Diario di due disagiate sociali

di namelessire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First day. ***
Capitolo 2: *** 2.Memories ***



Capitolo 1
*** First day. ***


30 aprile 2013 Irene: sono le quasi le nove e un quarto e sto ripensando alla giornata seduta sulla mia amata poltrona, voglio essere educata quindi mi presento, ho quindici anni e sono al primo anno di liceo classico, esatto liceo classico vi chiederete cosa stavo pensando quando mi sono iscritta, bhè non lo so nemmeno no, quindi cari ragazzi di terza media se dovete scegliere un liceo, lasciate stare, datevi all'apicoltura. Detto questo vi presenti anche l'altra protagonista, lei è Giorgia anche lei 15 anni, frequente l'odontotecnico e si ritiene una disagiata sociale, esatto proprio come me. In queste 'pagine di diario' vi racconteremo la nostra giornata con un po' di ironia e talvolta anche ci sfogheremo. Cominceremo a fare questo nel prossimo capitolo, intanto lasciateci una recensione per sapere le vostre prime impressioni Lots of love Ire&Gio

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Capitolo 2
*** 2.Memories ***


Il mal di testa non si alleviava e sinceramente di sapere chi era il mittente di quel messaggio mi interessava ben poco.

Il triste edificio che mi si presentava davanti non era altro che la mia scuola, ormai da quattro anni, non ho molti amici e i miei voti sono spaventosamente bassi, non ho mai avuto un ragazzo vero e proprio, se non quel tizio misterioso di ieri sera, inquietante.

Il cortile si divide in: cheerleader, club sportivi, secchioni, i drammatici e i cosiddetti “ragazzi da parete” me compresa.

Ragazzi da parete perché non ci conosce quasi nessuno e non facciamo nulla per farci riconoscere e, di solito i ragazzi popolari ci stanno alla larga. Mi siedo su un muretto pieno di graffiti vicino al cancello con il cappello di lana e la sciarpa quasi fino al naso, quando un’ombra mi distoglie dai pensieri.

Alzo la testa e lo vedo, il ragazzo che aveva preso il mio cuore e calpestato talmente tante volte da far schifo, ma cristo, ogni volta che lo vedevo sentivo come un peso allo stomaco.

Non trovo nemmeno il coraggio di alzare la testa, prendo la borsa e corro verso l’entrata e mi rifugio dentro ad un bagno, e mi lascio scivolare fino al pavimento prendendomi la testa tra le mani, quel ragazzo mi stava rovinando l’esistenza.

 

‘Amalia ragiona, ritorna in te’ continuo a ripetermi questa frase per cinque minuti buoni ma vengo interrotta dal suono metallico della campanella, mi costringo ad alzarmi e sulla porta vedo scritto “Styles e Ellen”, cerco di ignorare tutto il casino che c’era in me in quel momento e mi trascino verso la classe.

 

“Signorina Parker alla lavagna” non faccio nemmeno a tempo di posare lo zaino a terra che la megera della professoressa Ross mi chiama interrogata, in storia dell’arte, inutile dire che avevo ancora il libro avvolto nel cellophan, la mia incredibile scenata muta viene accompagnato da un sonoro 2 sul registro, cominciamo bene. Ritorno al mio posto e mi accascio sul banco e fisso lo sguardo fuori dalla finestra cercando di costruire pezzi di ieri sera.  I miei unici ricordi sono una canzone dei 5sos e dei bicchieri di plastica rossa e, orrore, una stellina tatuata. 

oltre a quelle tre cose ricordavo il nulla, avevo bisogno di spiegazioni, avevo bisogno di parlare con qualcuno e chiarire. 

"Sandy, pss Sandy,. porca puttana SANDY" forse ho esagerato con il livello della voce ma almeno si gira e mi degna della sua attenzione

-che c'è?

 

-che c’è?

-cos’è successo ieri sera?-

-lo vuoi proprio sapere?-

-si, mi sembra sia mio diritto-

-andiamo in bagno-

Sgattaioliamo fuori dall’aula e raggiungiamo il bagno deserto, per fortuna,

-sputa il rospo-

Sandy prende un respiro e comincia.

-eri completamente ubriaca, quasi non ti reggevi in piedi così il biondino, Niall mi pare, mosso dalla pietà ti ha accompagnata in camera da letto, dove ti sei distesa e hai cominciato a vaneggiare, facendo il nome di Styles-

-COSA?-

-hai capito bene, amy-

-ma non è possibile, cioè lui non esiste più per me- mentii spudoratamente

-lassciami almeno finire-

-scusa- mormorai

-Horan completamente confuso, e pure ubriaco, va a chiamare Styles, che corre di sopra e lo caccia dalla camera, questo è tutto quello che so-

-grazie Sandy, me ne occupo io- dovevo trovare la forza di parlare con lui o almeno di cercare di dire parole comprensibili, le chiedo di dire alla Ross che non mi sento molto bene e con passo sorprendetemente sicuro mi avvio verso la 5^C, prendo un sospiro e spalanco la porta.

-Harry Styles è desiderato in presidenza- datemi l'Oscar, me lo merito

Perplesso si alza, scuotendo quei suoi dannati capelli, e ci troviamo soli in corridoio.

"Maybe I'll be drunk again to feel a little love"

salve dolcezze, non ho ricevuto recensioni nel primo capitolo e ammetto che non era un granchè, spero che questo vi convinca di più anche perchè ho tantissime idee per questa ff e spero di continuarla, quindi che dire lasciatemi una recensione con il vostro parere

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