CAP.2
“RESCUE”
Udì
il telefono squillare un numero
indefinito di volte e finalmente una voce maschile, impastata dal
sonno, mi
rispose infastidita.
-
Pronto…-
- Pronto,
Shirogane sono Ichigo…-
- Ichigo?! Che
diavolo vuoi a quest‘ora?! -
in effetti erano le quattro di notte…
- Ho un
problema…-
- E dovevi
proprio chiamare me?! Non potevi
disturbare il tuo…- mamma mia, stava per farmi saltare i
nervi! Il bello era
che in parte era lui il responsabile di tutta questa storia.
- Sto per
buttarmi giù dalla torre di Tokyo!
- dall’altro lato del telefono non udì
più alcun rumore.
***
- Ichigo, torna
a dormire…! -
- NO! Aspetta
Shirogane, non sto scherzando!
- mi sfuggì un singhiozzo, in parte a causa del discorso
precedente ed in parte
per la paura di essere abbandonata al mio destino. Insomma: un
po’ per ciò che
sentiva quella pazza della mia vicina e un po’ per la fifa.
Sta di fatto che a
quel punto probabilmente il biondo capì perché
sentì che era ancora in linea.
- Sentiamo
allora Ichigo…perché ti vorresti
buttare giù dalla torre di Tokyo? - il suo tono era
leggermente annoiato,
cantilenato, quasi parlasse con una bambina delle elementari; era
evidente che
non era ancora del tutto convinto.
- Boh! Non lo
so, penso sia per quella storia
dell’empatia…insomma, la mia vicina di casa si
vuole buttare di sotto e io
sento di voler fare altrettanto, ma in realtà non
voglio…no, aspetta,
cioè…insomma! Uffa, non so come spiegartelo!! -
un suono indistinto, di stizza
mi uscì dalle labbra. Ero chiaramente frustrata, non sapevo
come spiegarmi ed
intanto la voglia di gettarmi da quella dannata torre cresceva a
dismisura,
facendomi muovere altri passi verso il bordo.
- Calmati! Ho
capito…sto arrivando! Tu nel
frattempo cerca di “fermarti” in un qualche
modo…- esordì lui, ora chiaramente
preoccupato.
- E in che modo
dovrei fare secondo te?! -
quella frase mi uscì con un gridolino fastidiosissimo, come
quelli che lanciava
Mint ogni tanto, quando era davvero infastidita.
- Non lo
so…prova a far ragionare la tua
vicina…trattienila il più possibile! - chiuse la
conversazione prima che
potessi ribattere, ed a quel punto, non sapendo più che
altro fare, decisi di
seguire il suo consiglio. Mi voltai lentamente verso di lei, che non
sembrava
aver avvertito la mia presenza.
- E-ehi! - la
chiamai titubante, non volevo
spaventarla, ma l’effetto ottenuto non fu quello sperato: la
vidi fare un
sobbalzo così spaventato che quasi non cadde giù
sul serio! Ma bene, invece di
trattenerla il più possibile la stavo spedendo dritta dritta
tra del braccia
della Morte!
- I-Ichigo?! -
biascicò lei incerta ma
sorpresa. Annuì lentamente.
- Che ci fai
qui?! - mi chiese, quasi
imbarazzata ed ancora più sorpresa che in precedenza. Feci
un gesto vago con la
mano.
- Lunga
storia…lei piuttosto…che vuole fare,
sig.ra Takuso?! - arrossì di botto e mi guardò
colpevolmente, come un ladro
colto sul fatto.
-
Io…beh…lunga storia…- mi
sfuggì una lieve
risata a fior di labbra, lei fece altrettanto, ma la sua non fu per
nulla una
risata allegra: era triste e senza gioia.
Rimanemmo in silenzio per
diversi minuti, fino a che non decisi che quel silenzio mi infastidiva.
Non ero
mai stata una persona particolarmente silente.
-
Signora…perché si vuole buttare di sotto? -
la vidi sussultare nuovamente, come se l’avessi distratta da
pensieri molto
intensi.
- Non puoi
capire…- mugugnò amaramente -…sei
ancora troppo giovane…- concluse. Quella frase mi offese un
tantino; avevo
vent’anni e nonostante non fossi esattamente
“vecchia”, non si può dire che in
quegl’anni non fossi maturata abbastanza, soprattutto visto
tutto ciò che ho
passato!
- Provi lo
stesso…magari, chissà, la posso
aiutare…- cercai di non apparire irritata, ma il mio tono
leggermente piccato
mi tradì, ma mi parve che lei non se ne fosse accorta.
-
Sai…non credo cara…comunque, se proprio lo
vuoi sapere…mio figlio è morto una settimana fa,
in un incidente d’auto e mio
marito mi ha lasciata, incolpandomi di essere stata una madre
incapace…-
riassunse brevemente, in quel momento una nuova ondata di dolore mi
travolse,
ma questa volta, al suo, si aggiunse una parte del mio. Seppur ricolma
di
dolore, rimasi allibita dalla sfortuna di quella donna.
So che non è molto carino da dire e me ne
vergogno anche un pò, però la
prima cosa che mi venne in mente fu: che sfiga!
- Mi
dispiace…- non seppi che altro dire ed
in quel momento mi resi conto di quando fosse stata patetica la mia
uscita.
Insomma: avevo detto che magari avrei potuto aiutarla, e tutto quello
che sono
riuscita a dire è stato uno stupidissimo “mi
dispiace”. Di sicuro questo non
l’avrebbe aiutata!
In effetti lei mi guardò quasi a dire
“allora, cosa ti avevo detto?”
Abbassai
il capo, tra l’imbarazzato e lo sconfitto, non sapendo
più che altro
aggiungere. Insomma, non potevo certo dirle che non volevo che si
buttasse di
sotto perché altrimenti lo avrei fatto anche io! Oltre a
suonare totalmente
assurdo, mi sembrava anche molto egoistico.
- Ichigo! -
scorsi la figura di Shirogane
corrermi velocemente incontro e dietro di lui quelle di Akasaka-san e
delle mie
compagne.
La scena fu
alquanto comica perché, mentre
Ryo, Keiichiro, Mint e Zakuro erano vestiti in modo quasi accettabile
(per
carità, mai che Mint avesse qualcosa fuori posto!) , Pudding
e Lettuce erano
rispettivamente in un buffo pigiama giallo con delle tenere paperelle
disegnate
sul petto e una camicia da notte molto lunga, quasi da
“nonna” (Lettuce non
l’avrei mai capita sotto quel punto di vista).
Se non fosse
stato per il fatto che stavo per
ammazzarmi, ci avrei fatto su una risata.
- Ichigo-san!
Stai bene? - Lettuce fu la
prima a preoccuparsi per me. Ne fui veramente felice, com’era
cara quella
ragazza.
- E voi chi
siete?! - anche la mia vicina si
era accorta della loro presenza, e sentivo che era parecchio
spaventata.
Entrambe facemmo un altro passo verso il vuoto.
- Fermi, per
carità, non avvicinatevi! - ho
gridato, e subito li vidi bloccarsi all’istante, Lettuce
naturalmente cadde
rovinosamente a terra, dopo essere inciampata nei suoi stessi piedi.
Per un
istante mi parve di stare giocando a “un-due-tre
stella!”.
- Si
può sapere che diavolo sta succedendo
qui?! Perché questa pazza vorrebbe buttarsi di sotto?! -
esordì Mint, indicando
la sig.ra Takuso, con aria scocciata.
- Mint!!! -
gridai.
Vidi Shirogane
portarsi una mano al viso e
scuotere il capo esasperato.
-
Ichigo…chi sono queste persone? Che ci
fanno qui? Le hai chiamate tu? - il panico che sentiva lei mi
attraversò il
corpo come una scossa elettrica e immediatamente entrambe ricominciammo
a
piangere disperatamente.
- Si-sig.ra, la
pre-prego! Non…non pianga!!!
- la pregai, tentando di trattenermi a mia volta.
- E
tu-tu…allora, per-perché piangi?! - il
suo pianto accrebbe e di conseguenza anche il mio.
- NON LO SO!! -
gridai, in un singhiozzo di
pianto più forte degli altri, che mi smorzò la
voce.
Insomma, quella
situazione stava
completamente degenerando nella “cosa”
più ridicola e patetica di questo mondo,
a cui avevo mai assistito in vita mia
Era
tutto così assurdo da sembrarmi surreale!
-
Signora…ci può dire perché
è qui su? - la
voce gentile di Lettuce portò l’attenzione di
tutti noi su di lei. La vidi fare
un passo verso di lei e trattenei il fiato.
-
Io…io non ti conosco nemmeno! - piagnucolò
lei in risposta. La mew verde le fece un sorriso dolce e un altro passo
in
avanti.
- Lo
so…ma tante volte è molto più facile
confidarsi
con uno sconosciuto piuttosto che con una persona a noi
cara…- dichiarò sicura
ma dolce.
Ok, forse quella forma di “psicologia
improvvisata” potrà sembrarvi
banale, ma in realtà fu piuttosto efficace perché
sentì che la signora si stava
lentamente rilassando. Se pur con voce tremante, incominciò
il suo triste
racconto, che più o meno fu quello che aveva detto a me.
- Capisco come
ci si sente a perdere la
propria famiglia…- non avrei mai creduto di sentire
Shirogane aprirsi con
qualcuno, forse non era poi freddo come pensavo…in quel
momento mi pentii di
ciò che avevo sempre pensato di lui.
Era chiaro quanta fatica gli costasse pronunciare quelle
parole, i suoi
occhi velati di tristezza parlavano per lui. Aveva lo sguardo affranto,
il capo
chino e le spalle leggermente curve.
Fu tremendo
vederlo così.
L’avevo
sempre considerato una persona forte
ed indipendente, dall’anima gelida di cui gli occhi di
ghiaccio ne erano lo
specchio sul mondo.
Keiichiro gli posò delicatamente una mano sulla
spalla, in segno di
conforto ed allora lo vidi riaversi. Era tornato la persona che avevo
sempre
visto, ma ora sapevo che non era veramente lui. In quel momento avrei
voluto
provare i suoi di sentimenti, tanto per capire cosa gli passasse per la
testa,
una volta tanto, ma non ero ancora in grado di controllare i miei
“nuovi
poteri”.
- Cosa puoi
saperne tu…un ragazzo…di 20? 25
anni?! - fece un sorriso amaro quasi raccapricciante, non lo avrei mai
scordato.
- Ne so quanto
basta - percepì lo stupore
della signora, che non si rese nemmeno conto che Ryo le si era
avvicinato.
Non seppi mai
cosa quei due si dissero in quel
momento, avvertii solo il mio cuore riempirsi di compassione, poi di
comprensione e infine di ammirazione.Vidi la donna abbracciare stretto
Ryo e
sussurrargli qualcosa all’orecchio. Lui ricambiò,
sebbene un po’ impacciato ed
imbarazzato.
Sentii
il mio cuore farsi inspiegabilmente più leggero e liberarsi
dell’influenza
della sig.ra Takuso. Tirai un sospiro di sollievo e feci un passo in
direzione
dei miei compagni ma improvvisamente mi sentii afferrare per il braccio
e
tirare indietro.
- Kisshu?! -
aveva un ghigno divertito
dipinto sul viso e i suoi occhi d’ambra brillarono
pericolosamente nel buio
della notte.
- Kisshu che
diavolo vuoi adesso?! - Zakuro
fece qualche passo verso di noi.
- E questo chi
è adesso?! - oh, no! Mi ero
scordato della signora che nel frattempo si era portata vicino al resto
del
gruppo. Aveva l’aria spaventata, e chi non lo sarebbe con
davanti un tizio che
galleggia a mezz’aria, dalle orecchie a punta e la pelle
bianca, quasi grigia?
-
Kei…occupati di lei…- Shirogane
scambiò
un’occhiata con l’amico e poi puntò il
suo sguardo sul mio. Akasaka-san fece un
segno d’assenso e prese in disparte la signora, scortandola
giù per la torre.
La mia attenzione si spostò nuovamente sul
biondo americano e mi concentrai su di lui: magari per una volta questi
miei
nuovi poteri potevano tornarmi utili invece che causarmi solo disastri.
“
Cerca di distrarlo, Ichigo…forza…al resto
ci pensiamo noi.” annuii lentamente e lui intuì
che avevo afferrato ciò che
aveva pensato.
Anche se non ero
del tutto sicura di ciò che
stavo per fare, mi voltai verso l’alieno, cercando di
coprire, con la mia
figura, la sua visuale e quindi i miei amici.
- Kisshu, posso
sapere perché sei qui? La
guerra è finita, i tuoi fratelli sono tornati sul loro
pianeta, tutto si è
risolto…perché continui ad attaccarci nonostante
tutto?! - il suo sorriso si
allargò notevolmente e mi guardò con il suo
solito sguardo malizioso, quasi mi
disgustò.
- Ma
come…non l’hai ancora capito…? Sono qui
per te bambolina…adesso decidi: o vieni con me o
sarò costretto ad ucciderti! -
lo guardai con rabbia e se non fosse che al momento era lui quello con
il
coltello, anzi, il tridente, dalla parte del manico e proprio puntato
alla mia
gola, gli avrei tirato un bel calcio in
quel posto dove non batte mai il sole.
Dalla mia bocca
uscì un lieve ringhio.
- Scordatelo
Kisshu! - il mio sguardo ostile
gli diede piuttosto fastidio, tanto che mi piazzò un bello
schiaffo in pieno
volto.
- Ichigo!! - mi
arrivò la voce preoccupata
delle mie amiche che nel frattempo si erano trasformate.
Kisshu, intimorito dalla minaccia che costituivano per
lui, senza
lasciare la presa su di me, mi sollevò e si
allontanò lentamente, galleggiando
direttamente nel vuoto ed a pochi metri dalla torre.
Li guardai tutti con le lacrime agli occhi,
senza sapere che fare. Non avevo la minima intenzione di guardare
giù, sapevo
bene che se l’avessi fatto me ne sarei amaramente pentita
subito dopo.
Shirogane fece un passo avanti, pugni e denti
stretti per la rabbia.
Un
singhiozzo mi sfuggì dalle labbra.
- Maledetto,
prenditela con me! - Kisshu
scoppiò in una risata sguainata e io sentì la
presa su di me allentarsi
pericolosamente.
- Tu, umano?!
Questa è una faccenda tra me e
la mia gattina, non ti riguarda biondino!! - ma perché
quell’alieno si era
fissato proprio con me!?
Il vento mi sfiorò la pelle facendomi
rabbrividire, ma in quel momento
era la mia ultima preoccupazione, non era solo per quello che
rabbrividivo.
- Se le fai
qualcosa di male, giuro che ti
uccido Kisshu!! - nemmeno le minacce di Zakuro ebbero effetto su di
lui. Sentì
la sua viscida mano percorrermi lascivamente la coscia,
dall’esterno verso
l’interno, fermandosi proprio sulla mia parte più
intima.
Serrai gli occhi
e strinsi i denti e un
gemito di disgusto e paura mi sfuggì dalle labbra.
- No!! - gridai,
sentendo che cercava di
approfondire il contatto.
- Lascia andare
Ichigo onee-chan!! - anche
Pudding piangeva, preoccupata per me.
Non riuscii a
vedere quello che facevano i
miei amici, avevo gli occhi serrati per la paura e avvertivo solo le
loro voci.
- Lasciarla
andare dici…? - non saprei dire
il perché, ma la sua voce stranamente insinuante mi fece
preoccupare ancora di
più - Ichigo…tu vuoi che ti lasci andare? - si
rivolse a me, ed in quel momento
aprii gli occhi, guardandolo come non avevo mai fatto. Il suo sguardo
da pazzo
mi paralizzò, non sapevo cosa rispondere, ma preferivo
morire piuttosto che
concedermi a lui.
- Muori
bastardo!! - i miei occhi ostili e
carichi di odio e determinazione puntati nei suoi ed un sibilo talmente
disgustato che sorprese persino me, uscito dalla bocca con voce sicura,
gli
fecero perdere del tutto la ragione.
Sorrise come un
pazzo ed in quel momento,
come avevo precedentemente intuito, lasciò la presa su di me
che cominciai la
mia inevitabile discesa verso il suolo.
<>
pensai, mentre le ultime lacrime rotolavano giù per le
guance e di disperdevano
nel vuoto accompagnate dal mio lungo grido.
Non mi venne neppure in mente di
trasformarmi, sapevo che sarebbe stato inutile e questa volta, neppure
il
cavaliere blu avrebbe potuto salvarmi: Aoyama-kun mi aveva lasciata e
si era
trasferito diversi mesi prima in Inghilterra.
Ormai era finita.
Inaspettatamente
mi sentì afferrare per la
vita e subito dopo con un forte strattone la mia discesa si
arrestò
bruscamente.
Aprì gli occhi e mi specchiai un paio di occhi
acquamarina
proccupatissimi.
- Stai bene
Ichigo?! - mi domandò allarmato
il proprietario di quelle pozze di zaffiro; annuii lentamente, ancora
incredula
di essere viva.
Eravamo
appesi come due salami e penzolavamo nel vuoto attaccati ad una corda,
che ci
sosteneva attraverso un rampino ben agganciato ad una delle travi della
torre.
La fune era attaccata ad una cintura che lui teneva legata in vita e
nel
frattempo con una mano mi sorreggeva e con l’altra si teneva
aggrappato ad una
trave di metallo della torre.
Dopo avermi
visto precipitare, doveva essersi
lanciato nel vuoto assicurato con quella fune.
- Da dove
l’hai tirata fuori? - domandai
scioccamente ed infatti lui mi guardò esasperato.
- Ti sembra il
momento?! - sbuffò sonoramente
ed io mi imbronciai - …comunque: ti devo ricordare il motivo
per cui siamo su
questa torre? L’avevo portata per ogni evenienza! - capii e
lasciai cadere lì
il discorso.
- Forza
ora…vai! - mi incitò lui.
Lo guardai senza
capire: mi ero del tutto
dimenticata della situazione in cui ci trovavamo. Beh…devo
ammettere che
effettivamente non era male stare tra le sue braccia ed averlo
così vicino…si
stava così bene…ah…ehi! Ma che dico!!
Sono impazzita?!
- Ichigo, non
sei tanto leggera, ti
dispiacerebbe risalire?! - =.=’’ cosa avevo appena
finito di dire?!
Sbuffai e
badando bene ad essere il “più
delicata possibile“, risalii lungo la
trave, aggrappandomi al suo corpo.
Volò qualche “accidentale”
gomitata.
Quando fui
su, aiutai lui a risalire, ma essendo io più piccola e
leggera, persi
l’equilibrio ed entrambi cademmo all’indietro. Mi
ritrovai Shirogane
praticamente steso sopra con il viso vicinissimo al mio. Potevo sentire
il suo
caldo respiro infrangersi sulle mie labbra. Avvertì il
sangue affluire
velocemente alle guance e tingermele alla medesima velocità
di un roseo
colorito.
Il biondo mi guardò con uno sguardo strano e
sentì che stava persino sfiorando delicatamente in una
carezza, il dorso della
mia mano con la sua, inumidendosi inconsciamente le labbra.
Piano,
lento…
Era
così piacevole…
così…bello…
Così…invitante…
Così…sensuale…eccitante…
Le sue labbra
dovevano essere così morbide e
piacevoli da baciare.
Mi morsi il
labbro inferiore imbarazzata ed
anche in procinto di trasformarmi in un tenero gattino dal manto nero e
peloso
- cosa che avrei voluto assolutamente evitare, data la
situazione…- , lo
scostai bruscamente da me, allontanandolo, premendo le mani sul suo
petto e
cacciandolo all’indietro.
- E spostati! -
lo rimproverai brusca. Mi
alzai e comincia ad allontanarmi da lui, dandogli le spalle.
- Tsk! Bel
ringraziamento per averti salvata!
- il suo tono brusco e anche infastidito mi ferirono, ma effettivamente
aveva
ragione...
Feci
dietro-front e mi avvicinai a lui che mi
guardò incuriosito.
Gli
sorrisi dolcemente ed il suo sguardo si fece ancora più
sospettoso.
Quando
gli fui abbastanza vicino mi sollevai sulle punte e appoggiando le mani
sulle
sue spalle per mantenere l’equilibrio, gli schioccai un
tenero bacio a fior di
labbra.
Mi
staccai lentamente da lui che si era leggermente irrigidito ed aveva
ancora gli
occhi spalancati per la sorpresa, fermandomi a pochi millimetri dalle
sue
labbra gli soffiai un dolcissimo “arigatou”.
Rimase
lì fisso come un palo mentre io mi
allontanavo nuovamente.
- Che aspetti?!
Dobbiamo andare ad aiutare le
altre!! - affermai, fermandomi e voltandomi nuovamente verso di lui che
aveva
riassunto la sua aria indifferente.
Sebbene per
poco, ero stranamente contenta di
essere riuscita a spiazzare Ryo Shirogane almeno una volta in vita
mia…
Eccovi il secondo chap.
soddisfatti...ne?!
Sono stava brava ed ho aggiornato presto, vero?
Ma sì...almeno questo concedetemelo!
Bene, ora, senza ulteriori indugi, passiamo ai miei ringraziamenti:
Hypnotic Poison: Certo che
proseguirò le altre, my dear...
Volevo chiederti una cosa: ho provato a guardare sul mio msn, ma non mi
risulta nessun nuovo contatto da quando ho avuto il pc e non ti ho mai
visto in linea...non è che hai sbagliato a scriverlo quando
lo hai registrato?
seasons_girl,:
grazie, questa tua grande fiducia in me mi lascia senza parole...sono
commossa! Spero di essere all'altezza delle tue aspettative!
sakurabethovina: certo che il nostro Ryan si
è preoccupato! Lui si preoccupa sempre per la rossina!
giada: come ho già detto: certo che
aggiornerò! Ti ringrazio molto per i tuoi complimenti, mi
fanno arrossire...!!!
Geo88:
carissima! Ben ritrovata! Come sempre sono lusingata dai tuoi
complimenti e ti ringrazio!
ryanforever:
Beh....non so se hai letto le altre mie ff, comunque per me
il biondino sarà sempre al primo posto (
sbav...sbav...°ç°) quindi la coppia non
può essere che quella!
Rosy: oh...il mio club preferito è
tornato! mi mancavate ragazze!! (sigh...sigh...!) Grazie a voi di
commentare e seguirmi sempre! e grazie anche per la pazienza!
anil13: Per quello che ha
combinato nell'anime (preferire quell'ameba di Aoyama a Ryo! Mah! ),
Ichigo meriterebbe di finire al rogo...comunque tranquilla, per ora mi
accontenterò di farti schiattare di paura!
Aryuka: Wow! Quanto entusiasmo! Grazie mille, ne
sono veramente felice!
alisea89:
credo di averti accontentata, spero solo di non aver deluso
le tue aspettative su questo chap. A proposito, ho visto che hai
aggiornato una della tue storie! brava! L'ho letta subito!
gattina89:
Thank you! Veramente onorata! spero che continuerai a
seguirmi e commentare!!! ^_^
Bene, credo di aver
concluso. Un bacione a tutti e alla prossima!!!! Izayoi007
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