Love Above All Else

di ofarrowsandbows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ragno. ***
Capitolo 2: *** Le escargot. ***
Capitolo 3: *** La prima volta. ***
Capitolo 4: *** È dolce. ***
Capitolo 5: *** Il libro. ***



Capitolo 1
*** Il ragno. ***





1: Il ragno.




« SEBASTIAN! »

Il francese distolse contrariato lo sguardo dal televisore e si voltò verso la porta della camera da letto della sua coinquilina.

« Sebastian! »

Ancora una volta la 'soave voce' di Quinn Fabray risuonava per la casa. Iniziò a pensare a cosa volesse la biondina: probabilmente voleva solo lamentarsi del casino che c'era in bagno.

I suoi pensieri furono interrotti proprio dalla Fabray, che stava correndo verso di lui con le lacrime agli occhi.

« Che cosa ho rotto-disfatto-rovinato questa volta? Ti ricordo che c'è il basket in televisione, quindi fai in fretta, Blondie. »  disse con il suo solito tono calmo e rilassato mentre tentava guardare il match.

Quinn fece un respiro profondo, da come si comportava sembrava Rachel Berry in quei momenti in cui veniva a trovarla e aspettava una chiamata importante.

« Ragno. Camera da letto. »

Sebastian sgranò gli occhi sconvolto.

« Fabray sei una donna tutta d'un pezzo, quello che hai passato tu non l'ha passato nessuno - forse - e tu hai paura di un ragno? »

Quinn schizzò tra le braccia del ragazzo che continuava a guardarla impassibile.

« Lo uccidi? » sussurrò stringendosi ancora di più nelle spalle.

Sebastian sospirò affranto e sciolse l'abbraccio lasciando Quinn seduta sul divano che ancora rabbrividiva al pensiero del piccolo animaletto nella sua stanza.

Quando entrò nella stanza il ragno di cui Quinn aveva tanta paura non c'era, quindi fece finta di averlo ucciso e tornò in sala trionfante con un fazzoletto in mano.

« Lo vuoi vedere? »

La bionda scosse la testa disgustata.

« Anche no! »

Sebastian sorrise divertito e andò a buttare il tovagliolo, quando si ritrovò qualcuno che lo stava abbracciando da dietro. Quinn appoggiò la guancia sulla schiena del francese e fece un respiro profondo.

« Ti voglio bene Seb, sei il mio eroe.. »

Sebastian rimase fermo sul posto, come congelato. Quella fu la prima volta che qualcuno gli diceva ti voglio bene.
 

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Note dell’autrice:

salve a tutti e buon primo maggio <3

Siccome il mio pc si è rotto e non posso continuare la Thadastian Week e tantomeno iniziare la fanfiction So Undercover, che vedrete prossimamente – spero presto LOL – sullo schermo(?), ho iniziato una nuova raccolta di fanfiction Sequinn (<3) in cui questi due schizzati – nel corso delle prossime OS ve ne renderete conto – condividono una casa nel campus. E.. nulla, spero che vi piaccia e che Drama queen!Quinn vi abbia fatto sorridere :)

Un bacione a tutti,JustAWarbler <3
 
 
 

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Capitolo 2
*** Le escargot. ***



 

2: Le escargot.


« Seb.. credi che--»

Il francese zittì la bionda agitandole una mano contro.

« Shh, le cuisinier prépare le déjeuner. »

Quinn guardò poco convinta Sebastian, che stava fissando intensamente la pentola nella quale aveva praticamente lanciato un pacco di escargot.

« Beh.. accendi i fornelli o aspetti che prenda fuoco da solo? »

Sebastian portò una mano sul viso di Quinn come per zittirla. Gli serviva tutta la concentrazione possibile.

Quinn si allontanò da lui sbuffando. Perché aveva detto che non aveva mai mangiato le escargot?

Tutto era cominciato quando, durante la cena del giorno precedente con alcuni compagni di corso, un ragazzo chiese a Sebastian la ricetta per cucinare le escargot e quell’idiota aveva detto che gliel’avrebbe data, un giorno.

Tornati a casa lui le aveva chiesto se le aveva mai mangiate e lei rispose di no. Sarebbe stato meglio dire di si.

Adesso si trovava seduta a gambe incrociate sul tavolo, con un succo di frutta in mano e lo sguardo scettico.

« Je ne regarde pas. »

Quinn scoppiò a ridere. Sebastian tendeva a farneticare in francese quando era nervoso o semplicemente quanto era ai fornelli.

« Non ti sto guardando Smythe, piantala di fare la prima donna. »

« Il fatto che io sia bisessuale non ti permette di mettere in discussione il mio onore. »

« Ma piantala, che vorresti fare per riscattarti, cantare Smooth Criminal con le lumache? » disse scendendo dal tavolo per avvicinarsi al piano cottura.

Una smorfia di disgusto comparì sul suo volto.

« Che c’è? »

« Seb.. io quello non lo mangio. » disse indicando la pentola con le lumache carbonizzate.

Sebastian ridacchiò divertito.

« Ops. »

Quinn scosse il capo e prese il cellulare.

« Cinese o indiano? »

Sebastian sorrise.

« Scegli tu. »

Quella fu la prima e l’ultima volta che Quinn fece mettere Sebastian davanti un piano cottura.

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Capitolo 3
*** La prima volta. ***



3: La prima volta.


C’erano tante cose che Sebastian odiava: la bibliotecaria che lo zittiva tutte le volte che le chiedeva informazioni sui libri, la barista che sbagliava sempre l’ordinazione e non gli correggeva mai il caffè, suo padre, sua nonna, sua sorella, gli Smythe in generale – si anche se stesso se ve lo state chiedendo – e infine le prese in giro di Quinn.

Quel pomeriggio di pioggia la bionda l’aveva deciso di passare in pigiama, anche se quello che aveva addosso non sembrava proprio un pigiama.

Sebastian era famoso nel campus per la frase “so apprezzare ciò che è bello”, quindi si, quel pomeriggio l’occhio finì sulle gambe di Quinn più di una volta.

« Com’è? »

Quinn si voltò verso il francese confusa.

« Com’è cosa? »

Sebastian sospirò portandosi una mano sulla nuca.

« Amare una persona. Amarla fino a stare male, tanto da volerti chiudere in una stanza, mettere della musica triste a palla e pensare a lei per tutto il tempo. »

Ultimamente Quinn aveva notato dei leggeri cambiamenti – seppur drastici per un tipo come Sebastian – nei suoi modi di dire o fare, e questo l’aveva portata a pensare che Sebastian si fosse fidanzato o qualcosa del genere.

« Questa domanda ha a che fare con la camera super ordinata e i vestiti sporchi che non finiscono più nel cesto magicamente? »

Il francese abbassò lo sguardo e portò una mano nei capelli.

« Vabbè, non importa.. »

Quinn balzò in piedi e lo costrinse a sedersi sul divano. In quel gesto Sebastian quasi sussultò, ma fu abbastanza bravo da non farlo capire alla bionda.

Durante i loro mesi di convivenza insieme, Quinn aveva avuto modo di raccontargli la “storia della sua vita”, di come aveva fatto quasi capire a Rachel che Finn sarebbe stato solo un intralcio per la sua carriera e di come fu veritiera la frase che le disse nei bagni della scuola.

Ma quell’inverno lei non dimenticò solo il motivo per cui aveva amato Finn, o Puck, o Sam.. aveva dimenticato anche il motivo per cui ce l’aveva tanto con quell’idiota di Smythe – che poi rimaneva comunque idiota, intendiamoci – e l’aveva dimenticato così bene, che quando stava con lui, anche solo al bar del campus per prendere un caffè, non poteva fare a meno di essere felice di averlo come amico.

Se non fosse stato per quel briciolo di razionalità che le era rimasto nella zucca probabilmente gli avrebbe anche chiesto di uscire.

Che poi, perché sarebbe dovuto uscire con lei, quando tornava a casa tardi tutte le sere – o quasi – per via di qualche appuntamento con qualche ragazzo trovato in biblioteca?

« Sputa il rospo, Smythe. Chi è il fortunato? » disse facendo uno di quei sorrisi di circostanza che nonostante siano falsi sembrano esprimere davvero la gioia.

Sebastian deglutì rumorosamente. Non poteva dire bugie a Quinn, che dopo tutto quello che aveva combinato aveva deciso di perdonarlo inscenando così una versione alternativa del “Figliol Prodigo”.

« Fortunata. È una lei.. »

Quinn annuì lentamente. Era quasi disgustoso il modo in cui lei non gli aveva detto nulla per non turbarlo e per poi sapere che ha una cotta per una ragazza.

« ..ma.. ho un problema. »

« Quale? »

Sebastian continuava a guardare le gambe della bionda e a un certo punto dovette spostarsi un po’ più in là per evitare di fare il solito cafone idiota.

« Non esco con una ragazza da sette anni. – disse fiondando la testa su uno dei cuscini – Praticamente non so più nemmeno come si bacia una ragazza. »

« Nello stesso modo in cui si fa con i ragazzi, Seb. » affermò la bionda con tono distaccato.

« Avevo tipo dodici anni, non ho mai limonato con una ragazza! »

« Ma tu dici che sei bisessuale! »

« Beh perché so riconoscere ciò che è bello! »

« Oh, sentiamo allora. » disse alzandosi sulle punte per poter arrivare alla sua altezza.

« Tu. »

Quinn alzò gli occhi al cielo sbuffando.

« Io cosa? »

« Tu. Tu fai parte di ciò che è bello. »

La bionda abbassò lo sguardo e iniziò a lisciarsi la coda.

« Beh.. anche tu se è per questo.. »

Sebastian sorrise, era felice, l’ultima volta che si era sentito in quel modo fu quando riuscì a comprare quell’enorme gelato a sedici gusti. Fu un impresa quasi impossibile mangiarlo, ma era così buono che ne valeva la pena.

Così.. non hai mai baciato una ragazza, eh?

Il francese scosse il capo un po’ imbarazzato e un po’ divertito.

« Siediti. Sul divano. »

« Che cosa? »

Quinn inarcò un sopracciglio e lo spinse a sedere sul divano.

« Non posso permettere che chiunque tu voglia baciare rimarrà schifato perché sembrerai un pesce lesso. »

Sebastian si mise a sedere comodo sul divano e Quinn si mise a cavalcioni su di lui.

« Questo.. è abbastanza strano. »

La bionda scoppiò a ridere.

« Non per me. Pronto? »

Il ragazzo annuì e Quinn si tolse la fascia dai capelli per poggiarla sui suoi occhi.

« Immagina che io sia la ragazza che ti piace o chi vuoi tu. Magari un ragazzo, se ti sembra più normale.. »

« Okay.. »

« Sei nervoso. »

« Non, ce n'est pas vrai. »

« Ti stai tradendo da solo Seb.. »

« Si, lo so. Ci siamo già baciati? »

Quinn ridacchiò e Sebastian sospirò disperato. Perché doveva essere così sadica quella donna?

La bionda si avvicinò sempre di più fino a che le loro labbra non si sfiorarono, e poi fu tutto in discesa, e Sebastian poté notare da solo che baciare una ragazza era uguale a baciare un ragazzo.

Interruppe il bacio e tolse la fascia dagli occhi. Quinn stava immobile, con gli occhi ancora chiusi e le labbra schiuse.

Si avvicinò lentamente alla guancia della bionda e vi posò un bacio, per poi avvicinare la bocca al suo orecchio.

« Je peux vous confier un secret? »

Quinn annuì.

« Qualsiasi cosa. »

« La mia prima volta è stata con un ragazzo. Da li in poi ho vissuto alla Dalton, che è una scuola maschile.. a parte metà delle tette enormi della Lopez e le tue gambe non ho visto nient’altro del corpo di una ragazza. »

Un sorriso furbetto comparì sul viso della bionda, che adesso non sembrava più così pura e dolce.

« Beh.. per questo credo che il divano non basterà.. »

Sebastian fece uno di quei ghigni maliziosi tipici della sua persona e prese in braccio la bionda per portarla nella camera da letto.

« Seb.. posso confidarti un segreto anche io? »

« Spara. » disse tentando di aprire la porta. Perché cavolo l’aveva chiusa?

« Dovresti parlare in francese più spesso.. sembri figo così.. »

« Oh.. mon trésor… – disse adagiandola delicatamente sul suo letto – Sarai la prima donna che passerà un fantastico pomeriggio con Sebastian Mattew Smythe.. forse anche l’ultima.. quindi sappi che, almeno per quanto riguarda con i ragazzi, parlo molto in francese. Dopo questa lezione ti sembrerò una divinità scesa dal cielo per allietare la tua giovane vita.. »

Quinn scoppiò a ridere.

« Smythe meno cazzate e più azione! »

Sebastian sorrise e la baciò con dolcezza.

« Oui, madame, je suis prêt pour la première fois. »

Quel pomeriggio Quinn scoprì che le voci su Sebastian erano vere e.. beh, il nostro francese preferito scoprì che fare l’amore con una donna, fare l’amore con Quinn, non gli dispiaceva poi così tanto.

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Angolo dell’autrice (perché qui ci sta bene -?-):

Beh, questa OS mi è venuta in mente durante matematica, doveva essere una cosa basata su altre prime volte, ma alla fine è diventata una prima volta molto.. WANKY(?)

Per quanto riguarda il francese mi scuso se qualcosa non è giusto, io mi affido a Google traduttore visto che studio proprio tutt’altro genere di lingue straniere xD

In questo capitolo – possiamo chiamarlo così? (?) – viene anche nominata Santana perché insomma, Smooth Criminal era wanky quasi quanto il mio filmino mentale di Seb e Quinn che limonano sul divano.   :’’)

E niente, credo sia meglio che non aggiunga altro LOL quindi ringrazio chi ha recensito ( è incredibile che non sia l’unica a shippare Sequinn <3 ) e naturalmente anche i lettori silenziosi, si, anche voi siete importanti ricordatelo <3

Un bacione a tutti, JustAWarbler.
 
 
 

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Capitolo 4
*** È dolce. ***




4: È dolce.



Dopo la storia delle escargot Sebastian non aveva più osato nemmeno avvicinarsi ai fornelli e in parte fu meglio così.

Dopo quel pomeriggio di “prime volte” il francese voleva trovare un modo abbastanza carino per ringraziare la bionda, che ora dormiva beatamente coperta dal plaid a scacchi che Sebastian teneva piegato perfettamente sul letto.

Qualche ora dopo Quinn fu svegliata da uno strano odore che, chi sa per quale forza mistica non era fumo. La casa non era andata a fuoco durante il suo pisolino, per fortuna.

Si diresse in cucina e vi trovò Sebastian indaffarato a fornelli.

« Ci riprovi? » disse sorridente mentre si avvicinava al bancone.

Il francese annuì e le indicò la sedia. « Siediti, devo farti provare una cosa. »

« Che cosa? » chiese la bionda sporgendosi verso la pentola che poi il ragazzo coprì con il coperchio.

« Tieni. » disse porgendole un piatto con dentro qualcosa di strano che forse doveva essere carne.

Quinn deglutì rumorosamente, la paura di un’intossicazione alimentare che continuava a farle battere forte il cuore. Alzò lo sguardo verso il francese, la scusa, seppur banale del mal di stomaco era già pronta nella sua mente.

Quel sorriso, i suoi occhi speranzosi. Sebastian sembrava un piccolo cucciolo alla ricerca della sua autostima. La bionda sorrise di rimando e portò la forchetta alla bocca.

« Dio, mi hai fatto sopravvivere ad un incidente dal quale sarei dovuta morire sul colpo. Spero che tu non mi abbia fatto arrivare fin qui per poi farmi morire per via di Seb. »

Quinn sorrise ringraziando mentalmente tutto lo staff di santi che la stavano proteggendo e poggiò la mano intorno a quella di Sebastian, che l’aveva stretta in un pugno per via del nervosismo.

« Pensavo peggio. È solo insipida. »

Sebastian si strinse nelle spalle dispiaciuto.

« Avevo un cuoco a Parigi, lo sai.. volevo solo prepararti qualcosa per ringraziarti di.. prima.. »

Quinn poté quasi vedere come la sua espressione da felice era diventata triste e un sentimento a lei sconosciuto la fece intenerire.

« Seb, tesoro… stavo scherzando. È dolce. »

Sebastian alzò lo sguardo verso la bionda ed era abbastanza sicuro del fatto che non stesse parlando del piatto.

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Angolo dell’autrice:

non è una One Shot questa… magari è una drabble, ma ho voluto aggiungerla perché qui erano troppo teneri. No, vabbè sono sempre teneri, ma Quinn presa dai sensi di colpa si vede raramente, quindi… (?)

okay, non so cosa scrivere, quindi alla prossima e come sempre un bacione a tutti da JustAWarbler <3

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Capitolo 5
*** Il libro. ***


5: Il libro.

Studiare per un esame importante con Sebastian è difficile. Studiare per un esame importante con Sebastian che si sente in potere di infastidirti – soprattutto quando trovi la tanto bramata concentrazione – è ancora peggio.
Si alzò di scatto dalla sedia girevole per sedersi sul divano e con suo grande disappunto, Sebastian si era seduto – o meglio spaparanzato – accanto a lei. Poggiò la testa sulla spalla della bionda, Quinn poté sentire il viso affondato nei suoi capelli e, successivamente, quel mugolio che non prometteva mai nulla di buono.

« Perché i tuoi capelli profumano così tanto? »

Quinn ridacchiò.

« È un male? »

« No.. anzi. » disse allontanandosi lentamente per iniziare ad accarezzarle il braccio con delicatezza.

« Bene. »

« Bene. »

Il francese, non contento, si avvicinò ancora di più alla bionda, che sbuffando, voltò lo sguardo verso di lui.

« Qualcuno la salvò. Ma chi ha iniziato a morire, non smette mai di farlo. – recitò in tono solenne – Che cos’è? »

« Il libro della prof che tiene l’esame. Ce l’aveva rifilato durante una delle prime lezioni, ma non avevo voglia di leggerlo. »

Sebastian annuì portando un braccio lungo lo schienale del divano e Quinn ne approfittò per accoccolarsi accanto a lui, naturalmente con il libro in mano, perché lei avrebbe finito quel libro. A tutti i costi.

« Ti amo, anche se non te lo dico tutti i giorni. »

Quinn alzò lo sguardo confusa dalle parole del francese.

« Cosa? »

« Quello che ho detto. Il libro dice “Qualcuno la salvò.”, tu, in un certo senso.. mi hai salvato. Quindi.. anche se non te lo dico spesso, ti amo. »

La bionda annuì sorridendo velatamente.

« Dietro ogni bella ragazza c'è un ragazzo che ha sbagliato e che l'ha fatta diventare forte. Io sono diventata forte per via di un ragazzo che ha sbagliato. Ho commesso tanti errori in seguito, e poi sei arrivato tu. Non so cosa siamo.. amici, amanti… ma per quello che vale.. ti amo anche io. »

Sebastian strinse Quinn in un abbraccio. Dopo tanto tempo, il francese si sentiva veramente a casa.

« Mi fai studiare adesso? » chiese con voce ovattata Quinn, che aveva il viso sul golfino blu e fottutamente profumato di lavanda che indossava Sebastian. Quasi le dispiaceva doversi staccare da lui.

Il ragazzo annuì storcendo il naso e prese l’iPod che stava poggiato sul tavolino.

« La musica aiuta sempre, non importa cosa stai passando. Ricordo che quando ero piccolo, e poi crescendo, la musica era la mia unica via di fuga… »

Eccolo. Sebastian aveva giocato la carta “figlio che non ha ricevuto affetto”. No. Semplicemente no, non poteva farlo, non quando lei era intenta nella lettura di quello stupido libro che ora le impediva di coccolarlo.

Chiuse il libro sbuffando rumorosamente e lo lanciò sul tavolino per poi avvicinarsi di nuovo al francese. Prese ad accarezzargli i capelli e sorrise divertita: sembrava un gattino.

Essendo girato di spalle, Quinn notò poco dopo che aveva gli occhi chiusi, così si avvicinò al suo orecchio e tolse una cuffietta.

« Sto scegliendo te al libro della prof, quindi.. anziché dormire, faresti meglio a risvegliarti e sentirti fottutamente speciale. »

Sebastian aprì un occhio e sorrise trionfante.

Sebastian 1, libro 0.

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