Piacere, sono un ex autolesionista.

di Alice Serva ME Servabo TE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non può piovere per sempre. ***
Capitolo 2: *** Il mio Peter ***
Capitolo 3: *** SAI DI AMORE 2 ***
Capitolo 4: *** Pezzetto di mondo. ***



Capitolo 1
*** Non può piovere per sempre. ***


INTRODUZIONE.

Chiedo scusa solo a me stessa, ora. Per aver inciampato, in scalini costruiti da me. Mi auto lesiono, quando invece sarei capace di fuggire lontano. “Lontano da chi?” Mi chiede il mio subconscio.
Da Lui. Dal suo volto così sfacciato, che prenderei a schiaffi per tutto il sangue impregnato nelle mie unghie, per essermi aggrappata con la forza disperata di un gattino alla nostra storia. Andata a monte.                                                                                                                                                                                                       Le sue labbra sono capaci di sputare veleno, ma le prenderei a baci se solo me lo permettesse.
Inutile cancellare i messaggi, li ricordo a memoria. Inutile resettare il Pc, la mia voce è ancora capace di cantare le nostre canzoni. “Nostre” mie, tue, una condivisione equa non trovi?
Non dormo, rifarei quel sogno, e non sarei capace di reggere. Tengo stretto, barcollo ma non cedo. Il vuoto  si intrufola tra i miei pensieri , se non farò qualcosa dentro me solo vuoto rimarrà. Ma come combattere i mostri del mio passato(?) Non  sono Dio, non ho neanche l’ Alzamer.  Mi dicono “Stringi i denti”, ma mi basterebbe stringere la sua mano. Semplicemente mi prendono per pazza. Mi passa accanto le parole di veleno di quelle ragazze “Povera illusa, pensi di essere importante per lui, quando invece non ti caga di striscio.!Apri gli occhi, non cerca mica amore.”  Se fossi stata una ragazza normale avrei ascoltato e preso in considerazione i loro consigli. Decido di rischiare, posso vincere questa sfida.
Dimostrami che ne vale la pena.

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Capitolo 2
*** Il mio Peter ***


Sudavo freddo. Per quanto sapevo il Ragazzo poteva pure approfittare di me, piccola e ingenua ragazza, che aveva accettato di incontrare un “quasi” sconosciuto, conosciuto tra le righe di una stupida chat. Mi hanno dato della pazza, ma dopo tutto, ho raggiunto la villa in silenzio, passo dopo passo mi avvicinavo. Con cuore in gola, dall’ altra parte della villa alzai lo sguardo. Quasi scoppiai a ridere, lui, felpa rossa, e-e un bambino sopra un cavalluccio? -Aspira . Espira.- ripetevo sotto voce, regolando il respiro affannoso. Stretta nel giubbino percossi gli ultimi tratti di strada. -Hai trovato compagnia?.- dicevo coraggiosa io, prima di scoprire che sul cavalluccio non c’ era mica un bambino. E mentre mi sfiorava le guance con due bacetti delicati, io avvampavo, come solo io so fare. -La bambina ha l’ apparecchio ai denti?- uscì dalle labbra di Giò. Ma sta parlando con me?* -Sarà mica come Samanta!- gridò fra le risate l’ amichetto. -Quella quando baciava ti tagliava pure!- continuò. AHahha per non parlare di altro che faceva!- Ma dove cazzo mi ero ficcata? -Okkey io toglierei il disturbo..-. Ma che credevo di fare? -Ciao, ciao.- mi fa l’ amichetto. Mi nascondo sempre di più nel giubbino. Passi da dietro mi raggiungono, con un braccio nelle spalle mi regala un altro bacetto. -E dai mica ti sarai offesa?.- mistica col funcio da cucciolo. E scoppio.-E si invece. Dovevamo essere solo noi due ricordi?- -C è qualcosa che potrei fare per farmi perdonare?- -Non penso, ormai hai rovinato il primo ricordo che ho i te.- -Dai, andiamo a sederci.- Okkey..- LE sue labbra percorrono l’ angolo del mio collo, lasciando dietro di se pelle dì oca. Mi fa accoccolare accanto a lui, c è qualcosa nella sua altezza maestosa, nelle braccia che mi circondano che mi da protezione. Di punto in bianco ha il mio cellulare in mano. -Scusaa eh?- mi sgranchisco la gola. -E Peter chi è scusa?- dice leggendo nella rubrica dei sms. -Mmm..non te lo dico..--Ma.- mi fa le fusa. -Sei tu ahahah-confesso. -Vorresti dire che come Peter Pan ti sto salvando?-

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Capitolo 3
*** SAI DI AMORE 2 ***


La suoneria impazzita del mio cellulare interrompe così questo momento così magico, lasciando spazio solo alle urla isteriche di mia madre che mi obbliga a tornare a casa in meno di due secondi. Che pazzia! Eppure dopo un abbraccio che sa di dopobarba, corro via mischiandomi alla folla. “SEI STRANA..” il messaggio di Peter è vago, non riesco a percepire il suo stato d’ animo e questo mi preoccupa. “NON HO UNO SCHELETRO NELL’ ARMADIO HAHAH..” “NON INTRENDEVO QUESTO SCEMA” “E ALLORA?” “SAI DI AMORE” “MI HAI ASSAGGIATA AHHAAH?” Cerco di sdrammatizzare perché tutto ciò mi sta travolgendo in un modo pazzesco. “DAI SCEMA UNA VOLTA CHE PARLO SERIO TE ROVINI TUTTO! AHHAAAH” Si okkey, sono così, quando si tratta di diventare seri io mi giro dall’ altra parte. Perché? Perché potrei far trapelare troppe emozioni. Prima che potessi rispondere ne arriva un’ altro. “VORREI DIRTI UNA COSA MA SEMBREREI PATETICO.. E POI NON VOGLIO FARTI FRETTA..- “OKKEY..VADO HO TANTO SONNO BUONA NOTTE” “SOGNI D’ ORO BELLEZZA”. Chiudo prima di pentirmene. Mi passano accanto le parole di veleno di quelle ragazze che mi aspettavano all’ uscita di scuola, tra schiamazzi, spinte e calci gridavano “Povera illusa, pensi di essere importante per lui, quando invece non ti caga di striscio.!Apri gli occhi, non cerca mica amore.” Se fossi stata una ragazza con un minimo di coscienza avrei preso in considerazione i loro consigli, e invece eccomi quì, a ragionare appena la notte, tra il frastuono di voci accavalcate tra loro. Decido di rischiare, posso vincere questa sfida. Dimostrami che ne vale la pena.

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Capitolo 4
*** Pezzetto di mondo. ***


LA mattinata passa, passano lente le ore, sarà perché guardo di continuo l’ orario? La mia compagna di classe mi scuote più volte, risvegliandomi dal mio stato di momentaneo coma. “Bella addormentata ci degni della tua presenza?” Yle mi da un bacio a scrocchio nell’ orecchio. “Ah?” Quasi cado dalla sedia, sbatto con le ginocchia nel banco. “Aahahha ma cos’ hai oggi?” ride vedendomi completamente rimbambita, e io mi lascio contagiare. Usciamo tra schiamazzi, risi e schiaffi con la leggera brezza a rinfrescarmi i pensieri. “Aspetta” mi ferma. Con il palmo della mano mi solleva il viso, concedendomi la vista dei suo occhi verdi smeraldo appesantiti dal nero della matita. Cerco di sorriderle ma sono troppo presa dai pensieri che quasi la mia sembra solo una smorfia. “Alice tu..tu perché stai arrossendo?” il sopracciglio si inarca, scava affondo del mio sguardo. “Ma no, sarà il caldo” cerco di sdrammatizzare, allontanandomi dalla sua presa. Poi di colpo spalanca gli occhi. “Non ci credo! Tu tu stai pensando a qualcuno!” sentenzia. “ma no che dici..” Ormai sono fottuta. “Se non te la senti tranquilla,non devi dirmi per forza chi è” mi sorride comprensiva. L’ abbraccio stretta e ridiamo, ridiamo noi stupide ragazze circondate dalla folla di ragazzi che spingono per scappare da quell’ odiosa trincea. Ridiamo e tutti i pensieri volano via, come polvere nell’ aria ci concedono qualche minuto di respiro per poi ritornare più forti di prima. Ma ho imparato ad apprezzare le piccole cose, come proprio questo momento. Un abbraccio che duri all’ infinito. Giriamo su noi stesse saltellando come due bambine, e dentro dentro lo siamo. Sorride la ragazzina che c’ è in me. Io e Yle ci conosciamo dal primo giorno delle elementari, ma non conta perché in verità la Ylenia che amo l’ ho conosciuta solo quest’ anno. Fino a un anno fa in lei non c’ era niente di speciale, o meglio mi ricordava solo una bambina capricciosa e viziata che pretende il biglietto per il concerto di Justin Biber. La sua vocina squillante mi entrava grave nelle orecchie. E poi mi prendeva pure per il culo. Unita al suo gruppetto della minchia mi sputava in faccia insulti, critiche pesanti. Finché le ragazze che le stavano accanto l’ abbandonarono per prendere posto accanto a me. Rimasta sola ha sofferto, e forse tutto questo tempo passato da sola le avrà fatto aprire gli occhi. Ora lei non è più lei. O forse ha fatto uscire allo scoperto un suo lato che fino a ora mi era sconosciuto. Fatto sta che ora io l’ abbraccio e ne sono felice. Questo pezzetto di mondo non finirà mai di sorprendermi. ANGOLO AUTRICE Buonasera bellezze, ho cercato di fare il capitolo più lungo del solito, ci ho messo ancora più impegno e pure un pezzetto di me. Accetto qualsiasi commento breve\lungo\corto\stupido che sia, recenzite in tanti un abbraccio a tutte :3 Alice*

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