The last Sayan Prince

di Greta13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una dura decisione ***
Capitolo 2: *** Incubi ***
Capitolo 3: *** Icomprensioni ***



Capitolo 1
*** Una dura decisione ***


Prologo


Vegeta era appoggiato alla parete della stanza con le braccia incrociate, lo sguardo era rivolto al pavimento. Sul letto stava seduta Bulma con le mani a coprile il viso. Stava ancora piangendo nonostante stessero litigando da più di un'ora ormai. Entrambi erano stanchi di urlare e di ferirsi, stanchi di farsi del male.

- Davvero, Vegeta non riesco a capirti. Pensavo che stessimo bene, che fossimo felici. La sua voce era rotta dal pianto.

-Ciò che pensavi ora non ha nessuna importanza. Io ho deciso ora sta a te fare una scelta.
Il suo tono si era fatto glaciale e questo non faceva che alimentare la frustrazione di Bulma.

- Perchè, perchè mi costringi a scegliere? Come puoi farmi questo?-

-Qui mi sento soffocare. Sono rimasto tanto a lungo solo per te e sei talmente stupida da non capirlo. Io sono un Sayan,sono un guerriero e ora che Freezer e suo padre sono morti intendo riprendermi ciò che è mio, ciò che mi spetta di diritto.

-Lascerai che questo pianeta venga distrutto dai Cyborg?- Sbottò lei in un urlo stridulo

Credi di riuscire a farmi sentire in colpa? Gli stupidi abitanti di questo pianeta devono ringraziare te se non sono saltati in aria. Poi di che ti preoccupi c'è Kakaroth, il grande eroe a difendere la Terra. Io non sono fatto per vivere giorno dopo giorno come un insulso terrest...

- Una insulsa terrestre come me vero? Finisci la frase Vegeta, avanti di ciò che pensi veramente>

Bulma era in piedi davanti a lui e lo colpiva ripetutamente. Ovviamente il sayan avvertiva appena i pugni dati dalla ragazza, a fargli del male era solo la sua disperazione. Le bloccò i polsi stando attento a non farle male e appoggiò delicatamente la fronte alla sua. Lei sembrò subito calmarsi, quello sgardo così intenso faceva crollare ogni sua difesa. Vegeta le sussrrò piano:

- Io non posso rimanere qui ma non posso neanche pensare di perderti. Quindi vieni con me Bulma.Domani mattina io partirò per lo spazio spero che tu sarai lì con me

La baciò piano sulle labbra, quel bacio così dolce la feriva e le lacrime non poterono che continuare a scendere. Le baciò anche l'incavo del collo, voleva continuare, voleva averla ancora ma sapeva che doveva lasciarla andare. Dovette ripetersi mentalmente che doveva staccarsi da lei per riuscirci davvero.Uscì veloce dalla finestra senza più voltarsi ma non fu facile per lui. Improvvisamente si scoprì arrabbiato. Perchè il principe dei Sayan doveva piegarsi ai desideri di una donna. Lui che era abituato ad ottenere tutto ciò che voleva si era piegato a chiedere. Quel suo folle orgoglio lo accecava tanto da pensare che l'avrebbe portata con sè che Bulma lo volesse o meno. Ci vollero parecchi minuti prima che si calmasse, prima che si ricordasse che era della sua Bulma che si stava parlando e che quello che voleva davvero non era semplicemente averla con sè, lui la voleva felice.
Bulma intanto era rimasta lì, in piedi davanti alla parete della sua camera da letto. Migliaia di pensieri si confondevano nella sua mente, lei sapeva di amarlo, di amarlo con ogni frammento di sè. Il pensiero di dover rinunciare a lui era insopportabile, tanto da costringerla a sedersi sul pavimento freddo. Stare con lui le era necessario, necessario come respirare ma allo stesso tempo la faceva stare male. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto, lasciare la Terra e tutto ciò che essa rappresentava, le sembrava impossibile.
Ma lasciare Vegeta sembrava ancora più difficile.
Andò a letto esausta e con lo stomaco vuoto. Vegeta sarebbe partito la mattina dopo proprio sulla navicella che gli aveva costruito suo padre. Si addormentò sfinita dalle urla e dal pianto di quella sera.
La mattina seguente Vegeta ritornò alla Capsule Corporation di buon ora. Dopo qualche istante il Dr Brief uscì dalla porta con una tazza di caffè fumante nella mano destra.

-Ancora un paio di minuti, Vegeta e sarai pronto a partire. Sei sicuro di voler partire figliolo.-

- Sicuro rispose lui distrattamente, stava infatti tenendo d'occhio con lo sguardo la finestra della camera di Bulma.
Dopo una ventina di minuti tutto era predisposto per il lancio. Vegeta sentiva dentro un'agitazione mai provata prima. Gli tremavano le mani e fu costretto a serrarle in due pugni.

-Allora buon viaggio ragazzo, e torna quando vuoi questa è anche casa tua adesso.- . Il Dr. Brief sapeva che tra lui e sua figlia c'era qualcosa, ma per la sua indole distratta e spensierata non ci aveva dato troppa importanza quando Vegeta gli aveva chiesto di costruirgli al più presto una navicella spaziale. Inoltre Bulma non aveva mai parlato apertamente della sua storia con il giovane Sayan quindi si può dire che lo scenziato fosse davvero in buona fede.

Vegeta era ormai salito sulla navicella e i motori erano accesi. Un istante prima del conto alla rovescia, dalla porta del grande edificio fece capolino Bulma con un con quelle che parevano essere una decina di valige. Vegeta sorrise nervosamente ma felice.
Bulma ma cosa fai? parti anche tu?- Chiese il Dr.Brief confuso.

- Si papà. Ho già parlato a lungo con la mamma, ti spiegheràà lei.- Abbracciò a lungo il padre prima di avviarsi verso la navicella.
- Sei felice?- Chiese lui con le lacrime agli occhi

- Si papà. Sono felice-

Si diresse verso Vegeta, i due si scambiorono un rapido bacio e salirono sul veicolo spaziale. Bulma aveva gli occhi lucidi ma sembrava piuttosto tranquilla.

- Ormai non ci speravo più- disse Vegeta un po' più rilassato.

-Facevi bene. Sono qui ma questo non vuol dire che non ce l'ho più con te Bulma era contraddittoria e lunatica come sempre. Vegeta rise e la navicella fu lanciata nelle tenebre dello spazio.

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Capitolo 2
*** Incubi ***


In cima al pendio si ergeva maestoso un edificio color avorio. La luce del sole ne faceva risplendere la candida superficie mettendone in evidenza ogni più piccolo pregio. Bulma fissava immobile la costruzione cercando di cogliere ogni minimo particolare, dalle ampie vetrate agli arbusti che cingevano le due alte colonne poste ai lati dell'ingresso principale. Nonostante riconoscesse la bellezza di quella struttura non poteva evitare di provare un'irrazionale paura, una sensazione di forte angoscia nell'avvicinarsi all'entrata.
Non c'era nessuno ad accoglierla quindi decise di entrare. Si trovò in un enorme salone completamente buio, quello strano timore le tolse per un attimo il respiro; le grandi vetrate che aveva ammirato all'esterno non c'erano più e tutto era avvolto dall'oscurità. Stava per tornare indietro e andarsene quando sentì la voce di Vegeta che la chiamava.
- Arrivo- Urlò con quanto fiato aveva in gola per essere sicura che il sayan l'avesse sentita.
Bulma attraversò in fretta il lungo corridoio che collegava il salone ad un'altra stanza che però sembrava chiusa, la ragazza si arrestò per un momento. - Entra- il principe la invitò ad avanzare. Ancora intimidita Bulma aprì la porta, i suoi occhi, che si erano ormai abituati all'oscurità, rimasero abbagliati dalla luce che si irradiava per tutta la camera.
All'altro lato della stanza Vegeta le dava le spalle, davanti a lui una parete di specchi.
- Ti ho trovato finalmente, certo che questo è un posto davvero strano non potevamo incontrarci in un posto un pò più normal....-
Bulma si interruppe. Fissava l'immagine riflessa del sayan innoridita e spaventata.
- Vegeta che cosa stai facendo?- Gridò terrorizzata.
Le mani di Vegeta erano ricoperte di sangue, ai suoi piedi un corpo esanime.
- Che cosa hai fatto? Lo hai ucciso. Perchè lo hai fatto Vegeta?- Continuò Bulma piangendo.
- Ma non sono stato io, sei stata tu.- Rispose lui iniziando a ridere in modo folle.
La ragazza spostò il suo sguardo sulla sua immagine. Non solo le sue mani ma anche i suoi vestiti, erano sporchi di sangue scarlatto.Fissò ancora lo specchio, sul suo viso comparve un ghigno terrificante.
Un urlo squarciò il silenzio.
- Che accidenti hai da urlare- Farfugliò Vegeta insonnolito.
- Niente, solo un incubo torna a dormire.-
Bulma aspettò qualche istante, non appena Vegeta riprese sonno, scivolò veloce e silenziosa dal letto e lasciò la camera. Andò subito in bagno, si appoggiò ancora tremante al lavabo fissandosi allo specchio. Non c'era traccia di quella smorfia malefica. Si bagnò il viso e bevve un pò d'acqua per calmarsi.
La navicella sfrecciava veloce nelle tenebre silenziose dello spazio e Bulma guardava gli astri luminosi dall'oblò posto sulla parete anteriore del veicolo.La sua mente era affollata da pensieri contrastanti. Aveva avuto poche ore a disposizone per decidere se seguire o meno Vegeta e per quasi tutto il tempo i due avevano litigato furiosamente. Adesso, nel subconscio surreale di un sogno, una delle paure che aveva cercato di evitare era riemersa in modo così vivido da non poterla più ignorare. Vegeta non le aveva mai nascosto il motivo del suo viaggio nè aveva cercato di ingannarla in questo. Voleva prendere il posto di Freezer, governare il suo impero e ampliarlo se fosse stato possibile il che avrebbe comportato invasioni di altri pianeti e lo sterminio di migliaia di innocenti. Questi pensieri ferivano Bulma più di quanto avrebbe potuto fare una lama affilata. Camminava ansiosamente sù e giù per la navicella ragionando ad alta voce del tutto incurante del fatto che Vegeta stava dormendo nella stanza accanto.
- No,no,no io non posso farlo.Non posso diventare la complice di qul pazzo, non ne sarei neanche capace. Io che sono solo una giovane ragazza indifesa con tutta la vita davanti come potrei diventare una... no non se ne parla. Quell'infame, egoista cocciuto di uno scimmione, ah se è furbo! L'ha fatto apposta a parlarmi solo poche ore prima così che io non avessi il tempo di ragionarci con calma. Se pensa di avermela fatta si sbaglia, gliela farò vedere io-
Così farneticando Bulma si diresse verso la postazione di controllo per cambiare la traiettoria della navicella. Era decisa, sarebbe tornata sulla Terra a qualsiasi costo e lui non l'avrebbe fermata. Anche se la navicella non era stata costruita da lei, la ragazza sapeva perfettamente come reimpostare il computer di bordo. In fatto di tecnologie nessuno poteva eguagliarla. Dopo pochi minuti la navicella invertì la rotta, disengando nel cielo una specie di spirale. Bulma si sentiva finalmente più tranquilla, sarebbe tornata sulla Terra e tutto sarebbe tornato alla normalità.Il suo piano era approsimativo ma avrebbe potuto funzionare.Lei avrebbe continuato a comportarsi normalemente con Vegeta, se questo si fosse accorto del cambio di rotta lei gli avrebbe fatto una tale scenata da stordirlo e lui non avrebbe potuto che arrendersi e acconsentire a riportarla indietro.
Stanca per tutte le emozioni provate nell'ultima ora, decise di tornare a letto per riposare ancora un pò.Si sdraiò accanto al sayan, non fece tempo a infilarsi sotto alle lenzuola che lui le si avvicinò
- Dove eri finita?-
-Sono solo andata a bere un bicchiere d'acqua- Rispose lei distaccata.
Vegeta inziò a baciarle dolcemente il collo, proprio dietro l'orecchio, poi scese fino alla spalla lasciata scoperta dalla veste corta e trasparente che indossava la ragazza. Bulma si spostò scattosamente ancora scossa da quel sogno spaventoso.
- Si può sapere cosa ti prende?- Chiese confuso Vegeta.
- Niente, è stato solo.. solo quell'incubo, mi sono spaventata molto-
Si giustificò lei. Vegeta le si avvicinò sorridendo e scostandole una ciocca di capelli dal viso le disse - Puf la solita fifona-
- E' stato un incubo terribile non sai cosa ho passato e prendermi in giro non mi aiuta hai capito brutto scimmione insensibile?- Bulma fece ancora un passo indietro.
- Anche io faccio degli incubi a volte- Improvvisamente la voce di Vegeta si fece più seria. - Non è piacevole lo so bene. Poi però mi guardo attorno e ti vedo e non importa se stai dormendo perchè se ti guardo mi sento un pò meglio.-
Bulma lo guardava confusa, Vegeta invece fissava il pavimento.
Improvvisamente Bulma si ricordò perchè l'aveva seguito, perchè aveva dato retta al suo istinto mettendo a tacere la ragione. Solo per pochi istanti, in rari momenti, Vegeta riusciva a superarsi, ad andare oltre al suo orgoglio, al suo essere un guerriero freddo e spietato e abbassava la guardia, lusso che non si era mai potuto concedere con nessun altro prima di allora, prima di Bulma. Lei si nutriva di quegli attimi perfetti perchè in quei pochi secondi le sembrava di capire il senso vero della sua esistenza. Quei pochi frammenti non sarebbero bastati per sempre, Bulma questo l'aveva sempre saputo, ma per ora sembravano sufficienti a placare le sue paure. Bulma si avvicinò a Vegeta e lo baciò.
- Arrivo subito- disse lei ricordandosi improvvisamente di aver cambiato le coordinate del computer di bordo.
- Perchè, qualsiasi cosa sia puoi farla dopo- rispose lui continuandola a baciare.
- Eh no non posso proprio, è urgente sai come è cose da donne-
- Così mi farai impazzire ragazzina-
Reimpostata la giusta rotta Bulma aveva ormai preso una decisione che sapeva avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Tornò in camera e senza farsi desiderare oltre si concesse al giovane sayan.
Quando Bulma si svegliò,Vegeta si stava già allenando nella camera gravitazionale. Ancora assonnata pensò agli eventi della notte prima.Aveva deciso di dare una possibilità a lei e a Vegeta e forse, anche se le probabilità non erano a loro favore, sarebbero riusciti ad essere felici. Di un'altra cosa la giovane terrestre era del tutto certa, per il resto del viaggio avrebbe dato il tormento a Vegeta, così tanto per pareggiare i conti.

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Capitolo 3
*** Icomprensioni ***


Il viaggio sarebbe durato ancora 48 ore.
Bulma aveva deciso che si sarebbe rilassata e che avrebbe scaricato tutta la sua frustrazione su Vegeta.
Indossó un paio di pantaloncini e una camicetta di seta rosa che ne esaltava perfettamente le curve ed inizió a camminare scalza nel piccolo salotto della navicella.Al piano inferiore Vegeta si stava allenando, il suo obiettivo era ambizioso, eguagliare Goku diventando anch'egli un super sayan.
- Perchè non ci riesco, Kakaroth non é altro che un rifiuto, uno scarto eppure c'è riuscito. Io sono il principe dei Sayan maledizione- Sentiva la rabbia crescergli dentro, divorarlo come se fosse una belva feroce. Con un urlo fragoroso sfogò tutta quella energia facendo sussultare il veicolo e quindi anche Bulma che stava ancora meditando al piano superiore.
- Ma deve fare davvero tutto questo baccano?- commentò ad alta voce la giovane terrestre.
Il suo sguardo si illuminò all'improvviso.
Si diresse verso una sorta di piccolo armadio sigillato saldamente alla parete dell'astronave. Aprì le due ante che nascondevano un impianto stereo di ultima generazione. Il Dr Brief aveva faticato molto, ma dopo settimane di duro lavoro ce l'aveva fatta, aveva trovato la collocazione perfetta per le casse dello stereo, questione inspiegabilmente a lui molto cara.
Bulma accese l'apparecchio e alzó il volume al massimo. Si spostava da una parte all'altra della stanza danzando scompostamente.
- Ma dove accidenti l'ho messa... Ah trovata-
Da una delle tante valige che aveva portato con sè estrasse una rivista tutta spiegazzata.
Erano giorni che moriva dalla voglia di leggerla, riportava infatti un articolo sulle menti piú brillanti dell'ultimo decennio e lei era risultata la giovane scienziata piú promettente. Sfoglió velocemente le pagine del giornale fino a trovare l'articolo che la riguardava, quindi si sedette comoda sul piccolo divano appoggiando i piedi sul tavolino che si trovava di fronte.
Vegeta invece era tutto preso dai suoi allenamenti. Stava cercando di concentrasi per focalizzare tutta la sua energia in un unico colpo, fece un respiro profondo, serrò gli occhi, dischiuse la mano...
- Ma cosa diavolo..-
Quella musica insopportabile lo aveva distratto. Capí subito da dove provenisse il suono e lo seguí nervoso e irritato.
- Donna!- urló salendo al piano superiore.
Entró nella stanza dove si trovava Bulma. Era furioso,come si era permessa quella stupida di interferire con i suoi allenamenti.
- Tu cosa pensi di fare?-
- Oh ciao Vegeta- Bulma aveva appena alzato lo sguardo per poi riposarlo sull'articolo che stava avidamente leggendo.
- Ci credi che hanno usato questa foto? No, non mi rende giustizia-
Alla collera che stava provando si aggiunse anche una terribile confusione.
- Spegni quel coso-
- Mmm scusa spegnere che?- Bulma si rivolse a lui ostentando indifferenza,voleva provocarlo il più possibile e sapeva di essere sulla strada giusta.
- Adesso- la voce del Sayan risuonò per tutta la stanza.
- Va bene va bene non ti scaldare.-
Bulma si diresse verso lo stereo, abbassó l'audio in modo quasi impercettibile.
Vegeta serró le mani in due pugni cercando di controllarsi.
- Di piú- ringhió contro di lei - Oh d'accordo. Comunque non capisco perchè ti dia tanto fastidio è niente in confronto a quei versi mostruosi che fai...-
- Ma stai zitta- Vegeta uscí stizzito e ritornó ai suoi allenamenti.
Per il resto del giorno i due non si rivolsero la parola. Dopo una cena leggera Bulma decise di andare subito a letto, gli incubi della notte precedente l'avevano tenuta sveglia parecchie ore. Non era ancora riuscita a prendere sonno che Vegeta entrò nella stanza,si tolse la tuta da combattimento e le si sdraiò accanto, lei finse di dormire.
Il mattino seguente si alzarono entrambi di buon ora.
- Ho fame- fu questa affermazione di Vegeta a rompere il silenzio tra loro.
- D'accordo?- Bulma era chiaramente sarcastica.
Vegeta aveva sempre trovato l'atteggiamento di Bulma irritante e nevrotico ma adesso stava esagerando, nessuno si era mai rivolto a lui con tanta sfrontatezza.
- Se guardarmi male ti aiuta a riempire lo stomaco fai pure-
Vegeta era furibondo, avrebbe voluto darle una bella lezione ma si trattenne.
Non la degnò di risposta e scese ad allenarsi, la navicella sussultò piú del solito quella mattina.
Dopo alcune intense ore di allenamento il sayan riemerse dalla gravity Room, si infiló sotto la doccia e vi rimase parecchi minuti.
- Finalmente, non ci sei solo tu sai?-
La voce squillante di Bulma lo aggredì non appena il guerriero oltrepassò la porta della stanza da bagno coperto solo da un asciugamano.
Vegeta si morse un labbro nel tentativo di calmarsi. Quando sentì il gusto del sangue sulla punta della lingua perse totalmente il controllo.
- Adesso basta-
La spinse contro il muro trattenendola per i polsi.
Bulma era spaventata ma comunque soddisfatta di averlo portato al limite, sostenne il suo sguardo, non aveva alcuna intenzione di cedere.
- Lasciami andare Vegeta- - Adesso basta- ripeteva bloccandola con maggiore forza.
- Basta cosa? Toglimi le mani di dosso scimmione-
- Devi smetterla di prendertela con me. Non è colpa mia-
- Non capisco cosa tu voglia dire quindi mollami- il tono di Bulma si era fatto nevrotico. Tutta la sua sicurezza iniziava a vacillare.
- Non prendermi in giro- Vegeta stava urlando. L'asciugamano cadde ai suoi piedi ma non se ne curò minimamente continuando a guardarla con veemenza. I capelli ancora bagnati del sayan facevano ricadere delle piccole gocce sulla camicetta della ragazza, anche lei non vi prestò attenzione.
- Non lo faccio...-
- Ti stai comportando come una stupida, non ti ho costretta certo io a seguirmi, me la stai facendo pagare per una cosa di cui non ho colpa-
- Con chi dovrei prendermela allora?- Gli occhi di Bulma erano lucidi.
- Fai quello che vuoi, se non vuoi ammettere che la scelta è stata tua fai pure, ma non permetterti mai più di parlarmi in quel modo- Vegeta la lasciò andare ed entrò nella stanza accanto dove indossò la tuta da combattimento.
Bulma era davvero scossa ma sapeva che era ora di smetterla, amava Vegeta tanto da lasciare la sua famiglia, i suoi amici e il suo stesso pianeta, doveva solo imparare a convivere con l'idea di essere innamorata di un assassino e quello era un problema suo, non di Vegeta.
Fece una doccia calda per rilassarsi, quando finì si sentì molto meglio.
- Atterreremo tra 15 minuti-
Bulma era entrata nella sala di controllo della navicella, dove Vegeta stava cercando di impostate il computer di bordo per l'atterraggio.
- Se vuoi posso provarci io- chiese dolce Bulma.
- Come ti pare.-
Bulma si chinò sulla tastiera che si trovava proprio difronte alla poltrona dove era seduto Vegeta.
Il viso del sayan si trovava a pochi centimetri dal collo della ragazza che con grande facilità aveva predisposto il dispositivo.
-Ecco fatto, ora premo invio e..-
La navicella fece uno scatto che fece inciampare la terrestre sulle gambe del sayan.
- Ciao- non era riuscita a trovare niente di meglio da dire.
- Tu sei tutta matta- Vegeta la guardava con un'espressione rassegnata e al contempo divertita.
Bulma lo baciò appoggiando solo per un attimo le sue labbra a quelle del guerriero e fece per alzarsi ma Vegeta la trattenne per la vita e le strappò un bacio piú lungo e appassionato.
Bulma lo guardò felice. Pochi minuti dopo iniziò il conto alla rovescia, la navicella entró nell'atmosfera del pianeta chiamato Freezer. Qualche istante dopo, i due si trovarono in una piana desertica, la parte piú abitata e costruita del pianeta si trovava a qualche chilometro di distanza.
In lontananza i suoni delle esplosioni squarciavano il silenzio, il bagliore delle fiamme illuminava il cielo buio.
- Che cosa succede Vegeta?- - Non lo so ma stammi vicina. Andremo a piedi cosí non rileveranno la nostra presenza.-
Bulma camminava accanto a lui sfiorandogli il braccio, era terrorizzata. Erano a metà strada quando la terrestre in preda al panico si rivolse a Vegeta -Sei sicuro di non voler tornare sulla Terra? Puoi conquistare quella se proprio....-
Vegeta la interruppe - Non essere ridicola, cerca solo di non prendere iniziative e fai quello che ti dico, andrà bene-
Il sayan era particolarmente serio, sembrava preoccupato e questo alla ragazza non piaceva, l'aveva sempre visto sicuro di sé anche in circostanze non facili. Annuì incerta e si avvicinò a lui ancora di più.
Quando arrivarono si presentò ai loro occhi uno spettacolo davvero scioccante, o almeno per Bulma era così.
La battaglia infuriava, gruppi di strane creature combattevano l'una contro l'altra, Bulma gli aveva già visti su Namecc, erano gli uomini di Freezer. - Tu aspetta qui torno subito- - No Vegeta ti prego non lasciarmi, non vorrai che mi catturino o peggio che mi uccidano-
Lo aveva istintivamente preso per il braccio nonostante tremasse come una foglia.
- Avevi detto che avresti fatto come ti dicevo, quindi rimani lí e cerca di stare zitta e non fare rumore- Vegeta sembrava davvero turbato.
- Ok ma ti prego fa presto- Bulma rimase nascosta tra le macerie di alcuni palazzi come le era stato ordinato.
Adesso si pentiva di aver fatto infuriare tanto Vegeta nelle ore precedenti, tra lei e la morte c'era soltanto lui.
Il sayan si fece largo nella battaglia, subito un paio di combattenti gli si buttarono addosso cercando di ucciderlo. Vegeta ne colpí uno a morte, l'altro lo prese per il collo.
- Se ci tieni a vivere dimmi subito cosa sta succedendo- - Ma tu, tu sei... Eravamo convinti che fossi morto- Lo aveva riconosciuto, il panico subito lo pervase, non si aspettava certo di vedere il principe dei sayan.
Vegeta alzó un braccio per colpirlo. - No ti prego, risparmiami ti diró ogni cosa-
Il sayan lo trascinò vicino a dove era nascosta Bulma in modo da poterla tenere d'occhio.
- Parla- ordinò freddo.
- Noi pensavamo che tu fossi morto e quando abbiamo saputo che anche Freezer e suo padre erano stati uccisi si è scatenata una tremenda rivolta. All'inizio i generali dell'esercito di Freezer radunarono le proprie truppe e iniziarono a combattersi l'un l'altro, con il passare delle settimane il numero dei contendenti fu ridotto fino a che rimasero solo il generale Bloom e il generale Kurster allora gli uomini delle altre fazioni andarono al servizio di uno o dell'altro, i piú fortunati riuscirono a scappare. Ma se avessimo saputo che tu eri ancora in vita noi non ci saremmo pai permessi di....- - Molte grazie-
Vegeta sorrise alzandolo per aria, lo disintegrò con un solo colpo. Sapeva di non aver mantenuto la parola ma non gli importava, finalmente si sentiva di nuovo sé stesso. Bulma aveva visto la scena da lontano ed era rimasta pietrificata.
- Perchè sono venuta su questo orribile pianeta- piagnucolò la ragazza.
- Forza andiamo-
- Davvero? Ce ne torniamo sulla Terra! Oh grazie Vegeta non sai quanto ti amo-
La ragazza gli si gettò al collo.
- E spostati! Non torneremo sulla terra quindi datti pace- Vegeta la prese per il polso e i due si avviarono verso quello che era stato il palazzo personale di Freezer.

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