A mysterious love

di Francy22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sabato e un messaggio. ***
Capitolo 2: *** Cena con Elisabeth ***
Capitolo 3: *** Adam ***
Capitolo 4: *** Gita in famiglia ***
Capitolo 5: *** Tutto si complica ***
Capitolo 6: *** Il fatidico sabato ***
Capitolo 7: *** Chi sono? ***
Capitolo 8: *** A chi credere? ***
Capitolo 9: *** Ritorno di fiamma ***
Capitolo 10: *** Cosa vuoi da me? ***
Capitolo 11: *** Quando mi lascerai ***
Capitolo 12: *** Ora però non odiatemi ***
Capitolo 13: *** L' apparenza inganna ***
Capitolo 14: *** Il mio primo volo ***
Capitolo 15: *** Tu mi fai sentire a mio agio ***
Capitolo 16: *** Non voglio altri problemi. ***
Capitolo 17: *** Io e te. ***
Capitolo 18: *** Perchè te ne sei andato? ***
Capitolo 19: *** Solo tu mi puoi aiutare. ***
Capitolo 20: *** I sogni esistono per essere inseguiti ***
Capitolo 21: *** Quando hai intenzione di parlare chiamami. ***
Capitolo 22: *** Una persona famosa con una persona comune ? ***
Capitolo 23: *** Spero che mi capirai, mia cara sorellina. ***
Capitolo 24: *** Andiamo a Milano ***



Capitolo 1
*** Un sabato e un messaggio. ***


"Un sabato e un messaggio"


 
Finalmente ero a casa.
Dopo aver varcato la soglia mi scaraventai sul divano e non appena guardai l’orologio mi resi conto che ero in ritardo.
Questo sabato sera, la mia amica Elisabeth e io  avevamo optato per una cena. 
Praticamente di corsa mi diressi alla doccia e nonostante il ritardo fu la doccia più lunga di tutta la mia vita.
Stanca della giornata passata in compagnia dei miei  piccoli nipotini, l’acqua calda mi sembrava la soluzioni per riprendere un po’ di energia. 
Dopo essere uscita dalla doccia eseguii la stessa prassi di sempre: asciugarsi con l’ accappatoio, prendere il phone, asciugarsi i capelli, vestirsi e infine truccarsi.
Siccome era prevista una cena decisi di essere elegante e di indossare un abito di colore blu.
Elisabeth e io avevamo deciso di incontrarci davanti al ristorante a un quarto alle nove e alle oro e mezza ero pronta per partire.
Così presi la borsa e controllai che all’interno vi fosse tutto.
Chiavi della macchina? Sì.
Taccuino? Sì.
Soldi? Sì.
Chiavi di casa? Sì.
Patente? Sì.
Fazzoletti? Sì.
Beauty con rossetto, mascara, matita in caso di sbavature? Sì
Cellulare? No.
Come no? Dove avevo lasciato il cellulare? Speravo no a casa dei miei nipotini.
Iniziai a cercarlo per tutta la casa e lo trovai per fortuna in camera da letto sulla scrivania.
In questa giornata non lo avevo neanche portato con me.
Nel cellulare trovai una chiamata persa e due messaggi.
Una chiamata persa da Elisabeth.
Un messaggio sempre da lei:” Ci troviamo un po’ prima, alle otto e mezza?”
E un altro messaggio da un numero sconosciuto:”Ieri ti ho vista, sei molto carina.”
Rimasi stupita di quest’ultimo messaggio, ma pensai improvvisamente che fosse uno scherzo del mio ex ragazzo Edward, non ci badai molto, uscii da casa e mi precipitai al ristorante.
Per fortuna la strada non era affollata.

 
 
 

 

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Capitolo 2
*** Cena con Elisabeth ***


"Cena con Elisabeth"


 

Certo però, dopo aver pensato attentamente, uno scherzo di Edward non poteva essere, tutti gli amici di Edward erano anche miei amici.
Così rilessi il messaggio un paio di volte prima di entrare nel ristorante dove c’era Elisabeth che mi aspettava già da mezz’ora. 
Mi soffermai su ogni singola parola. 
Ieri: iniziai a pensare dove fossi stata ieri. Alla mattina ero rimasta a casa e al pomeriggio sono andata da mia mamma. Alla sera sono rimasta a casa.
Ti ho vista:probabilmente  lo sconosciuto mi aveva visto nel tragitto che ho effettuato per andare da mia mamma. 
E infine, sei molto carina. L’unico particolare del mio corpo che mi piaceva erano i miei occhi azzurri. La mia autostima era pari a zero. Edward è stato la mia prima storia importante, che durò un anno e mezzo. Più avanti parlerò di come ci siamo conosciuti. 
L’unica cosa del messaggio che continuava a tartassarmi era quel complimento. Non avevo mai colpito qualcuno in particolare con il mio aspetto fisico. Sono sempre stata la seconda scelta o venivo contattata solo per avere il numero dell’ amica. Ma quella volta, come con Edward, ero la prima scelta.  Né la seconda nè la terza, ma la prima.
“Hai in mente che i camerieri ti portano qui da mangiare, Amy?” disse in modo ironico Elisabeth.
“Non sarebbe una brutta idea“ esclamai.
“Un scusa per il ritardo era meglio.” aggiunse in seguito Elisabeth.
“Scusami Elisabeth, non sai che giornata ho passato.”
“Me lo racconterai dentro, dai muoviti che se no dobbiamo aspettare, il ristorante è pienissimo."
Così Elisabeth mi perdonò un’ altra volta, come sempre.
Ci sedemmo e ordinammo.
“Sentiamo che giornata hai passato, Amy.” disse Elisabeth.
“Sono stata tutto il giorno con i nipotini, ecco perché ho ritardato.” 
Non parlai del messaggio con Elisabeth, per il semplice fatto che volevo prima scoprire chi era lo sconosciuto.
“E te invece, cosa hai fatto questo pomeriggio?” domandai poi.
“Sono andata con mia mamma a comprare il regalo per mio papà, tra poco compie gli anni.”
“E cosa avete deciso di regalargli?”
“Una camicia con un pullover. Ho scelto io questa volta.”
Se volevi vestirti bene per un appuntamento con un ragazzo o un appuntamento di lavoro, dovevi assolutamente farti consigliare da Elisabeth. Era la migliore nel campo della moda.
Continuammo a parlare del più e del meno e finito di cenare abbiamo fatto quattro passi in paese.

                                                                                                                      
 

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Capitolo 3
*** Adam ***


"Adam"




Quella notte non dormii molto .

Provai ad immaginare il ragazzo che mi invió quel maledetto messaggio.

Nella mia testa si creavano varie immagini di ragazzi. 

Non mi ero mai trovata in una situazione del genere.

La mattina successiva mi svegliai presto, feci la mia solita leggera colazione,essendo non amante di questo pasto, mi vestii e poi andai a casa di Adam senza avvisarlo del mio arrivo.

Io e Adam eravamo migliori amici quasi da sempre.

E’ stato mio compagno di scuola alle medie e abbiamo instaurato un forte legame.

Lui è un ragazzo fantastico, molto altruista.

Dopo essere arrivata, bussai alla porta.

Dopo pochi secondi mi aprí.

“Amy! Cosa ci fai qui a quest’ora?”

“Adam! Mi mancavi, dunque mi sono svegliata presto per farti una sorpresa!”

“Si certo. Avanti dimmi quello che devo fare.”

“Ma perché capisci sempre tutto?”

“Perché ti conosco troppo bene da troppo tempo.”

Dopo di che gli spiegai tutto, dello sconosciuto, del fatto che volevo assolutamente scoprire chi era.

“Dunque se ho capito bene, tu vuoi che adesso prenda il mio bel computer e inizi a cercare questo numero?” domandò Adam.

“Ma che bell’idea Adam!”

“Dai Amy smettila, lo so che volevi che facessi questo dall’inizio del discorso.” 

Mentre lui andò a fare delle ricerche nella sua stanza, io rimasi nel salotto .

Dopo un ora Adam ritornò in cucina.

“Allora? Trovato qualcosa?” domandai per prima.

“No, mi dispiace. Niente di niente.”

“Va bene, grazie comunque.”

“Ma Adam tutto ok? E’ successo qualcosa?” aggiunsi poi.

“E’ un brutto periodo.”

“Mio fratello John sta molto male, i medici gli danno pochi mesi di vita” continuò.

“Mi dispiace tantissimo Adam.”

Poi corsi ad abbracciarlo.

Passai la giornata in compagnia di Adam.

Tornai a casa che ormai erano le undici di sera.

Adam non aveva scoperto niente. Lui che era bravissimo, non aveva scoperto nulla. Strano.

Certo poteva anche essere, ma forse lo aveva trovato e non me lo voleva dire.

Adam aveva un debole per me.

Forse lo aveva fatto apposta, perché non voleva che conoscessi quel ragazzo che mi aveva fatto un complimento.

Forse in quel preciso momento lui sapeva chi mi aveva mandato il messaggio.

Sapeva se era biondo o castano, sapeva se si chiamava Mark piuttosto di Peter.   

Sentii squillare il telefono: una chiamata.

Era Elisabeth e risposi.

“Amy, volevo chiederti se va tutto bene ,perché ieri sera eri un po’ strana.”

“Elisabeth, sì sì tutto bene, sarà che ero stanca.” risposi.

“Va bene, ci sentiamo .”

“Ciao Elisabeth e grazie per la telefonata.”

Mentii ancora.

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Capitolo 4
*** Gita in famiglia ***


"Gita in famiglia"



La mattina dopo, appena svegliata, mi ritrovai davanti la mia numerosa famiglia.

Era da tanto che non la rivedevo al completo. 

Mia sorella più grande , Britney mi disse :" Ciao sorellina! Oggi gita in famiglia!” 

"Ehm..cosa?" 

"Gita in famiglia!” rispose Britney, insieme ai miei due fratelli Richard e Matthew.

Non ricordo di aver fatto gite in famiglie, i pranzi e le cene sì, ma giornate intere, dopo che sono andata a vivere da sola,ovvero dopo la maturità, no, mai. 

Ammetto che mi piaceva l'idea, per un paio d'ore uscivo dalla situazione in cui mi trovavo e se mi andava bene me la dimenticavo anche perché lo sconosciuto non si era fatto più vivo.

I miei genitori erano i miei idoli.

Hanno sempre lavorato e dato tutto per me e per i miei fratelli.

Quando mio padre Bill si ammalò gravemente e successivamente morì, la situazione si complicò.

Lavorava solo mia mamma, Alison, per un intera famiglia.

Spesso la sentivo  piangere di notte.

Essendo molto piccola, la più piccola della famiglia,  mi chiedevo sempre il perché di quelle lacrime.

Era caduta caduta dal letto? Aveva litigato con mio padre ? No niente di tutto questo.

Diventando più grande capii che mia mamma piangeva in quelle notti perché non riusciva a comprarmi le caramelle per cui andavo matta. Oppure non riusciva a comperare una maglietta per Richard.

Poi quando quest'ultimo iniziò a lavorare, successivamente anche Matthew, la situazione  migliorò.

Passai la giornata con la mia famiglia,ma soprattutto con i miei nipotini, ero l'unica ancora ad non aver incontrato quell'uomo da portare all'altare.

Era un caldo giorno d'estate,l'ideale per il mare. 

L'acqua era calda, perfetta e non volevo uscire.

Quel mare, che mi aduló, quelle chiacchierate con mia mamma, i miei fratelli, la simpatia dei  miei nipoti i quali con un loro semplice  sorriso  mi  facevano ritornare bambina, mi fecero scordare per poche ore il messaggio e lo sconosciuto.

Feci  castelli di sabbia, la pista delle biglie, nulla mi poteva "fermare il divertimento".

Mi abbronzai un bel po'.

Un gelato fresco e poi ahimè già ora di ripartire. 

Sono stata talmente  bene con la mia famiglia che quando la macchina di mio fratello Matthew arrivò a casa mia non volevo scendere, volevo ripetere questo giorno, volevo rifare questa gita in famiglia.

Però dovetti per forza scendere.

Entrata in casa ricevetti un messaggio.

Sicuramente sarà Elisabeth che mi chiederà di uscire

Ma non era lei. Era lo sconosciuto.

 

 

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Capitolo 5
*** Tutto si complica ***


"Tutto si complica" 




Avevo imparato a memoria quel numero , era lui : lo sconosciuto.

Non riuscivo ad aprire quel messaggio. Mi mancava il coraggio.

Cosa voleva da me? Probabilmente aveva rivelato la sua identità?

A tutte queste domande  si poteva rispondere semplicemente premendo il tasto “apri” e leggere il messaggio.

Chiusi gli occhi e cliccai il tasto.

Rimasi a bocca aperta, non ci potevo credere.

“So che hai provato a capire chi sono. Mi voglio rivelare io, se vuoi sapere chi sono vieni al locale della Sesta Avenue sabato sera alle nove. C' è una festa. A presto."

Tutto si era complicato.

Non sapevo cosa fare.

Questo sconosciuto non solo mi aveva invitato a una festa, ma sapeva anche che lo avevo cercato, insomma chi poteva essere? Come poteva sapere che lo avevo cercato? 

Anche se era ormai tardi mi precipitai da Adam.  

Suonai all'impazzata il campanello.

Ma Adam non mi apriva. 

" Ho bisogno del tuo aiuto. Su forza Adam aprimi!"

Stavo per andarmene quando, cigolando, si aprì la porta. 

"Amy! Non dirmi che hai un altro numero?"

" Non proprio"

"Dai entra e raccontami tutto"

Era come un déjà-vú.

Ero andata tante volte da lui per consigli , per confidarmi.

E lui c’era sempre, non mi aveva mia sbattuto la porta in faccia.

Era uno dei pochi che mi comprendeva e ogni tanto usciva con una sua battuta a cui non riuscivi a non ridere. 

"Mi ha scritto ancora, io non so cosa fare.”

"Come ti ha scritto ancora? Che cosa vuole quello sconosciuto? Cosa ti ha scritto?"

"Tieni il cellulare Adam, leggi il messaggio e dimmi cosa devo fare.”

"Va bene.”

Aspettai qualche secondo e poi con una faccia seria Adam mi disse.

“Non so quello che vuole questo sconosciuto, ma non andare alla festa.”

Era però la cosa cosa giusta da fare?

" Adam, lo so, sembrerà da scemi, ma io  devo andarci, se no non sapró mai chi è questo sconosciuto. E poi hai letto si vuole presentare lui.”

“Allora fai quello che voi, ma ricordati che io te lo avevo detto.”

“Sempre pensare al peggio.”

 Così mi avvicinai velocemente alla porta,  la aprii  per andarmene sicura di quello che avevo scelto di fare, ma Adam mi fermò. 

"Aspetta Amy, forse hai ragione, ma alla festa ti accompagno io e ti riporto a casa io, chiaro?"

" Grazie Adam, sei il migliore. Ci vediamo sabato, mi raccomando puntuale. Ciao Adam!"

" Ciao Amy a sabato! "

Ritornai a casa.

Mancava solo un giorno a sabato.

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Capitolo 6
*** Il fatidico sabato ***


"Il fatidico sabato"



Era finalmente arrivato il fatidico giorno, il sabato che aspettavo da tanto, quel sabato che non avrei dimenticato. 

Decisi, dopo aver mangiato qualcosa per colazione, di uscire.

Così optai per una passeggiata al parco.

Ma come ogni volta quando voglio rimanere da sola incontro qualcuno o qualcuna che conosco.

E questa era la volta di Adam

“Amy!” mi salutò lui.

“Adam? Cosa ci fai qui?” risposi io.

“Avevo voglia di fare una passeggiata. E te? A quest’ora saresti ancora a letto, cosa ti ha fatto svegliare e buttare giù dal letto?”

“Oggi ci siamo svegliati simpatici, Adam! Comunque questa mattina abbiamo avuto la stessa voglia.”

“Ti vedo un po’ strana.”

“Eh sto pensando alla festa di questa sera.”

“Io ti ho detto già tutto quello che penso e siccome non voglio litigare ti lascio sola a pensare, a questa sera.”

“Adam! Ricordati alle 20:30 a casa mia.”

“Agli ordini.”

Dopo averlo salutato, ripresi a camminare e poi ritornai a casa e aspettai,aspettai fino a che Elisabeth mi chiamò e mi disse i piani di quel sabato sera.

"Sai Elisabeth mi dispiace ma questa sera vado da mia sorella."

Odiavo mentirle, ma mi sono promessa che dopo la festa di questa sera le avrei raccontato tutto.

Era ora di prepararsi. 

Ero veramente indecisa su cosa mettere ma alla fine decisi di indossare un vestito nero tubino.

Mi truccai, con un trucco leggero.

Erano le 20.30 ma Adam non era ancora arrivato.

I minuti continuavano a passare, il ticchettio delle lancette mi sembrava sempre più forte dall'ansia.

"Driiin"

"Amy,scendi,sono arrivato.”

Finalmente Adam!

Erano le 20:50 ,venti minuti di ritardo.

Salii in macchina.

"Ciao Amy, pronta?"

Non risposi.

"E va bene, sei arrabbiata, ho avuto un problema,scusami.”

Non risposi.

Non riuscivo a capire dalla sua voce se stava scherzando o dicendo la verità.

Arrivati alla festa, Adam mi disse:"Mi raccomando mandami un messaggio alla fine della festa"

"Sì, adesso vai ciao" risposi.

“E fai bella figura, mi raccomando!" e iniziò a ridere.

Ovviamente la sua battuta non mancava.

Mentre aspettavo di entrare le ragazze davanti a me avevano magliette,sciarpe,cappelli degli One Direction.

Mi sembrò tutto molto strano. 

Poi compresi tutto.

Appena entrai vidi appeso al muro un volantino con scritto:”Questa sera grandi ospiti: gli One Direction!

Lo sconosciuto mi sorprendeva sempre più.

Come faceva a sapere che io adoro questi cinque ragazzi?  

Intanto l’ansia saliva alle stelle e poi sentii una mano toccarmi la spalla destra.

Pensai:”Ecco ci siamo,devo solo girarmi e scoprirò colui che mi ha scritto”

Mi girai e vidi Ally, la nuova ragazza di Edward, il mio ex.

Oh no, ora mi farà domande su domande. 

"Amy,come mai qui?"

"Ehm sai io amo gli One Direction.”

"Ah già stasera ci sono loro. Ma penso di andarmene con Edward.”

Pensai: sisi, mi sentirò meglio . 

"Ora ti saluto,ciao Ally e ciao Edward.”

Salutare Edward mi sembrò molto difficile. Forse provavo ancora qualcosa per lui.

E ora, era il momento degli One Direction.

Lo sconosciuto non si era ancora presentato.

"Questa canzone la dedichiamo a una ragazza di nome Amy,che è qui nel locale: Kiss you".

Ok.

Lo sconosciuto mi sorprendeva sempre di più.

La mia salvezza è stata che non c'è stata nessuna luce chiara che ti cerca tra il pubblico, ero diventata già rossa, pensate con la luce. 

Erano le 22:50, quando delusa, decisi di andarmene, ma una mano mi fermò.

Oramai non ci speravo, non era lo sconosciuto. 

Ma mi sbagliavo.

"Ciao Amy, sono io quello che ti ha scritto.”

Era buio non vedevo bene il viso.

Quando una luce mi permisi di notare  il volto di un ragazzo bellissimo,occhi color caramello.

Lo guardai meglio per essere sicura che non mi stessi sbagliando sulla sua identità.

E dopo averlo guardato per bene ero sicura che quello che mi parlò era proprio Zayn Malik.

Uno dei quei miei cinque idoli. 

 

 

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Capitolo 7
*** Chi sono? ***






CAPITOLO 8


 
Scappai di corsa.
Non volevo stare lì, essere umiliata e presa in giro.
Zayn Malik non poteva essere lo sconosciuto.
Se lo avessi visto in qualunque luogo  mi sarei accorta che era lui, insomma è il mio idolo.
Lo ascolto tutti i giorni, guardo mille immagini sue, a una sua minima parola o guardando un suo lineamento avrei capito immediatamente che era lui.
Mentre scappavo, con il fiatone,  pensai ad Adam.  
Dovevo raccontare tutto alla polizia, come mi aveva detto. 
Lui aveva sempre ragione, ogni suo consiglio era prezioso, era sempre la cosa  giusta da fare.
E io in alcune circostanze facevo di testa mia .
Mi girai per vedere se Zayn Malik mi stesse seguendo.
Non c'era nessuno, che avevo detto.
Mi stava prendendo in giro, magari era ubriaco e non sapeva quello che stava dicendo.
Rallentai il passo. 
Recuperai fiato, non avevo mai corso così veloce.
Era come se  scappavo dalla realtà, non avrei mai voluto finire in questa situazione: due messaggi con un invito e uno sconosciuto, che non si era ancora fatto vivo.
Girai l'angolo e da li non so più cosa successe.
 Mi risvegliai molto tempo dopo.
 Non sapevo dove mi trovavo,  osservavo con cura i piccoli particolari: i vari quadri riposti sulla parete, il muro di color arancione pesca, le tende rosse, il telecomando nero con i tasti grigi posizionato  su un tavolo di vetro.
Mi trovavo in una casa .
Avevo un forte mal di testa,mai avuto così forte, ma soprattutto non sapevo chi ero,non sapevo come mi chiamavo.
Avevo perso la memoria.
Una mano si posò sulla mia spalla destra e una voce maschile, sensuale mi disse: " So che non ci crederai ma sono io lo sconosciuto, quello che ti ha inviato i due messaggi"
" Quali messaggi? Quale sconosciuto? Come mi chiamo? Dove siamo?"
Sentii che disse a voce bassa: " Oh no ha perso la memoria, tutta colpa mia, gli sono andato addosso quando svoltò l'angolo, facendole prendere una botta forte alla testa"
Intanto mi girai e notai che ero con Zayn Malik.
Non ci potevo credere, ero sul punto di urlare dalla gioia quando mi chiese: " Si sono io Zayn Malik, non esitare molto ti prego, dimmi un po' non ti ricordi nulla di ieri sera?"
" No mi spiace, so che a un certo punto mi fece male alla testa"
" Tu sei Amy, ieri eri una festa dove stavi aspettando una persone cioè io, ti ho scritto dei messaggi"
" Tu che hai il mio numero, non è impossibile, insomma sei Zayn Malik."
" Dai ti faccio vedere"
Prese il mio cellulare, da terra e ci mise un po' a mostrarmi quello che mi aveva appena detto, anzi non me lo mostrò affatto. Rimase immobile a guardare qualcosa del mio cellulare. 
" Appena ti svegli vieni a casa mia , se non te lo ricordassi più, abito alla quarta avenue, vicino a casa tua. " Mi aveva scritto un certo Adam.
" Dai andiamo da Adam"
" Chi è Adam? Perché andiamo da lui?" 
" Sarà un tuo amico, te lo dirà lui"
Non ci potevo ancora credere che stavo parlando con Zayn Malik.
Durante il viaggio solo la musica riempiva quell'auto.
Io mi vergognavo, lui sembrava sbalordito.
La macchina si fermò davanti a una casa bianca, un giardino di un verde intenso, tende bianche molto trasparenti dalle quali si potevano scorgere qualche particolare degli arredamenti dell'interno della casa. 
Suonammo il campanello, Adam aprì immediatamente la porta e appena mi vide disse: " Finalmente Amy!"
" Ha perso la memoria, ora devo andare, tu che la conosci, cerca di farle mente locale e dille dei messaggi da parte dello sconosciuto, che sarei io, Zayn Malik "
" Va bene certo"
Zayn Malik se ne andó e io chiesi a quell' Adam : " Tu sai chi sono? Se si raccontami un po' della mia storia e se è vero quello che mi ha detto Zayn Malik riguardo dei messaggi e dello sconosciuto che sarebbe lui"
" Va bene. Tu sei Amy, una ragazza di 19 anni, dolce molto buona e noi ci conosciamo da tanto tempo, noi siamo fidanzati, siamo innamorati persi, non è vero quello che ti ha detto Zayn Malik"
Wow, avevo un fidanzato e Zayn Malik mi aveva mentito.
Adam, o meglio il mio fidanzato, mi prese il cellulare per farmi vedere  delle foto fatte in passato per raccontarmi un po' della mia storia, ma prima di andare sulla galleria andò sui messaggi e vidi che eliminò qualcosa.
 

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Capitolo 8
*** A chi credere? ***





CAPITOLO 9


 
Le parole di Adam mi demoralizzarono, avevo bisogno di una boccata d'aria per riprendermi, ma soprattutto per riflettere. 
Lo fissai negli occhi, si stava pian piano avvicinando e nel momento in cui stava appogiando le sue labbra sulle mie, lo fermai.
Corsi via dicendogli: " Adam, no, ho bisogno di stare un po' sola. Scusami"
Decisi di andare al parco, che mentre stavo andando da Adam vidi dalla macchina di Zayn.
Mentre camminavo, non riuscivo a capire di chi fidarmi.
 Adam o Zayn , Zayn o Adam.
Le persone che passeggiavano anche loro sulla strada, mi sembrava dicessero i  nomi dei ragazzi.
Il cuore mi diceva tutte e due e la testa, beh la testa non capivo che lingua parlasse.   
 Mi sedetti su una panchina color verde. 
Vedevo coppie di fidanzati passeggiare mano nella mano, ragazzini che rincorrevano una palla.
 Ritornai un po' bambina, una bambina persa nell' immenso verde, con  macchie di colore sparse.
Ero come l'addormentata nel bosco, chiusa in me stessa e solo quella mano, poggiata sulla mia spalla destra, mi svegliò.
Mi girai e vidi lui: Zayn Malik.
Un'altra volta lui, cosa vuole ancora, mentirmi come poche ore prime?
 Mise le sue mani calde, in modo sensuale, sui miei fianchi, e pian piano si avvicinò a me.
Lo guardai nei suoi occhi color caramello, quei occhi che con un solo sguardo ti portano in un  mondo dei sogni.
Appoggiò le sue labbra  sulle mie, quel bacio appassionante, non lo avrei dimenticato.
Era perfetto con la persona perfetta, almeno credevo.
  Io  non volevo che finisse. Ma dovevo staccarmi, lui mi aveva mentito.
" No aspetta, Zayn, no, no, tu mi hai mentito."
" Io, no impossibile, non ti ho detto nessuna bugia"
" Adam, mi ha detto che tutto quello che mi hai raccontato non è vero"
"Bugiardo! È stato lui a mentirti, guarda i messaggi!" 
Presi dalla tasca il mio cellulare. Scorsi tutti i messaggi: nessun destinatario sconosciuto, feci vedere tutto ciò a Zayn, che ne rimase sconvolto.
 Lui era molto sicuro su quello che mi aveva detto. Poi mi disse:
" Io ti giuro che quei messaggi te li ho inviato.  È la verità. 
Aspetta te li faccio vedere sul mio cellulare"
Rimasi li, ansiosa.
Guardavo lui agitato e disperato trovare quei famosi messaggi e ci riuscì.
Non sapevo che dire.
Adam mi aveva detto una bugia.
Invece Zayn era stato dall'inizio sincero con me.
Il mio ragazzo aveva detto una menzogna a me, anzi forse pensandoci bene non era neanche il mio ragazzo.
Ecco cosa aveva cancellato, le prove del ragazzo, che aveva rubato il mio cuore. 
Provavo una sensazione di dolore, come se all'interno del mio corpo mancasse un elemento.
Cercavo il più possibile di dire sempre la verità e  volevo soprattutto gli altri che me la dicessero.
Decisi di dare un ultima chance a Adam, la mattina seguente mi sarei precipitata a casa sua.
Ma non avrei mai immaginato quello che poteva accadere.
 
 
 
SPAZIO ME: non è uno dei capitoli migliori, lo so, è stato un periodo difficile e fino a fine giugno sarà così.
Mi farebbe piacere sapere quello che ne pensate:)
 

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Capitolo 9
*** Ritorno di fiamma ***





CAPITOLO 10


 
Mi incamminai per andare da Adam, mi ricordai la strada perché il giorno prima andai da lui con Zayn.
Quando ormai stavo per suonare il campanello,decisa, pronta per affrontare il ragazzo,  sentii delle voci provenire dalla casa si Adam.
Erano Adam e Zayn.
 Zayn? Cosa voleva da Adam.
 Per capire meglio mi nascosi immediatamente dietro un cespuglio.
Riuscii ad immedesimarmi bene. 
"Adam,  ma cosa ti salta in mente di  dire a Amy tutte quelle cavolate?"
"Forse sei tu quello che ha detto cavolate"
"Guarda che non c'è Amy, poi anche non fingere Adam"
Silenzio.
" Ok, devi reggermi il gioco"
"No no Adam devi dirgli la verità!"
"Ma a me piace lei"
"Ma mentirle peggiorerà le cose"
" Beh devo dire che in questo caso hai ragione tu, però insomma lei mi piace da quando ci siamo conosciuti, ho provato nuove esperienze con lei, mi ha insegnato ad andare in bicicletta, noi siamo quasi fratelli ma io volevo , e ho sempre voluto, che tra di noi ci fosse quel qualcosa in piu di una semplice amicizia"
Le parole di Adam furono per me come un fulmine, un fulmine che mi aveva colpito in testa e mi aveva riportato la memoria.
Iniziai a ricordare chi ero, i messaggi dello sconosciuto,di Zayn, Adam che mi aiutò per trovare questo sconosciuto e che era innamorato di me.
Decisi di entrare in quella casa, aprii la porta, e dissi, facendo finta di non aver sentito nulla: " Ciao Adam, sono Amy"
Ma di Adam e di  Zayn non c'era traccia, erano spariti. Ma come? Erano qui pochi minuti fa.
Girai per la casa, andai in cucina, in salotto, in bagno e infine li trovai in camera da letto  entrambi pieni di botte.
" Oddio, che è successo? E tu Zayn che cosa ci fai qui?"
Nessuno mi rispose.
" Volevo dirvi che  mi è ritornata la memoria e credo che tu Zayn sia venuto qui per dare una lezione a Adam, e se è cosi hai fatto male. Si è vero che Adam mi ha mentito e che non lo perdoneró facilmente ma si può sempre risolvere con le parole" 
Silenzio.
Decisi,a quel punto, di mettere un po' di ghiaccio su entrambi i corpi. 
Finchè Adam  mi disse:" Guarda che ha ridurci cosi non è stato il tuo sconosciuto ma  Edouard, il tuo ex quello che sta con la tua amica Ally"
Pensai: Edouard? Ma cosa vuole da loro due, ma soprattuto come ha fatto a seguire tutta questa storia? Un ritorno di fiamma?
Rimasi allibita profondamente, non sapevo che fare.
 
 
 
 
SPAZIO ME: che ne pensate di questo capitolo? Ma soprattutto che ne pensate del ritorno di Edouard? Lasciatemi una recensione, se volete:)

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Capitolo 10
*** Cosa vuoi da me? ***






CAPITOLO 11


 
Tra me e Edourad c'è stata una  storia importante.  
Quando l'ho conosciuto  è stato amore a prima vista.
Eravamo in un bar e io, per guadagnarmi qualche soldo, lavoravo come cameriera.
Edouard era cliente fisso, ogni giorno alle 16, era seduto al tavolino infondo a destra.  
Ordinava sempre un succo di frutta e ogni volta cambiava gusto.
Quel giorno, prima volta che lo servivo io,  voleva un succo alla pesca.
Glielo portai, cercando di  fare molto attenzione.
Non volevo sembrare la solita ragazza minorenne in cerca di soldi e pure imbranata.
 Successivamente lo vidi andare via senza pagare, stavo per fermarlo quando vidi dal balcone che sul tavolino c'erano  i soldi del succo con  un biglietto.
Mi avvicinai verso il tavolo, presi i soldi e poi il biglietto.  
C'era scritto: questo è il mio numero chiamami.
 Edouard. 
Terminata la giornata di lavoro lo chiamai .
Mi disse che voleva conoscermi e io non negai che anch'io avevo la stessa voglia.   
Lo rivedevo tutti giorni al bar e un pomeriggio, non dicendo al capo del bar nulla, mi portò al parco e li mi chiese di essere la sua ragazza.  
Anche se venni licenziata al lavoro, quel pomeriggio scoprii il vero amore, sentivo la sua mancanza sempre.
 Però lui  si spinse un po' troppo, la sera del nostro anniversario di un anno e mezzo.  
Lo fermai e le cose tra noi due cambiarono.
Non c 'era piu intensa, era diverso, si sentiva rifiutato.
Passò una settimana e ci lasciammo.
Ci rimasi molto male. 
Ma lui a quanto pare no, andó subito con Ally.
Io non ero forse la ragazza che piaceva a lui, non ero la ragazza facile come Ally.
Ma ora cosa voleva? Gli scrissi un messaggio. 
" Dove sei?"
Lui poco dopo mi rispose:" Al parco, vicino a casa tua, perché?"
Non gli risposi.  
Se gli avessi detto che stavo andando da lui, se ne sarebbe andato. 
Entrai dal cancelletto, era un parco privo di tanti giochi, aveva soltanto uno scivolo giallo, due altalene, una casetta e qua la delle panchine.
La panchina nell'angolino, nascosta dagli alberi era   il mio posto per pensare, c'ero venuta quando mi ha lasciato Eduoard per esempio.
 Edouard, in quel momento,  era con Ally, si stavano baciando, ma allora perché sei andato a picchiare Adam e Zayn?
Decisa, anche se si stavano baciando, avvicinandomi verso di loro dissi: "Ciao a tutti e due, Eduoard, dobbiamo parlare, urgentemente"
" Ok, arrivo. Amore sono qui subito" 
" Sarò diretta: spiegami il motivo per cui hai picchiato  Adam e Zayn?"
"Intanto calmati."
" Io sono calma, muoviti"
Non ero per niente calma, ero molto arrabbiata, tra noi era finita, lui era impegnato con una mia amica, per altro,  e si permette di picchiare Adam e Zayn?
" Ok.  Adam mi ha spiegato la faccenda e io ho pensato bene di sistemare sia Adam che Zayn, non volevo che soffrissi"
" Non volevo che soffrissi?? Sei stato  tu il primo che mi ha fatto soffrire.  Edouard tu stai con Ally e  tra noi è finita"
" Mi dispiace"
" Questo mi dispiace non servirà a nulla. Non servirà a far scomparire l'occhio nero ad Adam e ad Zayn. Dovevi pensarci prima"
Dopo pochi secondi di silenzio lui disse: " Amy che ne dici di ricominciare, quei due non sono adatti a te"
" Io ti sto rimproverando e tu pensi di ricominciare? E poi Adam e Zayn non sono adatti a me? Beh intanto non mi hanno lasciato perché non mi sono concessa troppo, come Ally"
" Ancora questa storia. Va bene sono stato stupido ma ho sbagliato"
"Senti non avvicinarti più ne Adam ne a Zayn ne a nessun'altro. E non voglio ricominciare, scordatelo"
"Quel nessun'altro è il tuo ragazzo ?"
Stavo per rispondere quando...
" Si e sono io"
Una voce, dolce, sensuale, che proveniva alle mie spalle rispose. Chi era?
" Io e Amy siamo fidanzati"
Riuscii a capire che era Zayn, con  un occhio che gli faceva male e le lo stesso le botte in pancia.    
 Dissi: " Si giusto io e Zayn siamo fidanzati, devi farti una ragione. Ciao ora vado con il mio ragazzo. Non preoccuparti di me con Zayn sto benissimo"
Edouard giró le spalle demoralizzato, pronto per piangere. 
Presi per mano Zayn, colui che mi aveva salvato, colui che mi aveva ancora aiutato. 
Poi ci bloccammo anzi lui mi fermò, eravamo l'uno davanti all'altro.
Sentivo il suo cuore battere, il suo fiato, le sue mani calde toccarmi i fianchi e ci baciammo.
Era la seconda volta che mi baciava.
Ma questa volta non lo fermai.
Non ce la facevo.
In quel momento capii che ero innamorata di lui, di Zayn. 
" Perché mi hai baciato,Zayn?"
" Secondo te"
"C'era Edouard che mi rincorreva dietro?"
"No, no! Amy è piu semplice"
"Dai dimmelo tu"
"Amy io sono innamorato di te. I messaggi,la festa! "
" Non stai mica scherzando vero"
" No, non sto mica scherzando. Quando ti ho visto per la prima volta..."
"Aspetta Zayn, tu devi ancora raccontarmi  come hai fatto ad avere il mio numero"
"Ah già giusto. Ora ti racconto tutto. Però a casa mia così posso sdraiarmi"
"Va bene. Lascia che ti aiuti."
E ci incamminammo vero casa sua.

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Capitolo 11
*** Quando mi lascerai ***





CAPITOLO 12
Arrivammo a casa di Zayn, lui molto affaticato.
 Lo aiutai a sdraiarsi e poi, senza dire nulla, lui disse:" Quel giorno eri davanti a un negozio, con la ragazza che c'era anche oggi al parco"
Lo fermai: " Ally? Sicuro?"
" Si sicurissimo, perché?"
"Beh da quando sta con Edouard non abbiamo più tanto rapporti di amicizia, insomma puoi immaginare quando una tua amica si mette con il tuo ex e in quel momento ti piace ancora, preciso che adesso non provo più nulla per lui, ma quando si sono messi insieme, qualcosina si"
" Va beh. Comunque eri davanti a un negozio, stavi guardando la vetrina e io stavo passando per di lì per andare al locale della sesta Avenue per organizzare la famosa festa di sabato sera alla quale poi ti ho invitato."
" Ma coma hai fatto ad avere il mio numero?"
"Una cosa alla volta.  Mi sei piaciuta subito e ho aspettato fino a quando tu e Ally non vi siete congedate. Ho fermato Ally e, come mi è perso appena l'ho vista, alla mia domanda mi servirebbe il numero della tua amica, sono un suo parente, lei me lo ha dato. Insomma molto ingenua"
" Come ha fatto a non riconoscerti? Ingenua lo è e tanto"
" Mi sono un po' coperto per non farmi riconoscere"
" Maa?"
" Poi sono andato al locale, con un netto ritardo, per fortuna era ancora chiuso e  successivamente ti ho inviato un messaggio"
Non era un sogno, non mi sarei svegliata dal mio letto e ripensare a ciò che avevo sognato.
Ero Amy  e davanti a me c'era Zayn Malik.
Ero nella realtà, niente visioni, neppure allusioni ero semplicemente io con il mio sogno diventato realtà.
Io piacevo a Zayn Malik, Edouard, Erik, Patrick, tutti i miei ex, compreso Adam, ormai stavano scomparendo nel mio mondo.
 In in questa sfera c'era posto solo per me e Zayn. 
" Stai dicendo sul serio Zayn?"
"Vediamo se così  te lo dimostro"
Lui si avvicinò, capii che voleva baciarmi, mi guardò negli occhi. 
Gli occhi di Zayn mi scioglievano, mi ghiacciavano.
Posò le sue labbra sulle mie e gli concessi la lingua come sempre.
Quel bacio non lo avrei voluto terminare, ma qualcosa mi trascinò via. 
Non so come era riuscito a entrare ma Edourad non mi lasciava in pace.
" Ma la vuoi smettere io sto con Zayn e tu con Ally, smettila di seguirmi, di rompermi"
" Ma non riesci a capire che io ti amo, voglio ricominciare"
Intanto si stava avvicinando.
" Fottiti mio caro Edouard, il passato è passato"
Con una mano mi fermò.
" Sono cambiato "
" Non ti azzardare a toccarmi. Cambiato?? Un cazzo sei cambiato, lasciami in pace, se no chiamo la polizia"
" Non ti può salvare il tuo Zayn?"
Voleva essere ironico, beh a me non faceva per niente ridere.
" Vattene!"
" Si si me ne vado, ti lascio in pace ma te ne pentirai"
" Me ne pentiró? Scusa ma cosa hai bevuto? Sono sicura che Zayn è meglio di te"
Se ne andó continuando a guardarmi.
Quegl' occhi rivolti verso di me erano minacciosi, come mi volessero dire:  hai scelto lui e te ne pentirai.
Ritornai da Zayn che intanto aveva ascoltato tutto.
" Beh dove eravamo rimasti Zayn?"
" Vorresti essere la mia ragazza?"
Le farfalle nello stomaco si fecero sentire, era impossibile.
" Mi sembra un sogno, tutto impossibile"
" Sai un giorno ho letto che sognare l'impossibile e il primo passo per realizzarlo, allora è un si?"
Quella frase mi colpì, la mia vita si sarebbe basata su quella frase, rimasi molto colpita e un po' balbettando risposi di si.
E lui mi ribaciò ma questa volta nessuno poteva fermarci né io né lui né nessun altro.
Eravamo io e lui, innamorati a baciarsi in un bacio che ho sempre desiderato e sognato e finalmente era diventato realtà.
Tutto era diventato realtà.
Guardai l'orologio,non potevo uscire senza il mio orologio azzurro: era ora di ritornare a casa e Zayn mi accompagnò, anche se aveva ancora dolore.
" Domani pomeriggio tieniti libera"
" Dove andiamo?"
" Mmmm sorpresa"
" Mi piaci di più misterioso Zayn"
"Ciao a domani"
" A domani"
L'auto si allontanò e io salii le scale. Entrata in casa misi a terra scarpe, borsa e presi il cellulare.
Messaggi di Adam che voleva parlarmi e Elisabeth che mi chiedeva dove ero sparita.
Dovevo parlare e chiarire con entrambi. Domani mattina li invitai a casa  mia per chiarire.
Driin.
Campanello: chi è?
"Non ti libererai facilmente di me"
Sul mio viso si era stampato un sorriso.
 Avete presente nei film, lui gira l'angolo con l'auto. Poco dopo   suona il campanello di casa tua. È lui e ti  dice:" Mi manchi di già".  Ecco quello era tutto ciò che volevo, corsi giù e appena aprii la porta la richiusi.
 Non era Zayn, era lui, ancora : Edourad.
Altro che stalker, era insopportabile. 
Scrissi un messaggio a Zayn e chiamai la polizia.
" Perché sei qui?"
" Devo farti vedere delle foto di Zayn. Capirai finalmente chi è veramente il tuo ragazzo"
Fidarmi o non fidarmi?

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Capitolo 12
*** Ora però non odiatemi ***





CAPITOLO 13

 

 

"Apri ho delle foto di Zayn le ho appena scattate, ha girato l'angolo e.."
"Edouard se vuoi separarci non ci casco"
" Sì, io voglio ritornare con te, ma sono anche tuo amico e non voglio che soffri.  Con queste foto capirai veramente chi è Zayn"
In quel momento mi porsi due domande:
Chi era veramente Zayn?
E soprattutto dovevo aprire quella porta?
Pensavo fossi in un horror quella vocina che ti dice: "  Non aprire quella porta",  ma se poi mi pentissi di non  averla aperta?
Era tutto complicato.
 Finalmente ero riuscita a capire tutto riguardo la storia di Zayn e adesso  arriva davanti a casa mia un mio ex con un altra verità? No non era possibile. Però io odiavo le bugie, volevo sempre sapere  la verità.
Ero pronta, decisi di aprire la porta.
La mia mano era sulla maniglia.
La sirena della polizia.
Aprii la porta e vidi Edourad seduto, deluso, nei sedili posteriori della macchina della polizia.
Lo guardai, lo fissai negli occhi, quegli occhi di Edourad non gli avrei dimenticati.
Occhi che volevano dirmi te ne pentirai, dovevi aprirmi prima.
La macchina se ne andò e dissi a voce alta  per farmi sentire:" Ora però non odiarmi".
Guardai per terra e vidi due foto.
Quelle foto avrei voluto non averle mai viste .
Ritraevano Zayn con una ragazza, non l'avevo mai vista.
Parli del diavolo e spuntano le corna, come si suol dire.
" Ehi piccola, Edourad?"
" Se ne andato con la polizia..."
Gli sbattei le foto in faccia e continuai a parlare dicendo:" E ora anche tu ne andrai"
" Cosa? Che significa?"
" Guarda le foto, ciao Zayn"
" Aspetta piccola domani capirai tutto, non è nessuno"
Mentre parlava chiusi la porta e gli dissi:" Ok allora vattene devo dormire per arrivare a domani"
Sentii una macchina andare via e successivamente andai a letto, il giorno che stava venendo si presentava molto impegnativo.
Ogni volta che chiudevo gli occhi mi si presentavano davanti le due fotografie, non riuscivo a non pensarci, infatti non dormii molto.
Continuavo a chiedermi: chi era quella ragazza? Cosa ci faceva con Zayn? Era così insensibile da fare questo Zayn? 
Nessuna risposta.
Il tramonto avanzava e tra poco sia Elisabeth che Adam sarebbero venuti a casa mia per spiegazioni.
Ero ansiosa. Tra Adam e Elisabeth non c'era un buon rapporto.
Erano entrambe delle persone favolose e a me pareva avessero lo stesso carattere, stesse passioni.
Ma forse mi sbagliavo, si odiavo e io sempre dovevo decidere se andare con Adam o con Elisabeth.
Io tenevo a tutti e due e avrei sempre sognato che diventassero amici, avrei sempre sognato un' uscita a tre.
Ecco il campanello, chi era arrivato per primo?
Era Adam e dietro spuntó Elisabeth.
Salutai.
Ci accomodammo in cucina e Elisabeth disse:" Beh cosa dovevi dirmi?"
Si intromise Adam: " Ah già giusto dai racconta"
Iniziai a raccontare, non fui mai interrotta.
Parlai del messaggio dello sconosciuto, della festa, della perdita di memoria del fidanzamento con Zayn e infine della  storia di Edouard che finalmente mi ha lasciato in pace.
Sia Elisabeth che Adam non la presero bene.
Erano furiosi, se ne andarono senza dire niente.
Adam era geloso mentre Elisabeth era delusa perché non le avevo parlato prima.
Ora però non odiatemi anche voi.
Ero rimasta sola,anzi no mi rimaneva Zayn.
Ma lui doveva darmi spiegazioni e al suo appuntamento mancava poco.
  

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Capitolo 13
*** L' apparenza inganna ***





CAPITOLO 14

Andai in camera per vestirmi. Non sapevo proprio cosa mettermi, mi serviva la mia amica Elisabeth, lei era eccezionale, studiava appunto moda. 
Con questo non voglio dire che non sono brava a fare gli abbinamenti fra capi, insomma me la cavo abbastanza, però lei ad ogni appuntamento mi aiutava sempre a vestirmi.
Provai a mandargli un messaggio:" Elisabeth, scusami ancora! Ho bisogno del tuo prezioso aiuto. Per favore vieni casa mia. Ti aspetto."
Mentre aspettavo la risposta ritornai al mio armadio.
A ogni maglietta o pantalone o canotta storgevo il naso.
Mi sembrava che non fossero più i miei vestiti.
Che mi succedeva? Era per Elisabeth? O per Zayn? O ero io che non capivo più niente?
Quelle foto mi hanno messo in subbuglio. Ero delusa e triste.
A parte Edouard, che sì poi non si è conclusa molto bene,  tutte le mie storie adolescenziali sono state o tira molla per scocchezze oppure mi usavano.
La storia che mi ha fatto più male è stata quella di un ragazzo, non ricordo più il nome, proprio l' ho dimenticato, che un giorno a ricreazione è venuto  da me con i suoi amici ed ha iniziato a farmi la corte.
Era più grande di me, di un anno, siamo usciti insieme, credevo gli piacessi, tutti i suoi amici appena mi vedevano mi dicevano:" Ecco qui la ragazza che fa impazzire il nostro amico". 
Mi sentivo bene quando ero con lui, una sensazione che non avevo mai provato con nessun altro ragazzo.
Ero innamorata, follemente innamorata.
Credevo finalmente di aver trovato quello giusto, invece mi sbagliavo. Sì mi ha chiesto di stare insieme ma dopo neanche una settimana mi ha lasciato con questa frase: " Grazie a te ho vinto tre Coca Cole".
Non ci potevo credere. 
Lo fermai di colpo e gli dissi:"Mi vuoi dire che mi hai solo usato per tre Coca Cole?"
Lui mi disse:"Si, certo".
In quel momento lo avrei ammazzato, come si fa a usare una ragazza per tre bevande. Ma l'ho semplicemente mandato al diavolo.
Credevo che queste situazioni succedessero solo nei film, oppure che succedessero alle altre ragazze. 
Non avrei mai pensato e creduto che un ragazzo mi usasse.
Ma con Zayn cosa succederà? Mi starà usando per arrivare a una mia amica o per qualcos'altro? 
Per scoprirlo dovevo solo aspettare il pomeriggio.
Ritornai in cucina per vedere se Elisabeth mi aveva risposto. Niente.
Suonò il campanello. Chi poteva essere?
Aprì la porta. Elisabeth.
"Che ci fai qui?"
"Non avevi bisogno del mio prezioso aiuto"
Mi sorrise e io l' abbracciai.
"Allora mi hai perdonato?"
"Diciamo in parte. Insomma è stata una situazione complicata e capisco che non hai avuto tempo. Eri troppo immersa in questa situazione. L' importante è che mi hai raccontato tutto"
Era ritornata la mia Elisabeth, per fortuna.
"Sì giusto. Beh tra poco ho un appuntamento con Zayn e...come mi vesto?"
"Nessun problema, ci penso io."
Adorava aiutarmi a vestirmi per appuntamenti. E io adoravo che mi aiutava.
Dopo un paio di prove tra alcune magliette, pantaloni, vestiti, decise l'abbigliamento giusto: vestito bianco, che per altro avevo appena comprato, con dei sandali colorati.
Trucco: mascara e lucidalabbra. Molto semplice.
Pronta per l' appuntamento con Zayn.
Ringraziai mille volte Elisabeth e aspettò, insieme a me,  che arrivasse Zayn.
Non nego che ero molto agitata, insomma non sapevo cosa mi aspettava.
Mi aveva detto solo questa parola: sorpresa.
Non nego che amo le sorprese, ma sono tutte così misteriose e non sai mai cosa ti aspetta. 
Poi doveva spiegarmi chi era la ragazza nelle fotografie.
Finalmente il campanello. Era lui, Zayn.
"Ehi piccola, pronta per il nostro appuntamento?"
"Certo che si, prontissima. Cosa mi aspetta?"
Intanto Elisabeth stava origliando e quando finii di parlare andò via, ma prima la presentai a Zayn.
"Prima di andare spiegami chi è la ragazza" e gli mostrai le foto.
"Lo capirai presto"
"Tu sempre misterioso"
"Se no che sorpresa è"
Andammo in macchina. Per tutto il viaggio ebbi davanti agli occhi una benda. Proprio una sopresa ben organizzata.
Nel viaggio continuai a chiedergli dove mi avrebbe portato. Ma lui o mi rispondeva sempre aspetta e vedrai oppure non rispondeva affatto.
A un certo punto la macchina si fermò e dissi:"Siamo arrivati, Zayn?"
"Mmm, non mi piace che mi chiami Zayn, trova un nomignolo"
"Siamo arrivati, amore?"
"Ti sei proprio sprecata"
"Siamo arrivati, cucciolo?"
"Meglio, comunque si ci siamo"
Mi aiutò a uscire dall' auto, avevo ancora la benda.
Finalmente mi tolse la benda e davanti a me mi trovai l' aeroporto
"Perché siamo all' aeroporto?"
Non mi rispose. 
Ad un certo punto si presentò davanti a me la ragazza delle fotografie.
"Ecco piccola, sorpresa!"
"Come?"
"La ragazza che hai visto nelle fotografie è una mia conoscente, è un hostess e mi ha aiutato con la sorpresa"
Non risposi, non capivo.
"Andiamo a Parigi"
"Cosa amore?"
"Sì, sì hai sentito bene. Ho prenotato una settimana a Parigi per noi due."
Ero senza parole, Paris, la città dell' amore. Wow.
"Come hai fatto? Insomma in così poco tempo hai organizzato tutto?"
"Merito tutto di lei, l' hostess, Daisy"
"Grazie, grazie, sei il migliore e grazie anche a te Daisy. Ma i bagagli?"
"Non ti preoccupare compreremo tutto a Parigi"
Doppio wow.
"Contenta piccola?"
"Contenta a dir poco. Nessuno ha mai fatto tutto questo per me."
"Io sono questo nessuno."
Lo adoravo questo ragazzo. Aveva fatto tutto questo per me. Dire l'adoravo è  poco.
Eravamo pronti per il viaggio. 
Improvvisamente dietro le mie spalle sentii:"Tuuu, maledetta"
Quando tutto procede a meraviglia qualcosa o qualcuno, in questo caso, deve rovinarlo.
Mi sembrava essere come in un tribunale. Quando ti giudicano colpevole per omicidio.
Ma io non avevo commesso niente di male. Chi poteva avercela con me?
Lei,ovviamente, Ally.
Avevo denunciato alla polizia il suo ragazzo:Edouard.

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Capitolo 14
*** Il mio primo volo ***





CAPITOLO 15


 
Vedere Ally è stato come rivedere Edouard, loro due non mi lasciavano in pace, cos'è si erano messi d' accordo per distruggermi la vita?
Ally aveva l' aspetto di una ragazza che non dormiva da tanto, occhiaie viola, e anche del mascara nero, colato sugli occhi: un vero e proprio zombie.
Feci finta di non vederla. 
Andai avanti.
"Guarda che sto parlando con te Amy" urlò Ally.
Ok ora avevo un po' di paura. 
Una pazza in un aeroporto che urla il tuo nome dicendoti che sei pure maledetta un po' di paura ci sta.
Per fortuna Zayn non sentì nulla stava ancora parlando con Daisy riguardo il viaggio, stavano parlando di altre sorprese, come diceva lui.
"Zayn devo andare in bagno,  ci troviamo all' entrata per salire in aereo."
"Va bene piccola, fai presto, fra poco parte l' aereo."
Aspettai un attimo che si allontanarono Zayn e Daisy poi andai verso Ally.
 "Cosa vuoi Ally?"
"Hai pure la faccia tosta di fare la finta tonta. Quello che hai fatto è orribile, hai denunciato Edouard per niente, sei stata tu quella che lo continuava a seguire, a non lasciarlo in pace, me lo hai detto lui."
Cosa aveva detto Edouard? Ma come cavolo ho fatto ad innamorarmi di uno come lui?
"Senti lui non mi lasciava in pace con il mio nuovo ragazzo, mi continuava a seguire, peggio di uno stalker, e non so cosa ti ha detto lui ma se l' ho denunciato alla polizia un buon motivo ci sarà o no."
"Vai al diavolo, tu non hai mai accettato che io e Edouard stessimo insieme e ti sei vendicata."
" Pensa a quello che vuoi io ho un volo che mi aspetta."
"No no tu viene con me alla caserma."
"Ally lo semplicemente denunciato come stalker, adesso andrà da un psicologo, forse, non rimane dentro in prigione per 1000 anni."
"Devi pagarla."
"Si certo ciao Ally."
Scappai di corsa, volevo che non mi fermasse e trascinasse via, che non mi facesse perdere l' aereo.
Sentii che continuava a dire:"La devi pagare" e con la coda dell' occhio vidi pure che mi inseguiva.
Per fortuna poi un signore la fermò e gli disse di tranquillizzarsi e di smettere di gridare, così io riuscì ad andare dove Zayn mi aspettava e salire sull' aereo.
"Ce ne hai messo di tempo piccola."
"C'era la coda in bagno."
Odiavo mentire a lui, odiavo le bugie.
"Pronta?"
"Si certo amore prontissima."
"Allora si parte."
Seduta sul posto in aereo iniziai ad agitarmi. 
Era il mio primo viaggio in aereo e mi vergognavo dire a Zayn che avevo paura.
Avete presente quando credi che nell' aereo ci sia una bomba ?
Ecco quello pensavo. 
Ero pallida e Zayn lo notò.
"Primo volo è?"
Lui solo con uno squadro capiva tutto, lo adoravo, lui è dolce ma soprattutto  ti capisce.
"Ma come fai ad averlo capito?"
"Sei più bianca di uno zombie."
"Zayn ho un po' paura."
"Non ti preoccupare ci sono io con te."
"Tu sempre più dolce."
Mi fece un sorriso .
Io lo abbracciai e lui mi baciò sulla fronte. 
Rimasi abbracciata a lui per tutto il viaggio.
Lui si addormentò, era così bello quando dormiva, ero follemente innamorata. 
E lui poteva essere quello giusto.
Certo era meglio non dirlo troppo presto ma sì lui poteva essere quello giusto. 
Poi pensai a quando vorrà concedersi un po' di più.
Sarò pronta abbastanza? 
Non nego che avevo paura, insomma sarebbe  la mia prima volta, ma era meglio non pensarci.
Messagio: Elisabeth.
"Raccontami tutto."
" Vacanza a Parigi."
"Wow. E' pazzamente innamorato."
Quelle parole mi resero felice, era quello giusto.
"Ma se vuole andare più là?"
"Non ti preoccupare, ti metterà a tuo agio ma soprattutto aspetterà che sarai pronta."
"Ho paura di non essere pronta."
"Tranquilla, non è come Edouard."
La salutai e le dissi che le avrei raccontato tutto appena sarei ritornata.
Appena arrivati a Parigi andammo subito all'hotel. 
Stanza stupenda. 
Letto color bianco, tende azzurre e tapezzeria azzurra.
Camera dei sogni, lui aveva fatto tutto per me.
"Grazie amore."
"L'ho fatto per te, per noi. Finalmente potremmo passare un po' del tempo insieme e soli."
"Senza problemi"aggiunsi riferendomi a Edouard e pensando a Ally.
Pensai che avrei passato un bella vacanza e che non dovevo preoccuparmi per niente.
La tappa che più aspettavo era la Torre Eiffel. 
E rimanevano tutte le sorprese di Zayn da scoprire.
Che cosa avrà organizzato ancora per me?

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Capitolo 15
*** Tu mi fai sentire a mio agio ***


 



CAPITOLO 16

 
Parigi è sempre stata una città dove ho sempre voluto andare. 
Avete presente: Torre Eiffel, ristoranti francesi, la lingua francese, luoghi che non sapevi che esistessero, ecco tutte le varie scoperte o meglio avventure affascinanti nel girare in una città che non conosci.
Zayn aveva realizzato uno dei miei sogni e non sapevo proprio come cavoli avesse fatto ad azzeccarci.
Avrà sicuramente pensato:"Beh Parigi è la città dell' amore"
Giusto pensiero Zayn, grande.
Quella mattina,appena mi alzai dal letto, trovai un biglietto accanto alla colazione.
Di Zayn nessuna traccia. 
Lessi il biglietto.
"Come avrai notato io non sono in camera, sbrigati e corri alla Torre Eiffel, segui l'indicazioni, ti aspetto lì, Zayn"
Ecco alla scoperta di una delle sorprese.
Non feci colazione, mi vestii velocemente, ad dir la verità non so proprio come mi vestii, ero talmente ansiosa di andare alla Torre Eiffel.
Scesi dall'hotel e mi avviai.
Diciamo che si vedeva alla grande che non sapevo dove andare, sembravo una vera e propria turista.
Poi ad un certo punto alle mie spalle sentii qualcuno che disse:"Signorina Amy?"
Quel signore misterioso, vestito di nero, parlava la mia lingua, per fortuna.
"Si sono io. Come posso aiutarla?"
"Salga sulla mia macchina."
Ecco in questo momento mi vennero in mente tutte le frasi dei miei genitori che quando uscivo continuavano a ripetermi: " Usa la testa, arriva a casa presto e non accettare nulla dagli sconosciuti."
Che cosa dovevo fare con quello sconosciuto?
Dovevo salire in macchina o no? 
Dove mi avrebbe portata?
Poi vedo che continua la frase:" Io sono Jack e il signor Zayn, sapendo che vi avreste persa, mi ha detto di seguirla e dopo un pò accompagnarla alla Torre Eiffel con la mia macchina."
Vai Zayn avevi nuovamente azzeccato.
Mi ero completamente persa, grazie Jack, o meglio grazie Zayn, non so come sarei arrivata.
Salutai Jack, scesi dall'auto e poi cercai Zayn.
"Beh piccola ce ne hai messo di tempo, io sono qua da stamattina presto presto."
"Eh sai non sono brava con le indicazioni."
"Ho notato."
Guardai l' orologio erano le dieci.
"Beh non sarai qui dalle sette di questa mattina."
"No dalle otto."
" Uh certo che nessuno mi aveva aspettato così tanto."
" Io sono quel nessuno."
Era già la seconda volta che me lo diceva e non nego che l' idea che lui fosse quel nessuno mi faceva stare bene.
Andammo verso la Torre e sotto a quest'ultima, Zayn si avvicinò a me, mise le sue mani su i miei fianchi, quanto adoravo quelle mani, e poi mi baciò, in un bacio dove la passione era la parola d'ordine.
Appena mi staccai da lui, notai che tutti ci fissavamo. Come se volessero parlare e dire qualcosa riguardo noi.
Sono  sempre stata un ragazza molto timida. 
In tutte  le mie storie adolescenziali quando uscivo con il mio ragazzo la timidezza si impossessava del mio corpo. 
Non ero più me stessa. 
Non sapevo come comportarmi. Dire questo o dire quello? Fare così o comportarmi in modo diverso?
Ma con Zayn era diverso.
Era come se lui mi facesse sparire la timidezza.
Con lui non riscontravo problemi, ero me stessa e non avevo paura a esserlo.
Con lui mi sentivo a mio agio.
"Ma amore perché mi hai portato qui?"
"Chiudi gli occhi"
Feci quello che mi disse e poco dopo un poco li aprì. 
Davanti a me mi trovai  una collana.
Una collana in argento con due lettere: la F e la Z.
Era stupenda, non c'erano parole per descrive quello che provavo.
Mi fece girare verso la Torre e mi mise al collo la collana. 
Come la scena nei film, una scena che finalmente, come ho sempre desiderato, è diventata realtà.
"Grazie Zayn"
"Ancora devi capire che non devi chiamarmi Zayn!"
"Grazie amore."
"Prego piccola, ma le sorprese non sono ancora finite."
"Come no? Hai già fatto tanto per me"
"Beh diciamo che in servo per te ancora delle sorprese."
"Sei il migliore"
Mi sorrise e lo abbracciai.
Unico desiderio: immergermi nella "caccia a tesoro" delle sorprese di Zayn.
 
 

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Capitolo 16
*** Non voglio altri problemi. ***




CAPITOLO 17
Mi svegliai il giorno dopo, erano le nove, non ero in perfetta forma.
Ancora, quella mattina, come quella precedente, non c'erano tracce di Zayn.
Eh no Zayn, non voglio riperdermi per la città.
Trovai, come il giorno prima, colazione con un biglietti accanto sul letto.
Lessi il biglietto:" Tranquilla piccola, sono uscito per organizzare gli ultimi 2 giorni. Torno verso pranzo. Non devi riperderti nella città, come sicuramente appena alzata avrai pensato."
Vedo che Zayn aveva nuovamente azzeccato, insomma mi leggeva il pensiero.
Aspettai rimanendo a letto, pensando a come era volata questa settimana, allo shopping sfrenato con Zayn, alla giornata di ieri alla Torre Eiffel e a tutto quello che ancora mi aspettava. 
"Sei ancora  a letto, piccola?"
Era ritornato Zayn.
"Ti stavo aspettando."
Ma che cavolo stavo dicendo, adesso penserà che volevo spingermi un po' più in là.
"Sbrigati, dobbiamo andare."
Non nego che non sentendomi bene, non avevo gran voglia di uscire. 
Glielo dissi a Zayn e lui mi rispose:" Su piccola, per favore", sfoderando i suoi occhi dolci.
Così avrei ceduto, al cento per cento,  e infatti dopo appena cinque minuti mi trovavo in un taxi, diretti non so dove.
"Dove stiamo andando, amore?"
"A pranzo, piccola."
"Ah capito."
Andammo in una piccola pizzeria, accogliente e mangiammo.
Beh io non mangiai molto e Zayn lo notò.
"Perché non mangi, di solito tu ti azzuffi sulla pizza!"
" Te l'ho detto stamattina che non stavo molto bene."
"Ok capito dovrò imboccarti come da piccola."
"Ahahaha" risi.
Credevo scherzasse, invece, tagliò una fetta di pizza, in quel caso avevamo ordinato una margherita, in tanti piccoli pezzi poi prese una forchetta e mi disse:" Amore apri la bocca, sta arrivando la pizza, mmm che buona la pizza!"
Aprii la bocca ma appena ebbi un pezzo di pizza dentro risi a crepa pelle e mi sporcai.
"Certo che sei proprio una pasticciona."
"Eh si, lo sono."
"Te l'ho mai detto che a me piacciono le ragazze pasticcione?"
Feci un sorriso,  lui si avvicinò e mi baciò.
Succesivamente si alzò e si mise dietro di me.
Ad un certo punto si mise a farmi il solletico.
Soffrivo molto il solletico, infatti cercai di liberarmi dalle sue mani e continuavo a ridere, tutti  mi guardavano, arrossii.
"Ti mangerei, piccola."
"Perché?"
" Sei rossa come un peperone e a me piacciono i peperoni."
"Ah ah ah"
"E dai era per scherzare."
"Sì sì lo so."
Non nego che mi bloccai difronte a quella battuta, ma non me la presi. 
In fondo ridere, scherzare, come diceva sempre mia mamma, era l' "arma" migliore per affrontare tutto.
"Ora andiamo a comprare un abito per questa sera, io l'ho già comperato questa mattina."
"Va bene amore."
Girammo tra le varie vie, tra i vari negozi.
Provai molti abiti, alcuni scartati da me altri da Zayn, finché non trovai quello giusto.
Piaceva sia a me che a Zayn. 
Era di colore rosso, non troppo provocante, molto semplice.
Ritornammo all' hotel, ci preparammo entrambi. 
Lui era vestito con uno smoking nero, con camicia bianca, era molto elegante.
Io con il vestito rosso comprato nel pomeriggio e con pochissimo trucco.
Eravamo pronti per la cena o per lo meno quello che pensavo fosse la sorpresa.
Questa volta nel taxi invece che la benda come l'ultima volta nella sua macchina, verso l' aeroporto, disse che dovevo chiudere gli occhi senza aprirli. 
Se li avessi aperti mi avrebbe fatto il solletico.
Una minaccia che dovevo rispettare, soffrivo veramente molto il solletico.
Il taxi si fermò, Zayn mi aiutò a scendere dall' auto.
"Ora puoi aprire gli occhi."
"Sicuro che non mi stai imbrogliando per farmi il solletico?"
"Cavoli, non ci avevo pensato, comunque no tranquilla piccola aprili."
Cena, proprio come avevo sospettato.
Ristorante di lusso, non c'era nessuno, tutto riservato a noi due.
A me e a Zayn.
Lo ringraziai subito .
"Ehi piccola, la serata deve ancora iniziare."
"Tu sei pazzo."
"Certo di te"
Zayn mi vuoi fare arrossire? 
Sorrisi.
Ci servirono l'antipasto, i primi, i secondi e il dolce.
Mi riempii.
"Cos'è ?Hai deciso di farmi ingrassare, amore?"
" Beh un po' di kili in più non ti starebbero male. Comunque no, volevo fare le cose in grande."
"Hai fatto troppo in grande."
"E non è ancora finita."
"Com.."
Non riuscii a continuare la frase. 
Lui pose una sua mano davanti alla mia bocca.
Poi mi prese la mano e mi infilò un' anello.
" Non ci posso credere"
"Credici piccola."
"Tu stai facendo troppo per me."
"Io ti amo."
Finalmente una storia d' amore seria.
"Grazie, grazie grazie."
Mi alzai e lo baciai, lo baciai, lo baciai.
Poi ci risedemmo.
"Ecco il vostro caffè signori."
"Grazie",risposi alla cameriera.
"No non ci posso credere, sei Zayn Malik?"
"Si sono io e tu sei Emily Jackson?
"Si sono proprio io. Da quanto tempo che  non ti vedo."
Chi era quella ragazza,Emily Jackson ? Una vecchia fiamma di Zayn?
Speriamo che non accada come con me con Edouard.
Certo che proprio lei doveva servirci il caffè? 
No non era possibile. Non volevo altri problemi.

Il vestito di Amy:



Zayn con lo smoking:

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Capitolo 17
*** Io e te. ***





CAPITOLO 18


 
" Sei molto cambiato, Zayn."
"Anche tu, cara Emily."
Come l' aveva chiamata? Cara Emily?
Ok, la mia gelosia era alle stelle.
"Scusa, ma lei chi è?" disse Emily rivolgendosi a me.
Silenzio.
Dai Zayn dille chi sono. Dille che sono la tua ragazza.
"E' la tua nuova fiamma, Zayn?"
"Sì, proprio così. Lei è Amy."
"Ciao Emily." dissi.
"Ciao cara."
Beh non era proprio così male.
Era una ragazza molto solare, con il sorriso stampato sulle labbra.
Ma come faceva a conoscere Zayn?
Quello che sicuramente non volevo erano altri problemi.
Mi era già bastato tutto quello che era successo con Edouard e con Ally all' aeroporto.
"Zayn, vado al bagno. Arrivo subito."
"Va bene piccola."
"Scusa Emily, dov'è il bagno?" 
"In fondo a destra." rispose aiutandosi con le mani per indicarmi la strada per arrivare alla toilette.
"Grazie."
Non dovevo andare al bagno.
Ho pensato che se mi fossi nascosta dietro l' angolo avrei potuto capire chi era quella cameriera.
In poche parole volevo origliare.
Facevo fatica ad ammetterlo, ma in quel momento sembravo Adam, mi comportavo come lui quando era geloso.
Quanto mi mancava Adam, tutti i suoi consigli.
Era senz'altro un buon amico.
Zayn e Emily non stavano parlando di nulla.
Regnava il silenzio.
Allora decisi di scrive un messaggio sia ad Adam che a Elisabeth.
Ad Adam scrissi:"Mi odi così tanto?".
Mentre a Elisabeth:"Ehi. Qui a Parigi tutto bene. Zayn è dolcissimo. Dopodomani parto per ritornare. Ci sono novità lì in città?"
Emily iniziò il discorso:"Beh non sei mai stato così dolce, Zayn."
Intanto si avvicinò al mio ragazzo.
"Sì che lo sono sempre stato."
"Insomma. Beh di alla tua Amy chi sono. Non voglio problemi."
Neanch'io cara Emily, pensai.
"Tranquilla, capirà Amy", e la cameriera andò in cucina.
Ecco fatto.
Con queste parole aveva confermato che Emily era qualcuno di importante.
Forse un' amante?
Nel frattempo mi rispose Elisabeth: "Allora serata speciale dopodomani. A casa tua, ovviamente.
Novità: Ally è venuta a parlarmi di quello che è successo con Edouard e io ho dato ragione a te. Glielo ho detto in faccia."
Che grande amica.
"Grazie Elisabeth. Va bene seratina tra amiche. Solo io e te. Hai visto Adam in giro?"
"Prego. Sì solo io e te. No non l' ho visto."
"Ci vediamo."
Adam non mi aveva risposto.
Ritornai al tavolo.
"Ehi piccola, cos'è quel faccino?"
"Niente tutto ok."
"Ok, va bene. Secondo me è per la cameriera."
Secondo me Zayn doveva fare l' indovino.
Insomma ci azzeccava sempre. Ogni volta.
Ero un po' giù di morale per questa Emily e anche perché dovevo chiarire con Adam.
Ma a questo ci avrei pensato quando sarei ritornata.
"Tu indovini sempre tutto."
"Beh si vede moltissimo."
"Chi è Emily, Zayn?"
"E' una mia sorellastra. Dopo che mia mamma è morta in un incidente stradale, quanto avevo dieci anni mio papà si è rifatto una vita con la mamma di Emily."
"Mi dispiace per tua mamma."
"Grazie, piccola."
Mi alzai e gli diedi un bacio.
Come per trasferigli attraverso quel contatto di labbra il mio affetto. A lui ci tenevo molto.
Poi si alzò anche Zayn, salutammo Emily, forse più avanti avrò modo di conoscerla meglio come tutti i vari famigliari di Zayn e ci dirigemmo verso l' hotel.
Arrivati nella nostra stanza ci scaraventammo a letto.
"Buonanotte piccola. A domani."
"Buonanotte amore."
Ultimo giorno a Parigi.
La mattina successiva andammo a pranzo fuori.
Nel pomeriggio girovagammo nelle vie di Parigi.
Le vie più piccole, meno conosciute.
Notai che nella tasca di Zayn c' era uno spray.
"Ma come mai quello spray, amore?"
"Vedrai piccola."
Ok, le sorprese non erano ancora finite.
Lui era veramente pazzo.
"Girati, piccola."
Mi girai. Sentii il rumore dello spray colorato.
"Adesso voltati verso di me e guarda."
Mi voltai. Zayn aveva scritto sul muro di fronte a me questo:"Io e te . A&Z."
Lo spray era di color nero.
Ho sempre sognato che su un muro ci fosse scritto il mio nome o  una scritta  rivolta a me. Ovviamente una frase d' amore.
"Wow Zayn."
"Ora che abbiamo confessato a tutta Parigi che ci amiamo possiamo ritornare all' hotel mettere in alcune sacche tutto quello che abbiamo comprato e andare all' aeroporto per ritornare."
"Sì siamo pronti."
Così si era conclusa la mia settimana a Parigi.
Era passata così velocemente. 
D'altronde quando ci si diverte e si sta bene il tempo vola.
Ero stato tutto bellissimo con Zayn. Avevo conosciuto la parte più dolce di Zayn.
Il volo di ritorno è stato tranquillo.
Io e Zayn ci addormentammo.
Cosa da fare appena arrivata a casa, oltre che raccontare di Parigi a Elisabeth?
Parlare con Adam. Non mi avevo risposto al messaggio inviato al ristorante, due giorni prima.


Emily:

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Capitolo 18
*** Perchè te ne sei andato? ***


 



CAPITOLO 19



 
"Ehi parigina ci vediamo domani vero?" disse Zayn.
"Si certo. Pomeriggio o mattina?"
" Non ti preoccupare."
"Come vuoi, adesso vai, sei stanco morto."
"Per te potrei fare di tutto."
Zayn, come devo dirtelo, non fare il dolce se no io arrossisco.
Mi avvai verso la porta d'entrata di casa mia.
"Ehi amica, ti stavo aspettando" spuntò fuori Elisabeth.
"Ma mi vuoi fare far un infarto?" dissi ancora con il fiatone per lo spavento.
"Scusa Amy, non volevo farti paura."
"Tranqui. Dai entra."
Buttai tutte le cose comprate a Parigi per terra.
Poi mi sedetti con Elisabeth sul divano.
"Che  dici se ti fermi a dormire da me questa sera?" proposi a Elisabeth.
"Va bene, ma non cambiare discorso raccontami di Parigi."
"Zayn è stato dolcissimo mi ha regalato tantissime cose poi non hai idea di quante sorprese mi abbia fatto"
"Tipo?" Elisabeth mi interuppe.
"Ha scritto su un muro a Parigi: "Io e te. A&Z"
"Wow, è veramente innamorato quel ragazzo, gli hai fatto perdere la testa."
"Ma cosa stai dicendo! Comunque poi  sotto alla Torre Eiffel mi ha messo una collana" me la tolsi dal collo e gliela porsi.
"E' pazzo quel ragazzo."
"Glielo ho detto pure io."
"E lui?"
"Ha detto che è pazzo di me e che farebbe tutto per me."
"Vedi è innamorato perso di te."
"E anche io sono pazzamente innamorata di lui."
Un minuto di silenzio, un po' imbarazzante.
"Elisabeth però io devo ricambiargli tutte queste sorprese."
"Quand'è il suo compleanno?"
"Se non sbaglio la settimana prossima."
"Ecco fagli una bella sorpresa, state da soli."
"Zero idee, mi aiuterai vero?"
"Se no cosa servirebbero le amiche."
"Ti adoro."
Altro minuto di silenzio.
"Hai fame?" le chiesi.
"Un po'." rispose.
"Bene vado in cucina, troverò qualcosa, io sto morendo di fame."
Corsi in cucina, mentre Elisabeth accese la tv.
Dalla cucina gli domandai, un po' urlando per farmi sentire:" Hai visto o sentito Adam in questi giorni?"
"No. L'ultimo giorno che l' ho visto è stato quel giorno che sei partita  stava andando verso il centro della città non so per quale motivo."
"E poi non lo hai più visto?"
"No. Ma perché?"
" Devo chiarire con lui."
"Ti manca è?"
"Sì lui è molto importante per me. Tutti e due siete importanti."
"Domani devi andare da lui e dirglielo."
"Va bene Elisabeth."
"Ho una proposta da fare: stanotte cara Amy, notte di film, non si dorme."
"E' una sfida?"
"Non proprio" mi rispose Elisabeth con un sorrisino.
"Vincerò io."
Come non detto, dopo neanche un oretta lei era crollata nel sonno più profondo.
Io non riuscivo a dormire pensavo a tutto quello che era successo a Parigi ma anche pensavo ad Adam.
Alle sette del mattino uscii di casa. 
Avevo bisogno un po' di fare due passi.
Scrissi un biglietto a Elisabeth se mai si fosse svegliata e non mi avesse trovata.
Ma era impossibile che Elisabeth si svegliasse così presto, minimo si alzava dal letto alle undici se non più tardi.
Quei due passi mi fecero capire che come diceva Elisabeth dovevo andare da Adam.
Corsi a casa, mi feci una doccia calda e uscii di nuovo, lasciando lo stesso biglietto a Elisabeth.
Arrivata di fronte a casa di Adam iniziai a suonare il campanello.
Non apriva.
Continuavo a suonare.
Niente. 
Dove si sarà cacciato?
Lo chiamai con il telefonino. 
Rispose la segreteria telefonica. 
Spesso chiudevo la chiamata quando sentiva la segreteria ma quella volta la ascoltai.
"Ciao sono Adam ora non posso rispondere perché mi sto trasferendo. Vado un anno in Italia."
Dove va? Ma per quale motivo?
Dovevo trovarlo immediatamente, non potevo lasciarlo ad andare in Italia senza aver chiarito.
"Ehi piccola stavi correndo da me perché volevi vedermi?"
Era Zayn.
Mi girai e andai verso di lui, correndo e lo abbracciai.
"Cosa succede?"
"Adam se ne andrà e lui mi odia devo chiarire con lui subito."
"Va bene ho capito, finché non troverai Adam e non avrai chiarito niente appuntamenti romantici. Ci focalizziamo al cento per cento su Adam."
"Grazie Zayn, sei unico."
"Farei di tutto pur di vederti felice."
Andammo a casa mia, dovevo fargli capire meglio la situazione a Zayn e Elisabeth ancora dormiva.


SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti. Come vedete ho sistemato tutti i capitoli con l' editor e ho aggiunto delle gif.
Mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate di questo capitolo, del comportamento di Zayn e anche secondo voi se Amy riuscirà a chiarirsi con Adam. Grazie in anticipo, a presto, Francesca:)


Amy mentre fa due passi alla mattina presto:



Amy dopo aver ascoltato la segreteria telefonica:





L' abbraccio di Amy e Zayn:

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Capitolo 19
*** Solo tu mi puoi aiutare. ***




CAPITOLO 20
 

 

"Facciamo il punto della situazione, piccola. Cosa sai riguardo ad Adam?"

"So solo che non ci parliamo più da tempo, che voglio chiarire e che si è trasferito, precisamente  si sta trasferendo in Italia per un anno."

"Va bene. Sai la città?"

"No, so solo queste tre cose che ti ho detto."

"Conosci un amico stretto di Adam o comunque qualcuno che ci può aiutare?"

" L'unico che  ci può aiutare è Edou.."

"Edoaurad no piccola."  continuò la frase Zayn, bloccandomi e notando che mi stavo sbagliando.

" Allora non so a chi rivolgermi per sapere notizie su Adam."

"Però non devi andarci tu." 

"E chi ci va? Elisabeth?"

In quel' istante si svegliò Elisabeth e alzando la voce disse:"Cosa dovrei fare io?'"

"No amore è impossibile, non sono mai andati d' accordo loro due e Edouard capirà che sono stata io a mandarla."

"Almeno proviamoci, piccola."

"Va bene mi fido."

"Io non non ancora capito nulla." si intromise Elisabeth.

"Elisabeth, cara Elisabeth" iniziai il discorso, cercando di adularla.

"Non mi piace il modo in cui mi parli" aggiunse Elisabeth.

"Stai tranquilla, dovresti andare semplicemente da Edourad."

"Te lo puoi scordare, non ci vado io da quello."

"E' solo per sapere di Adam, alcune notizie che mi aiuteranno ad incontrarlo e chiarire con lui."

"Lo faccio solo per te perché voglio che chiarisci con Adam, ma tanto Edouard capirà che sei stata tu a mandarmi da lui."

Stavo per rispondere quando Zayn prese il mio posto.

"Tu intanto va da lui, chiedili di Adam e se lo capirà gli dici che si sbaglia e vieni via."

"Va bene."

"Grazie Elisabeth" le dissi abbracciandola.

Lei sì che era una vera amica.

Diedi l' indirizzo della casa di Edouard a Elisabeth e dopo di che lei uscì di casa.

Ero veramente molto agitata, non vedevo l' ora che Elisabeth entrasse da quella porta e mi dicesse dove si trovava Adam e correre da lui.

Avete presente quando litigate con una vostra migliore amica o il vostro migliore amico?

E dopo neanche cinque minuti vi riconciliate?

Ecco io ed Adam eravamo così finchè non mi è arrivato quel messaggio dello sconosciuto, di Zayn.

Certo Adam sapeva dei miei idoli, gli One Direction, ma come ho sempre detto a lui piacevo ed è sempre stato un ragazzo con la gelosia nel corpo.

"Dai piccola, andrà tutto bene" mi disse Zayn.

"Si si" risposi di sovrappensiero.

Poi successivamente mi addormentai seduta con la testa appoggiata al tavolo da pranzo con Zayn lì accanto.

"Piccola, svegliati." disse Zayn scuotendomi per farmi svegliare.

Quando aprii gli occhi mi trovai davanti a me Elisabeth e Zayn ancora che cercava di svegliarmi.

Mi alzai di scatto e dissi, rivolgendomi a Elisabeth:"Allora? Ti ha detto qualcosa?"

"Parte tra due ore dall' aeroporto giù in città, destinazione Milano."

"Ma ti ha detto per quale motivo se ne va in Italia?'"

"Per lavoro, ha mandato a Milano un programma per computer e adesso deve andare a Milano per promuoverlo, per installarlo, cose così"

"Il suo sogno è diventato realtà. Finalmente."

Intervenne Zayn:"Allora andiamo all' aereoporto?"

"Certo, ma prima Elisabeth, Edouard ha sospettato qualcosa?"

"Sì, ha sospettato qualcosa ma io gli  ho detto che era per me perché avevo un problema al computer."

"Che genio Elisabeth" e andai nuovamente ad abbracciarla.

Il viaggio verso l' aeroporto venne colmato dalla musica della radio.

Appena entrati all'aeroporto, superai la coda per andare dalla signorina che vendeva i biglietti per i vari voli e le chiesi dov'era l' imbarco per Milano.

Appena mi diede le indicazioni corsi con dietro Zayn e Elisabeth.

Non era ancora arrivato Adam, ma sarei rimasta lì  fino a sera, pur di vederlo e chiarire.

Ad un certo punto:"Amy? Che ci fai qui?"

Mi girai, era Adam proprio davanti a me.

"Volevo vederti per chiarire con te, te ne sei andato, quel giorno che ti ho invitato a casa mia con Elisabeth, senza dire nulla."

"Amy, lo sai come sono fatto" e poi continuò a bassa voce per non farsi sentire da Zayn:" Sono geloso."

"Ma allora non ti sei arrabbiato?"

"No, ma ti pare."

"Ma allora perché non mi ha risposto al messaggio?"

"Ero impegnato per il viaggio."

"Ah giusto, buona fortuna a Milano, sono contenta che il tuo sogno sia diventato realtà."

"Grazie Amy."

Si avvicinò e mi abbracciò.

Mi mancavano i suoi calorosi abbracci.

"Beh ora devo andare."

Abbracciò Elisabeth e Zayn, doppio miracolo, odiava Elisabeth perché non andavano d' accordo e odiava Zayn perché stava insieme a me.

Poi, mi diede due baci e si imbarcò.

"Ti verremmo a trovare in questo anno a Milano" urlai, sperando che mi sentisse.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE: scusate per il ritardo, so che questo capitolo non è uno dei migliori, però mi farebbe piacere sapere che ve ne pare.
Grazie Francesca.

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Capitolo 20
*** I sogni esistono per essere inseguiti ***






CAPITOLO 21

Appena Adam si imbarcò io, Zayn ed Elisabeth tornammo all' auto per poi ritornare a casa mia.
Durante il viaggio di ritorno continuavo a ripetere nella mia testa l' ultima frase detta a Adam.
Sarei andata veramente in Italia, a Milano?
Avrei mantenuto questa promossa?
Forse no, probabilmente a Zayn non faceva piacere che io andassi in Italia solo per un motivo: Adam.
Mentre pensavo a tutto ciò Elisabeth, nel sedile posteriore, chiese:” Che ne dite se andassimo tutti insieme a fare un po' di shopping, così per tirarci su di morale?”
Aveva avuto un ottima idea, bisognava voltare pagina, Adam era partito e se comunque non fossi andata a Milano l' avrei rivisto dopo un anno, almeno lo speravo.
“Ottima idea Elisabeth, però prima tutti a casa mia per mangiare qualcosina. Non so voi ma io ho la pancia che brontola!”
“Piccola” disse ironico Zayn.
Per fortuna lui e Elisabeth erano lì con me e non mi avrebbero abbandonata, almeno fin'ora.
 
 
“Beh cosa stai aspettando? E' pronto vieni a tavola!” urlai ad Elisabeth che si era “persa” nella mia casa per andare al bagno.
Zayn, invece, mi stava facendo il solletico da quando arrivammo a casa fino a quel momento.
Lo sapeva benissimo che soffrivo il solletico e ovviamente lui me lo faceva apposta.
Intanto, mentre io e Zayn ci stavamo accomodando a tavola, ci raggiunse, finalmente, dopo parecchio tempo, anche Elisabeth.
“Beh allora ci si va a fare shopping, vero?” chiese a me e a Zayn Elisabeth.
“Sì, stai tranquilla. Perchè così tanta ansia?”
“No pensavo che ci avevate ripensato.”
Aveva qualcosa che non andava.
“Cosa succede Elisabeth?” le domandai.
“Lo sai vero che mi piace tanto la moda?”
“Sì certo ma perchè questa domanda?”
“Tanto tempo fa ho mandato una collezione di vestiti a H&M e mi hanno detto che li avrebbero messi sul mercato, voglio vedere se sono in vendita. Ecco tutta questa ansia.”
“Non stai scherzando vero?”
“Ma ti pare!”
Mi alzai di scatto e corsi ad abbracciarla.
“Ma cosa aspettavi a dirmelo?”
“Volevo aspettare la risposta da H&M.”
“Complimenti Elisabeth” affermò Zayn e la abbracciò anche lui.
Mangiammo velocemente per poi correre in centro, al negozio H&M.
Comprai un completo tutto disegnato da Elisabeth. E anche lei comprò vari vestiti suoi.
Come Adam, il sogno di Elisabeth era diventato realtà.
E io?
Il sogno dei miei genitori era sempre stato di avere una figlia laureata in medicina.
Ci avevo pensato per parecchio tempo durante il mio ultimo anno di scuola superiore.
Ma probabilmente non era il mio vero sogno.
Come diceva il mio povero nonno Billy:”I sogni esistono per essere inseguiti.”
Adoravo mio nonno.
Aveva pienamente ragione e il mio sogno era diventare scrittrice.
Ne avevo accennato qualcosa ad Adam e a Elisabeth, ma proprio nel vero significato della parola accennare.
Io sarei stata una delle tante scrittrici, ma era il mio sogno e io dovevo inseguirlo, per la memoria di mio nonno Billy a cui piaceva ascoltare sempre i mie racconti, che mi inventavo durante la notte e poi nel pomeriggio andavo sempre via con lui per raccontarglieli, ovunque andasse, nel pomeriggio tardi ero sempre con lui.
E stavo proprio lavorando a un libro dove raccontavo del mio rapporto con mio nonno, di questo sogno, delle storie inventate da una piccola bambina, della sofferenza dopo la sua perdita che a ripensarci, sempre qualche lacrima scendeva dal mio viso.
Ma forse il mio sogno doveva aspettare ancora un po'.
Nel frattempo mentre ero avvolta in questo pensiero per brindare andammo in un bar.
Sia Zayn che Elisabeth mi videro sovra pensiero.
Mi chiesero insieme:”Amy che succede?” solo che Zayn disse piccola.
Non volevo parlare del mio sogno, del mio libro che stavo scrivendo e quasi concludendo, che aspettava solo di essere pubblicato e che comunque forse questo mio sogno non si sarebbe avverato.
“Stavo pensando a Adam, che ne dite di andare a trovarlo in Italia?”
“Mi sembra un ottima idea” disse Elisabeth.
“Anche per me va bene piccola” rispose Zayn.
“Ci andremo tra un mesetto o due, aspettiamo un attimo che si adatti a Milano e che soprattutto inizi a presentare i suoi programmi per computer” aggiunse Zayn.
“Giusto amore” dissi abbracciandolo e poi gli diedi un bacio a stampo.
“Beh per immortalare questo momento, mettetevi in posa che vi scatto una foto.”
Dopo di che presi il mio cellulare e feci una foto a Elisabeth davanti al manichino appena vestito con i suoi abiti del negozio.
Dopo di che ritornammo a casa mia.
Feci entrare Zayn in casa e poi rimasi sull' uscio con Elisabeth.
“Manca poco al compleanno di Zayn e io non so cosa regalargli.”
“Domani ti porto la foto che vi ho scattato oggi in centro, ti sarà utile.”
“Giusto, grazie Elisabeth.”
La abbracciai e la salutai.
Entrai in casa.
“Di cosa stavi parlando con Elisabeth?”
“Niente amore.”
“Va bene.”
Per fortuna non aveva fatto tante domande.
“Che ne dici Zayn di rimanere qui da me sta sera?”
“Va bene piccola.”
Andò a farsi una doccia mentre io preparavo qualcosa per cena.
Mangiammo e poi andammo in camera mia.
Lì c'era una tv e passammo tutta la serata lì a parlare, a baciarci, ad abbracciarci e a guardare la tv.
“Vado in bagno e torno” disse Zayn.
“Va bene.”
Quando ritornò in camera mia lo vidi con qualcosa di bianco e nero in mano.
Ecco perchè ci aveva messo tanto.
Dovevo nasconderlo meglio.

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Capitolo 21
*** Quando hai intenzione di parlare chiamami. ***









CAPITOLO 22

 

 

Poi arriva quel momento in cui senza volerlo devi raccontare la tua vita. 

In cui senza volerlo devi confidarti.

In cui senza volerlo parli di te stessa.

Riuscivo, nel momento in cui dovevo parlare di me, a fuggire, a cambiare discordo.

La parola confidarsi  nel mio DNA non esisteva.

O almeno esisteva solo con le persone di cui ero sicura che la loro bocca rimaneva sigillata,  esisteva solo con le persone di cui mi FIDAVO.

Fidarsi : avere fiducia in qualcuno.

Fiducia: credere in una persona. 

E adesso davanti a me c' era lui, Zayn Malik, con il mio libro scritto in onore a mio nonno Billy.

E adesso mi fidavo di lui? Di Zayn?

Lui che mi ha detto sempre detto la verità? O almeno ci speravo?

Non riuscivo a parlare.

Lui lo notò.

" E questo cos'è?"

Non mi aveva chiamata piccola, era molto serio.

"Me lo ha lasciato mia cugina, non l'ha conosci."

Bugia numero 1. Non volevo mentirgli, ma a tutti quelli che lo avevano trovato io mentivo.

"Mmm e si chiama Amy Smith?" 

Me lo ero scordata, avevo scritto alla fine il mio nome.

"Non vuole scrivere il suo vero nome." 

Bugia numero 2.

"E così mette il tuo nome. Mi pare un ottima idea", disse ironico.

Feci un sorriso. " Lo so. Io le ho detto che non era un ottima idea."

Bugia numero 3.

" Come si chiama tua cugina ?"

Mia cugina esisteva davvero. " Kate, Kate Smith."

"Dunque ha messo solo il tuo nome."

"Sì."

Bugia numero 4. 

Silenzio imbarazzante .

"Senti hai intenzione di dirmi la verità oppure dovremo fare questo giochino per ore?"

"Non sono bugie."

Bugia numero 5. 

Se continuavo così  rischiavo di perderlo.

E infatti...

Scese, prese il giubbotto e aprì la porta.

Ok le mie lacrime stavano per impossessarsi del mio viso.

Io però ero così. Una ragazza che aveva difetti e pregi.

Ma aveva un super difetto non riuscivo a parlare, a confidarmi.

"Quando hai intenzione di parlare chiamami.."

Ora o mai più.

Quella porta non doveva chiudersi per nessun motivo.

" Quel fascicolo o meglio quel libro…"

Si fermò, rientrò, mise la sua giacca sulla poltrona.

Prese i mie polsi e mi portò in camera da letto, mi fece sedere sul letto. Poi prese la sedia dalla scrivania e si mise di fronte a me.

Ecco giunti al momento che odiavo. Ma almeno sapevo che mi potevo fidare di lui.

Zayn, Adam e Elisabeth, di loro sì che mi potevo fidare.

" L' ho scritto io. E' un racconto di me e di mio nonno Billy."

Gli raccontai tutto il rapporto con mio nonno.

Gli raccontai che questo libro era un libro di cui nessuno saprà l'esistenza, il mondo intero non lo saprà.

" Perché non vuoi che nessuno lo legga ?" mi chiese.

"Perché al mondo ci sono tanti scrittori che hanno qualcosa di speciale.

Scrivono dei libri che ti rimangono impressi. E io non credo di essere speciale nello scrivere. Anzi non credo di essere originale."

" Hai scritto quattrocento pagine sul rapporto tra te e tuo nonno e non sei originale? Io non ho mai letto un libro con questa trama."

"Ho paura che nessuno lo legga, oppure che lo legga qualcuno e che subito dopo  lo scaraventi nel cestino."

Si avvicinò, mi prese il viso e guardandomi negli occhi mi disse:" Devi rischiare piccola. Se io e i ragazzi non avessimo rischiato non avremmo tutto il successo di oggi."

Non risposi, però aveva ragione.

"Adesso dormiamo piccola."

Dormimmo abbracciati. Ero felice di essermi confidata con lui. Lui mi capiva, mi ascoltava, ma soprattutto tutto quello che gli dicevo rimaneva tra me e lui.

 

 

Mi svegliai di soprassalto. 

Cercai con la mano sinistra il corpo di Zayn.

Non c'era.

Improvvisamente ebbi tra le mani un biglietto.

"I sogni sono nati per essere inseguiti"

Nonno Billy e sistemata da Zayn Malik.

Esci piccola immediatamente."

 

Uscii di corsa.

Mi ritrovai per terra una lettera.

Anzi ben due.

Una di Zayn e l' altra di un mittente sconosciuto.

Lessi prima quella di Zayn.

" Immagino che stai leggendo prima questa lettera. Ma piccola l' altra è più importante."

Aprii velocemente l' altra.

 

"Cara Amy Smith,

La informiamo che  ……………………….

Il giorno 12 gennaio  …………………………

……………………………………..

La ringraziamo di averci contattato, a presto."

 

 

Emozione, ero letteralmente immersa dall' emozione.

Ma dopo tutto avevo trovato il regalo perfetto per il compleanno di Zayn. Anche se potevo mandare all'aria tutto.



SPAZIO AUTRICE: ciao a tutte. Finalmente ho aggiornato.Scusate, non sono stata in vacanza ho avuto problemi famigliari, soprattutto. Ho aggiornato con un banner nuovo.
Questo banner, non l' ho creato io. Per questo voglio ringraziare catch_me.
Grazie mille.
Spero che mi lasciate una vostro opinione.
A presto :)
Francesca:)

 

 

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Capitolo 22
*** Una persona famosa con una persona comune ? ***





CAPITOLO 23


 

Mandare tutto all'aria mi era passato per la mente.

Oltre a non avere autostima in me stessa, oltre a non riuscire a confidarmi con

nessuno, un altro mio difetto era quello che ad un certo momento mandavo all'aria tutto.

Stavo per raggiungere la meta di un mio progetto? Ecco mandavo all' aria tutto.

Ma non sapevo perchè.

Probabilmente per la paura? O forse perchè mi ero messa in gioco talmente tanto che era meglio rinunciare.

Quella lettere che avevo trovato sotto la porta e, che solo grazie a Zayn era arrivata in quel luogo, era una lettera di una delle più famose case editrici.

E il 12 gennaio, compleanno di Zayn, se non, e ripeto non, rinunciavo pubblicavano il mio libro.

E cosa fare in questo momento?

Toccare il cielo con un dito correndo nella sede della casa editrice? Oppure

dire di no, quelle due lettere, quelle due semplici lettere.

Certo il mio pensiero era quello di dire no. Non sarebbe stato poi così faticoso.

Non dovevo prendere la macchina e andare dalle signora o signore della casa editrice, dovevo solo muovere le corde vocali e le labbra e pronunciare solo il NO.

Ma c'è sempre un ma.

Forse era giunto il momento di lasciare alle spalle le paure.

Paura di non essere accettata dalla società, società dei giovani, adulti e vecchi lettori.

Paura di aver sbagliato tutto, di aver inseguito un sogno che non era neanche il proprio.

Paura di trovare qualcuno per strada e che ti dice che invece di sprecare il tempo seduta, con la penna e con il dizionario, potevo uscire con gli amici, con la famiglia.

Ma tutte le paura bisogna superarle, in un modo o nell' altro, soprattutto rischiando.

E probabilmente lo avrei fatto, avrei rischiato.

Soprattutto per mio nonno, ma anche per Zayn, colui che si era svegliato presto questa mattina e chissà quanto aveva aspettato seduto su quelle poltrone fuori dall' ufficio, per solo il mio libro.

Sì lo potevo chiamare libro, sapete perchè?

Perchè sono già in viaggio, sulla strada.

Mi sto dirigendo alla casa editrice.

 

 

 

 

“Salve signorina cosa desisera?”

Quella voce squillante della segretaria, con gli occhi puntati verso il computer.

“Mi è stata mandata una lettera dove mi dicevano che se mi fossi presentata entro il 12 gennaio il mio libro sarebbe uscito nel mercato”

“Congratulazioni. Verso quella porta.”

Mi indicò la via la segretaria.

Quella porta dell' ufficio cosa rappresentava?

Aver sconfitto quelle maledette mie paure.

“Buongiorno,sono Amy Smith. Questa mattina mi sono trovata una lettera sullo zerbino di casa mia. Ho deciso di accettare. Voglio che il mio libro sia nei negozi il 12 gennaio.”

“Salve Amy. Non stia lì impalata, accomodati. Sono fiera che abbia accettato. Venga. Sistemiamo le ultima pratiche e poi abbiamo finito.

Stia tranquilla il 12 gennaio il suo libro sarà in tutte le librerie”

 

 

 

 

Ero rimasta in quell'ufficio per circa un oretta e mezza. Ma ripeto, avevo trovato il regalo perfetto per Zayn.

Il 12 gennaio, il giorno del suo compleanno, mi sarei presentata davanti a casa sua con il mio libro con dentro la mia prima dedica e il mio primo autografo.

Autografo, se lo dovessi esprimere con un unica parola sarebbe sicuramente emozione.

Emozione di un'artista.

 

 

 

 

Arrivata a casa mi corse incontro Zayn. Mi abbracciò e mi baciò dolcemente.

“Allora hai accettato?” disse con un sorriso a trentadue denti.

“Mmm.”

“Cosa piccola?”

“Lo scoprirai.”

“Misteriosa la ragazza.”

E lo abbracciai.

Ci avviammo verso la porta di casa quando...

“ Zia Amy. ”

Mi voltai e davanti ai miei occhi avevo loro, la mia intera famiglia.

Perfetto adesso tutti sapranno della mia relazione con Zayn.

E questo era a mio parere totalmente negativo.

Una persona famosa con una persona comune?

Per la famiglia Smith non poteva funzionare.

Ma certo il detto dice: “Non giudicare dall' apparenza.”

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Capitolo 23
*** Spero che mi capirai, mia cara sorellina. ***





Capitolo 24





 
Ecco in quel preciso momento odiai con tutto il mio cuore quelle sorprese dei famigliari, quando appaiono così, come con uno schiocco di dita.
Era come se accadeva apposta.
Avevo risolto una cosa e ecco un nuovo problema.
Come una catena.
Non riuscivo neanche a immaginare come potevano reagire mia mamma, i miei fratelli e mia sorella, dopo aver detto loro che avevo una relazione con Zayn Malik.
Non potevo dire loro di me e Zayn in modo diretto.
Avrei aspettato, sicuramente, una loro domanda, tipo:”E lui?”
Ma per un lungo tempo regnava solo il silenzio.
“Beh, Amy non dici nulla?” disse mia sorella.
Ecco era il mio momento.
“Sapete dopo Edward ho conosciuto Zayn in modo molto assurdo, abbiamo iniziato a frequentarci e ora stiamo insieme, tutto qui.”
“Ma lui è proprio Zayn Malik?” continuò mia sorella.
“Sì proprio lui .”
“Piacere Zayn” affermò Zayn.
E dopo di che si presentarono tutti, prima mia mamma, poi mia sorella, i miei fratelli e infine i miei piccoli nipotini e nipotine.
“Beh voi perchè siete qui?” domadai e me ne pentii subito.
Le facce dei miei fratelli mi fecero capire che avevo dimenticato qualcosa di importante.
Ok, tranquilla. Basta pensare un po'.
Un lampo di genio, se lo si può definire così, mi ricordò che era l'anniversario di matrimonio dei miei genitori.
Mia mamma dopo la morte di mio papà voleva ricordare questo giorno con una giornata in famiglia. Io me me ne ero totalmente dimenticata.
“Stavo, scherzando, lo so che giorno è oggi. Dai! Tranquilli.”
“Entriamo dai che è meglio” disse mio fratello Matthew.
 
 
 
 
 
Entrammo in casa mia e ci sedemmo tutti attorno al tavolo, andando a recuperare delle sedia dal salotto e dalle diverse altre stanze.
Guardavo tutti me e Zayn.
Sapete a me non è mai piaciuto essere osservata.
Avere quei occhi addosso mi metteva sempre a disagio, avevo l' impressione di aver fatto qualcosa di sbagliato.
“Io devo andare un attimo in bagno” disse Zayn.
Mentre lui si alzò e si avviò verso il bagno, mia sorella si alzò contemporaneamente e lo seguì o almeno a me diede questa impressione.
“Certo che Amy un ragazzo più semplice lo potevi trovare!” disse mio fratello Richard.
“Richard! Si chiama colpo di fulmine!”risposi.
“L'importante è che non ti faccia soffrire!” replicò lui.
“Che fratello dolce che ho!”
“Amy ascolta mamma, è un bravo ragazzo.”
“Vedete mamma è comprensiva.”
“Ma non affezionarti troppo” aggiunse poi.
“Tranquilli è una persona qualunque. Sto bene con lui.”
“Va bene dai, basta parlare di Zayn. Se Amy sta bene significa che ci possiamo fidare!” disse Matthew.
“Grazie Mat.”
 
 
 
 
 
Pov Britney
 
Zayn si era alzato per andare in bagno e allora ne approfittai per seguirlo, soprattutto per parlargli. Lui era famoso e non volevo assolutamente che facesse soffrire mia sorella.
Ma Zayn non andò in bagno, andò in camera di Amy.
Lo spiai e vidi che mise una lettera in un posto ben nascosto.
Poi successivamente ritornò attorno al tavolo, con gli altri componenti della famiglia.
Sicuramente quella lettera era una lettera d'amore.
Non potevo definire quello che provavo gelosia, lo definirei protezione, protezione verso Amy.
Si era grande e vacinata, come dice la nostra mamma, ma lei con Zayn non poteva stare insieme.
Corsi in camera di Amy, modificai la lettera.
Invece di una lettera d' amore la trasformai in una lettera d' addio.
In quel momento pensai:”Spero che mi capirai, mia cara sorellina!”
 
 
 
 
 
Finalmente era tornata mia sorella, sicuramente sarà andata in camera mia a rubarmi qualche abito, come il suo solito.
La serata si concluse benissimo, dopo che dissi che stavo bene con Zayn non ci furono più sguardi strani.
A parte quelli di mia sorella.
Beh ma Britney era Britney. Lei era la sorella maggiore e fino a che non era sicura al mille percento che Zayn era un bravo ragazzo continuerà a guardarlo male.
Quella sera Zayn rimase a dormire da me.
 
 
 
 
 
 
 
Finalmente era arrivato il giorno di quel mese che tanto desideravo: il compleanno di Zayn.
Avevo organizzato tutto. Avevo noleggiato un film da vedere a casa mia e dopo di che gli avrei mostrato il mio regalo.
Andai alla mattina presto a svegliarlo, letteralmente lo buttai giù dal letto con il mio continuare a suonare il campanello. Probabilmente mi maledì parecchie volte.
Dopo di che gli diedi dei vestiti da mettersi e lo portai di corsa a casa mia.
Arrivati a casa mi lo feci sedere sul divano. Sul tavolino di fronte c'erano due pezzi di torta e da bere.
Mi sedetti vicino a lui sul divano.
“Tanti auguri, amore!” e dolcemente lo bacai, dandogli tutto il mio affetto in quel piccolo gesto.
“Certo che potevamo fare tutto con più calma, piccola!” disse poi lui.
“Il meglio deve ancora venire!” risposi io.
Guardammo il film, lui in alcune parti faceva il dolce e io ovviamente arrossivo.
Finito il film gli dissi:” Ora chiudi gli occhi.”
Lui eseguì i miei ordini.
“Ora aprili.”
Quando riaprì gli occhi vide il mio libro, la mia prima copia.
“Amore, ma è il tuo libro...”
“Aprilo.”
Lesse la dedica che avevo fatto per lui.
Ricordo ancora quando l' avevo scritta: il giorno che l' avevo presentato ai mia famigliari, mentre dormiva.
 
“A te che devo tutto, pure queste pagine.
Grazie, perchè grazie a te sono quella che sono.
Tua Amy.
Ps: per favore leggilo!!”
 
Mi abbraccio e mi baciò.
Dopo di che gli diedi una nostra foro insieme.
“Anche questa è per te, poi usarla come segna libro, se vuoi” gli dissi.
“Certo che lo farò, piccola. Beh non sei felice che hai esaudito il tuo sogno?”
“Tanto tanto tanto.”
Poi ci salutammo, doveva andare a fare le prove con i ragazzi.
Ma prima di andare mi disse:” Quando esco da quella porta, corri in camera tua, tra i vestiti c'è una cosa per te.”
Quando si chiuse la porta, mi buttai letteralmente tra i vestiti e trovai quella lettera.
E forse era meglio non trovarla.
 
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE: mi scuso per questo enorme ritardo. Ho cercato di fare il capitolo più lungo possibile e con un po' di colpi di scena. Spero che vi sia piaciuto.
Grazie mille, a presto.
Francy22.

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Capitolo 24
*** Andiamo a Milano ***






CAPITOLO 25




Quella lettera scritta da Zayn mi ha fatto capire che probabilmente era vero che tra una persona comune e una persona famosa non ci poteva essere affinità.

Tra le mani avevo una lettera da addio.

Pensavo che Zayn mi avesse scritto una lettera d' amore, con frasi tipo: una come te è difficile da trovare, finalmente sto vivendo il più bel momento della mia vita e nulla potrà ostacolare la nostra storia. Quelle frasi che ti commuovo, quelle frasi che dimostrano il vero amore.

Invece fu l'incontrario.

 

Addio, tu per la tua strada e io per la mia.

Zayn.

 

Non potei fermare quelle lacrime già pronte a scendere.

Improvvisamente il mio cellulare squillò.

Messaggio da Zayn.

“Ti è piaciuta la lettera?”

Mi stava prendendo in giro?

Decisi di non rispondere.

Ricevetti parecchi messaggi da lui e senza dargli risposta, come avevo immaginato, corse a casa mia.

“Amy, perché non rispondi ai messaggi?”

Ora era giunto il mio momento, dovevo parlare.

“E tu perché mi prendi in giro?”

“Cosa stai dicendo?”

Aprii la porta e le lessi l'ultima frase della sua lettera.

“Addio, tu per la tua strada e io per la mia. Zayn.”

“No aspetta piccola, c'è un malinteso.”

“Non chiamarmi piccola.”

“Io non ho scritto quella lettera. Non lo farei mai.”
“Sì, certo, peccato che sia firmato con il tuo nome.”

“Devi credermi.”

Gli lanciai con fervore la lettera e poi gli chiusi la porta in faccia. Successivamente andai a letto e nonostante i continui :”Amy, dai aprimi” riuscii ad addormentarmi.

 

 

 

 

 

Il mattino seguente mi svegliai tardi, feci colazione e dopo di che andai a vedere se Zayn era ancora lì fuori.

C'era ancora.

Così chiamai subito Elisabeth e le dissi di venire a casa mia immediatamente.

Quando suonò il campanello andai subito ad aprirle.

“Mi vuoi spiegare perché Zayn sta dormendo qui fuori?”

“Mi ha scritto una lettera d' addio ed è venuto fin qui per chiedermi se mi è piaciuta la lettera.”

“Che stron..”

“Sì non serve che lo dici” la interruppi prima che finisse la frase.

“E adesso che si fa? “ domandò Elisabeth.

“Tu devi cercare di mandarlo via e poi ho un piano.”

“Ma come faccio?”

“Digli che non ci sono in casa.”

“Ma vorrà rimanere qui.”

“Tu devi mandarlo via.”

“Ci proverò.”

“Devi riuscirci.”

 

 

 

 

 

“No, non me ne vado, l' aspetto” sentii origliando.

“Puzzi, vai a farti una doccia e poi ritorni, così almeno Amy, vedendoti di bell'aspetto, ti perdonerà.”

Elisabeth era la migliore a inventare scuse.

“Vado e torno, non ci metterò tanto.”

“Ciao Zayn.”

Quando se ne andò Elisabeth suono il campanello.

“E ora? Presto ritornerà.”

“Ma noi ce ne andiamo.”

“E dove, scusa?”

“Aspetta una attimo.”

Corsi in camera, presi delle valige e buttai vestiti, intimo, trucchi, accappatoio, dentifricio, ecc all'interno.

Mi presentai davanti a lei con le valige.

“E queste valige?”

“Elisabeth, andiamo a Milano, da Adam.”

“Cosa? E Zayn?”

“O ma lo capisci o no, io e lui non stiamo più insieme.”

 

 

 

 

 

Di corsa uscimmo dalla mia casa, prima che ritornasse Zayn. Accompagnai Elisabeth a casa sua e l'aiutai a fare i bagagli, poi andammo in aereoporto.

 

 

 

 

 

“Cerca il primo volo per Milano, io devo andare un attimo al bagno” disse Elisabeth.

Aspettai che tornasse Elisabeth, avremmo dovuto aspettare minimo 3 ore per il volo, nel frattempo andammo a prendere i biglietti.

 

 

 

 

 

“Ciao Amy, ti ricordi di me?”

“Ciao Emily.”

“Zayn?”

“Ci siamo lasciati, sto andando a Milano con la mia amica. Lei è Elisabeth. Elisabeth Emily. Emily Elisabeth. Emily è la sorellastra di Zayn.”

“ Piacere” disse subito Elisabeth.

“Piacere mio” rispose Emily.

“Colpa di mio fratello?”

“Sì.”

“Mi dispiace.”

Silenzio.

“Ora però devo andare il mio volo mi aspetta. Ciao Amy, ciao Elisabeth.”

 

 

 

 

 

Nel frattempo Zayn mi scrisse altri parecchi messaggi.

“Dove sei?”

“Devo parlarti.”

“Apri subito la porta.”

“Dobbiamo chiarire.”

“Per favore rispondi.”

Ogni volta che vedevo un suo messaggio lo cancellavo.

 

 

 

 

 

Finalmente sarei andata a Milano, da Adam, non vedevo l'ora.

Mi mancava, mi mancava tutto di lui.

Poche ore e saremmo arrivate in Italia.

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