Le pagine della nostra vita.

di _I_am_a_Directioner_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strane coincidenze. ***
Capitolo 2: *** "I like girls who eat carrots" ***



Capitolo 1
*** Strane coincidenze. ***


19 Gennaio 2013.
 
Eccomi qui ancora una volta chiusa nella mia stanza dopo una giornata molto faticosa di scuola davanti al mio fedele computer a scrivere una di quelle mie solite storie che mai nessuno leggerà a causa della mia timidezza.
Ops scusatemi ancora non mi sono presentata, mi chiamo Sharon Moore, ho 16 anni e frequento il terzo anno di liceo, una di quelle solite scuole dove non accade mai nulla di importante, la mia vita non è niente di speciale ogni mattina mi sveglio sempre alle 6 e 15, mi lavo, mi vesto e appena finisco scendo da casa per andare a prendere l’autobus che mi porta a scuola.
Ho origini italiane, mio padre è di Verona, quando era giovane ha incontrato mia madre a Londra grazie ad un viaggio di lavoro e così dopo il loro matrimonio hanno deciso di trasferirsi definitivamente qui, quasi tutti i nostri parenti compresi i miei nonni abitano lì così durante le feste o durante le vacanze estive scendiamo per passare un po’ di tempo con loro.
Lui è un avvocato con la passione della musica.
Mia madre invece gestisce un negozietto per vestiti di bambini al centro della città anche lei ha una passione, ma per l’arte, infatti nel tempo libero dipinge quadri veramente molto belli.
Sono figlia unica, io e i miei genitori condividiamo una villetta con mia nonna in un quartiere modesto vicino al Green Park.
Mia nonna è davvero una donna in gamba, è capace di capire cosa non va grazie solo ad un semplice sguardo.. diciamo che lei è più come una delle mie migliori amiche che mia nonna.
Il nostro rapporto è davvero molto bello, dopo scuola noi due passiamo molto tempo insieme sole a casa perché i miei sono sempre impegnati con il lavoro e ritornano tardi la sera.
Come ogni giorno dopo essere arrivata casa da scuola vado a salutare mia nonna che puntuale è sempre davanti ai fornelli a cucinare chissà quale delizia poi salendo in camera mia poso lo zaino o meglio lo butto accanto la mia scrivania e mi siedo davanti al pc a scrivere.
Cosa scrivo?
Mah direi stupide fan fiction su cose che non accadranno mai, ma come dico sempre io “Chi non sogna è destinato a morire.” E poi sognare non costa nulla, beh io sono una sognatrice nata, amo sognare e amo sognare il mio futuro, beh se la mettiamo su questo piano io direi che buona parte della mia vita .. un circa 97 % lo passo a sognare.. l’altro 3% a chiedermi perché lo sto facendo, insomma perdo solo tempo a sperare possibili amori eterni con ragazzi bellissimi, fantastici e preferibilmente cantanti!
Si amo la musica e amo ancora di più sentirmele cantate direttamente dal mio “principe azzurro”.
Forse è una mancanza di affetto che mi porta a tutto ciò.
Per una ragazza di 16 anni è normale avere il fidanzato, ecco io non sono una di quelle ragazze, a 16 anni non ho neanche dato il mio primo bacio.
Una sfigata!
Uno dei miei lati positivi? Auto distruggermi da sola.
Ultimamente mi sto dedicando a una storia semplicissima, una ragazza che va a scuola con le sue migliori amiche,  beh diciamo che questa storia parla di me, già cerco di costruirmi una vita “bella” solo attraverso un file salvato su Microsoft Word, la mia vita è noiosa così cerco discrivere il meglio per me o almeno ci provo.
Almeno sogno un po’.
Aprii la mia cartella dedicata alle storie che avrei caricato su “EFP” un giorno di questi e cercai la bozza su cui stavo lavorando da giorni..
Iniziai a scrivere un po’..
 

Rientrare a scuola dalle vacanze natalizie è davvero un vero e proprio trauma, ma per fortuna al fianco ogni giorno c’è lei ad aiutare Sharon, la sua migliore amica Baylee, appena arrivata a scuola la andò ad abbracciare, per le vacanze sé partita così non si sono potute vedere, era vestita con una camicetta a fiori, un jeans e ballerine. Solito fisico da modella!
-Mi sei mancata!- Disse sorridendogli. –Devo raccontarti tante, troppe cose.- continuò lei.
-Beh che aspetti a raccontarmi?- Gli disse la mora abbracciandola.
-In vacanza ho conosciuto un ragazzo, si chiama Jesse, è biondo alto e… bellissimo!-
-Voglio conoscerlo!- Gli disse abbracciandola.
Lei la prese da sotto il braccio e la trascinò verso il bar della scuola..-“

Ultimamente non avevo molta fantasia quindi scrivevo poco.
Mi sentii chiamare dal piano di sotto da nonna, il pranzo era pronto.
-ARRIVO!- Urlai dalla mia stanza scendendo.
-Allora come è andata oggi a scuola?- Mi chiese con un sorriso dolce.
-Solita noia, due ore di psicologia, matematica, scienze, e latino.-
-Sarai molto stanca piccola mia.- Disse sedendosi accanto a me e iniziando a mangiare.
-Uhm si un po’ ma non preoccuparti ora sto meglio.- Gli sorrisi.
Dopo pranzo andai a fare i compiti, ero stanca così dopo andai dritta a letto, mi addormentai.
 
20 Gennaio 2013
 
La sveglia anche oggi suonò puntuale al ritmo delle note di One thing dei One Direction il mio gruppo preferito, anche loro avrebbero preso parte più in là alla mia storia ma questa volta loro non sarebbero stati cinque ragazzi conosciuti in tutto il mondo, ma solo cinque liceali.
Mi andai a fere una veloce doccia, mi vestii così (jeans, blazer e camicetta azzurra con sotto una canottiera) mangiai velocemente qualcosa e poi dritta alla fermata dell’autobus.
-Sharon, amore!- Mi chiamò Baylee correndo ad abbracciarmi.
-Tesoro, come stai?-
-Mi sei mancata!- Disse sorridendomi. –Devo raccontarti tante, troppe cose.- continuò lei.
Era vestita con una camicetta a fiori, un jeans e ballerine.
Questo si che era strano, erano gli stessi identici vestiti che avevo immaginato nella mia storia.
-Cosa mi devi raccontare?- Gli dissi sorridente.
-In vacanza ho conosciuto un ragazzo, si chiama Jesse, è biondo alto e… bellissimo!- Ha detto Jessie?
Mah è il nome usato nella storia!
Risi alle troppe coincidenze e lei mi guardò strana.
-Che ridi?-
-Niente tranquilla, è solo che lo avevo immaginato.-
-Immaginato cosa?-
-Ricordi quella storia di cui ti avevo parlato giorni fa?-
-Si!-
-Ecco, ho scritto di te.. di come eri vestita e di chi avevi incontrato durante le vacanze natalizie e sembra assurdo ma il nome del ragazzo che hai incontrato nella storia è proprio Jesse.-
-Strane coincidenze.- Rise.
-Già, mi faccio quasi paura.- Risi anche io.
-Forza andiamo in classe, a prima ora abbiamo inglese e la prof non tollera ritardi!- Disse mostrando una smorfia, io la seguii.
Dopo la terza ora dire che sono morta per colpa dello studio è dire poco.
Guardai ancora fuori dalla finestra sperando co tutto il cuore un miracolo, o un qualcosa che mi potesse portare via da questa infinita noia.
-Baylee?-
-Si?-
-Mi sto annoiando.-
-Non dirlo a me, io per restare sveglia sto cercando di prendere appunti.- Rise un po’.
-Bene, allora facciamo qualcosa..-
-Cosa?- Chiese sognante lei.
-Dormiamo!- Mi guardò delusa, forse si aspettava qualche pazzia.
-Beh vuoi farti mettere una nota?- Gli chiesi seccata.
-No, ma non voglio morire tra i libri.- Continuò lei.
-Qui, in questa scuola non succede mai nulla di emozionante.-
-Solita noia.-
-Solita routine.-
-Solita barba.- Dissimo alternandoci.
-SILENZIO!- Urlò la prof.
-Ci scusi signorina Rosy.- Si affrettò a dire la mia migliore amica.
-State attente voi due.- Continuò lei.
Stupido latino, stupida professoressa.
Perché nessuno capisce che in questa scuola ci vuole un po’ di avventura?
Sono tutti una noia.
Dopo scuola andai subito a casa, non vedevo l’ora di mettermi anche oggi a scrivere almeno avrei passato qualche oretta a rilassarmi, si questo è il mio sfogo.
 

La scuola è una vera e propria noia non accade mai nulla di particolare, ci voleva un po’ di avventura, un po’ di pepe.
Sharon il giorno dopo a scuola fu interrogata in matematica e prese 8.”

Si certo anche io prendo 8 in matematica, 8 diviso 2, sono molto fedele al mio 4, la matematica la odio e non c’è davvero nessun miracolo che possa farmela piacere.

Quasi alla fine dell’ora la porta della loro classe si aprì ed entro la preside.
-Ragazzi.- Disse lei guardando i suoi studenti, e loro si alzarono dalle loro sedie per salutarla. –Ho un annuncio da farvi, se mi permette signorina De Falcos.- Disse in fine guardando la loro professoressa di matematica che le sorrise. –Ci sono dei nuovi arrivi in questa scuola, cinque ragazzi sono stati appena inseriti nella vostra classe.- Gli occhi delle due amiche iniziarono a brillare, almeno stava accadendo davvero qualcosa di diverso, chissà magari una delle due avrebbe anche trovato un amico, ho un amore in quei cinque.
-SIII!- Urlarono in coro tutti quanti.
-Silenzio, silenzio, fate silenzio.. non vogliamo già dare a loro il primo giorno di scuola un brutto esempio, vero?- Li rimproverò la signora.
-Bene spero che li farete sentire a vostro agio, prego ragazzi entrate pure..- Disse in fine aprendo ancora di più la porta dell’aula e permettendo loro di entrare.
Erano davvero cinque ragazzi molto carini, tutti con caratteristiche diverse…”

Mi fermai a guardare ancora un volta i giro per la mia stanza alla ricerca di nomi originali e belli da dare a quei cinque ragazzi che nascondevano un po’ di mistero, la mia attenzione fu attirata da tutti quei poster appesi dei miei artisti preferiti.. gli One Direction.
Si penso proprio che mettere loro nella mia storia sia una buona idea, potrebbe essere originale.

“-Bene ecco a voi i vostri nuovi compagni, loro sono.. Louis….- Disse indicando un ragazzo che indossava una maglietta a righe.
-..Zayn..- Moro, alto, muscoloso e con i capelli perfettamente pettinati.
-..Liam..- Un ragazzo dal sorriso davvero molto dolce.
-..e per finire loro sono Niall ed Harry.- Disse in fine indicando un ragazzo biondino con il sorriso da angelo e un ragazzo riccio con gli occhi verdi.
Niente male, pensarono le due ragazze scambiandosi qualche sguardo malizioso…”

-Sharon scendi giù, tuo padre oggi è arrivato prima dal lavoro.- Mi chiamò mia madre facendomi ritornare alla realtà.
Risposi velocemente con un  “Si” e poi portando ancora una volta lo sguardo verso lo schermo del pc salvai tutto.
-Ciao papà!- Dissi abbracciandolo, lui era già seduto nel divano con mamma al suo fianco a guardare la tv.
-Allora com’è andata oggi a scuola?- Disse lui.
-Bene, a parte la spiegazione della prof di matematica, non ho capito nulla.- Ammisi io.
-Ne sei sicura? Vuoi che ti cerchiamo una prof privata per almeno riuscire a prendere la sufficienza?- Desse guardandomi.
Ok lo ammetto, a scuola per me no va tutto rose e fiori, sono una che studia perché deve studiare, però quest’anno mi sarei davvero impegnata.
-Non lo so papà, magari vedo se posso farmi rispiegare la lezione, ho paura che domani mi interroghi.-
-Tranquilla andrà bene.- Disse nonna accarezzandomi la guancia.
-Non aspettatevi belle notizie domani al ritorno da scuola, sapete che io più di 4 non prendo.- Dissi piagnucolando un po’.
-Se solo ti impegnassi un pochino di più, magari il tempo che passi davanti al pc a scrivere lo potresti impegnare nel ripasso di matematica.- Disse mamma.
-Ehi, io studio ma la matematica è qualcosa di extraterrestre.- Loro risero.
-Pensa un po’ se il tuo prof di matematica sarebbe uno di quei cantanti che piacciono a te.. come si chiamano? Gli One Dire..-
-One Direction!- Disse mia nonna, forse più moderna dei miei genitori.
-Ecco, loro!-
-Papà smettila.- Gli dissi fingendomi offesa.
-Forza andiamo a cena che sto morendo dalla fame!- Ci richiamò la mamma.
 
21 gennaio 2013
 
-Hai studiato matematica?- Mi chiese Baylee sedendosi al suo posto.
-No.- Dissi velocemente.
-Sharon ma la prof l’altra volta ha detto che ti deve interrogare!- Mi rimproverò lei.
-lo so, lo so, ma lo sai che no le ho capite queste cose.-
Il nostro discorso fu interrotto da una porta che si aprì e che subito dopo si chiuse.
Lei, la De Falcos  puntuale come al solito.
-Bene ragazzi oggi non dobbiamo perdere tempo, perché devo interrogare.- Il mio cuore iniziò a battere velocemente.
-Ti prego, ti prego ,ti prego fa che non sia io.- Ripetevo a bassa voce.
-Moore, vieni tu!- Cazzo.
-In bocca al lupo.- Mi desse la mia amica, si quel lupo già aveva vinto senza iniziare.
-Scriva alla lavagna … 5x(45y-34xy+78y) – 46+12x=0.- Sono rovinata.
Mi sentivo la pressione dei miei compagni addosso, ma se la prof mi avrebbe messo direttamente 4 non faceva prima? No, doveva umiliarmi.
Guardai quella serie di numeri e pregai con tutti il cuore che fosse solo un brutto scherzo.
Provai a farla.
Di sicuro questo passaggio sarà sbagliato pensai fra me e me.
-Bene Moore, vedo che le ha capite.- Che ha detto?
-Non è sbagliata?- Le chiesi incredula.
-No, certo che no, non ha sbagliato proprio niente.- Di sicuro stava scherzando.
-8!-Disse aprendo il registro.
-8 cosa?- Le chiesi io.
-Ha preso il suo primo 8, dovrebbe essere contenta.-
OK STIAMO CALMI LEI STA DICENDO VERAMENTE CHE IO HO PRESO 8 IN M-A-T-E-M-A-T-I-C-A???
-Cazzo!- Dissi per poi pentirmi subito.
-Mi raccomando si contenga, e continui a studiare.- Disse mandandomi al posto.
-Si certo e tu eri quella che non aveva studiato.- Disse ridendo Baylee.
-Ma io non ho studiato!- Dissi confusa, ancora dovevo riprendermi dallo shock.
-E tu una che prende 8 me la chiami una che non studia?- Disse spalancando gli occhi.
-Baylee, ti giuro che io non ho studiato, ieri ho passato tutto il pomeriggio a scrivere bella storia.. aspetta un attimo ma..-
-Ma cosa?- Chiese curiosa lei.
-Ieri nella storia ho scritto che la protagonista veniva interrogata in matematica e prendeva 8!- Dissi velocemente io.
-Sono solo coincidenze.- Disse ridendo lei.
-E allora come lo spieghi il fatto che io non so neanche come si chiamano quelle cose?-
-Beh magari non lo ricordi..-
-Uhm.. forse hai ragione..-
-E poi cosa hai scritto?- Mi chiese lei.
-Ho scritto che la porta dell’aula si aprì ed entrò la preside annunciando l’arrivo di cinque ragazzi.- Dissi senza importanza.
-E com’erano questi ragazzi?-
-Molto carini con caratteristiche molto diverse fra loro.-
-Tipo?-
-Tipo che uno indossava una maglietta a righe, uno aveva un ciuffo perfetto, l’altro era biondo con un sorriso da angelo e …- Fui interrotta dalla porta che si aprì.
-Ragazzi.- Era la preside.–Ho un annuncio da farvi, se mi permette signorina De Falcos.- Disse in fine guardando la nostra professoressa di matematica che le sorrise. –Ci sono dei nuovi arrivi in questa scuola, cinque ragazzi sono stati appena inseriti nella vostra classe.-
Velocemente guardai Baylee ma lei mi stava già guardando spaventata.
-Pff sono coincidenze.- Disse ancora una volta.
-Solo coincidenze…- Dissi un po’ spaventata.
-SIII!- Urlarono in coro tutti quanti, tranne noi due.
-Silenzio, silenzio, fate silenzio.. non vogliamo già dare a loro il primo giorno di scuola un brutto esempio, vero?- Li rimproverò la signora.
-Bene spero che li farete sentire a vostro agio, prego ragazzi entrate pure..- Disse in fine aprendo ancora di più la porta dell’aula e permettendo loro di entrare.
-Come facevi a saperlo?- Mi chiese a bassa voce Baylee.
-Io no sapevo nulla!-
-Si certo allora non vorrai mica dirmi che tutto quello che scrivi diventa realtà..- Rise lei.
-Giuro io non sapevo nulla.-
-Bene allora dimmi i loro nomi!- Mi mise alla prova lei.
-Ma non li so, ti sembro una veggente?- Chiesi seccata.
-Dimmi i nome della storia scema!-
-Ah ok, allora secondo i miei calcoli quello con la maglietta righe dovrebbe essere Louis…-
-Bene ecco a voi i vostri nuovi compagni, loro sono.. Louis….- Disse indicando il ragazzo che indossava una maglietta a righe.
Baylee si girò guardandomi impaurita, io continuai senza tanta importanza.
-Il secondo … Zayn.- Dissi indicando il moro.
-..Zayn..- Moro, alto, muscoloso e con i capelli perfettamente pettinati continuò la preside.
Vidi indietreggiare un po’ la mia amica.
-Liam, Niall e .. penso si chiami Harry l’ultimo.-
-Liam..e per finire loro sono Niall ed Harry.- Concluse la preside.
-Non può essere!-
-Ecco ora pensi ancora che siano solo coincidenze?-
-Certo che no!-
-Oh finalmen…-
-Devi assolutamente dirmi dove li hai conosciuti, me li devi presentare!-
-COSA? Ma io non li conosco.-
-Dai Sharon è impossibile.-
-Oggi vieni a casa mia e ti farò vedere le prove!- Gli dissi sicura di me.
-Ma?- Cercò di dirmi lei.
-Niente ma, oggi alle 16 a casa mia. Ti aspetto!-
I ragazzi presero posto e noi li guardammo attentamente.
Erano davvero precisi a come li avevo descritti io nella storia..
E se sono stata rapita dagli alieni e loro mi hanno dato questo potere? Naaaah gli alieni non esistono al diavolo Mistero e tutte le cazzate che dice.
 
Alle 16 in punto Baylee arrivò a casa mia, salutò mia nonna e salimmo sopra nella mia stanza.
-Allora ora mi credi?- Le chiesi.
-E’ tutto molto strano questo…- Disse leggendo tra le righe.
-Ecco, io ho paura..-
-Non devi aver paura, hai un potere bellissimo!- Disse saltando di qua e di là per tutta la stanza.
-Smettila Baylee, questo lo sai solo tu, mi raccomando..- Dissi sedendomi nel letto.
-Ma devono saperlo tutti di questo tuo potere potresti diventare ricca!-
-No, no e ancora una volta no, non deve saperlo nessuno!-
-Ok.. ok ma cosa intendi fare?-
-Ancora non sono sicura di tutto questo…-
-Mettiti alla prova!-
-E come?- Le chiesi.
-Scrivi qualcosa..-
-E cosa dovrei scrivere?-
-Uhm… scrivi che …- Ci pensò un attimo. –.. che uno di loro va pazzo per le carote!-
-Ma è una cosa assurda!- Dissi iniziando a scrivere.
-Lo deve essere! Deve essere qualcosa di cui ci accorgiamo subito.-
 

“A Louis piacciono così tanto le carote che se li porta anche a scuola per merenda… sono come una droga per lui!”

-Scritto… e ora?-
-Ora dobbiamo aspettare solo domani a scuola!-
La guardai e salvai gli ultimi appunti.

 

Ciao splendori! Eccomi qui con il primo capitolo della mia terza FF.
Come state? Piaciuto il capitolo? Spero di si, se ricevo delle recensioni e vedo che la storia piace la continuo ;D
Spero di si, perchè penso sia qualcosa di diverso u.u
Vi lascio il mio contatto Twitter:  https://t.co/KjXf5YmH
Vi lascio anche il link della mia prima storia "Sognare non costa nulla.": http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281029&i=1 
Vi lascio anche il linkdella seconda storia "Il migliore amico di mio fratello.": http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1388018&i=1 
Vi lascio belli e alla prossima ;D




 

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Capitolo 2
*** "I like girls who eat carrots" ***


"I like girls who eat carrots"

22 Gennaio 2013

 

Molto probabilmente oggi come al solito sarà una di quelle solite giornate stancanti, una di quelle giornate che la mattina ti alzi consapevole di non avere nessuna speranza di vivere anche solo per dieci minuti un’avventura.

Oddio, forse la parola “avventura” è davvero esagerata, però è proprio questo quello che mi ci vorrebbe in questo momento.

La scuola è davvero così stressante, interrogazioni, compiti, fine del primo quadrimestre, pagella, e soprattutto voti.

Come avrete già capito prima, io non sono molto brava a scuola, diciamo che faccio il minimo indispensabile, perché? Noia, tutto per me in questo periodo è noia, per non parlare poi dei professori e dei numerosi compiti che lasciano per casa.

Mia mamma crede che io sia molto capace, ma anche lei sa che la pigrizia che c’è in tutto il mio corpo supera tutti i limiti.

Erano le 6 e 25, mancava poco al suono di quella stupidissima sveglia, continuai a guardare il tetto della mia stanza, era davvero strano quello che mi era capitato ieri a scuola, insomma, troppe coincidenze con la storia che sto scrivendo per ora io.

Come previsto, non molto tempo dopo la sveglia suonò sulle note di One way or another.

Mi alzai dal mio dolce e caro letto, andai in bagno e mi lavai.

Dopo circa venti minuti in bagno che comprendevano doccia, shampoo e trucco aprii l’armadio, anche oggi non sapevo cosa mettere, così presi una maglietta normale azzurra con una scollatura a “V”, un jeans scuro e le mie amatissime scarpe da ginnastica bianche.

-Buongiorno, nonna.- Dissi addentando un biscotto.

-Ciao tesoro, dormito bene?-

-Si grazie, mamma e papa?-

-Sono già andati a lavoro.- Disse passandomi la merenda chiusa in un tovagliolino per la scuola.

-Grazie, ora vado se no perdo l’autobus.-

-Stai attenta, ti voglio bene.-

-Anche io.- Dissi chiudendo la porta.

Autobus, ti prego passa.

Ero seduta in quella fermata da quasi un’ora, niente, ancora non si decideva a passare.

Erano le 7 e mezza, mancavano poco più di 20 minuti al suono della campanella, così decisi di proseguire il mio tragitto a piedi.

Presi le miei amatissime cuffiette dalla tasca e le inserii nello spinotto del telefono, come era mio solito inserii la playlist di tutte le canzoni dei One Direction, erano i soli a rilassarmi prima di dover affrontare le lezioni.

Durante il tragitto entrai in un bar, per comprarmi un cornetto, oggi avevo voglia di qualcosa di dolce!

-Cosa le posso portare?- Chiese il ragazzo dietro il bancone.

-Un cornetto, grazie.-

-Arriva subito.- Disse molto gentilmente lui, mentre io aspettavo.

-Sharon?- Ad un certo tratto mi sentii chiamare, così mi voltai.

Accanto a me era appena arrivato un ragazzo alto, magro, con gli occhiali scuri e un cappello che faceva a mala appena intravedere i capelli biondi, mi sembrò un angelo, si ma un angelo con l’iphone.

-Ci conosciamo?- Chiesi cercando di capire di chi si trattava.

-Sono io Niall.- Disse quasi sussurrando. –Il tuo nuovo compagno di corso.-

-Ah, si si, scusami non ti avevo riconosciuto, sai sei poco coperto.- Dissi scherzando.

-Beh, questo è l’unico modo se voglio avere una vita un po’ più normale.- Disse mimando le virgolette su l’ultima parola.

Normale? Cosa voleva dire con la parola “normale”?

-Non sarai mica un ricercato, vero?-

-Uhm. .una specie.- Disse ridendo.

Lo guardai stranita, lui lo capì e si avvicinò di più a me.

-Ogni cosa a suo tempo, piccola.-

-Ecco a lei, viene 1 ₤.- Mi disse il ragazzo porgendomi il cornetto.

-Te lo offro io.- Disse infine Niall.

-Non ce ne bisogno, tranquillo.- Gli sorrisi.

-Insisto.-

Era davvero molto strano, sia il suo comportamento che quello dei suoi quattro amici.

Cos’è che ancora non mi poteva dire, e soprattutto perché uscivano sempre vestiti molto “coperti”, insomma troppi cappelli, sciarpe enormi e occhiali da sole scuri.

Se leggessi quelle stupide Fan Fiction che di solito le ragazzine della mia età leggono a quest’ora penserei che il mio nuovo compagno Niall, fosse Niall Horan, il componente degli One Direction.

Si ok, lo ammetto, troppe coincidenze, i miei compagni si chiamano anche loro Niall, Zayn, Louis, Harry e Liam proprio come loro, ma andiamo, non sono i soli che portano questi nomi, no?

Certo Sharon, loro sono dei contanti famosi ti pare che vengano a completare gli studi proprio nella tua scuola?

Ma dai, in questa cittadina non accade mai niente di nuovo, chiederei davvero troppo.

Senza neanche accorgermene arrivai davanti il cancello di scuola, mi guardai intorno ed entrai con poca voglia.

-Buongiorno bellezza.-

-Giorno, Baylee.- Gli dissi sorridente.

-Allora, pronta per un nuovo giorno?- Chiese cingendomi le spalle con il suo braccio.

-No.-

-Sempre di ottimo umore, eh?-

-No cioè, si, scusami ma ho così tanti pensieri per la testa che no riesco a concentrarmi molto ultimamente.-

-Uhm ti ci vorrebbe una bella vacanza.-

-Sarebbe ottimo.- Dissi prendendo i libri dall’armadietto.

-Forza andiamo in classe prima che la prof inizi a spiegare.-

Annui e andammo.

 Niall

Ogni martedì a scuola c’era un laboratorio diverso, oggi c’era quello di canto, amo la musica e amo cantare quindi questo era il mio giorno!

Entrammo in classe giusto in tempo per l’appello.

-Buongiorno dolcezza.- Sentii dire al ragazzo riccio alla mia amica, che per risposta gli sorride soltanto.

-Ti piace?- Gli chiesi sussurrando al suo orecchio.

-Cosa? No, ma sei pazza?-

-No, e solo che ti conosco talmente bene che potrei capire i tuoi sentimenti anche attraverso un muro.-

-Beh per tua informazione questa volta hai sbagliato.-

-Vedremo.-

-Si si.- Dissi girandomi verso la finestra.

Sole, avevano detto che oggi ci sarebbe stato il sole.

-Ho dimenticato l’ombrello a casa.-

-Tranquilla, ti accompagno io con il mio.-

-Grazie Baylee, sei la migliore.-

-Lo so, lo so.- Disse ridendo.

 

La campanella della ricreazione suonò, così io iniziai ad alzarmi per andare in bagno.

-Vado in bagno, ci vediamo alla mensa?- Chiesi alla mia amica.

-Neanche per sogno, tu resti qui.-

-E perché? Non posso andare prima in bagno?- Chiesi confusa.

-Sei scema per caso?-

-No, sono solo affamata e devo anche fare la pipì.-

-Si, sei scema.-

-Magari se la smettessi di spiegarti come un libro chiuso io ti capirei meglio.-

-Ma non ti ricordi?- Disse con fare ovvio.

-Cosa dovrei ricordarmi?-

-Aaaah, ieri sera a casa tua abbiamo continuato a scrivere un piccolo pezzetto della tua storia.-

-Si, ma cosa c’entro con il fatto che io debba andare in bagno?- Continuavo a non capire.

-Idiota, abbiamo scritto di Louis.-

Solo a sentir nominare quella storia e di Louis mi vennero in mente tutte cose.

-Cavolo hai ragione, avevo completamene rimosso tutto dalla testa.-

-Come al solito, sei la solita mezza testa.-

-Lo prendo come un complimento, ma tornando al discorso, come facciamo a capire se quello che ho scritto ieri al computer si avvererà?- Chiesi sussurrando.

-Devo proprio pensare a tutto io, vero Sharon?- Io annuii. –Vero. Allora ora noi due molto lentamente lo seguiremo, ovviamente senza farci vedere.-

-Tipo 007?-

-Una specie.-

-Ma è da cretini!-

-Perché tu sei intelligente?-

-EHI!-

-Dai, lo sai che scherzo.- Disse abbracciandomi.

-Si, come no.- Dissi fingendomi offesa.

La nostra chiacchierata fu interrotta dalla vista del ragazzo e dei suoi amici che uscirono dalla classe.

-Andiamo.- Disse lei spingendomi fuori.

-La smetti di guardarti ogni due minuti intorno?- Dissi alla ragazza che camminava tipo la “pantera rosa” -Ti stanno guardando tutti.-

-Beh lasciali guardare, tu piuttosto smettila di camminare come se nulla fosse, ti potrebbero vedere.-

-E allora? Siamo a scuola, siamo le sue compagne, non pensi sia normale vederci qui?-

-Oh smettila, mi rovini sempre tutto il divertimento.- Alla vista della sua espressione scoppiai in una risata molto rumorosa, amavo quando faceva così.

-Shh stai zitta.- Mi rimproverò lei.

-Scusa, scusa.-

I ragazzi si fermarono in una muretto del giardino, il moro si accese una sigaretta mentre gli altri iniziarono ad aprire la loro merenda.

-Quella di ieri sarà stata solo una coincidenza, si insomma è impossibile.-

-Vedremo Sharon, dobbiamo solo aspettare.-

Niall uscì un panino, non un semplice panino, un panino a tre strati.

-Ma pensi che riuscirà a mangiarlo tutto?- Gli chiesi alla ragazza che cercava di nascondersi dietro ad un cespuglio.

-Beh dipende, ieri gli ho visto mangiare tre pacchi di patatine i sole due ore di lezione.-

-Ah.- Ero scioccata, anche Niall Horan ha sempre fam. .NO Sharon, basta pensare a loro, ti ho detto che è impossibile, impossibile.

I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E-

-Guarda!- La voce della mia amica mi fece distaccare dai miei pensieri idioti.

-Che c’è?- Chiesi.

-Sta mangiando una carota.-

-Impossib… o cavolo, ma quella è proprio una carota!-

-Ma daai, non l’avevo vista.- Disse con voce scherzosa.

-Non ci credo.- Dissi incredula.

-O quel ragazzo è matto o sei tu che hai dei poteri magici.-

-E se fosse tutto un caso?-

-Spiegati meglio.-

-Si insomma, a molte persone piacciono le carote, girava la voce che anche a Louis Tomlinson ne andasse pazzo.- Ecco che ci risiamo.

-Non mi dire che ascolti ancora quel gruppo.-

-Si, perché, hai problemi?- Dissi già pronta a difendere i miei idoli.

-No, no.-

-Ah ecco.- Dissi minacciandola con una foglia.

 

Pov Louis.

Eravamo nel giardino di scuola, per fortuna la pioggia aveva smesso, almeno per ora.

Mi trovavo con i miei quattro amici seduto nel muretto, tutto sommato qui era un posto tranquillo, avevamo fatto una bella scelta per quanto riguarda la scuola, un posto in cui non accade mai niente di nuovo, nessuna avventura, beh a parte il nostro arrivo qui.

Ma per quanto riguarda questo discorna era meglio non parlarne con nessuno, almeno non ora.

Siamo venuti qui soltanto per uno scopo, completare gli studi.

-Perché ti sei portato una carota per merenda?- Mi chiesi il mio amico Harry.

-Non lo so, oggi quando mi sono alzato dal letto avevo una voglia matta di carote, così ne ho presa una e lo messa dentro lo zaino.-

-Non avrai di nuovo iniziato co quella storia che a te piacciono le carote, vero?-

-No Zayn, sai benissimo che le odio, ma anche se non voglio mangiarle sento qualcosa che mi spinge a mangiarle.-

-Beh se non le vuoi posso anche mangiarla io.- Disse speranzoso Niall.

-Magari la prossima volta, oggi devo mangiarla.- Dissi ridendo.

Era strano, era davvero molto strano, avevo inventato quella “storia delle carote” solo per dire qualcosa di diverso dai miei amici, ma le ragazze ci avevano creduto per davvero.

Risi al solo ricordo di quando una ragazza per venirmi a salutare salì sul palco vestita da un’enorme carota, era stata davvero molto carina.

-Zayn Harry, guardate chi c’è là.- Disse Liam attirando l’attenzione di tutti.

-Un’albero?- Disse ingenuamente il riccio.

-No Harry, accanto all’albero vedi qualcosa o meglio vedi qualcuno?- Continuò il biondino.

-Parli di quelle due ragazze?-

-Bang ci sei arrivato finalmente!- Disse Zayn prendendolo in giro.

-Beh scusami tanto se amo da matti la natura.-

-Più di una bella donna?- Chiese Niall continuando a mangiare.

-O meglio più di una quarta di reggiseno?- Disse Zayn correggendo il suo amico.

-No, mai, la natura magari la mettiamo al secondo posto.-

Tutti, compreso me scoppiammo in una risata.

-Secondo voi riuscirò a farla mia?- Chiese in fine il ragazzo dagli occhi verdi continuando a guardare Baylee, la nostra nuova compagna.

-Styles, quante volte te lo devo dire che noi siamo i migliori in questo campo? Siamo andati con ragazze di tutti i tipi, perché non dovremmo farcela con loro due?!-

-Ah ma allora anche tu sei interessato a qualcuna mio caro Malik.- Dissi ridendo al moro.

-Beh, dovrò pur passarmi il tempo i qualche modo.-

-Non pensi che sarebbe meglio giocare a calcio o trovarti un altro hobby?- lo rimproverò Liam.

-Sostituire il sesso con uno stupido pallone? No grazie, ma passo.- Era sempre il solito, ogni volta che ci trovavamo in giro per una tournée lui ed Harry andavano sempre a caccia di ragazze da portarsi a letto.

Roma, Parigi, LA, Germania, Romania, Paesi Bassi, ne avevano conosciuta una per ogni paese in cui eravamo stati, erano incredibili!

Il suono della campanella ci fece scattare in piedi per raggiungere ancora una volta la nostra classe e i nostri compagni, Zayn spense la sua sigaretta e ci raggiunse.

 

Pov Sharon.

-Ancora non ci posso credere, l’ha mangiata!-

-Te lo avevo detto io, devi scrive ancora, ne dobbiamo essere sicure al 100%.-

-E se tutto questo un giorno potrebbe ritorcermi contro?-

-Ma dai Sharon, sei tu che decidi il tutto, cosa potrebbe accadere?- La guardai senza rispondere, forse aveva ragione, ero io che decidevo il tutto.

 

-Nonna sono a casa.- Urlai entrando in cucina.

-Ciao piccola, andata bene la giornata?-

-Si, ma sto tipo morendo di fame, cosa c’è di buono oggi?-

-Spaghetti con il ragù fresco, so che ne vai pazza.-

-Ti adoro nonna.-

-Anche io tesoro, allora raccontami di oggi.- Disse porgendomi il piatto.

Di solito all’ora di pranzo eravamo sempre da sole, i miei erano sempre impegnati, certe volte non li vedevo per settimane intere a causa dei loro continui viaggi di lavoro, mia nonna era la sola che sapeva veramente tuto di me.

-A parte le solite cinque ore di continuo studio niente di nuovo.- Che buona che era la pasta. –Nonna sei sempre bravissima a cucinare!-

-Grazie amore, ma non è nulla di che.- Disse quasi imbarazzata, era un tesoro. –Allora, compagni nuovi? Hai fatto nuove conoscenze? Forza racconta.-

-Come fai a sapere che ho dei nuovi compagni?- Chiesi stranita.

-Me l’ha detto Ruby, la nonna di Baylee.- Rise.

-Aaah ecco, ora si capisce tutto, si beh ecco sono cinque nuovi ragazzi, ma nulla di che.-

-Sono carini?-

-Per dirti la verità non lo riesco a capire, camminano sempre super coperti.-

-Non saranno mica dei ricercati?- Disse ridendo.

-Sai me lo sono chiesta anch’io.- Sorrisi allo stesso pensiero che avevamo avuto entrambe.

 

Dopo pranzo salii in camera mia per rilassarmi un po’, mi misi nel letto ma non riuscii a prendere sonno, così mi alzai e accesi il computer.

Andai sulla mia cartella, cliccando sulle mie storie, già, quelle storie di cui vi parlavo giorni fa.. quelle storie che non verranno mai lette.

Entrai selle mie ultime bozze, ancora una volta rilessi quello che avevo scritto ieri sera con Baylee…

 

“A Louis piacciono così tanto le carote che se li porta anche a scuola per merenda… sono come una droga per lui!”

 

Risi al solo pensiero di quello che era successo oggi.

Le carote sono buone ma non per la scuola, è da pazzi o da vegetariani, e lui di certo non mi sembrava un tipo da sole verdure.

Guardai quella pagina ancora vuota, così decisi di scrivere ancora un po’.

 

“Era una nuova giornata per la nostra piccola ragazza, appena alzata dal letto, come ogni mattina si andò a fare una veloce doccia, si aggiusto i capelli, si mise un velo di trucco e poi corse a fare una veloce merenda.

Anche oggi come al solito era in ritardo.

Il sole per fortuna oggi era stato così gentile da degnarci della sua presenza, anche se ormai per la ragazza non c’era più speranza di riuscire a prendere l’autobus.

-Cavolo, stupida sveglia, non suona mai in orario.- Disse battendo i piedi per terra. –Ogni volta è sempre la stessa storia, mi toccherà andare a piedi anche oggi.- Disse infine iniziando a camminare.

-Vuole un passaggio signorina?- Si sentì chiamare, una voce ancora nuova alle sue orecchie.

-No grazie.- Disse senza guardare per sapere chi era.

-Andiamo, vieni con me, non sono mica un maniaco assassino.- Allora a quel punto presa dala troppa paura ma anche dalla troppa curiosità, la giovane si girà e lo vide, vide il suo nuovo compagno Zayn, sulla sella della sua moto nera.

-Ah, sei tu.- Disse con poca importanza.

-Ti aspettavi qualcun altro per caso?-

-No.-

-Beh allora perché non vieni? Arriverai in ritardo se non accetti il mio passaggio!-

-I professori se ne faranno una ragione.- Disse in fine continuando a camminare.

-Bene, allora arriveremo in ritardo in due.- Il ragazzo scese dalla moto e si mise a camminare con lei.

-Che fai?- Gli chiese.

-Arrivo in ritardo a scuola per colpa tua, tu invece che fai?- Disse il ragazzo lanciandole uno sguardo veloce.

-Sei davvero un tipo insistente, lo sai vero?-

-Uhm si, mi piace vincere.- Disse facendole l’occhiolino per poi passargli il casco.

-Salgo soltanto se vai piano.- Disse lei una volta salita.

-Tieniti forte.-

Lei fece come gli disse lui, e partirono.”

-Sharon, tesoro, scendi è arrivata la mamma.- Mi sentii chiamare dalla nonna, così salvai quello che avevo scritto e chiusi la cartella.

“La tua bozza è stata salvata”

Mi disse il computer prima che lo spegnessi.

 

 Hi Directioner!

Peeeerdono, vi chiedo peeerdono.

Lo so non aggiorno da mesi e mi dispiace immensamente, ma come molte di voi sapranno per ora ho in corso anche un’altra storia “ Il migliore amico di mio fratello.” E così quando ho un po’ di tempo scrivo i capitoli.

Spero mi perdonate, vi chiedo ancora una volta scusa.

Allooora, per quanto riguarda il nuovo capitolo che ve ne pare?

Piaciuto?

Per farmi perdonare l’ho fatto un po’ più lunghetto, sono contenta che alcune di voi mi continuano a sostenere anche con questa mi terza storia, siete troppo dolci.

Volevo ringraziare anche tutti quelli che hanno letto “Sognare non costa nulla” (la mia prima storia http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281029&i=1 ) e chi ancora sta seguendo “Il migliore amico di mio fratello.” ( la mia seconda storia http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1388018&i=1 )

Spero mi lascerete una recensione, così continuo la storia.

Ps. Se vedo che riceve delle recensioni la continuo, quindi sta a voi u.u

Vi lascio il mio contatto Twitter (https://t.co/EsJSEEGNf1 )

Spero di avere presto vostre notizie.

Un bacio.

 

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