DISCOVER WORLD I

di SamuelRoth93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1x01-Fuga dal villaggio ***
Capitolo 2: *** 1x02-Nebbie labirinto ***
Capitolo 3: *** 1x03-Il prigioniero ***
Capitolo 4: *** 1x04-Orizzonti ***
Capitolo 5: *** 1x05-La luce alla fine della grande caverna ***
Capitolo 6: *** 1x06-Il gioco delle sirene ***
Capitolo 7: *** 1x07-Fuori rotta ***



Capitolo 1
*** 1x01-Fuga dal villaggio ***


CAPITOLO UNO

“The Aria’s Dream”

 

L’alba era appena sorta nel villaggio di Allenberg. Ogni uomo si preparava per andare a lavoro e le loro mogli, in vestaglia bianca, preparavano per loro la colazione: una ciotola di latte, un pezzo di pane e una fetta di burro spalmata sopra. Una ventata d’aria fresca fece sollevare la tenda della camera di una giovane ragazza. Lei si chiamava Aria e aveva l’età di quindici. La brezza che entrò dalla sua finestra, le fece aprire gli occhi. Si sollevò e poi si girò verso il lato destro della sua stanza; sua sorella dormiva profondamente. Come ogni mattina, Aria, correva davanti alla finestra della sua camera e osservava il villaggio nel momento del suo risveglio; guardava in maniera spensierata, come le donne, salutassero i loro mariti, mentre andavano al lavoro.

Intanto, la biblioteca di Allemberg spalancava le sue porte agli abitanti del villaggio, ogni giorno, alle 7.00 in punto; per Aria era una gioia immensa sentire il rumore delle sue porte aprirsi. Esso rimbombava per tutto il villaggio. Fin da quando era piccola, ad Aria, piaceva leggere e, ogni giorno, prendeva un libro in prestito dalla biblioteca. Amava perdersi tra le righe di quelle storie fantastiche e quelle illustrazioni meravigliose. A volte, era talmente immersa in quelle letture che, quasi, le sembrava di far parte di quegli incredibili racconti.

Aria continuava a rimanere affacciata dalla sua finestra e quando sentì il rimbombo, capì che la biblioteca si era aperta. Fece un sorriso a quel dolce suono che tanto attendeva ogni mattina. Corse immediatamente nel suo armadio, si tolse la sua lunga vestaglia bianca da notte e indossò i suoi soliti vestiti per uscire.

Scese le scale lentamente per non fare rumore, ma ad ogni suo passo, esse cigolavano.

“Tesoro, sei già sveglia! Stai andando alla biblioteca di Allenberg?” le domandò sua madre, mentre preparava la colazione alle sue figlie. “Sì, Mamma…come al solito!” esclamò Aria prendendo dalla tavola solo una fetta di pane. “Aria, siediti a fare colazione! La biblioteca non scappa di certo.” Sospirò sua madre. “Mi sazierò leggendo un buon libro!” uscì Aria chiudendo la porta.

Passeggiava saltellando per le vie del villaggio, sorrideva e salutava tutti i passanti. Tutti conoscevano Aria Rockwether, questo perché suo padre aveva una birreria frequentata dall’intero villaggio. Ogni tardo pomeriggio, infatti, ella si fermava in birreria per raccontare le storie che conosceva a tutti quanti; loro, seduti ai tavoli, la ascoltavano per ore e rimanevano incantati dalle parole che uscivano dalla sua bocca.

Le porte della biblioteca di Allenberg erano aperta e Aria vi era davanti; la sua struttura era imponente, come i suoi lunghi e larghi gradini.

Il signor Obelauwer, dall’interno della sua biblioteca, sentiva i piccoli piedini di Aria salire i gradini; sorrideva all’idea di incontrare quella ragazzina, perché, come lui, amava la letteratura e ne apprezzava la sua grande importanza.

“Salve Signor Obelauwer! Oggi che libro interessante mi ha lasciato da parte?” domandò Aria arrampicandosi sul bancone troppo alto. “ Oggi ho riservato per te, uno dei libri più belli che mi sia arrivato!” le consegnò personalmente il signor Obelawer uscendo da dietro al bancone. “Le meraviglie dei sette mondi” lesse Aria, il titolo della copertina con stupore. “Sai, aria? Questo libro era diviso in sette parti, quanti sono i mondi. I miei sei fratelli, bibliotecari negli altri sei mondi, hanno inserito nella loro parte tutto ciò che avevano visto ed esplorato!” esclamò il signor Obelauwer con gli occhiali che li cadevano sul naso. “Questo è il libro più bello che io abbia mai ricevuto. Quante immagini e quante storie! La ringrazio di cuore!” lo abbracciò Aria, lasciando il signor Obelauwer felicemente sorpreso; nessuno amava quei libri quanto quella ragazzina pensò lui. “ Adesso lasciami o rischiò di spezzarmi in due, figliola! Ora va a goderti le tante storie raccontate nel libro e immaginale tutte, quasi, come se fossi tu stessa a vederle in prima persona. Se un vecchio come me, ha ancora un briciolo di immaginazione, tu potrai averne abbastanza vedere tutte quelle cose che gli altri non riescono a vedere: la bellezza del grande mondo che ci circonda.

Aria uscì dalla biblioteca, ma non andò molto lontano, perché aveva voglia di leggere quel libro immediatamente. Si sedette sugli ultimi gradini della biblioteca e iniziò a sfogliare le pagine: Ogni capitolo parlava di un mondo visitato dai sette fratelli. Furono inseriti illustrazioni e descrizioni del loro viaggio. Mentre, Aria, spalancava gli occhi a strane creature, bellissime piante di varia forma, città misteriose e pittoresche, pensava: “Oh, cosa per poter visitare questi mondi! Respirare l’aria di questi luoghi e ammirarne le rispettive bellezze e stranezze. Conoscere la gente di quei posti e le cose che hanno da raccontare. Oh, cosa darei per avere questa rara opportunità!”. Ad un certo punto, Aria chiuse l’enorme libro, attirata da un affluire di persone verso il porto che ospitava le barche e le navi. A tale evento, pensò: “C’è solo un motivo di tanta affluenza. Arriva qualcuno dai mondi lontani!”

Aria corse in mezzo alla gente, correva più che poteva per giungere al porto e vedere chi giungeva. Arrivata al porto, si fermò come tutti quanti a guardare, ma lei era bassa e, nonostante saltasse, la gente davanti a lei era troppo alta. Si guardò attorno e chiese all’uomo più alto, cosa stesse succedendo. “Mi scusi signore, può dirmi chi giunge da lontano? Io, non riesco a vedere da qui!” chiese cortesemente Aria, mentre l’uomo le sorrise e la fece salire sulle sue spalle. “guarda tu stessa. Dai mondi lontani è arrivato il viaggiatore! Colui che è partito per visitare i sette mondi e che da essi porta provviste e medicinalia noi sconosciuti.” Spiegò l’uomo gentile. Intanto, la folla, acclamava il viaggiatore e tutti insieme lo scortarono alla locanda del villaggio.

Il capo villaggio, fece subito visita alla locanda per dare il benvenuto al viaggiatore e, man mano che la giornata proseguiva, la folla si diradò e ognuno tornò alle proprie faccende quotidiane; tutti tranne Aria. Per lei, conoscere quel ragazzo, era davvero importante; un libro può raccontarti tante storie, ma non sarannò mai interessanti quanto quelle raccontate da una persona vera.

Aria si intrufolò nella locanda di Bernadette, la locandiera, che essa conosceva molto bene, in quanto amica di sua madre. “ Aria? Che ci fai qui?” la beccò Bernadette, mentre cercava di salire ai piani superiori della locanda, ovvero alle stanze dei visitatori di passaggio. “Ehm…Bernadette! Ciao! Come va?” rispose Aria tutta nervosa. “Dove stai andando curiosona? Non vieni mai alla mia locanda, nemmeno per un saluto e oggi ti trovo qui a girovagare. Non sarà che sei qui per vedere l’affascinante viaggiatore?” le domandò Bernadette con una leggera allusione. “Ma come ti viene in mente? Sono una ragazzina, non penso a certe cose!” arrossì sulle guancie Aria.

Bernadette fu chiamata dalle sue dipendenti. “Sì, arrivo subito! Aria, adesso io vado…tu torna a casa o tua madre si preoccuperà. Portale i miei saluti!” corse via Bernadette a fare i suoi doveri, mentre Aria, facendo finta di lasciare la locanda, tornò indietro e salì ai piani superiori della locanda; la disobbedienza era un piccolo prezzo da pagare per la sua curiosità di parlare con il viaggiatore.

Salendo le scale con molta cautela, si ritrovò nel corridoio deserto e silenzioso del piano superiore. C’erano sei porte chiuse e Aria cominciò a camminarvi accanto nel tentativo di scoprire in quale stanza alloggiasse il viaggiatore, poi, improvvisamente, delle voci, la fecero fermare davanti ad una porta. “Finalmente mi hai fatta uscire dalla tua valigia, non riuscivo a respirare!” sbuffò una voce femminile all’interno della stanza, mentre Aria ascoltava con l’orecchio appoggiato alla porta. “Scusami Moonflower, ma la gente di questo villaggio ci avrebbe perseguitati vedendoti!” rise colui che pareva  essere proprio il viaggiatore.

Aria voleva ascoltare meglio, così cercò di attacarsi di più alla porta, ma questo la fece scostare e il viaggiatore lo udì. “C’è qualcuno alla porta?” domandò il lui, mentre Aria era nel panico. Poi notò un vassoio con del cibo ai piedi della stanza accanto, così lo prese ed escogitò un piano. “Ehm…sono la cameriera e vi ho portato la cena!” esclamò Aria fuori dalla porta con in mano il vassoio rubato. “Prego! Entri allora!” la fece accomodare gentilmente. Aria entrò disinvolta, fingendosi una vera cameriera: sguardo basso e indiscrezione. “la cena è servita!” esclamò Aria lasciando il vassoio, poi si fermò a guardare il letto dove era seduto il viaggiatore: c’era qualcosa che si muoveva sotto alle coperte. “Qualcosa non va?” le domandò il viaggiatore vedendola impalata davanti a lui. “Ehm…cosa c’è lì sotto?” domandò Aria, dimenticandosi che le cameriere non fanno domande. “ Non so di cosa parla!”, poi le coperte si alzarono per aria e da lì uscì una piccola creatura scintillante, simile ad una fata. “Non riesco più a resistereeeee! Si soffoca lì sotto!” esclamò riprendendo fiato la piccola creatura, mentre Aria cadette per terra facendo un balzo. “Che…che cos’è quella cosa?” domandò Aria con occhi sgranati. “Non devi aver paura, non ti farà del male!” la tranquillizzò il viaggiatore. “Non sono spaventata, piuttosto, ne sono…affascinata!” esclamò Aria avvicinandosi alla piccola creatura e guardandola nei minimi particolari. “Mi chiamo Moonflower è discendo dalla stirpe delle Yuma…provengo dall’isola di Piuminya nel continente di Klostrich. Molto piacere!” le tese la manina piccina Moonflower. “Molto…piacere! Io mi chiamo Aria!” rispose lei, mentre il viaggiatore la guardava dalla testa ai piedi. “Tu non sei una cameriera, vero?” le domandò il viaggiatore in modo giocoso, come se Aria gli facesse tenerezza. “Si vede così tanto?” domandò Aria. “Osservi troppo per essere una cameriera!” esclamò Moonflower. “Aria, perché ti sei finta una cameriera?” si alzò a scostarle la sedia per farla accomodare,  il viaggiatore. “Ehm…tutto il villaggio parlava di lei come colui che viaggia per mondi e io sono una ragazzina che per tutta la vita ha viaggiato solo per libri!” spiegò Aria. “Quindi sei una curiosa?” dedusse il viaggiatore. “Essere curiosi permette di scoprire cose nascoste e maravigliose. Io mi sono intrufolata qui solo per farmi raccontare dei suoi viaggi e delle cose straordinarie da lei incontrate!” parlava Aria con occhi speranzosi e sognatori. “Ma non basta una sola notte per raccontare tutto ciò che ho visto fino ad ora!” rise il viaggiatore. “Già! Domani mattina, al sorgere del sole, noi ripartiremo!” esclamò Moonflower. “Quindi voi vorrete riposare adesso, giusto?” si sentì di troppo Aria. “Esatto, siamo molto stanchi. Però, per quel che  può valere, è stato un piacere conoscerti Aria. Spero per te che un giorno vedrai il mondo con i tuoi stessi occhi e che nessuno dovrà mai raccontarti com’è! Auguri per l’avvenire!” accompagnò Aria alla porta salutandola definitivamente.

Aria rimase delusa da quell’incontro, perché pensava di saziare la sua sete di sapere. Tornata a casa, sua madre la rimproverò. “Aria, ma dove sei stata tutto il giorno? I clienti della birreria si chiedevano dove fossi!” sbraitò la madre, da perfetta donna che si preoccupa. “Perché si chiedevano dove fossi? Comunque ero alla biblioteca del signor Obelauwer a leggere!” rispose Aria mentendo. “Ma come perché? Ogni giorno racconti loro una delle tue assurde storie!” esclamò la madre versandole la minestra nel piatto. “Mamma, non sono assurde, sono meravigliose!” esclamò girando e rigirando il cucchiaio nella minestra.

Quella notte Aria si girò e rigirò nel letto e ripensava alle parole dette dal viaggiatore: “Spero per te che un giorno vedrai il mondo con i tuoi stessi occhi e che nessuno dovrà mai raccontarti com’è!”. In quel momento scattò qualcosa e Aria pensò: “Già! Perché aspettare che qualcuno mi racconti com’è il mondo, quando posso vederlo con i miei occhi!”.

La sua mente continuò a viaggiare per l’intera notte, fino alle luci dell’alba. Poi, quando ancora il villaggio non si era svegliato, lei uscì di casa in vestaglia bianca e con uno zainetto, dirigendosi in fretta e furia verso il porto. Prima, però, lasciò una lettera a tutta la famiglia sul tavolo in cucina, in cui spiegava il motivo della sua fuga: vedere il mondo.

Da lontano vide il viaggiatore e Moonflower salire sulla loro imbarcazione, poi, avvicinandosi, salì di nascosto e si buttò sotto ad un grosso telo marrone. Rimase in silenzio, sperando che la nave salpasse in fretta, perché quando sarebbe uscità allo scoperto sarebbe stato troppo tardi farla tornare indietro.

L’imbarcazione era, ormai lontana dal villaggio di Allemberg, che, quasi, non si vedeva più. Il viaggiatore e Moonflower erano sulla poppa della nave che ammiravano il mare accarezzati dalla dolce brezza. Aria pensò che era il momento di uscire allo scoperto, ma facendolo provoco un forte baccano. “Aria?” ne rimase sorpresa Moonflower. “Vi prego, non siate arrabbiati! Io sono cui perché voglio esplorare i sette mondi con voi!” esclamò Aria mortificata per la sua improvvisa apparizione nei loro piani di viaggio. “Va bene!” esclamò il viaggiatore, non affatto sorpreso. “Come sarebbe?” dissero con stupore e in coro, Aria e Moonflower. “ Sapevo che Aria ci avrebbe seguiti e ha fatto bene. Lei aveva un sogno…e un sogno va sempre realizzato! Se io non avessi fatto di testa mia nella vita…oggi non sarei il viaggiatore famoso che sono, no?” parlava il viaggiatore guardando il mare. “Quindi posso viaggiare con voi?” sorrise Aria. “ Fino a quando non sarai stanca, potrai stare con noi per tutto il tempo che desideri!” esclamò il viaggiatore. “Non mi stancherò mai…di questo ne sono sicura!” esclamò Aria felice.

Il suo viaggio era appena iniziato…

 

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Capitolo 2
*** 1x02-Nebbie labirinto ***


CAPITOLO DUE

“Lost in the Fog”

 

 

Cit. “Ogni uomo avventuriero, guardava gli orizzonti del grande oceano di Samara. Ma, quando la fitta nebbia sarebbe calata, tanto tempo doveva passare, prima di raggiungere la bene amata libertà…se mai un giorno fosse stata raggiunta da essi!”

 

Aria dormiva beatamente nella sua cabina, cullata dalle onde del mare. Un raggio di sole penetrò dal vetro dell’oblò facendole aprire gli occhi. Si guardò attorno e poi sorrise, non era a casa sua, ma in quella nave che era salpata dal suo villaggio e che per lei rappresentava la sua opportunità di viaggiare per i mondi circostanti.

“Buongiorno Moonflower!” Aria salutò Moonflower, mentre puliva il pavimento della nave. “Ben svegliata Aria, come vedi sto sbrigando le mie faccende. Mi piace avere le mani occupate al mattino!” esclamò la piccola Moonflower buttando l’acqua lungo il ponte. “Vuoi che ti do una mano? Aiutavo mia madre a pulire le stanze della nostra casa, nei pomeriggi piovosi!” si offrì Aria. “No, cara…ti ringrazione! E poi oggi è una bella giornata e il sole splende…tu hai detto che aiutavi tua madre solo nei giorni piovosi, perciò per coerenza non dovresti aiutarmi.” riprese a pulire Moonflower.

Aria si sedette sopra una cassa di legno e sorseggiava una tazza di latte, poi notò il viaggiatore appoggiato alla ringhiera della poppa. “Buongiorno anche a lei, viaggiatore!” gridò Aria. “Salve Aria! Visto che bella giornata?” si voltò lui a sorriderla. “Moonflower, posso farti una domanda?” le bisbigliò Aria. “Certo, dimmi pure!” si avvicinò Moonflower a lei. “Come si chiama realmente il viaggiatore?” le domandò Aria curiosa. “Il viaggiatore!” le esclamò. “Mi stai dicendo che si chiama semplicemente così? Non ha un nome vero?” Aria non credeva alle sue orecchie. “Da quando sono in viaggio con lui, non mi ha mai detto il suo vero nome. So solo che si chiama, il viaggiatore!” concluse Moonflower.

Aria si avvicinò alla ringhiera, alle spalle del viaggiatore. “Non vuoi sporgerti?” le domandò il viaggiatore accorgendosi della sua presenza. “Mi sono avvicinata piano. Come hai fatto a sentirmi?” gli domandò Aria peplessa. “Quando viaggi per molto tempo, impari a svillupare i tuoi sensi. I viaggi sono ricchi di situazioni estreme in cui si impara davvero tanto…più in là, capirai!” esclamò il viaggiatore. “Quelli sono gli orizzonti?” li osservò Aria intensamente. “Esatto…sembrano così irraggiungibili, non credi?” commentò lui. “Sono solo linee, ma mi affascinano molto…fino ad ora gli ho visti solo sui libri e adesso sono qui che li guardo di persona. Non vedo l’ora di raggiungerli!” esclamò Aria. “Gli orizzonti non possono essere raggiunti, perché più ci si avvicina e più loro sono ancora lontani…gli avventurieri non avevano grandi speranze nel raggiungerli, soprattutto, per coloro che navigano nell’oceano di Samara!” spiegava lui con tono preoccupato. “Aspetta…che significa?” domandò Aria non comprendendo. “Adesso devo fare una cosa. Con permesso!” si congedò con educazione, dirigendosi sotto la nave.

Aria guardò di nuovo gli orizzonti, ma non capiva le parole del viaggiatore, poi si avvicinò a Moon flower. “Dove sta andando?” le domandò Aria. “Se fossi in te, non lo seguirei! C’è una cabina della nave in cui lui non vuole che nessuno entri.” le raccontò. “Cosa c’è in quella cabina per cui non vuole che entriamo?” le chiese curiosa Aria. “Non dovrei dirtelo, ma te lo dico comunque…a patto che, però, mi prometti che non entrerai in quella cabina e che farai finta che io non ti abbia mai detto nulla! D’accordo?” le fece giurare Moonflower. “Promesso!” giurò lei. “I primi tempi…quando entrai a far parte della sua missione, facevo sempre le pulizie delle nave come sto facendo adesso. Un giorno, entrai per caso in quella cabina e vidi una ragazza stesa in un letto. Respirava a fatica quella poverina!” raccontava Moonflower con tristezza. “Chi era lei?” le domandò Aria. “Lui mi beccò e mi disse che non sarei mai dovuta più entrare in quella cabina. Non mi raccontò nulla su di lei e nemmeno chi fosse. Un altro giorno passai per quella cabina e lui era dentro che le stringeva la mano. Le disse: “Ti prometto che troverò la cura, non mi arrenderò!” aggiunse Moonflower. “Credi che sia la sua amata?” si chiedeva Aria. “Non so chi sia, ma credo che il viaggiatore sti cercando una cura per lei!”.

Improvvisamente, mentre le due parlavano, la bella giornata che era, iniziò a cambiare. La nave fu ricoperta da una fitta nebbia e quegli orizzonti che Aria aveva scrutato così chiaramente, scomparvero lentamente. “Che succede?” si chiese Aria spaventandosi. “Oh no! Viaggiatoreeeeee!!! Viaggiatore!!!” corse Moonflower a chiamarlo gridando per il sotterraneo della nave. “Moonflower, aspetta! Che sta succedendo?” le gridò Aria rimandendo sola sul ponte della nave.

Si voltò a guardare la nebbia, non si vedeva altro che un velo grigio. Il cielo blu che c’era, era sparito completamente. C’era solo il rumore delle onde, ma non quello stesso rumore con cui si era svegliata dolcemente. Era qualcosa di triste e solitario.

“Oh no! Come temevo!” si affacciò fuori il viaggiatore. “Che succede, qualcuno vuole spiegarmi?” non capiva Aria i visi sconvolti dei due compagni di viaggio. “L’oceano di Samara è conosciuto per le Nebbie labirinto. Sono pochi quelli che si avventurano per questo oceano, ma è l’unica via per giungere nel continente di Klostrich, ovverò la prima tappa del nostro viaggio!” spiegò il viaggiatore. “Cosa sono le Nebbie labirinto?” chiese Aria preoccupata. “Le nebbie labirinto intrappolano le navi e impediscono loro di proseguire nel viaggio. Potrebbero passare ore, giorni, mesi e anni prima di uscirne fuori…o forse mai!” concluse il viaggiatore sconvolto. “Cosa? Moonflower è la verità?” non poteva crederci Aria. “Capita raramente di entrare nelle Nebbie labirinto, ma non pensavo ci sarebbe capitato visto che seguivamo un percorso giusto!” esclamò lei. “Evidentemente, abbiamo sbagliato qualcosa!”.

Poi, una strana ombra nera si intravide nella nebbia, un ombra, che si avvicinava lentamente alla loro nave. “Che cos’è quella?” si voltò Aria insieme agli altri. “sembrerebbe un’altra nave, ma sarebbe impossibile. Nelle Nebbie labirinto non è mai capitato che due navi si incontrassero!” esclamò il viaggiatore stupito.

Infatti era proprio una nave ad avvicinarsi. Si vedevano chiaramente, ad un certo punto, le vele, la bandiera e tutti gli altri particolari che caraterrizzano le navi stesse. Aria, il viaggiatore e Moonflower rimasero immobili e, ascoltando lo scricchiolio del legno proveniente da quella nave, attendevano la sua avanzata con timore e curiosità.

 

                                          CONTINUA NEL SECONDO EPISODIO

 

 

 

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Capitolo 3
*** 1x03-Il prigioniero ***


CAPITOLO TRE

“One Who Shows the Way”

 

Cit. “Non aveva altro scopo nella vita, era stato creato per mostrare la giusta via da seguire.”

 

La misteriosa nave si stava avvicinando, il viaggiatore temeva in una minaccia e si mise davanti ad Aria e Moonflower in segno di protezione, poi, l’altra nave si fermò accanto alla loro. A prima vista sembrava non ci fosse nessuno.

“Viaggiatore, dove vai?” domandò Moonflower preoccupata. “Bisogna controllare se ci sia qualcuno all’interno della nave. Potrebbe esserci qualche ferito che vaga ormai da molto tempo!” esclamò il viaggiatore avvicinandosi ad una macchina con delle leve. “quelle cosa sono?” domandò Aria curiosa. “ sono alcune strumentazioni della nave. La leva verde, ad esempio, serve ad allungare un ponte di collegamento con un’altra nave. È così che scambiavo le merci con altre navi!” spiegò il viaggiatore, mentre il ponte, mediante un meccanismo di ingranaggi, si allungava verso l’altra nave per collegarle. “ No, viaggiatore! Non andare, abbiamo paura!” commentò Moonflower. “Tranquilla…andremo tutti insieme, non vi lascio da sole!” esclamò il viaggiatore sorridendole.

I tre attraversarono il ponte e giunsero dall’altra parte. Il viaggiatore iniziò a fissare la bandiera posta sopra la nave; la guardava con leggero timore. “Pirati!” esclamò vedendo il disegno del teschio. “Sono cattivi i pirati?” chiese Aria vedendo la sua espressione. “ Dipende…ne ho incontrati di amichevoli, ma non sempre è così. Comunque sia, non dovete temere, io vi proteggerò!” esclamò lui, mentre Aria si sentiva già più al sicuro. Improvvisamente, poi, nel silenzio di quella nave misteriosa, si sentì una voce avvicinarsi.

“Ehilà! Salve!” esclamò un tizio con la bandana in testa e con un fisico robusto. “Allora la nave non era disabitata. Dov’è l’equipaggio?” chiese il viaggiatore. “ Siamo solo in quattro, il resto dell’equipaggio è sceso nelle isole Ripado!” esclamò il pirata avvicinandosi a loro cordialmente. “Immagino il perché! A nessuno piace avventurarsi per l’oceano di Samara, soprattutto, se ci si imbatte per le Nebbie labirinto.”  suppose il viaggiatore stringendoli la mano. “ Io sono Blugos, piacere di conoscervi!” si presentò il pirata. “lui, invece, è il viaggiatore, il famoso viaggiatore!” rise Aria presentandolo. “Aria, sei impazzita? Non devi presentare il viaggiatore a degli estranei, nessuno deve mai saperlo!” le bisbigliò Moonflower tirandole un pizzicotto. “Quindi lei è il viaggiatore? Si sente parlare di lei ovunque!” sorrise Blugos. “Già! Allora…da quanto tempo siete bloccati nelle Nebbie labirinto?” chiese il viaggiatore. “Quasi due settimane. Ormai stiamo esaurendo le provviste e presto saremo delle vittime. Ora, conoscendo la sua fama e la sua gentilezza, mi chiedevo se potevate darci una parte dei vostri viveri per sopravvivere fino al diradarsi delle Nebbie. Prometto che alla prossima isola vi risarciremo!” chiese aiuto quel pirata. Subito dopo, arrivò un altro pirata; anche lui con la bandana, ma più magro. “Mi era sembrato di sentire delle voci, Chi sono questi, Blugos?” chiese il pirata appena arrivato. “ Vieni Flamming, ti presento il viaggiatore e i suoi compagni!” esclamò Blugos. “Salve! Che fortuna incontrare il viaggiatore, soprattutto, dove siamo adesso!” fu sorpreso Flamming sorridendo. “Il suo compagno, mi stava dicendo che siete a corto di provviste, sarò felice di darvi qualcosa. Seguitemi dall’altra parte!” gli invitò il viaggiatore. “e noi che facciamo?” domandò Aria al viaggiatore. “Aspettate qui, non ci metteremo molto!”.

Erano passati, ormai, dieci minuti da quando il viaggiatore e i due pirati erano passati nell’altra nave. Aria iniziava ad inspazientirsi, ma, poi, udì come un pianto provenire dalla stiva dei pirati. Moonflower si era incantata a guardare il pavimento sporco di quella nave, ma quando si accorse che Aria stava scendendo nella stiva dei pirati, cercò di fermarla. “Aria? Dove vai? Non hai sentito cosa ha detto il viaggiatore? Dobbiamo aspettare qui!” si agitò Moonflower. “Rilassati, che vuoi che ci accada? E poi il viaggiatore e quei pirati sono via da minuti e io non riesco a stare seduta per più di cinque minuti!” scendeva Aria in quella stiva, con Moonflower alle spalle. “sento che sarà una pessima idea!” si preoccupava Moonflower. “Senti anche tu questo suono? Sembra qualcuno che piange!” Aria cercava di capire da dove provenisse. “Io sento solo la mia coscienza che mi dice di tornare sul ponte. Questa non è la nostra nave e non possiamo andarcene in giro come se ne fossimo i padroni!” si lamentava la piccola Moonflower.

La loro conversazione, però, fu subito interrotta da un rumore di passi. Qualcuno si stava avvicinando a loro. “Oh no! Arriva qualcuno, te l’avevo detto!” si spaventò Moonflower, che fece uscire dalla sua tasca un sacchetto con una polvere scintillante. “Che cos’è quella?” domandò Aria. “Polvere dell’invisibilità!” esclamò lanciandola su loro due. “Incredibile, non vedo più i miei piedi e, nemmeno, le mie mani! Sicura che dopo torneremo come prima?” chiese Aria preoccupata. “Shhhhh! Passa qualcuno, chiudi il becco, Aria!” le tappò la bocca con mano, mentre un altro dei pirati passava per il corridoio; aveva un pugnale nella sua cintura. “Hai visto anche tu?” le bisbigliò Moonflower. “il suono del pianto si sente di più, dev’essere dietro a questa porta alle nostre spalle!” si voltò Aria mettendo la mano sul pomello di quella porta. “Aria, non lo fare! Aria???” gridò Moonflower con voce bassa, ma Aria era già dentro quella cabina.

“E tu chi sei?” domandò Aria vedendo un bambino dentro quella stanza; poi notò che aveva i polsi e le le caviglie incatenate al muro. “Chi parla?” domandò lui non vedendo nessuno, mentre Aria cercava di staccare le sue catene dal muro, poi l’effetto dell’invisibilità finì. “Io sono Aria e la mia amica si chiama Moonflower. Ora ti stacchiamo queste catene, sono stati quei pirati, vero? Comunque tu sei?” Chiese Aria, mentre non si accorgeva di fare rumore tirando le catene. “Aria, fa piano o ci sentiranno!” la avvertiva Moonflower stando di guardia accanto alla porta. “Si, sono stati i pirati. Sono Benjamin!” esclamò lui. “Niente, non riesco a staccartele!” si arrese Aria, poi sulla sul palmo della mano di Benjamin notò un simbolo disegnato sopra. “Ehi, ma io ho già visto quel simbolo!” esclamò Aria tirando fuori il suo libro dato a lei dal signor Obelauwer prima di iniziare il viaggio. “Vi prego andatevene o loro si accorgeranno di voi e vi prenderanno come prigioniere! Non dovete salvarmi, noi siamo destinati a stare dove siamo!” si preoccupava Benjamin. “Tu sei una bussola umana, fai parte della stirpe dei Rosei ventis…qui il libro dice che siete creati per mostrare la strada a chi l’ha smarrita!” lesse Aria sul suo libro. “Sono stato rapito dal mio villaggio, ogni anno i pirati ci prendono e ci portano con loro!” spiegò Benjamin con volto triste. “Ora capisco. Rappresentate una garanzia per chi si avventura nell’oceano di Samara!” esclamò Moonflower. “Esatto! Non sono in molti, coloro, che riescono ad uscire dalle Nebbie labirinto e l’unico modo per uscirne e portare con se un Rosei ventis!” continuò Benjamin, mentre Aria non riusciva a concepire che un bambino sia portato via dalla sua famiglia e tenuto prigioniero in solitudine. “Bhè, noi non ti lascieremo qui! Moonflower aiutami a trovare qualcosa per rompere le catene!”.

Mentre cercavano uno strumento per liberare il piccolo Benjamin, avvicinandosi accanto alla finestra di quella cabina, Moonflower vide i pirati nell’altra nave che portavano tutte le loro provviste alla loro nave. “Ma che succede?” esclamò Moonflower guardandoli attraversare il ponte di collegamento. “A quanto pare ci rubano tutte le provviste, non sono dei pirati amichevoli. Mi chiedo dove sia il viaggiatore!” si avvicinò anche Aria alla finestra. “Credi che gli abbiano fatto del male?” si chiedeva Moonflower preoccupata. “Non lo so, ma dobbiamo liberare Benjamin e tornare sulla nostra nave!” escoamò Aria un po’ spaventata, infondo era una ragazzina e non si era mai trovata in situazioni di questo tipo…

 

                                            CONTINUA NEL QUARTO EPISODIO

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** 1x04-Orizzonti ***


CAPITOLO QUATTRO

“Beyond the Sea”

 

Cit. “Il suo tocco poteva trasformarli in ghiaccio se solo lui l’avesse voluto. Si tratta di un potere raro il suo; derivato da una pietra incastrata nel suo petto”.

 

I pirati si rivelarono per ciò che erano realmente: Spietati ladri di mare. Aria e Moonflower guardavano fuori dalla finestra della nave, i pirati, mentre trasportavano tutte le scorte sulla loro nave.

“Sentivo che non dovevamo fidarci di loro. Mi chiedo cos’avranno fatto al povero viaggiatore!” era in ansia Moonflower. “Liberiamo Benjamin e poi andiamo a cercarlo!” propose Aria. Poi, fuori dalla cabina, si sentirono delle voci. “ Dove sono le due ragazze che erano con lui?” domandò uno dei parati. “devono essere qui da qualche parte!” rispose l’altro. 

Subito dopo, i pirati smisero di parlare, mentre Aria, Moonflower e Benjamin rimanevano con il fiato sospeso. Improvvisamente, il pomello della porta iniziò a girarsi. “Oh no, se ci trovano qui ci cattureranno!” bisbigliò Mooflower spaventata. “Se ci catturano come faremo a cercare il viaggiatore?” domandò Aria in quella situazione senza via d’uscita. “Fuggite da qui esattamente come siete arrivate. Da invisibili!” suggerì Benjamin. “ Ma non ho abbastanza polvere per entrambe!” controllò Moonflower nel suo sacchetto. “Una di noi dovrà andare o saremo tutti catturati!” spiegò Aria. “D’accordo. Vai a cercare tu il viaggiatore, ma promettimi che tornerete indietro a salvarci!” era terrorizzata Moonflower all’idea di restare prigioniera dei pirati. “Non potremmo mai lasciarvi qui, o almeno, non il viaggiatore. Lui salva tutti, no?” la rassicurò Aria.

Moonflower raccolse la poca polvere dell’invisibilità rimasta e la soffio su Aria. Uno dei pirati irruppe nella cabina. “Ecco qua l’altra intrusa!” esclamò il pirata avvicinandosi a Moonflower per catturarla. “Lasciami mostro!” cercava di scappare Moonflower, ma lui la prese. “Visto Benjamin? Hai una nuova amica con cui passare del tempo!” la incatenò accanto a Benjamin ridendo in maniera rozza e malvagia. “Cosa avete fatto al viaggiatore? Rispondi vigliacco!” si agitava Moonflower. “Aspetta un secondo…dov’è l’altra ragazzina?” si guardò attorno il pirata nel tentativo di scrutare il volto di Aria nella cabina, ma niente; lei non c’era. “Non so di chi parli!” esclamò Moonflower.

Aria, ancora in quella cabina, stava in silenzio in un angolo, poi, lentamente, si diresse verso la porta lasciata aperta dal pirata. Sempre lentamente, risalì sul ponte della nave e sperando che l’effetto della polvere invisibile non finisca, attraverso il ponte di collegamento giungendo di nuovo sulla sua nave.

Arrivata lì, vide il viaggiatore seduto contro la parete della cabina di comando e con le mani legate. “Viaggiatore! Viaggiatore! Svegliatevi, presto!” lo chiamava Aria stando attenta a non essere scoperta dai pirati. “Aria? Ma sei invisibile?” tornò cosciente il viaggiatore. “Moonflower e Benjamin sono stati catturati dai pirati, dobbiamo andare subito a salvarli!” lo mise al corrente Aria, mentre gli slegava le mani dalle corde. “Chi è Benjamin?” chiese il viaggiatore alzandosi in piedi. “ I pirati l’hanno rapito dalla sua isola e lo usano per navigare su questo oceano. Lui è un Rosei Ventis!” spiegò Aria. “Ora è tutto chiaro. Usano il ragazzo per trovare le altre navi, poi saccheggiarle e, infine, uscire dalle Nebbie labirinto!” esclamò il viaggiatore osservando il ponte. “Quindi qual è il piano? Se l’hanno stesa una volta, posso farlo ancora!” Aria insinuò che il viaggiatore non sapeva difendersi. “Pensi che non possa contrastare quattro pirati? Mi hanno preso di sorpresa prima, ma ora che so di cosa sono capaci, non la faranno franca!”.

L’effetto della polvere invisibile terminò, ma, ormai, Aria era al sicuro con il viaggiatore. I due percorrevano il ponte della nave, camminando dietro ai barili e alle scatole di legno, improvvisamente, però, Aria fece cadere una pila di barili che rotolarono ovunque. “ Ops!” esclamò lei guardando il viaggiatore mortificata. Tre dei pirati si accorsero di loro. “Ma guardate un po’ chi c’è! Il viaggiatore e la ragazzina!” esclamò uno di loro. “ Aria corri nella cabina dove sono entrato stamattina, prima che incontrassimo i pirati e restaci!” bisbigliò lui ad Aria. “Non ti lasciò da solo!” era cocciuta lei. “ Aria per favore, vai! In quella cabina c’è mia sorella e se dovesse accadermi qualcosa, vorrei che tu le stessi accanto!” esclamò lui e Aria, senza insistere, iniziò a correre verso l’entrata della stiva. “No, ragazzina. Tu non vai da nessuna parte!” esclamò uno dei pirati sputando una strana sostanza dalla bocca. Quella sostanza fece attaccare Aria per i polsi alla parete. “Oh no! Mi ha bloccata!” esclamo Aria non riuscendo a staccarsi dalla parete, quella sostanza si era solidificata. “ Aria, non temere…ci penso io!” la rassicurò il viaggiatore. “Ma guardatelo, vuole fare l’eroe!” risero i pirati.

Il viaggiatore iniziò a guardare i tre pirati. “Se lasciate questa nave e liberate i due prigionieri, non vi sarà fatto del male. Al contrario…” alludeva il viaggiatore alla violenza che avrebbe utilizzato se non avessero fatto come diceva lui. “Cosa ci fai altrimenti? Adesso ti sistemo io!” corse uno dei pirati contro il viaggiatore, ma egli toccandolo con una sola mano lo trasformò in una statua di ghiaccio, lasciando Aria e gli altri due pirati ad occhi sgranati per la scena. “ Mi dispiace, ma io ti avevo avvertito!” esclamò il viaggiatore al pirata ghiacciato, poi si diresse verso gli altri due e diede loro lo stesso trattamento.

“Santo cielo! Come hai fatto?” domandò Aria, mentre la sostanza che la teneva attaccata al muro si sbriciolò. “Hai mai sentito parlare delle pietre arcobaleno?” le chiese il viaggiatore mostrandole il petto: vi aveva una pietra azzurra incastrata. “Wow, fa male? Comunque non ne avevo mai sentito parlare!” Aria lo guardò impressionata. “Sul tuo libro saranno citate sicuramente. Ne sono sette e ognuno di essa conferisce un potere particolare a chi la possiede. Ovviamente c’è chi la usa per scopi malvagi ed è cui che devo farti una rivelazione!” le confessò il viaggiatore, mentre attraversavano il ponte di collegamento per andare a liberare Moonflower e Benjamin. “Il mio compito non è solo portare ai villaggi le provviste e i medicinali, la mia missione è anche recuperare le pietre arcobaleno finite in mani malvagie!” spiegò lui. “Aspetta, quindi quel pirata che mi ha lanciato quella sostanza aveva una pietra arcobaleno?” domandò Aria. “No, no! Alcuni poteri derivano anche da erbe magiche che crescono in luoghi sperduti dei sette mondi…come ad esempio la polvere dell’invisibilità!”

Moonflower e Benjamin furono finalmente liberati , le quattro statue di ghiaccio dei pirati furono lasciate sul ponte della loro nave, mentre il viaggiatore e i suoi compagni si staccarono dalla nave pirata per ripartire. “ Per fortuna Aria è riuscita a salvarti, altrimenti saremmo rimasti nelle mani di quei pirati!” disse Moonflower al viaggiatore. “Allora Benjamin, da che isola provieni?” gli chiese il viaggiatore. “Dalle isole Ripado! E da lì che i pirati mi hanno preso!” esclamò Benjamin. “Le isole Ripadi. Non sono molto vicine…questo vorrà dire che per un po’ viaggerai con noi prima di tornare a casa!” esclamò il viaggiatore sorridendogli. “ Per me non è un problema dal momento che vi sono grato per avermi salvato!” si chinò Benjamin in segno di educazione per ringraziare. “Non devi ringraziarci, piuttosto, ho seguito le indicazioni che ci hai fornito sulla rotta e…” e in quell’istante la nebbia iniziò a diradarsi e finalmente tornò a vedersi il cielo e le isole circostanti. “e devo dire che hai un potere eccezionale!” completò la frase il viaggiatore, mentre tutti ridevano nel vedere di nuovo la luce splendente del sole e dell’acqua cristallina. “Si vedono di nuovo gli orizzonti, quindi questo significa che siamo usciti dalle Nebbie labirinto!” esclamò Aria felice. “Noi ne siamo usciti, ma che ne sarà di quei pirati?” domandò Moonflower. “Hanno avuto ciò che meritavano. Quando il ghiaccio si scioglierà, si ritroveranno a vagare nelle Nebbie labirinto per molto e molto tempo. Ora l’importante, però, è pensare al viaggio che ci aspetta…

 

                                                   CONTINUA NEL QUINTO EPISODIO

 

 

 

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Capitolo 5
*** 1x05-La luce alla fine della grande caverna ***


CAPITOLO CINQUE

“Journey Without End”

 

Cit. “Chi ci passava accanto, non poteva che esserne attratto. Era impossibile sfuggire a quella corrente così travolgente e misteriosa. La via della salvezza era lontana per coloro che erano ormai perduti”.

 

Il viaggio era ricominciato e nel gruppo c’era un nuovo compagno di viaggio. Benjamin avrebbe viaggiato con i suoi nuovi amici per molto tempo prima di tornare a casa, ma questo non lo demoralizzava, perché sapeva che ora, una speranza di ritornare dalla sua famiglia c’era ancora.

“Allora, Benjamin? Hai sorelle?” gli domandò Aria intorno a lui con Moonflower. “Ehm…no!” era a disagio Benjamin. “Quanto anni hai? Che lavori sai fare? Posso chiamarti Ben?” lo riempiva di domande Moonflower. “Ragazze, lasciatelo respirare!” rideva il viaggiatore. “Quando arriveremo alla prossima destinazione?” si avvicinò Aria a lui. “L’isola di Pan è dove dobbiamo arrivare. In due giorni saremo lì!” rispose lui affacciato sulla ringhiera con il vento tra i capelli. “Non hai paura di cadere?” si preoccupava Aria. “No, Aria…non ho paura di cadere. Il vento mi sorregge! Vuoi provare?” le tese la mano il viaggiatore; lei salì vicino a lui. “Non aver paura. Abbraccia il vento e chiudi gli occhi!” la rassicurò il viaggiatore tenendola. “Wow! È bellissimo!” esclamò Aria con braccia aperte e occhi chiusi rivolti verso il cielo. Poi aprì gli occhi e iniziò a diventare serie. “Posso farti una domanda?” chiese Aria. “Ma certo, Aria!” rispose lui, dietro di lei che la sorreggeva tenendola per i fianchi. “Cosa è successo a tua sorella?” domandò Aria. “Sapevo che prima o poi me l’avresti chiesto. Lei si chiama Annabelle. Noi ci volevamo tanto bene; da piccoli eravamo così legati, che se uno di noi finiva in punizione, l’uno rimaneva con l’altro. Il giorno in cui sono partito, era il giorno in cui ci saremmo separati per la prima volta e di questo ne soffrimmo, ma lei non voleva lasciarmi e fece come te!” ne parlava il viaggiatore con commozione. “ Come me?” non capiva Aria. “Si, lei si intrufolò nella mia nave non dicendolo a nessuno. Proprio come hai fatto tu!” le sorrise il viaggiatore, anche se dentro di lui ne soffriva. “Perché non si risveglia, cosa le è accaduto?” era curiosa Aria, ma, al tempo stesso, era dispiaciuta per lui. “Prima che Moonflower si unisse a me nel mio viaggio. Io e Annabelle ci fermammo all’isola di Watertown, lì, lei, conobbe un un ragazzo di nome Blain. Per tre giorni si frequentarono e l’ultimo giorno prima di lasciare l’isola lei me lo presentò. Sembrava così un bravo ragazzo, ma…” il viaggiatore aveva uno sguardo arrabbiato mentre ne parlava. “Ma?” gli chiese di continuare Aria. “Lo invitai ad unirsi nel nostro viaggio e lui accettò, ma la sera stessa…fece salire sulla nave degli altri individui che saccheggiarono la mia nave e, per far in modo che io non li seguissi, punserò Annabelle, nel sonno, con la spina di un fiore chiamato Barbatau e da quel momento lei non si è più risvegliata, nemmeno, per un secondo!” scese una lacrima dal volto del viaggiatore. “Mi dispiace tanto, non pensavo che esistesse tanta malvagità nella gente!” era triste Aria. “Ora sono in viaggio e la mia missione non è solo trovare le pietre arcobaleno, ma anche l’antidoto che risveglierà la mia sorellina!” esclamò il viaggiatore pieno di speranza. “Ti auguro di trovare quell’antidoto con tutto il cuore e io ti aiuterò!” era sincera Aria.

Improvvisamente, la nave fece un movimento brusco. “Aria ti tengoooo!” la prese il viaggiatore, prima che potesse cadere di sotto. “Oh mio Dio, che succede?” chiese Aria spaventata, mentre scendeva dalla ringhiera. “Viaggiatore che sta succedendo?” chiese Moonflower avvicinandosi al viaggiatore con Benjamin. “Qualcosa non va! Stiamo uscendo dal giusto percorso!” disse Ben accingendo al suo potere. “Già, Benjamin ha ragione! Stiamo uscendo fuori rotta!” esclamò il viaggiatore cercando di girare il timone nel verso giusto, ma qualcosa lo bloccava. “ Che succede?” chiese Moonflower al viaggiatore. “Il timone è bloccato! E come se qualcosa ci sta tirando via!” suppose il viaggiatore. “Guardate! Le onde vanno verso destra, in maniera obliqua e ci stanno tirando con loro!” .

Pochi minuti dopo, il viaggiatore e gli altri aspettarono di capire dove le onde gli stavano portando, quando, finalmente, si vedeva vicino l’entrata di una caverna; le onde andavano proprio in quella direzione. “E solo una mia impressione o quella caverna ci sta…risucchiando al suo interno?” commentò Moonflower. Intanto, Aria, aprì il suo grande libro. “Guardate! L’immagine che c’è sul libro raffigura proprio quella caverna. Qui viene chiamata la caverna infinita!” lesse Aria. “E cosa dice?” chiese Benjamin. “Non c’è scritto molto, dice solo che è una caverna in cui non bisogna avventurarsi, oppure, non vi si fa più ritorno!” lesse ancora Aria allarmando tutti. “ Viaggiatore che facciamo? Le onde ci stanno trascinando dentro ormai!” chiese Moonflower agitata al viaggiatore. “Non possiamo fare niente, purtroppo, siamo in balia di queste onde. Non ci resta che attendere!” esclamò il viaggiatore con sguardo preoccupato.

Erano già dentro, le onde smisero di fluire e l’acqua divenne piatta una volta nella caverna. Era silenziosa, si sentiva solo l’acqua gocciolare dal soffitto. “questa ceverna è enorme!” esclamò Aria stupefatta da tanta imponenza. “L’uscità sembra così lontana!” esclamò Benjamin a bocca aperta. “Il mare è calmo, perché la nave continua a muoversi?” chiedeva Moonflower. Poi, la nave, improvvisamente, si fermò. Era davanti ad un altro passeggio situato proprio nel bel mezzo della caverna.

“Perché la nave si è fermata qui?” era intimorita Aria da quell’oscurità in fondo al passaggio. “Non lo so, ma dobbiamo trovare il modo di tornare indietro!” si rimboccò le maniche il viaggiatore. “Ehì, Ragazzi! C’è qualcosa che galleggia vicino all’entrata di quel passaggio!” Gridò Benjamin, mentre correvano tutti a vedere. “Ma è un indumento!” esclamò Aria. “Credete che ci sia qualcun altro in questa caverna?” si domandava Moonflower spaventata.

Improvvisamente si udì un canto provenire da quella grotta; un canto di donna, un canto piacevole. “Ehì, ma che cos’è?” Aria guardò Moonflower. “Qualcuno sta cantando! Viaggiatore, chi può essere?” gli domandò Moonflower, ma lui guardava in maniera fissa quella caverna. “Viaggiatore? Ehì??” mosse le mani Moonflower davanti agli occhi del viaggiatore. “Ma che cos’ha?” chiese Aria. “Benjamin???” lo scosse Aria, ma lui fissava la caverna in maniera incessante. I due sembravano come assenti e i loro occhi erano diventati grigi, quasi come se non fossero più lì mentalmente. “ Aria c’è qualcosa che non va e qualcosa mi dice che c’entra qualcosa quel canto!” disse Moonflower. “Ma cosa facciamo? Non si muovono, ne ci rispondono. Poi, i due, disserò in coro: “Dobbiamo andare!”e, subito dopo, si tuffarono in mare senza pensarci due volte. “Viaggiatoreeee?? Benjamin??? Ma cosa fate???” Gridò Aria sconvolta insieme a Moonflower. “Ehì, dove andateeeeee???” Gridò anche Moonflower, mentre i due nuotavano verso l’oscurità di quella grotta…

 

                                                 CONTINUA NEL SESTO EPISODIO

 

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Capitolo 6
*** 1x06-Il gioco delle sirene ***


CAPITOLO SEI

“Godliness”

 

Cit. “Sono affascinanti, manipolatrici e amano la ricchezza. Nessuno poteva resistere ai loro occhi e alla loro voce incantevole; erano donne perfette. La loro bellezza era conosciuta a tutti, ma non a loro stesse, questo perché, se si fossero viste riflesse in uno specchio, anche per un solo secondo, avrebbero visto chi erano in realtà”.

 

“Non posso credere che siano andati via così!” esclamò Aria sconvolta, mentre guardava la caverna dalla ringhiera della nave. “Il viaggiatore e Ben non l’avrebbero mai fatto di proposito!” suppose Moonflower. “Intendi dire che qualcuno gli ha costretti? Ma come? le chiedeva Aria. “Dev’essere stato quel canto!” esclamò Moonflower. “Senti, questa storia non mi piace per niente. Dobbiamo andare a riprenderli e uscire subito da questa grande caverna!” Aria corse giù nella stiva della nave. “Ferma Aria? Cos’hai in mente? Non vorrai raggiungerli a nuoto spero!” la rincorse Moonflower. Aria si era fermata davanti alla cabina di Annabelle. “Aria?? Lo sai che il viaggiatore non vuole che entriamo dentro quella cabina! Che vuoi fare?” chiese Moonflower, mentre Aria appoggiava la mano sul pomello della porta. “Bhè, lui non è qui! Perciò seguimi, forse so come raggiungere i ragazzi!” esclamò Aria aprendo la porta ed entrando. “No! Aria!” cercò di fermarla Moonflower, ma era troppo tardi. Le due erano già dentro ed erano ferme ed immobili a guardare Annabelle distesa nel letto. “Poverina!” esclamò Moonflower. “Sapevi che era sua sorella? È stata avvelenata!” le disse Aria. “No, non sono così intima con il viaggiatore. Sapevo dell’esistenza di questa ragazza all’interno di questa cabina, ma lui non mi ha mai raccontato nulla!” esclamò Moonflower, mentre Aria alzava libri e frugava per l’intera cabina. “Ma cosa stai cercando?” le chiese Moonflower guardandola perplessa. “Ricordi quando siamo stati attaccati dai pirati? Il viaggiatore mi disse che dovevo venire qui e portare in salvo sua sorella!” rispose Aria. “Quindi?” chiese Moonflower. “Come potevo portare in salvo sua sorella? Non c’è una via d’uscita in questa cabina…poi mi sono ricordata di quel marchingenio con le leve; quello che il viaggiatore ha usato per far uscire quel ponte che ha collegato le navi!” spiegò Aria, mentre Moonflower la seguiva nel suo ragionamento. “Intendi dire che il viaggiatore ha costruito una via d’uscità, proprio da questa cabina?” chiese lei. “Io credo di sì!” disse Aria facendo scricchiolare il pavimento che c’era al di sotto di un tappeto. Le due si guardarono e poi si chinarono a terra per rimuovere il tappeto e Aria aveva ragione; c’era una specie di porta. “Ma perché non si apree!” gridò Moonflower con la faccia rossa per lo sforzo. “Inutile, non si apre!” disse Aria sedendosi affaticata sul pavimento. “Adesso cosa facciamo?” chiese Moonflower altrettanto stanca. “Forse ci sono! Aspettami qui!” esclamò Aria uscendo dalla cabina. “Ma dove vai? Aria??” gridò Moonflower. Improvvisamente, poi, la porta nel pavimento si aprì con un click. “Incredibile! Come ci sarà riuscita?” disse Moonflower tra sé e sé, mentre Aria ritornò in cabina. “Sì! Ci sono riuscita!” gridò Aria sorridendo di contentezza. “Ma come??” si chiedeva Moonflower. “Ho tirato una delle leve, non è stato difficile! Ho pensato che se era andata così per il ponte, avrebbe funzionato anche con questa porta chiusa!” spiegò Aria, mentre le due aprivano quella porta.

Sollevata la porta, al di sotto di essa c’era il fondale marino e una piccola barca di emergenza per la fuga, attaccata alla nave con delle corde. “Incredibile, il viaggiatore ha progettato davvero tutto!” disse Moonflower stupita. “ Forza scendiamoci dentro e andiamo a cercare il viaggiatore e Ben!” disse Aria, mentre le due si calavano dentro, chiudendo la porta al di sopra di loro.

Le due iniziarono a remare per il piccolo tunnel costruito appositamente per far uscire la barca dalla nave. Uscite dalla nave, si ritrovarono davanti alla caverna in cui avevano visto il viaggiatore e Ben avventurarsi. “Hai paura?” chiese Moonflower. “No. Sono che ci sono i miei amici in quella caverna, perciò non ho paura; qualunque cosa ci sia lì dentro!” disse Aria con determinazione, mentre le due iniziavano a remare e ad inoltrarsi in quella caverna.

Passarono diversi minuti, le ragazze iniziavano ad annoiarsi e ad essere stanche di remare. “Secondo me ci siamo perse!” disse Moonflower sbuffando. “Non ci siamo perse, questa caverna è a senso unico!” precisò Aria. “Dimenticavo che sei la saputella del gruppo!” esclamò Moonflower facendo una smorfia con la faccia. “Non sono una saputella, ho semplicemente usato il cervello!” disse Aria innervosita dal commento. Improvvisamente, si udirono delle voci. “Hai sentito?” chiese Aria a Moonflower. “Guarda c’è una riva!” le indicò Moonflower. “Attracchiamo e andiamo a vedere da dove provengono queste voci!” disse Aria scendendo dalla barca e tirandola a riva. “Piano, Aria! Rischio di cadere in acqua, non sono mica alta come te! E non so nemmeno nuotare!” si lamentò Moonflower. “Forza, sono solo due centimetri d’acqua! Scendi!” la tirò giù Aria. “ E va bene, sono scesa!” esclamò Moonflower, mentre Aria tirava la barca fuori dall’acqua.

Intanto, le voci, erano sempre più vicine. “Sono voci di donne!” le riconobbe Aria, mentre le due camminavano all’interno della caverna. “Già, hai ragione!” esclamò Moonflower. Poi, improvvisamente, videro intravidero proprio delle donne insieme ad altre persone. “Oh, no! Nascondiamoci!” Aria tirò Moonflower dietro ad una roccia. “Ehì?? Potevi almeno avvisarmi!” disse Moonflower stordita per le maniere di Aria. “Smettila di lamentarti e guarda!” le disse Aria sconvolta per quello che stava vedendo.

C’erano donne bellissime ovunque, che sdraiate, venivano adulate e venerate da uomini. Alcuni imboccava loro dell’uva, altri le facevano vento con una palma e, altri ancora, spostavano grossi sacchi pieni di ricchezze di ogni genere.

“Ma è terribile!” esclamò Aria. “Guarda! Ci sono anche Ben e il viaggiatore!” le indicò Moonflower. “Sembra quasi che siano sotto il loro controllo!” notò Aria il comportamento di tutti gli uomini che c’erano in quella caverna. “Che cosa facciamo?” chiese Moonflower ad Aria, mentre lei stava fissando una delle sirene. “Hai visto? Una di quelle donne porta sulla fronte, una di quelle pietre di cui parlava il viaggiatore!” notò Aria. “Hai ragione è identica a quella che ha il viaggiatore, solo che la sua è azzurra!” disse Moonflower, mentre Aria tirava il suo libro dalla borsa. “Ma ti sembra il momento di metterti a leggere un libro?” la guardò storto Moonflower. “C’è una pagina dedicata alle pietre arcobaleno. Voglio sapere quali sono i poteri di quella posseduta da quella donna!” disse Aria sfogliando le pagine. “Allora…eccola! Si tratta della pietra della persuasione, essa rende , a chi la possiede, il potere di crontrollare ogni creatura vivente, senza che si ribelli al suo volere. Si trova nel profondo dei mari, luogo raggiungibile solo dalle…sirene!” lesse Aria per poi guardarsi con Moonflower. “Quindi quelle sono sirene? E dove sarebbero le loro code?” chiese Moonflower. “Non lo so, ma dobbiamo trovare il modo di salvare tutte quelle povere vittime e anche i nostri amici!” rispose Aria pensando a come fare. “E una parola. Siamo noi due contro una dozzina di donne-sirene con annessi schiavi! Sul libro non c’è scritto come fare per contrastare le sirene o l’effetto della persuasione?” chiese Moonflower. “Purtroppo no! Ma sento che per porre fine a tutto dobbiamo staccare la pietra incastrata nella fronte della sirena!” spiegò Aria, mentre Moonflower era prossima a fare uno starnuto. “Moonflower che ti sta succedendo? Non dirmi che stai per starnutire?” le chiese Aria preoccupata del fatto di essere scoperte. “Ho paura di si! Sono allergica alle alghe che ci sono su questa roccia!” disse Moonflower non trattenendosi più.

Fu così che lo starnuto rimbombò per tutta la caverna. Le due ragazze, a quel punto, si nascosero ancora di più dietro a quella roccia, e ad occhi chiusi speravano di non essere state scoperte, ma la fortuna non girava da quella parte.

“Ma guardate chi abbiamo qui…delle intruse!” si affacciò dietro a quella roccia una delle donne. “S…s…salve!” esclamò Moonflower terrorizzata. “Avete fatto un grande errore decidendo di venire qui!” disse la donna prendendole e trascinandole dalle altre. “Lasciami, brutta strega!” si lamentò Aria per la brutalità con cui veniva trascinata. Poi, le due povere malcapitate, finirono al cospetto del gruppo di sirene e quella seduta su un trono fatto di perle, sembrava esserne la regina. “Che cosa ci fate qui, voi due? Come osate?” chiese la regina. “Rivogliamo i nostri amici, ecco cosa vogliamo! Cosa avete fatto e questi poveri uomini!” disse Aria, mentre le sirene scoppiarono a ridere. “Ai chiamato questi miseri servi: Uomini?” chiese la regina, quasi divertita dalle parole di Aria. “Aria, ti prego! Abbassa i toni!” la avvertiva Moonflower preoccupata. “La tua amica a ragione…farai meglio ad abbassare i toni con noi! Siamo belle, ma possiamo essere molto perfide e crudeli!” esclamò la regina iniziando a parlare con tono serio. “Cosa avete fatto a tutti loro?” chiese Aria senza paura. “Loro sono i nostri servi è semplice! Ci venerano, obbediscono ai nostri ordini…sono i nostri giocattoli!” rispose la regina. “Siete solo delle imbroglione! Questi uomini sono vittime di un incantesimo…se solo tornassero alla ragione, le cose sarebbero ben diverse!” disse Aria con arroganza, mentre la regina, infastidita, si alzò e la prese per il collo. “Come osi lurida ragazzina? Non hai idea di quello che potrei farti per aver detto una cosa del genere!” le disse la regina stringendole la gola. “Ariaaaaaa! Lasciala andare!” gridava Moonflower terrorizzata.

Ormai, nessuno poteva aiutarle ad uscire da quella situazione; forse solo un miracolo poteva farlo…

 

                                                 CONTINUA NEL SETTIMO EPISODIO

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** 1x07-Fuori rotta ***


CAPITOLO SETTE

“Free From the Speel”

Cit. “Quando si possiede un oggetto magico, bisogna essere consapevoli delle conseguenze che potrebbe portare con se. Una pietra sacra, infatti, potrebbe anche dare vita ad una tempesta senza fine, se distrutta!”.

 

Aria era distesa su un cumulo di richezze, con le mani della sirena regina intorno al collo. “Lasciami andare brutta strega!” ansimava Aria, cercando di liberarsi. “Lasciatela andare!” gridava Moonflower. “Tu sta zitta!”, una delle sirene tirò un calcio a Moonflower. “Nooo!” gridò Aria. “Aiutoooo! Viaggiatore, ti prego!” continuava a gridare lei. “Non può sentirti, cara. Lui e tutti gli altri, sono sotto il mio controllo adesso!” rideva la regina delle sirene, mentre stringeva il collo di Aria sempre più forte.

Lentamente Aria riusciva a respirare sempre meno, ma, mentre si muoveva per liberarsi, uno specchio scivolò accanto a loro e, per un solo secondo, la regina si voltò specchiandosi; ciò che vedeva, la terrorizzò a morte, la sua bellezza riflessa come il peggiore dei suoi incubi. “Oooh, Dio! Che orrore, che orrore!”, la regina mollò la presa e iniziò a toccarsi il viso sperando che quel volto rugoso visto allo specchio non sia reale. In quel momento, anche Aria vide ciò che era riflesso nello specchio, e approfittando della distrazione della regina, impugnò lo specchio e lo frantumò dritto al centro della sua fronte; proprio dove c’era la pietra della persuasione. “Prendi questo, Maledetta!” esclamò Aria, mentre si risollevava, intanto, in seguito alla rottura della pietra, le sirene caddero a terra svenute, e gli uomini ripresero la facoltà delle loro azioni. “Ariaa?? Cosa è successo a Moonflower??” il viaggiatore era rinsavito e si avvicinò alle due ragazze. “Le sirene l’hanno attaccata!” spiegò lei, mentre il viaggiatore prendeva in braccio Moonflower. “Aria!” esclamò Ben felice di rivederla. “Ben, stai bene?” era contenta anche lei. “Si, ma cosa è successo a Moonflower?” chiese Ben, preoccupato. “Le sirene ci hanno attaccato, mentre venivamo a salvarvi. Però non preoccuparti, starà bene!” era fiduciosa Aria, che poi notò uno sguardo di terrore negli occhi di Ben. “Benjamin, che ti succede?” gli chiese Aria. “Alla riva della caverna. L’acqua si sta alzando!” le indicò Ben alle sue spalle e Aria si voltò a guardare. “Cosa? Ma era calma l’acqua, fino a poco fa!” non capiva lei. “Aria, cosa avete fatto?” chiese il viaggiatore. “Niente. Ho solo distrutto la pietra che era incastrata sulla fronte della sirena. Quella che vi teneva suoi prigionieri!” spiegò Aria come se il viaggiatore la stesse accusando. “Quella pietra apparteneva al mare, Aria! Andava rimessa al suo posto e non distrutta!” esclamò il viaggiatore con tono angosciato.

Aria percepiva la sua delusione . “Mi dispiace, ti giuro che non lo sapevo. Ora che succederà?” chiese lei mortificata. “La sua distruzione ha appena causato una violenta tempesta. Se non abbandoniamo in fretta questa rotta, rischiamo di rimanere bloccati qui!” esclamò con tono serio e preoccupato, intanto gli altri uomini, ormai salvi dall’incantesimo, erano confusi e spaventati; il viaggiatore pensò che era suo dovere aiutarli. “Signori, ascoltatemi! Io sono il viaggiatore e insieme a voi sono stato vittima della persuasione delle sirene. Ora loro non sono più una minaccia per noi, ma lo è la tempesta che incombe in questo momento. Vi chiedo di restare calmi e seguirmi fino alla mia nave, dove vi ospiterò tutti! Forza!” gridò il viaggiatore, iniziando ad incamminarsi.

Arrivati alla riva, si vedeva perfettamente come l’acqua si alzava velocemente ed era agitata; il timore e la paura investì subito i vari pirati presenti. “Come faremo a raggiungere la nave, a nuota sembra impossibile!” gridò uno dei pirati. “Aveva lasciato qui la barca!” Aria notò che non c’era più. “L’avrà portata via il mare, ma non temere. Riuscirò a portarvi in salvo!” esclamò il viaggiatore ad Aria e Ben; poi posò la sua mano nell’acqua e di colpo, essa si ghiacciò. “Wow, incredibile!” si vociferava tra la folla di uomini. “Adesso la strada ci sarà facile. Tuttavia, sono in grado di ghiacciare un tratto di mare, ma non il mare stesso. Arrivati alla mia nave, dovremmo scontrarci con la sua furia e vi chiedo di avere fede e seguirmi…visto che non avete altra scelta!” esclamò il viaggiatore mettendo piede sulla strada ghiacciata e incamminandosi; lo seguirono Aria e Ben e, subito dopo, tutti gli altri.

Percorrendo quel tratto ghiacciato della caverna, giunsero all’incrocio dei tunnel, dove era attraccata la nave. “Forza, salite tutti! Presto!” gridò il viaggiatore. “ Tu non Sali?” gli chiese Aria, mentre il viaggiatore metteva Moonflower sulle spalle di Ben. “Si, ma prima mi assicuro che salgano tutti. Poi dovrò scongelare l’acqua. Forza, salite anche voi! In fretta, non c’è tempo da perdere!” le rispose.

Erano tutti quanti sulla nave, nel giro di qualche minuto, pronti per ripartire su quelle onde agitare. Il viaggiatore si chinò lungo la strada ghiacciata e appoggiando la mano, la ritrasformò in acqua.

“Viaggiatoreee!” gridò Aria, vedendolo cadere in quell’abisso. Improvvisamente, risalì in superficie. “Presto, dobbiamo aiutarlo!” gridò Aria ai pirati, che non esitarono un solo istante; insieme buttarono una corda e lentamente lo fecero salire sulla nave. “Grazie, ora reggetevi forte. Prenderò le redini del timone!” il viaggiatore corse al timone. “Viaggiatore, lei è bagnato. Ha freddo!” si avvicinò Aria con una coperta. “Aria adesso devi reggerti a qualcosa, non ho tempo di asciugarmi. Devo portarvi in salvo!” gridò il viaggiatore, mentre Aria indietreggiava preoccupata per fare come aveva detto.

La nave cominciò a muoversi verso l’uscità della grande caverna. Intanto, Aria si avvicinò a Ben. “Come sta?” gli chiese lei, riferendosi alle condizioni di Moonflower. “Sta bene, dorme solamente!” la tranquillizzò lui, poi Aria spostò il suo sguardo verso il viaggiatore, e lo guardava, mentre con fatica, cercava di portare in salvo tutti.

Il viaggiatore, riuscì a portare la nave, fuori dalla grande caverna; solo che il pericolo non era ancora scampato. Si trovavano in mezzo all’oceano ora e la tempesta regnava incontrastata; tuttavia, il viaggiatore, teneva la nave sottocontrollo. “Benjamin! Vieni qui!” lo chiamò il viaggiatore.

Ben si avvicinò, seguito da Aria. “Eccomi, ha bisogno del mio aiuto?” Gli chiese Ben. “Con questa tempesta è difficile orientarsi. Ho bisogno di sapere se la nostra rotta e ancora in direzione del continente di Klostrich, e solo tu puoi dirmerlo!” esclamò il viaggiatore, mentre Ben chiuse gli occhi per concentrarsi, poi “Klostrich può essere raggiunta mediante due rotte. Fino ad ora abbiamo seguito la prima rotta, ma ormai l’abbiamo persa. Siamo finiti nella rotta di Incantaria!” disse Ben con tono angosciato, mentre il viaggiatore assunse un espressione preoccupata. “Che cosa avete? Ci sono due rotte per Klostrich, anche se ne abbiamo imboccata una diversa arriveremo sempre nello stesso luogo, no?” Aria non capiva lo strano comportamento dei due. “Avrei preferito seguire la prima rotta, una rotta sicura per quanto ne so. La rotta di Incantaria invece è una rotta piena di insiedie e di pericoli, e ho seriamente timore di quello che ci aspetta!” spiegò il viaggiatore. “e io non potrò tornare a casa, perché avremmo dovuto percorrere la prima rotta!” era dispiaciuto Ben di non poter tornare a casa. “Mi dispiace tanto Ben. Non avevo previsto che saremmo finiti fuori rotta!” esclamò il viaggiatore, mentre Aria si sentiva colpevole nell’aver distrutto la pietra che ha causato la tempesta. Poi guardò l’oceano davanti a se, immaginando cosa attendesse per loro la rotta di Incantaria…

 

 

                                             CONTINUA NELL’OTTAVO EPISODIO

 

 

 

 

 

 




ANGOLO AUTORE: Salve a tutti, e da molto che ho lasciato questa storia, ma non l'ho abbandonata. Ha molto potenziale e spero di avere buone recensioni come quelle già avute.

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