Il filtro d'amore

di _Daenerys Targaryen93_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL FILTRO D'AMORE: I ***
Capitolo 2: *** IL FILTRO D'AMORE: II ***



Capitolo 1
*** IL FILTRO D'AMORE: I ***


IL FILTRO D’AMORE: I

Merlino stava dormendo beatamente nel suo letto.
La luce del sole investì il suo bel volto e il giovane, infastidito, infilò la testa sotto il cuscino mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Gaius entrando fece un mezzo sorriso e scuotendo il giovane, da lui considerato una benedizione, ‘il figlio che non aveva mai avuto’, mormorò:
<< Alzati, su! >>,
Merlino alzò il cuscino, facendo capolino.
<< Che c’è? >> chiese con la voce impastata dal sonno,
<< Il principe Artù ti ha mandato a chiamare … >>
Merlino malvolentieri si mise a sedere strofinandosi gli occhi:
<< Che maleducazione! Poteva venire lui di persona, portandomi magari un bel mazzolin di fiori! >> rise,
<< Hai sempre voglia di scherzare tu .. >> sorrise Gaius << Non penso ti farebbe piacere ricevere fiori da lui .. >>
<< Sarebbe un pensiero carino .. >>
<< Scherzi, vero? >>
<< He, he! Ovvio! >>,
<< Ad ogni modo vestiti, prima che al principe venga davvero in mente di venire qui e trascinarti via di persona. >> disse prima di uscire chiudendosi la porta alle spalle,
<< Agli ordini .. >>.
Merlino si alzò e riempita la tinozza iniziò a lavarsi.
Mise i suoi soliti vestiti, sistemò con una mano i suoi capelli neri, e dopo una modesta colazione, si incamminò per raggiungere l’alloggio del principe Artù.

Nimueh, osservava con un malefico ghigno l’immagine di Merlino riflessa nel magico bacile di pietra pieno d’acqua.
Decisa a creare scompiglio a Camelot, avrebbe realizzato un potente filtro d’amore e con un sotterfugio l’avrebbe fatto bere a Merlino.
Al giovane, sarebbe bastato un solo sguardo rivolto ad una qualsiasi persona per innamorarsi.
E Nimueh avrebbe fatto in modo che Merlino si innamorasse della pupilla del re, Lady Morgana.
Data la potenza del filtro il giovane spinto dall’amore e da strani comportamenti, sarebbe stato capace di tutto.
<< Forse spingerà Uther a farlo frustare o peggio … o accadrà un’altra cosa. Ma mi divertirò comunque. >>.
Così afferrò una piccola boccetta color rosso fuoco, e dopo averla riempita d’acqua, petali di rosa ed altro, pronunciò una formula magica.
Il liquido contenente nella boccetta divenne omogeneo e fluorescente.
Quando la ‘luce’ si spense, Nimueh sorrise:
<< Che il gioco abbia inizio, Merlino .. >>.

Artù se ne stava seduto su un’imponente sedia di legno, ornata da pelliccia, di fronte al camino in cui c’era un fuocherello scoppiettante.
Tamburellava con le dita della mano destra sul ginocchio e aveva il volto appoggiato al palmo della sinistra.
Aspettava che il suo servitore si facesse vivo.
Finalmente la porta si aprì.
<< Ce ne hai messo di tempo! Cos’è, qualche dispettoso ti ha nascosto il vaso da notte ed hai perso tempo a ritrovarlo? >>
Il bellissimo principe biondo puntò i suoi occhi azzurri su Merlino, che si grattò la testa scusandosi per il ritardo.
<< Ritardo? Qualche minuto, può essere definito ritardo .. un altro po’ diventavo vecchio! >>
Merlino sorrise divertito:
<< Vi immagino con la barba lunga e bianca … sareste orrendo! >>,
Artù lo guardò di sottecchi puntandogli un dito contro.
<< Va bene, sto zitto. Volevo dire .. cosa desiderate vostra altezza? >>
<< Devi: lucidare i miei stivali e riparare un buco nella suola, affilare la mia spada, lavare il mio mantello, lucidare il mio scudo e portare a riparare la mia cotta di maglia, pulire la mia stanza, rifare il letto … ma potresti iniziare con l’occuparti della mia colazione. Poi la stanza e tutto il resto … >>
<< Ma .. ho riparato ieri i vostri stivali! Come è possibile che l’abbiate bucati di nuovo, li usate come bersaglio per il tiro con l’arco? >>,
<< Riparali o userò te come bersaglio .. >> rise Artù, << Ah, voglio una colazione abbondante .. carne di cinghiale arrosto, frutta e vino. Il vino deve essere fresco mi raccomando! >>,
Merlino annuì, poi notando il fuoco chiese:
<< Come mai il fuoco è acceso? Con questo caldo .. >>
<< Io ho freddo. La mia colazione arriva, o devo andare a prendermela da solo? >>.
Merlino fece un piccolo inchino.
<< Non sarebbe male come idea .. >> sussurrò prima di lasciare la stanza di Artù e dirigersi verso le cucine.
Si mise a correre e durante il tragitto si scontrò con una bella ragazza bionda dagli occhi azzurri, vestita con poveri abiti.
La aiutò a rialzarsi scusandosi.
Spiegò le ragioni della sua fretta, e la ragazza non si arrabbiò, anzi rise accarezzandogli una guancia.
Merlino arrossì:
<< Ci conosciamo? >>
<< No, sono solo di passaggio .. Mi chiamo Heather. >>
<< Io sono Merlino … hai un nome molto bello. >>
<< Ti ringrazio. Merlino, mi accompagneresti da Gaius? >>
<< Certo, devo passare di lì per andare alle cucine. >>
<< Ti ringrazio. >> sorrise, sollevandosi in punta di piedi e dandogli un bacio sulla guancia.
Merlino avvampò, e sorridendo come un ebete le fece strada.
Lasciò la ragazza davanti all’uscio di Gaius:
<< Ora devo andare, puoi entrare Gaius è dentro. >>
<< Ti ringrazio … questo .. >> tirò fuori una boccetta rossa da una tasca e la porse al giovane << è per te. Un mio ringraziamento .. >>
<< Oh, non de .. >>
<< Prendilo. Sicuramente sarai stanco per le commissioni che il principe ti assegna. Questo ti farà sentire meglio, è un rimedio casereccio preparato da mia madre. Io ne ho molto, lo uso per il viaggio. Appena sono stanca bevo questo e riacquisto un po’ di vigore. >>,
Merlino sorrise prendendo la boccetta e dopo aver ringraziato la ragazza si allontanò per raggiungere le cucine.
Una volta scomparso Merlino, Heather sospirò tornando al suo vero aspetto.
Mora, occhi azzurri che incantavano, labbra carnose.
Nimueh preferiva di gran lunga il suo aspetto a quello della biondina di cui aveva assunto le sembianze.
<< E ora Merlino .. non mi resta che aspettare che tu lo beva e portarti da Morgana. >> rise, poi sparì.

Artù mangiava voracemente ciò che Merlino gli aveva portato, mentre il giovane mago sistemava la stanza.
La boccetta regalatagli da Heather se ne stava sul tavolo, e non sfuggì allo sguardo attento di Artù. Il principe chiese di cosa si trattasse.
Merlino mentre cambiava le lenzuola iniziò a raccontargli tutto per filo e per segno ciò che era successo, dall’incontro con Heather a quel dono particolare.
<< Era carina? >>
<< Carina è dir poco! Era davvero molto, molto bella! >>,
Artù sorrise facendo una smorfia di apprezzamento.
<< Quindi .. quello è per la stanchezza? >> mugugnò,
Merlino annuì.
<< Non ti dispiace se ne bevo un sorso, vero? Mi sento un po’ strano stamattina, stremato. >>.
Merlino strabuzzò gli occhi:
<< Ecco io .. non è che non voglia darvelo, è solo che non so se possiamo fidarci di una ragazza che ho incontrato poco fa e che mi ha dato questa .. questa cosa … >>,
ma Artù non gli diede retta, si alzò e afferrata la boccetta mandò giù un paio di sorsi.
<< Artù no! Potrebbe essere ve .. >>,
<< Oh! Quanto la fai lunga io sto be … >> esclamò guardando Merlino che aveva un’aria preoccupata, il principe sentì nascere dentro di sé sensazioni mai provate prima << sto benissimo … >>.
Artù arrossì di colpo, il suo cuore batteva talmente forte che sembrava quasi che volesse uscir fuori dal suo petto.
Merlino alzò un sopracciglio:
<< State bene? >>,
Artù posò la boccetta sul tavolo continuando a guardare Merlino, che iniziava a sentirsi a disagio.
<< Merlino .. ti hanno mai detto che hai degli occhi bellissimi? >> sorrise dolcemente Artù,
<< Siete tutto rosso forse avete la febbre .. >> iniziò a dire ma quando realizzò cosa avesse detto Artù riguardo ai suoi occhi esclamò << CHECCOSA? >>
<< I tuoi occhi … sono stupendi. >> il principe gli si avvicinò accarezzandogli la guancia con il dorso di una mano << Hai una pelle davvero liscia .. e le tue labbra sono così .. appetibili! >>
Merlino rabbrividì, sgranando gli occhi:
<< Sono appe-cosa? Io .. io .. >> balbettò cercando di sfuggire ad Artù che nel frattempo aveva iniziato ad accarezzargli i capelli neri, << Credo che Gaius abbia bisogno di … di me .. He, he, he! E’ perso senza di me … >>,
<< Certo è ovvio, sei così intelligente .. così fantastico. >>,
Merlino si sforzò di sorridere:
<< He, he! Grazie. >>,
<< Il tuo sorriso è più bello della rugiada del mattino … >> sospirò Artù, << che fretta c’è? Gaius può aspettare, un dolce bacio no … >>,
<< UN .. CHE … UN CHE .. CHE? Io … io devo andare! >> mormorò liberandosi dalla presa del principe, << Gaius ha davvero bisogno di me con urgenza … >>,
<< Va bene, vai .. ma torna subito da me, amor mio. Non farmi aspettare a lungo … >> ridacchiò dando una pacca sul sedere al giovane mago.
Merlino rimase a bocca aperta, poi veloce come un fulmine si precipitò fuori dalla stanza.
Entrò nell’alloggio suo e di Gaius, e senza degnare quest’ultimo di uno sguardo si rinchiuse nella sua stanza.
Seduto sul letto si strinse le ginocchia al petto, respirò a fondo, poi iniziò ad urlare come un forsennato.
Il vecchio Gaius aprì la porta e guardando confuso il giovane mago entrò:
<< Ma che hai da urlare? >>
<< URLERESTE ANCHE VOI SE FOSTE AL MIO POSTO!!!! >>
<< Perché cos’è successo? >>
<< SONO STATO APPENA MOLESTATO DA ARTU’! >>.
Gaius guardò il ragazzo sorpreso, poi scoppiò in una fragorosa risata.
Merlino si infuriò affermando di dire il vero.
Gaius non riusciva a smettere di ridere:
<< Questa è buona … ogni giorno una nuova. ‘Artù mi ha scambiato per un mulo da soma’, ‘Artù mi ha fatto mangiare uno scarafaggio perché non ho pulito bene la sua stanza’ … queste erano credibili! Ma quest’altra poi! Addirittura! Non me la bevo! >>,
<< Ve lo giuro, Gaius! Mi ha fatto apprezzamenti .. mi ha accarezzato … voleva baciarmi e mi ha anche tastato il sedere! Sono scappato appena in tempo .. mi avrebbe violentato se fossi rimasto lì! >>,
<< Ah! E dove ti avrebbe accarezzato? >> chiese Gaius incapace di trattenere le risate,
<< Sul volto e i capelli per fortuna … non rida! Sono serio … credetemi. >>
Gaius respirò a fondo cercando di calmarsi.
Si schiarì la gola e affermò semplicemente:
<< Forse ha voluto giocarti solo un tiro mancino … >>
<< E avrebbe esagerato così? >>
<< Non ti ha mica violentato, Merlino. Qualche carezza, belle parole e una tastata di sedere … voleva farti sentire una donna di facili costumi forse … >>,
<< Spero che abbiate ragione .. era .. era .. non so descriverlo .. >>.
<< Capisco … ora va da lui, si farà due risate per la riuscita dello scherzo e la smetterà. >>
<< Io là non ci torno! >>,
<< Andiamo, non fare il bambino … su! >>,
<< Va bene,nel pomeriggio vado. >>.

Merlino sbuffò, e alzandosi uscì dalla sua stanza.
Avrebbe affrontato Artù e gli avrebbe detto che lo scherzo non l’aveva divertito, anzi l’aveva trovato umiliante.
Bussò alla porta delle stanze di Artù, ma non rispose nessuno.
Bussò di nuovo.
Nulla, il silenzio totale.
Pensò che stesse dormendo, fece spallucce.
Era deciso a tornare più tardi quando una voce alle sue spalle lo fece sussultare:
<< Quale gioia vederti qui, angelo mio .. sei tornato, come avevi promesso! >>.
Merlino si voltò trovandosi faccia a faccia con Artù che lo strinse forte tra le sue braccia.
Merlino deglutì a fatica, sentendosi davvero a disagio.
<< Quanto sono felice, stavo giusto venendo da te mio adorato. Volevo portarti questo! >> allentò un po’ la presa per mostrare ad uno shoccato Merlino un mazzo di fiori profumati << Ho cavalcato tra la fitta boscaglia .. e la vista di questi fiori ha suscitato nella mia mente l’immagine del tuo bellissimo volto. Sono belli, profumati e delicati come te mio unico amore! >> mormorò guardando l’oggetto del suo desiderio fisso negli occhi,
<< He, he, he! Ma .. ma che bel pensiero … >> Merlino fermò la mano di Artù che aveva iniziato ad accarezzargli le labbra, << Senta .. perché .. perché non entriamo nella vostra stanza? Devo parlarvi e se qualcuno ci vede in questa posizione equivoca … potrebbe pensare mooolto male! >>.
Artù felice come un bambino in un negozio di dolciumi, prese Merlino per mano e lo trascinò nella sua stanza.
Una volta dentro abbracciò di nuovo il caro Merlino mormorando un ‘che furbetto che sei! Volevi startene solo soletto con me, vero? Che dolce!’.
Il giovane mago si liberò dalla sua presa dicendo che doveva parlargli.
Artù si sedette su una sedia e guardando dolcemente Merlino, lo invitò a parlare.
<< Prima di tutto volevo scusarmi per prima … sono fuggito via dimenticandomi le vostre cose che devo lucidare, lavare o riparare. Le prendo subito e mi metto a lavoro .. però dovete riconoscere che non è tutta colpa mia … se non fosse stato per il vostro scherzo io .. io .. insomma avrei già fatto tutto. Poi volevo dirvi che non ho trovato divertente lo scherzo, scusatemi … preferirei che la smetteste mi fate sentire a disagio .. >>
<< Quale scherzo luce dei miei occhi? >>,
<< Questo! I complimenti, le carezze, i fiori. Vi divertite a fingere di essere innamorato di me? >>
<< Io non sto fingendo Merlino! Ma non lo capisci, io ti amo! >>,
<< Voi che cosa??? >> esclamò il giovane mago,
<< Io ti amo. Mi ami anche tu vero? >>
<< Ma cosa dite? >>.
Artù scoppiò in lacrime, Merlino non sapeva più cosa fare.
Artù era capace davvero di recitare così bene?
Era in grado di piangere per una finzione?
<< Se tu non mi ami .. preferisco morire .. >> afferrò la spada intenzionato a trafiggersi << Se tu non mi ami, non ho ragioni per vivere .. sei tutto per me! Cos’ho di sbagliato??? >>
<< Andiamo … >> sorrise Merlino debolmente, ma il sorriso svanì subito, il ragazzo stava iniziando davvero a preoccuparsi << Non scherzate .. >>
<< Addio!! >>.
Ormai Merlino ne era convinto, Artù non stava affatto scherzando.
Stava per trafiggersi quando Merlino lo raggiunse fermandolo:
<< Non fatelo vi prego! Perdonatemi! >>,
<< Merlino mi ami? >>,
Merlino deglutì a fatica.
Cosa rispondere?
Un no, avrebbe significato la dipartita del principe.
Un si, non osava pensarci!
<< Si, vi amo! Ma ora gettate via la spada! >>
<< Dici davvero? Me lo giuri?? >>
<< Ve lo giuro! >>.
Artù lasciò cadere la spada che rovinò a terra e con un gridolino felice gettò le braccia al collo di Merlino e lo baciò con ardore.
Quest’ultimo rimase immobile, per la sorpresa.
Quando le loro labbra si separarono, il principe gli baciò la punta del naso affondando poi la testa nell’incavo del collo di Merlino.
Merlino provò a dire qualcosa, ma a causa dello shock dalla sua bocca non fuoriuscì alcun suono.
Artù l’aveva baciato.
E non era stato affatto un semplice bacio a stampo, ma un bacio profondo.
La porta si aprì e Merlino sussultò leggermente.
Si voltò quel poco che bastava per vedere colei che era entrata.
<< Ciao .. G .. Gwen! >>
<< Ma che .. >> mormorò la ragazza,
<< Oh, niente .. non ci fare caso … non si sente tanto bene e lo sto sostenendo. Qualunque cosa tu debba fare ci penso io .. tranquilla .. >>,
Artù alzò lo sguardo e guardando Gwen in cagnesco disse:
<< Cosa sei venuta a fare qui? >>
<< Io .. io .. vi ho portato della frutta .. >>
<< Bene .. lasciala lì sul tavolo e va via .. >>.
Gwen obbedì.
Artù imbronciato affermò:
<< Credi di essere più carina di me? E’ inutile, Merlino mi vuole bene .. solo a me ne vuole. Tu non sei altro che un moscerino .. non rivolgergli più la parola, sono stato chiaro? >>,
Gwen guardò confusa prima il principe poi Merlino che abbozzando un sorriso esclamò:
<< Scherza . He, he, he! Abbiamo un principe burlone! >>,
Gwen sorrise e dopo una riverenza lasciò la stanza.
Artù sciolse l’abbraccio, incrociando le braccia.
Merlino ne fu contento.
<< Ebbene? >>
<< Ebbene cosa? >>
<< Cosa c’è tra te e quella sciacquetta? Sembrate molto affiatati! >>
<< Siamo solo amici, vostra altezza! >>
<< Non ti credo! Lei ti piace! Trovi che sia più carina di me! Voglio morire! >>,
Merlino si passò una mano sul volto esasperato.
<< Ora vi mettete a fare il geloso? >>
<< Tu sei solo mio! E chiamami solo Artù. Dammi del tu! Non voglio che parli più con lei! Ma tanto so che continuerai a farlo, la trovi più bella di me! >>,
<< No, no lo giuro! Non è vero, non mi piace credimi! >> disse sperando di convincerlo,
<< Ami solo me? Voglio sentirtelo dire .. >>.
Merlino respirò a fondo chiedendosi che cosa avesse mai fatto di male.
Annuì:
<< Si, amo solo te. E non le parlerò più, va bene? >>,
gli occhi di Artù si illuminarono corse a sedersi sul suo letto a baldacchino e invitò Merlino a fare lo stesso.
Merlino cercò di inventare mille scuse, ma alla fine fu costretto a sedersi.
<< Amore mio, resti con me stanotte? Mi sento così solo in questo lettone … >>
<< Cosa? >>,
“No io questo non lo faccio! Non scherziamo!” pensò Merlino spaventato,
<< Ho detto resti con me? Passeremo una notte indimenticabile! >>
“Devo inventarmi qualcosa .. non voglio andare a letto con lui!!!”
<< Ehm … senti .. tesoro mio. Non ti arrabbiare, ma non sono ancora pronto per quel passo. Mi capisci? Se aspetterai un po’ .. un bel po’! Ti accontenterò promesso! Ma ora non mi sento pronto. >>
<< Io ti amo e aspetterò .. ma resta, voglio solo dormire abbracciato a te. >>,
Merlino balbettò:
<< Se vostro padre ci scoprisse sarebbero guai seri … soprattutto per me! E poi Gaius è tutto solo … >>
<< Ti prego Merlino!! Voglio solo dormire, lo giuro. >> implorò Artù.
Merlino lo guardò, dalla sua espressione sembrava che ci tenesse molto.
Decise di accontentarlo e rimanere a dormire con lui, sperando che il principe non allungasse le sue regali manine.
Merlino lo informò riguardo la sua decisione.
Artù felice gli schioccò un bacio sulla guancia e dopo un’abbondante cena si infilarono entrambi sotto le coperte.
Artù poggiò la testa sul petto di Merlino, che pregò con tutto il cuore che il giorno seguente nessuno entrasse in quella stanza e li vedesse.
“Ma capitano tutte a me.” pensò.

La mattina seguente, svegliatosi presto, Merlino si divincolò dalla stretta del principe e alzatosi lasciò gli alloggi di Artù e corse a svegliare Gaius, spiegandogli ogni cosa.
Gaius confuso, pensò che Merlino stesse esagerando di nuovo.
Ma il giovane gli assicurò che stava dicendo la pura e semplice verità e che Artù era sicuramente vittima di un sortilegio.
<< Come potrebbe essere sotto incantesimo? >>
<< Io non lo so. So solo che ha iniziato a comportarsi in modo strano dopo aver .. >>.
Merlino sussultò, e realizzò cosa era potuto succedere ad Artù.
<< Dopo aver? >> chiese Gaius,
<< Gaius .. ieri è venuta una ragazza qui? >> chiese descrivendogliela poi nei dettagli,
Gaius affermò di non averla vista e di non aver lasciato l’alloggio neanche per un istante.
Merlino allora gli raccontò tutto di quello strano incontro e della boccetta.
<< Artù ha bevuto e poi mi ha guardato …. E il resto lo sapete. >>
<< Recupera quella boccetta Merlino. >>.

Dopo poco Merlino tornò con la boccetta rossa, che ancora conteneva quello strano liquido, e la porse a Gaius.
Quest’ultimo iniziò ad analizzarla.
Dopo un’accurata analisi affermò:
<< E’ un potente filtro d’amore … e c’è solo una persona che può averlo preparato … >> mostrò a Merlino uno strano simbolo inciso sul fondo della bottiglia << Nimueh .. >>
<< Ah, quindi devo ringraziare lei se Artù con me si comporta come un farfallone alla ricerca di un candido fiore .. >>
Gaius alzò un sopracciglio.
<< Che c’è? Non mi è venuto altro! Dannata Nimueh! Per un pelo Artù non mi ha portato a letto! >>,
<< Poteva essere una nuova esperienza .. >> rise,
<< Non mi faccia rispondere male … >>
<< Starà ridendo alle tue spalle .. A Nimueh piace creare scompiglio … Uther si infurierebbe molto se sapesse. Posso preparare una specie di antidoto ma ci vorrà del tempo .. >>.
<< AMOOORE??? >>,
Gaius e Merlino si voltarono in direzione di Artù.
Era appena entrato e stringeva tra le braccia un mazzo di rose.
Saltellando si avvicinò a Merlino e lo abbracciò.
<< Sono per te, mio sole. Mio adorato. Mio amato. Cuoricino mio … >>,
<< Gaius trova subito un antidoto .. è inquietante. >>
<< Va bene, mi metterò all’opera. Voi tubate pure in pace tortorelle .. >> rise Gaius,
Merlino finse un sorriso:
<< Molto spiritoso! Ne approfitto per dire ‘No, non mi piace che mi regali dei fiori.’! >>
<< Amore ti piacciono le rose? Sono rosa come le tue labbra delicate. >>
<< Non ricominciamo eh! >>
<< Dimmi che mi ami Merlino! >>
<< C’è Gaius, non posso! >>
<< Lo sapevo, tu non mi ami Merlino! Mi ucciderò .. >>
<< No fermo! Ti amo Artù, non commettere sciocchezze. >>
<< Non mi fai nessun complimento? Io te ne faccio tanti! >>.
Merlino sentì Gaius soffocare una risata, avrebbe voluto dargli una botta in testa.
Non sapeva cosa dire.
<< Artù … ehm cioè .. tesoro mio, i tuoi occhi sono azzurri, bellissimi e profondi come il mare. >>
Gaius rise:
<< Da dove l’hai tirata fuori questa, don Giovanni? >>,
Merlino guardò Gaius di sottecchi, invece di aiutarlo si divertiva a prenderlo in giro.
Artù sembrò apprezzare, strinse Merlino più forte e lo baciò sulle labbra.
Gaius rimase come paralizzato a guardarli.
Quando i due si separarono, Merlino si rivolse a Gaius spazientito:
<< Le sembra ancora divertente? >>
<< Farò in modo che l’antidoto sia pronto il prima possibile. >>
<< Grazie! >> esclamò Merlino abbozzando un sorriso.

Nota dell'autrice: Per alleggerire la lettura ho diviso la storia in due capitoli.
Spero vi piaccia e di ricevere tante recensioni.
Spero che la leggiate,una risata non fa mai male ;-)
Al prossimo e ultimo capitolo.
Baciii
Jade

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Capitolo 2
*** IL FILTRO D'AMORE: II ***


IL FILTRO D'AMORE: II

Uther Pendragon, il sovrano di Camelot richiamò la corte.
Merlino accanto ai paggi, ai cavalieri, a Gwen e Gaius era in attesa per scoprire chi aveva richiesto un’udienza al re.
Il giovane mago era preoccupato, erano passati ben cinque giorni e Gaius non era ancora riuscito a trovare un antidoto, e Artù non faceva altro che corteggiarlo, baciarlo e cercare di infilarsi nel suo letto.
Non ne poteva più, era allo stremo.
Le porte si spalancarono e il giovane Artù raggiunse la corte e suo padre.
Si inchinò ed iniziò a parlare:
<< Padre ho richiesto questa udienza, perché non posso più aspettare … >>
<< Parla figlio mio … >>
<< Padre, mi è successa una cosa bellissima .. mi sono innamorato. E oggi sono qui a chiedervi il permesso di sposare il mio più grande amore. >>,
<< Oh, mamma mia! >> sussurrò Merlino passandosi una mano sul volto.
Il re sorrise:
<< Sai bene che dovrò scegliere io la tua sposa … >>
<< Voi mi volete bene padre? >>
<< Ovviamente. >>
<< Se mi permetterete di sposare il mio amore, mi renderete immensamente felice. >>.
Uther si alzò e raggiungendo suo figlio gli posò una mano sulla spalla:
<< Chi è la fortunata che ami, figlio mio? E’ carina? >>
<< Oh, è il più bel fiore di loto che io abbia mai visto! >>.
Gaius diede una pacca sulla spalla a Merlino:
<< Fatti coraggio fiore di loto, ne usciremo! >>
<< Ma la vuole smettere? >>.
Uther insisté:
<< Avrà un nome … >>
<< Il mio amore ha un nome bellissimo … una soave musica per chi lo ascolta … >>.
Gwen si avvicinò a Merlino sussurrandogli:
<< Non lo facevo così romantico! Deve essere proprio bella se gli fa questo effetto. >>
<< Eeee! Bellissima! >> mormorò Merlino, avrebbe voluto piangere.
<< Vuoi dirci il suo nome si o no? >>,
“Non dire Merlino .. non dire Merlino … non dire Merlino … non dire MERLINO!!!” pensò Merlino,
<< Merlino, padre! >>
“Lo sapevo, l’ha detto. Oh, santo piripillo!”.
Uther guardò il figlio sbalordito, poi rise:
<< Mi prendi in giro? Hai richiesto un’udienza per farmi uno scherzo … Artù queste sono cose serie! >>
<< Sono serio padre! >>
<< Vorresti sposare il tuo servitore? >> disse continuando a ridere,
<< Si .. >> sospirò << Noi ci amiamo .. >>
<< Che cosa? Artù smettila non è divertente. >>.
Non appena Uther vide lo sguardo serio del figlio smise di ridere.
Merlino avrebbe voluto sprofondare, tutti lo guardavano e gli chiedevano se avesse una relazione col principe.
<< Perché non sono uno struzzo??? Nasconderei la testa sotto terra! >> mormorò il giovane mago,
<< Non scherzo! Posso sposarlo? >>
<< Sei serio davvero? >>
<< Si. >>
<< Assolutamente no! Hai la febbre?? >>
<< Sto benissimo! E voglio sposarlo! >>
<< No! >>.
Artù strinse i pugni, si voltò verso Morgana e con gli occhi arrossati affermò:
<< Ti invidio! >>
<< Cosa? >> esclamò Morgana,
<< Padre! Voi non mi amate! Non mi permettete di sposare il mio amato. E .. E .. non è giusto che Morgana possa avere tante cose e vestiti carini e io solo questi orribili stracci! Voglio essere solo una brava moglie per il mio Merlino! Non voglio più cacciare o fare cose da maschi! >>
<< MA TU SEI UN MASCHIO!! >>
<< Non mi importa … >> si voltò e correndo da Merlino, che intanto urlava un ‘No, no, no fermatevi!’, gli gettò le braccia al collo e lo baciò davanti a tutta la corte poi si rivolse ad Uther << Io ti odio Uther Pendragon! >> e piangendo fuggì via.
Merlino si sentì minuscolo.
Tutti lo stavano guardando.
Gwen esclamò:
<< Ti ha baciato .. >>
<< Lo so, grazie! >>.
Uther furioso si avvicinò al giovane mago e lo afferrò per il foulard.
Merlino si sentì soffocare.
Il re urlò:
<< PERCHE’ MIO FIGLIO PROVA QUEST’ATTRAZIONE VERSO DI TE? COSA AVETE FATTO? FIN DOVE VI SIETE SPINTI??? >>
<< Non … abbiamo fatto … niente … lo giuro ! > mormorò tossendo.
Gaius cercò di placare l’ira del re:
<< Perdonatemi sire, la colpa non è di Merlino. Se congedate la corte vi dirò una cosa importante. Fidatevi di me, è meglio che lo sappiate soltanto voi. >>.
Il re lasciò andare Merlino e congedò la corte.
Una volta rimasti soli, Gaius spiegò tutto, omettendo il particolare della boccetta ovviamente.
Gli parlò dell’antidoto e di come Artù aveva tormentato il povero Merlino negli ultimi giorni.
<< Vostro figlio era pronto a suicidarsi se Merlino non gli avesse detto che lo amava … non so perché Nimueh abbia fatto tutto questo. Ciò che conta è trovare l’antidoto! >>.
Il re annuì.
Merlino si risistemò il foulard e si massaggiò il collo, il re gli aveva provocato un bel po’ di dolore.
Sua maestà non era l’esempio vivente della delicatezza.
Sospirò, immaginò come dovesse sentirsi Artù in quel momento.
Probabilmente era rinchiuso nella sua stanza a piangere.
Merlino guardò Gaius triste implorandolo di trovare al più presto un antidoto, mentre cautamente stavano ritornando al loro alloggio.
Merlino detestava vedere Artù ridotto in quello stato, e temeva che il principe potesse commettere una sciocchezza da un momento all’altro.
<< Vai a vedere cosa sta facendo Artù, in questo momento è pericoloso lasciarlo solo .. >>
<< Ma il re ha detto che mi farà frustare se mi avvicino di nuovo a lui. >>
<< Cercheremo di fare in modo che Uther non lo sappia. Artù potrebbe commettere qualche follia se non gli stai vicino. Se Uther scoprisse qualcosa, gli dirò ‘Artù ha tentato di uccidersi, mio signore. Merlino è dovuto andare. Ora come ora deve stargli vicino’. >>,
Merlino annuì, Gaius aveva pienamente ragione:
<< Ma così mentiresti al re. >>
<< Non è mentire .. diciamo che trasformerei ciò che potrebbe accadere in qualcosa di già avvenuto. >>
<< Appunto. Mentirete. >> rise Merlino, << Non me lo aspettavo da voi Gaius. >>
<< Ma se gli mentiamo ogni giorno, non rivelandogli la tua vera natura. >>
<< Giusto. Vado da Artù. >>.
Merlino a grandi passi raggiunse la camera di Artù.
Osservò l’ambiente, c’era molto disordine.
Trovò Artù seduto in un angolo, in lacrime, intento a strappare petali a delle povere margherite.
Merlino entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Si avvicinò a lui e inginocchiandosi gli accarezzò la testa:
<< Ehi .. perché piangi? >>
<< Merlino .. mio padre non mi permetterà mai di sposarti. Perché? >>
<< Beh, lo ha detto lui. Avrete un matrimonio combinato, deciderà lui chi sarà la vostra sposa. >> disse il giovane mago, era l’unica scusa che gli era venuta in mente.
Non poteva di certo dirgli ‘Non possiamo sposarci perché siamo due maschi. Neanche se ci amassimo, perché a questo mondo c’è troppo pregiudizio e ipocrisia. E tuo padre è il primo, emerito imbecille! Conoscendolo si starà preoccupando della figura che ha fatto davanti alla corte e si starà vergognando di te. Quando dovrebbe fare di tutto per aiutarti, spingersi persino a cercare Nimueh e chiederle un antidoto. Ma come al solito la responsabilità di farti tornare come prima grava sulle spalle di Gaius. Ma forse è meglio così, Gaius è un uomo migliore di tuo padre. E anche tu lo sei. Diverrai un re migliore di lui di almeno mille volte.’
<< Ma io voglio solo te, tesoro! Nessun altro .. se non mi permette di stare con te, mi toglierò la vita. E dammi del tu, accidenti!>> disse strappando altri petali,
<< Non lo dire nemmeno per scherzo. Non risolveresti nulla uccidendoti .. >> Merlino decise di giocarsi la carta dell’amante martoriato dal dolore per la perdita dell’oggetto del suo desiderio << Se tu morissi, come farei io senza di te? Hai mai pensato al dolore che potresti causarmi? Come puoi anche solo pensare di lasciarmi solo qui! E’ un po’ egoista da parte tua, non trovi? Mi toglieresti ogni ragione di vita. Non lo permetterei, non ti lascerò mai andare. >>.
Merlino pensò di aver un po’ esagerato, come sempre d’altronde.<
Ma Artù sembrò apprezzarlo, si asciugò le lacrime e abbracciò il suo Merlino.
<< Hai ragione, scusami. E’ solo che .. non riesco a non starci male. >>,
<< Forse tuo padre cambierà idea. Non si sa mai! >> esclamò Merlino per tirargli su il morale,
Artù sorrise raggiante:
<< Lo pensi davvero? >>.
Merlino annuì.
<< Se lui acconsentisse, tu mi sposeresti? >>,
il giovane mago si sarebbe picchiato da solo al solo pensiero di pronunciare ‘si’, ma dovette farlo per il bene di Artù.
<< Si, ovvio. >>,
<< E se non acconsentirà, fuggiresti con me? >>.
Merlino fu colto di sorpresa, non aveva considerato che Artù potesse proporgli una cosa del genere.
Sperò che al principino non venisse la brillante idea di chiedergli di scappare insieme prima che l’antidoto fosse stato pronto.
Non avrebbe saputo come comportarsi, altrimenti.
<< Beh, ecco. Si. Se ho detto che ti amo perché non dovrei scappare con te? >> cercò di abbozzare un sorriso,
Artù sorrise e un istante dopo cercò di baciarlo, Merlino si scansò d’impulso.
Pensò di aver già ricevuto abbastanza baci, non richiesti, da parte di Artù.
Il principe sembrò rimanerci male ed iniziò una lunga litania:
<< Che fai? Dici di amarmi e poi ti scansi? Bugiardo. >>
<< Non .. non è che … >> Merlino si grattò la testa, poi si affrettò a dire << Non ne ho voglia, ecco tutto! >>
<< Non ti credo! Tu non mi vuoi bene, mi hai detto tutte quelle cose solo per farmi stare meglio. Non sono abbastanza carino per te? O preferisci qualcuno come Gwen o Morgana? >>
“Beh … dal mio punto di vista direi di si. Vogliamo mettere??? Perché non è Morgana ad aver bevuto il filtro d’amore? Dannazione. ” pensò il mago,
<< No, ma che dici? >>.
Artù non rispose, imbronciato.
Merlino alzò gli occhi al cielo spazientito.
“Merlino perdonami …” si disse Merlino tra se e sé, poi prese il viso del principe tra le mani e lo baciò.
Quando si staccarono Merlino cercò di riacquistare fermezza, di non mettersi ad urlare.
<< Non dire sciocchezze. Ti voglio davvero bene, capito? Non voglio nessun altro. >>.

Merlino tornato nel suo alloggio, si sedette a tavola per gustare una squisita cena a base di carne e verdure preparata da Gaius.
Mentre mangiavano Merlino raccontò tutto, bacio compreso.
Gaius lo fissò stupito, poi alzò un sopracciglio.
Merlino si sentì a disagio, perché lo stava guardando in quel modo?
<< L’hai baciato, di tua spontanea volontà. >>
<< Aveva iniziato a piagnucolare, e di sicuro mi avrebbe fatto una scenata di gelosia. Ho pensato che se ne sarebbe stato buono se gli avessi dimostrato di tenere a lui. >>
<< Merlino, non è che Artù inizia a piacerti? Hai detto che saresti scappato con lui se … >>,
<< Woh, woh, woh! Fermo! Assolutamente no! Piangeva e stava male. Voi avete detto di stargli vicino, e l’ho fatto. Ho fatto di tutto per farlo stare meglio. Invece di pensare se sono o no attratto davvero da Artù dovreste concentrarvi sull’antidoto. >>.
Gaius abbozzò un sorriso:
<< Va bene … Ma per tua informazione lo sto già facendo .. labbra di fuoco! >> rise, divenendo poi paonazzo.
Merlino lo guardò di sottecchi scuotendo poi la testa:
<< Ma guarda un po’ tu! Ridete pure, bravo. >>.

Passarono alcuni giorni.
Merlino puntualmente, ogni dì, aveva raggiunto Artù nelle sue stanze per fargli compagnia e svolgere diverse faccende.
Artù d’altro canto faceva tesoro di ogni singolo minuto passato con il suo amato, ed aveva deciso di non arrendersi chiedendo più e più volte ad Uther il permesso di sposare Merlino.
Dopo vari tentativi, finalmente, Gaius riuscì a realizzare l’antidoto e lo versò in una boccetta verde.
Così consegnò la boccetta a Merlino, dicendogli che Artù avrebbe dovuto berne fino all’ultima goccia.
Merlino corse nelle stanze di Artù e lo trovò intento ad infilare vestiti e altri oggetti alla rinfusa in un’enorme bisaccia.
<< Ma cosa state facendo? >>,
<< Preparo le mie cose. Vai a prepararti anche tu, mio padre mi ha negato di nuovo il permesso di sposarti. Quindi scappiamo, partiremo stanotte. >>,
<< Oh, bene! >> disse Merlino cercando di sembrare felice << Non vedo l’ora .. ma prima, perché non bevi questo? E’ un toccasana .. grazie .. ehm .. grazie ad esso stanotte potremo viaggiare tranquillamente, evitando di fermarci per la notte. Io ho già bevuto il mio, coraggio! >>,
Artù guardò la boccetta, poi scosse la testa:
<< No, non mi fido. Chi mi dice che non è un sonnifero? >>,
Merlino lo guardò torvo, fingendosi offeso:
<< Non ti fidi di me? Come potrei darti del sonnifero? Ciò che voglio di più a questo mondo è scappare via con te. E poi come potevo sapere che ti sarebbe venuta la brillante idea di fuggire stanotte? La boccetta te l’ho portata prima che mi annunciassi la tua decisione. >>,
<< Ah, si? E allora perché mi porti la boccetta per il viaggio, se non sapevi che volevo scappare? >>,
Merlino rimase senza parole.
Giusta osservazione.
Talvolta Artù era arrogante e insopportabile, ma non era affatto stupido.
<< Perché .. volevo proporti io di scappare. Tu mi hai anticipato. >>.
Artù non se la bevve:
<< Va a prepararti se davvero vuoi fuggire con me. >>
<< Artù bevilo ti prego, fallo per me. >>
<< Non lo berrò. >>
<< Se lo bevi, ti prometto che andrà tutto bene. >>,
<< No. >>,
<< Se mi ami e ti fidi di me, bevi. >>,
<< Ti amo, ma sono un po’ scettico perdonami. Non lo berrò. >>.
Merlino sospirò, Artù era proprio una testa dura.
Stava per arrendersi quando ebbe un’idea:
<< Artù se lo bevi, stanotte scapperò con te. Via da tutto e da tutti. Troveremo una bella casa, e cercherò di essere una buona moglie .. ehm un buon marito per te. Staremo sempre insieme. Ma prima di tutto mi concederò a te, in questa stanza. Ma dovrai prima berlo. >>.
Artù lo guardò un attimo.
<< Dammi quella boccetta! >> disse avvicinandosi al giovane mago,
Merlino soddisfatto per la vittoria ottenuta gliela porse sorridendo.
Artù la passò più volte di mano in mano, scrutandola.
Poi chiese:
<< E se .. ti concedi a me, prima che io lo beva? >>
<< Cosa??? >> urlò Merlino, il suo sorriso scomparve, tossì << No, no … volevo dire bevi prima, voglio testare la tua fiducia. Fallo per l’amore che provi per me. Lo devi bere tutto. >>.
Artù sembrava indeciso sul da farsi.
“Risparmiami per favore …”pensò Merlino, con grande sollievo del giovane mago il principe annuì.
Stappò la boccetta, e bevve tutto fino all’ultima goccia.
Merlino osservò Artù asciugarsi le labbra.
E chiese:
<< Allora? >>
<< Allora cosa? >>
<< Come ti senti? >> << Come prima perché? >>,
<< Come ‘come prima’? Vuol dire che sei tornato, normale? >>
<< Ma di cosa parli? >>.
Merlino rise, felice che il rimedio avesse funzionato e decise di congedarsi.
Artù lo fermò trattenendolo per il polso.
Merlino alzò un sopracciglio, confuso, chiedendogli di cosa avesse bisogno.
<< Dove vai Merlino? Sbaglio o avevi detto che ti saresti concesso a me se avessi bevuto quell’intruglio? Rispetta la promessa. >>,
<< COSA?? QUEL COSO NON HA FUNZIONATO??? >> urlò Merlino,
<< Ma cosa stai dicendo? Su andiamo, il mio baldacchino attende. >>
<< Ma non vorrai sul serio portarmi a letto! >>.
Artù lo attirò a sé baciandolo con ardore.
Merlino maledì Gaius.
“Altro che antidoto! Non ha funzionato per niente, e io che mi sono fidato! E ora come faccio?? Come ne esco??”.
Artù accarezzandogli il viso e dandogli dei piccoli bacetti, lo spinse sempre più in direzione del letto, mentre il povero Merlino ripeteva che forse sarebbe stato meglio fare le cose con calma.
Che sarebbe stato meglio rimandare la cosa.
Ma Artù non voleva sentire ragioni, Merlino avrebbe dovuto rispettare la promessa.
Artù fece distendere Merlino sul letto e fu sopra di lui.
“ Aiuto!!! Non mi violentare!! Ma perché capitano tutte a me? Possibile che nessuno venga mai in mio soccorso?”.
Merlino decise di chiudere gli occhi, magari se avesse pensato ad altro non si sarebbe accorto di nulla.
Temette il peggio.
Ma d’un tratto, Artù rimase accasciato.
Era svenuto.
Merlino tirò un sospirò di sollievo, e si liberò dalla presa del principe.
Alzatosi dal letto, si avvicinò al tavolo e vi si appoggiò.
Avrebbe aspettato che il principe si ridestasse.
Magari l’antidoto aveva fatto effetto.
In caso contrario, sarebbe scappato via a gambe levate.

Quando Artù aprì gli occhi, Merlino si irrigidì.
Era giunto il momento della verità.
Deciso a stargli il più lontano possibile, si rifugiò in un angolo.
Artù lo guardò confuso, e gli chiese cosa fosse successo.
<< Vi racconterò tutto, ma prima dovete dirmi una cosa? Non vi offendete .. non volete portarmi a letto, baciarmi, o altro vero??? Ditemi di no, per favore. Non mi amate, giusto?? >>,
<< Ma sei forse impazzito?? Ma .. ma .. come ti vengono in mente queste idee disgustose? Non ti toccherei o bacerei nemmeno se fossi l’ultimo essere umano rimasto sulla faccia della terra! Come potrei amarti? Mi piacciono le donne! Oddio, non mi dire che tu fai certe fantasie su di me?? >>
<< Assolutamente no! Sono felice, davvero felice di sentirvi dire queste cose … lo giuro! >>,
<< Tu sei strano. >>
<< Eravate vittima di un sortilegio. >>
<< Che? >>.
Merlino gli raccontò ogni cosa, senza omettere nulla.
L’unica cosa che tralasciò fu la vicenda della boccetta, d’altronde la pozione era giunta nelle stanze di Artù tramite Merlino.
Non sarebbe stato saggio dirglielo, e il fatto che Artù non ricordasse nulla era d’aiuto.
<< Io ero innamorato di te e mi comportavo come un imbecille? E poi tutte quelle cose fisiche .. no! Impossibile stai mentendo! >>
<< Ve lo giuro, non vi mentirei mai! Io e Gaius ci siamo impegnati molto, per esservi d’aiuto. >>
<< Aiuto? Stando a quanto mi hai detto facevi tutto il ‘carino’ con me, e mi hai descritto come una specie di femminuccia pervertita! >>
<< Beh, eravate un po’ maniaco. Senza offesa! >>
<< Perché dovrei crederti? >>
<< Perché è la verità! Stavo per rimetterci il mio bel sederino!! Mi avete baciato più volte, anzi non facevate altro … E … non riesco a ripetere di nuovo quello che mi avete fatto passare. Perdonatemi. >>.
Artù rabbrividì, si passò una mano sul volto poi chiuse gli occhi e puntò un dito contro Merlino. << Ti credo. Non una parola, Melino. Nessuno deve sapere … >>
<< Beh … lo sa tutta la corte e vostro padre. >>
<< CHE??? Hai già cantato???? >>,
Merlino si affrettò a dire:
<< No, no! Avete chiesto al re più volte il permesso di sposarmi dicendo di amarmi , e quando ve l’ha negato la prima volta mi avete baciato davanti a tutti … ad un certo punto vi siete messo in testa di voler fuggire con me, e per poco non mi violentavate … per fortuna l’antidoto ha fatto effetto in tempo. >>.
<< Ah ma è disgustoso! >>
<< Io cosa dovrei dire allora?? >>
<< Allora non una parola sul fatto che stavo per portarti a letto o ti faccio mangiare il letame dei cavalli, chiaro? >>,
Merlino annuì.
Detestava ammetterlo, ma era felice che Artù lo stesse insultando.
Come doveva essere.

La sera stessa, il re organizzò un grande banchetto in onore della ‘guarigione’ del principe.
Spiegò la situazione a tutta la corte, omettendo il nome di Nimueh.
<< Figliolo, quasi mi hai fatto prendere un colpo. E sono sicuro che lo stesso vale per il tuo servitore. >>.
Artù nonostante tutto, era terribilmente in imbarazzo, consapevole del fatto di essere divenuto il protagonista di vari pettegolezzi.
Anche Merlino era a disagio, era il bersaglio preferito degli sberleffi da parte dei cavalieri di Camelot, Gaius, Ginevra e la stessa Morgana.
Quest’ultima le si avvicinò sorridendogli, poi aggiunse:
<< Allora, come bacia Artù, merlino? E’ un amante dolce o selvaggio? Vuoi sederti su questa morbida sedia e raccontarmi tutto? >>,
<< Non serve che mi sieda ringraziando il cielo. Non immaginate quanto sia in imbarazzo, mia signora. Noi due non abbiamo fatto nulla di fisico. Per mia fortuna. >> rise,
Morgana ridacchiò, la risposta del servitore l’aveva divertita, poi fu invitata a ballare da Uther.
Gaius si avvicinò a Merlino che l’avvertì:
<< Non una parola … non ce la facci più ad essere preso in giro, almeno voi non fatelo. >>,
Gaius gli diede una pacca sulla spalla:
<< Volevo solo dirti che mi dispiace per quello che hai passato … ma dovresti essere fiero di te stesso, gli sei stato vicino, l’hai aiutato nonostante tutto. E’ grazie a te se lui è qui al banchetto sano e salvo a scherzare con i cavalieri. >>
<< Ho fatto ciò che ritenevo giusto. E’ solo che .. >>
<< Stai tranquillo, tra un paio di giorni tornerà tutto come prima. O un paio di mesi. >>,
Merlino si ravviò i capelli con una mando e rise:
<< Ora si che mi sento meglio! >> disse ironicamente.

FINE

Nota dell’autrice: *prepara l’ombrello per ripararsi dal lancio dei pomodori*. Ed ecco il secondo capitolo. Spero di essere riuscita a strapparvi un sorriso.
Che vi sia piaciuta e di ricevere una recensione.
Qualunque sia la vostra opinione non abbiate timore di scriverla.
:-) anche le critiche servono, per crescere e migliorare.
Baciii
Jade

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