Diario di una mamma

di hikarisan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** caro diario... ***
Capitolo 2: *** che noia!!! ***
Capitolo 3: *** notizia ***
Capitolo 4: *** Piccoli problemi! ***
Capitolo 5: *** novità ***
Capitolo 6: *** ecografia ***
Capitolo 7: *** Vecchie amicizie ***
Capitolo 8: *** matrimonio ***
Capitolo 9: *** maggio ***
Capitolo 10: *** Roberto ***
Capitolo 11: *** Genzo ***
Capitolo 12: *** giugno ***
Capitolo 13: *** sorpresa ***
Capitolo 14: *** cerchio alla testa ***
Capitolo 15: *** Amare... ***
Capitolo 16: *** Partenze... ***
Capitolo 17: *** interviste ***
Capitolo 18: *** VISITE ***
Capitolo 19: *** Fratellone... ***
Capitolo 20: *** Ecografia rivelatrice ***
Capitolo 21: *** Agosto ***
Capitolo 22: *** agosto ***
Capitolo 23: *** Settembre ***
Capitolo 24: *** Taro Misaki ***
Capitolo 25: *** telefonate ***
Capitolo 26: *** Nascita ***



Capitolo 1
*** caro diario... ***


Caro diario,

Caro diario,

 

non so proprio cosa mi spinga a scrivere su di te il lungo percorso della mia gravidanza, ma lo sto facendo.

Il mio nome è Sanae Nakazawa, in Ozora da quasi un anno, ormai.

Oggi è il 2 marzo, e ho scoperto di essere incinta di tre settimane. Era un po’ che avevo dei sospetti, così sono andata

all’ospedale e ho fatto le analisi, ed ora eccomi qui.

L’ ho detto a mio marito appena è rientrato ed è stato felicissimo.

Lui è un calciatore di livello mondiale, si chiama Tsubasa Ozora ed è il ragazzo più dolce e sensibile che io abbia mai

conosciuto (e forse, è anche un po’ per questo che me ne sono innamorata).

Viviamo a Barcellona in un piccolo appartamento poco fuori del centro, ma Tsubasa ha già messo in preventivo di

cambiare casa perché troppo piccola per tre, e perché vuole un giardino per allenare il suo bimbo.

Gli ho subito fatto presente che potrebbe essere una bellissima femminuccia, e lui ha risposto che, anche se fosse una bimba,

non vuol dire che non possa giocare a calcio, e ha percisato che l’avrebbe allenata in ogni caso, se lei avesse voluto.

Non so se, in quel momento, fosse più la voglia di sgridarlo o di scoppiargli a ridere in faccia; come può pensare s

empre e solo al calcio?

Alla fine, ho deciso che fosse meglio assecondarlo, e gli ho sorriso facendogli capire che accettavo la sua decisione.

Dopo, mi sono stesa un po’ sul divano con lui accanto, poi ho dei ricordi molto confusi.

Devo essermi addormentata; ricordo che Tsubasa mi ha sussurrato preoccupato che non avevo ancora cenato,

 e io gli ho risposto mezza addormentata che mi ero spazzolata un panino poco prima che arrivasse perché morivo dalla fame.

Ricordo anche che mi ha preso in braccio e mi ha portato fino in camera, dove mi ha poggiata sul letto

e coperto con una copertina perché non prendessi freddo.

Mi sono risvegliata un’ora fa.

Con una gran voglia di gelato alla crema.

Ho guardato la sveglia sul comodino e segnava le quattro di notte.

Mi sono girata verso Tsubasa, e mi sono accorta che teneva una mano poggiata sul mio ventre.

Gli ho sorriso e l’ ho baciato delicatamente sulle labbra.

Mi sono alzata facendo il massimo silenzio e sono scesa in cucina per prendere un po’ di gelato.

Poi mi sono ricordata di un album che mi hanno regalato per il nostro matrimonio, e ho pensato di prenderlo

 e personalizzarlo per raccontare la mia prima gravidanza.

Ricordo di averlo ricevuto la mattina stessa in cui mi sono sposata, insieme ad un biglietto tanto dolce

quanto maledetto. Già, maledetto perché mi ha fatto piangere e sciogliere il trucco, e c’è voluta un’ora per renderlo com’era prima.

È buffo, caro diario, non ho mai scoperto chi me lo ha regalato e chi ci ha dedicato parole tanto belle.

Sai cosa c’era scritto?

                                   “Ai miei due amici più cari.. Affinché possiate essere felici…

                                              E spero tanto che tu sia felice, amica mia,

                                       perché lo meriti più d’ogni altra persona al mondo…

                                La manager potrà finalmente essere felice con il suo capitano…

                                                    Con tanti auguri e tanto affetto.”

 

Penso sia di Yukari… O di Kumi… Dovrò chiederglielo, prima o poi.

Ora, è meglio che vada a letto, altrimenti rischio una bella strigliata dal mio dolce capitano.

Ti aggiorno appena posso!

 

Sanae Nakazawa.

 

Ciao a tutti!!!!

Eccomi con una nuova ff in attesa che arrivi l’ispirazione per “…Crescere… Ancora….”

Ho pensato bene di scrivere ciò che pensa Sanae della sua gravidanza e come la

 affronta piano piano con il suo “capitano”.

Spero che possa piacere…

Se qualcuno ha dei dubbi o dei consigli può contattarmi benissimo!

A proposito, vorrei dire una cosa: desidererei tanto che le storie sospese venissero continuate,

 perché ce ne sono di meravigliose… Questo, sempre tempo permettendo, ovvio!

 

Baci

 

HIKARISAN

 

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Capitolo 2
*** che noia!!! ***


Caro diario,

Caro diario,

 

eccomi di nuovo qui!!! È il 4 marzo e mi sento più in forma che mai!

Il merito è dovuto ad un bel po’ di goal che Tsubasa ci ha dedicato durante la partita di oggi.

È stato tenerissimo! L’unico problema è che, grazie a lui, ora mezzo mondo sa che aspetto un bambino…

Ma è meglio così! Se non mi avesse dedicato neanche un goal, giuro che lo avrei strangolato!!! Parola di mamma!!!

La partita è finita poco fa, e già il telefono ha cominciato a squillare all’impazzata!

La prima telefonata era della moglie di Rivaul. È stata così dolce… Mi ha assicurato che mi sarebbe stata vicina

come una sorella, e prima di attaccare mi ha passato nientemeno il grande campione brasiliano che mi ha fatto gli

auguri e mi ha detto che i suoi figli erano felici perché avrebbero avuto qualcun altro con cui giocare a calcio.

Poi è stata la volta della madre di Santana. Mi ha fatto gli auguri e mi ha detto che sarebbe passata, un giorno di questi,

 a farmi visita e a darmi una mano in casa. Poi ho sentito le urla di suo figlio che voleva il telefono per dirmi di partorire

un bel maschietto e di farlo crescere a pane, acqua e calcio.

Terza telefonata: il mister di Tsubasa. Si è congratulato con me portando anche gli auguri del presidente. Chiaramente,

non ha omesso il fatto che volesse un maschietto per poterlo ingaggiare una volta cresciuto come il padre.

Dopo, ho staccato il telefono.

Uno: perché lo squillare dell’apparecchio mi stava asfissiando. Due: perché se sentivo qualcun altro che diceva di volere

un maschietto, entravo in escandescenze. Non che io non lo volessi, ovvio, ma anche una tenera femminuccia non sarebbe male!

Ma, come se qualcuno da lassù mi avesse ascoltato, ho sentito il cellulare squillare.

Pensavo fosse Tsubasa, così ho risposto senza fare caso al numero scritto sul display.

Era Roberto Hongo. Mi ha detto che Tsubasa gli ha mandato un messaggio e lo ha informato della bella notizia.

Ho ricevuto le solite congratulazioni e la solita frase “Spero sia un maschio, così avremo un altro bel campione!”.

Ho spento anche il cellulare. Per disperazione, precisiamo.

Ancora non erano arrivate le felicitazioni dei suoi amici, poi! Sai quante volte dovrò ancora sentire quella frase, caro diario?

Dopo questa telefonata, ho preso un pacco di patatine dalla credenza e mi sono messa sul divano a scrivere e a mangiare!

 Al diavolo la ginecologa. Se ho fame per il nervosismo, devo mangiare, punto a basta!

Anzi, quando torna Tsubasa mi metto a piangere e gli racconto tutto quello che mi hanno detto, così mi faccio coccolare un po’!!!

Forse, ho esagerato, caro diario…

Ma le coccole da Tsubasa me le faccio fare lo stesso… Mica fanno male…

Per quanto riguarda il bambino, è tutto a posto.

Do di stomaco regolarmente, e sono sempre stanca.

Sai dov’è ora il mio campioncino? L’ ho mandato a comprare della cioccolata perché voglio fare una torta. Ha cercato

di dissuadermi, ma io sono più cocciuta di lui, fortunatamente! J

Poverino, ora sarà tempestato di fan e giornalisti.

Accidenti a me e al mio alter-ego Anego! Torna sempre nei momenti meno opportuni!

Quando rientra gli dico un po’ di parole dolci e passa tutto…

A proposito, ho preso appuntamento per la prima ecografia e Tsubasa ha deciso di accompagnarmi come ogni bravo papà

(in realtà, io all’inizio gli ho detto chiaramente “ Ho la prima ecografia, tu ci vieni, vero?!”, e poi gli ho fatto le fusa,

 ma lui mio ha assicurato che non c’era bisogno di fare tutte quegli sguardi da bimba dolce perché mi avrebbe accompagnato lo stesso!).

Che tenero!

Ora mi stendo un po’, in attesa della mia cioccolata!

 

A presto!

 

Sanae Nakazawa (in Ozora, sia chiaro!).

 

Vale, grazie per il complimento! Eccoti il seguito! E vedi di continuare pure tu cone le tue ff che sono una curiosona da paura!!!

 

Baci!!!

 

HIKARISAN

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Capitolo 3
*** notizia ***


Carissimo diario,

Carissimo diario,

 

tutto il mondo sa che sono incinta.

Che novità, dirai te… Tuo marito è un calciatore di fama mondiale e ti ha dedicato un goal di fronte le telecamere…

No, il motivo non è questo.

L’ ho detto a mia madre, ecco il vero motivo.

Ho avuto la brillantissima idea di telefonarle ieri sera.

È quasi svenuta.

Papà ha cominciato a piangere perché la sua “bambina” era diventata una donna

 (non ci fare caso, caro diario, papà mi crede ancora una bimba di 10 anni vestita da maschiaccio).

Atsushi era felicissimo e indovina che mi ha detto? “Sanae, sarà un maschietto, vero?”.

Tsubasa ancora sta ridendo per la faccia che ho fatto e io, per punizione, gli ho ordinato di prepararmi un bel the caldo con tanto zucchero.

Koji si è risparmiato la battuta perché non voleva che il bimbo si stressasse.

Quanto adoro i miei fratellini! Tanto da strozzarli, a volte!

Solo quando ho messo a posto il telefono mi sono ricordata che avevo scordato di dire a mamma di

non appendere i cartelloni per le strade di Fujisawa con la notizia del bambino.

Dimenticanza fatale.

Ormai era fatta.

Neanche il tempo di richiamare che il telefono era già occupato.

Ci ho rinunciato, e ho deciso di comune accordo con Tsubasa di telefonare anche ai suoi.

La mamma di Tsubasa ha pianto e ha detto che non mi conveniva avere un maschio o sarebbero stati guai seri per me.

Santa signora Ozora!

Lo stesso mi ha detto il padre di mio marito, che poi si è dovuto allontanare perché stava per avere una crisi di pianto.

A Daichi è stata spiegata la situazione ed è stata felicissimo tanto che si è messo a saltare per tutta casa

 urlando che avrebbe avuto finalmente un nipotino alla sua altezza con cui giocare.

E Tsubasa si è fatto un’altra risata, ma stavolta me lo sono fatta anch’io perché so che Daichi è un bambino,

ed è naturale che desideri un compagno di giochi.

Stamattina, alla nove, ha cominciato a squillare il telefono.

Appena Tsubasa ha risposto, ha staccato il telefono dal suo orecchio e ho sentito delle urla provenire dalla cornetta.

Vuoi sentire cosa ho sentito, caro diario?

“Molla il telefono, ho chiamato io!”

“E dai, non essere egoista!”

“Voglio essere io il primo!!!”

“Mollate l’apparecchio o dico al mister di non lasciarvi giocare!”

Non sai quanto ho riso quando ho sentito Ishizaki, Urabe e Misaki litigare per il telefono!

E sono stata contenta di sentire Taro abusare della sua autorità per avere la priorità su di loro!

Ho preso la cornetta dalle mani di mio marito e ho cercato di metter pace.

“Dov’è il papà, voglio parlare con lui!”

Gli avrei sputato in faccia ad Ishizaki (letteralmente!)! Ho abbandonato la cornetta e mi sono buttata sul letto, offesa.

Ho cercato di metter pace e lui mi ripaga così! E poi, sono io quella incinta!

Misaki ha preso la cornetta e ha cominciato ad urlare il mio nome, scusandosi per il comportamento del compagno.

Ho ripreso la cornetta e abbiamo parlato un po’ solo noi due.

Ishizaki ed Urabe urlavano da una parte che volevano parlare anche loro, mentre Tsubasa voleva,

con le buone, partecipare alla conversazione.

Taro non si è voluto pronunciare sul sesso del bambino, perché sarebbe diventato lo stesso il suo “preferito” o la sua “preferita”.

Dopo, mi è toccato parlare un po’ anche con quegli altri due scalmanati.

Appena ho sentito la parola “maschietto” ho passato a Tsubasa.

Mi hanno telefonato tutti.

Anche Wakabayashi dalla Germania e Hiyuga, Akai, Aoi dall’Italia.

Com’è che lo sapevano tutti?

Semplice: mamma lo ha detto alla madre di Ishizaki, che lo ha riferito al figlio, Ryo ha informato Urabe e Misaki,

Taro ha informato Misugi e Matsuyama, che hanno poi avvertito le loro rispettive ragazze, poi l’ hanno saputo

il restante della nazionale giovanile fino ad arrivare agli antipodi del mondo.

“I cartelli non li avete attaccati?” ho chiesto ironica al trio del Jubilo Iwata, e loro mi hanno risposto seri dicendo

 che già erano affissi sui muri della vecchia scuola.

Non ci volevo credere.

Il tempo di accendere la tv e già era stato mandato in onda un servizio sul Giappone che mostrava come avesse

reagito la nazione alla notizia del bimbo.

Tutti i nostri amici della Nankatsu erano sullo schermo che ci facevano le congratulazioni e che appendevano

dei poster sui muri della scuola con la lieta novella.

Mi sono messa a piangere per la commozione e, un po’, per la vergogna.

Tsubasa mi ha abbracciato cercando di consolarmi e mi ha promesso tante coccole e tanti regali per farmi smettere di piangere.

Quando però ho sentito che volevano tutti un maschio, ho spento la tv e ho messo il broncio, scatenando l’ilarità di mio marito.

Ora sono stesa sul letto e sto per fare il consueto riposino pomeridiano.

Prescritto da Tsubasa, ovvio.

 

A presto!!!

 

Sanae Nakazawa (felicemente Ozora!)

 

 

Ringrazio con affetto Manila e Vale per le loro recensioni.

Una precisazione. Come avete letto, Sanae ha due fratelli: Koji e Atsushi.

Per Atsushi, non ci sono problemi.. Sono pienamente sicura che sia suo fratello.

Per Koji, ci sono dei problemi.

Mi riferisco a Koji Nakano, aiutante di Sanae ai tempi delle elementari per la tifoseria, e capo dei tifosi in seguito, alle medie.

Sul numero quattro del manga di CT, quando inizia la partita tra Nankatsu e Shimizu, Yoichi Takahashi

fa vedere Sanae che, come al suo solito, tifa animatamente la sua squadra. Ad un tratto, Koji tenta di rimproverarla chiamandola “sorellina”.

Ho collegato anche il cognome Nakano con Nakazawa, e tutto questo mi ha fatto intendere che Sanae e Koji

siano fratelli, anche se non ci sono prove per confermarlo.

Se qualcuno ha delle informazione in merito, vorrei che mi contattasse e mi spiegasse ciò che lega questi due personaggi.

 

GRAZIE

 

BACI

 

HIKARISAN

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Capitolo 4
*** Piccoli problemi! ***


Caro, carissimo diario,

Caro, carissimo diario,

 

la data della prima ecografia si avvicina!

Non vedo l’ora!

Ho letto su internet che la prima ecografia si fa tra la settima e la

 quattordicesima settimana di gravidanza e si può già vedere se sarà un parto gemellare, se tutto procede bene e,

all’incirca, la data di nascita.

Ho fatto i miei calcoli e, se ho fatto centro, dovrebbe nascere ad inizio novembre, se non più tardi.

Sono stata tutta la mattina su internet per cercare notizie e prepararmi al periodo che sta arrivando.

Ho deciso di rinunciare a tutte le mie schifezze giornaliere (sob!) per non assumere troppe calorie e rischiare

di fare del male al bambino.

Andrò anche a fare delle lunghe camminate con Tsubasa, per fare un po’ d’attività fisica (non è per la dieta, lo giuro!

Ho letto su un sito web che l’attività fisica fa bene durante la gravidanza!), l’unico problema sarà trovare un

 posto tranquillo solo per noi due…

La mia pancia è ancora piatta, e Tsubasa ha deciso (o meglio, ordinato) di fare ogni mese delle foto alla mia

 pancia di profilo per vedere quanto cresce.

Manie di un padre…

Ho letto anche un’altra cosa, su internet… Ma mi vergogno a parlarne con Tsubasa, caro diario…

 … Ho letto che è possibile fare sesso durante questi nove mesi, e che i genitori non dovrebbero astenersi perché può

solo fare male alla coppia…

Ecco, ho paura che Tsubasa abbia timore di farmi del male…

Certo, mi fa le coccole, ma si limita a baci e carezze…

Devo trovare il modo di fargli leggere questo sito su internet…

Se solo non facesse a botte con il computer…

Sai, diario, Tsubasa è eccezionale nel calcio, ma entra in crisi se gli parlo di computer…

Sa fare solo le cose elementari…

Questa è l’unica cosa che non abbiamo in comune.

Io lo so utilizzare, mentre lui no.

In realtà, ci sono tante cose su cui non ci troviamo, a volte, e prevedo che ce ne saranno tante, in questo periodo.

Ehi, non sai la vera novità!!!

È arrivata la partecipazione al matrimonio di Gonzales!

Si sposa il 25 aprile in una chiesetta in campagna, poco fuori Barcellona.

E vuole Tsubasa come testimone di nozze.

L’unico problema sarà fare tutto all’ultimo momento; non posso mica comprarmi un vestito ora sapendo che tra un mese e

 mezzo non mi andrà già più di fianchi.

Uffa, però!!!

Oggi pomeriggio andiamo a vedere una villetta lontana dal centro della città come possibile “nido” per la nostra famiglia.

Sono tre giorni che siamo in giro a vedere ville e non ne ho trovata una che mi piaccia sul serio.

Speriamo che questa sia la volta buona!!!

 

A presto.

 

Sanae.

 

Eccomi di nuovo qui!

Questo è un capitolo molto corto e “superficiale” e me ne scuso, ma mi sembrava un po’ presto per delle novità…

Ringrazio le persone che hanno recensito.

 

A presto!

 

Hikarisan^^

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Capitolo 5
*** novità ***


Caro diario,

Caro diario,

 

è da troppo tempo che non ti scrivo! Più di tre settimane!!! Troppe!

Ma ti aggiorno su tutto quello che è successo!

Allora, ti ricordi, quando ti ho scritto l’ultima volta, che ti ho detto riguardo al “nido”?

Beh, quella casa che abbiamo visitato nel pomeriggio mi è piaciuta!

Era una villetta in muratura bianca con un giardino tutto intorno, delimitato da un muro spesso

 in mattoni bianchi e da un portone di legno con serratura automatica.

Già all’esterno mi era piaciuta.

Quando sono entrata, poi, me ne sono innamorata!

L’ingresso dava direttamente su piccolo corridoio bianco che si diramava verso tutte le altre stanze e

verso il piano di sopra.

Il salotto era spazioso ed era illuminato dai raggi solari tramite una gran porta a vetro che dava sulla

 parte più spaziosa e bella del giardino.

Già sapevo come arredarla.

Poi, abbiamo visitato la cucina, con una stanza attigua ad essa che era usata come “sala da pranzo”.

Anche quelle molto spaziose e soleggiate.

Ho saltato il bagno e sono corsa al secondo piano, seguita da uno Tsubasa preoccupato che mi gridava di

 prestare attenzione alle scale.

Quella più spaziosa era la camera matrimoniale.

Già m’immaginavo il letto al centro, i comodini, gli armadi, le foto…

Ma la mia perdita di testa è avvenuta quando ho visto i raggi del sole entrare obliqui in quella camera.

La stanza era al lato opposto a quello del sole, e i raggi entravano graduali nella stanza, rendendo

 tutto più magico, romantico e… sexy.

L’agente immobiliare mi ha gentilmente spiegato che quella stanza non usufruiva dei pieni raggi

solari a causa

 della sua posizione, ma questo non m’importò più di tanto.

Accanto a quella camera c’erano alte tre stanze più piccole ma confortevoli, che m’immaginavo

 per i nostri bambini.

Una soffitta, due camere per gli ospiti, e una stanza inutilizzata da impiegare in qualunque modo.

Ora, beh, se mi ero innamorata di quella casa, cosa potevo dire al mio capitano se non che la

comprasse in quell’istante?

Chiaramente, lui mi ha accontentata subito.

Cosa non farebbe per me…

Abbiamo cominciato subito con il trasloco e con l’arredamento.

E così, a mio marito, è presa la prima crisi di nervi.

Sono stata incontentabile.

Prima volevo tutto in legno, poi tutto in vetro, poi mi è presa la fissa dell’argenteria, e dopo

volevo pitturare tutto d’azzurro chiaro…

Quando Tsubasa mi ha risposto male per la prima volta in vita sua, mi sono resa conto di dovermi decidere.

Ho optato per l’arredamento in legno e ho lasciato le pareti bianche.

Ci hanno dato una mano Rivaul e Gonzales.

Ora, tu vorrai sapere come quel santo di mio marito mi abbia fatto rigar dritto, perché è proprio al

 limite dell’immaginazione pensare a Tsubasa che mi risponde male…

Stavo cambiando idea per l’ennesima volta sul colore delle pareti, mentre lui era impegnato a rilassarsi sul

 divano poiché era appena tornato dagli allenamenti ed era stanco morto, e mi sono avvicinata a lui per chiedere un parere.

Ho cominciato a parlare a raffica dicendo che avevo in mente grandi progetti per la nostra casa e che volevo

anche mettere una sala-giochi per il nostro pargoletto.

Alla mia quarantacinquesima frase senza senso è scoppiato.

Mi ha detto esattamente “Smettila di cambiare idea ogni momento perché mi hai proprio stufato! Il mondo non gira intorno a te!”.

Mi sono sentita morire.

Ho lasciato cadere i fogli a terra e sono salita in camera, chiudendomi dentro per tutta la sera.

Tsubasa si è pentito quasi subito ed è corso di sopra chiedendomi perdono e giurandomi che non voleva rispondermi così.

L’ ho lasciato qualche minuto fuori, ma poi l’ ho fatto entrare e ci siamo chiesti scusa a vicenda.

Io perché sono insopportabile, quando mi ci metto, e lui perché ha perso la pazienza e mi ha risposto male.

Ci siamo compensati a vicenda, no?

Ora siamo nella casa nuova, e abbiamo risolto anche il problema del sesso.

Ha letto “per caso” su internet quel sito web visitato da me giorni prima e ne abbiamo parlato un po’…

Problema superato: ora mi concede delle coccole “straordinarie”, ogni tanto.

 

Siamo ad inizio aprile, e l’ecografia è fissata per il 15.

Sono cominciati a levitare i fianchi, e dovrò rinunciare alla maggior parte dei miei jeans e delle mie

minigonne che si trovano nell’armadio.

Per i jeans, non me ne importa nulla, ma per le minigonne… Sono impazzita quando ho scoperto che non

 mi si chiudevano più le zip.

Ma, ti pare che debba rinunciare a mettere in mostra le mie gambe?

Erano l’UNICA cosa che mi piacesse del mio corpo, giacché erano lunghe e slanciate, ma potrei mai mettere

una minigonna con sopra un pancione enorme e i fianchi ingrossati?

No.

Dovrò aspettare il periodo in cui il piccolino o la piccolina starà crescendo, per rimettermi a dieta.

Che cosa poteva dire Tsubasa della situazione?

“È meglio se non metti le minigonne, no? Così non ti si vedono le gambe!”

Mi stavo già per infuriare quando ha aggiunto “… Non mi va che stiano all’aria e che le vedano tutti.”.

Era solo geloso.

Cosa appagante, per me.

Sai, diario, Tsubasa si vergogna sempre di manifestare affetto troppo esplicitamente, anche in privato.

Piano piano si sta aprendo, ma ci vorrà ancora del tempo.

Questo è tutto, a grandi linee.

A parte le solite telefonate per sapere come sto e se ci sono novità, e i soliti giornalisti che rompono le scatole.

A presto.

 

Sanae.

 

 

Ps: a proposito, caro diario, lo sai che mi hanno telefonato di nuovo quei tre scalmanati della jubilo Iwata?

Anzi, sono solo due gli scalmanati, perché Misaki non c’entra nulla; mi ha semplicemente chiamato di nascosto,

ma gli sono entrati in camera quei due e hanno ricominciato a litigare per il telefono. Tipico d’Ishizaki ed Urabe.

 

 

Di nuovo salve a tutti!!!

Come prima cosa, grazie per le recensioni dei capitoli precedenti, e spero che questo non vi deluda!!!

Spero di non mancare nei prossimi giorni a causa di forze maggiori che non mi lasciano in pace.

 

^^HIKARISAN^^

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Capitolo 6
*** ecografia ***


Caro diario,

Caro diario,

 

ho fatto l’ecografia!!!

Non puoi sapere quanto ero emozionata!

Tsubasa mi ha accompagnata all’ospedale ed è voluto entrare per forza.

Ho passato da poco la settima settimana di gestazione, quindi, non si sono viste molte cose…

La ginecologa mi ha fatto passare la sonda sulla pancia e ci ha assicurato che la gravidanza è

 iniziata bene e che procede meravigliosamente.

L’ostetrica ha fatto un primo calcolo della data di nascita, e l’ ha prevista per la settimana

del 12 novembre.

Non è un parto gemellare, e Tsubasa ha ammesso di essere rimasto un po’ male,

quando l’ ha saputo.

Non devo fare l’amniocentesi, per fortuna.

Mi sono spaventata, quando ho letto su internet, di questi aghi che servono a prelevare il liquido e a

vedere se il bimbo ha qualche problema o no.

Il mio bimbo è sano e sarà sano, ne sono convinta.

Io non l’avrei praticata in ogni caso, anche se c’era rischio che fosse malato.

È il MIO bambino e lo proteggerò da tutti i bruti che vorranno fargli del male.

È mio, è sano, ed è mio!

Abbiamo sentito i suoi battiti ed erano velocissimi.

Io ho cominciato a piangere emozionata, e Tsubasa era lì lì per crollare, ma si è trattenuto.

Figurarsi se si mostrava debole davanti a me…

Abbiamo preso subito appuntamento per la prossima ecografia e abbiamo “voluto” le foto di quest’importante evento.

La prossima visita è prevista per il 28 luglio, nel bel mezzo dell’estate.

Esattamente nel giorno del compleanno di Tsubasa.

Io voleva posticiparla di qualche giorno, ma lui ha sostenuto che dovevo farla quel giorno,

perché per lui sarebbe stato il regalo più bello sapere il sesso del bambino proprio quel dì.

Appena siamo rientrati a casa, Tsubasa ha scannerizzato le foto e le ha mandate via e-mail ai futuri nonni…

Cioè, io ho scannerizzato le foto e le ho mandate via e-mail hai nostri genitori…

Lui ha dato il supporto morale, che non guasta mai…

 

Ah, ho comprato il vestito da mettere al matrimonio di Gonzales.

Pantaloni palazzo neri, camicia bianca con maniche a trequarti e una giacca sopra di un colore rosa pallido.

 I pantaloni sono un po’ larghi e mi sono comprata una cinta fine, rosa, in caso d’emergenza.

Per le scarpe, ho evitato i tacchi alti e a spillo, o Tsubasa ha minacciato di portarmici in braccio, per evitare storte o cadute.

Comincia ad essere troppo assillante.

Spesso l’ ho trovato a preparare il pranzo o la cena.

Non cucina neanche tanto male, se non fosse che sbaglia le dosi.

Ho chiarito che quello è il mio territorio, e lui non ne faceva parte, se non per mangiare.

 

Mi è arrivata una lettera di Yayoi e Misugi, ieri.

Oltre ad un’ostetrica che mi limita tutte le mie schifezze e Tsubasa che rompe spesso le scatole,

ho anche un’infermiera tirocinante personale ed un futuro medico che mi fanno mille raccomandazioni.

Misugi ha detto di evitare stress e di lasciar fare tutto a Tsubasa, e Yayoi ha affermato

 che vorrebbe essere qui per assistermi personalmente.

Se non sto attenta, mi ritrovo la nazionale giovanile giapponese dentro casa che mi fa da balia,

 ed è un pensiero piuttosto divertente.

M’immagino Ishizaki che vuole fare di testa sua e ne combina di tutti colori cercando di aiutarmi,

 inseguito da mio marito che tenta di fargli cambiare idea…

Oppure, il gran trio di strateghi Misugi, Matsuyama e Misaki che tentano di costruire la culla

con le istruzioni in spagnolo…

O anche Wakabayashi che comincerebbe a chiamarmi Anego fino alla fine della gravidanza…

O il gruppo della Nankatsu che mi scorterebbe ovunque volessi andare…

E addio intimità con Tsubasa…

Che tremendi pensieri, vero?

Ma non mi dispiace farli, perché mi piacerebbe avere una famiglia numerosa…

Tsubasa che gli insegna a giocare a calcio con l’aiuto dei ragazzi, Misaki a dipingere,

 Matsuyama a sciare e Hiyuga… Oddio, Hiyuga e Wakabayashi insieme non avrebbero una buona influenza su di lui…

 Imparerebbe solo le parolacce e assumerebbe il loro cattivo carattere…

Ok, basta fantasticare, è ora di dormire, per me…

 

A presto, caro diario.

 

Mamma Sanae.

 

 

Eccomi qui.

Prima cosa, ringrazio le persone che recensiscono.

A nisi corvonero: hai ragione, ho sbagliato a scrivere che Sanae ha la nausea e

 poi vuole preparare una torta. Chiedo scusa; invece di esprimere i cambiamenti di

 stato di una donna incinta, ho fatto capire che Sanae sia una super-donna che può tutto.

Chiedo scusa anche per le future incongruenze che potrebbero trovarsi nella fanfiction.

Un bacione a tutti.

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 7
*** Vecchie amicizie ***


Caro diario,

Caro diario,

 

indovina cosa è successo?

Non ci crederai, ma si è fatto vivo Kanda Koshi!!!

Oh, ma tu non sia neanche chi sia Kanda!

Ora te lo spiego: lui è, anzi, era, un ragazzo (ora campione di boxe dell’intero Giappone) che frequentava la mia stessa scuola e

che ha avuto delle mire per me, nel periodo dei miei 15/16 anni…

Era un bel ragazzo anche all’epoca, e Yukari mi ha assicurato che è addirittura migliorato…

Mi ha fatto la corte serrata per un bel po’ di tempo, fino a quando non ha sfidato Tsubasa e se ne sono date di santa ragione.

Ha vinto il mio campioncino, chiaramente…

Non abbiamo mai parlato di questa storia, sino ad oggi.

 

Mi ha telefonato stamattina.

All’inizio, quando ho risposto, è rimasto in silenzio per un po’, ma poi si è deciso a parlare e a dirmi chi era.

“Sono Kanda, ti ricordi di me?”

Come avrei potuto dimenticarlo?

È grazie a lui se Tsubasa si è fatto avanti.

E quando mio marito è partito per il Brasile, lui è rimasto al suo posto e ha cercato di aiutarmi se mi vedeva in difficoltà con qualche

ragazzo che mi ronzava intorno con insistenza.

Abbiamo parlato un po’, e lui mi ha raccontato che ha fatto passi da gigante nella boxe e che ora doveva difendere il suo titolo.

Poi, mi ha detto esitante che aveva parlato con Misaki e che aveva saputo che ero rimasta incinta.

Parlato con Misaki?

Non credevo fossero amici, quei due.

Mi ha chiarito che l’aveva conosciuto in una clinica ospedaliera dove si erano ritrovati per i loro infortuni.

Ha affermato che era felice per me.

Solo per me.

Non ha fatto riferimenti a Tsubasa.

Era felice che i miei sogni si fossero realizzati e ha aggiunto che avrebbe voluto farne parte anche lui.

Mi ha salutato e ha attaccato subito il telefono.

Ho pensato tutta la mattina alla telefonata.

Non che provassi qualcosa per Kanda, ma… Quando mi ha fatto questa sottospecie di dichiarazione, ho provato una morsa allo stomaco.

Anch’io ho amato una persona in silenzio per anni, e so cosa prova lui…

Ma non so cosa significhi essere respinti.

Ho chiamato subito Misaki, per dirgli di riferire a Kanda che gli auguravo tutta la felicità di questo mondo.

“Ancora ti vuole bene, sai?” Mi ha detto Taro dolcemente, non per farmi pensare a Kanda come ad un uomo che potrei amare, ma per farmi capire che ci sono persone che soffrono come ho sofferto io.

Misaki sta dalla parte di tutti, e vuole semplicemente che io e Kanda rimaniamo amici.

Anche perché, sono troppo innamorata di Tsubasa per invaghirmi di un altro.

Quando mio marito è tornato gli ho detto quel che era successo.

Non gli è andato giù il fatto che lui mi voglia ancora bene, e che ancora si ostini ad essere un po’ ostile verso di lui.

Ha ribadito il fatto che io fossi sua e che ora ero incinta del suo bambino e questo ci univa più di quanto due fedi nuziali possano fare.

Se mai rivedremo Kanda, vorrei che non ci fosse più ostilità tra lui e Tsubasa, perché, in fondo, sono tutti e due dei bravi ragazzi.

 

Ora vado a letto, Tsubasa mi ha chiamato già quattro volte e non vorrei farlo arrabbiare.

 

A presto!

 

Sanae Ozora.

 

CIAOCIAOCIAO!!!

Eccomi di nuovo qui!

Scusate, ma non potevo non mettere la scena del marito possessivo!!!

A presto!

 

HIKARISAN

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Capitolo 8
*** matrimonio ***


Carissimo diario,

Carissimo diario,

 

siamo tornati ora dal matrimonio di Gonzales e, mentre io ti scrivo, Tsubasa mi sta facendo un bel massaggio alla schiena per

allentare la tensione accumulata durante la giornata.

A cominciare da stamattina, visto che mi sono svegliata tardi e abbiamo dovuto fare tutto di corsa.

Poi, ci mancava l’ansia dello sposo che aveva paura di sbagliare qualcosa durante la cerimonia.

Si è stressato Tsubasa a stargli dietro, figurarsi io che stavo dietro a loro per stare vicino al mio maritino a cercare di calmarlo

con paroline dolci.

Quando, finalmente, è iniziata la cerimonia abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo.

Peccato che non ci fossimo accorti dell’improvvisa inattività di Gonzales…

Quando doveva prendere la sposa dalle mani del padre, è rimasto immobile come uno stoccafisso e i testimoni hanno dovuto

dargli certi calci agli stinchi per risvegliarlo dal suo stato di catalessi, che solo Dio sa come non abbia urlato dal dolore.

Dopo essersi ripreso ha cominciato a comportarsi correttamente e, fortunatamente, non ha avuto altri improvvisi cedimenti.

Abbiamo seguito gli sposi negli spostamenti per le foto insieme alla famiglia di Rivaul e, ogni luogo che visitavamo, era buono per

ricordare il nostro matrimonio e tutte le “acrobazie” che avevamo fatto per fare le foto.

Verso le due ho cominciato ad avere fame e, per fortuna, ci siamo subito recati al ristorante perché il servizio fotografico era finito.

Eravamo seduti al tavolo accanto a quello degli sposi, insieme alla famiglia di Rivaul, ai genitori di Gonzales, e al fratello più grande,

ormai sposato e neo-padre di un bebè di un mese.

Ero circondata da bambini e ho pensato che, tra un po’, anche il nostro sarebbe stato lì facendo aumentare il numero di pupi che

volevano solo giocare ed essere distratti dalle “cose per adulti”.

Mi è venuto da ripensare al pranzo del nostro matrimonio, e mi sono resa conto che c’era solo Daichi che poteva definirsi propriamente

bambino, poiché Atsushi aveva già i suoi tredici anni.

Peccato che Daichi valesse per cinque.

Che cosa poteva fare un piccolo patito di calcio trovandosi circondato dai campioni del mondo?

Semplice.

Si era fatto tutti i tavoli seguito a ruota dalla madre che lo riprendeva ogni volta e lo riponeva al suo posto.

Era diventato lo show del matrimonio, facendo riposare un po’ Ishizaki dal suo ruolo di comico ed intrattenitore.

Tsubasa mi ha fatto tornare alla realtà chiedendomi inaspettatamente di ballare raggiungendo gli altri sulla pista.

Ho acconsentito immediatamente alzandomi in piedi e prendendo il braccio di mio marito per buttarmi nelle danze.

Un lento, per fortuna.

Mi ha stretta a lui teneramente e io mi sono poggiata al suo torace facendomi guidare da lui.

“Ti amo”.

Ho pensato davvero di morire quando mi ha sussurrato all’orecchio queste due paroline.

Non che non me l’abbia mai dette, ma è il modo in cui me l’ ha detto.

Così dolce, così sincero…

Così innamorato.

Non riesco a spiegare quale sensazioni mi abbia trasmesso, ma posso dire che ero immensamente felice.

“Anch’io.”

Ho capito che mi ha detto quelle parole perché si è ricordato della nostra giornata più bella.

“Ma… Me la togli una curiosità?” gli ho chiesto io alzando lo sguardo su di lui, che ha annuito con il capo.

A quel punto, gli ho chiesto se fosse stato nervoso la mattina del nostro matrimonio, e lui si è limitato a sorridere e a baciarmi il capo.

Uffa, perché non me lo vuole dire?!!

Dovrò chiedere ai ragazzi, appena li sento.

Dopo il ballo, abbiamo proseguito il pranzo senza intoppi e poi siamo tornati a casa.

Il resto lo sai.

È stato un bel matrimonio, anche se un po’ stressante.

Ora mi metto a letto perché sono esausta.

 

A presto.

 

Sanae.

 

Eccomi di nuovo qui!

Sono contenta che l’idea sia piaciuta, e ringrazio coloro che hanno recensito ogni capitolo (vero, Vale?)

Capitolo corto, lo so…

Ma perdonatemi anche questa1

A Presto, spero.

 

^^HIKARISAN^^

 

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Capitolo 9
*** maggio ***


Caro diario,

Caro diario,

 

è arrivato maggio e sono felicissima!!!

Adoro il mese che precede l’estate!

Finiscono le scuole, i CAMPIONATI di calcio, il freddo…

Potrò finalmente uscire a fare qualche bella scampagnata con Tsubasa!

Mi mette allegria tutto questo sole!

La pancia comincia piano piano a vedersi, ma ancora non è così “evidente”; è da dietro che si nota da dietro la differenza: i fianchi

sono più rotondi e le gambe un po’ più robuste.

Tsubasa assicura che sono sempre più bella, e che un po’ di ciccia in più non mi sta affatto male.

Per fortuna mi guarda con gli occhi dell’amore, o vedrebbe una ragazza in soprappeso con i fianchi larghi.

 

Ieri, siamo andati a fare la consueta visita ginecologica e mi hanno fatto fare altri test, e io già non ce la faccio più!

Mi sento una cavia da laboratorio.

 

Altra novità: sono sempre al bagno.

Non perché mi senta male, ma perché credo di essere diventata incontinente.

Dicono sia normale… Bah…

Sono deconcentrata e mi capita spesso di addormentarmi sul divano.

Per fortuna c’è sempre mio marito che mi copre con una copertina o che mi sveglia dolcemente per portarmi a letto.

Una volta mi sono addormentata durante una sua partita, in salotto.

Non mi permette più di andare allo stadio perché ha paura che mi scateni e perché vuole evitarmi caldo è stress.

Il caldo me lo evita, ma lo stress non più di tanto.

Vedo le partite in salotto e c’è sempre qualche azione fallosa su di lui, e io lì che m’incavolo come una bestia perché me lo

distruggono e perché non gli danno i rigori che gli spettano.

Ora, viene a tenermi compagnia la famiglia di Rivaul, durante le sfide (in realtà, viene a tenermi d’occhio perché, qui, hanno tutti

paura che possa succedermi qualcosa, ma io faccio finta di non saperlo! J)

Tra qualche giorno viene a farci visita Roberto; si trovava a passare da questi parti e ha deciso di farci un salutino.

Ma io ho avvertito Tsubasa: se comincia a parlare di Brasile e affermare che vuole portare mio figlio lontano da me per farlo diventare

un campione, giuro che LO STRANGOLO VIVO E LO RISPEDISCO NELLA SUA ADORATA PATRIA A SUON DI CALCI NEL DIDIETRO!!!

Ufff…

Sono stata abbastanza chiara?

Sicuramente per Tsubasa sì.

Mi ha guardata un po’ impaurito, ma poi ha assunto un espressione dolce e mi ha giurato che non avrebbero parlato di calcio se non

per discutere delle SUE partite e dei SUOI schemi.

 

Ieri siamo riusciti ad uscire un po’ e a recarci in centro per fare shopping.

Ho visto tante di quelle cose per bambini che avrei voluto comprare tutto quello che mi capitasse a portata di mano!

Purtroppo c’erano due cose a fermarmi: il conto in banca di mio marito che finiva di rimanere all’asciutto se non mi fermavo

(veramente, a questo ho pensato solo dopo), e il fatto che non sapessi il sesso del mio pupo.

Ho preso delle cose adatte ad entrambi i sessi e qualche peluches da mettere nella sua culla quando sarebbe nato.

Per me, ho trovato dei comodi abiti larghi estivi, mentre Tsubasa non ha trovato nulla per sé, come al solito.

Infatti, ci ho pensato io.

Gli ho fatto provare qualche costume per il mare e delle comode camicie estive che a me piacciono tanto perché lo rendono

infantile ma sexy.

Come al solito, lui non era molto propenso a comprarsi quegli indumenti, ma io l’ ho convinto con i miei occhietti dolci;

se fosse per lui andrebbe in giro in mutande!

Anzi, no.

Andrebbe in giro in mutande, ma con il suo adorato pallone da calcio ai piedi e, per lui, quello non sarebbe stato andare in giro nudo.

 

Ora mi metto a letto.

 

A Presto.

 

Sanae.

 

HO L’IMPRESSIONE DI NON AVER  SCRITTO MOLTO BENE QUESTO CAPITOLO...

Mi dispiace...

Comunque... Vale, continua a recensire che mi fa sempre piacere leggere i tuoi commenti!

Bacioni a tutt!

 

A presto!

 

HIKARISAN^^

 

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Capitolo 10
*** Roberto ***


Caro diario,

Caro diario,

 

Roberto è appena andato via…

Eppure lo avevo avvertito Tsubasa, e che cavolo!

 

Stamattina si è presentato alle nove, e già lì mi sono stranita perché mi ero appena s

vegliata (e che nessuno si azzardi ad affermare che sono una dormigliona, chiaro!?!) … Comunque… Passi l’ora…

È entrato ed è subito corso ad abbracciarmi e a congratularsi per il pupo.

Fino a lì, tutto ok.

Tsubasa lo ha fatto accomodare in salotto e gli abbiamo offerto un caffè.

Prima di cominciare a parlare di calcio, Roberto mi ha chiesto notizie del bambino e della mia salute.

Tutto ok pure qui.

Dopo un po’, sono gentilmente uscita di scena per andare in camera e lasciarli ai loro discorsi “ad alto contenuto culturale”.

Dopo un quarto d’ora mi è presa fame e sono scesa di sotto per mettere qualcosa sotto i denti; ho sentito la parola “bambino”

 provenire dal salotto e mi sono messa ad origliare (lo so, non si fa… Ma la curiosità era troppa!).

Proprio come immaginavo: stavano parlando del mio bambino.

Roberto continuava a fare domande su come avrebbe programmato il futuro per il bambino e se avesse considerato la

 possibilità di farlo entrare nel mondo del calcio come giocatore.

Ma come, neanche sapevano il sesso, e già gli progettavano un futuro?

E se fosse stata una bella bimba?

E, nel caso fosse stato un maschietto, perché avrebbe dovuto fare proprio il calciatore?

Toccava a lui decidere, non a loro!

Ancora due parole e andavo a dirgliene quattro… Anzi, a dargliene quattro…

“Te lo immagini con me in Brasile, eh, Tsubasa?”

A questa frase i nervi sono saltati.

Sono entrata in cucina come una furia e ho cominciato a sbraitare come una matta frasi tutte sconnesse fra loro.

Però, il succo era sempre lo stesso: “Non vi azzardate a toccare il mio bambino, sono stata chiara?!”

Tsubasa è subito intervenuto frenandomi e cercando di farmi ragionare.

“Che ho detto di male?”

E osava pure chiederlo!!!

GRRRR! Che nervi!!!

Io gli ho urlato contro che non potevano essere così egoisti da imporre il loro volere ad una creatura che non era

ancora nata, solo perché il padre era una calciatore di fama mondiale.

Gli ho chiesto perché nessuno avesse mai accennato ad una bambina e che cosa avessero fatto se fosse stata veramente una piccina.

“Che scandalo! Una bimba!”

Mi sono messa a scimmiottare mentre ormai sragionavo come non avevo mai fatto in vita mia.

Tsubasa mi ha scortato in cucina mentre Roberto mi guardava tra il preoccupato e il meravigliato.

Ormai soli, Tsubasa ha cercato di calmarmi con un caloroso abbraccio e tante paroline di conforto all’orecchio.

Dopo qualche minuto avevo ripreso il mio colorito normale e la ragione era tornata al suo posto.

“Hai paura che, se fosse un maschio, farebbe come me?”

Mi ha chiesto carezzandomi la testa e stringendomi forte al suo petto.

Io ho annuito con il capo e ho affondato piangente la testa nella sua maglietta.

La verità è che già sapevo che, se fosse stato un maschio, molto probabilmente sarebbe stato indipendente

come il padre, avrebbe voluto seguire i suoi sogni e si sarebbe allontanato da lei.

 

Maschio.

 

Se fosse così, avrebbe seguito le orme del padre, molto probabilmente.

Forse ero io l’egoista…

Era giusto accettare le scelte del proprio figlio, ma…

“Non lo sopporteresti un’altra volta, vero?” mi ha chiesto lui dolcemente e io ho annuito di nuovo.

Non sopporterei di nuovo l’allontanamento di una persona che amo.

“È presto per preoccuparsene… E poi, non è detto che sia un maschio, no?”

Io ho sorriso e mi sono asciugata le lacrime.

“Non ti preoccupare… Farò di tutto per fare in modo che non si separo da noi, ok?”

E siccome il mio capitano mantiene sempre le sue promesse, io l’ ho abbracciato forte e gli ho stampato un bacio sulle labbra con gioia.

Sono tornata in cucina da Roberto e gli ho chiesto scusa per la mia sfuriata fuori luogo.

Anche lui si è scusato per aver parlato sempre di calcio.

 

Per il resto, è andato tutto bene.

Lui è rimasto a cena e poi è tornato in hotel.

 

Ora sono più tranquilla…

 

A presto.

 

Sanae.

 

Sono di nuovo qui!!!

Spero che il capitolo piaccia e che recensirete in molti!

 

A presto.

 

HIKARISAN

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Capitolo 11
*** Genzo ***


Ciao diario

Ciao diario!!!

 

Ormai siamo alla fine di maggio, e non ti ho più scritto sino ad ora perché ho avuto gente a casa!!!

Indovina chi è venuto a trovarmi?

Nientemeno che il grande, brontolone e orgoglioso S.G.G.K!!!

Si è presentato una mattina con un bel mazzo di fiori e si è congratulato di nuovo per il pupo.

 

Ha detto che il campionato era finito anche per lui, e che era passato a farmi un salutino prima che partisse per le ferie estive.

Ed ha aggiunto che non poteva perdersi la scena di Anego con il pancione.

 

Ecco, in quel momento lo avrei ammazzato volentieri, ma viste le circostanze non era proprio il caso.

 

L’ ho abbracciato ugualmente, dandogli un pizzicotto sul braccio facendogli capire che, in quella casa, ero

io ad avere il comando, vista la mia situazione.

È rimasto da noi qualche giorno, ed è stato di grande aiuto a Tsubasa che, ultimamente, aveva l’obbligo di

occuparsi delle faccende di casa.

Non sai che scena spassosa vedere quei due all’opera!!!

Senti questa: l’altro giorno, Tsubasa ha messo le stoviglie nella credenza ed è andato in salotto per rimettere a

 posto il divano; dopo 10 minuti Genzo è andato in cucina ed ha tirato fuori le stoviglie perché doveva preparare

 la cena, poi se n’è andato perché doveva fare una telefonata. Quando Tsubasa è tornato in cucina ha riposto le di

 nuovo le terraglie nella credenza ed è riuscito di nuovo, poi è tornato Genzo e le ha rimesse fuori.

Sono andati avanti così per almeno un quarto d’ora e non sai lo spasso!

Pensavano di essersi rimbambiti o che altro…

Poi mi hanno sentito ridere sulle scale, e hanno capito che avevano fatto solo una figuraccia.

 

Sai cosa ho scoperto?

Genzo non ha mai cucinato nemmeno un uovo!

Con il fatto che la sua famiglia ha sempre avuto una cuoca, non ha mai alzato una padella!

Mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno, ma non so se riuscirò a mantenere il segreto!

 

Tutti i segreti del S.G.G.K sono usciti allo scoperto!

 

Sai cosa mi ha chiesto, una mattina, a colazione?

“Sanae, ti piace il nome Genzo?”

Io gli ho risposto che non era male, non capendo il perché della domanda.

“Perché non chiami tuo figlio così?”

Tsubasa si è quasi strozzato con il suo cornetto alla crema, credendo che, di lì a poco, avrebbe dovuto celebrare

 il funerale di Genzo.

 

Non mi andava di arrabbiarmi, così gli ho risposto per le rime “Perché non voglio che mio figlio, un giorno,

mi chieda ‘ mamma, come mai ho il nome dello zio più scorbutico, testardo e incapace a cucinare della terra? ’ ”

Tsubasa ha cominciato a ridere, mentre Genzo si è zittito e mi ha guardato male per qualche secondo, poi, si è sciolto anche lui

, e mi ha detto che non avevo tutti i torti.

 

Insomma, ci siamo proprio divertiti, in questi giorni!

 

Genzo si è rivelato per quel che è, e cioè per un ragazzo simpatico e un “tantinello” testardo.

 

Poi, lui se n’è andato alle Hawaii a passare una bella vacanza, promettendomi che avrebbe imparato a cucinare per la nascita del mio pupetto.

 

È tutto fino ad oggi.

 

A presto.

 

Sanae.

 

Ps: mi sono dimenticata di dirti che Genzo ha portato un regalo per il bambino… Peccato che sia un pallone da calcio…

 

Eccomi di nuovo qui!

Spero che questo capitolo piaccia e che continuerete a recensire!

Questo capitolo è dedicato ad un amico speciale...

Affinché la smetta di fingere e ritorni ad essere per quello che era...

Perché, in fondo, lui è un po’ come il S.G.G.K...

A presto.

 

Hikarisan^^

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Capitolo 12
*** giugno ***


Caro diario,

Caro diario,

 

finalmente giugno!!!

Era ora!

Siamo già andati con Tsubasa a fare delle gite fuori porta e ci siamo divertiti tanto!

La gravidanza procede bene, e ho cominciato a sentire i primi movimenti del bambino.

È davvero stupendo!

Questi colpetti che ti fanno capire che il bimbo è vivo dentro di te ti rendono immensamente felice!

Li ho sentiti per la prima volta con Tsubasa, stesi sul nostro letto mentre cercavamo un po’ di relax.

Aveva la mano poggiata sul mio ventre (come ogni giorno, ormai) e stava cercando di addormentarsi

dopo una mattinata di “duro lavoro domestico”; ad un tratto abbiamo sentito qualcosa muoversi

 e abbiamo aperto di scatto gli occhi contemporaneamente e abbiamo sorriso.

Che sensazione bellissima!

Mi sono accucciata felice al suo torace e ho messo la mano sopra la sua, mentre lui continuava ad accarezzare

il mio ventre dolcemente.

 

La pancia si vede un po’ ormai, ma Tsubasa insiste che sono sempre più bella.

Assicura che ho l’aria più dolce e che faccio una tenerezza immensa.

 

Qualche sera fa siamo stati ad un party organizzato dal presidente del Barcellona, per festeggiare “di nuovo” la vittoria della liga.

Come al solito, erano presenti tutti: preparatori atletici, managers, presidente, vicepresidente…

E, come al solito, c’erano le ochette di turno; di quelle che adocchiano soldi anche da un milione di chilometri di distanza.

Per fortuna, non mi sono mai dovuta preoccupare di loro… Tsubasa è sempre stato troppo preso da me, e lo dimostra ogni volta.

Ma, quando si è incinte, gli ormoni sono in subbuglio e gli sbalzi d’umore frequenti e, quelle razza di donne,

 non facevano che alimentarli.

Mi guardavano da lontano ridendo sotto i baffi e lanciavano sguardi maliziosi a mio marito.

Non so se ero più furiosa o disperata.

Furiosa perché non facevano altro che ridermi dietro, non so se per il fatto che abbia un bambino così presto, o

 perché trovavano ridicolo il mio vestito che faceva intravede il pancione.

Disperata, perché mi sentivo brutta, in confronto a loro.

Dopo un po’, le parti si sono invertite.

Io ero felice perché chiunque si avvicinava per chiedermi del bimbo e della mia salute, e perché Tsubasa non

 mi si staccava un attimo di dosso; loro erano furiose e disperate perché erano passate in secondo piano agli occhi di tutti.

Che spasso!

Avrei voluto godermi ancora un po’ la scena, ma la stanchezza me lo ha impedito.

Ho chiesto a Tsubasa di riportarmi a casa, e lui mi ha subito accontentato.

 

Ma prima, ci siamo fermati in un bar per prendere una bomba calda alla crema.

Voglie di una mamma, tutto normale.

Tsubasa mi ha dato sostegno prendendosene una anche lui e ce le siamo mangiate appoggiati alla portiera della macchina.

Dopo aver soddisfatto tutti i miei bisogni, ce ne siamo tornati a casa.

Nonostante la stanchezza, ci siamo divertiti.

 

Ieri sera, invece, sono venuti a cena da noi la famiglia di Rivaul, Gonzales, e la sua neo-moglie, appena tornati

dal viaggio di nozze.

Ho giocato un po’ con i bambini del campione brasiliano, e loro hanno ingenuamente cominciato a farmi un

sacco di domande sul mio “pancione”.

Io ho cercato di rispondere come meglio potevo, fino a quando non hanno smesso sgridati dalla madre per la

loro sfacciataggine.

Non che ci fosse nulla di male nelle loro domande, ma se fosse venuta fuori la fatidica

domanda “come nascondono i bambini?”, credo che sarei morta dalla vergogna.

Come spiegare a due bambini cosa accade tra un uomo ed una donna quando si vogliono bene?

E quando la mia pupetta mi avrebbe fatto questa domanda, io cosa avrei risposto?

Se fosse stato un pupetto, ci avrebbe pensato Tsubasa, questo è sicuro.

 

Quando ho detto a Tsubasa le mie paure sull’argomento, è scoppiato a ridere affermandomi che e

ra ancor troppo presto per pensare a quello.

Vediamo come riderà tra qualche anno…

 

Ora vado a letto!

 

A presto.

 

Sanae.

 

Eccomi qui!!!

Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno recensito!

Spero di poter aggiornare presto!

Un bacio a tutti!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 13
*** sorpresa ***


Caro diario,

Caro diario,

 

oggi sono felicissima!!!

Tsubasa mi ha fatto una sorpresa stupenda!

Quando stamattina mi sono svegliata, mi sono ritrovata davanti Daichi ed Atsushi che mi sorridevano

 felici, e mi hanno subito abbracciato con affetto!

Gli ho chiesto sbalordita cosa ci facessero là, e loro mi hanno risposto che Tsubasa li aveva invitati a

venire per tenermi un po’ di compagnia.

Di chi poteva esserci lo zampino se non del mio amore?

Ad un tratto è entrato anche Koji, che si è subito fiondato ad abbracciarmi ed a riempirmi di complimenti

e di coccole.

Mi ha detto anche che non riusciva a vedermi con la pancia e che ero ingrassata parecchio.

Ma va!?

Mica poteva aspettarsi un grissino di donna!

È stata una festa quando sono scesa di sotto e ho trovato tutte e due le famiglie riunite solo per me (quanto sono importante!).

Ho cominciato a piangere felice e ho subito abbracciato tutti quanti con affetto; mio padre mi ha seguito

a ruota ed è scoppiato a piangere per tanti motivi messi insieme.

Quello che ho abbracciato con più fervore è stato Tsubasa, che mi ha fatto una delle sorprese più belle che mi

potesse fare in questo periodo.

Koji è subito corso verso di noi e ha cercato di staccarci perché non riusciva a sopportare la vista di noi due appiccicati.

 

Fratelli gelosi.

 

Mi hanno costretto a fare colazione prima di poter scartare tutti i regali che mi avevano portato; poi, ci

 siamo seduti in salotto e ho cominciato ad aprire tutti gli omaggi ricevuti.

La signora Ozora ci ha assicurato che si sono fiondati tutti a casa sua quando hanno saputo del suo viaggio in Spagna.

Yukari mi ha mandato una sofficissima copertina con tutti orsetti ricamati sopra; solo più tardi mi sono accorta

che era fatta a mano, e ho dedotto che l’avesse confezionato solo per me.

Kumi si era messa d’accordo con alcune mie ex compagne di scuola per regalarmi un set completo di ciucci e biberon

di tutti i colori e tipi.

Urabe ed Ishizaki mi hanno mandato una lampada speciale piena di buchi di varie forme e colori, che quando si

 accendeva illuminava ogni cosa e che arricchiva la stanza di colori e modelli d’animali

(è stata un’idea carina, anche se fuori del comune).

Misaki mi ha fatto giungere, tramite mio fratello, un piccolo accappatoio bianco con tanto d’orecchie sul

 cappuccio e un piccolo orsacchiotto di peluches da mettere nella culla.

Yayoi e Misugi (i miei dottorini personali!) mi hanno spedito due libri di favole, illustrati, tutti in

giapponese, apposta per il mio pupo.

Yoshiko e Matsuyama si erano “limitati” ad un bellissimo set di copertine di tutti i colori e forme.

Poi fasciatoi, indumenti, orsacchiotti…

E non ti dico come mamma è riuscita a portarli…

Una valigia solo per i regali…

Mi sono piaciuti tutti!

 

Mamma ha annunciato che sarebbero rimasti per un paio di settimane, giusto per stare un po’ con me e per

darmi man forte.

Abbiamo parlato un po’ di me e della mia gravidanza, di come mi sentivo, delle mie voglie, di come si comportasse

 Tsubasa con me e di tutto il resto.

Mamma e la signora Ozora si sono messe subito a cucinare e rassettare casa impedendomi da fare qualsiasi cosa.

Neanche sono arrivate che già comandano.

Papà e il signor Ozora volevano uscire per fare la spesa, ma appena gli ho fatto presente che non sapevano una

 parola di spagnolo sono subito tornati sui propri passi, anche se insistevano per rendersi utili.

Siamo arrivati ad un compromesso: loro avrebbero portato le borse, e io li avrei accompagnati per aiutarli con la lingua.

Tsubasa ha voluto accompagnarmi per evitarmi qualsiasi tipo di stress o fastidio (in realtà, lo stress me lo ha fatto

 solo venire, grazie ai fan che non lo lasciavano un attimo in pace, per strada).

Quando siamo tornati, ho trovato un pranzo degno di una regina e me lo sono gustato tutto,

dall’inizio alla fine (che brava mammina sono!)!

Il pomeriggio lo abbiamo passato tutti insieme a parlare e giocare con Daichi e Atsushi,

e ora sono talmente stanca che non mi reggo in piedi, ma non potevo non scriverti!

Tsubasa è qui accanto a me che sorride e che mi fa un massaggio alle spalle per rilassarmi.

 

Ah!

Mi sono iscritta ad un corso preparto!

10 incontri e Tsubasa ha promesso di essere presente a tutti!

Che papà dolce!

Chissà che non aiuti a relazionarci meglio col bambino!

 

Un’altra novità!

Abbiamo cominciato a pensare al nome!

Lo so, è presto, ma è meglio non ridursi all’ultimo momento!

Per prima cosa, abbiamo deciso per un nome giapponese; se è femmina, a me e Tsubasa piacerebbe

 chiamarla o Hikari o Sayuri, se è maschio, bhè… Ci sono molti nomi che ci piacciono… Ancora non abbiamo deciso…

 

Ora, smetto di scrivere o crollo sul diario.

 

A presto.

 

Mamma Sanae.

 

Ed eccomi qui!

Ho letto sulle recensioni che qualcuno preferirebbe una femmina per la famiglia Ozora...

Ancora non ho deciso il sesso... Neanche il nome, se è per questo... Voi che ne pensate?

Come sarebbe meglio per questa piccola neo-famiglia?

 

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno recensito, e spero che continueranno a farlo!

 

A presto!!!

 

^^HIKARISAN^^

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Capitolo 14
*** cerchio alla testa ***


Carissimo diario,

Carissimo diario,

 

sono già passati tre giorni dall’arrivo della “famiglia” al completo, e mi sto annoiando…

Non mi fanno fare nulla e non vogliono che resti sola per più di cinque minuti; tra un po’ me li ritrovo anche al bagno o nel letto con Tsubasa.

 

Mia madre si ostina a volermi dare consigli su come affrontare questi ultimi mesi e insiste sul fatto che io debba andare a partorire in Giappone per avere tutti vicini, quando sarà il momento.

 

Mio padre sostiene mia madre dicendo che sarebbe giusto far nascere il bimbo lì, perché è il nostro paese di origine (in realtà, vorrebbe tenermi sotto controllo perché non si fida ancora molto di Tsubasa…).

 

Mio fratello Atsushi afferma che vorrebbe vederlo nato da poche ore perché sarebbe stato il suo primo nipotino, e avrebbe voluto tenerlo in braccio per primo.

 

Koji ha detto esattamente le stesse cose di mio fratello minore, con la differenza che sarebbe stato lui il primo a prenderlo in braccio e lo avrebbe portato in giro per il Giappone vantandosene con tutti.

 

Da parte della famiglia di mio marito non mi chiede niente nessuno… Ma so che lo fanno per educazione e che stressano Tsubasa invece che me…

 

Ci sta venendo un cerchio alla testa a entrambi!

 

Non farò partorire mio figlio nel mio paese di origine, ma un giorno lo porterò lì per mostrargli quale meraviglia sia il Giappone…

 Se mai vorrà vivere lì, sarà una scelta esclusivamente sua.

Sarebbe troppo stressante fare ore ed ore di aereo per andare là e ore ed ore per tornare; soprattutto con un bimbo piccolo.

 

Già abbiamo affrontato l’argomento io e mio marito, e non capisco perché ora debbano metterci il naso loro!

Siamo stati un intero pomeriggio in salotto per decidere le cose più importanti che riguardavano la vita di tutti e tre, e non abbiamo riscontrato nessun problema ed eravamo d’accordo su tutto.

 

Tsubasa mi ha detto di avere pazienza, e di sfogarsi con lui per il nostro “quieto vivere”.

 

Se continua così impazzirò prima della nascita del pupo!!!

 

In ogni modo, a parte questi “imprevisti”, tutto procede al meglio; siamo andati alla prima lezione del corso preparto, dove ci hanno detto, in linea di massima, cosa faremo in queste lezioni.

 

Ho conosciute altre mamme ed altri papà che erano entusiasti quanto me della loro gravidanza e, parlandoci, ho scoperto che non sono l’unica a doversi subire i genitori iperprotettivi ed impiccioni…

 

Anche lì Tsubasa ha avuto molto successo, ed ha dovuto firmare molti autografi (compresi quelli dei prossimi nascituri) a tutti i papà in sala.

 

Quando siamo tornati a casa, abbiamo trovato già tutto pronto (almeno un lato buono c’è, nell’avere tutta la famiglia per casa), e dopo cena sono corsa in camera, con la scusa che andavo a dormire, per avere un po’ di tempo per me.

 

Tsubasa mi ha raggiunto quasi subito, e si è seduto accanto a me per condividere un po’ di quell’intimità che ormai è diventata impossibile avere (se non in quella camera).

 

Abbiamo parlato un po’ di noi, del pupetto, di come vogliamo crescerlo e quanto spazio avrebbero avuto i nonni in quella situazione.

 

“Siamo noi i genitori, e loro non dovranno mettere bocca sul nostro modo di educarlo.” Mi ha detto lui baciandomi la fronte come fossi una bambina

“Anche se so che sarà impossibile tenerli lontani da noi.” Ha aggiunto poi con il sorriso sulle labbra; io sono scoppiata a ridere e mi sono accoccolata al suo petto per avere un po’ di coccole.

 

Devo essermi addormentata così, perché mi sono svegliata la mattina dopo coperta dal lenzuolo.

 

Ora, è meglio se scendo di sotto, o mi ritrovo l’intero “gruppo di forze superiori” in camera.

 

A presto.

 

Sanae.

 

Eccomi di nuovo qui!

Prima cosa: ringrazio tutti coloro che continuano a recensire.

Ed ora, via ai ringraziamenti speciali:

 

A eos75: grazie per avermi contattata personalmente e per l’aiuto che mi hai dato. Spero di essere riuscita a correggere le mie imprecisioni, così da poter rendere più leggibile il racconto. ^^

 

A Sanae78: grazie per le recensioni e per il tuo grande aiuto in materia ”Ct”! ^^

 

A Vale: un grazie perché recensisci sempre ogni capitolo! J

 

A Yoshiko Matsuyama, Krystel Diggory’80 e a tutte le alter che hanno recensito con affetto!

 

Spero di non deludervi!

 

A presto!

 

HIKARISAN

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Capitolo 15
*** Amare... ***


Caro diario,

Caro diario,

 

oggi, io e Tsubasa, ci siamo presi una giornata solo per noi, e siamo andati a fare una “passeggiata” con la macchina per i meravigliosi paesaggi fuori Barcellona.

Abbiamo lasciato le “forze maggiori” a casa (minacciandoli, ovvio…) e siamo usciti portandoci dietro solo lo stretto necessario; certo, tutti i parenti hanno fatto un po’ di storie, ma hanno ceduto quando ho cominciato a fare le lacrime da coccodrillo e i capricci come una bambina piccola.

 

Ci siamo fermati nei pressi di un bosco, che nascondeva dietro di sé un magnifico prato pieno di fiori di cui mi sono innamorata al primo sguardo.

 

Il mio dolce maritino ha disteso la coperta in terra e ci siamo stesi un po’ per stare in intimo.

 

Ha detto che ha pensato “seriamente” al nostro futuro come vera e propria famiglia, e la cosa non gli dispiaceva affatto.

Mi sono tirata su e l’ ho guardato accigliata come non mai, fraintendendo le sue parole.

 

“No, no, non fraintendere! Ci avevo già pensato anche quando non c’era il bambino, ma ora è diverso…”

Mi ha subito rassicurato lui, mettendo le mani avanti per proteggersi.

 

Ho subito sorriso, e mi sono poggiata di nuovo al suo torace per ascoltare ciò che aveva da dire; mi ha assicurato che eravamo una priorità per lui e che nulla avrebbe avuto più importanza di noi, neanche il pallone da calcio.

Ha continuato con frasi dolci, baci a fior di labbra e paroline sommesse.

 

Abbiamo ricordato i rari momenti passati insieme e l’ ho fatto sentire un po’ in colpa per avermi trascurato durante l’adolescenza.

 

Poi, lui si è addormentato mentre io gli carezzavo amorevolmente il braccio possente.

 

Ho cominciato a pensare a lui, e a quanto sia bello portare in grembo suo figlio. Essere incinta del tuo primo ed ultimo amore…

 Che emozione indimenticabile! Aspettavo questo momento da tanto tempo, e l’ avevo immaginato in mille modi diversi.

 

Quante volte ho sognato d’essere felice con lui? Tante volte.

Quanti sogni ho fatto in cui lui era il mio principe azzurro? Misa anche troppi; ma sono contenta di averli fatti, perché sono stati il mio sostegno quando lui non c’era.

 

Il mio dolce e tenero capitano…

Un po’ svampito, ma sempre buono e paziente…

Un po’ timido, ma passionale e protettivo…

Tremendamente ingenuo…

 

Tremendamente innamorato di me…

 

E io tremendamente innamorata di lui…

 

E ora tremendamente innamorati del nostro bebè…

 

Mi sono sporta verso di lui e gli ho baciato le labbra toccandole appena con le mie.

Ogni volta che lo guardo trovo qualche particolare di lui che mi attrae e cerco di impararlo a memoria per ricordarmi sempre di lui.

 

So che ha una piccola voglia al fianco destro, che ho scoperto all’età di quattordici anni, mentre gli fasciavano la spalla dolorante.

 

E la piccola cicatrice che ha sulla spalla? Scoperta quando abbiamo cominciato a frequentarci seriamente, prima del matrimonio.

 

E credo che sia uno dei pochi ad avere una cicatrice dietro il collo a forma quasi circolare; trovata mentre dormiva, dopo la nostra prima volta.

 

Insomma, conosco davvero tutto di lui… Spero che anche lui conosca tutto di me.

 

Si è svegliato dopo un bel po’, quando gli ho dato un bacio premendo sulle sue labbra apposta per svegliarlo.

 

Siamo tornati a casa, e Tsubasa è stato subito sgridato per avermi riportato troppo tardi.

 

Ora vado a letto.

 

A presto.

 

Sanae.

 

Ciao ciao a tutti!

Scusate il ritardo!

Prometto che non vi farò attendere più così tanto!

Ringrazio coloro che hanno continuato a recensire la storia e che continueranno a farlo.

 

A presto.

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 16
*** Partenze... ***


Caro diario,

Caro diario,

 

le “forze maggiori” sono partite stamattina, con la promessa di tornare per il parto del bambino.

 

Anche se litigavamo quasi ogni giorno a causa di idee divergenti, mi piaceva discutere con mia madre o con mio fratello…

Mi facevano sentire a casa…

 

E papà che non finiva di viziarmi?

 

E Daichi che pretendeva di dormire ogni sera con noi, e che la mattina mi svegliava strofinando il suo bel visino sul mio?

 

Almeno, ero impegnata a fare qualcosa, anche se quel “qualcosa” era discutere…

 

Ieri mi sono pesata, e sono arrivata giusto ad avere cinque chili in più rispetto al mio peso.

 

Il seno si è gonfiato un po’… Beh, se devo proprio gonfiarmi, che mi s’ingrandiscano le parti giuste, no?!

 

… Ho cominciato a parlare con il mio bambino (o meglio, con la mia pancia) e ogni tanto sento il bimbo che si muove come a volermi rispondere…

Ecco, qualche giorno fa, in uno di quei momenti, ho domandato al mio pupetto quale nome gli piacesse…

 Ho detto una serie di nomi, e lui mi faceva sentire qualcosa quando dicevo solo nomi maschili…

 

E no, eh…

 

Mi hanno coalizzato contro anche lui… O lei…

 

La verità, è che sento… SO che è un maschietto…

 

Ti chiederai come faccio a saperlo… Sensazioni di una mamma…

 

Mi sono rassegnata, ormai… Tutti vogliono un maschio, e l’avranno, molto probabilmente…

 

Però, ho avuto la mia rivincita “segreta”…

 

Tsubasa mi ha beccato in uno di questi momenti, e mi ha giurato che avremo a tutti i costi una femmina, ci dovessimo provare mille e mille volte!

 

Il mio capitano tenero e coccolone!

 

Lo fa apposta a fare il marito tenerone, così io me lo spupazzo di coccole e lui è più contento!

 

A proposito, ieri ho sentito Tsubasa parlare al telefono con Misaki e, appena mio marito mi ha visto, ha subito cambiato discorso e ha cominciato a balbettare imbarazzato qualcosa…

 

Perché ho la VAGA impressione che stiano tramando qualcosa alle mie spalle?

 

Inutile chiedere, tanto non mi dicono nulla…

 

Che noia essere all’oscuro di tutto!

 

Vabbè… Staremo a vedere!

 

Ora comincio a prepararmi, perché c’è un altro party della squadra, “e non vedo l’ora di andarci”…

 

A presto!

 

Sanae!

 

SCUSATEMI PER IL RITARDO!

CHIEDO PERDONO!!!!!

Periodo nero!

Ringrazio, come al solito, tutti coloro che recensiscono, in particolare YOSHIKO MATSUYAMA, che mi ha delucidato (si dice così?) riguardo ai figli di Tsubasa Ozora e i loro nomi!

A presto, spero!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 17
*** interviste ***


Caro diarietto,

Caro diarietto,

 

è arrivato luglio, e il caldo mi sta uccidendo…

fare ogni minimo passo mi procura una fatica enorme! Faccio continuamente bagni e sto sempre a sventolarmi con un ventaglio.

 

Anche Tsubasa è fortemente provato dal caldo e dalle faccende domestiche cui si sottopone per non farmi affaticare.

 

Ma, qualche volta, quando si mette a fare qualche occupazione a torso nudo, devo ammettere che il caldo passa subito, e mi vengono i brividi a vederlo tutto sudato, e allora sì che mi prendono certe fantasie…

 

Vabbè… Meglio lasciar perdere…

 

Si è messo in testa di sistemare anche le due camere per gli ospiti e due delle tre camerette per i bimbi… Chissà perché, poi…

 

Non me la racconta giusta!

 

Ogni volta che gli chiedo cosa sta combinando mi risponde con mezze frasi e cerca di distrarmi con qualche scusa (e devo dire che ci riesce sempre…).

 

A proposito, non sai cosa è successo qualche giorno fa!

 

Io e Tsubasa abbiamo deciso di comune accordo di concedere una sola intervista, ad una sola rivista, per quel che riguardava il nostro bimbo; abbiamo scelto un nome a caso, e abbiamo chiamato la redazione per far venire qualcuno il giorno dopo.

 

Si è presentata una giovane donna accompagnata da quello che doveva essere il suo assistente.

 

L’intervista ha avuto luogo in salotto, davanti una tazza di thé freddo (non tanto, o mi avrebbe fatto male).

 

La donna ha cominciato con le solite domande per cercare di scoprire la data prevista per la nascita e il luogo; già lì ha cominciato a darmi fastidio per la sua invadenza, ma Tsubasa le rispondeva sempre per le rime al posto mio.

 

Poi, ha cominciato ad allargarsi un po’ troppo…

 

“Signora Ozora, ora lei sarà legata per sempre al gran campione nipponico, qualunque cosa succeda…”

 

Mi sono messa sull’attenti per capire dove volesse andare a parare.

 

“Anche se il vostro matrimonio non dovesse durare…”

“E perché non dovrebbe durare?”

 

Se quell’oca non la smetteva, c’era rischio di botte. Non la facevo mai finire di parlare, tanto mi dava urto!

 

Ma, la giornalista bastarda proprio io dovevo beccarla?

 

I nervi mi stavano salendo alle stelle, e quelli di Tsubasa erano già all’apice.

 

“Signor Ozora, lei lo ha voluto questo bambino?”

 

Non so perché, ma il mio cuore ha perso un battito, in quel momento.

 

“Perché non volerlo se hai accanto la persona che ami?” gli ha risposto lui stringendomi la mano cercando di infondermi sicurezza.

 

Da quel momento in poi, qualsiasi domanda provocatoria era ribattuta da lui per impedire di farmi salire i nervi.

 

Quando quell’arpia se n’è andata, ci siamo ripromessi di scegliere meglio i periodici per l’intervista, la prossima volta…

 

 

Il bimbo sta benissimo, scalcia e riposa che è un piacere.

 

Pensiamo ancora al nome Hikari se è una femminuccia, e Hayate se è un maschietto.

 

Stavo anche pensando ai nomi dei miei amici, per vedere se potevano andare bene…

 

Yukari è carino come nome…

Anche Kumi non è male…

Anche Yayoi…

 

Per i maschi, la questione è un po’ più complicata…

 

Ryo… Oh mio Dio, no!

Un altro combinaguai per il mondo!

Poverino, dovrò smettere di maltrattare così il mio amico d’infanzia… In fondo, in fondo, in fondo, gli voglio un gran bene…

 

Genzo… No, troppo adulto…

 

Taro… Carino… Potrei farci un pensierino…

 

Jun… Anche questo è carino…

 

Mamoru… Troppo comune…

 

Kojiro… Il nome è carino, ma se dopo mi cresce scorbutico?

 

Hikaru… No…

 

Tsubasa jr… questo sì che è un bel nome!

 

Ma il mio lui non ne vuole sentir parlare… Figuriamoci…

 

Ora ti lascio… Me lo vado a spupazzare un po’…

 

A presto!

 

Sanae.

 

Salve a tutti!

 

Stavolta ringraziamenti a tutto spiano!

 

Sanae78: un grazie perché mi aiuti sempre e spero che i capitoli che verranno non ti deluderanno!

 

Picciottina75: il periodo nero è passato, ora aggiornerò più frequentemente (spero!). Grazie!

 

Yoshiko Matsuyama: grazie per il tuo aiuto, ti auguro una buona permanenza nel luogo dove ti trovi! ^^

 

Vale: pensavi che non ti avrei menzionato, eh? Comunque, grazie per le tue continue recensioni, e ti assicuro che rimarremo in contatto anche se tu hai finito la tua ff.

 

Ad un ragazzo anonimo: mi hai contattato per farmi i complimenti, e io ti ringrazio di cuore!

 

Un bacione ed un grazie a tutti!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 18
*** VISITE ***


Caro diario,

Caro diario,

 

non sai la sorpresa che mi ha fatto Tsubasa stamattina!!!

È stato di un tesoro…

 

Ti avevo annunciato che stava architettando qualcosa, no? Ma non m’immaginavo una simile sorpresa!!

 

Ora ti racconto!

 

Stamattina, Tsubasa mi ha portato fuori con la scusa di una mattinata al mare, solo io e lui (e non ha portato il pallone! Questo sì che mi sembrava strano!); in ogni caso, avevo notato che era sempre al telefono e che evitava accuratamente di farmi sapere con chi parlava e di cosa discuteva…

 

All’ennesima telefonata mi sono arrabbiata e gli ho fatto una scenata di quelle pazzesche, giurandogli di mandarlo in albergo per un mese se non staccava quel cellulare; lui si è scusato ed ha immediatamente spento il telefonino.

 

Dopo si è messo a fare il tenero e non si è staccato da me un solo istante.

 

Verso l’ora di pranzo abbiamo preso la strada di casa, e Tsubasa aveva uno strano sorriso sulle labbra che mi avvertiva che stava per succedere qualcosa.

 

Mi ha fatto entrare in casa per prima, e ho notato che era stranamente… Silenziosa, se così si poteva definire…

 

Tsubasa mi ha bendato gli occhi e mi ha portato in salotto, dicendomi di aspettare seduta sul divano.

 

Dopo qualche minuto ho sentito una mano stringere la mia e ho cercato di capire di chi fosse…

 

Tsubasa no… Troppo piccola…

 

Ho capito subito che era di una donna, ma proprio non mi riusciva di capire chi fosse il proprietario.

Dopo qualche minuto mi sono arresa e mi hanno tolto la benda.

 

Yayoi!

 

E Yukari!

 

E davanti a me c’erano Misugi, Ryo, Taro, Genzo ed Urabe!

 

Erano venuti a trovarmi! Che bello!

 

Mi sono subito abbracciata le mie due amiche e ho cominciato a piangere come una fontana per la felicità.

 

Ishizaki ha cominciato subito a fare lo stupido come al solito, ma non sono mai stata così contenta di rimproverarlo.

 

Mi hanno promesso di restare per un bel po’, almeno fino al giorno dell’ecografia.

Yayoi, Misugi, Ryo e Yukari avrebbero dormito nelle stanze per gli ospiti, mentre gli altri tre maschietti si sarebbero divisi nelle due camerette preparate da Tsubasa apposta per il loro arrivo.

 

Già Urabe e Genzo si sono fatti la loro prima litigata per decidere chi avrebbe dormito da solo nella stanza.

Misaki è uno che si adatta, e a lui non sarebbe cambiato nulla stare da solo o in compagnia…

 

Ho cominciato subito a spettegolare insieme a Yayoi e Yukari, e sono venuta a conoscenza di particolari “piccanti”…

 

Kojiro si frequenta con una giocatrice di softball e le cose tra i due vanno a meraviglia…

 

Per poco Yoshiko non rimaneva incinta di Hikaru, a causa di una loro “dimenticanza”…

 

E Misaki? Sembra tanto santarellino, invece è corteggiato da ben tre donne ASSIDUAMENTE e lui non sa decidere chi frequentare o meno…

E deve pensare anche alla sua sorellina, che è corteggiata da Aoi, Sawada e Sano messi insieme!

 

Insomma, ne succedono proprio delle belle, col tempo!

 

E mentre succede tutto questo, io non posso non pensare al mio adorato capitano che mi ha fatto un altro regalo stupendo e che stasera ringrazierò con tutta me stessa!

 

Bhè, caro diario, per oggi è tutto…

 

A parte Ishizaki che stava per farmi saltare la cucina, tutto è andato per il meglio…

 

Ora vado a coccolare il mio capitano coccolone!

 

A presto.

 

SANAE

 

Piccola parentesi per i ringraziamenti!

Grazie per le recensioni che continuate a farmi!

Chiedo scusa alle varie “Yoshiko” per averle confuse attraverso un caso d’omonimia!

A presto!

 

HIKARISAN^^

 

Ps: a proposito, qualcuno è riuscito a capire se Koji Nakano è veramente il fratello di Sanae?

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Capitolo 19
*** Fratellone... ***


Caro diario,

Caro diario,

 

è passato ormai qualche giorno dall’arrivo dei miei amici, e stamattina siamo andati a pranzo fuori, per evitare che Ryo ed Urabe combinino altri guai per casa.

 

Tsubasa ci ha portato in un ristorantino con vista sul mare, dove abbiamo mangiato tutte specialità spagnole, per la grande gioia di quel mangione Ryo.

 

È sempre stato Taro quello che mangiava di più, e che non metteva su un etto neanche dopo tre vaschette di gelato, ma stavolta è stato battuto da Ishizaki.

 

Eh sì, caro diario…

 

Ricordo tutto come fosse ieri…

 

Io e Yukari eravamo a casa mia ed eravamo tutte e due depresse, ognuna per motivi nostri; io perché sentivo la mancanza di Tsubasa, e Yukari… Bhè, lei non l’ ha mai ammesso, ma era giù perché Ryo non si dichiarava…

 

Abbiamo cominciato a mangiare gelato per affogare i dispiaceri, ed anche se si diceva fosse il metodo migliore per mandar via la tristezza, a noi non sortì alcun effetto.

 

Per caso passò di lì Misaki, e suonò per farmi un salutino; quando entrò ci trovò in uno stato pietoso: circondate da vaschette di gelato e sull’orlo di una crisi di pianto.

 

Si mise a tracannare gelato con noi, e mentre gli raccontavamo tutte le nostre sventure, lui continuava a mandare giù chili e chili di gelato.

 

Gli abbiamo detto che non ci sentivamo belle, che i ragazzi non ci volevano, che eravamo grasse, brutte e che saremmo rimaste zitelle a vita!

 

Ci ha ascoltato fino alla fine, poi ci ha fatto sedere accanto a lui e ci ha fatto appoggiare le teste sopra le sue spalle.

 

“Allora, per prima cosa, ricordate il detto ‘ non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace ’, che è la cosa più importante. Non sarete delle miss Giappone, ma siete belle appunto perché siete così… Sanae, tu hai delle gambe stupende, e molte persone se ne sono accorte…

Yukari, sai quante ragazze vorrebbero avere le tue mani e i tuoi capelli? Ognuno di noi è bello per delle caratteristiche e brutto per delle altre! Guardate Tsubasa e Ryo!”

 

A quelle parole abbiamo alzato le antenne tutte e due, e lo abbiamo guardato curiose.

 

“Tsubasa è un bel ragazzo, no? Ma ha sempre la testa rivolta verso il pallone… Ed è anche un po’ troppo ingenuo…

Ishizaki non sarà bellissimo, ma ha la capacità di far ridere tutti quanti! Avete presente Kazuha, quella del terzo c?”

 

“Sì, è una ragazza bellissima… E si dice sia anche simpatica…” avevo subito risposto io, ben informata sulle ragazze che spasimavano dietro Tsubasa.

 

“Ci sono uscito qualche settimana fa e...”

 

“Ci sei uscito?!!” abbiamo urlato entrambe verso di lui.

 

Misaki ci ha guardato mentre le sue guance prendevamo fuoco, e ha subito distolto lo sguardo.

 

“Rimanesse tra noi… Comunque… Cambia idea ogni cinque minuti sul ragazzo che le piace, è capricciosa, infantile… Cinque minuti con lei e vai al manicomio!”

 

Grazie a questo episodio divertente, è tornato il buonumore… E abbiamo cominciato a mangiare ancora gelato per passare ancora un po’ quel pomeriggio tutti insieme.

 

Quando Taro si è alzato per andarsene, io e Yukari gli abbiamo chiesto (in modo scherzoso) se ci guardava più del dovuto a nostra insaputa, e lui ci ha detto una cosa che non ci saremmo mai aspettate “Si nota ciò che è bello… Ma chi ha notato per primo questi particolari sono stati due calciatori di mia conoscenza… Un “patito-per-il-calcio” e una “scimmia-che-salva-sempre-il-pallone-con-la-faccia”.

 

Detto questo è fuggito via, e noi ci siamo guardate negli occhi felici come non mai.

 

Solo più tardi mi sono accorta che Misaki si era spazzolato via tutta la mia riserva di gelato, ma per quel che aveva confessato, ne era valsa la pena.

 

Ci aveva dato qualcosa per andare avanti, in fondo.

 

Dopo qualche giorno c’è stata la pesata dei giocatori, e lui non aveva preso un etto.

 

Fortune della vita.

 

Da quel momento, lui è diventato il nostro fratellone in comune.

 

E quando entrambe ci siamo fidanzate con i nostri innamorati, lui ha spifferato tutto quel che sapeva.

 

Te lo riesci ad immaginare Tsubasa e Ryo che supplicano Misaki di fargli avere delle foto di noi due in costume?

 

Altro che ingenui.

 

Quando entrambi hanno saputo che Taro aveva sputato il rospo, lo hanno rincorso per tutta la città, e lui si è difeso dicendo che gli avevano detto di mantenere il segreto almeno fino a quando non si sarebbero fidanzati con loro, e i dati del contratto erano scaduti.

 

Si era salvato in corner!

 

Il solito fortunato!

 

Caro diario, queste sono cose che rimangano, e io non scorderò mai tutti i momenti passati con Yukari e con Taro…

 

A parte questi momenti di malinconia, oggi è andato tutto bene.

 

…A proposito, puoi non credermi, ma il bene che voglio a Ryo è davvero immenso…

Ed anche se gliene dico di tutti i colori, non sarei sopravvissuta a questo mondo, senza la sua allegria…

 

A presto.

 

Sanae Nakazawa.

 

Ps: in ogni modo, ora Tsubasa e stanno ben attenti a spifferare tutto a Misaki…

 

 

Ciao a tutti!

Ringrazio, come al solito, tutti coloro che hanno recensito e che mi seguono nel cammino della mia ff!

Spero di aggiornare prima di partire per le vacanze!

HIKARISAN^^

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Capitolo 20
*** Ecografia rivelatrice ***


Caro diario,

Caro diario,

 

è finalmente arrivato il giorno dell’ecografia.

Appena mi sono svegliata, questa mattina, ho fatto mille coccole a Tsubasa e gli ho fatto gli auguri di buon compleanno.

Lui mi ha fatto un sorrisone esagerato e mi ha dato uno di quei baci da film che te li immagini solamente.

“Questo è il più bel compleanno che io abbia mai passato in vita mia! Saprò il sesso del nostro bambino, ho passato un altro magnifico anno insieme a te e…” io l’ ho interrotto con un bacio, e poi ho finito la frase per lui “… e ora riceverai il mio regalo. ”; mi sono liberata dal suo abbraccio, ho preso un pacco da sotto il letto e gliel’ ho passato felice.

 

“Aprilo.”

 

Lui mi ha sorriso e ha cominciato a scartare il regalo impaziente come un bambino.

 

Quando si è ritrovato davanti un album, lo ha guardato interdetto e poi lo ha aperto lentamente.

 

“No… Non ci posso credere…”

Io ho sorriso e mi sono accostata a lui “C’è tutto riguardo le tue imprese calcistiche, fin da quando eri piccolo… Ho disposto ogni articolo e ogni foto con cura e c’è proprio tutto, compresi gli articoletti di due righe… Così, quando il nostro pargoletto sarà cresciuto, potrai mostrargli la tua ascesa nel calcio.”

Lui mi ha sorriso ancora e mi ha dato un altro bacio da mozzare il fiato.

“Grazie, è bellissimo.”

L’ ho abbracciato felice e lui mi ha stretto forte forte a lui riempiendomi di complimenti per l’idea e ringraziandomi ancora del regalo.

Dopo un po’, siamo scesi di sotto e abbiamo festeggiato Tsubasa con una torta e delle candeline…

 

Sai che hanno fatto uno scherzo imbarazzante a Tsubasa?

Ryo gli ha fatto scartare per primo il suo regalo, e quel cretino che gli va a regalare? Un libro intitolato “Tutti i punti sensibili delle donne”!!!!!

Tsubasa è diventato rosso come un pomodoro, mentre io mi stavo per scaraventare contro Ishizaki per ammazzarlo.

“E dai, ragazzi! Era uno scherzo!”

Poi ha dato a mio marito il suo vero regalo, e cioè una scatoletta di velluto con dentro due collane con due ciondoli a forma di cuore spezzato che si completavano l’un l’altro.

“È in oro.”

“Molto belli veramente, grazie!”

Subito lui mi ha passato l’altra metà, e io l’ ho indossata felice di quel dono.

Misugi e Yayoi erano riusciti a trovare una spilla prodotta, in edizione limitata, da un famoso gioielliere, che rappresentava il simbolo della federcalcio giapponese.

Genzo era andato sul classico; un orologio firmato D&G.

“Almeno saprai quando è arrivata l’ora di smettere di allenarsi!”

Siamo scoppiati tutti a ridere, poi siamo passati al regalo di Urabe e Misaki.

Quei due sono riusciti a trovare un libro che descriveva tutte le tecniche dei più grandi giocatori di tutti i tempi.

 

Immaginati la faccia di Tsubasa a quel regalo; felice era dir poco.

 

Dopo il momento di gioia celestiale, siamo partiti alla volta dell’ospedale, tutti insieme.

 

Appena arrivati, i ragazzi ci hanno fatto strada tra i giornalisti e siamo entrati in ospedale.

L’ostetrica non ha perso tempo e ha fatto entrare me e Tsubasa nella cameretta per le ecografie; mi sono distesa sul lettino e la dottoressa ha cominciato.

 

Appena ho cominciato a vedere le prime immagini mi sono subito emozionata.

“E ora, vediamo il sesso.”

Io e Tsubasa ci siamo sporti verso l’apparecchio e abbiamo aspettato l’esito con impazienza.

 

“È un maschietto che scoppia di salute!”

 

Io sono scoppiata a piangere e Tsubasa mi ha abbracciato felice  “Un maschietto, tesoro… è un bel maschietto!”

 

L’ostetrica mi ha passato un fazzoletto e mi sono asciugata le lacrime.

Mi ha rassicurato che tutto era a posto e mi ha messo al corrente dei futuri controlli.

Quando sono uscita, sono corsi tutti a chiedermi notizie, e io gli ho detto che era un maschietto.

Siamo andati a festeggiare in un piccolo ristorante di lusso, in centro, ma non siamo riusciti a stare molto tranquilli a causa del telefonino che squillava insistentemente.

 

Anch’io sono felice che sia un bel maschietto. Quando e se seguirà le orme del suo adorato padre, avrà tutto il mio sostegno e il mio appoggio, anche nelle scelte più difficili. Il mio piccolino è già l’orgoglio della famiglia e sarà un campione, visto i piccoli calci che da.

 

Ora sono a casa, e ho appena finito di cantare una ninna nanna al mio pargoletto.

 

Credo che, ora, anch’io mi metterò a riposare un po’.

 

Alla prossima.

 

Sanae Nakazawa.

 

Tornata!

Spero che questo capitolo piaccia a tutti!

A presto!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 21
*** Agosto ***


Caro diario,

Caro diario,

 

è il primo agosto, e dopo quest’intenso periodo passato con i miei amici, è arrivato il momento delle partenze; domani vanno via tutti quanti per godersi anche loro il resto delle vacanze estive.

 

Genzo ha optato per Santo Domingo. Ha detto che sarebbe andato laggiù solo soletto a rilassarsi e a fare strage di cuori, allorché Tsubasa ha espresso un pensiero che credo abbiamo fatto in molti…

 

“Dì un po’, playboy, non doveva essere così anche per le Hawaii? Eppure, vedo che nessuna tua spasimante ti ha chiamato per chiederti di tornare da lei!”

 

Siamo scoppiati tutti a ridere di fronte alla faccia di Genzo, che ha cercato di sviare il discorso con mezze frasi farfugliate alla rinfusa. “… E comunque tu sei stato fortunato perché hai trovato Sanae che ti sopporta! Altrimenti saresti ancora single!”

 

“Infatti io non mi lamento!”

 

Ci siamo fatti un po’ di risate vedendo quei due punzecchiarsi in modo scherzoso.

 

Poi è entrato in scena Urabe, dicendo che lui avrebbe raggiunto Morisaki e Taki nello Sri Lanka e che ci sarebbero rimasti un bel po’ per godersi il posto.

 

Misugi e Yayoi avevano deciso per un viaggio insieme in Francia, a Parigi.

Io ho guardato con tenerezza Yayoi perché devi sapere, caro diario, che la signorina non ha parlato d’altro per l’intera settimana; mi ha detto che era sempre stato il suo sogno andare a Parigi, soprattutto con lui. È da quando me ne ha parlato che ho una strana e piacevole sensazione addosso, come se le dovesse accadere qualcosa di stupendo a Parigi, non so… Lo spero per lei, perché si merita tutta la felicità che sta vivendo con Jun, il ragazzo dal cuore fragile che è guarito solamente grazie all’amore di una persona che teneva particolarmente a lui, a discapito della sua malattia.

 

La mia amica ha ricambiato lo sguardo felice stringendosi ancora di più al braccio di Misugi.

 

“Basta che fate i bravi e non tornate con un branco di bambini a carico!”

 

Ecco. Non si può riflettere un momento che arriva Ishizaki e irrompe nella tua testa con le sue solite battutacce!

 

“Sei solo invidioso perché tu devi fare la vacanza con la famiglia di Yukari!”

 

Proprio così. A Ryo tocca sopportare la famiglia della sua fidanzata. Si erano accorti dal primo momento che la loro sarebbe stata una storia serissima ed avevano accelerato i tempi facendo già la presentazione ufficiale di fronte ai genitori: il padre di Yukari aveva avuto un mezzo collasso e aveva proibito a quei due di rimanere da soli, in qualsiasi luogo essi si trovino.

 

Quando Yukari mi ha raccontato questa cosa, sono scoppiata a ridere, mentre lei mi guardava imbronciata perché non sapeva come risolvere la situazione.

“Lascia a tuo padre il tempo di abituarsi… E poi, volendo, si crea l’occasione per rimanere soli, no?” le ho detto io guardandola negli occhi e rammentandole quante volte io e Tsubasa ci eravamo visti di nascosto per scambiarci qualche coccola in santa pace. Le ho consigliato di farsi aiutare da Kumi con le scuse, ma le ho raccomandato comunque di stare attenta perché non volevo le accadesse nulla.

 

Eh, già… Ryo e Yukari avrebbero passato il resto delle vacanze ad Okinawa “con la famiglia di Yukari” avrebbe precisato Ryo, se avesse letto questo due righe.

 

Finita la piccola “discussione” tra Misugi e Ryo, ci siamo girati tutti verso Taro per sapere lui dove fosse diretto, ma non lo abbiamo visto più sulla poltrona dove era seduto e Genzo si è offerto volontario per andare a prenderlo in cucina.

 

“Prenderlo”… Praticamente l’ ha portato in salotto in braccio!

 

“Tentavi di scappare?” Gli ho chiesto io sorridente e lui mi ha risposto farfugliando un “IO??? No……”

 

In realtà, sapevo già quello che aveva da dire… Sarebbe andato sulla Costa Azzurra… Con Azumi…

 

Mi ha spiegato che lei era una delle tre ragazze che lo corteggiavano giorno e notte, e l’ aveva scelto perché un po’ testarda ma anche tanto tanto dolce. Non l’ ha voluto ammettere, ma si sta innamorando, e lui lo sa bene. Questo viaggio gli serve solo come conferma dei suoi sentimenti; sarebbero partiti amici e sarebbero tornati amanti, ne sono sicura.

 

Si sarebbe portato dietro anche la sua adorata sorellina, “per tenerla lontano dai tre squali” come dice sempre lui.

 

Eh, sì… Non gli va proprio giù che dei suoi compagni di squadra andassero dietro a sua sorella….

 

Appena gli altri hanno saputo della notizia, hanno cominciato a prenderlo in giro e a dargli pacche sulle spalle.

 

“Scusa, ma perché ti porti dietro tua sorella?” chiese Ryo guardandolo malizioso “Potrebbe essere un intralcio!”

 

“Uno:me l’ ha chiesto facendo gli occhi dolci e non ho saputo dirle di no. Due:là c’è anche una sua amica. Tre: non mi è d’intralcio. Quattro:non la lascio in Giappone da sola con tre ragazzi che le gironzolano intorno come mosche. Cinque:tra me e Azumi c’è solo una tenera amicizia, è tutto chiaro?”

 

“Chiami tenera amicizia baciarsi alla stazione?”

 

E come ha fatto Genzo a sapere questo? È una cosa che Taro aveva confidato solo a me… O no?

 

Misaki è diventato rosso fuoco e, con gli occhi fuori dalle orbite, ha guardato Genzo imbarazzato.

 

“Ehhhhh… Non si fanno certe cose in una stazione, quando un treno è in partenza… Vi ho visto dal finestrino…”

 

Cominciarono tutti a canzonarlo e a congratularsi con lui per il “colpaccio”.

 

Ho guardato Taro sconsolata, mentre lui mi ha rivolto uno sguardo imbarazzato ma divertito alla stesso tempo; gli ho fatto una linguaccia come per dire “così impari a stare più attento!”, e lui ha cercato di scusarsi con lo sguardo.

 

E tra risate e pettegolezzi è passata un’altra serata, in compagnia dei miei amici…

Ora sono in camera e io e Tsubasa abbiamo finito ora di leggere una favola al nostro bambino… Oddio, dopo quello che ha sentito oggi in salotto, credo che la favola sia solo una cosa noiosa per lui! Infatti, durante la conversazione, mi tirava spesso lo calci e lo sentivo muoversi in continuazione… Forse, si divertiva!

 

Ora mi metto a letto…

 

Buonanotte, caro diario.

 

Sanae Ozora.

 

 

E rieccomi di nuovo qui!

Scusate se non aggiorno più velocemente come un tempo, ma mi si sono accumulate molte cose, in questo periodo! Spero che il capitolo piaccia e che venga apprezzato dai lettori! Sono sempre ammesse critiche e suggerimenti, che non fanno mai male perché mi aiutano a migliorarmi ed a non ripetere gli stessi errori in futuro.

 

Per Dragon gio: sto già sperimentando qualcosa per le doglie, poi chissà............ Grazie per i complimenti!

 

Vale: tornata!!!!! E più in forma che mai per stupirvi (spero)!

 

Sanae78: a te, un grazie particolare per tutte le informazioni che mi dai attinenti a CT. Un grazie, davvero. Spero di non deluderti.

 

A presto!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 22
*** agosto ***


Caro diario,

Caro diario,

 

siamo a metà agosto, e ti chiedo scusa per non averti scritto per tutto questo tempo.

 

Non ci sono molte novità, agosto sembra proprio un periodo morto! A parte qualche giornata passata a mare o con qualche amico, mi sto veramente annoiando.

 

Misugi e Yayoi si sposeranno presto; la mia amica mi ha telefonato da Parigi e ha detto che il suo ragazzo le ha fatto una dichiarazione in piena regola in un famoso ristorante di lusso francese. Yayoi era così euforica che non mi ha dato il tempo neanche di aprire bocca! Ha parlato sempre lei! Alla fine mi ha lasciato dicendo che mi avrebbe richiamata al più presto.

 

Genzo ha rimorchiato una ragazza e ha subito chiamato Tsubasa per avvertirlo… Beh, le sue testuali parole sono state “HAI VISTO, PEZZO D’IDIOTA??!”.

 

Urabe, Morisaki e Taki si stanno dando alla pazza gioia, senza che nessuno li controlli.

 

Ryo è esasperato… E Yukari anche.

Non riescono a stare un momento da soli. C’è sempre qualcuno insieme a loro, ed ora che sono arrivati anche i nonni della mia amica vorrebbero “solo” scappare in Antartide. Era ora che Ishizaki capisse cosa vuol dire volere un po’ di tempo per stare soli senza che QUALCUNO ti rompa le scatole! Lui faceva sempre così con noi! S’intrufolava apposta!

 

 

Però, povera Yukari…

 

 

Fortuna che a Misaki è andata meglio!

Ci hanno messo solo un giorno, lui ed Azumi.

Sono partiti con il primo aereo, hanno lasciato Yoshiko con la sua amica e sono andati a cena fuori; poi si sono baciati e hanno fatto i piccioncini per tutta la vacanza.

Taro è diventato dolcissimo! Me l’ ha detto per telefono la sorella!

È diventato talmente affettuoso che Yoshiko se lo vorrebbe "divorare" di coccole!

 

Eh… L’amore…

 

Trasforma proprio tutti…

 

Basta guardare quello scapestrato che ora sta pulendo la cucina! Certo, non è un “coccolone” di prima categoria come Taro ma, a me, piace così!!!

 

Il bimbo sta benone e si fa sentire ogni giorno di più!!

 

Scalcia tantissimo a si muove in continuazione! A volte sembra che stia giocando una partita di calcio proprio dentro la mia pancia! Si vede proprio che è figlio di Tsubasa!

 

Sai, diario, ultimamente mi stanno venendo certe paure…

 

“E se non piaccio al bambino?”

 

“E se il parto fa male?”

 

“Sarò una brava madre?”

 

“Oddio, e se lui non mi volesse bene?”

 

Come al solito, ne ho parlato con Tsubasa, e mi ha assicurato che il bimbo mi adorerà, e che tutti gli altri bimbi lo invidieranno per la sua bella mammina!

 

Ecco, quando fa così me lo strapazzo di coccole e baci.

 

Ultimamente parliamo molto spesso di noi; passiamo interi pomeriggi a parlare stesi sul letto o sul bordo della piscina, e a scambiarci opinioni su quello che sarà il nostro futuro.

 

Lui pensa sempre positivo e mi rassicura che sarà tutto perfetto, e già mi ha mostrato la sua idea di famiglia; la mattina si alza e mi raggiunge in cucina, regalandomi un bacio da film prima che arrivino i nostri figli. Facciamo colazione tutti insieme e poi ognuno va a lavoro o a scuola. Io, intanto, rimango a casa e, dopo aver finito le faccende, come dice lui, vado a dimezzare la sua carta di credito come meglio posso. Poi torno a casa a preparare il pranzo per i miei campioni e li accolgo con un sorriso e pranziamo tutti insieme. Il pomeriggio lo passiamo nel pieno calore familiare fino all’ora di cena. Poi ci guardiamo un film tutti insieme e dopo ce n’andiamo a letto.

 

Che quadretto m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o!!!

 

Eh sì, il mio amore è proprio un grande stratega!!!!

 

Ora vado in cucina, o Tsubasa mi manda ko la lavastoviglie nuova!

 

A presto!

 

Mamma Sanae!

 

Scusate veramente tanto per questo ritardo!!!!!!

Non mi ammazzate, vi prego!!

Cercherò di essere più veloce per i prossimi, giuro!

 

A presto.

 

HIKARISAN

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Capitolo 23
*** Settembre ***


Carissimo diario

Carissimo diario!

 

È settembre e manca poco ormai!!!!

Non vedo l’ora! Uffa, perché i giorni passano così lentamente?!

Uffa, uffa, uffa!

 

Lo sai che è ricominciato il campionato? La prima partita è andata alla grande, ed abbiamo vinto 2 a 0 (con Tsubasa in attacco è ovvio!).

 

Poi, vediamo un po’ altre novità…

 

Il bimbo reagisce alla musica, sai?

Ieri stavo ascoltando un po’ di radio, e quando hanno messo un po’ di musica leggera ha cominciato a muoversi! Era bellissimo!

Ha danzato tutto il pomeriggio!

 

Ama molto la musica movimentata e frizzante, proprio come me! Ah, che figlio che ho!

 

Lo sai che ho messo su un altro paio di chili? Ora sì che sembro una balenottera!

Il seno ha preso forma ancora di più e di questo sono contenta! Finalmente un po’ di petto, che bello!

Tsubasa mi dice che sono sempre più bella, e che la gravidanza mi fa benone.

 

Sarà…

 

La moglie di Rivaul, qualche giorno fa, mi ha portato in un centro estetico, e mi ha detto che, anche se ero in attesa, potevo comunque prendermi cura del mio corpo. Una sua estetista di fiducia mi ha sottoposto solo a trattamenti strettamente sicuri e naturali; ha utilizzato solo oli selezionati appositamente per le mamme e mi ha consigliato tantissimi metodi per rilassarmi.

 

Sono tornata a casa come nuova!

 

Lo sapevi che la cioccolata fa bene alla mamma e al nascituro, in questo periodo, se mangiata in certe dosi? L’ ho scoperto solo pochi giorni fa, su internet.

 

A proposito, durante l’ennesima ecografia, l’ostetrica mi ha riferito che il bimbo si stava formando sempre di più, e che ormai si distingueva la sua intera figura anche nei movimenti più strani!!! Ma, com’è tenero il mio bambino!

 

Me lo spupazzo di coccole dalla sera alla mattina (aiutata da Tsubasa, è ovvio!).

 

Caro diario, ti sembrerò così attiva mentre scrivo queste righe, ma non è così: sono sempre più stanca, e il mal di schiena aumenta.

 

Questa gravidanza mi sta sfinendo, ma l’umore è comunque a mille!

 

Ormai, io e Tsubasa rinunciamo ogni volta alle feste della società e dei nostri amici; non farei neanche in tempo a mettermi seduta in macchina che già starei dormendo come un ghiro. Prima, se succedeva, Tsubasa mi prendeva in braccio e mi portava volentieri in camera, ma ora sarei un “tantinello” pesante anche per lui. Evitiamo, e facciamo prima!

 

Ieri sera, sono venuti a cena Rivaul e famiglia, e subito i bambini mi hanno attorniato per sapere di più su quella “pancia enorme” che mi porto dietro da un po’, ormai. Hanno voluto poggiare la testa sopra il mio addome e hanno sentito dei piccoli rumori, e stentavano a credere che dentro ci fosse un bambino.

 

“Ve lo assicuro, c’è!”

 

“Ma, Sanae, e non pesa?”

 

“Un po’ sì, ma tra due mesi nascerà, no?”

 

I bambini mi hanno guardato storto e sono andati in cucina dal padre e da Tsubasa urlando “Ehi, Tsubasa, perché non lo porti in pancia un po’ tu, il bambino?”

 

Siamo scoppiati tutti a ridere, Ma, guarda te che discorsi mi tocca fare con due infanti!

 

Tsubasa è diventato rosso come un pomodoro e gli ha scompigliato i capelli con una mano, sorridendo.

 

“Capirete quando sarete più grandi!”

 

“Ma, si capisce tutto da grandi?”

 

Che lingua che hanno quei due bricconcelli!

 

Meno male che è venuto fuori un pallone da chissà dove e li ha distratti, altrimenti saremmo entrati in discorsi veramente imbarazzanti!!! Ehhh, ma quando gli uomini vedono un pallone non capiscono più nulla, è risaputo!!!

 

Beh, ora ti lascio!

 

A presto!

 

MAMMA Sanae!

 

 

Ho aggiornato presto, visto, VALE????

Ce l’ho fatta!

 

Ps: Grazie Sanae78! Sempre dolce e presente!

   Prue, non ti preoccupare, anch’io sono molto pigra, ma quando si tratta di ff le leggo tutte di un fiato. Grazie per i complimenti!

 

Spero vi piaccia!!!

 

Il grande giorno si avvicina!!!J

 

A presto, spero!

 

HIKARISAN^^

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Capitolo 24
*** Taro Misaki ***


Caro diario,

Caro diario,

 

siamo a metà settembre e mi annoio… Uffa!!!! Non c’è niente da fare! Tsubasa non mi fa fare niente a casa, ed io non so più cosa inventarmi per passare il tempo; mi riduco a fare telefonate dalla mattina alla sera o a passare le ore in quel centro estetico che mi aiuta a rilassarmi durante questo periodo.

 

Ormai Yukari riceve una mia telefonata ogni giorno e parliamo, parliamo, parliamo…

 

Ieri ho sentito Misaki e ha detto che si è segnato all’università. Ha preso architettura e cercherà di portare avanti calcio e studio; lui è un tipo in gamba e ce la farà! Già me n’aveva parlato qualche anno fa, mentre ci dirigevamo verso casa dopo un estenuante allenamento fino a sera inoltrata.

 

Sarebbe rimasto a cena a casa mia, visto che il padre era a presentare un’importante mostra a Tokyo, e proprio non mi andava di lasciarlo a casa da solo. Ormai eravamo così tanto amici che pranzavamo insieme tutti i giorni, e, a volte, ci davamo appuntamento anche per la cena! Chiaramente, Tsubasa era al corrente di questa nostra amicizia e non mi ha mai dato segno di possibile gelosia (anche perché, c’era quasi sempre Yukari con noi!).

 

Eravamo in cucina a dare una mano a mia madre, ed è uscito fuori il discorso “Cosa vuoi fare da grande?”.

 

“Beh, Sanae sposerà Tsubasa e avranno tanti bambini, no?”

 

In quel momento, ho tirato un pacco di farina a mio fratello e c’è mancato poco che lo prendessi! Dire quelle cose davanti a mio padre, ma era impazzito?? Lo sapeva benissimo che papà non sopportava l’idea di vedermi accanto a Tsubasa, e meno ne sentiva parlare e meglio era!

 

Per fortuna, con il tempo mio padre ha cambiato idea, sapendo benissimo quanto ci tenessi a stare accanto al mio capitano.

 

Quella volta fece finta di non sentire e ci lasciò trascorrere una serata tranquilla, prestando molta attenzione al discorso di Misaki, uno dei suoi pochi “pupilli” maschi al di fuori della famiglia.

 

“Mi piacerebbe prendere architettura, un giorno non molto lontano. La trovo molto interessante. Certo, sarà dura dividersi tra calcio e studio e non è detto che ci riuscirò, ma tenterò!”

 

Mio padre, a quel punto, gli ha chiesto se avesse mai pensato di fare proprio l’architetto come mestiere, un giorno. Il mio amico ha risposto di sì; una volta diventato troppo vecchio per continuare a giocare a calcio, avrebbe intrapreso quel lavoro, forse.

 

“Non penso che metteranno me alla guida di una futura nazionale o squadra di calcio… Penseranno a Tsubasa, Misugi, Hiyuga…”

 

Io mi sono alzata in piedi e ho cominciato a sbraitargli contro che non doveva buttarsi giù così, perché non era secondo a nessuno.

 

“Neanche al tuo amatissimo Tsubasa?” Fu allora che mi alzai e rincorsi Koji per tutta casa, sotto gli sguardi divertiti di tutti gli altri.

 

Beh, caro diario, devo dirti che la fama non ha cambiato Taro. Umile era e umile è rimasto. Si fa amare da tutti, tanto che molte mamme lo hanno sempre preso sotto la loro ala protettrice, soprattutto quando era più piccolo.

 

Anche Daichi lo vedeva come uno di famiglia. E naturalmente, anche il mio piccolino lo considererà tale! Sarà suo zio acquisito! Che bello! Crescerà proprio educato, allora!

 

A proposito, diarietto, lo sai che Taro non mi ha mai svelato certe cose? Posso capire cose personali, ma perché non mi ha mai detto cosa lega lui e Kojiro? Perché solo lui ha il diritto di chiamarlo per nome? Uffa, penso che questa cosa non la saprò mai!

 

Proprio in questo momento il bimbo mi ha dato una calcio più forte degli altri; anche lui vuole dirmi che devo farmi gli affari miei. Uffa! Anche Tsubasa mi ha detto la stessa cosa, solo che lui ci ha girato intorno e poi me lo ha detto con gentilezza.

 

Non sai quanto mi da urto quando il mio testone ha ragione, soprattutto in questo periodo! Ho ragione solo io e basta! OH!

 

Anzi, ho scommesso con lui che Taro si sposerà entro l’anno prossimo e se vinco io rinuncerà alle partite di campionato meno importanti! Se perdo, sono cavoli perché mi toccherà portare il bambino a tutte le sue partite.

 

Odio quando la mia parte da Anego torna fuori! Il problema è che torna sempre con mio marito presente; lui comincia a ridere e mi prende un po’ un giro perché assumo un cipiglio da bambina che a lui piace molto. Quand’è così, mi stende su di lui e mi coccola con un po’ di musica in sottofondo, per calmarmi.

 

Com’è dolce, vero?

 

Ora vado.

 

A presto.

 

Mamma Sanae!

 

Eccomi QUI! Ho cercato di aggiornare il prima possibile!

Ringrazio coloro che ancora mi seguono e sopportano i miei scritti di pazzia!

Anticipo ora che, nella mia fanfiction, non citerò il motivo per il quale Misaki chiama per nome Hiyuga, perché ne sono all’oscuro io stessa!

 

A presto! HK^^

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Capitolo 25
*** telefonate ***


Caro diario,

Caro diario,

 

settembre è finito ed è appena iniziato ottobre. Il grande giorno si avvicina e io sono t-e-r-r-o-r-i-z-z-a-t-a! Ho una paura cane che il pupo possa nascere prematuro e che mi tocchi correre all’ospedale da sola, senza l’aiuto di Tsubasa. Ho paura di partorire in una macchina, o mentre mio marito è al campo, o in un mezzo pubblico… Tsubasa sostiene che sto diventando un po’ paranoica e che non devo farmi problemi.

 

Ma, non posso farci niente! Lo so che abbiamo il borsone con dentro di tutto e di più sempre sottomano, ma proprio non ce la faccio a stare tranquilla!

 

Tra qualche giorno ho l’ultima ecografia, e mi potranno dire con esattezza come si è sistemato il mio bambino per nascere. Speriamo sia nella posizione corretta!

 

Non vedo l’ora che a metà mese arrivino i nostri genitori, così non sarò più sola! Mi potrò confidare con la mia mamma e con la signora Ozora e mi daranno tanti consigli raccontandomi anche le loro esperienze. I maschi cosa ne possono sapere di queste cose? Li vorrei vedere proprio in questo stato! Vediamo poi con che coraggio ti dicono di stare tranquilla!

 

Per fortuna, la camera del bimbo è a posto!

 

Tutta azzurra con il lettino al centro della stanza e un sacco di peluches messi un po’ a terra e un po’ sui mobiletti che contengono tutti i vestiti che gli ho già comprato. È bellissima! Chiaramente, in un angoletto, c’è anche un pallone da calcio con tanto d’uniforme a formato di pargolo…

 

A proposito, ho sentito i miei amici.

 

Yukari è più agitata di me! Non si regge proprio! E Yayoi ancora peggio! Mi telefonano ogni minuto per sapere novità… Ma, quali novità??? È presto, ancora… Beh, un po’ le capisco, io sono la prima ad avere un bambino, nel nostro gruppo d’amici.

 

Misaki si è alleato con Tsubasa per cercare di calmarmi. Ah, ma se un giorno i maschi potranno partorire, allora sarò io a ridere! Quei due saranno i primi a “cimentarsi”, questo è sicuro!

 

Purtroppo, l’università sta assorbendo le energie e il tempo di Taro, e non riesce a chiamarmi più così spesso come prima. Lo sapevamo entrambe che sarebbe andata a finire così; non sarà facile, ma se vuole raggiungere il suo obiettivo, dovrà impegnarsi.

 

L’importante, è che abbia tante persone che lo aiutino e lo sostengano nei momenti difficili… E lui ce l’ ha.

 

Anche Hiyuga telefona più spesso. Lui assicura che lo fa solo per sapere come va il campionato, ma NON A CASO, chiede sempre del bambino. Oh, il tigrotto sempre arrabbiato è diventato tenero, tenero!

 

E non poteva mancare certo Genzo! Non sia mai che sia secondo in qualcosa rispetto a Kojiro, figuriamoci! Che comica sono quei due!

 

Misugi continua con il suo fare da medico, e mi ha detto di mangiare molti latticini per produrre abbastanza calcio per me e per il bimbo.

 

Ishizaki ha smesso momentaneamente di prendermi in giro, perché afferma che siccome “sono una strega isterica” rischierei di alterare anche il bambino… Ah, gli amici d’infanzia!

 

Insomma, il Giappone è in fermento! I giornalisti premono su Tsubasa per farmi apparire in tv, ma lui è irremovibile, e anch’io lo sono; la gravidanza è un’esperienza PERSONALE che io e mio marito intendiamo vivere in intimità e solo con le persone a cui vogliamo bene.

 

Certo, disgraziatamente, si sono procurati foto di me e del mio pancione, anche se Tsubasa ha fatto di tutto per evitare pubblicità.

 

La moglie di Rivaul mi ha assicurato che, alla fine, una foto del pargolo l’avranno tra le mani e la pubblicheranno. Lei ci è passata e sa come vanno queste cose e, anche se mi dispiace ammetterlo, so che ha ragione. Staranno in guardia e, appena vedranno che stiamo per uscire per una passeggiata al parco… CLICK! Foto scattata!

 

Uffa, però!

 

A proposito, ha telefonato di nuovo Kanda, e stavolta ha risposto mio marito!

 

Quando me l’ ha detto ho pensato al peggio! Mi ha detto che hanno parlato a lungo e che hanno messo in chiaro la questione; Kanda ha detto di volermi ancora molto bene, ma sono la donna di un altro, e non avrebbe fatto nulla per mettermi in crisi. Voleva solo vedere il bimbo, una volta nato. Tsubasa gli ha detto di sì, e ha sostenuto che potevano diventare buoni amici, col tempo.

 

“Ci vorrà MOLTO tempo, però…”

 

Ha aggiunto lui quando me l’ ha raccontato, ma sono contenta che quei due testoni abbiano messo da parte l’orgoglio e siano un po’ più pacifici l’uno verso l’altro… Certo, non si accetteranno mai completamente, ma sono arrivati ad un buon punto, e poi… Chissà?

 

Ora è meglio che vada a letto.

 

Buonanotte.

 

SANAE.

 

 

EEE... Rieccomi qui!!! Non sono morta, purtroppo per voi!

 Un Grazie a coloro che mi seguono, e spero che non si siano stufati di me!

Questo capitolo è dedicato a tutti coloro che mi seguono e che hanno pazienza con i miei ritardi, ma, soprattutto, a coloro che frequentato l’università e sono inabissati d’appunti e libri da studiare! METTETECELA TUTTA; SONO CON VOI!!!

 

HK^^

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Capitolo 26
*** Nascita ***


Caro diario,

Caro diario,

 

non ti sembrerà vero, ma…………………

 

È nato!!!!!!!!!!!!

 

Tu dirai “ma, l’ultima volta che mi hai scritto era inizio ottobre, come è possibile?”, beh, il mio piccolo è nato alla fine di ottobre, con un po’ d’anticipo.

 

Non ti ho scritto più perché non ne ho avuto il tempo… E poi, ho avuto certi falsi allarmi da paura!  Credevo di essere sull’orlo di partorire ogni giorno! Non ce la facevo proprio più!

 

Beh, ora comincerò a raccontarti da dove ti avevo lasciato! Ti lascio un po’ in sospeso sul parto

^^

 

Dopo l’ultima ecografia, mi avevano assicurato che il bimbo si era sistemato nel modo giusto e che non avrei dovuto avere difficoltà nel corso del parto.

 

I miei genitori e quelli di Tsubasa sono arrivati proprio una settimana prima del grande evento! Che fortuna! … Oddio, fortuna mia perché avevo compagnia e consigli, sfortuna loro perché ero diventata stressante con le mie domande! Mia madre mi diceva sempre di stare calma, rilassata e di non creare danni in giro, la signora Ozora cercava di starmi vicino in tutti i modi e… Tsubasa aveva proprio rinunciato a capirmi!

 

E le telefonate aumentavano, aumentavano…

 

Tutti avevano preparato la valigia e la tenevano sotto il letto in caso di una partenza improvvisa per la Spagna!

 

Erano diventati perfino più dolci con me, ci mancava solo che mi dicessero paroline zuccherate per telefono! Ah, ma lo facevano perché sapevano che ero sempre più nervosa!

 

Una delle ultime domeniche, mentre vedevo una partita di Tsubasa alla tv, un odioso centrocampista avversario HA OSATO fare un brutto intervento su MIO MARITO e quasi non spaccavo il telecomando che si trovava a portata di stritolamento! Mio fratello Koji mi ha subito spento la tv e mi ha fatto stendere sul divano perché pensava che esplodessi da un momento all’altro (e non aveva tutti i torti!); avrei voluto ucciderlo con le mie mani quel centrocampista da strapazzo!

 

Beh, effettivamente ero parecchio nervosa, ultimamente… Riusciva a calmarmi solo Tsubasa, certe volte…

 

Nel frattempo, Misaki aveva dato i primi esami e li aveva superati tutti a pieni voti.Che bravo!

 

E piano, piano ci stavamo avvicinando al fatidico giorno… Uno dei giorni più belli della mia vita…

 

Avevo avuto avvisaglie nei giorni precedenti, ma noi tutti credevamo fosse qualche falso allarme, e non ci avevamo fatto caso. La sera stessa mi ero sentita diversa dal solito, ma non ci ho fatto caso in ogni modo.

 

Andiamo tutti a dormire e ci restiamo fino alle quattro di mattina, poi mi alzo perché sento che qualcosa non va; i dolori sono più forti delle volte precedenti e sento una sensazione di bagnato sotto. Chiamo subito Tsubasa e lui, credendo in un altro falso allarme, mi ha risposto di stare tranquilla e di rimettermi a dormire (i soliti maschi!) … Quando gli ho urlato nell’orecchio che stavo per avere il bambino, si è svegliato di soprassalto e ha chiamato a rapporto tutto il resto della famiglia; dopo due minuti eravamo in macchina con il borsone e Tsubasa era dietro con me che mi stringeva la mano e mi teneva appoggiata a lui ricordandomi gli esercizi che mi avevano insegnato per la respirazione.

 

La strada per arrivare in ospedale mi è sembrata eterna, non tanto per il dolore, quanto per la paura di non arrivare in tempo.

 

Appena siamo arrivati, gli infermieri si sono resi subito conto che c’era qualche problema, perché sono accorsi e mi hanno caricato su una sedia a rotelle. Mi hanno subito trasportato in sala travaglio, mentre sentivo che le contrazioni erano sempre più forti e dolorose… Ho creduto veramente di non farcela.

 

Mi si era improvvisamente annebbiata la vista e sentivo la parte inferiore del mio corpo tesa come le corde di un violino. Non capivo ciò che mi stava accadendo ma sentivo solo una gran voglia di piangere…

Piangere perché avevo paura di non farcela…

Disperazione perché stavo combattendo da sola…

Volevo urlare al mondo intero che volevo qualcosa per non soffrire più così…

 

… Ma è arrivato Tsubasa. Mi pareva solo un altro medico insensibile, vestito di verde, che mi diceva di stare calma, ma mi ha stretto la mano e mi ha detto che era lì, con me.

 

“Dove accidenti eri finito, eh!?!” Gliel’ ho praticamente urlato in preda ad una contrazione arrivata al momento sbagliato, e gli ho stretto la mano così forte da farmi male.

 

I dolori aumentavano e diventavano man mano più frequenti; il momento si avvicinava e la paura mi attanagliava il cuore. Non capivo bene cosa accadeva intorno a me, ma sentivo solo il mio bambino che voleva nascere e che stava facendo una fatica immane.

 

Dopo un tempo indefinito mi hanno detto la fatidica frase.

 

“E ora, signora, l’ultimo sforzo!”

 

“… Non ce la faccio…” Ho detto debolmente, con il respiro corto ed affannato.

 

“Sì che ce la fai! Forza, mia piccola Anego, forza!”

 

Mi sono girata verso Tsubasa e gli ho stretto ancora di più la mano, pregando Dio di darmi la forza per quell’ultima fatica.

 

Dopo, non so bene cosa è successo. Mi ricordo solo un gran dolore e un’improvvisa liberazione…

 

… E poi paura…

 

Anche se ero affaticata e confusa capivo che qualcosa non andava; perché il mio bambino non piangeva?

 

Anche Tsubasa si è girato verso l’ostetrica e poi ha guardato me.

 

Tutta la sala si era improvvisamente fermata e tutti si erano girati nella direzione del pargolo.

 

“Tsubasa… Il bam…”

 

Neanche ebbi il tempo di finire la frase che sentii il pianto più bello della mia vita.

 

Scoppiai a piangere come una fontana. Anche il viso di Tsubasa si rilassò, e ha cominciato a piangere anche lui, ma subito si è asciugato le lacrime per non farsi vedere da me.

 

“Sei stata bravissima, tesoro.” Si è avvicinato e mi ha accarezzato la guancia con la mano, mentre si accostava meglio per lasciar spazio al bimbo.

 

L’infermiera mi ha poggiato il pupo sul seno, e io l’ ho stretto delicatamente a me, carezzandogli una guancia con un dito; Tsubasa ci ha circondato in un caldo abbraccio e siamo rimasti per un tempo indefinito a guardare la nostra ragione di vita.

 

Stava tornando di un colorito normale, dopo lo sforzo che aveva fatto; gli occhi erano ancora chiusi e a stento muoveva le labbra in qualche smorfia impercettibilmente buffa. Qualche ciuffetto nero spuntava dalla testolina, e le manine erano poggiate sopra la copertina mentre facevano i loro primissimi e piccoli movimenti.

 

Tre chili stupendamente belli.

 

“È bellissimo…” disse Tsubasa in un soffio.

 

“Già…” Beh, Tsubasa era passato in secondo piano, in quel momento. Gli rispondevo meccanicamente a tutte le domande.

Dopo mi hanno portato via il bambino e si sono presi cura di me. Tsubasa era corso fuori a dare la bella notizia a parenti ed amici che si trovavano in sala d’aspetto, mentre io mi riprendevo un po’.

 

Passa qualche ora e mi portano il pargolo per la prima poppata; mi spiegano con precisione cosa devo fare e come devo tenere il bambino, mentre Tsubasa assiste in silenzio e prestando attenzione a quel rito magico cui siamo stati sottoposti tutti.

 

Mi emoziono a vedere il mio bambino che ciuccia tranquillo stringendo con le manine un qualcosa di inesistente; è così piccolo che ho paura di fargli male. Che emozione forte che è l’allattamento, non si può descrivere.

 

Quando finisce il suo spuntino subito si addormenta,  lo riponiamo nella culla e facciamo di tutto per non svegliarlo.

 

A proposito, ho donato il sangue del cordone ombelicale. Mi hanno fatto un prelievo prima del parto e me lo rifaranno tra sei mesi, così vedremo se è possibile utilizzarlo o no.

 

Ho ancora un po’ di mal di testa e mal di schiena, ma dicono che è normale.

 

Chiaramente, TUTTI si sono precipitati a trovarmi durante l’orario di visite, e sono stati entusiasti del bimbo. Ci hanno riempito di regali e coccole, e mancano ancora tutti quelli che stanno arrivando dal Giappone!

 

Il mio amore mi ha regalato delle rose rosse e un bracciale in oro bianco per ricordare l’evento. È rimasto sempre in ospedale con me, fino ad ora. È stato lui a portarmi questo diario, per dire che mancava l’ultima pagina, la più bella.

 

Accidenti a lui, l’ ha letto!

 

I giornalisti invadono l’entrata dell’ospedale, e i nostri genitori hanno pensato bene di lasciare una dichiarazione sulla mia salute e su quella del bimbo, almeno per farli sloggiare un po’.

 

Domani arrivano Misaki, Ishizaki, Yukari, Yayoi, Genzo, Kojiro e tutti gli altri.

 

E addio riposo…

 

Beh, e con questo ho finito, caro diario… Siamo arrivati alla fine della nostra avventura. Non credo che avrò il tempo di scriverti, d’ora in poi; il bambino mi occuperà tutta la giornata, e io voglio essere la mamma migliore del mondo.

 

Allora, addio…

 

Non addio, arrivederci… Chissà che non scriva ancora, in futuro…

 

Sanae Ozora, moglie di Tsubasa Ozora e ora mamma di Hayate Ozora.

 

 

Siamo arrivati alla fine... Ho concluso questa fanfiction.

Spero che il finale non vi abbia deluso, anche perché ci ho messo un po’ per scriverlo...

 

Grazie davvero per aver seguito questa dolce ff che mi è uscita dal cuore.

 

GRAZIE DAVVERO.

 

HK^^

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