I'm your italian teacher.

di My Dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** AVVISO. ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1.



"Rebecca Williams" Mi chiamò il professore, velocemente mi alzai in piedi e andai verso di lui,
"Buongiorno" Gli dissi, lui sorrise,
"Visto che lei è una delle mie migliori alunne in questa università, vorrei proporle una cosa.." Gli sorrisi per il complimento,
"Che cosa, Signore?" Chiesi,
"Dato che lei sa molto bene l'italiano, non come certi caproni qui in giro" Disse guardandosi intorno, "E sa anche molto bene l'inglese..
Ecco, mi hanno chiesto di andare a Los Angeles per insegnare l'italiano, ma purtroppo io non posso andare, così ho pensato a lei..
Ormai il primo anno è finito e può tranquillamente andare, cosa ne pensa?" Mi disse entusiasta, gli sorrisi incerta,
"Penso che sia una proposta allettante, ma.. Io non posso lasciare tutto quello che ho qui.."
"Oh, ma non deve lasciare assolutamente niente, insomma, resterà a Los Angeles per qualche mese e poi tornerà qui, stia tranquilla" Mi disse sorridendo, a quel punto non potevo dire di no,
"Allora va bene!" Gli dissi, "A chi dovrei insegnare? Una classe?"
"No, no, a Justin Bieber" Disse eccitato, il mio sorriso sparì.
"Justin Bieber? Ma è un cantante di fama mondiale, devo andare in tour con lui per insegnargli l'italiano?" Chiesi, non che la cosa mi dispiaccia in effetti.. Avrei visto tantissimi posti.
Il professore scosse la testa, "No, in questo momento non ha nessun tour in programma, è a casa sua, quindi può tranquillamente insegnargli lì" Un pò delusa, annuii.
"Ma io dove alloggerò?"
"A casa sua, ovvio" Spalancai gli occhi,
"andrò ad abitare da Justin Bieber?" Annuì,
"Si, prepari le sue cose, partirà domani, sono felice che abbia accettato, buona fortuna Signorina Williams" Mi disse, poi se ne andò.
Wow.
Tornai a casa per dare la notizia ai miei, non potevano impedirmi di andare!
"Mamma, papà..?" Li chiamai,
"Siamo qui, tesoro!" Seguii le voci e andai in cucina,
"Ciao, amore! Com'è andata? " Annuii soddisfatta e subito mi abbracciarono,
"Tutto bene" Dissi,
"E il primo anno è andato" Disse mio padre, sorrisi.
"Mamma, papà, il professore di inglese oggi mi ha chiesto se sono disposta ad andare a Los Angeles per qualche mese per insegnare l'italiano.. Ovviamente mi pagheranno bene e poi così potrò perfezionare il mio inglese.." Dissi insicura della reazione dei miei.
"Ma.. E' fantastico! Un'opportunità imperdibile! Quando parti?" Disse mia madre facendomi l'occhiolino, la guardai perplessa, poi sorrisi e l'abbracciai,
"Grazie, mamma! Parto domani"
"Bene, allora subito a fare le valigie!" Disse mio padre, sorrisi e abbracciai anche lui, poi corsi di sopra.
Tirai furoi due valigie enormi dall'armadio e buttai dentro di tutto: caricabatterie, vestiti, scarpe, trucchi, elastici..
Una volta pronte le misi in un angolo della stanza per domani, poi sfinita mi buttai sul letto e presi il cellulare, volevo salutare tutti.
Tuuu.
Tuuu.

"Pronto?"
"Ciao, Alice!" Dissi,
"Rebecca! Allora, finito il primo anno all'univrsità?" Mi chiese, lei appena finite le superiori era andata a lavorare..
"Si, si, finalmente! Ma non ti ho chiamato per questo.." Dissi,
"Allora, spara, che ti serve?" Disse ridacchiando, sorrisi, sempre la solita..
"Ali.. Io domani parto, vado a Los Angeles per qualche mese.." Dall'altra parte silenzio,
"Ma.. Come? E tutti i nostri piani per questa estate? Avevamo programmato tutto, era tutto perfetto.." Disse delusa, abbassai lo sguardo.
"Lo so, mi dispiace, davvero.. Ma io non posso perdere questa opportunità.. Andrò ad insegnare l'italiano a Justin Bieber, andrò a vivere a casa sua per mesi! Casa sua è.. Wow! Ho visto qualche foto.. E poi nel frattempo migliorerò il mio inglese, dato che vado all'università di lingue, sai com'è.. Mi dispiace" Dissi, dall'altra parte un sospiro rassegnato,
"E va bene, sarà per la prossima estate.. Comunque sono felice per te, conosco bene casa sua, lo sai che lui è il mio idolo! Pagherei per essere al tuo posto.." Sorrisi,
"Si, lo so! La prossima volta vieni con me all'università e impari bene l'inglese, allora potrai andare" Dissi facendo la linguaccia anche se lei non mi poteva vedere.
"Se, va bene! Sai che faccio schifo in inglese! Comunque adesso chiamo anche gli altri e ci troviamo all'arena, ti dobbiamo salutare come si deve" Disse, poi riattaccò.
Sorrisi.
L'arena.
Sin dalle medie era il nostro ritrovo, la chiamavamo così perchè aveva la forma dell'Arena di Verona, ovviamente molto più piccola.
Mi preparai, salutai i miei e uscii per andare dai miei amici.
"Ehi, Rebecca!" Disse Francesco prima di saltarmi addosso rischiando di farmi cadere,
"Si, si, ciao" Dissi ridendo, salutai anche gli altri e mi sedetti con loro.
C'era un'atmosfera così triste..
"Ehi, ma cos'avete?" Chiesi al limite della sopportazione,
"Scusa, Rebi, ma siamo triste perchè te ne devi andare" Disse Luca sedendosi accanto a me e mettendomi un braccio intorno alle spalle, sorrisi,
"Ma non andrò ad abitare lì per sempre! Tornerò" Lui mi guardò non del tutto sicuro, sbuffai e appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Promesso" Tutti sorrisero sollevati, sapevano che io mantenevo le promesse.
"Allora, chi vuole un gelato?" Disse Giorgia scattando in piedi.
Così ci dirigemmo verso la gelateria del paese,
"Oh, buongiorno ragazzi!" Ci disse Maria, la proprietaria della gelateria, quando ci vide entrare.
"Buongiorno, Maria" La salutammo noi,
"Era da tanto che non vi vedevo tutti uniti.."Continuò lei,
"Occasione speciale" Disse Luca, lo guardai sorridendo,
"Quale?" Chiese curiosa,
"Parto per Los Angeles per qualche mese" Dissi,
"Oh.. E non potrai più mangiare il mio gelato! Be', allora per oggi te lo dò gratis" Sorrisi,
"Grazie mille" Feci il giro del bancone e l'abbracciai,
"Mi mancherete tutti"



Tornai a casa verso le sei,
"Com'è andata?" Chiese mia madre,
"Bene.. All'inizio erano un pò tristi, poi però abbiamo riso e scherzato come sempre.. Lo sanno che tornerò" Le dissi, sorrise e tornò ad occuparsi della cena.
Intanto arrivò mio padre,
"Ha chiamato il tuo professore e ci ha lasciato il numero di quel ragazzo.. Justin Bieber? Ecco, chiama tu perchè noi non sappiamo bene l'inglese" Disse sorridendo, annuii e andai a chiamare.
"Pronto?" Dissero in inglese, entrai in modalità lingue.
"Pronto? Buongiorno, parlo con Justin Bieber?" Dissi,
"Si, sono io.. Con chi parlo?"
"Sono Rebecca Williams, chiamo perchè ho sentito che lei vuole imparare l'italiano.."
"Oh, si! Mi hanno già parlato di lei"
"Bene, io parto domani.."
"Certo, certo, manderò qualcuno a prenderla"
"Per i soldi..?"
"Pagherò io tutta la sua permanenza e mentre lei mi insegnerà l'italiano, imparerà l'inglese"
"Perfetto, a domani allora"
"A domani"
Riattaccai e andai a cenare. Partirò domani mattina.




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Ehi! Buondì! Allora, sono nuova :D
Questa è la mia prima storia, siate buoni..
Riuscite a lasciarmi almeno una recensione?
Vorrei sapere se vi piace come inizio..E' un pò diversa dalle altre, no?
Dai, ditemi cosa ne pensate :D
#muchlove




 

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Capitolo 2
*** 2 ***


2.
 


"Rebecca! Sveglia! Vuoi perdere l'aereo?" Mia madre entrò in camera e comincio a scuotermi e ad urlarmi contro, dato che non davo segni di vita, andò a tirare su le tapparelle della finestra facendo un rumore infernale e facendo entrare la luce del sole, sbuffai e mi alzai dal letto trascinandomi dietro il lenzuolo apposta.
Mia madre si avvicinò a me e con uno strattone prese il lenzuolo fulminandomi con lo sguardo, feci spallucce ed entrai in bagno, raccolsi i miei capelli castani in una coda di cavallo che mi ricadeva sulle spalle e mi misi un filo di trucco, poi indossai un paio di pantaloncini corti e una maglia con scritto: "I'm sexy and I know it".
Tornai in camera e cominciai a trascinare una valigia giù per le scale fermandomi ad ogni santissimo gradino.
"Vuoi una mano?" Chiese mio padre dopo che ero arrivata al penultimo scalino, mi girai verso di lui con uno sguardo assassino,
"Mi prendi in giro?" Gli chiesi con apparente calma, lui sorrise divertito e scosse la testa,
"Ti porto giù l'altra, dai!" A quel punto sorrisi soddisfatta e andai a cercare mia madre.
"Mamma?" La chiamai,
"Dimmi tesoro" Continuava a correre di qua e di là, non si fermava un attimo.. Cos'aveva?
"Cosa c'è?" Chiesi, a quel punto si fermò a guardarmi, aveva uno sguardo triste.. Mi accarezzò una guancia e sorrise tristemente,
"La mia bambina.. Stai crescendo così in fretta.." Disse commossa,
"Mamma.. Non ho 40 anni.." Sbuffai, lei sorrise ancora,
"Lo so, amore, ma forse non riesci a capire.. Stai crescendo così velocemente.. Ora andrai in America ad insegnare l'italiano ad un cantante di fama mondiale.. E chi sa che un giorno non succederà qualcosa tra di voi.." Mi fece l'occhiolino ed io alzai gli occhi al cielo,
"Sempre la solita.." Dissi e lei rise,
"Mi mancherai, Rebecca" Ecco che arriva la parte sdolcinata..
"Mamma, non sarà per sempre lo sai" Lei annuì non del tutto convinta,
"Ormai sei grande.. Se per caso vorrai fermarti lì, con quel Justin, noi capiremo.." Mi disse, spalancai gli occhi,
"Mamma, sai che la mia vita è qui. Qui ho i miei amici e sono straordinari, poi ho te, papà e la scuola.. Non posso lasciare tutto per.. Per un cantante che pretende di imparare l'italiano in pochi mesi.. Secondo me è un pallone gonfiato, come tutti quelli con i soldi in tasca, quindi tornerò di sicuro" Dissi soddisfatta del mio ragionamento, lei sorrise,
"Non sarà così" Disse infine e questa risposta mi lasciò perplessa,
"Ma come..? Perchè dici così?" Chiesi confusa, lei scosse la testa,
"Le cose non vanno mai come devono andare. Ti farà male lasciare Los Angeles, te lo assicuro" Detto questo tornò ai suoi lavori lasciandomi lì.
Ragionai molto sulle parole di mia madre, non mi ero mai resa conto di tutta questa saggezza..
Forse aveva ragione lei, ma non avrei mai rinunciato a quel vaggio, per niente al mondo.
Squillò il cellulare, risposi:
"Pronto?"
"Pronto? Rebecca?" Era Luca, sorrisi sentendo la voce del mio migliore amico,
"Sono io, dimmi"
"Ecco.. Dato che oggi parti.. Pensavo di.. Accompagnarti io in aereoporto.." Disse impacciato,
"Certo, ci sarei andata da sola, quindi va bene" Dall'altra parte un sospiro di sollievo che mi fece quasi ridere, perchè era così in ansia?
"Perfetto! A dopo"
"A dopo" Riattaccai, mi era sembrato strano..

Suonarono al campanello, andai ad aprire,
"Ciao, Luca" Dissi sorridendo,
"Ciao" Sorrise anche lui, "Sei pronta?" Disse sbirciando alle mie spalle, annuii,
"Solo un attimo.." Dissi tornando in casa e chiudendogli la porta in faccia.
Corsi dai miei genitori e li abbracciai,
"Ciao papà, mi mancherai.. E ricordati di svegliarti presto ora che non ci sarò più io a buttarti giù dal letto" Gli dissi facendogli l'occhiolino, lui sorrise e mi accarezzò la testa,
"Come farò tutto questo tempo senza la mia sveglia umana?" Chiese, risi,
"Arrangiati" Dissi, poi mi rivolsi a mia madre,
"Ciao mamma.. Io.. Tornerò, lo sai, vero?" Le chiesi ricordando il discorso di prima, notai che lei aveva le lacrime agli occhi e si teneva una mano sul cuore,
"Lo so, piccola.. Ma ricorda che, se non vorrai tornare a vivere qui, noi capiremo" Disse facendomi l'occhiolino, ma in questo modo lasciò cadere una lacrima, mi rattristai e l'abbracciai forte,
"Non dirlo neanche per scherzo" Sorrise tra i miei capelli,
"Buona fortuna, piccola mia, quando ci rivedremo non sarai più piccola.." Disse commossa, sorrisi,
"Forse cambierò, certo, ma voi sarete sempre fieri di me" Dissi sicura, entrambi sorrisero ed annuirono.
Dopo un ennesimo abbraccio di gruppo, presi le valigie e uscii di casa,
"Finalmente" Disse Luca, sorrisi,
"Scusami.." Sorrise anche lui e partimmo.

Una volta arrivati all'aereoporto, entrammo e poi mi girai verso Luca per salutarlo,
"Eccoci.. Io.. Devo andare" Dissi sorridendo, lui non sorrideva, era pensieroso..
Chiamarono il mio volo, feci due passi all'indietro verso il mio aereo,
"Devo andare, ciao" Dissi alzando una mano, lui scosse la testa come per liberarsi dei suoi pensieri e corse verso di me, spalancai gli occhi confusa nel momento in cui lui mi prese tra le braccia e mi baciò, non ricambiai il bacio.
Rimasi lì, un pezzo di legno tra le sue braccia, poi lui si staccò, mi guardo, ero sotto shock e mormorando uno:
"Scusami.." Se ne andò.
Ancora confusa, mi risvegliai e cominciai a camminare velocemente verso il mio volo.
Salii sull'aereo e presi posto vicino ad una biondina che doveva avere più o meno la mia età, quando mi vide sorrise, era un sorriso di plastica, finto..
"Ciao" Disse sempre con quel sorriso fastidioso,
"Ciao" Dissi, non avevo voglia di fare conversazione.
"Io sono Sol, tu sei..?" Chiese lei, trattenendomi dall'urlarle contro, risposi,
"Sono Rebecca"
"Piacere! Dove vai?"
"Los Angeles"
"Anch'io! Che coincidenza.. Cosa vai a fare lì?"
"Ad abitare per qualche mese.." Sembrava un interrogatorio degli agenti segreti..
"Wow! E dove?"
"A casa di Justin Bieber" A quel punto spalancò gli occhi,
"Che fortuna! Me lo farai conoscere?" Ma adesso pensa di essere mia amica questa?
"Non lo conosco nemmeno io.."
"E come fai ad andare a viv.." Le tappai la bocca con una mano,
"Senti, non ho voglia di parlare, ok? Bene" Tolsi la mano della sua bocca e cominciai ad ascoltare la musica.

Una volta arrivati, scesi dall'aereo con Sol dietro che squittiva emozionata, mi guardai intorno in cerca di qualcuno che fosse lì per me, scorsi una limousine nera parcheggiata in un angolo, doveva essere la mia? Con cautela mi avvicinai e un ragazzo scese dalla vettura venendomi incontro,
"Ciao! Tu saresti.." Controllò un foglio, "Rebecca Williams?" Chiese, annuii e lui sorrise porgendomi la mano, "Piacere, Chaz" Strinsi la mano,
"Rebecca.. Tu saresti l'amico di Bieber, giusto?" Lui annuì sorridente,
"Esatto! Vieni, c'è anche Ryan"
Mi portò nella limousine, in effetti c'era un altro ragazzo a bordo..
"Sono Ryan, ciao Rebecca!" Disse il ragazzo,sorrisi,
"Ehilà" Dissi accomodandomi,
"Allora.. Sei italiana? Se tutte le italiane sono come te, io mi trasferisco lì" Disse Ryan, scoppiai a ridere,
"Credo che siano meglio di me.." Ammisi, entrambi scossero la testa con forza,
"Impossibile" Dissero sorridendo, mi stavano già simpatici.
Arrivammo davanti ad una casa enrome e spalancai la bocca, loro risero,
"Benvenuta, Rebecca!" Urlarono mettendomi un braccio intorno alle spalle,
"Wow" Mi limitai a dire, tra poco avrei conosciuto Justin Bieber.. Uno con una casa così poteva essere umile? Non saprei..



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Ehi! Come vi sembra? Sinceri, eh!
A me sembra.. Uno schifo.. Però forse è perchè sono l'autrice..
Va bene.. Mi lasciate qualche parere personale?
Grazie!
#muchlove



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Capitolo 3
*** 3 ***


3.
 


"Allora, Rebecca.. Pronta per incontrare il mitico Justin Bieber?" Disse Chaz ridacchiando, gli feci una smorfia.
"Spiritoso! Vuoi la verità? Mi interessa di più esplorare tutta la casa che incontrarlo.." Dissi lasciandolo spiazzato per un attimo,
"Vuoi dire che.. Non gli salterai addosso e non urlerai? Oppure non lo insulterai come qualcuno fa..? Non farai niente?" Chiese stupito, sorrisi ed annuii,
"Certo" Mi limitai a dire, poi lo superai e suonai il campanello.

"Si?" Dissero dal citofono,
"Ehm.. Salve, sono Rebecca Williams.." Dissi un pò in imbarazzo,
"Oh, certo! Prego.." Il cancello si aprì ed io mi voltai verso Chaz e Ryan che erano ancora indietro,
"Vai pure, noi arriviamo.." Dissero facendomi l'occhiolino, li guardai incerta e poi sorpassai il cancello.
Mi ritrovai davanti alla porta di casa chiusa, indecisa se spingerla oppure bussare, provai a spingere, si aprì.
Entrai e mi ritrovai davanti ad un corridoio enorme e splendido, mi guardai intorno meravigliata, era tutto così.. Costoso.
"Ehm.. Ehm.." Sentii tossire alle mie spalle, mi girai di scatto e mi ritrovai davanti un ragazzo dagli occhi nocciola, chi era? Arrossii,
"Uhm.. Salve.. Io sono Rebecca Williams e.. Mi sa dire dove devo andare ad appoggiare le mie cose?" Dissi sorridendo ed indicando le mie valigie, lui mi guardò confuso, poi annuì,
"Da quella parte" Disse indicandomi le scale, "La seconda porta a destra" Annuii,
"Grazie mille.. Lei lavora qui?" Dissi tanto per fare conversazione, dato che sarei dovuta rimanere qui per un pò..Lui spalancò gli occhi e poi scoppiò a ridere, questo mi confuse parecchio..
"Io.. Sono un tuttofare qui.. Prego, mi dia le valigie, gliele porto su io" Disse sorridendomi, dovevo ammettere che era davvero bello..
"No, no, grazie! Non voglio darle fastidio.. Ehm.. Posso darti del tu?" Dissi sorridendo cordialmente, lui annuì,
"Certo che puoi, se posso farlo anche io.. Comunque insisto, le porto su io e non voglio sentire un no come risposta" Insistette lui, a quel punto cedetti,
"Ok, ma.. Fa niente, grazie mille" Dissi regalandogli uno dei miei sorrisi più belli, anche lui sorrise e afferrò le valigie sollevandole come se non pesassero niente, spalancai la bocca, per me erano dei macigni.. Lui rise della mia faccia sorpresa,
"Ehi, tu sei una ragazza! Non puoi pretendere molto.." A quel punto mi sentii ferita nell'orgoglio, lo trafissi con lo sguardo ed agitai una mano in aria,
"Di sicuro in una gara di nuoto non potresti battermi.. Sarai anche bravo con due valigie, ma in acqua non mi batte neanche Michael Phelps!" Lui rise,
"Vedremo.." Disse, "Comunque potrei farti conosc.. Ehm, voglio dire, il Signorino Bieber potrebbe farti conoscere Michael Phelps" Disse facendomi l'occhiolino, spalancai gli occhi senza prestare troppa attenzione alla correzione che aveva fatto il ragazzo,
"Davvero?! Sarebbe.. Sarebbe il massimo, Michael Phelps è.. Il mio mito" Sorrise,
"Lo farà, vedrai" Lo guardai confusa,
"Come fai ad esserne certo? Ancora non lo conosco e.. Non so.. Non penso che sia così cordiale.." Lui tornò serio,
"Lo conoscerai" Sorrisi ed annuii,
"Eccoci" Disse lui, ci fermammo davanti ad una porta chiusa, lui la aprì e ci ritrovammo in una stanza splendida, con un letto matrimoniale viola, un armadio enorme, una terrazza, un bagno collegato che era quasi grande quanto la camera..
"Wow" Dissi, ultimamente lo dicevo spesso..
Lui sorrise,
"Ora vado, ciao" Mi voltai verso di lui,
"Aspetta! Non ti ho neanche chiesto come ti chiami" Dissi ridendo,
"Austin" Disse, poi sparì, Austin. Bene.
Buttai le valigie nell'armadio e lo chiusi, poi mi lasciai cadere sul letto, ero troppo stanca per ritirare la mia roba..
Bussarono alla porta, mi misi a sedere,
"Si.." Dissi, entrò un uomo che non avevo mai visto, mi sorrise,
"Tu devi essere Rebecca, giusto?" Annuii, "Bene, io sono Scooter, il manager di Justin, l'hai già incontrato?" Chiese, scossi la testa.
"Oh, ok.. La sua camera è proprio quella dopo la tua, dovrebbe essere lì ora, se ti va di incontrarlo.. Se no ci vediamo a pranzo, tanto tra pochi minuti è pronto tutto" Disse sempre sorridendo,
"Ok, grazie.. Credo che lo conoscerò a pranzo, ora ho un pò da fare.." dissi sorridendo, lui annuì e se ne andò chiudendo la porta.
Mi sdraiai di nuovo sbuffando, cominciai ad osservare il soffitto, pensando..
Com'era Justin?
E se mia madre avesse avuto ragione?
Impossibile.

"E' pronto!" Sentii urlare dal piano di sotto, "E' pronto, venite a mangiare!" Continuavano ad urlare, la mia pancia cominciò a brontolare, così corsi di sotto.
Appena fuori dalla porta però mi scontrai con qualcuno, caddi per terra,
"Ouch" Esclamai,
"Scusami.." Disse il mio assalitore, mi voltai per guardarlo, era Austin!
"Oh, chi si rivede! Non fa niente, tranquillo" Dissi, lui mi aiutò ad alzarmi e sorrise,
"Su, andiamo" Disse, scendemmo insieme le scale e incontrammo Scooter,
"Oh, vedo che hai già incontrato Justin!" Disse, lo fissai confusa,
"Justin?" Dissi guardando il ragazzo accanto a me che credevo si chiamasse Austin..Stava facendo dei segni a Scooter per fargli capire che doveva chiudere la bocca, a quel punto capii, mantenni la calma e porsi a Justin la mia mano,
"Oh, ora capisco.. Piacere.. Justin" Dissi marcando la parola 'Justin', lui abbassò la testa grattandosela imbarazzato,
"Scusa.."Mormorò, Scooter se ne andò,
"Perchè? Di certo non è il modo migliore per conoscersi!" Dissi arrabbiata, lui annuì,
"Tu parlavi così male di me.. Io volevo solo dimostrarti che non sono così" Disse, sbuffai,
"Non hai fatto altro che peggiorare le cose, non mi parlare più, d'ora in poi parleremo solo per farti imparare l'italiano. Non mi fido più, Austin" Dissi arrabbiata, poi andai a sedermi prima che potesse ribattere.

Dopo mangiato, tornai nella mia camera, mi buttai di nuovo sul letto, forse avevo esagerato con Justin? Mi aveva fatto arrabbiare..
Bussarono alla porta, era Chaz.
"Ehi, Rebecca! Justin mi ha raccontato tutto" Disse sedendosi sul letto, annuii,
"Forse ho esagerato.." Lui sorrise,
"No.. Ogni tanto se lo merita.. Però parlagli, impara a conoscerlo meglio, cambierai idea su di lui" Disse facendomi l'occhiolino, sorrisi,
"Ci proverò.." Dissi, lui annuì,
"Justin! Puoi entrare ora!" Urlò rivolto alla porta, spalancai gli occhi e, quando entrò Justin, afferrai un cuscino e lo tirrai addosso a Chaz che scoppiò a ridere,
"Stronzo" Sussurrai a denti stretti, lui rise ancora più forte,
"Divertitevi" Disse, gli arrivò un altro cuscino in testa e uscì dalla porta facendo l'occhiolino a Justin e la linguaccia a me, ricambiai alzandogli il dito medio e sorridendogli.
Justin rise e si sedette al posto di Chaz, mi raggomitolai in un angolo del letto restando in silenzio, lui teneva la testa bassa, poi finalmente mi guardò,
"Io.. Scusami" Disse, annuii,
"Forse me la sono presa troppo.." Ammisi, lui scosse la testa,
"Non dovevo mentirti" Annuii,
"Perchè vuoi imparare l'italiano?"Gli chiesi dopo minuti di silenzio, lui mi guardò,
"Perchè voglio rendere felici le mie beliebers italiane.. Loro il 23 mi hanno reso felice e voglio ricambiare" Disse, sorrisi,
"E' molto dolce da parte tua" Dissi, lui arrossì e trovai dolce anche questo, poi afferrò un cuscino e me lo tirò addosso,
"Pace fatta?" Disse sorridendo,feci finta di pensarci su, poi afferrai un altro cuscino e glielo tirai addosso, continuammo a lottare finchè non mi trovai sopra di lui, i nostri respiri si fondevano e i nostri occhi si cercavano, sorrise,
"Allora?" Disse riferendosi alla domanda di prima, sorrisi anche io ed annuii,
"Pace"Dissi, poi mi tirai su,
"Bene! Adesso ti lascio sola, più tardi devi cominciare ad insegnare" disse facendomi l'occhiolino, spalancai gli occhi e sbuffai,
"Di già? Non si può cominciare domani..?" Chiesi speranzosa, ma lui scosse la testa e mi tirò addosso il cuscino che aveva colpito Chaz ed era rimasto per terra fino a quel momento,
"Ti aspetto" Disse, poi uscì.
Sbuffai, forse l'avevo giudicato male.. Era ancora presto per ricredersi e dare un giudizio finale.






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Oh, avanti! Tutte quelle visite e nessuno che recensisce?
Fa davvero così schifo? Grazie.
Vabbuò..


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Capitolo 4
*** 4 ***


4.
 


Dato che non avevo niente da fare, cominciai a disfare le valigie.
Dopo un pò ero già stanca, così mi fermai, guardai l'orologio, dovevo andare da Justin.
Uscii dalla mia stanza e cominciai a scendere le scale, una volta arrivata giù mi guardai intorno non sapendo dove andare, cominciai a vagare per il corridoio aprendo tutte le porte.
Quando aprii l'ultima, qualcuno mi afferrò per un braccio tirandomi dentro, lanciai un gridolino e una mano atterrò sulla mia bocca, mi calmai e il mio assalitore mi lasciò andare, mi voltai di scatto e vidi Justin che rideva, sbuffai,
"Mi hai fatto prendere un colpo, coglione" Dissi a denti stretti, lui si finse dispiaciuto,
"Mi scusi, professoressa" Disse mogio mogio, gli feci la linguaccia e lui rise,
"Cominciamo?!" Dissi spazientita, lui annuì sorridente e mi indicò un divano,
"Sul divano?" Dissi quasi ridendo,
"Che c'è di strano?" Disse lui, scossi la testa,
"Niente.. Avrei preferito un tavolo.." Sorrise e mi indicò il tavolo,
"Mettiamoci lì allora" Disse, annuii e ci accomodammo vicini.
"Allora.. Hai qualche libro?" Chiesi, lui sorrise ed annuì tirando fuori un libro per imparare l'italiano, sorrisi,
"Bene.." Cominciammo a studiare, gli insegnai l'alfabeto italiano, il verbo essere e gli articoli indeterminativi,
"Ma quanto è complicato.." Sbuffò lui, risi,
"E' una delle lingue più difficili.." Dissi orgogliosa di saperla bene, lui sbufffò,
"Allora, ripetimi il verbo essere.." Gli dissi,
"Io sono.
Tu sei.
Egli.. E'.
Noi siamo.
Voi siete.
Essi.." Si bloccò, sorrisi e lo incitai a continuare, ci pensò un attimo,
"Essi sono!" Disse dandosi una pacca sulla fronte, annuii divertita,
"Bene!" Lui sorrise,
"Adesso possiamo fare una pausa?" Disse con occhi da cucciolo, risi,
"E va bene!" Sorrise e si alzò, poi mi porse una mano e mi invitò a fare lo stesso, lo guardai confusa mentre mi conduceva verso il divano e si sedeva facendomi sedere accanto a lui, mi sorrise,
"Non ti voglio mica mangiare.." Disse notando la mia espressione confusa, risi e scossi la testa, poi sbadigliai stanca e mi sdraiai con la testa sulle sue gambe,
"Uhm.. Il fuso orario fa brutti scherzi.." Dissi con gli occhi socchiusi e sorridendo, lui sorrise,
"Dormi pure" Disse divertito, annuii e mi addormentai sul serio.

Mi risvegliai nel mio letto, mi guardai intorno e trovai Justin che dormiva sulla poltrona di fronte al letto, sorrisi, com'era tenero!
Lentamente, mi avvicinai a lui e mi misi ad osservarlo trattenendo le risate, poi mi venne un'idea, corsi in bagno e presi la mia matita nera, poi tornai di là, mi avvicinai a lui e gli disegnai dei baffi da topo sulla faccia facendogli anche un pallino nero sul naso.
Appoggiai la matita sul tavolino accanto alla poltrona e restai ad ammirare il mio capolavoro, a quel punto non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere, ridevo così forte che lo svegliai.
Quando si accorse che ridevo della sua faccia, corse davanti allo specchio e spalancò gli occhi, risi ancora più forte e lui si voltò verso di me con un diavolo per capello stringendo i pugni e serrando la mascella, smisi di ridere e cominciai a preoccuparmi.
Lui avanzò verso di me, io indietreggiai e caddi sulla poltrona, lui fece uno scatto e mi fu sopra, sorrise maliziosamente e cominciò a farmi il solletico, scoppiai a ridere e cominciai anche a piangere per le risate,
"Ti prego, basta!" Riuscii a dire continuando a ridere, lui scosse la testa, ma dopo un pò si fermò e restò ad osservarmi, lo guardai confusa e lui mi afferrò per i fianchi alzandomi e sedendosi al mio posto, lo guardai stupita,
"Ma cosa..?" Chiesi, lui mi guardò imbronciato,
"E' il mio posto" Disse come un bambino, aggrottai le sopracciglia e lo afferrai per le braccia cercando di tirarlo su, niente da fare..
Così mi sedetti in braccio a lui sorridendo orgogliosa della mia vittoria,
"E adesso cosa fai?" Dissi facendogli la linguaccia, con mio stupore, lui mi buttò per terra.
Picchiai con il sedere e chiusi gli occhi all'impatto con il pavimento,
"Ma sei impazzito?!" Dissi ridendo, rise anche lui e mi aiutò ad alzarmi,
"Scusami" Disse sorridendo, per aiutarmi però si era alzato, così ne approfittai e mi sedetti sulla poltrona ridendo,
"Ho vinto" Dissi incrociando le braccia al petto, lui rise,
"Hai vinto la battaglia, ma non la guerra" Disse facendomi l'occhiolino, lo guardai divertita,
"Una guerra per una poltrona?" Dissi inclinando la testa da un lato, lui sorrise,
"Certo!" Risi,
"Ok" Dissi alzando il pollice.
Controllai l'ora, erano le quattro,
"Ehi, sono le quattro.. Che facciamo? Vuoi riprendere a studiare?" Gli chiesi, lui scosse la testa con forza e mi fece ridere,
"Ok.. Allora tu fai quello che vuoi, io vado a farmi una nuotata" Dissi facendogli la lingua, "Posso vero?"
"Certo, vengo con te" Disse e poi sparì nella sua stanza per indossare il costume.
Cominciai a frugare nella valigia e alla fine trovai il mio bikini, il pezzo sotto era nero e quello sopra era arancione fluo, indossai i miei Ray ban bianchi e andai a bussare da Justin.
Uscì subito, indossava anche lui un paio di occhiali da sole e un costume, quando mi vide spalancò la bocca ed io sorrisi compiaciuta, "Andiamo?" Chiesi, lui annuì.
Andammo in piscina, mi tolsi gli occhiali e le ciabatte e mi buttai subito, lui invece si accoccolò su una sdraio per prendere il sole, ogni tanto buttava un occhio verso di me, poi lo richiudeva.
Cominciai a nuotare per scaldarmi un pò, feci qualche vasca e mi rilassai dopo quel viaggio infernale,
"Ehi! Pensi di prendere il sole tutto il tempo?" Dissi ridendo, lui mi guardò un attimo e poi annuì,
"Sai, ricordo che un certo Austin mi aveva detto che mi avrebbe battuto in una gara di nuoto.. " Dissi guardandomi intorno innocentemente, subito sentii qualcuno che si era tuffato alle mie spalle, sorrisi soddisfatta e sussultai quando due mani si posarono sulla mia vita, mi girai, Justin era davanti a me, le nostre bocche a pochi centimetri di distanza, sorrisi,
"Che dici, Austin, la facciamo questa gara?" Gli feci l'occhiolino e lui sbuffò,
"La smetterai mai di chiamarmi Austin?" Chiese, scossi la testa divertita,
"E va bene.. Su, facciamo questa gara" Disse, uscimmo dall'acqua e ci posizionammo sul bordo della piscina pronti a tuffarci,
"Allora, conta tu, facciamo andata e ritorno tutto a stile libero" Dissi facendogli l'occhiolino e posizionandomi per fare un tuffo di testa, lui mi osservò il culo per qualche secondo e mi fece irritare un pò, poi annuì e si posizionò accanto a me,
"3" Cominciò,
"2"
"1"
"Via!"
Ci tuffammo, cominciai a nuotare velocemente superandolo con poche bracciate, arrivata alla fine della prima vasca, feci una virata perfetta e tornai indietro seguita a ruota da Justin, toccai per prima il bordo e mi sentii come se avessi vinto le Olimpiadi, forse esageravo..
Lo guardai sorridendo,
"Te l'avevo detto" Dissi, lui sbuffò,
"Forse potresti davvero conoscere Michael Phelps" Sorrise, spalancai gli occhi e la bocca,
"Lo faresti sul serio? Saresti capace?" Dissi felicissima, lui annuì ed io lo abbracciai di getto, lui mi avvolse tra le sue braccia ed io riuscii a sentire il suo odore, profumava di vaniglia..
L'avevo giudicato male, ora ne ero sicura.





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Ehi! Alla fine Rebecca ha cambiato idea..
Grazie mille per tutte le recensioni, forse voi direte che erano poche,
ma per me sono ancora di più di quello che speravo!
Grazie di cuore, almeno so che qualcuno apprezza quello che scrivo!
#muchlove





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Capitolo 5
*** 5 ***


5.


La mattina mi svegliai per colpa del mio cellulare che cominciò a suonare senza accennare a smettere, sbuffando lo afferrai ed accettai la chiamata senza guardare chi mi cercava.
"Pronto?" Dissi con una voce da addormentata,
"Rebecca? Scusa, ti ho svegliato?"
Luca.
I ricordi di quello che era successo all'aereoporto mi tornarono in mente con lo stesso effetto di uno schiaffo in pieno viso, mi misi a sedere di scatto,
"No.. Dimmi" Gli dissi cercando di restare calma,
"Ecco.. Ti ho chiamato perchè volevo sapere come stavi, ormai è passata una settimana e.. Ho pensato molto al bacio.. Tu?" Chiese imbarazzato, spalancai gli occhi cercando di pensare a qualcosa di intelligente da dire..
"Ehm.. Quale bacio?" Dissi alla fine, avevo detto intelligente, però..
"Dai, quello tra noi due.. Prima che tu partissi.." Disse lui, me lo immaginai color pomodoro che si grattava la testa,
"Oh, quello.. Io..Non so cosa dire.." Dall'altra parte un sospiro,
"Rebecca Williams, vuoi essere la mia ragazza?" Chiese tutto d'un fiato. All'inizio pensai di far finta di non aver sentito, ma poi cominciai ad immaginarlo come qualcosa di più di un amico.. Con scarsi risultati.. Allora provai ad immaginarmi accanto a un ragazzo pensando che sarebbe stato lui, dato che non mi piaceva nessuno, invece comparve Justin, lo immaginai come il mio ragazzo, mentre ci baciavamo.. Che strano..
"Io.. Non lo so, Luca.. Tu sei il mio migliore amico, niente di più.. Ora devo andare, scusa, ciao" Riattaccai senza neanche aspettare la sua risposta e buttai il telefono dall'altra parte del letto, poi mi sdraiai sbuffando e cominciando a pensare.
Non riuscivo ad immaginare Luca come qualcosa di più di un amico e se provavo ad immaginare qualcuno come il mio ragazzo, pensavo a Justin.. Ormai era passata una settimana da quando l'avevo conosciuto ed eravamo diventati inseparabili, era un fratello per me, non ho mai provato l'impulso di baciarlo o cose simili..
Proprio in quel momento, si spalancò la porta della camera, mi girai sapendo già che era Justin,
"Ehi, Rebecca!" Era lui, sorrisi tra me e me,
"Bussare mai?" Gli chiesi mettendomi a sedere, lui scosse la testa,
"Ho sentito il tuo cellulare squillare, chi era?" Mi chiese, decisi di fare la misteriosa,
"Oh, nessuno.. Un ragazzo della mia città.." Dissi vagamente e così aumentai la sua curiosità,
"E chi è? Il tuo ragazzo?" Disse facendo le fusa,
"Potrebbe.." Dissi sorridendo maliziosamente, lui mi guardò storto e si avvicinò cominciando a farmi il solletico,
"Avanti, dimmelo" Disse sorridendo mentre io mi contorcevo dal ridere,
"N-No.." Dissi tra le risate, lui continuò ed io alla fine cedetti,
"V-Va.. B-Bene" Balbettai, così mi lasciò e mi guardò aspettando che cominciassi a raccontare,
"Allora.. Lui è il mio migliore amico e.. Ecco.. Prima di venire qui, lui mi ha.. Mi ha baciata" Dissi abbassando la testa,
"Wow" Disse lui, "E adesso.. Cosa siete?" Lo guardai storto,
"Io.. Non lo so" Con mia sorpresa, lui sorrise,
"Quindi non state insieme?" Chiese, scossi la testa,
"Non.. Non credo di amarlo.." Dissi alla fine, lui sorrise ancora di più,
"Allora diglielo" Mi disse,
"Ma lui è il mio migliore amico.. Ho paura che possa cambiare tutto.." Lui scosse la testa,
"Preferisci metterti con lui?" Scossi la testa,
"Su, ci penserò poi..Che facciamo oggi?" Chiesi cercando di cambiare discorso, lui guardò l'orologio
"Be'.. Visto che oggi non dobbiamo fare lezione.. Mi sono preso la libertà di fissare un appuntamento con Michael Phelps.." Disse guardandosi intorno, spalancai gli occhi e corsi ad abbracciarlo,
"Ah! Che bello, che bello, che bello!" Urlai, "Non ci credo, incontrerò il mio mito.. Non riesco a crederci!" Presi fiato, "Grazie, grazie, grazie, grazie, non so come ringraziarti!" Dissi abbracciandolo ancora, lui sorrise,
"Su, andiamo" Annuii e uscimmo per andare all'appuntamento.

"Pronta?" Mi disse, eravamo davanti all'entrata di una piscina olimpionica, annuii ed entrammo.
Era vuota, mi guardai intorno, ero a casa.
Guardai Justin che mi sorrise e mi indicò un punto più in là, mi voltai e vidi Michael Phelps in piedi davanti alla vasca, ci sorrise e si tuffò, per poi riemergere, uscire dall'acqua e venirci incontro, spalancai gli occhi e lanciai un'occhiata a Justin, mi sorrise e mi calmai.
"Ehi, Bieber" Disse Michael dandogli una pacca sulla spalla, poi mi guardò,
"Tu devi essere Rebecca, giusto? Justin mi ha detto che volevi incontrarmi.." Sorrise,
"Ehm.. S-Si.." Dissi sorridendo debolmente,
"Bene, mettiti un costume ed entra in vasca" Mi disse, spalancai gli occhi,
"Come?" Chiesi, sorrise,
"Voglio scoprire quanto sei brava in vasca" Disse facendomi l'occhiolino, sorrisi in imbarazzo, "Anche tu Bieber! Muoviti" Disse e, notando l'espressione preoccupata di Justin, scoppiò a ridere, "Voglio proprio vedere come lei riesca a farti il culo.." Disse infine, sorrisi e andai a cambiarmi.
Quando tornai loro erano già lì a bordo vasca in costume e chiacchieravano, mi avvicinai,
"Oh, eccoti! Su, fate andata e ritorno a stile libero" Annuii felice, mentre Justin sbiancò facendomi ridere sotto i baffi, Michael diede il via e partimmo.
Nuotai veloce come non avevo mai fatto prima, lasciando indietro Justin già da subito.
Quando toccai il bordo per l'ultima volta, mi girai verso Phelps che mi sorrise meravigliato,
"Wow, ragazza! Mi ricordi tanto me alla tua età! Senti, tra qualche giorno ci sarà una gara qui, non è una cosa in grande, ma ci saranno persone importanti che potrebbero lanciarti nel mondo del nuoto agonistico.. Che ne dici, partecipi?" Sorrisi,
"Certo! Ci sarò" Dissi facendogli l'occhiolino, lui sorrise,
"Verrà anche Justin a vederti?" Mi chiese, corrugai la fronte e guardai Justin che stava ancora nuotando,
"Non lo so, chiedilo a lui" Dissi tornando a sorridere, poi uscii dall'acqua e andai a cambiarmi.

Quando tornai, i due erano già pronti,
"Ma come fate a cambiarvi così velocemente?" Dissi ridendo,
"Magia" Disse Phelps, sorrisi e ci scambiammo il numero di cellulare,
"Ci si vede, ragazzi!" Disse sorridendo e andandosene.
"Andiamo?" Chiesi a Justin, lui annuì,
"Ti va di andare a piedi?" Chiese lui, sorrisi,
"Certo" Sorrise anche lui, mi mise un braccio attorno alla vita e cominciammo a camminare.
"Rebecca!" Mi chiamarono, mi voltai seguendo la voce e vidi una ragazza corrermi incontro, la guardai confusa,
"Sono Sol! Ciao" Disse lei, a quel punto ricordai del viaggio in aereo e cercai di sorriderle,
"Oh, ciao.." Dissi, Justin ci guardava storto,"Ah, giusto.. Lei è Sol" Dissi,
"Piacere, sono Justin" Disse lui sorridendo, lei era come imbambolata,
"Oh.. Justin Bieber?!" Chiese urlando, lui annuì, "Rebecca, allora era vero! Pensavo mi stessi prendendo in giro sull'aereo.. "
Annuii, non mi piaceva quella ragazza.
Mi allontanai un attimo per colpa del telefono che squillava e li lasciai soli,
"Pronto?"
"Ciao Rebecca!" Era mamma, sorrisi senza però staccare gli occhi da quei due,
"Mamma, come va lì?" Dissi, Justin e Sol chiacchieravano vicini, troppo vicini.
"Tutto ok, piccola. E tu? Vuoi ancora tornare?" Chiese lei, non riuscivo a staccare gli occhi di dosso a quei due, in quel momento odiavo Sol che stava flirtando con Justin,
"Io.. Si. Mamma, ho incontrato Michael Phelps! Mi ha chiesto di partecipare ad una gara! E poi sto imparando davvero bene l'accento inglese, insomma è perfetto!" Sorrisi, ma quando vidi quella scena, il mio sorriso morì all'istante. Justin e Sol si stavano baciando, mi crollò il mondo addosso,
"Oh, amore, come sono felice! Allora va tutto bene, sono contenta" Continuò mia madre, cercai di sembrare felice,
"Si, si! Tutto bene, ora devo andare però, ciao mamma, un bacio" Dissi apparendo felice e poi chiusi la chiamata.
L'immagine di quei due che si baciavano era scolpita nella mia mente e in quel momento era davanti a me, senza neanche accorgermene cominciai a correre, corsi via diretta verso casa.
Quando arrivai mi chiusi in camera, mi buttai sul letto e accesi il pc, andai su twitter e controllai il mio account, spalancai gli occhi quando notai di aver raggiunto un numero enorme di followers,  per curiosità, guardai il profilo di Justin e notai che mi seguiva, sorrisi, poi notai un tweet di qualche minuto fa: 'Dove sei?'
Era rivolto a me, ne ero sicura, dopotutto me ne ero andata così, senza dire niente..
In quel momento la porta si spalancò, era Ryan.
"Ehi, dolcezza!" Mi salutò, sorrisi,
"Ciao, Ryan" Si sedette sul letto accanto a me,
"Mi ha chiamato Justin e mi ha detto che sei scappata così.. Era preoccupato, sai?" Abbassai lo sguardo,
"Scusa, è che.. Mi ha chiamato mia madre e mi è venuta nostalgia di casa, così sono venuta qui.." Che scusa banale..
"Capisco.. O forse perchè lui baciava un'altra" Mi disse facendomi l'occhiolino, sorrisi,
"Non so perchè mi ha dato così fastidio.." Ammisi, lui mi abbracciò,
"La mia piccolina è gelosa.." Disse con una voce tenera, risi,
"No, non sono gelosa" Dissi tirandogli una sberla amichevole, sorrise,
"Si che lo sei! Rebecca, sei innamorata di lui?" Mi chiese serio, lo guardai per un attimo, poi abbassai lo sguardo,
"Non lo so.. Insomma, prima ti avrei potuto dire tranquillamente di no, adesso non lo so.." Sorrise,
"Scappa se non vuoi soffrire.." Spalancai gli occhi e lui scoppiò a ridere,
"Scherzo! Sappi che io ci sono se vuoi sfogarti, prometto di non dire niente a Justin" Disse sorridendo, sorrisi anch'io ed annuii,
"Bene, ti lascio sola, sorridi piccola" Disse lasciandomi un bacio sulla fronte e scomparendo dietro la porta.

Era sera ormai e Justin ancora non si era fatto vivo, io ero scesa solo per mangiare e poi ero tornata in camera, guardai l'ora e mi misi sotto le coperte.
Mi stavo per addormentare, quando sentii la porta aprirsi lentamente e richiudersi, qualcuno si avvicinò al mio letto e si inginocchiò cominciando ad accarezzarmi la fronte, feci finta di dormire,
"Rebecca.." Era Justin, "Perchè sei scappata da me, eh?" Disse sorridendo.
Mah, non saprei.. Forse perchè tu e quella là eravate occupati a controllarvi l'alito a vicenda?!
Sospirò e si alzò lasciandomi anche lui un bacio sulla fronte,
"So che hai parlato con Ryan, ma non vuole dirmi niente.. Sono geloso di voi due, tu sei solo mia" Disse e poi uscì chiudendo la porta, aprii gli occhi. 
Solo tua.
Questo dovrebbe dirlo a Sol, non a me..
Senza neanche accorgermene mi addormentai e sognai quella brutta civetta di nome Sol.




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Tadann! Che ve ne pare? u.u
Su, su, di tutte queste visualizzazione, solo uno (che ringrazio tanto)
che recensisce?
Uffete..
#muchlove





 

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Capitolo 6
*** 6 ***


6.


"Ehi!"
Protestai quando Justin mi tolse gli auricolari dalle orecchie infilandoseli e cominciando ad ascoltare la MIA musica, mi alzai dal mio letto e cominciai a rincorrerlo per tutta la stanza nel vano tentativo di riprendermi le MIE cose,
"Justin!"
Dissi tirandogli una ciabatta addosso, lui scoppiò a ridere e cominciò a massaggiarsi la testa nel punto in cui l'avevo colpito.
Dopo tre giri completi della stanza, mi lasciai cadere sul letto stufa di quel gioco, lui diffidente si avvicinò a me e si sdraiò sul letto porgendomi un auricolare,
"Che canzone è? Non è in inglese.." Sorrisi,
"E' italiana, si chiama 'Cigno nero' "
Lui annuì e cominciò a muovere la testa al ritmo della canzone,
"Capisci qualcosa?" Gli chiesi, lui scosse la testa ed io ridacchiai girandomi su un fianco rivolta verso di lui,
"Ti piace?" Gli chiesi, annuì,
"Bene! Allora per la prossima lezione mi fai la traduzione" Gli dissi facendogli la linguaccia, lui mi guardò spalancando gli occhi, sorrisi e gli passai anche il mio auricolare, poi scesi dal letto,
"Divertiti"Dissi facendogli l'occhiolino e uscendo.
Non appena chiusi la porta scoppiai a ridere, proprio in quel momento passò Chaz che vedendomi ridere si fermò davanti a me,
"Che succede?" Disse sorridendo,
"Justin ha un bel pò di compiti per la prossima lezione.." Dissi facendo l'occhiolino anche a lui che scoppiò a ridere,
"Lo stai mettendo sotto, eh?" Tornai seria,
"Vuole imparare l'italiano? Allora deve sgobbare" Dissi, poi lo salutai e andai nella camera di Justin che era vuota dato che lui era nella mia.
Cominciai a curiosare in giro e trovai un quaderno tutto scarabocchiato, curiosa, lo aprii e mi misi a leggere sdraiata sul suo letto.
Scoprii che quel quaderno era come un diario per lui, l'ultima cosa che aveva scritto portava la data di ieri..
"Oggi mi sono successe tante cose, Rebecca è una ragazza fantastica e devo ammettere che è anche molto carina..
E' bravissima a nuotare e oggi le ho fatto conoscere Michael Phelps che è il suo mito, era davvero felice!
Michael mi ha detto che parteciperà ad una gara di nuoto settimana prossima e io voglio andarci, ma non so se lei sarà felice della mia presenza.. Insomma se lo scoprissero le mie beliebers scoppierebbe un casino e potrei rovinare tutto e non voglio.
Mi sto affezionando davvero molto a lei e adesso ho paura di perderla non appena dovrà tornare in Italia..
Per quanto riguardano le mie lezioni sta andando tutto bene, lei insegna benissimo e sto facendo passi da gigante!
Oggi quando stavamo tornando a casa abbiamo incontrato una ragazza che conosce Rebecca, si chiama Sol, è molto carina, ma in confronto a Rebecca non vale niente..
Pensa che Sol mi ha pure baciato, ma credo che Rebecca non abbia visto niente perchè era al telefono in un angolo, solo che poi è andata a casa da sola, non so cosa le sia preso.. A parte questo, Sol bacia benissimo.."
Stavo finendo di leggere quando qualcuno entrò come una furia nella stanza afferrando il quaderno che avevo in mano e richiudendolo,
"Ehi! Stavo leggendo" Dissi offesa,
"Non sono affari tuoi" Disse Justin,
"Uffa! Comunque non pensavo che fossi così.. Bella, intelligente, importante per te" Dissi facendogli la linguaccia, lui arrossì di colpo,
"Infatti, non lo sapevo neanch'io.." Disse facendo il vago,
"Lo sa il tuo quaderno però" Dissi facendogli l'occhiolino, lui arrossì ancora di più e cominciò a spingermi fuori dalla stanza,
"Ehi! Ehi, aspetta!" Dissi ormai sulla porta,
"No, ciao" Disse lui ancora rosso in viso,
"Ok.. Comunque vieni a vedermi alla gara, non mi importa se la farai saltare, vieni" Dissi seria, lui mi guardò stupito e poi sorrise annuendo,
"Un'altra cosa.. Ma davvero Sol bacia bene?" Gli chiesi sorridendo, lui sbuffò e mi chiuse la porta in faccia,
"Bastardo" Sussurrai sorridendo leggermente, poi trotterellai nella mia stanzetta.


Una settimana dopo, giorno della gara di nuoto.


Ero sveglia dalle sette e continuavo a correre di qua e di là in cerca di tutto quello che mancava, avevo già svegliato tutta la casa e Justin continuava a seguirmi cercando di fermarmi,
"Calmati!" Urlò al limite, mi fermai,
"Sono agitata, se non ti dispiace ho una gara tra qualche ora e sono nel panico!" Urlai anch'io,
"Calmati.. E' più o meno la stessa agitazione dei concerti, ora calmati e respira.." Disse avvicinandosi e avvolgendo le braccia intorno ai miei fianchi, appoggiai la testa sul suo petto e cominciai a calmarmi.
Quando ero completamente calma, mi allontanai da lui sorridendogli,
"Va bene.. Va bene, sono calma.. Mi dai una mano?" Dissi facendogli l'occhiolino, lui annuì sorridente e mi seguì nella mia camera passandomi tutto quello che mi serviva.
Ad un certo punto gli squillò il cellulare,
"Pronto?" Rispose lui, mi fermai e lo guardai confusa,
"Oh, ciao Sol, dimmi" Continuò lui,
da quando aveva il suo numero?!
"Come? Ma io.. Non posso.. No, sono impegnato.."
Cosa gli stava chiedendo?!
"Non fare così.. E va bene, ma solo un attimo, perchè poi ho un impegno urgente con Rebecca.."
Spalancai gli occhi e mi arrabbiai, aveva un impegno e nonostante questo aveva accettato il suo invito..
Intanto lui aveva riattaccato,
"Bene, vai da lei" Dissi guardando in basso, lo sentii sorridere,
"Grazie, tornerò in tempo, te lo prometto" Disse, poi se ne andò lasciandomi da sola.
Nel momento in cui sentii la porta chiudersi alle sue spalle un ondata di gelo mi trapassò, rabbrividii e mi sedetti sul letto, mi sentivo abbandonata.
Dovevo andare avanti, la gara non avrebbe aspettato me..
Così mi alzai di nuovo e finii di preparare tutto, poi chiamai Chaz e gli chiesi di accompagnarmi lui.


Era passata un'ora da quando Justin era andato da Sol e mancavano cinque minuti prima dell'inizio della gara.. 
Io ero nello spogliatoio e continuavo a guardare la folla in cerca di Justin, ad un certo punto arrivò Chaz che mi mise un braccio intorno alle spalle per farmi coraggio,
"Arriverà, dai" Annuii,
"Sei innamorata di lui?" Mi chiese ad un tratto, mi girai verso di lui, poi tornai a guardare la folla immersa nei miei pensieri.
Ripensai a tutto quello che avevamo passato, il suo soprannome 'Austin', l'incontro con Phelps, le lezioni di italiano, il suo bacio con Sol e la mia rabbia.. Poteva essere gelosia invece di rabbia? Si, credo di si..
Ripensai anche a Luca e a quando avevo provato ad immaginare un mio possibile ragazzo e avevo pensato a Justin..
Tornai a guardare Chaz con gli occhi spalancati. Io ero innamorata di Justin.
"Credo che.. Credo di si.." Dissi, proprio in quel momento mi chiamarono per gareggiare, lanciai un'occhiata a Chaz e poi cominciai a cercare Justin tra il pubblico. Niente, non c'era.
Sconsolata, andai verso la mia postazione per cominciare la gara. Me l'aveva promesso.




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Ohohoh! Justin, non se fa, eh! No, no..
Sto andando fuori lol
Comuuunqueeeee, ho aggiornato, avete visto?No.-.
Va bien, vado che l'è mej (è meglio in dialetto lol)
#muchlove












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Capitolo 7
*** 7 ***


7.
 


"Rebecca! Hai vinto!" Urlò Chaz correndo ad abbracciarmi una volta uscita dalla vasca, si, avevo vinto la gara..
Sorrisi debolmente,
"Si, ho vinto.." Dissi poco convinta, lui mi guardò tristemente,
"Su con la vita, stasera andiamo a festeggiare con Justin e Ryan" Disse sorridendo, scossi la testa,
"Scusa, ma mi sento poco bene.." Dissi con la testa bassa,
"Non se ne parla, tu vieni ok?" Disse sorridendo e alzandomi la testa verso di lui, sorrisi,
"Va bene" Anche lui sorrise e se ne andò, andai a cambiarmi e quando tornai trovai Ryan insieme a Chaz e Phelps,
"Ehi, ragazza, sei stata fantastica" Disse Phelps battendomi il cinque, sorrisi, stasera mi sarei divertita e al diavolo Justin, di una cosa ero certa: io non ero innamorata di lui.
"Rebecca sei stata bravissima!" Disse Ryan abbracciandomi, lo guardai confusa,
"Ma perchè, mi hai vista?" Lui annuì tutto orgoglioso, sorrisi,
"Allora, che si fa stasera?" Dissi facendo l'occhiolino a Chaz che sorrise,
"Tutti a ballare!" Urlò e noi esultammo, poi Ryan chiese:
"Qualcuno di voi a visto Justin?" Tutti dissero di no e lui alzò le spalle continuando a festeggiare con noi.
In quel momento squillò il mio cellulare, un messaggio.

Da: Justin.
Scusa se non sono potuto venire, Sol aveva bisogno di me, io.. La amo.



Rilessi il messaggio due volte e poi spensi il cellulare. Mi aveva promesso che sarebbe venuto. Aveva preferito stare con Sol? Bene, ma che non provi a tornare da me se lei lo farà soffrire o lo lascerà. Forse esageravo, ma io mi fidavo, me l'aveva promesso e ci tenevo..
"Ehi, Rebecca, prima o poi la tua testa si metterà a fumare se continui a pensare così tanto! Vieni, andiamo a ballare ormai sono le nove!" Guardai l'orologio, erano già le nove di sera..
"Ok" Dissi sorridendo, al diavolo Justin.
Andammo in discoteca e ci divertimmo come matti, Ryan aveva rimorchiato una bella brunetta e se la stava lavorando per bene mentre io e Chaz ballavamo.
Dopo un pò mi era venuta sete, così andai a sedermi al tavolo dove c'erano Ryan e la ragazza,
"Ehi, sto morendo di sete, passami qualcosa di forte" Dissi facendogli l'occhiolino, reggevo bene l'alcool.
Ryan mi passò da bere e poi tornò ad occuparsi della brunetta, solo che lei non ci stava tanto..
Io cercavo di trattenermi dal ridere di quella scena, Ryan cercava di baciarla e toccarla, ma lei voleva parlare..
Non lo sapeva che in discoteca non si veniva per parlare?
"Ciao, io sono Nicole" Disse la ragazza rivolta a me guardandomi come se fossi la sua unica possibilità di salvezza, sorrisi,
"Io sono Rebecca, devo andare in bagno, mi accompagni?" Le chiesi mentre Ryan mi bestemmiava contro mentalmente, lei annuì sollevata e mi seguì in bagno.
"Grazie.." Mi disse una volta lì, sorrisi,
"Io conosco abbastanza Ryan.. Insomma sono due settimane che ci conosciamo ed è un ragazzo per bene, solo che in discoteca non si viene per parlare, si viene per fare.. Ehm.. Altro.." Lei sorrise e annuì,
"Si, forse hai ragione, devo lasciarmi andare, grazie. Ora torno di là e la smetto di parlare" Le feci l'occhiolino e annuii, lei uscì e andò da Ryan mettendosi a cavalcioni sopra di lui e cominciando a baciarlo muovendo sensualmente i fianchi, ci sapeva fare!
Questa volta Ryan ha scelto proprio bene, ma se non fosse stato per me, se la sarebbe fatta scappare..
Uscii dal bagno e andai verso Chaz che stava parlando con una ragazza, mi avvicinai al suo orecchio e urlai cercando di sovrastare la musica,
"Ehi, andiamo a casa? Ryan ci raggiungerà dopo..Ha da fare.." Dissi sorridendo maliziosamente, lui mi guardò e annuì, poi salutò la ragazza e uscimmo.
"Chi era?" Dissi ridendo mentre lo prendevo sottobraccio,
"Un'amica di infanzia.." Disse vago, annuii,
"Ceeeerto.." Dissi facendogli l'occhiolino, "Ammettilo, le avevi puntato gli occhi addosso! Mi dispiace di avervi..Interrotti" Dissi sinceramente dispiaciuta, lui sorrise,
"Ma cosa dici! Lei non mi piace, non hai interrotto niente" Sorrisi sollevata e i sensi di colpa svanirono,
"Bene!"


Arrivammo a casa, sembrava vuota.
"Non c'è ancora nessuno?" Chiesi a Chaz,
"A quanto pare no" Disse lui accendendo una luce.
Mi dondolai sui talloni senza sapere cosa fare,
"Allora.. Sonno?" Gli chiesi ad un certo punto, lui sorrise e scosse la testa,
"No, tu?"
"No.. Che facciamo?"
"Non lo so.." Disse ridendo,
"Ehm.. Be', dai, vieni in camera mia" Gli dissi prendendolo per mano e portandolo di sopra.
Mi sedetti sul letto e lui si sedette accanto a me, dopo un pò mi sdraiai tirandolo giù con me.
Restammo in silenzio un attimo, poi mi girai verso di lui,
"Oggi non hai rimorchiato nessuna.. Come mai? Non sei capace?" Gli dissi sorridendo maliziosamente,
"Oh, sono anche più bravo di Justin e Ryan.." Mi disse facendo l'occhiolino, sorrisi,
"Si, va bene.." Dissi facendo finta di non crederci,
"Ah si? Vuoi vedere?" Mi chiese sorridendo maliziosamente, lo guardai confusa,
"E come fai, scusa?" Dissi sorridendo,
"Così.." Disse avvicinandosi lentamente e baciandomi, non lo respinsi, anzi, ricambiai il bacio!
Continuammo a baciarci e rotolammo su un fianco così che io finii sotto di lui.
Ad un certo punto sentimmo dei rumori provenire da sotto e una risata femminile, ma non ci feci molto caso pensando fosse Ryan con Nicole.
Chaz sorrise e mi mise una mano sotto la maglia cominciando ad alzarmela, era arrivato appena sotto il seno, quando qualcuno aprì la porta ridendo e smise subito appena ci vide, ci fermammo subito e cercammo di aggiustarci al meglio.
Rivolsi lo sguardo verso la porta e vidi Sol che ci guardava sorridendo accanto a Justin che mi guardava a bocca aperta,
"Ehilà.." Dissi in imbarazzo sotto lo sguardo di Justin,
"Ehm.. Scusate il disturbo.." Disse Justin confuso e poi chiuse la porta.
Guardai Chaz e insieme scoppiammo a ridere,
"Ma ti rendi conto? Hai visto le loro facce?" Dissi ridendo, lui annuì e mi prese per i fianchi sdraiandomi sul letto e mettendosi sopra di me,
"Dove eravamo rimasti?" Mi chiese sorridendo maliziosamente,
"A questo.." Dissi avvicinandomi per baciarlo, ma proprio in quel momento si aprì di nuovo la porta, Chaz si mise a sedere irritato ed io scoppiai a ridere. Era Ryan.
"Oh, ehm.. Scusate.. Justin mi ha chiesto di chiamarti Rebecca, vuole parlare con te.." Spalancai gli occhi mentre Chaz mi guardava geloso, sorrisi,
"Digli di no, non voglio parlare. E poi lui è con Sol, cosa fa, la lascia lì? Digli che se vuole parlare con me, lo deve fare in italiano" Ryan mi guardò preoccupato e annuì uscendo e chiudendo la porta, Chaz mi si buttò addosso rimettendosi nella posizione di prima,
"Non avevi detto di amare Justin?" Mi chiese Chaz sussurrando contro la mia bocca,
"Mi ero sbagliata, avevo frainteso i miei sentimenti.." Ammisi, era tutto vero, non ero innamorata di Justin.
Lui sorrise e mi baciò, io non riuscii a controllarmi e sbadigliai,
"Scusa" Dissi ridendo, lui sorrise e si alzò,
"Ti lasciò dormire, principessa, buonanotte" Disse lasciandomi un bacio sul naso e uscendo.
Sorrisi, ero sulle nuvole..
Ero così felice, Chaz era diventato il mio.. Ehi, aspetta un attimo.. Non eravamo mica fidanzati.. Sbadigliai ancora,
"Ci penserò domani.." Sussurrai, infilandomi sotto le coperte e cercando di addormentarmi, entrò Justin, sapevo che era lui.
"Ehi, Rebecca, se sei sveglia bene, se no ti sveglio io" Disse scontroso, sbuffai e mi misi a sedere,
"Dimmi, cosa di: 'Se vuoi parlare con me, devi farlo in italiano' Non hai capito?" Gli dissi nello stesso suo tono,
"Così adesso stai con Chaz?" Mi chiese lui,
"Così adesso stai con Sol?" Gli risposi io,
"Si, sto con lei" Disse lui,
"Bene, io con lui" Risposi,
"Bene" Disse lui, poi uscì sbattendo la porta,
"Idiota!" Gli urlai dietro,
"Troia!" Mi disse lui, quell'insulto mi entrò sotto la pelle, scesi dal letto, spalancai la porta e corsi verso di lui, lo feci voltare e gli tirai uno schiaffo in pieno volto,
"Troia vai a dirlo alla tua ragazza, non a me, hai capito?! " Urlai, poi sbuffai e me ne tornai in camera mia mentre Ryan scoppiava a ridere dato che aveva visto tutto.



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Ok, ora è cambiato tuuuutto u.u
Lei sta con Chaz (più o meno) e lui con Sol,
si odiano, si picchiano e si insultano.. Wow..
Alla prossima!
#muchlove





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Capitolo 8
*** 8 ***


8.


La mattina mi svegliai presto e scesi a fare colazione, stranamente anche gli altri quella mattina si erano svegliati in anticipo, quella notte non aveva dormito bene nessuno? Oh, tranne Ryan, lui stava ancora dormendo..
"Ehi" Dissi sbadigliando, Justin annuì continuando a fissare il suo piatto in silenzio, sorrisi cercando di non ridere,
"Sembra interessante quello che stai facendo, stai comunicando telepaticamente con la tua colazione? Ma ti risponde? No, perchè io mi sono sempre chiesta se il cibo potesse pensare come noi umani, dopotutto sono stati animali alcuni un tempo.." Gli dissi scherzando, lui restò immobile e non disse nulla, alzai le spalle e andai a sedermi vicino a Chaz.
"Buongiorno" Disse lui baciandomi, sorrisi,
"Ciao" Cominciai a mangiare e intanto si risveglio anche il mio cervello che si mise subito al lavoro. Ma lui non fa colazione?!
Il mio cervello no, perchè io penso anche quando mangio.. Mi misi a pensare a Chaz, io non ero innamorata di lui, eravamo buoni amici che avevano superato la linea di amici ed io volevo tornare dietro a quella linea..
"A che pensi?" Mi chiese Chaz, lo guardai,
"Tu sei innamorato di me?" Gli chiesi, proprio in quel momento Justin cominciò a tossire così forte che sembrava dover morire da un momento all'altro, mi girai verso di lui preoccupata,
"Ma che cazzo fai?!" Urlai quando si riprese,
"Mi..Mi sono strozzato.." Disse lui cominciando a bere,
"Ma con cosa che non hai mangiato niente?" Gli chiesi ridendo,
"Con la saliva, scema" Tornai seria,
"Idiota" Gli dissi, poi mi ricordai della sera precedente e, quando lui aprì la bocca per parlare, lo precedetti,
"Non provare a dirlo.." Sorrise,
"Cosa? Che sei una troia?" Strinsi i pugni,
"Si, quello"
"Ok.." Tornai a concentrarmi su Chaz,
"Tornando a noi.." Disse fulminando Justin con lo sguardo, "Io.. Non lo so, sono attratto da te, questo è certo e forse potrei anche essere innamorato.." Abbassai lo sguardo, di sicuro non gli avrei fatto credere di essere innamorata di lui, non mi piacevano le bugie, soprattuto di questo genere.
"Quindi non sei innamorato?" Gli dissi sorridendo, lui scosse la testa,
"Bene, neanche io penso di esserlo.. Insomma, tu mi piaci ma.. " Sorrise,
"Proviamo a conoscerci meglio.." Disse lui, lo guardai confusa e Justin tossì nuovamente senza però rischiare la morte, lo guardai male e annuii a Chaz che sorrise.
"Ehi, Chaz, potresti venire un momento? Ho un problema con i pantaloni!!" Urlò Ryan dalla sua camera, scoppiai a ridere mentre Chaz andava da Ryan sbuffando.
Mi alzai da tavola e feci per uscire, quando Justin mi afferrò la mano, mi fermai,
"Oggi niente lezione" Disse, spalancai gli occhi, poi annuii e uscii di casa.
Volevo andare in giro per negozi, da quando ero a Los Angeles non avevo ancora comprato nulla!
Mi armai di portafogli e cominciai a girare per negozi..
Alla fine comprai un cappello con scritto: 'Obey' (tipo quello di Justin..) e una maglia con scritto: ' I'm not a bitch '
Sorrisi pensando a quanto calzasse a pennello con la situazione tra me e Justin.
Mentre stavo uscendo da un negozio andai a sbattere contro una ragazza,
"Oh, scusa.." Sussurrai,
"No, scusami tu.." Spalancai gli occhi, la ragazza era Sol.
"Ah, ciao.." Le dissi,
"Ehi!" Cominciammo a camminare, volevo sapere della sua relazione con Justin, ero sempre stata curiosa da piccola e lo ero ancora..
"Allora, stai con Justin adesso?" Le dissi sorridendo, lei mi guardò confusa,
"Oh, no.. Justin? No, a me piace Chaz, sono innamorata di lui e ho chiesto a Justin di aiutarmi, ma credo che Chaz sia già impegnato.." Disse riferendosi alla sera prima dato che aveva visto tutto anche lei.
"Oh, ma io e Chaz non stiamo insieme.. Abbiamo parlato e adesso siamo solo amici.. Quindi puoi tranquillamente farti avanti" Le dissi facendole l'occhiolino, lei si esibì in un sorriso a trentadue denti. In realtà io e Chaz non eravamo rimasti d'accordo proprio così, ma glielo avrei detto dopo..
"Davvero? Ah! Grazie per avermelo detto! Posso venire a casa con te per vederlo e dichiararmi?" Risi,
"Certo, vieni pure.." Volevo aiutarla, forse per fare in modo che io e Chaz tornassimo ad essere amici senza troppi sensi di colpa..


"Ehi, ragazzi, non sono tornata sola.." Dissi sorridendo, subito Ryan, Chaz e Justin si presentarono davanti a noi curiosi e preoccupati, scoppiai a ridere,
"Tranquilli, non ho portato un maniaco omicida! E' Sol" Dissi, lei sorrise e salutò con la mano, poi cominciò a fissare Chaz, mi avvicinai a lui e lo presi in disparte,
"Ascolta.. Ci ho pensato e.. Restiamo amici, torniamo a come eravamo prima, ok?" Gli dissi in colpa, lui mi guardò confuso, poi sorrise e annuì,
"Bene, oh, devi sapere che piaci a Sol" Gli dissi facendogli l'occhiolino e tornando dagli altri.
"Ehi, che si dice belli?" Dissi ridendo e dando una pacca sulla schiena a Ryan, Justin appena mi vide si avvicinò a Sol e le cinse la vita guardandomi, poi si concentrò su di lei e cominciò a flirtare, Sol lo guardava confusa e anche un pò spaventata.
Scoppiai a ridere,
"Ci hai provato Bieber, ma so che a lei piace un altro.."Dissi facendogli l'occhiolino, lui spalancò gli occhi e guardò prima me, poi lei che annuì in colpa, lui allora la lasciò e andò di sopra senza dire niente.
Sorrisi,
"Ma perchè l'ha fatto?" Chiesi a Ryan,
"Ma perchè è geloso di te e Chaz, no?" Lo guardai confusa, poi scossi la testa e andai di sopra.
Mi fermai davanti alla porta della sua stanza, indecisa se bussare o andare via..
Alla fine decisi di andarmene, mi girai e mi diressi verso la mia stanza, aprii la porta e trovai Justin sul mio letto, spalancai gli occhi,
"Ma..Ma tu..Tu non eri..Non eri nella tua stanza?" Dissi confusa, lui si giro dall'altra parte dandomi la schiena e sbuffando,
"Mi piace il tuo letto" Disse, sorrisi e mi avvicinai al letto sedendomi vicino a lui,
"Perchè mi hai fatto credere di stare insieme a Sol?" Gli chiesi senza riuscire a capire, non volevo credere che lui fosse geloso di me e Chaz.
Lui si girò di nuovo verso di me guardandomi negli occhi,
"Ma davvero non lo capisci?" Mi chiese ad un certo punto, lo guardai confusa e scossi la testa, lui allora si alzò,
"Be' io non posso spiegartelo, lo devi capire da sola.." Disse, poi uscì lasciandomi sola con i miei pensieri.
Cosa voleva dire? Cosa dovevo capire? A volte mi sento una ritardata mentale..
Mi stesi sul letto cercando di trovare una risposta a quelle domande, niente.
Si aprì la porta, era Sol,
"Rebecca, volevo solo salutarti perchè vado a casa e dirti che.. Mi sono messa con Chaz!" Disse lanciando acuti pazzeschi che mi trapanarono le orecchie, le sorrisi,
"Sono felice per te" Le dissi, lei capì che qualcosa non andava e si avvicinò a me,
"Qualcosa non va?" Chiese.
Le raccontai tutto,
"Lui è geloso." Disse sicura, sbuffai, ma perchè tutti volevano convincermi di questo?
"Be', pensa quello che vuoi.. Chiamami per qualsiasi cosa, questo è il mio numero" Disse lasciandomi un bigliettino con delle cifre e uscendo dalla stanza.
Mi aveva messo ancora più in confusione. Non riuscivo a credere che Justin fosse geloso, no.




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Ok, non mi convince molto..
A voi le critiche!
Grazie di seguire questa storia nonostante faccia schifo..
Vi amo tutti *^*
#muchlove







 

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Capitolo 9
*** 9 ***


9.
 


Le lezioni di italiano procedevano davvero molto bene, Justin aveva imparato a presentarsi e chiedere a qualcuno il nome, l'età, l'indirizzo.. Aveva imparato il presente del verbo essere e avere e adesso era alle prese con are, ere, ire.. Sapeva chiedere come stava qualcuno e rispondere, era davvero un bravo alunno.

"Ragazzi!" Urlai entrando nella camera di Justin dove c'erano anche Chaz e Ryan, tutti si voltarono verso di me spaventati,
"C'è il Luna Park in città, c'è il Luna Park in città, c'è il Luna Park in città!" Cominciai ad urlare e saltellare sul posto tutta eccitata all'idea di andare al Luna Park, tutti mi guardarono confusi e poi scoppiarono a ridere, allora mi fermai e misi il broncio,
"Ehi! Non prendetemi in giro perchè non vedo l'ora di andarci, è da quando ho compiuto nove anni che non ci vado più, per me è un trauma questo!" Dissi cercando di mantenere il broncio e non cedere alle risate che volevano uscire, tutti risero ancora più forte, allora ricorsi alla mia arma segreta che funzionava sempre..
Mi avvicinai a Justin e mi sedetti vicino a lui sul letto, lo abbracciai e con l'indice cominciai a disegnare dei piccoli cerchi sul suo petto, lui smise di ridere mentre gli altri, se possibile, risero ancora più forte.
"Justin.." Piagnucolai continuando a disegnare cerchi, "Mi porti al Luna Park?" Dissi con la voce più sensuale che conoscevo, lui spalancò gli occhi rabbrividendo al mio tocco, sorrisi orgogliosa,
"C-Certo.." Disse alla fine, gli lasciai un bacio sulla guancia e mi alzai dal letto,
"Grazie!" Dissi, ma subito Chaz mi rovinò il momento di felicità,
"Justin.. Non puoi andare al Luna Park quando ti pare e piace, conosci bene le tue Beliebers e i paparazzi.." Disse Chaz, Justin annuì rassegnato, poi però sorrise e si rivolse a me,
"Vai a prepararti, andremo al Luna Park" Disse facendomi l'occhiolino, lo guardai confusa e poi sorrisi correndo in camera mia.


Quando tornai Justin era sulla porta che mi aspettava, gli corsi incontro e mi fermai davanti a lui dondolando sui talloni,
"Andiamo?" Gli chiesi con un sorriso a trentadue denti, sorrise anche lui e mi mise un braccio intorno alle spalle dirigendosi verso la sua macchina.
"Allora.. Come farai con i tuoi fans?" Gli chiesi,
"Tranquilla, ho già sistemato tutto" Disse semplicemente, lo guardai confusa, poi scrollai le spalle e mi concentrai sulla strada.
Fuori tutto scorreva velocemente, Los Angeles era proprio una bella città, piena di vita, anche di inquinamento, certo.. Ma era così perfetta, così.. Città in confronto alla mia che era meno conosciuta di Narnia..
"Arrivati" Disse Justin facendomi l'occhiolino, subito mi incollai al finestrino con il naso schiacciato contro, era proprio il Luna Park, si vedeva la ruota panoramica, le montagne russe, l'autoscontro, il calcinculo(?), la casa degli specchi, quella dell'orrore.. Era tutto quello che volevo.
Spalancai in fretta la portiera e subito un odore di zucchero filato e popcorn mi investì. Ero in paradiso.
Presi Justin per un braccio e lo trascinai per il Luna Park, notai che in giro c'erano degli uomini vestiti di nero, li indicai a Justin,
"Sono i tuoi uomini?" Lui annuì,
"Sono qui per sicurezza.." Annuii e li ignorai concentrandomi sulle giostre,
"Andiamo nella casa dell'orrore?" Gli chiesi, lui scosse la testa,
"C'è sempre quel  sacco da pugile che penzola dal soffitto e mi colpisce in testa, dato che è tutto buio" Ammise, spalancai gli occhi e scoppiai a ridere,
"Ti prometto che ti avvisero quando dovrai abbassare la testa" Gli dissi facendogli l'occhiolino, lui annuì rassegnato e lo trascinai dentro.
Ci sedemmo aspettando che partisse la giostra, io ero abbastanza tranquilla, invece Justin mi stringeva forte la mano e rabbrividiva ogni tanto, mi girai verso di lui e gli sorrisi,
"Tranquillo, uscirai vivo da qui" Gli dissi facendogli l'occhiolino, lui mi sorrise poco convinto e la giostra partì, strinse ancora più forte la mia mano e io lo abbracciai per fargli forza.
Ogni tanto spuntava fuori qualche brutto mostro all'improvviso ed io senza volerlo lanciavo degli urli come tutti gli altri che avevano preso parte a quel giro nella casa, Justin invece rimaneva impassibile, così alzai la testa verso di lui, aveva gli occhi chiusi, riuscivo a vederlo bene anche se eravamo al buio, sorrisi, era così tenero..
Uscimmo dalla casa dell'orrore ed entrammo in quella degli specchi.
Camminavamo con le mani davanti al corpo per paura di andare a sbattere da qualche parte,
"No, Justin, per di qua.." Lo chiamai poco convinta, ad un certo punto sentii un rumore secco alle mie spalle, mi voltai di scatto preoccupata e scoppiai a ridere, Justin era andato a sbattere contro un vetro che non aveva visto e si stava massaggiando il naso,
"Tutto ok?" Gli chiesi sorridendo, lui annuì e mi raggiunse, ricominciai a camminare, ogni tanto sentivo altri rumori, era sempre lui che prendeva in pieno tutti gli specchi, sorrisi, poi però sentii un rumore diverso dagli altri proprio alle mie spalle, mi voltai giusto in tempo per vedere una lastra di vetro che stava cadendo proprio sopra di me, spalancai gli occhi pietrificata dalla paura, poi li chiusi aspettando l'impatto del vetro con il mio corpo.. Passava il tempo e non succedeva niente, alla fine decisi di aprire gli occhi e mi stupii nel vedere Justin che con le mani stava trattenendo lo specchio e lo stava rimettendo a posto, tirai un sospiro di sollievo,
"Grazie" Gli dissi ancora scossa, lui sorrise,
"Tutto bene?" Mi chiese un pò preoccupato, annuii,
"Non mi sono fatta niente, solo mi sono presa un colpo.." Annuì e ricominciammo a cercare l'uscita.
Una volta fuori scoppiammo a ridere entrambi,
"Ci abbiamo impiegato un pò a trovare l'uscita.." Dissi ridendo, lui annuì.
Proprio in quel momento passò un gruppo di ragazzi e ragazze che ci indicò,
"Ehi, quello è Justin Bieber!" Disse uno di loro,
"Si, è proprio quel frocio! Andiamo a prenderlo a sberle!" Spalancai gli occhi sentendo gli insulti lanciati a Justin da quei ragazzi, mi voltai verso di lui, teneva la testa bassa sconsolato, sentii salirmi la rabbia, mi avvicinai a quel gruppo.
"Cosa avete contro di lui, eh? Sentiamo" Dissi come una furia, loro spalancarono gli occhi restando in silenzio, poi uno cominciò a parlare avvicinandosi a me, prendendomi il mento e tirandolo verso di lui. Lo guardai con ostilità e mi liberai dalla sua stretta,
"Quel frocio del cazzo ci rovina la vita, ogni giorno ci svegliamo e sentiamo parlare di lui, le bimbeminchia gli sbavano dietro, lui è solo un bastardo!" Urlò, spalancai gli occhi allontanandomi di qualche passo da lui a bocca aperta,
"Chi sei tu per dire questo? Chi siete voi per dire questo? Fatevi una vita, lui vive la sua e non vi considera, fatelo anche voi, cazzo!" Urlai, tutti risero,
"Noi ci proviamo gusto ad insultarlo. Sai, le parole fanno più male di tutto il resto, sai? Vogliamo farlo soffrire, farlo cadere in depressione.. Questo si merita uno della sua specie.." Disse uno di loro con odio, spalancai gli occhi, mi sembrava una setta satanica..
"E che diritto avete voi di fare questo? Con che coraggio volete spingere alla morte qualcuno che non vi ha mai parlato, mai fatto niente?!" Ero furiosa, non ce la facevo più, volevo gridare, spaccare qualcosa, magari in testa a loro..
"Lui ci rovina la vita con la sua musica" Disse una ragazza, mi girai verso di lei,
"Chi vi obbliga ad ascoltarla?! Potete anche cambiare frequenza alla radio quando mettono una sua canzone, oppure cambiare canale.. Nessuno vi obbliga a sentire la sua musica e non avete il diritto di rovinargli la vita per una vostra fissazione del cazzo!" Urlai, uno di loro si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla spingendomi,
"Ehi, calma bellezza, cosa vuoi tu?"
"Voglio far finire queste cazzate, queste ingiustizie.. Ognuno è libero di ascoltare quello che vuole, no? Ecco, come voi ascoltate.. Che ne so, Will.I.Am o altri, alcuni ascoltano Justin Bieber, capito?! Fatevene una ragione e andate avanti con la vostra vita, non c'entrate proprio un cazzo voi." Dissi tranquillamente, avevo riacquistato la calma per loro fortuna.
"Pensala come vuoi" Disse uno di loro andandosene, annuii,
"E' quello che faccio" Dissi incrociando le braccia,
"Forse hai ragione, io.. Mi dispiace" Disse una ragazza abbassando la testa, annuii,
"Bene, se ti dispiace allora non farlo più, non ti chiedo di amarlo se non vuoi, ma almeno ignoralo, fai finta di niente, non cercare di spingerlo alla morte o anche solo augurargliela" Lei annuì e se ne andò, a poco a poco se ne andarono tutti e la maggior parte di loro si scusò e cambiò opinione.
Quando se ne andarono tutti, mi voltai verso Justin,
"Justin..?" Gli dissi poco convinta, mi guardava, ma aveva gli occhi spenti, come se fosse saltata la corrente, speriamo si sia inserito il salvavita in tempo..
"Justin, tutto ok? Se ne sono andati" Gli dissi,
"Mi odiano, tutti mi odiano. Io sono sbagliato, faccio soffrire tanta gente, non merito di essere qui, non merito tutto questo" Sussurrò lui soto shock, spalancai gli occhi e scossi la testa con forza,
"Non dire sciocchezze, milioni di fans ti amano, tu li hai salvati, li fai stare bene.. Non dire così" Gli dissi decisa, lui scosse la testa disperato,
"Ah, no? Vieni con me" Gli dissi prendendolo sottobraccio e conducendolo fuori dove milioni di Beliebers lo stavano aspettando dato che avevano sentito che era al Luna Park, sorrisi notando le loro reazione quando videro il loro idolo, le indicai a Justin,
"Vedi? Loro, loro ti amano, ti sostengono, lottano per te, con te! Loro sono quelle che non ti abbandoneranno mai, quelle che ti amano più di loro stesse, sei una ragione di vita per loro Justin, tu fai stare bene tanta gente, non dire così, mai più" Gli dissi sorridendo, lui guardò commosso le sue Beliebers e sorrise, era tornata la corrente nei suoi occhi,
"Hai..Hai ragione, si, loro sono speciali..Io devo essere forte anche per loro" Mi disse, sorrisi ed annuii, poi lui si staccò da me andando da loro per abbracciarle tutte una per una e fare qualche foto con loro, sorrisi commossa alla scena, chissà se avrei trovato anch'io qualcuno che mi ami così come loro amano lui..



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Questo capitolo mi fa riflettere e anche piangere un pochino..
Boh, non so perchè, sono un pò emotiva mi sa..
Comunque lo sapete che vi amo, no? Questo capitolo lo vorrei dedicare a tutti gli haters,
dovrebbero ragionare un pò sulla loro vita..
#muchlove




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Capitolo 10
*** 10 ***


10.
 


Eravamo in macchina e stavamo tornando a casa dopo la giornata al Luna Park.
"Grazie per avermici portato" Gli dissi dopo qualche minuto di silenzio, lui sorrise,
"Di niente. Grazie per avermi fatto capire una cosa importante" Lo guardai confusa,
"Cosa?" Chiesi,
"Mi hai fatto capire che ai miei fans non importa quello che pensano gli haters e che non rovino la vita a tutto il mondo.." Sorrisi e scossi la testa,
"Questo non te l'ho fatto capire io, lo sapevi già, dovevi solo rendertene conto" Lui sorrise.

Arrivammo a casa e trovammo Chaz che si baciava con Sol e Ryan che li guardava interessato, scoppiai a ridere e afferrai Ryan per un orecchio,
"Vieni, Ry, lasciamoli soli.." Dissi ridacchiando, lui annuì sconsolato e mi seguì dolorante.
"Da quando stanno insieme?" Dissi una volta fuori, ero felice per Sol,
"Non ne ho idea" Disse Ryan massaggiandosi l'orecchio, scoppiai di nuovo a ridere,
"Ti ho fatto male? Scusa, ma dovevi lasciarli in pace!" Lui sorrise,
"Ma mi sembravano così teneri.."
"Certo, certo" Gli dissi facendogli l'occhiolino, poi cominciai a guardarmi intorno,
"Ma dov'è finito Justin?" Chiesi a Ryan, lui alzò le spalle e se ne andò.
Decisi di scendere in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.
Una volta aperto il frigorifero trovai una torta che sembrava essere lì per me, la presi e la appoggiai sul tavolo, poi cominciai a tagliarne una fetta e la addentai.
Passarono dieci minuti in cui Justin non si era fatto sentire, intanto avevo finito la mia fetta di torta e l'avevo ritirata di nuovo, in quel momento passò Scooter,
"Ehi, Scoot, hai visto Justin?" Gli chiesi, lui scosse la testa e se ne andò velocemente.
Ma cosa stava succedendo in quella casa?
Decisa a trovare Justin, andai in camera di Chaz dove lui e Sol erano..Occupati..
"Scusate, avete visto Justin?" Chiesi, loro scossero la testa e ripresero a baciarsi, richiusi la porta.
Dov'era finito Justin?
Sentii dei rumori di sotto e andai verso le scale, quando un tifone di nome Ryan Butler mi travolse e si fermò davanti a me,
"Ehi, dove stai andando?" Mi chiese, lo guardai confusa,
"Di sotto?" Gli dissi ironicamente,
"Oh, no, no, no,no! Tu vieni con me.." Disse prendendomi per un braccio e trascinandomi in camera di Chaz per l'ennesima volta.
"Ehm.. Chaz.. Voleva andare di sotto.." Disse Ry facendomi capire che stavano tramando qualcosa, Chaz spalancò gli occhi insieme a Sol,
"Oh, no.. Resta qui, dai! Raccontaci del  Luna Park" Li guardai con gli occhi che erano due fessure, poi lasciai correre e mi sedetti sul letto,
"Va bene.. Allora, siamo andati prima nella casa dell'orrore.." Cominciai a raccontare, ma proprio in quel momento suonò il cellulare di Ryan, un messaggio.
Lo lesse e poi annuì a Chaz ritirando il telefono, tutti mi guardarono seri,
"Vieni con noi, Rebecca.." Mi dissero, cominciai a spaventarmi,
"Cosa.. Cosa succede? Non sono io stata io a buttare giù dal balcone le figurine di mio cugino!" Dissi tutto d'un fiato, tutti mi guardarono confusi,
"Ehm.. Niente, io non ho detto niente.." Scoppiarono a ridere e mi trascinarono giù per le scale,
"Ehi, fermi, maniaci! Cosa volete fare? Non sono pronta per essere stuprata!" Piagnucolai facendoli ridacchiare, quando arrivammo in cucina le luci erano spente, ma non appena Ryan fischiò si accesero rivelando una schiera di persone con una torta in mano e con dei buffi cappellini in testa, spalancai gli occhi.
Sulla parete era appeso uno striscione con scritto: "Buon compleanno, Rebecca!" Oggi era il mio compleanno? Ma che giorno era?
"Auguri!" Mi disse Justin spettinandomi i capelli e passandomi una fetta di torta, era la stessa che avevo mangiato prima, sorrisi divertita,
"Ma che giorno è oggi?" Gli chiesi,
"Il 14 febbraio, come non lo sapevi?" Spalancai gli occhi, allora era davvero il giorno del mio compleanno,
"Non mi ricordavo" Dissi sorridendo imbarazzata, sorrise anche lui,
"Sei nata proprio a San Valentino.." Mi disse mettendomi un braccio intorno alla vita e attirandomi a sè,
"Già, ecco perchè Chaz e Sol stavano..Ehm.. Festeggiando" Dissi ridacchiando, rise anche lui,
"E' l'amore" Disse in italiano, spalancai gli occhi,
"Te la sei preparata questa, dì la verità!" Gli dissi tirandogli un pugno amichevole sulla spalla, rise,
"Ok,ok, mi hai beccato!" Gli feci l'occhiolino e poi mi liberai del suo braccio andando a ringraziare tutti con un bacio sulla guancia, quando finii il mio giro sentii due braccia avvolgermi la vita da dietro e un profumo di vaniglia mi investì, sorrisi, era Justin.
Girai il volto verso di lui sorridendogli,
"Ehi" Gli dissi, intanto tutti se ne stavano andando,
"Ora sei tutta mia.." Sussurrò lui tra i miei capelli mentre io salutavo l'ultimo degli invitati che se ne stava andando.
Mi girai verso di lui,
"Che intendi dire?" Gli chiesi piegando la testa di lato confusa, lui sorrise e si leccò le labbra, spalancai gli occhi mentre lui si avvicinava al mio viso..
Non volevo baciarlo, non volevo perdere la nostra amicizia..
Ormai era vicinissimo alle mie labbra ed io d'istinto gli tirai un calcio 'in quel punto' per farmi lasciare, così fece.
Approfittai del fatto di essere libera per correre di sopra e chiudermi in camera.
Mi buttai sul letto cominciando a fissare il soffitto come avevo fatto la prima volta che ero entrata in questa camera, sorrisi al ricordo.
Cosa dovevo fare con Justin? Sentivo che era cambiato qualcosa da quel momento, forse provavo davvero qualcosa per lui..



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Yeah, I'm here.
Be', niente da aggiungere..
Solo, ci vediamo al prossimo capitolo!
Recensite amori *^*
#muchlove







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Capitolo 11
*** 11 ***


11.
 


Ero ancora stesa sul letto, quando sentii dei rumori provenienti dal piano di sotto.
Sobbalzai e saltai giù dal letto diretta in cucina.
Una volta lì, trovai qualcuno con la testa nel frigorifero che stava rovistando tra il nostro cibo, afferrai una padella e gliela lanciai colpendolo in testa e facendolo svenire.
Solo in quel momento mi accorsi che non si trattava di un ladro, ma di Justin!
Spalancai gli occhi e gli toccai la testa nel punto in cui l'avevo colpito, uh, aveva un brutto segno..
Lo feci sdraiare sul divano e gli misi del ghiaccio sul punto critico restando accanto a lui.
Passai la notte vicino a Justin che non dava segni di vita, poi la mattina arrivò Chaz che ci trovò entrambi con gli occhi chiusi.
Si avvicinò a me e mi svegliò,
"Che succede qui?" Chiese confuso,
Gli raccontai tutto e lui scoppiò a ridere,
"E' caduto ai tuoi piedi, proprio!" Lo fulminai con lo sguardo e smise di ridere all'istante.
In quel momento Justin aprì gli occhi così ci concentrammo su di lui,
"Justin?" Lo chiamai,
"Dimmi, amore" Spalancai gli occhi, come mi aveva chiamato?
"Come, scusa?" Chiesi,
"Cosa mi devi dire, tesoro?" Rispose, scossi la testa,
"No.. Noi non stiamo insieme" Dissi confusa, lui annuì sorridendo,
"Dai, amore, non scherzare!" Chaz si intromise,
"Justin, chi sono io?" Lui lo guardò per un pò, poi disse,
"Il giardiniere?" Spalancai gli occhi e guardai Chaz spaventata, lui scosse la testa e andò a chiamare un medico.
"Ragazzi, il vostro amico ha un vuoto di memoria provvisorio per via della botta e crede che tu sia la sua ragazza e che tu sia il giardiniere.. Non dovete assolutamente dirgli la verità, presto gli passerà" Ci disse il medico, annuimmo e lei se ne andò.
Chaz uscì a fare una passeggiata con Justin, lasciandomi sola.
Mi buttai sul divano,
"Bene, adesso devo pure fare la parte della fidanzatina innamorata.." Sospirai e mi addormentai di nuovo.


Justin's P.O.V.


"Capito, Chaz?" Gli dissi, lui annuì,
"Certo, tu sei innamorato di Rebecca e, dato che lei non si lascia avvicinare, hai inscenato questa cosa del vuoto di memoria per farla innamorare di te" Annuii dandogli una pacca sulla spalla,
"E bravo Chaz! Ovviamente tu sarai mio complice" Gli dissi facendogli l'occhiolino, sospirò,
"Purchè non comprometta la mia amicizia con lei"
"No, tranquillo"
Tornammo a casa la sera tardi e trovammo Rebecca sul divano addormentata, sorrisi,
"Vai di sopra" Sussurrai a Chaz che obbedì prontamente facendomi l'occhiolino.
Mi avvicinai a lei, avrei avuto il mio bacio finalmente.
"Amore?" La chiamai sussurrando, lei corrugò la fronte e aprì lentamente un occhio, quando mi vide sorrise,
"Ciao.." Disse con la voce ancora assonnata,
"Me lo dai un bacio?" Le chiesi con la faccia da cucciolo, lei mi guardò pensierosa, poi annuì, sorrisi trionfante.
Mi avvicinai a lei facendo combaciare le nostre labbra, con mia sorpresa, lei ricambiò il bacio prontamente..
Continuammo a baciarci per un pò, poi la presi in braccio e la portai di sopra in camera sua.
La stesi sul letto e le lasciai un ultimo bacio,
"Notte" Le dissi,
"Notte, amore" Disse sbadigliando, sorrisi al nomignolo che aveva usato e uscii dalla stanza.



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Ehi! Sono tornata!
Allora, per questa storia datemi voi un parere io non ho niente da dire.
Volevo parlarvi invece di un'altra storia che vorrei cominciare a scrivere,
si chiamerà: Killer.
Non sarà però la solita storia dove Justin è un 'bad boy' ecc.. No, in questa storia la ragazza ad essere una 'bad girl' diciamo..
Se vi piace come idea vi metto la trama al possimo capitolo di questa storia!
#muchlove





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Capitolo 12
*** 12 ***


12.


Rebecca's P.O.V.

La mattina dopo fui svegliata amorevolmente da Justin.
"Ehi, bellezza" Mi disse sorridendo, aprii lentamente gli occhi e gli sorrisi ancora mezza addormentata,
"Buongiorno"
"Allora, oggi avevo in programma di fare un bel giro per la città, che ne dici?" Mi chiese, ci pensai un pò su e non riuscii a non chiedermi come sarebbe stato essere davvero la sua ragazza, be', ora lo ero, no? Quindi perchè non comportarsi come tale..
"Certo, purchè le tue beliebers non mi saltino addosso" Dissi ironicamente, lui sorrise,
"No problem" Disse baciandomi il naso e uscendo.
In fondo non era poi così male essere la sua ragazza, mi sarei divertita..
Senza perdere altro tempo, mi alzai dal letto e cominciai a frugare nell'armadio.
Alla fine decisi di indossare una maglia che mi arrivava fin sopra l'ombelico con scritto: "Kiss me or leave me" e un paio di jeans aderenti e strappati, poi calzai le mie converse nere e andai allo specchio.
Sistemai i capelli in modo tale che i miei boccoli castani cadessero leggeri sulle mie spalle, mi truccai con un filo di matita azzurra nella piega interna dell'occhio e via.
Justin mi stava aspettando davanti alla porta d'ingresso, quando mi vide scendere le scale sorrise meravigliato e quando arrivai davanti a lui avvolse le braccia intorno alla mia vita baciandomi,
"Sei stupenda, come sempre" Disse sorridendo. Ok, era una situazione strana, ma.. Piacevole.
Sorrisi,
"Grazie, anche tu" Questa volta lo baciai io e non capii che cosa mi fosse preso..
"Andiamo?" Disse, annuii e uscimmo.
Per strada incontrammo Sol che ci venne subito incontro,
"Ciao ragazzi! Ma adesso state insieme?" Spalancai gli occhi e mi sciolsi dall'abbraccio in cui Justin mi teneva prendendola da parte,
"Sol, ha un vuoto di memoria e crede che io sia la sua ragazza, quindi shh!" Lei spalancò gli occhi e annuì, tornammo da Justin.
"Ci conosciamo?" Chiese rivolto a Sol, lei mi guardò confusa,
"Sono Sol, piacere" Disse porgendogli la mano, che scena buffa.
"Io sono Justin"
"Va bene, ora scusate ma devo andare, ci sentiamo e salutate Chaz" Disse scappando via, un pò la capivo..
Continuammo a camminare finchè una bambina non si avvicinò a noi guardando Justin come se fosse un angelo del paradiso,
"C-Ciao.." Disse timidamente, Justin la guardò confuso mentre io le sorrisi e mi abbassai al suo livello,
"Ciao, hai riconosciuto Justin Bieber?" Le chiesi, lei annuì piano,
"Sei una belieber?" Annuì di nuovo, sorrisi e mi rivolsi a Justin,
"Amore, lei è una belieber, è così tenera.." Lui sorrise e si abbassò come me, la bambina mi guardò sorridente,
"Ma voi state insieme?" La guardai senza sapere cosa dire e Justin aspettò che rispondessi io..
"Si" Le dissi sorridente facendo sorridere anche lei e Justin,
"Che bello!" Mi abbracciò e la strinsi, poi passò a Justin.
Prima che se andasse ci chiese di fare una foto tutti e tre insieme, così ci lasciammo fotografare insieme a lei, sembravamo una famiglia..
Restammo in giro ancora un pò, poi tornammo in casa.
Non c'era nessuno.
"E così siamo soli.. Ti va un film sul divano?" Mi chiese, sorrisi annuendo.
"Certo"
"Film horror, non si discute" Sbiancai,
"Cosa? No, no, no,no! Ti prego, no." Lui rise,
"Dai, amore, ci sono io" Disse avvolgendo le braccia intorno alla mia vita, lo guardai insicura, poi sospirai.
"E va bene" Sorrise e premette 'play'.
L'inizio era decente e tranquillo, niente spargimenti di sangue, finchè.. Ecco che scappò il morto e allora ecco la fontana di sangue che faceva invidia alle donne nel periodo 'rosso'.
E poi uno che minacciava di sparare e.. BUM, l'aveva fatto..
Urlai e mi strinsi forte a Justin affondando il viso nel suo petto,
"Oddio, oddio, oddio" Continuavo a ripetere, lui ridacchiò e mi fece alzare la faccia verso di lui,
"Tranquilla, ok? Non è reale" Disse sorridendo,
"Ma fa paura lo stesso!" Sorrise ancora e si chinò a baciarmi.
Ad un tratto il film non mi interessava più.
Continuammo a baciarci, dopo un pò lui mi afferrò le natiche facendomi gemere e persi la lucidità.
Sentii le sue mani che passavano sotto la maglia provocandomi dei brividi, poi con gesto veloce mi tolse la maglia ed io feci lo stesso con la sua.
I nostri respiri si fondevano tra di loro, le nostre bocche si cercavano e i nostri corpi si toccavano.
Lo sentii armeggiare con il gancio del mio reggiseno, ma non ci feci caso e continuai a baciarlo facendo scorrere le mani sui suoi pettorali.
Quando riuscì a sganciarlo però ritrovai la lucidità di colpo interrompendo il bacio e mettendomi a sedere per riallacciarmi il reggiseno sotto il suo sguardo confuso, non potevo farlo. Presto sarebbe finito tutto.
"Cosa c'è?" Chiese Justin confuso, lo guardai intensamente per un attimo scuotendo la testa,
"Justin, non possiamo.." Lui spalancò gli occhi,
"Ma perchè? Stiamo insieme, no? Che problema c'è?" Sospirai,
"E' proprio questo il problema, noi non.." Non potevo dirglielo..
"Non stiamo davvero insieme? Lo credi tu perchè in teoria hai perso la memoria? Non è vero niente Rebecca, volevo solo riuscire a baciarti finalmente!" Alzò la voce ma non ci feci caso, ero troppo occupata a capire il significato di ciò che aveva detto, mi alzai velocemente.
"Che cosa?! Non era vero niente? Era tutta una cazzata?!" Urlai mentre sentii delle lacrime pungere per uscire, lui annuì passandosi una mano sul volto,
"Si, non avrei dovuto dirtelo così, scusami, ho perso il controllo e.." Scoppiai in una risata isterica,
"Mi prendi per il culo?! Non avresti dovuto dirmelo così.. Non avresti dovuto farlo!" Lui si alzò e fece per abbracciarmi, ma indietreggiai.
"No, vaffanculo" Dissi correndo in camera mia.
Mi chiusi la porta alle spalle e scoppiai a piangere.
Certo,piangevo anche perchè mi aveva presa in giro, ma soprattutto perchè era riuscito a farmi innamorare..




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Ehi! Non ho niente da dire.. Che ve ne pare?
Per Killer, ho già pubblicato il primo capitolo, quindi cliccate sul mio nome e cominciate a leggerlo!
Grazie di tutto!
#muchlove





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Capitolo 13
*** AVVISO. ***


                         
 

Avviso per tutti i lettori.



Purtroppo non potrò aggiornare per un pò di tempo dato che mio zio è in ospedale e rischia l'infarto e poi la scuola mi sta tenendo davvvero tanto occupata..

Mi dispiace davvero tanto ma ultimamente è un periodo di merda e non ho proprio il tempo di scrivere, scusatemi tanto.

Spero che non mi abbandonerete per questo, grazie per tutta la vostra pazienza.

#muchlove

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