We are Super Juni~oyeo!

di PatheticRomance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno: LeeteukxHeechul ***
Capitolo 2: *** Capitolo ottantatré: EunhyukxKyuhyun ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno: LeeteukxHeechul ***


Note: Salve persone…
Ok, questa è letteralmente una cretinata, lo so, e se nessuno seguirà ciò posso comprenderlo.
Ora vi spiego bene cos’è questo obbrobbio. Ho deciso, in pratica, di prendere in analisi ogni singola coppia (ma non coppia intesa come amore, ma di amicizia) e descriverne un piccolo momento. Ovviamente avrò un filo logico, quindi comincierò scrivendo Leeteuk con tutti, poi Heechul con tutti ecc ecc… chiaro?
boh, spero di si, perché se è chiaro troverete ciò ancora di più una cavolata, quindi siete in tempo ad abbandonare tutto.
Ovviamente ringrazio la solita plubuffy che con santa pazienza mi corregge di tutto e.e
Ringrazio chi mai seguirà questa “piccola” cavolata. Avviso da ora che non ho aggiornamenti fissi, non essendoci nessuna correlazione tra un capitolo e l’altro probabilmente potrò metterci pure tempo (e diciamocelo chiaro, per alcune “coppie” è pure più difficile trovarci qualcosa da scrivere). Anche perché voglio dedicarmi anche ad altre ff dato che questa mi porterà via parecchio tempo.
Josie.



LeeteukxHeechul
Capitolo uno: Count on me.
 
Il cielo di quella notte si estendeva, scuro, sull’aeroporto di Incheon e sui capi, ancora insonnoliti, dei Super Junior. Perché avrebbero dovuto muoversi di notte, in realtà, era stata una domanda che era sorta spontanea a tutti.
E’ per il vostro bene!” rispondevano ma, vedere la faccia ancora sporca di sonno di Kangin, o un Yesung e un Donghae ancora poco reattivi, o, ancora peggio, un Kyuhyun e un Heechul che ancora dovevano spiccare la loro prima parola sarcastica, non richiamava di certo il “ritratto della salute”.
L’orario e il sonno, ovviamente, non aveva fermato nessuna delle fan presenti lì, pronte ad urlare per loro. I poveri malcapitati, ovviamente, avevano dovuto muoversi con la massima fretta cercando anche, a un certo punto, di tenersi uniti. Impresa piuttosto ardua e che recava un forte stress soprattutto al povero leader che era incaricato di sorvegliare tutti e prendersene cura. Non si sarebbe mai perdonato una piccola distrazione, tutti lo conoscevano, soprattutto Heechul sapeva quanto si sarebbe sentito responsabile se qualcuno, involontariamente, si fosse fatto male. E ne era preoccupato a dire il vero! Solo nell’ultimo mese il poveretto era collassato due volte a causa dello stress e del poco sonno, ed era per questo che, camminando dietro di lui, continuava a tenerlo sott’occhio.
-Hyung! Io ho sonno!- si lamentò Hyukjae aggrappandosi, infantilmente, al braccio di Leeteuk. Dal canto suo, il povero leader, si trovò a trascinare non solo la valigia ma anche il più piccolo che, nonostante il poco peso data la sua magrezza, era pur sempre pesante per le povere braccia del leader.
-Coraggio, tra poco potrai riposare in aereo Hyukjae-ah!- il maggiore tentò di incoraggiare l’animo dei suoi compagni più piccoli seppur con scarso successo.
-Scherzi hyung? Mancano almeno due ore per l’imbarco!- gli fece notare un Kyuhyun inopportuno al quale era venuto spontaneo far notare ogni piccolezza che veniva detta con il suo tono a tratti saccente e soprattutto irritante.
-Così non aiuti affatto Kyuhyun-ah!- lo rimbeccò severamente nonostante l’infinita pazienza di cui era dotato, infatti, più che severo, il tono che provenne dalle sue labbra non fu altro che un richiamo dolce e flebile. Tuttavia i due ragazzi si beccarono, ugualmente, un’occhiata severa da parte di Heechul che aveva assistito a tutta la scena.
Il vero problema, poi, era sorto nel momento in cui avevano dovuto affrontare il check-in. Zhou-mi si era portato decisamente troppe cose dietro mentre Henry, a causa della sua sbadataggine, si era dimenticato altre. Donghae, che mai e poi mai avrebbe accettato di sedersi lontano da Hyukjae, continuava a cercare di corrompere Kibum tentando di convincerlo a cedergli il posto.
-Eddai, Kibumie!-
-Mh… no!-
-Ti prego, ti prego, ti prego!-
-Ho detto no!-
-Uffa!-
Ed avevano continuato così per una buona mezz’ora, esattamente durante quasi tutta la durata del check-in. Leeteuk, dal canto suo, si era allontanato dal resto del gruppo non appena aveva fatto il suo biglietto ed era andato alla ricerca di un maledetto posto libero. Per la miseria, mai una volta che ne trovasse uno! Infine, stanco come non mai, aveva posto fine alla ricerca ritrovandosi a sedere su un grosso aggeggio metallico del quale, sinceramente, Leeteuk né ignorava l’utilizzo.
Ovviamente i movimenti del leader non erano passati per niente inosservati allo sguardo attento di Heechul che, preoccupato per la sua salute, lo aveva seguito per accertarsi che non avesse nessun malore e, quindi, si fosse allontanato per non destare ulteriori preoccupazioni.
-Tutto ok, Jungsoo?- il pallore di quel volto non lo aveva convinto sin dall’inizio. Nell’udire quella voce inaspettata, il più grande sussultò spaventato portandosi una mano sul petto.
-Heechul! S-si, è tutto ok… è successo qualcosa agli altri?- il ragazzo immediatamente scattò in piedi con aria preoccupata procurandosi un’occhiata accigliata da parte di Heechul che, con stizza, lo costrinse a risedersi.
-Ma porc… prenditi una pausa, Leeteuk! Da quant’è che non dormi?- il più piccolo lo guardò dritto negli occhi per un breve momento ma non attese risposta, era sicuro che non sarebbe arrivata.
-Mh, non lo so. Ma sono stanco morto…- mormorò il leader prima che i suoi occhi si chiudessero e la sua testa penzolasse pericolosamente in avanti dando così a Heechul la sensazione che potesse cadere da un momento all’altro. Maledetto ragazzo! Sempre a preoccuparsi per tutti e non per lui! Quasi automaticamente, quindi, il minore si sporse in avanti per sorvegliare il corpo del suo amico in caso avesse perso l’equilibrio. Heechul era davvero preoccupato, e lo si poteva notare nei suoi gesti che, per quanto velati fossero, racchiudevano un affetto sincero.
Solo quando Kangin, da lontano, fece gesto che era ora di muoversi, il ragazzo svegliò il suo amico che, sbadigliando, aprì stancamente gli occhi ancora confuso e intontito per il sonno. Il minore non se lo fece ripetere due volte e, una volta assicurato che l’altro fosse del tutto cosciente e in grado di muoversi, si voltò senza proferire la minima parola. Leeteuk fu sul punto di ringraziarlo, sapeva quanto poco, quel ragazzo, dispensasse il suo affetto come sapeva l’imbarazzo che provava in questi momenti. Infatti non si sorprese affatto della brusca interruzione, nonostante ancora non avesse aperto bocca.
-Coraggio, ti vuoi sbrigare?!- lo richiamò bruscamente per farlo muovere. Sul volto di Leeteuk comparve un lieve sorriso di gratitudine. Heechul era un buon amico.
 
 
Note finali: Si altre note. Innanzitutto se sei arrivato fin qui, grazie.
Seconda cosa per far capire la natura di questo racconto, ovviamente vi allego una foto che ho trovato durante un video. Mi ha colpito molto e non l’ho più dimenticato da allora.
;) spero vi sia piaciuta!

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Capitolo 2
*** Capitolo ottantatré: EunhyukxKyuhyun ***


Note: Ciao! Beh, che dire? Come secondo capitolo vi propongo questa "coppia". Ci ho messo un po' per scrievre e aggiornare ma spero che lo stesso qualcuno possa apprezzarla e commentarla facendomi sapere cosa ne pensa. 
Ringrazio, come sempre, la mia beta, nonchè Hyukkie, Plubuffy per l'infinita calma che deve avere con me!


EunhyukxKyuhyun
Capitolo ottantatré: Free Hugs

Succedeva sempre nei momenti in cui meno se lo aspettava. Bastava un minimo di distrazione e quella pressione sulle spalle era lì, presente e costante.
Eunhyuk aveva cominciato a guardarsi spesso alle spalle, e credeva addirittura di star impazzendo! Cosa gli accadeva? Questo era semplice. Non c’era nulla di peggio nel vedere l’evil maknae esibirsi in dimostrazioni d’affetto. Sinceramente, non per essere cattivo, ma preferiva vederlo silenzioso e concentrato mentre era al suo computer, o addirittura quando sul suo volto compariva quel ghigno malefico, segno inconfondibile che gli era appena venuto in mente uno dei suoi soliti piani malefici.
-Hyung! Hyung, vieni qui- Kyuhyun tentò di catturare l’attenzione di Eunhyuk con scarsi risultati. Il ballerino fece finta di nulla, sorpassandolo con apparente tranquillità. Poteva pure non aver chiamato lui, no? In fondo di Hyung ce n’erano altri 13 oltre a lui –Eunhyuk hyung!- questa volta fu più esplicito e il ragazzo non poté ignorarlo, si immobilizzò sul posto come congelato al solo suono di quella voce.
Che doveva fare? Continuare a far finta di non aver sentito nulla? No, troppo pericolosa quest’ultima decisione. Dirgli di lasciarlo in pace? L’avrebbe sicuramente ferito. Scappare? Decisamente quella sembrò l’opzione migliore. In un battibaleno, infatti, il ballerino scomparve dal salone sotto gli occhi perplessi dell’altro.
-Hum? Cosa ho fatto?- si domandò Kyuhyun frustrato e soprattutto perplesso dal comportamento strano del maggiore. Dal canto suo, ormai, Hyukjae era riuscito a rifugiarsi in camera per sfuggire all’ira del maknae. Che gli aveva fatto di male per meritarsi questo? Fortuna aveva voluto che quando era sceso a cena, il più piccolo non gli aveva prestato minimamente attenzione, facendo calmare così il suo animo e trascorrere la serata in modo più o meno piacevole.
Quando Eunhyuk si era ritirato nella sua stanza ormai più tranquillo, aveva già dimenticato la questione che lo aveva afflitto in quelle poche ore prima. Si era da poco messo il pigiama pronto giusto per andare a letto quando, di nuovo, sentì quella spiacevole sensazione alle spalle e sperò decisamente che fosse la sua immaginazione a giocargli un brutto scherzo.
-Buonanotte hyung!- purtroppo la spiacevole sensazione aveva una voce, delle gambe e anche un nome.
-Kyuhyun-ah!- Eunhyuk sobbalzò guardandolo praticamente sconvolto, ma il maknae subito dopo uscì dalla stanza sbadigliando, lasciando il suo hyung, se fosse stato possibile, ancora più perplesso. Era questo il comportamento che lo spaventava. Da quando era entrato nella band, Kyuhyun difficilmente aveva dimostrato il suo affetto nei confronti degli altri membri, anche perché per lui i primi sei mesi erano stati davvero difficili visto quanto gli avevano reso la vita un inferno.
Un inferno, appunto, e il fatto che tutto d’un tratto si mostrasse così aperto nei loro confronti faceva davvero pensare. Pure quella era una delle sue pianificazioni malvagie? Era il suo modo di farli cadere nella trappola? Eunhyuk rabbrividì a quel pensiero che subito dopo accantonò quando il suo migliore amico Donghae entrò nella stanza pronto ad impossessarsi del suo letto che anche quella sera avrebbero ospitato due persone.
Il giorno dopo, nonostante Hyukjae fosse rimasto in guardia tutto il tempo, non aveva notato nessun comportamento anomalo da parte del più piccolo. Solo la sera, così come il giorno precedente, la stessa scena tornò a ripetersi così come sarebbe accaduto nei giorni a seguire, comportamento che continuò a fargli saltare i nervi per un bel po’.
Era passato ormai più di un mese da allora, e il comportamento di Eunhyuk si era quasi rassegnato al riguardo, o perlomeno non si sorprendeva più quando la sera Kyuhyun si presentava sulla soglia della porta per augurargli la buonanotte e abbracciarlo solo come lui poteva fare.
-Mh, allora io vado a dormire. Buonanotte!- Hyukjae dopo aver annunciato le sue intenzioni ai pochi presenti, si era ritirato in camera dove aveva fatto una via diretta nel letto. Nonostante la stanchezza, però, qualcosa sembrò tormentare i pensieri del ballerino, non permettendogli di chiudere tranquillamente gli occhi.
-Aish! Maledetto ragazzo!- Disse togliendosi da sotto le coperte e mettendosi a sedere.Aveva trovato davvero strano il fatto che quella sera, Kyuhyun non fosse arrivato come al solito ad augurargli la buonanotte. Ecco, la verità era che in fondo un po’ si era abituato a quella specie di rituale. Poteva chiamarlo così? Infatti non riuscì proprio a resistere all’istinto di alzarsi e andarlo a cercare.
La ricerca non gli impiegò tanto tempo perché, non appena si affacciò nella stanza, Eunhyuk trovò il maknae seduto alla scrivania, profondamente addormentato avanti allo schermo del pc. Il volto del maggiore si aprì in un sorriso dolce e, quasi automaticamente, aprì l’armadio per prendere una coperta e poggiargliela sulle spalle.
Doveva ammetterlo, in fondo il maknae non era così evil come voleva far credere.

Note Finali: Questa volta ad ispirarmi è stato questo video. Spero vi sia piaciuta >.>
Josie.

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