Salì in camera sua, buttandosi sul letto: era convinta di
essere riuscita a dimenticarlo, era convinta di aver superato il dolore della
separazione.. stronzate, tutte stronzate.
Lei ne era ancora innamorata, e ora doveva vederlo in giro con
Miss Faccia-Stirata-Da-Un-Camion-Parkinson, mentre si tenevano per mano, e
giocavano a fare i piccioncini.. non ce la faceva, era troppo doloroso, troppo
straziante per il suo cuore innamorato e infelice.
Si passò una mano tra i capelli, imponendosi di non piangere:
l’avrebbe fatto quella notte, quando nessuno avrebbe fatto caso a lei.. per il
momento, era meglio non presentarsi in classe con gli occhi rossi e gonfi, gli
studenti avevano già parecchio materiale su cui parlare, senza bisogno che lei
ne aggiungesse altro.
Andò in bagno, si sciacquò il viso e si diede una sistemata ai
capelli: fece un respiro profondo, prese i libri, e scese nei sotterranei, per
la consueta doppia ora di Pozioni con i Serpeverde.
- Hermione, te la senti? - le chiese Harry dubbioso.
Lei annuì, risoluta: - Dovrò affrontarlo prima o poi, e in ogni
caso non voglio offrire a Piton spunti per toglierci punti.. come se ne avesse
bisogno. -
Harry la prese per mano, incoraggiandola, e insieme, con
Lavanda avvinghiata al braccio destro di Ron, entrarono nell’aula di Pozioni:
per loro fortuna, Piton ancora non c’era.
- Ronron, vieni a sederti con me!! - mugolò Lavanda,
trascinando il rosso verso il suo tavolo.
Harry si volse verso Hermione, con un sorriso: - Che ne dici,
facciamo coppia? - le propose, e la ragazza annuì entusiasta.
Pochi minuti dopo, arrivarono anche i Serpeverde e, con molta
felicità da parte di Hermione, Malfoy e la Parkinson si sedettero
accanto a lei e Harry.
- Granger, hai deciso di farti tutti i ragazzi più popolari
della scuola? - le chiese Pansy con una risatina maligna, seguita dai ghigni
delle Serpi, e dagli insulti a malapena trattenuti dei Grifoni.
- Non mi permetterei mai, Parkinson.. quello è un piacere
riservato alle puttane come te. - replicò la riccia con un sorriso
radioso.
Hermione scoccò un’occhiata d’intesa a Harry, che le fece
l’occhiolino, mentre una Parkinson imbufalita cercava di darsi un contegno,
sibilando tra i denti propositi di vendetta.
Malfoy osservò Hermione: non gli piaceva per niente quello
scambio di sguardi con lo Sfregiato.. anche se, in ogni caso, lui non aveva più
nessun diritto di intromettersi negli affari della Mezzosangue.
In quel momento, la porta dei sotterranei si aprì, e fece il
suo ingresso una giovane donna, sulla trentina, con lunghi e setosi boccoli
neri, e occhi dello stesso colore.
La classe ammutolì, certa che, per quanto le vacanze potessero
giovare alle persone, Piton non sarebbe mai riuscito ad ottenere quell
aspetto.
- Buongiorno ragazzi. - disse la donna con voce melodiosa.
Tutti mormorarono una saluto, i ragazzi storditi dalla nuova
insegnante, le ragazze già impegnate a capire in quanti modi avrebbero potuto
sbarazzarsene senza prendersene la colpa.
L’unica a cui la donna non sembrava dare minimamente fastidio,
era Hermione, che sorrideva piacevolmente sorpresa in direzione
dell’insegnante.
- Il mio nome è Venis Granger, e sarò la vostra
nuova insegnante di Pozioni fino a quando il professor Piton non tornerà a
Hogwarts. -
- Herm.. quella ha il tuo stesso cognome.. buffa coincidenza,
non trovi? - le disse Harry.
- Non direi Harry, visto che Venis è mia cugina.
-
Harry aprì la bocca ammutolito, mentre tutta la classe, che
aveva sentito le parole pronunciate da Hermione, si volse verso l’insegnante, in
attesa.
- Negli ultimi 15 anni, ho girato il mondo, scoprendo posti
meravigliosi, e imparando culture diverse: non avevo idea che, nel ramo della
famiglia Granger, fosse nata una strega. Oltretutto, io ed Hermione siamo cugine
molto alla lontana, per questo ero totalmente all’oscuro della sua esistenza.
Qualche mese fa, però, sono stata contattata dal professor Silente, che mi ha
invitata a ricoprire il ruolo di insegnante di Pozioni per la seconda parte
dell’anno. Sono stata felice di accettare, soprattutto quando ho scoperto che a
Hogwarts studiava una della famiglia. Detto questo, direi che possiamo
cominciare. - disse la donna.
- Tu sapevi che sarebbe venuta ad insegnare qui? - chiese Harry
a Hermione in un sussurro.
- Sapevo che Silente l’aveva cercata, è stato lui a dirmi che
avevo una cugina strega, ma non sapevo le avesse offerto il posto d’insegnante.
-
- Uao, tua cugina.. speriamo favorisca i Grifondoro, come Piton
favoriva i Serpeverde! - disse Harry speranzoso, e Hermione gli sorrise.
Draco guardava ora lui, ora lei: la Mezzosangue stava
sorridendo un pò troppo allo Sfregiato, per i suoi gusti..
Non che a lui importasse qualcosa, sia ben chiaro: eppure, la
Mezzosangue era diversa.. era più.. sciolta.. e si vedeva subito, bastava
pensare come aveva risposto a Pansy.
La domanda era: se non era stato lui a farla sciogliere..
allora, chi era stato? Il suo sguardo si posò automaticamente sul moro seduto
accanto a lei.
- No, non scherziamo - pensò Draco, scuotendo la testa -
Potter e la Mezzosangue?? Ma per favore.. non esiste proprio!! -
- Dracuccio, tutto bene? - gli chiese Pansy, notando che il
biondino scuoteva vigorosamente la testa.
- A meraviglia. - sibilò lui, rivolgendo
un’occhiata omicida al tavolo di fianco al suo.
- Bene ragazzi, per questa prima lezione, vi chiedo di
stupirmi. - agitò la bacchetta, e sulla cattedra comparvero numerosi
ingredienti.
- Quello che voglio da voi, è una pozione in grado di
rilasciare un’essenza calmante nell’aria, in grado di rilassare e
tranquillizzare. Non troverete nulla del genere nei vostri libri di testo, ve lo
dico sin da ora. Dovrete usare la fantasia: buon lavoro! -
Detto questo, la donna si sedette, aprì la Gazzetta del
Profeta, ed iniziò a leggere.
Tutti si guardarono indecisi: come facevano a preparare una
Pozione, senza conoscerne gli ingredienti?
- Diamoci una mossa. - disse Hermione, dopo essere rimasta
ferma a riflettere per qualche minuto.
Si avvicinò alla cattedra, e si riempì le mani
d’ingredienti.
- Cos’è tutta questa roba, Herm?? - chiese Harry confuso.
- Questa roba, Harry, sono gli ingredienti per la
nostra pozione! - rispose lei, iniziando a stappare le boccette.
- Mi dai una mano sì o no? - chiese poi all’amico, con finta
esasperazione.
Dopo di lei, anche gli altri presero degli ingredienti dalla
cattedra, anche se la scelta sulle boccette da prendere era effettuata
decisamente a caso.
- Dray, come facciamo?? Io non la so preparare una Pozione
così!! - si lamentò Pansy, e Malfoy la mise a tacere con un gesto stizzito della
mano.
Era troppo impegnato a fissare quei due, per preoccuparsi della
Pozione: lui stava facendo il cretino con lei, e la faceva ridere
con le sue battutine sceme.
- Che buon odorino che viene su.. - commentò Harry, prendendo
una boccetta e versandone il contenuto nel calderone.
- Che ci hai messo dentro? - chiese Hermione, con sguardo
curioso.
- Essenza di cioccolato.. buona no? - rispose lui con un
sorriso, e lei scosse la testa, divertita.
Allo scadere delle due ore, Venis si avvicinò a ciascun
calderone, per esaminare il lavoro svolto: fu molto gentile con tutti, anche con
Neville che, come suo solito, aveva combinato un disastro.
- Ci hai provato Neville, e questo è l’importante. Vedrai che
andrà meglio. - lo rassicurò l’insegnante, con un sorriso dolce.
Per ultimo si avvicinò al calderone di Harry e Hermione,
studiandone il contenuto con curiosità.
- Posso sapere quali ingredienti avete usato? -
- Dunque.. - disse Hermione, iniziando ad elencare gli
ingredienti - Profumo d’erba bagnata dalla rugiada, profumo di fiori appena
sbocciati, profumo di latte materno, essenza d’amore contraccambiato e.. -
- Essenza di cioccolato. - concluse Harry.
La donna sorrise: - Molto bene ragazzi, ottimo lavoro. -
Si volse verso la classe, indicando il calderone di Harry e
Hermione: - Se qualcuno di voi usasse questa pozione in mezzo ad una folla
inferocita, versandone il contenuto nell’aria, riuscirebbe a calmare ogni
singola persona. -
- Molto bravi ragazzi, 10 punti a Grifondoro. - aggiunse
Venis.
- Potete andare, è tutto per oggi. E ricordate: l’ingrediente
principale per preparare una buona Pozione, è la fantasia! -
I ragazzi uscirono dall’aula, entusiasti.
- Certo che tua cugina è proprio forte! - esclamò Seamus a
Hermione.
- E’ la prima volta che un insegnante non mi terrorizza. -
affermò Neville con gioia.
- E così, avete chi vi favorisce, vero? I Grifondoro non
potranno più lamentarsi, adesso. - commentò la Parkinson, attaccata a
Malfoy.
Hermione si volse verso di lei, sprezzante.
- Vedi Pansy, quelli che hanno bisogno di favoritismi, non
siamo certo noi. Siete voi ad essere messi male, adesso che il
vostro insegnante preferito non c’è. Noi avremmo continuato in ogni caso ad
accumulare punti, ma voi.. chissà, magari è la volta buona che riuscirete
finalmente a capire il significato della parola "studio" -
I Grifondoro scoppiarono a ridere, mentre i Serpeverde
trascinavano via una Parkinson pronta all’esplosione.
- Bella risposta Herm! - esclamò Harry, abbracciandola.
Malfoy, che stava allontanandosi dai Grifoni con il suo gruppo,
si volse giusto in tempo per vedere le luride mani dello Sfregiato abbracciare
la Mezzosangue.
Draco sentì il sangue ribollirgli nelle vene: il Prescelto
stava iniziando a prendersi un pò troppa confidenza con la
Granger.
Con una scusa, si allontanò dal gruppo, e si nascose dietro una
pesante tenda, in attesa.
Dopo circa 5 minuti, Hermione imboccò il corridoio che
l’avrebbe portata alla Torre dei Grifondoro: i suoi compagni avevano deciso di
uscire fuori dal castello, ma lei aveva voglia di farsi un bel bagno rilassante,
prima di avviarsi verso la lezione successiva.
Era all’incirca a metà del corridoio, quando una mano sbucò dal
nulla, afferrandole il polso e sbattendola dietro una tenda.
- M.. Malfoy! Che cavolo pensi di fare? - chiese Hermione,
leggermente spaventata.
- Che c’è tra te e lo Sfregiato? -
- Cosa?! -
- Ti ho chiesto, - scandì lui, aumentando la presa sul suo
polso - cosa c’è tra te e lo Sfregiato. -
- Noi.. noi siamo amici! Che cosa pensavi? -
Draco strinse gli occhi: - Mi sembra che ti tocchi un pò
troppo, per essere solo un amico. - sibilò.
- Quello che faccio con Harry, e quante volte mi tocca, non
sono certo affari tuoi! - sbottò lei, cercando invano di liberarsi dalla sua
presa.
Ma lui la teneva stretta, senza darle la possibilità di
muoversi.
- Se si azzarda ad allungare troppo le mani, lo
ammazzo. -
- E con quale diritto? Noi non stiamo insieme Malfoy, e non
certo per volere mio. - replicò lei.
Lui la fissò per qualche istante, poi fece aderire il suo corpo
a quello di lei, sfiorando le sue labbra con le proprie.
Hermione chiuse gli occhi: non poteva lasciarlo fare, non
voleva soffrire più di quanto non stesse già facendo.
- Non provarci nemmeno. - disse, spingendolo via
da lei.
Hermione uscì dalla tenda, ma Draco l’afferrò nuovamente per il
polso, facendola voltare.
- Ti tengo d’occhio, Mezzosangue. -
- Sai quanto me ne importa, Furetto. -
E, così dicendo, i due intrapresero strade opposte, ciascuno preso dai propri
pensieri.
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