And... BOOM! I Love You ∞

di Hazza_June
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


And... BOOM! I Love You...

 


Ecco un riepilogo della mia storia… mi chiamo Dianna e ho 17 anni.
Mi sono trasferita da pochi mesi a Londra, lasciando il mio paese natale, Mullingar. Il motivo che mi ha spinto in Inghilterra è stato la mia passione per la danza classica, sono stata accettata infatti, al Royal School Ballet. A Mullingar ho lasciato la mia famiglia, mia sorella minore Katy di 4 anni, la mia migliore amica Daisy, mio cugino Rory; che è come un fratello per me;  e il mio ex fidanzato che in parte è il motivo per cui sono partita. Infatti mi ha tradito con la ragazza del mio migliore amico Niall Horan che non vedo da molto tempo. Chissà se ricorda di me e se ogni tanto mi pensa... comunque questa è la mia breve storia. (in questa FF si parlerà anche di altre due ragazze: Daisy e Eleonor, due amiche di Dianna).
 

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


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Erano le 7.00 di mattina, come al solito mi ero svegliata tardi. Alle 10.00 avrei dovuto prendere l’aereo per Londra. Mi alzai, feci una doccia, mi vestii e scesi in cucina per fare colazione…lì incontrai mia madre ai fornelli intenta a prepararla.

M: Finalmente ti sei svegliata… è tardi!
I: sì, ma lo sai come sono fatta… non mi sveglio mai in tempo- dissi in un tono di voce scocciato.
M: tranquilla c’è ancora tempo…se vuoi puoi andare a salutare di nuovo i tuoi amici ma per le nove a casa, che dobbiamo andare all’aeroporto.
I: va bene mamma.. allora vado!!- dissi uscendo immediatamente dalla cucina.
Sulla soglia della porta le scoccai un grande bacio sulla guancia e corsi fuori casa… erano le 7.45 e mi avviai verso casa di Daisy. Lei era la mia migliore amica, ci conoscevamo dalla culla, unite da un filo invisibile, sapete quando ti senti legato ad una persona ma non sai il motivo? Ecco fra noi era così. Abbiamo vissuto la nostra vita insieme, l'asilo, le elementari, il periodo delle medie, le feste, le strillate dai genitori, il coprirsi a vicenda, le migliori pazzie della mia vita, sì, lei faceva parte della mia vita. Eravamo l'una la metà dell'altra ci completavamo. E' come una sorella per me, no aspetta, togliete il come... lei è mia sorella, non di sangue ma lo è! Avevamo caratteri differenti ma comunque ci capivamo con uno sguardo, non avevamo bisogno di parole... lei dolce, romantica, sentimentalista e molto femminile, io l'oposto... impulsiva, non precisina, festaiola e menefreghista delle persone che non meritano il mio risptetto. Ma penso sia proprio perchè siamo così diverse che siamo così legate. 
Misi le cuffiette nelle orecchie e la musica a palla. Poi mi misi a ballare e a cantare a squarcia gola, la gente mi guardava come se fossi una pazza, ma a me non importava ero felicissima perché partivo ma non so come avrei fatto senza Daisy. Ero arrivata davanti a casa sua, ma senza suonare lei si era precipitata al cancello.

I: come hai fatto a capire che ero fuori casa tua??- chiesi realmente stupefatta e, spaventata allo stesso tempo!
D: ho sentito la tua splendida voce… arrivare! - disse con un filo di ironia.
I: ah ecco…- dissi facendo la finta offesa.
D: non riesco a credere che parti tra poco e te ne andrai lontano…- disse con un filo di malinconia.
I: neanche io… mi mancherai tantissimo orsacchiotta mia…
D: anche tu pandina mia… ma non fare così se no scoppio a piangere..
I: troppo tardi… ci ho pensato io…- dissi iniziando a piangere e ridere nello stesso momento.

E scoppiammo a piangere come due disperate, ci demmo un abbraccio talmente forte da soffocarci a vicenda…

I: che ne dici orsacchiotta se ci andiamo a fare una passeggiata prima che parta??
D: certo che si…andiamo al nostro parco??
I: al parco D&D of course baby…- dissi facendole un occhilino per poi scoppiare a ridere.
D: andiamoo…- urlò mentre mi trascinava per la straada.

Ci mettemmo le cuffiette e iniziammo a cantare mentre passeggiavamo abbracciate e ogni tanto ci facevamo qualche foto...

D: meno male che siamo intonate senno chissà che figura!!- disse elogiandosi
I: già…- dissi ridendo.

Passeggiavamo nel parco e giocherellavamo come due bambine piccole tra scivoli e altalene… mi ammazzai dalle risate con lei come sempre!! Se non fosse che mentre ridevo a crepapelle il mio sorriso svanì di colpo, vidi John, il mio ex, baciarsi con un’altra ragazza su una panchina… mi fece male, si l’avevo lasciato ma qualcosa per lui ancora lo provavo, insomma eravamo stati insieme tre anni.

D: che succede pandina??- chiese preoccupata corrucciando le sopracciglia.
I: senti possiamo andarcene??- dissi come infastidita.
D: certo, ma che è successo??
I: guarda quella panchina e poi ti spiego, ora andiamo..- sussurrai cercando di portarla via da lì.

Non feci in tempo a finire che Daisy era già partita verso John e una volta lì gli stampò una bella cinquina sulla guancia, una cosa che lasciò il segno… ok adoravo quella ragazza quando faceva così!!
Per un primo momento risi, ma poi ritornarono alla mente i momenti passati insieme a lui e tristemente decisi di avviarmi all’uscita del parco e Daisy mi raggiunse poco dopo. Prendemmo un gelato da Keddy’s e poi guardai l’orologio…erano le 8.45!!

I: Daisy alle nove devo andare all’aeroporto!!
D: ok sbrighiamoci allora…

Iniziammo a correre come due pazze per strada (ma per noi era normale) e in lontananza vidi mia madre fuori casa pronta con le chiavi della macchina e Katy in braccio…
 

- - - - Spazio Autrice - - - -

TRAILER: 
http://www.youtube.com/watch?v=_Hzxl9PZd-Y

Hi guys!
Questa è la nostra prima Fan Fiction!
Ee... beh, speriamo vi piaccia!
Se vi piace recenzite! Ci fareste molto felici!
Ora ci dileguiamo... Alla prossima! ;)
Mà&Marghe xx

 

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


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Arrivammo davanti casa estenuate e salimmo in macchina con mia madre. Ci avviammo all’aeroporto anche con Daisy. Trovammo parcheggio ed entrammo nell’aeroporto.
Erano le 9.40 e dovevo ancora fare il check-in… allora iniziai a salutare tutti. In quel momento vidi arrivare di corsa mio padre, era venuto da lavoro apposta per salutarmi. Gli corsi incontro abbracciandolo forte.
I: che bello sei arrivato in tempo!!
P: non avrei mai mancato la partenza della mia principessa…
I:… ed io non sarei mai partita senza un tuo abbraccio!!! Ti voglio bene papo..
Una lacrima rigò il suo volto e scoppiammo a piangere insieme… poi lui si stacco e mi disse:
P: anche io te ne voglio principessa… tanto… tantissimo…
Poi arrivò mia mamma, lei era già in lacrime prima di parlare. Ho sempre avuto un rapporto speciale con mia madre che neanche la distanza potrà mai spezzare…
M: mi mancherai cucciolotta mia!!
I: anche tu mami tantissimo!!
M: ricordati di mangiare e di coprirti quando fa freddo se no quando vengo a Londra ti ritrovo deperita e congelata!!
I: siiiiiiiiiiii maaaammmaaa… ti voglio bene!!
Adesso eravamo in tre ad essere in lacrime e avrei pianto ancor più forte subito dopo.
K: *singhiozzando* ti plego non paltile tata!!mi manchelai tantissimo..
I: anche tu katy… tanto vedrai che tata torna presto!! Con un regalino per te!!
Poi mamma la staccò dalla mia morsa perché la stavo praticamente soffocando…
M&P: dai katy lascia tua sorella.
D: mi mancherai pandina miaaa…
I: *con il mascara tutto colato* anche tu orsacchiotta mia fai la brava mi raccomando!!... Forse non mi sarei dovuta truccare stamattina adesso sembro davvero un panda!! Ahahahahah
D: ahahhaah forse… ma sei il panda più bello che abbia mai visto.
Rimanemmo così, abbracciate, per quasi 10 minuti era il momento di andare. Presi la borsa e la valigia per poi avviarmi al check-in . subito dopo salii sull’aereo e salutai ancora una volta tutti quanti dal finestrino. L’aereo decollò ed erano diventati solamente piccoli, piccolissimi puntini.
Mi misi le cuffiette nelle orecchie e… ADDIO MONDO!! Londra STO ARRIVANDOOOO…

 *****

Era l’ora di pranzo e l’aereo arrivò a destinazione in tempo. Presi i miei bagagli e un taxi che mi portò all’S&S college dove avrei studiato e vissuto fino ai miei 18 anni quando avrei potuto affittare una casa. Entrata nella mia stanza aprii la valigia e sistemai i vestiti nell’armadio e le mie cose per la camera quando ebbi finito mi buttai sul mio letto e mi addormentai subito stanchissima per il viaggio. La mattina seguente mi svegliai sentendo qualcuno che russava pesantemente nel letto accanto, poi suonò la sveglia del mio cellulare e la svegliò…
X: Eeeehhh? Eehehmm…
I: oh mamma scusa ti ho svegliato…
X: no non ti preoccupare buon giorno xD
I: buon giorno!! tu devi essere la mia compagna di stanza…
X: si, ciao mi chiamo Eleonor e vengo da Edimburgo in scozia!!tu saresti..?
I: ooh scusa mi chiamo Dianna e vengo da Mullingar in Irlanda… sono qui perché sono stata accettata al Royal School Ballet!!
E: davvero?! Anche io!!
I: oh che bello! Io sono al 1o corso…tu?!
E: che coincidenza! Anche io!!
I: Magnifico!!tu non hai ancora visitato Londra immagino…
E: no… tu?!
I: no, che ne dici se andiamo a fare una passeggiata? E magari prendiamo gli orari e tutte le informazioni per i corsi al Royal School Ballet, così andiamo insieme e conosciamo il posto…
E: si, sarebbe magnifico!!
Poi mi alzai dal letto, mi feci una doccia e mi vestii con un abitino rosso e bianco a tema floreale, un paio di scarpe rosse con il tacco e un fulard bianco al collo, era metà agosto e quindi era perfetto. Subito dopo mi iniziai a truccare mentre Eleonor si faceva una doccia e si vestiva. Si mise un paio di pantaloncini di jeans e una canotta blu con ballerine intonate. Era alta come me, con dei capelli biondi e mossi lunghi fino al fondo schiena, era molto snella e con dei bellissimi e grandi occhi azzurri. Era simpatica e divertente e anche alquanto strana, ma uno strano dolce. Io sono una ragazza di media altezza con dei grandi e profondi occhi color nocciola, capelli lisci-mossi castani lunghi fino a metà schiena e molto magra. Uscimmo dal college e iniziammo a passeggiare per le vie di Londra poi andammo alla scuola di danza e una signorina alquanto scontrosa ci porse dei fogli con tutte le informazioni delle lezioni.  Detto questo uscimmo dalla scuola di danza e andammo verso i dormitori. Arrivati nella stanza, mi buttai sul letto stanca morta stavo per addormentarmi ma Eleonor mi svegliò e disse:
E: ehi scusami se ti rompo ma tra 5 minuti arriva il mio ragazzo e… vorremo un po’ di privacy…
I: eeehmm… certo, certo! farò un giro per la città!!
E: grazie mille ti devo un favore!!
 
Mi alzai dal letto, presi la borsa e la cartina di Londra e uscii dalla camera. Presi l’autobus e quando scesi mi ritrovai davanti un enorme centro commerciale: Harrods, ma siccome non avevo soldi con me decisi di svoltare l’angolo e mi diressi verso il parco. Mi misi le cuffiette nelle orecchie e camminavo in direzione del laghetto con i cigni che c’era nella villa. Intanto vidi una coppia di ragazzi che stava su una panchina mano nella mano che ridevano e ogni tanto si davano qualche bacio. Ciò mi ricordava me e John, e in quel momento alcuni ricordi mi fecero lacrimare gli occhi e non vidi quello che mi stava davanti infatti…
 

--------SpazioAutrici---------

TRAILER: 
http://www.youtube.com/watch?v=_Hzxl9PZd-Y

Questa è Dianna: (Nina Dobrev)
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Questa è Daisy: (Lucy Hale)
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Questa è Eleonor: (Ashley Benson)
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Hola people!!
Eccoci tornate con il secondo capitolo, YEEEEEP!!
Okay smettiamo di fare le sclerate e bhè... speriamo che leggiate e che lasciate delle recensioni.
Ci fareste felicissime!!! Ora andiamo via, ciauuu!!
Mà&Marghe xx

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


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Eleonor’s pov

 

Erano le 4.30 passate e sentii bussare alla porta…. Mi diedi una rapida sistemata e andai ad aprire, era finalmente arrivato Andrew.

 

A: amoreee!!- disse con entusiasmo

I: cuccioloo, mi sei mancato!!!- risposi saltandogli praticamente addosso.

A: anche tu… come stai??- chiese dopo aver sciolto il nostro abbraccio.

I: ora che ci sei tu benissimo!!- dissi col solito sorriso da ebete sul volto.

A: quanto sei dolce, anche io quando sto con te sto benissimo!!- il suo sorriso a trentadue denti era ancora stampato sul volto.

I: aw, non restare lì fuori: entra!!- mi sposai di lato per farlo entrare dentro quella stanza: c’erano due letti con dei comodini al lato destro del letto, un armadio piuttosto piccolo per due ragazze, ma ci accontentavamo di quel che c’era, tanto io me ne sarei andata fra poco. Sarei rimasta in questo college per poco fino a quando non avrei trovato un appartamento da dividere con qualcuno, magari con Dianna, sembrava una ragazza simpatica. All’apparenza. Anche se era un po’ disordinata. Per uscire aveva tirato fuori tutti i vestiti che aveva nella valigia, solo per fare un giro per la città, per ambientarsi.

 

A: grazie- disse varcando la soglia della porta- ah…bel posto!!- il suo sguardo vagò dal letto della mia compagna di stanza al mio su cui vi era la valigia aperta, stavo mettendo a posto i vestiti.

I: sì, è confortevole… cade a pezzi, ma è confortevole…

 

Poi Andrew tirò su dal pavimento un reggiseno, e mi chiese se era mio, sul volto aveva un sorriso malizioso e dalle mie labbra uscì una piccola risata. Scossi la testa e afferrai l’oggetto che teneva con le punta delle dita, come disgustato.

 

I: no, è di Dianna la mia compagna di stanza…è lievemente disordinata..- lo buttai in mezzo al resto del caos che aveva creato in pochi minuti.

A: ah ok- rise, anche se gli sarebbe piaciuto che fosse stato mio.

 

Poi iniziò a mandarmi sguardi maliziosi e io non smettevo di ridere. Era sempre il solito coglione.

 

I: senti, io vado a farmi una doccia e poi sono da te- gli sorrisi.

A: ok ti aspetto qui..- disse mentre metteva per terra la mia valigia e si sdraiava sul mio letto, sbuffando.

 

Entrai nella doccia, girai la manopola

dell’acqua calda verso destra, cercando di regolarizzare una temperatura piacevole, che mi facesse rilassare.  Presi il bagno schiuma e inizia ad insaponare il mio corpo, quando mi sentii stringere da dietro, mi girai di scatto e mi trovai due occhi neri che mi fissavano da capo a piedi.

 

I: Andrew ma sei pazzo?- urlai a poca distanza da lui.

A: sì…di te!!

 

I nostri corpi ormai completamente fradici erano uno attaccato all’altro. Il suo sguardo era malizioso e potevo tranquillamente capire le sue intenzioni. Inizio a lasciare una scia di baci lungo il mio collo soffermandosi in un punto preciso, che iniziò a mordicchiare e succhiare avidamente.

 

I: esci dai…- cercai di spingerlo via da me, ma la sua presa sui miei fianchi divenne sempre più intenza, eliminando quei millimetri di distanza fra noi

A: amore dai…ho voglia di te, mi sei mancata terribilmente..- i nostri sguardi si incontrarono per qualche istante.

 

Poi iniziò a baciarmi prima dolcemente poi sempre con più foga, mise le sue mani dietro le mie cosce, per poi alzarmi con estrema facilità. Allacciai le gambe sulla sua vita, posando le mani sulla sua nuca, per avvicinarlo ancora di più a me. Uscimmo dalla doccia ed eravamo tutti e due fradici, mi portò sul letto e iniziò a baciarmi il collo, il mio respiro si faceva sempre più affannato e usciva a sbuffi dalla mia bocca quando il suo bacino premette contro il mio.

 

A: oh Carly quanto ti amo…- sussurrò nell’incavo del mio collo. Quando realizzai ciò che ebbe detto lo allontanai da me e lo fulminai con lo sguardo.

I: Carly?! Chi sarebbe Carly?!- chiesi furiosa.

A: oh no nessuno amore!- disse scuotendo la testa.

I: Dimmi subito chi cazzo è Carly!!- mi sedetti composta di fronte a lui, che stava fra le mie gambe. Non rispose immediatamente, ci guardavamo intensamente, io in attesa di una risposta da parte sua, e lui che cercava di sicuro una scusa per farmi calmare, ma in quel momento tutta la rabbia che riponevo in un angolo della mia mente fece largo nei miei pensieri, impadronendosi di me.

A: posso spiegarti!- parò le mani di fronte a sé come per proteggersi.

I: Cazzo Andrew spiega!!- mi alzai di botto e presi il primo asciugamano libero, che a malapena mi arrivava sotto il sedere.

A: quest’estate…- incominciò titubante- …ero andato ad una festa con degli amici e…- fece una pausa per trovare il modo opportuno per dirmi la verità, la rabbia ribolliva dentro di me, le lacrime minacciavano di uscire, avevo capito ciò che stava per dirmi.- mi ero lasciato andare e mi sono ubriacato...- abbassò lo sguardo per non incontrare il mio, lucido.

I: Cosa hai fatto dopo Andrew, dimmelo subito!!- dissi con voce leggermente spezzata dal pianto, ma cercavo di ricacciare le lacrime, non dovevo piangere per un ragazzo, almeno non di fronte a lui.

 

Ero infuriata, non poteva averlo fatto, lo avevo lasciato ad Edimburgo solo per due settimane ma lui si era dato alla pazza gioia a quanto pareva. Speravo che quelle parole che tanto temevo non uscissero dalla sua bocca ma mi sbagliavo.

 

A: io…ecco… sono andato a letto con una ragazza..

 

Gli occhi bruciarono più intensamente, sentii una fitta al cuore e le lacrime scesero in silenzio sul mio volto, non poteva averlo fatto.

 

A: scusami Eleonor ero ubriaco!- provò a giustificarsi ma io non riuscivo a guardarlo negli occhi per quanto mi facesse schifo. Come aveva potuto.

 

I: vai subito fuori di qui, corri o ti faccio male!- dissi cercando di non singhiozzare.

A: amore scusami ti prego…- si alzò e venne verso di me ma io mi allontanai disgustata.

I: non osare chiamarmi amore,- raccolsi i suoi vestiti sparsi per la camera e glieli lanciai addosso, lui si mise subito i boxer per coprirsi e io gli gridai di andarsene- esci di qui subito!!

 

Stavo singhiozzando e a malapena riuscii a parlare mi coprii gli occhi con una mano e continuai a piangere lui non osò a dire una sola parola, se ne andò lasciandomi lì, da sola appoggiata alla parete della mia camera mentre sfogavo la mia rabbia, la mia tristezza e il mio disgusto verso quel ragazzo attraverso un pianto.

Volevo spaccare tutto, ma non ne avevo la forza. Ero sprofondata in un burrone, lo odiavo ma lo amavo. Anzi non lo amavo più. Mi ha tradita nonostante io avessi riposto fiducia in lui.

 

Come aveva potuto farmi una cosa del genere?!

 

Ecco avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi. Se avessi chiamato una delle mie amiche si sarebbero preoccupate troppo, ma sentivo la necessità si aprirmi con qualcuno, qualcuno che mi porgesse una spalla su cui piangere, forse era una di quelle persone Dianna, che prima di uscire mi aveva lasciato il suo numero di telefono, magari era brava ad ascoltare le persone…

 

 


Dianna’s pov

 

…Infatti non mi accorsi di essere arrivata al laghetto e non guardavo dove mettevo i piedi, per questo ero andata a sbattere contro qualcosa o… qualcuno.

So solo che aveva dei fogli in mano che gli erano caduti quando si scontrò con me.

Non guardai nemmeno che viso avesse ma lo aiutai subito a raccoglierli…

 

I: scusami tanto! avevo la testa fra le nuvole…- dissi mentre raccoglievo freneticamente i vari fogli, caduti da un libro.

 

Alzai lo sguardo e mi ritrovai a due centimetri da due occhi azzurri come l’oceano, dove potevi perderti e dove ti ritrovavi come a casa. Poi una voce calda e dolce disse:

 

X: non preoccupati, è colpa mia, non ti ho visto e ti sono venuto addosso…- rise.

 

Era una voce familiare, compresa quella melodiosa risatina.

L'avevo già ascoltata da qualche parte.

I nostri visi erano talmente vicini che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse ma un cane mi venne addosso, prima che potessi rispondere, e iniziò a leccarmi il viso.

 

I: basta, basta!- dissi fra una risata e l'altra, senza smettere di ridere.

X: oh ma Sam smettila!- lo rimproverò il padrone, con la stessa voce calda ma stavolta autoritaria.

I: Sam?! Io conoscevo un cane che si chiamava Sam…- dissi con un filo di nostalgia, mentre coccolavo quel cane adorabile, cercando di allontanarlo dal mio viso.

X: davvero?

 

Alzai finalmente lo sguardo verso quel ragazzo, e lo riconobbi. Come si poteva dimenticare una persona del genere?!

 

I: aspetta…- strabuzzai gli occhi- ma tu… - lo indicai la mano tremante per l'emozione- tu sei.. Niall!?!

N: oh mamma… - i suoi brillavano come l'oceano quando i raggi del sole battevano su di esso- Dianna!!- adoravo il mio nome pronunciato da lui, da quella sua voce così melodiosa.

 

Mi alzai di scatto e mi avvinghiai al suo collo abbracciandolo fortissimo, lui rispose all’abbraccio che durò, credo, quindici minuti o più.

 

I: che ci fai a Londra?!- chiesi con un sorriso da ebete sul volto.

N: uhm…- dal suo sguardo sembrava preoccupato- te lo spiegherò poi… ti va di andare a prenderci qualcosa da mangiare o da bere? Conosco un posto carino qui vicino…- chiese con un sorrisetto sul volto. Quel sorriso che mi era mancato tanto.

I: certo, mi sei mancato tantissimo Niall, ancora non ci credo che sei qui!- sorrisi istintivamente a quel biondo di fronte a me che ricambiò il mio gesto.

 

Subito dopo sentii una gocciolina d'acqua cadermi sul naso, alzai lo sguardo verso il cielo che era diventato completamente grigio. Il parco si stava svuotando ed eravamo rimasti io e il mio migliore amico. Quella piccola e insulsa gocciolina però fu seguita da altre.

Dovevo abituarmi al clima londinese.

Così iniziò a diluviare. Lui mi prese per il braccio e corremmo verso una macchina nera, con i vetri oscurati, semplicemente fantastica, e alquanto costosa! La classica Land Rover.

 

I: Niall hai preso la patente?- chiesi confusa, non mi ricordavo di questo particolare quando stava a Mullingar.

N: si da poco..- sorrise- ti fidi?

I: di te cecamente!- sorrisi come un ebete, mentre fissavo il mio migliore amico, che era diventato ancora più fico. I capelli acconciati in quel modo gli donavano, quel suo sorriso che riusciva a stregarti, per non parlare degli occhi, sempre più belli e affascinanti. Era terribilmente sexy.

N: bene…- mi aprì lo sportello del passeggero, e io lo ringraziai cordialmente, era il solito gentiluomo.

 

Dopo aver fatto salire sulla macchina il suo cane, si sedette al posto della guida e mise in moto la macchina.

Guidò per circa dieci minuti, fino ad arrivare davanti a una villa bellissima.

Era molto grande e una volta entrata, dopo aver superato una cancello di metallo dipinto di nero, si poteva notare un grandissimo giardino, con tanto di piscina e un gazebo. La casa era composta da due piani e sul tetto si potevano vedere delle luci.

Io rimasi a bocca aperta, era seriamente la casa del mio migliore amico?

 

I: M-ma t-tu abiti… qui?- chiesi indicando la villa mentre avanzavo incerta lungo quel piccolo vialetto, contornato da piante.

N: si con... uhm, degli amici e il resto te lo spiego dopo...- mi fece l’occhiolino e io sorrisi.

 

Perché doveva dirmi tutto dopo? Io volevo sapere tutto adesso… cavolo era il mio migliore amico e non lo vedevo da tantissimo tempo!!

Mi guardavo intorno, sotto il portico dell’entrata di quella casa mozzafiato, mentre il mio amico apriva la porta.

Ad un tratto la mia curiosità venne interrotta dal biondo accanto a me che disse:

 

N: vuoi entrare o resti lì impalata?- rise, portandosi una mano dietro la nuca come se fosse imbarazzato da quella situazione.

 

Mi ripresi da quello stato di sovrappensiero e lo guardai con il solito sorriso da cogliona.

 

I: Si, si, certo!- risi- non vedo l’ora di vedere la casa all’interno!

N: bene!- la sua risata echeggiò nella mia mente, facendomi istintivamente ridere.

Poi aprì la porta e confermai che quella casa era semplicemente stupenda, grande, luminosa e arredata con mobili eleganti, ma soffermandomi su alcuni particolari capii che lì ci vivevano dei maschi.

Lo si poteva capire dalle scatole di pizza lasciate sul tavolino da caffè, accompagnate da bottiglie di birra vuote, dai telecomandi della playstation e dai divani completamente disfatti, poi mi accorsi che non eravamo solamente io e Niall ma c’erano anche i suoi amici, leggermente strani all’apparenza.

 

 

C’erano tre ragazzi sparsi per il salotto.

 

Uno si stava specchiando, con gli occhi che erano diventati due fessure. Il tipico sguardo per fare colpo sulle ragazze, e lui secondo mi ci riusciva tranquillamente!

Okay, era davvero fico! Quei suoi tatuaggi che gli ricoprivano il braccio, il ciuffo biondo molto alto, capelli ben curati e fisico mozzafiato. Si vedevano i suoi muscoli scolpiti anche da quella distanza e dalla leggera maglietta bianca con delle scritte nere.

 

L’altro stava parlando con una statuetta che raffigurava un piccione, lo accarezzava e sorrideva come uno stupido, ripetendo in continuazione:

“Oh, il mio piccolo Kevin..”

Okay, era strano… ma bello anche lui, aveva degli occhi azzurri come il cielo semplicemente fantastici, anche lui aveva dei capelli scuri, più chiari rispetto all’altro ragazzo che notai per primo.

 

Poi c’era un ragazzo che guardava in continuazione il suo cellullare molto costoso, di tanto in tanto scriveva qualcosa, mentre era seduto sul divano. Aveva un viso davvero dolce, degli occhi profondi che notai solo dopo un veloce sguardo che diede a Niall, notai un accenno di barba, mentre i suoi capelli erano di un castano chiaro. Anche lui con un fisico scolpito, mi incantai qualche instante nel guardare i suoi bicipiti, anche lui come gli altri ragazzi aveva qualche tatuaggio, l’unico che non ne aveva era il mio Niall. Sempre il solito.

Non è che mi degnarono di qualche minimo sguardo, solo occhiatine veloci, indirizzate a Niall che poi però si spostavano su di me.

 

In quel momento mi venne in mente se, magari, Niall aveva parlato di me ai suoi amici, magari era saltato fuori l’argomento migliori amici, e Niall aveva parlato di me.

 

Chissà se sono ancora la sua migliore amica.

Sì, da quando era partito per Londra due anni fa, per fare le audizioni ad x-factor,  ci siamo un po’ allontanati ma io gli volevo un bene dell’anima, che se non siamo più legati come prima.

Pensai.

 

 

I miei pensieri furono interrotti da un ragazzo che scese le scale con indosso solo un asciugamano e con dei bellissimi capelli ricci.

Veniva voglia di affondarci le mani dentro. Notai però una cosa ancor più bella i suoi occhi verdi come lo smeraldo, erano veramente fantastici: brillanti, quel fantastico verde contornato da una linea scura che li risaltava ancora di più. E quando s’incontrarono con i miei mi sentii cedere le gambe.

 

I suoi muscoli scolpiti, la sua pelle ricoperta da tatuaggi, alcuni più grandi altri meno evidenti. Le sue labbra carnose e all’apparenza morbide. Mi lasciarono senza fiato.

 

N: ragazzi…- li chiamò ma loro non gli diedero importanza. Niall fece dei piccoli colpi di tosse per richiamare la loro attenzione ma i suoi sforzi erano vani- ehm… ragazzi?!

X: cosa vuoi Niall… il frigo è pieno se è questo che t’interessa!!- disse il ragazzo dal ciuffo biondo e gli occhi color nocciola, stupendi.

N: veramente non mi interessava questo particolare ma grazie dell’informazione!- sorrise.

X: allora cosa vuoi?- chiese il ragazzo dagli occhi color cielo, quello che accarezzava una statuetta.

N: Louis… quando hai finito di parlare con Kevin, quello stupido piccione, lei è Dianna. Zayn, Dianna. Liam, Dianna.- loro fecero dei cenni con la testa una volta pronunciato il loro nome, così io collegai il loro volto con i loro nomi, cercando di memorizzarli ma era impossibile dimenticarsi delle persone così belle e allo stesso tempo… particolari-.

 

N: Ehm Harry??- la mia attenzione si spostò su quel ragazzo, Harry…bel nome- Quando hai finito di fissarla puoi anche salutarla!!- disse Niall facendo tingere le mie guance di rosso, perché non mi ero accorta che mi stava fissando, cosa che stavo facendo anche io.

Lou: Hi! I’m Jennifer…- disse Louis, ormai lo avevo riconosciuto.

 

Lo guardai storto anche se sapevo che stava scherzando, era simpatico. Adoro i ragazzi che scherzano.

 

Lou: a parte gli scherzi sono Louis e lui è Kevin il mio migliore amico…- disse in seguito a una breve risata, io annuii ridendo.

H: Ehi!!- lo rimproverò il riccio con un’espressione offesa sul volto.

Lou: oh va bene… il mio quinto migliore amico dopo tutti questi scemi…- indicò i ragazzi presenti in quella stanza.

I: piacere Dianna!!- dissi sorridendo.

L: ciao, io sono Liam scusa se non mi alzo ma sto rispondendo alle mie fan…- sorrise.

I: non ti preoccupare, io sono Dianna…- risposi cordialmente ma poi ragionai su l’ultima parola- fan?!- chiesi confusa.

N: ha-ha-ha, divertente Liam!! Vuole sempre scherzare…- scosse la testa ma io ero ancora confusa.

L: come scherzare, perché che ho detto di divertente?… bah ragazzi voi siete strani…

Z: ciao io sono Zayn, piacere di conoscerti!!- sorrise, ed io mi paralizzai.

 

Cavolo quanto è bello!

 

I: piacere mio Dianna..- sorrisi.

N: Harry smettila di fissarla e presentati!!- lo rimproverò

 

Era rimasto imbambolato e non si muoveva allora feci la prima mossa, porsi la mano verso di lui, con un sorriso stampato sul volto e dissi:

 

I: ciao io sono Dianna!!

 

Lui era ancora pietrificato, deglutì rumorosamente. Forse non ero molto carina okay, avevo messo le prime cose che avevo trovato nella valigia, dopo averla completamente svuotata, ma poteva anche parlarmi…

 

H: ehm… ehm… Ha-Harry…

 

Poi corse su per le scale

Comportamento strano, alquanto strano.

 

N: ehm, vabbè… cosa vuoi fare?- mi chiese sfoggiando uno dei suoi sorrisi più belli.

I: beh…- ci pensai su- fammi vedere la casa, no?

N: certo… ma scusa se te lo chiedo come mai sei venuta qui a Londra?-chiese curioso mentre mi invitava a sedermi sul divano.

I: ti racconterò tutto dopo…- sorrisi soddisfatta- così impari a non dirmi le cose subito!- incrociai le braccia al petto.

N: sei spregevole… proprio come quando me ne sono andato da Mullingar..- rise.

I: certe cose non cambiano…- feci una pausa- come il tuo appetito!!

N: esattamente … vieni ti faccio vedere la cas…

 

Non fece in tempo a finire la frase che mi squillò il telefono.

I: scusatemi un attimo…- mia alzai dal divano mentre cercavo il mio telefono nella piccola borsa a tracolla, presi il telefono e lessi un numero sconosciuto sullo schermo, chissà chi è…-  Pronto?- risposi ma non sentii alcuna voce provenire dall’altro capo del telefono, solo dei singhiozzi così insistetti preoccupata- Pronto?!
 

-------------------SPAZIO AUTRICI-------------------------------

HI PEOPLE!

 TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=_Hzxl9PZd-Y

Ci scusiamo per non aver aggiornato ultimamente, ma eravamo impegnate e non siamo riuscite a pubblicare nessun capitolo…

Anyway, eccoci con un nuovo capitolo! Speriamo che vi piaccia!

Se volete recensite! Ci fareste un favore!

 

Al prossimo capitolo,

 

Mà & Marghe Xx

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


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I: pronto? C’è nessuno?
 
Tenevo le dita della mano sinistra premute sull’orecchio, come per cercare di eliminare qualsiasi suono che potesse impedirmi di capire chi ci fosse dall’altra parte del telefono, mentre con l’altra mano tenevo il mio cellulare.
Sentii poi una voce singhiozzare un flebile “ciao”. Avevo già sentito quella voce, anche se non potei giurare di essere sicura a chi appartenesse.
 
I: Eleonor, sei tu?- quella voce era scomparsa, sentivo solo dei singhiozzi, e il rumore che una persona fa quando si soffia il naso.
E: sì... - poi quella voce era ritornata, sempre sussurrante.
I: perché stai piangendo?- uscii fuori nel portico di quella casa, poiché sentivo l’attenzione di tutti i presenti in salone su di me.
 
La risposta non arrivo subito, la mia coinquilina tirò su col naso, emettendo poi un sonoro sospiro.
 
E: lo so che non ci conosciamo bene, ma potresti tornare al college? Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno…- di tanto in tanto faceva una pausa per prendere un respiro, ancora scossa dai singhiozzi.
 
Rimasi un po’ scioccata da quella sua risposta: le uniche parole che ci eravamo dette fino a quel momento erano: “ciao io sono Dianna\Eleonor”. Di sicuro non mi spettavo che chiedesse proprio di me per confidarsi proprio con qualcuno. 
 
I: oh, uhm certo! Tra cinque minuti sono da te!- sorrisi, e poi attaccai la chiamata, tornando all’interno.
 
Sospirai, guardai Niall che sembrava preoccupato, ma cercai di tranquillizzarlo con un mio sorriso. Era sempre stato un ragazzo dolce e premuroso, nonostante siano passati diversi anni, potevo certamente confermare che non era del tutto cambiato: sotto quella nuova capigliatura, quel sorriso smagliante, quei vestiti nuovi, dietro quei Ray-Ban neri, c’era sempre il piccolo Niall, dai capelli più lunghi, leggermente scompigliati, che portava principalmente jeans larghi e maglietta, che non andava mai in giro senza la sua chitarra, che non smetteva mai di abbracciare nessuno, ma in particolar modo: che non smetteva mai di fare il coglione.
 
N: che è successo?- domandò preoccupato, alzandosi dal divano e venendomi incontro, posandomi una mano sulla spalla.
I: niente, non preoccuparti... - sorrisi debolmente, devo ammettere che ero un po’ agitata: non avrei saputo come comportarmi - mi faresti un favore?- domandai.
N: certo- sorrise, facendo vedere tutti i suoi denti ormai perfetti.
I: Mi riporteresti al college dove alloggio ora?- chiesi indicando spontaneamente la porta.
N: va bene, aspetta un secondo che prendo le chiavi della macchina!- andò verso l’attaccapanni, posto all’ingresso dove iniziò a cercare la sua giacca in mezzo a tante altre.
 
Salutai tutti i ragazzi, con una stretta di mano, promettendogli che ci saremmo rincontrati.  Niall mi raggiunse, e insieme uscimmo da quella magnifica villa, salendo nella macchina, posta proprio nell’aria di quella casa, riservata al parcheggio.
 
I: grazie Niall!- lo ringrazia, una volta messa la cintura di sicurezza.
N: niente…- sorrise, mentre iniziava a fare retromarcia, guardando nello specchietto retrovisore- però devi dirmi come ci si arriva!- rise - sai, ci sono molti  dormitori nella città- disse con ironia, come per prendermi in giro.
I: sai, sono arrivata a Londra solo oggi, non conosco il modo in cui ci si arriva da qui!- dissi nel suo stesso tono, e ciò lo fece ridere.
 
Eravamo sempre stati così, sin da piccoli. Continuavamo a rimbeccarci l’un l’altro, fingendo di essere seri, ma ridevamo - entrambi - sotto i baffi.
 
Poi mi venne un’illuminazione, mi girai con gli occhi spalancati verso Niall, con un sorriso soddisfatto sul volto, il dito indice puntato verso l’alto, all’altezza del mio viso, Niall aveva le sopracciglia corrugate, teneva le mani strette sul volante mentre continuava a guardare a destra e a sinistra, mettendosi sulla strada.
 
I: ma certo, La cartina!- iniziai a rovistare nella borsa, per poi tirare fuori un piccolo rettangolo di carta.
 
L’aprii occupando metà del cruscotto della macchina.
 
I: bene, noi siamo qui.- puntai il dito su una via.- dobbiamo solo…
N: prendere il navigatore.- mi interruppe il biondo, prendendo un piccolo computer, gettandolo poi sulle mie gambe,  mentre una debole risata uscì dalle sue labbra.
 
Io tenevo ancora la cartina in mano, mi girai furiosa verso di lui.
 
I: tu mi hai fatto aprire questa cartina enorme, per nulla?- sbottai, provocandogli una risata, che poi uscì anche a me.
 
 
 
N: ecco, il navigatore satellitare dice che siamo arrivati.- sorrise, accostando la macchina alla strada.
 
Guardai a destra, scorgendo dietro la sagoma di Niall, un imponente edificio grigio.
 
I: ebbene sì, siamo arrivati- risi - dopo tutti quegli sforzi per impostare il navigatore, siamo arrivati… grazie biondino.
N: non mi chiamare così.
 
Risi sonoramente. Sganciai la cintura, e lo abbracciai. Quanto mi erano mancati i suoi abbracci.
Poi scesi dalla macchina scoccandogli un bacione sulla guancia ma quando misi la mano sulla maniglia della portiera, Niall mi bloccò il braccio, facendomi girare cautamente verso di lui.
 
N: Aspetta tu mi devi un’uscita per prendere qualcosa!- mi puntò il dito contro.
I: ah sì è vero, me ne ero dimenticata- scossi la testa.
N: mi ridai il tuo numero di cellulare, così ci accordiamo per uno di questi giorni.
I: certo!- mi guardai attorno in ceca di una penna, che non trovai, così cercai nella borsa ed estrassi una matita per gli occhi verde. Afferrai il suo braccio e, nonostante lui mi stesse porgendo un bigliettino di carta, cercando di divincolarsi dalla mia stretta,  scrissi il mio numero.
 
N: ma per quale razza di motivo non hai accettato il foglietto?- quasi urlò.
I: mi sembrava poco originale- sorrisi, mentre lui continuava a scuotere delicatamente la testa, da destra a sinistra.
 
N: sempre la solita…- commentò.
I: ci vediamo biondino- gli scompigliai i capelli e uscii, di sottofondo si sentivano le sue lamentele.
 
Corsi verso i dormitori e alla mia stanza dove c’era Eleonor.
Bussai e dopo pochi secondi la porta si spalancò, mettendo in mostra la mia coinquilina, con gli occhi rossi e lucidi, un fazzoletto in mano, addosso la vestaglia rosa con dei cuori blu.
 
I: Eleonor, che è successo?- domandai, chiudendo la porta alle mie spalle.
 
Tutte le mie cose erano sparse sul pavimento, proprio come lo avevo lasciato, il letto di Eleonor era pieno di fazzoletti spiegazzati. Corse verso il suo letto, ci si buttò sopra, la faccia immersa nel cuscino mentre non smetteva di piangere.
Mi sedetti accanto a lei- dopo aver scansato qualche fazzoletto umido-, posandole una mano sulle spalle. Poco dopo si alzò lentamente.
 
E: posso abbracciarti?- domandò mentre le lacrime continuavano a rigare il suo volto.
I: certo!- non ci pensai due volte e avvolsi tra le mie esili braccia la bionda di fronte a me,  sentendo la sua cassa toracica contrarsi regolarmente per via dei singhiozzi, il suo respiro che si spezzava in gola ogni volta mi rendeva triste. Odio vedere le persone piangere.
 
I: raccontami tutto… - dissi una volta sciolto il nostro abbraccio, mentre le accarezzai un braccio per confortarla.
E: hai presente il mio ragazzo, c’è il mio ex ragazzo, che doveva venire oggi?
I: non si è presentato sto bastardo?- sbottai.
E: magari, sarebbe stato meglio…- si asciugò una lacrima col fazzoletto.
I: che è successo allora?- la incoraggiai.
E: ecco, ehm... noi…- le sue guance erano sempre state rosse da quando aveva pianto, ma in quel momento erano bordò.
I: noi…?
E: stavamo per…ehm… beh… dimmi che hai capito!- mi implorò.
I: no… - dissi sincera, poi capii.- aspetta… sì ho capito- risi per la mia stupidità.
E: beh, mi stava baciando e poi a un certo punto mi ha chiamato Carly…- disse in preda da una crisi di pianto.
I: e chi cazzo sarebbe Carly?!- alzai un sopracciglio per la confusione.
E: mi ha raccontato che mi… - sospirò, cercando di riprendere la calme- ha… tradita- si soffiò il naso- fa stano dirlo…
 
Il mio pensiero andò subito a John, a quello che mi aveva fatto passare, alle lacrime che avevo versato per lui, alle intere settimane in cui non toccavo cibo per la tristezza, ma soprattutto per la delusione. Perché quando una persona tradisce la propria fidanzata, non si prova solo tristezza e depressione, soprattutto delusione.
 
I: m-mi dispiace…- cercai di consolarla, posandole una mano sulla schiena.
E: mi ha detto che era ubriaco e che non lo voleva fare… ma non so se credergli, a perdonarlo…
I: ti capisco, a me è successo lo stesso…
E: e che cosa hai fatto?- mi guardò con gli occhi lucidi.
I: sono scappata lontano da lui…- feci spallucce- può sembrare da irresponsabili, da persone che non vogliono affrontare i proprio problemi, ma è stata la cosa più giusta che abbia mai fatto- sorrisi.
E: capito…- annuì.- secondo te cosa devo fare?
I: non perdonarlo, almeno non subito, io non so se tu sei veramente innamorata di lui, ma io avrei paura di venire ferita di nuovo.- le confessai ciò che sostenevo, non pensavo a Eleonoro e al suo ragazzo, ma a me e a John.
 
Io non lo avrei mai perdonato.
 
I: non ci pensare per ora…- le consigliai poi, notando che non ero riuscita a tirargli su il morale, mi venne un’idea- domani sera ti porto fuori a cena. - mi alzai dal letto, catturando la sua attenzione, oggi vanno benissimo questi panini.- le lanciai un panino preso per cauzione all’aeroporto, proprio per evitare di rimanere senza cena.
 
La bionda, che era a gambe incrociate sul letto iniziò a ridere.
 
I: su preparati per andare a dormire, sciacquati la faccia per riprenderti un po’ e poi andiamo a dormire, domani dobbiamo essere in forma smagliante.- risi per il mio commento finale.
E: hahahaha grazie Dianna, - sorrise- grazie per avermi aiutato.
Sorrisi istintivamente, vedendo curvare gli angoli della bocca all’insù. Sentivo che era l’in izio di una bellissima amicizia
I: sono contenta, odio vedere le persone tristi.- ammisi, per poi sdraiarmi sul mio letto.
Quando finimmo di cenare, spegnemmo la luce e ci addormentammo poco dopo. 
 
 
La mattina seguente mi svegliai alle otto in punto, così decisi di farmi una doccia rinfrescante. Poi mi vestii con dei pantaloncini a vita alta e una canotta di pizzo bianca con le mie solite converse bianche. Decisi di non svegliare Eleonor e mi avviai verso casa di Niall.
Dopo circa venti minuti di camminata, arrivai di fronte a quella villa, suonai il campanello e subito dopo mi aprì Zayn, indossava una giacca di jeans, pantaloni neri e maglietta attillata bianca, i suoi capelli erano ben pettinati: perfetto come sempre.
Z: Hey Dianna!!- un sorriso si allargò sul suo volto.                                            
I: ciao Zayn…  come va?- chiesi, cordialmente.
Z: bene, grazie, sto uscendo per andare a fare una passeggiata, tu entra pure c’è Harry sveglio e Niall che ancora dorme..- rise.
I: e gli altri?- chiesi curiosa.
Z: sono usciti, non so con chi e se è per questo neanche dove!- rise, portando una mano sulla nuca, grattandosi i capelli.
Cazzo, è veramente fico! Magari non è neanche fidanzato…
Z: scusami Dianna, ma io adesso devo andare se no la mia ragazza mi uccide.
Ah, c’era la fregatura.
I: stai tranquillo, ci vediamo, ciao…- lo salutai per poi entrare in quella casa, ancora disordinata.
 
Mi guardai in torno, leggermente imbarazzata, poi trovai Harry in cucina che faceva colazione, mi salutò con uno strano sorriso in volto, posò la tazza di the fumante sul tavolo della cucina poi mi venne incontro e disse:
H: Ciao- quello strano sorriso non intendeva lasciare il suo volto.
I: ciao- feci un cenno con la mano, ancora leggermente imbarazzata, ma per fortuna non sono una ragazza che arrossisce facilmente.
H: scusa per ieri ma… ero in imbarazzo… - rise, mentre si aggiustava i suoi ricci.
I: oh non ti preoccupare.- gesticolai.- sai per caso se Niall sta ancora dormendo?- risi.
H: sì, diciamo che le otto e mezza non è l’orario preciso in cui si sveglia Niall - rise.
I: effettivamente… - sorrisi ripensando a tutte le volte che dovevo svegliarlo alle sette di mattina per arrivare a scuola in tempo.
H: te la mostro io vieni, - ci incamminammo verso il piano superiore- ma ti piace?
I: no! – sbottai- è il mio migliore amico da sempre, non potrei mai essere innamorata di lui, anche se è un bellissimo ragazzo. Ma perché?
H: no, così…- continuammo a camminare lungo il corridoio, le pareti erano bianche, nessuna foto, le porte erano bianche, maniglie d’oro luccicante, mi guardavo a destra e a sinistra, cercando di scorgere l’interno di alcune stanze dalla porta socchiusa, ma non ci riuscii- fidanzata? - mi chiese d’un tratto, rivolgendomi un’occhiata fugace.
I: no, assolutamente no.- sbottai, per poi aggiustare la mia borsetta a tracolla.
Non riuscivo a guardarlo in faccia, ero ancora un po’ imbarazzata, ma poi per spezzare il silenzio dissi:
I: lo sai sei un po’ strano, ma mi piace la tua maglietta…- risi chinando il capo, per poi rivolgergli una veloce occhiata.
Maglietta bianca, con il logo dei Kiss, una famosa band.
H: ti piace- sorrise, sollevando il bordo della maglietta.
I: moltissimo- ammisi.
H: ecco tieni…- si tolse la maglia, proprio di fronte a me, facendomi ammirare i suoi addominali scolpiti, i suoi tatuaggi, rimanendo a petto nudo. Me la porse sorridendo.
I: no Harry, non posso accettare, davvero..- cercai di allontanare la sua mano, cercano di distogliere l’attenzione dai suoi pettorali.
H: dai… mi fa piacere che la tenga tu.- sorrise porgendomi di nuovo la maglia bianca.
La presi delicatamente, per poi osservarla. Eravamo fermi nel bel mezzo del corridoio, mi sentivo a disagio per il fatto che lui stesse ancora a petto nudo.
H: se vuoi quella è la stanza di Niall- mi indicò una porta su cui c’era attaccato un foglio sul quale era disegnato un hamburger sorridente. Feci una debole risata, per poi ringraziare Harry, che scomparì all’interno della sua stanza.
Spalancai la porta, vedendo tutte le luci spente, mi diressi verso le finestre, aprii le tende, per poi ammirare la vista che dava su un giardino pubblico londinese.
Sentii qualcuno mugugnare qualcosa d’incomprensibile, salii sul letto dopo essermi tolta le scarpe.
I: Svegliaaa!!!- urlai saltellando.
N: ehhm?? Che succede?? Non l’ho mangiata io la torta…- si alzò di botto, sbiascicando queste parole.
I: lo sai, quando ero in Irlanda, pensavo tu fossi strano, ma vedo che non sei migliorato!
N: sempre molto gentile, adesso mi fai il favore di chiudere la tenda e andartene, ci vediamo dopo…- disse per poi accovacciarsi sul suo letto dalle lenzuola rosse.
I: ma è tardi!- urlai indicando la sveglia sul comodino.
Alzò la testa dal cuscino, gli occhi ancora socchiusi, ma questi poi si spalancarono subito dopo.
N: per te le nove meno un quarto, è tardi?!- urlò, lanciandomi uno sguardo truce.
I: non m’interessa, ora sei sveglio, quindi ti alzi dal letto, ti vesti e mi porti fuori.- ordinai, mettendo le mani sui fianchi.
N: ricorda, lo faccio solo perché sei la mia migliore amica.- mi puntò il dito contro mentre toglieva le coperte di dosso.
Aw, ma quanto può essere dolce il mio migliore amico?
Continuavo a sorridere come un ebete mentre mi guardavo intorno, vedendo tutte le foto della famiglia, dei suoi amici, dell’Irlanda…
Subito dopo sentii qualcuno tirarmi per la caviglia, facendomi cadere sul materasso. Una risata sonora era il sottofondo di quell’imbarazzante situazione.
I: ma sei coglione o cosa?- urlai, cercando di non ridere, mentre mi sedevo a gambe incrociate.- che facciamo oggi??- chiesi subito dopo, cercando di farlo smettere di ridere, ma non ci riuscivo, era piegato a metà con le lacrime agli occhi.- Niall smettila!- incrociai le braccia al petto, offesa.
N: dovevi vedere la tua facci!- rise.
I: Niall, smettila di ridere di me!- urlai, cercando di trattenere una risata, era contagioso.
N: okay, scusa hai ragione… solo che…- riscoppiò a ridere. Di nuovo. Per altri dieci minuti.
I: NIALL O SMETTI DI RIDERE O TI SPACCO LA FACCIA!- urlai.
N: scusa,- si asciugò le lacrime, con un sorriso da ebete sul volto,- comunque, per prima cosa facciamo colazione, io ho fame!
I: va bene, poi?- chiesi curiosa.
N: poi si vedrà, non riesco a progettare una giornata a stomaco vuoto.- posò una mano sullo stomaco per poi entrare nel bagno, facendo uscire fuori solo la testa, aggiunse:- aspettami giù, dieci minuti e ti raggiungo.
Non mi diede il tempo di aggiungere qualcosa che chiuse la porta. Infilai le scarpe borbottando qualcosa, per poi prendere la maglietta di Harry, la portai al viso e assaporai il suo odore: mascolino ma non eccessivamente forte.
Diciamo che mi piaceva quel ragazzo. Mi piaceva molto quel ragazzo. Era bello, all’apparenza simpatico. Dovevo solo conoscerlo un po’ di più.
Magari…
Scesi le scale e mi misi seduta sul divano vicino ad Harry che guardava la tv. L silenzio regnava in quella stanza, ci scambiavamo solo dei piccoli sorrisi, io ero ancora un po’ imbarazzata, lui non lo era.
Dopo circa venti minuti, Niall scese, col cappotto in mano. Uscimmo di casa, dopo aver salutato Harry.
N: dove vuole andare signorina?- disse mentre camminavamo a braccetto.
I: non so, dimmi tu, non sono io quella che vive a Londra.- scherzai.
N: ehm… innanzi tutto andiamo in un bar che conosco dove facciamo colazione, se non mangio potrei morire, o comunque lamentarmi tutto il tempo, perciò è meglio che mi riempia lo stomaco. Poi possiamo andare al Big Ben, attraversare il Tower Bridge, vedere il museo di Madame Tussauds   , ci sono tante cose da vedere…- fece spallucce.
I: va bene, io ho voglia di the, perciò andiamo a fare colazione!- scherzai.
N: ottima idea!- scherzò.
 
Ci incamminammo e a fine giornata, dopo aver fatto il giro della città, Niall mi accompagnò al dormitorio lo salutai e mi diressi in camera, svegliai Eleonor che si era addormentata sul libro di storia, che doveva studiare per le vacanze, e dissi:
I: Eleonoor!! Sveglia! Dobbiamo uscire, te lo sei scordato?!- urlai, col sorriso sul volto, mentre El sembrava appena uscita da un trans.
E: no…- si asciugò la bocca.- forse solo un pochino!- mi disse con la faccia ancora assonnata.
I: sbrigati a prepararti che andiamo!- tra un’ora usciamo…- risi.
 
Mi sdraiai sul letto, mentre la mia amica entrava nel bagno per lavarsi. Ero sfinita, non avevo neanche tanta voglia di uscire, ma non potevo dire di no a El, glielo avevo promesso.
Sapevo anche dove andare…


---------Spazio autrici--------

TRAILER: 
http://www.youtube.com/watch?v=_Hzxl9PZd-Y
 
Bellaaaaaa! 

scusateci per il ritardo ma eravamo in vacanza :)
comunque, speriamo che vi piaccia il nuovo capitolo, un bacio da Marghe e Marta 

ci vediamo presto :DD

 Mà&Marghe


 

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


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Arrivammo alle 19.00 davanti il ristorante: Nando’s. Era il ristorante più buono della città a quanto diceva la cartina. Poi ci ero già andata molte volte in Irlanda, quando andavo a Dublino con la famiglia o con gli amici.
I: eccoci arrivati! Entriamo?
E: certo…- rispose con poca convinzione.
I: Senti El devi smetterla di pensare a quell’idiota e star male per lui, è la tua serata oggi, quindi divertiti ok?- dissi poggiandole le mani sulle spalle e sorridendole. Eleonor sospirò e ci pensò su.
E: ok- disse annuendo con la testa e sorridendo malgrado io sapessi che quella curva sul suo volto era falsa. Li riconosco lontano un miglio i sorrisi falsi, sono tirati, poco spontanei e stonano con gli occhi che dicono sempre la verità. Entrammo nel ristorante e un cameriere ci accompagnò al tavolo. Eleonor indossava dei pantaloni rossi e una maglietta a righe con le bretelle. Io indossavo un paio di jeans, vans verdi e una maglietta con su scritto: “ YOLO”-è una maglietta che adoro-.
Il cameriere ci venne a chiedere l’ordinazione e proprio in quell’istante qualcuno da dietro mi mise le mani davanti agli occhi. Lì per lì fui tentata dallo spavento di alzarmi e tirare un calcio a qualsiasi fosse il mal capitato ma poi sorrisi perché avevo capito chi era dal profumo…
I: Niall!!!- urlai togliendo le mani e voltandomi verso il mio amico.
N: ehi piccola! Che ci fai qua?- chiese con un pizzico di curiosità nella voce.
I: ma guarda… sono in un ristorante, ho appena ordinato da mangiare quindi… sì direi che sto per comprare un libro!!- risposi con una voce molto ironica.
N: Ah Ah Ah no!- disse mostrando un sorriso beffardo- e questa bella signorina chi è?
Eleonor arrossì e non mi diede il tempo di parlare che si presentò da sola.
E: Mi chiamo Eleonor!! Tu? – chiese sorridendo con la voce lievemente elettrizzata. Quel sorriso che vidi nll’istante in cui Niall le rivolse la parola era completamente diverso da quello che avevo visto fuori dal locale. Era sincero, allegro, contagioso e con gli occhi creava un’armonia perfetta di felicità.
N: Niall e lui è Harry!!- disse indicando con un braccio il ragazzo riccio dietro di lui.
H: ciao..- la voce era abbastanza bassa e fu accompagnata dal gesto della mano mentre l’altra era nella tasca dei jeans neri.
E: perché non vi sedete con noi?- propose con voce speranzosa.
I: già che bella idea!!- mi voltai verso Niall in attesa di una loro risposta.
H: no no state tranquille noi ci sed…- non riuscì a continuare che Niall gli mise la mano sulla bocca.
N: Assolutamente sì! grazie ragazze.- solo a quel punto tolse la mano. Si sedettero vicino a noi e per tutto il tempo Eleonor e Niall parlarono e scherzarono mentre io ed Harry restammo in silenzio per gran parte della cena. Avevo capito dal primo istante in cui Niall guardò Eleonor che c’era una bella intesa fra i due. Ero un po’ gelosa: Niall è il mio migliore amico quindi sono un po’ possessiva, però allo stesso tempo, ero felice che Eleonor si fosse ripresa e non pensasse a ciò che era successo il giorno prima. Dopo aver cenato andammo in un parco, era ancora presto per tornare al dormitorio. Niall ed Eleonor iniziarono a scherzare e si allontanarono da me ed Harry, lasciandoci in un silenzio imbarazzante. Dio ti prego fa che questo ragazzo spiccichi una parola!
Eleonor’s verse
Era così bello, simpatico… mi faceva ridere anche se stavo passando quel brutto momento, ma con lui me ne dimenticavo! Arrivati al parco iniziammo a scherzare e lui fece una scommessa:
N: facciamo un gioco..- propose girandosi verso di me.
I: che tipo di gioco?- alzai un sopracciglio curiosa.
N: nascondino!
I: nascondino?? Sì mi piace l’idea!- annuii sorridendo.
N: se ti trovo però dobbiamo passare l’intera giornata insieme domani…- mi puntò il dito contro.
I: ok e se non mi trovi mi nascondo dietro quell’albero..- indicai un albero grande poco distante da noi. Detto questo rise ed iniziò a contare. Io mi andai a nascondere dietro l’albero indicato a Nialler - mi piaceva chiamarlo così, avevo sentito il suo amico Harry pronunciare quel soprannome-.
Iniziò a cercarmi e venne dritto verso l‘albero che gli avevo detto, io provai a scappare verso la tana, ma lui mi bloccò e cademmo l’uno sull’altra in mezzo all’erba. N: presa.. ora ti tocca subire la pena!- disse ridendo con il fiato corto per la corsa.
I: stare con te un’intera giornata? E’ un premio più che una pena.- anche io parlai col fiato corto ma non per la corsa ma per la vicinanza che avevano i nostri corpi.
N: sai che sei troppo tenera?- chiese dando un buffetto sulla guancia.
I: lo so- mi vantai buttandomi i capelli al’indietro scherzando- anche tu Nialler!
N: nialler??- corrucciò le sopracciglia senza smettere di sorridere.
I: Ah sì ho deciso- sorrisi incrociando le braccia al petto- tu sei Nialler, per me, d'ora in poi!
N:umh- ci pensò su- allora tu sarai la mia principessa!
Eravamo ancora l’uno sull’altro e ci guardavamo negli occhi molto intensamente poi lui si avvicinò alle mie labbra e dolcemente ci posò le sue, era un momento magico. Eravamo solo io e lui. Quando ci staccammo, cosa che volevo non accadesse, disse le parole che non avrebbe mai dovuto pronunciare in quel momento: “scusa”.
N: non volevo, scusami- si mise a sedere sull’erba- non voglio che pensi che sono un ragazzo poco serio, ma le tue labbra erano e sono come una calamita- si prese il ciuffo biondo tra le mani e abbassò la testa.
I: allora baciale- poggiai la mia mano sulla sua.
N: non sei arrabbiata?!- chiese alzando il capo con un espressione di chi è appena stato sgridato dalla madre.
I: ma no Niall..come potrei?- alzai le spalle- È stata la cosa più bella della mia vita!- gli sorrisi.
N: invece per me è stata la seconda.- fece un sorriso laterale e guardando altrove.
I: e quale è stata la prima?!- spalancai gli occhi.
N: incontrarti..- mi guardò intensamente negli occhi. Sorrisi e lui ricambiò, ci baciammo ancora e ancora… poi lui mi disse una cosa bellissima all’orecchio, sussurrando con quella sua voce dolce, calda e sexy:
N: so che è presto ma devo dirti una cosa..-
I: dimmi niall- chiese spaventata.
N: credo di starmi innamorato di te, anzi mi sono innamorato dal primo momento che ti ho visto… insomma io ti a..- non lo lasciai finire e gli misi un dito sulle labbra rosee e carnose.
I: credo anche io che tra me e te possa funzionare, Niall!- lasciai scivolare il dito fino alla guancia dandogli una carezza. Niall sorrise come un bambino al giorni di Natale e ha ricevuto quel che desiderava, come un alunno che ha preso un bel voto, come una donna che scopre di aspettare suo figlio, come uno sposo che guarda arrivare la sua donna all’altare come un signore anziano che ha capito che sua moglie è al suo fianco da tanto tempo e ci resterà ancora.
N: sai, non avrei mai pensato che tu ricambiassi un minimo, mi piaci e anche molto El!!- e concluse la conversazione perfetta nel modo perfetto: con un bacio. Ci alzammo e lui mi portò in braccio fino alla riva di un laghetto dove mi diede un altro bacio perfetto.
I: quindi non credevi all’amore a prima vista eh- disse dandogli una leggera gomitata sul braccio.
N: sincero?- mi chiese gurdandomi. Io annuii- prima di te no.
E lì il mio cuore scoppiò di gioia.
Dianna’ s verse
Mentre Niall e Eleonor si erano allontanati io e Harry continuammo a camminare lungo il parco ed un certo punto, finalmente, lui aprì bocca.
H: hai freddo per caso? Stai tremando!
I: un pochino… non pensavo che ad agosto facesse così freddo!- dissi dandomi della stupida mentalmente per non essermi portata un giacchino.
H: oh allora tieni- mi porse la sua felpa e me la mise sulle spalle.
I: oh grazie Harry, o dovrei chiamarti Harold...- marcai l'ultima parola, ridendo.
H: Harold?!- chiese ridendo-nessuno mi chiama così, e sinceramente non so neanche come tu abbia conosciuto questo nome, ma pronunciato da te, mi piace… mi piaci anche tu- sussurrò a mezzabocca l’ultima frase.
I: come??- chiesi come se non avessi capito.
H: no, niente niente- gesticolò con le mani- …ma stai ancora tremando.
I: wow sei un grande osservatore- risi ed alzai gli occhi al cielo- per quanto il tuo gesto sia stato carino la giacca non basta- risi abbassando la testa. Mi Poggio un braccio intorno alle spalle, attirando mi al suo corpo caldo.
H: eppure dovresti essere abituata al freddo, in Irlanda se fanno venti gradi festeggiano!- scherzò, provocando i una sonora risata, annuii.
I: beh, non hai tutti i torti...- osservai.
H:come ti sembra Londra?- chiese.
I: beh, diciamo che io sono sempre stata abituata a vivere in una cittadina irlandese, dove conoscevo tutto: strade, negozi, linee dei mezzi di trasporto... Appena sono arrivata qui mi sono un po' scombussolata, Mullingar equivale, probabilmente, a un quartiere della città...- ridemmo all'unisono ma il mi concentrai principalmente sulla sua risata, così candida.
H: ti capisco, anche io vengo da una cittadina nei dintorni di Londra, quando mi sono trasferito qui, ho impiagato un po' di tempo per ambientarmi, stai tranquilla dopo qualche settimana ti sentirai a casa tua...- ci sedemmo sulla panchina, il suo braccio ancora avvolto intorno alle mie spalle.
I: da dove vieni?
H: Holmes Chapel, mi piaceva quella città... Ogni tanto ci torno per andare a trovare i miei parenti, sono molto legato alla mia famiglia...- mi sorrise, avevamo più cose in comune di quanto pensassi. I: perché sei venuto qui?
H: per lavoro...- fece spallucce, guardandosi intorno.
I: lí non lo hai trovato?
H: beh, lavoravo in una panetteria, e per quanto io sia un bravo panettiere, non era il mio sogno...- Risi per la sua modestia.- certo che la tua passione deve essere proprio grande per esserti trasferita qui, anche se non sei poi così lontana da casa..
I: 'non sei poi così lontana da casa'?- ripetei la sua frase per filo e per segno,- parla lui che è a due ora dalla sua famiglia...- scherzai.
H: anche tu!- mi puntò il dito contro divertito.
I: io devo prender un aereo!- non la smettevo più di ridere, ero fatta così quando iniziavo non la smettevo più.- tu in macchina!
H: okay, forse hai ragione....
I: certo che ho ragione!
H: modesta la ragazza!- rise.
I:testarda direi...- arricciai il naso. Mi guardo per qualche istante che sembrava interminabile.
H: stai davvero bene oggi, sei… bellissima.
I: oggi?- risi- comunque non credo di essere bellissima, ma grazie Harry- mi voltai verso di lui e gli sorrisi.
H: no non fraintendere sei bella sempre ma vedi, vedi oggi, ecco oggi sei più bella- disse con un mezzo sorriso sul volto, lo sguardo fisso sul mio viso, ma sapevo che sotto quel sorriso forzato si nascondeva la pura agitazione.
I: Harry traquillo- risi per le sue guance dal colorito roseo- io non credo-portai lo sguardo avanti.
H: tu sei bella così come sei, sei bella perchè sei tu. Tutte le ragazze hanno il proprio fascino, Anche tu lo sei! Non permettere allo specchio,a te stessa di dire il contrario! E poi quando un ragazzo ama una ragazza, almeno quando amo io una ragazza, lo faccio con il cuore non solo con gli occhi… e tu sei bella dento e fuori, credimi!- il velo di imbarazzo che si era posato su di lui era scomparso del tutto, rivelando un ragazzo molto dolce.
I: grazie Harry- gli sorrisi, sfoderai fuori uno dei mie sorrisi più veri.- Sapevo che sei un bel ragazzo, ma anche così dolce e profondo! Nah…ci sarà la fregatura sicuramente.- gli pizzicai giocosamente il braccio.
H: senti… che ne dici se domani ti porto in giro per Londra?- propose affabile.- so che hai visitato poco e niente con Niall, perché ogni dieci minuti si fermava per entrare in un ristorante.- Risi per quella sua battuta (tra l'altro vera) ma lui era serio. Veramente serio.
I: e io che ci guadagno??- chiusi gli occhi a due fessure alzando un sopracciglio e ridendo.
H: Una giornata con Harold Edward Styles- alzai gli occhi al cielo-ahahaha cosa vorresti visitare?- chiese ridendo e guardandomi.
I: wow che premio!!- alzai le braccia la cielo esultando- Comunque se te lo dicessi, mi crederai pazza oppure una bambina piccola- risi.
H: dal modo in cui hai svegliato Niall stamattina, ho capito che non sei poi così seria come pensavo. Gli diedi un altro pizzicotto, stavolta più forte, provocando gli così una smorfia di dolore, ma lo sapevo che non si era atto nulla, faceva quella faccia solo per farmi soddisfazione.
I: allora mi posso fidare o no?- alzai entrabe le sopracciglia e gli puntai il dito.
H: completamente- gesticolò con le braccia.
I: vorrei fare una giro sul London eye- mi morsi il labro inferiore.
H: e che imbarazzo c’era?? Io adoro il London eye, poi con te sarà ancora più bello..- sorrise e spuntarono quelle due fossette per un attimo mi incantai a guardarlo. Sarà la luce della luna, il parco, la birra di prima ma è.. no riprenditi Dianna!
I: okok basta sdolcinatezze- abbassai il capo ridendo- ti posso fare una domanda?? Poi mi girai verso di lui e mi ripersi in quei magnifici occhi verdi che fissavano i miei, e incontrai un sorriso a trentadue denti perfetto!
H: dimmi tutto- si fece più vicino per sentire meglio.
I: qual è il tuo hobby? Insomma, io ballerei dalla mattina alla sera se potessi, ma purtroppo c'è ben altro nella vita di cui bisogna occuparsi.- sorrisi, mantenendo il contatto visivo.
H: davvero vuoi sapere quali sono i miei hobby?- sul suo viso comprare un sorriso malizioso, la sua voce uscì in un sussurro, talmente sexy da farmi eccitare. Cazzo, riprenditi Dianna!
I: sai, non lo voglio più sapere, grazie... Immagino!- Risi debolmente.
H: non sai quante sorprese ho.. però a te oramai ti conosco- fece la faccia di chi la sa lunga.
I: credi eh??- alzai un sopracciglio e mi morsi il labbro.
H: ne sono certo!- me lo disse a tre centimetri dal viso.
Mi alzai di scatto dalla panchina, correndo inseguita da lui. Mi perse di vista e si fermò davanti all’albero dove ero nascosta. Lo sentii sospirare, poi pensando di essere da solo disse: “merda, Styles! Non puoi fare così! Proprio quando stavamo parlando...”e abbassò il capo fissando le sue scarpe divenute improvvisamente interessanti. Facendo attenzione a non farmi nè sentire nè vedere gli sbucai da dietro saltandogli sulla schiena. Lui saltò per la paura, si girò verso di me sbalordito.
I: credi ancora che non sono sorprendente?- incrociai le braccia al petto e feci una faccia offesa.
H: io so che sei sorprendente!- sorrise avvicinandosi, mi tenne stretta per la vita, alzandomi e girando su sè stesso, facendomi ridere e scalciare, continuando a pregarlo di farmi risentire la terra sotto i piedi. Quando mi muse a terra mi teneva ben salda per i fianchi, poi continuò dicendo:- ma credo che lo sia più io. Sorrisi e lui ricambiò, ma il freddo iniziava a diventare insopportabile così andammo a cercare Niall ed Eleonor. Mi prese per mano mentre camminavamo nel parco e volevo che non la lasciasse mai… mi sentivo strana con lui, ma uno strano che mi piaceva. Diventavo un'altra, non solo lui cambiava me ma io cambiavo lui. Lui mi sfida, mette a dura prova le mie convinzioni. Harry per me potrebbe essere la cosa migliore o la peggiore.


----------Spazio Autrici----------

TRAILER: http://www.youtube.com/watch?v=_Hzxl9PZd-Y

Rieccoci!! 
Sta volta siamo state veloci dai, abbiamo messo anche il banner!!! SI RINGRAZIA IMMENSAMENTE catch_me! Bhè sapete cosa fare! Baci.
Mà&Marghe xx



 

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