carpe diem

di Vale_directioner_mixer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** giorni bui ***
Capitolo 2: *** luce ***
Capitolo 3: *** Infanzia ritrovata ***



Capitolo 1
*** giorni bui ***


PROLOGO
Esco di casa. Appena metto il piede fuori capisco che oggi non sarà un giorno come tutti gli altri. Comincio a camminare verso casa di Mia. Lei è la mia migiore amica, l'unica che mi capisce. Piove, ma a me non importa, tanto ormai sono abituata ad uscire la sera così tardi di nascosto. Sono circa le 3 di notte. La vedo fuori da casa che si rifugia sotto un albero. Abitiamo una accanto all'altra.
io: allora pronta?
m: sono nata pronta e sono carica
io: bene andiamo
Dove eravamo dirette? Non lo sapevamo neanche noi. Era solo un divertimento per noi camminare la notte ed andare in giro, perchè a me soprattutto piace  l'aspetto che acquista Wolverhampton la notte. Durante le nostre uscite notturne non parliamo mai perchè io e lei ci capiamo senza parlare e questo è il segreto della nostra amicizia che ci unisce da circa 12-13 anni. Tutto silenzioso, nessun rumore di auto, solo il frinire (si dice così?) dei grilli. Camminando siamo arrivate davanti alle rotaie.Mia mi volge uno sguardo strano. Ho paura, questo non  l'avevo mai fatto. Mando giù tutta la paura come se fosse uno sciroppo amarissimo, infatti ha lo stesso sapore. Ha iniziato lei per prima. Ha messo un piede e ha cominciato a camminare. Così ho iniziato a seguirla, io non vivo senza di lei quindi cominciai a seguirla...camminiamo piano, senza farci sentire, col cuore in gola. 
Mi stavo abituando, stavo per calmarmi un po', che sento un boato. Mi volto di botto e dei fari mi accecano. Prego per il meglio M: vale addio! ti adoro tesoro Io: anche io ti amo Cerco di avvicinarmi a Mia ma un vortice di vento mi fa chiudere gli occhi. Sento un rumore fortissimo e le urla di Mia, scoppio in lacrime pensando che potevo essere nel mio letto a dormire e invece ero qui con la mia migliore amica a rischiare la vita. Non vedo e non sento più niente. Imploro dio che piuttosto salvi Mia e mi lasci morire, poi non successe più niente. Solo il buio più totale.

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Capitolo 2
*** luce ***


Vedo la luce e delle ombre sopra di me. sento un borbottìo di sottofondo, poi comincio a sognare. Sono in un castello e corro a perdifiato, inseguita da un mostro che via via si fa sempre più gigante. Lo sento dietro di me, sento il suo fiato sul mio collo, incredibilmente caldo. E puzzolente. Sudo e faccio una fatica immensa. Mi artiglia la schiena e sento veramente dolore. Un dolore immenso mi dilania le spalle e sento che tra poco sarà finita. Mi butto a terra, consapevole che il mostro è sopra di me e che in pochi minuti mi sbranerà quindi aspetto. Niente. Apro un occhio e sento la sua presenza, ma è immobile e non fa niente. 
x: Non dovresti essere qui
io: c-chi sei?.
Non era il mostro a parlare, bensì un ragazzo che avrà avuto circa la mia età. Capelli corti marroni, dagli occhi nocciola. Il mostro era diventato quel ragazzo.
x: mi chiamo Liam
io: io mi chiamo Valentina
L: quanti anni hai? 
io: 18...appena compiuti
risposi fredda. Non mi andava di conversare con lui, mi faceva paura e volevo solo tornare a casa mia. 
io: in che città mi trovo?
L: Ti trovi a FairyLand e io sono il principe di questa città!
io: ah ah ah spiritoso...beh, per raggiungere Wolverhampton?
L: non la conosco
BOOOM 
Apro gli occhi e mi vedo addosso tremila persone che mi fissano. Mi alzo in piedi scansandole e mi guardo. Non mi sono fatta niente, solo un profondo taglio sul braccio. 
Arriva trafelata mia mamma
M: Vale! ma cosa ti è saltato in mente? Sappi che se ci riprovi ancora saranno guai seri per te e per Mia...mah andare in giro la notte! 

Giusto! mi volto speranzosa ma non vedo Mia...mi scendono le lacrime
io: mamma...dov'è Mia? E dove mi trovo?
M: sei all'ospedale di Wolverhampton e Mia è in quella stanza *ti indica una porta*
Entri e vedi Mia in un lettino con un braccio ingessato e tanti taglietti sul viso
io: Ma cosa ti è successo??
M: mi ha sfiorato il treno 
All'improvviso entra un ragazzo...era il ragazzo del mio sogno!!
x: ecco Mia ora con questa crema ti dovrebbe guarire un po' i tagli in faccia
io: ma chi sei?
x: oh ciao! mi chiamo Liam
coooooooosa? Effettivamente ora che lo guardavo sembrava uguale al tipo del mio sogno...che mi stava antipatico

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Capitolo 3
*** Infanzia ritrovata ***


Liam mi toccò la spalla e mi voltai.
L: a che pensi?
io: a niente
L: allora rifaccio la domanda: a CHI pensi?
io: ehm...a Mia
L: stai mentendo
Quei suoi occhi penetranti mi facevano dire tutti i miei segreti con lui, perchè sembravano dire 'dimmi tutto'. Infatti in pochi minuti gli raccontai la storia della mia vita. 
L: ora devo andare tieni...mi sono divertito molto con te davvero!
mi da il suo numero. uno che mi stava ad ascoltare!
mi salvai il suo numero come 'liam' 
tornai in ospedale da Mia che si stava riprendendo
M: daiiiii, ti piace
io: ok è molto simpatico
M: uuh cotta in arrivo
io: no! 
entra mio padre
P: vale, ma sei scema? cosa hai fatto? anche te, Mia, mi hai deluso...molto! Noi, della nostra famiglia, non era mai successo! sei la vergogna della nostra famiglia, vergognati!
io: papi andiamo?
P: si! e te oggi stai in casa senza cena, tanto non ne hai bisogno
mi  guardai...si, sono in sovrappeso e mi sento obesa. mia madre capisce e non mi fa soffrire ma mio padre me lo fa ricordare ogni giorno. 
Ebbene si, sono un autolesionista e lo sa solo Mia. Tengo un bracciale sempre addosso per non far vedere i tagli. 
Arrivai a casa e mi chiusi dentro. Presi il telefono e inviai un sms a liam: "ciao, sono Valentina, quella kamikaze..."
lui mi rispose subito: "ciaoo vale, ci vediamo domani? sono qui con Mia che le sto cambiando i cerotti" 
provai un fitta di gelosia...perchè? boh, non lo so...con lui mi sento bene. Stavo pensando a tutto ciò quando entra mia madre.
M: vale, non mentirmi. Voglio parlare con te
io: no mamma, non ce la faccio
M: so che ti tagli
io: chi te lo ha detto? La Mia??
M: no, si vede
io: papi lo sa?
M: no, ed è meglio che non lo sappia...sei d'accordo con me?
io: assolutamente si
mi abbracciò...non l'abbracciavo così da quando avevo 5 anni e mi mancavano un po' quegli abbracci. 

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