Incubi d'Infanzia

di Channie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odio Questa Collaborazione ***
Capitolo 2: *** Non dormo con S strana! ***
Capitolo 3: *** Il riflesso di un angelo ***
Capitolo 4: *** Sehunnie, perchè fai così? ***
Capitolo 5: *** Perchè non vuoi dormire con me? ***
Capitolo 6: *** L'incubo ***
Capitolo 7: *** Capitolo Extra ***



Capitolo 1
*** Odio Questa Collaborazione ***


Una collaborazione tra la TS e una delle Big Three. Non ne avevo voglia. Volevo solo ritornare a casa. E invece eccomi qua… In una macchina diretta alla SM. La maestosa SM. Una delle case discografiche più severe di Seoul. Si dice che i cantanti si allenino molto per mantenere la sua prestigiosità. Ma detto sinceramente, il mio grado di interessamento era pari a zero. La macchina si fermò di botto. Ecco l’edificio. Un’ondata di ragazzine era pronta a scagliarsi contro lo sportello del furgoncino pronto ad aprirsi. Un uomo vestito in smoking aprì la porta e mi fece strada a fatica fino all’entrata della Casa discografica.
-Saranghae –
- Sei il migliore –
- Fighting –
-Sposami - …
Tutte frasi che ero abituato a sentire essendo un Idols. A volte volevo solo andare in giro in pace, con i miei amici o con la mia famiglia al cinema o a prendermi un gelato. Ma questa cosa mi era praticamente impossibile visto la folla di ragazze assatanate che mi portavo sempre e costantemente dietro. Varcata la soglia dell’edificio incontrai il direttore che mi fece strada fino al suo ufficio. La stanza in cui mi trovavo era fottutamente costosa. Lo deducevo dal fatto che aveva una sola parete. Le altre tre erano fatte in vetro lucido. Stanza perfetta per far venire l’ansia a qualsiasi persona che venisse dall’esterno. “Signor Choi, lei sa perché è qui?” mi disse l’uomo che avevo dinanzi, dietro una scrivania di color bianco lucido. “Beh, signor Lee … il signor Kim Tae-Sung  mi ha anticipato qualcosa” Il direttore mi guardò compiaciuto. “Beh ragazzo, la SM e la TS hanno deciso di fare una collaborazione. Una canzone e un corrispettivo video. Niente di più. Due dei più grandi maknae e rapper dei nostri più seguiti gruppi giovanili. Non sembra un idea eccezionale? Starai due mesi presso i nostri studi e ti allenerai come un vero e proprio idol della SM. Questo è il fatto. Cosa ne pensi?”. Il mondo mi cadde addosso. Sapevo che era questione di due o tre giorni per registrare. Ma non sapevo di un video. Due mesi? Ma stavano scherzando o cosa? … “Mi sembra una idea molto originale signore. Sono sicuro che le nostre fans lo adoreranno.” Come mandare a puttane un anno e mezzo di carriera con 15 parole. Dalla porta vetrata entrò un ragazzo. A prima vista sembrava di due o tre anni più grande di me. Aveva un corpo magro, ma ben allenato. Bell’aspetto e i capelli biondi con spiccanti sfumature rosee. “Signor Oh, finalmente. Deve aver finito adesso le prove di canto, vero? Le presento il signor Choi. Anche se non credo vi chiamerete per cognome nei giorni a venire.” Fece un risolino strano. “Il signor Oh è stato avvisato di tutto quello che dovrete fare. Credo che dovreste far riferimento a lui, se non sapete che fare.” Disse ancora il direttore. Il ragazzo si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso. “Piacere io sono Sehun.”. Mi ci volle tutta la forza di volontà per non scoppiargli a ridere in faccia. Era bello, senza dubbio. Ma quel fortissimo difetto di pronuncia lo rendeva piuttosto divertente. “Chiamami Zelo” Provai a dire senza far notare la mia espressione divertita. “Secondo me, l’idea più appropriata è che il signor Choi dorma nel dormitorio degli Exo. Non vorrei che si trovi spaesato qui. Potrà dormire con voi Sehun.”  
“Mi sembra un’idea ragionevole.” Rispose il ragazzo dai capelli rosa … Ma che cazzo..?? … Io non dormo con lui. Nemmeno morto. Odio questo posto. Odio questi due mesi e odio questa collaborazione. 





Note dell'autrice: Questa è la prima fanfiction a capitoli che pubblico ... Quindi, vi prego di dirmi che ne pensate ... BUONA LETTURA ^^
CHANNIE

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Capitolo 2
*** Non dormo con S strana! ***


Non ho mai voluto andarmene dal mio dormitorio. Ma dovetti presto ammettere che quello degli Exo era davvero bello. Era grande, molto grande. C’erano 3 stanze da letto, un salone che occupava metà della casa, una cucina e un bagno altrettanto grande. C’era anche un piccolo terrazzino molto confortevole. Entrato, notai che eravamo soli, io e Sehun. “La mia camera è di qua. In teoria io dormo con il leader, Suho… Ma non penso gli dispiaccia anda..” “Senti … Ehm … Sehun, Giusto? Bene! Voglio mettere in chiaro una cosa. Già non volevo fare questa collaborazione. E quindi ti sarei pregato se non mi rompessi le balle con stronzate del genere. Preferisco dormire sul divano piuttosto che stare nello stesso letto con te.” Lo bloccai prima che finii la frase. Volevo dirgli come stavano le cose, ma dalla sua espressione devo aver usato parole troppo dure. Lui ci rimase molto male. Ma non me ne importava. Lo superai urtandogli una spalla, per affermare di più il discorso che avevo fatto e andai a posare le mie valige nel salotto vicino all’enorme divano. “Sehun, cosa ha detto il direttore? … Hey piccolo stai …” Suho entrò dalla piccola porta inseguito da altri quattro ragazzi. Si fermò quando vide il maknae ancora fermo dove era. Penso di averlo ferito più di quanto volessi. Mi alzai e mi presentai. “Piacere, sono Zelo. Dormirò per due mesi con voi ma ho chiarito con Sehun che non ho alcuna intensione di dormire con lui. Tutto qui.” dissi. “Ah … O-ok… Sono il leader Suho. Questo è Baekhyun, Chanyeol, Kyung-Soo e Jong-In.”. Stinsi la mano a tutti. I famosi Exo-K … Puff. Non avevano nulla di speciale a parte la bellezza. Girava anche voce, nella TS, che la SM non faceva altro che mostrare di più il loro aspetto fisico piuttosto che il talento. E a loro, a quanto pare, questa cosa piaceva. Insomma, per un intero anno non avevano fatto un cazzo. Io mi sarei già alzato le maniche per far qualcosa. Non sarei mai rimasto con le mani in mano. E ora mi toccava stare con loro? L’unico che poteva interessarmi davvero era Kai. Non so perché, ma quel ragazzo mi attirava molto. Non ero gay, ma avevo dell’attrazione per gli uomini belli come lui. Ero abituato a dormire con Jongup e per questo ero a stretto contatto con addominali e fisico da paura. Chissà cosa starà facendo adesso… mi mancavano tutti i B.A.P, anche se era solo un pomeriggio che ero alla SM. *** Erano le otto passate e noi eravamo ancora a tavola. Tra di noi regnava il silenzio. Sehun si era cambiato. Aveva una canottiera bianca con un largo pantalone che gli copriva fino alle ginocchia. Mangiava con malavoglia, lanciandomi degli sguardi con un misto di odio e rabbia che rendevano i suoi lineamenti stressati. Dopo nemmeno un boccone, si alzò. “Scusate ma non ho voglia di mangiare. Non ho molta fame. Vado a farmi una doccia e vado a letto.” “Sei sicuro di star bene Sehunnie?” Disse Chanyeol. “Si Chan, Sto bene!” rispose con un sorriso forzato. Alzai il sopracciglio quando mi passò vicino. Non poteva ancora avercela con me. Dopo avermi guardato mi urtò una spalla, facendomi piuttosto male. Poi girò l’angolo e chiuse la porta del bagno sbattendola rumorosamente. Ooooh … Bene … Vedo che l’odio che provavo era ricambiato, questa cosa mi faceva piacere! “Mi spiegheresti che è successo tra voi due?” chiese Baekhyun “Non è mai stato così! Mai…” “Che c’è … ? Ok va bene … Il direttore aveva proposto che noi due dormissimo insieme. Ma io non voglio dormire con lui. Non se ne parla!” risposi. “Ah … è questo? Bene … Beh di sicuro non ti farò entrare nella mia stanza finché non porterai un po’ di rispetto a Sehun. È anche più grande di te lo sai? E pensare che era così felice di questa collaborazione.” Disse Suho piuttosto arrabbiato. Gli altri membri del gruppo chinarono la testa vedendo il leader su tutte le furie gridare. “Scusate ma è passata anche a me la fame.” Disse infine. Allontanò il piatto con un gesto sgarbato e si alzò e andando in camera sua, anche lui sbattendo la porta. Cosa era? Una rivolta contro di me? Cosa avevo mai fatto di male? Ho solo espresso le mie intensioni … Non dormire con “S” strana. Tutto qui. Prospetto che saranno due lunghi mesi questi.

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Capitolo 3
*** Il riflesso di un angelo ***


Ero sdraiato su quel morbido letto. Un uomo incappucciato mi sveglia, mettendomi una mano sulla bocca. “Vieni bel bambino… Fammi vedere se questo ti piace…” L’uomo infilò una mano nei miei pantaloni. Piangevo … gridavo… Mamma … “NO!” … mi alzai di colpo con le lacrime agli occhi. Guardai le mie mani. Tremavo moltissimo. “Zelo calmati. Era solo un sogno. Niente di cui preoccuparsi!”. Mi toccai i capelli bagnati dalla sudorazione che quel terribile incubo mi aveva dato. Presi il mio cellulare e guardai l’ora dal display. Sette e mezza. E l’allenamento iniziava alle otto. Ero in ritardo. Svelto mi infilai nel bagno, mi cambiai e mi lavai. Andai a fare colazione. La cucina era bellissima. Aprii il frigo e presi la prima cosa che vidi. Chiusi e mi sedetti a tavola. Notai solo ora una cosa… una cosa che mi sarei dovuto accorgere da subito. Il dormitorio era vuoto. Nessuno era in casa. Dove sono tutti? Perché non mi hanno chiamato? Uscii di corsa dal dormitorio e mi diressi alla sala prove. Con mia grande sorpresa c’era Sehun che si allenava ad un ballo. Era solo lui però. Nessuna traccia degli altri. Che diamine ci faceva già li, quando dovevamo iniziare alle otto? “E’ bravo vero, il nostro Maknae?” Suho mi sbucò alle spalle con un passo felino, facendomi saltare in aria. “Diamine, mi hai fatto spaventare!” gli dissi. “Beh … Allora sono riuscito nel mio intento.” Disse divertito. “Scusa per ieri sera. È che tengo molto ai miei ragazzi. Sono molto protettivo come leader. Lo sono sempre stato. E Sehunnie è il mio dolcissimo maknae.” Notai che eravamo nascosti e stavamo entrambi spiando Sehun, che solo con la musica ad alto volume, danzava. “D-Da quanto è li dentro?” chiesi, imbarazzato. Non sapevo perché lo ero. Ma non aveva senso che quel ragazzo stesse li a quell’ora. “Mhh … Saranno più di tre ore che si allena da solo” … “TRE ORE? Vuol dire che si è alzato alle 4.30 per essere li alle 5?” chiesi stupito. “Si… Lui si alza sempre a quell’ora per ballare un po’ da solo. Si guarda allo specchio… mette la musica più alta che può… e poi si lascia andare… libero come un uccello che ha visto la gabbia per tutta la sua vita. Per lui ballare è tutto. Si allena quasi tutto il giorno.” Disse Suho. Sgranai gli occhi. Portai lo sguardo dal leader al maknae e lo guardai ballare. In effetti si … era davvero bravissimo. Ogni passo sembrava contorcergli i muscoli, ma sorrideva. Il sudore gli scendeva dalla pelle fino a bagnare il pavimento. La sua figura allo specchio sembrava riflettere un angelo in tutta la sua bellezza e in tutto il suo splendore. Era davvero bellissimo. Un momento. Io lo odio. Perché lo stavo fissando così istintivamente? Cosa mi prendeva?... L’istruttore interruppe il suo splendore, irrompendo nella stanza. Entrai, non volevo essere ripreso per essere arrivato in ritardo, quando stavo dietro a quella porta da un po’. Sehun mi lanciò uno sguardo fulminante e con gli occhi ancora bagnati dal sudore. “Sehun… Quante volte ti avrò detto di non allenarti prima … sarai stanchissimo ora!” disse il signor Kim, il nostro allenatore … Doveva insegnarci i passi di danza per il video. “Mi scusi signor Kim. Ce la posso fare tranquillamente” disse lui con un filo di voce, che derivava dalla stanchezza che cercava inutilmente di nascondere. “Dormito bene sul divano, signor Choi?” mi disse con un tono di voce spaventoso, quasi di sfida. Non risposi. Non volevo arrabbiarmi dopo la nottata che avevo passato . Cercai di togliermi dalla testa il sogno che avevo fatto. “Allora … Iniziamo?” Nelle due ore successive, imparai cosa significava buttare sudore mentre ci si allena. Ballavamo senza musica, visto che non avevamo registrato ancora nulla. Infatti, dopo gli allenamenti e dopo aver fatto una doccia, ci dirigemmo alla sala di registrazione. Lungo il corridoio che portava a quella stanza, io e Sehun non parlammo. Lui guardava ai lati del percorso, come feci io. Arrivati, un omino minuto ci accolse e ci spiegò come dovevamo registrare. Prima io e poi Sehun. Entrai nel gabbiotto con il testo che avevo imparato a memoria solo il giorno prima e ci stetti per circa un ora. Quando l’uomo mi face cenno di uscire, entrò Sehun. “Prego, Siediti pure qui!” mi disse l’uomo. Feci un cenno con la testa e mi sedetti vicino a lui. “Parti” la musica partiva. Era una canzone con un ritmo molto vivace. Molto acceso direi. Ballabile e orecchiabile. Avrebbe avuto un sicuro successo. Le parole uscivano libere da quelle sottili labbra rosee. Lui si sforzava per non far sentire quel difetto di pronuncia, anche se non ci riusciva… soprattutto perché aveva un rap piuttosto veloce. Pensavo ancora a come ballava. Era un punto fisso nella mia testa. Quei movimenti… e ora quella voce. Finito di registrare, almeno per oggi, ci dirigemmo al dormitorio. Sehun si diresse in cucina, cercando di mettere qualcosa sotto i denti. Io, invece, andai nel salone dove trovai Chanyeol e Baekhyun che guardavano un film insieme agli altri tre membri. “ Vi unite a noi? Stiamo per vedere un film horror” disse Chanyeol sfoggiando un sorriso strepitoso. “No grazie, vado in camera a vedere qualche cosa per conto mio.” Si gira e se ne va, chiudendo a chiave la porta della stanza. “Suho … Da quanto tempo è che Sehun guarda *qualche cosa per conto suo* in camera … da solo … chiudendosi la porta a chiave?” disse Kai con un sorrisetto malizioso. “Sinceramente è meglio che lo lasciamo stare per un po’ da solo. È molto stressato e ne avrà ancora per due mesi. Dovete capirlo ragazzi. Anzi, dobbiamo capirlo.” Disse Suho. Io ero imbarazzato da quello sguardo che il leader mi lanciò quando dire la parola *dobbiamo*. “Penso che mi rintanerò nel terrazzo io. Chiamerò i B.A.P per sentire come stanno.” Dissi, prendendo il mio telefono e uscendo dalla porta finestra. Ora ho bisogno di qualche minuto per me.

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Capitolo 4
*** Sehunnie, perchè fai così? ***


“Ehm pronto Jongup? Sono Zelo” avevo voglia di sentire il mio hyung. Solo lui in questo momento poteva essermi di aiuto. “Hey, zelo! Come va la collaborazione?” mi chiese con una voce che dall’altra parte del telefono sembrava contenta. “Male hyung … ho fatto lo stesso incubo … Inizio a fare ancora quei terribili sogni. Per un periodo era passato tutto. Ma adesso di nuovo.” Mi accorsi di piangere, ma tanto non mi importava… parlavo con Jongup. Lui era l’unico in grado di capirmi. “Oh … Capisco … Beh, immagino che hai dormito da solo questa notte, giusto?” “Si Hyung …” mentre cercavo con una mano di asciugarmi il volto. “Ehi … Non piangere piccolo. E normale. Fai questi sogni quando non sei a tuo agio in un posto. Ti ricordi quando siamo andati in Cina e abbiamo dovuto dormire in aereo? Hai sognato ancora quell’uomo incappucciato. Deve essere in queste circostanze che fai questi sogni.” Disse lui con un tono che mi alleggerì tutto. “Si … Devi avere ragione. Anche se questa notte mi sono davvero spaventato.” “ Ma non c’era nessuno in stanza con te?” mi chiese preoccupato. “No hyung… H-Ho optato per dormire sul divano piuttosto che dormire con un uomo. So che mi sto facendo ancora delle paranoie… Ma non ce la faccio. Tu sei l’unico con cui io riesca a dormire nello stesso letto.” “Hey … Non posso venire li. Forse è meglio che ti faccia amico questo Sehun. Magari con lui tu puoi…” “Scusa è che mi sa che l’ho fatto arrabbiare già il primo giorno! Non volevo, ma l’ho fatto. Stavo dicendo che non volevo dormire con lui e per sbaglio gli ho detto che non doveva rompermi i coglioni”. Ci fu un minuto di silenzio, ma poi lui mi disse “Sono anni che ti porti questa fobia sulle spalle Zelo. Devi riuscire a superare tutto. Se no come farai? Resta forte e sii prudente. Devo andare. Ciao piccolo Zelo. Ci sentiamo ok?” “Ok hyung, ciao..” riattaccai. Ora mi sentivo più sicuro di me stesso. Passò circa un ora da quando ero sul terrazzo a godermi quell’aria tranquilla che dava sulle strade della bellissima capitale. D’un tratto tutta quella pace fu spezzata dall’aprirsi della porta finestra. Era Sehun. Aveva le labbra stravolte, di un rosso acceso e i suoi occhi erano stanchi. Sapevo a cosa era dovuto quello sguardo, ma non pensavo che quel ragazzo facesse certe cose. Aveva l’aria da perfetto casto e non da segaiolo. Ma forse era come aveva detto Suho. Il troppo stress porta a volere un po’ di libertà. Quando mi vide, esitò a varcare quella soglia. Ma poi distolse lo sguardo e andò a sporgersi dalle sbarre che erano poste ai margini del terrazzo. Forse voleva solo prendere un po’ d’aria per far passare quello stato di eccitazione in cui si trovava, visto che non era visibile solo dal suo viso ma anche dai suoi pantaloni piuttosto stretti. “Tutto bene hyung? Stai bene?” “Che problemi hai con me?” mi disse con uno sguardo che mi sorprese. “Scusa se volevo rimediare a ciò che avevo combinato ieri sera. La prossima volta chiamami quando ti sei tolto quell’eccitazione dovuto a una sega, probabilmente dopo aver visto un porno.” All’inizio sentii solo un formicolio tremendo, e poi sentii il vero e proprio dolore alla guancia destra. Perché lo ha fatto? Perché mi ha dato quello schiaffo? “Spero davvero di finire tutto questo in meno di un mese… perché voglio vedere quella tua faccia tosta fuori da questo dormitorio. Quindi è meglio che tu non mi parli e così faremo prima.” La sua voce faceva fatica a mantenere un tono fermo. Era un ragazzo timido che cercava di farsi valere. Ammirai questa cosa, nonostante mi diede uno schiaffo e diciamo che fu la cosa che gli evitò un pugno sul naso. *** “Metti questo. Così si allevierà un po’ il dolore.” Disse D.O porgendomi una borsa con dentro il ghiaccio. La presi e me la misi subito sulla guancia. “Sehunnie, perché fai così? Cosa ti prende in questo periodo? Non sei mai stato così, e io ti conosco da tempo. Che cosa ti prende?.” Suho era su tutte le furie per davvero questa volta. “Hyung, non arrabbiarti con lui. E stata tutta colpa mia. Gli ho detto una cosa che non dovevo dire. Ho la bocca troppo larga, lo ammetto. Ho imparato la lezione e ci siamo chiariti. Fine. Lascialo stare!” non aveva senso che si immischiasse tra noi. Non volevo continuare a litigare. Volevo solo andarmene a casa il prima possibile. Suho alzò le mani al cielo e se le mise dietro la testa. “Non voglio più sentirvi litigare ok?” disse infine. Non volevo farlo arrabbiare. Feci cenno con la testa e chiesi scusa. Ma Sehun era ancora arrabbiato. Avevo davvero esagerato, ma più che chiedere scusa che dovevo fare?

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Capitolo 5
*** Perchè non vuoi dormire con me? ***


La sera passò, e un nuovo giorno arrivò con mia più estrema felicità. Quegli incubi continuavano da troppo tempo. Passai tre settimane insieme agli Exo senza che nulla cambiasse. Tra me e Sehun c’era sempre odio, anche se io cercavo di non badarci troppo. L’audio era a posto, e anche i passi di danza erano perfetti. Mancava solo il video. Come aveva detto lui, abbiamo impiegato meno tempo del dovuto. Ora dovevamo andare in un’isola del Giappone, dove la spiaggia era bianchissima. Era proprio questo lo scenario del video. Prima le strade giapponesi per poi una serata in spiaggia. Non male. Sia a me che a Sehun piaceva. Dopo delle ore di volo arrivammo a destinazione. Come sempre io e lui non ci scambiammo ne una parola e ne uno sguardo. Arrivati in hotel dopo un lungo viaggio in macchina, ci dirigemmo verso una stanza. “io andrò nella stanza accanto e voi dormirete qui, ok?” disse il manager degli Exo-K che si era offerto ad accompagnarci. “ Ok hyung” disse Sehun. Possiamo dire che per una camera d’hotel aveva davvero tutto. Era grande, e aveva un ottima vista dalla finestra. Ma c’era un solo picco particolare che non andava bene. C’era un solo letto. Un solo letto matrimoniale. “Forse abbiamo sbagliato camera” dissi, quasi andando in panico. “No… il manager ha detto che questa è la stanza. Che ti importa… basta che dormiamo per favore. Sono stanco morto dal viaggio.” Non potevo dormire con lui. La mia speranza stava andando in un divanetto strettissimo vicino al letto. “dormo qui io.” Dissi. “perché non vuoi dormire con me?” chiese Sehun in tono quasi di curiosità. Forse voleva chiarire. Forse voleva fare in modo che tra noi ci fosse un briciolo di confidenza. Ma non potevo dirgli il perché. Non potevo. “E una lunga storia. Meglio che non la sai.” “Sbaglio o nel dormitorio dei B.A.P dormi con Jongup?” disse con tono di sfida. Cosa aveva intensione di fare? Io mi ero arreso, mi ero convinto di lasciar perdere e lui mi dice questo? “Conosco Jongup da molto tempo … tra noi due c’è più…” “Confidenza?” … ero sorpreso. Era stano. Ma in senso diverso dal solito. “Sto sul divano. Buona notte hyung!” mi sdraiai cercando di non far caso a quanto era scomodo quel coso. Lui si adagiò sul letto e chiuse gli occhi anche lui. *** La sua mano era vicina al mio interno cosce. Piangevo e volevo che quell’uomo si togliesse da sopra il mio corpo. La sua mano diventava sempre più pesante sul mio corpo e quasi mi faceva male. “Ora … Voltati” mi alzò di peso e mi girò in modo che la mia schiena guardasse in aria. Lui mi tolse i pantaloni iniziando a fare ciò che voleva fare. “No … Ti prego … Io non ho fatto niente … Ah … Ti prego, mi fai male … No!” “Zelo … Zelo … ZELO!” Sehun mi strattonava quando aprii gli occhi. “Hey, cos’hai?” mi disse. Respiravo a fatica e le lacrime ormai cadevano da sole. Tremavo come ogni notte che facevo quel sogno. Lo guardai e abbassai lo sguardo, cercando di riprendere fiato. “Vuoi un bicchiere d’acqua?” mi chiese. Feci cenno di si con la testa. Ero traumatizzato. L’acqua era come acido che mi attraversava la gola. “Era solo un brutto sogno. Sembrava davvero brutto da come ti dimenavi.” Disse Sehun quasi preoccupato. Guardai la piccola sveglia che era sul comò. Erano le tre di notte. “Era solo un sogno.” Mi ci volle tutta la mia forza di volontà per pronunciare quelle parole. Lui aggrottò la fronte, ma non azzardò a chiedere come mai. Cosa mi costava? Era difficile, ma dal momento che lo avevo ferito da quando ero alla SM. Portai le mie ginocchia al petto e le circondai con le mie mani. “Siediti per terra.” Lui si sedette di fronte a me. Iniziò a scendere qualche lacrima dal mio viso, ma ormai non mi importava più niente.

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Capitolo 6
*** L'incubo ***


“Avevo circa sei anni. Abitavo in una casetta con mia madre nella periferia di Seoul. La mia vita era perfetta. Io avevo già il sogno di diventare un cantante famoso. Cantavo sopra il tavolo per mia madre e lei era felice Una notte, però, entrarono i ladri. Presero mia madre e le ammanettarono le mani dietro la schiena. Erano in tre. Io dormivo. Quando mi svegliarono, presero anche me, e mi portarono nel suo lettone … Uno degli uomini mi violentò davanti a mia madre. Rimasi traumatizzato a vita da quell’esperienza. Mia madre fu lasciata libera. A volte penso che sia una cosa positiva… il fatto che non le abbiano fatto del male. Ed è questo che mi ha fatto andare avanti. Per questo ho difficoltà ad avere contatti con gli uomini. Per questo faccio quei sogni strani. Scusa Sehun se non te l’ho detto prima. Ma non pensavo che cercando di proteggere il mio orgoglio nel nascondere tutto ciò, avrei potuto ferirti fino a questo punto.” Le lacrime andavano ormai come un treno che non sapeva quando si sarebbe fermato. Sorridevo però. Sorridevo perché ero riuscito ad aprirmi. Era una questione delicata la mia. Ma preferivo diglielo. Sehun mi guardò per un po’, poi anche a lui scese una lacrima. “Scusa…” dissi. Con mio grande stupore, Sehun si alzò e mi abbracciò stretto stretto. Quell’abbraccio mi tolse quasi il respiro, ma mi sentivo protetto. Alcune notti Jongup mi abbracciava per calmarmi quando facevo quei sogni. Ma stavolta era diverso. Tra le braccia di Sehun mi sentivo al sicuro, lontano da ogni male. Lo abbracciai anche io, facendolo sedere sul divano accanto a me. “Scusami tu. Sono stato uno scemo. Ho fatto tutto per farti pensare, invece che per farti sentire a tuo agio. Scusami” mi disse piangendo. Lo guardai negli occhi e gli asciugai le lacrime. Per un momento, i miei occhi si specchiarono nei suoi. Ero agitato, ma non volevo che quelle mie paure mi bloccassero. Sehun mi accarezzò la guancia e poi posò le sue labbra prima sulla mia fronte, poi sul mio naso e poi sulle mie labbra. Erano calde e piccole. “Pensavo che facevi così solo per farmi arrabbiare. Invece non ho capito davvero niente.” Continuava a incolpare se stesso, e io questo non lo volevo. Nonostante tutto, provavo qualcosa per lui. L’ho sempre provata, fin dal secondo giorno. Quel giorno in cui ho visto quell’angelo danzare in quella sala da ballo. Il suo riflesso dolce e leggero che volteggiava davanti a quello specchio. Era lui. Sehun. “Posso dormire con te Sehun?” chiesi imbarazzato. “Certo.” Disse lui dolcemente. Si alzò e mi tese la mano. Io la presi e insieme ci avviammo su quel letto matrimoniale. Ci adagiammo e lui si distese. Mi fece cenno di distendermi vicino a lui, cosa che io feci. Quando mi sdraiai accanto, lui mi avvolse la vita con le sue braccia, baciandomi ancora e ancora, finché non ci addormentammo. Sognai quella notte. Niente incubi questa volta. Sognai lui, la persona che avevo di fianco.

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Capitolo 7
*** Capitolo Extra ***


Quattro mesi dall’uscita dell’MV. Avevamo fatto parecchi live e la canzone sembrava piacere sempre di più. Io e Sehun eravamo diventati ciò che nemmeno noi ci aspettavamo. Ogni sabato, affittavamo una camera di un albergo per stare un po’ da soli. Dovevo sfogarmi con qualcuno dopo le difficoltà riscontrate durante la settimana. Lui mi ascoltava sempre e poi … sapeva come farmi calmare i nervi. Solo sentire le sue labbra sottili sul mio collo, mi dava alla testa. Ma non era l’unica cosa che sentivo su di me … Ogni secondo che passavo tra le sue braccia, ogni secondo che passavo con lui dentro di me, mi dava forza. I suoi capelli erano scombinatissimi e non avevano più un senso logico. Lo amavo, lo amavo moltissimo. Era giunto il momento ora, e lui stremato dalla fatica, si accoccolò sul mio petto come un bambino. “Ti amo” mi disse. Lo guardai e mi misi subito a ridere. Cercai di farlo con tutta la dolcezza che avevo in corpo. “Che ho detto, Zelo?”. “Niente amore mio. Solo che il tuo Tharanghae era molto sincero.” Cercando di imitare la sua *S*. Lui si arrabbiò e mi fece il broncio, girandosi sul mio petto in modo da non guardarmi. Ma notai subito il suo sorriso. Era felice. Eravamo felici. Insieme. Io e lui! FINE.

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