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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Il nuovo hobby di Totsuka *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 – Scepter4 “Perché la nostra causa è pura”… o no? *** Capitolo 3: *** Capitolo 3 – Planning *** Capitolo 4: *** Capitolo 4 – Tutti per un calendario, un calendario per tutti! *** Capitolo 5: *** Epilogo – Non si è mai troppo vecchi per essere sorpresi ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 - Il nuovo hobby di Totsuka ***
Disclaimer: K Project non mi appartiene in
alcun modo, anche se vorrei essere adottata da Homra.
La
storia si svolge in un punto imprecisato dell’arco di tempo che va da dopo il
tradimento di Fushimi a prima dell’inizio dell’anime.
Per chi non conoscesse i principali membri di Homra
citati nella fan fiction, rimando alla lettura del fantastico manga: K – Memoriesof Red.
Warnings: ho cercato di tenere i personaggi
il più possibile in character, ma trattandosi di una
storia umoristica non so fino a che punto ci sono riuscita; tuttavia non mi
sembrava il caso di mettere l’indicazione di OOC (nel caso mi sbagli, fatemelo
notare, grazie).
HOMRA:
Operazione Calendario
Scritto
da Eternal Fantasy
Capitolo
1 – Il nuovo hobby di Totsuka
“Ragazzi, Homra ha bisogno
di fondi.” L’espressione di IzumoKusanagi
poteva apparire calma e pacata come di consueto, ma i membri del Clan Rosso presenti
a quella ‘riunione informale’ (data l’assenza del loro Re) avevano ormai
imparato a intuire quando l’aplomb inglese del barista nascondeva una tempesta
in arrivo; e l’occhiataccia che lanciò loro da dietro le lenti colorate degli
occhiali fece capire chiaramente che l’uragano stava per scoppiare sulle loro
teste:
“La vostra ultima scazzottata ha distrutto tre dei
miei preziosissimi tavoli e ben cinque sedie, e temo sarebbe inutile spiegare a
*voi* quanto sia costoso importare dall’Inghilterra altri pezzi originali per
sostituirli. Quindi, a meno che non vogliate fare una colletta, tirate fuori
qualche idea per far soldi alla svelta. No, Yata”
anticipò la prevedibile proposta dell’avanguardia con lo skateboard “fare
irruzione in una tana di contrabbandieri e requisire i loro fondi illeciti è
escluso; ultimamente i criminali sembrano girare MOLTO al largo dal nostro
territorio, quindi la nostra consueta fonte di entrate al momento non è
disponibile.”
Tatara Totsuka alzò la
mano: “Beh, potremmo vendere su e-bay qualche foto del Re: l’ultima volta ci ho
guadagnato un bel gruzzolo!”
Quasi si sentì il rumore di mascelle che cadevano al
suolo, e gli occhi sgranati di tutti i presenti si posarono sul colpevole di tale
inaudito atto di lesa maestà.
“TU hai VENDUTO SU E-BAY una foto del RE?! Del
NOSTRO Re?!” strillò MisakiYata
dando sfoggio della sua massima capacità polmonare.
Totsuka
esibì il suo sbrilluccicoso sorriso, reso appena meno
accecante da una sfumatura d’imbarazzo: “Beh, volevo davvero davvero tanto quel juke-box d’annata… suvvia, era una foto
del tutto innocente, l’ho scattata mentre Mikoto-san
dormiva sul divano come al solito!”
“Non avresti dovuto farlo comunque…” iniziò Kusanagi, ma non appena Totsuka
ammise “Ma il vincitore dell’asta l’ha pagata 300.000 Yen…” il barista divenne
immediatamente più permissivo: “…ma dopotutto non è un’idea malvagia; potremmo
anche rinnovare il resto dei tavolini.”
“Se una fotografia normale del Re ci frutta quella
cifra, una foto mentre fa la doccia varrà almeno il doppio!” Saburota Bando divenne all’istante il centro
dell’attenzione omicida degli altri compagni e si affrettò a difendersi: “Era
solo una battuta!”
“Però non mi sembra giusto che Mikoto-san
debba essere l’unico a sacrificarsi per la causa.” commentò MasaomiDewa poco convinto.
“È lui quello che ha l’aspetto di un divo del
cinema.” Sbottò Eric Sutr roteando gli occhi.
YohChitose, piccato nell’orgoglio (o nella vanità,
secondo l’esperta opinione di Dewa) esclamò ‘generosamente’:
“Mi offro di contribuire col mio ‘sexy body’!”
Totsuka
batté entusiasticamente le mani: “Ho trovato! Faremo un CALENDARIO!”
RikioKamamoto si grattò il pizzetto perplesso:
“Calendario? Tipo quello degli idol su cui sbavano le
ragazzine?”
A questa rivelazione l’idea sembrò improvvisamente
molto interessante a tutti; d’altronde la temibile reputazione dei membri di Homra non li favoriva quando si trattava di far colpo sul
gentil sesso, e questo calendario poteva rivelarsi un’occasione d’oro… in più
di un senso.
Totsuka
era già stato completamente coinvolto da questo suo ennesimo hobby stravagante,
e decise di auto-nominarsi coordinatore del progetto: “Io sceglierò i vestiti e
farò le fotografie: ogni mese verrà abbinato a un membro di Homra,
e naturalmente parteciperà anche il Re!”
Kusanagi,
che tra tutti conosceva da più tempo sia lo spumeggiante biondino sia lo stoico
sovrano dai capelli rossi, non dubitò che alla fine MikotoSuoh avrebbe ceduto alle insistenze del suo assillatore personale, non fosse per altro che per riuscire
a dormire in santa pace.
Contagiati dall’entusiasmo della novità, i membri
del Clan Rosso cominciarono a organizzare la loro speciale “Operazione
Calendario”.
TBC
NdA: Se qualcuno ha avuto il coraggio
di arrivare a leggere fino a questo punto, sperò avrà la bontà di perdonare
questo delirio nato all’una di notte. Ho la ferma intenzione di mantenere
questa sciocca storiella misericordiosamente breve, ma conoscendo la mia
ispirazione capricciosa non aspettatevi aggiornamenti
regolari, ahimè…
Nella
prossima puntata: Come reagiranno i ligi vigilanti di Scepter4 alla notizia
dell’Operazione Calendario? Chi ha acquistato su e-bay la fotografia di Mikoto? Awashima smetterà di
essere cooldere e cederà alla sua fangirl
interiore? Munakata darà lezioni di stalking professionistico?
Scoprirete
la risposta queste e altre domande nel prossimo capitolo (forse!)
Capitolo 2 *** Capitolo 2 – Scepter4 “Perché la nostra causa è pura”… o no? ***
Disclaimer: non ho alcun diritto su K
Project, altrimenti Fushimi sarebbe costretto a
indossare l’uniforme come si deve.
PS:
se qualcuno non avesse idea dei livelli di stalking
di cui Munakata è capace, consiglio l’ascolto dei CD e radio drama, in particolare
quello del party di fine anno di Scepter4 e dell’intervista tra Reisi e Mikoto. Chi altri avrebbe
la mappatura completa del DNA del proprio rivale e installerebbe telecamere e
microfoni nelle camere da letto dei propri subordinati? O___o;;;
Warnings: Non ho resistito alla tentazione
di infilarci una spolveratina di gusto boys’ love, ma soprattutto per ridere, e comunque non è più
evidente che nella serie originale :p
Capitolo
2 – Scepter4 “Perché la nostra causa è pura”… o no?
SaruhikoFushimi fece irruzione nell’ufficio del Re Blu,
incurante di interrompere la discussione di lavoro tra il Capitano e il Vice.
“Allarme di massima priorità sulle attività di Homra! Livello d’emergenza Blu Reale!”
Era il livello di massima allerta che giustificava
la legge marziale e la sospensione dei diritti umani, quindi i due più alti
ufficiali accantonarono immediatamente qualunque altra incombenza:
“Cos’è successo? Hanno di nuovo spazzato via
un’organizzazione criminale?” chiese accigliata la glaciale Seri Awashima.
“Qualcosa di molto più grave, Tenente.” Il terzo in
comando di Scepter4 calibrò una pausa teatrale per dare alla rivelazione il
massimo colpo di scena:
“Stanno producendo un CALENDARIO!”
La bionda spadaccina credette
di aver capito male: “Un… calendario? Non capisco cosa se ne facciano dei tipi
come loro; ma dopotutto non è illegale.”
Fushimi
con espressione truce estrasse una pagina patinata dalla cartelletta che teneva
in mano come una bomba innescata, e la consegnò alla donna: “Ho requisito per
accertamenti alcune bozze dalla tipografia; Kusanagi-san
è Mister Aprile… in completo elegante con la camicia completamente sbottonata.”
Awashima
divenne di un interessante color ciliegia e ammutolì, incapace di distogliere
lo sguardo dalla foto incriminata. Avendo disperatamente bisogno di qualche
istante per recuperare le proprie facoltà cerebrali, fu riconoscente al suo
superiore ReisiMunakata quando
si assunse il compito di proseguire la discussione in modo impeccabilmente
professionale:
“Hai scoperto da dove è scaturita questa iniziativa,
Fushimi-kun?”
“Pare che le casse di Homra
siano quasi all’asciutto, e hanno escogitato questa trovata dopo che hanno
venduto una fotografia del Re Rosso su e-bay.” E a voce più bassa borbottò
“Sarei curioso di sapere chi è il feticista che comprerebbe una foto di quel
gangster…”
Immerso nelle sue riflessioni, Munakata
mormorò sovrappensiero: “In verità il volto fiero anche nel sonno di Suoh li vale tutti, quei 300.000 Yen…”
Il diciannovenne SPERO’ di sbagliarsi, così tentò la
spiegazione meno compromettente per l’onore del suo Capitano: “Signore… per
caso avete fatto anche voi delle indagini su questa faccenda della foto?”
Munakata
recuperò con ammirabile sangue freddo il proprio tono altezzoso: “Ovviamente.
C’è un motivo per cui sono il Comandante di questo dipartimento, Fushimi-kun.”
Saruhiko
si affrettò a bloccare il sogghigno obliquo che cercava di stamparsi sulla sua
faccia, pensando “Salvo per un pelo, boss” e dichiarando invece: “Ritengo che
questa faccenda meriti una supervisione accurata, Signore. Mi offro volontario
per sorvegliare personalmente la tipografia.”
Reisi
gli lanciò una lunga occhiata da dietro le lenti lampeggianti degli occhiali:
“Anche il Re Rosso contribuisce a questa… pubblicazione?”
“…Come Mister Agosto, Signore.” Replicò freddamente
il subordinato, consegnando con espressione di pietra la pagina incriminata al
suo superiore. “A torso nudo e con pantaloni di pelle, Signore.” Specificò, nel
caso fosse necessario, visto che Munakata appariva
*estremamente* concentrato:
“Davvero… attillati, quei pantaloni.” Fu l’unico
commento vocale del Re Blu.
Dopo lunghi secondi di intensa meditazione, i tre
ufficiali di Scepter4 incrociarono gli sguardi; il Comandante dai capelli blu
decretò: “Potrebbe rivelarsi necessario acquistare TUTTE le copie pur di
levarle dal mercato. Non possiamo correre il rischio che questo tipo di
pubblicità svii l’opinione pubblica in merito alle azioni di Homra.”
Anche gli altri due si trovarono completamente
d’accordo con l’acuta valutazione del pericolo compiuta dal loro sovrano. In
particolare, Fushimi avanzò una richiesta:
“Chiedo il permesso di prendere in mia personale
custodia TUTTE le pagine di Mister Luglio, Signore; per il mio archivio di
prove del crimine, naturalmente.” ('e per evitare che la foto del MIO Misaki in canotta aderente e pantaloncini di jeans… molto
short, finisca nelle mani di qualche pervertito, me escluso ovviamente.')
Awashima
lo guardò sorpresa, non immaginava che proprio Fushimi,
che mancava totalmente di motivazione per il lavoro, avesse preso un’iniziativa
così zelante; ma riflettendo meglio sulle ragioni possibili per l’inedita
scrupolosità del collega corvino, e facendo ricadere lo sguardo sulla foto di Kusanagi che ancora stringeva in mano, arrossì e balbettò:
“Mi sembra una buona idea… credo che dovrei iniziare anch’io una collezione-
cioè, una documentazione simile.”
Munakata
le sorrise bonariamente: “Sentiti pure libera di chiedermi consiglio in merito,
Awashima-kun. Io raccolgo tutti i generi di
informazioni personali da anni.”
‘Vi prego Capitano, non ditelo come se la vostra
ossessione non fosse un crimine contro la privacy’ l’io interiore di Seri
implorò in lacrime.
‘E se non fossi il capo di Scepter4 saresti in
galera per stalking aggravato.’ Pensò Fushimi, diviso dentro di sé tra l’invidia e l’ammirazione
per quella formidabile quanto svergognata tecnica.
Reisi
lanciò un’ultima occhiata alla fotografia di MikotoSuoh prima di infilarla discretamente in un cassetto della
sua scrivania, dichiarando con fermezza:
“Questo calendario non s’ha da fare!”
TBC
NdA: ok, i fan della ghenga di
Scepter4 adesso possono tirarmi i pomodori, ne sarebbero pienamente
giustificati. Che dire? Amo troppo prenderli in giro, con tutto l’affetto del
mio pazzo cuoricino; persino per quello squilibrato con gravi carenze in fatto
di comunicazione di Saru-chan. XD
Nella
prossima puntata: Ferve il lavoro di pianificazione nel bar Homra!
Riusciranno i nostri impavidi aspiranti idol (;P) a
trovare abbastanza volontari per finire il calendario?
Disclaimer: ancora non possiedo K Project, ma
il Re Rosso e Homra possiedono il mio cuore.
Capitolo
3 – Planning
“La foto di Mikoto è
venuta proprio bene, vero?” Kusanagi sorrise
chiedendo l’opinione della piccola Anna, che osservò con estrema serietà
l’immagine e annuì come un giudice severo che emette la sentenza.
Totsuka
affettò un’espressione dispiaciuta con un broncio bambinesco: “In verità io gli
avevo chiesto di sorridere, ma non c’è stato verso di fargli cambiare la sua
solita espressione intimidatoria!”
Il Re Rosso, seduto sul divano a pochi passi dai due
amici che attorniavano la bambina, esalò uno sbuffo di fumo di sigaretta misto
ad esasperazione: il giorno prima aveva perso il suo prezioso sonnellino
pomeridiano per assecondare il nuovo capriccio di Tatara; ma l’allegria che
vedeva illuminare i volti dei membri del suo Clan lo compensava della pazienza
impiegata.
“Meglio così” dichiarò Yata
con tono saggio: “Vedere Mikoto-san a torso nudo è
già un colpo al cuore di qualsiasi donna, se poi addirittura SORRIDESSE…
potrebbero denunciarci per tentata strage!”
Anna approvò solennemente quelle parole.
I presenti commentarono in modo più o meno serio,
poi tornarono alla discussione in corso: come completare i mesi mancanti del
loro calendario. Cosa che si stava rivelando meno facile del previsto: i membri
di Homra che avevano già una ragazza (ed erano più
numerosi di quanto si potesse pensare) erano stati minacciati di scaricamento
immediato dalle loro ‘dolci metà’ se si fossero azzardati a comparire su una
pubblicazione di fanservice per il pubblico
femminile. Molti altri avevano preferito rinunciare per motivi familiari o di lavoro,
o semplicemente erano troppo in imbarazzo all’idea di posare per quelle pagine
patinate.
Tatara smise di scarabocchiare sulla sua agenda e
puntò la penna verso uno dei compagni: “Kamamoto-kun!
Ormai è quasi estate, tra una settimana al massimo sarai abbastanza magro da
fare Mister Maggio!”
In effetti con l’arrivo della primavera RikioKamamoto aveva iniziato
come di consueto a perdere notevolmente peso; l’improvvisa accelerazione del
suo metabolismo aveva il potere di trasformarlo in un figurino degno di essere
ilprotagonista di un manga per
ragazzine, tanto da sembrare un’altra persona. Questo processo era un fenomeno
che lasciava ancora esterrefatti i membri più recenti del Clan come ShoheiAkagi o Eric Sutr.
Totsuka
riprese a prendere appunti sempre più esaltato: “Facciamo il punto della
situazione; Bando-kun sarà Mister Settembre e Akagi-kun Mister Ottobre, mentre Chitose
e Dewa faranno Mister Gennaio e Mister Febbraio. Chi
potremmo usare come Mister Marzo?”
“Perché non lo fai tu, Totsuka-san?”
propose Shohei.
“Oh no, io sono il fotografo!” si schermì lui.
Yata
decise di prendersi affettuosamente gioco dell’imbarazzo dell’uomo più grande:
“In effetti, Totsuka-san, sei così debole che il tuo
fisico mingherlino non farebbe grande effetto sulle ragazze!”
“Senti chi parla; ti sei visto allo specchio
ultimamente, Chihuahua?” fu la replica acida di Eric, sempre pronto a provocare
le ire dello Yatagarasu, cosa che riusciva fin troppo
facile.
Infatti l’avanguardia di Homra
prese subito fuoco: “Non accetto critiche da uno spaventapasseri tutto pelle e
ossa come te!”
KosukeFujishima intervenne subito a fare da paciere per
separare i due litiganti, prendendo le difese del biondino: “Eric non è più
così magro; da quando mangia regolarmente il suo corpo è molto più in salute, e
anche se resta snello è davvero ben fatto.”
Sutr
arrossì come un peperone ai complimenti usciti dalla bocca dell’amico, tanto
che i presenti temettero potesse esplodere quando il compagno dalla fulva capigliatura
ribelle gli rivolse un dolce sorriso e propose: “Io vedrei benissimo Eric come
Mister Dicembre; tu che ne pensi?”
Il suo timore quasi patologico quando si trattava di
attirare l’attenzione lo avrebbe spinto a rifiutare, in condizioni normali; ma
di fronte all’espressione incoraggiante di Fujishima
il più piccolo ribatté: “Solo se tu sarai Mister Novembre.” E nascose il volto
imbarazzatissimo nella manica del ragazzo più alto, che sorrise e accettò
l’accordo.
Totsuka,
entusiasta di aver individuato dei nuovi bersagli su cui sbizzarrire la sua
fantasia di stilista, girò attorno ad Eric squadrandolo come un lupo che punta
una pecorella indifesa… e il cane pastore dietro cui si era rannicchiato. “Con
quell’aria timida e innocente, Eric-kun sarebbe
perfetto con addosso una maglietta color azzurro pastello un po’ grande, magari
che gli cascasse di lato in modo da lasciar scoperta una spalla…”
Yata,
ancora piccato per il commento sulla sua corporatura, sbottò: “Timido e
innocente? Per fortuna dalle foto non si nota la sua linguaccia al vetriolo!”
Lingua che Eric non esitò a mostrargli.
Kosuke
si interpose di nuovo fisicamente tra i due litigiosi compagni, ma questo portò
l’attenzione di Tatara a concentrarsi su di lui: “Fujishima-kun
invece dovrebbe fare la foto insieme ai cani e gatti di cui si prende sempre
cura; alle ragazze piacciono i tipi premurosi e amanti degli animali!”
In effetti non passava quasi giorno che il ragazzo
non portasse all’Homra qualche trovatello ferito o
affamato, di cui poi si occupava finché non si fosse ristabilito; a volte
riusciva anche a trovare loro una casa. Quando Eric gli aveva chiesto perché lo
facesse, Kosuke aveva risposto che desiderava fare
almeno per quei cuccioli sperduti ciò che Mikoto e Homra avevano fatto per lui e gli altri membri del Clan dal
passato più triste e problematico. Eric rimase molto toccato da quella
confessione, dato che lui in prima persona era stato salvato da Fujishima quando era nelle stesse condizioni di quei
piccoli randagi.
Incuriosito dai piani del fotografo, anche ShoheiAkagi si avvicinò,
tirandosi dietro per un braccio Saburota Bando e
chiedendo entusiasta: “Totsuka-san, cosa pensi che
dovremmo indossare io e San-chan?” ricevendo un
rimprovero oltraggiato dal ‘senpai’ sull’uso
dell’irrispettoso soprannome.
“Oh, credo che tu staresti bene con tutto, Shohei-kun; su Bando-kun invece
ci sarà da lavorare parecchio” fu la risposta, data soprattutto per divertirsi
ai borbottii imbronciati di Bando su come tutti considerassero il suo amico
d’infanzia migliore di lui.
Sulle labbra di Totsuka si
dipinse un sorrisetto che i presenti riconobbero come segnale d’inizio del
gioco sempre apprezzato di ‘bullizziamoSan-chan’ e cominciò a elencare i cambiamenti necessari:
“Innanzitutto dovremo sbarazzarci di quei vestiti: il cappuccio sopra il
berretto da baseball è inguardabile, e neppure un vecchio indosserebbe quella
combinazione di camicia e pantaloni; ma la cosa più fondamentale che deve
sparire è senza dubbio…” e con gesto lento e inesorabile allungò la mano verso
gli occhialoni neri che erano sempre così radicati sul naso di Bando da fare
ormai indissolubilmente parte della sua fisionomia.
“NO!” esclamò il ragazzo accucciandosi su se stesso
a proteggere i suoi occhiali “Senza di questi mi sento NUDO!”
La malizia del sorriso di Totsuka
aumentò di una metaforica tacca: “Beh, allora potrei lasciarti tenere indosso
SOLTANTO QUELLI, che ne dici?”
A quel punto Shohei
intervenne per salvare il compagno, il cui colorito aveva attraversato così
velocemente tutte le sfumature dal bianco cereo al rosso bordeaux e ritorno, da
fargli temere che potesse subire un collasso a momenti. “Totsuka-san,
non è davvero il caso di essere così radicale…”
“Però devi ammettere che farebbe colpo!”
“Il colpo verrà a ME, prima!”
“Ignora questi incompetenti in fatto di stile, Totsuka-san” YohChitose pretese l’attenzione con un coup-de-theatre
entrando grandiosamente nel bar e posando sul bancone una pila di riviste di
moda maschile “Mi sono procurato un po’ di referenze per aiutarti a decidere
cosa dovremo indossare io e Masaomi!”
Dewa,
che l’aveva accompagnato con più discrezione, portò gli occhi al cielo
commentando: “È la prima volta che ti vedo impegnarti seriamente in una ricerca
fin dai tempi delle elementari…”
Tatara, impressionato dalla serietà del dongiovanni
del gruppo, non sapeva come spiegargli che non avevano il denaro né la necessità
di acquistare abiti firmati solo per realizzare il calendario, progetto che
aveva immaginato più come un’occasione per divertirsi tutti insieme che per una
vera forma di pubblicazione professionistica.
La questione fu però messa in secondo piano dal nuovo
tintinnio delle campanelle d’ingresso, seguite dalla voce educata di Kusanagi; il tono che usò tuttavia era ben noto ai membri
di Homra, consapevoli di come nascondesse sotto l’apparenza
morbida e controllata un filo tagliente come una lama:
“Benvenuti. A cosa dobbiamo l’onore di una visita
degli ufficiali di Scepter4?”
TBC
NdA: un capitoletto da niente che
doveva essere solo di passaggio si è allungato a dismisura per colpa delle mie
fantasie da fangirl sui membri di Homra…
ed ora è molto più lungo degli altri! È inutile, la mia ispirazione ormai fa
tutto quello che vuole lei, declino ogni responsabilità per questo delirio :p
Nella
prossima puntata: Lo Scepter4 fa la sua mossa! Cosa succederà nella Grande
Battaglia per il Calendario?
Capitolo 4 *** Capitolo 4 – Tutti per un calendario, un calendario per tutti! ***
Disclaimer: GoRa
ancora non vuole concedermi Mikoto, e neppure K
Project; quindi non mi appartengono ç__ç
N.d.A: chiedo scusa per il ritardo di
questo capitolo, ma come si dice “Real life is a bitch and thenyoudie”.
Ringrazio chi ha letto e commentato i precedenti capitoli, spero abbiate la
pazienza di assecondarmi anche nel presente ultimo atto di questa ridicola
storiella (eccetto l’epilogo).
Capitolo
4 – Tutti per un calendario, un calendario per tutti!
L’atmosfera all’interno del bar Homra,
fino a pochi istanti prima colma di vivace calore, sembrava essere stata
cristallizzata da un gelido alito di vento blu. Blu come le divise dei tre
nuovi arrivati, in piedi a ranghi serrati appena oltre la soglia del locale.
Il Re Blu si arrogò il compito di rispondere alla
domanda del barista, ma lo fece rivolgendosi al Re Rosso, ancora comodamente
seduto sul divanetto e intento a fumare una sigaretta con la massima calma, con
l’aria di ignorare i nuovi arrivati… almeno agli occhi di chiunque conoscesse MikotoSuoh da meno tempo di IzumoKusanagi: al biondo non era
sfuggita l’impercettibile tensione nel corpo atletico dell’amico. ‘Come un leone che si prepara a balzare
sulla preda’ fu il suo divertito commento interiore.
Il Comandante di Scepter4 mosse i pochi passi
necessari a raggiungere il suo rivale ed esordì con il suo più severo (e
noioso, a parere di tutti gli altri presenti) tono da burocrate: “Siamo qui in
merito a un’indagine di livello Blu Reale: da fonti sicure ci è stato reso noto
che Homra sta attivamente perseguendo una nuova
attività sovversiva.”
“Hah?” il monosillabo
interrogativo e un sopracciglio leggermente alzato furono il massimo della
preoccupazione esibita dal leader di Homra.
Cosa che, puntualmente, riuscì a urtare i nervi del
compassato ufficiale come nient’altro ne aveva il potere: “Non hai proprio
niente da dire in proposito?”
Le iridi dorate scorsero rapidamente sui volti tesi
dei propri uomini, notando preoccupazione soprattutto in quello di Totsuka, il quale mai avrebbe pensato che il suo innocente
hobby li avrebbe portati sull’orlo di uno scontro tra Re. Gli occhi felini si
socchiusero tornando sull’uomo dai capelli blu, e le labbra del rosso
s’incurvarono in un sorrisetto rilassato: “Nah.”
Gli affilati cristalli violetti di Reisi lampeggiarono dietro le lenti degli occhiali e si
chinò fino a portare il suo volto a pochi centimetri di distanza da quello
dell’interlocutore, soffiando velenoso: “Questo tuo atteggiamento appesta
l’aria che respiro; non l’ho mai sopportato, Suoh.”
Pigramente, come un grande predatore che si
stiracchia prima di una notte di caccia, il Re Rosso si alzò dal divano e fronteggiò
il proprio opposto con un ghigno provocatorio: “Se stai cercando un pretesto
per combattere basta dirlo…”
I presenti avvertirono fisicamente sulla pelle le
Aure dei due risvegliarsi, vampate di calore e di gelo che cominciarono a far
gemere gli interni in legno. Kusanagi impallidì,
aspettandosi da un momento all’altro di vedere il suo prezioso soffitto
sfondato dalla comparsa di due Spade di Damocle:
“Fermatevi SUBITO, voi due!” ordinò Izumo, interferendo con incredibile coraggio nel faccia a
faccia tra titani; ma si sa, l’amore rende temerari, e il barista aveva
riversato troppo sudore e sangue (perlopiù altrui) nel suo adorato locale per
vederlo distrutto dai bisticci da vecchia coppia sposata di quegli sconsiderati
dotati di poteri semi-divini. “Se proprio volete venire alle mani, fatelo
ALTROVE, e soprattutto LONTANO DAL MIO BAR!”
A quell’esibizione di innegabile autorevolezza, le
Aure si affievolirono; Munakata era rimasto sorpreso
dal tono con cui il secondo in comando del Clan Rosso si era rivolto al proprio
sovrano, ma Suoh sembrava aspettarselo: sbuffò con noncuranza
e annuì.
“Andiamo, Munakata.
Cerchiamo un po’ di privacy.”
Reisi
scorse negli occhi di Mikoto un guizzo di
divertimento, ma prima che potesse reagire il rosso si era chinato, l’aveva
preso in braccio e se l’era buttato su una delle robuste spalle, marciando poi
fuori dal locale.
I campanelli tintinnarono di nuovo e il battente
della porta si richiuse sulla sequela di oltraggiate proteste del Re Blu.
Il… poco ortodosso congedo dei due Re lasciò il
resto dei presenti in palpabile imbarazzo. Eccezion fatta per Izumo, che aveva ora
campo libero per esercitare il suo fascino sulla bella Awashima
Seri; una volta sbarazzatosi della presenza troppo opprimente del suo ufficiale
superiore, era certo che la spadaccina si sarebbe dimostrata più cordiale, come
nelle occasioni in cui lei veniva al bar da cliente, nei suoi giorni liberi. In
quelle circostanze, la Donna di Ghiaccio aveva lasciato scoprire al barista una
debolezza che (per quanto bizzarra) lui non esitava a sfruttare:
“Seri-chan, che ne diresti
di un martini alla marmellata di fagioli rossi? Mi pare di capire che il vostro
Capitano vi abbia dato il resto della giornata libera” ammiccò sorridendo.
La bionda batté le palpebre come per risvegliarsi da
un sogno o da un’allucinazione, poi rivolta a Kusanagi
addolcì l’espressione e la voce: “Volentieri; credo di aver proprio bisogno di
un po’ d’alcol in circolo, dopo quello che ho visto.” e seguì Izumo al bancone.
Anche Fushimi non perse
l’occasione di approfittare dell’improvvisa libertà di azione: fin dal primo
momento in cui aveva messo piede nel locale e si era reso conto della presenza
dell’oggetto della sua ossessione, ovvero MisakiYata, aveva contenuto a fatica l’istinto irrefrenabile di
tormentarlo un po’ come di consueto. Ora che il suo guinzaglio era stato
sciolto, neanche la presenza degli altri membri di Homra
impedì al suo volto di assumere l’espressione da molestatore incallito che il
ragazzo con lo skateboard aveva imparato a detestare:
“Cosa stai combinando, Mi~sa~ki~? Un calendario? Che
idea patetica, degna di un gruppo di nullafacenti come l’Homra;
pensi che la popolarità possa aiutarti a riuscire a parlare con una donna? Ti
illudi se speri di perdere la verginità in questo modo, Miii~saaa~kiiii~~~”
Saruhiko
ridacchiò nel vedere che fin dal momento in cui aveva pronunciato il suo
imbarazzante nome di battesimo il suo ex migliore amico era stato sul punto di
deflagrare in escandescenze; Bando e Shohei erano
stati costretti ad afferrarlo per entrambe le braccia e Kamamoto
gli zavorrava le gambe, per impedire che mettesse al rogo lì dove si trovava l’ufficiale
di Scepter4, bersaglio di epiteti quali “Stupida scimmia, maledetto traditore”
che l’avanguardia sciorinava senza quasi fermarsi a prendere fiato.
Non che il resto di Homra
provasse sentimenti particolarmente amichevoli verso colui che aveva
defezionato dal loro gruppo per unirsi ai loro più acerrimi antagonisti, ma
avevano abbastanza autocontrollo da rendersi conto che se ci fosse stato
spargimento di sangue sul prezioso pavimento in legno di Kusanagi-san,
il barista li avrebbe spellati vivi.
Solo una persona pareva ignorare beatamente il clima
da Terza Guerra Mondiale in procinto di esplodere: Totsuka
Tatara si avvicinò al diciannovenne occhialuto con un sorriso cordiale e fin
troppo compiaciuto, a parere dell’altro, che cominciò a preoccuparsi di cosa
mai potesse passare per la testa dell’imprevedibile terzo fondatore di Homra.
“Capiti proprio al momento giusto, Fushimi-kun! Ci mancava Mister Giugno! Credo che starai
benissimo nel nostro calendario, vero Anna?”
La bambina annuì decisa, lasciando a bocca
spalancata tutti gli altri; persino Yata interruppe
la sua raffica di insulti.
Il primo a riprendersi dallo shock fu Eric, che
borbottò incredulo: “Vuoi far partecipare pure lui? Con quella faccia da
stupratore di chihuahua che si ritrova?”
“Anna è d’accordo! Giusto?” chiese ulteriore
conferma alla piccola albina che continuava a tenere lo sguardo fisso su Fushimi, come per obbligarlo ad accettare con la pura
implacabilità delle sue iridi.
“Fushimi farà il
calendario.”
Saruhiko
avvertì nella laconica affermazione di Anna il rumore del coperchio della sua
metaforica bara che veniva inchiodato. E saldato. E sepolto nel cemento armato.
Capì di essere stato incastrato. Poi guardò l’espressione schifata di Yata e capì che non tutto il male vien per nuocere: grazie
a questa stupida trovata avrebbe avuto qualche occasione extra per molestare il
suo skateboarder preferito.
Il resto dei membri di Homra
sentì il livello di tensione scendere e si permise di tirare il fiato. Dewa, sempre pratico, fece un rapido conto sulle dita:
“Questo allora ci lascia con un solo mese scoperto, a meno che Totsuka-san non cambi idea…”
Tatara replicò con il solito sorriso tranquillo:
“Non preoccuparti, Dewa-kun; credo che di questo se
ne stia già occupando il nostro Re.”
Alle espressioni confuse dei presenti rispose la
voce sicura di Anna:
“ReisiMunakata.
Mikoto lo convincerà.”
“EEEEEHHHH?” fu il corale sbalordimento.
Tatara batté le mani: “È un buon piano, non trovate?
Dopotutto, se il Re Blu parteciperà al calendario, non potranno più accusarci
di attività sovversive o altre sciocchezze!” si volse raggiante verso Awashima “Dico bene, signorina Vicecomandante?”
Battendo le palpebre per riprendersi dalla sorpresa,
Seri ammise: “Se il Capitano accettasse, immagino di sì…” non diede voce ai
suoi dubbi sulle poche probabilità che l’ufficiale superiore si rendesse
partecipe di una simile iniziativa; dopotutto, Munakata
si comportava sempre in modo inconsueto quando era coinvolto Suoh. Che il Re Blu decidesse di assecondare la richiesta del
Re Rosso non poteva essere escluso a priori. “Ma in tal caso, i due dodicesimi
del guadagno verranno versati alla cassa comune di Scepter4.” Decretò
pragmatica.
“La Donna di Ghiaccio pensa sempre a tutto, eh?”
commentò scherzosamente Kusanagi.
“Eh, ma io speravo in un extra per arrotondare lo
stipendio!” si lamentò Fushimi.
“Questo tipo di bonus non è ammesso dal regolamento;
se vuoi arrotondare, comincia a fare un po’ di straordinari, dato che poltrisci
anche nelle ore d’ufficio che ti spettano. Inoltre, farai le fotografie esclusivamente
nel tuo tempo libero; non tollererò pause non autorizzate durante l’orario di
lavoro.”
“Spietata!”
fu il comune pensiero di tutti.
TBC
NdA: e così la temuta battaglia si
risolve a tarallucci e vino… o meglio, a Martini con marmellata di fagioli
rossi. Morale del capitolo: quando le donne comandano sugli uomini le cose si
risolvono sempre per il meglio ;P
Capitolo 5 *** Epilogo – Non si è mai troppo vecchi per essere sorpresi ***
Disclaimer: ancora una volta, questi
fantastici personaggi non mi appartengono ç__ç
N.d.A: Beh, questa è l’ultima volta che
chiedo scusa per i ritardi nella pubblicazione del capitolo (almeno per questa
storia :p); Godetevi l’epilogo!
Epilogo
– Non si è mai troppo vecchi per essere sorpresi
Era una normalissima giornata di lavoro per il Re
d’Oro; nonostante l’età avanzata, DaikakuKokujyoji seguiva un rigoroso programma di amministrazione
e supervisione del governo e delle principali compagnie commerciali e
industriali, e periodicamente riceveva rapporti sulle attività degli altri Re.
Quella mattina la sua agenda prevedeva appunto un incontro col capo
del proprio dipartimento di intelligence in merito agli ultimi movimenti di
Scepter4 e Homra, ma rimase piuttosto perplesso
quando il subordinato si limitò a passargli una grossa busta senza
contrassegni. Nemmeno la mezza maschera gialla da coniglio riusciva a
nascondere il nervosismo dell’uomo, che all’espressione interrogativa del
proprio sovrano si limitò a rispondere che era meglio se avesse guardato di
persona.
Sempre con un sopracciglio alzato in espressione scettica,
l’anziano militare estrasse dal plico una serie di fogli in carta patinata
rilegati da una semplice spirale metallica.
“Sembrerebbe un normale calendario…” se non fosse stato che la
copertina riportava la fiamma di Homra e,
sorprendentemente, lo stemma di Scepter4. Mai si sarebbe aspettato di vedere
quei due simboli nella stessa pagina. Guardingo, il Re d’Oro cominciò a
sfogliare le pagine…
…e già alla terza ebbe quasi un colpo apoplettico.
La fotografia di Marzo mostrava il Re Blu, disteso in una vasca da
bagno semivuota; fortunatamente era vestito, ma la camicia bianca era talmente
bagnata da risultare quasi trasparente. L’uomo era colto nell’atto di scostarsi
una ciocca di fradici capelli blu da davanti agli occhi furiosamente violetti,
che fissavano con rovente intensità da sopra gli occhiali qualcuno che
s’intuiva trovarsi seduto sul bordo della vasca, appena fuori dal campo
dell’obiettivo; e per un osservatore molto attento, il riflesso rosso sulle
lenti assomigliava a quello di una certa capigliatura leonina…
Il Re d’Oro chiuse il calendario. Inspirò profondamente e ordinò al
suo vassallo:
“Portarmi una pillola per il mal di testa… anzi, meglio tutta la
scatola.”
***********************
Non c’era molto che potesse sorprendere il Re
d’Argento; quando aveva abbandonato la superficie terrestre per vivere isolato
dal mondo in quella villa volante che era il dirigibile Himmerlreich,
la distanza che aveva posto tra sé e il frenetico agitarsi dell’umanità
sottostante era sia fisica che mentale.
Tuttavia, non poté evitare di sentir stuzzicata la
propria curiosità quando l’elicottero dei rifornimenti, inviato settimanalmente
dall’amico Daikaku, gli recapitò anche una grossa
busta.
Il plico era accompagnato da un biglietto col
sigillo del Re d’Oro che riportava soltanto l’avvertimento “Siediti comodo prima di guardarci dentro”.
Adolf K. Weissmann sfogliò
il calendario, e rise come non faceva da anni.
***********************
YatogamiKuroh non avrebbe mai messo in dubbio le azioni del
suo maestro, IchigenMiwa:
il Re Senza Colore era depositario di una saggezza che andava ben oltre il suo
pur straordinario dono di poter vedere il futuro. Però per un ragazzo giovane
quanto lui, nonostante il rigido addestramento da samurai che seguiva
quotidianamente con passione, era difficile trattenere la curiosità.
Una settimana prima, quand’era in procinto di
lasciare la casa del suo mentore per recarsi a fare la spesa al villaggio, il
Settimo Re l’aveva incaricato di imbucargli una lettera. Quel giorno, l’aveva
incaricato di recarsi presso il piccolo ufficio postale per ritirare l’oggetto
che aveva ordinato per corrispondenza.
Roso da un’impazienza che contrariava la parte del
suo animo più dedita alla severa disciplina, Kuroh
s’affrettò a sbrigare le faccende consuete prima di andare a prelevare, come
ordinatogli, l’oggetto misterioso: una busta che riportava il timbro postale
della città di Shizume.
L’involto non forniva nessun indizio preciso sul
contenuto, ma Kuroh era un ragazzo troppo ben educato
per sbirciare la posta altrui senza permesso. Quindi mise freno alla sua curiosità
e ripiegò su un rapido ritorno dal suo maestro.
Il giovane vassallo fu fiero della sua temperanza
quando Ichigen nel rivederlo si complimentò divertito
del suo autocontrollo, e per darne ulteriore prova s’inchinò per ritirarsi e
lasciare solo l’uomo a sbrigare i propri affari.
Il Re Senza Colore però lo trattenne: “Aspetta, Kuroh-kun; vorrei che sfogliassi con me questo calendario.
Dopotutto, l’ho fatto arrivare proprio per mostrarlo a te.”
“Davvero, Maestro? Cosa c’è in codesto calendario
che ritenete di così grande importanza?” chiese subito l’allievo sedendosi
impeccabilmente sulle ginocchia.
Il sorriso divertito di Ichigen
s’allargò: “Le fotografie di persone molto importanti che prima o poi incontrerai.
Avvicinati, Kuroh, e lascia che ti mostri i volti dei
Re e dei loro vassalli che vivono nella grande città.”
“Re come voi, maestro? E ditemi, dall’alto della
vostra mirabile saggezza a cui nulla del presente e del futuro è mai celato: cosa
dovrò fare, quando li incontrerò?”
Kuroh
rimase sorpreso quando dalle labbra del suo mentore uscì una risatina, e con
uno sguardo in cui brillava ilarità anche se accompagnata sempre da molto
affetto, rivelò con tono fin troppo ironico:
“Assicurati di procurarti una cassetta del pronto
soccorso, mio caro allievo!”
FINE
N.d.A.:
Siete liberi di immaginare come volete le foto dei ragazzi che alla fine sono
finite nel calendario, ma nel mio headcanon si sono
rivelate un campionario di bishounen in vena di scherzi
e buffonate :P
Spero
di non aver reso gli anziani Re troppo sfacciatamente OOC, ma volevo
assolutamente inserirli nella storia in qualche modo!
…lo
ammetto, mi sono divertita troppo a far trollareKuroh da Ichigen :P (pace all’anima
sua XD dopotutto lui sapeva quante botte il suo allievo si sarebbe preso dagli
altri due Re) anche se purtroppo compare solo in pochissimi flashback, l’ho
sempre percepito come una persona incredibilmente buona e saggia, ma dotata di
un certo humor ^_=