Loro è la canzone del ghiaccio e del fuoco

di SapphireLily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 025; Sconosciuto ***
Capitolo 2: *** 088; Fuoco ***



Capitolo 1
*** 025; Sconosciuto ***


prompt 25 L'idea iniziale era quella di scrivere una longfiction che partiva dalla nascita di Rhaegar per concludersi con la morte di Lyanna.
Essendo che so che sono pessima a concludere le longfiction, e che questa sarebbe stata troppo impegnativa per la mia situazione scolastica, ho deciso di creare una tabella di prompt scelti a caso e di completarla mantenendo come tematica quella della Guerra dell'Usurpatore.
Potrebbero esserci spoiler perchè oltre ad aver guardato parte della serie televisiva, ho letto tutti i libri, dove effettivamente ci sono più informazioni su quel periodo della storia delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

1. Silenzio 2. Falso 3. Dono 4. Mani 5. Trasparente 6. Ferro 7. Corsa 8. Funerale 9. Balbettio 10. Vittima
11. Vita 12. Ripetizione 13. Tempesta 14. Vivace 15. Imbroglio 16. Sincero 17. Segreto 18. Disprezzo 19. Pianto 20. Sguardo
21. Ribelle 22. Energia 23. Inutile 24. Pulito 25. Sconosciuto 26. Avanti 27. Onda 28. Prezioso 29. Perso/a 30 Amaro
31. Primo bacio 32. Impulso 33. Pesante 34. Sottile 35. Sollievo 36. Freddo 37. Superstizione 38. Alba 39. Minaccia 40. Ossessione
41. Matrimonio 42. Veleno 43. Innocenza 44. Magia 45. Errori 46. Forza 47. Taglio 48. Conoscenza 49. Rispettabile 50. Voce
51. Esperienza 52. Scontro 53. Congedo 54. Morso 55. Nostalgia 56. Tormento 57. Regole 58. Grato 59. Lite 60. Affronto
61. Immortale 62. Vergogna 63. Onore 64. Vetro 65. Impegno 66. Melodia 67. Abbandono 68. Sforzo 69. Suadente 70. Arma
71. Confusione 72. Scelta 73. Infranto 74. Battito 75. Guanti 76. Essenziale 77. Dolore 78. Amato/a 79. Complimento 80. Entusiasmo
81. Compromesso 82. Rimorso 83. Dimenticare 84. Vino 85. Velocità 86. Gelosia 87. Spirito 88. Fuoco 89. Polvere 90. Morbido
91. Spettrale 92. Combattimento 93. Attesa 94. Pausa 95. Luna 96. Problema 97. Stelle 98. Incostante 99. Obiettivo 100. Insensibile

{Sconosciuto (025); Rating: Verde; Rhaegar x Lyanna}

La luce del sole filtrava a malapena tra le foglie del bosco, dando un'atmosfera spettrale all'ambiente.

Il Cavaliere dell'Albero che Ride era stato visto sparire tra quegli alberi, e Rhaegar era intenzionato a trovarlo al più presto per mettere fine a quella storia.
Sfoderò per sicurezza la spada, e subito si sentì un codardo per averlo fatto: lui era Rhaegar della Casa Targaryen, il sangue del drago, e non avrebbe avuto paura di un cavaliere qualsiasi.
Tuttavia, non accennò a rimetterla nel fodero, perchè man mano che si addentrava tra gli alberi, il bosco diventava sempre più fitto e le possibilità di un'imboscata sempre più alte.
Accanto a lui, il mastino che aveva preso in prestito dai canili di Harrenhal fremeva per correre all'interno della foresta, ma era ben legato alla catena che Rhaegar teneva in mano.
Passò una mezz'ora prima che il bosco si schiarisse improvvisamente.
Era arrivato in una radura dove l'erba era così alta da arrivargli alle ginocchia.
Avrebbe voluto riposarsi lì, ma il cane continuava a tirare la catena puntando verso un angolo della radura.
Rhaegar si lasciò condurre verso un albero che non aveva nulla di diverso dagli altri; il mastino ci girò intorno e prese a grattarlo.
Nella cavità dell'albero c'era uno scudo, su cui era dipinto un albero diga con un sorriso rosso; era decisamente lo scudo del Cavaliere.
Appena lo tirò fuori, il cane gli saltò addosso e glielo fece cadere di mano, prendendo a grattare sull'emblema.
Il principe glielo strappò dalle zampe e lo sollevò più in alto; alla luce che proveniva da sopra la radura, vide che il disegno dell'albero era stato dipinto sopra ad un altro simbolo.

Lyanna era seduta su una sedia nella tenda degli Stark, e cercava di non spazientirsi mentre una serva le pettinava i lunghi capelli neri.
Le piaceva molto vederli pettinati come quelli delle principesse dei libri, ma proprio non riusciva a stare ferma per troppo tempo senza fare niente.
"Lady Lyanna!" si sentì chiamare da fuori la tenda. "Il Principe chiede di entrare".
La ragazza fu certa di essere sbiancata.
Cosa ci fa qui il Principe?
Cercò di ricomporsi immediatamente, e dopo aver detto alla guardia di lasciarlo entrare, congedò la serva.
Rhaegar Targaryen era bello come l'aveva visto la sera della festa, con i lunghi capelli argentati lasciati sciolti lungo la schiena e i penetranti occhi viola.
Aveva le mani aggraziate, ma questa volta non stringevano un'arpa che l'avrebbe fatta piangere, ma un oggetto avvolto in un mantello rosso.
"Lady Lyanna" la salutò, e si chinò a prenderle la mano per baciarla.
Lei sapeva di essere già in età da marito, di essere già promessa sposa a Robert Baratheon, ma tutti continuavano a trattarla come una ragazzina.
Quel gesto del Principe le fece pensare che per qualcuno lei poteva non esserlo, e arrossì.
"Cercavo i tuoi fratelli, ma forse potresti aiutarmi tu" le disse con un sorriso.
Annuì: "Benjen sta assistendo a Brandon mentre si prepara per la giostra, mentre credo che Eddard sia con Robert. Posso aiutarti io, se ne sono in grado."
Rhaegar tolse il mantello dall'oggetto, che si rivelò essere uno scudo.
Lo scudo del Cavaliere dell'Albero che Ride, con il disegno grattato via abbastanza perchè si capisse il disegno del metalupo degli Stark dipinto sotto.
Lyanna sbiancò e il Principe dovette accorgersene, perchè le appoggiò una mano sulla spalla con un sorriso rassicurante e le chiese:"Quale dei tuoi fratelli è il Cavaliere Misterioso?"
Era infuriata per quella domanda, ma non poteva mentire né dire la verità a Rhaegar, per cui mandò giù il groppo che le si era formato in gola e con un filo di voce disse:"Non sono stati i miei fratelli".
Il sorriso del Principe si incrinò leggermente, ma mantenne una voce rassicurante quando le chiese nuovamente quale fratello era il colpevole.
Non sono stati loro, pensò, ma la frustrazione misto al terrore non la fecero parlare.
Si sedette di nuovo sulla sedia dove la serva la stava pettinando, e non alzò lo sguardo.
Rhaegar le si inginocchiò davanti e sussurrò, guardandola negli occhi grigi:"Devo sapere chi è lo sconosciuto. Mio padre sospetta un tradimento, e devo essere sicuro che non lo sia prima di coprire chiunque di voi sia stato. Capisci?"
Fissò i suoi occhi viola, e seppe che poteva fidarsi.
"Non sono stati i miei fratelli" ripeté, e prima che lui potesse ribattere, si alzò e aprì l'armadio.
Scostò i vestiti, vergognandosi per come li aveva messi alla rinfusa, e tirò fuori un elmo.
Si voltò, e vide che il Principe aveva sgranato gli occhi.
"Tu sei lo sconosciuto. Il Cavaliere Misterioso."
Lyanna sorrise orgogliosa, allungando l'elmo verso di lui:"Bè, l'idea iniziale era di essere chiamata 'Cavaliere dell'Albero che Ride' o 'dell'Albero-Diga', perchè 'Cavaliere Misterioso' suona un po' banale."
Lui non sapeva se guardare il suo viso o l'elmo, e continuava a far scorrere gli occhi da una parte all'altra.
"Hai battuto tre scudieri allenati, non dovresti nemmeno saper usare una lancia!"
"Perchè sono una ragazza?"sbuffò "Non dovrei nemmeno saper usare una spada, ma finchè mio padre non lo verrà a sapere..."
"Ti coprirò" la rassicurò Rhaegar, prendendole l'elmo dalla mano e appoggiandolo sulla sedia "Ma non potrai più partecipare al torneo."
"Lo so. Robert Baratheon e Richard Lonmouth mi stanno cercando, da quello che dice mio fratello."
"E mio padre ti crede un traditore. I tuoi fratelli sanno che sei tu il Cavaliere?"
Lei annuì:"Mi hanno procurato loro l'armatura, mettendo insieme pezzi delle loro vecchie armature."
"Dobbiamo far dipingere un nuovo scudo, ma senza lo stemma degli Stark sotto, da consegnare a mio padre. Meriteresti il titolo di campione solo per aver disarcionato quegli scudieri alla tua età e senza un allenamento ufficiale."
Lei scosse la testa, sorridendo; era molto lusingata, ed era orgogliosa di ciò che aveva fatto per vendicare un uomo di suo padre, nonostante le conseguenze.
"Troverò il modo di omaggiarti comunque, milady" continuò lui, baciandole la mano.


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Capitolo 2
*** 088; Fuoco ***


Questo doveva essere il capitolo iniziale della fanfiction su Rhaegar e Lyanna.
Ho deciso di pubblicarlo comunque qui perchè mi sembrava un peccato lasciarlo a marcire in una cartella.

1. Silenzio 2. Falso 3. Dono 4. Mani 5. Trasparente 6. Ferro 7. Corsa 8. Funerale 9. Balbettio 10. Vittima
11. Vita 12. Ripetizione 13. Tempesta 14. Vivace 15. Imbroglio 16. Sincero 17. Segreto 18. Disprezzo 19. Pianto 20. Sguardo
21. Ribelle 22. Energia 23. Inutile 24. Pulito 25. Sconosciuto 26. Avanti 27. Onda 28. Prezioso 29. Perso/a 30 Amaro
31. Primo bacio 32. Impulso 33. Pesante 34. Sottile 35. Sollievo 36. Freddo 37. Superstizione 38. Alba 39. Minaccia 40. Ossessione
41. Matrimonio 42. Veleno 43. Innocenza 44. Magia 45. Errori 46. Forza 47. Taglio 48. Conoscenza 49. Rispettabile 50. Voce
51. Esperienza 52. Scontro 53. Congedo 54. Morso 55. Nostalgia 56. Tormento 57. Regole 58. Grato 59. Lite 60. Affronto
61. Immortale 62. Vergogna 63. Onore 64. Vetro 65. Impegno 66. Melodia 67. Abbandono 68. Sforzo 69. Suadente 70. Arma
71. Confusione 72. Scelta 73. Infranto 74. Battito 75. Guanti 76. Essenziale 77. Dolore 78. Amato/a 79. Complimento 80. Entusiasmo
81. Compromesso 82. Rimorso 83. Dimenticare 84. Vino 85. Velocità 86. Gelosia 87. Spirito 88. Fuoco 89. Polvere 90. Morbido
91. Spettrale 92. Combattimento 93. Attesa 94. Pausa 95. Luna 96. Problema 97. Stelle 98. Incostante 99. Obiettivo 100. Insensibile

{Fuoco (088); Verde; Rhaella Targaryen}

Le fiamme avvolgevano interamente Summerhall, alzandosi verso il cielo e coprendo col loro crepitio le grida di chi non era ancora riuscito a fuggire dalla struttura.
Ser Gaunt lasciò andare il suo fianco e lei quasi cadde in ginocchio, rimanendo aggrappata al braccio del cavaliere.
Rhaella Targaryen teneva disperatamente tra le sue braccia il piccolo Rhaegar, che si contorceva urlando e piangendo.
Non riusciva a respirare regolarmente, ma non sapeva se fosse per il fumo che aveva aspirato o per il terrore che aveva provato.
Voleva solo risvegliarsi nel proprio letto e scoprire che era un incubo; invece Summerhall era lì, davanti a lei, e le fiamme minacciavano di non andarsene mai più dalla sua mente.
-Principessa-esclamò ser Gaunt, cercando di ottenere la sua attenzione senza scuoterla ulteriormente-Principessa!-.
Chiuse gli occhi, ma le fiamme erano ancora lì, e le urla non potevano essere fermate.
-Ser Gaunt,-rispose lei, lasciando andare il suo braccio per avvolgere completamente il figlio-mio nonno...-.
Riaprì gli occhi, e vide il cavaliere abbassare lo sguardo sulla spada per non guardarla negli occhi.
Poteva leggere comunque i suoi pensieri: non sono riuscito a salvarlo, avevo giurato che con questa spada l'avrei protetto, ma non ce l'ho fatta.
La spada non può combattere le fiamme, voleva dirgli per consolarlo, ma questo avrebbe voluto dire ammettere che suo nonno poteva essere stato bruciato.
E il fuoco non può uccidere un drago.
Ma a quanto pare il solo fuoco non poteva farlo nemmeno nascere.
Nemmeno una profezia era bastata.
Avrebbe voluto che non fosse stato tutto vano, che da un momento all'altro un drago sarebbe spuntato dalle fiamme, richiamato dal rituale, ma rimaneva solo il fumo a coprire il cielo.
-Vai a salvare mio nonno...-concluse lei, tossendo; ma nello stesso momento in cui pronunciava la frase, ripercorse con la mente le immagini di poco prima, rivedendo suo nonno coperto dalle fiamme urlare mentre il soffitto della sala cedeva.
Ser Gaunt annuì, anche se senza speranza, e corse verso il castello per recuperare il resto della famiglia reale.
Le gambe di Rhaella cedettero, e lei cadde in ginocchio, ma riuscì a non svenire cercando di respirare con più calma.
-Rhaella!- sentì gridare, ma lo stordimento non le permise di capire chi fosse a farlo fino a quanto non se lo ritrovò davanti.
-Rhaella!-ripeté suo fratello e marito, piegandosi su di lei e appoggiandole sul viso una mano sporca di fuliggine-Devi allontanarti da qui, o tu e il bambino continuerete a respirare fumo-.
Con riluttanza lasciò che Aerys prendesse in braccio il piccolo Rhaegar e che l'aiutasse ad alzarsi, e con passo indeciso iniziarono ad allontanarsi dalla tragedia.

Rhaella si risvegliò in un letto dalle coperte di seta rossa, in una stanza ornata del simbolo della sua casata.
Per un attimo, chiudendo gli occhi, vide le palpebre riempirsi di fiamme e fumo, e le parve di risentire le grida delle vittime, ma quando li riaprì, sperò che fosse stato tutto un sogno.
Scostò una mano dal proprio fianco e la posò sul suo ventre, trovandolo gonfio, ma non come quando era incinta.
Aveva partorito.
E non potendo aver dimenticato un evento del genere o essersi addormentata durante, era chiaro che i suoi non erano stati sogni, ma ricordi.
Summerhall era bruciata.
E con lei la sua famiglia.

Non seppe mai se fosse svenuta o se si fosse semplicemente riaddormentata, ma venne svegliata dal pianto di un bambino.
Istintivamente aprì gli occhi e mimò con le labbra il nome Rhaegar.
Si alzò a sedere, sentendo immediatamente la testa che girava e contemporaneamente minacciava di scoppiarle.
Nonostante ciò, il suo istinto materno la portò a scostare le lenzuola per appoggiare i piedi nudi al freddo pavimento di pietra.
Immediatamente, quasi fosse stato chiamato, entrò maestro Pycelle.
Non aveva mai apprezzato particolarmente l'uomo, essendole sempre sembrato un po' viscido, ma non poteva dire di non essere contenta di vederlo, in modo da poter avere notizie.
-Ritorna a letto, principessa-le disse, e improvvisamente Rhaella vide la coppa nelle mani di Pycelle.
-No, maestro,-rispose, coprendo le gambe nude con le coperte di seta-non voglio dormire. Prima voglio sapere cosa è successo-.
Pycelle la guardò negli occhi lilla, e lei lo vide cedere e sospirare.
-Ma prima devi ritornare a letto, o potresti svenire-.
Avrebbe potuto farlo anche solo con questa frase che annunciava sventure, ma si limitò ad eseguire gli ordini.
Il maestro prese una sedia di mogano dal fondo della stanza e con estrema lentezza si sedette.
Rhaella osservò le occhiaie sotto i suoi occhi e l'aria stanca con cui sembrava muoversi, e capì che non doveva aver dormito quella notte.
-Hai dormito due giorni e due notti, esclusa la notte della tragedia di Summerhall-cominciò Pycelle.
Rhaella non poteva sapere che quelle fatidiche ore sarebbero passate alla storia con quel nome, ma a lei non serviva sentirle chiamare in alcun modo per ricordare le fiamme, il fumo, e le grida.
-Rhaegar è nella stanza accanto, è stato allattato da una balia dei Dondarrion-.
Blackhaven, pensò Rhaella, siamo a Blackhaven.
La stanza doveva essere stata sistemata in quel modo da suo padre mentre lei dormiva.
Sempre che suo padre fosse ancora vivo.
Pycelle dovette leggerle negli occhi, perchè iniziò subito la rassegna dei morti.
-Suo nonno non ce l'ha fatta. Ser Harlan ha provato ad entrare nella sala, ma ha visto una trave che gli cadeva addosso e...-si interruppe, deglutì, poi riprese:-Anche tuo zio Duncan e sua moglie Jenny sono morti-.
Chiuse gli occhi, e ricordò suo zio il giorno del suo matrimonio, quando aveva rinunciato alla corona per amore, eppure non le era mai sembrato così felice e bello.
Ricordò anche Jenny di Oldstones, una donna dalla bellezza comune quanto le sue origini, ma che agli occhi di Duncan, il suo Principe delle Libellule, doveva parere come la donna più bella del mondo, dagli sguardi che le lanciava.
L'aveva odiata, quella Jenny, quando la sua strega dei boschi, quella nana dall'aria inquietante, aveva decretato che da lei e da suo fratello sarebbe disceso il Principe che Fu Promesso.
Rhaegar doveva essere quel Principe, eppure nessun drago era nato dall'uovo che aveva posseduto suo nonno.
Ora la odiava di più, perchè quella profezia aveva rovinato tutto, ma a che scopo odiarla ancora? Era morta, e con lei metà della sua famiglia.
Quando vide che lei si era ripresa, Pycelle continuò:-Anche il lord comandante della Guardia reale è morto-.
Ser Duncan l'Alto era stato come un nonno per lei.
Durante un inverno quando lei era una bambina, ogni volta che la vedeva le appoggiava il mantello bianco come la neve sulle spalle per proteggerla dal freddo.
Ma non era il mantello in sé a scaldarla, ma il pensiero di quella gentilezza.
Erano morti, tutti morti.
Si sentiva confusa, con la mente e la vista annebbiate; per cui si sdraiò nuovamente nel letto, e Pycelle la aiutò a sistemare le coperte.
Anche suo nonno lo faceva, quando era bambina.
Cullata dal ricordo, chiuse gli occhi e si lasciò andare verso il mondo dei sogni.
Poco prima di addormentarsi, sussurrò, talmente a bassa voce da credere che il maestro non la potesse sentire:-E la strega dei boschi-.
Da lontano, la voce di Pycelle la raggiunse:-E' morta-.
Morta.
Dalla stirpe di Aerys e Rhaella discenderà il Principe Che Fu Promesso.

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