Di Girlscout e Marsh Mallow gommosi

di supernova_the_fifth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Marsh Mallow 1: Tra horror, clown ed imbarazzo ***
Capitolo 2: *** Marsh Mallow 2: E fu così in Scozia part one ***



Capitolo 1
*** Marsh Mallow 1: Tra horror, clown ed imbarazzo ***


Marsh Mallow 1

Tra horror, clown ed imbarazzo

 

Joe POV

 

Quel venerdì sera volevamo cambiare.

Non che fossimo una manica di fifone senza midollo; ci eravamo semplicemente stancate. Dopotutto trovare trame di film horror decenti che riuscissero ad impressionarci era un’impresa…

Oddio! Il mio cervello ha fatto una rima oh mio Di… scherzavo, niente rima.

…e nel giro di tre settimane avevamo esaurito tutto: The Grudge, The Ring, The Hole, Non aprite quella porta, L’Esorcista… . L’ultima ora e mezza del ritrovo precedente era trascorsa con le storie dell’orrore nate al momento dall’inventiva di Cleo. E fatemelo dire, di horror avevano ben poco. Per qualche arcano motivo ogni cinque minuti eravamo piegate dalle risate sul tappeto: evidenzio RISATE.

RI-SA-TE!

E dalla regia fanno notare che risate e horror non stanno mai nella stessa frase.

Infatti ero più che certa di ricordare un velociraptor all’inseguimento di una giuggiola nel racconto horror di Cappuccetto e la barba gigante.

- Sicura? Credo proprio che il velociraptor fosse in Cappuccetto ed Edward Cullen. –. Fissai Tess cercando di capire se mi stesse prendendo in giro o fosse seria. Ma stavamo parlando delle storie di Cleo. Tutto era possibile. Anche una storia a tre con Cappuccetto, Edward e Velly il velociraptor.

- Whatever. Non che fossero tanto diverse l’una dall’altra. Finivano tutte col maiale più piccolo dei tre porcellini che schizzava fuori dalla torta di compleanno di Obama. –

- Povero Obama. –

- Perché? –

- Compiere gli anni così tante volte. Invecchia più in fretta! –

Oh Jesus!

Grandioso, perché di idiota nel gruppo non ne bastava una.

Ignorando la mia migliore amica, continuai a camminare per il marciapiede illuminato dai lampioni al neon. Con Steel Street completamente deserta, l’ambientazione da horror c’era.

Ok, avevamo detto niente più horror.

Ragiona Joe, ragiona!

E tutto questo mi portò ad arrovellare il cervello sul nuovo tema per il nostro Friday Sleepover, completamente ignara del mio dito che pigiava a tradimento il pulsante del citofono di Beth da parecchi minuti.

Fu un cuscino in faccia a farmi rinsavire.

- Siete in ritardo caccole. Muovetevi. – disse pacata Beth dopo essersi ricomposta dal suo lancio del giavellotto cuscino. – E Joe? Non. Pigiare. Il. Pulsante. -

Entrai nell’abbinata numero 8 di Steel Street massaggiandomi il naso. Gettai lo zaino col pigiama e il beauty case in un angolo appena mi fiondai in camera di Beth.

Cleo e Anais erano già lì. Miracolo.

A ruota, dietro di me arrivarono anche la padrona di casa e Tess, intente a commentare il nuovo film di Tom Cruise.

 

Ë

 

- Quella volta in cui il clown del circo… -

Grugnii lievemente. Senza sapere bene come, noi cinque eravamo finite col parlare di momenti imbarazzanti.

E la storia della scimmia di Gregorio il clown, che aveva sfilato le mutande ad Anais davanti all’intero tendone gremito di pubblico proveniente da ogni dove, era ormai sentita e risentita.

- Altro? Qualcosa di nuovo? –. Alla domanda di Cleo, Tess si sistemò meglio sul cuscino sul quale era distesa. Vidi la sua espressione concentrata diventare simile a quella di una piccola sadica appena il suo sguardo si posò su di me.

- Ne Joeeewwwww. -. Dio come la odiavo quando lo faceva.

Non avevo idea di cosa, ma alla “genia” era sicuramente venuto in mente qualcosa.

- La Scozia che ti ricorda? -

Oh God.

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Capitolo 2
*** Marsh Mallow 2: E fu così in Scozia part one ***


Marsh Mallow 2

E fu così in Scozia part one

 

Normal POV

 

- Scozia? La vostra gita dell’anno scorso? – chiese tutta allegra Cleo.

Joe mugugnò a denti stretti. Ad Anais, che si trovava alla sua sinistra, parve di recepire qualcosa sulla falsa riga di “anno di merda, gita di merda, il naso faceva male”.

Il ghigno sul volto di Tess si allargò maggiormente. – Proprio quella! -.

Sia Cleo che Anais, le due più piccole del gruppo, drizzarono le orecchie pronte ad ascoltare tutto ciò che sarebbe uscito dalle labbra della ragazza. Beth era altrettanto attenta. Era all’estero l’anno precedente pertanto non aveva potuto partecipare a quello che sembrava essersi rivelato un interessante soggiorno studio.

- Beh che dire…. – cominciò Tess con lo sguardo rivolto verso il soffitto. - …c’è stata quella volta in cui Joe ha preso….ehm…”familiarità” con la porta. –

- Ha scoperto i campanelli? – punzecchiò acida Beth. Doveva essere ancora un po’ irritata per il fatto del citofono.

Joe fece linguaccia, facendo ridacchiare Cleo.

- Nah. Un approccio più diretto. Ha usato la testa quella volta. –

- Oh oh oh!! The first time! -. Ritrovandosi a sogghignare anche lei al ricordo, Joe si sporse maggiormente verso le amiche.

- And the last. I used my head not exactly in the way you’re thinking. –

Joe fece cennò all’amica di cominciare la narrazione: era già abbastanza umiliante sentire di nuovo quella storia, figurarsi raccontarla.

- Eh ehm. -. L’improvvisata narratrice face il gesto teatrale di schiarirsi la gola prima dell’inizio di un epico racconto. – Come voi tutte signore della giuria (- Signore della giuria? - - Taci Joe, sto narrando io! -) sapete, io e la donzella davanti a me la primavera scorsa abbiamo preso parte a quell’ immensamente e gloriosissimamente impervia ed impavida… -

- E gravida. – sussurrò Cleo all’orecchio dell’amica.

- …e gravid.. .ehi!!! –

- Continua Tess. –

- Si si un secondo. Insomma, io e la tizia lì presente siamo andate in Scozia. Due settimane ospiti in una piccola e dolcissima casuccia di proprietà di una giovane donna, che per rispetto della privacy chiameremo Asdrubaldayotta… -

- Cazzo che nome semplice! Di’ Stacey e la facciamo finita! –

- La privacyyyyy!! –

Sigh.

Dopo un lungo sospiro, Tess riprese il racconto per l’ennesima volta.

- Cercavo di dire…la nostra vicenda si compie un lunedì mattina al sorgere della seconda ed ultima settimana di soggiorno. Stacey era già fuori casa per lavoro (- Ohi Joe…ma che lavoro faceva in effetti? - - No idea. Continua il racconto! -) e noi eravamo in procinto di svegliarci per cominciare tranquillamente la giornata. Fortuna voleva che con la scuola avremmo avuto da fare solo nel tardo pomeriggio.

Comunque (passando da narrazione ottocentesca a narrazione scaricatore di porto), io ero ancora accoccolata nel mio piumone mentre la tizia li si era appena alzata. Sinceramente non ricordo bene quello che ci siamo dette. Sta di fatto che finiamo di parlare e Joe mi fa “ Vado a darmi una svegliata in terrazza”. Io ho mugugnato e mi sono girata dall’altra parte per riposare ancora un po’ e poi… uhm…..ahahahahahhah! –

La ragazza non ce la fece più e partì a ridere. Cleo, Beth ed Anais, all’oscuro della vicenda, la guardavano impazienti di conoscere il resto ma dovettero attendere parecchi istanti; istanti nei quali il viso di Joe cominciò ad imporporarsi.

- E poi…..ahah…..e poi….ho sentito un colpo secco, stra forte. – cercando di continuare la narrazione tra una risata e l’altra, Tess proseguì. – Avevo appena chiuso gli occhi e mi ricordo di averli spalancati di colpo ed essermi girata verso il centro della stanza lottando con le coperte. E la scena era assurda. –

- Why? – chiese Anais.

- Mi giro. E mi trovo Joe spiattellata a terra a pancia all’aria. -. Tess mimò la posa. – Con una mano in faccia nel bel mezzo di una lunga sfilza di imprecazioni. –

Le ragazze cominciarono a ridere alle imitazioni di Joe stramazzante al suolo.

- Insomma tu sei…. – cercò di dire Beth rivolgendosi alla diretta interessata.

- Finita spiattellata contro la porta a vetri della terrazza? Si!! – concluse Tess ridendo di gusto. – Ma avreste dovuto sentire che schianto! Cioè, è andata a sbattere proprio convinta! Un “BAM” secco, ciuso! Assurdo ahahaha! -

- Ehi guarda che è stato doloroso! Il naso pulsava così tanto da far concorrenza ad una lucetta di natale! – protestò Joe. – E poi dicendo così mi fai sembrare un’emerita cogliona! –

- Ma tu lo se….ahio! -. Cleo fissò in cagnesco Joe che si risistemava a braccia incrociate con fare innocente. La sberla in testa non era necessaria a suo avviso!

- Cleo ha ragione comunque…non è segno di intelligenza andare a sbattere contro una porta a vetri sai? –

- Beeeeeth! Ho delle attenuanti a mio favore! Prima di tutto: avevo ancora sonno. Secondo: stavo guardando verso il basso (- Cosa sei…un Umpa Lumpa che cammini guardandoti i piedi? - - In effetti l’altezza è quella…[ne Tess…ma gli Umpa Lumpa camminano guardandosi i piedi?] - - PIANTATELA! -). Terzo: i bordi della porta erano bianchi e non si distingueva se la porta era aperta o no. –

- Se, se….ahahahah….tutte scuse le tue! – disse Beth. – Ahahah….spiattellata…. -

Joe mise un finto broncio, per poi rivolgersi alla sua migliore amica.

- Tutto qui? –

- Tutto qui cosa? –. Tess cominciò a fissare perplessa l’amica mentre questa cominciava a ridacchiare.

- Ohhhhh God. Non dirmi che….ah ah…è vero non te l’ho mai detta!  -

- Detta cosaaaaa??? -

- Beh cara mia. Tu non sai la parte migliore della vicenda! -

- Ed è possibile saperla ora? – domandò speranzosa Anais.

Tess dal canto suo, stava cercando di arrivare dall’altra parte del cerchio per strangolare l’amica mentre continuava ad inveirle contro mediante insulti sul genere di “migliore amica traditrice, dimmi le cose! Rinnegata del tuo stesso sangue, babbana malriuscita, sorella gemella rinnegata da Gollom, spadaccina della mutua dell’esercito di Star Wars, caccola delle caccole, mucca pazza…”

- Mmmh. Si credo di sì. Tanto ormai….peggio di così! -. Questa volta fu il turno di Joe di schiarirsi la gola. Così dopo qualche istante riprese.

 

- Riprendiamo la nostra storia qualche minuto dopo la mia gloriosa facciata…-

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