Angel

di sheradiateslove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Chapter One. ***
Capitolo 3: *** Chapter Two. ***
Capitolo 4: *** Chapter Three. ***
Capitolo 5: *** Chapter Four. ***
Capitolo 6: *** Chapter Five. ***
Capitolo 7: *** Chapter Six. ***
Capitolo 8: *** Chapter Seven. ***
Capitolo 9: *** Chapter Eight. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Angel.


Prologue.



-Dovrei cosa?
-Tornare a scuola, angelo.
Sbuffo sentendo il mio soprannome, non mi è mai piaciuto. Non credo esista un nomignolo meno azzeccato di questo, un angelo rappresenta tutto ciò che io non sono.
-Non posso svolgere il mio compito semplicemente pedinandoli?
-No, Ever. Sarebbe troppo difficile, non esistono altri modi. Devi tornare a scuola, entrare nella vita di questo Zayn Malik per poi poter osservare le sue abitudini e quelle della sua famiglia.
Sbuffo ancora, ho sempre odiato la scuola e l'idea di rimetterci piede non mi entusiasma per niente.
-Posso almeno sapere perché vogliono farli fuori?- chiedo.
-Debiti di droga.
Alzo gli occhi al cielo, è la quinta volta quest'anno che mi capita un caso del genere. Intendo, dover uccidere qualcuno per conto di persone che hanno paura di sporcarsi le mani. Persone che vogliono una notevole quantità di denaro da gente che non può permettersi di pagare cifre del genere e che promette salderà il debito in futuro, ma che non lo fa.
Brutta cosa finire nel girone della droga.
-Ma perché ci devo andare io? Siamo un gruppo di sicari di sei persone, perché proprio io?
-Perché per te il compito è più semplice e perché hai diciotto anni, ovvero sei l'unica che può ancora frequentare la scuola.
-Che coglioni- dico, rassegnata. -Quando devo partire e per dove?
-Domani alle due di notte, Bradford. Verrò con te, comunque.
-Come sempre, del resto...aspetta, ma questo significa che verrai a scuola con me?
Lui scoppia a ridere, facendo spuntare le sue bellissime fossette. -No, angelo. Io ho il compito di aiutarti a non far saltare la tua copertura e nel caso tu finisca nei guai tirartici fuori.
-Certo, il lavoro sporco tutto a me! Comunque non capisco perché ti ostini a chiamarmi angelo.
-Perché so che lo odi e perché hai il viso da brava ragazza, da angelo.
-Le apparenze ingannano.
-Non potrei essere più d'accordo.
Harry è la cosa più vicina ad un amico che ho, so di poter contare su di lui e lui sa che può contare su di me per qualunque cosa. Beh, più o meno. Ci tradiremmo a vicenda se questo significasse salvare le nostre vite.
Odio il lavoro che facciamo, sempre se può essere considerato tale. Detesto uccidere, detesto dover vedere gli occhi pieni di terrore di quello che potrebbe essere un padre fantastico e un marito fedele ed essere costretta a premere il grilletto. E' un anno che gli incubi provocati dal mio rimorso tormentano il mio sonno, continuo a rivivere quei momenti odiandomi per aver spezzato un'altra vita portando via ad una famiglia un padre, a dei genitori il loro figlio, ad un marito la sua moglie. Può sembrare che dalla nochalance con cui parlo delle “vittime” non le consideri persone ma semplice faccende che devono essere sbrigate, come se si trattasse di portare fuori la spazzatura. Ma non è così, semplicemente mi sono abituata all'orribile sensazione che si prova poco prima di conficcare un proiettile dritto al cuore o al cervello.
Se potessi tornare indietro nel tempo eviterei di commettere quel maledetto errore che mi ha portata su questa strada, ma non posso. E questo è ormai l'unico modo che ho per sopravvivere.
Harry si alza dalla sedia e si dirige alla porta, intuendo che è giunta l'ora di tornare nel mio rifugio lo seguo.
-Ci vediamo domani, Ever- dice aprendomi la porta.
-Certo, buonanotte.- rispondo.
-'Notte.
Non appena metto piede fuori dalla capanna in legno nella quale ci siamo incontrati, vengo travolta dalla gelida temperatura di gennaio e rabbrividisco sentendo improvvisamente un forte freddo. Metto le mani in tasca e tiro fuori la torcia e la accendo spezzando il buio della notte, dato che nel bosco non ci sono lampioni o altre fonti di luce che illuminano il percorso.
Inizio a camminare con passo svelto verso la fine del bosco e l'inizio della strada che porta alla città per poter tornare alla casa abbandonata che mi ha ospitata per circa una settimana e impacchettare le poche cose che mi appartengono e che mi servono per arrivare a Bradford.



RAAAAWR.
Sì, sono tornata a scartavetrarvi le ovaie con un'altra storia a due giorni dalla fine della mia prima fanfiction.
Ho anche cambiato il titolo dello spazio autrice :')
Coooomunque, più o meno ieri mi è venuta in mente quest'idea e siccome avevo paura che mi sfuggisse
dalla testa ho voluto iniziare a buttare giù qualche riga.
Spero che non schifiate quest'idea perché a me sembra abbastanza carina. *no minchia, fa schifo, torna a zappare la terra*. lol
No, davvero ci terrei tantissimo ad una vostra opinione. Non potete immaginare sdkjjfhksjdf cc
Il prologo è abbastanza corto, i capitoli (sempre che a voi piaccia questa storia, se no cancello il prologo e torno a raccogliere patate :c)
saranno un po' più lunghi. Ma non aspettatevi cose chilometriche come i capitoli dell'altra mia fanfiction lol
Se volete, per qualunque cosa, mi trovate su twitter. Sono @stylesiphone. c:
E niente, non so che altro dire.
Adios.
-Ila.

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Capitolo 2
*** Chapter One. ***


Chapter One

 

L'appartamento nel quale io ed Harry staremo per la durata del nostro incarico non è affatto male. Si trova in un quartiere abbastanza isolato, ma non molto lontano dal centro città e dalla scuola nella quale dovrò andare. Non è molto grande, ci sono solo quattro stanze: soggiorno, cucina, camera da letto e bagno, però è accogliente ed è molto più di quanto mi aspettavo. Mi è capitato molte volte di dover risiedere in case abbandonate o in capanne sgangherate nel bel mezzo del nulla per dover restare il più in ombra possibile, questa volta invece mi hanno dato una nuova identità e un bell'appartamento, diciamo quindi che sarò un po' più “libera”.
Sistemo le mie cose nella camera da letto che sarà la stanza dove dormirò io, Harry invece si accontenterà del divano. Il giorno di oggi sarà dedicato a shopping e rinnovo del look, con il lavoro che facciamo siamo costretti a cambiare spesso il nostro aspetto per sicurezza, in questo modo nessuno sa come siamo fatti realmente. Nessuno ci ha mai colti con le mani nel sacco anche perché indossiamo sempre delle maschere prima di commettere un omicidio. Non si sa mai che ci siano delle telecamere nascoste da qualche parte.
-Dove hai messo le pistole?- chiedo ad Harry, poco prima di varcare la porta per uscire dall'edificio.
-Una l'ho nascosta in un cassetto che poi riempiremo con i nostri vestiti, le altre due le ho messe nella cassaforte con la maggior parte dei soldi che ci siamo portati dietro, dopo ti dico il codice per aprirla.
-Oh, d'accordo.
Iniziamo a camminare per le fredde strade di Bradford, prendiamo un autobus e ci dirigiamo al centro città per fare un po' di acquisti. In tre ore abbiamo cambiato entrambi il colore dei capelli in un castano chiaro, lui è rimasto riccio mentre io mi sono fatta creare un po' di morbide onde e fatta aggiungere qualche extension, poi abbiamo comprato praticamente un intero negozio di vestiti (con il nostro lavoro possiamo permetterci parecchie cose), io ho saccheggiato due o tre negozi di cosmetici e infine abbiamo preso qualche medicinale in farmacia e l'occorrente per la scuola. Solo a pensare che ci dovrò tornare mi viene il voltastomaco.
Arriviamo ad un parco e decidiamo di sederci sull'erba sotto ad un albero, ignorando bellamente le tre panchine libere. Sono esausta, non capirò mai perché alle adolescenti normali piace fare shopping, è dannatamente stancante!
-Devo andare a scuola già da domani?- chiedo, seccata.
-Sì, angelo. Ti tocca- mi risponde lui, strizzandomi l'occhio.
-Però non è giusto che mentre io starò a scuola tu te ne starai spaparanzato sul divano a guardare la televisione.
-C'est la vie. Sono troppo grande per andare a scuola, te l'ho già detto.
-Ma non è vero! Hai un anno in più di me, potresti semplicemente dire di esser stato bocciato.
Harry fa finta di assumere un'aria pensierosa, come se stesse considerando davvero l'idea, poi le sue labbra si allargano in un sorriso sghembo -Naaaah.
Gli tiro un pugno sul braccio con forse troppa forza e lui si sbilancia verso destra facendosi cadere addosso alcune buste che teneva in mano, sorrido alla buffa scena.
Fra di noi cala il silenzio, non necessariamente se stiamo assieme dobbiamo conversare, così inizio a riflettere sulle strategie da usare per avvicinarmi a Zayn Malik.
Spero di avere un po' di fortuna e che mi capiti un orario il più possibile simile al suo per poter avere abbastanza ore in comune da poter stringere un legame.
Poi cosa dovrei fare? Potrei chiedergli di farmi da tutor in qualche materia, ammesso che lui sia uno di quei ragazzi che studiano e vanno bene a scuola. Ora che ci penso... di lui non so proprio nulla, non so nemmeno com'è fatto di aspetto. Come lo riconoscerò in mezzo alle circa mille persone dell'istituto?
-A cosa pensi, angelo?- mi chiede improvvisamente Harry, interrompendo il filo dei miei pensieri.
-A come avvicinarmi al ragazzo...Zayn.
-Potresti far finta di inciampare e cadergli addosso.
-Non credi sia troppo banale? E poi non so nemmeno com'è fatto.
-Aspetta...- inizia a frugare in una delle tasche del suo giubbotto nero e ne tira fuori un piccolo rettangolo di carta che mi porge -Ecco, è lui.
Afferro il rettangolino di carta che scopro essere una foto e mi metto a fissare il viso del ragazzo che ci è stampato sopra. Be', non c'è dubbio che il ragazzo sia parecchio fotogenico. Ha i capelli neri come il carbone con un ciuffo che supera qualsiasi legge di gravità, sinceramente non so quanti litri di lacca abbia usato per far star su in quel modo tutti quei capelli, gli occhi color nocciola sono contornati da folte ciglia nere e le labbra carnose sono piegate in un sorriso appena accennato, la pelle ambrata mi fa intuire le sue origini non inglesi. E' davvero, davvero bello. Non figo, bello.
-Oh...herm...bene, credo di poterlo riconoscere- dico restituendogli la foto.
Lui però non la prende -Tienila per sicurezza, così non avrai dubbi.
Ritraggo la mano e la infilo nella tasca dei miei jeans blu lasciandoci dentro il pezzetto di carta. -Comunque, magari prima di provare ad entrare nella sua vita dovrei capire il modo in cui si comporta per poi decidere che tattica usare, no?
-Sì, mi sembra una buona idea.
-Mi servirà il tuo aiuto, però.
Mi guarda accigliato -Che genere di aiuto?
-Oh, tranquillo, niente di che. Dovrai solo aiutarmi a capire il modo in cui pensate voi, genere sottosviluppato e meno intelligente altrimenti chiamato maschile.
-Fingerò di non aver sentito l'ultima parte. Ad ogni modo, in che senso?
-Nel senso che una volta individuato il suo carattere tu dovrai dirmi che genere di ragazza dovrei essere per attirare la sua attenzione.
-Quindi hai deciso di fare in modo di diventare la sua ragazza?
-Davo per scontato che fosse l'unico modo per avvicinarmi a lui a sufficienza da poter spiare le abitudini di tutta la sua famiglia per poi capire come e quando agire e concludere il nostro compito.
-Sì, credo tu abbia ragione.
Sbuffo, suppongo che dovrò passare un bel po' di tempo in questa città, non sarà per niente facile fare quello che devo fare.
Il sole inizia a calare e il cielo assume lentamente dei colori sfumati tra rosa, arancione, azzurro e giallo, segno che sta arrivando la sera.
-Ever, torniamo a casa?- dice Harry, marcando l'ultima parola mimando le virgolette con le dita.
-Sì, non vedo l'ora di buttarmi sul letto.
-Spero che le cuffie che ho comprato prima funzionino bene, ti avviso che se questa notte verrò svegliato dalle tue urla potrei non rispondere più delle mie azioni.
-Scusa, lo sai che non controllo i miei incubi.
-Mai pensato di prendere un sonnifero?
-Sinceramente no, ci proverò. Ma non in questo periodo, se funzionassero poi chi mi sveglia al mattino per andare a scuola?- scuola, che parola di merda.
-Quindi dovrò sopportare le tue urla?- dice lui, arrendevole.
-Mi sa di sì. Spero per te che le cuffie servano a qualcosa.
Ci alziamo e iniziamo a percorrere la via per tornare all'appartamento, domani sarà una luuunga giornata.



RAAAAWR

Sapete cosa odio? Dover ricontrollare il capitolo per vedere se ci sono errori di grammatica o sintassi, è un rompimento di coglioni unico. ee
E sapete cosa odio ancora di più? Trovare errori dopo aver pubblicato che prima, ricontrollando tutto, non avevo trovato. cc
Ieri per esempio mi sono riletta il prologo e ho trovato 2943 errori, eppure avevo controllato prima di pubblicare! çç
Quindi anche qui, io ho ricontrollato ma potrebbero esserci comunque degli errori che non ho notato, se ce ne sono vi chiedo scusa :c
Cooomunque, come state? Io sono jshdhfjkgsdhksjh perché qualcuno si è cagato il prologo.
Nove recensioni giuro che non me le aspettavo ksdfhkjshds. Vi amo tutte.
Allora, visto che presto che ho aggiornato? Sono fiera di me :')
Ma non aspettatevi che sia sempre così, conoscendomi ci saranno periodi in cui posterò ogni tre giorni e periodi in cui non posterò per un mese lol
Herm, okay, passiamo al capitolo.
E' un po' noioso e non succede nulla, ma anche questo ha il suo perché (?).
Con il prossimo entrerà in scena Zayn e comincerà sul serio la storia. uù
Ancora un'ultima cosa e poi me ne vado, promise.
Io Ever la vedo così...
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Sì, esatto, è proprio quella figona della Cyrus ksfhdkjhdsfkjdsh 
Ovviamente non siete costrette ad immaginarvela così, siete libere di creare nella vostra testa l'aspetto che volete darle voi. uu
Detto questo evaporo, al prossimo aggiornamento c:
-Ila


 

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Capitolo 3
*** Chapter Two. ***


{A Elena e Diana, che mi sopportano 32 ore alla settimana
e sono la mia fonte di ispirazione (?)}


Chapter Two

 

E' una settimana ormai che vado a scuola e quindi una settimana che pedino Zayn e fino adesso sembra non si sia mai accorto della mia presenza. In pochi giorni ho scoperto che frequenta regolarmente la palestra tre volte a settimana e lavora lì come personal trainer, a scuola va male in tutte le materie (mi è capitato un orario nel quale abbiamo tre quarti dei corsi alla stessa ora), si droga ed è una grandissima testa di cazzo. A scuola è fra i più popolari, è il capitano della squadra di calcio e si fa figo perseguitando con il suo gruppo di amici, con un criceto in prognosi riservata al posto del cervello, i ragazzi più mingherlini e indifesi, i classici sfigati insomma. Io ho sempre odiato la gente come lui.
Secondo Harry dovrei mostrarmi disponibile, ma sfuggente; aperta, ma misteriosa; fargli capire che mi interessa, ma che deve essere lui a “fare il primo passo”. Una passeggiata, no? Alla fine ho deciso di ignorare quasi completamente i consigli di Harry e di fare di testa mia. Infondo me la sono sempre cavata così. Ad ogni modo ho più o meno già deciso come fare la prima mossa: la prossima volta che lo vedo dare fastidio a George (il secchione della scuola che ha il massimo dei voti in tutte le materie, fatta eccezione per educazione fisica nella quale fa decisamente schifo) io accorrerò in sua difesa sfidando il moro, come piano mi sembra abbastanza buono. C'è solo un piccolissimo dettaglio: lui oggi non è a scuola a causa dell'influenza. Quindi per agire dovrò aspettare ancora qualche giorno.
Ora sono nei giardini della scuola che mi dirigo all'interno per iniziare la giornata con l'ora di matematica. Non credo di aver mai odiato una materia più di quella, non ci capisco niente. Nothing. Nada. Nix.
Cerco con lo sguardo Zayn prima di entrare e lo vedo con il suo solito gruppetto di coglioni parlare vivamente di qualcosa, all'improvviso si volta verso di me e i nostri sguardi si incrociano incatenandosi gli uni agli altri, lui fa un cenno ai suoi amici e prende a camminare nella mia direzione.
Non gli tolgo gli occhi di dosso nemmeno per un istante.
Nel giro di pochi secondi è esattamente davanti a me, pochi centimetri d'aria dividono i nostri corpi.
Devo dire che da vicino sembra ancora più bello.
Ever, smettila. Non puoi permetterti di fare certi pensieri.
-Perché mi stai seguendo?- mi chiede Zayn.
Oh, dannazione. Come ha fatto a sgamarmi? Sono stata attentissima. Bene allora, che la recita abbia inizio.
-Io non ti sto seguendo- rispondo. Grazie alle mie doti da perfetta bugiarda, riesco a far suonare la frase vera, con un tono di sufficienza e vagamente sorpreso.
-Ah no? Quindi il fatto che ti ritrovi praticamente ovunque vada è dovuto a delle semplici coincidenze? Ti ho vista in palestra, da Starbuks, al bowling, in sala giochi, vicino casa mia e ora mi segui pure a scuola!
-Io non ti sto seguendo- ripeto -e comunque vengo a scuola qui.
-Strano, conosco tutte le persone che vanno in questo istituto e non ti ho mai vista qui in giro.
-Non è colpa mia se non guardi oltre al tuo egocentrismo.
Un'altra delle cose che ho capito di lui in questa settimana è che è una delle persone più egocentriche che io abbia mai avuto la (s)fortuna di conoscere. Il modo in cui si comporta da' l'impressione che non gli importi di nulla tranne che di sé stesso e delle cose che lo riguardano, inoltre ho notato anche che ha il vizio di specchiarsi su qualsiasi superficie in grado di riflettere la sua immagine.
Nei suoi occhi passa un lampo di sorpresa, evidentemente non si aspettava una risposta del genere. Ma presto la sua espressione muta e nei suoi occhi leggo fastidio e rabbia.
-Ma tu sai chi sono io?- dice, con aria di sfida.
-Un coglione?- rispondo.
Sento dei risolini strozzati alle mie spalle e mi rendo conto che alcune persone si sono fermate attorno a noi per seguire la conversazione, certa gente dovrebbe davvero imparare a farsi gli affari propri.
Il suono della campanella non gli da' la possibilità di rispondere e io mi avvio verso l'ingresso della scuola per cominciare le sei ore di tortura che mi aspettano.

 

Dannatissimo armadietto!
Ho provato a inserire la combinazione per aprirlo almeno cinque volte, ma niente, non si apre. Sto seriamente perdendo la pazienza, non che ne abbia mai avuta molta tra l'altro.
La campanella che suona l'intervallo fra la seconda e la terza ora è suonata da sì e no dieci minuti, il che significa che il riposo sta per finire e io devo prendere il materiale per le prossime ore e mettere via quello che non mi serve più.
Ad un certo punto tiro un pugno all'armadietto e quello si apre senza troppe storie.
-Ecco, bisogna sempre usare le maniere forti- bisbiglio fra me e me.
Ripongo dentro l'armadietto i libri e i quaderni di matematica e biologia e tiro fuori quelli di storia, se non sbaglio quest'ora l'ho in comune con Zayn. Bene.
Quando chiudo l'anta verde scopro che dietro si trovava la faccia di Zayn, che ora è a qualche centimetro dalla mia.
-Non mi piace che mi si tratti in quel modo, sai?- mi dice, riferendosi all'episodio successo nel cortile qualche ora fa.
-Dovrebbe interessarmi?- rispondo.
Lui fa ancora un passo verso di me, riducendo lo spazio che ci divide al minimo. La vicinanza dei nostri corpi riesce a mettermi, mio malgrado, a disagio.

La campanella suona segnando la fine del riposo, ma lui sembra non curarsene affatto.
-Oh sì, dovrebbe- le sue labbra si avvicinano pericolosamente alle mie, ma una volta quasi raggiunte deviano andando a sfiorarmi l'orecchio destro. -Mi piacciono le ragazze come te, aggressive. Ma fammi fare ancora un figura di merda come quella di prima e te la faccio pagare- mi sussurra con voce roca e sensuale, provocandomi brividi per tutto il corpo.

Dopodiché si gira dandomi le spalle e si dirige verso l'aula di storia.
La sua era per caso una minaccia?
E' evidente che non ha la più pallida idea della persona con cui ha a che fare.
Sbuffo e mi avvio anche io verso l'aula di storia, contrariata dai brividi che il moro è riuscito a provocarmi. Non posso negare che la sua vicinanza oltre a mettermi a disagio mi faccia effetto e la cosa mi da' un fastidio immenso.
Arrivata nell'aula noto che la professoressa si è già seduta alla cattedra -E' in ritardo, signorina Styles.
Ah, già. Mi ero quasi dimenticata che la mia nuova identità consiste nell'essere la sorella di Harry, che però ha cambiato nome in Ed, ossia il diminutivo del suo secondo nome. Io dal mio canto ho tenuto il nome Ever.
Ever Styles, come suona male.
-Mi scusi, professoressa. Non riuscivo ad aprire l'armadietto.
-Che non accada più, ora vada a prendere posto.
Mi siedo al primo banco libero che trovo che, per fortuna, è nell'ultima fila e si trova esattamente dietro al banco dove siedono Zayn e il suo amico che ho scoperto chiamarsi Liam.
Strappo un pezzetto di carta dal mio quaderno.
Non immagini nemmeno quanto possa essere aggressiva” scrivo, riferendomi a quello che Zayn mi ha detto poco prima. Glielo lancio e lui, un po' confuso, lo prende per poi leggerlo. Quando si gira verso di me con espressione interrogativa io gli sorrido mordendomi il labbro inferiore, per poi tornare a fissare la professoressa che nel frattempo ha cominciato a spiegare l'argomento di oggi.



RAAAAWR.
Buonsalve!
Come va la vita? uu
Io oggi ho fatto la verifica di spagnolo e ho scoperto che quelli che l'avevano fatta prima di me hanno preso tipo tutti 1 o 2. 
Molto rassicurante, devo dire.
Anyway avevo il capitolo pronto da un bel po' di tempo, ma mi scocciavo a pubblicare, così lo faccio oggi. uù
Comunque oggi appena ho aperto il diario e ho visto che giorno è oggi mi è salita la depressione :c
Harry che fa 19 anni. ç_ç Come crescono  in fretta (?).

Coooomunque, qui comincia sul serio la storia lalalala.
Ever ha avuto il suo primo incontro ravvicinato con Zayn *zan zaaan*

I due si provocheranno un po' a vicenda per un bel po' di tempo, sappiatelo. 
Cooomunque, il George sfigato di cui parla Ever è proprio George Shelley HAHAHAHAHA.
Se non lo conoscete andate a digitare il suo nome su tumblr. uu
Volevo mettercelo dentro, giusto per dare fastidio alla Francesca (@biebscotto). lol 
Eeee niente, ho deciso di mettere sempre alla fine del mio spazio autrice una gif o di Ever (la cyrus asdfghjkl) o di Malik, 
o anche del primo personaggio che mi capita (?).
Niente, al momento non so che altro dire. 
Ma scommetto che appena pubblicherò mi verranno in mente altre 732489 cose da dirvi, as usual.
Bye.
-Ila

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Capitolo 4
*** Chapter Three. ***


Chapter Three

 

Questo pomeriggio ho deciso di recarmi alla palestra nella quale lavora Zayn, in questo modo saremo costretti a passare più tempo assieme. Nonostante non lo sopporti, sono determinata a portare a termine il mio compito. Anche perché non ho molta scelta.
Apro la porta girevole della palestra ed entro, una tremenda puzza di sudore mi fa storcere il naso. Dentro è pieno di persone intente a sollevare pesi, a fare flessioni, a fare lotta libera, addominali e chi più ne ha più ne metta. Mi dirigo al bancone delle informazioni per iscrivermi e chiedo alla donna che ci si trova dietro di assegnarmi a un personal trainer e, manco a farlo apposta, la signora chiama Zayn. Quando lui mi vede aggrotta le sopracciglia -Che ci fai qui?
-Sono venuta ad allenarmi, perché? Non posso?
La signora, che a giudicare dall'aspetto suppongo sia sulla cinquantina, interrompe la nostra conversazione sul nascere -La signorina Ever ha chiesto un personal trainer e tu sei l'unico disponibile al momento-spiega tranquillamente.
-Allora, da dove iniziamo?- chiedo innocentemente, con un sorriso di circostanza stampato in faccia.
Un ghigno maligno spunta sul suo viso, chissà per quale ragione ho un brutto, pessimo presentimento.

 

-Basta! Ti prego, sto per morire!- dico, fermandomi di colpo per riprendere fiato. Zayn mi ha fatta correre per non so quanti chilometri per tutta Bradford fino a finire in questo bellissimo parco, ma solo dopo avermi fatta sputare sangue in palestra dicendo che serviva da riscaldamento, come questa corsa del resto. Non voglio e non oso nemmeno immaginare cosa potrà mai farmi fare dopo questo sfiancante “riscaldamento”. Credo seriamente che si stia vendicando per quello che è successo ieri a scuola.
-Ma come, sei già stanca?- mi chiede lui, prendendomi in giro.
-Chiunque sarebbe esausto! Non sarei umana se avessi ancora energie dopo tutto quello che mi hai fatto fare!- protesto. Vorrei vederci lui al mio posto! Fortuna che ho molto autocontrollo, altrimenti l'avrei già spinto nel lago qui accanto. Devo dire che questo è davvero un bel parco, ma sono sicura che lo apprezzerei molto di più se non avessi Zayn fra i coglioni che mi obbliga a correre fino allo sfinimento.
-Sei proprio una femminuccia- dice lui, scocciato.
-Ma dai? Notizia dell'ultima ora, Zayn, io sono un femmina!- sapevo avesse l'intelligenza di un riccio che si crede scoiattolo, ma non credevo fosse rincoglionito fino a questo punto.
All'improvviso comincio a vedere tutto nero e a sentire la testa girare.
Un calo di zuccheri.
Avrei dovuto mangiare qualcosa prima di andare in palestra, lo sapevo.
Mi appoggio a Zayn per evitare di cadere a terra, ma mai mossa fu più sbagliata: appoggiandomi su di lui e facendogli sorreggere tutto il mio peso senza preavviso, gli faccio perdere l'equilibrio e lui cade all'indietro andando a finire nel lago e portandosi dietro la sottoscritta. Forse mettersi a correre sull'argine non è stata poi tutta questa grande idea. Così come...il filo dei miei pensieri si interrompe e inizio a sentirmi come se qualcuno avesse appena spento la luce nel mio cervello, in un attimo tutto sprofonda nel buio più totale.

 

Mi sveglio urlando.
Uno dei miei soliti incubi, ormai mi ci sono quasi abituata a svegliarmi in questo modo. Non mi faccio una dormita come di si deve da tanto tempo.
Ma...dove sono? Come sono arrivata qui?
Solo ora mi rendo conto di trovarmi con una coperta addosso su un divano di velluto rosso posto davanti ad un camino, il fuoco è acceso. Mi guardo un po' intorno. Non c'è che dire, è una gran bella casa. Chiunque ci viva deve avere parecchi soldi. Nel salotto ci sono un paio di mobili di legno , molto probabilmente di mogano, con sopra riposti alcuni soprammobili. C'è un tavolo rettangolare con sei sedie, una televisione con davanti un altro divano – sempre rosso e sempre di velluto – e una grandissima libreria con dentro non so quanti libri, suppongo siano circa duecento. Noto anche una rampa di scale, quindi la casa è a due piani.
Sento i passi di qualcuno che sta scendendo i gradini, probabilmente il proprietario. Dovrei essere spaventata, insomma: sono in una casa mai vista di chissà che persona. A quanto ne so potrebbe essere un maniaco. O peggio. Ma stranamente non lo sono affatto.
-Hai urlato, è tutto okay?- è una voce familiare...dove...Ah. Oh. Ah. Zayn. 
Che diavolo ci faccio a casa di Zayn?
-Era...solo un incubo. Ma cos'è successo? Perché sono qui?- gli chiedo.
-Il fatto che sei mezza nuda e i tuoi vestiti sono stesi accanto al caminetto ad asciugarsi non ti suggerisce nulla?- replica lui, sarcastico.
Un momento.
Ma cosa...come...Ah. Giusto. Il lago al parco. Chiudo gli occhi mentre i ricordi si fanno strada nella mia mente. Stavo per svenire e mi sono appoggiata a Zayn, l'ho fatto sbilanciare e siamo entrambi caduti in acqua. E sono svenuta lo stesso. Immagino mi abbia portata lui qui.
Aspettate un attimo.
Osservo i miei vestiti accanto al camino dei quali prima non mi ero accorta.
Ha detto che sono mezza nuda. E visto che ero incosciente non sono stata di certo io a spogliarmi...
-Zayn! Si può sapere come cazzo ti è venuto in testa di spogliarmi?!- improvvisamente sento caldo e mi sento parecchio a disagio.
-Preferivi ti lasciassi con i vestiti completamente bagnati? Ti saresti presa una polmonite, o peggio- fa una pausa che dura pochi secondi, poi con un sorriso malizioso e sguardo ammiccante aggiunge: -E comunque non ti preoccupare, non sei certo l'unica ragazza che ho spogliato.
Arrossisco violentemente. Lui deve averlo notato perché si sfila la felpa di dosso lanciandomela e restando, di conseguenza, a petto nudo. Però, si vede che frequenta la palestra, quegli addominali sono sicuramente frutto di molto allenamento...
Scuoto la testa energicamente, come a scacciare via questi pensieri poco consoni.
-Sai, sei più carina quando sei in imbarazzo- dice lui sorridendomi per poi passarmi accanto e scomparire dietro ad una delle porte della casa, ma non prima di avermi arruffato i capelli.
Che minchia sono? Un gatto?
Ma vedi questo, oh.
Indosso la sua felpa che, essendomi grande, mi arriva fino le ginocchia e le mie narici vengono inondate dal fastidioso odore di tabacco, misto però al gradevole odore di...menta? Sì, credo sia menta.
Ad ogni modo, credo che avrei dovuto essere un po' più gentile. In fin dei conti mi ha salvato la vita, se non ci fosse stato lui sarei annegata di sicuro.
Ecco, perfetto. Sono in debito con lui e mi sento già tremendamente in colpa per quello che gli farò. Bel modo di ringraziarlo per avermi aiutata.
Sospiro.
Forse sarebbe stato meglio se fossi annegata.
Mi alzo dal divano e do' un'altra occhiata in giro.
Harry mi aveva detto che i suoi genitori avevano debiti di droga, ma mi riesce davvero difficile crederlo. A giudicare da questa casa non sembra decisamente che abbiamo problemi di soldi. Ne parlerò dopo con Harry, anche se non vedo il motivo per il quale avrebbe dovuto raccontarmi una cazzata. Comunque al momento i suoi genitori non sono in casa, credo. Altrimenti avrei sentito altre voci.
Cerco di ricordarmi da quale porta è passato Zayn. Dovrebbe essere questa. Apro la porta e mi ritrovo in una cucina accogliente, Zayn è seduto su una sedia e si sta divorando voracemente un panino. Manco non toccasse cibo da settimane.
-Zayn...- richiamo la sua attenzione -Io...torno a casa e...beh, grazie.
Lui ingoia il boccone che stava masticando. -Figurati. Comunque se vuoi puoi restare, anche per la notte- strizza l'occhio destro e inizia a fissarmi intensamente.
Alzo gli occhi al cielo, disgustata. Possibile che pensi solo a quello?
Poi mi ricordo di un piccolo, piccolissimo dettaglio: se continuo così non andrò da nessuna parte.
Ricordati del piano, Ever. Il piano.
La fa facile la mia voce della coscienza, non deve subirselo lei 'sto tipo.
-Offerta allettante, ma devo dirti di no. Però domani...chissà.- Gli faccio l'occhiolino ed esco dalla cucina, consapevole di averlo lasciato di stucco. In effetti credo che lui pensi sia bipolare, passo spesso dalla modalità 'vaffanculo, non ti sopporto' a 'zoccola che ci prova spudoratamente'.
Mi metto le scarpe e prendo le mie cose, poi esco dalla casa di Zayn – o meglio, dei suoi genitori – e mi dirigo a passo svelto verso la mia abitazione temporanea. Non perché ho fretta, ma perché sto congelando. Non è stata proprio una grande idea uscire con solo la felpa di Zayn addosso e con un freddo pungente, magari avrei dovuto aspettare là che i miei vestiti si asciugassero. Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo a salire i gradini che portano all'appartamento.
Entro e trovo Harry seduto sul divano, intento a guardare un film alla televisione.
-Ehy
Lui si gira verso di me, facendomi un cenno con la testa a mo' di saluto -Ciao.
-Devo parlarti- diciamo entrambi, nello stesso istante.
Penso che qualunque cosa mi voglia dire lui sia più importante della mia, così lo incito a parlare -Prima tu, che succede?
Lui mi guarda con sguardo serio e vagamente preoccupato -Niall è in città.




RAAAAWR.
Buonsaaaalve.
Sono iniziate le vacanze di carnevale dsfhkjshf
Non so voi, ma io sto a casa tutta prossima settimana, a eccezione del venerdì. dskjfhskdj
Che bella cosa.
Voi per carnevale che fate? Io niente, credo. lol
Anyway, come state? Io bene, dai. uu
Scrivere questo capitolo è stato un parto, davvero. 
Avevo l'idea già da un po' (grazie Elena, grazie Diana LOL) e un sacco di ispirazione, ma non sapevo come scrivere quello che avevo in testa.
Se scrivete anche voi, immagino che almeno una volta nella vita vi sia successa una cosa simile. E' dannatamente frustrante!
Ma per fortuna ho letto un libro e come per incanto (?) mi sono messa a scrivere e boh, è uscita una schifezza ma è meglio di niente. :c
Il libro che ho letto si chiama 'due candele per il diavolo', è bello e pieno di colpi di scena. Cose che non ti aspetti proprio.
Se vi piace l'avventura, le storie d'amore e il mistero, quello è il libro giusto. uu
Anche se per i miei gusti c'era troppa azione e poco amore (?). 
Comunque, bando alle ciance, parliamo del capitolo.
Ever si è iscritta in palestra e Zayn l'ha quasi fatta morire di fatica '-' 
La cosa positiva è che passeranno parecchio tempo insieme, muahaha.
Zayn l'ha salvata *mio erooooooooe (?)* e se l'è portata a casa sua. Una casa non proprio piccola e semplice.
E qui la cosa ad Ever puzza, ed è qui che inizia il mistero.
Non vi dico niente, però *si chiude la bocca e getta la chiave fuori dalla finestra*.
Poooi, entra in gioco un altro personagio: Niall.
Chi sarà mai? 
Non rispondetemi 'l'irlandese biondo dei one direction', eh. ee
Perché è così nella realtà, ma non in questa storia. Potrebbe essere un amico di Ever, suo fratello, suo cugino, il so ex, un altro assassino. Chiunque.
E vi assicuro che Niall caro provocherà parecchi problmei. Shalalala.
Ma basta, ho detto anche troppo.
E questo spazio autrice sta diventando più lungo del capitolo.
Ora penserete 'quindi ha capito che ci ha rotto troppo i coglioni e se ne andrà, finalmente!'. E invece no. 
Devo dirvi ancora un due cosette. uu
In primis: la mia migliore amica ha scritto una storia. Si chiama Angel , ma il titolo è l'unica cosa che ha in comune con la mia ff.
Infatti la sua è una storia originale e parla di angeli, demoni e altre strane creature. Non è sui ragazzi. Vi pregherei di passarci, scrive davvero bene sdkjfhdsfkj
Seconda cosa: visto che sto trafficando con i collegamenti ipertestuali, vi lascio anche i link delle mie precedenti fanfiction e oneshot. Se vi va passateci. c:
- My best friend 
 - New Year's Eve
- Bets
- Forgiveness

Ora me ne vado sul serio, ciaaaaaaao. 
-Ila


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Capitolo 5
*** Chapter Four. ***


Chapter Four.

 

Ci metto del tempo per assimilare la notizia, sento quasi le rotelle nella mia testa girare per elaborare la cosa.
Niall.
In città.
Porca troia!
-Ti prego, dimmi che stai scherzando!- urlo, sull'orlo di una crisi di nervi. Quel ragazzo significa guai: me ne ha procurati nel passato, lo sta per fare nel presente, e lo farà nel futuro! Sicuramente. Niall è la mia piaga d'Egitto, davvero.
-Purtroppo no, angelo. L'ho visto circa un'ora fa mentre facevo una passeggiata per la città, lui però non ha visto me- mi risponde Harry.
-Oh, maledizione! Cosa vorrà da me 'sta volta?
-Immagino quello che vuole sempre: la tua morte.
Da quando un uomo ricco sfondato assunse me e la mia squadra di sicari invece di Niall lui se l'è presa a morte, non tanto per il fatto che ha perso davvero tanto soldi quanto per il fatto che la cosa l'ha ferito nell'orgoglio. Credo lui sia la persona più orgogliosa di questo pianeta e la cosa non è assolutamente positiva. Il rancore nei miei confronti è aumentato quando più volte gli ho soffiato gli incarichi più importanti e quando ogni qualvolta lui provava a impedirmi di portare a termine il mio incarico o a farmi del male io la scampavo. Sempre. Non capisco perché ancora non si sia deciso ad arrendersi, lui è un sicario solo mentre noi siamo un gruppo e ci aiutiamo l'un l'altro. Infatti molti dei suoi tentativi di uccidermi sono andati a monte grazie a miei compagni che mi hanno sempre tirata fuori dai guai. Harry in primis, ovviamente.
Tra l'altro suppongo si diverta a mettermi i bastoni fra le ruote, anche se alla fine io ho sempre la meglio. Quel tizio è tutto strano.
-Che coglioni, finirà per rallentare le cose- sbuffo.
-Sembri più preoccupata per la durata dell'incarico che per la tua stessa vita, angelo- dice lui
con la fronte aggrottata. Non capisco perché si stupisca tanto.
-Be', dopo mesi e mesi che tenta di uccidermi senza però mai riuscirci ho perso la paura che i suoi piani possano funzionare, finora è riuscito al massimo a rompermi un polso. Tuttavia sarà una grandissima seccatura, sono sicura che di problemi me ne creerà a tonnellate!
Harry scoppia a ridere e sul mio viso affiora un'espressione confusa. Che minchia ride? Ho forse raccontato una barzelletta senza rendermene conto?
-Non sottovalutarlo, Ever. Abbi almeno il buon senso di guardarti le spalle.
-Starò attenta, promesso- sospiro, a volte Harry si comporta come un fratello maggiore nei miei confronti. -Ehy, se non ti conoscessi bene direi che ti stai preoccupando per me- aggiungo in seguito.
-Be', fortuna che conosci bene allora!- risponde lui, strizzandomi un occhio e sorridendomi.
-Dai su, ammettilo che sotto sotto mi vuoi bene- gli dico, sorridendo a mia volta.
-Di che cosa volevi parlarmi prima, angelo?- dice lui, cambiando bruscamente discorso. La prova che infondo ho ragione.
Torno con la testa a quando ero appena tornata a casa e a cosa volevo dirgli...Ah sì. Giusto. Casa di Zayn.
-Oggi sono stata a casa di Zayn e...ti ricordi che mi avevi detto che i suoi genitori avevano debiti di droga?- lui annuisce, incitandomi a continuare. -Bene, casa loro è decisamente fuori dalla portata di chi non può permettersi di pagare la droga.
-Cosa vorresti dire?
-Che sono ricchi! E dubito che possano avere quel tipo di problemi, di soldi ne hanno di sicuro.
-Mmh- Harry si mette la mano sotto al mento sorreggendoselo e assumendo la tipica posizione di chi sta pensando. Dopo una manciata di secondi di silenzio si decide a parlare -Se sono davvero ricchi come dici allora hai ragione, non dovrebbero avere questo tipo di problemi. Ma non vedo perché gli altri avrebbero dovuto mentirmi, non l'hanno mai fatto.
-Infatti...ma non lo so...la cosa mi puzza.
-Magari sei tu, lavati- mi risponde lui, ridendo come un'idiota alla sua stessa battuta che, tra l'altro, è davvero pessima.
-Ha. Ha. Ha. Non sei divertente, Styles.
-Dai su, non era così pessima.
-Oh sì invece, lo era.
-D'accordo, d'accordo, scusa. Comunque vedrò cosa posso fare, intercetterò Luke e gli chiederò spiegazioni se è questo che vuoi.
-Grazie- dico andandomi a sedere sul divano accanto a lui, solo ora mi rendo conto che sono rimasta in piedi tutto il tempo.
-Ah, Ever...- mi richiama Harry.
-Dimmi.
-Come mai ha addosso una felpa da maschio e tieni in mano i tuoi vestiti?- mi chiede, curioso. Ah già. Mi n'ero dimenticata.
Mi alzo controvoglia dal divano per poi tornarci dopo aver steso i miei vestiti sul termosifone, in modo che finiscano di asciugarsi. -Niente, sono solo caduta in un lago.
Harry fa spallucce e senza indagare oltre riprende a fissare il televisore.
Passiamo il resto della serata a guardare stupidi programmi in televisione, finché non ci stufiamo e, ignorando completamente la tv, cominciamo a parlare del più e del meno come farebbero due normali amici che si conoscono da anni. Mi sarebbe piaciuto conoscere Harry in altre circostanze, magari a scuola, sono sicura che avremmo legato subito. Abbiamo moltissime cose in comune: siamo persone semplici che vivono la vita al giorno, senza preoccuparsi troppo del futuro.
Il sonno comincia a farsi sentire e così inizio lentamente a scivolare tra le braccia di Morfeo, senza preoccuparmi minimamente di trovarmi ancora sul divano.

 

La mattina seguente mi sveglio nel mio letto, dopo aver dormito sì e no due ore a causa dei continui incubi. Strano, ero sicura di essermi addormentata sul divano. Magari mi ha portata Harry qui. Sorrido: che gesto dolce.
Mi alzo in fretta consapevole di essere in ritardo per la scuola e mi vesto così , quando vado in cucina passando per il salotto mi rendo conto che Harry sta ancora dormendo e mi preparo la colazione facendo meno rumore possibile, per poi mangiarla frettolosamente, afferrare il mio zaino e correre a scuola.
Quando scendo dall'autobus inizia a piovere a dirotto e io, naturalmente, non ho un ombrello e per mia grande sfortuna la scuola è a venti minuti a piedi da qui. Perché, ovviamente, l'autobus non ferma davanti a scuola. Questa a casa mia si chiama sfiga.
Accelero il passo il più possibile e mi appoggio lo zaino in testa nella speranza di ripararmi un po' dalla pioggia, quando una Range Rover nera diretta nella mia stessa direzione mi si ferma accanto. Il conducente – che scopro essere Zayn – abbassa il finestrino. -Coraggio, sali su!
Non me lo faccio ripetere due volte e monto in macchina, sedendomi al posto accanto al guidatore.
-Però, bella macchina- dico.
-Grazie, è un regalo dei miei. Quando ho compiuto sedici anni e mi hanno dato le chiavi in mano stentavo a crederci!
Quindi avevo ragione: questi qui sono davvero ricchi.
-Fai spesso incubi?- mi chiede lui, dopo qualche attimo di silenzio. Evidentemente deve essersi ricordato di ieri, quando mi sono svegliata sul suo divano urlando.
In un primo momento rimango spiazzata dalla domanda, non me l'aspettavo davvero, ma poi gli rispondo con un semplice: -Sì.
-Anche a me succede spesso.
-Davvero? E cosa sogni?- chiedo, seriamente incuriosita. I miei incubi sono provocati dai miei sensi di colpa, chissà perché anche lui li fa così spesso.
-Ultimamente sogno sempre la stessa cosa: la mia famiglia che viene uccisa da una donna con una maschera. Assurdo no?
Sbianco di colpo e un brivido mi corre lungo la schiena. -Sì, già...assurdo.
-Tu invece?- mi chiede, parcheggiando la sua auto accanto la scuola.
-Io...diciamo che il rimorso riguardo certe...cose che ho fatto mi tormenta il sonno.
-E cosa avrà mai fatto una ragazza dal viso da angelo come te di così grave? Investito il gatto della migliore amica?- se sapesse cosa faccio non farebbe del sarcasmo su questa cosa. Aspetta che ti punti una pistola sulla fronte, poi vediamo quanto sarcasmo farai.
Ehy, un attimo...viso da angelo? Ma sono tutti fissati! Non bastava Harry, ora anche lui...
-Non credo lo vorresti sapere- rispondo, enigmatica.
-Uh, una ragazza del mistero! Mi piaci sempre di più, angioletto.- parcheggia definitivamente la macchina e si gira verso di me, per sfiorarmi poi le labbra con l'indice della sua mano destra.
Angioletto? Angioletto? Qualcuno mi trattenga dallo sputargli in un occhio!
-Chiamami ancora in quel modo e ti appendo per i coglioni, siamo intesi?- dico con una falsa dolcezza nella voce. E' già tanto se tollero di essere chiamata 'angelo' da Harry, se poi deve mettersi anche Zayn a chiamarmi 'angioletto' allora mi butto sotto al primo treno in corsa.
-Sempre aggressiva eh? Magari potrei domarti io...- Zayn prende il mio mento fra il suo indice e il medio e mi costringe ad alzare il viso per guardarlo dritto negli occhi – e che occhi! Potrei perdermici in questi due pozzi scuri... – Lui avvicina sempre di più le labbra alle mie, ma io all'ultimo momento ritraggo un po' la testa.
-Suppongo sarà una bella sfida per te, allora. Io non posso essere domata- gli sorrido e mi giro per aprire la portiera ed uscire dalla sua Range Rover.
Che poi “magari potrei domarti io”, che sono? Una tigre selvatica che deve venire ammaestrata per il circo?

 

La campanella che segna la fine delle sei ore di lezione suona, facendo riversare tutti gli studenti dalle loro classi ai corridoi che, in nemmeno due minuti, si svuotano. Sto per uscire anche io dalla scuola, quando sento qualcuno urlare e subito dopo un rumore di qualcosa – o qualcuno – che sbatte contro gli armadietti, facendo rimbombare il suono per tutto il corridoio ormai quasi vuoto.
La mia curiosità ha la meglio sulla voglia di tornare a casa e così cammino in direzione del rumore, finché non riesco a sentire anche delle voci -Dovevi portarmeli oggi i compiti, razza di sfigato! La professoressa di biologia mi ha messo un'insufficienza per colpa tua!
Questa è la voce di Zayn, la riconosco. Ma con chi ce l'ha?
Un altro schianto sugli armadietti.
Mi appoggio dietro ad una colonna bianca per poter seguire la lite e vedere chi è l'altra persona coinvolta.
-M-mi dispiace...i-io non a-avevo tempo...- il malcapitato, che scopro essere George, balbetta con voce tremante.
-Tu non avevi tempo? Ma non farmi ridere! Cosa mai potrebbe fare al pomeriggio un asociale come te?!- Le sue parole sono cariche di odio. Cosa mai gli avrà fatto quel povero ragazzo? Probabilmente nulla, scommetto che si diverte semplicemente ad incutergli terrore. Che schifo.
-I-io...- George prova a formulare la frase, ma il pugno che il moro gli tira in pieno stomaco non gli permettere di terminare ciò che voleva dire. George si piega in due portandosi le mani sul punto colpito ed assumendo un'espressione che lascia trapelare tutto il dolore che prova. Zayn ride. Ride per far capire a George quanto lo trovi patetico, anche se la sua risata è totalmente priva di divertimento.
Quando Zayn gli tira un calcio sulle ginocchia, per farlo cadere a terra, decido di intervenire nella situazione. Perché mi fa incazzare da morire il fatto che lui se la prenda con George perché non gli ha fatto i compiti che lui doveva svolgere.
-Zayn!- lo richiamo.
Lui si gira verso di me, sorpreso di vedermi -Ever, che ci fai qui?
-Ti impedisco di ammazzarlo!- dico, indicando George con un cenno del capo.
-Da quando ti preoccupi per questo sfigato?
-Da adesso. Qualche problema?
-Ma guardalo! E' così patetico che deve farsi difendere da una ragazza!- gli lancia un'occhiataccia colma di disprezzo.
Ma quanto è coglione!
Sto facendo uno sforzo enorme per evitare di prendere la prima cosa pesante che mi capita a tiro e scagliargliela contro.
Calma Ever, calma.
Faccio un respiro profondo prima di rispondere a Zayn -Senti, non hai proprio niente di meglio da fare piuttosto che stare qui a tormentarlo? Che ne dici se andassimo a fare un giro, io e te?- pronuncio l'ultima frase con la voce più suadente e dolce che riesco a fare.
A Zayn sembrano illuminarsi gli occhi e gli angoli della sua bocca si piegano all'insù -Adesso sì che parliamo la stessa lingua.
-Aspettami all'uscita della scuola, ti raggiungo tra cinque minuti- gli dico, avvicinandomi di più a lui e sforzandomi di sorridere in modo seducente.
Lui rivolge ancora un'occhiataccia a George, per poi darmi le spalle e dirigersi fuori dall'edificio. Non appena se n'è andato mi rivolgo al poveretto che è ancora accovacciato a terra e che sicuramente ha seguito la conversazione. -Stai bene?
Gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui la afferra e annuisce timidamente. -Perché mi hai aiutato?
-Sai, un 'grazie' non guasterebbe.
Lui arrossisce lievemente -S-scusa, è che non capita spesso che qualcuno mi dia una mano. Comunque...beh, sì, grazie.
-Figurati, George.
Lui strabuzza gli occhi -Come sai il mio nome?
-Lo so e basta- faccio spallucce e poi aggiungo -Io sono Ever, comunque.
George è davvero un bel ragazzo, insomma: ha i lineamenti dolci e quando sorride potrebbe farti venire il diabete. I suoi capelli sono castani, così come gli occhi e mi sembra davvero una bella persona. Anche se, in effetti, io dovrei essere la prima a sapere che le apparenze ingannano.
-Be', io devo andare. Ci si vede in giro.- Gli dico, girando i tacchi e raggiungendo Zayn.
Fantastico, ora mi toccherà passare un'intera giornata con lui, fantastico davvero.





RAAAAWR.
Saaaalve.
Vi rendete conto che sto già postando?
Meno di una settimana vi ho fatto aspettare, che lusso oh LOL

Volevo postare già ieri, ma proprio quando stavo per farlo mi si è chiusa la pagina e ho perso tutto. ç__ç
Mi sono girate le ovaie a eliche, giuro. 
Poi oggi è l'ultimo giorno che ho di vacanza, domani torno a scuola e mi interrogherà di matematica D:
Quindi la faccio breve e vengo al capitolo che poi devo andare a studiare.
Qui si scopre che Niall è un altro sicario, uno un po' imbranato però lollino.
Zayn ha provato a baciare Ever, quindi un pochino gli piace. Bene, bene, bene.
Ever però non sembra della stessa opinione, infatti non lo sopporta lol 
A proposito di quella scena: si capisce che mentre la scrivevo stavo ascoltando can't be tamed della cyrus? loool
Poooi, Ever aiuta George. Ma che braaava ragazza. 
Comunque questo capitolo è un po' troppo lungo, scusate. :c
Ma ero ispirata di brutto e avrei scritto avanti, infatti ho già iniziato a scirvere il prossimo capitolo, yup.
E niente, vi lascio in compagnia della gif di George. uu
-Ila



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Capitolo 6
*** Chapter Five. ***



{Dedico questo capitolo alla mia sosia,
che mi ha fatto questo banner stupendo asdfghjkl}


Chapter Five

 

Raggiungo Zayn nel cortile della scuola, sta fumando tranquillamente una sigaretta -Sta roba ti fa male- dico, indicandola.
-Ti preoccupi per me?- mi risponde lui, facendo alzare l'angolo destro della bocca in un mezzo sorriso sghembo.
Non so che rispondere, quindi mi limito a sospirare ed alzare gli occhi al cielo. Dopo un po' aggiungo: -Allora, dove andiamo?
Lui scrolla le spalle e getta la sigaretta ormai finita a terra, per poi spegnerla schiacciandola sotto al piede. -Ti va un caffè?
Annuisco. Anche se piuttosto che prendere un caffè preferirei divorarmi una pizza, o un piatto di pasta, o una bistecca o...insomma, qualunque cosa sia commestibile. Sto morendo di fame. E poi è ora di pranzo, quindi la mia fame da lupo è più che giustificata.
-C'è un bar qui vicino, andiamo.- dice, iniziando a camminare. Lo seguo.
-Come mai ti sei trasferita in questa scuola?- mi chiede, cercando di intavolare una conversazione. Oh, dannazione. Devo inventarmi qualcosa, non posso certo rispondergli 'perché devo uccidere te e la tua famiglia'.
-Mi sono trasferita qui a Bradford con mio fratello da...mmm...Londra e ho scelto di frequentare questa scuola perché...boh, sinceramente ne ho scelta una a caso.
-Capisco..
Ma capisci cosa, cretino?
Bah, che gente.
-Come mai stavi ammazzando George prima?- chiedo.
Lui fa spallucce. -Non mi aveva portato i compiti.
-Ti sembra un buon motivo per picchiarlo?
-Per colpa sua la prof mi ha messo un'insufficienza e non posso permettermene altre se non voglio venire bocciato, così mi sono incazzato. E lui mi è capitato davanti, quindi...
Questo qui ha dei problemi a gestire la rabbia, mi sa.
-Non ti è mai passato per l'anticamera del cervello che forse – ma dico forse – potresti anche farteli da solo i compiti?
Lui scoppia a ridere, dal cuore proprio. Ma è stupido? Sì, lo è. Però magari è anche psicologicamente disturbato, non c'è da escludere nemmeno questa opzione.
-Ho cose più importanti da fare che dei stupidi compiti.
-Tipo?
-Stare con te.
Alzo gli occhi al cielo. -Guarda che non mi impressioni.
-Vedremo. Oh, ecco. Siamo arrivati.
Lui apre la porta del bar, che si chiama Grace's, e mi fa segno di entrare. -Prima le signore.
Sì, certo. Quello che potrebbe essere scambiato per un gesto di galanteria è sicuramente una scusa per guardarmi il culo.
Non c'è molta gente, c'è qualche persona sugli sgabelli davanti al banco del bar dove dietro c'è un ragazzo castano dagli occhi di ghiaccio intento a servire i clienti. Il posto non è davvero niente male: ci sono alcuni tavolini rettangolari in legno, con sopra posata una tovaglia a quadri rossi e bianchi e un piccolo bicchiere di vetro con dell'acqua e dei fiori, posti ai margini della sala assieme alle rispettive sedie, mentre al centro si trovano alcuni tavoli da biliardo dove qualche persona sta giocando.
Io e Zayn ci sediamo ad un tavolo accanto ad una grande finestra che da' sulla strada.
-Vieni spesso qui?- chiedo.
-No, in genere preferisco altri tipi di locali- mi risponde.
-Tipo?
-Quelli che non sono il tuo genere.
E lui che minchia ne sa di che posti frequento io? Manco mi conoscesse da dieci anni, oh.
Sto per afferrare il bicchiere con l'acqua e i fiori e rovesciarglielo in testa, quando una ragazza dalla carnagione chiara, capelli biondi e occhi verdi viene a prendere le ordinazioni. 
Salvato dalla cameriera.
-Cosa vi porto?- chiede.
-Un cappuccino- diciamo io e Zayn, nello stesso momento.
La ragazza ci rivolge un'occhiata che non so bene come interpretare e, biascicando un 'arrivano subito', sparisce dalla nostra vista. O almeno dalla mia, perché Zayn continua a guardarle le gambe e il sedere finché non gli è più possibile.
-La smetti di fissarle il culo?- dico, infastidita.
Lui si gira verso di me e mi sorride in modo malizioso, leccandosi poi le labbra con la lingua -Gelosa?
-Ti piacerebbe!
Figurati se sono gelosa di quella zoccola, mi stai anche sui coglioni e non vorrei avere niente a che fare con te. Quindi non sono gelosa. Per niente. Non lo sono. Proprio no. Non ne avrei motivo. Oh.
-Sei proprio strana, lo sai? In dei momenti sembra che non mi sopporti, in altri completamente il contrario.
Scrollo le spalle -E' l'effetto che mi fai.
Che poi è vero. A volte vorrei spaccargli la testa, e una gamba, e un braccio, e il collo e...insomma avete capito. Altre volte invece...no, niente, vorrei sempre prenderlo a bastonate. Tranne quando è senza maglia, tipo ieri a casa sua...mmm....
-A cosa stai pensando?- mi chiede lui.
-A-a niente in particolare, perché?
-Sei arrossita...
Inizio a tossire rischiando di strozzarmi con la mia stessa saliva, mentre Zayn ridacchia divertito dalla scena. Certo, rischio di schiattargli davanti e lui ride.
-Ti capita spesso?- La sua voce mi richiama dai miei pensieri omicidi.
-Cosa?
-Arrossire.
Come a farlo apposta, sento le guance andarmi a fuoco.
-No-non lo so, credo di sì...
A dire il vero mi capita solo quando sto con te, motivo in più per non sopportati.
Mi sento il volto in fiamme, dannazione.
A salvarmi dalla situazione arriva di nuovo quella cameriera, che ci porta i nostri cappuccini. Ne bevo subito un sorso. Non lo avessi mai fatto, mi ritrovo ad imprecare usando tutti gli insulti da me conosciuti e anche alcuni inventati sul momento. Quanto cazzo scotta!
Lui scoppi a ridere, realmente divertito dalla situazione. Okay, questa volta è giustificato. Al suo posto riderei anche io. Perché quando sto con lui devo farmi certe figura di merda, maledizione?
-Attenta, scotta.- mi dice.
-Grazie dell'avvertimento, hai un tempismo di merda.
Poteva dirmelo prima, ora è piuttosto inutile come cosa.
-Facciamo un gioco- propone.
Inarco un sopracciglio, sorpresa. -Che gioco?
-Ci facciamo delle domande, dieci io e dieci tu.
-Te ne concedo cinque.
-D'accordo, donna del mistero. Inizio io: hai il ragazzo?
Ah, ecco dove voleva arrivare.
Bene, significa che gli interesso. Il piano sta procedendo bene. Certo, potrebbe anche volere una sola cosa da me, però intanto è già qualcosa. Devo portarlo a fidarsi completamente di me e questo è comunque un passo in avanti verso il mio obbiettivo.
-No- rispondo.
-Bene- sorride. -Ora fammene una tu.
Ci penso su un attimo, poi parlo. -Il tuo più grande sogno?
-Baciarti.
-Non sei divertente.
-Forse no, ma ti ho fatta arrossire. Di nuovo.
Fanculo, non me n'ero accorta. E come se non bastasse la consapevolezza di essere arrossita di nuovo mi fa andare il viso in fiamme. Perfetto direi. Mi sto trasformando in un pomodoro gigante.
-Ora è di nuovo il mio turno....mmm...la cosa che odi di più?
-Arrossire in questo modo, dannazione.
Sono convinta di averlo solo pensato, quando vedo la bocca di Zayn piegarsi in un sorriso e mi accorgo che devo averlo anche detto.
Maledizione.
-Io trovo sia una cosa tenera, invece.- Zayn fa spallucce, continuando però sempre a sorridere.
Ma ha una paralisi facciale che sorride sempre? E che minchia, mi dà sui nervi.
E comunque io non sono tenera.
O almeno non è questo quello che pensano di solito le mie vittime.
Stronza.
Assassina.
Crudele.
Bastarda.
Senza cuore.
Queste sono le parole che di solito mi attribuiscono.
-Se lo dici tu...comunque...mmm...il tuo libro preferito?- chiedo io, giusto perché non mi viene in mente una domanda migliore. Tanto non credo lui ne abbia mai letto uno, di libro.
-Non ho un libro preferito...
Ecco, appunto. Lo sapevo.
-...ho letto troppi libri. Non saprei sceglierne uno.
Sputo il caffè che stavo bevendo davanti a me, ovvero in faccia a Zayn.
Lui sa leggere?
Borbotto un 'scusa' mentre lui si pulisce la faccia con un tovagliolo. Ops.
-Ti ho sorpresa a tal punto?- ridacchia lui. Mmh, non sembra arrabbiato. Piuttosto divertito. Be', meglio per me.
-Sinceramente sì, non me l'aspettavo. Non credevo che ad un tipo come te piacesse leggere. Ti ho posto quella domanda solo perché non me ne venivano altre in mente- gli rispondo.
-E che tipo sarei io?
-Attento, sei già alla quarta domanda.- lo avverto.
-Ehi! No, queste ultime due non valgono.
-Allora non sono obbligata a risponderti.
Anche perché non ne uscirebbe niente di buono, fatta eccezione per il suo aspetto fisico. Su quello potrei stilare una lista lunga un chilometro di apprezzamenti.
Scuoto leggermente la testa, per scacciare questi pensieri.
-Mh, come vuoi- mi guarda dubbioso -allora...qual è il tuo frutto preferito?
-Mi piace la banana.
Mi fissa.
Lo fisso.
Ci fissiamo.
Lui sorride in modo malizioso.
Poi ci arrivo e colgo il doppio senso della mia frase. -Maniaco!
Perché i ragazzi pensano sempre a quello?
Lui continua a sorridere, tanto per cambiare. Così gli rivolgo la prima domanda che mi ronza per la testa. -Ma sorridi sempre così tanto tu?
-Solo quando sto con te.
Me la sono andata a cercare.
Sapevo che mi avrebbe risposto in un modo simile, coglie ogni occasione per mettermi a disagio e, dannazione, ci riesce pure!
Non è giusto. Mi è capitato altre volte di dover “flirtare” con qualcuno per raggiungere un mio scopo, ma non mi era mai successo questo. Intendo, non sono mai stata coinvolta in nessun modo. Non ero mai a disagio e sopratutto non arrossivo sempre. Se poi aggiungiamo il fatto che sto tipo proprio non lo sopporto, allora...beh, niente. Non so cosa pensare.
Mi squilla improvvisamente il cellulare. Guardo il nome della persona che mi sta chiamando sul display: Harry. Che vorrà? Faccio un gesto di scuse a Zayn e rispondo. -Pronto?
-Ever! Torna subito a casa!- mi dice lui quasi urlando, con voce allarmata.
Ma cosa minchia...?
-Ma cosa... c-che succede?
-Ti spiego dopo. Ora muoviti!
Mi chiude il telefono in faccia.
Un po' di educazione, insomma! Ma guarda te
Le parole di Harry mi hanno fatta preoccupare, comunque, così mi alzo in fretta dalla sedia e saluto Zayn con un 'Scusa. Devo andare, a domani' e corro immediatamente da Harry.
Non mi avrebbe disturbata se non fosse stata un'emergenza e non so proprio cosa aspettarmi.





RAAAWR.
Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve.
Pensavate di esservi liberate di me, scommetto.
E invece eccomi qui, pronta a rompervi i coglioni ancora. E ancora. E ancora. c:
Sono passati dieci giorna dall'ultima volta che ho aggiornato, lo so. 
E' che ho avuto da studiare tantissimoo (spagnolo di merda) e poi ho letto 5 libri, quindi non avevo tempo per scrivere lol
A voi capita mai di imprecare contro i personaggi dei libri che sono così dannatamente coglioni da fare la scelta sbagliata?
A me sempre. ee
Infatti ieri ho sclerato di brutto perché la protagonista poteva risolvere un casino e invece ha fatto scoppiare un casino ancora più grande, tsk.
Anyway, l'altro giorno ha nevicato e quindi sono rimasta a casa e ho trovato il tempo di scrivere, quindi eccomi qui. uu
Poi ieri ho preso una delle decisioni più difficili di tutta la mia vita: terza lingua straniera...francese o tedesco? ahahahah
No sul serio, ci ho messo una vita a scegliere lol Alla fine ho optato per tedesco, spero di non pentirmene D:
Comunque, la smetto di annoiarvi con la mia vita che non ve ne fotte una minchia (finezza portami via).
Il capitolo è abbastanza lungo e prima di postarlo l'ho tipo riscritto tre volte, cambiando trecento cose.
Quindi se ci sono errori chiedo scusa, ho cambiato molte cose e potrei essermi lasciata sfuggire qualche errore di sintassi.
Insomma, a me sembra che Ever apprezzi l'aspetto fisico di Malik. E non poco ahahaha
Che inizi a provare un po' di attrazione fisica per lui? mmmmh...
E zayn fa di tutto per metterla a disagio, non è simpy? ahahaha No, non lo è.
Mettetevi nei panni di Ever: vi trovate Zayn Malik davanti, più figo che mai, che fa di tutto per farvi arrossire. Orribile D:
Non so voi, ma io odio arrossire ahahah Per questo anche Ever è così. uu
Mi piace che i personaggi che invento abbiano almeno qualcosa della mia personalità.
Poooi, lo so che mi ucciderete per come hof inito questo capitolo. Ma volevo che ci fosse un po' di suspence (?).
Si accettano scommesse: cosa vorrà Harry da Ever? Perché l'ha chiamata tutto preoccupato? 
Zan zaaaaaaaaan, lo scoprirete nella prossima puntata (?).
Ringrazio ancora @danielsluce per il banner che mi ha fatto. Grazie sosia <3
E ora vi lascio con Ever che scappa via dal bar, guardatela: è figa anche quando corre ahahah lol
-Ila



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Capitolo 7
*** Chapter Six. ***


Chapter Six.

 

Guardo Harry che dorme beatamente sul divano.
E' stato davvero stronzo, ieri. Mi ha chiamata tutto preoccupato e sono corsa immediatamente da lui per poi scoprire che si stava annoiando e voleva che tornassi da lui per fare qualcosa assieme e poi voleva vedere in quanto tempo l'avrei raggiunto qui dalla scuola in caso di una vera emergenza. Ma fanculo.
Ho perso dieci anni di vita e sono quasi inciampata sui lacci delle scarpe per correre da lui e per cosa? Niente.
Ho ancora qualche minuto prima di uscire di casa per andare a scuola e oggi ci dovrò stare per otto lunghe, lunghissime ore. Devo fargli pagare lo scherzetto di ieri, non la passerà liscia. Vediamo...mmmh...Idea!
Vado in cucina e riempio una tazza – la più grande che riesco a trovare – d'acqua di rubinetto, poi torno da Harry e gli rovescio tutta l'acqua sulla faccia.
Lui si sveglia imprecando.
Beh, in mia difesa dico che se l'è cercata.
-Ma che cazzo! Ever! Perché l'hai fatto?- mi urla contro lui, visibilmente incazzato.
-Oh, beh, sai com'è. Mi annoiavo.
-Sei una fottuta stronza.
Sogghigno. -Lo so, ma sai come si dice 'chi la fa, l'aspetti'.
-Ti stai vendicando per ieri, angelo?
-Esattamente, te la sei cercata.
Lui sospira e scuote leggermente la testa, come per dire 'è un caso perso'. Parla lui, poi!
-Ma tu non devi andare a scuola?- mi chiede lui. Vuole che mi levi dai piedi, lo so. E non avete idea di quanto mi dia fastidio doverlo accontentare. E' sempre divertente farlo arrabbiare e dargli fastidio.
-Sì, sì. Ora vado!- dico, afferrando lo zaino e dirigendomi verso la porta.
-Ci vediamo a pranzo, angelo.- mi saluta lui.
-No, oggi non torno per pranzo. C'è la giornata lunga.- sbuffo.
-Oh, d'accordo allora.
Esco dall'appartamento e mi avvio a scuola, con l'aria di un condannato che si dirige verso la sedia elettrica.


-Il legame dativo fra due atomi si forma...- fatela smettere! Non ce la sto facendo più, giuro. E' un'ora e mezza che questa qui parla di legami dativi e covalenti e io sto seriamente rischiando di schiattare per la noia. Oppure potrei morire perché il mio cervello non riesce a decifrare le informazioni date dalla professoressa di chimica e per il troppo sforzo potrebbe andare in sovraccarico e poi spegnersi. Per sempre.
Beh, questa non è proprio la mia morte ideale. Ho sempre pensato che sarei morta per colpa di un vaso di fiori che mi cade in testa dal decimo piano di un palazzo e non perché questa dannatissima professoressa non si degna di smettere di blaterare cose che per me e per la maggior parte della classe non hanno alcun senso.
Sbatto la testa sul banco invocando l'aiuto divino. Non si sa mai che Zeus abbia voglia di dimostrare la sua esistenza scagliando un fulmine dritto dritto sulla testa della prof.
Mezz'ora dopo sono sicura che nessuno lassù abbia ascoltato le mie preghiere.
Sia maledetto il preside che ci ha piazzato un'ora di chimica come supplenza quando già ne avevamo una l'ora precedente.
Quando la campanella suona assieme al suo trillare sento anche un coro di angeli cantare l'hallelujah. Non ne potevo davvero più.
Raccolgo lo zaino da terra ed esco in fretta dalla classe per andare al mio armadietto e prendere il materiale di inglese, la prossima ora. Finalmente una materia che non mi istiga al suicidio. Dopo inglese ci sarà mezz'ora di pausa per pranzare e dopodiché altre due ore.
Non ce la posso fare.
Mentre chiudo l'anta di metallo dell'armadietto, sento qualcuno cingermi i fianchi. -Hey.
Sussulto per lo spavento. Mi giro pronta ad imprecare contro il coglione che mi ha quasi fatto prendere un infarto, ma mi ammutolisco quando mi ritrovo davanti due profondi occhi color nocciola. Deglutisco e faccio un passo indietro distogliendo lo sguardo.
-Zayn, mi hai fatto prendere un colpo!- riesco a dire poi.
-Scusa. Dove sei sparita ieri?- mi chiede.
-Mi ha chiamata mio fratello facendomi credere che ci fosse un'emergenza e indovina un po'? Si stava solo annoiando.- sbuffo. Infondo definire Harry mio fratello non è poi così strano, anzi, mi riesce piuttosto naturale.
Zayn scoppia a ridere. -Beh, devi farti perdonare.
-Perdonare? Ma io non ho fatto niente!- protesto. Era colpa di Harry, non mia.
-Beh, sei scappata via lasciandomi solo con il conto da pagare.
Ma stiamo scherzando? Davo per scontato che il mio caffè l'avrebbe comunque pagato lui come qualsiasi ragazzo normale. Dov'è finita la galanteria al giorno d'oggi? Nel cesso? Mi sa di sì.
-Ti darò i soldi che ti devo, se è questo che vuoi.- rispondo, infastidita.
-Non voglio i tuoi soldi.
-E cosa vuoi?
-Te.
Fa un passo in avanti, annullando completamente la distanza fra i nostri corpi. Le parole mi muoiono in gola e respirare diventa improvvisamente un optional, per non parlare del cuore che ha cominciato a battere così velocemente che temo da un momento all'altro possa uscirmi dal petto.
Perché lui riesce a farmi questo strano effetto? Perché?
Mi costringo a distogliere lo sguardo dal suo, ma lui poggia una mano sotto il mio mento obbligandomi ad alzare la testa. Mi sorride compiaciuto, lo stronzo. Sono sicura che sa l'effetto che ha su di me. Qualche secondo dopo le sue labbra sono ad un soffio dalle mie e fanno appena in tempo a toccarsi delicatamente che una voce richiama Zayn interrompendo...beh...qualunque cosa stesse per accadere.
-Che diavolo vuoi, Liam?- dice Zayn, seccato, rivolgendosi al ragazzo.
-Ti stavo cercando...abbiamo storia e la professoressa non tollera ritardi. Sopratutto da noi, lo sai.- risponde quest'ultimo, scoccandomi poi un'occhiata curiosa.
Sento Zayn imprecare sottovoce, per poi tornare a me.
-Pranzi con me, dolcezza?
Butto fuori l'aria che stavo trattenendo tornando a respirare. Sa dove se lo può infilare quel 'dolcezza'?
-Forse.
Faccio spallucce e con un cenno della mano saluto sia lui che il suo amico, Liam, e mi dirigo a passo svelto verso l'aula di inglese.

 

Ma sì, diamo ai ragazzi trecento mila compiti, tanto il pomeriggio non hanno nulla da fare, certo.
Perché tutti i professori sono fermamente convinti che i loro alunni non abbiamo uno straccio di vita sociale e che quindi abbiano tutto il tempo che vogliono per fare i compiti? Poi ci sono quei professori che invece sanno benissimo che dopo scuola abbiamo altre trecento cose da fare, ma ci caricano di compiti solo perché provano uno strano piacere a rovinarci la vita. Ma che se la facciano una scopata, una volta tanto.
Nel caso non fosse ancora chiaro: quella di inglese ci ha dato così tanti esercizi da fare che immagino passerò tutto il giorno e anche tutta la notte a farli.
Quella troia.
Sto camminando per il corridoio che porta alla mensa, quando una biondina con occhi azzurri e alta così tanto da farmi ombra stile olmo mi si para davanti, bloccandomi.
Mh, magari potrei portarla con me al mare e usarla come ombrellone alternativo. Cristo, è altissima.
-Dobbiamo chiarire due cosette.- mi dice.
Oh ma chi ti conosce? Indossa la divisa da cheerleader...Ah, sì. E' Charlotte, il capitano della squadra di cheerleaders.
-Ti ho vista prima, con Zayn...- continua.
Aha! Quindi è di questo che si tratta. Che sia una sua ex? O una con cui è stato? O semplicemente una che gli va dietro? Fatto sta che sono sicura mi stia per fare una scenata del tipo 'stai lontana da lui, è solo mio'.
Beh, come da copione direi. E' la solita banalissima storia: un ragazzo popolare a scuola mostra interesse per una ragazza qualunque e immediatamente spunta fuori la tizia che ti minaccia dicendo che devi stargli alla larga e bla bla bla.
-Beh? Non mi sembra di aver commesso un reato, stavo solo parlando con una persona- rispondo io, scocciata.
-Devi stargli lontano, chiaro?- stabilisce lei, con una minaccia celata nella voce.
Ecco, che vi dicevo?
-Perché?- chiedo.
-Perché lui è mio, semplice.
Alzo gli occhi al cielo. Lo sapevo. -Senti, a meno che lui non sia il tuo ragazzo – cosa che trovo alquanto improbabile – tu non hai nessun diritto di dirmi di stargli lontana. Se voglio parlargli, lo faccio. Se voglio stargli vicino, lo faccio. Se voglio baciarlo, lo faccio. Se voglio scoparlo, lo faccio. Chiaro il concetto?
Non che io voglia fare alcuna di queste cose, naturalmente.
La ragazza socchiude gli occhi, fissandomi in un modo alquanto inquietante. Credo che se lo sguardo potesse uccidere, io sarei già morta e sepolta.
-Stagli ad almeno a due metri distanza, se no...
-Se no cosa?
Crede davvero che le sue stupide minacce mi intimoriscano? Sei fuori strada, tesoro. Non mi lascio spaventare così facilmente.
-Se no giuro che ti renderò la vita impossibile.- sibila lei.
Oh, intende più impossibile di quanto non sia già? Mh, la vedo dura.
-Non ho tempo da perdere con una stupida ragazzetta gelosa come te, se ora vuoi scusarmi Zayn mi aspetta per pranzo.
Ever 1, Charlotte 0.
La supero dandole intenzionalmente una spallata e proseguo per la mia via. Sono proprio curiosa di sapere cosa tenterà di combinare quella là, chissà...magari renderà la mia permanenza in questa scuola un po' più divertente.


Entrata in mensa non so cosa fare.
Andare da Zayn o andare da George che sta seduto tutto solo ad un tavolo disperso nell'angolino più remoto della stanza e che mi provoca uno strano senso di compassione?
Valutiamo bene le due ipotesi: se vado da George, Charlotte mi sfotterà a vita perché le avevo detto che Zayn mi aveva invitata a stare con lui. Se vado da Zayn, sento che i rimorsi mi tormenteranno per un bel po'.
Alla fine opto per sedermi da George, non ha nessuno e...bah. Andatemi voi a capire, perché io non ci riesco.
Ho troppo un cuore da buona samaritana, io.
E con questo pretendo l'entrata al Paradiso, sto facendo molte buone azioni ultimamente.
Il fatto che tolgo la vita alle persone e lo considero una specie di lavoro è un dettaglio trascurabile.
-Hey.- saluto George sedendomi esattamente difronte a lui che sobbalza per la sorpresa.
-E-Ever, che...che ci fai qui?- mi chiede.
Ma è stupido? Secondo lui una con un vassoio con del cibo in mano che si siede ad un tavolo da pranzo cosa mai potrà fare? Usare una pagnotta di pane come cuscino alternativo e mettersi a dormire?
-Beh, secondo te? Mi metto a pranzare- rispondo, con ovvietà.
-Sì...ma...perché qui? Intendo...perché con me?
Non posso di certo rispondergli perché mi faceva tenerezza e compassione...
-Perché mi stai simpatico- butto lì, stringendomi delle spalle.
-Io...oh...davvero?- possibile che sia tanto insicuro sto ragazzo?
Gli sorrido, rassicurante. -Sì, George, davvero.
Superato il suo  l'imbarazzo iniziale, iniziamo a parlare del più e del meno. Iniziamo a conoscerci. E, in effetti, devo dire di averci visto giusto: questo ragazzo è davvero simpatico. Ed esilarante. E' da un po' infatti che rido incontrollatamente con le lacrime agli occhi. Ma, ovviamente, deve esserci sempre qualcosa, anzi, qualcuno a rovinare i bei momenti.
-Toh, lo sfigato s'è trovato la ragazza.- dice un tizio che fa parte della squadra di calcio, probabilmente uno degli amici coglioni di Zayn, attirando l'attenzione di alcune persone nei d'intorni che non si fanno i benedettissimi affaracci loro. Ma nessuno vi ha detto che a farsi i cazzi propri si campa cent'anni?
George si irrigidisce all'istante e china il capo mettendosi a tormentare insistentemente una foglia d'insalata con la sua forchetta di plastica bianca.
Visto che lui non ribatte, ci penso io: -Senti un po', uomo dal quoziente intellettivo di una ghianda, che ne dici di andare a rompere i coglioni a qualcun altro?
Lui mi fissa per qualche secondo, impassibile. Certo, io suo povero cervellino più piccolo di una biglia ci mette un po' di tempo per registrare la mia frase e capire che era un insulto.
-Tu...non ti permettere!- mi ringhia contro, a denti stretti.
No ma dico: gli sembro una che si lascia mettere i piedi in testa facilmente? Se è così allora è ancora più cretino di quello che pensavo.
-Mi permetto eccome, invece! Nessuna ti aveva interpellato, impara a connettere bocca e cervello prima di parlare, coglione- mi alzo dalla sedia per raggiungere il suo livello (illusa quale sono che la mia misera statura eguagli il suo metro e novanta).
Sì, mi urta in maniera indescrivibile quando degli idioti come lui se la prendono con quelli che non hanno la loro forza fisica e non possono reagire senza evitare grandi conseguenze come per esempio un braccio rotto.
-Ma che cazzo vuoi?
-Prenderti a schiaffi, ma visto che sono una persona educata non lo farò.
Sì, okay, non ci credo nemmeno io.
Al fatto che sono educata eh, sul fatto che lo voglia prendere a schiaffi non ci sono dubbi.
Vedo il suo pugno dirigersi verso la mia faccia a rallenty. Certo, che ci provi! Se solo prova a toccarmi io gli tiro un calcio nei coglioni che lo fa diventare femmina!
Proprio quando il suo pugno è a due centimetri dalla mia faccia e io stavo per bloccarlo (figurarsi se una sicaria del mio livello non sa affrontare un combattimento corpo a corpo, volendo potrei anche stenderlo. Sì, potrei. Ne sono certa), qualcuno lo fa al posto mio con tanta forza che sento le ossa del tizio-barra-coglione scricchiolare sotto la sua presa.
-Non. La. Toccare.- impone Zayn, con una voce così minacciosa che quasi mi metto a tremare pure io.
Quasi eh!
Mi sento tanto la donzella in pericolo che viene salvata dal suo principe azzurro. Peccato che io:
a: non avevo bisogno di aiuto.
b: non ho chiesto l'arrivo di un principe azzurro.
-Zayn, amico, stavo solo scherzando...- lo guarda con sguardo intimorito. Oh ma che schifo, un attimo prima si sente padrone del mondo, poi arriva Zayn e boooom, sembra un piccolo cucciolo spaventato.
Bleah, mi da' il voltastomaco.
-Sarà meglio per te. Ti avviso, Jake, sfiorala soltanto e ti renderò la vita un inferno.
Detto questo, Zayn gli lascia la mano (di cui il polso sicuramente avrà riportato qualche frattura) e il suddetto Jake se ne va con la coda tra le gambe.
Patetico.
-Questo dovrebbe essere il punto in cui mi ringrazi- dice Zayn rivolgendosi a me.
-Non avevo bisogno del tuo aiuto- sibilo -Me la sarei cavata benissimo da sola. Sono una che si sa far valere.
-Non dubito sul fatto che tu sappia farti valere, zuccherino, ma del mio aiuto avevi bisogno eccome.- zuccherino? Ma questo si inventa un nuovo soprannome da darmi ogni fottuta volta che parliamo?
La campanella suono interrompendo la nostra pausa pranzo.
Sento qualcuno schiarirsi la voce alle mie spalle -I-io vado a lezione...- annuncia George, dileguandosi in fretta senza darmi la possibilità di salutarlo.
-Mi accompagni a lezione?- gli chiedo. Giusto per evitare l'argomento 'ammettilo che avevi bisogno di me'.
Il suo volto si illumina e le sue labbra si stendono in un sorriso che lascia intravedere i suoi denti perfettamente bianchi e dritti. Dio che sorriso, ragazzi.
Basta, devo smetterla di farmi questa pensieri della serie 'Ehy Zayn, vorrei fossi una porta per poterti sbattere ogni giorno', non è una cosa da me.
Anzi, sì, in effetti è da me.
Ma dettagli.
-Certo- mi risponde -Che materia hai ora?
-Spagnolo.
-Perfetto, anche io.
Come se non lo sapessi.
Ci avviamo verso le scale che portano al secondo piano e quindi all'aula di spagnolo.
-Cosa avevi tanto da ridere prima con Shelley?- mi domanda, ad un certo punto.
Shelley? Ah, sì, George.
-Niente di che, è molto simpatico- rispondo, con nonchalance.
Lui fa una smorfia -Se lo dici tu.
-E poi è davvero carino.- dico, sperando di suscitare qualche reazione in lui.
-Allora forse avresti dovuto chiedere a lui di accompagnarti a lezione- replica lui con tono infastidito.
Aha! E' geloso! E' geloso!
Sono un genio (modestie a parte).
-Lo avrei fatto, ma si è volatilizzato prima che ne avessi l'opportunità.
-Vorresti dire che preferisci Shelley a me?
-Cos'è? Sei geloso, per caso?
-Geloso? Io? Ma fammi il favore!
Aaaaaaaaah come mi sento potente.
Ora stiamo entrando nell'aula e prima che lui si vada a sedere dalla parte opposta alla mia gli dico -Comunque no, Malik. Preferisco te.
Vado al mio banco e per tutta l'ora di spagnolo non faccio altro che fissarlo da lontano, guardo il modo in cui ride con il suo compagni di banco e mi incanto sul suo sorriso. Ed ecco che i pensieri alla 'sbattimi violentemente' si insinuano nuovamente (e a tradimento) nella mia mente.
Perché deve essere così bello, dannazione?





RAAAAWR.
Buondì!
Oggi sono un tantino depressa, ma non vi annoierò con la triste storia della mia vita (?).
Non che sia una cosa tanto grave, ma mi sento demoralizzata e frustrata. :c
Cooooooooomunque.
Vi ho trollati tutti HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Tutti a pensare 'ma sì, harry l'avrà chiamata per via di niall'. E INVEEEEEEEEEEEEEECE.
Si stava solo annoiando, il coglione HAHAHAHAHAHAH
Mi sento figa perché vuol dire che non sono così prevedibile uu
Zayn ed Ever si sono quasi baciati lalalalalala 
Poooi, entra in gioco un nuovo personaggio: Charlotte.
Farò tutto ciò che è in mio potere per farvela stare sul cazzo (?).
Zayn che corre a soccorrere la sua donzella in pericolo non è tenero? Aww.
Pare comunque che Ever se la sarebbe cavata anche senza il suo aiuto.
Ma ovviamente questo è quello che pensa lei, io invece so la verità (?).
E Zayn è geloso di George, dai, si capisce un po' ùù
Ever fa pensieri sconci su Malik e fin qui è tutto okay HAHAHAHAHAHAHAHA insomma, chi al suo posto non li farebbe?
Volevo ringraziare davvero di cuore chi recensisce, siete fantastici sdkjfhskdjhf
Ma mi piacerebbe sapere il parere anche di gente che di solito segue la storia in silenzio, per me è davvero importante cc
Anyway, lo sapete che esce il film di uno dei miei libri preferiti? **
Peccato che per il momento esce solo in germania e sull'uscita qui da noi non si sa ancora nulla çç
Poi, non mi carica il banner, porca troia! Sclero male. 
itssofreshh, il link che mi avevi mandato con il banner non mi funzione, mi dice che l'immagine è inesistente! D:
Ma vabbe', ora me ne vado e vi lascio con la cara Ever qui sotto. c:
-Ila



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Capitolo 8
*** Chapter Seven. ***



Chapter Seven


Cammino con passo veloce per le fredde e buie strade di Bardford stringendomi al mio cappotto caldo e prendendo a calci qualche piccolo sasso che si trova sul mio percorso.
Oggi fa piuttosto fresco per essere ai primi di Febbraio.
Avevo bisogno di una boccata d'aria ma ammetto che non è stata proprio una grande idea in quanto minaccia di piovere e io come al solito non l'ho l'ombrello e nemmeno il piumino con il cappuccio. La solita cogliona.
Ripenso a quello successo poco prima.


Chiedo ad Harry di passarmi l'ennesimo fazzoletto mentre i titoli di coda del film “Titanic” scorrono veloci sullo schermo della televisione. Non credo di aver mai pianto così tanto in tutta la mia vita.
-Non capisco perché piangi così tanto, non era poi così bello questo film- mi dice lui porgendomi un Kleenex.
Lo fulmino con lo sguardo. -Ma stai scherzando?! E' uno dei film più belli che abbia mai visto!- quasi lo urlo. Ancora non ci credo che durante tutto il film lui non ha versato nemmeno una minuscola lacrima, nemmeno un'innocente lacrimuccia sfuggita al suo controllo. Niente. Nada. Nix. Anzi, il film sembrava annoiarlo mortalmente.
-Bah, a me sembra soltanto una conferma che innamorarsi vuol dire ritrovarsi nella merda.
Lo guardo stralunata.
-Perché dici così?- chiedo, sinceramente curiosa e contrariata. Non la penso affatto come lui.
-Perché amare significa distruggere ed essere amati significa essere distrutti.
Lo guardo sorpresa. Non può pensarlo sul serio...
-Per esempio- aggiunge – Jack amava ed era amato e guarda com'è finito.
-Ma...guarda Rose...se non ci fosse stato Jack si sarebbe suicidata. L'amore le ha salvato la vita.
-E' inutile che provi a farmi cambiare idea, io la penso così. Amore è distruzione e debolezza.
-Debolezza?
-Se tieni a qualcuno diventi vulnerabile, sopratutto se sei nella nostra situazione. Pensaci, angelo, se io fossi innamorato di te farei di tutto affinché non ti possa accadere nulla e anteporrei la tua vita alla mia, facendo questo diventerei un debole perché chiunque potrebbe farmi del male usando te.
-Ma...- provo a dire qualcosa, ma non so cosa. Così richiudo la bocca, afferro la mia giacca e avverto Harry che esco a prende un po' d'aria fresca.


Non so cosa possa essergli capitato per indurlo a pensarla in questo modo, ma in effetti non ha tutti i torti. Avrà anche ragione: l'amore potrà anche significare dolore, distruzione, debolezza...però c'è anche l'altra faccia della medaglia. Così come c'è il nero, c'è il bianco. Così come c'è buio, c'è luce. Così come l'amore distrugge, fa rinascere. Perché se ci pensate bene così come Jack è stato distrutto dall'amore, Rose che si sentiva morta dentro è rinata.
Bah, che casino. Non credo esista qualcuno che riesca ad apprendere appieno il significato dell'amore. Ma di una cosa sono certa: non può essere una cosa negativa così come la descrive Harry.
Ora che ci penso non so nulla sul passato di Harry, non ha mai voluto rivelarmi niente. Non che io me ne sia interessata particolarmente, ma ogni qualvolta gli chiedevo qualcosa che riguardava la sua vita prima che diventasse ciò che è ora, lui mi rispondeva sempre in modo evasivo cercando di sviare la conversazione.
Mi domando cosa nasconda.
Sto per tirare il millesimo calcio contro il millesimo sassolino mal capitato, quando vengo travolta da una persona che corre come se fosse inseguita da Satana in persona.
Nel momento in cui riesco a vedere il volto della persona che mi ha quasi fatta cadere a terra pronta a rivolgerle i peggio insulti, mi immobilizzo.
Il tempo di realizzare chi è che lui è già corso via più veloce del vento.
Niall.
Non ci sono dubbi, era lui. Con un occhio nero e il volto un po' ammaccato, ma era lui.
Scuoto leggermente la testa per riprendermi dallo shock.
Da cosa o da chi stava scappando? Perché sì, sono assolutamente certa che stesse scappando da qualcuno o qualcosa. Altrimenti non sarebbe stato così trafelato e se mi ha riconosciuta come minimo mi avrebbe sputato in faccia.
Riprendo a camminare con passo più svelto verso la direzione dalla quale l'ho visto fuggire finché non vedo delle luci rosse e blu lampeggianti provenire da delle auto azzurre e bianche.
La polizia.
Ma che cosa diavolo è successo?
Sento improvvisamente un rantolio provenire da qualche parte alla mia destra.
Mi giro socchiudendo gli occhi per mettere a fuoco quella che suppongo sia una persona con la luce fioca dei lampioni senza avere però molto successo. La persona è troppo in ombra per ciò che riesca a capire di chi si tratta. Faccio qualche passo in avanti finché non sono certa di trovarmi davanti Zayn Malik.
Possibile che alla fine me lo ritrovi sempre intorno anche quando vorrei starmene per conto mio?
Se ne sta seduto malamente sui dei gradini con gli occhi chiusi, non sembra stare un granché bene.
-Zayn?- lo chiamo un po' incerta.
Un mugolio.
Mi avvicino ulteriormente a lui e noto stupita che il suo volto è ricoperto di lividi, il labbro inferiore è spaccato e ha un taglio sanguinante appena sopra il sopracciglio destro. Mi porto istintivamente le mani alla bocca -Mio dio, Zayn! Ma che diavolo ti è successo?!
Lui borbotta qualcosa di incomprensibile, così gli do' una mano ad alzarsi e non appena noto che fa fatica a reggersi in piedi lo faccio appoggiare a me mettendogli un braccio attorno al mio collo e tenendolo stretto per la vita.
-C'è stata una rissa al pub laggiù- la voce di Zayn è bassa, quasi ridotta ad un sussurro e capisco dalle strane smorfie che fa quando parla che il labbo – e suppongo anche tutto il resto – gli faccia un male cane.
-E, fammi indovinare, dato che tu sei così intelligente invece di andartene hai partecipato?
-Beh, me ne sono andato quando ho sentito le sirene della polizia. Ah, porca troia!- dice l'ultima frase asciugandosi del sangue che aveva cominciato a sgorgagli dalla ferita al labbro che si è aperta ancora di più. 
-D'accordo, d'accordo. Ti porto all'ospedale.- dico iniziando a camminare.
Lui però si inchioda sul posto -No.
-Come sarebbe a dire no? Ma hai visto come sei ridotto?!
Lui sogghigna, pentendosene subito dopo a causa del labbro spaccato -Grazie, fa sempre piacere sentirselo dire.
-Non fare il coglione, Zayn. Hai bisogno di cure.
-Non all'ospedale.
-Ma perché?!
-Perché mi terrebbero lì la notte e oggi i miei genitori sono a casa, verrebbero di sicuro a sapere cosa mi è successo. E preferirei di no.
-E dove minchia conti di andare?- se il suo piano era restarsene seduto su quelle scale tutta la notte, direi che è molto più deficiente di quello che credevo.
-Beh, già che tu sei qui...- lui incatena il suo sguardo al mio.  Quando capisco cosa vuole da me, riesco a distogliere lo sguardo prendendo a fissargli il taglio, che ora ha smesso di sanguinare, sul suo sopracciglio. -No, io...c'è mio...mio fratello...tu...- distolgo lo sguardo anche dal suo taglio, sentendo il suoi occhi su di me.
Infondo non posso lasciarlo qui e non voglio farlo. Harry capirà.
-Okay, ti porto a casa mia.


In mezzora siamo davanti alla porta dell'appartamento. Ovviamente ci avremmo messo meno tempo se Zayn non si fosse fatto pestare e non si appoggiasse a me rallentando il passo di entrambi. Ma, se devo sincera con me stessa, la cosa non mi è affatto dispiaciuta. Mi piace che i nostri corpi stiano a contatto...
-Allora, la porta si apre da sola come per magia o...?- il suo sarcasmo a volte mi fa venire voglia di ucciderlo. E con le pistole che ci sono nell'appartamento non avrei nemmeno troppi problemi. Ma non lo farò. Non ora almeno.
Infilo la mano libera nella tasca dei miei jeans scuri e ci tiro fuori le chiavi, inserendole poi nella serratura che scatta facendo aprire la porta.
-Purtroppo non ho nessun libro degli incantesimi che mi insegni come far aprire la porta con la sola forza del pensiero e non ho né la voglia né il tempo di andare a cercarlo, perciò devo accontentarmi delle vecchie e semplici chiavi.
Entriamo ed io con dei semplici movimenti dei piedi mi tolgo le scarpe.
Nell'appartamento regna il silenzio più assoluto.
-Ed, ci sei?- dico, ricordandomi che non posso chiamare Harry con il suo vero nome.
Non ricevendo alcuna risposta, accompagno Zayn nella stanza in cui dormo io facendolo distendere sul letto mentre io vado in bagno a cercare un po' di ovatta e del disinfettante.
Tornando indietro sbatto il mignolo del piede contro il tavolino del soggiorno. -Vaffanculo! Tavolo del cazzo!- urlo. Lancio al mobile di legno un'occhiata truce. Il che mi fa notare che sopra ci sta un foglietto con una scritta.

Sono uscito. Non aspettarmi in piedi.
H.

Carino da parte sua avvertirmi che se n'è andato e carino anche che pensi che lo avrei aspettato in piedi. Se avessi avuto sonno e non ci fosse un ragazzo leggermente mal messo sul mio letto, mi sarei messa a dormire tranquillamente.
Accartoccio il foglietto bianco e lo getto nel cestino accanto al tavolo per poi tornare da Zayn. Mi siedo accanto a lui sul letto facendo piegare un po' il materasso sotto al mio peso e facendo aprire gli occhi a Zayn che prima avevi chiuso.
-Tirati un po' su.- gli dico.
Lui esegue gli ordini e si mette seduto, qualcosa (le sue oscene imprecazioni) mi fa capire che deve aver fatto un grande sforzo e che non è solo la sua faccia a riportare contusioni. Suppongo che si sia preso anche qualche doloroso pugno in pancia.
Prendo il disinfettante e ne riverso qualche goccia sull'ovatta prendendo poi a tamponare lievemente e delicatamente le ferite che Zayn riporta in viso. Lo sento borbottare un 'brucia, cazzo' e -Andiamo, sii uomo.- gli rispondo.
Non ricevo replica, perché ora gli sto disinfettando la ferita sul labbro e quindi anche se volesse non potrebbe dire niente.
Avete presente quella strana sensazione che si ha quando pensi che qualcuno ti stia fissando? Ecco. Per tutto il tempo mi sento lo sguardo insistente di Zayn addosso.
-Puoi smetterla di fissarmi? Mi mette in soggezione.- dico cercando di sembrare irritata. Cosa che in realtà non sono più di tanto.
-Hai del sangue sulla guancia destra- dice invece lui.
Come minchia ci è finito il suo sangue là?Mi passo una mano sulla parte del viso da lui indicata. -Ancora?- chiedo.
Lui sorride ignorando il dolore che il gesto gli provoca e annuisce per poi avvicinare il suo viso al mio sussurrandomi -Lascia, faccio io.
Sento il suo tocco freddo sulla pelle sicura che durerà solo pochi attimi, invece lui sposta la sua mano sotto al mio mento, sorreggendolo. Zayn incatena il suo sguardo al mio e due secondi dopo sento le sue labbra premere sulle mie.

 





RAAAAWR.
Salve salvino gente skdfhsdkjhfds
Come state?
Io bene uu
Ho messo la scritta in gigante perché oggi mi ispirava così uù
Sì, non vi state sbagliando. Sono proprio io, sono risorta dalle tenebre (?).
Non posto da dieci giorni e faccio schifo, lo so, ma credo che sarà tipo sempre così. Credo postero al massimo 2/3 volte al mese D:
Il fatto è che se all'inizio della scuola potevo permettermi anche di non studiare, ora non posso più. cc
Questo è il secondo quadrimestre e pur avendo recuperato i debiti del primo, devo studiare e stare attenta a non beccarne ora!
Sapete, non è che abbia molta voglia di essere rimandata a settembre e passare l'estate a studiare.
Comunque, questo capitolo è pietoso. Ne sono consapevole cwc
Avevo la scena in testa e quando ho cominciato a scrivere è venuta parecchio diversa da come l'avevo immaginata D:
E fa schifo.
Non mi piace per niente com'è uscito sto capitolo e l'ho riscritto una cosa tipo cinque volte e se fosse per me
manco starei postando, ma qualcuno, non faccio nomi (SARA) mi obbliga a postare anche se non piace. ee
Btw, la frase 'amare significa distruggere...' l'ho presa da un libro. Mi ha colpita tanto e mi ha fatto riflettere, così alla fine ce l'ho messa dentro la mia ff. uu
Il libro è shadowhunters: città di ossa, per chi non lo sapesse uu
E sì, mi metto a rompere i coglioni anche qui con sta saga. 
Credo ormai che tutti i miei amici vogliano uccidermi, ne parlo in continuazione HAHAHAHAHAHAHA
Anyway, Zaynuccio(?) si è fatto picchiare e la buona samaritana che è in Ever ha preso il sopravvento e l'ha aiutato. Aww.
E poi si sono baciati lalalaal dopo sette capitoli finalmente è successo. Già, già. ùù
E il banner...non è djufhkjhdskjhskjdhfkjhfskjdhfsdkjhf? *^* L'ha fatto itssofreshh. Grazie <3
Bien, non ho molto da dire. lollino
Evaporo.
-Ila



(questa gif uccide, minchia sdjkhjkdhfk)

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Capitolo 9
*** Chapter Eight. ***


 

Chapter Eight

 
Sguscio lentamente fuori dall'abbraccio caldo di Zayn e mi alzo dal letto con la grazia di un ippopotamo sotto ecstasy, inciampando sulle mie pantofole e cadendo a terra facendo un casino della madonna. Mi rimetto e in piedi e sento Zayn mugugnare qualcosa di incomprensibile. Bene, non l'ho svegliato. Lieta di scoprire che ha un sonno pesante.
La sera prima aveva iniziato a parlare ed io, cullata dal suono della suo voce, mi ero addormentata fra le sue braccia. E ho dormito. Ho dormito sul serio, come non facevo da tanto tempo. Senza incubi, solo un nero neutro ed indolore.
Ripenso a quello che è successo poco prima che mi addormentassi.
Ripenso al bacio.
A come improvvisamente la mia testa aveva fatto tabula rasa di tutti i miei pensieri.
A come sentivo una strana morsa allo stomaco.
A come avrei voluto non staccarmi più da lui.
E sento il mio cuore accelerare i battiti.
Dio, cosa mi sta succedendo?
Scrollo la testa ed esco dalla camera chiudendo la porta dietro di me, poi procedo a tentoni nell'oscurità dell'appartamento rischiando più volte di ritrovarmi con il culo per terra. Chiamo sottovoce Harry.
Niente.
Quando urto contro qualcosa di morbido, capisco di essere andata addosso al divano. Quindi, se i miei calcoli sono esatti, qui da qualche parte dovrebbe esserci una lampadina...ah, eccola. La accendo e in un attimo la stanza si illumina di una luce tenue e diffusa. Guardo l'orologio appeso alla parete: le sei e mezza.
Ma si può sapere dove diavolo è andato a cacciarsi Harry? E’ mattina e lui ancora non è tornato!
Per risposta sento la porta dell'ingresso spalancarsi di botto. Il mio sguardo schizza per tutta la stanza valutando le cose che potrei usare come arma in caso di necessità, ma prima che possa fare anche solo una mossa per afferrare un oggetto la voce di Harry mi giunge forte alle orecchie. -Ever?
-No, la fata turchina. Tu che credi? Si può sapere dove diavolo sei stato tutta la notte?- gli rispondo.
-Dove vuoi che sia andato, angelo? Luke mi ha chiesto di sbrigare una piccola commissione.
-E ti ci è voluta tutta la notte?
-Sì.
No, non gli credo. Lo conosco da abbastanza tempo per sapere che è un bugiardo nato e che non si fa nessun scrupolo a mentire anche a me. Ma che ci posso fare? Non ho nessuna intenzione di fargli il terzo grado finché non decide di sputare il rospo, se vorrà parlarmene okay, altrimenti chissene.
-D’accordo. Ti preparo la colazione?- dico infine.
-No, ho sonno, mi distendo sul divano e tento di dormire un po’- mi risponde lui con un sorriso stanco.
Faccio per parlare, ma un rumore proveniente dalla mia camera da letto mi fa richiudere la bocca.
-Ever?- sento chiamare dalla mia stanza.
Oh, cazzo.
Zayn, me n’ero momentaneamente scordata.
-Angelo? C’è qualcosa che devi dirmi per caso?- Harry, che nel frattempo si è disteso sul divano, mi guarda con sguardo interrogativo.
-Ecco, sì, sai Zayn Malik? E’ nel mio letto.
-Ci hai passato la notte, angelo?- mi chiede lui con un sorriso a trentadue denti e sguardo ammiccante.
-No, fermo, non è come pensi, giuro!
-Quello che fai nella tua stanza con i ragazzi non è affar mio, okay.
-Ma Harry! Oh, ma perché voi maschi pensate sempre male? Siete impossibili.- alzo gli occhi al cielo ed entro nella mia camera, dove trovo un Zayn mezzo nudo che sta scendendo dal letto.
Oh, minchia.
Reggetemi.
-Ever? Sentivo delle voci e mi sono svegliato.
-Parlavo con mio fratello, non era mia intenzione svegliarti. Comunque, herm, resta qui. Vado a prenderti una maglia e un paio di jeans di mio fratello, i tuoi vestiti sono tutti insanguinati.- dico indicando la sua maglia e i suoi pantaloni macchiati di sangue ormai seccato, diventato da un rosso scarlatto ad un quasi marroncino.
Mi giro e faccio per un uscire dalla porta, quando la voce di Zayn mi ferma. –Ever?
-Sì, Zayn?- dico, senza nemmeno voltarmi.
-Grazie.
Sorrido, anche se lui non può vedermi, ed esco dalla stanza.
 
 
-Teoricamente dovremmo correre.- dico, staccandomi da Zayn.
A scuola è andato tutto noiosamente bene, non è successo nulla di interessante e le lezioni sono state più soporifere del solito. Solo quella vipera di Charlotte e le sue schiavette ogni tanto mi lanciavano certe occhiate di fuoco, mi chiedo cosa stiano architettando. Con molte probabilità il mio omicidio, ma okay.
Ora me ne sto con Zayn, in un parco vicino alla palestra dove lui lavora e dove io mi sono iscritta, sotto ad un grande albero all’ombra distesa sotto di lui (non pensate male) che continua a baciarmi da…non lo so, ma immagino da parecchio tempo.
-Non ho nessuna intenzione di mettermi a correre.- mi risponde lui riprendendo a baciarmi.
Questa missione sta andando meglio del previsto. Tutto quello che devo fare è passare più tempo possibile a strusciarmi contro questo bel ragazzo per il tempo necessario che mi ci vuole per scoprire quando agire.
E uccidere tutti.
Lui compreso.
Sento una morsa allo stomaco che decido di ignorare.
Ricordati, Ever, non sei qui per spassartela. Sei qui per portare a termine una missione e non puoi permetterti di affezionarti minimamente a qualcuno.
Appoggio le mani sul petto di Zayn, per spingerlo e allontanarlo un po’ da me.
Gli sorrido –Il sole sta tramontando, siamo qui da tutto il giorno.
-Beh, non vedo il problema. Per quanto mi riguarda possiamo restare qui anche tutta la notte- mi risponde lui.
­­­-Io però devo tornare a casa.
-Perché?
-Devo fare alcune cose.
Lo spingo definitivamente via da me e mi rimetto in piedi, passandomi le mani sui jeans blu per pulirli un po’ dall’erba del prato sul quale ero sdraiata.
Zayn mi imita per poi passarmi una mano fra i capelli togliendomi dei fili d’erba che erano rimasti impigliati. –Devi proprio andare? – mi chiede inchiodando il suo sguardo il mio.
-Sì, ci vediamo domani.
Mi dileguo prima che lui possa offrirsi di accompagnarmi fino casa.
Ad arrivare non ci metto molto nemmeno a piedi, per fortuna il parco e la palestra (così come la scuola) sono abbastanza vicini.
-Ever Grey. E’ un po’ che non chiacchieriamo, non credi?- sento una voce maschile provenire da dietro le mie spalle e non faccio in tempo a rispondere che qualcosa mi colpisce alla testa e il mondo sprofonda nel buio più totale.






RAAAAWR.
Avete il diritto di uccidermi, sì.
E' tipo un mese che non posto e quando aggiorno lo faccio con sta mezza schifezza.
Mi dispiace, giuro çç
Questo è un capitolo un po' di passaggio e pure scritto un po' con i piedi perché avevo poca ispirazione,
ma visto che almeno un po' c'era ho deciso di scrivere prima che mi sparisca totalmente. cc
Sono stata impegnatissima con la scuola ultimamente, questo  ultimo periodo è incasinato.
Mancano 26 giorni alla fine della scuola esclusi sabati (perché io non faccio il sabato), domeniche e altri giorni festivi 
e io devo recuperare ancora due materie e vedere di restare costante e prendere solo bei voti in tutte le altre materie.
E sto per sclerare male perché ho ogni fottuto giorno qualche verifica o interrogazione cc
Che poi questo capitolo è pure cortissimo! çç
Non so quando riaggiornerò, forse finita la scuola. :c
Ah, comunque presto inizierò una nuova storia che però non coinvolge i one direction, bensì il mondo degli shadowhunters, woooo.
Ovviamente finita scuola, si intende.
E poi la scriverò con la mia sosia, Ilaria <3
E no, niente, anche se fa schifo me la lasciate una recensione pretty pretty please? çç
Okay, addio.
-Ila


 


quanto è jdshfjksdf sta donna? çç

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