Galeotto fu il copione...

di potterfanlalla17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I dubbi di Stana ***
Capitolo 2: *** L'ansia di Nate ***
Capitolo 3: *** Lo zampino di Andrew ***



Capitolo 1
*** I dubbi di Stana ***


I dubbi di Stana

Dare in lettura ai propri attori un nuovo copione non è mai semplice. Insomma, tu sei il creatore e lo sceneggiatore di una serie televisiva, sei tu che comandi, eppure…eppure il giudizio di chi quelle scene le deve interpretare ti interessa e non poco! Sono una sorta di famiglia per te, molto più che amici e collaboratori.

Per questa ragione forse Andrew Marlowe è scettico e anche preoccupato mentre consegna ai suoi “ragazzi” il copione della 22esima puntata della 5° stagione di Castle. Sa cosa ha scritto e sa che le reazioni non si faranno attendere.

-Stai tranquillo, Andrew. Piacerà a tutti, come sempre del resto- continuava a ripetere Terri. Ma c’era qualcosa in quel finale che…beh, lo impensieriva.

E a conti fatti, Marlowe aveva ragione.

***

-Ehi, Stana! Tutto bene?

Marlowe trova la sua attrice protagonista seduta nel suo camerino, lasciato come sempre aperto quando non si stava preparando per una scena; la si mordicchia l’unghia del pollice destro e con l’altra mano sfoglia il copione che tiene appoggiato sulle gambe intrecciate nella posizione yoga del fiore di loto. Non ha molto tempo per chiedersi come faccia a stare comoda in quella assurda posizione, perché la donna sentendolo arrivare si alza di scatto, quasi spaventata.

-Andrew…certo! Va tutto bene…

Il suo tono titubante lascia perplesso lo scrittore che annuisce e muove un passo in avanti come per superare il camerino dell’attrice.

-Andrew, aspetta! Posso parlarti un secondo?

-D’accordo, dimmi tutto!

Non era raro che Stana chiedesse di parlare con lui. Era strano che lo trascinasse nel suo camerino chiudendosi la porta alle spalle e assicurandosi che non ci fosse nessuno nel corridoio che li avesse visti.

-Tu sei proprio sicura di stare bene, sì?

-Io…certo! È solo che…ho letto il copione e…sono perplessa, Andrew.

-Perplessa…

-Sì, perplessa- ribatte Stana questa volta con maggior decisione. Ora Andrew ricorda come mai l’ha scelta per interpretare la sua Beckett.

-Avanti, cosa c’è che non ti convince? Il fatto che devi baciare quel tizio?

-No, non è questo. Non è neanche un bacio, direi. È più il finale che mi lascia…

-…perplessa?- conclude Andrew meritandosi un’occhiataccia alla Beckett. –Ok, scusa, parla pure.

-Voglio dire, Kate sembra avere dei ripensamenti sul suo rapporto con Castle, non è così?

-Sì, l’idea è questa. Mettere un po’ di suspance in vista del finale. I fan mi odieranno, lo so!

E non solo in fan, a quanto pare, pensa Marlow guardando gli occhi di Stana ridotti a due impercettibili fessure.

-Credi sia una mossa saggia?

-Che vuoi dire?

-Non sono io lo sceneggiatore, è chiaro, però…mettere questi dubbi in testa a Kate.

-Cosa vuoi sapere di preciso, Stana?- chiede Andrew mentre incrocia le braccia al petto. Crede di aver capito dove porterà la conversazione ma vuole che sia l’attrice a dirlo apertamente.

-Credi che Castle e Beckett si lasceranno?

La voce di Stana tradisce una certa apprensione per quella domanda e soprattutto per la risposta che ne potrebbe derivare. Marlowe lo avverte e non può evitare si sorridere sotto quella barba incolta.

-A dire il vero non l’ho ancora deciso- afferma l’uomo e del resto è la verità. Tutto fila perfettamente nella vita dei due piccioncini della serie però quel finale di puntata gli è venuto spontaneo. “Dove stiamo andando?” è una domanda che si pongono tutte le coppie ad un certo punto, no? Beh, anche per Castle e Beckett è venuto il momento di parlare di futuro. Se poi quel futuro li vedrà insieme o meno, beh…questo è ancora tutto da vedere. Come fan Marlowe vorrebbe che quei due si sposassero, avessero una vagonata di bambini e passassero il resto della vita tra pappette, turbe adolescenziali e omicidi; come scrittore e come sadico no, vorrebbe vederli soffrire ancora un po’…e vedere soffrire i fan soprattutto.

-Oh…

Questo è tutto quello che esce dalla bocca di Stana, ma la delusione sul suo volto vale più di mille parole. Andrew alza gli occhi al cielo capendo che mai e poi mai quella donna darà voce a quello che davvero le sta passando per la testa.

-Beh, nel caso dovessero lasciarsi, tu dovresti dire addio a tutti quei baci ed effusioni pubbliche con Castle…oh, pardon, con Nathan!

Andrew sa di aver fatto centro quando vede Stana diventare rossa oltre misura.

-Cosa? No! Non…cosa? Scherzi? No…non è questo! Figuriamoci!

Le mani di Stana si agitano nell’aria alla velocità della luce scatenando la risata di Marlowe.

-D’accordo, Stana, ora calmati, o ti si svitano i polsi! Ad ogni modo…appena avrò deciso qualcosa su quei due, sarai la prima a saperlo. Fidati. Nel frattempo, io mi darei una mossa con Nate, non si sa mai.

Andrew sparisce dal camerino prima che la donna possa reagire a quelle parole. È pur sempre lo sceneggiatore e la sua incolumità deve essere assolutamente preservata!

 

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Capitolo 2
*** L'ansia di Nate ***


L’ansia di Nate

 -Andrew! ANDREW!

Nathan raggiunge lo scrittore di corsa mentre quest’ultimo sta cercando di prendere in pace il suo caffè al bar più vicino agli studios.

-Nate! Posso offrirti un caffè?

-No…sarebbe più gradita una bombola di ossigeno in questo momento, grazie!- Marlowe sorride sinceramente divertito vedendolo annaspare senza fiato dopo la breve corsetta. Nate è sempre stato la vera anima del gruppo: il suo spirito e le sue battute hanno sempre reso piacevole lavorare alla serie.

-Che posso fare per te, Nate? Ammesso che tu sopravviva…

L’attore sorride sornione ma deve inspirare ancora un paio di volte prima di riuscire a parlare.

-Avrei delle domande sul copione che ci hai appena consegnato.

Andrew si ritrova a roteare gli occhi al cielo. Possibile che quei due dovessero per forza dargli il tormento per ogni singola scena Caskett? Non potevano semplicemente mettersi insieme e continuare in privato quello che adorano tanto fare sul set senza per forza coinvolgere lui e i suoi copioni?

-Avanti, spara!

-Quel “dove stiamo andando” alla fine dell’episodio…hai presente?

-Sì, Nate. Ho presente. L’ho scritto io.

-Giusto. Giusto. Che significa?

Andrew sospira preparandosi ad una discussione assai simile a quella avuta con Stana pochi minuti prima.

-Fammi indovinare. Questo finale ti lascia perplesso- Andrew vede Nate aggrottare la fronte, sorpreso forse dal fatto che lo sceneggiatore ha intuito cosa passa nella sua bella testolina sempre in perfetto ordine. -Beh, significa semplicemente che Kate forse vuole qualche certezza in più da Castle in questo momento e che…

-Sì questo l’ho capito, Andrew. Quello che voglio sapere è…se…loro…ecco…

-Si lasceranno alla fine della stagione?

-Precisamente.

-La risposta è….non ne ho idea, Nate. E smettete di chiedermelo, per favore! Se volessi essere tormentato in questo modo mi metterei a tweettare spoiler delle prossime puntate alle tue fan fuori di testa!

Nate corruccia la bocca in un’espressione così divertente ed ingenua che perfino Marlowe non riesce a trattenere un sorriso.

-Ok, Nate, perdonami. È solo che Stana qualche minuto fa mi ha posto le stesse domande…perché voi due non potete semplicemente finirla con questo giochino del “mi piaci ma non te lo dico perché sono un adolescente un po’ cretino” e vi mettete finalmente insieme? Così io potrei scrivere un copione senza dovermi preoccupare delle sue ricadute psicologiche sulle vostre vite complicate!

Mentre Andrew parla, appoggia le mani sulle spalle di Nate e lo guarda fisso negli occhi. L’attore sa che l’uomo davanti a lui ha perfettamente ragione ma non può certo cedere così. Non lui. Insomma, che cavolo! Lui sa quello che prova per Stana, ma probabilmente Stana non prova lo stesso per lui….altrimenti glielo avrebbe lasciato intendere giusto?

-Andrew, non so di cosa tu stia parlando! Davvero!

L’uomo esasperato dalla situazione punta ancora più direttamente gli occhi in quello di Nate.

-Vuoi farmi credere che tu non sei innamorato di Stana? Che l’unico motivo per cui sei corso qui da me preoccupato per la possibile piega che potrebbero prendere gli eventi non è il fatto che potresti non avere più una scusa per baciare la tua co-protagonista?

-Ma..che? cosa? Ma non scherziamo, dai…

Davanti all’ennesima negazione, Andrew decide che forse è il caso di arrendersi. Quei due sono un caso patologico.

-Ok, Nate. Come vuoi. Appena saprò come far finire questa storia te lo farò sapere, ok?

-Ok- l’attore fa per andarsene, ma all’ultimo pare ripensarci. Si volta e di nuovo guarda Andrew titubante. -Tieni però conto Andrew che i fan vogliono vedere i Caskett insieme. Non penso che prenderebbero bene una loro separazione.

-I fan, certo. Solo i fan- commenta Andrew provando quella bizzarra sensazione che è un misto tra voler prendere a pugni Nate e Stana e scoppiare a ridere per l’assurdità della situazione.

Nate convinto di aver detto quello che doveva si allontana, senza accorgersi che il volto dello sceneggiatore si è appena illuminato. Ha avuto un’idea.

***

Terri cerca da una decina di minuti il marito per tutto il set. Gli aveva detto che sarebbe stato al bar per un caffè, ma non l’aveva trovato. Nel programma giornaliero non erano previste riprese né all’interno degli studios né all’esterno. Ma allora dove diavolo era finito?

Torna in ufficio per prendere il telefono e chiamarlo, quando lo trova seduto alla sua scrivania davanti al computer acceso.

-Andy! Eccoti, finalmente! Ma non dovevi essere a prenderti un caffè?

-L’ho preso- afferma l’uomo sollevando una tazza di caffè appoggiata vicino al pc e senza distogliere gli occhi dallo schermo.

Per Terri vederlo così è la normalità.

-Hai avuto una illuminazione per i prossimi episodi?

-Non proprio, Terri. Diciamo solo che sento il bisogno di far cambiare le cose.

Terri aggrotta la fronte ma Andrew non lo può vedere, immerso come è nella scrittura.

-D’accordo. Allora che stai facendo?

-Cerco di chiarire un paio di cosette sul set! E di far smettere qualcuno di darmi il tormento!

Questa volta l’uomo alza la testa e fissa la moglie convinto di trovare il suo appoggio ma tutto ciò che vede è una Terri perplessa e preoccupata.

-Tu hai bisogno di riposo, Andy! Perché non esci da qui per qualche ora? Magari per un paio di giorni? Ce lo possiamo permettere…

-Non se ne parla! Finchè quei due non si chiariscono io non mi muovo di qui!

-Quei due?

-Nathan e Stana.

Terri comincia a capire di cosa sta parlando il marito. Anche alla donna non è mai sfuggito quello strano rapporto che c’è tra i due attori, solo che a differenza del marito ha sempre ritenuto opportuno starsene fuori.

Andrew evidentemente no. E di certo deve essere successo qualcosa perché decidesse di mettersi al computer come un forsennato.

-Quindi…che stai cercando di fare? Cerchi una sorta di camera antipanico dove chiuderli dentro per qualche ora costringendoli a parlare? C’è sempre il container della terza stagione se ti interessa…

Ma Andrew non è in vena di scherzare.

-Terri. Qui ne va della mia sanità mentale. Quindi, da ora in poi le cose si faranno a modo mio! Sono stanco di dover ridiscutere ogni scena Caskett perché quei due vogliono “accontentare di più i fan”!

-Capisco, Andy. Ma non puoi obbligarli a mettersi insieme!

-No? Credi davvero che io non possa? Li obbligo ogni giorno a fare quello che voglio!

-Perché stanno recitando un tuo copione!

A questo punto Terri capisce cosa sta combinando il marito che ora la guarda sornione sorseggiando il suo caffè ormai freddo.

-Vedo che hai capito…

-Andrew, non starai facendo quello che penso, spero!

-Beh se quello che pensi è che sto scrivendo un finto copione con battute messe lì apposta perché quei due si sveglino e la smettano di fare gli adolescenti, sì…è esattamente quello che sto facendo.

Terri sembra perplessa e Andrew lo sa. È strano come oggi tutti sembrino “perplessi”. Ma dopo una scrollata di spalle Terri si siede accanto a lui.

-Avanti, fammi leggere e vediamo di fare in fretta. Abbiamo uno show da mandare avanti nonostante quei due imbranati!

 

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Capitolo 3
*** Lo zampino di Andrew ***


Piccola precisazione prima della lettura. Visto che i due attori si troveranno anche a recitare delle battute durante questo capitolo (oltre che a parlare normalmente tra di loro) ho preferito mettere le battute del copione di Marlowe in corsivo; il resto è normalmente in stampatello. Grazie. Buona lettura =)

 

Lo zampino di Andrew

-Nate! Stana! Potete fermarvi un secondo? Devo parlarvi. In privato- aggiunge Andrew quando nota che Seamus e Jon si attardano sul set con aria curiosa. Ma i due attori principali non sono da meno: anche le loro facce tradiscono una certa sorpresa mista a curiosità.

Quando tutti se ne sono andati, Marlowe estrae dalla sua borsa un plico di fogli; li controlla un’ultima volta e ne consegna una parte a Nathan e una parte a Stana che si scambiano occhiate perplesse.

-Sono i nuovi copioni?- chiede la donna mordendosi il labbro inferiore. Marlowe nota che Nate cerca di guardare ovunque tranne quel gesto sensuale di Stana.

-Diciamo di sì. È una bozza di quello che potrebbe accadere. Visto che eravate entrambi così ansiosi di conoscere le vostre sorti….ops, pardon! Le sorti dei vostri personaggi. Ho pensato di darvi un anticipo.

Stana alza gli occhi su Nate sentendosi avvampare non appena vede che l’uomo la sta fissando in modo non propriamente professionale.

-Ma…ho un piccolo favore da chiedervi per compensare questa mia gentilezza- continua lo scrittore. -Vorrei che lo leggeste insieme, recitandolo per così dire. Da soli. Non mi importa dove, scegliete voi.

-Intendi dire che…noi dobbiamo provare la parte?

-Sì, per vedere come potrebbe venire. Se non vi suona bene me lo dite e farò qualche modifica. Almeno sarete entrambi contenti! Oh, non fate i timidi, so che vi piacerà!

Marlowe si gira sui tacchi e se ne va lasciando i due attori a scrutare senza aprire bocca il nuovo copione. Il destino di Castle e Beckett è in quelle pagine così come il loro.

-Allora…da me o da te?- chiede Nate rompendo per primo quel silenzio imbarazzante.

-Da me o da te cosa?- risponde la donna allarmata.

-Per la prova! Andiamo nel tuo camerino o nel mio?

-Oh, beh…scegli tu!

-Allora facciamo da me, se per te va bene.

-Perfetto! Mi sistemo e arrivo da te fra…15 minuti? Può andare?

-Ok, ti aspetto.

***

L’aria all’interno del camerino assegnato a Nathan Fillion è piuttosto calda; il sole batte sulle due finestre per tutto l’arco della giornata e anche con l’aria condizionata accesa quel posto è molto più simile ad un forno che ad un camerino.

-Vuoi qualcosa da bere? Mi rendo conto che qui fa un po’ caldo…

Stana scuote la testa mentre con lo sguardo passa in rassegna le pareti di quella stanza. A differenza sua, Nate non ha “addobbato” il camerino con qualcosa di personale: per lui è solo un luogo di lavoro, nient’altro.

-Beh, che ne dici di cominciare?

Nate con un gesto elegante della mano indica a Stana il divanetto dove può sedersi per leggere il copione.

-Ok…ehm…vediamo. Sembra che tutto riparta esattamente dalla fine dello scorso episodio. Dove stiamo andando?

-Che idiozia!- esclama Nate senza pensarci. Quando si rende conto che Stana lo sta fissando si accomoda sulla sedia davanti a lei e le spiega: -Andiamo, Castle è cotto di lei da una vita! Lei lo sa! Perché deve fare tutte queste storie? E solo perché un giorno arriva un tizio belloccio che la mette in crisi…non ha senso!

-Non è senza senso! Voglio dire…lui ha la fama di essere un casanova, dopotutto. Due matrimoni alle spalle e varie donne sparse qua e là. È normale che lei si chieda dove stiano andando a parare!

-Normale? Quest’uomo le sta accanto da oramai 5 anni, Stana! 5 anni! Come fa una donna a non capire che un uomo ti muore dietro dopo 5 anni? Come fa ad avere dei dubbi?

-Perché forse tu non sei stato molto chiaro!- protesta a questo punto la donna. Ma quando si rende conto di aver sbagliato il pronome arrossisce fino alla punta dei capelli. -Castle…intendevo dire che Castle non è mai stato molto chiaro sui…suoi progetti.

Nate aggrotta la fronte. Non crede sul serio che Stana si sia confusa, anzi. Crede che quelle parole e quella improvvisa frustrazione siano rivolte a lui. Ma come è possibile? Anche lui come Castle le è stato vicino per 5 anni aspettando un gesto di Stana che gli facesse capire che potevano essere più che amici. Ora è lei a lamentarsi del fatto che lui non ha mai fatto un passo?

-Beh, la storia delle sue molte donne è tutta una scusa, dai! Da quando ha capito di essere cotto di lei, non è più uscito con nessuna se non perché era lei ad allontanarlo…vedi con Polish…volevo dire Demming.

“Cazzo!” pensa Nate quando si rende conto di essersi lasciato sfuggire il nome di Polish.

Stana balbetta qualcosa di incomprensibile cercando di riprendere la calma dopo la gaffe di Nate: possibile che lui fosse geloso e lei non se ne fosse accorta? No! Andiamo, lui è Nathan Fillion! Perché dovrebbe essere geloso di lei.

-Senti…questa discussione non serve a nulla. Perché non leggiamo il copione e basta? In fondo a noi interessa solo che Nate e Stana restino insieme…cazzo, Castle e Beckett restino insieme.

Questa volta a Stana scappa un sorriso ma tenta di trattenersi mordendosi il labbro inferiore.

-Non fare…non fare così, ti prego.

Il tono supplichevole di Nate fa avvampare la donna che subito si schiarisce la voce e si getta sul copione.

-Allora…siamo da te nel loft e io ti chiedo di nuovo “dove stiamo andando?”

-Ok…a questo punto io mi giro  e ti guardo perplesso senza dire nulla di intelligente a quanto pare. Beh, tipico del mio personaggio direi.

Stana si mette a ridere e per un istante Nate si bea di questa musica che risuona nella stanza.

-Castle, tu…io…dove stiamo andando?

-Kate, lo sai quello che provo per te! Forse non sempre ho riesco ad esprimerlo a parole. Ma ogni mio sguardo rivolto a te è come una dichiarazione d’amore eterno, come quegli always che ci diciamo ogni volta che abbiamo bisogno di sostegno. Tutti attorno a noi sanno quello che provo per te, anche se non lo dico ad alta voce. Forse sei solo tu a non essertene ancora accorta, a questo punto!

Nate si muove a disagio sulla propria sedia. Non gli piace questo Castle, per niente. È così…così…dannatamente uguale a lui, maledizione! Se solo anche lui, Nate, potesse trovare il coraggio di trasformare quegli sguardi in parole più eloquenti forse Stana non sarebbe solo una sua collega, ma qualcosa di più. D’altra parte, se c’è una cosa che gli è sempre stata chiara fin da ragazzo è che una donna sa sempre quello che un uomo prova per lei: anche se lui non dice nulla, una donna non può non rendersi conto di avere un ascendente su un uomo! Possibile che solo Stana sia priva di quel superpotere femminile!

L’uomo deve sforzarsi di riprendere il controllo dei propri pensieri per non mancare la battuta di Stana.

-No. So che mi ami, non sono cieca. Il punto è che ancora non so cosa vuoi da me. Sono solo la storia del momento, la tua conquista del giorno o sono qualcosa di più serio? Adoro alzarmi ogni mattina e incontrare i tuoi occhi. Sapere che ti vedrò rende migliore la mia giornata. Rido insieme a te, parliamo per ore…è tutto quello che ho sempre desiderato in un uomo. Ma…non mi basta più. Voglio delle certezze, degli obiettivi nella mia vita. Non voglio perdere tempo con qualcuno che non vede un futuro con me anche quando il nostro lavoro insieme sarà terminato.

Stana termina la sua battuta con un nodo in gola. Non è richiesto dal copione ed in effetti ha ben poco a che fare con Kate. È Stana quella che sta soffrendo in questo momento, perché le parole di Kate potrebbero benissimo essere le sue. Anche Nate sembra colpito da quanto appena letto dall’attrice perché deve schiarirsi la voce prima di cominciare.

-Stana…volevo dire…Kate, scusami!- Nate arrossisce vistosamente anche se una reazione di questo tipo non è da lui. Si muove sempre più nervosamente sulla sedia prima di riprendere: -Kate…non puoi sul serio pensare questo. Da quanto ci conosciamo? 5 anni? Beh, da quanto credi sia innamorato di te? Sono più o meno 5 anni. Sai quanto sia stato difficile per me lavorare accanto a te ogni singolo giorno e tenermi tutto dentro? Ho passo ore accanto a te…ore! Ti ho visto ridere e piangere per la tua famiglia, per i tuoi amici, per uomini che erano troppo sbagliati per te! Ma per te ero sempre e solo il tuo partner lavorativo! E perché? Perché tu non eri mai pronta…prima c’era Demming- e questa volta Nate si assicura di pronunciare correttamente quel nome –poi Josh, poi il muro…

Questo copione non piace a Nate e glielo si legge in faccia. Castle sta dicendo troppe cose…vere! Troppe cose che Nate vorrebbe disperatamente tirare fuori ma non ci riesce.

-E allora perché non hai mai detto niente in tutti questi anni?

-Credi che non ci abbia provato? Il punto è che tu non hai mai voluto vedere. Tu chiedi la dichiarazione in grande stile, le parole e i gesti importanti. Ma per me ogni sguardo, ogni parola che ci siamo scambiati, ogni caffè che abbiamo condiviso era una dichiarazione per te. Pensi che abbia portato il caffè tutte le mattine ad altre donne nella mia vita? O che io…- Nate a questo punto si ferma e alza gli occhi su Stana che lo fissa con le lacrime agli occhi. -Ok, adesso basta. Non posso andare avanti!

L’uomo si alza dalla sedia e si passa convulsamente una mano tra i capelli mentre cammina avanti e indietro per la stanza.

-Nate, va…tutto bene?

-No!- urla l’uomo senza pensare con chi sta parlando. –E’ tutto sbagliato!

-Possiamo sempre parlare con Andrew…hai sentito cosa ha detto prima.

Nate sembra finalmente riprendersi dallo stato confusionale in cui la lettura del copione l’aveva mandato.

-No, Stana. Non è per il copione. Non si tratta di Kate e Rick. Ma di te e me…

La donna si alza dal divano e incrocia le braccia al petto, quasi con aria indispettita.

-Sentiamo, Nate. Cosa c’è di sbagliato in noi?- il tono di voce di Stana non lascia adito a dubbi. È furiosa e Nate lo ha capito bene e sa anche di essere la causa di quella rabbia.

-Non hai capito, Stana!

-Ma certo! Capisci tutto sempre e solo tu! Dio, Nate! Come ho potuto anche solo pensare che noi potessimo…

Ma Stana non riesce nemmeno a finire la frase; riprende il suo copione e si dirige verso la porta. Nate però la trattiene per un braccio e la costringe a voltarsi verso di lui.

-Ecco…è questo di cui ti parlavo! Siamo come loro, non capisci? Non siamo mai stati chiari, ci siamo sempre nascosti dietro ad un copione! Abbiamo lasciato che Stana diventasse Kate e che io diventassi Rick e abbiamo vissuto la loro vita. Ci siamo accontentati di vivere la loro vita, Stana! O perlomeno io. Non riesco più a farlo, mi dispiace. Io non sono Rick. Ok…forse sotto certi aspetti lo sono, ma…il punto è…quello che cerco di dire è…

La donna ora fissa Nate continuando ad aprire la bocca per cercare di dire qualcosa ma riesce a stento riesce a guardarlo figuriamoci a parlare!

-Ho lasciato che fosse Rick a dire a Kate che la ama, ma…avrei dovuto lasciare che fosse Nathan a dirlo a Stana. Non l’ho fatto. Ho dato per scontato che a te bastasse questo, che potesse essere sufficiente anche per me, ma non è così. Ho confuso i dubbi di Kate con i tuoi e …ho sbagliato. Stana- l’uomo muove ancora un passo in avanti verso la donna afferrandole il viso con entrambe le mani. –Stana. Io ti amo. Io Nathan Fillion ti amo da impazzire sin dal primo giorno in cui ti ho vista. E so che questo non cambierà perché tu conosci il lato migliore e peggiore di me…e non te ne sei mai andata, nemmeno quando ti ho ferita in questi anni. Perciò te lo devo dire ancora e ancora fino a quando non sarò sicuro che non l’avrai capito per bene. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti…

Stana appoggia le dita della mano sulla bocca di Nate.

-Shh…- sussurra dolcemente mentre avvicina il suo volto sorridente a quello dell’uomo. –Anche io ti amo, Nate.

Stana non ha bisogno di ripetere queste parole ancora una volta. Nate è su di lei e la bacia con una passione che non è mai appartenuta nemmeno a Castle. Sorride contro le sue labbra calde e si lascia avvolgere da quella stretta che ora sa non le mancherà mai più. Comunque vadano le cose per i Caskett. Ora sono Nathan e Stana. Solo Nathan e Stana.

***

Fuori dal camerino, Andrew sta con l’orecchio attaccato alla porta cercando di captare ogni singola parola che proviene dall’interno.

Dopo qualche minuto si stacca e con un sorriso sornione si volta verso la moglie, in piedi accanto a lui con sguardo curioso.

-Beh, allora?

-E’ fatta!- afferma lo scrittore con aria solenne. -Ora spero solo di non dovergli scrivere un copione anche per andare a letto insieme!

 

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