Ti Prendo e Ti Porto Via

di fanniex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione/Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24 ***



Capitolo 1
*** Introduzione/Capitolo 1 ***


INTRODUZIONE

Permesso! Sono tornata. Disturbo?

Nuova fanfiction. Nuovo Jared. Nuova protagonista.

Una storia e, forse, anche uno stile, totalmente diversi da ciò che ho scritto finora.

Chissà com'è? Ma mi è uscita così.

Dedicandomici quasi sempre di notte. Forse ero davvero uno straccio!

Comunque, partiamo dall'inizio.

Nuovo Jared: è lui il narratore unico della storia (a parte qualche piccolo flash della mia protagonista, evidenziati dal corsivo e dall'allineamento a destra). È un Jared un po' spaesato e, diciamocelo, decisamente più triste del solito. È a Londra, alle prese con la lavorazione del nuovo album (che non è LOVE LUST FAITH + DREAMS), e ha le palle un tantino girate, perdonatemi l'eufemismo. Finché qualcosa, o meglio qualcuno, non contribuirà a trasformare completamente il suo lavoro e forse la sua vita.

Nuova protagonista: la mia 'eroina', questa volta, risponde al nome di Dawn Alexander. Non ho rinnegato la cara Francesca, don't worry. Ma per questa storia avevo bisogno di un nome più calzante. È una donna che vive sola, e sembra perfettamente in pace con se stessa. È istruttrice di nuoto, sua grande passione. Da qui, la scelta del nome. Dawn, in riferimento a Dawn Fraser, la prima stella del nuoto femminile mondiale e forse ancora la più grande, e Alexander, in onore ad Alexander Popov, lo zar di tutte le piscine.

Nuovo stile: ho cercato di essere più asciutta possibile e di non perdermi come al solito nei meandri della mia mente malata. Spero di esserci riuscita. Almeno in parte. E poi, considerando che ho avuto la presunzione di insinuarmi nella mente di quello spiritello satanico che risponde al nome di Jared Leto, uno po' di psicosi latente era il minimo. Quindi più introspezione, meno leggerezza. È un racconto che, in definitiva, parla di solitudini. Ma anche d'amore, con una leggera spolveratina di sesso. Mi auguro, però, che non risulti eccessivamente noioso!

Il titolo è una citazione di un grandissimo romanzo di Niccolò Ammaniti (ripreso da Vasco in una canzone di un tot di anni fa). È un omaggio, ma non scelto a caso. Se avrete la pazienza di leggere fino alla fine, capirete di che cosa parlo.

Ok! Mi pare di aver detto tutto. Perciò vi lascio alla lettura. Mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate. Nel bene e nel male! A presto!

Ah sì! Dimenticavo il disclaimer: Non scrivo assolutamente a scopo di lucro. I personaggi e le situazioni da me descritti sono di pura fantasia. Ad eccezione, come sempre, dei Leto Bros, sui quali non posseggo alcun diritto, né intendo suggerire in alcun modo carattere o comportamenti.

Ecco! Ora è veramente tutto! Baci!

 

<<>>

CAPITOLO 1

Credo che mai, nella mia vita, il sole mi abbia trovata così dannatamente felice al mio risveglio.

Mai, come questa mattina!

Certo, la mia testa rimbomba ancora e sembra che il sangue stia disputando un gran premio direttamente nelle mie vene. Ma non mi sono mai sentita altrettanto viva, prima!

Apro gli occhi lentamente per riabituarmi alla luce del sole e alla realtà. E mentre gli oggetti nella stanza intorno a me riprendono lentamente la loro forma, avverto la sensazione di quel caldo e morbido braccio che mi stringe ancora i fianchi.

Oh Mio Dio! È successo davvero!”

Penso, girando piano la testa, senza fare il minimo rumore, per non correre il rischio di svegliarlo. Lui è ancora qui, addormentato, con il viso pesantemente affondato nel cuscino. Mi fermo a fissarlo per un attimo, anche se in realtà potrebbe sembrarmi anche un anno.

È così incredibilmente … bello. Forse altre parole potrebbero rendere meglio l’idea, ma è davvero complicato al momento anche solo riuscire a respirare. Figuriamoci a pensare coerentemente. I suoi capelli scuri come cioccolato fondente, morbidi e soffici come nuvole, elegantemente disordinati sul viso. Il suo nasino perfetto, dritto e con quella punta tonda e delicata, che fa solo venir voglia di morderla. Le sue indescrivibili calde labbra rosa, sottili, ma con quegli angoli ben definiti che salgono leggermente verso l’alto. Giusto un accenno di barba, a mascolinizzare un viso troppo prezioso per essere vero. Fortunatamente i suoi occhi, azzurri come il ghiaccio, profondi come abissi siderali, sono chiusi. Potrei reggere a malapena il suo sguardo.

Non dopo questa notte!

Sollevo il suo braccio delicatamente, facendo attenzione a non scuoterlo, e scivolo giù dal letto. In un minuto raccolgo le poche cose che trovo sparse in giro per la stanza e mi rivesto. Mai stata così svelta a preparami. Giuro! Incamminandomi verso la porta, mi volto a guardarlo per l’ultima volta.

Ovviamente ieri sera lui era completamente ubriaco, altrimenti non avrei mai potuto trovarmi nel suo letto.

Non ci posso ancora credere!” Sussurro piano.

Come è potuto succedere?

<<>>

Ancora non riesco a capire come sia riuscito a farmi convincere a venire qui. Certo, ricordo bene di aver proposto io ai ragazzi di far produrre il nostro prossimo album a Max Fish. E ricordo di avere anche insistito parecchio. Ma ora che siamo a Londra per lavorarci sopra, mi sembra tutto così fottutamente inutile.

A Londra … per almeno due mesi. Nelle condizioni in cui sono adesso, credo che finirò per impazzire molto presto. Non c'è niente da fare, questo schifo di città non mi piace proprio. Parigi è decisamente un'altra cosa, non smetterò mai di ripeterlo. Anche se qui, in realtà, ho un sacco di amici, come Grey e Elliott. O Annabelle. Sì, è una puttanella un po' troppo appiccicosa, ma è utile ogni tanto averla intorno. Come valvola di sfogo, voglio dire. La sto sfruttando molto poco in realtà. Non ho più nemmeno voglia di fare sesso. E questo è proprio grave!

Invece Shannon non sembra soffrire per nulla la lontananza da casa. Anzi, si sta divertendo come un pazzo, tutte le notti fuori per locali con Antoine. Anche adesso. Mi sta trascinando a forza in giro con lui, pur avendolo implorato in ogni modo di lasciarmi perdere.

Mi sta parlando da almeno cinque minuti, mentre scivola come un coccodrillo per le strade di Londra, guidando una Mercedes, ultimo modello, presa a noleggio. Ma non afferro nemmeno una virgola di ciò che mi sta dicendo. Pare che abbia trovato un nuovo club o qualcosa del genere. È esaltato come un bambino, mentre rallenta in prossimità di un incrocio.

E, all'improvviso … BOOOM!

Cazzo! Ci hanno tamponato. Lo ammetto, è un po' infantile da parte mia, ma ho avuto una paura fottuta di morire. E poi, in quarantanni di vita, non mi è mai capitato un incidente d'auto. È scioccante … anche se non ho visto il film della mia vita scorrermi davanti agli occhi, come sostengono in tanti. Mi volto verso Shan, per sincerarmi che anche lui stia bene, ma è già sceso dall'auto e sta sbraitando come un pazzo contro il tipo che ci è venuto addosso. Scendo anch'io. L'ultima cosa che ci serve ora è proprio una rissa.

Che cazzo hai fatto, bastardo?”

E tu perché hai inchiodato davanti a me, piccola testa di cazzo?” Gli risponde il tizio.

È quasi un energumeno e dall'aspetto mi sembra che sia già un tantino alterato. Mio fratello è sempre stato uno in grado di difendersi ma non vorrei ugualmente che si mettesse a litigare con questo qui, in mezzo alla strada. Il bestione cerca di colpirlo, ma Shannon è più veloce di lui e quello non fa nemmeno in tempo ad alzare una mano che gli ha già afferrato il braccio, girandoglielo e bloccandolo dietro la schiena.

C’è un attraversamento pedonale! Pezzo di merda! Non te ne sei accorto?”

Ormai le auto, quasi incastrate una dentro l'altra, stanno cominciando a fumare vistosamente. Stiamo praticamente fermando il traffico. Devo assolutamente fare qualcosa. Cos'altro se non chiamare il pronto intervento? Nessuno si è fatto male, dopotutto. Un'ambulanza non credo sia necessaria. Per il momento perlomeno.

Una ragazza, nel frattempo, scende dall'auto dell'energumeno. Le do un'occhiata di sfuggita. Sembra sconvolta. L'incidente deve aver spaventato anche lei. Sposta lo sguardo attonita da mio fratello a me e spalanca gli occhi. Ecco! Mi sa che ci ha riconosciuti!

Polizia Metropolitana, in che cosa posso esserle utile?”

Riferisco all'agente quello che è successo e rimango in attesa.

La ragazza intanto sta cercando di calmare il suo amico.

Tom! Ti prego, fermati! È vero … Non stavi facendo attenzione.”

Le trema un po' la voce. Chissà se per lo spavento, o per l'emozione?

Sono così dispiaciuta. Lo siamo entrambi.” Continua, rivolgendosi a Shannon e cercando di scusarsi.

Ma con uno strattone il tizio, Tom, si libera dalla presa di mio fratello che ancora lo blocca.

Sta' zitta, puttana! Sei felice, ora? Vero?”

Avanza minaccioso verso di lei. “Lo sai che è tutta colpa tua?”

In una frazione di secondo Shannon si piazza tra i due, come a voler proteggere la ragazza. E, dentro di me, lo maledico per questo. Ok! Lo vedo anch'io che quel bestione deve essere un tipo piuttosto violento … ma dopotutto le loro litigate non sono cazzi nostri, no? Sì! E quando mai mio fratello ha rinunciato al ruolo da eroe valoroso, salvatore di dame in difficoltà? Soprattutto se c'è la possibilità di fare a pugni!

Andiamo, amico! È questo il modo di parlare ad una signora?”

Gli parla con il suo solito tono affabile, ma io lo so che è già pronto a scattare.

Una signora? Non vedo nessuna signora qui. Solo questa puttanella!”

Devo ammettere che il bestione è veramente odioso. Verrebbe quasi voglia anche a me di dargli una lezione. Ma non faccio in tempo neanche a pensarlo che il tizio è già a terra. Shannon l'ha appena steso con un pugno dritto in faccia.

Shan! Cazzo! Che fai?” Gli urlo, avvicinandomi preoccupato. “La polizia sta arrivando. E tu ti metti a fare a pugni.”

La ragazza è immobile, paralizzata, di fronte a noi. Non ha fatto nemmeno il minimo gesto di soccorrere quello che, in effetti, credo sia il suo ragazzo. Rimane solo ferma, a fissarci, entrambi. Shannon, con gratitudine. Me ... non riesco a capire come.

È solo uno stronzo, Jay! Lo sai che non posso sopportare chi tratta male le donne.”

Nello stesso preciso istante arriva la macchina della polizia e finiamo tutti e quattro nel più vicino commissariato, mentre il soccorso stradale libera l'ingorgo che abbiamo creato.

°°°

N.d.A.

Eccoci qua! Capitolo 1. Incontro/scontro tra i Leto e questa ragazza, palesemente male accompagnata. Jay, più acido che mai. Shan, eroico come sempre. (Ricordate quel video in cui difende il fratellino da un security troppo minaccioso. Che tenerezza! … Super Shan!)

Dall'incipit, che, se non è chiaro, è uno dei più classici flash stile mattina dopo, visto con gli occhi della ragazza, sappiamo già che le cose si evolveranno in un certo modo. Ma come ci arriveranno? Ipotesi? Non lasciatemi sulle spine. Fatemi sapere.
Baci ... Fannie

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

Mi richiudo alle spalle la porta della camera da letto, silenziosamente, tenendo ancora gli occhi quasi chiusi per la paura che i ricordi di questa notte possano svanire, una volta tornata alla realtà.

Andiamo Dawn! Credi davvero di poter dimenticare?” Penso.

Il ricordo di lui, che mi trascina di peso sul suo letto, strappandomi i vestiti di dosso, e che fa sesso con me, con una violenza e un'urgenza così lussuriosi da procurarmi ancora brividi ovunque, mi colpisce come uno schiaffo in piena faccia. Lui non mi ha guardata neanche una volta, né mi ha baciata, almeno non sulle labbra. Io invece l’ho guardato per tutto il tempo. Lo spettacolo più mozzafiato che la natura potesse mai creare. Tutto per me. Non mi sarei potuta perdere nemmeno un singolo momento.

Ciao, Dawn! Vai già via?” L’allegra voce di Shan mi sveglia immediatamente.

È appena sbucato fuori dalla stanza affianco, e non sembra affatto sorpreso di vedermi lì. Gli sorrido istintivamente. Shannon mi piace molto. Mi ricorda tanto mio fratello.

Sono in ritardo … per il lavoro!” Rispondo, passandogli accanto. “Grazie mille, Shan! … Per tutto!”

Prego, piccola!” Replica lui, stringendomi in un dolce abbraccio.

È un modo fantastico per iniziare una nuova giornata!

<<>>

Mi spieghi come diavolo fai ad uscire con un teppista come quello?”

Per quanto voglia bene a mio fratello, alle volte la tentazione di sopprimerlo diventa insostenibile. Non sono state sufficienti due ore in commissariato, tra verbali e stupide scartoffie. Nooo! Doveva invitare pure quella ragazza a bersi una birra. Cristo Santo, Shan! Se te la vuoi scopare non capisco perché mi hai trascinato con voi, in questo schifo di pub.

E poi, guardateli! A chiacchierare come due vecchi amici. Non fanno altro che sghignazzare e bere. Ragazzini! L'energumeno, fortunatamente, è stato trattenuto in custodia. Credo che fosse già quasi completamente sbronzo. Forse anche un po' fatto. Ma comunque non penso che Shan avesse l'intenzione di invitare anche lui!

Lei, la ragazza, si chiama Dawn. Non le ho chiesto io il nome, ovviamente. Mi sto limitando ad ascoltare la loro conversazione, fingendo il disinteresse più totale, mentre gioco con il mio BlackBerry. Arriva il cameriere con un'altra birra. Bene, un'altra mi ci vuole proprio! Chissà se riuscirò a sentire il click che spegnerà finalmente tutti i miei tarli?

Fammi chiarire una cosa! Io non esco con lui! Non più!”

La ragazza si sta confidando con mio fratello come se stesse parlando con la sua amica del cuore. Attenta, piccola, che il porco di mio fratello ha ben altre intenzioni!

E allora? Perché eri con lui stanotte?” Sbuffa Shan, alzando un sopracciglio, un po' scettico.

Sono ore che mi faccio e rifaccio la stessa domanda.” E ride. Leggera.

Ha una risata musicale, devo essere sincero. E anche la sua voce. È come se fosse senza peso. Senza pensieri. Stando a quello che sta raccontando a Shan, questo Tom era stato davvero il suo ragazzo. Lo conosce da parecchio tempo. Era stato molto carino con lei, all’inizio. E divertente. Dawn era appena arrivata a Londra e aveva proprio bisogno di divertirsi e di sentirsi apprezzata. E Tom, a quanto pare, la apprezzava molto. L'aveva fatta sentire meno sola. Ma il ragazzo purtroppo, come tutti, era incappato nei suoi problemi. Un mare di problemi, a sentire lei. Gestiva una piccola ditta di trasporti, e quando le cose avevano cominciato ad andargli male, aveva pensato bene di risolvere i suoi casini con l'alcol, probabilmente anche con la roba. I primi tempi di nascosto, per non farsi compatire da lei e dagli amici. Poi aveva perso ogni freno. E quando aveva cominciato a comportarsi come un bastardo, lei lo aveva scaricato. Senza troppi rimpianti.

Ma, sai, … sono ancora troppo giovane per passare il mio tempo a disperarmi perché voi ragazzi siete solo un mucchio di porci egoisti …”

Shannon, preso in castagna, si mette a ridere di cuore, e anche Dawn,

Così, qualche volta, ma molto, molto raramente, quando mi sento particolarmente giù, … e non voglio più pensare a niente o a nessuno … lo chiamo!”

Mio fratello scuote la testa, con disapprovazione. “Uuhh! Ragazzaccia!”

Si sta creando una strana sintonia tra questi due. Mi sa che fra un po' mi alzo e me ne vado. Mi sento di troppo. Be', magari dopo un'altra birra.

Lo so! Ma che ti devo dire? Sono una donna debole!” Continua lei, ed entrambi ricominciano a ridere. “Comunque, davvero, non so come scusarmi per l'incidente! … È vero che in parte è stata colpa mia!”

Già. Pare che i due stessero litigando, in macchina. Il bestione probabilmente aveva capito che stavolta sarebbe andato in bianco e aveva perso il controllo. L'alcol e il suo pessimo carattere, poi, avevano fatto il resto.

E dimmi, Dawn, oltre a frequentare avanzi di galera, che fai nella vita?”

Santo Cielo! Mio fratello non le sta dando proprio tregua. Fra un po' le chiederà anche la taglia della sua biancheria intima. No, ne dubito! Quelle sono cose che di solito preferisce scoprire da solo.

Faccio l'istruttrice di nuoto!” Annuncia la ragazza, tutta soddisfatta.

Interessante! Dove?”

A Brixton. Presso la piscina comunale. Non è un lavoro ben pagato e non ho mai il tempo per fare nient'altro. Ma mi rende felice!”

Il cameriere torna. Birra per me e Shan. Un gin tonic per la signorina.

Insegno più che altro ai bambini del quartiere. Non hanno molti altri svaghi a cui dedicarsi. Ma loro sembrano divertirsi in piscina … so che può apparire uno sport solitario, ma in realtà non lo è. Ti spinge a migliorare, ogni giorno. Non solo atleticamente. E lo fai anche condividendo quello che sei con i tuoi coetanei, con i tuoi amici. Anzi, direi che quella è la parte fondamentale del lavoro. E poi i miei ragazzi sono davvero stupendi, non per vantarmi.”

Le sue parole mi stupiscono non poco. Ho persino smesso di fissare il mio telefono per un attimo, per guardarla. Fortuna che mi riprendo in tempo, prima che lei possa accorgersene.

E tu? Nuotavi? Intendo dire, seriamente?”

Dawn ride di gusto. E ha ragione. Che stupido che sei, Shannon! Come se quello che ti ha appena detto non fosse già abbastanza serio.

Seriamente? … Sono stata una nuotatrice promettente per … vediamo … cinque, sei anni al massimo. Poi mi sono stufata. Mi manca completamente lo spirito da agonista. Amo nuotare solo per il gusto di farlo. È un peccato?”

Scorgo Shan scuotere la testa.

Ho preso il patentino da istruttore subito dopo il liceo, ad Exeter. Casa mia. E mi sono trasferita qui a Londra. Da allora insegno. Non per risultare arrogante, ma sono molto più brava come insegnante che come atleta. Ormai lo faccio da più di dieci anni!”

Sorride a mio fratello, sorseggiando un po' del suo drink.

Dieci anni!” Ripete Shannon come un coglione. “Scusa, ma quanti anni hai?”

Trentadue, perché? … Ti prego non dirmi che ne dimostro di più perché potrei anche implodere!” Dice, ridendo forte.

E mio fratello torna a ridere insieme a lei. A lui piacciono le persone naturali, e lei sembra così normale. Nel senso migliore del termine. Non si atteggia. Non è artificiale. Anche se, evidentemente, ci ha riconosciuti subito, si comporta con noi con estrema spontaneità. E so che questo a Shan non può che fargli piacere.

No davvero! Sembri molto più giovane. ... Credevo che ti avrebbero chiesto un documento per servirti da bere!”

E in effetti Shan questa volta ha ragione. Anche io non le avrei dato più di una ventina d'anni. Venticinque al massimo. Sarà un vampiro … come noi.

Così mi lusinga, Signor Leto! Lei sì che è un vero gentiluomo!”

Sbaglio o, mentre lo diceva, ha sbirciato verso di me? Ha subito distolto lo sguardo tornando a dedicarsi a Shannon. Ma io l'ho vista! Vorrei sorridere, ma mi impongo di non farlo. Con tutti i problemi che ho, mi manca solo d'impelagarmi con questa ragazzina. Oddio, proprio una ragazzina non lo è! Ma il discorso non cambia.

Nello stesso istante, il telefono di Shan comincia a squillare.

Ah! È Antoine! ... Mi dispiace, ma devo davvero rispondere.”

E subito lascia il tavolo, in cerca di un po’ più di silenzio. Fa sempre così. Alle volte poi sparisce addirittura per giorni. Quel ragazzo me lo porterà sulla cattiva strada, un giorno o l'altro. Il cameriere si riavvicina nuovamente al tavolo dove siamo stati momentaneamente lasciati soli, chiedendoci se desideriamo altro da bere. Dawn declina gentilmente. Io fisso per un attimo il suo bicchiere, quasi vuoto.

Un gin tonic anche per me! Grazie!” Chiedo al cameriere.

Dawn mi guarda stupita. Forse perché sono le prime parole che mi sente pronunciare da ore. Questa volta mi fissa un po' più a lungo. Vorrei interpretare il suo sguardo, ma non credo di riuscire a leggerlo fino in fondo.

Curiosità? Sì, certo! Diffidenza? Forse un po'. Non sono stato poi così socievole con lei. Desiderio? Non faccio in tempo a riflettere su quell'ultima domanda che il cameriere torna con il mio drink. Lo vuoto in un solo sorso. Forse il click si sta avvicinando.

Jar! Che cazzo stai facendo?” Shannon mi è arrivato alle spalle, sgridandomi. “Hai dimenticato che non reggi per niente gli alcolici? … Soprattutto se li mischi!”

Ti voglio bene anch’io, mamma!” Gli rispondo, sollevando un dito per attirare l’attenzione del cameriere e farmi portare un altro gin tonic.

Non sopporto quando mi tratta come un bambino. E poi, adesso che l'oblio sta diventando sempre più concreto, non ho nessuna voglia di fermarmi. Li sento chiacchierare ancora per un po'. Ma non riesco più a seguire i loro discorsi. Il mio interesse è scemato o forse è l'alcol che finalmente sta facendo il suo dovere. D'altra parte anche loro stanno facendo di tutto per ignorarmi. Anche se Dawn ogni tanto mi lancia qualche rapidissima occhiata, convinta di non essere notata. Tesoro, non mi conosci per niente! Non sai che non c'è nulla che possa sfuggirmi.

È solo un'impressione, ma alla fine, non credo che Shannon voglia portarsela a letto. Penso che siano diventati un po' troppo intimi, e Shan non fa sesso con le amiche. Pare strano, ma anche lui rispetta un suo personalissimo codice morale.

E allora … forse. Potrei farci anche un pensierino … che ci sarebbe di male? Sono ubriaco, ma l'ho capito lo stesso che mi vuole.

Siamo usciti dal pub. Non ho nemmeno idea di che ora sia. Il nostro hotel non è lontano, così ci incamminiamo a piedi. Shannon e la ragazza sottobraccio, che continuano a ridere e a scherzare. Io che li seguo, rimanendo indietro di qualche passo. Arrivati davanti all'hotel mio fratello l’abbraccia stretta, raccomandandole di tenersi lontana dai tipacci come Tom e ricordandole di chiamarlo quando ne avesse voglia, anche solo per un ciao. Non hanno perso tempo a scambiarsi i numeri di telefono!

Poi, Dawn si avvicina a me per salutarmi, e io istintivamente faccio un passo in direzione dell’entrata. E la guardo. È scioccata. Certo, non credo che si aspetti da me il saluto caloroso di Shannon, ma nemmeno questa freddezza.

Non ho voglia di andare a dormire!” Le dico, continuando a guardarla. “Ti va di tenermi compagnia per un po’, al bar dell’hotel?”

 

°°°

N.d.A.

Bene bene! A quanto pare la nostra DivaH viaggia un po' sul depresso. E si crogiola nel suo malumore, mentre Dawn e SuperShan (ormai l'ho ribattezzato così!) si divertono allegramente. Dawn non sarà un tipo competitivo ma a quanto pare Jared sì! Sarà stato solo questo a spingerlo a provarci con questa sconosciuta? Voi che ne pensate? E della ragazza che mi dite, ora che sappiamo qualcosina di più sul suo conto?

Logicamente il flash a inizio capitolo è il proseguimento del flash del capitolo 1.

Come d'abitudine, mi prendo un secondo per ringraziare chi ha letto e sta leggendo e a chi a recensito il primo capitolo.

Un grazie grande quanto l'ego di JJ alla fidatissima Romina (mi abitui troppo bene a contare sempre sul tuo appoggio)!

Alla prossima,

baci … Fannie

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3

Sono passate due settimane da quella notte e non ho più avuto nessun tipo di contatto con la ragazza dell'incidente.

So solo che il click deve essere stato bello forte perché non mi ricordo praticamente un cazzo di quello che è successo. Mi sono risvegliato, da solo, nel mio letto, con un mal di testa atroce ma uno strano senso di leggerezza. Molto, molto più rilassato. Non avevo idea di chi, ma era sicuro che avevo scopato. E anche da dio! Conosco perfettamente il mio corpo e quel benessere che solo una bella scopata è in grado di regalarmi. Per un po' ho creduto che fosse stata Annabelle a tenermi compagnia. Fino a che non ho raggiunto Shan per la colazione. Mi guardava con il suo solito sorrisone, a metà tra l'infantile e il pervertito.

Ci siamo divertiti, questa notte, eh fratellino? C'è stato un momento in cui ho temuto che venissero giù le pareti!”

Mi sono limitato ad un'alzata di spalle.

E meno male che non ti piaceva!”

Chi?”

Lui, evidentemente, sapeva chi mi ero portato a letto.

Dawn!”

Quel nome non mi diceva assolutamente niente. E Shannon lo aveva capito al volo. Mi ha riso in faccia senza ritegno.

Ma quanto cazzo eri ubriaco?”

Così mi ha rinfrescato la memoria sugli eventi della sera precedente. L'incidente. La lite con quel tipo, l'ex ragazzo di questa Dawn. Poi il pub e le chiacchiere. Shan e questa ragazza devono essere diventati subito amici. Però poi sono stato io a portarmela a letto. E potessero cascarmi le palle all'istante se mi ricordo un accidenti. Tutt'ora è il buio più totale.

L'unica cosa positiva è che dalla mattina dopo ho ricominciato a scrivere come un dannato. Mi sento particolarmente ispirato. Come non mi capitava da anni. Le parole e le note hanno finalmente ricominciato a fluire leggere. Mi sento quasi in pace con me stesso.

Per questo, questa domenica mattina, la prima veramente primaverile, mi sono lasciato convincere da mio fratello a fare una passeggiata per Hyde Park, senza fare troppe storie. Ci siamo appena lasciati alle spalle il Serpentine, quando vedo il volto di mio fratello illuminarsi in un largo sorriso.

Daaawwnn!” Grida a squarciagola.

E si sbraccia verso un gruppetto di persone, qualche metro più avanti. Una ragazza, in felpa e jeans. E tre ragazzini, due maschi e una femmina, anche loro in tenuta sportiva.

Quella è Dawn?” Gli domando a bassa voce, preso alla sprovvista.

Provo a metterla a fuoco, ma niente. E guardandola attentamente, riesco solo a pensare che dovevo essere partito di brutto per portarmi a letto una così. Cioè, è carina, per carità. Molto acqua e sapone. Corporatura esile ma atletica. Ben proporzionata. Bei lineamenti, credo. Ma decisamente non è il mio tipo.

Già! È proprio lei!” Conferma Shan, tutto soddisfatto, mentre si avvicina al gruppetto. “Vedi di non fare altre figure di merda, Jay!”

Figure di merda? Ma se nemmeno mi ricordo come cazzo si chiama. Intanto che li abbiamo raggiunti, mio fratello parte all'attacco.

Dawn, non ci posso credere! Che coincidenza. Stavo giusto pensando a te! Vero, fratello? Perché non mi hai mai chiamato?”

Shannon l'abbraccia con trasporto, stampandole due baci sulle guance, mentre io rimango un po’ indietro e la saluto solo con un gesto del capo. Che dovrei fare? Fingere di aver trascorso con lei la notte più fantastica della mia vita? Oddio, potrebbe anche essere successo, per come mi sono sentito il giorno dopo. Ma non ne ho proprio memoria. Si era capito?

Sono i tuoi fratellini?”

Le domanda ancora Shannon, indicando i due ragazzi e la ragazza che sono con lei, e che in questo preciso istante hanno gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore. Sono teenagers. È ovvio che ci abbiano riconosciuti immediatamente.

No! Sono solo la luce della mia vita! I miei pupilli. … Dominic, Tanya e Dave!”

E, con entusiasmo ci presenta ciascun bambino.

Il brillante futuro del nuoto britannico!”

Tanya, la ragazzina, in preda alla più totale confusione, prende a strattonarle una manica.

Dawn, ti prego basta! È imbarazzante!”

Biascica lamentandosi, rossa ormai come un peperone, mentre mio fratello stringe calorosamente le mani di ogni ragazzino, presentandosi e presentandomi.

Dove state andando? Avete in programma qualcosa di interessante?”

Andiamo allo Swimming Center! C’è la prima gara della stagione.”

È Dave a informarlo, il più piccolo tra i due ragazzini, gracile e con un paio di occhialoni più grandi della sua faccia.

Sembra divertente! Possiamo unirci a voi?”

Shannon li sta quasi supplicando e io non ci vedo più dalla rabbia. Si era detto di fare una passeggiata nel parco. Non di rompersi le palle con tre mocciosi e una ragazza che non riesco neanche a guardare negli occhi per l'imbarazzo.

Shan!” Afferro il suo braccio e lo trascinano un po’ più lontano, dove non possano sentirci. “Si può sapere che cazzo ti viene in mente? Non ho nessuna intenzione di passare la giornata con loro … con lei!”

Mi guarda stupito. Possibile che non ci arrivi da solo?

Perché?” Risponde, tutto pacifico.

Perché ci sono andato a letto e non mi ricordo niente.” Digrigno i denti.

Quante volte ancora glielo dovrò ripetere?

E allora?”

Come allora? … E se lei si aspettasse qualcosa da me?”

L'idiota di mio fratello mi scoppia a ridere in faccia, facendo girare più di un passante.

Non dire stronzate, Jared! … Sono più che sicuro che Dawn non si aspetta proprio niente da te.”

E se ne torna allegramente dalla comitiva, mollandomi qui, come uno che sta per penzolare da una forca.

Allora, andiamo!”

Prende la ragazza sotto braccio e s’incamminano, preceduti dai ragazzini, ancora increduli. Io li seguo da lontano, mantenendo una distanza di sicurezza, ma riesco comunque a sentirli parlottare tra loro.

È ancora arrabbiato?” Gli chiede Dawn, dopo un po’.

Logicamente si riferisce a me.

No, tesoro! È solo imbarazzato!” Lei lo guarda negli occhi, un po' confusa. “Sa che deve essere successo qualcosa tra voi due, perché glielo ho detto io. Ma non ricorda niente! Mi dispiace!”

La ragazza volta la testa per guardarmi, ma distoglie lo sguardo non appena incrocio i suoi occhi. Come se io possa non accorgermene?

Non devi essere dispiaciuto! E nemmeno lui! … Non ho mai preteso di essere indimenticabile.”

Gli sorride. Poi si volta nuovamente e sorride anche a me. Un sorriso sincero e pulito. Non capisco perché lo stia facendo. Una qualunque altra ragazza s'incazzerebbe a morte a questo punto.

E lo stronzo di Shannon continua imperterrito a farmi fare la figura dell'idiota.

Si sente in colpa. Pensa di essersi approfittato di te.”

Lui era ubriaco, non io. In effetti, credo di essere stata io ad approfittarmi di lui!”

Si mette a ridere, quasi piegandosi in due, e anche Shannon.

Oh Mio Dio! Shan! Sono in pratica una stupratrice! Ti prego, convinci tuo fratello a non denunciarmi.”

Quasi quasi mi metto a ridere anch'io così la facciamo finita una volta per tutte con questo supplizio!

Il resto della giornata è quanto di più noioso possa esserci. Detesto le piscine, almeno queste sportive al coperto. C'è solo un gran casino, gente che urla e troppa umidità. Chissà in che condizioni saranno i miei capelli? I ragazzini sono fanno altro che parlare, troppo eccitati nel vedere da vicino i loro idoli, e non smettono un attimo di strepitare su come questo o quel nuotatore hanno affrontato la gara, analizzandola nei dettagli. E Shan e la ragazza! Spettegolano come due amiche dal parrucchiere. Ho come un déja-vu. Questa scena devo averla già vissuta.

E anche lei, più la guardo e più mi riporta qualcosa di famigliare alla mente. Possibile che qualche ricordo stia cominciando a riaffiorare? Soltanto standole vicino, seduti qui sugli spalti dello Swimming Center, riavverto quel senso di pace interiore che provo a tratti da giorni. Che sia merito suo? Boh, mi sembra improbabile! Però mi sa che anche stasera scriverò un bel po'. Mi sento in vena.

Devo ammettere che mi sono davvero divertito! Ne fanno molte di queste competizioni?”

Finita la gara, Shannon l'ha ripresa sotto braccio e siamo tornati nel parco, dirigendoci verso dove abbiamo parcheggiato la macchina. Shannon si è offerto di accompagnare a casa la truppa, assicurando che ci sarebbe stato posto per tutti. E io lo so per esperienza diretta, mio fratello non accetta mai un no come risposta! La nostra nuova auto è in effetti una specie di minivan, quindi davvero non ci sono problemi di spazio.

Ehi, ragazzi! Dov’è finita la Mercedes?” Chiede Dawn, un po’ sorpresa.

Stai scherzando, vero?” Le rispondiamo io e Shan all’unisono, caricandoli tutti in macchina. 

L’incidente con Tom ha completamente distrutto la Mercedes così, gioco forza, abbiamo dovuto optare per un veicolo più pratico e robusto.


°°°

N.d.A.

Ok! Capitolo di collegamento tra l'antefatto e la storia vera e propria. I protagonisti hanno modo di rincontrarsi, da sobri, e finalmente instaurare uno straccio di conoscenza. Cominciamo anche a famigliarizzare un po' di più con il cervellino del nostro narratore. So che adesso potrà apparire un po' stronzetto e superficiale … ma non disperate … the evolution is coming!

Per quanto riguarda Dawn, ricordate che, a parte qualche suo fugace pensiero, noi la vediamo principalmente con gli occhi di Jared. Perciò, non è detto che ciò che appare corrisponda per forza alla verità!

Baci … Fannie

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

Sto combinando una cazzata dopo l'altra in questi giorni. E ancora non riesco a trovare il bandolo della matassa. Mi sento come se stessi cercando il pezzo chiave di un puzzle da 10000 pezzi, del quale per ora ho ricomposto soltanto poche immagini di scarso peso. È quasi un anno che non sono più me stesso. Ma solo una sbiadita e pallida copia di quello che ero. Un ameba apatico e depresso. Finora ho sempre finto di stare bene. Con mamma, con i ragazzi, persino con Shan, anche se so perfettamente che lui non mi ha creduto nemmeno per un secondo.

Eppure ora avverto qualcosa riaccendersi in me. È come se avessi riaperto una finestra in una stanza che era stata chiusa troppo a lungo. E tutto mi sembra un po' più semplice di ieri. La mia vita, il mio lavoro, tutto quanto. Il problema è che non so come ho fatto! È successo senza che me ne rendessi conto. Dopo essermi risvegliato da quella sbronza, l'altra mattina.

È per questo che ora sono qui. Davanti al portone dove io e Shan abbiamo riaccompagnato a casa la ragazza del pub, giusto ieri. Devo assolutamente parlare con lei. Devo capire.

D. Alexander. Sì, mi pare che abbia detto che sia questo il suo cognome. Il destino è proprio ironico alle volte. Si chiama come uno dei miei film più famosi. Prendo un paio di respiri belli profondi, per trovare il coraggio di convincermi che sto facendo una stronzata, ma una stronzata necessaria. E premo il bottone del citofono. La risposta tarda solo una manciata di secondi.

Mi servono ancora due minuti … ” Urla una voce nel microfono. “... Sali, è aperto!”

E chiude la comunicazione senza attendere una risposta. Contemporaneamente il portoncino della piccola palazzina si apre di scatto. Forse dovrei citofonare un'altra volta, per chiarirle che probabilmente non sono io la persona che sta aspettando. Ma l'istinto mi suggerisce di cogliere l'occasione al volo, così m'intrufolo nel palazzo senza disturbare oltre la mia coscienza. Bene, ora non mi toccherà fare altro che passare in rassegna, quatto quatto, ogni targhetta di ogni porta per trovare l'appartamento di Dawn. Meno male che la palazzina è piccola e gli appartamenti saranno al massimo una decina. Speriamo solo che nessuno mi scambi per un maniaco e non si metta a chiamare la polizia. Sai che bella pubblicità!

Cazzo! Ma allora ho una fortuna davvero sfacciata! Appena salgo la prima rampa di scale noto alla mia sinistra una porta socchiusa. D. Alexander. Il nome sulla targhetta non ammette errori.

La mia coscienza torna alla carica, consigliandomi di bussare o perlomeno suonare il campanello. Invece me ne sbatto altamente ed entro, richiudendomi piano la porta alle spalle. L'appartamento è davvero piccolo. L'ingresso da su una stanza unica che fa da salottino e cucina, separati da una sorta di bancone all'americana. Poco oltre c'è un minuscolo corridoio, il quale intuisco conduca alla zona notte.

Sul divano del salotto c'è qualche indumento sparso. Una felpa, un paio di asciugamani. Degli occhialini da piscina appoggiati sul tavolinetto. Un borsone sportivo sul pavimento, ancora aperto. Sento dei rumori di qualcuno che sta trafficando con qualcosa nell'altra stanza. Faccio per muovermi in quella direzione quando inciampo in una scatola da scarpe sportive vuota, abbandonata per terra. E mi blocco all'istante.

Sto cercando il collirio. Arrivo subito. Ho fatto.” Grida ancora la voce.

Un secondo più tardi Dawn è in piedi davanti a me, nel suo salotto. Con gli occhi spalancati e il respiro mozzato in gola. Mi stupisco che non abbia ancora urlato come in uno di quei filmetti horror per adolescenti.

Non ti sembra un tantino pericoloso lasciare entrare un estraneo qualunque in casa tua?”

Esordisco, sperando di stemperare un po' il momento di tensione. E le sorrido. Di solito funziona.

Che ci fai tu qui?”

Ok! Forse la tensione non è scesa, dato che lei mi sta guardando decisamente storto. Ma almeno non è terrorizzata.

Chi stavi aspettando?”

Marcus!” Risponde di getto, finendo di aggiustarsi i capelli con delle forcine colorate.

Continuo a fissarla. Mi accorgo che la sto mettendo un po' in imbarazzo, ma non riesco a smettere.

Chi è Marcus?”

Altra domanda. Perché le sto facendo questo cavolo di interrogatorio? Che mi frega chi è questo Marcus? Sarà il suo ragazzo. No … un attimo, il suo ragazzo non si chiamava Tom? Ma quanti cazzo ne ha?

È un collega. Mi da' uno strappo con la macchina.” Chiarisce la ragazza. “… Mi vuoi dire che ci fai tu qui?”

Ha ragione ad incazzarsi. Non mi sto comportando per niente come una persona normale, lo so. Per la prima volta, mi sento quasi a disagio. Mi guardo un po' intorno e decido di prendere tempo, appoggiandomi ad uno sgabello del bancone che da' sulla piccola cucina.

Allora? Quando ti sentirai abbastanza comodo pensi che mi degnerai di una risposta?”

Le sorrido. È carina la micetta, quando tira fuori gli artigli. Ora mi sembra che il sorriso cominci a funzionare. La vedo vacillare per un istante.

Non lo so!” Sbuffo, cercando di apparirle tranquillo. “È solo che credo dovremmo parlare … dell'altra notte. Non sei d'accordo?”

Il citofono suona di nuovo. Questa volta si premunisce di chiedere chi è prima di prendere una qualunque iniziativa.

Marcus?” Le domando, quando torna a rivolgere a me la sua attenzione.

Annuisce. “Devo andare. Ho una lezione fra mezzora e sono già in ritardo.”

Capisco!”

È confusa, come è ovvio che sia. Forse anche un po' turbata. Di certo si starà chiedendo che cosa voglia io da lei.

Sei libera per pranzo?”

Non c'è niente di male in fondo. Voglio solo parlare un po' con lei. Per capire. Perché per me deve essere sempre tutto così complicato? La gente si aspetta sempre che io abbia un doppio fine. Mi squadra per un lunghissimo minuto. Sembra che mi stia soppesando. E annuisce, ancora una volta, senza aggiungere una sola sillaba.

Perfetto!” Concludo io, riacquistando di colpo tutta la mia vitalità.

Salto giù dallo sgabello, battendo le mani come un idiota, ed esco dall'appartamento. Con la coda dell'occhio la vedo sistemare in fretta e furia il suo borsone e seguirmi. Non mi ha staccato gli occhi di dosso neanche per un momento. Ma il suo sguardo non è certo dei più lusinghieri. Mi fissa come se fossi una qualche strana ed esotica forma di vita aliena.

Fuori dal palazzo, c'è un tizio che aspetta già con il bagagliaio e la portiera aperti. Una specie di corazziere alto più di un metro e novanta con due spalle larghe quanto un treno. Saluta Dawn calorosamente con un bacio sulla guancia, dandole il buongiorno, mentre le sfila il borsone di mano e lo sistema nel bagagliaio. Piccoli meccanismi ben oliati che mi rendono subito chiaro che questa sia la loro routine quotidiana. Sto rovinando forse qualcosa io, questa mattina? La ragazza si volta per un istante verso di me, che sono ancora fermo sul marciapiede, a pochi passi da lei. Credo che abbia colto il grosso punto interrogativo che mi si è stampato in faccia in questo momento.

Marcus … posso … posso presentarti Jared?” Balbetta, un po' intimidita dal mio sguardo sospettoso.

Il ragazzo, che con il fisico che si ritrova potrebbe stritolarmi tranquillamente usando solo due dita, invece mi stringe la mano con molta cordialità. Cordialità che purtroppo riesco a ricambiare solo in minima parte.

È un tuo nuovo amico?” Le chiede, innocentemente, il tipo.

Sono convinto che non sappia assolutamente chi io sia. E ancora non so se sia un vantaggio o meno.

No! No! No!”

Sbotta lei, forse con un po' troppa veemenza, facendole guadagnare un'occhiataccia da parte mia. Va bene che non sono stato il massimo con lei. Ma non mi pare di averle fatto poi tanto schifo.

È solo una nuova conoscenza.” Continua, tentando di addolcire un po' la voce. “Allora … ci vediamo Jared!”

Certo! Oggi a pranzo … va bene se ti aspetto qui, diciamo per l'una?” Annuisce per l'ennesima volta. “ … E parliamo!”

La bacio anch'io sulla guancia, quella che non è stata sfiorata da Marcus, e mi allontano di qualche passo. Sento borbottare il suo amico, da lontano.

Nuova conoscenza, eh? … Mi devi raccontare qualcosa, tesoro?”

Dal tono di voce allegro è chiaro che la sta prendendo in giro. Mi giro appena e la vedo mollargli una pacca sulla spalla.

Piantala di rompere le palle e metti in moto. Siamo già in ritardo.”

 

°°°

N.d.A.

Vado di fretta anch'io, come Dawn, perciò niente note, che tanto il più delle volte erano solo divagazioni inutili. Se avete qualche chiarimento da chiedermi, sapete come fare.

Baci e a presto … Fannie

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***



CAPITOLO 5

Sono curiosa. Di che cosa dovremmo parlare?”

È seduta di fronte a me e sta sbocconcellando il primo dei due toast al prosciutto che ha ordinato per pranzo. Non ha molto tempo a disposizione per la pausa, quindi mi ha trascinato in una specie di tavola calda, non molto distante da casa sua. Divora quel panino con avidità, eppure riesce a non fare nemmeno una briciola, né tanto meno a sporcarsi troppo le labbra. Di certo l'appetito non le manca. Forse per il continuo allenamento fisico.

Be', credo di non essermi comportato in modo … diciamo … molto appropriato. La sera in cui ci siamo conosciuti.”

La guardo un po' mortificato. Cosa che in realtà non mi capita di frequente. Ma in questo momento è proprio così che mi sento. A disagio … e in colpa. Come posso essermela portata a letto e non ricordarmi un accidenti di quella notte? Oddio, qualche ricordo ogni tanto riaffiora, a dir la verità. Una sensazione. Un profumo fresco, mischiato a qualcosa di alcolico. E due occhi. Due fiammelle di terra viva che bruciavano sotto di me. Iridescenti come gli occhi di Dawn. Anche adesso, che ha finalmente posato il suo toast e mi fissa attonita.

Senti Jared, chiariamo questa cosa una volta per tutte.”

Il tono della sua voce è calmo. Né offesa, né risentita.

Tu non ti sei approfittato di me. Eri semplicemente ubriaco. E a quanto mi ha detto Shan non è una cosa che ti capita spesso.”

Annuisco, seguendo il filo logico del suo discorso.

Non ho idea di che cosa ti abbia ridotto in quello stato quella sera … o se semplicemente ti sentivi solo. E sinceramente non mi interessa. … Non so come funziona in questi casi, se ci sia un protocollo da seguire o che altro … Forse ti stupirà, ma era la prima volta che mi capitava una cosa del genere … ”

Sorrido istintivamente. Sembra una ragazza così risoluta, ma si capisce che in fondo è molto dolce.

 … Siamo adulti tutti e due, mi pare. È successo! Mettiamoci una bella pietra sopra e facciamo finta di niente. Ci eviteremo entrambi una bella dose di vergogna. Ok?”

Mi porge la mano, piccola ma decisa, e io gliela stringo, trattenendola nella mia un po' troppo a lungo. Mi piace il suo contatto. Mi piace lei. Credo di capire finalmente perché mio fratello l'abbia presa subito così in simpatia. … Cazzo, se solo ricordassi qualcosa di più di quella notte!

Così, tu e mio fratello avete legato parecchio, eh?” Le domando, cercando di cambiare discorso.

È facile andare d'accordo con Shannon!” Sentenzia lei, tornando ad assaltare il suo toast. “È troppo comico. E poi ha due occhi così buoni e dolci … fa sentire subito le persone a proprio agio. Sbaglio? Non credo di essere la prima che lo dice.”

No. In effetti non lo è. Anche se ogni tanto è un po' orso, tendenzialmente riesce sempre a farsi voler bene dalla gente. Al contrario di me. Solitamente, donne e uomini, indifferentemente, sono attratti da me. In un primo momento. Poi, come cominciano a conoscermi, faccio presto a stargli sulle palle! È sempre stato così, finora.

Io ti metto a disagio?”

Ok! Forse sono un po' troppo diretto, ma è inutile girarci intorno. Non se voglio arrivare dove mi sono prefissato.

Credevo che avessimo esaurito il discorso in proposito.”

È un po' arrossita, e la cosa mi da' sicurezza. Cazzo! È proprio carina. Può essere che non me ne sia accorto prima?

Non mi riferivo a quello.” Preciso. “Ma alla situazione, nel complesso.”

Lei ci pensa su per un attimo e poi mi sorride, scuotendo la testa.

Se devo essere sincera … no!”

Non capisco. Se non la metto a disagio, allora perché non sembra divertirsi con me come con Shan? Le sto antipatico?

Cioè … non fraintendere … io trovo che tu sia fantastico!”

Ho un piccolo sussulto, che grazie al cielo lei non coglie.

Ammiro tanto il tuo lavoro … la passione e la dedizione che metti in ogni cosa che fai.”

Ora sono quasi io ad arrossire. È piacevole sentirsi dire cose del genere. Da chiunque, sia chiaro!

E poi … sei bellissimo. È inutile negarlo.”

Al sussulto si è unito anche un brivido, lungo tutta la mia spina dorsale. Perché mi emoziona tanto il fatto che lei mi trovi bellissimo?

Ma?” Le domando.

Mi sembra evidente che il suo ragionamento è rimasto in sospeso.

Ma … niente … è che non mi piace farmi paranoie e complessi sulle persone che ho di fronte. Finirei per non essere più io, ma una sottospecie di zelig. Non amo farmi condizionare dagli altri. Non so se mi sono spiegata?”

Annuisco. Credo che questa ragazza viva di quella cosa chiamata empatia. Shannon le ispira familiarità. Io no. Semplice. Ha quasi finito il suo secondo toast. Non ho molto tempo.

Allora perché sei venuta a letto con me?”

Avrei potuto indorare meglio la pillola, ma come ho già detto, il tempo stringe. Torna a fissarmi ammutolita. Ma non mi sembra infuriata.

Sei convinto che lo abbia fatto perché tu sei Jared Leto, vero?”

Non le rispondo. Sono certo che qualunque cosa le dicessi ora, rischierei solo di offenderla. E poi davvero non ho la minima idea del perché lei sia venuta a letto con me. Ci aveva tenuto a ribadire che non era ubriaca, anche se sapeva che lo ero io.

Scuote la testa, sbuffando.

Cazzo! Devi aver ricevuto delle batoste belle grosse … se non ti accorgi nemmeno dell'effetto che puoi avere su una donna. E non perché sei bello, ricco e di successo. Ma semplicemente perché sei come sei!”

Sono senza parole, un'altra volta. Forse avrei preferito mi dicesse che lo aveva fatto solo perché sono famoso. Una scopata di cui vantarsi con le amiche.

Razionalmente … non avrei mai fatto sesso con te. Proprio perché sei Jared Leto, il cantante e l'attore famoso. Te l'ho detto. Non mi piace complicarmi la vita. … Ma … ”

Mi sorride. O forse sta ridendo di se stessa.

 … Fidati … è davvero difficile resisterti!” Si porta le mani davanti agli occhi. “E ti prego, abbi pietà di me, non farmelo ripetere un'altra volta solo per aumentare la tua autostima.”

Sorrido insieme a lei. E mi alzo dal tavolo.

Ti prometto che non lo farò.” Le sussurro mentre mi allontano per pagare il conto.

Torno al tavolo e lei è già in piedi che si sta sistemando per uscire.

Posso riaccompagnarti a lavoro, o c'è il tuo amico armadio a quattro ante che ti aspetta?”

Mi guarda basita per un istante, prima di scoppiarmi a ridere in faccia.

Aaahhaahh … Marcus? … Fossi in te io non glielo direi mai in faccia. È un ragazzo buono e caro, ma è molto sensibile per quanto riguarda il suo fisico. Potrebbe cambiarti i connotati e sarebbe davvero un peccato! … E comunque no! Il caro Marcus mi scarrozza solo la mattina. … Ma non preoccuparti, sono solo poche fermate di autobus!”

Nemmeno l'ascolto. Le prendo la mano e l'accompagno fuori, verso la mia auto. L'ennesima ibrida a noleggio. Quella sottospecie di furgone l'ho lasciato a Shan, lui è più pratico di carrozzoni.


 

°°°

N.d.A.

Che dite? I due cominciano a prendere confidenza?

La reazione di Dawn in effetti non è proprio usuale, trattandosi di Jared. Ma ci saranno delle motivazioni recondite.

Comunque, un lungo pomeriggio li attende dietro l'angolo. Portate pazienza.

Baci … Fannie.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***



CAPITOLO 6

La piscina comunale di Brixton si trova in una specie di centro sociale di periferia. Un giardinetto, un consultorio famigliare, un presidio medico. La vita non deve essere per niente facile in posti come questo. Si nota ad occhio. Per un momento ripenso a quando io e Shannon eravamo ancora dei ragazzini. Certo, non vivevamo ai margini di una delle più grandi metropoli del mondo, ma anche i nostri quartieri non erano molto dissimili. E anche noi, il più delle volte, dovevamo arrabattarci per mettere insieme il pranzo con la cena. Grazie al Cielo noi avevamo mamma! Non so che cosa ne sarebbe stato di noi se non ci fosse stata lei. Eppure, alle volte ho paura di dimenticarmi da dove provengo. Forse faccio questa vita da troppi anni!

Ho riaccompagnato Dawn a lavoro, come promesso. In macchina non abbiamo parlato un granché. Solo qualche convenevole di rito. Qualche battutina ogni tanto. Non capisco perché ma mi sembra che mi stia tenendo a distanza. È gentile, per carità. Ma ho come l'impressione che non si fidi troppo di me. Mi ha fatto qualche domanda sul nostro lavoro e sul prossimo disco. Niente di troppo indiscreto. E io ho ricambiato con qualche domanda su di lei, alle quali ha risposto con cortesia ma un po' evasiva.

La aiuto anch'io con il borsone, come aveva fatto questa mattina il suo amico Marcus, anche se lei non mi sembra per niente il tipo ad averne bisogno. Lo faccio lo stesso. Voglio che almeno possa considerarmi un gentiluomo, nonostante tutto. Facciamo giusto qualche passo in direzione dell'impianto quando un troglodita dai capelli biondicci e la faccia da pugile ci si para davanti.

Brutta stronza! Credo che tu mi debba delle scuse.”

E questo da dove diavolo salta fuori? Sta fissando Dawn come se volesse farla a pezzi all'istante e io sono incerto se intervenire oppure no. Lei non mi sembra allarmata più di tanto. Anzi, scuote la testa rassegnata.

Tom, ti prego falla finita una volta per tutte!”

Aaah! Così questo sarebbe quel Tom! Quello che le ha prese da mio fratello.

Mi hanno tenuto in cella per due giorni per colpa tua.”

Il tipo sta cominciando ad urlare un po' troppo per i miei gusti.

Sì, ma a quanto vedo la sbornia non ti è ancora passata!”

Ehi! Gli tiene testa alla grande la micetta. Mi piace una donna che si sa difendere. Il troglodita però non gradisce quanto me e la afferra per un braccio, strattonandola. Non posso più esitare e con una spinta lo allontano da lei, proteggendola con il mio corpo. Sembra quasi più sorpresa lei di lui dalla mia reazione.

Amico, perché non ci diamo una calmata … non vorrai ripetere l'esperienza della cella, vero?”

Stupido! Il mio intento era quello di placarlo per quanto possibile, invece mi sa che l'ho provocato ancora di più.

E questo chi cazzo è? Te ne sei trovata un altro, eh? … Sei proprio una puttana! L'ho sempre detto.”

Se era così simpatico anche quella sera, capisco perfettamente perché mio fratello l'ha preso a pugni. Mi avvento su lui con una furia cieca che neanche io riesco a spiegarmi fino in fondo. Consapevole che il pugile qui presente potrebbe finirmi anche solo con il pensiero. Però devo averlo preso alla sprovvista perché non reagisce immediatamente, dandomi il tempo di bloccargli il braccio con cui strattonava Dawn. Ma quando comincia a ricarburare me ne accorgo anche troppo bene. La mano che gli è rimasta libera si stringe fulminea sul mio collo, togliendomi il respiro. Credo che mi stia persino sollevando di qualche centimetro da terra. Come nei migliori cartoni animati.

Toom! Basta!” Dawn sta urlando, cercando di separarci. “Lascialo stare immediatamente!”

Lei gli si sta aggrappando addosso, tentando di fargli perdere l'equilibrio. Ma, con la montagna di muscoli che questo imbecille si ritrova, la battaglia è già persa in partenza.

Che fai Dawn?” L'apostrofa l'imbecille, divertito dal tentativo andato a vuoto. “Ti sei messa a scoparti le femminucce adesso? … Un merdoso mucchietto di ossa che ha ancora bisogno dell'aiuto di mammina … ”

Dalla mia posizione, un po' precaria a dirla tutta, riesco comunque a sferzargli un bel calcio nelle palle. Tom molla di colpo la presa sul mio collo e io finisco con il culo per terra come un sacco di patate. La felicità per la mia effimera vittoria sul troglodita dura lo spazio di pochi secondi. Si riprende molto in fretta, seppur dolorante, e si avventa contro di me, ancora a terra.

E poi, pochi scatti … come dei fotogrammi in rapida sequenza. Dawn che si frappone tra noi due. Tom che la travolge, senza nemmeno vederla. Dawn che cade a terra sbattendo la testa sul selciato. Dawn immobile ad occhi chiusi. Dawn che sembra non respirare più.

Porca puttana!” Quell'imbecille rimane impalato come uno stoccafisso. “Oh! Cazzo! Daawnn! … Perché ti sei messa in mezzo? … ”

Poi si guarda in giro terrorizzato. E fa l'unica cosa che mi aspetto che faccia. Scappa a gambe levate.

Mi rialzo un po' a fatica e mi avvicino a Dawn, giusto il tempo di vederla riaprire gli occhi. Le accarezzo piano una guancia, così, senza una ragione. Sono solo sollevato di vedere ancora accese quelle piccole fiammelle.

Ehi! Come ti senti?” Le sussurro.

Probabilmente è un tantino frastornata. Devo solo tranquillizzarla un po'.

Che diavolo è successo?” Mi chiede, mentre si porta una mano dietro la schiena e l'altra su una tempia, massaggiandosela.

Hai voluto fare Wonder Woman!”

Sorridiamo insieme. Anche se lei a fatica.

Tom?”

Sparito! Corre piuttosto veloce, considerando l'ammasso di muscoli che si porta dietro.”

Le sposto una ciocca di capelli che le è finita accidentalmente davanti agli occhi.

Chiamo un'ambulanza. Vedrai che saranno qui presto.”

Ma lei mi blocca la mano che è già sul mio BlackBerry. Scuote la testa piano, provando a prendere un lungo respiro. Poi espira, lentamente, e mi sembra che stia riprendendo anche colore.

Non c'è bisogno! … Portami da Gustav!”

E ora chi cazzo è questo Gustav? Dawn intuisce il mio smarrimento e mi indica l'ambulatorio alle nostre spalle.

Sei sicura?”

Annuisce e fa per alzarsi. La vedo contrarsi per il dolore. E mi sento tremendamente colpevole. Quell'idiota l'ha stesa perché io non ho saputo difenderla. Se ci fosse stato Shannon al mio posto, sarebbe stato Tom a contorcersi per terra, ora. Non lei! Cerco di aiutarla come posso, afferrandola e tenendola stretta a me. Vorrei prenderla in braccio ma lei non me lo permette. Ed è una cosa orribile da pensare in questo momento, perché lei sta soffrendo, ma la sua vicinanza mi sta facendo sentire così bene. Di nuovo quella sensazione di pace con il mondo. In cui tutto, ogni cosa della mia vita, ha un senso.

Siamo quasi davanti alla porta dell'ambulatorio quando veniamo fermati da un ragazzino dai capelli rossi. Mi pare che sia uno dei ragazzini che erano ieri con Dawn, ma ammetto che di non avergli prestato molta attenzione.

Dawn! Porca miseria … che cosa è successo?”

La guarda spaventato, mentre la sorregge, per il lato che ho lasciato libero dalla mia presa.

È stato lui?”

Ora fissa me. Con sguardo omicida. Mi sembra un giovane lupo, dal pelo fulvo. Se lo fosse davvero, starebbe già affilando i canini, pronto a sbranarmi.

Ehi, ragazzino! Modera i toni, capito?”

Ecco! Ora mi metto anche a litigare con un moccioso. E se facessimo a botte, probabilmente le prenderei anche da lui. La risata di Dawn mette fine alla nostra guerra, per ora, fatta solo di occhiatacce.

La fate finita, per favore! C'è una persona che soffre qui!”

E continua a ridere, leggera, intervallando ogni tanto con qualche singulto, sicuramente causato dalle fitte.

Dominic, ti prego, va in piscina da Rose e dille che non ce la faccio a coprire le mie ore, oggi pomeriggio. Ora mi fermo da Gustav a farmi dare una controllatina. Ok? … Me lo fai questo favore?”

Il tono della sua voce è talmente carezzevole che sembra quasi materno. Anche se da come la guarda il ragazzino, sono convinto che pensi a lei in ogni modo tranne che come a una madre. La stringe piano mentre lei gli accarezza la fronte per calmarlo.

Sei sicura? … Vai con lui?” E mi indica, quasi schifato.

Dai! Ora vai, Dom.”

Dawn si slaccia dalla sua presa e si riappoggia totalmente a me.

E non pensare di poter saltare qualche vasca solo perché non ci sono io a guardarti!”

Gli urla allegramente, mentre il ragazzino si allontana verso la piscina.

Che c'è?” Mi domanda, scoprendomi a fissarla. Senza che nemmeno me ne accorgessi.

Ma più la guardo e più cresce il rimpianto di non ricordare di aver tenuto il suo corpo tra le mie braccia, di aver assaggiato quelle labbra rosa a forma di cuore. E la tentazione di averla nuovamente, da sobrio, diventa più forte ogni secondo che passo con lei.

Niente! È tutto ok!” Le rispondo, fingendo la mia naturale indifferenza. “Entriamo?”

Un uomo, altezza media e sguardo un po' perso, ci accoglie all'ingresso dell'ambulatorio. Non appena i suoi occhi si posano sulla ragazza che sto ancora sorreggendo, le si fa incontro preoccupato.

Dawn … ma che diavolo hai fatto, piccola?”

Ha un accento straniero. Probabilmente sudamericano. Anche se dall'aspetto non si direbbe. Molto pallido, forse anche più di me, castano chiaro, segaligno, una marea di lentiggini. Vestito come uno studente universitario degli anni 70, camicia a scacchetti e pantaloni di velluto a coste.

Sono una scema, Gustav!” Comincia lei, mantenendo quel tono di voce pacato e rilassato. “Sono caduta qui fuori, nel parcheggio. Devo aver messo male un piede e booom! Credo di aver dato una bella botta alla schiena.”

Vieni, Fulmine, che ti do un'occhiata!”

La lascio nelle mani del medico, o almeno spero che lo sia, e li seguo in una stanzetta attigua. Ho capito che non vuole mettere di mezzo quel bestione di Tom. Non condivido la sua decisione, ma non posso fare altro che tralasciare. Questo Gustav nel frattempo si infila un camice che lo fa apparire ai miei occhi un po' più professionale e comincia a visitare Dawn. Lei risponde alle sue domande tranquillamente, scherzando con lui, mentre la fa sdraiare delicatamente sul lettino. Poi , mentre il medico la aiuta a sfilarsi la felpa, Dawn si volta verso di me e mi guarda, fermo come un idiota sulla porta aperta.

Scusa … ” Balbetto un tantino. Sto facendo proprio la figura del guardone. “ … Preferisci che me ne vada?”

Mi sorride. Mi sento ancora più idiota, ora.

No! … Però forse sarebbe meglio che mi aspettassi fuori. Se per te va bene.”

Annuisco e mi richiudo la porta alle spalle. Il plexiglas della cornice di uno strano quadro appeso alla parete del corridoio riflette la mia immagine un po' mossa. Sto sorridendo, proprio come uno stupido. Perché? Perché lei mi ha sorriso, dolcissima, e mi ha appena chiesto di aspettarla. Non ha voluto che me ne andassi.

Tiro fuori dalla tasca della mia giacca il quadernino che mi porto sempre dietro in questi giorni di intense esplosioni creative. E comincio a scrivere. Milioni di immagini si stanno affollando nella mia mente, ma non provo la minima fatica a decifrarle una per una. Ah! … Se solo avessi con me la mia chitarra … sarebbe tutto perfetto.

Non mi accorgo del tempo che scorre finché la porta della stanzetta per le visite non si riapre e Dawn esce, appoggiandosi piano al braccio del dottore.

Tutto bene?” Le chiedo con un filo di voce.

Niente di rotto, a quanto pare! Gustav ha un apparecchio portatile per le tac, e sembra tutto a posto, vero?”

Si volta verso il dottore, che annuisce.

Però, devi promettere niente sforzi … almeno per un paio di giorni … claro?”

Come comanda lei, dottore!” Gli risponde Dawn, mettendosi sull'attenti.

Movimento che, a dar retta alla piccola smorfia che le si forma sul viso, le deve aver procurato un'altra fitta.

Mi raccomando, prendi antidolorifici se hai dolore … ”

Noto adesso che Gustav regge in mano una piccola bustina di carta. Deve avergli fornito qualche medicina.

e ricorda pomata per la contusione … diciamo fra quattro, cinque ore … Hai qualcuno che ti aiuti a metterla? Se no posso passare da te a fine turno … ”

Non lo lascio nemmeno finire e con un gesto secco gli strappo la busta dalle mani.

Non è necessario, dottore!”

Mi sento addosso due paia d'occhi sbigottiti. Figuriamoci! Il solito stereotipo del maschio latino che non perde occasione per fare il marpione con una ragazza. Sssee … vieni qui piccola che ti spalmo la pomata sulla schiena … dimmi dove ti fa male che ti faccio passare la bua! Che schifo! Un momento … ma perché me la sto prendendo tanto?

Riaccompagno Dawn alla mia macchina, sostenendola solo per un braccio. Mi sembra che cammini meglio, ora. Un po' più agile. E credo che anche i dolori si siano attenuati. Mi guarda di sottecchi, sghignazzando tra sé e sé.

Che c'è?” L'aiuto a salire in auto, anche se lei si dimena infastidita.

Dimmi tu che c'è? … Che voleva dire quell'uscita, prima con Gustav?”

Ovviamente si sta riferendo al fatto della pomata.

Niente … pensavo che avrei potuto aiutarti io … ma se preferisci che te la spalmi il George Clooney messicano basta dirlo!”

È argentino!” M'informa, ridendomi in faccia senza alcun ritegno.

Per quello che me ne frega!” Digrigno i denti e metto in moto.

 

°°°

N.d.A.

Preciso che non conosco affatto la realtà di Brixton. Non ci sono mai stata. Quindi descrivendola così potrei anche aver preso una cappella. Ho citato questa specifica zona di Londra unicamente in memoria dei Brixton Riots. Ma mi sono ispirata più che altro ai quartieri periferici di Milano, molto simili al mio racconto.

L'idea del quadernino dove Jay annota le sue intuizioni è un po' bizzarra. Non credo che il vero Jared se ne vada in giro con un quaderno. Ha già Berry, no? Comunque non è proprio campata in aria. Conosco molte persone creative che lo fanno ancora.

Che ne pensate di Tom? E di Gustav e di Dominic? Dite che ricompariranno?

Baci e a presto … Fannie.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CAPITOLO 7

Non so perché mi abbia chiesto di restare. Dato che ormai saranno almeno un paio d'ore che mi rivolge la parola a malapena. Mi guarda, come se volesse decriptare i miei pensieri. Poi, scuote la testa, piena di dubbi o non so cosa. E ritorna a sbrigare le sue faccende. Sistema la roba del suo borsone da piscina. Sgombra il salotto dagli indumenti lasciati in giro. Traffica un po' con il frigo nella sua cucinetta.

Il tuo amico dottore non ti ha mica detto di riposarti?”

Mi squadra un po' nervosa, incrociando le braccia al petto. “Non mi pare che mi stia mettendo a correre la maratona!”

Ho capito. Toccherà a me essere quello paziente e disponibile, almeno per questa volta. Le sciolgo un braccio e la conduco delicatamente verso il divanetto a due piazze, facendola accomodare.

Forse è meglio se ti siedi un po'. Che ne dici?”

Sono quasi inginocchiato di fronte a lei, e posso sentire chiaramente ogni suo respiro, ogni impercettibile movimento del suo corpo. E quel profumo fresco, che è una delle poche cose che ricordo della nostra notte insieme. I suoi occhi si spalancano, incontrando i miei.

Ho fame.”

Anche io.” Le sussurro languido.

Lei si rialza di scatto, battendo le mani. “Bene! … Cucino qualcosa!”

Ecco! Non è propriamente il cibo ciò a cui stavo pensando ma, ok, perché no? È pur sempre un inizio.

Dawn, rapida come una scheggia, organizza una formidabile spaghettata condita con una deliziosa salsa di basilico e pinoli. Profumatissima e leggera.

Porca miseria, Dawn. È fantastica!” Biascico qualche complimento, masticando con voracità ogni forchettata.

Grazie! … Cucinare è una delle poche cose che ho imparato da mia madre. È italiana e per lei la cucina è sacra, più della religione.”

Riempie due bicchieri d'acqua minerale e uno lo avvicina a me. Mi è sembrato di notare una lieve nota di rammarico nelle sue parole.

Non andate d'accordo?”

Si stringe nelle spalle.

Sì, per carità! Ci vogliamo bene. … È che non sono esattamente la figlia che avrebbe voluto. … In pratica per lei non ne combino mai una giusta.”

Cazzate! Come potrebbe una madre non essere orgogliosa di lei? Sono sicuro che esagera. Constance adorerebbe una ragazza come lei. Ma perché metto di mezzo mia madre ora?

E tuo padre?”

Lui invece mi ha sempre appoggiato. Anche troppo direi. Potrei anche darmi al terrorismo internazionale che lui mi direbbe 'Certo, piccola! Perché no?' … È che vive sempre in un mondo tutto suo.” Abbassa lo sguardo, sorridendo un po' imbarazzata. “Penserai che io sia una sciocca irriconoscente, vero?”

Scuoto la testa.

I miei sono meravigliosi. Mi vogliono bene. Io voglio bene a loro. Anche se si sono separati quando ero ancora una ragazzina, non mi hanno mai fatto mancare nulla. Nulla che fosse veramente importante.”

Si alza dalla sedia raccogliendo il suo piatto e il bicchiere e posandoli nel lavandino.

Sono io ad essere un'incontentabile per natura!”

Mi sorride e si allontana verso il divano. Ripongo anch'io le mie stoviglie nel lavandino e la seguo, sedendomi al suo fianco.

Posso farti una domanda?” Le chiedo, girandomi di tre quarti verso di lei.

Ha il capo appoggiato alla spalliera del divano, le gambe distese sul tavolinetto e gli occhi chiusi.

Se non è troppo indiscreta!” Mi risponde senza nemmeno aprire gli occhi.

Perché 'Fulmine'? … Il dottore ti ha chiamata così prima.”

Gira lentamente la testa verso di me, aprendo un po' gli occhi. Caldi e brillanti come sabbia scura infuocata dal sole. Uno sforzo immane è l'unica cosa che mi consente di non tremare.

Sono almeno cinque anni che prova a battermi nei 100 stile. Senza riuscirci. Non se la cava male ma ...”

Ma tu sei una professionista!”

Alza le spalle. I suoi occhi sempre nei miei.

Tu come te la cavi? In acqua, voglio dire?”

Respira piano, rilassata. Come fa ad essere così calma se io invece sto uscendo di testa?

Mmmm … insomma. … ” Tentenno un po'.

Checché ne dica la gente, non sono affatto un tipo vanitoso. Non mi costa poi tanta fatica ammettere le mie debolezze.

 … Faccio piuttosto schifo, a dirtela tutta! Oddio, non che corra il rischio serio di affogare, ma sono un po' impedito. Decisamente non sono un nuotatore provetto!”

Mi sorride ancora con dolcezza, accarezzandomi piano una guancia con un dito. Sento che sto andando a fuoco. Per fortuna non arrossisco mai.

Posso farti un'altra domanda?”

Abbandona la mia guancia e riappoggia la testa al divano, distogliendo il suo sguardo da me.

Flirti sempre con tutti in questo modo?”

Spalanca gli occhi, all'improvviso, piantandoli nuovamente nei miei. Vedo ardere ancora quelle fiammelle e un po' mi manca il respiro.

Io?”

Mi punta un dito contro il petto. E devo ammettere che ha un dito molto molto deciso.

Io flirto con tutti? … Senti senti … ha parlato Mr Non Guardatemi Perché Potreste Non Rispondere Più Dei Vostri Ormoni!”

Buffo! Ho sempre creduto di chiamarmi semplicemente Jared Leto.”

Aah, davvero divertente! Be', comunque io non flirto con nessuno, chiaro?”

Sì che lo fai! Nemmeno te ne rendi conto.”

Apre la bocca per rispondermi ma non le esce nessun suono, così io continuo.

Andiamo, ti frequento da un giorno e guarda quanti ne hai già collezionati! Il bestione del tuo ex, l'armadio a quattro ante che ti scarrozza in macchina, il dottorino sudamericano che si offre di spalmarti la pomata, cazzo, persino quel ragazzino dai capelli rossi ha una cotta per te!”

Non è vero!”

È verissimo! Non te ne sei accorta? Quando ti ha visto tra le mie braccia avrebbe voluto scuoiarmi vivo.”

Boccheggia un po'. Evidentemente la mia uscita l'ha confusa. Ma a me piace sempre avere ben chiari tutti i dettagli, anche prima di buttarmi da un precipizio, come sto facendo ora. Dawn riprende coraggio e ricomincia a picchiettarmi sul petto. Cosa non del tutto spiacevole, tra l'altro.

Prima di tutto, quanto ancora dovrò pagare per la faccenda di Tom? Lo so, è un idiota e un bastardo, ma secondo te perché l'avrei scaricato? … E Marcus? Marcus, mio caro, è un ragazzo stupendo, dolcissimo, e irrimediabilmente gay! Perciò non venirmi a dire che flirto con lui, perché con lui avresti sicuramente più chances tu di me. Anzi saresti proprio il suo tipo. ...”

E il dottore?”

Alza gli occhi al cielo, esasperata. E mi sembra sempre più bella.

Gustav è sposato, Santo Cielo!”

E allora? Per la maggior parte degli uomini di solito non è un problema.”

Be', lo è per me! E tiri in mezzo anche Dominic … cazzo ha quattordici anni … ma per chi mi hai preso?”

Si sta incazzando parecchio, lo vedo. Però non si allontana di un millimetro da me e la cosa sta cominciando ad eccitarmi.

L'ho premesso che probabilmente lo fai senza accorgertene.”

Stronzate! Io non lo faccio punto e basta!”

Con Shannon come la metti?”

Mi ride in faccia. Un'altra volta. “Tuo fratello si è comportato solo da amico. Non ci ha provato con me. Né io con lui.”

E io?”

Diventa seria di colpo. Quasi impallidisce. Credo che anche il mio sguardo sia più fermo, in questo momento.

Tu? … Già tu!”

Abbozza un sorriso che non le riesce per niente bene.

Neanche ti ricordi di avermi scopata!”

Il tono della sua voce è una doccia gelata lungo la schiena. La consapevolezza che il nodo della questione è tutto qui. E che non riesco più a respirare normalmente se questo maledetto nodo non lo sciolgo.

E se io volessi ricordare?” Le sussurro, avvicinandomi di più al suo viso. “Se lo volessi con tutto me stesso … tu mi aiuteresti?”

Si blocca improvvisamente. Anche il suo respiro sembra essersi fermato.

Che intendi dire?” Il tono della voce è incrinato, forse dallo stupore.

Mi avvicino ancora di più. Poso le labbra sul suo zigomo, fresco e morbido, e scendo piano piano, giù verso la sua bocca. Mi fermo ad un soffio.

Sai benissimo che intendo dire!” Le sussurro con la mia voce calda e suadente, augurandomi che si sciolga un po' di più.

Non dire cazzate!”

La sua voce invece è più forte, ora. E più sicura. Però ancora non accenna nemmeno il gesto di spostarsi da me.

Mi stai chiedendo di fare di nuovo sesso con te solo perché non te lo ricordi? … Cosa sei? Una specie di maniaco del controllo?”

Sprofondo il viso sul suo collo, rassegnato. Sono un maniaco del controllo? Be', forse sì. Ma di certo non è solo questo che mi sta spingendo a fare ciò che sto facendo. La guardo negli occhi, sperando che mi veda sincero.

Voglio fare sesso con te perché so che è stato bellissimo!”

Mi fa una smorfia di disappunto. “Sì! Così bello che non ti ricordi un accidente!”

Cazzo, Dawn! Lo so e basta!”

Sto cominciando ad alterarmi, ma la sua strafottenza mi fa imbestialire.

Ti è tanto difficile fidarti di me? … A meno che per te invece non sia stato così terribile da non voler neanche pensare di dover ripetere l'esperienza.”

Questa volta mi spinge via con una leggera pressione della mano, sbuffando.

Idiota! Ti rendi conto delle stronzate che spari?”

Allora ti è piaciuto?”

Cristo Santo, Jay! Ma quanti anni hai? Quindici?”

Le sorrido malizioso. Mi ha chiamato Jay. Non l'aveva mai fatto finora.

Ti prego, Dawn.” Né io mi ero mai messo ad implorare una donna prima d'ora. “Fammi riprovare un'altra volta.”

Lei esita per un istante. Ne approfitto. Mi avvicino ancora e finalmente la bacio. Piano, con dolcezza. Schiudendo delicatamente le sue labbra per assaporare ogni respiro della sua bocca. Le passo un braccio attorno alla schiena, stringendola di più a me. Con l'altra mano le accarezzo la nuca, tra i capelli corti e lisci come fili di seta. La sua lingua mi cerca istintivamente e io l'accontento più che volentieri. Le sue braccia, forti e lievi allo stesso tempo, si aggrappano con tenacia alle mie spalle. Preme sempre con maggiore energia contro di me fino a farmi perdere quasi il controllo. Poi si stacca, ansimando, e poggia la sua fronte sulle mie labbra, ancora non del tutto soddisfatte.

Ecco! Se volevi un remake dell'altra notte … ” Il suo respiro è ancora un po' affaticato. “... direi che abbiamo iniziato con il piede sbagliato!” Ridacchia, cercando di riprendere il controllo.

Le sollevo il viso per guardarla e capire il senso delle sue parole. Ma tutto quello che riesco a pensare è che è così bella! Con gli occhi lucidi e le labbra rosse e turgide per il mio passaggio. Le guance imporporate e il respiro affannoso. Il mondo sta continuando a girare, come al solito? O sono solo io che non lo sento più? Nessun peso. Nessun buco nero. Sono una creatura leggera che si libra nell'aria. Insieme a lei.

Nessun bacio! Non ricordi?” Continua Dawn.

La fisso stralunato. “Nessun bacio?” Ripeto impercettibilmente. Lei scuote la testa.

Non ti ho baciata? Mai? Neanche una volta?” Insisto perché mi sembra una cosa fuori dal mondo.

Per me baciare è importante, quasi quanto il sesso. È un'arte del quale mi sono sempre fatto un vanto. Mi sembra impossibile che non l'abbia baciata.

Sghignazza divertita dal mio imbarazzo. “No, Jay! Neanche una volta. … Non sulle labbra, perlomeno.” Aggiunge maliziosa, facendomi salire un lento brivido lungo la schiena.

Rido anch'io. La sento sciogliersi e vedo la meta sempre più vicina.

Ora posso capire perché tu ce l'abbia tanto con me.” Le sussurro, sfiorandole il viso e i capelli. Lei socchiude gli occhi al tocco delle mie dita. “Nemmeno un bacio! Che rozzo, becero, zoticone!”

Continua! La tua descrizione mi sembra abbastanza azzeccata.” Sorride. Tenendo ancora gli occhi chiusi mentre l'accarezzo.

Però, potrei farmi perdonare. Che ne dici?”

Potresti provarci.”

Mi approprio un'altra volta delle sue labbra, baciandola con ancora più trasporto e passione di prima.

Solo per questa volta … ” Sussurra al mio orecchio, mentre assaggio la pelle del suo viso e del collo, quasi a volerla mangiare. “ … Solo per questa volta, Jay! Promettimelo!”

L'assecondo. In questo momento direi sì a qualunque cosa mi chiedesse. … Che cosa mi sta chiedendo? … Che cosa vuole che le prometta?


 

°°°

N.d.A.

Piccole precisazioni:

- ho scelto il Pesto, come piatto che Dawn cucina x Jay, innanzitutto perché io stessa lo adoro (anche nella sua versione tradizionale + corposa) e poi perché, tolto il parmigiano o il pecorino, è un condimento realmente 'vegano', quindi perfetto x Jared.

- non sono perfettamente sicura sulle 'abilità' natatorie di Jared. Mi è solo capitato di vedere qualche shot di qualche tuffo, in stile non proprio alla cinese. E un video in cui era Shannon a nuotare, e faceva proprio pena. E poi, cacchiarola, quest'uomo non può essere perfetto. Sarà scarso in qualcosa, no?

Bene bene, siamo arrivati finalmente ad un secondo contatto ravvicinato. Il primo in realtà, con entrambi consapevoli. Che cosa credete si sia fatta promettere Dawn?

Baci e a presto … Fannie

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8

Perfetto! Come immaginavo la piscina è completamente deserta a quest'ora.

Mi posiziono, come d'abitudine, sul blocchetto di partenza. Track start. Gamba destra avanti, gamba sinistra leggermente indietro. Le braccia tese davanti a me. E giù! La subacquea è sempre la parte che preferisco. Le gambe che si muovono all'unisono, solo un accenno di pinneggiamento. Le braccia fluide a fendere la resistenza dell'acqua. E sono di nuovo catapultata nel mio mondo sottomarino.

Come un piccolo Snorky, più che come una sirena. Tre metri, quattro … cinque … e di nuovo su.

Spingo in avanti il braccio destro e piego la testa a sinistra, ad incamerare aria. Espiro sott'acqua, alternando le bracciate, lente ma decise, a dare il risveglio ai miei muscoli. Sinistra, destra, sinistra … e piego la testa a destra per respirare.

Che cosa vuole ancora da me?”

Neanche l'acqua riesce a distrarmi dal pensiero della notte appena trascorsa con Jared.

Perché è tornato?”

E ancora testa giù. Braccio destro, sinistro, destro … e respiro.

Perché gli ho chiesto di restare? … Io non volevo … o forse sì?”

Altra serie di bracciate, altro respiro. Il bordo della vasca è ormai ad un soffio. Piego il busto per la virata e appoggio i piedi alla parete della vasca, ridandomi lo slancio. E di nuovo subacquea. Più corta. E ancora bracciate. Più cadenzate.

Sono una stupida! Mi basta solo guardarlo e non sono più me stessa …. e questo non va per niente bene!”

Respiro e ancora giù, a testa bassa. Fino al bordo opposto. Mi appoggio con entrambe le mani alla parete, scuotendo il capo. È inutile! Oggi nemmeno nuotare mi può aiutare. Faccio leva con le braccia ed esco dalla vasca, sgocciolando.

No! … Non doveva succedere!”


 

<<>>


Non vedo Dawn da un paio di giorni ormai.

Mi sono risvegliato, nel suo letto, dopo aver fatto l'amore con lei per tutta la notte, come non mi capitava più da … boh … secoli, forse. Niente a che vedere con quelle sveltine o scopate estemporanee a cui sono abituato da un po' di tempo a questa parte. È stato vero sesso. Coinvolgente. Trascinante. Chissà se anche l'altra volta era stato altrettanto bello? Ne dubito!

Ma la mattina dopo, la sua parte di letto era desolatamente vuota. Ed io ero solo. Esattamente come quella volta, nella mia camera d'albergo. L'ho trovata in salotto, poco dopo, già pronta per uscire.

Credevo che saresti rimasta a riposo per un paio di giorni?”

È stata l'unica cosa che sono stato in grado di dirle. Inutile evidenziare che la tensione tra noi due si tagliava con il coltello. Lei, che quasi nemmeno mi guardava in faccia. Io, travolto da un groviglio così fitto di pensieri e parole che, malgrado il mio eloquio solitamente piuttosto accurato, sarei riuscito soltanto a fare la figura dell'analfabeta.

Farò la brava. Solo un po' di lavoro preparatorio per i ragazzi.” Voce impassibile. Occhi perennemente rivolti al pavimento. “Tu fai pure con … con comodo … ”

Era sempre più a disagio. Lo vedevo. Solo che non sapevo come affrontare la situazione. O meglio, non so come affrontare lei. E tutto quello che scatena dentro di me ogni volta che le sto vicino.

 … Solo una cosa … chiuditi bene la porta alle spalle, quando esci.”

Si era già avvicinata alla porta quando l'ho bloccata, trattenendola per un braccio.

Posso chiamarti?” Le ho chiesto, con una tale esitazione nella voce che non avrebbe neanche un adolescente con la sua prima ragazzina.

Lei mi ha guardato in faccia, solo per pochi istanti, fredda e distante.

No, Jared! Non penso che sia il caso.” Ed è uscita. Fuggita via da me. Un vero Fulmine!

Per i giorni successivi mi sono chiuso in studio cercando di mettere in musica tutte le emozioni che mi stanno travolgendo. E ogni ricordo non faceva altro che amplificarne l'intensità. Riuscivo a sentire, anche a distanza di tempo, il sapore delle sue labbra, il calore delle sue mani su di me, delle mie sul suo corpo, la musica dei nostri gemiti ogni volta che entravo in lei, che arrivavamo al picco più alto del piacere concesso ai nostri due corpi. E quei suoi occhi, fiammeggianti, incatenati ai miei, glaciali. La pace perfetta degli elementi. La soluzione indiscutibile di un'equazione matematica. Il realizzarsi preciso del ciclo della natura. Un posto per ogni cosa. Ogni cosa al suo posto.

L'altro giorno poi, quando ho avvertito che il mio corpo stava reagendo alla sua assenza come quello di un tossico in crisi d'astinenza, sono stato colto dal terrore. E se tutto fosse finito all'improvviso? Nessun verso. Nessuna nota. Nessuna pace interiore. E sono tornato a cercarla.

Era ormai tarda mattina, così mi sono diretto senza perdere tempo alla piscina. Non sembrava molto popolata a quell'ora del giorno. L'addetto alle informazioni all'ingresso, un ragazzo brufoloso che ruminava come un lama, sfogliando un giornale sportivo, mi ha indicato con un gesto della mano il corridoio che conduceva alla vasca, senza nemmeno chiedermi chi fossi o che cosa volessi. L'odore di cloro e vapore mi ha travolto in un secondo, facendomi quasi soffocare.

Lei passa il suo tempo immersa in tutto questo, eppure la sua pelle è così fresca e dolce …

Vagando per quegli squallidi corridoi, sono sbucato infine in una specie di salone con cabine e divisori, sicuramente era lo spogliatoio. E l'ho vista! Con i gomiti appoggiati al bancone dove si distribuiscono chiavi e cartellini. La donna dietro al bancone, una signora grassa di mezza età, ha fatto un piccolo balzo indietro vedendomi arrivare. Attirando l'attenzione di Dawn verso di me.

Che diavolo pensi di fare qui?” Mi ha mormorato un po' brusca, mentre mi tirava con forza per un braccio, lontano da occhi indiscreti.

Mi ha spinto dentro uno degli spogliatoi. Uno spazio davvero troppo esiguo per permettermi di mantenere la lucidità e non farmi di nuovo sopraffare dalle anomale percezioni che sento con lei.

Allora?” Mi ha domandato di nuovo, mantenendo la voce bassa.

Era sulla difensiva. Braccia conserte e occhio velatamente incazzato.

Volevo sapere come stai. Ti senti meglio?” Le ho risposto, anch'io parlando piano.

E c'è bisogno di piombare così dove lavoro? … Non potevi farmi una telefonata?”

Avrei anche potuto … se tu mi avessi lasciato il tuo numero!”

Ha aperto la bocca come per rispondermi a tono, ma poi si è limitata a lasciare cadere le braccia lungo i fianchi, scuotendo la testa. Un mezzo sorriso è comparso sulle sue labbra.

Dawn, dobbiamo parlare … seriamente!” Ho continuato, approfittando della sua piccola defaillance.

L'hai già detto l'altra volta. E non mi pare che abbiamo parlato molto, poi. Sbaglio o siamo finiti a letto insieme?”

L'ha detto sempre sussurrando. Ma nella sua voce non c'era più lo stesso gelo dell'altra mattina.

Ed è stato tanto male?”

Mi sono accostato un po' di più a lei. Mi è bastato mezzo passo. E poi lei ha fatto qualcosa che davvero non mi sarei mai aspettato. Ha infilato le mani sotto la mia giacca, arpionandomi le spalle per spingermi verso di lei. E mi ha baciato. Di sua iniziativa. Con impeto. Come se si stesse liberando di un enorme peso. Poi mi ha guardato, sorridendomi con quel sorriso che le fa brillare gli occhi.

No! Per niente! … È proprio questo il guaio.”

Non so se ho capito fino in fondo quello che abbia voluto intendere, ma con lei è sempre così. È come una di quelle pareti a scomparsa, con me. Qualche volta si mostra. Altre volte no. E il più delle volte io non riesco ad intuire che una minima parte di quello che si cela dentro di lei. Ma in quel momento non m'importava un granché. La stringevo tra le mie braccia e lei non stava fuggendo. E potevo sentire di nuovo quel senso di benessere sopraffarmi.

Hai la macchina?” Mi ha chiesto dopo un po', staccandosi.

Ho annuito.

Dammi dieci minuti e ti raggiungo fuori!”

Ed è uscita dallo spogliatoio, lasciandomi in balia delle mie emozioni. Leggero come una bolla di sapone.


°°°

N.d.A.

Qualche altro elemento in più per definire la personalità di Dawn. Sembra anche a voi un pochino contorta la ragazza? Ricordo sempre che tutto ciò che notiamo lo vediamo attraverso gli occhi di Jared. Quindi è una visione parziale. Lui non può sapere tutto e perciò neanche noi.

Ho inserito l'introduzione con la nuotata di Dawn, giusto per evidenziare che anche lei è parte integrante della storia. E sicuramente qualche emozione si sta agitando anche dentro di lei.

Per chi non lo sapesse, gli “Snorkies” erano un cartone animato antidiluviano, perciò di quando ero io ero bambina. Probabilmente molti di voi sono troppo giovani per avere avuto l'occasione di vederli in tv. Erano una specie di comunità tipo Puffi, ma sottomarini. Io li adoravo, ma è solo un parere personale.

Baci … Fannie.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***



CAPITOLO 9


Cazzo, fratellino! Questa roba è … è … decisamente fenomenale!”

Trovo mio fratello nella mia camera, stravaccato sul divano, con gli auricolari nelle orecchie. Ci sono un paio di chiavette usb sul tavolino e, facendo due più due, capisco che sta ascoltando il nuovo materiale. Quello che ho scritto e registrato negli ultimi giorni. La Sua musica.

Lo ammetto. È completamente diverso da tutto ciò che abbiamo fatto finora ma … porca puttana … ci sei veramente tu qui dentro! … Il Jared che ho sempre conosciuto e che finora non ho mai visto!”

Gli brillano gli occhi. È orgoglioso e fiero di me. Lo conosco troppo bene per non accorgermene. E gli voglio troppo bene per non esserne felice. Si sfila le cuffie e allarga le braccia, a richiedermi uno dei nostri rari contatti fraterni. Per una volta lo accontento volentieri, sedendomi accanto a lui.

Dove sei stato?” Mi domanda, scompigliandomi i capelli come fa sempre, da quando eravamo piccoli.

In studio. Da Max.”

Spalanca gli occhi, sovrastandomi con una delle sue clamorose risate.

Ancora? … Se vai di questo passo finiremo l'album in una settimana.”

Mi stringo nelle spalle, stendendo le gambe sulla poltrona di fianco a me.

Che ti devo dire? Mi sento particolarmente ispirato!”

Con la coda dell'occhio lo vedo annuire allusivo.

Certo! … Come si chiama?”

Sorrido. Alle volte dimentico che lui mi conosce anche meglio di me stesso.

Chi?” Faccio il finto tonto.

La tua ispirazione!”

Ripenso a lei. All'ultima volta in cui siamo stati insieme. Giusto ieri.

È Dawn!”

Dawn? … Sei stato ancora con Dawn?” Mi ripete Shannon. Questa volta mi sa che l'ho scioccato. “La piccola nuotatrice con il fidanzato criminale?”

Proprio lei.” Sospiro. E so per certo di avere un'espressione da ebete sul viso. “E comunque è il suo ex fidanzato!”

E mentre racconto a mio fratello, a grandi linee, di come abbiamo cominciato a conoscerci meglio, le immagini di ieri mattina mi ricompaiono davanti agli occhi come un film.


Dopo l'incontro in piscina mi ha riportato a casa sua, dove abbiamo fatto di nuovo l'amore. Senza parlare. Ridendo come due ragazzini, pazzi e trepidanti. Staccandoci solo giusto il tempo per rifiatare e ricominciare. Ma quando alla fine, esausto, mi sono sdraiato affianco a lei per abbracciarla, Dawn si è alzata di botto dal letto, ancora un po' incerta sulle gambe, e ha cominciato a rivestirsi in fretta. Si è accorta anche lei di avermi spiazzato con quel gesto fulmineo, così mi ha sorriso, come per rassicurarmi. Ma era un sorriso teso e nervoso. Che non le apparteneva.

Che ho fatto?” Le ho chiesto, un po' frustrato.

Niente. Tu non … ” Ancora quel ghigno finto sulle labbra. “ … È che io non sono tanto del partito delle coccole. … Non mi piacciono le smancerie. Tutto qua. E poi, devo tornare a lavoro.”

Ho fatto per alzarmi anch'io dal letto, anche se il mio corpo mi richiedeva tutt'altro in quel momento, provando a riavvicinarmi. Ma lei si è allontanata in un lampo. Ancora a disagio.

Volevo solo abbracciarti! E che cazzo!”

Ho bofonchiato, rivestendomi alla meglio e raggiungendola in cucina dove si era rifugiata.

Oooh! … Scusa!” Ha esclamato.

Con lo sguardo stupito di una bambina. Così dolce, tutto d'un tratto. L'ho bloccata contro la parete, tra lo stipite e il frigorifero, e l'ho baciata. Con una lentezza esasperante. Come a voler essere davvero parte di lei. Non solo con il sesso.

Grazie!” Mi ha sorriso, ancora con quegli occhi innocenti da bambola.

Prego!” Le ho sussurrato. Le mie dita giocavano piano con un ciuffo dei suoi capelli. “Hai intenzione di fuggire ancora da me?”

Lei non mi ha risposto. Ma si è allungata verso la porta del frigorifero e ha staccato un foglietto, attaccato lì grazie ad un piccolo magnete a forma di delfino. La lista della spesa. Ne ha strappato un pezzo e ci ha scritto sopra qualcosa con una matita che stava sul tavolo. Il suo numero di telefono. So che in tutti questi giorni avrei potuto semplicemente chiederlo a Shannon, senza troppi problemi. Ma volevo che fosse Dawn a darmelo.

Così puoi chiamarmi!” Mi ha detto porgendomi il pezzo di carta.

Io l'ho afferrato, mettendomelo subito nella tasca dei pantaloni, e le ho tolto di mano anche la matita e il foglietto rimanente. Ci ho scritto sopra il mio numero e glielo ho restituito.

Tu mi chiamerai?” Le ho chiesto, speranzoso.

Lei ha scosso la testa, divertita. “No! Probabilmente no. Se mi rimane ancora qualche neurone funzionante nel cervello.”

Ho riso con lei. Chissà perché non mi aspettavo una risposta diversa da questa.

Ti dispiacerà se lo farò io?”

Ha affondato il viso sul mio petto ancora nudo.

No! Credo proprio di no!”

Ha mormorato sulla mia pelle, facendomi rabbrividire. E poi ha alzato il viso, incatenandosi nei miei occhi.

Cazzo!” Ha esclamato.

Parlando più a se stessa che a me. Mi guardava come se non potessi sentirla.

L'ho detto subito che saresti stato un bel guaio!”

 

E quindi, che cosa pensi di fare con lei?”

La domanda di mio fratello mi risveglia dalla visione ancora fresca di me e Dawn insieme.

Che vuoi dire?”

Lui raccoglie le pen drive dal tavolino e me le sventola sotto il naso.

Be', se è grazie a lei a cui dobbiamo tutto questo … credo che qualcosa significhi. Sbaglio?”

Scrollo le spalle, confuso. “Non lo so. Non lo che cosa significa. … Ogni volta che sto con lei è come se la mia mente si aprisse di nuovo. Come se qualcuno, d'improvviso, riaccendesse la luce. Ti ricordi quello che diceva mamma sul Lsd? Ecco. Ho quel tipo di percezioni. Senza che mi sia calato nessun acido. E non faccio più alcuna fatica a tirarle fuori da me stesso.”

Lo guardo fissarmi assorto e un filo compiaciuto.

E poi fare l'amore con lei è ...”

Chiudo gli occhi e sospiro. Solo il pensiero del suo corpo intrecciato al mio mi fa aumentare le pulsazioni.

 … totalmente sconvolgente. Non ho nessun controllo. È come se fossi guidato da un'energia superiore. Eppure non mi sono mai sentito così libero e completamente padrone di me stesso.”

Sembra fantastico.” Interviene Shan, strizzandomi l'occhio malandrino.

Lo è!” Sbuffo, ripensando all'atteggiamento di Dawn subito dopo aver fatto sesso. “Il problema è che credo di non piacerle.”

Shannon mi scoppia a ridere prepotentemente in faccia.

Non dire stronzate, fratello! … Figurati se non le piaci. Quante volte te la sei già scopata?”

Compresa la volta che ero sbronzo … tre!”

Si avvicina di più e abbassa il tono della voce. “E quanti … ?”

Inarca le sopracciglia, vagamente allusivo. Lo fisso un po' stralunato … e poi capisco.

Parecchi! Uno meglio dell'altro.”

E mi esce un altro sospiro involontario.

Per te! … Ma per lei?”

Lo colpisco in testa con un giornale che afferro rapido dal tavolino.

Non fingeva, stronzo! Fidati, so capire quando soddisfo una donna oppure no! E lei è venuta. Ogni … singola … volta.”

Perfetto! E allora perché non dovresti piacerle?”

Già. Perché? Eppure lo sento che c'è qualcosa che non va.

È sempre così gelida dopo che facciamo l'amore. Sembra quasi che le dia fastidio la mia presenza. È come se cercasse ostinatamente un pretesto per rompere con me … ” Ridacchio isterico. “ … e la cosa buffa è che non stiamo nemmeno insieme.”

E tu vorresti stare insieme a lei?”

Be', no. Non lo so. Cazzo, in pratica nemmeno la conosco.”

Allora cerca il modo di conoscerla. E di farti conoscere da lei. Se è in grado di scatenarti tutta questa creatività, evidentemente non è solo il sesso a legarvi. Perché non provi ad approfondire la cosa?”

Mi rialzo dal divano togliendomi la giacca che avevo ancora indosso e lanciandola sulla poltrona.

Ci ho provato Shan, credimi. Ma te l'ho detto. Fuori dal letto Dawn diventa impenetrabile come un muro di cemento. Con me, perlomeno. Vedessi quanto è espansiva con gli altri invece!”

Mio fratello mi scruta per un attimo e noto uno guizzo molto poco castigato nei suoi occhi.

Vuoi che ci provi io? Magari con me … si apre.”

Gli risbatto il giornale sulla testa. “Non ci pensare neanche! Porco maledetto!”

Uuuhhh … come siamo gelosi!”

Mi prende per il culo, ridendo di me.

Sono geloso? Forse …


°°°

N.d.A.

SuperShan 'risolvi-problemi' torna all'attacco. Vi piace in versione Agenzia Matrimoniale? D'altra parte, a che servono i fratelli se non a consigliarti anche su questo tipo di argomenti. E poi, qualche spacconata tra Leto mi sembrava d'obbligo. Anzi, sono stata anche troppo morigerata!

Quando ho citato Constance e la LSD non volevo assolutamente insinuare che mamma Leto ne abbia fatto uso. Cioè, non lo so e non mi interessa. Ma è logico che avendo vissuto in una comunità hippy negli anni '70 il collegamento era anche troppo facile.

Baci … Fannie.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***



CAPITOLO 10
 

Mi manca tanto così di distanza dal diventare uno stalker professionista. Sono seduto in auto, sotto il suo portone, dall'altro lato della strada, e sto ripetendomi ossessivamente nella testa il discorso che mi sono preparato. Ancora un paio di minuti e salgo su da lei. Tanto è sabato mattina. Sono quasi sicuro che non sia a lavoro. Speriamo solo che non sia già uscita per i fatti suoi.

Allora … concentrati Jay … che cosa avevi pensato finora? … Ah sì, giusto …

« Dawn, lo so che l'inizio della nostra conoscenza non è stato propriamente uno dei migliori, e che in fondo sappiamo ancora così poco l'uno dell'altra, però ci tengo che tu sappia che mi piace molto passare del tempo insieme a te e … che grazie a te sto scrivendo la musica più fottutamente bella che io abbia mai scritto in tutta la mia vita … »

no cazzo, questo non posso mica dirglielo … dunque, dove ero rimasto? …

« mi piace passare del tempo insieme a te e vorrei tanto poterti conoscere meglio e che tu conosca meglio me. Che ne dici? »

Mah! Secondo me se le propino una stronzata del genere, mi scoppia a ridere direttamente in faccia. Però poi magari finiamo a fare l'amore un'altra volta. Magari davvero! È da quando l'ho vista l'ultima volta che non penso ad altro.

Sbatto un paio di volte la testa sul volante per recuperare la concentrazione e quando la rialzo noto un ragazzetto salire su una macchina parcheggiata proprio davanti all'entrata del palazzo. Sta sbuffando e blatera qualcosa contro un uomo, fermo vicino allo sportello del passeggero. L'uomo lo sta irridendo palesemente e il ragazzino sembra davvero furibondo. E poi vedo lei, che si affretta ad uscire dal portone, richiudendoselo alle spalle. È Dawn. O almeno, direi che sia lei, se non fosse per come è vestita. Totalmente diversa da come l'ho sempre vista in questi giorni. Minigonna nera, un po' svasata, che lascia intravedere un bel po' di coscia. Tacchi alti, che slanciano ancora di più le sue gambe perfette. Una blusa di velluto amaranto, tanto aderente da risaltarle indecentemente le forme. Si è persino truccata. Niente di vistoso. Ma è sexy. Cazzo, quanto è sexy!

La radiografia che le sto facendo da lontano viene bruscamente interrotta quando la vedo avvicinarsi all'uomo in piedi vicino alla macchina, un tipo ordinario, altezza media, né robusto né mingherlino, con dei ridicoli riccioloni scuri. Potrebbe avere circa la mia età. Anno più anno meno. La mia età anagrafica, s'intende. Io li porto molto meglio. Ad un tratto l'uomo le passa un braccio intorno alla vita e le mormora qualcosa, ad una distanza molto ravvicinata, e Dawn esplode in una fragorosa risata. Si volta per un istante a guardare il ragazzino nella macchina e nel frattempo si stringe all'uomo con tutte e due le braccia, facendosi cullare da lui. Non le ho mai visto quell'espressione sul viso. È … felice. Semplicemente felice.

Il ragazzino tira fuori la testa dal finestrino e gli urla qualcosa.

 "La finite di fare i piccioncini! O giuro che ti vomito in macchina! Mi pare di aver sentito.

E la luce che si era tanto faticosamente riaccesa in me, si spegne nuovamente. E la finestra che si era riaperta per fare entrare ancora aria fresca, si richiude sbattendomi sul naso.

Un altro. Lei ha un altro. Anzi no. Quello è il suo 'uomo'. È così evidente l'intimità che c'è tra loro. Da come si guardano. Da come si toccano. E meno male che non le piacevano le smancerie. Probabilmente gradisce solo quelle del suo ricciolone. Anche se il poveraccio ancora non si è reso conto della ramificazione di corna che gli pesa sulla testa.

Io sono l'altro. L'amante. Cazzo, è una vita che non ricopro più questo ruolo. E mi sa che non sono nemmeno l'unico al momento. Ecco che cosa nascondeva! Ecco il perché della sua freddezza! Aveva paura che la sua famiglia scoprisse la sua doppia vita. Forse quel tipo è davvero suo marito, anche se non l'ho mai vista indossare la fede. Ma tante coppie sposate non la portano. Ancora non mi è chiaro il ruolo del ragazzino. È troppo grande per poter essere figlio di Dawn. Ma a questo punto non è che mi freghi più di tanto.

Come l'aveva chiamata l'altro giorno quel bestione del suo ex? Puttana? Forse forse l'energumeno era più lucido di quanto sembrasse. Sicuramente più sveglio di me. Idiota che non sono altro! E poi, ex? E chi ci crede più adesso? Si farà sbattere ancora da lui, non ci piove. E dal dottorino sudamericano che la massaggia per bene con la sua pomata. E potrei anche scommettere che il suo amico nuotatore non è per niente gay.

Ma come cazzo fa? Ha il calendario con i turni? È più organizzata di una compagnia aerea!

Il tipo le apre la portiera e lei, dopo averlo baciato seducentemente sul collo, sale in auto. Miagolando come una gattina in calore. Che schifo! Ora viene a me voglia di vomitare. Basta! Non ne posso più! Rimetto in moto e me ne vado.

Fanculo a Dawn. Fanculo a questa città maledetta. Fanculo al disco … E soprattutto fanculo a te, Jared! Non hai ancora capito che devi stare solo! SOLO!


°°°

N.d.A.

Ahi Ahi Ahi! Questa proprio non me l'aspettavo! Comunque io lo dico sempre, mai fare questo genere di improvvisate. Generalmente si finisce sempre per sbattere la faccia per terra. Povero piccolo Jaredino cucciolotto!

Il capitolo è un po' cortino. Ma come istantanea della doccia gelata che ha investito la DivaH, non potevo certo allungarlo troppo.

Baci … Fannie.
 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


CAPITOLO 11

Continuo a rigirarmi tra le dita il pezzo di carta con il suo numero. So perfettamente che non lo chiamerò, ma non riesco a liberarmene.

Eppure ero convinta che lui mi avrebbe cercato ancora. C'era qualcosa nei suoi occhi che mi aveva fatto pensare che fosse sincero. E la cosa mi aveva terrorizzata. Ed estasiata allo stesso tempo.

Invece è semplicemente svanito. Non mi ha chiamata. Né si è fatto vivo in altro modo. E forse è meglio così. Sì! Decisamente è meglio così. Per quanto possa sentire la sua mancanza in questo momento, sono convinta che prima o poi passerà. E tornerà tutto come prima. La mia vita di sempre. Semplice e ordinata. Prima che arrivasse lui a metterla a soqquadro.

Scorgo Shannon vicino al bancone della caffetteria che si sbraccia per avvertirmi della sua presenza. È stato lui a telefonarmi, alla fine. E ad invitarmi fuori per un caffè. Immagino che voglia semplicemente fare due chiacchiere. Ci siamo trovati subito in sintonia, fin dalla prima volta che ci siamo incontrati. Spero solo che Jared non gli abbia raccontato niente di noi. Anche se ne dubito. A quanto ne so quei due non hanno segreti l'uno per l'altro. Be', mi auguro perlomeno che non mi faccia domande in proposito. Potrei sprofondare per l'imbarazzo, altrimenti.

Dawn! Che bello rivederti!”

Mi saluta con un bacio, accomodandosi al tavolo dove io sono già seduta.

Come stai Shan? … Tutto lavoro e niente divertimento?”

Mi sorride placido, stiracchiandosi un po'.

Mah! Direi più che altro il contrario. Questa città mi sta distruggendo.”

Troppe donne?” Gli domando così, giusto per reggergli la parte.

Troppe donne, troppi locali, troppo tutto. … La verità, tesoro mio, è che non ho più l'età per reggere questi ritmi.”

Non dire stronzate!” Lo apostrofo, mentre la cameriera ci porge distrattamente un paio di menù.

Io ordino un espresso e una sfoglia alle mele. Lui un doppio americano con panna e una ciambella glassata.

È così, mia cara! Non dirlo in giro, ma sto invecchiando.”

E ridacchia, con il suo solito modo di fare. Da eterna presa per il culo.

La cameriera ritorna in un lampo con le nostre ordinazioni.

E dimmi un po' … come procede con il disco?” Chiedo, gustandomi piano il mio caffè ancora bollente.

Lui mi fissa per un istante e dal balenio che luccica nei suoi occhi capisco che sa tutto. Di me e di Jared.

Andava spedito come un razzo fino a qualche giorno fa. E poi. Kaputt! Basta! Finito! Sembra che il mio fratellino si sia arenato in qualche misteriosa secca. Anzi, a dirla tutta, è completamente naufragato.”

Deglutisco, quasi soffocandomi con il boccone di dolce che stavo ingoiando. È successo qualcosa a Jared? Non si sente bene o è sono in una specie di stallo creativo? È per questo che non si è più fatto vivo? Basta! La devo smettere di preoccuparmi di lui. Non ci devo pensare.

Shannon posa la tazza di fronte a sé e appoggia entrambi i gomiti sul tavolo, esaminandomi accuratamente.

Dawn, è inutile girarci ancora intorno ...”

Il tono della sua voce è pacato. Ma so che sta per arrivare la mazzata.

... Jared mi ha detto tutto di voi!”

Eccola! Perché non c'è mai una vanga a disposizione per sotterrarsi quando serve?

Be' … ti ha detto … in realtà … non … non è che ci sia molto … da dire.”

Sto farfugliando come un'idiota. Me ne rendo conto.

A me non sembra!”

Non mi piace il modo in cui l'ha detto. Si è indurito. E sembra anche molto deluso.

Non che voglia darlo a vedere, ma lo hai ferito! E anche più di quanto lui stesso si potesse aspettare.”

Ma che cazzo sta dicendo? Un momento … non ci sarà mica rimasto male perché gli ho detto che non l'avrei chiamato? Ma, Santo Cielo! Allora ha veramente quindici anni!

Io l'ho ferito? Ma sei serio?”

Mi afferra la mano sinistra e mi analizza a fondo l'anulare.

Dimmi la verità. Sei sposata oppure no?” Mi domanda brusco.

Shannon, ma che cazzo dici? No che non sono sposata! Abbiamo parlato per ore, ti ho raccontato in pratica tutta la mia vita. Ti pare che se fossi sposata sarebbe stato un dettaglio così trascurabile da dimenticarmene?”

Torna a sorridermi. Sembra più sollevato. Ma non troppo.

E allora chi era quel tizio? Il tuo fidanzato?”

Quale tizio?”

Scuoto la testa sconsolata. Conosco i fratelli Leto solo da pochi giorni e già mi hanno riempito la testa di paranoie.

Lo scorso sabato Jared è passato da te ...”

S'interrompe, alludendo a qualcosa che non afferro. Io sabato Jared non l'ho proprio visto.

E allora?” Lo invito a continuare.

Ti ha visto! Sotto casa tua! Incollata con il mastice ad un uomo con i capelli ricci!”

Io? Con il mastice? … Un momento. Sabato. Un uomo con i capelli ricci!

Sbatto la testa sul tavolo, tenendomi la fronte con le mani. E prendo a ridere come cretina.

E ora mi spieghi che cazzo c'è da ridere?”

Alzo gli occhi verso di lui. “Quell'uomo era Julian!”

Mi guarda come se quella spiegazione per lui non avesse nessun significato. E in effetti, povero Shan, per lui non ce l'ha.

Mio fratello Julian!”

°°°

N.d.A.

Aaahh … ecco chi era! E tutti subito a pensare male della povera Dawn!

Come al solito, se non ci fosse SuperShan a prendere in mano la situazione, chissà quei due che cosa combinerebbero.

Altro capitolo corto. Fa il paio con il precedente. Non vi abituate troppo, però. I prossimi, purtroppo per voi, torneranno ad essere più lunghetti.

Baci … Fannie.
 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


CAPITOLO 12
 

Ho già suonato due volte al suo campanello ma la porta non accenna minimamente ad aprirsi. Eppure è stata lei a dirmi di salire, non più di trenta secondi fa, al citofono. Che abbia cambiato idea e non voglia più vedermi? Finalmente la porta si apre e Dawn mi fa entrare.

È la solita Dawn di sempre. Non più la femme fatale dell'altro giorno. T-shirt da uomo, larga e un po' sformata, che le scende da una spalla. Pantaloni della tuta. I capelli, corti, fermati con le sue forcine colorate dietro la nuca. E i piedi scalzi. Rimane anche lei a fissarmi per un interminabile minuto. Ritta davanti a me. A braccia conserte. In posizione da battaglia.

Si può sapere che cazzo ti gira in quella testa marcia che ti ritrovi?”

Eccola! È partita all'attacco. Non oso risponderle, anche perché non saprei proprio come scusarmi per il mio comportamento. Ancora una volta.

Prima mi accusi di flirtare con tutti i maschi che conosco … e ora persino di provarci con mio fratello! Tu sei malato, Leto! Lasciatelo dire.”

Recupero un po' del mio smisurato orgoglio e mi accingo a controbattere.

Come cazzo facevo a sapere che quel tipo era tuo fratello! Non sapevo neanche che ce l'avessi, un fratello. Con me ci parli a malapena.”

Rilascia le braccia ma noto che sta stringendo forte i pugni. Probabilmente vorrebbe darmele di santa ragione in questo momento.

E che cosa avrei dovuto dirti, sentiamo? … Scopami pure ogni volta che ne senti il bisogno e, se per caso di trovassi a farmi la posta sotto casa e mi beccassi ad abbracciare un uomo con affetto … non pensare male … è solo mio fratello! … Era questo che avrei dovuto dirti?”

Mi sento un completo imbecille. Un ameba depresso, vigliacco e pure imbecille.

Hai ragione! È che, non so come, ma sbaglio sempre tutto con te.”

Spalanca gli occhi e i pugni le si rilassano istantaneamente.

Insomma, finora ho combinato solo danni. Mi ubriaco e ti porto a letto, dimenticandomi totalmente di te la mattina dopo. T'impongo la mia presenza, quando è perfettamente chiaro che tu non la vuoi. Il bestione del tuo ex ti stava pure per mandare all'ospedale per colpa mia ...”

Non è stata colpa tua!” Interviene lei, addolcendo lievemente il tono della voce.

Be', ad ogni modo … reagisco sempre nel modo sbagliato. Quando l'altro giorno ti ho vista con tuo fratello … mi hai destabilizzato.”

Mi guarda interrogativa.

Mi sei apparsa così diversa con lui. Sembravate così … intimi. E ho tirato le somme. Facendo un buco nell'acqua, logicamente. Eppure sono sempre andato forte in matematica!”

Mi sorride. Forse la luce si sta riaccendendo. Lentamente.

Innanzitutto, tu non mi conosci abbastanza per dirmi che ti sembravo diversa. E poi, è vero. Io e Julian abbiamo un rapporto molto fisico, lo ammetto. Non fraintendere. Non immaginarti già chissà quale allusione incestuosa.”

Scuoto la testa energicamente.

Ma lui è l'unico uomo di cui io mi fidi ciecamente. È il mio eroe. Gli voglio un bene immenso e glielo dimostro ogni volta che posso. C'è qualcosa di sbagliato in questo?”

Assolutamente no!” Le rispondo deciso.

E sono serio. Certo, io e Shannon non ci lasciamo andare al loro stesso tipo di effusioni. Ma la posso capire anche meglio di quanto creda.

In pratica mi ha cresciuta lui. È anche colpa sua se sembro più marinaio che una principessa.”

Non mi sembravi per niente un marinaio, l'altro giorno. … Eri bellissima! … Lo sei sempre … bellissima!” Replico, goffamente.

Sto proprio perdendo colpi. Non riesco nemmeno a farle un complimento decente. E sì che una volta ero un maestro in queste cose.

Bellissima? Esagerato!” Smontato in un nanosecondo. “Per una minigonna e un po' di trucco? Voi uomini vi fate abbindolare con molto poco, non c'è che dire. E comunque era solo per una scommessa. Non avrai molte altre occasioni di vedermi ancora conciata così.”

Un piccolo tuffo al cuore. E un sorrisetto malizioso mi si allarga sul viso.

Significa che però avrò ancora altre occasioni di vederti, conciata in qualunque altro modo?”

Vorresti vedermi? In qualunque altro modo?” Ora è lei a fare la maliziosa.

Lo sai che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda?”

Mi ride in faccia. “Ah, sì! E questo chi lo avrebbe stabilito? È un assioma filosofico o uno dei dieci comandamenti?”

Sbuffo, mettendomi a fissare il pavimento. Immobile. Perché non riesco mai ad avere l'ultima parola? Poi lei si avvicina. Mi solleva appena il mento con un dito e mi bacia. Fresca come l'acqua e calda come il sole.

Non immaginavo che potessi mancarmi così tanto.” Mi sussurra, staccandosi soltanto un pochino.

Non posso resistere oltre. La sollevo, prendendola alla sprovvista, e la trascino nella sua camera. Devo averla. Ancora. Deve essere mia. Tutto il resto può aspettare. Finiamo a letto, di nuovo. Inevitabilmente. È una sensazione inspiegabile che mi porta a desiderarla follemente, ogni volta che la vedo. E mi rendo conto che, per fortuna, neanche lei è in grado di dirmi di no. Mi piace guardarla mentre facciamo sesso. Mi piace sentirla tremare e gemere forte mentre sono tra le sue gambe. Mi piace il modo in cui è lei a guardarmi mentre mi muovo dentro di lei. Come se fossi la cosa più preziosa dell'universo. Disgraziatamente mi guarda così soltanto mentre facciamo l'amore. E ogni volta che mi soffermo a pensare che non potrà mai essere più appagante e più assoluto di così, ecco che lei è subito pronta a smentirmi.

Esco da lei, dopo l'ennesimo, incredibile, orgasmo ma rimango disteso sul suo corpo appoggiandomi meglio sulle braccia per non gravarle troppo addosso. Dawn fa per muoversi, un po' infastidita, ma io la trattengo sotto di me e le sorrido dolcemente.

Allora? Sono tua prigioniera?” Mi chiede, respirando ancora con affanno.

Annuisco piano. “Così non potrai scappare questa volta!”

Ride. Si sposta i capelli che le si sono appiccicati sul viso leggermente sudato. E sposta anche una ciocca dei miei capelli, che mi è caduta sugli occhi durante i miei affondi.

Chi ti dice che io voglia scappare?” Sussurra.

Di solito lo fai.”

Di solito? Lo abbiamo fatto solo tre volte. Come fai a fare una statistica?”

Innanzitutto, lo abbiamo fatto quattro volte. Dimentichi sempre quando io ero sbronzo. E se non sbaglio, nemmeno quella volta ti ho ritrovato accanto a me al mio risveglio.”

Sbuffa. Però c'è un'insolita serenità nel suo sguardo.

E poi, credimi, per me fare l'amore quattro volte con la stessa donna è quasi un record. Perciò posso permettermi ben più di una statistica.”

Ora mi ride tranquillamente in faccia. Non mi importa più. Mi ci sono quasi abituato.

Certo che ne spari di stronzate! Dai, Jay … spostati che stai cominciando a pesare …” Si dimena un po' più energicamente. Ammetto che mi sta eccitando non poco. “ … Ti prometto che rimango a letto!”

L'accontento controvoglia e mi sposto, sdraiandomi su un fianco, rivolto verso di lei. Anche Dawn si sdraia nella mia stessa posizione. Rimaniamo a guardarci in silenzio. Comincio ad avvertire qualcosa di diverso. Sì, le cose stanno decisamente cambiando. La osservo addormentarsi piano, con un dolcissimo sorriso soddisfatto sulle labbra. Ho io il merito di quel sorriso? Voglio fermamente credere che sia così. Socchiudo gli occhi. Sono un po' stanco. E prima di crollare penso che, di questo tipo di fatica, potrei anche non riuscire a farne più a meno.

Mi risveglio un paio d'ore più tardi. Dawn, per questa volta, ha mantenuto la promessa. È ancora a letto. Vicino a me. Be', non proprio vicino, dato che dormendo si è girata a pancia sotto, spostandosi verso l'esterno del materasso. Una mano le è scivolata sotto il cuscino. Però l'altra stringe delicatamente la mia. Sorrido come un ebete quando me ne accorgo. È così angelica quando dorme che vorrei farle una foto per farglielo vedere. Ma sono certo che s'incazzerebbe come una iena. Perciò evito. Le scosto piano la mano, lasciandole un leggerissimo bacio sul dorso. E mi alzo da letto.

Non voglio andarmene. Non ora che lei ha cominciato ad infrangere almeno una delle sue inaccessibili barriere. Mi rinfilo i boxer e i pantaloni e mi dirigo in salotto. Il mio quaderno è ancora nella tasca della giacca che ho abbandonato a terra ormai parecchie ore fa. Lo prendo. Mi siedo per terra, con la schiena appoggiata al bordo del divano. E tutto ricomincia come per magia. I versi, le note, le immagini. È come se si imprimessero da soli sulla carta. Non so per quanto va avanti. Mi accorgo solo dopo un bel po' che Dawn è in piedi, dietro di me, addossata alla parete.

È il tuo modo per farmela pagare?” Mi domanda, ridacchiando.

Le dedico una lunga occhiata, senza parlare. Ha di nuovo indosso la maglietta di ieri sera. Solo quella. Il volto rilassato. Per un attimo mi sembra quasi felice. E io? Cosa sento? È felicità questo senso di estasi che ho dentro?

Allora? … ” Continua, avvicinandosi. “... Che stai facendo lì per terra?”

Sempre in silenzio le mostro il mio quadernino. Ero convinto che non glielo avrei mai detto, ma ora penso che sia giusto che lei sappia. Quello che sta facendo per me. Quello che sta facendo a me.

Scruta attentamente le parole e i segni che ho tracciato, e che forse risulteranno incomprensibili a qualsiasi mente al di fuori della mia, e poi rivolge il suo sguardo su di me.

È una canzone?” Ancora i suoi occhi stupiti da bambina.

Annuisco. Sfoglia con cura le pagine indietro. E torna a guardarmi.

Sono tutte canzoni!” Precedo la sua domanda. “Sei tu che le hai ispirate!”

Mi rende il quaderno, con un gesto meccanico, quasi indifferente.

Che vuoi dire?”

Andiamo Dawn! Non fare la finta tonta. Non è un concetto tanto difficile da capire.

Che le ho scritte suggestionato dalle sensazioni che provo quando sto con te!”

Oddio! Certo che messa giù così suona anche a me un tantino troppo lirica. Infatti, lei mi guarda e mi scoppia a ridere in faccia.

Non essere ridicolo, per favore!”

M'incupisco. Forse avrei dovuto tacere, ma è irritante essere messo alla berlina in questo modo.

Ma è così!” Ribadisco con forza.

Dawn si mette le mani sui fianchi, puntando i suoi occhi di fiamma nei miei di ghiaccio.

Vuoi dirmi che ogni volta che facciamo sesso … tu componi delle canzoni?”

Detto così è un po' riduttivo. E anche un po' squallido.”

Poso la testa sulle ginocchia, abbattuto. Ero convinto che avrebbe capito.

Comunque sì … più o meno è quello che è successo finora.”

Perfetto! Ora si convincerà che faccio l'amore con lei solo per scrivere qualche stupida canzone. E se ne approfitterà per sbattermi fuori dalla sua vita definitivamente.

Cioè … in pratica io sarei la tua … musa?”

Alzo la testa verso di lei. Non è incazzata. Anzi sorride divertita. Annuisco.

Mi dispiace!” Mi dice, cogliendomi di sorpresa.

Per cosa?”

Be', non credo proprio di essere in grado d'ispirarti dei capolavori!”

E ride. Di nuovo. La sua risata leggera e senza peso. S'inginocchia vicino a me e mi abbraccia. Un gesto spontaneo e così naturale che mi lascia senza respiro. Non posso fare altro che stringerla ancora più forte.

Non ne sarei tanto sicuro.” Le sussurro all'orecchio. “Tu fidati di me.”

Si gira un po', non sciogliendosi completamente dalla mia stretta. Riprende in mano il mio quaderno e, poggiando la testa sul mio petto, ricomincia a leggere. Tutta concentrata.

Un momento … ” Esclama dopo un paio di minuti. “... hai scritto anche delle note! Come fai a comporre se non hai neanche uno strumento?”

Le sfioro il naso con le labbra, perché mi sembra così bella in questo istante. Una bambina ingenua e curiosa.

Vado a memoria. Cerco di rielaborarle al meglio quando sono in studio. Certo, con uno strumento a disposizione sarebbe più facile. … Ma ci sono momenti in cui riesco a sentire ugualmente la musica. Anche senza suonare. Momenti come questo.”

E la bacio sulle labbra. Un bacio tenero. Delicato. Dopo un attimo lei si scosta e mi sorride. Si alza in piedi e torna in camera, lasciandomi lì a fissarla imbambolato. Ricompare poco dopo, con in mano una chitarra. Me la porge e io me la rigiro tra le mani esaminandola. È una comunissima Yamaha GC acustica. Blu cobalto.

Lo so che non è una delle tue preziosissime chitarre, ma ... potrebbe esserti utile?” Mi domanda, candidamente.

La imbraccio. Regolo le meccaniche per tendere le corde. Provo un accordo.

È perfetta!”

Mi perdo per un attimo nei suoi occhi. Sono lucidi ed è persino arrossita.

Hai messo per caso un po' di blush? Sei tutta rossa!” Le domando, prendendola un po' in giro. Distolgo gli occhi da lei e suono un altro accordo. Sorridendo.

Coglione!” Mi risponde lei, prontamente.

Affettuoso come epiteto! Forse sarebbe meglio cambiare discorso.

Non sapevo che suonassi?”

Scherzi? Sono un vero disastro. Non so neanche posizionare le dita correttamente. La chitarra è di mio fratello.”

Ecco! Ti pareva che non c'entrava ancora lui!

Era bravino. Poi però ha deciso di mollare completamente. Voleva darla via, ma a me sembrava un peccato. Io non me ne intendo per niente di strumenti ma mi piace come oggetto. Prima o poi mi deciderò ad appenderla da qualche parte per decorare una parete.”

Ride. Credo di se stessa. Probabilmente è convinta di aver detto una cazzata.

Avanti, su! Provala!”

Risfoglio le pagine del quaderno ma lo richiudo subito e lo metto da parte. È la mia mente che mi sta suggerendo gli accordi ora. Le mie dita scorrono fluide sulle corde. Più lente. Più veloci. Ancora lente, fino quasi a fermarsi. Quasi non mi accorgo nemmeno che Dawn si è seduta dietro di me, costringendomi a spostarmi per farle spazio. Sento le sue cosce aderire ai miei fianchi. Il suo seno premere contro le mie scapole. Il suo viso appoggiato sul mio collo. Le sue mani che vagano su e giù. Mi fermo e mi giro di scatto. La bacio. Lei mi bacia. Malgrado tutto il sesso che c'è già stato tra noi, sono convinto di non aver mai condiviso un momento tanto intimo con lei. Forse con nessun'altra. Ancora non so se sia la magia della musica a creare tutto questo … o qualcos'altro, di ancora più profondo. Mi succhia con delicatezza il labbro superiore e si stacca, facendomi rigirare.

Continua a suonare, ti prego! È fantastico!”

E io continuo. E ciò che esce da questa normalissima chitarra è celestiale e satanico allo stesso tempo. Come me. E anche come lei. L'ho sempre etichettata così, la mia musica. Per scherzo, nelle interviste particolarmente noiose. Non avrei mai creduto che potesse essere vero. Smetto soltanto quando mi rendo conto che lei si sta quasi addormentando. Non sentendo più la musica Dawn riapre gli occhi.

Scusa, sono quasi svenuta.” Mi sussurra sorridendo. “Ti lascio lavorare. Io devo dormire almeno un paio d'ore o domani rischierò di crollare sui galleggianti.”

Le faccio spazio e lei si alza, dirigendosi verso la sua camera da letto. Si volta a guardarmi un'ultima volta.

Hai ragione Leto! … Non era poi così male!”

La guardo compiaciuto. Mi alzo anch'io e la fermo prima che si allontani.

Dawn, hai impegni per stasera?” Le domando, impacciato come un gorilla in mezzo a delle ballerine.

Lei spalanca gli occhi, risvegliandosi di colpo. “Mi stai chiedendo un appuntamento, per caso?”

No!”

Certo che sì. Che cazzo dico?

Mi era sembrato che volessi uscire con me?” Insiste lei.

Potremmo andare a cena fuori. Che ne pensi?”

A me sembra proprio un appuntamento.”

Scrollo la testa. Sto facendo proprio la figura del coglione.

Ok!” Mi risponde, espirando con decisione.

Stava trattenendo il respiro? Non me ne ero accorto!

Però il ristorante lo scelgo io!”

E se ne ritorna a letto.


 

<<>>

Driin … driin … driiiinnnn!!! …

Vorrei spaccare questa stupida sveglia contro il muro. Non possono essere già le otto. Avrò chiuso gli occhi appena cinque minuti fa. Devo ricominciare a dormire con più regolarità. Seriamente. Non ho più diciott'anni.

Realizzo solo adesso, dopo aver fatto tacere quell'aggeggio infernale con un pugno, che Jared non c'è più. Questa volta è stato lui ad abbandonare il letto prima di me. Bastardo!

Il primo pensiero lucido che mi balena in mente è: Meglio! Niente più chiacchiere sdolcinate come se fossimo due innamorati. Non lo siamo! E già questa notte, con tutta quella storia della musa ispiratrice, stavamo pericolosamente varcando il limite. No! Siamo semplicemente due adulti, coscienti e consapevoli. Con una incredibile alchimia sessuale. Tutto qua!

Oddio! Tanto cosciente e consapevole non mi sento, quando mi sfiora. Alle volte mi pare di non ricordare più nemmeno come mi chiamo … dove abito … chi sono. Il suo tocco agisce quasi come l'Alzheimer su di me. Mi fotterà il cervello a poco a poco.

Avrebbe dovuto essere solo la follia di una notte. Una notte che questa volta entrambi avremmo potuto ricordare. Una notte sola. Me lo aveva promesso. E invece lui continua a tornare. Come se gli importasse davvero. E io, stupida e debole come sono, non ho la forza per chiuderlo definitivamente fuori. Mi fa girare la testa. E una parte sempre più consistente di me non vuole assolutamente che smetta.

E se gli importasse davvero? Sarebbe tremendo. Ferirlo è l'ultima cosa che voglio. … Ma no! Calmati Dawn! Lui ha bisogno di starti vicino ora … per la sua musica. Presto finirà. Tranquilla. Già, tranquilla … sono così sicura di volere che finisca?

Poi lo vedo. Posato sul cuscino dove lui dormiva fino a qualche ora fa. È un foglio di carta. Sembra che lo abbia strappato dal suo quadernino.

« Non prendertela, ma questa volta sono io a dover scappare. Non mi giustifico perché tanto so già che tu sarai sollevata di non avermi tra i piedi al tuo risveglio. Ma ho una brutta notizia per te, tesoro. Non sarà sempre così! … Ricordati di stasera. Mi hai promesso una cena. Passo a prenderti alle otto. Un bacio, J. ….. P.S. Sembri un angelo quando dormi. Solo quando dormi! »

Affondo il viso nel suo cuscino stringendo quel foglio tra le dita. Vorrei strapparlo in milioni di piccolissimi pezzi, così da cancellare per sempre queste parole. Vorrei non sentirmi così confusa. E sconfitta. Perché sono già che non riuscirò a dirgli di no neanche questa volta.

°°°

N.d.A.

Dawn ha perfettamente ragione! Era troppo sdolcinato questo capitolo. Per niente da Jared Leto! È che lui sembra definitivamente partito per la piccola istruttrice! È Dawn ad essere ancora bloccata. Ormai sappiamo che non era per colpa dell'uomo dai capelli ricci, che è solo suo fratello. E allora? Che cosa la frena?

A proposito, che ne pensate del rapporto tra Dawn e Julian? Sì, forse potrebbe sembrare un po' ambiguo, ma solo a chi non ha un legame altrettanto stretto con un fratello o una sorella o un cugino o un amico … A me sembra molto dolce.

Precisazioni: non interrogatevi sulla natura della scommessa di Dawn. Era solo un McGuffin! Ossia un espediente narrativo che non ha nessuna importanza ai fini della storia (terminologia hitchcokiana. È un'altra delle mie deviazioni mentali.); citazione d'obbligo x uno dei capisaldi della filologia letiana (“non si risponde ad una domanda con una domanda”), sinceramente a me ha un po' stufato, ma ormai l'avevo scritta e l'ho tenuta. Chiedo perdono!

Post precisazione: avrei voluto scriverlo già qualche capitolo fa ma i miei neuroni erano in vacanza, comunque … giuro che non era mia intenzione dipingere x l'ennesima volta Mr Leto come uno stallone caricato a Duracell Power, in grado di andare avanti x tutta la notte. Però, a quanto pare, l'ho fatto lo stesso. So che a lui farebbe piacere. Dopotutto “The God of Fuck” ha una reputazione da difendere!

Baci … Fannie.
 

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


CAPITOLO 13

Ha scelto proprio un bel localino per il nostro 'primo appuntamento'! Un ristorante marocchino, semplice e molto intimo, ad Hammersmith. Non è la prima volta che Dawn cena in questo posto. Infatti, il direttore di sala, non appena l'ha vista, l'ha subito accolta con un sorriso affabile e festoso. E vai! Altro spasimante da aggiungere alla lista!

Siamo seduti in un angolino sufficientemente riservato, anche se il posto non è poi tanto affollato. Ma è sempre meglio non dare troppo nell'occhio. Anche Dawn sembra preferirlo. La osservo estasiato gustarsi il suo tajine di pollo in salsa di limone e olive. Mi piace guardarla mangiare. Lo fa con estremo godimento, ma anche con discreta classe. Non è vorace come un animale, tipo mio fratello quando si avventa su una pizza mille gusti, ma neanche pilucca come un uccellino, come di solito vedo fare alle altre donne. Io mi gingillo un po' con il mio couscous di verdure in salsa piccante, molto buono devo ammettere, e intanto cerco, nei labirinti del mio cervellino disorientato, le parole giuste per riprendere il discorso di ieri notte.

Non ti è dispiaciuto … quello che ti ho detto ieri … a proposito delle canzoni che sto componendo?”

Dawn inghiotte il boccone che sta masticando e mi guarda fisso negli occhi.

Perché? Avrei dovuto interpretarlo come un insulto forse?”

Chiaro che no! Anche se più di una donna avrebbe potuto sentirsi usata. Non le rispondo. Mi limito a scuotere il capo. E lei riprende tranquillamente a mangiare, sorridendomi ogni tanto.

Non riesco a stare in silenzio! Neanche quando mangio.” Sbotto dopo un po'.

Mi sbuffa in faccia, arrendendosi. “Chissà perché, ma me lo immaginavo.”

Dai. Raccontami qualcosa di te. In pratica, non sappiamo quasi nulla l'uno dell'altra.”

Per un attimo sembra turbata dalla mia richiesta. Poi prende un respiro profondo, come se si dovesse tuffare in acqua, e comincia.

Dunque! Mi chiamo Dawn Alexander. Ho trentadue anni. Segno zodiacale Bilancia. Nata e cresciuta nel Devon. …”

Imita nella voce e nell'atteggiamento quelle ragazze che partecipano ai provini o ai casting.

... Mia madre si chiama Angela, è italiana, e lavora in una bio-serra. Mio padre, Charles, invece insegna chimica e biologia in un istituto superiore. Sono divorziati circa da vent'anni. Vivono entrambi ad Exeter. A pochi isolati di distanza. Ho due fratelli, anche loro vivono ad Exeter. Julian, … che qualcuno ha scambiato addirittura per il mio fidanzato ...”

E mi lancia un'occhiataccia di disapprovazione. Subito seguita da un mezzo sorriso malizioso.

... trentotto anni, è proprietario di un piccolo negozio di articoli sportivi. Victor, sedici anni, è il figlio di mio padre e della sua seconda moglie, Nell. Non te li descrivo perché tanto li hai già visti, no? Mentre mi spiavi la settimana scorsa.”

Abbasso gli occhi, visibilmente mortificato. Non me la farà mai passare liscia. Ah! Ecco chi era il ragazzino che urlava dalla macchina. L'altro suo fratello.

Sei molto legata ai tuoi fratelli, non è così?” Le domando, riprendendo anch'io a mangiare.

Sì! Mi pare di avertelo già detto!”

Be', in realtà mi hai parlato un pochino solo di Julian.” Le faccio notare.

Lei socchiude gli occhi, frugando nella sua memoria. Poi si stringe nelle spalle.

Sarà perché Vic è la nostra dannazione!” Conclude pacificamente. Si accorge del mio sguardo curioso e prosegue. “Io lo adoro, ma è cocciuto come pochi!”

Già. Lui? Deve essere una tara di famiglia. Ma sto zitto. Non vorrei che mi tirasse dietro un piatto. Credo che ne sarebbe anche capace.

Sua madre è disperata. Non sa mai come prenderlo. E papà non le è di nessun aiuto. Per lui i ragazzi hanno solo bisogno di esprimersi liberamente. Basta che non interferiscano con i suoi studi! Sempre perso nei suoi libri. … È fatto così. Con i suoi alunni e anche con me e Julian. Comunque, ogni volta tocca a noi due più grandi il compito di raddrizzare Victor. Per fortuna, ancora ci ascolta. Ma non so quanto durerà.”

Addenta un pezzo di pollo, assaporandolo piano. E un'espressione beata compare sul suo viso. Quasi lo invidio quel pezzo di carne.

Li vedi molto spesso?”

Mi vengono a trovare nei week end quando è possibile. Io non torno ad Exeter molto di frequente.”

Perché?”

Spalanca gli occhi e sospira forte, come a dire …

« Quante altre cose vuoi sapere? Perché non ti fai una vagonata di cazzi tuoi? … »

Ma non lo dice.

Per mamma! … Te l'ho detto che non ci prendiamo molto noi due! Litighiamo praticamente sempre, quindi meglio evitare.”

Sì, mi pare che me ne aveva già parlato. Crede che sua madre non sia fiera di lei. Più ci penso, più mi sembra impossibile.

Soddisfatto?” Mi domanda sarcasticamente.

Annuisco con un gesto deciso del capo.

Perfetto! Ora, sarebbe molto carino da parte tua ricambiare la cortesia.”

Mentre parla, afferra delicatamente con due dita un'oliva nera dalla sua terrina e l'avvicina alla mia bocca.

Che cosa vuoi che faccia?”

Non so se sono più tentato dall'oliva o dalle sue dita.

Secondo te? … Andiamo, assaggiala! È solo un'oliva, non un quarto di bue. Ti assicuro che è deliziosa.”

Lascio che mi imbocchi, ma quando Dawn fa per allontanare la mano, le blocco il polso. E inizio a leccarle piano le dita, leggermente intinte di salsa. La mia lingua si muove in punta di fioretto. Sfiorandole la pelle come una carezza. La sento fremere per quei brevi istanti, e i nostri occhi s'incrociano. I miei, compiaciuti e gratificati dalla sua reazione. I suoi, stupiti e un filo eccitati.

Soddisfatta?” Replico alla sua precedente domanda.

Questa volta è lei a non rispondermi. Scrolla la testa ridendo.

Forse non te ne sei accorto, ma ci sono un bel paio di tovaglioli sul tavolo!”

E, a dimostrazione di ciò, impugna il suo e si pulisce le dita dalle tracce della mia saliva.

All'improvviso si fa seria. Un po' tesa. Come se si sentisse a disagio, tutto d'un tratto.

Posso farti una domanda, Jared? Puoi anche non rispondere se non vuoi!”

Ora sono curioso. Forse, finalmente, saprò che cosa la turba tanto di me.

Spara!”

So che non ti ricordi molto della notte in cui ci siamo conosciuti. Quando Tom vi ha tamponati. ...”

La guardo più intensamente, attendendo la domanda.

... Ma tu sembravi molto giù di morale. Non saprei dirlo altrimenti. Anche prima di iniziare a bere. … Avevi la faccia di uno a cui avevano appena svaligiato la casa. … Perché eri triste? Ora sei così diverso!”

Porca puttana! Mi sembra passato un secolo da allora. Già, ero proprio uno straccio. È ironico che lei se ne sia accorta. Proprio lei che invece ora sembra quasi non vedermi.

Hai ragione! Non ero molto in me quella sera. Anzi, non sono stato molto in me per ben più di una sera.”

Mi sfiora lentamente una mano, come se volesse consolarmi per qualcosa che nemmeno conosce. E mi spiazza un'altra volta. Perché la devo sentire così vicina se l'attimo dopo sono costretto a sbattere contro il suo muro di difesa? Le stringo le dita prima che lei possa ritrarle, e comincio a giocarci, delicatamente. E se fossi sincero con lei? Se le dicessi tutto quello che non ho avuto il coraggio di dire nemmeno a Shan?

Io non sto molto bene, Dawn!”

I suoi occhi si riempiono in un attimo di preoccupazione. E terrore. Stringe le mie dita ancora più forte.

No! Non ti allarmare. La mia salute è di ferro. Fisicamente sto benissimo!” Si rilassa istantaneamente. “È la mia psiche che ha qualche problema.”

Le strappo una risata sincera. Anche se non era propriamente quello il mio intento.

Non ti offendere! Ma quello lo avevo sospettato sin dall'inizio!”

Rido anche io. Finché il suo sguardo non mi invita a continuare.

Ho passato i quarant'anni. Tra alti e bassi, faccio questa vita da quasi vent'anni. E sai che cosa ho raggiunto in tutti questi anni?”

Si stringe nelle spalle, alzando entrambe le sopracciglia. È più che logico che non sappia dove voglio arrivare.

Niente! Un accidenti di niente!”

Stronzate!” Sbotta Dawn, guardandomi accigliata. “Tu sei un artista! E … ti prego non montarti la testa se te lo dico … ma sei quasi geniale alle volte. Sai stupire la gente. Sei in grado di farla riflettere. Di divertirla. E di ispirarla. Anche solo con una canzone. O con la tua voce. Hai la capacità di creare qualcosa che non esisteva fino ad un secondo prima. È straordinario! … Davvero ti sembra niente tutto questo? Forse hai delle pretese un tantino esagerate, non trovi?”

Cazzo! Mi sento così galvanizzato dalle sue parole. Non per quello che ha detto. Non è una novità, per me. E non lo dico certo per arroganza. Ma per come lo ha detto. O meglio, perché le ha pronunciate proprio lei, quelle parole. Forse forse, dopotutto, un po' le piaccio sul serio.

Non è questo che intendevo, Dawn! Il mio lavoro, la mia musica, la gente che ci segue e che ci sostiene … queste sono tutte cose che mi gratificano da morire. Sono le uniche cose che mi permettono di andare avanti. Di continuare a sognare. … Ma, quando tutto si spegne, sai che cosa rimane? … Solo Jared! E nient'altro!”

Mi scruta cercando di comprendere.

E non ti basta? Che cosa ci sarebbe che non va in te?”

Forse questa domanda dovresti porla a tutti quelli che mi abbandonano costantemente.”

Non fare la vittima, Jay! … È vero che ti conosco poco, ma so che sei pieno di gente che ti vuole bene. Primo fra tutti tuo fratello. E questo l'ho visto con i miei occhi. E tua madre. Sono sicura che ti ami alla follia ...”

Ma questo lo so anche io! E non ne ho mai dubitato.” La interrompo un po' bruscamente. “E Tomo. Emma. I ragazzi della band. I miei amici. Gli Echelon. So che mi vogliono bene. Ma non è questo il punto.”

E allora? Quale è questo punto?”

Si sta innervosendo. Forse sbagliavo. Dubito che ora possa capire.

Tutti loro hanno una vita. Una vita che esula da me. E che li rende felici. Realizzati. Anche se io non ne faccio parte. Solon, Matt e Tim se ne sono andati per farsi una famiglia e per inseguire altri sogni. Tomo ha Vicki. Shan, non so fino in fondo che cazzo combini, ma so che si diverte come un pazzo. Per me non è così. Io non riesco mai a sentirmi soddisfatto. Come se non riuscissi a godermi quello che raggiungo. E poi, esclusi loro, sono completamente solo.”

Il suo sguardo si addolcisce e torna a stringermi le dita.

Mi stai dicendo che ti manca una donna?”

Trattiene a stento un sorriso di scherno.

Ti sto dicendo che mi manca qualcosa, oltre la musica, che dia un senso alla mia vita!”

Non credo di essere mai stato così serio con un'altra persona in tutta la mia vita. Forse nemmeno con me stesso. Dawn si allunga sul tavolo e, dopo aver controllato che nessuno dei pochi avventori ci stia guardando, posa le sue labbra sulle mie. Un bacio ingenuo e delicato. Per farmi capire che non le servono altre parole.

Andiamo a casa.” Sussurra al mio orecchio. “Un po' di sesso alle volte funziona.” E sorride. Più provocante.

Perché per lei facciamo solo sesso e, invece, per me facciamo sempre l'amore?


°°°

N.d.A.

Preciso che ho immaginato lo sfogo di Jared, nel modo in cui l'ho scritto, diverso tempo fa. Però, leggendo alcune sue dichiarazioni recenti, non mi pare di essermi allontanata troppo dalla realtà. Anche se lui non è mai troppo esplicito a riguardo, è evidente che la solitudine sia una parte fondamentale della sua vita. (Non ho citato le persone + importanti che lo hanno abbandonato nella vita x ovvi motivi! E dopo l'intervista rilasciata al Sunday Times, sono convinta che si tratti di un argomento che riguarda solo loro!)

Comunque! Seratina tranquilla. Un primo appuntamento piuttosto comune. A che cosa porterà?

Baci e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


CAPITOLO 14


 

Dovrei farti pagare un contributo per il mantenimento!”

Dawn è ancora distesa sul letto, abbracciata al cuscino sul quale ho dormito io. Mi sono appena alzato per farmi una doccia e lei è già pronta a bacchettarmi.

Hai idea di quanto shampoo mi hai già consumato in pochi giorni. … La primadonna e i suoi maledetti capelli!”

Non replico. Mi limito ad una fragorosa risata di sfida. Dovrei risarcirla per molto più di un semplice shampoo. Ma questo preferisco non dirglielo o potrebbe, tranquillamente, togliermi anche l'acqua calda.


 

 È qualche settimana ormai che sto da lei in pianta stabile. Cioè, stabile per quanto Dawn possa attribuire significato a questa parola.

La mattina la accompagno in piscina, mandando definitivamente in vacanza il tanto servizievole Marcus, mentre io passo la giornata in studio con Fish e mio fratello. Non ci vediamo quasi mai per pranzo. So che lei trascorre frequentemente la pausa al parco in compagnia di Shannon e un paio di panini. E, sono sincero, la cosa mi fa estremamente piacere. Se si affezionasse davvero a lui, forse non avrei così paura che lei possa tagliare tutti i ponti da un momento all'altro. Perché è sempre questa la sensazione che mi perseguita. Che tutto, tra noi, sia così precario. Passeggero.

Il pomeriggio, poi, torno a prenderla a lavoro. Lei non lo sa, ma arrivo sempre un po' prima che termini l'ultima lezione. Abbastanza per vederla all'opera con i suoi ragazzi. Ci sa proprio fare. Non c'è che dire. Riesce a imporsi e motivarli nella giusta maniera, senza nemmeno alzare la voce, o esercitare troppo la sua autorità. E non c'è allievo che non l'adori. Sono certo che se questi ragazzi raggiungeranno qualcosa di buono nella vita, indipendentemente dal nuoto, in gran parte sarà merito suo. L'altro giorno ho assistito, sempre di nascosto, alla fine della lezione con i più piccoli. Potevano avere cinque o sei anni al massimo. Un paio forse anche meno. Sguazzavano come piccole ranocchie, seguendo perfettamente ciò che Dawn impartiva loro dal bordo vasca. E lei li incoraggiava e li elogiava per infondere a quei cuccioli la sicurezza necessaria. Terminata l'ora, i bambini sono schizzati fuori dalla vasca e, indossati i loro mini accappatoi, si sono precipitati ad abbracciarla, riempiendola di baci affettuosi. Non credo perché quella sia stata una lezione particolarmente speciale. Mi è sembrato un gesto tanto spontaneamente abitudinario. Probabilmente si ripete ogni volta. Comunque, in quell'occasione, ho avvertito una strana fitta allo stomaco. O forse un po' più su. Diciamo intorno ad un muscolo che riposa nella parte sinistra del mio petto, placidamente addormentato da troppo tempo. È stato come perdermi in un sogno ad occhi aperti. Ho fantasticato su uno di quegli scriccioli afferrarle a fatica una mano e trascinarla con sé, gridando:

« Mamma! Guarda. Papà è venuto a prenderci! »

E indicava me!

Uscendo di soppiatto per non farmi vedere da Dawn, soprattutto in quello stato confusionale, mi sono scontrato ancora con i tre ragazzini del parco. La ragazzina è diventata bordeaux in un lampo e ha cominciato a balbettare.

Jar … Jared! Che sorpresa … che bello vederti qui.” Mi ha detto, tutta felice. “Sei qui per Dawn, vero?”

Non ho avuto nemmeno il tempo per replicare, che il ragazzino con i capelli rossi, il giovane lupo, dopo avermi dedicato un'altra occhiata assassina, l'ha subito zittita.

Già … che bello!”

Ha starnazzato sarcasticamente, cercando di imitare la voce della sua amica.

Tanya sei proprio una stupida alle volte. Non ti rendi conto che questo qui non farà altro che portare guai. Povera Dawn! Che ti ha fatto di male?”

Santo Cielo! È proprio innamorato, il rossiccio!

Jared, ti prego, ignorali!” È intervenuto il terzo, il ragazzino con gli occhialoni. “Solitamente sono delle persone normali. Probabilmente hanno respirato troppo cloro, negli ultimi tempi.”

E se li è trascinati via. Decisamente il più saggio dei tre. Ed io me ne sono tornato zitto zitto ad aspettarla in macchina, come al solito, facendo finta di niente.

La sera stiamo quasi sempre a casa. Non facciamo nulla di particolare. Solo noi due. Ed è bellissimo. Cuciniamo insieme … cioè, lei cucina, con la sua solita maestria, io mi limito a guardarla, facendo meno danni possibili. Anche se mi impegno tanto, lo so da solo che ai fornelli sono un disastro. Mi prende sempre in giro per quello che mangio. Sostiene che se non sentissi la mancanza di carne nella mia dieta, non avrei nessun bisogno di inventarmi un tacchino di tofu. Capirai, lei il tofu lo detesta a morte!

Senti, da un punto di vista etico, posso anche capire e apprezzare la scelta di non cibarti di carne.”

Mi ha detto una sera, durante una delle nostre solite discussioni.

Anche io, tutto sommato, non ne faccio un consumo eccessivo. Quello che non capisco è che senso ha privarsi anche del pesce, del latte, delle uova … del formaggio? Ok, io senza formaggio non potrei vivere quindi non faccio testo. Ma una dieta sana ed equilibrata dovrebbe contemplare anche questi alimenti.”

Perché ogni allevamento di per sé implica lo sfruttamento degli animali!” Le ho risposto, molto convinto.

Non è l'unica a polemizzare con me su questo argomento. Ma quando so di aver ragione, nessuno è in grado di tenermi testa.

Mi ha guardato perplessa per un istante. “Ok! E come la metti con le fibre?”

La mia dieta è ricca di fibre. Legumi, cereali, verdure. Tutta ottima fibra, zero animali, mia piccola scienziata!”

L'ho irrisa, saccente e con la mia migliore faccia da sberle. Lei però, anziché sentirsi in difetto, ha scrollato la testa sconfortata.

Sei proprio un idiota certe volte, sai?” Ha replicato, tutta seria. “Parlavo delle fibre tessili. Vorresti farmi credere che non indossi mai maglioni di lana? O che quei tuoi ridicoli cappellini sono fatti di fibre vegetali?”

Ah, giusto! La lana. Che pirla, non ci avevo pensato!

Be', che c'entra.” Ho tentato di trovare una qualche giustificazione sensata. “Gli allevamenti di ovini per la produzione tessile sono molto meno intensivi rispetto a quelli per la produzione alimentare. Sai quanto dispendio energetico comporta un allevamento di bovini destinati alla macellazione? Per non parlare poi del consumo delle risorse idriche.”

Perfetto, Jay! Ottima arringa! Dovevo averla convinta perché ha annuito con la testa, guardandomi soddisfatta.

Mi sembra giusto!” Mi ha risposto.

E vai! Era la prima volta, credo, che riuscivo a convincerla.

Solo che tu hai parlato di sfruttamento degli animali. Non dell'ambiente!”

E che cazzo! Me la vorrà mai dare vinta, almeno una volta?

Il discorso vale lo stesso. Sono problemi contingenti. … E poi le pecore hanno necessità di essere tosate.” Ho insistito.

E le mucche hanno necessità di essere munte. E le galline di fare uova.”

Sì, ma … ma … ” Ho azzardato uno straccio di replica, ma in quel momento il mio caro cervellino non mi è corso in aiuto.

Niente ma, Jay! Sono d'accordo con te. Su quasi tutto. Il problema vero è che siamo stati per troppo tempo nelle mani di chi ha violentato il nostro pianeta solo per puro profitto. Ma forse sarebbe più sensato battersi per far tornare l'industria alimentare in ranghi più equilibrati, e rispettosi dell'ambiente. Piuttosto che lottare per un pezzo di tofu su ogni tavola.”

Mi ha riso in faccia per l'ennesima volta. Io non ho mai partecipato a battaglie del genere.

E poi lo sai che la coltivazione della tua preziosissima soia è una delle più inquinanti e dannose che ci siano? E vogliamo discutere degli OGM?”

Mi sono portato le mani al volto, sconfitto. Era anche inutile rispondere, anche perché avrebbe con tranquillità affossato ogni altra mia teoria. E meno male che ero convinto che non era in grado di tenermi testa.

Non la spunterò mai con te. Vero?”

Mi ha sorriso con aria trionfante. Sinceramente, a me andava bene anche così.

Dopo cena, un po' di TV, quando capita. Mi sta istruendo su una serie comica inglese che si chiama 'Little Britain'. Gag umoristiche, un po' stile Monty Python, rivedute e aggiornate. Molto divertenti. Quasi come 'The Office', che per me rimane un cult inarrivabile. Dawn ride a crepapelle ogni volta, come una bambina. Quando è allegra, non riesce proprio a contenersi. Oppure ci gustiamo qualche film. Esclusi rigorosamente quelli del sottoscritto. Una sera si è unito a noi pure Shannon. Avevano programmato di vedersi 'Le Iene', il primissimo film di Tarantino. E hanno passato la serata a citarsi a memoria pezzi del film a vicenda, eccitati come due ragazzini. Per un secondo ho pensato anche di alzarmi dal divano e lasciarli soli. Non avrei voluto disturbare il loro divertimento. Ma Dawn mi ha stretto forte il braccio, sollevandolo e passandolo intorno al suo corpo, in modo da abbracciarla. In quel momento deve essere stato Shan a sentirsi di troppo, perché ci ha lasciati subito dopo il film, lanciandomi più d'una occhiata allusiva.

Qualche volta suono e canto per lei, con l'aiuto della sua chitarra. Seduti entrambi per terra in salotto, o sul suo letto. Qualche pezzo nostro che lei sembra amare particolarmente. O anche canzoni di altri. Divento un po' il suo juke box. Lei ama il brit pop, Blur, Pulp, Libertines, Arctic Monkeys, roba sul quale non è che io sia proprio ferratissimo, ma anche qualche vecchio pezzo di Bowie o dei Cure. E poi ha una vera e propria venerazione per John Lennon. Ha una bellissima foto in bianco e nero del Bed In appesa in camera sopra il letto e il vinile di Double Fantasy è esposto in bella vista sulla libreria, come fosse una reliquia. Quando glielo ho fatto notare mi voleva quasi cacciare di casa. Ricordandosi solo in quell'istante che in un mio film io avevo interpretato Mark David Chapman, l'uomo che ha assassinato il suo idolo.

Ma non conta come trascorriamo le nostre giornate. Alla fine finiamo sempre, irrimediabilmente, a fare l'amore. Lasciandoci consumare dalla passione e dal desiderio. Nel nostro modo unico, tutto speciale, solo nostro.

E parliamo. A letto. Prima di addormentarci. Parliamo di tutto. Il più delle volte di stronzate. Come l'altra notte.

Quale stato il regalo di Natale che ti è piaciuto di più?”

Le ho chiesto, mentre lei era abbracciata a me e io le accarezzavo piano la schiena.

Ti stupiresti se ti dicessi che detesto il Natale?”

Per niente!”

Mi ha fatto una smorfia, storcendo le labbra.

Non ti sforzare. Rimani sempre molto più carina del Grinch! … Almeno non sei verde e rugosa.”

Mon petit prince! Ma che gentile! … Mi piaci quando sei in vena di complimenti.” Ha replicato, un po' piccata.

Le ho baciato la fronte, continuando il viaggio delle mie dita sulla sua schiena.

Comunque … per rispondere alla tua domanda ...” Ha proseguito lei, con voce calda e rilassata. “... Victor è nato il 24 dicembre … perciò, dopotutto, credo che il regalo di Natale che preferisco sia lui.”

Non so come ho fatto a trattenermi dallo stritolarla in un abbraccio così forte da toglierle il respiro. È così dolce quando non vuole esserlo. E questa cosa mi fa letteralmente impazzire.

Io e tuo fratello siamo dello stesso segno, lo sai? Il mio compleanno è il 26 dicembre.”

L'ho buttata lì, tanto per placare il mio istinto decisamente troppo sentimentale in quel momento.

Dawn mi ha guardato un po' perplessa ed è scoppiata a ridere.

Sai che l'avevo intuito? Siete entrambi due zecche insopportabili. … Peggio di due terremoti dell'ottavo grado.”

E ha ripreso a ridere. È la parte che preferisco. Quando parliamo, sussurrando, sotto le lenzuola. Be', non quanto fare l'amore con lei. Ma viene immediatamente al secondo posto.



Ti muovi, Principessina! Vorrei poter utilizzare anch'io il 'mio' bagno. Se non chiedo troppo.”

È lei che mi urla dietro, mentre sono ancora sotto la doccia. Conia ogni giorno un nomignolo come questo per dimostrarmi il suo affetto. Mi domando dove cazzo sia finito il mio amor proprio per sopportarlo senza fatica.

Comunque, credo che sia un po' agitata questa mattina. È sabato. E i suoi fratelli oggi torneranno a farle visita. Ha insistito che rimanessi anch'io per pranzo, in modo da conoscerli. E io ho accettato ben volentieri. Se vuole presentarmi i suoi amati fratelli, e specialmente Julian, qualcosa vorrà pur dire, no?

Ecco! Ora sono io ad essere agitato!


°°°

N.d.A.

Precisazioni: Ho evidenziato la parte centrale in stampatello perché costituisce il racconto sommario delle settimane che i due hanno trascorso insieme, quasi come una vera coppia. Mi sembrava meglio distinguerlo, per quanto possibile, dal presente in cui Jared parla (come se si stesse ricordando di quei momenti mentre è sotto la doccia). È un capitoletto che fa da raccordo tra la fase1 (conoscenza occasionale) e la fase2 (relazione???)

Per quanto riguarda l'alimentazione, chiarisco che non ho assolutamente nulla contro i Vegetariani! Davvero nemmeno io, come Dawn, sono una carnivora irriducibile. Sono tutte quelle derive estremiste che trovo un filo ridicole (vegani, pescetariani, fruttariani … chi + ne ha + ne metta). Ma è solo il mio punto di vista. Molto superficiale, per altro. Perciò, che nessuno si ritenga offeso nel profondo! (Però il tofu è davvero immangiabile, ammettiamolo!!!)

Ora, venendo a noi, lo so che il livello glicemico di JJ sta toccando vette insuperabili, e andando avanti così sarà anche peggio! Ma dico! E che fine ha fatto la DivaH dagli occhi di ghiaccio e il cuore di pietra? Stiamo quasi x scadere nella soap opera … eh eh eh non va mica bene!!!! Comunque mi sta prendendo un po' la mano. Non riesco a trattenermi … voglio otturargli le arterie con lo zucchero!

Baci e a presto … Fannie.

P.S. “Little Britain” e “The Office” sono due serie televisive inglesi favolose, sempre a mio giudizio. E so con sicurezza che The Office (prot. Martin Freeman e Ricki Gervais) è realmente uno dei programmi preferiti da Jared.

Non conosco i gusti di Jared in fatto di brit-pop. In compenso, l'ossessione x John Lennon è tutta roba mia.

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


CAPITOLO 15

È quasi l'una. E io e Dawn siamo ancora alle prese con i fornelli. Sì, anche io sto dando il mio contributo! Le ho lavato e tritato delle erbette di campo, borragine, bietoline e altre erbe aromatiche di cui non ho afferrato bene il nome. Le servono per cucinare il risotto. Di solito io il riso lo mangio solo bollito. Ma lei dice che questo piatto è speciale. Non posso non fidarmi delle sue abilità di chef. E poi, è totalmente vegetariano. Gesto premuroso da parte sua, no?

Il citofono suona mentre lei è impegnata ad agitare la padella con scatti precisi, per mantecare la pietanza.

Puoi andare tu ad aprire?” Mi chiede, non fermando il fluido movimento del suo polso. “Se mollo adesso rischio di farlo attaccare.”

Mezzo minuto più tardi i due fratelli Alexander sono davanti alla porta che ho appena provveduto ad aprire. Mi fissano entrambi sbalorditi. Il maggiore, visto da vicino, ha un viso più simpatico di come lo ricordavo. Certo, il fatto che ora io sappia che è soltanto suo fratello ha il suo peso. Il più piccolo, invece, assomiglia incredibilmente a Dawn. Decisamente più alto e con una buffa espressione da fumetto, ma gli occhi, il nasino, le lentiggini spruzzate ad arte, sono identici.

Ragazzi! Io sono qui!” Urla Dawn dalla sua postazione.

Evidentemente, non sentendo volare una mosca, ha deciso di intervenire.

Non venite a salutarmi? … Ah! Che idiota che sono! Lui è Jared. Jared, loro sono Julian e Victor.”

I due mi oltrepassano, stringendomi a turno la mano. Uno strano sorriso complice compare sulle labbra di Julian. Mentre Victor mi scruta disorientato. Il fatto di trovarmi qui, per lui, deve essere davvero una sorpresa. Non credo valga lo stesso per il più grande. Sgattaiolano veloci in cucina, fiondandosi addosso alla sorella. Li osservo abbracciarsela e sbaciucchiarsela calorosamente, mentre lei è sempre intenta a rimestare il risotto.

Gnam gnam! Che profumino!” Commenta Victor, annusando a fondo le esalazioni provenienti dalla padella.

Devo ammettere che ha proprio ragione. L'odore è quanto mai invitante. Dawn spegne la fiamma e copre la padella con il coperchio. E riabbraccia a turno, e con più calma, i suoi fratelli. Ho avuto raramente la fortuna di vedere tanto amore tra consanguinei. In molti mi fanno notare che io e Shan abbiamo un rapporto altrettanto forte. Ed è vero. Darei tutto per lui. E lui per me. Ma mi rendo conto solo adesso di quanto questa cosa sia speciale. Ora che la vedo riflessa nelle tre persone che mi sono davanti.

Allora Jared!” Mi interpella Julian. “Come è che conosci la nostra Didi?”

Ha ancora quel sorrisetto. E lo sguardo curioso. Dawn gli da un colpetto in testa con un guanto da forno, per farlo smettere.

Lo sai già come ci siamo conosciuti. Non fare domande stupide, Jules!”

Poi, tornando al suo risotto, si rivolge all'altro fratello.

Vic! Apparecchia la tavola. E vedi di non rompermi niente, stavolta!”

Bene! A quanto pare, almeno per Julian, non sono un segreto. Continua a fissarmi ed io rimango, caso più unico che raro, senza niente di intelligente da dire.

Chi è Didi?” Domando, stringendomi nelle spalle.

Tutti e tre scoppiano a ridere. Ecco, le risate sono diverse. Bassa e sguaiata quella di Julian. Acerba e un po' nasale quella di Victor. Leggera e melodiosa quella della mia Dawn. La mia Dawn? Mia? E da quando?

Didi è stata la prima parola pronunciata da quel genio del mio fratellino.” Spiega lei. “Non riusciva a dire il mio nome. Così ha continuato con Didi per un bel pezzo.”

Didi?” Ripeto, assaporandone il suono sulle labbra. “Mi piace!”

Be', scordatelo! Io lo detesto. Solo questi due disgraziati hanno il permesso di chiamarmi in questo modo. Per tutti gli altri, Dawn va più che bene.”

Come al solito! Messo al mio posto un'altra volta.

Non ci badare, Jared!” Interviene Julian, strizzandomi l'occhio. “Lei è sempre così simpatica con tutti. Fa' parte del suo charme.”

Pochi minuti ancora e la tavola è apparecchiata e il risotto è pronto. Ci sediamo a mangiare e i ragazzi mi fanno qualche domanda sulla band, sui posti che ho visitato durante i tour, sulle celebrità che conosco, sui film a cui ho lavorato. Classiche curiosità da rotocalco. Ma penso che sia più che normale. Di che cosa potresti parlare con un musicista piuttosto popolare che, guarda caso, è amico della tua adorata sorella. Amico poi! Questo è ancora tutto da vedersi.

Terminato il pranzo però Dawn si accorge, in preda al panico, di aver finito il caffè. In questi giorni di vita in comune una delle prime cose che ho notato è quanto lei sia quasi totalmente dipendente dalla caffeina. Perciò non mi stupisce il fatto che ora abbia deciso di precipitarsi immediatamente a comprarlo, trascinandosi dietro il giovane Victor.

Rimaniamo io e Julian, in casa. Soli. Per alleggerire la tensione mi accingo a riporre i piatti sporchi e le stoviglie nel lavandino. Poi mi giro verso di lui, che è appollaiato su uno degli sgabelli, e lo scopro ancora intento a fissarmi. Braccia incrociate sul petto e sguardo curioso e un po' impaziente. Per un attimo mi ricorda Shannon.

Vedo che ti muovi come se fossi a casa tua!” Mi fa notare. Con un piccolo ghigno sulle labbra.

Non so che cosa effettivamente Dawn gli abbia detto di noi. Ma di certo non mi sembra uno stupido. Non sarebbe molto furbo da parte mia fare finta di niente, proprio adesso.

Diciamo che ho avuto il piacere di trascorrere qui un po' di tempo, ultimamente.”

Annuisce divertito. “Ah, lo so! Didi mi racconta sempre tutto!”

Porca miseria. Tutto tutto? Questo è piuttosto imbarazzante. Anche io non ho praticamente segreti per Shannon. Ma noi siamo maschi. È diverso. … Ma che cazzo sto dicendo?

Aspetta, quasi tutto!”

Chiarisce subito dopo, evidentemente notando il mio impaccio.

Non ci tengo a conoscere i particolari intimi sulla vita sessuale di mia sorella.”

Ride. Anche la risata mi ricorda quella di mio fratello. Rumorosa e contagiosa. Io mi limito ad un sorriso. Mi aspetto il classico discorso da fratello maggiore da un momento all'altro.

Tu le piaci!” Mi sorprende, invece. Interrompendo all'istante la sua risata. “E anche parecchio!”

Davvero?”

Altro cenno del capo. Che parla da solo.

Forse ti farà piacere sapere che la cosa è reciproca! Anche lei mi piace. Moltissimo.”

Mi scruta per un attimo, quasi soddisfatto.

Si nota, sai? … O forse sono io che vi prestavo particolare attenzione … comunque, si vede che siete … come dire … molto presi!”

Ora sono io che sorrido compiaciuto. Non pensavo che fosse così evidente, ma, dopotutto, perché dovrebbe essere un male?

Sai, malgrado tutto, mi sembri un bravo ragazzo, Jared!” Continua lui, con un tono un po' più paternalistico di quello usato finora. “Molto più di tutti quelli spostati che Didi frequenta di solito.”

Ok! Dovrei ringraziarlo per la sua approvazione o cosa?

Per questo motivo mi sento in dovere di metterti in guardia!”

Mi sta velatamente minacciando? Cose del tipo: « Prova a farla soffrire e ti ritroverai con uno o più organi vitali in meno! »

Sei molto protettivo nei suoi confronti, immagino?”

Be', è chiaro! È la mia sorellina. È la gioia della mia vita.”

Glielo leggo negli occhi tutto l'amore che prova per lei.

Ci siamo sempre difesi e protetti a vicenda. Anche lei con me, non ti credere! È sempre stata una ragazza molto decisa.”

Ah, di questo me ne sono già accorto!”

Ridacchia sotto i baffi, probabilmente pensando alle occasioni che possono aver messo in luce quel lato del suo carattere.

Figurati che quando ha saputo che la mia ex moglie, Debbie, mi aveva tradito le ha distrutto le aiuole del giardino andandoci sopra con la macchina. Avanti e indietro. … Cazzo, le ha dato una tale strapazzata che quella stronza di Debbie non ha avuto più il coraggio di uscire di casa per una settimana!”

Mi unisco alla sua risata. Ce la vedo proprio Dawn in versione Terminator.

La mia sorellina non scherza. Quando ci si mette fa paura!”

Si asciuga un istante le lacrime che gli sono spuntate a forza di ridere. Si ricompone subito. E torna serio.

Didi è una donna molto speciale. Spero che tu te ne sia reso conto.”

Certo che me ne sono reso conto!” Gli rispondo molto deciso.

Non voglio farmi intimidire da lui. Non esiste.

Bravo! Ma … vediamo come posso farti capire … diciamo che ha qualche difficoltà con il concetto di impegno!”

Ecco! Ora a dire la verità mi sono un po' perso. Continuo ad ascoltare, senza replicare.

Hai presente che cos'è la sindrome di Peter Pan?”

Annuisco. Nella mia vita ne ho conosciuti a centinaia di adulti capaci di crescere solo in altezza e poco altro. Forse il sottoscritto compreso. Ma non vedo il nesso con Dawn!

Be', lei soffre di una sorta di infantilismo sentimentale. Mettiamola così. Matura e indipendente quanto vuole, per carità, ma è refrattaria a quel genere di responsabilità. Soprattutto nei confronti di un'altra persona. È convinta di non essere portata per la vita a due. Ho sempre cercato di spronarla a buttarsi, più di una volta. Anche se devo ammettere che purtroppo non ha avuto grandi esempi in famiglia, a cui ispirarsi. Il divorzio di mamma e papà. La mia separazione. Comunque, niente da fare. Didi basta a se stessa. O almeno così crede lei. Finora non mi sono mai preoccupato più di tanto. Visti i ragazzi con cui stava, forse era anche meglio che lei non aspettasse altro che il momento giusto per scaricarli. Mi ha detto che hai conosciuto Tom! … Fidati se ti dico che quell'idiota è uno dei meno peggio con cui è stata la mia sorellina!”

E che cazzo! E chi erano gli altri? Charles Manson? Ted Bundy? … Julian si ferma un attimo. E mi rivolge una lunga occhiata. Sì! Ora mi sembra decisamente impensierito.

Ma con te, ecco, potrebbe essere diverso. Se si innamorasse veramente di te, credo che lo shock potrebbe farla uscire di testa!”

Dawn. Innamorata. Di me. Non capisco perché questa cosa dovrebbe costituire un problema.

Forse, però, potrebbe aiutarla a superare il suo 'infantilismo sentimentale', come l'hai chiamato tu. Non trovi?” Provo a suggerire.

Julian scuote la testa, rassegnato.

Allora forse non mi sono spiegato bene. Ti sto parlando di una condizione che potrebbe sfiorare il patologico. Non di un semplice capriccio. Probabilmente ancora non la conosci abbastanza. Dawn è troppo legata al suo modo di vivere. Non lo cambierebbe mai. Per nessuna cosa al mondo. È la sua coperta di Linus. E di certo tu non sei un uomo che ci si potrebbe adattare facilmente. Vista la vita che fai. Sempre ammesso che tu lo voglia davvero, poi. … Quindi, quando arriverà il momento di scegliere, e credimi arriverà, mi dispiace ma sarai tu l'agnello sacrificale!”

Lo fisso allibito. Prima mi fa credere di essere contento che sua sorella provi qualcosa per me. E poi mi spezza il collo con una mannaia.

Te lo sto dicendo perché tu sia preparato. Almeno saprai regolati con lei, da qui in avanti.”

E se fosse solo un consiglio elargito da un fratello geloso e iperprotettivo? Magari è un suo modo subdolo per spingermi a starle alla larga. Però, in un certo senso, spiegherebbe tutto di Dawn. Il fatto di concedere i suoi sorrisi a tutti, e in realtà a nessuno. La passione a letto e, immediatamente dopo, il distacco, proprio nei momenti più … da coppia. La sua ritrosia nell'aprirsi totalmente con me. In effetti, ho dovuto faticare come non mai per farmi accettare da lei, in questi pochi giorni. E so che la strada è ancora parecchio in salita.

Ma se davvero il problema non fossi io? Se davvero lei non fosse disposta a legarsi a nessuno, indifferentemente da chi sia? Tutto quello che abbiamo ora, che significato avrebbe per lei? Eppure, Dawn potrebbe amarmi! L'ha detto anche lui. Che la conosce bene. Come può essere che l'amore non sia in grado di cambiare le cose?

Purtroppo non ho l'occasione di approfondire la questione perché Dawn e Victor sono già rincasati. Decido di lasciarli soli per il resto della giornata. Lo capisco solo guardandola negli occhi quanto lei abbia bisogno di passare del tempo con loro. Ma quando mi accompagna alla porta per salutarmi, la vedo esitare.

Torni … più tardi?” Mi chiede.

Sta cercando di fare l'indifferente, fingendo di scrostare una macchia invisibile dallo stipite della porta. Le sorrido. E il mio cuore sta festeggiando stappando champagne.

Avevo capito che i tuoi fratelli si fermavano per la notte!”

Continua a non guardarmi negli occhi. “Sì! Li piazzo sempre sul divano letto. … Perciò …?”

Con due dita le sollevo il mento e la costringo a incontrare il mio sguardo. Si avvicina al mio viso, come per baciarmi una guancia e invece mi sussurra.

Non dobbiamo per forza fare sesso. … È solo che mi sto abituando a dormire con te. Per te è un problema?”

La bacio, senza metterci tutta la passione che vorrei perché i miei occhi cadono immediatamente sui due ragazzi, seduti poco lontano, sul divano che li ospiterà per questa notte. I loro versi goliardici di scherno per la nostra misera effusione sono inequivocabili.

Ok! … Anche se non ti garantisco che sarà semplice.” Le sussurro, a mia volta.

Cosa?”

Mi avvicino ancora di più al suo orecchio. “Dormire al tuo fianco senza poter fare l'amore con te!”

Si stacca fissandomi con una occhiataccia ammonitrice.

Fila via, Leto! Prima che cambi idea!”

Me ne vado, ridendo soddisfatto. Ha bisogno di me! Si sta abituando a me! Forse suo fratello potrebbe anche sbagliarsi sul nostro conto. Forse potrebbe essere più facile di quanto pensi. Dawn potrebbe davvero lasciarsi andare. Ed amarmi. Con il tempo.

Peccato che io mi renda conto appieno solo adesso di essere già fottutamente innamorato di lei!


°°°

N.d.A.

Oooh, finalmente! È venuto fuori che cosa è a bloccare Dawn. Comunque, per quanto possa sembrare una stronzata campata in aria, questa dell'infantilismo sentimentale è una teoria vera. Non mi sono documentata a fondo e sicuramente è molto + complessa di così, ma secondo me è anche molto + diffusa di quanto pensiamo.

Che ne dite?

Aahh, parlando tra noi, sottovoce, avete notato che JJ ha finalmente ammesso di essersi innamorato. Be', noi l'avevamo già capito, vero? Forse lui è un po' lento in certe cose … ssshhh!

Baci e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


CAPITOLO 16

Wandsworth Bridge. Tamigi. Fortuna che è una bella giornata di sole. Altrimenti il panorama sarebbe piuttosto desolante. Già! Le acque basse del fiume non sono propriamente uno spettacolo mozzafiato in questa parte della città.

Sto pranzando insieme a Shan al The Ship, lungo la Nickols Walk. Ci siamo incontrati spesso, nelle ultime settimane, durante le rispettive pause dal lavoro. Jared di solito è troppo occupato in studio per fermarsi a mettere qualcosa sotto i denti. Se continua così, fra un po' di lui resterà soltanto l'ombra sul muro. È troppo secco! Dio mio, è perfetto anche così. Credo che nemmeno nelle mie più sfrenate fantasie avrei mai immaginato di stare con un uomo così bello.

Bello, bello, bello. In tutto quello che fa. Nel suo modo di essere. Di parlare. Di respirare. Sia chiaro che questi pensieri non usciranno mai dalla mia testa in sua presenza. È già abbastanza tronfio di suo. Non ci tengo ad accrescere il suo ego. E comunque rimane il fatto che è troppo magro.

A che stai pensando?” Mi interrompe d'un tratto il mio accompagnatore.

Ah, ecco. Sì, Shannon! Come dicevo, mi fa compagnia ogni tanto a pranzo. Di solito per un panino alla tavola calda. O al parco. Oggi ha deciso lui per questo posto sul fiume.

 

A niente di intelligente! Mi era venuto in mente un episodio dei Simpson.”

Mento spudoratamente, guardando l'acqua a pochi metri da noi.

Sai quando la centrale nucleare di Mr Burns scarica i rifiuti nel fiume e compare quel delizioso pesciolino con tre occhi?”

Shan annuisce divertito. Anche lui è un patito di questa serie. Come la sottoscritta.

Non mi stupirei di vederne saltare fuori qualcuno anche qui. Magari finirebbe per salire sulla banchina e mettersi a tavola con noi!”

Ridiamo entrambi. Con lui l'atmosfera è sempre rilassata. È paradossale l'effetto rasserenante che ha su di me. Quando invece a suo fratello basta anche solo uno sguardo per mandarmi completamente in blackout cerebrale.

Dimmi un po', Jared te lo ha detto?” Mi chiede, scolandosi l'ultimo goccio di birra dal suo bicchiere.

La voce è meno allegra adesso. E la cosa non mi piace particolarmente.

Detto cosa?”

L'album! È finito!”

Oh, cazzo! Ecco. Il fulmine inceneritore si è appena abbattuto su di me.

Finito? … B... Bene! … F... Fantastico, no?”

Abbozzo una risposta che non riesce neanche per un attimo a non risultare patetica.

Max ha finito di lavorarci sopra ieri. Conoscendo mio fratello ci metterà su le mani almeno altre cento volte. Anche se dubito che possa migliorarlo. È già sensazionale così com'è! … Lo so che sono di parte, ma questa volta Jar ha tirato fuori qualcosa di veramente unico ...”

Si ferma a guardarmi. Ma io sono ancora senza fiato.

... grazie a te!”

Ancora questa storia della 'musa'. Io non sono una musa. E di certo non posso essere la musa di Jared! Oppure sono la musa più stupida di tutta la mitologia. Altrimenti avrei fatto di tutto per costringerlo a protrarre il suo lavoro il più a lungo possibile.

Stronzate! Tuo fratello mi sembra il classico tipo che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno.”

Chiudo il discorso, voltandomi di nuovo verso il fiume. Anche se con la coda dell'occhio posso vedere benissimo Shannon scuotere la testa sorridendo. Un po' malinconico, a dire la verità.

Allora? Quando ripartite?”

Voglio sembrargli decisa. E indifferente. E mi stupisco di me stessa nel constatare quanto ci stia riuscendo bene. Non voglio che pensi che io ci stia male. Non voglio assolutamente che lo pensi Jared.

Probabilmente fra un paio di giorni. Ci aspetta ancora un sacco di lavoro a Los Angeles. Con le strumentali, il missaggio, la post produzione e tutto il resto ...”

Immagino che Shan stia continuando a parlare con me, ma ci ho messo un attimo a perdere il filo del discorso. Stupida! Stupida! Stupida al cubo! Sapevi dall'inizio che sarebbe successo. Per questo doveva essere solo una scopata. Era perfetto. Lui era ubriaco e tu avevi avuto ciò che più desideravi. Il suo corpo. E invece no! Non ti è più bastato. Lo hai voluto ancora. Ancora e ancora. E di che cazzo sei fatto, bastardo di un Jared Leto? Eroina? Ma io non sono una tossica. Non dipendo da niente e da nessuno, io! E continuerò ad essere così.

Basta con tutte queste cazzo di romanticherie.

Basta con le chiacchieratine post sesso.

Basta con le serate accoccolati sul divano.

Basta con quella voce roca e sexy a tormentare le mie orecchie.

È durata anche troppo! Ora basta!


°°°

N.d.A.

Note finali: I Simpson e Shannon Leto! Non so se ci sia realmente relazione tra i due fenomeni, ma nella mia testa sicuramente sì! E se non è un fan dei Simpson Shan, allora chi? (La sottoscritta conosce a memoria tutti gli episodi. Sono senza vergogna.);

Dunque … Dawn pareva essere finalmente intenzionata ad aprire “quella” porta … e invece mi sa che gli sia tornata la voglia di richiuderla. Forse definitivamente!

Baci e a presto … Fannie
 

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


CAPITOLO 17
 

È la prima volta che entri in uno studio di registrazione?”

Che domanda idiota! Avrei potuto anche chiederle una delle solite banalità sul tempo, già che ci sono. Il fatto è che da oggi pomeriggio tra noi sembra sceso un silenzio glaciale. Ed io non so come fare a scalfirlo. Cazzo! Proprio io che fingo di sapere sempre tutto.

Shan mi ha detto che, mentre erano a pranzo insieme, le ha accennato alla nostra partenza. E che lei l'ha presa piuttosto bene. Nessuna reazione. Non mi aspettavo niente di diverso.

No! Ma che dici? Damon Albarn mi invita sempre a fargli compagnia mentre registra!”

Sogghigna, prendendosi gioco di me. Sta studiando accuratamente la strumentazione tecnica. Anche se so che per lei deve avere più o meno la stessa importanza che il teorema di Pitagora può avere per una papera. Mio fratello ci ha visto giusto. Lei è tranquilla. Neanche rassegnata. Direi piuttosto indifferente. Come prima. Prima che le cose tra noi, lentamente, cambiassero.

Be'! Caro Jay, sai qual è la novità? Fottitene e diglielo! Fallo!

Sii uomo, per una volta nella vita. Sei più maturo di lei. Lei ha paura. Tu no. Giusto? Dopotutto non è così difficile. Lo hai già fatto! Già! E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sì … lo so … sono passati secoli. Ero ancora un ragazzino mezzo deficiente, all'epoca. E invece adesso, cosa sono?

Andiamo Jared! Due semplici, minuscole, paroline. 'Ti Amo'! Forza. Diglielo. Adesso.

Ti … va di ascoltare l'album?”

Ma quanto cazzo sono coglione? Va bene! Ormai è fatta. Ora la metto più a suo agio e poi glielo dico.

Dawn si gira, presa in contropiede. Dal luccichio nei suoi occhi ne deduco che l'idea le piace.

Certo!” Annuisce, convinta.

La porto nella stanza d'ascolto e l'aiuto con le cuffie. È buffa con quei cosi ingombranti addosso. Sembra ancora una bambina. Eppure, più la guardo, più mi sembra di non poter fare a meno della sua presenza. È bella e struggente. Come i raggi del sole che si riflettono sull'acqua increspata del mare. Fuoco e acqua. Questa è Dawn! Terra e aria. Questo sono io! Praticamente perfetti, insieme!

Ascolta con attenzione, regalandomi ogni tanto uno sguardo e un sorriso trattenuto. All'inizio. E poi li vedo. I suoi occhi diventare sempre più lucidi. Il suo respiro accelerare, a ritmo con la musica. Le dita contrarsi e rilassarsi, nervosamente. Afferra la mia mano e la stringe. Senza parlare. Per un tempo interminabile.

Dio! La amo proprio! Devo dirglielo. Devo soltanto dirglielo.

Si toglie le cuffie, non lasciando la presa sulla mia mano. E mi ammira per un secondo. Noto la differenza. È commossa.

Jay! … È … meraviglioso. … Cazzo!”

Sorrido e mi avvicino di più a lei. Posso quasi sentire il suo calore entrarmi dentro.

Sei tu!” Le dico, guardandola fisso negli occhi.

Fa per replicare ma la blocco prima che provi a smontarmi di nuovo. No! Non ora che ci sono quasi!

Ok! Siamo noi due!”

Questa volta pare concordare. Non reagisce. È il momento! Le prendo il viso tra le mani. Con tutto il sentimento di cui sono capace.

Dawn! Io ti ...”

Lei, però, si fionda sulle mie labbra con la voracità di una tigre affamata. Si aggrappa a me, spingendomi addosso al tavolo e io non posso fare altro che sollevarla e appoggiarcela sopra. Assecondando il suo raptus di passione. La rabbia quasi mi annebbia la ragione. Ha capito quello che stavo per dirle. E ha pensato bene che l'unico modo che aveva di evitarlo era costringermi a scoparla? Dovrei respingerla in questo preciso momento. Dovrei dirle di aspettare. Che è una cosa importante. Vitale per me. Spero per noi. Ma non ci riesco. La voglio troppo per fermarmi. E credo che questo Dawn lo sappia molto bene ormai.

È lei però ad interrompersi. La cosa che mi consola è che anche nei suoi occhi posso leggere lo stesso desiderio. Ugualmente intenso.

Ti prego, Jay! Portami a casa! Subito!”

Comandami pure, piccola mia! Per ora, almeno. Ma tu hai bisogno di me. E lo sai. Riuscirò a farmi ascoltare da te.

Torniamo nel suo appartamento correndo come pazzi. Avrò infranto un centinaio di regole del codice stradale, ma me ne sbatto. Probabilmente la città di Londra si potrà permettere un'altra scuola materna con i soldi che incasserà dalle mie multe.

E in men che non si dica sono dentro di lei. Disteso sopra Dawn, sul tappeto etnico del suo salotto. È un amplesso frenetico, questa volta. Istintivo e quasi animalesco. I nostri occhi sempre incatenati. Le nostre bocche a divorare centimetri di pelle. Ed ogni spinta è un urlo disperato da parte mia. Un 'ti amo' gridato senza voce. Veniamo insieme. Sfiniti da un orgasmo prepotente che sembrava non dover avere mai fine. Ma non le concedo troppa tregua. Lo ha voluto lei, questa volta. Mi alzo da terra e la prendo in braccio, portandola in camera. Senza rivolgerle la parola. In un lampo finisco di spogliarla. E levo anche gli ultimi indumenti rimastimi addosso. Di nuovo mia. Inchiodata nel suo letto. Nell'unico posto dove è in grado di dimostrarmi il suo amore.


 

Perché non vieni a Los Angeles con me?” Le propongo. Dopo un silenzio durato anche troppo a lungo.

Mi fissa accigliata e capisco già che la mia idea non le piace per niente.

Assolutamente no! ...”

Ehi, non potrebbe essere più perentoria di così!

... Secondo te dovrei mollare tutto, casa mia, la mia città, i miei ragazzi, per venirmene in California? Con te? Stai scherzando, spero?”

Ok! Forse come idea non è delle più brillanti. Ma sto facendo un tentativo. Non voglio perderla. Non ora.

Va bene! Il concetto lo hai espresso chiaramente.” Continuo, cercando di non far trasparire la mia ansia. “Allora, potrei fermarmi io qui a Londra. Un po' di più. Così sarebbe più facile.”

Strabuzza gli occhi, allibita. E noto subito che sta ricominciando ad innervosirsi.

Che cazzo dici? Tu hai il nuovo disco a cui pensare ...”

Il master lo può anche portare Shan a Los Angeles!” La interrompo prima che prosegua. “Ci può lavorare su, insieme a Tomo, Jamie e gli altri. E organizzare il preascolto per la casa discografica. Non hanno necessariamente bisogno di me! Io quello che dovevo fare, in pratica, l'ho già fatto!”

Ahi, ahi! È proprio incazzata ora. Lo vedo. Mi sta incenerendo con i suoi occhi fiammeggianti.

Se ti sento dire un'altra stronzata del genere ...”

Sta urlando. E non è per niente divertente.

... giuro che ti stacco le palle e gli do un calcio talmente forte da farle arrivare direttamente a casa tua a Los Angeles, senza aereo. Capito?”

Provo a replicare, ma solo il suo sguardo mi costringe a stare zitto.

Falla finita con questa storia, Jared! Noi due non stiamo insieme. Basta con queste cazzate. … Vieni tu con me! No, aspetta, resto io con te! … Non esiste. Abbiamo solo scopato, per qualche settimana. Niente di più!”

E no! Questo non lo accetto.

Come puoi dire che è stato solo questo? Qualche scopata! In queste settimane c'è stato molto più di questo. E lo sai anche tu. Anche se non lo vuoi ammettere. Siamo stati insieme. E siamo stati bene.”

Grido anch'io. Con il cuore in gola e la voce rotta. Mentre lei, indifferente come al solito, si sta già rivestendo.

Ok! Forse c'è stato più di questo. Ma sai perché è stato così bello?”

Mi fissa attendendosi una risposta che non arriva.

Perché era un bel contratto a termine. Con una precisa data di scadenza. Te lo avevo chiesto, Jay! Doveva essere solo una notte. E tu me lo avevi promesso!”

Sì! Mi ricordo vagamente di averle promesso qualcosa del genere. Anche se, allora, forse non lo avevo nemmeno capito. E, sinceramente, adesso non mi frega. Una data di scadenza. Cazzo! E che cosa sono? Uno yogurt? Mi alzo anch'io, e mi rivesto. Imbufalito. Non la degno neanche di un sguardo, quando la oltrepasso per uscire dalla stanza.

Vaffanculo, Dawn! Sei riuscita a rovinare tutto!” Mormoro.

So bene che mi ha sentito. Infatti mi insegue in salotto, continuando imperterrita ad urlarmi contro.

Io ho rovinato tutto? Sei tu che stai distruggendo il bel ricordo che ci poteva rimanere di questa esperienza. Perché cosa, poi? … Perché qualcuno ha stabilito che se due persone si piacciono devono stare insieme a tutti i costi?”

Ora basta! Ora la affronto una volta per tutte. Non sarò io quello che scappa.

Nessuno ha stabilito niente, bella mia! Mettitelo in testa. Non si tratta di nessuna cazzo di imposizione o regola sociale del cazzo! ...”

Sono sempre più fuori di me.

... Io voglio stare con te! Niente di anormale né di trascendentale. Non è così assurdo voler stare il più possibile con la persona di cui si è innamorati! … Prova a chiedere in giro!”

Cazzo! Glielo ho detto così? Mille paranoie e poi … le ho detto che sono innamorato di lei mentre le urlavo contro. Bella pensata, Jared! Complimenti!

Dawn non risponde. La mia rivelazione deve averla completamente scioccata. Si appoggia alla parete cercando di mettere a fuoco quello che è appena successo. Io mi siedo sul bracciolo del divano e aspetto. Ora sta a lei la mossa. Io la mia l'ho appena giocata. Male, ma l'ho giocata. Mi guarda fisso per un paio di minuti. Con i suoi impenetrabili occhi brucianti. Poi si avvicina, rimanendo in piedi di fronte a me, ad un paio di passi di distanza.

Tu … sei … ?” La sua voce tentenna. Strano.

Innamorato di te? Sì, Dawn! Vuoi farmi credere che non lo avevi capito? Ti amo, anche se in questo momento mi stai soltanto facendo incazzare di brutto.”

Il suo sguardo sembra sciogliersi. E le sue fiamme diventano liquide.

Io …”

Tu?” La incalzo. Non posso mollare la presa proprio adesso.

Io … non credo di riuscire a farlo!”

Sento la terra scivolarmi via da sotto i piedi. Posso odiarla solo per questo? Ho odiato gente anche per molto meno, in effetti.

Ad amarmi?” Le domando, con un filo di voce.

Si avvicina ancora, annullando i due passi che ci separano, e rimane in piedi, tra le mie gambe leggermente divaricate.

A sentirmi parte di una coppia.” Mi sussurra, tenendo il mio viso tra le sue mani. “So già che non è una cosa per me. Non sono capace di condividere tutto con un'altra persona. Io sto troppo bene da sola.”

Ecco! Ora l'ho ammesso a voce alta. A quanto pare Julian aveva proprio ragione. Anche se, in fondo, non ne avevo dubitato neanche per un istante.

Vuoi che me ne vada?” Le chiedo, trattenendo a stento una lacrima che pesa ormai da un po' tra le mie palpebre.

Lei però mi bacia. Stringendomi forte a sé, mentre io le cingo la vita con le braccia.

No! Ti prego! Voglio che resti!”

Afferra la mia mano e mi fa alzare. Mi sento come un pupazzo nelle sue mani. Senza forza per reagire.

Fa' l'amore con me.”

La sua voce è poco più di un respiro. È la prima volta che la parola 'amore' esce dalle sue labbra.


 

°°°

N.d.A.

Note finali: Damon Albarn! È il leader dei Blur, per chi non lo sapesse. E se qualcuno a qualcosa da ridire è meglio che si metta in fila dotato di un bel paio di guantoni da boxe!

Per il resto, che ne pensate della litigata furibonda con annessa dichiarazione? Mi è parsa più romantica di un mazzo di fiori con cioccolatini, no?

Baci e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 ***


CAPITOLO 18
 

Non avevo notato prima di ora lo strano rosone decorato che circonda la lampada a goccia, sul soffitto della camera di Dawn. Sarà che lo sto fissando più o meno da venti minuti? È molto baroccheggiante. Pure troppo. E non si combina per nulla con il resto dell'appartamento. Né tanto meno con la sua proprietaria.

Mi dici a che cosa stai pensando? Hai un' espressione così concentrata.”

Dawn è ancora sopra di me. Sdraiata sul mio petto. Il viso appoggiato sulla mia spalla. Continuo a sfiorarle distrattamente la schiena. Posso avvertire chiaramente il suo corpo vibrare, sotto il passaggio delle mie dita. Solitamente a lei piace stare sotto quando facciamo l'amore. Riuscendo ugualmente a dominarmi, quando dovrebbe essere il contrario. Invece questa volta ha deciso di invertire le posizioni. E, paradossalmente, per la prima volta, è stata lei ad abbandonarsi completamente a me.

A niente. Niente di importante.” Le rispondo un po' svagato.

Non ti credo.”

Sbuffo. Questa situazione non ci porterà da nessuna parte. Già lo so.

Non insistere. Non ti piacerebbe sapere davvero quello a cui sto pensando.”

Alza la testa e si solleva ancora di più sul mio corpo. Non ha nemmeno bisogno di chiedermi di spiegarle. Le è sufficiente corrucciare lo sguardo.

Non posso sopportare che finisca così. Non voglio accettarlo.”

Mi accorgo di quanto la mia voce sia disperata ma non sono più in grado di controllarla. Si avvicina alle mie labbra, toccandole appena.

Non è detto che debba finire.” Sussurra, sensuale come mai. “Il tuo lavoro ti porta a Londra piuttosto spesso … la mia porta sarà sempre aperta per te e ...”

Le infilo la lingua in bocca con rabbia, solo per farla tacere. Non voglio ascoltare quello che mi sta dicendo. Non sono mai stato tanto violento con lei. Non per niente, Dawn s'irrigidisce completamente, obbligandomi a fermarmi.

Cazzo, Dawn! Lo capisci che non mi basta? ...”

La mia voce ora è poco più di un lamento.

... Io voglio te. Voglio quello che abbiamo avuto in questi giorni. Sempre. Non solo per qualche ora, quando verrò a trovarti. … Che cosa ti aspetti che succeda, dopo? Che mi metta a lasciarti soldi sul comodino, ogni volta che avrò lasciato il tuo letto?”

Ecco! Quest'ultima uscita potevo anche risparmiarmela. Praticamente le ho appena dato della puttana! Dawn si sposta da me con un movimento secco. Stizzito. È di nuovo incazzata. Ma lo sono anch'io in fondo. Si siede dalla sua parte del letto. Con le ginocchia piegate, circondandole con le sue braccia. Ci appoggia sopra la testa e rimane in silenzio. Lasciandomi solo la visione della sua schiena nuda che si alza e si abbassa, impercettibilmente, seguendo il ritmo del suo respiro.

Scusami.” Mormoro. “Non volevo dire … be', quello che ho detto!”

Ancora silenzio. Che pesa come un macigno.

Jared … Io ti amo!”

Per un attimo ho la sensazione di averle solo immaginate, quelle quattro parole. E invece no. È stata proprio la sua voce a pronunciarle. Anche se era appena poco più di un sussurro.

Mi tiro su anch'io e mi metto dietro di lei. Abbracciandola con tutto il corpo. Voglio che avverta la mia presenza. Ma che sia lei a scegliere come agire adesso.

Dawn recepisce. Alza la testa dalle ginocchia e, senza voltarsi, cerca le mie braccia, stringendosele al petto con più forza. È quello che finalmente aspettavo. Poso le labbra delicatamente sulla sua spalla, facendole viaggiare piano verso il collo. Su e giù.

Ti amo.” Mi ripete con calma. Quasi ridendo tra sé e sé. “Maledetto! Ti giuro che ho cercato di evitarlo con tutte le mie forze … ” Sbuffa, sospirando sonoramente. “Non pensavo che sarebbe stato così facile dirlo!”

Certo, amore mio! Sarà stato facile per te, dirmelo adesso che sai già quello che provo io? Continuo il movimento delle mie labbra, ora distese in un incontenibile sorriso.

Non l'ho mai detto a nessuno prima.”

Chissà perché la cosa non mi stupisce?

E come ti fa sentire?” Le chiedo, imponendomi di non spaventarla più di quanto non sia già.

Dawn si gira e si accoccola tra le mie braccia. Mi fa impazzire la micetta con gli artigli sempre sfoderati e la lingua tagliente. Ma devo ammettere, egoisticamente, di preferirla così! Candida e ingenua come una bambina da proteggere. Con la punta del suo indice segue piano il profilo del mio viso, dalla fronte, lungo la guancia ancora un po' scarna, per soffermarsi sul mio labbro inferiore.

Felice!”

Il mio cuore esulta a quella piccola parola, appena sospirata.

Non immaginavo che potesse essere così bello, innamorarsi di qualcuno. Seriamente. … Di te, poi! … Devo avere proprio perso il cervello nello scarico della doccia!”

La attiro a me con un bacio, frenando la sua risata. Il bacio più dolce che ci sia mai stato tra noi. Un uomo e una donna che si amano. Semplicemente! Poi, lei si scosta. Leggermente. I suoi occhi mi rivelano che c'è qualcosa di più.

Però non penso che questo possa cambiare le cose tra noi!”

Puntualmente, la sua sentenza, eccola che arriva. Irrevocabile come una condanna a morte.

Che significa?” Le domando inutilmente. So benissimo che cosa significa.

Mi conosco troppo bene Jay! Non sono pronta per tutto questo. … Non sono in grado di gestire una relazione. E in questo caso potrebbe essere anche peggio dato che c'è di mezzo l'amore.”

La lascio parlare. Forse permetterle di esternare il suo disagio potrebbe aiutarla a superarlo.

Io non riesco nemmeno a pensare di potermi prendere cura di un'altra persona. È una responsabilità troppo grande per me. … Lo so che ti sembra sciocco e infantile da parte mia. Vorrei che non fosse così. Ma … davvero non ce la faccio!”

E allora lascia che sia io a prendermi cura di te. Non devi essere necessariamente sempre tu quella forte.”

Mi guarda come se fossi io l'ingenuo in questo momento.

Mi ami? … Veramente?”

Porca puttana, sì! Che cos'altro devo fare per farglielo capire?

Ti amo davvero, Dawn!”

Mi sorride. “E allora è troppo tardi. Ho già la responsabilità del tuo cuore. Non saprò occuparmene e tu soffrirai. Io soffrirò per averti fatto soffrire. Ed entrambi rimpiangeremo il momento in cui ci siamo infilati in questo cazzo di casino!”

Rido. È proprio comica! Ancora non so come riesca a dire certe stronzate seriamente. Però, la cosa sulla responsabilità del mio cuore è molto tenera. È verissimo che ormai è nelle sue mani.

Vuoi sapere che cosa penso?”

Annuisce, un po' preoccupata.

Sei terribilmente dura nel giudicarti. Non riesci neanche a vedere come sei. Che persona stupenda sei realmente ...”

La piega che hanno preso le mie parole la infastidiscono. Si scioglie dalla mia stretta e si rimette seduta.

 … e scappi un'altra volta! … Perché non vuoi ascoltarmi?”

Parla! Avanti! Sentiamo l'idilliaco ritratto di Dawn Alexander fatto dall'illustre Jared Leto.”

Sbotta sarcasticamente. Decido di sorvolare.

Sei perfettamente capace di amare. E di prenderti cura di chi ti sta a cuore. … E non temere. Non sto parlando di me. … Ami i tuoi fratelli e condividi tutto quello che sei con loro. Non è una relazione perfettamente felice questa?”

Alza gli occhi al cielo sbuffando.

Fammi finire! Ami i tuoi allievi … non fare quella faccia, perché ti ho vista con loro e si vede quanto li adori … sei parte di loro e loro sono parte di te. E non lo chiami un rapporto solido? Sei una donna matura, Dawn! Lo sei già! Devi solo accettarlo.”

Non ho idea di quello che potrebbe replicare adesso. Il suo viso è una sfinge. E non credo che lo saprò mai, dato che il suo telefono prende a squillare e lei si alza definitivamente per rispondere.

Ehi Jules! No, non mi hai svegliato!”

È suo fratello. Bravo! Ottimo tempismo!

Quando?”

L'espressione di Dawn si fa terrea improvvisamente.

 … Da quanto lo sai?”

Si muove agitata per la stanza. Sono preoccupato.

E perché non lo avete fermato, cazzo? …. Qui? … Ok! Fammi sapere non appena sai qualcosa. … ”

I suoi occhi sono sbarrati, vitrei. Poi mi guarda per un secondo. Le sfugge un sospiro di sollievo. Lieve. Quasi come se fosse contenta che io ci sia. Qui, con lei.

 … D'accordo. Ti voglio bene anch'io!”

Chiude la comunicazione e si siede sul bordo del letto. Sembra distrutta. Scivolo rapidamente al suo fianco e la cingo con un braccio.

Victor è sparito!” Mi annuncia. “Non è tornato a casa ieri sera e non hanno idea di dove si sia cacciato!”

 

°°°

N.d.A.

E ora? Che diavolo avrà combinato quel terremoto di Victor? E come reagirà Dawn alle “illuminanti” conclusioni di Jay?

Lo sapremo nella prossima puntata … aaahhh che cazzate che scrivo! Perdonatemi!

Comunque, forse finalmente anche Jared è diventato una persona matura e consapevole. Per Didi ci vorrà ancora un po'. Già ammettere di essere innamorata è stato un passo avanti. Anche se tra innamorarsi e amare veramente c'è una gran bella differenza.

Un bacio e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 ***


CAPITOLO 19
 

La stazione ferroviaria di Paddington è già piuttosto affollata alle nove del mattino. Tanti pendolari, presumo. Forse qualche turista. Mi pare di notare anche un paio di scolaresche in gita. Dawn cammina nervosamente lungo la banchina, sedendosi per poi rialzarsi il secondo dopo. Il display elettronico del binario segnala che l'arrivo del treno da Exeter è previsto tra due minuti.

Siamo qui perché Julian è convinto che il fratellino abbia preso il primo treno del mattino per rifugiarsi da Dawn. E ovviamente questo è bastato per persuaderla a venire ad aspettarlo qui. Malgrado i suoi sedici anni e l'aspetto già piuttosto cresciuto, secondo Dawn, Victor sarebbe capace di perdersi anche nel suo quartiere. Figuriamoci in una metropoli come Londra!

La fuga del ragazzo sarebbe stata causata da una rissa avvenuta tra lui e un suo compagno, negli spogliatoi del campo d'allenamento della squadra di calcio per cui gioca. Pare c'entri una ragazza. E come ti sbagli? Nove volte su dieci, quando due cervi si scornano, c'è sempre una donna di mezzo! Ad ogni modo, Victor è stato sbattuto fuori squadra. Ed è stato mollato dalla ragazza. Due schiaffi che l'hanno fatto sbroccare.

Non ti preoccupare!” Le dico, cercando di consolarla.

Mi siedo di fianco a lei e le prendo la mano. È un tentativo un po' impacciato. Ma non sono mai stato bravo in questo genere di cose.

Vedrai che sta bene!”

È meglio per quello stronzo che sia così!” Esplode Dawn. “Altrimenti come lo trovo lo finisco con un badile!”

So che è l'agitazione a farla parlare. Ma se non sapessi quanto bene vuole al suo fratellino, giuro, che mi farebbe paura.

Finalmente il treno arriva. Centinaia di persone si riversano sulla banchina. Dawn le scruta attentamente, una ad una. E io le do' una mano, per quanto posso. La mia visuale è decisamente migliore della sua. Infatti lo vedo io per primo. Un paio di metri più in là. Tocco piano il braccio di Dawn, che è voltata verso l'estremità opposta del treno, e glielo indico. Proprio nello stesso istante in cui anche Victor si accorge di lei.

Grandissimo figlio di puttana!” Gli urla, incurante della gente che si gira a guardarla con disapprovazione.

Il ragazzino le si avvicina ciondolando, a testa bassa.

Didi, aiutami! Non posso tornare a casa!” Piagnucola, implorando la sua comprensione.

Dawn lo squadra per un istante. Nota un occhio pesto e il labbro gonfio. E se lo stringe al petto. Scaricando tutta l'ansia e la paura che l'hanno attanagliata dalla telefonata di Julian.

Sei una testa di cazzo, lo sai?” Continua lei, accarezzando dolcemente la testa che Victor ha prontamente posato sulla sua spalla.

E poi sostiene di non sapersi occupare di un'altra persona? Sarà una madre fantastica! Ne sono certo!

Hai idea della strizza che hai fatto prendere a Nell? … Potevi almeno chiamarmi. Lo sai che a me puoi dire tutto.”

Il ragazzino singhiozza, biascicando qualche parola di scusa che credo neanche Dawn abbia afferrato in pieno. Poi alza lo sguardo dalla sorella e si accorge della mia presenza.

E lui? Che ci fa ancora qui?” Le domanda brusco.

Non penso di risultargli molto simpatico. Sto mietendo un sacco di successi tra la schiera dei sostenitori di Dawn! Mi complimento con me stesso! Forse forse, alla fine, l'unico che mi dimostra un minimo di stima è proprio il suo amato Julian.

Ehi! Non essere cafone!” Lo apostrofa duramente.

E io mi sciolgo. Non riesco ad evitarlo, quando la sento prendere le mie difese. Sono davvero un bambino!

Ricordati che sei ancora in debito di un set completo di calci nel culo!”

Mi strappa una risata sincera. I suoi metodi educativi farebbero drizzare i capelli a più di un pedagogo. Ma evidentemente con lui funzionano. Gli basta questo per rimetterlo in riga. Victor si scusa con me, con un gesto appena accennato del capo. Accompagnato però da un'occhiataccia, tagliente come una lama. Non gli piaccio proprio per niente. Altro nome da depennare dalla lista dei miei possibili sostegni nella scalata al cuore di Dawn.

 

***


Ora tu chiami tua madre!” Gli intima Dawn, una volta tornati nel suo appartamento. “Le dici che stai bene … e che ti dispiace di averla fatta preoccupare. Ti riporterò io a casa. Dopo che ti sarai dato una lavata. E dopo una bella colazione. Immagino che sia da ieri che non metti qualcosa sotto i denti?”

Victor annuisce, completamente stravaccato sul bancone della cucina.

E Julian?” Domanda, ancora con la faccia sul ripiano di formica. “Sarà incazzato come un toro!”

Facciamo più come una mandria di tori!” Lo informa, mentre si appresta a preparare la sua speciale macchinetta per il caffè. “Ci parlo io con Jules! … Tu vai a farti una doccia. Sembra che hai dormito sotto un ponte. Non puoi farti vedere a casa conciato così!”

Il fratello si tira su dallo sgabello a fatica. Effettivamente sembra uno zombie.

La mia roba?” Le chiede, stiracchiandosi rumorosamente.

Cassettone in basso!”

E Victor si dirige, lento come un bradipo, verso il bagno. Fisso ammirato la schiena di Dawn per qualche secondo. È ancora di spalle, intenta ad approntare la colazione per il suo cucciolo. Sono solo uno spettatore della scena domestica che si sta presentando ai miei occhi. E la cosa mi lascia un po' d'amaro in bocca. Sarei pronto per tutto questo? Ancora non so rispondere. Ma non ho mai avvertito così intensamente il desiderio di provare.

Mi siedo ad una delle sedie del tavolo. Il rumore che produco spostandola fa voltare Dawn con un sussulto. Si siede in braccio a me, appoggiandosi al mio petto. La sento tremare. Non piange ma capisco ugualmente che è ancora molto scossa. La circondo con le braccia, sperando di tranquillizzarla.

Ero così spaventata!” Sussurra. Sta quasi per singhiozzare. “Se non fosse sceso da quel treno … Dio mio … mi sono sentita morire ...”

L'accarezzo piano. Le bacio la fronte. I capelli.

Ssshhh … ora calmati. È andato tutto per il meglio. … Non pensare a nient'altro.”

Alza il viso per guardarmi. E non posso fare a meno di sorriderle.

Non so che cosa avrei fatto se non ci fossi stato tu oggi, con me. … Sicuramente mi sarei fatta prendere dal panico. … ”

Ti ho solo accompagnata alla stazione!” Replico, con una modestia che stupisce anche me.

Ma lei non sembra neanche ascoltarmi più, ormai. Persi l'uno negli occhi dell'altra. Mi sfiora il viso. I capelli. Finalmente mi bacia. Sono ore che aspetto di nuovo questo momento.

Oh … Jay!”

È quasi un'invocazione, pronunciata dalle sue labbra. L'unico ringraziamento che ho bisogno di sentire adesso. Rispondo al suo bacio. Trascinandola con me in un incontro appassionato di lingue e labbra. Qui! Su una delle sedie della sua cucina.

Cshh … cshh … ” Un finto colpo di tosse interrompe il nostro momento magico. “Ci sarebbe un minore qui! Perché non vi chiudete in camera?”

Perfetto! Il fratellino ha già finito. Doccia alla velocità della luce.

Siediti! E piantala con le stronzate!” Lo sgrida prontamente Dawn.

Piazzandogli davanti una tazza di latte caldo e degli enormi biscotti al cioccolato. Poi mi guarda. Addolcendo il viso.

Ho bisogno anch'io di una doccia. Ci pensi tu al caffè?”

Annuisco. Seguendola con gli occhi mentre si allontana.

Che intenzioni hai con lei?”

Questa domanda mi prende alla sprovvista. Me la aspetterei da suo padre. O dal suo fratellone. Non certo da un ragazzino sedicenne, appena scappato di casa. Devo dire però che il piccolo Vic riesce ad essere comunque minaccioso. Ha lo stesso sguardo freddo e distaccato di Dawn, in questo momento.

A che cosa ti riferisci?”

Fingo anch'io un po' di indifferenza, mentre metto sul fuoco la caffettiera. Come mi ha insegnato a fare Dawn in questi giorni.

Mi sono informato sul tuo conto! Un paio di mie amiche di scuola sono Echelon.”

Alzo le spalle. Ok, ragazzino! Dove vuoi andare a parare?

Ti sei scopato più donne tu di quante ce ne siano nell'elenco telefonico di Londra. O sbaglio?”

Aaah! Sarebbe anche divertente, se non fosse che Victor è tremendamente serio.

Esagerato! Londra! … Al massimo di Manchester!”

Provo a buttarla sullo scherzo. Ma lui non ha per niente voglia di scherzare.

Senti, grande divo! Lo so che mia sorella è una donna forte. E tu non riusciresti a piegarla neanche provandoci con tutte le tue forze.”

Su questo punto non posso obiettare. Lo sto sperimentando sulla mia pelle. Purtroppo.

Ma non sopporto che il primo stronzo che passa si permetta di prenderla per il culo. Perciò, non mi frega se a Didi questa cosa va bene … sappi che a me fa incazzare a morte!”

Ehi, ragazzino! Io tengo moltissimo a tua sorella!” Esplodo di botto. Anche a me è passata la voglia di scherzare. “Non sto giocando con lei!”

Il ragazzo pare convinto dalla mia fermezza. Almeno in parte. E ritorna al suo latte e biscotti.

Perché sei scappato di casa? Posso chiedertelo?”

Mi incuriosisce. È un po' sbruffone alle volte. Ma, in alcuni frangenti, mi ricorda me stesso alla sua età.

Non potresti capire!” Si limita a rispondermi.

Masticando come un ruminante. Ecco, io spero di avere un pochino più di classe, quando mangio.

Perché sono ormai un anziano signore sul viale del tramonto?” Invecchio di proposito la voce. Memore dei trucchi usati in Mr Nobody.

La cosa lo fa divertire. Ridacchia sommessamente. È la prima volta che mi sorride. O quasi.

Non penso che tu sappia che cosa significhi essere come me.”

Oh, oh! La discussione sta diventando seria. Controllo il caffè e spengo il gas. Mi siedo al suo fianco.

Sentiamo un po'. Come saresti?”

In una parola sola? … Un perdente! … Su tutti i fronti.”

I suoi occhi, scuri e luminosi come quelli di Dawn, si velano di profonda tristezza. È insopportabile vedere un ragazzo così giovane convincersi di essere senza speranza.

E che cosa avresti perso?”

Sono sempre stato bravo in una cosa sola nella mia vita. A giocare a pallone. Non sono forte e coraggioso come Julian. O intelligente e capace come Didi. Il calcio è sempre stata l'unica cosa che sapevo fare bene. … E per colpa di quella troietta di Mandy, ora non potrò più giocare.”

Sembra davvero come se sia stato colpito dalla più grande delle sciagure. A me non pare un problema poi così insormontabile. Ma è anche vero che a quella età tutto sembra più grande di noi.

Ci saranno altre partite. Un altro campionato. No?”

Probabilmente sto sbagliando. Non so un cazzo di calcio. Non ho idea di come funzionino le cose.

Non per me! … Saranno presenti degli osservatori della First Division, per l'ultima partita. E io non ci sarò! … L'allenatore ha già fatto miracoli per convincerli ad assistere, quest'anno. Dubito che torneranno l'anno prossimo. Sempre ammesso che io faccia ancora parte della squadra.”

Be'! In effetti, da questo punto di vista, è un bel problema! Mi dispiace per lui. È un sogno che s'infrange. Non posso dirgli di continuare a lottare e non arrendersi, come faccio con tutti. Non penso che sia quello che voglia sentirsi dire ora.

Ti ammiro, sai?”

Rimane completamente basito dalle mie parole. “Cosa?”

Sì! Ammiro che alla tua età tu abbia già una passione così forte da dedicargli tutto te stesso. Io a sedici anni non avevo la benché minima idea di che cazzo avrei combinato nella vita. Ero un disastro totale!”

Non ci credo!” Sbotta ridendo. “Un figo come te? Scommetto che eri l'idolo della scuola. Con un sacco di gnocca che moriva per te.”

Aahh aahh! Più ci parlo, più mi sta simpatico, questo ragazzo. Rinfranca la mia autostima.

Certo, come no! … Non mi cagava nessuno. Ero considerato un mezzo sfigato. Perché eravamo troppo poveri. O, forse, un po' troppo anticonvenzionali. Siamo sempre stati solo io, mio fratello e mia madre. A proteggerci a vicenda, come i tre moschettieri. A tanti il nostro stile di vita non andava giù. E mi schizzavano. Ero considerato quello strano. Da evitare. … Ho fatto un sacco di stronzate di cui non vado molto fiero oggi. Ma all'epoca mi sembravano l'unico modo per tirare avanti. … E poi non facevo sport. Me ne stavo sempre da solo a disegnare o a suonare. Sai quante volte le ho prese dai bulli della scuola? Se non ci fosse stato mio fratello Shannon a difendermi non credo che sarei uscito vivo dal liceo!”

Victor mi fissa allibito. “Dici davvero?”

Giuro! È imbarazzante.”

E con le ragazze?”

Noto dai suoi occhi che l'argomento deve interessarlo parecchio. D'altra parte, è più che normale per un adolescente con gli ormoni a pieno regime. Sì, perché per me no? Vero?

Ero un ragazzino estremamente timido. Molte ragazze hanno la vocazione da crocerossine. Gli piace occuparsi del povero ragazzo indifeso. O del ribelle maledetto. E loro mi vedevano in entrambi i modi. Ma io ero davvero troppo imbranato per approfittarmene.”

A questo proprio non ci credo!” Esclama, pulendosi energicamente la bocca dopo aver terminato la sua colazione.

Sì, forse l'ho messa giù un po' peggio di quello che era. Ma è vero che avrei potuto raccogliere molto di più di quello che ho goduto in realtà.

Vedi! Con gli anni poi mi sono rifatto con gli interessi! Con le donne … e con i miei sogni!”

Annuisce soddisfatto. Non mi sono mai sentito un esempio per nessuno. Ma sarei felice che quello che gli ho detto possa farlo stare meglio. Fargli credere che la vita ti possa riservare sempre qualcosa di bello. Anche se nei momenti bui ti sembra impossibile.

Victor!” Richiamo un attimo la sua attenzione, distratta dalla nuova prospettiva che gli ho appena offerto.

Sì!”

Prima non sono stato del tutto sincero.”

Mi guarda un po' allarmato.

Io amo tua sorella!” Affermo quanto mai deciso.

Un enorme sorriso cancella i suoi timori. Non capisco nemmeno il perché lo stia dicendo a lui. Probabilmente sento solo il bisogno di dirlo ad alta voce. E Shan non è qui.

Fantastico! … Con un cognatino come te, scommetto che tutte le più fighe del quartiere faranno a gara per darmela!”

Lo dice in modo talmente spontaneo che, anche se so che è sincero, mi viene solo da ridere.

Cognatino … aaahh …. se ti sentisse Dawn!”

Perché? Che ho detto?”

Diciamo che non penso sarebbe tanto disposta ad aiutarti a conquistare le ragazze, in questo modo. Perlomeno, non considerando me nelle vesti cognato.”

La mia precisazione lo confonde un pochino.

Stai con lei, no? Non sei il suo ragazzo?”

No! Purtroppo no!”

Doverlo ammettere fa piuttosto male. Non posso evitarlo.

È una situazione abbastanza delicata. Facciamo due vite troppo diverse. … Insomma, è complicato!”

Mi guarda come se fossi scemo. E ha ragione! Non sono io l'ostacolo. Per me non c'è nulla di complicato. Non più da quando Dawn è entrata a far parte della mia vita. Ma non voglio scaricare la mia insofferenza per il nostro impasse su suo fratello.

Però hai detto che sei innamorato di lei?”

Moltissimo!”

Su questo almeno posso essere sincero. Si alza e mi appoggia una mano sulla spalla.

E allora non mollare. Vedrai che le cose miglioreranno. Didi ne vale la pena.”

Ah, lo so bene! Lei ne vale molto più che la pena. È buffo! Credevo di dover essere io a tirargli su il morale. Invece ora è il piccolo Victor a consolarmi.

Bene! Vedo che avete fatto amicizia voi due! Di che parlate?”

Dawn è in piedi, vicino all'ingresso della cucina. E ci osserva compiaciuta. Chissà se ha ascoltato la nostra conversazione? E quanto?

Chiacchiere fra uomini!” Taglia corto Vic, riponendo la sua tazza nel lavandino e preparando le tazzine da caffè per la sorella e per me.

Ottimo!” Commenta lei, incrociando le braccia al petto. “Però sbrighiamoci. Il treno parte tra un'ora e un quarto.”

Vi accompagno io! Con l'auto!”

Si voltano entrambi a guardarmi. Sorpresi dalla mia uscita.

Sono solo poche ore di macchina. E io non ho niente di meglio da fare oggi. Mi va una bella gita fuori città.”

Che nella lingua segreta di Jared Leto significa più o meno: « Dawn, amore mio, non ho la minima intenzione di separarmi da te nemmeno per un minuto del tempo che tu vorrai concedermi! »

Sono stato abbastanza esplicito?

 

°°°

N.d.A.

Non so se avete notato tra le righe, ma è la seconda volta che Jared accenna al desiderio recondito di una famiglia. Aaahh, vedi a volte la fantasia come viaggia! Nella vita reale sarebbe pura fantascienza!

Piccole crepe, profonde come il Grand Canyon, nell'armatura da Iron Man di Dawn. Ha tanto bisogno di lui, la piccola. E chi l'avrebbe mai immaginato?

Che ne pensate di Victor? È caruccio, no? Spero che risulti abbastanza simpatico, come l'ho figurato nella mia mente.

Baci e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20 ***


CAPITOLO 20

Chudleigh Road è una di quelle strade residenziali tipiche delle zone medio borghesi inglesi. Quasi più un villaggio che un quartiere di una città di circa centomila abitanti. Un tranquillo susseguirsi di casette a schiera, più o meno grandi. Un campo giochi ben curato. Un'associazione culturale. Un pub. Piuttosto caratteristico. E anonimo allo stesso tempo.

La casa degli Alexander è dignitosa. Né grande né lussuosa, ma adeguata allo stile di vita di una normale famiglia con un reddito medio. Mi pare di ricordare che Dawn mi abbia detto che suo padre è un insegnante di liceo. Di scienze o biologia, credo.

È Julian ad accoglierci sulla porta. Sua sorella lo aveva già avvertito per telefono della mia presenza insieme a loro. E difatti non è per nulla stupito. Anzi, continua a fissarmi con lo stesso sguardo compiaciuto dell'altra volta. Probabilmente si starà chiedendo a che punto siano arrivate le cose con Dawn.

In casa conosco finalmente il padre di Dawn, Charles, e sua moglie Nell. Guardandolo mi è improvvisamente chiaro quello che lei mi diceva a proposito del fatto che il padre viva in un mondo tutto suo. Effettivamente ha il classico aspetto del topo di biblioteca. Pallido e magrolino. Pochi capelli arruffati. Occhialetti tondi. E sguardo perennemente distratto.

Victor! Sei qui!”

Accoglie il figlio fuggiasco con una leggerissima pacca sulla spalla.

Ti aspettavo per aiutarmi con l'esperimento sulle idrofile, ricordi?”

Mi chiedo se si fosse accorto che Victor era scappato di casa.

Papà, lascialo respirare un po'!” Interviene Dawn, salutandolo con un abbraccio affettuoso. “Dagli tregua con questi tuoi benedetti esperimenti.”

L'uomo la stringe forte. Forse ha notato solo adesso la sua presenza.

Tesoro mio! Quando sei arrivata?”

Ecco! Come non detto!

Adesso, pa'! Abbiamo riportato Vic a casa.”

Povera Dawn! Osserva suo padre sconsolata, mentre Julian se la ride sotto i baffi. Io sono rimasto in disparte a gustarmi questo buffo siparietto, ma Dawn mi fa un cenno con la mano e io mi avvicino.

Papà, Nell! Lui è Jared!”

Porgo loro la mano, che i due mi stringono a turno con estrema cortesia.

È stato tanto gentile da accompagnarci qui in macchina!”

Charles mi esamina attentamente. Neanche fossi uno dei suoi vetrini. Lo conosco da pochi minuti e per la prima volta mi sembra che ponga la sua concentrazione su qualcosa.

Presumo che sia il tuo ragazzo, tesoro mio!” Esclama, alla fine di una lunghissima analisi.

Come al solito, la risposta di Dawn arriva veemente e categorica.

No! È soltanto un amico!”

Ho una fitta ogni volta che lo dice. Alla parola 'amico' Victor tossicchia ridendo allegramente. E Dawn, ovviamente, lo fulmina con lo sguardo.

Per fortuna c'è Nell a cavarmi dall'imbarazzo.

È un onore conoscerti, Jared.”

Mi rendo conto da come mi squadra, timida, che sa perfettamente chi sono. E la cosa mi mette piuttosto a mio agio. La signora Alexander è una donna dall'aspetto molto fragile e insicuro. Ma anche molto gentile.

Ti ho ammirato tanto in quel film di Van Dormael, di qualche anno fa!”

Però! La signora ha gusti raffinati.

Grazie. Lo apprezzo molto. Non è un film che hanno visto in molti.” Replico convinto.

Spendo tante energie nel mio lavoro e sono orgoglioso che venga lodato. Soprattutto se si tratta di complimenti sinceri. Come credo siano quelli di Nell.

Ti prego Nell, non aggiungere altro. O finirà per montarsi la testa.”

Taglia corto Dawn, facendomi la linguaccia. Tutta divertita.

Perché? Il tuo amico è una persona famosa?” Prorompe Charles, aizzato da un'improvvisa botta di vitalità.

Scoppiamo a ridere tutti insieme. Che famiglia bizzarra! Conoscendoli mi viene più facile comprendere meglio le sfaccettature della complicata personalità di Dawn.

Ci tratteniamo per circa un'oretta e poi salutiamo. Lei mi ha chiesto se mi scocciava passare a casa di sua madre. Ovvio che non mi scoccia. Anzi. Ora sono più che mai curioso di conoscere anche lei. La aspetto fuori nel vialetto, mentre Dawn si dilunga con gli abbracci e le raccomandazioni, soprattutto a Vic. Julian mi raggiunge dopo un paio di minuti.

Sono proprio contento che sia venuta con te! Non me l'aspettavo.” Mi dice. Quasi con noncuranza.

Eri convinto che mi avesse già scaricato?”

Era una possibilità concreta.” Risponde. Sempre sguardo fisso e sorriso sornione. “Anche se io faccio il tifo per te.”

Ammetto che la cosa mi fa piacere. Sono convinto di essermi guadagnato l'appoggio persino di Vic. Non credevo di riuscire a compiere passi in avanti con loro. Peccato che per la diretta interessata non faccia alcuna differenza.

Ti ringrazio per la fiducia. Ma non penso che basti.”

Annuisce pensieroso. “Gioca ancora in difesa?”

Direi piuttosto che è ancora convintamente arroccata nel suo fortino! Comunque sì, la metafora è calzante!”

Si avvicina e mi posa la sua robusta mano sulla mia spalla delicata.

Tieni duro e non mollare!” Mi strizza l'occhio. “La conosco meglio di chiunque altro. E tu puoi renderla felice!”

Sono piuttosto imbarazzato dalle sue parole. Sono innamorato di Dawn e vorrei davvero poter provare a stare insieme a lei. Come una vera coppia. E benché questa prospettiva terrorizzi molto più lei che me in questo momento, è altrettanto vero che neppure io sia immune dall'ansia che la cosa possa andare a finire male. Come è sempre successo nella mia vita finora. Contavo sull'appoggio della sua famiglia ma tutta questa pressione adesso mi sta schiacciando.


***

La madre di Dawn abita a poche centinaia di metri dalla casa dell'ex marito. Anche le villette si somigliano abbastanza. Forse questa è persino più modesta della precedente. Anche se è in definitiva la casa dove la famiglia Alexander ha vissuto fino al divorzio.

Jared, solo una cosa!”

Dawn ha appena suonato il campanello. È piuttosto tesa. Inevitabile, visto il rapporto non del tutto amichevole che la lega alla madre.

Cerca di ignorare il più possibile tutto ciò che dice. Mamma ha la pessima abitudine di dover parlare sempre e ad ogni costo. Anche se non ha niente di sensato da dire. Anzi, soprattutto se non ha niente di sensato da dire! Potrebbe essere spiacevole.”

Le sorrido amichevolmente. “Tranquilla! Non ci farò caso.”

Lei mi sorride di rimando. Ancora un po' nervosamente.

Pochi istanti dopo, una donna di mezz'età, piccola ma dall'aspetto molto volitivo, ci apre la porta. Rimane in silenzio per un paio di secondi. Cipiglio fiero. Scruta Dawn, molto attentamente, concedendo a me solo un'occhiata di sfuggita.

Ti sei degnata di passare, allora! Quale onore!”

Ora capisco da chi Dawn ha ereditato quella punta di gelido sarcasmo del suo carattere.

Ciao anche a te mamma!” Le risponde. Cingendola in un abbraccio imposto ma non eccessivamente distaccato.

Mamma, Jared! Jared, lei è mia madre!”

Ci presenta sbrigativamente, mentre la donna ci fa accomodare in casa.

È il tuo ragazzo? Che fine ha fatto Tom?”

Ecco! Ora mi aspetto il solito scatto di nervi da parte di Dawn, mirato a negare con forza la nostra pseudo relazione. Invece esita per qualche secondo. Guardandomi negli occhi un po' avvilita. E mi strizza l'occhio, sorridendomi complice. Che stia per arrendersi a ciò che ormai è evidente per tutti tranne che per lei?

Tom è acqua passata da un pezzo. Non fare finta di non ricordartelo! … Jared è un amico!”

Ahi! Ancora un amico?

Un amico molto speciale!” Precisa.

Be', già meglio. È comunque un passo avanti.

Le porgo la mano che la donna stringe prontamente. Anche la stretta di mano è molto decisa. Così come il suo sguardo. Uno scanner indagatore a cui è molto difficile sottostare senza sentirsi a disagio.

È un piacere conoscerla, signora Alexander.” Le dico educatamente.

Per carità! Chiamami Angela, per favore. Ci sono già troppe signore Alexander da queste parti.”

Quest'ultimo commento mi lascia intuire che i due nuclei famigliari, nonostante la vicinanza, non vadano troppo d'accordo.

Ti prego … lascia perdere … ” Mi fa cenno Dawn, soltanto con il labiale.

Annuisco, continuando a sorriderle. Non voglio che si mortifichi per questo. Non è davvero il caso. Angela ci invita a seguirla in cucina dove era intenta a infornare una specie di pizza bianca.

Che profumino delizioso!” Esordisco entrando nella stanza.

So per esperienza che esaltare le doti culinarie di una madre è il modo migliore per accattivarsene le simpatie.

Dawn mi ha detto che lei è una cuoca straordinaria! E devo riconoscere che, stando almeno all'odore, non è stata affatto troppo generosa nei suoi confronti!”

La donna si ferma un attimo a fissarmi. Prima compiaciuta. Poi scrolla le spalle e si gira nuovamente verso il forno, ringraziandomi senza eccessiva enfasi.

Paraculo!” Mi sussurra Dawn, sottovoce.

Che c'è? Io lo penso davvero. Ok, forse ho accentuato un po' i toni. Ma che male c'è se voglio fare bella figura con sua madre?

Stai facendo la focaccia al formaggio, mamma?”

Già! Se avessi saputo che venivi, accompagnata per di più, avrei potuto preparare qualcosa di speciale. Ma come al solito, tu fai sempre di testa tua!”

Eccola che comincia.” Mormora ancora Dawn, ad un millimetro dal mio orecchio.

Mai che ti venga in mente che esistono anche gli altri! Per carità! Sono solo tua madre, dopotutto. Quella che ti sprechi a chiamare per telefono solo una volta al mese.”

Dai, ma'! Non cominciare per favore. Non sono venuta qui per litigare.”

Va bene! Come vuoi! Figurati se posso permettermi di parlare … in casa mia!”

E ritorna alle sue teglie.

Comunque Victor sta bene! Se la cosa ti interessa.” Le annuncia Dawn, un po' acida.

Lo so che sta bene! Jules mi ha avvertito subito. Credi che non mi preoccupi anch'io per quella testa calda di tuo fratello?”

Oddio! Sì, forse Angela è tantino troppo autoritaria, Charles completamente su un altro pianeta, e Nell troppo emotiva. Però devo riconoscere che, tutto sommato, sono una bella famiglia allargata. Malgrado i problemi, si prendono ancora cura l'uno dell'altro. Non capisco come Dawn ritenga di non esserne capace.



°°°

N.d.A.

Piccola digressione sui famigliari di Dawn. Atto primo. Seguirà il clou dell'incontro con la terribile Mamma Alexander. Una visita parenti ci stava tutta, a questo punto.

Impressioni?

Baci e a presto … Fannie.
 

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 ***


INTRODUZIONE: Era un pezzetto che non rompevo l'anima con le mie introduzioni, ma x questa volta consentitemelo.

È trascorsa una settimana ormai dal concerto dei Mars a Lucca, cosa che mi ha totalmente distratto da ogni mia più piccola faccenda quotidiana e abitudine, efp compresa. Ma ci tengo ad abbracciare moralmente e virtualmente le migliaia di ragazzi e ragazze che hanno condiviso con me quella magica bolla. E anche i ragazzi di Padova, con cui ho condiviso le stesse emozioni, anche se solo nello spirito!!!!

Ok, basta, finito! … Dunque, avevamo lasciato i due ragazzi alle prese con la temibile Angela, e da qui riprendiamo ...


 

CAPITOLO 21

Allora, Jared!” Mi interpella la donna, con tono inquisitorio.

Siamo seduti nella sua cucina da pochissimi minuti e già la tensione è alle stelle. Immagino che Dawn stia patendo le pene dell'inferno in questo momento.

Da quanto conosci questa scansafatiche di mia figlia?”

Scansafatiche? Dawn? Non mi sembra proprio. Ma, a quanto pare, sono abituate a riservarsi l'un l'altra questo genere di gentilezze.

Un paio di mesi, più o meno.”

E … ?”

L'occhio di Angela si fa più curioso. Dawn sbuffa sonoramente.

Non rispondere, Jay!” Mi consiglia.

Non vedo perché no? … C'è qualcosa che vorresti che tua madre non sappia?” Le domando ironicamente.

Lei si riavvicina al mio orecchio, sussurrando. “Molte cose in realtà! Ma mi fido di te!”

Il suo respiro sul collo mi fa rabbrividire. Non posso evitare di chiudere gli occhi a causa di quel tremito. Spero solo che Angela non se ne sia accorta.

Ci siamo conosciuti per un caso fortuito.” Continuo, recuperando il mio sangue freddo. “Un piccolo incidente d'auto!”

La donna spalanca occhi e bocca, fulminando la figlia con uno sguardo più infuocato di un altoforno in funzione.

Tu hai avuto un incidente d'auto?” Le grida, allarmatissima. “Quando? E perché non mi hai detto niente? … Mi vuoi vedere morta. È così?”

Dawn le racconta a grandi linee del tamponamento. Ricordando anche a me lo svolgimento degli eventi di quella sera ormai lontana. Mi vergogno soltanto al pensiero di essermene rimasto per i fatti miei, mentre quello stronzo dell'ex ragazzo aveva tentato di aggredirla. Come potevo essere stato tanto cieco ed egocentrico? Ancora una volta, per fortuna, la presenza di Shannon aveva salvato la situazione.

Quindi è stata colpa di Tom?” Le domanda la madre, che ha ripreso totalmente il controllo dei suoi nervi.

Dawn annuisce. “Era ubriaco. Come al solito.”

Sicura che non sia stata un po' anche colpa tua? … Non l'avrai provocato in qualche modo?”

Non ci credo! Sta davvero addossando a lei la responsabilità di quell'imbecille? Persino Dawn è allibita.

No, Angela! Mi creda, quel deficiente ha fatto tutto da solo.” Intervengo in sua difesa, anche se sicuramente lei non ne avrebbe bisogno.

E mentre parlo, istintivamente, le prendo la mano, sotto il tavolo, accarezzandole il dorso dolcemente.

Dawn non ha fatto assolutamente nulla per provocarlo!”

Mi sorride. È strano. Non credevo che avrebbe apprezzato il mio gesto.

Ok!” Ne conviene la madre. “È che non sarebbe la prima volta. Mia figlia è un vero asso nel mettersi nei casini. Soprattutto con gli uomini. … E mai che riuscisse a tenersene uno decente.”

Dawn scansa la mia mano, sbattendo entrambe le sue sul tavolo, concitata.

Mamma! La vuoi smettere!”

Che c'è?” Continua quella, imperturbabile. “Ho detto qualcosa di non vero, per caso? Figlia mia, hai trentadue anni ormai. Chi diavolo stai aspettando? Il principe azzurro?”

Mi rivolge un'occhiata densa di significato. “Sai meglio di me che le favole non esistono!”

Wow! Non ho mai sentito una madre parlare con sua figlia con tanta aridità. Devo riconoscere che Dawn è sorprendentemente dolce, considerando da che genere di donna è stata allevata. Non posso fare a meno di compatirla.

Non ho bisogno di un marito per sentirmi una donna realizzata!” Sbotta Dawn. “Possibile che tu ancora non riesca a capirlo? Io non ho bisogno di nessuno!”

Eh, già! Questo è piuttosto evidente. Sono solo io ad illudermi che non sia del tutto vero.

E lui allora?” Mi indica con un gesto sprezzante della mano. “Che cosa ci fai con lui?”

Dawn si alza dal tavolo con un movimento repentino che fa quasi cadere la sedia su cui era seduta.

Te l'ho già detto. È un buon amico.” Le ripete stancamente. “Mi è stato molto vicino e … è inutile … non ha nessun senso parlarne con te ...” Si allontana verso il corridoio. “Ho bisogno di andare in bagno. … Jay, non è necessario che tu stia qui con lei! Puoi aspettarmi in macchina, se vuoi. Ti raggiungo non appena ho fatto.”

La guardo per un istante. Non l'ho mai vista tanto debole. Questa situazione con la madre deve proprio esasperarla. Poi sposto la mia attenzione verso Angela. Fissa la figlia come se non la vedesse nemmeno. No! È impossibile che non riesca ad accorgersi di che donna meravigliosa sia Dawn! Non voglio crederci!

No! Va tutto bene.” Le rispondo, tranquillo. “Ti aspetto qui. Se a tua madre non dispiace.”

Angela fa segno di no con la testa. E Dawn, scrollando le spalle, esce dalla stanza.

Devo sembrarti una specie di strega. Non è così?” Mi chiede la donna, una volta rimasti soli.

Sta affettando a julienne delle patate e altre verdure. Come se quello che è appena accaduto non avesse nessuna importanza. Non attende neanche la mia risposta.

Presumo che tu non abbia figli?”

Scuoto la testa.

Quindi non puoi sapere come ci si possa sentire a venir rifiutati sistematicamente. Da chi è sangue del tuo sangue. Carne della tua carne.”

Mi dispiace, ma forse lo so meglio di quanto possa immaginare.

Tutti adorano mia figlia! Riesce a farsi voler bene da chiunque la conosca, anche dopo soli cinque minuti.”

Annuisco. È verissimo. L'ho notato centinaia di volte negli ultimi mesi.

Credi che io non sappia che persona stupenda sia? Bella, intelligente, piena di risorse. … Sono fiera di lei. Come lo sono di mio figlio Julian. Non avrei potuto desiderare due gioie più grandi di loro. Soprattutto considerando il fatto che né io né mio marito abbiamo alcun merito in questo. Non siamo stati dei genitori impeccabili. … Ma è frustrante vedere che ogni cosa che dico viene costantemente considerata immondizia. Da piccola volevo iscriverla a danza, invece lei ha scelto il nuoto. Perfetto! Aveva stoffa. Poteva diventare una campionessa. Ma no! Lei non voleva gareggiare. Avrebbe potuto lavorare nelle strutture sportive più qualificate della contea, con i suoi risultati. Invece, insegna a nuotare a dei bambini in una delle zone più malfamate di Londra. … Ed è sola! Senza nessuno che la protegga. Che la sostenga. … Io ho sempre desiderato solo il meglio per lei! E non smetterò di farlo soltanto perché lei mi odia! Che senso ha la vita di una madre se non quello di aiutare i propri figli a vivere al meglio delle loro possibilità?”

Immaginavo che non potesse realmente disprezzare sua figlia. Certo, forse ha scelto il modo sbagliato per dimostrarle la sua premura. Ma io non mi sento all'altezza di giudicarla. Termina di affettare le sue verdure e si pulisce le mani, scrutandomi ancora attentamente.

Di che cosa ti occupi, Jared?” Mi domanda, cambiando totalmente discorso e tono della voce.

Sono un musicista! Tra le altre cose!” Risposta neutra, ma sincera tutto sommato.

Non credo che Angela però la apprezzi molto. Lo noto da come scuote la testa, vagamente contrariata.

Un musicista … ” Ripete, più a se stessa che al sottoscritto. “ … E come ti sbagli? … Ti andrai ad aggiungere anche tu alla schiera di spostati che colleziona.”

Sorrido. Sì, tanto normale non lo sono mai stato. Eppure ci sono senz'altro un'infinità di madri che mi considererebbero un ottimo partito per le loro figlie. Dovrei dirglielo per tranquillizzarla? Probabilmente il fatto che io sia discretamente celebre mi renderebbe più degno di Dawn, ai suoi occhi.

Non siete veramente soltanto amici, sbaglio?” Mi anticipa prima che possa decidere.

No! Non sbaglia!”

Ora è lei a sorridermi. Alquanto compiaciuta. Ha lo stesso sorriso di suo figlio.

Mi piaci sai? … Avrei dovuto aspettarmi, prima o poi, un tipo come te!”

In che senso uno come me?”

Un artista! Un sognatore! Dawn è sempre rimasta affascinata dalle persone creative. Forse perché ha sempre creduto di non esserlo lei in prima persona. Si considera una molto concreta. Fisica. Un po' come me. Alle volte mi assomiglia più di quanto non vorrebbe.”

Devo convenire che probabilmente è vero. Quel carattere spigoloso. Lo stesso pragmatismo.

Però devi essere molto bravo in quello che fai, per averla colpita.”

Ci provo!”

Sì! Scommetto che non fai poi molta fatica!”

Scoppia a ridere. E involontariamente rido anch'io.

Non considerando il fatto che sei un ragazzo eccezionalmente bello.”

Ecco! Ora mi sento decisamente in imbarazzo. Angela si riprende quasi subito, invece.

E quindi? Se non siete solo amici, che cosa c'è tra voi?”

Sono innamorato di lei!”

Ormai l'ho confessato a tutti. Tanto vale dirlo anche a sua madre. Un rumore alle nostre spalle mi costringe a voltarmi. Dawn è in piedi, ferma vicino all'imbocco del corridoio. Mi osserva attentamente per un lunghissimo istante. Non so se ha sentito ciò che ho detto. O quanto le possa aver fatto piacere. Ogni volta che rivelo a qualcuno di amarla, la becco ad ascoltare di nascosto. Le sembrerà che io lo faccia apposta.

Jared … si sta facendo tardi!”

Non è irritata. Né nervosa. Anzi, la sua voce è insolitamente dolce. Forse un po' più triste. Mi alzo per raggiungerla ma vengo bloccato da Angela.

Aspettate! Non avete mangiato niente!”

Non c'è tempo mamma. Ci vorranno almeno tre, quattro ore per tornare a Londra.”

La donna ci fissa scontenta. Si vede a occhio che sarebbe felice se rimanessimo ancora un po'. Chissà? Forse sarebbe ora che si decidessero una buona volta a risolvere le loro grane.

Almeno prendete queste!” Ci dice mentre estrae dal frigorifero un involto piuttosto voluminoso. “Ho fatto le piadine!”

Dawn guarda l'involto, lasciandoci sopra gli occhi. Poi sposta lo sguardo su di me, che la guardo a mia volta confuso. Piadine? Che diavolo di roba è? Lei si accorge del mio disorientamento e sorride di gusto.

Sono delle specie di tortillas farcite. Ma di farina bianca. Specialità tipica italiana.”

Mi spiega. Poi si rivolge nuovamente alla madre.

Jared è vegano. Non credo che la piada faccia al caso suo!”

Angela rimane allibita. Anzi, quasi sconvolta.

Vegano?” Ripete.

Faccio cenno di sì con il capo, leggermente imbarazzato. Lei mi risponde con un'alzata di spalle.

Ok! Allora meno male che usato l'olio d'oliva al posto dello strutto. Ci sono anche alle verdure.”

Lo squillo del telefono la interrompe, costringendola a rispondere.

Dawn si è già diretta in salotto e io la seguo. È seduta su un comodo e ampio divano. Con gli occhi chiusi e la testa sprofondata sulla spalliera. Mi accomodo al suo fianco e la abbraccio. Finalmente lei sembra gradire.

Mi dispiace … per prima.” Sussurro.

A che cosa ti riferisci?”

Possibile che non abbia sentito niente della conversazione con Angela?

Be' … ho fatto due chiacchiere con tua madre.”

Apre gli occhi. Le sue bellissime perle di sabbia infuocata. Cristo Santo! Non mi era mai capitato prima d'ora di sentirmi così perso dentro un paio d'occhi. Mai! Nemmeno quando ho creduto di amare veramente.

Ti amo anch'io, Jared!”

Allora mi ha sentito! La stringo forte a me e le bacio il collo. È inebriante sentire la fresca morbidezza della sua pelle sotto le mie labbra.

Credo che mamma abbia ragione questa volta, sai?” Continua lei, parlando piano. “Solo uno come te poteva farmi questo effetto!”

Le sorrido, rimanendo appoggiato sulla sua spalla. “Ogni tanto dovresti darle ascolto. Forse ti conosce meglio di quanto credi.”

Non sono un'ingrata, Jay! … So che mi vuole bene. E che tutto ciò che desidera è che io sia felice. Lo apprezzo. Anche se non glielo dimostro.” Si ferma per cercare il mio sguardo. “È che non riesco proprio a capirla il più delle volte. Per me è come se parlassimo due lingue diverse. Lei è così … insomma, l'hai vista! Sempre rigida, non si rilassa mai. Deve sempre criticare o puntualizzare, su tutto e tutti. … Ho paura di diventare come lei. E io non voglio essere come lei. Io voglio essere felice. Lo voglio davvero!”

È quello che volevo sentire. La bacio delicatamente sulla bocca, per farle capire che non deve più avere paura. Che ci sono io qui per lei. Che voglio essere io a renderla felice. Ma Dawn, improvvisamente si scioglie dalla mia stretta.

Penso che dovresti tornare a Londra! … Da solo!”

Un secchio di acqua gelata mi investe completamente.

Cosa … come da solo?” Balbetto, incespicando nei miei stessi pensieri. “E tu?”

Forse è meglio che io mi fermi da mia madre per un po'. Credo che sia arrivato il momento di appianare le nostre divergenze una volta per tutte. O almeno provarci. Non lo pensi anche tu?”

Certo che lo penso! L'ho detto, tra me e me, anche prima. Ma questo non significa che abbia voglia di lasciarla qui. Senza di me.

Resto anch'io! Posso?” La imploro, a fil di voce.

Dawn prende il mio viso tra le sue piccole mani. Mi sfiora il naso con le labbra. Mi bacia. Appassionatamente.

Devi andare via, Jared!” La sua voce è rotta dalle lacrime che invocano di uscire. “E domani devi prendere quell'aereo per Los Angeles. Con Shannon. Tornare alla tua vita. Al tuo lavoro.”

No!” Le afferro le spalle bruscamente, spostandola da me. “Se me ne vado adesso, io e te ci perderemo per sempre. So già che sarà così. Non puoi desiderarlo davvero!”

Succederà quello che deve succedere.”

Cazzate!” Le urlo, alzandomi di botto da quel divano. “Porca puttana, Dawn! Hai appena detto che mi ami. Che vuoi essere felice. Perché mi allontani, allora?”

Perché voglio che anche tu ti prenda il tuo tempo per riflettere!”

Cazzo! Non la seguo più. Sono troppo fuori di me per comprendere le sue parole. Invece lei sembra così tranquilla. Come al suo solito. Come se sia perfettamente sicura di quello che dice.

Forse è vero che tu sei tutto quello che ho sempre aspettato.” Continua lei. “E chissà? Forse è altrettanto vero che io sia quello che tu stavi cercando.”

Quello che darebbe senso alla mia vita! Come le dissi quella volta. Faccio per risponderle ma lei mi zittisce.

Ma dobbiamo esserne convinti! Entrambi! E fermamente! … Abbiamo già fatto tutte e due troppe cazzate, negli anni. Non credo che potremmo sopportarlo questa volta.”

La odio, in questo momento. Perché, per quanto mi stia lacerando, probabilmente ha ragione. Con lei è successo tutto così all'improvviso. E, malgrado la sua resistenza, è stato così facile. Naturale. La lontananza sarebbe sufficiente a distruggere i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra?

Mi risiedo accanto a lei e le prendo le mani. “Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di salutarci. Come si deve.”

Non abbiamo neanche fatto l'amore per l'ultima volta! L'ultima volta. Solo a pensarci mi manca il respiro.

Meglio!” Mi risponde lei, con un sorriso rassicurante. “Così sarai obbligato a tornare per ...” Mi strizza l'occhio. “... per salutarmi come si deve! … Presto!”

 


°°°

N.d.A.

Scusatemi, non ho la lucidità mentale sufficiente x annotare qualsivoglia chiarimento. Eeeehhh gggiààà!!! (… sospirone ....)

Per domande o richieste, sapete che cosa fare.

Baci … Fannie.
 

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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 ***


CAPITOLO 22

 

Sei mesi. Ventisei settimane. Centottanta giorni. Più o meno altrettante le donne che saranno passate dal suo letto. Nello stesso periodo.

Ebbene sì! Sono trascorsi sei mesi da quando Jay è partito!

Ogni tanto mi telefona. O mi manda mail con allegate foto di strane sculture o ridicole installazioni. Lo appassionano parecchio da un po' di tempo a questa parte. Oppure foto di viaggi. È stato in India e in Nicaragua, per ricaricarsi, dice lui. Poi, di nuovo in Europa, per lavoro. A Berlino, Milano e, ovviamente, Parigi. Non a Londra! Non ne ha avuto il tempo. Eh già! Per uno che percorre centinaia di migliaia di chilometri l'anno, questi maledetti 400 chilometri che ci separano da Parigi devono essere sembrati davvero un'enormità!

Mi ha tenuto aggiornata sui progressi definitivi dell'album. Che continua a chiamare il 'nostro' album. Sui progetti della band. E collaterali. Un nuovo film che forse comincerà a girare a breve. Qualche festival a cui partecipare con il suo documentario. Idee nuove per uno o più videoclip. Nuovi sviluppi per il Vyrt. È straordinariamente professionale quando si tratta del suo lavoro. La sua dedizione è totale.

Anche se, devo ammettere, ogni tanto preferirei che mi parlasse anche di altro. Ma da Jared, niente! Nemmeno una parola su quello che c'è stato tra noi. Più nessun 'Ti amo' pronunciato dalla sua voce. E mi manca. Cazzo, se mi manca! È strano che sia proprio io a dirlo. Ho sempre pensato di essere la prima a voler mantenere le distanze. Invece, a quanto pare, per lui le cose si sono rivelate molto più facili di quanto si aspettasse. Di quanto entrambi ci aspettavamo.

Molto più facili che per me, in effetti.

Lo aveva detto lui stesso, d'altronde. Che se fosse partito, ci saremmo persi per sempre. E così è stato, dopotutto. Meglio per lui. Mi piacerebbe davvero saperlo felice. Anche se in compagnia dell'ennesima ninfetta stereotipata. Come quell'Anastasia. Una modellina russa di vent'anni con il quale si accompagna ultimamente. Per ora è per tutti un segreto, ma alcune foto sono inequivocabili.

E poi anche Shannon si è lasciato scappare qualcosa in tal senso. Durante una delle nostre conversazioni telefoniche. Telefonate, tra l'altro, molto più intime e affettuose di quelle che intrattengo con Jared al momento. Shan non perde occasione di farmi sapere quanto gli manchi la mia compagnia. I nostri pranzetti al parco. Le nostre chiacchiere. Di quanto gli farebbe piacere tornare a Londra. O che fossi io ad andarlo a trovare a Los Angeles.

Jay non me l'ha più chiesto!

Era la prova del nove. E l'abbiamo fallita. Miseramente. Non ero io la donna che stava cercando. E non era lui l'uomo in grado di cambiarmi la vita.

Eppure ancora non sono capace di farmene una ragione. Cioè, razionalmente capisco. E accetto. Sono consapevole di essere stata io a volerlo. Ma la mia mente, e forse il mio cuore, sono ancora costantemente occupati per almeno due terzi della loro essenza unicamente da lui. Qualsiasi cosa io faccia. A qualunque cosa pensi. Lui è sempre lì. Come uno schermo perennemente acceso che non ne vuole sapere di spegnersi. E ogni cosa lo mantiene sempre vivo nella mia memoria. L'inflessione di una voce sentita per strada, vagamente simile alla sua. Una vaschetta di una disgustosa pietanza al tofu sul ripiano del banco frigo del supermarket. Il flacone di shampoo e il rasoio da barba che usava quando stava da me. E che non ho avuto la forza di gettare via.

Che idiota! Non mi sono mai innamorata in 32 anni di vita. E poi finisco per innamorarmi alla follia dell'uomo più sbagliato che potesse capitarmi. L'uomo perfetto, che disgraziatamente non potrà mai più essere mio.

Fortunatamente ci pensano gli altri a distrarmi un po'. Jules e Vic fanno a gara per tenermi allegra. Si fermano da me sempre più spesso ed è bellissimo come basti unicamente la loro presenza per occuparmi la giornata. Sono davvero la mia vita. Non so cosa farei ora se non ci fossero loro. I miei due angeli custodi. Hanno capito da un pezzo che le cose con Jared non vanno. Ma non mi hanno mai fatto domande. Anche se lo noto dagli sguardi che si lanciano quando pensano che io non li stia guardando, che la situazione in fondo gli dispiace. Forse più che a me.

No! Più che a me è impossibile!

Anche con mamma le cose sono migliorate un pochino, da quel pomeriggio ad Exeter. Certo, continua sempre a mettere il becco su qualunque faccenda. Ma è molto più accomodante di prima. È decisamente più amabile. O forse sono io ad essere cambiata.

La soddisfazione più grande in questi mesi, però, me l'ha regalata Dominic. Il mio Dom. Sta facendo dei passi da gigante ed è riuscito a staccare un tempo fenomenale nei 100 rana. Tempo che gli garantirà l'accesso alle finali nazionali che si terranno fra due settimane. Sono così orgogliosa di lui. E anche di me, devo dirlo. Il mio primo allievo a gareggiare con il top del nuoto britannico. A quindici anni appena compiuti. Quando l'ho detto a Jared mi ha risposto che non era per niente stupito dal suo risultato. E che probabilmente Dom attraverserebbe a nuoto anche La Manica, di notte, da solo, durante una tempesta. Se questo potesse rendermi felice. Jared se ne è sempre uscito con stronzate del genere, sul rapporto tra me e Dominic.

Ecco! Ancora Jared! Non c'è niente da fare. Finisco sempre e inevitabilmente per pensare a lui. Non posso farci niente. Mi manca da morire. E se avessi sul serio sbagliato tutto?


 

***


 

Pronto! Tesoro, come stai? È un po' che non ci sentiamo!”

Finalmente, dopo effettivamente parecchi giorni, un Leto si fa sentire. Peccato che non sia il Leto che speravo.

Ehi, ciao Shan! … Sto benone! … Ho avuto parecchio da fare con il lavoro negli ultimi giorni. … E tu? Sempre sulla giostra?”

Sì, ok! Non è Jared! Ma sono comunque strafelice di parlare con lui. Ho imparato a volergli bene sin da subito.

Sempre, tesoro! … Che combini di bello? A parte il lavoro.”

Più mi parla e meno mi sembra il solito Shannon di sempre. Vocione allegro e calmo, come d'abitudine. Ma avverto la sottile sensazione che ci sia dell'altro sotto.

Nessun altro incidente d'auto. Se è questo che vuoi sapere.” Gli rispondo ridendo.

Anche lui sghignazza. All'altro capo del telefono.

Bene! Significa che con l'avanzo di galera hai definitivamente chiuso?”

Non mi arrabbio perché so che non è serio. Tom è uno dei suoi bersagli di scherno preferiti. Lo tira in mezzo ogni volta che ne ha l'occasione.

Cretino! Lo sai benissimo che è così!”

Si fa silenzioso per un istante. È più che ovvio che stia pensando a Jared. Anche se nemmeno con Shannon ho più toccato l'argomento.

Be', scommetto che ci sarà la fila per rimpiazzarlo! Non è così'?”

Mi sta per caso chiedendo se mi vedo con qualcuno? Ma dico, è completamente scemo, allora?

Esito per un secondo. Non so se insultarlo, evitare di rispondergli direttamente, o prenderla a ridere.

Certo! Ci sarebbe la nazionale di rugby al completo! … Ma sai, ho detto loro di aspettare. Sono reduce da una brutta influenza e devo rimettermi in forze prima di dedicarmici!”

Ovviamente, ho optato per la terza via.

Sei sempre la solita, Dawn!” Mi riprende, sganasciandosi dalle risate. “Se non sono grandi, grossi e con quintali di muscoli nemmeno li guardi! … Mi chiedo che cazzo ci fai con mio fratello? … ”

La domanda gli muore in bocca. È palese anche al telefono l'imbarazzo che lo sta cogliendo in questo momento. E anch'io non riesco più a ridere. Né tanto meno a parlare. Non era meglio continuare a fare finta di niente?

Scusami, tesoro!” Si riprende Shan, dopo un lasso di tempo non sufficientemente breve. “Giuro che non volevo!”

È troppo contrito. E mi dispiace. Non dovrebbero andare così le cose.

Non ti preoccupare Shan! Possiamo anche parlarne, sai? Non devi avere paura di nominarlo. Tuo fratello non è Voldemort! Anche se a occhiaie e pallore se la battono alla pari.”

Già! Il signore oscuro e il principe delle tenebre!” Sospira. Il tono della sua voce torna più rilassato. “Solo che non volevo rattristarti.”

Apprezzo la sua sensibilità. Anche se è una lama conficcata nel cuore. Il fatto che sia convinto che solo fare il suo nome mi procuri dolore significa che lui sa che è definitivamente finita.

Tutto bene, Dawn?”

Per quanto sono rimasta in silenzio? Nemmeno me ne sono accorta.

Certo, Shan! Tutto ok!”

Dicevi davvero prima? Vuoi parlarne?”

Non lo so! Voglio?

C'è qualcosa che vorresti dirmi?”

Ora è lui ad esitare. È tanto terribile la cosa che deve dirmi, da non riuscire a trovare il coraggio?

Gli manchi, Dawn! Immensamente!”

Ecco! Atteggiamento tipico alla Shannon Leto. Cercare a tutti i costi di sistemare le cose. Anche quando ormai non c'è più nulla da sistemare. E arrivare puntualmente ad immaginarsi cose che non esistono. È un romanticone, il nostro Shan! Chi lo direbbe mai?

Shannon, sono passati sei mesi ...”

Provo ad accennare una replica, ma non so nemmeno io quello che sto dicendo. Non vorrei essere brutale. Lui è sempre così carino con me.

Vuoi dirmi che non lo ami più?”

Ma che cazzo dici?”

Mi lascio andare sul divano, sfinita. Trascurando anche riservatezza e buone maniere.

Certo che lo amo. Lo amo e non credevo di poter amare tanto qualcuno. … Cristo Santo … Queste cose dovrei dirle a lui … non a te, con tutto il rispetto.”

Shan sorride prima di rispondermi. “E allora digliele!”

Ok! Mi balena il dubbio che mi stia velatamente prendendo per il culo.

È tardi, ormai! Non penso che Jared voglia più sentirle, ora. È stato bello. Ma è finita. Siamo tornati alle nostre vite. Io la mia e lui la sua. E poi lui ha quella ragazza adesso. Come si chiama … Anastasia, no? … E l'album, il tour. È felice. Lo sento dalla sua voce.”

Ti manca?”

Non ha sentito una parola di quello che gli ho detto?

Logico che mi manca! Ma passerà. … E poi, siamo amici, credo. … Spero che lo resteremo anche in futuro.”

Perciò? Hai intenzione di non dirgliele … tutte quelle cose?”

Forse ha ragione lui, dopotutto. Non è poi un discorso tanto folle! Prima di Jared ero come un ragno rannicchiato nel suo buco. Sentimentalmente parlando. È stato l'amore che provo per lui a tirarmi fuori da quel buco. E poco importa se non è più ricambiato. Se per Jared era solo un tentativo mal riuscito. Io sto crescendo grazie a lui. Sono più forte. E sì, anche più felice. In fondo è vero, lui mi ha decisamente cambiato la vita.

Shannon ha ragione. Devo dirglielo. Ma come?

Mi piacerebbe che lo sapesse. … Ma non sono molto brava a dire certe cose. Figuriamoci al telefono poi.”

Sei fortunata, ragazza mia!”

Mi lascia in sospeso per un istante interminabile.

Jared sarà a Londra domani!”

Jared? A Londra? … Perché non è stato lui stesso ad avvertirmi che sarebbe tornato?


 


 

°°°

N.d.A.

Come avrete notato, questo capitolo è totalmente un pov di Dawn. Ve lo aspettavate che JJ si eclissasse così? Eppure sembrava tanto innamorato! Vallo a capire!

Non so che cosa ci sia realmente tra Jared e quella modella. Molti echelon russi sono convinti che sia davvero la sua ragazza super segreta. In effetti li ha seguiti anche nel tour europeo, pare … Boh! Io non mi pronuncio. Mi serviva solo come personaggio fictionale. (Anche se in alcune foto la ragazzina mi ha fatto quasi tenerezza. Sembra il suo cagnolino. Fedele e devota.)

Be', che altro dire. Siamo agli sgoccioli ormai. Vedremo se la povera Didi avrà modo di chiarirsi.

Baci … Fannie.

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 ***


CAPITOLO 23
 

 ... E questo era il nuovo singolo dei 30 Seconds to Mars, tratto dall'attesissimo album in uscita a gennaio! Nuovo anno! Nuovo inizio per la band! Un disco decisamente sorprendente. Che il sottoscritto ha avuto l'onore di ascoltare in anteprima. Posso vantarmene? Mi sento un privilegiato, Jared!”

Grey, il mio vecchio amico deejay, snocciola parole nel microfono con la velocità di un mitragliatore. Non posso affermare che sia stata una bella intervista. Nonostante lo conosca da molti anni e fra noi ci sia un rapporto di confidenza. Ma il problema non è lui. Sono io che mi sento spento. Sto pensando a tutt'altro.

Aah aah! Lo sei! Devo ripagarti in qualche modo della sfortuna di essermi amico.”

Cerco di fare lo spiritoso, anche se non sono per niente in vena. Mi pento un po' di non aver chiesto a Shannon e Tomo di venire con me. Forse con loro sarebbe stato più facile.

Rimani concentrato, Jay!

Grazie ancora Jared, per essere stato nostro ospite! È sempre un enorme piacere averti qui!”

Grazie a voi per avermi ospitato.”

E via con il festival delle banalità.

Terminata la diretta, saluto Grey e il resto dello staff di IndieRadio, e mi dirigo verso l'uscita. Da solo. Ho bisogno di stare solo. Non so ancora che cosa fare. Sono settimane che mi torturo ormai, soltanto al pensiero. Ma non è comparsa nessuna luce ad illuminarmi. La mia solita fortuna! Nei momenti topici della mia vita, devo sempre cavarmela da solo!

Ciao Jay!”

Cazzo! … La sua voce mi colpisce alla schiena mentre sono ancora nell'atrio del palazzo. Mi volto verso di lei. E un sorriso si allarga istintivamente sul mio viso.

Lei è qui! Di fronte a me! E, malgrado tutte le mie cazzo di convinzioni su cosa sarebbe stato meglio, ne sono solo felice.

Ciao Dawn!” Le sussurro, avvicinandomi.

Mi sembra un po' agitata. Nervosa. E non è un comportamento abituale da parte sua. Si guarda intorno con circospezione. Come se non sapesse bene che cosa dire.

Si tratta di una visita improvvisa?” Mi domanda.

Capisco che ci è rimasta male per non averla informata. E non la biasimo. Non sa perché non l'ho fatto.

No!” Rispondo schiettamente. Stringendomi nelle spalle.

Ah!” La sua delusione cresce a vista d'occhio.

Chi ti ha detto che ero in città?”

Domanda stupida. So perfettamente chi può averglielo detto.

Shannon! Chissà come gli è venuto in mente che forse avrebbe potuto farti piacere vedermi? … Che cantonata che ha preso, eh?”

Per la prima volta da che la conosco la vedo così fragile. Mi sembra che stia per piangere. A causa mia. Non resisto oltre e l'abbraccio, stringendola a me dolcemente. Il timore che lei possa rifiutarmi per l'ennesima volta, svanisce nell'istante stesso in cui sento le sue braccia circondarmi la schiena.

Non dire stronzate!” Le sussurro. “Non puoi capire quanto sia felice di vederti!”

Dawn si divincola, recuperando in un attimo tutto il suo autocontrollo. Si asciuga gli occhi e si risistema le maniche del cappottino che indossa.

Perché allora non mi hai detto che saresti venuto?”

Nicchio un po'. Devo trovare le parole giuste. Come faccio a spiegarlo a lei se non so neanche spiegarlo a me stesso. E comunque questo diavolo di atrio, pieno di gente che viene e che va, non mi pare certo il luogo più adatto per affrontare un discorso del genere.

Che ne dici se ci troviamo un posticino tranquillo … per parlare?”

Dawn continua a fissarmi, in silenzio. Quanto mi sono mancati questi occhi! Solo il ricordo delle sue fiammelle accese è bastato a riscaldarmi in tutti questi mesi. Sarò abbastanza forte per farne a meno? Per sempre?

Perso ancora nei suoi occhi non mi accorgo che il mio amico Grey mi ha raggiunto all'ingresso.

Ehi Jar! Pub con me stasera? O la tua fidanzatina russa ti castra se ti faccio divertire un po'?”

Porca puttana, Grey! Vorrei ucciderti all'istante. Come cazzo ti viene in mente di dire certe cose mentre sono con lei? Mi accingo a replicare, ma il mio sguardo, per un istante distratto dal nuovo arrivato, torna a posarsi su Dawn. Mi sorride tristemente, a labbra strette. E i suoi occhi sono di nuovo lucidi. Tira su col naso e si allontana di un paio di passi. Non posso lasciarla andare via così.

Dawn! Aspetta! Parliamo!” Le grido. Facendo voltare qualche testa e sbalordendo non poco il mio amico.

Non credo che sia più necessario. No, no … credo di aver afferrato. Va tutto bene!”

Si sforza ancora di sorridere. Ma non riesce a nascondere le due lacrime solitarie che stanno solcando le sue guance.

E poi, ora hai da fare. No? … Comunque, è stato bello rivederti. … Addio Jared!”

E scappa via senza darmi il tempo di fermarla.

Coglione! Coglione! Coglione! C'è una parola migliore per descrivermi? Sì! Grandissimo Stronzo!

Perché l'ho lasciata andare? Perché non ho mandato subito a fanculo Grey? …

E lei, perché è venuta qui? Se sapeva che ero a Londra, perché non mi ha chiesto di andare da lei? O forse l'ha fatto. Forse venire qui è stato il suo modo per farmi capire che mi vuole ancora. Che tra noi non è tutto perso.

Chi era quella ragazza? Qualcuno di speciale?”

Grey è ancora affianco a me. Disorientato per la scena a cui ha appena assistito. Sono talmente incazzato con lui che lo prenderei a pugni in faccia. Anche se non è del tutto colpa sua. Se solo io non fossi stato così terribilmente insicuro.

« Nessuno di speciale, brutto stronzo! Soltanto la donna che amo! »

Questo dovrei rispondergli. Invece me ne sto zitto, come l'imbecille che sono. Perché questa è la pura e semplice verità. Quella alla quale non ho più voluto pensare negli ultimi, interminabili, sei mesi. Per paura di arrivare al momento in cui Dawn avrebbe finalmente preso la sua decisione su noi due.

E che quella decisione sarebbe stata, inevitabilmente, un NO!

E, allora, il vecchio Jared ha pensato bene di fare come al suo solito. Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Fare finta di nulla. Continuare a parlare con lei come se davvero fosse soltanto una buona amica e non l'unica persona della quale solo il ricordo gli consentiva ancora di respirare, muoversi, comunicare … come un essere umano normale!

Questa è stata la mia tattica in questi mesi. Per sopravvivere. Per questo non ho voluto che sapesse che mi trovavo in città. Rivederla per poi rinunciare a lei un'altra volta, mi avrebbe distrutto. Egoista come sono, non mi sono nemmeno fermato un attimo a pensare a lei. Al fatto che, se per me era complicato confrontarmi con i miei sentimenti, per Dawn doveva quanto meno essere traumatico. Proprio come mi aveva rivelato suo fratello Julian, tempo fa.

Eppure è stata lei a venire da me, questa volta.

Idiota! La sua scelta potrebbe essere stata diversa da quella che pensavo!



°°°

N.d.A.

So che l'ho già detto all'inizio, ma lo ripeto, l'album che Jay sta promozionando, ovviamente, non è “Love Lust Faith + Dreams”, che, altrettanto ovviamente, non è uscito a gennaio. Questo perché quando ho iniziato la storia non avevo ancora la benché minima idea sul nuovo album, né che ce ne sarebbe stato uno! E in seguito non ho voluto fare degli adattamenti.

IndieRadio, logicamente, non esiste. E neanche l'amico deejay Grey, anche se me lo figuro un incrocio tra Zane Lowe e Stryker.

A presto … Fannie

P.S. : Avvertimento: Trattasi del penultimo capitolo. Col prossimo si chiude. Era anche ora, no?


 

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Capitolo 24
*** CAPITOLO 24 ***


CAPITOLO 24
 

Il portoncino del suo palazzo è miracolosamente aperto. Mi risparmio la sicura umiliazione di Dawn che mi richiude il ricevitore del citofono in faccia. Almeno, se non vorrà aprirmi, potrò sempre urlarle da dietro la porta. E lei sarà costretta ad ascoltarmi. Non mi frega un cazzo se mi sentirà anche l'intero palazzo.

Suono il campanello e busso contemporaneamente. Con forza. Un anziano vicino di casa di Dawn mi oltrepassa, guardandomi malissimo. Chissà se sta pensando di tornarsene nel suo appartamento e chiamare la polizia? Devo avere l'aspetto di un evaso da un manicomio criminale, probabilmente.

Dawn! Aprimi, avanti! Lo so che sei a casa!”

Lo so? E se in realtà non ci fosse? Se se ne fosse andata a fare un giro … o a consolarsi da un amico? Tipo quel Marcus. O peggio, se si fosse rifugiata di nuovo tra le braccia di Tom? A questo non ci avevo pensato.

Nello stesso istante però sento qualcosa muoversi al di là della porta. Bene! Almeno ho la conferma che lei c'è!

Dawn! Ti ho sentito. … Sappi che non me ne andrò finché non mi farai entrare!”

Ancora nessuna risposta.

Daaawwnn! Andiamo! Se vuoi che mi metta a gridare qui, sul tuo pianerottolo, lo farò. … non m'importa! … Ah, tra l'altro credo che un tuo vicino stia già telefonando alla polizia. … Non ti nascondo, però, che me la risparmierei volentieri questa figura di merda! Già fanno a gara in troppi a darmi addosso ...”

La porta si apre mentre sono ancora intento a pronunciare le ultime parole.

E lei è finalmente di fronte a me. Con gli occhi gonfi e rossi di pianto. E il mascara sbavato. Mi fissa inerte per un tempo infinito. Poi mi gira le spalle e si va ad accomodare su uno degli sgabelli del bancone. Chiude gli occhi. Prende un respiro lunghissimo. E torna a guardarmi. Io entro in casa, richiudendomi la porta alle spalle, e la seguo al bancone.

Mi faccio schifo. Non sopporto di essere stato io ad averle fatto tutto questo. Lei è convinta di non essere matura abbastanza per sostenere una relazione con me. E invece io? Mi sono comportato come il più infantile dei cretini. L'ho allontanata. Ignorata. Cazzo! E se quello stupido gossip di me e Anastasia fosse giunto anche alle sue orecchie?

Dawn!” Le sfioro una guancia per darmi sicurezza. “Lascia che ti spieghi …”

Ma lei si ritira e mi fa segno di tacere.

No!” Altro sospiro. Mi indica con la mano il divanetto, ad una decina di passi di distanza da lei. Troppi. “Fammi il favore, Jared! Siediti!”

Esaudisco docilmente la sua richiesta. Rimanendo però sul bordo estremo del sofà, pronto a scattare ad ogni suo movimento. La determinazione nei suoi occhi, in questo istante, mi confonde e mi spaventa. Ancor più di averla vista in lacrime, solo qualche secondo fa.

Adesso parlo io!” Continua, sostenendo fermamente il mio sguardo. “ … Innanzitutto, tu non mi devi nessuna spiegazione. Hai fatto semplicemente quello che ti ho chiesto.”

Ma di che cosa parli? Io ...”

Provo un'altra volta a farmi avanti, ma lei mi zittisce ancora. Tenta di sorridermi. Quel sorriso teso e nervoso che detesto con tutto me stesso. Non voglio che si sforzi di convincermi che va tutto bene.

Ricordi quello che ti ho detto, a casa di mia madre, l'ultima volta che ci siamo visti?”

Annuisco. Mi sembra trascorsa una vita intera. Sei mesi. Senza di lei.

Dovevamo esserne convinti. Entrambi. … E probabilmente non lo eravamo!”

Dunque non mi ero sbagliato! Il mio istinto non aveva fallito. È così! Lei non mi vuole! … E allora perché sembrava tanto sconvolta prima?

Lo so che non servirà a cambiare le cose … ” Prosegue Dawn. C'è una sorta di imbarazzo nel suo sguardo e nel tono della voce, ora.

Mi alzo istintivamente e mi riavvicino a lei. Non mi scansa questa volta. Ma mi prende la mano, guardandomi negli occhi. Amore mio, se vuoi darmi il colpo di grazia, così ci stai riuscendo alla perfezione.

 … però penso che sia giusto che tu lo sappia. Che in fondo avevi ragione su tutto. Tu mi hai capita meglio di quanto abbia mai fatto io in trentatré anni che mi conosco. Ero davvero convinta di bastare a me stessa. E invece non è così. ... Anch'io voglio qualcosa che dia un senso alla mia vita. E quel qualcosa, per me, sei tu! … Amarti è la cosa più bella che mi potesse capitare. Anche se da questo momento in poi sarà a senso unico. Non potrò mai ringraziarti abbastanza ...”

Non so quale bizzarro fenomeno atmosferico si stia verificando in questo momento nel mio cervello. So soltanto che le sue parole, le sue dolcissime, amorevoli e completamente inaspettate parole, mi stanno investendo come un gigantesco gavettone di acqua gelata in un torrido pomeriggio di agosto. Le tappo la bocca, con la mano che non sta stringendo la sua.

Basta! Ti prego!” La imploro, mentre lei mi fissa spalancando gli occhi sconcertata.

Il suo respiro sulla mia mano diventa più accelerato.

Mi stai dicendo che … vuoi ancora stare con me?” Le domando confuso, tenendo ben fissa la mia mano sopra la sua bocca.

I suoi occhi sorridono, illuminandosi. E sento distendersi anche le sue labbra, mentre annuisce con un cenno del capo.

Quindi, non volevi chiudere?”

Spalanca ancora le sue perle infuocate per lo stupore e scuote la testa con veemenza. Improvvisamente avverto l'energia abbandonare il mio corpo in tensione fino ad un attimo prima, e mi affloscio sullo sgabello accanto, liberando Dawn dalla mia presa.

Jay!” Sussurra il mio nome con trepidazione.

Mi appoggio piano sulla sua spalla, e i nostri visi a contatto si sfiorano delicatamente.

 … Sono un tale coglione … Dawn … ” Biascico quasi impercettibilmente. “Io non immaginavo … Oh, cazzo! Ti amo così tanto … ”

Lei mi sposta, piano, e mi osserva frastornata.

I suoi occhi da bambina! Cristo, quanto mi sono mancati! Le sorrido, asciugandomi la fronte madida di agitazione con la manica del giaccone. Che tolgo subito dopo, gettandolo a terra. Mi avvicino alle sue labbra e le faccio mie. Prima piano, poi sempre più affamato. Le sfioro con la lingua, le mordo, le succhio come se fossero il primo pasto concessomi dopo un digiuno di sei mesi. La stringo ancora a me, mentre le nostre lingue tornano a cercarsi e ad aggrovigliarsi.

Non fare quella faccia scioccata!” Le sussurro, fermandomi un attimo ad incamerare aria. “Ti amo! Questo lo hai sempre saputo!”

Dawn mi solleva il viso e rimane ad accarezzarlo, tracciandone il profilo con un dito e poi sfiorandolo con il naso.

E allora perché?”

Perché cosa?”

Perché la tua freddezza al telefono? …”

Non le era sfuggito, allora.

... Perché non volevi vedermi oggi? … Perché quella Anastasia? Mi sembravano tutti segnali per farmi capire che tra noi era finita!”

Come volevasi dimostrare! Sono una testa di cazzo! Mi siedo al suo fianco, appoggiando la testa sulla sua spalla. Voglio ancora un po' delle sue coccole.

Non avrei potuto sopportare di lasciarti andare un'altra volta. … Per te era stato così facile! Ma io non ci riesco … mi mancavi da morire. Sono un bambino, lo so! … Hai idea di quante volte abbia guidato fino all'aeroporto? Deciso a tornare indietro a prenderti. Con le buone o con le cattive! ...”

Dawn mi afferra una mano e se la porta alle labbra, baciandomi le punte della dita. Sento di nuovo il suo sorriso allargarsi sotto la mia pelle.

... Ma tu volevi del tempo! … Solo che, più passavano i giorni, le settimane, più mi convincevo che non mi volessi più. … Mi chiedevi solo del mio lavoro. E mi parlavi delle tue lezioni. E di quelle maledette gare. ...”

Mi stoppa, corrucciando lo sguardo.

Ehi! Non mi pare che le tue conversazioni fossero molto più romantiche!”

Abbozzo. Ha ragione. Mi sa che nessuno dei due è troppo a suo agio in questo genere di cose.

E quella ragazza? Sono tutti convinti che sia la tua nuova fidanzata. Anche Shannon.”

Già Anastasia! Sono stato un vero stronzo con lei. Mi sono approfittato di una ragazzina.

Non c'è niente tra me e Anastasia!” Le rispondo perentorio. Ho assoluto bisogno che mi creda.

Ok!” Ennesimo sospiro. “Dimmi la verità. Ti ascolto.”

Lo faccio. Le racconto tutto. Dei primi giorni trascorsi chiuso nello studio di casa mia a suonare e risuonare le canzoni che avevo scritto grazie a lei. A rivivere i nostri momenti. Senza quasi più parlare con nessuno. Quasi un eremita allo stato larvale. E poi le pressioni della casa discografica, che si aspettava da noi il successo commerciale definitivo. Il malcontento dei produttori che mi hanno messo il bastone tra le ruote troppe volte, in questi mesi, ritenendo l'album troppo personale per essere compreso appieno dal nostro pubblico. Tutte cazzate! La mia insonnia, gravata da questo monte di discussioni, era tornata a farsi sentire prepotentemente. Solo sentire la sua voce mi dava un sollievo insperato. Ma non potevo essere totalmente sincero con lei. Lei stava bene. Molto bene, in confronto a me. I problemi in famiglia erano pressoché risolti. Il lavoro andava a gonfie vele. La sua voce era tranquilla e rilassata come al solito. Anche Shan mi ripeteva sempre che la sentiva felice, quando parlava con lei al telefono. Cominciavo a famigliarizzare con la prospettiva che quello sarebbe stato il mio destino. Di rimanere per lei soltanto un amico con cui parlare ogni tanto. Né più né meno di Shannon.

È stato in quel momento in cui il mio animo da vigliacco mi ha consigliato di prendere le distanze. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore! È così che dice la saggezza popolare, no? Be', la saggezza popolare non sa proprio un cazzo! Qualunque cosa facessi non riuscivo a togliermela dalla testa. Poi, con la band, abbiamo cominciato a lavorare al video del primo singolo dell'album. E non so come, Anastasia è ricomparsa all'orizzonte. L'avevo conosciuta un paio di estati fa. Era giovanissima, all'epoca. E lo è ancora, lo so. Ma è una ragazza tanto gentile e ammodo. L'ho sempre considerata come una mia protégé. Non la solita lolita disposta a tutto pur di emergere. Mi ha colpito per la sua grazia interiore. Per questo ho deciso di ricontattarla per il video. Avevo bisogno di una figura come la sua. Immagino che lei abbia creduto di poter approfondire i nostri rapporti. E io non sono esente da colpe. Glielo ho lasciato credere. Stampa e paparazzi hanno fatto il resto.

Ma ti giuro che non c'è stato niente tra di noi.” Le ripeto. “Al di fuori di un paio di cene e qualche passeggiata a Malibu.”

Dawn continua a stringermi la mano e posa la sua testa sopra la mia. A mo' di sandwich tra la sua spalla e la sua tempia. Mai sentito meglio come fetta di salame!

Ti credo!” Dichiara all'improvviso.

E fai bene! … Anche se saperti un po' gelosa è un vero toccasana per il mio ego.”

Sei mesi e sei sempre il solito coglione!”

Mi spinge quasi giù dallo sgabello, ridendo tutta contenta. Si alza ma io la acchiappo prima che si allontani e la stringo di nuovo a me, facendole spazio tra le mie gambe.

E ora?” Le chiedo con la voce che mi trema per l'emozione. “Che facciamo?”

Inarca le sopracciglia e mi regala un sorriso malizioso.

Intendi ora … ora?”

Tesoro mio, non mi provocare! Ho pensato a noi due, insieme, ogni notte, nel corso di questi sei mesi. Vedrai che cosa ti combino tra un po'. Non ti farò uscire dal letto per almeno una settimana. Al diavolo il lavoro!

Intendo da ora in avanti!” Mi limito a precisare.

Fa correre piano le sue dita dai miei gomiti fino alle spalle.

Vuoi definire la nostra relazione? In questo momento?”

La sua voce è sempre pacata. Come se mi stesse chiedendo se mi va una tazza di tè.

Mi sembra il minimo. … Non possiamo continuare così. Non lo credi anche tu?”

Le dita salgono lungo il mio collo fino a fermarsi sulla curva del mento.

Lo credo anche io!” Sentenzia.

Quindi?”

Mi bacia. Un bacio dolce e puro. Che mi rende ancora più consapevole di quanto io abbia bisogno di lei.

Non lo so! … Penso che forse … dovremmo provare.”

Porca puttana! Mi sento come un fachiro su un letto di chiodi. Vuoi darmi una risposta chiara, amore mio?

Provare? … A fare che?”

Giochiamo a chi la dura la vince? Sono pronto!

A stare insieme! Per davvero! Come una vera … coppia! Lo rimpiangerai, Leto! … Mi aspetto tanti inviti a cena … passeggiate romantiche al chiaro di luna, fiori e … ah, tanti orsacchiotti di pelouche vinti per me al Luna Park!”

Ridiamo insieme. Non mi sembra vero! Non ho mai lottato così tanto per qualcuno. E certamente non ho mai vinto.

Sicura?”

Mi fissa un attimo interdetta. “Che fai? Ora tenti di convincermi a cambiare idea?”

Mi alzo di scatto dallo sgabello quasi travolgendola con il mio abbraccio.

Non ci provare nemmeno. Ormai l'hai detto. Sei mia! Non ti azzardare a rimangiartelo!”

La sollevo di peso e la trascino in camera sua, deponendola finalmente sul letto. Non so neanche come ho fatto a resistere fino a questo punto. Desideravo fare di nuovo l'amore con lei sin dal primo istante in cui l'ho rivista, nella hall della radio. No! Sicuramente da prima. Da molto prima. Da quando mi ha salutato sulla porta di casa di sua madre, ad Exeter.

Mi blocca, proprio mentre sono intento freneticamente a spogliarla. Lasciandomi per un attimo basito a guardarla. Mi sorride. Felice e soddisfatta.

Com'era quella proposta di venire a Los Angeles con te? Alla fine, non mi suona poi così male! L'offerta è ancora valida?”

 

- FIN -

°°°

N.d.A.

Lo so, lo so … il miele scorre a fiumi in questo ultimo capitolo. Ma dovevamo averlo già capito che questi due zucconi erano destinati l'uno all'altra sin dall'inizio.

Per un attimo mi è venuta quasi la tentazione di cimentarmi in un epilogo. Uno di quelli classici, da lieto fine all'americana. Ho scarabocchiato qualcosa ma è davvero troppo indecente per essere postato. Quindi, accontentatevi di questo. Che poi a livello glicemico mi sembra di non esserci andata troppo piano neanche così!!!

Baci … e alla prossima … forse!!! Chissà!!!

Fannie.

P.S. Un ringraziamento doveroso a chiunque abbia letto.

Un abbraccio giubilante ad Alex88 (grazie x il sostegno, “cool girl”!!!)

Un abbraccio coccoloso a Mary (presente solo “in spirito” questa volta, ma x me è come se ci fossi stata ugualmente … pensa quanto sono matta!!!)

E poi, tanto … tanto … immenso … incalcolabile affetto per Romina e CloserToTheEdge!!! (siete state un bene prezioso, non mi stancherò mai di ripetervelo!!!)
 

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