Un nuovo inizio

di Steffa
(/viewuser.php?uid=34874)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



< questa volta andremo insieme. >

Una luce nel mezzo dell'oscurità che tutto circonda. All'improvviso quella luce inonda l'immensità e la porta viene spalancata.

Una caduta nel vuoto, i ricordi che riaffiorano e quasi lo sopraffanno. Riemerge con un paio di bracciate dell'acqua salata che gli brucia negli occhi, si osserva intorno: lui c'è; questa volta ce l'hanno fatta.

Sulla sua sinistra sorge l'isola e proprio lì, sulla spiaggia, in piedi con un braccio alzato, vede lei.

La gioia riempe ogni suo pensiero, quasi non riuscendo a coordinare i movimenti, comincia a muotare verso riva. I suoi piedi finalmente toccano la sabbia cedevole, ancora pochi passi e la raggiungerà.

Lei sorride, ma alle sue spalle spuntano delle figure; lui si ferma all'improvviso, viene buttato a terra. La felicità lo pervade nel riconoscere due di quelle figure, due dei suoi più cari amici di sconfitte e di vittorie.

Nel voltare il capo non vede altro che gioia nel ricongiungersi con chi si ama; ora alza lo sguardo e lei è lì a sorridergli e tendergli la mano. L'emozione quasi non gli permette di parlare, ma riesce a biascicare < Si...Siamo tornati... >

Lei allunga ancora più il braccio, rappresenta l'immagine stessa della felicità < siete a casa. > commenta sopraffatta dagli eventi.

Un forte legame è stabilito fra i due e persino la lieve presenza di coloro che non dovrebbero mai essere esistiti, si manifesta.

Ora il ragazzo riconosce nella tasca dei pantaloni quel rigonfiamento che sempre gli ha dato sicurezza e protezione; lo cerca alla cieca e lo estrae: è un piccolo monile, un porta-fortuna fatto da una bambina e i ricordi riaffiorano "E' il mio porta-fortuna, perciò vedi di riportarmelo!" era ciò che gli aveva detto lei, tanto tempo fa.

Finalmente poteva riconsegnarglielo; riporta lo sguardo sulla sua figura china e allunga la mano che stringe il ninnolo, prendendo la sua ancora tesa verso di lui. Nel sentire il calore che questa sprigiona, capisce infine di essere realmente tornato.

-Già, so che è corto...ma a me piace scrivere così...commentate, commentate anche negativamente per darmi consigli!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***



Il crepuscolo sta scendendo su quella giornata totalmente piena di gioia da averlo spossato completamente.

Sora è ora appoggiato all'albero di paupou ed osserva il sole calare sull'orizzonte dell'oceano, creandosi intorno una corona dai mille colori; è questa una vista che, si rende ora conto, gli era mancata durante tutte le sue avventure.

La mente ed i nervi del giovane non sono ancora abituati alla nuova calma che pare pervadere ogni cosa, quindi nel sentire la sabbia calpestata da passi che gli si avvicinano dalle spalle, i muscoli si tendono nel voltarsi improvvisamente, la gambe leggermente piegate, pronte allo scatto, la familiare sensazione del peso del key-blade che compare per incanto nella sua mano destra.

Scruta la figura appena giunta, che blocca il suo avanzare, alzando leggermente le mani come a difendersi. < S...Sora? > bisbiglia con voce rotta dalla paura. Quell'unica parola raggiunge il cuore del ragazzo, che rilassa completamente il corpo, abbassando l'arma < Kairi...> risponde, sentendo un certo malessere nascere dentro di lui < Scusa..pensavo fosse... >

< ...Un nemico? > conclude la frase per lui. Ricomincia ad avanzare di qualche passo, portandosi accanto a lui ed assumendo la sua stessa posizione di poco prima appoggiata all'albero.

Sora abbassa lo sguardo < So che sono uno stupido...I nemici sono tutti sconfitti... > commenta con voce mesta, mentre il peso del key-blade sparisce dalla sua mano in una piccola nube scintillante di stelle.

Kairi scuote il capo, rivolgendogli uno di quei sorrisi che sempre lo lasciavano senza parole con il cuore che batte più forte ad ogni secondo che passa, cercando di fuggire dal suo petto.

< Non importa, Sora. Dopotutto bisogna imparare ad abituarsi anche alla pace, dopo tante battaglie. > afferma lei con tono fermo, fissando lo sguardo in quello di lui.

Ora Sora, perdendosi negli occhi della ragazza, prova un impulso improvviso di stringerla a sé e di non lasciarla mai più andare; invece le dice < Kairi, io...Non permetterò più a nessuno di separarci di nuovo.. .> e lo dice tutto di un fiato, di botto come se avesse dovuto strappare via un cerotto.

Lei gli sorride di nuovo < So che lo farai. > risponde < Sei tornato da me, hai mantenuto quella promessa e so che manterrai anche questa. >

Lui non trattiene più l'istinto che sempre più sta crescendo dentro e con slancio abbraccia la ragazza, che dopo un istante risponde stringendolo anche lei. Entrambi rimangono immobili per qualche secondo che pare durare in eterno, poi, spinti da una strana forza, allontanano leggermente il busto l'uno dall'altra, per ritrovarsi faccia a faccia.

Non un pensiero passa per la mente dei due giovani, non una parola fuoriesce dalle loro labbra; Kairi socchiude ora gli occhi ed avvicina leggermente il viso a quello di lui, Sora sta per fare altrettanto, quando una voce li riporta bruscamente alla realtà < Sora, Kairi! Doe siete? > Riku arriva di corsa verso di loro, Sora lascia andare l'amica, che si allontana di qualche passo da lui.

< Che state facendo? E' ora di cena...stasera si mangia tutti insieme, andiamo! > dice allegramente l'amico, mentre si ferma di fronte a Sora. Questo rimane ancora per un istante fermo a fissareKairi, quindi si ricompone e sorridendo risponde < Andiamo allora!! Ho una fame... .>
Tutti e tre gli amici cominciano a correre, uno al fianco dell'altro.

-Ed eccoci alla fine del primo capitolo...Spero vi piaccia!! *.*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***



La notte fonda è ormai giunta, rischiarata dalla luna pallida che come una regina è incoronata da centinaia di stelle che paiono gioielli brillanti.

Sora è solo, seduto sulla spiaggia ad ascoltare il rumore delle onde che si infrangono su di essa./br>
Con passo lieve giunge al suo fianco Riku, riconosciuto senza alcuna difficoltà; con lo sguardo fisso nel vuoto Sora gli domanda < cosa succederà ora? >

L'amico si siede accanto a lui e scrolla lentamente il capo, prendendo a fissare il cielo immenso < non lo so, Sora. Forse non c'è più nulla da fare, ora che l'oscurità è sconfitta. >

Sora alza un momento le spalle, per poi lasciarle ricadere, abbassando il capo < certo, forse hai ragione tu... > commenta, mentre con un dito scava nella sabbia fine.

< avanti, non fare quella faccia; d'ora in avanti le cose non potranno che migliorare. > esclama Riku poggiandogli una mano sulla spalla.

Il ragazzo annuisce sorridendo < lo spero proprio. > gli dice, spezzando la frase con un largo sbadiglio < credo che ora me ne andrò a casa... Ci vediamo domani. >

Riku gli rivolge un gesto di saluto alzando una mano < dormi bene. Io rimarrò qui ancora un po'. > dice osservandolo mentre si allontana.

Passano pochi minuti e la sabbia argentea sotto i raggi della luna viene nuovamente calpestata; Kairi si siede accanto all'amico, sorredendogli in segno di saluto < hai visto Sora da qualche parte? > domanda, cercando di far sembrare la domanda il meno importante possibile.

Riku sposta lo sguardo su di lei < e' andato a casa poco fa, ha detto di essere stanco. > risponde con lo stesso tono.

Dopo queste poche parole, cala il silensio tra i due. Il ragazzo socchiude gli occhi, sentendo il profumo della giovane spandersi nell'aria tutto intorno a lui, con il battito del cuore che aumenta diventando sempre più forte. Scrolla il capo per cercare di controllare la volontà di avvicinarlesi, sussurrando con un filo di voce < kairi... Tu appartieni a Sora... Va' da lui. > e detto questo si alza, allontanandosi lungo la spiaggia, seguito dallo sguardo interrogativo della ragazza, alzatasi anch'ella in piedi subito dopo di lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***



Sora è coricato nel suo letto, ma nonostante la stanchezza non riesce ad addormentarsi; mentre fissa il soffitto senza vederlo realmente, qualcuno tamburella leggermente alla sua finestra, faendolo alzare di scatto a sedere.

Dall'altra parte della stanza, dietro le tende quasi trasparenti, si staglia una figura a lui conosciuta ed il cuore gli balza improvvisamente fino in gola. Salta giù dal letto a piedi uniti ed in pochi brevi passi raggiunge la finestra, aprendola con le mani che gli tremano un poco.

Kairi tenta di scavalcare il davanzale, rimanendo impigliata con il bordo della gonna ad una minuscola scheggia di legno, il che la fa incespicare ed iniziare a cadere verso il pavimento; il ragazzo, fattosi da parte per farla entrare, con un rapido movimento del busto allarga le braccia ed afferra l'amica per la vita, impedendole di finire a terra.

Quando la ragazza riesce a riprendere l'equilibrio, con aria imbarazzata si liscia il vestito < ehm... Non sono più abituata ad entrare da quella finestra. > commenta con un mezzo sorriso, spostandosi i capelli dietro un orecchio.

Sora ride sommessamente, portando una mano dietro la nuca < già, è passato tanto tempo... > risponde a malapena riuscendo a non balbettare < ma... Che ci fai qui a quest'ora? > le domanda subito dopo.

La ragazza sposta l sguardo nell'intorno, evitando di fissarlo negli occhi < non riuscivo a dormire... E poi era tanto tempo che non potevamo stare un po' tranquilli... > dice, mentre le sue gote si fanno più colorate e per nasconderle si muove verso l'altra parte della stanza, andando a sedersi sul letto sfatto.

Uno strano silenzio scende tutto intorno a loro, mentre sguardi un po' nervosi corrono tra i due; Sora si muove con le gambe che gli sembrano due pali di ferro e si siede accanto alla ragazza, pur senza sfiorarla nemmeno per errore.

< sora... Riku mi ha detto una cosa, poco fa... > rompe improvvisamente il silenzio lei; l'amico gira il capo nella sua direzione incuriosito, rimanendo zitto, quindi lei continua < ecco... Mi ha detto che io appartengo a te... > bisbiglia la ragazza, come se avesse paura di parlare ad alta voce.

Il ragazzo rimane immobile, sentendo il petto scoppiargli e con la mente in fermento, pensando a ciò che avrebbe dovuto fare. Senza quasi rendersene conto le sue mani cominciano ad alzarsi, prendendo la ragazza per le spalle e facendola voltare verso di lui.

Ora i loro occhi si incontrano ed una miriade di sensazioni espodono nella mente di entrambi; cercando di farsi coraggio, Sora prende l'iniziativa avvicinandosi di più a lei e le sue labbra alla ricerca di quelle della ragazza, finalmente le incontrano in un dolce primo bacio.

Le mani che stringevano prima le spalle di lei, ora si muovono ad esplorare per prima la schiena e poi salgono fino al collo ed alle guance morbide e calde; nel mentre la ragazza posa delicatamente le mani sul suo petto.

Sono solamente pochi istanti che per i due paiono durare una vita intera; quando si separano le parole non sembrano avere più significato e solamente il contatto fra loro può dare senso a tutto il resto.

Si cercano nuovamente, trovandosi con sempre nuove sensazioni che si accavallano l'una sull'altra; posando una mano sulla nuca di Kairi, con un lieve movimento la fa stendere sul letto e fissando per un momento il suo viso, si china con un sorriso, mentre le mani di lei dipingono intricati disegni d'amore sulla sua schiena.


Riku con passo lento si dirige verso casa del suo migliore amico, deciso a svegliarlo se fosse stato il caso, per chiarire la situazione che si sarebbe andata a creare.

Pezzi di frasi gli si accavallano nella mente, ma una soltanto appare più nitida delle altre "Non rinuncerò a Kairi".

Quello è il suo obbiettivo, non avrebbe ceduto, non dopo tutto quello che aveva fatto per salvarla.

Finalmente giunge alla finestra della piccola casetta, dalla quale era solito entrare nella camera dell'amico; con sguado attento, nota che è aperta e qualche rumore giunge dall'interno.

Il key-blade gli compare nella mano pronta a ghermirlo e senza far rumore si appiattisce contro il muro, avvicinandosi al davanzale; si sporge un poco, i muscoli tesi pronti al balzo, convinto di trovarsi di fronte un qualche nemico ed il ragazzo in probabile difficoltà.

La scena che invece gli si presenta dinnanzi agli occhi, gli fa scappare dalle labbra un'esclamazione di sorpresa, mentre la stretta della mano sull'arma si allenta sino a lasciarla cadere a teraa con un tintinnio sordo, per poi farla sparire in una nube di luce che tutto illumina nell'intorno.

Il lampo di luce non fa altro che mostrargli più chiaramente la scena: i suoi due migliori amici, coricati su di un letto sfatto, avvinghiati in un profondo bacio, che viene interrotto dalla sua improvvisa apparizione.

Sora lo fissa con sguardo sorpreso, ancora chino sulla ragazza; in un attimo si scosta dall'amica e balza giù dal letto quasi inciampando, mentre Kairi si alza a sedere, abbassando nello stesso momento lo sguardo verso il pavimento e ricomponendosi nell'immagine.

Il ragazzo fuori dalla finestra sposta gli occhi da uno all'altra, mentre Sora muove un passo vero di lui < riku...io...cioè, noi... >

L'amico scrolla lentamente il capo, come a voler negare la scena a cui aveva assistito; non riuscendo a trovare niente da dire, prima compie un paio di passi all'indietro, quindi si volta e comincia a correre.

< riku... > mormora Sora, prima di voltari verso Kairi; lei gli fa un rapido cenno di seguirlo. Il ragazzo le annuisce e con un balzo scavalca il davanzale, correndo sugli stessi passi dell'amico.

-Si, beh...li ho fatti andare presto al sodo.... : > in ogni caso, so di riempire i miei capitoli di una miriade di descrizioni...scusate se questo li rende un po noiosi, ma non riesco a farne a meno....

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Anticipo per una certa persona, che può stare tranquilla....tra Riku e Kairi non ci sarà nulla di serio....! Ed ora si continua...buona lettura!


Corre nella notte, il sentiero illuminato dala luna, il ginocchio ferito durante la dura battaglia contro l'Organizzazione gli brucia come non mai; sa di essere seguito, ma sa anche di essere più veloce di Sora, quindi ignorando le proteste del suo corpo, aumenta l'andatura, correndo con passo sempre più sostenuto. Alzando lo sguardo dal terreno si rende conto di aver percorso la strada che porta sino a casa sua; vi entra con impeto, pur premurandosi di non svegliare nessuno dei suoi, chiudendosi la porta alle spalle.

Con pochi passi sicuri entra nella sua camera, chiudendovisi dentro. Ancora con la schiena appoggiata alla porta, si lascia scivolare fino a terra, con i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli. Nella sua mente continuavano a succedersi le immagini dei due amici stretti l'uno all'altra e ripercorre ogni singolo sentimento che si è fatto strada nel suo cuore: odio, gelosia, delusione ed infine solitudine, un opprimente senso di solitudine. Sente ogni secondo crescere l'oscurità dentro di sé, un'oscurità che lo aveva accompagnato da due anni a quella parte; sente di essere caduto in un baratro profondo e senza luce. Si muove alla cieca nella stanza, non riuscendo completamente a ricordare la disposizione dei mobili e tastando avanti a lui con una mano; all'improvviso si rende conto di non averne bisogno: anche nella completa oscurità della sua camera, può percepire ciò che lo circonda. Questo gli provoca un enorme dolore che va ad aggiungersi ad ogni sentimento negativo che si sta accumulando in lui, dentro al suo petto e gli fa pensare "Allora non ne sono mai uscito veramente..."

Continua sicuro fino all'armadio ed in un cassetto sul fondo prende una benda nera, che ora si lega intorno al capo, coprendosi gli occhi. "Ma cosa significa?" si domanda, resistendo all'impulso di urlare tutto ciò che sta provando e lasciandosi di nuovo scivolare fino a terra. Non riesce quasi a credere a se stesso "Veramente sto odiando Sora! Ho rinunciato a tutta la mia vita per risvegliarlo... Ed ora lo sto odiando. Mi ha portato via Kairi!" ride sommessamente fra sé e sé "Ma non è mai stata mia... Lei appartiene a Sora... E' stato così sin dal principio..."


Sora non riesce bene a vedere dove sta andando, ma sente i passi dell'amico avanti a lui che aumentano sempre più l'andatura, sino a perdersi nella notte. Resosi conto di averlo perso, si ferma sul sentiero, col fiato corto che gli fa alzare ed abbassare il petto ad ogni respiro. Si osserva in torno, quel sentiero avrebbe potuto portare in un solo luogo: casa di Riku.

Ricomincia a correre avendo ora una meta precisa; nella mente si era fissata l'immagina dell'espressione dell'amico fuori dalla finestra della sua camera e ciò gli provoca un indescrivibile senso di colpa: era stato lui a rovinare tutto quanto, non avrebbe dovuto cedere a quella tentazione.

Finalmente vede la sagoma della casa stagliarsi nel buio, ma si blocca all'improvviso. All'imbocco del vialetto nel giardino e in attesa una figura, appoggiata alla staccionata bianchissima sotto i raggi lunari; tra le sue mani brilla l'inconfondibile key-blade di Riku.

Sora avanza ancora di pochi lenti passi, fissando quindi l'amico con la paura nel cuore che cresceva ad ogni istante; Riku portava la benda, Riku stava aspettando lui.

< Ah, eccoti Sora. Ti stavo aspettando. > gli dice, con un velo d'ironia nella voce.

Sora stringe i pugni < Riku, parliamone... > sembra quasi supplicarlo.

Ma Riku lo interrompe alzando una mano; si stacca dalla staccionata e si porta a pochi passi da lui < Non c'è niente di cui dobbiamo parlare. Tutto è chiaro. > ride alle sue stesse parole, indicando la benda < Già, è chiaro. Kairi... Te... Non potrebbe essere altrimenti.> mentre parla, Sora può sentire la collera nella sua voce crescere sempre più.

< Sai Sora... Credevi che l'oscurità mi avesse abbandonato... Tutti lo credevano ed anche io ci ho screduto per un po'... Ma non è così. L'oscurità fa parte di me.> afferma l'altro con tono duro.

Sora scrolla il capo < Non è così. L'oscurità è stata sconfitta. La porta della luce è stata aperta e... >

< Basta così!! > lo interrompe, prendendo una posizione pronta all'attacco, stringendo il key-blade nella mano < Preparati Sora! >

Il ragazzo non muove un passo e non accenna alcun movimento < Non combatterò con te, Riku. >

Tendendo ogni muscolo, Riku ride per schernirlo < Sarai costretto. > e dopo queste parole scatta verso di lui, inarcando la schiena e prendendo slancio con l'arma, certo che da un momento all'altro sarebbe comparso il tipico bagliore del key-blade tra le mani dell'altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Cari lettori e care lettrici, l'avventura prosegue!!

Kairi rimane immobile sul letto, mentre guarda Sora scavalcare la finestra per inseguire l'amico. Una miriade di pensieri le passano per la mente, pensieri di un tempo, sentimenti nuovi e vecchi. Riflette su ciò che è appena accaduto fra lei ed uno dei suoi migliori amici ed un sorriso spontaneo le spunta sulle labbra, un sorriso che spontaneamente come è nato, così muore al ricordo dell'espressione di Riku che li scopriva in maniera così brusca. Mentre insegue questi ricordi un pensiero improvviso le compare come per incanto nella mente "Sta succedendo qualcosa. L'oscurità non muore mai, aspetta soltanto il momento di reincarnarsi ed il momento è giunto." La ragazza si alza e senza nemmeno rendersi conto di quello che sta facendo, si avvicina alla scrivania sul lato della stanza e cerca un foglio ed una matita. Comincia a disegnare, con mano ferma e sicura, l'espressione un poco impaurita e persa nel vuoto. In poco tempo finisce il lavoro e tornando in sé osserva con sgomento ciò che ha tra le mani. Sul foglio si vede una figura di spalle che alza le braccia verso un cuore sospeso sopra di lei ed in un angolo quello che non poteva che essere Sora, rivolto al suolo, con gli occhi chiusi. Quest'ultima immagine le fa perdere la presa sul foglio, che plana fino al suolo, posandovisi senza alcun rumore. Con la paura nel cuore, si allontana da quella rappresentazione raccapricciante, con passi tremanti, rifugiandosi in un angolo buio della stanza e rimanendo immobile. < Naminé...? Cosa significa? > domanda in un bisbiglio verso la camera vuota.

Nel cielo notturno di una notte che pare non finire mai, la luna distaccata osserva ciò che accade sotto di lei. Illumina lo scintillare di un'arma che sta per abbattersi su di un ragazzo. Riku alza senpre più il braccio ed una volta raggiunta la massima tensione, lo abbassa con forza verso l'altro. Sora non prova a reagire, nessum movimento scompone la sua figura, rimane a fissare con un misto di preghiera e di forza di volontà l'amico che si abbatte su di lui, fino a che non sente il peso dell'arma scendere sulla sua spalla sinistra; non riuscendo a mantenere l'equilibrio cade a terra rovinosamente, mentre il dolore esplode in una miriade di colori davanti ai suoi occhi. Riku subito si ritira con un balzo all'indietro, sulla difensiva, ma rimane con il volto girato verso il ragazzo a terra, come a fissarlo con incredulità. Sora si appoggia sui gomiti, gemendo quando il suo peso viene caricato sulla spalla lesa. Alza lo sguardo verso l'amico e continuando a fissarlo, faticosamente si rialza in piedi, mostrandogli le palme vuote < Non combatterò con te, Riku! > esclama di nuovo. L'altro ragazzo scrolla il capo con rabbia < Tu devi! > ringhia nella sua direzione, partendo nuovamente all'attacco. Sora resta come la prima volta immobile nella sua posizione, preparandosi a ricevere un secondo colpo, incassando il collo tra le spalle. Il key-blade si avvicina velocemente verso il capo del ragazzo, ma pochi centimetri prima si blocca improvvisamente. I due ragazzi si trovano ora faccia a faccia; Sora fissa la benda scura, Riku non si muove, respirando affannosamente. "Perchè Sora? Perchè?" si domanda il ragazzo, mentre come per incanto ritorna in sé, provando la sensazione di risvegliarsi da un sogno. Con un movimento lento ma deciso Sora alza la mano sinistra verso il viso dell'amico; stringe la benda e la sfila con un gesto netto. Ciò che vede negli occhi del ragazzo è un profondo dolore che gli impedisce di trovare parole adatte a quell'istante. "I tuoi occhi non possono mentire, Riku..." pensa fra sé e sé, restando però in silenzio. Riku rimane con lo sguardo fisso in quello dell'altro e nel mentre, con estrema cautela abbassa l'arma, allontanandosi da lui di un passo. < Sora... Nulla potrà mai essere come prima. Troppe sìcose sono cambiate. Ne abbiamo passate troppe per poter credere che riusciremo a vivere come un tempo. > dice cn voce tremante. Sora scrolla un poco il capo con lo sguardo pieno di tristezza < Lo so perfettamente, non devi dirmelo tu. Sono certo che da qualche parte l'oscurità si sia rifugiata attendendo di poter rinascere. E' solo questione di tempo. > i suoi occhi brillano ora come di una lucentezza tutta loro, attraverso un lieve strato di lacrime < Ma ciò non significa che tu ne sia ancora posseduto! > Riku è colpito dalle parole del ragazzo ed un solo pensiero lo pervade "E' quello che vorrei..."

fine del capito...commentate amici miei...Sono veramente contenta che vi piaccia e tranquilli...Non la lascerò incompleta!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Che bello....Sono contenta che vi piaccia così tanto...i vostri commenti mi danno sempre nuovi spunti per migliorare la storia...quindi non smettete!!
Anzi, naturalmente ho intenzione di trovare una ragazza per Riku... come non ve lo dico... ma ditemi voi come la vorreste (carattere, aspetto fisico...) e magari sarà proprio così...
Ora basta con le ciance e lasciamo spazio alla storia... buona lettura!!



Le parole di Sora non fanno in tempo a svanire nella notte, che una voce improvvisamente riempe tutto lo spazio intorno a loro < Sora, Sora... Quanto sei ingenuo. Oramai dovresti averlo capito che dentro ad ogni persona c'è un lato oscuro che attende il momento per trasformarla in un Heartless. >
I due ragazzi i guardano intorno allarmati, ma non un soffio di vento smuove il paesaggio. < Chi ha parlato? Dove sei? > domanda SOra ad alta voce, mentre anch'egli stringe in pugno la sua arma, avvicinandosi all'amico.
< Oh, non temere. Presto ci incontreremo, molto presto. Io fossi in te, nel frattempo, cercherei di porteggere le persone che amo... Ah! Già, io non posso amare! > e detto questo la voce sparisce dopo una breve risata che fa ghiacciare il sangue nelle vene dei ragazzi.
Riku volta il capo velocemente < Corri! Va' da Kairi! > gli urla, mentre gli strappa dalle mani la benda nera e se la lega nuovamente intorno al capo.
< Tu cosa farai? > gli chiedi di rimando, già cominciando a muoversi.
Il ragazzo alza una mano innanzi a sè e da quella si sprigiona una bolla più scura della notte che si allarga sino a creare una specie di porta
Sora vedendo il gesto dell'amico rimane sbigottito < Allora è vero... > mormorai ormai al nulla, poichè l'altro aveva già attraversato il portale sparendo nell'oscurità.
Rimanendo immobile ancora un istante, si scuote poi all'improvviso, per cominciare a correre verso casa sua, sperando che Kairi stesse bene. Nella mente non riusciva a formulare nessun pensiero coerente, ma in poco tempo giunge a destinazione e scavaca di carsa la finestra osservandosi quindi intorno pronto allo scatto.
Sora muove il capo a scatti, con il respiro affannoso, alla ricerca di un segno o di qualsiasi cosa che gli potesse dire che Kairi era in salvo. Il letto è rimasto sfatto e nella camera regna il solito disordine di sempre; si muove girando su se stesso, cercando anche i più piccoli dei particolari.
Da un angolo buio proviene un lieve rumore, Sora voltandosi di scatto dice < Chi c'è? >
Kairi esce dall'ombra andandogli incontro < Sono io... > risponde con un filo di voce < E' che... Avevo paura a restare sola... > conclude raccogliendo i capelli dietro un orecchio.
Il ragazzo emette un profondo sospiro di sollievo < Stai bene... > commenta, mentre il key-blade per un istante illumina la stanza nello svanire.
La ragazza annuisce < Si. Ma cosa sta succedendo? > chiede con voce ansiosa, ricordando il pensiero che poco prima l'aveva pervasa.
Con sguardo frustato l'altro scrolla la testa < Non lo so... Non lo so proprio... > dice, decidendo di non raccontare nulla riguardo Riku.
Kairi gli si avvicina, stringendoglisi al petto < Sono sicura che potremo risolvere tutto quanto. > mormora con l'immagine del disegno che lei stessa aveva dipindo ancora chiara nella mente. Sora la stringe a sua volta, mentre lei gli chiede < Posso restare qui per questa notte? >
In tutta risposta, il ragazzo solleva l'amica senza sforzo apparente dal suolo, trattenendo a malapena un gemito di dolore al protestare della spalla lesa e la distende sul letto.
< Che cos'hai? sei ferito? E' successo qualcosa? > gli domanda lei con voce preoccupata, notando una certa rigidità nei movimenti. Lui scuote il capo, negando l'evidenza < No... Che dici? > e coricandosi accanto a lei, la stringe a sè, facendole posare la testa sul suo petto e rimanendo immobili in quella posizione.
La luna, affacciandosi alla finestra li assiste, mentre cullati dal battito dei loro cuori si addormentano.
Ma anche durante il loro sonno non sono mai soli, poichè le essenze nascoste dentro loro si manifestano, per vegliare sul loro amore.
In un lieve bagliore, due figure si separano da quelle profondamente addormentate di Sora e Kairi; i due esseri si guardano ed un profondo affetto si dipinge nei loro occhi; senza una parola i due si prendono per mano, sedendosi sul bordo del letto per vegliare i loro io originali.



E' più corto del solito questo capitolo...Non vogliatemene...e continuate a commentare!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***



Allora, mi scuso immensamente con Lupus per la mia mancanza e grazie per avermela fatta notare. Spero di poter fare le cose nel modo giusto d'ora in poi e se così non dovesse essere, accetterò ogni critica.

Ringrazio tanto tanto Miki-Riku per i tanti commenti ed il sostegno...mi piace molto la tua descrizione per la ragazza di Riku... ci farò un pensierino! Ed ora avanti con la storia!


Riku attraversa senza difficoltà il portale oscuro, tirovandosi immediatamente nella biblioteca del castello reale.

Come aveva sospettato, lì sono riuniti tutti inieme al re, il mago di corte, il cavaliere e la regina.

< Riku... Ti stavamo aspettando. Avevo la netta sensazione che saresti arrivato da un momento all'altro. > gli rivolge la parola il re stesso.

< Sì, vostra maestà. L'oscurità ci ha lasciato a malapena un giorno di pace prima di ritornare. > risponde il ragazzo con un gesto di saluto.

< Amico mio, potresti farmi un favore? > continua il re con apprensione e dopo il cenno d'assenso del ragazzo < Togliti quella benda, non en hai bisogno. >

Riku abbassa il capo, ferito nel vivo < Ma... Avete visto. L'oscurità fa ancora parte di me. > commenta con voce mesta.

Il re incrocia le braccia al petto e prendo a tambulelerrare con un piede sul pavimento in marmo bianco, attendendo il muoversi del ragazzo. Quest'ultimo percependo l'attesa, con un sospiro si sfila la benda, porgendola verso l'altro, che la prende e la infila nella tasca dei pantaloni.

A questo punto il ragazzo si osserva intorno, incrociando lo sguardo con quello si tutti i presenti: Paperino, Pippo, la regina Minnie nel suo immenso abito ed infine il re con le sue grandi orecchie tonde; si decide infine a rompere il silenzio che grava su di loro < Cosa sta succedendo? A chi apparteneva quella voce? Perchè l'avete sentita anche voi, non è forse vero? >

I presenti annuiscono con sguardo triste ed il re risponde < Non sappiamo a chi appartenga, ma i nostri sistemi di collegamento con gli altri mondi ricevono di continuo segnali di pericolo da ognuno di loro: gli Heartless sono tornati. >

Riku ascoltando il suo dire, stringe i pugni con rabbia < Chi li comanda? Xemnas e l'Organizzazione XIII non esistono più, dunque chi ha tanto potere? > una miriade di domande destinate a rimanere senza risposta.

< Probabilmente qualcuno rimasto nell'ombra per tutto questo tempo, osservando i nostri movimenti e la nostra battaglia cntro l'Organizzazione. > dice il re, quindi esprimendo i pensieri che stavano nascendo in tutti loro < Ora va' a prendere Sora, abbiamo bisogno del detentore del key-blade. >

Il ragazzo annuisce ed in un battito di ciglia è già scomparso dalla stanza, lasciando il resto del gruppo in silenzio a fissarsi gli uni con gli altri.



Sora è sveglio mentre Kairi dorme profondamente appoggiata al suo petto; la ossevra al chiaror della luna e gli pare più bella che mai.

Posandole un lieve bacio sulla fronte calda, si alza dal letto; il movimento risveglia il dolore alla spalla e solamente allora, sfilandosi la maglietta per controllarla, si accorge di aere una ferita poco profonda, ma che ne percorre tutta la superficie. Con cautela tasta la pelle arrossata attorno al taglio, questa volta non trattenendo una smorfia di dolore.

Con un lieve sospiro apre l'armadio e prende i pantaloni fatti tempo addietro apposta per lui dalle tre fate buone; quindi dal comodino della camera da letto dei suoi genitori, in assoluto silenzio, prende delle bende ed il disinfettante. Torna a passi felpati in camera sua; Kairi pare ancora profondamente assopita. Si siede si piedi del letto e con un batuffolo di cotone ripulisce la ferita dal poco sangue raggrumato, cominciando poi a cingensi la spalla con le bene bianchissime.

Un lieve movimento sul letto gli fa voltare il capo e ciò gli permette di vedere Kairi risegliarsi mettendosi lentamente a sedere; la ragazza pare un momento spaesata e si osserva nell'intorno individuando infine la sua figura e porgendogli un sorriso quando i loro occhi si incontrano.

Non appena il suo sguardo si abbassa sino alle bende ancora sciolte attorno al suo petto, sul viso di lei viene a dipingersi di preoccupazione < Sapevo che avevi qualcosa. > commenta avvicinandoglisi d inginocchiandosi dietro di lui, mentre prende dalle sue mani le strisce di bende e comincia ad avvolgerle con cura e delicatezza sulla pelle leggermente ambrata di lui < Cosa ti è successo? Vuoi dirmelo ora? >

Sora abbassa lo sguardo, docile sotto le mani premurose di Kairi < E' stato un incidente. Nessuno ha colpa. > le risponde stringendo leggermente i pugni.

< Mi dispiace... > la voce di Riku appare all'improvviso alle spalle dei due; Sora volta il capo con apprensione, mentre Kairi finisce di fermare la fasciatura e si volta acnh'ella.

< Riku! Allora? > chied eil ragazzo ansioso, infilandosi il resto del completo ed i guanti.

Come tutta risposta l'altro scuote il capo < Il re ne sa tanto quanto noi, se non fosse per il fatto che ha ricevuto segnali di pericolo da tutti i mondi con cui è collegato. Gli Heartless infuriano ovunque. >

La rabbia si dipinge sul volto di Sora allo stesso modo di com'era capitato poco prima all'amico < Accidenti! Tutto quello che abbiamo passato... Non è servito a niente... > poi riportando lo sguardo sull'altro < Nient'altro? >

< Mi ha detto di portarti da lui. E' tempo per un nuovo inizio.>

A queste parole il ragazzo annuisce < Apri il varco, allora. >

Riku senza una parola alza il braccio aprendo un portale; Kairi rimasta in silenzio fino a quel momento spostando lo sguardo fra i due amici, a questo punto sbotta < Un momento! Io vengo con voi.>

I due la fissano increduli < E' troppo pericoloso! > esclamano all'unisono.

La ragazza incrocia le braccia al petto, con un'espressione imbronciata < Non mi importa. Ricordate? Ovunque vada uno di noi, gli altri lo seguiranno. > dice guardando prima uno e poi l'altro.

Sora sposta lo sguardo verso Riku, alzando le spalle in segno di resa < E va bene, vieni con noi. Riku, facci strada. >

Il ragazzo si volta su se stesso, quel movimento gli fa scorgere un foglio posato sul pavimento; con un gesto impercettibile fa si che venga inglobato dall'oscurità, per farlo ricomparire un istante dopo nella sua mano.

Dopo una rapida occhiata, il suo sguardo s'incupisce; nasconde il foglio nella tasca dei pantaloni < Da questa parte. > dice entrando nel portale, seguito dai due amici.

La stanza è rimasta vuota: il letto sfatto, il solito disordine di sempre ed un'ombra che svivola sulle pareti ed esce rapida dalla finestra.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***



Allora, innanzi tutto voglio scusarmi immensamente con chi seguiva la mia storia per avervi abbandonati a quel modo... Ho avuto un sacco da fare e così non sono più potuta andare avanti... Ora essendo più libera, spero di riuscire a continuare a scrivere, cosicchè torniate a leggere e commentare in tanti!! Bene, spazio al nuovo capitolo e.... Commentate!! Tanti baci!!


Riku è di ritorno nella biblioteca reale, che ora è molto più gremita di poco tempo prima. Si fa da parte, lanciando un segno verso il re e mostrandogli il disegno trovato nella stanza dell'amico e spiegandogli le sue teorie; nel mentre Sora e Kairi entrano dietro di lui e salutano i presenti con sguardo raggiante.

Sora incredulo si ritrova circondato da tutti i suoi amici di Radiant Garden. < Ci si rivede. > lo saluta calmo Leon. < Ciao Sora! > dice Aerith. Cid alza semplicemente una mano, Merlino gli sorride, Yuffie gli saltella intorno entusiasta come sempre. Infine Paperino e Pippo si stringono a lui con affetto. Finito il giro di convenevoli Sora si volta verso il re, ancora intento a bisbigliare con Riku, e la regina, inchinandosi a lei in modo un po' impacciato. Un istante dopo il re si rivolge a voce alta verso tutti i presenti < Bene, ora siamo tutti presenti. Ma un fatto ancora più inaspettato si presenta a noi. > sposta lo sguardo verso Kairi < Dimmi Kairi, l'hai disegnato tu? > le domanda alzando il disegno raccolto da Riku e passandolo quindi a Sora, che lo esamina con aria interrogativa. La ragazza pare intimorirsi e portando le mani al petto per stringerle scuote il capo < Non esattamente. Naminé mi ha guidata. > risponde con tono sicuro. Sora ancora assorto sul disegno, alza il capo di scatto al nome del Nessuno della ragazza. Il re annuisce lentamente < Certo capisco. Beh, in ogni caso, non è affatto incoraggiante. > commenta fissando lo sguardo fra i due giovani < Dunque Naminé e Roxas non sono scomparsi completamente... Continuano a vivere e a vegliare su di voi. > < Maestà, tutto ciò è molto interessante, ma cosa possiamo fare ora? Tutto quello che abbiamo fatto sino ad ora non è servito a niente? > interviene ora Leon < Ma a quanto pare questo nuovo nemico ha trovato un qualche potere più forte dei cuori dei mondi per poter impossessarsi di Kingdom Heart. > Il silenzio cala tra i presenti, Sora interviene nuovamente < Quindi ora dovrò ricominciare a viaggiare fra i mondi, per chiudere qualche altra serratura? > < Temo che l'unico modo per scoprirlo sia cominciare il viaggio. > commenta il re < Ovviamente prima si parte, prima si risolve il mistero. Questa volta verr con voi. > Il ragazzo annuisce < Bene, avanti allora. Paperino, la Gummyship immagino sia già prota. > alla risposta positiva dell'amico, si volta verso Kairi < Tu... > < Rimarrai qui ad aspettare che torni... > termina la frae la ragazza sbuffando < Non sperarci troppo, Sora! > Tutti nella stanza rimangono in silenzio, osservano i due giovani; Soa non abbassa lo sguardo, rimanendo con lgi occhi fissi in quelli di lei. < Ehm.... Parliamone... > le dice a bassa voce, avvicinandolesi e indirizzandola fuori dalla stanza prendendola per le spalle. Appena la porta è chiusa alle loro spalle, Kairi sbotta < Non puoi chiedermi di restare un'altra volta ad aspettarti! > Sora abbassa lo sguardo, non riuscendo questa volta a sostenere quello di lei < Io... Non voglio che ti succeda niente... > Un'unica lacrima scivola lungo la guancia arrossata della ragazza, quella vista lo colpisce nel profondo del cuore e diventa per lui impossibile controllare l'istinto di abbracciarla, per cercare di proteggerla da una realtà troppo dura. La Stringe forte a sé, infilando il disegno che ancora tiente in mano in una tasca dei pantaloni. < Sora... Portami con te... Non sopporterei di vederti andare via un'altra volta... > gli sussurra lei ad un orecchio. Il ragazzo dopo un istante annuisce lentamente, scostandosi leggermente da lei < Ti proteggerò con tutto me stesso. Non permetterò a nessuno di farti del male. > La ragazza gli risponde con un sorriso; i due si avvicinani in un tenero bacio di riconciliazione. Rientrando nella biblioteca gli occhi di tutti i presenti si posano sui due; Sora con lieve imbarazzo e portandosi una mano dietro la nuca < Allora, si parte? > Il re annuisce < Avanti allora, Pippo, Paperino, andiamo. Merlino, ci pensi tu al ritorno per tutti voi? > Merlino sorride e dopo un coro di sluti, la stanza si svuota in una sbuffo di fumo bianco < Riku, sai cosa devi fare... > continua il re. Sora appare preoccupato < Cosa devi fare Riku? Non vieni con noi? > Il ragazzo gli sorride < Ci vedremo presto, vi raggiungerò più avanti. > e detto questo sparisce in un portale oscuro, senza che l'amico potesse fermarlo. Dopo qualche istate tutti, in un tacito accordo, si dirigono verso la Gummiship.


Camminando in gruppo, re Topolino comincia a narrare della situazione disperata che si è andata a creare < In tutti i mondi il caos e tornato a regnare. Non abbiamo neppure avuto il tempo per riprenderci dalle ultime battaglie e già si ricomincia a darsi da fare. > Soro ripensa agli avvenimenti della precedente avventura, ripercorrendo con la memoria le vittorie contro i componenti dell'Organizzazione XIII. < Vostra Maestà, se la porta della luce è stata aperta, come può l'oscurità continuare ad esistere? > domanda il ragazzo. < Vedi Sora, finchè esisterà la luce, potrà esistere anche il buio; tutti i mondi sono stati illuminati ma sappiamo già che è impossibile eliminare l'oscurità dai cuori delle persone... Tu stesso ne hai avuto la prova. > Il ragazzo annuisce pensieroso < Dunque esiste ora un nemico che era rimasto sconosciuto all'Organizzazione, che ha aspettato che noi la distruggessimo e che ora si è fatto vivo. > ricapitola contando sulle dita i vari eventi, quindi si porta le mani alla testa esclama con tono fra l'ironico e l'esasperato. Finalmente giungono nell'hangar e si fermano davanti alla nave, Cip e Ciop sbucano fuori da un angolo e con le loro vocine stridule dicono all'unisono < Pronti per il decollo! > Il re si volta quindi verso la regina Minnie < Sta attenta e se succede qualcosa, contatta me o Merlino. > lei annuisce e si stringono in un abbraccio. Il gruppo comincia ad imbarcarsi, Sora, rimasto per ultimo, viene fermato da Minnie < Sora, fa attenzione e ricorda che se c'è qualcuno che può risolvere la questione, quello sei tu. > Il ragazzo annuisce, un momento prima di salire a bordo e sedersi accanto a Kairi; le parole della regina gli hanno fatto ricordare il gravoso dovere che portava sulle spalle, le speranze di tutti gli esseri dei mondi, la fiducia che in lui ripongono. Improvvisamente la sensazione di non essere all'altezza di quelle aspettative piomba su di lui. "Un tempo lottavo per Kairi, poi per Riku. Ora loro sono al salvo. So che tutti gli altri miei amici sono in pericolo, ma sarà una motivazione valida per il mio cuore?" si domanda fra sé e sé, mentre osserva il castello Disney farsi sempre più piccolo sotto di loro. < Siamo diretti a Radiant Garden e da lì sceglieremo la promissima mossa da compiere. Ci vorrà un po' per arrivarci. > li informa il re. A queste parole, Sora viene distratto dai suoi pensieri e muovendo lo sguardo nell'interno familiare della nave, incontra lo sguardo di Kairi. La curiosità ora lo pervade e non resiste dal domandarle < Kairi, tu... Riesci a cominicare con Naminé? > La ragazza dopo un momento di riflessione risponde < No, non esattamente. E' come una presenza che veglia su di me, la sento come se mi tenesse una mano sulla spalla, ma di fatto non comunichiamo. > Sora annuisce pensieroso < E' strano... Io non sento la presenza di Roxas, non credo... Ma forse è per il fatto che Naminé è una secie di strega. > dice, andando inconsapevolmente a ripescare un discorso avvenuto tra il suo Nessuno e quello di Kairi. La ragazza risponde in modo evasivo < Lei sa molte cose, ma ad ognuna il suo tempo... > e lascia l'amico a fissarla con sguardo interrogativo, mettendosi a chiacchierare con Pippo. Torna quindi a fissare fuori dall'oblò alla sua destra, senza realmente vedere ciò che sfreccia intorno a loro. In quel preciso istante prende una decisione. "Io ci proverò. Cercherò di salvare i mondi, ma se non dovessi farcela, dovrò tirarmi indietro... Dopotutto c'è il re, che potrebbe farcela anche senza di me." e con questo pensiero nella mente si alza, avvicinandosi a Paperino alla guida della nave < Ehi, Paperino, mi fai guidare? > L'amico ride apertamente < Nenahcè per sogno! Ci faresti schiantare contro il primo asteroide! > Tutti i presenti ridono godendosi gli ultimi attimi di pace prima della loro entrata in scena.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***



Che bello!! Sono tanto contenta di ritravarvi tutti ancora fedeli alla mia storia!! (commossa!!!) *.* Dunque, ringraziandovi di cuore, non tradisco la vostra fiducia, pubblicando il prossimo capitolo!! Buona lettura amici miei!! Premetto che da questo capitolo comincerò a scrivere al passato, perchè costretta da un mio amico che lo preferisce come stile e che mi fa da critico prima che pubblichi un capitolo... Non abbiatene a male per questo cambio!! Un bacio!


Finalmente atterarono a Radiant Garden e tutti quanti scesero dalla nave, dirigendosi immediatamente alla casa di Merlino, dove con Cid e Leon avrebbero cercato di tradurre qualcuno dei messaggi d'aiuto dei vari mondi.

Dentro la piccola casetta si ammassarono come meglio poterono per poter vedere sul monitor del computer. Sora restò nuovamente per ultimo, così che si accontentò di ascoltare le parole di Cid, appoggiandosi al muro accanto all'ingresso.

L'uomo cominciò a ticchettare sulla tastiera per qualche istante ad una velocità impressionante < E' veramente incredibile... Ogni mondo manda lo stesso messaggio... >

< Sora! > si sentì chiamare il ragazzo, che si guardò intorno, cercando si capire chi avesse parlato, ma nessuno in quello stanza parve esserne la fonte.

< Sora! > la voce risuonò per una seconda volta nell'aria ed il ragazzo sentì mancarsi il terreno sotto ai piedi; sentì di cadere in un nero ed assoluto vuoto, senza alcun vento che gli scompigliasse i capelli, senza alcun punto di riferimento.

D'improvviso tutto l'ambiente s'illuminò d'una bianca luce e Sora dovette coprirsi gli occhi con il braccio per non restarne accecato. Mentre mille lucine lampeggiavano davanti ai suoi occhi, sentì i piedi toccare lievemente un terreno stabile; volgendo lo sguardo nel'intorno, riusciva solamente a vedere una vastità di bianco.

< Finalmente, Sora. > il ragazzo sentì la voce provenire dalle sue spalle. Voltandosi di scatto, si ritrovò faccia a faccia con il proprio Nessuno. Roxas restava fermo sotto al suo sguardo, più solido che mai, con una specie di sorriso in volto, come a salutarlo.

< Roxas? Ma cosa....? > cercò di domandare Sora, mentre le mille domande gli morivano in gola. L'altro scrollò il capo < Non chiedermi dove siamo, non lo so nemmeno io... Può darsi che questa sia la tua mente... > commentò guardandosi intorno < Ma devi sapere che sei.. Cioè, siamo in un grande pericolo... >

Sora annuì lentamente < Sì, tutti i mondi sono... > ma Roxas lo interruppe con un brusco movimento della mano < No, non capisci... Noi! > disse portandosi una mano al petto e poi indicando con l'altra lui < Noi siamo in pericolo! >

Sora scosse il capo < Non capisco. Cosa vuoi dire? > d'improvviso tutto il candore di quel luogo divenne scarlatto, come una colata di sangue ed una risata che al ragazzo parve di riconoscere, si propagò nell'aria.

< Sora, neanche qua siamo al sicuro. Apri gli occhi! > lo incitò Roxas, mentre si guardava intorno trepidante < Apri gli occhi! >

Sora obbedì ed aprendo gli occhi si ritrovò circondato dai suoi amici, ammassati l'uno sull'altro per guardarlo; il capo poggiato sulle gambe di Kairi, che ora lo fissava sollevata.

< Sora, cosa ti è preso? > domandò Paperino, brusco. Il ragazzo si alzò a sedere, tenendosi la testa, che ora gli pareva potesse scoppiare da un momento all'altro e raccontò quello che gli era successo.

< E poi abbiamo sentito quella risata e Roxas mi ha detto di aprire gli occhi, perchè neanche lì eravamo al sicuro... > concluse, fissando poi i presenti ad uno ad uno ed attendendo che qualcuno potesse dargli delle risposte.

Il re stava misurando a grandi passi, per quanto potesse, la stanza, con una mano sotto al mento, mentre rifletteva. < Roxas ti ha detto che voi due siete in pericolo, eravate nella tua mente, ma anche lì hai sentito la stessa risata di quel tipo che hai incontrato sull'isola... > ricaitolò velocemente. Sora annuì, speranzoso che il re potesse avere una qualche risposta. < Non so proprio che pensare... Mi dispiace... > concluse quindi Topolino, alzando le spalle in segno d'impotenza. Il ragazzo abbassò il capo deluso.

In quel preciso istante, da un varco oscuro si materializzò Riku, tenendosi il braccio sinistro e zoppicante, mentre una ferita sulla fronte sanguinava copiosamente. < Riku!!! > esclamò Sora, ancora seduto sul pavimento, balzò in piedi, andando a sorreggere l'amico che si abbandonò tra le sue braccia < Cosa ti è successo? > domandò quindi, con voce preoccupata, cercando di trascinarlo verso il letto dall'altra parte della stanza.

Kairi arriv di corsa, per aiutarlo nell'impresa ed insieme riuscirono ad adagiarlo sul letto di merlino. L'amico aveva il fiato corto e presentava lividi e ferite sparsi < Chiamate Merlino, maledizione!! > esclamò Sora inferocito, rivolto verso uno quasiasi degli altri presenti nella stanza, in risposta, Paperino corse fuori dalla casa per cercare il mago. Sora s'inginocchiò accanto al letto, stringendo i pugni < Chi ti ha fatto questo? Dimmelo, Riku, chi è stato? >

Il ragazzo fece una smorfia di dolore nel cercare di alzarsi, appoggiandosi al braccio sano, ma fu bloccato nel movimento dalla mano premurosa di Kairi che lo fece nuovamente sdraiare sul materasso < Non pensarci nemmeno, resta fermo! > esclamò la ragazza, andando quindi a prendere un panno e bagnandolo con l'acqua del rubinetto per cominciare a ripulere qualcuna delle ferite. Mentre l'amica si prendeva cura di lui, Riku cercò con lo sguardo il re, che prentamente gli si avvicinò < Maestà... Il Mondo che non esiste.... E' pieno di Heartless e la fortezza.... E' impenetrabile... > una fitta di dolore gli fece mancare il fiato per un momento < Sono stato attaccato... Da lui... >

Alle parole dell'amico, Sora si voltò verso il re, con lo sguardo infiammato d'ira < L'avete mandato da solo nel Mondo che non esiste, senza preoccuparvi della presenza degli Heartless e di altri nemici?! > domandò balzando in piedi, ma l'amico gli afferrò un braccio prima che potesse continuare < No, Sora, è stata una mia idea... > il re confermò il suo dire, annuendo mesto.

Sora quindi tornò ad inginocchiarsi accanto a lui < Chi è lui, Riku? Quello dell'isola? Era lui? > alle sue domande Riku annuì lentamente, prendendo fiato < E' troppo forte... Non sono riuscito a resistere... > mentre l'amico parlava Sora sentiva la rabbia crescergli dentro sempre più, sino a che fu costretto ad alzarsi, per cercare di calmarsi camminando nervosamente in circola per la camera.

< Sora, calmati per favore... > lo ammonì Merlino, appena arrivato con Paperino al seguito; il mago si avvicinò immediatamente a Riku, esaminandone tutte le ferite < Non è molto grave, qualche giorno e tornerà come nuovo... > commentò quindi, mettendosi a pronunciare sottovoce delle formule, seguite dal movimento della sua bacchetta < Per favore, uscite, ora. Vi chiamerò quando avrò finito. > disse, facendo un gesto con la mano, e tutti quanti uscirono senza una parola.

Una volta all'aperto, Sora tirò un calcio contro un vaso ai lati dell'ingresse, che andò a schiantarsi qualche metro più in là, finendo in mille pezzi. Kairi accanto a lui, rimase in silenzio, allontandosi un poco come impaurita. Il re, quindi si avvicinò al ragazzo < Sora, so che sei arrabbiato, ma cerca di calmarti, per favore... > cercò di placarlo con tono gentile, ma ciò lo fece solamente imbestialire di più.

< Calmarmi dite? Calmarmi?!? Come posso calmarmi, quando il mio migliore amico è di là, pestato a sangue da un nemico del quale non sappiamo niente, e mentre io me ne stavo tranquillo sulla Gummyship? > domandò con tono ironico, senza aspettarsi una risposta < Sarei dovuto andare con lui... Se solo lo avessi saputo... > Kairi gli si avvicinò < Non avresti potuto far niente, Sora, non hai nessuna colpa... > cercò di consolarlo, ma il ragazzo non avevo orecchie per ascoltare le consolazioni.

Nel petto sentiva come se il cuore stesse per scappare via, nella mente sentiva come se avesse tradito il suo migliore amico, abbandonandolo nel momento del bisogno. L'unico sentimento che trovava posto insieme ala rabbia, era quello della volontà di vendetta. Pur nella ceca rabbia in ci si trovava, riuscì a comprendere che se ne avesse parlato con gli altri, alla fine savrebbero fatto di tutto per impedirgli di vendicare Riku, cosicchè decise di cercare di mostrarsi calmo, pianificando una specie di fuga notturno con la Gummyship, con destinazione: il Mondo che non esiste.

Il resto del pomeriggio passò in una relativa tranquillità, Sora restava in disparte, cercando di contenere i propri sentimenti e di evitare di parlare con uno qualsiasi dei suoi amici che ogni tanto cercavano di avvicinarlo. La sera scese con la solita tranquillità disinteressata, mentre la compagnia si sistemava alla bell'e meglio in una stanza della Fortezza oscura. Riku riposava nella casa di Merlino, sorvegliato a turno da due di loro. Sore aveva intenzione di attuare il suo piano alle prime luci dell'alba.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***



Salve a tutti!! Eccomi qui con il prossimo capitolo....e vi informo....con la tristezza nel cuore....che sarà il penultimo.... Triste quando finisce una storia...!! T.T Ok, mi controllo ora.... Buona lettura!! E recensite ovviamente!! tanti baci!!





Il sole finalmente cominciò a fare capolino, illuminando i tetti delle case di Radiant Garden e trovando Sora pronto alla partenza. I turni di guardia erano finiti per lo meno da un'ora, i dintorni quindi erano sgombri e tranquilli.

Uscì silenziosamente dalla stanza che condivideva con Paperino e Pippo, oltrepassando quelle degli altri con la stessa cautela; una volta fuori, respirò a pieni polmoni l'aria fresca del mattino; la determinazione forte nel suo cuore gli pareva un sentimento estraneo, ma non ci fece caso. Passando davanti alla casa di Merlino, nella quale riposava Riku, non resistette dal dare un'occhiata all'interno.

Aprì un poco la porta, giusto quel poco per infilarci la testa, facendo attenzione a non farla cigolare; come previsto la stanza era vuota, fatta eccezione per l'amico che stava dormendo profondamente. Grazie alla poca luce che penetrava dalla finestra, Sora riuscì a distinguere perfettamente le bende che ricoprivano le braccia e la fronte dell'amico. A quella vista, la voglia di vendetta crebbe in modo incontrollabile.

Si chiuse la porta alle spalle, dirigendosi quindi verso la navicella, rimasta insorvegliata. Una volta salito nella cabina di controllo, riuscì in breve tempo a prendere confidenza con i comandi e ripetè gli stessi gesti che aveva visto decine di volte compiuti da Paperino e la nave si alzò silenziosa nel cielo e presa velocità allontanandosi sempre più.

"Bene, ci siamo. Destinazione: il Mondo che non esiste." pensò il ragazzo ai comandi, impostando la rotta.



Mentre la nave si stava allontanando nel cielo, una figura vestita di nero, dopo averla osservata per un altro momento, si diresse verso le camere dove dormiva il resto della compagnia. Arrivando innanzi ad una porta, alzò una mano e.....*(Rullo di tamburi....)* bussò un paio di volte, abbastanza forte perchè chi fosse all'interno si potesse svegliare. *(ndl:" Ma vai al diavolo!!!>.<" ci siete rimasti male, ne?^^)* Attese qualche istante e Leon aprì la porta, stopicciandosi gli occhi e con uno sbadiglio che gli morì sul nascere.

Guardò l'avventore un po' colpito dalla sua presenza < Cloud? Ma che ci fai qui e a quest'ora, poi? > domandò guardando l'altro ragazzo con stupore.

Cloud con la sua solita non curanza alzò le spalle e rispose semplicemente < Ho pensato che ti sarebbe interessato sapere che Sora ha preso la nave da solo e che se n'è andato... > detto questo si voltò e se ne andò senza altro aggiungere, com'era spesso solito fare.

Leon rimase per qualche istante fermo ad assimilare le sue sue parole, mentre lo seguiva con lo sguardo. All'improvviso, come comprendendo d'un colpo quello che aveva sentito, esclamò < Maledizione! > rientrando nella stanza per rivestirsi ed uscire subito dopo urlando < Avanti gente, giù dalle brande!! > mentre correva nel corridoio.

Poco dopo quasi tutti si affacciarono nel corridoio, mostrando grandi sbadigli e lanciando maledizioni verso Leon. Il ragazzo aspettò che smettessero di parlare per eslcamare < Sora se n'è andato con la nave! > il silenzio cadde intorno a loro, interrotto da Yuffie che balzò fuori dalla sua stanza eslcamando < Cosa?!? > con ancora il suo orsacchiotto stretto tra le braccia.

Leon fece un cenno veloce < Avanti, fra cinque minuti nella sala del computer! > e detto questo, sparì dietro l'angolo.



Finalmente Sora era arrivato all'entrata del Cstello dell'Oblio. Aveva attraversato tutta la città combattendo contro una miriade di Heartless, sterminandoli quasi senza rendersi conto di quello che stava facendo. Si buttò quindi all'interno della fortezza, immediatamente attaccato da un gruppo di Nessuno, che fece fuori con maestria.

Attraversò tutte le stanze senza incontrare troppe difficoltà. All'improvviso si trovò la strada sbarrata da un cumulo di macerie; guardandosi intorno, notò un'appena percettibile apertura nel muro alla sua destra. Avrebbe dovuto esplorare un'area del castello che non aveva mai visto prima d'allora, ma la cosa non lo preoccupò.

Entrò nell'apertura, trovandosi in uno stretto corridoio, illuminato chissà come, poichè non si vedeva nessuna lampada o fonte di luce. Dal termine del corridoio proveniva una strana luce tremolante. Stringendo il key-blade forte nella mano, per la prima volta Sora si mosse cautamente, appiattendosi contro il muro, per sbirciare nella stanza successiva.

Si ritrovò davanti un'immensa vetrata che permetteva la visuale di buona parte del cielo, nel centro del quale si stagliava una specie di luna a forma di cuore bisbigliò il ragazzo incredulo. Una risata si espanse nell'aria < Esattamente Sora! Ti stavo aspettando. > disse una voce profonda.

Essendo stato scoperto, il ragazzo uscì allo scoperto dal corridoio, avanzando guardingo nella stanza e cercando il possessore di quella voce così familiare. Finalmente scorse una figura vestita di nero, le mani dietro la schiena, la testa piegata leggermente di lato, gli occhi di fuoco che lo inchiodavano sul posto.

< Allora sei tu! > esclamò il ragazzo con un ringhio, stringendo i pugni attorno all'impugnatura della sua arma. L'altro rise un'altra volta e quindi parlò < A fare che cosa? A portare il caos nei mondi? A prendere possesso del castello e degli Heartless? Oppure ti riferisci al piccolo incidende del tuo amico? > fece seguire queste parole da un'altra risata profonda, piena di malignità.

Sora digrignò i denti ed in risposta gli urlò < Smettila! Smettila di ridere! Combatti piuttosto! > e detto questo gli si scagliò addosso con tuttta la rabbia che provava. L'uomo sparì sotto al suo colpo, che fece frusciare l'arma nell'aria vuota davanti a lui. Voltando il capo verso l'ennesima risata, Sora potè finalmente vederlo, sotto la luce tremolante di Kingdom Heart. Il viso allungato in un'espressione malefica, il capo calvo, che luccicava della luce, gli occhi piccoli e la bocca curva in un sorriso di scherno.

< Non fuggire, fatti sotto!! > lo incalzò il ragazzo. L'uomo si materializzò alle sue spalle, colpendolo con forza alla nuca. Sora non ebbe la capacità e la prontezza di reagire e rovinò al suolo; mentre davanti ai suoi occhi la vista ballava e mille luci si accendevano e spegnevano, il dolore arrivò come un'andata che lo investì, facendolo gemere a terra.

< Mi aspettavo di più dal detentore del key-blade... > commentò sarcstico l'uomo, osservando il ragazzo steso sul pavimento, la sua arma a qualche passo da lui, luccicante ed innocua. < Bene! > continuò, voltandosi verso la vetrata ed alzando le mani verso il cuore sopra di lui < Ora che potrò avere il cuore pur del detentore del key-blade, potrò avere Kingdom Heart! > ed una risata scaturì malefica dalle sue labbra.

Sora tentava di non perdere i sensi, ma sentiva le voce dell'uomo farsi sempre più distante, mentre davanti ai suoi occhi calavano le tenebre.



Dopo essersi consultati velocemente tutti insieme ed aver appurato con il computer la destinazione della nave con Sora, avevano deciso di seguirlo, con la nave che Cid teneva pronta per ogni evenienza. A nulla servirono le proteste che Riku si sentì rivolgere, dopo aver espresso la sua volontà di andare con loro. Infatti il ragazzo si sentiva già molto meglio, grazie agli incantesimi ed algi infusi di Merlino e riusciva addirittura a reggersi sulle proprie gambe e a camminare.

< Guardate! > esclamò Riku, saltellando da un piede all'altro, mantenendo l'espressione impassibile, nonostante le urla di dolore di tutto il suo corpo. Dopo quell'esibizione, gli fu quindi permesso di partecipare alla spedizione. Una volta in viaggio, il silenzio cadde fra tutti i presenti.

Kairi più di tutti aveva un'espressione angosciata in volto, stava pensando al disegno che le aveva mostrato Naminé. Riku, seduto accanto a lei, tentò di distrarla un poco dai brutti pensieri < Ehi, Kairi! > la chiamò, indicando quindi la benda che portava alla fronte < Credi che mi verrà una cicatrice come quella di Leon? Sarebbe bella, no? >

La ragazza ridacchiò per quello che aveva sentito < Beh, credo che possa darti un'aria più vissuta... > disse, continuando a ridere. Il ragazzo la ascoltò, mettendo quindi il broncio, proprio come faceva Leon < Diventerò come lui, parlando in modo strano. > disse con voce seria, imitandolo. Tutti i presenti risero e ciò fece allentare la tensione e la paura per quello che avrebbero incontrato.

In poco tempo arrivarono a destinazione e grazie alle abilità di Paperino, Pippo e di Topolino, riuscirono a arrivare incolumi sino allo strano corridoio percorso poco prima da Sora. Topolino in prima linea, seguito da Kairi e Riku, con Paperino e Pippo a coprire loro le spalle. Si affacciarono cauti nella stanza ed il respiro mancò loro, nel vedere una così familiare scena davanti ai loro occhi ancora increduli. Kairi non parlò, ma una lacrima le scivolò lungo la guacia, mentre restava immobile, stritolando una manica della giacca di Riku. Quest'ultimo stava provando gli stessi sentimenti che fino a poco tempo prima avevano animato lo spirito dell'amico, ora inerme a terra e disarmato. Topolino gli poggiò una mano contro il petto, come a scongiurare una sua possibile entrata in scena. Restarono tutti quanti immobili, ad osservare la sena, quando qualcosa si mosse.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***



Salve gente!! Dunque, oggi aggiungerò anche l'ultimo capitolo, perchè domani sarò impegnata e non potrò... Che triste salutare questa mia prima fic... E' stato bello, ma non sarà certo l'ultima... Quindi continuate a seguirmi!! E recensite!!!!!!!!!! Baciozzi!!





Sora sapeva di essere svenuto, steso sul pavimento freddo, un dolore acuto alla nuca, percaèiva il key-blade poco distante da lui. Ma non riusciva e non poteva muoversi.

< Sora.... > sentì una voce sconsolata chiamarlo. < Roxas! Sei tu! Aiutami... Anche tu sei il detentore, aiutami! > lo supplicò allora. Il ragazzo si mostrò quindi nella sua mente, l'espressione angustiata.

< Che posso fare, Sora? E' troppo forte per noi due soltanto... > parlò, mostrando le palme in segno d'impotenza. Sora in risposta gli urlò tacitamente < Ma non possiamo arrenderci in questo modo! > Roxas si voltò, come a guardare qualcosa in tutto quel candore < Li senti, non è vero? > gli domandò quindi.

Sora fece per chiedergli di chi stesse parlando, quando all'improvviso sentì come un'esplosione, la presenza dei suoi amici; c'erano anche Kairi e Naminé e come vedendole perfettamente, Sora capì che stavano tenendosi la mano. "Kairi..." pensò Sora.

Naminé, quindi, lasciò la mano della ragazza e la sua figura minuta e graziosa, si mosse verso di loro, invisibile agli occhi degli altri. Arrivò vicino ai due con un dolce sorriso in volto < Sora, chiama Xeron per nome. > gli disse con la sua flebile voce. Il ragazzo non capì < Chi è Xeron? > le domandò confuso.

La ragazza alzò leggermente le spalle, per farle poi ricadere un attimo dopo, come a mostrae che la risposta era così ovvia < E' il Nessuno di Riku. Se tu lo chiami, lui verrà da te. > disse semplicemente. Sora e Roxas rimasero entrambi stupefatti < Riku ha un Nessuno? > domandarono all'unisono. Namine annuì con il suo solito sorriso dolce < Da quando Riku cedette all'oscurità per la prima volta, ha dato vita a Xeron, il suo Nessuno. Ma lui non ne è a conoscenza. Xeron non si è mai mostrato, è venuto qui, restando nascosto nei recessi della fortezza. > spiegò in poche parole lei.

Sora annuì < Bene, Roxas, possiamo farcela! > esclamò. L'altro gli sorrise ed annuì a sua volta < Apri gli occhi allora. > lo esortò. Il ragazzo guardò Naminé tornare da Kairi e riprendere a stringerle la mano, ma non c'era più tempo da perdere.

Sora aprì gli occhi.



La vista tornò lentamente ferma davanti agli occhi di Sora. Scrollando lento il capo, si alzò con cautela, riuscendo per poco a non crollare di nuovo al suolo. L'uomo si voltò verso di lui, con sguardo maligno < Ti sei già svegliato? > domandò con un ghigno.

Sora non rispose, sentì il peso del key-blade tornare nella sua mano e l'impercettibile respiro dei suoi amici dall'altra parte della stanza. Fu quello a dargli la forza di resistere, aveva uno scopo per cui lottare e non si trattava più di vendetta, ma di amore: amore per i suoi amici. Roxas si materializzò accanto a lui, impugnando la sua arma, pronto al combattimento.

L'uomo rise apertamente < Oh, ora siete in due? > continuò a domandare sarcastico.

Sora prese fiato ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo < Xeron!!! >

Tutti i presenti lo osservarono stupiti. L'uomo perse il ghigno dal volto, non riuscendo ad intuire per la prima volta quello che il ragazzo avrebbe voluto fare; Riku sentì uno strappo al cuore ed una nuova forza nascere dentro di lui. D'improvviso una voce lo spostrofò dalle spalle < Avanti, tocca a noi. > disse semplicemente Xeron, passandogi accanto ed oltrepassando la barriera d'energia poco più a vanti. Riku seguì l'impulso irresistibile di obbedirgli e sotto gli occhi increduli delgi altri, senza che potessero fermarlo, raggiunse assieme al suo Nessuno, Roxas e Sora. Kairi si portò una mano alla fronte, sospirando di sollievo < E' tutto a posto, ormai... > mormorò senza saperne il perchè.

Sora sorrise ai sue nuovi venuti, mentre nelle loro mani comparivano le loro armi < Ciao Xeron. > lo salutò con un gesto. Quello gli rispose cn un cenno < I convenevoli a dopo, prima facciamo fuori questo megalomane. > esclamò il ragazzo. Gli altri tre annuirono ed insieme si prepararono a combattere.

L'uomo davanti a loro aveva ora un'espressione di raccapricciante orrore: quattro detentori del key-blade e tutti e quattro contro di lui.

Prima che i ragazzi potessero attaccarlo, tentò con un gesto disperato di sorprendere nuovamente Sora dalle spalle, ma il suo attacco fu sventato prontamente da Xeron, che lo colpì, facendolo allontanare. I quattro gli si strinsero attorno; la battaglia fu dura e cruenta, ma finalmente riuscirono ad avere la meglio. Il colpo di grazia lo diede Sora. L'uomo cadde a terra in ginocchio < Maledetti... Ma l'oscurità tornerà! > esclamò un momento prima che la sua figura venisse risucchiata dalle tenebre.



I quattro key-blader si guardarono l'un l'altro, con grandi sorrisi in volto. Riku, non sapendo come, era a conoscenza dell'identità di Xeron, non appena il suo sguardo si posò su di lui per studiarlo: era alto quanto lui, i capelli lunghi fino alle spalle, neri come la notte, gli occhi identici ai suoi, verdissimi. Portava un soprabito nero, come quello che un tempo indossava lui.

< Riku, questo è Xeron, il tuo Nessuno. > lo presentò Sora, raccontandogli cosa gli aveva detto Naminé. Riku ascoltava in silenzio, continuando a scrutare l'altro. Xeron alzò le spalle < Beh, ci incontriamo infine... > e detto questo gli tese la mano; una volta che Riku glila strinse, una luce verde li circondò ed i due tornarono ad essere uno. Dopo essersi salutati, Sora e Roxas fecero altrettanto.

I due rimasti si voltarono verso i loro amici, che ancora li fissavano a bocca aperta. Kairi fu la prima a reagire, corse verso di loro, saltando al collo dei due amici. < E' tutto a posto. > commentò Sora, mentre gli altri li raggiungevano entusiasti.



< La pace è tornata in tutti i mondi! > esclamò il re, quando finalmente atterarono al Castello Disney. Era l'ora di tornare a casa per tutti. Dopo un lungo giro di saluti, Sora, Riku e Kairi furono rispediti alle Destiny Island da Merlino.

Non appena giunsero a casa, una voce di ragazza si alzò nell'aria < Ehi! Levati di dosso! > Sora voltò il capo e vide Riku steso a terra, sopra una ragazza minuta, che lo guardava con rabbia.

< Scusa è stato Merlino... > cercò di giustificarsi il ragazzo, offrendo un aiuto per rialzarsi. < Oh si, capita tutti i giorni di finire pestata dal primo che si materializza in mezzo alla strada! > commentò lei, alzandosi senza aiuto, ma scoppiando a ridere subito dopo < Io sono Alchimé! > disse, alzando una mano in segno di saluto. Sora e Kairi risero apertamente, mentre Riku arrossiva leggermente.

< Sarà sicuramente interessante tornare a casa... > commentò Sora, prima guardando Kairi con dolcezza e stringendole la mano, quindi fissando il suo migliore amico e quella nuova ragazza.









Allora, ragazzi... Questo è un arrivederci alla prossima fic... Spero vi sia piaciuta questa... Quindi sciau!! Baciozzi!! *.*

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=177509