Two lovely kids and a little 'magic.

 

#01.Regali poco graditi
Era una bella giornata di sole nel pieno periodo estivo, il 21 Giugno era finalmente arrivato.
Il piccolo Kaito, dopo aver festeggiato insieme alla sua mamma e al suo adorato papà il suo quinto compleanno, decise di andare a giocare un po' con la piccola e imbranata Aoko, figlia dell'ispettore scorbutico che non riusciva mai a catturare quello strano e sconosciuto ladro bianco. In realtà il piccolo Kaito ammirava profondamente quel ladro per le sue abilità di magia, ma guai a dirlo ad Aoko! Avrebbe potuto trasformarsi in una furia se solo le avessero nominato quel ladro che il suo amato papà non riusciva a catturare. Piccola ma con la forza di un lampo!
«Ehi Kaito! Buon Compleanno!», aveva espresso tutta gioiosa la bambina, mostrando un grande sorriso al suo amico.
Quello sembrò ringraziare, subito dopo spostò lo sguardo verso il basso strofinandosi imbarazzato i ribelli ciuffi corvini.
«Questo è per te! L'ho preso io con le mie mani l'altro giorno, volevo regalarti qualcosa di unico!», affermò la piccola sbattendo le gambe e porgendo un pacchetto sferico al piccolo Kuroba.
Quello lo aprì tutto contento finché non riuscì a scorgerne il contenuto, dopo averlo osservato immobile,
cominciò a piangere dal terrore fuggendo a gambe levate verso casa,
la piccola Aoko non poteva che esprimersi in uno sguardo interrogatorio.
Forse il suo pesciolino rosso non gli piaceva? Quel Kaito non apprezzava mai niente, baro!

Two lovely kids and a little 'magic.

 

#02.Sorrisi sinceri
Il sole stava lentamente andando a far posto alla luna, un dolce e caldo tramonto illuminava la cresta blu intenso del mare.
La piccola Aoko, con la manina spostava un mucchietto di sabbia ai suoi piedi, gli occhioni blu gonfi di lacrime, la voce spezzata dal continuo singhiozzare.
Quel giorno all'asilo, un compagno di classe le aveva mangiato la sua torta preferita che la mamma le aveva messo da parte per la merenda, l'aveva ingurgitata tutta in un boccone lasciando alla bambina solo le briciole. Aoko era scappata via in lacrime, dopotutto era la sua torta!
Si sentiva triste perché quella era l'ultima fetta e la sua mamma l'aveva preparata per lei, con tutto il suo amore. D'un tratto un piccolo ometto si sedette accanto alla piangente bambina, spostando gli occhioni blu sul suo viso. Lo sguardo interrogativo, attendeva solo una risposta che non tardò ad arrivare.
«Kaito...Aoko* è triste! Perché oggi la torta di Aoko è stata mangiata...la torta della mamma di Aoko, della mia mamma...»,si giustificò la piccola piangendo.
Il piccolo Kaito si limitò a spalancare gli occhi, odiava veder piangere la sua amichetta, doveva ammetterlo. Si mise un po' a pensare osservando il mare.
Dopodiché fulmineo e senza proferir parola allungò una mano nello zainetto, estraendo un sacchetto colmo di biscotti.
«Questi sono i miei biscotti, non saranno la torta della tua mamma ma io voglio mangiarli insieme a te!», rispose allegro alla bimba, che immediatamente curvò il suo pianto in un gioioso sorriso. Insieme mangiarono quei biscotti al cioccolato guardando il mare, la mente del piccolo Kaito con un solo pensiero.
Preferiva osservare il suo sorriso piuttosto che vederla piangere, riusciva a renderlo...felice. 
Chissà come mai..? In quel momento non ci pensò molto, era meglio continuare a mangiare.

Two lovely kids and a little 'magic.

 

#03.Piccoli eroi.
I piccoli Kaito e Aoko, durante quell'afoso giorno d'estate, avevano deciso di andare al mare a divertirsi un po' in compagnia dei rispettivi padri.
La piccola Aoko non sapeva nuotare, non era mai andata al mare prima d'ora e in quel momento, ringraziava mentalmente il fatto che il padre di Kaito e il suo fossero diventati amici grazie a quello spettacolo di magia. Suo padre non amava per niente i maghi, chissà perché. Però per il padre di Kaito era diverso!
«Kaito, vieni! Aoko non sa nuotare, però se tu l'aiuti lei ci riuscirà!», affermò sorridente la bimba all'amichetto. Il piccolo Kuroba, al contrario, non sembrava molto entusiasta all'idea e, cercando di mantenere un comportamento serio davanti alla bambina, rifiutò dicendo che era troppo grande per giocare con l'acqua.
La bambina stizzita e arrabbiata, decise di andare a nuotare da sola, affrontando il suo timore dell'acqua. Guardò bene in giro che non ci fosse il padre, l'avrebbe sgridata all'istante, lei non poteva permetterlo. Doveva dimostrare a Kaito che era grande abbastanza da saper nuotare da sola.
Cominciò pian piano ad avventurarsi più in largo e contemporaneamente, a sfilare i braccioli, prima uno poi l'altro. Si sorprese del fatto che riuscisse a galleggiare senza l'ausilio dei braccioli, ma non appena ebbe mosso un po' i piedi le venne un crampo fortissimo alla coscia. Cominciò a scendere giù, muovendo velocemente le braccia nel tentativo di aiutarsi, inutilmente. D'improvviso due piccole braccia la sollevarono e la portarono a riva.
«BAKAOKO! Cosa ti è saltato in mente? Toglierti i braccioli in quel modo!», la sgridò il bimbo preoccupato. 
«Aoko voleva dimostrare a Kaito che lei sa nuotare da sola...», disse piangendo la piccola. «...perché Kaito è stato cattivo e ha lasciato Aoko da sola!», continuò.
«Lo sai, baro! I-io h-ho tanta pa-paura dei pe-pesci, non potevo andare i-in ma-mare», si giustificò Kaito arrossendò un po'.
La piccola Aoko spalancò gli occhi che le iniziarono a brillare, aveva finalmente capito. Sorrise pensando che il suo piccolo amico l'avesse salvata, affrontando quella che da sempre, era la sua paura più grande: i pesci.
Kaito è l'eroe di Aoko, perché lui la salverebbe sempre sfidando tutti i pesci del mondo!
Sorrise a quel pensiero, abbracciando il piccolo Kuroba che arrossiva violentemente.