Just open up your heart, ducky-dear.

di duckyduessonoff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Us. ***
Capitolo 2: *** Appointment. ***



Capitolo 1
*** Us. ***


Lena
"Allora, che facciamo oggi? Andiamo al mare?" Mi chiese.
"Come vuoi, tanto non ho nient'altro da fare."
Lui era Jack. Lo conoscevo da sempre, siamo nati insieme, è il mio migliore amico. Era abbstanza alto, capelli scuri corti ai lati e poco più lunghi sopra, gli occhi nocciola, dorati, e portava gli occhiali. Era bello, questo non si poteva negare.
Io ero una normalissima ragazza, capelli castani, occhi azzurri, abbastanza bassa. Se sono bella non sta esattamente a me dirlo, sta a qualcun'altro.
Alla fine quel giorno andammo a mare. Era maggio, faceva caldo per essere ancora primavera. Abbiamo fatto il bagno, ci siamo schizzati l'acqua, abbiamo fatto tutto quello che possono fare cinque ragazzi di vent'anni a mare. C'erano anche Nate, Andrew e la sua ragazza.
Volevo bene a tutti loro, dopotutto erano gli unici amici che potevo considerare veri. Erano alcuni di quelli che trovi una sola volta nella vita, e, per mia fortuna, loro sarebbero rimasti per sempre.
Eravamo giovani, io e Jack avevamo vent'anni, Andrew ventuno e Nate ventidue. Lui era quello "vecchio", con affetto.
Tornammo a casa alle nove di sera, iniziava a far freddo fuori. Io e Nate abitavamo nello stesso palazzo, Jack abitava a venti minuti da casa mia, e Andrew con la sua ragazza poco più lontano. Quella sera, come sempre, entrarono tutti in casa mia. Nate seduto sul divano con Andrew e la sua ragazza, Jack su una sedia, io ovviamente cucinavo. Mi sfruttavano quei ragazzi.
Nate ad un certo punto tirò una palla di gomma in faccia a Jack, che era imbambolato a guardare la tv. Lui lo guardò male, poi prese la palla e la tirò a me. Mi prese nel preciso momento in cui giravo la frittella, che ovviamente finì per terra. Scoppiarono tutti a ridere. Alla fine Andrew disse "ma se ordiniamo qualche pizza?".
Cenammo con la pizza, poi Andrew e Charlie andarono via.
"Perché non guardiamo un film?"
"E che film? Abbiamo visto tutti quelli di Lena"
"Li vado a prendere a casa"
"Dipende, bisogna vedere se ne vale la pena di restare fino a tardi, domani mattina ho da fare"
"E che avresti di così importante da fare?"
"Eh..."
Io stavo zitta, mi piaceva ascoltare i loro discorsi. Nate dopo le dieci di sera iniziava a sembrare ubriaco, anche se ovviamente non lo era. Iniziava a non reggersi neanche in piedi da solo, infatti la maggior parte delle volte ero costretta a portarlo fino al suo appartamente praticamente trascinandolo.
"Io vado a casa, davvero, ho da fare domani"
"Ma cos'è tutta questa fretta? Dai, dicci cosa devi fare"
"Di solito non vuoi mai andartene da casa di Lena, anzi, non vedi l'ora di venirci"
Jack diventò rosso. Nate continuò a chiedergli cosa dovesse fare di così indispensabile da non voler stare con noi, e alla fine disse "devo vedere una persona!"
Nate iniziò a prenderlo in giro. Ad un certo punto si girò e mi disse "e tu, non sei gelosa?"
"Perché dovrei esserlo?"
"Neanche un pochino?"
"Ma va' va'".
Jack mi guardò un po' triste, poi ci salutò e se ne andò.
"Ma... Jack..."
"Jack cosa?"
"Jack non ti piace proprio? Vi conoscete da così tanto tempo"
Era davvero ora che Nate andasse a casa, non ragionava proprio più.
"Nate, ti accompagno a casa, davvero"
"Rispondimi"
"Ma no dai"
"Non ti piace?"
"Smettila Nathaniel"
Mi guardò male, odiava quando lo chiamavo per nome intero. Poi iniziò a ridere, e iniziai anche io.
Lo accompagnai a casa e lo lasciai lì, dopo avergli dato la buonanotte tornai a casa e mi infilai sotto le coperte.
Perché dovrei essere gelosa di Jack? Sinceramente, un po' lo ero. Ma pensavo fosse normale, era il mio migliore amico, lo conoscevo da sempre. Avrei voluto sapere chi fosse la ragazza che avrebbe incontrato. Ma perché ho detto ragazza? Lui ha detto che deve vedere una persona, non una ragazza. Perché ero arrivata alla conclusione che fosse una ragazza? Nate, sempre Nate. Volevo un bene dell'anima a quel ragazzo, riusciva a farmi ridere come nessun altro. Già solo guardarlo in faccia mi metteva allegria. Alla fine mi addormentai.

La mattina dopo mi svegliò qualcuno che bussava alla porta.
"Dio, chi cavolo è a quest'ora?!"
Erano le sette e mezza. Andai ad aprire, indovinate chi era? Nate, chi altri altrimentri?
"Ma buongioooorno bellezza!"
"Ciao"
La sera sembrava ubriaco e la mattina spruzzava vitalità da tutti i pori. Da circa dieci anni a quella parte tutte le mattine veniva da me a quell'ora, e tutte le mattine io me ne dimenticavo, ovviamente.
Voleva sempre la colazione, le sue amate frittelle con la Nutella.
'Mi mandano in bancarotta questi ragazzi, a forza di venire a mangiare sempre e solo da me', pensai.
E mentre lui beveva il suo bicchiere di latte e io continuavo a dormire sul tavolino, come tutte le mattine, mi disse "oggi andiamo a spiare Jack"
"Cosa?! Tu sei pazzo, io torno a dormire"
"No, tu vieni con me"
Mi alzai e tornai a letto, e lui mi venne dietro.
"Devi venire, vale anche la nostra opinione, non è che può andare con la prima che capita e mollarci qua, così"
"Ma 'sticazzi!"
"Guardati, sei ancora in pigiama"
"Non ho intenzione di alzarmi"
Se ne stava andando. Ma com'era possibile? Era sempre riuscito a farmi alzare di mattina, in un modo o nell'altro.
Infatti...
"Ma porca puttana! Nate!"
Iniziò a ridere, si buttò addirittura per terra per le risate.
Mi aveva svuotato addosso un secchio intero di acqua gelata.
"Eh, ridi ridi"
Continuava a girarsi e rigirarsi per terra, dicendo "oddio, non posso farcela".
Alla fine si alzò da terra, andò in cucina e io intanto mi cambiai. Appena fatto andai da lui e dissi "dai, andiamo a cercare Jack".

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Capitolo 2
*** Appointment. ***


Jack
Avevo l'appuntamento con quella ragazza stamattina, si chiamava Kate. Era abbastanza bella: bionda, occhi verdi, alta. Poteva funzionare, forse. Sinceramente non mi andava molto di avere una storia seria, era per lo più per dimenticare qualcun altro. Era anche molto simpatica. Ci scambiammo i numeri, in fondo cosa c'era di male? Dovevo distrarmi.

Tornai a casa, pranzai da solo. Non mi sentivo a mio 'agio' a pranzare a casa mia, di solito mangiavamo sempre insieme a casa di Lena, con Nate.
Seriamente, Nate passava moltissimo tempo con Lena, forse... Oh, ma cosa importa a me. Sarei.... felice per loro. Si, certo, sono i miei migliori amici.



Lena

Non ci volle molto per trovare Jack, quando si vedeva con una ragazza da cinque anni a quella parte andava sempre nello stesso bar a prendere lo stesso caffè.
"Eccolo!"
"Ma dove? Io non lo vedo"
"Lì! Bruttina lei eh"
A Nate non piaceva nessuna ragazza che interessasse anche per un minimo a Jack, ne tanto meno che interessasse a Andrew. Almeno fisicamente, poi se diventava una cosa seria sapeva accettarle 'in famiglia'. Sono sempre stata convinta che prima volesse essere sicuro che non avrebbero fatto del male ai suoi amici. Quando era sicuro che li amavano veramente, li lasciava in pace.
Ma con me era peggio. O, sinceramente, meglio.
Una volta mi sentivo con un ragazzo, avevo diciassette anni. Mi seguiva ogni volta che lo incontravo, in qualsiasi parte della città mi trovassi. Quando sapeva che stavo a casa mia con lui, o origliava dalla porta, o veniva dentro, tranquillamente, a controllando che non facessimo nulla. La maggior parte delle volte si portava pure Jack. Era abbastanza imbarazzante stare con un ragazzo davanti ai propri migliori amici. Non appena restavo sola con Nate, mi diceva che 'quello' non andava bene per me. All'inizio non gli davo retta, pensavo "cosa ne sa lui, neanche lo conosce". Alla fine, invece, aveva ragione. Una volta seguì il mio 'ragazzo' e lo vide con un'altra.
L'ho sempre amato Nate, tra i tanti motivi, anche per questo.
Alla fine ci sembrò che Jack desse il suo numero alla ragazza. A me sembrava bella, però... ero un po' gelosa, ecco.
Mentre Jack usciva dal bar per poco non ci vide, ma Nate era 'esperto', cosa vi credete. O almeno era quello che diceva.
"Nate, andiamo"
"Perché? Volevo prendere qualcosa al bar anch'io"
"Va be' dai, entriamo"
Entrammo e Nate prese un caffè gigante. Penso che quel coso immenso dovesse contenere circa un litro di caffè, avrei solo voluto capire come faceva a berlo tutto ogni volta.
"Ti vedo triste, cos'hai?"
"niente"
"No, qualcosa hai, sai che non mi freghi"
Lo sapevo eccome. Non puoi mentire a Nate, neanche per telefono o per messaggio, lui non ci crede.
"Jack?"
"Cosa? Jack?!"
"Sei gelosa"
"No, cioè..."
"Cioè si, lo so da sempre, ieri sera me ne hai dato la conferma"
"Tu sei pazzo"
"Eh, sei diventata rossa. Dai, andiamo, su"
Mi accompagnò a casa. Al contrario del giorno prima faceva freddissimo, e io ero vestita molto leggera. Nate invece portava cappotti su cappotti, manco fosse dovuto andare al polo nord. Mentre camminavamo verso casa mi mise una mano sulla spalla e mi infilai sotto il suo giacchetto, era come un termosifone vivente quel ragazzo.
Ovviamente, indovinate un po'? Venne a casa mia, a pranzo.
Mangiammo e guardammo un film, sul divano, abbracciati.
A metà film circa mi addormentai. Penso arrivò Jack, più o meno in quel momento. Nate naturalmente invece di alzarsi, dopo aver sentito bussare, urlò "chi è?"
"Io, Jack"
"Entra dai, è aperto"
Entrò, Nate cambiò canale passando su uno con un film western, a volume più alto, e io sobbalzai.
Jack ci guardava, stavamo abbracciati.
"Ah... scusate. Se volete torno dopo"
"Com'è andata con la ragazza?"
Cosa? Nate pensava alla ragazza? Ma non aveva sentito cosa aveva appena detto Jack?
Mi alzai e andai in bagno, non volevo sentire di quella, non m'interessava, non mi sentivo per niente bene. Mi girava la testa, sentivo che stavo per svenire.
Iniziai a piangere, non so perché. Ero nervosa, e quando sono nervosa piango. Bussarono alla porta.
"Oh, che hai?"
Era Jack. Non gli risposi, non me la sentivo. Non potevo.
"Oh, Le, apri! O vuoi che apra io?"
"No!"
"Esci"
Lo accontentai, uscii. Avevo sicuramente gli occhi rossi, tanto che rimase a guardarmi.
"Cosa..."
Si alzò Nate di scatto e mi venne vicino. Mi fissava anche lui. Stava per chiedermi cosa avessi fatto, ma lo sapeva. Sapevo che lo sapeva. "Cosa... oh."
"Non mi sento bene, scusate"
"Le, vieni..." Jack stava per abbracciarmi. Ma Nate si mise in mezzo, e mi abbracciò lui.
Io mi ritirai. Jack mi guardò, non era esattamente felice neanche lui.
"Io... penso di dare fastidio qui, vado"
"No Jack, vado io"
Nate che se ne andava da casa mia, non capita sempre, praticamente abita con me.
Uscì, lo salutammo con un semplice "ciao", eravamo rimasti a fissarci davanti alla porta del bagno.
"Ehm..." andai verso il divano e intanto gli chiesi "allora, con quella ragazza?"
"È simpatica"
Feci finta di niente. Non volevo fargli vedere che stavo male, sorrisi, volevo dimostrargli quanto fossi felice per lui.
Non ero molto brava come attrice, lui lo sapeva che fingevo.
Mi si sedette vicino. "Si vede che sei triste, che hai?"
"Te l'ho detto, non mi sento per niente bene"
"Scommetto che Nate ti ha tirato un secchio d'acqua gelata addosso per farti svegliare"
"Come fai a saperlo?"
"Oh, l'ha fatto anche con me, tantissime volte"
Iniziai a ridere. "È fantastico quel ragazzo"
"Eh già, vedi, stai sorridendo"
Stavo diventando rossa, me lo sentivo. Lo abbracciai forte forte, avrei voluto che quel momento non finisse mai. "Grazie Jack"
"E di cosa? Non ho fatto niente"
"Oh, fai eccome"
Sorrise, anche se non lo vedevo in volto, lo sentivo. Era felice anche lui, in quel momento.

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