Quando Piove, Il Cielo Piange.

di TeenAngels_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Piove.
La pioggia,somiglia alle lacrime e ho sempre pensato che quando piove,  il cielo piange.
Come ora.
Sta piovendo e io piango con il cielo, rannicchiata vicino alla finestra della mia stanza. Forse per quel voto di merda, forse per non avere amici, forse per lui..
Lui è mio padre, o almeno dovrebbe esserlo.

- Piccola a Tavola! Ho cucinato il tuo piatto preferito: Cotoletta con patate - Smetto di piangere e con la voce più calma che riesco a fare, lo rispondo.

- Sto venedo, papà! - 

Esco dalla stanza, dopo essermi asciugata bene le lacrime, e a quanto pare il peggio è passato, così ora posso respirare normalmente.
Fortunatamente questa sera la cena è tranquilla.
**
Sono le sette ed è arrivato l'ora di alzarsi.
Con tutta la calma del mondo, senza far alcun rumore, vado in bagno e mi vesto. Apro la porta e guardo un po' in giro e dopo essermi assicurata che papà non ci sia, esco velocemente e mi dirigo verso la porta di casa.

- Papà io vado a scuola! Ci vediamo oggi. - 

E..Finalmente ero fuori.
Fuori da quella casa infernale.
Fuori dalla più crudele realtà.
Respiro a pieni polmoni l'aria fresca della mattina e mi dirigo verso scuola con il mio unico amico: L' I-Pod.
La musica è la mia vita ed è anche l'unico modo per calmarmi.
La strada non è molta da fare, ma ,come ogni mattina, mi fermo davanti ad un negozio di giocattoli e li ammiro estasiata. Vorrei avere avuto anche io una normale infanzia: avere una mamma e un papà che ti abbracciano, ricevere dei regali a natale, andara dai nonni, e giocare con altri bambini. Purtroppo non è stato possibile. E come ogni mattina, dopo aver guardato i giocattoli, vado via con una lacrima che mi scende lentamente sulla guancia.


8.15
Puntualissima, come sempre, entro in questo grande caos che tutti chiamano scuola. Sono tutti agitatissimi: chi corre per i corridoi,chi ripete per l'imminente interrogazione, chi scherza con degli amici, e chi spettegola su tutto o niente.
Come al solito nessuno si accorge di me, o almeno non lo fanno da molto tempo. Eh già, c'è stato un tempo in cui sono stata sulla bocca di tutti. Mi chiamavano "La Povera Sfigata Muta". Non perchè io non parlassi veramente, ma piuttosto perchè io non parlavo con nessuno. Avevo tutti gli occhi puntati su di me, tutti mi parlavano dietro, ridevano di me; ma io facevo finta di niente e ben presto cominciarono a spettegolare su qualcun'altro.

Apro il mio armadietto e prendo il libro di matematica. Penso che sia un bel modo per cominciare la giornata, io amo la matematica, anche se a molti può sembrare una pazzia, è l'unica materia in cui sono andata sempre bene ed è anche il miglior modo per non pensare alla realtà che mi circonda. 
Senza neanche accorgermene, mi ritrovo davanti all'aula di matematica e senza troppe cerimonie entro, togliendomi le cuffie dell'i-pod.
Vuota, che strano..
Scelgo un posto, quello vicino alla finestra, e mi siedo aprendo il libro sul mio banco. Ma all'improvviso sento il suono della campanella e tutto si fa più chiaro: a causa dell'i-pod non avevo sentito il suono della campanella e sono entrata prima di tutti. Che sbadata che sono!
Vedo una massa di adolescenti che entra in classe e come imbarazzata, abbasso il viso per non guardare nessuno in faccia.

- Su ragazzi, entrate! Forza! - Ed ecco che il professore di matematica entra in classe con la solita aria di "chi la sa lunga".Si siede e dopo aver dato uno sguardo alla classe si alza.

- Oggi test a sorpresa! - Dice tutto sorridente. 

Avrei voglia di dargli un bel pugno in faccia, ma non posso. Non credo che sarà tanto difficile, ma cavolo.. NON AVEVA IL DIRITTO DI FARLO!

- Ma prof! Non può farlo! - Una voce che proveniva dalle ultime file.

- Oh, Invece credo di sì, signor Calvin. - Dice il prof con quel fastidioso gigno che oggi ha deciso di fare a nostro dispetto.

- Signorina Dones può distribuire per favore - Mi guarda sorridendo.

- Sì - Fredda. Un tono che non far trasparire alcuna emozione. Perchè in questo ero brava: non far vedere le mie emozioni alla gente. Questo mi rendeva forte, o almeno lo credevo.
Mi alzo e comincio a distribuire i fogli datemi dal professore,ma all'improvviso sento la porta aprirsi e qualcuno che entra.


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Hola a todooo! Buon Anno a tutti, anche se è un po' in ritardo *eh,direi,siamo già a 9*
Ahah. Bè che dire... Questa storia è nata senza pretese; è solo un'idea,ma spero vi piaccia.
Mi piacerebbe ricevere alcune delle vostre considerazioni; e perchè no, anche consigli. 
Aggiornerò molto presto, credo in questi giorni. Quindi a presto!
Besos

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


- Buongiorno professore, mi scusi il ritardo, ma mi hanno trattenuto in segreteria - La voce più bella che io avessi mai sentito. Mi giro di scattò e vedo Lui: Alto all'incirca 1.75, capelli castani e occhi celesti come il cielo che ho sempre amato. 

- Ah Sì! Tu dovresti essere Matt Harris,il nuovo studente. Mi avevano avvisato che saresti arrivato oggi. Bè benvenuto alla Berrytown High School, scegli un posto e siediti.-
Credo di guardarlo ormai da due minuti buoni, ma dopo essermene resa conto, giro lo sguardo e continuo a fare ciò che stavo facendo prima, sicura di essere arrossita.
Continuo a distribuire i fogli finchè non arrivo al mio banco e vedo che il nuovo arrivato si è seduto proprio dietro di me.

-Ecco professore, ho finito - Con un sorriso alquanto falso do il resto dei fogli al prof e me ne vado a posto.

- Bene! Avete due ore per finire il test e consegnarlo. Ah! Signor Harris non si preoccupi per questo test, per lei sarà un semplice test d'ingresso. -Vedo che tutti si girano verso "il signor Harris" e lo guardano come a voler star al suo posto, ma purtroppo noi "vecchi studenti" dobbiamo farlo e non possiamo opporci.

Così decido di dar un'occhiata a questo maledetto test, mentre il prof far partire il cronometro. Non è molto difficile a quanto pare e credo di riuscire a finirlo anche in meno di due ore.
E  infatti in solo un'ora e mezza consegno.

- Ah Elle, già finito? - Mi sorride soddisfatto.

- Si professore. Posso uscire? - 

- Ma certo va pure. - Mi dice mentre sistema i fogli in una cartellina.

Prendo le mie cose e in meno di un secondo sono già fuori. Il corridoio è vuoto. C'è una gran pace,che bello! Raramente c'è a scuola, quindi mi dirigo con molta calma al mio armadietto godendomi questo silenzio.
Manca ancora mezz'ora alla prossima lezione, quindi mi siedo a terra con il mio I-Pod ad ascoltare le canzoni " a depressione" come diceva mia madre, con l'audio basso.A pensarci mi scende ancora una volta una lacrima; non averla accanto mi fa star male e sopportare mio padre senza di lei è una vera sfida. Sento che man mano sto scendendo sempre più affondo, sempre di più nell'oscurità e non riesco più a sopportare questa situazione.

- Ehi, Ciao. Perchè piangi? - Sento una voce, quella voce, provenire accanto a me e allora capisco che qualcuno, o meglio, Lui si è seduto vicino a me e mi ha vista in questo stato,cazzo! Abbasso ancora di più il volume.

- Non sto piangendo,mi è solo entrato qualcosa nell'occhio,ecco. - Cerco inutilmente una scusa mentre mi asciugo quella lacrima solitaria, sotratta al mio controllo.

- Certo, ed io sono un re! - Sapevo che la mia affermazione non era molto convincente e quella sua risposta mi fece molto ridere.

- Bè almeno ti ho fatto ridere! Comunque io sono Matt- Sorride.Ha un sorriso splendido e non posso far a meno di guardarlo, ma sento che sono arrossita e abbasso subito lo sguardo.

- Io sono Elle - 

- E' un bel nome - Mi dice, sempre sorridendo.

- Sai che non dovresti parlare con me? - Gli dico, ancora con lo sguardo basso, giocando con il filo delle cuffie.

- E perchè mai io non potrei parlare con te?. - Si abbassa un po' per guardarmi negli occhi. In questo momento potrei morire. Sì, i suoi occhi sono proprio come il colore del cielo. Arrossisco.

- Perchè io non parlo con nessuno e nessuno parla con me. E il ragazzo nuovo non può avvicinarsi a me senza essere preso di mira anche lui. Quindi, in conclusione, non ti conviene farti vedere con me. - Dico, cercando di essere più chiara possibile, sperando che se ne vada. Ho già parlato troppo.

- E quindi? A me non interessa del giudizio della gente. Ma se vuoi restare sola in questo momento va bene. - Mi rivolge un dolce sorriso e si alza.

Una parte di me vorrebbe chiamarlo e farlo rimanere qui, per parlare ancora un po', ma quell'altra parte dice di lasciarlo andare. Ed è proprio questo che faccio: resto seduta, senza muovere un dito, sola. Come sempre d'altronde.
*****
Sono passati giorni e Matt non si è più avvicinato a me. Lo ammetto, un po' mi dispiace, ma è meglio per lui. Una volta una ragazza per avermi chiesto una penna, venne perseguitata per tutto il giorno dai giocatori di football. Non potevo permettermi di farlo accadere un'altra volta, per quanto dolce sia stato.

--> Matt's Poves

- Matt, tesoro. Svegliati.- Sento la flebile voce di mia madre che mi sta chiamando, ma non ho alcuna voglia di alzarmi.

- Dai, mamma. Cinque minuti - Sono sicuro che mamma abbandonerà quel tono gentile  e tra poco scatenerà anche la terza guerra mondiale per farmi alzare.

- Matt se non ti alzi SUBITO, prendo il secchio.- A quella minaccia scatto subito dal letto.

- Mamma, vado in bagno. - E corro verso la porta del bagno. Mia madre è incredibile quando ci si mette. E' talmente pazza che avrebbe veramente preso il secchio con l'acqua, GELATA, credetemi, e me lo avrebbe buttato adosso. Una volta l'ha fatto e non è stata una bella sensazione. Entro velocemente in bagno e mentre  mi richiudo la porta alla spalle sento mamma dire " Non sfidare mai la mamma" e facendo quella strana risata, che solo le mamme vittoriose sanno fare, e mi sono sentito ragelare. E' una strega cattiva, che mi vuole far soffrire, ecco cos'è.
Entrato in bagno mi faccio una bella doccia calda e mi vesto per scendere di sotto.

- Buongiorno, cosa c'è per colazione? - Entro in cucina e, come al solito, trovo papà seduto a tavola leggendo il giornale e mamma intenta ai fornelli.

- Siediti Matt, ti ho riscaldato il latte. I cereali sono nella dispensa, ieri tuo fratello li ha finiti. - Dave è mio fratello, ha undici anni ed è una peste. Non è il più piccolo, perchè dopo di lui c'è la pupa della famiglia:Allie. 

- Che palle, mà non ci puoi andare tu? - Era sempre la stessa storia: la sera Dave finiva i cereali ed io li dovevo andare a prendere la mattina. 

- Matt non parlare così a tua madre e vai a prendere i cereali su! - Odio quando papà mi parla così. Insomma non sono più un ragazzino di dieci anni, ne ho diciasette ormai.

- Va bene, ma la prossima volta li prende Dave. - 

- Matt, sbrigati se non vuoi fare tardi- Il solito sguardo della mamma quando è arrabbiata.

- Sì, sto andando.! - 
Sto scendendo le scale, ma sono distratto da un pensiero. Lei
Ormai è diventata, sempre di più, il mio pensiero fisso. Da quel giorno. Non riesco a capire, tutt'ora, il suo comportamento e quello degli altri. Come fanno ad ignorarla? Come possono lasciarla da sola? 

       ...Perchè io non parlo con nessuno e nessuno parla con me".

Mi ha detto di non avvicinarmi e ho rispettato il suo volere, ma andando contro il mio. Non mi sono avvicinato più a lei da quel momento, ma sento il bisogno di farlo, di conoscerla, e non so il perchè.

- Matt, muoviti si fredda il latte! - Sento mamma urlare dal piano superiore e lasciando perdere i miei piensieri, salgo su con i cereali.






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Ehm, Ehm..*Tossicchia* Bene Dopo Tre Mesi Finalmente Ho Aggiornato.. Avevo Promesso Che Sarebbe Arrivato Pochi Giorni Dopo Il Primo, Ma Impegni Scolastici Mi Hanno Impedito Di Fare Qualsiasi Si Possa Fare Con Un Pc (faccina stanca). Il Capitolo Non è Molto Lungo, Ma Spero Che Lo Apprezziate Lo Stesso.I Due Si Sono Incontrati, Chissà Ora Cosa Succederà. Lui Le Starà Alla Larga? O Deciderà Di Non Darle Retta? Nel Prossimo Capitolo Vedremo.. (ammicca a tutti). Bè Spero Di Pubblicare Presto Il Seguito, Ma Non Prometto Niente +.+ Grazie a Chi Già Dal Primo Capitolo Lo Ha Messo Tra Preferite/Seguite/Ricordate.. (piange di felicità).
A Presto, Un Besos Lily <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


- Bene, Matt. Mi raccomando fai attenzione - 
Siamo arrivati fuori scuola. Odio venire con mia madre, ma ho la macchina dal meccanico, che guaio!

- Certo, mamma. Lo sai che lo sono sempre - La guardo dolce. Sarà una strega, ma le voglio bene.

- Si, certo..Allora a oggi. Ciao Matty - 

- Mamma, dai! Lo sai che odio questo soprannome! - La guardo truce.
Lei ride.

- Ma è così carino. Forza, vai, altrimenti fai tardi. - 

- Ciao, mamy - 

Esco e sento in lontananza il suono della campanella. Cazzo, farò tardi! Corro a perdifiato finchè non entro a scuola. 
Prima ora: Storia. Prendo il libro e corro verso l'aula di storia, spero di incontrarla. Ed eccola lì, sta di fronte a me. E' ancora più bella di tre giorni fa.

- Signor Harris? Cosa ci fà lì fuori? - Il professore di storia mi sta fissando con uno sguardo che non ammette repliche. Il Sign.Bart è un uomo sulla sessantina,basso e magrissimo, con occhi piccoli e un paio di occhiali stile anni '60. A prima vista sembra un uomo simpatico, il tipico vecchietto gentile che ti abita di fronte, ma in realtà è un anziano in crisi di astinenza, che tutto può irritarlo. La prima volta che sono entrato nella sua classe, il primo giorno, ho subito avvertito che non sarebbe stato simpaticissimo, ma non pensavo fosse così, nonostante ciò che mi avevano detto gli altri studenti.

- Niente, sign.Bart, mi scusi. Adesso entro. - Mi dileguo dentro e vado a sedermi dietro Elle.

- Ciao Elle - Le dico alle spalle, spero mi abbia sentito.

- Ti ho detto di non parlarmi - Mi dice sussurando. Non si gira, ma si avvicina al mio banco con la sedia. Ci rimango male, ma non voglio obbedirla.

- Scusa, ma, come ti ho già detto, a me non interessano i giudizi degli altri - Lei non si gira nemmeno adesso,ma non dice nulla. Sono riuscito a farla rimanere senza parole e ora so che sulle mie labbra c'è un sorriso da ebete.

- Allora ragazzi, oggi parliamo della grande crisi del XX secolo [...] - Il sign.Bart comincia a parlare e la maggior parte della classe comincia già ad addormentarsi.

- [...] Dunque i prezzi dei prodotti agricoli ed i salari diminuirono ed i profitti industriali crebbero a dismisura [...] -
 Il prof continua a spiegare,ma io ho già perso il filo.Diciamo che storia non è la mia materia preferita, ecco. Mentre cerco di riconcentrarmi, noto del movimento accanto a me e, infatti, vedo una ragazza molto carina che sta passando un biglietto ad un'altra e bisbigliarle qualcosa, credo le stia dicendo di passarlo a qualcuno. E come se fossi un veggente, quella lo fa passare tra le mani di altre due persone fino ad arrivare a me:
Ciao Matt, sono Natasha, il capo delle
cheerleder,so che ti piace molto lo sport.
Perchè non vieni a vedere qualche allenamento?
Ovviamente ci sarò anche io.
Ci conto Eh! XXOO

Mi giro e la guardo. Lei mi sta sorridendo e devo dire che è davvero bella.Bè,mica male, non posso rifiutare un invito da una bella ragazza,specie se si tratta anche di sport. Le sorrido e mi giro a scriverle una risposta:

Il piacere è mio Natasha. Ma certo,
mi piacerebbe venire..

Così glielo faccio arrivare tramite un passamani e qundo gli arriva alza lo squardo e mi sorride, un po' troppo lascivamente. So che tipo sono le cheerlader, ma non mi farò abbindolare tanto facilmente.

- [..]  la conseguente grande depressione obbligò lo stato a riavviare l'economia aiutando le aziende a risollevarsi con il provvedimento del New Deal di Roosevelt.. - 
Il sign. Bart non conclude che il suono della campanella fa rivesviagliare tutti. Così molti cominciano a stiracchiarsi sulle sedie mentre altri si precipitano fuori, come per scappare da qualcosa. Vedo Elle alzarsi e dirigersi verso la porta e prima che se ne vada, mi alzo per raggiungerla,ma vengo fermato da Natasha.

- Ehi Matt! - Bè ora che è davanti a me devo proprio ammettere che è bellissima. Non è molto alta ed è molto magra (credo che è al pari di un grissino); ha i capelli lunghi biondi (a parer mio tinta) con occhi color cioccolata e le labbra piene e rosate da un po' di lucidalabbra. Indossa la divisa da cheerlader e gli sta d'incanto.

- Ciao Natasha, grazie per l'invito, ma ora devo proprio scappare! - Cerco di togliermela davanti per andare da lei, ma tentativo inutile.

- Aspetta Matt, dai. Voglio presentarti le altre ragazze - Mi fa un sorriso da leccapiedi ed io non riesco a dirle di no.

- Ehmm, va bene. - Così mi prende sotto braccio e mi trascina fuori dall'aula tutta sorridente. Credo mi stia portando in cortile, speriamo di non diventare preda di tante gattine in calore, non sopporto le ragazze così.

*******
    -------> Elle's Poves
Non posso crederci! Oggi mi ha parlato! Oddio Elle calmati, su. Ricorda cosa succederebbe,non puoi permetterlo. Però mi ha detto che a lui non gli importa degli altri. Sì, così lo metterai nei guai. No! Ok, basta pensarci.
Sono appena uscita dall'aula del sign.Bart (uomo fastidioso e palloso) e sono davanti al mio armadietto. Non so cosa mi stia succedendo, ma quel ragazzo già mi ha influenzato troppo. Apro il mio armadietto e vedo la prossima lezione: Inglese. Prendo il mattone rosso e bianco che dovrebbe essere il mio libro di inglese e chiudo l'armadietto. Mi giro e vedo che cio' che non avrei mai dovuto vedere: Lui con Natasha abbraccietto insieme. Non avrebbe potuto fare scelta peggiore. Lei è la causa di tutto  e lui non può..Mi sento troppo male al pensiero. Spero che si fermino e che lui la mandi a fanculo, ma invece continuano a camminare davanti a me, come se nulla fosse. Allora capisco che tutto è tornato normale, nessuno si accorge di me, neanche lui.

- Signorina Dones? Sta bene? - 

- Eh? - Mi giro verso la mia sinistra e noto che la signorina June mi sta fissando con proccupazione.

- Elle, tutto a posto? - Mi chiede dolcemente

- Si certo, sign.June.Posso fare qualcosa per lei? - Le chiedo con una voce calmissima, per evitare di far trasparire qualcosa.

- Bè, c'è una chiamata per te in sala professori. - 

- Sì, arrivo - Così la seguo fino ad arrivare in un aula grande in cui vi sono molti professori: chi seduto, chi chiacchiera con un collega, chi prepara il caffè, insomma tutti indaffarati!

- Ecco tieni. - La sign.June mi porge il telefono.

- Sì? - Risposto con voce calmissima. Spero che non sia lui, ci mancherebbe solo questa.

- Ehì piccola - Tutti i miei timori sono spariti! Fortunatamente non è lui.

- Thomas? - Chiedo per assicurarmi che sia lui.

- Ciao Scricciolo. Come stai? - Mi chiede con voce preoccupata. Comincio a piangere, ormai sono due anni che non lo vedo.

- Thomas, che bello sentirti. Io sto bene. Tu? - Chiedo tra le lacrime. Spero che non se ne accorga.

- Oh piccola, non sai io. Qui va tutto bene. Sempre solite cose: missioni,battaglie, morti e anche qualche festino ogni tanto - Sento che sta
sorridendo,ma so che è un sorriso amaro: non è bello fare la guerra.

- Perchè ci hai messo tanto tempo per farti sentire? Eravamo preoccupati per te, razza di cervello di gallina! - Lo sento sorridere. Quando eravamo piccoli glielo ripetevo in continuazione quando giocavamo.

- Scusami Elle,ma qui le cose non si sono messe molto bene. Abbiamo avuto un periodo impegnativo. Però devo darti una bella notizia. - Chiudo gli occhi e mentalmente ringrazio Dio che sia ancora qui, a telefono con me.

- Dai spara! - Spero che sia davvero una bella notizia. Ora ne ho bisogno più che mai.

- Finalmente mi hanno dato il permesso! Elle capisci? A Natale torno a casa. Non vedo l'ora di abbracciarti forte. - Finalmente sorrido. In questo momento ho davvero bisogno di lui. 

- Anche io ho tanta voglia di abbracciarti Tommy, spero che Natale arrivi presto - Continuo a piangere. Ora sono lacrime di felicità, non potevo sperare in una notizia migliore di questa.

- Ehi cucciola, ti prego basta lacrime. Tra poco sarò lì con te.Ti starò accanto e ti aiuterò, tranquilla. - Mi asciugo le lacrime.

- Lo so, ma sembra così lontano Natale. - 

- Ehi Elle. Metti una mano sul cuore, anch'io lo sto facendo.Senti il tuo cuore battere? - Obbedisco e metto una mano sul cuore.

- Sì - 

- Bene, anche il mio batte come il tuo. Tum,tum. Stesso ritmo senti? Questo vuol dire che i nostri cuori sono in sintonia. Ricorda: ogni volta che ti sentirai sola o che avrai paura metti una mano sul cuore e allora sentirai, insieme al tuo, anche il mio cuore battere e allora saprai che sono con te. Intesi? - Tono autoritario

 - Cristallino. - Finalmente le lacrime si fermano e io mi asciugo quelle che scendono lungo il viso.

- Scricciolo adesso devo andare,mi stanno chiamando dal quartier generale. Ti chiamerò presto,promesso. Un bacio Elle e comportati
bene,mi raccomando. - 

- Va bene Thomas. A presto. - Sento il 'beep' del telefono e allora metto giù la cornetta. Mi asciugo il resto delle lacrime e vedendo che nessun professore le ha notate(fortunatamente direi) saluto la sign.June e vado in corridoio. E' già passato un quarto d'ora,quindi non credo che sarebbe la miglior cosa andare ora a lezione. La sign.Smith non è ben disposta verso i ritardatari, quindi non mi conviene andarci.

Invece che nell'aula 314, mi dirigo verso il bagno. Entro e vedo che è completamente deserto, bè in fondo è solo la seconda ora. Vado davanti allo specchio e vedo che tutto il mascara si è sciolto e intorno agli occhi ci sono due grandi macchie nere. Sembro un panda. A quel pensiero mi scappa un sorriso e comincio a sciacquarmi la faccia, poi mi asciugo e apro la borsa. Mamma mia quanta roba c'è qua dentro! Dove avrò messo quella busta?Ah eccola. Apro la bustina e trovo qualche trucco: correttore,fard,mascara e un lucidalabbra per ammorbidire le labbra. Non amo molto truccarmi,ma a volte servono per coprire molte cose. Metto del correttore per non far vedere le mie occhiaie, purtropppo nemmeno stanotte sono riuscita ad addormentarmi, poi passo un po' di fard e metto il mascara. Chiudo tutto, un'occhiata e sono ritornata come prima: la solita Elle.

- Ehi Cristy! - 
Sento una voce provenire da fuori,mi sembra familiare, ma non riesco a riconoscerla. Credo che stiano venendo qua, quindi è meglio che non mi faccia vedere. Entro subito in uno dei bagni e mi alzo in piedi sulla toilet,per non far vedere i piedi.

- Sei bellissima oggi Natasha, complimenti! - Oh, no.. Non potevo capitare in un momento peggiore. Natasha e una delle sue amichette, che tragedia!

- Grazie Cristy, ma ricorda io sono bellissima sempre! - Risata da papera.

- Oh certo. Scusa Natasha. - Tzè, che adulatrice del cavolo!

- Allora che ne dici del ragazzo nuovo Nat? Ti ho vista prima con lui. - Matt..

- Matt? Sì, è il prossimo della lista. - 

- Non ne dubitavo - Cominciano a ridere. Cavolo sembrano delle oche.

- Dai andiamo, altrimenti il sign.Martin ci viene a cercare - Continua Cristy.

- Bè anche se fosse, al professore possiamo chiedere anche di chiudere un occhio, tanto ci conosce, specialmente me. - Ricominciano a ridere. Poi sento le loro risate farsi più flebili e una porta chiudersi. Finalmente sono uscite.

Oh Matt... Sei caduto nel mirino di Natasha. Tutti,ormai, conoscono la sua famosa "lista" in cui vengono scritti tutti i ragazzi con cui deve stare. E' una cosa stupida e priva di significato, ma fa capire che tipo di persona è: una stronza.
Esco dal bagno e non vedo nessuno per i corridoi, probabilmente la campanella ancora non è ancora suonata. Bene, così posso stare un'altro po' in tranquillità.




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Salve a Tutti, Cari Lettori.
Finalmente Sono Riuscita a Pubblicare: Avevo Il Capitolo Pronto Da Ben 2 Settimane, Ma Non Trovavo Il Tempo Per Rivederlo e Postarlo xD
Alloraaaaaaa Cosa Ne Pensate?
Le Cose Si Stanno Facendo Più Interessanti (almeno spero): Ci Sono Nuovi Personaggi, Sia Buoni Che Cattivi e Colpi Di Scena.
Cosa Farà Matt? E  Chi è Thomas?
Bè Non Resta Che Aspettare Il Prossimo Capitolo Per Sapere ;)
Cercherò Di Pubblicarlo Presto, Lo Prometto. 
Recensite, Mi Raccomando.
Besos, Lily <3

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