That was the missing piece and you could't even imagine.

di StayThereWhateverHappen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un cappuccino e una brioche. ***
Capitolo 2: *** le abitudini possono cambiare ***
Capitolo 3: *** lo chiamano ***
Capitolo 4: *** Il rosso e il rifiuto. ***
Capitolo 5: *** Il bacio rubato. ***



Capitolo 1
*** Un cappuccino e una brioche. ***


Heilà, questa è la mia prima fan-fiction, fino ad ora mi sono limitata solo a delle one-shot ma adesso ho deciso di lanciarmi in una nuova avventura, quindi, eccomi qua!
Questo primo capitolo è abbastanza corto, direi che è possibile considerarlo un prologo.
Il protagonista di questo capitolo è Niall ma credo che nei capitoli seguenti le cose possano cambiare, il protagonista potrebbe diventare Zayn e non nego che potrebbe esserci anche il punto di vista di due nuovi personaggi!
Ho già in mente tutta la storia e credo che la trama sia abbastanza avvincente, spero che qualcuno inizi a seguirla sennò va a finire che mi demoralizzo e la pianto di aggiornare, scusate ma sono fatta così ahahah.

Va bhe, vi lascio alla storia, buona lettura!

                                                                                                                               

                                                                        UN CAPPUCCINO E UNA BRIOCHE


“Un cappuccino e una brioche al cioccolato, garzie!” Niall Horan tutte le mattine, da bravo abitudinario che era, si recava al bar a fianco alla scuola nella quale studiava e ordinava sempre le stesse cose.
Apriva la porta che faceva tintinnare un campanello attaccatovi sopra, raggiungeva il solito tavolo nell’angolo, appoggiava la giacca sulla sedia che sarebbe rimasta vuota e in fine si sedeva dando le spalle alla grande vetrata che dava sulla strada.
Solitamente dopo pochi minuti da suo arrivo arrivava la proprietaria del locale, Mary, e prendeva la sua ordinazione. Poco dopo il cappuccino bollente e la brioche calda erano poggiati davanti a lui. I suoi unici compagni, il suo unico interesse al momento, la sola cosa che valeva la pena osservare.
Niall amava mangiare, lo rendeva felice, lo faceva sentire completo, come se il cibo riuscisse a riempire il vuoto che dentro di lui dilagava.
Finito di far colazione il biondo dagli occhi azzurri pagava il conto e usciva dal bar con un finto sorriso a distendere le labbra. Si avviava verso l’entrata di scuola e faceva mente locale su quale sarebbe stata la prima materia che avrebbe dovuto affrontare quel giorno.
La sua vita era monotona e abitudinaria ma a lui piaceva così. Aveva un migliore amico che gli voleva bene, i voti a scuola erano ottimi, poteva mangiare fino a scoppiare senza mettere su un grammo e i suoi genitori lo viziavano come non mai.
Qualcosa mancava però, Niall sentiva che nella sua vita c’era un buco da colmare, una mancanza che non lo faceva stare bene. Non sapendo cosa fosse questa voragine il biondo continuava la sua vita cercando di ignorare il persistente fastidio che gli attanagliava lo stomaco… e, no, non era fame.
Niall Horan era un ragazzo che regalava sorrisi a tutti e veniva considerato una persona estremamente solare, lui stesso si considerava tale. Certe volte, quando si svegliava di cattivo umore, era un po’ silenzioso ma questo gli permetteva di pensare, di ragionare sul suo problema, su quel problema.
Una mattina, una qualsiasi, il biondo entrò nel bar di Mary e si avviò verso il solito tavolo, appoggiò la giacca sulla solita sedia ma non appena accennò a sedersi un ragazzo si posizionò davanti a lui.
Naill in un primo momento non capì cosa stava accadendo quindi con uno sguardo interrogativo puntò gli occhi sul ragazzo davanti a lui. Egli era moro, occhi scurissimi, fisico prestante e un sorriso sulle lebbra.

“allora? Cosa ti porto?” Il moro si rivolse a Niall.

“io…io, non c’è Mary?” il biondo era un po’ confuso, non aveva mai visto lavorare quel ragazzo nel suo bar.

“No Mary è sul retro, ha lasciato a me il compito di gestire la sala.”

“Ah mmmh va bene…comunque io vorrei un cappuccino e una brioche al cioccolato!”

“Arrivano subito!” il moro sorrise ancora.

Niall si era sentito spaesato, come quando fai sempre la stessa strada per andare a casa ma un giorno la trovi chiusa per lavori e sei costretto a trovarne una alternativa per raggiungere la tua meta. Non è detto però che questa variazione sia necessariamente negativa…magari passando dalla nuova strada scopri un panorama mozzafiato a cui non avevi mai fatto casa prima d’ora.
“Eccoli! Per il conto ti aspetto dopo alla cassa!”  Il moretto posò la colazione di Niall sul tavolino. Il sorriso costantemente sulle labbra.
Mentre il biondo faceva colazione, mille pensieri invasero la sua testa. Come mai Mary si era fidata di quel ragazzo sconosciuto che aveva preso il controllo della sala? Come mai Mary non era uscita neanche a salutarlo? Insomma, ormai avevano una certa confidenza!
Decise che appena arrivato alla cassa avrebbe chiesto al moro coma mai questo repentino cambiamento nella gestione del bar. Finì la colazione, prese la giacca e andò al bancone.
Quando arrivò e vi poggiò sopra le braccia, il moro era già davanti a lui con il solito sorriso sulle labbra.

“Allora, dimmi un po’…sei nuovo di qui?” Niall si rivolse al moro con fare cordiale.

“Veramente io vivo qui da quando sono nato, Mary è mia zia e io lavoro nel suo bar da quasi un anno.” Il morò rispose facendosi sfuggire una risatina.

Niall diventò improvvisamente rosso in viso, la sua era stata un vera e propria figuraccia. Come aveva fatto a non aver mai visto in giro quel ragazzo? E poi, perché Mary non gli aveva mai parlato di questo suo nipote? Solitamente lei raccontava di tutto e di più al biondino.

“O…oddio scusa, io…io non ti ho mai visto né in giro né al bar, ed è strano perché io vengo qui tutte le mattine!” Niall cercò di riprendere in mano la situazione.
Il moro dapprima rise, poi si affrettò a rispondere al biondo.

“Non mi hai mai visto in giro perché io sono un tipo abbastanza introverso e mi piace stare a casa, ed esco solo quando ce n’è necessariamente bisogno. Lavoro al bar solo di pomeriggio ma da questa mattina i miei turni sono cambiati, di conseguenza mi vedrai qui spesso. La zia ha deciso di dedicarsi alla parte amministrativa del lavoro e mettere me a servire perché per il pomeriggio ha assunto un nuovo ragazzo…comunque io sono Zayn, piacere!”

“Ah, ok, ora è tutto più limpido, grazie per avermi schiarito le idee Zayn, io sono Niall. Adesso però devo andare o farò tardi a scuola…a domani mattina allora!” Niall pagò il conto e rivolse un ultimo sorriso al moro prima di uscire da locale.

Perché durante quei pochi minuti insieme a Zayn il vuoto che dilagava dentro di lui aveva smesso di dare fastidio?
 

 Ve lo avevo detto, il capitolo è davvero cortissimo ma andando avanti spero di riuscire a scriverne di più lunghi, molto più lunghi! 
Spero di non avrei fatto troppi errori, nel caso segnalatemeli senza problemi! 
Grazie per l'attenzioe e a presto, se riesco aggiorno già domani sera!
Baci!
-Giulia-

 

 
 
 

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Capitolo 2
*** le abitudini possono cambiare ***


 

Ciao a tutti, sono tornata e vi chiedo scusa se ci ho messo una vita ad aggiornare la storia quando avevo detto che l'avrei aggiornata molto velocemente...sono saltati fuori un sacco di imprevisti e non ho avuto tempo di mettermi a scrivere. Vi chiedo ancora scusa.
Il nuovo capitolo si svolge circa un mese dopo rispetto al capitolo iniziale, è molto introspettivo e ha pochi dialoghi, ho voluto puntare di più su come si sentono i due ragazzi quando stanno insieme.
Vi lascio alla storia, a dopo!

 

                                                                                 Le abitudini possono cambiare


Sette meno un quarto, la sveglia suona.
Zayn sbircia lentamente da sotto le palpebre, un raggio di luce pallida lo infastidisce e così si auto-costringe a richiudere gli occhi.
Ormai è più di un mese che il moro tutte le mattine si sveglia presto per andare a lavorare, si potrebbe quasi dire che ci ha fatto l’abitudine…ma si sa, svegliarsi presto tutte le mattine quando per un anno ci si è svegliati all’ora di pranzo, non è semplice.
Con tutta la buona volontà che ha in corpo, Zayn struscia fuori dal letto, si dirige in bagno e si trascina fino alla doccia dove viene avvolto dall’ acqua calda che lui tanto adora.
Dopo essersi asciugato e vestito scende al piano inferiore per fare colazione, stampa un bacio sulla guancia della madre e si siede al tavolo. Davanti a lui si erge una grande tazza di caffè e una brioche alla crema. Conclusa la colazione saluta la madre e prendendo la giacca esce di casa.
Per arrivare al bar davanti alla scuola gli ci vogliono pochi minuti e decide di trascorrerli fumando una sigaretta.
È qualche settimana che il moro arriva al bar più presto rispetto all’orario in cui dovrebbe cominciare il suo turno perché lui e Niall, col quale ormai ha una certa confidenza, si trovano fuori dal locale a scambiare due chiacchere.
Quando arriva sul posto, Zayn  vede il biondo già appoggiato alla parete a fianco della porta d’ingresso, le sue mani stringono nervosamente un libro, probabilmente quel giorno avrebbe dovuto affrontare qualche test a scuola.
Il moro prova un certo affetto nei confronti di Niall, lo reputa un ragazzo fragile ma con una grande personalità, è sempre sorridente e i suoi occhi brillano. Ama trascorrere il tempo in sua compagnia perché tutto sembra più leggero e vivace, parlano di tutto e di niente allo stesso tempo. Il biondo sa dare ottimi consigli e il moro ogni volta che li mette in pratica rimane stupefatto dalla loro efficienza.
Zayn non è un ragazzo che fa amicizia facilmente, ama stare in solitudine perché è stato cresciuto da una famiglia non troppo presente e che ha cercato di renderlo autonomo fin da piccolo, non che questo gli dispiaccia, ama avere la fiducia dei suoi genitori che pur caricandolo di responsabilità sono sempre estremamente fiduciosi nei suoi confronti, in un certo senso si potrebbe dire che hanno molta stima di lui.
Quando il moro aveva cominciato a conoscere il biondo si era sentito strano, era una nuova sensazione per lui. Aveva però constatato, alla fine, che queste emozioni non gli dispiacevano.

“Ehi Nialler” quello era il suo soprannome, Zayn amava chiamarlo così.

“Ciao Zay!” il biondo sorrideva come suo solito però il sorriso questa volta non era rilassato come sempre.

“Hai qualche test a scuola oggi, vero?” Zayn cercò di capire quale fosse il motivo del nervosismo dell’amico.

“Si, ho il test di geometria analitica, ho studiato tutta la notte, ho un sonno inconcepibile e non mi ricordo niente!” come sempre il biondino si preoccupava per niente, sarebbe andato bene anche questa volta e avrebbe portato a casa un ottimo voto, come tutte le altre volte.

“Dai Nialler, su con la vita, hai ottimi voti in tutte le materie, non sarà certo un’ A- a rovinarti la media…perché si, tu prenderai come minimo un’ A-“ Zayn era molto ottimista quando si trovava in compagnia del biondo, e riponeva in lui una grande fiducia.

“No no! Questa volta davvero non so nulla, non sto facendo la parte del tragico studente…seriamente, non so fare gli esercizi e tutta la teoria è piena di regole e di formule, non ce la farò mai!” ok, il biondo stava cominciando a dare i numeri.

I due ragazzi decisero di entrare al nel bar, il moro prese il suo grembiule e se lo sistemò a cingergli i fianchi, si mise dietro al bancone e mise in fila davanti a sé qualche tazza in modo che non appena gli fosse giunta qualche ordinazione, sarebbe stato veloce nel servirla.
Niall non andò verso il solito tavolo, ormai erano un paio di settimane che si sedeva al bancone, dalla parte opposta a quella del moro, in modo da fargli compagnia mentre lavorava.
Il biondo si era affezionato a quel ragazzo dagli occhi scuri e con il sorriso costantemente stampato in faccia, all’inizio gli era sembrato un pò diffidente ma con il passare del tempo si era accorto che stare in sua compagnia risultava estremamente piacevole. Si sentiva più leggero, vivo.
Niall era ancora perseguitato dal senso di vuoto che da tempo lo faceva sentire incompleto, ma, quando era in compagnia di Zayn quel fastidio si placava.
Non gli era mai successo pima d’ora, si era sempre sentito bucato, con un mezzo mancante, come un puzzle a cui manca la tesserina centrale…non puoi appenderlo perché sarebbe brutto esteticamente ma non puoi neanche distruggerlo perché 999 tasselli sei riuscito a farli combaciare e pur mancandone uno, la figura stampata si riesce a leggere. Sei quindi costretto a tenerlo poggiato su un tavolo in salotto, senza poter fare niente perché ormai il pezzo mancante l’hai perso e se provassi a distruggere il tutto ti sentiresti un idiota perché per arrivare a quel punto ci hai messo più di due mesi. Il puzzle è li, che ingombra e si impolvera, non riesci neanche a guardarlo perché in te si scatenerebbe il nervosismo. Tu vuoi finire quel puzzle, vuoi poter dire “L’ ho fatto io!”.
Questa era la concezione che Niall aveva di se stesso, si sentiva inutile, si considerava un peso e si vedeva vuoto.
Zayn aveva percepito sin dall’inizio un certo disagio nelle espressioni del biondino, aveva capito che c’era qualcosa in lui che non andava e si era deciso ad aiutarlo, magari si sarebbero potuti aiutare a vicenda. Il moro faceva sentire completo il biondo e il biondo faceva sentire il moro una parte della società in cui vivevano.

“Io vado Zay, oggi entro un attimo prima così cerco di prendere un posto in fondo, Liam mi ha chiesto questo favore. Ti scrivo dopo così magari oggi pomeriggio usciamo fa fare un giro, che ne dici?” Niall aveva finito di fare colazione e aveva scambiato due chiacchere con l’amico. Adesso sarebbe dovuto andare ma non aveva voglia di allontanarsi da lui, voleva passare ancora del tempo in sua compagnia in modo da sentirsi felice ancora per un po’.

Niall non si sentiva un opportunista, non stava sfruttando il moro per potersi sentire migliore, voleva solo stare bene e far stare bene l’amico.

“Ok Nialler, allora scrivimi tu dopo, io stacco dal lavoro alle 14 come al solito…mi raccomando, stai tranquillo per il test, andrà benissimo!” Anche Zayn aveva voglia di passare altro tempo con il suo biondino, sapeva che trascorrere i pomeriggi insieme lo faceva stare bene e anche lui stesso si sentiva migliore quando veniva avvolto dalle risate di Niall e scrutato da quelle iridi azzurre.

Il biondo prese la giacca e il libro di geometria, si sporse sul bancone e diede un bacio sulla guancia di Zayn che non si sa perché, arrossì.
Uscendo dal bar si voltò un ultima volta per salutare il moro che alzò la mano e sorrise ricambiando il saluto.
Chissà cosa avrebbero fatto quel pomeriggio, sarebbero stati sul letto di Zayn a guardare la tv o sarebbero andati verso il parco  con un grande gelato tra le mani?
Entrambi avevano voglia di scoprirlo, entrambi non vedevano l’ora di incontrarsi nuovamente.

-Zay il test è andato uno schifo, ho bisogno di vederti il prima possibile, ho voglia di sorridere.
Ti aspetto a casa mia quando stacchi dal lavoro. Ah, probabilmente c’è anche Liam.
xx Nì-  

Bene, vi ringrazio se siete arrivati a leggere fin qui, ho alcune comunicazioni da fare:
- Nei prossimi capitoli verrà spiegato chi è Liam e che ruolo ha nella via di Niall.
-Questo capitolo si è concluso con un messaggio di Niall a Zayn non appena ha concluso il test di geometria, se non si fosse capito.
-Amo questi due ragazzi insieme, spero che a voi non dispiaccia  come si evolveranno le cose...ci sono in serbo delle sorprese muahahahahah
Ora vi saluto, un bacio a tutti e al prossimo capitolo!
-Giulia-

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Capitolo 3
*** lo chiamano ***


Eccomi, sono tornata, ci ho messo moltissimo ad aggiornare ma è un periodo impegnativo e ho davvero pochissimo tempo per scrivere.

Stasera stavo controllando le recensioni e ne ho trovata una che mi ha fatto molto piacere leggere, ho risposto dicendo che avrei aggiornato non appena sarebbe finita la scuola ma non appena ho inviato la risposta mi sono sentita tremendamente in colpa e quindi ho deciso di mettermi a scrivere subito il nuovo capitolo.
Non è uscito come lo immaginavo però ne sono soddisfatta ugualmente, spero piaccia anche a voi!
-Giulia-



Appena uscito da scuola Niall corse verso casa, il test era andato male, durante i 50 minuti concessi dalla professoressa per svolgere il compito lui non aveva fatto altro che pensare a Zayn, ai suoi occhi, alle sue labbra, alle sue mani.
Mai successa, una cosa simile non era mai successa al biondino. Era sempre stato un ottimo studente, niente era mai riuscito a distrarlo dai suoi doveri ma…adesso? Cosa gli stava succedendo?
Aveva bisogno di vederlo, non aveva più voglia di pensare alla scuola e a quello stupido test, gli serviva ossigeno e, in questo caso, il suo ossigeno era il ragazzo moro del bar.

“Niall aspetta, non correre! Mi avevi detto che sarei potuto venire da te dopo scuola, ricordi?” Liam correva affannato dietro a Niall che però sembrava non sentire e non vedere niente.

Dopo l’ennesimo richiamo il biondo si voltò e si trovò davanti un Liam paonazzo e con il fiato corto.

Liam e Niall erano amici praticamente da tutta la vita, erano cresciuti insieme e si consideravano fratelli…più o meno.
Più o meno? Si, proprio così. Si può dire che Niall ha sempre visto il maggiore come una figura di riferimento, come un esempio da seguire e come una persona a cui destinare del bene incondizionatamente.
La stessa cosa non possiamo dirla per Liam però, da anni vittima di una cotta paurosa per il biondino che però sembrava non essersi mai accorto di nulla.
Ogni volta che lo vedeva, ogni volta che lo sfiorava, il cuore del castano cominciava a battere all’impazzata e le sue gote paffute si tingevano di color pesca.

“Scusami Lì, mi ero dimenticato…ascolta, ti dispiace se rimandiamo in nostro pomeriggio insieme? Ho bisogno di vedere Zayn, il test è andato male e sai che lui riesce a farmi staccare la spina da tutto…non te la prendi vero?” Niall abbozzò un sorriso.

“Ma avevi detto che andava bene se ci fossi stato anche io, avevi detto che saremmo potuti uscire tutti e tre insieme…” Liam non riuscì a nascondere la delusione che dilagava nel suo stomaco.

“Lo so, hai ragione, scusami. Ti prometto che mi farò perdonare, domani pomeriggio usciamo io e te e andiamo a fare un giro al Luna Park, ok?” ecco, Niall conosceva bene il castano, sapeva quanto amasse andare sulle giostre più spericolate e così lo aveva preso per il suo punto debole.

“Va bene Nì, promesso però.” Liam sapeva quanto Niall tenesse a Zayn, pur conoscendolo da così poco tempo, e non poteva negarlo, un un po’ di gelosia la provava nei suoi confronti.

Il biondo abbracciò per un lungo lasso di tempo l’amico e gli sussurrò un ringraziamento nell’orecchio. Il castano amava Niall, ormai ne era certo e pur di renderlo felice avrebbe fatto qualsiasi cosa, sarebbe stato disposto addirittura a soffrire ed infatti era proprio quello che stava facendo.
Zayn staccò dal lavoro e prima di avviarsi verso casa di Niall decise di inviargli un messaggio per avvertirlo che di li a pochi minuti sarebbe arrivato a casa sua.

“Parto ora dal bar, pochi minuti e sono da te. xx Z.”

Niall era appena arrivato a casa, aveva fatto in tempo giusto a cambiarsi e a darsi una sistemata quando il telefono vibrò. Era Zayn.
Letto il messaggio fu avvolto da un dubbio, avrebbe dovuto dirgli che Liam non sarebbe stato li con loro? Perché quando si trattava del moro anche le cose più banali sembravano ingigantirsi a dismisura?.
“Sono appena arrivato, ti aspetto…ah, Liam non c’è.”

Aveva preso la sua decisone, lo aveva avvertito perché dopo qualche ragionamento di troppo era giunto alla conclusione che, se Zayn avesse davvero voluto vederlo, l’avrebbe raggiunto anche sapendo che sarebbero stati soli.
Passarono pochi minuti dall’invio del suo messaggio quando il campanello trillò. Niall si avvicinò alla porta e con un sorriso a 32 denti l’aprì.

“Pensavo di trovarti abbattuto e triste invece mi sembri di buon umore! Molto bene, ora sono più tranquillo.” Anche Zayn sorrise contagiato dal biondino.

“A dire la verità fino a pochi secondi fa lo ero…ma adesso sei qui e tutto va meglio.” Oddio, da dove gli erano uscite quelle parole? Troppa dolcezza, troppa dolcezza in una volta sola.

Niall non campiva proprio, perché Zayn gli faceva questo effetto? Non appena i loro occhi si incrociavano, il biondo si sentiva disarmato, sentiva di non aver nessun filtro tra il cervello e la bocca e di conseguenza tutti i suoi pensieri uscivano fluenti facendogli fare le peggio figure.
Zayn, Zayn era confuso, il biondino era così tenero e dolce ai suoi occhi che ancora si chiedeva per quale strano motivo non l’aveva incontrato prima. Forse sarebbe stato tutto più semplice, quando si è più piccoli si è inconsapevoli ed impulsivi, non si pensa ai rischi che si corrono con determinate azioni.

“Entra pure Zay, preferisci stare in camera al pc o giù in sala con la tv?”

Come faceva ad essere così dannatamente dolce anche ponendo una banalissima domanda? No, c’era qualcosa che non andava…in Niall o in Zayn non si sa, ma qualcosa non andava di certo.

“ Scegli tu babe, per me è uguale!” Zayn sfoderò un sorriso mozzafiato e il biondo arrossì nel vederlo.

Fino a quella mattina tutto era sembrato normale, i due ragazzi non erano mai stati imbarazzati a star da soli eppure durante le poche ore trascorse dal loro ultimo incontro qualcosa sembrava essere cambiato.

“A…allora stiamo giù che siamo più vicini al frigorifero e io ho fame. Vuoi qualcosa da bere intanto? Non so, una birra fresca?” perfetto, adesso il biondo stava anche balbettando.

Zayn annuì e andando a sedersi sul divano ringraziò Niall che nel frattempo si stava avviando verso la cucina per prendere due birre e un pacchetto di patatine.
Passarono pochi minuti quando il biondo fece capolino dalla parete che divideva la sala dal corridoio che seguiva l’ingresso, il moro gli sorrise e gli andò in contro aiutandolo a portare i viveri in modo da appoggiarli sul tavolino, posto davanti al divano, senza fare danni.
Zayn si sedette sul divano e dopo aver recuperato il telecomando anche Niall fece per posizionarvisi.
Il biondo non era mai stato una persona particolarmente furba però il caso, la sfiga o la fortuna- o come volete chiamarla- era sempre stata pronta a soccorrerlo, così, anche questa volta, si ritrovò a fare qualcosa che senza l’aiuto del fato non avrebbe mai fatto.
Cercando di sedersi sul divano, Niall inciampò sul tappeto e perdendo l’equilibrio e cadde all’indietro trovandosi seduto praticamente in braccio al moro che scoppiò a ridere rumorosamente.
Adesso erano vicini, molto vicini, troppo vicini.
 
Nel frattempo Liam era a casa da solo, pensava al suo biondino che ultimamente lo stava trascurando parecchio preferendo trascorrere i pomeriggi insieme al moro piuttosto che con il proprio “migliore amico”.
Non sapeva se essere arrabbiato, deluso o geloso, Liam sapeva solo che qualcosa non andava e che avrebbe fatto di tutto pur di recuperare i rapporti che aveva con Niall prima dell’ arrivo di Zayn.
Si sa, l’invidia è una brutta bestia.
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Il rosso e il rifiuto. ***


Come tutte le persone normali, Niall, ogni qual volta faceva una figuraccia arrossiva e questa caratteristica faceva impazzire il moro. Come si può resistere a quelle guance paffute e arrossate? Non si può.
Così Zayn, senza nessun tipo di scrupolo o di pudore si lanciò sul viso del biondo catturandone le guance e stringendole tra il pollice e l’indice per poi lasciarvici sopra un bacio impulsivo e rumoroso.
Si può dire che ormai i due ragazzi erano molto affiatati, avevano imparato a conoscersi e a volersi bene, si capivano e si supportavano. Entrambi erano entusiasti del legame che si stava creando tra loro e a dirla tutta, ne andava anche molto fieri.
Il pomeriggio stava trascorrendo tranquillamente, le immagini scorrevano alla tv ma i due ragazzi non ne sembravano interessati, ormai erano diversi minuti che chiacchieravano tranquillamente continuando a fissarsi negli occhi, sembravano magnetici e i loro sguardi non riuscivano ad allontanarsi neanche per un secondo.
Potevano parlare di qualsiasi cosa, anche delle cose più stupide o inutili ma i loro occhi parevano immensamente interessati, forse non alle parole che fluivano dalle loro bocche ma allo sguardo della persona che avevano davanti.

“Zayn, non sei proprio capace di mangiare le patatine! Guarda, ti sei riempito la maglietta di briciole!” Niall scoppiò a ridere portandosi una mano sulla pancia che cominciava a dolorare per le troppe risate.

“Hei hei, sei tu che mi distrai, devo essere concentrato quando mangio io, non so fare due cose insieme!”  Anche il moro cominciò a ridere facendo guizzare il proprio sguardo in quello dell’amico, ancora una volta.

“Lascia fare a me, ti pulisco io.” Niall si avvicinò a Zayn e posò una mano sul suo addome in modo da togliere le briciole dalla maglietta.

Non appena poggiò la propria mano sulla maglia di Zayn, il viso avvampò e il biondo non sapendo come reagire ritirò la mano impulsivamente, quando Zayn si rese conto dell’imbarazzo del biondo fece una faccia di disappunto non capendo cosa gli stava accadendo. Non sapeva cosa provava Niall, non sapeva che sentendo il suo addome muscoloso e il calore della sua pelle il biondino era stato scosso da una scarica elettrica che neanche lui stesso sapeva cosa stesse a significare.
Niall si accorse del disappunto sulla faccia di Zayn così ci riprovò, riprovò a poggiare la mano sul corpo di Zayn ma anche questa volta arrossì senza però ritirare la mano.
Cominciò a far cadere le briciole che erano sulla maglietta di Zayn sul divano adottando una sorta di indifferenza che avrebbe dovuto nascondere l’imbarazzo che lo opprimeva. No, in effetti non ci riuscì molto bene. Il suo viso non cambiò colore, le sue guance rimasero imporporate e a questa visione Zayn non potè far altro che sorridere.
Gli sguardi dei due ragazzi erano l’uno negli occhi dell’altro e la mano di Niall scorreva lentamente sulla maglietta del moro che sorrideva teneramente mentre con la mano destra andava ad intrappolare quella del biondo che si muoveva sul suo addome muscoloso.

“Hei Nì, stai calmo, non è successo nulla, perché ti imbarazzi?” Il tono di Zayn era talmente dolce e caldo che avrebbe potuto far sciogliere persino una roccia.

“I-i-io non lo so…è che, bho…sei muscoloso!” Non sapendo cosa rispondere, o meglio, non potendo confessare quello che realmente stava cominciando a sentire, Niall, prese la strada più semplice facendo i complimenti all’amico che sorrise ancora una volta capendo l’imbarazzo del biondo.

“Vado in palestra, non te lo avevo detto? Anzi, ora che ci penso bene, mi sa che è la stessa che frequenta anche Liam!” Zayn decise di cambiare argomento in modo da far sentire a proprio agio l’ amico ma senza mai smettere di tenere la sua mano tra le proprie.

Sentendo il nome di Liam, il biondo si ricordò di come ci era rimasto male quando gli aveva chiesto di non andare con lui quel pomeriggio, si sentì in colpa ma dopo qualche riflessione lunga e contorta si rese conto che quel pomeriggio era perfetto così, senza Liam.
Il castano era molto simpatico, Niall gli voleva un gran bene ma adesso che Zayn era entrato a far parte della sua vita, non sentiva più quel bisogno morboso dell’amico…gli scocciava ammetterlo ma in questo momento preferiva nettamente la compagnia del moro. Certo, questo Liam non avrebbe mai dovuto scoprirlo.

“A proposito di Liam…Zay, secondo te lo sto trascurando troppo?” Niall strinse il proprio mento tra due dita attendendo la risposta dell’amico.

“Non lo so Nialler, non so bene in che rapporti siete, certo, adesso io e te trascorriamo molto tempo insieme e ti vedo raramente in sua compagnia quindi…non so, prova a parlarci, vedi cosa ti dice lui, magari non gli pesa la situazione.”

“Mh, va bene allora facciamo così: adesso ci dedichiamo ad una partita a Fifa e poi ti accompagno a casa così mentre ritorno mi fermo da lui e vedo di parlarci!” Niall mise tutto l’entusiasmo che aveva in corpo affermando ciò che la sua mente contorta aveva partorito.

I due ragazzi giocarono alla Play tranquillamente, ovviamente Zayn perse ma questo già si sapeva, bevvero un’ultima birra e uscirono di casa. Il tragitto trascorse velocemente, entrambi si divertivano molto stando insieme e il tempo sembrava volare. Arrivati davanti a casa di Zayn il biondo gli saltò al collo, gli lasciò un bacio sulla guancia e si strinse forte contro il suo petto. Dopo essersi salutati Niall si diresse verso casa di Liam sperando di renderlo felice con questa improvvisata.
Liam intanto era a letto, stava giocando con il cellulare e dentro di sé stava bruciando dalla gelosia, sapere che il suo biondino era a casa con Zayn, sapere che erano da soli, sapere che Niall non lo aveva viìoluto con loro gli creava un certo fastidio.
Liam rivoleva il suo Niall, Liam rivoleva il suo migliore amico, Liam rivoleva la persona della quale era innamorato da fin troppo tempo.
Mentre una lacrima minacciava di uscire dal suo occhio sinistro, il castano sentì il campanello suonare e così con poca voglia e con la testa tra le mani si alzò dirigendosi verso il piano di sotto dove…

“Oh, sei tu…” Forse questo non era il momento adatto per vedere il biondo, forse adesso voleva stare da solo e non con quella persona che lo faceva sentire rifiutato.

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Capitolo 5
*** Il bacio rubato. ***



IL BACIO RUBATO





Niall era felice di ciò che aveva programmato, aveva pensato che facendo una sorpresa al proprio migliore amico, lo avrebbe reso felice. In realtà, dopo il poco caloroso “benvenuto” di Liam si rese conto che la sua non era stata una brillante idea.
Liam solitamente non rispondeva male, non si arrabbiava facilmente e sicuramente non era una persona gelosa. Geloso? Lui? Ma dai…
Il biondo accorgendosi degli occhi lucidi dell’amico storse il viso corrucciando leggermente le labbra e cominciò a studiare l’espressione di Liam che non ne voleva sapere di spostarsi da davanti la porta.
Un braccio appoggiato allo stipite, le gambe leggermente accavallate e un espressione fredda e scontrosa sul volto, questo era liam.

“Io…non so, se vuoi me ne vado. Sono arrivato nel momento sbagliato? Volevo solo farti una sorpresa.” Niall scosse la testa pensando di aver commesso un enorme stronzata andando a casa del castano senza avvisarlo e soprattutto dopo avergli dato buca il pomeriggio.

“No tu…entra dai.” Liam scosse la testa accorgendosi di avere avuto una reazione forse leggermente esagerata.

Quando Niall entrò in casa si voltò verso l’amico che gli fece cenno di avviarsi verso la sua camera. Il biondo lo fece e appena vi arrivò si posizionò sul letto spalmandovisi sopra. Niall non era molto delicato, i suoi modi di fare tante volte potevano essere considerati rozzi ma in realtà lui lo faceva apposta, per far vedere alla gente che era a proprio agio.

“Cosa ci fai qui?” Liam fu il primo a rompere il silenzio, era un silenzio sordo, come se i due ragazzi fossero immersi in una bolla d’acqua.

“Te l’ho detto, volevo farti una sorpresa.” Niall non si rese conto di aver usato un tono di voce freddo, sembrava quasi offeso ma, questa volta, l’offeso non doveva essere lui.
Liam si sentì sorpreso, Niall non era un tipo imprevedibile, anzi, era abbastanza tradizionalista e la maggior parte delle volte i loro appuntamenti venivano presi giorni prima. Non che avessero chissà quali impegni solo…gli piaceva avere delle sicurezze. Proprio per questo motivo il castano non credette alle parole del biondo.

“Dai Nì, ti conosco da una vita, perché sei qui?” Niall sorrise amaramente sentendo le parole dell’amico accorgendosi di non essere riuscito a fingere bene.

“Io mi sono sentito in colpa, ecco, l’ho detto! Mi sono sentito in colpa per averti trascurato e per aver fatto saltare il nostro appuntamento di oggi. Però è vero che volevo farti una sorpresa!!”  il viso di Niall accolse un broncio adorabile “Mi piace quando sei felice per qualche mio gesto e…sapevo che ti piacevano le sorprese, quindi…” Il biondo non fece in tempo a trovare parole da aggiungere alla frase perché Liam gli era letteralmente saltato addosso abbracciandolo e dandogli un bacio sonoro sulla guancia paffuta.
Resistere a Niall era impossibile, Liam lo aveva sempre considerato una delle persone più dolci e sensibili dell’universo. Forse anche per questo ne era innamorato perso.
Vedendolo sentirsi in colpa, con quel broncio adorabile e con quegli occhi liquidi lo aveva fatto sciogliere e non resistendo all’impulso aveva dovuto abbracciarlo.

“Liam…scusami davvero. Sai, sono molto preso da Zay, sto bene con lui e…non…non riesco a considerarlo un amico normale. Non sto dicendo che sono giustificato se ti trascuro, solo…vorrei che cercassi di capirmi. Mi piace stare con lui, mi fa stare bene e ogni volta che lo guardo una carica di rinoceronti irrompe nella mia testa e nel mio stomaco. Dio mio Liam, non sembro neanche io a parlare, cosa mi sta succedendo?” Era vero, Niall non aveva mai ammesso né a se stesso né a nessun altro ciò che stava cominciando a provare per Zayn, perché lo stava dicendo proprio adesso? Perché lo stava dicendo proprio a Liam?

“Io credo che tu ti stia innamorando biondino.” Liam ne era certo, tutto ciò che il biondo aveva ammesso di provare per Zayn era esattamente ciò che lui stesso provava per Niall e sentendolo parlare non fece fatica a capire di che sentimento stava parlando il suo amico.

“I-innamorando? No lui…lui è un maschio e-e io…anche io lo sono.” Niall scosse un po’ il capo fermandosi subito dopo e fissando gli occhi in quelli dell’ amico. “Dici…oddio, dici che sono gay??” Un sorriso si stampò sulle sue labbra.

“Non lo so Nì, questo puoi saperlo solo tu e poi…potresti essere bisessuale, non so…” Anche Liam sorrise, sapere che la persona di cui era innamorato potesse provare attrazione per un maschio, ecco, diciamo che gli dava un certo sollievo.

“SONO GAY!! ODDIO SONO GAY! NON CI AVEVO MAI PENSATO A DIRE LA VERITA’ MA ADESSO, ADESSO MI SENTO BENE! DOPO AVERLO DETTO STO BENE!” Niall cominciò a saltare sul letto euforico, neanche avesse appena scoperto di aver vinto una schedina. Quel biondo irlandese era davvero strano. Ci aveva messo così poco tempo a leggersi dentro, a capire chi era veramente.

Ancora una volta Liam fu intenerito dagli atteggiamenti dell’amico e saltò sul letto insieme a lui, voleva sentirsi parteci e…cosa c’era meglio di un bacio per sentirsi tale?
Non ci mise molto a decidere, non ci mise molto a farlo, semplicemente bloccò le spalle di Niall con le proprie mani, per poi farle scorrere verso le sue guance paffute e in seguito fece scontare le loro labbra, piano, con delicatezza, quasi avesse paura di fargli del male.
 
 
Zayn nel frattempo era a casa, stava cenando da solo, davanti alla tv e non riusciva a non pensare al bel pomeriggio trascorso insieme a quella persona per la quale stava coltivando un interesse particolare.
Quel biondo era così…perfetto. Si, Zayn lo considerava perfetto perché era bilanciato e calmo e sensibile. Quando arrossiva era dolcissimo e i suoi occhi erano così luminosi da riuscir a far brillare anche quelli di chiunque glieli stesse guardando.
Zayn ripose il piatto sul tavolo davanti a se per poi stendersi sul divano, con la testa piena di belle cose, di bei pensieri, dei belle immagini. Con la testa piena di Niall, delle labbra di Niall che quel pomeriggio avrebbe tanto voluto assaggiare. Quelle labbra che adesso erano poggiate su altre labbra, che però non erano le sue. Ignaro della situazione, il moro si addormentò.

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