To Venice with love

di _Fip3tt4_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.1 ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***
Capitolo 3: *** 3.3 ***
Capitolo 4: *** 4.4 ***



Capitolo 1
*** 1.1 ***


La voce del televisore rimbomba per tutto il jet.

Le parole di disprezzo nei confronti di Iron Man continuano a uscire dalla bocca del senatore Stern.

Tony è stanco.

Stanco di continuare a sentire che tutto ciò che fa e che ha fatto è sbagliato.

Sta morendo per colpa del palladio e questo non lo sa nessuno.

Nemmeno Pepper.

La sua assistente, il nuovo amministratore delegato delle Stark Industries, ora seduta intenta ad ascoltare il telegiornale.

E sospira, forse perché anche lei è stanca di tutto quello che sta accadendo: prima il rapimento di Tony in Afghanistan, poi lo stop alla fabbricazione delle armi, la battaglia contro Stane, la rivelazione di Iron Man, il processo e ora l’episodio a Monaco.

Vuole staccare la spina e andarsene in vacanza, è stanca di stare dietro a tutto. Eppure non può perché sa che tutto andrebbe a rotoli. Sente però che c’è qualcosa che non va, sente che Tony non le sta dicendo tutto.

Lui intanto è arrivato alle sue spalle e zittisce la televisione con un semplice comando vocale.

-Dovrebbe darmi una medaglia, ecco la verità- esordisce lui malinconico posando il piatto sul tavolino che lo separa da Pepper.

-Quello cos’è?- domanda lei cambiando subito argomento.

-E’ il suo pasto aereo!- esclama Tony con ovvietà scoprendo il piatto.

Pepper si guarda intorno per poi posare uno sguardo indignato su quella che dovrebbe essere un’omelette.

-L’ha preparato lei?-

-Si, se no cosa avrei fatto nelle ultime tre ore?-

-Tony… che cos’è che non vuole dirmi?- lui sposta lo sguardo dal finestrino agli occhi di Pepper. Si fissano per qualche istante quando è lui a rompere il silenzio.

-Non voglio tornare… a casa- lei abbozza un mezzo sorriso. Tentativo inutile per capire cosa passa nella testa del suo capo.

-Annulliamo la mia festa di compleanno e… siamo in Europa! Andiamo a Venezia, Cipriani! Ricorda?- parla di getto come se le parole fossero il risultato di una filastrocca imparata a memoria.

-Oh si!- esclama lei sorridendo. È incredibile quando a volte Tony è capace di leggerla nel pensiero: poco prima aveva espresso il desiderio di andare in vacanza e ora Tony vuole portarla a Venezia. Ma sa anche che non possono andarci.

-E’ un bel posto dove potersi… ritemprare?- continua lui rispondendo al sorriso di Pepper.

-Non mi sembra il momento opportuno… insomma… siamo in un bel pasticcio!-

-Per questo sarebbe il momento opportuno!-

-Bè come amministratore delegato devo essere vigile e operosa…-

-Come amministratore delegato ha diritto a… come si dice… a delle ferie?-

-… ma come persona direi che si potrebbe fare!-

Tony rimane sbalordito: non si aspettava un Si a una proposta strana come quella; la fissa per qualche secondo per verificare che stesse dicendo sul serio.

-Davvero verrebbe a Venezia con me?-

-Non è proprio il momento adatto, ma lei ha bisogno di riposo dopo quello che è successo e solo io posso tenerle testa!- esclama lei fiera di se.

Tony sorride. Finalmente potrà passare qualche giorno da solo con lei, e magari confessarle cosa sta accadendo a lui, al suo corpo per colpa del palladio; forse troverà le parole giuste per dirle che sta morendo o forse non le dirà nulla regalandole solo qualche giorno di serenità. Sa di averle reso la vita un inferno, soprattutto nell’ultimo periodo e vede che ogni giorno che lei ci mette anima e corpo nel far andare avanti la sua azienda.

-Allora è confermato signorina Potts! Resti qui!-

Tony si alza dirigendosi verso la cabina di pilotaggio, euforico come un bambino.

-Tony!- esclama lei prendendogli il polso,

-Grazie.-

-Non si preoccupi. Anzi comunichi a Jarvis tramite mail quali vestiti vuole che le faccia portare, trovandoci nel mese di febbraio opterei per qualcosa di caldo. Io intanto mi occupo dell’atterraggio- le dice sorridendo.

Si allontana non prima di averle accarezzato dolcemente una guancia. Pepper stupita di quel gesto, prende il suo fidato tablet e comincia a scrivere le prime cose di una lunga lista.

*******Note autrici******

Buonasera a tutti!

Questa è solo l’inizio di una storia scritta a quattro mani da due autrici che si sono conosciute proprio qui su EFP.

Speriamo possa piacervi e ci piacerebbe sapere cosa ne pensate, ogni commento è ben accetto =)

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Capitolo 2
*** 2.2 ***


Il viaggio sarebbe durato più del previsto per colpa del vento che provocava continue turbolenze.

Tony sta girovagando da qualche minuto per il jet nervoso.

Si è appena accorto che sia il palladio sia la clorofilla stanno per terminare e lui ne ha assoluto bisogno.

L’unico modo per averli è avvertire Rhodey, la seconda persona, dopo Pepper, di cui si fida ciecamente.

-Pronto?-

-Ehy Rhody sono Tony!-

-Tony! Come stai? Non sono potuto venire a Monaco di persona per colpa del generale, ho solo fatto da spettatore dato che eravate in diretta.- risponde con tono malinconico, era dispiaciuto per non essere stato lì ad assisterlo.

-Lo so, purtroppo. Io sto abbastanza bene. Ho pensato di fare una piccola vacanza con Pepper qui in Europa… anche perché lì in America non sono tanto gradito-.

-Tony se ti stai riferendo a quello che ha detto Stern puoi…-

-No Rhodes! Non sei costretto a prendere sempre le mie difese; io riconosco di aver sbagliato tutto, dalla creazione di Iron Man, è stato solo un errore, mi ha solo incasinato di più la vita di quello che era-

-Tony non è vero. Iron Man ti ha migliorato! Sei tu che sei cambiato sì ma in meglio! L’episodio in Afghanistan ti è servito a farti capire che la vita è una sola e che bisogna viverla, ma con dei limiti e tu quelli non li conoscevi.

Sei cambiato anche nei rapporti con le donne: prima ne cambiavi una ogni sera infischiandotene di loro e ora sei rimasto accanto a una sola! Tu credi che io non mi sia accorto che per te Pepper è di più di una tua assistente? Iron Man è servito a questo e quel cuore di palladio dentro di te ti ha salvato la vita- esclama Rhody sicuro di se, infondo è quello che pensa ormai da molto tempo.

-E allora perché ora mi sta uccidendo? Rhody io per colpa di questo cuore sto morendo!- esclama Tony picchiettando con forza le dita su quel cerchio illuminato.

-Come stai morendo?-

-Il palladio mi sta avvelenando e Iron Man non fa altro che accelerare le cose- gli risponde secco lui. Non ci vuole pensare. Ha considerato quel cerchio di luce blu la sua rovina fin da quando se l’è vista incastonata nel suo petto e ora ne ha la prova certa.

-Tony…- tenta di consolarlo Rhody ancora scosso da quella rivelazione

-Senti ho bisogno di un favore: appena atterriamo mando subito Happy lì a Malibu per prendere i bagagli, tu dovresti preparare il Mark V, è la copia esatta che avevo a Monaco che Jarvis ha preparato per le emergenze; il palladio e la clorofilla che trovi sulla scrivania del mio laboratorio. Un’altra cosa: promettimi che non dirai niente a nessuno, tantomeno a Pepper!-.

-Non lo sa?-

-No e non voglio che lo sappia. Sta facendo molto per me e non voglio che si preoccupi di più-.

-Va bene, non preoccuparti.- lascia la frase in sospeso -Ma si può sapere dove state andando?- domanda il colonnello.

-A Venezia! A Pepper è piaciuta molto l’ultima volta che ci siamo stati e vorrei riportarla lì- esclama il miliardario con un sorriso stampato sulle labbra ringraziando mentalmente Rhody per aver cambiato argomento.

-Poi io non ho ragione…- esclama lui con fare malizioso.

-Su cosa scusa?- domanda perplesso.

-Che ti sei innamorato! Venezia è una delle città più romantiche in Europa!-.

Tony ammutolisce improvvisamente.

Non si ricordava di questo piccolo particolare.

-E inoltre questo è il periodo di Carnevale e Venezia è la città italiana per eccellenza per quanto riguarda questa festività… sei sicuro che riuscirete a trovare un hotel che non sia pieno?-

-Certo! Secondo te i Veneziani non hanno una stanza per me e Pepper? E poi come mai tu sai questi particolari di Venezia?- domanda a sua volta Tony.

-Ci sono andato in luna di miele. Tu sei proprio sicuro che Pepper accetterà di condividere la camera con te?-.

-Certo che sì!- risponde sicuro di sé -Senti mi stanno facendo cenno che devo attaccare. Rhody, per quella cosa…- gli dice abbassando leggermente il tono della voce.

-…non ne farò parola con nessuno, stai tranquillo, ma tu trova una soluzione-

-E’ quello che sto facendo-. Afferma prima di riattaccare.

Si è confidato con Rhody riguardo al problema del palladio e questo lo fa sentire meglio. Ora viene il difficile: dirlo a Pepper. Tony la cerca con lo sguardo ma non la vede.

-Pepper? Dove sei?- comincia a chiamarla a gran voce non ottenendo risposta.

Erano circa venti minuti che la ragazza era chiusa in bagno: quell’omelette preparata con così tanta cura da Tony non era stata un toccasana per il suo stomaco, complici poi le turbolenze; e ora si ritrova inginocchiata di fronte il water a rimettere tutto.

-Sono qui!- gli risponde con un filo di voce mettendosi seduta contro la porta.

-Pepper si sente bene?-

-Ho solo un po’ di... di… mal d’aria per colpa di tutte queste turbolenze!- non voleva dirgli che tutto era nato per un’indigestione dell’omelette preparata con tanto amore da lui.

-Le preparo una tisana?- domanda lui cominciandosi a preoccupare: nei dieci anni in cui avevano viaggiato insieme non si era mai sentita male.

-No!- dice, quasi urla, con decisione –non si preoccupi- continua essendosi resa conto del tono troppo autoritario usato prima.

-Pepper così mi fa preoccupare. O mi apre la porta o sarò costretto a buttarla giù!-.

La ragazza si alza e apre la porta trovandosi di fronte Tony seriamente preoccupato.

-Tony sto bene…- sta per continuare quando crolla tra le braccia del suo capo svenuta. Lui riesce a prenderla in tempo sollevandola e posandola sul letto, solo ora si accorge del suo colorito notevolmente pallido.

-Pepper!- Tony le aveva preso la mano e ora la sta chiamando. Lei però non accenna ad aprire gli occhi facendolo preoccupare di più.

-Pepper!- la chiama una seconda volta con più decisione.

Le palpebre della ragazza cominciano a muoversi fino a non aprirsi del tutto, Tony può finalmente tirare un sospiro di sollievo.

-Come ti senti?- le domanda premuroso dandole inconsapevolmente del “tu”.

-Meglio, grazie-. Fa per alzarsi ma lui la blocca all’istante.

-Dove credi di andare? Non vorrai mica alzarti! Mi sei appena svenuta tra le braccia!-

-Ma questo è il suo letto, non vuole riposarsi un po’?- gli risponde continuando a dargli del "lei"

-Ma sei tu quella a star male! E poi il letto è abbastanza grande non trovi?- Pepper lo fissa timorosa di quello che sta per fare Tony.

Lui d’altro canto pensa bene di togliersi le scarpe e stendersi affianco a lei coprendo entrambi con un plaid oro e rosso.

-Cosa sta facendo?- esclama lei scattando seduta.

-Pepper rilassati! Siamo in vacanza!- esclama lui con ovvietà.

Lei avrebbe tanto voluto ribattere ma complici il leggero giramento di testa e le continue insistenze del suo capo, si sdraia su un fianco dandogli le spalle. Tony la osserva da dietro non facendo a meno di sorridere. Non riesce però a evitare di metterle un braccio intorno al fianco per avvicinarla di più a se.

Si lasciano cullare dal movimento dell’aereo per poi crollare addormentati tra le braccia di Morfeo.

*****Note autrici*****

Buonasera a tutti/e! Come qualcuno ha ben capito (sì proprio tu Silvia_sic1995) siamo Fipsi e _M4R3TT4_ .

Da come avete potuto leggere ci troviamo ancora sul jet diretti a Venezia, ci dispiace aver prolungato così tanto il viaggio… ma le mani scrivevano da sole!

Ringraziamo chi ha inserito la storia tra le seguite (siete tantissimi *_____*)/preferite e soprattutto chi ha recensito (tanti anche qui *_____*), con la speranza di leggere cosa ne pensate del secondo capitolo.

P.S. tu, cara Fipsi, vedi di rispondere o attraverso l’Italia e ti vengo a cercare!!!!

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Capitolo 3
*** 3.3 ***


Tony viene svegliato dall’avviso dell’atterraggio appena avvenuto.

Si volta e vede che Pepper è ancora addormentata abbracciata a lui.

È ancora pallida, ma ha un’espressione più serena sul viso delicato.

Ora può osservarla meglio, può osservare i suoi lineamenti sempre tesi quando lavora ora rilassati, può osservare e accarezzare le sue mani tanto piccole e affusolate rispetto le sue, può ascoltare i suoi respiri regolari intervallati da qualcuno più profondo. Non vorrebbe svegliarla ma sa che deve.

-Pepper- la chiama Tony- si svegli. Siamo arrivati.

Pepper solleva lentamente le palpebre scoprendo i suoi occhi cerulei.

-Sta meglio?- le chiede Tony.

La donna risponde mugugnando qualcosa che somiglia ad un “sì”.

-Siamo a Venezia, in Italia!

Appena Pepper sente quella frase, spalanca gli occhi e sembra riprendersi del tutto.

-Davvero? Siamo in Italia?- dice lei alzandosi e correndo verso l’uscita del jet privato.

-Vedo che sta molto meglio, Pepper! Dormire al mio fianco fa sempre effetto!-.

Pepper arrossisce leggermente, chiude gli occhi e sospira, come rassegnata, ma felice di dover passare un’intera vacanza con Tony Stark, l’uomo più egocentrico del mondo.

Lui, vedendo la reazione dell’assistente, sorride e le chiede subito:

–L’ho per caso messa in imbarazzo, Pepper?- chiede avvicinandosi a lei.

-Da cosa l’ha capito, Tony?- gli risponde, sorridendo ancora abbastanza in imbarazzo per il fatto di aver dormito nello stesso letto del suo capo senza essersi resa conto di averlo abbracciato nel sonno.

Tony ridacchia. La adora sempre quando è imbarazzata.

I due scendono dal jet privato e si avviano a chiedere informazioni all’aeroporto.

Una ragazza si trova dietro ad un banco che deve essere il punto informazioni.

Tony si avvicina, convinto, ma quando la ragazza lo saluta con un cortese “buongiorno, cosa desidera?” lui si rende conto di non sapere nulla della lingua italiana.

Riesce solo a dire un “buongiorno” molto esitante, quando Pepper arriva in suo soccorso, parlando perfettamente l’italiano per chiedere una cartina della città.

Quando lei si gira, porgendo a Tony la cartina, l’uomo la guarda sbalordito.

-Ma lei…-

-Sì, parlo l’italiano. Mia madre era italiana e mi ha insegnato la sua lingua.

-Almeno non avremo problemi a farci capire dalla gente di questa città!

Un sorriso compare sul viso di Pepper.

-Andiamo a cercare l’hotel?

-Ovvio!

Stavano girando da ore per tutta la città. Avevano chiesto ad ogni hotel ma nessuno aveva tre stanze libere.

-Ma è possibile che ci sia così tanta gente?- dice Pepper sbuffando.

-Bè, è Carnevale qui. E il Carnevale di Venezia è una delle feste più famose. Vengono persone da tutto il mondo per ammirare la città in questo periodo!-

-Capisco…-

Pepper comincia a guardarsi intorno, per cercare una soluzione al loro problema.

E la soluzione non tarda ad arrivare.

-Guardi! Lì c’è un piccolo residence a tre stelle!- dice indicando un piccolo ingresso contornato da piante di vario tipo.

-Ma è a tre stelle! Tony Stark non può andare in un residence a tre stelle!- si lamenta lui facendo una faccia disgustata.

-Faccia come vuole! Io vado- dice Pepper avviandosi all’ingresso seguita da Happy che aveva dovuto sopportare le lamentele del suo capo per tutto il giro della città.

Tony fa l’indifferente per qualche secondo, poi, vedendo che la donna fa sul serio la segue di corsa.

-Aspetti!-

Pepper si volta con un sorriso ironico sul viso.

-Vedo che ha cambiato idea, signor Stark!-

-A quanto pare…-

I tre entrano nel residence.

Tutto all’interno dà l’idea di casa.

I mobili della reception sono in legno chiaro e le stoffe delle tonalità del blu.

Anche il bancone è di legno e dietro ad esso c’è una scaffalatura dello stesso materiale che contiene le chiavi delle varie stanze.

- Mi piace questo posto- dice Pepper guardandosi intorno.

-Sì, carino…- risponde Tony fingendosi indifferente.

Poco dopo arriva una ragazza che con un sorriso cortese dice:

–Benvenuti! Come posso esservi utile?

-A lei l’onore!- dice Tony guardando l’assistente.

-Tre stanze singole, grazie.

La ragazza del residence controlla sul computer.

-Mi dispiace, tutto ciò che ci rimane sono due doppie.

-Questo è un bel problema…

-Vanno benissimo!- dice Tony e, anche se non aveva parlato in italiano, la donna aveva capito subito.

-Tony! Non mi sembra una buona idea!- ribatte Pepper.

-Faccia come vuole…- dice lui, ripetendo la frase detta dall’assistente poco prima.

Pepper sospira.

-E va bene. Ma io prendo la stanza da sola e lei dorme con Happy.- esclama con un tono leggermente autoritario.

Mentre Pepper dà tutti i dati necessari alla ragazza, Tony si guarda intorno cominciando a pensare che quel posticino non è proprio male, mentre una malsana idea si affaccia nella sua mente.

-Ah, dimenticavo! Le stanze sono comunicanti tra loro. Ecco le vostre chiavi e vi auguro un buon soggiorno!

Tutti e tre si avviano verso il piano delle camere.

Tony non la smetteva di brontolare il suo dissenso riguardo la decisione di Pepper di farlo dormire con Happy. Arrivano di fronte le porte delle stanze con l’intento di rivedersi dopo un’ora, giusto il tempo di darsi una rinfrescata e riposarsi un po’, ma Tony non voleva separarsi da lei.

-Dai Pepper!-

-Tony no!-

-Ma perché, cosa le costa?-

-Tony le ho detto di no, la smetta di fare il bambino!-

Erano dieci minuti buoni che stavano discutendo perché Tony voleva, anzi pretendeva, scambiare le stanze per poter dormire con lei.

-Perché no? In fondo abbiamo già dormito insieme…- esclama lui avvicinandosi.

-Forse perché stavo male e non c’era un altro letto se non il suo?!- risponde lei seriamente scocciata per le continue insistenze dell’uomo.

-Ma ora sta meglio?!-

-Si, perché?-

-Vede che allora ho un effetto benefico su di lei! Eddai possiamo condividere la stessa stanza?- chiede lui per l’ennesima volta questa volta però sfruttando la sua arma segreta: gli occhi dolci.

Non si è mai abbassato a tanto, ma per Pepper, per vederla dormire un’altra volta accanto a lui, inspirare il profumo dei suoi capelli e poterla abbracciare liberamente senza che lei scappi, farebbe questo e altro.

Lei d’altro canto non risponde subito.

Vorrebbe poter dormire di nuovo abbracciata a lui, sentire le sue mani avvolgerle delicatamente i fianchi e poter sentire il suo respiro regolare sul collo, ma non può perché lui è un genio, miliardario, playboy, filantropo e chiunque potrebbe pensare che lei ambisce solo ad una posizione più alta nelle Stark Industries.

Non si lascia intenerire dallo sguardo di Tony, rimasto fermo davanti la porta della stanza implorante. Lo raggiunge dicendogli:

-Stark, deve sapere che quando dico no… è no!- esclama, con un sorriso sulle labbra per l’espressione dell’uomo, prima di chiudergli la porta in faccia.

*****Note autrici*****

Buonasera a tutti!!!

Ci dispiace aggiornare con qualche giorno di ritardo ma questo periodo tra scuola e virus non abbiamo proprio avuto tempo :S

In compenso siamo finalmente arrivati a destinazione (nonostante qualche piccolo problemino) in una delle città più belle non solo d’Italia.

Grazie ancora a coloro che hanno recensito il precedente capitolo con la speranza di leggere cosa ne pensate anche di questo =)

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Capitolo 4
*** 4.4 ***


Dopo aver letteralmente cacciato Tony dalla sua stanza, Pepper si appoggia alla porta e si sofferma ad osservare la camera: al centro c’è un letto matrimoniale e affianco a questo la porta che conduce a un piccolo bagno; sulla parete opposta invece primeggia l’enorme porta scorrevole comunicante con la stanza affianco. È molto luminosa, come piace a lei, grazie anche a l’enorme porta-finestra che conduce sul balconcino il quale si affaccia su uno dei tanti canali veneziani, questo però molto meno trafficato.

Sente bussare.

Subito apre la porta per vedere chi è, ma non vede nessuno.

Fa per chiudere quando sente bussare un’altra volta.

Solo ora si accorge che qualcuno, e sa anche di chi si tratta, stava bussando alla porta comunicante.

Sbuffa alzando gli occhi al cielo conscia che Tony le avrebbe chiesto per la milionesima volta di condividere la stanza.

-Cosa vuole signor Stark?-

-Voglio solo brindare all’inizio di questa vacanza! Mi sono fatto portare una bottiglia di spumante, rigorosamente italiano, ma siccome è triste brindare da soli ho pensato a lei!-

-Ma non c’è Happy lì con lei?-

-No! Veramente gli ho chiesto di occuparsi dei bagagli, ma non si preoccupi tornerà massimo entro domani!- risponde con calma Tony.

-E lei ha lasciato andare la sua guardia del corpo?- esclama spalancando di colpo la porta trovandosi di fronte Tony, con in una mano la bottiglia e nell’altra i due bicchieri, che la fissava con uno sguardo stupito.

-Che c’è di male?-

-Che c’è di male?! Spero che sta scherzando! Proprio ieri è stato vittima di un attentato dove per puro caso non ci ha rimesso la pelle e lei decide di spedire la sua guardia del corpo a miglia e miglia da qui per prendere quattro valigie quando poteva benissimo delegare qualcun altro!- aveva gesticolato nervosamente per tutto il tempo tanto che le guance le erano diventate rosse per lo sforzo. Era preoccupata per lui. Non voleva perderlo.

-Pepper nessuno a parte Rhodes sa dove siamo. Quel pazzo di ieri è stato arrestato e credo che non lo vedremo per molto tempo e poi… siamo in vacanza, la nostra vacanza in una delle città più belle d’Europa e non voglio né guardie del corpo né paparazzi tra i piedi. Solo io e lei- le aveva risposto stranamente con un tono calmo, quasi in un sussurro.

Pepper si avvicina a lui posandogli una mano sulla spalla.

-Scusi, non dovevo aggredirla in quel modo-.

-No scusami tu! Anzi dato che ci troviamo in vacanza diamoci del tu! Comportiamoci come una normale coppia di… amici?- aveva tentennato sulla parola “amici” avrebbe preferito usare coppia e basta.

-Va bene, Tony!- risponde lei con un sorriso.

-E ora brindiamo!- esclama lui stappando la bottiglia. Ne versa il contenuto nei due bicchieri e ne porge uno a lei. Li fanno tintinnare per poi portarli alle labbra.

Si osservano in silenzio fino a quando Tony propone di andare a fare un giro per la città

-Certo!- esclama lei posando il bicchiere sul tavolino.

Escono avvolti nei loro cappotti e con una cartina in mano dirigendosi verso il motoscafo che li avrebbe portati a piazza San Marco.

Appena arrivati rimangono stupiti dal numero di persone, forse eccessivo, che si trovava lì in quel momento. Piazza San Marco è un’esplosione di colori nel periodo carnevalesco: le numerose bancarelle piene di maschere in creta di mille colori, pittori di strada che vendono i ritratti degli angoli nascosti e non della laguna Veneta, persone in carne e ossa travestite da costumi dai colori sgargianti che si aggirano tra la folla di turisti per farsi immortalare con loro.

Tony e Pepper si sentono come se gli fosse stato concesso di andare al paese dei balocchi.

Si lasciano trasportare dalla folla fino al centro della piazza. Pepper sicuramente è quella più felice di trovarsi lì; è sempre stato il suo sogno vedere le maschere veneziane dal vivo e non attraverso lo schermo del computer.

Tony intanto spostava lo sguardo da un lato all’altro per poi soffermarsi su di lei. Poteva percepire la sua gioia e questo non faceva altro che renderlo più felice per la decisione di portarla lì.

Sposta per un solo secondo lo sguardo al lato opposto e solo ora nota due persone, entrambe vestite di nero, che li fissavano.

Non avevano distolto lo sguardo neanche quando Tony li aveva notati. Improvvisamente uno dei due sposta il lembo della giacca permettendogli di vedere una pistola, l’altro invece fissa sia lui che Pepper, la quale non si era accorta di nulla, troppo impegnata a immortalare la piazza, con un ghigno stampato in viso.

In quel momento il panico lo coglie impreparato.

La prima cosa che gli viene in mente è quello di proteggere Pepper.

L’afferra per un braccio e la stringe stretta a sé, come se avesse il timore che di lì a poco sarebbe scomparsa. Sente che quello stato di apparente calma che si era imposto dopo l’incidente di Monaco sia stata sconvolta da quella che riteneva una vera e propria minaccia.

Non riesce a capire il motivo di una reazione così esagerata, infondo poteva anche essersi sbagliato e aver visto male.

-Tony che succede?- domanda lei con voce preoccupata ancora stretta nel suo abbraccio.

Lui non risponde guardandosi intorno, fortunatamente quelle persone si sono allontanate.

-Tony, ehy, cosa ti è preso?- domanda lei di nuovo accarezzandogli una guancia per tranquillizzarlo. Lui continua a fissare lo stesso punto ignorando le sue domande. Finalmente si decide si darle retta puntando il suo sguardo in quello della ragazza.

-No niente, non ti preoccupare! Volevo solo… solo fare una foto con te!- si giustifica con la prima scusa che gli è venuta in mente. Non vuole impaurirla per una cosa che forse ha visto solo lui.

-Non c’era bisogno che mi abbracciavi-

-Ma io volevo abbracciarti e poi ti avrei chiesto di fare una foto insieme-

Pepper lo fissa stupita per poi sorridere:

-Va bene! A patto che sarai tu a chiedere di farci scattare una foto!-

-Io? Ma lo sai che non so neanche una parola in italiano!-

-Lo so! Ed è per questo che te lo chiedo!- esclama lei.

-Pepper comincio a pentirmi di averti fatto venire qui con me-. Risponde lui avvicinandosi a dei turisti giapponesi. Prova a spiegargli prima con un perfetto accento inglese che vorrebbe che gli scattassero una foto, ma vedendo che non lo capivano prende Pepper, che non aveva smesso di ridere nemmeno per un secondo, per un braccio e indicando prima lei, poi lui, la macchinetta fotografica e infine la piazza finalmente capiscono. Uno di loro prende la macchinetta dalle mani della ragazza e gli scatta una ventina di foto. Loro sembrano divertirsi a farsi immortalare in pose diverse sempre più strane. Tony riesce momentaneamente a dimenticarsi dell’episodio avvenuto poco prima e a godersi quel pomeriggio in compagnia della sua Pepper.

****Note autrici*****

Ed eccoci qui al quarto capitolo!

Siamo contente che continuate a seguirci sebbene non siamo mai precise nel pubblicare .-.

E finalmente, dopo aver aspettato svariati mesi, possiamo dire che è finalmente uscito Iron Man 3: niente da ridire solo che potevano metterci un po’ di pepperony solo per noi, ma per il resto è semplicemente fantastico… da (ri)vedere!!

Ringraziamo coloro che hanno recensito lo scorso capitolo sempre con la speranza di leggere cosa ne pensate anche di questo =)

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