L'ultima Speranza

di KiaraRowling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La favola al rovescio ***
Capitolo 2: *** Umiliazioni e uccisioni ***
Capitolo 3: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 4: *** Padrone o schiavo ***



Capitolo 1
*** La favola al rovescio ***


- Sei solo un gran bastardo!! -

- E tu una sporca Mezzosangue!! -

- Cambia disco Malfoy, ormai sei datato! -

- E tu deciditi a darti delle sembianze umane Granger, sei talmente brutta da far spavento! -

La riccia stinse i denti.

- Fottiti Malfoy. -

Lui ghignò, un gesto che, dopo sette anni a Hogwarts, era diventato il suo marchio di fabbrica.

- Che c’è Granger? Ho detto qualcosa che ti ha turbata? - la schernì.

Hermione ridusse gli occhi a due fessure: - Credevo ci potesse essere del buono in te, dopotutto.. ma mi sbagliavo. -

- Incredibile, la Miss-So-Tutto-Io per eccellenza si è sbagliata, non ci credo!! Credevo che tu non potessi mai sbagliare, i tuoi libri non dovrebbero fornirti sempre tutte le risposte giuste? O forse, persino la carta si rifiuta di aiutare una Sangue Sporco come te? -

- Sei banale Furetto. -

- Ma davvero? E perchè, sentiamo! -

Hermione gli sorrise: - Perchè dici quello che dicono tutti. -

- Però ogni volta fa male come se fosse la prima, non è vero Granger? -

Hermione spalancò gli occhi, confusa: - Tu.. cosa.. come.. -

Draco ghignò ancora: - Non serve essere un genio per leggerti dentro Granger. Basta solo un pò di spirito d’osservazione. -

Le passò accanto, con un sorriso vittorioso, quando la voce di lei lo fermò.

- Dici di avere spirito d’osservazione? Allora osserva questo Malfoy: non sei più nella posizione di atteggiarti a signore e padrone. Nè tu.. nè nessun altro. -

Draco era disteso sul suo letto, a ripensare alla conversazione avuta con la Mezzosangue quel pomeriggio.

Odiava ammetterlo.. ma aveva ragione. Non poteva più comportarsi come prima.. non poteva più passeggiare per i corridoi di Hogwarts circondato dai suoi amici e sentirsi il padrone del mondo, non poteva neanche più insultarsi col suo rivale di sempre, la sua nemesi, Harry Potter.
E questo perchè Potter era morto. E con lui, era scomparsa anche l’ultima speranza di vittoria sulle forze oscure di Voldemort. Il Male aveva vinto. E con quella vittoria, aveva fatto calare le ombre su tutta la comunità magica.

Scese dal letto, a torso nudo, con addosso solo un paio di boxer neri, e si affacciò fuori dalla finestra: il Marchio Nero splendeva su Hogwarts, una volta Scuola di Magia e Stregoneria, ora quartier generale di Voldemort e seguaci.

Quasi tutti gli insegnanti erano morti in una delle tante battaglie, e anche numerosi alunni: Potter, Paciock, Lovegood, McMillan, Chang.. erano morti per mano dei Mangiamorte, tranne Potter, morto per mano di Voldemort stesso.

E lui.. lui si era unito all’Ordine della Fenice pochi mesi prima della battaglia finale, e ora ne stava pagando le conseguenze.

Oltre a lui, i pochi sopravvissuti scontavano la loro pena a Hogwarts: Weasley, Granger, le due Patil, Thomas, Finnigan.. erano stati resi schiavi proprio come lui.

E i suoi amici di Serpeverde.. Pansy, Tiger, Goyle, Millicent, Daphne.. loro avevano deciso, per paura, di rimanere schierati dalla parte del Signore Oscuro.. e ora, si godevano tutti i benefici derivanti da quella loro scelta.

L’unico a essergli rimasto accanto senza farsi troppo notare, era il suo amico di sempre, Blaise.. ma era rischioso per il moro farsi beccare in atteggiamenti troppo amichevoli con il biondo, o con qualunque altro degli schiavi: loro erano feccia, e non potevano mischiarsi con i potenti.

- Dici di avere spirito d’osservazione? Allora osserva questo Malfoy: non sei più nella posizione di atteggiarti a signore e padrone. Nè tu.. nè nessun altro. -

La Granger aveva detto una grande verità: era finita l’epoca dei giochi, della speranza.. i buoni avevano perso, e i cattivi avevano vinto.. come in una favola al rovescio.

Scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli, mentre un lieve sorriso gli increspava le labbra: tutto era andato perduto.. ma, se non altro, non avrebbe mai smesso di punzecchiarsi con la Granger, quello era sicuro.

E, con quel pensiero, si infilò sotto le coperte e si addormentò profondamente.

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Capitolo 2
*** Umiliazioni e uccisioni ***


I primi raggi del sole gli colpirono il viso, facendolo svegliare.

Aprì lentamente gli occhi, ancora impastati dal sonno: le 6.

A quell’ora, solo un anno prima, sarebbe rimasto a dormire nel letto, svegliandosi appena 10 minuti prima dell’inizio delle lezioni, per fiondarsi in Sala Grande, afferrare al volo qualcosa da mangiare e correre poi in classe: tutto ciò era avvenuto solo l’anno prima, ma a lui sembrava passata una vita intera.

Si alzò faticosamente dal letto, e si vestì con una smorfia di disgusto: per lui, abituato da sempre ad abiti eleganti, quella specie di divisa, che era costretto a portare, era un’umiliazione.

Uscì dalla sua stanza, avviandosi verso le cucine.

Hermione era già lì, stava preparando la colazione: gli elfi domestici non lavoravano più a Hogwarts. Erano stati tutti sterminati.

- Muoviti Malfoy. C’è un sacco di lavoro da fare. - disse Hermione senza nemmeno alzare lo sguardo.

Draco sorrise amaramente, pensando che, un anno prima, nessuno avrebbe potuto rivolgersi così a lui, per di più per incitarlo a lavorare.

Oltre a loro due, nelle cucine erano presenti Hannah Abbott, Justin Finch-Fletchey, Romilda Vane, Katie Bell, Alicia Spinnett, Lenticchia Weasley e sua sorella.

Tutti lavoravano a testa bassa, gli occhi fissi su ciò che stavano facendo.

Si mise a lavorare anche lui, cuocendo bacon, tagliando fette di pane, preparando dolci: avevano un’ora di tempo prima che Hogwarts si svegliasse, e i suoi abitanti richiedessero la colazione.

Draco pensò a Hogwarts: una volta gloriosa scuola di Magia e Stregoneria, ora.. scuola del Male. Era convinto che Voldemort l’avrebbe distrutta, invece fece di peggio: la tenne aperta, riempiendola di ragazzi smaniosi di conoscere e abbracciare l’Arte Oscura, dando loro come insegnanti i peggiori esseri umani esistenti sul pianeta. Era per loro, per quei professori e per i loro alunni, che ogni mattina lui e gli altri preparavano la colazione.

Cucinarono e sgobbarono per tutto il tempo, fino a che, alle 7 in punto, tutti i piatti che avevano preparato a fatica, sparirono sotto i loro occhi: la colazione era stata servita.

Avevano all’incirca mezz’ora di tempo, prima di dover riprendere a lavorare: si accasciarono sulle sedie, mangiando qualche fetta di pane, spiluccando qualche briciola di dolce.

Nessuno parlava, nessuno ne aveva voglia: dopo la vittoria del Signore Oscuro, volevano solo sopravvivere, dimenticare i giorni felici, perchè costituivano un ricordo troppo doloroso, e accettare la realtà che erano costretti a vivere, giorno dopo giorno.

Hermione fu la prima ad alzarsi: Draco notò che non aveva mangiato nulla, si era limitata ad osservare gli altri in silenzio, lo sguardo assente, gli occhi spenti.

Quegli occhi, una volta pieni di vita, ora si illuminavano debolmente solo durante i battibecchi con Malfoy.

Cominciò a pulire il tavolo della cucina, meccanicamente, senza nemmeno bisogno di alzare lo sguardo: ormai certi gesti le venivano automaticamente, non doveva parlare, non doveva pensare.

- Hermione.. non hai nemmeno mangiato.. - Ron si avvicinò a lei, ma la castana lo allontanò con un gesto stizzito della mano; il rosso fece un passo indietro, ferito, ma non disse nulla.

Draco fissò la riccia: era pallida, tirata, stanca. Era anche dimagrita vistosamente, e gli zigomi risaltavano incredibilmente sul suo viso.

Un rumore li fece voltare: Zevias Morrin, una ragazza di circa 15 anni, li fissava con evidente disgusto.

- Il professor Greyback vuole che usciate nel parco. -

Hermione strinse i pugni: il solo pensiero che un essere abominevole come Fenrir Greyback insegnasse a dei ragazzi come uccidere le proprie vittime, la faceva rabbrividire.

Ciò nonostante, ella uscì dalle cucine, seguita dagli altri.

Nel parco, una folla di ragazzi osservava il professore e la sua vittima.

- Non c’è bisogno di trasformarsi per uccidere la vostra vittima - diceva Fenrir.

Hermione e gli altri arrivarono, mentre Greyback spiegava il punto esatto da mordere per uccidere in maniera veloce il nemico.

Ginny si portò la mano alla bocca, quando scoprì chi era la persona scelta a fare da esempio: Lavanda Brown.

- Come potete vedere, ragazzi, questa ragazza si è gentilmente messa a disposizione della classe, per essere sacrificata. - disse Greyback con un sorriso.

Hermione e gli altri impietrirono, mentre tutti gli altri ragazzi si lanciarono in esclamazioni di incitamento: tra loro, Draco riconobbe alcuni dei suoi ex compagni di Serpeverde.

- Non può farlo.. - mormorò la Abbott in preda al panico.

Ma Greybak non sembrava dello stesso parere: si avvicinò alla ragazza, passandosi lentamente la lingua sulle labbra, gli occhi luccicanti dalla voglia di uccidere.

- Dio no.. - mormorò Ginny, gli occhi pieni di lacrime, le mani alla bocca nel tentativo di reprimere l’urlo che spingeva con forza sulle sue labbra.

L’uomo spostò i capelli della ragazza, mettendo in evidenza il collo pallido: - Vedete? - disse, indicando col dito un punto sul collo - E’ esattamente questo il punto. Colpite qui la vostra vittima, e non avrà scampo. E ricordate che dobbiamo ringraziare i vampiri, per questa preziosa informazione. -

Lavanda tremava: teneva gli occhi chiusi, ma le lacrime sgorgavano lo stesso, lacrime che sapevano di terrore, di consapevolezza, di morte.

Il silenzio s’impadronì di quegli attimi: Greyback aprì la bocca, pronto a mordere la ragazza, quando una voce lo fermò.

- Fermo lurido bastardo, non azzardarti a toccarla! -

Tutti si voltarono, per capire a chi appartenese quella voce, che tanto aveva osato.

- Bene bene bene.. signorina Granger, prego, venga avanti. - disse Greyback con un sorriso malvagio.

Hermione fece ciò che le era stato detto, cercando di rimanere calma.

- Hai per caso detto che sono un lurido bastardo? - le chiese il professore.

- Esattamente. - rispose lei, senza riuscire a controllare il tremito della sua voce.

Greyback la fissò per qualche istante, poi estrasse la bacchetta: - Crucio!! -

Hermione cadde a terra, piegata dal dolore, mentre sentiva scoppiare ogni fibra del suo corpo, come se ogni suo organo avesse iniziato a sanguinare.

Il dolore cessò all’improvviso, così com’era iniziato, lasciandola a terra agonizzante.

- Alzati, sporca Mezzosangue. - le intimò l’insegnante.

Tremando, Hermione si rimise faticosamente in piedi.

- La signorina Granger mi ha dato un ottimo spunto per affrontare il prossimo argomento della lezione. Ma prima - aggiunse voltandosi verso Lavanda - Sarà meglio terminare l’argomento precedente. -

Fu questione di un attimo: Greyback si avventò sulla ragazza, mordendole il collo in un unico, fatale, gesto.

Lavanda si accasciò a terra, inerme, priva di vita.

Hermione chiuse gli occhi, mentre Ginny soffocava con tutte le sue forze l’urlo che le era uscito dalle labbra.

Greyback si pulì la bocca col dorso della mano, mentre i suoi studenti lo guardavano ammirati.

- Procediamo. Signori, quella che avete di fronte è una Mezzosangue. Feccia. E ora vi dirò come controllarla. Normalmente, come fareste per essere sicuri di farle fare ciò che volete? - chiese l’uomo.

Un ragazzo alzò svelto la mano: - Basta utilizzare la Maledizione Imperius, signore. -

Greyback annuì: - Sì, normalmente è la cosa giusta da fare. Ma vedete, io trovo che umiliare qualcuno sia tremendamente divertente. E’ per questo che, nel caso della signorina Granger, non ci sarà bisogno di nessun incantesimo. -

L’uomo si volse verso la castana, che lo guardava impaurita.

- Spogliati Mezzosangue. -

Ron fece per scattare in avanti, ma Alicia Spinnett lo bloccò: - Ron, no! Non capisci che è peggio? Se ora difendi Hermione, Greyback farà del male sia a te che a lei.. -

Hermione strinse le labbra, conscia di non poter rifiutarsi di eseguire l’ordine a lei imposto: con le lacrime agli occhi, si tolse la divisa, mentre tutti i ragazzi la fissavano con scherno.

Non valeva nulla, non era nulla. Sarebbe potuta morire in quello stesso momento, e non le sarebbe importato niente: aveva perso i suoi genitori, aveva perso l’amore della sua vita, aveva perso la sua dignità come essere umano. Non aveva più niente per cui combattere.

Rimase in biancheria intima, di fronte all’intera classe.

- Completamente, lurida feccia. -

Con gli occhi lucidi, Hermione si tolse anche gli ultimi indumenti, rimanendo completamente nuda, lo sguardo basso, le mani tremanti.

- Avete visto? - chiese Greyback con un ghigno - Ha fatto ciò che le ho ordinato, e in più l’ho umiliata. Non esiste modo migliore per mettere in chiaro chi comanda. Vero Mezzosangue? -

Hermione non rispose, continuò a mantenere lo sguardo fisso a terra, umiliata, ferita, ridotta al nulla.

- Grazie per la collaborazione signorina Granger, può rivestirsi. E si ricordi di portare via la sua amica: non voglio sentire odore di cadavere marcio. In quanto a voi, tornate al lavoro. -

L’uomo le diede le spalle, e rientrò nel castello, seguito dalla sua classe.

Hermione raccolse i suoi vestiti, ma le gambe non la ressero: cadde in ginocchio, il corpo scosso dai singhiozzi, provato da tutto quel dolore che aumentava ogni giorno e sembrava non avere mai fine.

- Hermione.. -

Ron tentò di aiutarla ad alzarsi, ma lei lo spinse via.

- Vattene Ron.. vattene.. -

Il ragazzo tentò nuovamente di aiutarla, ma lei lo scacciò con forza: - Non mi hai sentito?! Ho detto di andartene!! -

Questa volta, Ron non provò più ad aiutare Hermione, ma si allontanò con gli altri.

Solo Malfoy era rimasto immobile, lo sguardo fisso sulla ragazza.

Hermione lo vide, e si affrettò a rivestirsi: - Che vuoi Malfoy? -

- Ti aiuto a portare via il corpo di Lavanda: non possiamo lasciarla lì, e poi si merita una degna sepoltura. -

La castana alzò lo sguardo su di lui, mentre gli occhi brillavano per l’incredulità.

- Siamo tutti sulla stessa barca Granger.. è inutile continuare a fingere. Ormai, non c’è più speranza. -

Vorrei ringraziare le persone che hanno recensito il capitolo precedente, quindi:

ladyrocker: tanto lo so che, in fondo in fondo, Draco ti piace.... xD Che ne pensi di questo chappy? Ciao baci!!!

laukurata89: ecco il seguito, sperando che ti piaccia!!! fammi sapere, mi raccomando!!! Bacioni!!!

daphne_91: ti prendo in parola, sappilo!! Quindi sei obbligata a leggere il chappy, e a dirmi che ne pensi!!! Baciotti!!! 

Deborah: ciao tesoro!!!! Eh sì, sono una macchina sforna fiction io!! Ecco il secondo capitolo, che te ne pare?? Eh sì, Harry è morto, Neville pure.. ma ehi, mica possono vincere sempre i buoni!!! Bacionissimi tvttb!!!!

tigra88: eh sì, lo ammetto.. ho 10 elfi domestici che scrivono per conto mio.. no no, che se lo sa Hermione!!! xD Sono felice che il mio stile ti piaccia, di questo capitolo che ne pensi?? Baciottoli!!!

buffy88: eh sì, la mia fantasia è pressocchè inesauribile!! Spero di aver risposto alla tua domanda con questo capitolo, in ogni caso sì, vivono lì come schiavi.. fammi sapere se il capitolo ti è piaciuto!! Bacionzoli!!!

Ringrazio caldamente tutti coloro che leggono e basta, e chi ha messo la storia tra i preferiti, grazie mille!!!

Un abbraccio!!!

Chiara 

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Capitolo 3
*** Ricordi dolorosi ***


Il funerale si svolse di notte: se qualcuno li avesse visti, infatti, sarebbe stata la fine. Non avevano una bara, e non possedendo più le loro bacchette, che erano state loro confiscate, dovettero seppellirla nella nuda terra così, semplicemente, dopo aver scavato una buca a mani nude.

Tutti piangevano, nessuno tentava di dimostrarsi forte: a che scopo fingere, sapendo che, prima o poi, quel destino sarebbe toccato a tutti loro?

Fu Hermione a parlare: disse poche parole, sottolineando l’allegria di Lavanda, il suo ottimismo, la sua voglia di vivere, rimasta intatta fino alla fine.

Un rumore improvviso li fece voltare, terrorizzati.

- Non dovreste essere qui. -

Draco si fece avanti: - Blaise. -

Il moro emerse dall’oscurità, avvicinandosi al gruppo: puntò la bacchetta verso il corpo di Lavanda, che venne magicamente adagiato su una bara di mogano.

- Grazie. - disse Hermione a nome di tutti, gli occhi lucidi, la voce tremante.

Lui annuì semplicemente, e rimase lì con loro, assistendo al funerale: fu lui, con un altro incantesimo a coprire la bara con la terra.

- Addio Lavanda. - mormorò Hermione, mentre la bara scompariva sotto la terra fredda.

Si asciugò le lacrime, poi si avvicinò a Blaise.

- Stai rischiando molto.. se qualcuno ti vede qui.. - gli disse, ma lui la interruppe con un gesto della mano.

- Sono stato attento a non farmi vedere, tranquilla. Ora, però, è meglio che torniate nelle vostre stanze: voi rischiate molto più di me. -

Hermione e gli altri rientrarono velocemente nel castello, mentre Draco rimase accanto a Blaise.

- Dovresti tornare dentro anche tu, Draco. - gli suggerì il moro.

Il biondo rimase a fissare la terra, sotto cui giaceva Lavanda.

- Oggi ho visto un uomo uccidere una ragazza a sangue freddo, Blaise. Una ragazza innocente, la cui unica colpa è aver scelto il Bene, la cui unica colpa è essere sopravvissuta allo sterminio. E vuoi sapere qual’è la cosa peggiore? .. i ragazzi intorno a Greyback, loro lo incitavano ad attaccare. E quando lui l’ha uccisa.. l’hanno guardato con ammirazione. E il modo in cui ha umiliato la Granger.. per quanto ancora potremo sopportare tutto questo Blaise? -

Non l’aveva mai guardato negli occhi, non voleva che il moro notasse i suoi occhi lucidi, ma sapeva che Blaise lo capiva, sapeva che era l’unico in grado di farlo.

- Non tutto è perduto Draco. - gli disse lui, poggiandogli una mano sulla spalla.

- Come puoi dirlo? -

- Finchè rimarrà una sola persona convinta che esista ancora una possibilità di riscatto, la speranza non morirà. -

Draco alzò lo sguardo verso di lui, in cerca di qualcosa, forse di conforto, di sicurezza.. forse, semplicemente per sentirsi meno solo.

- Hermione è stata coraggiosa oggi. - commentò il moro.

- O stupida, dipende dai punti di vista. - replicò Draco.

- Si è ribellata, e questo, per quanto possa essere stupido, è allo stesso tempo un atteggiamento coraggioso.. non trovi? -

- Ma a cosa è servito? - sbottò Draco, la voce che tradiva un misto di rabbia, odio e dolore.

- Non ha ottenuto ciò che voleva, e come se non bastasse è stata torturata e umiliata.. a che scopo? Avrebbe fatto meglio a rimanere in silenzio. - aggiunse il biondo.

- Forse.. o forse, senza saperlo, ha mosso un piccolo passo verso la libertà.. - disse Blaise con un lieve sorriso.

Draco fissò l’amico negli occhi, alla ricerca di risposte, risposte che però il moro non sembrava avere intenzione di dargli.

- Ci vediamo Draco. - Blaise si allontanò da lui con un cenno della mano, e Draco rimase lì, avvolto nella notte, con il vento che gli scompigliava i capelli e la confusione nel cuore.

Hermione, intanto, era rientrata nel castello insieme agli altri, e si era subito rifugiata in camera sua, desiderosa di stare da sola.

Si era buttata sul letto, rannicchiandosi in posizione fetale: si sentiva uno schifo per come aveva trattato Ron, ma, per quanto si sforzasse, non riusciva ad impedirselo.

Chiuse gli occhi, sopraffatta dal dolore: un’altra vita innocente era stata sacrificata senza un motivo.. e prima di lei, tante altre persone erano morte per semplice divertimento dei loro carnefici.

Alcune immagini si fecero largo tra i suoi pensieri, e Hermione scosse vigorosamente la testa: non poteva, non voleva pensarci.. faceva troppo male.

Ma la sua mente non sembrava essere dello stesso parere, e le fece rivivere per l’ennesima volta quella notte.

Era la notte della battaglia finale: l’Ordine della Fenice al gran completo era pronto. Lei, Ron e Harry avevano già le bacchette alle mani.

Dietro di loro, Luna, Neville, Ginny, Fred, George, e Malfoy, l’ultimo arrivato. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte, e tutti avevano i nervi a fior di pelle. Avevano finalmente scoperto il nascondiglio di Voldemort, appena fuori Londra, ed erano pronti ad attaccare. Harry era accanto a Hermione, e le strinse forte la mano. Lei gli sorrise, pronunciando un " Ti amo" a fior di labbra; aveva paura, ma lei e Harry si erano fatti una promessa: avrebbero combattuto fino all’ultimo, sostenuti dalla forza del loro amore.

Tutto era pronto, la battaglia era in procinto di iniziare.

All’improvviso, un urlo squarciò il silenzio della notte. Hermione non ebbe nemmeno il tempo di capire da dove provenisse quel grido, che venne schiantata lontana da Harry.

- Un’imboscata! - urlò Lupin, fronteggiando un Mangiamorte.

La battaglia iniziò violentemente, le Maledizioni si susseguivano una dopo l’altra, e presto numerosi corpi si accasciarono al suolo.

Hermione stava fronteggiando Bellatrix Lestrange, quando Voldemort fece il suo ingresso sul campo di battaglia, posizionandosi di fronte a Harry.

- Pronto a morire Potter? -

- Potrei dirti la stessa cosa, maledetto bastardo! - urlò Harry con rabbia, lanciandogli contro uno schiantesimo.

- Protego! - Voldemort parò senza difficoltà il colpo di Harry, scagliando un Crucio subito dopo, che però il moro riuscì ad evitare per un pelo.

- Il tuo fidanzato morirà presto! - la provocò Bellatrix con un ghigno malvagio.

- Ti piacerebbe vecchia strega! - replicò Hermione, colpendola con uno Stupeficium.

Un urlo di trionfo fece voltare Hermione: Voldemort aveva disarmato Harry, e ora si ergeva di fronte a lui.

- Harry!! - urlò Hermione, correndo nella sua direzione.

Una presa ferma la bloccò: Ron la teneva stretta, impedendole di muoversi.

- Lasciami Ron, devo aiutarlo!! - gli disse, ma Ron non diminuiva la presa.

- Hermione no, non puoi aiutarlo, morirai anche tu se lo fai! - le rispose Ron, le lacrime agli occhi.

- Questa è la fine del grande Harry Potter - disse Voldemort, prima di lanciargli la Maledizione - Avada Kedavra!! -

Un lampo di luce verde scaturì dalla bacchetta di Voldemort, colpendo Harry in pieno petto.

- Nooooo!!!!! - urlò Hermione, liberandosi dalla stretta di Ron.

Voldemort rideva, una risata che sapeva di vittoria: intorno a lui, i corpi dei membri dell’Ordine della Fenice, di Neville, di Fred e George.. di Harry.

- Harry.. no... - Hermione si accasciò accanto a lui, stringendo il suo corpo inerme al proprio petto.

- Non puoi morire.. non puoi lasciarmi qui.. Harry ti prego.. io ti amo.. -

Non si accorse che Ron e i pochi sopravvissuti erano stati catturati dai Mangiamorte, non si accorse che Voldemort stava dando disposizione di portarli a Hogwarts, non si accorse dello sguardo di Ron, straziato dal dolore per la perdita della sua famiglia e del suo migliore amico, nè di quello di Malfoy, incapace di credere che il male avesse vinto.

Si sentiva vuota, morta dentro. Lui era morto, e lei era morta con lui. Continuò a stringerlo a sè, cullandolo tra le lacrime, come se stesse semplicemente dormendo.

Sentì due braccia forti strapparla da Harry, e iniziò ad urlare.

- Lasciami!! Lasciami!! Harry!!! -

Venne lasciata vicino agli altri prigionieri, accanto a Ron.

- Hermione.. -

Lei lo guardò con uno sguardo che non le aveva mai visto prima: odio, dolore oltre l’immaginabile, il tutto unito da un grande vuoto. Il vuoto del suo cuore. Il vuoto della sua anima.

Non disse niente, non rispose a quella muta richiesta di perdono: in cuor suo sapeva che non l’avrebbe mai perdonato.

Vennero portati a Hogwarts, presa d’assedio dai Mangiamorte, e da quel giorno il loro stato di schiavi ebbe inizio.

Hermione aprì gli occhi, mentre le lacrime scendevano copiose, bagnandole il cuscino.

Sentiva una stretta al cuore, un dolore impossibile da descrivere, un vuoto che le divorava l’anima.

Avrebbe voluto essere morta, almeno sarebbe stata con lui. Ma qualcosa, dentro di lei, le diceva che doveva continuare a vivere, che c’era un motivo per andare avanti ogni giorno.

- Mi manchi Harry.. - mormorò Hermione tra le lacrime, prima di addormentarsi.

Ciao a tutti!!! Sono felice che il secondo capitolo vi sia piaciuto, perciò passo subito ai ringraziamenti:

ladyrocker: ti ringrazio tanto, che ne pensi del terzo capitolo??? Ti adoro tata, bacioni!!

magicrossy: ecco qui il nuovo capitolo, spero cha ti piaccia!! Fammi sapere mi raccomando!! Baciotti!!!

daphne_91: la situazione migliorerà... forse!!! xD Sono felice che ti sia piaciuto, di questo che ne pensi??? Baciottoli!!!!

8marta8: ti è più chiara la situazione adesso?? Spero di sì!!! : ) Piaciuto il chappy?? Aspetto un tuo commento!!! Baci!!!

LaTerrestreCrazyForVegeta: in effetti mi prudevano le mani mentre scrivevo di Greyback.. per quanto riguarda il resto.. non posso garantirti la vittoria del bene, altrimenti che gusto ci sarebbe a farti leggere??? Spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo, fammi sapere!!! Bacionissimi!!

tom13: oh uao, ti ringrazio tanto!! Piaciuto il capitolo?? Ciao baci!!!

katta83: ti ringrazio molto!! In effetti l'obiettivo era proprio quello, felice d'esserci riuscita!! Spero mi dirai cosa pensi di questo capitolo, aspetto una tua recensione!! Bacioni!! 

Debby: ciao tesorooo!!!!! Eh sì, con me puoi stare tranquilla che almeno un aggiornamento al giorno lo trovi!!! : ) Sono contenta che la scena sia risultata reale.. ovviamente non volevo far piangere nessuno, per carità.. però volevo renderla il più vicino possibile alla realtà.. e se ci sono riuscita... uè, ma allora sono brava??? xD Grazie tesoro mio, ti voglio tanto bene, e spero che presto potrò tornare a leggere le tue splendide fiction!!! Un bacione-one-one!!!

Ashley Snape: ti ringrazio, spero che anche il terzo capitolo ti piaccia!!! Baciotti, tvb!!!

tigra88: naaa, che cattiva che sei, povera Lavanda!!! Scherzo ovviamente, neanch'io l'adoro come personaggio, ma devo ammettere che un pò mi è spiaciuto doverla sacrificare.. questo capitolo come ti sembra? Aspetto un tuo parere!!! Ciao, baciottoli!!!

buffy88: un pochino sì, lo ammetto, sono stata cattivella.. ma dovevo rendere in qualche modo l'atmosfera di quel momento, no? Eh sì, con la mia immaginazione non si può mai starsene tranquilli.. eheheh, si salvi chi può!! xD A parte gli scherzi, del capitolo che ne pensi?? Baci!!!

Ringrazio tantissimo coloro che leggono e mettono la storia tra i preferiti, me lo lasciate un commentino se avete due minuti di tempo?? Grazie mille!!!!

Un abbraccio!!!

Chiara

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Capitolo 4
*** Padrone o schiavo ***


Erano le 5, quando Hermione venne svegliata bruscamente.

- Herm.. Herm, svegliati!! -

La castana aprì lentamente gli occhi, mettendo a fuoco la figura che le stava davanti.

- Gi... Ginny.. che ci fai qui.. ? Ma che.. che ore sono.. ? -

- E’ presto.. ma lui vuole parlarti. -

Hermione scattò in piedi, spalancando gli occhi.

- Co.. co.. cosa hai.. cos’hai detto?!? -

- Hai sentito bene.. ti sta aspettando nel suo ufficio.. -

- Ma.. perchè l’ha detto a te? -

Ginny scosse la testa: - Non lo so Herm..è venuta la Lestrange a dirmi di chiamarti.. -

Hermione annuì: - Sì.. vado.. -

Si vestì in fretta, cercando di trattenere il panico che attraversava il suo corpo.

- Herm... stai attenta.. - mormorò Ginny, cercando in tutti i modi di nascondere la sua angoscia.

La ragazza abbracciò la rossa, cercando di rassicurarla, dopodichè uscì dalla sua stanza e si diresse verso lo studio, se così si poteva chiamare, di Voldemort, ex ufficio di Silente: non appena vi fu arrivata davanti, il gargoyle di pietra si spostò, lasciandola passare. Hermione salì le scale con gambe tremanti, e bussò piano alla porta.

- Avanti. -

La ragazza fece un respiro profondo, poi abbassò la maniglia ed entrò faceva sempre un certo effetto trovarsi davanti a Voldemort, e sebbene negli ultimi tempi le fosse capitato spesso, Hermione non riusciva a trattenere l’ondata di panico che le attraversava il corpo, ogni volta che si trovava faccia a faccia con l’Oscuro Signore.

- Signorina Granger.. prego, si sieda. - disse Voldemort, con un tono dolce che non prometteva nulla di buono.

- Il professor Greyback mi ha raccontato cos’è successo ieri, davanti alla sua classe.. sembra che lei abbia osato fermarlo. E’ esatto? - le chiese Voldemort.

Hermione deglutì rumorosamente, annuendo.

- Lei sa, signorina Granger, che dopo una cosa del genere, io dovrei ucciderla senza pietà, sottoponendola alle più atroci torture? -

Un rivolo di sudore gelato scese sulla schiena di Hermione.

- Fortunatamente per lei, non posso avere il piacere di ucciderla. La sua presenza è stata fortemente richiesta. - aggiunse Voldemort, stringendo appena gli occhi, con disappunto.

Hermione agrottò la fronte, senza capire: la sua presenza era stata fortemente richiesta? Ma da chi?
Subito dopo l’affermazione di Voldemort, la porta dello studio si aprì: un ragazzo dagli occhi neri come la notte e dai capelli ricci, neri anch’essi, entrò nella stanza, le mani nelle tasche dei jeans, lo sguardo fiero e sicuro di sè.

- Signorina Granger, le presento il signor Modd, ultimo acquisto della Scuola. E’ stato lui a richiedere la vostra presenza: da oggi, sarete a sua disposizione per qualunque cosa egli vi chiederà. Non deludetemi signorina, o la prossima volta non sarò così magnanimo. -

Il ragazzo le fece cenno di seguirlo, e Hermione, non potè far altro che uscire dallo studio insieme a lui.

Il misterioso ragazzo camminava tranquillo, lo sguardo fisso davanti a sè, senza curarsi minimamente della ragazza che camminava dietro di lui.

- Scusami, non conosco il tuo nome.. - provò a dire Hermione.

Il ragazzo si volse verso di lei, squadrandola dal basso verso l’alto: - Primo, non ti ho dato il permesso di parlare, e secondo, vedi di darmi del voi, quando ti rivogli a me. Chiaro? -

Hermione rimase colpita dal tono usato dal ragazzo: non tanto per la sua arroganza, sette anni con Malfoy sempre tra i piedi la dicevano lunga, ma per l’autorità che il moro sembrava emanare dalla sua figura, e dal suo modo di parlare.

La ragazza annuì, abbassando lo sguardo, e il moro riprese a camminare, senza più degnarla di uno sguardo.

Camminarono per almeno un quarto d’ora, e nel frattempo incrociarono Malfoy, che fissò Hermione con sguardo indagatore. La ragazza, però, non alzò lo sguardo su di lui, e lo mantenne fisso a terra.

- Entra. - le disse poi lui, fermatosi di fronte alla porta della sua stanza.

La ragazza fece come le era stato ordinato, e lui si chiuse la porta alle spalle.

- Spogliati. -

Hermione, che si guardava intorno, dandogli le spalle, si volse di scatto.

- Cos.. cos’avete detto? - chiese, pregando di aver sentito male.

- Non sei timida, spero. Ho saputo che ti sei già spogliata, per di più di fronte ad un’intera classe. Non dovrebbe essere difficile spogliarti per me. - ripetè il ragazzo, con gli occhi che brillavano.

La castana si morse il labbro, mentre gli occhi le si inumidivano: stava per subire l’ennesima umiliazione, e, come sempre, non avrebbe potuto fare nulla per impedirlo; si spogliò, con le mani che tremavano, e lo sguardo basso.

Non voleva guardare negli occhi il ragazzo che le stava di fronte, non voleva leggere nel suo sguardo la consapevolezza di averla umiliata.

- Guardami. -

Era un ordine, e come tale Hermione avrebbe dovuto ubbidire: alzò lentamente gli occhi su di lui, e vide che lui la stava osservando, senza malizia, senza superbia. Osservava il suo corpo, semplicemente.

- Sei molto bella. Forse un pò troppo magra, ma bella. - commentò, studiando le forme di lei.

Hermione era confusa: il ragazzo non le sembrava particolarmente cattivo, sebbene nel corridoio le avesse risposto in quel modo.. cosa poteva volere da lei?

Lui le si avvicinò, non minaccioso, ma tranquillo: con un dito tracciò il profilo del suo volto, per scendere poi sulle labbra.

- Stai ferma. - le ordinò, per abbassarsi subito dopo ad assaggiare quella bocca, per verificare quanto morbide fossero le sue labbra.

Hermione avrebbe voluto spostarsi, ma non lo fece: non solo perchè aveva ricevuto l’ordine di stare ferma.. ma perchè c’era qualcosa, in quel ragazzo, che l’attirava.

Il ragazzo si staccò da lei, incatenando il suo sguardo a quello di Hermione: - Facciamo un gioco. - le propose.

- Ora lancerò in aria una moneta, e tu dovrai scegliere testa o croce: chi dei due vince, deciderà se essere il padrone o lo schiavo. -

Hermione lo fissò, confusa: - Temo.. temo di non aver.. capito.. - balbettò.

Lui sorrise: - Testa o croce, Hermione? -

La ragazza si chiese come faceva lui a conoscere il suo nome, mentre la sua bocca si apriva autonomamente, e Hermione sentiva la sua voce pronunciare: - Croce. -

Il ragazza annuì, e lanciò in aria la moneta, prendendola poi al volo; la posò sul palmo della mano, coprendola con l’altra.

- Pronta? - le chiese; poi, senza aspettare una risposta, tolse la mano che copriva la moneta.

Croce.

- Hai vinto, Hermione. Ora puoi decidere se essere il padrone o lo schiavo. Il gioco durerà un mese esatto, a partire da adesso: lo schiavo dovrà fare tutto ciò che il padrone gli ordinerà, senza discutere. Hai vinto, perciò tocca a te scegliere: vuoi essere il padrone.. o lo schiavo? -

Hermione fissò il ragazzo, cercando di ragionare lucidamente: chiunque al posto suo, chiunque con un minimo d’intelligenza, avrebbe scelto di fare il padrone. E allora perchè, perchè la parola che uscì dalle sue labbra fu l’esatto opposto?

- Schiavo. -

Lui la fissò, piacevolmente colpito.

- Devo ammettere che non me l’aspettavo.. bene.. sarà interessante. - commentò il ragazzo, posandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

- Ho un lavoretto per te, mia schiavetta. -

Hermione lo guardò, ancora nuda, in attesa.

- Devi uccidere Draco Malfoy. -

 

 

Mi scuso per il ritardo, ad ogni modo, eccomi qui a recuperare il tempo perso!! Questo è un capitolo molto importante della storia: chi è il misterioso ragazo che ha ordinato a Hermione di uccidere Malfoy? Lei accetterà il suo ordine? Che ruolo ha nella storia? So di avervi confuso le idee, ma portate pazienza, aspettate.. e vedrete!!! Ringrazio le 14 persone che hanno recensito lo scorso capitolo, sperando che questo capitolo non vi deluda, e vi lancio un avvertimento: niente è mai ciò che sembra.. anche le persone più buone nascondono i segreti più oscuri, così come nelle persone più cattive c'è sempre uno spiraglio di luce..

Ora siete davvero confusi, non è vero?? XD Ma quanto sono cattiva!!!! Un bacione a tutti, aspetto le vostre recensioni.. mi raccomando!!!!

Bacionissimi!!!

Chiara

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