Trigun -Sound Life-

di Martychan Fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 00. Presentazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 01. Guardando indietro ***
Capitolo 3: *** Capitolo 02. Un salvatore imprevisto ***
Capitolo 4: *** Capitolo 03. Remember ***
Capitolo 5: *** Capitolo 04. Di nuovo davanti ai miei occhi ***
Capitolo 6: *** Capitolo 05. Seeds People ***
Capitolo 7: *** Capitolo 06. Separazione imposta ***
Capitolo 8: *** Capitolo 07. Immobile ***
Capitolo 9: *** Capitolo 08. D.D. macchiata di sangue ***
Capitolo 10: *** Capitolo 09. Rush City ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. Il paese militare ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. Sulle tracce di D.D. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. Orme nella sabbia ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. Quiete.. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14.Prima della tempesta ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15. Voragine ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16. Nel cuore ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17. Un nuovo comandante ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. Neupton City ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. Insicure girl ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20. Little celebracion ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21. Crisi e lacrime ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22. La decisione di Meryl ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23. Scomparsa nel buio ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24. Desert and distance ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25. Duble Mask ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26. Reunion ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27. Determination ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28. Distruction and desperation ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29. Nicholas D. Wolfwood ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30. La forza nel dolore ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31. Milly e Nicholas ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32. Combattere le proprie paure ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33. L'arma letale ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34. The Uman and the Plant ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35. La forza di un essere umano ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36. Lyler il Coraggio ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37. L'antico passato perduto ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38. L'anima Umana ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39. Solo per TE ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40. Sound Life ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41. Il soffio di vita di Meryl ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42. Il soffio di vita di Vash ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43. Ritorno alla vita ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44. Il soffio di vita di Knives ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45. Un Nuovo Inizio ***
Capitolo 47: *** Capitolo 46. Vivere ***
Capitolo 48: *** Capitolo 47. Abbracciami forte ***



Capitolo 1
*** Capitolo 00. Presentazione ***


Documento senza titolo

Trigun Sound Life

 

Presentazione di Trigun Sound Life

Questa fanfiction, è stata scritta con lo scopo di portare il lettore a vedere con la sua immaginazione, che cosa sarebbe stato della storia tra Vash e Meryl, una volta sconfitto Knives.
A differenza del finale originale dell’anime di Trigun, a cui questa fanfiction si ispira,ci sono delle differenze sostanziali che si noteranno da subito.
Ovviamente, queste servivano per la creazione della storia e per il suo andamento.
Ci sarà una nuova avventura da affrontare, tra molte difficoltà e contrasti tra i due protagonisti principali di questa storia.
Spero vivamente che vi divertirete ed appassionerete insieme a me in questo nuovo viaggio nella fantasia.
Auguro a tutti buona lettura,vi aspetto nelle pagine dei commenti.

 

 

Un arcobaleno di baci,

Martychan


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 01. Guardando indietro ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 1. Guardando indietro


Agente operativo Strife – Resoconto finale della missione

Dopo circa un anno dall’inizio della missione per trovare il famigerato bandito Vash the Stampede,e cercare di fermare le continue catastrofi da lui sollevate,posso affermare che la missione sia conclusa.
Il soggetto soprannominato “tifone umanoide” dalla popolazione,altri non era che un giovane un po’ stravagante che la sfortuna si divertiva costantemente a tormentare. Egli però, non soltanto non si lasciava scoraggiare dalle svariate difficoltà in cui incappava regolarmente,ma trovava sempre il modo di uscirne, cosa assai sorprendente,senza mai uccidere nessuno.

Mi sono spesso chiesta durante l’arco della missione,soprattutto quando ho iniziato ad avere uno stretto rapporto di vigilanza sul soggetto,chi fosse in realtà, cosa stesse cercando, perché da lui sentivo emanare così tanta tristezza ed inquietudine,anche quando sembrava allegro e sorridente?.
Col susseguirsi del tempo e del viaggiare per i diversi paesi seguendo il soggetto,ho iniziato a capire, ho iniziato a capire chi davvero si nascondeva dietro Vash the Stampede.

Solo un ragazzo, un uomo, soltanto questo.
Un ragazzo di un pianeta lontano,remoto, che ha avuto la sventura di avere un fratello malvagio, vera causa delle catastrofi sempre a lui accollate!.
Un ragazzo che fu salvato dallo spazio quando i nostri coloni vennero dalla terra per trovare un nuovo pianeta da abitare sotto il progetto “SEEDS PLANT”.
So che può sembrare assurda,ma è la verità.
Il soggetto ha più di 130 anni di vita.

Eppure ha l’aspetto di un ventenne dall’aria un po’ idiota,che diventa matto per un piatto di ciambelle e corre dietro ogni sottana gli capiti a tiro e gli sia di gusto!.
Credo che., in questo modo cercasse solo di distrarsi per un po’ dai suoi dispiaceri. Cercava di dare una parvenza di vita normale ai suoi giorni, anche se dentro aveva un dolore tanto profondo,da non poter scorgere dove ne fosse la fine.
Era ferito nell’anima,e non soltanto nel corpo,che io stessa e la mia collega Thompson abbiamo constatato ricoperto da terribili squarci e cicatrici, segno che aveva sempre cercato di opporsi ai malvagi,anche a costo della sua stessa incolumità!.

Scoprii quando ormai era tardi, che suo fratello gemello, tale Knives Millions,aveva la malsana idea di sterminarci tutti assieme a questo pianeta,dove i nostri antenati trovarono asilo.
Per vendetta contro i maltrattamenti subiti da un membro del progetto “SEEDS PLANTS” da bambino, o per mera opera della sua mente chiaramente distorta e oscura sin dall’origine. Fatto stà che tormentò il soggetto sino al giorno in cui furono faccia a faccia.

Fu un giorno davvero terribile.

Sia il soggetto che il fratello per mezzo delle loro speciali pistole,potevano tramutare loro stessi in “Angel Arm”, armi letali che ricordo appartenute un tempo alla tecnologia perduta, che era stata propria anche del nostro pianeta Terra.
Ma il soggetto non voleva affatto utilizzare quel potere,perché sapeva benissimo che sarebbe stato causa della distruzione.
Il fratello lo obbligò comunque contro la sua volontà a tramutarsi nell’arma.
Il soggetto riuscì però a sottrarsi all’ultimo,e a spingere il colpo letale verso il cielo.
Il fratello allora tramutò entrambe le braccia in “Angel arm” per spazzare via sia il soggetto che la città a valle dove io e la mia collega ci trovavamo,ma con un fortunato colpo,il soggetto riuscì a strappare di mano la sua pistola al fratello che gliel’aveva precedentemente sottratta,e a farlo cedere.
Il soggetto anzi Vash, poteva benissimo uccidere la causa delle sue e delle nostre sofferenze, ma ricordando gli insegnamenti di chi l’aveva cresciuto,preferì salvare il fratello e riportarlo in città con sé.
In seguito Knives Millions ricostruita una navetta,lasciò il pianeta per mete ignote.

Ecco spiegata in verità la catastrofe di July City, e del perché Vash sia definito “tifone umanoide”.
Scoperto che in realtà non era Vash the Stampede la causa di tutto, ho ritenuto necessario chiudere il caso.
Così dopo il disastro della battaglia sopra  Terason City,ho avuto un ultimo contatto con lui.

Con la presente dichiaro,signor presidente, che il caso sul bandito Vash the Stampede,sia da ritenersi definitivamente chiuso.
Io e l’agente Thompson rientreremo quanto prima alla base!.

Cordiali saluti.

Agente Meryl Strife


Sospirò dopo aver letto per la decima volta il rapporto scritto velocemente a macchina quella mattina.
Restò a fissare la macchina da scrivere alcuni istanti con aria cupa. Lei in realtà non aveva mai saputo nulla, tutto quello che aveva appena scritto di lui,di suo fratello,da dove proveniva e molto altro,lei ne era sempre stata all’oscuro.
Non si sarebbe mai sognata di scoprire cose simili, e  non era certo stato lui a rivelargliele. Ma compiendo delle sue ricerche personali,ed incontrando persone che conoscevano bene Vash the Stampede ed il suo passato, ed in particolare, coloni scesi dopo anni a terra dai resti della nave madre Seeds,rimasta nascosta in cielo dallo stesso Vash, aveva appreso la vera verità su quello strano individuo dalla testa a punta.

“E’ un mostro” aveva pensato tra le lacrime la prima volta che apprese la verità.

Ma non mostro per l’assurda lunghezza della sua vita o la forza di cui disponeva. Lo riteneva un mostro,perché l’aveva sempre volutamente esclusa dalla sua esistenza personale.
Non c’era nulla di sbagliato in questo,in fondo lei che c’entrava? Non era altro che un semplice agente in missione per limitare i danni che causava in giro per le città,tutto qui.
Ma per lei no! Dopo un po’ di tempo non era tutto qui!!. Desiderava sinceramente poterlo conoscere ed aiutare, poterlo sostenere e confortare, dargli il suo sostegno, aiutarlo con la gente che ancora si rifiutava di scendere a terra ed iniziare a vivere per davvero. Aiutarlo a provare a pensare al suo futuro.
Ma tutto questo lui non gliel’aveva permesso, e lei ne aveva sofferto.
Quando era andato a combattere contro suo fratello, lei non sapeva ancora un granchè.
Lui aveva promesso che sarebbe ritornato per restare, ma..

-Ahhh! Non posso spedire al presidente un rapporto simili, accidenti!- si lagnò lasciando cadere il foglio sul tavolo

Andò a guardare il sole dell’ultimo pomeriggio che pigramente si dirigeva all’orizzonte,mentre il secondo lo seguiva lento.

-Ma che stò facendo- si disse amareggiata -…dovrei affrettarmi a tornare a casa, a tornare alla mia vita regolare di tutti i giorni..- e le vennero agli occhi della mente tutti i ricordi di ciò che di buffo,serio,tenero e drammatico aveva vissuto stando assiduamente accanto a Vash.

“E’ solo una missione” si ripeteva sempre

Lo ripeteva sempre a se stessa ed alla sua collega Milly,che invece nell’arco dell’ultimo periodo insisteva alludendo a ben altro!.

-Quell’idiota!- sibilò a denti stretti provando un improvviso moto di rabbia,che venne subito sostituito dalla tristezza.

Si, quell’idiota.

Quell’idiota dalla testa a punta che appariva tutto fuorché uno spietato demonio. E a lei dopo un po’, quell’idiota patentato aveva iniziato a piacere,a piacere davvero tanto, sempre di più!.

-Ma che sciocchezze! Ora basta!- scosse la testa e si allontanò dalla finestra

Andò all’armadio e gettò tutti i suoi vestiti sul letto,tirando fuori anche la sua valigia da viaggio. Aveva tutta l’intenzione di prepararsi e partire il prima possibile.
Le faceva troppo male restare in quel luogo, in quel luogo dove sapeva che c’era anche lui.
Non gli importava di lei, certo l’aveva trovata simpatica,ed amica degna di fiducia, ma era tutto lì.

-Perché gli idioti devono sempre figurare a tutti i costi come grandi eroi che alla fine delle avventure vissute se ne vanno solitari verso il tramonto?!!Dannato stupido,cretino!!!- gridò mentre cacciava sempre più freneticamente la roba in valigia.

Ma poi si fermò di scatto.

-Cosa stò facendo?- si domandò abbattuta sedendosi sul letto,gli occhi tremanti vicini al pianto che non tardò a rigarle il viso.

Si era semplicemente innamorata, tutto lì.

Ma sapeva che doveva andare, e che lui non si sarebbe certo fermato per aspettare lei!.
Si asciugò con una manica del vestito,e poi decise di andar a fare due passi per riprendersi da tutte le emozioni che le vorticavano nel cuore e nella mente.
Indossò un paio di jeans neri e i suoi soliti stivali bianchi con una maglietta a maniche lunghe bianca che le scopriva le spalle.
Si legò una cintura di pelle che le pendeva da un fianco alla quale attaccò due delle sue tante pistole che di solito teneva nascoste sotto il mantello.
Si guardò allo specchio.
I capelli le erano cresciuti un bel po’, e le arrivavano appena sulle spalle.
Li spazzolò velocemente e poi uscì dalla stanza e scese le scale della locanda dove si trovava.
Al bar d’ingresso,trovò Milly che beveva un’aranciata, mentre parlottava amabilmente coi bambini dell’oste.
Sorrise guardandola, era davvero una cara ragazza!.
Doveva aver sofferto molto la morte del reverendo Wolfwood. Tra i due stava nascendo qualcosa.

-Oh capo sei qui??^^- sorrise la ragazza agitando la mano

-Vado a fare due passi in paese..^^- cercò di sorridere meglio che poteva

Milly assunse subito un’espressione preoccupata:  –Stai poco bene capo?-

-Eh?-

-Forse..dovremmo aspettare ancora un po’ prima di comunicare alla centrale la fine della missione, e restare un po’ qui, no?-

-Basta così Milly! Sai che non possiamo! E’ tutto finito! Dobbiamo rientrare!- scosse il capo nervosa

-Ma capo..tu lo ami..- se ne uscì improvvisamente senza giri di parole.

Meryl divenne rossa come un pomodoro:  –NON DIRE CAVOLATE!!- gridò strizzando gli occhi e girando i tacchi diretta all’uscita –Ci vediamo a cena!!- sbraitò per poi andarsene.

-Mhh!- Milly aggrottò le sopracciglia per nulla contenta.

Odiava la testardaggine di Meryl,che spesso e volentieri non accettava le cose per come stavano davvero.

Si fece dare quindi la chiave della sua stanza e quando vi fu arrivata,si diresse a grandi passi al tavolo dove c’era la macchina da scrivere con tutta l’intenzione di comunicare lei stessa alla centrale, ma non quello che voleva Meryl.
Si sedette preparandosi a scrivere,ma notò un foglio scritto abbandonato lì vicino tra le altre scartoffie. Sgranò gli occhi e lo prese leggendolo velocemente.

-Oh, Meryl! - sospirò tristemente

Quello che lesse le fece cambiare idea.

Uscì dalla stanza di Meryl e ridiede la chiave all’oste,poi corse come un fulmine per strada tenendo il foglio stretto in una mano.
Aveva sentito il giorno prima da alcune persone,dire che un tizio biondo col cappotto rosso e la faccia da idiota aveva cacciato via due banditi da una fattoria.
Voleva trovarlo per farglielo leggere. Sperava che leggendolo, avrebbe almeno riflettuto un attimo prima di sparire per sempre come voleva fare.

**
Milly corse a destra e a sinistra,per tutte le locande o bar del paese,fino a trovarlo.
Era seduto al bancone,ubriaco,con una cravatta legata in testa che rideva come un deficiente stando a braccetto con alcuni uomini che ridevano assieme a lui. Gente buona insomma.

-Mister Vash!!- gridò

ma la musica alta e il volume delle risate sovrastavano la sua voce.

-Mister Vash!!- chiamò ancora

ma nessuno le badava..

Indispettita, abbandonò la soglia d’ingresso ed entrò dirigendosi verso il biondino con ampie falcate. Quando gli fu a pochi centimetri gli urlò con tutto il fiato che aveva in gola :

- INSOMMA MISTER VASH VOLETE ASCOLTARMIIIIII ?????!!!!!!!!!-

-AHHHH!!!!!- urlò lui con bocca larga e faccia idiota spaventato.

Quando la situazione si fu calmata, e Vash si riprese un po’ dalla sbronza,si sedettero ad un tavolo d’angolo.
Vash offrì a Milly una limonata,mentre lui si sorseggiava l’ennesimo bicchiere d’acqua fredda.

-Che sorpresa, Milly!! Non sapevo che anche voi foste finite in questa città!^^- cercò di fare l’allegro

Ma la ragazza non aveva nessuna voglia di scherzare:

-Mister Vash!! Avete davvero intenzione di ricostruire la vostra nave spaziale ed andarvene?!!- quasi urlò

-SSSTTT!!! Non gridare così forte, stupida!!- le mise una mano sulla bocca lui deformando la faccia

-Ehm..scusate..^//^-

-E poi si può sapere come fai a saperlo??-

-Lo so e basta! Voi avete un carattere peggiore di quello del capo, e se lei i problemi come questi li aggira, figuratevi voi cosa potete fare!. Per questo ho immaginato che volevate fuggire chissà dove nello spazio!-


-Eh eh eh…-gocciolina di Vash - Che fervida immaginazione che hai!^^. Comunque sì, conto di lasciare questo pianeta al più presto!- rispose facendosi serio d’un botto.

-Ma perché?! Adesso che è tutto finito e potreste vivere come una persona libera e normale, perché fuggire?!- si arrabbiò lei

-Non stò fuggendo, ma tutto quello che vedo mi evoca tristi ricordi, troppo dolore, non me la sento di continuare a stare qui!. E poi la gente ora sa bene o male chi sono, non credo mi accetterebbero, prova a capire..-

-NO!! Io non capisco!! Vedo solo un vigliacco che scappa!!- si alzò dalla sedia a pugni stretti

-Di che stai parlando?- Vash non si scompose

Milly tornò seduta.

-Mister Vash! Io posso capirvi, comprendo cosa è stata la vostra esistenza fino ad ora!. Ma adesso il passato è passato, non avete più bisogno di guardare indietro!. Potete cominciare a decidere voi stesso cosa fare della vostra vita!- le parole allettanti di Milly lo scossero un po’.

-Non posso..-

-Ma perché?!-

-Non posso farlo, perché lei..- si zittì guardando il vuoto

-Siete solo uno stupido egoista!!- e poggiò con energia il foglio aperto davanti a lui

-E questo cos’è?- si incuriosì prendendolo in mano

Gli occhi gli si illuminarono cominciando a tremare.
Lesse lentamente, assorto e concentrato su quelle parole, dove sapeva perfettamente che vi era nascosto ben più.
Milly lo fissò seria per tutto il tempo non abbassando mai lo sguardo.
Quand’ebbe finito di leggere,sospirò e si mise meglio a sedere rimettendo il foglio sul tavolo. Sorrise alla ragazza con tenerezza:

-Ti ringrazio, per avermelo mostrato..- disse

-Il capo, non lo spedirà alla base, ha deciso di lasciar perdere tutto,e di privarsi di meriti,onori o promozioni ottenute su di voi Mister Vash!-

-Dici davvero?- rise sommessamente lui

-SI! DICO DAVVERO!! Ed invece di stare qui a gozzovigliare, a fare l’idiota con le ballerine,e bere come una spugna, potreste invece avere la decenza di pensarci su due volte prima di lasciarla andare!!!- sbraitò scaldandosi

-Ehi!Ehi!Calmati ora!- gesticolò spaventato

Milly mandò giù d’un fiato ciò che restava della limonata.

-Ti manca Nicholas, eh?- gli scappò

Milly lo fulminò con lo sguardo facendolo pentire per ciò che aveva detto.

-Già! E proprio per non vedere la mia amica soffrire in modo peggiore sono venuta qui!!-

Ci fu silenzio per un po’.

-Ti ringrazio davvero Milly, ma adesso si stà facendo tardi, torna da lei..-

**
Meryl girovagò per il paese senza una meta precisa. Si lasciò guidare dalle sue gambe,mentre lo sguardo era perso sul terreno bruciato che in realtà nemmeno vedeva.
Fu presa di mezzo tra una rissa di due pistoleri,ma ne uscì sparando a destra e sinistra spaventandoli.
Quando i due soli furono tramontati entrambi era seduta sulla panchina di un parco dove giocavano dei bambini.
Alzò il capo al cielo dove si poteva vedere la prima stella della sera,mentre pian piano più la luce calava,più apparivano in cielo le tre lune.

“Ahhh! Ma cosa stò facendo! Mi comporto come una perfetta stupida! Cosa spero di ottenere continuando a rimuginare su ciò che è stato?” abbassò il capo al terreno “Non dovrei pretendere nulla, infondo, non è mai successo nulla tra noi, nulla di chè…” però le vennero alla mente i pochi teneri momenti e tremò.

-AHHH! AIUTO! VI PREGO AIUTATECI!!!- sentì gridare improvvisamente

L’urlo la fece scattare in piedi,e vide correre nella piazza una giovane e bella donna vestita lussuosamente da accompagnatrice che stringeva tra le braccia una graziosissima bimba di circa sei anni. Erano inseguite da un omaccione che pareva un gorilla,che brandiva una grossa pistola e sparava a vuoto per indurle a fermarsi.

“Possibile che non ci sia mai un attimo di pace?!” pensò Meryl

Si nascose alla vista del gorilla che ormai aveva raggiunto la donna che inciampata in un sasso era finita a terra.

-Ah!ah!ah! Finalmente ti ho raggiunta Hanna! Su, non fare tante storie e dammi la tua bambina!!-

-NOO!!! Non l’avrete mai!!!!-

-Avanti..NON FARE STORIE!!- l’uomo allungò una sudicia mano verso la bimba,ma la donna gli morse la mano.

-AHHHIO!! SHIFOSA PUTTANA!!!- 

>SKIAFF!!!

 L’omaccione schiaffeggiò la donna che cadde ancora più avanti stringendo sempre la figlia tra le braccia.

-Ed ora…- l’uomo stava per avventarsi ancora su di loro,ma Meryl uscita dal suo nascondiglio,puntò una delle sue pistole alla gola dell’uomo immobilizzandolo di sorpresa.

-E..e tu chi saresti??-

-Una che ti apre un buco in gola se non sparisci subito!!- gridò arrabbiatissima

-Eh…EH!EH!EH! Cosa pensi di fare con quella minuscola pistola?-

-Oh..basterà per farti saltare la lingua credimi!- gli occhi di Meryl non vacillavano e l’uomo iniziò a sudare freddo

-WAAAHH!!! MAMMA!!!!-

-NOO!!! LISA!!!!!-

-EH??- Meryl spostò l’attenzione dietro l’omaccione e vide che era sbucato dal nulla un suo complice che aveva preso la bambina e le puntava la pistola alla tempia,mentre la madre tremava di terrore in ginocchio.

-Getta la pistola, bambolina! Se non vuoi che faccia saltare il cervello alla piccola!- ridacchiò viscidamente il nuovo arrivato

-Sergh!! Era ora finalmente!!- lo salutò l’omaccione sentendosi salvo

-Wesley..si può sapere che stai combinando??Dovevi solo prendere la mocciosa alla madre!! Da dove sbuca quella donna adesso??- sbraitò

-Non lo so..si è messa improvvisamente di mezzo!!- borbottò Wesley

-Oh! Un’altra che vuole fare l’eroina della giustizia??AH!AH! Ormai sono rimasti in pochi quelli che si disturbano per le questioni della gente!- la canzonò Sergh

La mano di Meryl tremò di rabbia,ma rimase ferma,premendo di più la canna della pistola al collo di Wesley.

-Perché tormentate questa donna e sua figlia?!Che volete da loro??!!!-

-Oh, niente di così importante!. Ma sai..la cara Hanna qui, fa la ballerina nell’Hotel di lusso del nostro capo, e la notte intrattiene gli ospiti migliori. Solo che questa sgualdrina, teneva una figlia nascosta!! E alla prima occasione è fuggita per nascondersi in un altro paese,dimenticandosi di aver firmato un contratto col capo che la mette a suo pieno servizio!!Non è vero, cara Hanna?-

-QUEL CONTRATTO E’ FALSO!! MI AVETE COSTRETTA CON LA FORZA!!-

-STA’ ZITTA!!!- Sergh mollò un calcio in faccia alla donna stendendola a terra.

-Ora prenderemo questa mocciosa e ne faremo una perfetta accompagnatrice degna figlia di sua madre!. AH!AH!AH! A meno che Hanna ci ripensi e torni a lavorare dal capo! AH!AH!AH!AH!-

Meryl vide rosso per la rabbia che le cresceva, ed estrasse fulminea anche l’altra pistola premendole entrambe al collo di uno spaventato Wesley.

-A-aiuto Sergh, questa mi ammazza!-

-Lascia subito andare la bambina e sua madre!!Altrimenti, ammazzo il tuo amico senza complimenti!!-

-Uh!uh!uh! Non lo faresti davvero, non hai la faccia di una che ammazza, bambolina..-

-VOGLIAMO FARE UNA PROVA?!-

-ORA BASTA COI GIOCHETTI!!. Getta a terra le tue pistole..o ammazzo la mocciosa, NON SCHERZO!!!-

-Ugh..- le mani di Meryl tremavano di rabbia pura facendo emettere alle pistole che stringeva con tutta la sua forza un rumore metallico.

-Avanti bambolina, dammi retta!-

-Dannazione!!- balbettò Meryl lasciando cadere a terra le pistole

Appena libero,Wesley la catturò impossessandosi del suo cinturone e delle pistole.

-Molto bene, visto che hai voluto metterti di mezzo,verrai con noi dal capo bambolina!. ANDIAMO!!-

E con poca grazia,i due uomini portarono via anche Meryl.


Continua.
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Ciao a tutti!^_^

Ecco qui il primo capitolo aggiornato con la nuova grafica ed il nuovo carattere del testo!.
Per tutti quelli che iniziano ora a leggere questa ff, benvenuti amici! Che ne pensate di questa storia "alternativa" al finale originale dell'anime di TRIGUN?

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 3
*** Capitolo 02. Un salvatore imprevisto ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 2. Un salvatore imprevisto


Milly camminava lentamente tra la poca folla rimasta per strada, ormai era ora di cena,e si dirigeva con aria pensosa verso la locanda.
Era rimasta delusa dal dialogo avuto con Vash, perché sapeva che anche lui voleva bene a Meryl e non solo!.
Perché allora se tutto era finito, si ostinava a volersene andare per chissà quale angolo remoto dello spazio?!.

“Ha ragione il capo, Mister Vash è un idiota!!” sbuffò arrabbiata

Arrivata in locanda,salì per cambiarsi d’abito,ma prima voleva vedere Meryl. Aveva lasciato il foglio del rapporto a Vash, e Meryl sicuramente si sarebbe chiesta dove era sparito.
Milly mentre bussava alla porta, si preparava una qualche spiegazione, o magari era meglio fingere di non saperne nulla?.

>TOC!TOC! TOC!

-Capo…ci sei?- bussò diverse volte ma non ebbe risposta..

Provò a girare la maniglia della porta,ma si rese conto che era chiusa a chiave.
Scese veloce le scale ed andò dall’oste per sapere se l’avesse vista rientrare.

-No, mi dispiace! La tua amica dopo che è uscita questo pomeriggio non è ancora rientrata!-

-Ma che strano, non è da lei..- Milly uscì fermandosi sui gradini d’ingresso quando sentì degli uomini lì vicino dire:

-Ancora?Quel Mister Dollar è un uomo privo di scrupoli!!-

-Già! Far inseguire una delle sue conigliette minacciandone la figlia, solo perché voleva farla finita con quella vita e ricominciare lontano!-

-Poveretta, ma cosa gliene importerà?Una ragazza in meno o in più con tutti i soldi che ha!-

-Già..ma poi avete sentito?Pare che una giovane sia intervenuta dando del filo da torcere allo scagnozzo che inseguiva la donna!. Peccato che ne sia comparso un altro minacciando di uccidere la bambina..-

-E la ragazza?-

-B’è, cosa poteva fare? Si è arresa, e l’hanno presa portandola con loro!-

A Milly mancò un battito al cuore e si gettò tra gli uomini gridando agitata:

-Sapete chi era la ragazza??-

-EHI! E questa chi è??-

-Per favore, ditemi!! La ragazza che ha cercato di salvare la donna di cui parlate, chi era??-

-Ecco..non lo sappiamo! Non è di queste parti, ma sembra fosse di corporatura minuta, avesse i capelli lunghi circa sulle spalle neri, e portasse delle piccole ma precise pistole deringer ad una cintura e…-

A Milly quello bastò per capire che era Meryl la ragazza in questione!. Si defilò rapidamente in locanda cambiandosi e brandendo la sua potente mitragliatrice. Tornò dagli uomini spaventandoli un po’ chiedendo:

-Dove l’hanno portata??-

-E-e-ecco, ve-verso la parte sud della città, c’è il quartiere dei ricconi, e sorge L’Hotel Excelsor di Mister Rox Dollar. E’ lui che voleva catturare la ballerina che gli è scappata. Probabilmente avranno condotto anche la ragazza da lui!-

-Grazie mille!!!- gridò Milly correndo all’impazzata per strada.

-Ma chi era quella pazza??!- si domandarono

**

Corse a perdifiato,fino a raggiungere la periferia della città dove era stata non poco tempo prima, ed entrò come un ciclone nel bar trovando Vash ancora seduto allo stesso tavolo dove avevano parlato,che fissava il foglio scritto da Meryl posato sul tavolo con espressione persa.

-MISTER VASH!!!!!- gli gridò piombandogli davanti,facendogli prendere un colpo!.
Vash perse l’equilibrio e cadde all’indietro con la sedia:

-AHI, AHI! Milly?! Ma che ci fai ancora qui?! OHI! Che male sigh!!- piagnucolava

-Non c’è tempo Mister Vash!!! Meryl..!!-

Vash cambiò faccia in un secondo,notando che Milly portava in spalla la sua arma e accigliandosi chiese :  -Cos’è successo?-

+++++

-Capo! Abbiamo ripreso Hanna e la mocciosa!- gracchiarono Sergh e Wesley quando furono nell’ufficio del capo.

-Ottimo lavoro ragazzi!- Rox Dollar fece un ghigno malvagio

Hanna e la piccola Lisa si stringevano tremanti inginocchiate a terra.

-Hai fatto male a fuggire da me Hanna! Lo sai che ti ritengo importante!-

Hanna aveva lo sguardo terrorizzato.

-Si, come no! Perché ci guadagni sopra!!- sbottò Meryl legata ed in piedi in mezzo ai due ceffi.

-MMH??E questa donna chi sarebbe?-

-Non lo sappiamo capo..- si grattò la testa Wesley

-Si è messa di mezzo per proteggere la donna e la mocciosa. Non se la cava male!. Una bambolina che gioca a fare l’eroina..uh!uh!uh!- sghignazzò Sergh

-Oh, capisco..- Mr Dollar scrutò Meryl con attenzione

-E’ minuta, ma ha un corpo perfetto direi. Credo che una nuova ragazza nel gruppo non sarebbe male..-

-EH!EH!EH! Hai sempre ragione tu capo!- risero i due con sguardi famelici

-DICO SCHERZATE?!QUESTO E’ RAPIMENTO!IO SONO UN LIBERO CITTADINO!!- ringhiò Meryl dimenandosi

-Però! Hai fegato ragazza, posso conoscere il tuo nome?- arricciò i baffi lo spregevole uomo

-Non sono affari tuoi, fottuto bastardo!! Esigo di essere liberata immediatamente! E con me anche la donna e la figlia!!-

>POM!!

 Wesley le rifilò un pugno nello stomaco facendola finire in ginocchio a terra.

-Sei un vero peperino, sai cara?. Ragione che mi spinge a tenerti qui con noi!. E poi…a chi vuoi che importi se sparisci? Non credo ci sia qualcuno che si dispererà troppo per te..Eh..eh!eh!eh!-

Meryl alzò il viso a fatica digrignando i denti per la rabbia : –Maledetto…- sibilò

-Portatela via e chiudetela a chiave!. In quanto ad Hanna… Toglietele la bambina e datele un paio di frustate!. Così la prossima volta ci penserà bene prima di fuggire!-

+++++++

Meryl seduta su una vecchia panca di legno,guardava l’unica delle tre lune che riusciva ad intravedere dalla piccola finestrella della cella sotterranea dove l’avevano rinchiusa.
Abbassò il capo sospirando.

**..A chi vuoi che importi se sparisci?. Non credo ci sia qualcuno che si dispererà troppo per te..Eh..eh!eh!eh..**

-Pfff! Quel maledetto non ha tutti i torti!. Penso che l’unica a piangermi sarebbe Milly!- rise amaramente tra sé.

Non poteva farci nulla, tutte le sue ostinate intenzioni di allontanarsi da quell’uomo che la faceva star male,svanivano una ad una, non ci riusciva!.

“Che egoista!. Se amare significa permettere alla persona amata di essere libera di esser se stessa, io sono davvero una stupida egoista!!” pensò.

Si girò con sguardo accigliato alle sbarre della cella,dove di spalle c’era una guardia a controllarla. Più in là posate su un tavolo,c’erano le sue pistole ed il suo cinturone.

“Bene..adesso esco da qui!!” si disse decisa

-Mmhh..ahh..ah..aiuto..aiuto..- si mise a gemere fingendosi sofferente

-Eh?Che ti succede?- l’uomo di guardia si girò a guardarla

-Ahh…no…non mi sento bene..aiuto…- continuava la sua sceneggiata perfetta

-Accidenti!- l’uomo entrò nella cella andando a vedere,e quando fu a tiro,Meryl lo afferrò stringendogli le braccia attorno al collo con tutta la sua forza.

-grofh..- l’uomo non riusciva a muoversi o parlare

Meryl gli rubò la pistola puntandogliela alle tempie: -Dove sono Hanna e sua figlia??!! Rispondimi subito!- lo minacciò sibilando

-Ahh..Hanna..l’hanno portata in una cella qui vicino..per frustarla…il padrone voleva darle una lezione..- farfugliò l’uomo terrorizzato

-Maledetto bastardo!!!. E la bambina dov’è?! RISPONDI!!!!!!-

-La..la bambina è nelle stanze di Hanna sorvegliata da due uomini..non le hanno fatto niente..-

Meryl si ricordò di una cosa. Hanna era stata costretta con la forza, a fare quel mestiere umiliante!. Per cui, altre donne come lei dovevano essere prigioniere lì.

-E le altre donne, dove sono??-

-Tu-tutte hanno una stanza nello stesso corridoio dove si trova quella di Hanna!. E’ all’ultimo piano dell’Hotel, non puoi sbagliarti!!-

-Grazie mille, amico!- sogghignò Meryl premendo di più la canna della pistola alla testa dell’uomo.

-Aiuto! Non sparare!-

Ma Meryl, si limitò ad assestarli un colpo deciso al collo facendolo svenire. Gli portò via pistola e le chiavi chiudendolo dentro. Recuperò le sue armi,e poi corse a cercare Hanna.
La trovò infondo al corridoio con il vestito strappato sulla schiena, e terribili segni di frustate ancora fresche.
Meryl entrò di corsa cercando di svegliarla.

-Signora! Signora si svegli subito!!- la scrollò

-Uhm…chi sei?Oh..ma tu…- Hanna aprì gli occhi a fatica

-Presto, non c’è tempo!. Andiamo a prendere Lisa e liberiamo le altre! Vi aiuterò io!-

-Cosa?! Sei pazza?! Non è così facile!. Dollar ti ammazzerà senza pietà!. Scappa via subito!-

-Ma cosa dite? Non eravate stanca di vivere così?-

-No…è meglio se resto..non posso rischiare un’altra volta la vita della mia bambina..-

-E preferite farvi trattare come un animale da soma?!!!- gridò Meryl

Hanna sgranò gli occhi guardandola.

-Se non fuggite..per vostra figlia sarà il vostro stesso triste destino!. E’ davvero questo che volete?!-

-No..no!!-

-Allora venite!Andiamo!!-

+++++

Evitando con furbizia le guardie,Meryl ed Hanna raggiunsero Lisa attraverso un passaggio nel muro che non conosceva nessuno.

-Mammina!!!- gridò Lisa felice quando la vide

-Oh, tesoro mio!!- pianse Hanna stringendola forte

Meryl sorrise soddisfatta:

-Su, dobbiamo andarcene ora!. Hanna, attraverso questo passaggio posso raggiungere le tue compagne?-

-Certo! Lo realizzammo proprio per nasconderci dalle furie di Dollar e per poterci vedere liberamente!-

-Perfetto!Andiamo!-

Radunate le altre donne, Meryl le guidò silenziosamente per i corridoi dell’Hotel. Cercava di raggiungere l’ascensore ma:

-Mossa azzardata..bambolina..- una pistola le venne puntata alle spalle,mentre le donne gridavano nascondendosi.

Meryl si girò di scatto sparando qualche colpo con la pistola sottratta alla guardia,ma quando i colpi finirono si trovò in difficoltà.
Allora estrasse le sue armi,ma messa al muro le venne puntata la pistola in fronte da Sergh,mentre Wesley minacciava le donne.

-Sei stata in gamba, davvero!. Ma hai esagerato!. Adesso ti spedirò all’inferno bambolina..-

-Grrr…maledizione!!- ringhiò Meryl, e le venne alla mente Vash.

Strizzò gli occhi rabbiosamente.

”Perché mi devo ricordare di lui, adesso!!Non posso farci sempre affidamento!!E poi..non sa nemmeno che sono qui…Come potrebbe..!!!”

>KAAABOOOM

Il muro dietro di loro esplose e comparve Milly che imbracciava la sua mitragliatrice fumante.

-Mi-MILLY?!!- si stupì Meryl

-Appena in tempo, vero capo?^^- sorrise la ragazza concentrandosi poi su Wesley

-Ehi tu, grassone! La mamma non ti ha insegnato che le donne..NON SI TOCCANO NEMMENO CON UN FIORE?!!!- e iniziò a sparare a raffica facendo diventare Wesley bianco come un lenzuolo per la fifa.

Nel buio di quella voragine apparve la sagoma alta di qualcuno.
Meryl sgranò gli occhi, e sentì il cuore accelerare furiosamente i battiti.

-No…non è possibile..-

Non poteva credere che…


Continua…




___________________________________________________________________________

Rieccomi qui col secondo capitolo!^_^
Che ne pensate? Le cose per Meryl sembrano mettersi davvero male!. Chissà cosa succederà, ora che Milly è corsa in suo aiuto!!^_^
Alla prossima, gente! E grazie a tutti voi! Sia chi legge solamente, che chi recensisce!^^

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 4
*** Capitolo 03. Remember ***


Documento senza titolo

Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 03. Remember

Mentre l’ultimo sole moriva all’orizzonte..Una pistola d’argento risplendeva colpita dai suoi ultimi raggi..
In piedi col cappotto rosso svolazzante c’era un uomo sconvolto…

Legato Bluesummers steso a terra morto..

Alla fine ci era riuscito..aveva sgominato la Gung-oh-gungs che il malvagio fratello gli aveva spedito contro..ma a quale prezzo?.
Legato gli aveva chiesto di ucciderlo..era quasi un’imposizione..e lui quasi ipnotizzato dalla voce del nemico aveva premuto il grilletto..

Aveva ucciso..

Aveva ucciso…

Aveva ucciso..

Non aveva mantenuto la parola..

Non aveva mantenuto la parola..

Non aveva mantenuto la parola..

>YAHHHHHYAHHHYAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Lanciò un terribile urlo di dolore..Sentiva il cuore scoppiare e la mente farsi a pezzi..
Un unico pensiero nella testa continuava a rimbombargli prostrandolo in ginocchio..

Aveva ucciso e non aveva mantenuto la parola data a lei…a Rem..

Annientato e completamente privo di energie,fu trovato svenuto in quello stato pietoso,da Meryl e Milly che erano riuscite a liberarsi..L’avevano inseguito per aiutarlo,ma erano state catturate da Legato che le aveva usate per minacciare Vash e costringerlo ad uccidere..e ci era purtroppo riuscito..

Lo portarono via da quel posto,in una lontana e sperduta,ma tranquilla cittadina..
Milly occupava il tempo lavorando come minatore alla lavorazione di un pozzo,questo la aiutava a non pensare troppo e le permetteva un po’ di colmare il vuoto lasciato da Nicholas..
E intanto Meryl lavorava in un bar come cameriera e si occupava di Vash.

Erano già passati dieci giorni,ed in quel tempo lui era rimasto incosciente,mentre Meryl l’aveva lavato,gli aveva curato e bendato regolarmente le ferite,e gli aveva fatto ingurgitare acqua..
Alla fine preda degli incubi di quello che era successo con Legato e a Nicholas,si svegliò di soprassalto sconvolto..

-Dove..sono..- farfugliò guardando davanti a sé un lavandino e più in là una cucina con una pentola che stava bollendo..
Cercò di alzarsi,ma si bloccò quando sentì delle voci dietro la porta..riconobbe quella di una ragazza…Quella voce gli ricordava qualcuno ma faticava a capire chi..Subito dopo la ragazza entrò nella stanza..Si fissarono alcuni secondi,poi Meryl gli sorrise dolcemente..

-Ehilà!Finalmente ti sei svegliato!^^-

la guardò ancora un po’ frastornato..

-Tu..chi sei?-

-Vash…non mi riconosci?-

-No..io..io..argh!!!- si mise a sedere sul letto prendendosi poi la testa tra le mani sentendo dolore

la ragazza gli fu subito accanto prendendogli le mani…

-Stà calmo…tranquillo..và tutto bene Vash..- lo tranquillizzò con dolcezza

-Io..io non ricordo più niente…- si disperò lui

-Non preoccuparti!Poco per volta..ricorderai..- gli sorrise “Anche se vorrei risparmiarti alcuni ricordi!”

Passarono altri giorni..e Meryl stava tutto il tempo accanto a Vash che poco a poco si era ricordato di lei e Milly ed anche di Wolfwood e tutte le persone incontrate sul suo cammino..Ricordò anche di Rem e Knives…di quello che doveva fare per fermarlo dal folle progetto di distruggere gli umani..ma c’era ancora qualcosa..qualcosa che la sua mente si rifiutava di ricordare..
Intanto si sentiva sempre più a suo agio con Meryl..e a volte vedeva in lei qualcosa di Rem..Non si sarebbe mai aspettato un lato così calmo e dolce da parte della seria e ligia “Deringer Meryl”…

-Senti Meryl…c’è ancora qualcosa che non ricordo..ma sento che è qualcosa di strano..non so…-

Meryl ebbe un sussulto a quelle parole.. –Non devi sforzarti troppo..-

-No no ascolta..A volte in sogno..vedo un cappotto rosso svolazzare al vento..e la mano di qualcuno che impugna una pistola d’argento..Poi il viso di un uomo strano dagli occhi ambrati..non so chi sia…poi sento il rumore di uno sparo..e mi sveglio di colpo..-

Meryl si sedette sul bordo del letto accanto a lui poggiandogli una mano sulla sua artificiale… -Quel sogno ti fa paura?-

-Io..non so…sento che non dovrei pensarci però..-

-Potresti ricordare qualcosa di brutto..-

-…- Vash si oscurò

-Adesso non pensarci!Vado a prepararti una zuppa calda va bene?^^-

-Si…grazie..-

ma mentre Meryl era via,Vash continuava a tormentarsi l’animo pensando al sogno..

Anche dopo mangiato,mentre Meryl gli cambiava le bende non smise di pensare,e di rivedere le immagini del sogno nella mente..

“Quella pistola..il viso di quell’uomo..cosa vuol dire?”

laaa la la la la lala laaaaa… sentì nella testa il dolce canto di una donna e sgranò gli occhi

**Vash..*** fu un secondo ma vide il suo volto e ne sentì la voce e riconobbe Rem..

poi rivide tutto chiaramente…ed emise un rantolo di dolore

-Cosa ti succede Vash?- si preoccupò Meryl vedendolo tremare

-Va…ah!- le tremarono gli occhi quando lo vide scoppiare in un pianto disperato come un bambino…

-Ora ho capito…quell’uomo dal mantello rosso e la pistola d’argento ero io…e l’altro..Legato..mandato da mio fratello per uccidermi…ed io…IO!!!!!-

-Vash..-

-IO L’HO UCCISO!!! Io non ho saputo mantenere la promessa che feci a Rem!! L’ho tradita..non ho mantenuto la parola!!!!!-

***Ricorda Vash..nessuno di noi ha il diritto di decidere della vita altrui!Non siamo noi a dover giudicare…possiamo difenderci..ma non dobbiamo uccidere!***

-Aahhh!!!Waahh!! Ahhh!!!- piangeva

-Vash! Vash!- Meryl soffriva nel vederlo in quello stato

Più tardi Vash si addormentò,e Meryl affranta lo lasciò alcuni minuti per parlare a Milly venuta a vedere come stava..

-Oggi è meglio se non vai a trovarlo Milly..Vash non è stato bene…-

-Cosa gli è successo?-

-Ha ricordato tutto quello che è successo…-

-Tutto quanto?-

-Si…-

-Oh…-

-Prima o poi doveva succedere…Non mi sarei aspettata un Vash così sensibile ed indifeso..sembra che l’aver ucciso Legato l’abbia profondamente traumatizzato!-

-Ma ricordi capo..che mister Vash non ha mai ucciso i suoi nemici?Li ha sempre e solo feriti…-

-Già…pare che la donna che lo crebbe…gli insegnò le cose buone..ed in particolare a non uccidere mai!-

-Spero solo che domani mister Vash stia meglio!-

-Lo spero anch’io Milly..-

Quella tarda sera,Meryl passò dalla stanza di Vash per vedere come stava,ma non lo trovò nel suo letto..

-Vash?!- notò che pantaloni,scarpe e camicia erano spariti

-Dove può essere andato??- ed uscì di corsa dalla casa

Si guardò un po’ intorno,e poi lo notò sull’altura vicina di una piccola montagna sopra la città..

Vash ci era andato a vedere il tramonto,ed era rimasto lì tutto il tempo a scrutare il cielo,fino al comparire di un’immensa distesa di stelle…

“Io ho ucciso una persona…Rem….non ho saputo mantenere la parola! E adesso…non so più che fare…”

Guardò verso il buio orizzonte..poi preso dalla malinconia iniziò a cantare la canzone di Rem..

-Solo…nella notte più profonda..
nel paese più sperduto come un sasso nel deserto…-

-Sol..- ma improvvisamente udì dei lievi passi ed una voce dolce sovrapporsi alla sua e cantare soavemente il seguito di quella canzone..

-Solo…ma una notte un altro sasso..
Viene a prenderti per mano…ed insieme…danzerete..-

Si guardarono..Vash era stupito..nello scoprire che anche Meryl conoscesse quella vecchia canzone..
Meryl sorrise e gli si sedette accanto..

Vash si voltò a guardarla..Meryl teneva gli occhi rivolti al cielo e sorrideva.. –E’ uno spettacolo bellissimo!C’è un cielo magnifico stasera..- disse –Sai..raramente a casa mia..potevo fermarmi ad ammirare quello che mi circondava..-

-Soffrivi?- disse Vash e Meryl si stupì

non le chiese perché o come mai..

-Vivevo…Ma mi accorgo adesso che vivo più ora stando qui ad inseguirti in mille situazioni assurde,piuttosto che là dove avevo tutto il giorno il sedere incollato ad una sedia!^^-

-Pfff…Ah!ah!ah!^^- risero

-Senti Vash...-

-Uhm?-

-Lo sò...che quello che hai appena ricordato ti fà soffrire...- sospirò

-….-

-Ma tu non l’hai fatto con l’intenzione di uccidere vero?-

-Eh?- le sue parole lo stupirono

-Non l’hai fatto con quell’idea?-

-N..no…-

Meryl sorrise dolcemente –Allora…puoi sempre rimediare al tuo errore continuando per la tua strada,seguendo ciò in cui credi!Non hai tradito la fiducia della persona che ti ha insegnato credimi!Anzi! Sono sicura che ora se ti vedesse..sarebbe orgogliosa di te!^_^-

Vash rimase colpito dalle parole di Meryl, iniziando a vederla sotto un’altra luce..

-Devi finire ciò per cui hai camminato tanto fino ad oggi Vash! E devi farlo principalmente per te! E poi devi tornare! Devi tornare e iniziare a guardare al futuro! Sai..io credo fermamente..che il biglietto per il nostro futuro è sempre bianco…e che noi possiamo riempirlo di tanti colori…^^-

laaaa la lalalalalalala laaaaa sentì ancora la voce di Rem…

ma lei non era Rem…………

lei era Meryl…..!!!

Restarono a guardare le stelle ancora un po’..

-Si potrebbe…- iniziò lei

-Mh?- si incuriosì lui

-Si potrebbe restare qui questa notte..sì insomma..sotto questo cielo così bello..-

-Si…-

-Eh?-

-Mi farebbe davvero felice…-

sorrisero entrambi e rimasero a guardare le stelle..

****
Il giorno seguente,mentre Milly era alle prese col pozzo..Meryl usciva dall’ufficio delle poste tenendo in mano un foglio sospirando.
Aveva ricevuto notizie dal presidente della compagnia Bernardelli,il quale chiedeva loro un rientro temporaneo per una riunione sul caso del “tifone umanoide”. Nella grande città non sapevano ancora che presto il caso sarebbe stato chiuso..
Perché era convinta che Vash si sarebbe ripreso e sarebbe andato a sconfiggere il nemico malvagio…
Però..così facendo sarebbe tutto finito…Avrebbe potuto non rivederlo mai più!.

Sospirando si diresse al bar per la sua giornata di lavoro..

-Scusate il ritardo!Ma ieri sera ho fatto un po’ tardi e..-

-Capo!!!-

ma alzando gli occhi vide Milly circondata dai minatori e altra gente..

-Eh?-

-Capo..il signor Vash..-

-!!!!- Meryl si allarmò

-Che stà succedendo?!-

-Ci avete ingannati!Ci siamo fatti giocare come marmocchi!!!- gridò un minatore

-Ma che state dicendo?!- Meryl cercò di capire

-Perché non ci avete detto che quello che è con voi è il terribile Vash the Stampede?!- gridò un altro

-Calmatevi vi prego..permetteteci di spiegare..-

-Non c’è nulla da spiegare!!- gridò un altro

-Sentite signorina…noi semplicemente non abbiamo voglia di morire!Ora prendete le vostre cose ed andatevene!In questo modo nessuno si farà male!- disse il gentile vecchietto che quando erano arrivate in città le aveva aiutate

-Che state dicendo?-

-Ah su questo non ci scommetterei!- disse un minatore con ghigno cattivo

-Taci stupido!!- lo ammonì il vecchio

-Ma che state dicendo?Dov’è Vash adesso?!- Meryl iniziò a sentirsi male e da fuori udì diversi camion correre per strada all’impazzata..

Meryl andò alla finestra e lo vide..attaccato con una corda ad uno dei camion che veniva trascinato per strada ad alta velocità..

-OH MIO DIO VASH!!!!- gridò terrorizzata

-Ti ucciderò..ti ucciderò maledetto!!Giuro che ti ucciderò con queste mani!!- disse il conducente del camion che trascinava Vash..

Alla fine si fermarono,e l’uomo estrasse la pistola,mentre altri due commentavano non convinti che quello fosse il vero tifone umanoide..

-Allora maledetto! Hai provato almeno un po’ del dolore delle tue vittime EH??!!-

-Ma siamo sicuri che sia il vero Vash the Stampede?-

-Io lo ritenevo più coriaceo..questo mi sembra troppo smidollato..-

-Cof cof! No..- tossì Vash mettendosi faticosamente seduto guardando il terreno

-Sono io..sono il vero Vash the Stampede…e come avete detto voi..sono solo un assassino..-

>POW!! L’uomo che l’aveva trascinato col camion gli tirò un pugno facendolo volare all’indietro..

-E osi pure vantartene?!!!- gridò

Vash steso a terra guardava nel vuoto..

>BANG! BANG! BANG! L’uomo sparò senza pietà su Vash,ma fortunatamente i colpi lo sfiorarono

-E’ giunta l’ora di pagare per i tuoi crimini!!!!-

I colpi fortunatamente non sfiorarono Vash…

-Ti concedo di pregare maledetto!!-

>BANG BANG BANG!!!

-Ti stò concedendo la possibilità di morire come un essere umano!Avanti PREGA MALEDETTO PREGAAA!!!!!-

si era radunata della folla e tra questa spuntò Meryl che disperata corse a difendere Vash..

-NO VI PREGO FERMATEVI!!-

-E tu cosa c’entri perché difendi quest’assassino?-

-Vi prego..non è quello che pensate!Quest’uomo ha passato tutta la sua vita a combattere per difenderci..vi prego dovete credermi!!!-

-STA’ ZITTA!!! Come puoi pensare che io creda alle tue parole?!SPIEGAMELO!!!- gridò l’uomo impazzito di dolore dopo aver spintonato Meryl a terra

-….- Meryl non sapeva replicare

-Allora chi sarebbe stato a provocare tutti quei disastri eh?!!!!-

Vash teneva il capo chino non riuscendo ad alzare lo sguardo..

-Spiegami perché…spiegami il motivo…IL MOTIVO PER CUI IL MIO STEPEHN E’ DOVUTO MORIRE IN MODO COSI’ ATROCE!!!!!!-

Vash si sentiva schiacciato da quelle parole..

-Rispondimi….RISPONDIMI!!!!!- gridava l’uomo disperato

Meryl sentendo un’energia nuova dentro di sé..si alzò decisa..Adesso sapeva cosa fare. Sentiva cosa era giusto dire. Non poteva permettere che facessero ancora del male a Vash!!.

-Ebbene..io ho viaggiato per mesi accanto a quest’uomo..e ho avuto modo di osservarlo attentamente..Certo è uno che non sa stare lontano dai guai..ma come uomo merita il vostro rispetto!..-

>BANG!! L’uomo sparò vicinissimo a Meryl che però non si mosse di un passo..

-Non dire sciocchezze!!Abbiamo tutte le ragioni per volerlo vedere chiuso in una bara!!.Per colpa sua abbiamo perso la nostra casa,le nostre famiglie i nostri amici!!Per questi motivi CI SIAMO GUADAGNATI IL DIRITTO DI UCCIDERLO!! gridò l’uomo vicino alle lacrime

ci fu del silenzio…

Meryl aprì gli occhi e guardò dritto in quelli di quel povero uomo disperato. Non aveva più alcun dubbio…Il cuore le diceva cosa dire…

-Vi sbagliate..perchè nessuno di noi ha il diritto di togliere la vita agli altri..Nessuno..non importa chi sia..nessuno può arrogarsi un tale diritto!..-

-Ghh..- l’uomo iniziò a sudare e a sentirsi vulnerabile alle sue parole

-Perché tutti…tutti noi…abbiamo un futuro che ci attende!-

-Oh..- Vash alzò il capo guardando Meryl con occhi sgranati per lo stupore..e vide l’immagine di Rem sovrapporsi alla ragazza…

-Rem…- ma poi vide chiaramente che era Meryl e non Rem..

-Riuscite a capirlo?- disse ancora Meryl dolcemente sorridendo e allargando le braccia verso l’uomo che le puntava la pistola contro..

-Non ti avvicinare!Ti ho detto di non avvicinarti!!!-

Meryl ignorando le sue minacce avanzava decisa verso di lui..

-Basta..basta con tutto questo odio!- e ancora sorrideva dolcemente

-Perché?!Perchè stai facendo una cosa simile?!- ora la pistola all’uomo tremava

-Se non fermiamo l’odio,se non vinciamo i rancori continueremo a soffrire senza via d’uscita!. E allora ascoltate il vostro cuore…se lo farete…lui vi dirà..che gli uomini non sono nati per uccidere…ma per amare!!-

Vash era abbagliato da Meryl così come tutti gli altri..Meryl toccò la pistola dell’uomo che piangendo alla fine l’abbassò…

E tutto finì…

Avevano capito e lasciato Vash libero…era il tramonto ed erano rimasti solo loro tre dove poco prima Meryl aveva mostrato il suo cuore ed i suoi pensieri a tutti…

Vash se ne stava seduto per terra ancora abbagliato da quelle parole e disse..

-Certo che voi due..ne fate di cose pericolose..-

-Mpf!Non sei certo tu quello che ci può venirci a dire qualcosa sai?- sbuffò ridendo Meryl

-Già…infondo questa è la vita che da sempre avete scelto mister Vash…Ed è sicuramente quella che avrebbe continuato a percorrere anche lui..- Milly pensò a Nicholas

Vash sorrise e ci pensò un pò…-Certo Milly lo credo anch’io!- disse

poi sorridendo felice si rivolse alle due e disse..

-Ed è sicuramente la maniera più giusta!!- e si alzò correndo da Meryl abbracciandola forte

-Ihhh…Ma si può sapere che diavolo ti prende adesso???O//O- Meryl era imbarazzatissima

Vash la stava stingendo carico d’amore e di gratitudine..e Meryl sentì quei sentimenti sorridendo…anche Vash sorrideva e pensava…

“Ognuno di noi è diverso e la pensa in modo diverso..Se commettiamo un errore..basta ammetterlo e camminare sulla giusta strada per correggerlo! E se ci voltiamo in quella direzione vedremo il futuro! Ma questa è una cosa che possiamo capire solo da soli..ed ora io l’ho capito….Rem!”

-Ehi Vash…hai intenzione di restarmi appiccicato ancora per molto??- Meryl era al culmine dell’imbarazzo e Vash tornato in sé ne approfittò per fare di nuovo l’idiota e con una facciona assurda con grossi lacrimoni che è tutto un programma disse gridando..

-AH!AHAH!Che emozione la mia Meryl!AH!AH!AH!- e prese a farla volteggiare in aria

-Ahhhh!!Ma che ti prede..sei impazzito??Mettimi subito giù!!!-

Milly non credeva ai suoi occhi…

-AH!AH!AH!- continuava a ridere strusciando la guancia su quella di Meryl che non resistendo più a quella sceneggiata…

>POK!!!! Rifilò un pugno in testa a Vash facendolo crollare per terra

-Ma io sono feriiitooo….- si lagnò lo scemo…

°°°°°
Il giorno dopo Vash si alzò..e si mise davanti al lavandino a farsi la barba e drizzarsi i capelli…
Poi indossò di nuovo il cappotto rosso che Meryl gli aveva aggiustato..

-Il colore del geranio rosso che piaceva tanto a Rem che significa…determinazione!!-

poi guardò la pistola d’argento sul tavolo e ricordò con rabbia le parole di Knives..

“Questa è per te…l’ho costruita io!”

la prese e la mise nel fodero..poi dopo aver infilato gli occhiali,uscì con passo deciso..Meryl era appoggiata al muro della casa..

-E così..te ne vai di nuovo?-

-Si..devo andare…come hai detto tu c’è ancora qualcosa che devo finire…Adesso non c’è più motivo per cui tu ti preoccupi per me!-

-Mh…-

-…-

si sarebbero voluti dire ben altro…

-La persona che devi raggiungere…è tuo fratello Knives?-

-Si…credo che lo raggiungerò solo in tarda mattinata…dovrò attraversare parte del deserto…-

-Come fai a saperlo?-

-Lo so…perché lo sento..Lui sa che sono pronto e vuole farsi trovare..-

Meryl lo guardò interrogativa..Vash durante il tempo passato a riprendersi,le aveva vagamente raccontato che era stato cresciuto da una donna buona che gli aveva insegnato le cose giuste,e che aveva un fratello dall’animo oscuro..Ma erano frettolose spiegazioni frammentarie..Meryl si ripromise che avrebbe cercato di saperne di più..

-Eh..eh! So che è una cosa un po’ difficile da spiegare!^^-

Meryl si staccò dal muro andandogli davanti dicendo decisa..

-Ricorda che io ti credo!Non hai bisogno di giustificarti!-

Vash era un po’ commosso..- Meryl..-

Vash la prese a sé abbracciandola forte..Era una ragazza meravigliosa quella che aveva davanti,e per la prima volta,sentiva che aveva qualcuno che l’avrebbe aspettato..qualcuno che voleva solo il suo bene…qualcuno che credeva in lui incondizionatamente..qualcuno che poteva diventare la sua casa…
Meryl si strinse forte a lui senza più remore alcuno..Non le importava se la gente la vedeva con lui a quel modo..anzi..voleva ben che tutti sapessero..che colui che consideravano un mostro…era tutt’altro!.

Sciolsero un po’ a malincuore l’abbraccio… -Tornerò!- le sorrise

-E io sarò qui…- sorrise lei

Vash si avviò,ma prima che potesse allontanarsi troppo,Milly lo raggiunse di corsa,con in braccio la croce di Nicholas…

-Mister Vaaaassshhh!!! Aspettate!!!-

-Eh?Milly?-

-Prendete questa con voi…^^- gli porse l’arma

-Ma io..non posso accettare…è tutto ciò che ti rimane di lui..-

-Non preoccupatevi!Voglio che la portiate con voi!E poi..sono certa che Nicholas avrebbe voluto così!^^-

-Sei sicura?-

-Certo!^^-

Vash la prese in mano.. –Mh..è proprio pesante eh?-

-Eh!eh!Certo!E’ pesante perché è ricolma d’amore ricordate!!-

-Grazie Milly!-

-Di nulla!Ma tornate tutto intero mi raccomando! Qui ci sarà qualcuno ad aspettarvi..^^-

-Certo…lo so!^^-

ed infine si diresse nel deserto salutando le due ragazze con la mano…

le due lo salutarono con foga..ma Meryl si fermò scoppiando a piangere..

-Che stupida io..io alla fine..non gli ho detto niente!-

-Coraggio capo!Glielo dirai quando tornerà!Con tutto il cuore!^^-

la scosse Milly fiduciosa..

******
Per tutto il tempo della sua assenza,Meryl rimase in trepidazione..Continuava a pregare per il suo ritorno,e lo difendeva dalla gente del paese che ancora lo credeva il vero responsabile di tutte le disgrazie successe in quegli ultimi anni.
Le lontane esplosioni che vide con tutti gli altri poi la fecero morire di paura..sapeva che era lui e la persona che stava combattendo..Lui si stava battendo per fermare qualcuno di veramente pericoloso..

Vash alla fine tornò..ed in spalla aveva un uomo ferito..Quando lo vide arrivare sorridente,lo raggiunse aiutandolo.
Seppe da lui stesso che era suo fratello..e che era lui il tale Knives che gli aveva nominato..il nemico che doveva sconfiggere..Ma l’aveva risparmiato per rimediare all’errore commesso con Legato,e perché voleva che il fratello scontasse da solo le sue colpe.
Knives venne curato dallo stesso Vash..mentre Meryl pensava a preparargli regolarmente da mangiare..
Una sera che stava portando ai due la cena,sentì dei loro discorsi e rimase accanto alla porta semi aperta ad ascoltare..

-E così hai deciso di restare qui su questo pianeta?- era la voce di Knives

-Già…voglio iniziare a vivere come una persona qualsiasi..-

-Carina..la ragazza che stà con te…è la tua donna per caso?-

Meryl arrossì e capì che anche Vash era in imbarazzo sentendolo borbottare..

-Non è la mia…la mia donna..pe..però ci tengo a lei….-

-Mh…mh!mh!mh!Stai davvero cercando di vivere qui allora..non stavi scherzando..- ridacchiò Knives,ma non erano risa di scherno..era serio…

-Io me ne andrò da questo pianeta…qui non posso restare..Avresti fatto meglio ad uccidermi Vash..non basterà la mia lunga vita a scontare la mia pena..-

-Tutti abbiamo diritto ad avere un’altra possibilità…-

-Il tuo buonismo…è assurdo..- sospirò Knives

-Sei libero di scegliere cosa meglio fare..io non ti fermerò..- sorrise Vash

-Lasciandomi in vita seguendo i tuoi ideali..hai dimostrato di aver ragione su di me su tutto…hai vinto tu Vash…-

silenzio per alcuni istanti…

-Ma sei sicuro di voler vivere qui?-

-Eh?-

-Quella ragazza..sa di te?Del tuo passato…insomma..di tutto..lo sa?-

-No..-

-Tsk!Allora…sei un bell’ipocrita sai?Avresti dovuto parlargliene…-

-Volevo proteggerla da questioni pericolose..-

-Non tutto il tuo passato era pericoloso! Non è che non hai avuto il coraggio di menzionarle certe cose..eh?-

-Smettila Knives…-

-La tua età…la tua provenienza..il perché della tua lotta…i resti dello Seeds…-

-BASTA!!-

altro silenzio….

-D’accordo Vash…Parto domani all’alba..Ma voglio dirti ancora una cosa…-

-….-

-Se scegli di restare..e vivere tra la gente comune..sai benissimo che non potrai mai farlo…La nostra vita rispetto a quella di una persona comune è diversa e lunghissima…Non potrai stare accanto a quella ragazza come desideri..e non potrai fermarti troppo a lungo in nessun posto…alla fine dovrai isolarti perché nessuno capisca il tuo segreto…Allora…cosa rispondi?Pensi sia saggio per te restare qui?La vita degli altri ti passerà davanti agli occhi..mentre tu resterai sempre uguale..gli altri intorno a te moriranno uno ad uno..anche le persone che ami…-

-….- Vash sgranò gli occhi sconvolto non dicendo una parola..

Knives aveva ragione….

“Ma che significa tutto questo?Non capisco cosa stanno dicendo!” si chiese Meryl spaventata da quei discorsi assurdi..

I giorni seguenti,dopo la partenza di Knives,cercò persone che conoscessero bene Vash e le sue ricerche la portarono a scoprire la terribile realtà…

Lei….non sarebbe mai potuta stare accanto a Vash…

*********
Lo raggiunse nella stanza della casa che ancora occupavano anche dopo la partenza di Knives..
Vash la guardò non capendo la sua agitazione,non si era accorto che nei giorni passati si era assentata per indagare su di lui..

-Che ti succede Meryl?^^- le sorrise ignaro

-….- nessuna risposta

-Meryl?- provò ad avvicinarsi,ma con uno spintone lei lo allontanò

-Tu….- alzò il capo -….TU!!!!-

La lite tra loro fu violenta…

-Avresti potuto fidarti di me…Avresti potuto parlarmene…Perché…PERCHE’?!!!- fu tutto ciò che dopo tanto litigare Meryl gridò senza che Vash potè ribattere…

-Perdonami…-

Da quel giorno..in cui i due credevano entrambi di aver finalmente trovato un po’ di felicità..si aprì una nuova distanza..
Vash sparì senza lasciar traccia alcuna,e Meryl senza dire una parola si mise a girovagare di città in città per mesi seguita sempre da Milly…
Così senza saperlo i tre erano finiti per uno strano gioco del destino a trovarsi nella stessa città……….

Continua….



 


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 04. Di nuovo davanti ai miei occhi ***


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Capitolo 04. Di nuovo davanti ai miei occhi

 

“Non è possibile….” pensò sconvolta

Dalla voragine nel muro comparve tra il polverone che si era alzato,la sagoma di qualcuno..I suoi passi lenti sempre più vicini,facevano balzare furiosamente il cuore in petto alla ragazza..
Quando il fumo si fu diradato e potè vedere chiaramente chi fosse,emise un verso di dolore,e poi chiuse forte gli occhi per poi riaprirli e guardarlo di striscio..

Un lungo cappotto rosso…una pistola d’argento in mano…capelli biondi a spazzola e occhiali….

-Eccovi finalmente Mister Vash!!!Nel caos che abbiamo fatto all’ingresso vi ho perso di vista!^^- fece Milly che aveva appena steso Wesley

“Co..cosa?Dunque è stata lei a chiamarlo?!” la guardò con rabbia e Milly capì subito sentendosi un po’ mortificata..

-Ca..capo…- balbettò infatti

Vash fece altri passi in avanti diretto verso Sergh e Meryl alzando la pistola..

-Ehi amico..cosa pensi di fare?!Se ti avvicini ancora ammazzo subito questa bambolina!!- minacciò Sergh,mentre Meryl rimaneva impassibile

Vash non si fermò ed alla fine puntò la pistola alla fronte del tipaccio facendolo sudare freddo..

-Vediamo se sei più veloce tu o se lo sono io..nel premere il grilletto!- disse Vash

e lo disse in modo tanto agghiacciante che Sergh dopo alcuni istanti si arrese lasciando cadere la pistola…

Nel contempo arrivarono i federali che appurata la situazione misero Rox Dollar ed i suoi scagnozzi in prigione,mentre le donne vennero liberate..

Quando furono fuori dall’albergo..

-Grazie di tutto cuore Meryl…non mi conoscevi neppure ma hai fatto di tutto per aiutarci!^^- la abbracciò Hanna

-Oh..no..non devi ringraziarmi…ti auguro ogni bene!^^- rispose lei un po’ incerta

Hanna assieme alla figlia ed alle ex-college, partì con la prima diligenza diretta nel New Oregon dove nessuno le conosceva,e potevano iniziare una nuova vita..

Erano ancora lì all’uscita dell’hotel,mentre Meryl tornava cupa in volto…dietro di lei c’erano Vash e Milly. Quest’ultima provò ad avvicinarla..

-Meryl…ascolta…-

-NON TOCCARMI!!- gridò lei spaventandola e facendola allontanare –Perché mai…spiegami perché mai lui è QUI!!!!!!!!!!!- urlò tremando

Vash restava immobile con aria sconsolata…

-Ma Meryl io…ho trovato mister Vash…e ho pensato che…-

-FA’ SILENZIO!!!- si girò con rabbia verso di loro –Come hai potuto Milly?- e scoppiò a piangere mentre passando lo sguardo su Vash i suoi occhi si riempivano di dolore..

-E in quanto a te…Non voglio più vedere la tua faccia…MAI PIU’ SONO STATA CHIARAAA?!!!!!!- e scappò via

-MERYL!!!!- gridò Milly ma poi abbassò il braccio sconvolta

-Mister Vash…mi dispiace tanto…io…-

Vash mise una mano sulla spalla di Milly sorridendole tristemente…

-Non importa…-

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Milly tornò alla locanda a testa bassa…

“Se hai bisogno puoi trovarmi al solito bar o nel parco d’accordo?” ricordò ciò che Vash aveva detto prima di andarsene

-Così non và…non và proprio…Non riesco a capire cosa non vada in quei due..perché si sono improvvisamente separati??-

Milly non sapeva nulla..e non aveva mai avuto il coraggio di chiedere..Ma adesso basta! Voleva capire a tutti i costi!.
Bussò alla stanza di Meryl aspettando pazientemente che le venisse aperto..

Dopo parecchio insistere alla fine Meryl la fece entrare..
Aveva gli occhi rossi e gonfi..

-Capo…posso sapere che succede?-

-….-

-Insomma..perché tu e mister Vash non andate più d’accordo..che è successo?Quel giorno quando era tornato..io credevo che voi finalmente…-

Meryl la guardò facendole capire di tacere…

-Io…io non potrò mai stare con Vash…mai..-

-Ma perché?!Tutti e due insistete sulla stessa cosa…posso capire??!!!-

-Milly…Vash….-

-Cosa??-

°°°°°°°°°°

Vash posò l’ennesimo bicchiere di brandy sul bancone con un tonfo…

-Ahhhh…mi sento uno straccio…- farfugliò abbassando il capo

-Giornataccia amico?- gli domandò il barista mentre puliva un bicchiere

-Direi di più…- sospirò Vash

-Oh..allora c’entra una donna!- affermò il barista con l’aria di chi la sa lunga

-Come fai a dire che c’entra una donna?!- si spazientì Vash con faccia idiota

-Non fingere amico!Sai quanta gente viene a piangersi addosso a questo bancone?Ormai ho imparato a capire i sentimenti delle persone solo guardandole in faccia mentre si ubriacano o per un motivo o per l’altro..Eh!eh!…E se guardo in faccia te..b’è…vedo chiaramente che stai male per una donna..punto e basta!- il barista si girò sistemando il bicchiere pulito su uno scaffale,poi si girò e prese a pulirne un altro

-Non so cosa fare…- Vash parlava più a se stesso che al barista ma…

-Cosa intendi dire?-

-Io…non so…Insomma…io e lei ne abbiamo passate tante insieme…e mi ci ero affezionato..però adesso..cioè…-

-A me sembri un po’ confuso sai ragazzo?- ridacchiò l’uomo

-Confuso dici?Bha…sarà l’alcool..non lo reggo per niente..-

-AH!AH!AH!Ah si?-

-Già…e lei adesso mi odia…-

-Mh?e perché ti dovrebbe odiare?-

-Perché…ha scoperto delle cose…-

-Te la spassavi con altre donne eh?-

-No..non c’entra..non è questo…Senta…lei che farebbe se sapesse che dopo tanto cercare…ha trovato il suo angolo di felicità…ma il destino le impedisce ancora di goderne?-

-…- il barman rimase in silenzio alcuni istanti,mentre Vash si stava appisolando a braccia incrociate sul bancone

-Cosa farei io ragazzo?Oh! Se solo avessi ancora la tua età ed il tuo bel faccino…credo che non lascerei le cose come stanno!-

-Cosa volete dire?-

-Se sei innamorato davvero ragazzo…Se ci tieni sul serio a lei ed al tuo angolo di felicità…non dovresti permettere al destino di fregarti ancora no?Dovresti trovare una soluzione a tutti i costi..invece di lasciar correre tutto non pensi?-

-!!!!- le parole dell’uomo svegliarono Vash..

“Trovare una soluzione…a tutti i costi!!!”

°°°°°°°°°°°
Milly cadde pesantemente sulla sedia dietro di lei tenendosi la testa con una mano..

-Non posso crederci…- farfugliò

Meryl le dava le spalle guardando dalla finestra il cielo stellato…
-Adesso capisci Milly?-

-Mister Vash..ha più di 130 anni…Credevo fosse tutto uno scherzo…Ma che addirittura lui invecchi così lentamente rispetto a noi…-

-Quando io sarò una simpatica vecchietta..Vash avrà l’aspetto di un trentenne…-

-Capo…scusami…non potevo sapere…-

Meryl guardò l’amica facendo un sorriso amaro..-Non importa…Anzi..dovrei essere io a chiederti scusa…mi dispiace di averti trattata male..ero fuori di me..- e tornò a guardar fuori

-Ti capisco..ma…non sono comunque d’accordo..-

-Cosa dici Milly?!-

-Senti Meryl..ma non è ancora abbastanza tutto quello che è già successo?Non siete stanchi di negarvi la vostra felicità?- Milly si intristì essendo vicina alle lacrime e Meryl capì subito che i ricordi di Nicholas si facevano di nuovo vivi..

-Voi avete ogni giorno la possibilità di amarvi e di poter stare insieme!Invece a me e Nicholas è stata concessa una notte sola..una sola…Perché continuate a rifiutare quello che potreste avere?!- Milly piangeva

-Milly…-

-Il destino è crudele…noi che volevamo amarci non abbiamo potuto…e voi che come degli sciocchi vi respingete inutilmente avete tutto il tempo che volete a disposizione…PERCHE’??!!!-

-Oh..Milly…mi dispiace..io..-

-Meryl..ti prego…un giorno potresti pentirtene davvero..Cosa conta se mister Vash è diverso,invecchia più lentamente o cose simili?Avete comunque il tempo per stare insieme…Poi ve ne pentireste entrambi davvero…Io non ho potuto avere ciò che potreste avere voi sempre.. se solo apriste gli occhi!-

-Non posso Milly…-

-Sei una stupida!!! Esattamente come Vash..SIETE DUE STUPIDI!!!- e se ne andò sbattendo la porta

“Rivedi in me e Vash…ciò che potevi avere con Nicholas..Perdonami Milly..”

°°°°°°
Decise che era giusto…infondo Milly aveva detto il vero..
Ma anche se non voleva condividerne le parole..pensò che almeno cercar di avere un misero rapporto civile con Vash poteva..
Uscì..la notte era fonda e le stelle brillavano più che mai..
Milly le aveva detto dove poteva trovare Vash..
Meryl era una testarda e non l’avrebbe ascoltata..ma era già qualcosa che volesse parlarci..

Raggiunse il parco dove era stata quel pomeriggio e lo vide..Seduto sulla stessa panchina che aveva occupato lei con la testa rivolta al cielo..
Si fece coraggio e gli andò davanti..
Vash abbassò lentamente il capo guardandola dal basso verso l’alto..Era stupito di trovarsela davanti..

-Meryl…?-

-mh..- annuì appena col capo

Vash fece un mezzo sorriso,non credendo ancora di averla davanti e si alzò in piedi..

-Come mai…- non trovava le parole

Meryl si decise a guardarlo negli occhi,ma fu un errore..

-Io…- abbassò di nuovo il capo non riuscendo a guardarlo..-..io volevo solo..chiederti..scusa..-

-Eh?E di cosa?- Vash era sempre più stupito

-Ma come?Io..ti ho trattato molto male…insomma non avrei dovuto…Infondo possiamo trattarci un po’ meglio e…-

Vash le allungò una mano e Meryl lo guardò..Le sorrideva dolcemente..e questo per lei era difficile da sostenere,senza aver voglia di piangere ed abbracciarlo..Comunque gli strinse la mano in segno di pace..

-Non devi chiedermi scusa Meryl..-

le loro mani restarono unite per secondi interminabili…non volevano staccarsi…ma anche se con sforzo,Meryl alla fine lasciò la mano di Vash..

-Io…domani comunicherò la fine del tuo caso in città..e nel primo pomeriggio partirò..-

Vash divenne triste..-Capisco..-

-E tu?-

-Ho intenzione di andarmene da questo pianeta..-

Meryl ebbe un tuffo al cuore..

-E per andare dove??!!-

-Non ho nessuna meta..-

-Sei impazzito?!Non devi fare una cosa così idiota!!!- lo prese istintivamente per il cappotto strattonandolo leggermente..

-Ancora ti preoccupi per me?- le chiese dolcemente

-Sei solo uno stupido..- Meryl lo lasciò dandogli le spalle..-..fa come vuoi!- e se ne andò

Vash si lasciò cadere sulla panchina alzando di nuovo la testa al cielo..

“Non lo so…non sono più sicuro..” pensò..

“Al tuo posto non lascerei correre..Ma farei di tutto per cambiare le cose!!” ricordò le parole del barista

-Meryl..- disse

Continua….

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Capitolo 6
*** Capitolo 05. Seeds People ***


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Capitolo 05. Seeds People

 

-Sei la giovane Meryl Strife vero?^^-

Un vecchio omino pelato levò il piccone con cui stava lavorando il suo orto sorridendole..
Nel suo cercare di scoprire la verità su Vash the Stampede,Meryl era giunta in un paese tranquillo circondato da un po’ di verde e da resti di una nave spaziale..
Ricordò di aver già visto quella nave..

-Come fa a sapere il mio nome?-

l’omino allargò il sorriso..-Semplice sei la compagna di viaggio di Vash no?^^-

-Voi conoscete Vash signore??-

-Certo!Lui mi ha parlato di te! E’ venuto a trovarmi dopo aver sconfitto Knives..^^-

-Aspetti un attimo..questa nave in rovina..Voi..voi siete quella popolazione di coloni che è rimasta a vivere sulla nave madre che arrivò qui più di 130 anni fa dalla terra non è così??Quelli che Vash proteggeva..-

-Esatto…noi arrivammo qui dallo spazio con Vash..O più precisamente..Lui arrivò qui coi nostri bisnonni uh!uh!uh! Quel ragazzo non è cambiato di una virgola in 130 anni..^^-

-Cosa..cosa state dicendo signore?- Meryl era sconvolta

L’uomo capendola,lasciò il piccone a terra e uscì dall’orto..

-Venite a casa mia..là vi spiegherò con calma..Siete venuta qui per sapere di Vash non è così?-

L’uomo che era colui che Vash soleva chiamare maestro,le raccontò tutto senza giri di parole..E quand’ebbe finito,Meryl guardava nel vuoto come in trance..

-Quel ragazzo soffre la condizione a cui è costretto..-
-…-

-Ma deve essere lui a spiegarti…non essere troppo severa con lui..-

Meryl accompagnata dal maestro girò il piccolo paesello vedendo come la gente si era adattata al clima rigido e grazie all’energia rimasta della nave aveva ottenuto un po’ di verde..Bambini che correvano per strada e donne che andavano a lavare i panni al fiume..uomini che lavoravano la terra con energia..

-Vash per tutti questi lunghissimi anni ha combattuto per salvare il nostro futuro dalla follia del fratello che voleva vederci tutti annientati…La vita e la felicità di uno solo per noi tutti…per questo qui da noi lo consideriamo una leggenda..-

-…- Meryl ascoltava a capo chino

-Io credo che Vash sia una specie di angelo mandato da dio per indicarci la strada..Per mostrarci una seconda possibilità per vivere in pace..nella vera pace..senza ricadere nell’errore che ha portato la terra alla distruzione per causa di noi stessi..Ecco perché è così longevo..e perché possiede quella forza straordinaria chiusa in sé..-

-Un angelo..- ripetè Meryl

si fermarono davanti ai resti dello Seeds e Meryl alzò il capo guardandolo..

-Vash è alla continua ricerca della felicità…e sono sicuro che ce l’ha lì a due passi..solo che ora come ora non può afferrarla..- e guardò Meryl alludendo

-….-

-Di più non posso dirti ragazza mia…ora và..e rifletti..-

-La ringrazio per il suo tempo signore!-

-Di nulla…^^-

Meryl incerta non voleva lasciare subito quel paese…

-Senta..maestro…-disse

-Si?- sorrise l’omino

-Vorrei restare ancora un po’ qui…per pensare a quello che mi ha detto…-

-Certamente…resta tutto il tempo che vuoi!^^- l’omino tornò a lavorare il suo orto, e Meryl vagò per parecchio per il paese osservando tutto..perché quello era tutto ciò che Vash aveva sempre difeso…
Mangiò in una piccola locanda e nel tardo pomeriggio tornò dal maestro che stava innaffiando dei fiori..

-Sono venuta a salutarvi maestro!-

-Oh cara Meryl..allora torni da Vash?^^-

-Lui non sa che sono qui…- abbassò il capo

-Lo immaginavo…^^-

-Senta maestro….Ho capito quello che lei mi ha detto..ma non esiste un modo per Vash di vivere ed invecchiare come noi?Lui cerca la sua felicità…ma restando così…un Plant come voi avete detto…non potrà mai…-

-Mia cara…poter vivere come un umano è ciò che lui desidera più d’ogni altra cosa al mondo…Ma se esistesse un modo..credi che non l’avrebbe già trovato?-

-…- gli occhi di Meryl tremarono…

dunque…Vash sarebbe rimasto così per sempre..e per questo..loro…

Strinse gli occhi e domò le lacrime..fece un inchino e si congedò..

-Arrivederci…e grazie di tutto maestro!-

L’omino la guardò allontanarsi verso il sole al tramonto..

-La tua felicità vuole fuggire da te….Che farai Vash?- disse al vento..

******

Tornò da Milly e Vash a tarda sera…e quando l’ebbe davanti non resistette e lo aggredì con rabbia e dolore…

-Io ti avevo raccontato la verità!Ti avevo detto che venivo dallo spazio con gli altri coloni..ti avevo detto di Knives..che il nemico era lui mio fratello!Ti ho raccontato che non sono umano e con poteri anormali…Ti avevo detto della donna che mi crebbe…E’ VERO O NO??!!-

-NON E’ QUESTO IL PUNTO VASH!!!! Tu mi hai dato delle spiegazioni evasive e frammentarie…ma non hai specificato le cose più importanti!!! Non mi hai mai voluto dire la verità completa…E non mi hai mai detto che tu vivi così assurdamente a lungo!!!!Come pensi mi possa sentire io adesso???!!!!-

-Meryl…io…-

-Come posso..Vash…perché…PERCHE’??!!!!!!-

 

 

Continua..

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Capitolo 7
*** Capitolo 06. Separazione imposta ***


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Capitolo 06. Separazione imposta

Quella notte Meryl prese un lieve sonnifero,per permettere al suo corpo stanco che da settimane ormai non godeva di un meritato riposo,di poter recuperare un po’ le energie.
La testa le picchiava e risentiva debole come ogni volta che provava a mettersi a letto,ma il sonnifero fece presto effetto e le permise di riposarsi fino al mattino.
Si svegliò circa alle sei quando l’effetto era ormai finito.
Si alzò e andò a farsi una doccia per riprendersi,poi si vestì e mise la valigia pronta accanto alla porta.
Ripensò al breve dialogo avuto con Vash la sera prima.

“Lascerò questo pianeta…andrò nello spazio…non ho nessuna meta..”

e ricordò il suo sorriso dolce e malinconico..

Le venne un groppo in gola.. –Sei un pazzo..- disse tra sé..

“Ancora ti preoccupi per me?” le sue parole…

Si..lei si preoccupava ancora per lui,se ne era sempre preoccupata più di chiunque altro,e lui l’aveva sempre allontanata.Le aveva detto la verità integra solo a fatto compiuto,e questo lei non lo sopportava.

“Ancora ti preoccupi per me?” era così dolce quella frase..

Quanti sentimenti nascondevano quelle parole?Quante cose non fatte e non dette che avrebbero desiderato entrambi?

“Se scegli di restare..e vivere tra la gente comune..sai benissimo che non potrai mai farlo…La nostra vita rispetto a quella di una persona comune è diversa e lunghissima…Non potrai stare accanto a quella ragazza come desideri..e non potrai fermarti troppo a lungo in nessun posto…alla fine dovrai isolarti perché nessuno capisca il tuo segreto…Allora…cosa rispondi?Pensi sia saggio per te restare qui?La vita degli altri ti passerà davanti agli occhi..mentre tu resterai sempre uguale..gli altri intorno a te moriranno uno ad uno..anche le persone che ami…”

Quelle parole,le parole di Knives.Quelle parole che lei aveva involontariamente sentito e che l’avevano fatta in mille pezzi in pochi secondi.

-Non posso farne a meno,non riesco a non preoccuparmi per te!.Ma d’ora in poi non lo farò più…-

Scese nel bar della locanda e fece colazione lasciando la valigia nell’ingresso.

Milly la raggiunse non molto dopo,entrambe erano piuttosto mattiniere.

-Buongiorno capo!Hai dormito stanotte?^^-

-Grazie a un po’ di sonnifero sì…-

-…- Milly notò l’umore a terra dell’amica

-Hai poi visto mister Vash?-

-Si…-

-Bene!E cos’è successo??-

-Mi sono scusata per il mio comportamento.Lui mi ha detto che non dovevo scusarmi.Ci siamo stretti la mano civilmente,ha detto che partiva per lo spazio,gli ho detto di fare come vuole e me ne sono andata.- disse lapidaria

-…- Milly aveva un grosso gocciolone sulla testa

-Ma capo…tutto qui?^^’’’’-

-Certo perché?-

-Sigh…lasciamo perdere!-

-Abbiamo il bus di linea tra un’ora,hai preparato le valigie?-

-Certo,le ho messe vicino alle tue…sigh!- Milly era sconsolata. Meryl e Vash erano davvero due stupidi!.

Dopo colazione fecero un giro di acquisti per portare qualche regalino carino ai familiari e agli amici,e poi si misero alla fermata ad attendere il bus. Mancava poco al suo arrivo.

“Stò per andarmene da questi luoghi,dove mi sembra di aver passato una vita alle prese con Vash.Quante ne ho passate per inseguirlo!. E quante ancora insieme a lui. Adesso..tornerò alla mia solita monotona vita…ma almeno…smetterò di soffrire…”

-Capo…- la richiamò Milly con voce tremante
-Mh?Che c’è?- Meryl guardò dove guardava l’amica e sgranò gli occhi

Tra la folla era comparso lui…col suo cappotto rosso svolazzante al vento..

Non si avvicinò,si fermò lì dov’era e si limitò a guardarla intensamente negli occhi. Meryl faceva altrettanto non riuscendo a distogliere lo sguardo. Si sentiva un groppo al cuore al pensiero di non rivederlo mai più,ma cosa poteva fare?.

L’autobus apparve in lontananza e si fece sempre più vicino.
Vash le sorrise dolcemente.
Il loro era un silenzioso dialogo.
Anche se ce l’aveva con lui,ricambiò quel sorriso per l’ultima volta,e quando l’autobus fu arrivato salì con Milly.
Vash rimase sempre lì immobile a guardarla apparire dal vetro della vettura.

-Meryl…sei sicura?- fece Milly

Ma la giovane non fece in tempo a rispondere che l’autobus ripartì.

-Vash!!- si attaccò al vetro con foga sentendo il groppo al cuore scoppiare.

Vash le sorrise ancora e alzò una mano in segno di saluto.

-Vash…- scoppiò a piangere mentre lo vedeva sempre più lontano e confuso. Erano i suoi occhi pieni di lacrime che non le facevano vedere più niente…

+++++++

Quando riaprì gli occhi vide i famigliari palazzi bianchi scorrerle davanti. Il viale alberato e pulito,le signorili carrozze e la gente per bene che camminava tranquilla per strada con passo felpato.
Era tornata a casa,nella sua tranquilla ed ordinata grande città,niente a che vedere con deserti sconfinati,banditi e gentaglia rozza,niente a che vedere con quel mondo assurdo dove tutti avevano la pistola in mano.
Girò appena la testa e si accorse di aver dormito appoggiata ad una spalla di Milly che stava leggendo un libro assorta.
Si mosse leggermente tirandosi su,la testa le girava.Tirò fuori il suo specchietto portatile e si guardò. Aveva gli occhi rossi e gonfi di pianto..

-Oh capo ti sei svegliata?Ormai siamo quasi alla fermata del nostro quartiere!^^-

-Milly…- farfugliò lei confusa

-Hai pianto così tanto che sei crollata subito in un sonno profondo. Abbiamo viaggiato parecchie ore,ma non hai mai più aperto gli occhi fino ad ora. Come ti senti?- chiese Milly in tono protettivo

-Ho..pianto?- aveva la testa confusa..

“Vash!! Vash….” ma subito ricordò il momento in cui era partita,il groppo al cuore,lui lì poco distante che le sorrideva dolcemente..

-Oh sì…adesso ricordo..- sospirò

-Siamo in vista della nostra fermata,ci prepariamo a scendere?^^-

-Si!^^- si alzarono e presi i bagagli si misero vicino all’uscita

Meryl infondo era felice di essere tornata tra la sua gente e la sua solita confortevole vita.

-Appena arrivata a casa telefono subito a mia madre!!Poi vado a portare i regali a tutti i miei fratelli e sorelle!!E poi i miei nipotini e…-

-Ah!ah!ah!Calmati Milly! Ci metterai tutto il giorno per salutare tutti lo sai??^^-

-Si ma mi mancavano molto!!Voglio rivederli subito!!^^-

Scesero dall’autobus e camminarono un po’ lungo il viale passando per un ponte che sovrastava un tranquillo corso d’acqua..

-Ahhh!!!Come mi sento meglio!^^- sorrise Meryl respirando a pieni polmoni

-…- “Si come no..ma a chi vuoi darla a bere?” ^^ pensò Milly –Tu che farai capo?-

-B’è..telefonerò a mia madre!^^Poi andrò subito alla Bernardelli a depositare la chiusura del nostro caso e confermare il rientro in sede!^^-

-Ti vuoi buttare subito sul lavoro capo?^^-

-Già!!Mi ci metterò alla grande vedrai!^^-

“Così almeno….così almeno penserò il meno possibile…a lui….”

°°°°°°°
Vash si alzò dalla panchina,la stessa panchina della sera prima dove aveva parlato con Meryl.
Si infilò i suoi occhiali e andò alla sua locanda a pagare e ritirare la sua sacca da viaggio.
Tutto in silenzio,senza dire una parola. Attraversò una parte di deserto a ovest per raggiungere il piccolo paese dei seeds.
Vi arrivò nel tardo pomeriggio,coi due soli che gli tramontavano alle spalle,e venne avvistato prima da un gruppo di bambini e poi da alcuni uomini che l’avevano conosciuto nella loro infanzia.

-E’ tornato!! E’ tornato Vash!!!- gridarono per avvertire tutti

-Vash..ragazzo mio.. ne è passato di tempo!^^- lo accolse il maestro

-Già…vi trovo bene maestro!^^- fece un serio sorriso da dietro gli occhiali

Il maestro offrì a Vash ospitalità a casa sua,e lui accettò di buon grado.

-Cosa ti porta qui Vash?- fu l’improvvisa domanda dell’omino mentre consumavano la cena

-Nulla di particolare…-

-Mhh..andiamo Vash..a chi vuoi darla a bere?Ti conosco meglio di chiunque altro sai?^^-

-…- Vash lasciò il cucchiaio nella zuppa sospirando

-Sai…- continuò il maestro senza tanti giri di parole -…qualche tempo fa una persona è stata qui…-

-Una persona?-

-Si…una persona che conosci anche tu…-

-??-

-Una giovane molto carina e gentile…Meryl Strife…se non sbaglio…-

-!!!!!- a Vash andò di traverso l’acqua che stava bevendo

-Uh!uh!uh! Ti stupisce tanto la cosa?^^-

-Meryl è stata qui?!-

-Si…voleva sapere di te…-

-Capisco..dunque è così che ha scoperto la verità…-

-Ho voluto dirle tutto io Vash,e credo di non aver agito male-

-No maestro…avete fatto bene..-

-E ora cosa vuoi fare?-

-B’è..lei non è più con me ora…è tornata alla sua città…lontano da qui…-

-….-

-Ed io sono qui…-

-Lasci che la tua felicità scappi da te in questo modo?- il maestro era serio

-Io…- quelle parole l’avevano scosso – Io in verità..sono qui per recuperare alcuni pezzi della nave..costruirmene un’altra e andarmene..-

-Capisco..- dopo il maestro non disse più nulla..

Il giorno dopo Vash si alzò di buon mattino indossando solo un paio di jeans e una camicia,ed andò ai resti dello seeds per controllarne lo stato.Alcune parti erano bruciate o rotte,ma altre ancora in buono stato. Provò anche ad entrarvi e trovò alcuni comandi ancora utilizzabili.
Si mise di buona lena ed iniziò a costruire le basi della sua piccola navicella.
Lavorò con foga, quasi disperazione,per allontanare l’incessante pensiero di lei che ad ogni colpo di martello si faceva sempre più strada nella sua mente.

“Troverai un giorno qualcuno che ti starà accanto. Gli esseri viventi non sono stati concepiti per rimanere soli…di qualunque razza essi possano essere!” ricordò quelle dolci parole di Rem..

-Meryl…-

°°°°°°

Dopo aver salutato la madre per telefono,Meryl aveva ripreso i contatti coi suoi amici,e poi era tornata subito in agenzia per presentare la chiusura del caso sul “tifone umanoide” al presidente.
La notte passata era stata alzata a scrivere un veloce e sintetico rapporto,che spiegava che il tifone aveva cessato la sua “attività distruttiva”.

-Ottimo lavoro signorina Strife!- si compiacque il presidente

-Grazie signore!- rispose seria lei

-Tutto questo tempo passato vicino a quell’essere dev’essere stato difficile per lei!-

Meryl si sentì indignata da quelle parole ma si controllò. -Non particolarmente..-

-Meritate una promozione per il vostro eccellente lavoro!. Sia voi che la vostra collega Thompson!-

-Signore…io vi ringrazio..ma per me personalmente non sento di dover accettare la vostra generosa offerta..-

-Co-come?Voi mi stupite! Perché mai rifiutate? I vostri colleghi farebbero a gara per ottenere la promozione che vi stò offrendo!-

-Mi dispiace signore,non è certo mia intenzione deludere le vostre aspettative,ma non voglio meriti ottenuti su un’altra persona.- disse con una punta di malinconia

-Parlate di quel Vash the Stampede?Ma se per causa sua ne avete passate di tutti i colori! Io non vi capisco signorina Strife…- il presidende scosse il capo

-Perdonatemi signore,ma questa decisione viene dal cuore..-Meryl fece un piccolo inchino e poi se ne andò.

-Oh..- fece l’uomo avendo intuito qualcosa dalle parole della ragazza.

 

 

Continua..

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Capitolo 8
*** Capitolo 07. Immobile ***


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Capitolo 07. Immobile


Passarono sei mesi dal giorno in cui ognuno decise di prendere la sua strada. Meryl lavorava alacremente in agenzia senza risparmiarsi mai,sempre affiancata dalla fedele Milly,mentre Vash aveva stanziato temporaneamente la sua vita nel paese dei seeds,dove ormai aveva fatto amicizia con tutti e dove continuava a lavorare sulla navicella anche se con pochi risultati vista la quasi impossibilità dell’utilizzo del materiale.

In quei mesi erano stati messi in commercio dei nuovi tipi di radio per la diffusione della musica.

-Salve Vash!Allora come procedono i lavori?^^- il maestro lo salutò con allegria

Vash si alzò e si asciugò la fronte col gomito. Si era tolto la camicia per il caldo ed era rimasto con una canottiera nera madida di sudore.

-Oh maestro!Non molto bene! Fatico a trovare dei pezzi funzionanti,ma mi sembra strano che sia tutto bruciato..-

-Oppure..gli spiriti plant rimasti all’interno della nave,non ti vogliono aiutare a partire..^^-

-Eh?-

-Ti ho portato dell’acqua per dissetarti e questo nuovo prototipo di radio per ascoltare della buona musica. Sembra faccia compagnia..-

-Vi ringrazio molto!^^-

Il maestro se ne andò e Vash si rimise a lavorare dopo aver bevuto e acceso la radio.

Le note di una canzone dolce e nostalgica riecheggiarono nell’aria ma Vash non ci fece subito caso preso com’era a stringere un bullone.
Quando però iniziò a sentire le parole si bloccò fissando la piccola radio con occhi sgranati.

Il tempo passa e và…come una rete che…
Ha i nodi troppo larghi..per trattenere in noi tutti i ricordi..
Ce li consuma e poi…copre di schiuma anche noi..
Spezza le punte ai profili..
Pochi colori che restano vivi..

Tra rotazioni e rivoluzioni si cambia la pelle
Si và via di spalle..

Ma tu resti immobile in me,in me vivi
Forte e invulnerabile così….ah ha…
Si tu resti immobile in me..
Ogni giorno di più…
Ogni giorno di più…

Nel mio centro…

Tu rimani immobile in me,in me vivi
Tu vicina e irraggiungibile…ah ha..
In questa notte in automobile…
Io non ho più te…
Io non ho più te…

Meryl rimase in fissa a guardare la radio sulla sua scrivania. Quella canzone dolce e nostalgica,quelle parole..la spingevano con insistenza a pensare a lui,e sentiva forte il desiderio di poterlo rivedere ancora,ancora una volta.
Perché in tutti quei mesi aveva creduto di star bene tornata a casa,ma in realtà soffriva in modo pazzesco la lontananza da lui. Voleva tornare,perché lui sì,continuava a restare immobile al centro del suo cuore e del suo mondo.

Tutto si muove e và…
Naturalmente in noi…che ci scambiamo..energie..
Elica che lascia sempre una scia…

Tra delusioni e nuove stagioni si cambia pensiero
Ed il falso è già vero…

Ma tu resti immobile in me,in me vivi…
Forte e invulnerabile così..ah ha…
Si tu resti immobile in me…
Ogni giorno di più…
Ogni giorno di più..

Nel mio mondo…

Tu rimani immobile in me,in me vivi…
Tu vicino e irraggiungibile…ah ha…
Mentre corro in automobile…
Da te verso te…
Da te verso te…

Immobile in me….eehh…ohoh..

Mentre finivano le ultime note della canzone,Vash lasciò cadere la chiave inglese che aveva in mano e si lasciò sedere pesantemente a terra guardando il cielo tingersi del rosso del tramonto.

Ma che stava facendo?Dove diavolo voleva andare??Perché voleva fuggire???

“Non siamo stati concepiti per vivere soli…” le parole di Rem

“Lasci che la tua felicità ti sfugga così?” le parole del maestro

“Tu non potrai mai vivere con lei lo sai!” le parole di Knives

“Ogni essere vivente di qualsiasi razza esso sia…è stato concepito per vivere nell’amore!” le parole di Rem

“Se io fossi al tuo posto farei di tutto per trovare una soluzione e per cambiare le cose!” le parole di quel barista….

No!No!Basta così!Basta aver paura di ferirsi!Doveva diventare un uomo più forte e in grado di agire senza paura per le cose a cui teneva davvero!.Distrusse ciò che stava costruendo e corse a casa del maestro. Voleva trovarla,voleva tornare indietro e dirle ciò che non le aveva ancora detto,perché lei si,continuava a restare immobile al centro del suo cuore e del suo mondo.

°°°°°°

-Capo!Capo!Che ti succede?Ti senti male??- Milly scosse Meryl per le spalle vedendola in trance

-Eh?Cosa?- Meryl si riprese

-Stai bene capo?Forse stai lavorando troppo!Per oggi basta,tanto l’ufficio stà per chiudere!-

-Si..no..cioè ecco…ma tu non l’hai sentita?-

-Eh?Che cosa capo?-

-Quella…quella canzone…alla radio…-

-Canzone?Bho, non so ne trasmettono tante..quale?^^-

-No…no nulla…lascia perdere!^^- Meryl si alzò e si affrettò a sistemare le sue cose per andarsene.

Forse una bella doccia e un po’ di riposo l’avrebbero aiutata.

°°°°°°°°°
Quella sera dopo cena,Vash finì di sistemare la sua sacca da viaggio ed indossò il suo cappotto rosso e gli occhiali. Voleva partire subito perché avrebbe raggiunto la città solo al mattino.

-Allora hai deciso di restare??^^- sorrise il maestro soddisfatto

-Si,ho capito che non devo scappare,non ha senso!Ma che se ci tengo davvero,devo fare di tutto per conquistare e custodire ciò a cui tengo!.Credo di meritarmi un po’ di felicità!. Sempre se non è troppo tardi!^^-

-Non è mai troppo tardi ragazzo mio! Da dove pensi di cominciare?-

-So che è tornata nella sua grande città. Raggiungerò l’ultima città dove siamo stati insieme, e poi cercherò di scoprire dove si è diretta!-

-Bene, molto bene!^^-

-Devo ringraziare anche voi maestro!-

-Oh non dovresti!Ringrazia te stesso per una volta!^^-

Vash si infilò nel fodero la sua pistola d’argento alla sua sinistra e a destra quella nera.

-Ma quella?-

-Oh! Questa…è la pistola di Knives,me l’ha lasciata prima di partire..-

“-Tieni te la lascio..tanto io non ne ho più bisogno!-

-Perché la dai proprio a me?-

-Diciamo un presentimento…sento che un giorno ti servirà fratellino!-“

-Capisco,un ricordo di tuo fratello. B’è,comunque buona fortuna ragazzo mio! Corri veloce o la felicità si farà sempre più lontana!-

-Certo! Grazie per la vostra ospitalità,ci rivedremo!^^-

Vash se ne andò sotto un cielo pieno di stelle. Adesso sapeva cosa doveva fare!!.

Continua..

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Capitolo 9
*** Capitolo 08. D.D. macchiata di sangue ***


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Capitolo 08. D.D. macchiata di sangue


Quando l’alba dei due soli iniziò a tingere il cielo d’arancio,Vash raggiunse Middle City,la città dove aveva visto Meryl per l’ultima volta.
Tornò all’albergo dove aveva alloggiato anche la volta scorsa e prese una stanza.
Quando fu in camera,sistemò le sue cose nell’armadio e si fece una doccia per riprendersi un po’.
Quando uscì dal bagno con solo i boxer addosso,si aprì una lattina di birra e andò alla finestra a guardare i due soli ormai alti in cielo che risvegliavano pian piano la gente della città.

-Ho deciso…- disse tra sé ad alta voce buttando la lattina di birra vuota nel cestino e girandosi verso il muro vicino all’armadio,dov’erano appesi il suo cappotto rosso e la sua tuta spaziale nera e blu che aveva sempre indossato sotto di esso.
Li prese e ripiegò con cura infilandoli nella sacca.
Tirò poi fuori dall’armadio un paio di pantaloni neri aderenti e una giacchetta corta dello stesso colore,ed una canottiera grigio fumo. Un paio di stivali neri e un paio di guanti neri.
Si vestì e come ultima cosa si rizzò i capelli biondi a punta,e come ultimo tocco inforcò i suoi inseparabili occhialini gialli.

Si rimirò per un po’ allo specchio sorridendo infine soddisfatto del nuovo “look” che aveva deciso di adottare da quel momento in poi.

“Se voglio iniziar a guardare al futuro,devo lasciare il passato alle spalle definitivamente e conservarne solo i ricordi,dato che non li si può cancellare!”

Si legò ai fianchi un cinturone nero con un grosso fodero sia a destra che a sinistra in cui erano riposte le sue due pistole.
Scese poi al bar fischiettando e salutando con enfasi il barista. Lo stesso barista che qualche mese prima gli aveva consigliato di non arrendersi.

-Ehilà! Non ci vediamo da un po’ vero?^^- sorrise alzando una mano

L’uomo staccò lo sguardo da un bicchiere che stava pulendo e si girò a guardare il nuovo venuto…

-E tu chi…?Ehi! Ma non sarai mica lo stesso ragazzo…!!!- il barman non lo riconobbe subito visto il cambiamento d’abito e l’umore più deciso e spavaldo.

Vash si sedette al bancone davanti all’uomo sorpreso sghignazzando.

-Sì sono proprio io amico!^^-

-Come mai ancora da queste parti?Non dicevi che partivi per chissà dove e non saresti più tornato?- il barman gli offrì un whisky

Vash lo sorseggiò..

-In effetti era quello che dovevo fare,ma poi ci ho riflettuto e ho capito che non aveva senso perdere tutto ciò che potevo avere,e così sono tornato!-

-A-ah! Parli ancora di quella famosa donna eh? Allora è una cosa seria!^^- ridacchiò il barista

-Per me è una persona molto importante,voglio ritrovarla e farglielo capire!-

-Bravo! Ti vedo molto deciso! Ti auguro di riuscire nel tuo intento! E sai già come fare?-

-Mi fermerò qui solo quanto basterà per scoprire qual’era la città a qui si è diretta. Quando l’avrò scoperto partirò subito per raggiungerla!-

************

Meryl sollevò un sopracciglio quando lesse il documento che si era ritrovata sulla scrivania. Aveva appena attaccato al lavoro,arrivando come al solito prima dei colleghi e si stava ancora sorseggiando un caffè mentre posava la borsa sotto la scrivania e trovava quel foglio sul tavolo.

Protocollo 1234567/xxx20

Ricevuta richiesta di risarcimento assicurativo ai danni di una cittadina nel Tison Squere a nord di Everend City.

Protocollo 1342569/xxx21

Ricevuta richiesta di risarcimento assicurativo ai danni di un intero stabilimento minerario a sud del New Oregon.

Protocollo 1456231/xxx22

Ricevuta richiesta di risarcimento assicurativo ai danni di….

E così via la stessa solfa riempiva tutto il documento,ed una vena iniziò a pulsare sulla tempia di Meryl quando lesse le esorbitanti cifre richieste,e la sua convocazione immediata nell’ufficio del Presidente per lei e la sua collega alle 10.00 in punto di quella mattina.

“Ma che diavolo…stà succedendo???!!!!” si chiese rabbiosamente

Quando arrivò l’ora della convocazione,Meryl aveva già dato una veloce spiegazione a Milly che aveva scartato l’ipotesi che potesse trattarsi ancora di…

-Ma capo io lo escludo! Perché mai il signor Vash dovrebbe..?-

-Non possiamo saperlo Milly! Spero solo che lui non abbia nulla a che fare con questa storia…altrimenti prendo il primo bus e vado ad ucciderlo con le mie mani!!!!- sbraitò rabbiosamente

-Uh uh uh! Dì la verità capo,il signor Vash ti manca da morire e non aspetti altro che una buona scusa per tornare a cercarlo!^^-

-NON DIRE CAVOLATE MILLY!!!!!-

Arrivarono davanti all’ufficio del Presidente…

>Toc toc! Bussò Meryl

-Avanti!- sentirono la voce severa del loro dirigente

-Permesso! Buongiorno signor presidente!- salutò Meryl con un inchino imitata da Milly

-Non lo ritengo affatto un buongiorno signorina Strife!- disse secco l’uomo che si protrasse in avanti sulla scrivania tenendovi sopra i gomiti e le mani intrecciate dove vi appoggiava la bocca baffuta.

-Ugh!- Meryl e Milly iniziarono a preoccuparsi

-Ha letto il rapporto che le ho fatto trovare sulla scrivania signorina Strife?-

-C-certo signore!-

-E cosa ne pensa?- il presidente alzò un folto sopracciglio

Meryl aggrottò la fronte iniziando ad innervosirsi. Che diavolo stava insinuando?!.

-Non saprei cosa dirvi signore!- disse un po’ secca

-…- il presidente si alzò camminando avanti ed indietro,poi si fermò e sbattè violentemente una mano sul tavolo.

-QUESTO RAPPORTO….signorina Strife…è arrivato questa stessa notte da una cittadina di poche anime a diverse miglia della capitale del New Oregon. Parla di danni ingenti,ai quali la nostra agenzia assicurativa deve in qualche modo rispondere. Ma come lei ben sa,le cifre esorbitanti richieste escono dalla nostra portata. LA SITUAZIONE LE RICORDA FORSE QUALCOSA??-

-SIGNORE! STA’ FORSE DICENDO CHE LA CAUSA E’ ANCORA VASH THE STAMPEDE?!!!- Meryl battè i pugni sulla scrivania del suo dirigente senza tanti complimenti e scartando le mezze misure.

Il presidente si rizzò mettendo le mani dietro i fianchi.

-All’inizio dei primi mandati del rapporto,la responsabilità veniva accollata a Vash the Stampede. Ma nel susseguirsi delle ore notturne,ci è arrivata la conferma che non si tratta di lui..-

Il presidente fece un mezzo sorriso sotto i baffi,quando vide Meryl sospirare di sollievo e calmarsi.
Poi però si accigliò non poco prendendo in mano una foto e gettandola sulla scrivania con sprezzo per mostrarla alle sue subalterne.

-Questa è la foto del responsabile di tutti questi disastri…-

Meryl prese la foto in mano e sgranò gli occhi sentendo un brivido freddo salirle lungo la spina dorsale,anche Milly che si era avvicinata per vedere tremò per un istante.
La foto non mostrava il volto di una persona come si aspettavano,ma un muro rovinato con sopra incise a sangue una doppia D e una croce che ci passava in mezzo. A terra si intravedevano i corpi di alcune vittime.

Le mani di Meryl tremarono.

-Quella foto è stata scattata in una frazione di Rowen City una settimana fa…- disse il presidente sospirando

Meryl mise la foto sulla scrivania,ed alzando il capo mostrò un viso furente. Chi mai poteva essere quel bastardo?!.

-In confronto a quando si parlava di Vash the Stampede,che per voi era una specie di avventura,questo D.D. è davvero un mostro che non si fa scrupoli ad uccidere le persone..-

-Mi dia l’ordine signore!- esordì Meryl

-Eh?-

-Capo…- la guardò Milly

-Mi dia l’ordine,e io mi metterò subito sulle tracce di questo D.D.!!!-
-Mh!. Signorina Strife…la avverto che questa non sarà solo una semplice missione per limitare i danni assicurativi!.Qui si và a rischiare la propria vita!.Tutte le diramazioni possibili delle autorità sono già state informate e spediranno i loro agenti per catturare questo nuovo “tifone”. Io dovrò mandare due miei agenti a dar man forte alle autorità per permetterne la cattura!-

-Sono pronta a partire!!-

Il presidente rimase stupito da tanta determinazione e sprezzo del pericolo.

-Se ne è sicura…La informo però,che prima di inviarvi sul luogo della sua ultima apparizione,dovrete recarvi a Patterden City alla caserma milite della città dove verrete addestrate all’uso migliore possibile delle armi e affini!-

-Si!- disse Meryl decisa

-Bene allora,entro la mattinata le farò avere il modulo di adesione per la Caserma di Patterden City. Buona giornata agente Strife!-

Quando le due furono in corridoio,Milly fermò Meryl per un braccio.

-Ma cosa pensi di fare eh?!-

-In che senso?-

-Capo! Hai sentito o no quello che ha detto il presidente?!-

-Certo…e allora?-

-Non ci credo…ma non ti importa nulla di te stessa?Lo sai o no che si và a morire laggiù?!-

-E’ nostro dovere far valere la giustizia Milly!-

-Non cerchi un pretesto…per fuggire ancora di più…Meryl?-

Meryl guardò Milly con uno strano sguardo.

-Non posso obbligarti a seguirmi…fai come credi!^^- le sorrise poi andandosene

-Meryl…-

**************
Vash girovagò per il paese chiedendo a più persone se ricordassero Meryl e Milly facendo dettagliate descrizioni,ma nessuno seppe dirgli nulla.
Non si arrese e continuò a chiedere anche entrando nei vari hotel e locande.

-Come ha detto che si chiamavano?- chiese un gentile signore alla reception dell’ennesima locanda

-Meryl Strife e Milly Thompson!- rispose Vash ansioso

L’uomo sfogliò il registro fino a trovare i loro nomi.

-Oh si si si certo! Sono state qui qualche mese fa! Ricordo! Erano due gentili signorine,e quella più robusta e alta,giocava spesso coi miei nipotini!^^-

“Evviva le ho rintracciate!” sorrise Vash

-Signore…lei non sa dirmi dove erano dirette?I biglietti del bus che hanno preso…-

-Si, glieli ho venduti io personalmente. Erano dirette a nord,la città è una delle più ricche e fiorenti…Rush City…-

-FANTASTICO!! Non so davvero come ringraziarla!!!- Vash strinse con energia la mano del vecchio signore

-Oh..oh oh ho! Di nulla ragazzo!-

-Può vendere anche a me lo stesso biglietto?^^-

-Certamente!-

Poco dopo Vash si trovava alla stessa fermata del bus con la sua sacca da viaggio in spalla e il biglietto stretto in mano.

“Qualche mese fa…” pensò e gli vennero alla mente le immagini del momento in cui aveva visto Meryl partire. Però,come dire,l’aveva vista incerta,insicura quando era salita sul bus…e poi..

“Piangeva. Forse,lei non voleva davvero andarsene!” quel pensiero gli mise addosso nuova energia.

Se davvero era così…

Arrivò il bus e Vash salì impaziente di raggiungere la ragazza.

E mentre lui partiva,nei piccoli paesi sparsi per il deserto,nei luoghi dove la gente aveva finalmente trovato l’acqua e fioriva un po’ di verde. Arrivava qualcuno,che radeva al suolo tutto,lasciava scie di sangue ovunque e non risparmiava nemmeno i bambini. Le sue risa malvagie restavano a lungo nell’aria,e una doppia D scritta col sangue sui muri.

 

Continua..

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 09. Rush City ***


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Capitolo 09. Rush City


Il viaggio durò qualche ora,e poi finalmente Vash vide per la prima volta una vera grande città.
Rimase letteralmente a bocca aperta,sporgendosi a più non posso dal finestrino aperto per guardare fuori.
Palazzi bianchi altissimi,gente vestita lussuosamente,strade pulite,alberi e prati verdi.
Si sentiva un pesce fuor d’acqua non essendo per nulla abituato a quel tipo di ambiente,e sceso dal bus,vestito da pistolero trasandato,attirò su di sé gli sguardi dei passanti.
Alcune signore lo guardavano con sdegno,le giovani lo mangiavano con gli occhi per quanto fosse bello e gli uomini lo fulminavano con sguardi di disapprovazione.

-Così…questa sarebbe la città da dove viene Meryl?- si disse stupito

“Strano…tutta questa gente con la puzza sotto al naso.Lei invece…anche se viene da qui,non assomiglia per niente a loro!”

Si mise a camminare per la strada principale costeggiandola sul marciapiede e guardandosi in giro sempre più stupito delle cose che vedeva.

“E ora,come farò a trovarla in un posto grande come questo?”

Vuoi per un caso,o per la buona sorte,ma Vash sarebbe presto incappato in qualcuno che gli avrebbe involontariamente dato le informazioni che cercava.

°°°°°°°°°°°

Nel frattempo, Meryl si era congedata dal presidente della Bernardelli, e ricevuta la lettera da presentare al campo militare di Patterden City, si apprestava a chiudere le valigie.

“Che buffo,sono tornata da così poco tempo,e già parto per una nuova missione!”

Le venne alla mente il flash del giorno che lasciò il deserto e Vash.

“Ormai è passato,adesso devo concentrarmi sull’addestramento!” si riscosse

>DLIN DLON! Suonarono alla porta.

-Eh?Ma chi può essere??- non aspettava visite

-Ehilà capo!^^- si trovò davanti il sorriso allegro di Milly

-Milly?E tu che ci fai qui?-

-Eh eh! Voilà!- e mostrò la stessa lettera che aveva lei per il campo milite

-CHE COSA?!-

-Già ho deciso di seguirti anche in questa missione capo! Fino alla fine!-

-Ma…Milly…sai che è molto pericoloso vero?Potremmo morire nel campo militare prima ancora di iniziare la missione!-

-Certo lo so! Ed è per questo che verrò con te! Per impedirti di morire! E perché voglio Meryl,che tu possa ancora incontrare Mister Vash!- disse Milly seria e decisa

-Milly,ti prego!-

-Oh no! Sono stanca di sentirti parlare così! Farò di tutto perché voi vi rincontriate ancora!. E non sarai certo tu a impedirmelo!!- la guardò con rimprovero

-…- Meryl fissò l’amica negli occhi senza riuscire a ribattere

Poi sospirò e sorrise. -Fa come vuoi testarda! Allora partiamo!-

-Si!!-

°°°°°°°°°°°°
Nel frattempo, Vash trovandosi piuttosto in difficoltà nella sua ricerca,decise di infilarsi nel primo bar che trovò per strada.
Non era per fortuna un bar di troppo lusso o vestito com’era lo avrebbero sbattuto fuori, ma comunque il suo abbigliamento puntò tutti gli sguardi su di sé mettendolo un po’ in difficoltà.
Si sedette al bancone con un lungo sospiro affranto e ordinò da bere.
Mentre sorseggiava scoraggiato il suo drink, nel bar entrarono due ragazze vestite da segretarie d’ufficio.
Si sedettero prese a parlare fitto tra di loro al tavolo appena dietro a Vash che sulle prime non le notò nemmeno.
Ma quando le sentì nominare la società assicurativa Bernardelli rizzò subito le orecchie.

-Allora hai sentito?Pare che oggi l’agente Strife partirà!-

-Di nuovo?E dove la porterà questa nuova missione?In un altro angolo strampalato del pianeta??-

-Mah, non so che dirti! So solo che quella ragazza li và a cercare i guai! Come per il caso del tifone umanoide ricordi?-

-Eccome! Quanto lavoro extra abbiamo dovuto fare a causa sua!-

-Cof! Cof!- Vash tossì imbarazzato

-Comunque…ora sarà meglio sbrigarci ad andare in ufficio, o chi lo sente il capo oggi?-

-Già…abbiamo solo pochi secondi per due chiacchiere e un caffè prima di attaccare! Ma si può?!Se questo non è sfruttamento!-

-Eh eh eh! Su andiamo!-

E le due lasciati gli spicci sul tavolino se ne andarono.
Vash pagò il barista e corse dietro alle due ragazze senza farsi notare troppo.

Seguendole le vide entrare in un alto palazzo bianco.

-Bernardelli Assicurazioni- lesse la targa appesa sopra l’ingresso e poi con un sorriso soddisfatto corse dentro.

°°°°°°°°°°°°
In quel momento invece Meryl e Milly avevano appena preso la diligenza che le avrebbe portate a Patterden City. Infatti le linee bus non facevano quel tratto di strada,ma solo le diligenze.
Abbandonata la città furono di nuovo i due soli caldi e il deserto sconfinato a farla da padroni.
Meryl guardava fuori dal finestrino con aria assorta.

-Tutto bene capo?- le chiese Milly

-Uh?Si certo…- rispose lei evasiva

Stava per fare un altro cambiamento nella sua vita. Non sapeva cosa la aspettava nel campo militare,ma da un lato era contenta perché sarebbe diventata molto più forte e indipendente. Si sarebbe difesa da sola senza più che nessuno si preoccupasse per lei.

“Non voglio più…che succeda ancora…” pensò riferendosi all’ultima volta che Vash avvertito da Milly l’aveva salvata.

**

-Ehi, ma chi diavolo è quel tizio?!-
-E’ uscito da un libro western per caso?!-

-Mamma mia come è figo!!!-

-Ragazzo mi sa che hai sbagliato posto sai?-

-Hai sbagliato indirizzo! I cowboy stanno da un'altra parte amico!-

Commenti,risate e apprezzamenti.

Vash era completamente travolto da tutta quella gente.
Non si aspettava che il posto dove Meryl lavorava fosse così grande e pieno di gente!.

-Scusate,dove posso trovare Meryl Strife?- domandò a tutti più volte

-Eh?E chi sarebbe?- commentava chi non la conosceva

-Cosa?!E’ venuto a cercare la Strife?!Che sfiga!- commentavano le ragazze che la conoscevano

Vash capì che così non otteneva nulla -Dov’è la persona che dirige questo posto?- domandò un po’ esasperato

-All’ultimo piano del palazzo- gli rispose una timida impiegata dai grandi occhiali tondi e spessi indicandogli l’ascensore

-Ti ringrazio molto!^^- le sorrise e corse via

Raggiunto l’ultimo piano trovò un lungo corridoio con altri uffici,pochi rispetto a quelli di prima, e altri impiegati ed impiegate però più silenziosi e composti.

“Eh?” si avvicinò alla vetrata di uno degli uffici che stava osservando avendo notato qualcosa.

C’erano due scrivanie vuote vicine,e su una c’era una foto.
A guardare meglio la foto ritraeva Meryl e Milly molto più giovani,quasi ragazzine,vestite da segretarie. Forse il primo giorno di lavoro.

Vash sorrise nel vedere quanto fossero graziose in quella foto. Specialmente Meryl,aveva un sorrisetto molto dolce.

-Mi scusi lei chi è?-

-Uh?- si girò trovandosi davanti un’altra impiegata

-Salve!^^Cerco il padrone di questo posto- disse un po’ goffamente

-Intendete il presidente?-

-Uh?Si! Dove posso trovarlo?-

-Si trova in quella stanza in fondo al corridoio. Voi siete?-

Ma non fece in tempo a finire che Vash schizzò velocissimo verso l’ufficio del presidente.

-EHI FERMO ASPETTI!!!!-

…inseguito da un’allarmata impiegata..^^’’’’

>SBAAN!!! –Buongiorno signore!Io sono…- entrò sbattendo la porta facendo un largo sorriso

-Si fermi ho detto!!!- lo prese la ragazza per un orecchio

-Ahi ahi ahi! Ma che fa signorina?!- piagnucolava

-Le chiedo scusa signor presidente!-

-Irina!! Mi vuole dire chi è questo signore?-

-Non lo so signor presidente,è arrivato qui e mi ha chiesto dove poteva trovarla senza nemmeno presentarsi…-

-Signorina Irina…mi lascia l’orecchio per favore?^^’’’’-

-Oh scusi- la ragazza lo lasciò andare

-Mmh. Vada pure Irina,ci penso io ora-

-Si signore!- e la ragazza se ne andò chiudendo la porta

-Allora lei è il presidente della Bernardelli eh?^^- sorrise di nuovo Vash cordiale

-Certo ragazzo,e tu saresti?-

-Ecco,io cerco Meryl Strife. Sa dirmi dove posso trovarla?^^-

-Ma tu non hai ancora risposto alla mia domanda,chi sei ragazzo?-

-Eh….eh eh eh…non credo che le farebbe piacere sapere il mio nome…-

-Uhm?E per quale motivo?-

-Eccooo….diciamo…che se anche indirettamente…lei ha avuto a che fare con me un po’ di tempo fa tramite Meryl e Milly e…-

-Su avanti…non farmi perdere tempo!-

-B’è…come vuole lei…il mio nome è Vash the Stampede…-

O_O il presidente strabuzzò gli occhi restando di pietra alcuni secondi.

-Tu….TU SARESTI QUEL VASH THE STAMPEDE?????!!!!- gridò poi facendo una faccia spaventosa

“Aiuto!!!” pensò Vash non sapendo cosa fare.

Aveva capito infatti,che anche se in realtà non era stata del tutto colpa sua,per tutti i danni provocati dai suoi spostamenti e dalle lotte contro i nemici che il fratello gli aveva mandato contro,quella società assicurativa aveva visto tempi neri,e che probabilmente se lo avessero avuto sotto mano,gli avrebbero volentieri tirato il collo!.

-Non riesco a crederci!- invece,il presidente tornò poi calmo sedendosi di nuovo.

-Eh?Non mi uccide???- lo guardò Vash

-Come?AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH !! Ma no no! Cosa dici ragazzo?AHAHAHAHA! Certo,ci hai fatto venire il diavolo a quattro,ma non ho nessuna intenzione di tirarti il collo! AH AH AH AH!-

“Questo signore,mi sembra una brava persona” pensò Vash sorridendo

-Come mai ha cambiato idea?-

-B’è,per i vari rapporti che ci arrivavano dall’agente Strife quando si occupava del tuo caso. Ha sempre difeso il famigerato “tifone umanoide” a spada tratta sai?Anche se lo celava in altisonanti spiegazioni! Uh uh uh!-

O///O Vash arrossì a quella risposta.

-E allora,tu dalle lontane cittadine del deserto,sei venuto fin qui a cercare l’agente Strife eh?E per quale motivo?- la faccia del presidente si allargò in un sorriso allusivo

“Perspicace questo vecchietto,sembra che abbia già capito tutto!” Vash era sempre più in imbarazzo

-Ecco io….insomma..-

-EH EH EH EH! Questi giovani d’oggi! Quanti problemi vi fate! Ai miei tempi non perdevamo tempo in chiacchiere ma passavamo subito ai fatti!-

-EH EH EH EH!^///^- rise anche Vash un po’ nervoso

-Ma comunque,mi spiace ma non posso dirti nulla riguardo all’agente Strife!- il presidente divenne serio d’un botto

-Come?- anche Vash smise di ridere

-Mi dispiace ma è così-

-Allora la cercherò per tutto l’edificio se sarà necessario!-

-Non la troverai,lei non è più qui-

-COSA?E dove è andata?!-

-Non posso parlartene mi spiace-

Il vecchio sembrava davvero fermo sulle sue posizioni e Vash non riuscì ad insistere oltre.
Se non riusciva a farsi dire da lui dove Meryl fosse andata come avrebbe fatto? Rush City era enorme,e lui non sapeva come fare.

-Perché?Cosa le costa indicarmi dove è ora?-

-Non posso dirti nulla- fu ancora la risposta lapidaria

-….-

Breve silenzio.

-Allora,tornerò a bussare alla sua porta ogni giorno signore,finchè non si deciderà a parlare!-

-Fa come credi ragazzo!E ora scusami ma ho molto da fare!-

 

Continua..

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. Il paese militare ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 10. Il paese militare

Caldo afoso e sabbia incandescente. Polvere per le strade e piante secche.

Appena messo piede giù dalla diligenza,questo fu lo scenario che si presentò agli occhi delle due giovani.
A pochi metri da loro c’erano un pugno di case di legno.

-Eccoci qua allora- disse Milly

-Già- sospirò Meryl

A fare il confronto tra il posto dove erano in quel momento,e gli altri paesi nel deserto che avevano visitato stando dietro a Vash,questo era davvero deprimente e privo di vita.

-Coraggio andiamo- fece Meryl prendendo le sue valige avviandosi.

Da quel momento in avanti,basta guardarsi indietro!.

Entrate in quel piccolo paese, le due si guardarono un attimo attorno.
C’erano alcune case popolari,un bar,un negozio di alimentari,un hotel,una chiesetta e l’ufficio dello sceriffo del posto.
Fu guardando proprio in quella direzione che le due notarono un uomo dalla barba un po’ lunga e un cappello da cowboy in testa, farsi avanti.

-Siete l’agente Strife e l’agente Thompson?- domandò con voce arrochita dal caldo afoso

Meryl notò la stella d’oro che aveva sul petto.

-Si esatto sceriffo-

-Le vostre generalità ci sono state comunicate dalla vostra società. Siete i due agenti mandati per l’addestramento al campo militare-

-Proprio così-

-Due signorine graziose come voi…uh uh uh hu!-

-Cosa ci trova da ridere?- si accigliò Milly

-Fossi in voi tornerei subito a casa,Patterden City non è roba per signorine di città!-

-Vuole fare il suo lavoro e accompagnarci al campo militare per favore?- Meryl serissima, non si era scomposta di una virgola alle parole di scherno del vecchio sceriffo, e infatti lo lasciò con un palmo di naso.

-Ce..certamente…e-ehm!- tornò serio – Sapendo che sareste arrivate questo pomeriggio,un furgone del campo arriverà qui tra mezz’ora per portarvi laggiù,potete aspettare qui-

-Molto bene!Dove posso trovare un telefono?-

-Ne abbiamo solo uno qui…nel mio ufficio..-

-Bene! Devo telefonare alla sede Bernardelli!-

-Certo certo…venga!-

Milly aspettò seduta fuori, mentre Meryl parlava col presidente comunicando che erano giunte a destinazione, e che si apprestavano a prendere posto nel campo militare.

>Molto bene agente Strife! Da questo momento i nostri contatti saranno rari e sintetici. Chiamerò io ogni tanto per sapere come prosegue il vostro addestramento!

>Si, signor presidente!

>Ah agente Strife….

>Si, signore?

>No…nulla!Bene così!L’addestramento sarà molto duro!Fatevi forza e vedete di non morire prima di iniziare la caccia al nostro uomo!.

>Stia tranquillo signore!La saluto, a presto!.

>A presto.

>CLICK

-Allora?Tutto a posto capo?-

Meryl si sedette accanto a Milly.

-Si, tutto ok. Il presidente chiamerà ogni tanto al campo per sapere gli sviluppi del nostro addestramento-

-Tu come stai capo?-

-Eh?Bene perché?-

-Ti vedo un po’ preoccupata^^-

-E tu non lo sei Milly?-

-B’è si un po’,ma so che ce la faremo. Con tutto quello che abbiamo già passato!. Non credo che possa fermarci un campo militare!^^-

-E’ quello che penso anch’io!^^-

Mezz’ora dopo arrivò il furgone del campo.
Ne scesero due soldati con fucili a tracolla e un uomo molto alto e muscoloso,in divisa e con parecchie stelle sulle spalline che stavano ad indicare il suo alto grado.
Aveva una cicatrice sul mento e uno sguardo truce,capelli a spazzola molto corti e neri come la pece,occhi gialli e naso aquilino. Insomma incuteva un certo timore,ma al contrario né Meryl né Milly mostrarono alcun segno di turbamento,anzi andarono incontro all’omone salutandolo con serietà.

-Agente Meryl Strife signore!-

-Agente Milly Thompson!-

Il gigante le squadrò per bene e poi con voce cavernicola disse – Sono il colonnello Jonh J. Taker,molto lieto di fare la vostra conoscenza agenti!. Io sarò la vostra guida nel campo militare e il vostro diretto responsabile. Prego,salite!-

Meryl e Milly aiutate coi bagagli dai due soldati salirono sul furgone che ripartì velocemente nel deserto.
Lo sceriffo e il suo vice, che lo aveva raggiunto in quel momento,osservarono il furgone militare allontanarsi.

-Sarebbero quelli i due agenti di Rush City?- domandò il giovane vice sceriffo

-Già,due signorine di città!. Mi chiedo se passeranno anche un solo giorno dentro a quell’inferno!. Quel campo militare è davvero un posto terribile!- rispose il vecchio accendendosi un sigaro

-Ma avranno delle abilità particolari,se sono state scelte per la formazione delle squadre speciali alla caccia del misterioso D.D. non credi?-

-Ah certo!. Però,stare sotto il comando di quel Taker non è affatto facile,nemmeno per l’uomo più forte e abile!-

°°°°°°

In mezz’ora il furgone raggiunse il campo militare sito nel deserto vicino al piccolo paese.
Era gigantesco,sorvegliato in ogni angolo e dalle alte mura di metallo pesante.
Il furgone oltrepassò le mura blindate che si aprirono lentamente e a quel punto lo stupore per le due fu grande.
All’interno crescevano alberi ed erba verde e c’erano molti laghetti sparsi ovunque,anche qualche uccello o animaletto tra i cespugli e i rami.
Oltrepassato un altro portone entrarono in una strada in mezzo ad un bosco e via via raggiunsero il cuore del campo dove sorgeva la sede centrale e le diverse camerate sparse intorno. Anche lì il verde era rigoglioso e l’aria mite.

“Questo posto…sorge su un’oasi…” pensò Meryl

-Benvenute al Campo Militare di Patterden City agenti!- disse il colonnello Taker quando le due furono scese dal furgone

Mentre i due soldati portavano i loro bagagli agli alloggi che spettavano loro, il colonnello le accompagnò all’interno del palazzo della sede centrale per incontrare il comandante del campo.

>Toc! Toc!

-Si avanti- sentirono una voce calma e profonda dietro la porta

Il colonnello Taker entrò facendo strada alle due.
Entrarono in un ufficio molto grande e lussuoso. Dietro la scrivania stava seduto un distinto signore dai capelli bianchi tirati indietro e un accenno di barba. Aveva gli occhi celesti e uno sguardo calmo. Né troppo serio né troppo gentile.

-Comandante Storm- salutò il colonnello Taker facendo il tipico saluto militare sull’attenti e mano alla fronte.

-Ben tornato colonnello Taker- rispose il comandante e poi spostò la sua attenzione sulle due ragazze che lo salutarono allo stesso modo del colonnello.

-Voi sareste gli agenti di Rush City?- chiese con calma

-Si, signor comandante!- rispose per entrambe Meryl

-Oh!Voi dovreste essere l’agente Meryl Strife dico bene?-

-Esatto signore!-

-Molto bene- si alzò in piedi con le mani dietro i fianchi guardando fuori dalla finestra – Siete le benvenute. Il valore del vostro titolo di agenti qui al campo sarebbe rispettivamente di maggiore e tenente per i vostri numerosi meriti. Ma..- e si girò a guardarle - …qui non si fanno sconti. Ripartirete da zero come semplici soldati senza alcun grado. Seguirete l’addestramento sotto la guida del colonnello Taker assieme agli altri agenti arrivati dalle altre città,e solo alla fine di questo corso,vedremo di darvi i meriti che vi spettano in base al vostro valore!. Sappiate però che qui non siamo affatto teneri,e ogni minuto della vostra giornata sarà impegnato per la vostra più completa preparazione!-

-Si, signore!- rispose Meryl decisa

-Si,signore!- rispose Milly

-Molto bene! Potete andare ora!- >Bip! Schiacciò un tasto che si trovava sul tavolo e due secondi dopo entrò un soldato

-Accompagna le due agenti ai loro alloggi!-

-Si, signore!-

-Il vostro addestramento inizia domani!-

-Si, signore!- salutarono ancora e poi seguirono il soldato

Rimasto solo col colonnello Taker, il comandante Storm fece le sue considerazioni.

-Ci inviano anche delle ragazze di città. Si vede proprio che questo nuovo soggetto è davvero pericoloso per attingere a qualsiasi tipo di risorsa!- disse il colonnello

-Non le sottovaluti colonnello! Quelle due ragazze hanno qualcosa di particolare,specialmente l’agente Strife- disse pensoso il comandante

-Dite davvero signore?-

-Già…-

°°°°°°

Il primo mese di vita nel campo militare per Meryl e Milly non fu affatto facile. Certo erano già addestrate all’uso delle armi e agili negli spostamenti, ma quello che sapevano fare non era sufficiente. Anzi, era quasi inutile, e lo scoprirono il primo giorno di addestramento,quando il colonnello Taker le mise sotto torchio con pesanti allenamenti coi pesi,corse intorno alla base che non finivano più,lotte contro i compagni di addestramento e digiuni forzati.
Però questo per le prime settimane,e fu niente in confronto a quello che dovettero affrontare nei giorni successivi.

Il colonnello Taker divenne improvvisamente spietato, e non esitava a sparare contro chi non gli ubbidiva o secondo lui non eseguiva bene un esercizio. Inoltre, le donne del corso, iniziarono a subire maltrattamenti dai militari del campo. Ovviamente Meryl e Milly non restavano a guardare, e ogni volta intervenivano ingaggiando dure lotte per salvare le compagne.

Tutto questo vi sembrerà assurdo,ma in realtà faceva parte dell’addestramento speciale e ogni cosa che accadeva, il colonnello Taker la riferiva prontamente al comandante.

Dopo un mese di continue tensioni,costrette a dormire sempre con un occhio aperto e con le pistole sotto al cuscino,Meryl e Milly subirono la visita sgradita di alcuni soldati.
Entrarono di soppiatto nella loro stanza e le legarono ai letti col chiaro intento di abusare di loro,ma credete davvero che ci siano riusciti?.

-Che state cercando di fare?!- gridò Milly furiosa dimenandosi

-Eh eh eh eh! Ehi,ma che bei bocconcini che siete viste così da vicino!. Specialmente tu morettina. Ehe eh eh!- parlò uno dei soldati che stava a cavalcioni sopra Meryl e le aveva preso il mento in una mano.

Meryl non fece una piega restando ad occhi chiusi mentre quello le toglieva le lenzuola di dosso e si preparava a toglierle il resto ridendo e sbavando.

-Ca-capo…-

>Blink!< Improvvisamente Meryl spalancò gli occhi fissando in modo gelido e minaccioso il soldato che tentava di spogliarla.

-Metti giù le mani lurido verme!- disse sibilando

E non si sa come, ma da dietro la sua gamba sinistra saltò fuori un coltello che prese con le dita del piede, e facendo un movimento brusco ferì il soldato alla schiena che per il dolore cadde per terra.
Tirando le gambe in aria spinse il piede verso i braccioli del letto dove aveva le mani legate e si liberò.
Fulminea prese la pistola che aveva sotto al cuscino e saltò giù dal letto facendo un ghigno sadico.

-Ohi ohi…- scappò detto ad alcuni soldati

>BANG BANG BANG BANG BANG!!!!!!!!!!!!!!

Meryl inizò a sparare all’impazzata ferendone alcuni e facendoli scappare tutti a gambe levate, poi liberò Milly che furiosa imbracciò la sua gigantesca mitragliatrice e li fece saltare tutti in aria.
Si videro questi cinque soldati volare fuori dalla camerata e finire dritti nel laghetto vicino,mentre tutte le ragazze della camerata li deridevano ed osannavano Milly e Meryl soddisfatte.

***

-A quanto pare,devo ricredermi sul conto di quelle due ragazze. Avevate visto bene voi sin dall’inizio comandante- disse il colonnello Taker

-Non vi stupite più di un tanto colonnello. Sapevo che quelle due erano speciali. Specie il soldato Strife! Me lo sentivo!- ridacchiò divertito il comandante

-Come sempre il vostro intuito è formidabile comandante!-

-Avete raccolto le informazioni riguardanti il soldato Strife colonnello?-

-Certamente,ho fatto come mi avete chiesto signore,e ho scoperto una cosa molto interessante-

-E sarebbe?-

-Pare che il soldato Strife, accompagnata dal soldato Thompson,tempo addietro per conto della loro agenzia,abbia avuto a che fare col tanto discusso e famoso Vash the Stampede-

Il comandante che stava guardando fuori dalla finestra Meryl che si allenava nella lotta fece un sorriso particolare e disse: –Ma davvero?-

 

 

Continua..

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. Sulle tracce di D.D. ***


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Capitolo 11. Sulle tracce di D.D.

Erano passati quattro mesi.

Vash si trovava ancora a Rush City. Aveva affittato una stanza in una locanda modesta nella periferia della città,esattamente dalla parte opposta al centro dove si trovava la sede della Bernardelli, e ogni giorno si recava là come aveva detto e bussava alla porta dell’ufficio del presidente.
La domanda che faceva era sempre la stessa:

°°Mi dica dove posso trovare Meryl per favore!°° ma ogni volta il presidente era irremovibile e non scuciva una parola.

Ma Vash non si arrendeva mai e continuava a tornare e ripetere la stessa domanda.
Ormai alla Bernardelli era diciamo diventato “di casa”. Tutti lo conoscevano,e lo salutavano fermandosi anche a scambiare due chiacchiere.
Certo all’inizio quando si era sparsa la voce che “l’ex tifone umanoide” girava per la Bernardelli c’era stato un po’ di panico e ostilità nei suoi confronti,ma col tempo tutto si era appianato.
Soprattutto perché ormai tutti sapevano come mai Vash the Stampede ogni giorno andasse a far visita al Presidente.

-Buongiorno signor Vash!- lo salutò il vecchio portiere non appena il giovane mise piede nell’ampio ingresso

-Buongiorno a lei signor Smith!^^- salutò Vash levando una mano dalla tasca

-Anche oggi qui per la stessa visitina al presidente eh?^^-

-Già..^^-

-B’è, buona fortuna!-

-Grazie!-

Mentre saliva con l’ascensore o passava per i corridoi,veniva fermato o salutato da diversa gente.
Altri che lo vedevano dagli uffici sghignazzavano tra loro e commentavano:

-Accidenti, è venuto pure oggi!Non si arrende davvero quel tipo!- disse uno

-Per cosa poi?Per la signorina Strife!Ih ih ih!Chissà cosa è successo tra loro nel periodo in cui è stata spedita sulle sue tracce!- ridacchiò un’altra

-B’è una cosa è certa,qualcosa di più del lavoro sicuramente!- incrociò le braccia un altro

-Ohh,è così figo quel ragazzo. Che invidia per quella Meryl!- sospirò un’altra

Vash arrivò davanti alla porta del presidente.
Stava per bussare ma si bloccò avendolo sentito parlare piuttosto seriamente al telefono.

-Si…si..capisco!No!Le perdite sono state consistenti certo! Non dovete arrendervi!Si…si…mi complimento con voi…Siete davvero in gamba!Si…si…certo…si! Molto bene! Il prossimo contatto sarà il mese prossimo!Coraggio!Sono sicuro che voi e la squadra speciale riuscirete a catturare quel maledetto di D.D.!!!-

“D.D.???!!!” si disse Vash tra sé

-Si…molto bene!Allora la saluto maggiore Strife!Continui così!State facendo davvero un ottimo lavoro! E un saluto anche al tenente Thompson ovviamente!Si…certo!A presto!-

>CLICK!

“Maggiore…Strife?????” Vash allibito entrò nello studio del presidente senza bussare fissandolo a bocca aperta.

L’uomo fissò Vash con un sospiro appoggiando la schiena un po’ stancamente alla poltrona e dicendo:

-Hai sentito tutto eh?-

-…- Vash gli andò davanti sempre ad occhi sgranati

-Accidenti!Con te non posso stare tranquillo un attimo!Sono più di quattro mesi ormai che non mi dai tregua!-

-Sarebbe tutto più semplice se lei si decidesse a dirmi come stanno le cose,e dove avete mandato Meryl e Milly!- Vash divenne serio avendo intuito che le due erano finite in un’altra pericolosa missione.

-…- il presidente lo fissò un po’ e poi fece una risata –AAH AAH AAH AHH!Certo che sei davvero uno cocciuto tu! D’accordo,sono stanco di te! Mi arrendo! Infondo ora,anche se volessi,non saprei dirti con precisione dove il maggiore Strife si trovi-

-Maggiore Strife??!E poi,chi sarebbe questo D.D.??-

Il presidente mise i gomiti sul tavolo e poggiò alcune foto sulla scrivania davanti a Vash. Il giovane sentì una scossa lungo la schiena nel vedere cosa rappresentavano le foto. Città rase al suolo,sangue nelle strade,foto di gente morta brutalmente,e una doppia D scritta col sangue in ogni foto su un muro.

-Questo,è il motivo per cui il maggiore Strife è partita con la sua collega Thompson. Una nuova pericolosa missione,in cui ogni paese ha richiesto l’impiego di due tra i migliori impiegati al servizio dello Stato. Sia forze dell’ordine che semplici impiegati assicurativi. Queste persone sono state inviate nel deserto nella città militare di Padderden City,un luogo dimenticato da Dio,dove sorge il più grande campo militare dello Stato. Lì l’agente Strife e l’agente Thompson,sono state addestrate alle armi militari,alle arti marziali,e molto altro ancora.-

-Patterden City,ne avevo sentito parlare come la culla dell’inferno!- Vash iniziava a sudare freddo al pensiero delle due ragazze in quel luogo.

-Si esatto, proprio così- annuì il presidente senza scomporsi

>SBAM! Vash battè le mani sul tavolo con rabbia

-E voi avete permesso che quelle due ragazze andassero praticamente a morire?!!- gridò arrabbiato

Il presidente non si scompose nemmeno davanti alla sfuriata del biondino,anzi,si alzò con calma dandogli le spalle e guardando fuori dalla finestra continuò:

-Non sei tu a decidere per il loro destino ragazzo-

-Ugh!- Vash ritirò le mani dal tavolo stringendole a pugno lungo i fianchi.

-In ogni caso,è stata l’agente Strife stessa,a chiedermi di essere mandata in missione-

Vash sgranò gli occhi a quella rivelazione che fu come una doccia fredda.
Meryl,aveva chiesto lei stessa,di essere mandata laggiù?!Era come andare al suicidio!.Dunque,era arrivata a quei livelli la situazione?!.

“E’ colpa mia…” si disse Vash

-Le due ragazze sono partite di loro volontà e se posso rincuorarti ora, hanno superato con grande successo il durissimo addestramento, ottenendo i gradi militari rispettivamente di maggiore Strife e tenente Thompson,esattamente due mesi e mezzo fa. Sono state davvero sbalorditive!^^- ridacchiò tra sé il presidente ripensando alle telefonate ricevute anche dal comandante del campo che gli raccontava le avventure delle due nel campo.

-Hanno superato l’addestramento?- Vash alzò lo sguardo sul presidente con occhi increduli

-Certamente!E sono due mesi e tre settimane,che sono alla ricerca di D.D. , e hanno già avuto alcuni contatti piuttosto ristretti con esso,anche se non l’hanno effettivamente visto di persona!- il presidente si girò a guardarlo

Vash non aveva parole. Quanto era cambiata Meryl,cos’era successo a quella ragazza per colpa sua?Perchè imbarcarsi in una cosa tanto pericolosa?!Sentiva che c’era del pericolo mortale nell’aria,il suo istinto glielo diceva insistentemente.

-Tu…sottovaluti un po’ troppo…quelle due ragazze…O per meglio dire…l’agente Strife?-

-….- Vash non replicò cercando di ritrovare la calma

-Comunque,ti darò le giuste indicazioni per arrivare a Patterden City,più di questo non posso fare- disse l’uomo scrivendo qualcosa su un foglio

-Sarà più che sufficiente- disse Vash

°°°°°°°°

Deserto di Quenen, ovest di New Oregon.

>WOOOOSSHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Una forte tempesta di sabbia frustava con cattiveria il desertico paesaggio.
Dune alte di sabbia incandescente,vento forte e tagliente,non una forma di vita nei dintorni o oasi a cui potersi fermare.

Era una decina di giorni ormai che un gruppo di sei persone avanzava in quel delirio di vento e sabbia senza mai fermarsi,coperti dalla testa ai piedi da tute sterili coperte a loro volta da pesanti mantelli per ripararsi dalla sabbia.
Alla testa di questo coraggioso gruppo c’era una figura esile e minuta.
I capelli neri e lunghi che sbucavano dal mantello tirati a forza dal vento splendevano sotto il sole che ogni tanto si mostrava tra le nubi grigie che ricoprivano il cielo.

La figura si fermò, e alzò una mano guantata di nero, allorché anche il resto del gruppo arrestò il cammino.
Davanti a loro sorgeva un muro di cinta avente tutta l’aria di essere una postazione militare.

Il gruppo entrò oltre le mura, ritrovandosi in un campo militare nascosto nel deserto del Quenen.

-Ben arrivata maggiore Strife!- salutò un soldato che andò ad accogliere il gruppo mettendosi sull’attenti.

Allora la figura si aprì il mantello, e tolse la pesante maschera e gli occhialoni scuri che le coprivano tutto il viso,rivelando il grazioso volto di una donna dallo sguardo però serio e accigliato.

-Vi ringrazio sottotenente Deli!- rispose la ragazza con un gesto della mano

Si fece avanti una figura piuttosto alta e massiccia che a sua volta si liberò della maschera mostrando un viso allegro e sorridente.

-Salute sottotenente Deli, come và?^^-

-Ben arrivata anche a voi tenente Thompson!-

-Milly ricordati le formalità!Non siamo venuti per una visita di cortesia!- la riprese Meryl

-Si, scusa capo!-^^

-Forza squadra, rompete le righe!Ci riposeremo qui per oggi!Ripartiremo domani all’alba!- disse rivolta agli altri quattro membri del gruppo.

-Sissignore!- risposero quelli per poi rilassarsi e togliersi a loro volta mantello e maschere fastidiose e piene di sabbia.

-Ouff!!!Finalmente posso liberare i miei poveri capelli da questo strazio!- disse uno dei quattro che togliendosi la maschera,si rivelò essere un’affascinante e prorompente donna dalla lunga e bionda chioma.

-Non ti starai lamentando troppo sottotenente Fox?^^- le sorrise un altro di loro che era una ragazza decisamente più giovane,con due trecce brune e un paio di tondi e grossi occhiali da vista.

-Mpf!Di certo questo clima a te non dispiace eh?Sottotenente May?- rispose la bionda lisciandosi i capelli.

-Effettivamente, sono un tipo piuttosto avventuroso e curioso!^^- rispose la morettina

-Non era questo che intendevo!- crebbe una gocciolina in faccia alla bionda

-Ragazze non vi pare di fare discorsi inutili?-

-Ehi! Porta rispetto per i superiori!-

A parlare erano i due restanti del gruppo,un giovane muscoloso e spavaldo dai capelli castano chiaro sulle spalle e l’altro,più timido e rispettoso dai capelli neri a spazzola.

-Stà zitto sergente Nilson!- lo bacchetto infatti la bionda

-Dha!Non darti tante arie solo perché sei di un grado più su di me, ragazza!- le fece la linguaccia quello

-Sergente Nilson!- lo riprese ancora il moro dai capelli a spazzola

-Voi invece siete un bravo soldato sergente Funai!^^- sorrise il sottotenente May facendolo arrossire

-Ehi ragazziiii!!!!! Il cap…cioè il maggiore vuole dirvi due paroline prima di farvi rompere le righe!!!^^- arrivò il richiamo allegro ed espansivo di Milly

-Oh!Andiamo!- scattarono subito i quattro seguendo Milly di corsa all’interno della base militare.

Come Meryl fosse a capo di una squadra speciale è presto detto. Al campo di Patterden City si era addestrata duramente,sempre spalleggiata dalla fedele Milly, e non si era mai risparmiata un solo secondo.
Molto spesso ,questo causò il mettere a repentaglio la sua vita nelle difficili prove che le venivano assegnate,ma Meryl con la sua incredibile forza di volontà era sempre riuscita a cavarsela.
All’inizio nel campo milite,i quattro che ora erano suoi fedeli soldati,l’avevano ostacolata,combattuta e detestata in ogni modo,ritenendola solo una ragazzina di città,mentre loro erano gente umile già abituata alle guerre e al pericolo.
Ma Meryl si era conquistata passo dopo passo la loro fiducia e la fiducia di tanti altri.
E adesso aveva il loro pieno rispetto.

I quattro entrarono in una modesta stanza dove vi era un camino acceso,una scrivania,un tavolo e due sedie.
Meryl era seduta pensierosa alla scrivania che leggeva alcuni documenti che le erano stati portati poco prima da un soldato.
Quando li vide entrare si concentrò seria su di loro.

-Riposo- disse e i quattro si rilassarono un istante

-Su questi documenti,sono scritti gli ultimi rapporti pervenuti dalle province del vicino New Oregon, sugli spostamenti del nostro soggetto. Quel bastardo ha raso al suolo altre due città circa dieci ore fa. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Per questo vi chiedo soldati,di dare il vostro massimo!. So che siete stanchi,ma dobbiamo avvicinarci il prima possibile al nostro obiettivo. Le altre squadre speciali aspettano nostre notizie.-

-Sissignore!- dissero i quattro in coro

-…- Meryl si alzò dalla scrivania e andò loro davanti con una mano su un fianco fissandoli

Vestiva con una tuta da combattimento nera e aderente che esaltava il suo fisico minuto,divenuto più slanciato e robusto dagli allenamenti. I capelli le erano cresciuti ancora un po’ e le scendevano sotto le spalle.

-Sottotenente Nina Fox, sottotenente Rina May, sergente Ihan Nilson, sergente Rick Funai-

-Sissignore!-

-Conto su di voi!Ora andate,rompete pure le righe e riposate il più possibile!- concluse con un sorriso

-Sissignore!- risposero in coro per poi voltarsi e lasciare la stanza

-…- Meryl con un sospiro stanco andò a sedersi di nuovo alla scrivania osservando per la decima volta i documenti su D.D.

“Chi sei maledetto demonio?!Perchè radi al suolo tutto e tutti?!Cosa vuoi??!!” si chiese con rabbia

-Capo?- Milly era ancora lì in piedi accanto a lei

-Che fai Milly?Rilassati pure anche tu!-

Milly allora si stiracchiò e andò a sedersi vicino al camino

-Dovresti rilassarti anche tu però capo!E’ da quando abbiamo lasciato Patterden City che non ti rilassi un solo istante!-

-Perché non mi è possibile!Il solo pensiero di questo maledetto bastardo non mi fa riposare in pace!-

-Lo raggiungeremo capo, vedrai!E’ questione di tempo!-

-Già,ma il tempo passa e tanti innocenti muoiono!No,io non posso stare ancora così con le mani in mano!Lo voglio catturare!-

-Oh, capo…- Milly la guardò preoccupata

Meryl si alzò, e guardò fuori dalla finestra la tempesta di sabbia che ,col calar delle tenebre, assumeva un’aria decisamente spettrale.

°°°°°°°

Patterden City, Città militare.

A grandi e rumorosi passi,il colonnello Taker stava attraversando frettolosamente il lungo corridoio che l’avrebbe portato nel grande ufficio del comandante.

>SBAM! Entrò senza nemmeno bussare.

-Comandante Storm!!- disse quasi urlando

Il comandate,che in quel momento era impegnato dietro la sua scrivania a leggere alcuni documenti,alzò il capo con sguardo duro verso il suo subalterno.

-Colonnello Taker,vi pare questo il modo di entrare qui?!- lo riprese

-Mi…mi perdoni comandante!-

-Allora che succede?-

-Ecco..signore…c’è…c’è…al portone principale…c’è..-

-Colonnello Taker!Un po’ di contegno!Cosa vi prende?!- si alzò il comandante con uno scatto

-Signore!Vash the Stampede!! Al portone principale c’è un uomo che dice di essere Vash the Stampede! E vuole parlare con voi!!-

-…- il comandante rimase in silenzio alcuni istanti e poi rifece lo stesso sorriso strano di tempo fa,quando sentì il nome di Vash the Stampede riferito ai soldati Strife e Thompson.

-Dici davvero?-

-Si, signore!-

-Eh…eh eh eh eh!Ma pensa un pò!- ridacchiò il comandante lasciando il colonnello confuso

-Signore?Cosa intendete fare?-

-Fallo passare avanti!E conducilo da me!- ordinò

-Si, signore!- si mise sull’attenti il colonnello che poi sparì rumorosamente di corsa, così com’era venuto.

-Vash the Stampede eh? Uh uh uh uh!- rise ancora il comandante

**
Circa dieci minuti dopo,ricomparve nella stanza il colonnello Taker,sempre agitato e seguito da qualcuno. Un uomo alto, e dai biondi capelli a spazzola,un neo sotto l’occhio sinistro, e un orecchino all’orecchio sinistro.
Aveva i suoi inconfondibili occhialini da sole tondi e arancioni,e un pesante mantello che lo copriva dal naso sino ai piedi.

-Comandante Storm- disse il colonnello

-…- il comandante e Vash si fissarono negli occhi per un lungo istante e poi Vash disse con ironia:
-Quanto tempo è passato…piccolo Storm!-

-Già…molto tempo direi…Vash!- rispose il comandante con un sorriso

-???- il colonnello Taker non capiva i loro discorsi.

-Lasciateci pure colonnello!Più tardi sarete messo al corrente di tutto!- ordinò

-Si, signore!- rispose il colonnello confuso lasciando poi i due da soli.

Rimasti soli ,Vash e il comandante Storm si fissarono ancora a lungo e poi..

-Allora Vash,cosa ti porta qui da me?- domandò il comandante con ironia immaginando vagamente la ragione.

-Non sei cambiato per niente Storm!- sorrise Vash avvicinandosi all’uomo

-Questo dovrei dirlo io a te caro Vash! Ero solo un bambino quando ti conobbi, e tu sei rimasto identico ad allora. Io invece come vedi,sono vecchio ormai! Eh eh eh eh!-

-Ma sei rimasto lo stesso di allora, almeno dentro!E sono contento di rivederti!-

Vash allungò la mano verso il comandate che la strinse forte con la sua.

-Se ne sono dette tante su di te mentre io crescevo. Vash the Stampede, il tifone umanoide, il demonio rosso, e un giorno,non molto tempo fa,sentii dire che eri addirittura un alieno! Eh eh eh eh!-

-E’ così Storm,lo sai anche tu,io non sono umano,purtroppo- disse Vash con sguardo profondamente triste

-….- il comandante lo fissò percependo la sua tristezza e poi disse – Comunque Vash,non ha importanza. Alla fine la gente ha riconosciuto che non eri tu il responsabile delle disgrazie che capitavano-

-Già è così,ma di una cosa però,sono responsabile-

-Uhm?-

-Storm,qui nel tuo campo militare,sono state addestrare due giovani donne, Meryl Strife e Milly Thompson provenienti da Rush City non è vero?-

-….- il comandante restò in silenzio

 

Continua…

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. Orme nella sabbia ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 12. Orme nella sabbia

Il comandante Storm rimase in silenzio a fissare Vash. Poi andò a sedersi dietro la sua scrivania poggiando il mento sulle nocche delle mani.

-Il maggiore Strife…e il tenente Thompson..- disse poi

-Si, esatto sono loro. Hanno seguito un duro addestramento militare qui da te e poi sono state mandate in missione contro un certo “D.D”-

Il comandante si accigliò assumendo un aria grave al solo sentire quel nome.

-E tu come fai a saperlo?-

-…- Vash comprese che si trattava di un argomento piuttosto delicato. Si avvicinò e si sedette davanti al comandante dicendo:

-Per alcuni mesi…sono stato a Rush City, la città dove ha sede la compagnia assicurativa Bernardelli,dove le due ragazze lavoravano. Il presidente non ha voluto dirmi nulla di più di ciò che ti ho appena detto. Che le due sono state addestrate qui da te e che sono state mandate in missione con altre persone alla ricerca di questo “D.D”-

-Vash…- il comandante fece un profondo sospiro nervoso -…preferirei che tu non avessi nulla a che fare con tutta questa storia-

-A me interessa solo trovare quelle due ragazze-

-Vash..ascolta…è una questione molto delicata. Non posso rivelarti nulla lo capisci?-

-No, Storm…non capisco invece. Io ho bisogno di sapere dove sono!-

-Se ti indico il modo per trovarle, sarai automaticamente coinvolto nella questione di “D.D”. La gente anche se ha capito, non ha ancora rimosso del tutto il ricordo del nome Vash the Stampede!. Potrebbero ritenerti complice di quel mostro!-

-…- Vash divenne cupo
Le parole del comandante lo colpirono. Si sentiva sempre più in ansia. Era davvero un essere così terribile quel “D.D”?!. Ricordando le crude fotografie che mostravano gente brutalmente uccisa da quell’individuo, sentiva sempre più che le due ragazze erano davvero finite in guai seri.

-Potrei addirittura essere coinvolto? Storm! Ora voglio che tu mi racconti tutto!-

-Non posso farlo Vash, c’è il segreto militare!. Tu sei mio amico, ma non fai eccezione-

-Allora…credo che ci sia un solo modo per farti parlare!- disse Vash serio

***
Quella notte Meryl non chiuse occhio. Ormai era abituata a non dormire anche per giorni senza accorgersene.
Aveva passato il tempo seduta nello studio a leggere e rileggere tutti i rapporti che le erano pervenuti su quel misterioso “D.D”.

“Lascia sempre una doppia D scritta col sangue delle sue vittime, sui muri delle città che rade al suolo. E’ molto alto e robusto. Gli occhi emettono una luce rossa ed è coperto da un grande cappotto….rosso…”

Si spinse all’indietro appoggiando la schiena al muro incrociando le braccia al petto.

“Un grande cappotto rosso…” ripetè ancora nella sua testa

“Se non fossi certa di conoscerlo…potrei quasi pensare che sia lui…”

La mente andò ancora una volta a Vash. Meryl odiava quando le succedeva. Ormai era passato così tanto tempo da quel giorno, e lei era cambiata così tanto.
Aveva deciso di diventare più forte,e di guardarsi avanti. Basta piangere per qualcuno che non aveva fatto nulla per fermarla, nulla per tenerla con sé. E soprattutto che non le aveva detto la verità.

“Da adesso in poi vivrò così…come adesso..per me non c’è posto migliore dell’esercito!”.

>Toc! Toc! I suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno che bussava alla porta.

-Si avanti!- disse

-Buongiorno capo!^^- entrò Milly allegramente

-Milly…come mai sei già qui?-

-Ma come capo?Non mi dirai che hai di nuovo passato tutta la notte sveglia!Non ti sei accorta che è quasi l’alba?- la fissò Milly stupita

-…- Meryl si voltò verso la finestra e vide che effettivamente le tenebre e la tempesta di sabbia erano svanite, e si faceva largo il chiarore del mattino.

-Ho di nuovo passato il tempo a studiare il caso senza accorgermi del tempo che passava! Eh eh!- ridacchiò tra sé alzandosi e dirigendosi verso un’altra porta interna dello studio che portava in un piccolo bagno di servizio. –Mi do una rinfrescata veloce e poi ti raggiungo per la colazione. Raduna la nostra squadra intanto!- disse

-Si, signora!^^- sorrise Milly andandosene poi di fretta.

**

Più tardi la squadra speciale di Meryl si trovava nella grande mensa della base per la colazione assieme agli altri militari del posto.
Tutti chiacchieravano allegramente scambiandosi battute e opinioni su svariati argomenti,mentre altri commossi,mostravano le foto delle famiglie o fidanzate che li aspettavano a casa.
Meryl e Milly erano al tavolo principale con gli altri superiori della base di Queneen.

Milly parlava allegramente col tenente che aveva accolto il loro arrivo il giorno prima,mentre Meryl mangiava seria e in silenzio assorta in sé stessa.

“Lascia sempre una doppia D macchiata di sangue…sui muri delle città che rade al suolo…” per tutto il tempo della colazione, Meryl non aveva fatto altro che pensare e ripensare a ciò che si sapeva del nemico.
Milly che ogni tanto la fissava con la coda dell’occhio,era molto preoccupata per lei.
Dopo la colazione,Milly come le era stato detto,diede ordine alla squadra di radunarsi all’ingresso della base equipaggiati per ripartire.
Lei e Meryl in quel momento,di nuovo vestite con le tute sterili e i pesanti mantelli per ripararsi dalla sabbia,stavano percorrendo un lungo corridoio per raggiungere l’ingresso principale.

-Senti Meryl…- ruppe il silenzio Milly

-Che c’è?- domandò lei continuando a camminare a passo spedito

-Prima ti ho vista molto pensierosa a colazione, e hai passato tutta la notte a studiare quelle carte. Non è la prima notte che non dormi o il primo giorno che ti chiudi in te stessa..ti prego…pensa anche alla tua salute…-

Ma Meryl fermandosi di scatto la bloccò dicendo – Molta gente è già morta, e tanta ancora purtroppo è in pericolo. Come posso pensare alla mia salute ora?Da quando ho scelto di accettare questo caso e servire il nostro paese nell’esercito, ho deciso il mio destino Milly! Non ho tempo di riposare o dormire…davanti a tutte queste stragi!-

-Io…capisco cosa vuoi dire…ma trascurandoti…come credi di poter affrontare questo nemico in forze?-
-Ehe!Mi credi tanto debole Milly?Stà tranquilla! Non sono più la Meryl di una volta!Sono molto più forte ora, ma ti ringrazio per esserti preoccupata!Su andiamo ora!^^- sorrise rimettendosi poi a camminare velocemente

Milly rimase immobile alcuni istanti prima di seguirla non smettendo di guardarla con aria preoccupata.

“Si è vero!Sei più forte ora, di certo sei cambiata molto. Ma sarà davvero questo ciò che vuoi?A me sembra che tu, ti stia allontanando sempre di più dalla vita, per chiuderti in un mondo che non ti appartiene davvero. Solo per fuggire da qualcosa che ritieni più grande e doloroso di te?Oh Meryl!Non sai…che grande errore stai facendo!”

Poi Milly tornò di corsa a seguire il suo superiore.

**

Passò un anno e mezzo.

Città militare di Patterden

-Allora…Vash…ce l’hai fatta alla fine..-

Il comandante Storm si alzò dalla poltrona della sua scrivania raggiungendo Vash che in quel momento accompagnato dal colonnello Taker era entrato nel suo studio.
Nei mesi passati, Vash era rimasto al campo militare e si era sottoposto ad un addestramento ancora più duro di quello di Meryl e Milly.
Si era detto che, se Storm non voleva parlare dato che lui non era un membro dell’esercito, allora ne sarebbe entrato a far parte a qualunque costo!.
All’inizio per Vash non fu facile,prima di tutto per lo stesso Storm che cercava di ostacolarlo in ogni modo, e poi anche perchè gli stessi commilitoni non gradivano la sua presenza.
Nessuno infatti aveva ancora dimenticato il nome di Vash the Stampede.
Ma alla fine,Vash con tutta la sua forza d’animo,riuscì a farsi valere e ad ottenere ciò che voleva. Una posizione nell’esercito. Un altro passo necessario. Un altro passo per avvicinarsi ancora un po’ a lei.

-Come vedi Storm…ho trovato la maniera di farti parlare- rispose Vash deciso

Era molto bello vestito con la divisa blu militare che aderiva in maniera perfetta al suo corpo statuario.

-Lasciateci..- sospirò il comandante,e i due rimasero soli nella stanza

-Vash…sei un vero testardo!Peggio di quel che ricordavo!- si mise a ridacchiare il comandante

-Non mi hai dato altra scelta…-
-E’ davvero una cosa seria se hai fatto tutto questo. Ma cosa ti spinge tanto in là? Solo il voler sapere dove sono quelle due ragazze?-

-Una di loro due, Meryl Strife, è lei che stò cercando- rispose Vash serio

-Oh oh oh!Vash! Ma pensa un po’!E’ una questione sentimentale?- lo prese un po’ in giro il comandante

-Si- lo spiazzò Vash rispondendo con decisione –Ma so anche che si è cacciata in una pericolosa situazione, e voglio aiutarla!-

-Mmmh…va bene basta mi arrendo!- il comandante tornò a sedersi alla scrivania,aprì un cassetto e ne estrasse un plico di documenti scritti che gettò sulla scrivania verso Vash,che si avvicinò e li prese in mano.

-Dunque, questo è tutto ciò che abbiamo in mano sul misterioso D.D., e insieme ci sono le schede personali del maggiore Strife e il tenente Thompson.Ti stupirai del loro cambiamento, specie del maggiore Strife!. Davvero notevole!-

-Li leggerò poi con calma- disse Vash prendendoli in mano

-Bene Vash- il comandante estrasse da un altro cassetto i gradi di ufficiale e poi glieli porse

-Ti nomino generale! Congratulazioni!- sorrise il comandate

-Ge-generale?Addirittura un grado superiore al colonnello Taker?!Ma non puoi Storm!-

-Oh, finiscila Vash! Taker è un eccellente soldato e un fidato collaboratore,ma al tuo confronto ha ancora molto da imparare!.Del resto, tu sei sempre il famoso Vash the Stampede no?Nè Taker né nessun altro si stupirà più di un tanto della nomina che hai ricevuto! Eh eh eh!. E poi,dovresti ringraziarmi! Ti metto in una condizione davvero favorevole!-

-Che vuoi dire?- lo guardò Vash perplesso

-B’è, ti indicherò dove si trova l’ultima base dove hanno sostato le due ragazze,ti darò una squadra speciale che dovrà andare in supporto a quella del maggiore Strife, e visto che tu sei generale…sai cosa significa non è vero?Che il maggiore Strife dovrà stare ai tuoi ordini! Eh eh eh he!-

-Sei…sei il solito cinico Storm!- disse Vash prima stupito e poi divertito

-Buona fortuna Vash, penso che tutto sommato, avere tra le nostre fila anche te contro D.D. sarà un bene!-

-Ti ringrazio molto, amico mio!- disse Vash con gratitudine.

**

Orwel City- Deserto del sud

La squadra speciale di Meryl,dopo un altro fallimentare avvicinamento al misterioso D.D.,si stava in quel momento recando in supporto ad un’altra squadra appostata in una cittadina del deserto a sud di Quenen.
Si diceva che in quelle zone vicine il nemico si stesse muovendo e che la squadra del maggiore Horwen, aveva bisogno di rinforzi per essere più preparati al possibile scontro.
Quindi Meryl si era subito offerta come supporto col consenso della sua squadra, e ansiosa più che mai non vedeva l’ora di raggiungere Orwel City,dopo tanti giorni passati a camminare nel deserto.

-Mancherà ancora molto a destinazione maggiore?- domandò il sottotenente Fox rompendo il silenzio

-Non stare sempre a lamentarti per tutto!- la riprese in tono scherzoso il sergente Nilson

-Chi è che si lamenterebbe per tutto?!- si inviperì subito la bella bionda facendo divertire ancora di più il robusto soldato

-Sergente Nilson!- lo rimproverò il sergente Funai che non era mai d’accordo coi modi irrispettosi di fare del collega con i loro superiori,mentre il sottotenente May se la rideva.

-Secondo la cartina tra circa un’ora avvisteremo le porte della città. Coraggio ragazzi!- rispose seria Meryl senza voltarsi al che i quattro tornarono seri e composti.

-Capo pensi che questa volta riusciremo ad incontrare il misterioso D.D.?- domandò Milly affiancando Meryl

-Me lo auguro, anche perché le vittime di quel pazzo ormai hanno raggiunto livelli incalcolabili. Dobbiamo fermarlo Milly, e voglio ucciderlo con queste mie mani!- le rispose Meryl con tono rabbioso ma fermo

-Capo..- “Una volta…non la pensavi così. Una volta…dicesti che gli uomini non sono nati per uccidere…ma per amare…te lo ricordi?” i pensieri di Milly si fecero cupi, quanto avrebbe voluto fermare la sua amica, ma ormai era davvero tardi. Poteva solo continuare a seguirla e vegliare su di lei, sperando ancora di incontrare sul loro cammino Vash.

**

Un ora dopo,la squadra speciale di Meryl giunse alle porte della città di Orwel City.
Ad attenderli c’era il maggiore Horwen e un gruppo di soldati.

-Benvenuta maggiore Strife!- salutò alla maniera militare il maggiore Horwen

-Vi ringrazio maggiore Horwen!- rispose Meryl allo stesso modo
-Maggiore Horwen…- salutò anche Milly imitata dal resto della squadra

-Benvenuta anche voi tenente Thompson! E a tutta la squadra!Siamo felici di avervi qui, avevamo davvero bisogno del vostro supporto!-

-Cosa è successo?- si interessò Meryl

-Venite…vi spiegherò tutto..- fece strada il maggiore Horwen con aria grave.

Il maggiore Horwen condusse Meryl e squadra lungo la strada principale della piccola e polverosa Orwel City. Meryl e gli altri notarono subito che in giro non c’erano che lo sceriffo del posto e alcuni uomini intenti in qualche faccenda. Ma di donne,bambini o anziani, neanche l’ombra.

-Come mai non c’è gente in giro?- domandò Milly

-E’ uno dei motivi che vi dovrò spiegare tenente- rispose il maggiore Horwen allungando il passo

In dieci minuti furono appena fuori dalla città dove si era stanziata la base del maggiore Horwen con tende e alcune jeep.
Il maggiore condusse Meryl e Milly in una tenda più grande delle altre,e quello che le due videro le lasciò con l’amaro in bocca.
Era la tenda adibita a pronto soccorso. Letti di fortuna affiancati in lunghe file che ospitavano molti soldati feriti gravemente chi più chi meno,e anche dei civili,tra cui molti bambini e alcune donne.

-Un mese fa, io e la mia squadra siamo arrivati nei pressi di questa città. Eravamo la squadra più vicina a prendere nel mirino D.D.,ma qualcosa non ha funzionato.
Quell’individuo da solo,ci ha teso una trappola e ha ucciso e massacrato parte della mia squadra. Dopo di che si è spinto fino a questa città e ha iniziato a massacrare anche la gente del posto. Io con i restanti soldati,siamo accorsi in aiuto e abbiamo ingaggiato una dura lotta contro D.D.
Però non è stato sufficiente il nostro sforzo. Lui…quel mostro…rideva…rideva capite?Dovevate vedere il ghigno sadico che aveva dipinto in volto. Si divertiva!Ehe! Pazzesco! Se avesse voluto…sono sicuro che non ci avrebbe messo molto a farci saltare in aria tutti con la città. A un certo punto, ha smesso di combattere, e con sempre quel ghigno in faccia ha detto che per il momento se ne andava, ma che sarebbe tornato presto a divertirsi con noi!Tsk!- finì il suo veloce racconto il maggiore Horwen

-E’…terribile…- scappò di bocca a Milly

-…- Meryl invece non fece una piega. L’unica cosa era che serrava forte i pugni che le tremavano per la rabbia,e il volto le si contraeva carico d’ira.

-…- il maggiore Horwen se ne accorse fissandola con interesse.

Poco dopo,il maggiore Horwen si congedò andando nella sua tenda,dando disposizioni perché la squadra di Meryl venisse condotta alle rispettive tende.
Meryl in quel momento era nella sua tenda,e mentre si spogliava della pesante tuta sterile e indossava la divisa,rifletteva.

“Quel maledetto bastardo! Ma finalmente sono vicina anch’io ad averti nel mio mirino…D.D. chiunque tu sia…te la farò pagare cara!”

-Capo è permesso?- si affacciò Milly alla tenda

-Si?Cosa c’è?- Meryl uscì dal separè dietro al quale si stava cambiando

-Capo…il maggiore Horwen chiede di parlarti-

-Ti ringrazio!Vado subito!- e indossati i guanti bianchi,Meryl uscì diretta alla tenda del collega

**
Città militare di Patterden

Vash in quel momento era all’ingresso della base militare con tutta la sua squadra speciale riunita che lo attendeva all’interno di un furgone messo a disposizione dal comandante Storm per portarlo il prima possibile nei pressi della base militare nel deserto del Quenen.

-Allora buona fortuna Vash!Aspetto presto tue notizie!- allungò una mano il comandante

-Grazie Storm…mi sei stato di grande aiuto!- la strinse Vash

-Mai quanto lo sarai tu per noi caro amico!-

-Storm!Non metterti in testa strane idee, te l’ho già detto!Resterò nell’esercito solo il tempo necessario a sconfiggere questo D.D. e a riportare indietro Meryl e Milly!-

-Ah ah ah! Lo so, lo so! Ma la speranza che la carriera militare ti possa piacere a lungo andare è sempre l’ultima a morire!-

-Non credo mi piacerà mai, dover stare costantemente in lotta contro qualcuno,o veder morire altra gente, ne ho vista troppa in 131 anni Storm!- sospirò Vash

-Cribbio!Ne hai già così tanti?!Non pensavo!-

-B’è tu eri solo un bambino allora, ma io sono arrivato con la nave madre tanto tempo fa!-

-131 anni…e sembri ancora un 20enne…non sai che invidia mi fai! Eh eh eh!-

-Io invece, non sai cosa darei per invecchiare come tutti voi- sospirò Vash intristendosi

>Pat!

Il comandante mise una mano sulla spalla di Vash.

-Scusami…non avrei dovuto…-

-Non è niente!- sorrise Vash

-Generale Stampede! Noi siamo pronti!Quando vuole signore!- gridò il conducente del camion a Vash

-Presto allora, vai!Buon viaggio!-

Vash montò sul camion sedendosi tra i suoi uomini –Grazie!-

>WROOOOMMM!!!!! Il camion si mise in moto partendo con velocità, e in pochi minuti la base militare di Patterden City sparì tra la polvere.

“Meryl…finalmente ce l’ho fatta!Ancora poco…e ti raggiungerò!Questa volta non avrò remore alcuno!Ti farò capire subito…quali sono le mie vere intenzioni!”

 

 

Continua..

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. Quiete.. ***


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Capitolo 13. Quiete..

 

Meryl raggiunse la tenda del maggiore Horwen entrando e dicendo:

-Con permesso-

-Oh maggiore Strife! Prego venga avanti!-

Il maggiore Horwen in quel momento era seduto dietro alla sua scrivania portatile e stava compilando alcuni documenti.
Alzò il capo guardando Meryl facendole un solare sorriso.

Meryl lo fissò un istante. Quel ragazzo doveva avere non più di trent’anni. Alto anche da seduto,e dei capelli biondi e luccicanti molto folti,che gli ricadevano sulle spalle facendo luce al viso davvero affascinante,che ospitava due occhi azzurri come il cielo d’estate.
E quel sorriso che le aveva fatto…la turbò un poco. Perché?

-Volevate parlarmi maggiore?- disse poi Meryl senza mostrare le emozioni appena provate

-Si..stavo scrivendo un resoconto da inviare con il nostro corriere al comando di Patterden City..avvisandoli della nostra situazione e del vostro arrivo..- tornò serio il giovane

-Capisco…-

-Volevo sapere..se volevate comunicare qualcosa anche voi al comando-

-No per ora è sufficiente quello che comunicherete voi….ma…anzi no! In aggiunta,vorrei scrivere due righe da mandare alla mia sede di lavoro a Rush City. Sono certa che al presidente dopo tanto tempo…farà piacere sapere come stanno andando le cose.-

-Oh!Voi venite da Rush City?- sorrise di nuovo Horwen

Meryl si sentì di nuovo a disagio – Si…-

-Anch’io vengo da quella città!Pensate che coincidenza!^^-
-Davvero?- “Questo tizio..che discorsi stà facendo?!”

-Già! E lavoravo nella zona est in una delle tre gradi banche della città!^^-

-Eravate un impiegato?- “Ma perché stiamo facendo questi discorsi inutili??”

-Eh…no…vice direttore!^^-

-Vi…vice direttore?Così giovane???- Meryl non riuscì a non stupirsi

-Eh eh eh!Già b’è…sa..il direttore di una delle banche è mio zio…e io dopo gli studi sono andato a fare praticantato da lui…e visto che me la cavavo bene…in seguito sono stato assunto!-

“Un signorotto straricco e con la pappa pronta insomma!” pensò Meryl stufa

-E voi maggiore?-

-Io?B’è…lavoravo alla Bernardelli Assicurazioni nel centro della città…ero un’impiegata di terzo grado vicina ad una promozione che…- ma si bloccò perché nel suo racconto si faceva automaticamente strada il ricordo di lui…

-Meryl Strife…adesso ricordo dove ho sentito parlare del vostro caso!!- esultò Horwen

-Come?-

-Ma si!In città e sui giornali non si parlò d’altro in quel periodo! Vi occupavate assieme al tenente Thompson…del caso del tifone umanoide Vash the Stampede vero?^^-

-!!- Meryl sentì un tuffo al cuore e odiò il maggiore Horwen in quel momento,perché in un lampo le aveva riportato alla mente cose che non voleva più ricordare…

-E’ stato…un caso difficile..e poi è già passato molto tempo…- cercò di mantenersi controllata nella voce e glissare il discorso

-Oh via!Non siate modesta!Molti al vostro posto non avrebbero retto quella situazione dura! Sempre in pericolo di vita…all’inseguimento di un mostro che radeva al suolo tutto sul suo cammino….non sarà mica un parente del nostro D.D. quel Vash the Stampede eh? Ehe heeheheh!- il maggiore Horwen credeva di aver fatto una battuta divertente ma se ne pentì subito

Meryl non riuscì più a controllarsi. Si alzò di scatto facendo cadere la sedia a terra e sbattendo le mani con rabbia sul tavolo.
Alzò lo sguardo grigio azzurro sul maggiore Horwen e disse a voce alta e rabbiosa:

-Le ho detto…che è passato molto tempo!-

-…- Horwen rimase sbigottito da quella reazione

-Scu…scusate tanto maggiore Strife..-

-Mh. In ogni caso…vi farò avere le lettera in aggiunta per Rush City. Con permesso!- e detto questo si diresse verso l’uscita con ampie falcate

Nello stesso momento Milly che stava per entrare,evitò di scontrarsi con Meryl per un soffio…

-Capo! La nostra squadra vorrebbe…ops!!-

Meryl passò accanto a Milly senza degnarla di uno sguardo dirigendosi verso la sua tenda.

-Ma cosa è successo?- guardò verso il maggiore Horwen

-Giusto voi tenente…volete spiegarmi la reazione del vostro maggiore?-

-Reazione?A cosa vi riferite?-

-Avevo chiamato il maggiore Strife per chiederle se voleva comunicare qualcosa alla base di Patterden City. Poi…tanto per fare conversazione e conoscere meglio il mio nuovo collega…ho cercato di parlare del più e del meno…ma quando mi sono ricordato di aver sentito parlare del maggiore Strife per il caso di quel mostro di Vash the Stampede b’è…ha cambiato completamente atteggiamento..si è infuriata e come avete visto voi se n’è andata…-

-Mister Vash non è affatto un mostro come osate!!!!- gridò Milly d’impulso

Anche stavolta il maggiore Horwen rimase di sasso…

-Mister Vash?!- guardò con tanto d’occhi Milly che lo fissava con severità

“Oh capo…ti arrabbi ancora se qualcuno lo offende?Allora forse…qualche speranza ancora c’è…” Milly dentro di sé si sentiva un po’ rincuorata .

-Maggiore Horwen..è il caso che io vi spieghi un paio di cose che non sapete!-

**

**Oh via!Non siate modesta!Molti al vostro posto non avrebbero retto quella situazione dura! Sempre in pericolo di vita…all’inseguimento di un mostro che radeva al suolo tutto sul suo cammino….non sarà mica un parente del nostro D.D. quel Vash the Stampede eh?**

Meryl entrò con rabbia nella sua tenda,dando poi un pugno al pilastro che la teneva in piedi facendolo vibrare. Ansimò un po’ per buttar fuori il nervoso che le riempiva il cervello e poi andò a sedersi alla sua scrivania.

“Mostro?Quale mostro?!Vash non è affatto un mostro!!” era la voce che continuava a sentir rimbombare nella sua testa.

Ma questo lei non lo voleva. Non voleva sentire quella voce. E non voleva più pensare a Vash. Ma da quando lo aveva lasciato quel giorno alla fermata di quel bus…non aveva in realtà mai passato un solo giorno senza avere il suo viso o il suo ricordo nella mente..E questo la faceva impazzire.
Era davvero così debole?!Così debole da non riuscire ad essere più forte di un ricordo?!
E perché le aveva dato tanto fastidio il sorriso di quel maggiore Horwen?!
Lo sapeva perfettamente il perché.
Perché le ricordava un po’ il sorriso solare e aperto di Vash.
Ecco. Trovato un buon motivo per rendersi ancora più odioso quell’Horwen.
Piccolo damerino impiccione!.

-Ahh..- sospirò spingendosi all’indietro appoggiandosi allo schienale della sedia

Ma no..non era poi colpa di Horwen.. era lei che non riusciva ad essere più forte di un ricordo. Perché Vash le era entrato in circolo nel sangue come un veleno..e non riusciva a guarire da questo veleno…tutto lì.

“Dimenticarlo mi è impossibile…devo diventare onesta con me stessa.A questo punto..l’unica cosa che mi resta da fare…è convivere con questo ricordo…e farmene una ragione..” sorrise tra sé ritrovando la calma.

Già…così almeno sarebbe stata un po’ più serena con se stessa e la sua squadra.

Poi si tirò in avanti,prese carta e penna e si mise a scrivere.

**

Deserto del Quenen – Base Militare

-Sono felice di avervi qui generale…e ancora di più del poter conoscere il famoso Vash the Stampede!^^-

-Vi ringrazio colonnello Wesh!^^-

In quel momento,Vash era nello studio del colonnello Wesh nella base militare nel deserto del Quenen.
Il colonnello,che era a capo di quella base,quando era un ragazzo povero in una delle tante polverose piccole città del deserto,aveva assistito ad uno scontro di Vash con alcuni malviventi e rimanendone affascinato, decise di diventare un soldato per fare come lui. Ossia mettersi a servizio dei più deboli.
-Le orribili cose che si dicevano sul vostro conto erano solo fandonie!Io l’ho sempre saputo,da quel giorno che vi vidi in azione contro quei banditi nella mia povera piccola città!^^- sorrise ancora il colonnello, un uomo di media statura dai capelli ormai grigi e l’età di un 50enne..

-Ho dovuto affrontare momenti e situazioni davvero difficili…ma sono riuscito a cavarmela e sistemare tutto per fortuna! Ora spero solo che la gente pian piano si dimentichi del mio nome…- si grattò la nuca Vash un po’ imbarazzato

-Oh ne dubito generale! Almeno non ora che siete entrato nell’esercito e affronterete D.D.!Il vostro nome sarà ancor più difficile da scordare!^^-

-Ad ogni modo colonnello…Alla base di Patterden City…il comandante Storm mi ha passato dei documenti interenti al nostro obiettivo…Voi avete qualcosa in più da segnalarmi?-

-Purtroppo no…quello che sapete su di lui è tutto ciò che abbiamo..Soltanto generale..c’è una segnalazione che ci preoccupa.-

-Di che si tratta?-

-Voi e la vostra numerosa squadra speciale,siete stati mandati per andare in supporto alla squadra del maggiore Strife a Orwel City…questo è un bene. Vedete…tempo fa ci è pervenuto il rapporto del maggiore Horwen che è appostato in quella sperduta cittadina con la sua squadra. E’ stato il primo con la sua squadra ad avere D.D. nel suo mirino,e ad ingaggiare un feroce combattimento contro di lui. Il maggiore disse nel rapporto che il nemico si era solo divertito a giocare con loro…e che non ci avrebbe messo molto se avesse voluto a far saltare in aria lui e tutta la città!. Roba da pazzi!. Quel D.D. poi smise di combattere e disse che sarebbe tornato presto a divertirsi con lui! Ci credete generale? Ecco perché il vostro supporto sarà fondamentale per il maggiore Strife e il maggiore Horwen…-

-….- Vash nel succedersi del racconto del colonnello assunse via via un’espressione sempre più angosciata…non lasciò terminare il colonnello di parlare,che corse fuori dallo studio dirigendosi come una furia verso l’esterno della base centrale dove i suoi uomini riposavano sotto le piante verdi dei geo plant.

Il colonnello Wesh stupito inseguì Vash chiamandolo a gran voce,ma questi non lo considerò neppure.
Quando arrivò dai suoi uomini che si accorsero di lui mettendosi tutti sull’attenti,si fermò ansimante per alcuni istanti.
Uno di loro preoccupato nel vederlo così sconvolto provò a parlargli.

-Generale Stampede…va tutto bene?-

-SOLDATI!- gridò lui invece –Radunate le vostre cose e preparatevi subito per la partenza!!-
-Sissignore!- risposero tutti in coro

-Sergente Jakson!- si rivolse poi a un soldato di piccola statura e i capelli neri a spazzola, con grandi occhiali da vista e l’aria da intellettuale – Quanto dista Orwel City da qui?!-

-Dai dati che abbiamo..il maggiore Strife percorrendo il deserto a piedi..ci ha messo circa quindici giorni signore! Col camion impiegheremo la metà!-

-Non è abbastanza!!!- gridò Vash indispettito facendo sussultare il soldato

-Sergente Bedway!!- si rivolse ad un ruvido soldato muscoloso,alto e con una perenne sigaretta in bocca – tu sei il nostro autista e il nostro meccanico! Puoi effettuare un potenziamento al motore del camion per raggiungere in due giorni Orwel City?!-

-Con tutto il rispetto signore…anche potenziando il camion…ce ne vorranno almeno quattro..- ripose quello con voce roca per il troppo fumo

-Tre sergente! E’ il massimo!- disse Vash deciso

-…- il soldato fissò Vash negli occhi e poi sospirò

-So che con i mezzi giusti…potrai farcela sergente!-

-D’accordo signore…farò quel che posso! Ma avrò bisogno del cervello del sergente Jakson e le sue idee da cervellone mancato!-

-Sarete pronti per partire stasera?-

-Generale…non faccio miracoli! Domani pomeriggio al massimo!-

-….- Vash strinse i pugni lungo i fianchi e gli occhi tremarono d’ansia. Ancora un giorno…doveva aspettare ancora un giorno per raggiungerla?!Dannazione! Le notizie avute dal colonnello l’avevano gettato nel panico. Quel mostro era vicino a Meryl…e lui…non poteva assolutamente permettere che le accadesse qualcosa di grave!.
Ma alla fine si arrese.

-E sia sergente…ma fate presto…vi prego!- sorrise Vash

-Si…non si preoccupi signore!- si stupirono i due soldati nel vederlo così agitato

-Bene soldati! Radunate le vostre cose e restate in attesa che il sergente Bedway e il sergente Jakson abbiano terminato il loro lavoro!Si parte domani!-

-Sissignore!- risposero tutti rompendo poi le righe

-A-ehm! Generale Stampede! Mi degnate ora della vostra attenzione?!- fece contrariato il colonnello Wesh
-Perdonatemi! Ma devo assolutamente raggiungere la base a Orwel City il prima possibile!-

-Oh!Tanta dedizione al vostro compito vi fa onore generale! Siete impaziente di scontrarvi col nemico eh?-

-No…non è per questo colonnello!-

**

Meryl uscì dalla sua tenda.

Le ombre ormai si erano allungate e i soli lentamente tramontavano all’orizzonte.
Nel campo c’era un’atmosfera di calma. I soldati rilassati parlavano e ridevano tra di loro parlando di diversi argomenti,e si iniziava già ad accendere i fuochi per far bollire le minestre.
Meryl camminò per il campo guardandosi un po’ attorno e salutando i soldati che la fermavano, poi si diresse alla tenda del maggiore Horwen.

-E’ permesso?- si sporse appena

-Uh?- il maggiore Horwen era alla sua scrivania con davanti il soldato corriere per i messaggi da portare a Patterden City.

-Maggiore Horwen..- Meryl entrò

-Oh maggiore Strife! Prego entrate!- sorrise il giovane

Ma stavolta il suo sorriso non infastidì la ragazza..

-Le ho portato la comunicazione in aggiunta da far recapitare alla Bernardelli di Rush City-

-Certamente date pure!- Horwen prese la lettera,la timbrò e la mise nelle mani del corriere

-Mi raccomando a te soldato! Fai il più in fretta possibile!-

-Sissignore!- salutò il corriere per poi andarsene velocemente

-Maggiore…vi chiedo scusa per il mio comportamento di prima e…-

-Non è nulla maggiore Strife…non importa…- si alzò Horwen andandole davanti

-Eh?- lo fissò lei stupita

-E poi ci ha pensato il tenente Thompson a farmi capire alcune cose!^^- sorrise

“Milly?!”

Poco dopo, Meryl lasciata la tenda del collega,si diresse alla tenda del pronto soccorso. Andò a salutare i soldati feriti e a coccolare e ridere un po’ coi bambini della città ricoverati lì da loro.
Infine passeggiò ancora per il campo fino a notare seduti attorno ad un fuoco scoppiettante,i soldati della sua squadra,con Milly e un soldato che non conosceva che teneva in mano una chitarra e che suonava e cantava allegramente.
Si avvicinò loro con un sorriso.

-Ragazzi…-

-Oh maggiore!- scattarono tutti in piedi

-No no riposo ragazzi! Eh eh eh! Stasera stiamo tutti tranquilli ok?^^- disse ridendo

-EH?!- la guardarono tutti come fosse aliena

Già perché sino a quel momento,avevano visto Meryl sempre seria e cupa. Non aveva mai riso una volta o avuto con loro altro rapporto se non quello professionale.
E adesso era lì che si sedeva in mezzo a loro e divideva con loro il rancio della serata. Zuppa di piselli e carne arrostita alla meglio sul fuoco.
Milly sorrise felice più che mai di vedere l’amica comportarsi a quel modo.

-Capo hai visto che splendida serata?^^-

-Si Milly è magnifica!^^-

-Maggiore ma si sente bene?!- il sottotenente Fox le mise una mano sulla fronte per verificare se avesse la febbre

-Ma Nina! Che stai facendo?!- la riprese il sottotenente May

-Pff…ah! Ah ahahaahah! State tranquilli! Non ho la febbre,non sono stata morsa da nessun animaletto velenoso del deserto e non sono impazzita!^^- scoppiò a ridere Meryl

Gli altri prima la guardarono un po’ stupiti,poi sorrisero a loro volta.

-B’è…è un piacere vedere che siete umana anche voi maggiore! Ogni tanto ce lo chiedevamo sa?Se fosse fatta d’acciaio o di carne e ossa!- fece ironia il sergente Nilson

-Sergente le pare il caso?!- si arrabbiò il sergente Funai in difesa di Meryl

-Ma smettila Rick! Di fare tanto il superiore!Gya ahahaha!- rise il muscoloso soldato mettendo una manona sulla testa del sergente Funai scompigliandogli i capelli

-Ah ah ah ah ah ah!- Meryl e gli altri scoppiarono a ridere
Mangiarono parlando di svariati argomenti,e arrivati al caffè,in un momento di silenzio Meryl disse:

-Dovete scusarmi ragazzi…non mi sono comportata bene con voi!-

-??- la fissarono

-B’è…vi ho sempre e solo comandati a bacchetta senza mai degnarvi quasi di uno sguardo o una parola in più del necessario…^^-

-Non importa Meryl…non hai sbagliato- sorrise il sottotenente Nina Fox

-Già è così…sei un ottimo capo squadra! Non potevamo chiedere di meglio!- sorrise il sottotenente Rina May

-B’è ragazzi…dovete sapere che il capo ha dei problemi sentimentali…per questo è sempre così cupa!^^- esordì Milly facendo diventare Meryl paonazza

-MA CHE DICI MILLY!!!!!- gridò Meryl

-Ma che c’è di male capo?Tanto ormai lo sa anche il maggiore Horwen!^^-

-COSA HAI DETTO?????!!!!!!!!!!!!!- Meryl era sempre più paonazza,sembrava stesse per scoppiare d’imbarazzo

-Oh oh oh! Ma davvero maggiore?! E chi sarebbe il fortunato?- si interessò Nilson

-Fatti gli affari tuoi Nilson!- disse Rick imbarazzato per Meryl

-Lo conosciamo per caso?^^- domandò Rina

-Uh uh uh! Io forse so di chi si tratta!-

-UH???- tutti si voltarono verso Nina che incrociò le braccia al petto assumendo l’aria di chi la sapeva lunga

-L’ho sentito questo tardo pomeriggio per caso…da un soldato che usciva dalla tenda del maggiore Horwen..Diceva che voi maggiore…che tempo fa siete stata alle prese con Vash the Stampede…col tempo ve ne siate innamorata!-

-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- Meryl esplose in un grosso polverone di fumo che le scoppiò dalla testa mentre tutti scoppiavano a ridere

-Esatto!^^E’ quello che avevo detto io al maggiore Horwen!^^- confermò Milly

-Ah ah ah! Davvero?!Incredibile! B’è…del resto di quel Vash the Stampende..si dice che sia un affascinante giovane dagli occhi di smeraldo e i capelli biondi a spazzola.. Non mi stupisco che voi maggiore ne siate rimasta affascinata! Ah ah ah ah ah!- fece Nilson

-Sme..tte…te…la…- tremò Meryl che fumava d’imbarazzo

-AH AH AH HA HA HAH!- continuavano a ridere tutti

Dopo un po’..

-Ma è davvero così?Sono veri questi pettegolezzi che girano nel campo maggiore?- domandò Rina

-…- Meryl sorrise mentre guardava il caffè fumante nella sua tazza e poi rispose… -Si…è vero…- con dolcezza e nostalgia,tanto che tutti la fissarono affascinati dalla sua voce gentile.. –Ma è una storia lunga e difficile…che non è andata a buon fine purtroppo…e quindi adesso io…devo convivere con questo pesante ricordo..- continuò sempre con voce dolce alzando gli occhi al cielo..

Guardandolo..tra miriadi di stelle luminose…vide una delle lune alta in cielo e splendente più che mai. Era la quinta luna. La luna che Vash tempo addietro aveva colpito col suo potere nascosto provocando la comparsa di un grosso cratere sulla sua superficie.
Meryl fissò quella luna…e vide il volto di Vash che le sorrideva…come quel giorno…quando lo lasciò alla fermata di quel bus..

-Però maggiore…non era forse Vash the Stampede il responsabile delle distruzioni di alcune città e la morte di tante persone?- domandò serio il sergente Funai

-Capo…- Milly guardò Meryl preoccupata temendo una sua brutta reazione

Ma Meryl continuando a sorridere,abbassò lo sguardo sui suoi soldati e rispose :

-No…non è stato lui…Vash ha sempre combattuto per la nostra salvezza-

-Eh?- fecero tutti

Milly sorrise.

Meryl allora si mise a raccontare le sue avventure assieme a Milly,alle prese con Vash e i disastri che lo seguivano in ogni dove.
Raccontò con passione e fervore. Gli occhi le brillavano d’una luce forte che affascinò tutti. Le sua parole riecheggiavano nel campo…cosicché pian piano si creò una grande folla intorno a lei che la ascoltava rapita.
Meryl sempre più carica di quell’energia che le scaturiva da dentro…raccontò la sua storia…ciò che lei aveva visto in Vash the Stampede al di là di ciò che diceva la gente spaventata su di lui.
Non tralasciò nulla di ciò che sapeva..a parte il piccolo particolare che Vash non era un umano e aveva più di cent’anni..convinta che così…almeno un po’..almeno altre persone oltre a chi già credeva in lui…avrebbero visto Vash sotto una nuova luce.
La vera luce.La verità..ciò che lui era veramente e ciò che aveva fatto per l’umanità intera sino a quel momento!.
Tra la folla costituita da tutti i soldati del campo e alcuni civili feriti che però riuscivano a camminare,c’era anche il maggiore Horwen che la ascoltava affascinato.

Quando più tardi verso le tre di notte…Meryl terminò il suo racconto,la gente via via in silenzio tornò ai propri posti con nel cuore un pezzo di Meryl e della sua storia.
Milly era commossa. Sorrideva e aveva le lacrime agli occhi per la gioia.

“Finalmente….vedo di nuovo la Meryl che conosco!Signor Vash…spero riuscirete a incontrarvi ancora!”

-E’ stato un racconto molto appassionante e dolce maggiore!Si sente proprio che ne siete innamorata!^^- sorrise Rina May

-…- Meryl in quel momento però guardando il fuoco scoppiettare fece un sorriso triste..

Si lei…non sopportava quello che sentiva dire su Vash..e aveva voluto ascoltare il suo cuore e mettere a tacere quelle voci. Però…non smetteva di essere convinta ormai che..per lei sarebbe stato impossibile stargli accanto..impossibile..

-Ma è una storia passata ormai…- disse diventando seria

-Eh?-

-Capo?- Milly si preoccupò di nuovo

-Non si può cambiare la natura delle cose..Per questo per me Vash ormai…è solo un ricordo del passato..tutto qui!- concluse con voce bassa e decisa

-No..- fu il bisbiglio di sconcerto di Milly

La giovane aveva creduto che Meryl fosse tornata la stessa di sempre..ma si era sbagliata..O meglio era lei si…ma…con la differenza…che…sebbene fosse evidente che i suoi sentimenti per Vash non fossero mutati…non lo considerava più parte della sua vita.
Cosa poteva fare?
Milly non voleva permettere una cosa simile!.Ma cosa mai avrebbe potuto fare?

-Ma comunque…- Meryl tornò sorridente cambiando argomento -..parlatemi un po’ di voi ragazzi!Da dove venite?Quali sono i vostri sogni?^^-

Meryl era sinceramente interessata. E allora anche per allentare la tensione appena creatasi,i suoi soldati si misero a parlare di loro..

-B’è…Meryl…io vengo da un villaggio molto a sud da ogni altra città o villaggio presenti su questo pianeta..Laggiù si è formato in una vasta zona…un clima mite in mezzo al deserto…grazie ai geo plant...di cui ora grazie alla tua storia…conosco la provenienza!.
Laggiù sorge il ranch di mio padre e mia madre…e tutti gli abitanti del villaggio sono miei amici!. Mi mancano molto…Vedi..sono entrata nell’esercito per poter guadagnare molti soldi per aiutare papà e il villaggio ad espandere il commercio con gli altri paesi.Per il resto del mondo siamo quasi sconosciuti e non è facile alle volte tirare avanti!. Però io…come mio padre e tutti…crediamo che un giorno le cose si sistemeranno..e poi in molti paesi è stata trovata l’acqua! Una speranza in più anche per noi!. Io..una volta conclusa questa missione e intascati i miei soldi tornerò a casa e continuerò a lavorare nel ranch di mio padre! Dovresti vedere quanto è bello! E quanti fiori circondano il villaggio!^^- fu la prima a raccontare il sottotenente Nina Fox

-E io…sono il suo protettore! Ihan Nilson!- esordì mettendo una mano attorno alla spalla della bella Nina il grosso soldato

>STOMP! –Falla finita gorilla idiota!- arrossì la bionda rifilandogli una gomitata nello stomaco

-Ouk! Eh eh he eh! Sempre manesca la mia ragazza eh?-

-Non sono la tua ragazza pezzo di cretino!!!!- arrossì di più lei

-Ma…?- Meryl non capiva

-Eh eh he eh! Vedete maggiore…io provengo dallo stesso villaggio di Nina…siamo cresciuti insieme…e appena in grado di lavorare…mi sono messo al servizio di suo padre al ranch! Se sono qui…è per guadagnare a mia volta soldi per il villaggio e il vecchio padrone! E poi…per proteggere questa testa calda dai guai!^^- disse il muscoloso ragazzone

-….- Nina era bordò di vergogna

-Ma dai!E noi che credevamo fossero solo battute di Ihan invece..- fece tanto d’occhi Rick

-PIANTATELA SUBITO!- sbraitò Nina

-AHAHAAHHAHAHAHAHA!- scoppiarono di nuovo a ridere tutti

-Io invece vengo dal New Oregon! Sono di famiglia benestante…ma sono rimasta orfana dei miei genitori quando avevo tredici anni e altri cinque fratelli a cui badare..Per cui li ho lasciati alle cure dei miei fidati Miles e Gina i camerieri di mamma e papà..per entrare nell’esercito già a quindici anni come apprendista e spedire tutti i soldi che guadagnavo a loro…proprio come faccio ora!^^ Anche se adesso i miei fratelli sono cresciuti..Il mio sogno però è quello di tornare presto a casa e aprire una scuola per i bambini poveri! Sapete…mi piace molto insegnare!^^-

-A-ehm…b’è io…sono di Patterden City…Mio padre è un colonnello di prima linea nella base militare principale…Io sono…il figlio minore che non l’ha mai reso fiero come lui avrebbe voluto..Diventare un valente soldato come i miei fratelli più grandi che sono nella sua squadra. Io sono più gracile…più debole per lui…E amo troppo stare in mezzo a libri e scartoffie…ehe ma che ci posso fare?E’ questo il mio sogno…diventare uno studioso e un insegnate!- disse Funai prima arrossendo e poi acquistando determinazione

-Davvero sergente?- lo fissò con grandi occhi Rina facendolo arrossire

Si vedeva che Funai aveva un debole per lei.

-Allora…che ne dici di essere il primo insegnante della mia scuola quando la aprirò?^^-

-Eh?- Rick non credeva alle sue orecchie

-Dico davvero! Avrei proprio bisogno di una mano!^^-

-….- Funai non replicava

-Gya ah ah ah ah ! Ehi Rick ti si è squagliata la lingua per l’emozione?? La bella Rina ti ha appena fatto una proposta!!- lo scrollò con poca grazia Ihan

-E…e…ecco io! SI! ACCETTO! SI! Accetto volentieri signorina May!!!- disse improvvisamente tutto rosso

-EH EH EH! AHAHAHAHAHAHAHAHA!- risero di nuovo tutti

-E voi tenente Thompson?Non avete detto ancora nulla!- la fissò Nina

-Eh?Io?B’è…il mio sogno è vedere il mio capo davvero felice! E andare a curare i bambini dell’orfanotrofio del reverendo Wolfood!^^- disse con voce cristallina

“Oh Milly!” la guardò Meryl

-Reverendo Wolfood?E chi sarebbe?- si incuriosì Ihan

-Un uomo meraviglioso…che ha dato…la sua vita per noi e il signor Vash!- Milly divenne triste e nostalgica

La tensione tornò di nuovo ad aleggiare sul gruppo che stette in silenzio.

Meryl alzò di nuovo il sguardo al cielo e alla quinta luna…Le venne dal cuore…spontaneo…
Così… improvvisamente stupendo tutti…si mise a cantare con voce soave..quella vecchia canzone…che conosceva tanto bene..quella canzone che le cantava sua madre quando era piccola…quella canzone che aveva scoperto…amasse anche Vash…e che proveniva da molto…molto lontano…

-So … Hitotsu-me no yoru ni
Izuko kara koishi ga… sekai ni ochiru…

So… Futatsu-me no yoru ni
Koishi no ko ga te o tori warutsu o kaku

Sound life….

Quella canzone che…quella notte…sentì cantare da Vash. Quella volta. Quando lui…si stava ancora auto commiserando per aver ucciso Legato,e non sapeva più come andare avanti. Quella canzone…che lei cantò con lui…raggiungendolo su quel dirupo dove lui stava ammirando il cielo stellato…e dove rimasero così…vicini e in silenzio a guardare le stelle..
Milly e gli altri guardarono Meryl con stupore restando poi come accarezzati dalla sua voce dolce e le parole di quella canzone. A sorpresa…anche il soldato che era seduto con loro con in mano la chitarra…conosceva quella melodia…e si mise a suonare accompagnando la voce di Meryl..

So … Mitsu-me no yoru ni
Warutsu no ko wa yonamo ni ueebu o utsu

So … Yotsu-me no yoru ni
Nami no ko o kishibe ni shibuki o ageru

Sound life….

So … Itsutsu-me no yoru ni
Sono karera ikudomo yonamo o tataku

So … Mutsu-me no yoru ni
Sono aizu ni tabibito wa tsudoiau

Sound life….

Cantare….cantare quella canzone…le faceva provare una sensazione fortissima al cuore!.
Era come se con quelle parole..potesse toccare gli altri..e potesse toccare anche lui…Lasciò che ancora una volta il suo ricordo le invadesse la mente e l’anima…lo lasciò fare…anche se un po’ le faceva male…Una sensazione dolce amara…

So … Nanatsu-me no yoru ni
Omosa no nai hune wa sora e to hashiru

So … Yatsu-me no osa ni
Izuko kara no uta ga mimi e to todoku

Sound life….
Sa … Atarashii sora ni
Subete o shirushita kumi kyoku ga hibiku

Sound life, sound life!!-

**
Un po’ più lontano da Orwel City…nel profondo deserto più a nord…alla base militare di Quenen…attorno ad un fuoco tra le piante…c’era la squadra di Vash…e lui…seduto su un alto ramo di un albero…guardava il cielo e la quinta luna…e canticchiava la stessa canzone che stava cantando lei…e gli parve come di sentirla…di sentire la presenza di Meryl…e sorrise tra sé..

Gli sembrava…di sentirla cantare…come quella volta…

-Sound Life….SOUND LIFE!!!!!!-

 

continua..

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Capitolo 15
*** Capitolo 14.Prima della tempesta ***


Documento senza titolo

Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 14. Prima della tempesta

 

 

-Uhm…mm…- Meryl si rigirò tra le lenzuola più volte

 

Un raggio di sole che entrava dalla finestrella della sua tenda le stava illuminando il viso portandole via il sonno.

 

-Accidenti..non riesco più a dormire…yaaawwwnn!!!- si tirò a sedere facendo poi un largo sbadiglio,grattandosi poi la testa.

 

I suoi folti e ormai lunghi capelli corvini che le coprivano tutta la schiena erano gonfi e un po’ sparati in aria. Era buffa a vedersi in quel momento.

 

-Capo!Posso entrare?- sentì la voce cristallina di Milly all’ingresso

 

-Si vieni avanti!- rispose con poco entusiasmo alzandosi dalla branda. Indossava un pigiama giallo davvero carino!.

 

-Buongiorno capo!^^Ho pensato di portarti la colazione!^^- entrò Milly raggiante posando il vassoio sulla scrivania

 

-Ti ringrazio Milly..uhm…ma che ore sono?- prese in mano l’orologio che stava sul comodino vicino alla branda – Gyaa…sono solo le sei?Accidenti! Ho dormito solo due ore?!- fece Meryl abbacchiata andando poi dietro la veranda a cambiarsi e indossare la divisa militare

 

-B’è capo,ieri sera dopo cena abbiamo parlato così tanto con gli altri che è stato inevitabile fare le quattro del mattino!^^-

 

Meryl uscì dalla veranda con la divisa aperta sul davanti,i capelli ancora scompigliati e una gocciolina sulla testa,dirigendosi alla brocca d’acqua fresca e al catino per lavarsi le mani e la faccia.

 

-Vorrei sapere come fai tu ad essere così carica di energie con così poco sonno!- si lavò la faccia

 

-Eh eh eh! Non so ma stamattina sono particolarmente allegra!^^- Milly porse l’asciugamano a Meryl

 

-Tu sei sempre allegra Milly!- ironizzò Meryl

 

-Si…ma oggi mi sento più allegra del solito…sarà anche per ieri sera!^^-

 

Meryl si sedette alla scrivania e iniziò a fare colazione facendo cenno a Milly di sedersi a sua volta.

 

-Per ieri sera?-

 

-Già! Mi hai stupita sai capo?Non credevo proprio che saresti venuta a mangiare con noi…e che addirittura ti saresti messa a raccontare la storia di mister Vash così apertamente a tutti!.Sai che stamattina al campo non si parla d’altro?E molti li ho sentiti ricredersi su mister Vash!^^-

 

Meryl sorseggiò il caffè facendo un sorriso triste – Già…sai…non so nemmeno io cosa mi sia preso ieri sera!-

 

-Capo?-

 

-Comunque Milly! Ti ringrazio per la colazione! Vuoi mangiare con me?^^-

 

-Oh no capo ti ringrazio! Ho già mangiato coi ragazzi prima!^^-

 

-Prima?-

 

-Si…mezz’ora fa piùo meno!^^-

 

-Mezz’ora…ma…avete dormito ancora meno di me?!- gocciolina di Meryl

 

-Dai capo non stupirti tanto! Eh eh eh eh eh !^^-

 

-Tu e gli altri non siete normali…l’ho sempresaputo!- fece una faccia buffa Meryl

 

-MAGGIORE STRIFE!!- entrò all’improvviso un soldato nella tenda

 

-Che succede?!- si accigliò Meryl

 

-Maggiore Strife! Venite…venite presto! E’ successa una cosa che…-

 

-…- Meryl sentì una sensazione negativa..scattò in piedi e corse fuori dalla tenda seguita da Milly

 

**

 

**Io…io…come posso…Vash! Dimmi come posso fare adesso!**

 

**Meryl…mi dispiace…**

 

**Perché..perchè non mi hai mai raccontato la verità?!Perchè mi hai sempre tenuta fuori dalla tua vita?!Chi ti credi di essere…per prendere tu decisioni per gli altri?!Il mio desiderio era solo quello di aiutarti!**

 

**Non volevo che tu rischiassi la vita…**

 

**Falla finita! Hai così tanta paura di aprirti a qualcuno da nasconderti dietro a queste insulse scuse?!**

 

**NON SONO SCUSE! Io non volevo davvero metterti in pericolo!!**

 

**B’è…senza rendertene conto…mi hai messo in pericolo lo stesso…**

 

**Eh?**

 

**Tu mi hai messa in pericolo ormai…in modo irreversibile…e non c’è più niente da fare..**

 

Lacrime..su un dolce volto di donna…contratto dal pianto…

 

**Che stai dicendo?!Non ti capisco!**

 

**Certo che non capisci…tu non hai mai capito niente di me Vash…HAI SENTITO?!! NIENTE!!!!!!!!!!!**

 

**Meryl….**

 

**Io…io…ti odio…non voglio…**

 

Dolore…e lacrime…

 

**TI ODIO E NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’!!!!!!!**

 

 

-AAAGHHH!!!!!!- Vash si tirò a sedere di scatto..ansimante e tutto sudato

 

Era l’alba..e lui aveva passato la notte sul ramo dell’albero dove si era seduto la sera prima. Si girò guardandosi attorno mentre tra l’affanno il respiro tornava regolare. Vide i suoi soldati che ancora dormivano e altri più in là già svegli che parlavano tra loro.

 

-Ho fatto…il solito incubo..- si mise una mano sulla fronte

 

Già..da quando l’aveva lasciata andare via…alla fermata di quel bus…senza fare niente per impedirglielo…convinto che fosse la soluzione giusta per entrambi…quell’incubo..non gli aveva più dato pace. Quasi tutte le notti ormai lo tormentava..e gli ricordava il triste momento in cui lui era tornato dopo aver vinto contro Knives,ma aveva trovato una Meryl diversa ad attenderlo.

Non le erano bastate le sue scarne spiegazioni prima di andare a combattere…b’è del resto…quale donna avrebbe accettato una cosa simile?Così a sua insaputa era arrivata al villaggio dei seeds…i discendenti dei coloni della terra…e aveva scoperto da sola tutto su di lui.

Non avrebbe mai voluto..che lo scoprisse così. Avrebbe voluto essere lui a dirle tutto..

 

Ma come si poteva dire a una persona cara…che forse poteva diventare la tua casa…che non sei umano e hai più di cent’anni?!

Era una follia…questo si era sempre detto…e quindi non avrebbe mai dovuto affezionarsi a lei.

Ma solo più tardi…quando la vide fuggire via da lui capì…che non si era mai affezionato a lei…no…perché lui….

 

-Io…..- stava per dire tra sé ma…

 

-Generale Stampede!- i suoi tristi pensieri furono interrotti dal sergente Badwey che lo chiamava poco lontano

 

-Uh?- Vash scese dall’albero e lo raggiunse con passo svelto

 

Il soldato era in canottiera,una mezza sigaretta accesa in bocca,un asciugamano sporco su una spalla e tutte le braccia e la faccia sporche di nero. Accanto a lui c’era il sergente Jakson,sporco a sua volta ma con un sorriso solare in faccia.

 

-Che succede?- domandò Vash

 

-Generale! Ci siamo riusciti!^^- sorrise Jakson

 

-E’ una specie di miracolo! Non credevo che in un pomeriggio e una notte saremmo riusciti a fare tutto questo!- biascicò Badway con la sua solita voce roca dal fumo

 

-Riusciti?-

 

-Si generale…a potenziare il camion…ricordate?- lo guardò perplesso Jakson

 

-Voi…avete lavorato anche tutta la notte..?-

 

-Si signore…b’è…vi avevamo visto così addolorato e in ansia che…abbiamo pensato di fare il prima possibile!- rispose stupito Badwey

 

-…- Vash li guardò come se avesse l’amnesia e poi saltò di due metri abbracciando infine con slancio i due soldati

 

-AH AH!!!! Dite davvero?!!!Ci siete riusciti!! Siete mitici ragazzi!AHAHHAAH!-

 

-Ge…generale!- i due erano sconvolti dalla reazione esagerata

 

-Grazie grazie grazieee non sapete cosa avete fatto per me!!!- continuava Vash con faccia idiota

 

-B’è…- i due non sapevano che dire

 

-Presto presto! Fatemi vedere!^^-

 

-Subito!- i due soldati lo condussero dove si trovava il camion

 

-In sé non è cambiato nulla signore…ma usando dei pezzi che ci sono stati dati qui al campo il risultato è stato davvero eccellente!- spiegò Badway

 

-Quali pezzi?- si incuriosì Vash

 

-Oh parti di pezzi di assemblaggio delle centrali elettriche sparse sul pianeta- rispose Jakson

 

-…- Vash allora si fece serio e andò davanti al camion poggiandovi sopra le mani e chiudendo gli occhi concentrandosi

 

-Generale?-

 

-Si..vi sento amici miei…siete voi….bene!. Ascoltate vi prego…date potenza massima a questo camion…in modo che io possa raggiungerla il prima possibile!-

 

Quelli che erano stati usati dai due soldati…non erano semplici pezzi di centrali elettriche…ma erano i resti della nave madre Seeds dove al suo interno vivevano gli ultimi spiriti plant..

 

-Ma che stà dicendo?- bisbigliò Badway

 

-Bho…- bisbigliò Jakson

 

Poi un breve flash di luce investì il camion lasciando i due soldati senza parole e alla fine,Vash riaprì gli occhi e tolse le mani.

 

-Ge…generale ma che?!-

 

-State tranquilli! Ora questo camion ci porterà davvero a Orwel City entro stasera stessa!^^- sorrise

 

-Eh?!Ma che avete fatto si può sapere?!-

 

-Come?Non conoscete i poteri del grande Vash the Stampede?!- scherzò Vash facendo sbiancare i due

 

-Pfff….vedeste le vostre facce!AHAHAHA! Scherzo! Questa è solo tecnologia perduta…io ho attivato le sue potenzialità!^^-

 

-Tecnologia perduta?!-

 

-Ah-ah! Vado a far preparare la squadra! Datevi una ripulita anche voi ragazzi!Tra poco si parte!- si allontanò

 

-Jakson…tu ci hai capito niente?-

 

-Si…ho capito che il generale conosce cose antiche a noi ormai sconosciute…- rispose Jakson

 

-Ah b’è del resto…lui non è forse Vash the Stampede?- disse Badway con naturalezza gettando a terra la sigaretta ormai spenta

 

-Già..e mi chiedo…cosa spinga una leggenda come lui…a servire nell’esercito..ed avere tanta fretta di raggiungere quel villaggio sperduto…- sorrise di rimando Jakson

 

-Chissà…Molte persone dicono di lui che sia il demonio…ma molte altre ultimamente…parlano di lui come dell’eroe che ci ha salvati da un grave pericolo!. Bah! Io non so quale delle due versioni sia quellavera…Quello che so è che quel biondo mi ispira fiducia..tutto qui..E poi…cosa lui stia cercando…lo scopriremo solo seguendolo non ti pare?-

 

-Si…- sorrise ancora Jakson fissando Vash che si dirigeva di corsa dagli altri soldati.

 

Vash raggiunse la squadra radunata sotto ai geo plant e li fece mettere in riga.

 

-Soldati! I sergenti Badway e Jakson hanno terminato i lavori prima del previsto. Per cui andate subito a radunare le vostre cose e caricatele sul camion! A breve partiremo!-

 

-Sissignore!- risposero tutti in coro

 

“Bene! Le cose iniziano a funzionare! Meryl! Ti raggiungerò presto!” sorrise Vash tra sé

 

**

 

Meryl seguita da Milly,fu condotta dal soldato che aveva fatto irruzione nella sua tenda,appena fuori dal campo dove trovò il maggiore Horwen e un gruppo di soldati e infermieri.

 

-Che succede?!- chiese

 

-Maggiore Strife…- si voltò a guardarla con aria cupa Horwen

 

Meryl si affiancò al maggiore guardando cosa ci fosse.

 

-Aha!- ai suoi occhi apparvero un gruppo di soldati raggomitolati a terra,feriti,ma non in modo grave,e gli infermieri del campo che cercavano di prestare le prime cure. Cosa difficile,dato che quei soldati si agitavano e gridavano come indemoniati,e non c’era iniezione di sedativo che facesse effetto.

 

-Ma cosa…?- Meryl guardò Horwen sconvolta

 

-Questi soldati erano stati mandati a fare la solita ronda di sicurezza attorno al nostro campo..erano il gruppo notturno pronto a rientrare per farsi dare il cambio ma…non sono rientrati all’ora stabilita. Così il gruppo successivo è venuto a vedere e…li hanno trovati qui così…riversi a terra…feriti e deliranti. Sembrano come prigionieri di un incubo ad occhi aperti che li divora nella mente!- spiegò Horwen

 

-D.D.?- disse Meryl incupendosi

 

-Molto probabile maggiore…a quanto pare ha deciso di tornare a “divertirsi” con noi come aveva detto…e questo sembra solo un avvertimento!-

 

-Bene allora…che si sbrighi a venire-

 

-Maggiore Strife?!-

 

-Voglio schiacciarlo con queste mie mani!- gridò Meryl collerica

 

**************************

 

Non molto lontano…tra le rocciose montagne polverose…c’era un uomo seduto a gambe incrociate a terra..con una sfera di cristallo tra le mani,in cui si rifletteva l’immagine di Meryl.

Dinnanzi a lui,altri due…e in piedi su una roccia…un individuo…dal lungo cappotto svolazzante al vento secco che si era alzato…e un largo cappello in testa.

 

 

-Voglio schiacciarlo con queste mie mani!- ripetè l’immagine di Meryl riflessa nella sfera

 

E a quelle sue parole,l’individuo dal lungo cappotto…fece un largo ghigno sinistro e divertito..

 

*****************************

 

-MAGGIORE STRIFE!!!!-

 

-Eh?!- Meryl, Horwen e Milly si voltarono verso la voce che chiamava e videro arrivare di corsa il sottotenente Nina Fox

 

-Maggiore Strife!- arrivò la bionda ansimando

 

-Che succede Nina?!- chiese Milly

 

-Al campo…i bambini e i feriti che abbiamo in cura…hanno iniziato a stare male! Urlano…gridano come posseduti dal diavolo!-

 

-Che cosa?!- strepitò Horwen

 

-…- Meryl sgranò gli occhi

 

-Presto torniamo al campo!- disse Milly agitata

 

-Voi! Portate quei feriti alla base presto!- ordinò Horwen rivolto agli infermieri e ai soldati rimasti

 

-….- gli occhi di Meryl tremavano d’ansia “Lui è qui vicino…lo sento!”

 

**

 

Alla base di Quenenla squadra speciale di Vash era pronta a partire. Il nuovo e potente motore del camion era acceso in attesa. Vash aveva dinnanzi il colonnello Wesh.

 

-Signore! Noi andiamo!- disse salutando alla maniera militare

 

-Bene generale! Vi auguro buona fortuna!- rispose il colonnello

 

-Grazie!- sorrise Vash salendo poi sul camion con gli altri soldati

 

-Allora si parte signore?!- gridò allegramente Badwey alla guida

 

-SI PARTE!- gridò Vash allegramente

 

>WROOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

La partenza del camion fu così potente che lasciò il colonnello Wesh e i soldati del campo senza parole con delle goccioline che cadevano dietro alla testa.

 

-Per tutti i diavoli…..!- il colonnello rimase a bocca aperta,mentre il camion era già diventato un puntino nero all’orizzonte. La potenza del nuovo motore era di una velocità supersonica!.

 

Anche Badwey e gli altri soldati erano un po’ spaventati.

 

-AH AH AH A HAH! Non abbiate paura ragazzi! E’ tutto regolare! AHAHAHAHAH! VAI COSI’!!!!!!!!!!!!!!!!!!- rideva come un idiota Vash mentre i soldati lo fissavano preoccupati

 

-Ehe!Certo che con un tipo simile non ci sarà di sicuro da annoiarsi!- ridacchiò Badwey

 

-Eh eh eh!No! Proprio no!- rise Jakson seduto accanto a lui

 

>WROOOOOOOOMMMMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

**

 

Al campo d’appostamento di Orwel City la situazione era sempre più tesa e pesante.

Ormai era tardo pomeriggio.

Da quando erano tornati al campo coi soldati feriti,le cose non erano migliorate,anzi…andavano sempre più tragicamente peggio.

I soldati feriti trovati all’alba…e i feriti del campo…bambini…uomini e donne del villaggio…erano tutti nelle stesse misteriose condizioni.

Deliravano tutti…tanto che gli infermieri erano stati costretti a legarli al letto con cinghie speciali.

Meryl era nella tenda medica in quel momento,in mezzo a quella gente sofferente,e stava parlando col capo medico assieme a Milly.

 

-E quindi dottore?- stava dicendo in quel momento

 

-La situazione è molto grave maggiore Strife!- rispose il medico

 

-Che cosa è successo a queste persone?-

 

-Mmmhhh..- sospirò il medico -…non sappiamo cosa abbiano. Fisicamente stanno bene dopo le cure che hanno ricevuto,ma c’è qualcosa di inspiegabile che li ha colpiti alla mente…come un qualcosa di psicologico!- spiegò

 

-Piscologico?- ripetè Milly

 

-Si tenente! La mente quando si dorme…è soggetta o a sogni tranquilli o a incubi…e nel caso di queste persone…-

 

-State dicendo dottore…che tutte queste persone stanno dormendo e sono preda di incubi?- Meryl non ci capiva più niente ed era sempre più in ansia

 

-Non proprio! Queste persone…è come se fossero prigioniere di un incubo ad occhi aperti che ha catturato la loro mente. Non stanno dormendo! Sono svegli…ma è come se qualcosa li avesse imprigionati lontani dalla realtà! Una cosa davvero assurda da dire per un medico come me ammetto…-

 

-Santo cielo…- fece Milly fissando tutte quelle persone legate ai letti che urlavano e si dimenavano coi volti contorti da smorfie di dolore

 

-E il peggio…- continuò il dottore -..è che in questo modo queste persone moriranno lentamente!-

 

-Cosa?!- si allarmò Milly

 

-Cosa state dicendo?!- si agitò Meryl

 

-Purtroppo è così…questa strana patologia che li ha colpiti…ha annullato le loro funzioni principali…dal nutrirsi alle esigenze igieniche…insomma..i loro corpi più passa il tempo e più si consumeranno se non recupereranno le loro funzioni!- sospirò il dottore

 

-Ma è terribile..- tremò Milly

 

-Grr…- strinse i denti Meryl guardando alcuni piccoli bambini legati ai letti che urlavano di terrore

 

-Dottore…cosa potete fare per loro?- domandò poi

 

-Non molto maggiore…li nutriremo con dei flebi per quel che potremo…e attraverso dei tubi e delle sacche che applicheremo li aiuteremo a scaricarsi ma…non servirà a molto…più le ore passano…più i loro corpi si consumano velocemente…purtroppo è così-

 

-….- Meryl carica di rabbia fissò quelle persone…e quei poveri bambini condannati a morte…quegli innocenti vittime di un mostro…

 

“Cosa pensi di fare dannato?! Come puoi fare tutto questo?!” Meryl uscì velocemente dalla tenda mendica

 

-Capo…Capo!Aspettami!- la seguì Milly

 

Meryl camminava decisa verso la sua tenda, e quando la raggiunse vi entrò andando ad armarsi con un mantello militare nero sotto al quale aveva applicato il multi-cinturone che ospitava le sue famose 50 deringer.

Poi si mise un cinturone ai fianchi che conteneva due magnum special 70 (marca inventata!^^),dei pistoloni giganteschi e potenti che Meryl usava da quando era entrata nell’esercito. Infine si legò addosso una serie di coltelli affilati e si mise a tracolla un bazooka.

 

-Capo ma cosa vuoi fare?!-

 

-Io vado ad aspettarlo Milly!-

 

-Aspettarlo?-

 

-Si…il nostro nemico stà per arrivare…e io andrò a riceverlo!- disse Meryl autoritaria uscendo poi dalla tenda dirigendosi fuori dal campo

 

-….- Milly la guardò allontanarsi assieme al primo dei due soli che lento andava verso il tramonto…e nello stesso momento la guardarono allontanarsi anchei membri della sua squadra speciale..e il maggiore Horwen uscito in quel momento dalla sua tenda…

 

**

 

>Tonf….

 

Meryl poggiò un piede con durezza al suolo appena fuori dal campo…e si alzò della polvere che venne subito sollevata e portata via dal vento secco.

I suoi lunghi capelli corvini svolazzavano al vento e i suoi orecchini d’oro tintinnavano.

Aveva il viso dallo sguardo serio…ma non era agitata…era ferma e decisa…concentrata…e in attesa…acuiva i sensi per ascoltare ciò che era attorno per percepire ogni minimo cambiamento.

 

Le rocciose montagne che aveva davanti agli occhi,emettevano strani lamenti a causa del vento che correva tra le loro fessure.

 

>Tap!

 

-Uh?- Meryl girò appena lo sguardo alle sue spalle e poi disse – Che ci fate voi qui?-

 

C’erano Milly con in spalla la sua fedele mitragliatrice e due pistole alla cintura, la sua squadra speciale, il maggiore Horwen con una specie di fucile gigante a tracolla e un gruppo di altri soldati.

 

-Eh eh! Credevi che ti avremmo lasciata qui da sola capo?^^- sorrise Milly

 

-Il nostro maggiore d’acciaio ha sempre il solito carattere determinato eh?Ma noi siamo la sua squadra e non possiamo lasciarla da sola!- ridacchiò Nilson

 

-Affrontiamolo insieme maggiore Strife!- sorrise nel suo solito modo solare il maggiore Horwen affiancando Meryl

 

-Maggiore…mi dispiace non avervi consultato..e aver agito d’impulso senza avere una strategia…- Meryl sapeva che aveva sbagliato

 

-Oh avanti maggiore! Non importa! E poi noi tutti alla vista di quei poveri bambini…abbiamo pensato la stessa cosa…- ridacchiò Horwen

 

E tutti si guardarono allusivamente,facendole capire di essere dalla sua parte.

 

Allora Meryl sorrise.

 

Poi qualcosa…un rumore fugace ma che Meryl percepì subito le fece morire il sorriso in gola e girare fulminea il capo verso le montagne…portando una mano al fodero delle pistole.

 

-Che succede?- le chiese Horwen

 

-Mettetevi tutti all’erta…- fu tutto ciò che disse Meryl

 

E fu tutto ciò che ebbe il tempo di dire,perché qualcosa di fulmineo attraversò l’aria e andò a colpire uno dei soldati del maggiore Horwen facendolo cadere a terra,gridare e strepitare come indemoniato.

 

-Oh no! Ma che?!- disse Nina che era vicina a quel soldato

 

-Maggiore…!!!- la chiamò Rina

 

Ma Meryl non potè rispondere,perché era già concentrata su chi aveva colpito quel soldato. In piedi davanti a loro su una vicina e bassa sporgenza rocciosa,c’era lui…il nemico che avevano tanto cercato.

Un largo cappello in testa che gli nascondeva parte del viso,lunghi capelli neri e uno svolazzante cappotto rosso sangue.

 

-D.D.!!!- gridò Horwen imbracciando il suo gigantesco fucile,ma quello non fece una piega limitandosi a saltare giù dalla roccia portandosi a pochi metri di distanza dal gruppo di militari.

 

Teneva le mani in tasca e il viso era serio…ma alla fine parlò,e aveva una voce che faceva venire i brividi. Era bassa…e quasi…metallica…ti penetrava nella testa stordendoti.

 

-Sono lieto di incontrarti…- disse

 

-Io meno che mai maledetto!- rispose Horwen –Ma stavolta non la passerai liscia!-

 

-Non è con te che stò parlando inutile umano!- lo zittì D.D.

 

-Cosa?!- Horwen era confuso

 

-Si…io stò parlando con te…è un piacere per me…incontrarti finalmente…maggiore Strife!- pronunciò le ultime parole in modo apertamente provocatorio,facendo il suo famoso ghigno sadico…

 

-….- Meryl continuava a fissarlo accigliata

 

-…- tutti fissavano prima il nemico e poi Meryl non capendo

 

-Allora…maggiore Strife…non dici una parola?Non è forse da tempo che non vedi l’ora di incontrarmi?Ora sono qui…sono qui apposta per te!- ghignò di nuovo

>BANG!!!!

 

Sulle ultime parole del nemico,Meryl gli sparò fulminea vicino ai piedi. Era stata così veloce…che Horwen vicino a lei,non l’aveva vista nemmeno estrarre la pistola. Aveva usato una delle due magnum che aveva alla cinta.

 

“E’ stata….un fulmine!” pensò Horwen sconvolto

 

-Ma come siamo nervose eh?- disse ironico D.D.

 

-Tu…- parlò Meryl finalmente… -…che cosa vorresti da me?-

 

D.D. fece di nuovo un ghigno –Ho aspettato a lungo il momento in cui ti avrei incontrata di persona maggiore Strife…sapevo che eri entrata nell’esercito per cacciarmi…e che saresti accorsa dove io mi fossi fatto trovare!-

 

“Ma di cosa…stà parlando…come sa queste cose?!” si chiese Meryl

 

-Eh eh eh eh! Non fare quella faccia così sorpresa!- la schernì

 

-Smettila di ridere! Si può sapere cosa vuoi dal capo?!!!E poi..perchè fai del male alle persone???!!!- gridò Milly facendosi avanti

 

-Oh il tenente Thompson…volevo incontrare anche voi sapete?-

 

-Eh?- Milly rimase spiazzata

 

-Ma tra le due…sei tu quella che mi interessa maggiore Strife!-

 

>BANG! BANG! BANG!

 

Meryl sparò di nuovo,usando tutte e due le magnum 70,e stavolta mirando intenzionalmente al corpo del nemico,ma questo si mosse come un fantasma svanendo e ricomparendo evitando i proiettili.

 

-Sei davvero brava maggiore Strife! Un miglioramento davvero notevole!- ghignò ancora

 

“Parla come se…mi conoscesse da molto…che mi abbia sempre spiata?!Non capisco…”

 

-Quelle persone…- iniziò Meryl senza scomporsi -…tutte quelle persone che hai ucciso…e gli innocenti che stai torturando ora….-

 

-Sono solo pedine di un gioco….un gioco dove anche tu sarai uno dei protagonisti!-

 

-EH?!- si stupirono tutti

 

E la domanda che aleggiava in generale era…Perché…il nemico era così interessato a Meryl?!

 

>BANG!Meryl sparò di nuovo e questa volta la pallottola sfiorò l’orecchio di D.D. che rimase immobile

 

-Lasciali andare….LIBERA SUBITO QUELLE PERSONE!!!!- urlò collerica

 

Silenzio…

 

Per pochi istanti…risuonò solo l’urlo di Meryl e il vento tra le rocce…

 

Poi D.D. assumendo uno sguardo serio…parlò di nuovo. Ma quello che disse non piacque per niente a Meryl..

 

-Tu ragazza…parli proprio come quello sciocco! Si capisce perché abbia scelto proprio te! Siete della stessa pasta!-

 

-Ma…di cosa stai parlando?- Meryl era confusa

 

-Pff…eh eh eh eh! Ma certo è vero! Tu stai facendo di tutto per cancellarlo dalla tua vita e dalla tua mente eh?Peccato non sia così facile!- la schernì di nuovo

 

-tu-tum!-e questa volta Meryl ebbe un tuffo al cuore,capendo all’istante a chi quel mostro si stesse riferendo..

 

-Stà zitto…- iniziò a dire

 

-Non vuoi sapere di cosa parlo?Ehe! Eppure ne sei così perdutamente innamorata no?Quello stupido sentimento chiamato amore al quale anche lui anela tanto! Ma ti sei accorta anche tu…che non si può amare Vash the Stampede non è così?-

 

-STA’ ZITTOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!->BANG BANG BANG BANG BANG BANG BANG!!!!!!!!!

 

Meryl non ci vide più e prese a combattere furiosamente contro D.D. usando tutte le abilità e le armi che possedeva.

Aveva capito con terrore che…quel D.D. conosceva Vash….e a quanto pare conosceva anche lei e Milly…

Li aveva forse spiati da sempre?!

B’è…non era certo una novità che Vash avesse nemici terribili ma…Non era forse tutto finito con la sconfitta e la partenza di Knives????

E allora chi diavolo poteva mai essere questo nuovo nemico?!E cosa voleva da lei?!

 

Questi erano i pensieri che affollavano la mente di Meryl,mentre combatteva contro D.D. aiutata dal resto del gruppo che non si risparmiò un solo istante.

 

Ma era inutile…non riuscivano nemmeno a ferirlo…

Come se non fosse….

 

“Come se non fosse umano!” pensò con terrore Meryl quando si ritrovò gli occhi rossi di D.D. puntanti nei suoi…

 

Allora il combattimento si fermò…e lei capì che stava per finire tutto…

 

continua..

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15. Voragine ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 15. Voragine

 

-Generale Stampede! Presto saremo a Orwel City siete contento?- gridò allegramente il sergente Badwey sporgendosi dal posto di guida

 

-Benissimo!Evviva!^^- rispose da dietro il camion Vash

 

-Generale…permette una domanda?- chiese un soldato

 

-Si?^^-

 

-Ecco…un po’ tutti ci domandiamo….Ma come mai il leggendario Vash the Stampede è entrato nell’esercito…e vuole raggiungere disperatamente una cittadina dispersa come Orwel City?Che cosa cerca?La lotta e la fama?Soldi?-

 

-Pff…eh eh eh eh eh eh!^^- ridacchiò Vash divertito – No..non è nulla di tutto questo!^^-

 

-Eh?E allora cosa se si può chiedere?- adesso tutti i soldati curiosi erano attenti a ciò che avrebbe detto Vash

 

E lui…con sorriso triste e lo sguardo perso lontano nei ricordi…disse semplicemente..

 

-Stò cercando una persona a me cara. Voglio aiutarla,e salvarla. E portarla viacon me!-

 

-Una persona?- ripetè quel soldato

 

-Gya AH AH AH AH AH AH! Scommetto che è una donna vero generale?!- scoppiò a ridere Badwey facendo diventare Vash paonazzo di vergogna

 

-….- tutti i soldati puntarono i loro sguardi stupiti su Vash

 

-Davvero?- chiesero alcuni

 

-Eh…eh eh eh eh eh….b’è…..- non sapeva cosa dire “Accidenti a te Badwey!” pensò

 

**

-Aaanfff….anffff…aaannnf…-

 

Respiro…

 

-Aaannfff….annfff…annfff..-

 

Respiro affannoso…

 

-Aannff…anfff…-

 

Dolore….

 

Occhi sbarrati…dolore…respiro affannoso..

 

Tutto in fumo…tutto in cenere….polvere..polvere e deserto…

 

Vento….vento arido e secco…

 

Calava la sera.

 

Calava la sera e due occhi rossi luminosi e terrificanti bucavano le ombre scure che si facevano sempre più lunghe mentre l’ultimo sole moriva all’orizzonte.

Quel cappotto rosso sangue svolazzava al vento,e quel volto prima coperto da un ghigno di scherno,ora era serio…e terrificante.

C’era una scritta incisa col sangue dei soldati morti…dietro alle spalle di quel mostro.

 

Lei era là…ancora..

 

Era ancora là…l’ultima ad essere rimasta in piedi. Ferita ed ansimante.

La divisa militare a brandelli e le sue armi distrutte…le rimaneva in mano solo una delle sue due magnum 70…

 

Di tutto quello che c’era prima…non era rimasto più niente…più nulla….

 

-Annnfff…anff…ghhh!- ancora si sforzò e sollevò il braccio dolente che reggeva la pistola,puntandolo su quel mostro

 

Il braccio ferito però tremava per il dolore acuto…ma lei non sentiva nemmeno..

 

-Sei davvero straordinaria…- parlò di nuovo quel mostro con la sua voce metallica

 

-Anff…anff…- ansimava lei

 

**

 

Nello stesso istante,il camion della compagnia di Vash aveva appena attraversato le porte di Orwel City.

 

-AH-AH! Evviva! Siamo arrivat….-

 

Le parole di allegria e felicità morirono in gola a Vash…quando vide la piccola città in polvere e macerie….e i corpi dei suoi abitanti che spuntavano qua e là coperti di sangue e di morte.

 

-Che diamine…??!!!- si chiese Badwey

 

Un lampo di terrore attraversò la mente di Vash,che percepì nell’aria un grave pericolo.

 

-Presto prosegui verso il campo del maggiore Horwen!!!- ordinò Vash

 

Ma anche quando furono lì…e scesero tutti dal camion per cercare qualcuno…trovarono solo il campo in pezzi e fumo…tutti i soldati morti…e anche……anche i bambini e le persone della cittadina che erano ricoverate lì…tutti….

 

-Generale…questa è senz’altro opera del nostro obiettivo…- stava dicendo Jakson che si spaventò quando vide la faccia contratta dalla rabbia di Vash

 

-Ge…generale…-

 

-Cercate…cercateli…- Vash tremava ed era sconvolto

 

-Come?- Jakson provò ad avvicinarsi

 

-Un gruppo di voi cerchi dei sopravvissuti! Gli altri vengano con me prestoo!!!- urlò mettendosi a correre verso le montagne rocciose

 

-Ma che…?-

 

-Non restare lì a bocca aperta Jakson! Tu con metà del gruppo cerca i sopravvissuti,gli altri seguano me e il generale forza MUOVERSI!!!- gridò Badwey

 

Al che i soldati si diedero una mossa obbedendo.

 

Vash velocissimo era quasi arrivato alle montagne.

 

“Meryl! Meryl! Meryl! Meryl! Meryl! Meryl! Meryl!” era tutto quello che continuava a ripetere febbrilmente la sua mente

 

**

 

-Sei davvero straordinaria…- parlò di nuovo quel mostro con la sua voce metallica

 

-Anff…anff…- ansimava lei

 

Era successo tutto in un lampo…ed era stato orribile.

 

Quando lo vide puntarle i suoi terrificanti occhi rossi nei suoi…aveva capito che tutto sarebbe finito.

Era disumano..non poteva fare nulla contro un avversario del genere!.

E questo la mandava ancora di più in collera.

 

Provò di tutto…ma anche usando al massimo le abilità acquisite..non bastava mai. Era troppo veloce…era impossibile da colpire.

 

E così vide cadere uno ad uno sia la sua squadra…che Horwen e gli altri soldati. Rimase in piedi solo lei,ma non ricevette certo un trattamento migliore.

 

-Tu sei esattamente…ciò che lui cerca da sempre..- disse ancora D.D.

 

Meryl sebbene tremante di dolore e vicina a svenire a causa delle ferite,riuscì a rivolgersi a quel mostro con ancora la voce dura…

 

-Si può sapere chi sei?Che cosa vuoi?!-

 

-Te l’ho già detto maggiore Strife! Io sono qui per te…e per lui!- ghignò di nuovo

 

-Non capisco…che scopo ha tutto questo??! Perché coinvolgi persone innocenti se non ti interessano?!-

 

Silenzio…

 

Vento secco…

 

-Tu rappresenti tutto ciò che lui desidera…ma che non può avere! Per questo io sono qui per te!-

 

-Sei…pazzo…- Meryl era disgustata

 

-No…no! Ti sbagli maggiore Strife! Io sono solo il messaggero!-

 

-Me…messaggero?-

 

D.D. fece alcuni passi in avanti mettendosi vicino all’orecchio di Meryl che non esitò a piantare la sua pistola nel suo petto pronta a sparare non mostrando la minima paura. D.D. sorrise per questo,vedendo quanto la ragazza fosse coraggiosa e le sussurrò..

 

-Io sono…il messaggero…il mio nome è Don Deviler…e sono qui per spazzare via da questo mondo Vash the Stampede!-

 

-!!!!!-gli occhi di Meryl sbiancarono a quelle parole

 

-Ci rivedremo presto maggiore Strife!- le disse ancora svanendo poi nel nulla..

 

E ancora…vento secco…e…silenzio…

 

Era sola ora. Il pericolo si era allontanato.

La pistola le cadde dalla mano assieme a gocce di sangue che le colavano un po’ da tutto il corpo.

I lunghi capelli corvini che svolazzavano al vento impietoso.

Gli occhi ora erano due piccole fessure…era stanca…molto stanca.

Per un momento desiderò di non trovarsi lì e di non aver udito quelle orribili parole.

Lo sguardo perso nel vuoto si posò su quella roccia dove col sangue c’era scritto quel nome odioso… “DON DEVILER”

 

In quel preciso istante a rompere quel silenzio mortale,furono i passi pesanti e frettolosi di qualcuno,che si fermò di colpo.

 

“Dei…passi?Chi…?” Meryl voltò di poco la testa alle sue spalle e lo vide..

 

Là su quell’altura…quel volto tanto sognato e sempre presente nella sua mente..Stava ansimando e aveva un’espressione sconvolta.

 

“Ehe…la mia mente..mi stà prendendo in giro…” pensò convinta che quella fosse un’allucinazione

 

>Tonf…………………..poi svenne…cadendo lentamente verso il suolo

 

Ma non fu l’arido terreno ad accoglierla,bensì due braccia forti che la strinsero..

 

**

 

Pasadena Village – una settimana dopo –

 

Aprì gli occhi lentamente…

Non riuscì a mettere a fuoco subito l’ambiente,la luce le dava fastidio.

Dopo poco però finalmente riuscì a vedere con chiarezza. Era la luce di alcune candele poste su un comodino davanti a lei che le aveva infastidito la vista.

Mosse il capo piano guardandosi attorno.

Era in una stanza. Semplice ma pulita,con una scrivania e alcune sedie,un vecchio armadio e un’altra porticina che dava in un piccolo bagno.

Alla sua destra c’era una porta finestra semi aperta da cui entrava una piacevole brezza.

 

“Dove…mi trovo?” fu la prima cosa che la sua mente riuscì a formulare

 

-Agh!- tentò di alzarsi,ma un dolore acuto allo stomaco la tenne inchiodata al letto

 

-Cosa?- scostò le lenzuola e vide che era nuda con addosso solo un paio di pantaloncini e tutto il petto, le braccia e lo stomaco fasciati dalle bende

 

Tentò di alzarsi di nuovo,e anche se le doleva tutto il corpo,riuscì a mettersi in piedi e indossare un paio di jeans e una maglietta nera che trovò nella sua valigia semi aperta appoggiata su una sedia. Notò che mancavano molti dei suoi effetti personali e che la valigia era un po’ bruciata e ammaccata.

 

“Ma che è successo?” si domandò

 

Non ricordava ancora niente…

 

Indossò un paio di scarpe comode e andò a lavarsi il viso al lavandino del bagno. Poi andò alla finestra uscendo sul balcone.

Era sera tarda e c’era un bel venticello fresco. Non faceva né caldo né freddo,si stava bene.

Guardò il cielo stellato e le lune piene e luminose.

Notò che si trovava in un piccolo ma accogliente villaggio del deserto,circondato però da folta vegetazione e alcuni fiumi. Tutto nato grazie ai geo plant.

C’era molta gente allegra per le strade, e tra i molti riconobbe alcuni soldati di Horwen e altri soldati che però non aveva mai visto.

 

-Che strano…- si disse

 

Poi decise di uscire per capire dove si trovasse.

Vagò per il piccolo villaggio guardandosi attorno. Erano proprio allegre quelle persone!.

Cammina cammina…si ritrovò appena fuori dal villaggio in mezzo ai geo plant.

Si sentì come cullata dal frusciare delle loro foglie, e camminando ancora, scoprì una specie di radura piena di verde con un piccolo laghetto e un roccione alto e sporgente.

Vi salì sino in cima e vide che il panorama dava sul deserto sconfinato e lo splendido spettacolo dei cielo stellato.

Si sedette stancamente ad ammirare ciò che la natura offriva sospirando.

 

Il primo ricordo che le venne alla mente…fu quella volta di tanto tempo fa…quando Vash era ancora alle prese con Knives.

Quando lei e Milly erano state catturate da Legato,che le aveva usate come ostaggi per costringere Vash a uccidere..

E quando poi…l’avevano preso e curato meglio che potevano,e lei si era sentita impotente davanti al suo dolore per l’aver sparato a qualcuno..

 

Sorrise…

 

Ma poi era riuscita in qualche modo a sanare le sue ferite..era riuscita a rimetterlo in piedi e fargli di nuovo avere fiducia in se stesso.

 

“Già…e poi…l’unico momento in cui riuscimmo…a stare un po’ da soli…con tranquillità…come un semplice ragazzo e una ragazza…fu proprio su un’altura rocciosa come questa…che mostrava il panorama del deserto e il cielo stellato…L’unica volta in cui abbiamo parlato tranquillamente di cose semplici…e ammirato le stelle…” sentì una fitta alla testa e se la strinse tra le mani

 

**

 

-Buonasera!-

 

-Buonasera a voi tenente Thompson!^^-

 

Milly in quel momento entrò in un bar del villaggio. Anche lei era ferita e sul volto aveva qualche cerotto oltre a una mano fasciata e un taglio in una gamba,ma nonostante questo da quando erano arrivati in quel posto si era prodigata al meglio nell’aiutare l’unico medico del villaggio a curare tutti i feriti sopravvissuti.

Fortunatamente sia lei che la squadra speciale si erano salvati,ed anche il maggiore Horwen,anche se costretto a letto. Ma quasi tutto il resto della compagnia militare…oltre che tutti gli abitanti di Orwel City…non c’erano più.

 

A salutare Milly era stato il proprietario del bar da dietro il bancone,un signore molto gentile che possedeva anche l’unica locanda della città che stava di fronte al bar e che aveva messo a loro disposizione.

Con lo sguardo la giovane vagò per il locale fino ad individuare l’inconfondibile testa a punta bionda in mezzo a tanta altra gente.

Con sorriso triste si diresse in quella direzione.

 

-Signor Vash…-

 

-Milly…- rispose lui finendo di sorseggiare la sua birra fredda

 

-Stò andando da Meryl..-

 

-D’accordo! Vengo con te!-

 

Vash si alzò lasciando gli spicci sul tavolo seguendo Milly.

Da una settimana da quando erano arrivati lì, andava ogni sera con Milly nella stanza dove Meryl giaceva priva di conoscenza…e osservava…la osservava…Mentre Milly le faceva sorseggiare dell’acqua o le medicava le ferite…lui la osservava…con cuore tremante…con stupore ma anche con perplessità.

Si…perché non si sarebbe mai aspettato di ritrovarla così mutata nel corpo e anche nello spirito.

Quel viso dolce…era rimasto lo stesso…era solo un po’ indurito dall’addestramento e la vita militare…E i suoi corti capelli neri…così lunghi e lisci adesso…per un secondo quando era arrivato disperato nel luogo dello scontro…aveva creduto di rivedere Rem…ma fu solo un secondo…

E il suo fisico minuto…diventato più formoso e robusto adesso…Gli faceva desiderare di picchiarsi da solo…per averle permesso di andarsene via da lui quel giorno!.

 

Milly gli aveva raccontato per filo e per segno tutto ciò che era successo da quando si erano separati e cosa Meryl avesse deciso di fare, il perché e i suoi sentimenti.

Da quelle spiegazioni, Vash intuì che sarebbe stato molto difficile riuscire a riconquistare la fiducia della ragazza.

 

-Ma io sono certa che andrà tutto per il meglio!^^- gli aveva detto con un dolce sorriso Milly

 

E lui non le aveva risposto niente limitandosi ad annuire…che cosa avrebbe potuto dire?

Si sentiva così agitato.

L’aveva cercata per tanto tempo…e adesso che erano a due passi…non sapeva come comportarsi. L’aveva fatta soffrire troppo a lungo…come poteva pretendere che lei ora cambiasse idea?!.

 

E poi c’era un’altra cosa che turbava molto l’animo di Vash.

 

“DON DEVILER”

 

Quel nome scritto col sangue quando trovò Meryl in fin di vita…gli ricordava terribilmente lo stesso stile che aveva adottato Knives a suo tempo.

Che cosa significava?

Era solo una coincidenza?

Si augurava di si,anche se in cuor suo non ne era per nulla convinto.

 

In quel momento stava salendo le scale della locanda dietro a Milly.

La ragazza improvvisamente ruppe il silenzio.

 

-Signor Vash…- disse seria

 

-Si?- si riscosse lui dai suoi pensieri

 

-Che cosa farete quando Meryl si sveglierà?-

 

Avevano raggiunto la cima delle scale e Milly si era fermata improvvisamente voltandosi a guardarlo.

Vash la fissò pensieroso.

 

-Non lo so..-

 

-Lei vi odia molto ve lo ricordate?-

 

Vash abbassò il capo –Si-

 

-E allora! Perché quell’aria così dimessa?!Dovete tirar fuori la grinta invece! O non la conquisterete mai così!!!^^- disse lei con allegria battendogli una mano sulla spalla

 

-??- Vash la guardò stupito

 

-Sapete..ho aspettato e sperato tanto che voi la poteste incontrare di nuovo! Il capo vi vuole molto bene signor Vash…solo che voi…bè ecco…-

 

Ripresero a camminare…

 

-Lo sai anche tu Milly?-

 

-Si…il capo me ne parlò un giorno…Mi raccontò tutto su di voi…E la vostra incredibile longevità…tutto insomma…-

 

-Capisco-

 

-Ma io non sono stata comunque d’accordo col vostro sciocco comportamento! Entrambi non avete capito un accidente!!!- si infervorò all’improvviso

 

A Vash scese una gocciolina dietro la testa per la capacità di Milly di cambiare umore in pochi secondi.

 

-Ci sarà un modo…Io sono certa che troverete un modo!- guardò Vash dritto negli occhi con enfasi

 

-Eh…si…si certo!Grazie Milly!^^-

 

-Coraggio allora signor Vash! Fatevi valere!^^-

 

Erano davanti alla porta della stanza di Meryl.

 

Entrarono…

 

-Bene eccoci qua…eh?!- Milly entrò diretta verso il letto ma con stupore..lo trovò vuoto

 

-Che succede?- entrò anche Vash

 

-I…il letto…è vuoto!- indicò Milly con stupore

 

-….- Vash sentì il cuore partire a mille

 

Si era svegliata!

 

**

 

La testa doleva a Meryl in modo quasi insostenibile e iniziò a gemere per il dolore acuto. Cosa stava succedendo?! Le sembrava quasi che la sua testa sarebbe scoppiata da un momento all’altro!.

 

“Perché…questo dolore acuto?!”

 

Forse…aveva fatto male ad alzarsi nelle sue condizioni.

 

Poi improvvisamente un’ondata di orribili ricordi invase la sua mente come un fiume in piena.

Quegli orribili occhi rossi e quel ghigno malefico…Le parole apparentemente senza senso di quel mostro.

 

L’esplosione…tanti morti….Milly e gli altri compagni a terra…la città rasa al suolo…

Quella scritta tinta di sangue…

 

Si risentì ansimare per il dolore…e rivide quella scena paurosa…

 

Quel mostro…che le si avvicinava lentamente…e poi avvicinava le sue labbra demoniache al suo orecchio per dirle…

 

**Io sono…il messaggero…il mio nome è Don Deviler…e sono qui per spazzare via da questo mondo Vash the Stampede!**

 

E la sua risata infernale mentre svaniva nel nulla..

 

-AHA!!- Meryl sgranò gli occhi con terrore come se fosse stata per tutto il tempo sott’acqua senza respiro…

 

Silenzio…

 

Si sentiva solo il cicalio degli animaletti notturni..

 

Quando si fu calmata,alzò di nuovo il capo aprendo gli occhi che aveva chiuso poco prima nel riprendere fiato.

 

-Adesso…ricordo…tutto…- si disse con grande tristezza

 

Tutte quelle persone uccise da quel mostro!. Le sue assurde parole su di lei e Vash…

Adesso il dubbio cresceva sempre di più nella sua mente.

Che quel mostro li avesse sempre spiati…sin dalla prima volta che lei e Vash si incontrarono?Ma no! Era assurdo!.

 

Eppure…eppure dava a credere di sapere molte..troppe cose su di loro!.

E poi quelle scritte lasciate col sangue di innocenti…

Solo Knives si era comportato a quel modo prima di essere sconfitto da Vash.

 

Un brivido corse lungo la schiena di Meryl.

 

“Che sia…un altro attacco di Knives?!Ma no….lui non è più qui ormai…non è possibile!” si disse

 

Però….

**Io sono solo il messaggero!**

 

Quelle parole…

 

**Sono qui per spazzare via da questo mondo Vash the Stampede!**

 

-Grrr!- Meryl sentì un moto di rabbia nel cuore.

 

Perché mai questo nuovo nemico doveva volere la morte di Vash?! E lei cosa c’entrava?!

 

**Tu sei…tutto ciò che lui ha sempre desiderato ma che non può avere!**

 

-Brr…- si strinse nelle spalle pensierosa

 

Lei era ciò che Vash desiderava?!Ma che assurdità!!! Non era possibile e lui glielo aveva ampiamente dimostrato più di una volta!.

Perché mai ora doveva essere diverso?! Andiamo!.

 

-Eh eh eh…- ridacchiò credendola una cosa assurda

 

Anche se…ancora un poco…in fondo al suo cuore lei sperava ancora in lui..

 

“Ma chissà adesso…in quale parte di questo mondo ti trovi tu adesso…”

 

**Lascerò questo pianeta…**

 

Strinse la maglietta con forza.

Gliel’aveva detto la sera che aveva deciso di scusarsi con lui prima di partire per la sua città,e lui con un sorriso dolce le aveva detto che se ne sarebbe andato via…

 

Alzò il viso al cielo stellato restando incantata da quello spettacolo stellare…

 

“E se davvero….tu ora sei laggiù in mezzo a tutte quelle stelle…io…come farò?”

 

Questa volta fu lei….presa da grande tristezza e nostalgia…a canticchiare quella vecchia canzoncina…

 

-Solo…..

Nella notte più profonda….

Nel paese più sperduto come un sasso nel deserto….-

 

Silenzio….

 

-Ehe!- fece un piccolo sorriso tra sé

 

“Che buffo sarebbe se adesso…al mio posto…arrivasse lui…a cantare al posto mio come quella volta…”

 

Ma era impossibile…

 

Tornò a guardare il cielo, e non si accorse che qualcuno era arrivato alle sue spalle in silenzio…e la guardava con occhi colmi di tutto ciò che lei aveva sempre sperato..

 

Meryl ignara riprese a cantare…

 

-Solo……

Nella notte più profonda……..

Nel paese più sperduto come un sasso nel deserto…..

 

-Sol….-

 

-Solo……..

Ma una notte un altro sasso….

Viene a prenderti per mano….ed insieme…danzerete…-

 

-Ahha…!- Meryl sgranò gli occhi che presero a tremarle…

 

Il suo cuore accelerò i battiti come impazzito. Si sentì come di pietra…non riusciva o voleva credere a quello che aveva appena sentito…quella voce…quella voce…che era arrivata ad interrompere e completare il suo canto….proprio come quella volta anche se le parti erano invertite….

 

“Non può…non può essere!”

 

Si sforzò e con gli occhi sempre tremanti dopo un minuto che le parve un’eternità riuscì a voltarsi alle sue spalle e lo vide…

Era lui…ed era lì davanti a lei…che le sorrideva con dolcezza.

 

Meryl si alzò in piedi credendo di sognare ma invece era reale..

 

-Non è possibile…- disse con un filo di voce

 

-Meryl…- disse Vash con tenerezza lasciandola ancora più scossa…

 

Passarono altri secondi in cui i due immobili dove si trovavano si fissavano negli occhi con intensità..

 

-Tu…che ci fai qui?- riuscì poi a domandare ritrovando un briciolo di controllo

 

-…- Vash si avvicinò ancora di qualche metro a lei

 

Meryl sentiva il cuore in gola e temeva che le sarebbe scoppiato per l’emozione!.

Da un lato desiderava come non mai di buttarsi tra le sue braccia e stringerlo forte,ma dall’altra…ce l’aveva ancora molto con lui.

Non sapeva come comportarsi,ma il suo viso tradiva le sue emozioni.

Si vedeva che era felice ed emozionata di rivederlo,e questo dava una speranza in più a Vash che sentiva il medesimo desiderio di abbracciarla,ma si limitò a fermarsi a pochi passi da lei..

 

E ora….cosa sarebbe successo?

 

 

continua..

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16. Nel cuore ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 16. Nel cuore

 

Per un tempo che ai due parve essersi fermato….non ci furono parole o gesti,ma solo sguardi profondi.

Vash continuava a sorriderle e Meryl sempre con grande stupore in viso non sapeva come comportarsi.

 

-Meryl…- fu Vash a rompere il silenzio - …finalmente ti ho ritrovata!- disse

 

“Cosa?!” Meryl si sentì quasi mancare per l’emozione

 

Lui…la stava cercando?!Assurdo! Se quello era un sogno,meglio svegliarsi subito!.

 

-Ritro…vata??- ripetè lei incredula

 

-Ehe certo…hai capito benissimo!^^- le fece il suo solito solare sorriso aperto

 

Oh quel sorriso così bello che lei amava tanto! Quanto le era mancato quel sorriso!.

 

-Io…ehm…sono confusa…credo di non capire Vash…- disse lei con delicatezza

 

Allora lui divenne serio tornando ad agganciare i suoi occhi di smeraldo, in quelli grigio azzurro della ragazza..

 

-Meryl…devi perdonarmi!- Vash fece un altro passo verso di lei, ma Meryl istintivamente ne fece uno indietro facendogli capire di non avvicinarsi oltre..

 

Vash sospirò un po’ scoraggiato ma poi riprese…

 

-Io….non ho capito nulla…non ti ho mai capita Meryl…e adesso…sono qui!- fu tutto ciò che l’emozione gli permise di dire

 

Meryl a quelle parole sentì crescere in lei quel sentimento di rabbia e difesa nei confronti di Vash che ormai da sempre l’accompagnava. Si accigliò mostrando uno sguardo duro e deciso.

 

-Vash…non dire stupidaggini!- disse dura

 

-Stu…stupidaggini??!- era incredulo

 

Meryl chiuse un istante gli occhi come per trovare coraggio e poi li riaprì decisa..

Lo squadrò meglio e notò con disappunto che era vestito da militare.

 

-Cos’è questa novità?Ti sei trovato un lavoro nell’esercito?- disse ironica

 

Vash si accigliò iniziando ad arrabbiarsi. Perché lo stava trattando a quel modo?!

 

-Non è certo per far soldi che sono entrato nell’esercito!-

 

-Oh e allora?-

 

-Grr! L’ho fatto per ritrovare te stupida!!!- alzò la voce

 

-…- Meryl ebbe un attimo di incertezza “Per me?”

 

-Era l’unico modo…o non sarei mai riuscito a rintracciarti! O forse si…ma ci avrei messo troppo tempo!-

 

-E sentiamo…cosa vorresti da me ora?- Meryl incrociò le braccia la petto

 

-Che stai dicendo?!- la fissò Vash stupito –Lo sai benissimo Meryl!- la situazione stava prendendo la brutta piega di un litigio

 

Si erano appena ritrovati e quello era il risultato?!

 

-No non lo so Vash…e in ogni caso hai fatto tanta strada per niente mi dispiace per te!- concluse Meryl incamminandosi poi per scendere dalla rupe.

 

Ma appena superò Vash si sentì mancare per le ferite ancora fresche e lo sforzo che aveva fatto. Vash se ne accorse e la sorresse.

Meryl si sentì arrossire trovandosi tra le braccia del ragazzo e avendo la schiena contro il suo petto,ma scacciò subito con testardaggine quelle emozioni dolci.

Diede una gomitata a Vash rimettendosi in piedi.

 

-Lasciami! E vattene! Non ho bisogno di te!!!- lo guardò con cattiveria andandosene poi barcollando

 

-….- Vash la guardò con tristezza profonda

 

Tutta quella strada per sentirsi dire quelle cose?! No! Non sarebbe finita così!.

 

“Lo giuro su me stesso Meryl! Non ti darò pace! Sarò la tua ombra! Sarai costretta ad avermi davanti ai tuoi occhi fino all’esasperazione!” si disse

 

Non poteva lasciare che finisse a quel modo!.

 

**

Con fatica e divisa tra l’emozione di averlo di nuovo vicino e la rabbia, Meryl tornò alla locanda del villaggio.

Milly in quel momento stava scendendo di corsa le scale avendola vista da una finestra.

 

-Capo! Capo!- gridò correndole incontro

 

-Milly…- disse a fatica Meryl svenendole poi tra le braccia

 

-CAPO!- si preoccupò la robusta ragazza prendendola poi in braccio e portandola di nuovo nella sua stanza.

 

Più tardi Meryl aprì di nuovo gli occhi, era notte fonda ormai.

 

-Capo…-sentì la voce gentile di Milly e si voltò a guardarla

 

-Milly…argh!- Meryl provò a sedersi ma un forte dolore corse per tutto il corpo bloccandola

 

-No capo resta stesa!Il dottore ha detto che devi riposare!-

 

-Come?-

 

-Sei tornata alla locanda e sei svenuta…Allora ho voluto farti visitare per sicurezza dal dottore del villaggio!. Perché ti sei alzata senza avvertire nessuno capo?Hai delle ferite un po’ gravi lo sai?Il dottore ha detto che dovrai riposare almeno per una settimana!-

 

-Una settimana???!!!- si allarmò Meryl

 

-Si capo…- la guardò stupita Milly

 

-Ma non possiamo restare fermi qui così tanto! Quel mostro…- Meryl riuscì a sedersi nonostante il dolore

 

Milly si accigliò arrabbiandosi.

 

-Quel mostro per il momento te lo devi scordare che ti piaccia o no! Non ti permetto di trascurare la tua salute!-

 

-Milly…- non si aspettava che la sua sempre acconsenziente socia prendesse così posizione da un po’ di tempo a quella parte…

 

-Piuttosto…- riprese Meryl

 

-Si?- sorrise Milly

 

-Che ci fa lui qui?- domandò con sguardo duro

 

-Lui….- Milly si preoccupò

 

Erano già riusciti ad incontrarsi?E a giudicare dalla faccia di Meryl non era andata molto bene…

 

-Si esatto! Stò parlando di Vash…-

 

-Capo…mister Vash è venuto qui per te..non te l’ha detto?-

 

-Non dire sciocchezze!-

 

-Capo?!-

 

-….-

 

-Posso sapere che è successo?-

 

-Io stavo su una rupe fuori dal villaggio….per riordinarmi le idee e pensare…quando…me lo sono ritrovato improvvisamente davanti! Sai la sorpresa?.

Credevo di avere le allucinazioni! E poi…vestito da soldato…ehe…ha detto che l’ha fatto per potermi ritrovare!-

 

-Ed è così, è la verità! Non sei contenta?^^-

 

-….-

 

-Alla fine pare che i ruoli si siano capovolti…ora è lui che insegue te eh capo?^^-

 

-Non ci trovo nulla di divertente!- disse tristemente Meryl con sguardo basso

 

-Capo?-

 

-Anche se lui ora è davvero qui per me come dice….a me non importa più ormai…-

 

**Sono qui…per spazzar via da questo mondo…Vash the Stampede!**

 

Le parole malvage di Don Deviler le rimbombavano nelle orecchie.

 

-Anche se lui avesse davvero cambiato idea Milly…la situazione non cambia…Perché adesso anche lui vuole illudersi e soffrire inutilmente?-

 

-Ma…che stai dicendo capo?!-

 

-Milly…io non voglio più avere niente a che fare con Vash!-

 

-Ma tu non puoi….Mister Vash ha fatto tanta strada per te…Ora che lui ha finalmente capito….tu…-

 

-Basta Milly…-

 

-Tu non puoi cancellare tutto così! Io lo so che tu lo ami capo!! Lo odi solo perché ti ha nascosto la verità e ti ha lasciata andare! Ma voi ora….-

 

-Basta Milly! Non voglio sentire altro!-

 

-Grr!- Milly si infuriò, scattò in piedi e urlò

 

-SEI UNA STUPIDA!!! UNA STUPIDA EGOISTA!!!!!- urlò con le lacrime agli occhi per poi lasciare la stanza sbattendo con violenza la porta

 

Anche a Meryl cadde qualche lacrima sulle bianche lenzuola….

 

**Sono qui…per spazzar via da questo mondo…Vash the Stampede!**

 

“Io…io non posso permetterlo! Non posso…..” si diceva piangendo.

 

**

Il mattino dopo Meryl si alzò di nuovo dal letto nonostante i consigli del medico riguardo al dover riposare.

Andò ad aprire le imposte e i primi caldi raggi del primo sole che sorgeva lento le andarono ad accarezzare il viso.

Meryl inspirò profondamente chiudendo gli occhi e poi li riaprì guardando il panorama.

La notte l’aveva passata a dormire poco, a piangere e poi a pensare…a pensare a lungo.

Adesso che Vash era di nuovo nei paraggi tutti i suoi piani di convivere col suo ricordo ma andare avanti andavano a farsi benedire!. Come poteva fare ora?! Sarebbe stato ancora più difficile. Sapeva di amarlo molto…ma voleva nasconderlo a tutti i costi, convinta che fosse la cosa migliore per entrambi.

E poi c’era il problema di Don Deviler…che voleva eliminare Vash, e a suo dire lei sarebbe servita allo scopo.

Rabbrividì al pensiero. Motivo in più per tenersi alla larga da Vash!.

 

Ma Meryl non sapeva…che sarebbe stato impossibile da quel giorno in poi…

 

>TOC TOC! Bussarono alla porta

 

-Ah!- convinta che fosse Milly, e non volendo avere una ramanzina da lei di prima mattina perché si era alzata dal letto, vi tornò veloce e poi disse – Avanti!-

 

-Buongiorno Meryl! Dormito bene?^^- fu il solare saluto

 

-Oh benissimo gra….^^- ma le parole le morirono in gola

 

O___OSpalancò gli occhi perché non era Milly quello che le stava davanti con un sorriso un po’ ebete in faccia e un vassoio pieno di cose buone ma…

 

-Va…VASH???!!!!- quasi urlò per la sorpresa

 

E non aveva tutti i torti!. Aveva davanti Vash con in mano un vassoio pieno di cose buone e fumanti, con indosso solo una canottiera, pantaloni e stivali della divisa militare e…. e….b’è….un grazioso grembiulino rosa!.

 

-Eh eh eh! La moglie del padrone è una signora davvero gentile! Mi ha messo a disposizione la cucina per prepararti la colazione…e mi ha pure prestato il suo grembiule!^^-

 

-Tu….avresti…preparato…- Meryl farfugliava ancora incredula mentre Vash le appoggiava il vassoio sulle ginocchia

 

La ragazza guardò il contenuto del vassoio ad occhi sbarrati. C’era una tazza di thè fumante, un bicchiere d’acqua, e tantissime ciambelle calde dalla forma un po’ irregolare e delle brioche che mandavano un profumo invitante di marmellata ma dall’aspetto decisamente deforme.

 

-Ecco….- Vash si sedette accanto al letto -…l’aspetto non è dei migliori ma…ti assicuro che il sapore è buonissimo! Li ha assaggiati perfino la signora e ha detto che sono buonissimi! Avanti assaggia!^^-

 

Vash prese in mano una brioche e la mise alla bocca di Meryl che guardava senza parole prima lui e poi la deforme merendina..

Alla fine la prese tra le mani e l’addentò un po’ incerta. Masticò e mandò giù restando in silenzio alcuni secondi.

 

-Allora allora???- Vash era in trepida attesa e sembrava un bambino

 

-Si…è buona…- disse Meryl

 

-BENE!^^ Assaggia anche le ciambelle! Anche quelle le ho fatte io sai??Eh eh eh! Sentirai!^^-

 

-….- Meryl divenne cupa, appoggiò la brioche a metà sul vassoio e disse – Perché?-

 

-eh?- Vash smise di fare l’idiota fissandola

 

-Perché stai facendo questo?- chiese lei a voce bassa e triste

 

-….- anche lui divenne serio

 

-Perché….NON MI LASCI IN PACE???!!!- urlò infine strizzando gli occhi

 

-…- Vash un po’ risentito (ma per nulla abbattuto) si alzò e si tolse il grembiule, nel farlo lo sguardo di Meryl cadde sulle mani del ragazzo che notò essere un po’ rosse e alcune dita fasciate..

 

-Se non ti và buttala via!- disse duro lasciando poi la stanza

 

-…- Meryl fissò la porta e poi tornò a guardare il vassoio

 

“Si è scottato e ferito…per prepararmi questo?”

 

Del resto….Vash non aveva mai cucinato nulla in vita sua che lei sapesse…

 

-Che stupido…- disse tristemente

 

Poi alla fine…addentò una ciambella…

 

Quando fu ora di pranzo,nonostante i continui rimproveri di Milly, Meryl si alzò e indossò la sua divisa. Quella mattina tutti i soldati erano riuniti nella locanda per mangiare e voleva esserci anche lei per salutare la sua squadra.

 

-Maggiore Strife!^^- alzò un braccio nel vederla arrivare Nina Fox

 

-Ehilà maggiore d’acciaio!- scherzò Nilson

 

-Stà bene maggiore?^^- sorrisero Funai e Rina

 

-Benissimo ragazzi!E anche voi!^^- sorrise Meryl sedendosi in mezzo a loro

 

Tutti e quattro i soldati avevano diverse fasciature e cerotti ma stavano decisamente meglio. Meryl notò che c’erano altri posti liberi al loro tavolo, e subito dopo vide arrivare Milly col maggiore Horwen sorretto da una stampella.

 

-Salve maggiore Strife!^^- sorrise il biondo maggiore con fatica

 

-Oh maggiore Horwen! Perché vi siete alzato?!- lo riprese Meryl

 

-Ehe! Non volevo essere l’unico a mancare a questo allegro pranzo! E poi dovrei dire la stessa cosa a voi no?^^-

 

-…- Meryl arrossì

 

-Salve gente!^^- arrivò anche…lui

 

-Mister Vash eccovi finalmente!^^- lo salutò Milly

 

-!!!- Meryl perse un battito nel vederlo arrivare e sedersi proprio davanti a lei

 

Tutti fissarono Vash con un po’ di timore e ammirazione.

 

-Ecco il famoso Vash the Stampede! Ragazzi non credevo che un giorno l’avrei incontrato anch’io!Gyah ah ah ah ah ah ah!- sdrammatizzò subito Nilson facendo scoppiar a ridere tutti….meno Meryl che era parecchio a disagio.

 

Il pranzo si animò subito. In qualche modo bisognava risollevare il morale dei soldati dopo il pericolo scampato. E il padrone della locanda con la moglie fecero del loro meglio servendo deliziosi piatti e birra a volontà.

C’era persino uno che suonava il piano e un altro che lo accompagnava con la chitarra!.

L’anima della festa prese subito piede,e molti soldati si misero a cantare, e chi poteva a ballare con le cameriere.

Vash era già brillo e se la spassava a ridere e bere assieme a Nilson che cercava di coinvolgere anche il povero Funai.

 

-Ah ah ah ah! Ihan e quel Vash si sono proprio trovati non credete maggiore?- domandò divertita Nina

 

-…- ma Meryl non parve sentirla

 

-Maggiore?- la richiamò ancora la bionda

 

-Oh?Hai detto qualcosa?- si riscosse lei

 

-State bene?-

 

-…- Meryl fissò in direzione di Vash che in quel momento era al centro della pista da ballo con un pezzo di stoffa legato attorno alla fronte, ubriaco che ballava goffamente sottobraccio a Nilson e trascinando Funai che tentava in tutti i modi di fuggire!.

 

-Oh è il biondo leggendario che vi tormenta i pensieri?- chiese Nina maliziosa seguendo lo sguardo di Meryl

 

-Che?!Che cosa stai dicendo Nina?!- Meryl arrossì

 

-B’è ma non è forse lui?Ce ne hai parlato ricordi?Solo…non mi aspettavo che fosse anche un tipo così divertente!-

 

-Già…- sospirò Meryl

 

-…- Nina la fissò

 

-Maggiore Strife!- si avvicinò un soldato della squadra di Horwen

 

-Si?-

 

-Ecco ehm….vorreste ballare?- chiese quello imbarazzato

 

-Oh…no…no mi spiace…^^- sorrise malamente lei rifiutando

 

-Il maggiore è ancora convalescente soldato non ci provare!- disse Nina

 

-Ca…capisco! Scusate!- si allontanò quello

 

-Uff…- sospirò Meryl

 

-Tesa?-

 

-Uh?-

 

-Ti vedo tesa e nervosa maggiore…sicura che vada tutto bene?-

 

“Già…non va bene per niente!” pensò Meryl

 

-E’ tutto ok!- disse frettolosa alzandosi e uscendo dalla locanda.

 

Per tutto il tempo Vash non le aveva staccato gli occhi di dosso. Anche quando si era ubriacato e si era messo a fare l’idiota con Nilson e gli altri…aveva continuato a lanciarle degli sguardi ogni tanto. E lei non ne poteva più e abbandonò la festa sentendosi a disagio.

 

“Perché è tornato?!” era quello che Meryl continuava a chiedersi.

 

**

 

Nei giorni successivi le cose per Meryl furono sempre più difficili.

Vash praticamente ogni mattina bussava alla sua porta e si presentava con un largo sorriso con in mano la colazione e il solito grembiule rosa addosso.

Meryl all’inizio voleva sbatterlo fuori a calci…ma poi lo lasciò fare, dato che in fondo le faceva piacere.

Poi la seguiva praticamente ovunque andasse per il villaggio, e le compariva davanti facendole prendere ogni volta un colpo!.

Per esempio….

 

Quando si ritrovava con la sua squadra per organizzare la partenza e la prossima città in cui insidiare la nuova base. Magari lei stava spiegando seriamente qualcosa e saltava fuori lui dicendo – Saaalvve!!!^^- con un largo sorriso intromettendosi nel discorso.

 

Oppure quando Meryl stava giocando a palla coi bambini del villaggio…Vash sbucò alle sue spalle insidiandosi nel gioco.

 

O magari…quando si stava iniziando ad organizzare la partenza e caricare armi e munizioni sui camion e gli animali e Meryl stava spostando qualcosa di pesante…arrivava lui che glielo toglieva di mano e faceva al posto suo.

 

La sera del penultimo giorno prima della partenza…Meryl era praticamente spalmata ad un tavolo del bar con una nuvoletta nera sul capo, e Milly seduta accanto a lei che la guardava con una gocciolina dietro la testa…

 

-Capo…ti senti bene?-

 

-Aggg….come pensi che io possa stare bene Milly?!Con quella furia scatenata sempre alle costole?!- rispose Meryl distrutta

 

-Ehe! Eppure mister Vash stà solo cercando di darti una mano e non farti sforzare troppo capo!^^-

 

-Ma che dici! Sono più stanca di prima invece!Non lo sopporto più!- Meryl si tirò su sorseggiando il thè che aveva davanti

 

-Suvvia capo! Dovresti essere contenta invece!^^-

 

-No non lo sono per niente invece! E te l’ho già detto come la penso Milly!- rispose secca Meryl sbattendo la tazzina sul tavolo e alzandosi nell’atto di andarsene

 

-Ma capo…- Milly era delusa dalla sua reazione

 

-Ad ogni modo domani finalmente si farà la riunione definitiva per la partenza alla prossima città! Ci vediamo!- disse lapidaria per poi andarsene

 

-Ehhh..- sospirò Milly sorseggiando il suo thè

 

-Ehi tenente! Il maggiore è già andato via?- arrivò Nina sedendosi con Milly

 

-Si…ed era di pessimo umore…- rispose

 

-B’è da quando è arrivato quel Vash…lo è praticamente ogni giorno! Ma si può sapere cosa non và in quei due?!Il maggiore ce ne aveva parlato in modo così appassionato! Non la capisco proprio!-

 

Milly sospirò…Come si poteva spiegare una situazione così strana?.

Sai Nina, mister Vash in realtà non è un umano ma un plant e ha più di cent’anni, capisci ora il problema del capo??.

Di certo una cosa simile nemmeno a Milly veniva da dirla…

 

-Già…- fu tutto ciò che disse infatti..

 

**

Meryl passeggiò fuori dal villaggio tornando di nuovo sulla rupe dove era stata quasi una settimana prima…e dove aveva rincontrato Vash.

Si sedette e si mise ad ammirare il cielo stellato.

Come doveva fare?Non sapeva proprio come comportarsi con lui.

Era contenta che fosse tornato ma…era anche consapevole della difficile situazione in cui si trovavano. Non potevano realmente costruire qualcosa insieme…perché adesso ci si metteva pure lui in persona a complicare le cose?.

No la realtà era che lei aveva paura…paura di quell’improvviso cambiamento da parte sua. Perché finchè era lei l’unica a illudersi le cose erano più facili….bastava stare lontani. Ma adesso….

 

**Sono qui per spazzar via da questo mondo…Vash the Stampede!**

 

Si prese il capo tra le mani.

 

Quelle parole minacciose ormai non l’abbandonavano più. Non aveva ancora trovato il coraggio di parlarne a Milly o meglio a lui…Non sapeva come fare. Era molto confusa.

E il solo modo in cui riusciva a reagire era arrabbiarsi e dire cose cattive per farlo allontanare…anche se lei stessa soffriva a trattarlo così. Ma non ci poteva fare nulla.

 

>Tap tap tap…. Alcuni passi alle sue spalle.

 

Meryl non si voltò nemmeno per vedere chi fosse. Ormai quei passi li conosceva a memoria..

 

>Tonf!Si sedette accanto a lei.

 

Meryl si voltò appena a guardarlo. Sorrideva e guardava il cielo. Sentendosi osservato si girò a ricambiare lo sguardo facendola arrossire.

 

-E adesso che vuoi?- chiese lei senza troppa grazia

 

-Come siamo scontrose stasera….più del solito direi…- scherzò lui

 

-Pufi!- Meryl girò il capo dall’altra parte “Accidenti! Ma proprio qui doveva venire ora?!Dove siamo soli…e non c’è nessuno in giro…io…” arrossì ancora

 

Si sentiva in completo imbarazzo. Non voleva restare da sola con lui, ma al contempo lo desiderava tantissimo. Se andava avanti così sarebbe diventata pazza!.

 

-Senti Meryl…- iniziò lui

 

-Ugh!- sentì un salto nel petto lei

 

-Non vuoi ancora smetterla di tenermi il muso?-

 

-Te…tenerti il muso?!Ma di che parli?!-

-Avanti dai….Perchè non la smetti di avercela con me?-

 

-Vash…stai dicendo solo cavolate!- sbuffò lei che non riusciva più a controllare il rossore sul viso

 

-…- Vash serio con un movimento veloce la bloccò per i polsi avvicinando di molto il viso al suo

 

-Che…che…che diavolo stai….?- Meryl era così rossa da far invidia a un semaforo

 

-E allora perché sei così agitata quando io ti stò vicino…o sei così rossa se ti guardo in faccia…se le cose che dico sono cavolate?!Eh?-

 

Silenzio….

 

Occhi negli occhi….

 

“Oddio….non so cosa fare….” si sentì persa e completamente indifesa in quel momento

 

-In realtà tu provi ancora gli stessi sentimenti….ed ora che anch’io li provo…tu vorresti rinnegarli?!- era sempre più vicino…troppo vicino

 

-Vash….per favore…- cercò di liberarsi

 

Ma non ci riuscì. La presa di Vash era forte e non riusciva a muoversi.

Dal canto suo Vash si prese alcuni instanti per guardarla. Com’era bella con quel volto arrossato e gli occhi lucidi per la vergogna. Quel viso indifeso gli faceva venir voglia di abbracciarla e baciarla.

Poteva farlo benissimo in quel momento ma…No non voleva. Così non era giusto. La stava forzando…e lui non voleva ottenere qualcosa da lei a quel modo.

 

Allora fece qualcos’altro.

Le lasciò andare i polsi e le prese la mano sinistra baciandogliela con trasporto. Poi tornò a guardarla negli occhi e le disse : -Dormi bene Meryl- in un modo così dolce che Meryl rimase ad occhi sbarrati.

 

Poi Vash si alzò e se ne andò.

 

Meryl lo fissò mentre se ne andava. Poi si guardò la mano che le aveva baciato sentendo come bruciare dove le sue labbra si erano posate. Era una sensazione che la faceva fremere nel cuore.

Tornò a guardarlo ancora stordita da quelle emozioni.

 

“Oh Vash…vorrei tanto ricambiare il sentimento che ora tu stesso mi offri ma…” divenne seria “Non posso farlo! Non posso farlo assolutamente!”.

 

 

continua..

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17. Un nuovo comandante ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 17. Un nuovo comandante

 

>Cip! Cip! Cip!

 

Il cinguettio di alcuni uccellini e alcuni raggi di sole che filtravano dalle imposte pian piano la svegliarono.

 

-Uuhhmmm…-si rigirò per un po’ nel letto e poi si mise a sedere grattandosi il capo sbadigliando..

 

Come al solito aveva un aspetto buffo di prima mattina,con quei suoi lunghi capelli tutti arruffati e spettinati.

 

-Accidenti che sonno!- si lagnò tra sé alzandosi e dirigendosi in bagno.

 

Si tolse il pigiama e accese il getto d’acqua della doccia per poi iniziare a lavarsi.

Sciolse le bende che aveva per tutto il corpo e tolse anche i cerotti dalle mani e dalla faccia facendoli cadere a terra.

Si esaminò attentamente. Ormai le ferite erano guarite. Forse le più profonde sul braccio sinistro e la gamba destra le dolevano ancora un po’…ma si sentiva decisamente meglio.

 

Dopo una bella doccia rigenerante,si asciugò i lunghi capelli,li pettinò con cura e infine si vestì con la sua divisa militare.

Quel pomeriggio finalmente ci sarebbe stata la riunione definitiva col maggiore Horwen per pianificare le ultime cose e poi…sarebbero partiti per la nuova città dove stanziare la base.

Si guardò allo specchio aggiustandosi il colletto pensierosa.

Non aveva ancora detto niente riguardo la minaccia di Don Deviler.

 

“Che devo fare?Quello ha intenzione di uccidere Vash!” si disse

 

Anche se lei voleva stargli alla larga…non riusciva a non sentirsi in grande agitazione ed ansia sapendolo nel mirino di quel mostro.

Ma perché poi proprio Vash?!Non capiva.

 

>Toc! Toc!

Bussarono alla porta.

 

A Meryl crebbe un’improvvisa venuzza pulsante sulla tempia.

 

“E’ di nuovo quello scocciatore di Vash??!!” si disse rabbiosa

 

-Vash se sei tu puoi anche andartene non ho intenzione di aprirti!- disse seccata

 

-Capo sono io Milly!- sentì la voce argentina della socia

 

-Milly?Oh! Entra pure!-

 

“Come mai stamattina non è venuto a portarmi la colazione?”

 

Ormai Meryl ci aveva fatto il callo al solito arrivo mattutino del biondo.

 

-Buongiorno capo!Dormito bene?^^- entrò Milly euforica

 

-Mah…così così…sono ancora un po’ stanca…-

 

-Oh come mai capo?-

 

-B’è…non ho passato una notte tranquilla…- Meryl arrossì lievemente nel ripensare che per tutta la notte nella sua mente si ripetevano le immagini di Vash che le baciava la mano e la guardava in un modo così…..così….COSI’…..

 

-AAARHHH!!!!!!!!- gridò Meryl paonazza di vergogna

 

-Che ti succede capo????- la fissò Milly ebete

 

-Oh?A-ehm! No no niente niente! Piuttosto…cosa ci fai qui?-

 

-Stamattina appena fuori dal villaggio i soldati faranno un po’ di esercitazione dopo questa settimana di riposo!. Mi ha mandata il maggiore Horwen per chiederti se vuoi unirti anche tu all’esercitazione!^^-

 

-E me lo domandi?Ehe! Ma certo che voglio! Non vedo l’ora di sgranchirmi un po’ le ossa! Non ne potevo più davvero!-

 

-Capo sei sicura?Le tue ferite…-

 

-Tranquilla stò benone! Ho tolto le bende! Andiamo!-

 

Meryl colse al balzo l’occasione di quell’esercitazione. Così poteva dar sfogo alla sua abilità militare e….sfogare un po’ l’animo da quei sentimenti che la tormentavano tanto.

 

**

 

Quando le due arrivarono appena fuori dal villaggio,trovarono tutti i soldati della compagnia impegnati in diverse esercitazioni. C’era chi si allenava nel corpo a corpo,chi con i fucili, chi con le pistole ecc ecc.

Meryl notò di nuovo quei soldati che non aveva mai visto nella compagnia di Horwen, ma che già da una settimana stanziavano nel villaggio assieme a loro.

 

-E quelli?- indicò a Milly

 

-Ehm…quei soldati…- stava per spiegare Milly quando furono interrotte

 

-Maggiore Strife!!^^- era Nina che da lontano agitava una mano

 

-Maggiore Strife vi và di allenarvi un po’ con noi?^^-

 

-Certamente arrivo!^^- corse Meryl verso Nina e gli altri

 

-…- Milly la guardò correre e poi togliersi la giacca della divisa restando in canottiera e iniziare ad allenarsi con la loro squadra.

 

Forse era meglio non dirglielo ancora.

Era ciò che pensava Milly che si diresse alla tenda poco distante.

 

Poco dopo arrivò Vash e si fermò a osservare Meryl che in quel momento si stava allenando contro Nina con le arti marziali.

Era davvero straordinaria. Non pensava davvero che quella ragazza di città così minuta e carina potesse diventare un portento nel campo bellico.

Non l’aveva mai pensata sotto quella luce.

Vash fece un sorriso tra sé avendone pensata un’altra delle sue.

Andò di soppiatto sempre più vicino dove le due si stavano allenando seguite da altri soldati che le guardavano facendo il tifo…e si portò alle spalle di Meryl.

 

Nina che in quel momento parò un calcio che Meryl le stava rifilando, si accorse all’ultimo di cosa stava succedendo ma riuscì lo stesso a dire…

 

-Maggior…!!!!-

 

-!!!-

 

Ma in realtà non ce n’era bisogno. Meryl aveva sentito istintivamente un pericolo alle spalle e veloce si era scansata parando il colpo di ginocchio che Vash voleva darle.

 

-Ehi…si può sapere che fai?- domandò arrabbiata

 

-Ehe! Non sei davvero niente male lo sai?- ridacchiò lui

 

-Non ho tempo da perdere con te! Quindi se non ti dispiace….-

 

>SWWISSH!Ma Vash veloce mosse un calcio contro Meryl che lo parò subito mettendosi poi in guardia.

 

-La vuoi smettere Vash?!Non mi infastidire!- sbraitò

 

-Su avanti combatti ragazzina…fammi vedere cosa sai fare!- la provocò

 

“Ragazzina??!!!” si infuriò lei

 

Allora iniziò ad avventarsi su di lui con colpi e mosse velocissimi che i soldati che li guardavano stentavano a seguire.

Vash sorrideva mentre schivava senza reagire i colpi della ragazza.

Non c’era dubbio…Meryl era davvero diventata più forte.

 

Meryl invece si stava chiedendo cosa prendeva a quella testa matta. Cosa cavolo voleva?!.

E poi…era sbalordita. Era un fulmine…non riusciva a colpirlo in alcun modo!.

Era…era come….

 

“Don Deviler….” sentì un brivido freddo a quel pensiero

 

**Sono qui per spazzar via da questo mondo….Vash the Stampede!**

 

Meryl fece un balzo indietro e smise di combattere abbassando il capo.

 

-??- si chiesero tutti come mai si fosse fermata,era un combattimento avvincente!.

 

“Non umano….forse anche quel Don Deviler…non è umano…proprio come Vash. Hanno la stessa terrificante abilità disumana!” pensò tremando

 

-Ehi Meryl! Ti sei già arresa??- Vash era perplesso

 

Lei allora alzò di scatto il capo fulminandolo con lo sguardo più cattivo che sapeva fare.

 

-PERCHE’ NON VUOI LASCIARMI IN PACE UNA VOLTA PER TUTTE??!!!- urlò facendo ammutolire tutti quelli che erano attorno a loro

 

-..- Vash si incupì

 

-Maggiore?- la fissò Nina preoccupata

 

-TI HO GIA’ DETTO DI ANDARTENE! VATTENE! QUI NON C’E’ BISOGNO DI TE!!!!- gridò più forte vicina all’esasperazione..

 

Ormai non ce la faceva più. Stava per scoppiare.

Tanto forte era l’amore che provava…tanto era grande il dolore di sapere che non poteva esprimerlo…

Vash non disse nulla. Girò i tacchi andandosene sotto i commenti e gli sguardi degli altri soldati.

Meryl invece raccattò la sua giacca e si avviò veloce verso il villaggio.

 

-Maggiore?-

 

-LASCIATEMI IN PACE!- sbraitò e poi se ne andò

 

-…- Nina e la sua squadra la guardarono allontanarsi preoccupati.

 

**

 

-Sigh sigh sigh sigh!-

 

Era andata a nascondersi nell’unico luogo dove aveva trovato un po’ di pace da quando erano in quel villaggio…la solita rupe nascosta dal bosco dei geo plant.

E lì poteva piangere e sfogarsi come una bambina,tanto nessuno l’avrebbe sentita.

Si perché adesso…basta…non ce la faceva più. Non riusciva più a mantenere il suo ferreo autocontrollo. E questo le faceva provare anche molta vergogna. Cosa le era saltato in testa di urlare a quel modo in mezzo agli altri soldati?!.

Chissà ora quanti commenti e allusioni alle sue spalle. Già se li immaginava!. Sarebbe diventata lo zimbello della compagnia!.

 

-Sigh…- fece ancora un singhiozzo cercando di calmare il pianto

 

Tirò su il capo che teneva nascosto fra le braccia e guardò il panorama desertico.

Aveva gli occhi gonfi di lacrime e il volto arrossato.

 

A quel punto la soluzione era chiedere un rientro immediato per lei per Patterden City. Così si sarebbe allontanata da ciò che la faceva tanto soffrire.

Ma era giusto?

Continuare a fuggire da lui era giusto?

Abbandonarlo a quel mostro di Don Deviler?

NO!

Non poteva assolutamente permettere che quel mostro facesse del male a Vash!.

Ma allo stesso tempo…non ce la faceva più..voleva fuggire da lui…anche a costo di apparire una vigliacca.

 

>Pat! Una mano gentile si posò su una sua spalla

 

-Maggiore?- era la voce di Nina

 

Meryl girò il capo a guardare una dei suoi subordinati che le sorrideva gentile e che poi le si sedeva accanto.

 

-Nina…- farfugliò Meryl con la voce impastata dal pianto

 

Le due poi rimasero in silenzio per un po’ a fissare il panorama.

Meryl si sentiva un po’ in imbarazzo per la sua piazzata di prima al campo.

 

-Sono….patetica non è vero?- domandò poi essendosi un po’ calmata

 

-No…non penso affatto- rispose il sottotenente con un sorriso

 

-Ma…dopo quella piazzata in mezzo alla compagnia…con che faccia mi ripresento al campo adesso?- sospirò Meryl

 

-Maggiore…anzi…Meryl….ascoltami…- Nina divenne seria catturando la sua attenzione

 

-Non sentirti così. Cerca di ritrovare la tua grinta e il tuo coraggio che ci ha sempre resi fieri di essere tuoi soldati! Io non posso accettare di vederti in questo stato!-

 

-Ah…- Meryl si sentì mortificata

 

-Però…- poi Nina divenne più dolce - …non rinnegare ciò che provi. Se stai male o hai bisogno di parlare…noi siamo qui anche per questo!^^-

 

-Nina…-

 

-Io non so…cosa sia successo con quel Vash ma…scappare e nasconderti non servirà proprio a niente!. Cerca di affrontare il problema come hai sempre fatto nelle altre difficoltà e vedrai che prima o poi troverai la soluzione!^^-

 

Meryl le sorrise grata..poi disse..

 

-Sai…anche Milly mi ripete sempre la stessa cosa…Forse sono io l’unica a non voler credere a queste parole..- sospirò

 

-Ma no maggiore! Sei solo innamorata persa tutto qui!E’ naturale comportarsi in modi assurdi in questi casi! Gyah ah ah ah ah ah!-Nina le battè delle pacche sulla schiena

 

A Meryl crebbe un gocciolone in fronte…

 

“Quando fa così sembra la fotocopia del sergente Nilson!” pensò

 

Ma alla fine sorrise anche lei.

 

Poi tornò a guardare l’orizzonte sentendosi di nuovo bene.

Si era vero. Anche se era difficile…perché non era una situazione tanto normale la sua con Vash…era inutile fuggire.

 

“Posso…provarci!” sentì il cuore riscaldarsi a quel pensiero

 

Poi con slancio..le venne naturale abbracciare forte la bionda soldatessa.

 

-Nina…ti ringrazio!^^-

 

-Ehi ehi maggiore! Non esageriamo con le smancerie!^^-

 

-AH AH AH AH AH AH!- scoppiarono a ridere

 

Alla fine si alzarono e si diressero al villaggio.

 

**

 

-CAPO!!!- Milly quando vide arrivare le due corse a sollevare Meryl da terra e stritolarla nel suo forte abbraccio

 

-Mi…Milly! Coff! Mi stai soffocando!!-

 

-Ops! Scusa capo ma…ero così preoccupata per te!!!!!- singhiozzò la robusta ragazza

 

-Maggiore!-

 

-Maggiore Strife!-

 

-State bene maggiore??-

 

-Eravamo preoccupati!-

 

-Oh…-

 

Meryl si ritrovò circondata dai suoi soldati che la fissavano con ansia.

Sospirò facendo un sorriso e poi disse..

 

-Scusatemi ragazzi….se vi ho fatto stare in pensiero!^^-

 

-Ah ma lei non ha che da dire una parola maggiore!- si infervorò Nilson

 

-Eh?- lo guardò Meryl

 

-Già e noi correremo a dare una bella lezione a chiunque la farà star male!!- disse Funai

 

-Non deve preoccuparsi!^^- sorrise Rina

 

-Ragazzi….- Meryl era senza parole

 

Non credeva che la sua squadra tenesse così tanto a lei.

Commossa si lanciò ad abbracciarli tutti insieme.

 

-GRAZIE!!!- disse con le lacrime agli occhi mentre Ihan,Rick e Rina ricambiavano l’abbraccio ridendo.

 

“Si hanno ragione loro! Devo ritrovare la mia grinta! Forza Meryl! Vedi di affrontare anche questa prova!” si disse tra sé

 

Più tardi Meryl assieme alla sua squadra andò alla locanda per pranzare.

C’erano come al solito quasi tutti i soldati della compagnia, mentre altri erano o in giro o già al campo.

Quel pomeriggio infatti ci sarebbe stata la riunione definitiva.

 

Arrivò anche il maggiore Horwen che ormai camminava sulle sue gambe senza più le stampelle che si unì a loro.

C’era ancora un posto vuoto al loro tavolo.

Meryl era in trepida attesa. Si aspettava di vederlo comparire davanti ai suoi occhi da un momento all’altro ma…non successe.

Con sua sorpresa Vash non si presentò a magiare con loro, e questo la lasciò perplessa.

 

Dopo pranzo,Meryl diede disposizioni alla squadra perché andasse al campo a preparasi e caricare il camion che era stato loro assegnato e attendere altri ordini.

Poi rimasta sola con Milly, si sedette pensierosasu una panchina fuori dalla locanda.

 

“Forse…sono stata troppo dura con lui stamattina..” si disse

 

-Capo?-

 

-Uh?Che c’è Milly?-

 

-Qualcosa non và?-

 

-Stavo pensando…alla scenata che ho fatto stamattina al campo…-

 

-Oh ma non è successo niente capo!Tanto tutta la compagnia sa della tua situazione con mister Vash!^^- sorrise argentina la ragazza

 

>TONF! Meryl cadde gambe all’aria dalla panchina

 

-MA CHE DICI MILLY??!!- gridò poi tirandosi in piedi rossa per l’imbarazzo

 

-B’è quello che ho detto! Perché?- la guardò perplessa

 

-Lasciamo perdere…- sospirò Meryl

 

-Piuttosto capo…ci conviene andare adesso! La riunione inizierà tra poco!-

 

-Già…è vero- Meryl divenne seria

 

Si sarebbe deciso dove stanziare la nuova base mobile e le misure da adottare contro il nemico. Le avrebbero sicuramente chiesto cosa Don Deviler le avesse detto…dato che lei era l’unica rimasta in piedi ad affrontarlo.

 

**Sono qui…per spazzar via da questo mondo…Vash the Stampede!**

 

Meryl deglutì con ansia. Cosa avrebbe risposto?.

 

**

Quando arrivò al campo con Milly vide che tutti i soldati della compagnia erano radunati là e stavano caricando i vari camion con le ultime cose.

Meryl notò di nuovo quel gruppo di soldati che non conosceva.

 

-Milly ma quei soldati sono dei nostri?-

 

-Ehm…lo scoprirai presto capo..-

 

-?-

 

Le due si diressero alla tenda allestita per la riunione.

Quando fu dentro, Meryl per poco non ebbe un colpo per la sorpresa.

C’era il maggiore Horwen in piedi vicino ad una scrivania, e seduto dietro ad essa con fare serio c’era…Vash…con due dei soldati che non conosceva.

 

-Va…Vash?!Si può sapere che ci fai qui dentro?!- disse allibita

 

-…- Vash non rispose restando serio

 

-Maggiore Strife…- alzò una mano Horwen per spiegare ma…

 

-Oh insomma! Sei sempre in mezzo ai piedi ovunque?Scommetto che sei venuto a ficcare il naso persino qui eh??-

 

-Maggiore Strife!- cercò di farla smettere Horwen

 

-Oh mi lasci dire maggiore Horwen!Questa palla al piede deve capire una volta per tutte che non deve intromettersi….-

 

>BLINK!

 

-!!....-ma uno sguardo di ghiaccio di Vash le fece morire le parole in gola…

 

“Ma che..?” Meryl si sentiva a disagio

 

-E sarebbe questo il modo in cui….voi trattate il rispetto per i vostri superiori…maggiore Strife?- disse Vash con una voce talmente dura che Meryl non lo riconosceva più

 

“Che stà…dicendo?!”

 

-Superiori?!Ma di che diavolo stai parlando??-

 

-Maggiore Strife…- richiamò la sua attenzione Horwen -…fareste bene a misurare le vostre parole- le disse quasi come un consiglio da amico preoccupato

 

-Ma…ma che state dicendo?!E cosa ci fa questo stupido qui??!!-

 

-Modera i termini ragazza!- la riprese uno dei due soldati che stavano in piedi al fianco di Vash

 

-Lascia stare Badwey…del resto che altro mi potrei aspettare?-

 

O_OMeryl era completamente confusa. Era per caso caduta in una dimensione parallela?!

 

-Ehm….maggiore Strife…quello che avete davanti è…il generale Stampede…mandato direttamente da Patterden City con la sua squadra speciale…per comandare le nostre rispettive squadre contro in nemico…- spiegò Horwen

 

Meryl guardò Vash senza parole..

 

Generale Stampede?!Comandare le loro squadre?!.

Guardandolo meglio…notò effettivamente che sulle spalline Vash aveva i gradi di generale.

Allora…per tutto quel tempo…non aveva detto nulla e aveva fatto l’idiota per prenderla in giro fino al momento di….GRRR!!!!!.

Le montò una collera cieca. Ancora…allora era un vizio nasconderle le cose!!. Adesso perfino nell’esercito doveva andare a fare i suoi comodi?! Voleva essere la sua dannazione?! Quel maledetto idiota…!!.

 

Stava tremando di rabbia…e Milly lo sapeva ed era in ansia..perchè sapeva anche che Vash era a sua volta arrabbiato con Meryl e di lì a poco sarebbe scoppiata un’altra brutta lite..o forse peggio…

 

-Cosa…significa…questa….storia?- Meryl tentò di frenare la rabbia

 

-Quello che avete sentito maggiore Strife! Sono stato mandato qui dal comandante di Patterden City per dirigere l’operazione contro Don Deviler!- rispose Vash con sguardo duro

 

-Ehe…tu…che cosa credi di fare eh?-

 

-No maggiore Strife!- cercò di farla tacere di nuovo Horwen sapendo a cosa Meryl andava incontro ma…

 

-Sei…sei…insopportabile..MA PERCHE’ NON TE NE VUOI ANDARE UNA VOLTA PER TUTTE??!!!!- urlò

 

 

Silenzio…

 

I due si fissavano negli occhi con astio reciproco.

Vash questa volta era davvero arrabbiato con lei. Era stufo di farsi trattare come qualcosa di inutile…voleva che anche lei si sentisse male come lui..non sapendo quando già male si sentisse Meryl per conto suo.

 

-Maggiore Strife..- disse senza scomporsi – Siete un soggetto davvero indisciplinato a quanto vedo-

 

-No generale! Non è come credete..- cercò di difenderla Horwen

 

-SILENZIO!- alzò la voce Vash zittendolo e poi tornò a guardare Meryl

 

-Siete in punizione maggiore Strife, pulirete i gabinetti portatili del campo e luciderete ogni singolo camion che si trova qui… e dovrete farlo entro domani mattina!- disse Vash in tono autoritario facendo sbiancare tutti e lasciar Meryl di pietra

 

La stava umiliando…

 

-Ritenetevi fortunata se non vi degrado a tenente!- disse in conclusione

 

Meryl non riusciva a ribattere. Lo fissava e basta…sconvolta e incredula.

Era la prima volta che si comportava con cattiveria nei suoi confronti.

E non riusciva a crederci.

 

-Portatela via!- ordinò Vash distogliendo lo sguardo da lei

 

Allora Badwey e Jakson la presero e condussero fuori.

 

Milly guardò sconvolta a sua volta la sua amica che prima veniva trascinata fuori senza fiatare e poi guardò Vash con disappunto, ma lui non le badò iniziando a parlare riguardo al prossimo spostamento.

 

Meryl venne condotta in mezzo al campo e tutti i soldati si fermavano stupiti a fissarla non capendo cosa stesse succedendo.

 

-Bene dolcezza eccoci arrivati!- disse Badwey quando furono davanti ai gabinetti

 

-Maggiore Strife?!- Nina e gli altri corsero sconvolti dove si trovava il loro superiore avendo visto la scena da lontano

 

-Su avanti! AL LAVORO!- la spintonò a terra Badwey

 

>TONF! Meryl cadde a terra senza reagire sporcandosi di fango

 

-MAGGIORE!!!- corse ad aiutarla Nina assieme a Rina mentre Nilson e Funai presero a cazzotti Badwey e Jakson

 

-Ehi voi bastardi! Come osate trattare così il nostro maggiore???!!!- urlò collerico Nilson sbattendo a terra Badwey

 

-Non osate più toccarla!!!- gridò Funai facendo la medesima cosa con Jakson

 

-FERMATEVI!!!!!-

 

-eh…?- i due restarono interdetti alcuni secondi

 

-Fermatevi! Basta così…- era stata Meryl a urlare

 

-Ma..maggiore Strife?- la fissarono i suoi soldati senza parole

 

Meryl si alzò sporca di fango e si levò la casacca lercia restando in canottiera.

 

-Questi sono gli ordini del generale Stampede…piuttosto che menar le mani inutilmente…procuratemi un paio di guanti e uno spazzolone per favore!^^- sorrise

 

-Ma…maggiore…- a Nina tremarono gli occhi nel vedere quanto fosse forte d’animo Meryl

 

-Gli ordini…del generale Stampede?!- rimase allibito Nilson – Sarebbe questo dunque…il modo di trattarvi di quel bastardo?!- si infuriò il forzuto soldato

 

-HO DETTO BASTA!- gridò ancora Meryl autoritaria

 

-Oh…si…agli ordini maggiore- scattarono allora i due soldati

 

Meryl ebbe guanti e spazzola,si legò i capelli e si piegò sulle puzzolenti latrine dei gabinetti iniziando la sua umiliante punizione sotto i bisbigli e i commenti di tutti.

Da lontano i suoi soldati la osservavano preoccupati.

 

-Oh..Meryl…- scappò a Nina

 

-Grrr!! Ma come osa quel bastardo?!Arriva qui,la fa piangere e poi la punisce pure?!- sbraitò Nilson

 

-Smettila stupido! Noi non sappiamo come stiano le cose tra loro…e non possiamo fare nulla!- lo riprese Rina

 

-Già proprio così…restiamo a vedere. Sono sicura….che il maggiore ne verrà fuori con le sue forze!- disse Nina

 

Guardò ancora verso Meryl…che stava sfregando con energia gli sporchi gabinetti.

 

continua..

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18. Neupton City ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 18. Neupton City

 

Era sera..i soli ormai erano tramontati e il cielo tinto di rosso pian piano lasciava spazio al blu scuro e alla luce delle prime stelle.

Al campo provvisorio,la riunione era terminata da un pezzo e tutto era stato smontato e caricato sui camion..perfino i gabinetti portatili che Meryl aveva finito da poco di pulire.

Ormai tutti i soldati della compagnia erano tornati al villaggio per mangiare e gozzovigliare un po’ prima della partenza.

Erano rimasti solo i soldati della squadra di Meryl seduti a poca distanza da lei che non si decidevano ad andarsene.

 

-Ragazzi…- bisbigliò Funai -…che dite, provo a chiederglielo ancora?-

 

-Lascia perdere Rick!- sospirò Rina -…tanto il maggiore ti dirà sempre di no!-

 

-Ma non può continuare così a pulire quei dannati camion per tutta la notte!!- bisbigliò più forte Nilson nero di rabbia

 

-Su smettetela! Non possiamo farci niente lo sapete!- disse Nina

 

-Grrr! Io lo ammazzo quel Vash the Stampede!- imprecò Nilson furioso

 

-Ragazzi…- Meryl si fermò un attimo per riprendere fiato e asciugarsi col braccio il sudore che le colava dalla fronte…

 

-Si signora!- scattarono loro

 

Meryl si girò a guardarli con un sorriso stanco – Andate al villaggio a mangiare e riposarvi! Da domani non ne avrete più il tempo!^^-

 

-Ma…maggiore…- Nina non voleva lasciarla sola

 

-Su su cosa sono quelle facce?^^Questo per me è come un allenamento! Mi servirà per irrobustirmi ancora un po’ non è male! Eh eh! Forza andate!^^- e si girò piegandosi di nuovo a lucidare le ruote di un altro camion

 

-Maggiore…-

 

Gli occhi di Nina tremarono. Capì che lei voleva restare sola e non disse altro.

 

-Andiamo ragazzi! Ubbidiamo!- disse poi avviandosi

 

Allora anche gli altri la seguirono sconsolati dopo aver gettato un’ultima occhiata sul loro maggiore..

 

Quando sentì di essere finalmente sola con se stessa, Meryl si mise a sfregare con più energia e rabbia…mentre calde lacrime le cadevano copiose dagli occhi accompagnate da forti singhiozzi che cercava di strozzare invano…

Gettò a terra la spazzola e si accucciò su se stessa nascondendo il viso tra le braccia piangendo più forte che poteva.

 

Che umiliazione infame….Come aveva potuto farle una cosa simile?! Non lo avrebbe mai perdonato per questo!.

Perché doveva umiliarla oltre a farla già stare male?.

 

**

 

Milly in quel momento stava uscendo dalla locanda con sotto braccio un grosso fagotto e un termos in un’altra mano.

Incrociò prima di uscire i soldati della sua squadra che entravano con facce tristi.

 

-Ragazzi! Eccovi finalmente!^^- sorrise

 

-Ah tenente…- sospirò Nina

 

-B’è cosa sono quelle facce??-

 

-Ma come?Lei non è preoccupata per il maggiore?- domandò Funai

 

Milly fece un sorriso strano.

 

-Certo che lo sono! Ma non mi abbatto per questo! Lei non ha bisogno di questo da me! E nemmeno da voi! Piuttosto…ora mangiate e riposatevi per essere in forze domani e darle così tutto il sostegno che potete! E’ questo quello che vuole da voi! Capito?^^-

 

I quattro si guardarono e poi sorrisero a Milly..

 

-Agli ordini tenente!- dissero

 

-Bene!^^ Io vado a portare la cena a Meryl! Ci vediamo più tardi ragazzi!^^- e li salutò uscendo dalla locanda

 

Appena fuori dalla locanda incontrò l’ultima persona che in quel momento voleva vedere.

Lui si fermò davanti a lei appena la vide. Aveva una faccia davvero triste, e se non fosse per il buio che un po’ la confondeva, Milly avrebbe giurato di vedere i suoi occhi rossi per il pianto.

Ad ogni modo lo guardò con molta durezza per fargli capire quanto crudele e ingiusto fosse stato.

 

-Mister Vash…- disse cruda

 

-Milly…- disse lui con voce triste

 

Milly si avviò per andarsene, ma Vash la richiamò.

 

-Stai andando da lei?-

 

Milly si fermò e si voltò a guardarlo.

 

-Non penso che la cosa vi debba interessare!-

 

-Mi dispiace…- fece lui con voce tremante

 

-Mi dispiace davvero tanto..-

 

Milly non poteva credere ai suoi occhi. Lo vide piangere in quel momento. Allora non si era sbagliata quando aveva creduto di avergli visto gli occhi gonfi per il pianto. Forse…non c’era bisogno di dire nulla.. Anche lui doveva stare molto male.

 

**

-Anf! Anf! Anf!-

 

Meryl stava per terminare di pulire l’ultimo camion.

Si sentiva a pezzi, sporca di fango e puzzolente oltre ogni dire.

Non vedeva l’ora di andarsene da lì e farsi una bella doccia lunga almeno un ora!.

 

>Tap! Tap!

 

Sentì dei passi familiari.

 

-Capo!^^-

 

Già era la sua cara amica Milly.

 

-Milly…^^- sorrise a sua volta

 

-Capo ti ho portato la cena! Fermati un attimo!^^-

 

Così le due si sedettero sopra alcune rocce piatte. Milly passò a Meryl un asciugamano e dell’acqua per sciacquarsi la faccia e le mani, e poi aprì il fagotto che aveva portato.

 

-Accidenti! Cos’è tutta questa roba?!- fece Meryl

 

Milly le aveva portato da mangiare per tre!.

 

-B’è capo sarai affamata con tutti questi sforzi! E poi in questi giorni hai mangiato poco e niente…e con tutte le ferite che ancora hai addosso devi rimetterti un po’ in forze no?^^-

 

-Ti ringrazio tanto!^^-

 

Le due si fecero un sorriso complice.

 

-Allora buon appetito!^^- Meryl si avventò sul primo panino e piatto di carne che Milly le mise tra le mani divorandoli con voracità. Nemmeno lei credeva di essere così affamata, ma in pochi minuti spazzolò via tutto quello che Milly aveva portato.

 

-Aaahhhh! Che mangiata! Stò proprio bene adesso!^^- sospirò soddisfatta dandosi delle pacche sulla pancia

 

-Mi fa piacere capo…- disse Milly che le stava versando del thè caldo dal termos

 

-Oh grazie!^^- Meryl lo prese e iniziò a sorseggiarlo lentamente guardando le tantissime e stupende stelle che illuminavano il cielo scuro.

 

Restarono in silenzio per un po’ e poi…

 

-Capo…come và?-

 

-Mh?-

 

-Mi dispiace per quello che ti è successo oggi…nemmeno io mi aspettavo una cosa del genere da mister Vash! Insomma…lui è venuto qui per te…perché si è comportato in quel modo assurdo?!- Milly era davvero triste

 

-…- Meryl la guardò facendo un sorriso gentile e poi alzò di nuovo lo sguardo al cielo

 

-Non fa niente Milly…- disse serena

 

-EH?!-

 

-Non è tutta colpa di Vash….una parte di questo è anche colpa mia!^^ Si può dire che un po’ me la sono cercata! Eh eh!^^-

 

-Ma che dici capo?! Lui non aveva diritto di…-

 

-No Milly…Sono io che l’ho spinto a comportarsi così nei miei confronti…Probabilmente l’ho esasperato così tanto…da farlo reagire in questo modo. Credo di capire che…così lui mi abbia voluto dire…”Ecco Meryl lo senti questo dolore?E’ solo una piccola parte di ciò che fai provare tu a me!” L’ho capito nel modo in cui mi ha guardata prima che i suoi soldati mi portassero via…- sorrise ancora

 

-Dici davvero capo?-

 

-Già…^^Anche se ancora non riesco a crederci che Vash sia venuto davvero sin qui per me e che stia facendo tutto questo!. Ero così abituata a vederlo fuggire di qua e di là senza mai prestarmi troppa attenzione…che ormai quasi non riesco a credere in questo suo cambiamento nei miei riguardi!^^-

 

-E non sei arrabbiata?-

 

-Certo che lo sono! Non posso perdonarlo per questo! Anche se posso capire che per lui è stato come farmi un dispetto…è stato comunque troppo!-

 

-…-

 

-Questo a maggior ragione mi fa convincere di più del fatto che per entrambi…sarebbe un bene non vedersi più..-

 

-Capo…-

 

-Lui è venuto a cercarmi perché dice di sentire i miei medesimi sentimenti?B’è ne sono lusingata…Se le cose fossero andate in modo diverso…probabilmente ora gli sarei già saltata al collo già da un pezzo…infischiandomene del fatto che lui non sia umano eccetera ma…purtroppo non è stato così..-

 

-Cosa vuoi dire?-

 

-Voglio dire che…il destino è davvero buffo Milly…in una diversa situazione…non avrei avuto remore alcuno ad accettare i sentimenti di Vash…poiché è ciò in cui ho sempre sperato e anelato….ma arrivati al punto in cui siamo ora…non mi è possibile…nonostante io per prima continui a sentire i medesimi sentimenti…-

 

Meryl fece un bel sorriso guardando la quinta luna e il cratere generato da Vash….ma era un sorriso sereno e non triste.

A Milly sembrava che la sua amica avesse raggiunto una qualche conclusione.

 

-E adesso?-

 

-Uh?Dai Milly! Non fare quella faccia triste!^^ Nonsempre le cose vanno come vorremmo!^^-

 

-Ma capo…non è giusto…-

 

-Non ha più importanza ormai…io sono stanca Milly…- sorrise Meryl alzandosi in piedi continuando a guardare il cielo -…e ho preso la mia decisione-

 

-C’è niente che posso dirti per farti pensare ancora un po’?- anche Milly si alzò raccogliendo il fagotto vuoto e il termos

 

-No…va bene così…dico davvero!^^-

 

-Eppure io…continuo a essere convinta che voi due state sbagliando di grosso!- si accigliò la bruna ragazza

 

-Sei sempre la solita testona eh?-

 

-No dico solo la verità…e lo sai anche tu capo…-

 

-Ad ogni modo…da domani…molte cose cambieranno…-

 

-?- Milly non capì

 

-…e spero che tu mi resterai a fianco come sempre!^^-

 

-Certo capo!^^-

 

-Allora….grazie della buonissima cena! Ci vediamo domani mattina per la partenza!^^-

 

-Ma…resti ancora qui capo?-

 

-B’è si…chi finisce di lucidarlo questo camion se no? Eh eh!^^-

 

-D’accordo…ma poi fila nella tua stanza a lavarti e dormire intesi??Non passare un’altra delle tue notti pensierose e scarse di riposo capo!- la ammonì Milly

 

-Ok ok mammina!^^- ridacchiò Meryl tornando verso il camion

 

-Eh eh…buonanotte capo!^^-

 

-Anche a te Milly!^^-

 

Rimasta di nuovo sola Meryl scoppiò di nuovo a piangere.

Era distrutta….e profondamente delusa e ferita da Vash. Cercava di mostrare agli altri tutta la forza che poteva…ma dentro era a pezzi…e questo…fruttava molto…per qualcuno…

 

L’immagine di Meryl che si piegava di nuovo sul camion per finire di pulirlo si rifletteva in una sfera di cristallo nelle mani di un individuo.

Accanto a lui altri due..e davanti a loro…..Don Deviler…che fece un sorriso sadico e divertito nel guardarla soffrire.

 

-Eh eh eh eh…molto bene…cara maggiore Strife! Eh eh eh….molto….bene!-

 

Disse con quella sua orribile voce bassa e metallica.

 

**

 

Vash non riusciva a decidersi ad uscire dall’ombra.

Da quando Milly se n’era andata era rimasto a fissare Meryl che affaticata, sporca e sudata era china sulle ruote dell’ultimo camion da pulire.

Gli occhi tremavano per il dispiacere e la tristezza. Era stato lui?Era stato davvero lui a farle quello?! A umiliarla davanti a tutti a causa dei loro problemi personali??. Ma come aveva potuto?! Non si riconosceva più ultimamente. Perdeva alla svelta la calma e l’autocontrollo con lei….specie se lo respingeva o gli urlava cose cattive. Non riusciva a controllarsi dal volerle fare dispetto.

Ma aveva esagerato…e si sentiva un verme per questo.

 

“Io non ho mai…agito in questo modo con nessuno! Nemmeno con un nemico! Come posso fare questo proprio a lei?!” si chiedeva tremando

 

**E’ l’amore Vash…**

 

**L’amore Rem?**

 

**Si Vash…l’amore….Si chiama così quello splendido sentimento che scalda le persone e fa battere forte i loro cuori.. E’ un sentimento bellissimo e dolce.. ma doloroso allo stesso tempo certe volte..**

 

**Doloroso?E perché?**

 

**Vedi Vash…si può soffrire per amore…Ed esso ci porta ad agire in maniera incontrollabile…proprio verso la persona per la quale proviamo tale sentimento…Questo non è sbagliato…purchè non si arrivi a farsi del male a vicenda!.**

 

**Allora non voglio provarlo mai questo amore per qualcuno..**

 

**Uh?Perchè no Vash?**

 

**Mi fa paura Rem! Io non voglio far soffrire nessuno!**

 

**Ah ah ah! Ma no Vash che dici! E’ normale soffrire o far soffrire quando si ama! Non devi avere paura! E’ un sentimento meraviglioso! Un giorno sono sicura che lo proverai per qualcuno di davvero speciale…potrete anche soffrire…l’importate alla fine…sarà agire sempre ascoltando il proprio cuore…ricorda Vash!^^**

 

“Rem…” Vash sospirò

 

Gli era tornato alla mente quella volta..quando da bambino sulla nave madre Seeds…Rem gli aveva spiegato cosa fosse l’amore…

Non aveva capito molto bene le sue parole…e anche dopo non si era dato peso, visto che era troppo preso dal dolore e dalla collera contro Knives…ma adesso…capiva bene cosa lei gli aveva voluto dire.

 

“Io stò…facendo soffrire la persona che amo….e rischio di allontanarla sempre di più da me..e non so cosa fare…” pensò sconsolato

 

Meryl in quel momento si alzò sbuffando e raccattando la giacca della sua divisa mettendosela su una spalla.

Aveva finalmente finito la sua punizione.

 

-Fino a quando hai intenzione di restare nascosto dietro a quel masso?- la sentì dire all’improvviso

 

“GULP!!” a Vash venne un colpo

 

Non se lo aspettava. Come aveva fatto a sentirlo?Eppure era stato silenziosissimo..

Uscì dal suo nascondiglio facendo qualche metro verso di lei e fermandosi poi a una certa distanza incerto, non sapendo che fare o che dire.

 

-Allora…ti metti a spiarmi adesso?Avevi paura che non finissi il lavoro?- disse Meryl indifferente guardandolo con sicurezza

 

Vash invece aveva un’espressione tristissima e mortificata in volto.. Meryl si sentì leggermente a disagio ma vinse subito la sua titubanza mostrandosi decisa.

 

-Come…hai fatto a sapere che ero qui?- domandò lui perplesso

 

-Ehe! Il tuo sguardo penetrante su di me è così forte…che me ne accorgerei anche se tu fossi lontano un chilometro!- ironizzò lei alzando le spalle

 

-Io….non so cosa dire…- disse Vash abbassando il capo

 

-Non c’è nulla da dire- disse lei mettendo una mano sul fianco con indifferenza

 

-Come?Ma come fai a restare così impassibile?!Io…ti ho fatto una cosa ignobile oggi!- disse lui sconcertato

 

Meryl restò ferma a pensare un istante.

 

“Gli dispiace?”

 

Poi lo guardò con una tale intensità che stavolta….fu il turno di Vash di arrossire un po’.

 

Meryl sorrise serenamente come aveva fatto con Milly spiazzandolo.

 

-Si è vero…e non posso perdonartelo. Ma in fondo un po’ è stata anche colpa mia…quindi siamo pari Vash- e poi si avviò

 

-Meryl!- la richiamò Vash

 

-…- lei si fermò senza voltarsi

 

-Farò in modo di farmi perdonare! Te lo prometto!- disse agitato

 

Adesso le sembrava di vedere di nuovo il solito dolce e puro Vash..

 

Girò il capo e gli sorrise di nuovo.

 

-Le auguro la buonanotte…generale!- disse e poi se ne andò verso il villaggio

 

-…- Vash rimase ad occhi sbarrati e il cuore a mille a guardarla allontanarsi..

 

Si era spaventato. Aveva percepito qualcosa in lei…che lo aveva messo in ansia. In quelle parole così tranquille…in quel sorriso sereno…e in quegli occhi che lo avevano guardato in modo così profondo…aveva letto qualcosa. E quel qualcosa non gli piaceva per niente!.

 

“Che cosa vuoi fare Meryl?” pensò preoccupato

 

**

 

-Ore 09.00 del mattino- Giorno della partenza-

 

-Forza muovetevi con quei carichi!Sbrigatevi e accendete i motori dei camion forza!!- sbraitavano alcuni soldati ad altri di grado inferiore.

 

Ormai era ora di partire. C’era un certo fermento tra tutta la compagnia, e in molti si chiedevano a cosa sarebbero andati incontro.

Ormai era nota a tutti la storia su Orwel City e su come fosse stata rasa al suolo da Don Deviler. Era anche noto il fatto che era rimasta Meryl l’unica a resistere e fronteggiarlo.

Per questo motivo tutti i soldati la ammiravano, ma da un lato erano perplessi per la punizione che aveva ricevuto dal generale Stampede il giorno prima….e quindi…quando Meryl passò in mezzo a loro si fermavano a fissarla in silenzio.

 

-Si può sapere che avete da guardare razza di ebeti??!!!- gridò Nilson facendo aria alla situazione

 

-Sergente! Non è necessario!- disse Meryl seria

 

-Oh…si maggiore- si chetò subito lui

 

Meryl sembrava tornata il solito maggiore d’acciaio di sempre. Camminava seria e decisa a passo spedito davanti a loro diretta verso il loro camion.

Sembrava…perché in realtà dentro di lei era tutt’altro.

 

Vash da lontano seguiva i suoi spostamenti sconsolato. Era ancora preoccupato..Avrebbe pagato chiunque per sapere cosa mai lei stesse pensando.

 

-Allora generale sale sul camion o vuole farsela a piedi fino a Neupton City?- sghignazzò Badwey sporgendosi dal finestrino

-No vengo subito- rispose lui serio tirando fuori i suoi famosi occhialini gialli infilandoseli.

 

Quando faceva così…i suoi soldati avevano imparato che non tirava aria buona ed era meglio lasciarlo in pace.

Ma a Badwey scappò ancora una domanda.

 

-Piuttosto generale…cosa intendete fare per il maggiore Strife?-

 

-Cosa intendi?- biascicò Vash

 

-B’è…la sua punizione è finita?-

 

-Non avrebbe nemmeno dovuto riceverla!- sospirò Vash

 

-Come?Ma…vi aveva mancato di rispetto…-

 

-Solo perché io non l’ho capita…come non l’ho mai capita del resto…-

 

-Uh?- Badwey si grattò il capo non capendo, mentre Jakson che era più sveglio e aveva capito fin troppo bene iniziò a sudare freddo..

 

-Volete dire che non rispedite alla sede centrale quella lingua biforcut….!!-

 

Ma a Badwey venne tappata la bocca da Jakson che nel frattempo era sbiancato.

 

-MA CHE FAII???!!!- lo spinse al suo posto Badwey

 

-E NON HAI ANCORA CAPITO SCEMO??!!!- gridò Jakson

 

-Eh?E cosa?-

 

-NNNHH!!!!- si grattò la testa Jakson con ansia

 

-E’ il maggiore Strife la donna che il generale stava cercando!!!!!- gridò Jakson indicando Meryl

 

-EEEHHHHHHHH????!!!!- fu l’esclamazione di tutti i soldati sul camion

 

O_OBadwey rimase un attimo interdetto..e poi… - CHE COOOOSAAA????!!!!!!- urlò assordando il povero Jakson

 

-Volete dire che…ho spintonato nel fango la donna che voi stavate cercando??!!!- sbraitò sporgendosi verso Vash

 

-Già…- commentò Vash restando serio dietro ai suoi occhiali

 

-….- Badwey

 

-…-Jakson

 

-….- tutti i soldati sul camion

 

>Tlak!Badwey scese dal posto di guida incamminandosi

 

-Ehi! Dove stai andando?- lo richiamò Vash

 

-A fare una cosa importante!- sbraitò lui furiosamente

 

-Aspettami Badwey!!- scese anche Jakson dal camion inseguendolo

 

-Vuole fermarli generale?- domandò un altro soldato a Vash

 

-No…- fece un mezzo sorriso lui -…torneranno subito-

 

Badwey e Jakson intanto a passo svelto avevano raggiunto il posto a qualche metro più in là dove si trovava il camion di Meryl e la sua squadra.

 

-UHM?! E voi che diavolo ci fate qui?!- li notò subito Nilson facendosi avanti a pugni stretti

 

-No no amico! Fermo!- alzò le mani Jakson in segno di resa

 

-Non siamo qui per litigare!- grugnì Badwey

 

-E allora che volete?!- sbraitò ancora Nilson..ma era già passato in secondo piano,perché l’attenzione dei due era già su Meryl che si era fatta avanti.

 

-Voi due siete i soldati del generale Stampede….siete quelli di ieri…- disse seria

 

-…- Jakson e Badwey non risposero ma si inchinarono improvvisamente davanti a lei

 

-Ci perdoni per il nostro increscioso comportamento maggiore Strife!- iniziò Jakson

 

-Noi non avevamo idea di chi lei fosse!- disse Badwey

 

-…- Meryl non capì bene le loro parole

 

-Di cosa state parlando?- domandò allorché i due sollevarono le teste guardandola

 

-Voi siete la donna che il nostro generale stava tanto cercando…- disse Badwey

 

-E noi ci siamo permessi di trattarla a quel modo!- piegò di nuovo la testa Jakson

 

Meryl arrossì come un semaforo mentre i suoi soldati la fissavano con aria divertita.

 

-Vi ha per caso mandato lui?!- si accigliò incrociando le braccia al petto

 

Allora i due si rimisero dritti.

 

-Oh no maggiore!- disse Jakson

 

-Abbiamo agito di testa nostra non appena abbiamo scoperto chi voi foste!- disse Badwey

 

-D’accordo ho capito! Basta così! Non è successo niente! Tornate dal vostro generale forza!- scrollò le spalle con indifferenza

 

-Come?- i due si guardarono sorpresi

 

-Ma noi….vi abbiamo offesa maggiore…- fece Jakson

 

-Lei può punirci se vuole!- fece Badwey

 

-Punirvi? Ehe! Ma con chi credete di parlare?- ironizzò Meryl con uno sguardo deciso

 

-Pensate davvero che il fatto di ieri mi abbia in qualche modo scoraggiata?!Pensate male allora! Non ho tempo per queste stupidaggini! Forza ora! Andatevene!- li liquidò tornando a controllare le armi e le provviste sul camion

 

-…- Badwey e Jakson si fissarono colpiti da quella minuta donna dal carattere di un leone..

 

-E allora non avete sentito?- li schernì Nilson

 

-Sissignora!- i due allora scattarono sull’attenti e poi si avviarono di nuovo verso il loro camion

 

-Sei stata forte capo!^^- le fece l’occhiolino Milly spuntano da dentro il camion

 

-Come ho detto a quei due…non ho tempo da perdere! Forza soldati! Salite sul camion!- ordinò poi

 

-Agli ordini!- scattarono tutti

 

Jakson e Badwey tornati al camion ripresero i loro posti alla guida.

Badwey accese il motore e si infilò una sigaretta in bocca.

 

-E allora?Vi ha tagliato la lingua per caso?- ironizzò Vash

 

-No signore…ci ha lasciati senza parole tutto qui- rispose Jakson

 

-Adesso capisco perché ci tenevate così tanto a ritrovare quella donna generale! Eh eh! Non ce ne sono tante come quella! Sono piuttosto rare!- sghignazzò Badwey

 

-ACCENDETE I MOTORI DEI CAMION!!!!!- si sentì gridare il maggiore Horwen da dietro un megafono

 

Allora anche il resto dei camion si accese con forti rombi di motore.

 

-PREPARARSI ALLA PARTENZA!!!- gridò ancora Horwen

 

-Però generale…non vi capisco…Perché avete voluto punirla a quel modo?- domandò Badwey

 

-Perché sono solo uno stupido- rispose Vash cupo

 

-…- a quella risposta i due soldati non dissero più niente lasciandolo in pace coi suoi pensieri.

 

 

-COMPAGNIA….. AVANTI!!!!!!- gridò Horwen

 

E tra rombi di motore e sgommate i camion e gli animali si misero in marcia.

 

-Vi auguro che le cose si sistemino- fu l’ultima cosa che disse Badwey

 

**

 

Il viaggio della compagnia militare durò tutta la mattinata. Arrivarono alla nuova destinazione solo nel primo pomeriggio.

Meryl si sporse da uno dei finestrini posteriori del camion.

 

-Neupton City- lesse l’insegna di un cartello e poco più avanti i suoi occhi furono riempiti dalla vista di una folta vegetazione e alti alberi. Erano ancora di più dei geo plant visti al villaggio prima.

 

La città era piuttosto grande e caratteristica, poiché era tutta fatta di legno.

La compagnia passò attraverso la città attirando l’attenzione della gente che c’era per strada e proseguì sino ad uscirne.

 

-COMPAGNIA!!!! ALTT!!!!!!- si sentì l’urlo al megafono del maggiore Horwen

 

Allora tutti i camion e gli animali vennero fatti fermare.

Si trovavano a un chilometro fuori dalla città, circondati da tanta erba verde e alberi alti.

I soldati iniziarono a scendere veloci dai camion e a mettersi in riga guidati dai loro superiori. La stessa cosa fece Meryl e anche Vash con le rispettive squadre.

 

-MOLTO BENE!! INIZIEREMO SUBITO A MONTARE LA NOSTRA BASE E NON APPENA FINITO SOLDATI…POTRETE ANDARE IN CITTA’ A RIFOCILLARVI!!- gridò ancoraHorwen al megafono

 

E le sue parole furono ben accolte da un caloroso –SIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridato da tutti i soldati della compagnia, che rotte le righe si misero subito al lavoro.

 

-Maggiore Strife! Tenente Thompson! A rapporto dal generale Stampede!- arrivò di corsa un soldato da Meryl e Milly

 

Istintivamente la squadra e Milly fissarono lo sguardo su Meryl che ironizzò subito :

 

-Che c’è da guardare?Forza datevi da fare con le tende! Noi andiamo Milly!- disse tirando fuori la lingua ai suoi sottoposti, facendo poi una risatina divertita e avviandosi dietro al soldato che era andato a chiamarla seguita a ruota da Milly.

 

-Ma secondo voi il maggiore stà bene veramente?- si domandò Rina May con un sospiro

 

-Mah!- fecero Nilson e Funai dubbiosi

 

-Su su! Diamoci da fare piuttosto!- li scosse Nina

 

Forse la bionda soldatessa…era l’unica che non si lasciava realmente ingannare dal comportamento spavaldo di Meryl. Ma preferì non dire niente. In fondo…Meryl se la sarebbe cavata benissimo da sola!.

 

continua...

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19. Insicure girl ***


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Capitolo 19. Insicure girl

Meryl e Milly entrarono nella tenda adibita a sala delle riunioni nel nuovo campo militare.

Era la prima ad essere stata messa in piedi su ordine di Vash.

Appena messo piede dentro, Meryl si sentì puntato addosso il profondo sguardo di Vash.

Il solito sguardo che la metteva in agitazione e che lei aveva sempre una certa difficoltà a sostenere senza arrossire. Ma questa volta sembrava davvero indifferente.

 

-Generale Stampede! Maggiore Strife e tenente Thompson a rapporto!- disse Meryl in tono deciso senza tradire alcuna emozione

 

Vash che era seduto dietro alla scrivania con a fianco il maggiore Horwen, si protese in avanti e disse con lo stesso tono : -Ben arrivate! Vi ho fatte chiamare per aggiornarvi sulla disposizione dei compiti delle nostre rispettive squadre-

 

-La squadra speciale del generale che è la più grande si occuperà della vigilanza interna dell’accampamento e della città,mentre la mia squadra si occuperà della vigilanza esterna attorno al campo e alla città in suddivisione di turni diurni e notturni…- iniziò a spiegare il maggiore Horwen

 

Meryl annuiva seria seguendo con attenzione ogni singola parola.

 

-…e per finire maggiore Strife…la vostra squadra speciale si occuperà della vigilanza di vedetta del campo e della città. Dovrete dividere i vostri uomini e metterne due di guardia sul torrione più alto della città e due su quello che allestiremo qui al campo entro domani!- concluse Horwen

 

-Molto bene- acconsentì Meryl senza replicare

 

Silenzio…

 

In quel breve lasso di silenzio, gli occhi di Vash cercarono con insistenza quelli di Meryl fino ad allacciarli in un profondo sguardo. Meryl questa volta non riuscì a non avere un lieve sussulto in petto e a sentirsi le guance accaldate.

Dannazione! Doveva andarsene subito via! Vash aveva un potere davvero enorme su di lei!.

-Se non c’è altro io mi ritirerei per dare disposizioni ai miei uomini generale!- disse cercando di restare calma

 

-Un’ultima cosa maggiore…- disse Horwen

 

-Si?-

 

-Vi spiacerebbe accompagnarmi a pranzo in città?Vorrei scambiare due parole di formalità col sindaco del posto!- disse Horwen con un bel sorriso

 

-Ce..certamente maggiore- rispose Meryl

 

-Voi potete andare tenente Thompson…comunicate gli ordini alla vostra squadra- disse Horwen

 

-Si signore!^^- sorrise Milly andandosene

 

-Io andrò a dare disposizioni alla mia…ci metterò un attimo maggiore Strife. Aspettatemi qui torno subito!- e se ne andò anche Horwen

 

-Ma…- stava per dire Meryl..ma si ritrovò da sola in quella tenda con Vash.

 

E la cosa non le andava per niente. Si sentiva troppo…troppo agitata.

Fuori poteva mostrare tutta la forza e la decisione che voleva…ma dentro era fragile e divorata dal sentimento che provava. E stare da sola con lui…che la guardava a quel modo…era come essere un libro aperto tra le sue mani.

Cercò comunque di controllarsi.

 

-Ti secca proprio tanto restare da sola con me eh?- disse Vash che si alzò

 

-Ma che dici…- scappò di bocca alla ragazza che subito se ne pentì.

 

Vash allora fece un sorriso speranzoso e le andò davanti.

 

-E allora perché stai facendo di tutto per evitarmi?-

 

Quel sorriso l’avrebbe fatta impazzire prima o poi.

 

-E’ solo una tua impressione- rispose girando lo sguardo dall’altra parte

 

-No!- Vash a sorpresa la prese per le spalle con decisione obbligandola a guardarlo dritto negli occhi

 

Avere il viso di Vash a così pochi centimetri era per Meryl una vera tortura.

Sentì di nuovo le guance infiammarsi…e non riuscì più a controllarsi.

 

-Ti prego Meryl….ascoltami! Io…sono venuto fin qui per portarti via!- iniziò lui

 

-Po…portarmi via?-

 

-Si! Portarti via da qui…dall’esercito e da questa missione pericolosa! Il tuo posto non è qui Meryl!-

 

-E dove sarebbe il mio posto Vash?- domandò lei con occhi tremanti e uno sguardo tristissimo.

 

Per alcuni minuti i due non parlarono. I loro occhi si comunicavano tante cose. Meryl poteva nascondere tutto ciò che voleva con le parole…ma quando gli occhi di Vash si univano ai suoi…non c’era niente che lei potesse fare per negare ciò che provava in realtà.

E questo Vash lo vedeva benissimo, e gli dava la possibilità di continuare ad insistere. Non si sarebbe arreso. Prima o poi sarebbe riuscito a conquistarla e a farle cambiare idea!.

Meryl sentiva il respiro caldo di Vash vicino alle sue labbra. Oh no! Si stava avvicinando! Ma cosa voleva fare era impazzito?!. Non sarebbe riuscita a fermarlo…ormai era in trappola.

 

-Eccomi maggiore Strife! Possiamo andare!- entrò in quel momento Horwen

 

Meryl si liberò fulminea dalla presa di Vash avviandosi all’uscita. Ringraziò mentalmente Horwen per la sua tempestività.

 

-Andiamo!- disse rivolta a Horwen andandosene poi con lui.

 

Vash rimase immobile a fissare la tenda che ancora svolazzava dopo l’uscita della ragazza.

 

-Con me…- disse in risposta alla domanda di Meryl

 

“ E prima o poi…riuscirò a convincerti! Perché lo so ciò che provi dentro!”

 

**

 

Mentre camminava accanto a Horwen, Meryl si teneva una mano sul petto. Sentiva ancora il cuore che batteva a mille e le guance in fiamme. Dannazione! Era davvero difficile resistere alle insistenze di Vash..

 

-Maggiore Strife?- la richiamò Horwen notando la sua agitazione

 

-Si?- rispose lei frettolosamente guardandolo ad occhi sgranati

 

-State…bene?Siete tutta rossa in viso…-

 

-Oh!- Meryl si prese il viso tra le mani “Oh no si vede così tanto?!”

 

-Avete la febbre per caso?-

 

-Eh?Chissà…forse sarà per le ferite…^^- cercò di dire, ma come scusa era davvero banale

 

-O forse…è a causa dello sforzo che avete fatto ieri-

 

-Come?-

 

-Con quelle ferite ancora fresche…darvi una punizione del genere! Ehe! Proprio degno di Vash the Stampede! Non sopporta se qualcuno alza la voce con lui eh?- disse Horwen tra l’ironico e il seccato

 

-Ma che cosa dite?- Meryl era stupita dalle parole del collega

 

-Dico solo che non meritavate un trattamento del genere!Chi si crede di essere quel…-

 

-Basta maggiore Horwen non aggiungete altro!- si accigliò Meryl che non riusciva proprio a sopportare quando qualcuno parlava male di Vash

 

-Certo…lo so benissimo quello che provate per quell’uomo…Ma io credo che voi meritereste qualcosa di meglio…- e detto ciò dato che erano ormai in città, Horwen la precedette entrando in una locanda

 

Meryl rimase immobile sui gradini di legno con la bocca semi aperta..

 

“Meriterei qualcosa di meglio?” si disse

 

Era stupita dalle parole del maggiore Horwen. Non se lo sarebbe proprio aspettato.

 

Dopo pranzo, Meryl e Horwen si recarono dal sindaco che in quel momento stava inaugurando la nuova banca della città.

Quando il primo cittadino ebbe terminato la cerimonia col taglio del nastro, si recò dai due accogliendoli a braccia aperte.

 

-Benvenuti! Benvenuti! Siamo lieti di ospitare nella nostra modesta città i militari delle forze che combattono contro questo nuovo portatore di sventure…^^- sorrise da sotto i lunghi baffi

 

-La ringraziamo molto signor sindaco!- sorrise a sua volta Horwen

 

-Maggiore Strife! Maggiore Strife!-

 

-Uh?- Meryl fu distratta sentendosi chiamare e vide un soldato che correva verso di lei

 

-Vogliate scusarmi un momento..- disse e si allontanò verso il soldato

 

-Che succede?- chiese

 

-Maggiore Strife….mi manda il generale!- si mise sull’attenti il soldato

-Gulp!- le venne un sussulto

 

“Vash?E cosa vorrà ora?!”

 

-Di che si tratta?- chiese

 

-Vuole che lo raggiungiate nel pomeriggio nella tenda delle riunioni!-

 

-A proposito di cosa?-

 

-Vuole farvi delle domande…a proposito del nostro obiettivo e…eventuali particolari che voi potete fornire a riguardo…dato che fin’ora siete l’unica ad essere riuscita a fronteggiarlo più a lungo di altri!-

 

-…- Meryl divenne molto pensierosa

 

“Accidenti…vuole sapere di Don Deviler! Sapevo che prima o poi sarebbe saltato fuori questo argomento…”

 

-Maggiore Strife?- la richiamò il soldato

 

-Oh si! Ascoltami soldato-

 

-Si signora!-

 

-Tu sei uno dei corrieri della compagnia giusto?-

 

-Si signora!-

 

-Bene! Allora ascoltami….-

 

-…- Horwen mentre parlava col sindaco gettò l’occhio su Meryl e notò che stava scrivendo qualcosa su un foglio e lo consegnava al soldato che poi lasalutava e correva via veloce.

 

-Scusate l’attesa!- tornò da Horwen e il sindaco

 

-Oh maggiore Strife!^^ Stavo giusto dicendo al maggiore Horwen…che questa sera in vostro onore allestiremo una piccola festa qui nella piazza della città!^^- sorrise il sindaco

 

-Una festa?Ma…non è necessario signor sindaco…- si stupì Meryl

 

-Oh no insisto! E’ per ringraziarvi per ciò che state facendo per la salvaguardia della popolazione…e per allietarvi un po’ visti i tanti orrori a cui siete costantemente soggetti!- insistette l’uomo

 

-Accettiamo molto volentieri signor sindaco! Porteremo il vostro invito al generale Stampede e alla compagnia- sorrise Horwen

 

-Ma…- Meryl lo guardò non essendo molto d’accordo

 

-Bene bene! Molto bene! Vi aspettiamo allora per questa sera alle nove!^^- ridacchiò il sindaco soddisfatto

 

-Senz’altro e grazie signore!- sorrise Horwen

 

-Oh oh oh! Grazie a voi!^^-

 

Congedatisi in seguito dal sindaco, Meryl e Horwen si incamminarono verso il campo.

 

“Una festa in una situazione di pericolo come questa…ma che gran bella pensata!” pensò la ragazza scocciata

 

-Anch’io penso non sia una buona idea questa festa..- disse Horwen come se le avesse letto nel pensiero

 

-Cosa?Ma se prima avete accettato con tanto entusiasmo!- lo guadò lei stupita

 

-Si è vero…Certo in una situazione di allarme come questa…sarebbe meglio non distrarsi però…credo che farà bene al morale della compagnia. E poi…non ne avremo molti di momenti tranquilli come questi temo- disse lui ricambiando lo sguardo di Meryl

 

-…- Meryl tornò a guardare dritto pensierosa

 

-E poi ci organizzeremo…in modo che ci sia comunque qualcuno di sorveglianza durante la festa!-

 

-Certo..-

 

I due erano entrati nel campo.

 

-Bene maggiore Horwen…vi saluto ci vediamo questa sera!^^- Meryl alzò una mano in saluto nell’atto di andarsene

 

-Maggiore Strife…- la richiamò Horwen

 

-Si?^^- si fermò lei girandosi

 

-No…niente….a stasera- Horwen se ne andò dalla parte opposta

 

-..- Meryl lo fissò perplessa, ma poi proseguì nella sua direzione.

 

Andò nella parte del campo militare dove si era stanziata la sua squadra, venendo accolta da grida euforiche di Nilson con sotto braccio Funai, seduti su dei tronchi di legno usati come sedie con in mano un paio di bicchieri di birra. Si vedeva che Nilson era un po’ alticcio e Funai costretto a bere sembrava una spugna.

 

-Ragazzi…dovrei punirvi lo sapete?Non si beve durante le ore diurne in servizio!- incrociò le braccia al petto, ma poi scoppiò a ridere lasciandoli fare e andando verso la sua tenda.

 

-Hic! Sei sempre la migliore maggiore d’acciaio! Hic!- le disse dietro Nilson beccandosi un pugno in testa da Nina che stava lucidando il suo fucile seduta poco distante.

 

-Ah ah ah !- Meryl entrò nella sua tenda ridendo a quella scena

 

-Oh ben tornata capo!^^- vi trovò Milly davanti alla sua scrivania che la stava aspettando

 

-Che c’è Milly?- le sorrise Meryl andandosi a sedere

 

-Tieni capo…ti ho portato il resoconto della riunione fatta ieri…quando b’è…eri assente per via della punizione di mister Vash. Ho scritto tutto quello che è stato detto!^^-

 

-Sei sempre mitica Milly!Cosa farei senza di te?^^-

 

-Eh eh! Grazie capo! Ora sarà meglio che anch’io vada, ho un po’ di cose da fare prima della festa di stasera!^^-

 

-Come?Sai già della festa?-

 

-Si! Il maggiore Horwen ha mandato in giro per il campo alcuni soldati a dare la notizia non appena siete rientrati! Evviva! Un po’ di divertimento!^^- Milly sembrava una bambina

 

-Eh eh eh! Calma Milly! Ricorda che saremo comunque in servizio!-

 

-Oh avanti capo! Rilassati un po’ ogni tanto!-

 

-D’accordo….vedrò di fare del mio meglio!^^-

 

-Eh eh eh!Ok! A più tardi!^^- la salutò con una mano uscendo

 

-Si…a più tardi!-

 

Appena Milly se ne fu andata, Meryl fece un profondo sospiro e si appoggiò allo schienale della sedia..

Accidenti…pure una festa ora!. Ma più di tutto la preoccupava la riunione che le aveva chiesto Vash…Non poteva rifiutare di andarci, e si chiedeva cosa mai avrebbe potuto dirgli..

 

“Dovrei avvertirlo del pericolo che corre…ma così….” le tremarono gli occhi

 

Così lui…sarebbe scomparso di nuovo…per isolarsi da tutto e tutti per evitare di coinvolgere altri.

Meryl temeva che lui se ne sarebbe potuto andare di nuovo.

 

“Che stupida! Ma che diavolo vado a pensare?!” si disse

 

Se si fosse comportato così tanto meglio! Così non lo avrebbe avuto più tra i piedi!.

 

Ma no…

 

Chi voleva prendere in giro?

 

La verità era che non voleva che lui se ne andasse di nuovo a combattere da solo. In fondo era tremendamente felice che adesso fosse lui che la inseguiva…e ricambiava i suoi sentimenti. Ma al contempo…non voleva cedere…La faceva troppo soffrire il pensiero che loro…non sarebbero mai potuti realmente stare insieme…perché torturarsi ancora?!.

 

“E poi ormai…ho deciso…”

 

Alla fine si riscosse dai suoi turbamenti e si concentrò sul plico di fogli che Milly le aveva portato. Aveva un paio di ore prima dell’appuntamento con Vash….anche se la agitava il pensiero di essere di nuovo davanti a lui…e al suo sguardo limpido e penetrante.

 

**

 

A una decina di chilometri da Neupton City al riparo in un vecchio rudere abbandonato..c’era il nemico tanto odiato assieme ai suoi uomini.

 

Don Deviler col volto sempre nascosto dal suo grosso e largo cappello se ne stava seduto a gambe incrociate su una vecchia poltrona sgualcita. Davanti a lui c’era uno dei suoi tre seguaci che reggeva la sfera di cristallo tra le mani che mostrava Neupton City…poi il campo militare…e poi Meryl intenta a leggere i documenti della riunione nella sua tenda.

Nel vederla Don Deviler fece il suo solito terrificante ghigno.

 

-Cosa desiderate fare ora signore?- domandò con voce un po’ bassa l’uomo che reggeva la sfera

 

-Ma è naturale…andare a giocare ancora un po’ col nostro caro maggiore Strife!- rispose Don Deviler con quella voce metallica e sinistra

 

-Per quanto intendete andare avanti così?- domandò spavaldo uno dei due che erano nell’ombra alle sue spalle

 

-Uh uh uh uh! Fino a quando si raggiungerà il limite…Il nostro obiettivo è Vash the Stampede…e sarà proprio grazie alla cara maggiore Strife…che lui..morirà! Ah ah ah…AH AH AH AH AH AH AH HAAH AH AH AH!!!!!!!!-

 

**

 

-Ah!- Meryl ebbe un sussulto improvviso

 

-oh…- si portò una mano alla fronte massaggiandosela delicatamente

 

-Accidenti…devo essermi assopita mentre leggevo…- si disse

 

Aveva passato il pomeriggio sui fogli della riunione del giorno prima. Se ne erano dette di cose a quanto aveva letto. Sembrava che Vash avesse deciso di fare le cose in grande, e muoversi con tutta la compagnia in ogni città alla ricerca del nemico per scovarlo e sconfiggerlo,utilizzando ovviamente tutte le strategie militari del caso.

 

-Pff! Furbo lui! Vuole precedere il nemico andando lui stesso a scovarlo! Come se fosse facile…-

 

Si incupì poi nel pensare a Don Deviler e allo scontro che aveva avuto con lui.

 

“Quello non è umano…ne sono sicura! A ricordare il nostro scontro…e quei movimenti a velocità impossibile….e il suo devastante potere di distruzione…per non parlare della forza mentale che è in grado di esercitare sulle persone per poi ucciderle…mi dà sempre più la conferma di quello che penso!”

 

Il problema adesso era dirlo a Vash. Come faceva?

 

“Potrei raccontargli quello che so…evitando di dirgli che lui è il bersaglio…E poi passerei a procedere col mio piano…”

 

Si…Meryl aveva in mente qualcosa…e avrebbe agito molto presto.

 

-Ma che ore sono?- buttò poi l’occhio sulla sveglia che aveva sul comodino vicino al letto portatile.. –Le cinque??!!!Accidenti non credevo fosse passato così tanto tempo!-

 

Si alzò in fretta uscendo dalla tenda diretta da Vash. Anche se non le andava per niente doveva andarci.

 

-Maggiore dove và?- la richiamò Nina che stava sorseggiando un caffè forte preparato sul fuoco che lei e Rina avevano da poco acceso

 

-Dal generale…vuole parlarmi..-

 

-Oh oh oh! Un appuntamento soli soletti ehh???- scherzò Nilson che era ancora un po’ brillo

 

-..- Meryl arrossì di botto

 

>BONK!-Taci stupido!!!!- gli rifilò un pugno in testa Nina

 

-Non badate a questo idiota maggiore! Ci vediamo più tardi allora!^^- sorrise Nina

 

-Certo..- sorrise Meryl un po’ forzatamente per poi avviarsi speditamente verso la tenda delle riunioni sita dall’altra parte del campo.

 

Camminando immersa nei suoi pensieri,non si accorse quando fu arrivata che c’era una certa calca vicino alla tenda di Vash.

 

-Ah AHAH ah ah ah!- furono delle forti risate divertite di tante persone,che la riscossero dai suoi pensieri

 

“Ma che succede?” si domandò con curiosità avvicinandosi a quella ressa di soldati e persone della città..

 

-oh…- sgranò gli occhi quando vide…

 

-AH AH AH AH! Che buffo che sei signor Vash!^^-

 

-Ah AH AH AH ! Guarda mamma! Guarda il signor Vash!-

 

-AH AH AH AH!-

 

C’erano alcune persone del villaggio coi loro bambini, e Vash in mezzo a loro che in quel momento aveva una palla di cuoio sulla lingua che aveva allungato a dismisura, e agitava avanti e indietro in maniera ridicola muovendosi tutto.. Sembrava una specie di polipo!^^

 

O_O ‘’’’A Meryl crebbe un’enorme gocciolina sulla fronte.

 

Ma cosa diavolo stava facendo ora quel matto?!

 

-Oh! Fiao Mefyl! Affivo fubito da te! Fn attimo! Feh feh feh feh!- ^^

 

-AH AH AH AH AH AH!- scoppiarono di nuovo a ridere tutti nel sentirlo parlare a quel modo per via della palla sulla lingua!^^

 

-…- Meryl prima lo fissò inebetita, e poi chinò il capo iniziando a tremare a pugni stretti..

 

Silenzio…

 

-Meryl?- Vash si tolse la palla dalla lingua e tornò serio fissandola preoccupato, temendo di nuovo una sua reazione negativa…

 

-Meryl..- provò ad avvicinarsi

 

-Mmm…….pffff…..WAAAAA AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!!!!!!-

 

-!!!!!!!!!!!!!!!-Vash non se lo aspettava e infatti gli occhi gli uscirono quasi dalle orbite per la sorpresa di vederla scoppiargli a ridere in faccia

 

-AH AH AH AH AH AH AH!!! UH UH UH UH UH UH!!!! OHOHOHOH! AHAHAAHAHAHAHAHAHAHA!- rideva senza freni

 

-Eh eh eh! Hai visto mamma?La signorina soldato si diverte anche lei a vedere il signor Vash!^^- commentò un bambino indicandola

 

-AHAHAHAAH! Oddio Vash! Quanto sei buffo! AH AH AH AH!^^- continuava a ridere lei

 

-…- Vash la guardò prima stupito e poi sorridendo contento

 

-EH EH EH EH!^^- rideva ancora lei

 

“Quanto sei bella quando ridi…” pensò tra sé

 

Anche altri bambini e soldati si erano messi a ridere contagiati da Meryl.

Vash continuava a sorridere contento,ma poi diventò serio e fece una cosa improvvisa.

Si buttò in ginocchio davanti a lei e si piegò faccia a terra a respirare la polvere del suolo.

 

Silenzio…

 

Le risate si interruppero all’istante..

 

-Vash?- Meryl lo guardò spaesata

 

-PERDONAMI! Ti chiedo perdono per come ti ho trattata ieri! Non meritavi una cosa simile! Sono un verme! Ti chiedo scusa! Perdonami se puoi ti prego!!!- disse quasi tremando

 

Tutti tra soldati,bambini e la gente fissarono ammutoliti prima Vash e poi Meryl che si sentiva tremendamente in imbarazzo.

 

“Ma cosa….è impazzito?!”

 

Vedendo che però non accennava a muoversi di un millimetro,Meryl si sentì intenerita e si chinò veloce su di lui prendendolo per le spalle e tirandolo su.

 

-Non devi Vash…non c’è bisogno che tu faccia questo!- disse preoccupata

 

-…- Vash alzò il capo a fissarla

 

Adesso erano così vicini i loro visi che quasi poteva sfiorarle le labbra se avesse fatto una mossa in più.

 

-Ti prego scusami!- disse lui con uno sguardo davvero mortificato

 

-Su…alzati Vash! Basta così!- sorrise lei tirandolo su

 

>Touch!

 

-Uhm?- Meryl si sentì strattonare per la giacca e guardò verso il basso

 

Era una bella bambina coi codini biondi e un orsacchiotto sottobraccio che la fissava con grandi occhi blu.

 

-Come ti chiami signorina soldato?- le domandò con voce innocente

 

-Mi chiamo Meryl piccola!^^- sorrise lei

 

-Me-chan! Ti prego perdona Vash-san! E’ tanto buono con noi!- disse supplichevole

 

“Me-chan???!!!” arrossì Meryl sentendosi chiamare così

 

-Si…certo…certo che lo perdono piccolina!^^- sorrise un po’ imbarazzata

 

E chiaramente Vash non poteva non approfittarne per fare l’idiota…^^

 

-Oh….grazie di cuore mia piccola Me-chaaannn!!!!- la strinse in un forte abbraccio strusciando una guancia su quella di Meryl e facendola volteggiare per aria

 

-AHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!! Ma cosa stai facendoooooooooo?????!!!!- gridò Meryl super imbarazzata

 

-AH AH HAHA AHAHAHAHAHAHHAHAHHA!!!!!!- scoppiarono di nuovo a ridere divertite le persone intorno a loro

 

**

 

Poco dopo…

 

Vash condusse Meryl nella tenda delle riunioni. Erano soli.

Meryl sentiva il cuore in petto pulsare furiosamente. Non resisteva più in quella situazione.

 

-Meryl vuoi del caffè?^^- domandò lui con un sorriso

 

-Uh?Oh! Si grazie!- si affrettò a rispondere agitata

 

Così non andava…non andava proprio!. Dov’era finita tutta la sua determinazione del giorno prima di andare avanti e basta?!.Era bastato quel piccolo clima allegro e piacevole con quei bambini per farla capitolare nei confronti di Vash?.

Meryl si rendeva conto che il sentimento che provava per lui,nonostante tutta la rabbia che poteva avere dentro,stava diventando ogni giorno ancora più grande..

 

-Tieni^^- Vash le porse una tazza fumante dal buon profumo di caffè forte

 

-Grazie..- rispose con un piccolo sorriso imbarazzato

 

-Allora…- Vash si sedette dietro la scrivania con una tazza di caffè in mano -….ti ho chiamata perché volevo farti alcune domande…-

 

-Si…- Meryl si sedette davanti a lui

 

Vash sorseggiò un po’ di caffè,poi lo appoggiò sul tavolo e riprese.

 

-Si tratta di questo Don Deviler…- disse aprendo un fascicolo che aveva davanti in cui erano contenuti vari rapporti su di lui, e fotografie raccapriccianti sulle sue vittime…

 

Meryl sentì un moto di rabbia profondo verso quel mostro nel vedere quelle foto.

 

-Meryl…tu sei stata l’unica fin’ora ad averlo affrontato faccia a faccia…c’è qualcosa in più che sai…e che può aiutarci a sconfiggerlo?- Vash la guardò con serietà

 

Meryl posò la tazza di caffè sul tavolo e pensò un attimo a cosa rispondere.

 

-Non credo di poterti essere utile mi spiace..- disse poi seria

 

-Ne sei sicura? Anche la cosa più banale che quel tizio può aver detto…potrebbe aiutarci! Pensaci bene!-

 

-…- Meryl sentì che iniziava a sudare per l’agitazione

 

Ricordando tutte le cose che quel mostro le aveva detto le venivano ancora i brividi.

 

-Posso dirti che…quel Don Deviler…è in grado di controllare la mente delle persone…-

 

-Come?!- Vash la guardò preoccupato

 

-Si è così…è stato lui ad assalire psicologicamente i feriti che avevamo al campo di Orwel City e alcuni soldati…è stato così che poi li ha uccisi tutti…- spiegò stringendo i pugni sulle ginocchia

 

Ricordare le faceva male.

 

-…- Vash capendo il suo stato d’animo si alzò e le andò davanti inginocchiandosi e poggiando le sue mani su quelle della ragazza che si sentì avvampare in un secondo a quel gesto..

-Mi dispiace….ricordare dev’essere molto doloroso per te…- le disse con uno sguardo protettivo

 

-…-Meryl sgranò gli occhi sentendosi avvampare

 

Oddio stava succedendo di nuovo!. Si sentiva di nuovo in trappola e priva di ogni difesa!. Ma perché doveva essere così dannatamente dolce e gentile oltre che bello?!. Come poteva fare per resistere?!.

 

-Ehm…si…è vero…- cercò di sviare quell’imbarazzante situazione alzandosi in piedi e prendendo la tazza di caffè camminando avanti e indietro sorseggiandolo

 

-…- Vash la fissò e tornò in piedi a sua volta

 

-Comunque…- continuò Meryl per sciogliere quell’imbarazzante momento -…Don Deviler ha dei poteri mentali…su questo non ci sono dubbi…ed è molto pericoloso..-

 

-Poteri mentali eh?- Vash si portò una mano al mento con fare pensieroso

 

-Se è così la cosa mi preoccupa ancora di più…-

 

-E perché?-

 

-A te non sono venuti dei dubbi Meryl?-

 

-Dubbi?E su cosa?-

 

-B’è….Questo Don Deviler…non ha solo dei poteri mentali…ma anche un potere sovrumano che gli consente di radere al suolo intere città…Inoltre…lascia sempre la sua firma sui muri, scritta col sangue delle sue vittime…Una macabra abitudine…che mi ricorda molto lo stile di Knives…-

 

-Glom!- Meryl deglutì l’ultimo sorso di caffè a fatica

 

“Anche lui ha questi pensieri?”

 

Ma certo…infondo era ovvio che avrebbe fatto quei ragionamenti.. E Meryl si sentiva sempre più in ansia. Se Vash avesse scoperto da solo che Don Deviler cercava lui?!Oh no! Doveva affrettarsi!.

 

-Ehm…potrebbe anche essere un pazzo fanatico che vuole imitarti…quando si credeva che fossi tu la causa delle distruzioni…Come possiamo saperlo?Magari ha dei complici che piazzano delle bombe nelle città e le fanno scattare al momento opportuno…E Don Deviler non sarebbe altro che un pagliaccio! No?- disse cercando di convincere Vash

 

-Si…potrebbe anche essere…- la fissò lui serio

 

-…- Meryl si sentì di nuovo a disagio

 

-Meryl…-

 

-S…si?- sentì di nuovo che era arrossita

 

-Davvero…mi perdoni?- domandò con sguardo triste

 

Oh no! Stava di nuovo tornando su quell’argomento!.

 

-Vash…si…sono ancora un po’ arrabbiata ma…lasciamo perdere! Ti perdono, non voglio più pensarci!- disse agitata

 

-Hai finito….il caffè…- disse lui avvicinandosi e allungando una mano per prenderle la tazzina

 

E questo fu un errore.

Perché la mano di Vash toccò quella di Meryl, che essendo così agitata e imbarazzata si mosse d’istinto al suo tocco facendo un movimento brusco che fece cadere la tazzina a terra e frantumarsi in mille pezzi.

Le loro mani però erano ancora unite, e i loro occhi intrecciati.

Vash attirò Meryl a sé e con l’altra mano le accarezzò una guancia avvicinando il viso al suo…

 

>Tu-tum….tu-tum…tu-tum!

 

Avendo il petto vicino a quello di Vash,poteva sentire il cuore del ragazzo che galoppava forte come il suo..

 

“Non riesco più…a resistere…” pensò sentendosi persa tra quelle braccia e quegli occhi

 

Ancora poco e…le labbra di Vash si sarebbero unite alle sue..

 

-GENERALE STAMPEDE!!!!!!- si sentì urlare da fuori dalla cavernicola voce di Badwey

 

-GULP!!- i due furono riportati di colpo alla realtà, e Meryl veloce si staccò da Vash

 

-Generale posso entrare?- domandò Badwey mentre faceva capolino all’ingresso della tenda

 

-Si cosa c’è?- domandò Vash serio e un po’ seccato per l’interruzione

 

-…- Meryl invece era immobile davanti a lui con lo sguardo rivolto a terra e le guance ancora in fiamme

 

-Oh scusate…non sapevo che…- Badwey capì al volo la situazione

 

-Con permesso!- disse Meryl precipitandosi fuori dalla tenda

 

-Ah!- Vash alzò la mano come per richiamarla….ma poi la abbassò con un profondo sospiro

 

-Scusate generale…ho scelto il momento sbagliato…- Badwey si grattò la testa dispiaciuto

 

-Non fa niente…piuttosto cosa volevi?- sospirò ancora il biondo

 

**

 

“Oddio! Oddio! Oddio! Oddio!!!!” continuava a ripetere nella sua testa mentre correva come una furia verso la sua tenda col cuore a mille.

 

Per fortuna che ormai era ora di cena e quasi tutti i soldati, compresi quelli della sua squadra o erano a mangiare o a prepararsi per la festa…o l’avrebbero riempita di domande nel vederla tornare in quello stato di agitazione…specie Milly!.

 

Arrivata alla sua tenda,Meryl vi entrò di corsa tirando le tende al massimo e bloccandosi lì così…all’ingresso con una mano sul petto…

 

“Lo amo….non posso farci niente…..lo amo da morire!!” si disse arrendendosi all’evidenza..

 

-Però….per quanto riguarda la mia decisione…- disse andando verso la sua scrivania e prendendo in mano un foglio -…ormai non posso tornare indietro!-

 

E spiegazzò quel foglio facendone un cartoccio che poi gettò a terra.

 

continua...

 

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 20. Little celebracion ***


Documento senza titolo

Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 20. Little celebracion

-Capo! Capo sei ancora qui?-

 

-Eh?- Meryl alzò lo sguardo dai documenti che stava leggendo seduta alla sua scrivania

 

-Capo! Che accidenti stai facendo ancora qui??!!- Milly guardò Meryl con un’espressione stupita

 

-E perché?- domandò Meryl che cadeva dalle nuvole

 

-Perché??!! Ma insomma! La festa in città!- Milly mise le mani sui fianchi spazientita

 

-…- solo allora Meryl si accorse che l’amica non era più vestita con la divisa militare,ma indossava un elegante vestitino da sera celeste come i suoi occhi che le scendeva appena sotto al ginocchio, e un paio di scarpe argentate col tacco

 

-Milly…ma come ti sei vestita?!- Meryl si alzò incredula

 

-Eh eh! Cosa ne dici?Stò bene?^^- Milly fece un giro su se stessa

 

-Ma…ma…non si può mica andare così a quella festa! Siamo comunque in servizio!-

 

-Niente storie maggiore!- entrò Nina vestita con un completo aderente blu scuro e i capelli biondi legati in un’alta coda di cavallo.

 

Sotto braccio aveva qualcosa che Meryl non notò subito.

 

-Ma…ma Nina anche tu…Insomma che significa?-

 

Le due si avvicinarono spingendo Meryl dietro al separè.

 

-Significa che a quella festa ci andremo vestite in maniera decente per una volta caro maggiore!- disse Nina

 

-E ci divertiremo!- disse Milly spogliando fulminea Meryl

-!!!!- Meryl si ritrovò in mutande

 

Allora Nina le mostrò quello che aveva sotto braccio. Un bellissimo vestito da sera come non ne vedeva più da tanto tempo!.

 

-….- Meryl restò ad occhi e bocca sgranati

 

-Capo non fare il pesce lesso!^^- la prese in giro Milly

 

-Stasera cara Meryl…tirerai fuori il tuo lato femminile!^^- fece un sorriso furbo Nina

 

Meryl non potè opporsi, e le due la vestirono velocemente, passando poi a infilarle delle bellissime scarpe nere con tacco a spillo che la facevano più alta, e poi a pettinarle per bene i capelli pieni di nodi fino a farli splendere.

 

-Non sono sicura che sia una buona idea!- disse Meryl imbarazzatissima da dietro il separè

 

-Avanti niente storie!- sbuffò Nina

 

-Vieni fuori e fatti vedere capo!^^- la incoraggiò Milly

 

-E…e va bene…- un po’ titubante, Meryl uscì mostrandosi alle due ragazze che fecero un “ooooohhhh” di ammirazione.

 

-Che c’è non stò bene?- si preoccupò subito lei

 

-SCHERZI???- disse Nina

 

-STAI BENISSIMO CAPO!^^- disse Milly

 

Meryl si voltò verso la specchiera che aveva vicino al catino per lavare la faccia e…non potè crederci.

Era davvero lei quella riflessa nello specchio?!.

Da quanto tempo non indossava più un bel vestito…

 

Era davvero bellissima, il vestito era di morbida seta candida e le scendeva fin poco sopra alle caviglie con drappeggi che lo facevano svolazzare ad ogni sua minima mossa.

Era scollato a cuore sul petto, e le lasciava le spalle scoperte. Solo due piccole spalline cadenti verso il basso le fasciavano entrambe le braccia dandole un tocco sensuale.

Appena sotto al seno aveva una cinta nera che si chiudeva sul davanti un un lungo nastro nero fermato da una rosa scarlatta che aveva anche tra i capelli e sul collo, legata ad un altro nastrino nero molto lungo che le ricadeva dietro alla schiena semi scoperta.

I lunghi capelli ora ben pettinati e lucidi sembravano morbido velluto nero..

 

Nina le si avvicinò con in mano un delicato rossetto rosa per darle il tocco finale.

 

-Ecco….sei pronta…- le disse con un sorriso

 

Dopo un lungo mutismo, Meryl ritrovò la parola.

 

-Ma ragazze! Non possiamo andare alla festa così…andiamo! Gli altri…-

 

-Gli altri sono già tutti vestiti da sera come noi cara Meryl non cercare scuse!- disse Nina incrociando le braccia al petto

 

-COSA? Ma io non ne sapevo niente!-

 

-Eh lo immaginavamo! Sei rimasta chiusa qua dentro tutto il pomeriggio!- disse Milly

 

-Ma insomma! Non siamo qui in villeggiatura! Il nemico….- cercò di protestare ancora

 

-Del nemico non ti devi preoccupare stasera! I compiti sono stati assegnati e un gruppo di soldati scelti è appostato in ogni angolo del campo e della città!.- disse Nina

 

-Nh! Ma insomma! Chi ha deciso che saremmo dovuti andare alla festa vestiti così?!-

 

-Nessuno! E’ stata una decisione di comune accordo tra tutti noi e il sindaco! Avanti Meryl basta cianciare è ora di andare!- la prese Nina per un braccio

 

-Ma….ma io veramente…- Meryl arrossì vistosamente

 

Si vergognava all’inverosimile!. Non voleva che Vash la vedesse vestita a quel modo!. Non sapeva perché ma sentiva che sarebbe morta di vergogna!.

 

Nina e Milly al vederla così imbarazzata si scambiarono uno sguardo allusivo e poi la trascinarono fuori dalla tenda.

 

-Non sarai per caso in imbarazzo per il generale vero?- iniziò Nina

 

-EH?!- Meryl sentì il cuore partire a razzo

 

-Ah ah ah! Allora è vero!^^- ridacchiò Milly

 

-Vero?!E che cosa?!-

 

-Oggi il sergente Badwey ha detto che ha interrotto te e il signor Vash nella tenda delle riunioni. Secondo lui non stavate solo discutendo sul nemico capo! Eh eh eh eh!- rise ancora Milly

 

-COSA?!- Meryl si arrabbiò

 

-Andiamo maggiore! Che c’è di male?E poi non è forse la verità?Del resto…al cuore non si può comandare…anche se si prova rabbia…alla fine l’amore è sempre più forte!- le fece l’occhiolino Nina

-…- Meryl non ebbe più da replicare e si lasciò trascinare dalle due verso la città.

 

Dentro era un groviglio di emozioni contrastanti.

Da una parte voleva liberarsi e correre via a togliere quel vestito così elegante….ma dall’altra…era molto curiosa e in ansia…perché voleva vedere come Vash avrebbe reagito nel vederla vestita così.

Del resto era la prima volta che si sarebbe fatta vedere da lui in quelle vesti.

 

-Coraggio Meryl! Dacci dentro!^^- la riscosse Nina dai suoi pensieri

 

-Eh?- Meryl la guardò stralunata, ma non fece in tempo a dire altro perché Nina le diede uno spintone.

 

Erano arrivate in città nella piazza principale dove era stata allestita la pista da ballo e un ricco buffet.

Con quella spinta, Nina mise Meryl al centro della pista davanti all’attenzione di tutti i cittadini e soldati presenti che la fissavano prima stupiti e poi ammirati.

E non avevano tutti i torti….Meryl era davvero bellissima in quell’abito!.

 

“Oddio…..” Meryl credeva di morire dalla vergogna

 

Era praticamente al centro dell’attenzione di tutti i presenti….e non sapeva assolutamente cosa fare.

Sentiva centinaia di sguardi fissi su di lei.

Si guardò un po’ in giro timidamente e vide Milly e Nina assieme alla sua squadra che alzarono un bicchiere verso di lei con un sorriso come per dirle “Forza Meryl!”.

Ma Meryl non si sentiva per nulla forte in quel momento.

Si sentiva agitata e a disagio.

 

>La la lala la…..piriri piriii….

 

-Oh!- fu grata alla piccola orchestra dall’altro lato della pista che attaccò con una dolce musichetta

 

Allora l’attenzione su di lei calò, mentre in molti iniziavano a ballare e altri riprendevano i loro discorsi.

 

Poi lo sentì…quello sguardo profondo…E sentì le guance avvampare.

 

Vash non poteva credere ai suoi occhi. Pensava di aver avuto un’allucinazione quando l’aveva vista arrivare trascinata da Milly e uno dei suoi soldati!.

Ma poi era rimasto imbambolato come un’ebete col bicchiere a mezz’aria a fissarla con occhi sgranati e tremanti.

 

Bellissima….incantevole…unica…

 

Non sapeva con quale aggettivo descrivere la visione nuova di Meryl.

Per lui era una novità vederla vestita così.

Già era molto bella in vesti civili o militari…ma così…

 

-glom!- deglutì sentendosi avvampare in tutto il corpo

 

E si agitò.

Era una sensazione nuova quella che provava in quel momento nel guardarla.

Come poteva definirla?Era la prima volta che provava una cosa simile nel guardare una donna.

Sentiva il suo corpo pulsare e spingerlo istintivamente verso di lei.

 

Desiderio…

 

Si ecco cos’era…e si spaventò un poco…per lui era la prima volta che sentiva una cosa simile.

Voleva abbracciarla,baciarla….baciarla ovunque su quel corpo magnifico dalla pelle liscia e leggermente abbronzata dal sole del deserto..

 

-glom!- deglutì ancora cercando di calmarsi

 

-E’ davvero stupenda vero generale?-

 

-Uh?- Vash si voltò verso chi aveva parlato

 

Ah già! Era il maggiore Horwen!. Stavano parlando prima che arrivasse Meryl a portare la mente di Vash a galoppare lontano!.

 

-Il maggiore Strife è davvero una donna bellissima…oltre che un eccellente militare- disse ancora Horwen finendo di bere ciò che rimaneva del suo drink

 

-…- Vash fissò Horwen stupito

 

Non pensava di sentirgli dire quelle cose su Meryl.

 

-Scusate generale- Horwen lasciò il suo bicchiere sul tavolo vicino e si diresse al centro della pista verso Meryl

 

“Cosa?” Vash continuò a fissarlo stupito e poi….quando lo vide fare un inchino a Meryl e baciarle la mano…sentì un moto di rabbia crescerli dentro.

 

Meryl invece avendo sentito lo sguardo di Vash si era voltata nella sua direzione,vedendolo che la fissava inebetito.

Questo la fece agitare e arrossire ancora di più.

E poi…quanto era bello in quel vestito da sera elegante…Un completo nero con camicia bianca poco aperta sul davanti..

 

Ma poi fu distratta dal maggiore Horwen che la raggiunse.

 

-Buonasera maggiore Strife^^- le sorrise il collega facendole un inchino

 

-Oh…bu..buonasera a voi maggiore Horwen!^^- rispose Meryl un po’ imbarazzata

 

-Siete di una bellezza che abbaglia stasera!- Horwen le prese una mano baciandola

 

-!!- Meryl non potè credere al comportamento del collega che in genere era più serio e distaccato, a parte la cordialità e il sorriso solare in alcuni casi.

 

-Maggiore Horwen…che…che fate?-

 

Horwen tornò a guardarla…e stavolta Meryl trasalì nel vedere lo sguardo e il sorriso particolarmente interessato del ragazzo.

 

“Grr!” Anche Vash aveva notato quello sguardo verso Meryl da parte di Horwen, e si sentì sempre più rabbioso.

Stringeva forte il bicchiere che aveva in mano mentre guardava Horwen che stringeva Meryl tra le braccia facendola volteggiare al ritmo di musica.

 

-Ehm generale…se stringente ancora un po’ farete a pezzi quel bicchiere!- tossicchiò Badwey che gli stava vicino

 

-So io cosa farei a pezzi!- scappò di bocca a Vash che non staccava gli occhi dai due

 

-Generale…datevi una mossa!- gli diede una gomitata allusiva il rude soldato che poi scoppiò a ridere

 

-Uh?- Vash sbattè gli occhi fissandolo

 

-Ma si! Fare a pezzi il maggiore Horwen..non l’avete detto voi?^^-

 

-IO?! E quando l’avrei detto?!-

 

-Come?AH AH AH AH AH! Non ci posso credere! Non vi siete accorto di quello che avete detto?!AH AHAHAHAHA! Allora siete davvero cotto a puntino per quella donna! AHAHAHAHAHAH!-

 

-…- Vash arrossì come un semaforo “Davvero io…ho detto una cosa simile?!”

 

Si stupì di se stesso e dell’intensità del suo sentimento.

 

-Oh allora è vero non sono balle!-

 

-Uh?- Vash e Badwey si voltarono verso chi aveva parlato,e si ritrovarono davanti il sottotenente Foxe il sergente Nilson.

 

-Di che parli?- borbottò Badwey

 

Nina si scostò una ciocca bionda dal viso con un gesto sensuale.

 

-Del fatto che è vero allora…che anche al nostro caro generale Stampede stà a cuore il maggiore Strife!-

 

-Certo! Perché non dovrebbe essere così?- si scaldò Vash

 

-Tsk! E hai pure il coraggio di chiederlo?!- grugnì Nilson

 

-Per come avete trattato il nostro maggiore con quella infame punizione…ricordate?- lo gelò Nina

 

-Ehi voi due! Un po’ di rispetto…!!- sbraitò Badwey, ma Vash alzò una mano fermandolo

 

-Lascia…hanno ragione loro- disse con tono dispiaciuto e poi sorrise ai due – Si è vero…ma l’ho fatto solo perché sono un idiota! E adesso…- e tornò a fissare Meryl e Horwen che danzavano

 

-E adesso voi ci fate il favore di andarvela a prendere!- Nina si mise a spingerlo verso la pista

 

-Cosa?!Ma io….- Vash era un po’ agitato

 

-E tu saresti un uomo?!Daahh!! Che vergogna!- lo canzonò Nilson

 

-…- allora Vash si decise e prese a camminare da solo verso i due per fare finalmente qualcosa di concreto.

 

-Ottima interpretazione Ihan!^^- Nina fece il segno ok al compare che rispose nello stesso modo

 

-Come come?Stavate facendo una scena??- si stupì Badwey

 

-Ma certo amico! GYAH AHAHAHAHAAH!- scoppiò a ridere Nilson battendo una vigorosa pacca sulla spalla a Badwey

 

-Volevamo solo aiutare il nostro maggiore…Lei è una brava ragazza! Si merita di essere felice…e se può esserlo solo con Vash the Stampede….bè?Che c’è di male?Se anche lui la vuole…- sorrise Nina guardando come sarebbe andata a finire

 

Vash si fece largo tra la gente che ballava fino a raggiungere i due che si bloccarono nel vederlo arrivare.

Meryl si sentì avvampare ancora di più di quanto già non fosse.

 

“Oddio…lui è qui…cosa posso fare ora?”

 

-Scusate maggiore Horwen…vorrei ballare assieme al maggiore Strife..-

 

-…- Horwen

 

Vash e Horwen si fissarono seri per alcuni istanti. Vash capì che anche Horwen era interessato a Meryl, e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo fare.

 

-Generale…lasciate che la musica finisca…- disse Horwen che non voleva cedergli il posto

 

-Spiacente amico…- disse Vash con un sorriso provocatorio prendendo Meryl per un braccio e trascinandola tra le sue braccia con decisione -..ma non sono capace di aspettare tanto!- e detto ciò si mise a ballare con lei lasciando Horwen come un pesce lesso…che poi furioso…lasciò la pista..

 

“Oh…” Meryl si sentì leggera tra le braccia di Vash

 

Non sapeva che lui fosse capace di ballare…e così bene poi. La guidava a ritmo di musica alla perfezione.

 

-B’è…lo sai che ho un cervello superiore alla media no?Non è difficile per me ballare…^^- sorrise Vash per rompere il ghiaccio

 

Meryl alzò il capo a guardarlo con stupore – Come facevi a sapere che io pensavo…-

 

-Intuito…- rispose lui diventando serio e fissandola con occhi tremanti

 

-Sei…bellissima stasera…- disse quasi senza accorgersene provocando il quasi svenimento della ragazza…

 

-G…grazie..- rispose a fatica

 

Poi stettero un po’ in silenzio cullati dalla dolce melodia che li faceva volteggiare leggeri.

 

“Stò ballando con Vash…mi sembra tutto un sogno! Non posso crederci!!!” Meryl si sentiva al settimo cielo e non riusciva a pensare ad altro in quel momento.

 

Le sembrava tutto lontano..l’esercito…la Bernardelli…il nemico…la diversità di Vash…Tutto le sembrava così lontano,quasi inesistente in quel momento..Perchè poteva stare tra le sue braccia a quel modo..

Ed era ciò che in fondo al cuore aveva sempre sognato.

 

Vash dal canto suo era tremendamente turbato da lei.

Il suo corpo fasciato in quel leggero abito di seta candida e che in quel momento era schiacciato contro al suo, lo stava facendo impazzire.

Era bellissima…voleva baciarla,ma non aveva il coraggio di osare troppo.

La loro situazione era già abbastanza delicata…e tentare di insistere forse non era il caso.

Vash non sapeva però..che Meryl si era arresa ai suoi sentimenti,e sarebbe bastato poco per riconquistarla.

La fece volteggiare tra le sue braccia ancora un po’ finchè la dolce melodia non finì.

 

>CLAP! CLAP! CLAP! CLAP!

 

Tutti assieme applaudirono all’orchestra che partì poi con musiche più allegre e scatenate.

Vash a sentire quel ritmo travolgente, prese Meryl e la fece ballare ancora trascinandola con sé in una danza scatenata.

La fece volteggiare a destra e sinistra, la prese in braccio facendola girare in aria….e Meryl dopo un attimo di imbarazzo, dovuto anche allo stretto contatto che richiedeva quel ballo…si lasciò poi andare trascinata dall’emozione…iniziando a ridere…a ridere di gusto contagiata da Vash che rideva a sua volta.

E questo per l’immensa gioia di Milly che dal buffet li guardava commossa e soddisfatta, e di Nina e gli altri soldati poco distanti.

 

***

-Ah ah ah! Santo cielo! Basta Vash! Tregua! Non ce la faccio più!^^-

 

La musica cambiò di nuovo e tornarono le melodie lente..

 

-D’accordo…ti và di bere qualcosa?^^- Vash molto galante accompagnò Meryl al tavolo dove servivano da bere

 

-Si volentieri!^^-

 

Vash prese due drink e ne offrì uno a Meryl con un sorriso.

 

-Grazie!^^- Meryl lo bevve d’un fiato

 

-Allora….stasera oltre che bellissima…ti trovo allegra e tranquilla…-

 

-Vuoi forse che torni la solita astiosa?- finse di prendersela lei guardandolo male

 

-N-no…non intendevo…-

 

-Pfff! Ah ah ah ah! Tranquillo Vash! Stavo scherzando! Ah ah ah!-

 

-uff..- Vash si sentì sollevato, scoppiando poi a ridere a sua volta

 

Senza accorgersene, i due presero a camminare ridendo e chiacchierando fitto fitto, allontanandosi così dalla festa.

 

-Ehi tenente…avete visto??!!^^- si avvicinò Nina a Milly con aria trionfale

 

-Si Nina!! E’ fantastico! Davvero fantastico!!!^^- rispose Milly con gridolini eccitati

 

-Potere di un bel vestito e di qualche parola provocatoria! Gya ah ah ah ah!^^- scoppiò a ridere Nilson

 

-I due dovevano solo trovare un punto di riavvicinamento! Questa festa è stata un toccasana lo dicevo io!^^- si compiacque ancora la bionda

 

-Si si! E’ vero! Ora stà solo a loro!^^- concordò Milly

 

-Già…vediamo se è più forte la rabbia…o l’amore..- sorrise Nina

 

-….- i tre non si accorsero che dietro di loro stava il maggiore Horwen che aveva sentito tutto.

 

**

La quinta luna era più luminosa del solito quella sera….e splendeva sulla strada,illuminando ogni cosa di una tenue luce blu.

Meryl camminava accanto a Vash guardando proprio verso la luna,con un sorriso tranquillo dipinto in volto.

E Vash la guardava con la coda dell’occhio…affascinato…

La luce della luna illuminava il candido vestito della ragazza facendola apparire come un essere fatato ai suoi occhi.

 

Camminarono accompagnati dalla dolce musica poco distante della festa..

La strada era deserta…

Arrivarono ad una piccola piazzetta con alcune panchine, e senza dire nulla si sedettero su una di esse.

Ammirarono entrambi il cielo..

Vash poco dopo spostò di nuovo la sua attenzione su Meryl.

Sentiva il cuore andare a mille..forse quello era il momento buono per osare di più..

 

-Davvero una bella festa…credo ci volesse..per rallegrare un po’ gli animi…- disse

 

-Si è vero..- Meryl si girò a guardarlo con un sorriso

 

Era così bella…ed era fantastico averla accanto tranquilla e serena come una volta…e non carica d’odio come l’aveva ritrovata.

 

-E tu…come stai?- sorrise Vash

 

-B’è…molto bene direi…- Meryl arrossì lievemente

 

-Ne sono molto felice…^^-

 

Di nuovo silenzio…

 

Una dolce melodia di sottofondo…

 

Meryl aveva il cuore in gola per l’emozione. Si stava lasciando completamente andare, e guidare dai sentimenti in barba a tutte le sue ferme intenzioni di lasciarsi Vash alle spalle.

Non poteva più resistere ormai…lo amava troppo…e non voleva più odiarlo.

Odiarlo la faceva soffrire ancora di più dell’amarlo….e allora…tanto valeva arrendersi all’evidenza.

E poi era tremendamente felice che lui fosse corso a cercarla…e che avessero ballato spensierati quella sera…e che fossero soli ora seduti su quella panchina sotto le stelle..

 

Vash si decise, e allungò il braccio destro cingendo le spalle di Meryl attirandola a sé.

A quel gesto Meryl ebbe un sussulto, e girò il viso arrossato verso quello di Vash che la fissava di nuovo con quello sguardo tremante e dolce.

Dentro vi leggeva qualcosa di nuovo…qualcosa che prima non aveva mai visto nei suoi occhi per lei…

 

-Meryl…sono stato davvero un idiota…- iniziò lui

 

-Perché Vash?- chiese lei dolce

 

-Perché…ho avuto paura dei sentimenti che già provavo per te…e ti ho lasciata andare…e così…è successo tutto questo..-

 

-….- Meryl lo ascoltò rapita dalla sua voce in quel momento bassa, calda…e dolce

 

-Io…non volevo affezionarmi a nessuno…perché avevo sulle spalle un peso troppo gravoso…e non potevo permettere che qualcuno soffrisse per questo!. Ma poi sei arrivata tu….e qualcosa è cambiato in me…anche se all’inizio non ne ero consapevole!. Per la prima volta non avevo paura ad avere dei veri amici…tu…Milly…Nicolas…ho lasciato che voi entraste nel mio cuore…ho lasciato che diventassimo un gruppo che si muoveva assieme…Ero felice…di non dover viaggiare più da solo.

Ma poi….ho avuto paura quando Nicolas è morto…e ho capito che anche tu e Milly mi eravate diventate troppo care…e il pensiero di perdervi era troppo…

Ho cercato di allontanarvi e…soprattutto di allontanarti ma…ehe! E’ stato inutile! Mi hai ritrovato e aiutato a rimettermi in piedi per affrontare Knives!^^-

 

-Vash…- Meryl era commossa a quelle rivelazioni…era la primissima volta che lui si apriva così…

 

-Quando stavo attraversando il deserto per raggiungere Knives…pensavo a te…e desideravo ritornare a tutti i costi!. Credo proprio di esserci riuscito perché…pensavo a te ininterrottamente!-

 

Si guardarono fissi negli occhi…

 

Silenzio per alcuni secondi…

 

-Quando sono tornato e ti ho trovata sconvolta perché avevi scoperto da sola il mio segreto..sono rimasto molto deluso e triste…E allora ho pensato che la realtà era palese…Non era giusto chiederti di restarmi accanto…così ti ho lasciata andare via…-

 

-Vash …io…!!- Meryl voleva ribattere…ma Vash le mise un dito sulle labbra zittendola

 

-E non sai….che grande errore è stato il mio…a permetterti di andartene!-

 

“Vash…”

 

-Lo so che la mia vita è diversa dalla vostra….ma i miei sentimenti non mi permettono di ignorare il fatto che io…-

 

Dirglielo….avrebbe voluto dirle che lui….

 

-Vash…-

 

-….-

 

Ma perse le parole nell’istante in cui vide gli occhi di Meryl brillare per lui.

Allora le accarezzò con la mano libera una guancia,avvicinando il volto a quello di lei.

E Meryl stavolta non si tirava indietro….perchè anche lei lo voleva…

 

 

Erano vicini….così vicini…

 

>KAAAABOOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Ma un’esplosione improvvisa e una vampata di fuoco li fece separare e balzare in piedi all’istante, spaesati e spaventati.

Restarono impalati a guardare nella direzione in cui era avvenuta l’esplosione col cuore in gola per lo spavento improvviso.

 

Poi…

 

-OH NO!!!- gridò Meryl terrorizzata

 

L’esplosione proveniva dalla festa!!.

 

-MERYL!!!!-

 

Meryl si era messa subito a correre all’impazzata,e Vash la seguì a ruota.

 

Occhi rossi…

 

Ghigno malvagio…

 

Cappotto rosso al vento…

 

-Eh eh eh eh….Credo proprio…che sia ora di dare una svolta decisiva…a tutta questa storia!-

 

Voce viscida e metallica….

 

Grida di dolore…paura…pianti disperati…feriti….

 

continua..

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21. Crisi e lacrime ***


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Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 21. Crisi e lacrime

-Città Militare di Patterden City-

 

Era tarda sera,ma il comandante Storm era ancora nel suo studio,dietro alla sua scrivania a leggere con grande attenzione ed evidente interesse tutti i rapporti che gli erano pervenuti sino a quel momento dal maggiore Horwen.

In particolare lo faceva sorridere il rapporto che parlava di Meryl e il suo carattere di ferro.

 

“Davvero una donna speciale…quella che stai inseguendo caro Vash!” si disse tra sé

 

>TAP TAP TAP TAP!!!

 

>SBAAAMM!!!!

 

-COMANDANTE!!!!!!- arrivò all’improvviso il colonnello Taker con poca grazia

 

Quando era così agitato voleva dire che c’era qualche cosa di grave in arrivo.

 

-Colonnello Taker insomma!Quante volte le dovrò dire di usare un po’ più di contegno?!- lo riprese infatti il comandante

 

-Scu…scusatemi signore….ma…-

 

-Uhn?- il comandante notò un soldato corriere accanto a Taker

 

-Ecco signore….una notizia grave!- riprese Taker consegnando al comandante il foglio che il soldato corriere aveva portato

 

-Di che si tratta?- domandò Storm

 

-Questo soldato arriva da Neupton City signore….E’ stato mandato qui dal maggiore Strife!- spiegò Taker

 

-Il maggiore Strife?- Storm alzò un sopracciglio fissando il soldato che si affrettò a confermare

 

-Sissignore posso confermare!- disse infatti

 

-Uhm…- Storm prese a leggere il documento

 

-Il maggiore Strife….ha deciso di disubbidire alle vostre direttive comandante!- incalzò Taker agitato

 

-….- Storm dopo aver letto si alzò e diede ai due le spalle guardando fuori dalla vetrata

 

-Signore….come intende procedere?Questa è insubordinazione! Il maggiore Strife ha intenzione di allontanarsi dalla compagnia del generale Stampede e proseguire di sua propria iniziativa alla ricerca dell’obiettivo… senza prendere più ordini da nessuno!-

 

-Pfff….eh…eh eh eh…-

 

-Signore?-

 

-AH AH AH AH AH AH AH AH!!!! Divertente! Davvero divertente! AHAHAAHAHHAHAHA!- scoppiò a ridere il comandante lasciando Taker senza parole

 

-Quella ragazza è un vero terremoto! Uh uh uh! Tempi duri per il caro Vash! Lo sapevo io che non era una persona come le altre quella Strife! Uh uh uh uh!-

 

-Ma….signore?!Non intendete mettere agli arresti il maggiore Strife?!Lei stà disubbidendo agli ordini e….-

 

-Basta così Taker! Non aggiunga altro!- lo zittì Storm

 

-E tu corriere…- si rivolse al soldato

 

-Sissignore!- scattò quello

 

-Torna a Neupton City….e dì al maggiore Strife che io non la fermerò!-

 

-Sissignore!- scattò di nuovo il soldato che poi corse via veloce

 

-Ma…comandante…- Taker era confuso

 

-Non corrucciarti vecchio amico mio…ehe! Lasciamo che gli eventi facciano il loro corso!-

 

-Io…non capisco comandate…- sospirò Taker che si arrese

 

-Eh eh eh…In fondo…te lo devo Vash…datti da fare!- disse Storm guardando il cielo stellato con un sorriso divertito.

 

**

-AHHHH!!!! AIUTO!!! QUALCUNO CI AIUTI!!!!!-

 

-MALE…MI FANNO MALE GLI OCCHI….NON VEDO NIENTE!!!-

 

-WAAHH!!! MAMMA! MAMMA! DOVE SEI?! MAMMA!!!-

 

Fumo…cenere…fiamme che ancora divoravano il legno…confusione..

Gente che gridava di dolore e paura…

 

Per fortuna l’esplosione si era circoscritta solo alla piazza centrale di Neupton City e non aveva coinvolto tutta la città ma…non era che un misero sollievo..

Il fumo e le fiamme erano densissime.

La confusione regnava sovrana.

Meryl correva all’impazzata in quel caos seguita a ruota da Vash.

 

Quando giunsero in mezzo alla piazza il fumo li divise. Vash perse di vista Meryl.

 

-MERYL! MERYL! DOVE SEI???!!- gridava, ma lei era sparita

 

-Dannazione!- imprecò tra i denti con ansia

 

-Coff..coff….aiu..to…-

 

-Uh?-

 

Una mano si attaccò alla gamba di Vash, e guardando verso il basso riconobbe una donna della città.

Si chinò veloce per prestarle soccorso…e notò che c’erano molte altre persone ferite a terra tra le quali molti soldati…

 

-Anf! Anf! Anf!- corse col cuore in gola fino a fermarsi d’improvviso quando tra la polvere vide a terra Nina, Ihan e altri soldati feriti

 

-NINA!!!!- Meryl si chinò su di lei prendendola tra le braccia..ma la soldatessa bionda era svenuta

 

-Tsk tsk tsk! Non ci siamo proprio….maggiore Strife!-

 

-!!!!!!- gli occhi di Meryl sbiancarono nel sentire quella metallica voce sinistra

 

Alzò lo sguardo dritto davanti a sé e vide tra la polvere e il fumo comparire la figura di Don Deviler che teneva per il collo…ferita e svenuta…

 

-MILLY!!!!!!!!- gridò Meryl scattando in piedi terrorizzata

 

-WAH AH AH AH AH AH AH AH! Calma…calma maggiore Strife…è solo svenuta…come tutti quanti del resto…- la schernì il nemico

Meryl iniziò a tremare di rabbia e si maledisse per non avere con sé le sue pistole.

 

-Che cosa sei venuto a fare qui?!- disse collerica

 

-Uooooh! Spavalda e dura anche in questa situazione di netto svantaggio?L’ho sempre detto che sei una persona notevole cara maggiore Strife!-

 

-BASTA SCHERZARE!!!!!- urlò Meryl

 

-….- allora Don Deviler mostrò il suo rosso sguardo terrificante e parlò

 

-Dovresti sapere perché sono qui ragazza umana…Io sono il messaggero mandato per annunciare la fine….e spazzar via dal mondo Vash the Stampede…- e nel dire ciò fece il suo ghigno sadico -….e tu mi stai aiutando nello scopo….e per questo ti ringrazio!-

 

-Che cosa?!-

 

-Ma si certo….Ti stai riavvicinando a lui dico bene?E’ perfetto! In questo modo….tu mi stai servendo su un piatto d’argento la vita di quel miserabile! Eh eh eh eh!-

 

Meryl capì all’istante cosa quel mostro le stava dicendo tra le righe….

Era lei…lei stava davvero diventando il mezzo per far del male a Vash!.

Lei poteva diventare in qualsiasi momento un ostaggio che Don Deviler avrebbe usato per ottenere la vita di Vash.

Che stupida! Perché si era lasciata trasportare dai sentimenti?!

Doveva allontanarsi da Vash immediatamente!!!.

 

-Ah ah ah ah! Hai capito allora?Presto avrò la vita del tuo amato mia cara…e tu non potrai farci nulla! Ah ah ah ah!- la schernì ancora

 

Meryl con dolore strinse i pugni.

No! Non era quello il momento di lasciarsi andare.

Sapeva che in quella situazione non poteva affrontarlo…ma alla prossima occasione gliele avrebbe fatte pagare tutte!.

 

-Lascia andare la mia amica!!- gridò dura

 

-Eh eh eh! Ma certo maggiore Strife….TIENI!!!- e le lanciò Milly addosso

 

Meryl la prese al volo cadendo a terra per il troppo peso dell’amica.

 

-Uh uh uh! E’ stato divertente….ma ora devo andare! Ricorda però cara maggiore Strife….presto…avrò la vita di Vash the Stampede! AH AH AH AH AH!-

 

E detto questo Don Deviler svanì nel nulla.

 

Rimasta sola tra la cenere e i feriti…Meryl tremò scossa dal pianto, abbracciando forte Milly svenuta tra le sue braccia e dicendo a se stessa…

 

-Sigh….mi dispiace Milly… è tutta colpa mia! Mi dispiace tanto!- piangeva

 

E ora…..ora si sentiva cadere davvero apezzi….

E le restava solo una cosa da fare…

 

**

-UH?!-

 

Vashin quel momento aiutato dai feriti meno gravi, stava tirando fuori dalle macerie i sopravvissuti all’esplosione.

Sentì però qualcosa….una sensazione sinistra e improvvisa si impadronì di lui.

Poi alcuni sguardi negativi si posarono su di lui facendolo automaticamente scattare in piedi.

Tra il fumo e la polvere ancora densa,vide le sagome di due persone che poi svanirono, e veloce le inseguì.

 

-Ehi! Fermi!!!- gridò nel tentativo di raggiungerli

 

Corse invano tra il fumo per un po’, fino a quando ricomparvero le due sagome sconosciute.

Vide che una reggeva su una spalla qualcosa di molto grosso….ma non riuscì a capire cosa fosse.

Le due sagome scomparvero di nuovo.

Vash tentò ancora di inseguirle, e quando dopo tanto correre si fermò per riprendere fiato, si ritrovò fuori dal villaggio e fuori dal fumo dell’esplosione..

Si guardò intorno preoccupato, continuando a sentire il pericolo attorno a sé…e istintivamente portò una mano sotto alla giacca dove teneva nascoste le sue due pistole.

 

-Vash….Vash….the Stampede….-

 

-!!!!- improvvisamente gli era comparso davanti a pochi metri di distanza un individuo..

 

Vash sudò freddo. Come era possibile?! Non era riuscito a percepire la sua presenza!!.

E poi notò che indossava un lungo cappotto rosso….un largo cappello nero che gli copriva il volto…e aveva dei capelli lunghi neri come la pece che svolazzavano al vento secco..

Due occhi rossi lo fissavano…mettendolo in ansia…

Capì al volo che quello…era il famoso nemico…Don Deviler.

 

-Vash the Stampede….è un onore per me fare la tua conoscenza finalmente!- parlò con quella voce metallica

 

-Saresti tu allora…Don Deviler…-

 

-Si esatto….-

-Che cosa vuoi?Perchè distruggi intere città e ti macchi del sangue di tanti innocenti?Chi sei?-

 

Don Deviler fece un sorriso divertito..

 

-Quante domande Vash the Stampede….Troppe in una volta sola….Mi dispiace…ma per il momento….non posso soddisfare la tua curiosità…dovrai attendere!-

 

-Grrr….TU!!!- Vash estrasse fulmineo le sue due pistole, ma Don Deviler fu di una velocità impressionate,e scomparve all’istante per comparirgli poi alle spalle lasciandolo sconvolto…e impietrito…

 

-Non perdere la calma….non è questo il momento….Arriverà il giorno in cui capirai tutto…-

 

-Tu….c’entri qualcosa con Knives per caso?- la domanda di Vash fu dura e schietta e il silenzio prolungato di Don Deviler lo gettò nell’agitazione…possibile che ci fosse ancora dietro Knives?!

 

-Presto…ci incontreremo ancora Vash the Stampede….goditi questi momenti per ora….eh eh eh eh eh eh eh eh eh!-

 

E svanì nel nulla.

 

-!!- Vash sentendosi osservato, alzò il capo verso l’alto, e vide che c’era qualcuno sulla cima di un albero…erano i due che stava inseguendo poco prima…Non riuscì a vederli era troppo buio…

 

Anche loro scomparvero nel nulla.

 

-….-rimasto solo rimise le pistole sotto alla giacca e si fermò un attimo a riflettere

 

“Knives…..possibile che tu sia coinvolto in questa faccenda?!” si disse preoccupato

 

Eppure Knives aveva dato resa….si era rassegnato….aveva ammesso la sconfitta e se ne era andato.

Vash sentiva che il fratello non era più presente sul pianeta…ma allora?

Cosa stava succedendo?

 

**

Alzò il capo verso il cielo.

Finalmente il fumo si stava diradando e si poteva di nuovo vedere la quinta luna e le stelle..

Meryl lasciò che l’ultima lacrima del suo disperato pianto le rigasse la guancia.

Perché?

Perché stava succedendo tutto quel disastro?!

Perché proprio a lei?!

-MAGGIORE STRIFE!!!! MAGGIORE STRIFE!!!!!-

 

-uh..?- stancamente Meryl si girò nella direzione in cui si sentì chiamare

 

Vide arrivare di corsa il maggiore Horwen un po’ ferito e dai vestiti laceri, col suo fucile gigante a tracolla e alcuni soldati.

 

-Maggiore Strife! Siete ferita?!-

 

Horwen si chinò su di lei con foga facendola restare un po’ stupita.

Ultimamente il comportamento del maggiore Horwen nei suoi confronti era diventato davvero molto più…..interessato…specie alla festa…ma Meryl non voleva pensare che quel ragazzo fosse realmente interessato a lei..

 

-No…io no…ma Milly…e gli altri…- rispose stancamente

 

-Si certo!- disse e poi si rivolse ai soldati –Presto voi! Prendete il tenente Thompson e gli altri soldati del maggiore Strife e portateli al campo! MUOVERSI!- ordinò

 

Quando le tolsero il peso di Milly dalle braccia, Meryl si agitò preoccupata per la sua amica, e si alzò di scatto per poter seguire i soldati che la portavano via, ma ebbe un piccolo svenimento di pochi secondi che la fece finire tra le braccia del maggiore Horwen.

 

Meryl arrossì lievemente.

 

-Ma…maggiore Horwen…non dovete preoccuparvi eccessivamente…- Meryl si scostò da quell’abbraccio indesiderato

 

-Chiamatemi John vi prego…-

 

“Che situazione imbarazzante!” Meryl non sapeva come cavarsela

 

-No io…non credo sia necessario….-

 

-MERYL!!!!!!-

 

Ma per fortuna arrivò qualcuno di molto gradito a salvarla…

 

-Vash!-

 

-Meryl!- Vash arrivò di corsa e prese tra le braccia con foga la ragazza stringendola forte

 

-Va…Vash….!!- Meryl arrossì come un semaforo

 

-Ero preoccupatissimo! Eri sparita dalla mia vista e non sapevo dove eri finita! Ti ho cercata dappertutto!!!!- disse lui agitato

 

-Va tutto bene Vash…- mentì lei con un piccolo sorriso un po’ tirato

 

-Generale….- disse Horwen indispettito dall’arrivo di Vash

 

-Grazie del vostro intervento maggiore Horwen!- rispose Vash ricambiando lo sguardo di Horwen

 

-Andiamo…ti porto dal dottore per un controllo…- e senza permettere a Meryl di ribattere, la prese in braccio e si mise a correre velocemente verso il campo fuori dal villaggio

 

-…- Horwen per l’ennesima volta li fissò con stizza mentre si allontanavano

 

**

 

-AH AH AH AH AH! Uh uh uh uh! Mi diverto! Mi stò davvero divertendo tantissimo! Uh uh uh uh!-

 

Tornato al suo nascondiglio nel rudere poco distante da Neupton City, Don Deviler attraverso la sfera di uno dei suoi sottoposti osservava divertito la scena di Vash che correva verso il campo con in braccio Meryl..

 

-Come intendete agire ora mio signore?- chiese in maniera devota il servo con la sfera

 

-Uh uh uh! Sono certo di aver convinto quella stupida umana ad allontanarsi da Vash the Stampede….Le ho fatto credere che se non lo farà io la potrei usare come ostaggio…uh uh uh! Ma in realtà….che lei si allontani da lui è proprio ciò che voglio!. Più Vash the Stampede soffrirà a causa di quella umana….e più si accrescerà il mio potere e il mio divertimento!. Porterò quei due a soffrire fino al limite….AH AH AH!.Più lei si allontanerà da lui….più mi aiuterà ad avere in pugno la sua vita…..Vedrete…è solo questione di tempo….uh uh uh…….AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!!!-

 

**

 

Vash aveva portato di corsa Meryl al campo.

Quando arrivarono alla vista dei soldati e dei civili feriti che venivano sistemati qua e là al meglio..il cuore di Meryl si strinse…e le venne ancora voglia di piangere.

Istintivamente si strinse al petto di Vash nascondendo il volto in una spalla del ragazzo che intristito nel vederla così la strinse di più a sé.

 

Poco dopo, Vash avevafatto sedere Meryl sulla branda della sua tenda, e stava aspettando con lei l’arrivo del dottore.

 

-Vash…ehm….ti ho detto che stò bene..non è necessario…-

 

Ma Vash la zittì mettendole due dita sulle labbra.

 

-Sssst! Niente lamentele! Voglio essere sicuro che stai bene! Quelle ferite che hai ancora sul corpo sono ancora recenti e…-

 

-Permesso!- in quel momento entrò il dottore

 

-Oh bene dottore eccovi!- sorrise Vash

 

-GENERALE!!!!- arrivò il grido di Badwey che poi entrò nella tenda

 

-Che succede?-

 

-Generale…c’è bisogno di voi fuori per….la conta dei…deceduti…- disse il soldato un po’ tristemente

 

-….- Vash e Meryl si guardarono con tristezza

 

-D’accordo andiamo!- rispose e poi disse alla ragazza – Tornerò presto-

 

-si…- sospirò lei

 

E Vash se ne andò.

 

-Allora maggiore Strife…io inizierei a visitarla…-

 

Meryl si alzò dalla branda con fare triste e stanco.

 

-Non serve dottore…-

 

-Come?- la fissò stupito il medico

 

-Io stò bene…non sono stata ferita nell’esplosione…è il generale che…si preoccupa eccessivamente…- sospirò

 

-Siete sicura?Nemmeno un controllo?-

 

-No…sono sicura. Piuttosto…come stanno i miei soldati?E il tenente Thompson?-

 

-B’è maggiore….sono stati colti in pieno dall’esplosione come tutti gli altri presenti alla festa…hanno ferite un po’ gravi….ma fortunatamente si riprenderanno vedrà!^^-

 

-Per quanto tempo…saranno in quelle condizioni?-

 

-Un mese almeno maggiore…e dovranno riposarsi molto…-

 

-….- Meryl si incupì

 

-La cosa sorprendente però…è che tre dei suoi soldati si stanno già riprendendo velocemente…hanno ferite meno gravi degli altri!-

 

-Davvero? E chi?-

 

-Il sergente Nilson e il sergente Funai…e anche il sotto tenente May…-

 

-Sono contenta…- Meryl era un po’ rincuorata dalla notizia

 

-Dottore mi dica…dove sono stati portati?-

 

-E’ stata allestita una tenda gigante per accogliere più pazienti possibili per non lasciarli tutti all’aperto…la noterà subito è alla sinistra della vostra tenda maggiore..-

 

-Grazie dottore-

 

-Allora se lei è sicura…io torno dagli altri feriti…-

 

-Ma certo dottore vada pure-

 

Rimasta sola…Meryl andò dietro al separè a cambiarsi.

Si lavò il corpo con una spugna e l’acqua della brocca e indossò la sua divisa militare.

Guardò un attimo il bel vestito da sera ora sporco e un po’ lacero e fece un sorriso triste ripensando a quanto si era sentita felice sino a poco fa…

 

“E’ stato un bel sogno…..Vash…”

 

Poi uscì lasciando il vestito malamente abbandonato su una sedia.

 

**

 

Camminare per l’ennesima volta tra gente ferita,e lamenti di dolore, straziava molto il cuore di Meryl.

Quando mai si sarebbe giunti alla pace?

Non credeva davvero che entrata nell’esercito per cambiare la sua vita e non pensare più a Vash…l’avrebbe catapultata in un’altra dura vicenda..

Credeva che Don Deviler fosse solo un pazzo bombarolo….e invece…a quanto pareva era ben più.

E Vash era di nuovo suo malgrado il bersaglio.

 

Dopo un po’ che camminava, avvistò la grande tenda che le aveva indicato il dottore.

Nei pressi era un via vai di gente della città che aiutava come meglio poteva per curare e soccorrere i feriti.

 

-Oh! Maggiore Strife!!!!^^-

 

-UHH???!!!- Meryl si sentì improvvisamente stretta dal massiccio abbraccio di qualcuno

-Se…sergente Nilson??- riconobbe uno dei suoi soldati

 

Il muscoloso soldato aveva la testae il busto fasciati, ma per il resto stava in piedi con le sue gambe e sembrava star bene.

 

-Maggiore voi state bene per fortuna!^^- sorrise Nilson rimettendo Meryl a terra

 

-Si…ma tu stai bene?Non dovresti riposare?- si preoccupò lei

 

-IO?! GYA AHAH AH AH! Non sono certo tipo da lasciarsi mettere a tappeto da una misera esplosione come quella!-

 

-….- gocciolina di Meryl “Il solito esaltato” pensò

 

-Ihan…Nina si stà svegliando…- fece capolino tra la folla il sergente Funai che si reggeva con una stampella

 

-Oh! Maggiore Strife!!!^^- sorrise poi contento

 

Meryl invece si commosse nel vedere l’altro suo sottoposto così mal conciato, e lo abbracciò di slancio con le lacrime agli occhi.

 

-Sergente Funai….mi dispiace tanto…- disse con un singhiozzo

 

-Maggiore…- disse Funai sorpreso da quel gesto

 

-Su su…non faccia così maggiore! Deve essere forte!- le mise una mano sulla spalla Nilson

 

-Andiamo dalle ragazze…saranno felici di vedervi!^^- disse Funai

 

-Si…- Meryl domò le lacrime e entrò nella grande tenda assieme ai due soldati

 

**

 

-Le perdite sono state molte nella nostra squadra generale…quasi la metà purtroppo…-

 

In quel momento, Badwey stava leggendo a Vash un resoconto dei morti a causa dell’esplosione.

 

-…e anche tra i civili…le morti sono state…molte…- Badwey si interruppe nel vedere Vash che ormai non lo ascoltava più ma fissava con sguardo tra il duro e il sofferente…alcuni uomini che calavano le bare dei cittadini morti nelle buche scavate nel terreno del cimitero…

Alcune bare erano piccole…erano bambini…erano innocenti..

 

-Grr!- Vash strinse i pugni con rabbia

 

 

**Non perdere la calma….non è questo il momento….Arriverà il giorno in cui capirai tutto…**

 

-Don Deviler…- sibilò tra i denti con astio

 

-…- Badwey e Jakson si scambiarono uno sguardo preoccupato per Vash

 

“Knives….che questa sia ancora opera tua?!”

 

-Generale ehm…dovremmo fare rapporto alla sede di Patterden….- si avvicinò un po’ timoroso Jakson

 

Vash incrociò le braccia al petto…

 

-Ma certo sergente…informate il comandante Storm di quanto accaduto…e ditegli anche che presto..la nostra compagnia partirà alla caccia di Don Deviler…..Basta aspettare!!-

 

**

 

Dentro la grande tenda regnava un’enorme confusione…Meryl incrociava gli sguardi persi e sofferenti di tanti soldati e civili adagiati su brande di fortuna..

 

 

-Eccoci…sono là..- indicò Funai a Meryl

 

-Oh…- il cuore a Meryl si strinse ancora di più

 

C’era Rina…seduta in una branda con la fronte e un braccio fasciato che stava leggendo un libro con fatica…e accanto a lei…Nina ancora addormentata…

 

-Ragazze…- Meryl si avvicinò con gli occhi gonfi di lacrime

 

-Oh maggiore Strife!!!^^- appena la vide Rina sorrise felice

 

-Come siete ridotte…- Meryl scoppiò di nuovo a piangere chinandosi accanto a Rina e prendendole una mano

 

-Non dovete preoccuparvi maggiore….^^- sorrise Rina

 

-No!Non è vero!- Meryl scosse il capo con disperazione

 

-Maggiore?- fece Nilson

 

-La responsabilità di quanto accaduto è solo mia! Mia! Non potete immaginare cosa ha causato il mio silenzio!- continuò Meryl tra le lacrime

 

-Il vostro silenzio?Ma…di cosa state parlando maggiore?- si avvicinò Funai

 

-Maggiore….voi siete sconvolta…Come potrebbe essere colpa vostra?- cercò di calmarla Nilson ma…

 

-NO!No..voi non capite!!! Se io avessi parlato! Se avessi detto subito ciò che sapevo…ora…ora voi…non sareste qui…in queste condizioni…-

 

-Cosa state dicendo?- la guardò confusa Rina

 

Meryl allora si alzò in piedi stringendosi tra le braccia e disse…

 

-Voi conoscete…la storia di Vash the Stampede vero?Io stessa ve l’ho raccontata una volta…-

 

-Certo maggiore..- annuirono tutti

 

-Ebbene…Questo Don Deviler….questo nemico….che sta attentando alla vita dell’intera popolazione….in realtà è qui per uno scopo ben preciso…ha un solo obiettivo…e per raggiungerlo non si fa scrupolo alcuno nel coinvolgere tutti…-

 

-….- Rina,Funai e Nilson la ascoltavano spaesati

 

-…ricordate….che vi raccontai….che Vash ci salvò tutti dalla follia distruttrice del suo fratello malvagio Knives…che voleva eliminare l’umanità intera?-

 

-Si maggiore…- annuirono ancora

 

-Ecco…ora la storia si ripete ancora….Don Deviler è venuto qui per uccidere Vash..-

 

-….- i tre soldati restarono di pietra

 

-E’ Vash il suo obiettivo…e temo…che dietro a tutta questa storia ci sia ancora Knives…anche se non riesco ancora a capire come!-

 

-Ma….ehm…se quello che dite è vero maggiore…voi…ehe he…voi come potreste essere responsabile per…- cercò ancora di confortarla Nilson

 

-IO! Io….non ho detto niente!! Mi sono lasciata manipolare dalle parole e dalle minacce di Don Deviler! E nel contempo ho permesso che il mio cuore prendesse di nuovo il sopravvento sulla ragione…riavvicinandomi così di nuovo a Vash!. Così facendo non ho fatto altro che mettere in pericolo voi tutti…Don Deviler potrebbe approfittare di questo in qualsiasi momento per uccidere Vash…e tutti quanti…Per evitare questo io…devo assolutamente stare lontana da Vash!!!!!- quasi gridò scossa dal pianto

 

-…- i tre si guardarono sconsolatinon sapendo che dirle

 

-Se io avessi parlato…se avessi detto subito a Vash ciò che sapevo…forse lui sarebbe andato subito a combattere contro Don Deviler….e voi non sareste in questo stato ora! E tanta gente non sarebbe morta! Ma allo stesso tempo io….io…-

 

-Cof cof cof….tu non hai parlato….perchè non potevi sopportare l’idea che lui andasse ancora a combattere da solo non è così Meryl?-

 

-EH?!- tutti si voltarono verso la branda accanto a quella di Rina

 

-NINA!!!- Meryl era sollevata nel vedere che si era ripresa

 

-Cof cof! Meryl….stai sempre a piangerti addosso?- sorrise la bionda un po’ a fatica

 

-Nina come stai?- Nilson si sedette accanto alla ragazza prendendole una mano con affetto

 

-Stò bene Ihan…mi riprenderò presto vedrai!^^-

 

-Sono contento!^^-

 

-Nina…io…- Meryl non sapeva che dire

 

-E tu….maggiore….si può sapere che storie racconti?- Nina la guardò con durezza

 

-Eh….?- Meryl era confusa

 

-Ti addossi la responsabilità di quanto accaduto sino a questo momento…solo perché l’obiettivo di quel pazzoide è il generale….e perché tu non hai detto niente?!Stai scherzando per caso?!Non dire cavolate!!- la sgridò

 

-Nina…ma io…-

 

-Meryl….non puoi prenderti colpe che non hai! Tu non hai parlato perché ami il generale e volevi solo proteggerlo dal pericolo. Per quanto tu dica o faccia è evidente a tutti ciò che provi. Nessuno di noi vuole farti una colpa per quanto successo.-

 

-….- e Meryl restò commossa nel vederli tutti che la guardavano con un sorriso affettuoso

 

-Noi….cof cof…non ne faremo una colpa nemmeno al generale Stampede…perché grazie a te….grazie al tuo racconto appassionato…sappiamo che lui ha combattuto sempre per proteggerci tutti e che il vero nemico era un altro!-

 

-Io….-

 

-Ma tu Meryl…non devi arrenderti per questo! Devi continuare a lottare! Cof cof cof!!!!!-

 

-Nina!- Nilson si preoccupò

 

-Ora basta parlare Nina! Sei ancora debole!- si sporse Rina dalla sua branda massaggiandole la fronte

 

-Cof cof….- Nina continuava a tossire troppo e Nilson corse a chiamare un medico

 

-Maggiore Strife…siamo tutti d’accordo con quello che ha detto il sotto tenente Fox….lei non ha nessuna colpa per questo!^^- le mise una mano sulla spalla Funai

 

-Sergente dimmi…dov’è Milly?-

 

-….- Funai si rabbuiò

 

-Sergente?-

 

continua..

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 22. La decisione di Meryl ***


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Capitolo 22. La decisione di Meryl

 

-Sergente?- Meryl iniziò ad agitarsi per il prolungato silenzio del soldato

 

-Il…tenente Thompson…- disse Funai un po’ incerto

 

-Cosa?!Cosa è successo a Milly?!-

 

-Venite…- e Funai si mise a zoppicare in una direzione precisa

 

-…- Meryl lo seguì con ansia

 

Il sergente Funai fece strada a Meryl conducendola dall’altra parte della tenda, dove erano tirati dei pesanti e lunghi separè bianchi.

Dietro di essi Meryl notò che stavano i feriti gravissimi…o quelli che purtroppo stavano per morire.

Funai si fermò proprio davanti ad uno di quei separè.

 

-Non dirmi che….Milly è lì dietro…- disse Meryl con un filo di voce

 

-…- senza rispondere, Funai tirò il separè entrando e Meryl lo seguì

 

Dietro al separè c’era un letto di fortuna….e stesa in quel letto c’era Milly, attaccata ad un respiratore, ed altri fili attaccati al cuore…priva di conoscenza.

Le braccia fasciate…la testa…il collo…dove era stata stretta da quel maledetto di Don Deviler..

 

-Milly…- con un tremito di dolore e un filo di voce, Meryl pronunciò il nome dell’amica in maniera sconvolta e incredula…

 

-Il dottore dice che il tenente….ha subito una lieve commozione cerebrale...a causa della forte esplosione…in sé non è gravissima ma…bisognerà attendere almeno che passi un giorno e una notte per saperlo..- spiegò Funai sconsolato, mentre Meryl si sedeva accanto a Milly prendendole una mano

 

-Grazie Rick…- disse Meryl senza guardarlo

 

-Si….io torno dagli altri maggiore…- e se ne andò

 

Rimasta sola con la sua amica…Meryl nascose il volto tra le mani scoppiando di nuovo a piangere con disperazione profonda.

 

“E’ tutta colpa mia Milly….mi dispiace tanto!!!”

 

**

L’alba giunse finalmente…portando via quella notte buia e infernale.

La gente di Neupton City sopravvissuta all’assalto di Don Deviler si era data molto da fare, e ora le cose scorrevano con calma.

Le priorità erano ricostruire dove l’esplosione aveva danneggiato, e curare i feriti.

 

In quel momento Vash era nello studio del sindaco assieme ai suoi due soldati Badwey e Jakson.

Il sindaco, affiancato da alcuni cittadini, aveva voluto chiamare Vash alle prime luci dell’alba…e a giudicare dalle loro facce…non c’era da aspettarsi nulla di buono.

 

-Generale Stampede….cosa avete da dirci?- domandò il sindaco con aria grave

 

-Cosa intendete signore?- domandò Vash senza scomporsi

 

-Non fare il finto tonto!!-

 

-Ha pure il coraggio di fare l’innocente!!-

 

I cittadini presenti iniziarono subito a scalciare rabbiosi non appena Vash ebbe aperto bocca.

 

-Vash the Stampede….conosciamo di fama il vostro nome…Sulle prime non abbiamo voluto dar credito al fatto che proprio voi foste qui…dato che siete nell’esercito e quindi dalla parte del giusto….ed anche grazie alle voci positive che girano ultimamente a vostro riguardo ma………- e qui il sindaco lanciò a Vash un’occhiata davvero dura - ….non possiamo più restare in silenzio…voi siete pur sempre colui che veniva chiamato diavolo rosso…e tifone umanoide…-

 

- Cosa state insinuando??!!!!- si arrabbiò Badwey

 

-Stà calmo….- alzò un braccio Vash

 

-Stiamo dicendo che dovete andarvene!!!-

 

-Già! L’accaduto è solo colpa vostra!!!-

 

Si agitavano i presenti….

 

-Generale Stampede….devo chiedervi di andarvene immediatamente dalla nostra città…Non vogliatecene a male….ma la vostra presenza qui non è più gradita- concluse il sindaco

 

-No….non importa signor sindaco. E non deve preoccuparsi….avevo già intenzione di ripartire all’inseguimento del nemico domani mattina non appena la compagnia si sarà preparata per la partenza- rispose Vash

 

-Molto bene…non abbiamo altro da dirci- lo congedò il sindaco

 

E Vash senza replicare girò i tacchi andandosene seguito dai due soldati furiosi.

 

-Generale!!! Ma perché non avete risposto per le rime a quegli idioti??!!!- gridò Badwey

 

-Quel sindaco poi….è davvero un gran pallone gonfiato! E dire che sembrava tanto gentile!- borbottava Jakson

 

-Smettetela ragazzi….non sapete quello che dite!- sospirò Vash

 

-Come??- lo fissarono i due

 

-Questa gente ha semplicemente paura…e non vuole soffrire ancora…Come dar loro torto?E’ naturale che sapendo chi sono io e la storia che mi porto appresso…la paura che sia a causa mia sia ancora viva in loro! Io non li biasimo certo per questo!- sorrise

 

-Voi….siete troppo buono generale!- sospirò Badwey

 

**

-Uh?- Meryl alzò il capo

 

Qualcunole aveva poggiato una mano sulla spalla e l’aveva scossa lievemente.

 

-Maggiore Strife-

 

-Sergente…Nilson?Oh…- Meryl si tirò su a sedere

 

Si era addormentata con la testa sul bordo del letto di Milly dopo tanto piangere. Era davvero distrutta se si addormentava senza neppure accorgersene.

 

-Maggiore Strife…è ora di pranzo…venite?^^- sorrise il soldato

 

-Di già…?- Meryl era un po’ spaesata

 

-Si maggiore…avete passato le poche ore della notte e la mattina qui a dormire…non vi abbiamo voluta svegliare…avevate bisogno di dormire un po’..-

 

-Capisco..- Meryl si massaggiò le tempie per riprendersi

 

Poi gettò lo sguardo su Milly.

Era come l’aveva trovata….addormentata attaccata a quel respiratore…

 

-….- si sentì di nuovo triste

 

-Maggiore andiamo…dovete mangiare un po’…-

 

-Si Nilson….andiamo-

 

Il sergente Nilson portò Meryl dove c’erano Nina e Rina che già stavano mangiando la loro minestra calda sedute sul letto. Funai era accanto a Rina seduto su una sedia.

 

-Ragazzi…- alzò una mano salutandoli

 

-Maggiore!^^- sorrisero tutti

 

Meryl si sedette su una sedia che prontamente Nilson recuperò per lei, e le mise poi tra le mani una ciotola di minestra calda e fumante.

 

-Mangiatela tutta maggiore mi raccomando! E’ leggera e nutriente!^^- sorrise Rina

 

-Si…- Meryl iniziò a berne qualche cucchiaiata…ma poi si fermò con un’espressione davvero triste

 

-Cosa c’è maggiore?Non vi piace?- domandò Funai

 

-Uh? Non è buona?- si preoccupò Nilson

 

-No…no ragazzi…non è questo…è…è buonissima ma….- tremò

 

Stava per piangere di nuovo e i suoi soldati lo capirono intristendosi.

Meryl però riuscì con sforzo a domarsi e a non piangere.

 

-Io… vorrei dirvi una cosa…- cominciò raccogliendo tutta la forza che le era rimasta

 

-Dite maggiore!- la incoraggiò Nilson

 

-Io ho…mandato una missiva al comandate Storm ieri pomeriggio…ormai dovrebbe essere giunta a destinazione…-

 

-Una missiva?- si incuriosì Funai

 

-A proposito di cosa?- chiese Rina

 

-Nella lettera comunicavo al comandate…le mie intenzioni di staccarmi dalla compagnia del generale Stampede e del maggiore Horwen…e proseguire da sola alla ricerca di Don Deviler per catturarlo e fermarlo il prima possibile! E inoltre…che non avrei più risposto ai comandi di nessuno…- spiegò seria

 

-…- i soldati rimasero in silenzio e stupore alcuni secondi

 

-Certo io….non posso chiedervi di seguirmi…questa è insubordinazione…si rischia il carcere o l’espulsione dall’esercito. Io…non voglio mettervi in difficoltà ragazzi ma…ritenevo giusto dirvelo!-

 

-E hai fatto bene Meryl!^^-

 

-Nina?-

 

-Per quanto mi riguarda…non ho nessuna intenzione di lasciarti andare da sola! E chi se ne frega se è insubordinazione o no! Ehe! Io ti seguirò!- disse decisa la bionda

 

-B’è….e io essendo il protettore di Nina…non posso fare altro se non venire con voi!- ridacchiò Nilson

 

-Ma quale protettore?!Piantala cretino!!!- arrossì Nina

 

-GYA AHA AH AH AH AH!- scoppiò a ridere lui

 

-Io ti seguirò maggiore!- sorrise gentile Funai

 

-Anch’io! Non voglio separarmi da voi!^^- sorrise Rina

 

-Ragazzi….ne siete sicuri?- Meryl era commossa

 

-SI!!- risposero tutti in coro

 

-Vi ringrazio…vi ringrazio tanto!-

 

Meryl chinò il capo…e una lacrima…le scivolò dal viso cadendo nella minestra.

 

**

 

Più tardi, dopo essere riuscita a mandar giù tutta la minestra. Meryl rimase un po’ di tempo accanto a Nina e Rina aiutando a medicarle e dar loro le medicine.

Poi quando le due ragazze ebbero preso sonno nel primo pomeriggio, Meryl andò di nuovo da Milly e vi trovò alcuni dottori che la stavano visitando. Tra quelli riconobbe il medico del villaggio che era andato da lei la notte per visitarla.

 

-Oh maggiore Strife!^^- sorrise infatti l’uomo nel vederla

 

-Che succede?- chiese Meryl un po’ in ansia

 

-Oh non dovete preoccuparvi! Questi sono medici venuti dai villaggi vicini per darci man forte…Stavamo solo avendo un consulto tra noi riguardo le condizioni del tenente Thompson-

 

-E come sta?-

 

-B’è…le ferite sul corpo sono un po’ gravi ma…siamo riusciti a curare e suturare con successo. Per quanto riguarda la lieve commozione cerebrale…-

 

-Si???!- Meryl era davvero spaventata

 

-Và tutto bene maggiore!^^ Ancora non ci spieghiamo come….ma pare che il tenente non abbia subito danni! Anzi! Si stà già riprendendo velocemente! E’ una ragazza davvero forte!^^-

 

-Oh…- le parole positive e confortanti del medico fecero sciogliere tutta la tensione nervosa che Meryl aveva accumulato…stava per svenire..di felicità e sollievo…

 

-Maggiore?!!- il dottore se ne accorse tardi, ma per fortuna dietro Meryl comparve prontamente qualcuno che la sorresse

 

-Oh! Per fortuna generale!^^- sorrise il medico

 

-Uh?Vash?- Meryl girò il capo trovandosi tra le braccia del biondo che le sorrise gentile

 

-Per fortuna che avevo deciso proprio ora di venire a trovare Milly!^^-

 

-Ti ringrazio…- Meryl si rimise in piedi e gli fece un sorriso gentile…ma un po’ triste

 

-Sei stanca Meryl…non è il caso che tu vada a riposarti un po’?-

 

-No io…vorrei stare ancora un po’ con Milly e…-

 

-Non dovete preoccuparvi maggiore! La vostra amica dormirà ancora profondamente fino a domani! Andate a riposare! Come medico ve lo consiglio caldamente!^^-

 

-Ma io…-

 

-Su!Oplà!- Vash prese in braccio Meryl che arrossì di botto

 

-Ma che fai?!- fece imbarazzata

 

-Come che faccio?Ti porto nella tua tenda a riposare! E niente proteste!^^- la prese in giro lui incamminandosi vero l’uscita

 

Immaginatevi tutti i soldati e la gente nel vederli a passare in quel modo.. Con Meryl tutta rossa che cercava di scendere, e Vash che la teneva stretta ridendo divertito.

In particolare i soldati di Meryl quando la videro passare…bè…..^^

 

-GYAH AH AH AH AH! Ma guardatelii due piccioncini! Sempre pronti a tubare in ogni situazione!- iniziò Nilson

 

-Maggiore…voi sempre così seria e ligia al dovere….mi stupite!- fece Nina fingendosi sorpresa

 

-Siete davvero carini insieme sapete?^^- sorrise Rina

 

-Già….una bella coppia!^^- sorrise Funai

 

-AH AH AH AH AH AH HAH HA!- e risate generali del resto dei presenti

 

Quando furono fuori dalla tenda medica, Vash continuò a camminare verso la tenda di Meryl senza smettere di tenerla in braccio.

Meryl allora, sebbene imbarazzata, si arrese, e si rilassò tra le braccia di Vash.

Le si spezzava il cuore al pensiero di ciò che aveva deciso di fare…ma non vedeva alternativa a causa di quel mostro di Don Deviler che si divertiva a rovinare le loro vite.

E in particolare lo faceva per impedire che a Vash venisse fatto di nuovo del male..

Però Meryl non sapeva quanto in realtà la sua decisione avrebbe prodotto l’effetto contrario alle sue intenzioni di aiutarlo!.

 

Vash dal canto suo, ignaro dei pensieri della ragazza, si sentiva molto felice di essere riuscito alla fine e con fatica ad ottenere di nuovo le attenzioni di Meryl.

Intuiva però dalle espressioni e comportamenti della ragazza, che qualcosa non andava. Non era limpida e serena…qualcosa la turbava molto, ma non riusciva a chiederle cosa.

La sensazione negativa che aveva percepito giorni fa quando aveva avuto uno scambio di battute con lei dopo la sua umiliante punizione….tornava a farsi sentire. Ma Vash tentava di scacciarla non volendo credere che potesse succedere ancora qualcosa.

 

-Eccoci siamo arrivat…….- stava dicendo entrando nella tenda di Meryl

 

Ma chinando il capo la vide che dormiva beata appoggiata con la testa ad una sua spalla, e questo lo fece intenerire e sorridere.

La adagiò con delicatezza sulla branda e la coprì con un lenzuolo.

La guardò ancora qualche istante e poi se ne andò.

 

**

 

Meryl dormì profondamente per tutto il pomeriggio e la sera. Il suo corpo finalmente riuscì a rilassarsi e riposare come tanto desiderava.

Era più stanca e provata di quanto lei stessa avrebbe creduto, e quella dormita la aiutò a rigenerarsi e recuperare appieno le forze.

 

Quando si svegliò fuori era notte fonda, e il cielo era pieno di stelle lucenti.

Si alzò, si lavò la faccia e lisciò i capelli con la spazzola.

Poi uscì volendo fare due passi.

Fuori era buio e silenzio.

Nel campo c’erano accesi solo alcuni fuochi qua e là con alcuni soldati di guardia, ma per il resto era calma piatta.

Meryl andò al cimitero della città sito all’aperto dietro all’unica chiesa del posto.

Vi entrò e si fermò a pregare davanti alle tombe dei soldati e dei civili caduti a causa dell’odiato nemico.

Rimase lì in piedi per circa mezz’ora, assorta nei suoi un po’ tristi pensieri, poi salutò alla maniera militare e se ne andò.

 

Camminò per la città addormentata senza una meta precisa.

Alla fine si ritrovò fuori dalla città in mezzo al bosco dei geo plant.

Si sedette tra l’erbetta fresca col viso rivolto al cielo stellato.

 

Aveva il viso triste.

Pensava alla decisione che ormai aveva preso….e a tutte le possibili conseguenze ma…era convinta che non potesse fare altrimenti.

Doveva assolutamente fare qualcosa. Trovare Don Deviler prima che potesse fare del male ancora!. Si sentiva come se fosse lei e il resto della compagnia ad essere le prede…e Don Deviler il predatore ma…ora basta!. Avrebbe cambiato la situazione!.

Poi i pensieri si concentrarono tutti sul biondo tanto amato…Vash….

 

-Ehh….sigh!- sospirò tristemente

 

Non voleva lasciarlo ancora. Ma doveva farlo purtroppo.

Adesso che si era di nuovo lasciata un po’ andare con lui….tutte le differenze che c’erano tra loro…anche quella che aveva sempre visto insormontabile, ossia la lunga vita di cui Vash disponeva…le sembrava ora una sciocchezza…una cosa irrilevante…se poteva stargli accanto.

 

Sorrise.

 

Adesso iniziava a vedere le parole di Milly sotto un’altra luce.

Tutte le volte che la sua amica le aveva detto di non fermarsi a quelle differenze…di andare oltre…e di godere del tempo che lei e Vash potevano avere insieme per non pentirsene poi dopo…

Quelle parole…adesso Meryl ci credeva finalmente.

 

Però…non poteva comunque realizzarle…non per il momento almeno.

Ormai era convinta che se restava ancora vicina a Vash, l’avrebbe messo in pericolo.

 

-Unh?- la sua attenzione venne catturata da una luce più forte nel cielo

 

C’era una tra le tante stelle che si era messa a splendere più forte, e subito dopo, Meryl vide che da quella stella cadde un frammento. Una stella cadente..

 

Chiuse gli occhi ed espresse un desiderio dal profondo del cuore pensando a Vash.

 

Poi riaprì gli occhi e…cullata dal lieve venticello che le muoveva i capelli…si mise acantare…

 

Ancora…quella canzoncina…

 

-Solo….

nella notte più profonda…

nel paese più sperduto, come un sasso nel deserto…

 

Sol….-

 

-Solo…..-

 

-Uh?- si girò

 

Era lui..

Comparso dal nulla…silenzioso come sempre, le era arrivato alle spalle e non se ne era neppure accorta.

Le sorrideva gentile, e Meryl ricambiò quel sorriso.

Vash le si sedette accanto, vicino…tanto che le loro spalle quasi si toccavano, e riprese a cantare.

 

-….ma una notte un altro sasso…

viene a prenderti per mano…

ed insieme danzerete…-

 

Silenzio…

 

Si guardarono scambiandosi un reciproco sorriso, e poi…rivolsero lo sguardo al cielo stellato.

 

-E’ la seconda volta che…mi compari alle spalle all’improvviso…- ruppe il silenzio Meryl

 

-E ti dispiace?- la guardò Vash

 

-No….ne sono felice invece^^-

 

“UH?” Vash arrossì

 

Cosa prendeva a Meryl? Era così rilassata…carina e gentile in quel momento. Non gli sembrava vero!.

 

-Ehi! Perché mi guardi con quella faccia stupita?- chiese lei divertita

 

-E’ che…era da tanto tempo che…non ti vedevo così…tranquilla e gentile…anzi…neanche allora…quando mi inseguivi per conto dellaBernardelli…eri proprio serena come ora…-

 

-B’è….è che stasera mi sento così…stò bene…sarà stato anche merito della bella dormita che ho fatto!^^-

 

“In realtà…non è solo per questo…ma perché ci sei tu qui ora Vash…”

 

-Hai dormito bene?-

 

-Si…il mio corpo ne aveva davvero un disperato bisogno! Ti ringrazio, per avermi presa di peso e portata a riposare!^^ Eh eh!-

 

-Già…eh eh!^^-“Quanto sei carina e dolce!”

 

-Piuttosto Vash…come facevi a sapere che ero qui?-

 

-B’è…non riuscivo a dormire. Così sono uscito per fare due passi…e sono passato dalla tua tenda per vedere come stavi…e ho visto che non c’eri. Allora sono andato d’intuito…e ti ho trovata..^^-

 

-Caspita….mi conosci bene eh?-

 

-Eh già!^^-“Come le mie tasche cara Meryl!”

 

Di nuovo silenzio… Tornarono a guardare le stelle…

 

Dopo un po’, Vash staccò gli occhi dal cielo e li posò sulla bella figura di profilo di Meryl. Sarà stato per via della luce delle stelle che le illuminava il viso…ma Vash continuava a stupirsi di quanto la ragazza apparisse bellissima ai suoi occhi.

Avrebbe voluto dirle tante di quelle cose che sentiva dentro ma…non gliene usciva nemmeno una in quel momento.

 

-Uh?- Meryl si accorse che la stava fissando e si girò a guardarlo con un sorriso

 

-Che c’è?^^-

 

-…- ma Vash la stava guardando seriamente, con uno sguardo così profondo e magnetico…così…così..

 

Meryl arrossì un po’.

 

“Di nuovo…mi guarda in quel modo così profondo che…sembra guardarmi dentro! Mi agita!” pensò sentendo il cuore partire al galoppo

 

-Meryl…sei sicura di stare bene?- le domandò Vash non smettendo di fissarla in quel modo

 

-Eh?-

 

-Ti vedo così triste e depressa ultimamente…e questo mi fa un po’ preoccupare!. Io…non scherzavo quando ho detto di essere venuto a cercarti per portarti via da tutto questo!-

 

-Vash…- gli occhi del ragazzo erano sinceri

 

-Abbiamo lasciato molte cose in sospeso tra noi…frasi non dette….situazioni non chiarite da quando sono tornato dopo aver sconfitto Knives che…io….-

 

-Ssst!-

 

Stavolta fu lei a interromperlo mettendogli due dita sulle labbra e facendogli un sorriso gentile.

Poi tornò a guardare le stelle e gli rispose..

 

-Vash…stai tranquillo..stò bene. Certo…non immaginavo di finire in una situazione dura come questa ma…per il momento non posso lasciare l’esercito…e questa situazione a metà!-

 

-Ma Meryl…-

 

-No…non posso mi spiace! Come posso…come posso andarmene…e lasciare quel maledetto impunito?!Dopo tutte le morti che ha causato…il dolore…le distruzioni! No! Io non mi darò pace finchè non la pagherà per tutto!!!- disse con voce tra il duro e il contrito dalla tristezza

 

-…- Vash la fissò serio

 

Meryl continuava a guardare seria e decisa il cielo.

 

>Pat!

 

-Eh…- un piccolo moto di stupore uscì dalla bocca della ragazza che non se lo aspettava..

 

Vash aveva allungato un braccio e le aveva cinto le spalle attirandola contro il suo petto.

 

-D’accordo ho capito…sei davvero una ragazza stupenda Meryl!- le disse con voce bassa e gentile facendola arrossire

 

Ma poi Meryl sorrise contenta di essere così vicina come non mai a Vash..e insieme…restando in quella dolce posizione, continuarono a guardare il cielo stellato ancora per un po’…prima di tornare ognuno nella sua tenda a riposare ancora…aspettando l’alba del nuovo giorno.

 

Già…il nuovo giorno…il giorno che avrebbe spezzato il cuore di entrambi…a causa di una difficile decisione.

 

Continua..

 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23. Scomparsa nel buio ***


Documento senza titolo

Trigun Sound Life

 

 

Capitolo 23. Scomparsa nel buio

 

Sorse il sole…lento e pigro..seguito poco dopo dal secondo.

Faceva molto caldo quella mattina, sebbene la compagnia militare si trovasse in un’oasi verde di geoplant.

Meryl si alzò prestissimo per andare a trovare Milly.

Non che avesse dormito. Dopo essere tornata alla sua tenda accompagnata da Vash, non era più riuscita a chiudere occhio.

Si sentiva davvero triste al pensiero di doverlo lasciare,ma sentiva di non avere altra scelta.

 

-Buongiorno maggiore Strife!^^- l’accolse il sorriso gentile del sergente Funai che la vide entrare nella grande tenda-ospedale

 

-Buongiorno a te sergente!^^ Come ti senti oggi?- sorrise lei

 

-Meglio grazie…pian piano con l’aiuto delle cure giuste sento che le forze iniziano a tornare!^^-

 

-Bene! Sono molto felice di sentirtelo dire!^^-

 

I due si diressero ai letti dei restanti del gruppo che a loro volta accolsero Meryl allegramente..

 

-Buongiorno maggiore!- fecero in coro

 

-Ciao ragazzi! Ma…cosa ci fate già svegli?E’ molto presto!-

 

-Oh via Meryl! Non preoccuparti eccessivamente! Siamo feriti, mica moribondi non credi?- la riprese Nina scherzando

 

-Già…- sospirò Meryl con un sorriso

 

-Piuttosto..- riprese poi -…sapete come stà Milly oggi?- chiese

 

-Perché non andate a chiederlo direttamente a lei maggiore?- rise Nilson

-Come?- sgranò gli occhi Meryl

 

-Milly si è svegliata! Avanti vai!- rise Nina

 

-Oh!- Meryl non perse tempo e corse come un razzo dalla sua amica entrando nella tenda come una furia

 

-Mi…Milly!- gridò

 

-Oh….capo sei tu!^^- la accolse con uno dei suoi bei sorrisi l’amica

 

-Milly..- a Meryl le lacrime uscirono spontanee e si gettò in grembo alla cara Milly piangendo come una fontana

 

-Capo…capo! Dai…non piangere! Stò meglio adesso!^^-

 

Dopo un po’ di pianto Meryl si calmò e si sedette accanto al letto asciugandosi le lacrime e guardando Milly.

Si si era svegliata….ma il suo volto e il suo sorriso erano stanchi…si vedeva che era molto debole.

 

-Perdonami Milly…- esordì a capo chino

 

-Uh?E per cosa capo?- la guardò stupita la giovane

 

-Quello che ti è capitato…è stata solo colpa mia! Se io avessi dato retta alle minacce di quel dannato mostro…e fossi stata lontana da Vash….lui non ti avrebbe messo le mani addosso e ridotta in questo modo…e nessuno in città ci avrebbe rimesso la vita! Tutti….tutti quei poveri bambini…….- Meryl strinse i pugni sulle ginocchia

 

-….- Milly la ascoltò tristemente senza ribattere

 

-Ho preso una decisione….- Meryl si alzò andando davanti alla piccola finestrella di plastica della tenda guardando fuori

 

-Quale decisione?- si incuriosì Milly

 

-Mi avevi detto….che saresti stata con me sempre vero Milly?- domandò seria Meryl senza voltarsi

 

-Certo! Sempre!- confermò Milly con enfasi

 

-Ebbene io….dopo quanto successo…ho mandato una lettera al comandante Storm a Patterden City….dicendo che mi sarei staccata dalla compagnia del generale Stampede e del maggiore Horwen per proseguire da sola la mia ricerca del nemico…e senza più prendere ordini da nessuno ne ora né in futuro…-

 

Milly fissò Meryl sbiancando –Una lettera di…..-

 

 

-Si Milly….ho disertato l’esercito….ufficialmente dovrei essere un disertore ….ora….- sorrise seria Meryl voltandosi a guardarla

 

-Ma perché hai fatto una cosa simile?!-

 

-Per evitare altre vittime innocenti…-

 

-Ma così fai solo il gioco di quel bastardo!- si agitò Milly

 

-Anche se è così….non posso fare a meno di fare ciò che vuole..ossia allontanarmi da Vash! Oppure altra gente verrà colpita!.- il tono di Meryl tremava per il pianto…

 

-Non capisci Milly? Se non agisco così….ci saranno altre persone che soffriranno….e io non voglio più una cosa simile! Non voglio appesantire ancora di più la mia coscienza…che già mi fa tanto male!- alcune lacrime rigarono il viso di Meryl

 

-Oh capo…- si intristì Milly

 

-Perciò ora io me ne andrò….Nina e gli altri vogliono seguirmi…e io non ho da ridire. Ormai sono in fase di guarigione…-

 

-Anch’io voglio venire con te!!!- gridò Milly

 

-Milly?-

 

-So cosa stai per dire! Che io devo rimanere qui non è vero?Non vuoi che io ti segua perché sono in queste condizioni!!-

 

-Certo che non voglio! Non posso metterti ancora una volta in pericolo! Non sai come mi sono sentita quando ti ho vista nelle mani di quel mostro!!!!!- urlò forte Meryl zittendo Milly

 

Tra le due ci fu silenzio per alcuni istanti..

 

Poi Milly si calmò e fece un profondo sospiro ad occhi chiusi…dopo di chè li riaprì guardando Meryl con determinazione.

 

-Ti capisco…ho capito che vuoi solo che io mi rimetta in forze e non rischi ancora…e per questo come amica ti ringrazio ma…Come militare e tua collega…non posso accettarlo!-

 

-Ma Milly…-

 

-No,lasciami finire!-

 

-…-

 

-Meryl….io ti ho detto che ti avrei seguita sempre e comunque..giusto? Ebbene io lo faccio solo ed esclusivamente perché ti voglio bene e ti voglio aiutare!. Per me non si tratta solo di lavoro o dell’esercito!. Inoltre…non agisco così per un ordine o perché me lo impone il codice ma….per un mio preciso volere e desiderio!-

 

-!!- Meryl sgranò gli occhi piena di stupore

 

Era la prima volta che sentiva la sua amica parlare in tono così serio e deciso…era quasi irriconoscibile.

 

-Voglio venire anch’io con te….e che ti piaccia o no….ci sarò nel momento in cui partirai!-

 

-Milly…- Meryl di slancio la abbracciò forte non avendo altro da dire per convincerla del contrario -…sono fortunata…ad avere accanto un’amica come te!^^-

 

-Ed io ad avere te capo!^^-

 

-Ne sei certa?Sarà molto dura…in ogni momento potremmo morire….-

 

-Lo so…ma come credo valga per Nina e gli altri…ti seguiamo per nostra spontanea volontà! Perché vogliamo aiutarti!-

 

Meryl fece un dolce sorriso all’amica..

 

-Grazie-

 

°°°°°°

 

Vash in quel momento era nel centro del campo milite a sbrigare le ultime formalità e dare direttive per la preparazione dei camion e degli animali per lo smantellamento del campo e quindi per la partenza.

Anche lui la notte precedente dopo aver lasciato Meryl nella sua tenda, ed essere andato nella sua per dormire, non aveva praticamente chiuso occhio…

Ci aveva provato a prendere sonno…e le poche volte che ci era riuscito aveva fatto sogni poco allegri.

Rivedeva in continuazione il volto enigmatico e minaccioso di Don Deviler…le sue parole negative….Knives e le ultime parole che si erano scambiati….e poi…lei….Meryl…

Aveva addosso una strana sensazione che la riguardava.

Come mai si era comportata in modo così espansivo e rilassato nei suoi confronti così all’improvviso?

Non capiva….ma avvertiva che forse qualcosa sotto c’era che non andava nella ragazza.

 

-Generale…GENERALE!!!-

 

-AHHH!!!!- si spaventò venendo richiamato alla realtà da Badwey

 

-Insomma generale! E’ la quarta volta che vi ripeto la stessa cosa! Dove siete con la testa?!- sbuffò il soldato

 

-Eh eh eh! Certo scusami….ero soprapensiero….^^- sventolò una mano all’aria Vash

 

-Sarà…comunque….vi dicevo che per smantellare tutto il campo militare, compreso il grande tendone ospedale di emergenza….ci vorranno come minimo tre giorni di lavoro-

 

-Capisco…il sindaco non sarà molto contento della cosa…- fece un sorriso ironico

 

-Bah! Quel vecchio ciccione che vuole cacciarci via può andare al diavolo per quanto mi riguarda!- sputò rozzamente a terra Badwey

 

-Non dire così! Quell’uomo vuole solo proteggere la sua città….io lo capisco!- sorrise Vash gentile

 

-Voi siete di una bontà che a volte non so da dove la tirate fuori generale!-

 

-….- poco distante il maggiore Horwen osservava Vash con sguardo poco amichevole

 

-Uh?- l’attenzione di Horwen fu poi subito attirata dal passaggio di Meryl con alcuni soldati

 

-….- Horwen la fissò con uno sguardo strano..

 

-…- anche Vash si accorse del passaggio di Meryl….e di come Horwen la stesse fissando. E la cosa non gli piaceva affatto.

 

°°°°

 

Il pomeriggio passò molto velocemente e calò presto la sera sul campo militare..

Meryl in quel momento si trovava in una zona del campo allestita al tiro al bersaglio, e si stava esercitando a sparare con le sue due magnum 70.

Era bravissima ormai….in bravura era davvero al pari di Vash dopo tanto allenarsi.

 

>BANG! BANG! BANG!

 

-Maggiore Strife…posso disturbarvi un momento?-

 

-Uh?- Meryl si fermò trovandosi davanti Funai e Nilson

 

-Ragazzi ma! Siete usciti dall’ospedale?!- si stupì di vederli in piedi senza stampelle

 

-Gyah ah ah ah ah!! Ma certamente maggiore! Siamo due ossi duri cosa credeva?! Ah ah ah ah! Anche questo piccoletto qui nasconde in realtà un fisico d’acciaio!- rise Nilson facendo come suo solito il gradasso e prendendo per la testa Funai strapazzandolo per bene

 

-Piantala idiotaaaa!!!- cercava di liberarsi il povero Funai

 

-….-^^’’’ gocciolina di Meryl

 

Ristabilita la calma….

 

-Allora vi hanno dimesso?-

 

-Si maggiore…proprio questo tardo pomeriggio. Il medico che ci aveva in cura era molto soddisfatto della nostra veloce ripresa. E anch’io del resto sono stupito di me stesso…certo..ho ancora qualche fasciatura ma…la gamba non mi fa più male, e riesco a camminare da solo!^^- spiegò Funai

 

-E io invece non ho più nemmeno un graffio! Anzi! I miei muscoli sono più in forma che mai! Ah ah ah!- ridacchiò Nilson

 

-Sono molto contenta!^^- sorrise Meryl di vederli meglio

 

-Per quanto riguarda il sotto tenente Fox e il sotto tenente May….il medico ha dato loro ancora un giorno di riposo…B’è…in realtà dovrebbero stare riguardate più di un giorno…ma…-

 

-…le ragazze sono in fermento per la partenza e non hanno intenzione di star a sentire nessuno! Ah ah ah !- concluse Nilson

 

-Però….non vorrei che…- Meryl si stava già preoccupando

 

-Oh no no no maggiore, non ci pensate neppure! So cosa vi stà passando per la testa! E vi dico subito di scordarvelo!. Noi tutti ormai abbiamo deciso di venire con voi e così sarà!. Penseremo poi a riposare e riprenderci con calma!- le diede due leggere pacche sulla spalla Nilson

 

-D’accordo….^^- sorrise Meryl

 

-Avete deciso in maniera definitiva la partenza maggiore?- domandò serio Funai

 

-Certamente. Sarà per questa notte quando ci saranno di guardia i soliti pochi soldati. Porteremo a motori spenti il nostro camion fuori dal campo e via via lo caricheremo con ciò che ci occorre. Dopo di che partiremo per Lulan Village, vi spiegherò più tardi i dettagli nella mia tenda ragazzi.-

 

-Molto bene maggiore- fece Funai

 

-Se permettete allora, io andrei nella mia tenda a darmi una bella lavata…questi giorni in ospedale sono stati davvero insopportabili!- si stiracchiò Nilson

 

-Anch’io penso che farò altrettanto- si unì Funai

 

-Ma certo ragazzi andate pure! Vi farò chiamare io più tardi!^^-

 

Così Funai e Nilson se ne andarono e Meryl tornò di nuovo a concentrarsi sul bersaglio sola coi suoi pensieri.

In quei bersagli vedeva Don Deviler…e con rabbia cieca, e mira perfetta li centrava con più colpi…

 

“Vedrai che ti troverò dannato bastardo! E’ solo questione di tempo!!” pensò

 

°°°°°°

 

-Maggiore Strife!-

 

-Uh?- Meryl si voltò sentendosi chiamare

 

Stava camminando al centro del campo militare diretta alla sua tenda.

Vedendo che era il maggiore Horwen che l’aveva richiamata, Meryl si sentì subito a disagio e all’erta.

Non aveva dimenticato i comportamenti particolarmente interessati che quel ragazzo le aveva rivolto….e il suo troppo interesse nei suoi affari personali..

Per questo non si fidava molto di lui, ma fece del suo meglio per apparire naturale.

 

-Si maggiore Horwen?^^- rispose infatti gentilmente

 

-Era da un po’ che volevo parlarvi maggiore Strife…- la affiancò il biondo soldato camminando con lei

 

-A proposito di cosa?-

 

-Ecco…volevo scusarmi con voi per il mio comportamento eccessivamente invadente…e per i miei modi forse troppo arditi nel….-

 

-Non dovete scusarvi maggiore! Non è successo nulla! L’importante è aver capito la situazione- tagliò corto Meryl che non aveva voglia di sorbirsi le sue moine

 

-Certo…certo…- fece Horwen -…piuttosto…come stanno i vostri soldati?- cambiò argomento

 

-Molto bene vi ringrazio per l’interessamento! Scusatemi maggiore Horwen ma ho fretta, con permesso!- e Meryl veloce se ne andò sotto lo sguardo del giovane

 

-Ma certo maggiore Strife….andate pure…- bisbigliò tra sé Horwen

 

°°°

Quando fu buio e al campo c’era calma e discreto silenzio, Meryl mandò a chiamare Funai e Nilson che la raggiunsero nella sua tenda.

La giovane stava seria dietro la sua scrivania con davanti delle carte e dei fogli che le erano appena stati mandati, riguardanti tutte le informazioni che si avevano su Don Deviler.

 

-Benvenuti ragazzi- alzò il capoverso i suoi sottoposti

 

-Grazie maggiore- risposero i due

 

-Allora…come vi ho detto qualche ora fa, la partenza è prevista per questa notte. Guardate…- e mise sulla scrivania la cartina del campo militare - …ad una certa ora della notte il campo militare è sorvegliato da una decina di uomini sparpagliati nei quattro angoli principali. Noi approfitteremo quando ci sarà il secondo cambio di guardia per uscire e spostare a motori spenti il camion fuori dal campo. Di questo vi occuperete voi Funai e Nilson. Io e i sottotenenti Fox e May ci occuperemo del trasporto del carico fino al camion e di portarvi anche Milly al momento opportuno…-

 

-Mi scusi maggiore…- interruppe Nilson

 

-Si?-

 

-Per il trasporto del tenente Thompson non si deve preoccupare….una volta spostato il camion verrò io a prenderla…così saremo più veloci nel trasporto del carico…-

 

-D’accordo Nilson come vuoi…Allora ragazzi…comunicate il piano anche ai sottotenenti e al tenente Thompson. Che si tengano pronte alla partenza!-

 

-Sissignore!- scattarono i due sull’attenti

 

Ma prima che potessero andarsene entrò di corsa un corriere nella tenda di Meryl. Era lo stesso che lei aveva mandato a Patterden City dal comandante Storm.

 

-Perdonate l’intrusione maggiore Strife!- salutò il corriere ansimando – Arrivo ora da Patterden City!-

 

-Per quale motivo sei stato mandato indietro soldato?- domandò seria Meryl alzandosi in piedi

 

-Tenete maggiore…il comandante Storm mi ha ordinato di consegnarvi questa lettera!-

 

-….- Meryl ansiosa dentro di sé prese con decisione la busta bianca che il corriere le tendeva

 

-Ti ringrazio per il tuo servizio e la tua discrezione soldato, puoi andare!- lo congedò

 

-Sissignore!- salutò quello andandosene

 

-…- Meryl tornò a fissare la busta pensierosa…cosa c’era scritto dentro? Le comunicavano che l’avrebbero arrestata forse?

 

Poi si decise e la aprì con un gesto secco estraendo la lettera del comandante Storm.

I suoi occhi corsero seri e veloci tra le righe sotto lo sguardo preoccupato di Funai e Nilson.

 

-Allora maggiore?- chiese Funai

 

-Che cosa vi comunica il comandate?- chiese Nilson

 

Meryl abbassò la lettera facendo un sorriso furbo e soddisfatto. Quei sorrisi che da tempo ormai faceva quando era carica e pronta a combattere.

 

-Soldati…la partenza sarà più piacevole del previsto questa notte….- disse

 

-Uh?- la fissarono i due

 

-Il comandante Storm ci dà il via libera, non siamo disertori, e possiamo procedere come meglio crediamo nella ricerca del nemico!- comunicò ai due che sorrisero soddisfatti come lei

 

°°°°

 

Arrivò l’una di notte…

 

Meryl stava terminando di mettere tutti i suoi documenti e le sue carte nella sua valigetta personale. La sacca coi suoi effetti personali era già pronta vicino all’uscita.

 

“Bene…finalmente si parte..non so ancora come andrà a finire questa storia…ma farò di tutto per fermare quel folle!” si disse a pugni serrati sulla scrivania

 

“Vash….” il pensiero corse al biondo amato “…mi dispiace…ma le nostre strade ora…si separano davvero”

 

-Fuuu…- poi soffiò sulla lanternina e fece buio nella sua tenda

 

Mentre Meryl incontrava Nina e Rina, e Funai e Nilson spostavano il camion nel deserto fuori dalla città, Vash nella sua tenda al buio, sdraiato in branda guardava nel vuoto verso l’alto.

Aveva addosso una strana sensazione ansiosa che non gli permetteva di addormentarsi.

Era come se il suo inconscio sentisse che stava succedendo qualcosa.

Continuava a ripensare agli strani comportamenti di Meryl, e non capiva cosa non andasse.

 

 

-Maggiore Strife,qui io e Rina abbiamo finito-

-D’accordo Nina…ora riposate un attimo, non voglio che vi sforziate eccessivamente!- rispose Meryl poggiando in terra l’ultimo carico di armi

 

-Oh andiamo Meryl…non siamo moribonde!- stava dicendo scherzosamente la bionda, ma il comportamento di Meryl si era fatto serio e autoritario

 

-Questo è un ordine sottotenente Fox- disse infatti

 

-S…si maggiore!- rispose Nina un po’ stupita

 

Lei e Rina si sedettero allora per riprendere fiato, mentre Meryl poco distante controllava che i carichi fossero al loro posto, e attendeva l’arrivo del sergente Nilson.

 

-Meryl è…diversa stanotte…- disse Nina tra sé

 

-Probabilmente è preoccupata per il viaggio che stiamo per intraprendere- le rispose Rina

 

-Non credo sia solo per questo..-

 

Poco dopo arrivò veloce e in silenzio il sergente Nilson, che dopo aver salutato Meryl, si diresse alla tenda ospedale per prendere Milly e portarla sul camion.

Intanto arrivò anche Funai che iniziò a trasportare le scorte e le armi sul camion nascosto poco distante.

 

Vash si alzò…non riusciva proprio a stare tranquillo quella notte. Ma cosa stava succedendo? Sentiva che i suoi sensi speciali erano come impazziti…e continuavano a mandargli segnali d’allerta…come per un imminente pericolo. Ma fuori era tutto tranquillo…era tutto a posto. E allora perché si sentiva così agitato?.

 

-Maggiore Strife…siamo pronti…il camion è carico e il sergente Nilson ha già fatto salire il tenente Thompson…- disse Funai

 

Meryl stava guardando a braccia incrociate in direzione del campo militare poco distante…illuminato da grandi torce che a quella distanza sembravano piccole lucciole.

 

-Maggiore Strife?- la richiamò Funai con delicatezza

 

-Si….solo un momento…arrivo subito- rispose lei con voce distante continuando a fissare intensamente il campo

 

Vash passeggiava per il campo pensieroso e inquieto..

Salutava i soldati che incontrava ogni tanto e si chiedeva cosa lo tormentasse.

Si diresse quasi senza accorgersi nella zona dove c’era la tenda di Meryl.

Quando si accorse di dove fosse vedendo in lontananza la tenda della ragazza sorrise tra sé..

Stava per muovere un passo in quella direzione quando una voce lo fermò.

 

-Nottata fredda eh generale?- dall’ombra uscì il maggiore Horwen

 

-Maggiore Horwen…siete ancora sveglio?- domandò Vash non molto contento di vederlo

 

-Potrei farvi la stessa domanda generale…- rispose quello

 

-Oh bè…non riuscivo a prendere sonno e così ho deciso di fare due passi..-

 

-Proprio nei paraggi della tenda del maggiore Strife?-

 

-…- Vash si fece serio

 

Ma che diavolo voleva ora quello?Era già abbastanza agitato per conto suo senza bisogno di ritrovarsi davanti quel damerino che ci aveva più volte provato con Meryl!.

 

-Parliamoci chiaro generale…lo sanno tutti qui il rapporto se così lo possiamo definire…che avete col maggiore Strife…ma proprio non capisco cosa lei ci trovi in uno come voi…-

 

-Cosa volete dire maggiore?-

 

-Il famoso Vash the Stampede…Ah! Il maggiore ci ha sempre raccontato storie incredibili su di voi prima del vostro arrivo! E io in tutto quel tempo francamente…mi sono sempre e solo chiesto perché dovesse avere così tanto interesse solo per voi! Dico io…una persona normale non poteva interessarle?-

 

Decisamente patetico. Vash si stava innervosendo parecchio. Quel tipo non gli era mai piaciuto…e ora ne era sempre più convinto.

 

-Normale…come voi per esempio?- disse pungente ricevendo un’occhiataccia da Horwen che poi però alzò le spalle e si fece una risatina facendo alcuni passi avanti.

 

-Comunque generale…i vostri sensi non vi ingannano se vi tengono sveglio..-

 

-Uh?-

 

-Come?Non ditemi che non vi siete mai accorto di niente!- lo guardò ironicamente

 

Vash non capiva. Ma poi si voltò d’istinto verso la tenda di Meryl…buia.

 

-Oh si…avete guardato nella direzione giusta!-

 

-Dnh!!!- con un verso nervoso Vash corse verso la tenda di Meryl e ci entrò come una valanga

 

-Meryl!!- gridò

 

Ma la tenda era vuota…non c’era più niente..e lei era scomparsa.

Andò alla scrivania e accese il lume per vedere meglio.

Si…si era portata via tutto.

Vash iniziò a sudare freddo. Dov’era andata??

Ecco spiegato lo strano comportamento tranquillo di lei nei suoi confronti!.

 

Si affacciò spavaldo Horwen alla tenda, con le braccia incrociate..

 

-E’ da qualche giorno che osservo gli spostamenti del maggiore Strife. Non mi sembrava tranquilla..come se stesse meditando di fare qualcosa..-

 

-…- Vash lo ascoltava distratto

 

Notò un cartoccio a terra e si chinò a raccoglierlo.

Aprì il foglio e lo lesse.

 

-No!- Sbarrò gli occhi incredulo

 

Era la copia della lettera che Meryl aveva spedito a Patterden City al comandante Storm.

 

-Già…pare che la cara maggiore Strife…abbia deciso di continuare da sola la ricerca del nemico..- fece Horwen

 

-Tu come fai a saperlo?- si girò con sguardo truce Vash

 

-Eh?-

 

-Lo sapevi già e non mi hai informato?!- gli occhi di Vash ebbero uno scintillio di rabbia

 

-Calmatevi generale…non ero certo di cosa lei volesse fare! Anch’io ne sono rimasto stupito!- mentì Horwen

 

-Dannazione!- Vash diede uno spintone a Horwen dirigendosi come una furia fuori diretto verso il deserto fuori dal campo militare.

 

-MERYL!!!- gridava

 

Ma lei ormai non poteva più sentire la sua voce. Era già partita da parecchio tempo…era ormai lontana..

 

Vash guardò il buio orizzonte sentendo l’ansia e la tristezza crescergli dentro.

 

“Ma come hai potuto andartene via così…in silenzio?Cosa vuoi fare stupida che non sei altro!!”

 

-Meryl và tutto bene?-

 

-Uh?- la voce gentile di Milly scosse Meryl dai suoi pensieri

 

-Si certo^^- cercò di essere convincente

 

Ma in realtà dentro stava male.

 

Ormai era fatta…era partita…cosa sarebbe successo non lo sapeva..ma avrebbe fatto tutto ciò che poteva per fermare Don Deviler!.

 

Horwen con le mani in tasca con aria indifferente, raggiunse Vash che stava disperato a fissare l’orizzonte desertico.

 

**Horwen….ormai è giunto il momento! Tieniti pronto ad entrare in azione!** una voce nella mente di Horwen

 

-Agli ordini…- rispose lui sotto voce

 

Cosa nascondeva Horwen? E di chi era la voce che gli aveva parlato?.

 

Vash alzò il capo al cielo per guardare le tante stelle..

 

“Non credere che io ti lasci andare così Meryl! Non ti libererai di me te l’ho già detto! Ti ritroverò!!” si disse deciso.

 

Ormai la ruota del destino aveva iniziato a girare…e presto ognuno avrebbe incontrato la sua sorte..

 

 

Continua..

 

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Capitolo 25
*** Capitolo 24. Desert and distance ***


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Capitolo 24. Desert and distance

 

-Ehilà capooo!!!!^^-

 

-Ciao Milly!!^^-

 

Era passato già un mese…Un mese da quando Meryl aveva abbandonato Vash e la compagnia militare assieme alla sua squadra.

Si erano stanziati in un ridente villaggio circondato da geo-plant, ricco di fiumi e stagni..che viveva principalmente di agricoltura e scambi di prodotti artigianali con i paesi vicini.

Quando erano arrivati col loro furgone militare e le loro armi…avevano lasciato un po’ perplessa la gente del posto. Però sapevano che erano soldati che stavano combattendo per catturare Don Deviler, e quindi li accolsero a braccia aperte.

Meryl però rifiutò ogni sorta di invito ad alloggiare in paese, preferendo stanziarsi con un piccolo campo fuori paese.

Durante il giorno lei e i suoi soldati si dividevano e davano una mano alle persone come meglio potevano, e la sera facevano allenamento prima di cenare.

Era così da un mese.

 

Milly si era ripresa completamente era una tipa forte infondo, e così anche Nina e gli atri.

Meryl però dormiva sempre con un occhio aperto da quando Don Deviler aveva attaccato direttamente lei e l’ultima sfortunata città in cui era stata.

 

-Capo!Com’è andata oggi?^^- l’unico momento in cui Meryl si rilassava un po’ era attorno al fuoco coi suoi soldati e del buon cibo caldo, a raccontarsi le fatiche della giornata sotto il cielo stellato.

 

-Molto bene direi…al negozio di piante oggi sono riuscita a vendere molte rose rosse!^^- rispose con entusiasmo

 

-Sarà felice la proprietaria! Quella vecchietta è davvero molto simpatica- disse Nilson

 

-Io le ho detto più volte che non vogliamo denaro per il sevizi che prestiamo…-sorrise Meryl

 

-Ma lei testarda, visto che non vogliamo soldi ci dà sempre un sacco di cose buone da mangiare!- disse Funai

 

-Già….anche questo stufato è opera sua! Una vera delizia!^^- si leccò le labbra Nina

 

Mentre tutti ridacchiavano e parlavano di gusto, Meryl alzò lo sguardo alle stelle del cielo. C’era la luna piena quella sera…la stessa bellissima luna piena con vicine le altre due lune un po’ più lontane che aveva visto il giorno che Vash le era ricomparso davanti in vesti militari.

 

“Sono qui per portarti via! Vieni con me Meryl!” le aveva detto carico di sentimenti

 

-Già…- sospirò con un sorriso ad alta voce

 

-Che cosa capo?- la fissò Milly e tutti gli altri

 

-Oh?Niente niente! Pensavo tra me e me!^^- posò il suo piatto e si alzò –Vado a fare due passi e poi a letto! Ci vediamo domani ragazzi!-

 

-Certo…buonanotte- la salutarono guardandola andare via verso il corso del fiume

 

-Ogni sera di luna piena è così…- sospirò Milly

 

-Lasciamola stare….è normale..continua a pensare al generale..- disse Nina

 

-Secondo voi lui ci starà già cercando?- chiese Rina speranzosa

 

-Avendo visto cosa c’è tra i due è probabile che lo rivedremo molto presto! State tranquilli!- disse allegro Nilson continuando a mangiare.

 

Tutti speravano che Vash riuscisse a trovare Meryl al più presto, non perché temessero di combattere da soli Don Deviler…ma perché volevano che quei due riuscissero a trovare il modo di riappacificarsi.

 

°°

 

-Generale..- Badwey si avvicinò a Vash che in quel momento stava ammirando le tre lune nel cielo

 

In quel mese trascorso non si era fermato un attimo ed era andato in giro ovunque a cercare traccia di Meryl.

 

-Generale…forse l’abbiamo trovata. Uno del gruppo di soldati che abbiamo spedito nei territori circostanti…dice di aver localizzato il maggiore Strife in un piccolo villaggio ad ovest da qui. Si chiama Sunny Village, un luogo tranquillo ed appartato che vive di artigianato e agricoltura..- spiegò Badwey

 

-Ehe…il luogo perfetto dove andare a nascondersi da voi generale…- fu l’antipatico commento di Horwen

 

 

Vash non lo poteva proprio digerire, ma non aveva potuto far altro che portarselo appresso.

Non si fidava di quel tipo. Da un po’ di tempo aveva spesso una sgradevole sensazione addosso quando aveva vicino Horwen.

 

-Ho capito..- disse senza smettere di fissare la luna -…allora dai ordini alla compagnia di caricare camion e animali…partiamo subito- disse serio

 

-Agli ordini!- scattò Badwey correndo poi verso il campo

 

-Tsk! Quanta fretta generale…e siete sicuro poi che questa sia la decisione giusta?- ci si mise di nuovo Horwen

 

-Che vuoi dire?- si girò appena a guardarlo

 

-Che il maggiore se ne è andata per un motivo ben preciso generale…troppi morti innocenti…e questo perché vi stava accanto..Da quello che ho capito…voi siete il bersaglio di Don Deviler…-

 

-Non insinuare troppo maggiore. Piuttosto và a radunare i tuoi uomini per la partenza- ordinò secco Vash ignorandolo

 

-….- Horwen lo guardò con odio – Agli ordini…- sibilò andandosene

 

“Ti ritroverò Meryl! Non sarà quel demonio a dividerci!”

 

°°

 

Meryl intanto canticchiando la solita vecchia canzoncina, stava passeggiando lungo il corso del fiume. Ogni volta che sorgeva la luna piena il suo cuore non poteva far altro che mandarle sensazioni di profonda nostalgia.

Ma lei voleva comunque andare avanti nel cammino che aveva deciso di percorrere.

Aveva sentito che un uomo dal cappotto rosso e un grosso cappellaccio si era visto nei territori circostanti Sunny Village. Sapeva che era lui e che la stava seguendo e tenendo d’occhio. Era il gioco del gatto col topo, ma Meryl ora voleva diventare il gatto e saltare al collo di Don Deviler quando meno se lo aspettasse. Non era facile però…ma lei era paziente…ed era sicura che prima o poi quel mostro l’avrebbe cercata per intimidirla ancora…e lei avrebbe sfruttato l’occasione.

 

 

Qualcuno però…la stava osservando dall’alto..un corvaccio nero dagli occhi di cristallo in cui si rifletteva l’immagine di Meryl. E quella stessa immagine, veniva riprodotta lontano…in una sfera di vetro tra le mani di un sinistro individuo in ginocchio…davanti al suo padrone..nascosti tra le rocciose e povere montagne del deserto..

 

-Uh uh uh! Come dicevate voi mio signore…quella donna sa che siamo vicini e attende la vostra mossa! Povera stolta!- ridacchiava l’uomo con la sfera

 

Don Deviler se ne stava seduto ad occhi chiusi in posizione rilassata come se non avesse sentito. Ma poco dopo aprì gli occhi..

 

-Dunque ora tocca a te Duble Mask….mi aspetto un ottimo lavoro..- disse

 

E l’uomo con la sfera si alzò in piedi, poggiò la sfera su una roccia e fece un inchino a Don Deviler.

 

-Agli ordini mio signore…non vi deluderò!- e svanì nel nulla

 

Un altro uomo nascosto nell’ombra con una grossa arma in spalla e una sigaretta accesa fissava la sfera in silenzio.

 

-E tu tieniti pronto…sei la mia carta di riserva..nel caso Duble Mask fallisca…- sibilò sottovoce Don Deviler

 

-Si…- rispose l’uomo misterioso

 

-Presto…- Don Deviler tornò a fissare la sfera dove si rifletteva l’immagine di Meryl -…grazie a quella donna….avrò la vita…di Vash the Stampede!!-

 

E i suoi occhi rossi scintillarono..

 

°°

 

Meryl dopo la sua passeggiata tornò al campo. Trovò Nina e Rina che dormivano, mentre Nilson e Funai facevano la guardia ai lati del campo. Milly era seduta accanto al fuoco sorseggiando del caffè.

Meryl con un sorriso le si sedette accanto.

 

-Perché non vai a riposare anche tu Milly? Non è necessario che resti sveglia-

 

-Vuoi del caffè?- le chiese Milly

 

-Oh si..grazie^^-

 

-Il fatto è che non ho molto sonno in questi giorni..sono preoccupata..-

 

-E per cosa?-

 

-Per te capo…e per il signor Vash..-

 

-Milly….ascolta..- Meryl sospirò

 

Era la milionesima volta che toccavano l’argomento. Meryl aveva perso il conto in cui in quel mese lontana da Vash, Milly aveva cercato di farle cambiare idea.

 

-Capo…seriamente…non possiamo farcela da sole…Capisci che stiamo facendo solo il gioco di quel mostro?Ti ha allontanata apposta da Vash…e vuole usarti per metterlo in difficoltà!-

 

-Lo so-

 

-Lo sai?! E..e allora?! Che cosa stiamo facendo ancora qui?-

 

-Milly….io voglio combattere al posto di Vash. Per una volta voglio essere io a fare qualcosa per lui. Lui ha già fatto molto per noi..e poi…Più ci penso…e più non è male che questo nemico ci abbia diviso..-

 

-Capo…ma che cosa dici…- Milly non la capiva più

 

-Sai più ci ripenso..e più questa situazione mi fa impazzire! Tu hai ragione quando mi dicesti…di non pensare a niente….e di vivere i miei sentimenti appieno per non pentirmene in futuro…Purtroppo però…la mia testa non fa che riempirsi di paure..Se io vivessi i miei sentimenti…sarei costantemente tormentata dal fatto che….io invecchierò…morirò…e Vash resterà sempre uguale…non potrei sopportarlo…non riesco neanche ad immaginare una situazione simile tra noi! Ce lo vedi il giovane Vash con la vecchia Meryl?! No io…non ce la faccio…mi spiace..- Meryl nascose il viso tra le ginocchia circondate dalle braccia

 

-Meryl…-

Milly la fissò dispiaciuta capendo il suo stato d’animo..Poi le mise una mano sulle spalle per darle conforto, e alzò gli occhi al cielo come per invocare una preghiera colma di suppliche e speranze per la sua amica..

-Stai tranquilla….vedrai che le cose si aggiusteranno..- disse con dolcezza

Meryl non rispose restando immobile col volto ancora tra le ginocchia, tremando…

°°°

Tre giorni dopo, la vita della squadra di Meryl proseguiva come sempre a Sunny Village.
Quel pomeriggio mentre l’ultimo sole tramontava lento e le ombre si allungavano, Meryl stava tornando per prima al campo. Gli altri erano ancora tutti impegnati ad aiutare al villaggio.
Sulla strada che costeggiava il deserto ad un certo punto, Meryl vide da lontano qualcuno camminare verso di lei.
Arrivava dalla parte del sole che tramontava, e quindi non riuscì a vedere subito la persona in faccia.
Ma quando fu a pochi metri da lei..Meryl ebbe un sussulto e si bloccò.

-Meryl..- disse la persona che aveva dinnanzi con voce gentile

-Non ci posso credere..- farfugliò lei mettendosi una mano sulla bocca

-E’ da un po’ che non ci vediamo eh?^^- sorrise lui

-Va……..Vash!!!!!-



Continua….

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Capitolo 26
*** Capitolo 25. Duble Mask ***


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Capitolo 25.Duble Mask

 

-Finalmente ti ho trovata…-

 

Meryl aveva ancora una mano sulla bocca e gli occhi sgranati.

Non poteva credere ai suoi occhi…

 

-Va…Vash! Ma come…come…-

 

-Ehi…ti vedo sconvolta!^^- scherzò lui

 

-B’è..certo! Come accidenti hai fatto a scoprire dove mi trovavo?!-

 

-…- lui si avvicinò abbassando il capo all’altezza dell’orecchio della ragazza

 

-Ti avrei trovata ovunque fossi stata…- sussurrò

 

Meryl a quelle parole arrossì come un pomodoro.

Non riusciva a capacitarsi ancora che Vash fosse riuscito a trovarla.

Aveva fatto di tutto per cancellare le tracce del suo passaggio eppure..

Eccolo lì davanti a lei che le sorrideva.

 

°°

 

-Ahh! Che stanchezza!- si stiracchiò Milly

 

-Oggi è stata davvero una giornata piena!- sorrise Rina

 

-Ho perso il conto delle patate che ho dovuto raccogliere dal campo di quel vecchio!- si massaggiava le spalle Nina

 

-Ah ah ah! Ma grazie al mio aiuto abbiamo fatto un ottimo lavoro!- si vantò Nilson

 

-Sempre il solito modesto vero?- lo schernì Funai

 

-Io non vedo l’ora di arrivare al campo…mangiare il buonissimo arrosto che ci ha dato il padrone dello spaccio, farmi un bagno e dormire!^^- sorrise Milly

 

Chiacchierando e ridendo allegramente, il gruppo arrivò al campo trovandolo ancora deserto.

 

-Come?Meryl non c’è ancora?- si preoccupò Milly

 

-Forse sarà andata a fare una delle sue lunghe passeggiate…non preoccuparti!- disse Rina

 

-Ultimamente si isola troppo spesso…quanto vorrei che questa situazione si sistemasse una volta per tutte!- sospirò Milly

 

-Credimi…lo vogliamo tutti!- disse Nina

 

°°

 

-Vash ehm…sono stupita…Mi hai trovata molto velocemente..- Meryl riuscì finalmente a ritrovare il controllo

 

-Già…- sorrise lui

 

-….- Meryl lo guardò meglio in faccia.

 

Aveva….aveva qualcosa di strano. Non sapeva spiegarsi cosa…ma non le sembrava il solito Vash.. Una strana sensazione di allerta si impossessò di lei sempre più velocemente..

 

-Vash…dov’è tutta la tua compagnia? E il maggiore Horwen? Sei venuto qui da solo?-

 

-Loro sono rimasti indietro…Non riuscivo ad aspettare ed andare al loro passo…Così ho deciso di andare avanti da solo…- rispose lui mettendole una mano su una spalla

 

Meryl guardò quella mano con diffidenza, e poi tornò a guardarlo in faccia lentamente…studiandolo in ogni particolare mentre la sensazione di allerta aumentava.

 

Poi sbiancò e deglutì sentendo l’istinto di allontanarsi il prima possibile..

Guardandolo bene…notò che non aveva il suo solito orecchino all’orecchio sinistro…E questo piccolo particolare la fece scattare..

 

Quello non era Vash!!!!.

 

-Te ne sei accorta troppo tardi stupida donna!- il viso gentile cambiò in un secondo diventando malvagio, la mano che le teneva ancora sulla spalla strinse in maniera disumana facendo esplodere il muscolo e schizzar fuori frotti di sangue..

 

-AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!- Meryl gridò per il dolore insopportabile portandosi una mano sulla spalla ferita e dolorante e facendo un lungo balzo indietro per allontanarsi da quel pericoloso individuo..

 

-Tsk! Mi era stato detto dal mio signore….che ingannarti non sarebbe stato facile Meryl Strife!- il falso Vash parlò con una voce bassa e metallica

 

-Tu….tu sei uno scagnozzo di Don Deviler non è vero?!- riuscì a dire tra gli spasmi di dolore che le annebbiavano la vista

 

-Esattamente…sono un umile servitore del grande Don Deviler…-

 

-Così…quel bastardo alla fine ha deciso di attaccarmi eh?!- sbraitò Meryl con rabbia

 

>SVIIISSSHH!!!! In nemico allungò come un braccio come fosse un serpente prendendo Meryl per il collo stringendolo nell’atto di strozzarla

 

-Sai donna….dovresti parlare con più riguardo del mio padrone….Non ti conviene usare toni tanto minacciosi nella posizione in cui ti trovi…-

 

-Che…che cosa vuoi dire?!- riuscì a bofonchiare Meryl

 

-Semplice….ti abbiamo allontanata da Vash the Stampede per renderlo ancor più vulnerabile…Senza di te è praticamente nelle nostre mani! Uh uh uh! Che donna sciocca…Lo hai abbandonato facilmente facendo esattamente ciò che volevamo!- la schernì

 

-Grr! Ma se io non avessi agito così…voi sareste andati avanti ad uccidere persone innocenti per costringermi ad abbandonarlo luridi vermi!! AGGH!!!-

 

In nemico strinse ancora di più le dita attorno al collo di Meryl…

 

-Pufi….hai rinunciato a Vash solo per salvare una manciata di inutili umani?! Se davvero tenevi a lui non te ne sarebbe importato!-

 

-CHE DICI?! Sei un mostro!!! Siete solo dei mostri per non capire che non avrei mai potuto lasciar morire innocenti solo per stare con Vash!!!!!-

 

-Ad ogni modo…ora sei in trappola….e morirai per mano mia…- sibilò allungando anche il collo in maniera terrificante portando il viso davanti a quello di Meryl che rabbrividì per lo schifo e il terrore che le percorreva la schiena…

 

-Ora volete uccidermi?! Se lo farete non avrete più possibilità di ricattare Vash!!-

 

-Sai….- fece quello mostrandole il suo vero volto - …non per niente mi chiamano Duble Mask mia cara….ih ih ih ih… A quest’ora una tua copia perfetta starà arrivando dal tuo adorato Vash…e prenderà il tuo posto! E quando meno quel povero stolto se lo aspetterà…la tua copia lo ucciderà! AH AH AH AH!-

 

-VASH NON SI FARA’ MAI INGANNARE!!!-

 

Duble Mask strinse ancora il collo di Meryl che iniziò a non respirare…

 

-Staremo a vedere….- sibilò con diabolici occhi gialli

 

°°°

 

Nel frattempo Vash e tutta la compagnia militare erano a poca strada dall’avvistare Sunny Village.

Vash non stava più in sé dal desiderio di ritrovare Meryl e non lasciarla più, ma allo stesso tempo aveva addosso una sensazione negativa più si facevano vicini alla meta.

 

Stava camminando in testa al convoglio che aveva rallentato a passo d’uomo dato che ormai erano a destinazione.

Ad un certo punto in lontananza vide la figura zoppicante di qualcuno farsi avanti tra le dune di sabbia..

 

-Uh? Chi è?- domandò ad un soldato vicino che aveva con sé un binocolo.

 

-E’ IL MAGGIORE STRIFE GENERALE!!-

 

-COSA?!- Vash si mise a correre come un pazzo verso quella persona, e quando le fu a pochi metri, si trovò davanti una Meryl ferita e zoppicante..

 

-Va…Vash…aiuto….- stava per svenire a terra

 

-MERYL!!!- Vash la sorresse subito tra le braccia

 

-Vash…meno male che ti ho incontrato…- gli fece un sorrisino sofferente

 

-Meryl ma cosa…Che ti è successo?! Chi ti ha ridotto così????-

 

-Don…Deviler….lui…oh Vash!!- la falsa Meryl lo abbracciò stretto e Vash ancora confuso ci cascò in pieno ricambiando con foga quell’abbraccio tanto desiderato…

 

-…- avvicinatosi col resto della compagnia Horwen osservava la scena e commentava dentro di sé..

 

“Tsk! E così….Duble Mask si è messo all’opera…”

 

-Meryl…adesso che ti ho trovata non ti lascerò più da sola! Non devi più fuggire da me!-

 

-…- mentre diceva parole dolci la falsa Meryl fece un ghigno malvagio

 

-Su…ti aiuto a rialzarti..- fece premuroso

 

-Si- rispose quella

 

Ma nell’aiutarla a rialzarsi Vash notò che Meryl non aveva con sé alcune delle sue preziose Deringer dalle quali non si separava neanche per dormire…

Inoltre la sensazione negativa continuava ed era più forte ora che quella Meryl era lì con lui..

 

“Ehe…come pensavo..se ne è già accorto! Del resto è pur sempre Vash the Stampede!” ridacchiò Horwen tra sé

 

-….- Vash la guardò bene e osservandola senza occhi innamorati la vide per quello che era davvero…

 

-Meryl…-

 

-Si?-

 

-Dove sono le tue Deringer?-

 

-Come?Ma…non le ho…devo averle perdute durante lo scontro…-

 

Vash la lasciò andare allontanandosi di qualche passo – Tu non sei Meryl vero?-

 

-Come?Ma cosa dici Vash?-

 

-La Meryl che conosco io non abbandonerebbe mai le sue pistole preferite…neanche durante uno scontro le perderebbe mai di vista! Chi sei in realtà?!- gridò minaccioso estraendo le sue due pistole

 

Ma lo fece un secondo troppo tardi…

 

La falsa Meryl con un ghigno sadico rispose con la voce di Duble Mask..

 

-I miei complimenti Vash the Stampede! Sei davvero all’altezza della tua fama! Uh uh uh! Ad ogni modo anche se la mia falsa Meryl non è riuscita ad ingannarti poco male…-

 

-Argh! ALLONTANATEVI TUTTI AL RIPARO!!!!!!!- urlò Vash

 

Una manciata di secondi dopo la falsa Meryl saltò in aria creando una fortissima esplosione di fuoco…

 

 

L’esplosione fece volare alcuni soldati, camion e animali per aria, ferendone una parte anche gravemente, mentre altri riuscirono a ripararsi e non subire danni gravi ma lievi.

Vash mentre era ancora alto il vento dell’esplosione intriso di fuoco e fumo che intossicava i polmoni, si alzò in piedi andando nel punto dove quella che si era rivelata essere un fantoccio con le sembianze di Meryl era esplosa..

 

-Dannazione!!!!- imprecò a denti stretti

 

A terra era rimasta la testa mezza rotta del fantoccio..

 

-Eh eh eh eh…-

 

-??!!-sentì ridere ancora quella voce malvagia

 

-Non siamo riusciti ad eliminare te per ora…Ma la tua preziosa amichetta non sarà fortunata allo stesso modo! Eh eh eh!-

 

>BANG!!! Con rabbia sparò a quella testa mandandola in briciole

 

Capì tutto in un lampo. Gli avevano mandato quella falsa Meryl con l’intenzione di ingannarlo e ucciderlo, ma allo stesso tempo se non vi fossero riusciti…l’avevano mandata anche per rallentargli il cammino mentre la vera Meryl era in pericolo.

 

-Bastardi!!!- si lanciò in una corsa folle verso Sunny Village seguendo la sua sensazione

 

-GENERALE!!!- gridò Badwey

 

-VOI PENSATE AI FERITI! MI RAGGIUNGERETE APPENA POTRETE!!!- gridò Vash in risposta

 

-Tsk!- lo fissò allontanarsi Horwen con sprezzo

 

“MERYL!!!!! Stò arrivando!!!!” pensava freneticamente il biondo correndo all’impazzata attraverso le case del piccolo villaggio

 

°°°°

 

-AH AH AH AH!!! Dunque Meryl Strife…E’ arrivata la tua fine…-

 

-Ghhh…!!!!-

 

Duble Mask stava stringendo il collo di Meryl così forte che presto glielo avrebbe spezzato.. Meryl non ci vedeva più. Sentiva le forze e il respiro abbandonarla.

 

-Va…Vash…- fu tutto ciò che riuscì a bofonchiare prima di chiudere gli occhi le lasciarsi andare a peso morto all’indietro..

 

Continua..

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26. Reunion ***


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Capitolo 26. Reunion

 

-AH AH AH AH AH!!!!! Allora sei pronta cara Meryl Strife? E’ giunta la tua ora!!- sibilò Duble Mask

 

-Va..Vash..-Meryl cadde all’indietro a peso morto sotto la stretta del nemico

 

-CAPOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!- arrivò l’urlo di Milly

 

-MAGGIORE!!!!- gridò Nina seguita dal resto del gruppo

 

-Avevamo sentito un urlo…allora era proprio il maggiore! Ma chi è quel mostro?!- si chiese Funai

 

-INDIETRO VOI INUTILI UMANI!!!- urlò Duble Mask con un gesto di mano creando un’esplosione che investì in pieno il gruppo scaraventandolo lontano

 

Fortunatamente non era stata un’esplosione forte e quindi ne uscirono abbastanza illesi da potersi alzare ancora in piedi..

 

-Nessuno può interferire!- sibilò malvagio

 

>BOOM BOOM BOOM!!!!

 

-ARGH! MA CHE DIAVOLO??!!-

 

Duble Mask fu colpito alla schiena da dei colpi..

Era stata Milly con la sua mitragliatrice gigante.

 

-Tu…LASCIALA ANDARE SUBITO!!!- gridò Milly

 

-Folle..- commentò lui con disprezzo

 

Dietro a Milly sbucò fuori dalla sabbia un altro Duble Mask che la prese per il collo imprigionandola.

Anche gli altri non poterono fare nulla perché dalla sabbia sbucarono altre mani che li bloccarono..

 

-Dannato mostro!- digrignò i denti Nilson

 

-Che cosa vuoi dal nostro maggiore?!- gridò Rina

 

-Ucciderla..- rispose quello come fosse una cosa normale

 

-COSA?!- gridò Nina

 

-Questa donna è la chiave per avere la vita di Vash the Stampede…Lei è stata al nostro gioco e lo ha lasciato solo rendendolo vulnerabile..Ora uccidendola avremo completamente nelle nostre mani…la vita di Vash the Stampede!-

 

-Voi..siete pazzi!! Vash ve la farà pagare cara!! Non riuscirete a fare ciò che volete!!- gridò Milly prima che le mani della copia di Duble Mask le stringessero ancora di più il collo

 

Improvvisamente si sentì avvicinarsi qualcuno che correva a velocità folle..

 

-Tsk…a quanto pare..è arrivato prima del previsto!- commentò Duble Mask scocciato

 

Videro comparire Vash che correva verso di loro..

 

-Ragazzi guardate!!- sorrise Funai

 

-E’ il generale!!- sorrise Rina

 

-Evviva! Mister Vash!!!!- gridò Milly con le lacrime agli occhi

 

-Grazie al cielo..- sospirò Nina

 

-Ce l’ha fatta!- rise felice Nilson

 

Il sollievo e la gioia invase il gruppo nonostante le condizioni pericolose in cui si trovavano..

 

-MERYLLLLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- Vash cacciò un urlo poderoso che rimbombò tutt’intorno

 

-Pfui…Ben arrivato…Vash the Stampede..- lo accolse con aria di sfida il nemico

 

Vash si fermò davanti a Duble Mask sbiancando nel vedere Meryl riversa all’indietro nelle sue mani…

 

-Meryl..- disse con voce terrorizzata

 

-Salvala!! Presto Vash!!!!!! Quel mostro le stà per spezzare il collo!!!!- gridò Milly disperata

 

-Ehe- Duble Mask fece un ghigno sadico

 

Vash vide che sotto la stretta del nemico il collo di Meryl stava davvero per cedere..

Sentì una rabbia cieca invadergli tutto fin nel profondo dell’anima.

 

-Non ti conviene fare alcuna mossa Vash the Stampede! Prima che tu riesca ad uccidermi…io avrò già spezzato l’osso del collo di questa donna!-

 

-…- ma Vash ci vedeva solo rosso ed estrasse la sua fedele pistola d’argento avanzando verso Duble Mask

 

-Stai indietro! Non hai sentito quello che ho detto?!- Duble Mask sapeva che contro Vash non poteva fare molto..

 

-….- Vash alzò la pistola dritta alla fronte di Duble Mask continuando ad avanzare

 

-Non sono uno sprovveduto..e so perfettamente di non avere speranze contro di te Vash the Stampede! Sfortunatamente…la mia copia di questa donna non è riuscita a tenerti occupato il tempo necessario per eliminare l’originale…Eh eh eh! Io ho fallito…ma tu non credere di essere vicino alla vittoria! Arriveranno altri dopo di me….molto più pericolosi…- e mentre parlava fece un gesto col capo, e centinaia di sue copie saltarono fuori dalla sabbia avventandosi in massa su Vash sommergendolo

 

-AH!- fece Nina

 

-Accidenti!!!- fece Nilson

 

-VASH!!!!!!!!!!!!- gridò Milly

 

Ma non c’era da preoccuparsi. Una luce bianca purissima fece saltare in aria tutte le copie di Duble Mask polverizzandole. Eagli occhi strabiliati di tutti ricomparve Vash ancora in piedi con il braccio che reggeva la pistola trasformato nel cannone plant chiamato da molti “braccio dell’angelo”..

 

-Sei riuscito…a controllare di tua volontà quel grande potere che nascondi?!- Duble Mask era stupito

 

Infatti Vash non era mai riuscito a governare a suo piacimento quel potere…Solo Knives a suo tempo vi riusciva…

 

-Per salvare la vita della donna che amo…POSSO FARE QUALSIASI COSA!!!- disse Vash deciso più che mai alzando il cannone su Duble Mask

 

-Ti ho già detto che se provi a colpirmi lei morirà!! Sei pazzo?! Vuoi rischiare tanto?!-

 

-Tsk! Prova pure a fare quello che vuoi lurido verme! Ma ti assicuro che non farai in tempo a muovere un altro dito su di lei!-

 

-GRRR!!!- a quella provocazione Duble Mask si avventò su Meryl per finirla, ma Vash sparò in quell’istante prendendolo in pieno facendolo volare lontano

 

Pochi metri e Duble Mask saltò in aria diventando polvere che il vento spazzò via.

 

Vash abbassò il cannone e concentrandosi lo fece tornare il suo braccio. Ripose la pistola nel fodero e corse da Meryl.

Milly e gli altri liberi dalle mani di Duble Mask corsero anche loro verso Meryl.

 

-MERYL!!!!- Vash la prese tra le braccia tremando come una foglia

 

Meryl era bianca come un cero..Aveva molti tagli sul viso e la divisa lacerata. La cosa che fece male a Vash fu anche vedere quella brutta ferita alla spalla.

 

-Oh Meryl!!- Milly in piedi con gli altri dietro a Vash la guardò piangendo

 

Vash se la strinse forte al petto.

 

“Se fossi…arrivato qualche secondo più tardi..lei ora non sarebbe più qui!!”

 

>Tap tap tap..Alcuni passi fecero scattare tutti che impugnarono le loro armi d’istinto

 

Comparve un fantoccio di Duble Mask..

 

-Dimenticavo di dirti Vash the Stampede….che da questo momento in poi…dovrai affrontare…qualcuno che non puoi uccidere..-

 

>KABOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMMM

 

Il villaggio di Sunny davanti a loro saltò improvvisamente in aria lasciandoli senza parole per lo sconcerto…

 

-E naturalmente…visto che tu e quella donna siete ancora vivi…a pagare sarà quel villaggio….AH AH AH AH AH!-

 

Vash furibondo alzò la pistola sulla marionetta..

 

-Preparati Don Deviler! Lo so che mi stai ascoltando! Stai attento! Perché io te la farò pagare cara!!-

 

>BANG BANG!!E sparò facendo saltare la marionetta in mille pezzi..

 

E nello stesso istante…

 

-D’accordo Vash the Stampede….io ti stò aspettando..- fu la risposta di Don Deviler che aveva osservato tutto dalla sfera che Duble Mask gli aveva lasciato..

 

Alzò il mento dal palmo della mano e si rivolse alla figura nell’ombra che aveva davanti..

 

-Duble Mask è riuscito in minima parte nel suo intento…Adesso tocca a te..-

 

-Agli ordini..- fu la risposta della persona nell’ombra che buttò un cicco di sigaretta a terra spegnendolo col tacco della scarpa. Si mise in spalla la sua arma gigante e si avviò all’uscita del nascondiglio..

 

°°

 

Vash aveva lasciato per alcuni istanti Meryl tra le braccia di Milly, ed aveva rivolto la sua attenzione a Sunny Village in fiamme..

Funai lo affiancò sospirando..

 

-E’ terribile…- disse sconsolato

 

-Già…ma sarà ancora più terribile…quello che farò io a Don Deviler quando lo avrò trovato!!- fu la risposta rabbiosa di Vash mentre guardava con volto carico di tristezza il villaggio e tutti i suoi abitanti diventare cenere lentamente…

 

-…- Funai fissò Vash

 

Lo ammirava. Dopo tutto quello che aveva sentito di negativo su di lui…Aver conosciuto Meryl e aver sentito ciò che raccontava lei su di lui…Aveva acceso in Funai una profonda ammirazione per Vash..

 

-Siamo felici che lei sia arrivato generale! Tutti non aspettavamo altro che il vostro arrivo!^^-

 

-Uh?Dici davvero?-

 

-Certo. Non abbandoneremo mai il maggiore Strife però…Speravamo che lei arrivasse il prima possibile!^^-

 

Vash sorrise gentile a Funai.

 

In lontananza sentirono arrivare la compagnia militare di Vash con in testa Badwey e il maggiore Horwen..

 

-Bene sono riusciti ad arrivare..- sospirò Vash

 

-Li vedo un po’ malconci…- commentò Funai

 

-Siamo stati attaccati da un fantoccio di Duble Mask prima che io arrivassi qui..- spiegò Vash

 

-VASHH!!!!!!- gridò improvvisamente Milly

 

Vash corse da lei.

 

-Che succede?!-

 

-Meryl….non….NON RESPIRA PIU’!!!!!-

 

Vash sbiancò terrorizzato.

Si chinò in ginocchio su Meryl avvicinandosi al petto per sentire il cuore e al viso per sentire il respiro..

 

-Vash!!- lo chiamò ancora Milly spaventata a morte

 

-No…è ancora viva..- disse lui tirando il fiato dopo lo spavento

 

-Come?! Ma….- Milly era convinta che Meryl non respirasse

 

-Il respiro è debolissimo…e anche il cuore stà perdendo battiti…deve essere più grave di quello che sembrava..- Vash prese Meryl tra le braccia e le prese una mano nella sua. La mano di Vash si illuminò della stessa luce pura e bianca della sua “angel arm plant”.

 

-Che…che stai facendo??- chiese Milly stupita tra le lacrime

 

-Stò trasmettendo a Meryl la mia energia vitale…Così resisterà ancora per un po’, ma dobbiamo fare presto ora! Chiamate i miei uomini…ditegli di preparare il camion più veloce…A poche miglia da qui fortunatamente c’è il villaggio dei Seeds…Il maestro saprà come curare Meryl. Presto!-

 

Funai e Nilson non persero tempo e corsero dalla compagnia di Vash che si stava fermando in quel momento a comunicare il tutto a Badway e agli altri…

Badway fece preparare il camion più leggero e veloce e vi fece salire Vash con Meryl e gli altri soldati di Meryl.

Nilson e Funai si misero alla guida, mentre Rina e Nina rimasero dietro con Vash.

 

-Generale…noi vi raggiungeremo il prima possibile. Faremo riposare per un giorno gli uomini feriti e poi vi raggiungeremo..- disse Badwey

 

-D’accordo…vi aspetterò..- sorrise Vash

 

Il camion partì sgommando a tutto gas.

 

-Tsk!- fece Horwen a braccia incrociate

 

“Tieniti pronto maggiore Horwen…Quando raggiungerai Vash al villaggio dei Seeds…sai cosa dovrai fare…” di nuovo la voce nella mente di Horwen

 

-D’accordo..- rispose Horwen

 

 

Continua..

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 27. Determination ***


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Trigun

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Capitolo 27. Determination

 

Dopo alcune ore di corsa a tutto gas, il camion fu in vista del villaggio dei Seeds.

Fuori era iniziata una fortissima tormenta di sabbia..

Milly, Nina e Rina si erano addormentate esauste l’una appoggiata all’altra, mentre al posto di guida Nilson e Funai osservavano la strada immersi in un serioso silenzio.

Vashappoggiato ad una parete del camion, teneva stretta tra le braccia Meryl, cercando di scaldarla col suo corpo, mentre la mano che teneva unita a quella della ragazza, continuava a trasmettere energia vitale..

 

-Non morire ti prego….non morire…- era quello che Vash continuava a ripetere sottovoce

 

-Generale….siamo arrivati…- annunciò Funai aprendo lo sportellino che metteva in comunicazione il posto di guida col retro del camion..

 

-Finalmente..- sospirò Vash sollevato

 

Al villaggio in quel momento, i guardiani sulle torri di vedetta videro comparire nella tormenta un camion che si dirigeva verso di loro a tutta velocità..

I guardiani a terra imbracciarono i fucili pronti a difendersi.

La paura che la follia distruttiva di Don Deviler arrivasse da un momento all’altro, era tagliente come la lama di un coltello..

 

-Che succede??- arrivò il maestro chiedendo ai guardiani

 

-Un camion militare signore! Stà puntando verso di noi a tutta velocità!- rispose un guardiano

 

-Dobbiamo stare pronti a difenderci!- disse un altro

 

Mentre parlavano, Funai col viso coperto da una sciarpa per non respirare sabbia, si era sporto dal finestrino sbracciandosi a più non posso con una lanterna..

 

-Abbassate i fucili! Quelle persone chiedono aiuto!- ordinò il maestro

 

Il camion entrò nel villaggio frenando con uno stridere di gomme assordante..

Appena si fu fermato i guardiani e altri uomini lo circondarono per accertarsi che non vi fosse pericolo.

Funai e Nilson scesero chiedendo aiuto..

 

-Aiutateci per favore!- ansimò Funai

 

-Abbiamo bisogno del vostro aiuto!- disse Nilson

 

Il maestro andò nel retro del camion aprendolo con un gesto secco..

 

-Oh!- sgranò gli occhi alla scena che si trovò davanti..

 

Milly, Rina e Nina sfinite addormentate..e poco più in là stremato per tutta l’energia che stava trasmettendo…Vash…che stringeva Meryl…

 

-Vash…ragazzo mio!!- disse il maestro con una forte esclamazione

 

-Ma..maestro! Che bello vedervi!^^- fece Vash sollevato

 

-Presto voi!! Aiutatemi!!- chiamò gli uomini che entrarono nel camion prendendo le ragazze e Meryl per portarle al caldo per curarle..

 

-Ahhh..- Vash appena le staccarono Meryl emise un rantolo di sofferenza…

 

-Vash! Vash…ragazzo…hai usato la tua energia…-il maestro entrò nel camion ed aiutò Vash ad alzarsi sorreggendolo

 

-Non pensate a me maestro…Meryl…ha bisogno delle vostre cure…subito!!-Vash svenì all’improvviso

 

Poi fu il buio per tutte le restanti ore che passarono tra la sera e la notte.

Vash e gli altri furono sistemati in casette a schiera usate per i forestieri…o i viandanti.

Per tutta la notte il maestro si occupò di Meryl aiutato da alcuni infermieri..

La ragazza era grave..ma riuscì comunque a farcela.

 

Alle prime luci dell’alba Vash si svegliò. Un raggio di sole che filtrava dalla finestra lo colpiva sugli occhi disturbandolo.

Si portò una mano in fronte mettendosi a sedere sul letto. Gli girava lievemente la testa..

Quando la stanza smise di girargli intorno, si rilassò un attimo riordinando i pensieri.

Quello che era successo fino a quel momento era stato un veloce e frenetico susseguirsi di avvenimenti positivi e negativi…Più negativi che altro..

L’unica cosa che lo tormentava ormai di continuo era il pensiero che Knives sotto sotto c’entrasse qualcosa con Don Deviler…Lo stile era lo stesso…le motivazioni identiche… distruggere tutto e lui in particolare..Ma non capiva perché ancora e perché proprio adesso che ormai se ne era andato nello spazio chissà dove..

 

**Tienila…ti servirà fratellino…E’ un presentimento…**

 

Prese tra le mani la pistola di Knives..

Perché gliela aveva lasciata? Per usarla contro Don Deviler?

Si alzò e si rivestì pieno di dubbi e incertezze..

 

-Uh?- notò che dove era stracciata la sua divisa era stata riparata

 

>Toc toc!

 

-Si?-

 

-Buongiorno signor Vash…- entrò Milly con in mano un vassoio con la colazione

 

-Milly! Ma sei già in piedi?Come stai?-

 

La ragazza aveva qualche fasciatura alle braccia, ad una gamba e qualche cerotto in viso.

 

-Stò bene quel che basta per dare una mano..- aveva un sorriso stanco in viso e gli occhi bassi

 

Mise il vassoio sull’unico tavolo della stanza e si sedette stancamente su una sedia.

Vash si sedette per mangiare. Gli era venuto un certo appetito..

Mandò giù qualche boccone e sorso d’acqua, ma poi si fermò attirato dal viso serio e triste di Milly.

 

-Meryl?- domandò senza tanti giri di parole

 

-Il maestro è ancora da lei…Ha finito di curarla poco prima dell’alba..ma non ci ha voluto dire nulla. Adesso è andato di nuovo a visitarla. Sappiamo solo che dorme..-

 

-…-

 

Vash notò che in tutto quel tempo passato, il viso ancora infantile di Milly si era indurito…era diventata più seria…più matura..Aveva perso molto della sua aria di ragazzina.

 

-Non guardatemi a quel modo signor Vash..- lo colse in flagrante lei

 

-…-

 

-Tutta questa nuova follia mi ha semplicemente sfinita..- sospirò

 

-Non lasciarti abbattere Milly..vedrai che le cose si sistemeranno-

 

-Ma certo! Per questo ci siete voi no?^^- sorrise con la sua storica voce argentina

 

-Certo..^^-

 

-Adesso finite la vostra colazione…io vado ad aiutare gli altri…presto dovrebbe raggiungerci il resto della compagnia..-

 

-Non stancarti troppo Milly…-

 

La ragazza fece a Vash un bel sorriso e se ne andò.

 

Vash abbassò il capo a fissare il vassoio con la colazione..

Povera Milly, doveva essere davvero sfinita..Del resto anche lui era stremato da tutta quella situazione..

Quello che poi lo preoccupava ancora di più…semmai fosse riuscito a sconfiggere Don Deviler..era la sua condizione con Meryl.

Le cose non cambiavano certo…i loro problemi iniziali erano gli stessi..con o senza Don Deviler…e questa era la cosa che faceva più male di tutte a Vash.

 

Più tardi Vash uscì dalla sua stanza per andare a trovare Meryl.

Nel piccolo salotto della casa al piano terra trovò Nina e Rina sedute ad un tavolo che stavano sorseggiando del caffè caldo..

 

-Generale…- disse Nina guardandolo mentre scendeva le scale

 

-Oh! Ragazze…- fece Vash avvicinandosi -….come state?Vi siete riprese?-

 

-Noi stiamo bene…- disse Rina con voce triste-…ma il maggiore…- Rina smise di parlare sentendo le lacrime sopraffarla

 

-Che volete dire?- Vash si agitò

 

-No non preoccupatevi…Rina è solo ancora sconvolta per come ha visto Meryl…- spiegò Nina

 

-Pe…perché?-

 

-Il maggiore è nella casa accanto…quando siamo andate a trovarla era circondata da infermieri e dal maestro…aveva delle strane macchine attaccate che la facevano sembrare così…-

 

-…fragile come una bambola di porcellana..- concluse Rina interrompendo Nina

 

-Capisco…quelle che avete visto attaccate a Meryl sono macchine della tecnologia perduta..venivano usate per curare i feriti gravi..- spiegò Vash

 

-Il maestro ha detto che ormai si sarebbe svegliata…andate da lei..- disse Nina con un sorriso triste

 

-…- Vash lasciò le due e si diresse alla casa accanto

 

All’ingresso trovò due cittadini del posto che gli indicarono dove andare.

Salì una rampa di scale e percorse un breve tratto di corridoio. Quando fu davanti alla porta dove stava Meryl, ebbe un attimo di esitazione. Si agitò ed emise un forte sospiro.

Poi riuscì a mettere mano alla maniglia ed aprire la porta.

Entrò lentamente sentendo il cuore saltargli nel petto..

C’erano degli infermieri col maestro che stavano armeggiando attorno al letto..

Vash rimase in silenzio in fondo alla stanza.

 

-Oh! Ragazzo mio sei qui…- quando si voltò il maestro lo vide

 

-Come stà?- domandò preoccupato Vash

 

I due infermieri intanto lasciarono la stanza lasciando libera a Vash la vista su Meryl.

 

-Le abbiamo appena tolto il respiratore..ora stà molto meglio…ma non dovrà affaticarsi per un po’! Se l’è vista davvero brutta!. La colonna vertebrale partendo dal collo non ha subito danni gravi ma solo un trauma dovuto a quanto successo..

Ora la terremo sotto controllo fino a domani, e poi le toglieremo il resto delle macchine..-

 

-Ma lei..cioè…vuol dire che tornerà come prima?-

 

-Certamente!Stai tranquillo!- il maestro con un sorriso diede alcune pacche sulla schiena a Vash per incoraggiarlo

 

-Questa volta c’è mancato davvero poco…-

 

-…- il maestro guardò dispiaciuto la faccia turbata di Vash

 

-…se non fossi arrivato in tempo…-

 

-Vash!- il maestro lo prese saldo per un braccio per calmarlo

 

-Non capisco…non capisco perché lei sia voluta fuggire via all’improvviso…perché continua ad ostinarsi nel voler fare tutto da sola! Non sono uno stupido…ho capito che è stato Don Deviler a minacciarla in qualche modo…Ma non capisco il vero motivo! La Meryl che conoscevo non se ne sarebbe andata…avremmo combattuto insieme..-

 

Ci furono alcuni istanti di silenzio..

 

-Lei in realtà…vuole fuggire da me…perché io sono…-

 

-Lei fugge da se stessa Vash…-

 

-Come?-

 

-Vuole proteggerti…vi siete separati perché tu hai ritenuto fosse la cosa migliore perché volevi lasciare questo pianeta…Allora lei soffrendo ha cercato comunque di tornare alla sua vita…Ma alla fine entrambi siete tornati sui vostri passi…Stavolta però sei stato tu che ti sei messo sulle sue tracce e l’hai rincorsa ovunque andasse! Lei ha cercato di soffocare il dolore mettendosi al servizio dei più deboli e l’occasione le è venuta grazie a Don Deviler..Ma alla fine tu l’hai raggiunta e lei inizialmente ti fuggiva..Poi ha abbassato un po’ le difese…ma alla minaccia del nemico si è allontanata ancora…Lei lo fa senza dubbio per te adesso…ma anche per scappare dal suo dolore…-

 

-Quindi sono io il problema…dovrei lasciarla in pace una volta per tutte e…-

 

-No no ragazzo mio, non hai capito! Sei tu adesso che devi prenderti cura di lei…Mi hai o no raccontato tutto? Mi avevi detto che fu lei ad occuparsi di te e ad aiutarti a riprenderti e andare a sconfiggere Knives!-

 

-Si certo è vero…-

 

-Bene! Ora tocca a te! Non ti angustiare! Continua a fare ciò che ti dice il cuore…e andrà tutto bene!^^-

 

-….- Vash guardò Meryl per un lungo istante e poi fece per andarsene

 

-Non è facile…- sospirò andandosene

 

-…- il maestro rimasto solo con Meryl fissò un po’ triste l’uscio della porta

 

-maestro…- lo richiamò improvvisamente una voce flebile ma decisa

 

L’ometto si voltò di scatto verso il letto e vide con stupore che Meryl era sveglia e perfettamente cosciente..

 

-Ma allora tu….ti eri già ripresa!-

 

-Da prima che mi toglieste la maschera del respiratore…- rispose lei

 

-Capisco…e hai sentito tutto eh?-

 

-Si…-

 

-Lui stà facendo di tutto per te..-

 

-Lo so..e non sapete quanto vorrei che la nostra situazione fosse diversa…ma devo chiedervi un favore adesso…-

 

°°°°

 

Nel tardo pomeriggio arrivò tutta la compagnia militare che si stanziò appena fuori dal villaggio dei seeds..

Milly e Vash andarono subito ad accoglierli e fare il conto di chi aveva bisogno di cure urgenti.

In breve tempo il maestro e i suoi infermieri aiutati anche da qualcuno del villaggio curarono tutti i soldati feriti che,grazie alle cure della tecnologia perduta custodite dal maestro, si ripresero bene.

Anche Milly si prodigava più che poteva nel correre a destra e a manca per curare i feriti..

Vash la osservava da lontano distraendosi da quello che Badwey e Jakson gli stavano dicendo. Insieme a loro c’erano anche Nina ,Rina, Funai e Nilson..

 

-Generale…?- Badwey notò che Vash non li stava più ascoltando

 

Tutti seguirono il suo sguardo notando che era su Milly..

 

-State guardando il tenente?- più che una domanda quella di Nina era un’affermazione

 

-Povera Milly…io lo so che mantiene il sorriso per non arrendersi..Ma sono sicuro che non passa un giorno che non soffra dentro di sé..pensando a Nicolas..-

 

Gli altri si guardarono chi capendo, chi meno..

 

-Generale…ehm…come le stavo dicendo..sospettiamo che gli incidenti avvenuti finora alla compagnia siano causati da una spia interna…- continuò Badwey

 

-Una spia interna eh?Come ci siete arrivati?- chiese Vash mentre ancora osservava Milly

 

-Alcuni strani atteggiamenti…che ha avuto il maggiore Horwen ci hanno insospettiti…Non ci fidiamo di lui…ha l’aria di essere coinvolto col nemico!- spiegò Jakson

 

-Avete solo semplici intuizioni in mano quindi?- Vash tornò a guardarli

 

-Ehm….- Badwey e Jakson si guardarono in faccia non capendodove Vash avesse la testa

 

-Anche voi da un po’ di tempo eravate sospettoso riguardo il maggiore Horwen…ricordate generale?- chiese incerto Jakson

 

-Si certo..c’è qualcosa di sinistro in lui…e ultimamente si è accentuato- confermò Vash

 

-Questo cos’è? Il vostro particolare istinto?- fece dell’ironia Nina

 

-Eh eh eh….già…- ridacchiò Vash

 

-Ad ogni modo lo terremo d’occhio quanto ci è possibile..- disse Funai

 

-Noi vi aiuteremo..- disse Nilson rivolto a Badwey e Jakson

 

Poi Vash li congedò tutti e rimase pensieroso… Rina era rimasta al suo fianco senza che se ne accorgesse.

 

-Generale?- lo richiamò

 

-EH? Ah! Sei tu Rina…sei ancora qui?^^-

 

-Siete stato dal maggiore Strife?-

 

-Si…ma stava ancora dormendo..le avevano appena tolto il respiratore…-

 

-Voi..non starete pensando di arrendervi vero?- chiese lei preoccupata

 

-…- Vash la fissò stupito per un attimo

 

Erano davvero così tutti preoccupati per loro?

Sorrise.

Tante persone volevano bene a Meryl…lei riusciva sempre a farsi amare…

No lui…non si sarebbe arreso!

Quando aveva sconfitto Knives si era ripromesso che non avrebbe più commesso errori,a partire dal risparmiare la vita al malvagio fratello…e dal dire addio a Rem col sorriso sulle labbra decidendo di andare avanti da solo nel suo futuro..

 

-Non ti preoccupare! Non ho alcuna intenzione di arrendermi con lei!^^-

 

-Oh bene! Sentirvelo dire mi rincuora molto! Scusate…raggiungo gli altri!^^- Rina corse via col sorriso sulle labbra

 

Da un po’ di tempo erano state trovate altre vene di corsi d’acqua sotterranei riportati alla luce…e la vegetazione era cresciuta sempre più rigogliosa…Quel pianeta stava nascendo…stava dando la vita…Non poteva permettere che ci fosse ancora qualcuno come Don Deviler in giro a seminare terrore e morte!!.

 

“Basta! Ora basta!” pensò deciso Vash dentro di sé

 

°°

 

Calò la sera…

 

Al campo militare i fuochi scoppiettavano e i soldati mangiavano di buon gusto il cibo offerto dagli abitanti del villaggio, molti dei quali si fermarono con loro a mangiare, ridere, suonare chitarre e intonare vecchie e nuove canzoni accompagnate da della buona birra..

C’era un’insolita atmosfera di felicità dopo tanto tempo in continua tensione fisica e psicologica..

 

-I soldati avevano proprio bisogno di rilassarsi un po’…- sorrise Nina sorseggiando la sua birra

-Già! Guardate come sono tutti allegri! Non sembra vero!^^- rise Rina

 

-Speriamo solo che duri almeno un po’ questa atmosfera di gioia..- sospirò Funai

 

Milly si alzò portando via un po’ da mangiare.

 

-Ragazzi io vado a vedere se Meryl è sveglia e ha fame…torno tra poco!^^-

 

-D’accordo tenente! Salutatecela!^^- risposero loro

 

Passando tra i gruppi di soldati Milly fu vista da Vash che si alzò e la affiancò.

 

-Vengo con te…^^-

 

-D’accordo!^^-

 

I due arrivarono alla casa che ospitava Meryl, salutarono gli infermieri all’ingresso e salirono le scale parlottando e ridacchiando, sperando di trovarla sveglia.

Ma quando giunsero a pochi passi dalla stanza..trovarono la porta aperta e la luce spenta..

Dentro, davanti al letto vuoto e rifatto c’era il maestro che sentendoli si voltò a guardarli con aria sconsolata..

 

-Dov’è Meryl?!- si fece avanti Vash agitandosi come un matto

 

-Mi dispiace figliolo…ma lei…è…-

 

°°°

 

Con una sacca in spalla con dentro munizioni,indumenti e un po’ di cibo, avvolta nel suo lungo mantello nero, Meryl stava attraversando la tratta di deserto dietro al villaggio dei seeds.

Armata e decisa come non mai ad andare avanti.

 

°°°

 

-Che significa tutto questo?!- si allarmò Milly

 

-Quando eravamo qui oggi a parlare…Meryl era già sveglia…ha finto di dormire…- iniziò a spiegare l’ometto

 

-C-che cosa?!- Vash non poteva crederci

 

-Era in buona forma…e decisa a volersi alzare a tutti i costi!-

 

-E voi come avete potuto permetterglielo?!- sbiancò Milly

 

-Vedete…-

 

****-Per favore maestro…fatelo!- stava dicendo Meryl decisa mettendosi seduta sul letto sebbene il dolore

 

-Stai ferma! Che vuoi fare! Quello che mi chiedi è crudele!!-

 

-Io non posso restare ferma qui! Don Deviler mi aspetta non lontano da qui….ha tormentato la mia mente per tutto il tempo che ho dormito! E’ ora di finirla! Devo andare ora!!-

 

-Calmati! Perché vuoi fare tutto da sola?! Combatti assieme a Vash! Solo insieme potrete farcela!-

 

-Se resto troppo a lungo vicina a lui…quel mostro mieterà altre vittime! Non ho altra scelta se non fare quello che vuole e allontanarmi da lui!!-

 

-Non fare ciò che vuole! Resta con Vash! Oppure….oppure tu….-

 

Gli occhi di Meryl tremarono..

 

-…tu stai…approfittando della situazione per fuggire da Vash?-

 

-….-

 

Silenzio…

 

-Si è vero…Lo faccio per evitare a tutti i costi altri morti innocenti…ma anche per mia stessa volontà! Non posso…restare vicina a lui troppo a lungo! L’amore che provo è talmente forte che mi avvolge…mi travolge e non vorrei lasciarlo…ma allo stesso tempo…il dolore mi uccide e mi pugnala costantemente al cuore…-

 

-A causa della vostra abissale diversità..- sospirò il maestro

 

-Esatto…mi capite allora! Quindi vi prego…fate ciò che vi chiedo!-

 

-Non è comunque giusto! Ti rendi conto o no delle conseguenze?All’inizio ti sentirai fortissima e senza dolori ma poi…il peso del dolore per esserti mossa così prematuramente ti schiaccerà!-

 

-Non riuscirete a dissuadermi maestro!-

 

Gli occhi decisi di Meryl si fermarono su quelli saggi e profondi del vecchio saggio..

 

-Ho capito… sospirò infine l’ometto*****

 

-Le ho fatto una potentissima puntura a base di cortisone, antibiotici e antidolorifici molto forti…Si è subito alzata,vestita ed è partita per il deserto verso nord…-

 

Vash e Milly non avevano parole….

 

-Se si muove troppo..o peggio si mettesse a combattere…quando l’effetto della puntura svanirà non so dire in che condizioni potrebbe ritrovarsi..-

 

-Ma come…COME AVETE POTUTO FARE UNA COSA SIMILE??!!!- Milly si avventò sul maestro scrollandolo con rabbia per le spalle piangendo

 

-Non avete avuto…altra scelta non è così..?- disse Vash calmo avendo capito

 

-Eh…?- Milly si fermò girandosi a guardarlo

 

-Vedo che hai già capito….Si lei…mi puntava una pistola al petto…non so se avrebbe sparato o meno..ma era davvero decisa..- sorrise l’ometto

 

-Ehe…quella Meryl..- sogghignò Vash tra sé

 

-Milly..non preoccuparti! Ora la raggiungo e la riporto indietro!- detto questo Vash corse via lasciando i due a fissare il corridoio vuoto..

 

-Sono certo che la riporterà qui..- sorrise il maestro

 

-Scusatemi…non volevo trattarvi a quel modo…- si scusò Milly

 

-Non preoccuparti!^^ E’ comprensibile…vuoi molto bene alla tua amica..-

 

-Si..è molto importante per me!^^-

 

°°°°

 

Vash indossò di fretta il suo mantello nero e schizzò dritto in direzione nord del deserto. L’avrebbe raggiunta e fermata, non poteva andare a gettarsi nelle mani del nemico!.

 

Più in là Meryl stava per incontrare qualcuno..

 

Si estendeva una lunga catena montuosa tra il deserto e l’inizio di una valle verde..

Qualcuno seduto su una di quelle rocce al buio, con accanto un’arma gigante, si accese una sigaretta.

 

-Horwen…tieniti pronto..è ora di cominciare gli ultimi giochi…- disse parlando al vento

 

 

Continua….

 

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Capitolo 29
*** Capitolo 28. Distruction and desperation ***


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Capitolo 28.Distruction and desperation

 

*Horwen…tieniti pronto..è ora di cominciare gli ultimi giochi…*

 

Quando queste parole gli rimbombarono nella testa, il maggiore Horwen fece tra sé un ghigno malefico.

Nessuno però lo notò.

Se ne stava seduto in mezzo ai soldati del suo reggimento davanti al fuoco a mangiare.

 

-Finalmente posso iniziare adivertirmi davvero!- disse sottovoce

 

-Uh?Ha detto qualcosa signore?- chiese un soldato seduto poco distante

 

-Come?No niente- rispose con aria davvero divertita

 

°°°°

 

-ANF ANF ANF ANF!!!!-

 

Si era alzata una fastidiosa tempesta di sabbia. Vash a fatica procedeva correndo più veloce che poteva col volto protetto dalla sciarpa del suo mantello nero, per evitare di respirare sabbia.

Più andava avanti e più aveva una bruttissima sensazione addosso.

 

**

 

Meryl si fermò davanti alla catena montuosa che divideva il deserto da una grande ed estesa pianura verdeggiante.

 

-Ben arrivata….Meryl Strife…-

 

-Ah!- la voce di qualcuno che si trovava davanti a lei nel buio la fece scattare sulla difensiva

 

Meryl estrasse le sue due pistole giganti pronta a difendersi.

Il tizio che le stava davanti nel buio, stava tranquillamente seduto su una roccia fumandosi una sigaretta, e a giudicare dai mozziconi sparsi a terra era un incallito fumatore. Aveva un’arma gigante poggiata lì accanto.

 

-Chi sei tu?! Non sei Don Deviler..- parlò decisa

 

-Infatti non sono lui..delusa?- il tizio tirò l’ultima profonda boccata di fumo per poi gettare il mozzicone a terra

 

-Mi aspettavo…di trovarmelo davanti pronto ad uccidermi dopo tutto il tempo che mi ha tormentato!-

 

-B’è il padrone non aveva voglia di venire a giocherellare con te ragazza…Lui vuole riservarsi la parte più gustosa del piatto…Vash the Stampede..e per arrivare davvero a lui..ha mandato qui me per ucciderti!-

 

Il tizio misterioso si alzò in piedi prendendo con una mano la sua gigantesca arma..

 

-…- Meryl sentì un rivolo freddo di sudore partirgli da una tempia e cadere veloce dalla sua guancia destra..

 

Quell’uomo..non sapeva perché ma sentiva qualcosa di molto famigliare in lui.

Quella voce…era un po’ arrochita e metallica ma…quel tono di voce…lei l’aveva già sentito tempo fa.

 

-Allora Meryl Strife…vogliamo cominciare?!!!- quell’ultima frase fu detta con voce terribilmente malvagia , accompagnata da una tremenda esplosione alle spalle del nuovo nemico..

 

-COSA?!!- Meryl non credette ai suoi occhi

 

Tutta la verde pianura saltò in aria diventando una landa desolata arsa dalle fiamme.

 

-Ah ah ah ah…ragazza…vedessi la tua faccia sconvolta…sei un vero spasso!- l’uomo avanzò imbracciando l’arma

 

-No…non è possibile…- bofonchiò Meryl terrorizzata quando lo vide in volto grazie alla luce delle fiamme

 

-Oh si…sono io…sono tornato!- sibilò lui avventandosi poi su di lei con furia omicida

 

°°°°°

 

>WAAAAHHHMMMPPPPPPPPPPP

 

-AAAAHH!!!!!!!!-

 

-AIUTOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

-ACQUA!! PRESTO!!!! PORTATE SUBITO QUI DELL’ACQUA!!!-

 

-DOBBIAMO FERMARE LE FIAMME FORZA!!!-

 

Il villaggio dei seeds era in fiamme.. tutto stava cadendo in cenere..

Feriti, morti e distruzione ovunque..

Era successo tutto in un istante. Nessuno aveva visto niente o capito cosa avesse provocato tutto quel disastro.

 

-Presto Funai corri!! Aiutami con questi bambini!!- stava gridando Rina May

 

-Subito!!- correva Funai

 

-Nina! Arrivano altre pompe d’acqua!!!- gridava Nilson

 

-Per di qua presto!!!- gridava Nina Fox

 

-Jakson! Badway!!! Correte qui subito!!- gridava il maestro

 

In tutta quella confusione, Horwen se ne stava in piedi soddisfatto a guardare le fiamme divorare tutto.

 

-Divertente…davvero divertente!- si ripeteva sghignazzando

 

-Tenente!! Dove state correndo?!- Nina prese al volo Milly per un braccio quando la vide con in spalla il suo bazooka gigante correre come una pazza verso il deserto

 

-Lasciami subito andare Nina!! Devo raggiungere Meryl adesso!- con uno strattone Milly si liberò dalla presa

 

-E’ pericoloso! C’è già il generale con il maggiore! Non sappiamo se laggiù ci sia Don Deviler o meno..-

 

-A maggior ragione il mio posto è là con loro! DEVO ANDARE!!- senza più permettere a Nina di trattenerla, Milly corse via nel buio del deserto per raggiungere la sua amica..

 

-Milly…- Nina la guardò sparire nel buio mentre alle sue spalle le fiamme dilagavano

 

°°°

 

-Blaggh!!!!!!!!-

 

Mentre le fiamme sulla pianura continuavano a dilaniare tutto..si stava consumando lo scontro tra Meryl e il nuovo nemico.

Le si era avventato addosso in una maniera talmente veloce e brutale da lasciarla incapace di reagire.

Aveva usato la sua gigantesca arma per colpirla più e più volte riempiendola di ferite ovunque sul corpo.

 

In quel momento aveva ricevuto l’ennesimo colpo allo stomaco che le fece sputare sangue e cadere rovinosamente all’indietro.

 

-Sei migliorata parecchio in questi ultimi anni Meryl…ma non è sufficiente per me…- l’uomo tornò a nascondersi nel buio accendendosi un’altra sigaretta

 

-…- Meryl tentò di mettersi seduta ma cadde di nuovo stesa a terra

 

Quello che le faceva più male, più di tutti i colpi subiti, era la persona che glieli aveva inferti. Non poteva davvero credere a una cosa simile. Era impossibile!.

 

-Adesso basta…è arrivata la tua ora!- l’uomo puntò la sua arma contro Meryl per ucciderla

 

-MERYYYLLLLLLLLLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

Ma un’urlo inconfondibile fermò il nemico in tempo.

 

Vash si precipitò da Meryl prendendola subito tra le braccia, scioccato da tutto il sangue che la ragazza stava perdendo.

 

-Meryl! Ma che diavolo ti è saltato in testa eh?!- gridò spaventato e arrabbiato

 

-Va-Vash…mi dispiace io…-

 

-Quando la finirai di voler far star male le persone che hai intorno EH?!!!- gridò ancora lui perdendo delle lacrime di paura dagli occhi e stringendola forte

 

-Vash…mi dispiace…m-ma Don Deviler..continuava a tormentare la mia mente..l-lui voleva te e io non potevo permettergli di farti del male…- Meryl cercava confusamentedi far capire a Vash cos’era successo

 

Lui stupito e sconvolto capì a mala pena quello che lei stava dicendo.

Una cosa in tutto lo rese felice. Sentirle finalmente dire qualcosa di lui. Lei lo pensava ancora. Lei gli voleva ancora bene!.

 

Vash girò il capo verso l’uomo nell’ombra..

 

-Così hai provato a uccidere Meryl per avermi nelle tue mani eh?! Ma non ci sei riuscito Don Deviler!!-

 

-N-no Vash…ti sbagli! L-lui non è…..- Meryl si strinse a lui in ansia

 

-Come? Ma allora?-

 

-Fuuuuu…..- l’uomo lanciò l’ultima boccata di fumo e spense a terra la sigaretta col tacco della scarpa

 

-!!- quel gesto…

 

A Vash un brivido freddo percorse tutta la spina dorsale.

 

-Felice di rivederti…Vash the Stampede…-

 

-Non ci credo…- bofonchiò Vash sgranando gli occhi

 

Quella voce…era un po’ diversa…roca e metallica ma il tono…

 

>TAP! TAP!

 

-MERYL!!! VASH!!!!!!-

 

Anche Milly stava arrivando di corsa in quel momento.

 

-Ehe..- a quel punto l’uomo nel buio fece un ghigno divertito

 

-Bene…pare che ci siamo tutti..- disse

 

°°°

 

-PRORTATE ALTRE POMPE D’ACQUA PRESTOOO!!!!- stava gridando Nina dando indicazioni ad un gruppo di soldati

 

-Uh uh uh uh…- con una risatina malefica, Horwen si avvicinò alla bionda soldatessa che lo guardò storto

 

Non le era mai piaciuto quel maggiore Horwen, e da quando sospettavano di lui ancora meno.

 

-Cosa ci trovi di tanto divertente?- lo provocò apertamente

 

-Tutto l’impegno che ci state mettendo per spegnere quelle fiamme…ammirevole ma…decisamente inutile..- rise ancora lui

 

-Che vorresti dire?-

 

Notata la situazione anche Nilson, Funai e Rina affiancarono Nina..

 

-Perché non date una mano anche voi maggiore?- domandò Funai

 

-Perché è inutile…come stavo dicendo..- scosse la testa divertito

 

-Cosa volete dire?Che significa questo atteggiamento?- fece Funai

 

-Bravi soldati…siete veramente bravi soldati fedeli ai vostri superiori…e devo farvi i miei complimenti…perché facevate bene a sospettare di me…-

 

Nella mano di Horwen si materializzò il suo fucile gigante ma dall’aspetto diverso. Era più grosso e sinistro e aveva delle fiamme che ardevano intorno ma senza bruciarlo.

 

Il gruppo portò mano alle proprie armi capendo al volo la situazione.

 

-Dunque è vero…siete stato voi a causare tutti gli incidenti ai villaggi dove sostavamo…e alla compagnia stessa!- disse Rina furiosa

 

-Non mi sei mai piaciuto biondino!- sputò a terra Nilson

 

-E anche questo incendio è opera tua…- commentò Nina puntandolo con la sua pistola

 

-Non mi sono mai piaciuti…i tipi come voi…così insistenti…così ossessionanti dal voler scoprire a tutti i costi la verità per aiutare i loro….amici…- Horwen parlava con punta di disgusto e scherno

 

-Horwen…se questo poi è il tuo nome…Perché hai fatto tutto questo?!- gridò Nina

 

-Oh…e me lo domandi? Ma voi conoscete già bene la risposta…- rise

 

-Non è possibile..- Rina scosse il capo sentendosi paralizzare

 

-In realtà io sono al servizio di Don Deviler! AH AH AH! Sono stato mandato al solo scopo di mettere in crisi la compagnia militare…e i cari Vash e Meryl!-

 

-Non ti è riuscito molto bene a quanto pare!- lo schernì al suo stesso modo Nilson

 

-Infatti! Quei due sono ancora uniti nonostante tutto!- disse Nina decisa

 

-Certo…per l’appunto il mio obiettivo finale era un altro..- imbracciò il fucile così veloce che non riuscirono a reagire in tempo -…fare fuori VOI! AH AH AHAH!!!!!!!!!!!-

 

>BOOOMMMMMMMMMMMMMMM

 

E sparò un colpo potentissimo…

 

°°°

 

-Non è possibile…non puoi essere tu!!- stava dicendo Vash sconvolto

 

-VASH!!! MERYL!!!!- arrivò Milly precipitandosi su Meryl con le lacrime agli occhi

 

-M-Milly…-

 

-PERCHE’!! Perché ti ostini a fare tutto di testa tua!! Quando la smetterai di farmi stare in pensiero!!!- le gridò in faccia con esasperazione

 

-Ehe…pare che ci siamo tutti…-

 

-ah…- ma la voce dell’uomo nell’ombra…quella voce..fece ammutolire Milly, mentre il sangue le si gelava nelle vene, e le sembrò come se qualcuno le avesse tirato un masso gigantesco sulle spalle..

 

Si voltò molto..molto lentamente verso quelle figura nell’ombra. Credeva di non respirare più. Le sembrava che tutto fosse immobile. Che il tempo avesse smesso di scorrere..

 

L’uomo fece alcuni passi avanti per mostrarsi bene a tutti..

 

-E’ da tanto che non ci vediamo…- disse guardando Milly dritta negli occhi

 

E allora fu in quel preciso istante che un dolore insopportabile all’altezza del cuore fece mancare il respiro a Milly, che non credendo ai suoi occhi lasciò Meryl e si alzò lentamente in piedi non staccando gli occhi da quelli di lui..

 

***

 

-AH AH AH AH!!! Piccoli come insetti nelle mie mani!! AH AH AH!!! Non sapete quanto mi stò divertendo!!!-

 

-Danna-zione!!- Nilson cercò di alzarsi in piedi ma fu un tentativo vano

 

Era ferito gravemente, e in quel momento era steso sopra Nina. Le aveva tentato di fare da scudo dai colpi micidiali di Horwen, ma anche lei era ferita.

 

Così come Funai, Rina e gran parte dei soldati e cittadini.

 

Horwen aveva rivelato la sua vera identità. Un infiltrato nell’esercito al servizio di Don Deviler. E il suo tremendo potere era il fuoco, che lui generava dal suo orribile e gigantesco fucile che sparava palle di fuoco infernali. Quelle fiamme continuavano a bruciare senza spegnersi mai, nemmeno sotto i getti dell’acqua, si fermavano solo per volere suo..

 

Il villaggio ormai stava cadendo in cenere sotto quelle fiamme maledette.

Il maestro sebbene ferito, si era organizzato con alcuni uomini ancora in grado di muoversi, e stava facendo fuggire donne, bambini e anziani dal retro del villaggio mandandoli a nascondersi nel bosco plant poco distante.

 

-Dannato…traditore!- Badwey si alzò a fatica in piedi

 

-Dovevamo aspettarcelo!- si adirò con se stesso Jakson

 

-Non potevate prevedere come e quando avrei agito…né potevate immaginarvi i poteri speciali di cui dispongo…uhuhuhhu!- li prese in giro Horwen

 

-Ti diverti?!- Nina si alzò faticosamente in piedi tenendo premuta una mano sul fianco sinistro

 

Aveva un orrendo squarcio sul fianco, molto profondo e stava perdendo parecchio sangue..

 

-N-Nina non muoverti!- cercò di afferrarla per un braccio Nilson ancora steso a terra con un buco nella pancia..

 

-NILSON, NINA!!!!!!!- Rina e Funai andarono subito loro vicino per aiutarli, ma non potevano fare niente

 

Non avevano nulla per medicarli, e anche loro stessi erano feriti..

 

-Che scena commovente…siete proprio da strappa lacrime voi umani…- ridacchiò Horwen

 

-Perché tu non sei umano forse? Ti ho chiesto…se ti diverti!- ripetè minacciosa Nina incurante della sua situazione

 

Horwen si appoggiò con un gomito alla canna del suo fucile con noncuranza, completamente padrone della situazione..

 

-Si mi stò divertendo molto..non si vede? Uhuhuhuhu…- ridacchiò

 

-Bastardo!- sibilò Jakson a denti stretti guadagnandosi una gelida occhiataccia del nemico

 

-E no se ti interessa saperlo..non sono umano..Non più da quando sono al servizio del mio padrone Don Deviler..Lui mi ha dato questi straordinari poteri, e la possibilità di riscattarmi dallo squallore in cui mi trovavo..-

 

-Che intendi dire?! Che ti sei venduto al nemico??!!- gridò Badwey

 

-Non buttarla giù in modo tanto crudo..insomma…ho fatto i miei conti..e ho visto che così mi faceva comodo tutto qui..- fece un ghigno e imbracciò nuovamente il fucile per sparare loro contro e ucciderli

 

-Ihan…- senza voltarsi a guardare il suo inseparabile compagno, Nina lo chiamò facendogli intendere cosa voleva..

 

-Si…- sorrise lui guardandola e tirandosi a fatica in piedi

 

Nilson si girò verso Funai e Rina..

 

-N-Nilson?- lo guardò perplesso ilgiovane soldato

 

-Nilson che succede? Non devi muoverti in queste condizioni!- disse Rina

 

Nilson sorrise loro e poi.. –Su ragazzi…dovete andarvene adesso..-

 

-Cos…che stai dicendo?! Non dire assurdità!!- gridò Funai

 

-Come potete chiederci di andarcene?! Noi staremo al vostro fianco a combattere!- gridò Rina

 

Senza più rispondere, Nilson li prese sotto braccio come sacchi di patate e indurì i muscoli al massimo..

 

-Che diavolo vuoi fare?! Mettimi subito giù!!- cercò di divincolarsi Funai

 

-No ti prego non voglio! Nina!! Nina ti prego dì qualcosa!!! Guardami!! Voglio restare qui con voi!! NINA!!!- gridò tra le lacrime Rina

 

Nina Fox si girò a guardare la sua compagna d’armi per l’ultima volta, facendole un gentile sorriso..

 

-Devi andare Rina…..ti voglio bene!^^-

 

>YAAAAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!

 

Nilson caricò i muscoli al massimo, girò su se stesso e lanciò i due in aria facendoli volare lontanissimo e ad una velocità impressionante, proprio in direzione del bosco dei plant..

 

-NINAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!- gridò Rina piangendo mentre vedeva la sua amica allontanarsi sempre di più

 

-Ma che scena commovente! Avete fatto in modo che quei due sopravvivessero perché ci sia ancora qualcuno che possa aiutare Vash the Stampede eh? – fece il finto commosso Horwen

 

-Noi due stiamo morendo…a causa tua…- disse Nina

 

-….e non potevamo permettere che succedesse anche a quei due ragazzi..sono ancora così giovani!- disse Nilson

 

-Già… il vostro tempo pare sia giunto al termine…e vabèpazienza! Vorrà dire che per ora mi accontenterò di eliminare voi due, parte dei seeds e tutta la compagnia militare…Poco male…al resto penserò in seguito!- Horwen caricò il colpo puntandoli

 

-Ehi piccolo verme…ci siamo anche noi due…- Badwey e Jakson affiancarono Nina e Nilson con le loro armi

 

-Restate qui voi?- li guardò Nina

 

-Non dovreste andare dal vostro generale?- domandò Nilson

 

-Ci piacerebbe ma…- Badwey scostò la giacca mostrando un pezzo di un palo di legno che gli si era conficcato nella spalla all’altezza del cuore

 

-…preferiamo restare a farvi compagnia..- sorrise Jakson che aveva un pezzo di ferro nella schiena

 

I quattro si sorrisero…

 

>KABOOOMMMMMMMMMMMMMMM

 

Mentre il colpo finale di Horwen si avventava impietoso su di loro.

 

Lo affrontarono a testa alta, senza urlare per la paura, senza chiudere gli occhi, senza indietreggiare di un passo, senza rimpianto.

Da soldati quali erano, alzarono le loro armi e spararono contro Horwen tutti i colpi rimasti.

Alcuni di questi colpi raggiunsero una guancia e una spalla di Horwen anche se lo colpirono di striscio..

 

-Tsk!- fece Horwen infastidito da quel loro andargli contro anche prima di morire..

 

Poi il colpo li raggiunse, esplodendo proprio davanti alle loro facce. Le fiamme li avvolsero e divorarono in pochi istanti, ma anche in quel momento, nessuno di loro urlò o pianse..Continuavano a sorridere soddisfatti per tutto quello che erano riusciti a fare fino a quel momento per i loro amici..

 

Davanti a quell’impressionante dimostrazione di coraggio, tutto il divertimento di Horwen sparì lasciandolo con l’amaro in bocca.

Era la prima volta che qualcuno moriva a testa alta a causa sua senza mostrare paura o disperazione, ma sorridendo con soddisfazione.

 

Il biondo servo del demonio imbracciò il fucile gigante su una spalla calciando un masso dritto nelle fiamme, poi si voltò e se ne andò nelle tenebre.

 

-Per ora finisce qui…ma presto distruggerò anche quelli rimasti..- sibilò al vento

 

****

 

Intanto, Funai e Rina stavano per cadere sul verde prato del grande bosco plant. Funai prese tra le braccia Rina facendole da scudo con la schiena per attutirle la caduta.

Strisciarono a terra per alcuni metri, venendo aiutati a fermarsi da alcuni uomini seeds.

Caddero proprio dove la gente e i soldati sopravvissuti si stavano nascondendo.

 

-Funai…Rina May!- si avvicinò il maestro per soccorrerli

 

Rina era sotto shock e stava piangendo tremando tra le braccia di Funai che la stringeva triste e disperato a sua volta. La sorte dei loro amici e compagni d’armi era stata improvvisa, tremenda e orribile!.

 

Adesso…si stava avvicinando sempre di più la resa dei conti finale.

 

Adesso…Funai si ripromise che avrebbe fatto tutto quanto era in suo potere per uccidere Horwen e vendicare i suoi amici!.

 

 

Continua…

 

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Capitolo 30
*** Capitolo 29. Nicholas D. Wolfwood ***


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Capitolo 29. Nicholas D. Wolfwood

 

-Coraggio ragazzi miei coraggio! Va tutto bene! Ce la caveremo! Va tutto bene!-

 

Mentre il villaggio ormai cenere stava lentamente spegnendosi dall’ardere delle fiamme, il maestro ripeteva quelle parole a fil di voce, cercando di dare conforto ai due disperati Rina e Rick mentre alcuni uomini li aiutavano a rialzarsi e li mettevano su delle barelle per portarli via e poterli curare.

I seeds erano gente laboriosa e instancabile. Anche in quel momento tragico e doloroso avevano la forza di reagire e darsi da fare. Durante la fuga avevano portato via quanto potevano dal villaggio, e così aiutati dai soldati sopravvissuti, avevano allestito nel centro del fitto bosco plant, un campo di fortuna tirato in piedi con le tende dei militari, e con legni e lamiere trovati in giro.

 

Trascinando la gamba ferita, il maestro accompagnato da due uomini, andò dietro alle barelle per andare a curare personalmente i due feriti.

 

Mentre si dirigevano all’ingresso del bosco, un’ultima devastante esplosione di fiamme e fumo si propagò davanti agli occhi di tutti dal villaggio. Segno che ormai tutto era andato perduto.

 

>KABOOOMMMMMMMM

 

-NINAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridò disperata Rina alzandosi in piedi e cercando di scendere dalla barella per correre ancora verso il villaggio

 

Ma gli uomini la trattennero, e lei non potè fare altro che sfogare il suo dolore tra le braccia di quelle persone sconosciute..

La sua amica ormai non c’era più…

I soldati della sua compagnia ormai non c’erano più…

 

Era stato distrutto tutto..

 

Si sentiva sola..

 

Una mano arrivò a stringere forte la sua. Improvvisa, grande e calda.

Rina la guardò tra le lacrime, e alzando lo sguardo vide il sorriso gentile e premuroso di Rick, che era sceso dalla sua barella per andarla ad abbracciare forte. Chissà come…ma Rick Funai capì cosa in quel momento aveva nel cuore la ragazza.

 

-Non sei sola Rina….ci sono io con te!-

 

-Oh…Rick! Rick!!- Rina si lasciò completamente andare tra le braccia di Funai stringendosi al suo petto e sfogando tutto il suo dolore. Adesso del suo gruppo di amici, non gli restava che lui…e non voleva assolutamente perderlo!.

 

°°°°

 

Milly credette che il cuore le sarebbe uscito dal petto per quanto batteva forte.

 

-E’ da tanto tempo che non ci vediamo…- ripetè ancora l’uomo nell’ombra che iniziò a venire sotto la luce - …specialmente tu…sei quella che mi è mancata di più… Milly..-

 

-!!!!- gli occhi di Milly si sgranarono così tanto da farle male..

 

-Non posso crederci!- fece Meryl mettendosi in ginocchio sorretta da Vash

 

Eppure era proprio lui. Davanti a loro c’era proprio lui.

 

-Ni..cho…las…- balbettò Milly iniziando a tremare convulsamente

 

Per tutta risposta, lui le fece un sorriso. Uno di quei vecchi gentili sorrisi che le aveva spesso regalato quando erano insieme.

 

-Com’è possibile….- Vash si alzò in piedi aiutando Meryl a fare altrettanto -…com’è possibile che tu sia qui ora?! Tu sei morto! Io ti ho visto! Io ti ho seppellito con le mie mani!-

 

Un lungo silenzio calò tra di loro…Si sentì il potente boato dell’esplosione che arrivava dal villaggio..

 

Vash, Meryl e Milly si girarono di scatto vedendo una lontana potente fiammata che tinse di rosso il cielo in quel punto.

 

-Oh no…- Meryl tremò sentendo un nodo stringersi in gola

 

Aveva un bruttissimo presentimento.

 

-A quanto pare…Horwen ha dato inizio alle danze..- disse Wolfwood con noncuranza accendendosi di nuovo una sigaretta

 

I tre si girarono verso di lui allibiti. Non ci capivano niente, e non credevano ai loro occhi. Che stava succedendo?!!!

-Che avete da fare quelle facce?La situazione mi pare così ovvia..- disse lui prendendo la sua croce e liberandola dalla sua custodia

 

-Non lo è per niente invece!Che stà succedendo Wolfwood?! E tu come puoi essere qui?!- si agitò Vash

 

Gli occhi di Wolfwood tornarono a tingersi di rosso, facendo venire i brividi a Vash che avvertì un grave senso di pericolo. La voce del reverendo tornò ad essere bassa e metallica.

 

-Non cercare troppe risposte Vash the Stampede..- sibilò

 

-Tu non puoi essere Wolfwood…- Vash scosse la testa

 

-Oh lo sono eccome invece! E hai ragione tu. Io sono morto. Tu mi hai seppellito con le tue mani. Ma quello che non sai…è che sono rimasto morto solo per mezz’ora, dopo di che il mio cuore ha ripreso a battere..-

 

-CHE COSA?!!!- Vash e Meryl non potevano crederci mentre Milly era imbambolata

 

-Quando ho riaperto gli occhi mi trovavo in una bara scoperchiata sotto al sole cocente, dentro la buca che tu mi avevi scavato Vash. La prima cosa che provai fu un dolore assurdo al petto, là dove il mio ex maestro mi aveva colpito mortalmente.. Realizzai presto cosa mi era capitato. Ma tu e le ragazze ve ne eravate già andati.. Davanti a me c’era un’uomo col mantello e il cappello rosso..Mi disse che la mia era stata una morte apparente, ma che ero in pericolo comunque a causa di quella ferita. Mi propose uno scambio. Che io lo servissi in cambio della mia vita. Non potevo fare altro dato che volevo vivere!. Così con uno strano potere negativo mi curò..La cosa che non aveva specificato…era che il suo potere oscuro sarebbe entrato in me…rendendomi malvagio e completamente alla sua mercè…eh eh eh eh eh eh….-

 

Il racconto di Wolfwood lasciò i presenti senza fiato. Non potevano crederci davvero.

 

-Qu-quindi tu…sei al servizio di Don Deviler adesso?!- fece Meryl

 

-Esattamente.. sono stato mandato qui col compito di eliminarvi tutti e tre…dato che il resto del piano è andato in fumo. Il resto del lavoro è compito di Horwen..L’esplosione di prima era il villaggio dei seeds..A quest’ora non sarà rimasto vivo più nessuno sia della gente che dei soldati..-

 

-….- Vash guardò serio Wolfwood in cerca di uno sguardo

 

-Non guardarmi così Vash…che ci vuoi fare? E’ andata così…non ci si può fare niente…e ora se volete scusarmi…è tempo che io mi dia da fare…e per voi è tempo di morire!- Wolfwood puntò la sua croce contro i tre che non si mossero

 

Milly avanzò lentamente portandosi davanti a Wolfwood. Nonostante quello che aveva appena sentito, la ragazza era fissa soltanto sulla figura del ragazzo. Non era morto! Era ancora vivo, ed era lì davanti a lei! Quanto aveva sognato che una cosa simile potesse capitare un giorno..

 

-Milly!- Meryl tremò per lei

 

Wolfwood non si aspettava una mossa così scoperta dalla ragazza dopo quello che aveva appena detto..

Lei era faccia a faccia, vicinissima. E lo guardava con uno sguardo così candido ed indifeso. Con quei due occhi azzurro-grigio tremanti. Un misto tra tristezza e amore che il ragazzo non potè ignorare. Era stato contaminato dal male di Don Deviler, ma non gli erano stati tolti i ricordi..E di lei e della loro unica notte ricordava tutto alla perfezione. Un amore forte e nato improvvisamente…e improvvisamente spezzato dal destino.

Wolfwood abbassò l’arma continuando però a tenerla stretta in pugno.

 

-Milly..- sussurrò piano

 

La sua voce e i suoi occhi tornarono normali.

 

-Nicholas…- sussurrò lei

 

Si guardarono senza aggiungere altro per lunghi istanti.

Ritrovarsi così improvvisamente e in quella situazione era sconvolgente..

La mano che reggeva la croce iniziò a tremare. Il desiderio di avere le mani libere per poterla abbracciare era forte..

 

**Cosa stai facendo Wolfwood?! Avanti! Uccidili tutti muoviti!!!!** la voce malvagia di Don Deviler rimbombò improvvisamente nella testa del reverendo che tremò lievemente cercando di non perdere subito il controllo.

 

-Nicholas…- sussurrò ancora lei mettendogli una mano sulla guancia accarezzandogliela lievemente

 

-…- lui abbassò lo sguardo tremando a quel tocco gentile. Quanto le era mancata lo sapeva solo Dio..

 

**Ubbidiscimi Wolfwood! A questo punto non puoi tornare indietro!** la voce di Don Deviler rimbombò di nuovo nella testa del reverendo provocandogli una fitta di dolore

 

-Milly…allontanati da me…subito!!- balbettò cercando di controllarsi

 

-Nicholas?!- si preoccupò lei vedendolo sofferente

 

-ALLONTANATI DA ME!!!- urlò dandole uno spintone e puntando l’arma contro Vash e Meryl

 

Vash fu lesto a stringere Meryl a sé e buttarsi a terra, e nello stesso tempo sparare deciso contro Wolfwood.

L’azione fu velocissima.

 

>BANG BANG BANG!!!!!!!!!!!!

 

Fumo e silenzio..

 

-Ugh…!!-

 

Cadde del sangue, ma non da Vash o Meryl..

 

-NICHOLAS!!!- gridò Milly quando lo vide sanguinante da entrambe le spalle

 

-…- Vash serio e concentrato teneva ancora la sua pistola puntata contro il reverendo, mentre con l’altro braccio si stringeva Meryl forte al petto

 

-Ehe…davvero non me l’aspettavo…Sei…sei cambiato in maniera impressionante Vash!- ridacchiò Wolfwood obbligato a reggere la sua croce con entrambe le mani date le ferite ai legamenti delle spalle.. -…un tempo…avresti preferito essere ferito tu stesso…piuttosto che ferire il prossimo,amico o nemico che fosse..ugh!-

 

-Le cose cambiano Wolfwood! Ed io…mi sono ripromesso che non avrei più commesso errori!- rispose Vash deciso

 

>WAAAAMPPPPPPPPP!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Un’improvvisa vampata di fuoco circondò Wolfwood . Comparve Horwen col suo enorme fucile in spalla..

 

-Che diavolo combini Wolfwood?!Ti fai mettere sotto così facilmente?!- lo schernì Horwen

 

-….- ma Wolfwood non rispose spostando lo sguardo verso Milly che tra le fiamme lo guardava spaventata e sconcertata

 

Horwen seguì lo sguardo di Wolfwood e capì tutto.

 

-HORWEN MALEDETTO!!!! Lo sapevo che non ci si poteva fidare di te!!!- gridò Vash puntandolo con la pistola

 

-Ehi ehi frena la tua ira biondino! Ormai si gioca a carte scoperte! La partita si farà molto interessante da adesso in poi!- ridacchiò Horwen per nulla spaventato

 

Un gioco…per quell’uomo era solo un gioco divertente. La vita di tanti innocenti…era solo un gioco per lui.

Vash sentì crescere un dolore e una rabbia talmente forti che quasi lo accecavano..

 

-Come hai potuto radere al suolo il villaggio?!Pagherai per questo!!- Vash era roso di rabbia

 

-Intanto…preoccupati dei sopravvissuti…qualcuno per mia sfortuna si è salvato..Si sono sacrificati quattro soldati per gli altri. Davvero coraggiosi non ho che dire. Non mi era capitato mai di uccidere qualcuno che mentre muore mi guarda dall’alto in basso e continua a combattermi! Tsè! Mi sono stati davvero indigesti!-

 

-oh!- Meryl sentì una fitta al cuore a quelle parole, un presentimento orribile..

 

Horwen lanciò uno sguardo strano a Meryl che si rifugiò di più nelle braccia di Vash.

 

-Preparatevi…perché la fine per voi è molto vicina!- e detto questo Horwen alimentò una fiammata più potente che si spense poi nel nulla facendo svanire sia lui che Wolfwood.

 

-Dannazione!- fece Vash a denti stretti

 

-Milly!- Meryl uscì dall’abbraccio di Vash per andare davanti alla sua amica, ancora sconvolta

 

-Milly…stai bene?- le chiese

 

-Oh Meryl……MERYL!!!- per tutta risposta Milly si tuffò tra le sue braccia scoppiando in un pianto doloroso e disperato.

 

Vash si avvicinò alle due..

 

Una follia..tutto quello che stava capitando era pura follia..

 

E purtroppo…era solo l’inizio..della follia vera e propria..

 

°°°°

 

Le fiamme si dissolsero. Restò un buio profondo e freddo. Entrambi erano abituati a quella sensazione ormai.

 

*Wolfwood….avvicinati..* la voce metallica di Don Deviler rimbombò nella caverna oscura

 

Si illuminò lievemente l’ambiente, quando Don Deviler aprì i suoi occhi rossi.

Wolfwood si avvicinò senza remore.

Quando gli fu davanti, Don Deviler alzò una mano dalla quale si sprigionò una luce rossa. Quella luce andò a colpire le spalle di Wolfood estraendone i proiettili e curandone le ferite.

 

*Allora è questo il risultato del tuo primo re-incontro con Vash the Stampede uhm?*

 

-Quel tizio è veramente cambiato. Non è più lo stesso di prima- confermò Wolfwood

 

*Ma tu hai esitato. Non hai mostrato i poteri di cui ora disponi grazie a me!*

 

-Chiedo scusa Signore- Wolfwood non era per nulla intimorito

 

*Uhm…Non ci sarà una prossima volta Wolfwood, ricordatelo! I tuoi sentimenti per quelle persone non sono niente!*

 

Don Deviler scaricò nel corpo di Wolfwood una forte dose di negatività.

 

*Ora sarai in grado di essere più spietato…di vincere i tuoi sentimenti umani…e di pagare il debito di vita che hai con me…*

 

-Si Signore-

 

*In quanto a te Horwen!*

 

-Si-

 

*Per metà il tuo compito mi ha soddisfatto, ma dovrai tornare e completarlo! Dovrai uccidere i sopravvissuti! E se Wolfwoodnon riuscisse a eseguire il suo compito…sai cosa dovrai fare!*

 

-Certo Signore- Horwen fece un ghigno orribile

 

**

 

Quando arrivarono trafelati al villaggio..trovarono solo le ultime fiamme che bruciavano la cenere di quanto era rimasto.

 

-E’…e’ orribile!- fu il commento disperato di Milly che si portò le mani alla bocca mentre le lacrime pungevano per uscire

 

Meryl in piedi a fissare dentro a quelle fiamme, sentiva un profondo senso di vuoto e freddo dentro di sé. Le lacrime le rigavano il viso tagliato e ferito. La tristezza la stava pervadendo.. I capelli neri e lunghi svolazzavano a quel vento di cenere e fiammelle che li circondava tutti e tre..

All’improvviso fu il vuoto anche nella testa. Non vide o sentì più niente. Solo vuoto, nero e silenzio.

 

 

Continua…

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Capitolo 31
*** Capitolo 30. La forza nel dolore ***


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Capitolo 30. La forza nel dolore

 

Nel buio più profondo in cui era caduta, lentamente, iniziò a percepire rumori e suoni lontani..

 

-Come stà?- Vash distolse solo un attimo lo sguardo da lei per cercare lo sguardo del maestro

 

Il saggio in quel momento stava sistemando il flebo all’asta. Il forte medicinale stava già da tempo entrando in circolo nel suo corpo debilitato. Era la terza bottiglia che veniva cambiata da due settimane a quella parte..

 

-Te l’avevo detto Vash…a causa degli sforzi fatti..quando ancora non doveva muoversi..queste sono le conseguenze..-

 

-Ma come stà ora?!- insistette il biondo

 

-E’ molto debole..ha rischiato seriamente che il suo cuore si fermasse. Ma per fortuna il suo fisico è più resistente di quello che pensavo. Ad ogni modo..ci vorrà un po’ di tempo prima che si riprenda..-

 

Vash però aveva di nuovo spostato l’attenzione sulla ragazza profondamente addormentata. Le strinse di più la mano che già le stava tenendo, si accigliò un poco, e rifece ciò che già aveva fatto per lei non molto tempo prima.

 

-Vash?- lo chiamò il maestro avendo intuito

 

Ma lui non rispose. Una luce intensa tendente all’azzurro, si sprigionò dalla sua mano, e piano piano illuminò la mano di Meryl, fluendo lentamente in tutto il corpo, illuminandola tutta.

 

-Ugh..- da quel gesto Vash si sentiva come svuotato e indebolito

 

-Ragazzo mio..stai di nuovo?-

 

-Si…-

 

Per un lungo tempo ci fu silenzio. Vash continuò in quel modo, fino a quando il pallore dalla pelle di Meryl svanì restituendole un po’ di colorito roseo, e il viso parve più sereno e rilassato..

Allora la luce dalla mano di Vash si spense, e la staccò ansimando con un po’ di fatica. Aveva il viso imperlato di sudore.

 

-Ragazzo mio..tutto bene?- il maestro gli mise una mano sulla spalla

 

-Anf…si maestro..non si preoccupi. Ho trasferito un po’ della mia energia vitale in Meryl. La forza di un plant è diversa da quella umana. In questo modo non ci metterà molto a riprendersi. Si sveglierà tra qualche giorno al massimo..-

 

-Ma agendo così privi te stesso di forza..-

 

-Togliere qualche anno dalla mia lunga e quasi interminabile vita non conta molto..- sospirò appoggiandosi allo schienale della sedia -…quello che conta è che lei stia bene!-

 

Il maestro sorrise – La ami davvero molto-

 

>Toc! Toc!-E’ permesso?- Funai entrò nella stanza senza fare troppo rumore

 

-Funai? Sei già in piedi?- si stupì Vash

 

-Si, signore! Non potevo starmene ancora con le mani in mano- rispose lui

 

-Le tue ferite?-

 

-Stanno guarendo bene signore, grazie-

 

-Capisco…di cosa hai bisogno?-

 

-…- a quella domanda il viso di Funai si rabbuiò. Abbassò il capo tristemente cercando di trovare la forza per sopportare quella situazione -…i corpi….- disse con voce bassa

 

-?-

 

-I corpi….sono stati da poco ritrovati i corpi…del sottotenente Nina Fox e del sergente Ihan Nilson…- disse Funai a fatica

 

-….- Vash si girò completamente verso di lui

 

-Sono carbonizzati ma…sono stati identificati grazie alle medagliette coi loro dati che portavano al collo…e..per quanto riguarda Badway e Jakson…sono state ritrovate le loro medagliette…e solo alcune parti…dei corpi…e dei…vestiti…- Funai lottò contro sé stesso per non piangere

 

-Sergente Funai….- Vash si alzò in piedi allungando una mano e poggiandola su una spalla del soldato

 

-E’ necessaria la vostra presenza sul luogo del ritrovamento signore..per dare il consenso per recuperare i resti e procedere alle esequie….- Funai strinse forte le mani tremanti a pugno

 

-D’accordo ho capito…allora andiamo-

 

**

Tornare ancora una volta su quello che rimaneva del villaggio dei seeds…era dura. C’era ancora del fumo tutt’intorno. Il paesaggio era solo polvere, cenere e resti di case..

Funai portò Vash sul lato est del villaggio, dove si trovavano altri soldati sopravvissuti, attorno ai corpi ritrovati.

I due si avvicinarono lentamente, e quando i soldati li videro, si spostarono per lasciarli passare..

 

-Generale Stampede…- salutò un soldato per tutti gli altri

 

-Riposo..- rispose Vash portando il suo sguardo al suolo

 

Quando li vide, gli occhi gli tremarono. Sentì una fitta dolorosa al cuore, e la commozione che si faceva via via sempre più forte. Funai alle sue spalle, lottava per non piangere, ma non poteva trattenere qualche roco singhiozzo..

Vash si chinò a terra e allungò una mano con delicatezza..

 

-Questi soldati…queste persone…sono morte credendo fermamente nei loro ideali di pace..e noi gli renderemo onore!- disse commosso

 

Davanti a Vash c’erano i corpi di Nilson e Nina…Erano abbracciati. Durante l’esplosione prima della fine, Nilson aveva abbracciato forte Nina, come non aveva mai avuto il coraggio di fare prima. Ed erano morti così, accasciandosi a terra abbracciati stretti..

I corpi carbonizzati non erano molto riconoscibili, a parte qualche ciocca bionda di capelli di Nina rimasta intatta, e i vaghi lineamenti di Nilson.

La mano che Vash aveva allungato era appoggiata sulla mano di Nilson che stringeva un braccio di Nina. Alcune lacrime rigarono il volto di Vash, mentre i soldati di loro iniziativa fecero il saluto ai due caduti..

 

Quando si rimise in piedi, diede ordine di raccogliere i corpi e i resti di Badwey e Jakson per procedere ai funerali.

Funai si avvicinò a Vash.

 

-Signore…con una radio messami a disposizione dai sopravvissuti del villaggio..ho provveduto a contattare le famiglie dei caduti. Ogni famiglia desidera che ciò che resta di loro ritorni a casa, per seppellirli nelle loro terre natali..-

 

-Hai fatto benissimo Funai. Domani eseguiremo qui i funerali militari..e poi provvederemo perché le bare arrivino a casa- sospirò Vash

 

-Bene..- sospirò Funai

 

-Come stà il sottotenente May?- Vash ci teneva a sapere della ragazza

 

-Fisicamente…come me…si stà riprendendo bene. E’ l’anima che stà male…ha perduto una cara amica..- gli occhi di Funai tremarono

 

-Ti và di..venire a mangiare un boccone con me…e raccontarmi?^^- Vash cercò di sorridere

 

-….- Funai provò a fare altrettanto, senza troppo successo

 

**

 

Tornarono nel bosco plant all’accampamento. Alcune piccole case in legno erano già state costruite dagli instancabili uomini seeds. Nonostante la tragedia, quella gente non si fermava, rimboccandosi le maniche per andare in qualche modo avanti.

Vash portò Funai alla tenda di un vecchio che prima aveva un piccolo locale al villaggio dove serviva birra e ottimi pasti caldi.

Il vecchio aveva adibito la tenda a mò di locale, con il bancone in legno e molti tavoli disposti sotto al lungo tendone.

Si era alzato un forte vento e il cielo si era ingrigito. Era molto buio per essere solo l’una del mattino.

Si sedettero ad un tavolo e presero a parlare sorseggiando birra e aspettando il pasto.

 

-Quindi come mi stavi spiegando…Rina era amica di Nina Fox…- ripetè Vash

 

-Si signore,erano amiche. Erano molto amiche. Vede…noi quattro…io, Rina,Nilson e Nina..proveniamo da paesi diversi, ma ci siamo ritrovati a studiare da soldati nella stessa caserma.. Abbiamo trascorso degli anni belli insieme. Ci siamo aiutati a vicenda a diventare forti.. Rina è sempre stata una ragazza delicata e sensibile..mentre Nina era una donna forte e abile. La loro amicizia era solida. Si compensavano a vicenda. In Nina, Rina aveva trovato una confidente, un’amica, una mano tesa sempre pronta ad aiutarla a rialzarsi..-

 

-…- Vash ascoltava attento

 

-…quello che un po’ successe a me con Nilson. Quel ragazzo alto e grosso…che all’apparenza poteva sembrare solo un idiota pomposo tutto muscoli e niente cervello…era una persona dotata di un gran cuore e grande bontà.. Insomma…siamo diventati forti insieme. Siamo diventati una squadra unita, ed abbiamo avuto la fortuna di essere scelti come soldati speciali per la missione accanto al maggiore Strife.. Come lei anche noi desideravamo riportare la pace. Non sapevamo che il nemico andava ben al dì là delle nostre semplici capacità umane…- Funai strinse i pugni sul tavolo con un moto di rabbia - …ma abbiamo voluto andare avanti comunque. Ormai ci legava dell’amicizia verso il maggiore Strife..non l’avremmo mai abbandonata. Sapevamo a cosa potevamo andare incontro…e sono sicuro…sono sicuro che sono morti a testa alta e fiera tra quelle fiamme! Guardando dritto negli occhi il nemico senza alcuna paura!!-

 

Vash osservò Funai tremare per controllare il pianto che voleva uscire ma che lui ricacciava indietro.

 

-Abbiamo perduto le nostre rocce…abbiamo perduto i nostri due cari amici…ora per Rina ci sono io…e per me c’è lei…Farò di tutto per diventare la sua roccia…e aiutarla a superare questo dolore!-

 

-Funai…- Vash gli diede una pacca su una spalla con un sorriso -…sono sicuro che ci riuscirai!-

 

**

 

La percezione della realtà divenne sempre più forte, finchè Meryl pianpiano aprì gli occhi. All’inizio vide tutto confuso, poi lentamente ogni cosa prese forma. Girò stancamente il capo alla sua sinistra vedendo il flebo che goccia dopo goccia trasmetteva il medicinale all’interno del flebo nel suo braccio.

Una mano gentile si posò sulla sua.

 

-Meryl…finalmente ti sei svegliata!^^- e il sorriso gentile di Milly le riempì gli occhi

 

-Milly…ma cosa…io..- Meryl non riusciva a muoversi

 

-Stai tranquilla. Hai dormito molto in queste ultime settimane..-Milly accarezzò la mano di Meryl

 

-Ho…ho sete..- bofonchiò Meryl affaticata

 

-Certo! Ti do subito da bere!- Milly si alzò e andò al comodino vicino al letto versando dell’acqua in un bicchiere – il maestro ha detto che avresti dovuto bere e mangiare quando ti saresti ripresa-

 

-E…ha detto qualcos’altro?-

 

-…- Milly si avvicinò a Meryl aiutandola a bere senza dire niente, poi rispose :

 

-Si..ci ha detto la sciocchezza che hai fatto minacciandolo, per farti aiutare ad alzarti e andare a cercare il nemico..- Milly lo disse guardando Meryl molto contrariata

 

-Mi dispiace Milly…ma ero così stanca…e Don Deviler mi stava perseguitando. Può entrare nella mente delle persone..-

 

-Non è a me che devi chiedere scusa Meryl..- sospirò Milly tornando a sedersi

-Cos’è successo mentre dormivo?-

 

-E’ stata dura…per sparire completamente…quelle fiamme malefiche ci hanno messo quasi due settimane..tutt’ora c’è ancora del fumo ai resti del villaggio..Intanto qui nel bosco la gente rimasta si è messa d’impegno costruendo case in legno e montando grandi tende per ospitare tutti..-

 

-E…Nilson…Nina…e gli altri?-

 

-…- il viso di Milly si rabbuiò. Gli occhi le tremarono. In quel dolore Meryl capì la tragedia ma non volle capacitarsene..

 

-No…Milly..non mi dirai che…- Meryl tremò

 

Milly le strinse la mano per farle coraggio..

 

-A quanto pare…è successo davvero Meryl.. Nilson, Nina, Badwey e Jakson…con parte della gente del villaggio e gran parte della compagnia…sono morti nell’incendio causato da Horwen…che si è rivelato una spia al servizio di Don Deviler..- a Milly cadde qualche lacrima

 

-No..non è possibile…- la voce morì in gola a Meryl che sentì gli occhi inondarsi di pianto e le guance bagnarsi velocemente

 

Milly si alzò sporgendosi su di lei per abbracciarla, e piangere con lei.

 

Avevano subito un altro duro colpo..un altro dolore..

 

**

 

Il vento che si era alzato da un po’, divenne più forte e impietoso quel pomeriggio. Il buio si era fatto più oscuro, ed era iniziata a cadere una forte pioggia torrenziale. Faceva freddo.

Avvolta in un impermeabile nero con un cappuccio tirato sulla testa, il sottotenente Rina May stava percorrendo velocemente l’accampamento e le case nel bosco plant, diretta alla piccola casa di legno che ospitava Meryl. La pioggia le stava inzuppando gli abiti e gli occhiali.

Svoltando un angolo cominciò una lunga fila di tendoni a corridoio sotto i quali potè continuare a correre evitando un po’ di quella fredda pioggia.

Quando raggiunse la casa, si fermò sotto la tettoia al riparo dall’acqua, tirando giù il cappuccio scuotendo la testa e liberando i suoi lunghi capelli legati in una morbida treccia, e pulì gli occhiali bagnati.

 

-Rina!- una voce stupita la chiamò da lontano

 

Si rimise gli occhiali e vide corrergli incontro..

 

-Rick- fece lei con un mezzo sorriso triste

-Che ci fai qui fuori con questo tempaccio?Dovresti stare nella tua tenda a riposarti!-

 

-Su non ti arrabbiare..Stò bene ora. Sono venuta a trovare il maggiore Strife. Non riuscivo più a stare ferma a letto!-

 

-Rina…-

 

-Mi accompagni?Ora siamo rimasti noi…e dobbiamo essere vicini al maggiore!^^-

 

-….- Funai la guardò preoccupato, perché sapeva che lei non stava ancora bene..

 

>Toc! Toc!

 

-Avanti- disse Milly

 

-Permesso?^^- fece capolino Rina seguita da Funai

 

-Oh, ragazzi! Siete venuti!^^- sorrise Milly

 

-Si! Volevamo vedere come stà il maggiore!- rispose Rina

 

-Un po’ intontita ma stò bene grazie…- sorrise Meryl dal letto

 

-Maggiore Strife!- Rina si precipitò su Meryl prendendola per le braccia – Che gioia vedervi sveglia! Mi sono molto preoccupata per voi in queste settimane!-

 

-E io per te e gli altri cara Rina…-

 

-Maggiore Strife…- si avvicinò Funai

 

-Funai…è bello rivederti..- Meryl allungò una mano che Rick strinse subito con la sua

 

-Anche per me..è una gioia vedervi maggiore!-

 

-Adesso siamo di nuovo insieme…e dobbiamo essere molto forti e molto uniti- disse Meryl

 

-Si!- dissero tutti in coro

 

Il momento era tragico, ma bisognava andare avanti in qualche modo..Era confortevole comunque, il fatto di aver conquistato degli amici, e non solo dei colleghi di battaglia…

 

**

 

Venne la sera. Il tempo non migliorò affatto, ed anzi, si aggiunse un forte temporale alla pioggia battente..

 

-Signore,i corpi e i resti sono stati portati all’accampamento. Verranno decorosamente sistemati e messi quanto prima nelle bare che si stanno costruendo- Funai mosse su e giù gli occhiali che spuntavano dal cappuccio che si era tirato in testa.

 

Vash invece a testa scoperta se ne stava sotto il temporale a fissare le macerie del villaggio.

 

-Molto bene Funai, ti ringrazio per essere venuto ad avvisarmi-

 

-Non dovete ringraziarmi signore, è mio dovere…dobbiamo essere tutti uniti adesso-

 

-Si hai ragione- sorrise Vash

 

-Tenete..- Funai mise sulle spalle di Vash lo stesso impermeabile nero in dotazione alla compagnia.

Vash lo indossò e si tirò il cappuccio sulla testa.

 

-Ti ringrazio- sorrise al sergente

 

-E ora che ne dite di seguirmi?-

 

-Per andare dove?-

 

-Il maggiore Strife si è svegliata..-

 

*****

 

Non ci mise molto a raggiungere la piccola casa di legno dove si trovava.

Lasciò perfino indietro Funai tanto correva. Il sergente decise di fermarsi e lasciarlo andare da solo. Sorrise guardando come Vash spariva velocemente alla sua vista.

Il cuore batteva forte. Era come al solito da tempo a quella parte che si trovava in quel groviglio di emozioni quando si trattava di lei..della sua Meryl..

 

**Ah ah ah! Che emozione…la MIA MERYL!!!!***

 

Non seppe perché improvvisamente gli venne alla mente quella frase che gli era uscita dal cuore quel giorno di tanto tanto tempo fa..Quando Meryl l’aveva salvato da alcune persone che lo volevano morto a causa di Knives..

Aveva gridato quella frase colmo di gioia…si era sentito risorgere finalmente grazie a lei. Stringendola forte tra le braccia si era sentito di nuovo vivo, in grado di alzarsi e combattere Knives. E così era stato infatti.

 

Chissà perché quel ricordo…

 

Il rumore forte dei suoi passi nel corridoio lo precedettero. A Meryl il cuore sobbalzò nel petto, e perse un battito quando la porta si spalancò e lo ebbe davanti. Zuppo di pioggia e affannato per la corsa.

I loro occhi si incatenarono in un istante.

Vash la vide bellissima come sempre. Quegli occhi grigio blu splendenti, e i suoi lunghi capelli corvini raccolti in quel momento in una morbida coda che gli ricadeva su una spalla. Era seduta a letto, segno che si stava riprendendo velocemente dopo il risveglio.

 

-Meryl!- fu la prima cosa che disse con enfasi

 

-Vash!- fece altrettanto lei emozionata

 

In un attimo, la porta gli si chiuse alle spalle, e Vash con pochi larghi passi raggiunse il letto gettandosi su di lei abbracciandola stretta al petto. La stessa cosa fece Meryl sporgendosi verso di lui e lasciandosi avvolgere dal suo abbraccio, stringendolo forte a sua volta. Sentivano di nuovo i loro cuori battere insieme e la cosa li fece sorridere entrambi.

Restarono abbracciati stretti per un po’, poi si staccarono pian piano continuando a tenersi le mani. Vash si sedette sulla sedia accanto al letto sorridendole.

 

-Vash…- arrossì Meryl con un sorriso timido

 

-Che cosa c’è?- chiese curioso

 

-Ti devo ringraziare..per quello che hai fatto ancora una volta per me…-

 

-?- la guardò interrogativo

 

-Ma si! Hai di nuovo trasmesso un po’ della tua energia a me! Come l’altra volta! Se sono viva ancora lo devo solo a te! Ti ringrazio di cuore!- disse con enfasi stringendogli di più le mani e sporgendosi verso di lui

 

Per tutta risposta Vash si avvicinò e le diede un tenero bacio in fronte, lasciandola spiazzata.

 

-L’ho fatto col cuore..- rispose spostando poi lo sguardo di nuovo negli occhi di lei

 

-Il maestro ha detto che…se tu non avessi fatto così…non mi sarei ripresa così bene..- sospirò

 

A quel punto Vash si rabbuiò allontanandosi da lei.

 

-Vash?-

 

-Già il maestro…ci ha detto cosa l’hai costretto a fare..per rimetterti in piedi e andare a cercare Don Deviler!- adesso lo sguardo di Vash era serio e contrariato

 

-….- Meryl chinò il capo sapendo di aver sbagliato

 

-Cosa credevi di fare agendo in modo tanto stupido eh?! Mi domando fin dove ti porterà la tua testardaggine e il tuo orgoglio!!- sbraitò arrabbiato

 

-Vash…-

 

-Non sei sola! Io sono qui per te! E ci sarò sempre anche se non mi vorrai! Quindi ti prego di non fare mai più una cosa simile!!!!-

 

-VASH!!!- gridò allora Meryl con un nodo alla gola

 

-…- Vash si zittì guardandola

 

-Mi dispiace! Mi dispiace tanto per quello che ho fatto! Ho agito con stupidità e non sai quanto mi sono sentita sola a causa del mio orgoglio! Ma sono stanca adesso. Non voglio più sentirmi così Vash! Ti chiedo scusa…scusami..- iniziò a singhiozzare

 

Vash le si avvicinò di nuovo sedendosi sul bordo del letto abbracciandola di nuovo. Ma stavolta in un abbraccio protettivo e amorevole.

 

-Non sei sola..ci sono io con te!- le sussurrò mentre le accarezzava il capo

 

-Si…e vorrei che tu restassi…per sempre!-

 

-. .. ...-non credeva di aver sentito bene

 

Restò senza parole, gli mancò il fiato. Era davvero lei a parlare?! Lei che fino a quel momento aveva fatto di tutto per respingerlo e tenerlo lontano…rinnegando i propri sentimenti?

 

-Non voglio più andare avanti così Vash…ci ho provato a tenerti lontano…ma non ci sono riuscita…- continuò Meryl tra le lacrime

 

Vash la ascoltava incredulo..

 

-…- da dietro la porta appena socchiusa, Milly, Rina, Funai e il maestro sentendo i loro discorsi sorrisero soddisfatti e richiusero la porta andandosene. Si erano trovati in strada e avevano deciso di andare a trovare Meryl di nuovo, ma quando erano arrivati avevano sentito che c’era ancora Vash con lei e senza volere avevano origliato un po’. E finalmente sentirono le parole tanto aspettate. Finalmente Meryl si era decisa a gettare le difese al vento e tornare quella di sempre..

 

Milly si asciugò una lacrima mentre scendeva le scale assieme agli altri.

 

-Tutto bene tenente?- le domandò Rina

 

-Si…sono solo felice!^^- rispose

 

Intanto Vash ancora non poteva credere a quello che stava sentendo..

 

-Me-Meryl….io…- balbettò

-Ci ho provato in tutti i modi ad odiarti…ad odiare i miei sentimenti per te..Per tutto quello che era successo quando eri tornato dopo aver sconfitto Knives..Ho fatto di tutto per trasformarmi in una donna dura e fredda, forte e indipendente..ma non ci sono riuscita mai veramente! Ho solo finto Vash! Ho finto sempre…e ti ho trattato peggio che potevo! Ma non sai quanto male ci stavo dentro di me!-

 

-Piccola Meryl…- sussurò Vash guardandola con tutto l’amore che provava per lei

 

-Io…-era arrivato il momento di aprire il proprio cuore

 

-Io…-di non avere più remore alcuno ma di lasciarsi andare ai sentimenti

 

-Io…io…- di lasciar parlare il cuore, perché per troppo tempo era stato messo a tacere dai sentimenti negativi..

 

Le mani di Meryl si strinsero di più attorno ai fianchi di Vash. Alzò il voltoche aveva tenuto chino sul suo petto fino a quel momento per poterlo guardare dritto negli occhi. I loro visi erano così vicini, bastava un niente perché i loro nasi si toccassero..

 

-Io…io…Vash…-anche le mani di Vash si strinsero di più attorno al corpo di Meryl attirandola sempre di più vicina a sé..

 

-Io…io…Vash…IO TI AMO CON TUTTO IL CUORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

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*** Continua..

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Capitolo 32
*** Capitolo 31. Milly e Nicholas ***


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Capitolo 31. Milly e Nicholas


Per tanto,tantissimo tempo si era tenuta dentro quei sentimenti,quelle parole. Pensava che mai sarebbe riuscita, o avrebbe avuto l’occasione di aprirsi a lui. Nonostante tutto quello che era capitato tra loro fino a quel momento, la durezza e l’orgoglio che si era costruita come muro verso Vash, erano finalmente crollati.

Sapeva che non sarebbe stato facile. Sapeva l’enorme differenza umana e aliena che c’era tra loro e li poteva dividere,ma in quel momento per Meryl, non c’era più spazio per quei pensieri. Adesso voleva solo stare con lui, combattere,sconfiggere quella minaccia di Don Deviler, e trovare il sistema per poter stare insieme a Vash.

 

In quel momento, Vash si era bloccato a fissarla dritta negli occhi dopo aver sentito uscire dalla sua bocca quella bellissima e dolcissima dichiarazione d’amore.

La stava abbracciando forte a sé, e mancava davvero poco perché le loro bocche potessero toccarsi.

Meryl lo guardava con un’espressione che a lui parve angelica. Il viso arrossato per l’emozione, la bocca rosea semi chiusa e gli occhi grandi, tremanti e supplichevoli di una risposta.

 

-Oh…Meryl…- le accarezzò una guancia delicato ed emozionato

 

Il cuore gli batteva all’impazzata, e ancora non gli sembrava vero che lei finalmente avesse detto le parole che lui tanto aveva desiderato.

 

-Vash…- ripetè di nuovo il suo nome con delicatezza

 

-Lo sai? Non credevo possibile che tu un giorno mi avresti detto queste parole…^^- sorrise

 

-Dentro di te Vash, hai sempre saputo quello che provavo per te…non è vero?- sorrise anche lei

 

Allora Vash divenne serio improvvisamente.

 

-Perdonami Meryl, per essere stato sempre cieco e stupido. Dopo che Knives se ne è andato, ho capito il terribile errore che ho commesso a lasciarti andare via da me! Mi sono meritato la tua reazione. Mi hai fatto provare un po’ del dolore che io avevo inflitto a te!-

 

-….- Meryl abbassò il capo lievemente sentendo anche il suo cuore ricominciare a battere forte

 

Che situazione. Non avrebbe mai creduto che davvero un giorno lei e Vash si sarebbero parlati a quel modo. Ma era tremendamente felice.

 

-Però, adesso… Adesso che tu finalmente ti sei aperta a me, io non commetterò più lo stesso sbaglio. Ti starò sempre accanto mia piccola Meryl!- dicendo così le prese il viso con entrambe le mani facendole alzare lo sguardo di nuovo nel suo.

 

Meryl sentì l’emozione farsi sempre più forte, mentre Vash avvicinava il viso al suo.

Lentamente, chiuse gli occhi, sentendo il respiro di Vash sul viso. Le loro labbra si toccarono lievemente, per poi unirsi in un bacio profondo, e colmo dell’amore che provavano.

Il primo bacio era un’emozione indescrivibile per entrambi. Una nuova scoperta che li investì di incredibili e piacevoli sensazioni. Meryl non aveva mai baciato un ragazzo prima. Nella vita era sempre stata occupata a studiare sodo, o lavorare alla Bernardelli per pensare seriamente a un ragazzo. Vash invece, aveva sempre desiderato scoprire cosa si provasse in prima persona ad essere amati. L’aveva desiderato in passato nei confronti di Rem, e adesso poteva avere la sua occasione con Meryl.

 

La piacevole sensazione di tepore che lo scaldava da dentro, guidò le sue mani. Una si strinse attorno alla vita di Meryl, e l’altra andò sotto alla nucadella ragazza, confondendosi tra i suoi lunghi capelli corvini.

Meryl dal canto suo, strinse le braccia attorno al collo di Vash, avvolgendolo tutto nel suo calore.

Vash preso dall’impeto di quelle nuove e per lui sconvolgenti sensazioni, intensificò il bacio, insinuando la lingua nella bocca di Meryl, facendola sussultare per un breve istante. Ma anche lei poi cedette a quelle emozioni ricambiando allo stesso modo.

 

 

°°°°

 

Il pomeriggio volgeva ormai alla sera. Il forte temporale era da poco cessato, e il cielo nero si era via via schiarito, lasciando spazio a qualche stella.

All’accampamento nella foresta, si accendevano fuochi, lanterne e torce, e la gente si preparava ad affrontare una nuova notte senza più il tepore delle proprie case ormai distrutte.

Avvolta nel suo mantello nero d’ordinanza, Milly percorreva le piccole case in legno e le tende, dirigendosi verso l’uscita dal bosco plant.

L’incontro avuto con Nicholas anche se breve, l’aveva profondamente scossa dentro. Era vivo?!! Era un altro crudele scherzo di Don Deviler?! Cosa era successo veramente??.

Finchè non trovava risposta a quegli interrogativi che le affollavano la mente, non si sarebbe data pace. Lei doveva sapere la verità.

 

-Dove correte tenente Thompson?-

 

-Ah!-

 

Una voce gentile, la riscosse dai suoi pensieri bloccando la sua frettolosa camminata. Si fermò e volse verso chi aveva parlato.

 

-Oh,sei tu Rina!^^- sorrise

 

Il sottotenente May si avvicinò a Milly ricambiando il sorriso gentile.

 

-E’ successo qualcosa?-

 

-No no,niente stai tranquilla…solo…- Milly si sentì in difficoltà. Cosa poteva dirle adesso?

 

-Eppure..mi siete sembrata ansiosa e preoccupata..- Rina osservò bene Milly attraverso le lenti dei suoi occhiali

 

-Ecco…- Milly si grattò nervosamente una guancia, pensando ad una scusa, ma non le venne in mente nulla, per cui decise di essere sincera.

 

Cosa c’era da perdere ormai?Era già tutto abbastanza a pezzi, e in quella lotta sanguinosa, si erano instaurati legami e amicizie. Poteva essere sincera con Rina, sentiva che l’avrebbe in qualche modo capita.

 

-Tenente?- la richiamò alla realtà la soldatessa

 

-Stò andando alle rovine del villaggio, Rina- rispose con calma

 

-Per fare cosa?Ormai non c’è più niente laggiù..-

 

Milly le sorrise di nuovo, ma questa volta fu un sorriso triste e un po’ amaro.

 

-Voglio incontrare una persona..-

 

Rina non capì di cosa Milly stesse parlando. Chi mai doveva incontrare alle rovine del villaggio?

 

-…- si limitò a guardare Milly con la faccia di chi non sa di cosa si tratta.

 

-Ma tu…non sai niente vero?- Milly si stupì, anche se per poco. Pensava che Vash dopo tutto quello che era successo, avesse messo al corrente di ogni cosa anche Rina e Funai. A quanto pareva non era stato così, o forse non ne aveva ancora avuto il tempo. Ad ogni modo, forse in quel momento era meglio così.

-Che stà succedendo tenente?- la richiamò di nuovo Rina con preoccupazione

 

-Niente, dico davvero. Stai tranquilla! Tornerò per cena!^^- e detto ciò Milly riprese la sua frettolosa camminata all’esterno del bosco.

 

Rina la guardò allontanarsi, avendo un brutto presentimento.

 

**

 

Poco dopo, Milly camminava tra le macerie del villaggio dei seeds.

 

-Che desolazione..- si disse tra sé con dolore.

 

Quanto ancora sarebbe andata avanti quella guerra?. Quante vite,si sarebbero ancora dovute sacrificare?? Quando…si sarebbe raggiunta davvero la pace?.

 

Persa di nuovo nei suoi tristi pensieri, Milly camminò per tutto il villaggio, arrivando fino all’uscita che dava sul panorama roccioso dove lei Vash e Meryl, avevano incontrato di nuovo lui..Nicholas. Che fosse davvero lui o meno,l’avrebbe scoperto a qualsiasi costo!!.

 

**

 

-Fuuuuu………- liberò nell’aria un’altra lunga boccata di fumo

 

Se ne stava seduto su una delle tante rocce, nel luogo dove aveva rincontrato i suoi vecchi compagni d’avventura. Dove aveva rincontrato lei. Dio,quanto le era mancata! Non credeva di riuscirci con tutta l’energia negativa che Don Deviler gli aveva messo in corpo, eppure..riusciva a provare ancora i suoi sentimenti e le sue emozioni umane. Riusciva a sentire chiaramente i suoi sentimenti per lei.

Alla mente gli tornarono i tristi momenti che passò, prima di doversi scontrare col suo maestro. Uccidere Vash come era suo compito sin dall’inizio, oppure aiutarlo ed andare contro il suo maestro, la Gung-oh-Guns e quindi contro Knives stesso?Tutti quei dubbi, quella sofferenza mentale che provava dentro, quel continuo combattere anche contro i suoi principi..tutto..era stato reso limpido e chiaro da lei. Le erano bastate davvero poche parole, pochi gesti, e lui seppe cosa era giusto fare.

 

-Lei è davvero…buona..- gli scappò un sussurro dalla bocca, mentre guardava il cielo con aria sognate e persa

 

E poi…persi nell’impeto delle emozioni, quella volta avevano anche fatto l’amore. Quella ragazza era speciale anche in quello. Era stato..così dolce,così appagante, così speciale, unirsi ad una persona così buona e pura. Si era quasi sentito in colpa dopo. Lui, che si riteneva impuro e sporco dalla testa ai piedi!. Ma guardarla addormentata beatamente dopo il loro primo e ultimo amplesso,gli aveva fatto di nuovo sciogliere il cuore, e credere che infondo, non avevano fatto altro che scambiarsi il loro reciproco amore, nato in tutta quella spericolata avventura, sempre dietro lui, a Vash the Stampede, e lei al suo capo Meryl Strife.

Adesso, che invece di essere morto, era di nuovo in vita grazie ad un pazzoide che voleva distruggere quel pianeta, peggio di una copia mal riuscita di Knives, Wolfwood non sapeva davvero cosa fare.

Era di nuovo in lotta con se stesso e un potere malvagio che ad ogni ordine di Don Deviler, lo dominava e rendeva un burattino.

Lui non voleva fare del male a Vash o Meryl,ma sopra ogni cosa odiava ilsolo pensiero di poter torcere anche un solo capello a lei.

Ubbidiva senza battere ciglio, e sopportava quel pazzo fuochista da due soldi di John Horwen, però, voleva trovare la maniera di liberarsi, senza per questo dover perdere di nuovo la sua vita. No! Non voleva assolutamente morire di nuovo! Non dopo averla rivista!.

 

-Milly….- sospirò mentre la sigaretta che aveva tra le dita, ridotta ormai ad un mozzicone, si spegneva lentamente

 

-Sei ancora lì a fantasticare, Wolfwood?- gli arrivò alle orecchie la sgradita voce di Horwen

 

Si girò appena a guardarlo quando lo ebbe a fianco.

 

-Affari miei- rispose secco e lapidario

 

-Upf! Il solito sgarbato! Lo sai vero?Non devi lasciarti dominare troppo dalle emozioni umane che ancora possiedi. Se lo sapesse,stai certo che Don Deviler ti rispedirebbe nella fossa dalla quale ti ha tolto!- ghignò il biondo

 

-Ehe! E allora perché non glielo vai a riferire?Non sei forse il suo fedele cagnolino che gioca col fuoco?- rispose nella stessa maniera Wolfwood

 

-Pfff…sei divertente! Non abbassi la testa davanti a niente! Nemmeno di Don Deviler hai paura. Ti ammiro!-

 

-…- a quelle affermazioni, Wolfwood si girò del tutto ad osservare Horwen che sorrideva guardando a sua volta il cielo.

 

Lo doveva aver osservato davvero bene, per aver capito in così poco tempo che facevano coppia, tutte quelle cose di lui.

 

-Stai tranquillo. Non dirò niente al capo!- disse ancora Horwen senza alcun tono finto o di scherno –Ma ti farai davvero ammazzare..se ti esporrai troppo!-

 

-Ma tu…si può sapere che gioco stai giocando?- domandò Wolfwood serio

 

-Eh eh eh! Quello che stai giocando tu caro compare! B’è ora è meglio se mi dirigo alla mia postazione. Devo andare a far arrosto i sopravvissuti di quel villaggio. Anche tu,ricordati il piano! Ci si vede!- e sparì nel suo fuoco facendogli l’occhiolino

 

-….- Wolfwood tornò di nuovo solo in quella rocciosa landa desolata. Non capiva davvero quell’Horwen. Gli era parso solo un pazzo mangiafuoco, con quel suo gigantesco fucile. Gli era sembrato semplicemente un uomo malvagio che si era venduto con facilità a Don Deviler tradendo l’esercito e l’umanità rimasta..invece..

 

-Che strano tizio…- borbottò ritornando poi a pensare ancora a lei…Milly.

 

***

 

>Toc! Toc!

 

-Cara Meryl, posso…?Oh!- il maestro fece capolino nella stanza della ragazza, non aspettandosi di trovare una scena come quella, ma sentendosi profondamente felice che fosse così.

 

Vash si era steso sul letto accanto a Meryl, e la teneva tra le braccia, mentre lei dormiva tranquilla, un sonno finalmente calmo e senza incubi.

 

-Maestro..- disse Vash sottovoce, muovendosi poi con delicatezza per alzarsi senza svegliare la ragazza

 

-Figliolo! Cos’è successo?Vi siete dunque avvicinati come tutti speravamo?^^- domandò sottovoce l’omino sorridendo

 

-Ehm..si..non mi aspettavo certo che lei si lasciasse andare, dopo tutto quello che le ho fatto passare però…- Vash arrossendo un po’ si grattò dietro la nuca

 

Il maestro lo prese per un braccio portandolo fuori dalla stanza, di modo che potessero parlare senza disturbare il sonno di Meryl.

 

-Non dire questo. Entrambi vi amate profondamente. Avete sofferto! E’ giusto che finalmente lei si sia aperta a te!-

 

-Vi ringrazio maestro!-

 

-E a quel che ho visto, si sente bene ormai. Le cure e l’energia che tu le hai donato l’anno rimessa in forma. Molto bene!^^-

 

-Già…sono certo che domani sarà in piedi!-

 

-Ehm….scusate l’interruzione!- dalle scale poco distanti arrivò la voce di Rina che li guardò entrambi con aria molto preoccupata.

 

-Sottotenente May..- fece il maestro

 

-Rina! Che succede?- le si avvicinò Vash vedendola agitata

 

-Generale…voi sapete dirmi..che stà succedendo?- domandò ansiosa

 

-Di cosa stai parlando?-

 

-Cosa stà succedendo al tenente Thompson??-

 

-Eh??- sia Vash che il maestro restarono senza parole.

 

°°

 

Alla locanda allestita sotto le tende, c’era molto movimento quella sera. I soldati e i sopravvissuti del villaggio, mangiavano, bevevano, cantavano e ridevano tra loro, per dimenticare almeno per qualche ora, la tragedia che li aveva colpiti tutti.

In mezzo a quell’aria di festa un po’ strana, avevano preso posto ad un tavolo, Vash, Rina e Rick Funai.

 

-Ti ha detto così, e poi se ne è andata?- domandò Vash dopo il racconto di Rina

 

*Voglio incontrare una persona!*

 

-Si- confermò Rina –Il tenente mi è sembrata serena,ma anche decisa e risoluta. Come se dovesse a tutti i costi verificare una cosa molto importante!-

 

-…- Vash restò in silenzio alcuni istanti fissando nel vuoto

 

-Che cosa stà succedendo, generale?- domandò Funai serio

 

Vash li guardò con la stessa serietà. Arrivati al punto in cui erano, era giusto essere sinceri. Quei ragazzi dovevano sapere la verità. In fondo, stavano rischiando le loro vite per la sopravvivenza di tutti.

Stava per dir loro qualcosa, quando improvvisamente fece capolino nella tenda del locale, Meryl, ancora in pigiama e coperta da uno scialle. Stava in piedi un po’ traballante, ma aveva l’aria sconvolta.

 

-MERYL!!- Vash andò subito a sorreggerla, mentre lei si abbandonava tra le sue braccia tremando –Cosa ci fai in piedi?Col freddo che fa qui fuori poi!-

 

-V-Vash! Dov’è andata Milly?!- la voce spaventata di Meryl agitò Vash

 

-Il maestro mi ha detto quello che ha visto Rina! Perché non mi avete avvertita subito?!- si agitò di nuovo

 

-Maggiore, calmatevi!- si avvicinarono anche Rina e Funai

 

-Voi non capite! Vash! Lo sai chi è andata a cercare non è vero?!Wolfwood ora è pericoloso! Dobbiamo andare subito a cercarla! Ormai non possiamo più rimandare lo scontro!- Meryl perse qualche lacrima d’ansia, mentre Vash la strinse a sé per cercare di calmarla.

 

-Di cosa…state parlando?- li interruppero Rina e Funai spaesati da quei discorsi

 

-Insomma! Noi non ci capiamo più niente! Volete spiegare anche a noi?!- stavolta ad agitarsi sull’orlo del pianto fu Rina

 

Vash e Meryl li guardarono esitanti. Si scambiarono un’occhiata e poi decisero di porre fine a quei dubbi.

 

°°

 

Andarono nella stanza di Meryl. Mentre lei si cambiava dietro ad un separè, Vash spiegò loro a grandi linee cosa era successo a partire da lui e Knives sino a Don Deviler e il ritorno di Wolfwood.

I due soldati, erano impietriti e sconvolti da tutte quelle rivelazioni.

Meryl finito di indossare le sue vesti militari, uscì dal separè andando accanto a Vash, e guardando i due con serietà.

 

-Voi ora conoscete tutta la verità, e le origini delle disgrazie per questo pianeta- concluse Vash

 

-Abbiamo deciso di confidarci perché ci fidiamo di voi, e perché sappiamo che ormai lo scontro decisivo è vicino..- disse Meryl

 

-…- Funai e Rina si guardarono e poi tornarono a guardare Vash e Meryl

 

-Non siete obbligati a continuare a mettere a rischio le vostre vite..- disse Vash

 

-Non dite assurdità!!!- scattò improvvisamente Rina a pugni stretti

 

-Eh?- Vash e Meryl la guardarono sorpresi

 

-Cosa credete che cambi?! Noi continueremo a seguirvi! Cosa importano i dettagli che ci avete dato, circa il perché di tutto questo?! Voi combattete per il bene di tutti! Come potremmo voltarvi le spalle proprio adesso?!- Rina scoppiò a piangere, mentre Funai le mise una mano sulle spalle per calmarla

 

-Quello che ci avete raccontato è molto doloroso e triste. Avete entrambi sopportato molto dolore, e in questo dolore vi siete a poco a poco uniti, separati e riuniti di nuovo ora. Noi crediamo in voi e nelle vostre parole. Quello che sappiamo di voi adesso, aumenta ancora di più la stima ed il rispetto che ci spingono a seguirvi fino alla fine!- disse deciso Funai

 

-E poi..- Rina si alzò e andò da Meryl prendendole le mani nelle sue -…lo dobbiamo anche a Nina e Ihan, che hanno creduto fino alla fine! Come faremo noi!-

 

-Rina..- Meryl si commosse stringendole forte le mani a sua volta -…ma voi non dovrete mai sacrificarvi!-

 

-GENERALE STAMPEDE!!!!!!!!!!!!- l’urlo poderoso e l’irruzione di un soldato fecero scattare i quattro

 

-Che succede?- si accigliò Vash vedendo il soldato sudato e trafelato

 

-Signore! E’ appena scoppiato un incendio all’estremo sud del bosco nei pressi dell’accampamento!!Dalle prime segnalazioni pare sia il traditore Horwen col suo malefico fuoco!-

 

La resa dei conti, era dunque così prossima?

 

-Vash!- Meryl mise una mano sul braccio di Vash

 

-Manda subito l’ordine di proteggere i sopravvissuti e portarli lontano da qui il più in fretta possibile! Stabilite dei blocchi di difesa! Ma che nessuno rischi inutilmente la sua vita!- ordinò deciso

 

-Sissignore!- e il soldato corse via velocissimo

 

-Figliolo!- arrivò subito dopo il maestro

 

-I tempi ormai sono maturi maestro! Fuggite con la vostra gente lontano da qui!- disse Meryl

 

-Noi vi proteggeremo!- disse Vash

 

°°°°°

 

>Tap!

 

Milly mise piede nel luogo esatto dove aveva rincontrato Nicholas. Tra quelle rocce, quella desolazione e quel silenzio.

 

-Milly?!- una voce stupita ed improvvisa la fece sussultare sul posto

 

Milly alzò lo sguardo verso una sporgenza rocciosa alta. Nel buio, vide la sagoma di un uomo, in piedi, con una grossa arma in spalla.

Questi saltò giù raggiungendola,fermandosi a pochi metri da lei.

Alla ragazza gli occhi presero a tremare incontrollabili, mentre sentiva l’emozione crescere.

 

-Sei davvero tu?- domandò incredula guardandolo

 

-Milly..- ripetè di nuovo lui con voce roca e triste

 

Lei allora tolse la poca distanza che li separava, portandosi davanti a lui e alzando una mano, andando a toccargli una guancia.

 

-Nicholas…nonposso crederci…- sorrise tra il felice ed il disperato mentre le lacrime presero a rigarle il viso, e lui vinto dalle emozioni posava una mano su quella della ragazza spostandovi sopra la bocca, e baciandogliela ripetutamente.

 

Poi si guardarono di nuovo, intensamente, felici, tristi, emozionati, desiderosi di non lasciarsi ancora.

Si gettarono praticamente l’uno nelle braccia dell’altro con foga, abbracciandosi stretti, assaporando il calore e il profumo l’uno dell’altra.

 

Dopo l’iniziale forte emozione, si separarono un poco, per potersi guardare di nuovo negli occhi. Si dovevano dire tantissime cose, ma in quel momento, le più importanti.

 

-Come…come fai ad essere ancora vivo?-

 

-Ero morto, ma poi il mio cuore ha ripreso a battere anche se molto debolmente. In quel momento è arrivato Don Deviler che mi ha tirato fuori dalla fossa e ridato la vita che mi stava abbandonando…-

 

-Oh Nicholas…-

 

-Sono vivo, ma nelle mani di quel folle, e non posso farci niente! Mi ha contagiato con la sua fonte negativa. Quando lui comanda io automaticamente ubbidisco contro la mia volontà! Per questo ti ho allontanata da me l’altra volta. Rischiavo davvero di farti del male!-

 

-Ma tu non mi faresti mai del male, io lo so!- lo abbracciò di nuovo commossa

 

-Vorrei tanto potermi liberare, ma non è facile. Temo che l’unico modo sia…-

 

-Non dirlo!- gli tappò la bocca Milly con alcune dita –Stavolta sarò io a salvarti Nicholas! Ad ogni costo! Non posso permettere che tu te ne vada di nuovo!-

 

Quella ragazza, era meravigliosa, e così buona.

 

Gli si scioglieva tutto il corpo quando la sentiva parlare così. La adorava,la amava molto.

Le prese il mento con una mano e la baciò d’impeto, con una passione davvero travolgente, che Milly ricambiò alla stessa maniera.

 

Si, era davvero il suo Nicholas. Era tornato da lei. Adesso avrebbe lottato, e fatto qualunque cosa per farlo restare. Non poteva perderlo. Non ancora!.

 

++Ma che bel quadretto! Davvero commovente..++

 

Quella terrificante e malefica voce metallica, arrivò alle spalle di Wolfwood improvvisa e spaventosa. Non si era accorto di niente.

Sorse dal buio dietro di loro, anticipato da quei suoi terrificanti occhi rossi e sanguinosi.

 

++E’ così dunque che ripaghi il tuo debito di vita con me, Nicholas D. Wolfwood?!++

 

-ghhh!!- Wolfwood iniziò a sentirsi male, come ogni volta che Don Deviler lo possedeva

 

-N-Nicholas!- si spaventò Milly

 

-A-Allontanati da me! Presto!- la spinse via veloce mentre tremava convulsamente e i suoi occhi divennero rossi come quelli di Don Deviler

 

++Uh uh uh! Interessante! Hai conservato la tua umanità nonostante la negatività che ti ho trasmesso, uhm?++

 

-Anf!…anf!….- Wolfwood soffriva nel resistere agli impulsi che Deviler gli trasmetteva al cervello obbligandolo a compiere movimenti che non voleva.

 

++Tuttavia non hai considerato, che ti sei messo contro uno più forte di te mio caro!++

 

-Nicholas!!- Milly pietrificata ancora a terra dopo la spinta ricevuta, si vide puntare la croce mitragliatrice di Wolfwood addosso.

 

-F-fermo! Io non le farò mai del male!- si ribellava

 

++E’ qui che ti sbagli Wolfwood!++

 

°°°°°°

 

Le fiamme di Horwen avevano raggiunto ormai tutto l’accampamento e stavano iniziando a distruggere anche il bosco. L’ex maggiore si faceva largo con passo tranquillo tra le fiamme, mentre i soldati di difesa lo tenevano lontano come potevano aiutando la gente a fuggire.

 

-Uff…che noia! Come siete lenti a scappare!- si lagnò dando appositamente vantaggio

 

La gente urlava e fuggiva terrorizzata, e chi raggiungeva l’altro lato dell’accampamento, veniva caricato sui camion e portato il più lontano possibile da lì.

 

Dai gruppi di soldati della difesa, sbucarono Vash, Meryl, Funai e Rina.

 

-Oh! Ma guarda un po’ chi si rivede!- fece una risata divertita quando li vide avanzare davanti a lui

 

-Horwen, traditore! Preparati a combattere e a essere sconfitto!!- gridò Vash

 

-E a dirci dove si trova Don Deviler una volta per tutte!- gridò Meryl

 

-Vedo che alla fine vi siete messi insieme voi due, eh? Ma bene, i miei auguri!- li prese in giro

 

-Fai poco lo spiritoso e parla!- insistette Meryl

 

-Don Deviler?E’ più vicino di quel che pensate- sibilò per poi imbracciare il fucile e sparare improvvisamente una gran fiammata di fuoco che li investì separandoli.

 

-VAASH!!!-

 

-MEERYYLL!!!-

 

Ma tra quelle fiamme era impossibile vedersi.

 

Horwen ridacchiò divertito.

Adesso sì, che si sarebbe divertito un bel po’!.

 

 

Continua..

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Capitolo 33
*** Capitolo 32. Combattere le proprie paure ***


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Capitolo 32. Combattere le proprie paure

 

 

-Nicholas..- ripetè di nuovo Milly terrorizzata da ciò che aveva davanti agli occhi

 

Wolfwood dal canto suo, stava soffrendo terribilmente per resistere agli impulsi negativi di Don Deviler. Il mostruoso individuo vestito di rosso, prese a camminare tranquillamente attorno al reverendo, osservando ripetutamente sia lui che Milly.

Wolfwood tremava e combatteva per trattenersi, mentre i suoi occhi continuavano velocemente a cambiare colore dal rosso al blu.

Don Deviler si fermò poi accanto a lui osservandolo intensamente, e portando poi lo sguardo fisso su Milly.

 

++E’ per questa donna che sei dunque pronto a gettare via la tua vita?++ domandò tagliente

 

-Ghh..io..anf..sono disposto a tutto per lei!!- riuscì a rispondere a fatica

 

++Oh, lo vedo bene! Resistermi in questo modo..e patire così atroci sofferenze..e tutto per non colpire questo piccolo inutile essere umano..++

 

-N-non parlare anf..di lei così maledetto!!- minacciò Wolfwood riuscendo con un incredibile sforzo a girare la mitragliatrice su Don Deviler che con un balzo si allontanò ridendo metallicamente, e restando di proposito sotto tiro.

 

-Nicholas!- Milly si alzò andando a stringersi alla schiena del ragazzo

 

-Milly! Non devi restare qui! E’ troppo pericoloso! Corri ad avvertire Vash e Meryl!-

 

-No!- disse secca lei stringendosi di più a lui

 

-Milly?!-

 

-Stavolta no…Nicholas…- sussurrò tristemente

 

-Che cosa stai dicendo?! Anf…devi scappare!- le intimò arrabbiandosi

 

-QUESTA VOLTA NO!!!- gridò lei disperata abbracciandolo da dietro, lasciandolo senza fiato per un istante

 

-Come puoi chiedermi questo Nicholas?! Ti ho già perso una volta,e non ero lì con te,non ero al tuo fianco,non ho potuto lottare con te! Non ho potuto fare niente per aiutarti o cercare di salvarti!! Lo sai?! Lo sai cosa si prova?? Un’impotenza e una frustrazione così grande…quando vieni messo davanti al fatto compiuto,e tu non hai potuto fare niente perché le cose fossero diverse!!- Milly gridò tutto d’un fiato mentre un fortissimo pianto doloroso bagnava il suo viso e la schiena di Nicholas.

 

-Oh Milly…- sussurrò lui tristemente

 

-Adesso non puoi chiedermi di fuggire e lasciarti di nuovo qui da solo a combattere, e rischiare di perdere ancora la tua vita!!-

 

La loro reciproca e dolorosa tristezza era palpabile nell’aria. Wolfwood non ebbe più il coraggio di dirle niente.

 

++Quante parole..e sentimenti inutili…++ biascicò duro Don Deviler ottenendo le ire di Wolfwood che lo tenne sotto tiro con più decisione

 

-Per te..che non sei altro che un mostro sono parole inutili..- Milly uscì da dietro la schiena di Wolfwood imbracciando la sua mitragliatrice, che aveva sino a quel momento tenuta nascosta sotto al mantello -…ma per noi due sono importanti!. Adesso preparati, perchè riceverai il giusto prezzo da pagare, per tutto il male che hai fatto!- Milly si dispose al fianco di Wolfwood tenendo a sua volta il nemico sotto tiro

 

Don Deviler si limitò a fare un ghigno divertito, senza smettere di mantenere la sua aria sicura e tranquilla.

 

°°°°

-MERYL!!! MI SENTI?? MERYLLL!!! DOVE SEI?!!!-

 

Vash gridava disperato, e correva per quanto possibile in mezzo a quelle fiamme alte e soffocanti. Cosa poteva esserle successo?!. Sentiva che la ragazza non era più lì vicino.

 

“Quel maledetto Horwen l’ha portata via! Ma se crede di poterle toccare anche solo un capello…” Vash riprese a correre tra le fiamme, fino a scorgere una luce strana.

 

Le fiamme intorno a lui si diradarono lievemente, fino a diventare fiammelle verdi e fredde. Quando arrestò la sua corsa si ritrovò in mezzo alle macerie del villaggio dei seeds.

 

-Come ho fatto ad arrivare qui?- si domandò perplesso

 

-Ti ci ho portato io!-

 

-Eh?!- Vash si girò di scatto

L’odiato Horwen si trovava su una collina di macerie, e lo osservava spavaldo.

 

-TU!!!-

 

>BANG! BANG! BANG!Vash gli sparò contro tre colpi precisi mirati alle spalle e ad una mano, che effettivamente raggiunsero Horwen, ma lo attraversarono senza ferirlo.

 

-CHE DIAMINE?!- Vash non credeva ai suoi occhi

 

-Vedi di darti una calmata biondino! Non rendermi le cose troppo difficili!- si lagnò Horwen

 

-Ma..che..che diavolo sei tu?!-

 

-Ah! Vuoi sapere perché non mi hai colpito? Semplice! Perché io non sono il vero Horwen! Eh eh eh eh!-

 

-Che diavolo significa?!!- Vash si stava davvero arrabbiando

 

-Significa…che sono solo una sua proiezione. Questa è una delle specialità di Horwen. Come vedi….- e dicendo così divenne una torcia ‘umana’ di fuoco -…io sono solo fuoco a cui Horwen ha dato forma. Attraverso di me lui ti può vedere..e uccidere!- sibilò l’ultima frase

 

-Un vigliacco dunque!- sputò a terra Vash

 

-Eh eh eh! E’ solo,che aveva di meglio da fare, che perdere tempo con te biondino! Sai, lui preferisce le donne agli uomini, specie se belle e more!- ridacchiò maligno la copia di Horwen

 

-!!!!- a Vash si sgranarono gli occhi

 

Meryl! Meryl era in pericolo!!.

 

°°

Aprì gli occhi lentamente,mettendo pian piano a fuoco le immagini. Le girava un po’ la testa. Che era successo?

Si guardò intorno un po’ spaesata, rendendosi poi conto di trovarsi nel bosco plant.

 

“Ma le fiamme?! Eravamo avvolti dalle fiamme! E Vash??!” si ricordò improvvisamente sentendo un groppo al cuore e mettendosi veloce in piedi

 

-Hai fretta di andartene maggiore Strife?-

 

-!!- quella voce..

 

Meryl si girò lentamente alle sue spalle, e lo vide, in piedi tra i rami di un albero, col suo terribile fucile gigante in spalla, che la guardava, in quel modo, come aveva fatto alla festa di qualche tempo fa. Quello sguardo la imbarazzava e spaventava allo stesso tempo.

 

-Dov’è Vash?- chiese cercando di ritrovare un po’ di autocontrollo, portando subito la mano alla cintura.

 

-Non nominarlo! Non è a lui che devi pensare ora!- gridò Horwen inaspettatamente, facendo sussultare la ragazza, che però estrasse comunque una delle sue due pistole sparandogli contro.

 

Ma Horwen svanìdal ramo dell’albero, riapparendo davanti a Meryl, catturandola per i polsi, facendole così perdere la pistola.

 

-!!!- Meryl non sapeva che pensare a quel gesto. Che diamine stava facendo quel tizio?!

 

-Non devi pensare a lui…Meryl…- gli occhi di Horwen divennero rossi e la sua voce metallica

 

Meryl non riusciva a liberarsi dalla sua stretta, si sentiva vulnerabile. Sentiva che la sua forza era poca cosa rispetto a quella di cui disponeva il nemico. I poteri che aveva poi, erano sicuramente opera di Don Deviler ne era certa. Come mai Horwen lo servisse, non riusciva proprio a capirlo. Perché?!.

 

-Cosa stai cercando di capire?- un sorriso malizioso si allargò sul viso del giovane che le stringeva sempre di più i polsi, mentre lei opponeva resistenza cercando ancora di liberarsi.

 

-Perché stai servendo un mostro come Don Deviler..- disse lei cercando di mostrarsi sicura

 

-Tsk! Non siamo qui per parlare di me, ma di te mia cara!- ridacchiò Horwen con quella terrificante voce metallica che ricordava troppo Don Deviler

 

-D-di me?! Non capisco!- si divincolò con forza

 

-Non fingere di non capire..- sussurrò Horwen fissandola negli occhi con intensità

 

Meryl si sentiva strana, e sempre più debole. Quegli occhi rossi, malvagi e terrificanti, stavano facendo sempre più presa su di lei. Stava provando sempre più un senso di nausea. Era come se quell’uomo le stesse entrando nella testa.

 

-LASCIAMI!!- gridò improvvisamente con disgusto, rifilando una poderosa gomitata nello stomaco ad Horwen che allentò la presa,così Meryl ne approfittò per dargli un calcio negli stinchi e liberarsi definitivamente balzando lontano.

Recuperò la pistola persa in precedenza, ed estrasse dal fodero anche l’altra.

 

-Off..! Davvero notevole! Del resto dovevo aspettarmelo da te..- Horwen aveva incassato i colpi senza nemmeno barcollare troppo. Eppure ci aveva messo tutta la forza che era riuscita per colpirlo!.

 

-Non ho intenzione di restare qui a perdere tempo con te! Dimmi subito dov’è Vash! Devo andare da lui!- gridò risoluta tenendolo sotto tiro

 

-Quell’essere…è così importante per te?!Come può??!- sbraitò Horwen con disprezzo

 

-Non parlare di lui in quel modo!- si arrabbiò ulteriormente Meryl

 

-Stò dicendo solamente la verità. Ti stò ricordando quale sia la realtà!- riprese lui con quella voce metallica spaventosa

 

-?!- Meryl lo guardò confusa, non smettendo però di tenerlo sotto tiro

 

-E così hai deciso, di tornare al fianco di quell’essere, nonostante gli avvertimenti di Don Deviler eh? Una mossa davvero stupida da parte tua!Tu più di tutti ne pagherai le conseguenze Meryl Strife!-

 

-D-di che stai parlando?!- la confusione si faceva più intensa

 

-Vash the Stampede morirà…e le tue pene allora, saranno senza fine-

 

Quelle parole così fredde e pesanti, una specie di monito,o peggio, di presagio funesto. Fu come se avesse ricevuto un proiettile dritto nel cuore.Al vederla così scossa, Horwen fece un ghigno davvero malvagio. Don Deviler stava ottenendo attraverso di lui, quello che voleva.

 

***

 

>BANG! BANG! BANG!

 

Era tutto inutile. Più lo colpiva, e più quel mostro prendeva fuoco e poi ritornava intatto con l’aspetto di Horwen. Come poteva fare per sconfiggerlo? Doveva correre subito ad aiutare Meryl!.

 

-Ti stai chiedendo come sconfiggermi vero?Sono spiacente, ma devi battere l’originale per far sparire me! Eh eh eh!-

 

-Maledizione!- Vash digrignò i denti frustrato. Voleva andare da Meryl, ma non poteva muoversi.

 

-Non stare troppo in pena per Meryl Strife! Horwen si prenderà buona cura di lei! Ih ih ih ih!-

 

-Che intendi dire bastardo?!-

-Ih ih ih! E’ così divertente la cosa! E’ davvero insolito vedere una specie di pianta, provare sentimenti simili per un’umana! Ih ih ih ih!-

 

-Ugh..- Vash vacillò un instante non aspettandosi proprio quelle parole.

 

-Ti ho punto sul vivo vero? Ma non dovresti stupirti tanto della realtà..- gli occhi della copia di Horwen divennero rossi e la sua voce metallica

 

-Come fa Don Deviler a sapere queste cose su di me?! E’ da molto tempo che stò cercando di capire…- Vash cercò di ritrovare il controllo di sé

 

-Sono altre le domande che dovresti farti Vash the Stampede…- quegli occhi rossi penetrarono veloci nella mente di Vash, senza che lui quasi se ne rendesse conto.

 

***

 

Scioccata per quelle ultime parole, Meryl stava ancora fissando Horwen senza capire più niente.

 

-Sei sconvolta, fa male rendersi conto di quale sia la realtà eh?- Horwen incrociò le braccia con tranquillità

 

-Realtà?! C-cosa diavolo stai farneticando pazzo che non sei altro?! Vash non morirà mai!!- gridò spaesata

 

-ESATTO!- fu il grido trionfante di Horwen alle sue parole

 

-?!- Meryl lo guardò ancor più confusa di prima

 

-Lui non morirà mai. L’hai detto proprio tu..ora!- scandì lento e tagliente

 

-C-cosa?- le mani che reggevano le pistole, iniziarono a tremarle

 

-Dimmi maggiore Strife..cosa si prova? Cosa si prova ad amare qualcuno che non è come te?-

 

-…- Meryl sentì che la presa nella sua mente si faceva sempre più salda e forte

 

-Tu ormai la sai la sua storia no? Ma nonostante ciò hai continuato ad amarlo, a seguirlo, hai cercato di allontanarlo e poi sei tornata di nuovo da lui..-

 

-Dove vorresti arrivare con questi discorsi?!-

 

-Cosa si prova ad amare…un essere diverso? Una specie di pianta? Un essere che vive quasi in eterno?-

 

-S-stà zitto…-

-Deve essere logorante per te vero?Sei cosciente della verità, eppure non riesci a soffocare i sentimenti che provi..-

 

-zitto..-

 

-Tu invecchierai e morirai velocemente,mentre lui avrà sempre quell’aspetto giovane per altri secoli e secoli ancora. Non è troppo doloroso per te?-

 

-STA’ ZITTOOO!!!!!!!!!!!!!!->BANG BANG BANG BANG!!!!!!

 

Il rumore degli spari delle pistole di Meryl, rimbombò a lungo tra le fronde degli alberi. Dopo fu silenzio, ma per poco. Il pesante ansimare affannoso della ragazza riempì in pochi secondi l’aria.

Horwen se ne stava ancora in piedi davanti a lei, come se nulla fosse successo. Si era spostato ad una velocità impressionante, evitando i proiettili che andarono a conficcarsi in un tronco d’albero.

 

Essere diverso. Una specie di arma letale. Una sorta di pianta.

 

Tutte quelle cose di lui..le sapeva benissimo!. Ma quanto facevano male. Quanto faceva male dover affrontare ancora quelle consapevolezze. Il suo amore per Vash era forte, ed aveva resistito a dispetto della realtà, a dispetto di quale fosse la sua vera natura. Per lei non aveva avuto alcuna importanza, si era voluta dimenticare di tutto. Ora Horwen, perché??! Perché voleva riaprire di nuovo le sue ferite?!.

 

-La tua testa è pienamente consapevole di queste differenze, e non le può accettare. Ma al contrario il tuo cuore desidera andare oltre. Come fai a sopportare tutto questo?-

 

-ghh!- la stava soffocando con tutte quelle parole

 

>Swiss! Di nuovo, utilizzando la sua velocità, Horwen si portò davanti a Meryl, fermandola ancora una volta per i polsi. La ragazza questa volta però, tenne salda la presa sulle sue pistole.

 

-Come puoi essere disposta a sopportare , un dolore così grande?-

 

La guardava dritta negli occhi. Quegli occhi rossi e malvagi si fusero con i suoi blu. La presa nella sua testa ormai era davvero insostenibile.

Sentì che si stava lasciando andare sempre di più. Quelle ferite che si erano rimarginate dentro di lei, erano state di nuovo bruscamente riaperte. Tornò a provare di nuovo quel senso di dolore e impotenza davanti alla realtà. Tornò di nuovo a provare la frustrazione più atroce che la divideva tra testa e cuore.

 

-I-io…non riesco a sopportarlo infatti..- chinò il capo come sconfitta

 

Horwen a quel punto ghignò soddisfatto.

 

**

 

In quello stesso momento, anche la sua copia fece lo stesso ghigno soddisfatto.

 

-Che hai da ridere maledetto?!- Vash si stava davvero infuriando

 

-Sai..c’è una cosa che dovresti proprio vedere..- ridacchiò la copia facendo roteare un dito che creò un cerchio di fuoco luminoso. La luce si attenuò, e dentro di esso Vash vide Meryl tenuta stretta per i polsi da Horwen.

 

-MERYL!!!!- gridò agitandosi a quella vista

 

-Stà calmo! E non urlare! Tanto non ti può sentire! Ascolta bene piuttosto…-

 

-Maledetto!- digrignò i denti furente, mettendosi però ad ascoltare

 

**

 

-Puoi ripetere Meryl?- domandò con finta gentilezza Horwen

 

-HO DETTO CHE NON LO SOPPORTO!!!!!!!- gridò lei esasperata, senza alzare il capo chino a terra

 

-Amare Vash the Stampede ti stà logorando. Quanto ancora credi che la tua testa ed il tuo cuore riescano a resistere?-

 

-LO SO!! Lo so…-

 

“M-Meryl?!” Vash che la stava sentendo, iniziò a provare un dolore all’altezza del cuore

 

-Non sai..quante volte me lo sono detta. Quante volte la mia coscienza ha cercato di frenarmi dal proseguire oltre. Amare un essere diverso, non umano, che vive una vita smisuratamente lunga a ridosso dell’infinito…E’ PER ME UNA COSA ASSOLUTAMENTE DOLOROSA E INACCETTABILE!!!!!!!!!- gridò ancora più forte mentre le lacrime le inondavano il viso e cadevano sul terreno

 

-!!!!!!- Vash si sentì come trafitto nell’anima oltre che nel cuore. Quelle parole così dure, dette proprio da Meryl erano per lui insopportabili. Non avrebbe mai creduto che un giorno avrebbe potuto provare un dolore simile, un dolore che superava addirittura quello provato per la scomparsa di Rem.

 

-E’ comprensibile quello che dici..vai avanti! Sfogati Meryl!- la esortava malvagio Horwen

 

-Come si può amare un essere del genere?! Come si può anche solo pensare di essere felici?! E’ una cosa assurda! Faccio solo del male a me stessa andando avanti in questo modo!!-

 

Meryl alzò lentamente il capo per incontrare di nuovo il viso di Horwen, che fece un sorriso malvagio pieno di soddisfazione, nel vedere che anche gli occhi di Meryl, erano divenuti rossi come i suoi.

 

-Come potrei solo pensare di vivere la mia vita accanto a lui, mentre io invecchio e lui rimane giovane. Mentre io muoio…e lui PUO’ RICOSTRUIRE LA SUA VITA ANCORA MILLE ALTRE VOLTE?!!!Come può un umano sopportare un dolore simile?!- gridò ancora lei con le lacrime che continuavano a rigarle il viso

 

-Gli esseri umani sono deboli e fragili creature. Vivono una vita breve ma intensa, la loro forza stà soprattutto nei sentimenti che provano, che molto spesso sono più forti e più grandi di loro stessi. Per questo motivo tu Meryl, umanamente, non puoi sopportare una consapevolezza così dolorosa!- disse Horwen con fare malvagiamente comprensivo

 

-Esatto!Io non posso sprecare la mia vita accanto ad una cosa come lui!-

 

**

 

-Ih ih ih! Credo che possa bastare Vash the Stampede..- sghignazzò la copia nell’atto di far sparire lo specchio di fuoco

 

>BANG! BANG! BANG!

 

Ma con suo stupore, fu Vash a distruggere lo specchio di fuoco sparandoci contro e facendolo in pezzi che poi caddero a terra in tante piccole fiammelle.

Vash aveva estratto anche la pistola gemella che gli aveva lasciato Knives.

 

-Anf..anf..anf…-

 

Annaspava disperatamente per respirare. Il dolore era così sordo e acuto che gli fischiavano persino le orecchie. Non aveva mai provato una cosa simile. Si era sentito come spaccato in due da dentro. Faceva male,tremendamente male. Aveva inizialmente sperato che quello fosse un tranello dei nemici, che quella fosse una falsa Meryl…ma quando l’aveva sentita parlare sempre più disperatamente e dolorosamente, e aveva così con i suoi poteri speciali, sentito l’anima della ragazza, non aveva avuto più dubbi. E allora per lui fu come ricevere un proiettile in pieno petto, provare un’indicibile dolore, ma restare penosamente in vita e continuare a soffrire. In quel momento sperava che fosse tutto un sogno, che di lì a poco si sarebbe svegliato , e che lei fosse ancora beatamente addormentata al suo fianco…ma non era così.

 

Lo sapeva. L’aveva sempre saputo e temuto. Meryl soffriva. Soffriva da troppo tempo una condizione di grande frustrazione ed impotenza, e tutto per causa sua. Lui, il plant , l’arma letale, l’essere diverso..lui Vash the Stampede.

Una condizione di umana e di essere alieno millenario. Chi mai avrebbe potuto sopportare un dolore simile?! La capiva benissimo, ma allo stesso tempo la detestava. Si proprio così, la detestava perché anche lui la amava ormai tantissimo, e l’idea che lei avesse detto quelle cose tremende lo uccideva.

Per questo aveva sparato contro quello specchio di fuoco. Per non sentirla parlare oltre, per non sentirle più dire quelle cose. Perché la amava da impazzire, e non poteva sopportare il pensiero che lei lo potesse abbandonare sul serio. Non poteva sopportare l’idea che lei pensasse quelle cose. E più di tutto odiava se stesso e la sua condizione di non umano.

 

La copia di Horwen ghignò trionfante e soddisfatto. Don Deviler stava ottenendo ciò che voleva. Ormai era questione di tempo.

 

-Sei a pezzi..non è vero Vash the Stampede?- la copia ruppe il silenzio

 

Vash si era reso conto all’ultimo, che quella copia attraverso quegli occhi rossi, era entrata nella sua testa, intensificando i suoi sentimenti più oscuri e le sue paure più terribili. Ma ormai era tardi, era perso, e non poteva reagire da solo. Senza di lei, non poteva fare niente.

 

Vash alzò lentamente il capo, mentre abbassava le braccia ancora tese che reggevano le due grosse pistole fumanti. Ansimando pesantemente alzò lo sguardo sulla copia, che ghignò ancora più malignamente quando vide i suoi occhi.

Anche gli occhi di Vash, erano diventati rossi.

 

-Vivere…è sempre stato difficile e doloroso per te, non è vero?Ti sei sempre dovuto nascondere. Non hai mai potuto vivere troppo a lungo nello stesso luogo, o la gente si sarebbe chiesta perché non invecchiavi. Hai sempre dovuto lottare, hai voluto ferire il tuo stesso corpo per difendere questa umanità sopravvissuta, ma per cosa alla fine?-

 

-Non scavarmi…anf…dentro!- biascicò Vash cercando ancora di opporsi

 

-La donna che amavi tanto, tempo fa morì per salvare te e i sopravvissuti. Poi finito qui hai lottato per coloro che ti volevano morto. Non avevi più nemmeno tuo fratello accanto, ed anzi anche lui voleva che tu soffrissi. Mai un luogo in cui fermarsi. Mai una persona da poter amare. Mai poter mettere le tue radici ed essere felice. MAI..- continuava la copia

 

-Non…farlo!- lo intimava Vash alzando le pistole e mirandolo

 

-Non è un’esistenza priva di qualunque significato e scopo la tua…Vash the Stampede?-

 

-…-

 

Gli occhi di Vash si sgranarono di colpo a quell’ultima frase. Colpito e catturato nella sua paura più oscura e dolorosa.

Quella dannata copia diceva anche una verità oscura, ma pur sempre una verità ed una realtà.

Si, lui viveva una vita infinita e priva di qualunque significato, era vero. Ed era stanco. Era stanco di soffrire così tanto per poi essere solo.

 

Abbassò di nuovo le pistole, tenendole però ben strette tra le mani.

 

-Non è meglio per te…finirla qui?- continuò ancora la copia

 

-….- Vash restava immobile

 

-Chissà…potresti ritrovare la tua amatissima Rem Saverem no?-

 

Rem…La sua tanto amata Rem. Insegnante, madre e donna. Un bellissimo fiore prezioso e delicato per lui. Partendo da lei aveva tanto amato gli esseri umani, e per lei aveva combattuto Knives per proteggerli e salvarli. E cosa gli era rimasto in cambio di tutto?

 

>TLANGK!!!WZZZHHHSHHH!!!!!!!!!!!!!!!

 

Un rumore secco e metallico, fulmineo e veloce, seguito poi da un vorticoso vento luminoso che veniva dalle mani di Vash. La copia di Horwen si sporse per guardarlo meglio e capire cos’era successo, e quando capì fece un ghigno trionfante.

 

Vash aveva attivato il potere speciale di plant, aprendo la parte nascosta delle pistole gemelle, da cui iniziò a scaturire il potere e una luce sempre più intensa. Il vento attorno a lui si fece sempre più forte e vorticoso.

 

Era a pezzi completamente. Ormai non gli importava più niente di vivere.

 

**

 

++AH! AH! AH! AH! AH! AH! AH! AH! AH! AH! AH! AAAAHHHH!!!!++

 

Don Deviler prese improvvisamente a ridere trionfante e sguaiato, lasciando Milly e Wolfwood completamente spiazzati da quell’improvviso comportamento.

 

-Ma che diavolo gli prende ora?!- sbraitò Wolfwood perplesso

 

-E’..è completamente pazzo!- commentò Milly non sapendo che pensare

 

Deviler smise all’improvviso, così come all’improvviso era scoppiato a ridere, e fissò con un sorriso da vincitore i due ancor più confusi.

 

>Swissh!Fece un gesto fulmineo con una mano, e Wolfwood si sentì come toccato da delle dita nel cuore, e poi improvvisamente liberato dalla presenza opprimente del potere maligno del nemico dentro di lui.

 

-Nicholas?!- lo guardò Milly preoccupata

 

-AANFF! Ma..ma che diavolo mi hai fatto?!- Wolfwood si sentì completamente liberato. I suoi occhi tornarono normali.

 

++Eh eh eh..Ti ho ridato la tua vita e la tua liberà reverendo! Non sei contendo? Non era forse questo che volevi disperatamente?++

 

-C-come?!- Milly guardò il nemico confusa

 

-Perché quest’azione improvvisa ed incomprensibile?! Tu non mi avresti mai lasciato vivere!- ribattè Wolfwood

 

++Eh eh eh! E’ vero! Ma i miei piani ora sono totalmente cambiati. Rallegrati reverendo! Perché i tuoi servigi, così come la tua vita non mi servono e interessa più!. Il nostro patto è sciolto, considerati libero e di nuovo un comune essere umano. Eh eh eh eh!++

 

-?!!- Wolfwood e Milly lo guardarono increduli non sapendo come agire.

 

Cosa mai poteva essere successo perché quel mostro compiesse un’azione del genere?!.

 

++La vita che a me interessava prendere…presto mi verrà donata dal suo stesso possessore!++

 

-C-che cosa?!- stralunarono i due

 

Don Deviler allargò le braccia mostrando tutta la sua oscura felicità.

 

++Esattamente, avete sentito bene. Vash the Stampede morirà tra poco. E io otterrò finalmente ciò che volevo!AH AH AH AH AH AH AH!!!!!!!++ e detto ciò svanì nel nulla lasciando i due di pietra, completamente sconvolti dall’improvvisa svolta degli eventi e dalla terrificante rivelazione.

 

-TENENTE THOMPSOOONNN!!!! TENENTE THOMPSOOONNN!!!!!!!!-

 

Milly abbassò la sua arma e si voltò non appena si sentì chiamare dalle voci famigliari dei suoi due compagni di squadra. Li vide correre veloci da lontano verso di lei e Wolfwood, armati e ansiosi.

 

-Tenente! Finalmente siamo riusciti a trovare almeno voi!- parlò per primo Funai quando furono arrivati

 

-Ma cos’è successo?! E cos’erano quelle strane fiamme?!- chiese ansiosa Rina May

 

-Ragazzi…per fortuna state bene!- li abbracciò in uno slancio emozionale Milly lasciando i due stupiti per un attimo, ma che poi ricambiarono il suo abbraccio..

 

-Milly..- la richiamò Wolfwood

 

-E quest’uomo?- fece Funai guardandolo con sospetto

 

-Chi è? E’ la persona…che dovevate incontrare tenente?- disse Rina

 

Milly sorrise un po’ tristemente. Mille emozioni contrastanti stavano attraversando il suo cuore e la sua testa, e sapeva che la stessa cosa valeva per Wolfwood. Non voleva perdersi in troppe spiegazioni, ma volle comunque far capire ai due soldati cosa stava succedendo.

 

-Ho bisogno di voi ragazzi…statemi a sentire!- disse diventando improvvisamente seria

 

**

 

Il silenzio che era calato nel bosco plant era quasi spettrale, mentre in lontananza si potevano vedere le fiamme tremende che divoravano tutto, e udire ancora le urla della gente che fuggiva.

Ma per Meryl erano voci ovattate e confuse. Non era lì. Era come estranea e lontana.

 

-Non posso sprecare la mia vita…- ripetè di nuovo senza emozioni mentre i suoi occhi ormai divenuti rossi erano in quelli altrettanto rossi di Horwen..

 

-Esatto Meryl..non puoi…e non devi! Allora..vieni con me!-

 

-…-

 

Horwen continuando a tenere Meryl stretta per i polsi, iniziò ad avvicinarsi lentamente col suo volto a quello della ragazza. Meryl non reagiva od opponeva resistenza.

 

**Si,io…non posso soffrire così tanto. Non me lo merito! Non posso continuare in questo modo..**però un piccolo angolo remoto della sua mente,sembrava ancora libero dall’oppressione di Don Deviler.

 

Horwen intanto si avvicinava a lei sempre di più.

Nella mente di Meryl però, in quel piccolo spazio rimasto libero, una piccola luce si era accesa, e insisteva perché lei ricordasse i suoi veri sentimenti.

 

**Ma cos’è?Cos’è che ho dimenticato e mi stà tormentando la testa?!Io…io non voglio più soffrire e pensare a niente!!**

 

La presa di Don Deviler era comunque troppo forte, così la giovane si lasciò andare ignorando quella luce lontana, chiudendo gli occhi e attendendo il bacio del male.

Le labbra malvagie di Horwen erano a pochi centimetri dalle sue, quando accadde qualcosa all’improvviso dentro di lei.

 

°°Ehii!! Assicuratricee!!Eh eh eh eh!°°

 

*EH?!*Meryl si bloccò all’istante sgranando gli occhi di colpo.

 

Un’immagine improvvisa di tempo fa di Vash, apparve veloce nella sua mente.

Quando lui ancora combatteva contro Knives per salvare l’umanità, e lei lo inseguiva dappertutto senza sapere bene chi o cosa in realtà fosse, per cercare di limitare i danni che i suoi spostamenti causavano. Vash a quell’epoca si divertiva molto a prenderla in giro e canzonare la sua grande serietà e smisurata dedizione al lavoro di assicuratrice.

 

**Pe-perché?! Perché quel volto?!** si chiese spaesata mentre Horwen si rese conto del suo improvviso turbamento osservandola perplesso.

 

-Che ti succede Meryl?- le domandò

 

La ragazza iniziò a tremare in tutto il corpo. La luce nella sua mente, piccola e flebile stava crescendo, divenendo sempre più intensa.

 

°°Che hai assicuratrice?Sei triste?°°ancora la sua voce burlona e il suo viso divertito

 

**VASH?!**Meryl riuscì finalmente a ricordarsi

 

°*Ti prego..non dimenticarti di lui!*°

 

Una voce di donna dolce e gentile, arrivò dalla luce nella sua testa, inondandole la mente.

 

*Ma?!Chi??* Meryl confusa cercò di capire cosa stava succedendo

 

°*Ti prego! Non dimenticarti di Vash,non abbandonarlo!!*°

 

La luce ora aveva completamente avvolto la mente di Meryl, che sconvolta, sentiva che la presa nemica su di lei, grazie a quella luce, si stava indebolendo. La sua mente stava tornando via via lucida, e ricominciava a prendere contatto con la realtà attorno a lei.

 

Che era successo?! Come aveva potuto lasciarsi andare in quel modo e dire quelle cose orribili?!. Ah già, era stato Horwen usando i poteri di Don Deviler a scoperchiare le sue paure e i suoi dolori più nascosti, riaprendo le sue ferite. Così le avevano annebbiato la mente, soffocandola con tutta quell’oscurità dolorosa, impedendole di ricordare perché aveva deciso di superare quelle sue sofferenze.

 

*Per amore! Adesso ricordo cos’avevo dimenticato! Si, io soffrivo terribilmente però..per Vash…*

 

°*TI prego! Non dimenticarti mai di Vash,non abbandonarlo!!*°

 

 

Continua..

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Capitolo 34
*** Capitolo 33. L'arma letale ***


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Capitolo 33. L'arma letale

 

-YAHHHH!!!! AIUTOO!!! AIUTATECI PER PIETAAA’!!!!-

 

-IL MIO BAMBINO!! AVETE VISTO IL MIO BAMBINO???!!-

 

-MAMMAAA! PAPAAA’!!!!!!-

 

Le fiamme maligne ormai avevano divorato e distrutto, tutto l’accampamento nel bosco plant. Purtroppo alcuni cittadini e alcuni soldati erano rimasti vittime delle fiamme, mentre gli altri ancora fuggivano in preda alla disperazione.

Quasi tutti quelli che si erano salvati erano stati caricati il più in fretta possibile sui camion, e condotti lontano da quel nuovo inferno.

Il maestro era rimasto apposta indietro per aiutare le ultime persone sopravvissute a fuggire, dando una mano ai soldati.

 

-Presto correte figlioli! Salite subito!!- incitava la gente a raggiungere gli ultimi camion rimasti

 

La gente urlava, piangeva straziata, si disperava, mentre fuggiva e saliva sui camion. Molti avevano perso le ultime poche cose che erano rimaste di loro proprietà, e molti avevano perduto persone care. Ancora una volta l’oscurità e la malvagità avevano preso il sopravvento sui più deboli.

 

-Forza,salite, SALITE TUTTI! CORRETE!!- continuava a chiamare e ad aiutare la gente a salire

 

Quando sarebbe finito quell’orrore?!. Quando sarebbe finalmente iniziata la pace?.

 

-Maestro, presto! Salite anche voi, andiamocene!- lo chiamò un soldato

 

-Siete certi che non sia rimasto indietro nessuno?!- chiese lui preoccupato

 

-NON POSSIAMO RESTARE QUI OLTRE O RISCHIEREMO DI MORIRE TUTTI!- gridò un altro soldato

 

-gh!- il maestro si morse un labbro

 

Voleva restare. Non poteva fuggire col pensiero che ci fossero ancora degli innocenti che stavano fuggendo dalle fiamme.

 

>WROOOMMM!!!!!!!!!Arrivò un altro camion in quell’istante che frenò con un gran stridor di gomme in mezzo a tutti.

 

-Non preoccupatevi per i sopravvissuti! Voi fuggite!-

 

-A cercarli ci penseremo noi!-

 

Ne scesero Rick Funai e Rina May, decisi e armati fino ai denti, pronti per andare in aiuto a chi era rimasto indietro.

 

-R-ragazzi! Voi! State bene? Vi credevamo perduti tra le fiamme! E Vash? Meryl? E di Milly che ne è stato?!- il maestro si gettò tra le braccia dei due in ansia

 

-State tranquillo! Loro stanno bene! Stanno combattendo per salvare tutti noi!- rispose Funai

 

-Don Deviler è qui, e stà cercando di eliminarli,ma loro non si arrendono, e così non faremo nemmeno noi!- disse Rina

 

-M-ma..- il maestro era incerto

 

-Andate ora! La vostra vita è preziosa maestro. La vostra abilità nella medicina potrà aiutare molti feriti. Non dovete restare qui!- sorrise Rina accompagnandolo all’ultimo camion carico di gente e facendolo salire aiutata da Funai

 

-E voi ragazzi?Restare qui soli acercare gente che non siamo sicuri sia rimasta, in mezzo a queste fiamme infernali! Rischiate molto la vostra vita!- disse l’omino agitato

 

-Non si preoccupi! Noi non abbiamo paura di metterci in gioco! Lo dobbiamo a tutte le persone che sono già morte!- rispose deciso Funai

 

-E lo dobbiamo ai nostri compagni di squadra! Loro in questa circostanza avrebbero fatto lo stesso ne siamo certi!^^- sorrise Rina

 

-E poi…questo è un ordine del tenente Thompson, e noi dobbiamo e vogliamo eseguire!- dissero in coro lasciando il maestro a bocca aperta

 

>WROOOOOMMM!!!

 

I camion poi partirono a razzo, lasciando i due da soli in mezzo al disastro.

Il maestro li guardò, mentre con le braccia alzate li salutavano sorridenti. Pregò dentro di sé con tutte le sue forze, che quei due giovani coraggiosi non morissero. Poi il suo pensiero andò a Vash e Meryl, pregando di cuore anche per loro.

Dovevano farcela, assolutamente!!.

 

***

 

*°Ti prego Meryl! Non dimenticarti di Vash! Lui ha bisogno di te!°*

 

La luce nella sua mente, era diventata così intensa e abbagliante, che Meryl ne rimase folgorata. Iniziò ad intravedere una sagoma oltre quella luce. Lentamente la figura gli fu sempre più chiara. Era una bellissima donna dai lunghi capelli corvini, e gli occhi color nocciola splendenti. Era illuminata tutta, e sembrava quasi che avesse delle candide ali sulla schiena. Meryl restò abbagliata da quella visione. La donna aveva le mani giunte al petto, e la guardava con profonda tristezza.

 

*°Io so cosa c’è nel tuo cuore Meryl! Ed è un dolore atroce e tristissimo. Ti comprendo, e non ti biasimo per aver provato sentimenti negativi. Nessuno ti biasimerebbe mai per questo! Ma ti prego! Ricordati di Vash, e non abbandonarlo mai! Senza di te, lui non può andare avanti!°*

 

Meryl incantata da quella voce gentile e calda, provò un senso di conforto e pace che improvvisi la invasero, spazzando via sempre di più l’oscurità che l’aveva avvolta, e richiudendo di nuovo le sue dolorose ferite del cuore.

 

*M-ma tu…chi sei?E’ come se..io ti avessi già vista!* riuscì finalmente a parlare

 

La donna allora, le fece un sorriso molto dolce.

 

*°Tu mi conosci Meryl. Tu mi hai conosciuta attraverso Vash!°*

 

*?!* Meryl sgranò gli occhi senza parole

 

*°Vieni, dammi la mano! Ti accompagnerò fuori da questa oscurità! Vash ha bisogno di te!°* e la donna le tese una mano aperta

 

Meryl subito tese la propria e mentre le loro mani si stringevano e la luce si faceva fortissima imbiancando tutto..

 

*Tu sei…Rem?!* esclamò Meryl esterefatta

 

La donna le sorrise gentile come risposta. Non c’era bisogno per Meryl di chiederle altre conferme. Era davvero lei, Rem.

 

*°Mi raccomando Meryl! Abbi cura di Vash! Restagli per sempre accanto!°*

 

Fu l’ultima implorazione di Rem, poi Meryl non vide più nulla e si sentì improvvisamente ritornare alla realtà, di nuovo padrona della sua mente e del suo corpo. I suoi occhi erano tornati normali.

Teneva di nuovo la testa rivolta al terreno, e Horwen non si era ancora accorto che era tornata padrona di sé. Poteva approfittarne per un colpo a sorpresa!.

 

-Meryl?Mi senti?Lasciati guidare dall’oscurità che hai dentro..avanti!- Horwen la incitò di nuovo a lasciarsi andare, ma Meryl non aveva intenzione di lasciarsi dominare di nuovo.

 

-Sai, Horwen?Mi sono ricordata cosa per me è veramente importante…- e dicendo ciò gli puntò le pistole sul petto -…e non ho intenzione di lasciarlo a Don Deviler!!!!-

 

>BANG! BANGG!!

 

Sparò con decisione due colpi nel petto del nemico, e si liberò di lui allontanandosi di qualche metro con un balzo.

 

-UHG!! MALEDIZIONE!! Ma quando?! Quando sei tornata in te?! N-non è possibile per nessun essere umano contrastare la forza mentale di Don Deviler!!- Horwen ancora sorpreso e collerico per essere stato così facilmente colpito, si strinse una mano al petto da cui uscivano rivoli di sangue.

 

-La mia mente non è mai stata totalmente in mano vostra! I miei sentimenti sono stati più forti di voi! E inoltre..- e sorrise raggiante guardando alle spalle di Horwen che non capendo si girò a sua volta restando stupefatto..

 

Gli spiriti plant erano usciti dagli alberi in cui albergavano, e stavano circondando tutt’intorno. La loro luce bianca e verde illuminava tutto. Alcuni spiriti sorridevano a Meryl. La ragazza aveva capito che erano stati loro ad aiutarla a rinsavire. Probabilmente avevano mandato loro Rem da lei. Quanto complesso e misterioso era quel potere? Di certo era una forza davvero grande.

 

-Loro mi hanno aiutata a tornare, Horwen!- disse trionfante

 

*°Corri Meryl! Non aspettare oltre!°* le voci dei plant tutti insieme la incitarono ad andare.

 

-FERMATI! Non devi andare!- Horwen lanciò una fiammata con una mano, creando un muro davanti alla ragazza.

 

-Perché mi intralci ancora?!- gridò rabbiosa

 

-Vuoi andare da lui?Eh eh eh…ti informo chè è tutto inutile..eh eh eh-

 

-Che vuoi dire?!-

 

-E’ troppo tardi..sappi che Vash ha sentito tutti i nostri precedenti discorsi..-

 

-!!- Meryl sbiancò a quelle parole

 

-…ed ormai è caduto nelle mani di Don Deviler! Non puoi fare più niente!-

 

-…- Era tutta colpa sua!. Tutte quelle cose orribili che aveva detto. L’aveva sicuramente ferito.

 

-Grazie a te, ora Vash the Stampede, morirà! AH AH AH AH AH!-

 

>STOMP!

 

Mentre Horwen rideva, Meryl con uno scatto corse veloce e si gettò tra le fiamme con un balzo. Non le importava nulla del dolore fisico che poteva provare. Voleva raggiungere Vash ad ogni costo.

 

-E’ impazzita?! Non sopravviverà!-si disse incredulo, ma la giovane testarda continuò ad avanzare in mezzo alle fiamme. Sentiva bruciare terribilmente. Con un braccio cercò di ripararsi gli occhi, mentre la divisa prendeva fuoco assieme alla sua pelle. Iniziava a sentire puzza di carne che bruciava.

 

*Non mi importa nulla del dolore! Io devo andare da Vash! DEVO!!*

 

-AAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!- e gridando forte per incitarsi, uscì con un balzo dall’altra parte di quel terribile muro di fiamme, per poi mettersi a correre veloce nella direzione in cui vedeva la colonna di luce bianca.

 

Quella luce, la conosceva fin troppo bene. Non era la prima volta che la vedeva. Quella era la luce dell’arma letale. Il potere nascosto dei plant. Non riusciva a credere che le sue parole avessero potuto scatenare una reazione simile. Allora..ci teneva così tanto a lei?!. Si emozionò a quel pensiero.

Dal bosco uscirono alcuni spiriti plant che si misero a volarle a fianco, mentre altri si spargevano per il bosco e i dintorni, spegnendo via via le fiamme malefiche di Horwen.

 

-Grazie!- disse Meryl rivolta a loro che le sorrisero di nuovo.

 

**

 

Avendo visto a loro volta quella colonna di luce bianca,anche Milly e Wolfwood si erano messi a correre in quella direzione. Non c’era tempo per parlarsi, o per rallegrarsi del fatto che Wolfwood fosse ancora vivo e libero dal nemico. In quel momento era più importante correre ad aiutare il loro amico. Lui e il loro mondo erano ancora minacciati dal male, e dovevano impedirlo!.

Essendo più vicini rispetto a Meryl, i due giunsero prima al luogo della colonna di luce, alle macerie del villaggio seeds.

 

Rimasero pietrificati dalla scena che si ritrovarono davanti.

 

Era a pezzi. Non gli importava più nulla di vivere. Non dopo tutto quello che aveva sentito, e dopo tutto ciò di cui si era convinto. Le sue mani, che reggevano salde le due pistole gemelle aperte, si erano illuminate, e il vento attorno a lui ormai era fortissimo.

 

La copia di Horwen scomparve lentamente,dato che l’originale era stato colpito, e si era indebolito di un po’. Al suo posto, comparì Don Deviler trionfante. Gli occhi rossi brillavano, ed il suo ghigno era il più spaventoso che avesse mai fatto.

Era apparso a non molta distanza da Vash, e lo guardava soddisfatto.

 

Vash teneva ancora il capo chino a terra. Non si poteva intravedere molto il suo volto, ma si percepiva un’aria davvero triste e negativa tutt’intorno a lui.

 

++E così..ti sei finalmente deciso..Vash the Stampede!++ Don Deviler ruppe quel pesante silenzio mentre si era avvicinato di molto a Vash.

 

-…- Vash non rispose subito, sembrava quasi non averlo nemmeno sentito. Non si era mosso di un millimetro dalla sua posizione.

 

++Hai capito, finalmente, che il tuo posto non potrà mai essere qui tra gli umani?++

 

-…- nessuna reazione

 

++Uh uh uh! Il tuo dolore in questo momento non ha alcun senso! Dovevi saperlo che un giorno sarebbe finita in questo modo! Cosa mai ti aspettavi?Hai sempre avuto conferma che nessuno ti avrebbe mai accettato per quello che sei!Adesso è inutile…che compiangi te stesso!++

 

>SWZZZZZHHHHH DRANGHHH BAMMM!!!!!!!!!!!!

 

Per tutta risposta,Vash attivò definitivamente il potere speciale, iniziando così la sua trasformazione. Le sue braccia mutarono nelle angel arm, e Don Deviler scoppiò di nuovo in una terrificante e fragorosa risata.

 

++AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!!!!!!!!!!++

 

Non potendo più sopportare oltre quella scena, Milly saltò fuori seguita a ruota da Wolfwood. Si portarono tra Vash e Deviler per cercare di aiutarlo.

 

-ORA BASTA! FERMATI!!!!- gridò Milly sparandogli contro uno dei suoi arpioni

 

++Umpf!++ Deviler con un colpo della mano lo respinse facendolo cadere lontano.

 

-Lascia subito andare Vash!! Che cosa gli stai facendo maledetto?!- gridò Wolfwood

 

++Facendo?Io?AH AH AH AH AH AH AH AH!!!++ rise di nuovo

 

-Smettila di ridere!!- gridò Milly esasperata

++Avete capito male, miei poveri stolti! Io non gli stò facendo proprio niente!++ disse divertito

 

-COSA?!- i due lo guardarono stralunati. Non potevano credere che Vash stesse facendo tutto di sua volontà.

 

++E’ esattamente ciò che state pensando. Lui stà facendo tutto da solo!++

 

-N-non sparare stronzate mostro!! Vash non farebbe mai una cosa del genere a sé stesso né a questo pianetaa!!- gridò Wolfwood

 

++Ma davvero?A me sembra proprio di vedere il contrario..E a voi?++ li provocò

 

-N-non può essere vero!- bofonchiò Milly

 

Si girarono entrambi alle loro spalle verso Vash. Ormai al posto delle sue braccia c’erano le due angel arm. E la trasformazione stava ancora continuando.

 

-Ditemi che è tutto uno scherzo!- Wolfwood non poteva crederci.

 

**

 

-Presto correte!! Non fermatevi! Ormai siete in salvo!!- stava gridando in quello stesso momento Funai

 

-Signora! Dia a me il suo bambino, e si appoggi alla mia spalla, coraggio!- disse Rina ad una povera donna ferita e ustionata aiutandola a scappare.

 

I due coraggiosi soldati erano tornati tra le fiamme malefiche, ed avevano trovato ancora delle persone intrappolate. In quel momento, stavano correndo al camion, dopo essersi accertati che non ci fosse più nessuno.

 

-Forza, salite! Dobbiamo andarcene!- incitavano la gente

 

Caricati tutti, Rick accese il camion e con una forte sgasata partì a razzo per allontanarsi da quell’inferno, e raggiungere il resto dei compagni e cittadini rimasti.

Rina si sporse dal finestrino guardando dietro di sé. Vide con stupore gli spiriti plant uscire dal bosco e spegnere via via le fiamme.

 

-Rick, guarda!- gridò

 

-Uh?- Funai si sporse a sua volta guardando indietro

 

-Incredibile…- commentò il giovane a quella scena

 

-Probabilmente, sono quegli spiriti di cui ci ha parlato il generale..- pensò Rina

 

-Si, sicuramente.- rispose Funai tornando concentrato sulla guida

 

-Pensi che il generale, il maggiore ed il tenente se la caveranno?- anche Rina tornò seduta al suo posto, parlando stavolta con fare pensieroso e preoccupato, rigirandosi una delle sue lunghe trecce tra le mani

 

-Assolutamente si! Dobbiamo avere fiducia in loro,e credere in ciò che ci ha detto il tenente Thompson! Salveranno tutti noi, e torneranno vedrai! Inoltre..non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di Vash the Stampede, no? E di Meryl Strife e Milly Thompson!! Eh eh eh! Quelle persone sono uniche e speciali!. Io credo in loro!^^-

 

Funai fu così confortante e coinvolgente, che a Rina tornò la fiducia ed il sorriso.

 

-Hai ragione! Anch’io ho molta fiducia in loro!^^-

 

Alle loro spalle la colonna di luce dell’angel arm, era divenuta ancora più grande.

 

**

 

-Signor Vash, mi sentite?! Vi prego rispondetemi!!!!- Milly si era messa a gridare disperata rivolta a Vash, che però sembrava non udire i suoi richiami disperati.

La luce ed il vortice intorno a lui avevano aumentato molto l’intensità. Si faticava a vederlo.

 

++AH AH AH AH! Chiamalo pure finchè vuoi! Non otterrai nulla! Lui non ti risponderà!++

 

-Maledetto!- biascicò Wolfwood continuando a tenerlo sotto tiro, anche se era piuttosto incerto sul da farsi.

 

Possibile che Vash stesse davvero agendo di sua volontà?! Era assurdo crederlo!. Per quanto avesse atrocemente sofferto anche in passato,aveva sempre fatto di tutto per non ricorrere a quel potere spaventoso. Adesso cosa lo aveva spinto a superare il limite a quel modo?!.

 

++Uh uh uh! Quanti pensieri agitati si affollano nella tua mente, reverendo! Vuoi sapere cosa ha spinto il vostrocaro amico Vash, ad agire in questo modo?++

 

-…- Wolfwood e Milly lo guardarono preoccupati ed incerti

 

++E’ molto semplice! E’ stata la vostra cara Meryl Strife…la causa di quello che vedete!++

 

Milly sbiancò, mentre Wolfwood le andò subito accanto per sorreggerla con un braccio, dato che la ragazza rischiava di scivolare a terra.

 

++Ah ah ah ah! Vi sconvolge tanto la cosa?Eppure, non siete stati forse voi a dirmi spesso, che l’amore può ogni cosa?++ Deviler si divertiva a schernirli, godendo del loro dolore.

-Non crederò mai a quello che dici!!! Come può essere stata Meryl a causare una cosa del genere?!! Tu stai mentendo, mostro!!- gridò Milly in un’improvviso scatto di rabbia

 

++E invece è la verità. E’ stata lei, e il tanto decantato amore che sbandierate sempre!++

 

-… Milly tremò rifugiandosi tra le braccia di Wolfwood che la strinse a sé.

 

-Spiegati meglio!- Nicholas voleva vederci chiaro

 

++Non avevo davvero considerato quel sentimento inutile che è l’amore umano. Se ci avessi pensato prima, mi sarei risparmiato anni e tempo prezioso!. L’anima delle persone è davvero debole! E quella di Vash the Stampede non fa eccezione. Vivendo per così tanto a contatto con voi umani,la sua anima è diventata debole come la vostra, e preda dei vostri putridi sentimenti!.++

 

-I sentimenti umani non sono putridi!! Come osi?! E poi il signor Vash è sempre stato di animo buono!! Anche prima di vivere qui, ne sono sicura!!!- gridò di nuovo Milly tra le lacrime che le erano sgorgate copiose..

 

++Umpf! Comunque sia…si è rammollito! Si è lasciato contagiare dal sentimento dell’amore per la vostra amica…divenendo debole e facile preda dell’oscurità, e di conseguenza per me, ovvio!++

 

-Che cosa hai fatto?- Wolfwood tremò di rabbia

 

++Ah ah ah! Il grosso l’hanno fatto da soli quei due poveri sciocchi!. Lo sapete anche voi no?L’amore ha due facce, che appartengono alla stessa moneta!. Amore e Odio sono parte dello stesso sentimento. Più l’amore è grande e forte…più la rabbia e l’odio lo è altrettanto quando si scatena. Quei due…si sono lasciati sopraffare da entrambe le cose!++

 

-Quello che dici non ha senso- ribattè serio Wolfwood

 

++Tu dici? Eppure hai davanti ai tuoi occhi il risultato di ciò che dico. Lo sapete anche voi no? Che Vash the Stampede è un essere alieno, mentre la vostra Meryl Strife è solo un comune essere umano. Un plant millenario e un comune essere umano. Ah ah ah! Ci sono molti elementi tragici in questa storia, che mi fanno impazzire dal piacere! Ah ah ah!++

 

Don Deviler rideva di gusto, e parlava eccitato del dolore e della tristezza di Vash e Meryl come se per lui fosse una festa favolosa. Nicholas e Milly rabbrividirono davanti a tanta insana malvagità. Come si poteva gioire di un dolore altrui tanto grande?!. Quello non poteva essere un umano!.

 

++La conoscete la storia no?I due gradualmente, dopo mille peripezie, iniziano a provare un sentimento reciproco. Poi capiscono di amarsi, ma si dividono comunque a causa della loro abissale differenza. Ma se lo vuole, l’amore sa essere un sentimento anche molto spietato. In che senso? Semplice! E’ un sentimento bello ma altrettanto doloroso e infame. Infatti, ha fatto riunire a tutti i costi quei due, che non sono riusciti a stare separati, e di nuovo tra tante difficoltà, si sono riuniti arrendendosi all’amore, e facendo di tutto per poter stare insieme, anche calpestare la propria natura.++

 

-N-non puoi parlare di loro in questo modo!! Non te lo permetto! Tu non puoi capire come ci si sente!!- urlò Milly

 

++Può essere..Ma la realtà non cambia. Quei due..si sono arresi all’amore, cercando il modo per poter stare insieme, mentre dentro di loro le paure più oscure e i dubbi più tetri, si insidiavano nel loro cuore e nella loro anima!. PERO’!!! AH AH AH AH! Però non hanno pensato che proprio in questo modo, facevano ciò che io volevo!. Si sono consegnati a me spontaneamente!.++

 

-E come?!- spazientì Wolfwood

 

++Ho solo rovistato un po’ nella loro testa, andando fin in fondo al loro cuore, tirando fuori tutto il loro dolore e le loro paure oscure. Li ho semplicemente messi davanti alla realtà che avevano rinnegato per poter stare insieme!. Meryl Strife e il suo dolore profondo che non riesce ad accettare la diversità di Vash the Stampede. E lui a sua volta, schiacciato da questi sentimenti oscuri della ragazza, si è lasciato andare, decidendo di consegnare a me la sua vita! AH AH AH!++

 

-E’…è spaventoso…è orribile…- Milly si mise una mano sulla bocca, nascondendo poi il volto in una spalla di Wolfwood

 

++Non sapete che altro dire vero?Certo! Perché ho ragione! L’amore li ha portati a soffrire in maniera insostenibile, e quello che vedete è il risultato. Meryl Strife mi ha consegnato Vash the Stampede, e lui a sua volta ha deciso di lasciarsi andare a me! AH AH AH AH!++

 

Milly e Nicholas si voltarono impotenti, a guardare Vash che proseguiva la sua trasformazione. Non sapevano davvero che cosa fare, mentre le metalliche risa di Don Deviler riempivano l’aria.

 

Poi, improvvisamente..

 

>BANG! BANG! BANG!

 

Troppo preso a trionfare, Don Deviler venne raggiunto da tre colpi precisi di pistola, che lo presero alle spalle e al suo grosso cappello, facendoglielo volare via.

 

-ADESSO BASTA!!! VEDI DI STARE ZITTO!!!!!!!- gridò Meryl,tenendolo sotto tiro con le sue due grosse pistole ancora fumanti..

 

-MERYL!!- la chiamò felice Milly

 

Meryl scese dalla duna di sabbia dove si trovava, raggiungendo Milly e Wolfwood.

Non staccava lo sguardo da Don Deviler, che sorpreso in un primo momento per essere stato colpito, scoppiò di nuovo a ridere mostrandosi senza il cappello che lo copriva.

 

-AHH!!- fu lo stupore di Milly e Nicholas

 

Meryl invece non sembrava troppo sorpresa.

 

Don Deviler aveva le spalle colpite, che sprizzavano elettricità, come se un cavo elettrico fosse stato reciso, mentre la sua testa, non era altro che una cupola di vetro che conteneva una specie di computer.

 

-Lo sapevo…non sei altro che una macchina, Don Deviler!- disse Meryl decisa continuando a tenerlo nel mirino

 

++AH AH AH AH!!! E così…ti sei tolta la soddisfazione di colpirmi, e umiliarmi almeno una volta, eh? Meryl Strife! AH AH AH AH!++

 

-Ti farò passare la voglia di ridere, bastardo! Adesso la faremo finita!! E’ arrivata per te la resa dei conti!- gridò Meryl

 

++AH AH AH AH! La resa dei conti! MA NON FARMI RIDERE!!!++ tuonò Deviler passando dalle risa ad un tono decisamente terrificante.

 

Nello stesso istante dalle sue mani si sprigionò la sua solita energia elettrica rossa, che riversò su tutto il terreno circostante, colpendo così Meryl, Milly e Wolfwood.

Provarono un dolore davvero forte a quelle scariche elettriche.

Rimasero storditi quando la tortura finì, cadendo chi steso a terra, chi in ginocchio.

 

++Siete solo formiche nelle mie mani! Cosa sperate di poter fare?SONO IO CHE DECIDO COME DEVONO ANDARE LE COSE QUI!!!!++

 

Tremando, Meryl si rimise in piedi. Non aveva nessuna intenzione di cedere.

 

++Dimmi, Meryl Strife! Cosa sei venuta a fare qui?Sei venuta, per vedere il risultato delle tue azioni?++il nemico tornò con tono divertito

 

-Smettila! Sei stato tu a costringerla a parlare in quel modo!- gridò Milly aiutata a rialzarsi da Wolfwood

 

++Sei venuta ad assistere…alla morte di Vash the Stampede?!++

 

-…- Meryl non fiatò restando immobile

 

-Adesso basta! Non puoi continuar….!-

 

-No, Milly!- la interruppe Meryl improvvisamente –Ha ragione lui-

 

-C-capo…m-ma cosa dici?!-

 

-E’ vero. E’ solo colpa mia se Vash ora è ridotto a quel modo- strinse le mani intorno all’impugnatura delle pistole, che tremarono facendo rumore

 

-No! Sei stata costretta a….- insistette ancora Milly

 

-No- la fermò di nuovo Meryl, lasciandola a bocca aperta.

 

-Don Deviler è entrato nella mia testa, ed ha fatto sì che il mio dolore e le mie ferite più profonde si riaprissero. Ma a parlare sono stata soltanto io. Io quelle cose…le ho dette perché le penso davvero..-

 

-N-no…Meryl….- Milly rimase sconvolta, mentre Don Deviler ghignava soddisfatto.

 

-Amore e Odio..sono le due facce della stessa moneta- ripetè serio Wolfwood

 

Dopo aver detto ciò, Meryl si girò con viso sofferente e le lacrime agli occhi, verso Vash.

L’arma letale stava per completare la sua trasformazione, ormai anche il resto del corpo era mutato.

 

-Vash…- lo chiamò con infinita tristezza

 

++AH AH AH AH! BENE!!! Siamo infine giunti all’atto finale di questa storia! Presto la vita preziosa di Vash the Stampede…sarà MIA!!! AH AH AH AH AH!!!!++

 

Le risa metalliche di Don Deviler, continuarono ancora a riempire l’aria, mentre il vento sempre più forte, attorniava la mutazione dell’arma letale plant.

 

 

Continua…

 

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Capitolo 35
*** Capitolo 34. The Uman and the Plant ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 34. The Uman and the Plant



Il rumore delle risa di Don Deviler riempiva ancora l’aria, mentre si consumava il dolore di Vash e Meryl, davanti agli occhi di Milly e Wolfwood, increduli ed impotenti.
Il cielo iniziò a tingersi di rosso, e ad oscurarsi sempre di più, mentre nuvole nere si addensavano cariche di fulmini.

-Q-questa è…è la stessa reazione dell’altra volta!- disse con voce tremante Milly osservando il cielo rosso

-Altra volta?- le domandò Wolfwood non capendo

-Noi..io e Meryl..abbiamo già assistito a questo fenomeno. L’ambiente era mutato come adesso,proprio mentre il signor Vash stava per far esplodere il suo potere nascosto!- Milly si attaccò alla camicia di Nicholas tremando.

Meryl immobile, era ancora rivolta verso ciò che restava di Vash, che seguitava la sua trasformazione. Di lui non era rimasto che il volto ancora chino a terra, e parte delle sue gambe. La tristezza di entrambi si sentiva. Sembrava quasi di poterla toccare con mano, come se fosse un oggetto solido.

-Se quello che dici è vero, allora..non c’è più niente che possiamo fare- disse con durezza Wolfwood

La consapevolezza di essere solo semplici umani, davanti ad una forza al di là del concepibile, era un duro macigno, che si era posto tra loro e Vash. A quel punto della situazione, era impossibile fare qualcosa. Milly capiva perfettamente il discorso, ed i pensieri di Wolfwood. Guardò sconsolata la sua amica Meryl. Anche con quelle consapevolezze, Milly non riusciva a darsi pace. Non riusciva a credere che davvero non ci fosse niente da fare.
Don Deviler smise di ridere. Si rimise in testa il suo largo cappello, e incrociò le braccia, come in attesa di assistere ad una bellissima scena. Guardava Meryl, e attendeva di vedere, quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

I lunghi capelli corvini, svolazzavano al vento vorticoso alzato dal potere di Vash. Meryl lo guardava con gli occhi tremanti e gonfi di lacrime.

-Oh,Vash..-  lo chiamò di nuovo, iniziando a muovere lenti passi verso di lui.

Allora, qualcosa accadde..

°Non ti avvicinare°

-Ah?!- Meryl bloccò un istante il suo cammino, sorpresa da quella voce.

-Ma cosa?!- si domandò Milly

-Possibile che lui..?!- si chiese Wolfwood

+Uh uh uh uh uh!+ ridacchiò Don Deviler tra sé.

Meryl tornò di nuovo ad avvicinarsi, e la voce parlò ancora.

°Non mi hai sentito?! Ti ho detto di non avvicinarti!!° stavolta la voce fu più dura.

-M-ma quella voce...!- Milly sgranò gli occhi

-Lui..è ancora cosciente in quello stato?!- Wolfwood era incredulo

Come faceva a sostenere un potere e una forza simile, senza perdere la ragione?!.

-Vash…?- Meryl ignorando i suoi moniti, si avvicinò ancora, arrivando a tre metri di distanza da lui.

Il vento vorticoso, la luce intensa, e il suo corpo orribilmente deformato in qualcosa di potente e mostruoso. Tutto questo a Meryl non interessava. Lei voleva solamente poterlo guardare ancora negli occhi.

°Perché…ti ostini sempre a non darmi ascolto?° fu chiaro che era Vash a parlare.

Meryl era abbastanza vicina dall’udire chiaramente le parole uscire dalla sua bocca.

°Sei la solita testarda,Meryl!° stavolta la voce fu più dolce

-….- Meryl vacillò un istante, vinta dalla commozione, mentre Vash alzò lentamente il viso verso di lei.

I loro occhi poterono così incontrarsi ancora una volta. Lui sembrava sereno, le stava sorridendo in maniera davvero dolce, nonostante la situazione reale.

-Vash…perdonami! E’ tutta colpa mia! Ma adesso sono qui,sono venuta ad aiutarti!!- parlò facendosi coraggio, e trattenendo le lacrime.

°Non c’è né alcun bisogno..ormai ho deciso!°

-Deciso?Deciso cosa?! Di comportarti nuovamente da eroe tragico come hai fatto in passato?! Vuoi capire che devi smetterla di agire in questo modo così idiota??!!- Meryl ebbe uno scatto di rabbia improvviso a quelle parole.

°EPPURE TU DOVRESTI CAPIRMI BENE!!!° gridò a sua volta Vash lasciando ammutolita Meryl

°Io ti ho sentita Meryl…ho sentito tutto quello che hai detto..°

-Ugh!- Meryl si morse un labbro

°Il tuo dolore,così profondo,così inconsolabile!. E’ stata per me una sofferenza troppo grande da sopportare!. Entrambi abbiamo chiuso gli occhi per troppo tempo davanti alla realtà. Noi due siamo abissalmente diversi Meryl, e stare insieme sarebbe troppo doloroso per entrambi!. Io perché ti perderei troppo presto…e tu…perché saresti costretta ad invecchiare e morire, mentre io rimango sempre uguale..°

-Non parlare così! Ora non hanno più importanza queste cose!!!- Meryl gridò lasciando sgorgare libere le sue lacrime, con una voce ed un dolore così forti e toccanti, che Vash rimase scosso.

-Meryl…- bofonchiò Milly commossa

-E’ per questa ragione che stai facendo tutto questo ora?!- avanzò verso di lui di un passo

-Lo fai perché hai visto cosa c’è nel mio cuore, e pensi sia meglio finirla così?!- ancora un passo

-Ma tu, ti sei fermato a chiederti…COS’E’ CHE VOGLIO DAVVERO IO?!!!!!!!- urlò gettandosi su di lui e abbracciando quel corpo luminoso e deforme ricoperto di piume e ali argentate.

°!!!!°  Vash sgranò gli occhi a quel gesto improvviso, restando inebriato dal profumo di Meryl

Si udì, solo il rumore del vento per un tempo che a tutti parve infinito. Poi  tremando a causa dei sentimenti contrastanti che aveva nel cuore, Vash ruppe il silenzio.

°Meryl…°

-Non essere sciocco, non fare pazzie, ti prego!- alzò il capo e lo guardò negli occhi supplicandolo.

°Come potresti vivere con me?!Come, sapendo ciò che ti aspetterà? Il dolore si celerà per sempre nel tuo cuore, e non passerà giorno che una parte di te soffrirà per questo!°

-Anche un solo giorno di vita felice accanto a te, varrebbe per me più di una vita eterna!-

Vash rimase toccato e scosso dalla risposta. Meryl tornò a stringerlo, nascondendo il viso in ciò che restava della sua spalla, mentre lui appoggiava il mento sul suo capo non potendo più abbracciarla.

++Tsk! Fino a quando continuerete a torturarvi in questo modo?! Vash the Stampede, lo sai bene anche tu che non c’è via d’uscita per quanto lo volete vero?++ Don Deviler parlò solo nella mente di Vash, guardandolo con un ghigno allegro, ancora a braccia incrociate, in attesa.

Sapeva che non poteva. Non voleva condannarla ad un’esistenza combattuta tra la felicità ed il dolore per tutta la sua vita. La amava e non poteva sopportare di causarle un futuro simile. Anche se era stato Deviler a scoperchiare  quei loro sentimenti oscuri, in un certo senso ne era contento, perché aveva aperto gli occhi. Non poteva, e non voleva questo per Meryl.

°Adesso, allontanati Meryl° tornò a parlare con voce dura

-V-Vash?!- alzò lo sguardo su di lui, e vide che anche i suoi occhi erano scomparsi. Restavano solo due fessure luminose.

°DEVI LASCIARMI ANDARE!!!!°

L’urlo di Vash fu così improvviso, duro e pesante, che a Meryl parve di ricevere una coltellata dritta nel cuore. La forza d’urto che si scatenò, accompagnando le urla di Vash, fece letteralmente volare via Meryl ad una velocità spaventosa. La ragazza quasi non se ne rese conto, ma pochi istanti dopo si ritrovò a strisciare a terra violentemente, sentendo la schiena bruciare per il forte sfregamento col terreno arido e roccioso.

-Meryl!!!- gridarono all’unisono Milly e Nicholas.

Fortunatamente stava andando nella loro direzione, così i due si precipitarono a fermarla e sorreggerla per le braccia.

-Uuuhh..- Meryl mugugnò per il forte dolore, aveva persino del sangue che le usciva dal naso e da un lato della bocca, tanto era stata investita dal potere plant.


-Oh,Meryl!!- Milly la strinse disperatamente

-Ma come hai potuto farle una cosa simile?! Sei impazzito?!! RISPONDI VASH!!!!- gridò collerico Wolfwood ottenendo solo del prolungato silenzio.

Vash era a pezzi. Non avrebbe mai voluto farle una cosa simile,ma non aveva trovato altro modo per allontanarla da sé. Non potevano andare avanti così.

-V-V-Vash…- Meryl riuscì faticosamente a parlare rimettendosi a stendo in piedi sorretta da Milly

°Adesso..basta Meryl! Basta così!° non c’era durezza o gentilezza stavolta nella sua voce.

Appariva monotona,scura e triste.

-Vash?-

°Dimenticati di me! Vai! Vivi la tua vita Meryl! Trova un bravo ragazzo e vivi felice! Dimenticati tutta la follia e l’assurdità a cui hai preso parte fino ad ora!°

Meryl si sentì a pezzi.
Non da lui.
Non avrebbe mai voluto sentirsi dire quelle parole proprio da lui. Trovare un bravo ragazzo?Vivere felice? Come avrebbe mai potuto fare?!.
Era crudele. Non poteva credere che stesse succedendo davvero.

Poi soltanto lacrime. Silenziose, brillavano come piccolissime stelle, mentre percorrevano le guance di Meryl. Un’ultimo sguardo tra loro, e poi il nulla. Meryl svenne tra le braccia di Milly.

>FHHZZ FHHZZZ FHHHZZZZZ GLANGGH SFHFHEHSSSDFFGHHHHHHHHHH!!!!!

°AAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!°

Dopodichè, ci fu il rumore che annunciava la completa trasformazione di Vash,seguito da un suo urlo feroce e disperato allo stesso tempo.
Si alzò un gran polverone e una grande luce investì tutto e tutti. Milly e Nicholas furono costretti a ripararsi gli occhi per non essere colpiti da quei potentissimi fasci di luce.
Don Deviler invece, continuava a starsene ritto in piedi a braccia incrociate al petto, per nulla scosso da ciò che stava accadendo. Anzi, pareva sempre più in trepida attesa.

Infine, tutto cessò. Tornò di nuovo il silenzio, sebbene quello che Milly e Nicholas ebbero davanti agli occhi, era una scena orribile, paragonabile all’inferno.
Il cielo era divenuto di un rosso oscuro. Ogni tanto brillava di rosso vivo, come se ci fossero dei lampi nascosti tra le nubi dense. Il vento che aveva attorniato fino a quel momento Vash,era cessato. Anche la luce intensa era sparita. Era rimasta una luce più fioca, che attorniava il corpo dell’arma letale plant. Era un turbinio di ali argentate e fili luminosi che volteggiavano. Di ciò che Vash era, c’era ben poco. L’unica cosa paragonabile all’aspetto di un uomo, erano solamente il suo volto, sebbene gli occhi luminosi, e le gambe. Le braccia erano entrambe tramutate nei due terribili e potenti cannoni plant.
Era fermo, immobile, ma stavolta era voltato completamente verso Don Deviler.

-S-Signor Vash?- provò a chiamarlo Milly

-Vash?Che hai intenzione di..?- disse Wolfwood

°Andatevene!° parlò senza nemmeno guardarli

-Ma che..?- stava per dire di nuovo il reverendo, ma Vash lo bloccò:

°Andatevene il più lontano possibile da qui!Raggiungete il maestro e gli altri, e non tornate mai più indietro!!° intimò loro, e come aveva fatto con Meryl, mandò loro contro un vortice di energia, facendoli volare molto lontano da lì.

Planarono poco dopo su un cumulo alto di sabbia, che attutì così la loro caduta. Milly stringeva forte Meryl tra le braccia, e le aveva attutito la caduta col suo corpo.

-Milly, tutto bene?- Wolfwood la aiutò a rialzarsi

-Si,non preoccuparti. Però Meryl…- e la guardarono entrambi sconsolati

-Maledizione! Quel tizio è davvero un completo idiota!!- brontolò Wolfwood grattandosi nervosamente il capo.

>SBBBAAANGGG

In quel preciso istante atterrarono poco distanti, le loro armi, la croce e la mitragliatrice.

-B’è…almeno ha avuto il buon senso di rendercele!- fece un po’ ironico

-Come fai a scherzare in un momento simile?! La mia povera amica Meryl…e il signor Vash!!! Loro…!!!- singhiozzò disperata

-Cosa credi?!! Anch’io mi sento esattamente come te, dannazione!!- gridò frustrato stringendo i pugni e battendo forte un piede a terra – Ma in questa situazione così assurda, che và ben oltre le nostre forze umane..noi..che cosa potremmo mai fare?- terminò con voce bassa e triste

-…- Milly affranta non seppe cosa rispondere, stringendo di più Meryl tra le braccia.

Dopo alcuni minuti di silenzio, avvertirono in lontananza, il rumore di un motore, ed un gran polverone farsi sempre più vicino. Man mano che il rumore si faceva vicino, scorsero l’inconfondibile sagoma di un camion, che Milly riconobbe subito. Era il camion della sua compagnia militare.

-EHII!!! TENENTE!!! SIAMO VENUTI A PRENDERVI!!!!!!!!!!!!!!- si stava sbracciando Rina dal finestrino

-RAGAZZI!- esclamò Milly rincuorata dal vederli

Quando i due li raggiunsero, scesero dal camion per accertarsi delle condizioni di Meryl.

-E’ ferita profondamente soprattutto sulla schiena. Dobbiamo subito portarla al campo dal maestro!- disse Rina dopo averla esaminata.

-E’ ferita fisicamente, ma le ferite più gravi e profonde sono quelle che ha nel cuore..- disse serio Wolfwood

I due soldati lo guardarono preoccupati. Volevano sapere cos’era successo dove c’era la colonna di luce, ma non osavano ancora chiedere.

-Come avete fatto a trovarci?- domandò Milly

-Il maestro ci ha detto di seguire sempre la colonna di luce chi si è formata nel cielo, in questo modo sarebbe stato molto probabile ritrovarvi- spiegò Rina

-Gli altri stanno bene?Si sono salvati?- chiese ancora Milly

-Molti soldati e civili sono morti tra le fiamme purtroppo, ma altrettanti sono riusciti a salvarsi fortunatamente. Abbiamo allestito un campo di fortuna in un paese abbandonato a ovest da qui.- spiegò Funai

-Allora sbrighiamoci ad andare. Meryl ha bisogno subito di cure- disse Wolfwood prendendola dalle braccia di Milly e caricandola delicatamente sul retro del camion

-Si, dobbiamo andare subito! Rina, Funai! Presto!- disse Milly

-Agli ordini, tenente!- risposero i due

Così saliti sul camion, partirono veloci, allontanandosi sempre più dalla colonna di luce e da Vash.

Lasciarlo solo in quel modo con Don Deviler, senza sapere cosa avrebbe fatto. Era giusto? No, non lo era affatto! Ma c’era una sola persona che poteva fare qualcosa. Meryl.
Milly era convinta di questo. Nonostante la tragicità della situazione, era convinta che qualcosa ancora, in qualche modo, si poteva fare.

***

Finalmente era riuscito a mandarli via. Tirò un sospiro di sollievo sentendosi rincuorato dal fatto che lei ora fosse al sicuro con gli altri.
Ormai la sua decisione l’aveva presa.

++Umpf! E così con questa messa in scena da cattivo, hai fatto in modo che si allontanassero tutti il più possibile da te non è vero?++ sbuffò Don Deviler

°Vedo che hai già capito bene le mie intenzioni° parlò duro Vash

++Ah ah ah! E io che credevo di averti completamente oscurato con il mio potere! Invece mantieni di nuovo il controllo di te, eh?++

°Non potrei mai fare del male a questo pianeta!. Questo luogo è la speranza per un nuovo futuro per l’umanità. In passato hanno sbagliato e rovinato il loro pianeta d’origine. Arrivando qui hanno chiesto con speranza un futuro nuovo per poter riparare ai loro errori! Io ho intenzione di far sì che tutti loro abbiano questo futuro! Non sarai certo tu che porrai fine alle loro vite!!°

++GYAH AH AH AH! Sei incredibile Vash the Stampede! E anche incredibilmente patetico! Faresti prima a far saltare in aria tutto senza pensarci più!++

°Non farò mai una cosa del genere! L’umanità continuerà a sopravvivere! Ed anche lei!! Proteggerò la sua vita con la mia!!°

++Oohhh…ma che commovente! E quindi,in sostanza, hai deciso di farti esplodere e trascinare con te anche me…risparmiando però questo pianeta?++

°Esattamente°

++AH AH AH AH! Oh, ma per me và benissimo anche così! Purchè tu muoia!!++

Vash chiuse gli occhi inspirando profondamente. Si, era giusto così. Andava benissimo così. Ormai era troppo stanco, non voleva continuare. La sua esistenza era stata fin troppo lunga, dolorosa…e si..felice. Felice nell’ultimo periodo grazie a Meryl. Però quella felicità breve,non sarebbe potuta durare. La loro abissale differenza li avrebbe divisi e fatti soffrire per sempre. Invece, sparire per sempre da quel mondo e dall’universo intero…sarebbe stato meglio per se stesso e per tutti.

**
Il viaggio durò un paio d’ore, ed alla fine, il gruppo raggiunse il maestro ed i sopravvissuti.
Milly scostò leggermente il telo posteriore del camion guardando fuori. C’era molta polvere, la terra era arida e secca. Le case diroccate sfilavano davanti ai suoi occhi con desolazione. Si vedeva, che era un paese abbandonato da tanto tempo. Poi incominciarono a vedere per le strade, i sopravvissuti ed i soldati rimasti occupati ad allestire tende di fortuna.
Funai fermò il camion al centro di quella che era un tempo la piazza, e nel frattempo, Rina corse a chiamare il maestro. Mentre tiravano giù Meryl su una barella, aiutati da alcuni soldati, Milly e Nicholas videro Rina uscire poco dopo da una grande tenda, seguita dal maestro.

-Oh,mia povera cara ragazza!- esclamò con una nota di tristezza l’omino poggiando una mano sulla fronte di Meryl –Portatela dentro presto! Vi raggiungo immediatamente!- disse poi ai due soldati, che ubbidirono e portarono Meryl nella grande tenda.

-Cara Milly! Sono felice di vedere che stai bene! Ho pregato tanto anche per te!- il maestro prese una mano alla ragazza con affetto.

-Grazie,maestro! Ma non è un momento felice questo..- commentò lei tristemente

-Lo so bene cara…- sospirò,volgendosi poi a guardare Wolfwood –E tu…mio caro reverendo! Ci incontriamo di nuovo, ben tornato dalla morte!- gli sorrise enigmatico

-Vi ringrazio signore..- rispose Wolfwood

-Ora devo correre ad assistere Meryl. Voi andate con Funai e Rina,loro vi daranno una tenda e dell’acqua. Dovete riposarvi adesso-

-Mi raccomando maestro! Faccia tutto quel che è capace perché Meryl stia bene, e si riprenda al più presto!- gli strinse le mani Milly con le lacrime agli occhi prima di lasciarlo andare.

-Stai tranquilla mia cara!- la rincuorò l’omino, per poi dirigersi frettolosamente alla grande tenda

Mentre Milly lo guardava allontanarsi, ebbe un improvviso lieve mancamento. Wolfwood però la sorresse all’istante.

-Oooh..-

-Milly!-

-Stò…stò bene…è solo la tensione accumulata..^^- cercò di sorridere meglio che poteva, ma Wolfwood non si lasciava certo convincere, e con un gesto veloce la prese in braccio.

-N-Nicholas! Ma che fai?!- chiese imbarazzata

-Sei stremata…hai bisogno subito di riposo! Ti accompagno io alla tua tenda- le sorrise amorevole

-Ma non ti peso?- chiese ancora incerta

-Eh eh! Per niente! Non sei affatto pesante dolcezza!- le ammiccò facendola arrossire

-Oh,tenente! Vi sentite male?- arrivò Rina di corsa

-Non è niente,ha avuto solo un piccolo svenimento. Ha bisogno di riposo, il maestro ci ha detto di chiedere a voi..- disse Wolfwood

-Ma certamente! Seguitemi!^^- Rina fece loro strada

Mentre seguivano Rina, Milly ebbe un altro svenimento, cadendo subito dopo in un sonno profondo. Quando arrivarono, Wolfwood la depose sulla branda, e la lasciò alle cure di Rina.

-Ha bisogno di riposare ora, è stremata,non si era completamente ripresa dall’aggressione subita da Don Deviler. Ha fatto più di quel che le era concesso..- commentò Rina tristemente, mentre le apriva la giacca della divisa nell’atto di spogliarla

-Milly è sempre stata una ragazza buona ed altruista. Per seguire e sostenere Meryl avrebbe fatto anche di più se ne avesse avuta la forza- disse Wolfwood accendendosi una sigaretta

-Già..Ora scusatemi reverendo, ma devo lavarla e medicarla. Tornate a trovarla più tardi!^^- sorrise Rina

-Certamente- Wolfwood lanciò un’ultima occhiata a Milly e poi uscì incamminandosi per il paese.

Per le strade i civili e i soldati continuavano i lavori di costruzione di tende e case di legno per riparare i più deboli e i feriti, altri pulivano armi,altri ancora correvano avanti e indietro portando acqua o medicine. Quello che Wolfwood notò, era che sul volto di tutti c’era la stessa espressione triste e sconvolta. Ma del resto,come poteva essere altrimenti?.

**

+GYAH AH AH AH AH!!! Avanti Vash the Stampede!! Sai bene anche tu che non riuscirai mai nel tuo intento! Perché non lasci perdere e ti consegni a me?!+

°Che cosa vorresti dire?!°

+Tu non sei mai riuscito a controllare alla perfezione nemmeno uno dei cannoni plant! Figurarsi entrambi, uniti a tutto il potere che stai accumulando dal tuo stesso corpo! AH AH AH! E’ ridicolo! Rischi soltanto di uccidere tutti coloro che vuoi proteggere!+

°Tu come fai a sapere queste cose di me? E’ da tanto tempo che cerco delle risposte concrete da te!° ringhiò Vash

+Ppff!+ Don Deviler fece un ghigno divertito per poi mettere le mani in tasca e parlare

+Io sono il messaggero, venuto qui appositamente per la tua vita Vash the Stampede!+

°Questo l’avevi già detto più volte!! E non soddisfa la mia domanda!!!° sbraitò Vash

+Uh uh uh! Tu hai già capito…ma vuoi sentirtelo dire da me non è vero?Molto bene allora!. Io sono il messaggero mandato qui dal maestro Knives Millions+ scandì bene le ultime parole facendo sgranare gli occhi di Vash.

Knives.

Allora era vero. I sospetti che aveva avuto fino a quel momento, erano fondati. Ma com’era possibile?! Knives se ne era andato da tempo ormai. Ed inoltre si era arreso definitivamente dopo essere stato sconfitto. Vash ne era sicuro, Knives se ne era andato abbandonando i suoi propositi. Per una sola volta, lo aveva visto sincero. Gli aveva perfino lasciato la sua pistola nera.

“Prendila fratellino, sono sicuro che ti servirà”

Il viso di Knives in quel momento, era stato davvero sincero.
E allora, perché?! Cosa significava la presenza di quella macchina mostruosa chiamata Don Deviler?!

°Non capisco…°

+Uh?+

°La tua presenza qui ora, non ha alcun senso. Knives se ne è andato! Ha abbandonato i suoi propositi distruttivi nei confronti dell’umanità! Tu non dovresti essere qui!°

+Pfff…uh uh uh! Davvero divertente. Il maestro Knives non ha abbandonato i suoi propositi! Quello che dici tu non ha senso! Ma ora, basta!. Finiamola con questa storia una volta per tutte! Vuoi eliminarmi saltandoti in aria?! Benissimo allora! Fa pure! Caricati di tutta l’energia plant che possiedi in corpo! Potenzia i tuoi cannoni al massimo e colpiscimi!! Io resterò qui immobile ad attendere la tua mossa senza intralciarti. Ma bada bene, Vash the Stampede, se fallirai, verrà poi il mio turno!+

Don Deviler pronunciò quelle parole con uno sguardo insanguinato, davvero spaventoso.

°Ugh! Maledetto!° Vash si morse un labbro con rabbia


Continua..

___________________________________________________________________________

Ciao a tutti!^_^

Come potete vedere, ho apportato alcune modifiche al capitolo, inserendo il titolo della fanfiction, in una vignetta fatta da me nel 2008, e cambiando il colore del tilolo del capitolo, così come il carattere del testo. Questo per rinnovare e dare un tono di freschezza in più alla storia, mostrando al lettore come io vedo i volti, in questo caso, di Vash e Meryl, raccontati qui. Spero vi piaccia questo rinnovamento! Pian piano, lo eseguirò per tutte le pagine della fiction a partire dal primo capitolo.

Grazie ancora a tutti, e fatemi sapere cosa ne pensate degli ultimi avvenimenti della storia!.

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 36
*** Capitolo 35. La forza di un essere umano ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 35. La forza di un essere umano


-Uuuuhh…-

Lentamente, Milly aprì gli occhi, mettendo pian piano a fuoco l’ambiente che la circondava. Girando gli occhi si rese conto di essere stesa su una branda in una tenda.

-Ben svegliata, dolcezza-

La voce calorosa di Wolfwood la svegliò del tutto, facendola guardare nella sua direzione. Il reverendo era seduto su una sedia alla sua sinistra, sul fondo della branda, e la osservava mentre era intento a lucidare una delle sue pistole, che solitamente teneva nascoste sotto alla giacca.

-Ni-Nicholas! Oooh..mi gira la testa!- chiuse gli occhi portandosi una mano al capo.

Si era messa a sedere troppo velocemente.
Wolfwood ripose l’arma sotto alla giacca avvicinandosi a lei con fare protettivo.

-E’ logico sciocca! Sei ancora molto debole! Devi riposare!- le mise un dito in fronte in segno di rimprovero

-Ma…quanto ho dormito?!-

-Da quando siamo arrivati…tutta la giornata, ormai è sera inoltrata- le sorrise vedendola con espressione smarrita

-Oh no! Devo alzarmi subito!- Milly si mosse nell’atto di scendere dalla branda, ma Wolfwood la bloccò per le spalle tenendola ben ferma dov’era.

-Nicholas, lasciami andare! Non posso pensare di riposare ora! Devo andare subito da Meryl!!-

-Non se ne parla assolutamente! Qualche ora fa il maestro è venuto a visitarti, ha detto che il tuo fisico ha avuto un crollo totale, oltre che un esaurimento nervoso per le troppe tensioni di questo ultimo periodo!. Ha raccomandato un buon riposo almeno per i prossimi tre giorni!-

-Stai scherzando?! Non abbiamo mica tutto questo tempo! Il signor Vash…e Meryl!!!-

-Milly!!- le mani di Wolfwood si serrarono ancor di più sulle sue spalle, bloccandola all’istante. La ragazza non si era ancora resa conto della vicinanza estrema che c’era tra i loro corpi e le loro facce. Ebbe un sussulto arrossendo un po’, quando si rese conto della situazione.

-Adesso devi smetterla di pensare a Meryl e Vash! Almeno per i prossimi giorni resterai tranquilla e ti riposerai a dovere! In queste condizioni non potresti comunque fare niente per loro, lo capisci o no?!-

-Ma io…- Milly abbassò il capo tremando

-Meryl è stata curata. Anche lei deve stare a riposo. Non ha ancora ripreso conoscenza, ma è tutto a posto. Adesso devi pensare solo a te! Non devi fare stupidaggini come tuo solito!-

-Non posso…IO DEVO…. !!!!-

Wolfwood vedendo che era testarda a lasciar perdere, le tappò la bocca nell’unico modo che gli passò per la mente in quel momento. Le diede un bacio. Improvviso, ma passionale. Milly con gli occhi totalmente sgranati per la sorpresa, non riusciva a crederci. Fu poco il tempo che le restò per pensare, perché Wolfwood intensificò subito quel bacio, inserendo la lingua nella sua bocca, facendole provare un brivido caldo lungo la schiena.

“Come quella volta….” fu l’unico piccolo pensiero sensato che Milly riuscì a formulare nella mente, ricordando la notte di tempo fa, quando lei e Wolfwood avevano fatto l’amore, prima che lui andasse a combattere con Vash contro gli ultimi Gung-oh-guns.

Come quella volta, il bacio di Wolfwood, per la ragazza era troppo travolgente, per potersi opporre.
Riaprì gli occhi, decisamente arrossita in volto, quando lo sentì staccare lentamente la bocca dalla sua.

-Ti sei calmata adesso?- le fece un largo sorriso malizioso accarezzandole una guancia

-S-si- farfugliò lei abbassando il capo confusa

-Bene…- allora la lasciò andare, facendola di nuovo stendere sulla branda, rimboccandole per bene le coperte.

Milly sentì di nuovo un’improvvisa stanchezza impossessarsi di lei, pervadendola in tutto il corpo.

-Oh…- fece confusamente
-E’ normale che ti senti così, il tuo corpo ha bisogno ancora di molto riposo. Chiudi gli occhi ora, dormi ancora un po’. Più tardi verrà Rina a portarti la cena..- le poggiò una mano sulla fronte, accarezzandola.

-Nicholas…- disse prendendolo per un lato della giacca

-Si?-

-Sai…che sono tanto felice…che tu…sia di nuovo…qui…con…me…?-  e si addormentò pronunciando quella tenera domanda.

-…- Wolfwood sorrise dandole un bacio sulla fronte, e alzandosi per uscire.

-Anch’io- disse

***

-Infermiera, mi passi la siringa per favore..-

-Subito,maestro!-

In quel momento, il vecchio saggio, era in una delle tante tende allestite per i feriti, e stava iniettando a Meryl, l’ennesimo farmaco per aiutare il suo corpo a riprendersi

-Ecco fatto, grazie infermiera, può andare adesso-

-Si,maestro- e la donna uscì dalla tenda, mentre nello stesso momento entravano Funai  e Rina

-Maestro, come stà il maggiore?- domandò il giovane con aria molto seria

-Ragazzi, siete di nuovo venuti a trovarla?^^- sorrise l’omino mentre sistemava il flebo nel braccio di Meryl

-Noi…vorremmo sapere le sue reali condizioni..- disse Rina stringendo le mani giunte al petto

-…- anche il maestro allora divenne serio, fermandosi ad osservare il viso incerottato di Meryl

-Maestro?- lo chiamò Funai

-Questa ragazza…ha davvero un grande cuore, ed una grande forza d’animo. Il suo corpo però, è stremato. Se fino ad ora si è rialzata ed ha fatto di tutto per combattere, è stato solo grazie alla sua immensa forza di volontà,ma il suo fisico…è da molto tempo che era parecchio compromesso..- spiegò lentamente

-C-che cosa volete dire con questo?- azzardò Funai con un groppo alla gola

-Che Meryl ha raggiunto il suo limite umano. Adesso il suo fisico non le permetterebbe di andare oltre. Se cercherà ancora di combattere…potrebbe seriamente rischiare la sua vita-

-!!!!- Funai e Rina sbiancarono nello stesso istante

Il maestro si incamminò per uscire dalla tenda, fermandosi poi al fianco dei due ragazzi per un attimo.

-Probabilmente Vash non ne è al corrente, e colpendo Meryl per allontanarla da sé, le ha inferto ulteriori lesioni..-

-!!- Rina si portò una mano alla bocca

Cosa mai era successo nel luogo della colonna di luce?! Davvero era stato il generale Stampede a ridurre Meryl in quel modo?!.

-Volete dire che il maggiore ora è stesa in quel letto a causa del generale?! Che diavolo è successo laggiù?!- sbraitò Funai

-Ehi,ehi! Quanto chiasso qui! Non c’è forse una persona ferita che deve riposare?- fece il suo ingresso Wolfwood

-Oh, reverendo..- lo salutò il maestro

-A quanto vedo voi due ragazzi siete piuttosto sconvolti..- commentò

-Noi vogliamo sapere..che razza di persona è il generale!! E’ vero che è stato lui a ridurre il maggiore in quello stato?!- Funai era davvero furioso

-Rick, ti prego!- cercava di calmarlo inutilmente Rina

-Voi eravate alla colonna di luce no?!Diteci che cosa è successo davvero!!-

Wolfwood entrò del tutto nella tenda ed andò a sedersi sulla sedia posta accanto alla branda di Meryl, sospirando e grattandosi il capo.

-Ma voi due..siete stati informati di come sono andate le cose fino ad ora o sbaglio?- domandò fissando dritto Funai negli occhi

-S-si! Sono stati proprio il maggiore e il generale a raccontarci tutto- rispose Rina

-Se sapete come stanno le cose allora…volete spiegarmi di che vi stupite?-

-Grrr!! Che stà dicendo?! E’ ovvio rimanere allibiti davanti a cose del genere!! Come si può colpire a quel modo la persona che si ama?! Non era forse il generale che diceva di voler fare di tutto per lei e per noi?!-

-Moccioso…NON FARMI ARRABBIARE!- alzò il tono Wolfwood spaventando i due sottoposti di Meryl

-Cosa stai blaterando tu piuttosto! Di che diavolo ti stai lamentando ora?! Eri presente forse? Hai visto cosa è successo?! NO! Allora con che diritto adesso, alzi la voce e pretendi di parlare senza sapere NIENTE??!!-

Funai rimase zittito, e non seppe replicare.

-Quello che Vash ha fatto, l’ha fatto per Meryl, l’ha fatto per tutti noi. Ferirla non era certo sua intenzione, ma era l’unico modo per proteggere la sua e le nostre vite!-

-Mh- il maestro sorrise e poi lasciò la tenda

Wolfwood rimase un istante in silenzio, fissando Meryl profondamente addormentata, poi..

-Adesso andatevene! O volete continuare a restare qui a disturbare il suo riposo? Prendetevi cura degli altri feriti piuttosto!- disse senza più guardarli in faccia

Al che fu Rina, a trascinare fuori Funai che non disse più niente.

Rimasto solo con Meryl, Wolfwood si abbandonò pesantemente alla sedia, sbuffando e grattandosi di nuovo il capo con nervosismo. Tutta quella situazione non gli piaceva per niente. L’impotenza aleggiava su tutti, e a conti fatti, pareva proprio che nessuno potesse fare niente per cambiare lo stato delle cose.
Si volse poi con aria seria e un po’ triste a fissare il viso profondamente addormentato di Meryl e sospirò.

“Questa..è diventata una lotta tra dei e demoni Meryl…noi poveri piccoli esseri umani…cosa mai potremmo fare?”

Wolfwood rimase molto tempo accanto a Meryl, e solo molto più tardi, a sera inoltrata si recò verso la casetta di legno con intorno molti tendoni e diverse panche con tavoli, allestita dai soldati come mensa comune.
Adocchiò subito Funai e Rina ad un tavolo con altri soldati, che mangiavano la loro zuppa, ma optò vista l’occhiata scura di Funai, per un posto all’angolo lontano da loro.
Poco dopo, mentre a sua volta stava mangiando, si sedette davanti a lui il maestro.

-Buonasera reverendo,posso unirmi a voi?- sorrise gentile l’omino

-Buonasera a voi maestro! Certamente, non fate complimenti!-

Il vecchietto allora, si sedette davanti a lui, iniziando a dare qualche cucchiaiata alla sua zuppa. Il silenzio tra loro fu breve però.

-Allora reverendo, ditemi..cosa è accaduto di preciso prima di tutto a voi e poi a Vash?-

-Ve ne avrei certamente parlato il prima possibile maestro. Ad ogni modo, vi avranno sicuramente informato della mia morte per conto di Chapel durante lo scontro precedente a quello definitivo di Vash e Knives..-

-Si, Vash mi raccontò di questo tempo fa…molto prima che iniziasse questa nuova triste sciagura..-

-Ecco, è accaduto che in realtà non sono mai morto. Vedete, il mio cuore si era fermato per poco tempo. Vash mi ha sepolto ignaro di tutto, e quando se ne è andato, io ho rivisto la luce, e davanti a me c’era quel mostro di Don Deviler che ormai aveva catturato la mia vita coi suoi malefici poteri, e mi obbligava a servirlo. Non ho potuto fare altrimenti nelle condizioni in cui ero. Così decisi di seguire quel mostro, per poter ritrovare Vash e gli altri un giorno. Quindi eccomi qui.-

-Se come immagino Don Deviler è un essere orribile capace di qualsiasi cosa..Come hai fatto a liberarti dalla sua presa?-

-Ehe! Non avrei mai potuto infatti! Anzi, ero convinto di morire, quando mi sono opposto a lui per difendere Milly e gli altri, ma poi mi ha lasciato andare, dicendo che non gli interessava più la mia vita, dato che Vash aveva deciso di consegnarsi a lui..-

-Capisco…quindi è così che è andata..- sospirò il vecchietto rabbuiandosi

-Durante lo scontro alla colonna di luce creata da Vash, è stato chiaro a tutti grazie a Meryl, che Don Deviler non è altro che una macchina creata al solo scopo di uccidere Vash-

-Knives?- fu la domanda spontanea del maestro

-Questo non siamo riusciti a capirlo, Vash ci ha spediti lontani prima che potessimo sentire altro. Di sicuro però, almeno a mio parere, Knives è ancora coinvolto..-

-La vita di tutti…per il capriccio di uno solo…-

-Solo perché Vash non ha mai condiviso l’odio di suo fratello per noi, decidendo di difenderci..-

Gli occhietti neri del maestro, si aprirono totalmente insediandosi in quelli di Wolfwood, cogliendolo alla sprovvista. La serietà e la gravità di quello sguardo, fecero capire al reverendo, che il maestro stava per rivelargli qualcosa di davvero grosso.

-Tu cosa pensi di tutta questa storia reverendo?-

-Io…non saprei davvero più cosa dire credetemi. Ho le idee davvero confuse al momento- si grattò il capo

-Ma avrai certamente compreso, la diversità di Vash, non è vero?-

Anche Wolfwood divenne parecchio serio a quel punto.

-Mi pare una cosa fin troppo evidente ormai- rispose

-Ma non ti sono chiare molte cose, dico bene? Allora sappi, che in questo vasto universo, di cui fa parte l’attuale pianeta su cui ora viviamo, e quello che ci ha preceduto, ossia la terra, non esiste solo la razza umana-

-…- Wolfwood restò con la bocca semi aperta e lo sguardo concentrato sull’omino

-Esseri che vivono al di fuori del tempo, i cosiddetti plant, esseri artificiali creati in laboratorio..tutto questo non è completamente esatto..-

-I-io..non riesco a seguirvi maestro!-

-Noi umani, siamo i discendenti di coloro che partendo dal pianeta terra in via di distruzione, viaggiarono per lo spazio alla ricerca di un nuovo pianeta dove poter ricominciare a vivere, e non commettere più gli stessi errori. Questo, ricordi che ti fu già detto in passato…quando tu venisti con Vash sulla nave madre Seeds?-

-Si…lo ricordo..-

-Durante il viaggio per giungere sino a qui, i nostri antenati trovarono nello spazio, una piccola navicella. Se non l’avessero raccolta, sarebbe andata sicuramente alla deriva dato che era molto danneggiata. All’interno di quella navicella, i nostri antenati trovarono due neonati di pochi giorni..Vash e Knives, ad occuparsi di loro fu Rem Saverem, ma tu il resto della storia lo sai no?-

-Si…so che fu quella donna a crescerli, ma non sapevo..che loro due fossero stati trovati nello spazio…io credevo che…-

-Uh uh uh uh..- il maestro sorrise dello stupore e della confusione che albergava sul viso di Wolfwood -…Vash e Knives sono due esseri nati su un chissà quale lontano pianeta della galassia sconosciuta, che i nostri antenati stavano attraversando per trovare una nuova casa. Nelle informazioni che i nostri antenati lasciarono, si presunse che nel loro pianeta d’origine doveva essere accaduto qualcosa di molto grave, e per questo per salvarli, furono mandati nello spazio, nella speranza che potessero avere un futuro. Di certo, non ci sarebbe altra spiegazione anche a mio avviso, sul perché due neonati soli nello spazio!-

-E’..è davvero incredibile..- balbettava Wolfwood

-In seguito, scoperte le loro capacità, oltre che alla loro rapidità nella crescita, i due furono sottoposti ad esami medici, di cui credo non abbiano alcun ricordo, dato che erano troppo piccoli. Quando i resti della nave madre caddero sulla nuova terra, precipitarono anche alcune parti delle ricerche mediche svolte sui due bambini, ossia gli esseri chiamati plant.-

-…- Wolfood guardava il maestro con tanto d’occhi non credendo alle sue orecchie

-Eh eh eh! Vedo che sei parecchio in difficoltà caro reverendo!- rise di gusto il maestro

-Effettivamente…stento a seguirvi..-

-D’accordo. Non voglio confonderti le idee troppo, dandoti tutte queste informazioni in una volta sola. Ci sarà tempo per il resto. Sappi solo, che Vash e Knives non sono umani provenienti dal nostro pianeta d’origine, questo è sicuro, ma non sono nemmeno esseri artificiali. Sono esseri di un pianeta simile al nostro dato che fisicamente sono come noi,ma profondamente diversi nelle capacità vitali che possiedono.-

Regnò del silenzio prolungato, subito dopo quelle sconcertanti rivelazioni per il reverendo. Anche se a fatica, era riuscito a capire quello che il maestro voleva dirgli.

-Vash è convinto di essere un essere abbietto, un mostro di dubbia natura- disse poi più a sé stesso inizialmente e poi al maestro guardandolo negli occhi

L’omino sorrise annuendogli.

-Quindi si sbaglia.. lui…lo possiamo definire un essere umano di un altro mondo! Quindi lui non è…! Lui e Meryl potrebbero…-

-Il problema non cambia Wolfwood!-

La voce chiara e seria di Funai si intromise tra i due con prepotenza.
Rina accanto a lui aveva l’aria un po’ mortificata. Non avrebbe voluto origliare.

-Che stai facendo ragazzo?- stavolta fu Wolfwood a guardarlo di traverso

-Sono spiacente, ma ho ascoltato la vostra conversazione. Avevo bisogno di capire, di sapere come davvero stanno le cose. Avevo bisogno di capire che cosa muove questa guerra assurda che tanto ci fa soffrire.- Funai era davvero determinato

Wolfwood si aspettava di sentirlo dire di nuovo qualcosa di offensivo e crudele nei confronti di Vash, ma con sua sorpresa, non fu così.

-La natura delle origini di ognuno di noi ora, non ha alcuna importanza. Quello che conta è quello che i nostri occhi vedono, e io vedo che il generale Stampede, stà dando la sua vita per permettere a tutti noi di continuare ad esistere, e questo mi basta per decidere da che parte devo stare-

-E dove allora?- domandò Wolfwood

Lo sguardo duro di Funai, si sciolse un poco, in un’espressione gentile.

-Il mio posto è qui, con il maggiore Strife e con tutti coloro che vogliono combattere per il proprio futuro. Ma soprattutto, il mio posto è con il generale Stampede, che io considero uno tra gli esseri umani migliori, che abbia mai conosciuto!-

Rina sorrise, e lo fecero anche il maestro e Wolfwood.

-Certo…non condivido affatto che abbia dovuto usare le maniere forti col maggiore sia chiaro..- Funai si grattò il capo lievemente imbarazzato dai loro sguardi

-Se la pensi così allora, cosa intendevi dire prima con ‘il problema non cambia’?- Wolfwood lo guardò dritto negli occhi

Funai tornò serio –Come credete che il maggiore e il generale possano stare insieme? Nonostante queste verità scoperte, il punto rimane sempre lo stesso, e voi lo sapete meglio di me-

Wolfwood e il maestro si scambiarono di nuovo un’occhiata

-Lui vivrà una lunghissima giovinezza,mentre lei invecchierà e morirà sotto i suoi occhi, per la sua fuggevole natura umana…- il maestro recitò quelle parole come se fossero una sorta di antica maledizione.

-Non c’è proprio niente, che possiamo fare per loro?- domandò Rina

-Sperare ragazza mia! Spera…con tutta la forza che ha il tuo cuore! Che questa guerra sanguinosa finisca al più presto, che il futuro possa iniziare a sorriderci, e che quei due sventurati giovani possano trovare un modo…- sospirò il maestro

°°°

*°Non perdere mai la speranza Meryl!°*

*Chi è?*

*°Non perdere mai la speranza!°*

Non sapeva affatto dove si trovava. Sbattè più volte le palpebre, per abituarsi a quella luce accecante. Quando riuscì ad aprire del tutto gli occhi, si rese conto di essere in uno spazio vuoto, immerso nella luce. Era stesa nel vuoto, e fluttuava nel nulla piano piano. Non riusciva a muovere nessuna parte del corpo se non la testa, e si sentiva così tanto stanca.

*Dove mi trovo?Cosa mi è successo?* si chiese a fatica

*°I ricordi…ti faranno molto male Meryl°* parlò ancora la misteriosa voce

Meryl non fece in tempo a dire altro, che subito dopo i ricordi la investirono come un Sandsteam sparato alla massima velocità nel deserto.
Rivide l’orribile trasformazione di Vash che si preparava a contrastare Don Deviler, rivide lei stessa che cercava di dissuaderlo dal farsi aiutare , e non sacrificarsi. Ma sentì anche le parole di Vash, così dure, così fredde, così dolorosamente vere..

°Come potresti vivere con me?!Come…sapendo ciò che ti aspetterà? Il dolore si celerà per sempre nel tuo cuore, e non passerà giorno che una parte di te soffrirà per questo!°

Meryl a sentire quelle prime parole in ricordo, strinse forte gli occhi, lasciando che un rantolo di dolore le uscisse dalla bocca.

°Adesso allontanati Meryl°

Un altro rantolo doloroso

°DEVI LASCIARMI ANDARE!!!!°

Si morse il labbro mentre sentiva le lacrime caderle copiose lungo le guance..

°Adesso..basta Meryl! Basta così!°

*No..* bofonchiò sentendosi a pezzi

°Dimenticati di me! Vai! Vivi la tua vita Meryl! Trova un bravo ragazzo e vivi felice! Dimenticati tutta la follia e l’assurdità a cui hai preso parte fino ad ora!°


*NO!* spalancò improvvisamente gli occhi, sentendo il rumore di cocci di vetro che si infrangevano a terra. Eppure lì intorno c’era solo il vuoto. Ma li aveva sentiti bene, e sapeva da dove provenivano. Erano dentro di lei, era il suo cuore che le ricordava com’era andato in pezzi a quelle ultime parole di Vash, prima di svenire e cadere nel buio.

Dimenticarsi di lui? E come poteva fare? Le era praticamente impossibile! Ogni parte di sé raccontava qualcosa di Vash. Si sentiva come collegata a lui in maniera indissolubile. Come poteva dimenticarlo? Era una richiesta assurda e tremendamente crudele. Non poteva farlo, semplicemente perché non aveva modo di farlo.

*Eppure mi ha cacciata via. Sapeva che non avrei mai potuto fare una cosa simile, ma mi ha cacciata via…*

La luce bianca attorno a lei iniziò a mutare, assumendo un colore verde rubino, e divenendo più calda ed accogliente.
Le apparve allora un essere dalle sembianze di donna, dai lunghi capelli smeraldo fluttuanti, delle lunghe orecchie a punta e delle ali sulla schiena e sulle braccia. L’apparizione fluttuò leggiadra verso di lei, prendendole il viso tra le mani.
Meryl non fù spaventata. Era come se non fosse la prima volta che incontrava quell’essere.

*°Non piangere così Meryl. Il tuo dolore è diventato anche il Nostro.°*

*Vostro?* chiese affascinata

*°Mio…e di tutti i miei fratelli rimasti su questa terra insieme a Edhem°*

*Vash?*

L’essere sorrise teneramente a Meryl

*°L’ho chiamato col suo vero nome, eppure tu hai sentito semplicemente che era lui°*

*Edhem…è questo il vero nome di Vash?*

L’essere annuì continuando a sorriderle.

*Io ti conosco…ti ho già visto…* disse Meryl stancamente

*°Abbiamo già combattuto insieme contro il fuoco malefico ricordi? Noi eravamo con te! Noi abbiamo portato a te lo spirito di Rem che desiderava parlarti e sostenerti Lyler!°*

*Ly-Lyler?! Che significa?N-non capisco…*

*°Non agitarti! Lyler è il tuo vero nome mia cara Meryl!°* l’essere le accarezzò le guance per rincuorarla *°Nella nostra lingua Lyler è il Coraggio ed Edhem è l’Amore. Noi non sappiamo perché il fato abbia voluto che Edhem e Lyler fossero così distanti, ma ora si sono trovati, e noi siamo qui per questo, per aiutarvi!°*

*Io..sono un po’ confusa..*

*°Non temere Lyler! Piano piano tutto ti sarà chiaro. Ma ora sappi, che noi siamo qui per te, per permetterti di combattere ancora. Abbiamo sentito il tuo dolore profondo, il coraggio e l’amore che hai per Edhem, e vogliamo che tu possa tornare ancora da lui!°*

*Che cosa devo fare?*

*°Aprici il tuo cuore. Permettici di entrare nella tua anima e donarti la nostra forza. Il tuo corpo umano ora, è giunto al suo limite. Non puoi più muoverti e rischi di morire senza poter fare più niente. Ma con noi insieme a te, potrai alzarti, disporre di grande forza, e combattere ancora con Edhem!°*

*Voi siete…i plant non è così?*

*°Si, siamo i fratelli e le sorelle di Edhem!°*

*Allora aiutatemi vi scongiuro! Aiutatemi a salvare Vash e la nostra terra! Insieme!*

E lo spirito penetrò nel petto di Meryl, seguito da molte altre luci verdi dietro di lui. Meryl sentì che stava perdendo il contatto con quella strana realtà, ma prima che chiudesse gli occhi del tutto, sentì ancora quella voce calda e gentile.

*°Quando lo incontrerai di nuovo, e riterrai che sarà il momento giusto, rivelagli il tuo vero nome ed il suo, questo potrà aiutarti a convincerlo°*

*Grazie….* fu tutto ciò che riuscì flebilmente a rispondere, prima di perdersi di nuovo nel buio.

Ma fu per poco. Perché dopo pochi istanti, riaprì gli occhi, ritrovandosi stesa in una branda, attaccata a flebo  e altri fili.
Sbattè le palpebre lentamente e più volte.
Era stato solo un sogno?
Si mise a sedere senza alcuna difficoltà. Mosse braccia e gambe senza sentire alcun dolore. Allora sorrise raggiante tra sé. No,non era stato affatto un sogno.

Lei poteva fare ancora qualcosa per salvare Vash!.


Continua
 




___________________________________________________________________________

Eccomi qui!^^
Dunque, in questo capitolo iniziamo a scoprire qualcosina in più sui misteriosi PLANT, sul passato di Vash e Knives, e sul legame che pare coinvolgere anche Meryl in questo passato. Curioso vero? Andando avanti, si farà sempre più luce in merito. Più ci avvicineremo allo scontro definitivo con Don Deviler, e più saranno chiare molte, moltissime cose!.

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 37
*** Capitolo 36. Lyler il Coraggio ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 36. Lyler il Coraggio


Le prime luci dell’alba stavano rischiarando le piccole case di legno, e le tende dell’accampamento militare. Qualche uccellino cinguettava, e regnava una quasi irreale pace e tranquillità. Pareva proprio la beata calma prima dell’imminente tempesta.

-ANF! ANF! ANF!-

Mentre i primi cittadini e soldati si svegliavano e uscivano per le strade, una delle guardie notturne passava in mezzo a loro correndo a perdifiato, come se avesse visto un fantasma. Era diretto alla grande tenda-ospedale, e a giudicare dall’affanno, pareva dover comunicare qualcosa di davvero importante.

In quel momento, il maestro, seguito dagli infermieri, stava effettuando il giro di visite mattutine ai tantissimi feriti, quando dall’esterno della tenda, si udì un certo trambusto, e grida concitate.

-MAESTRO!! MAESTRO USCITE PRESTO!!- gridò qualcuno affacciandosi all’ingresso

-Ma che succede?!- il vecchio allora si affrettò ad uscire per capire cosa stava accadendo

Si ritrovò davanti la scena, di un gruppo di persone comuni e soldati attorno ad una delle guardie notturne, che piegato sulle ginocchia, respirava affannosamente per ritrovare il respiro regolare. Era sudato e bianco in volto, doveva aver corso il più velocemente possibile fino a lì.

-Per l’amor del cielo! Che succede figliolo?!- il maestro si fece largo tra la piccola folla andando davanti alla guardia

-Uhn? Ma cos’è tutto questo chiasso di primo mattino?- si avvicinò anche Wolfwood che camminava lì vicino, accendendosi una sigaretta

-ANF ANF ANF! Ma-maestro! Anf! Una…una cosa impossibile!! ANF! ANF!- la guardia faticava a parlare

-Portate da bere subito!- gridò allora il vecchio, e subito da un veloce passamani, arrivò una borraccia d’acqua fresca che la guardia bevve avidamente, recuperando un po’ di colorito in volto

-Cosa sarebbe successo di impossibile?- domandò il maestro

-Anf…stavo staccando dal mio turno di guardia di notte, e passavo vicino alla tenda del maggiore Strife per vedere se tutto era a posto…e…e…-

-Cosa??- insistettero un po’ tutti

-I-il maggiore Strife era scomparsa!! Non era più nella branda! C’erano le macchine e i tanti fili sparsi sul letto…ma di lei nessuna traccia! E nemmeno la sua divisa militare!- disse infine la guardia d’un fiato

-CHE COSA??!!!- gridò Wolfwood sporgendosi tra la folla

-Ma non è possibile! Meryl non si sarebbe mai potuta alzare da sola in quelle condizioni! Era praticamente immobilizzata al letto, tanto era debole! Come…come ha potuto…- stava dicendo il maestro allibito

E nello stesso momento, si levò da poco lontano un gran mormorio tra la gente, che si ammassava sempre di più per la strada. Wolfwood e il maestro portarono la loro attenzione in quella direzione, sgranando gli occhi quando videro di cosa si trattava.

-No, non può essere…- balbettò il vecchio incredulo

Eppure era ciò che i suoi occhi e quelli di tutti stavano vedendo. Vestita con la sua divisa militare di maggiore, Meryl, stava camminando al centro della strada, tra la gente e i soldati che la fissavano a bocca aperta. Avanzava con aria fiera e decisa verso di loro, pronta di nuovo a combattere, come se nulla le fosse successo.

-Ooh…Meryl!- tremò il maestro facendo pochi passi verso di lei

La giovane si fermò a pochi metri da lui e Wolfwood, facendo loro un sorriso gentile.

-Ma sei davvero tu Meryl?Come fai ad essere in piedi?-

Meryl sorrise di nuovo alla lecita domanda del reverendo.

-Certo, è ovvio che voi vi facciate queste domande..- rispose

Quello che stupì ancora di più, era la sua voce, così calma, tranquilla e serena. Dov’era finito tutto il suo dolore, la sua tristezza e la sua disperazione, insieme a tutte le ferite del corpo?.

-Che cosa ti è successo figliola?- il maestro la squadrò meglio da testa a piedi, come ricercando qualcosa di preciso,

-Voi discendete da coloro che se ne presero cura maestro…e ci avete avuto a che fare per molti anni. Dovreste capirlo da solo,  no?^^- parlò ancora soave e sorridente

-…- in iniziale silenzio, il maestro avanzò ancora verso di lei, osservandola con ancor più intensità, poi improvvisamente si bloccò guardandola in volto, e sgranando gli occhi colmi subito dopo di stupore improvviso..

-Si, maestro..è proprio così- confermò Meryl con un sorriso, prima ancora che l’omino parlasse

-Ooh! E’ una cosa davvero incredibile!- disse il maestro con enfasi e voce tremante

-Che cosa stà succedendo maestro?!- domandò Wolfwood confuso

-Gli spiriti plant…sono in lei!- esclamò il maestro

Tutti allora, osservarono Meryl increduli e un po’ timorosi per quello che di incredibilmente fuori dalla portata di semplici esseri umani, stava accadendo.

°°°
Quando il sole fu alto nel cielo, Meryl insieme al maestro e Wolfwood, si trovava in una tenda utilizzata per le riunioni, per parlare dell’accaduto.

-Allora è davvero così. Gli spiriti sono entrati in te figliola!- esclamò con un sorriso il maestro

Meryl sorrise.

-Com’è possibile una cosa del genere?- domandò Wolfwood

-Stiamo parlando di entità antiche, che da sempre vivono al di fuori di ogni tempo, ed esistono per proteggere ciò che è rimasto della loro civiltà-

-Tu parli attraverso ciò che hai appreso da loro, non è vero?- sorrise il maestro

-Esatto-

-Aaah! Puoi tornare per un momento a parlare come facevi prima, Meryl?! Così non ci capisco niente!- si lagnò Wolfwood grattandosi il capo

Meryl ridacchiò divertita, e poi gli rispose.

-Certo, hai ragione. Per te effettivamente è quasi impossibile comprendere queste cose, non conoscendo molto della storia delle origini dei plant e del loro pianeta-

-….- Wolfwood la guardò serio

-Ero in preda ad atroci sofferenze, ma ciò che più mi faceva male, non era il corpo, ma la mia anima. Ero completamente a pezzi, e non avevo nessuna intenzione di svegliarmi. Poi, lentamente, ho aperto gli occhi, trovandomi a fluttuare in uno spazio neutro, al di fuori di qualsiasi tempo o dimensione. Lì mi è apparso davanti uno spirito femminile, caldo e gentile che mi ha avvolto nel suo abbraccio, e parlato con amore della difficile lotta sanguinosa che stiamo vivendo, del sacrificio che Vash stà per compiere, e del mio dolore, che è stato così intenso, da richiamarli a me..-

-Gli spiriti plant…- disse tra sé il maestro

-Esatto. Loro mi hanno detto che non avevo molte speranze di riprendermi completamente, ma unendosi alla mia anima, mi avrebbero permesso di rimettermi in piedi ed andare a combattere ancora!-

Calò solo per un istante, un silenzio stupito e allo stesso tempo confuso, tra il maestro e Wolfwood. Meryl sorrideva loro serena, mostrando dai suoi occhi, tutta la sua determinazione.
Wolfwood , infine, si grattò di nuovo il capo, sospirò chiudendo per pochi momenti gli occhi, riaprendoli infine, cercando quelli di Meryl.

-Così anche tu ora…puoi prendere parte alla battaglia tra dei e demoni…- disse con serietà

-…- il maestro lo fissò con la stessa serietà, riconoscendo che, anche se il giovane prete non sapeva poi molto di tutta la storia, aveva ben compreso la grande e complessa natura dei suoi protagonisti.

-Si, è così. Devo andare! Devo combattere ancora una volta, per riuscire a salvare Vash e noi tutti. Lo farò, anche se questo significasse sacrificare la mia stessa vita!. Io credo in Vash! Credo, in tutto quello che lui ha fatto per noi sino ad oggi!. Come potrei non desiderare di aiutarlo? Nicholas..lui ha perduto il suo pianeta d’origine, quando ancora era in fasce! Ha perduto suo fratello, che ha ceduto al suo lato oscuro, considerando noi umani esseri inferiori da eliminare, e causa delle loro disgrazie! Ha perduto la donna che l’ha cresciuto e ha creduto sia in lui che in Knives, restando così completamente solo. Ma nonostante questo, è rimasto qui con noi su questo pianeta di sabbia, per cercare di aiutarci a costruirci un futuro migliore, e per proteggerci dalla follia di suo fratello, a costo della sua stessa vita.. Dimmi, Nicholas, perché non dovrei andare?-

Meryl aveva intuito nel tono di voce di Wolfwood, che il giovane era preoccupato per lei, e voleva chiederle di non andare. Almeno una volta, anche se sapeva che non avrebbe ottenuto niente, il giovane avrebbe voluto provare a chiederglielo.
Wolfwood sorrise, per la prima volta, dopo tanto tempo che si conoscevano, con un sorriso gentile e aperto. Un sorriso pieno d’affetto per Meryl, e sì, anche per Vash, perché anche a lui stava pensando in quel momento.
Avanzò allora verso Meryl, e quando le fu davanti, l’attirò a sé, abbracciandola forte, e accarezzandole il capo amorevolmente. Meryl dapprima incredula per quel gesto, sgranò gli occhi sbattendo più volte le palpebre, arrossendo un po’ in volto, ma poi, sorrise, percependo i sentimenti che provava Wolfwood per lei, grazie agli spiriti plant. Allora, anche lei lo abbracciò forte. Poi, si separarono, e Wolfwood le poggio le mani sulle spalle, sorridendole ancora.

-Io verrò con te Meryl, e sono sicuro che anche gli altri sono d’accordo con me…Non è vero, RAGAZZI?!- sorrise rivolgendo poi lo sguardo all’ingresso della tenda dove c’erano Milly, Rina e Funai.

Meryl li guardò stupita. Da quanto tempo erano lì? Non si era accorta di loro!. Era stata così presa a dire ciò che pensava, che non si era accorta di niente. A giudicare però, da come Milly piangeva commossa, e stringeva un lembo della tenda, così come piangeva Rina e a Funai tremavano gli occhi, probabilmente i tre erano lì ad ascoltare da molto tempo.

-Milly…ragazzi!!!^^- sorrise felice aprendo le braccia verso di loro, e accogliendo Milly che le si gettò letteralmente al collo con enfasi, seguita da Rina e Funai.

°°°
DUE GIORNI DOPO..

Sorgeva il sole del terzo fatidico giorno. Dopo il chiarimento avuto con Wolfwood e gli altri, Meryl aveva parlato anche ai soldati e alla gente, perché tutti capissero la gravità della situazione, e si preparassero a difendersi nel migliore dei modi. In quei due giorni, Meryl insieme al maestro, aveva dato direttive precise ai soldati, per difendere l’accampamento durante la sua lontananza.
In quel momento, davanti a un tavolo di legno nel centro dell’accampamento, circondati da un via vai di soldati e gente, che trasportava armi o pezzi di ferro e legno per le barricate,Meryl e gli altri, stavano discutendo delle ultime precauzioni da prendere.

-La costruzione delle barricate di ferro e acciaio, sarà ultimata entro il pomeriggio. In questi tre giorni la gente si è data davvero un gran da fare!- stava dicendo Funai

-Certo non servirà a fermare per molto un possibile attacco..ma almeno farà guadagnare del tempo alle difese..- commentò Wolfwood

-Ho dato a tutti istruzioni precise su come comportarsi se e quando Horwen farà la sua comparsa qui- disse Meryl seria guardando l’orizzonte

-E’ incredibile che sia ancora vivo..dopo il colpo che ha ricevuto nel vostro ultimo scontro..- sospirò pensierosa Rina

-Anche in quell’occasione gli spiriti plant erano con me..ma non gli ho procurato un colpo mortale..- rispose Meryl con un sorriso un po’ amaro

Se avesse voluto, se fosse stata più decisa e concentrata, e non presa dalla fretta di raggiungere Vash, sarebbe riuscita ad eliminare quel pericoloso fanatico del fuoco!.

-Uccidere non è mai ragione di vanto, o un discorso che si può fare con naturalezza..- disse il maestro

Meryl annuì, riconoscente al vecchio per aver perfettamente compreso il suo stato d’animo.

-Quindi…il traditore Horwen, attaccherà l’accampamento, quando noi saremo lontani da qui?- chiese Funai

-E’ praticamente scontato. Ormai conosco bene il modo di agire di Don Deviler. Horwen è la sua marionetta col compito di colpire e distruggere tutti coloro che stanno intorno a me o a Vash, soprattutto quando o io o lui siamo lontani dal poterli proteggere..- rispose Meryl

Funai ebbe dopo quella spiegazione, un attimo di silenzio. Poi guardò negli occhi Rina, che stava al suo fianco. La ragazza gli sorrise annuendo, avendo già capito quali erano le sue intenzioni.
Il giovane poi, tornò a guardare Meryl, spostando lo sguardo da lei a Milly e Wolfwood.

-Sentite io…ci ho pensato molto in questi due giorni- iniziò a dire mentre Rina lo prendeva sottobraccio – Io e Rina abbiamo perduto i nostri compagni di squadra per colpa del fuoco di quel dannato Horwen!. Sentiamo il bisogno di vendicarli! Di non rendere vano il loro eroico sacrificio per noi tutti!-

-Per questo motivo…noi due resteremo qui a difendere questa gente!- concluse Rina con un sorriso e uno sguardo carico di determinazione e coraggio.

Meryl fece lo stesso sorriso, e avvicinandosi, poggiò le mani sulle spalle di entrambi.

-So che questa gente non potrebbe avere a proteggerli, due persone migliori di voi. Sono orgogliosa di voi ragazzi! E sono sicura che lo sono anche Nina e Nilson!- poi li abbracciò forte, con la speranza nel cuore, di poterli rivedere ancora al suo ritorno.

°°
Nel pomeriggio, tutti i preparativi erano terminati. La grande barricata di ferro e acciaio che era stata innalzata a cerchio intorno a tutto l’accampamento, scintillava sotto i raggi del sole. Le guardie di vedetta, erano già nelle loro postazioni, mentre al grande portone d’ingresso si erano radunate molte persone e molti soldati.
Funai e Rina, insieme al maestro, stavano di poco davanti a tutti.

-Allora noi andiamo..- stava dicendo Meryl

-Mi raccomando, abbiate cura di voi!- le strinse le mani il maestro

Meryl lo guardò con un’espressione serena, ma molto strana, che turbò l’omino. Sembrava molto lontana, come se la sua presenza fosse solo temporanea. Anche Milly e Wolfwood si preoccuparono di quel comportamento, così come Rina e Funai.
Meryl li guardò con un sorriso dolce, spostando poi i suoi occhi su tutta la gente e i soldati dietro di loro.

-Pregherò con tutta l’anima…perché voi tutti continuiate a vivere e costruire un futuro migliore..- disse sottovoce, come fosse un leggero soffio di vento fresco.

Poi, mentre si incamminava seguita da Wolfwood e Milly, Rina fece uno scatto in avanti con ansia.

-Prometti che tornerai Meryl!!!- gridò preoccupata

Come risposta, Meryl alzò il braccio destro i segno di saluto, allontanandosi sempre di più.

-Prometti che tornerai da noi…- ripetè ancora la giovane, mentre i tre diventavano delle sagome sempre più lontane e confuse nel deserto.

Funai le si avvicinò poggiandole le mani sulle spalle.

-Impetuoso, infuocato e devastante è Darthem la Forza. Appassionato, travolgente e incrollabile è Edhem l’Amore. Affascinante,combattiva e luminosa è Lyler il Coraggio..- sussurrò il maestro, mentre il vento portava via le sue parole e la vista dei tre coraggiosi combattenti..

°°°
Il cammino nel deserto, che li divideva dal luogo dove si trovava Vash, parve essere una breve passeggiata, tanto giunsero velocemente nei pressi del luogo infesto. Il cielo più si avvicinavano, più si oscurava e si tingeva di un orribile rosso sangue. Lampi e tuoni si alternavano, mentre l’aria diventava sempre più pesante, carica di elettricità. Milly volse lo sguardo verso Meryl che le camminava a fianco. Non c’era alcun segno di timore o preoccupazione sul suo viso. Era così tranquilla, addirittura sembrava proprio serena.

“E’ davvero cambiata così tanto grazie ai plant? No,non credo che sia solo per questo!” si disse la giovane sentendo una morsa improvvisa serrarle lo stomaco.

Meryl si comportava, esattamente come una persona che aveva perso ormai tutto quello a cui teneva. Quella sua tranquillità surreale in un momento così critico, era la dimostrazione che ormai non le importava di nient’altro, nemmeno di sé stessa, pur di salvare Vash.
Meryl in quel preciso istante sorrise, e prese per mano Milly, lasciandola spiazzata, dato che non si aspettava proprio, un’azione simile.

-Meryl…- la guardò ancora, con occhi smarriti ed irrequieti, mentre Meryl si volse a sorriderle, stringendo la mano attorno alla sua.

-Non agitare troppo i tuoi pensieri, Milly. Vedrai che andrà tutto bene!- le disse immergendo i suoi occhi in quelli della sua fedele amica, che ne rimase incantata, provando un profondo senso di calma, che durò solo fin quando Meryl la tenne per mano. Quando le loro mani si divisero, e Meryl avanzò il passo superandola, Milly tornò a provare solo angoscia e smarrimento. Wolfwood le fu accanto, abbracciandola per una spalla.

-So cosa stai provando in questo momento, Milly. Ti prometto, che farò tutto ciò che è nelle mie forze umane, per fare in modo che sia Meryl che Vash, tornino indietro con noi!- le sorrise incoraggiante

-Grazie, Nicholas!- Milly si sentì un po’ confortata da quelle parole sicure e gentili, anche se la realtà dei fatti non cambiava.

Rimaneva cruda ed immutabile. Meryl aveva intenzione di combattere senza pensare alla sua incolumità, e Vash proprio in quel momento stava facendo altrettanto. Loro due soli, semplici umani quali erano, come avrebbero mai potuto fare, per salvarli entrambi?!.
I pensieri tristi di Milly, vennero interrotti bruscamente da un grido improvviso di Meryl :

-ARRIVANO! RIPARATEVI PRESTO!!!-

-Arrivano?! Ma che cos…?!!- Milly non ebbe il tempo di capire nulla, venendo trascinata via da Wolfwood che con un balzo, si nascose dietro alcune rocce, evitando un colpo che invece esplose proprio dove si trovavano prima, lasciando un profondo buco nel terreno. Meryl invece, non si era spostata minimamente dalla sua posizione, prendendo il colpo in pieno, ma rimanendo straordinariamente illesa, grazie al potere degli spiriti plant, che la circondavano col loro potere, creando un’emanazione di luce verde, attorno al corpo della giovane.

-Incredibile…- scappò di bocca a Wolfwood a quella vista

-Meryl..- farfugliò Milly ancora spaesata

Come aveva fatto a vedere così lontano? Erano davvero straordinari i poteri di cui ora era dotata. Sembrava..sembrava quasi..

-Sembra quasi diventata come Vash..- disse Wolfwood, strappando quel pensiero dalla mente di Milly.

-WOLFWOOD!! SPOSTATEVI DA LI’!!!- gridò ancora Meryl, e subito il reverendo, con un salto fulmineo si allontanò, mentre il punto roccioso saltava in aria

-Ma chi diamine è che ci attacca?!- sbottò il giovane a denti stretti

-E’ arrivato..- disse semplicemente Meryl, guardando davanti a sé.

I due guardarono nella stessa direzione, impugnando le rispettive armi.
Dal polverone che si era creato a causa delle esplosioni, ne uscì una risata a loro molto familiare, seguita da una sagoma che si avvicinava sempre di più.

-Uh,uh,uh! AH AH AH AH!- rideva follemente

Meryl restava fissa immobile, senza muovere un muscolo.

-Dannazione!- imprecò Wolfwood a denti stretti, quando il nemico fu limpido davanti a loro, col suo gigantesco fucile di fuoco tra le mani.

-Ben ritrovati miei cari compagni di ventura! Ma soprattutto, ben ritrovata a te..mia carissima Meryl!- disse in tono provocatorio

-Non posso dire altrettanto…Horwen!- rispose Meryl asciutta e lapidaria

-Oohh! Uh,uh uh! Ma come siamo fredde! Forse è il caso che io ti riscaldi un po’, cosa ne dici?!-

E detto ciò, sparò una fucilata dritta verso Meryl, ma invece di esplodere, il colpo la circondò, creando un gigantesco cerchio di fuoco attorno alla ragazza, che si alzò in un muro altissimo, separandola dai suoi compagni.

-MERYL!!- gridò Milly angosciata

-Merda! Peggio di così non poteva iniziare!- imprecò nuovamente Wolfwood

Meryl dal canto suo, continuava a restare ferma immobile, completamente calma e tranquilla. Horwen entrò nel cerchio di fuoco, ridendo sguaiatamente, per poi parlare con voce crudele verso Meryl :

-AH AH AH AH!! Maledetta! Hai finto di cadere nelle mie mani per poi colpirmi a tradimento vero??! Ma sfortunatamente ti è andata male! Il colpo che mi hai inferto era davvero grave, ma non è stato abbastanza per uccidermi!-

-Vedo che Don Deviler ti ha curato a dovere, per mandarti di nuovo al macello, eh?- asserì lei con calma, accendendo ancora di più le ire del nemico,

-Non sottovalutarmi in questo modo, mocciosa! Io sono un elemento molto importante nel gioco!-

-Tsk! E osi definire tutto questo, un gioco? Perché non la finisci con questa storia, Horwen? Levati dai piedi! Ho un compito molto importante da portare a termine!-

A quella risposta, che proprio non si aspettava, Horwen fece tanto d’occhi, per poi sentirsi ancor più collerico, imbracciando nuovamente il fucile e sparando velocissime palle di fuoco contro Meryl. Questa però, le evitò ad una velocità incredibile, scansando ogni colpo con minimi movimenti fulminei che sembravano quasi irreali.

-Ehe! Dunque è vero! Tu sei proprio colei di cui parla una delle storie antiche dei plant!-

-…- Meryl si accigliò sentendo quelle parole da Horwen

-Don Deviler ti ha sempre ritenuta pericolosa. Ha cercato in tutti i modi di eliminarti, avendo capito che la tua anima, è quella di un essere vissuto in tempi lontani, nel mondo da cui provengono sia il maestro Knives, che Vash the Stampede!-

-D-di che cosa stà parlando quel pazzo?!- Milly si strinse alla giacca di Wolfwood, non credendo alle sue orecchie,

-E così, sei stato informato anche di questo, da quel mostro? Dunque, capirai perché è di fondamentale importanza per me, raggiungere al più presto il luogo che si trova alle tue spalle!-

-Pufi! E permetterti di andare ad aiutare Vash the Stampede? AH AH AH! Questo è impossibile! Ho l’ordine di trattenerti qui finchè il plant non avrà compiuto il suo sacrificio,donando finalmente la sua vita a Don Deviler, e quindi al maestro Knives! Dopo di chè.. mia cara..sarà la volta di tutti voi, e di questo stupido e miserabile pianeta!- la rabbia e l’ira che Horwen mise nelle ultime parole, fecero provare un pungente brivido freddo lungo tutta la schiena a Milly.

Gli occhi di Meryl a quel punto, ebbero un guizzo, e una nuova luce si accese in essi, mentre la luce verde dei plant la faceva risplendere di nuovo.

-Non osare mai più..definire Vash un plant con tanto disprezzo!! E’ vero..lui proviene da un lontano pianeta ormai scomparso, non è un umano.. Ma credimi, quando ti dico che Vash è l’ESSERE UMANO migliore che io abbia mai conosciuto, e che questo mondo conoscerà! Io farò in modo che sia così!-

La determinazione e l’intensità della sue parole, fecero commuovere sia Wolfwood che Milly, mentre Horwen restava imbambolato e spiazzato, con il fucile a mezz’aria. La luce di Meryl si fece ancor più intensa.
L’oscurità che albergava nel suo cuore però, lo fecero di nuovo sprofondare nella malvagità, e tornare di nuovo interamente succube di Don Deviler.

-Ma davvero?- disse con tono di scherno – Vash the Stampede…sarebbe il migliore tra tutti gli esseri umani?!-

-…- lo sguardo di Meryl non cambiava nonostante le provocazioni

-B’è se è così…-

>KA-BOOM!!!

Horwen all’improvviso sparò un colpo più potente di quelli precedenti. Dalla bocca del suo cannone infernale, uscì una palla di fuoco davvero gigantesca, che partì a razzo contro Meryl. Era una finta però, perché il colpo deviò improvvisamente, lasciando Meryl sorpresa, e proseguì alle sue spalle, andando ad esplodere proprio su Milly e Wolfwood. Le fiamme erano così intense e alte, che i due non si vedevano nemmeno.
Meryl guardò alle sue spalle sconvolta, non credendo ai suoi occhi. Non doveva sottovalutarlo troppo, Horwen era pericoloso proprio perché era molto imprevedibile.

-AH AH AH AH! Finalmente vedo un po’ di sorpresa sul tuo viso, mia cara maggiore Strife!-

-…- Meryl tornò a guardarlo con durezza, e la sua luce aumentò ancora,

-Mh?Ma come? I tuoi preziosissimi amici là dietro stanno andando a fuoco e tu..volti loro le spalle non preoccupandotene?-

Le labbra di Meryl si incurvarono in un sorriso che esprimeva una grande sicurezza e forza interiore. –Tu credi davvero?- fu il suo turno di schernire, e Horwen non la prese affatto bene, soprattutto, quando vide le sue fiamme scomparire all’improvviso, inghiottite dalla stessa luce verde che avvolgeva Meryl. Comparvero Milly e Nicholas, ancora confusi e increduli, avvolti da due spiriti plant che fuoriuscivano dai loro corpi.

-C-CHE COSA DIAMINE SIGNIFICA?!!- urlò Horwen collerico

-M-Meryl..ma che cosa..?- Milly ancora stralunata, chiamò Meryl che si voltò verso di loro con un sorriso gentile.

-Come facciamo ad avere questi plant nei nostri corpi?!- chiese Wolfwood agitato

-Milly..Ricordi quando ti ho preso la mano per farti coraggio, mentre venivamo qui?- domandò Meryl con calma

-S-si- rispose Milly incerta

-Ebbene, in quel momento ho fatto passare da me, due spiriti plant perché entrassero uno in te, e successivamente, l’altro in Wolfwood, quando ti ha abbracciata per confortarti. Ho chiesto loro di proteggervi, proprio perché questa battaglia non è per comuni mortali.-

I due la ascoltarono a bocca aperta. Era Meryl a parlare senza alcun dubbio, ma il suo linguaggio era esattamente come quello dei plant. Parlava come fosse una di loro.

-FHE!! E così..hai fatto in modo che quei due miseri moscerini potessero avere uno scudo come il tuo a proteggerli, eh? Maledetta Meryl Strife!!- digrignò i denti Horwen rosso di bile e tremante di profonda rabbia.

Meryl tornò nuovamente a concentrarsi su di lui con sprezzo : -Sappi che io sono Lyler il Coraggio! Meryl Strife non c’è più da quando è iniziata quest’ultima fase finale della battaglia!-

Milly e Wolfwood non credettero di aver sentito davvero bene quello che disse.

-Uh,uh uh uh! Hai abbracciato totalmente la tua anima plant, dunque?Bene! Se è così, devi morire qui e subito!- Horwen puntò di nuovo il fucile su Meryl,

Milly chiuse gli occhi un istante mordendosi con forza il labbro inferiore.

“E’ vero? Meryl non è più la stessa di prima?! Ma che le è successo?Che le stà succedendo?! Vorrei tanto capire..vorrei tanto poter sapere, per avere la forza di essere al suo fianco anche questa volta!”

*Milly Thompson..*

“EH?!”

Qualcuno era sgattaiolato nei suoi pensieri, leggero e fluido come un piccolo ruscello d’acqua fresca, che via via, diventava sempre più grande.

*Milly Thompson. Ho sentito i tuoi pensieri, il tuo dolore, ed il tuo profondo desiderio di aiutare la tua amica. La tua anima è davvero pura ed innocente, per essere quella di un essere umano! Persone come te, sono rare e preziose, e Lyler è stata fortunata ad incontrarti sul suo cammino!*

Milly si sentì arrossire nel profondo per quei complimenti così inaspettati. Il piccolo ruscello si era trasformato in un corso d’acqua fluida e veloce.

“Tu sei lo spirito plant che Meryl ha fatto entrare in me,vero?”

*Si, e farò tutto quello che è in mio potere, per proteggerti ed aiutarti in  questa lotta.*

Milly sospirò profondamente. Non era il respiro che usciva dal suo naso, ma era il respiro profondo della sua anima, che defluiva dal suo interno, verso l’esterno, seguendo il veloce corso del torrente che le scorreva nel cuore.

“Se è così come dici, allora ascoltami, ti prego!. Io ti aprirò tutto il mio cuore, ma ti scongiuro di darmi una risposta…”

*Dimmi..* disse calmo e sereno lo spirito


CONTINUA




__________________________________________________________________________

Eccomi qui!^^
Meryl si è risvegliata, ed è pronta finalmente, a fare neri sia Horwen che Don Deviler!! XD
A parte questo, un altro piccolo tassello partorito dalla mia mente malata, circa il passato di Vash, Knives, e a quanto pare, anche di Meryl, è stato svelato!.
Meryl era vissuta sul pianeta d'origine di Vash e Knives??
Cosa muove davvero il cyborg Don Deviler??

Alla prossima, per scoprire queste e molte altre cose!^_^

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 38
*** Capitolo 37. L'antico passato perduto ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 37. L'antico passato perduto


Milly si sentì arrossire nel profondo per quei complimenti così inaspettati. Il piccolo ruscello si era trasformato in un corso d’acqua fluida e veloce.

“Tu sei lo spirito plant che Meryl ha fatto entrare in me,vero?”

*Si, e farò tutto quello che è in mio potere, per proteggerti ed aiutarti in  questa lotta.*

Milly sospirò profondamente. Non era il respiro che usciva dal suo naso, ma era il respiro profondo della sua anima, che defluiva dal suo interno, verso l’esterno, seguendo il veloce corso del torrente che le scorreva nel cuore.

“Se è così come dici, allora ascoltami, ti prego!. Io ti aprirò tutto il mio cuore, ma ti scongiuro di darmi una risposta…”

*Dimmi..* disse calmo e sereno lo spirito

“Ti scongiuro, aiutami a capire cosa stà succedendo a Meryl! Che cos’è questa storia che la sua anima è la stessa di un plant chiamato Lyler?! Ho bisogno di capire tutto per poter andare avanti!”

*…* lo spirito fissò intensamente Milly  negli occhi sfogliando ogni suo singolo sentimento.

All’esterno, Wolfood guardava Milly preoccupato. La ragazza era rimasta in ginocchio ad occhi chiusi ormai da più di un minuto, e sembrava diventata una statua di marmo. Non si muoveva di un millimetro, e sembrava anche non respirare più. Da Milly, il reverendo spaesato, spostò lo sguardo su Meryl, che gli fece un sorriso calmo e rassicurante.

*Non devi temere per Milly Thompson, reverendo Wolfwood!*

Sentì a sua volta una voce calma e avvolgente parlare nella sua mente. Alzò gli occhi verso il cielo dove si manifestava la figura femminile del plant luminoso che usciva dal suo corpo. Lo spirito abbassò il capo, guardandolo coi suoi grandi e luminosi occhi gialli, inarcando le labbra in un sorriso, molto simile a quello di Meryl.
-Tsè! Dunque..maggiore Strife…hai pensato bene di disporre con cura tutte le tue carte in tavola, mh?- parlò nuovamente Horwen roso dalla collera

-…- Meryl lo fissò con disprezzo

-Ma che sguardo minaccioso! AH AH AH! Pensi di avermi messo in difficoltà,solo perché disponi dei poteri plant?!-

>KABOOM!!

Horwen sparò una nuova e potentissima sfera di fiamme contro Meryl, che non si scompose nemmeno di poco davanti a quella potente manifestazione di fuoco.

-MERYL!!- gridò Wolfwood non sapendo cosa poter fare per aiutarla

°°°

>Plop!

Una goccia d’acqua purissima, cadde dal pollice del piede sinistro di Milly, cadendo in uno spazio d’acqua infinito, sotto di lei. La giovane stava fluttuando, in uno spazio neutro, dentro la sua anima, completamente collegata allo spirito plant davanti a lei, che la guardava con profonda serietà. Milly teneva gli occhi chiusi, e ascoltava i battiti lenti del suo cuore. L’acqua scorreva sotto di lei veloce e fluida, cullando la sua mente col suo piacevole suono.

*D’accordo..*

Ruppe quel silenzio armonioso lo spirito, facendo così aprire gli occhi a Milly che lo guardò con speranzosa attesa.

*La purezza della tua anima umana, che si stà manifestando qui dinnanzi a me, mi ha convinto. Ti spiegherò bene, cosa stà succedendo alla tua cara amica!*

°°°
Solo il rumore del vento, e del caldo torrido che alzava nuguli di polvere sabbiosa, circondava il piccolo paese diroccato, messo in trincea dai soldati e dai seeds, che attendevano con febbrile ansia, il momento in cui sarebbero stati attaccati, come aveva predetto loro Meryl. Le altissime barricate in acciaio e ferro, risplendevano roventi sotto al sole cocente, rendendo l’aria circostante al loro interno, ancor più pesante del solito. Donne, anziani e bambini, si nascondevano sul fondo del paese, nella grande tenda-ospedale, assieme al maestro, che cercava in tutti i modi di confortarli e tenerli calmi.
Rina e Funai, erano in prima linea davanti al portone della barricata, insieme ad altri soldati, mentre tutti i restanti erano sparpagliati per tutti i lati del paese, e altri sulle torrette di vedetta. Era tutto calmo e tranquillo, forse troppo. Il sole era alto nel cielo da diverse ore ormai, ma del nemico, ancora nessuna traccia. Tutto faceva credere che non sarebbe accaduto più nulla ormai, ma la colonna di luce dove si trovava Vash, faceva ricordare a tutti che il momento più duro di tutta quella battaglia decisiva, doveva ancora arrivare. Rina strinse forte l’impugnatura di entrambe le pistole che teneva nelle mani da ormai molto tempo. Ritta in piedi, con lo sguardo fisso nel vuoto, sembrava assai lontana con la mente. Funai, seduto sul muso di uno dei furgoni militari, con in spalla il suo cannone e il suo fucile di precisione sull’altra, la stava osservando da parecchio tempo. Le lunghe trecce castane di Rina, venivano scosse dal vento ogni tanto, mentre i suoi grandi e tondi occhiali, scintillavano ai raggi del sole. Era da tanto tempo, che non impugnavano le armi in cui entrambi sapevano destreggiarsi in maniera eccellente. Rina padroneggiava perfettamente due pistole dalla canna sottile, ma il tamburo più lungo delle pistole normali, dono ereditato dal nonno, che se le era costruito personalmente, a quanto lei gli aveva raccontato, mentre lui, padroneggiava l’uso di un cannone a sparo in ripetizione, e un fucile di precisione che in genere utilizzano i cecchini. Non avevano più avuto occasione di usare le loro armi per combattere, da quando Nina e Ihan erano stati brutalmente uccisi dal traditore Horwen, e da quando si erano resi conto, insieme a tutti i restanti membri di quella compagnia militare, che la battaglia non era più alla loro portata.

°..Ma, nonostante questo,noi siamo ancora qui,siamo ancora vivi! E anche se questa non è una battaglia come le altre, noi la combatteremo comunque, con tutte le nostre forze, e moriremo con onore per il nostro popolo, se questo sarà necessario per salvare le vite di tutti!°

Funai sorrise tra sé, ricordando  una parte del discorso deciso ed eroico, che Rina aveva fatto a tutti i soldati della compagnia, poco dopo la partenza di Meryl, Milly e il reverendo. Non l’aveva mai vista così combattiva e fiammeggiante d’animo. Quella ragazza sempre timida, delicata e studiosa, che non sembrava minimamente avvezza ad armi o guerre, tirava fuori quando c’era da fare sul serio, un cipiglio battagliero, che avrebbe fatto invidia al migliore dei condottieri. Non era la prima volta, in tutti quegli anni che si conoscevano, che Funai aveva visto quell’ardore e quel coraggio in Rina. Era successo già in altre battaglie, anche se erano stati eventi rari,ma proprio per questo, facevano apparire la ragazza ai suoi occhi, davvero incredibile. Dopo quelle sue parole, lo sconcerto, lo sconforto, e la paura che si era estesa oltre che ai seeds sopravvissuti, anche ai soldati, si era un po’ quietata, donando nuovo coraggio e spirito di sacrificio in tutti i militari della compagnia.

-Rick..-

I suoi pensieri, furono improvvisamente interrotti dalla voce calma e sottilmente divertita di Rina, che lo aveva chiamato, senza muoversi dalla sua posizione.

-Per quanto tempo ancora hai intenzione di restare lì impalato, a fissarmi come uno stoccafisso?- ridacchiò girando il capo a guardarlo

-Eh,eh,eh! Hai ragione, scusami!- il ragazzo scese dal cofano del camion, facendo alcuni passi verso di lei – Ma stavo ripensando al tuo discorso di questa mattina. Hai ridato un po’ di carica a tutti, anche se sappiamo che non sopravviveremo facilmente, questa volta!- la affiancò guardando l’orizzonte dall’unica finestra aperta nella barricata, per permettere ai soldati di scrutare la situazione anche dal basso, oltre che dalle torrette.

-Si, è vero. Questa potrebbe essere la nostra ultima missione. Ma io non ho paura,se devo morire, morirò! Quando ho deciso di entrare nell’esercito, è stato per servire la mia gente, e sapevo che potevo incorrere in questa eventualità!. Prima però, voglio riuscire a vendicare Nina e Nilson…con queste mani!. Non vedo l’ora che quell’Horwen arrivi qui, per dargli quello che si merita!.-

-…- Funai la fissò con serietà

Le mani di Rina, tremavano entrambe sull’impugnatura delle pistole, mentre il suo viso era duro e vendicativo. Il giovane soldato, tirò un calcio ad un sasso, tornando a guardare la colonna di luce, oltre la piccola finestrella davanti a loro.

-Non dovresti essere così..- disse poi a bassa voce, catturando comunque l’attenzione della ragazza, che lo guardò sorpresa, per il tono con cui aveva parlato, serio e preoccupato.

-Che dici, Rick?- lo guardò sbattendo più volte i suoi grandi occhi castani

-Qual’ è sempre stato, il tuo sogno più grande, Rina?- tornò a guardarla

-Il mio sogno?- inclinò di poco il capo lei, come se a quella domanda, non avesse una risposta. Per troppi anni, erano stati immersi in missioni e battaglie. C’erano stati anche anni di calma e tranquillità, ma tutto quel tempo, tra armi e conflitti, aveva come cancellato dalla mente della ragazza, quelli che erano i suoi sogni nel cassetto.

-Perché mi fai questa domanda, adesso?- cercò di sviare la sua difficoltà nel rispondere

Ottenne solo, che il ragazzo la fissasse con ancor più intensità negli occhi, facendola sentire incerta. Difatti, scostò lo sguardo da lui, non capendo dove volesse arrivare.

-Anch’io come te, non ricordavo più, quali erano i miei sogni, i miei obbiettivi. Perché ero entrato nell’esercito? Non era soltanto per servire il mio popolo..-

-Rick?- lo fissò di nuovo, quando lo sentì parlare, con quella voce un po’ triste:

-Mi sono ricordato di nuovo, del perché, quando Ihan e Nina.. sono morti..-

Rina chiuse gli occhi con forza, abbassando il capo verso il terreno, stringendo ancora di più  le pistole che aveva tra le mani, e sentendo una stretta al cuore.

-Io..sono entrato nell’esercito, per aiutare la mia famiglia povera, per poter permettere loro di mangiare con frequenza pasti decenti, e poter vivere dignitosamente. Anche mio padre fu un eccellente militare un tempo, ma ormai è vecchio. Tutto ciò che guadagno nell’esercito, mio padre non lo vede in un mese.. E’ per questo che l’ho fatto. Solo con la sua bottega da calzolaio..in un paesino povero a sud  di Drush Valley, un paese quasi dimenticato da Dio, non poteva dar da mangiare a sufficienza, a mia madre e ai miei cinque fratellini.. Ma, il mio sogno, era aprire..-

-…una scuola..- finì al suo posto Rina

La giovane alzò lentamente il capo, aprendo gli occhi, e tornando a guardare Funai negli occhi, gli fece un sorriso malinconico e triste :

-Quando ci siamo conosciuti, anni fa, diventando compagni di squadra, ci siamo stupiti nello scoprire, che venivamo entrambi da paesi lontani dalle grandi città, dalle più dimenticate periferie, di terre aride e polverose. Entrambi poveri, entrambi figli maggiori con fratelli più piccoli, entrambi studiosi, ma pronti a darsi da fare per i propri cari, mettendo da parte i propri sogni per il loro bene.. Entrambi con lo stesso sogno..aprire una scuola per bambini e ragazzi, nei nostri poveri paesi..-

Quando Rina smise di parlare, Funai allungò una mano, asciugandole con un dito, una lacrima, che le scivolava lenta sul viso, per poi poggiarle la mano su una spalla:

-Ecco, è questa la Rina che conosco, e che mi è sempre piaciuta molto!^^- le sorrise un po’ sornione, per cercare di smorzare un po’ la malinconia – Ammiro, tutta la forza ed il coraggio che riesci a tirar fuori, quando è il momento di prendere in mano la situazione e combattere. Ma, ti prego, non dimenticare mai il tuo sogno, ed il luogo da cui provieni, perché è questo che un giorno dovrai realizzare ,Rina, il tuo sogno!-

La mano di Funai, si era fatta più ferma e decisa, sulla spalla di Rina, per farle sentire tutto il suo appoggio. La ragazza infatti, lo capì,  ripose una delle pistole nel fodero, e appoggiò a sua volta la mano, su quella del compagno d’armi, grata per le sue parole di conforto.

-“Nostro”, Rick, non mio! Questo è il nostro sogno in comune, e un giorno lo realizzeremo insieme!-

-Eh,eh! Certo! Quindi vediamo di tornare vivi da questa battaglia, perché ho tutta l’intenzione di far sì che si realizzi!- rispose lui un po’ imbarazzato

-SERGENTE FUNAIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!-

>BOOOOOMMMMMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!!!!!

Il grido di un soldato di vedetta, arrivò troppo tardi ai due sotto il portone blindato. Il grido fu quasi subito soffocato, da un’improvvisa e potente fiammata di fuoco, che investì il soldato lasciando di lui solo cenere, mentre la vedetta rimaneva intatta. Parte della fiammata, passò oltre la finestrella aperta, investendo solo di striscio i due. Funai e Rina, ebbero fortunatamente il riflesso di gettarsi subito a terra, non appena avvertirono il pericolo.

-NYAH! AH AH AH AH AH! Quindi…questa non è una semplice barricata di ferro e acciaio eh? AH AH AH AH! Quella DANNATISSIMA Meryl Strife è più fastidiosa di quello che pensavamo! NYAH AH AH AH AH! Vuol dire che mi divertirò il doppio!-

All’esterno della barricata, a pochi metri dal portone principale rimasto anch’egli intatto, dopo la tremenda esplosione di fuoco che l’aveva investito, il traditore Horwen moltiplicato in centinaia di copie di se stesso,rideva sguaiato e divertito, con il suo infernale fucile gigante in spalla.

-QUEL MALEDETTO E’ ARRIVATO FINALMENTE!!- gridò Rina collerica, alzandosi in piedi, e correndo come una furia verso il portone.

-RINA,FERMATI!!- le corse dietro Funai

-Uh,uh,uh! Avanti! Dove sono tutti i piccoli vermi sopravvissuti?! NON RESTERA’ NEMMENO LA POLVERE DI UNO SOLO DI VOI!!!- urlò Horwen con la voce amplificata dall’eco di tutte le sue copie.

°°°

°*°Io voglio vivere!! Voglio continuare a stare accanto ad EDHEM!!!°*°

Una lacrima calda e luminosa, scivolò lungo la guancia destra di Milly, staccandosi poi dal suo mento, e cadendo veloce verso il basso, fino ad infrangersi in quell’immensa distesa di acqua pura sotto ai suoi piedi. L’acqua si illuminò, come se avesse luce propria, mentre Milly apriva lentamente gli occhi. Aveva preso coscienza, di ciò che stava succedendo a Meryl. Finalmente sapeva tutto. Lo spirito plant femminile, dinnanzi a lei, la osservava serio, con i suoi profondi occhi gialli e luminosi. Milly strinse più forte le mani che teneva al petto, tremando lievemente.

*Sul nostro pianeta d’origine, così lontano e remoto, per questa terra arida e polverosa..viveva una donna dalla bellezza dolce, l’animo coraggioso, e i sentimenti puri. Si chiamava Lyler, e viveva in una delle principali città reali del pianeta, avendo cura dei bambini, insegnando loro a crescere e a vivere nel migliore dei modi le loro vite. Lyler era da sempre innamorata di Edhem, una delle migliori guardie del regno dove viveva, ed Edhem, a sua volta, ricambiava i sentimenti di Lyler, sebbene fosse difficile per loro stare insieme, visti i reciproci ruoli, così distanti. Avevano sempre modo comunque, di trovare attimi solo per loro, in cui al mondo non esistevano altro che i loro occhi, le loro mani, e i loro cuori. Geloso di quel loro grande sentimento però, era Darthem, il gemello di Edhem, che desiderava a sua volta avere Lyler, non venendo però ricambiato in alcun modo da lei, dati i suoi modi di fare, ed essere sinistri ed oscuri. L’animo di Darthem era nero, diverso da tutto ciò che si insegnava nei regni del nostro pianeta ossia..*

-Pace e amore..su questa terra!- disse Milly con naturalezza e sicurezza, mentre un sorriso triste nasceva sul suo volto.

*…* anche lo spirito plant sorrise * Esatto. Le stesse parole che Vash the Stampede, ha sempre predicato, in tutti i suoi lunghi 150 anni di vita qui con voi.*

Milly annuì con un velo di tristezza sul viso.

*Darthem, sebbene giovane, era uno dei consiglieri del re bambino Ishina II, succeduto al padre Ishina I morto troppo presto in battaglia, contro i Neri di Ghiaccio, un popolo di un pianeta non molto distante, che ardeva di gelida invidia per il nostro mondo, e desiderava conquistarlo e colonizzarlo. Darthem, era avido. La sua sete di potere era sempre più grande, e con mosse sinistre e basse, riuscì con finta gentilezza, a giungere fin alle orecchie del re bambino e del suo tutore, il primo ministro, divenendo uno dei suoi primi consiglieri di fiducia. Nel mentre, Edhem, che non si fidava molto degli strani comportamenti che vedeva nel fratello, decise di tenerlo d’occhio per un po’ di tempo, fino a scoprire quali erano i suoi reali intenti : Uccidere il re bambino con l’aiuto dei Neri di Ghiaccio, per poi fingere di aver combattuto per proteggerlo, e prendere quindi il suo posto come re, dato che non vi erano altri eredi di linea diretta con Ishina I. Nello stesso tempo, Darthem, continuava ad importunare Lyler, facendole una corte pressante e piuttosto aggressiva, visti i suoi continui rifiuti. Edhem, che lo seguiva, vide come cercava di prevalere con violenza su Lyler, e fu quella la goccia che fece traboccare il vaso. I due fratelli, presero a lottare a colpi di spada e poteri spirituali. Edhem, oltre a voler proteggere Lyler, voleva convincere il fratello a desistere dai suoi piani malvagi di conquista del regno, e a fermare l’avanzata  nascosta dei Neri nel pianeta. Ma Darthem, ormai roso dalla sua oscurità, non sentiva più alcuna ragione, ormai era troppo tardi. Mentre i due fratelli lottavano, i Neri di Ghiaccio, giungevano nel regno, dando via così, ad una nuova sanguinaria guerra tra i due mondi.  Durante lo scontro con Edhem, Darthem, riuscì a catturare Lyler, per poi dileguarsi verso il castello di IshinaII per ucciderlo e prenderne il posto. Edhem lo inseguì senza sosta, e superato il pieno della battaglia, lo raggiunse nelle stanze del piccolo re, in balia di alcuni Neri di Ghiaccio che stavano per ucciderlo. Ad Edhem, ciò che fece ancor più male, del vedere quel bambino innocente in pericolo, fu lo sguardo di pura malvagità e goduria infernale, dipinto sul volto di Darthem, che osservava con Lyler prigioniera tra le sue braccia, i Neri che stavano per colpire il bambino. Lyler urlava disperata, voleva salvare il piccolo re, ma non riusciva a liberarsi. Edhem, sopraffatto dalla rabbia, si gettò con la spada su Darthem, che reagì, lasciando però la presa su Lyler che si gettò senza pensarci due volte, tra il re e il mostro che stava per trafiggerlo con la sua spada di ghiaccio..

-AHahhh….!!!!-

Il mondo, per Edhem, e a modo suo, anche per Darthem, si fermò in quel preciso istante, quando la lama di ghiaccio, invece del piccolo re, trafisse la schiena di Lyler, trapassandola e uscendo dal suo petto. Il Nero, l’aveva presa in pieno, al centro del suo cuore. Fu Darthem, incredibilmente, a reagire prima di Edhem, lanciando un urlo di dolore, e mozzando con una velocità impressionante, la testa del Nero, mandandolo in mille pezzi di ghiaccio, e facendo altrettanto con gli altri, mentre Edhem, terrorizzato, si gettava su Lyler per sorreggerla e non farla cadere a terra. Il re bambino in lacrime, rimase sconvolto, e colpito allo stesso tempo, dal sorriso dolcissimo e rasserenante, che Lyler gli regalò, prima di cadere tra le braccia del suo amato..

-Non avere paura mio piccolo re…adesso sei al sicuro, andrà tutto bene!- furono le parole della ragazza al bambino

Il primo ministro, libero dalle catene di ghiaccio, corse ad abbracciare il suo protetto, osservando a sua volta atterrito e dispiaciuto, la coraggiosa ragazza agonizzante..

Gli occhi grigio blu di Lyler, stanchi, ma ancora luminosi, cercarono e trovarono, quelli rubino di Edhem, che la stringeva forte tra le sua braccia. Darthem, ansimante e tremante, in piedi dietro Edhem, la guardava dolorante nell’animo, non credendo davvero che avrebbe mai potuto soffrire così tanto per una donna.

Lyler sorrise di nuovo :

-Edhem…mio amato Edhem…- sospirò faticosamente

-Ssst! Non parlare! Non devi sforzarti! Ora ti presto i primi soccorsi! Stai tranquilla! Ti riprenderai presto!- diceva lui agitato, più a convincere sé stesso che la ragazza, mentre poggiava sul petto squarciato e sanguinante la sua mano, facendo fluire la sua energia in lei, sotto forma di luminosa luce verde.

Un rivolo di sangue e un colpo di tosse, fecero sussultare sia Edhem che Darthem.

-Edhem..fermati, non serve..non serve a niente. Lo sai anche tu..- sussurrava lei

-No! No! Zitta! Non dire niente! Tu ti riprenderai! Ti salverai!!!- insisteva lui disperato

-Mi ha colpito al cuore…ti prego fermati, ascoltami!- una mano gentile e piccola, si posò su una guancia ferita e sudata di Edhem, che non voleva cedere alla realtà. Non poteva perderla davvero.

Il giovane allora si fermò un istante, guardandola negli occhi. La vide sorridere con amore, la vide così serena, felice, sebbene sempre più pallida, sempre più fredda, sempre più lontana da lui.

-No,Lyler, no…ti prego! Ti prego! Ti prego…non lasciarmi!- le lacrime sgorgarono prepotenti dagli occhi gonfi di Edhem, ormai arreso alla realtà.

-Io sono, felice di aver salvato il nostro piccolo ed innocente re! Ti prego, proteggilo sempre in memoria mia! Proteggi sempre tutti i bambini, e tutte le persone del nostro regno amato!.-

-Lyler…- bofonchiò Edhem distrutto

-Io…non vorrei mai lasciarti..ma sappi mio amato, che sarò sempre con te,sempre! Finchè mi ricorderai, io sarò sempre qui…- e poggiò una mano sul cuore di Edhem che la strinse di scatto forte nella sua.

L’ultimo sguardo, un po’ di rimprovero, un po’ di tristezza e un po’ d’affetto nonostante tutto, Lyler lo regalò a Darthem, che la guardò sconvolto e devastato.

-Ti amerò per sempre Edhem!- sussurrò infine, chiudendo poi gli occhi per sempre, mentre la sua mano, scivolava via dalla stretta di Edhem, che la guardò disperato, cadere con la testa all’indietro a peso morto, e la mano piombare con pesantezza al pavimento.

Lyler era morta. La piccola e dolce maestra del regno, se n’era andata per sempre, difendendo uno dei suoi amatissimi bambini, il piccolo re.

-AAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!!!!- fu l’ululo di dolore profondo e straziato di Edhem, mentre se la stringeva, ormai fredda e senza vita al petto, cullandosi febbrilmente avanti e indietro, in una lenta ninna nanna di morte. Darthem, impietrito, stringeva forte i pugni lungo i fianchi col volto oscurato. Lasciò cadere la sua spada a terra.

Quando i soldati, tra cui la compagnia di Edhem, giunsero nelle stanza del re, videro la pietosa scena, e rimasero colpiti. Il primo ministro indicò Darthem, e subito, gli furono attorno catturandolo.

Il regno era in fiamme, fuori la battaglia continuava ad imperversare, e molti innocenti, oltre ai soldati, stavano cadendo sotto i Neri di Ghiaccio, ormai sempre più numerosi e forti. Il pianeta stava rischiando di essere conquistato dagli antichi e crudeli nemici del freddo oscuro..

Edhem, posò il corpo di Lyler sul letto di sete dorate del re, che gli era a fianco, e prese un panno bagnato, pulendole il viso e il petto con amore, dal sangue. Edhem rimase commosso dal gesto amorevole di quel piccolo fanciullo, e lo accarezzò d’istinto sul capo. Il bambino poi, prese un mazzo di rose bianche, da uno dei tanti vasi di fiori della stanza, e ne pose alcune in mano a Lyler, e altre tutt’intorno a lei, sul letto. Era bellissima. Sembrava una splendida principessa dormiente. I suoi neri e lunghissimi capelli setosi, incorniciavano quel visino dolce e pallido, tanto amato, e ormai perduto.

-Non sarà per sempre…- disse improvvisamente il re bambino, rompendo il silenzio -…la ritroverai un giorno..- concluse guardandolo dritto negli occhi.

Edhem, gli fece un sorriso triste annuendo. Tornò a guardare Lyler, chinandosi su di lei, a baciare quelle rosee labbra ancora morbide, con un dolore ed un’intensità tale, da commuovere anche i soldati presenti.

-Ti amerò anch’io per sempre- le sussurrò, per poi estrarre la sua spada, e dirigersi verso l’esterno, per gettarsi nella battaglia, e cercare di respingere ancora il nemico. Tutti i soldati lo seguirono, meno due che tenevano prigioniero Darthem.

Il re bambino gli si avvicinò, fissandolo in volto, senza più paura.

-Lasciatelo libero di andare- sentenziò poi duro

-Ma…vostra maestà!- cercò di opporsi il primo ministro

-Ho detto…di lasciarlo andare!- ripetè lapidario il piccolo re, cosicchè i soldati obbedirono lasciando la presa su Darthem, e correndo a loro volta fuori verso la battaglia.

Darthem, fissò Lyler stesa nel letto d’orato, e gli occhi lucidi, lasciarono cadere un’unica lacrima dal suo occhio sinistro. Poi, con uno dei suoi poteri, si dissolse nel nulla.

-Vostra maestà! Perché l’avete lasciato libero?!- chiese sconvolto il vecchio primo ministro, mentre il piccolo si affacciava alla grande vetrata che gli mostrava il regno in fiamme

-Perché ormai stà per finire tutto, e ognuno di noi, deve prepararsi, prima di raggiungere i suoi cari..- sentenziò serio il bambino

Darthem, si materializzò, su una delle più alte torri del palazzo. Dall’alto, la vista era ancora più orribile. I Neri stavano per sconfiggere le ultime resistenze e prendere il palazzo. C’era solo morte e distruzione sotto gli occhi di Darthem.

Edhem, stava dando tutto sé stesso contro i nemici, ma erano vani i suoi sforzi, nonostante eroici.

Il nostro pianeta, morì quel giorno.*

>PLOP!

Un’altra calda e luminosa lacrima, cadde nell’infinito mare puro, sotto ai piedi di Milly e del Plant. La luce si diffuse di nuovo calda ed avvolgente attorno alle due, finchè lentamente non si spense di nuovo. Le mani giunte e strette al petto, tremarono lievemente, mentre apriva nuovamente gli occhi per guardare lo spirito che aveva dinnanzi a sé. Ancora poco, e Milly avrebbe finalmente preso piena coscienza, di tutto ciò che era il passato antico di Vash, Knives e, per quanto ancora le risultasse incredibile il destino, anche di Meryl.


Continua





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Dunque ci siamo! E' stato svelato il mistero sull'anitco passato di Vash, Knives e Meryl, vissuti secoli addietro in un'altra vita, sul pianeta dei plant. Ora che Milly stà prendendo piena coscenza di tutte queste scocertanti rivelazioni, cosa succederà poi? E Vash che ancora è bloccato nella colonna di luce da lui stesso creata, con Don Deviler?? Meryl riuscirà a superare l'ostacolo di Horwen in tempo, e correre da Vash per aiutarlo?!. Cosa accadrà a Rina, Funai e tutti gli altri sopravvissuti? (ok, basta domande di sospensione! Sembra un film demenziale dei Simpson!! XD)

Per scoprire tutte le risposte, non vi resta che restare in attesa del prossimo capitolo!! XD (ma và? che novità!)

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 39
*** Capitolo 38. L'anima Umana ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 38. L'anima Umana



L’odore forte di corpi che bruciavano, inaspriva in maniera pesante l’aria. Il fuoco maligno imperversava su ciò che rimaneva della fortezza eretta dai sopravvissuti seeds e dai soldati rimasti a combattere.

Non era servito a niente.

Tutti gli sforzi per erigere quella barriera anche con l’aiuto dei plant nascosti al suo interno, non era stato abbastanza, per fermare quel mostro di fuoco sanguinario, tornato ancora una volta, per mietere vite innocenti.
Era stato tutto vano, o meglio, non lo sarebbe stato in circostanze differenti. Purtroppo però, nessuno di loro, nemmeno il maestro, nemmeno Meryl stessa ora così cambiata grazie ai plant, avevano calcolato un rovescio simile della medaglia, a favore del nemico. Eppure, era dannatamente ciò che stava succedendo.

-GYAAAHH! AH AH AH AH AH!!!! AAHH AH AH AH AH!!!-

Le orribili risa di Horwen, riempivano  completamente l’aria, aggiungendosi all’odore di morte e disperazione.  Nessuno si sarebbe aspettato una cosa simile, ma il fuoco sparato dal suo cannone, moltiplicato con le sue cento copie, era stato accompagnato dall’inconfondibile potere degli spiriti plant. In questo modo, la fortezza eretta col ferro, l’acciaio, e  gli spiriti plant dalla parte di Meryl, erano stati completamente rasi al suolo. Era stato uno scontro orribile, ma orribile era stato soprattutto, vedere gli spiriti plant usciti dal cannone di Horwen, scaraventarsi con rabbia e infinita crudeltà, sulla piccola fortezza e sui loro fratelli plant.

-COFF!! COFF!! COFF!!- Rina May, riprese conoscenza, trovandosi lentamente cosciente di ciò che era successo.

Era stesa a terra a pancia in giù, ricoperta di detriti e polvere, il fumo le aveva bruciato la gola, lasciandola quasi senza fiato. Un peso su di sé le impediva di rialzarsi. Tossendo ancora con dolore, spostò la testa verso l’alto più che poteva, restando poi atterrita da ciò che vide. Il peso, che le impediva di alzarsi era del corpo di Funai, che l’aveva protetta durante l’esplosione. Il ragazzo, era privo di sensi, steso a peso morto su di lei, col viso sporco di terra e sangue. Sembrava morto.

-R-RICK! RICK!!!- gridò con tutta la voce che le rimaneva, riuscendo a fatica a spostarlo sul suo fianco destro e farlo scivolare giù a terra.

Lo tastò ripetutamente su petto e sul viso, per sentire il suo respiro, il suo cuore, una reazione, ma niente. Angosciata, prese a tremare convulsamente, lasciando correre lo sguardo intorno a sé. Non era rimasto più niente, nemmeno dei tendoni che ospitavano vecchi,donne e bambini insieme al maestro. Era scomparso tutto, tra il fumo, il fuoco e la terra.

-GYAHH! AH AH AH AH AH AH AH!!!!-

Solo le risa demoniache di Horwen, continuavano a riempire quel silenzio così mortale.
Il traditore, fece sparire le sue copie, rimanendo solo, e mettendosi ad avanzare con irrispettosa baldanza, verso quella che sembrava l’unica sopravvissuta di quel disastro sanguinoso. Rina tremava, sentiva la rabbia più pura e profonda scorrerle nelle vene e picchiarle violentemente nelle tempie. Si morse con forza il labbro inferiore, facendolo sanguinare, mentre stringeva forte i pugni lungo i fianchi, accanto al corpo inerme di Funai.

Distruggerlo.

Era tutto ciò che voleva. Voleva fare a pezzi quel bastardo con le sue mani. Ma si sentiva anche così piccola ed inferiore in quella battaglia tra potenze non umane. Che speranze poteva avere di fare qualcosa da sola contro quel mostro che aveva abbandonato la sua umanità? Sapeva di essere impotente, e così, tutta la rabbia che provava in quel momento, non sarebbe potuta esplodere e trovare soddisfazione. Era davvero frustrante!.

>TAP!  Quando il nemico poggiò con forza l’ultimo passo a pochi metri da lei, si sentì gelare il sangue nelle vene, ma mostrò comunque tutto il coraggio che ancora aveva, volgendo il capo e guardandolo con tutto il disprezzo che provava.

-Sei rimasta sola, piccola umana..- la voce di Horwen aveva assunto il tono e il contorno metallico tipico di Don Deviler, e sentirlo parlare in quel modo, era ancor più inquietante.

-…- Rina non seppe immediatamente che dire. Quegli occhi che la scrutavano nel profondo, leggevano ed afferravano la sua paura, per portarla a cedere definitivamente. Ma lei, nonostante fosse rimasta sola, consapevole di essere prossima a morte certa, non aveva intenzione di arrendersi. Nina e Ihan erano morti a testa alta, senza rinunciare a combattere e difendere ciò in cui credevano, Rick l’aveva protetta allo stesso modo, e anche se ora era rimasta sola..avrebbe fatto altrettanto, non avrebbe abbassato la testa a quel mostro!.

Cercò di ritrovare tutta la forza che poteva, e si alzò traballando un po’, alzando bene il capo, con sguardo sicuro e fiero. Aveva paura di morire, ma aveva deciso di trasformare quella paura nella sua forza.

-Uhmpf! Fastidiosa! Hai deciso quindi, di non abbassare la cresta nemmeno tu, eh? Che noia! Non c’è alcun gusto a far fuori qualcuno che non urla e non prova terrore!- si lagnò Horwen sbuffando, come se uccidere un essere vivente fosse una cosa così naturale e da nulla.

Rina strinse forte i pugni lungo i fianchi, ed anche i denti, digrignandoli in un ringhio sommesso di odio puro. Se solo avesse avuto una delle sue pistole a portata di mano, si sarebbe almeno tolta la soddisfazione di sparargli qualche colpo.

-B’è?Che hai da ringhiare? Dovresti almeno cercare di scappare per rendere la cosa un po’ più divertente, non trovi?-

-STA’ ZITTO!!!!- urlò facendo esplodere la sua rabbia nella  voce. Era troppa ed incontenibile per poterla trattenere ancora. Sentiva il suo petto e le tempie scoppiare sotto la pressione della rabbia che provava in corpo.

Horwen allora, la fissò di nuovo con gelida aria omicida, tornado ad assumere il tono metallico di mostro, imbracciando il suo fucile gigante.

-Che cos’è questo tono autoritario?! Forse non ti sei ancora ben resa conto della situazione in cui ti trovi, mocciosa!-

-Tsk! Sò benissimo che stò per morire, cosa credi?! Ma non posso tollerare il tuo atteggiamento irrispettoso, verso tutti coloro che sono morti per causa tua, e del demone che servi!!-

-Gyah ah ah ah! Sei divertente lo sai? Provi a fare psicologia con me? Non guadagnerai che pochi istanti!-

-La mia condizione umana, non mi permette di essere all’altezza di questa battaglia. Ed è frustrante il pensiero, di non poter agire in alcun modo, di non poter vendicare i miei compagni morti per noi, per tutti gli innocenti caduti, per la terra fiorita che voi avete di nuovo reso deserto!!-

Mentre Rina parlava rabbiosa, Horwen aveva caricato il fucile, pronto a spararle contro per ucciderla, mostrando un’aria annoiata nel sentirla parlare.

-Ma se soltanto potessi, se soltanto potessi avere il POTERE di fare qualcosa per combatterti…stai pur certo maledetto traditore..CHE FAREI QUALSIASI COSA IN MIO POTERE PER SCHIACCIARTI!!!!-

>KABOOOMMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Nello stesso istante in cui Rina urlò la sua ira, Horwen le sparò contro una palla di fuoco potentissima, in cui albergavano anche degli spiriti plant come successo prima. La giovane guardò il fuoco avanzare minaccioso su di lei. Stranamente, in quell’istante, non provava più alcuna paura, ma solo speranza, e desiderio di vendetta.

*Apri con decisione, il palmo della tua mano sinistra, Rina May! E non retrocedere!!*

-EH??!- una voce improvvisa, nella sua testa, le parlò, pochi istanti prima che il fuoco le cadesse addosso, lasciandola sorpresa, ma, istintivamente fece subito come le era stato detto.
Allungò il braccio sinistro teso davanti a sé, aprendo con decisione il palmo. Non riusciva a capire a cosa sarebbe potuto servire, ma restò quasi scioccata, quando vide l’effetto che fece.
Anche Horwen, che se la rideva sguaiato, sicuro che ormai avrebbe polverizzato anche l’ultima sopravvissuta, restò con un palmo di naso, quando vide il suo fuoco, bloccato da una sola mano della ragazza.

-MA…MA CHE DIAVOLO SIGNIFICA??!!!- urlò collerico a quella vista

Anche Rina non riusciva a crederci, eppure era vero. La sua mano, stava bloccando il fuoco di Horwen e tutti i plant contenuti in esso.

*Respingi quel fuoco con un colpo secco della tua mano, Rina May! Restituiscilo al mittente!* parlò ancora la voce dentro la sua testa.

Sempre confusa e stupita, Rina tirò indietro il braccio per caricare il colpo, e lo spinse poi all’indietro con tutta la forza che poteva. In questo modo, ricacciò la palla di fuoco su Horwen, che la schivò per poco, venendo scaraventato lontano dall’impatto. Rina si guardò la mano, girandola da una parte all’altra più volte, ansimando pesantemente, per l’emozione appena provata. Era stata una forza intensa e dolcissima a guidare la sua mano. Che fosse?!

*Si..hai capito bene!* la voce ora ebbe anche un volto, che si materializzò davanti a lei, nelle sembianze di un bellissimo spirito plant sorridente.

-M-ma t-tu sei…!- balbettò incredula ed emozionata

*Durante la terribile esplosione, sono riuscito ad unirmi ad alcuni fratelli contenuti nelle mura della barricata. Siamo usciti ed abbiamo protetto quante più persone potevamo.*

-Vuoi dire…che la gente di questa fortezza…non è morta?!- Rina sentì la gioia invaderla

*Qualcuno sì purtroppo, ma la grande maggioranza è in salvo. Sono tutti solo svenuti o intontiti, ma salvi. Li abbiamo allontanati di qualche chilometro da qui. Poi, abbiamo sentito il tuo spirito e la tua profonda frustrazione. Ti credevamo morta, perché eri tra quelli che non siamo riusciti a salvare, invece, sei sopravvissuta, così siamo tornati subito qui da te..*

-….- Rina guardò ai suoi piedi, il corpo senza vita di Funai steso a terra inerme, e le lacrime le inondarono immediatamente gli occhi.

-Quindi io…che sono rimasta qui, ero tra le persone morte? A-allora…Rick…è…- non riusciva a terminare la frase, stringendo i pugni lungo i fianchi, abbassando il capo, e lasciando cadere le sue lacrime a terra.

Lo spirito plant, poggiò le sue calde mani sulle spalle della soldatessa, per infonderle forza.

*Adesso..noi ti daremo tutta la forza che ti serve, per combattere questo nemico. Siamo in svantaggio, rispetto alla sua forza, ed ai fratelli che ha dalla sua parte ma, almeno così, non moriremo senza aver combattuto, e avendo fatto tutto ciò che potevamo per questo pianeta!*

La possibilità di combattere come aveva desiderato, era lì davanti a lei, che cercava di confortarla e darle la forza che le serviva. Quegli spiriti antichi e misteriosi, venuti dal ricordo di un pianeta lontano e ormai scomparso, erano lì con lei ora.

-Spirito plant! Donami tutta la forza di cui disponete…e combattiamo insieme!!!- disse allora decisa, alzando il capo, aprendo il cuore, ed accettando dentro di sé, la presenza del plant. Lo spirito le sorrise, svanendo poi in tante piccole luci luminose verdi, entrando nel suo corpo.

-Ndha!!DANNAZIONE!! Ma che diavolo è stato?! MALEDETTA!!- Horwen in quel momento, si tirò a sedere, dopo il volo che aveva fatto a terra, a causa dell’esplosione.

Si vide arrivare, camminando a passo deciso e calmo, l’insignificante umana che voleva schiacciare,vedendola avvolta dall’inconfondibile luminosità dei plant.

-Pfff…Ah ah! AH AH AH! Non ci credo!- si alzò ridendo beffardo, recuperando il suo fucile – Quindi, voi maledetti plant traditori, siete riusciti a scamparla, e adesso volete combattere con quella mocciosa?!-

-Sei tu il solo traditore qui, Horwen! E adesso che ne ho la possibilità, ti farò ingoiare con le mie mani, quel tuo fuoco dannato!!- gridò Rina con sprezzo, facendolo irritare.

-Tsk! Degna sottoposta di Meryl Strife, non c’è dubbio! Ma non credere che sia finita qui,mocciosa!- Horwen imbracciò il fucile puntandolo su Rina.

La ragazza lasciò che i plant guidassero i suoi movimenti, mettendosi in una strana posa da combattimento.

°°°
*Noi..siamo i ricordi ed i sentimenti, del popolo che abitava il nostro pianeta d’origine ormai distrutto. I poteri spirituali e mentali che la nostra gente padroneggiava, erano molto più forti, di ciò che i Neri di Ghiaccio immaginavano. Infatti, nell’ultimo istante della battaglia, quando ormai i sopravvissuti si resero conto che i Neri avevano ormai vinto, lasciarono fluire fuori dai loro corpi, i loro spiriti, i loro ricordi, ed i loro sentimenti. Da loro, siamo nati noi, chiamati plant come piante che cercano un nuovo luogo dove mettere radici e tornare a vivere in pace. Nell’esplosione, riuscimmo a trascinare anche gli stessi autori del misfatto. Così, anche i Neri di Ghiaccio furono sterminati con noi, sparendo nell’esplosione del nostro amato pianeta..*

>Plop!

Un’altra goccia pura, cadde dal pollice del piede sinistro di Milly, infrangendosi nel mare cristallino sotto ai suoi piedi.

*Mentre i pezzi del nostro passato si spargevano nell’universo attorno a noi, tre luci luminosissime, e di una purezza impressionate, apparvero improvvisamente, lasciandoci sbalorditi. Tre anime avevano mantenuto la loro coscienza e la loro personalità. In quelle tre luci, apparvero i corpicini di tre neonati. I piccoli erano Edhem, Lyler e Darthem. Accorremmo subito per proteggerli e portarli con noi verso un nuovo luogo dove abitare, ma inaspettatamente, lo spirito di Lyler, partì ad una velocità impressionante verso lo spazio profondo,svanendo alla nostra vista, e senza che noi potessimo fare nulla. Angosciati, continuammo il nostro viaggio nell’ignoto, accompagnando i due piccoli Edehm e Darthem, usando le tecnologie che possedevamo, creammo per loro una piccola navicella spaziale, come quelle che erano esistite sul nostro pianeta. Entrammo in loro, e rimanemmo sopiti, finchè dopo un tempo senza definizione, fummo ritrovati dalla nave madre SEEDS che portava verso un viaggio di ignoto e speranza, altri disperati alla ricerca di una nuova vita, proprio come noi. Quelli erano i vostri antenati umani, provenienti dal pianeta Terra. Allora, lasciammo che ci accogliessero, e, da quel momento Edhem e Darthem, divennero Vash e Knives, cresciuti dall’amorevole umana chiamata Rem Saverem. Il resto della storia…lo conosci già…giovane Milly Thompson!*

>KABOOOMM!!!!!!!!!!!

-MERYLL!!!!!!!!!!!!!- l’urlo di Wolfwood venne sovrastato dal potente rumore del fuoco di Horwen, sparato dal suo fucile infernale. Meryl stava per muoversi e rispondere, quando..

-M-MA CHE DIAMINE?!!- gridò Horwen rabbioso ed incredulo

-Cosa…- Wolfwood era senza parole

-!!!- Meryl non se lo era aspettato

Milly era scattata con la stessa velocità impressionante, che aveva sempre contraddistinto Vash e poi Meryl, frapponendosi fra l’amica ed il colpo di Horwen, prendendolo in pieno con una mano. Quando strinse la mano a pugno, il fuoco si dissolse nel nulla sotto al suo palmo spegnendosi all’istante.

-M-MILLY MA CHE?!- gridò il reverendo agitato

-Maledizione..!!- imprecò Horwen a bassa voce

-Adesso, è ora di finirla ex maggiore Horwen!  Il tuo avversario da ora in poi sarò io!!- sentenziò dura Milly senza scomporsi.

°°
Horwen era sbigottito, non riusciva a crederci, ma a quanto sembrava, quella robusta e tonta umana era riuscita davvero ad entrare in sintonia perfetta con gli spiriti plant. Li vedeva chiaramente, splendere dietro ai suoi occhi azzurri e puri, e la cosa non gli piaceva per niente. La sua copia, nello stesso istante, si trovava in difficoltà con un’altra di quel gruppo insulso di resistenti al potere di Don Deviler, un’altra umana, Rina May aveva preso contatto con altri plant e si era unita a loro per combatterlo.

“Dannazione! Così non và assolutamente! Questi pidocchi mi stanno dando parecchio fastidio, e io..non posso assolutamente permettermi di essere sconfitto ancora una volta!”

-Milly…- Meryl guardò l’amica posta al suo fianco, che abbassava la mano con cui aveva parato e spento il fuoco di Horwen, stupita.

-Finalmente…rivedo un po’ della Meryl che conosco nella tua espressione sorpresa!- le sorrise Milly senza bisogno che lei parlasse.

-Hai..stretto un legame profondo con gli spiriti…- bofonchiò Meryl guardandola bene

Milly si limitò ad annuirle, mantenendo il suo proverbiale sorriso. L’aveva fatto solo per lei, per la sua adorata amica Meryl. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarla e proteggerla, dato che era da tempo ormai, che condividevano tutto, nel loro lungo viaggio, prima dietro Vash e poi a Don Deviler. Meryl era diventata per lei come una vera sorella. Non c’era infatti bisogno che Milly le dicesse queste cose, perché Meryl le lesse chiaramente nei suoi occhi, lasciandosi così sopraffare dal suo lato umano, permettendo alle lacrime di rigarle le guance per alcuni istanti, sufficienti a dire alla cara Milly un muto grazie.

-…- Wolfwood era ancora ad alcuni metri di distanza, seduto a terra, incredulo alla scena a cui aveva appena assistito, mentre il plant che Meryl gli aveva messo accanto, lo scrutava dentro l’anima.

-Khh…ah ah ah ah…Quindi, tu vorresti fermarmi, UHM?- Horwen stava improvvisamente per reagire, ma Meryl e Milly furono più veloci e reattive di lui, lanciandogli insieme un poderoso calcio per allontanarlo. Saltarono poi indietro, tornando accanto a Wolfwood.

-Meryl..- la chiamò Milly continuando a guardare dritto davanti a sé

-…- Meryl si voltò appena a guardarla

-Da questo momento…io prenderò il tuo posto contro Horwen..-

-Ma..- Meryl invece, voleva restare per aiutarla

-Tu devi correre immediatamente ad aiutare il signor Vash! Presto, non c’è più tempo ormai!-

Le due si guardarono nuovamente negli occhi. Fu evidente a Meryl che Milly, aveva letto nel profondo delle anime dei plant, e aveva appreso così la sua vera natura passata. Milly aveva scoperto la storia di Darthem, Lyler ed Edhem.

-Questo è il tuo destino, ora lo so Meryl. Allora vai, presto!- Milly continuava a sorriderle incoraggiandola ad andare

Meryl guardò verso la colonna di luce, non molto distante da loro, e il vento che tirava forte in quella direzione ,segno che ormai, di lì a poco, Vash avrebbe colpito verso Don Deviler.

-Però ti prego…Meryl..Fai di tutto per tornare indietro insieme al signor Vash, sani e salvi!- Milly le strinse improvvisamente un braccio con enfasi.

Meryl d’istinto la abbracciò forte, senza risponderle nulla. Milly non poteva immaginare, che l’amica, non avrebbe potuto far fede alla sua richiesta, anche se avesse voluto.

-Farò il possibile..- fu tutto quello che le disse quando si separarono, saltando poi per alcuni metri, e correndo ad una velocità impressionante verso la colonna di luce.

Ora erano soli, lei e Wolfwood, contro a quel traditore che aveva causato la morte di tante persone care. Horwen in quel momento, si stava riprendendo dal forte colpo subito, rialzandosi in piedi con disappunto e crescente ira.

°°
La copia di Horwen fissava con volto serio e contorto dalla malvagità, la figura esile ma sicura, a non molta distanza, che si era messa in una strana posa, con l’aria decisa di chi è pronto a combattere. Le mani con i palmi ben aperti e le dita strette tra loro, le braccia in tensione, il sinistro teso in avanti col palmo rivolto verso il nemico, e il destro piegato vicino al fianco, sempre col palmo aperto verso l’esterno, e le gambe leggermente piegate, pronte a flettersi come canne di bambù, per scattare in avanti e colpire. La luce dei plant che aveva nel suo corpo, fuoriusciva circondandola con un’intensa aura verde. Nell’esplosione subita poco prima da Horwen, Rina aveva perso i suoi tondi e grandi occhiali, ma non ne aveva più alcun  bisogno. Grazie all’energia dei plant, tutto il suo corpo aveva trovato risanamento da ogni difetto fisico, e quindi, anche la sua vista molto ridotta, era diventata perfetta.

-Ragazza..tu..mi stai davvero dando fastidio!- parlò Horwen con sprezzo, facendosi molto serio

-Voglio sapere perché!- esplose invece Rina improvvisamente, lasciando sia gli spiriti plant che aveva in corpo, che lo stesso Horwen, stupiti.

-Che..?- la guardò infatti interrogativo

-Voglio sapere, perché hai fatto una cosa simile! Voglio sapere, perché servi un demonio come quello, e tradisci i tuoi stessi simili!!. COSA TI SPINGE A FARLO??!!-

-…- quelle parole lasciarono Horwen ad occhi sgranati.

Non ricordava più il tempo in cui, lui stesso si era considerato un essere umano, e non si era mai sentito chiedere da nessuno che aveva ferito o fatto soffrire..cosa lo spingesse a farlo. Era davvero senza parole, quella ragazza era davvero una continua sorpresa.

“Tutti i sottoposti di Meryl Strife…sono persone davvero particolari, non comuni come le altre..per questo motivo Don Deviler li temeva, e ha voluto che li uccidessi..”

La osservò bene ancora, sentendo il braccio che reggeva il suo fucile gigante, tremare lievemente. L’indecisione lo stava sfiorando, e solo per quella semplice domanda?!

“COSA TI SPINGE A FARLO?”

Quegli occhi grandi, castani e profondi, lo stavano costringendo a ricordare, un dolore troppo grande da poter sopportare ancora, anche se solo come ricordo.
Quanto tempo era passato? Stentava quasi a ricordarlo, ma da quando aveva incontrato quel demone biondo che aveva portato via al suo passaggio, tutto ciò che di caro aveva, saranno stati almeno cento anni. Cento lunghi anni, troppi, per potersi dire che poteva avere ancora una speranza, ancora una possibilità di essere un umano.

-Clara..- gli scappo così dalle labbra, senza quasi rendersene conto, troppo sconvolto da ciò che stava riaffiorando alla sua mente. Un nome, una tristezza passata, un amore perduto per sempre.

-?..- Rina osservò con sorpresa lo strano mutamento interiore di Horwen, che si rifletteva nella sua faccia contratta da smorfie di dolore e tristezza. Possibile che la sua domanda lo avesse sconvolto tanto?.

Si accigliò, continuando ad osservarlo con attenzione. Si, non c’erano dubbi, anche John Horwen, doveva essere stata una vittima di Don Deviler, o meglio di…

-Knives Millions…- pronunciò Horwen a voce alta, con un ghigno di sofferenza -…è stato lui- confermò l’idea che Rina si era fatta di lui.

-Il fratello malvagio del generale Stampede?!- sentenziò la ragazza senza potersi evitare un moto di stupore

Horwen sorrise, stavolta con tristezza e rammarico, alzando il viso e guardando Rina negli occhi.

-Più di cento anni fa…quel demone biondo ha spazzato via la mia cittadina per impossessarsi di tutti i plant presenti nella lampada che ci donava energia e vita. Si è portato via tutto al suo passaggio, compresa la vita di mia moglie Clara..- una piccola lacrima solitaria solcò una guancia del giovane dal destino maledetto

-P-più di c-cento anni? Ma una persona normale non può vivere così a lung…- ma Rina non ebbe bisogno di concludere quella frase, poiché lo sguardo di Horwen, le diceva tutto con chiarezza.

-Knives mi trovò tra le macerie della mia casa, mentre stringevo a me, il corpo senza vita della mia amata. Si avvicinò, con l’intenzione chiara di uccidermi. Io non mossi un passo, né abbassai lo sguardo un solo istante, fissandolo con tutto il dolore, l’odio ed il desiderio di vendetta che portavo dentro nei suoi confronti. Allora, si fermò. Abbassò la mano che aveva teso contro di me, ed anzi, mi osservò con una sorta di interesse..

*-Tu non morirai oggi, ma verrai insieme a me!-

-N-non potrei mai seguire il bastardo che ha causato tutto questo!!!-

-Non sono io il responsabile John Horwen! La colpa è solo di Vash the Stampede e della sua stupidità! Ora..alzati e seguimi! Se lo farai, io ti darò tutto il potere e tutta la forza necessarie, perché tu ti possa prendere la tua vendetta!-*

-…In quel momento, mentre lo guardavo voltarmi le spalle ed avviarsi verso il deserto..osservai la mia adorata Clara ancora una volta, prima di sentire un potente fuoco bruciarmi da dentro il petto, ed esplodere poi nelle mie mani, facendo bruciare in un istante sia il corpo di Clara, sia tutto ciò che era rimasto della cittadina ed i suoi abitanti. Tutto bruciava intorno a me, ma non io. Quelle fiamme non mi scottavano, non mi bruciavano, non mi toccavano, anzi, mi avvolgevano di un intenso tepore che in qualche modo, mi dava un po’ di conforto..-

*Fratelli plant soggetti a Darthem. Ecco cosa c’era in quelle fiamme!* commentarono i plant nel corpo di Rina

-…Allora, l’ho seguito. Non avevo più niente, né passato, né un futuro. Così, l’unico obbiettivo per me fu Vash the Stampede. Mi aggrappai alla convinzione che se quel Knives aveva coinvolto il mio paese nelle sue dispute, la responsabilità era solo di quell’uomo che lui detestava.-

-Non è stato il generale Stampede!! Lo sai anche tu che non è stato lui!!- gridò Rina decisa riscotendolo dai suoi ricordi amari

-…- Horwen alzò lo sguardo su di lei

-Fermati adesso, stai combattendo contro il nemico sbagliato!!-

I plant presenti dentro di lei, la ammirarono senza dire niente. Quella giovane umana, nonostante provasse un profondo odio, ed un profondo rancore verso Horwen, che era la causa della morte di molte persone innocenti, e di Nina e Ihan, i suoi cari amici, stava cercando di capire le motivazioni che spingevano quell’uomo perduto nel male, a combattere contro Vash e tutti loro. Stava cercando di fermarlo prima che non si potesse più fare nulla. Era lodevole, un gesto che confermava sempre di più quanto fosse particolare e profondo l’animo umano. Per quel solo unico istante, Horwen si ricordò dei suoi antichi sentimenti, del suo amore per Clara, di quando anche lui aveva un’anima.

Ma fu solo un’istante.

Subito dopo, con una fiammata improvvisa che partì direttamente dalla sua mano sinistra, incenerì in pochi secondi il suo fucile gigante.

-Ormai…è troppo tardi…è troppo tardi..- pronunciò con voce grave

*Mettiti subito in posizione di difesa Rina May!!!* gridarono i plant nella sua testa, proprio un momento prima che, un’ondata di fiamme gigante la investisse in pieno.

Horwen, con quel gesto, aveva abbandonato definitivamente ciò che restava della sua umanità. Distruggendo il fucile in cui risiedevano i plant soggetti a Knives, li aveva trasferiti nel suo stesso corpo, diventando così completamente un demone perduto.

°°
Nello stesso istante, successe la medesima cosa all’Horwen originale davanti agli occhi di Milly e Wolfwood.

-Ormai…è troppo tardi…è troppo tardi..- pronunciò con voce grave

Accadde poi la stessa cosa che stava succedendo a Rina, Horwen accolse in sé i plant soggetti a Knives, incenerendo il suo fucile gigante, e sparando un’ondata di fuoco terribilmente potente con la mano sinistra, contro Milly e Wolfwood.
La ragazza non si scompose a quella vista spaventosa, anzi, si parò in difesa di Wolfwood con aria decisa e determinata, fermando il fuoco con entrambe le mani.

-MILLY!!!!!- gridò il reverendo sconcertato

-Ugh..!- Milly riuscì in sé a respingere il colpo, deviando il fuoco ai lati, lasciando che si scaricasse sulle rocce intorno a loro. L’urto però, era stato di una violenza tale, che le maniche della divisa, così come le sue mani, si erano incenerite parecchio.

*E’ a causa della quantità di fratelli plant che ha a sua disposizione! Ci battono in forza e numero!* sentì il commento del plant nel suo corpo.

Ma questo non la fece perdere d’animo, anzi, nonostante ansimasse dal dolore, sorrise, perché non aveva nessuna intenzione di arrendersi solo perché si trovavano in svantaggio. Non era questo che aveva sempre visto fare da Vash e poi da Meryl. Non arrendersi mai, e credere sempre in sé stessi e nelle proprie possibilità!. Questo le avevano sempre mostrato, e questo era quello che lei aveva intenzione di fare.

-Cos’hai da sorridere umana? Non vedi la realtà in cui ti trovi? Per quanto tu possa riuscire a contrastarmi..sarò io alla fine ad avere la meglio!- biasciò Horwen con la stessa voce metallica e demoniaca di Don  Deviler

-Anf! Anf! Anf! Non ha..non ha alcuna importanza!- riuscì a dire Milly tra gli spasmi di fatica e dolore

-Come?- fece curioso Horwen

-Per  quanto tu possa essere più forte, e con più potere, non significa che io debba per forza arrendermi senza prima aver fatto tutto il possibile!-

-Milly..- la fissò Wolfwood ammirandola

-Io..ho tutta l’intenzione di vivere! E continuare a fare del mio meglio per Meryl, per il signor Vash, e per tutte le persone di questo pianeta!!-

La determinazione, ed i buoni sentimenti di Milly, colpirono profondamente al cuore, sia Horwen che Wolfwood, anche se in modi nettamente diversi. Infatti, a quella reazione così positiva della ragazza, Horwen, che ormai aveva abbandonato ciò che di umano gli era rimasto, sparò un'altra ondata di fuoco contro la ragazza, stavolta più potente della precedete, usando entrambe le mani. Milly aveva paura, ma allo stesso tempo, non crollava la sua determinazione nell’andare avanti e restare fedele alle sue parole. Si preparò quindi a ricevere di nuovo il colpo di Horwen, ma accadde che le si parò improvvisamente davanti Wolfwood, che la protesse mettendo come scudo davanti a loro, la sua croce mitragliatrice, bloccando in maniera poderosa il colpo di Horwen, facendolo rimbalzare lontano.

-NICHOLAS!!- gridò Milly sorpresa da quell’azione inaspettata

Quando il fumo si diradò, Wolfwood si rimise ritto in piedi, reggendo la sua croce con una mano, facendo un ghigno di sfida verso Horwen.

-Che cosa credi di fare tu…prete senza chiesa?!- lo provocò di rimando Horwen

-Difendere la donna che amo, e tutte le persone che meritano un futuro! Non importa quanto tu possa dominare in vantaggio rispetto a noi!. Non me ne frega niente! So solo che ti sconfiggerò! Non mi fermerò finchè non ti vedrò steso a terra!!-

-N-Nicholas..- balbettò stupita ed un po’ emozionata Milly sentendo da lui quelle parole

-Umpf! Allora, se è questo quello che vuoi..tu sarai il primo a morire, prete! PREPARATI!!-




Continua




__________________________________________________________________________

Ciao a tutti!! ^___^
Eccomi qui, con un altro capitolo e con altre rivelazioni importanti sul passato di Vash, Knives e Meryl, e sul prosecuo della battaglia tra bene e male.
Sembra che dietro a tutto quanto, ci sia proprio il nostro Knives! E che al tempo della sua disputa contro Vash, appena arrivati su No-mans-Land, dopo un pò di tempo, abbia coinvolto tra le sue fila anche l'allora anonimo e pacifico John Horwen!.
Ma come dico sempre...non è finita qui! XD
Non è tutto così ovvio e scontato come sembra! Molte altre rivelazioni e colpi di scena devono arrivare!!^^

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 40
*** Capitolo 39. Solo per TE ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 39. Solo per TE



-RICK!!!!!!-

Rina May urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni, tanto non poteva credere che fosse successo davvero. Eppure era così, era davvero lì, in piedi davanti a lei, a proteggerla ancora una volta, nonostante il nemico fosse più grande e potente di loro. Credeva che fosse morto, i plant stessi non si erano accorti che, anche se impercettibilmente, il ragazzo stava ancora respirando.

Successe tutto ad una velocità impressionante, ma per Rina, fu come vedere tutto al rallentatore,tanto non si aspettava una cosa simile.

Horwen, dopo aver rifiutato il suo aiuto, ed aver quindi abbandonato totalmente ciò che rimaneva della sua umanità, aveva scagliato un’ondata di fuoco con entrambe le mani, molto più potente di prima. Rina in quell’istante si era sentita perduta. Sapeva benissimo che né lei, né i plant che la sostenevano, avrebbero potuto fare molto in quella circostanza di netto svantaggio. Il fuoco, che ormai la stava per investire in pieno, fu improvvisamente fermato da qualcuno che si frappose davanti a lei nell’atto di proteggerla.

Ma chi?

Chi mai poteva esserci in quel deserto di macerie e morti?

Gli occhi di Rina si sgranarono, tremando, quando si rese conto di chi si era intromesso per aiutarla, e allora, urlare il suo nome, fu un modo non solo per tirare fuori la paura che aveva dentro, ma anche per rendere reale la persona che aveva davanti. Le mani di Funai si stavano incenerendo, e in quell’istante, alcuni plant, velocissimi, dal corpo di Rina, fluirono in quello di Funai, per impedire che si incenerisse all’istante e morisse per davvero. Così, il ragazzo riportò solo qualche ustione, riuscendo però nel suo intento di difendere la compagna d’armi.

-Uhm?Cosa sei tu? Un morto che cammina?Ah! Ma tu guarda quanto siete fastidiosi!- si lagnò Horwen molto infastidito

Ansimando per la fatica, Funai si volse a sorridere a Rina, tendendole una mano ferita per aiutarla a rialzarsi in piedi.

-R-Rick!- balbettò la giovane con le lacrime che spingevano per uscire

-Ho sentito tutto quello che è successo fino ad ora. Stavo davvero per lasciarmi andare e morire, ma, sentirti sola,  ed in pericolo a combattere qualcosa di più grande di noi, mi ha risvegliato nel profondo, imponendomi di alzarmi e correre ad aiutarti!. Non potevo..non potevo morire sapendoti in questa situazione!- le sorrise con una luce nuova negli occhi, e non soltanto perché aveva dei plant nel corpo, ma perché era nel suo stesso spirito che Funai era davvero forte.

*Quest’umano…ha una forza d’animo che supera di molto, quella comune! Un altro al suo posto, non sarebbe riuscito a sopravvivere!* parlarono i plant, sia nella testa di Rina  che in quella di Funai

-Sigh!- lasciando libere le lacrime di bagnarle il volto, Rina prese la mano che Funai le tendeva, stringendola tra le sue, e portandosela alle labbra, baciandogliela delicatamente, mentre con gli occhi chiusi e tremanti, continuava a ripetere: -Sei vivo! Sei vivo!-

Era tutto ciò che le rimaneva della squadra, e non soltanto a livello di intesa professionale per le questioni belliche. Rick Funai era un compagno d’armi, un prezioso amico, un attento confidente, e un ragazzo speciale.  Saperlo ancora vivo, era per lei una gioia immensa, proprio perché aveva creduto davvero di averlo perso per sempre.

-R-Rina!- esclamò lui un po’ imbarazzato da quel gesto così affettuoso

-Sono così felice che tu sia vivo..davvero!- aprì gli occhi lei, guardandolo con gioia

Non sapendo che altro dire, Funai le sorrise grato, aiutandola poi a rimettersi in piedi.

-Che scenetta commovente! Avete finito? Vi ricordo che se siete ancora in vita, è solo perché io sono stato di mano troppo leggera!- arrivò arido e secco il commento tagliente di Horwen che li fissava a braccia incrociate.

Funai e Rina che si tenevano ancora per mano, lo fissarono con rabbia.

-Adesso però..la musica cambia! Sono davvero stanco di avere a che fare con voi! Vi farò fuori, e poi sarà la volta di Meryl Strife e Vash the Stampede!!- pronunciò con veleno il nome di Vash, esprimendo tutto il suo odio.

Non era stato Vash, la causa di tutte le sue disgrazie. Ma anche se nel profondo di quel buco nero che ormai aveva al posto dell’anima, lo sapeva, Horwen era arrivato ad un punto in cui, non poteva più tornare indietro.

°°

>Tap!

Con un’ultimo passo deciso, che sollevò un po’ di polvere, Meryl mise finalmente piede nel luogo dove si stava consumando la resa dei conti tra Don Deviler e Vash the Stampede.
Era salita su di un’altura rocciosa, in linea d’aria nascosta, in modo che non  potessero accorgersi di lei. Era distante circa cento metri, dal luogo dove i due si stavano affrontando, ma grazie alle capacità dei plant che erano con lei, poteva udire e vedere molto bene, tutto ciò che stava accadendo.
Sospirò profondamente, mentre spostava lo sguardo dal cielo violaceo e rossastro, al punto in cui si concentrava la potentissima colonna di luce dentro la quale si nascondeva Vash, in forma di plant, pronto a colpire. Chiuse gli occhi alcuni istanti, sorridendo tra sé. I plant avvertirono in lei, sentimenti di amore, tenerezza e serenità.

*Tutto bene, Meryl Strife?* le domandarono infatti

Prima di rispondere, Meryl riaprì nuovamente gli occhi, guardando oltre la colonna di luce, riuscendo a vedere il corpo ormai deforme e il volto quasi irriconoscibile di Vash.

-Si..- rispose poi serenamente -..stavo solo avendo dei ricordi del passato..quando Vash era il temuto Tifone Umanoide, ed io Derringer Meryl, la testarda assicuratrice della Bernardelli che lo inseguiva in ogni angolo di questo mondo…per poter limitare i danni che causava!- ridacchiò lievemente

I plant sorrisero uscendo in parte dal corpo di Meryl, per poterla guardare direttamente negli occhi.

*Sono belli i vostri ricordi di questa vita..nonostante tutte le difficoltà che avete affrontato. Sono belli, esattamente come i ricordi della vostra vita precedente su Anthares...il nostro amato pianeta d’origine..* stavolta furono i plant a sospirare

-Anthares..vi siete ricordati il nome del nostro antico mondo?- sorrise di nuovo loro con affetto

*Già...stare accanto a te, ci permette di usare con calma e serenità le nostre menti ed i nostri ricordi. Con Knives invece..eravamo sempre confusi e smarriti, prigionieri della sua follia..*

A quelle parole, Meryl tornò seria, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Knives. Tutto ancora per causa sua. Come nel passato, così nel presente, era sempre lo stesso folle insensato, accecato di potere. Ma se era davvero gemello di Vash, da qualche parte dentro di lui, qualcosa di buono doveva pur esserci. Meryl ne era sempre stata convinta, anche se a quel punto, era tardi. Si poteva solo combattere, senza fermarsi mai, a costo della vita, per salvare quell’umanità disperata, alla ricerca della pace e del futuro.

*Meryl Strife..* la richiamarono i plant, sentendo che il suo cuore si agitava pronto alla battaglia.

-Si-

La risposta della giovane al loro richiamo, li lasciò stupiti. Non era infatti un quesito, ma un’affermazione sicura.  Lei sapeva già.

*Il tuo corpo..non riuscirà a sostenere la pressione di questo scontro. Puoi muoverti, ed avere tutta questa forza, grazie ai poteri che noi ti abbiamo concesso. Ma…se ti scontrerai direttamente contro Don Deviler..*

-Lo so!- sorrise Meryl senza alcuna esitazione

*Non ti importa?*

-E’ il mio destino. Già una volta sono morta come Lyler, per poter salvare Vash, anche se in realtà..non riuscii a fare molto. Oggi, come Meryl, ho la possibilità di poterlo aiutare nuovamente. E questa volta..ho intenzione di fare tutto il possibile, per impedire che lui muoia!.-

*Questo ti costerà la vita. A causa delle ferite molto gravi, che il tuo corpo ha subito negli scontri precedenti, non potrai tornare indietro da coloro che vi attendono.*

Meryl, ebbe un attimo di luce negli occhi, pensando proprio a Milly, Wolfwood, e a tutti quelli rimasti ad aspettarli. Provava dispiacere, pensando che non li avrebbe più rivisti, ma il desiderio di aiutare Vash a qualsiasi costo, era molto più forte.

-Va bene così- disse infatti ai plant, senza perdere la sua aria serena.

E gli spiriti infatti, capirono perfettamente, rientrando poi nel corpo di Meryl.

*Noi saremo con te fino alla fine Meryl Strife. Non ti abbandoneremo mai. Il nostro potere, non è sufficiente contro tutto quello che ha a disposizione Don Deviler purtroppo, ma qualcosa comunque, la potremo fare.*

-Non è la quantità di potere che mi interessa per eguagliare Don Deviler. Non è questo il mio intento. Mi basta avere la forza e la velocità necessarie per avvicinarlo il più possibile, e poterlo colpire in maniera decisiva al momento giusto. Don Deviler non è altro che una macchina al servizio di Knives. Basta colpirlo nel punto giusto per poterlo fermare!-

*Un’ottima idea Meryl! Siamo con te!* asserirono i plant concordi con la sua idea.

Sotto di loro intanto, il forte vento che tirava tutto a sé in maniera mostruosa, si era placato, e la colonna di luce si era dissolta. Tutto questo, perché Vash ormai era pronto a scontrarsi con Don Deviler, avendo concentrato in un globo di luce gigantesco che aleggiava sopra la sua testa, tutto il potere di cui si era caricato sino a quel momento. Meryl si accigliò a quella vista, immobile ad osservare ciò che sarebbe successo da quel momento in poi, prima di cogliere il momento migliore per intervenire.

**

+AH! AH! AH! AH! AH! ALLORA…caro Vash the Stampede!! Sei pronto finalmente a combattere?! Mi sono stancato sai, di attendere!+

Sprezzante, e sicuro di sé come sempre, Don Deviler mostrava il suo sorriso malvagio, adornato da tanti orribili denti aguzzi, che scintillavano, insieme ai suoi sinistri occhi rossi luminosi.

Vash da dietro i suoi occhi divenuti due grandi fessure che sembravano di vetro color smeraldo, lo osservava impassibile, privo all’apparenza di qualsiasi emozione, oltre a quella chiara di distruzione.

+Ma guarda..hai perso te stesso durante la trasformazione? AH! AH! AH! Meglio così! Mi rendi le cose più facili! AVANTI! Scarica su di me tutta la tua rabbia e tutto il tuo odio! Che aspetti??! SONO QUI!!!+ lo provocava apertamente

Vash tirò leggermente indietro  il braccio destro, tramutato interamente in ala, che teneva alto verso il cielo, e la gigantesca sfera luminosa, indietreggiò allo stesso modo. Don Deviler allargò le braccia ridendo sguaiatamente, mostrando davvero di non vedere l’ora che Vash facesse la sua mossa. Era troppo strano. Se Vash avesse avuto il pieno controllo di sé e della sua mente, si sarebbe sicuramente reso conto che qualcosa non andava, ma nelle condizioni di quasi totale incontrollabilità in cui si era messo, non poteva. Vedeva solo nero, sentiva solo il desiderio di distruggere colui che aveva dinnanzi. La poca volontà lucida che gli era rimasta, era un piccolo lume che si agitava senza successo nelle profondità della sua anima agitata e confusa.

+AVANTI VASH THE STAMPEDE!! COLPISCIMI!!!!+

A quell’urlo malvagio, Vash, non riuscì più a trattenersi, cacciò poderosamente indietro l’ala destra al massimo e poi, seguita da un urlo fortissimo, più simile ad un ruggito, la spinse con tutta la forza che possedeva, contro Don Deviler, che non smetteva di ridere e restarsene lì impalato a braccia aperte.

Meryl tremò a quella scena. Lei invece, aveva intuito perfettamente, che Don Deviler ‘VOLEVA’ il potere che Vash gli stava scagliando contro. Una macchina umanoide costruita da Knives, mandata poi contro Vash per prendersi la sua vita.

“Per prendersi tutto il suo potere” pensò Meryl prima che il colpo di Vash, colpisse in pieno Don Deviler.

***

Dovette coprirsi gli occhi con un braccio, per non rischiare di rimanere accecata dalla tremenda luce che si scatenò, quando la sfera lanciata da Vash colpì in peno petto Don Deviler. Furono attimi lunghissimi ed angoscianti, che a Meryl parvero un’eternità. La sgradevole sensazione che qualcosa non andava, non la abbandonò, nemmeno quando la luce via via svanì, e lei potè di nuovo tornare a guardare cosa succedeva.
Allora nei suoi occhi si dipinse tutta la tristezza e la disperazione che il suo cuore poteva provare in quel momento.

+GYAAH! AH AH AH! AAAHH! AH! AH! AH! AH! AAAH!!!!+

Le risa taglienti e metalliche di Don Deviler, erano divenute ancor più malvagie e sguaiate. Non era andata affatto come Vash aveva sperato.

-M-maledizione…m-ma che diavolo è successo?!- balbettò con un filo di voce infatti Vash, non riuscendo davvero a capacitarsi.

Ma era andata così.

Il suo potentissimo colpo mortale, che doveva farlo saltare in aria insieme a Don Deviler, era incredibilmente stato assorbito da quest’ultimo non appena lo aveva colpito. E non era tutto. Il colpo, che era direttamente collegato a Vash, aveva trascinato via con sé, risucchiato da quell’umanoide, anche quasi tutto il suo potere di plant. Vash infatti, era tornato con le sue sembianze normali, e la divisa militare un po’ a brandelli. Si sentiva svuotato da dentro, come se gli avessero strappato via tutta la sua straordinaria energia vitale, che gli consentiva di vivere più a lungo degli umani.
Ansimava pesantemente, sudando freddo, avendo brividi e colpi di caldo nello stesso tempo. La vista si annebbiava e tornava normale ad intermittenza, ed un forte senso di nausea, lo costringeva a tenersi una mano stretta sullo stomaco. Guardava dinnanzi a sé, quell’odiato mostro, che se ne stava trionfante non molto distante, intatto, come se niente fosse successo,con la sola differenza, che risplendeva del potere che gli aveva appena sottratto.

Il giovane si sentiva svenire, ma fece appello a tutte le forze che gli rimanevano per resistere. Non poteva credere che fosse vero. Non poteva credere che potesse esistere un essere simile.
Adesso che era tornato cosciente, e padrone di sé, si rese bene conto di tutto. Si rese conto del perché dell’esistenza di Don Deviler. Si rese conto del perché Knives lo aveva costruito, e tremò. Tremò di fronte alla profonda malvagità, ma allo stesso tempo alla genialità di suo fratello. Non solo le pistole che portava alla cintura, chiavi segrete che potevano scatenare il potere nascosto di plant, ma ora, anche quella macchina umanoide di Don Deviler, costruita per uno scopo ben preciso:

-F-fare da contenitore…per privarmi di tutto il mio potere plant…e quindi …- balbettò Vash

+DELLA TUA VITA!!! AH! AH ! AH! AH! AH!+ concluse per lui in una risata il nemico

-Maledizione..- farfugliò tra sé..

Si sentiva un completo idiota per come aveva agito in maniera avventata e stupida. Era completamente cascato nel tranello che Don Deviler gli aveva teso, facendo leva sul suo dolore per Meryl. In questo modo, l’aveva reso debole, ed infatti, aveva fatto esattamente come si aspettava il nemico, in un gesto disperato di suicidio.

“Sono davvero un idiota completo! Ah! Le volte in cui Meryl me lo ripeteva di continuo! Aveva davvero ragione!. Se solo…se solo l’avessi ascoltata..quando è venuta qui per fermarmi!” si morse un labbro tremando, ripensando invece, a come l’aveva cacciata via in malo modo, ferendola, e dicendole cose orribili.

-DANNAZIONEEE!!!!!!!!!!!!!- gridò con frustrazione e rabbia, sentendosi davvero stupido ed impotente

+Che ti succede Vash?! Hai perso la tua baldanza ora?! Uh uh uh! Sei stato davvero un idiota, proprio come pensi tu! Avresti davvero dovuto ascoltare quell’umana, quando ne hai avuta l’occasione. Sai..è stata davvero insistente! Ho temuto fino all’ultimo che sarebbe riuscita a fermarti..ma..AH! AH! AH! Tu sei davvero più stupido di quanto pensassi! E difatti sei completamente caduto nelle mie mani..facendo ciò per cui sono stato mandato qui! AH ! AH! AH!+

Vash tremò di rabbia, al ricordo di ciò che aveva detto e fatto a Meryl. Tutto perché il suo spirito era stato troppo debole, ed il suo dolore troppo grande. Ma lui, avrebbe dovuto essere più forte, avrebbe dovuto insistere, non avrebbe dovuto cedere!. Aveva giurato a sé stesso, che l’avrebbe portata via da tutta quella guerra, che avrebbero combattuto insieme fino alla fine, e che avrebbero trovato un modo per stare insieme. Come aveva potuto dimenticarselo?!

+Il tempo del rimorso non ha posto qui!+ tuonò Don Deviler con cattiveria, muovendo il braccio destro in un gesto fulmineo.

Dei fasci di luce, colpirono Vash con violenza, aprendogli diverse ferite sul viso, sulle gambe, sul petto e sulle braccia. Il suo sangue schizzò ovunque, sporcando rocce e terreno. Le gambe cedettero, e Vash finì in ginocchio, reggendosi con un braccio per non finire faccia a terra. Le due pistole caddero poco distanti. Erano aperte nella parte alta vicino al tamburo, quella che scattava ogni volta venissero utilizzate per attivare il cannone plant, ed erano anche piuttosto ammaccate ed incenerite. Aveva davvero scatenato un potere immenso, per averle ridotte in quel pietoso stato. Le guardò esitante, sentendosi sempre più piccolo ed indifeso, per la prima volta in vita sua. Non aveva nulla in mano per potersi difendere o contrastare ancora il nemico, NULLA.

+Allora..come ci si sente?+ lo schernì Don Deviler

-C-che vuoi dire?!- lo guardò con odio profondo

+Come ci si sente, a provare la stessa impotenza e piccolezza degli umani?Perchè è questo quello che tu stai provando ora!+

-Gli esseri umani…sono creature meravigliose! N-non sono piccoli! Né tantomeno impotenti!!-

>SWISS!!

All’affermazione rabbiosa di Vash, Don Deviler rispose lanciandogli contro altre lame di luce, ed in più, delle lame in forma di grossi chiodi dalla punta lunga due pollici, conficcandoli nel braccio sinistro di Vash, inchiodandoglielo ad una grossa sporgenza rocciosa posta a pochi metri alle sue spalle. Vash, per la forte onda d’urto che lo colpì, picchiò violentemente la schiena contro la roccia, sputando del sangue dalla bocca. Il dolore che sentì provenire dal braccio inchiodato, era sordo e gli picchiava violentemente nelle tempie. Quei chiodi poi, fatti con la luce proveniente dal suo stesso potere, gli stavano lentamente continuando a risucchiare la sua forza vitale, spedendola dentro Don Deviler. Si sentiva svenire, la nausea era sempre più forte, ma si sforzò ancora di resistere. Tremando, per lo sforzo che stava chiedendo a sé stesso, riuscì ad alzare il capo per guardare in faccia il nemico, che intanto gli si stava avvicinando sempre di più sovrastandolo.

+Gli esseri umani sono meschini, piccoli, abbietti, bugiardi e profondamente malvagi! E tu..col potere straordinario e nettamente superiore di cui disponevi..desideravi diventare come loro?!+

Fissò Don Deviler con un ringhio sommesso. Quelle erano le stesse parole che gli aveva sempre ripetuto Knives. Quello era lo stesso identico odio che provava Knives verso gli umani. Provò a guardare oltre quegli occhi rossi, provò a cercare oltre quella macchina, un segno, una presenza anche minima del fratello.

-K-Knives..se puoi sentirmi..tu..hai avuto la sfortuna di vedere solo la parte peggiore degli esseri umani. E’ per questo, che hai sbagliato strada. Se solo…s-se solo tu, fossi vissuto come me in mezzo a loro..avresti potuto vedere anche tutte le loro bellezze, le loro buone qualità, la loro luce!.-

+…+ Don Deviler per la prima volta non rispose, fissando Vash come fosse caduto in trace.

Il giovane, credette davvero, che per un istante, suo fratello lo stesse davvero ascoltando, chissà dove, chissà come, ma si era fermato ad ascoltarlo.

-Anche tra di noi..sul nostro lontano mondo..c’erano persone buone e persone cattive. Stà nella natura di ogni essere vivente. Basta però scegliere, da che parte stare. Basta scegliere la parte giusta. Basta scegliere di amare!-

+…+ 

Oltre le nubi, oltre l’atmosfera del pianeta, in orbita poco distante da esso, in una piccola navetta spaziale, Knives stava seduto sul ponte di comando in poltrona, e da una delle radio che teneva accesa, ascoltava in silenzio la voce di Vash, guardando con serietà nel profondo dello spazio che aveva davanti a sé. Aveva uno sguardo profondamente assorto e sì, difficile pensarlo proprio su di lui, ma aveva anche un’espressione triste.

-Knives..hai potuto vedere almeno un po’, la bontà degli umani, quando sei stato curato da Milly e Meryl, e aiutato dalla gente del villaggio che ci ospitò, dopo il nostro ultimo scontro..ricordi?-

Meryl, che stava guardando ed ascoltando tutto, sospirò con un’espressione addolorata.

-Allora dimmi, perché tutto questo ora!! Perché questa macchina di nome Don Deviler qui!! Tu mi avevi detto che era finita! Che avevi mollato! Che te ne saresti andato per ricominciare!! Allora PERCHE’ KNIVES???!!!-

Vash urlò con tutta la forza che gli rimaneva in corpo, sentendosi poi stremato da tutta quella tensione e quella situazione. I chiodi continuavano a risucchiargli energia, ed era quasi allo stremo.

Knives chiuse gli occhi, sospirando profondamente. Vash non lo poteva certo sapere, ma, anche se avesse voluto, Knives non poteva fermare Don Deviler.

*Meryl..il sottoposto di Don Deviler che stanno affrontando rispettivamente Rina May, Rick Funai  e Milly Thompson col reverendo Wolfwood, ha a disposizione un potere che và ben oltre le possibilità dei fratelli plant con loro. Rischiano seriamente di morire se continuano così*

Le voci dei plant che aveva in corpo, ruppero il silenzio che si era creato in quell’istante in tutta quella landa arida e desolata.

-Allora andate…andate tutti da loro per aiutarli! Rimanga pure uno solo di voi con me..sarà sufficiente!- rispose senza staccare gli occhi dal luogo dove stava lottando Vash

I plant non avevano parole a quell’affermazione così decisa e coraggiosa, ma conoscevano bene il cuore, l’animo e le intenzioni della giovane. Non avevano intenzione di tentare di dissuaderla, non ce n’era alcun bisogno. Quello era il suo destino.

*Gli spiriti della terra e del cielo sono con te Lyler! E’ stato un onore combattere al tuo fianco!*

E detto questo, decine di plant fuoriuscirono dal suo corpo dividendosi in due gruppi omogenei che si diressero sia da Funai e Rina che da Milly e Wolfwood. Ne rimase solo uno che le trasmise tutto il suo calore ed il suo sostegno. Meryl guardò Vash con profonda dolcezza e profonda tristezza. Salvarlo era tutto ciò che desiderava, e l’idea di morire non l’avrebbe fermata. La tristezza era dovuta al pensiero che non lo avrebbe rivisto più dopo quello scontro, ma anche questo non le  importava. Se poteva salvarlo, se poteva dargli la possibilità di vivere felice, libero da fantasmi del passato, libero da persone che cercano di fargli del male, per poter saggiare un po’ di tranquillità e felicità, se poteva, allora non le importava di morire. Sarebbe morta felice. In quell’istante, piegò le ginocchia al massimo, per prepararsi a spiccare un lungo salto, e poter così intervenire per aiutarlo. Sentiva che il suo momento era arrivato.

Nello stesso istante, dopo attimi di immobilità, Don Deviler si riebbe, alzando la mano destra contro Vash, caricandola di potere plant, deciso più che mai a farla finita e ucciderlo una volta per tutte.

+Tutte le tue parole sono inutili a questo punto, Vash the Stampede! Non sei più nella posizione di fare nulla!. Adesso…mi darai definitivamente…la tua vita!!+ quel sussurro metallico, fece rabbrividire Vash, che mentre vedeva il palmo della mano del mostro, aperto sulla sua testa, caricarsi di potere, si sentiva davvero giunto alla fine.

Ringhiò di nuovo sommessamente, abbassando il capo e stringendo gli occhi per non guardare. L’unico rimorso era come si era lasciato con Meryl, erano le stupidità che le aveva detto, accecato dal dolore, e l’unico rimpianto, era non poterla rivedere più. Sentiva il calore che proveniva dalla mano di Don Deviler, farsi sempre più forte e minaccioso, ormai era questione di attimi, ma..

>SWISS!! Si sentì un velocissimo spostamento d’aria, proveniente dall’alto, che accompagnava la caduta di qualcosa tra di lui e Don Deviler.

“Ma che?” si chiese Vash stupito, alzando subito il capo per vedere.

-!!!- rimase allibito quando vide chi aveva creato quell’improvviso e velocissimo spostamento d’aria.

Era Meryl, che era saltata giù da chissà dove, e con un poderoso gesto di un braccio, aveva scatenato un fortissimo potere plant, dritto a colpire Don Deviler, che per un soffio riuscì a scansarsi saltando lontano da loro di un po’ di metri. Il colpo creò un buco dove la mano di Meryl si era abbattuta, lasciando sia Vash che Don Deviler stupiti. Da quanto tempo lei era lì?Da quanto li stava guardando?!
Vash sentiva un forte batticuore ed una sensazione di ansia ed impotenza, impadronirsi nuovamente di lui. Non avrebbe mai creduto, che l’avrebbe rivista ancora, che sarebbe nuovamente tornata da lui. Non dopo tutto quello che le aveva fatto e detto.

-M-MERYL!!!!- gridò sentendo un nodo stringergli subito dopo la gola, ed impedirgli di dire altro

Era lì, davanti a lui, praticamente ad un passo, gli dava le spalle, ed era ancora china a terra col braccio teso che fumava per la potenza che ci aveva messo nel colpo. Fissava dritta davanti a sé, il nemico, che tra il polverone che via via si diradava, la fissava serio e livoroso.

Don Deviler era stato colpito. Vash non riusciva ancora a credere ai suoi occhi, ma di striscio, Meryl era riuscita a ferirlo alla spalla sinistra, che oltre a del sangue vermiglio, emanava piccole scariche elettriche, come se alcuni circuiti fossero stati danneggiati. Infatti, l’umanoide si teneva il braccio colpito con la mano, e guardava Meryl serio ed infastidito.

La tensione era così palpabile nell’aria, che quasi la si poteva toccare. Un lieve vento secco si alzò per alcuni istanti, muovendo i lunghi capelli di Meryl, e quelli neri come l’oscurità di Don Deviler.
Il nemico la stava scrutando con attenzione.
Meryl si alzò in piedi con aria decisa, continuando a dare le spalle a Vash. Per quanto si sentiva concentrata, in un piccolo angolo della sua anima, qualcosa si agitava standogli vicino. Non poteva però dar spazio a quelle emozioni, non troppo almeno. Doveva restare concentrata sul suo obiettivo.
Ad un certo punto, Don Deviler ruppe il silenzio facendo un ghigno addirittura divertito,per poi scoppiare nella sua odiosa risata malvagia:

+Ah…Ah!AH!AH!AH!AH! Non ci posso davvero credere!! Ma fai sul serio?! Presentarti qui contro di me, con un solo plant a tua disposizione! AH!AH!AH!+

-…- Meryl non si scompose minimamente alla provocazione, continuando a fissarlo

+Ehe! Lo vedo bene sai? Quello spirito così piccolo appoggiato sulle tue spalle! Uh!uh!uh! Cosa mai pensate di poter fare in due??+

Solo in due?!Lei..e solo uno spirito plant??Ma di che diavolo stava parlando Don Deviler??! Meryl e gli spiriti plant?! Da quando in qua, Meryl era in contatto con gli spiriti del suo popolo??

Confuso ed agitato, tornò a fissarla con più intensità, facendo appello a ciò che rimaneva del suo potere, per poterle scrutare dentro, per poter capire cosa le era successo da quando si erano separati a causa sua. E li vide…vide tutto. Gli spiriti che andavano da lei e la confortavano. Tutto il profondo dolore di Meryl, la sua unione con gli spiriti, tutto quello che aveva affrontato sino a quel momento con loro. E poi vide anche di Milly e Wolfwood, di Rina e Funai, e la scelta di Meryl di restare con un solo spirito plant e poco potere, per mandare tutti gli altri ad aiutare i loro amici. Stava per arrivare a vedere anche il fatto che Meryl non sarebbe sopravvissuta a quello scontro, ma..la giovane con la sua volontà, gli impedì di andare oltre.

“Perché?!Cosa mi nascondi Meryl?” si chiese Vash turbato –MERYL!!- la chiamò con voce spaventata, allungando il braccio libero verso di lei con la mano tesa ed aperta. Si sentiva così impotente. Ed era tutta colpa sua e della sua stupidità, se ora erano in quella situazione, e se lei aveva fatto di tutto per raggiungerlo ancora una volta..

Meryl a quel richiamo così triste e spaventato, non seppe resistere, e si voltò a guardarlo con occhi tristi.

-S-SCAPPA VIA MERYL!! NON DOVRESTI ESSERE QUI!!!- le gridò ancora agitato

Per tutta risposta,Meryl allungò le sue mani, chinandosi in ginocchio davanti a lui, stringendo forte, la mano che Vash le tendeva. Lo guardò ancora negli occhi, e questa volta, gli fece un sorriso dolcissimo.

-Non c’è nessun altro posto in cui io dovrei essere, Vash!- gli rispose con delicatezza, quasi le sue parole fossero un soffio di brezza primaverile

-M-ma io…dopo tutto quello che ti ho fatto passare! In passato, come anche ora, in questo maledetto presente! Non mi merito tutto questo da parte tua!- disse lui sconsolato e irato verso se stesso

-Edhem..- sussurrò Meryl con amore, stringendogli di più la mano artificiale tra le sue

-!!- a sentirsi chiamare col suo vero nome, Vash ebbe un sussulto che lo sconvolse nel profondo. Guardò la ragazza, con crescente confusione ed agitazione.

-..questo è il mio destino. Io sono qui, perché è ciò che ho sempre desiderato. So, che tu ora sei confuso, e non riesci a capire le mie parole, ma io sono di nuovo qui..SOLO PER TE!-

Delle parole gentili, cariche di tutto l’amore possibile, delicate e che profumavano di qualcosa di antico e remoto, di qualcosa di più lontano del passato.
Le mani di Meryl lasciarono quella di Vash, scivolando via veloci e delicate.
La giovane tornò ritta in piedi, completamente rivolta a Don Deviler, coi pugni chiusi lungo i fianchi ed un’espressione da vera guerriera in volto.

+Così piccola ed impotente in confronto a me…Cosa credi di poter fare, ora?+ parlò con voce tranquilla ed ancora provocatoria l’umanoide.

Meryl, ancora una volta, non raccolse le sue provocazioni, non gli rispose, ma semplicemente, in perfetto accordo ed armonia col plant nel suo corpo, ne attivò i poteri speciali, e così anche le sue mani e le sue braccia, presero a risplendere di intensa luce verde. Su Anthares, i suoi abitanti, non erano solo abili guerrieri con le armi e le tecnologie più avanzate, ma sapevano anche combattere a mani nude, utilizzando poteri che derivavano dal loro stesso “IO”. Quello che Meryl si stava apprestando ad usare era proprio quel potere, quella capacità speciale.
Vash ricordava di essere vissuto anche in un’altra vita passata su Anthares appunto, ricordava il suo vero nome e quello di suo fratello Knives. Ricordava vagamente i loro diversi ruoli all’interno della società, e la sete di potere del fratello. Di lì in poi, i ricordi si facevano confusi e irti di nebbia.
Non riusciva infatti a capire come Meryl parlasse e si comportasse come se anche lei fosse una del suo popolo. Non lo capiva proprio. Ma qualcosa, gli diceva che c’era un perché.
Strinse gli occhi affaticato, cercando disperatamente nei ricordi antichi una spiegazione a tutto, ma non riusciva ancora a vedere nulla. Ansimò sentendosi distrutto.
Alzando di nuovo il capo verso la giovane, la vide scattare in un istante come una molla, ed avventarsi su Don Deviler. I due, intrecciarono una lotta velocissima e fluida, fatta di colpi sferrati dalle mani e dalle gambe, utilizzate come fossero affilate lame di spade. La luce era quasi abbagliante quando le loro braccia o gambe si scontravano.

Vash guardava Meryl combattere, con occhi languidi e tremanti, sentendo il cuore in forte tumulto ed agitazione. Non poteva aiutarla in nessun modo. Per la prima volta era lui ad essere completamente indifeso ed in balia degli eventi, bisognoso di essere salvato da qualcun altro.

“No, ora che ci penso. E’ già la seconda volta che vengo salvato. Ed anche in questo caso, la mia salvatrice è Meryl!” si disse quasi sorpreso da quella constatazione.

Si, era proprio così. Meryl l’aveva già salvato una volta dalla gente di un villaggio in cui avevano trovato asilo, e che volevano ucciderlo perché avevano scoperto che era Vash the Stampede. Lei l’aveva salvato da quella gente e da sé stesso, perché non riusciva più a trovare la forza di rialzarsi ed andare di nuovo a combattere contro Knives. Allora, ci pensò lei. Con le sue parole cariche di amore, lo rimise in piedi, e gli diede gli stimoli e le motivazioni giuste per andare avanti ancora.
Ed ora, anche in quel momento, lei stava facendo per la seconda volta la stessa cosa. Era accorsa per salvarlo. Anche se questa volta, le parole non bastavano, era tornata di nuovo da lui, pronta ad inventarsi anche come guerriera, e tutto, per salvarlo.
Sentì delle calde lacrime pungergli gli occhi dall’emozione.
Ma le lacrime, non ebbero il tempo di uscire, che vennero subito ricacciate indietro da un sussulto di terrore, quando vide che Don Deviler aveva preso improvvisamente il sopravvento, colpendo Meryl alla spalla destra, facendole saltare un muscolo. Del sangue schizzò in aria, mentre la ragazza con un gesto fulmineo del braccio libero, allontanava il nemico da sé, saldando poi indietro allontanandosi per riprendere fiato.

-NO!! MERYL!!!- gridò Vash terrorizzato

Poi rabbioso, cercò di liberarsi. Tirò il braccio inchiodato alla roccia, con tutta la forza che gli era rimasta, col solo risultato, di far sanguinare ulteriormente le ferite aperte sotto ai chiodi di luce.

-DANNAZIONEE!!- imprecò irato, vedendo che non riusciva in alcun modo a liberarsi. Se avesse avuto a disposizione una qualsiasi arma tagliente, si sarebbe volentieri tagliato il braccio pur di potersi alzare e correre a proteggerla.

Meryl intanto, si portò una mano alla spalla ferita. Della luce verde uscì dalla sua mano, andando a risanare almeno il muscolo ferito. Il plant dentro Meryl, non poteva permettersi di sprecare troppa energia per curarla, oppure avrebbero avuto ancora meno potere a disposizione per combattere. Meryl era d’accordo col plant, e difatti, una volta sanato il muscolo, ritrasse la mano, lasciando la ferita aperta e sanguinante.

-MERYL!! VATTENE VIA TI PREGO!! Non voglio vederti soffrire ancora per causa mia!!- gridò ancora Vash

Meryl sorrise a quelle parole. Era distante, ma Vash poteva vederla bene di profilo, che sorrideva…felice..

-Soffrire?- ripetè la ragazza quasi con ironia –Io non stò affatto soffrendo a causa tua!-

Vash la guardò allibito.

-Io sono FELICE! Sono immensamente felice di essere qui, e di avere la possibilità di salvarti! Di avere la possibilità di fare per te, ciò che non ho potuto fare in passato!-

“Ma di che stà parlando?! Lei mi ha già salvato una volta in passato..di che..?” Vash era confuso. Le parole della ragazza non stavano più coincidendo con i loro ricordi in comune. Era come..era come se a parlare non fosse più la Meryl che lui conosceva, ma un’altra persona. Ma chi?!.

>FIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Poi all’improvviso, un fischio sordo e penetrante, trapassò il cervello di Vash da una parte all’altra, lasciandolo senza fiato. Sentì dolore, ma fu così veloce e forte, che quasi non se ne rese bene conto.

*Non riesci ancora a ricordare del tutto, fratello?*

-!!- Vash sgranò gli occhi sentendo quella voce improvvisa nella sua testa.

-K-KNIVES??!!!- non riusciva a crederci!.




Continua





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Ciao a tutti!! ^___^

Ce l'ho fatta ad aggiornare in tempo!! xD
Un giorno esatto prima di partire per le mie sospiratissime ferie!! YEEEE!!!! ^^
Sappiate però, che mi porterò il portatile al mare, e quindi, la stesura della fic andrà comunque avanti. Forse un pò a rilento in queste due settimane di "breack", ma comunque avanti!^o^
Non sono certissima, ma la settimana prossima farò in modo di aggiornare almeno una volta!^^
In caso contrario, vi dò appuntamento qui dopo il 18 Agosto!^^

Ma passando alla storia..

Allora! Funai non è morto come si credeva! xD
Anzi! E' intervenuto per aiutare la sua compagna d'armi e affrontare insieme quella "torcia umana malefica" di Horwen!. (però non posso farci niente! Anche se perso nel male, a me Horwen continua a fare pena! T_T)
Ed è tornato il nostro VASH !!!!!
Peccato però che come suo solito, da bravo allocco e tontolone, è caduto in pieno nel tranello che gli aveva teso il cyborg!.
Abbiamo scoperto nuove cose!. Il senso di esistenza di Don Deviler, ed il suo scopo finale, il nome del pianeta d'origine di Vash, Knivers e Meryl : Anthares!.
Per quanto riguarda lo stile "arti marziali" di combattimento, originario di Anthares, e le sue strane pose, mi sono ispirata in pieno allo stile Hyuuga di Hinata e Neji di "Naruto". ^_^
Avete notato lo sguardo triste di Knives??? Ma ce lo vedete un Knives triste?? E soprattutto..perchè?? xD (eccomi che ricomincio con le mie domande di sospensione, fermatemi!!)
E Meryl, come fa ad essere una semplice umana, se anche lei era originaria di Anthares??? (FERMATEMIII !!!!! XD AHAHAHHA!!!)

A queste e MOLTE altre domande..troverete risposta continuando a seguire questa storia! (e rieccola! sai che novità?! xD)

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 41
*** Capitolo 40. Sound Life ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 40. Sound Life



-KNIVES??!!- urlò Vash nella sua testa, non riuscendo a crederci.

Ma era sicuro, non se l’era sognato. Suo fratello, lo aveva davvero raggiunto col pensiero.

*Allora,Vash! Non hai ancora ricordato tutto?* ripetè ancora Knives

*Ricordare?Che cosa dovrei ricordare?!* chiese confuso ed agitato

*Sei sempre il solito tonto! Possibile che da solo non ne vieni fuori?* più che un rimprovero, sembrava quasi un commento ironico.

A questo punto, Vash non ci capiva davvero più niente. Ma non era ancora contro di lui Knives?? Perché adesso lo stava aiutando?!.

*Nel nostro passato su Anthares..c’è qualcosa nei tuoi ricordi che manca. Guarda meglio dentro di te!*

*…*  >FIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!

Dopo le ultime parole di Knives, Vash sentì di nuovo quel fischio assordante nel cervello, che lo costrinse a portarsi la mano libera alla testa, e a chiudere gli occhi stringendoli forte. I ricordi iniziavano a fluire, ma non per suo solo merito. Sentiva che Knives con i suoi ricordi, lo spingeva a ritrovare quelli che aveva perso. Smise di chiedersi cosa significasse quell’improvviso atteggiamento del fratello, quando la nebbia si diradò, riportandolo su Anthares, in un prato fiorito immenso, pieno di profumi e colori. Vide se stesso, i lunghi capelli biondi tenuti in una coda di cavallo che gli ricadeva dietro alle spalle, vestito con un’armatura d’argento che scintillava alla luce del sole. Notò, come avesse un’espressione beata in volto mentre fissava davanti a sé. Seguì il suo stesso sguardo, e la vide. Sentì un tuffo al cuore, vedendola china tra i fiori, vestita con un candido abito lungo con le spalline che ricadevano con grazia dalle sue spalle, lungo le braccia lattee. I lunghi capelli corvini sciolti lungo la schiena, con solo alcune ciocche acconciate con dei fiorellini bianchi che le adornavano il capo. Reggeva un bel mazzo di fiori dai mille colori in grembo, e con una mano ne coglieva degli altri. Aveva un’espressione così dolce e felice.

*M..M..Meryl!* pronunciò a fatica ancora incredulo per quella scoperta.

Vide se stesso, avvicinarsi a lei. Non lo aveva ancora notato, ma quando se ne accorse sentendolo, la giovane si alzò di colpo buttandosi ridendo tra le sue braccia.
Meryl dunque, faceva parte del suo passato antico, anche lei era del popolo di Anthares. Non lo avrebbe mai creduto. Come aveva fatto a dimenticarsene? E perché invece Knives lo ricordava bene, e non gliene aveva mai parlato?!.

*Ehe! Perché non abbiamo mai avuto modo di parlare di altro, se non del mio desiderio di distruggere gli umani in questa vita. E se ben ricordi,Vash, tu eri troppo impegnato a contrastarmi e a struggerti per il ricordo di Rem, per pensare alla nostra vita precedente!*

La voce di Knives, arrivò di nuovo improvvisa ed inaspettata nella testa di Vash, facendolo sussultare non poco.

*Inoltre..io ricordavo tutto, perché ho sempre avuto il cuore duro anche in precedenza. Mentre tu, oggi come allora, hai sempre avuto il cuore troppo tenero e sensibile, per questo hai rimosso parte dei tuoi ricordi, per dimenticare il dolore che hai provato.*

Continuando a guardare il suo sé stesso passato che abbracciava l’antica Meryl, e le effusioni amorose che si scambiavano, Vash ebbe un tumulto nel cuore. Qualcosa di doloroso lo aveva costretto dimenticare. Ma cosa?
Come una risposta alla sua muta domanda, la visione passata cambiò, portando Vash in uno scenario di guerra, morte e distruzione. Vide i Neri di Ghiaccio, i nemici naturali del suo popolo, che stavano distruggendo tutto il regno.
Sentì un’ansia ed una rabbia crescente dentro si sé. Cercando nei ricordi, quella battaglia la ricordava bene, e ricordava bene che a scatenarla fu proprio Knives a causa della sua sete di potere, del suo desiderio di sedere sul trono del regno. Si era venduto a quei mostri per ottenere ciò che voleva..ma…di lì..oltre non riusciva a vedere. Sentiva dolore all’altezza del cuore se si sforzava.
Knives comparve al suo fianco spiazzandolo. Vestiva con una tuta spaziale blu e bianca, di fattura semplice, ben aderente al corpo. Sentì una fitta al petto, quando il fratello si girò a guardarlo e gli fece un sorriso amaro.
Lo scenario cambiò nuovamente. Sempre spinto da Knives, Vash fu portato alla visione del passato che non riusciva a ricordare.
Nelle stanze del loro imperatore bambino, IshinaII ,che stava per essere trafitto da uno dei Neri di Ghiaccio sotto lo sguardo malvagio e soddisfatto di Darthem/Knives che non attendeva altro. Vide se stesso, che, riuscito a superare diversi nemici, si era precipitato nelle stanze dell’imperatore, ma non avrebbe fatto in tempo a fargli da scudo.

*AAHHH!!!!!*

-TU-TUM!!- sentì un tuffo al cuore a quel grido di dolore che ruppe il silenzio di quelle immagini.

Sgranò gli occhi, mentre sentiva quel dolore antico che aveva rimosso, tornare a farsi vivo dentro di lui, ed era devastante.

Tra il bambino ed il mostro, si era gettata Meryl, prendendo la lama di ghiaccio nel cuore al posto dell’imperatore. Calde lacrime, rigarono il volto di Vash, che scivolò lentamente a terra, mentre guardava se stesso, che correva dall’amata, rendendosi però via via conto, che per quanto cercasse, non poteva fare niente per salvarla. Vide come l’imperatore bambino, lo aiutò a posarla delicatamente sul letto reale, e ricoprirla di fiori candidi, quando ormai la vita l’aveva lasciata.
Pieno di dolore e rabbia, stava per rivolgersi con odio al Knives che aveva accanto, ma si bloccò, nell’istante in cui lo vide in volto. Anche suo fratello, mentre guardava quei loro ricordi passati, stava piangendo.
Guardando meglio l’immagine del passato, Vash notò con sorpresa, che anche Darthem/Knives stava sconvolto a guardare la giovane morta, come se…

*Io l’amavo…* i pensieri di Vash trovarono conferma nella voce di Knives *L’amavo molto, ma non come avrei davvero voluto fare..* lo vide schernire se stesso facendo un’espressione di auto-commiserazione.

*Già come Darthem, ho sempre avuto desideri di grandezza e potere. Sono nato con il lato oscuro e malvagio, più forte di quello luminoso e benevolo. Non riuscivo a trovare il modo di esprimermi, e finivo solo per spaventarla e farle orrore. Ero furioso con me stesso, perché non riuscivo ad ottenere il suo amore, mentre tu, fratello, con la tua bontà e la tua dolcezza, riuscivi a conquistare ogni giorno il suo cuore..*

*K-Knives…* Vash era davvero sconvolto da quelle rivelazioni

*Ho gettato me stesso nell’oblio il giorno in cui ho stretto un patto coi Neri di Ghiaccio. Volevo tutto, il potere del regno, e la donna che amavo, e avrei avuto tutto con la forza, calpestando tutto e tutti, non mi importava niente! Ehe……………quanto….ho sbagliato!*

Le immagini mutarono ancora. Vash vide l’imperatore bambino ordinare di lasciare libero Darthem/Knives che non se lo aspettava.

-Dobbiamo prepararci tutti…per raggiungere i nostri cari in cielo!- le parole di quel piccolo che lo commossero nel profondo.

Poi arrivarono altri mostri, che uccisero il bambino ed il suo ministro, mentre Darthem si spostava sul torrione più alto del castello, osservando ciò che lui stesso aveva causato. Anthares era perduta, era solo questione di tempo, e il pianeta, sarebbe stato fatto sparire dai Neri di Ghiaccio.
Darthem/Knives rivolse la sua spada su se stesso trafiggendosi all’altezza del cuore, svanendo come uno specchio in mille pezzi, mentre a terra Edhem/Vash cercava ancora disperatamente di contrastare i nemici.
Ma fu tutto inutile.
I ricordi di Vash ormai completi, finirono col vedersi trafitto da mille spade di ghiaccio che lo uccisero. Poi il nulla, segno che era morto a sua volta, e i ricordi, finiti.

Ora sia lui che Knives, si trovavano in uno spazio neutro, fatto solo di luce bianca. Vash capì all’istante che si trovavano nella sua testa.

*Io sono nato così, Vash. Il male è la mia essenza, e lo ha dimostrato il fatto che anche in questa vita, ho fatto di tutto per distruggere ancora un altro mondo. Ed ancora tu e lei, siete stati presenti per impedirmelo!*

*Lyler….* pronunciò con amore ed infinita tristezza Vash

*Hai ricordato del tutto, finalmente!* commentò Knives

*Non posso darti il mio perdono Knives! Né in questa vita, né nell’altra! Hai fatto cose troppo mostruose!*

*Né io sono qui per averlo. So perfettamente di non poter essere perdonato!*

*Allora PERCHE’ SEI QUI?!! Cosa speri di ottenere in questo modo?! Cosa pensavi di fare con quell’umanoide di Don Deviler?!*

*Ucciderti, Vash..*

Vash guardò Knives non aspettandosi quella risposta in maniera così diretta.

*Volevo ucciderti, così, oltre alle due pistole, quando sei scappato ferendomi e portandole via, prima di cercarti, ho costruito anche Don Deviler. Doveva essere l’ultimo dei miei Gung-O-Guns, la mia arma speciale, se tutti gli altri avessero fallito. Ma quando mi hai sconfitto, e risparmiato, quando mi hai portato dove c’erano quelle due ragazze ad aspettarti, e mi hai mostrato con loro, cosa io non avevo mai visto o provato di buono… ho capito..*

*Cosa?*

*Che non volevo più ucciderti, che non desideravo più vendetta sugli umani. Per la prima volta in due vite, ho provato solo pace. Così me ne sono andato dal pianeta, lasciandoti di nuovo entrambe le pistole, perché tu potessi difenderti dall’ultimo nemico che ti avevo lasciato..*

*Perché non me ne hai parlato prima?! Perché diamine hai permesso che si svegliasse, se avevi deciso di lasciar perdere??!*

*Perché non avrei mai potuto fermarlo..neanche se avessi voluto!*

*C-che cosa?!*

*La mia vorace sete di potere e di malvagità, sono la mia più grande maledizione ed il mio eterno peccato! Quando costruii Don Deviler, gli diedi un potere tale, che non sarebbe mai potuto essere fermato,se non venendo sconfitto. Nemmeno io ho la possibilità di fermarlo, Vash.*

Vash era sconvolto da quelle rivelazioni assurde. Suo fratello per quando geniale poteva essere, era davvero mostruosamente folle.

*Sei un pazzo…SEI UN PAZZO!!!* Vash si avventò su Knives prendendolo per il bavero e sollevandolo di poco da terra *Lo sai che cosa hai fatto?! LO SAI?!! In questo modo, stai condannando di nuovo a morte, la donna che tu dici di aver amato!! LO CAPISCI? LA STAI UCCIDENDO DI NUOVO DARTHEM!!!!!!!!*

Ci furono alcuni momenti di silenzio tra i due. Knives era inerme sotto la stretta rabbiosa di Vash, e teneva gli occhi chiusi e tremanti.

*Lo so…lo so…* sussurrò poi con tristezza, poggiando una mano sul polso sinistro di Vash *e per questo sono qui da te ora! Per aiutarti a ricordare, e chiederti di salvarla! Tu solo puoi salvarla, Edhem!!*

Vash continuava a tenerlo stretto per il bavero e guardarlo con odio profondo. Per tutto quello che gli aveva fatto passare in ogni vita. Alla fine però, lo lasciò andare, spingendolo via, lasciando che cadesse a terra senza alcun riguardo. Knives si ruppe in mille pezzi quando cadde a terra, ma del resto, era solo un’illusione.

*Se solo tu…fossi riuscito ad imparare dai tuoi errori come Darthem…per essere migliore come Knives!* disse Vash con dolore e delusione

*Non ho potuto Vash…non ho potuto..non ho potuto…non ho potuto…*

E mentre la voce carica di dolore e rammarico di Knives svaniva lentamente, e il fischio assordante svaniva dal cervello, Vash tornò in sé, aprendo gli occhi di colpo, tornado alla realtà, vedendo Meryl che, reggendosi ancora la spalla ferita, fissava Don Deviler pronta a scontrarsi ancora con lui.
Allora un grido potente e deciso, gli sgorgò dritto dalle profondità della sua anima.

-LYLEEEERRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- la chiamò col suo vero nome, perché finalmente sapeva,perché finalmente aveva ricordato tutto.

A quel richiamo, Meryl si portò una mano sul cuore, sorridendo come mai aveva fatto prima, sentendo tutto il suo corpo scaldarsi d’amore e di una gioia immensa e profonda.
Lui ricordava! L’aveva finalmente riconosciuta anche come Lyler!.

+Bene. Dopo quest’ultimo vostro momento di gioia comune, è arrivato il momento di morire. Sei pronta, Meryl Strife??+ ghignò sadico Don Deviler accendendosi di luce verde e concentrandola tutta nel suo braccio e mano destra.

Meryl cambiò subito espressione, accigliandosi e facendosi terribilmente seria. Sì, adesso era davvero pronta ad andare fino in fondo, ed anche a morire.

Accese a sua volta la sua luce, concentrandola in entrambe le braccia e mani, assumendo quasi una forma che ricordava i cannoni plant, anche se  all’interno di quella forma, le braccia rimanevano le sue.
Vash guardò atterrito quella scena, notando che anche Don Deviler faceva altrettanto col suo braccio destro.
Tirò nuovamente con violenza il braccio inchiodato alla roccia, girandosi col busto e tirando persino con quello libero, ma senza risultati. Ansimò furioso ed in terribile ansia per lei, non trovando altro da fare se non osservare di nuovo lo scontro.

°°
In quegli stessi istanti, sia Milly e Wolfwood, che Rina e Funai, stavano soccombendo sotto i colpi senza pietà di Horwen e la sua copia di fuoco.
Entrambe le coppie non avevano potuto fare altro che stare sulla difensiva, facendosi a turno scudo coi poteri plant, cercando di rimandare il più possibile una fine certa.

-GYAH AH AH AH AH! Ma quanto siete divertenti! E’ troppo comica la cosa! AH AH AH AHAH AH! Vi siete visti?! Piccoli scarafaggi che fuggono disperati dal fuoco che brucia loro le zampe! AH AH AH AH! Per quanto tempo ancora riuscirete a resistermi?!-

Milly ansimava pesantemente, mentre teneva ancora le braccia tese davanti a sé e i palmi delle mani aperti. Aveva appena fatto da scudo a Wolfwood per l’ennesima volta, cercando di aiutarlo a contrastare Horwen, nonostante tutti i loro sforzi in quel momento fossero risultati vani.
Wolfwood per un po’ con la sua destrezza era riuscito a tener testa a Horwen, ma alla fine, il nemico di fuoco era evidentemente risultato più potente, ed aveva preso il sopravvento, prendendo a colpire il reverendo con crudeltà, costringendo Milly ad intervenire più volte per fargli da scudo.
La ragazza ora aveva le mani bruciate, piene di tagli e ferite aperte, ma continuava ostinatamente a pararsi dinnanzi al nemico senza remore alcuno. Questo mandava Horwen in bestia! Non voleva ammetterlo, ma stava davvero facendo una fatica non indifferente a farli cadere!.

-Noi..anf!anf!anf! Non abbiamo nessuna intenzione di cedere! Dovrai riuscire a farci in mille pezzi per fermarci!!!- gridò Milly tra gli spasmi per il dolore e la fatica

Wolfwood si alzò andando al suo fianco, imbracciando nuovamente la sua croce mitragliatrice, stando a sottolineare a sua volta quello che la ragazza aveva appena detto.
La stessa cosa in quel momento, stava accadendo alla fortezza dei sopravvissuti, distrutta dalla copia di Horwen. Rina e Funai, sorreggendosi a vicenda, non avevano alcuna intenzione di lasciarsi sconfiggere.

Horwen fissò serio quei quattro umani il cui cuore ed animo non avevano intenzione di cedere, nonostante fosse evidente la loro inferiorità di potere e di forza fisica. Non voleva ammetterlo a se stesso, ma oltre all’impegno che doveva metterci per cercare di ucciderli, li invidiava. Si, li invidiava ,molto, perché loro erano rimasti fedeli ai loro ideali, nonostante più volte fossero stati messi in condizioni di vendersi a Don Deviler. Nessuno di loro lo aveva mai pensato un solo istante.
Gli vennero in mente i volti decisi e sorridenti di Nina Fox e Ihan Nilson, mentre venivano divorati dalle sue fiamme, ma non lasciavano che un grido o un lamento uscissero dalle loro bocche, ma anzi, lo guardavano con superiorità. Lo guardavano soddisfatti di non aver ceduto la loro anima, né di aver tradito i loro compagni ed amici, preferendo la morte.

-TSK!- un  ghigno infastidito si fece largo sul viso dell’ex maggiore Horwen, mentre alzava per l’ultima volta il braccio contro quei quattro fastidiosi umani.

Sarebbe stato il suo ultimo colpo, e con quello, li avrebbe definitivamente spazzati via. Ormai non potevano più resistergli, non avevano più il potere sufficiente per potersi difendere ancora.
Milly sorrise, prendendo Wolfwood per mano, e tenendosi pronta a difendersi con la barriera.

-Nicholas…lo sai che ti amo, vero?- sussurrò dolcemente al ragazzo al suo fianco che ricambiò quel gesto, stringendole la mano a sua volta, sorridendole e rispondendo :

 -Anch’io ti amo, Milly-

Funai prese il coraggio tra le mani, cosa che non aveva mai osato fare prima di allora. Si girò veloce verso Rina che era appoggiata al suo braccio sinistro per aiutarlo a stare in piedi, e la attirò a sé con una mano baciandola con trasporto. La ragazza, dapprima interdetta e spiazzata, si lasciò poi andare, chiudendo gli occhi e ricambiando quel bacio così dolce con tutto il cuore.
Tutti e quattro, sapevano bene, che quella era la loro fine. Non avrebbero più potuto fare niente, ma non si sarebbero comunque arresi. Insieme ai plant con loro, avrebbero tenute alte le loro difese finchè anche l’ultimo brandello di vita  sarebbe rimasto.

-SPARITE PER SEMPRE DALLA MIA VISTA!!!!!!!!!!- gridò Horwen quando lanciò la sua ultima gigantesca palla di fuoco contro i quattro.

Un soffio di vita, è il leggiadro battito d’ali di una farfalla,
un soffio di vita è la risata innocente di un neonato..

La potenza e l’urto della gigantesca palla di fuoco, spinsero indietro Milly e Wolfwood di alcuni metri, lasciando solchi profondi nel terreno coi piedi. I palmi delle mani di entrambi, aperte a contrastare quella potenza distruttiva finchè ne avrebbero avuta la forza.
Rina sentiva le mani sempre più incandescenti, percepiva nuovamente, dopo le altre mille volte precedenti, l’odore della sua carne che bruciava sotto quel fuoco impietoso. Si strinse di più al corpo di Funai che le era accanto, e le cingeva le spalle con un braccio. Non avrebbero mai ceduto, fino all’ultima goccia di vita.

Un soffio di vita, è un’ aquilone rosso che vola alto nel cielo azzurro,
un soffio di vita, è un bacio tra due innamorati,
è l’arcobaleno che solca i cieli dopo la tempesta più nera,
è l’amore di una madre verso i suoi figli,
è l’abbraccio pieno di calore di un amico..

Le maniche delle divise militari andarono in brandelli di cenere, mentre il fuoco divorava anche le braccia di Rina e Funai, arrivando fin quasi alle loro spalle. Il dolore era indicibile, insopportabilmente crudele, ma i due, sebbene alcuni soffocati lamenti, sfuggivano dalle loro bocche, continuavano a tenersi saldi e a resistere. Anche i due plant dentro di loro, soffrivano nel medesimo modo, ma, sorretti dalla stessa forza d’animo dei due ragazzi, non cedevano.
Milly si sentì svenire, cadendo in ginocchio, seguita da Wolfwood che per sostenere entrambi, fece leva con un braccio sulla sua croce. Il fuoco li stava divorando fin sul collo, ormai era questione di attimi, e avrebbe portavo via loro la vita. Ma non volevano cedere, non ancora.

Un soffio di vita, è l’albero novello che si bea coi fratelli nella foresta,
un soffio di vita, è la capretta che allatta il suo agnellino,
è il saluto gentile dei raggi del sole al primo mattino,
è lo splendore della luna quando raggiunge il suo pieno..

A Rina sembrava quasi di poterli vedere, Nina e Nilson, mentre sentiva che il fuoco stava per divorarle anche la vista. Vedeva i suoi due amici, sorriderle da lontano. Nel cuore, tra tutta quella sofferenza che stava provando, la voglia di raggiungerli era forte, ma altrettanto forte era la determinazione a non arrendersi.
Milly tossì del sangue raggrumato, mentre gli occhi iniziavano a bruciare, Wolfwood, le mise una mano sul viso, per impedire che il fuoco le dilaniasse il viso, cercando di aiutarla più che poteva.

*FRATELLI!!! SIAMO QUI!!!!!!*

Un grido di speranza improvviso, riecheggiò tra quell’inferno rosso, rimbombando forte nelle teste dei quattro ragazzi ormai prossimi alla morte.
I plant mandati da Meryl, si erano suddivisi in due nutriti gruppi omogenei, ed erano corsi in soccorso delle due coppie di coraggiosi combattenti in fin di vita. Entrarono velocissimi e fluidi nei corpi di tutti, restituendo loro vigore, risanando immediatamente le loro ferite, ustioni e bruciature, ridando alle ossa la carne perduta.
Milly,Wolfwood, Rina e Funai, si rialzarono in piedi, sentendosi più forti che mai, pronti a dare ancora del gran filo da torcere al nemico.

-C-CHE COOSA??!! NO! NO!NOOO!! NON E’ POSSIBILE!! NON E’ POSSIBILE UNA COSA DEL GENERE!!!- imprecò Horwen irato da quell’improvvisa svolta dei fatti.

*Meryl Strife ci ha mandati a voi, per potervi aiutare a sconfiggere questo terribile nemico!. Contro Don Deviler non potevamo molto, ma insieme, contro Horwen possiamo!* parlarono ancora i nuovi plant venuti in soccorso

-Meryl è rimasta da sola?!- fu la prima preoccupazione di Milly

*Non temere! Lei è molto più forte di quello che credi. Un solo plant è rimasto con lei, ma sarà più che sufficiente!*

“Un solo plant?! Come può bastare se prima aveva tutte queste centinaia con sé?!Meryl?!” si agitò nel cuore la povera Milly

Ma la battaglia richiedeva attenzione, e difatti la ragazza, non potè distrarsi ancora a lungo, tornando a concentrarsi sul nemico che aveva di fronte.
La stessa cosa fecero Rina e Funai, più forti che mai, alzando con decisione le mani contro Horwen, adesso sentivano il potere scorrere nelle loro vene con fluidità.

*Concentratevi con calma, su voi stessi, e su tutto il pianeta. Lasciate la mente sgombera da ogni pensiero, ascoltate solo i soffi di vita di questo pianeta. Lasciate che tutto fluisca in voi, lasciate che ogni singolo frammento di energia che questo pianeta può donarvi, entri in voi e vi dia la forza per sconfiggere il vostro nemico!*

I plant nel corpo dei quattro ragazzi, spiegarono loro nello stesso momento, come dovevano fare per ottenere la massima forza possibile per distruggere Horwen.

*Noi vi daremo il nostro potere, e saremo il canale che vi donerà anche quello che il pianeta potrà offrirvi*

I quattro non si resero subito conto, che nei loro palmi aperti, si stava formando una luce verde sempre più forte ed intensa.
Horwen dal canto suo, pieno di bile, aveva colpito senza sosta con altre palle di fuoco, ma i colpi, venivano subito mandati in fumo non appena toccavano i corpi dei giovani.
Iniziò a sudare freddo per la prima volta dopo più di cento anni, rendendosi davvero conto, che adesso era lui alla loro completa mercè.
Col cuore e con lo spirito, quando sentirono che anche l’ultima goccia di potere era fluita in loro, Milly, Wolfwood, Funai e Rina, sbarrarono gli occhi di colpo e senza un attimo di pensiero, lanciarono direttamente il potere luminoso accumulato contro Horwen.
Più quella luce pura si avvicinava, più Horwen capiva che ormai aveva perso. Più quella luce pura lo investiva, più sentiva che era libero dalla stretta di Don Deviler e quindi di Knives, e tornava umano come lo era un tempo. La sua deforme immagine demoniaca, lasciò di nuovo il posto al biondo giovane dal sorriso caldo e solare. Sorriso che regalò a Rina, donandoglielo con tutto il cuore, dicendole ‘grazie’, per essere stata davvero l’unica a capirlo fino in fondo, ed a cercare nonostante tutto di salvarlo.

“Clara…finalmente…dopo tutto questo tempo…potremo stare di nuovo insieme!”

Fu l’ultimo pensiero del giovane, prima di sparire per sempre, purificato da quella luce pura ed accecante.

Poi fu solo silenzio, mentre la luce pura, via via si diradava. Milly e Wolfwood stupiti, si ritrovarono al campo distrutto a pochi passi da Rina e Funai. Ansimavano tutti per il grande sforzo appena compiuto, ma non appena si videro, si gettarono gli uni nelle braccia degli altri, increduli, ancora storditi e non ben convinti di avercela fatta per davvero.
Ma era proprio così, ci erano riusciti, avevano sconfitto Horwen, ed in qualche modo, gli avevano restituito la sua anima. Rina in cuor suo ne era felice, perché il sorriso di quel giovane sventurato per lei, era la vittoria più grande.
Guardandosi bene intorno, quando la luce pura fu svanita del tutto, videro con stupore, che tutto era ricoperto da verde erba fresca, cespugli e alberi alti. Com’era possibile?.

*E’ stato il vostro animo buono, unito al potere nostro e di questo pianeta. Il potere plant, può restituire vigore alla terra arida e secca*

Spiegarono i plant uscendo dal corpo dei giovani. Alcuni di loro, svanirono tramutandosi in alberi, altri dando vita a fiumi o laghi, altri ancora a cervi, conigli, lupi, ed altre specie animali estinte da secoli sia con la scomparsa della Terra, sia di Anthares.
Rimase un solo plant in forma di spirito, che fissava con un sorriso gioioso i quattro giovani.

*Voi ce l’avete fatta! Ci siete riusciti!!* si congratulò con loro con voce soave ed argentina..

-Cos’è accaduto agli altri plant?- domandò Wolfwood

*I miei fratelli, sono diventati parte di questo pianeta. Sono vivi, e sono diventati parte di questa terra, per poter preparare la strada, al futuro di tutti coloro che la abitano* sorrise argentino

-Perché l’avete fatto?! Non dovevate ..- si preoccupò per loro Milly

*Cara,non devi preoccuparti per noi. Siamo solo spiriti, concentrati di potere che portano dentro i ricordi di un lontano mondo scomparso. Siamo esistiti in queste sembianze, per proteggere gli ultimi discendenti rimasti di Anthares, e, una volta che questi avessero trovato un nuovo luogo dove poter vivere, diventare parte di esso, donargli anche il nostro nutrimento e la nostra essenza, per permettere loro di vivere serenamente. L’avevamo deciso da molti secoli*

Il sorriso rassicurante dello spirito, non diede a Milly altro modo, se non accettare quella loro generosa volontà, e ricambiare a sua volta, con un sorriso carico d’affetto.
Un rombo nel cielo, improvviso, fece sussultare tutti, che istintivamente, volsero il capo nella direzione in cui, qualche tempo prima, era presente la colonna di luce generata da Vash. Videro che al posto della colonna, e del cielo nero ed oscuro, si era aperto un cielo terso, azzurrissimo, limpido, di una limpidezza quasi accecante.

I quattro giovani si scambiarono degli sguardi, che mutarono dallo smarrito al preoccupato. Non era ancora finita, lo sapevano bene. Il fatto che il cielo era diventato così pulito, non era affatto un buon presagio, al contrario. Sentivano tutti, dentro di loro, che qualcosa di ancora più terribile, stava per accadere.
Lo spirito plant che era con loro, e stava guardando a sua volta in quella direzione, emise un sospiro molto triste, che attirò subito l’attenzione di tutti su di sé.

*Meryl Strife in questo momento, si stà scontrando in un combattimento corpo a corpo, contro Don Deviler, utilizzando tecniche di lotta e poteri speciali, originari di Anthares..*

Milly sentì un tuffo al cuore, ed il terrore crescere veloce dentro l’anima, divorandogliela senza pietà. La sua amica stava lottando contro un mostro orribile da sola. E Vash??Dov’era? Il fatto che la colonna di luce fosse sparita..significava una cosa sola.

Come se le avesse letto nel pensiero, lo spirito diede voce ai tormenti della ragazza:

*Vash ha fallito contro Don Deviler, ed è stato sconfitto. E’ vivo, ma imprigionato dal suo stesso potere..*

-Che vuoi dire?! Che significa??- Wolfwood era atterrito

Lo spirito li scrutò tutti ad uno ad uno, prima di rivelare loro finalmente, la vera natura di Don Deviler ed il perché della sua esistenza.

*Don Deviler è una macchina umanoide. Questo lo sapete anche voi, dato che eravate presenti quando Meryl l’ha smascherato..* disse riferendosi a Milly e Wolfwood *..E’ stato costruito da Knives, molto tempo fa, prima ancora che Vash fosse conosciuto come ‘Tifone Umanoide’..*

-COOSA??!!- fu il commento generale sconcertato

*Egli è l’ultimo Gung-O-GUNS, ed il suo scopo è fare da contenitore per lo straordinario potere plant di cui Vash dispone. Questo è il senso dell’esistenza di Don Deviler, rubare tutto il potere di Vash e privarlo così anche della vita, così si sarebbe consumata su di lui la vendetta di Knives..*

Mentre ascoltavano tutti sconvolti lo spirito spiegare anche tutto il resto, ossia, cosa c’entrasse Meryl in tutta quella vicenda, Milly spostò nuovamente lo sguardo nel punto in cui si trovava la sua amica coraggiosa. Una lacrima solitaria, solcò il suo volto, mentre giungeva le mani al petto in segno di preghiera. Pregò infatti, nella sua mente, pregò con tutta sé stessa, rivolgendosi a qualsiasi entità benevola avesse udito il suo disperato richiamo. Pregò con tutto il cuore per Meryl e per Vash, perché ora sapeva, era tutto nelle loro mani, loro non potevano fare altro che sperare ed attenderli.

Un soffio di vita è la luce dell’anima di ogni essere vivente,
un soffio di vita è la speranza in un futuro migliore,

Soffio di vita
Sound Life.



Continua




__________________________________________________________________________

Ciao a tutti!! ^___^

Ed eccomi qui!! Sono riuscita ad aggiornare di nuovo, direttamente dall'intramontabile "Riviera Romagnola" !! AHAAHHAH!!! xD
Nonostante la vacanza rigenerante, tra piadine romagnole e squaqquerone, bagni in un mare, devo proprio dire, davvero trasparente e pulito, eccomi qui con un altro capitolo di questa "contorta" rivisitazione del finale di Trigun! ^__^
Questa volta non lo voglio commentare per prima, lascio a voi l'onore!^^ Voglio proprio sentire cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo partorito dalla mia mentucola folle! eheheeh! xD
Posso solo dirvi, che ci stiamo avvicinando piano piano alla fine di questa avventura "nigthowniana" ( cognome artistico del creatore di Trigun ovviamente storpiato da me! xD)

Ringrazio con tutto il cuore, tutti coloro che hanno seguito, indipendentemente dal fatto di aver recensito o meno! GRAZIE A TUTTI! ^__^

In particolare un rigraziamento a : MARS88 sempre presente e tempestiva nel seguire questa storia, nel commentarne gli sviluppi, e lasciare le sue impressioni!. Grazie davvero carissima!^^

Un ringraziamento anche a : Evaney Winchester, Kahei_chan e cicha! ^_^ 


Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

PS. Per il prossimo capitolo, non sò se darvi appuntamento alla prossima settimana o a dopo il 18 agosto come l'altra volta! xD
Farò in modo di aggiornare entro venerdì prossimo, se tutto và bene!^^

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Capitolo 42
*** Capitolo 41. Il soffio di vita di Meryl ***


Trigun Sound Life34
Trigun Sound Life



Capitolo 41. Il soffio di vita di Meryl



Tirò forte ancora.

Tirò con tutte le poche forze che gli erano rimaste in corpo. Tirò con infinita disperazione, mentre le lacrime gli pungevano forte gli occhi.
Tirò gridando tutta la sua frustrazione, ottenendo solo ancor più dolore, ancor più sangue sgorgare dalle ferite provocate da quei malefici chiodi di luce.
Se solo si fosse potuto strappare il braccio!.
Non poteva restare lì seduto a terra inerte, mentre la donna che amava rischiava la sua vita per lui. Ancora una volta.
Per la seconda volta, lei stava rischiando tutta sé stessa per salvarlo.
Non poteva permetterlo. Voleva essere lui a proteggerla, a salvarla! Non il contrario! Non ancora!!.

La rapidità dei colpi che si scambiavano Meryl e Don Deviler, andava oltre le possibilità di un normale occhio umano. Vash, privato del suo potere quasi del tutto, faticava infatti a seguire quella velocità di colpi assurda. Ad ogni affondo che Meryl riceveva ed evitava, era un tuffo al cuore e nero terrore per il ragazzo. Non riusciva a sopportarlo. Non riusciva proprio a sopportare la vista della ragazza che combatteva al suo posto. Non era giusto.

Anche se era in pena per lei, però, doveva ammettere che era davvero forte. Era davvero in gamba, riusciva a tenere testa a quel mostro con un solo plant dalla sua parte, mentre Don Deviler ne aveva a centinaia con sé, uniti al potere che gli aveva sottratto.

“Non posso permettere che continui oltre! Devo assolutamente riuscire a liberarmi!!” pensò disperato cercando ancora di staccare i chiodi, stavolta con più insistenza, anche se invano.

Meryl e Don Deviler si scontrarono braccio a braccio con un tonfo dal rumore assordante, per poi saltare entrambi lontano l’uno dall’altra fissandosi in silenzio.
Vash bloccò la sua inutile opera di liberazione del braccio, percependo con orrore qualcosa di estremamente sinistro nell’aria.  Un rivolo di sudore gli colò dalla tempia, mentre osservava con occhi sgranati, i due avversari che si studiavano in silenzio da lontano.
Non doveva andare così! Era tutto dannatamente sbagliato!. Doveva esserci lui al posto di Meryl!. Se solo fosse stato più attento, più vigile, meno incline a lasciarsi sopraffare dal dolore!!.

“E’ mia la responsabilità di tutto questo! Solo mia!!”

°°
Wolfwood posò il bicchiere che aveva in mano su quel piccolo tavolino di fortuna, realizzato con un paio di assi di legno poste su alcuni scatoloni di munizioni per fucili.
Si trovava insieme a Milly, Rina e Funai, nel paese di Middle Town, a qualche chilometro di distanza  in linea d’aria, dal luogo dove si trovavano i resti della fortezza che avevano eretto aiutati dai plant.
Dopo aver appreso le sconvolgenti rivelazioni dell’ultimo plant rimasto con loro, erano stati raggiunti da una camionetta della compagnia militare sulla quale si trovava anche il maestro, venuto a cercarli preoccupato per loro. Il vecchio saggio, era stato raggiunto da un sussurro degli spiriti plant, che gli avevano suggerito di raggiungere il luogo dove si trovavano i quattro, dicendogli che erano vivi.
Felicissimo di ritrovarli sani e salvi, e appresa la situazione di Meryl e Vash, aveva suggerito loro che era inutile rimanere lì senza poter far niente, e quindi, li aveva convinti a seguirlo a Middle Town dove avevano trovato gentile asilo.
Le voci ormai, si erano sparse per tutti i paesi, i villaggi e le grandi città del pianeta. Quasi tutti ormai erano a conoscenza della terribile battaglia in cui alcuni coraggiosi soldati erano impegnati per la salvezza di tutti. Molti erano increduli nell’apprendere che tra alcuni di questi coraggiosi c’era anche Vash the Stampede. Ma ormai, la minaccia vera e propria per la gente era Don Deviler, e se Vash the Stampede era dalla loro parte per salvarli, era il benvenuto!.

-La gente non sa davvero come stanno le cose. Né lo saprà mai, questo è certo. Sarebbero rivelazioni troppo sconvolgenti per le persone comuni- commentò Wolfwood fissando il suo bicchiere posato sul tavolo che fumava ed emanava un forte odore di erbe, uno dei tanti composti erboristici creati dal maestro.

Rina e Funai, seduti poco distanti, annuirono sommessamente, fissando entrambi un punto indefinito del terreno.
Milly fissava l’orizzonte davanti a sé, senza fiatare. Quel cielo così azzurro, era davvero in netto contrasto col dolore che si stava consumando non molto distante da lì.
In fondo, tutti e quattro stavano pensando la stessa cosa : raggiungere Meryl e Vash.
Sapevano bene, che ormai, tornati ad essere dei semplici umani, non avrebbero potuto nulla, ma non se la sentivano proprio di restare fermi ad aspettare, mentre due persone care si sacrificavano per tutti.
Il maestro, passò in mezzo a loro con un vecchio vassoio arrugginito, ritirando i bicchieri vuoti, e sospirando poi, vedendo le loro facce. Sapeva perfettamente come si sentivano.

-Andare laggiù da loro, non farà altro che aumentare la vostra sofferenza- proferì senza alcun filo del discorso, come se avesse letto le loro menti.

Nessuno fiatò. Sapevano che aveva ragione.

-Ma non posso mentirvi. Io stesso vorrei correre subito a raggiungerli- proferì ancora con voce gentile

I quattro lo guardarono stupiti. Si sarebbero aspettati ben altre parole, ad esempio, di convincimento, per restare. Loro stessi sapevano che sarebbero potuti essere solo d’intralcio ai loro amici.

-Purchè non facciate sciocchezze inutili, se lo desiderate così fortemente, andate da loro!- sorrise il maestro

-Maestro..- si commosse Rina abbracciandolo poi forte

Wolfwood si alzò in piedi, ricambiando il sorriso che quell’omino anziano e saggio gli stava offrendo, annuendogli.

-Sappiamo perfettamente che ormai, essendo tornati semplici esseri umani non potremmo più fare niente per aiutarli..- commentò Funai un po’ frustrato

-Non ha alcuna importanza! Anche con le nostre sole forze umane sarà sufficiente! Lasciarli soli, in un momento del genere,per me non ha alcun senso. Preferisco andare e rischiare la vita, piuttosto che restare ferma qui senza fare niente!- esordì improvvisamente Milly, senza muoversi dalla sua posizione, continuando a guardare l’orizzonte che aveva davanti, mentre lo spirito plant che levitava leggiadro accanto a lei, sorrise.

Tutti furono d’accordo.

Vennero salutati da tutte le persone del villaggio, dai sopravvissuti e dai soldati rimasti. Presero una camionetta, e sfrecciarono a tutta velocità, verso l’azzurro orizzonte. Il gentile plant, era sempre con loro, e Rina ad un certo momento, lo osservò curiosa, mentre volava fluido e veloce accanto alla camionetta. La ragazza, si chiedeva come mai, se tutti i plant che erano rimasti con loro, si erano uniti alla terra, lui era rimasto l’unico a mantenere la sua forma e la sua coscienza. Doveva avere un senso. Forse quel plant aveva ancora qualcosa da fare.
Per tutta risposta ai suoi interrogativi, il plant si girò improvvisamente a guardarla e sorriderle, lasciandola sorpresa. Rina non si sarebbe mai abituata alle incredibili qualità ed abilità soprannaturali, di quegli spiriti antichi.

°°
“DANNAZIONE!! DANNAZIONE!! DANNAZIONEE!!!” imprecò mentalmente Vash frustrato.

Ormai il suo braccio prigioniero era quasi completamente ricoperto di rosso sangue che colava copioso dalle ferite aperte sotto ai chiodi di luce. Non aveva smesso di tirate disperatamente un solo instante. Non gli importava un accidente di provare dolore, di mortificare la sua carne. Doveva assolutamente alzarsi di lì e correre ad aiutare Meryl. Non si sarebbe fermato per nessun motivo.
Intanto i due avversari si scrutavano ancora in silenzio.
Anche Don Deviler non aveva più voglia di fare battute o provocazioni, troppo intento a chiedersi come diavolo potesse fare quella piccola umana con quel minuscolo plant dalla sua, a riuscire a tenergli testa.
Meryl non gli diede troppo tempo per riflettere. Spostò indietro un piede, dandosi una poderosa spinta in avanti, si gettò nuovamente sul nemico, combattendolo con ancora più maestria di prima.

“Come fa..questa piccola umana ad avere tutto questo potere?! Nei miei calcoli non risulta possibile una cosa del genere!” pensava il mostro tra sé, mentre schivava e parava con sempre maggiore difficoltà gli affondi di Meryl.

La ragazza ad un certo punto, arrivò quasi a colpirlo in faccia, se non che Deviler, schivò un secondo prima, spostando il colpo con un gesto fulmineo della mano. Al posto della faccia, Meryl fece in cenere una ciocca dei capelli neri del nemico. Questo lo mandò letteralmente in bestia. Quella donna umana stava riuscendo davvero a metterlo in difficoltà, e addirittura a colpirlo per giunta!!. Non poteva accettare un affronto simile!. Lui era DON DEVILER la macchina perfetta, creata dalle mani del geniale Knives Millions, il suo padrone! Col compito di far sparire da quel pianeta e dall’universo intero, Vash the Stampede.
Come osava quella piccola umana mettersi di mezzo?!.
Meryl intanto, caricò ancora contro Deviler, serrando in un pugno chiuso, tutto il potere che il suo spirito e quello del plant che era con lei poteva. Si gettò a capofitto sul nemico, che a sua volta, collerico più che mai, caricò un pugno chiuso carico di potere  contro di lei.
Quando i due pugni si scontrarono, ci fu un boato assordante, accompagnato da un’esplosione di luce fortissima ed accecante.
Vash si coprì gli occhi con la mano libera, mentre terrorizzato gridava con quanto fiato aveva in gola il nome di Meryl.

In quel preciso istante, la camionetta con a bordo Wolfwood, Milly e gli altri, raggiungeva il luogo dello scontro.
Milly si gettò giù dal mezzo ancora in corsa, senza preoccuparsi di potersi fare male, atterrando un po’ malamente a terra, ma rialzandosi subito e correndo velocissima tra le rocce e la sabbia, ansiosa di scoprire cosa stava succedendo.

-MILLY!!- la richiamò Wolfwood correndole subito dietro, riuscendo ad afferrarla per un braccio.

-LASCIAMI!! Devo andare da lei!! Non capisci?! Meryl stà rischiando di morire…- terminò il suo urlo in uno scoppio di pianto improvviso e doloroso che lasciò scossi tutti.

-Lo so! Lo so perfettamente..E anch’io vorrei correre da loro per poterli aiutare! Ma non possiamo! Non possiamo farlo, e lo sai anche tu,Milly. Diventeremmo sicure pedine nelle mani di Don Deviler per mettere Meryl e Vash ancor più in pericolo. Potremmo diventare noi le cause della loro morte! Vuoi questo?- Wolfwood non voleva parlarle in maniera tanto dura e lapidaria, ma doveva farlo. Doveva, per farla ragionare e farla desistere. Sapevano che quello che lui stava dicendo era purtroppo l’amara verità.

Milly infatti, smise di opporsi alla stretta del giovane, fermandosi lì dov’era, lasciando che le lacrime continuassero a sgorgare impietose. Rina le fu accanto, avvolgendola in un abbraccio che voleva essere il più fraterno e confortevole possibile.

-Possiamo assisterli. Questo sì, ma, dobbiamo farlo da lontano. Avvicinarci troppo equivarrebbe a metterli in difficoltà- disse ancora il reverendo deciso

Funai e Rina annuirono concordi, mentre Milly a capo chino continuava a piangere.

*Seguitemi, coraggiosi umani! Vi condurrò io su un’altura rocciosa sicura, dove potrete vedere tutto, senza essere a rischio che Don Deviler vi scopra!* parlò il plant facendo loro strada.

Non camminarono a lungo invero. Arrivarono presto, su una ripida salita piena di spuntoni e roccioni di chissà quanti secoli. Giunsero piuttosto in alto, e Wolfwood notò che in linea d’aria erano nascosti, e quindi nessuno si sarebbe accorto di loro.
Il plant era già ai margini dell’altura, che mostrava il panorama sottostante dove si svolgeva il terribile scontro. Nessuno aveva il coraggio di muovere un passo per raggiungerlo, troppo ansiosi ma allo stesso tempo, timorosi di vedere.
Fu Milly, asciugatasi le lacrime, strofinando gli occhi sulla manica della divisa, a raggiungere il plant per prima. Di riflesso, la seguirono lentamente anche Wolfwood e gli altri.

*Tieniti più salda che puoi al tuo cuore, Milly Thompson!* le sussurrò il plant, sapendo bene quanto quello spettacolo l’avrebbe fatta soffrire.

Milly si portò una mano alla bocca tremando, mentre Wolfwood la abbracciava come per proteggerla, e Rina si aggrappava forte ad una spalla di Funai.

Meryl, stava davvero sacrificando la sua vita.

°°
“Me lo ricordo bene, come fosse ancora oggi. Il giorno in cui incontrai per la prima volta Vash the Stampede. Il giorno in cui per la prima volta, i suoi occhi hanno incrociato i miei. Come potrei scordarmelo? Fu il giorno più bello della mia vita!”

>BAM! BAM! BAM!

Lo scontro era così intenso e privo di qualsiasi logica umana, che ora, i due avversari, stavano combattendo sospesi in aria, grazie ai prodigiosi poteri plant.

Ancora, ancora, ed ancora. Meryl continuava a colpire con potenza, senza remore, senza dare tregua al nemico. Salvare Vash. Voleva salvarlo, e l’avrebbe salvato, ci sarebbe riuscita!.
Don Deviler ad un certo punto si stufò.

“Quest’umana…non è più forte di me…semplicemente..stà dando anche la sua anima a questo scontro, senza preoccuparsi di perdere la sua vita. Ecco perché, mi appare così forte. Ma è solo fumo negli occhi!” pensò il mostro iniziando a sogghignare.

Poi, mostrò tutta la sua terrificante fila di denti aguzzi, mettendosi a ridacchiare sinistramente, facendo sentire un brivido freddo lungo la schiena a Vash.
Guardò Meryl dritto negli occhi e rise ancora più forte, mentre iniziava a prendere il sopravvento su di lei, parando i suoi colpi con sempre più facilità.

+Meryl Strife..Hai combattuto bene, al di là di qualsiasi tua possibilità. Ma ormai, ho capito il tuo gioco! Sei nelle mie mani!!+ sibilò come un serpente velenoso pronto a mordere la sua preda.

-…- Meryl non si scompose nemmeno in quel momento, nonostante sentisse che Deviler stava avendo la meglio su di lei. Il suo scopo era quello di salvare Vash, e l’avrebbe salvato anche..

+ANCHE A COSTO DELLA TUA VITA VERO??!!!+ gridò improvvisamente Don Deviler ridendo poi come un pazzo, mentre parava l’ultimo pugno che Meryl gli rifilava, e affondando su di lei il suo.

-NO!- Rina si coprì gli occhi, mentre Milly restava inerte tra le braccia di Wolfwood come una statua di pietra.

Don Deviler, aveva affondato il suo colpo mortale su Meryl, trapassandola da parte a parte. Il suo pugno la colpì al basso ventre, perforandolo ed uscendole dietro alla schiena, tra schizzi di sangue e carne. Un vero spettacolo dell’orrore. Il viso di Meryl fu prima contratto dallo stupore e incredulità, mentre con la bocca semi aperta per l’urto, sputava un rivolo di sangue, e poi, stretto in smorfie di indicibile dolore.

Vash non ebbe nemmeno la forza per urlare, troppo sconvolto, riusciva solo ad ansimare come se stesse soffocando, e guardare con occhi sgranati, il pugno di Don Deviler che usciva dietro alla schiena di Meryl.

+AH!AH!AH!AH!AH! Sei FINITA!! AH!AH!AH!AH!AH! Finalmente sei nelle mie mani Meryl Strife, e finalmente adesso MORIRAI! AH!AH!AH!AH!+

-No…n-non è…non è…M-Meryl…- balbettava sommessamente Milly ancora immobile come di pietra, mentre Rina iniziava a singhiozzare contro la spalla di Funai.

Don Deviler credeva di esserci riuscito. Era convinto di aver eliminato  finalmente l’ostacolo che si frapponeva tra lui ed il suo obiettivo. Stava già trionfando, mentre con mera malvagità, rigirava il pugno nel buco aperto nel ventre di Meryl, per farla soffrire ancora di più.

Stolto.

Non si era accorto di niente.

Meryl chiuse gli occhi solo per pochi istanti, sentendo il dolore pervaderle tutto il corpo ed annebbiarle la mente. Sentiva chiaramente che stava per morire, ma allo stesso tempo gioiva dentro di sé, perché quell’insulsa macchina umanoide coi suoi stupidi calcoli, era caduta in pieno nella sua trappola.
Meryl aveva fatto apposta a cedere sotto i colpi di Don Deviler e rendersi improvvisamente fragile e scoperta. Aveva capito che se non agiva così lasciandosi colpire, il nemico non avrebbe mai abbassato a sua volta la guardia.
Ora invece, Don Deviler  sicuro di avercela ormai fatta, aveva abbassato le difese, e lei, proprio com’era il suo piano originario, era riuscita ad avvicinarsi a lui quel tanto che le bastava per sconfiggerlo. Attraverso i poteri del plant con lei, individuò la centralina madre del corpo di Don Deviler che fungeva per lui come un cuore. Non si trovava a sinistra nel petto come era per tutti, ma Knives l’aveva furbamente posizionata a destra, un po’ verso l’alto sotto l’incavo della scapola.
PERFETTO!!
Meryl sbarrò gli occhi di colpo con un ghigno di dolore e determinazione dipinto in faccia. Si mosse improvvisamente fulminea, rifilando un colpo netto a Don Deviler, sia nello stomaco per bloccarlo, che nell’incavo della spalla destra, trapassandolo proprio come lui aveva fatto a lei poco prima. Sentì tra le mani il cuore meccanico di Don Deviler, lo strinse forte e lo mandò in mille pezzi.

-SEI TU CHE SEI FINITO MALEDETTOOO!!!!!- gridò con tutto il fiato che le rimaneva in gola

+GHHhhaaa……+ Don Deviler non ebbe quasi il tempo di accorgersi di cosa fosse successo, che si spense, nell’istante in cui Meryl fece a pezzi il suo cuore meccanico.

Il pugno che le teneva ancora nel ventre, si allentò, e con uno spintone utilizzando le ultime forze rimaste, Meryl allontanò quella macchina mostruosa da sé, liberandosi.
Lo fece appena in tempo, perché Don Deviler prese a sfrigolare come fosse una lampadina rotta che stà per bruciarsi. Il grande cappello che aveva calato sulla testa gli scivolò via, rivelando quel cranio di vetro dentro cui pulsava un cervello fatto di circuiti.
Pochi istanti ed il corpo del mostro si illuminò, per poi saltare improvvisamente in aria, a non molti metri da Meryl.
L’urto le fu in parte attutito dal plant che era ancora con lei. Questo però, per il gentile spirito fu fatale. Già provato ed indebolito dal terribile scontro, il plant facendo da scudo a Meryl contro l’esplosione esaurì tutte le sue energie, spegnendosi. Abbandonò così il corpo di Meryl  svanendo in tante piccole piume di luce, e la ragazza tornò ad essere una semplice umana.

“Ce..ce l’ho fatta! Ci sono riuscita!! Sono riuscita a salvarti,Vash!!!” fu il suo ultimo felice pensiero.

Poi chiuse gli occhi, e si lasciò interamente andare. Il suo corpo, prese a precipitare lentamente verso il suolo, tra la luce dei resti di Don Deviler che cadevano a terra, e quella del plant che si era sacrificato per lei.

I quattro compagni assistevano alla scena impietriti. Nessuno riusciva più a fiatare, piangere o muoversi.
Vash la guardava cadere verso terra, privo di ogni forza apparente.

Lei si era sacrificata per salvarlo. Aveva dato la sua vita per lui. Aveva compiuto l’impossibile, solo per lui.

-GYAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!-

L’urlo agghiacciante di dolore uscì dalle profondità dell’anima di Vash, riversandosi acuto e straziante per tutta quella landa desolata, per tutto il deserto circostante, per tutte le alte rocce antiche.





Continua



__________________________________________________________________________

Ed eccoci di nuovo qui!^^ (due aggiornamenti in due settimane di ferie! wow! xD) Ehm! Penso che alcuni di voi, in questo momento, siano rimasti con un palmo di naso, oppure, mi stiano odiando un pò per quello che è appena successo nel capitolo alla nostra Meryl! ^^''''
Sappiate, che non è tutto perduto. Anche se la morte è una condizione generale ed inscindibile per tutti noi, alle volte, la morte stessa, può sorprenderci e riservarci delle sorprese impensate!^^ (Ma questo lo capirete solo leggendo il prossimo capitolo!^^)

Vash non ha potuto accorrere in aiuto della sua amata. Ammetto che, lasciarlo inattivo in questo modo, ha destabilizzato me per prima!. Non ce lo vedo proprio uno come Vash, che non trova la maniera di darsi da fare quando è il momento!. Però, nonostante questo, era NECESSARIO per la storia, che Vash restasse dov'è, inchiodato a quella roccia, e che Meryl combattesse!. (e anche questo lo capirete, continuando a leggere! xD)

Bene! Per ora passo e chiudo!^^ Essendo riuscita ad aggiornare anche questa settimana, nonostante le vacanze...vi dò appuntamento (e questa volta sul serio! XD) dopo il 18 di Agosto!.



Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

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Capitolo 43
*** Capitolo 42. Il soffio di vita di Vash ***


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Trigun Sound Life



Capitolo 42. Il soffio di vita di Vash



-GYAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!- 

L’urlo straziante di Vash, si riversò per tutta quella landa desolata, riempiendo di strazio e di dolore profondo tutta quell’aria pregna ancora dello scontro appena consumato tra Meryl e Don Deviler.
Sentì i chiodi che gli bloccavano il braccio, svanire nel nulla, anche se la sua forza plant non era tornata come si sarebbe aspettato. Non ebbe nemmeno il tempo di pensare, si costrinse ad alzarsi in piedi e a correre, anche se inciampando più volte, verso il punto in cui lei stava precipitando. Si gettò disperato a farle da scudo, appena in tempo, per evitarle di schiantarsi al suolo.

-MERYLLL!!!!!!!!!!!!!!- sentì vagamente la voce disperata di Milly che chiamava da lontano.

La sentì avvicinarsi sempre di più, notando che insieme a lei c’era anche Wolfwood, con Rina e Funai, accompagnati da uno spirito plant.
Poco gli importava in quel momento.
Non gli importava di niente e di nessuno, troppo concentrato sul suo dolore. Troppo concentrato sul suo fallimento,perché si, lui aveva davvero fallito. Non era stato in grado di fare niente. Per l’umanità di quel pianeta, per i suoi amici, di cui molti, anche questa volta, avevano pagato con la vita. Non era stato in grado di proteggere la donna che amava come invece aveva sempre affermato. Fino all’ultimo, era stata lei a fare sempre di più.

Anche se non parlava, anche se non esprimeva ad alta voce quei pensieri dolorosi, gli amici che gli stavano attorno, riuscivano a percepirli chiaramente. Era tanto struggente e disarmante quel momento così insopportabilmente doloroso, che tutti riuscivano a sentire il dolore di Vash.
La strinse forte a sé, senza parlare, per lunghi attimi, dondolandosi lentamente come cullandola, tenendo le labbra appoggiate sulla sua fronte,piegandole spesso in smorfie dolorose accompagnate da un pianto basso ed inconsolabile.

-Meryl…Meryl…non lasciarmi ti prego…non lasciarmi…- ripeteva atono tra i singhiozzi e le lacrime, non sapendo più dove trovare la forza per fare un solo altro movimento o pensiero sensato.
Quel dolore lo stava uccidendo da dentro, gli stava stracciando l’anima. Come sarebbe potuto sopravvivere senza di lei?!.

>FZZZ!!! FZZZ!! FZZZ!!!

-Uh?- mentre teneva tra le braccia Milly che piangeva disperata, Wolfwood notò poco distante da loro, i resti di Don Deviler. Sentì un rumore sfrigolante tra quel groviglio di fili e pezzi di metallo, ed una lucina verde brillare.

-Aspetta un attimo,Milly- disse gentile scostando da sé la ragazza, e dirigendosi verso quella flebile luce.

Spostò alcuni detriti, e sotto quella luce trovò il cervello di circuiti  di Don Deviler, ancora intatto, sotto al suo cranio di vetro.

-VASH! Guarda qui!!-

Sentendo la voce di Wolfwood che lo richiamava agitato, Vash alzò di colpo il capo ancora sconvolto dal pianto, per capire cosa stesse succedendo. Vide l’amico, rimuovere a calci dei detriti, e rivelare a tutti la presenza di quel disgustoso cervello elettronico.
Sfrigolava ad intermittenza, ed emanava in continuazione l’inconfondibile luce verde del potere plant. Vash capì che i suoi poteri non erano tornati da lui, perché erano ancora contenuti dentro quel cervello malefico.
Si morse un labbro con rabbia, fino a farselo sanguinare, mentre ancora le lacrime gli rigavano il volto. Provò solo un odio profondo in quel momento, non gli importava nulla dei suoi poteri. Se solo avesse avuto ancora tra le mani una delle sue pistole..avrebbe sparato a quel mostruoso contenitore fino a ridurlo in polvere!.

-Wolfwood…toglimelo da davanti agli occhi!!! Fai a pezzi quel maledett…!!- stava dicendo con rabbia all’amico, quando sentì una mano fragile e tremante, tirarlo per il bavero della divisa logora.

°°Ricordo ancora..come fosse ieri, il giorno in cui incontrai per la prima volta, Vash the Stampede, ed i miei occhi, incrociarono i suoi..Come potrei dimenticarlo?Fu il giorno più bello di tutta la mia vita!°°

Allora, sgranò gli occhi incredulo, guardando nel vuoto, mentre il cuore saltava un battito. Girò lentamente il capo verso il basso, dove tra le braccia reggeva il corpo esanime della sua amata. Gli occhi tremarono, quando incontrarono quelli grigio-azzurri di Meryl, leggermente socchiusi, annebbiati e stanchi.
Lo guardava a fatica, con un sorriso felice e trionfante, ma allo stesso tempo stanco e cereo.

-V-Va..sh..- pronunciò a fatica, flebilmente, senza più fiato nei polmoni.

-MERYL!!- gridò lui agitato, sconvolto, stringendola di più a sé.

-Meryl!- la chiamò anche Milly tra le lacrime, mentre Wolfwood tornava al suo fianco abbracciandola nuovamente..

Ci furono istanti di silenzio, in cui si sentivano solo gli affannosi respiri di Meryl che tentava di dire le sue ultime parole al suo amato.
Vash sentì le lacrime aumentare in maniera incontrollabile, così come il forte dolore che sentiva nel petto.
Meryl socchiuse gli occhi ancora, faticosamente, ma riuscì a sorridergli con amore:

-Va..sh..- bofonchiò di nuovo con molta fatica -..ce l’ho fatta, hai vi-sto?So-no riuscita..a salvarti!-

Vash si sentì spezzare il cuore, e si chinò su di lei, stringendola in un abbraccio forte e disperato, nascondendo il viso in una spalla di Meryl, lasciandosi un po’ andare al pianto.

-Non avresti dovuto farlo, sciocca! Sono io! IO avrei dovuto combattere Don Deviler! Io..dovevo salvare te!!-

La mano sinistra di Meryl si posò con delicatezza su di una guancia piena di ferite e lacrime del biondo, quando questi si separò un poco da lei, per poterla guardare ancora in viso.

-No..L-Lyler non desiderava altro, che avere la possibilità d-di sa-lvarti! E..anch’io..- gli sorrise di nuovo mentre i suoi occhi si facevano sempre più chiusi.

-Oh, Meryl! Meryl! Potrai mai perdonarmi per tutto questo?! Per tutto quello che hai dovuto passare a causa mia?!-

-Sssst! Sei t-tu..lo sciocco adesso! Non c’è..niente che io ti debba..p-perdonare! P-perdonami tu…per quello che io..ho fatto a te!- e detto questo i suoi occhi si chiusero e la sua mano cadde a peso morto a terra, lasciando tutti senza fiato, impietriti.

-Ti amo- fu l’ultimo sussurro di Meryl prima di lasciarsi andare definitivamente alla morte.

-…- Vash la guardò incredulo, sconvolto, accecato dal dolore.

Non era possibile! Non poteva essere vero!. L’aveva perduta?! PER SEMPRE?!

-M-Meryl…Meryl! MERYL!! MERYL!!!!!!!!! NOOOO!!!!!!- si disperò cercando invano di scuoterla per vederle di nuovo aprire gli occhi.

Se ne era andata. Vash non sentiva più alcun soffio vitale in lei. E si sentiva morto anche lui. Non aveva alcun senso continuare a vivere senza di lei.

Tutti intorno a lui, si lasciarono andare al pianto, mentre quel cielo così azzurro e terso, illuminava con la sua luce il corpo inerte della coraggiosa Meryl.

>FZZZ!!! FZZZZZZ!!! Va…FZZZ!!!! Vash! FZZZ!!!! Mi senti??!! FZZZZ!!!!

Wolfwood fu il primo ad accorgersi che dal cranio di vetro di Don Deviler, arrivavano ancora degli spruzzi e dei rumori elettrici strani. Sentì tra quei rumori una voce disturbata, che chiamava..

“Non è possibile!” Wolfwood lasciò Milly e tornò ad avvicinarsi al marchingegno malefico per sentire meglio.

>FZZZZ!!! Vash!!! Vash!!! Riesci a sentirmi?! FZZZ!!!!

-VASH!!!!- gridò il reverendo avendo riconosciuto subito quella voce. Non poteva sbagliarsi.

Il biondo si girò stancamente a guardarlo, mentre si avvicinava con tra le mani quell’orribile cranio meccanico.

-ALLONTANA DA ME QUEL MALEDETTO…-

-Aspetta Vash! Ascolta!!- lo fermò Wolfwood zittendolo

>FZZZ!!! VASH! Riesci a sentirmi???!! FZZZ!!!

Vash sgranò gli occhi, tenendoli incollati a quell’aggeggio infernale che emanava ancora scintille, mentre Wolfwood lo posava a terra poco distante.

-KNIVES!!!- gridò d’istinto avendolo riconosciuto

>FZZZ! Vash! Finalmente riesco a parlarti! Fzz!!

Ma Vash non aveva alcuna voglia di parlargli, né di sentire cosa avesse da dirgli. Maledetto!Era tutta colpa sua se Meryl era morta!!. Ancora una volta, era solo colpa sua tutto quel dolore, tutto quel disastro!!.

-MALEDETTO BASTARDO!!!! LURIDO INFAME!!!!!! Come osi farti ancora sentire da me dopo tutto questo??!!! Meryl è morta!! E’ MORTA MI HAI SENTITO??!!! La donna che anche tu dicevi di amare non c’è più!! NON C’E’ PIU’’!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Urlò.

Urlò con tutto il fiato che gli era rimasto in gola. Sputò su Knives tutto il dolore che provava, tutto lo strazio, tutto l’annientamento che sentiva.
La sua amata non c’era più, e per Vash non aveva più senso nulla.

>…. FZZZ!!! …  FZZ!!!!

Knives infatti, non riuscì a rispondergli subito, essendo stato toccato in pieno da quel dolore.
Seduto alla poltrona di comando della navicella dove si trovava, orbitante intorno al pianeta di polvere,sospirò con un’espressione davvero grave in volto. Poi trovò di nuovo il coraggio di parlare.

>Vash…fzzz! Ascoltami un momento..FZZ!! Ti prego!

Osava ancora parlare?! OSAVA ANCORA RIVOLGERSI A LUI?!
Accecato dalla rabbia, Vash stava per scagliarsi contro quel cervello malefico, quando sentì però la mano delicata e piena di calore del plant con loro, sfiorargli una spalla appena in tempo per fermarlo.

*Ascolta le parole di tuo fratello* gli disse con voce argentina

-…- Vash restò immobile, nonostante la rabbia ed il dolore lo stessero logorando.

>Vash…non è ancora finita! Fzzz! Tu puoi ancora salvarla!!

-??!!!- tutti sgranarono gli occhi increduli a quell’affermazione.

-CHE DIAVOLO DICI?! Meryl è morta!! Cosa potrebbe fare ancora Vash?!- gridò Wolfwood collerico

Li stava forse prendendo in giro?!.

>FFZZ! Meryl..è morta, questo è vero. Ma tu..hai ancora il potere plant contenuto nel cervello di Don Deviler.

-!!- Vash sgranò nuovamente gli occhi. Dove voleva arrivare con quei discorsi?!

>Tu..hai sempre cercato la maniera di diventare un normale essere umano come la gente che abita questo polveroso pianeta, non è vero? Hai sempre desiderato poter vivere, ed invecchiare come loro, per poi morire, con accanto una persona che ti abbia amato. Ebbene, ora hai la possibilità di realizzare questo tuo antico desiderio!.

A Vash gli occhi presero a tremare.

-Che stà dicendo?Come potrebbe?- si chiese Milly confusa

>Col potere plant rimasto all’interno del cervello di Don Deviler, tu..potrai donare il tuo soffio di vita a Meryl! Potrai richiamare indietro la sua anima, potrai darle una nuova vita!. In questo modo, sacrificherai la tua vita eccezionale di plant, e ti rimarrà solo l’energia vitale simile a quella degli esseri umani!. Così, potrai vivere, invecchiare e morire..esattamente come loro, Vash!

-COSA?!- fecero tutti tranne Vash, che continuava a fissare il cervello di Don Deviler con aria sconvolta.

Una speranza però, si faceva via via largo nel suo cuore. Forse,non era davvero tutto perduto come credeva?.
Di nuovo, il tocco leggero del plant arrivò a sfiorargli la spalla, insieme ad una luce intensa di pochi secondi. Quando la luce svanì, il plant aveva lasciato posto ad uno spirito umano. Uno spirito umano che sorrideva amorevolmente a Vash. Uno spirito di donna che tanto aveva significato per lui.
Una lacrima scivolò da un occhio del biondo, quando riconobbe i suoi bellissimi occhi castani e i suoi lunghissimi capelli corvini.

-R…Rem….REM!!!!!- gridò sentendo una gioia improvvisa pervaderlo

*Vash! Mio carissimo Vash! Quanto tempo è passato!* gli sorrise lo spirito di Rem

La sua voce, il suo sorriso dolce e materno!. Solo gli dei sapevano quanto gli era mancata!!.

-Rem! Come…come puoi essere qui?Come…- non sapeva che dire

*Io sono sempre stata accanto a te e a Knives! Sempre! Da quando siete caduti su questo pianeta!. Sono morta..e sono giunta dal mio amato Alex..quanto ero felice! Però..però non potevo riposare in pace. Non sarei riuscita, sapendo te e Knives su questo pianeta, ancora in lotta, e ancora senza una strada sicura da percorrere!*

Vash era allibito. Non riusciva a credere alle sue orecchie!. Lei…per tutto quel tempo..per tutti quei lunghissimi anni..

-Tu..sei rimasta con noi..tutto questo tempo..- farfugliò confuso

Rem gli sorrise a conferma delle sue parole.

*Vi ho seguiti sempre, e tutto grazie agli straordinari poteri degli spiriti plant che vegliavano il vostro cammino. Loro, hanno sentito il mio tormento ed il mio desiderio di aiutarvi. Così, uno di loro, ha accolto la mia anima dentro di sé, permettendomi di seguirvi in silenzio, il tempo necessario, in attesa del giorno giusto in cui, potermi rivelare!* spiegò con voce melodiosa

-Rem…- Vash sentì di nuovo le lacrime rigargli gli occhi. Tese una mano verso di lei. Quanto avrebbe voluto toccarla, abbracciarla! Ma purtroppo non poteva, Rem era solo uno spirito. Anche lei a sua volta, allungò una mano verso Vash con un’espressione un po’ triste per alcuni secondi, giusto il tempo di fargli capire che anche lei avrebbe desiderato tanto poterlo toccare.

*Ho seguito con trepidazione te e Meryl, dal giorno in cui lei ti salvò per la prima volta, da te stesso e dalla tua disperazione, aiutandoti a rimetterti in piedi per combattere ancora con Knives!. Ho seguito con ansia i giorni successivi, quando vi siete riavvicinati e poi separati di nuovo…fino a quando vi siete ritrovati di nuovo insieme contro Don Deviler. Ho cercato di intervenire più che potevo, apparendo a Meryl quando rischiava di lasciarsi andare, e aiutando te di nascosto contro i nemici che Don Deviler ti mandava contro!. Ho cercato di fare tutto il possibile attraverso questi meravigliosi antichi spiriti appartenuti al tuo popolo d’origine!*

Vash strinse di nuovo a sé Meryl con entrambe le braccia.
Era fredda, freddissima e pallidissima in viso. Tremò sentendola lontanissima ed irraggiungibile.

*Adesso Vash, hai la possibilità di realizzare il tuo sogno più grande! Vivere come un normale essere umano, con accanto qualcuno da amare!*

-Ma se dovessi fallire Rem?! Se i miei poteri plant non fossero sufficienti per riportarla indietro?! Se Knives stesse solo mentendo per fare nuovamente del male?!!-

*No…tuo fratello ormai si è arreso. Credimi Vash, posso dirtelo con assoluta certezza! Se lo desideri con tutto il tuo cuore puoi davvero salvare Meryl!*

Vash guardò prima Rem, poi Meryl, i loro amici attorno a loro, ed infine, posò di nuovo lo sguardo su quell’infernale cervello elettronico. Lo guardò intensamente, comunicando con i poteri plant racchiusi al suo interno. Li sentiva chiaramente, che lo chiamavano, ansiosi di ricongiungersi a lui.
Doveva davvero fidarsi di Knives? Doveva davvero credergli dopo tutto quello che gli aveva fatto?. Era come gettarsi al buio da un precipizio, lo sapeva fin troppo bene.
Eppure, nonostante tutto, per la prima volta in vita sua, da che si ricordasse, lo sentiva sincero, davvero sincero.

>FZZZ! Vash! Fidati di me! Distruggi l’urna di vetro che contiene il cervello di Don Deviler! Fzzz! I tuoi poteri torneranno da te…usali al massimo trasformandoti in plant, e trasferisci di nuovo la vita dentro Meryl!! FZZZ!

Fidati di me.

Non avrebbe mai e poi mai pensato, che un giorno si sarebbe sentito dire quelle parole proprio da Knives.
Eppure, a quanto pareva, l’impossibile poteva davvero diventare realtà.

-Wolfwood- chiamò l’amico con decisione.

Non era né una supplica ne una domanda, e Wolfwood capì al volo. Lasciò Milly tra le braccia di Funai e Rina, imbracciò la sua croce mitragliatrice e sparò un colpo secco al cervello di Don Deviler, con precisione, in modo che solo l’urna di vetro saltasse in aria.
Non appena i fili elettrici furono a contatto con l’aria, esplosero in mille pezzi, lasciando posto ad una sfera verde luminosissima, delle dimensioni di un pallone da calcio. Questa si librò a mezz’aria per alcuni istanti, per poi sfrecciare velocissima a colpire Vash in pieno petto.

°°Ricordo ancora la prima volta che incontrai Vash the Stampede! E come potrei dimenticarmene? Fu davvero…il giorno più bello della mia vita!!°°

Knives chiuse gli occhi con un sospiro profondo. Si unì in perfetta sintonia con la sua anima, espandendo tutti i suoi poteri plant al massimo. Si, anche se poteva sembrare impossibile, anche lui aveva un’anima. Si  espanse oltre sé stesso ed il suo corpo, oltre gli esseri viventi che percepiva da tutti i pianeti circostanti alla sua navicella.

E poi la udì.

Sentì chiaramente quella bellissima e pura anima umana di donna, ancora sospesa tra il mondo dei vivi e quello dei morti, incerta, insicura su dove dirigersi.
Sorrise tra sé, quando riuscì a vederla in volto. Così indifesa e spaventata, Meryl e Lyler, la stessa anima e la stessa persona con due vite già alle spalle, ed una terza in procinto di esserle donata dall’uomo che amava.

*D-dove sono?! Dove mi trovo?! Perché non c’è nulla intorno a me?!*

Spaventata, l’anima di Meryl stava vagando in un limbo fatto solo di luce bianca e nulla. Un limbo in cui lei stessa si era rinchiusa senza accorgersene, troppo attaccata ancora al mondo dei vivi e a Vash.

*Non avere paura Meryl!*

La voce che sentì alle sue spalle la fece sussultare e rabbrividire allo stesso tempo. Si voltò lentamente, trovandoselo davanti.
Tremò di puro terrore. Come mai lui si trovava lì?!

*K…Knives…*

*E’ da tanto tempo che non ci vediamo, vero? Dal giorno in cui…ho abbandonato la casa in cui vivevo con te, Vash e Milly..che cercavate invano di curare le ferite del mio corpo..e della mia mente…* le sorrise tristemente lasciandola davvero esterrefatta.

Meryl non riusciva a credere ai suoi occhi ed alle sue orecchie.

*Knives?*

Ma era davvero lui a parlare? Era lo stesso Knives che conosceva?
Possibile che anche lui fosse al corrente di ciò che lei aveva ricordato del suo passato come Lyler, e anche su Knives come Darthem?!.
Si..certamente. Da come la stava guardando,da come le parlava,Knives ricordava tutto del loro passato.

Ma da quanto tempo?

Il giovane sorrise, aveva sentito chiaramente i suoi dubbi ed i suoi pensieri.
*Da sempre* disse per risponderle

*C-come?* fece lei incerta

*Ricordo tutto il nostro passato da sempre. Solo che prima, ero troppo accecato dall’odio  e dalla mia lotta con Vash, per curarmene davvero..*

*Io…* Meryl non sapeva come prendere quella situazione. Sapeva bene quali sentimenti Darthem provava per Lyler, anche se li aveva dimostrati nella maniera sbagliata, a causa della sua natura malvagia.

*Non devi dire niente Meryl, non preoccuparti. Sono venuto qui, per dirti che non è finita! Che potrai rivedere ancora Vash!*

*COME??* si agitò lei

*Hai capito bene. Vash stà per riportarti indietro. Non ricorderai niente di questa nostra conversazione quando ti sveglierai, ma non importa. A me basta…averti vista ancora una volta. Ti auguro davvero ogni bene! Addio!*

*A-Aspetta! KNIVES!!!!*

Veloce, quasi inconsapevole, mossa solo dai sentimenti di cui era fatta come spirito, Meryl allungò una mano ad afferrare il braccio di Knives, in procinto di darle le spalle e scomparire. Il ragazzo, la guardò stupito, incredulo, mentre tuffava i suoi occhi celesti, in quelli grigio-azzurri di Meryl. Lei, dal canto suo, non provava più paura o terrore. Lesse chiaramente l’anima di Knives, ora così aperta ed esposta, leggendovi solo rimorso, dolore e un senso profondo di solitudine. Toccò la sua follia, la negatività che lo aveva sedotto ed affascinato nella sua prima vita come Darthem. Assaporò la sua malvagità ed il suo odio profondo per gli umani, nella sua seconda vita come Knives, a causa di alcuni maltrattamenti subiti, quando da bambino, attraversava lo spazio con la nave SEEDS. Sentì poi, come una calda carezza di primavera, il sentimento d’amore che aveva sempre provato per Lyler. Era puro, era sincero, e a Meryl venne da piangere quando ne entrò in contatto. Era un sentimento autentico, nascosto sotto ad una teca di vetro nero, fatto di odio, sete di potere, senso di inadeguatezza, e capacità di conquistare solo con la forza. Knives era sempre stato un’anima in pena, bisognosa di essere compresa, aiutata e salvata da se stessa.

Meryl abbassò lo sguardo, appoggiando la fronte sulla spalla di Knives, continuando a tenerlo per il braccio con una sua piccola mano, lasciando che le lacrime sgorgassero libere. Lacrime di luce, di un piccolo spirito puro, che scopre solo alla fine, che una speranza c’è, una speranza per tutti ci può essere SEMPRE.
Ed in quell’attimo di forte emozione, si chiese, tra le tante cose, come mai, con lei, il destino, era stato crudele fino al midollo. Perché, se lei era appartenuta al popolo di Knives e Vash, era una semplice umana e non un plant come loro?. Le cose, sarebbero state più facili per lei e Vash!. Non avrebbero dovuto soffrire così tanto!. Nella vita però, accade sempre, che le situazioni non vengano mai a caso, c’è sempre dietro un motivo, un punto fondamentale, un solo ed unico perché a tutto.

E qual’era per Meryl, questo ‘perché’?

Ora che piangeva sulla spalla di un uomo che aveva sempre e solo odiato nella sua vita umana, ma che aveva amato in qualche modo in quella antica di plant..si chiedeva, dove adesso, il fato l’avrebbe mai potuta condurre. Tornare da Vash? Era tutto ciò che voleva al mondo! Ma non da sola! Non voleva, non poteva!. La parte di sé appartenuta a Lyler glielo gridava forte in ogni singolo angolo di luce di cui era fatta! Salvare Knives da se stesso e dalla sua autodistruzione. Dargli la sua possibilità, come nessuno aveva mai potuto fare prima.

Knives con il braccio libero, avvolse Meryl per le spalle, poggiando le labbra sulla sua fronte, chiudendo per alcuni istanti gli occhi, inspirando forte il suo profumo, e lasciandosi poi andare in un sospiro profondo. I plant che erano in lui, si chetarono, calmandosi, ritrovando la loro lucidità, sentendosi avvolti dal calore confortevole che emanava Meryl.

*Tu mi doni la pace..non ho mai creduto che un giorno..avrei provato un sentimento simile..* affermò con gentilezza Knives, lasciandola molto colpita sia dalle sue parole che dal suo tono di voce. *Il destino..ha una strada scritta per ognuno di noi. Ma con le nostre forze, se lo vogliamo, quella strada la possiamo anche modificare, Meryl..*

*C-che cosa vuoi dire?* bofonchiò Meryl, ancora pigiata sulla spalla del biondo

*C’è un senso, se tu sei una semplice umana, e non sei rimasta plant come me o Vash!* sorrise Knives tra sé, non smettendo di stringerla per le spalle

*Quando le tre luci giunte a noi dopo l’esplosione di Anthares, si mostrarono ai nostri occhi come tre neonati, capimmo, che una seconda possibilità per il nostro popolo c’era!.* iniziò a parlare uno dei plant nel corpo di Knives *Iniziammo a costruire le navicelle dove i piccoli potessero stare sicuri e protetti, mentre noi li conducevamo per le vie infinite dello spazio, in attesa di un nuovo luogo dove poter vivere. Ma, mentre compivamo ciò, il terzo neonato, tornò ad essere una stella luminosa, una luce splendente, partendo a tutta velocità nella galassia infinita, lasciandoci allibiti! Non potemmo fare altro, che continuare a vegliare sui due rimasti, sperando che quella piccola e pura luce, trovasse un luogo sicuro dove poter tornare a vivere!*

Gli occhi di Meryl tremarono, quando, staccandosi finalmente dalla spalla di Knives, lo guardò nuovamente negli occhi:

*Quella luce pura, quel terzo neonato, eri tu..Meryl! Hai lasciato che le tue origini, i tuoi ricordi di plant, si addormentassero in una luce pura ed innocente, trovando poi asilo nel ventre materno e confortevole, di una donna umana, discendente di quei coloni provenienti dalla Terra, che ospitarono me e Vash sulla nave SEEDS decenni addietro!.*

Meryl sconvolta, muoveva le labbra per dire qualcosa, ma non riusciva a mettere insieme nemmeno una mezza parola, l’emozione era troppo forte.

*Non capisci, cara? L’essere diventata umana era la seconda possibilità offerta dal fato a Edhem e Darthem!* proferì un altro plant sorridendo a Meryl attraverso gli occhi di Knives.

*Non per me! Per Vash si! Ma io…non ho alcuna possibilità di redenzione, ormai! Ho distrutto e calpestato troppo, non solo in una vita, ma ben in due!. Qualsiasi altra anima, sarebbe già caduta in mille pezzi, nel nero e nel vuoto più totale dell’oblio! Ed è questa che sarà la mia fine!*

La voce irata e dolorosa di Knives, fece smuovere Meryl nel profondo. Lo sapeva! L’aveva sempre saputo! Come gemello di Vash, Knives nascondeva da qualche parte, dentro di sé, una parte pura e buona, anche se inconsapevole!. Strinse allora, entrambe le mani nell’incavo degli avambracci di Knives, guardandolo dritto negli occhi:

*Vieni con me, Knives!* proferì sicura e gentile, con un sorriso che subito dopo quell’affermazione, le illuminò ancora di più tutto il viso.

*C-come?!* stralunò lui, incapace di comprendere come le fosse venuta una frase del genere, rivolta proprio a lui, dopo tutto quello che gli aveva fatto passare!.

*Torna con me! Il perdono non và atteso, và conquistato passo dopo passo, giorno dopo giorno! Esiste un perdono per ognuno di noi, Knives! Ed un perdono esiste anche per te! Lo troverai in Vash..e lo troverai anche in me!^^*

Dolce, pura e cristallina, proprio come se l’era sempre ricordata nella sua mente antica. Lyler era Meryl, e Meryl era Lyler, la donna che aveva sempre amato con tutto se stesso, e che ora, incredibilmente, gli tendeva la mano, gli sorrideva, e gli parlava di un perdono difficile ma possibile!. Poteva davvero? Indegno com’era?
Senza pensare, la strinse forte per i fianchi, chinandosi su di lei, baciandola con tutto quell’amore che non era mai riuscito ad esprimerle in nessun modo giusto. Lei per tutta risposta, restò un istante interdetta, colta alla sprovvista, ma poi, sentendo quel forte sentimento, così marcato, si lasciò andare, lasciando che Lyler ricambiasse con altrettanto amore quel bacio antico e tanto sospirato.
Poco dopo, tornarono a guardarsi negli occhi, sorridendosi, senza parlare, senza bisogno di aggiungere niente. La pace sola era ciò che li circondava. Meryl, voleva però, dirglielo ancora, convincerlo a tornare con lei, convincerlo a darsi quella possibilità che non si era mai concesso.
Ma una luce improvvisa ed accecante, fece sparire il giovane dalla sua vista, e, allo stesso tempo, si sentì come strappar via di colpo da quel limbo, e tirare velocemente verso il basso.
Avrebbe voluto parlargli ancora, chiedergli e dirgli tante cose dopo tutto quello che era successo, ma non ne ebbe il tempo.
Dal canto suo, Knives riaprì gli occhi tornando in sé, seduto alla poltrona di comando della sua navicella, con un sorriso soddisfatto in volto.
Aveva cercato di fare un’unica buona azione in tutta la sua vita di orrori. Chissà se ci era riuscito.

“Mi basta…averla vista un’ultima volta!” si disse aspettando che il fato si compisse.

°°

Vash, dopo esser stato colpito in pieno petto dalla sfera di luce, si illuminò tutto dalla testa ai piedi.

-AAAHHH!!!!- gridò sentendo il corpo incandescente, e forti dolori percorrergli le ossa, mentre tutti i danni che aveva subito dal nemico, venivano in pochi istanti risanati completamente dal potere plant tornato in lui.

Quando fu carico al massimo, si concentrò su se stesso e sul suo potere. In pochi attimi, gli spuntarono due gigantesche ali sulla schiena, tutto il suo corpo si illuminò di luce bianca, e molte piume e ali più piccole ricoprirono il resto del corpo. Si era tramutato in una specie di angel arm plant mantenendo l’aspetto umano.
Milly giunse le mani al petto in segno di preghiera e trepidante attesa, mentre Wolfwood la avvolgeva nel suo abbraccio. Lo stesso faceva Funai abbracciando Rina stretta a sé. Tutti guardavano a Vash, come l’ultima speranza per riavere indietro la loro coraggiosa amica.
Se Knives non aveva mentito..Meryl sarebbe potuta tornare da loro! Avrebbe finalmente potuto vivere felice tutta la sua vita accanto all’uomo che amava. Avere dei figli con lui, invecchiare insieme e morire insieme felici, dopo una lunga ed appagante vita.
Milly chiuse gli occhi, e rivolse di nuovo le sue preghiere a qualunque benevola entità le potesse sentire. Pregò perché finalmente divenisse realtà il desiderio della sua adorata amica Meryl.

“Se lo merita! Se lo meritano entrambi, davvero!!!” pensò disperatamente.

Una volta completamente trasformato e carico di potere, Vash aprì gli occhi divenuti luminosissimi, e guardò nuovamente il corpo inerte di Meryl in una posa di pietoso abbandono tra le sue braccia. Gli si strinse ancora il cuore nel vederla in quel modo, morta, lontanissima da lui.

°°VASH!!!!°° 

Un ricordo, improvviso, bellissimo e travolgente riempì in un istante la sua mente. Il bellissimo volto di Meryl, che gli regalava uno dei suoi più bei sorrisi, dopo averlo salvato dalla gente che voleva ucciderlo e da sé stesso, rimettendolo in piedi per combattere ancora Knives. Il modo in cui lo chiamava per nome, felice, spensierata, e anche…fiera..orgogliosa di lui!.

Sorrise tra sé a quel ricordo tenero.

Anche dopo, quando era ripartito con la croce di Wolfwood in spalla per andare a chiudere definitivamente lo scontro con Knives, Meryl gli aveva sorriso, cercando di mostrarsi più coraggiosa che poteva.

“Sei sempre stata una donna forte e coraggiosa..mia piccola Meryl! Una meravigliosa e coraggiosa donna!” pensò chinandosi su di lei e baciandole con infinito amore la fronte gelida e cerea.

“Io ti riporterò indietro, anche a costo della mia stessa vita. Non so se Knives ha detto davvero la verità, ma è l’ultima speranza che ho per riaverti qui con me. Se servirà, se dovrò dare invece tutta la mia vita per la tua..non esiterò a farlo! Tu meriti di vivere!!”

Fatti quei pensieri decisi, Vash si concentrò al massimo, stringendo una mano di Meryl nella sua, ed illuminandosi ancora più intensamente di prima.

“Il giorno che ti ho conosciuta..il giorno in cui per la primissima volta i miei occhi hanno incontrato i tuoi..ancora non sapevo, non credevo, non potevo immaginare che saresti entrata così facilmente nella mia vita disastrata, nei miei pensieri, nel mio quotidiano, nei miei giorni allegri e anche in quelli tristi e difficili. Sei stata sempre presente, sempre, in qualsiasi situazione io mi fossi trovato. All’inizio non ci siamo capiti affatto, poi abbiamo iniziato a litigare come unico modo per riuscire a comunicare, ed infine, siamo diventati ottimi amici..”

Sorrise di nuovo, mentre accarezzava con la mano libera la fronte di Meryl, scostandole una ciocca di capelli dal viso.

“..Siamo diventati amici e poi compagni di viaggio insieme a Milly e Nicholas. Ancora oggi penso che senza di voi al mio fianco, quei giorni duri sarebbero stati ancor più difficili!.”

Mentre tutti aprivano e chiudevano la bocca in ripetizione, agitatissimi, in trepidante e speranzosa attesa del miracolo, Vash si chinò lentamente verso Meryl, avvicinando sempre di più il suo viso a quello pallido della ragazza.

“Senza di te..quei giorni sarebbero stati ancor più difficili!. Senza di te..non sarei mai riuscito a risollevarmi e combattere ancora! Non sarei mai riuscito a sconfiggere Knives! Non sarei mai riuscito, a trovare la forza di voltare davvero pagina, cambiare modo di pensare, non commettere più errori..”

Rem sorrise con immensa gioia. Lei poteva sentire chiaramente tutti i pensieri che Vash stava formulando dentro di sé, come una preghiera ed una speranza.

“Il mio biglietto per il futuro..bianco..me l’hai restituito tu..Meryl! Adesso io..voglio riempirlo di colori…”

-…insieme a te..- finì il suo ultimo pensiero ad alta voce, con delicatezza, pronunciando quell’ultima frase a fior delle labbra di Meryl, prima di chiudere la distanza con le sue.

La baciò.

Intensamente, carico di tutto l’amore, la passione e la gratitudine che provava per quella piccola donna coraggiosa. La baciò con tutta la speranza che ardeva in lui. L’ultima speranza che sentiva di poter provare per lei. In quel bacio così emozionante che commosse ancor di più tutti i presenti nel vederlo, Vash ripose tutto sé stesso, tutta la sua anima di plant, tutto il suo essere di plant, tutto il suo cuore di uomo. Si, proprio così, il suo cuore umano. Perché Vash, anche se di una razza diversa per origine, si era dimostrato un essere umano esattamente come noi, per tutto ciò che aveva sempre fatto.

Il suo potere plant rispose naturalmente alla sua richiesta. Prese così, attraverso quel bacio, a fluire dal corpo di Vash, in quello di Meryl, ed anche lei, in pochi attimi, si illuminò tutta come lui.

In quell’istante, l’anima di Meryl, trascinata dal potere di Vash, giunse di nuovo su No-mans-Land, accolta per prima, dal sorriso materno e caloroso di Rem, l’unica che poteva vederla, e che la prese per mano, quando fu di nuovo tra loro.

*R-Rem! Tu! Io…Come?!* farfugliò l’anima di Meryl agitata

*Stai tranquilla, mia cara Meryl! Và tutto bene! Sono felice, di poterti rivedere ancora una volta, prima che tu ritorni da Vash!*

*Vash..* Meryl si portò una mano sulle labbra sentendole incandescenti.

Rem fece una risatina argentina, lasciando l’anima della giovane, ancor più confusa di prima.

*Volgi lo sguardo alle tue spalle mia cara..* Rem smise di ridere tornando a sorriderle.

Meryl fece come le era stato detto, e quello che vide la lasciò ad occhi sgranati.
Il suo spirito pulsò, mentre le sue labbra bruciavano maggiormente, e le poteva sentire come vive, vere, tangibili e di carne. Stava via via tornando alla vita, stava lentamente tornando dentro al suo corpo, e finalmente, di nuovo da Vash.




Continua




__________________________________________________________________________

Ciao a tutti! ^_^

Eccomi tornata con un nuovo capitolo "rivelatore" di questa sofferta avventura!. Che ne pensate?
Ormai stiamo davvero giungendo alle battute finali.
Vash riuscirà sul serio a far tornare Meryl? E lui prenderà davvero le fattezze di un "comune essere vivente" simile ad un umano?
E Knives? Tornerà sui suoi passi dandosi una possibilità?

Tutto questo e molto altro, nel prossimo capitolo! xD
Vi aspetto!^^

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

Ps. Per il prossimo capitolo, vi avviso, ci sarà da aspettare un pò di più di questo!. Vi chiedo scusa! Ma sono letteralmente SOMMERSA di svariate cose e avvenimenti di TUTTI I COLORI, che non posso fare altrimenti! T_T
Siccome preferisco sempre postare un capitolo fatto bene, e non di fretta, accetto di metterci anche due settimane o più, purchè poi sia un buon lavoro per me, e una buona lettura per voi!^^
Vi ringrazio ancora di cuore tutti, perchè mi seguite e siete arrivati fin qui! Vi ringrazio se recensite o se solo leggete!^_^
Quindi, a stare larga..datemi tempo circa due settimane e qualcosina..e arriverà anche il capitolo 43 di questa avventura!^^

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Capitolo 44
*** Capitolo 43. Ritorno alla vita ***


Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 43. Ritorno alla vita

La dolcezza e la pace, stavano interamente avvolgendo la sua anima ancora un po’ spaurita e spaesata. Ma guardare il sorriso così tenero ed incoraggiante di Rem, e sentire il calore del proprio corpo, divenire reale e tangibile, stava aiutando Meryl, a credere che anche quell’impossibile stesse divenendo realtà.

Aveva imparato infondo, stando accanto a Vash, e seguendo le sue molteplici avventure come Meryl, che anche ciò che si crede impossibile, può divenire reale. Sapeva, come Lyler, che lui stava cercando, attraverso i suoi poteri plant, di riportarla alla vita, rinunciando alla straordinaria longevità di cui disponeva.

Ma da solo, Vash, non avrebbe potuto sapere come utilizzare il suo potere. Meryl sapeva che tra i due, era sempre stato Knives, a conservare intatti da subito, i ricordi antichi di Anthares. Vash aveva sempre ricordato confusamente la sua vita precedente come Edhem. Come era riuscito, a capire, che poteva avere anche quell’ultima possibilità?. L’anima della giovane, vacillò, trattenendosi ancora, dal lasciarsi andare ed unirsi completamente al suo corpo che la richiamava a sé. Se si fosse riunita al suo involucro di carne umana, avrebbe dimenticato tutto ciò che aveva vissuto da spirito, avrebbe dimenticato ciò che aveva provato e capito davvero di Knives e di Darthem. Non voleva!. Non poteva lasciarlo al suo destino di autodistruzione!. Knives nascondeva dentro di sé, un essere migliore di ciò che era sempre stato, e di ciò che aveva sempre creduto di sé stesso!. Lei lo aveva visto chiaramente, aveva toccato la sua anima con la sua. Non poteva abbandonarlo, e non voleva, sia come Meryl, che come Lyler.

 

*Meryl, mia cara! Se ti trattieni ancora in questo modo..Vash non riuscirà a riportarti indietro! Perché esiti ancora?* le arrivò dolce la voce di Rem poco distante da lei

 

*Rem! Come spirito..tu hai appreso molte cose grazie al contatto di secoli, che hai avuto con gli spiriti plant!! Tu sai ciò che Knives è veramente! L’hai sentito anche tu, non è vero?! Devi saperlo! Oppure..non avresti sostenuto entrambi sino ad oggi!!*

 

*..* Rem esitò, sapendo che ciò che Meryl voleva fare, era molto al di sopra, delle possibilità di un plant o di uno spirito

 

*Rem!!* la chiamò ancora supplichevole e disperata la giovane, avvicinandosi e prendendola con forza per le braccia

 

*Si! Si, è così Meryl! So tutto, anche del vostro passato antico! So cosa Knives ha veramente dentro di sé!* ammise lo spirito di Rem

 

Meryl sorrise raggiante, come se già stesse trionfando, lasciando le braccia di Rem e voltandosi, alzando il capo verso il cielo, decisa più che mai, ad entrare di nuovo in contatto con l’anima di Knives.

 

*NON DEVI FARLO!*

 

Rem la prese per un braccio saldamente, gridando in tono preoccupato. Meryl si volse a guardarla stupita e confusa. Se Rem sapeva, se aveva capito tutto, perché voleva impedirle di salvare Knives da sé stesso?!.

 

*Lasciami andare! Devo aiutarlo!!* Meryl cercò di strattonarsi, ma invano, Rem non mollava la presa

 

*Non devi,Meryl! Ascoltami! Se ora non rimani qui, e non ritorni subito dal corpo che ti reclama…morirai! Morirai definitivamente, anche come spirito!! E non potrai più tornare! Non potrai più avere altre possibilità di vita..altri giorni felici con Vash!*

 

*!!!* Meryl fermò gli strattoni che dava per liberarsi, guardando negli occhi Rem, sconvolta dalle sue parole

 

*Meryl..smetterai di esistere definitivamente! Per uno spirito, addentrarsi nel mondo dei vivi, per cambiare le sorti di un altro spirito ancora in vita nel proprio corpo..significa sacrificarsi totalmente, e smettere di esistere per sempre!!* Rem la prese per  le spalle scotendola con energia, per convincerla a non commettere quella pazzia.

 

*E’ meraviglioso, il fatto che tu, oltre a Vash, voglia salvare anche Knives! Ma questo, è un compito che non spetta a te! Tu hai già fatto molto, anche solo parlando col suo spirito!. Ora, devi lasciare a chi di dovere, il compito di salvare quel ragazzo!* questa volta a parlare non fu Rem sola, ma anche il plant che la ospitava dentro di sé.

 

*Cosa state dicendo?!* si agitò Meryl, mentre lacrime di luce, già rigavano le sue guance luminose

 

*Il tuo compito termina qui, Lyler! Tu hai fatto tutto ciò che dovevi e che potevi per loro! Sei stata meravigliosa, anche come Meryl! Ora..riposa! Permetti a chi ti ama, di poter fare la sua parte!* la carezza gentile di Rem e dello spirito plant, furono come le dita di una mano, che sciolgono il duro e stretto nodo, che fino a quel momento, Meryl aveva sempre sentito all’altezza del cuore.

 

Liberata finalmente, dal peso del dolore della sua vita antica, dove non era riuscita ad impedire lo scontro tra i due fratelli, e libera nella vita presente, dopo tutto ciò che si era impegnata a compiere per sé stessa, e per amore di Vash, Meryl, lasciò libere le sue lacrime, poggiando il capo al petto di Rem, che la strinse in un abbraccio caldo, tenero e materno.

*Vash ci riuscirà, Meryl! Sono fratelli, e sono gemelli! Nessuno può salvare Knives se non Vash! Lascia che ora..quei due terminino la loro disputa iniziata già in una vita precedente, e trovino il modo di riappacificarsi!* sussurrò gentile Rem mentre accarezzava il capo di Meryl

 

*Knives…ha un solco profondo ed infinitamente oscuro nell’anima! Quel solco, nelle sue profondità quasi infinite, nasconde il suo lato puro e buono!. Ma, lui stesso non se ne rende conto, lo nega, e cerca solo il male, e la distruzione!. Come farà da solo Vash, a trovare quella teca nera, sollevarla e salvare Knives?! Io..io non posso proprio aiutarlo in alcun modo?!* si disperò la povera fanciulla, stringendosi al petto di Rem

 

*Tu ami Knives?* domandò improvvisamente lo spirito plant attraverso Rem

 

Meryl sgranò gli occhi, sentendo i tumulti di Lyler dentro di sé. Quella semplice domanda, l’aveva sconvolta nel profondo, riportandole alla mente, le sensazioni e le emozioni che le aveva provocato il bacio con Knives, ed il ricordo dei suoi sentimenti puri e sinceri per lei.

 

*I-Io…Noi..Io e Darthem..siamo cresciuti insieme..sin da piccoli con Edhem! Volevo molto bene ad entrambi! Li ho amati da subito come fossero miei fratelli, e mi ha sanguinato il cuore, quando da grandi, il modo di volermi bene di Darthem, si era trasformato in una smaniosa voglia di possesso e violenza!* pianse disperata

 

*Tu ami Knives..Meryl?* chiese ancora gentile il plant, attraverso le labbra di Rem

 

Oltre il dolore, oltre l’odio, oltre l’incomprensione della sua malvagità, della sua ingiustificabile follia contro gli umani. Meryl spinse tutta sé stessa oltre tutto quanto, arrivando a vedere solo, il sorriso buono e gentile di Knives.

Oltre il dolore, oltre la frustrazione, oltre la disperazione dello scoprire come fosse sedotto dal male e dal potere, e di come non ci fosse più traccia del bambino buono che era stato un tempo, Lyler si spinse oltre, arrivando a vedere solo, il sorriso buono e gentile di Darthem.

 

*Io amo Vash! Amo Vash!! Amo Vash e solo Vash con tutta me stessa!! Amo Vash ora, e l’ho amato anche prima come Edhem!! Ma…* si soffermò un momento su quel “ma”, che stupì se stessa per il solo fatto di averlo pronunciato, quasi senza rendersene conto *…amo anche Knives, come l’ho amato anche prima come Darthem. Solo..non nel modo in cui amo Vash!*

 

Rem e lo spirito plant, sorrisero a Meryl all’unisono, a quella sua risposta, sofferta, sentita e sincera:

 

*Allora..quel “quasi” riferito alla profonda oscurità infinita, dell’anima di Knives..potrà essere senz’altro vinto da Vash!*

 

Meryl guardò gli occhi di Rem, dentro cui vide quelli del plant gentile, che la stava calmando e confortando, facendo in modo che ritrovasse la pace in sé stessa, e lasciasse definitivamente, l’ultimo scontro, nelle mani di Vash.

*Lasciati andare Meryl! Torna da Vash e da tutti coloro che ti amano! Non farli attendere oltre!* le sorrise gentile Rem, staccando il loro abbraccio e dandole una sicura stretta per le spalle.

Meryl volse lo sguardo al suo corpo cereo, che via via aveva riacquistato in po’ di colore, avvolto tra le amorevoli mani e braccia di Vash, che ancora la baciava, e le trasmetteva il suo soffio di vita. Osservò con commozione, con quanto impegno e amore, quel giovane biondo, stava donando parte di sé stesso per riaverla indietro. Spostò poi lo sguardo, ai volti dei suoi compagni. Guardò Milly, che tremava e stava in trepidante attesa, tra le braccia di Wolfwood, che la stringeva a sé, più protettivo che mai. Gli occhi di Milly, erano molto rossi e gonfi, e cerchiati da un pianto, che di sicuro era stato tra i più disperati che avesse mai fatto in tutta la sua vita. Guardò Funai che stringeva Rina a sé. Quei due coraggiosi ragazzi, unici rimasti della sua squadra militare..erano tutto ciò che le rimaneva di caro, in degli amici veri ed unici che aveva riscoperto anche in Nina e Nilson. Per loro, sentiva di poter tornare a vivere, sentiva di poter sollevare ancora impervie montagne, e difendere insieme il loro sacrosanto diritto alla vita, ed all’esistenza, anche su quel polveroso pianeta, che presto, sarebbe tornato a splendere di vita nuova, come una nuova Terra promessa. Chiuse gli occhi, concentrandosi solo su sé stessa, e sulla sua anima. Sentì di nuovo il contatto col suo corpo. Sentì di nuovo la sua pelle via via sempre più calda, il sangue che le scorreva veloce nelle vene, i polmoni che si riempivano sempre di più d’aria, e spingevano ossigeno al suo cuore, che riprendeva rinvigorito più che mai a battere. Sentiva il punto dove Don Deviler l’aveva trafitta a morte, risanarsi, rigenerarsi e tornare sano, la pelle non più lacerata ma liscia e compatta, le ossa fracassate, di nuovo integre e forti. Sentì il respiro caldo di Vash sulla pelle del viso, e le sue labbra morbide e carnose, pigiate con intensità sulle sue, che divenivano sempre più reali, sempre più sensibili. Si concentrò con tutta la forza di cui era capace, sul singolo ricordo del suo dialogo spirituale con Knives, dove gli chiedeva anche in vece di Lyler, di tornare con lei, e di darsi una seconda possibilità. Strinse forte a sé quel singolo frammento di quel loro incontro soprannaturale, per non perderlo, per poter tenere almeno quello con sé, quando si sarebbe risvegliata di nuovo viva, tra le braccia del suo amato Vash. Strinse forte quel ricordo, per poterlo donare a Vash, come suo ultimo coraggioso aiuto, perchè poi, potesse affrontare Knives da solo.

 

**

L’ora stava infine giungendo.

 

Knives, l’aveva attesa dal giorno in cui, aveva lasciato la piccola casetta di legno, in quel piccolo villaggio di cercatori d’acqua, dove era stato curato ed accudito da Vash, Milly e Meryl.

O forse no. Forse ancora, stava mentendo a sé stesso. Quell’ora, lui la stava aspettando da più di una vita. Quel momento, lo aveva disperatamente cercato come un povero assetato che vaga in cerca di una fonte, come un cieco che brama la luce negli occhi, come un folle alla disperata ricerca della sua mente.

Nonostante fosse vigile, pregno di odio, risentimento per gli umani e desideroso di vendicarsi del fratello, che, invece di assecondarlo ed aiutarlo a sterminali, si era messo a difenderli a costo della vita, Knives in realtà, dentro di sé, in un piccolo angolino di quell’oscurità, bramava la sua fine.

Voleva la libertà, oltre le fattezze di quel corpo simil-umano dalla smisurata lunga vita. Voleva la libertà oltre il tangibile, oltre il materiale, oltre la vita di carne, respiro e pelle. Sempre in continuo disaccordo anche dentro sé stesso, sempre in lotta violenta dentro di sé, col senso di libertà ed il senso di distruzione totale di tutto ciò che lo circondava, sapeva, di essere solo una povera anima in pena, smarrita, che cercava solo il suo posto giusto, in qualsiasi luogo fosse. Cercava solo la pace, e la maniera giusta di esprimersi, ma, si era anche reso consapevole, di non esserne in grado, da solo.

 

“*Vieni con me, Knives!*

 

Quegli occhi belli, di quel colore così particolare, che sembravano il cielo che via via si schiariva d’azzurro, dopo il grigio della pioggia. Quel sorriso così solare, dolce e puro, che l’aveva sempre affascinato e scaldato nel cuore. Quella voce gentile e coraggiosa, che era sempre riuscita a scaldargli l’anima. Quella donna, capace di donargli la pace, come nessuna, né prima, né dopo di lei.

 

“*Vieni con  me! Il perdono non và atteso! Il perdono..và conquistato giorno dopo giorno, passo dopo passo! Troverai il perdono in Vash..e lo troverai anche in me!*”

 

Lui non avrebbe mai pensato, a parole più splendide, proprio dalla sua bocca. Non avrebbe mai creduto, in una comunione così forte dei loro spiriti e delle loro menti. Non avrebbe mai e poi mai, osato sperare, di poter donare quel suo bacio d’amore, tanto tenuto nascosto dentro di sé.

Tornare indietro, ripercorrere i propri passi e correggerli. Darsi una seconda possibilità, e guadagnarsi il perdono. VIVERE.

Sospirò profondamente, guardandosi prima le mani dai palmi aperti ed esposti ai suoi occhi, per poi stringerle forte a pugno, tremando in tutto il corpo, sentendosi quasi tentato di accettare.

Poi, guardò quella spia rossa e luminosa, che lampeggiava veloce ad intermittenza, al centro dei comandi della sua navicella. Quella spia brillava, dall’esatto istante in cui Don Deviler, era stato distrutto.

Quella spia, indicava che il suo tempo era scaduto, e che presto, la sua fine sarebbe giunta.

La sua auto-punizione si sarebbe presto compiuta.

Nonostante quella piccola luce, che Meryl gli aveva donato, Knives non voleva più vivere, né voleva più esistere come spirito.

Dopo essere stato sconfitto da Vash, dopo aver visto l’amore che lo legava anche in quella vita a Lyler ossia Meryl, si era sentito vuoto e spento, fuori posto, sbagliato in tutto e tremendamente solo.

Quando se ne era andato, sapeva che presto, Don Deviler sarebbe inevitabilmente giunto. Nella sua follia geniale, Knives, quando ancora era sicuro di vincere su Vash, aveva unito con un filo invisibile la sua esistenza, a quella di Don Deviler. Si era detto, che se nemmeno lui stesso, sceso in campo, fosse riuscito a far cadere, quel suo ostinato ed inguaribile buonista di fratello, allora, sarebbe stato lui a cadere.

Un po’, in realtà, era ciò che Knives sperava. Credeva, inoltre, che con tutto quello che aveva fatto patire a Vash, quest’ultimo, lo avrebbe eliminato, una volta sconfitto. Se lo aspettava, ne era certissimo. Invece, vederlo cambiare espressione, diventare sicuro, fiero e deciso nel gridargli in faccia determinato :

“Io..adesso..NON SBAGLIERO’ PIU’!!!”

Lo aveva completamente spiazzato. Vash non solo non lo voleva uccidere, ma voleva che vivesse, e che scontasse da solo la sua pena, con la sua vita.

Ma Knives, non voleva vivere. Non così, non in quel modo, non al prezzo, di vedere Lyler ancora insieme a Edhem, e non poterla avere invece al suo fianco.

Non al prezzo, di sentire i sussurri delle anime che aveva mietuto in due vite, che perennemente affollavano le sue orecchie.

Non al prezzo, di sentirsi schiacciato dalla sua stessa follia e malvagità, perché ne aveva presa coscienza, perché se ne rendeva consapevole.

Knives, aveva messo, parte della sua essenza vitale, indispensabile per qualsiasi spirito, sia plant, che umano o altro, dentro al corpo meccanico di Don Deviler. Se quel cyborg, fosse stato sconfitto, nell’esatto istante in cui, anche il punto dove lui aveva inserito quella sua essenza vitale, fosse andato distrutto, sarebbe morto anche lui. Sarebbe morto definitivamente, come essere vivente, e come spirito.

Questa, era la follia ultima e definitiva della sua malvagità contorta.

-Eheheheheheh!- rise malinconicamente tra sé, poggiando pesantemente la schiena alla poltrona che lo ospitava, fissando un punto imprecisato nel vuoto.

Eppure, nonostante tutto, un puntino di luce, lontanissimo, quasi impercettibile dentro quella sua confusione nera, aveva brillato, alle parole ed al sorriso di Meryl. Quando l’aveva vista morta, nello scontro con Don Deviler, non aveva saputo resistere, mettendosi in contatto tramite quel marchingegno elettronico che formava il cervello del suo manichino, con Vash, per aiutarlo e spiegargli come poteva utilizzare i poteri di plant, per farla tornare indietro.

Un unico gesto buono, in una vita, anzi in due vite di orrori.

Sapeva, che un unico gesto, non bastava.

Eppure, il sorriso e le parole di Meryl, gli avevano mostrato tutto il contrario. Un unico gesto, se davvero buono e sincero, poteva bastare eccome. Era un punto d’inizio, per ricominciare e riuscire ad essere, ciò che si era sempre segretamente voluto, ma che non si era mai riusciti ad ottenere.

 

Era tardi ormai.

 

Era troppo tardi per lui, e per quei pensieri di speranza, se pur piccola.

La sua fine era vicina, era ciò che meritava, era ciò che per lui doveva essere.

Il cervello di Don Deviler, era saltato in aria, perché il potere plant di Vash tornasse. Quel cervello era il contenitore della sua essenza vitale, che lo teneva collegato a quel cyborg. Quando la spia rossa che indicava il suo conto alla rovescia, avrebbe smesso di lampeggiare, restando fissa, per lui, sarebbe stata definitivamente la fine.

 

**

Lentamente, il respiro diveniva regolare e calmo. Cuore, sangue e polmoni, tornavano alle loro piene e massime funzionalità. Il viaggio di Meryl, da spirito a persona viva, si era finalmente concluso. Sentì chiare e calde, le labbra di Vash sulle sue, e sentì, di essere completamente tornata in sé. Non potè resistere, la felicità per essere tornata da lui era troppa per trattenersi. Rispose a quel bacio d’amore, alzando anche, quella mano pesantemente stesa a terra sino a quel momento, per accarezzare quella calda e liscia guancia, appartenente a quel volto che aveva sempre tanto amato.

-G-GUARDATE!!!- esplose di gioia Funai, quando, nella disperazione generale di tutti, aveva di nuovo gettato lo sguardo su Vash e Meryl, notando quel significativo movimento della mano da parte della giovane.

Allora, anche Milly, Rina e Wolfwood, riaprirono gli occhi, abbandonarono il pianto, e guardarono ancora. Prima l’incredulità, poi la mancanza improvvisa di fiato per l’emozione intensa, e poi, l’esplosione di gioia, e di grida esultanti, vedendola davvero muoversi, stringersi a Vash, e dare prova che quell’impossibile, era davvero divenuto realtà.

Lei ancora, non sentiva le loro voci e le loro urla festanti. Era ancora troppo presa, solo ed esclusivamente dal suo contatto di vita e di corpo con Vash. Quando con la mano, lo aveva accarezzato sulla guancia, e con le labbra, aveva risposto al suo bacio, lo aveva sentito fremere, spalancare gli occhi a guardarla, stralunato, quasi incredulo, di ciò che lui stesso era riuscito a fare. Ma lei era lì, era di nuovo lì con lui, per davvero, non se lo stava sognando!. Allora, senza smettere di baciarla, guardandola con infinito amore, e venendo ricambiato nel medesimo modo anche nello sguardo, da quegli occhi luminosi e belli, la strinse più forte a sé, intensificando la loro vicinanza, intensificando l’intensità del loro bacio, sentendo entrambe le braccia di Meryl, avvolgerlo forte per le spalle, ed una delle sue manine affusolate e lisce, sprofondare nella sua chioma bionda dietro alla nuca. Non importava, se erano circondati dai loro amici che li osservavano, piangendo e ridendo, gridando e saltando dalla gioia. Niente vergogna, niente pudore. Meryl abbandonò tutte quelle sfaccettature che prima avevano composto il suo essere disciplinato e ferreo, per lasciare spazio solo, all’impulsività, al suo lato più femminile e vero, a ciò che lei era come nuovo essere vivente. Vash invece, abbandonò tutte le sue insicurezze ed incertezze, o tutta la sua paura di soffrire, lasciandosi completamente andare, ed avvolgere dal calore di Meryl, che finalmente, era di nuovo lì, era di nuovo con lui. Questa volta, non avrebbe più commesso errori, nemmeno con lei. Non l’avrebbe lasciata mai più. Non avrebbe permesso più a nessuno, chiunque esso fosse, di mettersi tra loro.

Rem sorrise e pianse nel medesimo tempo, stringendosi felice le mani al petto, mentre osservava i due innamorati, ritrovarsi finalmente, dopo tante sofferenze. Espresse nel silenzio del suo cuore di spirito, un desiderio al plant che la ospitava in sé. Un unico, piccolo desiderio, non avendo mai chiesto niente prima per sé stessa. Voleva avere la possibilità, di rendersi “reale” agli occhi di tutti. Voleva avere la possibilità di far sentire la sua voce, di poter toccare sia Vash che Meryl, di poterli stringere forte, e dire loro quanto era felice. Voleva..poter toccare ed abbracciare anche Knives. E poi, finalmente, se ne sarebbe potuta andare in pace, e tornare nei giardini infiniti ed eterni, dove il suo amato Alex paziente, la attendeva a braccia aperte.

Lo spirito plant, acconsentì a quel desiderio, e, attraverso i propri favolosi poteri, permise allo spirito di Rem, di prendere il sopravvento su di sé, e di avere il pieno controllo del suo corpo “tangibile”, dandole la possibilità, di prendere temporaneamente sembianze reali.

La luce che scatenò il processo di trasformazione temporanea, tra il plant e Rem, chetò le urla e le risa di festa, attirando l’attenzione di tutti, che rimasero a bocche spalancate dallo stupore, quando videro quella bellissima donna dal sorriso gentile, alta, armoniosa, e dai lunghi capelli corvini, comparire dinnanzi a loro. Rem, portandosi un dito indice alle labbra, con una risatina sommessa, fece cenno ai quattro, di fare silenzio e attendere, dato che Vash e Meryl, ancora avvolti dalla luce del potere plant, e ancora uniti nel loro bacio d’amore, non si erano accorti di niente.

I due, poco dopo, si separarono, guardandosi di nuovo negli occhi, sorridendosi con quanta dolcezza sentivano nel cuore, poggiando l’uno, la propria fronte su quella dell’altra. La luce plant di Vash, pian piano si spense, mentre lui tornava ad assumere le sue normali fattezze umane.

 

-Ricordo ancora..il giorno che incontrai per la prima volta..Vash the Stampede! Come potrei..dimenticarlo? Fu il giorno..più bello..di tutta la mia vita!-

 

Meryl ripetè quelle parole sottovoce, con dolcezza. Ripetè le parole, che erano sempre state il suo pensiero e punto fisso anche da spirito, per continuare a restare aggrappata alla speranza, di poterlo rivedere ancora.

 

-Meryl..!- Vash emozionato, strusciò delicatamente il proprio naso con quello della giovane tra le sue braccia, che, lentamente, tornava completamente padrona di sé stessa e della sua nuova vita.

 

-OH, MERLY!! Sapessi quanto siamo stati in pena per te!!- Milly che non riusciva più a trattenersi, esplose con quel commento a voce alta, singhiozzando ancora agitata, mentre la tensione assurda, che aveva sopportato sino a quel momento con tutti gli altri, a mano a mano, si attenuava almeno un po’.

 

-Bentornata tra noi, dolcezza!- le fece l’occhiolino Wolfwood, con un sorriso davvero felice

 

-Siamo così felici..di riaverti con noi!!- singhiozzò Rina asciugandosi con un dito alcune lacrime

 

-Bentornata, maggiore!- sorrise emozionato Funai, facendole il gesto di saluto militare, portandosi la mano alla fronte

 

-Ragazzi…mi siete mancati tutti immensamente!- sorrise lei guardandoli con affetto.

 

Non era ancora tutto a posto però.

 

Non potevano ancora distendersi e festeggiare. Qualcosa non era ancora sistemato, qualcosa suonava ancora una musica triste e tetra. L’anima di Knives.

Meryl sgranò improvvisamente gli occhi, ricordandosi di quell’unico frammento di ricordo spirituale, che aveva tenuto stretto a sé il più forte possibile, per non dimenticarsene, e per poterlo donare a Vash. Ricordò il momento in cui, chiedeva a Knives di tornare indietro. Ricordò quegli occhi buoni, nascosti nelle profondità oscure del male e della disperazione.

Si strinse forte con una mano, alla giacca di Vash, portandolo così a guardarla preoccupato. Ormai, erano in sintonia perfetta. Le loro anime suonavano melodiosamente insieme una melodia in pieno accordo. Vash sentiva subito dentro di sé, i lievi sussulti preoccupati dell’anima di Meryl, come Meryl ora, poteva sentire la preoccupazione di Vash dentro di sé.

 

-Che succede, Meryl?- le chiese protettivo, cercando gli occhi della ragazza

 

-Vash..Vash! Dobbiamo sbrigarci! Dobbiamo salvarlo!!- gridò lei agitata, guardandolo con trepidazione

 

Tutti rimasero in silenzio ad osservare i due, non capendo ora, a cosa lei si stesse riferendo.

 

-Salvarlo?- chiese sempre delicato, ma un po’ spaesato Vash

 

-Knives! Dobbiamo salvare Knives!!- gridò Meryl sempre più in panico

 

Era come se sentisse, il tempo di Knives, che  scorreva inesorabilmente veloce, che si esauriva ad una velocità impressionate. Si spegneva sempre di più..

Vash strabuzzò gli occhi per un istante, quasi gli avessero gridato nelle orecchie chissà che cosa assurda, ma poi si riprese subito, guardando serio Meryl dritto negli occhi. Qualcosa era successo, mentre lei era lontana dal suo corpo, qualcosa di molto serio ed importante, riguardante anche il loro passato antico. Vash lo percepiva chiaramente da lei.

I loro amici invece, a quelle sue parole improvvise, rimasero spiazzati, quasi scioccati, non riuscendo a credere che proprio lei, avesse potuto esprimere un’intenzione simile!. Non dopo tutto quello che era successo, non dopo tutto quello che quel mostro aveva  fatto passare loro. Non potevano vedere Knives in modo diverso, era troppo doloroso.

 

Vash aiutò Meryl, continuando a tenerla tra le braccia, a mettersi seduta, cercando nel mentre di capire cosa le era accaduto con Knives:

 

-Meryl? Hai visto Knives?- le chiese serio ma sempre gentile

 

-Si..l’ho visto. Mentre mi trovavo in un luogo vuoto, pieno solo di luce..Knives mi è apparso..- ammise lei, sforzandosi di ricordare tutto ciò che era stato il suo incontro di anime

 

-E ALLORA?!- gridò improvvisamente Funai spiazzando tutti

 

-R-Rick?!- lo guardò stupita Rina

 

Meryl lo guardò con agitazione. Sapeva cosa il giovane soldato pensava e stava per dirle, e sapeva infondo che era del tutto legittimo che Funai provasse e pensasse quelle cose su Knives, come biasimarlo?.

 

-Come potete anche solo pensare di voler salvare quel mostro, maggiore??! Non è forse lui il creatore di Don Deviler?? Non è forse quel Knives in realtà..l’assassino di Nina e Ihan, e di tutte quelle persone innocenti che sono stare sul vostro cammino, generale Stampede???!!!-

 

-…- Meryl si morse il labbro inferiore tremando, mentre Vash continuava a tenerla stretta tra le braccia con fare protettivo,

 

Le parole di Funai erano tutte vere. Knives si era macchiato di crimini orribili nel corso di tutti quei secoli passati su No-Mans-Land, ed anche prima, nello spazio, sulla nave madre Seeds, causando la pazzia e la morte dei membri dell’equipaggio e di Rem, e prima ancora come Darthem, causando la fine del suo stesso pianeta natale, Anthares. Aveva compiuto azioni che andavano ben al dì la, per le persone comuni, perché potessero riuscire a concedergli il loro perdono, ma nonostante tutto, nonostante questo..

 

-Io l’ho perdonato già da tempo! ^^-

 

La voce gentile e melodiosa di Rem, colpì nel profondo il cuore di Vash, che come fecero tutti, si volse a guardarla stupefatto. Non si era reso conto, che Rem si trovava proprio lì a pochi passi da tutti loro, divenuta temporaneamente ‘reale’.

 

-R-Rem!- bofonchiò sentendo un tuffo al cuore, quando i suoi bellissimi occhi nocciola ridenti, incontrarono i suoi verdi e smarriti,

 

-Ho espresso un solo piccolo desiderio al gentile plant che mi ospita in sé..La possibilità di diventare reale per poco tempo, per avere la possibilità di riabbracciare te Vash, Meryl e anche Knives!^^ Sono sicura che riuscirai a salvarlo, Vash!- sorrise e parlò melodiosa mettendosi le mani distese dietro alla schiena, come soleva fare sempre da abitudine, quando parlava a lui e Knives, allegra e distesa.

 

Gli occhi di Vash tremarono di commozione nel rivederla dopo così tanto tempo, passato anche nel suo ricordo nostalgico e doloroso. Rem, si mostrava nuovamente ai suoi occhi, bellissima com’era sempre stata, vestita ancora con quella maglia a mezze maniche bianca, quella catenina d’argento al collo, quei jeans azzurri un po’ strappati e  le sue solite scarpe da tennis nere e bianche. Meryl invece sorrise alla sua vista, tirandosi a sedere da sola, nell’atto di alzarsi in piedi. Vash allora si riscosse, aiutandola ad alzarsi, e facendo la medesima cosa a sua volta.

 

-V-Voi..l’avete perdonato?! Nonostante ciò che vi ha fatto?!- disse un po’ emozionato Funai, rivolto alla figura sorridente di Rem, che da Vash e Meryl, spostò di nuovo il suo sguardo pulito su di lui,

 

-So che per te è difficile comprenderlo, Rick Funai! Ma la vera forza alle volte, stà nel riuscire a compiere proprio quei gesti e quegli atteggiamenti, verso coloro che ci hanno fatto del male, che ci risultano quasi impossibili. La vera forza, alle volte, caro Funai, stà nel riuscire a perdonare chi ci ha fatto del male!-

 

-Ma come si può perdonare un mostro simile?! Non ha cuore! Non ha pietà! Non ha sentimenti…NON HA AMORE!!!!!!!- gridò il giovane con rabbia e dolore, ricordando solo le morti, le devastazioni e le sofferenze continue a cui aveva dovuto prendere parte, in tutta quella guerra sovrumana.

 

Meryl avanzò seria verso Funai, con cipiglio severo. Si fermò a due passi dinnanzi a lui, guardandolo fisso negli occhi, per poi muoversi di sorpresa, fulminea, rifilandogli un sonoro ceffone, che gli fece voltare la faccia all’indietro per il forte colpo ed il forte urto ricevuto.

 

-Non parlare..COME SE TU CONOSCESSI E SAPESSI TUTTO DI KNIVES!!!- gridò autoritaria, lasciando tutti ammutoliti,

 

-Meryl..- bofonchiò Milly sottovoce, ancora sotto shock per tutto quello che era accaduto sino a quel momento, e per ciò che aveva sentito dire prima a Rem ed ora a Meryl.

 

In effetti, la castana e robusta compagna d’avventure di Meryl, nonostante potesse capire cosa aveva mosso la sua amica sino a quel momento, rimaneva comunque un po’ sconvolta dalla sua reazione alle parole di Funai. Knives aveva compiuto davvero azioni ignobili, e davvero difficili, se non impossibili da perdonare, ed anche se tra loro, avevano cercato di conoscersi un po’ meglio, quando avevano vissuto per un periodo nel villaggio dei cercatori d’acqua, Milly aveva comunque e sempre trovato difficile, riuscire a capire e perdonare Knives.

 

-Knives..non è la persona che tu pensi! Non è ciò che vedi! Non è ciò che lui mostra di sé! C’è dell’altro, c’è molto di più di tutto ciò che voi sapete!!!!!- asserì dura, con le lacrime che le pungevano gli occhi.

 

Capiva, che davanti a tutti, poteva apparire come una pazza a dire quelle cose, proprio dell’uomo che aveva quasi distrutto il loro mondo, e che li aveva così ingiustamente ed atrocemente fatti soffrire per molti anni, ma, nonostante tutto, dopo aver toccato la sua anima, Meryl non lo aveva più considerato ‘il mostro’ di prima. Si, anche lei prima la pensava esattamente come Funai, prima di tutta quella vicenda di Don Deviler, lei pensava esattamente le stesse cose negative e prive di pietà verso Knives. Tutto ciò che le era successo dopo, tutto ciò che aveva provato, di umano e ultraterreno, pian piano, l’aveva cambiata, e aveva cambiato il suo modo di vedere.

 

-Maggiore..-  farfugliò Funai confuso..

 

-Io.. ti comprendo perfettamente Rick! Perché la pensavo esattamente come te, prima! Ma ci sono cose, che per adesso, voi non potete capire! Vi chiedo solo di fidarvi di me, e tutto in seguito vi sarà chiaro!!-

 

Meryl guardò con profonda intensità Funai negli occhi, attendendo trepidante ma decisa, la risposta del suo fidato compagno d’armi. Confidava nel suo animo buono e gentile, e sperava, che nonostante tutto, riuscisse a darle la fiducia che gli chiedeva.

 

-…- Funai a sua volta, la guardò serio e trepidante, perdendosi un istante in quegli occhi grigio-azzurri, così magnetici ed intesi.

 

Poi, sospirando e chiudendo gli occhi, raccolse tutta la forza interiore che gli era rimasta, facendo appello a tutta la sua buona volontà, per andare contro a tutto ciò che di nauseante provava nei confronti di quell’abbietto di Knives Millions. Gli costava un enorme sforzo, ed un tremendo sacrificio morale, il cedere e dire di sì a Meryl. Ad ogni modo, il conoscerla bene ed il sapere che di lei si era sempre e comunque potuto fidare in ogni circostanza, senza mai venir deluso, gli permise di trovare quella forza e quel coraggio.

 

-D’accordo…non riesco proprio a capirvi adesso..ma mi fido di voi, maggiore Strife! Come sempre del resto!- le sorrise infine gentile e fiducioso, permettendo a Meryl di fare altrettanto, e annuirgli molto riconoscente col capo.

 

Poi, tornando seria, si voltò veloce alle sue spalle, cercando e trovando gli occhi di Vash, che erano già puntati su di lei. Non avevano più molto tempo, era questione di minuti, forse anche meno, e per Knives sarebbe stata la fine.

 

-Vash! Ascoltami!- pronunciò combattiva, pronta a spiegare tutto ciò che poteva servire al biondo, per potersi poi scontrare per la seconda volta, con suo fratello. Uno scontro di anime, che sarebbe stato molto, molto diverso da ciò che fu un tempo nel deserto.

 

 

 

 

Continua

 


__________________________________________________________________________

Ciao a tutti! ^_^

Sono finalmente di nuovo con voi! Vi sono mancata?? xD
Sono un pò in ritardo forse (?), mi dispace molto, ma ultimamente sono molto impegnata, e aggiornare velocemente come in estate, non è più molto possibile! ^^'''
Allora..siamo arrivati al punto cruciale! Vash stà per apprestarsi ad affrontare per la seconda volta Knives, anche se, in questo caso, sarà uno scontro completamente diverso, da quello che tutti noi conosciamo dell'anime di TRIGUN.
Sarà uno scontro di anime, di cuore, di sentimenti buoni e malvagi. Uno scontro tra chi vuole salvare e chi non vuole essere salvato..e molto altro! Mi fermo qui, se no vi anticipo troppo! xD
Meryl è tornata, avete visto?^^ Non sono poi così crudele, da fare tutta questa tiritera tra lei e Vash, e poi non farli riunire! Eh eh eh! Sono una romanticona in fin dei conti!.

Che ne pensate della nuova copertina della fanfiction? ^^
Mi sono impegnata tanto per disegnare i nostri due protagonisti!^^
E' cambiato anche il colore del titolo e delle note..segno che la storia..con questo bell'azzurro rilassante..stà per finire.^^

Come sempre, vi ringrazio tutti per essere arrivati fino a qui!

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!^__^

Un abbraccio,

Martychan

Ps. Per il prossimo capitolo, come accaduto la scorsa volta, vi chiedo nuovamente la pazienza di una, massimo due settimane.
Grazie a tutti! ^_^

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Capitolo 45
*** Capitolo 44. Il soffio di vita di Knives ***


Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 44. Il soffio di vita di Knives

Gli occhi smeraldini di Vash, si fusero all’istante con quelli profondi di Meryl, quando questa di voltò decisa verso di lui. Non c’era più tempo nemmeno per troppe spiegazioni. Vash sentiva distintamente che dentro Meryl era accaduto qualcosa, c’era stato un profondo cambiamento, dopo un’incontro con un’altra anima. Quell’anima era  quella di Knives, ormai era chiaro. Knives, dopo due vite era riuscito ad esprimere i suoi sentimenti verso Lyler?!.

 

-Vash! Ascoltami!!-

 

La voce decisa e combattiva di Meryl, lo fecero distogliere da quei suoi pensieri dubbiosi, facendo in modo che si concentrasse completamente su di lei e su ciò che aveva da dirgli. La giovane gli si avvicinò velocemente, posando le sue piccole mani sui suoi avambracci, stringendolo con decisione:

 

-Ho incontrato l’anima di Knives..e l’ho visto! Ho visto com’è davvero dentro! Nasconde il suo lato buono sotto mere ed oscure profondità di follia e malvagità, di cui è davvero difficile scorgere la fine! Però..io ho intravisto quella fine da lontano! Ho visto brillare una lucina pura, anche se molto distante!-

 

*Il destino..ha una strada scritta per ognuno di noi. Ma con le nostre forze, se lo vogliamo, quella strada la possiamo anche modificare, Meryl..*

 

Tremò dentro, ricordando ciò che lo stesso Knives le aveva detto, durante il loro incontro. Meryl ne era sicura, quelle parole potevano valere anche per lui, se solo fosse riuscito ad accettare sé stesso fino in fondo. Vash sospirò, attirando Meryl in un tenero abbraccio.  Non c’erano proprio dubbi, lo sentiva chiaramente il contatto che si era creato tra le anime di Knives e Meryl.

 

-Ricordi proprio tutto allora..- le sussurrò all’orecchio facendola sussultare ed arrossire lievemente

 

-Si..sò tutto ora- rispose lei stringendosi alle larghe e forti spalle di Vash, che sorrise tra sé, abbracciandola più forte, assaporandone per alcuni interminabili minuti, il dolce profumo.

 

-Allora aspettami, perché quando tornerò, niente sarà più come prima!-

 

-!!!- Meryl divenne paonazza a quelle parole, non solo per il contenuto di esse, ma per il tono con cui Vash le aveva pronunciate. Tremendamente accattivante e stuzzichevole, come a volerle dire tra le righe, che da quando tutta quella dolorosa storia sarebbe giunta alla sua fine, tra loro due, sarebbe cambiato tutto in meglio.

La ragazza, non ebbe comunque modo di dire altro a Vash, che questi svanì diventando pura luce agli occhi di tutti.

 

-Vash…- farfugliò Meryl ancora stordita da quelle parole, mentre fissava verso il cielo con un po’ di preoccupazione,

 

-E’ andato da Knives. Ora non possiamo fare altro, che aspettare con fiducia- affermò serena Rem

 

Tutti si guardarono in faccia preoccupati. Da quello che avevano capito, Knives stava per darsi alla morte da solo, e ancora nei loro cuori feriti, specialmente Nina e Funai, speravano che così avvenisse.  Però, ricordando le parole di Meryl di poco prima, pensarono comunque di dare fiducia al loro maggiore. Non avrebbero mai potuto perdonare un essere che era stato capace di fare tanto male in più d’una vita, ma al contrario suo, gli avrebbero dato la possibilità di scontare le sue tante colpe con un’ammenda di vita vissuta tra quegli esseri umani, che lui tanto aveva reputato inferiori ed infetti.

 

**

Knives strinse con forza i braccioli della sua poltrona in pelle, ancora fisso immobile ad osservare quella lucina rossa lampeggiante. Era assurdo, come una misera manciata di minuti, potesse trasformarsi in una snervante attesa infinita!. Quanto ancora avrebbe dovuto patire, prima di sentire finalmente le sue membra lacerarsi, andare in mille pezzi e poi in polvere? Quanto ancora avrebbe dovuto anelare la morte? La desiderava ormai con nera disperazione. I sussurri di tutte le anime delle persone che in due vite aveva ucciso, lo stavano affollando con insana insistenza nelle orecchie della mente, i ricordi di Anthares continuavano a scorrergli incessanti davanti agli occhi dell’anima. Il viso sorridente di Lyler, continuava a comparirgli davanti.

 

Lyler, che sorrideva con tutta la bellezza della vita e del mondo sul viso, ma che non era a lui che sorrideva, bensì a suo fratello Edhem.

 

Basta.

 

Era al limite, non sopportava più tutte quelle sovrapposizioni di voci, dolorosi ricordi e visioni passate.

 

Tremò convulsamente in tutto il corpo, artigliando con maggior foga la pelle dei braccioli, facendoli stridere sotto le dita. La luce continuava crudelmente a lampeggiare. Altri secondi, altri sospiri, altre voci, altri ricordi dolorosi. Strizzò gli occhi, digrignò i denti. Stava per urlare con quanto fiato aveva in gola. Dannata morte! Quanto ancora aveva intenzione di prenderlo in giro?!.

 

-Sei sempre il solito..Non hai pazienza nemmeno con la morte stessa, uhm?-

 

-!!!!- sgranò gli occhi sorpreso ed atterrito da quella voce profonda, calma ed improvvisa.

 

Quasi non credeva ai suoi occhi, quando, volgendosi alla sua destra, lo vide, ritto e fiero in piedi sul fondo della navicella, con quell’espressione dura e seria in viso, che da sempre mostrava ogni qual volta si erano scontrati. Stavolta però, in quegli occhi, e in quell’espressione, c’era qualcosa di totalmente diverso. Sembrava in uno stato di totale calma e pace interiore, come se nulla ormai potesse in alcun modo turbarlo. Ma certo! Come poteva essere diverso, del resto? Lyler era tornata da lui, che altro si sarebbe dovuto aspettare?. Dopo il primo istante di sconvolgimento e stupore, Knives chiuse un istante gli occhi, ridendo sommessamente tra sé con tristezza. Era così concentrato nella sua attesa della dispettosa signora oscura, che non aveva udito lo spostamento di sistema ed energia, dovuto all’arrivo di Vash.

Vash, che ormai non aveva più alcun potere come plant, come aveva potuto raggiungerlo? Lo fissò più intensamente ancora, e avvertì, sulle spalle del fratello, la presenza di alcuni spiriti plant. Ecco come aveva fatto. Continuando a ridacchiare, si levò in piedi, facendo qualche passo in avanti verso il fratello, per poi fermarsi a pochi passi dalle tre rampe di scale che li separavano. Knives dovette stupirsi di nuovo, quando, osservando con maggior attenzione il fratello, si rese conto che non si trattava solo di una riproduzione ologrammatica di Vash per mezzo del potere plant, ma che invece, lui era davvero lì, con tutto il suo corpo ora divenuto come quello di un qualsiasi normale essere umano.

 

Non poteva crederci.

 

Vash era pazzo.

 

Che gli era saltato in mente, di raggiungerlo con tutto sé stesso?!

 

-Sono riuscito davvero a stupirti, fratello?- lo sentì dire con un mezzo sorriso divertito, sempre con quella calma placida nel tono di voce,

 

Knives sbattè alcune volte le palpebre, ancora incredulo, ma poi,  fissò Vash con serietà:

 

-Sei impazzito? Venire fin qui..Che ti è saltato in mente?!-

 

-Sono qui per te, Knives. Per riportarti indietro con me!-

 

-!!- Knives aprì di poco le labbra come per dire qualcosa, ma le parole non uscirono. Solo un mezzo mugugno strozzato fu tutto ciò che riuscì a mettere insieme, dopo tali parole udite.

 

Forse era un altro scherzo crudele della morte.

 

Vash, che compariva col suo vero corpo, infischiandosene del fatto che di lì a meno di un minuto, quella navicella sarebbe divenuta cenere e polvere, e gli diceva che era lì per portarlo via. Che era lì per lui.

 

Salvezza.

 

Ridacchiò di nuovo, stavolta con ilarità. Non riusciva ancora a crederci, era al limite opposto della sua assurda follia. Quella era assurda bontà, troppo folle per essere vera. Vash che nonostante tutto, ancora veniva a tendergli una mano? No, era decisamente una bontà troppo folle per essere vera!.

 

-Che hai da ridere,Knives?Guarda che non stò scherzando!- fece Vash con un tono leggermente imbronciato, mentre incrociava le braccia al petto, e lo fissava come fosse offeso.

 

Ora faceva pure il simpatico? In quella situazione?! No, quello era un altro scherzo della morte! Knives non poteva credere che fosse sul serio suo fratello!.

 

-Ahahahahaha! Devo dire che la morte si stà davvero divertendo con me! Ma del resto..come biasimarla? Non capita tutti i giorni di avere tra le mani un soggetto come il sottoscritto! Ahahahahah!- continuava Knives ridendo con gusto, portandosi anche una mano sul viso per l’enfasi con cui rideva e parlava a sé stesso.

 

-Uff…basta, Knives! Sono io, non un’allucinazione! Ora muoviti! Dammi la mano e andiamocene da qui! Smettila di perdere tempo!- asserì Vash allungando una mano aperta verso di lui,

 

-…- Knives smise di ridere, diventando nuovamente serio e stupito

 

Guardò il fratello con intensità, e prese finalmente piena coscienza e consapevolezza, che per quanto impossibile gli potesse sembrare, Vash era davvero lì davanti a lui, che gli diceva di seguirlo. Non era una follia mostratagli dalla morte. Non era la pazzia prima della fine. Quello era davvero Vash. Allora, dentro Knives si fece spazio la chiusura più totale. Si accigliò profondamente, ergendosi ritto in piedi a fissare il fratello che ancora, teneva il braccio teso verso di lui.

 

-Che ci fai qui, Vash?- domandò incolore, rabbiosamente, con una fredda calma tagliente

 

-Te l’ho appena detto! Sei sordo? Sono qui per portarti indietro con me!- sbottò Vash portando le mani sui fianchi, in un gesto di impazienza.

 

Ma che razza di atteggiamento era quello?! Knives non lo capiva più. Oltre ad essere divenuto calmo, placido e imperturbabile, ora Vash appariva pure scanzonato, menefreghista, disincantato e pure scherzoso! SCHERZOSO!! Era assurdo!!

 

Incomprensibile per lui.

 

Gli aveva tolto tutto. E la parola “tutto”, Knives l’aveva realizzata nella pienezza più completa. Aveva tolto a Vash qualsiasi cosa, nel corso di tutta quella loro lunga, seconda esistenza. Pace, felicità, orgoglio, onore, rispetto, amore, amicizie..tutto. Non gli aveva lasciato nulla. L’aveva sempre e volutamente svuotato di qualsiasi cosa, portandolo sempre al limite, ad un passo dal cedere e cadere nella pazzia arrendendosi. E anche prima, nella loro esistenza su Anthares, gli aveva tolto tutto. L’amore della sua donna, i suoi amici, la sua terra, tutto quanto. Ora, come diavolo faceva Vash, ad essere lì, davanti a lui, con quell’aria tranquilla e pacifica, scanzonato e sicuro, a dirgli che lo voleva salvare??

 

-Pffff….Ah ah…AHAHAHAHAHAHAHAHHAHA!!!!- scoppiò a ridere, mentre dando le spalle al fratello, tornava a sedersi nella sua nera poltrona di pelle, accanto a quella spia rossa sui comandi, che continuava infinita a lampeggiare veloce.

 

Rise, ma non di scherno, di rabbia o altro. Knives rise e basta. Una risata vuota.

 

-…- Vash lo guardò facendosi serio e concentrato. Il loro scontro di anime non era che alle battute iniziali, sapeva che ci voleva ben più che la sua conquistata calma e sicurezza per farlo cedere. Se non fosse stato per le parole di Meryl, per la sua certezza nella luce pura che aveva visto dentro Knives, lui stesso avrebbe definito quel salvataggio disperato ed impossibile. Non che già di per sé non lo fosse! Voler salvare chi non vuole essere salvato, di per sé è una follia bella e buona. Lo era ancor più, se si parlava di un sadico e crudele assassino votato al suo lato oscuro com’era Knives. Però, in tutto quel buio e quella crudeltà, anche Vash aveva sempre visto da lontano una punta di bontà in Knives. Era suo fratello dopotutto, il suo gemello, la sua metà. Vash più di chiunque altro, poteva percepire tutto ciò dentro Knives. Portarlo indietro, non equivaleva per il buon biondo, al fatto di perdonarlo e basta. Portarlo indietro, significava vincere sulla sua malvagità, significava essere riuscito a persuaderlo dal guardare senza timore a quella piccola luce che aveva dentro. Knives non era meritevole di perdono. Non lo sarebbe mai stato, e men che meno per Vash. Non era meritevole di un perdono “normale”. Semplicemente, Vash non avrebbe mai dimenticato ciò che era stato sino a quel giorno, ma salvando suo fratello dalla sua auto-distruzione, avrebbe vinto su tutto il male causato e perpetrato nei secoli, potendo dare giusta pace a tutti coloro che ne erano stati innocenti vittime. La pena di Knives, doveva essere una vita tra gli uomini, che come l’antico popolo di Anthares, lui aveva torturato e trucidato, e solo col tempo, solo per mezzo della stessa vita e del destino, egli avrebbe scontato come meglio meritava le sue colpe. Vash oltre a tutto, voleva che Knives vivesse tra gli uomini come una persona qualunque. Desiderava che potesse provare sulla sua pelle, cosa significava davvero vivere, provare emozioni, sentimenti belli e caldi, sentire le presenze pacifiche di altri attorno alla propria. Knives era come un volontario emarginato. Non aveva mai capito come ci si sentiva, cosa davvero volesse dire la parola vita o amore, proprio perché di suo volere, aveva fatto della sua esistenza, una costante e voluta solitudine nel buio. Era come un neonato che non aveva mai visto la luce, come un essere che non aveva ancora dato il suo primo soffio di vita nell’esistenza. Era un prigioniero volontario del male e dell’oscurità, perché non aveva avuto la possibilità mai, di venire davvero sotto alla luce. Un po’, Vash se ne dava la colpa, si diceva di non aver mai capito, di non aver mai fatto abbastanza per Knives, ma poi si ravvedeva nei pensieri e nei ricordi, capendo che di colpe lì, non ne aveva nessuno, se non lo stesso Knives per sé medesimo. Lui aveva voluto quel cammino, lui aveva voluto quel buio. Neppure la mano tesa verso di lui di Rem era servita a niente. I suoi insegnamenti, il suo affetto e amore, a nulla erano valsi, perché Knives era recluso volontario dal mondo e dall’esistenza, già da prima, già come Darthem.

 

Ora, tutto ciò che Vash sentiva di poter fare per lui, era tendergli la mano, portarlo via con sé ad ogni costo, metterlo a nudo sotto alla luce del sole della vera vita, e lasciarlo al suo destino, a camminare per quei sentieri chiari che aveva sempre rifiutato. Era tutto ciò che poteva fare per suo fratello, altro non poteva davvero.

 

-Si, mi hai davvero sorpreso…Vash! Devo ammetterlo! Uhuhuhu! Accidenti! Dopo tutto, sei ancora qui, davanti a me!- parlò finalmente il biondo oscuro, ridacchiando ancora, questa volta con divertimento nel tono di voce.

 

Si, il loro scontro di anime era appena iniziato, ed era pronto ad esplodere.

 

Vash sorrise beffardo, incrociando di nuovo le braccia al petto.

Eppure, in tutto quel nero e quel buio, c’era stata una sola persona, un singolo essere semplice, ma speciale proprio in quella sua semplicità, ad entrare in Darthem e in Knives, riuscendo a toccarlo. Non lo negava a sé stesso, era conscio di provare gelosia per ciò che c’era sempre stato tra Darthem e Lyler. Un bene profondo da parte di entrambi, anche se dopo, il bene di Lyler era rimasto fraterno, e quello di Dathem era divenuto possessivo e malsano. Provava gelosia, per l’incontro di anime che ora avevano avuto Knives e Meryl, dovuto a sentimenti antichi mai sopiti. Anche se sapeva e sentiva che il cuore di Meryl era sempre suo, provava gelosia, per quel contatto profondo che c’era stato tra lei e Knives. Per la prima volta, in tutta la sua esistenza, Vash si trovava a provare gelosia e desiderio. Ora che non si nascondeva più dietro le sue facce idiote e buffe, ora che non si lasciava più sopraffare dai ricordi di Rem, ora che non permetteva più al male di Knives di toccarlo, Vash si trovava a provare sentimenti prepotenti di rivalsa. Nonostante tutto, Meryl era colei che da più di una vita amava, e ora voleva avere tutto il tempo di viverlo quel sacrosanto sentimento!. Non avrebbe più permesso a Knives o a chicchessia di fargli perdere altro tempo prezioso.

 

**

 

Consapevole che quella sua gelosia sarebbe stata usata come arma da Knives, Vash si concentrò nuovamente al massimo, sulla figura del fratello ghignante in poltrona, che lo osservava con vero divertimento.

 

-Hai per caso deciso di immolarti con tuo fratello, per spirito di condivisione? Cos’è…provi nostalgia per me..sotto sotto?- rise provocatorio Knives, accavallando le gambe, e intrecciando tra loro le dita delle mani,

 

-Tsè! Niente affatto! Ho tutta l’intenzione di vivere la mia sudata vita! Ora, se non ti dispiace..leva il sedere da quella poltrona e vieni con me!- sfuffò Vash deciso,

 

-Non se ne parla. Sai perfettamente quali sono le mie intenzioni, la mia scelta l’ho fatta, sono io che lo voglio, e tu non hai alcun diritto di metterti di mezzo! Tra meno di un minuto, quella luce smetterà di lampeggiare, e questa navicella si ridurrà in cenere e polvere. Ti conviene girare i tacchi e tornartene da dove sei venuto!-

 

Sempre con aria seria e tranquilla, Vash ascoltò prima, ciò che il fratello farneticava, e poi con un sospiro, salì le tre rampe di scale raggiungendolo, poggiandosi di schiena ai comandi della nave, proprio accanto a quella spia rossa lampeggiante, fissandola con calma e serietà. Knives osservò i gesti e le azioni di Vash con nuovo stupore. Ma, aveva sentito cosa gli aveva appena detto? Come faceva ad avvicinarsi e mettersi rilassato a quel modo?! Per di più, ora Vash non possedeva più i poteri e la forza plant di prima! Che diamine pensava di fare? Era chiaro che si fosse messo in netto svantaggio con le sue mani.

 

-Senti Knives..fammi un favore! Piantala di fare l’antagonista contorto e melodrammatico, e vieni con me! Questa storia è andata avanti fin troppo, e io sono stanco!-

 

-!!!- allibito. Knives era allibito.

 

Sussultò nella sua poltrona, completamente spiazzato per la terza volta da che Vash era lì. Impazienza, menefreghismo e distacco totale. Ma chi era quel Vash che aveva davanti? Lo stava fronteggiando in palese svantaggio su tutto, eppure si comportava come il più forte. Come faceva a fare così?!.

Knives si accigliò, sentendo la rabbia ribollirgli in petto.

 

-Contorto e melodrammatico, eh? Nessuno ti ha chiesto niente, idiota! Ora vedi di sparire, prima che cambi idea e decida di farti a pezzi!! Non hai più alcun potere per fronteggiarmi, e posso schiacciarti quando voglio!!- sbottò rabbioso, iniziando a perdere la calma,

 

Vash lo guardò con sufficienza:

 

-Prego, accomodati pure se ci tieni tanto a fare ancora il macellaio! Non sono qui per combattere, ma per portarti via con me!-

 

Knives sussultò nuovamente, portandosi poi due dita alla tempia sinistra, massaggiando con foga. Ormai il misero minuto doveva essere sceso a pochi secondi di tempo, eppure quell’idiota era ancora lì, calmo e pacifico a ripetergli con distacco il suo intendo di portarlo via con sé.

 

-Davvero non ti comprendo, Vash! Che senso ha che tu sia qui,ora? Hai di nuovo la donna che ami, i plant sono con te e ridaranno vita a quel polveroso pianeta dove risiedi con gli uomini! Che accidenti te ne importa di salvare anche me?!- sbottò nuovamente l’oscuro biondo, fissando il gemello negli occhi,

 

-Sei noioso! T’ho già detto che sono qui per portarti via con me! Questa morte che tanto vuoi auto-infliggerti è una stronzata bella e buona! Non funziona così, caro mio!-

 

-Ma che stai dicendo?! E come dovrebbe funzionare?! Come dici tu, per caso? AH! Eccolo qui..il Signore di ogni cosa che viene a predicare quale sia il giusto modo di morire o di vivere! AHAHAHAHHA!!!!-

 

-Hai detto proprio bene,fratello! Il GIUSTO modo di VIVERE!- sottolineò con enfasi Vash, ignorando il resto delle provocazioni,

 

-…- Knives perse di nuovo le parole davanti a quel nuovo Vash per lui sconosciuto e incomprensibile,

 

-Tu non hai la più pallida idea, di cosa voglia dire vivere davvero! Hai passato ben due esistenze a tramare nel buio, ergendo mura protettive attorno a te, per tenerti lontano da tutto e da tutti. Tu non hai mai visto la luce, non hai mai respirato davvero la vita per ciò che essa è! Hai saputo solo crogiolarti nei desideri che suggerisce l’oscurità, perché è stato per te più facile e comodo. Ora, vorresti darti alla morte da solo, come ultimo atto a questo tuo non-vivere? Spiacente! Io sono qui perché ho capito, che la tua giusta pena non è affatto la cara signora morte, ma la VITA!- e nel dire ciò, Vash si protese in avanti, afferrando saldo e deciso Knives per il polso destro –Tu verrai con me ora, e vedrai cosa significa vivere ed essere circondato da altre creature! Tu darai giustizia a coloro che hai ferito, imparando cosa significa la vita, e comprendendo sulla tua pelle cosa hai tolto a loro! Se anche così, desidererai la morte, io non ci sarò più a fermarti, perché dopo aver vissuto davvero, sarà divenuta una tua legittima scelta! Ma così, no!-

 

Knives fissò nello smeraldo degli occhi di Vash, tremante, confuso e smarrito. Quelle parole, lo stavano scuotendo dentro. Sentiva che l’anima di Vash stava avendo la meglio sulla sua. Sentiva, come se una mano di Vash, stesse scavando sempre più a fondo dentro di sé, spostando le pesanti tende nere del male, come se stesse cercando dentro di lui, una luce che non c’era. Knives inconsciamente, sapeva di possedere le stesse capacità buone di Vash, ma ancora, rinnegava e negava il tutto con ostinata forza. Quella luce Vash non l’avrebbe mai trovata, mai! Non voleva permettergli di convincerlo a vivere! Non con la costante presenza dei ricordi, non con la costante presenza delle voci di chi aveva ucciso nelle orecchie, non coi suoi sentimenti d’amore a senso unico nel cuore. NO! Era troppo! E lui non era abbastanza forte. Knives non si considerava affatto in grado di vivere. Non riteneva di essere capace.

 

-V-vuoi per caso..che io distrugga anche No-Mans-Land?! Hai idea delle follie che stai dicendo?! Io sono il MALE, Vash! Il male!! Mi hai sentito?! Non c’è niente di me che possa funzionare in mezzo alla gente! Ma senti cosa stai dicendo?? Comprendi davvero, cosa vorresti fare con me?! La tua bontà rasenta la mia follia! Come pretendi che io viva in mezzo a coloro i cui antenati sono morti per mano mia?! Sei assurdo!!-

 

Ma gli occhi lucenti di Vash, non mollavano la presa, e attraverso l’azzurro glaciale di quelli di Knives, continuavano a sondargli l’anima. Testardo, Vash continuava ad addentrarsi in Knives, per scorgere anche da lontano, quella luce che Meryl diceva di aver visto bene.

 

-Tu saresti il male?! Maddai, Knives! Falla finita!- sbottò Vash continuando col suo incomprensibile atteggiamento, mollando il braccio del fratello, e tornando eretto in piedi, di nuovo poggiato di schiena ai comandi della navicella. –Tu non sei il male, sei solo una sua vittima! E bada bene! Non ti stò né giustificando né scusando! Sei comunque colpevole di tutto!- lo additò poi severo, facendogli sbattere più volte le palpebre.

**

 

Meryl strinse forte le mani che teneva giunte al petto, non smettendo di tenere gli occhi fissi al cielo. Tremava e pregava, pregava e tremava. Era rimasta in piedi, fissa in quella posizione, da quando Vash era svanito nel nulla, e lì voleva rimanere, finchè non l’avesse visto tornare. A nulla erano valse le parole di Wolfwood, che le suggerivano di seguire lui e gli altri, e tornare all’accampamento dov’erano il maestro e gli altri sopravvissuti a Don Deviler. No, lei sarebbe rimasta lì, finchè Vash non fosse tornato da lei. Strinse più forte ancora le mani al petto, chinando il capo verso il basso con espressione sofferente. E se avesse sbagliato? Se credere che per Vash riportare indietro Knives, sarebbe stato possibile, fosse un errore? Se si fosse ripetuta la tragedia di Anthares, con la differenza che questa volta lei sarebbe sopravvissuta, rimanendo sola?!. Dal petto, sentì fitte dolorose salirgli sino al cervello, mentre calde lacrime le rigavano già il viso. Non voleva perderlo di nuovo, non dopo tutto quello che avevano passato. La possibilità di stare in pace, con la persona che amava, era un desiderio troppo forte e bisognoso di soddisfazione, per poter rischiare di vederlo una seconda volta in frantumi. Ormai erano passati più di cinque minuti da quando Vash era scomparso. Sentiva che il tempo a disposizione era ridotto a pochi secondi. Secondi che le parevano divenuti infiniti, mortalmente dolorosi da sopportare. Nella mente, continuava a ripetersi all’infinito “Torna da me, Vash!”, come fosse la più sacra delle preghiere, il più potente dei mantra, la più grande delle magie.

 

-Meryl..-

 

Una mano delicata e gentile la sfiorò sulla spalla sinistra, facendole alzare di poco il capo chino, e riemergere da quelle dolorose profonde riflessioni disperate. Aspettare e pregare, era ancora più frustrante e doloroso che assistere di persona alla battaglia. L’angoscia era ai massimi livelli e le stava erodendo l’anima lentamente.

 

-Meryl, coraggio! Vedrai che Vash tornerà, io ho fiducia in lui!^^- le sorrise materna Rem

 

Meryl le annuì, anche se le lacrime e le sue smorfie di dolore, non trovarono nessun conforto alle parole gentili della “madre” di Vash. Soffriva terribilmente, perché non sentiva più il suo collegamento con l’anima di Vash, né con quella di Knives, come se i due fossero scomparsi nel nulla. Non erano morti, ma era come se non fossero più da nessuna parte, completamente estraniati da tutto, e concentrati unicamente sul loro scontro di anime. Questo distacco, provocava grande sofferenza in Meryl, che si sentiva perduta, come se una parte di sé le fosse stata brutalmente tolta di colpo. Quella parte era Vash, e lei fremeva disperata, di poterlo sentire di nuovo, non solo legato a sé dall’anima, ma anche fisicamente tangibile.

 

-H-ho paura Rem…e se avessi sbagliato? I-io non..- balbettò terrorizzata al sol pensiero, mentre la donna la cingeva per le spalle attirandola nel suo gentile abbraccio caloroso.

 

-Non dire così. La paura che provi è legittima, ma tu devi essere più forte. Continua a pregare per lui, continua a credere. Io sono più che certa, che tu hai fatto solo il tuo meglio, Meryl!-

 

Meryl senza dire nulla, si lasciò cullare dalla bontà di Rem per un po’, giusto per ritrovare quel briciolo di calma e coraggio che ancora aveva in fondo al cuore, per poter tornare a guardare verso il cielo, e pregare per il suo ritorno.

 

“Torna da me, Vash!”

 

Anche Milly, Wolfwood, Funai e Rina, fissavano verso il cielo, a pochi metri di distanza da Meryl. Tutti seduti a terra, stanchi, prostrati dagli eventi, ma ancora in piena tensione e agitazione, trepidanti a loro volta nell’attesa di vedersi conclusa definitivamente tutta quella dolorosa faccenda. Nell’animo di ognuno scorrevano mille e più pensieri contrastanti. C’era la speranza nel ritorno di Vash, e la rabbia sorda nei confronti di Knives, specialmente per Funai e Rina. Colui che aveva tolto la vita a tanti, e in particolare ai loro cari amici e compagni, Ihan e Nina, doveva vivere?! Faticavano tremendamente a capire, a comprendere le azioni del loro maggiore, verso quell’essere abbietto. Faticavano a capacitarsi, che dentro quel mostro potesse esserci davvero qualcosa di buono. Era semplicemente assurdo e basta.

 

*Finchè continuerete a provare tutto quest’odio e questa rabbia..niente potrà finire bene!*

 

I quattro sussultarono a quella voce soprannaturale, uscita dalle labbra della figura leggiadra di Rem, giunta silenziosa dinnanzi a loro. Doveva essere lo spirito plant, che parlava con lei e attraverso di lei. La guardarono atterriti, specialmente i due sottoposti di Meryl, capendo che esso si stava riferendo proprio a loro.

 

*La comprensione di tutto, vi sarà data col tempo. Capire ciò che accade è molto difficile per le vostre menti umane. Queste sono cose che vanno molto al dì là del pensiero comune.*

 

-Pensare di salvare la vita a quel mostro che ha fatto tanto male! Qualsiasi creatura, anche non umana lo odierebbe!- sbraitò Funai con frustrazione

 

*Ed è vero, nessuno ti biasima per questo. Ma andare oltre a tutto e dare la vita invece che la morte a chi ha solo distrutto..può essere il modo giusto!* sorrise il plant attraverso il volto di Rem

 

-Ma giusto per cosa, dannazione?!!- gridò Funai rabbioso e stanco

 

*Per un Nuovo Inizio* pronunciò con enfasi il plant, lasciando sia nel cuore di Funai, che in quello di tutti gli altri, un profondo senso di turbamento.

 

-Concentrate i vostri pensieri su Vash! Così lo aiuterete a tornare!^^- questa volta a parlare fu Rem sola, mostrando il migliore dei suoi sorrisi gentili.

 

**

 

Knives sbattè più volte le palpebre con aria sconcertata, mentre fissava a bocca semi aperta, il dito indice che ancora Vash gli puntava contro con serietà e fermezza.

 

*Bipbipbipbibpbibp..!!!!*

 

Con la coda dell’occhio fissò velocemente la spia rossa e lampeggiante. Il rumore e i lampeggi, erano improvvisamente aumentati di velocità, segno inconfondibile che il tempo a loro disposizione ormai era quasi nullo. Era questione di pochi secondi. Tornò a guardare Vash, mentre questi ritraeva il dito, tornando poggiato ai comandi con aria tranquilla, sorriso sereno e calmo, e sguardo fermo. Possibile, che ad un passo dal saltare in aria, quel folle buonista fosse così dannatamente calmo e pacifico?!Cosa gli faceva credere che si sarebbero salvati?Aveva forse fiducia in lui? IN LUI? Il suo aguzzino, il suo persecutore, l’artefice di tutte le sue infinite sofferenze, non chè suo fratello gemello?!!!Era una barzelletta, era inconcepibile, e Knives stava uscendo di senno davanti a quelle veloci consapevolezze alimentate dall’atteggiamento di Vash e dal loro interno scontro di anime, eppure…Eppure era così, lo vedeva chiaro. Vash riponeva fiducia in lui. Vash era sicuro che l’avrebbe seguito alla fine. MA PERCHE’?! Si gridò dentro con frustrazione.

 

-Perché?- lo sentì parlare improvvisamente perdendo dei battiti tanto non se l’aspettava

 

–Perché tu sei mio fratello,Knives!-

 

Il cuore gli cedette per un secondo. Knives avvertì chiaramente la perdita di due battiti a quelle parole. Niente di speciale, poteva sembrare a tanti, ma per lui furono come il rompersi concreto di qualcosa dentro di lui. Apparentemente, pareva che i due stessero solo avendo una disputa verbale, ma in realtà, era molto di più. Dentro, le loro anime avevano lottato sino a quell’istante, senza sosta. Vash non aveva smesso un solo secondo da che era arrivato, a sondare con caparbietà l’anima di Knives con la propria, scostando con invisibili mani, tutto il buio del fratello, alla testarda ricerca di quella piccola luce. E ora, sentirlo vacillare, reagire con smarrimento, aveva fatto sorridere dal cuore Vash, perché finalmente, da lontano, dentro Knives, aveva trovato e visto coi suoi occhi, quella piccola luce di cui Meryl gli aveva parlato. Allora, preso il sopravvento, era riuscito a collegarsi in maniera perfetta con l’anima di Knives, e sentire i suoi pensieri e turbamenti più profondi. Così, era riuscito a sentire le sue penose domande confuse e a rispondergli “Perché tu sei mio fratello”, facendolo cedere definitivamente. Approfittando del blocco di Knives, Vash aveva allungato la mano e afferrato quella luce, stringendola saldamente a pugno nel palmo. Era davvero una lucina minuscola, piccola come una perla, ma calda, caldissima, incandescente. Vash poteva sentire tutta la purezza innocente che quella luce aveva in sé, e sorrise intenerito. Sia Lyler, Rem, che Meryl non avevano mai sbagliato. Dentro Knives c’era davvero qualcosa di buono.

 

Ora, poteva essere tutto finito lì, ma non poteva essere così facile, non con uno come Knives Millions, duro e testardo fino ad ogni limite comprensibile ed anche oltre. Vash lo sapeva, era preparato. Difatti, dopo il momento di stupore e smarrimento, dovuto alla presa di sopravvento dell’anima di Vash, sulla sua, Knives si riebbe, con una rabbia, disperazione e frustrazione enorme. La sua anima si scagliò su quella di Vash, cercando di staccarlo dalla presa sulla piccola luce in tutti i modi. L’anima di Knives cercò di ferire quella di Vash con furia disperata. Non voleva essere salvato! Non voleva tornare indietro con lui! Non voleva vivere!. All’esterno dei loro corpi, i due erano ancora seduti nelle loro posizioni apparentemente tranquille, ancora intenti a fissarsi, mentre dentro la lotta tra loro imperversava furiosa.

 

-Pochi secondi e salteremo in aria, non vuoi davvero ripensarci e andartene?- domandò incolore Knives

 

-Me ne andrò, solo se tu verrai con me- asserì Vash con un sorriso convinto

 

-Tsè! Ma non pensi che potrei esserti di nuovo d’intralcio?-

 

-Uhm?- lo fissò serio Vash, nel sentirlo parlare in quel modo così sinistro e provocatorio,

 

-Potrei fare di tutto per portarti via la tua cara Meryl! Potrei darti altre sofferenze! Sei certo di voler rischiare? Sai..io e lei abbiamo avuto un incontro molto..INTENSO. Questo potrebbe essere un problema se io torno con te, no?- gli occhi di ghiaccio di Knives, scintillarono con mera crudeltà, mentre pronunciava quelle parole, col suo antico tono velenoso e malsano. Stava tentando la sua ultima carta, per far desistere Vash, toccandolo sul vivo delle sue paure ed insicurezze, ossia la perdita delle persone a lui care.

 

-Vuoi che rifaccia quello che ho fatto a Rem? Uhuhuh! Se Meryl non potrà essere mia..non avrò certo problemi a fare in modo..che non lo sia di nessun altro!- biascicò viscido e crudele.

 

Cercò di utilizzare tutta la bassezza e la malvagità emotiva di cui era capace. Sapeva di toccare il nervo sensibile di Vash in quel modo, e ci andò giù il più pesante che riuscì. Era mai possibile, che tutta la rabbia, l’odio e il rancore che Vash aveva sempre avuto nei suoi confronti, se ne fosse andato così facilmente? COME diavolo aveva fatto a diventare così sicuro di sé, così certo in ciò che affermava, da volerlo addirittura salvare?!. Vash lo fissò accigliato. Non nascose affatto la rabbia e il fastidio che provò a quelle parole crudeli e odiose, ma nemmeno si lasciò prendere da esse. La sua anima, continuò a stringere forte la presa sulla luce in quella di Knives, senza dare segno di alcun cedimento. Questa volta, sarebbe stato tutto diverso. Aveva combattuto e patito troppo, aspettato due vite per vivere un amore importante, per poter perdere. Ora toccava a lui, e questa volta Knives si sarebbe dovuto arrendere. Questa volta, era il turno di Vash, di tenere in mano le redini della lotta e della vittoria.

 

-D’accordo! Se vuoi, provaci!-

 

-C-cosa?!- strabuzzò Knives per l’ennesima volta incredulo

 

Vash sorrise con aria da vero malfattore, con una sicurezza e strafottenza davvero incredibile, inusuale su di lui, nuova, incredibile:

 

-Prova pure a portarmi via Meryl, se vuoi! Ma come è già stato prima, anche ora lei sarà sempre e solo mia!- apostrofò deciso e spavaldo fissando negli occhi glaciali e confusi del fratello,

 

Basta.

 

Basta.

 

BASTA!!.

 

Era stanco. Era al limite. Non sarebbe riuscito a sopportarlo oltre! Come faceva, come poteva essere così!! Da dove arrivava quella sua sicurezza incrollabile! Come poteva volerlo portare indietro dopo tutto ciò che era stato?!!

 

Scattò in piedi furente, artigliando con rabbia sorda il collo di Vash con la mano sinistra, stringendo più forte che poteva, con nera disperazione. Vash non fece una piega, resistendo a quella presa, stringendo con una mano il polso di quella che Knives stava usando per soffocarlo. L’anima di Vash non cedette nemmeno in quel frangente, continuando a stringere la luce di Knives.

 

-MI HAI STANCATO!! ORA BASTA! TI FACCIO A PEZZI! Non sopporto più tutta questa tua sicurezza e certezza! IO ho deciso di morire, ma tu ora morirai con me!! Così pagherai la tua stoltezza, e la tua assurda e folle bontà, nel voler dare a un dannato la possibilità di vivere!- urlò quasi latrando come un animale fuori controllo,

 

Vash lo guardò, prima serio e un po’ sofferente per la stretta, ma poi sempre più sorridente, fino a ridacchiare:

 

-Pfff! Ah ah ah! Ma ti senti, Knives? Il fatto stesso che parli di te in terza persona e con consapevolezza delle tue colpe, è la prova che sai fin troppo bene cosa sia giusto o sbagliato. L’hai acquisito! Stai cambiando! Non lo senti? Eppure sai che stò stringendo la tua luce nella mia mano! Ehehehe!- ridacchiò ancora Vash deciso,

 

La stretta di Knives sul collo di Vash si allentò di poco, mentre le sue dita tremavano incerte. Si che lo sentiva bene, aveva chiaro che il fratello l’aveva sopraffatto nell’anima, ma ancora non voleva arrendersi a lui. Non poteva, perché non si riteneva capace di vivere. Aveva..

 

-Hai paura..non è vero, fratello?- sorrise più gentilmente Vash, anticipando i suoi pensieri, avendogli letto negli occhi dell’anima,

 

Knives sussultò fissandolo con frustrazione, stringendo i denti tra loro, sino a farsi sanguinare le gengive per la forza con cui stringeva.

 

-C-come fai…c-come puoi volere questo per me?- Knives balbettò, mentre il suo tremore si espanse in tutto il corpo, e la presa sul collo di Vash si allentò del tutto, lasciandolo infine libero. Battè il pugno più volte sul petto del buon biondo, con disperazione. Capiva, ma non voleva capire. Era consapevole, ma non voleva esserlo. Non voleva credere di poter vivere davvero.

 

-Io sento l’amore di Meryl dentro di me, come lei sente in lei il mio. Il risveglio dei ricordi del passato, ha permesso la nostra unione indissolubile. Ecco da dove provengono, questo mio atteggiamento sicuro, questa mia leggerezza e indifferenza! Io SO’ che lei è mia, come io sono suo. Ora sono forte di ciò che lei mi dà, niente mi interessa del resto!- iniziò a spiegare Vash, mentre afferrava il pugno del fratello per chetarlo, rimettendosi dritto in piedi.

 

Knives lo ascoltava tremante e terrorizzato.

 

-Troppo a lungo ho patito. Troppo a lungo ho camminato alla ricerca del mio posto giusto, della mia casa, del mio luogo di pace! Era perché già da una vita precedente, esso mi apparteneva! Ecco perché continuavo a cercarlo! E tu, fratello mio sfortunato! Tu già da una precedente vita, non vivevi e non conoscevi altro che l’oblio, la violenza ed il male! Lyler ti ha salvato, svelando quella tua luce! Meryl ti ha salvato ricordandosi di te, e vedendola nel tuo cuore! Knives…tu sei solo un piccolo bambino che non ha mai dato il suo primo soffio di vita all’esistenza! Vieni con me, ora! Per una sola volta, sii tu a seguire me! Fidati di te stesso!-

 

*Bip!bipbipbipbip………..BIP!! …………………………*

 

Knives sgranò gli occhi attonito.

 

La luce aveva smesso di lampeggiare, ed ora era fissa ed immobile. Non c’era più tempo per pensare, per struggersi, per rodersi in mille contrastanti considerazioni. Fu tutto puro istinto nel secondo precedente all’esplosione mortale della navicella. Knives strinse con decisione il braccio destro di Vash, e un respiro prima che tutto saltasse in aria, trasportò sé stesso e il fratello, via, lontano da quel luogo di morte.

 

>KAAAAAAABOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMMMMMMM !!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

La navicella spaziale, saltò in aria in un’esplosione talmente violenta e luminosa, che la sua luce accecante brillò anche nel cielo di No-Mans-Land, davanti agli occhi di un’atterrita e sofferente Meryl, che ancora sondava disperata le nuvole, nella speranza di veder apparire da un momento all’altro il suo amato con Knives. Ma di loro due, non vi fu alcuna traccia. Solo la luce di quell’orribile esplosione le riempì gli occhi rossi e gonfi di pianto. Poi, il nulla, il silenzio più assordante che Meryl avesse mai udito in vita, la riempì facendole quasi sfiorare la follia più dolorosa e crudele.

 

Dov’era Vash?

 

Possibile che..

 

Wolfwood, Milly, Funai e Rina insieme a Rem, ospitata dallo spirito plant, si alzarono in piedi atterriti dopo la luce di quella tremenda esplosione, fissandosi smarriti, per poi osservare la figura tremante di Meryl, accasciarsi in ginocchio al polveroso e arido suolo.

 

*Torna da me, Vash! Ti prego! TORNA DA ME!!*

 

 

Continua

 


__________________________________________________________________________

Ciao a tuttiiiiiiii !!!!!!!!!! ^o^

Ommioddio!!! Quanto tempo è passato, dall'ultimo aggiornamento di questa mia folle e contorta storia????? xD
Finalmente, facendo del mio meglio per trovare il tempo di scrivere, sono riuscita a ripartire!^^ Spero tanto di aver fatto bene..sono un pò preoccupata per questo capitolo!^^'''
Non è stato per niente facile, descrivere uno scontro, non 'fisico' ma 'spirituale' tra due come Vash e Knives!. Ho cercato di far capire, che all'esterno, poteva sembrare che parlassero solamente, ma che tutto era collegato dentro di loro, dove invece infuriavano le loro anime in conflitto! Ci sono riuscita almeno un tantino?? mah! ditemelo voi!xD
A proposito di questo ultimo scontro tra Vash e Knives, volevo fare una precisazione. Ho fatto 'evolvere' i caratteri ed i comportamenti di entrambi, perchè, ho pensato, che se Vash continuava a restare quello solo dolce e gentile, e Knives quello solo malvagio e crudele, non sarei riuscita ad andare da nessuna parte per portare la storia alla conclusione, e i due sarebbero stati ancora lì a combattersi!

Una CRESCITA, EVOLUZIONE, FIORITURA, chiamatela come volete, secondo me, era necessaria in entrambi per andare avanti. Un Vash, che ha ricordato tutto, che sente l'amore di Meryl in sè e diventa più sicuro e scanzonato, e un Knives, che si ritrova a fare i conti col sè stesso più nascosto, mentre attende la morte, non riuscendo ad ammettere che in realtà, vorrebbe provare a vivere, e che poi alla fine, resta sopraffatto dalla particolare forza di Vash. Ecco, ho voluto apportare ai due un cambiamento significativo, proprio per rendere reale la parola AVANTI.

B'è...che altro dirvi?^^

Spero tanto che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Sarei curiosa di sapere cosa vi è sembrato!
Per il prossimo aggiornamento, non posso darvi una data precisa! Ehm...^^''' Tenete d'occhio la mia pagina! Indicativamente, nel giro di una settimana a partire da oggi, dovrei riuscire ad aggiornare di nuovo! Quindi, al prossimo venerdì!^_^

Tantissimi baci ed abbracci! A presto!!

Martychan ^_^


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Capitolo 46
*** Capitolo 45. Un Nuovo Inizio ***


Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 45. Un Nuovo Inizio



*Il mio nome è Meryl Strife! Agente Speciale della Compagnia Assicurativa Bernardelli! Incaricata di limitare i danni causati dal suddetto Tifone Umanoide, Vash The Stampede!*

 

-Meryl..-

 

*Ma che stai facendo, maniaco?!! Toglimi subito le tue zampacce di dosso!!*

 

-Meryl..-

 

*Stai bene, Vash?!! Ero così preoccupata per te!!*

 

-Meryl..-

 

*E’ una notte magnifica..non è vero?^^ Si potrebbe..Si potrebbe..restare qui, per questa notte..*

 

-Meryl..-

 

*Sono stata sempre e solo una stupida!! Troppo seria ed orgogliosa per capire davvero cosa provavo dentro! Però io..io..Vash!! Io sento!! Io sento di amarti! Ti amo con tutta me stessa,Vash!!*

 

-MERYL!!-

 

Sgranò gli occhi all’improvviso, affaticato e sconvolto da quel fiume in piena di ricordi. Aveva rivisto alcuni dei momenti passati con Meryl, dal primo giorno che le si presentò davanti, seria e compunta nel suo ruolo di assicuratrice, e poi successivamente nel tempo, coi mesi che passavano, la loro conoscenza che si faceva sempre più stretta, il loro legame che diventava sempre più forte, più vincolante, anche se loro stessi per primi, non se ne rendevano conto. Ricordò, quella notte stellata magnifica, quanto per lui, dopo la creduta morte di Wolfwood, dopo aver sparato a Legato per salvare lei e Milly, non sentiva più di avere la forza per andare avanti e combattere ancora la follia di Knives. Ricordò, che in quella notte, dove per lui c’era solo dolore, solitudine e disperazione nera, una timida, ma calda luce confortevole, gli era arrivata accanto, in aiuto, per confortarlo e consolarlo, per farlo sentire ancora vivo ed importante. Meryl, era venuta per dargli ancora una volta la forza per alzarsi e combattere. Infine, ricordò, i recenti avvenimenti contro Don Deviler, Meryl, così cambiata, indurita dagli eventi e dallo scorrere del loro tempo, divisi, lontani. Meryl, diventata un soldato dell’esercito, di sua volontà, cocciuta e testarda, nel voler combattere da sola, nel volersi tenere lontana da lui, stanca di soffrire, sicura di non essere affatto ricambiata. Meryl, che dopo tanto tempo, apriva di nuovo il suo cuore, sorrideva, piangeva sincera, e gli diceva infine che lo amava. Lei lo amava! E per tutto il tempo perso, lui si era sentito un dannato idiota, un cieco, un vero demente. Quanto l’aveva fatta piangere? Quanto l’aveva fatta soffrire? Anche dopo aver sconfitto Knives nel deserto, le aveva detto che se ne sarebbe andato, che per lei era meglio dimenticarsi di lui e vivere felice! Quante volte si era maledetto, quando finalmente capì, che non poteva andarsene da nessuna parte, perché lui il suo posto l’aveva già trovato su quel polveroso pianeta, con lei?! Quanto si era dato dell’inetto, ritrovandola così cambiata e dura, per causa sua?! Quanto si era sentito male, una volta ricordata la sua vita precedente, di cui anche Meryl aveva fatto parte?! QUANTO?!.

 

-Anf…anf…anf..- annaspò disperato, catturando più aria possibile per dare sollievo ai polmoni che sentiva bruciare nel petto. Doveva aver trattenuto il respiro a lungo, preso nel vortice di quelle forti emozioni.

 

Sbattè le palpebre, cercando di recuperare la vista e i sensi tutti, guardandosi attorno confuso. Poi si rese conto, di trovarsi in uno spazio vuoto, a sé stante, sospeso nel nulla. Sentì che qualcosa, o meglio qualcuno, lo stava sorreggendo per un braccio e per un fianco. Si voltò verso quella presenza, incontrando così lo sguardo di ghiaccio di suo fratello.

 

-Knives..- pronunciò quel nome con fatica

 

Ora che la sua battaglia di anime col fratello era terminata, si sentiva stanco, privo di energie. Non avendo più i poteri plant di prima, Vash si sentiva tremendamente debole ed indifeso, pronto a spezzarsi in qualsiasi momento. Aveva compiuto uno sforzo immane, nell’andare a scontrarsi con Knives, nelle sue nuove ‘umane’ condizioni.

 

-…- Knives lo fissava in silenzio, serio, ma non furente o malvagio, semplicemente serio.

 

-D-dove?- biascicò Vash guardandosi attorno spaesato.

 

Ricordò l’esplosione della navicella nelle orecchie, la luce accecante che ne seguì subito dopo. Eppure, loro erano ancora vivi. Knives l’aveva ascoltato, l’aveva seguito davvero! Quasi non riusciva a crederci, ma il fratello si era fidato di lui, per la prima volta!.

 

-Siamo in un limbo creato da me, per evitare di essere travolti dall’esplosione..- spiegò Knives sempre serio, quasi seccato.

 

Vash sorrise, notando molti plant che galleggiavano intorno al corpo del fratello. Tutti quei plant che erano rimasti con Knives nei secoli, prigionieri insieme a lui, nella malvagità e nella follia, ora, per la prima volta, li poteva vedere, Knives permetteva loro di staccarsi dal suo corpo, e muoversi liberi. Era un passo davvero grande, importante, non indifferente. Si concentrò per un attimo su sé stesso e la sua anima, sentendola ancora ben ancorata a quella di Knives, sentendo ancora chiusa nel palmo della mano, la luce pura dell’anima del fratello.

 

-Sei soddisfatto? Ti ho seguito, proprio come volevi!- sbottò ancora Knives, quasi fosse davvero infastidito,

 

Vash ridacchiò :

 

-Certo che lo sono! Ma so anche, che tu mi hai seguito, perché in realtà, nel profondo, hai sempre desiderato di poter avere la possibilità di vivere!-

 

Knives lo guardò strabuzzando gli occhi, per poi girare la faccia dall’altra parte, con evidente imbarazzo. Vash ormai, riusciva a leggergli dentro alla perfezione. Riusciva a vedere chiaramente, pensieri e desideri, che lui stesso non ammetteva di avere in sé. Vash dava forma a quelle che erano le sue speranze e frustrazioni più nascoste, impedendogli di continuare a negarle, ma sbattendogliele candidamente in faccia, perché non si nascondesse più dietro il suo lato oscuro, ma perché venisse fuori, perché si mostrasse finalmente alla luce. In fondo, Vash stava solo dicendo il vero, e Knives lo sapeva benissimo. Aveva perso davvero e definitivamente. Stavolta, era Vash ad aver avuto ragione di lui, o meglio, l’aveva sconfitto per la seconda volta, su tutti i fronti possibili, ed impossibili. Quel suo assurdo fratello buonista!

 

Knives sorrise tra sé, facendo per la prima volta, un piccolo sorriso sincero. La sua pena, doveva essere vivere in mezzo a coloro che aveva sempre fatto soffrire? Doveva imparare sulla sua pelle cosa significasse la vita, e cosa aveva tolto, a coloro che aveva sterminato?. Bene, era pronto. Spaventato o meno, ormai era sconfitto, suo fratello aveva scoperchiato il suo buio, afferrando la sua piccola luce pura. L’avrebbe seguito, non sarebbe più fuggito. In fondo, non era ciò che anche lui, era sempre andato cercando? Risposte, luogo giusto. Voleva provare a capire in maniera concreta, ciò che Vash gli aveva sempre detto.

 

-B’è..eccoci qui allora, fratello. Mostrami questa tua tanto osannata vita!- disse con tono di scherno, tornando a fissarlo negli occhi smeraldini,

 

E dicendo ciò, Knives uscì da quel limbo di luce, diretto sul pianeta di polvere in lenta rigenerazione, per poter iniziare realmente a guardare in faccia sé stesso.

 

**

Meryl era ancora accasciata a terra, in ginocchio, tremante e pietrificata. Fissava il cielo con incredulità, stringendosi forte le mani sulle spalle, fin quasi a farsi male. Gli occhi spalancati, il viso di un pallore quasi sovrannaturale, ed il labbro inferiore continuamente torturato dalla morsa stretta dei denti. C’era stata l’esplosione. La navicella era andata in cenere. Non sentiva ancora le anime di Vash e Knives da nessuna parte. Chinò il capo verso il basso, continuando a mantenere quell’espressione atterrita e terrorizzata, lasciandosi cadere sempre più verso la polvere del terreno. Arrivò con la fronte a sfiorare le dure pietre rosse, tremando e singhiozzando sommessamente. Non poteva credere davvero, che Vash non sarebbe più tornato da lei, non poteva accettare che quella fosse divenuta davvero la realtà. Eppure, altri minuti erano passati dopo quella violenta luce, e solo il silenzio regnava incontrastato. Di Vash, del suo amato e stupido biondo, nessuna traccia.

 

-Sigh..no! No! Non è possibile! Non è possibile! Vash! VASH! Ti prego…ti prego..torna da me!!-

 

Erano sussurri strozzati dal pianto, parole quasi impercettibili, pronunciate a stento tra i tremori, le lacrime e l’indicibile dolore al petto. Non poteva credere davvero che fosse finita così. Che il fato avesse voluto separarli di nuovo, che non avrebbe più rivisto il suo adorato stupito idiota!. Non ora che ricordava di aver condiviso insieme a lui, anche un’altra vita. Non ora che sentiva di essergli vicina, come mai prima! Non ora che desiderava solo riscoprirsi in lui e con lui per il resto dei suoi giorni. Non dopo tutto quello che avevano passato! NO, NO, NO!!!.

 

-Meryl..- la voce calda e gentile di Rem le arrivò come un eco lontano e confuso

 

-Meryl..- la chiamò ancora la buona donna, chinandosi in ginocchio al suo fianco, posandole le gentili mani sulle spalle.

 

Ma Meryl, non la udiva quasi, troppo sopraffatta dal dolore soffocante che sentiva in ogni parte del corpo. Non voleva alzare lo sguardo e ammettere che al mondo era rimasta sola senza di lui!.

 

-Meryl! Tesoro, alza gli occhi! Guarda!!- il richiamo di Rem fu più deciso, sebbene delicato

 

-…- tra i singhiozzi e i tremori, Meryl trovò la forza per levare di poco il capo verso l’alto, venendo così investita in piena faccia, da una luce verde fortissima, che irradiava dall’alto del cielo, espandendosi calda e pacifica verso terra.

 

Milly, Wolfwood, Rina e Funai, a poca distanza, osservavano l’incredibile manifestazione ad occhi sgranati. Da quella luce, iniziarono a cadere fluidi verso terra, molti, moltissimi spiriti plant, che si fusero all’istante con l’essenza di quel polveroso pianeta, andando così a ricongiungersi agli altri fratelli che già erano divenuti parte di esso, e lo stavano via via, rigenerando di verdi prati, zampillanti fiumi e ruscelli, boschi e distese montuose infinite. Tutto quel deserto polveroso e arido, presto, sarebbe stato solo un lontano ricordo, nei racconti attorno al fuoco delle buone nonnine coi curiosi nipotini.

 

-Hai visto, Meryl? Non avevi affatto sbagliato! Io ne ero sicura! Vash è tornato!!^^- Rem le sorrise raggiante, ma Meryl non riuscì a voltarsi a guardarla, era attonita, impalata a fissare il cielo smeraldino e lucente, rapita dalla visione di tutti quei plant che si univano alla terra ed ai loro compagni.

 

La tensione si scioglieva pian piano, la paura, il terrore, lentamente lasciavano posto alla speranza ed alla gioia più grande. Poi li sentì. Udì nuovamente dentro di sé, le anime di Vash e Knives, e allora, si rialzò in piedi di scatto, col cuore a mille, ansiosa di vederli comparire da un istante all’altro. Sorrise tra sé gioiosa, sentendo come le anime dei due fratelli, fossero ben unite tra loro. Sentì che Vash era riuscito ad afferrare la luce di Knives, e ne gioì.

 

Pochi  attimi ancora, e i due finalmente, dalle nuvole e dalla luce intensa, comparvero ai suoi occhi ansiosi e stanchi. Knives con due gigantesche ali bianche sulla schiena, planava lento verso il basso, reggendo Vash per un braccio e per la vita, sostenendolo. Meryl corse col cuore in gola in avanti, scendendo diversi dirupi rocciosi, rischiando spesso di cadere e storcersi una caviglia. Ma poco le importava. Se anche fosse caduta, si sarebbe rialzata anche cento volte, pur di raggiungerli. Quando Vash la vide correre verso di loro, sentì il cuore balzargli in petto, e poi accelerare furioso nei battiti. La sua Meryl. La sua bellissima e coraggiosa Meryl. Sorrise felice, quando riuscì ad incontrare i suoi occhi grigio-azzurri, ansioso come non mai di raggiungerla. Knives dal canto suo, essendo ancora unito all’anima di Vash, ne sentì le sensazioni, le emozioni, i desideri ed i pensieri, e provò dolore dentro di sé. La sua pena era appena cominciata a quanto pareva, e non credeva che avrebbe provato così tanto dolore nel vederli e sentirli così uniti. Però, allo stesso tempo, si trovò…intenerito da quei loro sentimenti così forti e legati, capendo perché, in due vite, non fosse mai riuscito a separarli davvero. Sospirò, e quando furono a pochi metri dal toccare il suolo, si rivolse ai plant che ancora erano sotto il suo controllo, parlando loro attraverso la mente:

 

*Fratelli..* li richiamò, e questi si stupirono di quella sua voce così gentile e pacifica, perché da sempre, Knives li aveva solo voluti sottomettere al suo volere,

 

*Master? Che vi succede?* domandarono quelli in coro

 

*Basta, non chiamatemi più in questo modo! Ora siete liberi! Lasciatemi, e andate assieme ai vostri fratelli. Risanate questo mondo di polvere, e rendetelo il nostro nuovo Eden!*

 

*M-Master…d-dite sul serio? Ma voi..in questo modo..*

 

Knives sorrise tra sé : *Si, diverrò simile ad ogni semplice umano che abita questo mondo! Ma mi và bene così! Voglio provare a vivere, voglio provare a capire ciò che ha sempre sostenuto mio fratello.*

 

I plant si guardarono, sorpresi e smarriti, ma poi sorrisero al loro antico protetto. Erano felici, che Edhem fosse riuscito a far cedere e aprire il cuore di Darthem. Quel Nuovo Inizio tanto atteso e sperato nei secoli, da quelle pazienti e sapienti anime plant, stava davvero cominciando a prendere forma concreta:

 

*Noi..saremo sempre con voi, fratello Darthem!*

 

E detto ciò, lo abbandonarono, portando via con loro, tutto il grande potere plant, di cui anche Knives aveva sempre usufruito, lasciandolo solo con la semplice forza vitale, di un qualsiasi essere umano. Nel fare questo gesto però, le ali di Knives si dissolsero assieme al resto del suo potere, e questo comportò il rovinoso fatto, che i due fratelli caddero a capofitto verso terra, facendo gli ultimi metri nel vuoto e sbattendo violentemente col sedere sul duro del terreno arido.

-Knives!! Idiota!!- sbraitò Vash massaggiandosi la schiena dolorante

 

Quello non gli rispose, divertito da quella situazione, e dolorante a sua volta. Provò per la prima volta, la sensazione della “debolezza” e “fragilità” di un corpo con un basso livello di potere, e si stupì intensamente tra sé. Si stupì, di come, nonostante la debolezza così marcata, gli esseri umani, fossero sempre stati comunque, molto forti e battaglieri nell’opporgli resistenza. Si stupì e li ammirò per questo.

 

-Ehi! Ma mi stai ascoltando?! Che diamine ti è preso improvvisamente?!- stava continuando ad urlargli dietro Vash, ma Knives non lo ascoltava. Aveva udito i passi veloci di Meryl, che da lontano, correva ancora a perdi fiato verso di loro.

 

Sospirò ancora. Lei non stava correndo lì per lui. Ma..

 

Quando anche Vash la notò, smise di imprecargli contro, e si concentrò interamente sulla sua leggiadra figura.

 

-Meryl..- farfugliò sognante e felice

 

Ella per tutta risposta, come fu vicina, si gettò a capo fitto su entrambi, stringendosi forte alle loro spalle, posando ognuna delle sue mani, sulle loro scompigliate nuche bionde, attirandoli più stretti e vicini che poteva, per sentirli, reali e non illusori.

 

-VASH! KNIVES! Siete salvi!! Siete vivi!! Come sono felice!!!- piangeva di gioia la giovane, inondando le guance e le spalle dei due, che teneva stretti a sé, con tante calde lacrime.

 

Entrambi i fratelli, rimasero spiazzati, soprattutto Knives, che non si aspettava affatto, di essere incluso a quel modo, nella gioia della giovane. Si sentì profondamente toccato da quel contatto, da quelle parole e da quelle lacrime, e spontaneo nella mente, pensò a Lyler, e a quel lontanissimo ed ormai perduto giorno, quando erano solo tre piccoli bambini di Anthares che giocavano insieme per i prati antistanti il castello reale. Ricordò, quando aveva sfidato per l’ennesima volta Edhem, a chi era il più forte con le spade di legno, e nella loro disputa, si erano inoltrati nei boschi, perdendosi. Sia lui che Edhem, erano finiti in un dirupo, ferendosi un po’ per tutto il corpo. Rimasero prigionieri per molto tempo, finchè non udirono i richiami di alcuni soldati del castello, e di Lyler disperata. Ricordò, che quando furono ripescati da quel dirupo, ella si gettò felice su entrambi, abbracciandoli forte e con gioia, sollevata, di ritrovarli entrambi vivi.

 

Knives, chiuse gli occhi con aria un po’ commossa e lontana nel tempo, alzando un braccio, e posando la larga mano sulla schiena di Meryl, nell’atto di stringerla più forte a sé. La medesima cosa fece Vash, abbracciando con un braccio Meryl con tutta la felicità che provava. La sentiva finalmente di nuovo, non solo nell’anima, ma anche nel corpo.

 

-Bentornati-

 

La voce melodiosa e felice di Rem, fece sciogliere il trio da quel commosso abbraccio. Meryl sorrise a Rem, con tutta la gratitudine che riusciva a trasmetterle. Se non ci fosse stata anche lei al suo fianco, nei momenti più dolorosi e soffocanti, più volte avrebbe seriamente ceduto al dolore e alla follia.

 

-R-Rem!!- strabuzzò Vash attonito, incredulo di vederla reale, dimentico, che se lei era visibile, era grazie al buon plant che la portava in sé.

 

Ma nel guardarla meglio, vide lo spirito plant che la ospitava, permettendole di essere vera ai loro occhi. Sorrise triste. Rem in realtà era sempre morta, era sempre uno spirito. Vash capì che quello era il momento dell’addio definitivo con lei. Il momento prezioso di dirle le cose che non era mai riuscito prima, e che come doloroso rimorso, si era portato appresso per tanto tempo.

 

-Vash! Mio caro Vash!- lo chiamò lei commossa, con le lacrime agli occhi

 

Vash si alzò un po’ barcollante in piedi, raggiungendola. Oh! Com’era piccola ora! Era sempre stata molto più alta di lui! Ora invece, che lui era cresciuto, che era diventato un uomo, le parti si erano invertite. Adesso era Rem a sembrargli piccola ed indifesa. Aveva quasi paura, che toccandola, l’avrebbe vista svanire nel nulla. Alzò comunque una mano un po’ titubante, fermandola a mezz’aria dal toccarla sulla guancia. Rem sorrise, alzò una sua mano afferrando delicata quella di Vash, accompagnandola a posarsi sulla sua morbida guancia, strusciando con dolcezza il volto nel suo grande e caldo palmo. A quel contatto, Vash sussultò profondamente, sentendo le lacrime inondargli gli occhi, e scendere veloci lungo le guance, inarrestabili e copiose. Provò la sensazione della pace, dell’appagato desiderio di poterla rivedere ancora una volta, ed aprirsi a lei con sincera umiltà.

 

-Sei così cresciuto, Vash! Sei diventato l’uomo che ho sempre sperato! Sono così orgogliosa di te!^^- disse lei continuando a bearsi della mano di Vash sulla propria guancia,

 

-R-Rem..io..- balbettò lui emozionato

 

Ancora, non riusciva a liberare le parole che aveva sempre custodito preziose nel cuore, solo per lei. L’aveva amata tanto, in tutte le sue forme. Come madre, come amica e come donna. Rem era stata la prima, nella sua seconda vita, a scaldarlo con tutto l’amore possibile, facendo del suo meglio per insegnargli ogni cosa, fiduciosa in lui, senza dare importanza alla sua natura aliena. Gli aveva voluto davvero bene, senza alcun pregiudizio. La guardò sognate, e in un gesto veloce, la avvolse nel suo abbraccio, stringendola forte al petto, come aveva sempre desiderato fare. Assaporò con intensità il suo profumo di fiori rossi, i gerani, ricordando con nostalgia il loro tempo insieme nello spazio, sulla nave madre SEEDS. Rem ricambiò l’abbraccio di Vash, stringendolo per i fianchi, lasciandosi cullare dal calore del suo amato bambino ormai cresciuto.

 

-Ti ho amata..così tanto! Mia cara, carissima Rem! Non sono mai riuscito a dirtelo! E sono felice ora, liberato da questo rimorso, nel poterti finalmente esprimere quello che ho sempre sentito per te! Sei stata mia madre, mia amica..donna!- parlò commosso e serio, lasciando finalmente libere quelle parole a lungo prigioniere,

 

-Oh,Vash!- fece commossa lei

 

-Non ti dimenticherò mai! Grazie, per tutto quello che hai fatto per me!- le sussurrò ancora, guardandola poi negli occhi, chinandosi a baciarle la fronte con infinito affetto,

 

Rem annuì, regalandogli il sorriso più sincero e bello che aveva. Finalmente, Vash si era liberato di un grande peso passato, che lo aveva sempre fatto soffrire. Finalmente, aveva potuto aprirsi a Rem.

Si separarono infine, sorridendosi ancora raggianti. Vash non era l’unico che Rem desiderava rincontrare ancora una volta. La donna spostò la sua attenzione su Knives, ancora seduto a terra con accanto Meryl.

 

-Knives..- Rem lo chiamò con profonda commozione

 

Il biondo dal canto suo, sussultò a quel richiamo così triste e felice, restandone profondamente toccato. Lei, voleva parlare anche con lui?! Rem si avvicinò, gli si inginocchiò di fronte, non smettendo di sorridere e piangere nel medesimo momento, lasciandolo completamente spiazzato e agitato. Meryl sorrise, alzandosi e allontanandosi di qualche passo, per permettere loro di avere quel momento.

 

-Knives..- lo chiamò di nuovo, allungando un braccio, e posandogli una mano gentile sulla guancia, lo accarezzò con amore,

 

-!!- Knives sentì un mancamento al cuore a quel gesto.

 

Per lui era impensabile quel comportamento da parte di Rem. L’aveva sempre trattata con freddezza e sufficienza. L’aveva sempre sfidata in tutto ciò che lei spiegava e insegnava a lui e Vash, obiettando, cercando di metterla in ogni modo in difficoltà. Aveva sempre dimostrato con crudeltà, la sua preferenza al male, facendola soffrire volutamente. Infine, ne aveva causata la morte. Strizzò gli occhi con forza, sentendo una dolorosa stretta al centro del cuore. Perché? Perché sentiva male al ricordo di quando era con lei? Perché guardare quegli occhi nocciola, limpidi e profondi che piangevano per lui, che lo guardavano ancora con amore immutato, lo faceva stare male?!.

 

-Rem..- bofonchiò il nome della donna con dolore

 

-Mio piccolo Knives!- esplose lei gioiosa, buttandogli le braccia al collo, e stringendolo forte a sé.

 

Knives sgranò gli occhi spiazzato, fissando nel nulla a quel gesto ancor più impensato. Come poteva chiamarlo ancora con affetto? Come poteva mostrargli ancora il suo incondizionato bene a quel modo?! Se possibile, riteneva Rem ancora più folle di Vash!.

 

-C-Come puoi abbracciarmi in questo modo?! T-tu non devi! Non devi dirmi ancora che mi vuoi bene! DANNAZIONE REM!!! CON TUTTO QUELLO CHE TI HO FATTO!!!- esplose esasperato,

 

Non ce la faceva più. Già provato dallo scontro spirituale con Vash, non riusciva più a controllarsi. Rem per tutta risposta, si strinse di più a lui, sorridendo tra sé commossa, e continuando a trasmettergli tutto il suo bene ed il suo calore.

 

-Non c’è un come o un perché, Knives! Io ti ho voluto tanto bene! E te ne ho voluto sempre, perché sapevo che in te c’era il buono. Avevi solo bisogno, che qualcuno ti aiutasse a vederlo e capirlo! Per questo..dissi a Vash di prendersi cura di te!- spiegò in sussurri calorosi e gentili all’orecchio di un colpito Knives, che stringeva forte i denti con disperazione.

 

Le mani che ancora teneva ancorate al terreno, tremavano forte. Dentro, sentiva il suo essere gridargli di ricambiare quell’abbraccio amorevole, di smettere di negare e rifiutare, ma di lasciarsi semplicemente andare, accettando quel bene.

 

-REM!- gridò, scattando come una molla, abbandonando testardaggine, buio ed orgoglio, avvolgendola con forza nel suo abbraccio forte e disperato, aggrappandosi al corpo di quella buona donna che l’aveva amato e cresciuto nonostante tutto, come alla sua unica ancora di salvezza. E sentì così, qualcosa di pesante, iniziare lento a sciogliersi dentro di lui.

 

Knives Millions, aveva appena iniziato a mostrarsi timido alla vita, e donarle così il suo primo soffio vitale.

 

**

Il tempo successivo, passò nell’incanto degli spiriti plant che veloci, continuavano la loro opera di fusione con il pianeta di polvere, lavorando senza sosta, donandogli tutti i loro poteri ed energie, aiutandolo a rigenerarsi sempre più. Verdi prati si moltiplicavano in ogni dove, fiumi, ruscelli, laghi, mari, torrenti si creavano a perdita d’occhio. Monti, colline, montagne, e gli animali che un tempo avevano popolato sia la Terra che Anthares, tornarono a vivere.

Nell’abbraccio che ancora li legava, Knives iniziò a percepire il corpo di Rem, divenire sempre più sottile. Guardandola in viso spaesato, la vide sorridergli ancora amorevolmente, mentre ormai diveniva sempre più trasparente.

 

-R-Rem!- balbettò non sapendo che altro dirle

 

Lei annuì, per poi svanire del tutto, lasciando posto agli occhi di Knives e di tutti, al gentile spirito plant che l’aveva ospitata sino a quel momento. Anche lo spirito sorrise gentile a Knives, per poi librarsi veloce in cielo, e tuffarsi a capofitto nella terra, per ricongiungersi a sua volta a tutti i suoi fratelli. Alzandosi in piedi, e fissando verso il cielo assieme agli altri, Knives vide una piccola luce che volava sempre più oltre le nubi.

 

*Abbiate cura, l’uno dell’altro! Mi raccomando!*

 

Si sentirono queste ultime parole, dopo di che la luce svanì. Rem se n’era andata, e questa volta per sempre. Dopo tanti secoli passati silenziosa al loro fianco, ora, finalmente, aveva trovato la pace, e raggiungeva il suo amato Alex. Vash sospirò con un sorriso sereno, staccando per primo gli occhi dal cielo, posandoli sulla minuta figura di Meryl non molto distante da lui. Sentendosi osservata, Meryl si volse a ricambiare lo sguardo, arrossendo visibilmente, quando incrociò gli occhi con quelli di Vash. La stava guardando, come mai l’aveva guardata prima.

 

“-Aspettami! Perché quando tornerò..nulla sarà più come prima!-“

 

Le parve di sentirle di nuovo, nelle orecchie, quelle parole così decise e penetranti. Quell’atteggiamento nuovo di Vash, che le faceva venire lunghi brividi caldi lungo la schiena. Erano lì finalmente, a pochi passi l’uno dall’altra. Era tutto finito, non c’erano più nemici da combattere o amici da salvare. Ora ci sarebbero stati realmente soltanto Vash e Meryl, e questa nuova consapevolezza, faceva sussultare profondamente il cuore della ragazza.

 

**

Un mese dopo..

 

>TOC! TOC!

 

-Avanti!-

 

-Con permesso, Comandante Storm!-

 

Il colonnello Taker fece il suo ingresso nell’ampio studio del suo superiore, portando sottobraccio una serie di plichi e documenti. Fece il saluto militare, e poi si avvicinò impettito alla scrivania, posando tutta quella documentazione.

 

-Con questi abbiamo finito, dunque?- domandò Storm con un sospiro, prendendo alcuni fogli tra le mani, ed esaminandone velocemente il contenuto.

 

-Esatto, Signore! Possiamo ritenere conclusa la questione “Don Deviler”!- affermò con soddisfazione Taker, facendo anche un sorriso compiaciuto.

 

Il comandante Storm, posò i fogli e fece una risata divertita tra sé, mentre si alzava dalla sua comoda poltrona, incrociava le braccia dietro la schiena, e fissava fuori dalla grande vetrata del suo studio, il sole che ormai volgeva al tramonto.

 

-Ah,ah,ah! Ma pensa un po’! Tutta quella terribile e dolorosa vicenda, che si riduce a documenti e rapporti riassuntivi per il Governo! E nessuno che sappia realmente, cosa c’era dietro a quella macchina assassina!- parlò l’uomo, più a sé stesso che al suo sottoposto.

 

-Comandante..- sospirò il colonnello Taker, sapendo bene a cosa egli si stava riferendo.

 

Il massiccio soldato, abbassò lo sguardo sull’angolo sinistro della scrivania, osservando intensamente le decorazioni, rispettivamente da generale e da maggiore, posate lì ormai da diverso tempo. Ricordò, il giorno che giunsero a Patterden City, dalle mani di un soldato semplice, incaricato di consegnarle al Comandante assieme ad una lettera. Il colonnello Taker, aveva capito, anche senza chiedere niente al suo superiore.

 

Vash the Stampede era scomparso per sempre.

 

In effetti, nessuno, né la gente comune, e tanto meno le alte sfere del Governo, erano a conoscenza dei reali avvenimenti dietro a Don Deviler, ben più dolorosi di quel che si sapeva. Nessuno, era a conoscenza del fatto, che ancora una volta l’umanità aveva rischiato di venir spazzata via. Nessuno sapeva, che ancora una volta Vash the Stampede aveva lottato per quell’umanità.

 

-Ah,ah,ah! E quel Vash! Sempre il solito, non si smentisce mai! Come ha riportato suo fratello indietro con sé..ha preso il maggiore Strife ed è svanito nel nulla! Tanti saluti gente ed esercito! AH, AH, AH! Un tipo davvero unico quello!- scoppiò a ridere con gusto

 

-B’è..voi stesso dicevate che non c’era da stupirsi, di uno come lui, no?- sorrise il massiccio colonnello,

 

-Già! Spero tanto..che ora lui possa vivere in pace! Lo merita davvero! Ha fatto molto, anche troppo per noi stolti uomini!- sospirò un po’ commosso Storm, ricordando quand’era ancora bambino, Vash the Stampede, nel suo rosso cappotto svolazzante, che gli sorrideva gentile, dopo avergli salvato la vita da un gruppo di malviventi.

 

-Avrei tanto voluto, poter omaggiare lui e il maggiore anzi..la signorina Strife come meritano! Ma infondo, credo sia meglio così. I veri eroi sono proprio quelli più silenziosi, umili e nascosti.- sospirò, sorrise e tornò a sedersi alla sua scrivania, pronto a mettere la firma anche su quegli ultimi documenti, e chiudere una volta per tutte quella vicenda.

 

La vera storia di No-Mans-Land, nessuna persona comune, l’avrebbe mai raccontata. Solo quei pochi a conoscenza della verità, solo quel pugno di umani, discendenti dagli antichi coloni della Terra, avrebbe cantato attorno al fuoco, delle gesta di un biondo combattente, del suo fratello dannato, e della coraggiosa fanciulla che li salvò entrambi.

L’oscurità che tutto inghiotte e distrugge, la luce, che tutto illumina, riscalda e risana. L’amore che tutto può, al dì là di ogni normale comprensione. Il perdono che può giungere anche per un dannato. La vita che può tendere la mano e dare una seconda possibilità. La terra desolata e arida, che ritrova vigore, che rinasce dalla sua stessa polvere, perché esiste ancora chi crede e ha fede, e dona il proprio soffio di vita per l’esistenza di tutti.

 

Un Nuovo Inzio per tutti, perché non si può mai spezzare per sempre, la fiamma della vita.

 

 

 

Continua

 


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Ciao bella gente!!^^

Eccomi di nuovo dopo una settimana, ad aggiornare in anticipo di un giorno! Avevo paura di non farcela domani, visto che avrò una giornata abbastanza impegnata!.

Allora..

Eccoci giunti al capitolo riassuntivo, che precede gli ultimi due per il finale. Non riesco ancora ad abituarmi all'idea che Knives abbia davvero dato retta a Vash..xD Ma mi sono davvero commossa, quando ho scritto del saluto che Rem ha voluto dare anche a lui!. Lì davvero, singhiozzavo mentre scrivevo. Ho pensato che potesse essere una bella cosa, il dare la possibilita a Rem, Vash e Knives di dirsi finalmente tutto. Voi che ne dite? Non siate timidi! xD Se vi và, scrivetemi pure le vostre impressioni, anche scettiche o critiche, purchè siano costruttive!^^

B'è, oggi non mi dilungo troppo nelle mie solite ciance! Ahhahaha!
Ci ritroviamo qui la settimana prossima, indicativamente sempre di venerdì!

Tantissimi baci ed abbracci! A presto!!

Martychan ^_^


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Capitolo 47
*** Capitolo 46. Vivere ***


Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 46. Vivere



Un sole caldo, si levò placido all’orizzonte, illuminando di bellezza anche quella nuova giornata. In un solo mese, tutto il polveroso pianeta di No-Mans-Land, si era tramutato in un rigoglioso e verdeggiante pianeta blu. Le zone desertiche ora, si erano ridotte solo a luoghi isolati del pianeta, mentre per tutto il resto, erano montagne, colline, grandi foreste, boschi, vallate, praterie, mari, laghi, fiumi, torrenti, ruscelli canterini. Si erano perfino formati sia a Nord che a Sud del pianeta, i ghiacciai eterni, esattamente come due poli distinti. Tutto il rigenerato pianeta, ricordava in maniera impressionante l’antica Terra, e a detta di ciò che avevano sempre sostenuto gli spiriti plant, ricordava molto anche Anthares.

 

In quei giorni passati velocemente, dopo la fine dell’ultima Grande Guerra contro Don Deviler, le persone avevano ripreso con pacifica ed impegnata routine, le loro vite in ogni dove, continuando prolifere a moltiplicarsi, migliorare le qualità e le comodità delle città, con stavolta la differenza, di non usare mezzi invasivi o nocivi per il rinato pianeta, ma altresì rispettandone l’equilibro con mezzi e tecnologie che ne usano le potenzialità, rispettandone la purezza. Molto di ciò era possibile grazie alla presenza dei plant, ed ai loro speciali poteri fusi con la terra, che consentivano questa importante possibilità, tra sviluppo e rispetto della natura. Ed un po’ era anche merito di molti anziani uomini, discendenti dai coloni della Terra, che ricordavano bene ciò che era stato loro raccontato ed insegnato, circa la morte del loro mondo d’origine, per la stessa mano dell’uomo, che con crudeltà ed ignoranza, ne aveva prosciugate fino all’ultimo, tutte le risorse e le energie vitali. Grazie a questi ricordi, si era sparsa a macchia d’olio la consapevolezza e la sensibilità necessarie a non commettere più gli stessi errori del passato, ma a trovare soluzioni alternative e meno egoistiche, per poter vivere bene quella nuova possibilità di vita. Oltre alle grandi e fiorenti città, si erano formati anche molti e vasti paesi di campagna e periferia, e anche diversi piccoli villaggi più nascosti e sperduti tra le vallate ed i boschi. Proprio uno di questi piccoli paradisi pacifici, era divenuto la nuova casa ove mettere definitivamente radici, per i discendenti dei coloni SEEDS, che assieme al maestro, avevano costruito un tranquillo villaggio, in un angolo verde di pace, dove poter vivere finalmente con serenità. Insieme a loro, si erano stanzianti a vivere in maniera definitiva, lontani dagli occhi del resto dell’umanità, anche Vash, Meryl, Knives, Milly e Wolfwood. Il reverendo, era divenuto il pastore del villaggio, costruendo di suo pugno, pietra dopo pietra, la chiesa del luogo e la sua casa dove vivere con Milly, che rimastagli fedele accanto, l’aveva seguito e sostenuto in ogni cosa. Ad aiutarli in questo progetto, c’erano stati anche Vash e Meryl, che insieme a Knives, avevano dato vita ad un luogo di raccoglimento e pace interiore per chiunque avesse avuto bisogno. Vash e Meryl poi, avevano provveduto aiutati dai loro amici, a costruire una casa dove poter vivere insieme, insistendo inizialmente, perché Knives restasse a vivere con loro. Ma egli fu irremovibile a tal proposito, preferendo invece l’ospitalità di Wolfwood e Milly, in una delle tante stanze presenti nella “Casa Madre” adiacente alla Chiesa. Preferiva vivere da solo, seguendo comunque il fratello in ciò che gli chiedeva di fare per aiutarlo, iniziando pian piano e con fatica, a rapportarsi con la gente del villaggio che lo conosceva bene sapendo tutta la storia. Quel mese era servito molto a Knives, per fare i conti con sé stesso e guardare in faccia la vita senza nascondersi.

 

Il primo giorno che era giunto a Flowers Village, questo il nome che gli abitanti avevano scelto, era stato guardato inizialmente con terrore e smarrimento. Aveva letto negli occhi di tutte quelle persone, il dolore e la paura più profondi. Si era stretto nelle spalle, abbassando lo sguardo a terra, già sopraffatto dalle voci di coloro che aveva mietuto, divenute più forti e insistenti, sotto a quegli sguardi spaventati.

 

-Benvenuto a casa, Knives!-

 

La voce roca e profonda, la piccola mano rugosa e callosa, tesa verso di lui, l’avevano fatto alzare di scatto a guardare chi, tra tutti, era riuscito ad andare oltre. Era stato quel piccolo ometto dal sorriso saggio, che tutti, Vash compreso, avevano sempre chiamato ‘Maestro’. Il discendente degli anziani  che in passato avevano vegliato sui coloni dormienti, sulla nave madre SEEDS, assieme a Rem e la squadra di pilotaggio. Il solo che non aveva mai avuto un singolo momento di dubbio o smarrimento nelle sue convinzioni, circa tutta quella dolorosa storia.

 

-…- Knives non era riuscito a rispondere, troppo sopraffatto da quel momento, e dall’incredibile stupore, dovuto al fatto che, una volta stretta quella piccola mano con la sua, le voci nella sua testa, si erano chetate, lasciandolo libero.

 

Il resto lo fece il tempo, la buona volontà di Vash e Meryl nei suoi confronti, e il lento avvicinarsi alla sua persona da parte dei paesani. Knives aveva partecipato alla costruzione della Chiesa di Wolfwood e Milly, senza farsi troppo pregare, lavorando e sudando quasi sempre in silenzio, lasciandosi guidare e trasportare da ciò che sentiva nel suo io, e da ciò che provava in quelle condizioni per lui nuove e sconosciute. Era stato spesso coinvolto, in risate e chiacchiere attorno al fuoco alla fine di ogni dura giornata di lavoro, aveva imparato a mangiare il cibo che produceva la terra e che preparavano gli uomini, trovandolo buono, e non disgustoso come invece si era sempre convinto. Assaggiare per la prima volta i liquori era stata fonte di strane sensazioni per lui, e grasse e divertite risate per Vash e gli altri, nel vederlo completamente in balia di quell’afrodisiaco ma anche dannato nettare degli uomini. In quelle sere a riposare sotto le stelle, Knives aveva più che altro ascoltato il fratello ed i compagni, raccontare, ricordare o ridere di qualsiasi cosa, senza intervenire praticamente mai, sempre con quell’aria seria e quasi imbronciata in viso. Nessuno però, l’aveva mai forzato a comportarsi in modo diverso, e Vash spesso gli ripeteva che ci voleva tempo, non c’era fretta per potersi aprire al mondo ed agli altri. Lentamente, quelle allegre serate attorno al fuoco, dopo il duro lavoro giornaliero, erano state sempre più animante dalla gente del villaggio, che si univa loro nella cena, nelle risate, e anche in qualche strampalato canto improvvisato con tanto di chitarra. Nonostante la perplessità per tutte quelle situazioni nuove, Knives si ritrovava sempre più a suo agio, al suo posto, come fosse naturale la sua presenza lì, e la presenza di tante altre creature attorno a lui. La notte non riusciva ad addormentarsi subito, restando alcune ore seduto sul bordo del letto, a fissare le lune e le stelle dalla finestra che teneva aperta, immerso nei suoi tanti pensieri. Il dolore che provava al centro del petto, ogni qual volta vedeva scene tenere tra Vash e Meryl, lentamente, si stava estinguendo. Si rendeva conto che, più permetteva a sé stesso di vivere e di immergersi in quella realtà, e più accettava quel suo amore non ricambiato, tramutandolo pian piano in affetto disinteressato.

 

L’ultimo giorno di lavori, quando si stava sudando parecchio, per montare la pesante campana di rame, sulla torre principale della Chiesa, successe qualcosa sia dentro che fuori Knives.

 

-Ehi! L’hai vista?- aveva sghignazzato Vash verso Wolfwood

 

-E’ tornata anche oggi?- aveva sghignazzato Wolfwood a Vash

 

-Pare una cosa seria per lei..- aveva nuovamente sghignazzato Vash

 

-Mh! Solo che tuo fratello ha il salame sugli occhi!- sghignazzò nuovamente Wolfwood

 

-Volete piantarla di parlare di me, come se non ci fossi?!- si era alterato Knives come da copione,

 

I tre, insieme ad una ventina di altri uomini, stavano tirando con molta fatica, sotto al sole del mezzogiorno, diverse funi che muovevano un complicato macchinario di legno e metallo, che serviva ad agganciare e posizionare la grossa campana di rame, sulla torre principale della chiesa. Nonostante la fatica ed il sudore, come al solito, da qualche settimana, Vash e Wolfwood, non perdevano occasione di fare strani commenti con annesse risate, che Knives non riusciva ancora a decifrare. Il tutto era riferito ad una giovane e graziosa ragazza del villaggio, che da diverse settimane, sempre all’ora di pranzo o di cena, si presentava sul luogo dei lavori, portando a Knives un panno morbido per asciugarsi il sudore, dell’acqua e del cibo preparato da lei. Dal canto suo, Knives non ci aveva visto niente di ‘strano’, prendendo quelle attenzioni da parte della ragazza, come le stesse che gli stavano riservando gli altri paesani, pacifiche ed amichevoli.

 

-Vorrei proprio sapere, cosa vi fa tanto ridere! Che c’è che non và, se Elhena mi porta acqua e cibo? Non mi pare diversa da tutti gli altri!- aveva sbottato nuovamente il glaciale biondo, tirando con più energia,

 

-AHAHAHAHHA!!! Ma l’hai sentito, Vash?!! AHAHAH!!! ‘Che c’è che non và’, dice! Oh, mio Signore!!! AHAHAHAHHAHA!!!!- scoppiò a ridere Wolfwood tra gli affanni per i tanti sforzi,

 

-Ehehehe! Ma no! Non c’è niente di male, infatti! Solo..ecco..non ti sembrano..attenzioni più..GENTILI o INTERESSATE, rispetto a quelle degli altri abitanti?^^- gli aveva sorriso e spiegato Vash,

 

-…- e Knives ovviamente, non sapeva proprio cosa rispondere. Un po’ perché non ci aveva mai fatto caso, e un po’ perché niente di simile gli era mai capitato.

 

-Non preoccuparti, fratello! Come ti dico sempre, non c’è fretta! Tu continua ad ascoltarti, e vedrai che andrà tutto bene!- aveva aggiunto Vash allegro.

 

-CE L’ABBIAMO FATTA, AMICI!! LA CAMPANA E’ AL SUO POSTO!!!- aveva gridato un altro bracciante dall’alto del campanile,

 

-EVVIVA!!! BENE!!!-

 

Mollando le funi, e lasciando che il meccanismo di aggancio funzionasse, tutti dal basso, avevano urlato trionfanti e soddisfatti. I lavori per la Chiesa di Flowers Village erano ultimati, ora che la campana era finalmente al suo posto. Knives non si era quasi scomposto, mentre tutti, compresi Vash e Wolfwood, saltellavano ovunque, ridendo e sbraitando la loro gioia per il lavoro compiuto. Aveva solo fatto un piccolo sorriso compiaciuto, provando soddisfazione dentro di sé, nel raggiungimento di un obiettivo prefissato insieme ad altri compagni, dopo aver faticato e sudato con impegno.

 

-Ahahaha!^^ I miei complimenti, Knives! Hai fatto un ottimo lavoro anche tu!-

 

Un asciugamano bianco gli era caduto sul capo, ed una voce argentina e gentile, alle sue spalle, l’aveva riscosso da quei suoi attimi di piccola gioia personale. Si volse allora, per vedere così il bel viso delicato e sorridente di Elhena, che lo guardava con molta ammirazione.

 

-Grazie..- bofonchiò un po’ incerto e serio,

 

Ma Elhena ormai, era abituata ai suoi modi, comprendeva, sapendo ogni cosa, perché Knives fosse così difficile da avvicinare, e così, gli si era messa accanto quasi invisibile, delicata e attenta, stando anche ore seduta nello stesso silenzio del biondo, tranquilla e serena. Quel ‘grazie’ da parte di Knives, era una delle tante importanti parole che si era conquistata con pazienza e gentilezza, senza mai invaderlo nel suo silenzio o nei suoi pensieri, prendendolo per quello che era, accettandolo senza volere niente di più, che la sua presenza. Da poco Knives parlava di più, e quel di più era molto spesso con lei. Di questo Vash e gli altri si erano felicemente accorti, insieme al tenero interesse silenzioso e mal celato di Elhena, verso Knives. Quante volte, l’avevano vista arrossire impacciata, se lui si fermava a guardarla più a lungo del solito nelle loro conversazioni. Oppure, quante volte l’avevano vista maldestra, farsi cadere dalle mani qualsiasi cosa, se Knives le stava più vicino del solito.

 

-Ehm! Ti ho portato il pranzo! Hai fame?^^ Oggi ho fatto l’arrosto!- aprì il dialogo lei, con allegria e calore, mostrando a Knives il cestino contenente le cibarie, e facendogli un sorriso smagliante.

 

-…- Knives non rispose subito, prendendosi degli attimi per fissarla pensieroso

 

Non ti sembrano…attenzioni più GENTILI o INTERESSATE, rispetto a quelle degli altri abitanti?

 

Cosa voleva dirgli Vash, con quelle parole? Che Elhena poteva essere interessata a lui, non solo come compaesana.. o come amica? Si accigliò maggiormente, mentre il suo cervello si arrovellava alla ricerca di una comprensione a quelle allusioni, che però Knives non riusciva a trovare da nessuna parte. Essere gentili e positivi nei suoi riguardi, poteva essere un conto, anche se aveva avuto non molte difficoltà a credere che davvero lo stessero accettando tra loro! Ma addirittura, pensare che una creatura delicata, gentile e bella come Elhena..potesse..

 

-!!!- strabuzzò gli occhi, facendo balzare la fanciulla sul posto

 

Ma da quando in qua..pensava ad Elhena, come una creatura bella? Da quando, la pensava? Si stupì, quasi sconvolse nel prenderne consapevolezza. Non ci aveva mai badato o pensato su. Si era semplicemente lasciato guidare dal suo io, e dalle belle sensazioni piacevoli che provava con accanto quella gentile ragazza. Non si era mai soffermato a guardarne i particolari.

 

-K-Knives? S-Stai bene?- la sentì chiamarlo preoccupata, e avvertì il leggero calore di una sua piccola manina delicata, sfiorarlo su un braccio.

 

Sbattè le palpebre, stupito per chissà quale numero di volta di sé stesso, guardandola poi negli occhi, notando come le sue guance si imporporassero in maniera esponenziale. Le fece un piccolo sorriso, annuendo col capo:

 

-Si, ho davvero molta fame! Andiamo?- le disse semplicemente, lasciando che fosse di Elhena, il turno di sbattere più volte le lunghe ciglia.

 

Alla fine, andarono a sedersi sotto al solito albero dalle lunghe chiome fluenti, dove si poteva godere di una bella ombra e di un venticello rinfrescante, e come ogni volta, Elhena disponeva una tovaglia a terra, tirava fuori dalla cesta piatti, bicchieri e posate e divideva il cibo per lei e per Knives. Mentre la giovane era impegnata in tutto questo, il biondo non aveva ancora smesso un solo istante di fissarla intensamente, riscoprendosi attento ad ogni suo più piccolo gesto, o espressione del viso. La guardò bene, mentre si spostava una ciocca di biondissimi capelli mossi dietro ad un’orecchio, e mentre continuava a preparare il tutto, avendo costantemente un piccolo sorriso felice, su quelle labbra così rosse e dall’aspetto morbido. I suoi occhi blu si muovevano veloci e ridenti ovunque, fino a volgersi nella sua direzione:

 

-Ecco! E’ tutto pronto! Tieni, buon appetito! Spero tanto che ti piaccia!^^- la sentì dire euforica, mentre gli porgeva il suo piatto colmo di carne e insalata,

 

-Grazie...- le bofonchiò nuovamente, afferrandolo, osservandone un attimo l’aspetto, per poi tagliarne una fetta addentandola e masticandola in religioso silenzio,

 

Elhena come sempre, prima di mettersi a mangiare a sua volta, lo fissava in un misto di ansia, preoccupazione e speranza, nel voler sentire cosa ne pensasse. Si dedicava sempre con tanto impegno alla preparazione di pranzo e cena per quel ragazzo tanto tenebroso, quanto affascinante.

 

“Era iniziato tutto per caso, nei primi giorni dei lavori alla Chiesa. Elhena si era trovata a passare da quelle parti, proprio all’ora di pranzo con nel cestino solo del pane e del formaggio con una bottiglia di latte, diretta al bar del centro per il suo turno pomeridiano di lavoro. Non aveva avuto tempo per mangiare a casa, e così, si era frettolosamente preparata qualcosa da sgranocchiare prima del suo turno. Passando spedita nei pressi dei lavori, aveva notato un bel ragazzo biondo, seduto da solo all’ombra di un verdeggiante albero, che fissava con aria assorta nel vuoto. Si era fermata a guardarlo con più attenzione, attirata anche dalle grida di altra gente che partecipava ai lavori, e stava in quel momento mangiando allegramente in compagnia, notando tra quella gente Vash e il reverendo Wolfwood. Facendo due più due, capì che il biondo solitario era senza dubbio Knives. Allora, si era avvicinata a lui timida e titubante, spaventata all’idea di esser cacciata via in malo modo.

 

-E-ehi..hai fame? Perché non mangi con gli altri?- aveva esordito così, chinandosi di poco verso di lui, una volta accostatasi al tronco dell’albero,

 

-…- per tutta risposta, il primo impatto, Elhena lo ebbe con gli occhi glaciali di Knives, che inizialmente la spaventarono molto, per il freddo che vi leggeva dentro. Poi però, lo vide tornare a guardare nel vuoto, fare un sospiro profondo e mutare espressione. Sembrava davvero triste. 


-Oggi non mi và di stare in mezzo a quel casino..- le aveva poi detto, in maniera naturale, facendole capire, che l’allegria e giovialità di tutte quelle persone riunite, lo mettevano davvero a disagio.

 

L’aveva guardato preoccupata, e poi con comprensione. In fondo, la sapeva la storia di Vash e Knives, e immaginava le non poche difficoltà che quest’ultimo si doveva trovar ad affrontare con sé stesso, e quella nuova condizione di vita a lui sempre rimasta sconosciuta.

 

-Allora senti..- fece poi con un sorriso gentile, sedendogli accanto, posando la cesta sulle gambe -..vuoi dividere il pranzo con me?^^ Non è molto..è solo del pane con formaggio e latte..però è molto buono! Eh eh!-

 

-…- l’aveva guardata sorpreso da quel gesto così gentile. In fondo erano due perfetti sconosciuti.

 

-Ah! E non preoccuparti! Non ti disturberò affatto! Me ne starò tranquilla ed in silenzio. Eh, eh, eh! Anche a me piace godermi spesso la pace di ciò che mi circonda! Tieni! Buon appetito!^^-

Mentre parlava allegra, aveva aperto la cesta, diviso pane e formaggio, e allungato una mano per dare a Knives la sua parte.

 

-…- lui la guardò ancora con stupore. Quella ragazza, stava davvero dividendo il suo cibo, con uno sconosciuto? – Ma tu..lo sai chi sono io?- le chiese titubante, prendendo tra le mani il cibo che gli veniva offerto.

 

-Eh? Certo che lo so, anche se non ci conosciamo di persona!^^ Tu sei Knives! Il fratello di Vash! Piacere di conoscerti, io mi chiamo Elhena!- per tutta risposta, la ragazza gli tese una mano aperta, facendogli un calorosissimo sorriso aperto,

 

Knives aveva strabuzzato gli occhi, davvero stupito da quella creatura. Poi, inevitabilmente, gli era venuto da ridacchiare, forse per i modi di fare così semplici e aperti, forse per l’aria buffa che un po’ aveva, forse per le sensazioni molto calorose che stava provando. Alla fine, l’aveva guardata di nuovo, e aveva stretto con la sua, quella piccola mano aperta verso di lui:

 

-Piacere Elhena, io mi chiamo Knives!- le aveva risposto con un piccolo sorriso

 

Dopo di chè, avevano mangiato pane e formaggio in silenzio, sorseggiato il latte persi entrambi nei loro pensieri, finchè Elhena non era dovuta scappare di corsa in centro villaggio per il suo lavoro. Da quel giorno, era sempre tornata, sia nelle ore del pranzo, che della cena, portandogli molte cose buone preparate da lei.”

 

-A-allora? Come ti sembra?-

 

La voce timida e impacciata della fanciulla, lo riportarono al presente, dopo quel piccolo tuffo nei ricordi di come si erano conosciuti. Finì di masticare, deglutì e poi la guardò:

 

-E’ davvero molto buono- le aveva risposto con la sua sempre solita aria seria, facendo comunque la felicità di Elhena, che rise di gioia.

 

-Davvero? Ne sono molto contenta!- e detto ciò, addentò a sua volta la sua parte di cibo, masticando con gusto, trovando ciò che lei stessa aveva preparato, ancor più buono di quello che era, e tutto grazie alle parole di Knives.

 

Il biondo la guardò, mentre masticava con gusto, con quell’aria innocente e giuliva. Sorrise tra sé, sentendo le risa stuzzicargli le corde vocali, per poter uscire libere all’esterno. Il volto un po’ buffo oltre che dolce e molto bello, di quella ragazza, gli provocava sempre quel nuovo e piacevole effetto. Gli veniva da ridere. Ma non da ridere, con crudeltà o sadismo. Knives provava calore con vicino quella creatura, e la sensazione di benessere provocava nel suo essere il desiderio di esprimersi con vere risa di gioia.

 

Come al solito, Elhena si era messa a mangiare tutta sorridente, ma in silenzio, per rispettare quello che era Knives coi suoi pensieri, ma questa volta, fu diverso:

 

-Sai..mi mancheranno..queste giornate. I momenti passati sotto quest’albero..- aveva iniziato a parlare lui, lasciandola spiazzata e incredula. Era la prima volta, che Knives le parlava così sciolto di sua iniziativa!.

 

Lo guardò sbattendo i suoi grandi occhi blu, senza sapere cosa rispondergli, con la forchetta e un boccone di carne a mezz’aria.

A Knives veniva ancora da ridere nel vederla così buffa.

 

-Ora che la Chiesa è pronta, dovrò trovarmi altro da fare.. Mi mancherà la tua cucina, e la tua allegra compagnia, Elhena!-

 

-!!- le guance della ragazza, andarono in fiamme nel giro di tre secondi, dopo quelle ultime parole.

 

Quasi non credeva possibile una cosa del genere. Anche lei quella mattina, si era sentita molto triste, sapendo che era l’ultima volta che si sarebbe recata alla Chiesa, per mangiare e passare qualche momento con Knives. Non aveva certo il coraggio di dirgli, che se era d’accordo, avrebbe continuato a preparagli tutti i pranzi e le cene che voleva! Era troppo timida per azzardare una cosa del genere, spaventata all’idea che lui si potesse accorgere di ciò che si era resa conto di provare. Era convinta che per uno come Knives, una maldestra ed impacciata come lei, non potesse assolutamente andare bene. Pensava ci volesse una donna al suo opposto, e si accontentava del fatto che lui avesse accettato almeno la sua compagnia come amicizia. Ora non sapeva come prendere quelle parole, quegli occhi glaciali, che ora la guardavano gentili, leggeri come le acque di un ruscello e non freddi, ma  calorosi. Non sapeva come rispondere a quel sorriso gentile. Era travolta dalle emozioni che l’atteggiamento di Knives le stava facendo provare. Quanti passi da gigante stava compiendo il biondo, nell’aprirsi al mondo? Elhena non credeva affatto che molto del merito era suo.

 

-Pff! Eh,eh,eh! Ma che hai? Sei proprio buffa, lo sai? Eh,eh,eh!-

 

Lo sentì ridere, allegro e sereno, ed aveva una risata, davvero molto calda e gentile. Elhena sorrise, sentendo quelle risa entrargli nel cuore. Adesso lo vedeva chiaramente, Knives era senza dubbio il fratello di Vash.

 

-S-se VUOI!!!- sbraitò all’improvviso, sporgendosi in avanti verso di lui, lasciandolo stupito da quel repentino cambiamento.

 

Resasi conto della gaffe, Elhena si ritrasse indietro ancor più rossa di prima, ma facendosi comunque coraggio:

 

-Se vuoi..ehm..I-io! Io continuerò a prepararti pranzo e cena..f-finchè vorrai..- concluse balbettando, finendo a guardarsi le punte delle scarpe con esagerato interesse.

 

-…- Knives si ritrovò col petto ancor più caldo di prima.

 

Non trovi che siano attenzioni..più GENTILI o INTERESSATE?

 

Sorrise, mentre le parole di Vash tornavano a suggerirgli qualcosa nelle orecchie. Guardò il profilo di Elhena, così rossa in viso, agitata e tesa, così bella e buffa. Knives non sapeva ancora esprimersi su quelle nuove sensazioni ed emozioni, ma sentirle dire, che se lo voleva, avrebbe continuato a stare in sua compagnia, lo rendeva davvero felice.

 

-Non devi andare al lavoro, oggi?- le domandò gentile

 

-N-no! Ho finito il mio turno stamattina. O-oggi sono libera, devo solo andare a fare un po’ di spesa e..-

 

-Ti và se vengo con te? E’ da tanto che non faccio due passi al villaggio-

 

Lo guardò di nuovo senza parole. Lui le stava davvero dicendo, che voleva stare con lei, ancora?

 

-Eh? M-ma certo! Certo che mi và, Knives!^^-  rispose quasi con le lacrime agli occhi.

 

Nemmeno Elhena, sapeva interpretare chiaramente, ciò che era appena successo tra loro. Di sicuro, vedeva un ragazzo chiuso e difficile, che si era aperto un po’ di più, che si mostrava maggiormente alla luce. Vedeva che la sua compagnia per lui era stata piacevole, e desiderava continuare a coltivarla meglio, quella loro conoscenza.

 

-Allora…cosa mi preparerai di buono, stasera?- le domandò allegro, mentre le porgeva una mano per aiutarla a mettersi in piedi,

 

Elhena sussultò profondamente, perché quella era la prima volta, che le loro mani si univano perché era lui a volerlo. Gli sorrise di una felicità che lo toccò dentro, facendogli iniziare seriamente a credere, che suo fratello Vash, non aveva affatto visto male. Uno come lui, poteva piacere davvero? Uno come lui, poteva avere la possibilità di essere amato, guardato unicamente, come la persona più bella e importante del mondo intero? Uno come lui, poteva avere davvero la possibilità di amare e di essere amato?.

 

Non sapeva ancora rispondersi, era troppo presto, ci voleva del tempo. Ma mentre lui ed Elhena, si avviavano fianco a fianco verso il villaggio, Knives sorrise tra sé, pensando che non c’era fretta, che poco a poco, sarebbe riuscito a comprendere ogni cosa sia all’interno che fuori da sé stesso. Anche in questo ammise, si trovava d’accordo con Vash.

 

 

 

 

Continua


 


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Ciao carissimi tutti!!^^

Ahhhhh!!! *sospira*
Sono proprio contenta di essere riuscita a scrivere questo capitolo e a dargli un'imbastitura semplice ma scorrevole, riuscendo a farci stare dentro tutta la parte di Knives ed Elhena!^^
Mi è piaciuto tanto raccontare di questa gentile, bella e buffa ragazza che si avvicina al glaciale biondo e poco a poco, fa sciogliere tutte le sue pareti di ghiaccio, riuscendo addirittura a farlo ridere!!
Ehm...non vi nascondo, che un pochino, avrei voluto farlo penare questo benedetto e maledetto ragazzo! xD Con tutto quello che ha combinato al nostro povero Vash!. Ma poi, la sentimentale che c'è in me si è svegliata e mi ha detto : "Ehi! Dai!! Ok la pena che deve scontare e tutto il resto..ma dagli la possibilità di capire sul serio come ci si sente da uomini"

E allora.... xP  Ecco cos'è saltato fuori!^^

Spero vi sia piaciuto!
Vi avviso, che questo era il penultimo capitolo! Il prossimo incentrato su Vash e Meryl, sarà il conclusivo!
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita fin qui! *inchino*



Tantissimi baci ed abbracci! A presto!!

Martychan ^_^


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Capitolo 48
*** Capitolo 47. Abbracciami forte ***


Trigun Sound Life34
Sound Life



Capitolo 47. Abbracciami forte

Si mosse silenziosa e leggera tra le lenzuola, scivolando fino al bordo del letto, fermandosi un istante a fissare alle sue spalle, la figura beatamente addormentata del suo uomo, per poi sorridere dolcemente tra sé, infilare le pantofole e una camicia bianca, avviandosi in punta di piedi, verso la cucina. All’alba mancavano ancora un paio d’ore, ma da diverso tempo ormai, Meryl soleva svegliarsi molto prima, adorando in maniera profonda, quasi spirituale, quei momenti calmi, silenziosi e quasi immobili, che precedevano il risveglio del mondo con il sorgere del sole. In quegli spazi sereni e tranquilli, amava perdersi coi pensieri, ed alle volte, anche coi ricordi di tutto ciò che era successo nella sua vita, specie dal suo primo incontro con Vash the Stampede. Sorrideva amorevolmente, mentre sorseggiava lenta il suo caffè con latte, e la prima immagine del viso buffo e un po’ idiota di quel biondo, le tornava davanti agli occhi della mente. Quel giorno, di tanto tempo fa, quando si era presentata come l’Assicuratrice incaricata di limitare i danni del Tifone Umanoide, e si era ritrovata davanti una specie di beota dalla testa bionda a spazzola, legato come un salame, prossimo dall’essere trapassato da centinaia di proiettili  da una banda di malviventi, il cui capo si fingeva essere il vero Vash the Stampede, Meryl non aveva creduto possibile, nemmeno per un istante che invece, proprio quel beota biondo, fosse in realtà colui che stava cercando.

Ridacchiò tra sé, posando la tazza quasi del tutto vuota sul tavolo, dirigendosi verso la finestra, scostando di poco, con una mano, le graziose tende blu e bianche, ammirando il cielo farsi sempre più chiaro, e le poche stelle rimaste, svanire lentamente, sotto ai toni rosei che annunciavano il prossimo arrivo dell’alba.

 

E chi l’avrebbe mai detto poi, che restando alle calcagna di un tipo del genere, avrebbe addirittura finito per innamorarsene senza scampo?. Imbecille, donnaiolo incallito, trangugiatore di ciambelle senza fondo, predicatore ferreo e convinto della pace e dell’amore senza violenza! Un caso davvero cronico, rasente tra il ridicolo ed il tragico! Eppure, ci era caduta proprio dentro a capo fitto, non appena la loro superficiale conoscenza, era divenuta passo dopo passo, sempre più legata, sincera e profonda. Era impossibile non amare uno come Vash, dopo averlo conosciuto davvero bene personalmente, e dopo aver scoperto la sua dolorosa storia passata. Meryl sospirò, con sempre un piccolo sorriso sereno sul bel viso rilassato, e una piccola ma intensa luce di pace, sempre viva nei suoi grandi occhi grigio-azzurri. Quante cose erano accadute! Rivedeva e risentiva, ogni più piccolo particolare, ogni più piccola emozione, sentendole ancora vive e pulsanti dentro di lei.

E poi ancora, come potersi immaginare, di aver vissuto prima, in una precedente vita, una realtà con Vash e Knives? Come potersi immaginare, di essere stata a sua volta un plant come loro? Aveva dell’incredibile il tutto, ma i ricordi che ora possedeva, anche di quel passato così lontano, le confermavano ogni giorno che tutto era realmente accaduto. Da quelle consapevolezze in più, si era riscoperta, ancora più legata a quell’uomo biondo, buono e a tratti ingenuo, percependo ogni filo rosso che li univa, ogni nodo stretto che li legava, indistruttibili e indissolubili. Ah, si! Lei stessa, aveva provato a rompere quei legami. La dolorosa ultima guerra che avevano dovuto affrontare, l’aveva messa davanti ad una prova davvero molto dura. Una scelta, tra l’amore e la vita, tra molte vite ed una vita sola. Meryl si era ritrovata suo malgrado, a dover fare una scelta, anche per proteggere lo stesso Vash, che era tornato determinato a ricambiare concretamente i sentimenti d’amore che lei gli aveva sempre dimostrato. Aveva scelto di allontanarsi da lui per proteggerlo, e nel caso, sacrificarsi nel cercare di eliminare quel cyborg crudele, per salvare sia lui, che le vite di tutti quanti. Però, nonostante tutta la volontà e testardaggine che aveva messo, nel volerlo tenere lontano, e combattere Don Deviler da sola, le cose erano finite per andare in tutt’altro modo. Vash ancora una volta, aveva fatto la differenza, e aveva davvero messo la parola FINE, a tutte quelle dolorose sofferenze, scontrandosi di nuovo e definitivamente, con quello che era da sempre il vero ‘nemico’, Knives.

 

O per lo meno, era così che aveva sempre pensato, finchè lei stessa, aveva potuto toccare con la propria, l’anima dello sfortunato ed oscuro gemello di Vash, riuscendo a vedere davvero com’era dentro, intravedendo in lui, una luce così pura, da far quasi paura. Paura, perché in tutta quell’oscurità insensata e crudele, pareva impossibile che potesse esistere una luce simile. Ma i ricordi di Anthares, avevano prevalso su ciò che Knives era stato su No-Mans-Land, e così, Meryl era riuscita ad andare oltre con lui. Knives alla fine, aveva ceduto a Vash, e si era lasciato guidare in quella vita e in quella luce, che aveva sempre ostinatamente rinnegato. Pagare le sue colpe, comprendendo cosa aveva tolto alle tante persone che aveva ucciso, poteva diventare un prezzo davvero molto grande da sopportare. Meryl un po’, era preoccupata di questo, perché lo vedeva adesso, come Knives, giorno dopo giorno, si stava aprendo, si stava riscoprendo alla vita, e si stava scaldando, grazie a quella buona ragazza che era Elhena. Temeva, che arrivare a capire appieno, cosa di orribile aveva fatto, provando in prima persona le emozioni ed i sentimenti, avrebbe potuto nuocere molto al nuovo Knives.  Meryl si accigliò un solo istante, a quei preoccupati pensieri, per poi chiudere gli occhi, e riaprirli subito dopo, ritrovando di nuovo un sorriso fiducioso. No, non poteva succedergli niente. Non finchè Elhena gli era accanto. Lei sarebbe di sicuro riuscita ad aiutarlo a superare colpe, dolori e rimorsi, nel caso Knives fosse giunto al punto di comprenderli e provarli.

 

-Ah..eri qui allora!-

 

Una voce calda e gentile, leggera e avvolgente le arrivò da dietro le spalle, sino a stuzzicarle l’orecchio sinistro, accompagnata da due morbide e calorose labbra, che le lasciarono un bacio sulla punta. Una grande mano, ed un braccio ricoperto da tante diverse cicatrici, l’avvolsero per il ventre, passando audaci sotto alla camicia candida, volendo chiaramente con lei, il contatto pelle a pelle. Quando sentì l’intero corpo di Vash, pigiarsi da dietro al suo, Meryl si lasciò completamente andare, poggiando la testa leggermente all’indietro, trovando posto sulla sua spalla destra. Ridacchiò maliziosa tra sé, ancora un po’ sorpresa, non completamente abituata a ‘quel nuovo Vash’. Da quando si erano stanziati a vivere a Flowers Village, quella frase che lui le aveva detto deciso, prima di andare a scontrarsi per l’ultima volta con Knives, aveva preso davvero forma completa e concreto significato!.

 

“-Aspettami! Perché quando tornerò..nulla sarà più come prima!-“

 

E aveva proprio tenuto fede a quanto le aveva detto. Una sera felice, tra le tante che stavano vivendo, mentre si costruiva il villaggio, seduti al bancone del bar appena ultimato, tutti riuniti coi paesani a far festa, ad un certo punto, Vash l’aveva guardata dritta negli occhi, era arrossito come un pomodoro maturo, e le aveva chiesto :

 

“-M-Meryl!! Vuoi..Vuoi farmi l’onore, di essere la mia ragazza?-“

 

L’aveva guardato, come se avesse detto la cosa più assurda del mondo, sbattendo più volte gli occhi con incredulità, prima di scoppiare a ridere di gusto. Come si era arrabbiato! Si era messo a sbraitare, sempre più rosso e imbarazzato, non riuscendo a comprendere le sue risa divertite. Ma Meryl aveva riso, un po’ perché non se la sarebbe mai aspettata una cosa del genere da Vash, e un po’, perché a sua volta, si ritrovava in forte imbarazzo.

 

“-Ma certo,stupido! C’è forse da chiederlo? Mi sembrava già chiaro! Ah,ah,ah,ah!-“

 

Alla fine, Vash aveva continuato a sbraitare arrabbiato, anche fuori dal locale, tampinandola alle strette, mentre lei aveva continuato a ridere di gusto. Un bacio poi, sotto alle stelle, profondo e puro, a suggellare con serietà quella proposta che in fondo al cuore, entrambi avevano atteso per lungo tempo, un tempo lungo ben due vite.

Poi, la decisione di andare a vivere insieme, costruendosi la loro graziosa casetta di legno e mattoni rossi, circondata da ampi spazi verdi e fioriti, con un piccolo torrente poco distante, allegro e canterino. Era stato il giorno più bello di tutti, con la conseguente scoperta di un Vash tutto nuovo e diverso. Si era rivelato essere, non solo un compagno attento e premuroso, ma anche un amante davvero focoso e passionale, cosa che Meryl non si era mai immaginata, avendolo sempre visto sotto l’aspetto ingenuo, pasticcione e fanciullesco. Invece, Vash si era dimostrato un uomo davvero travolgente, sapendola portare ad ogni apice di piacere possibile, facendole vivere e provare emozioni e sensazioni d’amore, davvero uniche.

 

-A che stai pensando, con quell’aria furbetta?- le soffiò roco nell’orecchio, dandole un altro bacio, stavolta sulla tempia,

 

-Eh,eh! Niente..stavo solo ricordando tutto quello che ci è capitato..In particolare..la tua buffa e comica dichiarazione..eh,eh,eh,eh!^^-

 

Vash ridacchiò, facendo volgere Meryl nel suo abbraccio per poterla avere faccia a faccia:

 

-Buffa e comica,eh? Mi è costata sudore, quella dichiarazione! E tu che te la ridevi della grossa mentre io ero in difficoltà! Non sei stata molto carina!- finse di essere imbronciato,

 

-Pfff!! Ma dai, Vash! Come facevo a non ridere? Eri così..così..UHMFF!!-

 

Vash chiuse letteralmente la bocca a Meryl, sorprendendola in un intenso bacio appassionato, che in breve, divenne così coinvolgente, da farli avvinghiare stretti stretti.

Meryl poteva sentire sotto alle dita, la pelle liscia e dura di Vash, quasi scottare. Le braccia che la stringevano possessive lungo le spalle e la schiena, si muovevano carezzevoli ma impazienti, facendole percepire il disappunto per la presenza ‘ingombrante’ di quella camicia a dividerli.

 

-E adesso..anf..ti sembro ancora tanto, buffo?- sussurrò a fior di labbra della fanciulla, appena si separarono di poco,

 

Meryl strinse di più le braccia attorno alle muscolose spalle di Vash, sospirando beata, sentendo il rossore delle gote, ed un piacevole calore invaderla in tutto il corpo:

 

-Assolutamente no..- sussurrò estasiata da quegli occhi smeraldini, che la scrutavano desiderosi ed intensi,

 

Non ne avrebbe mai avuto abbastanza di lui, delle sue labbra, dei suoi abbracci e del suo corpo caloroso e appassionato. Le loro menti, e le loro anime, sempre in sintonia, sempre in unione costante, permettevano di sentire le emozioni ed i sentimenti, come raddoppiati. Meryl poggiò la fronte su quella di Vash, sorridendogli amorevole. Si sentiva a casa tra quelle braccia, si sentiva protetta e sicura, in pace e armonia, felice e paga, come mai avrebbe creduto di potersi sentire. Vash la osservò estasiato da lei, ammaliato dalla sua bellezza, attratto come sempre, in una maniera prepotente e affamata. Ricordando ciò che Rem gli aveva sempre insegnato e spiegato sull’amore, si ritrovò a sorridere a sé stesso, per quelle sensazioni ed emozioni, che ora finalmente, riusciva davvero a provare e ad esprimere. Aveva sempre scherzato dietro alle varie gonnelle che si era ritrovato a tiro, nel suo passato e lungo peregrinare per No-Mans-Land, ma quando era il momento di fare sul serio, trovava sempre il modo per svignarsela. Un po’ gli era sempre dispiaciuto, ma si era convinto, che l’amore doveva essere per sentimento e per ricambio continuo, e non per meri momenti di pura soddisfazione sessuale. Vash, aveva sempre voluto trovare, quella persona speciale da poter avere accanto, e da poter amare in maniera completa, in tutte le forme possibili che dona l’amore tra due essenze distinte che unendosi, diventano uno. Trovare Meryl, ritrovando anche Lyler, era stata la fortuna più grande, ed il dono più bello.

 

Allungò una mano, spostandola dall’abbracciarla dietro alla schiena, ad accarezzarla su una guancia, avvicinandosi poi di nuovo con le labbra, trovando subito unione perfetta con quelle di Meryl, sentendo come sempre, tutto il corpo fremere d’incandescenze, ogni qual volta si creava un contatto o un’unione tra loro.

 

-Mmmhh…eppure! Manca ancora qualcosa..- affermò poi sorridendole, incuriosendola

 

-Cosa?- domandò lei, sbattendo i suoi grandi occhi grigio-azzurri,

 

Vash sorrise tenero, prendendosi pochi secondi, per ammirare quell’espressione così dolce e curiosa che Meryl aveva in viso.

 

-C’è una cosa che, penso da diverse settimane ormai..- iniziò a spiegare, spostando lo sguardo verso il basso, mostrando i chiari segni di un imminente imbarazzo,

 

-…- Meryl lo fissò di nuovo, sbattendo ancora le palpebre con aria perplessa.

 

Quando Vash iniziava una frase lasciandola un po’ in sospeso, e poi fissava ripetutamente verso il basso, era un chiaro segno, che stava per dire cose che a lui costavano un certo imbarazzo e vergogna. Queste consapevolezze di lui, iniziarono a far venire inevitabilmente il batticuore alla bella mora, che non riusciva davvero ad immaginarsi, cosa mai ancora avesse da confessarle o chiederle.

 

Vivevano insieme in armonia perfetta, si amavano moltissimo, avevano trovato un angolo di pace in quel nuovo mondo rifiorito e tanti amici erano sempre loro intorno. Perfino Knives stava riscoprendo la sua dimensione di vita con accanto la bella e buona Elhena.

 

Cos’altro c’era ancora?

 

-Vash..che c’è? Cosa stai cercando di dire?- lo incoraggiò delicata, prendendogli il mento con una mano, sollevandogli il volto già parecchio rosso, facendo in modo che la guardasse di nuovo negli occhi.

 

-Ecco..io…- prese aria tra una parola e l’altra lui, deglutendo anche, combattendo contro l’imbarazzo che rischiava di non farlo parlare di più.

 

Ma c’era ancora una cosa, che voleva chiederle. Forse, la cosa più importante di tutte. La sentiva necessaria, non per dare un segno esterno a chi li circondava, ma per suggellare con un segno d’amore tra loro, un’unione che li aveva legati per tanto tempo e in più di una realtà. Vash voleva dare anche al suo io del passato, la possibilità di trovare la pace e la felicità definitiva, con un’unione sancita da un gesto significativo di legame unico, che mai nessuno, se non loro stessi, avrebbe potuto sciogliere o spezzare. Prese un po’ più di coraggio, stringendola maggiormente al suo corpo, e accarezzandola di nuovo sulla guancia. Le sorrise amorevole, ridacchiando anche, quando iniziò a vedere l’agitazione e l’imbarazzo coglierla, sotto al suo sguardo limpido e penetrante. Ogni volta che la guardava con quell’intensità, Meryl si emozionava sempre, e sembrava la creatura più delicata e accogliente del mondo intero. Vash adorava vederla in quello stato, perché si mostrava senza difese o maschere, per quella che lei era davvero dentro.

 

Alla fine si decise.

 

Doveva parlare ed esprimerle quello che sentiva e desiderava dal profondo del cuore.

 

-Meryl, io..Penso questo da molto tempo, ma non ho mai trovato il momento o il coraggio per parlartene. Però adesso..ora che ti guardo e ti vedo come sempre, così bella e pura! Sento che devo assolutamente chiedertelo ora!- parlò con enfasi, causandole l’aumento del batticuore,

 

-D-di cosa stai parlando? C-così mi spaventi!- balbettò lei in ansia

 

-Meryl Strife…vorresti farmi..il grande, grandissimo onore…di diventare mia moglie?-

 

E non ci fu spazio per altre parole.

 

Solo i loro occhi e le loro anime, iniziarono a parlare. Lo stupore e l’incredulità più sincere e vere, si dipinsero sul diafano viso della mora, che si coprì la bocca con una mano, fissando gli occhi tremanti, in quelli luminosi e speranzosi del biondo. Il cuore batteva ancora più forte nel petto, ogni fibra di carne era in tensione, il calore tra i corpi aumentava, mentre ancora le anime si parlavano amorevolmente.

 

-V-Vash! I-io..-

 

Un piccolo balbettio emozionato, strozzato subito da un pianto naturale ed incontrollabile. Un pianto di gioia e assenso, un pianto incorniciato dal più dolce dei sorrisi. Due piccole e morbide mani, si allungano e si posano sulle gote dure e lisce di uomo, accarezzandole con infinita tenerezza. Labbra rosee e morbide si avvicinano, e posano delicate il loro amore, accolto con gioia e coinvolgimento infinito.

 

Per tutte le volte che mi hai compresa e protetta,

per tutte le volte che mi hai sorretta e incoraggiata.

 

Per tutte le volte in cui sono caduta e tu mi hai teso la mano,

Per tutte le volte in cui ti ho allontanato e tu non hai smesso di essermi accanto.

 

Per tutte le volte che mi hai donato i tuoi sorrisi,

per tutte le volte che mi hai asciugato le lacrime.

 

Per il tuo essere ciò che sei, per il tuo amore,

io ti dico SI!.

 

Prima parlò l’anima.

Prima arrivò la voce del cuore ad un altro cuore, a dare la risposta.

Poi, la voce come suono melodioso, a riempire il silenzio d’attesa al di fuori dei corpi, per rendere reale e udibile anche all’orecchio umano.

 

-…io ti dico SI!!-

 

Vash rimase prima imbambolato e rigido come una statua, spaventato e preoccupato da  cosa Meryl avrebbe potuto dire, e come avrebbe potuto reagire. Ma poi, all’udire sia dall’anima, che dalla voce, la melodiosa risposta positiva che tanto anelava, si sentì sciogliere, scaldare da dentro, mentre un luminoso sorriso gli incorniciò il viso, accompagnato da un leggero rossore per  tutta quell’impareggiabile emozione. Strinse con tutta la forza e la delicatezza di cui era capace, la donna che tanto amava tra le braccia, assaporandone ogni sussulto, ogni tremore, ogni battito di cuore, ogni respiro ed ogni emozione. Meryl a sua volta, abbracciò forte Vash, ancorandosi a lui con tutta la forza che l’agitazione del momento meraviglioso che stavano vivendo le permetteva, ridendo e piangendo nel medesimo istante, ancora stordita da tutto. Lei e Vash, si sarebbero uniti ancora di più, avrebbero costruito con ancora più solidità il loro futuro insieme.

 

Insieme, avrebbero permesso al loro amore di germogliare e di dare molti buoni frutti. Insieme ai loro amici, avrebbero continuato a costruire ed ampliare felicità e serenità, cercando di lasciare un significativo segno positivo ed importante, per le generazioni future, per non dimenticare chi erano, da dove erano arrivati, cosa avevano affrontato e quali errori non andavano più commessi.

 

-Abbracciami forte,Vash!- sussurrò Meryl all’orecchio del biondo, stringendosi ancora di più a lui,

 

-Ti amo,Meryl!- sussurrò lui in risposta, stringendola più forte.

 

Il sole sorgeva lento, ed i suoi raggi, filtrando timidi e delicati tra le tende della finestra, illuminavano di bellezze, i due amanti abbracciati stretti, uniti da un intenso e passionale bacio d’amore.

 

Uniti, per sempre.

 

 

 

Trigun SOUND LIFE- Fine.



 


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Ciao carissimi tutti!!^^

Eccoci giunti alla fine di questa fanfiction, che personalmente, ho sempre percepito come particolare e anche un pò strana! xD
In gran parte questa storia ha davvero camminato da sola nel vero senso della parola, e io le sono corsa dietro! xP
Non pensavo che sarei mai arrivata a creare un nuovo e complicato 'nemico' come Don Deviler, dove poi dietro in realtà ci stava sempre Knives, nè tanto meno, credevo che sarei riuscita a vedere Knives in una dimensione tutta nuova, e a salvarlo per giunta! Misteri della mente! ahahah!^^
B'è, sono comunque contenta di come sia andata a finire, e ho anche voluto aggiungere un pizzico di miele in più nel finale, via! Una bella proposta romantica, e si sentono già i fiori d'arancio nell'aria! xD

Spero davvero che vi siate trovati bene, che vi siate divertiti nella lettura, e che qualcosa di bello vi sia rimasto.

Un ringraziamento particolare e di tutto cuore davvero, và alla carissima MARS88!! Grazie per esserci sempre stata! ^__^

E grazie ovviamente a tutti voi!!


Tantissimi baci ed abbracci!

Martychan ^_^

(finito di pubblicare il 16/04/2013 alle ore : 19.05)


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