Affogò perché si vergognava a gridare aiuto

di _Eterea_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il volto che esisteva un tempo ***
Capitolo 2: *** Siete più simili di quanto pensiate ***
Capitolo 3: *** Il Paese delle Meraviglie è tuo, Alice ***
Capitolo 4: *** Cresci, e sii fiero di quello che sei ***



Capitolo 1
*** Il volto che esisteva un tempo ***


Note Autrice: Piccola raccolta di Drabble che era stata scritta per un contest, però, ovviamente dopo averla conclusa, ho scoperto non rispettare completamente le regole del bando. Meh.
Alla fine ho deciso di pubblicarla lo stesso, e che mi inventerò qualcos'altro per il contest.
Sappiate solo che la storia (o raccolta) doveva basarsi su un prompt da noi scelto tra quelli proposti, in questo caso "Vergogna". Spero vi piaccia, e sì so che sono un'idiota. Buona Lettura!!
(Pubblicherò una drabble ogni due giorni. In totale sono quattro.)

 
 
 
 
 
Affogò perché si vergognava a gridare aiuto _ Atto Primo
 
 

Il volto che esisteva un tempo

La Bella e La Bestia
110 parole
.

*

 
 
Primo. Secondo. Terzo strappo.
Una volta guardavi questo tuo volto. Come ti sentivi, Bestia?
 
Quarto. Quinto. Sesto strappo.
Quando lei è corsa via non sei riuscito nemmeno a scorgerne il viso. A cosa pensavi in quel momento, Mostro?
 
Settimo. Ottavo. Nono strappo.
Senti la tela incastrarsi tra le tue unghie, è imbarazzante. Loro sono imbarazzanti. Questi artigli che sei costretto a portare. Che non ti appartengono.
 
Ti fermi. Smetti di dilaniare ancora il tuo volto; quello bello, che esisteva un tempo.
 
E cosa provavi, Bestia? Mentre lei ti guardava, ed eri consapevole che aveva visto quel volto?
 
Graffi il tuo viso. Sanguini, ma non importa.
Perché ora provi solo vergogna.
 

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Capitolo 2
*** Siete più simili di quanto pensiate ***


Affogò perché si vergognava a gridare aiuto _ Atto Secondo
 
 

Siete più simili di quanto pensiate

Il Re Leone
110 parole.

*

 
 
Rafiki aveva visto con i propri occhi la nascita, la crescita e la morte di molti Re.
Gli ultimi erano stati i più particolari.
 
C'era stato Mufasa, il saggio. Degno più di chiunque altro.
L'aveva seguito Scar, la pecora nera. La mente, sebbene brillante, più crudele che Rafiki avesse mai conosciuto.
Infine era arrivato Simba, colui che, dopo tempi di rimpianto, era arrivato ad accettarsi.
Perdonarsi. Mettendo da parte la vergogna provata, per un bene più grande.
Perfino Rafiki aveva avuto un ruolo nella sua vita.
 
Tutti loro avevano commesso sbagli, questo li rendeva umani, per quanto possibile.
Re, certo, con difetti, pregi e onori.
Simili, sotto certi versi.
Veri.
 
 
 

 
 
 

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Capitolo 3
*** Il Paese delle Meraviglie è tuo, Alice ***


Affogò perché si vergognava a gridare aiuto _ Atto Terzo

 
 
Il Paese delle Meraviglie è tuo, Alice

 

Alice nel Paese delle Meraviglie
110 parole.

*

 
 
Sei bloccata. Non puoi andare via.
Improvvisamente provi vergogna.
 
Come al solito, Alice, ti sei fregata da sola!
Curiosa Alice! Ecco come dovrebbero chiamarti.
Alice che insegue cose strane, che cade in tane di coniglio e si fa insultare da Rose parlanti.
Per poi ritrovarsi persa. E sola.
 
Vedi la strada alzarsi e tornare indietro.
Ecco! Questo perché sei sciocca, Alice.
 
Ma, in fondo, questo è il tuo sogno. Sei tu quella che dovrebbe decidere in quale direzione il cartello deve indicare, se puoi prendere una tazza di tè o se i conigli col panciotto devono fermarsi a chiacchierare con te.
Come puoi provare vergogna per qualcosa che ti appartiene?

 

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Capitolo 4
*** Cresci, e sii fiero di quello che sei ***


Affogò perché si vergognava a gridare aiuto _ Atto Quarto ed Ultimo
 
 

Cresci, e sii fiero di quello che sei

Tarzan
110 parole.

*

 
 
Era così piccolo, una volta.
Era soffice, liscio e così rosa.
Una piuma delicata, sotto le mie mani pesanti.

Poi divenne più pallido.
Quei peli sulla testa rapidamente cresciuti, annodati.
Lo guardavo negli occhi e quello che vedevo cambiava.
Una volta c'era l'allegria, la furbizia, la vita; quella dopo la vergogna.
L'amarezza.
Avrei fatto di tutto per togliere quel dolore dal suo viso.
 
Infine è cresciuto; robusto e fiero, forte e tenace.
Ma lo sguardo no.
Poteva cercare di nascondere quello che provava, davanti agli altri gorilla, ma io vedevo.
Io sapevo.
 
Tarzan guarda sua madre e sorride mentre stringe a sé Jane.
Ora, la vergogna è un ricordo lontano.
 

 

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