storia del tornare indietro per Lily? Sesto...” dico, velocemente.

“Oh no, James! Basta domande, per carità!” grida Sirius.

“Ok. Allora non ti dirò che Bessie è dietro di te.” commento serafico.

Adoro spaventarlo, sul serio, mi rilassa.

Sirius e Lily si voltano di scatto, spaventatissimi, ma ovviamente dietro di noi non c'è un bel niente.

Cosa si aspettavano? Mi stavano facendo arrabbiare!

“Adesso mi rispondete?” chiedo, sporgendo il labbro con un faccino tenero e dolce (anni di allenamento davanti allo specchio insegnano).

Sirius e Lily sospirano all'unisono e- cosa ancora più strana- alzano persino gli occhi al cielo nello stesso istante!

Qui qualcosa non va.

“Ehm... allora?”

“E va bene! Lily ha eccome una vena umoristica, anche se a dirla tutta avrei preferito il contrario. Se mai decidessi di aggiustarla, tu non potresti fare un bel niente essendo io il Malandrino più bello e forte di tutti i tempi. Il localizzatore dice di andare dritto, e scusa ma con tutto questo caos non l'ho più guardato. Nessuna traccia di Remus e Peter, speravo sapessi qualcosa tu. E infine, mentre stava crollando il soffitto la tua Lily è rimasta bloccata come un baccalà mentre i massi cadevano, così io sono tornato indietro e l'ho afferrata per il braccio e sono rimasto schiacciato dalle rocce. Grazi al cielo c'è quel discorso dell'intangibilità per cui sono salvo. Contento?” sbuffa Sirius, esasperato.

Sono momentaneamente senza parole. Non è normale che Sirius rispopnda a tutto. Quelle prove davanti allo specchio allora sono servite a qualcosa!

“Ah, ok. Non era difficile, no? Quindi, ricapitolando... Nessuna traccia del rubino e degli altri, e, Lily, si può sapere perché non ti sei mossa, prima?” dico, cercando di trarre le fila del discorso.

“Esatto! Sai com'è, ho rischiato la pelle, mi aspetterei delle spiegazioni! È la dodicesima volta che rischio di morire, sai?”

Lei arrossisce furiosamente. “Ecco, io... Oh, ma perché dovrei...”

Sì, lo so cosa sta per dire. Che non vede perché dovrebbe dire una cosa del genere a noi, che è tutta colpa nostra se siamo in questo pasticcio e il minimo che possiamo fare è cercare di riportarla a casa tutta intera. Che non potrebbe immaginare compagni peggiori per un viaggio del genere eccetera eccetera.

Però so che in realtà non lo pensa davvero.

Io l'ho sempre saputo, e oggi, con la Lily del futuro, ne ho avuto la conferma.

Lei mi ama, che le piaccia o no. Prova qualcosa per me, le piaccio, mi ama, in fondo. E, sotto sotto, lo sa.

Tutto questo rendersi odiosa, lo fa solo perché spera che io mi dimentichi di lei e così anche lei possa dimenticarsi di me.

Ma non possiamo ostinarci a cambiare il nostro destino, no?

Io non ho intenzione di andare contro il nostro futuro. Quello che ho visto oggi, l'unico che voglio.

E se davvero voglio che diventi realtà, devo sforzarmi di realizzarlo. Perché lei capisca che io ci sarò sempre per lei, che sarò qui, che se ci sono io non deve aver paura.

Mi avvicino e le tappo la bocca con un dito.

Lei sbuffa, alzando gli occhi al cielo, ma sta arrossendo.

Oh sì, me ne accorgo benissimo.

“Lo so che te ne stai accorgendo, Lily.” soffio nel suo orecchio.

Fa caldo? Siamo davvero vicini...

“Lily, non ha senso che tu lo neghi, e io non voglio tenerti un segreto del genere...” dico, a voce ancora più bassa.

“C-che cosa?” mormora lei, ancora col mio dito davanti alla bocca.

“Ti sei resa conto che là fuori c'è un matrimonio?” chiedo, sorridendo.

Lei sbarra gli occhi, e io tolgo il dito dalla sua bocca.

Ci fissiamo negli occhi. Nei suoi leggo sorpresa, confusione, poi... Poi una specie di sorriso, un sorriso strano, di quelli che non sai se sono sorrisi che ti sfottono o molto sinceri...

Quei sorrisi appena accennati, ma tanto dolci...

Quei sorrisi teneri e indecisi, come se non sapessero se saltar fuori o no...

Sento che sulle mie labbra c'è un sorriso uguale al suo.

Ma ogni bel momento è destinato a non durare, è la dura legge del gelato (pronunciata da Peter al primo anno).

E infatti, adesso... Il muggito di Bessie squarcia l'aria, seguito dall'urlo di Peter.

 

* * *

 

Stavo camminando da solo (e sottolineiamo il “da solo”) da quasi un quarto d'ora.

Cominciavo a rimpiangere di aver accettato di venire quando James ci ha... ah, già: quando James ci ha obbligato senza mezzi termini ad entrare.

Che poi sono sicuro che nessuno ha bisogno di me, e che Sirius se la deve essere cavata benissimo da solo!

James è un pochino troppo paranoico, a mio parere.

Ma amen, ormai sono qui, e l'unica cosa che posso fare è evitare di farmi ammazzare dal mostro minocoso e, al massimo, ritrovare l'uscita.

Sì, sarebbe carino, peccato che io stia vagando senza meta da un'eternità e non abbia la più pallida idea di dove sia l'uscita, ormai.

E quindi l'unica cosa che mi viene in mente da fare è camminare, e sperare di trovare l'uscita per mezzo di un qualche magico intervento...

Ah, se solo avessi studiato quel maledettissimo incantesimo dei punti cardinali!

Accidenti a Sirius che mi ha distratto.

Oh, ma chi voglio prendere in giro? A incantesimi sono sempre distratto.

Mentre rimugino su questi pensieri filosofici ed esistenziali, però, capisco subito che qualcosa non va.

Cioè, se è normale sentire dei passi così pensanti dietro di sé...

“Ehm... James? Sirius? Siete voi?” tento, girandomi.

Ma le parole mi muoiono in gola: davanti a me si erge in tutta la sua statura proprio il mostro gigante!

È... è... ma è terribile!

Grido con quanto fiato ho in corpo, poi mi volto e corro via a gambe levate.

Ci tengo alla pelle!

Che poi non l'ho chiesto io di finire qui, sia chiaro.

E nemmeno di entrare in questa grotta!

Grido aiuto, e corro, nella remota speranza che qui ci sia qualcuno...

Ad un certo punto, però, inciampo.

Mi ritrovo a terra, pietrificato dal terrore, mentre la belva emette un suono assassino, e, con una luce assetata di sangue negli occhi bovini, si prepara a colpire...

“PETER!” grida una voce.

Oh gioia e tripudio! Mi salverò!

“STAI FERMO LÌ E NON TI MUOVERE!”

… È uno scherzo, vero? Mi sta per uccidere!

Giro la testa nelle direzione da cui proviene la voce, e vedo spuntare James e Sirius da dietro l'angolo, seguiti da Lily.

“Scherzate? Mi ucciderà!” pigolo, bloccato dalla paura.

“No, Peter, sei come un fantasma, ricordi? Ti passerà attraverso! Mantieni la calma!” grida James, correndo verso di me.

Ok, mi sento un idiota.

È vero, me n'ero completamente scordato!

Ora è quasi semplice starsene buoni buoni aspettando il colpo del mostro...

Che, quando arriva, è la cosa più strana che mi sia mai successa.

È come vedere un colpo mortale al cinema, da fuori!

Eppure sono qui...

Mentre ancora non me ne capacito, James e Sirius mi raggiungono e mi aiutano ad alzarmi.

“Forza, è meglio se ci spostiamo da qua.” dice Lily, tesa.

Non me lo faccio ripetere due volte! Sto per correre via per il corridoio da cui sono arrivati loro, quando James mi ferma.

“Ma che fai, Pet! Da lì Bessie ci può seguire! Se invece facciamo così...” dice, ficcandosi in una parete.

“È molto più semplice, no?” grida dall'altra parte.

La sua voce quasi non si sente!

Sirius, come logica vuole, lo segue a ruota.

Lily alza gli occhi al cielo, poi però si butta.

E io, sospirando, faccio altrettanto.

Ed eccoci tutti qui...

“Allora, Lily... mi ricorderesti di cosa stavamo parlando?” dice James con un sorriso allegro rivolgendosi alla ragazza, che arrossisce di botto.

Ma una voce improvvisa li interrompe.

“Dorea, ma dovevi proprio metterlo qui?”

I miei! Sibila James, gli occhi sgranati.

Ci spostiamo tutti dietro l'angolo, così riusciamo a sentire quello che dicono.

Sì, Charlus. E smettila di rompere, ok? Qui è l'unico posto in cui quei due non potevano arrivare. Dio sa cosa sono capaci di fare se ci si mettono!”

Sirius e James sembrano così offesi che mi scappa da ridere.

“Ma nella tana di Bessie?” si lamenta il signor Potter.

Oh no caro, non cominciare anche tu a chiamarlo come i ragazzi! E comunque non è qua. L'ho sentito nell'altro corridoio.”

“Sentit
a...”

“Solo perché i ragazzi l'hanno chiamata Bessie non significa che sia una femmina, Potter!”

“Scusa, tesoro, hai ragione tu...Come sempre, amore mio, quando sono vicino a te pensare è totalmente superfluo, visto che ci sei tu ad illuminare le mie tetre giornate...” ridacchia l'uomo.

Credo che persino Lily si stia trattenendo dallo scoppiare a ridere.

“Eccoci qua. Il diadema di famiglia, perfetto. Ora la sposina del nostro James lo potrà indossare.” dice la voce della signora Potter, quasi commossa.

“Il rubino che c'è incastonato è antichissimo, non è vero?” chiede Charlus, curioso.

Esatto. E dovresti saperlo, visto che era di una tua pro-pro-pro qualcosa. Ma, se non sbaglio, nemmeno tu lo hai potuto toccare... come James, del resto. È una cosa da donne. E ora forza, usciamo...” dopodiché si sente un plop, e le voci si spengono.

“Oh oh... cattive notizie, ragazzi!” mormora Sirius, sbattendo il localizzatore contro il muro.

“No, no, non dirmelo...” geme James.

“Quello era il nostro rubino. In un diadema. E se lo sono portato via!” fa Sirius, quasi piangendo.

“E allora andiamo a riprendercelo, no?”

A questa voce, ci voltiamo tutti.

“Remus!” esclamiamo in coro.

“Ma dove sei stato, eh? Ti sei perso tutto!” lo sgrida Sirius, le braccia conserte e l'espressione divertita.

Remus lo ignora.

“Dobbiamo tornare tra i comuni mortali, alla festa di prima...” spiego.

“Non festa, idioti! È un ma-tri-mo-ni-o!” scandisce James, indispettito.

“Ma questo vuol dire che finalmente mi hai dimenticata? Che sei uscito con un'altra e te la sei sposata?” chiede Lily, apparentemente indifferente.

James e Sirius alzano gli occhi al cielo, in sincronia.

“È impossibile... amen, e andrà come andrà...” assicura Sirius, e con un colpo di bacchetta ci veste tutti da matrimonio.

“Si va in scena!” afferma Sirius, ricevendo uno scappellotto da parte di James.

Non cambieranno mai, questi.

 

* * *

Angolo dell'autrice:

Slve!

Sì, so che cosa vi state chiedendo tutti: e il matrimonio?

Tranquilli, nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle! eheheheh...

Il perché Lily ha paura dei terremoti sarà spiegato in seguito, abbiate fede...

Vorrei che notaste che avevo promesso 5/6 giorni, e sono passati PROPRIO 5 giorni.

Non sono una tipa molto affidabile e precisa? ^_^*

Bé, scusate, no, l'importante è che vi piaccia u.u

A presto, e grazie a tutti quelli che mi seguono, preferiscono e soprattutto RECENSISCONO!

Un bacio, vostra

Emma ^^

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Capitolo 13
*** XIII ***


XIII

Direi proprio che ho fatto un ottimo lavoro con i vestiti: Lily è a metà tra una sposa e una damigella: abbastanza elegante per passare per la novella moglie, ma anche abbastanza semplice perché lei non capisca.

Certo, ovviamente per me bisognerebbe dirglielo, ma perché ascoltare il povero vecchio Sirius? Giammai!

Quindi cerchiamo l'uscita di questo labirinto (non ci vuole molto, perché io e James abbiamo la brillante idea passare attraverso tutte le pareti affermando che arriveremo prima), e alla fine ci siamo.

“Ok. Qual è il piano?” chiede Peter. Credo che la stia prendendo troppo sul serio, il ragazzo.

“Uhm, direi che bisogna fare in modo che ci avviciniamo alla dolce sposina per prenderle il diadema e duplicare il rubino.” risponde Remus, sorridendo.

Se Lily non ci arriva oggi, non ci arriverà mai più.

“Me ne posso occupare io!” fa James, eccitato.

Sbaglio o Lily ha addosso un'espressione quasi... gelosa?

Ma no, me lo starò immaginando... forse.

“Però qualcuno deve tenere occupato il vero James...” obietta Peter.

“Lasciate fare a me!” affermo io, sorridendo.

Ho proprio voglia di scoprire chi vincerà le prossime due coppe del mondo di Quidditch...

“Perfetto, ma chi controlla il vero Sirius?” chiede Lily.

“Faccio io!” dice Remus stancamente. Povero caro: sarà un miracolo se ce la farà.

Potrei addirittura prendere in considerazione l'idea di fargli una statua...

“E chi...” comincia Peter.

“Io, ok? Io penserò al vero Remus!” esplode Lily. “però qualcuno deve tenere d'occhio l'altra me... Peter, fai tu?” aggiunge, sospirando.

“Ma.. in realtà J...” comincia lui, ma io gli pesto un piede.

“Va bene così, tranquillo. Tu resta qua. E comunque, se ti conosco, il te più grande sarà al buffet. Sei coperto.” dico a bassa voce, facendogli segno di tacere.

Così Lily penserà che il suo clone sarà seguito da Peter, invece che da James!

“Allora siamo a posto...” mormora James, come se non ci credesse nemmeno lui. “Ricapitolando: io penso alla sposa, Sirius pensa a me, Remus pensa a Sirius, Lily pensa a Remus, Peter pensa a Lily. Ma come capiamo se siamo davanti ai noi di adesso o ai noi... noi? Cioè, intendo, come ci distinguiamo? Ragazzi, mamma mia, è difficile da esprimere!” sbotta alla fine, trattenendo una risata.

“Ti sei espresso, tranquillo: direi... cerchiamo una parola d'ordine?” propone Lily.

“Sì, ma una cosa abbastanza normale...” precisa Remus.

“Potremmo fare che il primo dice una frase qualsiasi, tipo Che bella giornata, vero?” propongo.

“E magari l'altro risponde: Sì, ma è davvero troppo lunga! Che ne dite?” conclude allegro James.

“Sicuro! È geniale!” esclama Peter.

“Allora andiamo, dai...” dice Lily.

Facciamo tutti un sospiro e passiamo attraverso il muretto per raggiungere il centro del matrimonio.

“Ah, ehm, e vedete di non fari trapassare da nessuno, eh?” dice Remus, a scanso di equivoci.

Ma per il momento io non me ne preoccuperei: non siamo proprio come fantasmi: a sfiorarci può sembrare solo un'impressione: bisogna spingere a fondo per rendersi conto della nostra intangibilità.

Vietato quindi stringere la mano, andare a sbattere contro qualcosa, abbracciare e cose simili.

“Ok, forza, a presto! E se vedete il vostro... il vostro clone, il vostro voi, cambiate strada! Correte! Scappate! Dovete eclissarvi, dovete...” comincia Lily. La vedo un po' stressata.

“Ok, abbiamo capito!” ride James, e le accarezza una guancia.

Quella guancia diventa improvvisamente rossa come un pomodoro.

“Ehm... ok... andiamo.” mormora lei, cercando di ricomporsi.

Ci disperdiamo, e mi metto a cercare James in mezzo al cumulo di invitati che c'è sotto l'immenso gazebo in giardino.

Ma perché la loro casa dev'essere così dannatamente grande?

Nonostante tutto, non posso non notare quanto bello è il posto...

A James conviene solo farmi fare da testimone!

Un attimo... l'ho visto! È James! Mi dirigo allegramente verso di lui, quando sento una voce... “Sirius!”

E che... Remus!

E siccome il mio Remus è andato dall'altra parte... è il Remus del futuro. Ahi.

“Ehm... Remus! Ciao! Come va con il... sai, quella cosa di cui parlavamo prima...” dico, con noncuranza.

Abbocca, abbocca, abbocca...

“Sirius... guarda che non parlavamo proprio di niente...” risponde lui, guardandomi nervoso.

Mi mordo la lingua.

“Ma sì, dicevamo... che il posto, dai, era... Insomma... non parlavamo di...” balbetto.

Lui fa per parlare.

“TENDE! Sì, parlavamo di queste tende. Belle, vero?” lo interrompo, fingendo un'allegria quasi eccessiva.

“Ehm, belle ma...” dice, sempre più nervoso.

Mi arrendo, non funzionerà mai. Piano b: scappo.

“Scusa, ma sai, vado di fretta, stavo cercando James...”

Lui spalanca gli occhi, sconvolto, e sussurra: “Oh! Ma allora... cioè... è una bella giornata, vero?”

La mia mascella crolla.

“SÌ! Cioè, però è cominciata troppo presto... oddio, com'era? Aspetta, no, è troppo lunga! Ecco! È troppo lunga!” dico, battendomi una mano sulla fronte.

“Sì! Esatto! Sirius, sono io, sono quello vero, cioè, del viaggio nel tempo! Ma tu non eri andato di là?” si dispera Remus.

“Ehi! Tu eri andato di là!” mi lamento.

“Lascia perdere, devo trovarti! Cioè, non te! Lui! Te! Corro!” esplode, e si allontana.

Siamo morti, tanto, tanto morti, ecco.

E intanto ho perso l'altro James... o forse no! Eccolo!

“Sirius, eccoti finalmente!”

Oddio.

Uno sconosciuto mi si avvicina con fare gioviale allargando le braccia.

Qual era il piano b?

Ah, già:

Scappo.

 

* * *

 

Che idiota!

Come ho fatto a scambiare i due Sirius?

Ora devo trovare quello vero!

Cioè, quell'altro...

Dobbiamo fare qualcosa con i nomi, decisamente.

A questo punto, però, farebbe davvero comodo qualcosa di più che un saluto segreto...

Ma aspetta un secondo!

È quello lì?

Non vorrei che fosse di nuovo quello di prima, però non si direbbe...

“Remus!”

Un'allegra vocina mi distrae.

No, non può esserci dell'altro ancora...

“Remus! Ti ho trovato! Eri sparito!”

Una bambina ride correndo verso di me. Non avrà più di sei, sette anni...

“Ehm... ciao!” dico, cercando una via di fuga. Niente.

“Remus!” sbuffa, raggiungendomi e fermandosi davanti a me.

Di colpo i suoi capelli, da marroncino chiaro, diventano di un azzurro brillante. Sbatto le ciglia, confuso.

“Ti piacciono così?” si interessa lei, gli occhi che ridono.

So che sembra strano da dire, ma i suoi occhi... ridono, ecco!

“Sì, sì, vanno.... vanno benissimo, solo.... Cercavo Sirius, l'hai visto?” chiedo, cercando di svicolare.

I suoi occhi si oscurano. “Ma... ma non finisci di raccontarmi la storia? Avevi detto di sì...”

Sembra che stia per scoppiare a piangere. No, non posso permetterlo, non...

Ma che sto dicendo, devo trovare Sirius!

O... no...

Sospiro, mi abbasso alla sua altezza e le accarezzo una guancia. “E va bene.- ma che sto facendo? - Dov'eravamo arrivati?”

Lei batte le mani e fa una giravolta. Il suo naso si allunga fino a diventare simile ad un musetto e i suoi occhi diventano roso fuoco.

“Il lupo mannaro aveva appena raggiunto la povera bambina, e le stava girando intorno con fare assassino...” declama con voce roca, camminando in cerchio e mimando le mosse del lupo.

Oh, se vedo il me del futuro gli devo fare un discorsetto... Che razza di storie va a raccontare ad una bambina?

“Bé... il lupo ha raggiunto la bambina..” ripeto, nervoso. E Sirius dov'è?

“Sì...”

“E... e lui vorrebbe... mangiarla?” tento.

“Sì...”
“Però... però nel lupo c'è ancora lui.” improvviso, abbassando la voce.

“Lui... chi?” fa lei, dubbiosa.

“Lui, il signore che si trasformava in lupo. La persona vera, capisci? Lui non voleva ammazzare la bambina, perché le piaceva, le stava molto simpatica...”

“Perché era bella?” chiede lei, affascinata.

“No. Cioè, era bellissima, ma quello che importa davvero non è come sei fuori. È come sei dentro.”

Quello che importa davvero è come sei dentro.” ripete lei, concentrata. “E poi?”

“Sì, e poi cosa succede, Remus?” chiede una voce dietro di me.

“SIRIUS!”

“Sì, mi dispiace, ma questa è una giornata molto lunga. Solo, la tentazione era troppo forte... Ti lascio alla tua favola della buonanotte, baby-sitter!” ride lui, e se ne va.

Quel... quel... No, Remus, controllati. C'è una minorenne qui con te. Avanti, respira. Piano.

MA QUEL...

“Ma è Sirius! Non lo stavi cercando?” chiede la bambina, curiosa, assumendo le sue sembianze abituali.

Cioè, quelle che aveva quando era arrivata. Adesso non saprei proprio dire se ha sempre avuto i capelli marroni e gli occhi verdi...

“Pronto? Non lo stavi cercando?” grida lei, muovendo le braccia come ad attirare la mia attenzione.

“Sì, è vero, però... cioè, devo finire la storia!” rispondo, dicendo la prima cosa che mi viene in mente.

Ma i suoi occhi si illuminano, come se le avessi fatto un regalo meraviglioso.

“DAVVERO?” grida, e i suoi occhi si accendono. Diventano blu come il mare e si spalancano dalla meraviglia. “Grazie, grazie! Allora l'uomo nel lupo non la vuole uccidere. Ma il lupo sì. E chi è il più forte?”

Ci penso un attimo prima di rispondere. “Sicuramente l'uomo.” affermo. “Nessuno potrebbe mai mangiare una bambina come t... come quella.” mi correggo precipitosamente.

Lei annuisce, seria.

Finito? Posso andare?

Cioè, non che mi dispiaccia stare qui, ma c'è tutto il discorso della sparizione, e non vorrei che decidesse di saltarmi in braccio...

“Ma poi che succede?” chiede.

“Ehm... il lupo la lascia andare e lei corre via nella foresta...”

“Foresta? Ma era in una casa!” ribatte, offesa.

“Sì, volevo dire... La casa buia come una foresta...”

“Ma c'era la luce accesa, avevi detto!”

“Certo... in effetti era vicino alla foresta, era da lì che veniva il lupo...”

Lei fa per aprire la bocca per protestare di nuovo (ma che razza di storie vado a raccontare?), quando io lo vedo...

“Ehi, quello è Sirius!” e se l'intuito non mi inganna stavolta (la TERZA) è quello vero!

“Oh, sì, è lui...” risponde la bambina (com'è che non so ancora come si chiama?) “Ti accompagno io! In fondo è mio cugino...” continua, assorta.

Prego?

Ho raccontato una storia alla cuginetta di Sirius e lui se n'è accorto?

Perfetto.

La mia vita è finita.

 

 

* * *

 

Devo trovare Remus. Devo trovarlo...

Che nervi!

Non so perché questa situazione mi dà tanto sui nervi, in effetti.

In fondo, siamo stati messi peggio... L'ultima volta che stavo cercando Remus era davvero un casino, ora nessuno rischia la morte per affogamento, almeno...

Forse... forse è il contesto.

Cioè, casa Potter, matri...

NO!

NON È per questo, figuriamoci!

Se Potter ha rinunciato a me, io sono solo felice, a bene?

Dev'essere la ragazza del sesto anno, Katie Richards, se non sbaglio... Quella che gioca a Quidditch come cacciatrice e che ha sempre avuto una cotta per lui... Quella rossa... Come...

Oh, no! No, no e poi no!

Di certo James non ha scelto lei perché gli ricordava me, andiamo!

Ha moltissimi pregi, Alice diceva sempre che se non facevo attenzione quella Richards me l'avrebbe rubato...

ma andiamo, insomma, lei è tutta diversa da me, è... sportiva, apprezza i suoi scherzi, lo prende amabilmente in giro, ride e scherza senza problemi con tutti i Malandrini, odia Piton, Si diverte a vedere James che fa... tutto...

Oh, è chiaro che si sposeranno, quei due!

Dannatissimo Potter, perché lei?

Perché la Richards dev'essere tanto perfetta?

Io non... è logico che...

Oh-oh, attenta a te, Lily Evans. Tu non sei gelosa della moglie di Potter, decisamente no.

Probabilmente è solo il fatto di... di non sentirsi al centro dell'attenzione, esatto.

Sono sempre stata così vanitosa, e... e magari sentirmi così apprezzata mi faceva piacere. È solo questo.

Perciò mi devo solo sbrigare a trovare Remus.

Forse... Ehi!

Eccolo!

Mi avvicino a lui di corsa, e gli metto una mano sulla spalla, ansimando.

“Oh... Lily! Che sorpresa!” fa lui, confuso.

“È proprio... una bella giornata, vero?” ansimo.

Fa che dica di sì, fa che dica di sì...

Invece, è Sirius che parla.

“Com'è che non fate che chiedere tutti la stessa cosa? Sì, è bellissima, finalmente James decide di mettere la testa a posto, ma non mi sembra il caso di ripeterlo all'infinito!”

Remus mi fissa dispiaciuto e mormora: “Certo che mi sembra anche un po' lunga...” con aria di uno che si è sentito dire questa frase troppe volte.

Chissà quante volte ha beccato il Sirius sbagliato!

Cercando di darmi un contegno (a quanto pare quel Sirius è il Sirius vecchio, per cui meglio non... come si dice... destare sospetti) mi allontano.

Ma improvvisamente...

“Caaaara!” squittisce una signora enorme dall'altrettanto enorme vestito blu.

Sì, si sta dirigendo (sta rotolando) proprio verso di me!

“Ehm... salve!” la saluto, pensando freneticamente ad una scusa.

Bagno?

Troppo sole?

Caldo?

Sonno?

Una di quelle giornate?

Perché sembrano tutte scuse ridicole mentre le pensi?

“Lily, carissima, come sono felice di vederti! Mio nipote diceva che temeva non saresti venuta!”

Ok. Chi è questa tizia?

Chi è suo nipote?

Invece, è piuttosto ovvio che si aspettassero che io non ci fossi: magari temevano che, siccome James v una cotta per me, io...

“Oh oh oh, ma io gliel'ho detto! No, caro! Gli sei corso dietro tanto di quel tempo... Il mio Jamie... A proposito, perché lo rifiutavi?”

Domanda imbarazzante...

“Ehm, non saprei... Cioè, era anche abbastanza arrogante, a modo suo...”

Lei scoppia a ridere (una risata inquietante) e si aggrappa al mio braccio, trascinandomi verso il buffet.

“Certo, cara, certo... Ovviamente ora ti dispiace, dai, ammettilo!”

Ma come si permette?

Scoppia di nuovo a ridere (ma perché? Mica è tanto divertente!), e continua: “Ma sentitela... James era un ragazzo d'oro, il mio nipotino... Quanto tempo hai sprecato, diciamocelo... Magari se lo avessi accettato prima...”

Sono stufa, cara la mia antenata di James. Non permetterò che tu continui a dirmi quanto sono stata scema a perdere quell'occasione, lo so da me!

Quello che non so è perché ora mi dispiace, e perché l'unica cosa a cui riesco a pensare è a Potter che mi accarezza la guancia, Potter che mi fissa sorridendo, Potter che mi prende per mano, Potter che non deve sposarsi con la Richards santerellina perfettina...

“Mi scusi, devo andare. Adesso.” sbotto, lasciando la donna alquanto perplessa.

Devo correre via, devo andare da qualche parte da sola a pensare, perché così non va bene, c'è qualcosa di sbagliato in tutto ciò, sono così confusa...

Istintivamente, corro verso la siepe in cui siamo arrivati.

Probabilmente è perché è l'unico punto silenzioso e tranquillo che conosco.

Devo mettere ordine in questa confusione terribile, devo capire perché mi rompe che Potter sposi la Richards e come fare a tranquillizzarmi e uscirò di nuovo, più calma e sicura di me.

Me la posso cavare da sola, devo solo avere un po' di tempo, e...

Sono davanti alla siepe.

Il problema è che è occupata.

Proprio lì davanti, c'è Potter.

Potter vecchio, probabilmente, perché mi sembra davvero solido, e perché... me lo sento e basta.

Ma non è da solo.

Davanti a lui, nascosta alla mia vista, c'è una ragazza.

Non vedo niente di lei, a parte i capelli.

Come quelli della Richards.

E i due si stanno baciando.

Il mondo sta vorticando attorno a me, non mi era mai successo prima... non avevo mai visto Potter baciare un'altra.

Non ha mai pomiciato in pubblico, che io ricordi.

E l'unica cosa che riesco a pensare è che non è giusto.

Che dovrei esserci io, lì.

Ed è troppo tardi, ormai.

“Lily!”

Una voce da dietro di me, preoccupata e tesa, mi richiama alla realtà.

“Lily, muoviti!”

James Potter (quello del viaggio del tempo, il mio Potter) sbuca da dietro un cespuglio qui vicino.

Senza farmi sentire dai due in atteggiamento amoroso, vado verso di lui.

“Va... va tutto bene?”

È così preoccupato, così dolce, così tenero... non riesco a sopportarlo.

Gli tiro un pugno sul naso.

 

* * *

 

 

Angolo dell'autrice

D'accordo, apro ufficialmente il fuoco ai pomodori, ananas, banane, frutta e ortaggi vari.

Notare però che mi sono sforzata e che questo capitolo è lungo quasi il doppio del solito!

Certo, ci sono stati vari equivoci, e Lily si è dimostrata campionessa mondiale di seghe mentali, ma...

Su, vi è piaciuto almeno un po'??

Perlomeno Lily sembra aver capito cosa prova... anche se mettetevi il cuore in pace, perché tra loro ne accadranno proprio di tutti i colori...

Ebbene, grazie a tutti quelli che leggono, ma soprattutto a chi recensisce!

Un bacione, vostra

Emma

 

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Capitolo 14
*** XIV ***


 

XIV

 

Una volta, al quarto anno, Sirius mi aveva proposto di scrivere un manuale intitolato: “Donne, istruzioni per l'uso”.

Sottotitolo: “Cosa fare quando la tua ragazza tira fuori l'ennesimo atteggiamento che non ti saresti mai aspettato.”

Ai tempi l'ho preso in giro per circa due settimane, dopodiché ho appeso un post-it con su quest'idea sul suo muro della vergogna (che, tengo a sottolineare, contiene ben tre post-it più del mio).

Però adesso temo che dovrò staccarlo.

Perché darei oro per sapere come comportarmi adesso.

“Ma... ma...” balbetto, tastandomi la guancia.

Inaspettatamente (ma me l'aveva detto, Sirius, che le ragazze fanno solo cose inaspettate, accidenti a me!), scoppia a piangere.

“Sei... sei uno scemo, Potter. Solo... uno scemo...” singhiozza.

Non voglio vederla piangere così, non lo posso sopportare.

Lei è qui, fragile che piange a due centimetri da me, le ciglia tutte bagnate e le guance rosse, le lentiggini sono così vicine...

“Shhh. Non piangere, va tutto bene.” le sollevo il mento con una mano, e me la ritrovo a meno di mezzo centimetro dal naso.

Ci fissiamo per un paio di secondi.

“Ti ho fatto male?” chiede con voce tremula, mascherando un piccolo sorriso.

“No, tranquilla... cioè, che credi, me la so cavare. Non sarà questo a fermarmi.” sorrido, carezzandole la guancia. Deve capire che non la sto costringendo a sposarmi. Deve sceglierlo lei, le darò tutto il tempo.

“Tu... tu non dovresti essere così carino con me, chiaro? Piantala! È tutto troppo difficile... non voglio soffrire, scemo!” esplode, rimettendosi a piangere.

Credo di non aver sentito.

Probabilmente mi sono sbagliato, perché non può averlo detto davvero.

Le pare che io possa mai farla soffrire?

Ma allora è ben scema!

Però so che è triste, e so che non posso permetterlo.

“Lily, io non ti farei mai soffrire...” mormoro, lo sguardo fisso a terra.

“Oh, certo, adesso lo pensi. Però poi ti stuferai di me e ti metterai con la Richards e la sposerai lasciandomi sola come un cane, solo perché non sono stata abbastanza sveglia per...” geme lei, prima di rimettersi a piangere.

Oh, Sirius, se solo ti avessi dato retta!

Come lo voglio quel manuale, ora!

Il mio regno per un manuale!

Ma io non ho un regno e, peggio ancora, non ho un manuale.

Quindi, James, rimboccati le mani e fa' qualcosa.

“Lily, tesoro... io ti aspetterò sempre, e dovrei avertelo detto abbastanza spesso! Non ho la minima intenzione di sposarmi con lei!” affermo, puntando il dito verso Katie, che sta parlando con un invitato sotto il gazebo, dietro di noi.

Lily si volta di scatto, e appena vede Katie laggiù fa una faccia davvero strana.

Poi si volta verso le nostre copie in atteggiamento amoroso.

Poi guarda di nuovo Katie.

Poi noi.

Poi lei.

Ma allora... Ma allora aveva capito...

Scoppio a ridere.

“E adesso che c'è?” sbotta lei, riprendendosi e mettendosi le mani sui fianchi.

“Tu... tu credevi che... che io avessi.... che io... sposato... Katie... Io... tu... Ma...” non riesco a parlare dalle risate, seriamente, questa ragazza mi farà uscire pazzo.

“Ma allora cosa...” domanda lei inviperita, poi però sembra riflettere.

Starà facendo due più due?

A giudicare da come si tocca le labbra e da come guarda le nostre copie, io dico di sì.

Ora c'è solo da aspettarsi un altro pugno sul naso.

 

* * *

 

Credo di essere stufo di restare qui ad aspettare.

Col fatto che avrei dovuto badare alla Lily del passato e invece niente, ormai è quasi mezz'ora che sto ad aspettare che i miei amici si facciano vivi, anche solo per un “Tranquillo, Peter, qui tutto bene!”.

Niente del genere.

Ma io non ne posso più!

Ho deciso: vado a vedere.

Su, che male posso fare, in fondo?

E poi, se riesco a raggiungere il buffet, tanto meglio per me, giusto?

Ma si tratta di un insignificante dettaglio secondario. Decisamente. Assolutamente secondario.

Esco dal muretto che circonda la tana di Bessie e mi avvicino alla siepe in cui siamo arrivati. Da qualche parte dovrò pur cominciare, o no?

Appena arrivo, però, mi accorgo che c'è un leggero affollamento.

Lily e James si stanno baciando.

Un'altra Lily e un altro James stanno parlando sottovoce.

E un Sirius sta appostato dietro ai secondi Lily e James con un'aria da comare dipinto sul volto.

Nel dubbio, mi avvicino a Sirius.

“Ehi, ma che...”

Lui si volta, mi vede e mi tappa la bocca con fare cospiratorio.

“Zitto e ascolta.” mormora senza nemmeno muovere le labbra.

Annuisco (mi sta soffocando) e lui mi lascia andare.

“James Charlus Potter! Mi spieghi che cosa stai tentando di dire? Parla chiaro e tondo, ti va? Abbiamo da fare, se non te ne sei accorto!” dice Lily.

Non la posso vedere, ma sembra sul punto di scoppiare a piangere.

James sbuffa. “Lily, sei dura di comprendonio, ma che più dura non si può! Ma ci vedi? Guarda chi sto baciando!” e indica i loro doppioni.

Silenzio.

“Lily, non dirmi che non ci sei arrivata!”

“... Forse... forse ci sono arrivata, ma non voglio dirlo.”

“Dillo.”

“...No.”

“Dillo.”

“... è troppo strano.”

“Per me invece ha un senso perfetto.”

“James, non mi dirai che...”

“Sei tu che lo stavi per dire.”

“Ma io... io non voglio...”

“Tu non vuoi cosa? Tu non vuoi cosa?” fa James, alzando la voce. “Perché non mi sembra che quella Lily non voglia! E pure tu, non meno di cinque secondi fa, stavi esplodendo di gelosia credendo che quella fosse Katie!”

“... Chiamala per cognome, ok?” borbotta Lily. È arrossita. Scommetto cento galeoni -che non ho- che è arrossita!

“Oh... certo. Tranquilla: per amor tuo chiamerò per cognome qualunque ragazza tranne te, e ti aspetterò sempre, finché non ci sposeremo. O resterò scapolo a vita, promesso.”

E il peggio è che... non sta scherzando.

Non c'è traccia di sarcasmo nella sua voce.

“Perciò... Tu cosa intendi fare?” sussurra, e so che si sta avvicinando a lei.

“Io... bé, tu hai... hai ragione. James, io... Io non posso dire di non provare qualcosa per te. E quelli laggiù... quelli laggiù sono... siamo... siamo noi. E ci stiamo baciando. E quando l'ho visto, ho... ero invidiosa. Volevo esserci io, lì. Non sapevo di esserci già, ed ero gelosa. Ecco, l'ho detto.” fa un respiro lungo e profondo.

Sirius emette un verso a metà tra uno sbuffo e un verso di vittoria.

Ma, come per James, questi suoi versi sono interpretabili solo da chi li conosce bene: sentiti da fuori, sembrano semplicemente i lamenti di un cinghiale in fin di vita.

“Hai sentito, Pete? Lei ha detto che non può negare di provare qualcosa per lui!” sussurra, concitato.

“Sì, sì, ho sentito.. ma che dici, ora si baciano?” rispondo, sporgendomi per cercare di vedere.

“Attento! No, così ti fai...” borbotta Sirius, ma è troppo tardi.

Purtroppo inciampo in alcuni rami e cado rovinosamente a terra, attirando l'attenzione di entrambe le coppie.

Oh. Merlino.

I miei James e Lily, cioè, quelli del passato, si bloccano immediatamente.

Oddio.

Sono tutti rossi... e... vicini... e...

Sirius mi si avvicina. Ha gli occhi di fuoco.

“Scusate! Scusate... voi continuate pure!” grida, rivolgendosi implicitamente ad entrambe le coppie. “Noi stavamo andando via...” mormora, tirandomi su di peso.

Mi guarda con uno sguardo che mette paura.

Salvatemi... Aiuto... c'è nessuno...

Sono morto.

 

* * *

 

Io Peter l'ammazzo.

Io Peter l'ammazzo.

Io Peter l'ammazzo!

Erano a tanto così. Tanto così dal baciarsi dopo sei anni e rotti che James le fa la corte, a tanto così!

E Peter riesce a interromperli!

James ci ucciderà, e ucciderà anche me per non aver fermato il terremoto-Peter!

Ma appena siamo un po' lontani...

“Sirius... non respiro...” balbetta Peter, che sta diventando blu mentre lo trascino.

Ah, già... lo sto trascinando per il collo...

Com'è che non ne sono affatto sorpreso? Né pentito?

Misteri dell'animo umano.

Uhm, direi che ci siamo: siamo abbastanza lontani dalle coppiette. Allora...

“Peter, hai tredici secondi di vantaggio. Dopodiché, quando ti prenderò, non risponderò più delle mie azioni.” lo avviso. “Uno, due...”

“Sirius! Peter!” chiama una voce.

Mi volto e Peter ne approfitta per andare a ripararsi dietro ai nuovi arrivati: James e Lily stanno correndo verso di noi, rossi per lo sforzo (o per... qualcos'altro).

“Oh, ottimo, se è questo che intendete per continuate pure...” borbotto, incrociando le braccia.

“No, è meglio così...” risponde Lily, e James mi sussurra all'orecchio: “Come sarebbe stato baciarla in queste condizioni? Metti che la lingua mi passava dall'altra...”

“Non voglio sentire!” grido, prima che mi descriva nei minimi dettagli il filmino mentale che si era fatto su questo bacio.

“Allora, che si fa?” chiede Peter, ancora ben nascosto.

“Facciamo che Sirius distrae me, io prendo da parte Lily e le frego il diadema e lo scambio con uno nuovo.” propone James.

“E come?” chiede Lily, scettica.

“Con un Geminio, no, Evans?” sbuffo. È un incantesimo di quest'anno, ma io lo padroneggio già alla perfezione. E anche James non se la cava male.

“Oh...” mormora, leggermente stupita.

“Bene, allora andiamo! Peter, cerca Remus e portalo qua! Lily, aspettali. Tra dieci minuti, se va tutto bene, possiamo partire!” afferma James, e ci dirigiamo verso il luogo in cui la coppietta felice ha scelto di seguire il mio suggerimento e ha continuato pure.

“Vai, Felpato. Interrompimi mentre bacio la Evans.” dice James con la massima naturalezza.

Oh, ma lui sa benissimo di aver detto, in codice: “Vai a gettarti dalla torre di astronomia.”.

Perché interromperlo mentre bacia la Evans...

“Mi ucciderai!” tento di difendermi.

“Ti pare?” chiede, con una faccia da cucciolo. “Come potrei ammazzare il mio Felpatuccio? La luce dei miei occhi, il mio cucciolotto preferito, il mio bel musetto, il...”

“Ho capito, ho capito, vado. Ma tu smettila, ti supplico!” esplodo.

Lui sa esattamente come farmi cedere. I complimenti sono il metodo più efficace.

Accidenti a lui.

Mi avvicino. Certo che non si stancano mai di baciarsi...

“Ehm... Ramoso... James...” non mi degnano di uno sguardo.

Però quando Peter è caduto tu ti sei girato!

Malandrino ingrato e traditore.

“Non dirlo nemmeno.” borbotta James, staccandosi da Lily.

“James...” comincia lei.

“Non gli stavo leggendo la mente, Lils! Ho promesso di non farlo più, ricordi? E io le mantengo, le mie promesse. Felpato è o non è il mio testimone?” si lamenta James.

Comecome? James non mi leggerà mai più nel pensiero (che liberazione!) e mi ha scelto come testimone?

Credo che con un leggero sforzo potrei vomitare arcobaleni.

“In effetti, lo capivo dalla sua espressione che stava per pronunciare accuse terribili nei miei confronti...” aggiunge James.

“Ok, allora forza, ti devo parlare.” affermo, trascinandolo via.

Quando Lily non ci può più vedere, mi fermo. Sperando che James colga l'occasione.

“Che c'è? No, sai, perché il momento era abbastanza interessante...” mormora James, lo sguardo sognante.

“Uhm... volevo chiederti... Chi ha vinto la coppa del mondo di Quidditch?” ok, è la prima cosa che mi è venuta in mente. Ed è pessima. Però mi serve! Immaginatevi: l'anno prossimo potrò scommettere sul vincitore e sarò ricco, ricco, ricco!

Non che io abbia bisogno di soldi... Ma se James perde, oh, glielo rinfaccerò in eterno!
“Ehm... Sirius... come puoi non ricordartelo?” chiede però James, leggermente confuso.

“È solo che... volevo...” accidenti a me e al mio bisogno di sapere! “Devo essere certo che... che tu... che tu non sia un Mangiamorte.” butto lì.

Lui scoppia a ridere. “E quale Mangiamorte non saprebbe della coppa del mondo di Quidditch?”

“Io... io intendevo...” ora devo tirarmi fuori dai guai. “Quello che abbiamo fatto dopo.”

“Ah... esplicitati, Felpato. Altrimenti sembri proprio strano, eh? Allora è facile: abbiamo festeggiato, ci siamo ubriacati, poi io e te ci siamo trasformati e abbiamo fatto un giretto nella foresta, finché non sei finito in una buca e ci abbiamo messo tutta la notte a farti uscire, perché eri tanto ubriaco che non riuscivi a ritrasformarti, e andavi sempre a sbattere la testa...”

Appunto per me: evita di ubriacarti. Per favore. Altrimenti questa me la rinfaccerà per sempre!

“Se non c'è altro, io ero leggermente impegnato...” mormora, allontanandosi.

“Anzi, aspetta!” dice, bloccandosi.

“Sì?” ogni secondo guadagnato è un bene.

“Porteresti questo a Remus?” chiede innocentemente, mostrandomi un pacchetto.

Perché a me? Non faccio in tempo a trovare Remus!

“Ehm... ok...” pazienza, per un pacchetto non moriremo.

“Allora, a dopo, testimone! Evita di bere troppo, voglio un bel discorso!” dice, strizzandomi l'occhio e allontanandosi.

Faccio per fermarlo, quando vedo il mio James che si allontana soddisfatto: siamo a posto.

Mentre il James di qui mi si avvicina stringendo in una mano il rubino, arrivano anche gli altri.

Ci siamo.

“Forza, andiamocene prima di sparire del tutto!” afferma Peter, teso.

“Kalet Salet!” gridiamo in coro.

 

* * *

Angolo dell'autrice:
Salve!
Eccomi, ancora in orario, per laa vostra gioia (passa una palla di fieno).
No, mi state dicendo che sto facendo un monologo che no nascolterà nessuno?
Ce l'avete fatta. Sono depressa.
Ma pazienza, perché sono riuscita ad aggiornare!
Che ne dite? Vi piece?
È stato leggermente un capitolo di transizione, perché... Lily... ha capito!
Ditemi che non vi aspettavate un capitolo del genere da un secolo!
Ah, che goduria da scrivere...
Ma le compliazioni non sono certo finite!
Perché siete delle ILLUSE se sperate che il Pixie li riporterà ad ogwarts u.u
Quindi... ogni commento è ben accetto!
E grazie a tutti quelli che continuano imperterriti a seeguirmi e a lasciare delle recensioni favolose!
Siete bellissime u.u
A presto, un bacione, vostra
Emma ^^

 

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Capitolo 15
*** XV ***


XV

 

E rieccoci qua.

Seriamente, sto davvero perdendo la pazienza.

Ed è universalmente noto che io, Remus Jhon Lupin, non perdo mai la pazienza.

Quindi la situazione è grave.

Eppure cerco di mostrarmi tranquillo. L'espressione è tutto, Remus.

“Ehm, signor Pixie? È qui?”

“Eccomi, eccomi, aspettate! Sto facendo la doccia.” risponde una voce, seguita da un getto d'acqua.

Ci guardiamo tutti, sbalorditi.

“Sta... cosa?” chiede James, confuso.

“È... uno scherzo?” replica Sirius, disperato.

“Ma non è possibile!” esplode Lily. “Abbiamo fatto carte false per questa roba, abbiamo rischiato addirittura di sparire! Ora il minimo che può fare è venire fuori, perché è da pazzi mettersi a fare la doccia in un momento simile! E dove, poi?” sbotta.

“Eeeeeh, che caratterino! Arrivo, arrivo!” fa quello, materializzandosi in mezzo a noi con un asciugamano legato in vita e uno in testa.

La visione è raccapricciante.

“So che forse vedermi così è troppo, quindi.. .sciò! Andate! Forza!” grida, facendo apparire un'altra porta.

“Ehm... Hogwarts?” chiede Peter, speranzoso.

“Figuratevi! Proprio ora che mi avete interrotto! Il rubino lo prendo io... Dai! Andate!” e ci spinge nella porta.

“Ci siete tutti?”

“Ehi, chi è stato?”

“Scusa Lily, non mi ero accorto che eri qui...”

“Ragazzi, è tutto buio!”

“Lo vedo, Peter... cioè, ovviamente non lo vedo, però lo so!”

“E fa anche freddo!”

“Non ditemi che siamo di nuovo sottoterra, non ce la posso fare, no...”

“Shhh!”

“Che c'è, James?”

“Zitti, non... non lo sentite anche voi?”

Tendo le orecchie: in lontananza si sente una musica triste e malinconica...

“Andiamo!” decide Sirius, alzandosi di scatto.

Come lo so, se siamo al buio? Semplice: mi ha centrato in pieno.

“Ahi!”

“Scusa...”

“Oh, gli uomini! Che scemi siete? Lumos!” fa Lily, e finalmente riusciamo a vederci intorno.

Direi che Lily ci aveva azzeccato, questa è proprio una caverna sotterranea.

È anche piuttosto piccola e stretta, e questo spiega perché eravamo tutti pressati. Credo che mi verranno dei lividi. Ma non è tutto qui: dalla grotta si apre una galleria abbastanza grande, simile a quella del platano picchiatore.

“Forza, ora che la donna prestante e intelligente ha risolto il problema del buio, direi che possiamo avvicinarci all'unico cenno di vita che sembra esserci in questo posto sperduto.” afferma James, posando una mano sulla testa di Lily come a lodarla.

Sì, come si loderebbe un cagnolino.

Infatti lei sbuffa e alza gli occhi al cielo.

Prima o poi mi farò spiegare come mai Sirius sta ancora contando.

“Andiamo, fa freddo!” si lamenta Peter, e ci mettiamo in cammino.

Man mano che camminiamo, la musica si fa sempre più alta, e le gambe di Lily tremano sempre di più.

Temo che la ragazza abbia seri problemi con tutto ciò che si trova sotto il livello del mare.

 

* * *

 

Sì, ho dei problemi.

Ho dei seri problemi con tutto ciò che sta sottoterra, da quella volta.

Lui non può ricordarsene, per lui non significava niente, ma per me...

Ma non posso lasciarmi distrarre: se siamo qui c'è un motivo, e non è certo lamentandomi che troveremo il rubino, no?

In ogni caso, James si accorge che non sto bene.

Suppongo che lo si legga nei miei occhi.

In ogni modo, mi sorride gentilmente e, senza dire una parola, mi stringe la mano.

Rabbrividisco: non lo aveva mai fatto, prima.

Ma è così bello...

Rispondo alla stretta, mi appoggio tutta a quella mano che sa di sicurezza, di casa.

E già mi sento meglio.

Alla fine, dopo un'interminabile camminata, quando ormai la musica si è fatta fortissima, sbuchiamo in una piccola grotta.

Ora, seguitemi un attimo, perché non vorrei che la situazione i sembri complicata, inverosimile o che so io.

Siamo in una grotta, no? Intendo, sottoterra. Abbiamo metri e metri di rocce e sassi sopra di noi, eppure c'è della musica.

Sebbene io fossi impegnata a... bé... ok, a stringere la mano di James, qualche idea me la sarò pur fatta!

Ma non mi aspettavo questo.

Non mi aspettavo di vedere una decina di esserini vagamente somiglianti a dei bambini intenti a suonare degli strani strumenti non identificabili.

Il punto è che... cioè, anche se sono bambini, sono piccoli! Troppo piccoli, quasi sproporzionati! E sono così sporchi, quasi non gli si vede il viso...

“Nani!” sussurra a bassa voce James.

“Come...” comincio, ma lui mi rivolge un sorriso smagliante.

“Le figure, Lily. Le figure del libro di Storia della Magia. Aiutano, sai?”

Ok. Tecnicamente io e lui non stiamo insieme, giusto? Perché se così fosse, dovrei trovare molto sbagliata l'idea di strangolarlo...

Ma, malauguratamente, non ho tempo per farlo.

In effetti, appena ci vedono, questi nanetti smettono di suonare e saltano in piedi.

“N-non vi avvicinate!” grida il più grande, brandendo lo strumento che stava suonando a mo' di clava (e sì, potrebbe benissimo esserlo).

“Tranquilli! No, per favore, non vogliamo farvi del male! Noi... ci siamo solo persi...” mormoro, fissando negli occhi il nanetto con la clava (o strumento musicale, fa lo stesso).

“Ah no? Ma qui non dovrebbe arrivare nessuno! Questo è un vicolo cieco! Avevano detto che eravamo al sicuro, mentre il papà combatteva! Andatevene via!” esclama, quasi piangendo.

Non ne sono sicura, ma non può avere più di nove, dieci anni al massimo... È davvero piccolo.

Sto per accovacciarmi a terra, ma James mi precede.

“Non preoccuparti, davvero. Non vogliamo farvi del male. Possiamo aiutarvi, se vuoi. Anche solo per passare il tempo mentre aspettate il vostro papà.” dice a bassa voce, per tranquillizzarli.

Oh, ma che dolc... Alt. No. Non lo stavo pensando. No. Escluso.

Dicevamo...

“Non so... cioè, io...” tentenna il bambino.

“Ehi, se vi avessimo voluto fare del male, lo avremmo già fatto, no?” sbotta Sirius, ghignando.

Il ragazzo è inquietante.

Una bambina mi si avvicina timida. “Il mio papà tornerà?” chiede a bassa voce.

“Non lo so, tesoro.” rispondo sorridendo. “Ma direi di sì. Dov'è andato?”

“C'è la guerra. Combatte. Ci sono i folletti cattivi, vogliono la Draiva. Papà la sta difendendo.” spiega, spaventata.

“Che cos'è la Draiva?” chiede Remus, corrucciato.

“È quello in cui crediamo. La Draiva ci ha creati, è il nostro dio. È un cristallo blu, grande grande, a forma di cerchio. Un cerchio perfetto, una sfera, dice la mamma. È sacro, non lo possono prendere. Re Calbor il Grande non lo permetterà!” esclama fiducioso il primo bambino.

“Oh... Per me il tuo papà tornerà di sicuro, piccolina. Aspettate un secondo, e poi, se volete, vi facciamo sentire la musica come la facciamo noi!” afferma James, scompigliando i capelli al bambino più vicino a lui.

Sirius rabbrividisce: quei capelli sono quanto di più sporco io abbia mai visto. Ma James non se ne cura.

E va bene, lo ammetto.

Mi piace. Mi piace tanto, forse è sempre stato così.

Certo, da qui a dirglielo è tutto un altro discorso.

 

* * *

 

“Allora? Che c'è?” chiede Peter, confuso.

“Lily, Remus, mi appello a voi. In che cavolo di anno siamo?” supplico.

Cercare il supporto di Sirius in questioni come storia della magia è totalmente inutile, e lo so benissimo.

Inoltre è colpa sua, di quel cane! Mi ricordo benissimo, oh sì!

Era il periodo dei Storia Della Magia in cui studiavamo i nani, e Remus voleva farci ripassare.

Ovviamente però Sirius lo ha liquidato subito: “Quando mai ci serviranno queste cose nella vita?”

Malauguratamente, gli ho dato ragione. E guarda qua!

“Allora... Nani e folletti, re Calbor il Grande e Draiva...” riassume Remus.

“1753-1757!” esclamano in coro lui e Lily, sicuri.

Ok, ammetto che forse guardare le figure non basta.

Promemoria per me: magari le date sono utili. Cioè, solo in casi di estremo bisogno. Voglio dire, quando mai mi ri-capiterà un viaggio del genere?

Esatto. Se sopravvivo, studiare non mi servirà mai più.

“E... com'è finita?” si informa Sirius. “Voglio dire, hanno vinto i nani o gli elfi?”

Sui loro volti si dipinge un'espressione dispiaciuta.

“Non mi sono mai stati simpatici, gli elfi.” borbotto, contrariato.

“Sono riusciti a rubare la Draiva con l'inganno, hanno rapito dei bambini che erano da soli e li hanno usati come riscatto...” mormora Remus.

Sgrano gli occhi.

“Dei... dei bambini? Remus, ma ti sei sentito?” esclamo, sconvolto.

“E se sono loro? Non ti ricordi nient'altro?” chiede Peter, apprensivo.

“È stato in una grotta con un vicolo cieco... erano sconvolti, con i padri in guerra... Sì, ma potrebbe essere successo altre volte, che ne sapete?” fa Remus, teso.

Li conosco da due minuti, ma già so che non me lo perdonerei mai, se a quei bambini succedesse qualcosa.

“E il peggio- continua Lily -È che quei bambini li hanno uccisi lo stesso. Questo ha portato i nani a rivoltarsi contro gli elfi e a lanciarsi contro di loro senza un piano preciso. Sono stati sterminati. E pensare che avevano quasi vinto... I nani erano più forti: ancora pochi giorni e li avrebbero ricacciati indietro...”

Ci guardiamo tutti, preoccupati.

Cambiare la storia è sbagliato, e lo sappiamo benissimo.

E non siamo nemmeno sicuri che siano davvero loro, quei bambini.

Detto ciò, come possiamo lasciarli qui?

“Torniamo da loro. Aspettiamo i loro genitori. Che dice il localizzatore?” chiedo.

Remus lo controlla velocemente. “Oltre i bambini, lontano. Ma sono gallerie, queste: è difficilissimo dire dove... certo, con l'aiuto di altri nani più esperti sarebbe più semplice...”

“Allora è deciso: aspettiamo con i bambini. Ehi!” dico, voltandomi verso i nanetti, che sono tutti vicini, come a farsi coraggio.

Sono così carini...

“Vi interessa sapere che musica facciamo da noi?” chiedo, facendo apparire dal nulla con la bacchetta un giradischi.

“Quale, James?” fa Sirius, eccitato.

Oh, per quanto riguarda i nostri gusti musicali, non ci batte nessuno.

Scommetto che nel 1700 non li avevano mai sentiti, i Beatles.

Ma, a ballarli, questi piccoletti non se la cavano mica male!

Saranno passate un paio d'ore, e sono tutti stanchi, ma allegri. Almeno, non sembrano troppo preoccupati per le sorti dei loro genitori...

Ma improvvisamente, sento una strana sensazione.

Anche Sirius, al mio fianco, si irrigidisce.

Aguzziamo l'orecchio, e.. sono dei passi. Sono tanti.

Ma il peggio è la sensazione di magia che c'è nell'aria.

Sono elfi, non c'è dubbio: ne conosco abbastanza (nota bene: conosco. Non sono miei amici. Non mi piacciono, gli elfi) per riconoscerli.

Lily spalanca gli occhi, spaventata, e anche Remus e Peter hanno capito.

“Che... che succede?” chiede la bambina di prima, spaventata.

“Peter, portali via! Noi li teniamo occupati!” dico in fretta, lanciandogli il localizzatore. Nel caso...

“Ma...” balbetta lui.

“Corri! Se arrivano e li vedono...” ribatte Sirius.

I bambini piangono, non capiscono cosa stia succedendo, ma si fanno portare via da Peter.

Almeno so che l'incantesimo scudo il ragazzo lo sa fare: se riusciamo a tenere impegnati abbastanza elfi, Peter arà buone possibilità di fermare i pochi che arriveranno a lui.

Bisogna vedere se riusciremo a bloccare gli altri...

Afferro la bacchetta e mi schiero in mezzo a Sirius e Lily, Remus al fianco di Sirius.

E quando i primi elfi sbucano dal cunicolo, siamo pronti.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:
Per prima cosa... sì, sono in orario. È una novità terribile anche per me.
Però... non so proprio come ho fatto, e non ho nemmeno ricontrollato il testo! Quindi, se trovate cose che non quadrano, anche semplici errori di battitura, fatemelo sapere. Sono pignola ^_^*
Il fatto è che ho pochissimo tempo per il pc, soprattutto visto che... avete presente quando accidentalmente la vostra cartelletta di arte viene smarrita sul tram e voi vi trovate costretti a rifare tutte le tavole di tecnica (quelle che ci metti tre ore buone a fare, per intenderci) entro venerdì? No?
Bè, beati voi.
Detto questo... grazie infinite a tutti quelli che recensiscono- ragazzi, mi fate morire di piacere, tutti voi! 123 recensioni per 14 capitoli, 10 preferite, 3 ricordate e 30 seguite!
Mi fate morire di gioia ^^
Grazie, grazie e grazie a tutti!
Ora scappo, un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 16
*** XVI ***


XVI
Bada ai bambini, Peter.

Bada ai bambini, Peter.

Oh, fosse facile! Adesso cosa dovrei fare? I miei amici stanno rischiando la vita contro quel gruppo di elfi ammazza-persone... Che poi, non stiamo certo parlando di quei poveri dolci elfi domestici sempre pronti ad offrirti pasti eccezionali, figuriamoci!

Questi sono gli elfi più antichi, guerrieri, magici, belli, guerrieri... ho già detto guerrieri?

Per quel poco che so di Storia Della Magia (poco, ma sempre più di James e Sirius, per lo meno), sanno combattere.

Sia con le spade che con la magia.

E quindi sono preoccupato.

“Che succede, signore?” chiede un bambino, tremando.

“Ecco, cioè... Gli altri stanno... ma poi tornano... intanto noi troveremo i vostri genitori...”

“Ma loro hanno detto che ci venivano a prendere lì...” obietta un altro bambino.

“Sì, e se poi arrivano e non ci trovano?”

“Ci stai rapendo, signore?”

Ecco. Bambini. Non so davvero come comportarmi, con loro. Come hanno potuto anche solo immaginare che io potessi portarli via?

“No, tranquilli...” tento.

Ovviamente, chissà perché, quelli non si tranquillizzano.

Misteri della vita.

“Ci vuole portare via!”

“Ma io voglio la mia mamma!”

“Torniamo indietro, se no la mamma non ci trova!”

No, eh?

Devo fare qualcosa!

“Ehm, bambini...” e poi, l'illuminazione.

Ci sono.

Ho trovato.

Sono un genio.

Un emerito genietto.

La mia intelligenza non...

Ok, ci sono inciampato sopra.

Il fatto è che mentre parlavamo siamo saliti, e tanto.

Questi corridoi sono così stretti, che ora siamo esattamente sopra la piccola grotta in cui ci trovavamo prima.

E, meraviglia delle meraviglie, c'è un buco.

“Guardate qua sotto cosa sta succedendo!” esclamo, soddisfatto.

Uno a uno, i bambini si abbassano, e gridano di spavento.

Dal basso arrivano rumori terrificanti, amplificati dall'eco della caverna.

“A-abbiamo capito.”

“N-noi restiamo fermi qua.”

Ecco, è così che il buon vecchio Peter Minus si fa rispettare!

Do una sbirciatina anch'io, e rimango senza fiato.

I miei amici sono tutti lì, fianco a fianco, che sparano incantesimi addosso agli elfi: sono in netta minoranza, gli elfi sono davvero tantissimi!

Perché così tanti per dieci poveri bambini?

Gli elfi saranno almeno un centinaio, e tutti scagliano incantesimi mai sentiti prima.

Non hanno nemmeno le bacchette... Lampi di luce viola, grigia, rossa, gialla e blu illuminano la grotta.

James e Sirius hanno appena creato uno scudo enorme, che li ripara dai lampi più grandi, ma alcuni riescono lo stesso a superarlo.

Lily sta combattendo contro cinque elfi contemporaneamente, ha una luce negli occhi che sempre indemoniata...

Sì.

fa paura.

Ma, improvvisamente, Remus spalanca gli occhi, inorridito.

E io non voglio sapere perché.

 

* * *

 

Il nostro scudo sta riparando meno della metà degli incantesimi che ci vengono lanciati addosso, ma credo che senza saremmo già morti.

Certo, James non ha occhi che per Lily, credo che abbia Schiantato una ventina di elfi lontanissimi da noi, solo perché si avvicinavano a lei...

Non che mi importi, ma accanto a lui ci sarei io.

Non credo che ce la stiamo cavando male, in effetti.

Sono tantissimi, ma noi siamo decisamente più forti.

Questi qua non devono essere davvero addestrati, in fondo si trattava semplicemente di rapire dei bambini... È già un mistero il perché non ne sia venuto solo uno.

Per me, sarebbe bastato.

Forse si aspettavano una specie di scorta, qualcuno che li tenesse d'occhio...

Sono estremamente equipaggiati, con tanto di faretra e archi.

Sanno tutti i nostri incantesimi, anche se in maniera minore rispetto a noi, ovvio. Credo che le bacchette influiscano, in effetti.

Al momento, James sta contrastando un attacco di una decina di maledizioni rivolte a lui e Lily, che sta ancora combattendo contro tre elfi. Io sono impegnato a creare una crepa nel terreno, e Remus...

Oddio.

Remus mi sta fissando.

Ha un'espressione atterrita addosso, ancora peggiore di quella che ha Peter quando è finito l'arrosto perché siamo arrivati a cena troppo tardi.

Il che è tutto dire.

Per intenderci, l'ultima volta è stata ieri, e...

No, non riesco a dirlo.

Avete presente i brividi, gente? Quei brividi di terrore acuto e terrificante che solo uno sguardo assatanato e bisognoso di arrosto può provocare?

Ecco.

Ma torniamo a Remus.

Appena i nostri sguardi si incrociano, lui indica qualcosa dietro di me.

Persino James, che è riuscito a rispedire indietro le maledizioni, si volta.

Alle mie spalle, un'orda di elfi ci raggiunge: saranno altri duecento...

No, decisamente non erano qui per i bambini.

Improvvisamente, dal soffitto crolla giù qualcosa. Non sembra come un terremoto, a meno che i terremoti non siamo flaccidi, cicciottelli e vagamente somiglianti a Peter...

Oddio!

“Peter!” esclamiamo tutti in coro.

Per tutta risposta, lui si guarda intorno spaesato.

Poi capisce dov'è.

Poi tenta la fuga.

Invano.

“Peter, muoviti, dobbiamo salire!” esclama James.

Ha capito anche lui, allora! È escluso che noi combattiamo contro tutti questi elfi. Moriremmo. E comunque, non sono qui per i bambini o per noi, e se Peter era lassù molto probabilmente c'erano anche i piccoli.

Tutto quello che dobbiamo fare è salire senza che ci blocchino.

In momenti come questi mi domando: ma perché un cane? Non potevo trasformarmi, che so, in un falco? Un pellicano?

Un piccione?

Una libellula?

Una mosca?

Un qualsiasi cosa che sappia volare?

“Sirius, vieni qui, presto!” grida James. Lui è dall'altra parte della sala, e credo che Remus abbia appena scagliato un qualcosa che blocca l'avanzata degli elfi.

Ma so benissimo che non durerà.

Quindi ci conviene semplicemente muoverci e salire di sopra, perché essere Grifondoro non vuol dire essere dei pazzi suicidi.

Vuol dire lottare per ciò che è giusto, morire per chi si ama, forse.

Non vuol dire ammazzarsi per orgoglio.

Lily, che è quella capace di farci fluttuare sopra (prima o poi devo ricordarmi di chiederle come si fa, ma ehi! Quando l'ha fatto io ero appena stato morso dal Basilisco, credo di aver avuto altro per la testa!), insomma, Lily comincia a spingere su Peter.

Ottima decisione, visto che sembra sul punto di vomitare.

Poi è il turno di Remus.

James e io siamo ancora lontani, ma mentre stiamo per raggiungerli, un elfo si mette in mezzo a tutti gli altri.

James cerca il mio sguardo, e mi dice col pensiero: chiamate il cacciatore, qualcuno deve salvare Cappuccetto Rosso!

Effettivamente il tipo non è quel che si dice magro.

Ma solo James avrebbe potuto trovare qualcosa da ridere in un momento come questo...

È incredibile quanto sia scemo.

Ramoso, questa era davvero pessima, non fa ridere nessuno! Rispondo, sbuffando.

Qualcuno gliela farà abbassare, prima o poi, quella cresta che si ritrova (perché non sono capelli. Decisamente no.)

Ma improvvisamente, l'elfo-lupo cattivo (no, Remus! Non ce l'ho con te, giuro!), spalanca le braccia e poi sbatte le mani l'una contro l'altra, rumorosamente.

E il pavimento si apre.

 

* * *

 

Un tizio sovrappeso batte le mani.

Ora, detta così sembra il preludio di una qualche barzelletta sconcia, che prevede l'intervento di un Troll, una scopa e James Potter (se non è in una barzelletta il ragazzo finisce per offendersi), ma non oggi.

Non nel senso che oggi James non si offenderà (ah! Figuriamoci!), ma perché l'elfo batte le mani e nessuno si mette a ridere. Al contrario, il terreno si spacca sotto i nostri piedi.

O meglio, sotto i piedi di James, Sirius e Lily. Io e Peter siamo già su.

Suppongo che, chi più chi meno, ormai ci siamo tutti resi conto che Lily soffre di terremoto-fobia.

E la terra che si spacca sotto i nostri piedi è detta terremoto.

Al momento il mio pseudo-scudo sta reggendo all'avanzata degli elfi, ma non servirà a nulla se i miei amici si sfracelleranno sottoterra, o sbaglio?

E se Lily si sta paralizzando, non potrà tirare su nessuno...

Ma lei è l'unica capace!

James è più vicino alla parete della grotta, volendo potrebbe arrampicarsi su, o comunque io riuscirei senza problemi ad usare un incantesimo di adesione per incollarli alla parete.

Ma Lily e Sirius sono in mezzo.

E la roccia si sta sgretolando così in fretta...

Io non ho la presunzione di poter dire di sapere cosa stia pensando James.

Non lo sa mai nessuno, è scientificamente impossibile da indovinare.

Ma non è decisamente il tipo da salvarsi lasciando gli altri nei guai.

Specialmente se gli altri sono Sirius e Lily.

Ma cosa può fare? Non sarà mai abbastanza veloce per raggiungere Sirius e Lily e trascinarli verso una parete, ha le gambe troppo corte, non ha abbastanza fiato, mica è un ani... Oh santo cielo.

Non faccio in tempo a pensarlo che James si trasforma in un cervo e corre verso Lily.

Ah, ma certo. Solo che già era scioccata di suo, ora, poi...

Sirius afferra al volo e diventa il solito buon vecchio cane nero.

Grandi crepe si aprono in tutta la sala, ma James è riuscito ad afferrare Lily con le corna e Sirius è arrivato al muro, quindi sono... salvi.

Sono salvi!

Mi rendo conto ora di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.

Sirius si ritrasforma giusto per incollarli tutti alla parete. È un attimo, e il pavimento semplicemente non c'è più.

Ora, io apprezzo davvero che i miei amici abbiano deciso di diventare Animagus, per carità.

Ma perché solo animali di terra?

Era così carina un'aquila... o un falco... o un colibrì, una zanzara, qualsiasi cosa sapesse volare, insomma!

No, loro cane, cervo, topo... Tzé.

Intanto, sembra che Lily sia tornata in sé.

O è perché il terremoto è finito, o perché ha visto James e Sirius. Shock scaccia shock.

Con un colpo di bacchetta, li trascina tutti quassù.

Io non aspettavo altro, e sigillo il buco: che i nani se la cavino senza di noi, se mai incontreranno quegli elfi.

Perché è logico che quello era un intero esercito, certo non erano venuti per i bambini!

Ma... che ne sappiamo noi che i bambini del libro di Storia della Magia non erano stati rapiti così, per caso, perché erano in mezzo al cammino degli elfi?

Ma, dopo essermi perso in queste interessanti elucubrazioni (e no, Sirius, non è il nome di una malattia), realizzo pienamente cos'è successo.

Lily ha visto James e Sirius trasformati.

Lily si farà delle domande.

Lily si darà delle risposte.

E Remus non le vuole sentire, quelle risposte.

Perché tutti sappiamo che quelle risposte mi hanno quasi portato all'annegamento, sul Titanic.

Ma per ora, nessuno ha intenzione di toccare quel tasto.

“Lily, ora ce lo devi dire. Perché diventi uno stoccafisso durante i terremoti?” chiede Sirius, le braccia conserte, un'espressione dura dipinta in volto.


* * *

 

Angolo dell'autrice:
Ehm-ehm... suvvia, avevamo detto 5/6 giorni, no?
Sono dentro.
A malapena.
Dunque, per prima cosa vorrei dire a mia discolpa che la scuola sta decidendo che i pagellini si avvicinano e quindi, ovviamente, da ora a Natale un paio di verifiche al giorno non possono farci che bene (?).
Quindi le mie ore di scrittura diminuiscono drasticamente.
Di conseguenza, non allarmatevi se non mi sentite per una settimana... Dopo, però, chiamate i servizi segreti.
Perché ho tutte le intenzioni del mondo di continuare questa ff, cascasse il mondo!
Allora, bando alle ciance: grazie a tutti che mi recensite e che mi volete tanto bene (passa una balla di fieno) vi adoro anch'io!!
Un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 17
*** XVII ***


 

XVII

 

Ah. E così sarei io a dovere delle risposte a loro?

La stupidità di Black riesce sempre a sconvolgermi, dico davvero.

“Un segreto per un segreto, bellezza.” afferma di nuovo, sollevando un sopracciglio.

“Oppure, nessun segreto verrà svelato e vissero tutti felici e contenti?” tenta James, sorridendo.

“No! Voi... voi... Tu ti sei trasformato...”

“Io cosa?” chiede James, incrociando le braccia.

“E anche tu, Black...”

“Io cosa?” fa anche l'altro, ripetendo gli stessi gesti di James.

“Oh, piantatela! Voi...” non ci provate, non ci provate...

“Noi cosa?” chiedono in coro, sollevando il sopracciglio destro.

Remus trattiene una risata, Peter tossisce.

Sono io l'unica che qui sta andando in bestia?

“James!” ruggisco. “Tu mi ha mentito, eri un Animagus e non mi hai detto niente, pensi che un rapporto si basi su questo?”

Non so se è più sconvolto perché gli ho gridato contro o perché ho accennato ad un rapporto.

Sì, sono sconvolta anch'io.

“Tecnicamente, raggio di sole...” comincia Sirius, ghignando. “Non ti ha mentito. Ha omesso un dettaglio. Cosa che hai fatto anche tu. E, prima che tu me lo chieda, sto parlando io perché me l'hai ucciso. Shockato. Partito. Andato. Non sarà mai più in grado di formulare una frase, visto che qualcuno ha pensato bene di accennare ad un rapporto! Potevi andarci più piano, eh?” scuote la testa, melodrammatico.

Io credo che lo ucciderò.

Sarebbe solo un problema in meno per tutta la comunità magica, non vi pare?

“Scusi, signore...” chiede un bambino.

“S-sì, piccolo?” fa James, uscendo con enorme sforzo dal suo stato di catalessi. Sapevo che non sarebbe stato zitto a lungo, troppo bello.

“Adesso torniamo a casa?” chiede, con un faccino da far tenerezza a chiunque.

“Ma certo, amore.” dico, sorridendo. “Dov'è casa vostra?”

Loro ci guidano, e abbiamo ben poco tempo per parlare, quindi non posso fare a meno di pensare.

James. Si è trasformato, e non ha usato la bacchetta, quindi... Quindi la verità mi sta ballando davanti al naso, e semplicemente io cerco in tutti i modi di non vederla...

È un Animagus.

Anche Black è un Animagus.

E probabilmente anche Peter e Remus sono Animagi! Ma scommetto che li hanno obbligati James e Black.

E sì, sono ben decisa a continuare a chiamarli tutti per nome, tranne Black.

Un cane, poi. Magari fosse stato un animale volante, ci avrebbe potuti tirare su...

Sono ancora mezza imbestialita (molto con Black, poco con James, in realtà...), che mi si avvicina Remus.

“Lily...” tenta, abbassando la voce.

“Remus, ok, dimmelo. Anche tu sei un Animagus?” chiedo a muso duro.

Lui si morde il labbro, poi scuote decisamente la testa. “No, Lily, io no.”

Sospiro di sollievo.

“In effetti, l'hanno fatto a mia insaputa, quei tre.”

Ottimo. Peter è coinvolto.

“Ma perché, Remus? Perché hanno fatto una cosa tanto stupida e inutile? È davvero, davvero illegale! Se li scoprissero...”

“Scusate se vi interrompo...” interviene una voce.

Ah. James.

“Fate... fate pure! Tranquillo! Io ero solo... Cioè, niente di che, in effetti... a presto!” scappa Remus. Tre secondi dopo, di lui nessuna traccia.

“Lily, senti...” comincia lui.

“No, James. Sono ancora molto arrabbiata.” ribatto, ostile.

“Solo il fatto che tu mi abbia chiamato per nome vuol dire che no, non sei poi tanto arrabbiata...” mi stuzzica lui.

Cretino.

“Non è vero, come ti permetti? Non mi hai mai detto che tu...”

“Lily, ascolta. Se te l'avessi detto, tu ci avresti denunciati!”

“Sì, perché non avevate un buon motivo per farlo, capisci? È stato puro esibizionismo, il vostro! Vediamo se sono abbastanza bravo per fare l'Animagus... Capisci, perché sono arrabbiata?”

Lui ci pensa un po' su.

“Ok, cominciamo dall'inizio. Scusa, Lily, per essermi trasformato salvandoti la vita, prima.” mormora.

Ok. Un punto per lui.

“E secondariamente... C'è un motivo per cui abbiamo deciso di diventare Animagus. È importante, e riguarda tutti i Malandrini. Non te lo posso dire senza il consenso di tutti.” afferma, serio.

“Tutti i Malandrini no...” borbotto, piano. “Remus l'avete tenuto all'oscuro...”

James ride. “Certo, perché ci avrebbe denunciati subito! Ma te l'ho detto, non posso davvero rivelarti tutto senza il consenso degli altri. E non tutti sono d'accordo. Devi solo fidarti di me. Non farei mai una cosa simile senza motivo. Ti prego, in nome del fantomatico rapporto che hai nominato poco fa!”

Ma com'è possibile, com'è maledettamente possibile che io arrossisca tutte le volte?

* * *

 

È arrossita, è arrossita, è arrossita!

Lo so che sembro un dodicenne, davvero, lo so.

Ma che posso farci? Mi sento un dodicenne. Lei è arrossita. Conta qualcos'altro?

Magari il fatto di essere dispersi nel tempo alla ricerca di un rubino che è chissà dove e di aver appena probabilmente fatto un vero casino col continuum spazio temporale?

Ok, qualcuno mi spieghi perché sento la voce di Remus nella testa.

Cos'è il continum coso temporale?

No, è meglio che io la smetta di farmi domande strane, rischio di non dormirci su.

L'importante è che... È arrossita!

Uhm, temo che stringere i pugni e strizzare gli occhi sussurrando “è arrossita” non sia molto normale, secondo i parametri di Lily.

Questo spiegherebbe perché mi fissa in quel modo.

Sta per muovere accuse infondate al mio stato di salute mentale, quando una voce ci blocca. “Chi siete, che cosa volete da questi bambini?”

Oh, c'est magnifique. E non chiedetemi perché sto pensando in francese. Remus me la pagherai cara.

“Oh, voi dovete essere i genitori! Bene, cominciavamo a preoccuparci. Ora, se volete un umile consiglio, dovreste andare un po' più in là... C'è un'orda di elfi inferociti poco più a sud.” dico, avvicinandomi al capo del gruppetto che ci si è avvicinato.

Certo che sono proprio piccoletti, eh? Ma se da Sirius ho imparato qualcosa, è che è meglio non carezzare sulla testa le cose che ti sembrano coccolose.

Davvero, non mi sono potuto sedere per una settimana!

Quindi mantengo un tono “formale”.

“Stavate rapendo i nostri bambini!” esplode una donna dietro di lui.

Ah, questa poi!

“Non è affatto così, li abbiamo salvati! Chiedetelo a loro!” ribatte Lily, offesa.

Uhm... l'ho già detto che è arrossita, prima? Ha ancora le guance rosse... O sono io che mi immagino le cose, una delle due.

Magari la due.

Comunque... “Sì, è vero, era piano di elfi!” grida la nostra dolce amata bambina.

Dopo i soliti convenevoli (“siete stati fantastici”, “abbiamo fatto solo il nostro dovere”, “come possiamo ringraziarvi”, “abbiamo solo bisogno di mangiare qualcosa” “Peter, sta' zitto, no, davvero, non scomodatevi”, “Figuratevi, sarà un onore”), ci dirigiamo con loro verso il punto in cui vivono.

Il nano che ha parlato per primo risulta essere nientemeno che il Re dei nani, e non chiedetemi di ricordare il suo nome.

Per pietà.

“Dobbiamo ringraziarvi!” esclama, felice, alla fine del banchetto. (sì, Peter, abbiamo banchettato. E ora non dirmi che non facciamo mai niente per te).

“Grazie a voi, siamo riusciti a cacciare definitivamente gli elfi dal nostro territorio: entro domani, questa guerra sarà vinta! Dopodiché, attaccheremo... il mondo dei maghi!”

Credo di aver sputato tutto quello che avevo in bocca.

Lo so perché ho Sirius davanti, e, Godric mi perdoni, non ha un bell'aspetto.

“C-come, scusi?” balbetta Remus, sconvolto.

“Oh, voi non dovrete preoccuparvi, no... Avete salvato i nostri figli, per cui sarete graziati. Ma ora, non pensiamo alle guerre future! Godetevi le stanze che vi prepareremo!” esclama il Re, scatenando le grida di gioia dei commensali.

Ma io non le sento più.

Mi sento risucchiato in un vortice di luce verde, ed in un secondo non sono più a tavola, ma in un immenso spazio vuoto, verde scuro.

“L'avete fatto, miei cari! L'avete fatto!” esplode una vocetta acuta.

Oh, perfetto. E io che temevo fosse qualcosa di importante.

“Tutto ciò è importante, signor Potter!” ribatte la voce, offesa. “Avete infranto il Continuum spazio temporale! State cambiando la storia, avete salvato i bambini sbagliati! Cioè, quelli giusti... Insomma, quelli della leggenda! Ora, i maghi potrebbero soccombere! Sta a voi impedire che ciò accada! Oppure...”

“Scusa, sei il nostro Pixie?” lo interrompe Sirius, interessato.

“Bé... sì?”

“E perché è tutto verde?” ribatte il mio amico, incrociando le braccia.

“Ehm... cioè... Oh, lasciamo stare!” sbotta quello, offeso. “Il fatto è che avete combinato un casino! Vi conviene restituire subito la Draiva agli elfi, cosicché vincano la guerra! E avete... direi... dieci ore al massimo! Ah, e... non vorrei che vi dimenticaste del rubino... Ma non preoccupatevi, io intanto vi lascio a festeggiare!”

E, dopo un risolino da parte dell'assai odiato Pixie, ci ritroviamo di nuovo nel mezzo del banchetto.

 

* * *

 

Ricapitolando.

Abbiamo fatto un casino.

Ma, ammettiamolo, quando mai non succede? Io e James siamo specializzati in casini. È il nostro pane quotidiano. Siamo abbastanza abili ormai da poter uscire salvi da qualunque cosa.

Certo, il limite di tempo di dieci ore finora non c'è mai stato, ma... ce la caveremo.

Lo leggo negli occhi di James, nello sguardo fiero di Lily, e in quello attento di Remus.

“Signore, è tardi, e vorremmo ritirarci, se permettete.” chiede Remus, formale.

Appena riusciamo ad allontanarci, ci nascondiamo in un vicolo buio.

“Allora, che facciamo?” pigola Peter, terrorizzato.

“Semplice. Troviamo la Draiva. La rubiamo. La portiamo agli elfi. Dopodiché troveremo anche il rubino. Ora... dov'è la Draiva?” risponde James, guardandosi attorno come a volerla trovare così, con lo sguardo.

“Si trova al centro della città, ben protetta!” sussurra una voce dietro di noi.

Ci voltiamo di scatto.

Due nani incappucciati ci si avvicinano.

Dalla mia personale esperienza so che qualcosa di incappucciato novanta volte su cento non è bene.

Ma!

Forse questa è la volta buona che invece è un bene.

“Chi siete, voi?” domanda Remus, sospettoso.

“Noi siamo della resistenza! Non ne possiamo più di tutte queste guerre! Se ci aiuterete a rubare la Draiva, non dovremo più combattere!”

James non sembra molto convinto.

Fa quella strana espressione da pesce che ha quando cerca di ricordare qualcosa che proprio non gli entra in testa.

Perché? Meglio di così!

Decido di non darci peso: starà pensando al suo rapporto con Lily Evans (mamma mia, muoio ancora solo a pensarci!), quindi stringo con decisione la mano al nanetto.

“Siete maghi, per voi dovrebbe essere semplice arrivare laggiù, no?” chiede il nano, quando raggiungiamo una piazza enorme proprio al centro della città.

Capisco subito che qua intorno c'è della magia.

Come capisco benissimo che è magia da principianti.

Sono sicuro che se ne sono accorti anche James e gli altri, non c'è dubbio.

“Allora, andate!” ci spinge il nano numero uno, incoraggiandoci.

Mi muovo velocemente in mezzo ad un fumo rossastro che si alza man mano ci avviciniamo.

Ma lo sentivo che c'era qualcosa, qui: io e James abbiamo passato ore a studiare metodi per accorgersi di tutti gli incantesimi di difesa possibili e immaginabili che la McGranitt metteva davanti a quelle porte che non si dovevano assolutamente aprire, quindi siamo preparati.

Ci metto meno di dieci minuti a raggiungere il centro della piazza, e vedo la grande sfera azzurra davanti a me.

Al mio fianco, con i capelli tutti per aria, spunta Lily. Il fumo deve avere effetti collaterali sulla sua meravigliosa chioma...

Cercando di non scoppiare a ridere, mi avvicino alla Draiva.

Lily mi segue.

Ah, è così?

Ci fissiamo per due secondi buoni, dopodiché scattiamo entrambi verso l'affare blu davanti a noi.

Sento a malapena Remus gridare “Fermi!”, che ho appoggiato la mano sulla pietra.

E Lily con me.

È un attimo, e mi sento risucchiato all'interno.

Cerco di oppormi, di restare fuori, ma è inutile.

Riapro gli occhi, e non ci posso credere: sono all'interno della Draiva.

E Lily è con me.

Oh Godric.

 

* * *

 

Ok, due parole tirate.

Avevo detto una settimana. Ci sto.
Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito, soprattutto quelli che continuano a recensire!
Ragazzi, mi fate talmente tanto piacere...
A presto a tutti, un bacio
Emma

Ps, sapete le mie tavole? Le ho rifatte tutte ^_^*
Hip hip hurrà!
Ora scriverò più in fretta, abbiate fede u.u

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Capitolo 18
*** XVIII ***


XVIII

 

Tutto ciò è estenuante.

Se fossi in Sirius, al momento mi sentirei un tantino stufo, a dire il vero: possibile che capitino sempre a lui? E poi sono io a lamentarmi delle mie sfortune... quel ragazzo è un gatto nero ambulante.

Ma al momento più che Sirius mi preoccupano quei tizi incappucciati: io e James l'avevamo capito, solo che non ne eravamo certi...

Insomma: la Draiva è più che una semplice pietra delle dimensioni di un pallone da calcio, per loro: è una divinità, un simbolo di fede!

È assurdo che abbiano scelto di consegnarcela solo per far finire una guerra...

La domanda ora è : che cosa volevano?

“Ci dovete delle spiegazioni! Fateli uscire da lì!” esordisce James, puntando la bacchetta contro il primo dei nani.

Uno cerca la fuga, ma io lo immobilizzo. Prima le spiegazioni.

“E va bene, calmatevi! Fermi, fermi, o sveglieremo tutto il villaggio!” borbotta il primo, quello tenuto sotto tiro da James.

“Vogliamo delle risposte, Brontolo, e tu ce le darai!” soffia James, arrabbiato. “Perché Sirius e Lily sono finiti là dentro? E, soprattutto, come facciamo a tirarli fuori?”

“E io che ne so?” fa il nano, scontroso, cercando di spostarsi.

Illuso.

Quando finisce di sputacchiare tutta la terra che si è mangiato, riprende a parlare, astioso.

“E va bene, e va bene! Ci serviva che annullaste la protezione. Una volta toccata da qualcuno, la Draiva può essere afferrata tranquillamente. Ma bisogna fare presto, altrimenti esploderà! Prendetela!” ci incita quello.

Sì, e io mi chiamo cappuccetto rosso.

Anche James alza gli occhi al cielo, e io sto per proporgli di afferrarla lui, se pensa che siamo così sciocchi da cascarci, ma...

“Facciamo prestooooo!” grida Peter, fiondandosi sulla Draiva.

Tempo un secondo, e anche lui si trova all'interno della sfera azzurra.

Mi schiafferei una mano sulla fronte, se non stessi controllando i nani.

“Sai, razza di nanetto da giardino mal riuscito, non abbiamo tanto tempo. Quindi o ci dici la verità, o ti appendo a testa in giù finché non tiri le cuoia, intesi?”

“Bé, quando dici...”

Levicorpus!”

E quando ci vuole ci vuole, mi inchino alla potenza di quest'incantesimo. Non ne potevo più.

Tutti i nani sono appesi a testa in giù, e per quanto si agitino non riescono a scendere.

“Va bene! Va bene! All'inizio non mentivo. Ci serviva che annullaste le difese. Ma il fatto è che questa... questa non è la vera Draiva! È una copia!”
Ok, forse ora ti credo. Continua.

“È una trappola per chiunque possa aiutarci... Noi non siamo nani! Siamo elfi in incognito, ci siamo trasfigurati!” e prende le sembianze di un elfo. Appesi a testa in giù non sono queste grandi bellezze.

“Abbiamo bisogno di alcuni aiuti per una missione, e se ci aiuterete... faremo uscire i vostri amici. Garantito.”

“Uhm... e la vera Draiva?” chiedo, sospettoso.

“Non la tengono certo in mezzo ad una piazza... è al palazzo reale, nascosta. Ed è quello che vi chiediamo di trovare. Se ce la porterete, libereremo i vostri amici.”

“Cosa? Ma è assurdo!” ribatte James, offeso. “Voi non siete proprio nelle condizioni di...”

“James, lascia perdere. Hanno ragione.” lo interrompo, pacato.

Tutto combacia, in realtà. Aiuteremo gli elfi a vincere. Possiamo farcela.

“E va bene, allora. Noi andiamo. Torneremo in fretta, ragazzi, voi aspettateci qua.”

Non posso sentirlo, ma giurerei che Sirius abbia borbottato: “E chi si muove?”

 

* * *

 

“E chi si muove?” esclama Sirius, scioccato.

“Peter, almeno tu potevi restarne fuori!” mi sgrida Lily, alzando gli occhi al cielo.

“Ma io pensavo... cioè, avevo paura che...”

“Ora non è il caso di litigare.” ci interrompe Sirius.

Lo so che non è il caso: siamo imprigionati in una specie di capsula rotonda, una prigione in miniatura, se vogliamo.

Non vedo proprio come potremo uscirne vivi. Sì, sarà grave.

“State bene, là dentro?” chiede la voce di uno dei nani, guardandoci con aria di scherno.

“Alla grande!” ribatte Sirius, ostile.

“Non gradireste un po' di... intrattenimento?”propone angelicamente quello. Dopodiché, come per magia, in mezzo alla sfera appare una specie di squarcio, come... uno specchio magico, una finestra.

Lì in mezzo, vedo... James?

“Che scherzo è questo?” grida Sirius, arrabbiato.

“Pensavamo solo che vi sarebbe piaciuto vedere come se la cavano i vostri amici in... diretta!” risponde il nano.

Lo strozzerei, ma sono debole. Ho fame.

“Dai, Black, ignoralo. E guarda. In fondo, ci ha fatto un favore.” ribatte Lily, preoccupata, fissando con aria apprensiva James e Remus all'interno della finestra magica.

I due stanno entrando nel “palazzo reale” di questi nani, passando per una finestra.

Scommetto tutto l'oro del mondo che è stata un'idea di James, altrimenti non mi spiegherei le scope volanti. Mi chiedo dove le abbiano prese.

“Muoviti!” sibila James, trascinando Remus per un braccio.

Ecco, sono entrati.

La nostra visuale si sposta, sono in un corridoio.

Buio, sembra freddo e umido.

Sapete, quasi quasi sono felice di essere finito qua dentro.

Anzi, togliete pure il “quasi quasi”. Se fossi finito là, mi sarei preso un infarto.

“Semplice, finora, non trovi, Rem?” chiede ottimistico James.

“James, non so cosa tu intenda per semplice. Davvero, non lo so.” risponde Remus, sconsolato.

“Massì, dai... In fondo, cosa vuoi che sia... Troviamo la Draiva, la portiamo ai nani, liberano i ragazzi, cerchiamo il rubino e tutto risolto!” afferma James, incoraggiante.

Or come ora, riuscirebbe ad incoraggiare chiunque.

Quel ragazzo è incredibile.

“Ma come la troviamo? Questo palazzo non è poi tanto piccolo...” obietta Remus.

“Suppongo che non possiamo chiedere indicazioni, vero?” riflette James, grattandosi la testa.

“Uhm... in effetti questo è un pr...” comincia Remus, ma si bloccano: c'è un rumore proveniente dall'angolo del corridoio...

“Il mantello, idiota, usa il mantello se hai un briciolo di intelligenza...” borbotta Sirius, teso.

Grazie al cielo sembra proprio che James abbia un briciolo di intelligenza, perché tempo un secondo e i due scompaiono. Appena in tempo, perché sbucano da dietro l'angolo due nani armati di tutto punto.

“Tocca a noi, che nervoso...”

“Già, con tutte le precauzioni che ci sono, per me due guardie sono totalmente inutili... La Draiva è inaccessibile, nessuno che non è un nano può arrivarci!”

Sirius sembra proprio coinvolto: segue ogni battuta, tendendo il collo: “Da bravi, adesso seguiteli...”

Non possiamo saperlo, ma visto che la finestra mostra le guardie, probabilmente James e Remus sono là dietro.

Ad un certo punto, un nano inciampa. “Ehi! Sta' più attento!” lo sgrida l'altro.

Io potrei giurare di aver sentito un risolino e uno scappellotto.

Ma potrei sbagliarmi, per carità...

 

* * *

 

Trovo terribilmente ingiusto che Remus non perda occasione per picchiarmi.

È stato o no divertente?

E allora, che stia zitto.

Dopo pochi minuti i nani si fermano. Ottimo. Sono davanti ad una porta... Santa pace, comincio a stancarmi di tutti questi casini, sinceramente...

“James?”

“Remus?”

“Li schiantiamo?”

“Ci pensi tu?”

“Perché io?”

“Sei più intelligente?”

“Sei più bravo?”

“Cederai prima tu in ogni caso?”

“Può darsi che tu abbia ragione?”

“Era una domanda?”

“Tu che ne dici?”

“Ok, lo faccio io!” sbotto, mezzo sconvolto.

In qualche assurda maniera, Remus mi frega tutte le volte.

Compiuto lo sporco atto, ci avviciniamo cautamente alla porta.

“Entriamo?” propone lui, facendosi coraggio.

“D'accordo.” Con un gesto deciso, spalanco la porta.

Si apre davanti a noi una stanza circolare, dall'inquietante luce azzurra.

È piastrellata di blu e il soffitto ad arco è ricoperto di specchi.

Non sembra molto piena, ci sono solo poche panche per la preghiera, un armadietto e...

E un piedistallo nero.

Sul piedistallo, maestosa, si erge la Draiva.

Unica e inimitabile.

Spero.

“James, è troppo semplice così!” mormora Remus, teso.

“Lo so, ma... Non sembrano esserci incantesimi, qui. Ormai sono un esperto in materia...” lui solleva il sopracciglio, scettico. “Ehi! Ti informo che la settimana scorsa sono riuscito ad eludere tutti gli incantesimi di difesa che la McGranitt aveva messo intorno all'aula di trasfigurazione così io e Sirius abbiamo copiato le domande del... ops! No, cioè, dimentica quello che ho detto, insomma, intendevo...”

Accidenti a me.

Doppio accidenti a me!

Remus sta per tirare fuori una ramanzina delle sue (del tipo che è moralmente sbagliato copiare in anticipo le domande dei test e bla, bla, bla), quando improvvisamente me ne accorgo.

Una specie di incantesimo di difesa c'è.

Più che difesa, sembra che stia aprendo qualcosa... L'armadietto... Massì, l'armadietto che stava di fianco alla Draiva!

Oddio, ma cosa ci sarà dentro?

La porta si socchiude lentamente, mentre io e Remus ci voltiamo da quella parte, le bacchette pronte.

 

 

* * *

 

Angolo dell'"autrice":

Salve. Come molte di voi stanno sperando, sono io. Sirius.

Io e James, offesi dal modo in cui l'autrice ci stava trattando (soprattutto MI stava trattando), l'abbiamo soppressa.

Molto tranquillamente.

Ora, la storia doveva andare avanti: the show must go on, dico bene? Quindi io e James, armati di santa pazienza, abbiamo steso questo capitolo.

Notate che io me la cavo alla grande.

Niente morsi, ustioni, capitomboli, terremoti, aggressioni, sparizioni... Santo cielo, è una vacanza, per me! Mi sento tanto bene...

James in effetti voleva più parti per sé, ma gli ho promesso che arriveranno.

Per ora, godiamoci il mio meritato riposo.

E, se volete lasciare un messaggio di condoglianze all'autrice, bé, come vi pare.

NON POTRÀ SENTIRVI MAI PIÙ!!!

*risata malvagia*

Dunque... Grazie a voi, splendide fanciulle che mi avete difeso dalle ire della terribile autrice: non vi dimenticherò! Chiamatemi, eh? ;-)

Un enorme bacio a tutte voi, vostro amato

Sirius

 

 

 

 

 

Ehm... se n'è andato?

Ok, tranquille, in realtà sono viva. A malapena. Ringraziate James per questo miracolo <3

Comunque... so di essere in ritardo, ma Sirius mi aveva rapita! Sono scusata? *angel face*

Grazie a tutte, che recensite, mettete tra seguite/preferite/ricordate, o che leggete soltanto! mi fate sempre molto felice! <3 Un bacione, vostra

Emma (e James che per averla salvata vuole una parte meravigliosa nel prossimo capitolo)

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Capitolo 19
*** XIX ***


XIX

Mi sto mangiando le mani.

Di norma una ragazza si dovrebbe mordicchiare educatamente le unghie, ma c'è ben poco di educato in me, al momento.

Le mie unghie sono tanto in fondo che praticamente non si vedono più, quindi sì.

Mi sto mangiando le mani.

E il mio nervosismo non accenna a diminuire.

“Spostatevi, deficienti, dai...” borbotta Sirius, teso quasi quanto me.

Quasi.

Cioè, lui non si sta mangiando le mani.

Com'è frustrante stare qui a non fare niente! E intanto James e Remus sono alle prese con quella cosa strana, quella specie di nebbia che...

Che si sta diradando, e...

Dietro, appare una cosa tremendamente strana.

Se la guardo normalmente, vedo una sorta di trappola rudimentale, delle grate pronte a scattare.

Una cosa da cui tenersi alla larga, ma in sostanza molto semplice da evitare.

Ma se strizzo gli occhi, ora si materializzano dentro alla trappola tre persone: Sirius, Peter e io.

E ho il terrore di sapere cosa stanno vedendo James e Remus.

I miei sospetti prendono forma mentre quei due si irrigidiscono, sorpresi.

“James! Remus! Aiutateci!” pigola la voce della copia di Peter.

Sirius e io ci guardiamo negli occhi, terrorizzati. “No, non possono, non...” comincio io, ma l'altra me grida: “Tirateci fuori di qui, fate presto!”

No, no, no...

“Aspetta, Remus, solo un secondo.” sussurra James.

Quel ragazzo è eccezionale, ecco.

“James, non ce l'abbiamo, un attimo! Guarda cos'ha in mano Sirius!”

Strizzo gli occhi anch'io, e vado nel panico.

Perché la bottiglietta nelle mani di Sirius mi ricorda troppo una certa avventura sul Titanic...

“Ok, hai ragione, Rem.” sospira James, muovendo un passo verso di loro.

No!

“Però, Lily, tesoro...” comincia, fermandosi all'improvviso. “Com'è che io dovrei salvarti, se tu mi hai trattato così male, prima?”

...Prego?

Cos'è che avrei fatto?

“Non ha tutti i torti...” riflette Sirius.

“Cosa? Ma di che...” comincio io, inviperita.

“Bé, pensaci: hai citato il vostro più-o-meno-rapporto solo perché ti faceva comodo, senza averci mai accennato prima...” spiega lui.

Non lo sopporto.

Non lo sopporto soprattutto perché c'è la remota possibilità che abbia addirittura ragione.

E che cos'è questa strana sensazione all'altezza del petto?

Intanto, l'altra Lily sembra terrorizzata.

“Hai ragione, scusami, scusami! Ma ora tirami fuori di qui! Ho sbagliato, ma tu...”

“Ok, basta così, Remus. Questa è una trappola bella e buona. Andiamo.” afferma James, sicuro.

Remus annuisce mesto. “Hai ragione, sì.”

“Ehi! Non ci potete lasciare qui!” grida l'altro Sirius.

“Sirius, caro vecchio Sirius, come posso dire... Voi siete finti. Una trappola, o che so io. La vera Lily non mi avrebbe mai chiesto scusa! Che errore da dilettanti. Ma chi le progetta, questi affari?” sbuffa, prima di proseguire verso la Draiva.

“Ma...” fa il falso Peter, confuso.

“Ok, mi hanno stufato.” sbotta Remus, lanciando un Finitus Incantem verso i ragazzi.

L'illusione ottica scompare.

“Egregio signor Lunastorta, io mi domando: non poteva pensarci un po' prima?” sbuffa James, alzando gli occhi al cielo.

“Ero un po' impegnato.” sorride l'altro.

“Piuttosto, Rem... Hai idea di cosa fosse? All'inizio temevo in un Molliccio, ma...”

“Oh, ma non ti ricordi in cosa si era trasformato il tuo Molliccio?” ride Remus, guardando James con commiserazione.

“Ehm... non credo... di... ma non è importante...”

“Se non sbaglio era Piton che volava su una scopa allegro e felice perché aveva preso il boccino, giusto?”

“Memoria di ferro, Lunastorta!” sghignazza Sirius.

No.

E io come ho fatto a perdermelo? Dov'ero?

“Ti devo ricordare, Lunastorta caro, il motivo per cui mi sono messo contro il Molliccio alla tenera età di dodici anni?” si immusonisce James.

Tacciono.

“Ehi, ditemelo, però!” chiedo a Sirius.

“Se James non l'avesse fatto, Malfoy avrebbe visto quello di Remus.” spiega lui.

Sia lode alle spiegazioni esaurienti.

“E... allora?” lo imbocco.

“E allora le signorine che non chiedono mai scusa, non dicono a nessuno perché hanno la terremoto-fobia e sfruttano i rapporti con gli altri farebbero bene a non fare domande, dico bene?” chiede, incrociando le braccia.

“Ok, ne ho abbastanza. Voi sapere dei terremoti? Accomodati.” dico, rigida. “Ma poi, voglio sapere il perché del Molliccio di Remus.”

 

* * *


Interessante.

Se lei mi dice il perché della sua assurda mania, avrò un grande asso nella manica a suo svantaggio.

Sarò potente anche con James.

Però poi dovrei spiegarle perché Malfoy e cricca non potevano vedere una sfavillante luna piena come peggior paura di Remus, e questo sarebbe complicato.

Cioè, senza dirle che Remus è un lupo mannaro.

Cosa mi invento?

Remus ha paura di... Qualcosa di imbarazzante... Ma cosa c'è di più imbarazzante di Mocciosus che gli ha soffiato il boccino, mi domando...

Certo, quello ci ha permesso di tagliare la corda mentre i Serpeverde erano troppo impegnati a ridere, però...

Ci sono! Remus aveva paura dei draghi.

E non sarebbe stato possibile far apparire un drago nel castello senza che i professori se ne accorgessero.

Sono un genio.

“Affare fatto.” dico, stringendole la mano. “Adesso spara, coraggio.”

“E va bene. Era l'estate del terzo anno, e con i miei genitori ero andata in vacanza in Islanda. Come facevo a immaginare che anche i Potter ci sarebbero andati?”

Oh, ricordo perfettamente quell'anno.

Se non sbaglio, James aveva pagato Mary fior di Calderotti Bollenti per la fatidica informazione: dove va in vacanza Lily?

Dopodiché, aveva convinto i suoi ad andare tutti in Islanda per una settimana.

La stessa settimana di Lily.

Ma questo era solo un caso, per carità...

“Continua...”

“Ero in una visita guidata con la mia famiglia e quella dei Potter, quando ad un certo punto... Tu sai, vero, che in Islanda è pieno di quei grossi fumi che spuntano dal terreno...”

“Certo...”

Logico che lo so: prima di partire James mi ha costretto ad un grande ripasso generale sulla geografia del luogo. Voleva essere preparato.

Contento lui...

Ma io che centravo?

“Ad un certo punto sono rimasta indietro, e ho perso il gruppo. E in quel momento... la terra ha cominciato a muoversi, e stavo cadendo giù in uno di quei cosi che sparano fumo, e non sapevo più che magia usare, ero nel panico... Mia sorella l'aveva previsto. Aveva detto: “fa' attenzione, perché la magia non ti salverà tutte le volte. Senza, non vali un accidente.” E probabilmente, aveva ragione... Sarei morta... In un istante mi è passata tutta la vita davanti agli occhi. È stato quel senso di... impotenza... che mi ha sconvolta, credo. Non c'era più nulla di stabile, e la voce di mia sorella mi rimbombava nella mente...”

Non mi aspettavo una storia del genere.

James è stato molto vago riguardo quell'estate, ha detto che non era successo niente di speciale ma che sapeva che Lily sarebbe caduta ai suoi piedi, c'era quasi.

Le stesse cose che non fa che ripetere ogni volta che Lily lo rifiuta.

Quindi non ci avevo dato peso, non pensavo che fosse successo questo...

“E... e poi?” chiedo.

Lei sospira.

“E poi è arrivato lui.”

Scontato.

Come se James potesse restare semplicemente a guardare.

“L'avrai ringraziato, voglio sperare.” dico, alzando il sopracciglio.

Lei arrossisce.

Ma non è possibile!

James merita di meglio, per l'amor del cielo! Questa ragazza lo sfrutta, non ringrazia, non si scusa, non parla, ricatta, offende...

Cos'avrà mai di tanto speciale, mi domando? Non può essere solo per l'aspetto, io non ci credo.

Io e James dobbiamo parlare, e tanto.

Alzo gli occhi al cielo: non può pensare di arrossire e cavarsela così, che diamine!

“Ma tu ti rendi conto di quello che fai? Cos'hai, gli occhi foderati di cacca di kneazle? Credi che quello che fai sia giusto? O almeno giustificabile?”

È nel panico, nel panico più totale.

Non dovrei godere, eh?

“Ragazzi... ascoltate...”

“Sì, Peter?” chiedo stancamente. A volte mi dimentico che c'è, non so se mi spiego...

“Non, ehm... non si vede più, cioè, niente...” mormora, indicando la finestra.

“Forse perché due certe persone sono più intelligenti di quello che uno sciocco cagnolino può immaginare...” dice una voce fuori dalla Draiva.

“James!” Lily sembra rincuorata, oppure fa finta.

Fa di sicuro finta: non mi imbroglia!

Anche se nei suoi occhi c'è un che di semplicemente disarmante mentre guarda il mio amico, un qualcosa che mi fa sentire strano...

Lasciamo perdere.

C'è qualcuno che non la passerà liscia per avermi chiamato sciocco cagnolino, non appena uscirò da qui!

 

* * *

 

Non mi aspettavo di trovare di nuovo i nani-elfi qui ad aspettarci, con Sirius, Peter e Lily al seguito.

Sinceramente, io ero più pessimista.

Era James quello fiducioso.

Ma, onestamente, di solito quando James è fiducioso va tutto storto, è una cosa tanto risaputa che Sirius l'ha appiccicata sul muro della vergogna di James.

Se non sbaglio, James per ora è in vantaggio di tre punti, ma continua ancora adesso a recriminare su quel punto che, a sentir lui, è privo di ogni logica.

“Gli accordi sono accordi, giusto?” chiede James, nascondendo la Draiva lontano dalle mani avide dell'elfo.

“Sì, va bene. Falli uscire!” sbraita quello, e grazie al cielo Sirius e gli altri sono di nuovo fuori.

“E adesso...”

“Ok, ecco, se ci tieni tanto... Ma mi ci ero affezionato...” borbotta James, prima di cedere la sfera azzurra agli elfi.

Quelli annuiscono soddisfatti, girano su se stessi e spariscono.

“Ragazzi, siete stati grandi!” grida Peter, saltellando. "Ora il Continum spazio temporale è salvo!"

Mi sorprende che conosca un termine così colto.

“Aspetta che vi raccontiamo tutto...” si vanta James, e per una volta gli do ragione.

“Bah. Noi abbiamo visto tutto. È stato anche abbastanza facile, per me...” borbotta Sirius, stiracchiandosi.

“Prego? Felpato, ma stai scherzando?” si indigna James, inarcando il sopracciglio.

“No! Delle banali copie di noialtri, che nascondevano una semplice trappola... Insomma, se la sarebbe cavata chiunque, no?” sbuffa l'altro.

Cosa? Cioè, lui non...

“Sirius! Avevo capito che ci avevate guardato!”

“E infatti è così, Remus... Ci avevano dato una specie di finestra...”

“E mi state dicendo che non abbiamo fatto niente di speciale? Dopo la faccenda dei sosia?” chiedo, offeso.

“No, cioè... dopo, ci siamo... un po'...” tentenna Lily.

“... distratti?” conclude Peter, speranzoso.

Apriti cielo.

Gli occhi di james fanno paura, e sono assolutamente contento di non essere io nel suo mirino, stavolta.

“Voi! mentre noi stavamo rischiando la vita per voi, siete riusciti a distrarvi parlando di chissà che cosa? Vi siete persi le nostre nobili gesta, il nostro sprezzo del pericolo, la nostra convinzione di fronte all'inevitabile fine, la nostra prontezza di riflessi... Remus, non parliamogli più. Sono offeso.” conclude James, alzando il mento con aria truce.

Dovrei dirgli di smetterla di fare il bambino.

Dovrei, ma ho tanta voglia di non parlargli più neanch'io.

“Posso almeno sapere cos'avevate di tanto importate da dirvi?” chiedo a muso duro.

“Sì! Sirius mi ha chiesto perché ho paura dei terremoti, e in cambio lui... Ehi! Non mi hai ancora detto perché James ha dovuto impedire al Molliccio di trasformarsi in quello che vedeva Remus...” si blocca Lily.

No.

Non di nuovo.

Già sul Titanic ho preso un granchio, però qui mi sembra che si giochi con il mio segreto peggio che con un bolide impazzito!

“Ah, Sirius, non mi sembra un gran segreto. Era solo perché Remus ha paura dei draghi. E un drago ad Hogwarts avrebbe destato troppi sospetti.” dice James con indifferenza.

“Ehi! Stavo per dirlo io, è a me che l'ha chiesto!” si offende Sirius.

James lo ignora, e fa bene.

L'avrei triturato se avesse lasciato trapelare qualcosa, altroché!

“Adesso, saresti così gentile da dire anche a noi la causa segreta della tua paura dei terremoti?” chiede James.

“Ehm... no.” dice lei, dopo aver finto di pensarci.

“Me lo dirà Sirius!” si offende James.

“Quando tu mi dirai che cosa è successo prima di prendere la Draiva!” rilancia Sirius.

“Ma io ho detto a Lily di Remus, tu non le hai detto nulla! È a me che deve il segreto!”

“Allora lascia decidere lei!”

Si voltano entrambi verso di lei, che mi guarda in cerca di sostegno.

Eh no, cara: vuoi il mio sostegno?già, certo

La prossima volta guardami, quando faccio qualcosa di importante.

“Direi che per ora la nostra priorità è il rubino.” afferma, cercando di svicolare.

“Comodo. Davvero comodo avere ragione, quando serve a coprirti, giusto?” sbuffa Sirius.

Sto per dire che il suo discorso non fila, quando Peter fa uno strillo: “Ragazzi!”

Un'intera orda di nani ci si avvicina.

“Sono loro! Sono stati i maghi, ne sono sicuro!” grida uno di loro, una guardia. Sì, una guardia che ci ha visti prima, la riconosco. Sono guai.

“Addosso!” fa il re dei nani, incitando l'esercito. “Che ci restituiscano la Draiva!”

Prima che possiamo replicare, ci accorgiamo tutti di un terrificante dettaglio.

Nella spada del re, è incastonato un rubino spaventosamente simile a quello che stiamo cercando.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Ok, la faccio breve.
James e io non eravamo molto d'accordo sul fatto che ho nascosto la sua “epica impresa”, ma alla fine si è dovuto accontentare.
Siete un po' curiosetti, eh? ;-)
Per il resto, lo so, sono in ritardo.
O meglio, sono dentro per un pelo, che è lo stesso XP
Scusatemi, mi spiace, ma c'è stato il ponte (per chi vive a Milano il 7/12 è il santo patrono, per cui si saltano venerdì e sabato) e sono andata in montagna...
Ergo, nel weekend non ho scritto una riga.
Mi sono fatta perdonare??
Intanto, vi ringrazio tutti come al solito! Siete spettacolari! <3
A presto, un bacio, vostra
Emma ^^

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Capitolo 20
*** XX ***


XX

 

Salve! Perdonate l'intrusione.
So che non mi sono fatta sentire per un po' e mi spiace tantissimo! :'(
Ma non sono quassù solo per scusarmi. No no. Dovevo darvi un'informazione importante... Cos'era...
Ah, già!
In questo capitolo apparirà un nuovo POV. Forse alcuni di voi sanno già di chi si tratta, forse no... sarà semplice da riconoscere, non temete!
Indizi? Ma quali indizi, scusate? Leggete, no?
Ehm... come? Non potete leggere la storia se io non la smetto con questo angoletto inutile e che vi sta facendo sprecare tempo prezioso che potreste usare, che so io, per mangiare qualcosa?
Cioè, fatemi capire, preferite ingozzarvi di cibo piuttosto che...
Ah, gentili...
E va bene, andate avanti e leggete, io il mio dovere l'ho fatto, vi ho avvertiti del cambio di programma. Attenzione al secondo POV, allora, e buona lettura, cari i miei lettori screanzati!
Ma che io amo lo stesso.
Ok, ok, ho finito!!
Vostra amata (pfff)
Emma

 

 

Sono stato smistato in Grifondoro, no?

Non so come né perché, ma è successo.

Questo significa che, in linea di massima, dovrei essere coraggioso, forte, spavaldo e compagnia danzante. (lo dice sempre Remus, non chiedetemi perché, ma suona bene, no?)

Ma ora il mio unico desiderio è darmela a gambe, dopodiché svegliarmi caldo e comodo nel mio letto, con l'aspettativa di un normale giorno di scuola in una scuola normale con persone normali.

Non mi sembra di chiedere troppo!

“Eh no, però, ora basta.” sbotta Lily, sguainando la bacchetta.

“Lily, cosa...” comincia James, ma lei grida: “Levicorpus!”

il Re dei Nani viene catapultato a testa in giù, mentre le mascelle di James e Sirius toccano terra.

Anche la mia c'è molto vicina.

Intanto la spada rotola ai piedi del nano. Ed è quello che Lily aspettava.

“Accio spada!”

Non mi aspettavo che funzionasse. Non mi aspettavo che fosse Lily a farlo funzionare, e di sicuro non mi aspettavo che ce la cavassimo così in fretta.

Ma è quello che aveva pronosticato James, e tutti sanno che quando lui è ottimista le cose vanno sempre male, dai!

Probabilmente nessuno se l'aspettava, tanto che restiamo fermi impalati per cinque secondi buoni.

“Allora? Usiamo il rubino per uscire da qui o avete intenzione di restare qui fino a domani?” sbuffa Lily, alzando gli occhi al cielo.

“Ovvio. Andiamo!” dice James, che si è appena ripreso.

Sirius è ancora imbambolato, ma in fondo suppongo che l'immagine di una Lily che grida Levicorpus lo tormenterà per il resto della sua lunga vita, quindi è normale che non reagisca.

James sospira e spiaccica la mano di Sirius sopra il rubino.

Dopodiché gridiamo la solita formula e la luce bianca di sempre ci acceca come al solito.

Ci ritroviamo nella stanza bianca, che l'ultima volta era verde.

“Sirius? Dai, Sirius, svegliati!” James tenta di parlare con Sirius, ma quello sembra non reagire.

“Lily, hai visto cos'hai fatto? Sarai contenta...” sbuffa James, incrociando le braccia.

“Cos'ho fatto?”

“Levicorpus, Lily. L'hai detto. Ti ho sentito. Ti abbiamo sentita tutti, no? Voi l'avete sentita? Sirius è sconvolto. I Prefetti non fanno Levicorpus. Tu non fai Levicorpus. È una cosa eccezionale, ti stiamo... Malandrizzando, alla fine!” esclama, compiaciuto.

Lily soffoca una risata.

“Ecco! E stavi persino ridendo! Sei Malandrizzata fino all'osso, mia cara!” commenta James, incrociando le braccia, felice.

“James, da quando nel tuo vocabolario compare il verbo malandrizzare?” si informa Remus.

“Da quando al primo anno ti abbiamo malandrizzato, no?” ribatte Sirius, uscito dal suo stato di trance.

“Prego?”

“Dai, eri un secchione so-tutto-io... Poi ti abbiamo malandrizzato.” spiega James.

“Io non mi sento tanto malandrizzata...” tenta di obiettare Lily.

“Tu non hai voce in capitolo, hai fatto Levicorpus, e quelli non malandrizzati non fanno Levicorpus!” risponde James, accarezzandole la guancia con orgoglio quasi paterno.

Lei arrossisce, e la sfera emotiva di James raggiunge il top.

Non l'ho mai visto tanto felice.

“Ehi ehi ehi ehi! Cosa sono tutte queste chiacchiere? Pronto, ragazzi, mi chiamo Loxis e sono qui per il rubino, sempre che voi abbiate risanato il Continuum Spazio Temporale... Vi ricordate di me?”

Lo stiamo odiando tutti, lo so. E lui sa che noi lo sappiamo.

E ci gode.

“Il rubino a me!” ridacchia. “E... la porta a voi!”

No, non può essere vero, dai...

“Andremo avanti finché non moriremo?” domanda ostile Sirius.

“Nah, non sono certo infiniti, questi rubini qui!” risponde il Pixie, offeso.

“E quanti sono?” piagnucolo.

“Mistero...”

La porta si spalanca e noi ci finiamo dentro. Ancora.

Ce l'avranno un bagno, lì dove stiamo andando?

 

* * *

 

Non riesco a dormire.

Non voglio dormire.

Se adesso togliessi gli occhiali, mettessi via questo libro che non sto leggendo, spegnessi la luce e chiudessi gli occhi, sarebbe la fine.

Vedrei cose che non voglio vedere.

Sono passate due settimane, solo due settimane...

Due settimane fa era tutto diverso.

Per prima cosa, ero ad Hogwarts. Casa mia. La mia unica casa.

E poi, cosa più importante... Sapevo che, comunque andasse, qualunque cosa accadesse, se avevo bisogno di lui, Sirius c'era.

C'era e ci sarebbe sempre stato, ma due settimane fa è morto.

Per colpa mia, solo mia.

E hanno tutti un bel dire che sono un eroe, un salvatore, un ragazzo meraviglioso...

Vorrei tornare a prima, quando nessuno mi credeva ma Sirius c'era.

Perciò non voglio dormire: rischierei di sognarlo.

Ma sono tre giorni che non chiudo occhio, praticamente sembro uno zombie, persino Dudley se n'è accorto. Quindi mi conviene dormire, solo un po'. Metto la sveglia alle otto, non si sa mai.

Tre ore. Posso dormire per tre ore.

Spengo la luce e sto per chiudere gli occhi, quando un rumore terribile mi fa sobbalzare.

È come se un armadio si fosse rovesciato a terra.

Oh, se si sveglia zio Vernon è la fine, altroché! Sguaino la bacchetta, preparandomi al peggio, e accedo la lampada.

Ok, ripetiamolo con calma, altrimenti rischio di perdermi dei passaggi fondamentali.

Ero sdraiato, no? Stavo per chiudere gli occhi.

Poi mi sono alzato e ho acceso la mia lampada. Ah, semplice: sto sognando.

Sì, sto sognando, e sapevo benissimo che non dovevo addormentarmi perché avrei sognato Sirius...

Sirius, con mio padre e mia madre, e Remus, e Peter!

Ma è... Ok, è il più bel sogno che io abbia mai fatto.

Non svegliatemi... Ah, già, accidenti alla sveglia. Tre ore di bei sogni, me li farò bastare.

“Ehm.. .perdona, bé, l'intrusione... Non si vede bene, accenderesti la luce grande? So che sembra strano che cinque sconosciuti ti siano piombati in casa, ma vedi, è che...” attacca Sirius.

Non capisco cosa intenda, ma tanto sto sognando. Dovrei poter dire quello che mi pare.

“Sirius...” le mie labbra formulano quella parola prima che il cervello mi possa bloccare.

“Lo conosci?” chiede subito Ja.. mio padre. Oh, se suona strano.

“Io... ma voi... Da dove...” arretro fino all'interruttore della luce grande della stanza, e lo accendo in pieno.

Se è ero che somiglio ai miei genitori, se ne dovrebbero accorgere.

Lil... mia madre si mette una mano davanti alla bocca, Remus emette un suono strozzato.

Peter non lo considero, non lo sto uccidendo solo per via di quello che aveva detto Hermione due anni fa.

E papà... sorride.

Sorride come se gli avessero detto che Natale arriva due volte, quest'anno, o che ha vinto una fornitura a vita di dolci di Mielandia, o...

“Oh, Lily, ma guardalo! Ci sposeremo e avremo un figlio meraviglioso! Come ti chiami, ragazzo? Oh, non me lo dire, no! Lo chiameremo Steve!”

“Steve non mi piace, meglio Jhon, come mio padre...” ribatte Lily, offesa.

“Io però...”

“Harry. Mi chiamo Harry.” li interrompo velocemente.

“Harry mi piace, sì. Scommetto che sei un asso del Quidditch, oh, ma che razza di scope esistono nel futuro?” esclama, guardando rapito la mia Firebolt.

“Me la fai provare?” chiede Sirius.

“Ehm... Ma sono le cinque di notte, non credo che... A-aspettate un attimo.” cerco di riprendermi. “E voi... che ci fate qui?”

 

* * *

 

Un figlio.

Un bellissimo figlio assennato e asso del Quidditch con gli occhi di Lily e per il resto identico a me.

Non si chiama Steve ma almeno non si chiama Jhon.

Ha una scopa da urlo e una civetta uguale alla mia.

Che desiderare di più?

Senza contare il fatto che per fare un figlio c'è bisogno di certi mezzucci non tanto ortodossi che io e Lily saremo obbligati a compiere...

E a chi serve il Natale, dopo una notizia del genere?

“Effettivamente... Harry, è un po' difficile da spiegare. Diciamo che eravamo ad Hogwarts belli felici e contenti, quando siamo finiti in una porta al quinto piano. Non ti avvicinare mai da quelle parti, per pietà! Ci vive un tizio che ci ha spedito avanti e indietro nel tempo, una cosa assurda, se vuoi il mio parere. Dobbiamo trovare dei rubini in un giorno. Abbiamo ventiquattro ore di tempo.” spiega Sirius, spiccio.

“Solo un giorno...” mormora Harry, cioè, mio figlio, deluso.

“Scusa, che ti cambia? Ci sono gli altri noi del futuro, no?” chiede Peter.

“Siete in missione per l'Ordine...” spiega Harry alzando le spalle.

“Per che cosa?”

Oh, Peter, Peter, non puoi non saperlo, andiamo!

“L'Ordine Della Fenice, Coda... Quel gruppo di persone di cui parlavamo settimana scorsa a cena, capitanato da Silente per la lotta contro Voldemort...” spiega Sirius gentilmente.

“Ah, voi non... Scusate, non dovrei dirvele, queste cose. Non siete ancora al settimo anno, giusto?” chiede Harry, preoccupato.

Si preoccupa oppure di cosa non dovrebbe fare? È sicuramente figlio di Lily.

“Sì, settimo anno. Iniziato da quattro mesi. Perché?”

“E voi due non state ancora insieme?” sorride, alludendo a me e mia mogl... ehm, cioè, a Lily.

“Non ancora, Harry. Ma vedrai se nel giro di due giorni...” ma mi devo interrompere per via di un certo calcio tirato negli stinchi da mia mogl... intendevo Lily.

Calma, James, respira. Non è ancora tua moglie.

Oh, ma lo sarà, altroché se lo sarà!

Harry trattiene a stento una risata.

Sirius non ci prova nemmeno.

“Come vorrei incornarti, Felpato, come vorrei...” mormoro, massaggiandomi lo stinco.

“Vi rifarete domani sera...” risponde Harry alzando le spalle.

“Prego?” domanda Remus, teso.

Harry indica il calendario appeso sopra il suo letto.

È un calendario lunare.

“Scusa, oggi che giorno è?” chiedo piano.

“Il quattordici luglio... Anzi, cioè, ormai il quindici, sono le cinque di notte. E domani è il sedici.”

E sul sedici compare in bella vista una luna piena.

“E con questo?” chiede Lily, confusa.

“Niente, ma si sa che il sedici del mese si può fare le corna ad un altro uomo, credevo Sirius intendesse questo. Ai vostri tempi non si usava come modo di dire?” chiede candidamente Harry.

Il ragazzo se la cava a bugie quasi quanto me.

Sono tanto fiero di lui.

 

* * *

 

Salve!

Alcuni di voi se l'aspettavano, per altri sarà stato un colpo di scena, ma dai, io vi avevo avvertito u.u
Allora?
Che ne pensate?
Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono e recensiscono questa storia, i 14 preferiti, i6 ricordati e i 45 seguiti!
Per non parlare delle 162 recensioni... Questo è stato un periodo duro, e senza tutti questi incoraggiamenti sono certa che non avrei scritto così' tanto!
Un bacio a tutti
Vostra
Emma

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Capitolo 21
*** XXI ***


 

XXI

 

Un figlio.

Per il matrimonio passi, ma un figlio!

È tutto troppo complicato, non credo di farcela, seriamente.

E mentre James sembra essere caduto in uno stato di profonda estasi, Remus invece è terribilmente teso.

“Troviamo il rubino prima che faccia notte!” esclama, preoccupato.

“Allora abbiamo... circa sedici ore, se non sbaglio. C'è tutto il tempo.” dice Harry, fiducioso.

“Aspetta... abbiamo?” chiedo, sollevando un sopracciglio.

“Bé... Ho paura che se resterò qui ancora un po' non potrò uscire di casa per giorni, quindi tanto vale scappare prima.” risponde, alzando le spalle.

“Prego?” chiede Sirius.

“Zio Vernon... Il marito di zia Petunia. Se si sveglia, mi imprigiona in casa per tutta l'estate. E ho paura che si stia svegliando.”

Come? Petunia è qui? E ospita Harry per le vacanze?

Mi gira la testa, seriamente.

“Ma come si permette quel Vernon di “imprigionarti in casa per tutta l'estate”, chi si crede? Dovrei fargli un discorsetto.” sbotta James, indispettito.

“No! Voi non dovreste essere qui.” dice subito Harry, preoccupato. “Nessuno, nessuno deve sapere chi siete, ok? Se siete maggiorenni, allora non vi potete smaterializzare? Forse due miei amici che stanno alla Tana possono aiutarci.” chiede, quasi implorando.

La Tana, la casa del vecchio Arthur? Ma sì, la conosciamo tutti, però...

“Negativo. È una stupida regola che il folletto ci ha messo...” sbuffa Sirius, ma in quel momento si sente un rumore come di persona che si alza da un letto.

Persona grassa, se volete il mio parere.

Tunia, ma che marito ti sei scelta?

“Passaporta? Le Passaporte le potete fare?” chiede Harry, teso.

Ci guardiamo negli occhi.

“James. - esordisce Sirius, appoggiandogli una mano sulla spalla – tuo figlio è un genio.”

So che ora James sta per svenire di gioia o qualcosa di simile, ma... “Non c'è tempo! Portus!” esclama Remus, puntando un vecchio giornale buttato a terra.

Quello si illumina di blu per un attimo, dopodiché ci fiondiamo tutti sopra di lui.

Tempo un secondo, e siamo davanti ad un vecchio edificio mezzo fatiscente che riconosco essere la Tana.

“Ottimo, Remus! Impeccabile!” si congratula James.

“Scusate, ma dovreste cambiarvi d'aspetto in qualche modo. Ve l'ho detto, voi dovreste essere lontani. Se si sapesse che invece siete qui...”

Adesso mi preoccupa. Cosa stiamo facendo di così importante? Però ci conviene assecondarlo.

Quando i nostri aspetti sono diventati irriconoscibili, è quasi l'alba.

“Harry, ti posso parlare un secondo?” chiedo a quel ragazzo che è mio figlio.

Lui deglutisce, una strana luce negli occhi, poi però annuisce e mi segue.

“Harry, so che non puoi dirmi niente, però... Vorrei solo chiederti, sai... Io e James, noi... Non siamo mai andati d'accordo, e adesso però io sento che... Cioè, so che avremo un figlio eccetera, ma temo di averlo un po'... trattato male, sì. E allora...”
Lui trattiene un sorriso.

“No, ascolta... Ho paura di aver fatto un disastro. Per favore, dimmi com'è da grande, cosa gli piace, come faccio a... ecco...”

“Conquistarlo?” mi viene in aiuto.

Si vede che cerca di non ridere. È proprio figlio suo.

“Sicuro, ovvio. James è un ragazzo semplice, in realtà. Devi solo...”

Ma in quel momento una finestra si spalanca.

“Harry! Che ci fai qui? E loro chi sono?” chiede una ragazzina dai capelli rossi.

Harry arrossisce di botto. “Oh, Ginny... Mi spiace disturbarvi, ma ho bisogno di una mano.”

 

* * *

 

Io o Remus?

È questa la domanda fondamentale di oggi.

Chi sarà il padrino del piccolo Harry?

Che poi, piccolo si fa per dire, avrà sedici anni.

E a giudicare da come guarda la rossa alla finestra, gli ormoni in subbuglio.

Ma il quesito resta: io o Remus?

Perché Peter, con buona pace sua e della sua bontà, non è in partita.

C'è solo una cosa da fare. “James... Quanto vuoi?”

Lui mi guarda storto e sta per rispondere qualcosa di strano e offensivo, ma viene interrotto.

“Harry!”

Se quella non è la Prewett! Molly, sì, è così che si chiamava.

Ah, io lo sapevo che Arthur e lei si sarebbero messi insieme! James mi deve cinque Galeoni.

“Salve, signora Weasley.” fa Harry, educato.

È di sicuro figlio di Lily.

“Mi spiace davvero disturbarla a quest'ora, ma sono nei guai. Cioè, questi ragazzi sono nei guai.” spiega, fissandoci con apprensione, come a... esortarci a parlare?

“Certo! Mi scusi l'intrusione, Madama. Siamo vecchi amici di... dei genitori di Harry.” improvviso.

“Sì, proprio così... In questo momento l'unico che poteva aiutarci era Harry, e due suoi amici. Abbiamo bisogno di vederli.”

“Ron ed Hermione sono di sopra, ma credo stiano ancora dormendo... Ve li mando subito giù.” dice Molly cordiale, lasciandoci ad aspettare.

“Ragazzi, come contiamo di trovarlo, il rubino? Il localizzatore non lo abbiamo usato l'ultima volta, scannerizzando il rubino nella spada, quindi è inutile!” ci fa notare Remus, preoccupato.

“Hermione, una mia amica, sa tutto su ogni argomento riguardante la magia. Ha letto praticamente ogni libro di Hogwarts, sa a memoria persino ogni appunto di Storia Della Magia... Se non sa lei cosa fare, non lo sa nessuno.” dice Harry, categorico.

“Di' un po', non è che quell'Hermione era la ragazza appesa alla finestra, prima?” chiedo, ghignando.

“No, lei era Ginny. La sorella di Ron.” risponde Harry, interdetto.

“È la maledizione dei Potter, caro Harry. Ti innamorerai di una rossa. È destino. Prendi la madre di James. È rossa. Poi c'è anche Lily. Adesso questa Jenny...”

“Ginny...”

“Quello che è.” ribatto, scuotendo una mano. “Quel che conta, Harry, è che siete destinati a stare insieme, fidati di me!”

“Lei è solo la sorella di...” comincia Harry, ma viene interrotto dall'arrivo di due ragazzi.

“Ehi! Che ci fai qui? E loro chi sono?” chiede il rosso, guardandoci strano.

“Loro...” Harry ci guarda, implorante.

Capisco, capisce benissimo anche James, ne sono certo.

Agli amici non si nasconde nulla, mai.

Con un colpo di bacchetta modifichiamo di nuovo il nostro aspetto, e i due si mettono una mano davanti alla bocca, esterrefatti.

“Ok, ragazzi, non ci crederete mai. Però, loro sono Sirius, Remus, Peter e... mia madre e mio padre. Vengono dal passato, e gli serve aiuto per tornare indietro.”

“Mi stai dicendo che...”

“Sì, sono davvero loro, Hermione. Non sanno nulla di quello che è successo da, diciamo, il loro settimo anno. Quindi, niente anticipazioni di nessun genere.” li ammonisce Harry.

“Bé, se possiamo aiutare, noi siamo pronti.” afferma subito Ron, avvicinandosi.

“Sì, Harry. Conta pure su di noi, in qualunque caso.” rincara la dose Hermione.

Ah, James, James. Tuo figlio ha preso di sicuro da te nello scegliere gli amici.

 

* * *

 

Cos'ho fatto di bene per meritare due amici del genere?

Li ho svegliati all'alba, ora vengo qui con questa richiesta assurda e loro sanno solo dire che posso contare su di loro.

Io non li merito.

“Cosa possiamo fare?” chiede Hermione, spiccia.

Mio padre le spiega brevemente la situazione, e lei ci pensa su, concentrata.

“Allora?” chiede Ron, trepidante.

“Se mi lasci riflettere! Comunque, dovrei aver già sentito qualcosa di simile. Aspettate, forse ho il libro giusto!” esclama, e corre nella sua stanza.

“Harry, quella ragazza io me la sposo.” afferma Sirius, ammirato.

Ron arrossisce di colpo.

“È molto in gamba, ve l'avevo detto che avrebbe trovato una soluzione!” sorrido.

Ora, ho un altro problema: devo consigliare mia madre su come avvicinarsi a mio padre.

Problema: io non lo conosco. Non l'ho mai conosciuto. Non so cosa gli piace, non so nulla di lui...

O meglio, da quello che Sirius e Remus mi hanno raccontato, so che: gli piaceva il Quidditch, era un fiero Grifondoro, odiava stare chiuso in casa, per lui gli amici...

Aspettate.

Amici.

Forse finora non ci avevo fatto caso, ma a ormai so con certezza che questo non è un sogno.

E allora quello è il vero Codaliscia.

E allora già l'istinto di colpirlo è forte.

Ma non posso semplicemente dirgli di non farlo scegliere come Custode Segreto?

Che faccio, che...

Hermione.

Lei saprà aiutarmi, ne sono certo.

“Mi sono dimenticato una cosa...” dico, e corro dentro alla Tana, ben intenzionato a parlarne con lei.

“Harry! Ma si può sapere cosa facevi là fuori? Mamma non mi dice niente...”

Dietro di me si staglia la figura di Ginny, le braccia incrociate e un'espressione dura sul volto.

“Non mi crederesti, dammi retta.” le dico, e faccio per andare avanti.

“Mettimi alla prova. Sono abbastanza grande, credevo di avertelo dimostrato al Ministero, due settimane fa.” replica lei, piccata.

A questo punto, non mi lascerà andare finché non avrò vuotato il sacco.

Entro nella sua stanza e comincio a raccontarle tutto.

“... e il peggio è che con loro c'è Codaliscia! Non potrei soltanto dirgli di non sceglierlo come Custode Segreto?” concludo, implorandola.

Se lei dice di sì, lo faccio.

“... Non so, Harry... col tempo non si scherza, Hermione dovrebbe averti insegnato qualcosa...” borbotta lei, seria.

“Ma...”

“Aspetta. Pensaci. Se Codaliscia non diventa il Custode Segreto, e tua madre non muore, Voldemort non verrà sconfitto, quella notte. Continuerà a proseguire il suo regno di terrore, continuerà ad uccidere. Potrebbe uccidere Sirius. O Remus. O i miei. Potrebbe portare scompiglio ovunque, Harry. Vorrei ci fosse un altro modo, ma...”
Accidenti se ha ragione.

Se penso a cosa stavo per fare...

“Grazie, Ginny. Sei fantastica, un genio. Allora mi tratterrò. A presto!” dico, uscendo dalla sua stanza.

“Buona fortuna!” mi saluta lei.

Mentre sto uscendo, incrocio Hermione. “E tu che ci fai qui?” mi chiede.

Alzo le spalle. “Ginny mi ha chiamato.” rispondo, evasivo.

“Ah, ok. Io ho scoperto una cosa molto interessante, vedrai!” risponde lei, sorridendo.

Ottimo: ho risolto il problema Codaliscia (si fa per dire). Non so proprio cosa fare per il problema mamma, ma ci penserò poi.

Perché il titolo del libro che Hermione ha in mano mi suggerisce che non si sarà molto tempo per discutere di faccende amorose.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:
Ma salve!
Per prima cosa... BUON NATALE A TUTTI! E FELICI FESTE!
Ottimo. Mi sono tolta un peso ^^
Ora... che ve ne pare? Da parte mia, vi giuro che stavolta non so proprio come ne uscirò.
Mi sono messa nei casini con questo mio “scrivere quello che viene e sperare in un'illuminazione successiva”.
Ma! Qualcosa per la settimana prossima tirerò fuori, tranquilli!
Intanto, grazie infinite per le 9 recensioni dello scorso capitolo! Mi spingete proprio a migliorare, ragazzi <3 <3
Quindi... buone feste a voi, tanti auguri e se non ci sentiremo prima... buon 2013!
Baci nevosi (sì, quassù in montagna nevica *.*), vostra
Emma ^^

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Capitolo 22
*** XXII ***


XXII

 

Non so perché, ma questa Hermione mi sembra una ragazza a posto.

E, se Harry è anche solo un decimo scalmanato quanto James, bisognerebbe farle una statua, non scherzo.

Ma quanto ci mettono?

Per esperienza personale so quanto pericolosi siano Sirius e James se si annoiano.

E si stanno annoiando.

Ma prima che possa accadere qualcosa di male (vedi: dall'involontaria esplosione della casa all'apparizione di un drago), i due sbucano trafelati dalla porta.

Harry ha uno sguardo stralunato, il che non promette niente di buono.

“Allora? Cos'avete scoperto, si può sapere?” chiede Sirius, teso.

Hermione si siede a terra, aprendo il libro davanti a tutti.

“L'ho trovato al Ghirigoro quest'estate, speravo... Ah, ecco, è qua.” dice, dopo aver sfogliato il libro.

“Come si intitola? Eh?” fa James, preoccupato.

“I Fondatori di Hogwarts e il trono del potere.” cita Harry, scuro in volto.

Poveretto.

Le parole “Hogwarts” e “Potere” nella stessa frase (o nello stesso libro, è uguale) non fanno presagire nulla di buono neanche a me.

“E cosa c'entrano i rubini?” si domanda Peter.

“Qui c'è scritto che esistono sette smeraldi, sette zaffiri, sette topazi e sette rubini. Sete per ogni fondatore!” legge Ron, stupito.

“Sette è un numero magico molto potente...” borbotto, contrariato.

Non mi piace.

“Andiamo avanti. Le ventotto pietre vanno incastonate in un trono posto al centro di una sala bianca come il latte, e completamente vuota. Non sarà...” dice Harry, spaventato.

“Sì, somiglia troppo alla nostra.” commenta rapida Lily.

“Sembra che ci sia un Guardiano...”

Sirius si lascia sfuggire uno sbuffo, che però preferiamo lasciar correre.

“Il guardiano obbedisce a... Ad un discendente dei fondatori!” esclama Hermione.

I tre ragazzi si guardano, inorriditi.

“E... Allora? È un bene, non credo che esistano ancora persone che sanno di...” comincia Sirius, ma Harry lo interrompe.

“Voldemort. Lui discende da Salazar Serpeverde.”

Ci guardiamo, terrorizzati.

Sappiamo benissimo che Voldemort ha delle spie nel Castello, forse sono riusciti a piazzare quella porta in modo che ne venissimo attratti...

“Ma a che gli serve incastonare quelle pietre nel trono?” chiede James, alzando il sopracciglio.

Domanda più che lecita.

“Potere. Il totale controllo su Hogwarts. Scale, muri, stanze, statue, armature, persino i fantasmi. Tutto sotto il controllo di chi si siederà su quel trono. Ecco cosa vuole Voldemort, e sta usando noi per ottenerlo!” esclama Lily, leggendo dal libro.

“Sarebbe dovuta essere una leggenda, solo una leggenda. Nessuno aveva mai trovato la stanza bianca, e...” mormora Ron, pallido.

“Sì, una leggenda come la Camera Dei Segreti, dico bene? Però il Basilisco c'era...” obietta Harry.

“Un momento, anche voi... Anche voi siete finiti nella stanza con il Basilisco?” chiede James trattenendo il fiato.

“A dire il vero, c'era solo Harry, ah, e Ginny, ovviamente... È stato un po' un imprevisto, a dirla tutta...” spiega Hermione, rossa in viso.

“Mi stai dicendo che hai affrontato un Basilisco e ne sei uscito vivo?” domanda James, quasi commosso.

“Non solo! Harry ha salvato la vita di mia sorella Ginny quel giorno. E poi ha ucciso il Basilisco affondandogli la spada nel petto!” racconta Ron, entusiasta.

Non credo che James si sia mai sentito tanto orgoglioso di qualcuno in vita sua.

“Hai sentito, Lily? Nostro figlio è... È proprio come il suo papà!” afferma James, prima di ricevere una dolorosa gomitata nelle costole da pare di Sirius.

“Sono sicuro che ha preso dallo zio Sirius...”

“Padrino...” lo corregge Harry, sorridendo.

“AH!” grida Sirius, puntandomi un dito addosso. “Te l'ho fatta, Lupin! Sarò io il suo padrino, e tu non puoi farci niente! Soffri, lupastro, soffri!” grida, esultante.

Io credo sia meglio fare qualche passo indietro, giusto per precauzione, anche se ovviamente non mi fa paura.

“Harry, Ron, non avevamo detto di non dirgli niente? Stiamo sfociando nell'assurdo, dobbiamo restare concentrati! Intanto, qui dice che solo dei Grifondoro possono recuperare i rubini, dei Corvonero gli zaffiri e così via. E scommetto che Voldemort ha già recuperato tutti gli smeraldi. Dipende dal guardiano.” dice Hermione.

“Cioè?”

“Ogni volta che il guardiano riceve sette pietre, aumenta di statura. Se è delle dimensioni di un pollice, non ha ancora nessuna pietra. Quando ottiene le prime sette, diventa grande come una mano aperta. Dopo altre sette, può arrivare alle ginocchia di una persona. Quando arrivano le penultime, diventa alto più o meno fino torace. Quanto è grande il vostro?” domanda, fissandoci ansiosa.

Non è possibile.

Manchiamo solo noi.

 

* * *

 

“Ma com'è possibile, dove li ha trovati gli zaffiri? Lo sanno tutti che i Corvonero non sono in grado di fare niente di avventuroso, sanno solo stare comodi comodi a leggere un libro ammuffito... E i Tassorosso non sarebbero in grado di fare cose del genere, mai... E poi, perché? Per Voldemort, guarda un po'! Dopo vanno a dire di essere dalla nostra parte, come no...” sta gridando Sirius, scocciato.

Oh, come lo capisco.

Perché se abbiamo fatto bene i calcoli, quando siamo arrivati il pixie aveva già un rubino in mano.

Poi ci sono stati: Basilisco, Titanic, matrimonio, guerra dei Nani... E qua.

Mancano solo due rubini, e Voldemort avrà il Potere.

Controllare la scuola è il suo sogno da sempre, ed è così vicino...

Ma non glielo permetteremo, parola di James Potter.

“Ragazzi, calmatevi. Sirius, piantala di gridare.” ci richiama Lily. “Allora, se ho capito bene: al Pixie, che è un seguace di Voldemort, mancano solo due rubini prima di rendere magico il trono su cui lui si siederà per ottenere il Potere su tutta Hogwarts. E noi cosa possiamo fare, allora? I rubini glieli dobbiamo portare per forza, o non torneremo indietro mai più!”

Purtroppo ha ragione: siamo proprio messi male, altroché!

E quando i nostri omonimi torneranno da dovunque siano andati per l'Ordine, succederà un bel pasticcio!

“Il libro non dice nient'altro?” domanda Peter, speranzoso.

“Sembra che ci sia bisogno di un rituale, dopo aver incastonato tutte le pietre. Un rituale che richiede dei... Dei testimoni.” legge Harry, spaventato.

Forse, Peter, era meglio se il libro non avesse detto nient'altro. Sei d'accordo?

“Almeno tre testimoni che devono assistere. Ma, aspettate!” Hermione si sporge vicino a lui, e anche nei suoi occhi appare la stessa scintilla che è negli occhi di Harry. Una scintilla che fa ben sperare.

“Sì?”

“Non serve che a sedersi sul trono sia un discendente di un Fondatore.” cita piano mio figlio.

Ma se sta pensando...

“Chiunque può farlo. E fidatevi che Voldemort potrebbe fare molta fatica ad entrare ad Hogwarts, quindi avreste tutto il tempo. Solo... Dovreste distrarre il Guardiano...”

“E chiamalo Pixie! Guardiano suona così... Importante! Quello lì è un disgraziato senza speranza, fa ridere, non fa paura, su!” lo interrompe Sirius.

Ottima occasione per restituirgli la gomitata.

Dicevamo.” sibila Hermione, lanciandoci un'occhiataccia.

Vivere con Harry la deve aver temprata. Oh, ma che bravo figliolo che mi sono ritrovato!

“Se riusciste a salire sul trono prima dell'arrivo di Voldemort, risolvereste la situazione! Certo, sarebbe rischioso. Si tratta di un potere immenso, e gestirlo potrebbe diventare complicato...”

“Aspettate un momento, fermi tutti.” dice Remus, tenendosi la testa. “Ma questo vorrebbe dire che uno di noi otterrebbe il controllo su tutta la scuola? Non... Non possiamo permetterlo, è troppo pericoloso. Chiunque vorrebbe quel potere, saranno disposti a tutto pur di averci! Metteremmo in pericolo i nostri amici, così. Non possiamo permetterci di assumerci questa responsabilità, andiamo!”

Tutti facciamo silenzio.

Ha ragione, certo che ha ragione. Però...

Però, il controllo di Hogwarts...

Lancio un'occhiata veloce a Sirius: anche lui sta pensando quello che sto pensando io, ne sono convinto.

Controllo.

Quante cose potremmo fare... E poi, io so proteggere le persone che amo, non sarebbero minimamente in pericolo.

Specie se ho un intero castello ai miei ordini.

Non so, non so cosa pensare...

“Non è l'unica possibilità, però!” fa notare Lily, prendendo il libro in mano.

“Eh?”

“Guardate.” indica, mostrando l'immagine del libro.

Non vedo niente di strano, è la stanza...

“Sì, ma la stanza ha le pareti! E c'è una porta, dietro! Pensateci: perché non abbiamo mai visto il trono? Probabilmente è nascosto insieme a tutte le porte. Quando il Pixie lo rivelerà, sarà costretto a far apparire le porte. E noi scapperemo.” conclude lei, soddisfatta.

“Lily, amore: se il Pixie farà apparire il trono, sarà perché gli avremo fornito tutti i rubini. E scappare non ci sarà di grande aiuto.” le faccio notare.

“Sì invece, se porteremo con noi l'ultimo rubino. Gliene daremo una copia, come questa.” spiega, facendo apparire un rubino falso ma identico all'originale. “Quando se ne accorgerà, sarà troppo tardi. E noi avremo già portato il rubino da Silente.” conclude.

Non posso che inchinarmi davanti alla sua saggezza.

 

* * *

 

Il piano dei miei amici non mi piace.

Intendiamoci: non mi sono mai piaciuti i loro piani, ma questo mi spaventa.

Altroché se mi spaventa!

Ci sono almeno un milione di cose che possono andare storte, e in ogni caso rischiamo la morte.

Certo, nelle ultime ventiquattro ore ho rischiato la morte tante di quelle volte che ho perso il conto, e questo non va affatto bene.

Ma adesso!

“Questo piano potrebbe funzionare, lo ammetto – James, piantala di inchinarti davanti a Lily, sei imbarazzante” dice Sirius, causando una risata (abilmente trattenuta, ovviamente) in Harry e i suoi amici.

“Davvero, Black? Dovrei sentirmi lusingata?” chiede Lily, ridendo.

“No. Malandrizzata.” ribatte James, ghignando. “Questa è un'idea da Malandrina, mia cara.”

Mi aspettavo che Lily si mettesse a gridare, o si offendesse.

Invece scoppia a ridere.

È ufficiale, l'abbiamo davvero Malandrizzata.

Non l'avrei mai detto, giuro. Ma la vita è piena di imprevisti, no?

“Stavo dicendo, piccioncini...” li interrompe Sirius, scocciato. “Che potrebbe funzionare. Ma prima ci serve un rubino nel giro di ventitré ore.”

Remus gli lancia un'occhiataccia.

“Prima del tramonto.” si corregge subito Sirius.

“E... Perché?” chiede Lily. “Ventitré ore ci sono tutte...”

“No, non ci sono.” dice rapido James. “E comunque non importa. Venti o ventimila, il rubino non abbiamo idea di dove sia.”

Ci voltiamo tutti verso Hermione, speranzosi.

“Il libro dice che... Che i Custodi delle pietre sono sempre in qualche modo legati al Fondatore in questione.” mormora.

Davvero? Non è che ci avessi fatto caso...

“Uhm... Il primo ha senso, ce l'ha dato Godric...” elenca Sirius.

I tre ragazzi sussultano.

“Il secondo era sul Titanic, però... Ce l'avevano degli alchimisti...”

“Magari l'avevano rubato. Gli alchimisti sono soliti fare cose del genere.” commenta Ron alzando le spalle. Non possiamo che concordare.

“Poi, i miei genitori...” dice James.

“Sono vissuti a Godric's Hallow, città di Godric... Ha un senso...” fa Remus, assorto.

“E poi, il Re dei Nani. Quello l'avrà fregato a un mago, la spada non poteva averla fatta lui.” decide James.

“E... Qui? Chi conoscete di legato a Grifondoro?” domanda Sirius, speranzoso.

“Ho un libro sulle famiglie estinte in linea maschile, torno subito.” dice Hermione, volando in casa.

Torna cinque minuti dopo, sfogliando una specie di enciclopedia enorme.

“Harry, da' un occhiata, vedi se trovi un cognome che riconosci...” dice Hermione, senza staccare gli occhi dal libro.

“Questo no... Nemmeno... Non so chi sia... Mai sentito... Ah, questo non può essere un cognome... Ehi!” si interrompe di botto.

“Sì?” chiedo, ansioso.

“Qui dice... Figg?” chiede Harry, confuso.

“La vecchia Figg! La conosco, era una mia vicina di casa, a... Godric's Hallow...” mormora James.

“Dove vive?”

“Vicino alla casa dei miei zii, dove siete arrivati voi... Sì, è di sicuro lei!” esclama Harry, eccitato.

“Allora, che aspettiamo? La Passaporta!” fa Hermione, felice.

E va bene, posso capire che questa cosa abbia la priorità.

Ma io... Cioè... Credo sia ora di colazione.

E ho fame.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

 

Eccomi quaaaa!
Ho pensato che la storia non potesse andare avanti in eterno, non pensate?
E quindi... Svolta decisiva!
Sappiamo come e perché i nostri eroi sono stati mandati in giro per il mondo in questo modo.
Sappiamo soprattutto per che losco scopo u.u
E... Non avete notato in James e Sirius un leggerissimo accenno di desiderio, per quel trono?
E... Ce la faranno a fare tutto prima del tramonto?
E... La signora Figg avrò davvero quello che cercano?
A presto con il prossimo capitolo! (prima che io mi trasformi in una pubblicità >.<)
Un bacio, vostra
Emma ^^

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Capitolo 23
*** XXIII ***


XXIII

 

Non ne posso più.

Non so quante volte l'ho detto nelle ultime ore, ma non ne posso più.

Ora, di solito non mi demoralizzo facilmente, e lo sanno tutti. Non per niente mi sono trasformato in cane prima di tutti gli altri (James continua a dire che è stato solo perché ho trovato il libro migliore, ma sorvola sempre sul fatto che è stato lui a tirarmi il sopracitato libro in testa.)

Ma sto divagando.

Il fatto è che certo, io non mi demoralizzo facilmente, ma quello che sta succedendo mi sta portando al limite della sopportazione.

Ebbene sì: mi sto demoralizzando.

E tutto perché?

Intanto, ho una faccia che somiglia ad un babbuino.

Hermione ha detto che serve a non farmi riconoscere, ma doveva essere proprio James a trasformarmi la faccia?

Certo, io ho trasformato la sua, e di certo Mocciosus potrà sentirsi superiore a lui in fatto di nasi, almeno questo.

Ma non è la mia faccia la cosa peggiore.

Siamo arrivati a casa Figg mezz'ora fa, e lei ovviamente non ci ha riconosciuti.

Ha borbottato qualcosa come di suo solito, poi si è chiusa in una cantina insieme ad Hermione.

Noialtri siamo rimasti qua fuori ad aspettare, e comincio a pensare che abbiamo preso un granchio: non è sicuro che il rubino sia qui, in fondo....

“Ma quanto ci mettono?” sbuffa per l'ennesima volta Ron.

“Già, quelle non finiscono più, è una palla!” borbotta James.

Lily sorride nella sua direzione, ma quando James la intercetta arrossisce e punta lo sguardo in basso.

Non sarà...

Ma dai, dopo tutti questi anni, com'è possibile?

“Ehm, Sirius...” mormora Harry senza farsi sentire dagli altri.

“Sì, figlioccio, figlioccio mio e non di Remus, perché sono io il padrino e non lui?” L'ho detto ad alta voce? No, non è possibile, avanti...

Lui inarca leggermente le sopracciglia, poi continua. “Ti posso parlare un attimo?”

Ecco, ora sono curioso.

Mi dirà i vincitori dei prossimi venti tornei di Quidditch? Sarei ricco.

Oppure mi dirà chi tra le mie innumerevoli pretendenti alla fine sposerò? Sarebbe più veloce.

Oppure...

“Mi serve un consiglio...”

Come non detto. “Spara!” lo incoraggio.

“È per... Mamma e papà. Loro non... Non stanno insieme, vero?” dice, arrossendo un po'.

“No, ma a giudicare da come Lily o guarda credo che la cosa sia ormai quasi fatta, non ti pare?” rispondo, alzando le spalle. James non aspettava altro da secoli, ormai ci siamo quasi. Scoprire di avere un figlio può aiutare, suppongo.

“Ecco, vedi, lei... Mamma mi ha chiesto come... Come conquistare James, perché io lo conosco meglio.” Sorride, ironico. È... Nostalgia, quella nei suoi occhi? Nah, figuriamoci.

“Ma io, io non so come si comportava da giovane. Li conosco solo innamorati, non so come può conquistarlo... Tu invece sì. Però non dirle che te l'ho chiesto, ok?” aggiunge precipitosamente.

È esattamente come me l'aspettavo: metà come James e metà come Lily. Vuole aiutare sua madre ricorrendo anche a mezzi di servizio, come farebbe James; ma non vuole che si senta in imbarazzo, come farebbe Lily.

“Vediamo... Pronto! James stravede da lei dal primo anno, basta che Lily gli chieda di uscire e lui le si prostrerà ai piedi chiedendole di sposarlo e di avere otto... Cioè, un bellissimo bambino moro.” mi correggo.

Lui sorride.

“Quante volte ve l'ha ripetuto?” domanda.

“Troppe.” sbuffo. “È un caso disperato, tuo padre.”

“Ma... Ha perseverato, e alla fine è servito a qualcosa, no?” tenta Harry, dubbioso.

“Diciamo solo che se ora Lily si sbriga a chiedere la sua man... Di uscire, magari sarebbe meglio.” dico, sbuffando.

Sì, James. Hai fatto un buon lavoro con lui.

“Ok, allora... Ehi, eccole!” si interrompe, guardando la porta.

Miracolo! Le due si sono decise a sbucare fuori!

“Allora? È qui?” chiede subito Remus.

“Abbiamo due notizie, una buona e una cattiva.” mormora Hermione, incerta.

“Non voglio sentirle.” mormora Ron.

“Quella buona è che... Il rubino è qui.”

Bé, questa è un'ottima notizia, non vedo come...

“E quella cattiva?” chiede James.

“È che il rubino è qui.” ripete Hermione, spostandosi e lasciandoci vedere l'interno della cantina.

E adesso che sono demoralizzato.

 

* * *

 

Non poteva essere semplice, vero?

Non sono pratico di queste cose, ma dalle facce dei Malandrini credo che siano abituati a soffrire per il rubino.

Ma siamo ottimisti: ce l'hanno fatta già quattro volte, perché non dovrebbero farcela qua?

Il problema è che non ho mai visto una cantina disordinata come questa.

Più che cantina, sembra un deposito.

“Ma che cosa c'è qui? Un punto scarico merci?” chiede mio padre, sconvolto.

“Un punto scarico merci magiche.” lo corregge la signora Figg, la voce tremula.

Vecchia megera, c'era questo nella tua cantina, e mi hai fatto andare avanti per tutti questi anni a gatti e tv?

Calma, Harry, calma.

Sto bene.

“Ora dovremo solo... Cercare...” dico, rendendomi conto di quanto stupido suoni come ragionamento.

“Ma ci vorranno secoli! Non hai proprio idea di dove sia? Questo posto sembra più grande della Stanza delle Necessità, cavolo!” sbotta Remus, teso.

Ahi ahi, sono le otto del mattino, prima che spunti la luna ci sono ancora poco più di quattordici ore...

Siamo fregati.

“No, non so... Forse era in uno scrigno rosso brillante, grande più o meno come un pallone da rugby...” dice lei, indecisa

“Forse?” gridano tutti in coro.

Il gruppo si sta avvicinando al collasso fisico ed emotivo, ne sono certo.

“Ne sono sicura! Sicura!” squittisce la signora Figg, spaventata.

“Bé, diamoci da fare. Siamo in nove, se la signora ci aiuta: dividiamoci la stanza. Ci sono centinaia di cataste di oggetti, quindi tanto vale darci degli spazi. Harry, lì. James, da quella parte, lontano da Sirius, per favore. Hermione e Ron, lì e lì. Remus, tu vai laggiù, Peter vicino a lui. E io...” dice mamma, pratica.

“Mamma, vai laggiù vicino a papà, è l'ultimo posto rimasto.” dico candidamente.

Lei sorride, imbarazzata.

“Ma sicuro, cercare sarà molto più gradevole in sua compagnia, milady.” ridacchia papà, soddisfatto.

Mamma arrossisce. Mi domando perché l'abbia respinto tanto a lungo, se però è tanto innamorata.

Cominciamo a cercare.

Si sono davvero tante cataste di roba, ma se quello che stiamo cercando è tanto piccolo, stiamo cominciando con l'escludere i pezzi grossi: i maggiorenni stanno rimpicciolendo mobili e altre cose molto grandi, così ci facilitiamo il lavoro, ma resta comunque un'impresa.

Il difficile è non distrarsi, ecco.

Quante cose ci sono, in questi mucchi!

Sento continuamente Remus riprendere James e Sirius (Sirius ha fatto scambio di posto con Peter e ora è vicino a James), perché continuano a raccogliere oggetti che a sentir loro sono “interessanti”.

Passano i minuti, anche le ore.

L'ora di pranzo è passata da un pezzo, e ne risentiamo tutti.

Devono essere quasi le quattro, quando Sirius afferma di aver trovato del cibo qua in mezzo, e James cerca di corromperlo con una lampada che, a sentir lui, può colorare di viola i capelli di una persona per una settimana.

“Ragazzi, non è il momento! Dobbiamo sbrigarci, siamo intesi?” sbotta Remus.

Sirius e James annuiscono, ma io li vedo fare il loro scambio clandestino non appena Remus si volta.

Mi viene da ridere: ma si comportano sempre così? Intendo, quante cose mi sono perso...

So che cambiare il corso del tempo è sbagliato e tutto il resto, ma ora come ora darei qualunque cosa per fermare questo momento per sempre.

Non finire mai di cercare, una ricerca infinita...

Sempre con mamma e papà.

Ricaccio indietro un grumo di nostalgia che mi sta salendo dalla gola e vado avanti a cercare.

“Harry? Scusami...” mamma mi si avvicina.

“Per... La cosa di prima, tu...”

Oh, ottimo. Grazie al cielo ho chiesto a Sirius, anche se sotto sotto la sua risposta me l'aspettavo...

 

* * *

 

Che imbarazzo. Che. Imbarazzo.

Forse dovrei dirgli di dimenticare tutto, sì, dovrei.

Insomma, si è mai vista una madre che chiede consigli amorosi ad un figlio?

Oh, poi, consigli amorosi. Ancora non riesco a crederci.

Non mi sono innamorata di lui dopo un suo gesto specifico, come succede nei film, no. Magari fosse così semplice...

Il cavaliere raccoglie il fazzoletto alla dama, o le salva la vita, e lei si innamora perdutamente di lui.

No, è successo un po' alla volta, e all'inizio non me ne accorgevo. Confondevo questo sentimento con odio, repulsione. Invece forse sotto sotto era solo... Paura.

Lui mi viene dietro da tantissimo tempo.

Allora perché dovrei aver paura? Basterebbe andare da lui e chiedere... Sì, ma che razza di figura ci farei? Dove lo spedisco l'orgoglio nel frattempo? Ai tropici?

Però sento che mi piace. Forse è bastato accettare l'idea, invece che scappare da essa per tutto questo tempo.

Ma, e se, una volta che mi ha conquistata, poi decidesse di lasciarmi? Una conquista e via?

Dentro di me sento che non può succedere, però... Però la paura rimane, eccome.

Ecco, tipico da parte mia fare di questi ragionamenti contorti. Ormai ho chiesto a Harry: se lui ha un'idea bene, altrimenti andrò da lui e glielo dirò, chiaro e tondo.

James, tu mi piaci. Non so come è successo, ma passando del tempo con te ho capito che... Che facevo male a giudicarti senza conoscerti e...

E se per favore puoi dire una preghiera per il mio ormai defunto orgoglio. Mi mancherai, Buddy.

Che c'è? Mai dato un nome al vostro orgoglio, quando rischiate di perderlo ogni giorno?

Ok, è ufficiale. Questa cosa mi manda fuori di testa.

“Mamma, non è complicato come credi. Da quanto mi avete raccontato, papà ti moriva ai piedi da chissà quanto tempo. Basta che tu glielo chieda.”

Quindi la scelta è: James o Buddy?

Che tristezza, ma se è necessario...

“Grazie, Harry. Sotto sotto, in fondo lo sentivo, ma... È bello sentirselo dire da te.” sorrido.

Lui sorride a sua volta, con quegli occhi uguali ai miei. Oh, abbiamo fatto proprio un ottimo lavoro...

E poi, se faremo un figlio, vuol dire che James non mi tradirà. Che mi ama davvero, al punto da sposarmi e da fare un figlio con me.

Sì, posso stare tranquilla: a che serve Buddy, quando si ha James?

Mi avvicino a lui, faccio un respiro profondo e vado.

“James?”

“Sì?” bofonchia lui.

Fermi tutti: ha forse... La bocca piena? “Cibo?”

Lui tenta di negare, ma nasconde qualcosa dietro la schiena.

“Oh no, caro. Quello è cibo! Dammene un po', dai!” imploro.

Ho capito: Buddy ha scoperto tutto e se n'è andato prima che io potessi ucciderlo pubblicamente. Furbo, lui.

“In cambio tu cosa mi dai?” sogghigna James.

Possibile che io non mi sia mai accorta di quanto bello fosse il suo sorriso?

Non resisto più: al diavolo il buon senso, al diavolo il rubino, al diavolo Buddy.

Mi chino verso di lui e appoggio le mie labbra su quelle di James, in un bacio che sa di... Cioccorane?

Mooolto romantico.

Ma non sono mai stata così felice in vita mia.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Ehm... Ehm... Salve!
Lo so, sono in ritardo di ben due giorni, ma posso spiegare! Il fatto è che mi sono ridotta all'ultimo con i compiti delle vacanze (leggete: in tutto dicembre e i primi sei giorni di gennaio ho fatto a malapena quelli per lunedì). Così mi sono messa in pari la notte, e ho avuto pochissimo tempo per scrivere! Perdonatemi!
Invece... Che ne dite del capitolo?
Eh?
Ho cercato di rendere al meglio le sensazioni di Lily, perché io non credo che si sia innamorata di James così all'improvviso: lui la salva, lei si accorge improvvisamente di amarlo, rinnega Buddy e si dichiara a lui.
No, il loro amore è qualcosa di più... Semplice, ecco. Nessun primo bacio da libro delle fiabe, una cosa normale. Bellissima, ma normale. Quotidiana. Un amore vero, come quelli che esistono tutt'ora.
Niente imprese eroiche, solo un “bacio-scambio-per-ottenere-del-cibo”, ecco. Tenero, intimo.
Niente discorsi filosofici in mezzo.
O almeno, io l'ho sempre immaginato così, ecco. Poi, liberissimi di pensarla come volete! ;D
O di ignorarmi, dato il mio mostruoso ritardo >.<
Scusatemi!
Ma adesso che sono in pari coi compiti aggiornerò più in fretta, fidatevi! Starò sempre nella soglia della settimana, se non altro u.u
Grazie a tutti di cuore, 191 recensioni! *.* Io vi adoro tutti!
A presto, un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 24
*** XXIV ***


XXIV

 

Non posso credere che siamo così indietro.

Siamo a meno di metà di tutta la sala, e manca pochissimo al tramonto! Possibile che non importi a nessuno?

Ad esempio, chissà cosa stanno facendo Sirius e James: se vedo un'altra di quelle Cioccorane non rispondo più delle mie azioni, giuro.

“Si può sapere cosa...” comincio, avvicinandomi a passo di marcia: non si sentono rumori, quei deliziosi rumori di oggetti che si spostano. So che stanno mangiando.

Supero una catasta e...

E quello che vedo mi lascia senza fiato, letteralmente.

È un'allucinazione. È di sicuro un'allucinazione.

Però... Però se è un'allucinazione, qualcuno può spiegarmi come diavolo ha fatto James a renderla così reale? Così tangibile?

Ma andiamo, è impossibile che si stiano...

No, mi spiace, non riesco nemmeno a pensarlo.

“Remus, perché sgridi sempre me e non James? Che sta facendo?” si lamenta Sirius.

E la mia vita assume improvvisamente uno scopo. Lo Scopo. Impedire a Sirius di rovinare il momento più bello della vita di James.

Ergo, non deve vedere.

“Il motivo è semplicemente che tu non sei da meno in fatto di scansafaticaggine.” lo riprendo, incrociando le braccia.

“Vorrai dire nullafacentismo.” ribatte sui, offeso.

“Come ti pare. Ora, se magari ti dessi una mossa...” dico, cercando di spingerlo via.

Ma, sventura delle sventure, Sirius sbircia oltre la mia spalla, e a nulla valgono i miei estremi tentativi di fermarlo.

E Sirius vede.

Nascondo la testa fra le mani, disperato: addio, Sirius. È stato bello conoscerti, ma appena si sarà ripreso James ti ucciderà.

Intanto, Lily si stacca da James, rossa in viso e con gli occhi bassi.

“Perché... Perché l'hai fatto?” chiede Sirius, ansimando per lo sforzo.

“Ora mi deve una Cioccorana.” risponde Lily alzando le spalle, come se fosse una cosa da nulla.

Come se il fatto che abbia baciato James sia una cosa da nulla.

Ma Sirius sta emettendo dei versi a metà tra lo stridio del gesso sulla lavagna e il verso di un gufo in calore.

Traduzione, si sta sforzando di non ridere.

Alla fine non ce la fa più e scoppia a ridere, accasciandosi a terra e battendo i pugni sul pavimento.

“Si può sapere che c'è?” chiede Lily, stizzita.

“James... Aveva solo una Cioccorana. Non... Non ne ha più...” balbetta tra le risate.

Ottimo.

O James uccide Sirius, o Lily uccide James.

 

* * *

 

Lo strozzerò.

Strozzerò con le mie mani quel lurido cane per aver rovinato il momento più bello della mia vita.

Ma prima devo riprendere controllo del mio corpo.

Coraggio.

Tu sei James Potter, hai diciassette anni, un amico deficiente e hai baciato Lily Evans.

Ho baciato Lily Evans!

No, no, calmati. Ricordi? Uccidere Sirius.

Ma ho baciato Lily Evans!

No, lei ha baciato te.

Ma è uguale, ho baciato Lily Evans!

Lily Evans vuole la sua Cioccorana.

Ops.

“È vero? Non hai più Cioccorane?” chiede lei, inarcando un sopracciglio.

Aspetta... Oh, sì. Devo rispondere. Giusto.

“Sì, ho mentito. Quindi mi hai dato un bacio per niente. Permettimi di restituirtelo.” rispondo, prendendola per il mento.

Lei sorride e annuisce, e sta per succedere di nuovo, e tra poco la bacerò ancora, e sentirò di nuovo quel profumo, quella sensazione, come se le nostre labbra si fondessero insieme, come se...

“Ragazzi, so che Remus non ve lo dirà, ma vorrebbe che si continuasse a cercare. Lo dico per voi!” ci interrompe Sirius, che continua a sghignazzare.

Vedrà come si sghignazza bene, senza denti.

Ma lo ucciderò dopo, non davanti a questi occhi sorridenti e pieni d'amore che mi guardano...

Oh, quanto ho aspettato questo sorriso.

È una vita che aspetto, in effetti.

“Per quanto mi costi ammetterlo, il cane ha ragione. Cerchiamo ancora un po'?”

Un po'?” esclama Remus.

“Tanto. Tantissimo! Cerchiamo tutto il giorno insieme?” mi correggo precipitosamente.

“Nessuna Cioccorana all'orizzonte, vero?” sospira lei, prima di alzare le spalle. “Pazienza. Cerchiamo e basta, dai.”

Non potrò mai fare qualcosa e basta, se tu sei qui accanto a me.

Certo, questo comprometterà Remus, temo.

Passano le ore.

Tante, tante ore.

La mia mente è divisa tra “trova il rubino” e “ho baciato Lily Evans”, per cui temo di non aver fatto granché.

È quasi il tramonto, ormai.

Ogni secondo che passa, Remus diventa più teso.

A questo punto, più che cercare sta sbattendo all'aria tutto quello che ha in mano, tanto che se anche trovasse la scatolina non se ne accorgerebbe, quindi saremmo nei casini.

Ma perché non riesco ad essere triste, o almeno dispiaciuto?

Perché Sirius non fa che dire che la mia faccia somiglia a quella di un pesce lesso e che non è mai stato tanto fiero di me?

Ah, boh.

Ma Lily è qui vicino a me, sorride.

E mi ha baciato.

E non ha avuto la sua Cioccorana, ma non le interessa!

Improvvisamente, però...

“James, ma lo senti anche tu?” chiede Lily, fermandosi.

Tendo l'orecchio: ma sì, lo sento anch'io... È come se qualcuno stia... russando?

“Non sarà Peter che si è addormentato! Se lo sapesse Remus...” mormora Lily, trattenendo un sorriso.

“No, fidati: se fosse Peter non russerebbe così piano. Ma allora...” ci avviciniamo, e troviamo Harry appoggiato ad un mucchio di cuscini sparpagliati per terra.

Probabilmente non ha dormito niente, stanotte, con noi che gli piombiamo in casa così tra capo e collo...

Stiamo fermi lì a guardarlo, sorridendo.

È... nostro, no? L'abbiamo fatto noi, e...

Lui spalanca gli occhi di colpo.

Da quanto tempo siamo stati fermi qui? È quasi buio!

“Ho... Ho...” balbetta lui.

“Hai dormito un po', ma non importa, davvero.” lo rassicura Lily.

“No, ho... Un'idea. Mi è venuto in mente... Al Torneo Tremaghi io...”

“Hai partecipato al Torneo Tremaghi? Ma non si gioca da almeno...” si intromette Sirius, spuntando da dietro un mucchio di cianfrusaglie.

“Sì, cioè, però... Oh, ascoltate. Non possiamo appellare il rubino, giusto?” chiede Harry, sbrigativo.

“No, infatti.”

“Ma potemmo appellare... Tutto il resto?”

C'è un momento di silenzio.

Mio figlio è un genio.

 

* * *

 

Ha preso tutto dal padrino, è più che evidente.

Andiamo, partecipare al Torneo Tremaghi... Ma poi avrà vinto? Glielo devo chiedere.

Ma comunque... È un genio!

Ha preso tutto da me, ha sicuramente preso tutto da me!

“Hai ragione! Basterà metterci fuori e appellare tutto quanto! Il rubino sarà l'unica cosa che rimarrà all'interno della stanza... Certo, vi conviene mettervi un po' lontani...” borbotta Hermione, arrivata ora.

Vi?” ripete James, confuso.

“Noi non possiamo usare la magia, siamo minorenni! Voi cinque andrete fuori da quella finestra lassù, e noi resteremo qui a cercare. Il rubino rimarrà a terra e alla fine rimetteremo tutto a posto. Forza, però: manca pochissimo!” spiega Harry, spingendoci fuori.

“Io, ehm, non sono mai stato bravo, con...” mormora Peter, imbarazzato.

“Certo, non importa. Tu resta pure qua, aiutali a cercare.” lo rassicura Lily, gentile.

“Non è nemmeno capace di fare un incantesimo di appello come si deve?” sbuffa Harry a Ron, che annuisce solidale, borbottando qualcosa su un certo Crosta.

Ma non ho tempo di pensarci, è così tardi...

Il Sole sta tramontando, ci siamo quasi, tra pochissimo la luna apparirà...

Oh, cavolo! Non faremo mai in tempo!

“Servirà moltissima forza, perciò, tutti insieme!” affermo, serio.

“E diciamo Accio cose nella stanza, oppure Accio contenuto cantina, oppure Accio oggetti depositati oppure...” snocciola James.

Accio cose nella stanza andrà benissimo. Ora, forza!” dice Remus.

Ma non va, è troppo tardi.

È semplicemente troppo tardi, perché il Sole non si vede più, e quella è la luna piena.

“James, porta via Lily.” dico, velocemente.

Remus si accascia a terra.

“No, Sirius, io...”

“Adesso, muoviti!”

Lui capisce e la trascina via, ignorando le sue proteste.

Girano l'angolo della casa appena in tempo, e Remus si trasforma.

Io lo seguo subito dopo, e cerchiamo di spingerlo via. Lontano da questa casa, lontano da Harry!

Ma il mio brillante piano ha una pecca: questa è una città.

Piccola, semideserta, ma è una città.

E in quanto tale, piena di persone.

Non so come farò a tenerlo lontano da tutti quanti, qui c'è solo un misero parco giochi dove- orrore!-, stanno almeno cinque ragazzi.

Ora, a giudicare da come si vestono e da come stanno trattando quel bambino in mezzo a loro, non sono i classici ragazzi che vanno a studiare a casa di un compagno.

Ma per quanto bulli possano essere, non meritano di venire sbranati da un lupo mannaro.

Salto addosso a Remus cercando di fermarlo, ma lui mi sbatte giù.

Come cavolo faccio a tenerlo lontano da tutti?

Pensa, Sirius, pensa.

Cosa vuole Remus? Sangue. Umano.

Cos'altro vuole, in alternativa? Correre in un bosco, magari.

Dove lo trovo un bosco, qui?

Ed ecco l'illuminazione. Qui un bosco non c'è. Ma ad Hogwarts sì.

E se riesco a sbattergli addosso una Passaporta al momento giusto, allora qui nessuno correrà dei pericoli!

Poi mi basterà stargli dietro, come al solito, e quando James avrà recuperato il rubino potremo tornare tutti indietro.

Certo.

Devo solo trasformarmi, organizzare una Passaporta e lanciargliela addosso, facile.

Al tre.

Uno...

Due...

Il lupo mi atterra con una zampata.

Sento i suoi artigli nella carne, fanno male.

Vuole quei ragazzi, corre verso di loro, e io non riesco ad alzarmi...

Ma improvvisamente, qualcosa lo blocca.

E faccio appena in tempo a vedere una grande sagoma bianca, prima che il dolore diventi insopportabile.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Salve!
Scusatemi, anche stavolta ho fatto tardi... Ormai mi conoscete, però, ditemi che non ve l'aspettavate!
Direi che il capitolo parla da solo, no? Che ve ne pare?
Come se la caverà adesso il povero Sirius?
E che fine avrà fatto Lily?
Ci sentiamo prestissimo!
Un bacio, vostra
Emma ^^

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Capitolo 25
*** XXV ***


XXV

 

Non ne posso più.

Non si fidano di me, non gli interessa niente di quello che provo in questo momento?

Mi ha trascinata via di corsa, senza spiegazioni, e adesso che abbiamo il rubino... Non vuole andare a cercare gli altri ragazzi. Non ancora.

“James... Devi dirmelo.” ordino, cercando di sembrare il più seria e persuasiva possibile.

“Cosa?” chiede, guardando per aria.

“James!”

“Ok, ok, ma... Ma è un segreto, Lily! E non è solo mio, capisci?”

Dovrei capire, certo...

Capire.

Ma cosa significa davvero capire?

Comprendere, cogliere, leggere qualcosa negli occhi di qualcuno.

Quante volte Petunia mi ha detto, sprezzante, che io non la capivo?

Quante volte capisco quello che mi viene detto a scuola?

Quante volte ho colto qualcosa di strano in questi quattro, qualcosa che va oltre la semplice amicizia?

“Io... Capisco, ma...”

Mi gira la testa. C'è come un dettaglio che mi sfugge, ma cosa?

Lui mi prende per il mento.

“Senti. C'è una cosa importante, un segreto importantissimo. Che non avresti mai dovuto sapere, mai. Ma questa è una situazione complicata, e c'è bisogno che tu lo sappia.”

Me lo dirà?

Davvero?

“Lily, la cosa davvero importante è che tu capisca. Ci sei?”

Annuisco, seria.

“Le persone... Sono importanti per come sono dentro, non per la ricchezza, il sangue... O le malattie, no?” dice, grattandosi la testa.

“Sei malato?”

Non sarà malato? Una malattia grave? Non mi starà dicendo che morirà, vero?

“No, cioè, non io, no. Ma stavo dicendo, non cambia nulla, no? Se sei malato, non è colpa tua. Sei sempre tu. Giusto?”

Fin qui sì.

“Ora, mettiamo che la tua malattia sia... Un po' grave. E pericolosa per gli altri. Io potrei scegliere di avere paura di te e non vederti mai più, oppure potei accettarlo. Non sarebbe colpa tua, troveremmo un modo.”

“Certo. È così che si fa tra amici.” dico, sicura. Ma dove vuole arrivare?

“È così che abbiamo fatto noi, Lily. Abbiamo trovato un modo.” fa lui, fissandomi negli occhi.

“Per aiutare... Chi?”

“Remus, Lily. È un lupo mannaro. E stanotte c'è la luna piena.” dice piano.

C'è un'imbarazzante pausa di silenzio.

Ma allora...

“Lo sapevo!” esclamo, sconvolgendolo. “Ne ero sicura! Cioè, il calendario lunare, voi che sparivate sempre, io... Avevo paura che tu fossi malato, potevi dirmelo subito! Lo sapevo!”

James incrocia le braccia, inarcando un sopracciglio.

“Quindi, tutto il mio bel discorso non è servito a niente? Lo sapevi? E non hai detto niente?”

Sorrido. “Cosa potevo dire? Come l'avrebbe presa?”

“Probabilmente scappando in una nave che sta affondando?” fa lui, sbuffando.

Cioè, quella volta...

“Mamma, papà, lo so che è bello che vi siate chiariti eccetera, ma questa è una città, e Remus potrebbe fare un disastro, non sarebbe meglio...” ci interrompe Harry.

Remus.

Sirius.

Città.

E noi...

“Muoviamoci!” grida James, trasformandosi in un cervo e facendo per andarsene.

Illuso.

 

* * *

 

“Portaci su!” grida Lily,, arrampicandosi sul maestoso cervo bianco materializzatosi al posto di papà.

Il cervo grugnisce, infastidito.

“Zitto, dai, non pesiamo niente.” sbotta lei, raggiungendo soddisfatta la groppa dell'animale.

Pesiamo?” ripete Harry, prima di essere afferrato per un braccio e tirato su.

James trema leggermente.

“Adesso muoviamoci!” grida Harry, teso.

Il cervo non se lo fa ripetere e parte di gran carriera verso l'uscita.

E io? Mi trasformo in gran fretta in un topo e salto sulle corna di James, che stava già uscendo dalla stanza.

E intanto, chissà cosa starà combinando Remus! E Sirius?

Da solo, però, Sirius non può reggere a lungo, specie se ci sono molti umani in circolazione...

No, calma, Peter. Pensa positivo, bravo.

Dev'essere andata bene, per forza, e...

James svolta bruscamente: come fa a non andare a sbattere? Qui non si vede niente...

Come non detto: una luce bianca si staglia davanti a noi, immensa, improvvisa.

Ramoso si blocca.

Ma che cos'è?

Scendiamo dalla sua groppa, e subito dopo James si ritrasforma: appena i nostri occhi si abituano a questa luce accecante, individuiamo tre figure.

La prima, Remus. È ancora lupo, ma se ne sta lì fermo, innocuo. È esattamente nel centro della luce bianca, come se fosse stato ipnotizzato.

Subito dietro, c'è un cane steso a terra, e, chino sopra di lui, una piccola figura più simile ad un fantasma che ad un essere umano.

“Ma che diavolo sta succedendo?” chiede James, facendo per passarsi una mano tra i capelli.

Lily però gli ferma la mano, lanciandogli un'occhiataccia.

La figura bianca si volta verso di noi, spaventata.

Non è un fantasma, no... I fantasmi hanno fattezze umane, questa invece è diversa. Somiglia più ad una sagoma, un disegno fatto da un bambino.

Allo stesso tempo, però, ha un'aria così seria e rispettabile che non mi sorprenderei se ora si mettesse a darci ordini.

“Chi siete? Come fate a vedermi?” domanda, e la sua voce sembra davvero provenire da un'altra dimensione.

“Noi siamo amici loro. E tu che gli stai facendo?” dice Lily, stringendo forte la mano di James.

“Io vi voglio aiutare, il cane dovrebbe essere guarito.” risponde lui, mostrandoci con la mano Sirius, che inizia ad alzare la testa, confuso.

James trascina Lily vicino a lui.

“Sirius, che cavolo stai facendo qui? Ti pare il momento di metterti a dormire?”

Il cane diventa subito un essere umano.

“Dormire? Sono stato brutalmente ferito, io!” si offende Sirius.

“Ah, sì? E dove, nell'orgoglio? Mi sembri piuttosto sano...” ribatte James, squadrandolo alla ricerca di una qualche infermità o ferita.

“No, ora sta bene. E anche il lupo non corre pericoli, lì dov'è.” dice di nuovo la figura bianca.

“E tu chi sei, ce lo puoi dire?” chiedo.

“Io so da dove venite, ma non posso permettervi di tornarci. Assecondereste un piano malvagio, e...”

“Voldemort, trono, potere, controllo. Sappiamo tutto, e anche come evitarlo! Grazie per Remus e per Sirius, noi a questo punto ce ne andiamo, ok?” dice sbrigativo James.

“E cosa vorreste fare? Come potete contrastare quella forza, la forza del trono del potere?”

“È semplice,” spiega Sirius: “Quando faremo l'ultimo viaggio, cioè il prossimo, faremo una copia del rubino, e tratterremo quello vero. Poi il Pixie farà apparire il trono, e con esso la nostra porta. Noi ce ne andremo e consegneremo il rubino in mani sicure, e quando il Pixie si accorgerà che gliene manca uno, bé, sarà troppo tardi!” conclude soddisfatto.

La figura li guarda molto intensamente. “E voi contate di resistere al trono, una volta che ve lo ritroverete davanti?”

Si guardano, confusi. “Ehm... Sì? Che ce ne facciamo del controllo di Hogwarts?” chiede Lily.

Quello sospira. “Sembrate decisi... Ma lasciate che vi aiuti. Verrò con voi.” afferma.

 

 

* * *

 

Quando ti chiami Harry Potter, dopo un po' cominci a non stupirti più di nulla.

Ma questo è davvero strano.

“Aspetta. Mi sembra che tu stia evitando la prima domanda, bello. Chi diavolo sei?” chiede Sirius, incrociando le braccia. “E come sai della stanza? E perché mai ti dovremmo portare con noi?”

Domande ragionevoli.

Domande molto ragionevoli.

Quello fa un respiro, poi comincia a parlare.

“Io sono uno spirito dei boschi. La mia tribù è da sempre in conflitto con quella dei Pixie dei boschi...”

“Per me merita già più stima.” commenta paapà, incrociando le braccia.

“Soprattutto, noi giudichiamo deplorevole l'abitudine dei Pixie di mettersi al servizio di esseri influenti, come sta facendo Loxis. Lui si sta dedicando ad un'opera per il signore oscuro, chiedendo in cambio un aiuto concreto nella nostra battaglia. Con lui al loro fianco, noi spiriti avremo vita breve. Allora io sono stato mandato ad impedire che ciò avvenga: non deve avere tutti i rubini. Quanto a voi, non pensavo che sareste durati tanto. Ormai manca pochissimo, e rischiate seriamente di causare la vittoria del signore oscuro... E la nostra morte.” conclude, funereo.

Questo... Spiega molte cose.

“Quindi tu dici di volerci accompagnare... Ma come sei arrivato fin qui?” chiede mamma.

“Vi ho seguiti. Sono uno spirito, riesco a nascondermi bene.” spiega lui, tranquillamente.

“Allora... Andiamo?” chiede papà, lanciandomi uno strano sguardo.

Oh, no, non così presto...

“Aspettate, mamma, prima devo farti vedere una cosa.” decido all'improvviso.

È un'idea che mi è balenata in testa quando ho detto il nome di zia Petunia, e mamma tremava come una foglia...

So che è folle, e forse lo faccio solo per guadagnare tempo, però voglio farle incontrare.

“È per zia Petunia. È tanto che non vi vedete, forse parlare con una te più giovane le farebbe bene... Il tempo ha mitigato tante cose, ma ora come ora siete troppo testarde.” spiego. “Inoltre, ehm, resta il fatto che sono scappato di casa per una giornata...”

“Sì, sì, io... Vorrei davvero... Possiamo? Cioè, siamo in tempo, no?” dice la mamma, voltandosi verso gli altri.

“Eccome, c'è tutta la notte! Spirito, ci vieni dietro con Remus? Ce la fai?” propone James.

“Certo, i Babbani non possono vedermi. È la mia magia.” risponde lui.

Camminiamo finché non raggiungiamo Privet Drive.

“Vi dispiace se ci parlo prima un secondo? Mi inventerò una scusa per cui non siete via.” dico, poi suono il campanello.

Quasi subito la porta si apre, e sbuca fuori zio Vernon.

“Ragazzo! Sapevo che saresti tornato, cosa diavolo...”

“Cerco zia Petunia. Devo parlarle, è urgente.” lo interrompo, entrando.

“Cosa vuoi? Ti pare questo il modo di ripresentarti?” chiede lei, uscendo dalla cucina, vestita di tutto punto.

Sono le dieci, il notiziario dev'essere finito da poco...

“Riguarda la mamma.” dico subito. “Ha viaggiato nel tempo, è qui fuori all'età di diciassette anni.”

La tazza che la zia aveva in mano cade rovinosamente a terra, spargendo cocci di ceramica su tutto il pavimento.

“Non... Non ti credo. Non è possibile. Non può. No.” balbetta, fissando il vuoto alle mie spalle.

“E qui con James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus, ma tanto non li conoscete. Lei vuole parlarti. Gli ho detto che al momento sono tutti in viaggio, per questo vivo qui. Puoi parlarle, avanti.” concludo, spingendola fuori.

“Se è uno scherzo, ragazzo, è di pessimo gusto.” sibila lei, aprendo la porta.

Ma quando, appena fuori, vede il volto spaventato di sua sorella, il suo volto si schiude in una smorfia di dolore.

“Usciamo, eh?” sussurro a zio Vernon, la cui mascella sta lentamente raggiungendo il suolo, e se non si fermerà rischia di perforare il pavimento.

Lo spingo gentilmente fuori di casa, lasciando alla donne un po' di intimità.

I Malandrini aspettano lì, con noi, per quelle che sembrano ore, e alla fine...

“Lily!” esclama papà, quando finalmente la porta si spalanca.

Ha il volto bagnato, ma sorride.

Zio Vernon entra in casa come una furia, ma qui nessuno ci fa caso.

“G-grazie, Harry. È il più bel regalo che... Oh, grazie!” mi abbraccia, e in quell'abbraccio... Oh, in quell'abbraccio c'erano cose davvero indescrivibili.

Ricordo solo che avrei voluto perdermi lì dentro, morirci, se necessario.

Ma non staccarmici mai.

“A questo punto... Dobbiamo andare...” Singhiozza mamma.

“È stato bello conoscervi com'eravate da giovani...” rispondo, sorridendo. “Ciao a tutti, davvero.”

Anche papà mi abbraccia. “Grazie di tutto.” sussurra.

“Ehi, non è mica un addio...” scherzo. Ma come faccio a mentire così bene?

Però, mentre spariscono in una nuvola di fumo rosso dopo aver pronunciato una strana formula, penso che in effetti non è stato un addio.

Sono ancora qui.

E io li sento.




Emma's corner:
*ansimando* Eccomi! Ce l'ho fatta, sono in orario u.u
Ma ve lo dico subito: io e i limiti non andiamo d'accordo. Cioè, non dico che potrei non aggiornare per mesi (scherziamo?), ma magari nove/dieci giorni capiteranno...
Voi non allarmatevi, va bene? Non sparisco, tranquilli ù.ù
Parlando del capitolo... Allora?
Spero davveroche vi sia piaciuto il risvolto figura bianca... Non ci aveva azzeccato nessuno *risata malvagia*
E... Adesso? Dove porterà l'ultimo viaggio?
Come reagirà Remus sapendo che Lily sa del suo segreto?
Come conviveranno con uno spirito che sarebbe più tranquillo se loro non trovassero prorpio il rubino?
A prestissimo!
Un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 26
*** XXVI ***


XXVI

 

I Black non piangono.

I Malandrini non piangono.

I nobili Grifondoro non piangono.

I maggiorenni adulti e vaccinati non piangono.

Accidenti a te, Sirius, trattieniti! Contegno!

Ce la posso fare, ce la posso fare. Non è che non lo rivedremo mai più, quel genietto, no?

Ah, mi mancherà lo stesso.

E James e Lily che lo abbracciavano, che scena toccante!

No, no, i Black non piangono, i Malandrini non piangono, i...

“Sirius? Va tutto bene?” chiede Peter, sospettoso.

“Io? Certo, ovvio, non penserai forse che io mi stessi ripetendo in cento modi diversi che quelli come me non piangono! No, bé, perché io non avevo la minima intenzione di farlo! Figuriamoci, sono un Black, un Malandrino, un nobile Grifondoro, un maggiorenne adulto e vaccinato...”

Grazie, James.

Credo di essermelo meritato, sì.

Oddio, la testa mi farà male per un po', però sto bene. Almeno ho smesso di parlare.

“... Remus?” dice Lily, incerta, distogliendo l'attenzione dal mio sproloquio.

Oddio, Remus!

Grazie allo spiritello, non ha opposto resistenza in quanto lupo mannaro, anzi ha avvicinato una zampa alle nostre mani con il rubino senza dire nemmeno un “bah”.

Ma ormai siamo in un limbo, ergo non c'è luna.

Se non c'è luna, Remus è di nuovo in sé.

Se Remus è di nuovo in sé, sa che Lily sa. E non è un buon segno, soprattutto perché ora cominceranno a fare quei soliti discorsi da “sono un mostro”, “ma io ti accetto lo stesso”, “non me lo merito”, “non dire idiozie”, “sei un'ottima persona”, “state mentendo tutti”...

È già stato abbastanza imbarazzante quando l'abbiamo scoperto noi, figuriamoci così!

“Remus, guarda che io...” comincia Lily.

Io non starò ad ascoltarli! No grazie!

“Lalalalalala...” Mi tappo le orecchie.

“Ehm... Sirius?” chiede cauto James.

“Lalalalalalalala... Non ti sento, Ramoso, è inutile... Lalalalalalala....”

Andiamo avanti per un po', ma tanto io non lo sento...

Alla fine lui alza gli occhi al cielo e grida: “Sirius, tu e la tua totale mancanza di tatto! Rovini l'atmosfera di drammaticità che si stava creando, possibile che tu non te ne renda conto?”

“Ma è così imbarazzante, James...” mi lamento.

“Lo so, so che il grande Sirius Black non sopporta scene di dichiarazioni di amicizia sdolcinate e mielose, ma hanno già finito. Hai detto Lalalalalalala per mezz'ora...”

Io... Cosa?

“E loro hanno parlato tutto il tempo con i miei Lalalalalala sotto?” chiedo, sconcertato.

Effettivamente, ora mi stanno guardando tutti.

“Lily ti ha lanciato un Silencio a metà del discorso. Seriamente, ma dormi o cosa?” chiede Remus, incrociando le braccia.

È tornato normale, almeno questo...

“È stata una giornata lunga, Lunastorta, e tu lo sai meglio di me.” mi giustifico velocemente.

Lui sta per rispondere, quando una vocetta stridula ci fa sobbalzare.

“Ma siete tornati! Che bravi, che bravi! Un altro rubino tutto per me!”

Odio profondo.

Ora più che mai, odio profondo.

 

* * *

 

Mi sono proprio tolto un peso.

Avevo talmente tanta paura che Lily potesse... Fare quel genere di cose che di solito fa la gente quando scopre che cosa sono, ecco.

Quel genere di cose che non si discosta tanto dal corrermi dietro con torce e forconi, oppure lanciarmi contro aglio o crocifissi...

Manco fossi un vampiro, ma la gente è alquanto ignorante in questo campo, temo.

Una volta una vecchietta amica di mia madre mi ha gridato qualcosa tipo “Vade retro, satana!”, sventolandomi sotto il naso due peperoncini messi a mo' di croce e borbottando strane maledizioni.

Non l'ho più rivista, quella tipa.

Bé, sinceramente, meglio così.

Comunque, Lily non ha tentato di esorcizzarmi, perciò direi che la cosa si è conclusa bene.

Ovviamente, dipende da cosa si intende per “conclusa bene”.

Se parliamo di una nuova porta che ci sbatterà davanti ad un mondo sconosciuto oscuro in cui dovremo trovare un rubino che servirà a Voldemort per ottenere il controllo su Hogwarts ma che dovremo copiare e tenere nascosto fino all'ultimo per uscire vivi da questo disastro...

Se si intende questo, allora ok, la cosa si è conclusa bene.

Oppure sto lentamente perdendo ogni facoltà mentale e dico cose a caso senza il minimo senso.

Voto per la seconda.

“Ok, andiamo!” afferma James, e tutti noi, rassegnati, gli andiamo dietro.

“Certo che, ogni tanto, una pausa... Anche solo un'oretta...” si lamenta Sirius.

Sbuchiamo tutti fuori in un luogo tetro e buio.

“Non di nuovo! Non al buio!” si lamenta Lily.

“Su, calma, qui almeno c'è più spazio dell'ultima volta...” tenta di rincuorarla James.

“Oh, zitti! Arriva qualcuno!” sbotto.

Infatti ho appena sentito come una porta che si apre.

Ci zittiamo tutti, appiattendoci contro un muro (notare, appiattendoci. La dignità è rimasta incartata sotto un qualche albero, perché qui non ce n'è nemmeno l'ombra).

“C'è nessuno?” chiede una voce. Certo che quella voce ha qualcosa di molto familiare...

“Ehi! Guarda che vi ho sentito! Se sei mio fratello, il suo amichetto, vi conviene uscire di qui alla svelta! Ho da fare!”

Silenzio.

Vattene, ragazzo strano che ci ricorda qualcuno, vattene...

“Oh, va bene. L'hai voluto tu. Lumos!”

Davanti a noi appare una bacchetta illuminata.

Ma solo una bacchetta.

Una bacchetta che spunta fuori dal nulla... Poi qualcuno si mette a gridare.

“Ma tu... Tu... Tu sei...” balbetta la voce.

“Un mantello! Tu hai un mantello dell'invisibilità addosso, chi diavolo sei?” salta su James, afferrando il vuoto davanti alla bacchetta.

Con un ampio movimento toglie il mantello dalla persona che ci sta davanti, e...

Troviamo James.

Questo qua è James.

È lui, oh, abbiamo fatto un disastro, ora sì che abbiamo infranto il Continuum Spazio Temporale o quello che era, e...

“Io non ho fratelli. Io non ho nessun fratello, che significa, chi cavolo sei?” fa James, sconvolto.

“I-io? Io mi chiamo James Potter. Settimo anno. Fratello di Albus e Lily. Potter. Sono il maggiore. Tu... Tu sei uguale a me, sei... Un sosia? Lily è riuscita a fare una Polisucco? Oh, perfetto. Tu sei Albus.” snocciola, indicando James. “Voi dovete essere Frank, Scorpius, Alice e Lewis. Bello scherzo, ragazzi, ma quanto avete pagato Lily?”

Si mette le mani sui fianchi, squadrandoci assorto.

“Vacci piano, bello. Io sono il solo e unico James Potter, chiaro? Lei è la mia futura moglie Lily Evans, che come puoi notare non è certo mia sorella, e loro sono Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. Ora dimmi un po' chi sei tu. Questa è una dimensione parallela? O è esistito un altro James Potter identico a me nel passato? Avanti, perché non ho tutta la notte...” esplode James, sconvolto.

Povero. Un sosia del genere non dev'essere facile da digerire...

Ma l'altro James sgrana gli occhi, sconvolto.

“S-Sirius? E L-Lily Evans? Ma.. Ok, calma. Provatelo. Che cos'è questa?” dice, sventolandoci in faccia la Mappa Del Malandrino.

“È la nostra Mappa!” si offende Sirius, strappandogliela dalle mani e coccolandola con fare materno.

“E come si apre?”

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.” declama categorico lui.

L'altro James sgrana gli occhi, sconvolto.

“Ma allora siete... Oh, è troppo strano. Tu sei Lupin... Se lo sapesse Teddy, e voi... Ok, calma. Io mi chiamo James Sirius Potter, figlio di Harry Potter e Ginny Weasley.” dice, serio.

 

* * *

 

Ok, questo è troppo.

Ho conosciuto mio figlio, e va bene, questo passi.

No, cioè, non passa un bel niente, ma amen.

Ma conoscere mio nipote! Mio nipote!

Ci vuole calma, James, calma.

“Oh, Harry! Ha dato il mio nome a suo figlio, che bravo figlioccio!” si commuove Sirius.

“Ma gli ha dato anche il mio nome!” ribatto. “Soprattutto il mio!”

“Chissà che faccia avrà fatto la McGranitt trovandoti! Sarà morta sul colpo!” ridacchia Remus.

Gli do ragione, eccome.

Se non ha avuto un infarto è un robot.

“E ha chiamato sua figlia Lily! Oh, che caro!” fa lei, sorridendo.

“Sì, ok, ma voi che ci fate qui? Siete... Cioè, avete la mia età!” dice James, scuotendo la testa.

“È una storia lunga, stiamo viaggiando nel tempo, è complicato. Dieci minuti fa eravamo da tuo padre sedicenne, figurati. Abbiamo anche visto di sfuggita tua madre, me lo sentivo che tra quei due sarebbe sbocciato del tenero, certo che...” comincia Sirius.

Qui se non lo ferma nessuno collassiamo.

“Avete finito con i convenevoli?” sbotta una voce.

Lo spirito!

Accidenti a me, l'avevo dimenticato!

Nel giro di tre secondi, questa figura bianca si materializza in mezzo a noi.

“Wow...” sussurra mio nipote... Cioè, James Sirius... Signori, che nome! James Sirius Potter!

Ma sarà almeno un po' Malandrino?

Ma lui è già lì che scuote la mano dello spirito dicendo: “Ma puoi apparire e scomparire a piacimento? Potresti anche entrare nel dormitorio dei Serpeverde? Ti pago se gli passi l'ultima versione Caccabomba di Fred, suo padre ce l'ha portata ieri... Da bravo, dobbiamo fargliela pagare per l'ultima volta, su... Abbiamo calcolato tutto, ma o ci appostiamo davanti al dormitorio dei Serpeverde per scoprire la loro parola d'ordine, e ci vogliono secoli, oppure troviamo qualcuno di abbastanza inconsistente da passarci attraverso! Per favore...”

Oh, sono commosso.

È il nostro degno erede.

“James, sei qua? Datti una mossa, è ora!” dice una voce, facendo capolino dalla porta.

Ma si può sapere almeno dove siamo?

“Albus! Oddio, vieni!” grida James Sirius, facendolo venire qua.

“Che vuoi? Ti ho detto che...” comincia lui, ma le parole gli muoiono in bocca.

“Sono i veri Malandrini! Con Lily Evans! Oddio, ma ci peni? Viaggiano nel tempo, Al! Sono proprio loro, lui è James Potter! E questo, questo è Sirius Black! Lily è quasi come nostra sorella, a parte gli occhi, da' un'occhiata... Ragazzi, lui è mio fratello Albus, quinto anno. Albus... I Malandrini! Oh, devo chiamare Fred!” continua James Sirius, elettrizzato.

“Cioè, voi... Ma sei sicuro? Jamie, sei sicuro? Sicuro sicuro? Cioè, come fai a sapere che Lily non ha usato una Polisucco e...” tenta Albus.

Albus? Ma chi l'ha scelto, questo nome?

Potevano chiamarlo con un nome qualsiasi, non certo...

Ah. Magari il vecchio Albus è morto e loro, per onorarlo...

Povero, però. Nessuno merita un nome del genere.

“No, niente Polisucco. Sono loro, gli ho fatto una domanda che potevano sapere solo loro, nemmeno tu. Devo trovare Fred, ho detto! E anche Mark, quando lo sapranno... Ci fareste un autografo? Oddio, è un sogno!”

“Mark e Fred sono già qui, James. Non mi dirai che ti sei dimenticato, c'è la riunione. Aspettavamo te, sono tutti qua fuori. Ora gli dico di entrare.” fa Albus, avvicinandosi all'uscita.

“Che riunione? Dove siamo?” chiedo, sconcertato.

“Oh, certo, voi non potete sapere... Questa è la Stanza Va e Vieni, papà la chiama Stanza Delle Necessità. È qui dentro che lui si è organizzato, ai suoi tempi, ed è quello che ora facciamo anche noi. Organizziamo una rivolta.”

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

21: 36... Se, ora sono le 21: 36, ora che aggiorno saranno le 22, però... Ufficialmente, sono dentro! È ancora domenica!
Lo so, è tardi, perdonatemi.
Ma questo capitolo non ne voleva sapere di venire fuori, e poi... Uffa, è stato complicato!
Ma ce l'ho fatta, va'.
Che ve ne pare?
All'inizio non volevo farlo, la New non mi è mai piaciuta, però... Non ho resistito! È stato troppo bello immaginare James e Sirius alle prese con il loro... Erede?
Bé, ai posteri l'ardua sentenza, disse un tale.
E quindi... Sentenziate! Che ne pensate?
Unica cosa: ho letto in un'intervista alla Rowling che Harry non ha detto a nessuno dei suoi figli della Mappa Del Malandrino, ma James l'ha scoperto da solo. Tutto qua, ora vado che se non posto ora mi fregano il computer.
Un bacio, vostra
Emma ^^

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Capitolo 27
*** XXVII ***


XXVII

 

Un nipote.

Figli, nuore, cognate, e allora anche nipoti, certo, ma perché no?

Ora scopro nel giro di un giorno che avrò un figlio e un nipote, un nipote uguale a James!

Povero, povero Harry!

Spero solo che l'altra, Lily, sia un po' più brava e meno combinaguai.

Lo spero davvero, altrimenti per quei poveretti dei loro genitori sarà la fine!

Albus invece mi piace. Ha i miei occhi...

Certo, questo James Secondo (O peggio, James Sirius! Dico, come ho potuto permetterlo? E la McGranitt? Santi numi, non posso crederci), dicevo, questo James Secondo ha appena detto di star organizzando una rivolta. Chissà perché, ma lo trovo proprio da... James.

Come volevasi dimostrare, James e Sirius gli si avvicinano subito. “Che tipo di rivolta?” chiedono in sincrono.

Tipico.

Remus trattiene a stento una risata, mentre James Secondo non si fa problemi a farla uscire. “Ma fate sempre così? Ragazzi, sarei voluto nascere cinquant'anni fa! Nah, sono sicuro che ai vostri tempi le rivolte erano più serie, con Voldemort e tutto il resto.”

Peter rabbrividisce a quel nome, e noi evitiamo di fargli notare che di rivolte ai tempi proprio non si parlava.

“Noi vogliamo una rivolta giovanile, ecco. Avete presente... Sì, voi sareste già dovuti essere nati, è stato nel '68, giusto?”

Oh mamma. Non vorranno mica fare una rivolta di quel genere? Ma è una cosa babbana, accidenti!

“Sì, ma avevo otto anni!” si offende James Primo. “Non sono così vecchio da ricordarlo... E poi, non è una cosa babbana? Cioè, non guardatemi così! Papà ne parlava a casa...” si giustifica davanti al mio sguardo accigliato.

“Sì, lo so, intendevo una cosa simile. Senti, ascoltate il discorso stando qua, così capite meglio. Stanno arrivando tutti, non abbiamo tempo. Al, falli entrare!” grida poi al fratello.

Quello si gira ed esce piano dalla porta, e qualche secondo dopo tutte le luci si accendono.

Chiudiamo un attimo gli occhi, abbagliati.

“Ma cosa...” comincia Peter, spaesato, ma si zittisce.

Perché subito un'orda di ragazzi si riversa nella stanza, riempiendola quasi tutta. Noi rimaniamo nell'ombra, senza farci vedere tanto.

James Secondo si alza in piedi, solenne, e tutti fanno silenzio.

“Allora. Sapete tutti perché siamo qui.”

Tutti tranne noi, ma dettagli.

“Stiamo vivendo delle gravi ingiustizie, qui.”

Cori di ben detto, e hai ragione, e vogliamo cambiamenti interrompono il discorso.

“Intendiamoci, la scuola è molto buona e tutti impariamo il necessario, ma va... modernizzata! Ai tempi di mio padre, se soltanto avesse avuto un cellulare, un... un suo amico non sarebbe morto.” dice, esitando un momento a metà.

Oh povero Harry, vuol dire che...

“Questo perché questa scuola è rimasta bloccata all'ottocento! Io dico, ci dobbiamo modernizzare! Un pizzico di tecnologia non guasta, la biblioteca è troppo, troppo lenta, e questo lo potete testimoniare tutti. Figuratevi che, al suo primo anno, mio padre ha impiegato più di due mesi per scoprire che fosse Nicholas Flamel, quando con una bella ricerca su Internet avrebbe risolto tutto in un minuto! E vogliamo parlare dell'inchiostro e del calamaio? Ci si sporca, l'inchiostro finisce... Insomma, una penna è molto più pratica e leggera! E pratici quaderni al posto delle pergamene... Almeno si potrà valutare tutto il righe o pagine e non in rotoli!” spiega con foga James Secondo.

Sinceramente, capisco la metà delle cose che dice.

 

* * *

 

Capisco la metà delle cose che sta dicendo questo piccolo Potter.

Somiglia davvero tanto a James, ma di cosa sta parlando?

Quando siamo andati dalla Figg, mentre James, Sirius, Remus e gli altri cercavano, la vecchietta mi ha mostrato un cellulare.

Ma Internet?

Ah, troppo complicato.

“E le divise?” urla una voce dalla folla.

“Bé, delle divise si può discutere...” Fa James Sirius, titubante. “Sono un simbolo, in fondo. Sono tradizione. Molte scuole contemporanee le adottano, anche tra i babbani. Nessuno usa più un calamaio, però! Ma ora, passiamo alla cosa davvero più importante: Storia Della Magia! Per tutti noi significa noia, noia, fatta di Troll, Nani, Elfi ma soprattutto noia.” Il piccolo James fa un verso sprezzante. “Io voglio studiare cose recenti, cose vere! La Prima Guerra Magica, gli eroi caduti... Nessuno di noi sa i loro nomi, nessuno li ricorda più. È orribile. Eppure in tanti hanno lottato, in tanti hanno creduto, tutti loro hanno portato avanti una speranza che si è accesa... In Harry Potter, mio padre!”

Lily e James trattengono il fiato, e il piccolo James gli lancia un'occhiata spaventata, come se temesse di aver detto troppo. Poi però va avanti.

“Una speranza che ha dato i suoi frutti nella Seconda Guerra Magica, ma come? Qualcuno di voi lo sa? Lo sa soltanto chi fa parte della famiglia, questa è la verità! Chi scrive Storia Della Magia si ferma all'ottocento, al massimo al novecento, come a voler cancellare gli avvenimenti successivi! Noi invece vogliamo studiare tutto questo, saperlo, impararlo, viverlo. A questo serve la scuola, no? Non solo a studiare di Troll e Nani. Non possiamo avere per sempre Ruf, i professori devono capire anche questo. Abbiamo contattato varie persone interessate alla cattedra di Storia Della Magia.”

Urla di giubilo si levano dalla folla.

Avevano ancora Ruf? Poveri ragazzi.

“E allora cosa possiamo fare?” chiede una ragazza dalla folla.

È... È identica a Lily, tranne gli occhi!

“Grazie per averlo chiesto, sorellina. Dobbiamo far capire tutto agli adulti! Dobbiamo fare di più di semplici assemblee, fondiamo un giornale, farci sentire. Scegliamo una delega di studenti che vada a parlare con la Preside. Se ci ascolteranno, bene. Altrimenti, vedremo il da farsi. Ora, ci sono domande?”

Sirius alza la mano, anche se tutti gli facciamo disperati segni di diniego.

Tutti tranne James Senior, ovvio.

“Scusa... Mai pensato ad uno sciopero?” chiede innocentemente.

Remus si sbatte una mano sulla faccia, mentre sulla faccia di James Junior si dipinge un ghigno che chiunque abbia mai visto James e Sirius conosce molto bene.

Oh, genetica, misteriosa genetica, come hai potuto fare lo stesso casino due volte?

 

* * *

 

Perché tutti mi guardano strano? Sciopero.

È quello che facevano i Babbani per le vie di Londra quand'ero piccolo, me lo ricordo bene.

Papà ci impediva di uscire, di quei tempi, o anche solo di guardare alla finestra.

Despota.

Io per ripicca uscivo ancora più del solito, e un giorno un tizio infervorato mi ha spiegato un sacco di cose che non capivo assolutamente. Pronto! Otto anni!

Ad un certo punto però gli ho chiesto cosa fosse uno sciopero, e allora sì che ci ho perso delle ore.

Ma in sostanza l'idea mi piaceva: non andare a scuola o al lavoro per protesta, per richiedere qualcosa che ci dovrebbe essere dovuto di diritto.

Mi ha spiegato che ovviamente ci vuole un buon motivo dietro, non si può scioperare perché non si ha voglia di andare a scuola o al lavoro senza nemmeno sapere perché si sciopera.

È un segno di indipendenza, di autonomia, di richiesta. E la parte migliore è che è un gioco di squadra: se uno solo sciopera, tutti gli ridono dietro. Ma se sono cento, duecento, mille, tremila, tutti quanti, allora è diverso. Allora si hanno delle possibilità.

Allora ti staranno a sentire.

Insomma, questo è quello che mi ha detto lui, e mi ha affascinato.

Poi però sono dovuto scappare a casa perché papà mi cercava, e ho cercato di indire uno sciopero con Regulus. Lui però si è tirato indietro, e quindi niente.

Me n'ero quasi dimenticato, e invece...

“Ma è un'idea geniale!” si illumina Sirius Junior.

… Ok, lo so che ha anche un altro nome, ma ehi! Chiamiamolo con il nome più bello, no? Sirius.

“Modestamente...” mi schernisco.

James dice che la mia falsa modestia è più falsa di un Galeone di burro, tutto per via di quella volta in cui volevo pagarlo ed eravamo nelle cucine... Se l'è legata al dito, datemi retta.

In fondo ero piccolo, e ci andavo convinto: l'avevo modellato bene, quel pezzo di burro!

Ma torniamo a noi...

“Ragazzi, la riunione è finita, ok? Vi terremo informati, facciamo settimana prossima alla stessa ora?”

Brusii di assenso indefiniti.

“D'accordo, a presto!” li saluta Sirius Junior, e quelli cominciano ad uscire.

Certo che Sirius Junior è proprio un leader nato, ha preso da me tutta la sua brillante personalità: Sirius Junior, sei il mio degno erede!

“Sirius...” mi chiama James, piano.

“Sì?” rispondo, distratto.

“Lui si chiama James, Sirius viene dopo. Te lo ricordi, sì?” domanda, cauto.

No, però. Così non va. O imparo a tenere la bocca chiusa, o me la incollo. E non sto scherzando.

Ormai sono usciti tutti, tranne Sir... Oh, e va bene, James Junior, Albus, Lily, e altri sette ragazzi.

“Senti, James, ma loro chi sono?” chiede nervosamente una ragazzina bruna, con due trecce scure che le cadono elegantemente sulle spalle. Mi ricorda qualcuno...

“Non ci crederete mai, ragazzi, ve lo dico io! Loro... Cioè, posso?” si interrompe, fissandoci incerto.

“Sì, ma solo loro, ok?” prima che la questione diventi di dominio pubblico, grazie.

“Bene, sono dei viaggiatori del tempo. Vi presento James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Lily Evans!” esclama, orgoglioso.

A tutti, eccetto Albus, cadono le mascelle.

“Cioè... I vostri nonni?” chiede la ragazzina di prima.

“E il padre di Teddy!” esclama Lily, senza trattenersi.

“Chi è Teddy?” chiedo subito, sospettoso. È logico che, subito dopo James, sarò io a sposarmi...

“È il figlio di Remus... Ma smettiamola, non dovrebbero saperlo, ragazzi!” fa Albus, serio.

Remus? E io?

“Non è che potreste dirmi...” comincio, ma loro non mi fanno finire.

Due ragazzi, uno con la pelle color cioccolato e uno biondo e allegro, mi saltano letteralmente addosso, a me e a James.

“Siete i Malandrini?”

“Proprio voi?”

“Lo possiamo avere un autografo?”

“Come si fa ad avere la parola d'ordine dei Serpeverde senza aspettare delle ore?”

“Siete stati grandi ad inventare la Mappa!”

Ammiratori. Da qui io non me ne vado più!

James Junior (contento, James?) sorride, poi dice: “Fred, Mark, lasciateli respirare, dai. Presentiamoci. Loro sono Fred Weasley e Mark Connor, i miei migliori amici. Ci piace definirci i vostri successori.”

“Noi siamo Albus e Lily Potter, suoi fratelli.” dice Albus.

“Purtroppo...” commenta piano la ragazza, ma non abbastanza piano da non farsi sentire da James, ovvio.

“Cos'hai detto?” grida, ma un'altra ragazza lo blocca.
“James...”

“Oh, sì, giusto. Dopo faremo i conti, comunque. Lei è Alice Paciock, e quello è suo fratello Frank. Credo che voi... Conoscevate mica i loro genitori?”

Se li conosciamo?

“Alice è mia amica...” sussurra Lily, sorridente.

“Dimentichi niente, James, tesoro?” fa Alice, maliziosa.

“Può darsi che, finalmente, una qualche ragazza abbia ceduto al mio indiscusso fascino...” ghigna James, prima di ricevere una sonora gomitata.

“Stiamo insieme!” conclude precipitosamente James, tenendosi il fianco.

Ecco chi mi ricordava! Però, cos'è questa mania di chiamare i nipoti come i nonni?

“Poi. Io sono Rose Weasley e lui è mio fratello Hugo. Siamo i figli di Ron ed Hermione, loro erano i migliori amici di Harry Potter!” spiega una ragazza molto simile all'Hermione che abbiamo conosciuto.

“Finalmente qualcuno che non si chiama come i nonni, vedo...” borbotta Remus.

“Proprio tu parli! Tuo figlio si chiama come...” comincia una ragazza, ma viene zittita da Fred.

“Taci! Lei è mia sorella Roxanne. E, per la cronaca, non sta mai zitta.”

E mentre i due adorabili fratellini si picchiano a sangue, James ci sta già facendo uscire.

“Non vuoi... Non so... Fermarli?” chiede Lily Senior, confusa.

“Nah, fanno sempre così. Sono fratelli. Ora, è meglio che vi portiamo in Dormitorio...”

“Non in quello di James, puzza come una discarica!” li avvisa Albus, ridacchiando.

“Albus Severus Potter, osa ripetere quello che hai...” comincia James, adirato, ma non lo sento più.

Come diavolo ha detto di chiamarsi?

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Salve!
Ehm, si vede che ho studiato le rivoluzioni studentesche? (male, aggiungerei).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se parla della... Coff, coff... Nuova generazione...
Ahimé, non avrei mai dovuto farlo.
Qualcuno mi uccide se gli dico che però, in realtà, mi è anche piaciuto?
Ho ficcato nella rivolta praticamente solo il clan Potter-Weasley perché di mio non sopporto troppi personaggi inventati (faccio schifo a inventare nomi, inglesi, si è visto? quello che diceva James nel suo appassionato discorso: loro erano quelli che sapevano davvero la Storia, e volevano studiarla così come gliel'avevano raccontata.
Poi ho aggiunto Mark perché due malandrini soli sanno di tristezza, e vuoi che non si sia aggiunto nessuno nessuno? Dai, su, siamo seri... Almeno un nato babbano ci doveva stare... io credo.
Vabbè, ignorate questa New Generation fase, concentriamoci sulle cose importanti...
James e Sirius hanno scoperto il nome di Albus! Come reagiranno? XD
A presto, un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 28
*** XXVIII ***


XXVIII

 

Hanno detto Teddy.

Avrò un figlio e lo chiamerò come un peluche? Poveri noi.

Ma ora che ci penso, chiamarsi Teddy non è niente in confronto a chiamarsi Severus.

Cos'aveva in mente Harry?

“James, Albus, fate un passo indietro. Due. Insomma, scappate, che ci fate ancora qui!” esplodo, cercando di mettermi tra loro e i due pazzi.

E per pazzi intendo James e Sirius Senior, che stanno assumendo una preoccupante sfumatura rossa.

“Ha detto Severus?” domanda piano James.

“L'ha detto.” risponde Sirius, calmo.

“L'ha chiamato Severus.”

“Ha osato.”

“Come ha potuto?”

Intervento. Devo intervenire. Già. “Ragazzi, magari è...” tento, senza sapere cosa dire.

“Fratello, tu sei fuori! Ma dovevi proprio dire il mio nome? Mi uccideranno!” geme Albus.

“Ehi, calma. Nessuno ucciderà nessuno. James Senior, i nipoti tu non me li tocchi, sono stata chiara?” fa Lily, le braccia conserte.

“Ma tesoro!” si lamenta James. “Hai sentito come si chiama? Come fai a restare seria, andiamo! Un'uccisione piccina piccina!”

“Sì, un omicidio prima di cena, avanti! Ne muoiono a migliaia ogni giorno, uno in più, uno in meno...” rincara Sirius.

Non lo stanno dicendo sul serio, no. Neanche loro sono così scemi.

“Pietà! Non l'ho scelto io!” grida Albus, tentando di scappare.

“Ho detto di no!” grida Lily, vicina al lanciare scintille dagli occhi.

Ho come l'impressione che questi ragazzi stiano amando la nonna come non è mai successo nella storia dei nonni del mondo.

“Almeno facci uccidere Harry...” implora Sirius.

“Harry no!” salta su James.

Sirius fa l'offeso. “E se... Gli spedissimo una Strillettera?” implora.

Un lampo inquietante si disegna negli occhi di James.

No, no, calmi, non possono...

“Sicuro! Subito!” esclama James, e borbotta l'incantesimo giusto.

“Non farete sul serio...” comincia Lily, atterrita.

“Harry James Potter!” tuona Sirius, scuro in volto.

“E ha detto James! Tu hai un secondo nome attendibile e molto, molto bello!” si intromette James.

Il suo omonimo non riesce a trattenersi: “Su questo non ci piove.”

“Esatto!” riprende Sirius. “Hai anche dato un meraviglioso secondo nome al tuo primogenito. Quindi la vostra era una tradizione di secondi nomi ben fatti. Ben strutturati, ben scelti. Ma poi... Ma poi...”

James emette un verso drammatico. “Ma poi, figlio, hai voluto rovinare tutto! Come hai potuto farci questo, come, come?”

“Non hai rispetto.” fa Sirius, triste.

“Non hai riguardi.” conferma James.

“E noi che ti credevamo uno a posto...” si lamenta Sirius.

“E anche tu, Ginny! Che pozione ti ha dato per convincerti?” piange James.

“Era un così bravo bambino!” ormai Sirius sta praticamente piangendo sulla spalla di James.

“Così innocente!” geme James, sollevando le braccia al cielo.

“Perché?” gridano in coro, disperati.

“Ehm, Harry, quando ti arriverà questa Strillettera farai meglio ad ignorarli. Stiamo ancora viaggiando, sai, no, e abbiamo raggiunto i tuoi figli. James e Sirius, loro... Hanno appena saputo di Albus Severus, e...” faccio io, cercando di fare un po' di chiarezza in questa cosa sconclusionata.

E un corno! Harry! Come hai potuto chiamarlo così? Tu, razza di traditore! Potevi chiamarlo Remus!”

Uhm, in effetti però ci stava...

“O Peter! O Jhonny, o Pincopallo, o Nome-di-un-tizio-qualunque-che-passa-per-strada, ma non Severus!” fa Sirius, sconvolto.

“E spero che tu sappia che ti diserederò per questo! O meglio! Farò in modo che non accada. La tua prima parola sarà Io odio Mocciosus!” fa James, soddisfatto.

“Ehm, non è una parola...” gli faccio notare.

“Allora sarà IoodioMocciosus tutto attaccato! Remus, sei noioso.” sbotta Sirius, spiccio.

“Non ti manderò ad Hogwarts. Vivrai a casa nostra in una setta segreta chiamata “come dare ottimi secondi nomi ai figli”, e ne farai parte fino alla fine dei tuoi giorni!” fa James, una luce pazza negli occhi.

“Così non è più segreta.” gli fa notare il suo omonimo.

James sta un secondo zitto, ma poi riprende come se niente fosse. “Ti istruirò a dovere, e alla fine mai, mai, mai, chiamerai un tuo figlio con questo nome, siamo intesi?”

“Posso entrare anch'io nella setta?” implora Sirius.

Non stanno facendo sul serio.

“E viene anche Remus! Come si chiama suo figlio di secondo nome?” chiede poi.

“Remus, se non sbaglio...” risponde Lily Junior.

“Egocentrico!” mi sgridano in coro James e Sirius, incrociando le braccia.

“Vieni nella Setta, Remus, faremo di te un uomo!” sussurra Sirius.

“Tornando al discorso principale...” fa James, lanciando un'occhiataccia a Sirius “Speriamo che tu ci rifletta su, figliolo. Detto ciò, congratulazioni per il matrimonio e per il primogenito. Anche la femmina non è male. E ripensandoci, Albus ha degli occhi eccezionali, ma... Ma il nome, Harry! Oh, basta, non farmici pensare. Ti prego, non farmici pensare. Sono ancora mezzo sconvolto.” conclude James, sofferente.

“Salutate tutti!” ordina Sirius, prima di chiudere la busta e spedirla.

“Ciao, Harry!” facciamo io, Lily e Peter.

“Ci si vede a Natale, papà!” salutano Lily, James e Albus.

“Se sopravvivi...” borbotta Lily Junior, ridacchiando,

Ecco, non vorrei che avesse ragione...

 

* * *

 

Severus.

Con tutti i nomi possibili... Oh, io sento che sto esplodendo.

“Lily, la faccenda del non si uccidono i nipoti vale ancora?” chiede Sirius, quasi implorando.

Lei gli rifila un'occhiataccia che farebbe impallidire il Barone Sanguinario, e lui tace.

Finalmente.

Ma che figlio mi sono ritrovato? Come ha potuto farci questo, come!

Albus Senza Secondo Nome Potter (e guai a chi non lo chiama così) fa per allontanarsi piano piano.

“Fermo lì!” grida Sirius.

Albus si volta piano.

“Non è stata colpa tua, no. Ma devi darci una buona ragione per cui tu ti chiami Severus.” dice ragionevolmente Sirius.

Per quanto possa apparire ragionevole uno che ha appena tentato di far passare per normale un omicidio prima di cena.

C'ero anch'io, ok, però è lui che... Magari, io ho solo... Io ho cercato... Nah, anche per me un omicidio prima di cena ci stava. Non so se l'avete capito, ma qui non si cena dal Titanic, scusate se è poco.

“Bé, ecco...” farfuglia lui.

“Spiego io.” afferma James Junior, deciso. “C'era questo amico di papà che si chiamava Severus. Era... straniero. Non so di dove, ma andava ad Hogwarts con papà. Era molto simpatico, dicono sempre lui e mamma. Poi però... C'è stata un esplosione in casa nostra, io ero molto piccolo e non mi ricordo, ma mamma dice che ho fatto cadere una pozione. Zio Verry (perché lo chiamavamo Verry) mi ha salvato sacrificando la sua stessa vita. È rimasto morto in quell'esplosione, e papà ha deciso di chiamare così suo figlio. Io ero già nato, perciò ha aspettato il secondo.” spiega con sicurezza.

“Uhm... Severus però non è un nome molto comune...” borbotta Sirius, sospettoso.

“Ah, no, certo. In effetti la madre di zio Verry andava ad Hogwarts con voi, se non sbaglio. Era Tassorosso ed era segretamente innamorata di Severus Piton.”

Io e Sirius scoppiano un vari colpi di tosse, assestandoci vigorose pacche sulle spalle.

Prego?
Quale Tassorosso ignorante e soprattutto cieca può essersi innamorata di Mocciosus?

“Se mi lasciate continuare...” borbotta James Junior, sogghignando sotto i baffi. “Dicevo, poi si è sposata eccetera, ma non ha mai dimenticato Severus Piton. Quando suo marito è morto lei si è trovata incinta e partorendo è morta pure lei, ma ha voluto che suo figlio si chiamasse Severus. Queste cose le ha dette in fin di vita all'infermiera dell'ospedale in cui zio Verry è nato, e lei l'ha detto a lui. Ecco qua.” conclude James Junior.

“Verosimile... Anche se chi mai potrebbe innamorarsi segretamente di...” borbotta Sirius.

“Ma lascia perdere! Verry! Lo tortureremo con questo soprannome, ci morirà con questo!” lo interrompo, ghignando.

“Se morirà prima lui, lo incideremo sulla sua tomba. Se moriremo prima noi, sarà la nostra ultima parola sul letto di morte e lo citeremo in ogni testamento!” esclama, lui, sognante.

Ora ci capiamo, già.

“Non ci provate! Verry! Potrebbe uccidervi!” pigola Peter, spaventato.

Lo ignoriamo.

“Di' un po', mio omonimo, ma io a casa sono noto come nonno James?” chiedo allegramente a James Junior.

“Nah, ti conosciamo come Nonno Ramoso. Lui è nonno Felpato eccetera eccetera. È più facile per non confondersi.” butta lì James, alzando le spalle.

“Ok, ragazzi, è stato molto divertente, sul serio.” dice Remus, con l'aria di non essersi divertito affatto. “Ma ora abbiamo delle priorità, o sbaglio?”

Ah, già. Rubino, spirito, stanza bianca, porte. Ricordo.

“Che priorità?” fa Albus, curioso.

A te non lo dico, nipote degenere!

Uhm... Però c'è il dettaglio degli occhi, già. Oh, che nervoso! Ma chiamarlo con un nome che non centrasse niente con nessuno no, eh?

Cos'aveva che non andava Jack? O Bobby? O Eric? Non conosco nessuno Jack, Bobby o Eric, io.

“Non qui, Al.” dice Lily. Oh, perfetto, anche i soprannomi, adesso.

“Giusto, Verry. Facciamo in un posto più tranquillo.” dico candidamente.

James Junior scoppia a ridere.

Oh, piccolo nipote, ti aspettano ore di inferno.

 

* * *

 

Santa pazienza.

Seriamente, ma è un modo di dire o davvero la pazienza è stata fatta santa?

Oppure c'era una santa molto, molto paziente, tanto da prendersi questo soprannome?

Fingiamo che sia questa seconda.

Oh, santa soprannominata Pazienza, Io, Lily Evans, ti imploro: infondi nel mio spirito spossato ed esanime parte della tua immensa pazienza, cedimene un pezzetto!

Solo uno!

Perché sposerò un imbecille! Un deficiente! Ti supplico, sostenimi e sorreggimi!

Lo so, sto parlando con una santa inventata e devo sembrare molto strana, già.

Però, con un ragazzo così... Oddio, che strano pensare a James come mio ragazzo.

Ma!

Non divulghiamoci in questi pensieri, Lily. Restare concentrata, già.

Dobbiamo spiegare a Ver... Ad Albus, Albus, già. Dobbiamo spiegargli tutto quanto, quindi ci vorrà un po'.

“Direi che un'aula vuota va bene... Venite.” ordina James, spingendoci tutti verso una porta.

Alla fine noi cinque, Albus, James, Lily e lo spirito ci ritroviamo qui dentro, in un'aula mezza buia e silenziosa.

“Diteci tutto!” ordina James Junior, e noi obbediamo.

Dopo quasi mezz'ora, finalmente stiamo zitti.

“Io un rubino qui proprio non l'ho mai visto, voi?” chiede Albus, dubbioso.

“No...” risponde James, pensieroso.

“Peccato. Direi che la cosa migliore sia che voi rimaniate tutti qua. Sì, è decisamente l'ideale, in effetti...” dice lo spirito.

Oh, ma come non lo sopporto!

Lui non vuole che riusciamo, ecco la verità. Spera solo di vederci fallire.

“Forse... Forse Nick-Quasi-senza-testa lo sa. Una volta l'ho sentito parlare di un tesoro molto antico, con varie pietre preziose, ma non sono sicura...” dice Lily, concentrata.

Mia nipote è un genio.

E si chiama come me!

Si vede proprio che è mia parente, decisamente.

“No, anche voi lo chiamate Nick-quasi-senza-testa? Dai! L'abbiamo inventato noi come modo di dire!” esclama Sirius, sorridendo allegro.

Ottimo.

Anche le loro battute passeranno alla storia. Io mi domando quando mai Hogwarts si libererà di loro.

“Siamo immortali, ragazzi!” esclama James, battendo il cinque a tutti e baciandomi di slancio.

Ma... Ma... Un po' di preavviso!

Dico, cioè, così tutti vedranno quanto sono arrossita...

“Bé, se sa qualcosa andiamo a chiederglielo, forza!” esclama Peter, facendo per uscire.

“Calma! James è uguale a James, cioè, a mio fratello! Non potete uscire così, chissà cosa penseranno gli altri. Dovete trasfigurarvi, insomma, qualcosa.” li blocca sempre lei, Lily.

Io mi domando come farebbero gli uomini senza le donne.

Alla fine, quando siamo tutti pronti, usciamo.

“Dove lo troviamo Nick, adesso? È notte, c'è il coprifuoco. Avevamo pensato ad una riunione per la rivolta a quest'ora ma adesso?” chiede Albus, confuso.

“Adesso, fratellino, ti spiegherò come ho fatto in questi anni a trovarti sempre e comunque, dovunque tu fossi, e a scappare da Gazza quando mi cercava... Prometto solennemente di non avere buone intenzioni!

E tira fuori quel foglio.

Ora, una qualche idea io me l'ero già fatta.

So bene che i Malandrini avevano un metodo per non farsi mai trovare se non volevano, e a trovarmi dovunque mi fossi cacciata (questo soprattutto James).

Ma non l'avevo mai vista all'opera...

“Perfetto, andiamo.” dicono in coro James Senior e Junior, dopo aver individuato Nick nello stesso istante.

Santa Pazienza, aiutami.

 

* * *

 

Angolo mio

Salve...
Lo so, lo so, lo so, scusatemi! Sono in un ritardo di due giorni, ma POSSO SPIEGARE!
A Milano si fa ponte per la settimana bianca, con il carnevale ambrosiano da noi finisce tutto sabato, quindi me ne sono andata in vacanza in camper, senza ovviamente computer e affini!
Quindi non ho potuto scrivere né postare, e poi ieri mi sono ridotta a fare i compiti che non ho fatto nelle vacanze mentre ero via (cioè, si va a Firenze e una deve chiudersi in casa a studiare? Ma dove??)
Quindi, questo è quanto.
Linciatemi pure, va. Me lo merito.
Intanto però vi lascio il capitolo. Che ve ne pare?
Nick avrà le risposte che i nostri eroi cercano?
Lo spirito li ostacolerà o no?
Cosa succederà con la rivolta?
Per saperlo, non perdete il prossimo episodio ci si sente tra una settimana!

Un bacione, vostra

Emma ^^

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Capitolo 29
*** XXIX ***


XXIX

 

Gentili ascoltatori!
Per prima cosa, gradirei un coro di evviva per aver postato oggi.
Fatto? Molto bene. Ma non sono qui per vantarmi della mia pseudo-puntualità, nah. Ricordate cosa stava succedendo l'ultima volta che mi avete vista quassù?
Ecco, ci siete, avete indovinato! ^^
Ritornerà tra noi il POV che tutti conosciamo così bene!
Fatto, l'ho detto. Ora godetevi il capitolo! ^^
Vostra, Emma

 

Ognuno ha la sua croce, dice il detto.

E per “la sua croce” si intende il carico di problemi che qualcuno è costretto ad affrontare nella sua vita.

Un detto molto saggio, no?

Ma io, santo cielo, io la mia croce pensavo di averla estinta tutta, no? Gente, sono un mago di fama mondiale, e credetemi, non è una buona cosa.

Ho lottato contro Basilischi, Dissennatori, Draghi, Sirene, e poi... Ah, già: Voldemort.

Ho seguito mia moglie durante tre gravidanze (leggete bene: tre! Tre serie di nove mesi durante i quali i suoi ormoni sembravano più impazziti di uno Schiopodo in amore!), e credevo di aver finalmente esaurito la mia dose di pesi da portare.

Ma ovviamente non era così!

Questo perché oggi è mercoledì. E di mercoledì Ron e Hermione vengono a mangiare da me e Ginny, ormai è routine, e a noi fa sempre piacere.

Il problema è che avremmo voluto arrivare al dolce, magari.

Invece a metà del secondo è apparsa una civetta grigia, probabilmente della scuola, che ha lasciato cadere una busta rossa in mezzo al tavolo.

E ci siamo tutti chiesti con profondo orrore chi mai avesse potuto spedirci una Strillettera.

Ma quando è esplosa, è stato...

Santo cielo.

Conservo i ricordi di quel giorno come un tesoro, ricordo praticamente tutto.

Ma pensarli ad Hogwarts, ora!

Come diavolo faccio a spiegargli perché ho chiamato mio figlio... Mio figlio...

Oh, ma cosa gli staranno facendo?

James, proteggi tuo fratello, ti supplico!

“Harry...” sussurra Hermione, sotto shock.

“Dobbiamo andare ad Hogwarts.” dico, con voce monocorde.

“Harry...” fa anche Ginny, pallida come un fantasma.

“Ad Hogwarts, adesso! Dio, Ginny, me lo staranno uccidendo! Come mi è saltato in testa, come...” gemo, cercando la bacchetta.

“Miseriaccia, Harry! Ma non è una bella fortuna?” ride Ron, mettendo via i piatti ancora mezzi pieni.

Sto per preparare la Passaporta, quando il campanello di casa si mette a suonare.

Impreco. Come ho fatto a dimenticarmi che l'avevamo invitato? Eppure oggi è il suo compleanno!

Pazienza, ce lo porteremo dietro, e andrà come andrà.

“Arrivo, Teddy!”

 

* * *

 

Nick-quasi-senza-testa.

Lui odiava quel soprannome, lo odiava in maniera impressionante! Come abbiamo fatto ad appiccicarglielo addosso in questo modo?

Siamo i migliori, senza dubbio.

Ora, però, qualcuno mi spieghi perché i fantasmi tendono continuamente a ficcarsi nelle torri più remote o nei sotterranei più profondi del castello.

Ora, ad esempio, Nick si trova nella Torre Est: bel posticino, se ti piacciono i topi e le ragnatele, per carità, però...

Speriamo almeno che sappia dove andare.

“Sirius? Ma ci sei, sveglia!” mi chiama James.

Rispondo sospirando. “Che vuoi?”

“Come abbiamo fatto a nasconderci quella volta che abbiamo spaccato la clessidra dei Serpeverde, al terzo anno? Mi ricordo che c'entravano gli arazzi, ma i particolari li ho rimossi... James Secondo lo vuole sapere, vuoi forse deluderlo?” implora lui, facendo gli occhioni.

Patetico.

Patetico e assolutamente ridicolo, ecco.

… Uno si domanda perché quella faccia patetica e ridicola riesca sempre ad ottenere quello che vuole. Boh, mistero.

“Semplice, mio ignorante e tardo amico: hai presente l'arazzo a grandezza naturale della battaglia di qualche Troll contro qualche altro umano? Ci siamo appoggiati a quel coso rimanendo immobili finché gazza non è corso via gridando che la clessidra era rotta, e poi ci siamo eclissati sotto il mantello. Sembravamo proprio pezzi originali del quadro, dovrebbero darci un Oscar.” mi vanto, ridacchiando.

Bei tempi...

James Sirius ci guarda adorante.

So già cosa vuole, ma dovrò avvertirlo: i miei autografi valgono parecchio...

“Ehi, ci siamo quasi!” avvisa Remus, controllando la Mappa.

“Qui dentro?” chiede Lily Senior, fissando con aria critica la porta sporca e malandata che abbiamo davanti.

“Nick? Ehi, Nick, ma sei lì? Non potresti, che so, uscire? Alla mia ragazza questo posto non piace, quindi sai, se uscisse ci faresti un favore...” tenta James Senior, speranzoso.

“Andatevene!” risponde una voce dopo un istante di silenzio.

“Oh, Nick, non fare così! Noi ti abbiamo sempre stimato come il fantasma più... cordiale! E ok, ti avremo dato un soprannome che non ti piace, ed è possibile che una volta ti abbiamo preso in giro travestendoci da fantasmi e fingendo di accettarti nel Clan dei Senzatesta così hai fatto una figuraccia, ma quella te l'eri cercata perché ci avevi consegnati a Gazza dopo che avevamo rapito Mrs Purr... Quella è stata cattiveria, ammettilo. Però a parte questo tra noi c'è sempre stato un bel rapporto, dai...” imploro, chiedendomi vagamente se citare tutti quegli episodi sia stato un bene o no.

Amen, quel che è fatto è fatto.

Tempo un secondo, e una figura argentea esce sparata dalla porta e si ferma ad un centimetro dal mio naso.

Voi?” esclama, come se non ci potesse credere.

“Nick!” fa cordialmente Albus. “Ecco a te i Malandrini, venuti qui tramite viaggio nel tempo... Loro non sanno nulla degli ultimi... Quanti saranno... Cinquant'anni, quindi sei pregato di tacere.” conclude con un sorriso che farebbe invidia a Mary McDonald.

E credetemi, allora vuol dire che è falso, ma così falso che al confronto una moneta da trenta Galeoni sembrerebbe vera.

“Viaggio nel tempo...” mormora lui, fluttuandoci intorno, come a studiarci. “Bé, non vedo perché no... Sempre a ficcare il naso dove non dovevate, se non ricordo male... Cosa vi porta qui da me?” chiede poi, come riprendendosi.

“Abbiamo bisogno di un rubino. Un rubino particolare, risalente alla fondazione di Hogwarts. Si dice che tu sappia di un certo tesoro...” tenta James, speranzoso.

“Un tesoro, ma certo... Io so, miei cari. Però non ho la minima intenzione di dirlo anche a lui.” dice, indicando funesto lo Spirito.

Oh, ma certo. In effetti, una complicazione in più non poteva che far bene.

 

* * *
 

“E perché no?” chiede James, inarcando le sopracciglia.

“Perché è un essere subdolo. Non so cosa vi abbia detto, ma di sicuro non è la verità. Gli Spiriti, loro sono schivi e traditori. Non sapete niente della leggenda del Trono Del Potere?” ci chiede.

“Ehm, l'abbiamo studiata, sì.” conferma subito Lily Senior, veloce.

Intanto lo Spirito si sta innervosendo. “Subdolo? Schivo? Traditore? Non ricordate che sono stato io, io, a salvare questo ragazzo dal lupo mannaro che lo voleva morto? E anche a trattenere lo stesso lupo, affinché non troncasse vittime innocenti?” si indigna.

In effetti... Scusate, ok, non c'ero, e in quanto topo la scena l'ho vista male.

Ma se avesse voluto farci fallire, non avrebbe atto prima a lasciarci morire?

“Lui non voleva che trovassimo il rubino.” sussurra però Remus, come se stesse pensando ad alta voce.

“State dicendo che ci voleva ostacolare?? pigolo, spaventato.

James sta zitto, concentrandosi sul volto dello Spirito. Non starà...

Ma si può leggere la mente di tutti?

Oddio, una volta James ha intercettato un pensiero di un Elfo Domestico, quindi suppongo che dì, possa leggere anche quella dello Spirito. Finora si era fidato sulla parola, più che altro perché James è un bravo ragazzo, credo.

Non entra nella mente delle persone per divertimento, ecco.

Dopo un lungo istante stacca lo sguardo, boccheggiando. “Tu! E noi stavamo per...” ansima, puntando un dito contro lo Spirito.

“Ci stavi ingannando!”

“Certo, c'è in gioco la sicurezza della mia specie! E sapete una cosa? Vi ho osservati da quando siete partiti, ogni singolo istante io c'ero e vi tenevo d'occhio. Voi non sareste mai capaci di ingannare il Pixie perché vi lasci scappare con il rubino vero, mentre lui si tiene quello falso. Ma ho aspettato, convinto che presto o tardi avreste fallito. Non mi aspettavo certo che ne ritrovaste cinque! Al quinto ho deciso di intervenire perché vi fidaste di me, ma ora... Non vi permetterò di distruggere la mia specie, dovessi distruggervi ora, uno per uno!” grida, come un pazzo.

Nick vola via, veloce. Spero per lui che stia andando a cercare aiuto: conosco la forza di quel coso: se ha ammansito un Lupo Mannaro, chissà cosa farà a noi!

James, Sirius, Remus, Lily, James Junior, Albus, e Lily Junior si schierano fianco a fianco, sfoderando la bacchetta, e anch'io mi affretto ad avvicinarmi a loro.

Se devo morire, bé, che...

No, no, non devo morire e basta, che qualcuno venga a salvarci!

E forse c'è davvero qualcuno, lassù.

Oltre ad una Santa che Lily invocava due minuti fa, intendo.

Perché, prima che lo Spirito ci scaraventi addosso il suo colpo micidiale, viene atterrato da dietro, cadendo a terra rigido come una statua.

Ora, seguitemi. Spirito. Cos'è uno Spirito? È una sagoma fluttuante, inconsistente.

Tirandoci un pugno, la mano ti passa dall'altra parte, come ad un fantasma.

Di conseguenza, tirandoci un incantesimo, quello passa dall'altra parte.

Allora come diavolo è potuto succedere?

“State tutti bene?” esclama una voce preoccupata.

Un attimo. Ma...

“Papà!” gridano in coro James, Albus e Lily.

Dietro allo Spirito appaiono Harry, Ron, Hermione e Ginny, e dimostrano tutti poco più di quarant'anni.

Insieme a loro, c'è un ragazzo sui vent'anni, i cui capelli fluttuano azzurri nel buio.

E che ha occhi solo per Remus.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve!
Ok, è corto. Ma... Quanta azione!
...No, eh?
Allora... Quanti colpi di scena!
...Nemmeno, giusto?
Ok, facciamo così. Io pago i pomodori, voi me li lanciate un pelino storti, che mi mancano di striscio. Così vi sfogate, ma non mi beccate, che ho la felpa pulita. Affare fatto?
E ora che ho finito, ditemi sinceramente che ve ne pare! Che arrivava Harry ve l'aspettavate tutti, no? Ma.. Lo Spirito? Cosa gli avrà fatto Harry? Cos'avrà visto James nella sua mente?
E Nick? Tornerà? Gli dirà la verità?
A presto, ciao a tutti! ^^
Vostra
Emma ^^

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Capitolo 30
*** XXX ***


XXX

 

Perché guarda me?

So che dovrei farmi delle domande leggermente più sensate, del tipo “cosa accidenti è successo con quello spirito”, “Harry ci ucciderà per la Strillettera”, “Dov'è finito Nick”, eccetera, lo so.

Ma ora come ora quello sguardo è la cosa più inquietante, oltre che tremendamente familiare.

Per quanto possa sembrarmi familiare uno con i capelli così azzurri, andiamo.

Quindi, ritorniamo al punto di partenza. Perché, perché perché, quel tizio sta guardando me?

“Remus...” mormora Lily a mezza voce.

“Che c'è?”

“Quello lì, non potrebbe essere... Come si chiamava... Teddy?” chiede, esitante.

No, adesso calmiamoci un secondo.

James c'è passato, lui c'è passato anche abbastanza tranquillamente, quindi perché io dovrei avere uno shock al pensiero di un figlio?

Un figlio.

Un figlio! Ecco perché aveva un'espressione familiare, se se ne sono accorti loro è da stupidi far finta di niente. Però... È più grande di me, così fa effetto, cavolo.

E poi, non dovrebbe riconoscermi. Il nostro aspetto è modificato, cavolo! Certo, io riconosco ancora James e Sirius nonostante le modifiche, ma io li conosco bene!

È mio figlio, se non mi conosce bene lui, sono proprio un pessimo padre.

Oh, sto cominciando a sparare a zero, ma ehi, vorrei vedere voi! So solo che se potessi tornare indietro al momento in cui siamo entrati in quella porta, brucerei il castello pur di non doverci entrare.

“Siete... Voi?” chiede Ron, mettendosi una mano davanti alla bocca.

“James Sirius Potter, se quella Strillettera era opera tua ti giuro che...” comincia Ginny, infuriata.

Istintivamente, James e Sirius fanno un passo indietro.

“Sì, no, cioè, non è stato James junior, e gli abbiamo modificato l'aspetto. Però sì, sono loro.” dice pratica Lily junior, borbottando l'incantesimo giusto.

“Siete... proprio uguali. Cioè, vi abbiamo lasciato tanti di quegli anni fa, ma siete... Uguali.” sorride Harry, fissandoci uno ad uno.

“Bé, ragazzo, lasciatelo dire, ma... Tu sì che sei invecchiato!” esclama Sirius, storcendo il naso.

Ron scoppia a ridere.

“Nessuno è immortale.” sospira il presunto Teddy. “Tu sei Remus, giusto?” chiede a bruciapelo.

“E tu sei Teddy, sbaglio?” replico io, sperando che in qualche assurda maniera tutti si dimentichino di me e della mia paternità.

“Esatto.” sembra sorpreso. “Te l'hanno detto loro?”

Annuisco, e la cosa si ferma qui.

Intendo, nessun “papà, come sei giovane!” o “ti trovo bene” o “che ne pensi di come sono adesso?”

E la cosa, lasciatemelo dire, è imbarazzante.

Molto imbarazzante.

“Teddy? Con tutto il rispetto, perché il nome di un orsetto di peluches?” chiede innocentemente Sirius.

Harry lo fulmina con lo sguardo.

“Era mio nonno...” commenta lui, laconico. “Ancora non conosci la mamma, giusto?”

“Ehm, no, a meno che non sia la Lizzie con cui James e Sirius mi vorrebbero vedere insieme, ma io non la sopporto quindi non credo... Ma se è davvero lei, cioè, oddio, magari dopo migliora...” che figura.

Che figura di cacca. Terreno, apriti, ti prego. Ti prego, Hogwarts, se mi ami come un figlio come affermano James e Sirius, allora sii buona e apri il pavimento...

Luciderò ogni tuo singolo mattone se ciò succederà...

“No, cioè, non si chiama Lizzie. Ora, però, ci sono cose più importanti. Avete idea di dove possa essere questo rubino?” chiede Harry, spiccio.

Harry. Immediatamente sento di amare quel ragazzo. Oddio, ragazzo. Ormai è un uomo.

“Nick-Quasi-Senza-Testa lo sa, forse, ma non ce lo voleva dire finché c'era lo Spirito traditore.” riassume velocemente James junior. “Ah, e lo sapevi che quel soprannome gliel'hanno dato proprio loro?”

“Davvero? Bé, in ogni caso ha fatto bene a non dirlo con lui. Queste sono creature misteriose ed infide, me l'hai insegnato tu.” risponde Harry.

Io?

Bé, ciò è confortante. Qualcuno si ricorda di quello che dico.

“Andavamo ad Hogwarts, e ci hai anche insegnato come fermarli. Harry è riuscito a congelare l'aria.. Che gli stava intorno, è un po' complicato spiegarlo. È uno spirito, come un fantasma, ma non esattamente. Se rinchiuso in una prigione come quella, non può uscire. E ha l'aspetto di un essere pietrificato.” spiega velocemente Hermione.

“Quindi, torniamo al punto principale. Ci serve Nick, per prima cosa. E non abbiamo tutta la notte per trovarlo.” dice Peter, spiccio.

“Non sarà necessaria.” afferma una voce da dietro di noi.

Era ora, Nick.

 

* * *

 

Oh, non posso crederci!

È assurdo come mio figlio – mio figlio! Abbia un tempismo del genere.

Ha preso da noi, senza dubbio. E quell'altro...

Si è portato dietro il figlio di Remus!

Di Remus e di una circense, ma non importa. Se non altro, finalmente Remus si ammoglia!

Dovrò rinunciare ad accoppiarlo con Lizzie, ma non si può avere tutto, credo.

“Strizza, eh, Nick?” ridacchia Sirius. E fa bene! Il fantasma dei Grifondoro (Grifondoro! Coraggio!), ci ha mollati mentre lo Spirito stava arrivando!

“Non ho affatto temuto per me stesso.” replica lui, stizzito. “Cercavo aiuto.”

“E io da grande farò la ballerina.” borbotta Sirius.

Mentre mi perdo nella beata immagine di un Sirius ballerina (probabilmente modificherò una sua foto e gliela sbatterò in faccia alla prima occasione), Harry ci interrompe.

“Non importa. Quello che conta ora è quel benedetto rubino. Lo trovate, poi andate aventi col piano come avevamo deciso. Quindi, Nick, ce lo dici o no dov'è nascosto quel coso?”

Il fantasma annuisce, solenne. “Ogni fantasma CapoCasa ha un segreto, e riguarda le nostre origini. Come Helena Corvonero. Il mio riguarda il tesoro nascosto nei sotterranei di Hogwarts, quello che mio padre occultò quando ancora ero un bambino.”

E se ora dico Secoli fa, non sarà una battuta, no? Ma la pura e semplice verità.

Quindi non vale nemmeno la pena di prenderlo in giro.

“È un tesoro inestimabile – prosegue Nick – e alcuni oggetti appartenevano addirittura a Godric Grifondoro in persona!”

“Questo può essere davvero una buona cosa.” riflette Hermione. “Nick, ci serve subito. Come ci arriviamo?”

“C'è un passaggio in una stanza. Vi farò strada fin lì, ma non potrò andare oltre. Ma dovete fare attenzione: non è un caso se nessuno c'è mai arrivato: è nascosto con incantesimi talmente avanzati che sarà davvero difficile per voi arrivarci, per non dire impossibile. Ne parlavo giusto l'altro giorno con la signorina Potter, ricordo male?”

“No, infatti.” replica cupa Lily junior.

“Andiamo, su. Non abbiamo tutto il tempo, e in ogni caso noi dobbiamo arrivare a quel tesoro. Spaventaci quanto vuoi, noi ci andiamo.” affermo, risoluto.

“Cioè, James con il suo solito tatto parlava di noi. Cioè, noi cinque. Voi non siete obbligati a venire, intendo...” comincia Remus, titubante.

“Veniamo anche noi.” afferma subito Teddy, e i suoi capelli assumono un'inquietante sfumatura rosso fuoco.

“Lungi da me l'idea di dissuaderti, mio piccolo Pel di Carota.” sorrido allegro.

E ci incamminiamo, tutti e tredici (più il fantasma, quattordici).

Speriamo giusto che non ci sia nessun Prefetto, Custode, Poltergeist o Tizio Qualunque che passa di qui, o potrebbe davvero preoccuparsi.

O chiamare il Dipartimento Auror, che è quello che farebbe una persona normale notando quattordici tipi in giro per il castello alle undici di sera.

Ma – miracolosamente – nonostante tutto il parlare che facciamo per aggiornare Teddy di cosa sta succedendo (povero anche lui, avrà pur diritto di sapere), nessuno ci interrompe, ed arriviamo alla famosa stanza.

“Dovete battere qui e poi qui.” ci informa Nick.

Dopodiché sussurra qualcosa in una lingua che nessuno di noi conosce, e alla fine il pavimento comincia a muoversi.

Tempo un minuto, ed un enorme passaggio scuro ci appare sotto i piedi.

“Bé, suppongo che prima le signore non valga, in questi casi...” tenta di sdrammatizzare Ron.

Hermione gli rifila un'occhiataccia tale che si zittisce e scende.

“Auguraci buona fortuna!” ordino a Nick.

Lui ci guarda storto. Suppongo che abbia un vago rancore nei nostri confronti (il discorso di Sirius ha già detto tutto), ma apre gravemente la bocca e mormora: “Che la sorte sia con voi.”

Dopodiché se ne va, e noi scendiamo.

 

* * *

 

Comincio a credere che forse qualcosa di buono ne uscirà.

In fondo, non siamo mai stati tanti: c'è Ron, in testa alla fila, seguito da Harry e poi dalle rispettive mogli; James, Sirius, e James Sirius stanno ancora parlando fitto fitto dietro di loro; Albus e Lily Luna si tengono vicini, senza parlare, le bacchette alzate ad illuminare il sentiero, ma sono tranquilli; infine io, Remus e Peter siamo in fondo, vicino a Teddy.

Tredici. Non è che il tredici portava male?

Calma, Lily, calma: non è decisamente il momento adatto per perdersi in varie scaramanzie.

“Ma allora, le trappole mortali ed insidiose?”

Sirius non sa mai, mai, mai stare zitto.

È un fatto, è ufficiale.

E, manco a dirlo, la galleria finisce.

Esatto: sono riuscita a dire galleria senza provare più la minima paura, proprio così!

E questo perché... Non saprei dire perché, ma da quando mi sono confidata con i ragazzi, è stato come un risveglio. Forse questa esperienza mi ha davvero maturata, non lo so. O forse con tutto quello che ho passato, ormai un misero terremoto non mi fa né caldo né freddo, una delle due.

Ma, tornando a noi, ci sono effettivamente cose che ancora mi terrorizzano.

Ad esempio, quando una galleria finisce e ci si trova ad un'esorbitante altezza, con una luce soffusa che viene dal basso.

Semplicemente questo, punto.

Nessun ponte, nessuna corda, ma soprattutto... Nessun punto di arrivo! Cioè, la galleria non continua dall'altro lato della grotta.

Mi chiedo seriamente se non abbiamo sbagliato strada.

“Dovremmo... Scendere giù?” propone Albus, esitante.

“Intendi, saltare nel vuoto? Io non ho ancora imparato a volare, tu?” replica Lily junior, ironica.

“Se solo avessimo la mia scopa...” sospira James Sirius, malinconico.

Ma prima che James e Sirius senior possano asciugarsi le lacrime di commozione dovute al fatto che anche il loro successore gioca a Quidditch, gli adulti prendono in mano la situazione.

Harry, Ron Hermione e Ginny, dopo essersi messi velocemente d'accordo, sfoderano le bacchette e pronunciano un incantesimo non verbale.

“Detesto quando fanno così.” sbuffa James junior.

“Saranno pure Auror, però se la tirano in un modo...” sospira Lily junior, sbattendosi teatralmente una mano sulla fronte.

Improvvisamente ci sentiamo fluttuare nell'aria.

“Che... Che succede?”

“Per farla breve, Peter... Quando abbiamo visto Voldemort volare, ci siamo detti: se ce l'ha fatta lui, non vedo perché non possiamo imparare anche noi!” risponde Ron, muovendosi come se stesse nuotando nel niente sotto di noi, verso quella luce soffusa ed invitante.

“Mi piace.” afferma James senior, imitandolo e spingendosi verso il basso.

“Voglio proprio vedere cosa c'è qua sotto!” conferma Sirius, e noi altri li seguiamo.

Speriamo giusto che ne valga la pena.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti!
Scusate, scusate, scusate davvero! Sono in ritardo, mi dispiace da morire!
Volevo aggiornare domenica, ma non sono stata bene!
Inoltre, se una certa persona il cui nome comincia con la R e finisce con la E sta leggendo qui (e fidatevi, non è che ne esistano molti, di nomi così) vorrei che immaginasse che ho pubblicato apposta per il suo compleanno! Auguri ^^
E, ehm, ho detto immaginasse, ma è ovvio che ho aspettato pensando a lui!
... Poco credibile, già.
Detto ciò, scusatemi ancora, ma credo che d'ora in poi aggiornerò di martedì, quindi tra una settimana. Lo so che è peggio, ma per me è più semplice il martedì che la domenica!
Grazie per la pazienza ^^
Un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 31
*** XXXI ***


XXXI

 

Non posso credere che siano davvero qua.

Sono passati talmente tanti anni dall'ultima volta, eppure... Sono identici.

La cosa che mi fa un po' tristezza è che, al contrario, noi siamo diversissimi. Siamo cresciuti, sono cresciuto. E sono invecchiato, come mi ha gentilmente fatto notare Sirius.

È triste – oltre che davvero strano – pensare che tuo padre sia più in confidenza con tuo figlio che con te...

Ma se mi perdo in questi pensieri non ne otterrò nulla.

Sono qui, sono di nuovo qui, conta qualcos'altro?

Logico che no. Farò meglio a godere della loro presenza finché posso.

“Ma quanto dobbiamo scendere, ancora?” si lamenta James, insomma, James junior, mio figlio. Comincio ad odiarmi per avergli dato questi nomi, seriamente.

“Aspetta che tiro fuori la sfera di cristallo...” borbotta Ginny, di cattivo umore.

Povera, volare così non le piace. Neanche a me, a dire il vero: senza scopa è tutta un'altra cosa, viene un mal di schiena...

“Ci siamo quaaaaaaa... Ahi!” grida Sirius, fermandosi di botto.

“Che succede?” fa subito Ron, avvicinandosi.

“Ma questa... Ehi, è acqua!” sbotta Sirius, scrollando i capelli e schizzando mio padre, che subito ingaggia con lui una feroce lotta a chi infradicia prima l'altro.

Tempo due secondi, sono entrambi bagnati fino all'osso.

“Acqua? Vuol dire che questo è come... Un lago sotterraneo?” chiede Hermione, dubbiosa. “Perché in Storia di Hogwarts non se ne fa assolutamente cenno...”

“E tu te lo ricordi ancora, quel libro? Miseriaccia, Hermione, ma come diavolo fai?” domanda Ron, disperato.

Certo, la sua copia è finita in pancia a Noberto vent'anni fa, quindi proprio lui non può parlare.

“Sì, me lo ricordo, e non viene descritto niente di simile!” replica Hermione, piccata.

“Bé, mamma, papà, zii, non credo sia un problema. Voi saprete di sicuro in incantesimo per farci respirare sott'acqua, dico bene?” cerca di mediare Lily. Junior.

Oh, accidenti a me!

“Lily, hai ragione – Harry, non fare quella faccia, sei inquietante – potremmo fare l'incantesimo Testabolla, però sarà difficile comunicare sott'acqua...” fa Ginny, nervosa.

“A me sta bene!” dice subito James Junior.

“Anche a me!” affermano gli altri.

E con gli altri intendo gli altri otto ragazzi che sono qui, perciò il mio udito potrebbe lievemente risentirne.

“Allora facciamolo, ma dobbiamo trovare il rubino, potrebbe essere ovunque!” dice Ron, dubbioso.

“La luce, quella luce che viene dal centro. Potremmo andare a vedere laggiù.” propone Remus.

“Non è una cattiva idea, per ora. Ma per esperienza, sott'acqua glio incantesimi funzionano in modo diverso. Fate tutti attenzione.” intimo, prima di formulare l'incantesimo Testabolla su tutti quanti.

“Pronti? Andiamo, forza.” dico, e ci tuffiamo.

Cavolo, se è fredda.

 

* * *

Io ucciderò quella sottospecie di cervo quattrocchi.

Che colpa ne avrò io se mi sono bagnato? Non aveva nessun diritto di prendersela per due schizzi.

Colpirmi a quel modo è stato sleale.

Di conseguenza, quando saremo usciti e saremo finalmente al sicuro, io lo ucciderò.

Ah, e ovviamente dovrò gridare “Io ti ucciderò, sottospecie di cervo quattrocchi!” altrimenti non ci sarebbe gusto.

Oh, certe volte però mi faccio paura da solo per le cose che penso.

“Felpato? Guarda che Harry ha gridato Andiamo, forza. vuol dire che devi tuffarti!” mi avvisa, incrociando le braccia.

“Eh? Oh, cioè, certo.”

Che non sappia mai cos'ho pensato, che non lo sappia...

Prima di potermene accertare mi tuffo in acqua.

Che, per la cronaca, è la cosa più fredda che io abbia mai sentito, ancora più fredda di quella volta che ho perso una scommessa e sono finito in un mucchio di neve alto due metri.

Insomma, era freddo, però ci sono stato dentro cinque secondi.

Qui, invece...

Mi guardo intorno. Il fondale è parecchio profondo, ma tutt'intorno riesco a vedere gli altri grazie a quella luce di prima.

È forte, è praticamente l'unica cosa che si vede.

Nuoto verso quella luce, e non so come ma mi sembra... Calda.

E, lasciatevelo dire, se voi foste al mio posto correreste verso qualcosa di caldo anche se fosse Voldemort in persona!

Nuoto con tutte le mie forze verso quella luce e, modestia a parte, sono il primo ad arrivare.

James, questa te la rinfaccerò per un mese.

Però per rinfacciartela dovrei almeno vederti. E al momento mi sento vagamente stupido, perché sono solo davanti a questa specie di collina da cui proviene la luce.

Ma solo sul serio, qui non c'è nessuno...

Un attimo! Mi sembra che... Ma sì! Sta arrivando qualcuno! Mi stavo preoccupando...

È Albus. Appena mi vede fa una faccia sollevata, ma poi le sue labbra minano: “E gli altri?”

Sollevo le spalle per fargli capire che non lo so, poi con un gesto lo invito a salire sulla collinetta misteriosa. Se arriviamo su, vedremo cos'è che fa luce, ci scalderemo e avremo una visuale migliore per trovare gli altri. Ho già detto che ci scalderemo?

Lui annuisce e, un po' nuotando e un po' aiutandoci con le mani, raggiungiamo la cima.

C'è un forziere, grandissimo. È questo che emana luce, luce e calore.

Al suo interno c'è un tesoro immenso, enorme. Monete, collane, spade, pietre preziose... C'è di tutto, qui!

Albus mi batte insistentemente la mano sulla spalla.

Mi volto, scocciato (non avevo mai visto un tesoro così grande), ma rimango a bocca aperta.

Intorno a noi ci sono altre colline sono lontane, ma le vedo. Sono tante, tantissime. Come ho fatto a non vederle mentre venivo qua?

E sopra ogni collina c'è un forziere uguale a questo!

Oh, ma allora è chiaro: ciascuno è andato verso una collina qualsiasi, e ora siamo tutti dispersi! È già un miracolo che sia io che Albus siamo arrivati alla stessa collina, suppongo.

“Che facciamo?” mima lui, gli occhi spaventati.

“Non li vedi in giro?” chiedo io, allargando le braccia per indicare la zona.

Se trovassimo qualcun altro qua in giro, magari, potremo finalmente pensare al rubino...

Un momento! Tesoro, gioielli, pietre preziose... Il rubino sarà in uno di questi forzieri!

Sto per riferire ad Albus la mia conclusione, quando mi accorgo che lui qui vicino a me non c'è.

Volto lo sguardo, e mi sa che tra un attimo non ci sarò neanch'io.

 

* * *

 

Appena sono entrato nell'acqua, oltre a soffrire immensamente per il freddo, ho cercato di rimanere incollato a James.

È quello che tendo a fare sempre, di solito. Stare incollato a James, e di conseguenza a Sirius.

Ma se fai vedere che stai incollato a Sirius rischi la pelle, quindi per istinto ormai mi affido di più a James.

E perciò comincio a nuotare dietro di lui, tentando di ignorare il freddo.

Siccome io vado molto più piano, per poco non lo perdo, ma alla fine lo vedo sempre. E dopo quelle che mi sembrano ore, la luce si è fatta più vicina e James si è fermato.

Ma... Oh, santo cielo! Possibile che io sia così cieco? Ho confuso James con... Ron?

Mi serve un Medimago, ora.

Lui si guarda intorno, stranito. E adesso? Non mi starai dicendo che James si è perso?

Mi avvicino più in fretta che posso (per cui non tanto in fretta) e i miei sospetti crescono: qui non c'è nessun altro!

“Che succede?” mimo rivolto a Ron.

Lui fa una smorfia come a dire “non ne ho idea”, e mi verrebbe da alzare gli occhi al cielo.

Perfetto.

Improvvisamente però lui mi dà le spalle e comincia a salire: salire... dove?

Oh, al diavolo, io qui da solo non ci sto. Comincio a seguirlo, e in fondo si sta quasi bene: fa caldo, è bello.

Alla fine raggiungiamo la cima della collina.

E.. Non posso credere ai miei occhi! Ma questo, questo è un tesoro!

Mi luccicano gli occhi, mi devono luccicare gli occhi. Nick non scherzava, questo sì che è un tesoro!

Lentamente, avvicino la mano alle monete, come se potessero essere finte.

No, no, sono vere, sono perfette!

Monete, gioielli, bracciali, spade, corone... Sono ricco.

O forse no, perché Ron sta indicando delle figure vagamente minacciose che si muovono verso di noi, e a giudicare dalla lunga coda non sono i nostri amici.

“Che volete?” grida Ron, ma la voce esce strana, distorta a causa della bolla.

“Seguiteci e non avrete noie.” risponde uno di loro, sibilante. È tremendo, è come se mi stesse ficcando una spada nell'orecchio!

Annuisco, spaventato, e cerco di portare con me anche Ron, ma lui scosta la mia mano.

La sua espressione è dura, e anche se non capisco quello che dice non credo che li seguirà tanto gentilmente.

L'essere, – che sarà un Tritone, un Marino, non ne ho idea, non ho studiato! – parla di nuovo, a di nuovo la testa mi fa male.

“Seguiteci, o faremo del male agli altri.”

Gli altri... Chi ha preso, ancora?

“I vostri nove amici sono con noi, quindi farete bene a seguirci.” sibila, minaccioso.

A meno che io non stia prendendo un granchio, però, i nostri amici erano undici.

Ron li guarda come se non potesse crederci, ma so che cederà. Non può permettere che facciano del male a sua moglie, ai suoi nipoti eccetera.

Lentamente ci avviciniamo ai tritoni/Marini/esseri non ancora definiti, e quelli ci mettono in manette.

Poi ci portano in una grotta addossata alla parete lungo la quale siamo scesi noi.

Insomma, però, questo è un lago, mica un mare! Non può essere infinito...

Tempo un secondo, e ci sbattono in una... Bolla?

Sembra una cella e una bolla, non saprei descriverla. Fatto sta che riesco a respirare, e i miei vestiti sono bagnati.

“Ci sono tutti?”

“Tutti, comandante.”

La bolla/prigione viene chiusa, e noi ci guardiamo tutti in faccia. C'è James, c'è Sirius, ci sono tutti...

Tutti, tranne Remus e Teddy.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti! ^^
Oggi capitolo di azione! Chi se l'aspettava, eh?
Adesso i cari Remus e Teddy hanno un sacco di lavoro da fare... E chissà dove sarà il rubino!
Scusate per l'angolo corto (e lo so che voi ora state brindando, ma lasciatemi sognare) quindi, dicevo, so che vi dispiace che l'angolo sia corto – non interrompetemi! – ma devo davvero scappare!
Un bacio, vostra
Emma ^^

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Capitolo 32
*** XXXII ***


XXXII

 

 

Ok, sono qui un'altra volta.
E anche stavolta, come tutte le sante volte in cui appaio qua sopra, nella storia avrà un POV tutto suo un altro personaggio, diverso dai Malandrini e da Harry. Quale? Scommetto che ci potrete arrivare, direi. In comune con Harry il Personaggio Misterioso ha però una certa parentela con... Ok, basta, che tanto avete capito tutti di chi sto parlando ^^
Perciò, senza ulteriori indugi, andate pure a leggere il capitolo!
Vostra
Emma ^^

 

 

Non posso crederci. Siamo in un mare di guai.

Intendiamoci, non è che ce la siamo sempre cavata rose e fiori, anzi.

Essere arrivati – vivi – fin qua va oltre ogni più rosea aspettativa. Il punto è che ora come ora tutti i miei amici sono rinchiusi in quella specie di bolla, e io sono rimasto fuori con l'unica persona con la quale non riesco a mettere giù due parole di fila.

Oh, ma io vorrei vedere voi a parlare con un figlio che non sapevate di avere e di circa otto anni più vecchio di te. Vorrei vedere voi. Insomma, vorrei vedere qualsiasi cosa, ma non quello che sto vedendo adesso.

Intanto, non è un dettaglio insignificante il fatto che io stia morendo di freddo. Letteralmente. Sto perdendo la sensibilità delle mani, cavolo.

Ma non potevamo stare davanti a quella collina, non con quei cosi che ci si avvicinavano. In realtà ha fatto tutto Teddy, Disilludendoci entrambi con un incantesimo non verbale.

È assurdo il fatto che non mi parli nemmeno. Io sono scusato, ma lui! Mi sembra di essere all'esame dei MAGO e non avere idea di cosa dire, è così imbarazzante!

Riflettendoci, siamo sott'acqua: c'è poco che potremmo dirci. Ma è come mi guarda, manco fossi una bomba ad orologeria. So che è strano, però è questa la sensazione che ho.

Avverto un movimento d'acqua, però, così so dov'è Teddy. Il che è un bene, perché si sta muovendo.

Lo rincorro – per così dire – finché non vedo la sua meta: una grotta, incassata nella parete. È sempre più buio, fa sempre più freddo.

Appena entriamo nella grotta, accendo la mia bacchetta: la luce ci serve, scusate.

Teddy si rende di nuovo visibile, e lo faccio anch'io: tanto qui non arriverà nessuno, siamo al sicuro.

Ho freddo. Ho freddo. Ho freddo.

Continua a nuotare, e io lo seguo. Ma cosa vuole? Dove vuole andare? Non siamo abbastanza nascosti?
Ho freddo. Ho freddo. Ho freddo.

Improvvisamente, si ferma. Mi verrebbe da dire: era ora. Era decisamente ora.

Il fatto è che questa è una galleria, perciò pensandoci bene era anche logico andare avanti. Ma lui si è fermato proprio in mezzo, è questo che mi lascia perplesso.

Ed improvvisamente, capisco che qualcosa non va.

Non faccio in tempo a realizzarlo che la sua bacchetta gli scivola di mano e va a fondo.

Anche lui sembra non avere più forze, sta affondando! Ma perché? Ma come? Non si sentirà mica poco bene? Il peggio è che l'incantesimo Testabolla funziona con la tua energia: se svieni, perdi conoscenza, la bolla si dissolve! E Teddy, lui...

Le labbra stanno assumendo un preoccupante colore viola, e improvvisamente tutto mi è chiaro. Io avevo freddo? Lui ne ha di più.

Ma sta andando a fondo, devo fare qualcosa!

Il suo corpo abbandonato è davvero spaventoso, ma ciò che è più spaventoso è la scia di bollicine che se ne va verso l'alto. La bolla che aveva intorno al naso sta svanendo, e lui non respirerà più!

Devo fare qualcosa, ora!

Caldo. Ci vuole caldo, e soprattutto aria!

Aria, aria... ma dove la trovo, se non gli funziona più l'incantesimo Testabolla?

Diavolo, Remus, tuo figlio sta morendo sotto i tuoi occhi, devi darti da fare! Altrimenti, come lo dirai agli altri?

Ma tanto gli altri sono chiusi in quell'enorme bolla...

Un attimo! Un'enorme bolla? Ma certo! Può funzionare, una bolla molto, molto grande. Posso farcela, ho letto da qualche parte come si fa. È come il Testabolla, ma ci vuole molta più energia.

Forza, forza!

Mi avvicino a Teddy e lo stringo a me, così la bolla si formerà intorno ad entrambi, poi mi concentro e recito l'incantesimo.

Niente.

Ma ce la devo fare, devo!

Lo recito con più forza, e alla fine dalla bacchetta comincia ad uscire una grande bolla d'aria.

Comincia a coprire me e Teddy, poi prende addirittura tutta la galleria con un raggio di quasi cinque metri!

Sono fiero di me stesso.

Possiamo addirittura appoggiarci al pavimento di roccia della galleria, questo è bene.

E ora, Teddy, dimmi che stai bene...

Figlio mio...

 

* * *

 

Ho freddo. Ho freddo. Ho freddo.

Un freddo atroce, sto morendo di freddo!

Ma... Ma sto morendo davvero?

Papà?

Papà, mi dispiace! Io non volevo questo, volevo avere un po' più di tempo.

La nonna ci resterà secca, e Harry pure. Cavolo, perché non riesco a muovermi?

Ho freddo...

Papà, non volevo che tu assistessi, papà, perdonami...

Papà, non guardare! Vai via!

Io non ho mai detto papà a nessuno, è come se ora, nella mia testa, volessi recuperare tutto il tempo perduto.

Sai, papà? Mi hanno parlato di te. Volevo davvero conoscerti.

Papà... Non guardare, papà, ti prego...

Io non respiro nemmeno più, papà, vattene!

Non... respiro più... No, non sto respirando, che strano... È tutto nero...

Mi stai abbracciando, papà? Mi stai tenendo, è questo che sento? No, sento solo il freddo, certo. È come quando da piccolo facevo finta che il mio piumone fossi tu.

Ma ormai sono troppo grande, papà. Scusami se non credo nemmeno a questo.

E non respiro più, papà.

Papà... Grazie, ok? Se sei ancora qui a guardare, grazie. Non volevo restare da solo a morire.

Ho freddo.

Papà...

Papà, volevo solo avere più tempo. Volevo che ne avessimo avuto tutti e due.

Mi sa che adesso dormo un po', ok?

Dormo.

Dormo, ma non stavo morendo? Non mi sembra di essere morto... E non fa nemmeno più freddo!

Cos'è, è caldo! È caldo, è caldo! Sono vivo?

Muovo piano le dita, per saggiare la mia forza.

Ci riesco. Questo è strano, non dovevo essere morto?

Apro piano gli occhi, sbattendo le palpebre. È... È la grotta di prima, no? La galleria in cui ci siamo nascosti.

Ma non c'è acqua, e non fa freddo. Neanche un po'.

Papà è davanti a me, mi dà le spalle, e lì di fronte a lui... È un fuoco, quello?

Certo che è strano.

Dire papà fino a dieci minuti fa mi era impossibile.

Ce l'avevo anche un po' con lui per essersene andato, e lo so che è senza senso, ma era così. Non lo reputavo nemmeno mio padre.

Ma adesso... Non so, forse è perché sono quasi morto. Ma all'improvviso quella parola mi è venuta alla mente così spontanea, così naturale, così adatta...

Ormai non riesco più a pensare a lui come Remus.

E sì che è ancora un ragazzino, in confronto a me!

Un ragazzino che mi ha appena salvato la vita, realizzo adesso.

Come avrà fatto? Non ha ancora dato i MAGO, come può avere l'energia magica necessaria per fare una bolla di queste dimensioni? Maghi più esperti ci hanno impiegato anni, per imparare.

Sollevo un po' la testa. Mi serve il caldo.

I miei vestiti sono ancora freddi, e sto ancora tremando.

Perché lui non trema? E, istintivamente, mi viene in mente una frase.

Una frase stupida, infantile, ma che mi fa venire immediatamente le lacrime agli occhi.

Mio padre è un grande.

Si volta come se mi avesse sentito, e forse mi ha sentito davvero, chissà.

Rimaniamo fermi a fissarci, immobili, senza sapere cosa dire. Solo così, a guardarci.

È imbarazzante, è assurdo.

Dovrei dire qualcosa? Questo silenzio è così strano...

“Papà, io...”

Lui sorride. “Non importa. Non dire niente.”

“Ma stare così in silenzio...” obietto io.

“Il silenzio può dire tante cose, sai? Vieni qui, fa più caldo.” mi invita.

Parla piano, calmo.

“Molto meglio.” sbuffo, avvicinandomi al fuoco.

Ci sarà tempo per parlare dopo.

Ci sarà tempo per dirgli che nel baule sulla collina c'era un rubino uguale a quello del disegno che mi ha mostrato Harry anni fa e che me lo sono messo in tasca.

Per adesso va bene stare fermi, davanti al fuoco, in silenzio.

Sì. Il silenzio dice tantissime cose.

Grazie, papà.

 

* * *

 

Questo è un disastro.

Peggio di quella volta che Sirius voleva andare a trovare non so più chi di Tassorosso e siamo rimasti bloccati dentro uno sgabuzzino per la bellezza di nove ore.

Poi al mattino Remus è venuto a cercarci e i ha tirati fuori, ma era uno sgabuzzino così stretto che dovevamo restare i piedi. In piedi!

E poi la McGranitt ha osato sgridarci se dormivamo in classe.

Avrei voluto vedere lei.

Ma non è questo il problema fondamentale – magari lo fosse!

Siamo chiusi in questa bolla da tantissimo tempo, e nessuno viene a dirci niente!

Le ragazze si sono attrezzate con un fuoco (e per le ragazze intendo Hermione, Ginny, Lily junior e Senior, quindi un bel gruppetto. Almeno il freddo non ci ucciderà, spero).

Ma il problema è che non possiamo certo rimanere qui!

E sì che questa è una bolla... ma non è una bolla normale, come quelle che si tirano fuori con gli incantesimi, no. Questa sembra più una boccia di vetro, ecco.

Puoi prenderla a pugni, ma non si rompe.

C'è un ingresso che sembra una porta, ma non possiamo avvicinarci senza che due di quei Maridi ci saltino addosso.

E il peggio è che non sentiamo niente di quello che ci dicono, quindi siamo davvero messi male.

Sirius sta raccontando le sue memorie a James Junior, che lo ascolta concentrato. Il deficiente afferma che se lui è troppo vecchio, per l'erede c'è ancora speranza di salvezza (sorvolando sul fatto che qui hanno la stessa età) e che quindi non vuole che un solo attimo della sua vita vada sprecato.

Lo strozzerei.

E la mia vita, allora? Non è forse più accattivante ed interessante?

Ma pensa te...

Mentre sto per decidere che lo strozzerei è diventato lo strozzo, però, succede qualcosa.

Oserei dire, finalmente.

La porta della cella si apre, e una testa spunta fuori dal buco.

È un Maride, ovvio che non può stare totalmente fuori dall'acqua, ma così è strano...

“Dove l'avete messo?” sbotta con la sua voce rauca.

“Ehm... Cosa?” chiedo, esitante.

“Non mentire! Il rubino, l'avete voi!”

Remus e Teddy, penso con orrore.

Se non glielo diamo, capirà che ce ne sono altri. Devo improvvisare.

“Ve lo restituiremo, se ci lascerete andare via.” patteggio, ignorando gli sguardi spaventati degli altri.

Sirius invece ha capito, almeno lui, perché mi dà man forte: “Prima dovete farci uscire dall'acqua, poi ve lo lanciamo!”

L'essere ci guarda malissimo: “Non siete in condizioni di dare ordini, mi pare.”

“Ma a voi serve il rubino. E non potete permettere che noi lo distruggiamo. Possiamo farlo.” insinuo, assottigliando gli occhi.

“Credi di poter ingannare noi? I reietti della popolazione dei Maridi?” grida lui, spalancando le fauci. “Qua sotto vengono spediti i peggiori di noi, gli esiliati, i più infimi. Siete davvero sicuri di volervi mettere contro di noi?”

Mantengo un'espressione di sfida, cercando di non far vedere quanto in realtà io sia insicuro.

Ragazzi, fate in fretta, o questi ci ammazzano.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:
Ok, oggi sono di corsa.
Grazie a tutti quelli che hanno letto o recensito lo scorso capitolo, vi adoro tutti!
Che ve ne è sembrato di Teddy?
A presto, un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 33
*** XXXIII ***


XXXIII

 

Cosa diavolo stanno cercando di fare, questi?

Non capisco cosa abbia in testa, parola di Lily Evans! Fargli credere che abbiamo noi il rubino... Chissà come la prenderebbero poi se ci mettessimo a scappar via senza dargli niente.

E poi qui non se ne va nessuno senza Teddy e Remus, chiaro?

Lancio a James un'occhiata di fuoco, giusto perché capisca che no, non approvo, e , farebbe bene a stare zitto.

Lui mi risponde con un'occhiata alla scusa, ti giuro che so quello che faccio e tranquilla, ho un piano che mi rassicura un po'.

E non chiedetemi come facciamo a comunicare in questo modo perché, ve lo giuro, non ne ho la più pallida idea.

Certo, con James c'è sempre stata una sorta di connessione che andava oltre il normale.

Certo, il fatto che lui sapesse sempre dove mi trovavo ora acquista un nuovo e inquietante significato, ma c'era dell'altro.

Lui sapeva sempre come farmi arrabbiare, e allo stesso tempo come farmi stare bene. Mi conosceva a fondo. E anch'io, nonostante fingessi di non capirlo, sapevo quando era tranquillo o quando qualcosa lo preoccupava.

Ed è per questo che adesso riesco a capire che qualcosa in testa ce l'ha, ha un piano.

“Vi concediamo un'ora, non un minuto di più.” sibila invece il Maride, ritirandosi lentamente. “Dopodiché vi uccideremo uno ad uno.”

E con questa minaccia si allontana nuotando.

“Ottimo lavoro, eh?” dice Albus, alzando gli occhi al cielo.

“Sì, e se non glielo dicevamo capivano che ce ne sono altri due, e tempo cinque minuti anche Remus e Teddy erano rinchiusi qua dentro.” sbuffa Sirius, incrociando le braccia.

“Al, dovresti sapere che i Malandrini hanno solo idee geniali.” lo riprende James Junior, ghignando.

“Io amo questo ragazzo.” si commuove James, fingendo di asciugarsi una lacrima.

Uno scappellotto come si deve non glielo leva nessuno.

“Bé, che c'è, adesso? Teddy e Remus saranno qui a momenti, ci tireranno fuori e ce ne andremo tutti via. Poi ci daranno il rubino e torneremo nel nostro tempo. Finiremo ben prima di un'ora, vi pare?” fa Lily Junior, speranzosa.

“E poi, ripetiamo quello che dovrete fare una volta in quella stanza, giusto perché non ci siano incomprensioni.” dice Hermione, nervosa.

“Ok.” rispondo, facendo un respiro,. “Prima di partire, duplichiamo il rubino. Appena arrivati, nascondiamo quello vero in una borsa-”

“Quale borsa?” chiede subito Harry.

“Ehm... Facciamo in quella di James, che ha l'incantesimo estensivo irriconoscibile. Sarà più semplice non fargliela notare.”decido dopo un istante.

“Buona idea.” assente Ron. “Poi?”

“Poi gli chiediamo di uscire. Prima le buone maniere. Ma siccome c'era bisogno di almeno... tre testimoni, no? Per il rituale, dico. Ecco, non ci farà mai andare via. Però noi abbiamo stabilito che quando apparirà il Trono apparirà anche la porta che dà verso Hogwarts, quindi usciremo, porteremo il rubino da Silente e tutto andrà a posto. Riprenderemo le nostre vite come niente fosse.” concludo, facendo un bel respiro.

Come niente fosse, già...

Dovrò spiegare in modo attendibile alle mie amiche – nonché all'intera scuola – come sia potuto succedere che io mi sia innamorata di James Potter.

Oh, di questo mi preoccuperò quando e se saremo sani e salvi.

“Bene, ottimo piano, mi piace. Funzionerà.” afferma Peter, saltellando sul posto per scaldarsi.

“Temo che saltellare non sia sufficiente.” lo informa James, il cui fiato forma una nuvoletta bianca. “Che ne è stato del fuoco?”

 

* * *

 

Questo è strano.

Da che ho dei ricordi, i fuocherelli di Hermione funzionano sempre.

Allora perché questo si è come... prosciugato?

Lei inarca le sopracciglia, confusa.

Ci prova di nuovo, ma niente.

“Oh, chiaro. Ci impediscono anche questo.” sbotto, alzandomi in piedi.

Fa sempre più freddo, un freddo che ti entra nelle viscere e ti fa perdere la sensibilità alle mani.

“E adesso? Moriremo congelati, se quei due non si sbrigano!” squittisce Peter.

E non sto scherzando, la sua voce sempre proprio quella di un topo.

Come fanno i suoi coetanei a non accorgersene?

“Quei due hanno un nome.” ci fa notare una voce da dietro di noi.

Ci voltiamo di scatto.

Remus e Teddy sono riusciti ad entrare nella bolla!

“Evidentemente non si aspettavano che qualcuno potesse entrare. Non era nemmeno chiusa.” sbuffa Remus, rabbrividendo.

“Signori, che freddo.” fa Teddy, tremando.

Remus lo guarda preoccupato. Oh, Teddy è sempre stato un tipo decisamente freddoloso, come ho fatto a non ricordarmelo!

Chissà che fatica per lui...

“Facciamo in fretta. Il rubino ce l'ha Teddy, ora venite fuori e andiamocene verso la superficie. Appena saltiamo fuori, ci fate volare un po' in su e ci riscaldiamo tutti quanti. Poi noi ce ne andiamo. Domande?”

Ha parlato velocissimo, come se per lui uscire in fretta dall'acqua fosse la cosa più importante del mondo.

Che sappia di Teddy e del suo problema col freddo?

Mi si stringe il cuore: certe cose probabilmente un padre le sente.

“Ok, nessun problema.” rispondo, e ci avventiamo tutti verso l'uscita.

Nonostante avessi freddo prima, l'acqua è ancora peggio.

Possibile? È un sotterraneo profondo decine di metri, l'acqua che è qui non vede il sole da tempo immemorabile, perché i rubini dovevano essere proprio qui?

Ma direi che c'è andata bene: siamo ancora tutti vivi, il rubino c'è e tra poco usciremo tutti.

È quel tra poco che mi fa paura...

Ma per ora tutto bene: usciamo tutti e... undici dalla bolla, mentre Remus e Teddy ci precedono.

Facendo attenzione, superiamo quelle colline tanto calde...

Un attimo.

Quelle colline non sembrano solo calde, ma sono anche attraenti in maniera paurosa.

Mi chiamano, mi chiamano come se non potessi fare a meno di andare verso di loro, un richiamo che è impossibile ignorare...

Senza nemmeno rendermene conto, comincio a nuotare docilmente verso le colline, e così tutti gli altri.

Ci avviciniamo, e in lontananza... Possibile? I Maridi ci stanno aspettando alle colline?

Ma allora, allora dobbiamo tornare assolutamente indietro! Stavamo uscendo, stavamo...

Non ci riesco, il richiamo è troppo forte.

Non è la collina, realizzo. È il tesoro che sta in cima. Ma cambia qualcosa? È caldo. Mi attira.

E non posso farci niente, è più forte di me, e finirà così... Tutti, finiremo...

No.

No, perché queste persone che sono intorno a me sono la mia famiglia.

Sono tutti qua, c'è mio padre e mia madre, quei genitori che non ho mai conosciuto. C'è Sirius, che è a tutto diritto membro della famiglia anche lui. C'è Remus, che ho sempre visto come uno zio, e suo figlio Teddy, che ho cresciuto come un figlio. Ci sono Ron ed Hermione, che vedo alla stregua di fratelli. C'è Ginny, che amo fino alla morte. Ci sono i miei figli, la cosa migliore che io abbia mai fatto in tutta la mia vita.

C'è pure Peter. Ormai sono cresciuto, non ce l'ho con lui come una volta. È stato debole, vigliacco, approfittatore, ma mi piace pensare che non era così ai tempi dei Malandrini.

Un cugino scemo ci può stare... (forse perché la mia visione di cugino è stata rovinata molti anni fa).

Quello che conta è che tutta la mia famiglia è qui.

E sta andando a morire, tutta in un colpo solo.

Non posso permettere che succeda.

Mi fermo, smetto di nuotare e mi fermo.

Ero quello davanti a tutti, mi volto e ho una visuale perfetta di ognuno di questi dodici volti vacui e spenti.

Ipnotizzati.

Devo fare qualcosa, ora.

Eppure, eravamo così vicini alla superficie... la vedo brillare sopra le nostre teste, con un'invitante luce azzurrina.

L'ultima volta che mi sono trovato in una situazione simile a questa è stato al torneo Tremaghi.

Anche allora dovevo portare su delle persone che si trovavano sott'acqua, ma erano di meno, e sicuramente non così intenzionate a restare sotto!

Punto la bacchetta davanti a me e pronuncio un Incantesimo Scudo tra noi e le colline.

L'avevo già detto che sott'acqua gli incantesimi funzionano in modo diverso rispetto alla superficie?

Bene, non è che io avessi mai provato. Era nel programma da studiare per diventare Aruror, magari Hermione conosce gli effetti meglio di me.

Ma andiamo, come facevo a sapere gli effetti di un Incantesimo Scudo formulato sott'acqua?

Non potevo, ovviamente.

Quindi non è certo colpa mia l'enorme spinta d'acqua che ci arriva in pieno petto, spingendoci indietro, spingendoci sopra, spingendoci fuori!

È come un enorme contraccolpo, come se lo scudo avesse materialmente rubato spazio all'acqua, e ora questa ci avesse spinti fuori.

Non posso crederci, siamo fuori!

Ha funzionato meglio di quello che credessi, sono colpito. Alla fin fine, studiare tutti gli effetti degli incantesimi sott'acqua non sarebbe servito a niente.

 

* * *

 

Cosa... Cosa è successo?
Stavo andando verso quel tesoro così invitante e caldo, senza un solo pensiero al mondo, e improvvisamente mi ritrovo sbalzato fuori, e non è che qua faccia tanto più caldo che sott'acqua, eh. Sto pure fluttuando in una maniera non tanto dignitosa, ma sarà colpa mia se non so volare? Nuotare era così facile!

Strizzo gli occhi, ancora arrabbiato perché ora sono lontano da quella collina che...

Però, pensandoci bene, noi stavamo uscendo, perché...

Sarei morto.

Gordic.

È come quando ti svegli da un sogno: sei lì tutto convinto che James abbia appena finito di fare una dichiarazione romantica ad una bottiglia di succo di zucca, e ti sembra la cosa più normale del mondo, sul serio!

Poi cominci a chiederti che fine ha fatto la Evans.

Poi ti dici che il succo di zucca si beve e non si bacia.

Poi ti svegli del tutto e comprendi con dolorosa certezza che James non si umilierà mai tanto.

Purtroppo.

E alla fine realizzi di essere appena stato svegliato da James con una secchiata d'acqua in testa, e sai già che la prossima cosa che farai sarà truccare una sua foto in modo che sembri che si stia dichiarando ad una bottiglia di succo di zucca.

Scherzi a parte, la stessa cosa accade ora, mi sembra di essermi appena svegliato da un incubo!

Menomale che siamo usciti, altroché! Ma... come è successo?

Nuotavo, nuotavo dietro Harry, già...

Harry! È lui che si è voltato all'ultimo, ora ricordo.

Mi chiedo come diavolo abbia fatto, già. Come ha fatto a resistere? Come è riuscito ad ignorare...

Uhm, sarò troppo giovane eccetera, ma credo che Silente saprebbe la risposta.

La sua solita risposta che comincia con la A e finisce con la E.

Bene.

Ora la cosa da fare è un'altra, e cioè avviarci verso l'ultima avventura, no?

Dobbiamo fare... tutto quello che ha detto Lily prima.

E non c'è un attimo da perdere.

“Allora, noi a questo punto...” mormora Peter, confuso.

“Dovremmo andare, già...”

I capelli di Lily si stanno asciugando sotto l'influenza della sua bacchetta, ma ciò non basta a nascondere il suo sguardo dispiaciuto.

“Ci mancherai, nostro degno erede.” afferma James, appoggiando la sua mano sulla spalla del piccolo James.

“Sarete sempre i miei idoli.” afferma lui, serio, fissandoci negli occhi.

“Ammetto che credevo James esagerasse quando parlava di voi, invece non siete affatto male!” dice Lily Junior, stringendo la sua... nonna (oddio, non riesco a pensarlo) in un abbraccio.

“Esagera, esagera di sicuro. Non farti mettere sotto da quei palloni gonfiati.” sussurra lei, confidenziale.

Gridare un sonoro Ehi mi sembra il minimo.

“Sai, Albus, non importa il tuo secondo nome. In fondo, basta non dirlo. Anche il mio secondo nome è orribile.” confido io, stringendo la mano di un Albus ormai irrimediabilmente commosso. “Orion. Figurati un po' che razza di nome mi è capitato. Ma basta non farlo sapere in giro e andrà tutto bene.” gli assicuro, dandogli una pacca sulla spalla.

“Grazie, Sirius.” sussurra lui, trattenendo le lacrime.

Ma ora gli sguardi di tutti sono puntati su due persone e basta. Remus e Teddy.

Vi ricordate di quando Lily e Remus si sono chiariti? Suppongo che i miei Lalalalalalala si siano sentiti fino all'altra parte della scuola.

Bé, ora come ora non voglio perdermi una singola parola.

Si guardano negli occhi, sorridendo timidamente.

Certo che non sembra mica Teddy il più grande, nonostante gli otto anni di differenza.

Remus ha davvero l'aria di un padre!

Ma quand'è che arrivano le parti stucchevoli con le quali potrò ricattarlo in eterno?

Stanno zitti a guardarsi, poi lentamente si abbracciano.

Remus sussurra: “A presto.”

Lui risponde: “Ci vediamo, papà.”

Si sciolgono, ed è tutto.

“Ma... tutto qua?” chiede Peter, confuso.

Bravo, ragazzo!

Un silenzio può dire tante cose.” risponde Teddy, trattenendo un sorriso. Buffo, è una frase che ho già sentito...

Un attimo: è una lacrima, quella negli occhi di Remus?

“Oh, ok. Ci si vede, gente! A presto, Harry!” grida James, duplicando velocemente il rubino.

“Tutti qua. Ci teletrasportiamo via e appena arriviamo metto via il rubino. “Pronti?”

“Buona fortuna!” grida Harry, senza riuscire a trattenersi.

“Kalet Salet!”

Sono io che ho un abbaglio, o laggiù stanno... piangendo tutti?

 

* * *

 

Angolo dell'autrice:

Salve!
Tan tan tan taaaan... Come vi sentite? Emozionati? Sudati? Calmi e tranquilli?
Bé, se è l'ultima, fate male!
Perché tempo altri due-tre capitoli e questa storia finirà!
Sì, avete sentito bene: abbiamo finito i viaggi nel tempo: ora bisogna salvare Hogwarts dall'avvento del Signore Oscuro (infima robetta, in confronto ù.ù)
E che ve ne pare di questi addii?
È ufficiale, non li so scrivere -.-
Sarà che sono portata per altro... Forse la cucina, già! Potrei darmi ad un corso di cucina e magari sarò portata per quello, sì.
O magari no.
In ogni caso, la parte tragica era questa. Tutti che piangono dopo aver detto addio a persone che non rivedranno mai più.
Uhm, detto così è vagamente drammatico, già...
Oh, ma quello che conta è un'altra cosa! Hanno avuto quest'occasione, quest'opportunità di vederli e conoscerli che non è mica da tutti!
Bene, ho fatto.
Visto che siamo quasi alla fine ci tengo a ringraziare tutti quei santi che recensiscono sempre.
Davvero, ogni singola recensione mi fa un piacere immenso, voi non avete idea!
Ah, un'ultima cosa. Siccome per Pasqua parto domani per Dublino e torno martedì prossimo sera, non riuscirò mai a postare in tempo.
Ma per mercoledì ci sarò, dopodiché riprenderò a pubblicare Martedì come al solito!
Grazie ancora a tutti, un abbraccio immenso!
Vostra
Emma ^^

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Capitolo 34
*** XXXIV ***


XXXIV

 

Ho paura.

Sono in panico.

Mi tremano le gambe.

Gente, se siamo messi male!

Ricapitoliamo: siamo sopravvissuti a sei – no, dico sei – viaggi nel tempo, e fin qui non c'è male.

Il problema è che adesso arriva la parte difficile!

James ha sostituito il rubino appena siamo arrivati, e questo è stato un bene, ma ancora non mi sento tranquillo.

“Ehm... Pixie? Sei qui?” chiede, esitante.

“Sono qui, sono là, sono avanti e sono indietro, ehi, dov'è finito? Sono dappertutto e voi non potete farci niente!” canticchia, apparendo davanti a noi.

Che nervoso.

“Avete il rubino?” chiede, aprendo la mano tesa.

James gli consegna il falso senza tradire un'emozione.

Se la beve, se la beve, se la beve...

Quello si mette a ridere. “No, io intendo quello vero.”

Godric.

Lily inarca il sopracciglio. “Ma questo è vero.” obietta.

“Tesoro caro, se anche il tuo amico non avesse continuato a pensare Se la beve, se la beve, ho i miei metodi per scovare i bugiardi...” sogghigna lui.

“Parli dello Spirito? Sapevo che non dovevamo fidarci!” fa Sirius, astioso.

“Accidenti! Me ne sono completamente scordato!” James si batte una mano sulla fronte.

È vero!

James aveva letto qualcosa nella mente dello Spirito, ma poi era successo tutto così in fretta che... Ce ne siamo dimenticati tutti.

Ho spregio di me stesso.

“Allora? Lo Spirito era un suo complice?” chiede Sirius, astioso.

“No, non esattamente. Diciamo che lo Spirito era lui. O una parte di lui. È complicato.” si lamenta James.

“Un innesto. Mi piace chiamarlo innesto. Ce n'è uno in ogni porta, una parte di me che assume forme diverse in ogni porta. Avete bloccato quella dell'ultima porta in cui siete stati, ve lo concedo. Ma quello precedente no, e così so tutto! Siete stati furbi, ma io lo sono di più!” ride lui, allegro.

Dopodiché, senza che nessuno di noi possa muovere un muscolo, fa levitare il vero rubino dalla borsa di James.

Tutto comincia a muoversi molto velocemente.

Le pareti (ma non c'erano, le pareti!) si spostano, si allargano, si stringono, è assurdo!

Dal pavimento (e da quando c'era un pavimento? Gente, vuoto! Bianco! Sta impazzendo tutto) esce rombando un possente trono dorato, grande, scuro.

“E questa è... fatta!” squittisce, incastrando l'ultimo rubino nel trono.

 

* * *

 

Godric.

Inanzi tutto, caro vecchio Godric, dovresti spiegarmi perché hai osato creare un trono del genere, tu e i tuoi amici Fondatori.

James e Sirius possono dire quello che vogliono su di te e le tue gesta, ma questo te lo potevi risparmiare, dammi retta.

Dopodiché, gradirei capire come diavolo sia possibile che tu abbia permesso che a noi poveri cadetti succedessero disastri simili!

No, perché di solito noi si invoca il tuo nome come quando i Babbani invocano i Santi, infatti Lily ce l'ha con quella Santa Pazienza, e io mi chiedo chi mai possa chiamare una bambina “Pazienza”.

E se poi è la tipa più impaziente della terra?

Certo, chiamare “Costanza” una incostante è lo stesso, così come chiamare “Cristian” un Buddista o “Felice” un Emo, ma sto perdendo il filo del discorso.

Mi capita, quando sono nervoso.

E il fatto che nel giro di qualche minuto la scuola cadrà sotto il potere di Voldemort mi sta decisamente rendendo nervoso.

E, improvvisamente, realizzo che non sta succedendo niente.

Ma proprio niente, eh.

Il trono è pronto, è perfetto, è lì in tutta la sua maestosità, eppure nessuno si sta muovendo.

“Allora... Vi è andata male, eh? Significa che Voldemort non è riuscito ad entrare?” spezza il silenzio Sirius, euforico.

“Fossi in te non canterei vittoria tanto presto, ragazzino...” sghignazza una voce alle nostre spalle.

Ci voltiamo di scatto, brandendo la bacchetta.

Da una porta che dà su un corridoio di Hogwarts (benedetto corridoio! Se sopravvivo, giuro che ti bacio!) spuntano cinque figure incappucciate.

Le riconosciamo subito: Mangiamorte.

“Uhm, vediamo un po'. Sei a cinque, scontro equo. Vediamo un po'... Sesto anno, settimo, sesto, tu sei al quinto? Settimo, sesto. Ce la facciamo, sì?” snocciola James, fingendosi concentrato.

“Posso uno del settimo?” chiede Sirius, implorante. “Non mi piacciono quelli troppo piccoli...”

“Vi credete tanto superiori?” sibila quello davanti.

Se l'orecchio non mi inganna, direi Avery. Ci avrei scommesso la collezione di scope modello di James.

Sempre, ehm, che io scommettessi cose altrui.

“Effettivamente sì, sì, direi di sì.” risponde Sirius, sollevando le sopracciglia.

“Preparatevi ad una sorpresa, allora.” sussurra una voce di donna alle sue spalle. “Collucto!”

Un raggio di luce rossa si sprigiona dalla sua bacchetta, e Peter fa un salto di quasi venti centimetri per evitarlo.

Agile quando vuole, il ragazzo.

“Fateci spazio! Dobbiamo compiere la missione che il nostro Signore ci ha imposto! E allora... Allora saremo suoi degni seguaci!” dice un altro ragazzo, quello più giovane di tutti.

Questo non ho idea di chi sia, seriamente. Non ho conoscenze fino a quel punto, non credevo che Voldemort li reclutasse così giovani...

“Potete provarci.” concedo, mettendomi in posizione. “Ma non sarà tanto facile, vi avviso.”

Per tutta risposta quello mi scaglia addosso un incantesimo che non conosco.

Rispondo al fuoco, schivandolo: nonostante l'età è bravo, accidenti a Salazar! Sono sicuro che il vecchio ha fatto una non so quale benedizione ai suoi cadetti, ecco.

Godric? Niente, eh?

Quasi quasi voglio cavarmela solo per farvela sotto il naso, a voi stupidi fondatori.

Cioè, non ho niente contro le altre due, per carità. Sarà che ai tempi le donne erano meno aggressive, e gli uomini più stupidi.

Remus? Vivi con James e Sirius. Come puoi pensare che ai tempi ci fossero uomini più stupidi?

Oh, se continuo a pensarci finisce che mi distraggo.

Combattere, Remus. Giusto.

Lily ha appena atterrato la Mangiamorte che ha parlato prima, e sta correndo ad aiutare Peter.

James e Sirius nel frattempo hanno steso uno di quelli del Settimo anno, e si stanno accanendo sull'altro. Meno due.

Ne mancano quattro, fossero pochi...

Improvvisamente, mentre io stendo quello che mi attaccava e mi appresto verso uno del sesto, quello che lottava contro James e Sirius li sbatte all'indietro e prende a correre verso il trono.

I due si alzano subito e gli corrono dietro.

Vorrei seguirli, ma sono bloccato: Lily e Peter anche.

E l'unica cosa che posso fare è maledire Godric con tutte le mie forze.

 

* * *

 

Oh Godric.

Come ha fatto questo tipo a sbatterci all'indietro? Cioè, siamo James Potter e Sirius Black, che diamine!

E sottolineiamo pure il James Potter! Dico!

Se arriva e si siede, è la fine.

È di spalle, magari riusciamo...

Non c'è nemmeno bisogno di dirlo ad alta voce, ha capito al volo.

Puntiamo in contemporanea le nostre bacchette e – e cosa? Non è che noi uccidiamo, grazie.

E con uno Schiantesimo rischiamo di mancarlo.

Ehi, e l'incantesimo per incastrare i lacci delle scarpe? Tzé; e Remus che diceva che non ci sarebbe mai servito...

Detto fatto, dalle nostre bacchette (anche Sirius sapeva che l'incantesimo sarebbe servito, benedetto cagnolino) esce un raggio di luce viola che va diretto sulle scarpe più vicine, così non dobbiamo nemmeno prendere la mira... Amo questo incantesimo, è ufficiale.

Il Mangiamorte cade a terra.

“Stupeficium!”

È fatta, è crollato.

“Ragazzi! Fate qualcosa!” ci grida Peter da dietro.

Ci voltiamo, è in un bel casino! Lui non riesce a lottare, è un disastro su tutte le linee.

Grazie al cielo almeno sa schivare, e Lily e Remus pensano al resto. Però...

“Venite qui! Venite via, ora!” ci grida Lily, scarmigliata.

Se non fossi così concentrato sulla battaglia noterei quanto sia affascinante anche in questa situazione...

Con quei suoi capelli così in disordine, eppure perfetti...

Con quella sua aria così combattiva ed esaltata...

Con quei suoi occhi così determinati...

Con quelle sue labbra che gridano ogni sorta di insulti pur di farci venire da lei...

Un momento.

Lei vuole che noi andiamo via da qui? E perché?

“Non girarti indietro e vieni, qui, James!” esplode.

E io, da bravo Malandrino, mi volto indietro. Perché mi guardate così? Anche Sirius lo fa!

E rimango paralizzato.

Il trono è proprio davanti a noi, magnifico, enorme, possente.

E soprattutto invitante.

Non è come con quelle colline, allora sembrava di essere in un sogno, ma qui...

Sono paurosamente cosciente di quello che faccio e quello che voglio.

E ora come ora voglio sedermici sopra.

Soltanto, qualcosa negli occhi di Sirius mi dice che è la stessa cosa che vuole anche lui...

È un istante, e mi metto a correre.

Mi ci siederò io, costi quel che costi.

 

 

* * *

Ave popolo!
Come sono andate le vacanze? :D
Ma, a parte questi convenevoli che non interessano a nessuno, allora... Che ne pensate del capitolo?
Ci ho messo una vita, e ancora non ne sono soddisfatta :/
È come con gli addii, le scene di battaglia sono il mio tallone d'Achille ù.ù
Pooooi... Colpo di scena! Peter sa lottare O.O
… No, scherzo. Cioè, è un colpo di scena, ma piccolino. Quello vero è...
James e Sirius! Poori picci, e adesso cosa mi combinate?
Cadranno vittima dell'ossessione per il Potere (a chi è già successo? o.O) oppure...
Lo saprete presto!
Ah, tanto perché vi mettiate il cuore in pace: salvo decisioni all'ultimo minuto, prossimo capitolo + epilogo e poi basta.
È stato bellissimo scrivere questa storia, ragazzi! Mi sono divertita da matti, e all'epilogo vi metto la pagina dei ringraziamenti, giurin giuretto (anche se, contando il numero di recensori, seguite e compagnia sarà una LUNGA pagina di ringraziamenti. Magari due. O tre. O... scusate, la smetto.)
A presto!
Un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 35
*** XXXV ***


XXXV

 

Salve!

Eccoci dunque all'ultimo capitolo.

Certo, non disperate, ci sarà anche l'epilogo :D

Però questo è l'ultimo vero e proprio... In ogni caso, volevo avvisarvi che per motivi di trama riprenderemo James, che era già alla fine dello scorso capitolo. Scusatemi la.. licenza poetica? XD

Spero vi piaccia!

Vostra

Emma ^^

 

 

No, James, non puoi farmi questo.

Tu non sei così, non lo sei, no...

Non sei così assetato di potere, io lo so. L'ho sempre saputo.

E se non stesse combattendo contro un Mangiamorte del sesto anno te lo griderei in faccia, ma non ce la faccio...

Non andare! Non sederti, James!

Il mio avversario mi lancia un incantesimo, ma io paro e lo stendo di rimbalzo.

Remus e Peter sono ancora occupati, e onestamente non so proprio come se la caverà Peter, ma al momento ho altre priorità.

“James! Fermati!” grido, sperando con tutte le mie forze che una parte di lui mi senta ancora.

Diamine, sembra ipnotizzato.

Come prima, nel lago...

Eppure allora c'era un motivo. Io non mi sento attratta da quella cosa, grazie tante.

Perché loro sì?

Sono arrivati davanti al trono, e si squadrano ostili.

Non si metteranno... Non si metteranno a lottare per un trono, vero? Non loro! Per quel poco che li conosco, io lo so che si considerano più che fratelli, non è possibile che lottino uno contro l'altro!

“Spostati, Potter.” sibila Sirius.

Io corro, ci sono quasi...

“Fatti da parte.” replica James, freddo.

“Fermatevi!” grido, disperata.

“Vattene, Evans! Non è la tua battaglia, levati di torno!” mi fa Sirius, spingendomi all'indietro.

Mi ha... spinta?

“James?” ho le lacrime agli occhi.

“Quando avrò il potere su Hogwarts, Lily, mi farò perdonare.” sussurra lui, e mi sembra di scorgere qualcosa nei suoi occhi...

Ma quel qualcosa scompare subito, rimpiazzato da una maschera d'odio.

Non l'avevo mai visto così, mai.

Quello che più lo caratterizzava è sempre stato il suo sorriso, il suo sorriso così dolce e spontaneo, così buffo e meraviglioso...

Non fare quella faccia, James!

“Allora, te ne vai oppure no?” chiede Sirius, gelido.

“Devi solo provare a fermarmi!” ribatte James, facendo per sedersi sul trono.

“Non così in fretta! Stupeficium!” esclama Sirius, puntandogli la bacchetta addosso.

Puntandogli la bacchetta addosso.

Ma stiamo parlando di James Potter e Sirius Black.

Loro non... Loro non fanno mai cose del genere! Che gli succede? Non sono in loro...

“C'ero prima io! Non puoi farmi questo, credevo fossimo amici!” grida James, scagliandogli contro un incantesimo.

“Ci sei sempre prima tu, vero? Bé, stavolta ho una notizia per te: questo è mio!” replica Sirius, schivandolo e rispondendo al fuoco.

“Smettetela, voi siete amici da sempre!” grido, cercando di farli ragionare.

“Hai dimenticato che ho dovuto penare per un mese prima di guadagnarmi la sua preziosa presenza?” soffia James, muovendosi agile per schivare e combattere, senza allontanarsi troppo dal trono.

“E avrei fatto meglio a non cedere!”

“Sì, così l'anno scorso una volta scappato di casa ti saresti ritrovato solo come un cane in mezzo alla strada!” sputa James, gli occhi di fuoco.

Un attimo. Cosa?

Non può averlo detto.

 

* * *

 

Non posso averlo detto.

È come se avessi spento di colpo una luce, ritrovandomi spiazzato e annichilito dall'oscurità.

Che cosa ho detto? Come ho potuto?

Non... Non credevo che sarei mai arrivato a tanto, non ho mai pensato quelle cose nemmeno per un istante!

Orribile.

Sono stato orribile.

Ma a chi importa di quello stupido trono? A chi importa del potere su Hogwarts?

Ho appena... Ho appena detto una cosa così orribile che niente, niente la potrà cancellare!

Non voglio quel trono.

Ci farà solo male, solo male. E io mi sento vuoto...

“No, no, no...” balbetto, gli occhi vitrei.

“James! James, dimmi che non lo pensi!” esclama Lily, gli occhi lucidi.

“No, io... Certo che no, non lo penso, no... Come ho...” balbetto con tono monocorde.

Ho appena rovinato la più bella cosa che mi sia capitata in tutti questi anni, accidenti a me! Sirius c'è sempre stato, per me. Sirius non mi ha mai insultato o preso in giro, mi assecondava sempre e se ero nei guai faceva del suo meglio per aiutarmi. Il fatto che creasse pasticci ancora peggiori è insignificante, poi.

Quello che conta è... Lo sto perdendo?

Per un trono?

Ma fatemi il piacere, io non ci sto!

“Sei tornato in te?” chiede lei, riscuotendomi dai miei pensieri.

“Io... Sì, io non volevo... Non lo penso, non potrei mai...” balbetto, senza sapere cosa dire.

Come faccio a giustificarmi? Come faccio? Io l'ho visto, quando è scappato di casa.

Era a pezzi, a pezzi. Immaginarlo solo come un cane (che poi, pensandoci, è un triste paragone più che azzeccato) per la strada in quelle condizioni è un pugno nello stomaco.

Per la prima volta dopo la mia uscita trovo la forza di guardare Sirius.

La le mani abbandonate lungo i fianchi, e un'espressione ferita che non gli avevo mai visto, tranne... Bè, tranne quella notte.

Ma allora non ero stato io a ferirlo, per cui adesso fa male il doppio.

“Sirius, io non lo penso...” ripeto, quasi meccanicamente. Che ti entri in testa, ok? Ti deve entrare in quella capoccia vuota che non potrei mai pensare una cosa simile...

“Non lo... pensi?” chiede Sirius, come se non ci credesse.

“No!” rispondo, quasi gridando. Faccio un passo e mi allontano da quel trono. “Non voglio quest'affare, Sirius, mi... mi fa male. È male. Mi ha fatto dire cose che non volevo, che non pensavo, che non avrei mai detto. Se tu... se tu non fossi stato mio amico, anche se non lo fossi stato, una volta saputo che eri scappato sarei andato a cercarti e ti avrei trascinato a casa mia. Con la forza, se necessario. Anche se tu non mi avessi mai parlato da quando ci siamo conosciuti io non ti avrei mai lasciato in mezzo alla strada, ok?”

Credimi, credimi, credimi. Non lo avrei mai fatto. Mai.

“... Mai?” chiede, esitante. “Nemmeno se avessi saputo che sono stato io a rompere accidentalmente la tua scopa, al secondo anno, facendo poi ricadere la colpa su quel ragazzo del settimo anno?” ridacchia lui, mettendosi le mani sui fianchi.

Un'ondata di sollievo mi raggiunge come se qualcuno avesse appena riacceso la luce di botto. Non ce l'ha con me, è tornato in sé!

Ma nel frattempo mi arriva un'altra consapevolezza.

La mia scopa.

“Sirius Orion Black, mi stai dicendo che io sono finito in infermeria per aver tentato di ammazzare quel tipo del settimo anno quando invece eri stato tu a distruggere la mia scopa?” chiedo, mente lui trattiene le risate.

“Suppongo che in quel caso, se l'avessi saputo ti avrei ospitato a casa mia solo ed esclusivamente per torturarti con l'orrenda musica di mio padre! E fidati, quando sei arrivato tu ho distrutto i suoi vinili per farti un piacere, ma se non l'avessi fatto tu non saresti più tra i vivi!” rido, sperando che capisca implicitamente che sì, l'avrei ospitato lo stesso.

 

* * *

 

Mi avrebbe ospitato lo stesso.

È vero, ho sempre saputo che l'avrebbe fatto ma quando ha detto quella frase...

È stata come una secchiata d'acqua fredda in faccia.

Perché quell'espressione, solo come un cane, è esattamente quello che mi ha detto Regulus quando mi ha visto scappare.

Ha detto che sarei rimasto solo come un cane.

Chissà perché si dice così.

È vero? Sono sempre i cani a restare da soli? E pensare che i cani vengono detti i migliori amici dell'uomo...

È per questo che mi viene da pensare che il mondo è ingiusto. Sono i migliori a restare da soli.

Eppure quando Regulus me l'ha detto io sono riuscito ad andare avanti, pensando che c'era James.

Il punto è che se me lo dice James le opzioni rimangono poche, per non dire nulle.

Ma sapere che non intendeva dirlo... Bé, posso capire come si sia sentito: anch'io non volevo dirgli che avrei fatto meglio a non cedere, e non avrei dovuto attaccarlo... Già...

Ero come assatanato, volevo solo quel trono. Non pensavo ad altro, e ora mi vergogno da morire, e sono sicuro che ci sta passando anche lui.

“Siete impossibili.” sospira Lily, sorridendo.

Chissà come l'abbiamo fatta penare, povera...

“Lily, sei stata fantastica.” afferma James, avvicinandosi a lei e stampandole un bacio sulle labbra. Poi le sussurra qualcosa all'orecchio che io non sento, ma va bene così: che abbiano i loro spazi.

E se lo dico io, state certi che sta succedendo qualcosa di incredibile.

Intanto, però, la battaglia non è ancora finita: anche il Pixie ci si è messo, dando fastidio a Remus in tutti i modi possibili, e dando pizzicotti ai Mangiamorte svenuti per farli rinsavire.

“Ehi! Questo è barare!” mi offendo, cercando di fermarlo. Ma il fatto che sappia apparire e svanire a suo piacimento gioca a mio svantaggio.

Lily si avvicina a Peter, siamo in netto vantaggio: dovrebbe funzionare, sì...

E il bello è la porta sta ancora lì, bella verso Hogwarts: penso che potrei baciare quel corridoio.

Lily stende quello che lottava contro Peter, e ora ne manca solo uno.

Sono così felice che potrei gridare.

Ma improvvisamente l'ultimo rimasto – uno del sesto anno, se non sbaglio – fa un incantesimo che non conoscevo, è spaventoso.

Se cerco di muovermi vado al rallentatore, pianissimo.

Mentre lui riesce a correre tranquillamente... Arriverà al trono!

Io e James però siamo ancora abbastanza vicini, soprattutto lui... Se ci diamo una mossa magari ce la facciamo!

Annaspando, camminiamo verso quel punto, ma faremo in tempo?

 

* * *

 

Angolo autrice:


Ma salve!
Intanto, squilli di tromba e rullo di tamburi, perché oggi 9/4 è... Il mio compleanno!

Ok, ve ne importa meno di zero.
Ma non importa, eh? Intanto che ve ne pare del capitolo?
Ah, la faccenda di Sirius che lo ha datto penare prima di diventare suo amico mi è venuta in mente ripensando alle fanfiction di Malandrina4ever, una scrittrice incredibile.
Giusto per.
Per il resto niente, spero che vi sia piaciuto come capitolo: è un po' ombroso, ma ci voleva un po' di pathos, no?
Insomma, io credo che nessuno non litiga mai col suo migliore amico, no? E si dicono cose che non si vorrebbero mai dire... Il bello di James e Sirius è che sdrammatizzano tutto con una battuta, perché la loro amicizia è più forte!
E però la loro amicizia è più forte di tutto, del potere, del trono, di tutto.

Sì, ecco.
Grazie di cuore a tutti, vedrete che nell'epilogo vi ringrazio tutti uno ad uno!
Un bacione, vostra
Emma ^^

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Capitolo 36
*** Epilogo ***


EPILOGO

 

È finita, siamo spacciati.

A parte il fatto che grazie ad un intervento divino (amo i miei amici) ora non sto più combattendo contro nessuno, c'è un Mangiamorte che sta correndo verso il Trono, e ci arriva esattamente nello stesso momento di Sirius e James.

E tutti sappiamo come reagiscono questi due davanti a quell'affare, è sicuro?

Assolutamente no.

Ma le opzioni sono, o cercano di fermare il Mangiamorte oppure Hogwarts cade sotto il suo controllo.

Quindi... dateci dentro!

James raggiunge il Trono cinque secondi prima del Mangiamorte, ma come fa?

Io mi sento immerso nella melassa, accidenti...

“Non ce la farai!” grida Sirius, forte.

“Scommetti?”

Il Mangiamorte fa uno scatto finale, e...

Si siede sul Trono.

No, gente, è meglio che lo ripeto, così avete capito meglio: si è seduto sul Trono.

Tutta la fatica che abbiamo fatto, tutti i viaggi, tutti i tentativi di salvare la pelle che abbiamo fatto...

Tutto ha avuto questo scopo: ora Hogwarts è nelle mani di Voldemort, letteralmente. Dobbiamo scappare subito, non c'è un istante da perdere!

Voldemort è troppo forte, è imbattibile. Siamo stati stupidi a non vederlo prima.

Ma...

Perché James e Sirius sorridono?

Hanno qualcosa che non va o cosa?

Perché non è il loro sorriso alla vi-prego-non-fateci-questo-cari-professori-saremo-buoni, nemmeno il sorriso alla siamo-imbattibili-siamo-dei-dongiovanni-incalliti, e neppure il sorriso alla ma-guarda-che-angioletti-che-siamo-Evans-non-punirci-da-brava.

No, questo è il loro sorriso alla ti-abbiamo-fregato-voglio-proprio-vedere-la-tua-faccia-quando-te-ne-accorgerai.

E... non chiedetemi come faccio a riconoscerli.

Anni di pratica, cari miei.

Quindi, se siamo al sorriso ti-abbiamo-fregato-voglio-proprio-vedere-la-tua-faccia-quando-te-ne-accorgerai, significa che in qualche modo l'hanno fregato. Ma come...?

In effetti, il tipo si è seduto da un bel po', e, bé, non sta succedendo niente.

“Cos'avete fatto?” chiede il Mangiamorte, alzandosi di scatto.

Sirius sorride, malizioso. “Ma come? Non va? Che peccato... Non ci si può fidare degli aggeggi magici vecchi millenni, sei vuoi la mia...”

James ride. “È vero!” borbotta, ridacchiando.

Però è strano, parla come se avesse...

Qualcosa in bocca?

Anche il Mangiamorte se ne accorge, e si guarda freneticamente intorno.

Non sarà che...

Oddio, non può averlo fatto davvero...

“Sputalo subito!” ordina il Mangiamorte, adirato.

“Cosa, questo?” chiede James, deglutendo con aria angelica.

 

* * *

 

James è pazzo.

È pazzo, non può averlo fatto davvero...

Parola di Remus Lupin, questo è assurdo.

“Che peccato! Ma non avere paura, è sbagliando che si impara... Il tuo padrone non la pensa così?” chiede innocentemente Sirius.

Questi andranno avanti per un'eternità a sfotterlo?

No, perché la porta è ancora lì, e io ho davvero bisogno di Hogwarts, dopo tutti questi giri.

Davvero bisogno.

E se continuano così ci scappa...

“Presto, entrate!” squittisce il Pixie, spalancando una porta verso un luogo scuro e in ombra.

Poi ci spinge dentro tutti i Mangiamorte ko, e anche quello ancora in piedi.

E la porta si chiude di scatto.

Ok, che avevo detto?

Ma mai ascoltarmi, no, troppo complicato.

In fondo, perché mai dovrebbero ascoltare un povero ragazzo come me? Tanto parlo sempre...

“Ragazzi, scappiamo!” grida Peter, tenendo aperta la porta.

“James, devi andare in Infermeria! Quel coso potrebbe farti male...” dice Lily, mentre corrono da questa parte.

“Non così in fretta, miei cari.” dice però una voce dietro di noi.

Ci voltiamo.

Ma lentamente.

Piano, un grado per volta, centottanta gradi sono tanti e se li facciamo abbastanza piano forse il Pixie si stufa e ci lascia andare...

O forse sto pensando cavolate perché sono nervoso.

Può darsi.

Santa Pazienza, abbi pietà di me.

“Voi ve ne andate solo quando lo decido io! E, per la cronaca, non l'ho deciso!” ridacchia l'essere, saltellando.

Come fa ad essere così felice, se il suo piano è appena fallito?

Intendo, nessuno si può sedere su quel Trono se non c'è un rubino, almeno non finché James non lo vomita, non lo... espelle o non se lo tira fuori dallo stomaco tranciandosi il petto, ecco.

Ma perché sprecare un'occasione per divertirsi, lui...

“Ragazzi, presto!” squittisce Peter, alla porta.

La sta tenendo aperta, che grande!

Noi ci siamo quasi. Se solo riuscissimo ad avvicinarci ancora un po'... due metri, non di più...

“Non vi muovete da qui, capito?” dice però il Pixie, scuro in volto. “Avete rovinato tutto!”

“Chiediamo scusa se abbiamo impedito ad un manipolo di assassini di prendere il controllo della nostra scuola. Errore nostro.” sbotta James, arrabbiato.

Un passo indietro. Solo uno. Non se ne accorgerà...

“Non è questo il punto! Lui mi punirà.” rabbrividisce lui, teso.

“È un problema tuo...” borbotta Lily, ma lo vedo che tentenna.

È così semplice fare pietà alle ragazze...

“Forza! Venite!” ci incita Peter.

“Dovete restare! Mi ucciderà, mi ucciderà!” piagnucola però il Pixie, battendo i piedi per terra.

E lo realizzo: lui non può impedirci di uscire, non può chiudere la porta se Peter è lì.

E non può sbarrarci la strada.

Ma allora...

“Esci.” dice spiccio James.

Il Pixie non fa in tempo a dire “Eh?”, che Sirius lo afferra per un braccio e corriamo tutti fuori.

La porta si chiude dietro di noi con un tonfo sordo.

E io non riesco a crederci.

 

* * *

 

Non riesco a crederci!

Io non riesco proprio a crederci!

Siamo ad Hogwarts, Hogwarts, Hogwarts!

Mai stato così felice di vedere la mia scuola in vita mia.

Seriamente: nemmeno quell'anno che mia madre aveva deciso di rinnovare il mio guardaroba per cui sono andato in giro per Godric's Hollow per due mesi con dei vestiti inguardabili, e la divisa di Hogwarts è stata un sollievo.

Bé, ora come ora potrei baciare il pavimento.

E lo farei anche, se non fosse che lo stanno già facendo tutti.

E non sto scherzando, Lily, Sirius, Peter e Remus stanno baciando il pavimento.

Anche Sirius, che pure tiene per il braccio il Pixie.

Decido di ignorarli.

“Bé, casa dolce casa.” commento, quando tutti si sono ristabiliti.

Un po' mi dispiace di non averlo baciato anch'io, però.

Bé, aspetterò che nessuno mi guardi, data la mia dignità.

“Puoi dirlo!” afferma Remus, soddisfatto.

Il Pixie si strofina gli occhi, confuso. “Ma... È così scuro.” si lamenta, spaventato.

“È che sei abituato al bianco, mio caro. Ci farai l'abitudine, vedrai.” dice Sirius, spiccio.

Bé, siamo tornati.

E che liberazione.

Però, adesso?

Continuiamo come sempre? E come facciamo con il Pixie? Andiamo da Silente? Dalla McGranitt?

O forse non servirà, perché lei sta già venendo da noi.

“Potter! Black! Lupin! Minus! E mi meraviglio di lei, signorina Evans! Le lezioni sono iniziate dieci minuti fa, e voi dove siete? Al quinto piano, esattamente dove il Preside vi aveva vietato di andare!”

È furiosa.

Ops.

Bé, il lato positivo è che non è passato tanto tempo, ecco. Se fossimo spariti da cinque giorni, temo che sarebbe stato vagamente peggio.

“Professoressa, possiamo spiegare.” dice Lily, seria.

“E quello che cos'è?” dice di nuovo la donna, indicando il Pixie.

“Ecco, forse è meglio se andiamo a parlarne da Silente.” propone Sirius, sfoderando un sorriso smagliante.

“Sì, bé, lo farete dopo il compito di Trasfigurazione.” ribatte lei, testarda.

No, non ci siamo capiti.

“Professoressa, non vediamo questo posto da più di quarantottore, siamo stanchi, affamati, sporchi, sfiniti, abbiamo lottato contro Basilischi, Alchimisti, Minotauri, Elfi, Nani, Maridi, Mangiamorte; abbiamo conosciuto un sacco di gente fra cui Salazar Serpeverde, mio figlio e i miei nipoti; abbiamo rischiato un'invasione di Mangiamorte di massa qui a scuola. Quindi la prego di non citare compiti di qualsivoglia materia!” esplodo.

Rispetto, che bella cosa.

“... Andiamo dal Preside, Potter.” mormora dopo qualche secondo di shock.

 

* * *

 

James avrebbe davvero dovuto stare zitto.

Ma non gli passa mai per la testa, e anche se avevo studiato penso che avesse ragione.

E non lo ammetterò mai a voce alta, sia chiaro.

Che stiamo insieme passi (no, cos'ho appena detto?), ma diventare la sua serva leccapiedi no.

Intanto abbiamo raggiunto lo studio del preside, con la McGranitt e il Pixie al seguito.

Lei sembra ancora sotto shock, continuando a ripetere “Basilisco... Maridi... Elfi... Figlio... Nipote... Invasione...”

No, James c'è andato troppo pesante.

Decisamente.

Il Pixie invece non fa che spalancare gli occhi per guardarsi intorno, come un cieco che vede per la prima volta il mondo.

Ma da quant'era che non usciva?

Non l'avranno fatto nascere in quella stanza, spero!

“Signor Preside, delle visite per voi!” annuncia la McGranitt.

Si è ripresa, sia lodata la mia Santa preferita.

No, non sono davvero in me.

Da quant'è che non dormo?

“Avanti.” dice lui, gentilmente.

Noi entriamo.

Io ci sono stata davvero pochissime volte, ma sembra che James e Sirius si sentano a casa.

“Ehi, Phineas!” ammicca James, rivolto verso un quadro. “Quanto tempo, eh?”

“Phin! Come va a casa? Tutti rincretiniti come al solito?” chiede Sirius, noncurante.

Oddio, ma i dipinti hanno una casa?

L'uomo ritratto fa un verso di sdegno ed esce dalla sua cornice.

“Sarà andato a sparlare di me.” commenta Sirius, alzando le spalle.

“Bene, ragazzi. Che gradita sorpresa.” dice il professore, sedendosi alla scrivania. “E chi è il vostro amico?”

Amico.

Chiamare quel ritardato “amico” è un parolone.

“Bé, signore, ci sono molte cose da dire...” attacca James, e inizia a raccontare.

Ogni tanto interveniamo per aggiungere dettagli, e più andiamo avanti più l'espressione del Preside si fa seria.

Anche la McGranitt sembra credere a stento alle sue orecchie.

“... E mentre Sirius, Lily e Peter erano imprigionati nella falsa Draiva io e Remus siamo andati a cercare quella vera. C'erano varie trappole, tra cui una specie di ologramma che mostrava loro tre intenti a chiederci aiuto o robe simili, ma abbiamo capito subito che non erano quelli veri.”

Arrossisco, pensando a come sia stata... ingrata. Sirius me lo ha fatto notare proprio mentre eravamo nella falsa Draiva, anche se così ci siamo persi la loro impresa speciale...

Un attimo!

Ma, ma non ce l'hanno detta!

Cioè, noi ci eravamo distratti parlando di terremoti e quant'altro, e loro avevano compiuto una qualche impresa, ma poi sono arrivati i nani e me ne sono completamente dimenticata!

“Ehi, alla fine non ci avete detto com'è finita!” salta su Sirius.

Ecco!

“Già, non ce l'avete detto!” ribatto, fingendomi offesa.

“Che maleducazione.” sospira Sirius.

“Proprio imperdonabile.” commento. È strano comportarsi così, di solito questo è il tipo di scenetta che fanno lui e James, non io...

“Ah, la nostra epica impresa!” fa James, un luccichio inquietante negli occhi.

“Parli di quando abbiamo recuperato la Draiva in quel...” chiede Remus, lasciando la frase in sospeso.

“Sì, quella volta! Bei tempi, proprio bei tempi...”

“Parlando di tempi, è successo meno di cinque minuti fa.” gli faccio notare.

“Bé, se magari vi decideste a parlare...” sbotta Sirius.

“Ok, ok! Per farla breve, ci siamo trovati davanti ad un essere ripugnante, enorme. Ma Remus, che aveva studiato Cura Delle Creature Magiche, ricordava che per batterlo serviva del rumore. Ma non un rumore qualunque, un rumore agghiacciante! Come fare? E io, signori, ho avuto l'idea.” pausa ad effetto.

“Che idea?” chiede Peter, ansioso.

“Abbiamo usato... Betty.” afferma Remus, orgoglioso.

Silenzio.

E chi sarebbe Betty?
Ma Sirius è già scoppiato a ridere, e non finisce più!

“Betty... Hanno usato Betty! La... La sveglia, la sveglia a forma di... Oddio, non ci credo!”

Qualcuno gli dia una botta in testa.

Grazie, James.

“Era questo il vostro grande piano?” ride Sirius, asciugandosi le lacrime. Se prima o poi lo spiegate anche a me, sono contenta. “C'era bisogno di tutto quel mistero?”

“Si chiama suspance!” afferma James, convinto.

E la sua faccia è talmente buffa che non posso fare a meno di stampargli un bel bacio sulle labbra, incurante del fatto che il professor Silente e tutti gli altri ci stanno guardando.

 

* * *

 

Bé, e così è tornato tutto alla normalità.

Ormai è passata già una settimana da quel viaggio incredibile, e tutti stanno bene.

Non ci crederete, ma Pix ha preso Loxis sotto la sua ala protettrice: dice che chiamandosi Pix ha molto in comune con un Pixie, e ovviamente nessuno di noi ha pensato bene di contraddirlo.

James e Lily stanno pubblicamente insieme, e questo non vuol certo dire che hanno smesso di litigare, anzi!
Come sopravvivrei senza i venti Galeoni di biglietti che mi arrivano ogni settimana? Posti in prima fila per il battibecco Potter/Evans, soli cinque Galeoni!

Ridete, ma è così che mi guadagno da vivere.

Le sue amiche hanno detto che lo sapevano che sarebbe successo, ma immaginatevi quanta fatica per spiegarle com'è successo!

Remus ci ha fatto recuperare il compito di Trasfigurazione. E l'abbiamo tanto odiato.

Non è preoccupato per il suo segreto, Lily lo manterrà. Alla luna piena manca poco, ma nessuno farà mai cenno alla malefica pozione di quegli Alchimisti.

Per quanto riguarda noi, bé, il professor Silente voleva darci una di quelle targhe per i servigi resi alla scuola, ma io e James ci siamo impuntati.

Quelle sono cose da Prefetti.

Non fanno per noi, grazie. Intanto abbiamo vinto 100 punti per Grifondoro a testa, chiamalo niente.

E quindi... Bé, è tutto normale, tutto come sempre.

E io non sono certo quello più adatto a scrivere conclusioni, o a parlare, o a dire cose che rimangano nell'animo di chi legge.

Non sono certo io il più indicato per mostrarmi... grato, per spiegare quello che provo – che proviamo tutti, adesso.

Ma il fatto è che abbiamo visto tante cose, abbiamo fatto tante cose.

Siamo cresciuti, tutti noi.

Intendiamoci: ridiamo come sempre, siamo i soliti Malandrini più una.

Ma adesso siamo... ancora più uniti. Sì, credo sia così. Io e James... ormai nemmeno la parola fratelli va abbastanza bene per spiegare cosa c'è tra di noi.

Lily sta diventando come una sorellina per me, tutto l'astio che provavo per lei è sparito.

Peter e Remus sono i migliori amici che uno possa desiderare, e Hogwarts è casa.

Quello che questo assurdo e strampalato discorso vuole dire è che, ok, la vita può essere complicata.

Ma se hai degli amici come i miei al tuo fianco, niente è impossibile.

Nemmeno riempire di Caccabombe l'ufficio di Gazza, a giudicare da come sta gridando.

 

* * *

 

Angolo dell'autrice

 

Ok, tirate fuori i fazzoletti.
Perché questo era l'ultimo capitolo, più che epilogo direi giga-capitolo.
E poi dite che non sono buona... Ho fatto tutti e 5 i POV!
E, bé... metterò la scritta “completa” in questa storia.
Cielo, ho le lacrime agli occhi.
Grazie, grazie a tutti.
Scrivere questa storia a volte è stato difficile, e senza il vostro appoggio non l'avrei mai finita.
È stata un'avventura meravigliosa, e sono felice di averla condivisa con persone speciali come voi!
Ora preparatevi, perché ci vorrà un'era a ringraziare tutti.
Ma avevo detto che lo avrei fatto, e lo farò ù.ù
Ovviamente, non vado in ordine di importanza! Figuriamoci, siete stati tutti meravigliosi, tutti.
Ma abbiate pietà, è tardi...

 

Intanto, grazie a:

MalandrinaFelpata! Sei stata la prima a recensire, e bene o male ci sei sempre stata! Da te ho imparato molto e sono stata davvero felice che questa storia ti sia piaciuta! Grazie di tutto!

 

Annie98: Annie! Grazie di cuore per le tue recensioni, mi hanno sempre fatta morire dalle risate. Sei stata incredibile, grazie di tutto! Anche se avevi mille cose da fare, un momento per me l'hai sempre trovato.

 

Koizora: Grazie di aver letto e avermi lasciato il tuo parere, sei stata davvero gentile!

 

Missmalfoy97: ciao! Grazie mille per i tuoi consigli, spero davvero che la storia ti sia piaciuta tutta!

 

Padfoot_Daydreamer: grazie di cuore per avermi lasciato i tuoi commenti! Sei stata di grande aiuto e supporto!

 

Alejackson: Ma cara amica di famiglia! Grazie di esserci sempre, sempre stata! Sei stata gentilissima, mi hai fatto morire dalle risate e sei stata di grandissimo aiuto! Grazie di cuore!

 

Ma_AiLing: Ciao! Grazie davvero, grazie di cuore per tutto! Ci sei sempre stata, sei stata favolosa e di grandissimo aiuto: i tuoi commenti sono stati essenziali!

 

Margaret Moonstone: grazie di tutto! I tuoi commenti erano sempre lunghi ed interessanti! Spero che la storia ti sia piaciuta!

 

Ross_Blackwood: Grazie mille per tutto! I tuoi commenti sono sempre stati favolosi, sei stata gentilissima!

 

CatherineC: ciao! Grazie infinite per essere passata per questa storia, per me significa davvero tanto che ti sia piaciuta! Anche se avevi poco tempo, sei stata fantastica a recensire così spesso! Grazie di cuore!

 

Dani85: ciao! Grazie per essere passata, spero che la storia ti sia piaciuta!

 

justSay: Ciao! Non so proprio cosa dirti. Grazie per esserci sempre stata, sei stata davvero paziente e gentile a fermarti ogni volta per lasciarmi un commento, non so come ringraziarti! Il tuo supporto è stato fantastico! Insomma, ecco, grazie.

 

Ellis_: Ehi! Grazie di cuore per le recensioni che mi hai lasciato, sono state favolose! Sono davvero felice che la mia storia ti sia piaciuta!

 

Ribelle: grazie di cuore per le tue recensioni, sono felice che la storia ti sia piaciuta!

 

EvePotter: Ciao! Grazie davvero per le tue recensioni, sono così felice di aver scritto qualcosa che ti è piaciuto!

 

T o n k s: Felì! Grazie, Felì, grazie di cuore. Tu sei una delle poche che hanno lasciato davvero trenta..quante sono, trentacinque? Bé, trentacinque recensioni, chissà che noia! Sei stata gentilissima, una lettrice favolosa! Mi hai sempre riempita di complimenti, ti sono davvero grata! Non so cosa dire, insomma, grazie di cuore!

 

Eliana Lilian Piton: ciao! Grazie di cuore per i tuoi commenti, sei stata davvero gentile a passare! Spero che ti sia piaciuta tutta!

 

SaraPallina: lo so, ci va la P maiuscola! Grazie di aver letto tutto, sorellina. Grazie anche per la prima lettura in assoluto! Bei tempi, eh? Era ancora estate... Dai che manca poco!

 

Frasca94: Ehi! Grazie mille per le tue recensioni, sei stata davvero gentile a passare! Spero tanto che il finale ti sia piaciuto!

 

Always89: ciao! Grazie mille per i tuoi commenti, mi hanno fatta davvero felice! Spero che quest'ultimo capitolo ti sia piaciuto!

 

_ginnyweasley_ : ciao! Grazie infinite per i tuoi commenti, sei stata davvero gentile! Che te ne pare di questo capitolo? :D

 

Bonzobyakko: Mio fedele scagnozzo! Tu non sai quanto mi abbiano fatto piacere le tue recensioni, sei stato un vero angelo. Grazie, grazie di tutto, grazie di cuore. (hai notato che ti sono vagamente riconoscente?). Insomma, sei il migliore scagnozzo del mondo ù.ù Spero che il finale ti sia piaciuto!

 

Alessia98HP_1D ciao! Grazie infinite per aver seguito questa storia, sono felice che ti sia piaciuta! Grazie per i tuoi bellissimi commenti! A presto!

 

Wonkas: grazie mille per essere passata, spero che il finale ti sia piaciuto! Grazie di tutto!

 

JailyPotter_Ramosa3111: ciao! Che dire, grazie mille per tutte le bellissime recensioni che hai lasciato, sei stata un vero angioletto! Sono davvero felice che tu abbia seguito questa storia, sei stata così gentile! Spero davvero che il finale ti sia piaciuto, sei stata di grande aiuto!

 

Bellini_Elison: Ciao! Grazie infinite per i tuoi commenti, sei stata gentilissima! Spero che il finale ti piaccia!

 

Nene Malandrina: Ciao! Grazie di cuore per le tue recensioni, sei stata favolosa! Davvero, mi riempi sempre di complimenti, grazie di cuore! Spero che il finale ti sia piaciuto!

 

Lilu Wolf: ciao! Grazie, grazie, grazie mille per essere passata! Le tue recensioni sono state bellissime, spero che anche il resto della storia ti sia piaciuto!

 

betabi_potter: ciao! Grazie mille per i tuoi commenti, sei stata fantastica! Sono davvero felice che ti sia piaciuta la storia, speriamo che il finale non ti deluda!

 

Malandrina_ Ehi! Grazie del tuo commento, son ofelice che questa storia ti sia piaciuta, e grazie per avermi citata nella tua long! :D

 

lisajackson. Ciao! Grazie mille per essere passata, spero davvero che anche il finale ti sia piaciuto!

Emma_Sirius_Potter: Mia omonima! Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto! Grazie di cuore per le tue meravigliose recensioni, mi hanno fatta schiattare! Grazie mille di tutto, davvero. È bello sapere che la mia storia ti sia piaciuta tanto!

 

Francy_Padfoot: ciao! Grazie di cuore per essere passata, sono felice che la storia ti sia piaciuta!

 

Albertuzza: ciao! Che onore che mi fai, ti sei iscritta solo per recensirmi? Ma grazie milleee! Spero che questo capitolo non ti abbia delusa!

 

fiore_del_male: ciao! Sono felice che la storia ti sia piaciuta, spero che il finale ti sia piaciuto! Grazie di cuore!

 

Federchicca Hufflepuff: ciao! Scusami, alla fine non sono riuscita a fare quella cosa, mi sembrava più carino chiudere così... Spero che ti sia piaciuto lo stesso, e grazie per i commenti!

 

DeaPotteriana: Ciao! Grazie mille per aver recensito, sono felice che la storia ti sia piaciuta!

 

 

Bene, ora ho finito.

Grazie a tutti, se mi sono dimenticata qualcuno ditelo, e grazie anche a chi ha solo letto o messo tra le preferite/ricordate/seguite, vi adoroo!

Un bacione a tutti, vostra

Emma ^^
 

Ci sentiamo in giro, ok?
 

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