I desideri del cuore

di darkimera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il desiderio più grande ***
Capitolo 2: *** Kagura ***
Capitolo 3: *** Battaglia nell'aldilà ***
Capitolo 4: *** Il vento della vita ***
Capitolo 5: *** Le due metà ***
Capitolo 6: *** Addio ***



Capitolo 1
*** Il desiderio più grande ***


- Dimmi che cosa cerchi spettro

CAPITOLO 1 - Il desiderio più grande

 

- Dimmi che cosa cerchi spettro.

- Cerco un certo Sesshomaru, è forse lei?- rispose una voce di donna.

- E cosa ti fa pensare che sia io chi cerchi?

- La sua aura.

Il demone si voltò verso lo spettro. Ella poteva sembrare una donna umana occidentale, con lunghi capelli neri e una tunica bianca, se non fosse stato per il suo corpo quasi trasparente.

- E allora dimmi cosa cerchi da me …

- Siw.

- Siw

- Qualcuno m’ha riferito che dentro il suo cuore lei cela un grande desiderio e io, dunque, sono venuta a cercarla per sapere quale fosse per poterlo esaudire.

- Vuoi dunque sapere qual è?

- Esattamente.

- Appropriarmi della Tessaiga.

Detto questo si volse e riprese il suo cammino, ma lo spettro lo fermò.

- Non è questo il suo più grande desiderio.

- Che insolenza! – intervenne Jaken. –  Se il signor Sesshomaru dice che questo è il suo più… - ma non riuscì a finire la frase che il demone lo fulminò con lo sguardo.

- M-Mi scusi…

- E allora dimmelo tu qual è il mio più grande desiderio.

- Per saperlo dovrei scrutare nel suo animo.

- Fallo, se lo ritieni necessario, ma poi non farti più vedere.

Siw si avvicinò lentamente a Sesshomaru, poi quando gli arrivò vicino poggiò le sue mani e la sua testa sul petto di lui e cominciò a scrutare nel suo animo. Non si sa quanto tempo passò, ma dopo quello che sembrò un eternità lo spettro esclamò:

- Aahh… il suo desiderio più grande è legato a una persona che ormai non esiste più…

 

 

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Capitolo 2
*** Kagura ***


CAPITOLO 2 – KAGURA

CAPITOLO 2 – KAGURA

Era notte. Una notte senza luna né stelle, una di quelle che trasforma il più flebile fruscio in un boato, lo scalpiccio di un uccellino in una minaccia incombente. Tutti dormivano, tutti sognavano, eccetto una persona solitaria: Sesshomaru. Ancora pensava all’incontro fatto il giorno stesso e intanto camminava, scivolando silenzioso nelle ombre, quasi fosse posseduto da una strana forza che lo portava in un luogo ben preciso.

Era ormai giunto lo spuntar dell’aurora che finalmente il demone si fermò. La porta che conduceva all’aldilà si stagliava imponente davanti a lui, affiancata dai suoi due guardiani. Proseguì sicuro il suo cammino, la Tenseiga sfoderata per poter passare. Varcò l’uscio e uno scheletrico demone uccello lo prese al volo per poterlo trasportare alla tomba di quella persona che lui era venuto a visitare.

Volarono a lungo, ma finalmente l’uccello planò e il demone scese fluidamente dal suo dorso. Lo accolse una voce di donna:

- Finalmente! Mi chiedevo se avessi deciso di non venire.

- Che ci faccio qui? – Chiese di tutta risposta Sesshomaru.

- Ma come non lo sai? Ah, già che sciocca! Tu non lo puoi sapere: sei stato condotto qui sotto il controllo di un nostro spiritello!

- Non mi piace non sapere chi sei. Mostrati e presentati.

- Va bene, va bene non arrabbiarti!- Una donna comparve. Era vestita con una specie di armatura che le lasciava scoperte le braccia, le gambe e la testa, coperta da una lungo velo nero,stretta in mano teneva una falce. Come lo spettro incontrato in precedenza era quasi trasparente.

- Il mio nome è Raw, piacere.- Azzardò un inchino, poi, come prevedendo la domanda di Sessomaru, proseguì – Tu sei qui perché un uccellino mi ha detto qual è il tuo desiderio più grande.

Annunciata da un’acuta, quasi isterica, risata apparve Siw.

- Non vedo come… - Ribatté lui.

- Ah, ah, ah no non quel desiderio che tu pensi - lo fermò subito Raw. – Ma l’altro quello celato in fondo, molto in fondo, al tuo cuore. Quello che riguarda lei!

Con un gesto teatrale, mostrò la parete di roccia dietro di lei. Lì, come Andromeda, era legata con pesanti catene Kagura.

Ehm… scusatemi se questo secondo capitolo è venuto un po’ malamente, ma non riuscivo a decidermi su che parole usare per scriverlo!!! Poi chiedo ancora scusa se le parole dette da Sesshomaru/ Kagura non rientrano nel loro modo di parlare. Ah! Poi volevo ringraziare coloro che hanno fatto le recensioni per quello che mi hanno scritto, grazie mille!!!

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Capitolo 3
*** Battaglia nell'aldilà ***


CAPITOLO 3 – BATTAGLIA NELL’ALDILÀ

CAPITOLO 3 – BATTAGLIA NELL’ALDILÀ

 

- Si dice in giro che il tuo desiderio più grande sia quello di rivedere in vita Kagura, giusto? Certo che è giusto! Quindi per questo motivo ti abbiamo fatto condurre qui da un nostro spiritello, ora, dunque, per poterla salvare dovrai batterti contro di me.

- E se io non volessi combattere?

- Non ci siamo capiti. Tu devi combattere perché altrimenti non rivedrai più il tuo mondo, rimarrai per sempre qua.

- Sia, combatterò contro di te. – Sfoderò la Tenseiga.

- Ah, che sbadata! Tu non combatterai con una lama immortale. – Protese il braccio, attirando a sé la spada  che poi lanciò facendola conficcare nella parete di roccia alle sue spalle, dove venne incatenata.

- Tu combatterai con una lama mortale. – Protese il braccio dietro di sé, attirando un’altra spada che lanciò a Sesshomaru.

- Che il duello abbia inizio! – Disse con voce acuta Siw.

Sesshomaru partì all’attacco contro Raw. Questa, nonostante avesse visto che veniva attaccata, non cercò minimamente di pararsi, così che il colpo la prese in pieno.

- Ah quasi dimenticavo! Tu non puoi sconfiggermi con la spada Tokijin, ora in tuo possesso, perché vedi le armi mortali non hanno effetto su esseri immortali.

- Le parole che escono dalla tua bocca continuano a non avere senso. Perché mai mi hai sfidato anche se sapevi che avrei perso?

- Oh non lo so, sarà stato perché mi andava.

Partì all’attacco brandendo la grossa falce contro il demone, che riuscì a scansarsi appena in tempo per evitare il colpo. La lotta continuò così per ore, facendo sempre più avvicinare la vittoria dello spettro, anche se ciò era molto strano, soprattutto per il demone, che sembrava fosse destinato per la prima volta a perdere. A un tratto la Tokijin vibrò intensamente. Sesshomaru capì che quello era il momento propizio per attaccare. All’attacco di Raw rispose con un fendente, che ovviamente non la colpì, ma che produsse una scarica elettrica che lo spettro prese in pieno e per questo venne scagliata via, sbattendo contro la roccia.  Ora lo spettro giaceva lì, inerme e tremante.

- Complimenti. – disse con un filo di voce. – Nessuno fino ad oggi aveva sconfitto un immortale, con un’arma mortale. Sei davvero il demone invincibile di cui tutti parlano. – Allungò un braccio verso la roccia. – Ecco è tua. – Disse lanciandogli la Tenseiga e facendo sparire la Tokijin. Poi si alzò a fatica. – Andiamo Siw. – Detto questo scomparvero.

Sesshomaru s’avvicinò piano a Kagura.

- Kagura … - Disse piano, dolcemente quasi. Poi le sfiorò il viso. Che gesto strano, inusuale per lui, ma altamente denso di significato.

- Il tempo a tua disposizione nel regno dei morti è ormai giunto alla fine. Devi ritornare indietro. – Tuonò una voce.

Un soffio di vento lo aspirò indietro, mentre lei si svegliava e, con lo stesso tono dolce disse:

- MmmSesshomaru …?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusatemi se ho aggiornato dopo così tanto tempo!!!!! Prometto che non l’ho farò più, signorsì. Vorrei dire uun’ultima cosa: non affannatevi a cercare nei vostri numeri di Inuyasha il colpo usato da Sesshomaru, perché non lo troverete.  

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Capitolo 4
*** Il vento della vita ***


CAPITOLO 4 – IL VENTO DELLA VITA

CAPITOLO 4 – IL VENTO DELLA VITA

- Ti sei innamorata di quel demone, per caso? - Chiese una figura nascosta nell’ombra, che somigliava molto a…

- Kanna?!

- Canna? Va bene che non sono normale, ma mica sono drogata!!! Comunque no, io non sono lei, sono Niw.

Uscì dall’ombra e si notò subito la differenza. Era molto più alta rispetto a Nulla, al posto del kimono indossava un vestito semplice, bianco quasi etereo, i capelli, bianchi, le arrivavano fino alle ginocchia; in mano non teneva nessuno specchio. Il suo corpo era quasi trasparente.

- Dimmi, Kagura, tu desideri tornare in vita per poter stare con quel demone?

Silenzio. Poi dopo un po’, un sussurro:

- … Sì.

- Come scusa? Non ho sentito, bene.

Kagura pareva stesse raccogliendo tutto il suo coraggio, infine disse:

- … Sì.

- Lo sapevo! Ti ho vista prima, avevi un’ espressione… come si può dire… particolare, ecco, quando lui se ne andato. E poi emanavi un flusso ininterrotto di sentimenti… Ah, adoro le storie impossibili!

Riprese fiato.

- Piuttosto, veniamo al motivo per cui sono apparsa. Le mie sorelle, credo che tu le conosca, sono Raw e Siw, mi hanno chiesto di adempiere il loro compito, se mai fosse fallito, come infatti è successo, non ci posso ancora credere, di riportarti in vita. Ora veniamo alla domanda: tu vuoi tornare in vita?

- Se è possibile…

- Ma certo cara, certo che è possibile. Dovrai solo trovare il Vento della Vita.

- Che cos’è?

- Più semplice di così! E’ il vento della vita, utilissimo se tu vuoi ritornare in vita. Il problema è che lo devi cercare, perché, vedi, essendo un vento, si muove in continuazione. Allora che farai?

- Lo cercherò.

- Allora vai. Per te che sei la signora dei venti non dovrebbe essere difficile.

- Sì, ma …

- Che c’è?

- Le catene…

- Oh è vero!

Niw la liberò. Kagura, libera, evocò il magico trasporto della piuma e si librò in volo. Volò a lungo sopra il regno dei morti, in cerca del Vento della Vita. Dovette cercare a lungo, prima di imbattersi in un vento strano, innaturale, che sapeva di vita e libertà. E dopo questo ci fu il nulla.

Ni-hao! Per tutti quelli/e che leggono e stanno pensando questo, non mi sono dimenticata le buone maniere infatti vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti tutti, per le recensioni: GRAZIE!!!!!!

Per Fragola34 ( scusate, ma è l’unico nome che mi ricordo!) : mi fa piacere che ti piaccia, ma davvero sono diventata la tua fanfict preferita?? Se è così continua a seguirmi perché er meio deve ancora arrivare…

Ancora grazie per tutto! ^ ^

darkimera

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Capitolo 5
*** Le due metà ***


CAPITOLO 5 –

CAPITOLO 5 – LE DUE META’

In mezzo a un liquido argenteo era rannicchiata in posizione fetale una donna. Era nuda, i capelli sciolti. Sembrava dormisse, anche se piano a piano si stava svegliando.

- Dove sono? – Chiese, più a sé stessa che al mondo intorno a lei.

Domanda difficile. Posso solo dirti che sei da tutte le parti, ma da nessuna in particolare. Rispose una voce lontana, ma che sembrava molto vicina.

- Non capisco.

Lo so, difficilmente degli esseri che non sono divini capiscono la difficile fase della rinascita.

- Della rinascita? – Gli fece eco.

Sì, ma non posso spiegarti. E’ arrivato il momento della tua rinascita, Kagura. Addio e buona fortuna.

E’ difficile spiegare ciò che successe dopo. Potrei provarci dicendo che Kagura venne avvolta dai filamenti di quel liquido argenteo e poi venne trasportata nel mondo degli umani, ma sono sicura che ciò non renderebbe l’idea del momento della rinascita. Di una cosa, però, ne sono certa: Kagura si ritrovò viva nello stesso luogo dove era morta. Vestita di un kimono rosso era inginocchiata in un campo di fiori. Si era messa una mano sul cuore, per essere certa che ci fosse il suo cuore e non lo avesse ancora Naraku. Tu- tum, tu-tum sì c’era, ma sentiva che mancava ancora qualcosa, una parte di sé.

- E tu chi diavolo sei? – Chiese con rabbia una donna.

Si volse. Davanti a sé come riflessa in uno specchio, c’era un’altra Kagura, avvolta però in kimono bianco.

- Kagura, tu…?

- Che strano il mio nome suona come il tuo, credo che quel maledetto vento, come diavolo si chiamava, vitale…

- Della Vita. – La corresse. – Si chiamava Vento della Vita, è così semplice…

- Della Vita … vitale… è la stessa cosa! Comunque credo abbia combinato qualche casino e noi ne siamo in mezzo.

- Eh, già …

- Probabilmente ha diviso la persona che eravamo in due persone distinte, io e te, e adesso bisogna trovare il modo di riunirci, o di fare sopravvivere una di noi due… cavolo, un po’ più incasinato, no?

- Oh, già…

- Senti mi stai pigliando in giro, o cosa?

- Sto solo pensando… credo che sia come dici tu… credo che una di noi non possa vivere se l’altra sopravvive.

- Cavolo, che acume! Ci sei arrivata da sola?

- Comunque… - Si alzò. – A me non piacerebbe condividere una vita con te. Vorrei essere libera come il vento che comando.

- Idem per me … - S’avvicino. - Quindi, se ciò che hai detto è giusto, dovremmo combattere fra di noi. – Aprì il ventaglio.

- Così pare. – Aprì anche lei il suo ventaglio.

Come quando i poli uguali delle calamite si respingono, anche loro fecero lo stesso. Balzarono indietro e, l’una approfittando dell’attimo di distrazione dell’altra, si attaccarono. Potenti venti uscirono dai ventagli e andarono a colpire i rispettivi bersagli. Caddero a terra, ma si rialzarono subito e ricominciarono ad attaccarsi, con colpi più potenti e veloci.

Intanto, non molto lontano, il naso di un demone captò un forte odore. Odore di sangue.

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Capitolo 6
*** Addio ***


CAPITOLO 6 – ADDIO

CAPITOLO 6 – ADDIO

Correva veloce, il demone. Guidato da un odore di sangue che gli era familiare. Ora si era fatto più forte, era arrivato. La scena che gli si parò davanti non era una delle migliori. Riverse a terra in una pozza di sangue, con profonde ferite su tutto il corpo, vi erano due donne assolutamente identiche. Le riconobbe come…

- Kagura

Eppure c’era qualcosa che non andava. La Kagura in questione non era una sola, ma due. La mente del demone volava veloce e capì che cosa era successo. Voleva fare qualcosa. Doveva fare qualcosa. Poteva fare qualcosa. Avvicinò i due corpi, poi estrasse una spada e sperando, pregando, la conficcò nel terreno. In un primo momento non successe niente, poi una luce buona, argentea, uscì dalla spada e avvolse i due corpi che si levarono da terra e si unirono in un unico che si adagiò delicatamente al suolo. Il demone rinfoderò la spada e si sedette, poi dolcemente appoggiò la testa di Kagura sulle sue gambe. Dormiva, o forse era morta. Le ferite sul suo corpo non erano scomparse, ma forse riunendo le due metà le aveva regalato dei momenti in più di vita. Ecco ora si stava svegliando.

- … Sesshomaru …?

Ma non ci fu bisogno di risposta lo vide da sola chi era.

- Grazie… - Provò a rialzarsi. Lui non la ostacolò, nonostante vide come le sue gambe ferite tremassero dalla fatica di reggerla in piedi. Anche il demone si alzò.

- Buffo, è la seconda volta che ci incontriamo nello stesso luogo e io sto sempre per morire…

Silenzio.

- Se solo non avessi dato retta a quello spettro… Quelle due stupide non avrebbero creato questo casino…

Il demone si volse dandole le spalle.

- Sesshomaru

Lo prese per la spalla e lo costrinse a voltarsi. In quel momento le gambe non ressero più e si aggrappò forte a lui che l’abbracciò. In un attimo le loro labbra erano vicine e ancor più presto si baciarono. Lasciarono che i loro corpi scivolassero sul terreno, lentamente.

Ora loro si amavano, lasciandosi trasportare da quel lungo bacio che aveva cancellato tempo e spazio e che nessuno poteva fermare.

I loro capelli s’erano intrecciati a formare una specie di aureola corvina e argentea. Il cane era divenuto vento e il vento il cane.

E in quel momento così magico e stupendo per loro piangevano. Calde lacrime scendevano dai loro occhi e s’univano all’insieme.

- Aaaah… - Urlò lei allontanando l’altro. – Scusami, ma sento che ormai sia giunta la mia ora … - Disse con un dolce sorriso sulle labbra e occhi che mostravano un’infinita tristezza.

- Addio…- E queste furono le sue ultime parole poiché pian piano il suo corpo svanì trasportato da un vento primaverile accompagnato da piume, petali di fiori e lacrime.

E così la rivide ancora una volta allontanarsi da questo mondo. Ma, se la prima volta non disse nulla, questa volta, inginocchiato sul prato, disse, con voce molto flebile, che pareva un sussurro, un’unica parola: - Addio…

Questo è l’ultimo atto della mia storia. Spero che sia piaciuto o, meglio, che tutta la storia vi sia piaciuta. Vorrei ringraziare tutti coloro che l’hanno letta, ma credo che un grazie particolare lo debba volgere alla mia super amica wawa-chan che, con estrema pazienza, ha ascoltato tutte le idee per questa vicenda. Se, per caso, vi è piaciuto il mio stile nello scrivere, vi aspetto nella storia “ Le bambole di pezza” . Ancora grazie da darkimera. Bye Bye. ^ ^

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