Monochrome no kiss

di Anima Evans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Halina - Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Il ritorno del rosso scarlatto - Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Anima non pervenuta - Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Falce e piume - Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Le fiamme della fine - Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Rose di perla - Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Corruzione fatale - Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Halina - Capitolo 1 ***


Credo sia doveroso presentarmi, io mi chiamo Halina Humphries e sono una Shinigami, si una donna. Non che non ce ne fossero prima ma diciamo che anche se shinigami  noi siamo comunque donne e nell’epoca in cui viviamo le donne si impressionano facilmente e si innamorano e impietosiscono con altrettanta facilità. Io per mia fortuna non sono come loro e faccio bene il mio lavoro anche se…con il mio sempai è molto difficile.

«Aaah Hali-chan perché non sorridi mai?! Anche quando si muore bisogna apparire carine davanti ad un bel maschione no? »

Eh si, il mio sempai Grell Sutcliff è alquanto strambo ma che devo farci, se mi hanno assegnata a lui immagino ci sia un motivo…vero? Comunque io sono la più brillante del suo corso tanto che ho gia gli occhiali con una mia montatura, bianchi per l’esattezza, e una death scythe di tutto rispetto anzi per antonomasia; la falce. Anche riguardo all’aspetto eravamo diversi, se non fosse per le pupille tipiche di uno shinigami tutti direbbero che sono un angelo dati i capelli lunghi, biondi e perfettamente lisci, la pelle bianca e soffice e il modo di uccidere elegante e quasi piacevole.

«Aaah che seccatura, pensi che non lo farei fuori ugualmente? »

Lui fece un espressione spaventata e disse

«Ma no! Ti devi eccitare per ucciderlo altrimenti che gusto ci sarebbe?! Aaah io saprei proprio chi affidarti…ma non è il momento di uno cosi persuasivo»

Ma no! Non poteva mettermi cosi curiosità per poi  non dire nulla! Comunque era un mio superiore, anche se da poco data la condotta, e dovevo portargli rispetto e infatti per sua concessione gli davo del “tu”; la scusa? Non sono ancora cosi vecchia! Mi disse. Su una cosa andavamo d’accordo ossia il rendersi sempre presentabili, mi truccavo sempre prima di uccidere e questo tutto per le mie vittime dato che ero l’ultima cosa che vedevano meglio vedere una bella ragazza no? Comunque mi diede un'altra raccolta di anime da fare e stavolta si andava in Gran Bretagna. Era uno di quei casi che non mi piacevano gran che dato che dovevo prendere un intero villaggio, bambini e vecchi compresi ma d’altronde la morte non fa sconti a nessuno. Vi risparmio i dettagli delle condizioni dei cadaveri e di tutti i cinematic record che ho visto, tutte vite spezzate da un folle che si divertiva a devastare le periferie e ad uccidere tutti. Stavo continuando quando vidi una carrozza e pensai ai becchini cosi mi avviai per tornare da Grell e fare rapporto ma appena la carrozza si fermò senti una puzza tremenda di zolfo e beh anche se c’era un tenue profumo di colonia non potei non riconoscere un demone. Cosi mi nascosi dietro una casa e il demone venne fuori da una carrozza facendo spazio ad un bambino con un occhio coperto, minuto con l’occhio scoperto azzurro come il cielo. Sembrava una bambola graziosa ma probabilmente era il padrone e sull’occhio aveva il sigillo, sembrava un nobile. Il demone invece era alto e con i capelli neri come la notte, un bell’uomo ovviamente per trarre in inganno gli umani.

«Sebastian, controlla se c’è qualcuno vivo»

Ordinò il bambino ma lui fece qualche passo e mi sembrò che per un attimo mi guardò, sentire quegli occhi rossi e in qualche modo corrotti addosso per un solo secondo mi faceva venire voglia di staccargli la testa. Comunque lui disse

«No signorino, nessun superstite. »

E il bambino si incavolò anche se non lo diede a vedere

«Tsk, siamo arrivati tardi maledizione...torniamo in città da Undertaker, yard tra poco sarà qui.»

E prima che se ne andarono Sebastian si guardò intorno, io potei uscire allo scoperto e dopo aver scritto il rapporto tornai da Grell mentre pensavo a quel dannato demone, che centrasse lui con quel massacro? Una cosa è sicura, se c’è un demone di mezzo la faccenda è grave ma molto divertente.
 

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Capitolo 2
*** Il ritorno del rosso scarlatto - Capitolo 2 ***


Quando tornai a scrivere il rapporto ci misi un bel po’, non per incompetenza ci mancherebbe ma il pensiero di quel demone-servitore poco mi convinceva e mi turbava, quegli occhi e i capelli, il viso e il portamento per non parlare della voce mi davano dei strani brividi. Dopo aver finalmente finito andai nell’archivio generale dove tenevamo i cinematic records già raccolti e uno schedario dove c’erano quelli da raccogliere in futuro ma anche se mi ci fermai per un breve momento rinunciai a cercare il bambino, insomma quanti ragazzini avrebbero avuto 10 anni circa? E in Gran Bretagna poi…no troppo dispersiva. Io dovevo cercare il demone e per farlo andai nell’archivio dove di solito solo i sempai potevano andare, ma era mio dovere combattere quel mostro. L’archivio chiamato anche “akuma” conteneva qualche cinematic record dei demoni giustiziati ed era incredibilmente buio ma al contrario dell’archivio generale dove erano quasi tutti volumi e relativo cinematic record qui c’erano solo schede ed era tutto molto tecnologico diciamo, prendevi una piuma d’angelo trovata già in dotazione nell’akuma e scrivevi il nome del demone in aria e il sistema ti trovava la scheda. I demoni a seconda del padrone assumevano nomi e sembianze diverse e per questo se l’aspetto non era registrato veniva estratto dagli occhi dello shinigami che lo cercava e archiviato. Cosi presi il coraggio a due mani e presi la piuma scrivendo con mano tremolante il nome “Sebastian” e subito vennero fuori circa una cinquantina di schede e pazientemente le controllai una ad una fino a quando non lo trovai, era scritto tutto da come era nato, il suo animale “totem”, il suo sigillo e come si chiamava attualmente e il suo padrone; lessi a mente

*Sebastian Michaelis, (corvo) maggiordomo del casato Phantomhive e demone servo di Ciel Phantomhive. Anima non raccolta, locazione sigillo: Occhio sinistro.*

Ovviamente la locazione era del padrone perché quei mostri avevano sempre il marchio sul dorso della mano ma la cosa che mi stupì era che non mi aveva raccolto l’immagine dagli occhi.

«E cosi l’hai trovato eh…»

Mi si stava gelando il sangue, accidenti mi aveva scoperta!

«Grell… Sempai…»

Lui avanzò verso di me risplendendo come un rubino

«Oooh l’hai visto Hali-chan? Non è bellissimo?! »

E con questa scusa mi tolse la scheda dalle mani, quando lesse che era padrone di Ciel gli si illuminarono gli occhi

«Aaah è ancora li! Che bello vorrei tanto rivedere il mio Sebas-chaaan! Al solo pensiero avvampo tutta…»

Io diedi un colpo di tosse e chiesi

«Come mai tu lo conosci sempai? E perché non l’hai catturato, è uno schifoso demone! »

Ma lui mi puntò la sega elettrica contro e disse quasi in maniera seria

«Stai insinuando che mi sono innamorata di un demone? E comunque non ti permetto certe insinuazioni. »

Forse avevo esagerato ma sentivo che più che difendere se stesso stava difendendo Sebastian, d’altronde feci il mio dovere e dissi

«Mi dispiace sempai, sono pronta a qualsiasi punizione tu desideri. »

E mi chinai ma lui ritirò la sega e mi toccò la fronte con un dito e disse

«Ah ah Hali-chan non essere sciocca, infondo a me piace da morire Sebas-chan…è dannatamente sexy!! Ma usciamo di qui devo darti un altro compito. »

E detto questo il sempai rimise a posto la scheda e uscimmo. Subito dopo andammo nell’ufficio dove smistavano le cartelle e le raccolte e disse mettendosi gli occhiali

«Oooh il piccolo Phantomhive ci soffrirà…»

E lessi che la scheda riguardava un certo Tanaka, un vecchio maggiordomo malato da tempo.

«Te lo dico, fa che sia indolore…»

Lo guardai e dissi

«Come sempre Grell-sempai. »

Mi voltai ma lui disse

«Ah prima mentivo sulla tua punizione. Pagherai la tua disobbedienza venendo anche io con te per questa raccolta. »

Per uno shinigami era umiliante che un altro intervenisse, era considerato come un incompetente e cosi anche se ero rossa di rabbia dissi

«Si sempai. »

Secca, volevo finire questo lavoro il prima possibile e sperai che nessuno di quelli del mio gruppo non mi vedesse.

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Capitolo 3
*** Anima non pervenuta - Capitolo 3 ***


Ci avviammo verso la gigantesca residenza Phantomhive e appena entrammo ci accolse proprio quel demone ma il mio senpai sembrava fuori controllo

« SEBAS-CHAAAAN! »

Disse ma quello lo evitò con tutta maestria quasi scacciando una mosca

«Aaah mi piaci sempre quando fai il violento»

Lui mi guardò e fece un inchino

«Benvenuti nella residenza Phantomhive…prego my lady si accomodi»

Non lo calcolai minimamente e a stento trattenni il vomito nel sentire quello schifoso demone chiamarmi my lady. Controllai con la coda dell’occhio il mio senpai ma stava bene, si stava già rifacendo il trucco, quindi dissi al demone

«Siamo venuti per Tanaka»

Ma prima che lui potesse proferir parola lo interruppe il suo padrone, il bambino che avevo visto quel giorno

«Sebastian, che succede? »

E poi ci guardò a me e Grell, uno sguardo gelido e inespressivo che non sarebbe dovuto appartenere ad uno della sua giovane età e disse

«Grell, che sei venuto a fare? »

E il mio senpai rispose

«Ciel! Non sei cresciuto per niente ancora…comunque siamo qui per Tanaka»

E Ciel rispose irritato

«Non è ancora la sua ora, il dottore ha detto…»

E il demone lo interruppe

«Il mio padrone tiene molto a Tanaka, dato che è il servitore più anziano e confidente del defunto predecessore quindi vi chiedo di non recidere il suo cinematic record»

E a quel punto non riuscì più a trattenermi

«Non si può, è contro il regolamento. Ma a te che importa delle regole vero? Sporco demone…»

Sebastian aveva uno sguardo di finta tranquillità e mi disse sempre cordiale

«Non sapevo di tale regola, la prego di perdonarmi lady….»

E io finì la sua frase

«Halina. »

Ma lui incurante continuò

«Comunque chiedo a te Grell, se puoi farmi questo piacere…»

E il senpai disse

«Mi dispiace Sebas-chan ma è contro il regolamento e….»

Ma il demone gli si avvicinò e gli carezzò i capelli dicendo con voce vellutata

«Per favore…»

Ma io gli puntai la mia falce contro

«Non ci senti? Non si può. »

Rimasero tutti immobili quando Ciel si scoprì l’occhio e disse

«Sebastian, ti ordino di liberarti di questi due shinigami. »

E lui sorrise con quel sorriso rivoltante che i demoni erano soliti fare  disse

«Yes, my lord»

E appena si girò mi prese la falce e tentò di scaraventarmi via ma io mollai la presa e mi lanciai contro di lui che cercò di infilzarmi con coltelli d’argento ma non ci riuscì e Grell si mise in mezzo dicendo

«Aaah Sebas-chan non farle male! Io sono gelosa sai? Combatti con me! »

E gli andò incontro con la sega elettrica ma lui con solo due dita deviò la lama, era stupefacente il modo in cui combatteva. Si susseguirono colpi ben assestati, calci e pugni e tentati colpi di falce e sega alcuni andati a segno ferendo il demone, altri no ma dopo quasi un ora di combattimento scaraventò via Grell e piombò addosso a me, non dandomi possibilità di muovermi e fissandomi con gli occhi color rubino

«Sai è un peccato che tu sia una shinigami, avrei fatto volentieri un contratto con te. »

Mi prese il mento con una mano e mi si avvicinò ma Grell gli fu dietro con la sega e lui facendosi leva sulle mani fece una specie di verticale e con un calcio lo mise a posto.

«Grell-senpai! »

Dissi io togliendomi da sotto a lui e andai da lui che sembrava mal concio

«Andiamo via Hali-chan, avremmo occasione di prendere l’anima di Tanaka…»

Io guardai rabbiosa il demone e prendendo il mio senpai in braccio sparimmo nella notte, che affronto venir battuti da un demone.

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Capitolo 4
*** Falce e piume - Capitolo 4 ***


Quando tornammo alla “base” ovviamente Will ci fece una ramanzina che nemmeno da bambina mi avevano mai fatto, anche se riversò la sua lagna a Grell più che a me. Anzi a me aveva dato il compito, ormai gravoso di prendere quell’anima da sola e l’avrei dovuto fare di notte per avere meno problemi possibili. Cosi mi riposai tutto il giorno e la notte tornai a villa Phantomhive a prendere quell’anima e a dirla tutta ci stavo per riuscire, mi ero calata giu dal tetto e tutto con passo felpato aprii anche la finestra e affondai la lama nel petto dell’anziano signore ma poi mentre stavo per tagliargli via la vita sentì una voce rivoltante

«Lady Halina, qual buon vento…»

Disse Sebastian fissandomi con gli occhi rossi che brillavano alla luce lunare

«Che vuoi demone? Ci metto poco a far fuori anche te»

Dico stizzita ma lui posa tranquillamente la candela e in un batter di ciglia mi prende un braccio e si fa leva con l’altro sulla mia schiena spingendomi alla parete immobilizzandomi. Mi scosta i capelli e mi dice

«Mi dispiace molto trattare in maniera irrispettosa una signorina ma senti shinigami, vedi di comportarti bene perche questo è il mio territorio e non ho intenzione di farmi rovinare l’anima da te. »

Io rimasi a dir poco basita ma io ero anche la migliore del mio corso e cosi non so come ma torcendomi riuscì a sfuggire alla sua presa e subito tagliai l’anima e timbrai la scheda del signor Tanaka.  Stavo per andarmene quando quel demone mi prese e mi scaraventò fuori dalla finestra e atterrammo entrambi in piedi

«Che vuoi demone? Io ho fatto il mio lavoro, della tua anima me ne frego. »

Lui sorrise come tutti i demoni e mi disse

«Ma ora my lady possiamo avere uno scontro civile, la mia anima non ne risentirà. »

Prese i coltelli ma invece di lanciarmeli addosso apri le braccia come ad esortarmi

«A voi la prima mossa. »

Non me lo feci ripetere due volte e corsi verso di lui sguainando la falce ma lui, scoprendosi il sigillo prese delicatamente la mia mano con cui tenevo la falce e me la scansò evitando il colpo. Ero infuriata ma anche sbalordita e ciò che è peggio è che ora toccava a lui e aveva praticamente la mia falce in mano e infatti con quel braccio mi circondò il busto e mise il manico della falce di traverso sull’addome in modo da bloccarmi.

*maledizione sono in trappola!*

Pensai e lui mi disse

«Ditemi lady Halina, siete una principiante? »

Era incredibile mi aveva gia scoperto nonostante avessimo combattuto poco e soprattutto con un dialogo di soli insulti.

«Fottiti»

Lui mi prese il mento fra le mani e disse

«Aaah che brutta parola…ma sapete le donne con un certo carattere mi piacciono….»

E detto questo avvicinò le labbra alle mie e mi baciò delicatamente e poi vidi tante piume nere svolazzare intorno a noi e dietro il maggiordomo due ali nere come la pece che splendevano di mille riflessi blu notte e verde smeraldo alla luce lunare, come quelle di un corvo. In quel bacio non c’era alcun sentimento, era solo un modo per beffeggiarmi o peggio un umiliazione. Quando mi lasciò le ali sparirono e le piume divennero acuminate e provai a difendermi e ci riuscì sguainando la falce e parando le piume, a gentil concessione di Sebastian. Mi pulì la bocca e dissi

«Non osare mai piu tanto demone! »

Lui mi riprese con pazienza

«Sebastian Michaelis, la prego. »

Poi guardò il suo orologio da taschino e disse

«Oh le tre del mattino, è ora di coricarmi per me. Mi dispiace my lady ma devo abbandonarvi, vi auguro una buona serata. »

Cercai di attaccarlo alle spalle ma lui si girò fulmineo e parò anche quello

«Ho detto buona serata. »

E andò dentro la residenza. Io volevo continuare ma una voce mi fermò

«Ferma Halina….»

Mi girai e nella penombra, poggiato ad un albero c’era…

«Undertaker…che cosa ci fa qui? »

Lui tranquillo venne verso di me e disse

«Torna da Grell e fa rapporto, hai fatto quello che dovevi no? »

Io guardai in basso ed effettivamente aveva ragione e cosi feci, d’altronde era il primo shinigami non potevo disubbidirgli. Cosi tornai e feci rapporto ma quando mi riposai nella mia camera non solo pensai a quella strana raccolta ma non potei fare a meno di pensare anche a quel bacio

«Che schifo…me la pagherai, sporco demone»

Dissi tra me e me per poi sprofondare in un sonno profondo, sul mio letto

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Capitolo 5
*** Le fiamme della fine - Capitolo 5 ***


La mattina di buon ora mi svegliai e ovviamente Grell mi chiese dettagli sulla raccolta di ieri, non dissi nulla sul bacio di Sebastian che il solo pensiero mi faceva venire i brividi! Comunque mi avvisò che c’era un'altra raccolta, un certo cane demone stava mandando a fuoco tutta Londra e quindi tanto lavoro e infatti tutti i sempai e gli shinigami più bravi anche se principianti erano già andati in quell’inferno. Sbagliavo forse a pensare che i demoni fossero una piaga sociale? Comunque non ero l’unica a partire ma c’era anche l’unico shinigami con cui ho legato, era praticamente un fratello.

«Ronald! »

Lo salutai abbracciandolo e lui anche con il suo fare allegro disse

«Ecco la shinigami più secchiona che abbia mai visto»

E io scherzando gli diedi un buffetto sulla spalla

«Ma come osi! »

E ridemmo mentre Grell ci richiamava all’ordine e disse

«Occhi aperti, c’è anche un certo angelo caduto chiamato Ash o Angela come vi piace chiamarlo…dato che è ermafrodita. »

Annuimmo e insieme partimmo e Grell vide Sebastian sul tetto parlare con quell’angelo e successivamente combattere. Sembrava infuriato e cosi dopo aver chiesto a Ronald di occuparsi del demone cane se avesse intralciato le varie raccolte, mi chiese man forte

«SEBAST-CHAAAAN COME PUOI PREFERIRE LEI A ME!! »

E lui si scansò i capelli dal viso e paziente disse

«Grell stanne fuori…»

Quando anche io comparvi lui fece quel sorriso irritante e l’angelo si scagliò contro di me, urlando

«VOI PORTATORI DI MORTE! SIETE IMPURI! »

Non so come aveva capito che ero una principiante e aveva ragione, mi aveva colto letteralmente di sorpresa quando si mise dietro di me impugnando una pistola d’argento con proiettili speciali in grado di ferirci e fu proprio il mio sempai a salvarmi prendendosi il colpo al braccio. Sebastian non fece una piega e d’altronde nemmeno io, Grell aveva la scorza dura anche se non sembrava e si alzò ma la sega gli cadde dalle mani e io ne approfittai per attaccarla ma lei saltò ed evitò il mio colpo e il mio senpai si ritrovò a parare il colpo

«Mai attaccare mortalmente quando c’è un tuo compagno nel tuo raggio, Hali-chan. »

Io arrossì e dissi

«Scusa sempai. »

Si alzò e disse

«Io non sono utile qui quindi vado a rifarmi il trucco….»

E se ne andò ma l’angelo era intenzionato a seguirlo cosi Sebastian lo prese per le ali e lo scaraventò lontano, su di un ponte a 100 metri da noi.

«SEBASTIAN! »

Senti urlare quel bambino e lui si girò, era malconcio che ricordarmelo tranquillo e con abiti pregiati e immacolati  era quasi impossibile. Il maggiordomo si avvicinò e curò la ferita d’arma da fuoco che aveva al fianco alla buona chiedendogli scusa mentre quell’angelo farneticava, sembrava aver perso il senno Poi lo fece sedere su un ammasso di ferraglia.

*non c’è bisogno di me qui…*

Stavo per andarmene quando vidi delle piume bianche trafiggere il maggiordomo che fece da scudo al bambino, mi avvicinai ma prima che potessi farlo il demone parlò al ragazzino chiedendogli di chiudere gli occhi dato che era in quelle condizioni. Per un attimo mi commossi ma come mai? I demoni sono spregevoli e opportunisti…ero in conflitto con me stessa. Tutta via il ragazzino ubbidì e Sebastian disse all’angelo

«Ora vedrai la mia vera forma…»

E una cascata di piume nere lo ricopri dicendo svariati insulti ma non erano riferiti all’angelo ma a se stesso. Io che lo guardavo vidi quanto era mostruoso, la pelle completamente nera, il corpo fasciato di vinile nero e piume e i capelli nerissimi lunghi quasi quanto quelli di Grell e inoltre, due enormi ali nere che odoravano di zolfo, era la reincarnazione della morte. Rimasi a bocca aperta perché si era spaventoso ma anche bello e affascinante. Iniziò a dare molteplici colpi a mani nude all’angelo che li accusò tutti e vidi Ciel alzarsi e mettersi seduto, lo guardai e menomale che lo feci perché i tonfi del combattimento fecero spaccare il ponte facendo scorrere il ragazzino fino all’orlo che urlò spaventato. Io non so da quale sentimento dettato da quale cuore mi mossi e mi fiondai su di lui prendendolo per mano cercando di non farlo cadere

«Shinigami…»

Disse lui incredulo ma io ribattei

«Sta zitto e sali forza…»

Il tutto contornato dalle urla di dolore dell’angelo e dai versi spaventosi di Sebastian che strappava, rompeva e ringhiava mentre combatteva. Cercai di voltarmi ma vidi solo una nube grigia intensa e la voce di Sebastian che diceva

«Padroncino, riesce a sopravvivere altri 10 secondi? »

Ma che razza di domanda era?!

«Si! »

Rispose lui e  rimasi ancora più stupita di quella risposta, ma il bello doveva venire…

«10.. »

E vidi uno schizzo alto di sangue schizzare dalla nube grigia

«9, 8,7, 6…»

E vidi due braccia forti che strappavano via due ali candide, sembrava stesse spennando un pollo perché ora non solo era pieno di fumo ma anche di piume, poi una mano che trapassava l’angelo

«5…»

E l’angelo che urlava ancora

«4, 3, 2…»

Guardai ancora ma stavolta con le lacrime agli occhi, non so perché ma avevo un terrore tremendo

« SEBASTIAN! »

Urlai ma lui tranquillo disse

«1»

E ci fu un esplosione bianca e violenta che fece cadere i miei capelli vicino al ragazzino mentre quello ancora ciondolava dalla mia mano. Mi voltai una volta passato il bagliore e c’era l’angelo infilato tra i due pilastri del ponte che altrimenti sarebbe crollato, beh io riconobbi solo un braccio e qualche piuma. Successivamente Sebastian si avvicinò e notai che gli mancava un braccio , lo guardai ma lui non lo fece e parlò solo a Ciel

«È finita, padroncino…»

Aveva un espressione tranquilla e anche ciel ce l’aveva…ma perché? Poi lasciò la mia mano e in quell’occasione mi guardò spaventato, preoccupato

«CIEL! »

Urlai buttandomi ma lui fece prima di me e mentre io ero ancora in aria vidi il cinematic record del bambino. Era vuoto. Come diamine era possibile? Quando finimmo tutti e 3 in acqua non li vidi più ma solo momentaneamente perché poi mi voltai e vidi che Sebastian lo aveva afferrato, cosi tornai in superficie e commentò anche l’alba e mi avvicinai a loro

«È vivo? »

Lui mi guardò sorridente dicendo

«Se non fossi in grado di salvare il mio padrone non sarei degno di essere un maggiordomo del casato Phantomhive. »

Poi non so come trovammo un imbarcazione e andammo in un posto desolato. Un isola credo dove c’era una panchina di pietra e delle rovine. Il bambino si mise li e ordinò a lui di prendergli l’anima con violenza

«Yes, my lord. »

Avrei voluto fermarlo ma rimasi in disparte voltandomi. Non mi preoccupai per nessuno dei due, anche perché il sigillo Sebastian non ce l’aveva più e l’anima del piccolo Ciel non andò ne a me ne a lui…ma bensì ad un altro demone. Lo sapevo data la sua scheda e mi documentai sui demoni, se il sigillo viene comunque tolto all’umano o al demone l’anima diventa “libera” e quindi chiunque può prenderla. Quando se ne accorse andò su tutte le furie, tuttavia prese il corpicino di ciel e lo riportò verso la barca

«Voi demoni…siete cosi spregevoli. »

Dissi sedendomi anche io su di essa ma dal lato opposto ma lui disse

«Halina, mi avete chiamato per nome. »

Sapevo dove voleva andare a parare, era come per dire che se era cosi spregevole per quale motivo lo avevo chiamato per nome e mi ero preoccupata? Tuttavia come lui io non potevo mai mentire.

«Si. »

E lo guardai, aveva la stessa espressione di finta cordialità del primo giorno

«Ne sono onorato. »

Arrossii e riguardai l’acqua, tornammo a Londra in silenzio. 

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Capitolo 6
*** Rose di perla - Capitolo 6 ***


Una volta arrivati a Londra io mi avviai per  tornare nel mondo degli shinigami, sembrava essere finito tutto.

«Spero di rivedervi presto, Halina»

Disse Sebastian con voce vellutata e io mi girai verso di lui dicendo

«Mi dispiace, ma tale piacere non è corrisposto. »

E me ne tornai nel mondo degli shinigami considerando ormai chiusi i conti con quel demone. Ma mi sbagliavo, un anno più tardi già si riparlava di lui dato che aveva recuperato la “sua” anima e quindi nuovo lavoro. Il sempai Grell era cosi contento che non la smetteva di raccogliere anime umane, in quel periodo era veramente efficiente. Era il 25 agosto 1889 e dovetti tornare per l’ennesima volta a villa Phantomhive, era notte fonda, circa le 2 di notte e lui riposava tranquillo nelle sue stanze o almeno cosi credevo, mi  sbagliai perché infatti mi disse

«È sempre bellissima…Halina. »

Io da prima fui stupita ma poi dissi

«Sebastian…»

In segno di saluto, lui mi guardò e disse

«In cosa posso esservi utile? »

Io risposi seccata

«Lascia in pace l’anima di quel bambino. »

E lui ribadì togliendosi il guanto di seta bianca

«Ha un contratto con me»

Io prima che toccasse terra lo raccolsi e dissi

« E cosa importa? »

E lo schiaffeggiai con quello, forse avevo esagerato dato che lui mi prese il polso e mi rigirò il braccio dietro la schiena scansando i capelli biondi e mettendomi una mano sulla bocca disse con voce suadente vicino al mio orecchio

« Importa eccome, ora la sua anima mi appartiene e non me la lascerò più prendere ne da un demone, ne da uno shinigami. »

Più cercavo di liberarmi e più stringeva come un boa la mano sul polso ma io non ero certo sprovveduta e con l’altra mano misi la falce di traverso come se fosse una sorta di ghigliottina, lui se ne accorse ma non fece nulla, si limitò solo a lasciarmi libera la bocca per poi dire

«Halina, avete veramente intenzione di uccidermi? »

Io quando mi girai trovai quei due rubini che erano i suoi occhi e dissi

«Sei un demone, devo farlo. »

Lui sospirò e disse tirando fuori il suo orologio da tasca

«Bene, avete tempo fino alle…6 prima che si svegli la servitù e il padroncino. Se non ci riuscirete non verrete mai più, ci state? »

Mi disse porgendomi la mano e dico senza muovermi

«Stringerti la mano sarebbe come fare un accordo e io non ne voglio con un demone, tuttavia accetto. »

Lui fece quel classico sorriso che tutti i demoni facevano e poi aprì la finestra che dava sul roseto e disse

«Prima le signore. »

E infatti mi lasciò passare senza fare scherzi, arrivammo nel roseto che era di una bellezza sconvolgente, perfettamente curato e pieno di rose bianche che sembravano di perla alla luce della luna. Lo guardai e ovviamente attaccai per prima cercando di colpirlo con la falce ma lui la evitò con delle banalissime posate anzi riusciva a parlare

«Sapete, credo che se fossi un umano sarei contento di vedere voi prima di lasciare questo mondo. »

Io cercavo di non rispondergli e di non dargli peso e infatti riuscì a ferirlo ad un braccio e dissi

«Grazie, ma non serve umano per lasciare questo mondo e vedere me che ti mieto l’anima Demone corvo. »

E a quella provocazione lui si fece più spietato nel combattimento ma sempre rapido e pulito, quando per mia distrazione scomparve e mi piombò addosso puntandomi contro la mia stessa lama che teneva schiacciata con il corpo disse

«Credo di aver vinto, my lady. »

E io rabbiosa ribaltai la situazione e dissi

«Ne siete sicuro, Sebastian? »

Lui mi guardò e disse

«Oh si, voi non volete uccidermi. »

Rimasi stupita di quello che disse mentre il profumo delle rose mi inebriava e fu un peccato che qualcuna fosse perita durante la nostra lotta. Mi batteva il cuore più del solito ma diedi la colpa allo sforzo della battaglia…anche se quei rubini rossi e il pomo d’Adamo pronunciato...scrollo la testa e dico

«Ma che dici demone? Io non mi faccio scrupoli di te! »

E lui disse

«Ah si? So che siete molto brillante e mi stupisco che voi non abbiate approfittato di molte mie mosse false e non mi venite a dire che non le avete notate.»

Mi batteva il cuore più del solito e cosi ribadì il mio punto

«Mentite! »

E lui mi spostò semplicemente con una mano rimettendosi su di me e dicendo

«No, io anche volendo non potrei mentire. Voi non volete uccidermi per non so quale sentimento umano, consentitemi il termine. »

Finisce di parlare e ribadisco

«Anche se fosse non potrei dar credito a tale sentimento quindi meglio dimenticarlo. »

Lui sorride e si avvicina al mio volto dicendo

«Non è detto che bisogna farlo…alla luce del sole, piuttosto è meglio al chiaro di luna no? »

In quel momento non capì più nulla, mi lasciai trasportare dalle mie emozioni e forse dal potere oratore che il demone aveva e cosi mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai. C’era da perdere la testa e non mi stupì che molte donne lo trovavano attraente, fisicamente era perfetto e le labbra erano stupende, cordiale e impeccabile nell’eseguire gli ordini del suo padrone, paziente e intelligente. Maledizione era la perfezione fatta demone, quella perfezione che tutti vogliono e che forse anche io volevo ma in maniera diversa. Quando si staccò dissi

«È imperdonabile lo sai?

E lui disse sicuro

«Ho già fatto una cosa imperdonabile, non ho paura di farne una seconda my lady. »

E continuammo a baciarci prendendoci per i capelli e il collo, quasi lottando anche li ma le uniche armi erano le nostre labbra, sinceramente stavamo andando anche oltre quando senti una voce

«Halina…dimmi che non è vero…»

Quando lo vidi rimasi di sasso…

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Capitolo 7
*** Corruzione fatale - Capitolo 7 ***


Era li davanti a noi, con gli occhi pieni di incredulità e quasi disgusto e non disse nulla ma prese la mia falce con una rapidità impressionante e si scagliò contro Sebastian che si parò appena in tempo con delle forchette e disse

«Ridicolo, uno shinigami corrotto dal sentimento più umano del mondo…»

Ronald quasi ringhiò e gli urlò

« STA ZITTO SCHIFOSO DEMONE! »

E ripartì all’attacco e decisi di andare a combattere ma…come? Con quale arma? Poi il lampo di genio, la mia arma non può ferirmi proprio perché è mia e cosi mentre il mio migliore amico riuscì a disarmare Sebastian mi parai davanti ma lui per difenderlo e mi ferì solamente. Ero convinta che sarei rimasta illesa e invece la cosa sorprendente è che mi tagliò. Vidi un rivolo di sangue macchiare le candide rose e dissi

«Ma come…non è possibile è la mia arma! »

E poi un’altra voce che mi fece gelare il sangue

«Sbagliato, non più. Ormai sei corrotta…Hali-chan. »

E sia io che Sebastian ci girammo e vedemmo Grell armato con la sega elettrica pronta e il demone si mise a difendermi

«So come trattare con lui…»

Ma no, non era il solito Grell, anche se parlava ancora come il mio Sempai. Questo era serio e faceva veramente paura…come la morte. Mi si avvicinò e mi disse

«Hali-chan. Fai aaah»

E obbedì mentre lui mi passò uno specchietto e vidi li sulla mia rosea lingua un sigillo molto famigliare e Ronald parlò

«Baciandolo è come se avessi stipulato un contratto con lui, sei compromessa e scesa al suo livello e quindi perdi tutte le proprietà di shinigami diventando un ibrido tra demone e non so cosa. »

E Grell disse entusiasta

«Esatto! Vedo che ho spiegato bene…»

Poi guardò il demone corvo e disse

«Sebas-chan come hai potuto tradirmi con lei? Cos’ha che io non ho!? »

Chiese manco fosse la moglie gelosa del marito e lui si limitò a non rispondere e ordinò

«Halina, scappa»

Ma io non mi mossi e dissi

«È inutile, ci troveranno. »

E Grell continuò quasi civettuolo

«Ah ha ragione, non credo che Ronald si darà mai pace…»

Io mi avvicinai a quello che era il mio migliore amico e dissi

«Ronald…»

Lui aveva degli occhi spaventosi, vuoti e spietati…con uno scatto mi sbalzò via e prese la carica per decapitarmi ma Sebastian si mise in mezzo e venne reciso per obliquo, dalla spalla destra al fianco sinistro e il suo cinematic record fu tagliato, era morto. Avevo il suo sangue sul viso e sui capelli

«No…»

Dissi con un filo di voce , provai più volte a chiamarlo ma nulla lo mosse. Gli chiusi gli occhi e lo baciai sulle labbra per l’ultima volta mentre le anime uscivano dal suo corpo e andavano verso Ronald, ora grazie a lui avevano trovato pace.

«Hali-chan…conosci la procedura…»

Disse Grell beffardo e io annui mentre le lacrime mi scorrevano a fiumi

«Fa in fretta…»

Lo supplicai mentre lui mi disse

«Aaah starai benissimo tinta di rosso, d’altronde eri la mia migliore allieva…»

E cosi mi misi in ginocchio vicino ai resti del demone e poi buio più totale, le nostre anime erano ovviamente dannate e senza valore quindi dopo avermi decapitata i due shinigami bruciarono i nostri corpi. In seguito un urlo di bambino, il piccolo Ciel urlava di dolore dato che ora l’occhio con cui aveva stipulato il contratto il demone fu ustionato al punto da fargli perdere l’occhio e sfigurarlo.
 
FINE

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