+ReDeN+

di LittleDreamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Premetto che è la prima volta che scrivo una FF, quindi sarete liberi di vomitare, sbiancare, arretrare, spaventarvi e tutto ciò che volete, ma siate buoni nel lasciarmi le recensioni (sempre se a qualche anima buona vanga la brillante idea di farlo xD). In caso proverete questi sintomi vi autorizzo a prendervela con Noemi (StellaPolare) che mi ha convinta a scrivere nonostante io sia incapace -.-' xD Il primo capitolo è piuttosto breve perchè è una presentazione della protagonista...
Naturalmente i Tokio Hotel non sono di mia proprietà (-.-'), non ho nessuno scopo di lucro e ho inventato tutto io...Purtroppo T_T
Spero vi piaccia...Tscüss!

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Era tutto buio…Eppure erano solo le 10 di un mattino autunnale piuttosto tempestoso. Una ragazza correva nonostante la pioggia incessante che si abbatteva su di lei…Sotto il cappuccio di una felpa troppo grande, si intravedevano degli occhi grandi e delle belle labbra da cui proveniva uno scintillio, che le era costato una continua lotta contro i suoi genitori…una banalità per assomigliare un po’ a Lui, sperando di sentirsi un po’ più vicina al suo sogno. Inutile. Banale. Ma non era pentita, anzi; continuava a sperare, per quanto gli altri potessero considerarla infantile e stupida, che un giorno potesse ottenere quello per cui lottava da anni ormai. Proprio quello che le fece scendere una lacrima sul viso pallido. Una lacrima nera, per la rabbia o forse per il troppo trucco. La ragazza si fermò un attimo ed estrasse dalla tasca un iPod. Le sue lunghe dita decorate da unghie nere con tanto di french, si fermarono sulla celebre Monsoon. “Running through the monsoon, beyond the world to the end of time…”. Sembrava fatta per lei, quella canzone. Come le altre d’altronde…Proprio per questo li amava così tanto, perché sembravano conoscere tutto di lei. Ma  era solo un’impressione, dato che non si sarebbero mai accorta di una persona simile, timida e introversa, dalle mille preoccupazioni…Era proprio per questo che si sentiva abbandonata. Non solo non aveva Loro, ma la persona più importante per lei era distante chilometri e chilometri. L’ unica. Ma non per sua scelta…Vanessa è una ragazza simpatica, alla mano…ma riesce ad esserlo solamente con le persone che la capiscono a fondo. Non quelle che ti escludono a priori per il tuo aspetto, per i tuoi gusti musicali o perché non ti vesti alla moda. Era proprio stanca di gente del genere; e più le detestava, più se ne ritrovava intorno. Per fortuna c’era lei…Ginevra. La sua migliore amica…Si era dovuta trasferire da Milano all’eta di 8 anni, ma nonostante tutto l’amicizia tra lei e Vanessa aveva resistito e si era rafforzata più che mai. Erano cresciute insieme e anche se vivevano in contesti sociali diversi, avevano sviluppato insieme la loro personalità; raccontandosi tutto, affrontando insieme le paure, confidandosi le speranze e i pensieri più nascosti…condividendo passioni. E tra queste, più di ogni altra, i Tokio Hotel. Quel gruppo che seguivano da due anni in silenzio; quello che le faceva correre nel negozio di dischi dall’altra parte della città appena usciva un nuovo cd, quello che le spingeva a precipitarsi in edicola appena veniva pubblicato uno speciale, o a non dormire la notte per vedere 4 minuti di video che passavano alla tv. Ma la cosa che più le legava era la loro capacità di sognare. Di passare ore ed ore al telefono pensando ai “Gemelli Kaulitz” e sperando che i loro desideri si realizzassero. In effetti, quelli di Ginevra si sarebbero avverati…Sarebbe andata al Loro concerto, l’indomani. A Milano. Unica data italiana del tour. E lei, Vanessa, sarebbe rimasta a casa, a guardare il suo sogno attraverso uno schermo. Che schifo. Bill, Georg, Gustav erano a qualche chilometro da casa sua. E lei non poteva vederli. Non poteva vedere Lui. Tom. Il chitarrista più bravo del mondo. Il più sexy. Il più…Il più…Basta. Non c’erano aggettivi per descriverlo. Non sarebbero bastati tutti i superlativi di questo mondo.
Dopo una corsa estenuante entrò nel parco e si sedette ai piedi del suo albero preferito, il luogo in cui si rifugiava sempre quando era triste e si sentiva sola. SEMPRE. Perché lì riusciva a ritrovare la forza che aveva perso, poteva rilassarsi e ritrovare perlomeno un po’ di tranquillità. Ma non in questo caso. Qui aveva bisogno di una cosa sola e ormai non poteva averla. E dentro di se l’odio contro tutti cresceva…era consapevole di vivere in una società di merda, dominata dall’egoismo e la superficialità. Sentimenti contro i quali aveva lottato da sempre, inizialmente piangendo in classe, poi rispondendo a tono e pian piano imparando e ignorarli…ma non a conviverci. Soprattutto quando persone simili sono proprio i tuoi genitori. Se così si possono definire… era stata adottata a 4 anni, dalla Germania. I suoi veri genitori erano morti in un incidente aereo, e lei era rimasta sola. Troppe esperienze l’avevano fatta crescere e l'avevano resa troppo matura e responsabile. Ma il troppo non è mai buono, soprattutto per una ragazza di sedici anni. La paura di scappare via si era impossessata di lei tantissime volte, ma aveva preferito tacere e continuare il conto alla rovescia fino ai suoi 18 anni, alla sua parte di libertà. Giunti a questo punto, però, non ne poteva davvero più; le avevano negato la cosa che aveva più a cuore e quando aveva trovato la forza di ribellarsi, ormai era troppo tardi. Biglietti finiti in appena due giorni.
Si era fatto tardi, si alzò e si incamminò verso casa, con un vuoto ed una rabbia dentro indescrivibili.

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Recensite, Bitte! T.T

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Chiedo umilmente perdono per l’enorme ritardo con cui posto, ma purtroppo la mia fantasia ultimamente sembra scomparsa -.-‘ Bah, contribuiranno anche i prof [meglio non utilizzare aggettivi xD] che ci stanno distruggendo…Vabbè, fatto sta che l’ispirazione sembra parzialmente tornata, anche se questo capitolo fa schifo quasi più del primo =(  Kuss!!!


 
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Arrivata a casa, Vanessa si diresse spedita verso la sua camera, senza proferir parola. Aprì la porta e solo la vista della sua stanza la fece sorridere. Camera semplice in se stessa, con un letto, una scrivania col suo computer e l’armadio. Armadio di un colore indefinibile, dato che era totalmente ricoperto di poster e foto…Per non parlare dei muri!!!Foto di Tom che suona, che sorride ad un’intervista, che gioca con il piercing, che fissa accigliato qualcosa con quelle sue magliette troppo grandi e quello sguardo troppo intenso, unico. Che li rende unici…Perché naturalmente non possono mancare Gustav, Bill e Georg…Ed è strano come quattro persone che non hai mai visto, che non conosci se non attraverso qualche stupido schermo, possano darti una ragione per vivere. Nella cui voce trovi della forza, come in quella mano che tocca leggera le corde di una chitarra e che insieme ad un basso ed una batteria formano una melodia che ti solleva, l’unica cosa per cui credi di poter vivere...O forse non l’unica. Vanessa si soffermò a guardare una foto che si distingueva dalle restanti, quell’ingrandimento sopra il letto. Lei e Ginevra. Il suo amore, che sarebbe stata a Milano l’indomani e lei avrebbe perso oltre all’occasione di vedere Loro, quella di vedere Lei. Ma questi pensieri scomparsero ben presto, quando alle sue spalle senti uno scatto e la porta aprirsi. Eccola!!!Vanessa rimase a fissarla per 5 minuti. Appena si riprese, urlò:

-“Oh Mein Gott!!!”

Sì…era proprio l’esclamazione giusta!!! Non si vedevano da tre mesi, è vero, ma era cambiata enormemente! Delle due, Ginevra era sempre stata la più sfacciata, ma anche la meno sicura e riflessiva. E adesso vederla lì davanti a lei con i capelli viola e neri, e il piercing sul sopracciglio…era così strano! Ma non per questo era meno bella, anzi forse questo stile “particolare” era l’ennesima cosa che la rendeva così speciale! Gli occhi nocciola erano pieni di lacrime, ma lacrime di gioia; e sul viso le si era dipinto anche un sorriso, quel suo sorriso bellissimo e contagioso che la caratterizzava e che serviva a darle un’aria di spavalderia e simpatia. Erano così diverse…ma insieme, nessuna delle due appariva meno o più bella dell’altra. Ed eccola lì, ad appena un metro da lei, e lei cosa faceva?Stava lì a fissarla imbambolata! All’improvviso l’amica le si buttò addosso e precipitarono insieme sul letto e dopo che passarono dieci minuti a salutarsi, iniziarono a chieccherare.

“Che ci fai qui, pazza???Potevi avvertirmi, qui è un disastro!!!”

“Hehe piccola Tomi, non ti fa piacere che la tua cognatina ti abbia fatto una sorpresa?Beh, se vuoi me ne vado! xD”

Quei soprannomi la fecero tornare ai suoi pensieri e improvvisamente il sorriso sul suo volto sparì.

“Scusa tesoro…La mia sensibilità evidentemente è andata a farsi sfottere…Mi dispiace tanto…Sono una frana…Comunque ho parlato con i tuoi prima…”

“Eh…Che vogliono…”

“Ho cercato di convincerli, ma niente da fare…”

“Non c’era ombra di dubbio…Ormai dovresti saperlo come sono…Se c’è una sola cosa che mi rende felice, indubbiamente loro me la vietano. Non ne posso più…Dannazione!Tu ci pensi? A quest’ora sarei potuta essere in Germania…E vederli quando volevo…Gine, non reggerò ancora per molto…”

“Tesoro mio, tu sei forte. Sono solo due anni, e dopo di che potremo realizzare il nostro sogno…”

E trascorsero tutta la serata a fantasticare su un loro futuro con Bill e Tom; il futuro in cui credevano e che le dava forza giorno dopo giorno, quando le cose diventavano difficili. Si addormentarono così, sulla colonna sonora di Spring Nicht, e con il presentimento che l’indomani sarebbe stata una giornata MOLTO movimentata…


 
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Ok, io vi avevo avvertite che faceva schifo [me molto imbarazzata] ma purtroppo devo spiegare un po’ la situazione pre-putiferio xD aspettatevi di tutto xD

Ringrazio moltissimo chi ha recensito il capitolo precedente:

 

Muny_4Ever: Grazie mille! Era il mio intento creare una protagonista come noi, capace di sognare, e con i suoi problemi…mi fa piacere esserci riuscita! Kuss

SashettaGirl94: Fai bene ad aspettarti di tutto!!! Vedrai la mia mente perversa cosa riuscirà ad elaborare…xD Bacioni!

StellaPolare: Amore della mia vita…Esageri sempre tu -_-‘ Ormai ci hai fatto il callo al mio modo di scrivere…quindi credo che più o meno ti aspetti qualcosa xD Ti amerrimerrimo più della mia vita!

_Purple_: Danke Danke Danke Danke!!! Siete troppo buone con me T.T Cmq per il libretto illustrativo, tranquilla che ancora c’è tempo per sentirsi male! xD Kuss

 

Inoltre ringrazio chi ha letto ma non ha recensito… *.*

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sono lieta di informare il mondo della mia incolumità, nonostante tutto xD
Scusatemi tantissimo per il ritardo abissale con cui posto, ma purtroppo gli avvenimenti di questo ultimo mese
hanno “turbato” il mio stato d’animo e, onde evitare una strage al terzo capitolo, ho preferito evitare di postare! xD

Kuss!

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Trascorsero la notte così, parlando di tutto e di niente, l’una fantasticando sul domani e l’altra sorridendo per l’amica,
perché una cosa che rendeva magnifica la loro amicizia era anche questo, la mancanza assoluta di invidia…
E come succede
sempre quando ci si diverte e si sta bene, il tempo sembrò passare in un istante e si ritrovarono a doversi salutare, dato
che Ginevra sarebbe dovuta andare a salutare i suoi parenti che si trovavano in città, prima di presentarsi al concerto.

Vanessa trascorse l’intero pomeriggio chiusa in camera sua, senza toccare cibo e senza parlare con nessuno…
Più volte i suoi “genitori” avevano provato ad entrare nella sua camera ma lei, naturalmente, aveva risposto con un
secco “lasciatemi stare”. Che cosa pretendevano da lei??? Non solo doveva vedersi vietare il suo sogno più grande,
ma pretendevano anche che li ascoltasse dire il solito cumulo di cazzate? Era da tanto tempo che questa storia andava avanti così…
ma quando è troppo, è troppo. Molte volte si era ritrovata a pensare a come sarebbe stata la sua vita in Germania…
sarebbe stata felice? Li avrebbe conosciuti? Non riusciva a darsi una risposta…specialmente alla domanda…”Perché è successo proprio a me?”
Perché così ha voluto il destino. Quel destino che sembrava essere contro di lei, in tutto e per tutto. Ma era arrivata
 l’ora di non badare più al destino, ma cercare di costruirselo SOLA.
Così, in meno di cinque minuti, aprì l’armadio, indossò un paio di jeans, una maglietta, le Adidas ed un giubbotto;
prese le chiavi, il cellulare e, naturalmente, il suo fedele i-pod. Uscì di casa a testa alta e senza dare spiegazioni a nessuno,
per una volta in vita sua…ma scesa in strada, sola con se stessa, non seppe cosa fare.
Allora iniziò a correre, correre, correre senza meta, senza nessuno che gliene chiedesse il motivo.
E continuò così, urlando sulle note di Schrei…un urlo liberatorio…ma dopo un’ora, si ritrovò punto e a capo. Sola, stanca, triste…
allora decide di chiamare Ginevra.

Tu…Tu…Tu…Tu…Tu…Tu…                                                                                             Niente.
Maledicendola in cuor suo, si guardò intorno. E in un secondo, quello che per lei era stata una tortura per più di un mese,
divento l’unico motivo per sorridere. Si ritrovò davanti un enorme manifesto, con Bill, Tom, Georg e Gustav con una scritta
enorme sotto: “TOKiO HOTEL”  con la data, l’ora e il luogo dove si sarebbero esibiti.
Allora una domanda nacque spontanea tra i suoi pensieri…Che cazzo stava aspettando? Certo non aveva il biglietto, era a piedi e
per di più si moriva di freddo. Ma a quel punto, poco importava.

Allora iniziò a camminare…e presto sentì la sensazione di essere seguita. Si girò più volte, ma la strada era deserta.
O almeno, sembrava. Infatti arrivata all’angolo della strada vide dietro di sè una macchina nera, che si accostò a lei e dalla quale
scesero 4 ragazzi…



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Scusate ragazze, capitolo a dir poco pietoso, era meglio se mi stavo fermaaaaaa!!! T.T
Comunque ringrazio chi ha commentato e anche chi ha letto senza commentare! Kuss!

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