Show me you care.

di stayfoolish
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***



Capitolo 1
*** capitolo uno ***


You're going to the principal again, aren't you?




“Niall, vuoi muoverti? È possibile che anche il secondo giorno di scuola tu debba fare tardi?”
“Eh sto arrivando, calmati! Che vuoi una tisana?!”
“Se non porti il tuo culo qui tra dieci secondi poi vedi dove te la ficco la tisana. Ti faccio piangere, Niall.”
“Ma piantala che sei pure più piccola.” Scende le scale. Alla buon’ora!
“Volevi farmi andare a scuola a piedi?” lo rimprovero prendendo le chiavi della sua auto.
“E magari lasciarti rapire da qualche sconosciuto e non vederti mai più? È il mio sogno da quando sei nata, sorellina.” Gliele tiro in piena faccia.
“Vaffanculo, fratellino.”
 
“Ciao Em!”
“Ciao, bono assurdo. Te l’ho già detto che se non fossi il migliore amico di mio fratello ti sbatterei al muro ogni secondo che passa?”
Ride “Sì, più o meno un milione di volte” mi schiocca un bacio sulla guancia. Sono una persona schietta, io. Soprattutto quando si tratta di ragazzi, ma tanto ormai a non fare figure di merda con lui ci ho rinunciato e ci scherziamo su dalla prima volta che ho ammesso che lo spargerei di panna e cioccolato e me lo divorerei poco a poco.
“Sei più radiosa del solito oggi, amore mio. Chi ti sei sbattuta ieri sera?” ammicca.
Oh, ti prego. “Tua madre, Styles.”
Vaffanculo, Horan.”
“Se non la pianti ti sbatto al muro, Styles.
“Oh provaci, Horan” Poi, guardando Niall “Se non me la levi di torno subito giuro che vi uccido, entrambi! Poi lamentatevi se da un giorno all’altro la trovate massacrata.”
Ridiamo, tutti “Ma figurati se tu, carino e dolce come sei, stupreresti una ragazza come me. Non ci riusciresti neanche se te la spanassi in faccia!”
“Vogliamo vedere?” alza un sopracciglio, divertito.
“Oh sì Harry, prendimi e sbattimi fin che vuoi, sarò un giaguaro tutta la notte solo per te!”
“HORAN! Ma cosa stai dicendo?!” e ti pareva, solo questa ci mancava.
“Prof, mi manda dal preside se le dico che farebbe bene a farsi una manciata di ca-”
“La lasci perdere, doppia reazione di caffè stamattina!” mi blocca con entrambe le braccia e mi tappa la bocca, prima che possa sparare altre minchiate.
“E lasciami,Niall!” M’ha letteralmente trascinata via dal corridoio, ma in questa scuola non ce n’è uno di santo che camperà cent’anni.
 
Chimica. Materia inutile. Sposerei il principe d’Inghilterra solo per poi ucciderlo, diventare la regina e abolire questa stupidissima materia non solo da Londra, ma dall’intera faccia della terra. Non me ne frega un’emerita minchia di quante moli sono presenti in una minuscola particella di zucchero, io di zucchero ne metto un cucchiaino nel latte e sto a posto così.
“Non esiste, Horan. Tu vieni in prima fila signorina e niente scuse, devo essere sicura che seguirai per bene la lezione!”
“Ma che sfracassa palle oh.”
“Emily, piano tesoro che questa sta poco a mandarti in presidenza.” ..ma che?
Mi giro “Ciaaao Lou!” gli schiocco un bacio sulla guancia in piena lezione, ioamo la chimica, che posso farci?
“Horan abbi almeno la decenza di ascoltarmi!” eh? “EMILY! DAL PRESIDE! Niente effusioni in classe!”
Se non scopa da cent’anni non è certo colpa mia. “Stavo salutando un mio amico, si chiama affetto, non so se lei ne è a conoscenza!” riesco chiaramente a vedere il suo occhio sinistro tremare e il fumo uscire dalle sue narici, neanche fosse Niall che non tocca da giorni un pezzo di pizza e se lo vedesse sfuggire da sotto il naso.
Sbuffo.
Esco e trovo Liam in tutto il suo splendore diciottenne. “Ehi” mi abbraccia.
“Quando la smetterai di finire in presidenza?” mi sorride, è bellissimo.
“Quando aboliranno chimica, fisica, geometria e qualsiasi altra materia inutile dalla faccia di questa terra del ca-” il professore di fisica mi incenerisce. Ops! Sento Liam ridere, mentre quel vecchio malato di mente alias professore si allontana a passi così felpati e così sexy che neanche mia nonna se lo farebbe.
“Allora scricciolo, che hai combinato ancora?” mi guarda, dolcissimo. Ha due guanciotte così dolci che me le mangerei!
“Ho salutato Louis, ma sai com’è quella di chimica..manco gli fossi saltata addosso!”
“Sempre la solita dolce e zuccherosa Em”
“Solo per te cucciolo mio!” ci abbracciamo ancora e lui posa una mano sulla mia nuca per stringermi ancora a lui e mi accarezza. Sa che è il mio punto debole e che adoro quando lo fa. Io e Liam siamo stati insieme il primo anno. Credevamo davvero di essere fatti per stare insieme. Poi ci siamo accorti che la scuola, il tempo, gli amici ci stavano dividendo e così ci siamo lasciati promettendoci di rimanere amici. E non credete alle balle del tipo ‘non potrai mai fare pace con il tuo ex ragazzo’ ‘non c’è amicizia dopo amore’ o roba del genere, o forse noi due siamo l’eccezione che conferma la regola: lui è il mio migliore amico da tre anni ed ora che siamo entrambi al nostro senior year, non potremmo mai essere più uniti.
“Scappo in classe Em, sono uscito dieci minuti fa con la scusa di un caffè e ora credo che mi stiano dando per disperso.” Mi cinge le spalle “E tu corri in presidenza, subito.”
Mi liquida con un bacio lasciandomi come un’idiota in mezzo al corridoio. E ora a quello scassa mar….telli cosa racconto? ..Scassa martelli? Mmh… potrei raccontargli che quella di chimica si è immaginata tutto, o che in realtà sono stati gli alieni a impossessarsi del mio corpo e in pochi secondi hanno combinato questo casino per poi sbarazzarsi della mia povera e insulsa esistenza terrena e sbattermi in faccia le conseguenze. Potrebbe andare!
“Horan è il terzo giorno di scuola e tu sei già finita in presidenza.”
Ehm, in realtà è il secondo ma eviterò di dirglielo, la sua faccia è già abbastanza incazzata. La moglie l’ha lasciato forse senza pranzo? Se vuole e mi lascia andare subito gliene preparo uno che avrà da leccarsi i baffi, sono un’ottima cuoca io!
Sento che borbotta un “..hai quasi diciotto anni” tra un “hai deciso anche quest’anno di vedere più volte il mio ufficio del bagno delle ragazze?” e un “vedi di non farti beccare ancora in quello dei ragazzi in atteggiamenti poco rispettosi” e mi scappa una risata: i suoi ‘atteggiamenti poco rispettosi’ sarei io in braccio ad Alex, uno di terza, che ci baciamo schiacciati contro il muro del bagno. Chissà quant’è che non limona con una questo.
“Puoi andare.” Oh alleluia, stavo per mettere radici qui dentro. “E spero di non rivederti presto signorina” recito insieme a lui, ormai conosco a memoria queste frasi, e non so se è per la vecchiaia o peggio, per il fatto che nessuno oltre a me si sia accorto che è totalmente irrecuperabile, ma riesco a spuntarla ancora senza neanche una nota di demerito. Si sa, ormai, che anche lui è pazzo di me.




eeeeeeehi pulcherri (?)
tutto bene? sperando siate ancora vivi/vive dopo questo capitolo
..è che sono stata una lettrice silenziosa per così tanto tempo che ho voluto sperimentare l'ebbrezza di avere una storia mia  c:
pessima idea eh?
sto letteralmente ridendo perchè immagino che nessuno voglia leggere una cagata del genere o recensirla e quindi non saprò mai se nei tempi lontani ebbi avuto una brillantosa idea o meno! (what?!)
scusatemi, non so che dire e sto diventando cretina e noiosa... ma non smetterò di pubblicare capitoli anche se non li leggerà un cane, perchè un biondino qualche anno fa mi ha insegnato 'never say never' cc:
#LOVE

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


Ehi bel maschione, vieni a fare il bagno?




Campanella, si va a casa. Era ora! Il mio stomaco sta brontolando dalla lezione di cucina, è dalle dieci in pratica che non smette di lamentarsi. Si vede che sono una Horan! Dovrei seguire il consiglio di Niall qualche volta: portarmi i panini a scuola e mangiarli durante le lezioni. Ma diventerei una balena dato che la mia voglia di andare in palestra è sempre sotto le scarpe. Dov’ero io quando Dio distribuiva la voglia di fare? Nella fila della pigrizia, ovviamente. Sicuramente mi ci avrà portato Niall, lui si che riesce davvero a non fare niente. Prendesse un colpo a me e a chi ha deciso che saremmo diventati fratelli.
Sto cercando di farmi largo tra la folla per trovare una faccia ebete che mi possa portare a casa e appena trovo Harry lui non esita a mettermi un braccio intorno alla vita e tirarmi verso di lui.
“Piantala!” Scherzo e appena gira la testa per guardare il culo dell’oca di turno gli mollo un pugno in pieno stomaco. “Ti sembra questo il modo di trattarmi?”
“Scusami amore mio, ma quella ha un culo che me la sb-” alzo un sopracciglio. Fai sul serio?! Ok che stiamo solo giocando a fare i fidanzati da tipo non so, tre mesi però non è comunque divertente.
“Sto scherzando Em, lo sai che ci sei solo tu per me.”
“E vorrei vedere!”
“Sei incazzata?” mi si para davanti e mi guarda, seriamente. I suoi occhi mi penetrano e quando capisce che in qualche modo posso esserci rimasta male mi sorride facendo spuntare quelle adorabili fossettine ai lati della bocca. Sono davvero divorabili.
E non posso far a meno di sorridergli, sorridergli perché è così carino e dolce da accorgersi quando qualcosa non va e perché le sue fossette, i suoi occhi e il suo sorriso mi fanno sciogliere ogni volta.
Mi cinge le spalle stampandomi un bacio leggero in fronte, Niall e Lou ci raggiungono e scherziamo felici che manchino circa altri 823473 giorni di scuola all’estate. Che culo, eh?
Fermi tutti. “Gente, pakistano a ore dodici!”
Attiro l’attenzione di tutti indicando contro Zayn che con un mega sorrisone ci sta venendo in contro. “Salve compari!”
“Ok Malik che sei un pakistano figo, che mi stai sparaflesciando il brillantino dell’orecchino in faccia..ma neanche mio nonno quando saluta i suoi compagni di bocce li chiama compari! Arpitte!” Ridono tutti della mia straordinaria battuta. E come non potrebbero?
“Simpatica la ragazza, come al solito!” ironizza.
“Senza di me non esisteresti, Malik!”
“Se vuoi te lo faccio vedere stasera come esisto!” mi fa l’occhiolino.
“Molla la presa dalla mia donna, Zayn.” Sbotta Harry e poi, quando tutti ci accorgiamo del suo tono un po’ troppo serio aggiunge “Che questa è la mia ragazza e me la sbatto io”  scoppiamo tutti in una fragorosa risata, sollevati.
“Ragazzi la vogliamo piantare? È per quanto sia al corrente che s’è passata almeno una volta ognuno di voi, le mie orecchie sono sensibili e lei è pur sempre mia sorella! In questi momenti rimpiango di non aver studiato abbastanza l’anno scorso e di essermi fatto bocciare..”
“Povero ingenuo fratellone che ancora crede alla storia della sorella che s’è passata tutti i suoi amici!” gli do una pacca sulla spalla.
Zayn è appena risorto, Lou insieme a Harry è ancora per terra a piangere dalle troppe risate mentre Niall è impalato con lo sguardo misto tra il perso e l’idiota. Se fossimo in un fumetto ora l’autore gli avrebbe senz’altro disegnato un enorme punto interrogativo in faccia. Ma d’altronde la sua unica certezza è mangiare e la biondina che incontra ogni giorno e con cui fa merenda.
“Allora compari” mi guarda con aria di sfida pakistana. S’è appena ripreso dalle risate e già rompe i coglioni, andiamo bene. “Venite da me stasera?”
Uhm, festa a casa di Malik. Festa in piscina a casa di Malik. Ci sto, ovviamente.
“Passo a prenderti alle cinque Em” non riesco neanche a rispondergli che Niall mi carica in macchina e mi porta a casa. Maledetto lui e la sua fame improvvisa.
 
Non sono mai stata una di quelle che prima di una festa mandano per aria l’armadio in cerca del vestito perfetto da abbinare alle scarpe perfette e al trucco perfetto. Sono invece una di quelle a cui non importa niente di come appare, l’importante è essere. Boiate. Ma chi voglio prendere in giro? Neanche quello stupido bel maschione di Zac Efron ci cascherebbe. Neanche Heidi e Peter se la berrebbero. Tra il nero e il bianco c’è il grigio, no? Eh, io sto fottutamente ed esattamente in mezzo, come il giovedì che non sai mai se aggiungerlo alla prima parte della settimana o alla seconda. Io sono una di quelle che se hanno un appuntamento alle cinque, fino alle quattro e tre quarti stanno in pigiama davanti al computer a commentare stati di facebook o retwittare demenzialità oscene. E puntualmente si accorgono di non essere pronte, e fanno tardi. E ogni santa volta mi ritrovo a ridere da sola come una pazza perché per fare in fretta magari mi infilo le scarpe prima dei pantaloni o addirittura dimentico di metterli. Infatti sono le cinque e dieci ed io non sono ancora pronta; sento che Harry mi sta aspettando di sotto. Ha acceso la tv e sicuramente si sarà stravaccato sul divano, si offre sempre lui come accompagnatore perché ormai mi conosce alla perfezione. Sorrido, immaginandomelo divertito di fronte a una puntata di ‘how I met your mother’ o dei ‘simpson’.
Alla fine opto per un costume rosso fuoco, che metta in risalto il biondo dei miei capelli e un paio di pantaloncini a vita alta con dentro una maglia bianca larga con una manica che cade sempre facendomi imbestialire. Ma tanto appena arrivo la tolgo, potrei anche vestirmi da Cappuccetto Rosso. Niente trucco, ovviamente, neanche la cretina più demente dei paeselli di Heidi si truccherebbe per una festa in piscina..non so perché continuino a chiamare i trucchi waterproof se appena ti ci finisce una goccia d’acqua vieni fuori peggio di un panda con la rabbia. Raccolgo i capelli lunghi in un’alta coda di cavallo in modo da risaltare il mio bellissimo collo e il mio profilo da bambolina. Non sono una che si piace proprio sempre, ma quando mi ci metto e mi concio per bene i complimenti si sprecano. Eh si, dovreste vedermi, sono proprio bella! Infilo le converse, prendo chiavi e blackberry e volo di sotto.
“Harry, ehi, sono pron-” quasi mi scappa un ‘wow’. M’ero dimenticata di quanto stesse bene una maglia bianca aderente ai muscoli di un moro abbronzato. Sono convinta di essere impalata sull’ultimo gradino delle scale con la bava fino ai piedi ma non sento parlare neanche lui, così mi scaglio e vedo che mi sta fissando.
“Ehi..Em..andiamo?” annuisco e lo seguo a testa bassa fino alla macchina, e mi dimentico perfino di chiedergli dove sia finito Niall.
Perché stiamo entrambi così zitti? Non c’è stato mai un silenzio così imbarazzante tra di noi. Non esiste che tra me e lui ci sia questo imbarazzo, voglio dire: okay che sei stato il mio primo bacio e anche la mia prima volta Styles, che ogni volta che ti guardo i miei ormoni fanno ciao ciao alle caprette di Heidi e le mie ovaie scoppiano adoranti, però ci sarà solo e sempre tanta amicizia e tanta attrazione tra noi. Sempre e solo quello, giusto?
“Ehm, sei bellissima.” Esita. Ci guardiamo per una frazione di secondo.
“Anche tu sei bellissimo Harry. Però, come sempre è stato e sempre sarà, stiamo così in imbarazzo per l’attrazione fisica. Niente di più.”
“Hai ragione, sei una bomba. Ma una bomba da sesso, non ha senso quest’imbarazzo!” cerchiamo di ridere entrambi, ci sforziamo di lasciar andare tutta quella tensione e quella preoccupazione, ma senza grandi risultati.
Altri minuti di silenzio. Il tragitto verso la casa di Zayn non è mai stato così infinito.
“Okay” spezzo la tensione “Non mi piace per niente quello che sta accadendo e se rimaniamo in silenzio per un altro secondo giuro che poi sbotto e me ne esco con qualche frase dolce che sicuramente ci farà finire non bene.” Vedo con la coda dell’occhio che annuisce, mi sta seguendo. “Ora io e te facciamo un gioco. E lo facciamo perché siamo stupidi, perché sei il migliore amico di mio fratello e perché ci odiamo a vicenda, in fondo.”
“Sì, ci sto. Non ne posso più di stare zitto e mi si sta atrofizzando la ling-”
“Non parlare di lingua!” lo ammonisco “che poi mi vengono strani pensieri in mente e mi pare che non sia proprio il caso!”
“Uhm, sì, scusa.” Abbassa il finestrino, che sente caldo anche lui?
“Ora tu mi elenchi tutti i miei difetti e tutte le ragioni per cui io e te non ci metteremo mai insieme.” Dico tutto d’un fiato, determinata a far crescere solo odio tra di noi.
“Bene, sembra facile” vai così Styles, stai iniziando alla grande. “Innanzitutto sei la persona più antipatica che esista.”
“Perfetto.”
“..e sei anche la più rompipalle.”
“Magnifico.”
“E odio il tuo essere così ritardataria.”
“Favoloso!”
“E sai cos’è che odio? Il tuo modo di scansare i pomodorini dall’insalata, sei davvero irritante!” sappiamo entrambi che sono piccolezze ma non possiamo fermarci adesso, quando in entrambi sta crescendo odio vero e profondo.
“Stupendo. Ora tocca a me: vediamo, odio quando mi tratti da giocattolo.” Ed è vero.
“Odio quando te ne vai via da casa senza salutarmi” altro punto a mio favore, ma ci vuole qualcosa che lo faccia incazzare davvero.. “e duri poco a letto!”
“Ma non è assolutamente vero!” ribatte.
“Oh sì che lo è!”
“No che non lo è!”
“Oh sì che lo è!”  No che non lo è, ahimè.
Continuando fino alla dimora pakistana, sembriamo dimenticarci della brutta storia successa solo dieci minuti prima. E per dimostrarcelo quando stiamo attraversando il vialetto di casa esclamo “Hai un culo pazzesco, Styles!” e scoppiamo entrambi a ridere. L’abbiamo scampata grossa stavolta!
 
Siamo dentro da più di un’ora e mezzo e mi sembra siano passati solo cinque minuti. Ho scoperto perché mio fratello non era a casa prima, è passato a prendere la biondina che fa con lui merenda e l’ha portata alla festa. Bethany mi pare si chiami. Ora stanno entrambi divorando un panino bevendo aranciata, ce li vedo benissimo insieme anche se suppongo che le scorte in frigorifero con loro due a casa dureranno ben poco.
La mia attenzione ricade ora su Liam che con un dolce sorriso mi sta venendo incontro.
“Ciao scricciolo” mi bacia una guancia “Niente bagno?”
“Sono uscita adesso, il tempo di sgranocchiare qualcosa e torno dentro” neanche a farci apposta tira fuori da dietro la schiena un piatto pieno di patatine e stuzzichini.
“Ti amo, Liam. E ti sposerò, prima o poi.”
“Lo so scricciolo, lo so!” ride e si allunga sullo sdraio vicino a me, i nostri corpi aderiscono perfettamente, ma non riesco a provare altro che affetto verso il mio splendido e dolcissimo migliore amico. Mi accarezza i capelli e dice che avrebbe preferito venire in presidenza con me oggi piuttosto che tornare in classe dove se ne stavano davvero tutti preoccupati.
“La professoressa stava per chiamare e le bidelle e una squadra speciale stile CSI per venirmi a cercare, chissà forse credevano che qualche anonimo killer mi avesse ucciso in bagno”
“O che fossi stato risucchiato dalla macchinetta del caffè!” ride.
Ce ne restiamo così, per alcuni minuti a scherzare e a gareggiare continuamente “Non mi batterai mai, venti olive in bocca non ti c’entrano neanche se l’avessi grande come entrambe le tette di Pamela Anderson!”
“Solo perché ho il viso più piccolo del tuo. E non ti esaltare tanto signorino che nel ‘lancia-e-prendi-al-volo’ sono la campionessa assoluta, dovrebbero premiarmi! Altra medaglia d’oro per il Regno Unito: ragazzina di soli diciassette anni riesce a battere chiunque nel campo del ‘lancia-e-prendi-al-volo’!” recito a mo’ di giornalista super eccitato e quasi mi strozzo con un’oliva. Che saranno proprio le mie compari a farmi perdere? Compari? Oh, maledetto Malik.
“Ragazzi” Urla Lou “venite a fare il bagno che si sta benissimo!”
“Sto arrivando!” risponde Liam e prendendo la rincorsa si tuffa a bomba provocando uno schizzo assurdo. Lo seguo a ruota ma prima scorgo Harry che dorme beatamente sull’amaca. Mi salgono immediatamente alla mente trecentocinquantasettemila modi con cui potrei svegliarlo, ma la classica voce della coscienza sexy funziona sempre. E mi fa troppo ridere la sua faccia delusa quando si sveglia. Così mi chino su di lui e massaggiandogli il lobo dell’orecchio destro gli sussurro “Ehi bel maschione, che ne dici di fare un gioco con me? Ti farò impazzire!” e non faccio in tempo che allunga la mano dentro il suo costume, più facile del previsto..che stesse già sognando qualcosa del genere? Oh Styles, sei un porco. Lo scuoto “HARRY SVEGLIATI, MA COSA DIAVOLO VAI FACENDO?!” tutta la piscina scoppia in una fragorosa risata e lui arrossisce, mimandomi un ‘me la pagherai’.
“Allora bel maschione” lo prende in giro Liam “vieni a fare il bagno o no?”
“Non posso, ho le mie cose!” risponde mimando scarsamente una voce femminile.
Mi asciugo le lacrime, lo prendo per i capelli e lo butto in acqua insieme a me.
“Bel risveglio eh?” “Me la pagherai, Horan.” Ripete.



Heeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeidi!

come state splendori? qui in culonia (?) tutto bene, a parte il greco che ehm, è leggermente stressante.
sono commossa e ringrazio @_Styleshugsme per aver recensito, piango e ringrazio tanto tanto le lettrici silenziose per le trentanove, cioè trentanove! visite al primo capitolo, ringrazio anche @beba_horan per avermi inviato per messaggio il complimenti, sono davvero entusiasta! mando un bacio anche a @Giulia_Styles che ha messo la mia storia tra le seguite!
e ovviamente mille baci anche alla mia testona @Peterismyidol che m'ha aiutata con il capitolo, che -ahimé- m'ha attaccato sta mania dei one direction (ahahahah) e che stamattina m'ha sorretta quando ho creduto che fosse stato cancellato tutto.
eeeeeeeeeeh niente, mi dileguo e spero che continui a piacervi questa storia perchè io e la mia testona ci stiamo divertendo davvero tanto a scriverla e mi (ci) fa piacere se recensite o anche se solo la leggete cccccccc':

il prossimo capitolo arriverà una new entry...mmh! ;-)

xoxo, Gossip Girl.

#LOVE

per qualsiasi cosa donzelle, potete contattarmi qui sul efp o anche su twitter: mi chiamo @wannabewithyouu 

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Capitolo 3
*** capitolo tre ***


Sei proprio na gran cappella!



“Oh scusa Malik, M’è sfuggita accidentalmente!” urla acidamente appena il tacco dodici si ficca tra le costole del ragazzo “Proprio non avevo notato tutta sta gente e tutta la tua musica tunz tunz made in Pakistan! E vorrei farti notare che stai rompendo la minchia anche a quella povera tettona davanti a te! Oh giusto” porta una mano alla fronte a mo’ di scuse e continua imperterrita e più incazzata che mai “..dimenticavo che sfracassare i maroni è normale dalle tue parti!”
Parte un applauso divertito dal mezzo della piscina: Louis.
“Ti amo sconosciuta, ti prego SPOSAMI!”
Ride anche il resto del vicinato soddisfatto della prima vera vittoria contro Zayn che dal canto suo se ne sta ancora contorto e sofferente per terra. Quasi che riesco a intravedere il fegato dal buco che ha lasciato il tacco sul suo addome e giuro, se ci tenessi almeno un po’ a lui avrei chiamato l’ambulanza e messo in riga quella riccia che l’ha appena steso. Ma non siamo nel paese dei contrari: io odio Malik e sono certa che quella donna entrerà presto nel mio giro d’amicizie: solo con il sorrisetto che ha stampato in volto da quando ha tirato la scarpa con quel fiocco a pois verdi a Zayn ha guadagnato un’infinità di punti. E poi diciamocelo, me la sto spassando con Harry e i suoi amici in piscina, perché dovrei alzarmi e perdermi tutto ciò per un insulso idiota dalla pelle ambrata?
Il moro si alza massaggiandosi la parte colpita mentre io facendomi leva sulle pall..ehm spalle di Harry riesco a vederlo che scavalca il cancello con la scarpa della riccia vendicatrice in mano. Suona il campanello di quella santa donna e irritato grida il suo nome:
Claire!” addolcendo poi la voce una volta che quella s’è affacciata “Volevo scusarmi per la musica troppo alta, forse stai studiando e ti abbiamo disturbata. Dai, perdonami!”
Sul viso della ragazza spunta un sorriso quasi tenero e stupito dalle stranezze che ha appena udito. Ultime parole famose: lui sistemandosi quel suo ciuffo biondo, s’accende una sigaretta e ghigna “Mai rovinare una festa a Zayn Malik.”
E dopo aver espirato una lunga scia di fumo spegne la sigaretta sul fiocco gettando la scarpa nel cassonetto dell’immondizia. Non riuscirei mai a spiegare a parole l’espressione della fanciulla riccia: sparisce dalla finestra e dopo pochi secondi la ritrovo di fronte a Zayn e quasi cado in braccio a Harry quando sento lei che tiratogli uno schiaffone di proporzioni epiche grida:
“Lo confermo Malik, sei una gran cappella! Anche se per dirlo mi sarebbero bastate tutte le pallonate che tiri sulla mia finestra da quando hai sei anni! Possibile che tu non abbia ancora imparato a colpire un muro?!” continua a farlo indietreggiare puntandogli un dito sul petto con un tono piuttosto aggressivo, e per la prima volta temo per la sua incolumità. Nonostante stia ridendo sotto i baffi e la mano di Harry mi stia pizzicando la coscia non aiutandomi di certo a concentrarmi riesco comunque a sentire qualcos’altro.
“E come se potessi scordare quel tuo bel triciclo perennemente in mezzo alla strada o quel tuo Chris Brown anche alle cinque del mattino che nemmeno quella santa donna di Rihanna apprezzerebbe!”
Non penso che siano arrivati ai pugni anche se non saprò mai come è andata a finire la battaglia per colpa di quell’ebete di Styles che slacciandomi il costume m’ha costretta a buttarmi in acqua. So solo che vedo Zayn tornare con la faccia tramortita mentre con una mano si massaggia la guancia porpora. Neanche per la peggio sbornia ha mai varcato il cancello di casa sua in questo stato. Appena compare alla luce del sole sussurrando che la festa è finita restiamo tutti in silenzio, tesi e impauriti. Cala il gelo. Quasi che si riesce a sentire l’acqua della piscina che condensa in ghiaccio e i pinguini felici che ci fanno compagnia. Mancano l’orso polare e l’eschimese e siamo davvero tutti. Nessuno ha il coraggio di fiatare né chiedergli come mai quella ragazza ha reagito così malamente; ma sappiamo che l’apocalisse arriverà tra pochi istanti perché una cosa del genere, fin dalla notte dei tempi non è mai successa: Zayn è tornato dalla guerra con il ciuffo scompigliato.
Né noi, tantomeno lui, abbiamo la forza e le palle per ammettere che quel particolare è simbolo della sua sconfitta in casa, nel suo campo dove non l’aveva battuto mai nessuno, da una moretta con un diavolo per capello. E non parliamo di capelli, per carità..ma questa data resterà nella storia per sempre.
Nessuno osa dar fiato alla propria bocca fino a che non siamo fuori dal vialetto, camminiamo in punta di piedi: riusciamo solo a sentire qualche imprecazione proveniente da dentro le mura.
Poi, un sonoro e divertito “Che palle!” ci sveglia dalla trance e scoppiamo tutti a ridere. Eravamo così tesi che ci siamo dimenticati pure di respirare.
“Ragazzi faccio un salto al supermercato, compro la lacca più costosa e torno a consolarlo. E vedrete che sabato siamo di nuovo tutti qua” nessuno ci crede veramente, ma bastano queste poche parole a non farci sentire più in colpa per andarcene così e spostare la festa a casa mia.
“Ragazzi si occuperà di lui e Zayn starà bene. Liam riesce a far stare bene anche me, perciò non dobbiamo temere. Intanto che il Pakistan intero si rimette in sesto per la prima sconfitta della storia, che ne dite di un after-party a casa Horan?”
“Sorellina non contare su di me. Porto Beth a casa e rimango là tutta la notte pur di non sorbirmi e non far sorbire a lei tu e Harry che vi punzecchiate continuamente su qualsiasi cosa.”
“Oh ma andiamo” sbuffo “noi non..”
“Zitta che combini solo danni!” sbotta Lou, poi sorride “io ci sono sempre per gli after-parties, lo sai piccolina!” e s’incammina.
“Andiamo allora, guido io”
“Ma che non ti passasse nemmeno per l’anticamera del cervello Styles. All’andata hai guidato tu, ora tocca a me.”
“Se non ti dispiace vorrei arrivarci sano e salvo a casa tua.” alza il braccio con le chiavi in alto in modo che non possa arrivarci. Maledetto lui e il suo metro e ottanta, pure scarso tra l’altro.
“E chi t’ha detto che sei invitato e che non è una festa privata tra me e il culo di Louis?” resta a bocca aperta e ne approfitto rubandogli le chiavi.
“E muoviti” gli schiocco la guancia con un bacio, ridendo “che scherzavo”
Ma non faccio in tempo a batter ciglio che mi prende di peso e mi carica in macchina sul posto del passeggero, allacciandomi la cintura e ghignandomi contro soddisfatto. Mette in moto l’auto e parte Bieber. Cioè, Justin Bieber. Preferirei mille volte la sigla di Heidi. Dio, se esisti, aiutami. Perché devi punirmi così? Non basta Niall tutte le santissime mattine con questo ‘Believe’ del cazzo?! Con un pugno estraggo il CD, già esausta. Harry sbuffa e alzando gli occhi al cielo attacca l’iPod. Di risposta lo stacco e lo tiro in testa a Louis che incassa il colpo con un gemito, probabilmente sta già dormendo.
“Devo guidare io.” sibilo. “A tutti i costi.”
Faccio andare l’aria condizionata, a seguire il riscaldamento, poi di nuovo freddo. Caldo. Freddo. Più freddo e ancora caldo. Accendo le doppie frecce, abbasso il suo finestrino, tocco un’altra decina di pulsanti e per mio stupore e soddisfazione partono i tergicristalli che pulendo il vetro schizzano tutto il sapone in faccia a Harry. Lui rallenta, si pulisce e con una mano mi riallaccia la cintura di sicurezza.
“Non demordi, eh?” mi sfida mentre si ravviva i capelli.
Non esiste che arriviamo a casa con lui al volante, anche a costo di buttarmi giù dall’auto in corsa e farmi investire.
Slaccio la cintura e da vera contorsionista gli salgo sulle gambe e metto le mani al volante.
“Em..ma che cazzo fai?!”
“Zitto!” lo colpisco “Te l’ho detto che voglio guidare io.”
Comincia a farmi il solletico e siccome sono troppo corta e le mie gambe non arrivano ai pedali Harry comincia a farmi innervosire accelerando e poi frenando. Cambia marcia, accelera e frena di colpo. Accelera di nuovo: siamo in quarta su una stradina di città, ma appena riesco a prendere per la prima volta il pieno controllo del volante sbando per il troppo solletico andando a sbattere contro il marciapiede.
“Emily ma PORCA TROIA!”
Sento che potrei svenire da un momento all’altro. Il colore della sua faccia fa invidia a un pomodoro e io sto letteralmente soffocando dalle risate tanto da servirmi Louis che mi soffia in bocca e quasi tira fuori il defibrillatore. E come se non sia già abbastanza partono i tergicristalli di colpo che sparano una quantità inimmaginabile di schiuma sui capelli di Harry. Ora sembra Babbo Natale, gli manca solo il cinturone e le renne e veramente gli farebbe invidia. Finalmente ride anche lui della sua faccia schifata mentre assapora il sapone all’arancia. Torna a preoccuparsi dell’auto tanto che scende a controllare se sono stata così abile da prendere in pieno il palo della luce qui davanti. Tira un sospiro di sollievo per la macchina intatta ma impallidisce e comincia a sudare freddo quando gli riferisco ghignando sotto i baffi che la macchina non parte. Louis afferrando il mio occhiolino dallo specchietto mi regge il gioco barra vendetta contro Harry e urla “Amico, prova a spingere da dietro che magari parte!”
Soffoco una risata e annuisco verso il riccio con aria innocente. Harry la prende troppo sul serio e togliendosi i capelli dalla fronte con gli occhiali inizia a spingere la macchina mentre io attacco il freno a mano.
“Oh te lì dentro!” urla accigliato e affannato a Lou che si sta ancora scompisciando con me “che ne dici, non so, DI DARMI UNA MANO?!” L’altro scende e da ottimo attore finge di aiutarlo a spingere la macchina.
“Em, tesoro, potresti portarmi gli occhiali da sole che sto soffrendo come un cane? Ok che il sole va sempre dai belli ma è una vita che ci combatto ed è straziante!
“Arrivo con la borsa, Lou” scendo dalla macchina e lo raggiungo “Ma dove sono?”
“Continua a cercare, dovrebbero essere nella tasca interna!” uhm, okay. Mi accuccio a terra per cercarli meglio ma non faccio in tempo a sbraitare che non esistono tasche interne nella borsa di Louis che i ragazzi, ridendo a crepapelle, salgono sulla macchina e partono alla velocità della luce.
Risultato? Emily Horan in mezzo a una stradina dall’altra parte della città rispetto casa con la faccia da pesce lesso a cui hanno appena detto che il mare è dolce o peggio che i monti non sorridono e le caprette non fanno ciao. Mi sento come Niall quando è privato del suo pezzo di pizza a pranzo. O, tanto per restare in tema di tragedie, Zayn con il ciuffo scompigliato che prende a pugni un muro. In poche parole? Sono incazzata.
Okay che doveva farmela pagare però questo mi pare pure troppo. Ogni santo cittadino di questo mondo sa che per farmi morire barra diventare-tua-schiava-a-vita-a-patto-che-smetti basta un po’ di solletico sulla pancia. Questa volta Harry ha davvero passato il limite. Ci sta anche che lo scherzo è partito da me, sono stata io la prima a prenderlo in giro, volevo una piccola rivincita per non avermi lasciato guidare! E quell’altro doppiogiochista che m’ha pugnalata alle spalle, appena torno a casa giuro che lo prendo a sprangate nelle gengive, con la faccia di Harry. Non ho neanche il cellulare, minchia. Ma non ho nessuna intenzione di farmela tutta a piedi sarà mezz’ora da qui a casa!
Ma non c’è una dimora barra capanna barra villa per almeno un chilometro. Maledetti Malik e le loro voglie di farsi costruire case in campagna a ore interminabili da Londra.
Non sono una sportiva io, sbuffo. Il mio fisico asciutto è dato dal metabolismo Horan, non dalle ore di corsa. E non canto, non nuoto e non ballo. Quindi? Resistenza fisica e respiratoria pari a zero. Ma sai lo zero, quello paccato? Eh, non c’entra niente. È più del nullo, più del niente. È un numero che non esiste e non ha voglia di farsi scoprire, talmente è pigro. È il numero mio insomma.
Arrivo di fronte alla villetta con il fiatone, da quanta strada ho percorso. Ti prometto Emily che se arrivi sana e salva a casa per un mese cioccolata calda tutte le mattine. E i biscotti al cioccolato che con Harry ti litighi sempre. Già, Harry. Se potessi l’avrei già incenerito. Lui, la sua macchina e quell’altro traditore. Con una bomba Malik made in Pakistan ovviamente, perché dovrà essere una morte tra amici.
Suono il campanello. “Sì?”
“Signore mi scusi” e adesso cosa m’invento? “Ho finito il credito, potrei usare il telefono?”
“Ma chi parla?”
“Ah giusto, mi chiamo Emily Horan. Potrebbe aiutarmi per favore?”
“E chi mi dice che non sei una serial killer pronta ad uccidermi e rubare tutto l’oro in casa?”
Oh Cristo.
“Signore, ho diciassette anni. Sono senza cellulare, senza portafoglio e senza bomba Malik-ehm pakistana tra le mani. Avrei già finito se non fosse pieno di paranoie inutili, suvvia!” ci manca solo che chiami la polizia questo.
“Ragazzina cosa sono queste maniere? Gira al largo!” e mette giù. Neanche voglio sprecarci altri minuti del mio tempo. Provo la villa accanto.
Suono il campanello e dopo pochi istanti una ragazza alta, magra e sorridente mi apre.
“Dimmi” ha una voce dolcissima. A causa del vento alcuni riccioli neri le cadono sul viso. È molto bella, avrà più o meno la mia età.
“Ciao, scusami. Ho finito il credito nel cellulare e mi domandavo se posso usare il tuo. E ti prego” sorrido “non dirmi che hai paura che ti possa derubare barra uccidere o che nasconda un coltellino svizzero nei pantaloncini del costume!”
Mi guarda perplessa, poi quando le indico la casa accanto ride chiudendo appena gli occhi. “Lascia perdere quello che ti ha detto: è un vecchio scorbutico che non vuole aver a che fare con nessuno. E prego” mi apre del tutto la porta senza smettere di sorridere “entra pure!”
Sussurro un grazie seguito da un ‘wow’ appena entro in quella villa pazzesca. Neanche casa di Liam è così. Liam, meglio che lo chiami subito e mi faccia venire a prendere altrimenti c’è rischio che quegli altri due cretini mi buttino giù casa avendo trovato le chiavi nella mia borsa.
“Hai il fiatone” interrompe i miei pensieri “vuoi qualcosa da bere..?”
“Emily” sorrido “e scusa ancora il disturbo, ma un bicchiere d’acqua andrebbe più che bene, grazie.”
“Io sono Juliet” mi porge il bicchiere e ride quando lo tracanno tutti d’un sorso, ma anche se vicino alla sua grazia mi sento come un elefante in un negozio di cristalli, il suo sorriso riesce a mettermi a mio agio.
Mi porge il telefono e sparisce. Digito frettolosamente l’unico numero che ricordo a memoria e attendo qualche istante.
“Scricciolo, dimmi tutto” la sua voce mi scioglie, come al solito.
“Liam, è successo un casino. Sono a Princes Square e ti sto chiamando dal cellulare di una sconosciuta che, poverina è capitata sotto le mie grinfie. Dimmi che hai finito con Zayn e che puoi venirmi a prendere”
“Si, sto uscendo da casa sua ora. Ma perché, il tuo cellulare dov’è?”
“Indovina?” dico, irritata.
“Harry.”
“Esatto.”
“Arrivo subito, dieci minuti e sono lì” a giudicare dalla fermezza della sua voce devo aver pronunciato quell’esatto un po’ troppo acidamente.
Chiudo la chiamata e aspetto sul divano che la raggiante ragazza di prima torni. E invece mi trovo davanti la faccia la sua versione mini, sempre sorridente.
“Ciao, io sono Caroline!” la sua voce limpida e tenera mi mette di buon umore.
“Io mi chiamo Emily. Sei la sorella di Juliet?” annuisce e affonda nel puffo viola accanto a noi mentre la sua versione diciottenne mi viene incontro. Le porgo il cellulare e faccio per andarmene quando mi chiede:
“Come mai sei capitata qui?”
Ci sediamo entrambe sul divano e le racconto tutta la storia, tra una risata e un’altra.


Heeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeidi!

ssssssssalve piccole coccinelle (?) eccoci con il terzo capitolo e la new entry..carina la nostra Claire, eh? e il nostro pakistano è stato parecchio scombussolato perchè il ciuffo scompigliato è cosa più unica che rara per un Malik c':
anche Juliet diventerà importante per la nostra storia, ma non voglio spoilerare troppo c: 
il prossimo capitolo sarà inteeeeramente tra Harry e Emily, eh finalmente no? mh-mh!

ringrazio tutte le sante persone che hanno letto, mando un bacio a chi ha recensito un abbraccione enorme enorme alle quattro ragazze che l'hanno messa tra le preferite e alle cinque che l'hanno messa tra le seguite! vi amo troppo bellezze! cccc': 
mandiamo grazie alla nostra figura materna e centrale della storia: heidi. senza di lei non avrebbe senso niente! ma quale heidi e heidi, ve lo dico io senza di chi la storia non esisterebbe: la mia testona che ha pure cambiato nick in @DjMalikallaconsole (ahahahah) e che ha scritto tutti i dialoghi tra Zayn e la sua riccissima e arzillissima rivale! un bacione amore mio! :***
(un bacione anche a Mari @greenflower che ieri m'ha fatto tanti complimenti <3)

basta, non v'annoio più, ho finito..fateci sapere se vi è piaciuta..ci speriamo tanto!

#LOVE

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Capitolo 4
*** capitolo quattro ***


4.
 
“Quindi ti ha lasciata in mezzo alla strada come una cicca?”
Esattamente. Non avresti saputo pronunciare parola più azzeccata di questa, donna mia!”
“Ma non ho capito” mi guarda con aria curiosa “tu e Harry state insieme o cosa?”
Cosa.” Dico un po’ troppo aspramente. Poi addolcisco la mia voce: non voglio spaventarla subito..non lei che è così carina! “Voglio dire: siamo amici.”
“Da come ne parli non sembrerebbe” sorrisino malizioso. Okay che ti conosco da appena quindici minuti ma non avrei problemi a spedirti in culonia a calci con Heidi e Peter se non la pianti immediatamente.
Sorrido, forzatamente. “No, cioè. Ci conosciamo dai tempi dell’asilo e abbiamo un rapporto leggermente complicato: dipende da come gira insomma. Se ci prendi bene siamo burro e marmellata, pane e nutella, fragole e panna, Heidi e le sue caprette..” mi fa cenno di aver capito “Ma se abbiamo la luna storta sta pur certa che il diavolo e l’acqua santa ci fanno un baffo.” Ridiamo insieme.
“Questo nostro, ehm.. odio-amore è nato un po’ di anni fa.. facevamo la terza media o qualcosa del genere: era una sera estiva durante la nostra vacanza in Italia. I nostri genitori stavano facendo una passeggiata lungomare e noi siamo rimasti a guardare le stelle. Abbiamo parlato un po’ e ci siamo baciati. A lui non l’ho detto ma ricorderò sempre quella sera come la più dolce: mi si è avvicinato un po’ impacciato e mi ha sussurrato che mi voleva bene e che non riusciva più ad essere mio amico. Quant’è stato tenero..”
Il campanello che suona ci risveglia dalla trance dolcissima di quando il cervello e il cuore di Harry erano ancora intatti.
Entra Liam più splendido che mai. Scrivo il numero di Juliet su un foglio, le do un bacio promettendole di chiamarla presto e seguo il mio amico in macchina, che mi racconta cos’è successo in quell’oretta e mezzo che è passata dalla festa di Zayn.
“Lui come sta?” non mi sto preoccupando, è solo per non lasciare che mi chieda di Harry.
“Facendo finta che t’importi veramente e che non stai sviando la conversazione verso quello che ti pare” Sorride “...lui sta male. M’ha raccontato un po’ di quella Claire: di quanto la odi da quando sono piccoli, di quante ne ha passate per colpa sua e di quanto sia irritante. Neanche il gel l’ha aiutato. Giuro che per la prima volta non sapevo come tirare su il morale al mio migliore amico!”
Poverino” sollevo le mani al cielo sarcastica e lui alza un sopracciglio prima di chiedermi:
“Harry?”
“A fanculo.” sbotto.
“Dai...”
“Dai? Dai? Liam ma sei partito?! L’hai ingoiato quel gel? M’ha lasciata in mezzo alla strada!” sono paonazza, ma solo il pensiero di quel riccio e della sua risata prima di sfrecciare via con l’auto mi mandano in bestia.
“Smettila, Em.” È serio. Mi prende il mento tra le sue dita costringendomi a guardarlo “Credi davvero che un amore vero e sincero come quello che avevamo io e te poteva essere spezzato e mandato all’aria da un ragazzo qualunque?”
Scuoto la testa.
“Credi davvero che avrei affidato a lui la tua felicità a cuore aperto, arrendendomi all’evidenza, se non avessi saputo quanto ci teneva? Credi davvero che non avrei combattuto di più, se non sapessi che per te, nessuno potrebbe mai arrivare al suo livello? Emily, il vostro rapporto è complicato solo perché voi volete renderlo complicato. Sappiamo tutti e tre che non l’ha fatto per farti incazzare. Vi riempite continuamente di dispetti e scherzi da bambini..solo perché stavolta ha un pochino esagerato non significa che non ti voglia un bene dell’anima e che tu per lui non sia sempre la più importante.”
“È proprio questo il problema...” sussurro. E mi parte il sorriso.
Dopo alcuni istanti di silenzio per evitare che scoppi a piangere sposta l’argomento sulla ragazza che mi ha ospitato prima.
“Si chiama Juliet, ha sedici anni e frequenta la scuola qui vicino.”
“Sedici anni?” mi guarda, interessato.
“Sì, anche io gliene davo di più...la credevo perfino più grande di noi!” continuo “Fortuna lei guarda, è stata dolcissima e m’ha accolta offrendomi qualsiasi cosa: non credo che io sarei stata capace!”
Mi accarezza la testa “Lo sappiamo che la tua generosità non è ai livelli estremi scricciolo, ma non importa: ti capiamo e ti accettiamo comunque così come sei!”
“Ti voglio bene anch’io, eh!” voglio sembrare acida ma scoppio comunque a ridere. Si ferma al semaforo e ridendo mi stampa un bacio in fronte prima di ripartire. M’è tornato il buon umore: nessuno sa farlo meglio del mio migliore amico.
 
Sto scrivendo la lista delle cose da fare di oggi e quelle da non fare. Tutto è più interessante dell’ennesima lezione di matematica della settimana. Cosa devo fare oggi? Mmh... batto la matita sul mento, e guardo fuori: probabilmente pioverà, strano visto che siamo a Londra. Bene, che si fa quando piove? Cosa può fare una diciassettenne annoiata e pazza per i vestiti e le scarpe quando piove?
Oh andiamo non ci siete ancora arrivati?! Stasera shopping! Batto le mani a mo’ del ‘viva me’ di London Tipton in Zack e Cody, soddisfatta. Ora bisogna trovare soltanto un accompagnatore. Fare shopping da soli non è poi così divertente. Niall? Neanche per sogno dato che ad ogni pizzeria vuole fermarsi. Liam? Ha detto che deve studiare, che coglioni sta scuola oh! Harry? Non se ne parla, è convinto che ce l’abbia ancora con lui dalla scena di ieri sera: che si fotta, impara a lasciarmi per strada. Il pakistano è da Louis: non vuole più mettere piede in casa propria da ieri, ha paura di Claire. Si può aver paura di una bassa riccioluta? Certo che però la sua scarpa era proprio bella, ha davvero un gran senso del gusto quella ragazza.
Per mille caprette sulla montagna! “Minchia sì!” urlo. Sono così emozionata dei miei pensieri che non riesco neanche a sentire i rimproveri per aver detto una parolaccia in mezzo alla lezione. So solo che mi ritrovo a camminare per il corridoio con la prof che mi urla dietro: non sono una di quelle che chiede scusa, non è colpa mia se la sua lezione è una noia mortale e mi costringe a pensare ad altro.
Comunque, dicevo? Chiamerò Claire per lo shopping oggi, così Zayn potrà starsene tranquillo a casa sua. Sono o non sono un piccolo genio? Sorrido, ebete in mezzo al corridoio.
 
Din don.“Non voglio i vostri stupidi biscotti da scout! Girate i tacchi ragazzini!” Wow, di buon umore la ragazza. Provo a risuonare, magari è la volta buona che mi apre.
Din don. Sento dei passi avvicinarsi “Ho detto che non vogl- oh, ciao!” la sua espressione passa da vipera incazzata a delfino curioso a panda sorridente.
“Ciao Claire” parto in quinta “Sono Emily, una delle fortunate spettatrici del tuo spettacolo di ieri e volevo prima di tutto farti i complimenti per come hai steso Zayn con quel tacco mozzafiato e secondo chiederti se ti andava di prendere qualcosa e andare a fare un po’ di shopping dato che non ho nessuno che mi accompagni” sorrido, speranzosa.
“Diretta, la ragazza” mi sorride “Mi piaci! E guarda un po’ il caso stavo uscendo anch’io per il centro commerciale, andiamo insieme?” sorrido e annuisco. Mi prende a braccetto e raggiungiamo la sua auto.
“Quanti anni hai, Lili? Posso chiamarti Lili, vero?”
“Oh assolutamente, lo adoro! E comunque, ne compio diciotto il prossimo marzo..tu?”
Sorride “Ne ho diciannove appena compiuti, e non smetterò mai di rinfacciare a Zayn di essere più grande di lui, anche se non sembra e non perde l’occasione di farmelo notare!” faccio una smorfia, seguita a ruota da lei e poi scoppiamo a ridere, è proprio da Zayn un comportamento così.
“Quant’è che vi conoscete?” le chiedo.
“Io e Zayn?” annuisco “Da quando ho cinque anni. I nostri genitori sono amici, ahimè. diciamo che sono sempre stata costretta a subire le sue lamentele e quella lagna che definisce musica. Non ho mai capito il suo stile di vita, sai? Né tutte le ragazze che perdono la testa per quel suo ciuffo biondo, che tinto così gli sta solo male. Quando aveva quattro anni la sua famiglia si è trasferita a Londra e da allora ho sempre visto un via-vai di ragazzine impazzite e teppistelli entusiasti della sua piscina interna o del bowling da quattro soldi.”
“Avete sempre avuto questo rapporto così..scontroso?”
“Stai scherzando? Tesoro, se qualcuno conosce il segreto per capire quella testa di minchia e fare in modo di non litigarci ventiquattr’ore su ventiquattro me lo dica, che non ne posso più di urlargli contro: sapessi le volte che mi ha rovinato i pomeriggi con una pallonata sulla mia finestra! Neanche le mie amiche vogliono più metter piede in casa, per paura di quello sfascia programmi nonché sfracassa palle.”
Nel frattempo siamo arrivate al centro commerciale e fuori, come da programma, ha iniziato a piovere. Ma dicono che tra un’oretta dovrebbe spuntare il sole.
“Claire?”
“Mh?” è dentro il camerino a provarsi un vestito nero, sono sicura le starà d’incanto.
“Perché i genitori di Zayn non sono mai a casa?”
“Bella domanda tesoro. Se non li conoscessi direi che sono sbandati e irrazionali come il figlio. In realtà per mantenere uno stile di vita così alto, e il loro figlio ricco ed irresponsabile, viaggiano molto per lavoro e si portano dietro anche le loro due figlie.” Per questo ogni sera una festa..ma aspetta..
“Zayn ha delle sorelle?!” quasi urlo dallo stupore mentre lei scoppia a ridere, annuendo.
 
“Ma tu e Harry?”
“Oh, Dio. E ti pareva.” Sbotto acida, senza nemmeno pensarci.
Mi guarda stupita e fa per scusarsi ma la blocco “No, lascia perdere. Ritiro tutto: è che è un argomento delicato e io non amo parlarne. Però mi fido di te, cosa vuoi sapere?” prendo un sorso dal mio frappé al doppio cioccolato.
“Se ti dico che ho capito la vostra relazione anche solo guardandovi dalla finestra quando festeggiate a casa Malik, mi sputi?” ora sono io quella con gli occhi spalancati.
“C-come?” la voce si spezza, tanto sono curiosa e incredula.
“Non prendermi come una veggente, tanto meno come una stalker ma con tutto quel casino che fate almeno una volta alla settimana non posso non buttare l’occhio. E ogni volta, ogni santa volta ci siete tu e lui in primo piano: ora vi picchiate, poi vi baciate, poi vi prendete in giro come due vecchi sposi. Ma quello che m’ha colpito di più è stata la volta in cui ti sei alzata dal lettino e sei entrata a casa. Dovevi vedere il suo sguardo: ti ha catturata e non ti ha lasciata fino a che gli è stato possibile, ti fissava con un tale trasporto, emozione e una tale malinconia che non ho potuto fare a meno di capire che sotto ci fosse qualcosa.”
Non posso credere a quello che ho sentito. Sta dicendo sul serio?
Faccio per aprire la bocca ma mi precede sorridendomi pettegola “Ovviamente anche da parte tua ho notato una certa” si blocca “..attrazione.” sussurra quella parola così lentamente che mi fa venire la pelle d’oca.
“Oh andiamo Lili...è inutile quell’espressione, sputa il rospo a zia Claire e spiegami per filo e per segno perché ogni volta che vi guardate le nuvole spariscono dal cielo e stampate quegli orridi ebeti sorrisi in faccia che neanche affogandovi andrebbero via; spiegami perché i brividi che percorrono il tuo corpo ogni volta che ti tocca fanno scuotere anche le mura della mia villa e di tutto il quartiere, e perché nonostante ne siate entrambi consapevoli...non volete ammetterlo.”
Penso che la mia mascella sia arrivata per terra dallo stupore, avete presente i cartoni animati? Ecco, ora come ora potrebbe entrarci l’intera villa Malik.
Claire mi guarda e ride “Ho centrato in pieno il punto, non è così?”
Annuisco appena, ancora sconvolta. Mi suggerisce di prendere qualche sorso dal suo frappé al caffè e di pensarci un attimo prima di risponderle: così passa mezz’ora, facciamo in tempo ad arrivare al St. James park e prendere un po’ di sole spuntato da poco.
“Ci ho pensato” confesso, seduta di fianco a lei con il viso rivolto verso il sole di fine estate londinese, percepisco che annuisce e che mi invita a proseguire “...e credo sia perché abbiamo” pausa “..paura.”
Distolgo lo sguardo dal cielo e cerco di prendere tempo “Non so come spiegartelo C, ma c’è qualcosa in noi che attrae l’uno all’altra e allo stesso modo ci respinge. Siamo così...così strani che ormai è diventata la nostra quotidianità. Viviamo quest’amicizia da..” sbuffo “anni.”
Si gira completamente verso di me e scuote la testa “Tesoro, mi stai nascondendo una parte fondamentale della vostra storia. Qual è l’evento che ha fatto scattare tutto ciò? Non credo che dalle elementari fingete di fare i finti fidanzati così, per divertimento.”
“In realtà sì” rispondo “Voglio dire, fino alla terza media è stato così. Ci stuzzicavamo sempre come marito e moglie e alternavamo anche dei momenti dolcissimi. Poi una sera...è successo. È stata la prima volta che ci siamo detti cosa provia- provavamo l’uno per l’altra. E ci siamo baciati, era il mio primo bacio e lo ricordo con tanta tenerezza..”
“Ma non è finita qua.”
“Ma non è finita qua” ripeto “O perlomeno credevamo di sì. Non abbiamo più parlato di quel bacio e sentivo come se si fosse creata una barriera intorno a noi, non volevo perdere il mio migliore amico ma chiudendoci in noi stessi stavamo solo peggiorando tutto.”
Incrocio le gambe e controllo il cellulare, magari qualcuno chiamandomi può salvarmi da questa situazione. Vedo che gli occhi di Claire chiedono altro e sento anch’io che ho bisogno di esternarle queste cose. “Poi abbiamo iniziato le superiori ed ho incontrato Liam. È stato subito amore: il fidanzato più dolce e tenero dell’universo e anche il più simpatico, siamo stati insieme un anno intero. E poi cosa, o meglio chi è riuscito a rompere il nostro legame indissolubile?
Indovina?
Liam aveva già capito tutto e non nascondo che ci abbiamo messo un po’ a superarlo, ma evidentemente il nostro era uno di quegli amori da quattordicenni che passano in fretta perché ora non potrei desiderare migliore amico più perfetto di lui.”
“E Harry? Come ha preso la vostra rottura?”
“Quell’anno siamo stati l’estate intera separati perché i miei avevano programmato un mese di vacanza alle Maldive così quando abbiamo iniziato il secondo anno, rivederlo per me è stata una visione. Era bello, era bello davvero.”
Alcuni istanti di pausa, ancora oggi dopo tanto tempo sento il mio cuore fermarsi e le mie labbra incresparsi in un sorriso appena le sue hanno sussurrato “Ehi.”
Mi risveglio con Claire che agita una mano davanti ai miei occhi e sussultando continuo.
“Ovviamente non siamo stati in grado di resisterci e alla prima festa in spiaggia ci siamo ribaciati. Ma questa volta è stato diverso, dopo un anno i sentimenti che credevamo soppressi non solo sono ricomparsi ma aggiungendo esigenze e voglia di vivere sedicenne ci hanno spinti a provarci, provarci davvero. Volevamo stare insieme, avevamo capito che non eravamo in grado di starci lontani. C’erano ottime intenzioni da parte di entrambi, giuro...ma dopo solo un mese di relazione ci siamo lasciati. E io ero...stavo...volevo...volevo davvero provarci...ed ora io, e lui...non ci riesco...”
Senza accorgermene le mie mani hanno cominciato a tremare, gli occhi lucidi e le labbra si sono increspate all’ingiù.
“Scusami Emily, scusami giuro. Non volevo farti star male, non era mia intenzione...volevo soltanto fare una chiacchierata...”
“Non preoccuparti, non è colpa tua” riesco a sussurrare prima che la prima silenziosa lacrima scenda dalla mia guancia rosea e la ragazza accanto a me prenda il mio volto tra le sue braccia, cullandomi.
 
“Ed ora?” mi sta riaccompagnando a casa, sta per fare buio. Le faccio cenno di non aver capito, stavamo parlando delle scarpe blu in vetrina. Qual è il filo che ci ha portate qui?
“Tu ed Harry. Com’è il vostro rapporto ora?”
“Oh.” Mi ero dimenticata di averle raccontato la nostra storia e giustamente vuole sapere come stiamo affrontando tutto il casino che fino ad adesso ci ha accompagnati.
“Diciamo che ora la frase ‘camminiamo sul filo del rasoio’ è riduttiva.” Mi guarda perplessa e prendendo un bel respiro continuo a raccontare. “Da quando abbiamo capito che i nostri sentimenti non erano mai cambiati le abbiamo provate tutte: non ci siamo più visti, abbiamo fatto finta di niente e di non aver mai vissuto il passato..ma ovviamente non è servito. Così una sera abbiamo preso il toro per le corna e ne abbiamo parlato: ma parlato davvero. Ci siamo rivelati tutte le paure, tutte le confessioni che avremmo dovuto dirci mesi prima e abbiamo concluso che l’unica maniera per non impazzire era rimanere amici. Consapevoli dei nostri sentimenti abbiamo fatto un patto: che non ci saremmo più toccati, che non avremmo più ceduto alle tentazioni e al cuore, ma che avremmo sempre ragionato con la nostra mente. Claire, era l’unico modo. Nessuno dei due può stare senza l’altro e fidanzati non lo saremo mai più. Perciò viviamo in questa specie di situazione precaria da quasi due anni ormai e devo dire che ce la stiamo cavando benissimo: non siamo più innamorati l’uno dell’altra, ciò che ci tiene insieme è solo il ricordo e l’attrazione fisica, ma sono sicura che in poco tempo riusciremo a far svanire anche quella. Senza contare che è un amico meraviglioso, ci sono delle sere in cui parliamo fino a notte fonda, gli voglio davvero bene.”
“Solo una cosa: quanta forza di volontà ci è voluta per resistere a delle emozioni così forti?”
“Tanta Claire, tanta.”
“E quel che mi stupisce di più è quanto siete stati maturi ed intelligenti a non nasconderlo, ma parlarvi ed affrontarlo insieme.” Ricambio il suo sorriso ringraziandola. “Ma ora, come pensi che andrà la storia?”
“Non facciamo programmi. Stiamo lottando, vinceremo e saremo semplici amici di nuovo.”
“Beh, tanto di cappello ad entrambi, allora.”



HHHHHHHHHHHEEEEEEIDI :-)
per la prima volta vediamo Em che racconta il suo rapporto con Harry dall'inizio a persone estranee, e conosciamo meglio la nostra Claire che prima o poi diventerà importante tanto quanto la dolcissima Juliet! Em ci rimane stupita nel vedere che qualcuno ha capito il suo rapporto con il ragazzo e che forse, è ora di fare qualcosa.

al solito, tanti tanti bacioni alla chiaretta!
vado ad ascoltarmi un altro po' quella bomba di Cher Lloyd, bacioni!
ovviamente, qualsiasi problema contattatemi...e se lasciate una recensione siamo contentissime! 

per chiedermi qualsiasi cosa: messaggio privato o twitter: @wannabewithyouu

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


5. capitolo cinque
 

“Ho fatto moltissima pratica mentre eravate via, sono bravissima ora!”
“Emily, te l’ho già detto. Hai diciassette anni, scordati che ti faccio guidare!”
“Ma mamma!”
Ma mamma un corno!” alza le braccia al cielo. “Non hai nemmeno la patente!”
Batto un piede a terra “Se è per questo neanche Harry ha la patente, eppure ha già una sua macchina e la può usare quando e dove vuole!”
“La prima volta che Harry verrà fermato dalla polizia ne riparleremo, ora zitta e obbedisci.”
Sbuffo e punto i piedi per terra.
“Tesoro ascolta tua madre, non ho intenzione di sentirvi litigare anche la domenica mattina. Siamo di ritorno da una vacanza in Marocco, abbiamo tanto da raccontarvi e l’ultima cosa che voglio è che voi iniziate con le vostre lagne inutili.” Papà sale sul posto del guidatore mentre mamma mi fa una linguaccia.
Soddisfatta, la sua voce si addolcisce “Vai ad aiutare tuo fratello a prendere il cesto del pic-nic, noi ti aspettiamo qui. E mi raccomando poi sali dietro al tuo posto da diciassettenne non ancora patentata.” mi lancia un bacio e mi fa l’occhiolino. Mamma se non mi fossi mancata così tanto giuro che te la farei pagare, ma dopotutto ho davvero bisogno di un po’ di tranquillità familiare.
 
“Niall, mi passi il tuo panino?” cerca di comprarlo con i suoi occhioni da cerbiatta.
“Non esiste! L’ho preparato con tutto l’amore del mondo e adesso me lo mangio io.”
“È questo tutto il rispetto che doni a tua madre che non vedi da un mese?”
“Mmh.. sì!”
Scoppio a ridere, seguita a ruota dagli altri tre membri della famiglia, mi sono davvero mancati. Adoro il rapporto che c’è tra noi: nonostante mamma e papà siano quasi sempre in viaggio per il mondo da quando io e Niall siamo abbastanza grandi per badare a noi stessi, amo quando tornano dalle loro vacanze e passiamo del tempo insieme come quando io e mio fratello eravamo ancora dei bambini.
“Allora ragazzi, novità? Io e vostra madre dobbiamo aggiornarci!” un gran sorriso appare sul suo volto arrossato e ancora abbronzato dal sole d’Africa.
“Niall ha trovato la ragazza!” cinguetto pettegola.
“Non è vero!” borbotta di rimando ancora con la bocca piena. “Si chiama Bethany e siamo soltanto amici: vogliamo aspettare e vedere come va…per adesso io sto benissimo così, nessuno meglio di lei capisce cosa significhi il cibo in questo mondo, ho finalmente trovato una ragazza che mi faccia sentire a mio agio e che non si vergogni a strafogarsi con me!” arrossisce un po’, poi l’attenzione degli adulti ricade su di me.
“Scommetto che sei già finita in presidenza, teppistella!” scoppio a ridere, oramai è una tradizione per me visitare quell’ufficio e i miei non si sorprendono neanche più.
“Lo sapete anche voi quanto sia odiosa l’ora di chimica, non potevo fare altrimenti!” sorrido scambiandomi un occhiolino con mio padre, mentre mamma è ancora un po’ perplessa e preoccupata per il mio comportamento. Sono sicura che tra poco se ne uscirà con il discorso del preside: ho quasi diciotto anni, questo è la mia ultima possibilità i far vedere a questo liceo quanto valgo, tra pochi mesi avrò il diploma e bla bla bla… perciò per evitarlo, sputo la prima scusa che mi salta per la testa.
“Cosa ci avete comprato?”
“Sai che il discorso sulla maturità te lo farò comunque, vero?” chiede retorica mamma, mentre tira fuori due buste di carta dalla sua borsa. Faccio finta di non averla sentita e scarto il mio pacco: delle favolose scarpe blu notte, ma quel che attira la mia attenzione è il tacco trasparente contenente dentro una bolla, una luccicante farfalla blu sospesa a mezz’aria.
“Sono meravigliose mamma, sei un angelo!” la abbraccio entusiasta del mio regalo, non sapevo che in Marocco esistessero stilisti così capaci.
Appena Niall e papà si allontanano per giocare con il suo regalo, un frisbee giallo, mamma ne approfitta “Non ho ancora chiamato Anne, Harry come sta?”
“Mh mamma, io e Harry non ci parliamo da quando mi ha lasciata in mezzo a una strada sperduta a chilometri dal centro! Ho dovuto chiamare Liam e farmi venire a prendere, ma ti pare possibile?”
“Tralasciando il fatto che, nonostante sia contro la legge, ti permetto di andare in macchina con lui solo perché so che è in grado di guidare.. cos’avevi combinato per farlo reagire così?”
Sbuffo e alzo la voce “Cosa ne sai tu che è stata colpa mia?” mi fissa divertita quasi avessi appena sparato la battuta del secolo.
Emily, andiamo.
“E va bene, può d’arsi che l’abbia leggermente fatto incazzare.. ma lui poi ha esagerato!”
“Quando la smetterete di punzecchiarvi come dei bambini? E comunque io stavo parlando del vostro rapporto.. come va veramente tra te e Harry?” diventa improvvisamente seria e apprensiva.
Una cosa di cui vado fiera è il rapporto di amicizia che ci sia tra me e lei: le ho sempre raccontato tutto ma ci siamo avvicinate ulteriormente da quando le ho parlato veramente di Harry. Lei mi ha dimostrato che posso sempre fidarmi e che per qualsiasi cosa possiamo parlarne. Butto uno sguardo a Niall e papà per prendere tempo, poi torno alla nostra conversazione.
“Niente di nuovo. La situazione è sotto controllo, non preoccuparti.”
“Non siete ancora pronti a frequentare altre persone?”
“Mamma.” Mi irrigidisco “Non è che non sia pronta, è che non voglio frequentare un ragazzo che dopo pochi mesi mi lascerà. Non ho la minima intenzione di stare male ancora, anche se questo vorrà dire ignorare chiunque mi chieda di andare a mangiare una pizza.”
“Amore, sappi che prima o poi tutto questo finirà.”
“Io non sono più innamorata di Harry, mamma. Solo che non voglio dare troppa attenzione ai ragazzi. Sei sempre tu quella che mi dice di stare attenta e pensare alla scuola, sto mettendo in pratica un tuo consiglio.” Mento.
“Okay, come vuoi. Ma sappi che comunque io ci sono per qualsiasi cosa.”
“Lo so, grazie mamma.”
 
Ho le gambe a pezzi, non penso che riuscirò ad attraversare il vialetto di casa e salire le scale. Maledetta me e quando non mi decido di andare in palestra, non è possibile che dopo neanche un’ora di pedalata per il parco non abbia più le forze per scendere dalla macchina! Sono fuori esercizio, questo è quanto. ma proprio con un’intensa gita in bicicletta doveva concludersi questa domenica di rimpatriata familiare? La tristezza ragazzi miei, la mia forma fisica è una tristezza.
“Ehi Niall, cos’hai intenzione di fare per i tuoi diciotto anni?” chiede papà al volante, mentre torniamo a casa.
“Stiamo organizzando una festa, Zayn ha già contattato alcuni amici dei suoi ed ha affittato una villa in campagna, preparato gli inviti e le varie cose...ma non vogliono dirmi altro.”
Nonostante sia ancora in catalessi, catturo questo frammento di conversazione e riordinando i pezzi del mio cervello riesco a formulare qualche frase semplice.
“Già è tanto che sai della festa, Niall. Sarà una sorpresa. Se la memoria non inganna questa mente priva di esercizio fisico, il party è fissato per il 12, in modo che da mezzanotte in poi con te diciottenne faremo un sacco di casino..”
“Scommetto che non vi rivedremo per alcuni giorni, allora!” ride mamma, prima di aggiungere “Ma la scuola?”
“Mamma” ringhio “il tuo primogenito compie i suoi primi e ultimi diciott’anni e tu pensi alla scuola? Ma come ti permetti?!”
Non ho più nessuna forza, fortunatamente con quest’ultima l’ho ammutolita e per grazia ricevuta ha acconsentito a far saltare la scuola anche a me, fino a che non riprenderò le forze. È in questi momenti che amo avere dei genitori aperti, giovani e consapevoli che per una festa del genere non c’è verso di avvisarci e minacciarci: l’alcol lo prenderemo comunque.
 
Tutto ciò che riesco a ricordare una volta sveglia e controllato l’orologio che segna le sette di sera è che Niall mi ha portata in braccio dalla macchina al letto. Esausta com’ero, devo essermi addormentata prima.
Resta comunque il fatto che è tardissimo e che devo incontrarmi con gli altri ragazzi perché manca solo una settimana alla festa e siamo terribilmente indietro con i preparativi. Mi sciacquo la faccia velocemente e sistemati i capelli in una crocchia disordinata mi faccio accompagnare fino alla villa Malik dai miei, perché “Harry non è ancora patentato e non mi piace che percorri strade così lunghe insieme a lui.” Ancora sento la voce di mia madre: tutto ciò di cui ha paura è la polizia, in realtà sa benissimo che Harry è in grado di guidare perfettamente da quando aveva quindici anni.
“A che ora ti vengo a prendere?”
“Facciamo che mi riportano a casa loro Pà, non so quando finiremo...siamo molto indietro!”
“Va bene, ma fatti accompagnare da Liam. Almeno lui la licenza per guidare la sua moto ce l’ha!” mi sorride.
“Guarda che è stasera in moto, in realtà guida la macchina abusiva anche lui!”
“E fammi credere che almeno uno di loro non abbia problemi con la legge, per favore!” mi segue in una risata seguita da un “Così tua madre sta tranquilla!” e mi congeda con un bacio.
Suono il campanello e alla porta appare uno splendido Liam che appoggia la mano dietro la mia testa e mi dà il benvenuto con un bacio sulla fronte “Mi dispiace non farti neanche entrare scricciolo, ma dobbiamo partire subito!”
“Salite in macchina, veloci!” urla Zayn “Liam, tu davanti insieme a me che devi aiutarmi con la strada. Oh, ciao Em!”
“Ciao sfigato!” il moro dalla pelle ambrata mi corre incontro e mi stritola con un abbraccio, sa che odio quando lo fa e per questo è diventato il suo modo di salutarmi. Scuoto la testa ridendo e prima di salire in macchina noto la robusta figura di Harry avvicinarsi. Faccio per scorrere ed allontanarmi verso il finestrino ma Louis mi precede, costringendomi a stringermi tra il suo corpo e quello forte e caldo di Harry appena salito silenziosamente.
 
“Tra quanto arriviamo? Comincia a venirmi il mal di stomaco! Che ore sono?”
“L’ora di cinque minuti fa più cinque minuti. La vuoi piantare di lamentarti, Em?!”
“Tu zitto e pensa a guidare.” Ringhio. Sarà la sindrome premestruale, sarà che Harry ancora non mi ha degnata di uno sguardo... ma non riesco a calmarmi.
“Devo prendere un po’ d’aria. Zayn, fermati. E tu, spostati.” Spingo Harry fuori dall’auto malamente e spalanco la bocca per respirare e calmarmi.
“Che hai, scricciolo?” dopo alcuni secondi sento la sua portiera chiudersi.
Neanche mi volto, delle lacrime stanno pizzicando i miei occhi “Voglio tornare a casa.”
Senza chiedermi altro, mi prende tra le sue braccia. “Ssh, tutto si risolve, stai tranquilla.”
“Non ne posso più Liam, è insostenibile.”
“Dirò a Zayn di parlare con lui e chiarire la situazione, non voglio vederti così.” Non mi stupisco neanche più di come ogni volta capisca quale sia il problema. Mimo un ‘grazie’ e mi stringe più forte. Non so come farei senza di lui, non riesco ancora a capacitarmi come qualche idiota lassù abbia deciso che la mia anima gemella sia quel bastardo di Styles e non lui...forse perché tanta perfezione io non me la merito.
Mi aiuta a salire in macchina mentre una mano asciuga furtivamente la silenziosa lacrima che ha deciso di percorrere la strada fino alle mie labbra. Incrocio lo sguardo di Harry, il verde nei suoi occhi è quasi impercettibile sostituito da un misto di quel che vorrei fosse preoccupazione. Macché, figuriamoci. Prendo il posto di Louis distogliendo i miei occhi dai suoi e sussurro che è tutto apposto e possiamo ripartire.
Lo odio, lo odio lo odio lo odio. Lo odio!
Siamo arrivati, fortunatamente. Non so cos’abbia questa sera ma il pakistano mi si avvicina e mi cinge una spalla con un braccio dandomi la forza di arrivare fino a dentro, sicuramente l’ha capito anche lui che se fosse per me a quest’ora mi chiuderei in me stessa in un angolino a piangere. Per quel che vale, apprezzo il suo gesto di sostegno.
Ma voglio pensare soltanto a Niall e alla sua festa stasera, non a qualche stronzo che si degna di fare la persona intelligente e matura solo quando gli fa comodo.
La villa è davvero enorme, sto seguendo Zayn che tutto eccitato ci sta illustrando che qua metterà la sua console, qua posizionerà le super-casse e quest’altra ala è il posto perfetto per l’angolo bar che da quant’ho capito sarà enorme e fornitissimo di qualsiasi cosa.
“Di sopra” continua “ho fatto portare qualche letto matrimoniale nel caso qualcuno voglia schiacciare un pisolino o... che ne so, qualsiasi cosa voglia fare in un letto matrimoniale da ubriachi nel bel mezzo di una festa!” fa un occhiolino generale e partono alcune urla e un applauso. Chi è così idiota da ridere a una battuta del genere? Incrocio lo sguardo divertito di Harry e subito alzo gli occhi al cielo.
“E ti pareva..” sbotto scocciata.
“Cosa vuoi, Horan?”
“Che ti fotta, Styles.”
“Aah, non vedo l’ora di prendermi un paio delle tue amichette e scoparmele nel bel mezzo della festa, così capirai che cazzo di scopo hanno i letti lassù!” sputa, acido.
Stringo i pugni e mi impongo di non piangere. Non faccio in tempo a ribattere, nemmeno a pensare qualcosa da dire che assume un’espressione cattiva e compare un ghigno mentre avanza verso di me.
“Dio, sono così contento che non stiamo insieme. Non puoi nemmeno immaginare la libertà che provo in questo momento. Chi preferisci mi sbatta davanti ai tuoi occhi venerdì prossimo? Liz o Alice? O preferisci Kels? Tanto tu ce l’hai già il giochetto con cui divertirti!”
Non passa una frazione di secondo che la mia mano scatta verso la sua faccia talmente velocemente che la sorpresa lo fa barcollare all’indietro.
“Puttana!”
Distinguo la forma delle mie dita sulla sua guancia sinistra prima che venga fermata da Liam. Neanche Zayn esita a muoversi deciso verso la figura che mi ha appena fatto passare il minuto più terribile della mia vita, trascinandolo di sopra con forza. “Mi spieghi che cazzo ti succede?!” le urla arrivano fino al piano di sotto mentre io sono ancora sconvolta e sento la mia mano destra pulsare e diventare rossa.
Non mi trattengo più e scoppio disperata a piangere, le ginocchia a terra. Cosa è successo? Com’è possibile che per un semplice scherzo siamo arrivati a questo punto?
Alzo la testa e vedo Liam sfuocato cercare qualche fazzoletto prima di riporla tra le mie mani, sono distrutta.
D’un tratto vedo una figura correre dall’altro capo della stanza verso di me, delle forti braccia mi afferrano e mi alzano da terra, e vengo stretta dal ragazzo che fino a pochi secondi prima sputava veleno nei miei confronti.
“Scusa, scusa scusa.” Prende il mio volto tra le mani e mi costringe a guardarlo.
“Emily.” I suoi occhi stanno supplicando il mio nome ed io sono talmente esausta che mi sento svenire.
Delle familiari labbra carnose premono profondamente sulla mia fronte, poi più volte sulla mano ancora rossa che lo ha colpito.
“Emily, di’ qualcosa” stringe la mia testa sul suo petto “Ti prego.” Sussurra. Il battito del suo cuore è velocissimo, i respiri veloci ed irregolari spezzati da qualche singhiozzo.
“Ha-” le mie labbra si muovono impercettibilmente tra i singhiozzi. “Ha-rry..”
“Scusami. Non so cosa mi sia preso. Ti prego, perdonami.”
Si lascia sfuggire un profondo sospiro misto tra rassegnazione e sollievo quando sente che non lo allontano ma rimango immobile tra le sue braccia. Mi bacia la testa mentre passa le sue dita tra i miei capelli ormai sciolti.
Ma il sollievo dura per un attimo, giusto il tempo di riacquistare il lume della ragione.
“Perché cazzo mi hai chiamata puttana?!” lo spingo più violentemente che posso.
Di punto in bianco le sue iridi verdi si fanno più scure, il momento di dolcezza di prima è finito. Sento che sta per sputare altro veleno, mi indica. “Dimmelo tu.”
E perdo il senno, di nuovo. Scatto in avanti per tirargli un’altra sberla ma questa volta i suoi riflessi pronti riescono a fermarmi prima che gli faccia male. Lo sento sussurrare qualche parolaccia prima di urlarmi “Non puoi incazzarti se voglio divertirmi dopo che tu mi pare fai lo stesso! Tutta la scuola non parla d’altro, cazzo!”
Ride malignamente della mia espressione confusa. “Non fare la finta tonta, sai benissimo di cosa sto parlando, stronza. Se volevi farmela pagare per lo scherzo della macchina, questo mi pare pure troppo!”
“Ma che cazzo stai dicendo?!” supero il suo tono di voce.
“Dan, porca puttana. L’ho scoperto!”
Lui che cosa? Ma sta scherzando? Dan?
“Che minchia c’entra lui adesso?”
“Ah, se non lo sai te che c’hai scopato..” a denti stretti l’ha sussurrato, l’odio tingeva da ogni dove.
No. Eh, no. Questo è troppo.
“Tu mi hai appena chiamata puttana perché qualcuno a scuola ti ha detto che mi sono scopata Daniel?! Harry, seriamente?!”
La malvagità nel suo sguardo improvvisamente si muta in qualcosa di più simile alla confusione, al caos.
“DAN?!” continuo, in preda alla rabbia. e alla delusione per aver appena scoperto che ha creduto a una cosa del genere “Pensi davvero che tornerei da lui dopo aver scoperto che stava solo giocando con me? Pensi davvero che se lo avessi fatto non te l’avrei detto? E soprattutto quel che più mi ferisce, stronzo, è sapere che tu abbia anche per un secondo pensato che potessi avere un altro uomo all’infuori di te. Come potrei? COME, nella nostra situazione?! Dimmelo Harry, COME?!”
Mi fa male la gola da quanto sto urlando, d’un tratto sento i miei occhi pizzicare, li chiudo. Non voglio che mi veda così. Scappo fuori lasciando che l’aria di fine estate mi punga la pelle, alzo il volto prendendo un gran respiro e poi riapro gli occhi. Neanche una nuvola, il cielo è pieno di stelle ed è semplicemente sbalorditivo.
Dei passi veloci dietro di me mi riportano alla realtà. “Vattene, Harry.”
Sapendo che non mi ascolterebbe mai, mi volto e con tutto il coraggio cerco di affrontare la tristezza traboccante da ogni fibra del suo corpo. E da quei meravigliosi occhi verdi.
“Come stai?” sussurra appena.
"Delusa.”
“Io-”
“No Harry,” lo interrompo “lasciami stare.”
“Volevo solo dirti che mi dispiace, che non avrei dovuto-.” Non dà ascolto al mio gesto di andarsene.
“Mi passerà.” Azzardo. “Solo...non ora. Non parlarmi, non ti voglio vedere.”
Nonostante i miei occhi siano pieni di lacrime riesco a barcollare fino alla macchina ed accucciarmi dentro fino a che non mi addormento, con il sapore di sale sulle labbra.


 
HHHHHHHHEEEEEEIDI
come state piccoli fiori?
la sottoscritta è schiacciata dai compiti, dalle interrogazioni e dal sole che la spinge ad uscire invece di impegnarsi..ma il tempo e la voglia per scrivere si trova sempre :)) 
nnnnnnnuovo capitolo? che diciamo?
che finalmente fanno capolino i signori Horan dopo l'ennesimo viaggio per il mondo senza figli! non che a loro dispiaccia più di tanto, ma un po' di clima tranquillo fa bene a tutti cc: che dire del mamma-figlia? 
Il loro rapporto è amichevole, si punzecchiano e stanno bene insieme e mi piaceva far risaltare la comprensione in Maura perché neanche Em sa quello che vuole, infatti non ci pensa due volte a rassicurarla, e rassicurare se stessa, che non è innamorata di Harry. O è solo una bugia? Resta comunque il fatto che la genitrice ne sa più di quanto dovrebbe...come tutte le mamme!
eppoi arriva la litigata stratosferica, con tanto di schiaffo ...m'ha divertito, lo ammetto! anche se vedere Em e Harry così delusi e tristi m'ha fatto male :c 
everything's gonna be alright ai-ai-ai-aaaaaaaai (tanto per citare giustino mi amor )

basta, mi sto dileguando troppo e vi annoio bbbbbuona lettura
insultatemi se volete, tanto io sto qua per voi! :-**
pizzicotto alla mia testona, tanti bacioni a chi vuole recensire, a chi segue, a chi preferisce... vi adoro tutte tutte!
xx


#LLLLLOVE

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


6. capitolo sei
 
Sto ridendo come una cretina da tipo mezz’ora, avevo dimenticato quanto fossero divertenti le lezioni di inglese quando si assiste ad interrogazioni a dir poco esilaranti. C’è Steph qua che non acchiappa una domanda e spara talmente tante minchiate da far lacrimare anche il professore ed intenerirlo, perché le ha appena dato la sufficienza liscia liscia!
“Porella, mi fa quasi pena!”
“Eddai Kels, ha sbagliato certe domande che saprebbe anche mia nonna!” ridiamo ancora insieme nel ricordo dell’ora appena passata.
Oggi sono proprio di buon umore, perfino la scuola è volata. Mi incammino verso casa, quando sento una voce maschile chiamarmi.
“Em! Ti accompagno io, salta su!”
“La mia pigrezza ti ringrazia, Zayn” scoppiamo a ridere insieme.
“Di buon umore oggi?”
“Vedi di non farmelo sparire subito e portami a casa”
Risponde con una linguaccia e accende la radio.
“E Chris Brown?” sono stupita, strano che non sia già in replay da quattr’ore.
“Claire mi ha scaraventato il cd a terra proprio questa mattina, credo che non la perdonerò mai!”
Ride insieme a me quando mi lascio sfuggire un respiro di serenità, niente può farla cadere oggi. È una di quelle volte in cui il buongiorno si vede appena apri gli occhi, te lo porti dietro fino a scuola e oltre, quando tutto sembra rose e fiori e non ti spieghi neanche il perché. È giusto successo, così. Comincio a fischiettare la musica che viene dalla radio, felice.
“Ho parlato con Harry.”
E bum. Smetto all’istante di fischiettare.
Niente può buttarmi giù oggi.
Dicevamo?
L’aria si fa più tesa, il sole che fino a pochi secondi fa vagava sopra la mia testa d’un tratto sparisce e lascia spazio alla famosa nuvola che nient’altro sa fare se non buttare pioggia.
“Quale parte nella frase vedi di non farmelo sparire subito non ti è chiara, Zayn?!” sputo acida.
“Mi dispiace, ma sono tre giorni che va avanti questa storia e siccome l’aria quando stiamo tutti insieme non si respira più talmente è tesa, io e i ragazzi, lui compreso abbiamo deciso di fare qualcosa, dato che dopodomani è il diciottesimo compleanno di tuo fratello e nessuno di noi lascerà che per una stupida incomprensione rovinerete- rovinerai tutto.”
“Io non la chiamerei stupida incomprensione, mi ha dato della puttana semplicemente fidandosi delle parole della gente!” dichiaro in mia difesa prima che lui spenga la radio e si volti completamente verso di me.
“Emily ascoltami. Ho promesso ai ragazzi che avrei parlato con te oggi di questa cosa, perché con Harry non vuoi parlare e solo io sono a conoscenza di come stanno davvero le cose perciò, fino a che non ti deciderai ad ascoltarmi io non mi muoverò di qua.”
“Vogliamo scommettere?”
Annuisce alla mia aria minacciosa. Incrocio le gambe sopra il sedile e le braccia al petto prima di distogliere lo sguardo e fissare le leggere nuvole bianche che coprono la visuale del sole e lasciano passare qualche raggio. Passiamo alcuni minuti in silenzio, lui non ha smesso un attimo di fissarmi con aria di sfida e io di tanto in tanto sibilo qualche ‘non se ne parla’.
Altri minuti interminabili. È già passato un quarto d’ora, se prima avevo fame ora mi mangerei anche lui, nonostante pesi dodici chili vestiti e scarpe compresi. Sento il mio stomaco brontolare una, due tre volte e mi arrendo.
“Va bene.” Sbotto “basta che mi porti a mangiare.”
“Non ti porto da nessuna parte con questo muso, ficcatelo in testa!”
Mi volto verso di lui e allargo la bocca in un sorriso tirato, mostrando più denti possibile. Scuote la testa divertito e scoppio a ridere anch’io quando il suo stomaco brontola più forte del mio.
“Cosa devi dirmi, esattamente?”
“Come sono andati i fatti.” Risponde semplicemente, senza togliere gli occhi dalla strada.
“Non me li potrebbe dire..lui?”
“Non lo ascolteresti mai.”
“Vero.” Ammetto più che a me stessa che a lui. Non sono tanto arrabbiata per il fatto che mi abbia insultata pesantemente, quasi lo giustifico: è stato in un momento di rabbia e soprattutto dopo essere stato colpito dal mio schiaffo; piuttosto non mi capacito di come abbia potuto credere alle voci di corridoio, le stesse che ci accompagnano e ci infamano dalla notte dei tempi e a cui non abbiamo mai dato importanza. Perché adesso, tutto d’un tratto diventano come oro colato?
Nel frattempo siamo arrivati al fast food, ho proprio bisogno di un po’ di fritto che mi faccia pensare solo a quante calorie stia assumendo.
Ci mettiamo a sedere e stuzzicando la cannuccia della sua limonata cerca i miei occhi con i suoi. Quando allaccio il suo sguardo annuisco e acconsento alla sua richiesta di poter parlare. Tanto deve farlo comunque, meglio levarsi il dente subito. E poi voglio proprio sentire cosa si è inventato lo stronzo per giustificare il casino che ha combinato.
“Gli dispiace molto.”
“Oow,” storco la bocca “saltiamo la parte in cui cerchi di abbonirmi e andiamo dritti al sodo. Per quale cazzo di motivo mi ha insultata e ha creduto alle voci. Spara, ti ascolto.”
“Lui..” prende un respiro profondo “si è sentito escluso.”
Quasi mi viene da ridere “Escluso?!” ripeto alzando i sopraccigli.
“La sera della festa mi ha chiamato per chiedermi dov’eri. Era tornato indietro dopo averti lasciato in mezzo alla strada perché non era sicuro te la saresti cavata senza neanche il cellulare, quando non ti ha trovata e gli ho detto che andava tutto bene si è tranquillizzato. Poi però dopo cena è piombato a casa mia con il cellulare in mano, quasi in lacrime. Ryan gli aveva scritto che era stato al telefono con te e che tu le avevi riferito, entusiasta, che avresti portato Dan alla festa. Harry non sapeva che fare, se crederci o no...ho provato a convincerlo che non era possibile un’infamata del genere da parte tua -anche perché tutti sappiamo quanto lui e Dan si odino. Insomma si era quasi calmato quando su facebook una ragazza di terza gli ha chiesto se poteva andare alla festa con lei, dato che gliel’aveva raccomandato Dan, che tra parentesi, gli mandava i migliori ringraziamenti per non essersi messo con te e per averti lasciato libera per lui.”
“Che figlio di puttana.” Sussurro.
“Harry non ci ha visto più, non voleva neanche parlare con te e in collera mi ha solo detto che non se l’aspettava...penso fosse corroso dalla gelosia. E quando un uomo è geloso, incazzato...poi nella vostra situazione di equilibrio così precario, non ragiona. Lo avevo avvisato di non sbottare contro di te, perché tanto non è vero. Giusto?”
“Che domande Malik, non tornerei con quello stronzo neanche sotto tortura.”
Lo sento mimare un bene quando le nostre ordinazioni arrivano al tavolo. Come ha potuto credere che alla festa avrei portato lui?
Gelosia.
Mi strozzo con una patatina quando vedo entrare Dan e venire verso di me.
“Emily, posso parlarti un attimo?”
“Parla, Zayn può sentire-”
“E mi preoccuperò di farti nero l’altro occhio se dici qualcosa di sbagliato, Danielito.” continua il moro vicino a me stringendo i pugni. L’altro occhio? Mi sposto leggermente per notare il cerchio viola in faccia coperto dalla visiera del cappellino, e quasi mi vien da ridere. È stato lui.
Alex spalanca lo sguardo allarmato e annuisce leggermente, si sente in soggezione, la fama dei Malik sarà arrivata fino a lui. Sorrido.
“V-volevo solo chiederti scusa per aver messo in giro quelle voci e per avervi fatto incazzare.”
“Dan” lo blocco “se sono stati loro ad obbligarti lascia stare le scuse. Dimmi solo per quale fottuto motivo l’hai fatto.”
“Che domanda del cazzo. Te.” Sputa.
Zayn fa per alzarsi, la sua mascella contratta e lo sguardo duro. Gli faccio segno che posso cavarmela anche da sola e gli chiedo di andarsene per un attimo.
“Io?” rivolgo l’attenzione verso il ragazzino davanti a me.
“Ti rivolevo..”
“Tu hai giocato con me, Dan. Mi hai fatto soffrire.”
“Come se tu non avessi usato me e tutti gli altri per consolarti da Styles!” alza le braccia al cielo.
Abbasso la testa, colpita e affondata.
“Hai sofferto per me?”
“Se stai parlando dell’occhio nero che mi ha fatto il tuo ragazzo, passerà.”
“È stato Harry?!” spalanco gli occhi quando annuisce. E mi ritornano in mente le parole di Zayn, ecco come ha sfogato la sua rabbia, costringendolo pure a scusarsi.
Scuto la testa prendendo un altro sorso. “Non so che dirti, Dan. Sapevi a cosa andavi incontro spargendo quelle voci.”
“Lo so. E dopo aver visto la sua collera e quella di Malik penso che non mi azzarderò più. Scusa, Em.” Ad un tratto provo soltanto tenerezza, d’altronde ha provato a realizzare i suoi scopi.
“Spero che la prossima volta ti vada meglio. Ma vedi di usare altri metodi!” rido.
“Va bene, pace?” annuisco e mi alzo per abbracciarlo. “Solo non mi capacito come vi ostinate a rimanere amici, siete fatti per stare insieme.”
Mi stacco all’istante innervosita e lancio uno sguardo di aiuto a Zayn che non se lo fa ripetere due volte e caccia Dan dal locale. Sono ancora con lo sguardo a terra, come è possibile che una sola frase, ogni volta la stessa, mi faccia cambiare umore così facilmente?
“Stai bene?” Annuisco e mi abbraccia anche lui, sussurrandomi “Ho sentito. Stai tranquilla, andrà tutto per il meglio.”
Mi stupisco sempre di più di quanto sia prezioso questo ragazzo.
 
Zayn mi ha portato al centro commerciale perché un parere femminile gli deve scegliere il vestito perfetto per la festa di dopodomani: le sue sorelle sono via e di Claire non se ne parla proprio perciò ha obbligato me con la scusa che tanto ne devo comprare uno anche io.
“Se scegli bene ti pago anche il tuo!” balza fuori dal camerino con un completo impeccabile. L’ennesimo completo impeccabile. Qualsiasi cosa si mette risulta bellissimo. È strano che non abbia ancora una ragazza, qualsiasi straccio gli sta da Dio.
“Se stai continuando a provarti milioni di vestiti solo per sentirti dire che stai benissimo in ognuno, hai sfracassato le palle Malik.” Alzo gli occhi al cielo.
“Em, ho una crisi esistenziale. Quello blu o quello beige?”
“Mi spieghi perché tanta attenzione?”
Fa spallucce, indifferente.
“No signorino, non me la bevo. Cos’hai in mente?”
Mi guarda alzando un sopracciglio per poi voltarsi di nuovo verso lo specchio e fissarsi.
“Se non me lo dici ti lascio qui.” Continuo.
“La macchina è mia, ragazzina.”
“Si ma il comando ce l’ho io!” agito le chiavi della sua auto davanti a lui, prima che si arrenda.
“Claire.” Ringhia. “Ho intenzione di fargliela pagare per la storia della festa, e per tutta la vita.”
Non riesco a trattenere le risate attirando l’attenzione di tutti e quasi cado a terra notando l’espressione imbarazzata di Zayn nel tentativo di assicurare che sto bene e che di solito non sono così strana. Dopo diverse occhiate furiose da lui e dalle commesse, mi calmo e lo invito a continuare.
“Voglio farla innamorare di me.” Mi tappa la bocca con la mano prima che possa scoppiare a ridere di nuovo.
“Non ci riuscirai, Malik. È troppo sveglia la ragazza!”
“Sottovaluti il mio fascino. Allora, beige o blu?”
“Blu, sei decisamente più sexy con questo!” annuisco soddisfatta della mia scelta.
“Non voglio finire come Dan, ragazzina. Vedi di non ripeterlo che ci sono spie di Harry dappertutto!” scherza per poi infilarsi nel camerino e cambiarsi.
“Ti aspetto fuori, muoviti che devo scegliere il mio!” mi siedo sulla panchina di fronte alla boutique e tiro fuori il cellulare per mandare un messaggio quando una figura alta mi si para davanti, sorridente.
“Scricciolo!” mi bacia una guancia.
Sorrido contro il suo petto quando mi abbraccia, poi noto un viso dolce contornato da riccioli neri fa capolino da dietro di noi.
“Juliet! Cosa ci fai qui?” l’abbraccio sorpresa e entusiasta.
“Sono stato io.” Confessa il castano accanto a noi. “Zayn mi ha mandato un messaggio di allarme rosso prima, a quanto pare non regge la tua irascibilità quando fai shopping. Dovevo venire solo io ma mi sono ricordato di quando mi hai chiamato con il numero di Juliet e ho pensato che essendo una donna, potrà capirti meglio di me nel comprare il vestito di venerdì.” 
Lei annuisce e fa spallucce sorridendo. C’è qualcosa che non quadra qui, corrugo la fronte...cosa mi stanno nascondendo?
“...e l’ho invitata alla festa, perché so ti farebbe piacere” Continua leggendomi nel pensiero “...e anche perché è molto carina!”
Arrossiscono entrambi. Le mie labbra formulano un cerchio misto tra sorpresa e eccitazione. Emetto un gridolino indicandoli e salto addosso a Liam per poi ricompormi ed abbracciare anche lei, ancora rossa in viso.
“Che mi sono perso?” si avvicina il pakistano con una busta gigante in mano.
“A quanto pare qui qualcuno fa conquiste!” gli strizzo l’occhio e capisce al volo perché dà un’energica pacca sulla spalla a Liam e sorride al volto imbarazzato di Juliet.
“Ci farai l’abitudine J, non preoccuparti!” indico Liam e Zayn che si stanno cimentando in qualche scimmiottesco batti cinque. Mimo un ‘andiamo’ e li lasciamo in mezzo alla sala.
“Cos’avevi in mente?” mi domanda dando un’occhiata a tutti i vestiti.
“Mamma mi ha portato dalla vacanza queste.” Tiro fuori il cellulare e le mostro le scarpe blu.
“Sono favolose!” esclama la commessa di fronte a noi “Ho proprio l’abito perfetto per te!”
La seguiamo incuriosite per tutto il negozio, fino ad arrivare all’angolo degli abiti.
“Dovrebbe essere qui..” mormora tuffata tra le decine di capi blu “Ti starà d’incanto, hai delle gambe bellissime! E risalterà il biondo dei tuoi capelli..per non parlare dei tuoi occhi!”
Saltiamo dalla sorpresa appena grida di averlo trovato, sembra più eccitata lei di noi. Ma capiamo il suo stato d’animo appena ci mostra l’abito di seta blu notte. Corro subito nel camerino più vicino e lo provo, non ci sono parole per descriverlo, è perfetto.
Non avevo mai visto un blu così intenso: il vestito fascia il mio busto stretto e risalta il mio seno e la mia vita minuta per poi allargarsi e scendere fino a sopra le ginocchia morbido e leggero. Prendo un paio di scarpe simili a quelle che mi ha regalato mamma e la collana che mi viene consigliata dalla commessa in estasi che entra e con un fermaglio mi tira su i capelli, per mostrarmi che con il collo scoperto è tutta un’altra storia. ed è vero.
“Vogliamo vederti, su esci!” sento delle grida di approvazione segno che sono arrivati anche Zayn e Liam.
Sorrido alla mia figura allo specchio e spalanco la tenda del camerino, notando le espressioni stupite dei miei amici. Sono davvero così bella anche agli occhi esterni?
“Sei incantevole!” una nuova commessa si inserisce nella scena e interrompe il silenzio. Mi fanno fare un giro su me stessa tra gli applausi, sto ridendo come una cretina: Zayn prende una rosa finta e si inginocchia davanti a me “Sposami, ti prego!”
“Non eri tu quello ad allarmarmi che ci sono spie dappertutto?” esclamo tra le risate.
“Sembra cucito apposta per te! Sei bellissima!”
“Grazie J, sei dolcissima!”
“Ma è vero scricciolo, sei uno splendore! Farai invidia a chiunque, tutti gli occhi puntati su di te!” mi abbraccia.
“Tutto contento Harry!” esclama Zayn, mentre storco la bocca.
“Lo stronzo ancora non s’è fatto sentire. Aspetterà la notte dei tempi?!” sputo.
“Vado a fare una telefonata, torno subito.” Scappa allarmato Liam lasciando me e J di stucco, mentre Malik ancora se la ride.
“Che sta succedendo?” gli domando.
“Lo scoprirai. Ora cambiati che ti compro questa meraviglia!”
 
“Allora?”
“Tutto pronto.”
Mi avvicino a loro che subito si zittiscono. “Che state tramando, uomini?!” chiedo innervosita.
“Sempre più impaziente sei!” ride infilandosi il casco e porgendone uno a Juliet. “Ragazzi noi andiamo, ci vediamo domani a scuola!”
“Sono sfinita.” Sospiro salendo in macchina con Zayn.
“Dai che ti porto a casa.” 




HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHEEEEEEEEEEEIDI 

SSSSSSSALVE e buon due maggio a tutti (?), non ho resistito stavolta e ho messo il sesto capitolo più presto del solito..ma tanto ce ne ho un po’ già pronti e soprattutto non volevo far aspettare le splendide ragazze che hanno recensito e che mi hanno chiesto di aggiornare il prima possibile.
Ecco qua, tutto vostro!
Commentiamo un po’? (mi sento molto prof in questo momento HAHA)
Emily è felice ad inizio capitolo ed anche se è una ragazza forte, sappiamo ormai tutti che ha un solo punto debole, infatti come sente parlare del suo, nostro Haz si rabbuia.
E poi, bam, colpo di scena: tutto si sistema perché Dan chiede scusa. Sarà davvero mortificato, o sarà stato costretto dato il suo occhio nero made in Styles? 
E ancora la stessa, medesima frase che le dicono tutti e che ogni volta la rattrista, perché si ostinano a rimanere amici? E poi ho voluto mettere un po’ di dolcezza in Zayn, che viene sempre dipinto come quello stronzo e bastardo: nonostante si battibecchino sempre, lui ci prova ad essere carino :-))
Fine capitolo. Fine commentino.
Lo so, devo ancora perfezionarmi in queste cose ma poi ho paura di annoiarvi :c
Scherzi a parte fiorellini miei, sono davvero contentissima che stiate crescendo e che siano sempre di più i ‘fan’ di questa storia: ringrazio ancora tantissimo chi recensisce, (you made my day!) chi segue e mando tanti bacioni a chi legge silenzioso!

Now, ditemi quello che pensate che mi fa tantotanto piacere. Se volete spiegazioni, se non vi è chiaro qualche passaggio o se vi è piaciuto questo capitolo..io sono qua per voi!
Anche solo per dirmi come avreste agito voi al posto di Em, o di Harry...sarebbe una figata.

okay, let's do it.
COME AVRESTE REAGITO/AGITO VOI?
potrei usare le vostre versioni nei prossimi capitoli, così aiuterete anche voi lo sviluppo di questa storia!

Sono qui anche per gli insulti, e forse soprattutto per quelli.. non dimenticatelo mai! ;-)
Vi lascio splendori che ancora devo iniziare i compiti, sono un macello co sta scola!
#LLLLLOVE

Ps: perché non mando tanti baci alla testona? Perché fa la stronza e continua a non venire a scuola, così da farmi passare ore di matematica infernali senza i suoi commentini.
I miss you, testò.
xx, ire.

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