Dead...and waiting for the Black Parade

di Merryweather616
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Way Down ***
Capitolo 2: *** My way home is trough you ***
Capitolo 3: *** Teenagers ***
Capitolo 4: *** Sleep ***
Capitolo 5: *** DEMOLITION LOVERS ***
Capitolo 6: *** Helena ***
Capitolo 7: *** DESERT SONG ***
Capitolo 8: *** FAMOUS LAST WORDS ***
Capitolo 9: *** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU...PART 1 ***
Capitolo 10: *** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU TAKE 2 ***
Capitolo 11: *** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU ...TAKE 3 ***
Capitolo 12: *** Epilogo...(I'm O-fucking-kay) ***
Capitolo 13: *** Lyle at The Parade (capitolo Extra) ***



Capitolo 1
*** Way Down ***


Dead and waitin' for the Black Parade


...kaaaayyyy, You Wear Me Out”

Il mio I-pod cacciava le note ad un volume altissimo, strano come quella canzone mi rendeva così su di giri, anche ora che mi potevo accontentare solo di quella, ero felice.

Lacrime bollenti mi scendevano dall guance, ma ero comunque contenta, perchè c'era almeno una cosa nella mia vita di merda che mi strappava un sorriso non dico a 32 denti ma a venti sicuro.

Ero arrivata fino qui, da sola, prendendo in prestito la sfascitissima macchina del mio insegnante di bon ton. Pronta a fare l'ultima cavolata di una vita triste e infelice. Dovevo farlo. Non potevo perdermi la loro ultima data del tour.


Cosi mi ritrovo a Newark, la loro città natale sotto una pioggia battente ed un freddo che non se ne vede da anni, seduta sotto un impalcatura a guardare le persone che sciamano via tristi e sconsolate. La pioggia troppo forte ci ha appena rovinato la serata a tutti.

Siamo spiacenti, la pioggia ed il vento hanno appena distrutto le impalcature elettriche, per motivi di sicurezza il concerto non potrà aver luogo”

Un coro di urla aveva accolto la terribile notizia che ci era stata comunicata mezzora prima. Non poteva essere, la mia sfiga continuava a tormentarmi, dopo essere scappata dalla mia casa nell Upper East Side, aver preso una macchina col cambio non automatico, guidato fino nel Jersey, solo per vederli, almeno una volta nella vita, la maledetta pioggia mi distrugge tutto. Qualcuno deve avermi lanciato contro una macumba o qualcosa del genere.


Non sempre i soldi fanno la felicità.

Sinceramente non so chi abbia detto questa frase, ma nessuno ha mai avuto piu ragione, perchè altrimenti non mi troverei qui a prendermi una pioggia torrenziale per cercare di vedere una band sperando che le loro note possano portare un po di gioia, un lampo di luce nella mia vita fatta solo d'ombre e meschinità. Perchè si, sono ricca, schifosamente ricca, tanto ricca da potermi comprare tutta Newark senza chiedere nemmeno in banca. Ma non sono libera. E' il 2007 ma io vivo nel medioevo.

Le donne sono buone solo a starsene a casa e curare la famiglia” mi sembra di sentirle le parole di mio padre e di mia nonna come lama che trafiggeva il mio piccolo cuore di dodicenne, che guardava con occhi luccicanti ad una futura carriera da brillante ingegnere, o medico, o scrittrice o maestra d'asilo...qualsiasi cosa, pur che mi portasse via di li.

Ma non è mai stato così, sono stata educata nelle migliori scuole d'America, ho vissuto coperta dallo sfarzo, sempre sapendo che un giorno sarei passata dalla gabbia di casa mia a quella del mio futuro marito.

Sembrano pensieri alieni, eppure è vero. Loro, i my chemical romance, dovevano regalarmi un pizzico di cielo azzurro prima del buio. Ma sono svaniti anche loro.

Il tifone ormai è passato, la notte del Jersey torna ad essere chiara. Troppo tardi.

Mi accingo a tornare a casa. A sentirmi le urla per la mia fuga, le strilla e tutto cio che concerne il fatto che una brava signorina di buona famiglia come me sia fuggita per venire da sola a vedere un gruppo rock nel pericoloso Jersey.

Passando davanti all'entrata laterale dell'arena all'aperto dove avrebbero dovuto suonare, mi accorgo i cancelli sono aperti, potrei provare a entrare, ma poi cambio idea, non sono una fan esagitata che deve per forza incontrarli, è la loro musica che mi salva la vita ogni volta che la sento, è quella che volevo sentire.

In quell istante mi squilla il telefonino.

Maurice

Cazzo

Merda

Non ci posso credere.

Doveva dormire a quest'ora, è in Francia, li è notte fonda. Non stava accadendo a me, no, no,noooo.

Elizabeth, sono Maurice”

Eccola, la mia fine.

Si dimmi, è successo qualcosa?Non dovevi essere in Francia?”

Si sono qui a Parigi, ma tua madre mia ha chiamato in preda al panico, dice che non ti trova piu”

Dove sei?”

Sono in giro”

In giro dove di preciso?”

Perchè, perchè, perchè? Perchè non so raccontare bugie. Lo devo fare ora, devo mentire.

Sono qui a Soho a fare un giro con Katrina”

ELIZABETH”il suo tono di voce si faceva pericolasamente più alto.

Ho appena parlato con Katrina, dice che non ti sente da stamattina”

Dannata assistente, le avevo detto di dire che ero con lei.

Ora dimmi dove sei, che mando qualcuno a prenderti, lo sai che non voglio che ti muovi senza avvisarmi”

Sono a Newark, nel Jersey” non potevo trattenere le lacrime.

Non voglio sapere cosa stai facendo li, ne parleremo domani, quando l'autista sarà li ti chiamerà per trovarti, vedi di rispondere”

...”

Lo prendo come un si”

Click


La conversazione era finita. Le gambe non mi reggevano. Sentivo ogni parte del corpo urlare di dolore. Non avrei retto un minuto di piu.

Mi accasciai per terra. Senza forze, senza voglia di proseguire. Di muovermi. Di vivere.

Serve una mano?”

Ora chi cazzo rompeva l'anima, non potevo nemmeno stare li in mezzo a piangere che qualcuno doveva pretendere che mi spostassi, certo mi sembra ovvio.

No grazie, mi sposto da qui, non aggiungere altro”

Ok, come preferisci”

Alzai lo sguardo. Una risata mi infiammò la bocca.

Non ci potevo credere, ero morta e stavo in paradiso, ero svenuta e stavo sognando, la caramella che avevo in bocca doveva essere un allucinogeno.Qualcosa di questo genere comunque.

Perchè la persona che mi stava chiedendo se avevo bisogno di aiuto, era Frankie, Frank Iero, chitarrista dei My Chemical Romance, e gran pezzo di ragazzo.

Di tutto quello che mi poteva succedere nella vita devo dire che incontrare Frank Iero mentre ero buttata per terra di fronte ad un arena, piangendo disperata, era l'ultima cosa che mi sarei mai aspettata.

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Capitolo 2
*** My way home is trough you ***


MY WAY HOME IS TROUGH YOU

Gonna take off all my skin.

Tear apart all of my insides.
When they rifle in,
Mom and Dad think you'll be saved.

They never had the time.
They're gonna medicate your lives.
You were always born a crime.
We salute you in your grave.

Can't find my way home,
but it's through you and I know
what I'd do
just to get back in her arms.


FRANK POV

Frank ti prego, ti prego, non fare pazzie” disse Gee.

Ma Gee, non capisci, tutti quei ragazzi, la fuori che erano venuti da chissà dove solo per sentirci cantare e noi li lasciamo così, mi fa troppo male” non riuscivo a calmarmi, volevo suonare per tutta quella gente li fuori e un maledetto tornado aveva spazzato via i nostri e i loro sogni, la vita è ingiusta.

Capiso eccome se capisco, ma è qualcosa che travalica le nostre possibilità, appena possibile ne organizzeremo un altro, talmente bello che non questi ragazzi non ri ricorderanno nemmeno cosa è successo oggi, ma per ora, dobbiamo solo aspettare che passi la pioggia e tornare a casa”

Io e Gerard eravamo fuori dal nostro tour bus a discutere, cioè, lui discuteva con me, io camminavano avanti e indietro per il nervosismo. Mikey e Alicia erano già andati a casa una volta capito che di suonare non ce ne sarebbe stata la possibilità, dopo dieci mesi di tour, eravamo tutti stanchi e nervosi, questo concerto proprio non ci voleva.

Ray e Bob erano dentro a giocare con l'XBox, cosa non possono fare i videogiochi per scaricare i nervi. Gee si guardava intorno cercando Lynz che era andata a rimediare una macchina per tornare al loro appartamento di New York.

Io vado a farmi una passeggiata Gee, ci vediamo domani a casa vostra, guarda vedo li Lynz, penso ti stia aspettando”

E il bus?”

Tranquillo, lascio Ray e Bob a riposarsi poi li riporto a casa loro e porto il bus da me”

Perfetto, grazie Frank, a domani”

Ed eccone un altro che finalmente aveva trovato qualcuno con cui condividere la vita. Ero rimasto solo io, l'unico single, l'unico ad andarsene da solo dai concerti, a non avere nessuno da abbracciare e stringere la sera tardi mentre il nostro bus viaggiava verso la prossima metà.

Suonavo con l'anima e col cuore, ma non avevo nessuno a cui donarli, nessuno cui dedicare una delle nostre strazianti melodie. Ero felice per tutti i miei amici, che dopo anni passati a girare l'America e l'Europa alla ricerca di un successo che finalmente era arrivato, avevano trovato amiche e compagne per condividere il peso di una fama che più aumentava piu portava gioie quanto preoccupazioni.

Preso dai miei pensieri decisi di avviarmi fuori dal parcheggio dell'arena dove si sarebbe dovuto tenere il concerto, tirai su il cappuccio della felpa, rigorosamente nera, e mi misi a vagare li nei dintorni. In realtà volevo vedere anche come i nostri fan avevano reagito al mancato concerto, mi avrebbe fatto piacere incontrarne qualcuno e passare del tempo con loro. Tanto per ricordarmi che era grazie a questi ragazzi fantastici che ci seguivano qualsiasi cosa facessimo che ora ci trovavamo a essere quello che siamo.


Frank, ehy, Frankie” come non detto, ecco il primo gruppetto di ragazzi che immancabilmente ci aspettava fuori dai concerti, solo per salutarci.

Mi fermai dieci minuti con loro a scambiare due chiacchere e fare qualche foto. Mi stavano dicendo che avevano visto la maggior parte della gente sconsolata andarsene sconsolata per questo non c'era la solita folla, quando a pochi metri da me vidi una ragazza accasciarsi a terra. Era sola e non sembrava stare bene.

Non c'era molta gente in giro, cosi mi avvicinai per chiedere se aveva bisogno di aiuto.

Quando alzò lo sguardo, vidi in quegli occhi distrutti da troppe lacrime, una tristezza arida, un dolore che nessuno si meritava, che le stava bruciando l'anima. Come un colpo al cuore, il suo volto mi fece vacillare, senza riuscire a proferire parola.

Ma tu sei...” non la feci finire di parlare.

Si...shhh, non parlare, fatti dare una mano ad alzarti” le dissi mentre le porgevo una mano.

Ti prego scusami, non devo essere un bello spettacolo”

Tranquilla, ho visto di peggio” dissi ridendo.

Grazie mille, per l'aiuto, e tutto il resto”

Il resto?”

Si, sai non capita spesso di essere aiutata da Frank Iero in persona, sono quasi felice di essere caduta in lacrime proprio qui davanti” aggiunse mentre un sorriso cominciava a spuntarle sul volto ancora rosso per il pianto.

Scoppiammo a ridere insieme, senza riuscire a fermarci. E vidi i suoi occhi brilllare, vidi un po della tristezza svanire e anche se puo sembrare terribilemente assurdo e stupido, anche un po della mia rabbia e delle mie paure scivolarono via insieme alle nostre risate.

Oddio devo assolutamente mangiare qualcosa” mi disse ancora ridendo.

Quant'è che non mangi qualcosa?”

Uhm, circa 24 ore, sai è stato un giorno intenso, penso che è ancora l'adrenalina che mi tiene su, altrimenti sarei gia svenuta”


ELIZABETH POV


Stavo simpaticamente chiaccherando con Frank, non ci potevo credere, stavo vivendo in un sogno barra incubo. Sogno perchè, beh non c'è bigogno di sprecare parole per dirlo, incubo perchè tra poco sarei dovuta tornare indietro, ma in fondo l'avevo sempre saputo, questo era il mio regalo prima dell'oblio.

Proprio mentre stavo per chiedere a Frank di mangiare qualcosa con me, perchè sono convinta che quando la vita ti regala un opportunità del genere non sfruttarla fino in fondo sia un affronto alla buona sorte, e dato che io gia ne avevo poca, avevo deciso di fare qualcosa che avrei ricordato per sempre. Ma giustamente come volevasi dimostrare in quell'istante vidi il mio cellulare illuminarsi, e una scritta avvisarmi che mia padre mi stava chiamando.

Scusami devo rispondere” dissi.

Tranquilla, mi trovi li in fondo quando hai finito” disse allontanandosi verso un gruppeto di fan che lo guardavano con occhi sognanti.

Presi in mano un po di coraggio e mi decisi a rispondere.

Si?”

Elizabeth” urlò la severa voce di Ralph Von Der Woodsen all'altro capo del telefono.

Ho appena parlato con Maurice, mi ha detto che sei nel Jersey a fare chissa cosa, sappi che questa non la passerai liscia, noi ti abbiamo dato tutto e tu ci ricompensi cosi?”

Ecco ricominciava il solito discorso. Ma chi lo voleva il loro tutto? Mille volte volte meglio in un catapecchia in Amazzonia che in un attico da miglioni di dollari nell' Upper East Side di New York.

Papà ti prego non ricominciare con la solita storia, sono venuta qui a vedere un concerto, non sto facendo niente di male”

Non stai facendo niente di male? Ti sembra normale che una ragazza della tua levatura si mischi a quella feccia ignobile che popola i concerti rock? A me non mi sembra affatto normale.”

E io invece penso che dopo anni che sopporto una vita che odio, mi merito un po di fiducia e sopra ogni altra cosa la mia libertà”

Le gambe non mi reggevano più. Mai ero riuscita a dire quelle cose a mio padre, mai, e avevo paura dell'effetto che avrebbero potuto avere.

Ne riparleremo quando arrivi a casa” tipico di lui sviare il discorso “ma sappi che noi, io e tua madre, non ne possiamo più delle tue uscite, se Maurice è d'accordo anticiperemo il matrimonio, forse così imparerai a comportartari come si deve a una Von Der Woodsen”

Il mio mondo, il mio piccolo infelice mondo, mi crollò addosso, senza preavviso.

TU.NON.MI.PUOI.FARE.QUESTO” urlai con le ultime forze che mi rimanevano.

E' tutto gia deciso, l'autista ti sta venendo a prendere, abbiamo rintracciato il tuo cellulare, aspettalo li dove sei”

Click

Un altra telefonata finita, un altro pezzo del mio cuore andato.

Feci appena in tempo a girarmi e vedere una figura venire verso di me, che caddi, stremata. Ma non sentii la dura terra accogliermi, ma due braccia bollenti che mi tirarono su. E poi...caddi nell'oblio.




Grazie mille a chi ha commentato e a chi ha letto*___* @Laura_Joe: ehehe no non è stato un caso, diciamo che gliel'ha mandato la divina provvidenza XD @Anna94: grazie mille anna, ebbene si anche io qui, in effetti avevo deciso di postare solo qui, ma poi mi sono detta perchè non condividere con le care twilighters un po di sogni chimici ahahaha @FrancyIero93: grazie grazie grazie kessachan: grazie mille per la recensione^^

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Capitolo 3
*** Teenagers ***


TEENAGERS


So darken your clothes
or strike a violent pose
maybe they'll leave you alone
but not me!

the boys and girls in the clique
the awful names that they stick
you're never gonna fit in much, kid
but if you're troubled and hurt
what you got under your shirt
will make them pay for the things that they did



Cap 4

Elizabeth POV


Mi trovavo dentro una doccia, l'acqua calda stava tirando via tutte la stanchezza, il dolore delle ultime ventiquattro ore. Lavandomi i capelli cercavo di rivedere gli ultimi momenti, ma tutto mi passava davanti in un flash sfocato.

Mezz'ora prima ero arrivata a casa di Frank, avevamo lasciato Bob e Ray a dormire nel tour bus chiudendoli dentro, non c'era stato verso di svegliarli.

Se si svegliano chiameranno deduco” disse Frank ridendo mentre mi faceva entrare in casa.

La doccia è di sopra” sembrò leggermi nel pensiero.

Come faccio per i vestiti?”

Mettiti qualcosa di mio, sono pieno di pantaloni neri che mi vanno talmente stretti che a te dovrebbero andar bene sicuramente”

In effetti ora che ci avevo fatto caso, era davvero magro, ed io che ero abitutata a vedere tutti figli di papà che frequentavano la palestra come se fosse una chiesa, rimasi li a guardarlo, rifacendomi gli occhi.


Era tutto surreale ma bello come disse Hugh Grant. Mi stavo godendo un momento di pace a casa di una di quelle persone che sogni di poter incontrare, sempre sapendo che non accadrò mai. Ma in un attimo un pensiero lacerò la mia gioia, prima o poi sarei dovuta tornare, e più tardi l'avrei fatto, peggiori sarebbero state le conseguenze al mio rientro. Cercavo di non pensarci, ma gia vedevo le faccie dei miei genitori, sentivo le urla, Maurice che mi trascinava via da Frank, Frank che ormai era diventato sinonimo di pace nella mia mente fuori di testa.

Potevo, dovevo togliermi quei pensieri dalla testa, mi stavo facendo solo del male da sola.

Uscii dalla doccia, cercando a tentoni un asciugamano. Ne trovai uno nero con uno stemmino della Black Parade...stupendo! Mi ci avvolsi e mi addentrai nella camera di Frank.

Si vedeva che ci passava poco tempo, era una stanza semplicissima, tutto quello che lo rappresentava era sul tour bus, ogni foto, ogni pezzo della strada percorsa per portare in giro la loro musica, era tutto lì, qui c'era un letto e un bellissimo armadio nero che svettava maestoso a fianco alla finestra.

Lo aprii e mi si spalancò un mondo, a quanto pare un piccolo pezzo di Frank si era insediato tra i suoi cassetti. C'erano maglie dei My Chem a perdita d'occhio, tutte le loro divise da quella di Helena, alle versioni successive modificate per i vari tour, a le nuove, le drummer boy della Black Parade. Ero trasognata. Tirai fuori una ventina di cose, in estasi , avevo una passione per queste cose che poteva paragornarsi a quella di mia madre per le borse. Avevo una sorta di scomparto segreto nella mia enorme cabina armadio dove c'era il loro merchandising, ma vedere quello originale, indossato da uno di loro era tutto un altra storia.

Dopo qualche altro minuto di contemplazione, decisi di mettermi un paio di skinny jeans semplicissimi e una maglietta nera ma con le maniche rosse, ero sicura di averla vista addosso a Frank in un intervista. Trovai anche una stupenda cinta coi spuntoni, non potevo di certo non mettermela,e aggiunsi anche qualche bracciale sparso sul fondo dell armadio e mi tirai i capelli avanti.


Avevo paura di vedere la mia immagine riflessa allo specchio. Di vedermi cosi diversa, terrore di trovarmi così uguale a come ero veramente.

Non riconobbi la figura riflessa, quella non ero io, ma piuttosto una ragazza che sapeva quello che voleva, che non aveva paura del futuro, anzi che lo aspettava che non vedeva l'ora di sapere che avventura le avrebbe regalato la vita.

Sentii il nero dei vestiti riflettere tutto di me, ero uno specchio, oscuramente trasparente. Una bellissima anima nera. Potevo sentire di nuovo la gioia di avere sangue e carne vivi, di non dover piu soffrire ogni volta che l'ennesima cena o ballo si prospettavano, quando avrei dovuto indossare due maschere, che avessero nascosto cio che ero e adornato il mio corpo per rendermi gradita al resto del mondo. Se avessi avuto un genio della lampada, in quell'istante gli avrei chiesto di lasciarmi così, allegra e senza pensieri. Felice come mai prima.

Scesi giu per le scale, guardai l'orologio e si erano fatte le due di notte.

Era già passato così tanto tempo?

Per me era tutto un flash, un lampo di divertimento che aveva illuminato i miei occhi per qualche secondo. Ma poi vidi Frank che mi guardava a bocca aperta e diciamo che in qualche maniera i suoi occhi spazzarono via tutto il resto. E io che non avevo mai creduto a queste cose...

Liz” disse con tono stupefatto “sei un'altra”

Cosa non possono fare un paio di pantaloni neri e una doccia” dissi ridendo.

No, ma tutto il resto. Wow”

Beh, grazie Frank, di tutto, ti ho invaso casa, il tour bus, probabilmente sarai stanco morto dopo dieci mesi di tour”

Ti vedo informata” sogghignò.

In qualche modo devo occupare il mio tempo tra una gita di shopping ed una cena all'ambasciata”

E' sempre meraviglioso sentire parlare i fan, a noi sembra così strano che ci siano persone interessate alla nostra musica e a tutto quello che facciamo, sinceramente ancora non me lo riesco a spiegare”

Te lo spiego io, mi sono chiesta tante volte perchè proprio voi avete fatto breccia nel mio cuore. Voi e la vostra musica danno una speranza, ascoltandovi paure e ansie mi passano, mi sento capita, la mia rabbia si sfoga attraverso le note della tua chitarra, le mie lacrime vengono spazzate via dalla voce straziata di Gerard, la batteria da il ritmo al mio cuore, il basso mi scuote dal più profondo. Tutto ad un tratto non sono più sola, ho voi con me che mi fate compagnia, che mi ricordate che anche se questo è un mondo di merda, c'è sempre qualcuno con cui puoi dividerlo. Che dobbiamo mandare affanculo tutti e non farci prendere in giro. Che la vita è breve e va vissuta come uno sceglie di viverla. Questo siete voi per me, e ve ne sono grata, perchè la musica non chiede nulla in cambio e ti dona così tanto che a ripagarla ci vorrebbe una vita.”

Senza accorgermene mi ritrovai abbracciata a lui, la mia mano sul suo cuore. Rimasi immobile, sconvolta da quella sensazione così nuova, la sensazione di avere trovato un porto sicuro.

Grazie Liz, sono io che ti sono grato, perchè certe volte mi dimentico di tutto questo e vado avanti senza curarmi di nulla. Grazie perchè hai capito tutto, ogni cosa, ogni singola nota che suono, che suoniamo, è per voi, per fare anche una piccola differenza nel mondo. Grazie”

Scoppiai a piangere, di gioia e non riuscivo a trattenermi.

Siamo due cretini, qui a ringraziarci a vicenda, mi sembra di rivedere un parente lontano dopo vent'anni che non sai se prima piangere o farti raccontare tutto quello che ha fatto” dissi tra le lacrime.

Mi guardò e mi prese per mano.

Vieni, ti faccio sentire qualcosa”


Mi portò in un piccolo studiolo dominato da un gigantesco impianto stereofonico, prese un cd da una cassaforte e lo mise nello stereo.

Ci sedemmo su un divano di pelle nera ad aspettare le prime note.

Appena la melodia iniziò a risuonare attraverso le potenti casse capii.

Non ci furono bisogno di parole, ci fissammo e lo ringraziai per avermi fatto uno dei più bei regali mai ricevuti. Le note che stavo sentendo erano come un figlio appena nato, non lo conosci ma gia sai che sarà l'unico amore della tua vita, che tutto girerà intorno a lui.

Le prime note del loro album, non ancora uscito, che stavo aspettando gia da due anni.

Rimasi in ascolto per piu di tre canzoni, cercando di capire come fosse possibile che la loro musica avesse un impatto così forte verso di me, non trovai la risposta, ma non continuai a cercarla, mi girai verso Frank, proprio mentre la sua chitarra iniziava un assolo infernale, presi la sua testa tra le mie mani e lo baciai, con una violenza e una rabbia, una passione ed un amore che non avevo mai riservato a nessuno.

E lui si strinse a me, come se entrambi non aspettassimo altro.


Grazie mille per le recensioni ragazze*___* Come al solito vado di corsa, la batteria del pc si sta pericolosamente scaricandoXD vi prometto un post gigantesco di ringraziamenti.. baci baci

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Capitolo 4
*** Sleep ***


And through it all How could you cry for me? 'Cause I don't feel bad about it So shut your eyes Kiss me goodbye And sleep, Just sleep The hardest part is letting go of your dreams

Elizabeth POV


Ero seduta su qualcosa di morbido e stranamente mi sentivo riposata e senza preoccupazioni. Aprii gli occhi e non sapevo se credere a quello che vedevo, davanti a me c'era un piccolo televisore al plasma che silenziosamente sparava immagini di un video dei Panic! At the disco.

Il buio non mi permetteva di distinguere dove mi trovassi. Il mio ultimo ricordo era la telefononata di mio padre e due braccia calde che mi sorreggievano mentre cadevo.

Cercai di alzarmi ma appoggiato alla mia spalla, c'era qualcosa o più precisamente qualcuno che ronfava sonoramente, finchè non mi riuscii con una manovra da acrobata a girarmi non vidi di chi si trattava, ma quando mi girai...shock totale.

Una massa di capelli ricci, una faccia simpatica, le mani appoggiate l'una sull'altra che anche durante il sonno si muovevano svelte, come a suonare un'immaginaria chitarra.

Addormentato vicino a me c'era Ray, quel ray, My Chemical Romance Ray.

Stavo vivendo in un sogno e guai a chi si fosse azzardato a pizzicarmi la guancia, perchè io da li non avevo alcuna intenzione di andarmene.

Con una mossa fluida mi alzai stando attenta a non svegliarlo, lo lasciai ricadere sul divano, e mi iniziai a guardare attorno, e zac, altra sorpresa da rimanerci secche, su una poltrona li a fianco c'era Bob che dormiva tranquillo abbracciato ad un pupazzo di Spongebob vestito come gli omini della Black Parade.

Avevo paura che i battiti del mio cuore, così forti da farmi male potessero svegliarli, poichè solo in quel momento realizzai a pieno, giusto perchè sono lenta di comprendonio, che mi trovavo su un tour bus, sul LORO tour bus, non ci potevo credere.

Mi allontanai dalla zona giorno in cerca del bagno, volevo vedere in che stato ero ridotta e dicendola tutta volevo trovare il proprietario delle braccia che mi avevano salvato. E dato che mi trovavo li, scoprire chi fosse non sarebbe stato poi così difficile.


Guardandomi intorno mi resi conto che tutte le idee che mi ero fatta su di loro si stavano rivelando vere, erano proprio i ragazzi semplici e un pò pazzi, esattamente come apparivano in tv, dappertutto c'era poster di famosi film di fantascienza, di fumetti , disegni di Gee, tazze di caffè ovunque, scatole di dvd buttate in ogni dove, diciamo che l'ordine non era il loro forte. Ma era un disordine “figo”, quello in cui se potessi vorrei vivere anche io.


Lentamente mi feci strada verso la cucina, anzi diciamo il buco, perchè era veramente troppo piccola. Mi avvicinanai in punta di piedi fino a che non vidi lui, li in piedi, con lo sguardo impegnato che cercava di programmare il microonde, neanche stesse preparando una complicata ricetta francese. Era uno spettacolo, con i capelli scombinati, la matita nera su un occhio si e uno no, i vestiti raccapezzati da chissà dove, in tutto il suo essere incasinato, era perfetto.

Lo so che sembra banalissimo, scontato, quello che volete, ma quanto gia potevo odiare la ragazza che se lo sarebbe preso. Certo non sono nessuno per pensare cose di questo genere, ma la mia mente certe volte mi fa strani scherzi, e volente o nolente chi è che non si ritrova a sognare di stare con una rock star e sopratutto che rock star...

Frank”

Si girò, lanciandomi uno sguardo che rimarrà impresso per sempre nella mia mente, quando andrò verso l'altare o per meglio dire la mia prigione, sarà il suo viso in questo momento che vedrò davanti a me. Un sorriso straziante, uno sguardo di pura allegria, di divertimento senza pensieri. Come glielo invidiavo. Come volevo che lo regalasse anche a me.

Ah sei tu Liz”

Com..come fai a sapere il mio nome?” chiesi ricordandomi chiaramente di non averglielo detto.

Scusami, so che forse non era il caso, ma ho guardato nel tuo portafoglio per vedere se avevi allergie particolari o malattie, sai mi sei svenuta addosso e non avevo idea di cosa fare, sono andato un pochino nel panico”

Me lo disse con una sincerità che non crederli sarebbe stato da idioti.

Non ti preoccupare, hai fatto benissimo, penso che avrei fatto la stessa cosa”


Ecco qui” mi disse tirando fuori dal magico microonde un piatto con una specie di trancio di pizza semicongelato.

Penso sia stata la fame che ti ha fatto svenire, è meglio se mangi qualcosa”

Grazie” gli risposi rimanendo sconvolta, da quanto l'offerta di un semplice pezzo di pizza potesse darmi quei brividi freddi che mi stavano percorrendo la schiena.

Scusa ma qui c'è solo questo, purtroppo i ragazzi si sono finiti tutto”

La pizza è perfetta”

Ci sedemmo al tavolino della piccola cucina. Uno davanti all'altro. E non resistetti...mi pizzicai una guancia, con forza, giusto per essere sicure, e rimasi li, gli occhi verdi di Frankie continuarono a guardarmi con un aria curiosa.

Iniziai a ridere.

Scusa eh? Perchè diamine ti stai pizzicando le guance?”

Non riuscivo a smettere di ridere, e nel frattempo tossivo perche la pizza mi stava soffocando.

Sai, è una situazione un po surreale, la mia vita di solito non è così”

Mi guardò, aspettando che continuassi a raccontare. A quanto pare era arrivato il momento di dare qualche spiegazione, in effetti glielo dovevo.

E' un po complicato da spiegare, diciamo che la mia vita fa decisamente schifo, sono decisamente troppo ricca per vivere bene, vivo in mezzo alla bambagia, sono stata straviziata, falsamente coccolata con giocattoli e regali di ogni tipo, tutto era gia mio prima che lo chiedessi, ma era mai quello che volevo, mai una carezza, un abbraccio, chiedermi come stavo, nulla di tutto ciò. Sono un clichè fatto persona. Ragazzina ricca e viziata, decisamente infelice”

Non riuscivo a leggere il suo sguardo. Probabilmente pensava fossi mentalmente labile, come chiunque a cui cercavo di spiegare perchè odiavo me stessa e la mia vita.

Perchè la telefonata di tuo padre ti ha scioccato cosi tanto?”

Non mi aspettavo una domanda così diretta, ma gia sentivo le parole combattere per uscire dalla mia bocca. Volevo anzi dovevo dirgli. Era una necessità.

Tra due mesi mi dovevo sposare, hanno deciso di anticipare le nozze”

Tutto qui.

Il suo sguardo era furente, l'avevo visto cosi tante volte negli occhi di tante persone che non riuscivano a capire come facessi a vivere così, a non ribellarmi. E ora lo vedevo nei suoi, mi faceva male, a quello sguardo precedeva l'allontamento di tutti quelli a cui avevo voluto bene.

Lo ami?”

Importa?”

Neanche ti immagini quanto”

Aveva ascoltato, erano bastate poche parole e aveva capito tutto, capita sempre così, quando hai smesso di sperare un lampadina magica, arrivata da chissa dove, giunge a scaldare il tuo cammino.

Una lacrima silenzionsa scese silenziosamente lungo la mia guancia, si trascinò via quello che restava del mio trucco. Cercai di nascondermi, ma eravamo troppo vicini perchè non se ne accorgesse.


FRANK POV


Sapete quando scatta quel feeling tra due persone, che il bisogno di toccarle è talmente forte, da non riuscire a controllare i propri gesti?

L'avevo sempre sentito dire, ma ora stava succendendo a me. Avevo davanti una ragazza sconosciuta, catapultata nella mia vita per chissa quale motivo, di cui sapevo solo il nome e poco altro. Ma potevo sentirla vicino a me, mi stava sfiorando il cuore, con tocchi delicati, come i primi accordi di Helena, come le note strazianti di The Ghost of You, in lei stavo rivedendo le emozioni che da anni cercavamo di trasmettere, saltando da un palco all'altro, in lei rivedevo gioia e dolore, il bianco ed il nero della mia vita. Volevo essere il suo cielo, volevo che lei fosse la mia luna.

Mi avvicinai, sfiorando la sua guancia, le diedi un bacio dove le lacrime aveva bagnato la sua pelle accaldata. E la strinsi forte, la strinsi per farle capire, che forse qualcuno per lei al mondo c'era.


Squillò il suo telefonino. Mi staccai guardandola senza sapere cosa dire. Sconvolto delle mie stesse azioni.

Si, ora sono...sono dentro un bar”

Sentivo spezzoni della conversazione, parlava a bassa voce. Ma capii. Non avevo bisogno di molte parole. La stavano venendo a prendere.

Si aspettatemi fuori dai cancelli dell'arena”

La sua voce si fece più aspra.

Vi ho detto che vengo io li”

Con una mano stava battendo sul tavolo, cercando di contenere la rabbia.

Ed io...in un attimo mi resi conto che non potevo stare li come un idiota.

Le afferai la mano, la trascinai al sedile del passeggero, saltando come se fossero ostacoli tutte le chitarre per terra, schiacciando le scatole della pizza vecchie di giorni, e la feci sedere.

Mi misi alla guida, e senza pensare, diedi di gas.

GRAZIE a chi ha commentato! Scusate se sono breve ma ho problemi con pc

baci baci




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Capitolo 5
*** DEMOLITION LOVERS ***


Demolition Lovers


But this time, I mean it
I'll let you know just how much you mean to me
As snow falls on desert sky
Until the end of everything
I'm trying, I'm trying
To let you know how much you mean
As days fade, and nights grow
And we grow cold

Until the end, until this pool of blood
Until this, I mean this, I mean this
Until the end of...

I'm trying, I'm trying
To let you know how much you mean
As days fade, and nights grow
And we grow cold

But this time, we'll show them
We'll show them all how much we mean
As snow falls on desert sky
Until the end of every...





FRANK POV

Sconvolto, non respirai nemmeno quando sentii le sue mani sul mio volto, che mi tiravano verso di lei.

Senza preavviso, senza che potessi prepararmi mi trovai circondato dalle sue braccia che mi stringevano con una forza e una desiderio mai provati prima.

Un solo palpito del mio cuore mi disse “Fallo”, non me lo feci ripetere due volte, e la baciai. Senza gentilezza, senza dolci carezze, ma solo assecondando il fuoco che ci stava ardendo dentro. Lei doveva essere mia. Non solo per questa notte.

Irrazionalmente il mio cervello mi stava lanciando immagini future, sconvolgentemente felici...una mano che stringeva la mia prima di una premiazione, una voce sincera a criticare la mia ultima botta di matto in fatto di stile, uno sguardo calmo al lato del palco come a dirmi “io ci sono”, la faccia di un bebè, uno stupendo bambino con degli occhi straordinariamente simili ai miei, un bambino con una chitarra in mano, alle prese con i primi accordi. La mia mente mi stava mostrando ciò che poteva essere, un futuro dove non ci sarei stato piu solo io con tutte le mie paure e i miei problemi, ma con qualcuno, con qualcuno come Liz.


Mi staccai un attimo dallo sconvolgente abbraccio per guardarla. Con le labbra gonfie, gli occhi lucidi, il corpo ansimante.

Era bellissima.

Frank...”

Shhh, non dire nulla”

La avvicinai a me, tenendola stretta.

Drinnnnn

Squillò il telefono di casa. Chi poteva diamine mai essere a quest'ora?

Frank, non rispondere. Ho un brutto presentimento”

Un colpo. Non avevo più pensato al fatto che la stessero cercando. Avevo escluso ogni cosa dal mondo tranne noi due.

Tranquilla, non possono averti trovato qui, sarà sicuramente Bob che si è svegliato e vuole essere liberato dal tour bus”

Il suo volto che si era instantaneamente teso, si sciolse in un sorriso. Non mi piaceva vederla cos' preoccupata, volevo che fosse felice. Volevo renderla io felice.

Mi allontanai per prendere il telefono.

Come prevedevo era Bob, incazzato nero perchè l'avevamo lasciato li.

Bob, sveglia anche Ray, venite qui a dormire, poi domani mattina andiamo insieme da Gee”

Borbottò una risposta positiva e chiuse la conversazione.

Era Bob, è nero come un fumo, vado a farlo entrare”

Non si mosse, mi guardava in maniera interrogativa.

Che fai non vieni?” le dissi ridendo “non dirmi che una fan come te non vuole conoscere batterista e chitarrista della sua band preferita”

Mi rivolse uno sguardo da cucciolo estasiasato alla vista del suo nuovo giochino, si alzò tutta allegra, mi prese la mano e ci avviamo verso il portone.

Il campanello cominiciò a suonare senza sosta.

Che poca pazienza che aveva quell'uomo.

Ciao Bob” dissi.

Ciao” il mio era un saluto, il suo un mormorio indistinto. Dietro c'era Ray, con i capelli più arruffati del solito che piu che camminare, sonnanbulava verso la prima superficie orizzantale che avesse trovato.

Ciao anche a te, Ray”

Sisi, Frankie, ciao anche a te. Dove mi metto?”

Che amici gentili che ho.

Mettetevi nella stanzetta degli ospiti al primo piano, c'è solo quella libera”

E l'altra?” chiesero all'unisono. Dopo mesi passati a dormire in cuccette tutte attaccate, sentirsi dire che dovevano dormire anche solo a due metri di distanza li mandava ai pazzi.

Mi girai vero Liz, che se ne stava di lato a guardarli incantata, tra poco probabilmente l'avrei vista darsi l'ennesimo pizzicotto.

Ciao” disse emozionata. Era dolcissima.

Ciao a te” dissero salutandola e poi rivolgendosi verso di me. Chissa cosa stavano pensando, non ero proprio il tipo da groupie io.

Sono Elizabeth” si avvicinò per stringere la mano ad entrambi “è un piacere conoscervi”

Cosa ti porta in questi lidi di pazzia?” chiese Ray mentre Bob buttava le scarpe un pò dove capitava.

Storia un po complicata, diciamo che prima Frank mi ha trovata sdraiata fuori dall'arena, poi gli sono svenuta in braccio, poi mi ha rapita”

La guardavano sconvolti

Frank non ce l'avevi mai detto di essere un eroe delle favole”

Si lo so, volevo mantenere la mia identità segreta, sapete fare il chitarrista è solo una copertura”

Risero tutti insieme.

Bene, Liz, spero ci rivedremo domani mattina, ci delizierai con i racconti del chitarrista mascherato, ora io penso che andrò a dormire” Bob si avviò verso la camera.

Se volete prendetevi anche l'altra camera, io non penso che riuscirò a dormire tanto”

Sicura?” chiese Ray,

Sisi tranquilli, dovete essere distrutti, vi meritate un degno riposo, per farvi riposare dormirei anche per terra”

beh grazie, a domani allora”

Si, ma grazie a voi ragazzi”

Ray e Bob, ringraziarono con un cenno della testa e se ne andarono verso le due camere.

Mi avvicinai e le sfiorai il viso.

Sei piaciuta subito, ne ero certo”

Mi rivolse un sorriso enorme.

Non sai quanto sono contenta io, ora però mi manca Gee, e non mi dispiacerebbe nemmeno conoscere Mikey, il basso è sempre stata la mia passione”

Una scossa di gioia mi attraversò il corpo. Sarebbe restata. Anche solo per conoscere gli altri due pezzi di pazzia che componevano la nostra band, ma sarebbe comunque rimasta.

La avvicinanai a me.

Cosa vogliamo fare adesso?”

Un'idea ce l'avrei”

Dimmi tutto”






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Capitolo 6
*** Helena ***


HELENA

Came a time
When every star fall brought you to tears again
We are the very hurt you sold
And what's the worst you take, from every heart you break
And like a blade you stake
Well I've been holding on tonight

[Chorus]
What's the worst that I could say?
Things are better if I stay
So long and goodnight
So long and goodnight





ELIZABETH POV


Saliamo su in camera tua, devo farti vedere una cosa”

Mhh...non mi piace questa cosa, hai frugato nell'armadio vero?”

Come diavolo aveva fatto a leggermi nel pensiero. Ed io che volevo fare la misteriosa.

Dai Frank, fidati di me, andiamo su, non fare il timido”

Quando sentii che stava per convincersi, il risonare di voce infranse tutti i progetti, tutti i sogni, tutti i desiderti, distrusse tutto, come una voce di un tenore mal dosata spacca le vetrate di uno stupendo palazzo costruito con amore.

Tu non sali da nessuna parte”

Mi girai. Non poteva essere lui, non doveva essere lui, non me lo meritavo.

E invece eccolo li, vestito elegantemente, con un completo nero, scarpe lustrissime, sguardo glaciale, mano tesa verso di me, gia pronta a riprendersi quello che considera solo suo. Che secondo i canoni della sua mente malata, non può essere toccato da nessun altro, che deve pensare come lui, che deve vivere a norma.

Maurice”

ah bene vedo che ti ricordi il mio nome” Uno, due, tre Elizabeth, respira, non cedere. Non ce la potevo fare.

Sono forte continuavo a ripetere a me stessa.

Come...come hai fatto a sapere che sono qui?”

Inezie, il gps del tuo cellulare rimane attivo anche quando lo spegni, deve valere tutti i soldi che l'ho pagato”

Sempre quei dannati soldi, rovinavano sempre tutto.

Maledetti.

Andiamo via adesso, i tuoi genitori sono gia abbastanza preoccupati per te, non c'è bisogno di farli aspettare oltre”

Nonononnono non volevo andare via.

Ma non lo dissi, rimasi li ferma, come una statua bellissima ma muta. Le parole in questo caso avevano dimenticato che esistessi, e non erano le prime.

E tu” disse rivolgendosi a Frank, anche lui completamente in silenzio fino a quel momento.

Non ti azzardare piu ad avvicinarti alla mia fidanzata, non ho idea del perchè sia finita a casa tua, una feccia come te non merita nemmeno di vederla in cartolina una ragazza come Elizabeth”

Lo vidi stringere i pugni. Urlare tutto le maledizioni che conosceva, gridare al mondo tutta la sua rabbia, senza proferire parola, ma i suoi occhi dicevano tutto.

E chi sei tu per dirmi cosa posso o non posso fare? Di certo non sei stato tu a riscaldarle il cuore, a starle a fianco, di certo non sono io quello da cui è scappata per venire a vedere un concerto, e non sei tu quello per cui è stata ore sotto la pioggia. Sarò pure feccia, uno schifoso punk senza scopo nella vita, ma almeno non porto una maschera fatta di preziosi bigliettoni verdi. Quindi non sei niente piu di me, non hai il diritto di parlarmi così”

Di quello che ti pare, sprechi parole, non so chi tu sia e non ci tengo a saperlo, porto via la mia futura moglie e spero di non rivederti mai piu”

Mi afferrò per la mano, trascinandomi via. Verso la macchina, verso il buio.

Frank si aggrappò a me, non voleva lasciarmi andare.

Rimani”

Se potessi lo farei”

Fallo”

Gli potei rivolgere un ultimo sguardo, ma poi venni portata via e messa a sedere nella macchina. Dal finestrino nero della lussuosa Maserati non mi poteva vedere, ma io distinguevo chiaramente i tratti del suo volto sconvolto, l'astio e l'odio che la stavano percorrendo in quel momento. E mi sentivo strappare via un pezzo di me. Oscurata fin nel profondo. Quel finestrino lo proteggeva dalla mia tristezza, un ancora di salvezza, se non mi avesse vista, probabilmente mi avrebbe dimenticato, per quanto mi distruggesse solo il pensiero, era meglio così. Una notte magica, questa notte chimica, sarebbe rimasta nel mio cuore per sempre, pregavo che per lui fosse stata troppo breve per lasciare un segno, un cuore martoriato era sufficiente per entrambi.

E mentre la macchina si allontava sfiorai con gli occhi la sua faccia per l'ultima volta. Con le mani in tasca, ci guardava allontanarci, appeso ad una speranza, il nostro filo, annodato cosi in fretta si andava lentamente spezzando, un colpo, due colpi, tre colpi...e non ci fu piu nulla, se non buio e parole insensate di un uomo che ormai non sapevo piu chi fosse.

Dentro di me parlavo, sperando che mi sentisse, che potesse capire.

Solo questo posso dirti Frank...

So long and goodnight

Addio e buonanotte

Sappi che c'era un tempo che ogni volta che vedevo una stella, lacrime calde mi sfioravano il volto, adesso, ogni tua nota mi brucierà come una lama ardente, sperando che un piccolo segno di te rimanga dentro di me.



Ringraziamenti:

PunkieVampire: sono proprio contenta che ti piaccia la storia, Ray e Bob sono due miti, spero di riuscire a fare un capitolo dove possano avere piu spazio,e poi ovviamente in uno ci sarà l'amore dalla mia vita, il piccolo Mikey, sto vagliando l'ipotesi di fare fuori Alicia, ma alla fine gia so che la mia bontà vincerà e li farò rimanere una coppia felice e contentaXD

DarkAke: grazie mille per i commenti, con questo capitolo spero di non perdere tutti i lettori ehehehhe

Anna94: Annina non mi stancherò mai di ringraziarti, anche per il meravigliosi commenti che lasci sul forum...i pigs ormai ti adoranoXD

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Capitolo 7
*** DESERT SONG ***


DESERT SONG

We hold in our hearts the sword and the faith
Swelled up from the rain, clouds move like a wraith
Well after all, we'll lie another day
And through it all, we'll find some other way
To carry on through cartilage and fluid
And did you come to stare or wash away the blood?

Well tonight, well tonight
Will it ever come?
Spend the rest of your days rocking out
Just for the dead
Well tonight
Will it ever come?
I can see you awake anytime, in my head

Did we all fall down?
Did we all fall down?
Did we all fall down?
Did we all fall down?
From the lights to the pavement
From the van to the floor
From backstage to the doctor
From the Earth to the morgue, morgue, morgue, morgue



ELIZABETH POV


“Sposti quel velo più in alto per favore, non voglio che assomigli a una meringa” La voce di quella donna mi aveva sempre dato fastidio, anche con le cuffiette che sparavano musica a volume altissimo, potevo sentire il suo gracchiare infinito contrastare con le note angeliche della voce di Jared Leto.

Signora, ma se sua figlia continua a muoversi difficilmente posso sistemarle il vestito”

Mi chiesi cosa stava blaterando la sarta. Io ormai ero persa nel mio mondo di chitarre e batterie e non sentivo piu nessuno.

Elizabeth, lo so che stai sentendo la musica da scegliere per il ricevimento, ma la sarta deve finire di sistemarti il vestito”

Chissa cosa mi stava dicendo. Beata lei che era ancora convinta che stessi scegliendo la musica per la festa, da un pezzo avevo deciso la porcheria da mettere per accontentare quei quattro snob che sarebbero venuti a rendere omaggio alla nuova coppia dell'elite newyorkese. Se fosse stato per me, avrei messo un certo tipo di musica ma di sicuro non potevo pretendere che tutti quei figli di papà potessero apprezzare del vero rock.


Senza accorgermene avevo cambiato canzone, presa dai miei pensieri, non feci in tempo a guardare in basso, per vedere cosa avevo messo( maledetta riproduzione casuale) che sentii delle note familiari, fin troppo care al mio cuore.

Nana-nana-nanananana-Un ragazzo, un padre, una città, una parata oscura.

Troppe emozioni, in sole quattro note.

Non piangere Liz, non lo fare, non ora, se ti cola il trucco tua madre se ne accorgerà e dovrai dare l'ennesima spiegazione.

Mi feci forza, tirai fuori tutta la mia dose di coraggio rimasta, e mi preparai a sopportare altre due ore prima di rifugiarmi nel mio angolino chimico e sfogare tutta la mia rabbia.

Liiiiiiiz” la bocca di mia madre stava articolando parole sconnesse, forse stava dicendo il mio nome.

Uh?!” mi tolsi una cuffietta dall'orecchio.

Liz, carissima, fai finire la sarta poi puoi dedicarti alle canzoni”

Come vuoi mamma”

L'accontentai passando da The Kill a Smother Me dei The Used, quella almeno era lenta, e non c'era pericolo che il mio corpo facesse mosse incolsulte che avrebbero tradito la mia copertura.


At the end of the world
Or the last thing I see
You are
Never coming home
Never coming home
Could I? Should I?
And all the things that you never ever told me
And all the smiles that are ever ever...


Lo stereo della mia stanza sparava a palla la voce di Gerard che cantava di un amore finito ma sempre vivo. Una speranza luminosa dentro una morte dolorosa.

E tutto tornò alla mente, lo sapevo che non dovevo metter il cd, lo sapevo, lo sapevo. Eppure l'avevo fatto, ed ora era tutto di nuovo lì, il viaggio in macchina, i finestrini che proteggevano Frank dal mio dolore, gli spilli che mi stavano bruciando mentre Maurice parlava, e parlava e non smetteva piu di rimproverarmi, di dirmi quanto non ero adatta a lui, che dovevo comportarmi meglio, che sua moglie doveva essere una signora rispettatata, che i vestiti che avevo indosso non andavano bene.

Una serie infinita di parole senza senso, prive di vita, sterili come quella macchina lustra e pulita. E le mie mani, appoggiate sul bracciolo sentivano sotto di loro i pezzi di popcorn del divano di Frank, la moquette lurida del tour bus, le confezioni di M&M sparse ovunque, le dolci punte della cintura argentata che indossavo. Sentivo sciogliersi la matita nera, diventare lacrima, striarmi il viso. Ustionarmi un volto che ormai non mi serviva piu. E volevo scomparire. Annegare in una pozza di oscuro oblio e non risvegliarmi più.


Uno scossone alla porta mi risvegliò dal mio incubo, abbassai la musica, e feci entrare chiunque fosse, ormai non avevo più le forze di combattere, ne di ribellarmi, che facessero quello che volessero di me.

Posso Sis?”

Lyleeeeeeee”(pronuncia LailXD)

Fu il mio primo grido di gioia in mesi, è che vedere il mio fratellino di quindici anni, ormai un ragazzone di quasi due metri, era sempre un'emozione, come me anche lui sembrava non essere nato in questa famiglia.

Finalmente ti hanno rispedito a casa eh?” gli dissi saltando sul letto in modo da arrivare alla sua altezza e abbracciarlo.

Era pure ora, quel colleggio sarà la mia morte, oltre al fatto che è in Svizzera dove non c'è assolutamente nulla da fare, e fa un freddo micidiale, non c'è assolutamente circolazione musicale, fortuna che c'è qui la mia Sis che mi rifornisce di roba” rise stringendomi forte.

Ci volevamo proprio bene noi due e forse se fossimo vissuti nella stessa casa per più di 15 giorni l'anno, ovvero le festività natalizie, probabilmente nessuno dei due sarebbe stato così triste e avremmo potuto allearci per cambiare qualcosa.

Insomma quella lumaca ingelatinata del tuo futuro sposo come sta?”

La mia faccia bastò a farlo desistere immediatamente dall'argomento.

Ok,ok non ne parliamo”

Sbaglio o mi avevi accennato ad una sorpresa in una delle tue mail?”

Lo guardai maliziosa.

Non sbagli”

Cosa riguarda?” mi chiese rimettendomi per terra.

Beh vediamo, c'entra il tuo gruppo preferito, una notte indimenticabile, e un nuovo album che dovrebbe uscire tra sei mesi”

La sua faccia era tutto un programma.

Tu, perfida streghetta, mi vuoi dire che da un mese hai il loro nuovo album e non me l'hai mandato?”

Sorrisi. Ebbene si, anche al mio fratellino i piccoli chimici piacevano da impazzire, era il mio compagno di deliri notturni on-line dedicati a loro, i My Chemical Romance, che erano sempre stati gli unici che con la loro musica ci davano un po' di conforto.

Siiiiiii, ce l'ho”

Vi chiederete come faccio ad averlo, beh è una storia breve. Un giorno torno a casa, e il mio insegnante di bon ton, quello che mi aveva prestato la macchina, viene da me e mi porta un pacchettino che mi dice di aver trovato nella sua macchina, che avevo lasciato all'arena di Newark. A quanto pare Frank si era ricordato, aveva trovato il modo di aprirla e ci aveva lasciato qualcosa che non aveva prezzo, il loro nuovo album, non c'erano bigliettini, ne cartoline, ne lettere, solo le loro canzoni, e per me erano abbastanza per sapere che nemmeno lui era riuscito a dimenticare.

E che aspettiamo?Mettiamo su questo cd, così mi racconti tutto”

E mentre sentivamo le prime note uscire dalle casse, iniziai a raccontare senza censure tutto quello che era successeo, e lentamente vedevo la faccia di mio fratello incupirsi, e diventare seria.

Liz”

Sei stata malissimo vero?”

Non aspettò la mia risposta mi abbracciò forte, come solo lui sapeva fare, e mi sentii meglio, quanto volevo che potesse rimanere con me, insieme avremmo cambiato tutto.

Sentii, ora non parlare e ascoltami, sai che non perderei mai l'occasione di conoscere i My Chemical Romance, e che voglio vedere la mia sorellina felice, quindi la mia mente malata ha elaborato un piano, se prometti di non interrompermi con i soliti dubbi esistenziali che hai tu, te lo espongo”

In quel momento, dove stavo ringraziando il cielo di avere un fratello del genere. Suonò il mio telefonino, la mia suoneria natalizia riempì l'aria.

All i want for Christmas is you”

Era il 22 dicembre, e capii che per natale tutto quello che volevo era lui.

Ti ascolto”





RINGRAZIAMENTI:

Rosy91:ma ti pare che non li facevo reincontrareXD poveri tesori li facciamo penare un po' così poi l'happy ending sarà ancora più dolce!

FaithSun: *me felice * sono contenta che ti piacci la fic e se rimango così lanciata tempo un mese la finisco! Ma tanto ho gia in mente il seguito smuahaha e questa volta toccherà al caro Mikey passare sotto le mie grinfie di autrice perfidaXD

PunkieVampire: siiii odioso Maurice, ma tra poco avrà quello che mi merita maledetto evilPamModeOn

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Capitolo 8
*** FAMOUS LAST WORDS ***




Questo capitolo è piuttosto corto, è giusto per sapere cosa sta facendo il dolce Frankie, mentre Lyle e Liz si preparano ad entrare in azioneXD

Dal prossimo in poi si entra nei tre capitoli che dovrebbero concludere la fic, a meno che non mi viene un idea supergeniale (cosa che dubito) e continuo..

RINGRAZIAMENTI:

ROSY61: ah che bello mi sono scampata la minaccia * piuff * c'è da aspettare qualche capitolo prima di vedere i piccioncini riuniti ma ne sarà valsa la pen :D

PUNKIE VAMPIRE: ormai manca poco, Maurice sta per avere quello che si merita...iniziando con Liz, ma poi pure Frenkie gliene dirà 4! Lyle è un mitooo, e pensare che è stato un personaggio che mi è venuto in mente dopo, già a metà fanfiction...fortuna che è spuntato tra i miei pensieri nebulosi mentre dormivegliavo nella docciaXD

CHEMICAL_KIRA: sono contentissima che ti piaccia, e grazie mille per i complimenti, spero che continuerai a leggere.

Baci chimici a tutte anche a chi legge solo... :D




FAMOUS LAST WORDS

Now I know
That I can’t make you stay
But where’s your heart
But where’s your heart
But where’s your…

And I know
There’s nothing I can say
To change that part
To change that part
To change!

So many
Bright lights that cast a shadow
But can I speak?
Well is it hard understanding
I’m incomplete
A life that’s so demanding
I get so weak
A love that’s so demanding
I can’t speak






“”Shark people wear shark clothes, the bite was ugly as sin, But we were ready, disguised of malice stone” (I am Ghost, Our friend lazarus sleep)

Ammazza bravi questi I am Ghost borbottavo tra me e me. Avevo comprato il cd per caso, vedendoci scritto sopra “for fans of My Chemical Romance”, mi aveva incuriosito questo chiamiamolo consiglio, così l'avevo preso (la cassiera mi aveva guardato male mentre lo compravo) ora l'avevo messo nello stereo del nostro studio di registrazione e stavo seguendo un complicato riff di chitarra guardandomi un po' intorno. Tutte la band con rispettive famiglie si era riunita per festeggiare in anticipo il natale, dato che di lì a un giorno saremmo partiti per Londra dove avremmo suonato a Trafalgar Square per un concerto di beneficienza.

Mikey e Alicia erano seduti su un divanetto a giocare con le loro PSP, probabilmente stavano cercando di far fare un fiki fiki ai loro Sims, dato che erano completamente negati a giocare a quel gioco, si erano fissati a far accoppiare i loro poveri personaggi.

Gee e Lynz, buttati su una poltrona leggevano non so quale fumetto, si erano proprio trovati quei due devo dire, due malati di comics entrambi in una band punk, non c'era miglior accoppiata. Ogni tanto Lynz gli spostava un ciuffetto ribelle dalla faccia, facendolo sorridere come un bambino.

Non vedevo Ray e Bob, probabilmente erano stati ingaggiati dalle rispettive madri per scaricare dalla macchine le bevande da mettere nella saletta a fianco dove stavano allestendo il pranzo.

A me Gee e Mikey non ci chiamavano mai per aiutare, chissà perchè...


Mentre mi alzavo per prendere una coca cola dal piccolo frigo incrociai lo sguardo con la televisione lasciata aperta senza sonoro, era un programma di moda, mi chiesi chi avesse messo quel canale, ma prima di pigiare il tasto off del telecomando, un volto familiare, una faccia a me nota, due occhi verdi pieni di dolore, una camminata fiera, una voce annoiata mi colpì...era lei, Liz.

Stava parlando con una giornalista che le chiedeva del suo vestito da sposa, del ricevimento, tutte le solite cazzate dei matrimoni snob. Ma io non ascoltavo le parole, guardavo le immagini che scorrevano durante l'interivista.

Liz al parco con Maurice.

Liz a casa sua sistemando le partecipazioni.

Liz circondata da tante torte.

Liz.Liz.Liz solo lei, in ogni immagine, in ogni frammento.

E se fino ad ora ero riuscito a non pensarci, continuando a ripetermi che mi stavo comportando da idiota, che non si poteva impazzire per una ragazza conosciuta una sera e mai piu rivista.

Stupido stupido Frank” era diventato il mio mantra personale, volevo sbattere la testa al muro e farla uscire dal mio cervello. Mi sta facendo dannare l'anima.

Poi ci si metteva pure Gee, che è un romanticone perso, maledetto me quando un giorno per caso gli avevo raccontato cos'era successo, e lui aveva cominciato a tormentarmi, ogni volta che mi vedeva un po' giu mi si metteva a fianco tipo gufo del malaugurio chiendomi “stai pensando a lei vero? Dai Frenkie a me lo puoi dire lo sai”

Mamma mia gli avrei staccato quel sorrisino da so.tutto.io a forza di chitarrate in faccia.


E' prontooooooo” la delicatissima voce di mia madre ci avvisava che era pronto il pranzo.

Mi staccai di malavoglia dal televisore. Cercando di mettere su un sorriso di facciata e mi diressi verso il salottino seguito da Mikey e Alicia che continuavano imperterriti a giocare e Gee che canticchiava chissa quale canzoncina seguito da Lynz che gli faceva da accompagnamento suonando un basso immaginario.

Vedendo tutti i miei amici e parenti radunati a felici, pensai alla canzone che avevamo rifatto qualche anno prima, All I want For Christmas is you, e mi dissi che tutto quello che volevo per natale era lei...non sapendo che nello stato a fianco, nella bella New York, in un lussuoso attico, la ragazza che amavo stava pensando esattamente la stessa cosa.


LYLE POV

The Plan

1-Scoprire dove i chimici erano in quel momento

2-trovare una scusa per uscire di casa e fuggire in aereoporto

3-Stordire Maurice (possibilmente facendogli tanto male)

4-inventare un piano d'attacco per intrufolarsi dovunque loro fossero


Beh direi che a livello teorico ci siamo, ora dovevo solo convincere mia sorella a fare questa pazzia o trovare un buon sonnifero per stordirla, perchè a costo di darle una botta in testa l'avrei portata da Frank, fosse stata l'ultima cosa che facevo.












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Capitolo 9
*** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU...PART 1 ***


RINGRAZIAMENTI:

ROSY91: Uh mi dispiace che hai la febbre:(...cmq si i genitori sono proprio dei stronzi, e pensare che ho usato due persone vere per creare i personaggi, anche per Maurice, l'ho un po' romanzato ma lo conosco veramente un tipo così.

ANNA94: io ti aduoro annina, continuai a mettermi i commentini sia qui che sui due forum, sei proprio un mito, i pigs si inchinano al tuo cospetto!

PUNKIE VAMPIRE: gigio-bagigioXD meraviglioso, fino ad ora il migliore aggettivo che avevo sentito per descriverli era cicci.frizzi ma questo qui è troppo belloooo. Comunque...ci siamo quasi Liz e Lyle gli stanno per spaccare i reni a quel soggettone...basta pazientare un altro capitolino.


Questo qui è il primo di tre capitoli che molto probabilmente concluderanno la fic...anche se sto seriamente pensando di scriverne due extra dedicati a Lyle e a Gee.XD


-----------------------------------Buona Lettura, voglio tanti commentini*_*----------






ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU (MCR VERSION)


I don't want a lot for Christmas
There is just one thing i need
I don't care about the presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby, all i want for Christmas
Is you



Oh our lives are shinin'
Surrounding everywhere
Where the sounds of children’s laughter fills the air
And everyone is singin'
Oh I hear those sleigh bells ringin
Santa wont you bring me the one I really need
Won't you bring back my baby to me

I don’t want a lot for Christmas
This is all I’m askin for
I just want to see my baby standing right outside my door
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you, you, its you, you, oh baby



ELIZABETH POV

23 dicembre, 00.00

Sedili morbidi. Cuscini vellutati. Leggero brusio. Odore di naftalina. Scossoni.

Furono le prima cose che percepii.

Mi scostai una ciocca di capelli dal volto e mi stropicciai gli occhi ancora appannati dal sonno.

Ero stordita, non mi ricordavo nemmeno come mi chiamavo, l'ultima immagine che avevo in mente era di mio fratello che mi salutava sulla soglia di casa.

Aprii finalmente gli occhi e lo vidi, Lyle, che tutto beato ascoltava la musica dal suo ipod.

Gli tolsi una cuffietta, onde evitare di urlare come una cretina.

Lyle, ma dove cazzo siamo?”





24 ore prima...

22 dicembre


Su, dai Lyle non mettermi agitazione, esponimi il malvagio piano d'azione”

Mio fratello si tirò su le maniche della camicia e cominciò a espormi quello che dovevamo fare facendo complicati disegnini su un pezzo di carta.

Vedi, qui” disse indicandomi un punto sulla mappina “qui è dove termineremo quel bastardo di Maurice”.

La convinzione con cui lo diceva mi dava un po' di speranza. E non potei evitare di scoppiare a ridere.

Nel frattempo io andrò a prendere i biglietti aerei con i soldi della mia carta di credito d'emergenza”

Scusa ma che biglietti prendi se non sappiamo nemmeno dove andare?”

Aspetta a questo penseremo dopo, adesso dobbiamo rifletttere” e si mise in posa pensierosa.

A cosa di grazia?”

A che ora viene a prenderti Maurice domani?” mi chiese senza considerare la mia domanda.

Alle 11,30”

Bene bene allora voi uscirete di casa, mentre io mi invento una scusa con mamma e papà, non devono insospettirsi per almeno un paio d'ore”

E come faccio a non far inspospettire Maurice?”

Qui viene il bello” disse compiaciuto di se stesso.

Illuminami”

Già avevo paura di cosa la sua mente malata potesse aver partorito.

Dobbiamo metterlo KO per varie ore, così nel caso qualcuno ti cercasse e non ti trovasse, se trovano anche lui col cellulare spento penseranno che vi serva un po' di privacy e non volete essere disturbati.”

Sei un vero genio fratello, non c'è che dire, ti faccio i miei complimenti” gli dissi, vedendomi gia su aereo diretta verso Frank.

Una volta visti gli ultimi dettagli verso le due di notte decidemmo di dividerci i compiti.


Io sarei dovuta andare a cercare un sonnifero per stendere il mio ormai non più futuro marito e fare ricerche su internet per scoprire dove si trovasse la band.

Lyle avrebbe preso i soldi e trovato una macchina per arrivare al JFK. Poi ci saremmo ritrovati a casa una volta finite le missioni.


Sentendomi una spia dell FBI, presi la mia vespa personalizzata e mi diressi al drugstore 24hsu24 piu vicino, entrai furtivamente e con una vecchia ricetta di mia madre comprai il narcotico più potente che conoscessi, poi per pura fortuna trovai un punto internet aperto, “meglio fare le ricerche fuori casa, dovessero controllarmi la cronologia del browser” mi dissi.

La città sembrava essere in silenzio, anche lei in attesa di sapere dove sarei andata, cosa avrei fatto della mia vita. Avevo una paura terribile, non riuscivo a smettere di far tremare le mie ginocchia. Paura di non riuscire ad andare via, paura di fuggire, mollare tutto e non trovare Frank, ma paura sopratutto di vivere veramente. Di non condurre solo una parvenza di esistenza, ma di vivere secondo i miei termini, di rispondere per le mie azioni, di decidere per me stessa.


Mentre il browser faceva ronzare il pc, mi guardai intorno, ero sola, adesso potevo farlo, potevo lasciarmi ad andare ad un urlo liberatorio, e tappandomi la bocca, gridai, di felicità e di paura, sfogai tutto il terrore che avevo dentro, e poi ritornai alla mia ricerca.


Mi ci volle pochissimo per scoprire dove li avrei trovati, pagine e pagine web annunciavano a grandi lettere “CONCERTO DI NATALE A TRAFALGAR SQUARE, My Chemical Romance tra gli artisti invitati”...


LONDRA

LONDRA

LONDRA

LONDRA

Non riuscivo a smettere di riperterlo, sarei andata a Londra, avrei ritrovato Frank e a costo di incollarmi a lui con l'attack non l'avrei piu mollato.


Tornata a casa ritrovai mio fratello seduto ad aspettarmi sul divano.

Allora sorella dove si va di bello?”

Londra” annunciai sorridente.

E Londra sia” disse mentre cadevamo entrambi addormentati .

Verso le 6 di mattina ci alzammo per fare le valigie e rubare l'agendina nera di nostro padre, che conteneva numeri di persone importanti in tutto il mondo, tra tutta quella gente avremmo trovato qualcuno che ci avrebbe fatto entrare dietro le quinte.

Mettemo nelle borse tutti i nostri vestiti neri, e fronzoli vari, la scusa era che dovevamo mischiarci alla folla del concerto, ma non la davamo a bere a nessuno, se avessimo potuto saremmo stati due emo persi.

Finiti i borsoni ci guardammo, ci abbracciammo e ci separammo diretti entrambi verso una giornata che si prospettava come la più lunga della nostra vita.


Per ricapitolare quello che ci aspettava...

ore 11.30-> arrivo di Maurice- Lyle inventa scusa e compra i biglietti.

Ore 12.00->Liz mette il sonnifero nella bottiglietta d'acqua che Maurice tiene in macchina.

Ore 12.30->Appuntamento a Times Square (problema macchina risolto con: se Maurice è KO, possiamo usare la sua e lasciarlo dentro una volta in aereoporto)

Ore 14-> Arrivo al terminal

Ore 22.00-> Arrivo previsto a Londra (ora locale 2.00)


E poi....chi lo sa...who'll live will see!






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Capitolo 10
*** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU TAKE 2 ***


Scusate se non metto ringraziamenti ma sono di corsissima, ma al prossimo capitolo che sarà anche l'ultimo, vi ringrazierò come si deve! ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU

ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU

TAKE 2

There is just one thing i need
I don't care about the presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby, all i want for Christmas
Is you

ELIZABETH POV

23 Dicembre

“Siamo in aereo, Sis” mi disse Lyle tutto tranquillo. Io a differenza sua ero tutto fuorché tranquilla. Non è una bella sensazione trovarsi in un posto sconosciuto, non sapendo cosa ti è accaduto nelle ventiquattro ore precedenti. Mi senti salire il sangue alla faccia e tremare le mani, il classico segno di un attacco di nervi.

“Vuoi spiegarmi come diamine siamo finiti su un aereo, io l'ultima cosa che mi ricordo è di essere uscita da casa con Maurice...”

“Sisi è normale, vediamo di riassumerti la cosa in poche parole, sai, vorrei dormire un po' prima di arrivare a Londra”

LONDRAAA

Ma allora ce l'avevamo fatta, eravamo in viaggio per la capitale del mitico Regno Unito, non vedevo nè genitore assillanti nè fidanzato odioso in giro. Tutto ciò poteva significare un unica cosa, il nostro piano aveva avuto successo.

“Allora, tu sei uscita con Maurice verso le 11.30, io sono andato diligentemente a fare i biglietti aerei, una volta finito ho preso il telefonino per chiamarti ma mi ha risposto Maurice, dicendomi che aveva scoperto tutto del piano, ed era piuttosto incazzato, blaterava qualcosa sul fatto che gli avessi dato un pugno...”

Pugno....Pugno...Pugno...quella parola poteva essere la chiave dei miei ricordi. Pugno...continuavo a ripetermelo in testa, quando tutto ad un tratto ebbi tutto chiaro, rividi gli eventi come in un flash, lucidi come se li stessi vivendo in quel momento.

Ero entrata in macchina con Maurice, che non mi aveva dato un attimo di tregua aveva cominciato a straparlare a suo solito, io non mi davo pena di ascoltarlo, cercavo la bottiglietta d'acqua, dovevo metterci il sonnifero il prima possibile, Lyle avrebbe chiamato da un momento all'altro e per quel momento il mio pseudofidanzato doveva essere KO.

L'avevo quasi raggiunta quando mi sentii afferrare una mano.

“Cosa stai facendo?”

“Niente prendevo un sorso d'acqua”

“Tu non prendi mai un sorso d'acqua, cara la mia Elizabeth, io so cosa vuoi fare, che ti pensi che io sia uno stupido?”

Non capivo cosa stesse cercando di dirmi.

“Dopo la tua fuga nel Jersey ti ho fatta seguire per controllare che non ti prendesse di fuggire di nuovo, e ho scoperto che te e il tuo fratellino state progettando di seguire quei pezzenti a Londra, di certo non te lo posso permettere, il matrimonio si avvicina e non posso subire l'umiliazione di avere la mia sposa in fuga verso un altro uomo”

Io...non mi tratteni.

“Tu, brutto pezzo di merda altolocata che non sei altro, io vado dove cazzo mi pare, di certo non sarai tu a fermarmi”

“Piccola ingrata, rimarrai qui e non ti lamenterai”

Non potevo che prenderlo a pizze. Uno soggetto del genere non meritava nemmeno le mie parole.

Stonk

La mia mano si abbatté con tutta la forza che avevo sulla faccia impomatata. La rabbia chimica mi invase, dentro di me sentivo solo la voce di Gee che urlava “Give'em hell, kid” fagli passare l'inferno ragazza, e fu quello che feci, gli diedi un pugno infernale, e mi sentii dopo tanto tempo così viva, da sprizzare scintille. Per tutte le volte che aveva mi aveva costretta a non essere quello che sono, per ogni volta che aveva preso i cd dal mio stereo e li aveva buttati per terra, per ogni volta che infrangeva i miei sogni, per ogni volta che la sua felicità era il mio dolore.

Doveva soffrire.

Ma la mia vittoria durò poco.

Maurice a quanto pare aveva avuto la mia stessa idea. Perché una volta che il mio pugno si fu abbattuto sulla sua faccia, lui tirò fuori una siringa e fredda e gelida la sentii penetrare nel mio collo e poi il buio.

“Lyle” dissi mettendo una mano sul braccio di mio fratello.

“Mi ricordo tutto, quello stronzo di Maurice mi ha narcotizzato, io lo ammazzo”

“Non ti preoccupare, ci ho pensato io a lui”

“Ah si? Dimmi dimmi sono curiosa”

“Beh, al telefono con lui ho fatto il bravo fratello, facendo finta di non sapere nulla della tua fuga, e anche se sembrava dubbioso, riuscii a tirargli fuori il luogo dove fosse, e gli dissi di aspettarmi li”

“Una volta arrivato alla macchina vidi che eri addormentata e capii subito, non persi nemmeno tempo in parolacce, presi il suo grazioso volto e lo sbattei contro la portiera della preziosa macchina, certe volte fa davvero comodo essere alti 1.95 e fare karate” disse ridendo.

“Poi ti risparmio i dettagli di come ti ho portato qui e tutto il resto, l'importante è che siamo in viaggio...ahhh non vedo l'ora di incontrare Ray, mi devo far dare la dritta su quel riff di chitarra in I'm Not Okay”

Lascia mio fratello, il mio mitico fratello, a fantasticare e mi concessi un attimo di riposo. Chiusi gli occhi. The Ghost of You invase i miei pensieri, e tra le dolci note mi lasciai cullare in un sonno felice, carico di aspettativa.

“Su Liz, muovi quelle gambe ci siamo quasi”

Erano le tre del pomeriggio e noi dopo 6 ore di viaggio aereo, un viaggio infinito per il traffico di Londra, migliaia di telefonate fatte a persone sparse per il pianeta terra, eravamo riusciti ad avere il numero di un amico di un amico del fonico di MyChem che ora dopo varie supplice e promesse di amore infinito ci stava aspettando all'entrata del backstage.

Correvamo come due stupidi lungo Charing Cross Road, passammo Leicester Square e quando intravidi la National Portrait, tirai un sospiro di sollievo.

Mi fermai a riprendere fiato, un sorriso mi illuminò il volto.

C'eravamo quasi. Presi la mano di mio fratello e come due bambini che corrono verso il luna park ci avviammo verso la folla che si stava ammassando nella piazza.

“Sei tu Sean?” dissi quando vidi un ragazzo mezzo metal mezzo dark che si stava beatamente fumando una sigaretta dove iniziavano le transenne che portavano dietro le quinte

“Lyle e Liz deduco” disse mostrando una spiccato accento di New York.

“Presenti” rispondemmo in coro.

“Venite vi posso portare fino ad un certo punto, poi dobbiamo avere fortuna e beccare qualcuno della band o Alicia che è sempre in giro e farvi portare dentro da loro”

“Sisi perfetto” dissi col fiatone “da li in qualche modo ce la faremo”

“Benissimo, seguitemi”

Iniziò un giro infinito tra tendoni, cavi, roulotte parcheggiate ovunque capitasse, giornalisti alla ricerca del loro prossimo scoop e fan che avevano avuto la fortuna di aver un pass e si aggiravano beati non credendo ai loro occhi.

Ad un certo punto Sean si fermò indicandoci una roulotte, era la loro, l'avrei riconosciuta tra mille al mondo.

Sfortunatamente era tampinata da cinque bodyguards che guardavano male chiunque anche solo osasse avvicinarsi.

Pensa Liz pensa mi dissi.

Come diamine potevo fare a entrare li dentro?

Di urlare non se ne parlava, col fracasso che c'era non mi avrebbero sentito, potevo provare a corrompere i buttafuori, quella si mi sembrava un idea che poteva essere realizzata.

Ma mentre tiravo fuori i soldi, vidi con la coda dell'occhio un ragazzo tutto vestito di nero, con dei capelli lunghi e sfrangiati che camminava su e giù fuori dal tour bus guardano un foglio di carta, in mano un pacchetto di Marlboro Light.

Gerard.

Difficile non riconoscerlo.

Click.

Ora sapevo cosa fare.

“Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”

Non mi usciva un urlo così forte da quanto mi ero rotta la gamba a dieci anni.

Non poteva non girarsi. Doveva farlo.

E lo fece. Si voltò verso di me. Con sguardo interrogativo, probabilmente pensava che fossi la solita fan impazzita per lui.

Ma non ci pensai, dovevo catturare la sua attenzione.

“Gerard, sono Liz, devo assolutamente parlare con Frank” sperai con tutto il cuore che il mio piccolo chimico gli avesse parlato di me.

“Liz? Quella Liz” disse avvicinandosi al punto dove ci aveva lasciati Sean.

“Quella del Jersey, del fidanzato bastardo”

“Si si sono io” affermai con orgoglio.

“L'ho mollato, storia lunga, ma ora sono qui”

“ahahahahah, a Frank prenderà un infarto, vieni con me ti porto da lui”

Gee, lo sapevo che era un mito, una statua a suo nome sarebbe stata riduttiva.

Diceva bene una mia amica del liceo che lo chiamava San Gerard da Newark, era proprio un grande.

FRANK POV

Sentii rientrare Gee, doveva finalmente essersi chiarito le idee sul testo della nuova canzone che avevamo deciso di proporre in occasione del concerto. Era uscito per riflettere da solo sulle modifiche da apportare, ma ci aveva messo meno di quello che mi aspettassi.

Non mi voltai nemmeno a guardarlo, rimasi incantato di fronte al mio nuovo giochino della play station. Ignaro del fatto che mi stesse per accadere qualcosa che avrei ricordato per sempre.

“Frankie, guarda un po' qua, ti ho portato un regalo di Natale”

Oddio, ora chissà cosa mi aveva regalato, speriamo non l'ennesimo set di fondotinta bianchi, doveva capire che tanto li usava solo lui quei cosi, io avevo già una bellissima faccia pallida di mio.

“Si Gee, mettilo li, ora dopo lo guardo”

“Ma Frank, sei proprio maleducato, nemmeno lo degni di una sguardo, anzi in questo caso direi, la degni”

Il “la” mi fece squillare un campanello, non poteva essere, non ci dovevo credere, ne valeva della mia sanità mentale.

“Frank non ci cascare, pensa razionalmente” mi dicevo.

Ma quando mi girai, e la vidi li, bella come me la ricordavo, tutta la logica e la razionalità andarono a quel paese.

“Liz”dissi spostando tutto quello che si frapponeva tra me e lei abbracciandola deciso a non lasciarla più andare.

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Capitolo 11
*** ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU ...TAKE 3 ***


ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU

TAKE 3

I don’t want a lot for Christmas
This is all I’m askin for
I just want to see my baby standing right outside my door
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you, you, its you, you, oh baby



Frank...”

Liz...”

Frank...”

Io ehm...non so che dire”

Si guardavano, uno davanti all'altro, come se fosse la prima volta, notavano i piccoli cambiamenti, si presero la mano, giocando con i rispettivi capelli, ormai senza più fretta, avevano davanti tutto il tempo del mondo.

Beh, Frankie vedo che ti è paciuto il mio regalo” Gee se ne stava lì tutto orgoglioso della sua buona azione quotidiana.

Sai Gee a mio fratello piacerebbe tanto visitare le quinte, glielo puoi far fare un giro?” disse Liz che sopra ogni cosa voleva rimanere sola con Frank.

Grande, si dai ti faccio un tour guidato, così li lasciamo un po' soli” annunciò il frontman, prendendo una tazza di caffè dalla cucina e offrendone una Lyle, che non aveva spiccicato parola.

Si, con piacere” la voce del ragazzo assomigliava più ad un sussurro che ad una risposta, ma Gerard capì perfettamente e lo trascinò via prendendolo per un braccio.

Immaginatevi il vostro mito, quella persona che se vi chiedono chi vorreste mai incontrare rispondereste “lei”. Ecco quello era Gerard Way per Lyle. E ora lo stava gentilmente intimando di seguirlo in un tour privato del backstage. Il cuore del povero ragazzo avrebbe retto poco. Ma l'unica persona che avrebbe potuto preoccuparsene era impegnata in altri piaceri.

io...tu...noi...cioè”

boh...non...lo...so...come...”

Frank e Liz non riuscivano a dirsi una frase completa. Sembrava che l'emozione di rivedersi li avesse privati delle corde vocali. Ma quando rivedi la persona che ti fa battere il cuore, che ti legge nell'anima, c'è davvero bisogno di parole? Non bastano i gesti, gli sguardi, i respiri accaldati, le carezze tanto desiderate?

Nell'aria c'erano rumori noti, ansie sconosciute, voci squillanti, ma loro erano sordi, immensi in quel mondo ovattato che è l'amore.

La mano di Frank scivolo verso il fianco di Liz, attirandola a se con forza, accostò la bocca lungo il suo collo, respirando l'odore che l'aveva tormentato per giorni. Le baciò con delicatezza la guancia bollente, quella guancia dove per la prima volta aveva asciugato una lacrime di dolore, quel tipo di lacrima che non voleva vedere più sul suo volto. Doveva esserci solo un sorriso sulla bocca della sua Liz.

Liz, stordita e ancora non cosciente di essere di nuovo tra la sue braccia, si muoveva a rallentatore, come in un viaggio onirico, vedeva se stessa dal di fuori, senza capire che la bocca che stava baciando il suo Frank fosse veramente la sua.

Si riscosse dal torpore quando sentì le mani ghiacciate di Frank tirarla su e portarla sul divano con lui.

Frank”

Sono qui, con te” gli disse, ancora incredula.

La risata di Frank fece esplodere tutta la tensione che si era accumulata.

Ah! Fortuna che te ne sei accorta, mi sembrava di baciare un fantasma”

E insieme, abbracciati l'uno all'altro cominciarono a ridere, come due idioti, singhiozzando e piangendo, sussurandosi melense parole dolci, e stropicciandosi i rispettivi capelli neri.

vedo che ti sei tagliata i capelli” le disse prendendole una ciocca tra le mani.

Si, non potevo presentarmi al vostro cospetto, signore dei tagli cool, con i capelli che avevo prima”

Tu sei completamente fuori di testa cara la mia ragazza”

Alla parola ragazza si scossero entrambi.

Forse non dovevo dirlo” ammise Frank con aria da cucciolo abbandonato “ non so, stavi con quel tipo, ti ho vista anche in tv”

Liz aveva di nuovo perso l'uso della parola.

Lei...Frank...lei...Frank....insieme.

Liz Iero

Liz VanDerWoodsen Iero.

Nononono ma che pensieri faceva, doveva essere impazzita.

Lo so dovevo starmi zitto, fai come se non l'avessi detto” continuava a blaterare Frank vedendola muta come un sasso.

Liz ancora senza poter parlare lo prese, e come la prima volta lo tirò a se stampandogli un bacio sulla bocca.

Zitto, cretino”

Lasciami parlare un attimo, ora quando avremmo più tempo ti racconterò per bene come è andata! Ma per ora accontentati di questo, pensi sul serio che sarei venuta qui, in Gran Bretagna per cercarti se non avessi avuto uno scopo ben preciso”

La faccia di Frank si distese in un sorriso.

Che sarebbe?”

Liz non rispose pensando che un bacio avrebbe dato la risposta adeguata.

Avrebbero continuato per ore se non fosse sopraggiunto Mikey, sempre carino e pacato come al solito che avvisava che dovevano andare in scena, la loro era la prima esibizione della serata. Alle cinque in punto dovevano essere sul palco.

Liz fatti dare un pass da Brian cosi ci vedi da dietro le quinte, se conosco bene Gee ne avrà già dato uno a tuo fratello, ama vantarsi di rimediare pass per tutti” disse Frank in una volata afferrando la chitarra e precipitandosi fuori, non prima di averle dato come minimo tre baci.

Ehm...piacere io sono Mikey” le disse il mitico bassista avvicinandosi a lei.

Ho sentito parlare spesso di te, sono proprio contento di conoscerti, ora devo scappare anche io, comunque qui fuori c'è Alicia, sicuro non vede l'ora di sentire tutta la storia”con questo concluse e con passo felpato uscì dal bus.

A dopo”

Anche lui se ne era andato, lasciandola estrefatta, era gia famiglia per loro.

Pace dei sensi.

Era l'unica espressione per descrivere il suo stato d'animo al momento.


Mentre Liz riprendeva le sue cose che aveva buttato per terra e usciva dal tour bus in cerca di Lyle. Frank e Mikey si dirigevano spediti verso il palco dove li aspettavano i tecnici per finire di sistemare i strumenti.

Sentivano la folla gia calda urlare i loro nomi, e intonare le loro canzoni. Frank ripercorreva gli ultimi minuti, ancora indeciso se credere o meno a quello che fosse successo. Rivedeva Liz gettarsi verso di lui, entrare sul bus, vestita all-black, eterea e stupenda come se la ricordava.

Sveglia Frenkie” si sentì scuotere una spalla “stai sognando a occhi aperti”

Era Bob.

Gee e Lyle il fratello di Liz, mi hanno raccontato tutto, susu riprenditi, dopo avrete tutto il tempo che volete per fare i piccioncini. Ah! Poi quel ragazzo è un mito, se non ci fosse stato lui la sorella sarebbe ancora narcotizzata nella macchina di quel bastardo”

Cosa?Dove?Chi voleva drogare la sua Liz.

Dalla tua faccia deduco tu non sappia nulla”

Scosse la testa

No a quanto pare no, vabbè ora non c'è tempo, dopo ti farai raccontare tutto”

Annuì. Sembrava che perdere la parola fosse una caratteristica che in caso di forti emozioni Liz e Frank avesssero in comune.


Quello stronzo, bastardo, idiota, pezzo di merda, io lo ammazzo, diceva mentre le prime note uscivano dalla sua chitarra al rimto di This is How I Disappear.

Il povero strumento non gli aveva fatto nulla di male, ma continuava a sfogarsi su di lei. A quanto pare la sua rabbia era apprezzata, Gee continuava a lanciargli sguardi estasiati, e Ray era incredulo.

Ma non se ne curava, continuava a saltellare per il palco come un indemoniato. Finchè non la vide. Proprio di fronte a lui, nascosta dalle quinte, che lo fissava. Lesse sulla sua bocca le parole che avrebbe voluto sentire da mesi. Quelle parole che scaldano il cuore. Quelle parole che solo loro sanno donare sogni.

Ti amo.

Ma non fece in tempo a mormorarle lui stesso che vide dietro Liz, un uomo, tutto vestito di nero, perfettamente sistemato come se stesse andando ad una cerimonia, un uomo che in mezzo a loro stonava.

Ma il buio non gli permise di inquadrare chi fosse bene.

Strizzò gli occhi verso Liz, cercando di capire se le stesse dando fastidio, quando vide che il tizio le stava afferrando una mano. Trattenendola.

Gli bastò un attimo per capire chi fosse.

Gli bastò un attimo per decidere cosa fare.

Vide Liz liberarsi dalla stretta e venire verso di lui. L'unico posto dove in quel momento si sarebbe sentita sicura.

Frank non esitò un attimo a correre verso di lei, prenderle la mano e tirarla dietro di lui.

E' arrivato anche qui il maledetto” la sentì mormorare

Non ti preoccupare, ora assaggierà la cattiveria della mia musica” le sussurrò mentre osservava Maurice venire avanti deciso a stendere Frank e portarla via.

Ma evidentemente il bel impomatato si era fatto fregare dal corpo minuto del chitarrista, pensando di poterlo facilmente battere.

Non aveva preso in considerazione che la musica molto spesso è più potente diquello che uno si aspetti. In tutti i sensi.

La musica non perdona chi non la ama.


Frank si fece forza, imbracciò la sua amata chitarra, prendendola dal manico e sfilandosela dal collo.

E con rabbia, odio e anche un pizzico di soddisfazione la piantò con grazia addosso a Maurice.Con un sonoro “stonk” lo colpì in testa” Lui preso in contropiede non fece in tempo a spostarsi e sulla voce di un ignaro Gerard che intonava Welcome to the black parade, franò svenuto a terra, come un misero perdente che orgogliasamente non aveva saputo comprendere che quella lotta, la lotta contro un amore vero, contro una musica magica, non l'avrebbe mai potuta vincere.






RINGRAZIAMENTI

ROSY91:grassieeeeee!!! eh si siamo arrivati all'ultimo capitolo (anche se poi c'è un piccolo epilogo) devo dire che scrivere questa storia è stato bellissimo e ancor più bello leggere i vostri commenti. Quindi GRAZIE, dal piu profondo del mio piccolo cuoricino nero...(per citare la dedica dei MyChem dentro Theer Cheers)...

PUNKIE VAMPIRE: ehehe i capitoli extra, quello di Lyle è gia scritto, quelo di Gee in fasi di acuta riflessione, poi avevo pensato di scrivere una one shot chiamata “Dead...ten years after” ma dato che conto di scrivere il seguito di questa il prima possibile, la shottina dovrà aspettare”...grashieee per i tuoi bellissimi commmenti *-*

Zizzy94: Grazie mille anche a te, sono contenta che ti sia piaciuta!^^


Ed un ringraziamento grandissimo anche a chi legge solamente...


baci baci

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Capitolo 12
*** Epilogo...(I'm O-fucking-kay) ***


EPILOGO.


I'M O-FUCKING-KAY

But you really need to listen to me
Because I'm telling you the truth
I mean this, I'm okay!
(Trust Me)


Frank spostati da davanti la tv che mi perdo i passi”

Liz era tutta concentrata a giocare all'ultima versione del dancing stage megamix, era quasi arrivata alla conclusione del livello expert, quando il suo adorabile ma fastidioso ragazzo aveva deciso di mettersi davanti al gigantesco plasma che dominava il soggiorno.

No Liz basta giocare, ci sono i ragazzi di là dobbiamo andare via subito”

Ops.

Si era scordata di quel piccolo particolare. Era il giorno dell'uscita del'album. Dovevano andare tutti a New York per il lancio del disco in diretta con MTVFuse.

Ti eri dimenticata, lo immaginavo, dai su spegni questo coso, andiamo”

Scusami, hai ragione, un secondo che mi metto le scarpe e sono pronta”

Frank la guardava ridendo, conoscendola sarebbe caduta se avesse continuato a tentare di infilarsi le converse a quel modo.

Stonk

Come pronosticato fece un sonoro botto a terra.

Ma quando Frank le porse la mano per aiutarla lo tirò giu con lei.

A terra e sorridenti, si guardarono e scoppiarono a ridere come pazzi. Senza alcuna intenzione di fermarsi.

Non era la prima volta che nei sei mesi che vivevano insieme che si ritrovavano ore e ore a ridere anche per la cosa più stupida.

Liz si era trasferita da lui a gennaio, subito dopo essere tornati dall'Inghilterra, per ora faceva da consulente al merchandising e nel resto del tempo faceva fruttare i soldi del suo conto che aveva ritirato in tempo in tempo prima che i suoi genitori cercassero di chiuderglielo.

Erano ricchi e felici come pochi. Per una volta i soldi davvero non stavano distruggendo la vita di qualcuno. Forse perchè a loro non interessava molto del denaro. Una cena take-away, un caffè con gli amici, un divano dove guardare un film, una partita a guitar hero, questi erano i piaceri della vita per loro due. E non se ne facevano mancare nessuno.


Ragazzi e su, siamo in ritardo pauroso, alzatevi da lì” Ray era arrivato a chiamarli.

Si vai, arriviamo subito” concluse Frank cacciandolo via con la mano.

Liz si era gia rimessa in piedi. Lui invece era rimasto misteriosamente inginocchiato.

Le prese la mano.

Se la portò sul cuore.

Non penso che esista un momento giusto per chiederlo, ma qui con la le lacrime agli occhi per il troppo ridere, con il sedere che mi fa male per la botta che abbiamo preso, in ritardo pauroso, con tutti che ci aspettano, mi sembra l'attimo adatto”

Fece una pausa, prese fiato.

Liz aveva capito. Ma non si sarebbe persa per nulla al mondo quelle parole.

Vuoi tu, Elizabeth Van der Woodsen diventare ufficialmente la mia signora, la mia chemical lady, co-proprietaria di tutti i miei giochi della playstation, assoluta padrona del mio armadio, e mia moglie?”

In quel momento, per puro caso, senza premeditazione la musica del gioco ancora aperto, sparò I'm Not Okay.

Liz non si fece scappare l'occasione.

O-fucking-kay” cantò, tirando su Frank, che prontamente le diede un bacio, sussurandole...Trust me


The end


Spero che la mia umile piccola ficcy vi abbia regalato qualche momento di allegria, con questo chiudo, è stato un piacere essere letta da voi,

Grazie Mille

PamPam

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Capitolo 13
*** Lyle at The Parade (capitolo Extra) ***


LYLE AT THE PARADE

And we will send you reeling from decimated dreams
Your misery and hate will kill us all
So paint it black and take it back
Lets shout it loud and clear
Do you fight it to the end
We hear the call to

To carry on
We'll carry on
Though your dead and gone believe me Your memory will carry on
We'll carry on
And though you're broken and defeated You're weary widow marches on

Hop, hop, hop ce la posso fare” dissi saltellando verso il palco, facendo la gincana tra i cavi. Dovevo trovare subito mia sorella. Se la conoscevo bene era a fare finta di misurare i costumi del nuovo video per Frank, quando sicuro se li stava provando lei.

Lyleeee?Che diamine stai facendo?”

Ops. Beccato.

Niente Gee, saltellavo qua e là” risposi facendo il bravo bambino. Di certo non dovevo giustifacermi con lui, che era decisamente più fuori di testa di me, uno che durante i concerti cerca di mangiarsi il microfono non può essere sano di mente. O Sbaglio?

Ma che stai facendo qui in giro?”continuò “non dovevi essere in college?”

Ebbene si, dovevo essere in college perchè anche se mia sorella ormai viaggiava in tour con loro a tempo pieno, io, anche pregandola di tenermi con lei ero stato costretto a ritornare a scuola a studiare, l'unico contantto col bel mondo chimico erano le sue mail dove mi raccontava quanto era bella la vita in tour(maledetta Liz, non glielo avrei perdonato facilmente), del nuovo pezzo che avevo suonato Frank, dei nuovi costumi, delle riprese del nuovo video etc etc. Comunque, dato che erano in tour in Europa e casualmente avrebbero fatto tappa in Svizzera (diciamo che li avevo supplicati tutti e cinque prostrandomi in ginocchio ai loro piedi) ora ero sgattaiolato via per fare un giro mentre montavano il palco e salutare mia sorella, il mio adorato cognato e gli altri tre pazzi.

Essendo arrivato prima del previsto e non avendo nessun pass avevo chiamato Liz per farmi venire a prendere all'entrata dove gia c'era una gruppetto di fan assatanate che urlavano.

Non vi dico quando Elizabeth e Frank sono arrivati mano nella mano tutti felici come due scoiattoli. Penso che la mia povera sorella non sia mai stata insultata così tanto, Frank era arrossito come un peperone, poi era tornato in se, e si era messo a firmare qualche autografo mentre io e Liz ci salutavamo. Che figata essere invidiato da tutti. Devo dire che comincio a vedere i lati positivi dell'essere il cognato di Frank Iero.

Una volta dentro persi di vista i due piccioncini e mi feci un giro per le quinte. Beccai Mikey che come al solito beveva un caffè e messaggiava con Alicia (che giusto per notare quanto sono scemi, l'avevo appena vista pochi metri piu avanti), poi Bob e Ray impegnati a fare non so cosa, mi rivolsero un cenno del capo e si rimisero curvi su quella che sembrava una batteria smontata.

Boh, misteri chimici.

Chi li capisce è bravo.

Continuavo il mio vagabondaggio quando mi imbattei in Brian il manager, uno dei pochi personaggi sani di mente in qualla banda di pazzi, che dopo i saluti di rito mi mise in mano una copia di Kerrang. Sembrava essere l'ultimo numero perchè io non ce lo avevo ancora.

FRANK IERO INTORTATO DALLA PARIOLINA NEWYORKESE”

Così tuonava il titolo. A quanto sembra la stampa aveva finalmente scoperto di Frank e Liz, anche se avevano cercato di tenerlo nascosto in tutti i modi. C'era una foto di loro due che uscivano da un negozio di dischi di Oslo imbaccucati fino all'osso, mi chiedo come abbiano fatto a riconoscerli.

Oh, è finita la pace” dissi a Brian.

Amen” mi rispose con un cenno del capo, non sembrava molto felice.

Perchè fai quella faccia? Prima o poi l'avrebbero scoperto”

No non è per questo, è che si è fatto male il fonico del microfono di Gee, e dato che ogni tanto non so come lo distrugge, non so come fare per stasera”

io, io, io, io, io” te lo faccio io cominciai a dire trottellandogli dietro come un cagnolino felice.


Dovete sapere che durante le vacanze di Natale ero rimasto con loro in studio a registrare e ormai Gee mi aveva adottato come fratello minore a grande felicità di Mikey, ciò significava essere schiavizzato per ogni sua piccola richiesta, ma in compenso mi stava insegnando qualche rudimento del mestiere, e stavo diventando un ottimo fonico, gia mi vedevo una volta finita la scuola a seguirli in tour come servo personale di Gerard Way.

Ahhh che bei pensieri!

Ok, d'accordo, fallo tu, cerca Gee e parlane con lui, io devo andare a parlare con Liz mi deve dire la data precisa del matrimonio”

A che ti serve?”chiesi con sguardo interrogativo

Ora che è ufficiale che stanno insieme faremo una conferenza stampa e annuniceremo il matrimonio, cosi ci togliamo il dente”

Detto questo se ne andò lasciandomi solo soletto in un qualche punto impresisato del'arena. Certo che era strano pensare che mia sorella che fino a qualche mese prima era una ragazza viziata e quasi sposata dell'Upper East Side, ora era la futura moglie di una rock star, nonchè una delle ragazze più odiate dalla popolazione emo femminile e non.

I nostri genitori l'avevano completamente rinnegata e Maurice, lo stronzo, aveva passato un mese in ospedale per rifarsi la faccia dopo la chitarrata che aveva preso in faccia da Frankie.

Che mito mio cognato!

Tirai fuori il telefonino.

Driiin driiin

Gee, sono Lyle, dove sei?”

....

ok arrivo subito”

Se mi fossi ridotto a cercarlo non l'avrei mai più trovato.

Rimisi il cell nella tasca, tirai fuori l'ipod sparando a palla Stay, il primo singolo del nuovo album, e mi diressi di corsa verso il palco.

Mi mancavano troppo i miei personaggi per poterli abbandonare cosi! Ed ecco che è uscito fuori questo capitoletto extra, senza preteseXD
Vi ringrazio tantissimo per tutti i commenti zonooooo stupendiiii *inchino*
Ahh notizia in anteprima ho quasi finito una shot Frerard, la mia prima lemon/yaoi che scrivo, voglio un sacco di commentini pure li!
Notteeeeeeeeeeeeee

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