Inizia una nuova avventura, Percy.

di _ Angel _
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 - Tutto Ricomincia. ***
Capitolo 2: *** Cap.2 - Aiuto Rachel a combattere contro un mostro di due metri. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. Ritorno al campo con molti giorni d'anticipo. ***
Capitolo 4: *** Cap.4 - La Caccia alla Bandiera ***
Capitolo 5: *** Cap.5 - La nuova semidea. ***
Capitolo 6: *** Cap.6 - Iniziano i problemi. ***
Capitolo 7: *** Cap.7 - Annabeth ed io veniamo rapiti. ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 - L'impresa ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 - Tutto Ricomincia. ***


Inizia una nuova avventura, Percy.

 

*POV RACHEL*

La battaglia contro Crono si era conclusa da alcuni mesi e i giorni, erano trascorsi nei migliori dei modi. Da quando ero diventata un'oracolo non mi era più capitato di predire qualcosa, tranne quell'unica volta al Campo MezzoSangue quando predetti la nuova Grande Profezia che si sarebbe avverata chissà quando:

 

'Sette mezzosangue alla chiamata risponderanno.

Fuoco o tempesta il mondo cader faranno.

Con l’ultimo fiato un giuramento si dovrà mantenere,

e alle Porte della Morte,

i nemici armati si dovran temere.'

 

Da quel momento, avevo sperato con tutto il cuore che il mio 'sesto-senso-da-oracolo' non si facesse vivo durante le lezioni. Oh dei, sarebbe stato orribile.

 

 

 

Quella mattina mi svegliai di soprassalto. Avevo sognato un qualcosa di orribile. Il Campo Mezzosangue era stato nuovamente attaccato. I semidei erano tutti in pericolo. I più piccoli, cercando rifugio, si disperdevano nella foresta, ma fortunatamente, venivano ritrovati poco dopo da alcuni satiri e ninfe.

Il sogno si concludeva con un fatto strano: ogni volta che cercavo di voltarmi per vedere chi o cosa ci attaccava, una forza misteriosa mi bloccava. Qualcosa mi teneva infatti ferma la testa dalla parte opposta, mentre le mani e i piedi erano immobili, incapaci di muoversi.

Infine, dopo aver sentito urla provenienti dalle varie case (come quella di Afrodite), tutto diventava buio.

 

Dopo essermi alzata dal letto, decisi di dirigermi alla finestra. Se accadeva qualcosa di strano, il cielo iniziava a diventare scuro. Si sentivano spesso dei tuoni e se accadeva qualcosa di veramente orribile, Zeus iniziava a lanciare anche fulmini.

Il cielo era di un leggero grigio, ma decisi di non preoccuparmi. Era dicembre inoltrato, ed era normale che ci fossero delle piogge. Accantonando l’idea di chiamare Chirone, decisi di dimenticare momentaneamente la faccenda per andare a scuola.

Lo avrei avvertito in seguito, precisamente il pomeriggio, con l'iPhone (la 'i' sta per Iride).

Salutai i miei genitori ed infine, corsi a scuola.

Tutto andò liscio fino alla terza ora; dopo che il professor W. entrò in aula e ci consegnò il foglio per il compito in classe, iniziammo a scrivere. Pochi minuti dopo però, mi sentii la testa pesante.

Odiavo quella sensazione.

Mi era capitata solo una volta, quando lo spirito dell'Oracolo si era 'alleato' con me per farmi predire il futuro. Questa, era così orribile che non l'avrei augurata neanche al mio peggior nemico (a parte Crono e il suo esercito naturalmente). Dopodichè persi i sensi. Quando mi svegliai, tutti mi guardavano straniti.

Nessuno stava scrivendo. A nessuno importava il compito.

«Cosa.. Cosa diamine è successo?» dissi alzando un poco la testa.

«Diccelo tu, piuttosto.» mi rispose Marie, una delle amiche che ero riuscita a farmi in quel tempo passato a scuola. «Hai blaterato qualcosa tipo:

 

‘Una nuova maledizione si scaglierà sul campo mezzosangue.

La minaccia ancora incombe.

Un nuovo esercito gli eroi dovranno combattere.

Dieci semidei, partiranno.

Il Regno di Ade uno di loro reclamerà,

ed un'altro per via di una madre perirà.

Un qualcosa di orribile accadrà alla città prediletta.

Mettendo fine ai loro conflitti, gli dei dovranno contribuire.

grazie all'aiuto di un dio in particolare un eroe infine,

riuscirà a tutto porre fine.’»

 

Ascoltai impietrita ciò che mi diceva.

«Professore, potrei andare a casa? Devo fare una cosa importante.» chiesi al professore non appena Marie concluse la profezia.

«Non se ne parla nemmeno signorina. Prima blateri cose assurde disturbando l'intera classe, poi pretendi di tornare a casa. No, mi dispiace.»

Alzò un po' la voce e si girò verso il resto dei miei compagni.

«E VOI COSA ASPETTATE NEL COMPLETARE IL COMPITO?»

 

Mi voltai seccata verso quello stupido foglio bianco con qualche domanda scritta sopra. Dovevo avvertire immediatamente i ragazzi del campo. Non potevo aspettare oltre. Azzardai a prepararmi lo zaino in fretta e furia e mi alzai, sbattendo il foglio nella cattedra dove sedeva il professore . Mi diressi verso la porta.

«Mi dispiace, ma devo andare. Sul serio. E' importante.»

Mi voltai verso la classe un'ultima volta. Non avrei visto i miei compagni per molto tempo. Infine aprii la porta e chiudendola pochi secondi dopo, corsi via.

Sentii il professore urlare cose come «si dimentichi di essere una studentessa di questa Accademia. E’ ESPULSA.», ma non mi importava più di tanto. In primis, se il mondo fosse crollato, non ci sarebbe più stata un’Accademia a cui far ritorno… E poi io quella scuola la odiavo, quindi.

Corsi verso un piccolo parco un po' trascurato dagli adulti dove si trovava un'impetuosa fontana.

Presi una dracma dalla tasca (ne tenevo sempre una per sicurezza) e lo gettai nell'acqua.

«Accetta la mia offerta, dea Iride. Campo Mezzosangue. Chirone

Si levò un getto d'acqua in aria ed intravidi la figura di Chirone farsi sempre più chiara. Stava spiegando delle regole di battaglia a coloro che erano rimasti al campo.

«Chirone!» lo chiamai.

Si voltò, poi mi guardò sorpreso. Probabilmente non si aspettava una chiamata da parte mia.

«Cosa succede, Rachel

Iniziai a raccontargli tutto.

 

***

 

Angolo Autrice

Salve a tutti!

Eccomi qui al primo capitolo della mia nuova fanfiction. c:

In questa storia, cercherò di creare un'avventura -almeno per un quarto- carina come quelle che vengono narrate nei libri.

Vi anticipo, che ci saranno degli accenni alla Percabeth, visto che è una delle coppie che adoro in assoluto. Beh, che dire.. spero che vi piaccia.

Al prossimo capitolo!

 

_ Angel _

 

REVISIONATO IL 25-07-2014.

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Capitolo 2
*** Cap.2 - Aiuto Rachel a combattere contro un mostro di due metri. ***


Capitolo 2. Aiuto Rachel a combattere contro un mostro di due metri
-Cosa normale come l'andare a scuola tutte le mattine ,dai.-





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


Mi svegliai di soprassalto, per poi scoprire in seguito un qualcosa di orribile. Una nuova profezia. Dettata in classe (miseriaccia a me) .


Una nuova maledizione si scaglierà sul campo mezzosangue.
Il signore oscuro che vive nel Tartaro, non si è arreso.
Un nuovo esercito gli eroi dovranno combattere.
Dieci semidei , partiranno.
Uno di loro verrà risucchiato per sempre nel Regno degli Inferi.
Un altro perirà per via di una madre.
Un qualcosa di orribile accadrà alla città prediletta.
Gli dèi dovranno contribuire, mettendo una fine ai loro litigi.
Infine, un eroe grazie all'aiuto dei suoi amici e di un dio in particolare,
riuscirà a sconfiggere ciò che la stessa armata teme.'
'


Il primo capitolo di una nuova avventura narrato da Rachel. Chi racconterà le vicende che accadranno in questo?
Cosa ne penserà Chirone della nuova profezia?
Chi saranno i 10 eroi che dovranno partire?
Nuove forze oscure incombono sul campo..Chissà quali saranno.

-Buona lettura.




************



*POV RACHEL*



-'Chirone!'- lo chiamai.
Si voltò, guardandomi un po' sbigottito.
-'Cosa succede , Rachel?'-
Poi iniziai a raccontargli tutto.
Il centauro rimase alquanto sorpreso nel sapere che una nuova profezia era stata dettata dall'oracolo Delfi.
Ero sorpresa quanto lui, ma fui felice di vedere che al campo, tutti i semidei che potevo scorgere dietro Chirone stavano bene.
-'Rachel. Raggiungici immediatamente. Dovresti avere un'altra dracma dentro lo zaino, nascosto nell'ultima tasca se non sbaglio: utilizzala per chiamare il 'Cocchio della Dannazione', e dì alle tre sorelle di portarti immediatamente qui.'-
-'E' di vitale importanza. Ho paura che avremmo delle visite non molto felici fra poco.'- continuò.
-'Il Cocchio...che? Cosa diamine sarebbe?!'-
ma prima che lui mi potesse rispondere, la chiamata s'interruppe improvvisamente da un qualcosa che mosse la nube.
Pochi secondi dopo, capii cosa aveva interrotto la chiamata.
Un mostro alto almeno due metri, aveva dissolto la nuvola con la zampa.
-'Perfetto.'- dissi fra me e me. -'Ho davanti un presunto un mostro che non riesco a scorgere bene, e Chirone mi dice di chiamare un Cocchio non-sò-che per farmi portare al campo.'
-ROOOOOOOOOOOAR.- ruggì infuriato.
Penso che in quel momento non avessi una faccia molto felice. -'Ok.E' un mostro.'- concordai con me stessa cercando di non far apparire la cosa orribile più di quanto lo fosse già. Sbiancai immediatamente, e iniziai a correre più veloce che potevo.
Dovevo cercare immediatamente Percy.



*POV PERCY*


Quella giornata non era partita decisamente bene.
Mi svegliai di soprassalto da un nuovo sogno.
-'Miei dei.'- fu l'unica cosa che mi uscì dalla bocca in quel momento.
Nel mio sogno, il campo era -nuovamente- in pericolo. C'erano i più piccoli semidei che fuggivano ovunque, e alcuni, alla fine, si perdevano nel bosco.C'erano i figli della casa di Afrodite che urlavano sconvolti, Annabeh che mi era accanto e che cercava di combattere insieme a me, ed infine, c'era Rachel che cercava da dimenarsi da un qualcosa che non riuscii ad intravedere bene, ma sembrava le tenesse immobili le braccia e i piedi.
Dovete sapere che i sogni di un semidio come me, raccontano quasi sempre ciò che deve accadere in futuro.E non è per niente bello, visto che la maggior parte dei sogni che faccio , mi 'catapultano' in visioni orribili con persone in pericolo e gente che muore (si , avete capito bene. Ci sono giorni in cui riesco a sognare anche persone che muoiono.).
Decisi di alzarmi per poi andare a scuola e cercare di dimenticare (almeno per un paio d'ore) quel sogno.
Mi vestii, misi Vortice in tasca , ed andai in cucina.
-' 'Giorno mamma. 'Giorno Paul '-
-'Buongiorno tesoro, dormito bene?'- chiese mia madre
-'Buongiorno Percy!'- rispose invece Paul, con il solito sorriso.
-'Oh, ehm. si.'-
Mia madre mi guardò come se sapesse che non c'era nulla che andava bene.
-'Ok. Va bene. Nuovo sogno. Nuove cose assurde. Non meravigliarti se entro la giornata non torno a casa. Ho la solita sensazione che non tornerò qui per un po' di tempo.'- dissi seccato, come se questa era una cosa normale.
-'Ah. Capisco.'-disse lei cercando di mantenere la calma,anche se era evidente che era profondamente preoccupata.
-'Bene. Esco.Penso che.. tornerò presto.O almeno credo.'- presi uno dei soliti biscotti blu che preparava mia madre.Lo avrei mangiato per strada.
Dopodichè uscii fuori e senza girarmi dietro, mi incamminai verso la scuola.
-'Sarà una giornata fantastica.'- pensai fra me e me.



Quel giorno, invece, fu piuttosto tranquillo per le prime tre ore.
In quest'ultima , c'era Paul che faceva lezione nella mia classe, quindi, prima di entrare, mi chiamò in disparte e mi chiese se tutto andava bene.
Dovete sapere che Paul Stockfis (e non Stoccafisso come tutti lo chiamano la prima volta) è il mio patrigno ed è un mortale che pur non riuscendo a vedere oltre alla Foschia, è a conoscenza della mia vera identità. Ho deciso di racontargli tutto anche per mantenere la promessa che feci a mia madre due anni prima. E' un insegnante di inglese... anzi. L'insegnante di inglese che fa lezione nella mia classe. Non ero molto entusiasto di averlo come professore perchè si aspettava molto da me(anche se ero dislessico), e alla fine ,c'erano sempre alcuni dei miei compagni che mi prendevano in giro poichè avevo un genitore che mi faceva da insegnante: ma alla fine li mandavo sempre al Tartaro.
Dopo averlo rassicurato che tutto andava bene , tornai a sedere al mio solito posto , accanto alla finestra in seconda fila.
Iniziammo la lezione tranquillamente, poi , verso gli ultimi dieci minuti mi girai senza volerlo verso la finestra e vidi Rachel correre come una pazza verso di me.
Balzai in piedi, e , mettendo tutto come capitava dentro lo zaino, guardai Paul come per dire -'oh bene, è arrivato il fatidico momento. Devo andare prima che quella distrugga la classe.'- prima che potessi dire qualcosa ad alta voce però, vidi la ragazza sfondare totalmente la finestra e finire per terra graffiandosi soprattutto le braccia poiché con quest'ultime aveva cercato di proteggersi la faccia. Mi voltai un'attimo verso la mia classe e tutti i miei compagni (che erano sconvolti da ciò che stava accadendo) urlavano cercando di fuggire dall'aula.
-'Rachel.Perdona la mia domanda.Attraversare il 'sacro' corridoio che separa le nostre classi no,eh?'-
-'RAZZA DI IDIOTA. C'è un mostro che mi stà alle calcagna e tu , invece di salvare ME,persona importantissima dato che sono l'Oracolo, ti preoccupi per una stupidissima classe?!'-
-'Ehm.Ok.'-
Vidi il mostro che stava alle calcagna di Rachel.
-'PAUL! Fai uscire il resto della classe per favore!'-
-'Va- va bene!'- rispose lui prima di far uscire quei pochi ragazzi ch'erano rimasti dentro.
Solo quando ebbi la certezza che tutti erano usciti dalla classe , estrassi Vortice e dopo un paio di secondi mi ritrovai a combattere contro quella specie di essere alto due metri.
Mi ero già scontrato contro un mostro del genere qualche anno prima, il Minotauro.
-'Sai per caso che tipo di mostro è?'- chiesi a Rachel prima di schivare un'altro colpo di 'zampa' da parte di quell'ammasso mostruoso.
-'No.'-mi rispose lei secca.
-'Uhm.Ok..Molto..Molto utile!'-
Dopo un bel po' di tempo passato a combattere quel coso , riuscii finalmente a polverizzarlo.
-'E che diamine.'- dissi sfinito.
- -'Erano mesi che non erano più avvenuti attacchi da parte di mostri. Ma che Tartaro.'- conclusi.
-'Dobbiamo andare immediatamente al campo , Percy. Ho chiamato Chirone, ti racconto tutto dopo.'- mi disse lei.
Pochi minuti dopo ero già insieme a Rachel a correre fra i corridoi.
-'Annebeth.'- dissi semplicemente. -'Frequenta la scuola qui vicino.'-
Sò perfettamente che noi semidei non dovremmo MAI, e dico, mai utilizzare il cellulare, poichè sarebbe mandare un messaggio ai mostri che dice 'hey sono qui, vieni ad ammazzarmi per favore.' , ma era una cosa importante per me. Si parlava di Annabeth.
Presi il cellulare che Paul mi aveva 'affidato' da alcuni giorni e la chiamai.
Mi rispose con tono un po' seccato. -'Testa d'Alghe perchè devi disturbando durante la lezione? Stavamo parlando del Partenon-' -
-'Un nuovo attacco.'- la interruppi io.
-'Raggiungi immediatamente me e Rachel davanti alla nostra scuola.Fai in fretta.'- le dissi, e prima che lei potesse replicare, chiusi la chiamata.Continuai a camminare tenendo Vortice in mano, verso la porta che distava (purtroppo) diversi corridoi da noi.




*POV ANNABETH*



Era stata una mattinata splendida, tranne per il sogno che feci quella stessa notte e per il fatto che Percy mi aveva chiamato verso la fine della terza ora di lezione avvertendomi di un nuovo attacco da parte di un mostro.
Mi dispiaceva moltissimo lasciare la lezione in quel momento, poichè il professore stava per spiegare un'altra importantissima parte del Partenone, ma non potei far altro di sistemarmi lo zaino , dire al professore che non stavo molto bene e che sarei andata a casa, per poi 'fuggire' via. Immagino che se sarei rimasta per un altro singolo minuto lì in classe, qualcuno mi avrebbe sicuramente fermata e non potevo sprecare altro preziosissimo tempo.
Percorsi in fretta e furia il corridoio della mia scuola ed indossai il mio cappello degli Yankees (un dono di mia madre, Atena) in modo da diventare invisibile per sfuggire ai soliti bidelli che sicuramente mi avrebbero chiesto 'signorina Chase, perchè fugge via dalla classe?' Riuscii ad arrivare al portone principale e dopo averlo aperto, corsi via verso la scuola di Percy e di Rachel.
Presi una dracma dalla mia tasca e la tenni in mano, nel caso servisse immediatamente.
Poco tempo dopo, riuscii ad arrivare davanti alla scuola di quei due. Non erano ancora usciti, così decisi di entrare, tenendo comunque il cappello.
-'Carina la scuola.'- pensai fra me e me. Dopo aver percorso qualche passo, vidi il Testa d'Alghe e Rachel correre verso di me. Mi tolsi il berretto per evitare mi sbattessero addosso e dopo aver salutato con un cenno ai due ragazzi, loro si fermarono accanto a me.
-'ciao sapientona!'- mi salutò Percy cercando di avvicinarsi a me per un possibile abbraccio.
-'Testa d'Alghe. ci saluteremo dopo, per ora raccontatemi cosa è accaduto.'-
-'Ciao Annebeth'- mi salutò in fretta Rachel -'Nuova profezia, nuovo attacco, ho già avvertito Chirone del tutto. Il Cocchio della Dannazione, mi sembra. Non trovo la mia dracma.'-
Rachel disse qualche parola fuori posto e senza senso, ma capii ugualmente tutto .


Il campo , e forse l'intera città,erano di nuovo nei guai.



Dopo averle fatto un cenno per farle capire che avrei pensato io a chiamare il 'taxi' che ci avrebbe portato al campo, continuammo a correre.
Uscimmo fuori, e non appena fui nel marciapiede che mi separava dalla strada,lasciai cadere la moneta greca per terra.
In una nube nera/grigia che dava l'impressione d'essere melma, apparve quello che era un taxi newyorkese.
-'Ti presento il Cocchio della Dannazione , Rachel. Suppongo che tu non l'abbia mai visto, ma ti spiegherò tutto lì dentro.'-dissi infine verso la ragazza.
Entrammo tutti e tre in macchina più in fretta che potevamo.
-'La destinazione esatta, prego.'- mi dissero le tre sorelle alla guida.
-'Campo Mezzo-Sangue. Siate veloci per favore.'-

Guardai in seguito Percy e Rachel in cerca di una spiegazione plausibile, mentre il taxi camminava ad una velocità pazzesca verso quello che era la nostra casa estiva.





*****




Angolo autrice

Ecco qui il secondo capitolo di questa ff. Non vedo l'ora di iniziare a scrivere il terzo , poiché ho in serbo per voi numerosi aggiornamenti dal campo mezzo-sangue, e forse, dico, fooorse, si unirà ai nostri eroi una nuova semidea (non sò quando, se nel prossimo capitolo o nell'ultimo), ma è tutto da decidere, quindi non vi prometto niente.
Spero che il capitolo vi piaccia. c:
Alla prossima!

_ Angel _


[CAPITOL REVISIONATO E CORRETTO=12/O7/2O13]

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. Ritorno al campo con molti giorni d'anticipo. ***


Capitolo 3. Ritorno al campo con molti giorni d'anticipo.
-Almeno una cosa positiva c'è.-





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


Rachel, dopo aver raccontato a Chirone le vicende accadute quella mattina tramite l'iPhone, viene attaccata da un mostro.Fortunatamente, dopo alcune 'deviazioni' per trovare Percy, raggiunge la classe del ragazzo sfondando totalmente le finestre dell'aula per entrare. Quest'ultimo si batte in uno scontro con quell'essere simile ad un Minotauro, battendolo. Infine, Perseus, dopo aver capito che il campo e -forse- la città sono in pericolo chiama Annabeth per avvertirla del pericolo e successivamente raggiungono il 'Cocchio della Dannazione' che li porterà al Campo Mezzo-Sangue.


-Buona lettura.




************



*POV ANNABETH*



Uscimmo fuori, e non appena fui nel marciapiede che mi separava dalla strada,lasciai cadere la dracma per terra.
In una nube nera/grigia che dava l'impressione d'essere melma apparve quello che era un taxi newyorkese.
-'Ti presento il Cocchio della Dannazione , Rachel. Suppongo che tu non l'abbia mai visto, ma ti spiegherò tutto lì dentro.'-dissi infine verso la ragazza.
Entrammo tutti e tre in macchina più in fretta che potevamo.
-'La destinazione esatta, prego.'- mi dissero le tre sorelle alla guida.
-'Campo Mezzo-Sangue. Siate veloci per favore.'-

Guardai in seguito Percy e Rachel in cerca di una spiegazione plausibile, mentre il mezzo camminava ad una velocità pazzesca verso quella che era la nostra casa estiva.
Vidi Rachel che mi guardava accigliata, curiosa di sapere cosa diamine fosse realmente il taxi e chi lo stava guidando.
-'Rachel, questo è il 'Cocchio della Dannazione'-
-'E fino a qui c'ero arrivata anch'io.'-
-'E' un mezzo di trasporto per i mezzosangue che abitano a New York e dintorni. Viaggia molto velocemente ed è guidato dalle sorelle Grigie, vale a dire Tempesta,Vespa e Rabbia. E' tutto.'-
Vidi Rachel ancora un po' confusa, ma decisi di non aggiungere altro.
-'Comunque. Raccontatemi ciò che è accaduto, per filo e per segno.'-
Nessuno mi rispose.
-'Allora?'- dissi scocciata.
Ascoltai la versione dei fatti di Rachel, poi guardai Percy come per dire 'sgancia tutto ciò che hai da dire.'
-'Ok Sapientona.'- mi disse sospirando e alzando un po' le mani in segno di resa. -'Ma più che un 'resoconto' della faccenda per capire bene ciò che è accaduto, mi sembra un interrogatorio da parte della polizia.'- concluse.
Inarcai un sopracciglio e feci un'espressione seccata.
-'Guarda che la situazione non piace neanche a me.'-
-'Lo so.'- si girò un secondo verso il finestrino e dopo essersi nuovamente voltato verso di me, mi narrò del sogno e di come si ritrovò quel mostro in classe.
-'Ok. Ora che tutti e due mi avete detto ciò che vi è accaduto, stò notando che abbiamo fatto lo stesso sogno e non è un buon segno, ricordando i fatti dei mesi scorsi. Mi sembrava che Crono..'- in quel momento si sentì un tuono.
-'Oh. Scusate. '- dissi guardando il cielo.
-'Dicevo. Mi sembrava però, che.. ehm.. quello , fosse ritornato nel Tartaro..'- il cielo tuonò una seconda volta.
-'Oh Stige, ma mi spiegate come posso parlare se ad ogni parola viene lanciato un tuono?! ME LO SPIEGATE?!'- stavolta stavo quasi urlando alzando la testa e pochi secondi dopo si sentì un terzo tuono.
-'Ci rinuncio.'- dissi alquanto scocciata.
Abbassai la testa e mi voltai verso i due ragazzi che stavano facendo di tutto pur di non farsi scappare una risata.
Diedi un pugno non molto leggero alla spalla di Percy.
Forse ,avrebbe capito che doveva cercare di essere serio.
Forse.
Peccato che ciò non fece altro che peggiorare la situazione e farlo ridere sul serio stavolta.
-'Ma vai al Tartaro Testa d'Alghe.'- dissi,con un quarto tuono di sottofondo , cercando di mantenere un'espressione seccata e voltandomi verso il finestrino.
-'Idioti.'- pensai.

Passai il resto del viaggio stando zitta e rimanendo voltata a guardare le colline, anche dopo che Percy e Rachel avevano finito di ridere e cercavano in tutti i modi di scusarsi per l'accaduto.
-'Siamo arrivati a destinazione'.- dissero le tre sorelle in coro, e prima che iniziassero a contendersi nuovamente quel solo occhio che permetteva loro di vedere degnamente la strada, scendemmo dalla macchina.
-'Eddai Sapientona, quante volte dovrei dirti scusa? Non l'ho fatto apposta!'- mi disse Percy mettendosi accanto a me e facendo una faccia da ..
-'che diamine di faccia fa?'- pensai e iniziai a ridere insieme a Rachel, che girandosi un secondo verso il ragazzo notò la sua espressione in viso.
-'Ok basta, la smetto.'- dissi cercando di smettere di ridere , anche se quel pesce lesso , aveva fatto una 'nuova' espressione sempre più triste che invece di farci smettere , mi stava quasi facendo sbellicare dalle risate.
Solo gli dei, sapevano da quando tempo non ridevo così.
-'Percy così non sei d'aiuto.'- conclusi io e cercando di non ridere più.
Il ragazzo fece un sospiro triste, poi iniziò ad incamminarsi più in fretta verso il campo attraversando la stradina dove c'erano i 'cartelli' iniziali, e allontanandosi da noi.
-'Oh dai, Testa d'Alghe, stavamo solo scherzando!'-
Non parlò.
Pensai che doveva essere piuttosto 'arrabbiato', quindi mi avvicinai a lui e intrecciai la mia mano con la sua e gli diedi un lieve bacio sulla guancia.
Lui si girò verso di me, e stavolta mi sorrise come se non era accaduto nulla.
-'Non eri arrabbiato?'-
-'Prima. Non ora.'-
-'Oh.Uhm,ok. Meglio così, no?'- gli dissi sorridendo.
Sentii tossire da dietro. Rachel ci guardava come per dire 'Hey ragazzi ricordatevi che ci sono anch'io!'.
-'Ehm..'- cercai di dire altro, ma la ragazza si mise davanti a noi.
-'Fate con calma, 'piccioncini''- poi scappò via verso il campo guardandoci un'ultima volta con una faccia leggermente disgustata.
Io e Percy ci guardammo un po' straniti, ma dopo un paio di secondi, continuammo a camminare.
Finalmente, dopo un po', raggiungemmo il campo ed io lasciai la mano di quella Testa d'Alghe per andare a salutare Chirone, il quale ci aspettava davanti l'ingresso al campo un po' teso, per paura che ci accadesse qualcosa durante il tragitto.
-'Ciao ragazzi!'- ci salutò Chirone.
-'Tutto bene il viaggio?'-
Facemmo un cenno con la testa. Stranamente, il viaggio era stato uno dei pochi fatti in vita mia, senza imprevisti. Subito dopo, il centauro ci disse di raggiungerlo nella Casa Grande.


*POV PERCY*


Dopo che Chirone ci disse di seguirlo nella Casa Grande, mi voltai un po' in giro per vedere chi era rimasto al campo .
Notai che c'erano molti più bambini che giocavano di quanti ce n'erano l'ultima volta che ero andato a far visita al campo.
In seguito, mi incamminai insieme agli altri verso l'enorme capanna.

Entrammo.
-'Ok. Raccontatemi tutto.'- ci disse Chirone.
Poco dopo, narrammo tutto ciò che accadde nella nostra mattinata e non appena finimmo di parlare, il centauro ci disse che potevamo andare e che avrebbe parlato del tutto con il consiglio dei satiri anziani e con il Signor D (la D, stà per Dionisio per chi non lo sapesse).
Accennammo ad un sì, poi ci incamminammo verso le nostre 'case'.
Rachel ,invece, ci disse che sarebbe andata a farsi un giro nel campo, approfittando della 'pausa' per salutare i semidei che decisero di rimanere qui anche d'inverno, e se ne andò.
Salutai infine Annabeth, per poi andare verso la capanna numero 3 ,nella quale abitavo per lo più da solo , ma anche con Tyson, il mio fratellastro , in quelle poche volte che tornava al campo dal lavoro nelle fucine dei ciclopi nel fondo del mare.
Si. Avete capito bene.
Fucine dei ciclopi.
In fondo al mare.
Ebbene, lui è un ciclope , ma è diverso dagli altri della sua 'specie'.
Tyson, è come dire, molto, molto coraggioso e buono.
E' pronto a difendere anche a costo della vita le persone alle quali vuole bene.
All'inizio non ero molto.. 'felice' di averlo come fratello, ma ora sono davvero molto fiero di lui.
Detto ciò, entrai nella capanna e gettai a peso il mio zaino sul letto.
Solo gli dei sapevano quando mi mancava quel posto.
Rimasi lì dentro per un po', dopodiché uscii nuovamente e mi incamminai verso il lago delle canoe.
Mi guardai attorno, felice di essere lì.
Attraversai il molo e non appena pensai 'non devo bagnarmi' , feci un tuffo in acqua.
Aprii gli occhi, e come al solito mi ritrovai completamente asciutto e con qualche pesce che si girava verso di me facendomi un cordiale saluto.Delle volte, mi ritrovavo davanti anche alcuni calamari che bisbigliavano fra loro cose come 'il figlio del dio del mare! Il figlio di Poseidone è qui! e io dovevo salutarli con un gesto di mano.
Essere l'idolo dei pesci e dei calamari poteva non essere un qualcosa di epico, ma mi faceva sentire ugualmente importante.
Molto importante.
Rimasi sott'acqua per un quarto d'ora circa, poi decisi di riemergere.
-'Pivellino!'- mi disse una voce che conoscevo fin troppo bene.
-'Oh. Clarisse, quale piacere rivederti.'- feci per ritornare sott'acqua , ma Clarisse (figlia di Ares, dio della guerra),mi tirò per il colletto della maglietta e fui costretto a sedermi al bordo del molo.
-'Ho saputo in giro che te, Annabeth e Rachel avete avuto qualche piccolo inconveniente stamattina. E' vero?'- mi chiese rimanendo immobile, anche se si capiva che era un po' scossa da ciò che stava accadendo.
In fondo, chi non lo sarebbe se a pochi mesi dalla fine di una lunga guerra sapesse che il nemico è nuovamente 'dietro l'angolo'?
Nessuno, credo.
-'Tutto vero.'- le dissi.
-'Capisco.'- rispose lei, fissando per una manciata di secondi l'acqua.
-'Clarisse!'- chiamò una voce femminile dietro le mie spalle.
Mi voltai e mi accorsi che era Annabeth.
La ragazza si alzò in piedi ed andò a salutare la figlia di Atena.
Da un po' di tempo quelle due erano piuttosto amiche.
E pensare che all'inizio si odiavano.
Dopo una breve chiaccherata della quale non capii molto, poichè ero concentrato a fissare il lago, Clarisse ci salutò e se ne andò urlando un qualcosa riguardante una riunione per la capanna di Ares nella quale si doveva discutere su una futura tattica della Caccia alla Bandiera.
-'Chirone, poco prima che ti raggiungessi, mi ha detto di avvertire i ragazzi del campo per una prossima Caccia alla Bandiera che si terrà stanotte. Le squadre che faranno da capitano saranno quella di Atena e quella di Apollo quindi stavo chiedendo a Clarisse se voleva aggiungersi alla nostra squadra. Sia chiaro che voglio anche te.'- mi disse la Sapientona, per poi sedersi accanto a me.
-'Sai già che accetto di far parte della tua squadra.'- le risposi io accennando ad un sorriso , ma rimanendo a fissare l'acqua davanti a me.

Il cielo rimaneva sempre grigio, e man mano che il tempo passava, mi sembrava che le nubi si facessero un po' più intense.Più grigie.Probabilmente avrebbe piovuto.
Sentii la testa di Annabeth poggiarsi sulla mia spalla.
-'Diciamo che sono felice di essere qui, ma sono anche un po' preoccupata. Spero solo che non dovremmo affrontare la stessa cosa dei mesi scorsi.'-
-'Lo spero anch'io.'-le dissi. Avevo la strana sensazione che avremmo affrontato qualcosa, ma non un qualcosa di così grande quanto il re dei Titani, poichè quell'essere, era nuovamente sepolto nei più remoti spazi del Tartaro .. Ma chi poteva saperlo con certezza?
In quel momento decisi di non pensarci più.
Cercai di 'godermi' quel poco tempo di serenità che trascorrevo con Annabeth, così , quando lei alzò di un poco il viso, le diedi un leggero bacio sulle labbra.




***



Angolo autrice.
Salve a tutti c:
Ecco il nuovo capitolo!
Ci sono alcuni momenti concentrati sulla Percabeth, pechè in fondo.. Insomma avranno una nuova mini-guerra, un po' di 'romantismo', almeno all'inizio ci vuole no?
(si leva un coro da chissà dove: NO.)
Ehm, ok.
Per quanto riguarda il capitolo in generale. Non è uno dei più importanti, ma uno di quelli di 'passaggio', nel quale mi sono concentrata sul loro viaggio , sull'arrivo al campo e in quello che accade poco dopo. c:
Ci saranno più o meno altri 2-3 capitoli (non sò dirlo con certezza) che saranno sviluppati sul campo. Uno sarà il successivo, dove verrà narrata la Caccia alla Bandiera, e il successivo.. Beh, lo vedrete.
Non voglio fare altro spoiler.
Ringrazio tutti i lettori 'silenziosi' di questa fanfiction; grazie mille davvero, anche se nonn recensite o altro.Spero solo che vi piaccia, e che continuerà a piacervi;
Un grazie và dato anche a Siruis1996 e _ Fiore _ che hanno recensito la storia.
Spero di non avervi delusi! :)

A presto!
_ Angel _


[CAPITOLO REVISIONATO E CORRETTO=12/O7/2O13]

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Capitolo 4
*** Cap.4 - La Caccia alla Bandiera ***


Capitolo 4. La caccia alla bandiera
-Squadre: Atena vs Apollo.-





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


Dopo l'arrivo al campo, i tre ragazzi incontrano Chirone, che li porta nella Casa Grande in modo ch'essi gli raccontino tutti gli avvenimenti della mattinata.
Infine, dopo che il centauro dà loro un pomeriggio libero per riposarsi, Annabeth avverte Percy di una successiva Caccia alla Bandiera che si sarebbe svolta quella stessa notte.


-Buona lettura.




************



*POV PERCY*



Cercai di 'godermi' quel poco tempo di serenità che trascorrevo con Annabeth, così , quando lei alzò di un poco il viso, le diedi un leggero bacio sulle labbra.
Sarei rimasto con lei in quel modo per sempre, ma staccai le mie labbra dalle sue per prendere aria.
-'Parlando della Caccia alla Bandiera... Tu hai già qualche tattica pronta?'- le dissi un po' curioso di sapere come avrebbe articolato quella nuova 'sfida'.
-'Oh, certamente! Ho un piano infallibile.. dopo andrò a descriverlo anche ai miei fratelli nella capanna.'- mi disse lei, prima di lanciare parole a raffica senza mai stancarsi e descrivendo ogni singola mossa.
Solo Annabeth poteva fare dei piani così assurdi e perfetti senza un misero particolare fuori posto.
-'Difesa o attacco?'- le chiesi. -'Testa d'Alghe tu starai in attacco con me, così avremmo modo di esercitarci al meglio con le armi... immagino che tu non abbia toccato Vortice in questi mesi passati a casa. O sbaglio?'-
-'Non sbagli.'- gli dissi con tono rassegnato.
-'Sally immagino.'-
-'Non sbagli neanche qui.'-
Era vero. Mia madre, mi aveva 'vietato' in parte di utilizzare Vortice in casa (tranne in quei pochi casi di estremo bisogno) poichè aveva paura che le distruggessi l'appartamento (cosa accaduta alcune volte in passato), e fuori casa non avevo trovato un luogo adatto alle esercitazioni, visto che tutti i posti da me conosciuti erano fin troppo affollati.
Sospirai, poi Annabeth si alzò in piedi dicendomi che sarebbe andata ad esercitarsi con gli altri nei combattimenti, così mi salutò e se ne andò.
Decisi di alzarmi anch'io per andare a fare un giro nel campo e nel caso, mi sarei esercitato anch'io in qualcosa.
Così mi alzai e mi diressi verso le arene di combattimento.



Il tempo passò in fretta. Troppo velocemente.
Stà di fatto che dopo aver pranzato e dopo ch'ero andato nuovamente ad esercitarmi , si erano fatte le sei del pomeriggio, e nel cielo , le nuvole dapprima grigie iniziarono a diventare rosse per via del tramonto.
In quel momento mi stavo esercitando con Vortice contro i manichini di guerrieri greci, quando sentii Chirone chiamare tutti i semidei lì presenti.
-'Semidei ed eroi! Venite qui , per favore.'- iniziò. Poi, quando tutti i ragazzi gli furono attorno, continuò.
-'Vi avviso che stanotte sarà attuata una nuova Caccia alla Bandiera, come vi avrà già avvertiti Annabeth poco fa.Le squadre che si fronteggeranno saranno quelle di Atena e di Apollo.I capi di entrambe le capanne si avvicinino a me , per favore.'-
Vidi Annabeth avvicinarsi , con accanto un ragazzo che riconobbi come il capo-capanna di Apollo durante la sessione invernale.
-'Avete già scelto i vostri alleati?'- domandò Chirone ai due ragazzi.
Entrambi annuirono.
-'Perfetto. Che la squadra di Atena dica le proprie alleanze.Ricordo come sempre, che le squadre possono scegliere un massimo di due capanne a testa.'-
-'La squadra di Atena vorrebbe le capanne di Ares e di Poseidone come alleati. Accettate?'-
Dalla capanna di Ares si levò un bisbiglio, poi Clarisse si fece avanti e disse ad alta voce che lei e i suoi fratelli/sorelle accettavano l'alleanza con Atena.
Dopodichè tutti si voltarono verso di me, per sapere la mia decisione, dato che ero l'unico membro della capanna di Poseidone in quel momento.
-'Accetto l'alleanza con la squadra di Atena.'- dissi io.
Sperai solo che la stessa dea , non mi avrebbe fatto qualche maledizione in quello stesso istante.
Come dire.. mio padre, Poseidone, e la madre di Annabeth, Atena per l'appunto, non erano mai stati in buoni rapporti.
In parole povere, la dea mi odiava con tutta sè stessa.
Quindi avevo un po' la fifa che mi potesse anche fulminare da un momento all'altro.
-'Le alleanze della squadra di Atena sono state decise. Per quanto riguarda Apollo: voi avete già scelto?'-
Il ragazzo che capitanava Apollo , disse che avrebbe voluto come alleati le capanne di Ermes e Efesto.
Infine, quando anche quelle due squadre accettarono di diventare le alleate di quest'ultimo, Chirone ci avvertì che la Caccia alla Bandiera sarebbe iniziata subito dopo cena, quindi avevamo circa due ore per prepararci.
Successivamente , tutti i ragazzi andarono a preparare delle tattiche di combattimento, così io seguii i miei alleati per rivedere i piani di battaglia.
Dopo ben due ore passate nel rivedere il tutto , il corno suonò.
Era arrivata l'ora della cena.
Andammo tutti nel padiglione dove di solito mangiavamo, e dopo aver fatto un'offerta ai nostri genitori divini, iniziammo a cenare.
In quel momento, vidi Grover con Juniper passeggiare tranquillamente come una coppietta felice, quando il satiro salutò la sua ragazza e si diresse verso di me, sedendosi nel tavolo di Poseidone.
-'Hey Grover. Te la passi bene, a quanto vedo.'-
-'Juuuniper.. Ciiiibo'- furono le uniche due parole che uscirono dalla bocca del mio amico.
Sospirai, poi vidi le ninfe portare la cena anche a Grover, che divorò tutto in pochi secondi.
E quando dico tutto, questo tutto comprende anche le posate.
Dopo che il satiro finì la cena, si rintanò nel bosco, dove avrebbe (probabilmente) passato altro tempo con Juniper.
Quando la cena finì e le ninfe raccolsero tutti i piatti, Chirone ci disse che la Caccia alla Bandiera era ufficialmente cominciata.





*POV ANNABETH*


-'Benissimo ragazzi. Ricordatevi ciò che abbiamo detto alla capanna.'-
Detto questo, andammo tutti nel bosco in cerca della bandiera nemica.
Camminammo per moltissimo tempo e spesso, dovetti fronteggiarmi in piccoli duelli dapprima con un ragazzo appartenente alla capanna di Efesto, dopodichè con una ragazza di Ermes.
-'Percy'- lo chiamai bisbigliando.
Vidi molti ragazzi appartenenti alla casa di Ermes fronteggiarsi con Clarisse e i suoi fratelli.
Lì vicino si trovava una bandiera blu con il simbolo del sole con un carro.
Era la bandiera nemica.
L'avevamo trovata.
Guardai per un secondo Percy che mi era accanto , poi, mentre lui cercava di individuare eventuali 'problemi' con nuovi avversari, io iniziai a fare dei piccoli passi verso la bandiera.
Vidi il mio ragazzo scontrarsi con i fratelli Stoll che cercavano in tutti i modi di proteggere la loro bandiera da Perce, e quando non vidi altri 'nemici' , mi diressi verso ciò che dovevo recuperare.
-'Non così in fretta, cara figlia di Atena'- mi disse il ragazzo che capitanava la capanna di Apollo.
Non l'avevo visto in giro per l'intera durata , quindi strano ma vero. Mi aspettavo di ritrovarmelo lì davanti .
-'Oh,giusto.'- gli dissi impugnando bene il mio pugnale.
Cercai di fare un affondo, ma il ragazzo si scostò , evitando di ferirsi, dopodichè mi attaccò.
Riuscii a disarmarlo, fortunatamente.
Sentii un piccolo urlo dietro di me e riconobbi la voce come quella di Clarisse.
-'Clarisse!'- dissi alzando un po' il tono della voce e girando leggermente la testa per vedere ciò che le succedeva, ma dopo pochi secondi , mi accorsi che quel damerino, era riuscito a recuperare il pugnale e stava per farmi un bel taglio in faccia.
Quando mi girai di scatto , cercai di far scontrare il mio pugnale con il suo , ma nella mia azione egli abbassò un po' la sua arma e riuscì a farmi un taglio nel braccio.
Mi guardai un attimo la ferita, e mi accorsi che era abbastanza profonda.
Presi il pugnale con l'altra mano, poichè quella in cui avevo il taglio faceva abbastanza male se mi muovevo troppo, e non volevo rischiare di peggiorare le cose.
Dopo aver impugnato bene l'arma , e dopo aver affondato altri colpi, riuscii a battere l'avversario.
Così, mi affrettai a recuperare la bandiera.
-'Percy!'- chiamai il ragazzo alzando la voce .
-'Prendi la bandiera e portala nel nostro territorio!'- continuai passandogli la bandiera.
-'Va bene!'- mi rispose lui prendendo il 'tesoro di battaglia' e correndo verso il nostro terreno, dove un gruppo di figli di Ares stavano già esultando per la vittoria.
Quando Percy riuscì a levare in aria la bandiera in segno di vittoria, sorrisi, per poi incamminarmi piano verso i ragazzi con il braccio dolorante.
Vidi Perce venirmi incontro per aiutarmi a raggiungere l'infermeria in modo da farmi curare il braccio.


Una volta raggiunto il luogo ,entrammo e delle figlie di Afrodite mi aiutarono fasciandomi il braccio.
-'Non è nulla di grave , quindi puoi benissimo ritornare nella tua capanna stanotte'- mi disse una di loro.
-'Perfetto. Grazie mille per le cure.'- le risposi.
Dopodichè le ragazze andarono a curare gli altri feriti in 'battaglia.'
Mi alzai leggermente girando un po' la testa per cercare un'eventuale Clarisse ferita, e fu quello che trovai.
Clarisse, aveva dei tagli un po' ovunque,ma mi fece segno di stare bene, quindi feci un sospiro di sollievo.
-'Ottimo lavoro Testa d'Alghe.'- dissi a Percy dopo essere ritornata alla mia posizione precedente e aver bevuto un po' di nettare e aver mangiato un po' di ambrosia.
-'Anche tu, Sapientona.'-
Lui mi sorrise, poi , mi aiutò ad alzarmi e ci incamminammo verso il falò dove la capanna di Atena e di Ares stavano festeggiando per la vittoria.
-'Sicura di stare bene?'- mi chiese Percy.
-'Oh, certamente!'- gli risposi.
Poi, andammo a festeggiare con gli altri.
-'Ehm.. Annabeth, giusto?'- mi chiese il ragazzo che capitanava la capanna di Apollo.
-'Si.Dimmi'-
-'Scusa se ti ho ferita prima . Insomma , sono arrivato al campo pochi giorni fa, devo ancora adattarmi..'-
Guardai bene il ragazzo.
Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, ma sembrava più piccolo di me e Percy, anche se la sua altezza poteva farmi intuire il contrario.
-'Tranquillo.'- gli dissi semplicemente.
In quello stesso istante vidi Percy che stava facendo una faccia simile a quella di un bambino stra-geloso del proprio amichetto che chiacchera con qualcun altro.
Lo guardai un secondo inarcando un sopracciglio, poi mi sfuggì una piccola risata.
-'Oh tranquillo.'- dissi al ragazzo.
-'Non ce l'ho con te. Piuttosto, con quella Testa d'Alghe che mi ritrovo accanto.'- continuai.
In quel momento Percy diventò un po' paonazzo e girò la testa dall'altro lato, mentre il ragazzo ci guardava stordito, non capendo bene cosa stesse succedendo.
Vidi Chirone avvicinarsi a noi.
-'Ottimo lavoro anche a voi ragazzi..E a quanto vedo, avete già conosciuto il nostro nuovo arrivato.'- ci disse lui.
-'Piacere, sono Lucas, ho 14anni e vengo dall'Italia.'- si presentò il ragazzo con il quale avevamo 'chiaccherato' poco prima.
-'Italia? Ci sono ancora dei semidei lì, Chirone?'- chiesi al centauro.
-'Diciamo di si.. Sono molto pochi e alcuni, come il nostro Lucas qui presente, si è trasferito a New York da alcuni anni.. Ecco perchè sono un po' .. come dire.. 'scomparsi' da quelle parti.Non che non ce ne siano, per carità. Sono solo in minoranza, ecco.'-
-'Capisco.'-
Io e Percy ci voltammo verso il nuovo arrivato e dopo esserci presentati e averlo salutato, ci incamminammo verso gli altri 'festaioli', inclusa Rachel che se la spassava ridendo con altri semidei.
Credo che abbia guardato la Caccia alla Bandiera da lontano , facendo il tifo per la nostra squadra, visto che urlava insieme agli altri cose come 'EVVAI, ABBIAMO VINTO!' .
Passammo alcune ore a far festa, poi, dopo che Chirone ci avvertì di ritornare alle nostre capanne per via delle arpie che sarebbero venute da lì a poco a far pulizia, si sentì levare un grido.
Ci precipitammo verso l'entrata al campo, dove una figlia della dea Afrodite, la ragazza che mi aveva curato, aveva notato una ragazza sdraiata per terra.
Aveva i capelli biondi scompigliati,diversi graffi addosso e i vestiti sporchi e un po' graffiati anch'essi.
-'Sono.. salva.Per fortuna.'-disse semplicemente lei crollando del tutto.
Al campo, era arrivata una nuova semidea, da ciò che si vedeva, sembrava avesse combattuto contro dei mostri da chissà quando.
Rimanemmo a guardarla mentre alcuni, (non tutti per non farla soffocare) l'aiutarono ad alzarsi.
Percy decise di rimanere accanto a me per paura che mi facesse di nuovo male il braccio e lasciò agli altri l'aiutare la semidea, anche se continuai a dirgli che stavo benissimo.
Chirone si precipitò correndo verso la ragazza, poi la mise nella sua sella, dicendo a tutti i ragazzi presenti che da quel momento avrebbe pensato lui a lei.

-'PERCY! ANNABETH!'- ci chiamò il centauro alzando la voce per farsi sentire nel bisbiglio generale che si era creato in qualche secondo.
Io e Percy ci avvicinammo velocemente.
-'Venite con me, per favore.'-
-'Va bene.'- gli dicemmo in coro.
Infine, lo seguimmo in silenzio verso l'infermeria.



***




Angolo autrice

'Sera a tutti! c:
Ecco qui il nuovo capitolo. Diciamo che non sono molto soddisfatta di quest'ultima parte...°^° bho.
Spero che almeno a voi piaccia.
Comunque.
Ecco qui. Due nuovi semidei.
Chissà se avranno un ruolo importante nella storia. eheheheh è 3 é
Lo vedremo.
Vi dico solo che nel prossimo capitolo, conosceremo bene l'ultima semidea arrivata.
Capelli biondi.
Misero particolare eh? c:
Non vi ho detto nient'altro , così scoprirete tutto successivamente 8D
Au revoir!

_ Angel _



[CAPITOLO REVISIONATO E CORRETTO= 12/O7/2O13]

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Capitolo 5
*** Cap.5 - La nuova semidea. ***


Capitolo 5. La nuova semidea.
Dall'Italia con furore, ecco Luna! c:





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


I ragazzi trascorrono il loro primo giorno al campo allenandosi come meglio credono per la caccia alla bandiera che si sarebbe svolta quella notte.
Durante quest'ultima , la squadra di Athena e quella di Apollo di scontrano , e la capanna della dea della saggezza vince l'incontro.
I nostri protagonisti, fanno la conoscenza di Lucas, un semidio di origine italiana , ma che si è trasferito a New York quand'era piccolo per motivi familiari. Al contempo, al campo, giunge una nuova semidea in condizioni pessime.
Essa, viene portata in infermeria da Chirone, seguito da Annabeth e Percy.
Chi sarà la nuova semidea? A quale capanna di unirà? E soprattutto, lei e Lucas saranno dei nemici o degli alleati?

-Buona lettura.




************



*POV .. I'M A DEMIGOD?OMFG.*


Quel pomeriggio, durante la mia passeggiata nei pressi della campagna e dintorni, fui attaccata da un mostro.
No.Non era per niente uno dei soliti mostri che combattevo quotidianamente (e non chiedetemi il perchè mi scontri contro quegli esseri, perchè non lo so).
Era un qualcosa enorme.
E orribile.
Non.. non saprei neanche come descriverlo.
Sapevo solo che se non mi fossi data una mossa, mi avrebbe 'sbranata' all'istante.. Come minimo.
Iniziai a scappare, ma il mostro fu così veloce che mi fu accanto in pochi secondi e fui costretta a scontrarmi con esso.
Impugnai con forza il pugnale che portavo sempre con me , cercando successivamente di attaccarlo o ferirlo almeno in parte.


Vi chiederete del perchè io abbia un'arma a portata di mano.
Ma se verreste attaccati quasi sempre da mostri, come accade a me, sareste andati a cercarvi anche più di un piccolo pugnale come il mio.
Oh,si, ne sono pienamente convinta.


Riuscii a schivare un paio di colpi, ma dopo un po' di 'schiva e affonda' quell'essere mi azzannò alla schiena e alla gamba.
Penserete che abbia detto qualcosa di sensato come ad esempio 'Non mi hai fatto niente, pulce ingrandita a dismisura!' e invece no.
L'unica cosa che riuscii a dire in quel momento fu : -'AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!'-
Voltai un po' la testa in cerca di un rifugio, anche se sapevo che avrebbe ridotto una qualsiasi cosa in macerie in pochissimo tempo, ma era la mia unica possibilità di sopravvivenza.
Notai una fattoria poco distante da lì,e mentre continuavo a scontrarmi con quell'essere, mi avvicinai sempre più a quel luogo, finchè non giunsi ad un 'portale d'entrata' con sù scritto 'Campo MezzoSangue'.
Non avevo idea di cosa fosse, e sinceramente, non era una delle mie preoccupazioni principali.
Il mio sesto senso però, mi diceva che varcata quella soglia sarei stata al sicuro, e così feci.
Quando vidi che il mostro non riusciva a varcare quel confine, mi accasciai a terra sfinita.
Non ricordo con certezza ciò che avvenne dopo.
Sentivo solo delle urla e delle persone che mi venivano incontro.
Poi persi totalmente i sensi.


Mi svegliai in un luogo strano, simile ad un capannone, la mattina seguente.
-'Ben svegliata, cara.'- mi disse una voce femminile accanto a me.
Cercai di focalizzare meglio la figura che mi era accanto, ma non riuscii a fare più di tanto , e dovetti richiudere gli occhi per il troppo sforzo.
Cavolo, quant'ero ridotta male.
-'Non affaticarti, e stà tranquilla.Qui sei al sicuro.'- continuò lei.
Dalla bocca mi uscì un qualcosa di simile a :'umhfjuhyug'.
Cercai di continuare.
-'Dove mi trovo?'- le chiesi sforzandomi con tutta me stessa per non perdere i sensi.
-'Sei al Campo mezzosangue.. è un posto.. per persone speciali come noi , ecco.'-
-'E' un campo per quelli che hanno problemi mentali o cosa? Perchè.. Perchè non mi sembra di essere stata una persona 'speciale' in quel senso.. o almeno credo.Oltre alla dislessia e all'iperattività, non penso di avere altro.Spero.'-
-'Oh no , tranquilla. Non in quel senso. Ti spiegherò tutto per bene non appena ti sarai risposata meglio. Ora dormi.'- mi disse lei cercando di mantenere un tono di voce gentile e premuroso.
Ascoltai il suo consiglio, così richiusi gli occhi.
Quella volta , come altre, feci un sogno strano.
Sognai delle persone enormi, alte almeno sei metri, in una grande sala e vestiti con abiti .. come dire. Greci.O almeno.
Rappresentavano ciò che gli dei erano.
Ad esempio, c'era un uomo che sembrava Efesto, con la barba un po' bruciacchiata per via del suo lavoro nelle fucine e via dicendo.
Avevano un abito particolare e un trono che li rispecchiava nel loro 'potere divino'.
Io avevo studiato quella popolazione un po' di tempo prima , tramite le lezioni private che i miei genitori mi facevano frequentare, visto che non avendo tempo di occuparsi di me per mandarmi alla scuola pubblica e visto che i collegi non mi piacevano rispetto a mia sorella Aurora che ne frequentava uno dei più famosi di tutti gli Stati Uniti, mi avevano 'assegnato' un professore privato.



***


'Siamo troppo impegnati per accompagnarti in giro in qualche scuola pubblica.. Il collegio non ti piace nè in Italia, nè qui a New York..Hai visto tua sorella Aurora?Lei ne frequenta uno dei più presitigiosi , e si trova benissimo! L'unica maniera che ci rimane per farti studiare è farti avere un'insegnante privato.Inoltre, sarà l'unico che avrà abbastanza pazienza da farti studiare nonostante la tua dislessia' dicevano.
E io dovetti accontentarli frequentando quelle lezioni.
Ma da un po' di tempo avevo deciso di studiare da sola comprando qualche nuovo libro.
Sinceramente, me la cavavo meglio di quando frequentavo quelle lezioni.
E non sò perchè , sin da quando ero piccola, ero capace di leggere il greco antico, quindi decisi di acquistare perlopiù libri scritti in quel modo, anche se era difficile trovarli nella città newyorkese.
Era l'unico modo di 'combattere' al meglio contro la mia dislessia.



***


Continuai il mio sogno.
Una delle signore di quella sala mi si avvicinò, poi , in un bagliore così forte che dovetti chiudere gli occhi per non rimanerne accecata, assunse la forma di una normale donna 'umana' e mi fu accanto.
-'Mia prode. E' giunta l'ora in cui tu scopra ciò che sei veramente.. Domani sera, al calare del Sole e al sorgere della Luna e delle stelle, riceverai un dono.Spero che tu possa gradirlo.'- mi disse lei.
Io le annuii.
Cercai di dire qualcosa, ma non ero capace di parlare.
Dopodichè lei mi porse un lieve sorriso, fu riavvolta da un bagliore assurdo e io mi risvegliai in un bagno di sudore.

Aprii gli occhi.
Oramai era pomeriggio inoltrato.
Cercai di alzarmi un po' senza affaticarmi troppo, e notai che le forze stavano pian piano ritornando.
Inoltre, riuscivo a vedere meglio, quasi perfettamente.
-'Ben svegliata!'- mi disse la stessa voce femminile che mi aveva parlato quella stessa mattina.
Strizzai un po' gli occhi.
Cercai di vedere dove il mostro mi aveva azzannato, ma non appena abbassai gli occhi notai una cosa strana.
Avevo dei vestiti puliti.
Indossavo una maglietta arancione con sù scritto 'Campo MezzoSangue' e dei jeans.
Le mie ferite erano state fasciate con cura.
Mi guardai attorno.
Era una specie di infermieria.
Successivamente, mi voltai un po' a destra e vidi la ragazza che mi aveva parlato.Mi accorsi che accanto a lei, stava seduto un ragazzo dagli occhi azzurri/verdi come il mare con i capelli neri.
-'Come stai?'- mi disse lei, ed io fui costretta a distogliere lo sguardo dagli occhi del ragazzo.
-'Stò.. meglio.'- risposi.
-'Tieni , bevi.'- continuò lei, porgendomi un calice d'oro con sù scritte delle incisioni.
Annuii e presi il calice in mano.
Lo avvicinai al viso e bevvi un sorso.
Era buonissimo e dopo pochi secondi, le forze mi erano ritornate del tutto.
-'Cos'è?'- chiesi ai due tenendo vicino alla bocca il 'bicchiere d'oro' , per poi bere un'altro sorso di quella miscela.
-'E' nettare degli dei.'- mi dissero all'unisono.
-'Nettare degli.. COSA?!'- urlai contro i due.
Al ragazzo scappò un risolino, ma si bloccò poco dopo , interrotto dalla ragazza.
-'Testa d'Alghe , non fare tanto il saputello, ci sei passato pure tu all'inizio'- obiettò lei.
-'Va bene, Sapientona.'- rispose lui in segno di resa.
La ragazza si voltò verso di me, poi mi sorrise.
-'Siamo al Campo mezzosangue.'-disse lei.
-'Qui, possono accedervi solo persone.. come dire, speciali.'-
Disse la parola speciali come se non fosse una cosa alquanto piacevole.
-'Le persone di questo genere, come dicevo prima, hanno delle differenze, rispetto agli altri mortali.'-
-'Oh , insomma Annabeth.'-esordì il ragazzo. -'La stai confondendo di più. Arriva al punto.'-
-'Perseus Jackson. Sono io quella che stà facendo le spiegazioni, quindi sei pregato di startene lì zitto. Dicevo.Siamo speciali, tu , come noi e tutti coloro che vivono qui. Dicevo.Tu sai chi sono gli dei greci, giusto?'- mi chiese lei.
-'Certamente'-
-'Perfetto.Hai mai conosciuto entrambi dei tuoi genitori?-
'-No. ...Aspetta. Come fai a saperlo?-
-'Un attimo. Sei dislessica e iperattiva. O sbaglio?'- -'Si.'- le risposi cercando di capire ciò che mi stava dicendo.
-'Bene.'- disse lei soddisfatta.
-'Sei una mezzosangue. Una ragazza metà mortale, metà divina. Potresti dirmi quale dei tuoi genitori non hai mai conosciuto?'-
-'Mia madre.'-
-'Oh, questo aiuta molto. Comunque, dicevo. Tua madre, è una dei dodici dei dell'Olimpo.Devi sapere che gli dei non sono scomparsi.. Si sono semplicemente 'spostati' .Loro vivono dove vengono 'creduti' maggiormente.All'inizio si trovavano in Grecia, poi si sono spostati con la stessa popolazione occidentale.Ora vivono nel 600° piano dell'Empire State Building qui a New York, dove hanno costruito nuovamente l'Olimpo e dove , la sottoscritta ha ricostruito la città olimpica dopo..Alcuni problemi del passato.'
Disse quelle ultime parole con un tono di amarezza in volto e la sua voce si incrinò un po'.
Capii che non era un argomento piacevole, quindi decisi di non fare domande su ciò che accadde.
Rimaneva il fatto che stentavo a credere a ciò che mi disse, ma riflettendoci sopra, mi resi conto che fosse l'unica spiegazione plausibile.
Mia madre era sparita dopo avermi data alla luce, e mio padre mi diceva sempre che era dovuta andarsene per motivi seri, anche se non mi aveva mai detto quali fossero.
Poi si era risposato con una borghese newyorkese, ed era nata Aurora.
-'Presumendo che sia vero....Questo nettare.. degli dei.Spiegatemi meglio cos'è.'- continuai indicando con il dito il calice.
-'In pratica, se fossi stata una comune mortale ti avrebbe ucciso all'istante. E' 'cibo ufficiale degli dei' insieme all'ambrosia .. Ti consiglio di non abusarne.. Anche se siamo dei semidei, rimaniamo comunque per metà mortali, quindi ci causerebbe anche malattie mortali a lungo andare.-' mi disse il ragazzo.
-'Ehm.. Ok.'- dissi , quasi posando immediatamente quel bicchiere d'oro.
-'Bene, dopo le spiegazioni 'iniziali' , possiamo conoscerci meglio. Sono Annabeth Chase, figlia di Atena, dea della saggezza e dell'intelligena. Lui, invece, è Perseus, meglio noto, come Percy Jackson, figlio di Poseidone, dio dei mari , scuotitore della Terra e uno dei 'Trei Pezzi Grossi'.'- disse Annabeth presentando entrambi.
-'Tu sei?'- continuò.
-'Oh.Ehm.Piacere. Sono Luna Maria Isabella Johnson.Chiamatemi solo Luna, per favore. Non.. non mi piacciono gli altri nomi.'-
-'Luna Maria Isabella. Da dove vieni? Italia? Spagna?'- mi chiese Percy.
-'Italia.'- risposi io. -'Ma da circa sei mesi, mi sono trasferita qui a New York.'- conclusi.
-'Due italiani in un colpo solo. Penso che Chirone lo definirà subito un record.'- disse il ragazzo.
-'Chi .. Chi è Chirone?'-
-'E' l'istruttore e il capo del campo.. Dopo il signor D, naturalmente. E' una persona molto simpatica.'- disse Annabeth.
Tutto d'un tratto, si sentii il passo di un animale, un cavallo forse, avvicinarsi.
Cercai di scorgere meglio la figura che si avvicinava a noi.
Forse avevo le allucinazioni.
Quell'essere era mezzo umano e mezzo cavallo.
-'Chirone!'- urlò Annabeth.
Chirone, ci venne incontro ed io sbiancai.
-'M-Ma.. Ma-Ma cosa?!'- dissi facendo una faccia a dir poco sbigottita ed avendo gli occhi spalancati.
-'Buon pomeriggio, giovane semidea.'- mi disse facendomi un sorriso.
-'Lui-Lui.. Lui.. E'.. un centauro!'-
-'Vedo che sei piuttosto preparata. Meglio così, non ci dilungheremo troppo in altre spiegazioni. Percy. Annabeth, avete detto le cose principali?'- disse guardando meglio i ragazzi che mi erano accanto.
Loro annuirono.
-'Perfetto'-
Poi, si voltò nuovamente verso di me.
-'Vieni con me. Ti mostrerò l'intero campo.'-disse.
Annuii, mi alzai piano, e mi misi le mie scarpe da ginnastica, anche se erano leggermente malandate.
Mi alzaii perfettamente in piedi e mi accorsi che stavo bene.
Poi, andai con Chirone, in giro per la mia 'nuova casa estiva', anche se era pieno inverno.


***




*POV PERCY*


Dopo che Chirone portò la ragazza nuova fuori dall'infermeria, ci salutammo ed io ed Annabeth ci dirigemmo verso le arene da combattimento.
Lei mi aveva 'sfidato' a duello per esercitarci e vedere i progressi che avevo fatto.
-'Ok.'- le dissi semplicemente, anche se sapevo che mi avrebbe quasi sicuramente sconfitto.

''I always win.
I always lose.
Maybe We're both wrong.''



Arrivati nel luogo dove si esercitavano anche altri ragazzi del campo, presi Vortice dalla tasca e l'impugnai per bene.
Annabeth fece lo stesso con il suo pugnale.
-'Pronto?'-
-'Sono nato pronto.'-
Lei fece un'espressione indecifrabile , che andava al 'la tua testa è sempre più piena di alghe' al 'poverino, l'impressione fa brutti scherzi.'.
Iniziammo a combattere.
Dovetti ammettere che lei aveva imparato una quantità di nuove mosse assurda.
Per farla breve, in poco tempo riuscì a disarmarmi circa tre volte e per più di cinque mi aveva puntato la sua arma alla gola.
Io invece ero riuscito a fare poco.
L'avevo disarmata e costretta ad arrendersi per quel 'round' solo due volte. Quando cercai di concludere in modo minimamente dignitoso, cercando di disarmarla nuovamente, inciampai addirittura per terra.
Lei mi si avvicinò e puntandomi per pochi secondi il pugnale davanti mi fece un sorrisetto.
Posò esso dentro il taschino apposito che si era fatta creare su misura dai figli di Efesto e mi tese la mano.
-'Testa d'Alghe, sei fin troppo fuori allenamento!'-
Ridemmo un poco entrambi, poi , dopo essermi alzato, decidemmo di fare quattro passi insieme.

Arrivammo vicini al 'pino di Talia', il luogo dove una volta viveva sottoforma di albero Talia, figlia di Zeus. In pratica, dopo che si era scontrata con un ciclope poco prima di arrivare al Campo con Annabeth, Luke e Grover, perse quasi la vita , il padre, la trasformò in un pino che avesse ilcompito di proteggere l'intera Collina Mezzosangue pur di non farla morire del tutto .
La figlia di Zeus era stata successivamente 'fatta uscire dalla sua prigione' che la teneva in vita tramite il Vello d'Oro che aveva curato l'albero da un'avvelenamento da parte del figlio di Ermes , cercando di far risorgere il Signore del Tempo, e dopo aver partecipato anch'essa alla battaglia contro Crono, il Titano in questione, aveva deciso di divenire una Cacciatrice di Artemide.
In poche parole, mia cugina -per lato divino- , ora era un'immortale, anche se poteva morire in battaglia.
Dovete sapere che chi fa voto di diventare una Cacciatrice, non deve avere più amici maschi, nè fidanzati e altra roba.
Secondo la dea, le ragazze, una volta raggiunta una certa età , perdevano il vero valore di sè stesse , pensando solo ai ragazzi , all'avere un fidanzato e altre banalissime cose che non stò qui ad elencare.


Una volta giunti lì, Annabeth salutò di soppiatto il drago che sorvegliava il Vello d'Oro e ci allontanammo quasi subito per evitare che il drago ci attaccasse.
Dopotutto il suo 'scopo' era quello di proteggere a tutti i costi l'albero con il Vello, quindi non potevo biasimarlo.
-'Annabeth!Percy!'-gridò una voce femminile dietro di noi.
Io ed Annabeth ci voltammo, e scorgemmo colei che ci aveva chiamati.
Era Talia.
Era tornata .
Annabeth le corse incontro e l'abbracciò (praticamente le stava per .. come dire. Distruggerle qualche costola, stritolandola nell'abbraccio).
Andai incontro alle ragazze.
-'Ciao Talia!'-
-'Ciao Pesce lesso! Come va?'-
-'Oh . Ehm.. Bene? Credo.'-
Sinceramente, non seppi cosa dirle come risposta a quella domanda.
Erano successe troppe cose in quei due giorni.
In quel momento mi parve impossibile il poter decifrare una vera e propria risposta decente.
Avrei potuto dirle benissimo, -Oh, è tutto ok, peccato solo che c'è una nuova profezia, che i mostri sono improvvisamente tornati e forse , dico FORSE, la città e il campo sono di nuovo in pericolo. Ma niente di serio, eh. Va tutto benissimo per il resto.'- ma mi trattenni nel dire il tutto.
Peccato che si accorse del mio tono da 'ti stò dicendo menzogne per farti stare zitta' .
Fatto stà che dopo averci detto un -'Ora mi raccontate tutto'- ed io e Annabeth facemmo ciò che ci chiese (ordinò, più che altro) , lei rimase un po' perplessa.. O almeno. Aveva l'impressione di quella che dopo essere tornata da una lunga impresa si sentisse abbastanza forte da creare palazzi giganteschi come qualcuno di mia conoscenza (ciao, Annabeth).
-'Non saprei cosa dire. Sicuramente, accennerò la questione anche alle mie altre sorelle.Per ora.. Sono stanca. Vado a riposarmi. Ci si vede a cena. Penso.'-ci disse, per poi andarsene nella sua capanna.

Io ed Annabeth ci guardammo un po' sbigottiti,poi dopo alcuni minuti, si sentì il corno in lontananza che ci avvertiva dell'ora della cena.
Annabeth andò verso i suoi fratelli della capanna di Atena, mentre io mi incamminai verso il tavolo di Poseidone da solo.
Quando tutti ci sedemmo, il signor D diede il suo benvenuto alla nuova semidea con il solito 'Oh benvenuta Maria Isabellaequalcos'altroJockson... bla bla bla .'- Poi ordinò la solita Diet Coke.
-'Mi scusi. Luna Maria Isabella Johnson, signore'- disse lei dal tavolo di Ermes, poichè ancora indeterminata.
-'Vabbè'-rispose lui.
Praticamente il signor D , da quel momento si sarebbe divertito a 'mescolare i nostri cognomi'.
Di solito mi chiamava Johnson, ma dopo l'arrivo di Luna avevo sperato, almeno in parte , che avrebbe evitato di chiamarmi in quel modo poichè c'era oramai qualcuno che si chiamava così, ma mi sbagliavo.
Io ero Peter Johnson.
Luna era Maria Isabella Jockson.
Perfetto.
Ottimo.
Dopodichè le naidi iniziarono a portare i nostri piatti.
Quando finimmo di cenare e i ragazzi stavano per alzarsi dai rispettivi tavoli, da quello di Ermes si levò una specie di 'OHH' seguito da un 'COSA DIAMINE MI E' SPUNTATO IN TESTA!?' da parte di Luna.
Andammo tutti a vedere cosa era accaduto alla ragazza, poi ci accorgemmo del simbolo sulla sua testa.
Appena sopra ella, infatti, fluttuava il simbolo di una civetta, ed inoltre, adesso aveva una collana con una civetta sopra che luccicava.
-'Determinata'- disse Chirone.
-'Luna Maria Isabella, sei figlia di Atena , dea della saggezza, dell'intelletto e della strategia.Nata dalla mente di Zeus.'- disse Annabeth mettendosi accanto alla ragazza.
-'Benvenuta nella capanna 6 , Luna!'- concluse infine, per poi travorgerla in un abbraccio seguita da un urlo di ammirazione da parte di tutti gli altri membri della capanna.



***




Angolo autrice.

Ciao a tutti! c:
Ecco il quinto capitolo di questa fanfiction.
Diciamo che questo è concentrato soprattutto sulla nuova arrivata, la quale scopriamo essere Luna!
-Abbiate pietà dei tre nomi, li ho scelti con un programma che sceglieva a random, poichè ero incapace di scegliere fra quelli 'prediletti' nella mia lista.-
La citazione che ho messo al centro in corsivo , ovvero, 'I always win. I alwyas lose. Maybe we're both wrong'. è una frase che ho prelevato dal primo film in inglese e che adoro .
Non ho resistito al non metterla.
Scusate se forse non c'entra nulla(?).
Ringrazio Sirius1996 per avermi consigliato il nome di Aurora.
Alla fine non era uscito nel programma per quanto riguarda quello della protagonista, ma ho deciso di metterlo ugualmente per la sorella.

Ringrazio inoltre tutti i lettori silenziosi. La storia ha superato le 100+ visualizzazioni c:
Recensite , ho bisogno di sapere se vi piace o meno eh. è v é
Sennò , come cavolo faccio a saperlo? x°D

Scherzi a parte, -nonstavoscherzando.o forse si.- recensite seriamente se vi và(?).
Alla prossima!


_ Angel _



[CAPITOLO REVISIONATO E CORRETTO = 12/O7/2O13]

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Capitolo 6
*** Cap.6 - Iniziano i problemi. ***


Capitolo 6. Iniziano i problemi.
Mai una volta che si riesce a stare in pace. MAI.





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


Dopo che la nuova semidea fu portata in infermeria e riesce a mettersi in sesto, Percy e Annabeth le spiegano del campo e dei semidei.
Luna, la semidea in questione, fa poi la conoscenza di Chirone, il suo 'nuovo' maestro al campo.
La giornata dei ragazzi passò tranquillamente, finché a sera, durante la cena, ella viene riconosciuta dalla rispettiva madre divina: Atena.

-Buona lettura.




************



*POV ANNABETH.*


Quella sera, Luna fu riconosciuta.
Sinceramente, un po' mi aspettavo di 'ritrovarmela' nella capanna numero 6 come sorella.
Insomma.
Capelli lunghi, biondi e ricci quasi quanto i miei, occhi grigi e intelletto.
Quella ragazza ci sapeva fare con i calcoli, con le invenzioni e via dicendo,quasi quanto la sottoscritta.
Quando il simbolo di Atena scomparve dalla sua testa, l'abbracciammo , fieri di avere un'altra semidea da accogliere nella nostra 'casa' estiva.
Dopodiché, sotto lo sguardo di tutti i ragazzi che erano rimasti nei loro rispettivi tavoli e che fissavano la scena, alcuni dei miei fratelli iniziarono a 'trascinare' Luna verso la capanna , iniziando a spiegarle alcune 'regole' del posto.
'Quando hai qualche strategia riguardante la Caccia alla Bandiera , dilla subito, potrebbe rivelarsi un fenomeno!'
'Non sai quanti progetti ti faremmo vedere!' dicevano alcuni di loro,mentre prontamente Luna rispondeva di non sapere cosa fosse la Caccia alla Bandiera e via dicendo.
Salutai Percy con un cenno di mano, poi mi diressi verso 'la mandria' di ragazzi che andavano dritti verso la capanna.
-'Ragazzi! Contegno!'- urlavo delle volte per farli calmare.
Sospirai esasperata , poi continuai a camminare con loro.

Una volta arrivati davanti la porta di casa, tutti si fermarono.
Inizialmente non mi accorsi di nulla perchè mi guardavo intorno per paura che qualche bambino fosse sfuggito dal gruppo, ma quando vidi che tutti erano rimasti fermi a fissare davanti a sè in silenzio, mi feci spazio fra loro e raggiungetti la prima fila.
-'Cosa diamine è succes-' -
-'..so.'- continuai dopo una manciata di secondi.
-'SI PUO' SAPERE CHI E' STATO?'- gridai voltandomi indietro verso i ragazzi del mio gruppo e quelli seduti nei tavoli in lontananza, in modo da farmi sentire anche da loro.
-'Oh, il colpevole non la passerà liscia, neanche per sogno.'-

La capanna di Atena era in condizioni pietose.
L'ingresso era stato scarabocchiato con delle bombolette rosse con la scritta 'ERRE ES KORAKAS' (anche se era vietato portare cose del genere al campo) , mentre le finestre erano tutte semidistrutte. Da dentro si intravedeva una luce semi-accesa.
-'Torno subito.'- dissi infuriata ai miei fratelli che guardavano sconvolti il tutto.
Aprii la porta e in quel momento ringraziai lo Stige di non aver avuto colui che fece tutto ciò sotto le mani.
La capanna, dentro, era un luogo inguardabile.
Libri strappati, fogli che contenevano alcuni dei progetti distrutti, letti , scaffali -e chi ne ha più ne metta-, tutto rovinato.
Corsi verso quello che era il mio letto, e per un momento fui davvero felice di ritrovare il computer che Dedalo mi donò appena prima di andare negli Inferi, intatto.
Peccato che quest'ultimo era acceso e accanto ad esso era rimasto il cappuccio di una chiavetta.
Qualcuno aveva copiato alcuni (o tutti) miei progetti su una chiavetta e aveva lasciato il tappo lì.
Dopo essermi guardata in giro, notai che alcuni dei miei progetti che lasciavo al campo, erano andati distrutti.
Presi qualche foglio in mano, in cerca di un qualcosa di ancora intatto, ma quello che riuscii a trovare fu davvero poco.
Per un istante, mi chiesi quando sarebbe potuto succedere tutto ciò.
Per quanto trambusto avremmo potuto causare durante la cena, ero più che certa che avremmo sicuramente udito qualcuno che 'distruggeva' la nostra capanna.
E poi.. Perchè proprio la nostra?
Mille dubbi vagavano per la mia mente e la cosa non mi piacque per niente.
Odiavo non sapere.
Era una delle cose che non riuscivo a sopportare.
Poco tempo dopo, arrivò davanti alla porta della capanna Chirone, seguito da un signor D alquanto scocciato; probabilmente avrebbe preferito tornare a giocare a pinnacolo.
-'Annabeth, ho chiamato Chirone e il signor D.. Spero di aver fatto bene'- mi disse uno dei miei fratelli.
-'Si. Grazie.'- risposi.
Scesi dal mio letto e m'incamminai a dir poco furiosa verso i due adulti.
-'Chirone. Signor D. A voi l'onore di constatare con i vostri occhi la capanna.'- borbottai, mentre mi allontanavo dal luogo.
Alcuni fecero per fermarmi , ma Chirone disse loro un qualcosa come 'lasciatela sola per un po'.. '
M'incamminai verso la foresta, ma decisi di non intrufolarmi troppo in essa per non perdermi durante la notte.
Sarebbe stata una scocciatura poi, combattere contro qualche 'mostro' che abitava in essa, e sinceramente non ero dell'umore adatto per affrontare nessuno.
Avrei sicuramente danneggiato qualche albero, e le ninfe e Grover non mi avrebbero perdonata tanto facilmente.
Mi sedetti in una roccia e mi guardai attorno.
In lontananza vidi che anche gli altri ragazzi delle altre capanna si stavano avvicinando alla capanna di Atena .
-'Hey Annabeth, è tempo che non ci si vede.'- mi disse una voce familiare dietro di me.
Mi voltai scocciata verso quella voce, poi la mia arrabbiatura passò un po'.
Poggiato nel tronco dell'albero che mi stava dietro, c'era Nico, un ragazzo tredicenne figlio di Ade che era diventato nostro amico da circa tre anni.
All'inizio era diffidente ed odiava molto Percy perché lo considerava colpevole della morte di sua sorella Bianca, ma da un po' di tempo i due erano diventati amici.
-'Ciao Nico!'- gli dissi, alzandomi per andarlo a salutare.
-'Tutto bene Annabeth? Stavo per tornare al Campo per parlare di alcune faccende con te,Percy e Chirone, ma vedo che non è il momento adatto.. '- continuò indicando la capanna di Atena.
-'Ma che è successo?'- concluse.
-'Magari lo sapessi.'- gli risposi , mentre la rabbia tornava pian piano.
-'Capisco.'-

In quel momento, vidi Percy correre verso di noi.
Pensai che perse tempo cercando di capire ciò che stava succedendo alla capanna di Atena, prima di venirmi a cercare.
Arrivò sospirando nel punto in cui eravamo io e Nico a testa bassa per prendere fiato dopo la corsa che si era fatto per tutto il campo.
Quando alzò la testa, fu sorpreso nel vedere il cugino, poichè quest'ultimo non stava quasi mai al Campo (anche dopo che si costruì una capanna in onore di Ade con l'aiuto di alcuni zombie), poichè viaggiava molto e un po' dovunque.
Di solito però, tornava così, di colpo.
Un attimo prima non c'è, un attimo dopo te lo ritrovi davanti facendoti venire un colpo.
-'Hey Nico!'- lo salutò Percy. -'Ben ritornato'- continuò.
-'Ciao Percy'- rispose lui, porgiandogli poi un enorme osso che aveva tenuto accanto all'albero.
-'L'hai evocato tu, o cosa?'-
-'Oh, non è niente. Piccolo regalo per la signora O'Leary dagli Inferi. Ho incontrato Dedalo per caso e mi ha dato quell'osso dicendomi di darlo a lei.'-
-'Oh. Ok.'-
Poco dopo Percy chiamò la sign. O'Leary e lei si catapultò in tutta fretta dove eravamo noi.
Dovete sapere che la signora O'Leary era un segugio infernale 'buono' .
Era la 'cagnolina' di Dedalo, ma dopo che quest'ultimo andò nel regno di Ade, l'aveva affidata a noi.


Inizialmente se ne occupavano Beckendorf e Chirone durante l'assenza di Percy, ma dopo che Charlie perse la vita nella Principessa Andromeda, venne curata soprattutto da Perce, Tyson , Nico ,Chirone o chiunque le stia simpatico, compresa me.

Percy le lanciò l'osso e lei lo rincorse felice.
Dopo ch'ella se ne andò e la rabbia mi passò almeno di poco, tutti e tre ci incamminammo verso la Sala Grande del campo, dove Chirone e il signor D stavano possibilmente riflettendo dove poter 'smistare' i figli di Atena per quella notte.
Bussai alla porta e l'aprii poco dopo.
Come temevo, trovai i capogruppi delle altre capanne che stavano discutendo su dove far alloggiare i ragazzi di Atena per quella notte.
C'erano alcuni che dicevano che dovevamo stare nella cabina di Ermes , altri che rispondevano dicendo che eravamo in troppi.
Percy tossì per farsi notare , dopodichè tutti gli occhi furono puntati su di noi.
-'Potremmo essere smistati a gruppi in case differenti se siamo in troppi. '-
Chirone, che fino ad un momento prima era chino sul tavolo da ping pong per trovare l'idea, sollevò la testa e sorrise sollevato nel vederci di ritorno .
-'Buona idea.'-rispose lui. -'E Nico. Bentornato.' continuò sorridendogli.
Nico accennò di poco ad un sorriso, poi andò a sedersi in una delle sedie libere.
Io e Percy fecimo lo stesso.
-'Allora... Continuiamo la riunione.'- accennò Lucas.
-' Ragazzi, come ha detto Annabeth potremmo far alloggiare i ragazzi della sua capanna in gruppi da cinque nelle altre. Siete d'accordo?'- disse Clarisse.
Tutti i capogruppo alzarono la mano, compresi Percy e Nico, anche se quest'ultimo era un po' scocciato del dover condividere la propria capanna con altri.
Subito dopo, iniziammo a creare gruppi da smistare in ogni capanna.
I rimamenti , avrebbero alloggiato in alcune stanze della Casa Grande sotto consenso del signor D., nelle camere vicine a quella di Rachel.
-'Per me andrebbe bene dare anche un'occhiata ai piccoli insieme ai fratelli di Annabeth, quindi per me non c'è problema. Alcuni potrebbero anche stare in stanza con me...Certo non entreremo mai in sei nella mia stanza, ma circa due bambini potrei farli stare.'- disse Rachel , che partecipò alla riunione sotto consenso di Chirone.
Iniziammo così a discutere sui gruppi da creare, in modo che i più piccoli e i più grandi fossero 'equi' .
Mi spiego.
Due bambini e tre ragazzi più grandi per tenerli d'occhio e via dicendo.
Alla fine si arrivò al punto in cui io fui smistata per puro caso nella capanna di Percy per via di una decisione della capogruppo della capanna di Afrodite; le lanciai un'occhiataccia , visto che era stata sua l'idea, e lei abbassò lo sguardo sul tavolo da ping pong con fare colpevole.
Per carità, non che non mi dispiacesse stare nella stessa capanna di quel Testa d'Alghe, ma tutti iniziarono a guardarmi maliziosamente e io iniziai a scoccare occhiatacce ovunque.
Percy, dal canto suo, guardò ancora stranito i ragazzi che sedevano attorno al tavolo non capendo ancora molto della situazione.
Alla fine , quando quest'ultimo sembrò capire, arrosii un poco e disse che la sua capanna avrebbe potuto ospitare anche un'altro semidio più piccolo. Optammo per Martha, una bambina di appena quattro anni ch'era arrivata al campo grazie ad uno dei familiari di Grover.
Finalmente, dopo circa un'ora passata a discutere sul tutto, Chirone disse che la riunione era finalmente conclusa, e che avremmo discusso del colpevole solo il giorno seguente.
Fui costretta ad accettare, anche se avrei preferito parlarne al momento.
Quando uscirono tutti dalla sala, io, Nico e Percy rimanemmo seduti ai nostri posti.
-'Chirone,signor D e voi due, devo parlarvi.'- iniziò il ragazzo.

-'Nico, potremmo parlarne domani..' cercò di dire Chirone.
-'Non posso rimandare. La faccenda è grave.' continuò Nico.
-'In quest'ultima settimana sono stato negli Inferi, nel palazzo di mio padre e la situazione non è per niente buona. Molti spettri blaterano spaventati dicendo di riuscire a scorgere un qualcosa di oscuro nell'aria, ma non riescono a dirmi cosa sia di preciso. Inoltre, mi sono informato, e gli attacchi dei mostri stanno aumentando di giorno in giorno.'-
Chirone guardò il ragazzo assorto nei suoi pensieri, mentre il signor D si fingeva poco interessato alla faccenda, continuava a bere la sua Diet Coke.
-'Ragazzo, sò perfettamente che la situazione non è piacevole. In questo momento stiamo cercando di aumentare l'allenamento di tutti i semidei qui presenti per un qualsiasi avvenimento futuro, ma purtroppo, nessuno ha la certezza di ciò che accadrà. In questo caso, domani vedrò di discuterne meglio con i satiri e le ninfe delle selve in modo che se essi scoprano qualcosa, lo verremo a sapere in modo sbrigativo.. nel frattempo posso solo convocare i consiglio dei satiri anziani, come già preannunciato ad Annabeth , mentre il signor D potrebbe accennare la situazione ai suoi .. familiari'-
Il signor D gli scoccò un'occhiataccia.
-'E va bene. Domani ne parlerò con gli altri dei. Anche se non riesco a capire cosa possa servire , dato che non abbiamo ancora un 'nemico' determinato!'- disse con tono scocciato.
-'Comunque, ragazzi, andate a riposarvi, domani ci attende una giornata lunga.'-
Non seppi esattamente cosa volle dire Chirone con quelle parole , ma avevo l'impressione che il giorno dopo sarebbe successo qualcosa.. ma che cosa?
Mi alzai cercando di capire le parole del centauro, e quando alzai il volto verso di lui mi fece l'occhiolino e mi porse un sorriso , il quale stava per 'riposati Annabeth, è stata una giornata faticosa per tutti'.
Non appena uscimmo fuori, vedemmo il caos più totale.
Alcuni capogruppo cercavano di 'recuperare' i gruppi da far alloggiare nelle proprie capanne, mentre alcuni erano terrorizzati dall'idea di dover passare una notte nella cabina di Ade.
Quell'aria spettrale non piaceva a nessuno, tranne al diretto interessato.
Accanto a noi Nico sbuffò, poi salutandoci con un cenno di mano si diresse in fretta e furia verso la sua capanna esclamando cose del tipo 'Guai a voi se toccate una qualsiasi cosa e la ritrovo fuori posto!' .
A Percy scappò una risata, cosa che successe anche a me.
Poi vidi una bambina avvicinarsi.
-'Annabeth!'- esclamò lei tutta contenta.
-'Hey Martha, cosa succede?'- le dissi io cercando di parlarle nel modo più gentile possibile e prendendola in braccio.
-'E' .. è vero che un bimbo cattivo ha fatto qualcosa di brutto alla nostra casetta?'-
-'Purtroppo si.. Ma tranquilla, domani la nostra capanna verrà aggiustata.'- continuai facendole un sorriso.
Martha si girò verso Percy per poi dire -'Ohh il ragazzo della sorellona!'-
Io e Perce arrossimmo un poco, poi lui la prese in braccio.
-'Percy Jackson in persona, carissima Martha. Vieni con me, andiamo a chiamare i tuoi fratelloni.'- le disse lui.
Si girò verso di me.
-'Annabeth se vuoi inizia pure ad andare nella mia capanna. Arriviamo fra cinque minuti.'-
Accennai ad un si, poi mi diressi verso la capanna numero tre, appartenente ai figli di Poseidone, in modo da iniziare a sistemare i letti per i più piccoli e i sacchi a pelo per i più grandi.
Aprii la porta e ritrovai il disordine più assoluto.
-'Quel Testa d'Alghe.'-
Iniziai a riordinare un po' tutto quello che mi capitava fra le mani, e in poco tempo riuscii a sistemare la stanza.

Poco dopo, arrivarono Percy con altri miei cinque fratelli e sorelle.
I più piccoli iniziarono a giocare fra loro, mentre i più grandi si guardavano attorno incuriositi da quella capanna che per troppo tempo era stata vuota, fino all'arrivo di Perce, ma che anche dopo il suo arrivo, nessuno era mai entrato lì dentro.
Non appena quest'ultimo varcò la porta, si guardò intorno sbalordito.
Possibilmente si era ricordato in quali condizioni pietose aveva lasciato la capanna e mi sussurrò un 'Grazie'.
Gli risposi un 'Fa più attenzione Testa d'alghe', poi iniziai a sistemare i bambini nei loro letti.
-'Ragazzi mi dispiace, ma per noi ho trovato solo dei sacchi a pelo.I letti ho preferito lasciarli a loro.. Spero non vi dispiaccia.'- dissi ai miei fratelli indicando un poco i più piccoli.
-'Tranquilla.'- mi rispose Claire ,una ragazza di circa quattordici anni, seguita a ruota da Christopher, un ragazzo del Canada di 15anni.
Sorrisi ai due, poi dissi loro che potevano andare a dormire e che li avrei 'seguiti' poco dopo.
Percy mise a dormire Martha nel suo letto, poi spense le luci.
Mi avvicinai al 'balcone' della capanna che dava sul lago delle canoe con Percy che mi seguiva facendo piano per non svegliare i piccoli che si erano già addormentati.
-'Che succede, Sapientona?'- mi chiese.
-'Niente... Stò solo cercando di capire chi possa aver fatto tutto ciò alla capanna di Atena.'- gli dissi sospirando.
Lui mi mise le braccia sopra le spalle e mi tirò a sè.
-'Tranquilla, riusciremo a scovare il colpevole'- mi disse lui.
Annuii un po' cupa.
Rimanemmo 'abbracciati' per un po' di tempo, poi mi allontanai da lui .
-'Sarà meglio andare a dormire. Non vorrei che mia madre ti fulminasse.. Sai , penso che non veda con buon occhio questo nostro 'alloggio momentaneo... Mio in particolare.'- gli dissi, sforzandomi di non ridere.
Percy spalancò gli occhi , ricordandosi della dea.
-'Ohmieidei. Vero. Tua madre.'-
-'Sappi che non potrai avere paura di lei per sempre.'-
-'Non ha mica minacciato te, eh.'-
Mi scappò un sorriso, poi Percy mi sorrise anche lui e mi diede un bacio.
Non mi abituerò mai a quei momenti.
Dopodichè ci staccammo ed andammo a dormire.
Presi un sacco a pelo, cercando il quinto.
Ero più che sicura di averne presi cinque, ma l'ultimo era 'misteriosamente' sparito.
Mi voltai verso Claire e Christoper.
-'Ragazzi. Dov'è finito il quinto sacco a pelo?'- chiesi loro bisbigliando per non svegliare i bambini.
-'Non lo sappiamo. Buonanotte.'- mi risposero loro con fare innocente.
Che poi tanto innocenti non erano, visto che soffocavano a stento una risata. Delle volte pensavo fossero figli di Afrodite, non di Atena. Troppo maliziosi, quei due.
-'Perfetto. Buonanotte anche a voi.'- sbraitai io.
Feci per dire qualcos'altro, quando vidi il ragazzo stare seduto accanto a terra ai letti dei bambini.
-'Percy, cosa stai facendo lì?'- -'Tranquilla, dormi tu lì, io vado a cercarmi qualche coperta.'-
-'Percy , siamo a Dicembre inoltrato. Ti prenderai sicuramente un malanno, e se dobbiamo davvero combattere contro un qualcosa di potente, tu non devi ammalarti.'-
Presi in una mano il sacco a pelo e lo sistemai a terra.
Mi sdraiai , poi riuscii a convincere Percy a fare lo stesso.
Sperai solo che in quel momento nessuno si fosse accorto della cosa,poichè ero rossa sino alla punta dei capelli... Stessa cosa di Percy.
Lui mi fu vicino, fin troppo vicino poichè quel sacco a pelo era un po' stretto.
Quando ci sdraiammo aprì in un gesto le braccia e mi ci catapulta dentro, poggiandomi sul suo petto.
..Dormimmo così, abbracciati, anche se ero sicura che mia madre non fosse per niente d'accordo con tutto ciò.



*POV PERCY*


Grazie a due fratelli di Annabeth, io e quest'ultima dovemmo dormire nello stesso sacco a pelo.
Miei dei , che imbarazzo.
Quella notte tutti i ragazzi nel campo dormimmo con i vestiti che avevamo in quella giornata per paura di un attacco a sorpresa durante la notte.

Riuscii ad addormentarmi poco dopo essermi sdraiato , il che mi 'permise' di fare un'altro sogno.

Questa volta, ero in una sala piuttosto grande.. e aveva l'aria di un non sò che familiare.
Poi misi a fuoco l'immagine.
Ero dentro la sala del museo Greco che visitai quattro anni prima quando ero alla Yancy Accademy.
Mi voltai intorno, ma fui costretto a concentrarmi su altro.
Sentii un urlo agghiacciante dalla sala accanto , poi vidi un ragazzo dalla voce anch'essa familiare che parlava ad un'altra figura.
-'Mio signore.. No. Non è ancora l'ora.'- diceva il ragazzo.
Non riuscii a scorgere molti altri particolari , poichè dopo la scena cambiò e mi ritrovai in una spiaggia di Manatthan.
Accanto a me intravidi mio padre.
-'Percy. Stà attento.'-
Mi disse solo quello, poi mi svegliai di colpo e mi alzai dal sacco a pelo.
Dal fuori della capanna si sentì un'urlo agghiacciante simile a quello che sentii nel sogno.
Io , Annabeth e i suoi fratelli più grandi ci catapultammo fuori dalla porta.
Estrassi Vortice dalla tasca e tolsi il cappuccio per pura sicurezza.
Non appena fummo nel luogo in cui si sentì l'urlo, notammo un mostro enorme che identificai come : essere immenso , simile al Minotauro.
Nelle mani , quest'ultimo teneva per il collo una ragazza di Afrodite, mentre le sue sorelle urlavano per paura che le accadesse qualcosa e i loro fratelli cercavano della armi.
Vidi Luna, ch'era vicina a noi mettersi le mani nei capelli in preda al panico.
Annabeth le si avvicinò.
-'Luna.. Stai bene?'- le chiese lei.
-'Quel mostro... Mi .. Mi ha quasi ucciso, prima che arrivassi qui! Sono.. Sono sicura che stesse cercando me.'- rispose lei con terrore.
Annabeth mi guardò sconcertata, poi portò Luna lontano da quel luogo.
Quella povera ragazza aveva già combattuto troppo contro quell'essere.
Non appena furono lontane, feci una cose che mi risultava 'normale' dalla battaglia .
Iniziai a correre verso quell'essere costringendolo a lasciare la ragazza per concentrarsi verso di me, e non appena la figlia di Afrodite ruscì a fuggire dalle grinfie di quest'ultimo partì all'attacco, mentre vidi di sfuggita i più piccoli fuggire chissà dove nel, seguiti da alcuni satiri e da alcune ninfe, che cercavano di prenderli prima che s'imbattessero in qualche altro mostro.




***




Angolo Autrice

Salve a tutti!
Ecco il nuovo capitolo! 8D
Mi scuso per il ritardo, ma la scuola mi stà addosso come non mai, quindi ho dovuto 'tardare' nel caricare il sesto capitolo.
Come vi sembra?
Spero che vi piaccia u.u Stavolta ho osato un po' con i momenti Percabeth poichè da questo capitolo in poi me vedremmo delle belle.
Chissà se Percy riuscirà a sconfiggere quel mostro.. è v é
Potrebbe capitare un qualcosa a qualche personaggio.. Chissà.
E poi.. I ragazzi che urlano, i bambini che scappano spaventati.
Vi ricordate questa scena? E' quella del sogno.
Chissà cosa accadrà.
Sinceramente non sò quando riuscirò ad aggiornare, ma lo farò comunque c:

Inviatemi le vostre recensioni, necessito dei vostri pareri !
A presto c:

_ Angel _



[CAPITOLO REVISIONATO E CORRETTO = 12/O7/2O13]

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Capitolo 7
*** Cap.7 - Annabeth ed io veniamo rapiti. ***


Capitolo 7. Annabeth ed io veniamo rapiti.
Stupide celle fatte a prova di semidei. Sono quasi peggiori della musica che si ascolta nell'ascensore dell'Olimpo.





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


I ragazzi , non appena conclusa la cena, si dirigono verso le loro rispettive capanne.
I figli di Atena però, ricevono una sorpresa per niente piacevole.
Qualcuno, infatti, si è intrufolato nella loro capanna, ed ha distrutto la maggior parte delle cose al suo interno, compreso l'arredamento.
Sul muro un solito insulto in greco 'Erre es Korakas'
Annabeth furiosa, si dirige nella foresta, dove vi incontra Nico, figlio di Ade.
Dopo essere stati raggiunti anche da Percy, i tre si dirigono nella Sala Grande dove vi è in corso una riunione per smistare i figli della dea nelle varie case, almeno per una notte.
Annabeth finisce 'casualmente' nella capanna del figlio di Poseidone e passano un po' di tempo insieme.
Infine, a notte fonda, il campo viene attaccato da un mostro, il quale si riconosce come l'essere che attaccò Luna poco prima ch'ella raggiungesse i confini del luogo.

-Buona lettura.




************



*POV ANNABETH.*


Vidi Luna tremare impaurita e iniziare a guardarsi intorno in cerca di aiuto, così decisi di allontanarmi da Percy per avvicinarmi alla ragazza terrorizzata.
-'Luna.. Cosa.. cosa succede?'-
-'Quel mostro. Quel mostro mi ha quasi ucciso! E' lo stesso che ho combattuto poco prima di arrivare qui!'- mi urlò in preda al panico.
Le misi un braccio intorno alle spalle, e senza chiederle altro decisi di portarla al sicuro nella capanna di Afrodite, nella quale era stata smistata.
Non appena entrammo, le feci segno di sedersi in un letto e pochi secondi dopo, le porsi una bottiglietta d'acqua.
Ella mi ringraziò e iniziò a sorseggiare, ancora tremante.
-'Va meglio?'- le chiesi.
-'...Più o meno... Come.. Come può essere entrato nel campo? .. La prima volta, per quanto si sforzasse di entrare non riusciva ad oltrepassare i confini! E poi.. gli altri mi hanno raccontata del Vello d'Oro che avrebbe dovuto rafforzare la barriera.. come .. come può essere accaduto?'-
-'Possibilmente è stato evocato dall'interno.'- le dissi pensierosa.
In quel momento ripensai alla semi-distruzione della mia capanna e dell'attacco avvenuto poche ore dopo.
Possibilmente il colpevole di entrambi i casi, era lo stesso.

Quando vidi Luna calmarsi un po', le dissi che sarei dovuta andare per poco tempo nell'area in cui i ragazzi combatteva contro quell'essere in modo da aiutarli.
Lei cercò di annuire anche se era ancora visibilmente scossa, quindi la rassicurai un'ultima volta e mi diressi verso la porta.


In poco tempo arrivai nel luogo dello scontro.
Ciò che trovai non mi piacque per niente.
Percy combatteva ancora contro quel mostro, e la cosa non andava molto a suo favore...
Inoltre, c'era una figura scura e incappucciata dietro le spalle di quest'ultimo.
Inizialmente, non riuscii a definirlo bene, ma quando non notai che quell'apparente uomo riusciva in qualche modo ad immobilizzare tutti, decisi di partire all'attacco.
Mentre correvo gli correvo incontro, notai che in mano teneva ben saldo un medaglione piuttosto grande, che emanava una strana energia verde.
Cercai di colpirlo, ma si accorse di me pochi attimi prima che gli arrivassi incontro e, in qualche modo, riuscì a fuggire poco prima che lo raggiungessi.
Dopo che sparì, notai che tutti avevano ripreso la mobilità dei loro corpi, e cercavano di rimettersi in piedi, anche se con una certa difficoltà.
In quel momento, arrivai quasi accanto a Percy e dovevo solo sforzarmi nel trovare un modo di distrarre quel mostro da lui.
-'Tu vieni con me.'- mi disse una voce improvvisa alle spalle.
Mi voltai di scatto e vidi lo stesso uomo di prima aprire la bocca in un sorriso alquanto inquietante.
Non riuscii a vedere il suo viso, poiché era totalmente coperto dal mantello (fatta eccezione per la bocca), ma ebbi la sensazione che non fosse un essere .. come dire. Normale.
Aveva un qualcosa di malvagio che non riuscii a spiegarmi.
-'PERCY!'- urlai contro al figlio di Poseidone che stava ancora combattendo, e poco prima che quell'essere mi 'risucchiasse' in quel medaglione , afferrai la mano del mio ragazzo , il quale si precipitò immediatamente verso di me.


Il resto non riuscii a ricordarlo perfettamente


***



*Pov Percy*


Iniziai a correre verso quell'essere costringendolo a lasciare la ragazza per concentrarsi verso di me, e non appena la figlia di Afrodite riuscì a fuggire dalle grinfie di quest'ultimo partì all'attacco, mentre vidi di sfuggita i più piccoli fuggire chissà dove nel, seguiti da alcuni satiri e da alcune ninfe, che cercavano di prenderli prima che s'imbattessero in qualche altro mostro.
-'HEY ZUCCONE!'- chiamai quel 'coso' con il primo nominativo che mi venne in mente.
-'Vieni a combattere con me!'- continuai ad urlargli.
Il mostro si girò, e dopo aver fatto un grugnito, iniziò a corrermi incontro.
Riuscii a schivare alcuni colpi ch'esso m'inflisse con la sua 'zampa extra large'.
Combattei contro esso per un bel po' di tempo , finché non vidi di sfuggita Annabeth tornare dal dormitorio dei figli di Afrodite e venirmi incontro.
Inizialmente non riuscii a capire ciò che stesse succedendo.
Poi sentii la stessa figlia di Atena urlarmi contro.
In pochi attimi lanciai Vortice in un piede del mostro e girandomi verso ella, la vidi essere 'risucchiata' da uno strano medaglione.
Non riuscii a scorgere esattamente chi tenesse in mano quell'oggetto.
Seppi solo che Annabeth mi tirò per mano, e tenendomi stretto a lei, finii in un qualche strano luogo.
Mi svegliai poco tempo dopo con ancora la certezza di essere al campo.
Non capii esattamente il perché, ma avevo ancora la sensazione di essere lì.
Cercai di aprire 'degnamente' gli occhi per poter guardare meglio attorno, ma non fu facile, dato che eravamo in una specie di stanza totalmente buia.
Tastai la tasca dei jeans che portavo, e fortunatamente, mi accorsi che Vortice era tornata al suo posto.
Estrassi la spada dai pantaloni, e non appena tolsi il cappuccio a quell'apparente penna, Anaklusmus apparve , 'attivando' una specie di bagliore azzurro che mi permise di mettere a fuoco lo stretto necessario di ciò che mi stava attorno.
Di una cosa in quel momento ebbi la certezza.
Ero davvero in una stanza.
E Annabeth era ancora accanto a me, svenuta.
-'Annabeth!'- la chiamai , cercando di svegliarla, ma lei non si mosse.
Tutto d'un tratto poi, la stessa ragazza che mi era accanto iniziò come a polverizzarsi, diventando poi cenere nera.
Feci la cosa che venne prima nella mia mente : urlai.


Dopodiché la stanza iniziò a ruotare su sé stessa ed io con essa.
In pochi secondi mi ritrovai negli Inferi.
-'Percy! Percy, svegliati! E' un incubo! Phobos! Deim-' -poi sparì anche quella voce che mi sembrava appartenesse a Nico Di Angelo.
-'Phobos.. Deimos. Ora.. Ora capisco.'- pensai fra me stesso , cercando di autoconvincermi che sarebbe andato tutto bene e che sarei finalmente uscito da quell'incubo.
Decisi di cercare di ricordare i più bei momenti passati con Annabeth, al campo, con mio padre e con Tyson senza guardare il 'nuovo incubo' che mi stava attorno.
Poi di colpo riuscii a svegliarmi grazie ad una voce familiare che mi era accanto: Annabeth.
La vera Annabeth.
-'Sapientona...'- cercai di dire poco prima ch'ella mi si catapultasse addosso stritolandomi in un abbraccio.
-'Mi hai fatto morire dallo spavento, non lo capisci!* Non ti svegliavi, e non reagivi più a nulla!'- mi urlò contro.
Per un momento ebbi la sensazione che stesse piangendo.
-'Scusa..'- le dissi io con un tono premuroso.
E io che pensavo di aver vissuto il momento peggiore ritrovandomela in polvere davanti ai miei occhi.
Notai ch'ero nella stessa stanza del mio incubo , ma leggermente illuminata tramite una piccola finestra e per un attimo ebbi il timore che in quello stesso istante tutto sarebbe avvenuto come in esso.
Poi mi rincuorai vedendo la ragazza ancora accanto a me.
-'Tranquilla. Ora sono qui.'- continuai.
Lei si staccò da me, poi mi diede un pugno in testa.
-'Ahio.'-
-'Te lo meriti, idiota!'-
-'Bah.'-
-'Co-Comunque. Prendi Vortice. Cerca di farmi un po' di luce mentre cerco di capire dove ci troviamo.'-
-'Oh. Ehm.. Ok.'- -'Non ne avrete bisogno.'- ci dissero due voci maschili all'unisono e apparentemente vicino a noi.
In quel momento mi fu naturale estrarre essa in fretta e furia, e in poco tempo, riuscii a capire, tramite il bagliore emanato da Anaklusmus che eravamo in una stanza di modeste dimensioni e che come suo 'confine', da un lato aveva un muro con una piccola finestra, dalla parte opposta delle specie di sbarre.
-'Una cella.'- dissi io con tono leggermente irritato.
Insomma.
Eravamo stati appena 'rapiti', e dove ci portano?
In una banalissima cella.
-'Non è una banalissima cella caro Perseus Jackson.'- parlò un terzo ragazzo .
Mi alzai, e mi avvicinai leggermente , seguito da Annabeth.
Tramite Vortice, riuscii a scorgere il viso di tre ragazzi che mi erano familiari.
-'Phobos.. Deimos.. Lucas? Cosa ci fai tu qui?'-
-'Semplice. Ho mandato io lui a prendervi, mentre mi dirigevo qui...'-iniziò indicando Deimos che per un attimo si era tramutato nello stesso uomo che ci aveva rapiti al campo.
-'Quel campo era orribile. Avrei preferito distruggerlo per intero e non solo quella stupida capanna di Atena.'-
Sentii Annabeth stringermi forte la mano.
Mi voltai leggermente contro di essa e notai che aveva un espressione furiosa.
-'TU.'- disse con un tono pieno di odio.
-'Cosa c'è cara Chase?'-
-'Me la pagherai!'- le urlò lei contro.
Poi si precipitò verso le sbarre.
Non appena le toccò prese una violenta scossa che la fece arrivare in terra.
-'Annabeth!'- dissi io precipitandomi da lei mentre si teneva la mano dolente.
-'Pff. Ingrata. Ringraziaci solo per il fatto che vi ritrovate ancora in vita.'- iniziò Lucas.
-'Queste sbarre sono state create in acciaio dello Stige con l'aggiunta di qualche ingranaggio creato grazie a qualche mio amico che ci sa fare nelle fucine. Non riuscirete mai ad uscire, a meno che non vogliate rimanerne secchi per le scosse elettriche.'- concluse.
Mentre cercavo di fare qualcosa per la mano di Annabeth ancora dolorante.
In quell'istante mi chiesi del perché non mi fossi portato dietro anche un figlio di Apollo.
Almeno ci avrebbe 'salvaguardato'.
Poi mi resi conto che era un pensiero fin troppo stupido anche per me.
-'Fra poco manderemo qualcuno a portare un po' di Ambrosia alla ragazza.'- dissero poi Phobos e Deimos con tono di chi aveva in serbo qualcosa di orribile, dopodiché sparirono insieme a Lucas lasciandoci da soli.



***





*Pov Nico*


Sentii delle urla da fuori e decisi di accorrere verso gli altri semidei, che possibilmente , avevano bisogno di altro aiuto.
Uscii dalla capanna di Ade e mi scontrai immediatamente con un uomo incappucciato che poco dopo vidi riuscire ad immobilizzare in un istante tutti i ragazzi del campo.
Rendendomene conto troppo tardi, però, quell'essere immobilizzò anche me, e per quanto fossi stato potente come figlio del dio degli Inferi, non riuscì per qualche minuti a muovermi.
Percy, che stava ancora combattendo contro il mostro, inoltre, non fu 'vittima' di esso.
Successivamente, vidi Annabeth correre verso quell'uomo , ed infine, ebbi nuovamente il controllo del mio corpo.
Feci per correre incontro ai due, quando notai che la stessa figlia di Atena e Percy furono 'risucchiati' nello stesso medaglione che possedeva quell'uomo e che utilizzava per immobilizzare le persone.
Dopodiché ci fu un lampo di luce improvviso e tutto tornò alla normalità.
I semidei del campo, però , erano ancora del tutto sconvolti dell'accaduto e non riuscirono a fare molto nei minuti che seguirono.
Notai poi una bambina, piangere e chiamare triste i due ragazzi appena scomparsi: credo si chiamasse Martha, poiché una delle sue sorelle la chiamò in tal modo.


Poco dopo , Chirone disse a tutti i capo capanna che avremmo effettuato in quel preciso istante una riunione per quanto riguardava l'accaduto, mentre gli altri dovevano portare i più piccoli nelle rispettive cabine per farli riposare, per poi raggiungere la Sala Grande unendosi anch'essi alla riunione.
Si era finalmente reso conto che tutti i fatti avvenuti in quei giorni, non erano per niente casuali.



Fummo tutti certi di una cosa: in quelle settimane avremmo affrontato un qualcosa di estremamente pericoloso e potente.



Mi avvicinai al centauro e lo avvisai che mi sarei assentato da essa per andare negli Inferi e chiedere spiegazioni direttamente a mio padre.
Lui accettò a malincuore , ma capì che era la cosa migliore da fare.
Inoltre, in tal modo, avrei avuto l'occasione di 'contattare' Percy .
Infine iniziai a viaggiare nell'ombra in modo da poter raggiungere l'entrata nel regno di Ade in poco tempo.
Quando riuscii ad arrivare a destinazione, corsi velocemente verso il palazzo di quest'ultimo.
Vidi gli spettri salutarmi alcuni cordialmente altri in modo sbrigativo, ma non li degnai della mia attenzione.
Avevo di meglio da fare.
Aprii con forza il portone del castello e mi avviai verso la camera preferita di mio padre.
La stanza in cui si trovava il camino, e dove si trovava anche il fuoco che conteneva parecchie anime.
Entrai in essa e vi trovai Persefone intenta ad annoiarsi e mio padre ammirare il fuoco del camino.
Mi avvicinai a loro, poi mi inginocchiai.
-'Divina Persefone, Divino padre, devo parlarvi.'- dissi loro.
-'Ti aspettavo figlio mio.'- mi disse Ade, mentre Persefone accennava ad un sorriso.



***




Angolo Autrice;


Salve a tutti :)
Ecco qui il nuovo capitolo : mi scuso immensamente per il ritardo, ma è l'ultima settimana scolastica e mi stò concentrando soprattutto sullo studio;
Stò già iniziando a scrivere l'ottavo (sono arrivata a 8 capitolo yeah!) capitolo, in modo da poterlo pubblicare non troppo tardi (ovvero dopo gli esami).
Bene, che dire: ecco i nostri due protagonisti che vengono rapiti.
Sarà dunque Nico il principale 'protagonista' della profezia, o Percy e Annabeth riusciranno a tornare indietro in tempo? è v é
Vi lascio nei vostri dubbi in attesa del nuovo capitolo c': .
Seriamente, spero che vi piaccia, perché pur cercando di migliorare ho sempre il timore di fare degli errori ;w;
Recensite, e avvertitemi se vi accorgete di qualche errore :')
Grazie a tutti i lettori silenziosi (in totale le visualizzazioni sono più di 290 *A*) e a tutti coloro che hanno recensito.
A presto,


_ Angel _

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Capitolo 8
*** Cap. 8 - L'impresa ***


Capitolo 8. L'impresa.


L'avventura è appena iniziata.





-DAL CAPITOLO PRECEDENTE.


Durante la battaglia contro il mostro , Percy fu 'affiancato' da Annabeth.
Poco dopo, la ragazza, viene misteriosamente 'inghiottita' da uno strano medaglione e il figlio di Poseidone, pur di non lasciarla andare a segue.
I due finiscono in una strana stanza, che successivamente scopriranno essere una cella.
I 'guardiani' di quest'ultima sono Phobos, Deimos e Lucas.
Intanto, al Campo Mezzosangue, Chirone 'esegue' una riunione speciale per fare un riassunto degli eventi accaduti nei giorni precedenti, mentre Nico, si dirige dal padre nel regno degli Inferi.

Cosa succederà al figlio di Ade?
Chi saranno i ragazzi della profezia?
Che ne sarà di Percy e Annabeth?


-Buona lettura.




************



*POV NICO*


Mi avvicinai a loro, poi mi inginocchiai.
-'Divina Persefone, Divino padre, devo parlarvi.'- dissi loro.
-'Ti aspettavo figlio mio.'- mi disse Ade, mentre Persefone accennava ad un sorriso.
-'Ci sono dei problemi in superficie.'-
-'Lo sappiamo.'- accennò Persefone. -'Siamo a conoscenza di tutti i fatti accaduti fin ora.'-
-'E soprattutto... Sappiamo della profezia.'- concluse poi.
-'Alzati figliolo. Avvicinati.'-
Mi alzai, e raggiunsi mio padre.
Non appena gli fui accanto, mi porse una copia esatta del medaglione che inghiottì Percy e Annabeth.
Lo presi in mano.
-'Padre.. Questo è il medaglione che usò quell'uomo...'-
-'Lo so.E' quello che hai in mano , infatti. Nessuna copia. Nessun falso.'-
Girai l'oggetto dalla parte opposta e ne lessi il retro.
-'Dedalo. Progetto 576 . Piano B.'-
Rigirai alcune volte il medaglione nelle mani, per studiarne ogni parte.
-'Uno dei progetti di Dedalo. Ma..Non era Annabeth l'unica a possedere i suoi file? Com'è possibile?'-
-'Hanno rubato molti progetti questa stessa notte, poco prima della distruzione della capanna di Atena e dell'arrivo del mostro...'-
-'...Capisco.'-
Sospirai.
Feci per ritornare il medaglione a mio padre, quando mi bloccò con un cenno di mano.
-'Puoi tenerlo. Ti sarà utile in futuro.'-
-'Va bene.. Ma non saprei come usarlo.'- borbottai quando dovetti finire la frase corrucando la fronte.
Persefone ridacchiò , mentre ad Ade scappò un lieve sorriso.
Era molto, molto raro vederlo 'sorridere' come un vero padre.
E ciò era avvenuto solo tre volte nella mia vita, da quello che ricordai:
La prima, avvenne quando era con sua madre, Maria Di Angelo.
La seconda, quando si era conclusa la battaglia contro Crono ed entrambi erano stati accolti come eroi.
La terza, in quel momento.

Pensai che , forse mio padre fosse felice nel vedermi e che sapesse ciò che mi sarebbe accaduto in futuro.

-'Qualcuno che conosci saprà utilizzarlo, stanne certo.'- la voce di Ade mi risvegliò dai miei pensieri.
-'. Sottoterra. Sotto New York.Non badare alle illusioni . Fidati solo di ciò che tu pensi sia veramente reale.'- sussurrò Persefone in modo che solo io dovessi sentirla.
-'Ed ora vai. Sappi che credo in te e sò che farai le scelte giuste.'-concluse il marito lanciando un occhiataccia alla moglie , dopo aver sentito ciò che mi disse.
Mi inchinai nuovamente, e , accennando ad un sorriso, salutai cordialmente entrambi e me ne andai.

Non ero molto soddisfatto di come fosse andata la 'riunione' di famiglia, ed inoltre, la voce di mio padre che mi diceva quell'ultima frase mi rimbombava ancora nelle orecchie.
Credevano realmente in me?
Avrei fatto sul serio le scelte giuste?
Cosa intendeva dire con ciò?
Poi, con ancora quei dubbi in testa, misi il medaglione che tenevo ancora in mano in tasca e mi avviai verso l'uscita degli Inferi.

Una cosa però l'avevo scoperta: sapevo in quale luogo si trovassero Percy e Annabeth, e avevo bisogno di un'impresa.




*Pov Grover*



Ero nel bosco con Juniper quando avvenne l'accaduto.
Sentimmo delle persone urlare, e quando cercammo di raggiungere il luogo, rimanemmo bloccati ai margini della foresta.
Qualcuno, o qualcosa ci teneva immobili.
Cercai di scacciare quella forza che mi bloccava gli zoccoli caprini , e solo dopo una manciata di minuti riuscii a sbloccarmi, crollando però a terra.
-'Juniper! Stai bene?'- chiesi preoccupato alla mia ragazza.
-'S-Si'- mi rispose con una gamba dolorante.
Feci per riavvicinarmi a lei, quando mi disse di stare bene e che sarebbe tornata nel suo albero per riprendere le forze.
Accennai ad un si, e a malincuore la lasciai andare via.
Dopo che Juniper fece un centinaio di passi e la vidi sparire fra gli alberi decisi di correre verso il centro del campo.

Quando arrivai , trovai semidei a terra senza sensi e alcuni che cercavano di curare i feriti.
Mi guadai in giro, in cerca di Percy e Annabeth.
Avevo sentito le loro urla e quest'ultime non promettevano niente di buono.
-'H-Hey. D-Dove sono P-Percy e Annabeth? '- chiesi con la voce leggermente tremante ad uno dei ragazzi.
Quello, prima di rispondere, diventò cupo.
-'Non ci sono più... O meglio. Rapiti.'- si affrettò a dire per poi fuggire via.

Rimasi imbambolato lì per chissà quanti minuti, ma nessuno mi notò.
Insomma, nessuno si mette a fissare un satiro in mezzo al caos che si era venuto a creare.
Seppi solo che ad un certo punto , una mano leggera mi toccò la spalla e quando mi volta, rivisti Juniper.
-'..Non eri tornata nell'albero? '-
-'Non ce n'è stato di bisogno. Insomma, ho chiesto ad un'amica di aiutarmi a guarire la slocatura , ed eccomi qui. Ho.. Ho saputo quello che è successo agli altri. Mi .. Mi dispiace.'-

Io sospirai, poi iniziai ad incamminarmi verso il bosco.
Avrei ritrovato la serenità solo nelle selve, e solo in quel modo avrei fatto mente locale del tutto cercando di chiamare il mio amico attraverso il legame empatico.
Quando riuscii a trovare un luogo abbastanza isolato dal resto del bosco, mi sedetti a terra accanto a Juniper, la quale mi era stata vicina fino a quel momento.
-'Scusa.. Ma.. Vorrei dormire.'- iniziai.
-'Sai. Il legame empatico. Vorrei provare a vedere Percy. Vorrei poter capire dove si trova.'- conclusi abbassando lo sguado.
Juniper mi sorrise.
-'Tranquillo. Dormi pure sulle mie ginocchia.'-
Arrossii debolmente ed accennai ad un si.
Poi, pochi secondi dopo aver chiuso gli occhi, mi ritrovai in un luogo che non sembrava minimamente la foresta.


-'PERCY!'-urlai un paio di volte.
-'Grover!'- mi sentii rispondere dal mio amico.
Grazie agli dei era salvo.
Cercai di vedere meglio in mezzo a quella stanza quasi del tutto buia , illuminata solamente dalla luce della Luna che proveniva da una piccola finestra.
Dopo che i miei occhi si furono abituati a tale , riuscii a intravedere due figure inginocchiate una accanto all'altra.
Mi avvicinai lentamente, quasi per paura che la visione finisse da un momento all'altro.
Quando giunsi accanto ad esse, vidi Annabeth che dormiva sulle gambe di Percy e quest'ultimo che le teneva una mano fasciata .
-'Cosa..Cosa è successo? Annabeth..'-
-'Non c'è tempo, Grover. Non sappiamo dove ci hanno portato. La nostra unica certezza è quella di sapere che siamo stati imprigionati da Phobos , Deimos e Lucas, quel semidio arrivato da non molto al Campo MezzoSangue...Ti prego, cerca aiuto. Noi.. Noi contiamo su di te.'-
Il mio amico cercò di dire dell'altro, quando si sentì una voce roca chiamare i due ragazzi.
Vidi Annabeth svegliarsi di soprassalto quasi terrorizzata da ciò che li aveva richiamati.
Feci per scorgere un'enorme figura oltre le sbarre che avevo appena notato, ma non riuscii a vederla bene.
Dopodichè, il sogno svanì.
Mi risvegliai di soprassalto con accanto Juniper che mi guardava stranita, non capendo cosa stesse succedendo.
Mi stropicciai distrattamente gli occhi, per poi rendermi conto che era già arrivata la mattina.
Non mi ero reso conto di aver dormito così tanto.
-' 'Giorno.'- mi disse la ragazza accanto a me.
-'Oh. Ehm.. Buongiorno Juniper.'- le dissi.
-'Tutto ok? Ho..ho visto che ti agitavi nel sonno. Stavo per svegliarti, quando mi sono ricordata che stavi cercando di parlare con Percy, così mi sono bloccata.'-
Le sorrisi, poi le raccontai tutto.
Lei mi guardò con gli occhi pieni di paura, poichè si era molto affezionata ai due e il fatto che qualcuno potesse far loro del male, non le andava a genio.
-'Hey.. Tranquilla. Troveremo un modo per portarli via da lì.'- cercai di tranquillizarla.
-'O-Ok.. Ora scusami .. Devo tornare al mio albero.'- mi avvertì lei, prima di darmi un leggero bacio sulla guancia e andandosene.

Decisi di alzarmi da terra per dirigermi da Chirone.
Arrivai poco tempo dopo alla Casa Grande, dove il signor D e il centauro stavano facendo un'altra partita di pinnacolo.
-'E'... E' permesso?'-
-'Vieni avanti.'- disse Dionisio con tono annoiato. -'Vorrei.. Vorrei parlare con voi. E'..E' urgente.'-
-'Non ora. Stò per vincere contro quel centauro.'-
-'Mi serve il vostro aiuto e non c'è tempo.*'-
Dionisio continuò a giocare a pinnacolo, lanciando qualche occhiataccia a Chirone quando quest'ultimo cercava di dirmi qualcosa.
-'Io..'-
-'Io sò dove si trovano Percy e Annabeth!'- urlai senza rendermene conto, in coro con un'altra persona.
Mi girai di scatto, per vedere chi avesse detto le mie stesse parole:
Nico, il figlio di Ade , era tornato dagli Inferi.
-'Nico..'- dissi io , ancora sorpreso di vedermelo dietro.
Lui, prima di rispondere respirò affannosamente.
Probabilmente aveva viaggiato troppo nell'ombra e si era affaticato più del solito.
Lessi le sue emozioni: provava tristezza nel sapere che i nostri amici erano ancora dispersi, ma , (anche se non lo dava a vedere) felicità, poichè aveva intuito dove si trovassero.
-'Mi... Mi serve un'impresa!'- continuò poi.



*Pov Nico*

-'Mi.. Mi serve un' impresa!'- dissi loro ancora affannato per la cosa fatta viaggiando nell'ombra.
-'Uhm. Suppongo che dovremmo interrompere la nostra partita a pinnacolo. Che noia.'- disse il signor D , posando di malavoglia le sue carte.
Chirone, dal canto suo, mi venne incontro.
Quando mi fu accanto, mi mise la mano sulla spalla e mi chiese se era tutto ok.
Accennai ad un si, poi decise di chiamare gli altri capogruppo per una riunione.


Insieme a Dionisio, avrebbero assegnato un'impresa.



***



Angolo Autrice


Salve a tutti! c:
Eccomi qui con il nuovo capitolo della mia fanfiction;
mi scuso immensamente per il ritardo, e per il fatto che questo potrebbe non essere il capitolo più lungo che abbia mai scritto, ma la scuola mi toglie molto tempo, e fino a mercoledì, sarò impegnata con lo studio.
Per quanto riguarda il medaglione, ecco scoperto essere uno dei progetti di Dedalo. Potrebbe sembrare strano il fatto che sia stato costruito così in fretta, ma vi avverto che ci sono di mezzo anche gli dei minori, ancora contro l'Olimpo. c:

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*: La frase 'Mi serve il vostro aiuto e non c'è tempo' è la versione leggermente modificata della frase originaria che viene detta nel trailer de 'Il mare dei mostri'.

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Spero vivamente che vi piaccia, e vi avviso che ho già iniziato a scrivere il nono capitolo :)
A presto,


_ Angel _

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