Under the crown of a tree

di HeartBreath
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sandwich ***
Capitolo 2: *** Back to home ***



Capitolo 1
*** Sandwich ***


Non so esattamente come mi sia venuto in mente di scrivere di una cosa del genere. Non che io non amassi La mia vita con Derek quando era in onda su Disney Channel, ma non guardo un episodio da anni, non ho mai avuto la tentazione di scriverci una fanfic e non ne avevo nemmeno letta nessuna fino a ieri.
Questa prima parte l'ho scritta ben due anni fa, e ancora ricordo la scena. Ero seduta alla scrivania con lui accanto a me, suonava la chitarra, si faceva i fatti suoi e io accesi il computer perché avevo una gran voglia di scrivere. Non sapevo cosa, non avevo idee per la testa, è solo che quando sono felice voglio sempre scrivere qualcosa. E da una settimana stavo passando una delle più belle vacanze della mia vita. Io, lui, una casa in montagna, la sua musica, le mie parole scritte...
Dev'essere stato lì che l'ho realizzato: nella convivenza, eravamo diventati come fratelli. Tra noi c'erano continuamente momenti di dispetti, battute, prese in giro affettuose, scherzi... Io ero il gatto e lui il topolino.
E in quale altra situazione di mia conoscenza l'amore tra fidanzati si sovrappone a quello fraterno?
Mi sono venuti in mente Derek e Casey di colpo, senza aver più pensato a loro per interi anni. E ieri notte ho riletto le pagine buttate giù due anni fa. Le ho continuate. Ora inizio a pubblicarle.
Spero che non suoni strano o fuori luogo questo mio attacco di nostalgia per una serie che guardavo quando andavo alle medie :)
Adesso la smetto, vi ho già annoiati abbastanza.
Buona lettura,

V






Un urlo acuto fece tremare i vetri e spaventare chiunque l’avesse sentito. Vale a dire, probabilmente, tutto il campus.

L’urlo sembrò particolarmente vicino al corridoio del piano terra, quello che portava al cortile interno. Era proprio lì che Emily Davis si stava dirigendo tranquillamente per pranzare, quando aveva udito quel suono, estremamente familiare, come un allarme antincendio per un pompiere. Mise da parte tutta l’esasperazione di ogni volta che sentiva il grido della sua migliore amica – tutto dovuto al motivo per cui aveva gridato, ovviamente -, e percorse a grandi passi gli ultimi metri che la separavano dal cortile.

Ma appena provò a svoltare l’angolo per uscire, le tagliò la strada proprio la persona che era venuta ad aiutare in un attimo di crisi, Casey McDonald. Casey non si accorse nemmeno di lei, corse via col fumo che le usciva dalle orecchie e il ripieno di un sandwich tra i boccoli castani.

DEREK, TI ODIO! TI ODIO, TI ODIO! SEI SOLO UN BUFFONE!”

A seguirla, il motivo della sua crisi isterica. Derek Venturi in preda a risate quasi più sonore degli insulti e gli urletti della sorellastra.

Lui però notò la sua amica: “Ah, Emily” le sorrise cercando di fermare le risate, con scarso successo. Si passò una mano sotto il naso con disinvoltura, cercando di sembrare innocente. “Come va?”

Derek, sei sempre il solito” rispose schietta lei, guardandolo con durezza. “Perché continui a tormentare Casey così?”

Il ragazzo non diede il minimo peso alla critica di Emily. Adesso era diverso dall’ultimo anno di liceo: non stavano più insieme. Da quando si erano mollati la scorsa estate, Emily Davis per lui era tornata la migliore amica della sua sorellastra, un’amica delle superiori e una mano che scriveva le risposte durante test dei corsi cosicché lui potesse leggerle. Niente di più.

Andiamo, sai come sono fatto” alzò le spalle Derek. “Non perdo occasione per dimostrare che il re della burla - che mi trovi a casa, a scuola o in questa prigione di college - rimango sempre e solo io”

Lasciando stare che è sbagliato fare scherzi a Casey – tanto questo non lo imparerai mai… Ma come può lanciarle il pranzo in testa dimostrare che sei il ‘re della burla’? Mi sembra un dispetto da dilettanti, sire” commentò acida, scostandosi un ciuffo di capelli scuri dietro la spalla.

Non si poteva negare che Emily fosse una bella ragazza, tra il taglio liscio e leggero di capelli corti, la carnagione bruna e perfetta e il sorriso dolcissimo. Ma aveva sempre – sempre – saputo di non essere all’altezza di Derek Venturi, la star del suo vecchio liceo, il più amato e desiderato ovunque andasse, una specie di Dio in Terra. Ora la cotta adolescenziale era passata, seguita dalla convinzione che fosse davvero un essere divino. Eppure, rivedendo quei vispi occhi marroni, ogni tanto si sentiva ancora la ragazzina che lo ammirava dalla finestra della casa di fronte.

Non lo dimostra infatti, il mio panino sulla testa di Casey dimostra che non deve starmi tra i piedi quando mi annoio e mi accorgo di non avere fame solo dopo aver pagato il pranzo” rise ancora sotto i baffi lui. “Gli scherzi da maestro li riservo per il corpo insegnanti, la direttrice… e il mio compagno di stanza, convinto di poter ricoprire il mio ruolo di maschio alfa in questo posto”

Lascia in pace Casey, Derek” lo minacciò Emily, tornando al punto. “Cresci una buona volta, è ora che la smetti di comportarti da ragazzino e trattarla con rispetto”

Emh” la interruppe il rosso, alzandole il dito all’altezza delle labbra ma senza toccarle. “Risparmiami il seguito, ti prego. Sorbirò già abbastanza ramanzine a casa per Natale”

Natale è fra tre giorni” fece la finta dispiaciuta nel dargli una pacca sulla spalla. “Ti conviene iniziare a prepararti. In tutti i sensi, partiamo domattina” si ricordò. “e se arrivi in ritardo, ti lasciamo qui”

Derek fu felice di aver sviato il discorso, anche se probabilmente non perché Emily avesse dimenticato quello di cui stavano parlando prima, ma perché ora era più importante pensare all’imminente partenza verso casa.

Casa. Toronto. Una dimora a tre piani relativamente grande, eppure davvero piccola pensando a tutte le persone che ci abitavano. Inutile dire che lo spazio fosse aumentato, da quando Casey e Derek erano andati al college.

Tranquilla Emilina” ridacchiò Derek. “Sarò puntuale. Alle 11:00, vero?”

Emily lo fulminò. “Alle 9:00”

Giusto” dal suo sorriso era ovvio che la stava prendendo in giro.

Va’ a fare la valigia. A domani”

Con uno schiocco della lingua, Derek salutò la sua cosiddetta amica. Cercò, dentro di sé, di persuadersi che non sarebbe andato dietro a Casey, in caso se non ci avesse già pensato Emily.

La sua mente insensibile quasi riuscì a convincersi che era la verità.

 

 

Casey, ci sei?”

No, vattene” rispose l’interpellata. Attese un secondo ad ascoltare. “Non ridere cretino! Ti odio!”

Sì, ho sentito forte e chiaro quando l’hai urlato per tutto il campus. Molto convincente”

Si strinse nel suo giaccone, con la schiena contro l’albero. Alle sue spalle, sentiva Derek che avanzava sulla neve con la sua solita andatura lenta e rilassata. “Ero sincera. Sei un cafone Derek Venturi, un villano e un… un…” era sempre stato importante per Casey essere educata e non dire parolacce, quindi non lo disse ad alta voce. Ma lo pensò: lo urlò nella sua mente e pregò che improvvisamente lui diventasse telepatico.

Ho capito, ho capito” rispose il ragazzo. “Ma mi permetti una domanda?”

Mh” grugnì Casey voltando di poco la testa, sentendolo molto vicino.

Derek girò quell’angolo immaginario intorno all’albero per guardare la sorellastra in faccia. I loro occhi s’incontrarono, le uniche cose a brillare nel buio delle 2:40 del mattino.

Se mi odi tanto, come mai sei venuta qui anche stanotte?” bisbigliò, ma non attese risposta. Le sue dita strisciarono fino alla nuca di Casey - nuda per la coda di cavallo che le teneva su i capelli - e spinsero la testa della ragazza contro la sua, e i due si scontrarono in un bacio quasi aggressivo.

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Capitolo 2
*** Back to home ***


Visto che ce l'ho già pronto, pubblico anche il secondo capitolo.
Ne approfitto per specificare che il raiting giallo l'ho messo solo per sicurezza: le cose potrebbero prendere una piega un filino più "pesante" in futuro, quindi...
Stiamo a vedere come si sviluppa la situazione, che dite? ;)

V





L'auto blu dei Davis si fermò sul vialetto della loro abitazione ed Emily tirò un lungo sospiro dal sedile anteriore. Sembrava felice di essere di nuovo a casa.

Grazie del passaggio, signor Davis” fece Derek con una certa insicurezza, e uscì dalla macchina seguito dalla sorellastra.

Il signor Davis girò la chiave per spegnere il motore, rispondendo con un distratto “Di nulla”. Derek aveva sempre saputo di non essere molto simpatico ai genitori di Emily. Forse perché aveva nuotato spesso nella loro piscina senza permesso, o per i pallone da basket finito più volte sull'aiuola del loro giardino, o perché aveva mollato la loro amata figlia solo qualche mese fa.

Emily aprì il bagagliaio dell'auto per far prendere a tutti e tre le valigie.

Allora ci vediamo in giro, ragazzi” concluse allegramente, come se fossero tornati ai vecchi tempi in cui vivevano ad un cumulo di cemento di distanza.

Casey avvolse le spalle dell'amica col braccio. “Ti chiamo più tardi” promise.

Derek salutò Emily e suo padre, per poi seguire la sorella nell'attraversare la strada deserta.

I prati e i tetti delle case erano ricoperti di neve, ma la strada era stata ripulita. Il freddo pungeva già, nonostante i due fossero usciti dalla macchina da meno di un minuto.

Senza dire una parola, si bloccarono appena raggiunto il marciapiede.

Passarono diversi minuti.

Derek e Casey fissarono la casa sperando, nella segretezza delle loro menti, che nessuno si affacciasse dalla finestra per vedere se fossero arrivati. Non erano ancora pronti.

Entrambi pensavano ad una sola cosa e sapevano ciò che era giusto fare.

Dobbiamo dirglielo” disse Casey.

Mai nella vita!” disse Derek.

La sorellastra lo guardò con occhi sconvolti. “Sono la nostra famiglia, non possiamo nasconderglielo!”

Sai quante cose ho nascosto a papà per anni? Ancora non sa che Ryan mi bullizzava quando avevo dodici anni, o che ho preso la sua patente per guidare fino alla festa di Sam dopo il secondo esame di guida fallito”

Ma questo è molto più importante” ribatté la sorella. “Forse stiamo persino commettendo un reato!”

Un reato!?”

Sì, una relazione tra fratelli si chiama incesto!”

Prima di tutto non conta perché non siamo fratelli di sangue… Seconda cosa, chi ti ha detto che abbiamo una relazione?”

Casey si sbilanciò di poco alla sua sinistra e socchiuse gli occhi, posando le sue labbra su quelle di Derek. “Questo”

Il rosso alzò gli occhi al cielo. “Questo non vuol dire che abbiamo una relazione, ma che, tra un litigio e l’altro, le nostre teste si scontrano casualmente. E, come potrebbero toccarsi le nostre fronti, invece si toccano le labbra”

Casey non disse niente. Avrebbe dovuto irritarsi per l’atteggiamento del fratellastro, ma ormai c’era abituata. Anzi, a volte, come in questa occasione, le battute di Derek riuscivano persino a divertirla. Sorrise.

Non dirlo a Nora” stavolta il tono di lui fu serio, quasi supplichevole, o la cosa che gli si avvicinava di più.

Casey sospirò. “Okay okay, ne riparleremo, va bene?”

No, perché ‘ne riparleremo’ vuol dire che muori dalla voglia di dirglielo e la mia risposta è no in ogni caso”

Io non muoio dalla voglia di dire a mamma di te!”

Oh, invece io credo di sì”

E perché dovrei essere così ansiosa di farglielo sapere?”

Derek sbirciò il broncio di Casey e sogghignò. “Perché stai con me”

Ahah! Allora ammetti che abbiamo una relazione”

Allora diciamo perché baci me” si corresse.

Una voce dall’interno della casa: “Ehi, sono arrivati!”

Marti.

Oh-oh, ci hanno scoperti” deglutì Derek fingendosi più spaventato di quanto non fosse. Non era poi tanto preoccupato, o forse lo era ma non voleva ammetterlo. D’altronde, mentire era la cosa che gli riusciva meglio, insieme a raggirare la gente e rimorchiare ragazze.

Casey era meno brava a mentire, nascondere le cose, fare la disinvolta se qualcosa la metteva in ansia. Il suo istinto - che faceva a pugni con la razionalità da quando aveva deciso di frequentare il suo fratellastro - le diceva di prendergli la mano per alleviare la paura. Ma non lo fece, sapeva che davanti ai familiari, Derek avrebbe respinto quel gesto, e tutto sarebbe servito solo a farla rimanere male.

Dimenticò qualunque preoccupazione, quando la porta di casa McDonaldVenturi si spalandò e ne uscì fuori un esercito.

La prima fu Marti, che corse giù per la gradinata del portico e saltò tra le braccia di Derek. Allungò una delle braccine per attirare anche Casey a sé, ma ad essere essenziale per lei era il suo fratellone e questo a tutti era chiaro.

A buttarsi addosso a Casey, però, fu la sorella Lizzie e il suo sorriso, l'unica cosa di lei rimasta infantile. Il resto – dai capelli tinti, ai primi accenni di curve che il corpo aveva preso, ai vestiti che le evidenziavano – ricordava molto di più un'adolescente, ormai.

Ciao ragazzi!” esultò Lizzie, passando ad abbracciare anche Derek.

A loro arrivò anche Edwin, con meno foga delle sue sorelle.

E ad accogliere finalmente i due a casa, c'erano i loro genitori. George, con alcuni segni di anzianità sul viso, ma ancora vispo e simpatico. E Nora, bellissima come sempre, molto somigliante a Casey, e con in braccio un fagotto azzurro.

A Casey era mancata terribilmente sua madre, le erano mancati i suoi abbracci, i suoi consigli, lo sguardo comprensivo con cui la osservava parlare dei propri problemi, la protezione che al college non poteva più darle. Separarsi da lei, era stato quello che le aveva fatto definitivamente capire di essere un'adulta.

Eppure, gli occhi da cerbiatto della ragazza andarono subito a puntare il nuovo acquisto della famiglia. Era più forte di lei, adorava i bambini, e ormai si era rassegnata alla consapevolezza di adorare il suo fratellino più di chiunque altro.

Così, sulla soglia della porta di casa, mollò a terra la valigia e prese in braccio il piccolo Nicolas.

Niky... Ciao amore mio, ciao! Come stai?” ugiolò con voce mielosa, coccolando il fratello.

Alle sue spalle arrivò Derek. “Ehi Nik! Ti hanno già fatto impazzire, bello?”

Nemmeno uno come lui poteva trattenere un sorriso, di fronte ad un cucciolo come Nicolas.

A dire il vero, da quando ve ne siete andati voi, casualmente nessuno di noi è più pazzo” ironizzò George, guardando storto il figlio.

Derek rise e abbracciò freddamente i genitori.

Qualcuno può prendere la mia valigia? Io devo occuparmi dell'amore della mia vita” cinguettò Casey, entrando in casa senza tanti complimenti.

I genitori rimasero un istante sbigottiti, ma alla fine George sospirò e prese da terra la valigia. E finalmente, la famiglia McDonaldVenturi entrò in casa. Tutta la famiglia, come ai bei vecchi tempi.

 

 

L'ampio tavolo del salotto non era mai tanto piccolo come quando ci si riuniva per i pasti. E, come se non bastasse, presto si sarebbe dovuto aggiungere un seggiolone, perché Nicolas sarebbe diventato abbastanza grande da mangiare con loro.

Però, nonostante la scomodità e il continuo “Mi passate questo, questo e quell'altro?”, quello era uno dei rari momenti in cui il caos era piacevole. Non si rimaneva mai senza qualcuno che avesse qualcosa di cui parlare e qualunque litigio sembrava svanire una volta seduti a tavola. Era una specie di territorio neutrale, da quando Derek e Casey avevano smesso di tirarsi cibo.

Nella mente di Casey balenò improvvisamente il ricordo del suo fratellastro - seduto proprio davanti a lei dove si trovava ora - quando l'aveva “accusata” di essersi presa una cotta per Sam, il suo migliore amico. E lei, indignata, aveva iniziato a tirargli la cena.

Usò la forchetta per rigirare le patate nel piatto, ed emise un risolino pensando all'ironia di quella situazione. Con quattro anni di distanza, Derek era ancora davanti a lei, a tavola con la loro grande famiglia. Ma stavolta, era tutt'altra cotta che lei cercava di tenere nascosta, e ancora una volta Derek lo sapeva. Eppure, non poteva prenderla in giro adesso.

Cosa c'è di divertente?” le domandò Nora, facendola tornare sulla Terra.

Conosco quello sguardo!” realizzò Lizzie, accanto alla sorella.

Qua-quale sguardo?”

Ti piace qualcuno, vero?”

Improvvisamente, Derek tossì rumorosamente per un boccone andato di traverso.

Chi è? Voglio saperlo! Uno del college? Uscite insieme?”

Lizzie, smettila!” si lamentò Casey, guardando di sottecchi Derek per assicurarsi che non fosse morto soffocato – o per un infarto. “Non esco con nessuno”

Non gliel'hai chiesto?”

No, non ho conosciuto nessuno! Non mi piace assolutamente nessuno. Nessuno, chiaro?”

Lizzie alzò le mani in segno di resa. “Okay, come vuoi, non ti arrabbiare”

Per un istante o due, l'unico suono che si udì fu quello delle posate sui piatti.

E tu, Derek?” chiese George. “Hai infranto molti cuori al college?”

Il ragazzo fece spallucce con una smorfia strafottente. “Qualcuno. C'è una ragazza con cui mi sto impicciando. Alice, del corso di letteratura. E' un vero schianto”

Casey strabuzzò gli occhi. “E chi diavolo sarebbe?!”

Derek rivolse alla sorella uno sguardo totalmente indifferente. “Che te ne importa? Tanto non la conosci, lei è una giusta, non frequenterebbe mai una secchiona come te”

Ti ricordo che sei uscito con ben tre mie amiche”

Infatti non ha funzionato” sogghignò.

E sarebbe colpa mia!?”

Chi era questa Alice? Esisteva davvero? Casey non ne sarebbe rimasta sorpresa. Magari Derek non voleva nemmeno ammettere la loro relazione perché era impicciato con un'altra ragazza.

Ma certo, tipico di Derek Venturi: aveva passato la vita a conquistare fanciulle per poi ferirle, perché lei sarebbe dovuta essere diversa?

Questa Alice sapeva che Derek incontrava la sua sorellastra ogni notte alle 2:40 sotto lo stesso albero del cortile interno del campus? Ovviamente no: se Casey non aveva saputo nulla di Alice fino ad ora, Alice probabilmente non sapeva nulla di lei.

Avrebbe dovuto dirglielo?

No.

O forse sì.

Non era il suo compito.

Ma d'altronde, aveva già avvertito una ragazza della disonestà di Derek, perché non farlo ancora?

Non erano affari suoi.

Invece lo erano, perché stavolta era lei l'altra ragazza con cui quell'idiota tradiva la sua compagna!

Sì, magari alla fine delle vacanze, Casey avrebbe cercato questa Alice e le avrebbe detto...

Perché mi guardi così, Casey?”

La ragazza cadde di nuovo dalle nuvole e si rese conto di aver fissato Derek per due minuti buoni.

Così come?”

Come se mi volessi incenerire”

Nah, quello è più il suo sguardo da 'Voglio stringerti le dita intorno alla gola'” ridacchiò Edwin.

Non credo, so di cosa parlo: quando vorrebbe strangolarmi, in genere le sue mani tremano leggermente” rispose a tono Derek.

Casey si sentì profondamente presa in giro. E, la cosa che faceva più male, era esserne sorpresa. Avrebbe dovuto esserci abituata ormai, no? Cosa aveva fatto Derek ogni giorno, da quando faceva parte della sua famiglia?

Il gioco preferito di Derek Venturi, era prendere per i fondelli Casey McDonald. E mai a Casey aveva fatto così paura il dubbio di dove Derek potesse spingersi per il proprio diletto.

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