Chapter
1
Jamie Austin era un ragazzo di
diciotto anni decisamente
molto timido ed introverso soprattutto dopo la scomparsa del padre
molti anni
prima,l’uomo aveva perso la vita in un incidente stradale
quando lui aveva soli
cinque anni mentre sua madre Alice, era morta dandolo alla luce,lui era
cresciuto con la matrigna, la donna con il quale il padre si era
sposato un
paio d’anni dopo la morte dell’amata con il solo
motivo di cercare di dare al
piccolissimo figlio una figura materna,ma quella donna tutto era meno
che la
madre che a Jamie sarebbe servito avere vicino, Jane Anderson era una
donna
avida, scontrosa, incapace di amare che aveva aggirato con astuzia
Jeffrey,il
padre del giovane.
Jamie era sempre stato un sognatore
nonostante le terribili
perdite e sofferenze che la vita gli aveva inflitto e continuava ad
infliggergli,era
un ragazzo solo,non aveva amici,a scuola nessuno gli rivolgeva la
parola e
tutti lo prendevano in giro per le sue spiccate doti,per il suo grande
sogno.
Come il padre amava la pittura o
meglio il disegno,disegnare
era tutto ciò che lo rendeva felice,disegnare eroi forti e
coraggiosi lo faceva
sentire meno solo,perché quelli erano i suoi soli e veri
amici,quegli amici che
mai lo avrebbero tradito e che sempre gli sarebbero stati grati per
aver dato
loro la vita attraverso la sua penna. Era straordinariamente bravo,il
suo sogno
era diventare un grande mangaka, realizzare il più grande e
celebre dei manga di
tutti i tempi ed andare a vivere in Giappone,era stufo di Londra,del
suo
grigiore della sua routine..
Amava i manga,immergersi nella loro
lettura lo faceva
sentire libero leggere delle avventure di quei grandi eroi capaci di
superare
ogni ostacolo con la loro grande forza di volontà e con la
purezza del loro
cuore lo aiutava a non crollare. Frequentava un corso di scrittura due
volte a
settimana, scrivere gli era sempre piaciuto anche se non si considerava
un
asso,e poi era un buon modo per uscire
ed evitare di stare in casa con la sua orribile matrigna.
Seduto
sull’enorme letto della sua stanza, giocherellava con la
matita fissando il
soffitto reggendo con la mano sinistra il suo quaderno da disegno,
intendeva
progettare nuovi schizzi per il suo manga,il sole primaverile filtrava
dalla
finestra illuminando i suoi bellissimi occhi azzurri come
l’oceano in contrasto
con i capelli scuri,sembrava più piccolo nonostante la sua
età,alto circa 1.80
dal volto fanciullesco era davvero fascinoso ed intrigante.
“Jamie!” lo
sgridò la matrigna. “Non perdere tempo con
quella robaccia!” proseguì.
“Dovrei essere come te
quindi?” rispose lui senza staccare
gli occhi dal quaderno. La donna si irrigidì lanciandogli
uno sguardo malefico.
“ Sei solo un moccioso
ingrato e sfaticato,proprio come tuo
padre!”
Gli occhi di Jamie si fecero
lucidi,carico di rabbia andò
contro la donna,le lacrime come gocce di pioggia,calde, gli rigavano il
volto.
“Non osare parlare di lui
così mai più! tu non sei mia
madre! non puoi dirmi cosa fare! non sai nulla di mio padre! sei solo
una donna
priva di scrupoli ed incapace di sognare!”
Jane non ebbe il tempo di
ribattere,che il ragazzo preso il
suo quaderno ed uno zaino,asciugò frettolosamente le
lacrime,scese le scale ed
uscì sbattendo con forza la porta di casa,era stufo di
quella donna,era stufo
di dover soffrire,di dover sentire asprì giudizio
sull’amato padre,era stufo di
quella casa,se casa
poteva chiamarsi,era solo un antro infernale
dove le fiamme
erano rappresentate dalla malvagità
della matrigna ed il dolore dell’anima dalla sua sofferenza.
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