La vita è un'avventura, ma io ho dimenticato il cappello da esploratore di Conny Guitar (/viewuser.php?uid=155556)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di connessioni lente e cieli grigi ***
Capitolo 2: *** Di levatacce e lingue sconosciute ***
Capitolo 1 *** Di connessioni lente e cieli grigi ***
AVVERTENZA:
se amate le cose
sensate, passate oltre. Questi sono i pensieri miei in un pomeriggio
marittimo in Liguria che di primaverile ha solo il nome. Non pretendo
che piaccia. Ho bisogno di sfogarmi. Il fine giustifica i mezzi.
Mare. MARE!!!!! Deus lo vult, finalmente vacanza dal giovedì
alla domenica. Passeggiate con l'amica Giulia. Caldo. E connessione non
protetta.
E invece è già sabato, Giulia è a
Nizza
tutto il giorno, piove e la connessione c'è e non
c'è. La pagina di EFP
non si carica. Che cos'è codesta vendetta nei miei confronti?
Me tocca proprio. Io lo so, è il tempo che
mi sta dicendo di fare i compiti. Senza ascoltare musica
perché
l'MP3 si deve caricare. Ops, è pure partita
la connessione. Oh, adesso è tornata. Magari se mi sposto di
un paio di metri non dico che
diventi potente, ma che almeno non giochi a nascondino. Nascondaino,
come dicevo alle elementari, che è un gioco difficile
perché devi nascondere un daino. Mammamia mi sto
scompisciando.
Mi ha sempre fatto un certo effetto questo verbo. Cioè,
sembra
che voglia dire cosa? Pisciare scomposti? Ahh ora ho capito: pisciare
scomposti perché quando uno ti racconta una barzelletta,
appunto, da scompisciarsi, te la fai addosso dalle risate
così,
sul momento, senza poter andare cristianamente in bagno? E
perché l'avverbio cristianamente?
è razzista: vuol dire che noi cristiani facciamo le cose
giuste
e tutti gli altri no?!?!?!? Ok, allora voglio abolirlo dal mio
vocabolario, io non sono razzista. Allora andare decentemente
in bagno. Anzi, per dirla pane al pane e vino al vino: andare al cesso.
Perché si dice pane al pane e vino al vino? Che chiamo pane
il
pane e vino il vino? Ehi, ciao pane! Ciao vino! No, dico, ma
è
logico: se qualcuno mi chiamasse Rosanna o Dolores (citazioni
che
passione) non mi girerei a rispondere.
Adesso mi tocca pure andare ad una mostra di giardinaggio con mia madre
e mia nonna. Di giardinaggio.
Va bé, siamo in Liguria, la mostra è a Sanremo,
quindi
non è una cosa così insensata. Almeno ci sta il
giro in
centro. Devo vedere la statua di Mike Bongiorno. Se facesse caldo come
ieri avrei la scusa di un paio di
pantaloni corti per girare da Desigual. Ma non fa caldo. Quando si
deciderà ad esserci una temperatura da fine aprile? Ad
agosto?
Quando sarò diventata la più grande rockstar di
tutti i
tempi? Rockstar. Mi sa tanto di trash glam metal. Una roba luccicante
tutta truccata. Tipo Twisted Sisters.
Giulia sarà da Abercrombie. A Nizza. Lei che da un anno non
parla
più francese. Sempre meglio del giardinaggio. Ci andrei
anch'io.
Andrei Periboschi, come il più famoso corridore russo. Ho un
umorismo da cinema polacco. Mi sto divertendo quanto un'ape seduta su
un cardo. Adesso abbiamo pure i piccioni che girano sul balcone
sperando in qualche briciola. Girano con quegli occhi a pallina sui
lati delle testoline, con l'aria stupida. Ma io lo so. Sono
più
furbi di noi. Sicuramente sono in grado di fare la loro bomba atomica.
Non ridete, ma è così. Se un giorno vorranno
distruggere
la razza umana, non ci metterebbero molto. L'avete visto Gli
uccelli
di Hitchcock? Sì? Allora sapete che parlo sul serio. Senza
arrivare a quei livelli, potranno servirsi di noi per scatenare la loro
bomba. Si sa com'è, poveri uccellini infreddoliti, diamogli
qualche briciola...
Lo so, è il tempo che mi rende così, e
perché devo disegnare circuiti elettrici e solenoidi.
Ma chi ne hai mai sentito parlare? Sembra una cosa carina con il sole,
invece è un filo avvolto su un pezzo di ferro che se
attaccato
alla corrente diventa una calamita. Molto meno poetico. Diciamo che
adesso mi butto nelle subordinate. Oblio. E chi se le ricorda? Pace.
Chiederò a scuola. Tanto ho ancora da fare un pallosissimo
tema
argomentativo e una relazione di storia dell'arte. Mapperfavore. Tema
argomentativo, cioè devo esprimere la mia opinione su un
determinato argomento. Devo argomentare.
Puah! Se scatenassi tutto il mio opinionismo, diventa una roba degna di
Sgarbi. Come ben saprà la mia cara professoressa, non
è
che l'ispirazione c'è sempre. Gioca a nascondino, anzi, a
nascondaino, come la connessione interdet.
The
corner:
intristita dai compiti, ho aperto EFP e mi è venuta
l'ispirazione. Quanto mi piacciono i nonsense!!!!
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Capitolo 2 *** Di levatacce e lingue sconosciute ***
Storia
di Natale che arriva a fine gennaio... vedete voi.
Sono le 7.30 ed
il pullman, malauguratamente, è arrivato (quasi) davanti a
scuola.
Scendo, fa un freddo porco. Ho un sonno epico, magari mi metto su una
panchina a dormire come un clochard. Magari mi fanno l'elemosina. Magari
mi danno fuoco.
Essere al liceo e studiare inglese, spagnolo e russo mi piace molto, mi
trovo bene addirittura con i compagni, ma... la
sveglia è alle 5.30, i pullman fanno scioperi ogni tre per
due,
probabilmente finirò per fare una Babele. So anche il
francese,
un
casino, aggiungici il dialetto...
E vogliamo poi
parlare del nebbione perenne che colpisce questa città? La
maledizione delle
città con un fiume,
se guardi fuori dalle finestre vedi appena gli alberi del
parchetto davanti a scuola, peraltro spogli. Bella vista, per
carità. Quasi da foto. Però alle
7.30 (la scuola apre alle 8, n.b.) non è
divertente gelarsi il culo fuori perché quelle stronze delle
bidelle non ci fanno entrare. Solo i professori, poverini, loro non
possono certo raffredarsi troppo le regali chiappe. E, soprattutto, se
hai alle
calcagna una tua compagna Modà-dipendente che ti sta sempre
appiccicata quando tu odi proprio questa caratteristica nelle persone,
può diventare alquanto spiacevole.
Lo so, sono una merda. Dovrei imparare la tolleranza. Tra il dire e il
fare, però, c'è di mezzo il mare. La saggezza dei
proverbi! Oppure, forse, anche il più tollerante tra gli
uomini
scapperebbe dopo aver sentito recitare vita, morte e miracoli non dei
suoi santi preferiti, come De Crescenzo, ma dei Modà.
Diciamo
che De Crescenzo fa ridere.
Poi, non so voi,
ma io ho la seccante abitudine, in pullman, di
guardare la gente e pensare "quello è un secchione, quello
ascolterebbe Gabry Ponte a tutto volume mentre io mi dedico ai Led
Zeppelin,
quella c'ha la faccia di culo". Devo smetterla. Basta, non si giudica
un libro dalla copertina! Sì, ma certa gente sembra che
viaggi
con la scritta "Sono stronzo/a" in fronte. Di solito è un
metodo
che si affina con gli insegnanti. Il prof di russo ha stampato in
faccia che è mister simpatia (ed è pure niente
male!).
Quello di italiano si vede da un chilometro che è un fuori
di
testa senza senso, pieno di idee da sessantottino rivoluzionario della
poltrona. Quella di
matematica ha uno sguardo che raffredderebbe il drago Smaug.
Normalmente
è una talpa, gira con due paia di occhiali, ma se si
tratta di beccare chi parla o chi usa il telefono fa invidia alle
Grandi Aquile. Che se poi smanetti con
l'iPhone durante una verifica al secondo banco ti vede per forza,
è una certezza matematica (oh-oh-oh, la battuta). Ma poi
cos'è sta mania del
cellulare-best friend? Non so, io non sento tutto questo bisogno di
stare appiccicata al mio telefono. È un bell'aggeggio, per
carità. Se perdi il pullman diventa indispensabile. Ma poi
basta, cazzo. La vita reale. I miei genitori hanno passato
l'adolescenza
senza e sono cresciuti bene lo stesso. Adesso c'è gente che
deve
messaggiare pure in classe perché -io sei ore senza
cellulare
non ce la faccio-. Beata gioventù. Poi si lamentano se gli
adulti dicono che le nuove generazioni vanno a puttane.
Il log-in
automatico mensile di EFP è scaduto. Che palle, tanto
lo sa che è sempre Conny Guitar a torturare i maroni con i
fantasmi ed i suoi scleri. Ci metto mezz'ora a ricordarmi la password,
eccheccazzo. Magari me ne lamento su spotted. Che trovate da nerd, le
pagine spotted di Facebook. Che alla fine però sono anche
originali. Non
come quelle pagine con nomi di ragazzi tipo "Fabio", "Andrea",
"Arturo", "Giovanni Maria". Ma che senso hanno? Le pagine
più
inutili di Faccialibro, il che è grave, considerato cosa ci
trovi. Povero Faccialibro. Nato come una cosa privata per i pochi
eletti di un'università, in poco tempo è
diventato un
macello di gente cerebrolesa sparsa in tutto il mondo. C'est la vie!
Mi hanno sbattuta
in ultima fila. Maledetti professori. Così
adesso non sentirò più un cavolo e non
potrò
più fare battute con il prof di russo. Però
almeno sono
vicina ad una mia compagna molto speciale. Stiamo scrivendo un poema
epico sul prof di italiano. Ne spara talmente tante che a noi
è
venuta questa idea, ed ora ha fatto più cose di Chuck
Norris,
tra cui rubare l'anello di Gollum, assassinare Giulio Cesare ed
impossessarsi della scopa di Harry Potter per volere della Moira, la
preside. Spero solo che non ci scoprano, sta diventando una figata, tra
un po' diventeremo famose. Abbiamo anche il vignettista, se non si
è suicidato dopo aver scoperto di essere vicino di banco
della
sua peggior nemica, la Modà-dipendente.
Spero di non
essere l'unica che passerà la prossima settimana in
versione Mercoledì Addams. Stramaledetti professori che,
poiché
siamo sotto Natale, hanno deciso di riempirci di regali: compiti in
classe, interrogazioni, addirittura fare i piccoli sceneggiatori
inventandosi un dialogo tra Anna Karenina e Vronskij. In russo. Stavo
per
chiedere alla conversatrice come fare a non sfociare nel
pornografico. Secondo me ha alzato troppo il gomito. Già ora
c'ho la
faccia di Lurch, se ancora devo vivere solo più per vulcani,
Tolstoj e poemi epici al mio confronto il mostro di Frankenstein
sembrerà un modello di Abertrombie ed anche tu trombi. La
mia faccia, poi è in
peggioramento dato che, come se non avessi abbastanza impegni a cui non
mancare, m'è venuta l'influenza e vivo di spremute
d'arancia. La
colpa è di mia nonna, è lei che me l'ha attaccata
mentre
giravamo sotto mentite spoglie per andare a comprare il regalo di
Natale per mia mamma. Che disdetta. Però se non ci fosse mia
nonna non so dove sarei ora. Ne abbiamo fatte insieme una
più
del diavolo. E se non ci fosse lei, soprattutto, a chi chiederei
consiglio per il regalo da fare a mia mamma? Che poi pure lei
è
sempre disperata, di solito è la prima a prendermi
da parte
e pormi la temuta domanda: -Costanza... che cosa regaliamo a tua
mamma?-. Sette parole che mi fanno piombare giù dal pero e
sbattere sonoramente il culo, finendo poi con lo stesso commento,
all'unisono: -Quella là non esprime mai un parere!!!-.
Potrei
regalarle un manuale per imparare l'inglese o, in alternativa, l'elfico
tolkeniano. Chi sa che non apprezzi.
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