Storia di Rose e Scorpius

di Fanny2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ha inizio ***
Capitolo 2: *** Finalmente a Diagon Alley! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Hogwarts, un sogno che sta realizzarsi ***



Capitolo 1
*** Come tutto ha inizio ***


Capitolo 1: Come tutto ha inizio
 
Era una tersa mattina dei primi giorni d'estate e Rose stava ancora dormendo nel suo letto, quando da sotto strani rumori e urli di gioia la svegliarono. Corse giù in fretta e con sua grande sorpresa trovó ad attenderla in bella vista sul tavolo una grande busta con sopra lo stemma di Hogwarts. Sul suo viso piano piano si disegnò un sorriso che andava da un orecchio all'altro: prese in mano la lettera e, con la massima delicatezza per non rovinarla, la aprì. L'odore di pergamena che ne fuoriuscì era penetrante e stuzzicava gradevolmente le narici.
-Sei felice piccola? È arrivata. So che la aspettavi da tanto- disse la madre -E come potrei non essere felice -esclamò la ragazzina, euforica- andrò ad Hogwarts la più grande scuola di stregoneria del mondo. Diventerò una grande strega, come te mamma- -Non esagerare Rose, ci sono tante streghe più brave di me-. Il padre fece capolino dalle scale e disse:-Hermione non fare la modesta, ti ricordo che a suo tempo sei stata definita “ la strega più brillante della tua età”- -Ronald Weaslay! Il solito ficcanaso!-Ron rise e disse:-Di questo puoi essere certa Hermione: io rimmarò sempre lo stesso- La madre si limitò a sorridere e continuò a preparare la colazione. Rose amava quell’atmosfera in casa sua: i genitori che ridevano e scherzavano come due adolescenti, il fratello maggiore Hugo e lei, le sue emozioni, i suoi pensieri… Salì in camera sua e iniziò a prepararsi. Adesso che era stata ammessa doveva procurarsi gli accessori e i libri necessari e sapeva che c’era un unico posto dove poteva farlo: Diagon Alley!
 

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Capitolo 2
*** Finalmente a Diagon Alley! ***


Capitolo 2: Finalmente a Diagon Alley! Rose era stata altre volte a Diagon Alley, quando per esempio suo fratello maggiore era stato ammesso ad Hogwarts, ma quella volta le sembrava più bella che mai. I negozi erano colmi di oggetti simpatici e di libri, ammassati in alte pile in precario equilibrio. La ragazza avrebbe passato tutta la giornata a girare fra negozi, a osservare le lucide vetrine e gli animali nelle loro gabbie, ma dovevano fare in fretta: c'erano tante altre cose da vedere! - Immagino saprai quale sarà la nostra prima tappa?- disse il padre alla figlia - Certo che lo so papà! Immagino andremo da Olivander vero?- - Bravissima Rose, sei proprio una bambina sveglia- . Olivander non era più un negozio bello come un tempo: le pareti erano logore, gli infissi cigolavano e i vetri erano rotti... Era circondato da un'aria misteriosa e magica, dopo tutto era un negozio di bacchette no? Rose e il padre entrarono piano, una campanella suonò in lontananza. Gli scaffali stracolmi incombevano sulla ragazza, che osservava attentamente i ragni che si muovevano agilmente tra i granelli di polvere. Le scatole delle bacchette erano ordinate sugli scaffali, colorate e tutte con la sigla " Olivander's Wand" incisa sopra. Dal retro provenivano rumori confusi e indecifrabili. Improvvisamente fece capolino dal retro della bottega un ragazzo che vara avuto sui 26 anni più o meno, dai capelli neri e gli occhi azzurri. Avanzò verso di noi e disse:- Prego signori, cosa desiderate?- - Salve, vorremmo una bacchetta per la signorina- Il ragazzo aveva i lineamenti simili a quelli di Olivander, molto probabilmente era suo figlio. Si chinò e sfilò un paio di scatole nere dallo scaffale lì vicino. - Prova questa piccola- disse porgendo a Rose una bacchetta dalla sfumature chiare- dovrebbe andare bene- La ragazza afferò la bacchetta e subito un calore interno la pervase e una soffusa luce si sollevò intorno a lei: era quella giusta! Qualche minuto dopo il padre e la figlia erano fuori dal negozio e Rose stringeva nelle mani la sua nuova bacchetta. La prossima e ultima tappa era il negozio di animali. Stava osservando un bel gatto e nero quando vide nell'angolo un ragazzo biondo e dai lineamenti spigolosi, con occhi chiari. Aveva l'aria solitaria e schiva ed era assorto nella lettura di un libro sulle creature magiche, ogni tanto alzava gli occhi al cielo e con malinconia osservava il soffitto. Lo fissava e nel frattempo strani pensieri le frullavano nella testa. Il ragazzo ad un cero punto si girò di scatto e rivolgendosi a Rose con aria seccata disse: - E tu che hai da guardare? Mi stai fissando da un'ora!- Rose indietreggiò arrossendo e balbettò:- Nie...Niente... Guardavo il tuo libro, sembra interessante.- Il ragazzo chiuse il libro di scatto, provocando una leggera corrente d'aria che gli mosse il ciuffo, si girò e rivolse un'ultima occhiata acida a Rose prima di uscire di corsa dal negozio. Rose rimase immobile, quasi paralizzata e si riprese solo quando io padre la chiamò a gran voce:- Rose! Rose! Si torna a casa! Hai scelto il tuo animale?- -Certo papà!- La ragazza afferò la gabbia del gatto e si diresse verso suo padre- Prendo questo- annunciò. Ron pagò dopodiché uscirono dal negozio e tornarono verso casa, mentre Rose era ancora assorta nei suoi pensieri sul ragazzo biondo incontrato prima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Hogwarts, un sogno che sta realizzarsi ***


Capitolo 3: Hogwarts, un sogno che sta per realizzarsi.
 
 
Era mattino presto. Il vento soffiava leggero e portava con sè l'odore degli ultimi giorni d'estate. Le foglie delle querce danzavano, scosse da una leggera brezza. Lontano, all'orizzonte il sole sorgeva, in un caldo rossore. Rose era seduta sul davanzale delle finestra e fissava il vuoto, la testa appoggiata all'infisso. I lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle e la faccia, ancora assonnata, era illuminata dai raggi del sole nascente. Rose pensava, pensava al ragazzo che aveva incontrato il giorno prima a Diagon Alley: aveva notato qualcosa di diverso nel suo sguardo, qualcosa di profondo, che nemmeno lei era riuscita a identificare. La cosa non la turbava più di tanto, ma più che altro la faceva riflettere. Lo avrebbe rincontrato ad Hogwarts all'inizio dell'anno? Cosa sarebbe successo? La ragazza fissava il vuoto del cielo, che ancora conservava le sfumature della notte, e faceva correre il a suo sguardo lontano, oltre le colline che delimitavano l’orizzonte.
Il suo pensiero volava lontano, verso il castello che ospitava la scuola di magia. Tanti erano stati i racconti di suo padre e sua madre, ma Rose si era fatta un’idea tutta propria: lo immaginava come un posto enorme, ricco e traboccante di magia, un posto dove i sogni diventano realtà e a volte anche qualche incubo si realizza… A volte pensava che sarebbe rimasta delusa dalla realtà dei fatti, ma subito scacciava quel pensiero maligno e ritornava in lei la forte convinzione che Hogwarts non l’avrebbe delusa.
Il sole era ormai alto nel cielo e Rose era sfinita: poggiò la testa al muro e socchiuse gli occhi. La luce filtrava attraverso le palpebre e la ragazza vedeva davanti a sé una distesa formata da sfumature di rosa. Poi l’immagine cambiò, Rose si vedeva con già indosso la divisa della sua futura scuola, in cima alle scale davanti alla Sala Grande con un sorriso da orecchio a orecchio
Si immaginava durante le noiosissime – secondo quanto diceva suo padre- lezioni di storia della magia, mentre scherzava con i suoi amici, oppure durante le lezioni di Difesa contro le arti Oscure e sperava di avere almeno un minimo della bravura dei suoi genitori… Continuò per ore a fantasticare su come sarebbe stato l’inverno che stava per cominciare.  Fu svegliata di colpo all’ora di pranzo, quando una folata di vento fece sbattere forte l’infisso alla sua destra.
La prima immagine che le saltò agli occhi fu quella dei genitori che spensierati giocavano insieme come due bambini, nel giardino della loro casa. Li vedeva, si amavano così tanto che nessuno al mondo sarebbe stato capace di separarli, loro erano sopravvissuti a mille avversità, avevano combattuto la magia oscura insieme e avevano vinto.
La prima reazione spontanea di Rose fu quella di sorridere. Un sorriso caldo e sincero, come pochi.
Poi la ragazza vide da lontano avvicinarsi due sagome e quando si fecero più vicine riuscì a riconoscerle. Sicuramente una visita inaspettata, la loro.  

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