Rotta su Warjon-7Z
James non era un uomo particolare.
Non era un artista, non era un poveraccio, non era un miliardario. Non era
particolarmente brutto o bello, non era magro e non era grasso. Era un normale
cittadino terrestre di fine 47° secolo.
James era un normalissimo
riparatore di navette. Non di sofisticati navigatori
ultimo modello ne di bellicose e robuste spazionavi
guerrigliere o di incrociatori stellari: lui aggiustava semplici navette da
viaggio o scialuppe di salvataggio. Aveva anche una discreta esperienza nel
campo robotico, ed era in grado di riparare semplici droidi domestici o droidi
aiuto-lavoratori, o altri druidi di uso comune. Certo,
non poteva aggiustare un BioCyborg modello K-Z13 ma quello non era cosa da tutti.
James aveva un sogno: visitare un
altro pianeta. Per quanto la terra gli piacesse e la
gente di Newirish fosse ospitale lui voleva viaggiare
per lo spazio.
Ma andare nello spazio non era cosa da tutti: bisognava
essere comandanti,
piloti, arruolati o coloni.
I capitani erano generali di guerra
pluridecorati, con anni di servizio alle spalle. James
aveva appena più di una ventina d’anni, era un semplice ragazzo e tutto quello
che sapeva maneggiare era una semplice LaserGet
20, modello superato da secoli; Un capitano non lo sarebbe diventato
nemmeno in 1500 anni.
I piloti erano laureandi provetti con pratica di anni, mentre James aveva appena
un Diploma.
Poi c’erano gli arruolati e i coloni, scienziati ed esperti.
Era raro che servisse un riparatore, per quello
c’erano i droidi.
C’era infine un’altra possibilità ma
non era priva di rischi, e veniva presa solo da latitanti o ricercati: i viaggi
di contrabbando.
James non aveva urgenza di
andarsene per cui non considerava nemmeno l’ultima
possibilità.
Continuava a fissare le navette sfrecciare nell’aria
sperando di poter esserci.
Non sapeva quanto questo gli sarebbe costato.