Kingdom Hearts di Nistox (/viewuser.php?uid=36010)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Nessuno ***
Capitolo 3: *** Tempi di attesa ***
Capitolo 4: *** La perdita di una speranza ***
Capitolo 5: *** Un nuovo scontro ***
Capitolo 6: *** Nessuno contro Nessuno ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Frammenti di Ricordi ***
Capitolo 9: *** Kingdom Hearts! ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
Una nera figura sovrasta la città di Agrabah, le braccia
sono conserte ed il volto coperto da un cappuccio che ne nasconde i
connotati. Ma nonostante questo il suo sguardo freddo si può
percepire sull’intera città: i Nessuno stanno
terminando la conquista del pianeta, le poche resistenze fatte sono
state soppresse nel sangue, come del resto anche coloro che si sono
arresi. Cosa bisognerebbe aspettarsi d’altronde da esseri
caratterizzati proprio dalla mancanza di un cuore? Immobile resta il
membro dell’Organizzazione XIII, l’organizzazione a
capo di tutti i nessuno, immobile sull’arco sovrastante
l’entrata principale della città ormai distrutta:
nemmeno ha dovuto intervenire, a dimostrazione di quanto fossero
insignificanti gli abitanti di quel luogo. Improvvisamente un brivido
gli corre lungo la schiena, le braccia si sciolgono tornando lungo i
rispettivi fianchi mentre si gira in direzione del deserto: una figura
si dirige verso la città, una figura che indossa il suo
medesimo abito nero con il cappuccio alzato. Nonostante questo dovrebbe
riconoscerlo senza problemi, da sempre i tredici si riconoscono senza
neanche bisogno guardarsi in volto, ma questa volta non è
così: sembra essere un Nessuno nuovo mai visto prima. Che i
Tredici debbano diventare Quattordici? Evidentemente è
così, se no non si spiegherebbe quel vestito. Quindi rimane
in attesa che lui si avvicini: vuole testarne le abilità
prima di portarlo davanti al consiglio.
Saranno passati circa quindici minuti quando lo sconosciuto con un
passo calmo giunge finalmente sotto la porta d’entrata dove
si ferma. Agile il Nessuno si lascia cadere dall’arcata senza
nemmeno accusare l’urto con il suolo. Per alcuni istanti le
due figure si osservano in silenzio, guardando l’un
l’altro l’oscurità che cela il viso di
chi gli sta davanti. Quindi il membro dell’Organizzazione
inizia a parlare.
[E così tu saresti un nuovo Nessuno, eh?] mentre parla
inizia a girargli intorno in senso antiorario come se potesse
giudicarlo soltanto osservandolo.[E dovresti anche essere forte visto
che mantieni le forme di un umano. Dammi un motivo per cui dovresti
entrare nell’Organizzazione…] Il tono è
freddo, distaccato, come ci si può aspettare da qualcuno che
è assolutamente privo di cuore.
[Non mi sembra di aver chiesto di entrare in nessuna
organizzazione…] risponde senza girarsi, sicuro che le sue
parole verranno udite.
A queste parole l’altro si ferma di colpo girandosi verso
l’interlocutore che gli da il fianco destro [Non prendermi
per il culo! Tutti i nessuno ambiscono a far parte
dell’Organizzazione XIII, nessuno escluso! Tanto
più che tu hai fattezze umane e indossi l’abito
che ne caratterizza i membri. Quindi non dire altre stronzate o ti
rispedisco dal buco da dove sei uscito con qualche arto in
meno!] Compie alcuni respiri prima di riprendere a parlare:
quel tizio gli dava una strana sensazione. [Ora dimmi di quali poteri
sei dotato.]
[Nulla…]
[Nulla?!?!? Sei senza poteri?!? O per favore… fai un piacere
ad entrambi: vattene via che ho una missione da portare a termine.]
Detto questo si gira ed inizia a dirigersi verso la città
dando per chiuso l’argomento.
[Mi hai frainteso…] la voce più gelida che avesse
mai sentito raggiunge il membro dell’organizzazione alle
spalle, voce che lo costringe a girarsi.[Il mio potere…
è il Nulla!] Lo sconosciuto alza la mano destra
all’altezza del petto con il palmo rivolto verso il cielo, e
sopra di essa si crea una sfera nera, ma non del nero
dell’oscurità, in quanto non si trattativa di
essa, era più un’assenza di luce,
un’assenza di qualsiasi cosa: una sfera di Nulla.
Lo osserva stupito: non aveva mai visto niente del genere e, dopotutto,
forse quel tipo poteva essere ancora utile. Ma non ha il tempo di
parlare. Lo sconosciuto ora si trova a pochi centimetri da Lui
guardandolo dall’alto in basso, come se fosse sempre stato
li, come se quei metri che prima li separavano non fossero mai
esistiti. E lo stupore non può che aumentare quando la testa
si china ad osservare il proprio petto: la sfera di Nulla è
rimodellata prendendo la forma di un grosso ago che gli trapassa in
pieno il petto.
[Ah… dimenticavo] voce ironica proviene dal cappuccio che lo
sovrasta mentre già si sente iniziare a scomparire. [Odio
essere minacciato]
Detto questo con un semplice gesto della mano destra che ha fatto
scomparire l’ago di Nulla, apre un portale, per poi
scaraventarci dentro il membro dell’Organizzazione con la
sola mano sinistra.
Luxord stava tranquillamente camminando nella fortezza
dell’Organizzazione: il cappuccio è abbassato e
sta giocherellando con carte del proprio mazzo. In quel momento non gli
è affidata nessuna missione e così ha deciso di
girovagare per il castello governato dal silenzio e dalla quiete.
Ma tutto questo viene improvvisamente rotto dal rumore del portare che
si va a creare alcuni metri davanti a lui dalla quale esce un Nessuno a
Lui conosciuto che si schianta contro la parete del corridoio.
Rapido corre per raggiungerlo: ma che diavolo sta succedendo?!?
Quando la raggiunge si abbassa e mette l’amico seduto contro
il muro mentre gli abbassa il cappuccio.
[Zexion che è successo?] Il tono della voce è
grave: il numero sei dell’Organizzazione aveva chiaramente
subito una ferita mortale e stava scomparendo.
[Un Nessuno… vestito come noi…] L e frasi sono
spezzate dal respiro affannato e da alcuni gemiti di dolore causati dal
colpo subito. [è potente… ha il
potere… del Nulla…]
Queste le ultima parole del Burattinaio Mascherato prima di scomparire
davanti agli occhi dello Sfidante del destino.
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Capitolo 2 *** Il Nessuno ***
Innanzitutto grazie per i milioni di commenti... in particoalre
rigrazio otsuru perchè, tra tutti, è quello che
mi ha fatto più piacere ricevere (Chissà
perchè XD)
Il Nessuno
Un silenzio assordante dominava nella sala delle riunione
dell’Organizzazione. Tutti i posti erano occupati tranne due.
Ognuno era seduto al proprio posto, ognuno col cappuccio alzato. Si
guardano l’un l’altro attraverso il nero che
ricopriva il loro volto senza potersi veramente vedere.
D’altronde non hanno bisogno di guardarsi in faccia per
sapere cosa stanno pensando: la notizia della morte di Zexion si
è diffusa in pochi istanti ed erano li proprio per
parlare di quanto era avvenuto. Nessuno aveva mai eliminato uno dei
Tredici prima di allora. E tale affronto non poteva essere ignorato.
Improvvisamente una voce risuona nella sala accompagnata da un pugno
che colpisce il bracciolo della propria postazione.
[Dobbiamo eliminarlo! Lasciate andare me! Incenerirò quel
bastardo con le mie mani!]
[Calma Axel…] tranquilla la voce del Superiore [Tutti
sappiamo che deve essere eliminato ma, a parte il fatto che non abbiamo
idea di dove si trovi attualmente, dobbiamo essere cauti. Zexion non
era uno stupido ma nonostante questo è stato ucciso con
molta facilità. I Nessuno che sono tornati mi hanno riferito
che non ha nemmeno avuto il tempo di reagire.]
[Già quelli che son tornati…] L’ironia
nel tono di Larxene è ben riconoscibile da tutti
[Perché gli altri sono morti quando quel figlio di puttana
ha distrutto l’intero Pianeta!]
[E senza Pianeta niente cuori, niente cuori… niente Kingdom
Hearts!] Semplice constatazione quella di Saix, semplice constatazione
che però fa cadere di nuovo il silenzio nella sala.
È Xemnas che lo interrompe questa volta, portando
all’attenzione un altro argomento di fondamentale importanza.
[Notizie sul Custode?]
Roxas si muove irrequieto nel proprio posto: un brivido gli corre lungo
la schiena, come ogni volta che si parla di Sora. Ma si costringe
ugualmente a voltarsi verso Xigbar, incaricato di tenerlo
d’occhio.
[Attualmente si trova alla Fortezza Oscura con Leon e gli altri: ignora
totalmente il nostro piano e continua a fornirci una buona dose di
cuori.]
[Benissimo, questo vuol dire che…]
Ma il Superiore si blocca, interrotto dal rumore della porta della sala
che viene a aperto da Vexen.
[Xemnas…] si rivolge direttamente a lui: la notizia
è importante. [Qualcuno ha aperto un portale nella
Città di Mezzo. Credo proprio che si tratti di
“Lui”.]
Altre undici teste si volta ora verso il Superiore: il nemico
è stato avvistato ed ora attendono direttive.
Pesanti attimi di silenzio intercorrono prima che parli.
[Xaldin andrai tu: voglio che vada da quel Nessuno e che lo elimini una
volta per tutte… e portati dietro 3 squadroni di Nessuno.
Già che ci sei terminerai la conquista di quel pianeta.]
Nemmeno risponde il Feroce Lanciere: semplicemente scompare in un
portale di Oscurità che lo porterà a destinazione.
[La riunione è conclusa.]
Uno ad uno tutti i membri dell’Organizzazione se ne vanno ma
tutti hanno lo stesso pensiero: se Xemnas ha scomodato il numero tre
vuol dire che non è così indifferente
all’accaduto come vuol far vedere.
Il Nessuno sta camminando in mezzo alla piazza, il volto è
come sempre occultato dal cappuccio, il passo è lento, come
se avesse tutto il tempo del mondo. E non è forse
così?
Improvvisamente si ferma, la testa si alza e va ad osservare la cima
del campanile: su di essa si trova un Nessuno vestito al suo stesso
modo, ma col cappuccio abbassato rivelando così un viso dai
tratti duri e capelli lunghi e neri.
Improvvisamente i sassolini sul terreno iniziano a muoversi come se
stesse arrivando un terremoto: Nessuno di ogni genere e forma fanno il
loro ingresso da ogni strada della città, tutti col medesimo
obbiettivo, tutti col medesimo scopo.
Ma questo scena, questo esercito che ormai ha invaso la piazza e dista
da Lui pochi metri, non sembra dar la minima preoccupazione al Nessuno
che continua a guardare in direzione del Ferocie Lanciere.
Semplicemente apre le mani nelle quali si vanno a creare due sfere di
Nulla che poi prendono la forma di due pistole. Quindi inizia a sparare.
Non sa spiegarlo, non saprebbe darne alcuna motivazione, ma oggi
Marluxia è inquieto e si dirige verso una sala nella quale
di solito non va mai. È pensieroso, ed con la mano destra
che gratta il mento che fa il suo ingresso nella sala dove ci sono i
simboli di ognuno dei membri Dell’Organizzazione, simboli che
diventano rossi quando il loro possessore muore. Mentre continua a
camminare da una leggera occhiata al simbolo del Burattinaio
Mascherato, l’unico che al momento non è
più blu. Ma i suoi passi non fermano, almeno fino a quando
non si trova davanti al simbolo di Xaldin che risplende di blu. Non sa
spiegarlo, non saprebbe darne alcuna motivazione, ma oggi
Marluxia è inquieto.
Un ultimo proiettile fischia nell’aria, un ultimo sparo
risuona nella piazza, un Nessuno cade a terra esamine. Xaldin ha un
brivido quando quel tizio si volta nuovamente verso di lui:
non può vederne gli occhi, ma sa che lo sta guardando. In
una manciata di minuti aveva fatto fuori tre interi squadroni, seicento
Nessuno selezionati tra i migliori. E non si era nemmeno impegnato:
questo il numero tre dell’Organizzazione lo sapeva. Era
chiaro e traspariva in ogni suo movimento. Improvvisamente capisce di
non molte possibilità di sconfiggerlo.
[Allora… scendi tu o devo venire a prenderti?]
Rabbia quella che prova il membro
dell’Oranizzazione… o semplicemente la simula? La
immedesima sapendo che dovrebbe reagire con rabbia a quella
provocazione?
Un semplice gesto delle mani e tutte le sue lance compaiono intorno a
Xaldin che si tuffa nel vuoto. Il tempo del contraccolpo causato
dall’urto e il Ferocie Lanciere inizia una rapida corsa verso
il nemico con le lance che fedelmente lo seguono pronte ad attaccare.
Nuovamente IL Nessuno dimostra la propria freddezza, il proprio
distacco da quanto stava succedendo come se non lo riguardasse affatto.
Un semplice gesto: le pistole cambiano forma e vanno a ricoprire le Sue
mani come un altro paio di guanti duri come il metallo dai quali,
all’altezza delle nocche, escono otto spuntoni. Quindi, quasi
svogliato, inizia a sua volta una corsa verso l’altro.
Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
Il numero tre dell’Organizzazione si scopre a chiedersi cosa
avrebbe provato in quel momento, se avesse avuto un cuore, ad osservare
il proprio sangue gocciolare dal proprio volto fino a formare una
pozzanghera sotto di lui.
Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
D’altronde cos’altro potrebbe fare? Il corpo
è contro un muro tenuto su da due delle sue stesse lance che
gli trapassano le braccia all’altezza dei gomiti mentre le
altre sono a terra ai suoi piedi. E la testa si è fatta
troppo pesante per sollevarla.
Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
Improvvisamente una mano va a prendergli il mento e gli alza la testa
rivelando alla luce della Luna un volto che forse nemmeno gli altri
membri dell’Organizzazione avrebbero riconosciuto coperto
com’è da una maschera di sangue. I suo occhi si
perdono nuovamente nel nero del’cappuccio di quel Nessuno che
era riuscito a sconfiggerlo.
Improvvisamente per la mente gli balena una scena: Xemnas che lo vede
in quelle condizioni “Xaldin, ma cosa ti è
successo? ” e lui che risponde “Nulla!”.
Ed è con questa scena nella mente che scoppia a ridere,
dapprima cercando frenarsi, poi ridendo a pieni polmoni. Quella risata,
quella sua ultima risata divertita ma malinconica allo stesso tempo,
sembra il canto che un cigno intona quando sente la sua fine vicina.
IL Nessuno scuote la testa: non pensava di averlo colpito fino a farlo
impazzire. Quindi, sempre tenendo la sua testa alzata con la mani
sinistra, alza la destra stretta a pugno e per un istante, solo per un
istante, quel nero opaco risplende per i raggi della Luna. Solo un
istante, quello prima di calare sul volto di Xaldin per
l’ultima volta.
Era immobile, fermo ormai da tempo. Il Leggiadro Sicario osservava
immobile il simbolo del Terzo membro dell’Organizzazione.
Improvvisamente gli sembra di cogliere un cambiamento nel colore blu,
ma subito si dice che è un’illusione ottica, uno
scherzo della sua immaginazione dovuta all’attesa. Ma questa
idea viene subito scartata quando la sfumatura del colore continua fino
a diventare un rosso acceso.
Marluxia senza dire nulla si volta e abbandona la stanza: presto
verrà fatta un’altra riunione.
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Capitolo 3 *** Tempi di attesa ***
Bhè ringrazio tutti per i soliti milioni di commenti che
vedono otsuru sempre in testa XD
Tempi di attesa
Questa volta i membri dell’Organizzazione non sono in
riverenziale Silenzio, ma parlano tra di loro ad alta voce.
[prima Zexion ed ora Xaldin! E due mondi distrutti! Se non facciamo
qualcosa quel tale ci ucciderà uno ad uno!]
[e cosa vorresti fare Demyx? Affrontarlo tu? Pensi di aver
più possibilità di Xaldin?]
[demyx ha ragione, Xigbar… bisogna risolvere il problema al
più presto! Se lo assaltiamo in forze, per quanto potente
sia, non può sconfiggerci tutti insieme!]
[ma certo! Attacchiamolo così! Non elaboriamo neanche un
piano! No aspetta: perché non ci consegniamo a lui
già legati?]
La discussione continua: chi propone di attaccare chi propone di
studiare un piano. Sono tre gli unici che non parlano, gli unici a non
esprimere il proprio parere: Laxeus,, Roxas e Xemnas. Proprio
quest’ultimo si accinge ora a parlare sporgendosi leggermente
in avanti dopo essersi distaccato dallo schienale: basta questo piccolo
movimento ed improvvisamente il silenzio cala nella Sala in attesa di
scoprire cosa il Superiore stesse per dire.
[non ci sarà nessun attacco.] Già una prima
decisone è stata presa ed alcuni istanti si silenzio
scorrono per lasciar assorbire l’informazione agli
ascoltatori. [il Nemico è chiaramente troppo potente per
essere affrontato: attaccarlo adesso sarebbe una follia. Ognuno di noi
continuerà nella propria missione. Se qualcuno si
imbatterà in questo Nessuno se potrà
cercherà di raccogliere informazioni su di Lui e se verrete
scoperti farete immediatamente ritorno alla base. Nessuno deve
intraprendere uno scontro con Lui.]
[ma…]
[questo è un Ordine! Mi sono spiegato Axel?]
Il Soffia di Fiamme Danzanti abbassa lo sguardo irritato: era uno di
quelli che volevano un attacco diretto e l’idea di starsene
con le mani in mano non gli andava giù.
[bene… un’ultima cosa: da adesso in poi nessuno
potrà accedere alla stanza degli emblemi al di fuori di me:
ho bisogno di meditare su quanto sta accadendo. Potete andare.]
Un frazione di secondo e la sala va riempirsi di undici portali dentro
i quali i restanti Undici membri dell’organizzazione
scompariranno.
Il silenzio rimbomba nel Castello dell’Organizzazione: tutti
i Nessuno sono stati mossi, i numeri di squadroni sono stati
raddoppiati, veri e piccoli eserciti vengono mandati anche per le
missioni più semplici.
Ma nonostante questo, due voci risuonano nei corridori del Castello,
due voci che provengono da sotto due neri cappucci.
[ascoltami!] dice uno dei due fermando l’altro prendendolo
per il braccio [dobbiamo fregarcene di quello che dice Xemnas!
Attacchiamo il Nessuno noi due! Non riuscirà a battere i
nostri elementi combinati!]
[axel basta! A parte che Xemnas ci eliminerebbe senza pensarci se
disubbidissimo ad uno suo ordine in questo modo, sempre che non lo
faccia quel nessuno, perché non chiedi a qualcun altro? A
Roxas per esempio? Non state sempre insieme voi due?!?]
[eddai Demyx! Sai bene che Roxas non è il tipo da fare cose
del genere! E per quanto riguarda il Superiore… quando ci
saremo liberati di quel tipo son sicuro che ci premierà!]
[fossi in voi lascerei perdere…] come se si fosse creato
dall’Oscurità, Saix compare alle loro spalle.
[quel nessuno vi eliminerebbe in poco più di un secondo ed
in ogni caso non ci arrivereste: vi eliminerei prima io per
tradimento.] Particolarmente taglienti e fredde risultano le ultime
parole.
[hehe] Axel inizia a retrocedere lentamente mentre con la mano destra
si gratta la testa [saix non hai il senso dell’umorismo! Si
scherzava! Nessuno di noi disobbedirebbe a Xemnas. Ora scusatemi ma ho
una missione da completare.] Detto questo un portale lo ingloba mentre
ancora sta retrocedendo: quel Nessuno per qualche motivo incuteva
timore a tutti.
Saix porta ora lentamente lo sguardo su Demyx che scompare a sua volta,
lasciando il Mago che Danza sulla Luna da solo nei bui corridoi del
castello.
Quattro gocce di un liquido viola cadono rapide dentro un miscuglio
verdognolo che prende improvvisamente un colore blu limpido. Vexen
osserva interessato la razione che sta avvenendo nella provetta quando
improvvisamente un segnale acustico proveniente dalle sue spalle lo
attira verso una specie di computer. Preme alcuni tasti in rapida
successione quindi legge i dati sullo schermo: un varco si era aperto
nel mondo di Halloween, dove si trovava Xigbar ed il Custode. Scrolla
le spalle e torna a suoi esprimenti: evidentemente il numero due
dell’Organizzazione aveva avuto bisogno di uno spostamento
rapido.
Xigbar era immobile, il cappuccio calato sul volto, perfettamente
mimetizzato con l’oscurità di quel posto: quel
mondo era l’ideale per qualcuno che volesse vivere nel buio.
Con il solo occhio sinistro segue i movimenti di Sora, Pippo e Paperino
che avevano appena fatto conoscenza con un tipo scheletrico. Ma come
diavolo fa quel bambinetto a fare amicizia così facilmente
in qualunque mondo in cui vada?
Ancora era immerso nei propri pensieri quando vede comparire un portale
esattamente in mezzo alla piazza, alcuni metri davanti al gruppo del
Custode, dal quale esce un Nessuno.
Il Tiratore Libero non l’aveva mai visto, ma nello stesso
istante in cui lo vide seppe che era lo stesso che aveva eliminato
Zexion e Xaldin.
Doveva intervenire: Sora era fondamentale per il piano dell’
Organizzazione che vedeva come fine ultimo la riacquisizione dei cuori
da parte dei suoi membri.
Con unico solo balzo Xigbar esce dal proprio riparo e si posizione
esattamente davanti al Custode.
[vattene.] Un unico cenno in direzione di Sora mentre fa comparire le
proprie armi e le punta verso il Nessuno.
Quindi inizia a fare fuoco ma i proiettili non trapassano niente se non
l’aria: rapidi sono i movimenti dell’avversario che
scatta da una parte all’altra della piazza mentre i colpi gli
fischiano accanto.
Mentre il Tiratore Libero è intento a sparare al Nessuno che
ora sta correndo su di un muro si rende conto che il Custode non si
è mosso di un centimetro.
[vattene ti ho detto!!!] un istante, un solo piccolo istante di
distrazione quello Xigbar, e quando torna a voltarsi verso il muro a
cui sparava, si ritrova davanti il Nessuno.
[bu…] l’unico occhio del numero due si sbarra
mentre una ginocchiata poderosa lo colpisce al ventre seguita da una
rapida serie di colpi l’ultimo dei quali lo scaraventa in
direzione di un muro. Ma lo scontro non è ancora finito:
poco prima dello schianta Xigbar si riprende e con un colpo di reni
compie una rotazione di 180° andando così ad
appoggiare i piedi sul muro per poi darsi una spinta verso
l’alto andando ad effettuare un salto che gli permette di
evitare per un soffio il pugno del Nessuno che va invece a schiantarsi
contro il muro, facendo crollare l’intero edificio ed alzando
molta polvere, ed è verso questa polvere che Xigbar
inizierà a sparare a raffica nel tentativo di colpire
l’avversario. Un vano tentativo.
Difatti, portandosi dietro una scia di polvere, il Nessuno esce
improvvisamente dai detriti e fiondandosi in direzione del Tiratore
libero che non può fare altro se non guardarlo avvicinarsi.
Alcuni pugni in rapida successione da al membro
dell’Organizzazione prima di dargli un calcio che lo spedisce
verso una scalinata. Questa volta Xigbar non riesce a reagire, il suo
copro finisce contro gli scalini procurandogli un forte dolore che
unito ad una botta alla testa lo fanno svenire mentre ancora sta
rotolando già dalla scalinata. L’ultima immagine
prima del nero che il suo occhio riesce a vedere è quella
del Nessuno che si dirige lentamente verso il Custode: ma
perché quel moccioso è così stupido?
Laxeus era immobile e in Silenzio. Come sempre d’altronde.
Era davanti alla stanza degli emblemi dentro al quale c’era
Xemnas. I membri dell’Organizzazione avevano deciso di
sorvegliare a turno il Superiore, così che, se avesse avuto
bisogno di chiamarli improvvisamente, sarebbe stato più
facile radunarli.
Ed è proprio mentre stava attendendo che sente la porta
della stanza aprirsi alla sua destra, porta dalla quale esce Xemnas. Ma
qualcosa non andava: Xemnas è bianco, totalmente pallido,
gli occhi sono infossati e cammina tremante leggermente inclinato sulla
propria sinistra. Sembra che sia diventato improvvisamente
più vecchio di ottantenni. La sicurezza ed il potere
sembrano aver lasciato completamente il corpo del Superiore che
continua camminare con gli occhi spenti, come se non vedesse
l’Eroe del Silenzio di fianco a lui. Ma evidentemente non
è così visto che gli da un ordine.
[Chiama gli altri…] un brivido corre lungo la schiena del
Nessuno nel sentire la voce di Xemnas e mentre scompare nel portale si
ritrova a pensare che sembra quasi che il Superiore avesse appena perso
uno scopo.
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Capitolo 4 *** La perdita di una speranza ***
Finalmente vedo che i lettori della mia fan fiction sono aumentati,
anzi adirittura raddoppiati! XD
Bhè grazie dei complimenti, anche eprchè questa e
la mia prima fan fiction in assoluto^^
La perdita di una speranza
I membri dell’Organizzazione sono nuovamente riuniti nella
bianca sala dove tengono le loro riunioni. Nessuno osa interrompere il
silenzio questa volta, in parte perché qualcosa di terribile
era accaduto, cosa che si legge sul volto di Xemans, e ancora non
sapevano cosa, ed in parte perché era in attesa degli ultimi
due membri: Roxas e Xigbar non erano ancora arrivati.
Il Superiore era immobile, totalmente accasciato al suo posto come se
non avesse neanche più la forza di mantenersi dritto.
Perfino la testa è piegata sul lato destro per andare ad
appoggiarsi sulla mano chiusa a pugno che la sostiene solo
perché il gomito del braccio è a sua volta sul
trono. Strano da dirsi per un Nessuno che per definizione è
solo un involucro, ma Xemnas sembra totalmente svuotato.
[Il Custode è morto…] Atone le parole gli escono
dalla bocca, senza che lui nemmeno cambia la propria posizione ma, per
quanto esse siano state pronunciate con una voce rotta e bassa, esse
risuonano alla perfezione nelle orecchie dei membri
dell’Organizzazione.
Axel, come sempre, è il primo a reagire: si stacca dallo
schienale, le mani vanno ad artigliare i braccioli del suo trono mentre
la bocca si apre per urlare qualcosa: ma nessun suono ne esce.
Improvvisamente si è reso conto di non aver niente da dire,
così come improvvisamente gli è caduto addosso il
significato di quelle quattro semplici parole pronunciate dal
Superiore. Tutti gli anni passati, tutti gli sforzi
compiuti… tutto inutile. Il loro progetto, quello stesso
progetto nel quale ognuno di loro aveva messo se stesso, era finito.
Senza il Custode nulla ha più senso. Anche gli altri membri
come lui non sapevano che dire.
Il primo a rompere il silenzio è Saix [Come è
successo?]
[Nel mondo di Halloween…] Xemnas parla ma non si muove
mentre gli occhi sono ancora persi nel nulla: sembra quasi che le
parole gli escano dalla bocca per un riflesso incondizionato.
[È arrivato improvvisamente sul pianeta ed appena ha visto
il custode si è diretto verso di Lui. Xigbar ha cercato di
proteggerlo ma non c’è stato nulla da fare.]
Di nuovo il silenzio domina sulla sala: un altro di loro è
morto.
Axel sta ancora cercando una risposta nel vuoto quando improvvisamente
sembra trovarla.
[Roxas! Anche lui ha il Keyblade! Lui potrà procurarci i
cuori che ci mancano!] E nel dire queste parole porta istintivamente lo
sguardo sulla sedia della Chiave del Destino. Un brivido gli corre
lungo la schiena nel ricordarsi che non è presente, un
brivido premonitore che trova un’immediata realizzazione del
timore che gli era nato in quel momento nelle parole di Xemnas.
[Roxas è morto…] tutti i restanti membri
dell’Organizzazione si volta verso il Superiore sconcertati
dalla rivelazione. Nessuno di loro dice nulla aspettando che Xemnas
concluda la frase. [Nel momento in cui il Custode è stato
eliminato anche Roxas è scomparso.]
[Ma questo è impossibile!] La voce di Vexen esprime il
pensiero degli altri [Il Nessuno di qualcuno non può
scomparire se…] ma ancora non ha finito la frase che rende
conto che quello che stava dicendo non aveva alcun senso ed
è lo stesso Freddo Accademico a confutare la propria tesi.
[Prima di Sora e Kairi nessuno era diventato un Heartless per poi
riottenere il proprio cuore. Di conseguenza non possiamo avere idea di
cosa succede quando muore il possessore del cuore. Tanto più
che Sora era il custode del Keyblade e questo creava un legame ancora
più speciale tra lui e Roxas.]
Tutti ascoltano, tutti pensano a quanto detto da Vexen: ha ragione. E
mai il Freddo Accademico avrebbe voluto aver ragione in quella
occasione perché significava la perdita di ogni speranza.
Nessuno ha più niente da dire e quindi è Xemnas a
pronunciare le parole finali di quella riunione.
[Da adesso in poi nessuno di voi potrà lasciare il castello:
le missioni, sempre che ce ne siano, verranno lasciate ai Nessuno di
grado inferiore. Non potrete allontanarvi neanche di pochi metri. Io
sarò nella sala dei Simboli e…] un beve pausa
mentre il Superiore finalmente solleva gli occhi [fatevi venire
un’idea.] Quasi con tono di supplica vengono dette queste
ultime parole che precedono la scomparsa del Superiore in un varco.
I restanti otto membri non hanno bisogno di chiedere a cosa si
riferisse l’ultima frase: hanno bisogno di trovare un altro
metodo per raggiungere Kingdom Hearts. Alcuni di loro sono leggermente
infastiditi dall’ordine di non allontanarsi ma non hanno
intenzione di disubbidire: nessuno di loro vuole scomparire per mezzo
di quel Nessuno e né hanno la forza di osare qualcosa tanto
li ha colpiti la morte del Custode e la scomparsa di Roxas.
Mai la sede dell’Organizzazione era stata così
piena di vita, se tale termine si può utilizzare per coloro
che non esistono. Ognuno dei membri, nel primo periodo, si era sforzato
di trovare un nuovo modo per raggiungere Kingdom Hearts, di trovare uno
scopo, una speranza. Ma nessuno aveva trovato niente. Neppure Vexen era
riuscito a trovare un soluzione nonostante avesse passato tutto il suo
tempo nel laboratorio: l’unica cosa che ha potuto fare
è stata quella di osservare impotente il computer che gli
segnalava sempre più portali che si aprivano nei vari mondi.
Nessuno di loro aveva più guardato quella grande luna a
forma di cuore che una volta contemplavano di continuo.
[Cosa fai?]
[Leggo il futuro Demyx] Risponde pacato lo Sfidante del Destino mentre
continua a mischiare le sue carte seduto ad un tavolo della Fortezza.
Il Notturno melodico si siede di fronte a Luxord appoggiando il mento
sullo schienale della sedia che tiene al contrario. [Non sapevo ne
fossi capace]
[Le mie carte posso assumere le immagini di qualsiasi altra carta
esistente, anche quelle dei tarocchi. E per Sfidare il Destino e
cambiarlo, prima bisogna conoscerlo. Così ogni tanto
consulto le carte.]Conclude ponendo le carte coperte in un semicerchio
di fronte a sé per poi formulare la domanda alla quale
avrebbero dovuto dare risposta [Cosa riserva il futuro
all’Organizzazione?]
Quindi, lentamente, prende cinque carte dal semicerchio con la mano
sinistra e le posiziona a croce in mezzo al semicerchio. Alza gli occhi
verso Demyx [Ed ora vediamo che dicono] dice prima di girare la carta
al centro.
Bianca. Totalmente bianca. Al Notturno Melodico viene da ridere ma
quando vede la serietà e la preoccupazione negli occhi dello
Sfidante del Destino il sorriso gli muore sulle labbra. Luxord gira
rapidamente anche le altre quattro carte che, come la prima sono
completamente bianche.
Demyx non ha bisogno di chiederlo per sapere che quel bianco voleva
dire che l’organizzazione non aveva futuro.
[Bene…] dice alzandosi [Spero proprio che tu riesca a
cambiare il destino.] Quindi si allontana lasciando Luxord da solo a
fissare le sue carte bianche.
Marluxia è steso a terra: l’ultimo colpo ricevuto
l’ha reso totalmente incapace di contrattaccare. I muscoli e
le ossa gli fanno male. I passi dell’avversario si avvicinano
a lui. Il Leggiadro Sicario alza lo sguardo verso la figura ammantata
di nero.
[Fottiti Axel] Dice mentre stringe la mano del Soffio di Fiamme
Danzanti che lo aiuta rialzarsi.
[Dai non prendertela… l’ultima volta hai vinto tu]
[Basta… mi sono rotto di combattere] dice spuntando per
terra del sangue cha aveva in bocca.
[E che vuoi fare scusa? Allenarsi è la cosa più
divertente che si può fare qua dentro. Ho preferisci
metterti a meditare con Lexaeus?]
Marluxia rimane immobile alcuni istanti quindi torna a voltarsi verso
Axel [Allora preparati!] grida cominciando a corre verso di lui facendo
comparire la falce tra le proprie mani.
Il Nessuno è immobile ad osservare soddisfatto il suo ultimo
massacro benché non si fosse divertito più di
tanto a distruggere gli abitanti di quel pianeta: in fondo erano solo
dei grossi felini.
Alza il capo e va ad osservare il cielo rosso che annuncia
l’imminente distruzione il pianeta che troppi colpi aveva
ricevuto dal Nessuno, e mentre fissa quel rosso si ritrova a pensare ai
membri dell’Organizzazione: era un po’ che non ne
incontrava uno.
Poco male: presto avrebbero dovuto affrontarlo, volenti o nolenti.
E pensando questo il Nessuno alza la mano destra al di sopra della
propria testa e crea nel suo palmo una sfera di Nulla che lancia al
centro del pianeta.
Coloro che nei mondi vicini in quel momento stanno guardando il cielo
potranno vedere scomparire un’altra stella.
Xemnas è immobile con il volto bluastro per il riflesso del
Suo simbolo, volto che non è più stanco e
disperato come alcune settimane prima. Recenti avvenimenti di cui lui
solo era a conoscenza gli avevano ridato una leggera speranza. Ricorda
bene quando era in quella medesima sala e… ma i suoi ricordi
vengono bruscamente interrotti da un Simile che fa il suo ingresso
nella sala per portagli altre novità.
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Capitolo 5 *** Un nuovo scontro ***
Ecco il quinto capitolo della fan fiction: ringrazio tutti per i
commenti che sono drasticamente aumentati, in particolare Mercury che
se aspettava acnora un po' a leggerla avrebbe incontrato una fine lenta
e dolrosa XD
Un nuovo scontro
Un forte boato riporta alla realtà il Nessuno che mentre
stava ammirando lo spettacolo del Mondo delle Meraviglie che esplodeva
si era perso nei propri pensieri. È ora di lasciare quel
pianeta ma, prima deve decidere dove dirigersi. Recentemente si stava
annoiando: è dalla battaglia col custode che non incontra un
avversario che riesca quanto meno a stuzzicare la sua attenzione. Ha
voglia di qualcosa che lo stimoli. Mentre si verifica
un’altra esplosione a poca distanza il Nessuno prende la
propria decisione: è ora di andare a trovare i restanti
membri dell’Organizzazione.
IL Freddo Accademico attraversa di corsa i corridoi del Castello
annunciato dal rumore dei suoi rapidi passi che rimbomba tra le pareti
delle stanza. Giunto davanti alla porta della stanza dei simboli vi
entra immediatamente: sa che il Superiore aveva proibito a chiunque di
entrare ma non c’era tempo.
[Xemnas! Il Nessuno è Qui! Poco fa ha aperto un varco nel
Mondo che non esiste. Ora si sta muovendo per la città]
Alcuni istanti passano prima che il Superiore, che in mezzo alla sala
si trova, risponda, istanti durante i quali Vexen ansioso di una
risposta rimane immobile ad osservare la sua nuca.
[Di a Saix di preparargli un degno benvenuto. ora vattene.]
Senza rispondere il Freddo accademico si volta ed esce per andare a
riferire il messaggio, troppo frettoloso e preoccupato per esser
contraddetto che tale compito venga affidato ad una delle reclute e non
a lui che era uno dei fondatori, troppo frettoloso per notare qualcosa
di strano nella sala che ha appena lasciato.
L’oscurità improvvisamente si dirada quando il
Nessuno esce dal portale facendo il suo ingresso il quel Mondo che, di
fatto, non esiste. Un lieve gesto con la mano ed il Corridoio tra le
dimensioni che aveva creato va a chiudersi ma, prima che scompaia
completamente, alcuni detriti volano al di fuori di esso mentre
un'altra stella si spegne nel cielo sopra di lui. Quindi inizia a
camminare lentamente per le strade di quel pianeta alla ricerca della
sede dell’Organizzazione.
La lunga arma del Mago che Danza sulla Luna viene bloccata dalla spada
dell’Eroe del Silenzio il quale tiene la mano sinistra
appoggiata sulla lama per meglio sostenere il colpo. In quel preciso
istante Vexen fa il suo ingresso nella sala dove il numero V e il
numero VII si stanno allenando.
[Saix! Il Nessuno è nel nostro mondo: Xemnas vuole
che tu gli prepari un degno benvenuto]
Il Nessuno, che ancora stava facendo pressione sull’arma
dell’avversario, la ritrae di scatto.
[Finalmente questa interminabile noia cesserà. Vexen: raduna
gli altri sulla terrazza frontale del castello. Sarò la per
osservare meglio la situazione.] Detto questo il Mago che Danza sulla
Luna scompare in un portale.
Il Freddo accademico digrigna i denti: solo adesso si rende conto del
fatto che Xemnas a quanto pare sembra fidarsi più di quello
sfregiato che di lui. Ma non può che obbedire:
l’ordine di Xemnas prevede ovviamente che tutti loro
assecondino le richieste del numero VII.
Una veloce occhiata a Lexaeus che silenzioso si sta già
dirigendo verso il luogo ove, in quel preciso istante, Saix sta uscendo
da un portale.
[Bene… iniziamo a vedere se è veramente forte
come sembra.] La sua mano destra si alza di scatto: un gesto
insignificante ma che risveglia una quantità enorme di
oscurità.
Il Nessuno cammina senza fretta tra i palazzi quando improvvisamente
una forte vibrazione pervade l’oscurità di quel
posto: tutto, dagli edifici alle strade, ogni singola superficie si
ricopre improvvisamente di quello che sembra alla vista una denso
liquido nero. E da questo liquidi iniziano ad uscire una
quantità pressoché infinta di Neo Shadow.
Lentamente si muovono, si guardano attorno con i loro occhi gialli per
individuare simultaneamente l’avversario per il quale sono
stati evocati. Il loro bersaglio. Il loro obbiettivo. La loro unica
motivazione di esistere. Ed è questo che rende gli Heartless
tanto forti e tanto pericolosi: vivono solo per eseguire il compito che
gli è affidato e, di conseguenza, non temono nulla.
Improvvisamente saltano tutti insieme, tutti in direzione del Nessuno.
Ma lui non si muove. Loro lo colpiscono, si ammassano uno
sull’altro, si fondono tra loro, formando un’enorme
cupola di oscurità che sovrasta il loro obbiettivo.
Niente si muove ma improvvisamente dei raggi iniziano ad uscire da
quella massa immensa, ma non raggi di luce, bensì raggi di
colore nero opaco.
Improvvisamente, come un esplosione ma senza alcun rumore, dal centro
dell’Oscurità si va a creare una nuova cupole
molto più grande della precedente che consuma tutto
ciò che incontra: Heartless, palazzi e strade. Perfino
l’aria e l’acqua che cadeva dal cielo. Dopo alcuni
istanti, con la stessa velocità con al quale era comparso,
il nulla va a ritirarsi lasciando al proprio posto un’enorme
cratere al centro del quale, come se nulla fosse successo, il Nessuno
rimane immobile. Dopo un istante di stasi l’aria va a
riempire il vuoto che si era creato ove prima c’era la
cupola, dando origine così a fortissimi venti, uno dei quali
con sferzata fa cadere il cappuccio di colui che, in quel mondo, era un
intruso.
L’essere che aveva compiuto immense stragi, colui che aveva
distrutto innumerevoli mondi, alza il volto ad osservare il cielo
mentre alcune gocce gli bagnano le guance.
Peccato che nessuno sia li per vederlo, per descrivere i tratti di quel
viso.
Con un lento gesto delle mani rialza il cappuccio per poi riprende la
sua cammino.
[Non è possibile!] il grido si Saix riecheggia nelle
orecchie dei compagni che condividono appieno quello che ha detto: non
è possibile. Quel Nessuno ave non solo distrutto quella
massa di Neo Shadow ma anche eserciti di Dark Side e dei più
potenti Heartless mai generati. In oltre ormai era sulla strada che
dava al castello.
La pioggia cade sul volto dei membri dell’Organizzazione per
alcuni istanti prima che il numero VII parli di nuovo.
[Axel,Luxord, Marluxia e Larxene: andate nell’atrio del
Castello ed eliminatelo.]
[Era ora! Finalmente si balla!] queste le parole del Soffio di Fiamme
Danzanti prima di scomparire come gli altri tre in un portale.
IL Nessuno si ferma improvvisamente davanti ad un passaggio trasparente
che portava ad un grande castello bianco. Alza il capo ad osservare la
struttura: era arrivato. Riprende quindi a camminare fino a giungere
all’entrata dell’edificio entrando quindi in un
atrio di medie dimensioni.
[Mh….. temevo che avreste continuato all’infinito
a mandarmi contro degli stupidi Heartless. Almeno ad uccidere voi mi
divertirò di più.]commenta nel vedere i membri
dell’Organizzazione dall’altra parte della sala.
Chiude la mano nell’aria e dentro di essa va cerarsi una
lunga frusta di Nulla.
I quattro non lo degnano di una risposta. Semplicemente fanno a loro
volta comparire le loro armi e si preparano allo scontro.
La prima ad attaccare è Larxene. Rapidi si suoi pugnali
volano in direzione dell’avversario accompagnati dagli
schiocchi dovuti all’elettricità che vi ha
immesso. Rapido il Nessuno salta in alto e ruotando velocemente ma con
estrema precisione sul proprio asse, evitando gli attacchi.
Da dietro la Ninfa Selvaggia viene spiccato un balzo da Marluxia che
tiene stretta tra le meni al propria falce. L’avversario di
scatto apre le braccia andando a fermare rotazione proprio mentre il
Leggiadro Sicario carica un colpo sulla propria destra, attacco che va
schivare con un colpo di reni che lo fa ruotare in aria al di sopra
della testa di Marluxia mentre viene inseguito dalla lama avversaria
che cerca ripetutamente di assaggiare le sue carni. Ma non vi riesce e
non appena il Nessuno si trova alle spalle del Leggiadro Sicario, con
un calcio nella schiena lo spinge via mentre inizia a sua volta a
scendere in direzione del pavimento. Rapido Axel si porta sotto di Lui
facendo ruotare le armi iniziando così ad evocare il potere
del fuoco in esse contenuto mentre Luxord inizia a disporre le proprie
carte per la stanza.
Quando il Nessuno è a pochi metri dal suolo il Soffio di
Fiamme Danzanti genera una colonna di fuoco alta una trentina di metri
e per alcuni istanti lui e l’avversario rimangono oscurati
dalla vista degli altri tre membri dell’Organizzazione.
Il primo ad uscire dalle fiamme è Axel, ma non con la testa
alta e lo sguardo trionfante, bensì a velocità
altissima sbalzato via da un colpo del Nessuno. Con uno scatto di reni
riesce a riprendere l’equilibrio e a poggiare i piedi a terra
che strisciano sul suolo per una paio di metri mentre il fuoco da lui
generato si spegne e lo Sfidante del destino si appresta ad attaccare
scomparendo in una delle sue carte mentre queste vanno comporre un
cerchio attorno al suo avversario ed iniziano a ruotare vorticosamente.
Improvvisamente Luxord salta fuori da essa portando un rapido attacco
in direzione del Nessuno che viene però schivato. Lo
Sfidante del Destino però non si ferma e scompare nuovamente
nelle carte continuando a compiere attacchi improvvisi da ogni
direzione. Ma nessuno di essi va a segno: sembra quasi che il Nessuno
sappia prima di lui da che parte avrebbe attaccato. E così
da un attacco anziché limitarsi a schivare
l’avversario prende Luxord per il braccio che era diretto
verso il suo volto e lo lancia contro una parete mentre le carte
seguono il loro padrone.
Tutti sono immobili: i quattro membri dell’Organizzazione
fissano con occhi pieni di rabbia che non possono provare quel Nessuno
che era stato capace di evitare tutti i loro colpi.
Ed ecco che al nera figura apre la mano destra lasciando finalmente
sciogliere la frusta, che fino ad allora aveva stretto nella mano, e la
fa schioccare nell’aria, uno schiocco che da il via ai suoi
avversari che si scagliano nuovamente verso di lui.
Un tonfo leggero e anche Luxord cade a terra. Il respiro si fa pesante
mentre inizia muovere con estrema fatica gli occhi in cerca dei suoi
compagni: gli ultimi neri brandelli neri di Larxene stanno finendo di
scomparire nell’aria vicino alla falce di Marluxia conficcata
nel muro mentre dalla parte opposta Axel ormai è scomparso
dalla vita in giù. Il Soffio di Fiamme Danzati gli volge un
sorriso malinconico.
Lui, lo Sfidante del Destino, era quello che aveva resistito di
più, probabilmente grazie alla protezione delle sue carte.
Sente i passi del Nessuno allontanarsi, ma non si gira ad guardarlo.
Sposta gli occhi dal volto di Axel che finisce di scomparire e li porta
verso il soffitto della sala, un soffitto bianco. Bianco come le sue
carte quanto aveva chiesto loro quale fosse il destino
dell’Organizzazione.
Saix è visibilmente turbato: non pensava veramente che quel
Nessuno sarebbe stato capace di sconfiggere i suoi compagni messi
insieme. Davanti a lui si erge la porta che da alla sala degli emblemi
ma prima che possa entravi essa si apre rivelando il volto del
Superiore, non più un volto disperato e sconfitto, ma di
nuovo il volto serio e deciso di una volta.
[Andiamo Saix: è ora di conoscere il nostro ospite.]
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Capitolo 6 *** Nessuno contro Nessuno ***
Ecco... il sito combatte epr non farmi postare ma io resisto!!! XD
Capitolo 6 “Nessuno contro Nessuno”
Il passo di Xemnas è freddo e deciso mentre attraversa i
corridoi del Castello seguito da Saix: entrambi sono immersi in un
silenzio quasi reverenziale, come se dovessero portare rispetto alla
situazione in cui si trovavano.
I passi continuano a susseguirsi rapidi fino a quando i due
non fanno il loro ingresso in un ampia sala ove gli altri restanti
membri dell’Organizzazione li stavano aspettando: era in
quella sala che avrebbero affronteranno il Nessuno. Xemnas si ferma
guardando i suoi sottoposti negli occhi: Saix, il Mago che Danza sulla
Luna, Lexaeus, l’Eroe del Silenzio, Vexen, il Freddo
Accademico, e Demyx, il Notturno Melodico. I restanti quattro membri
dell’Organizzazione erano li, pronti a combattere con insieme
a lui anche a costo di perdere la loro vita.
Il Nessuno sta fischiettando tra sé e sé mentre
aspetta che l’ascensore su cui si trova raggiunga i piani
superiori. Si stava quasi divertendo: il combattimento contro i quattro
membri dell’Organizzazione lo aveva proprio divertito. Non
vede l’ora di incontrare gli altri! Poi si trova a farsi una
domanda: eliminati i membri dell’Organizzazione cosa avrebbe
potuto fare? Certa distruggere i mondi era divertente, ma era difficile
trovare degni avversari.
Scrolla le spalle come a scacciare questi dubbi: ci penserà
quando sarà il momento.
[Amici…] Xemnas prova una strana sensazione nel dire quella
parola che per i Nessuno non ha alcun significato. Ma glielo deve.
[Siamo qui in cinque… solo cinque sui tredici gloriosi
membri che compongono l’Organizzazione…] Orgoglio
e stima si diffonde nei quattro sottoposti nel sentir parlare dei
caduti al presente come se fossero ancora li con loro. [e forse tra non
molto non rimarremo nemmeno noi. Aveva un piano… avevamo uno
scopo… avevamo una speranza! Ma questo Nessuno, questo
Nessuno che è uscito dal Nulla, c’è
l’ha tolta. L’unica cosa che volevamo era riavere i
nostri cuori! Poter provare di nuovo emozioni! Poter
sognare… ma Lui ci ha privato di questa
possibilità alla quale abbiamo dedicato anni. Tutto svanito
in pochi secondi. Ma non è finita! Kingdom Hearts si
può raggiungere in molti modi! E noi ne troveremo un altro!
Solo un ostacolo ci separa veramente dal nostro obbiettivo: quel
nessuno che ha osato eliminare i nostri compagni.] Alcuni istanti di
silenzio trascorrono mentre il superiore guarda uno ad uno negli occhi
gli ultimi membri della gloriosa Organizzazione XIII: in quegli occhi
legge solo determinazione e rispetto. Sono con lui. [È
quindi arrivato di combattere insieme questa battaglia! Una battaglia
per la sopravvivenza! Una battaglia per i caduti! Una battaglia per la
speranza! Combatterete con questa battaglia?!?] quattro voci risuonano
in quella stanza, quattro urli lunghi e decisi: solo quattro, ma che
avrebbero spaventato un esercito.
A questi urli segue il silenzio.
Al silenzio segue un battere di mani.
Il Nessuno aveva continua il proprio percorso: aveva attraversato
stanza scale e corridoi. Era stato attaccato da un quantità
spropositata di Nessuno. Ma li aveva uccisi tutti. Senza il minimo
sforzo.
E finalmente li aveva trovati. Altri membri
dell’Organizzazione.
Aveva ascoltato in silenzio il discorso del Superiore che come uno
sciocco pensava che incoraggiare i proprio sottoposti potesse servire a
qualcosa. Stolto: l’unica cosa a cui potrebbe servire
è aumentare la loro disperazione nel momento in cui
darà loro il colpo di grazia infrangendo per sempre le loro
speranze.
Comunque aveva atteso. Si era appoggiato con la spalla destra allo
stipite della porta che conduceva al salone dove si trovavano. E quando
il discorso era finito e le voci si erano spenti aveva applaudito.
Prima in modo spento, ancora appoggiato al muro. Poi con vigore sempre
maggiore cominciato a camminare verso i Nessuno che si trovano
dall’altra parte della stanza.
[Bravi! Bravi! Davvero uno rappresentazione incredibile!
Però…] le mani lentamente smettono di applaudire
per poi portarsi lungo i suoi fianchi. [alla fine di un
interpretazione…] Quindi le mani vanno a chiudersi intorno
al vuoto, vuoto che presto viene sostituito dal nulla che va a
modellarsi dando forma a due lunghe spade del solito colore nero opaco.
[cala il sipario!] e con queste parole che ancora devono finire di
uscire dalla sua bocca inizia una corsa verso Xemnas che è
il più vicino mentre l’adrenalina dello scontro
inizia a scorrergli nel corpo: chissà se questo scontro
sarà ancora più divertente del precedente.
All’unisono i cinque si voltano in direzione del Nessuno. Non
si erano accorti che era arrivato. Lo osservano. Lo ascoltano. E quando
lui fa apparire le spade per tutta risposta anche loro fanno apparire
le loro armi. Quindi lo scontro ha inizio.
Xemnas inizia immediatamente una corsa in direzione del Nessuno tenendo
i laser lungo i fianchi. Quando i due si raggiungono inizia tra loro
uno spettacolare scambio di colpi, che forse sembra simile ad una danza
ritmata dal rumore delle loro armi che si scontrano. Ma il superiore si
rende subito conto della disparità: lui sta mettendo tutto
sé stesso negli attacchi, mentre l’avversario non
si sta impegnando limitandosi a parare e a portare qualche attacco di
notevole forza ma che, si capisce, non è il suo massimo. Ed
è questa stessa superbia che lo limita, costringendolo a
sottovalutare gli altri, finendo per non dare importanze ai movimenti
degli altri quattro.
Difatti Lexaeus e Saix hanno cominciato a loro volta una
corsa, ma non diretta verso i due impegnato nello scontro ma sui lati
della stanza mentre Demyx ha iniziato a suonare col Citar dal quale si
generano due pareti d’acqua che dividono la stanza in tre
sezioni: al centro il Nessuno e Xemnas mentre ai lati il numero V e VII.
Solo ora il Nessuno si accorge di quanto sta succedendo, e il Superiore
ne approfitta per saltale attraverso una parte d’acqua che si
apre per lasciarlo passare.
Ora l’avversario ora è fermo al centro della
stanza, separato degli altri dalle pareti d’acqua. Ma questo
non dura che un secondo.
Infatti l’Eroe del Silenzio ed il Mago che Danza sulla Luna
escono dalle pareti attaccandolo con le loro armi per poi scomparire di
nuovo dietro l’acqua che prontamente si pare per farli
passare mentre il Superiore lo attacca con i laser da ogni lato. I
colpi sono rapidi precisi, altrettanto lo sono le parate del Nessuno
che riesce, benché con impegno maggiore, a parare i colpi e
a deviare i laser.
È allora che interviene Vexen con il suo scudo: il Freddo
Accademico era rimasto al fianco del Notturno Melodico ed ora combina
il suo potere con quello del numero IX. In una frazione di secondo,
durante la quale Saix e Lexaeus escono per l’ultima volta da
quel corridoio, le pareti d’acqua diventano muri di ghiaccio
dando il via ad un nuovo istante di quiete che, come i precedenti,
termina quasi subito nel momento in cui l’Eroe del Silenzio e
il Mago che danza sulla Luna colpiscono il ghiaccio con le loro armi
spaccandolo in enormi pezzi che iniziano a cadere
sull’Avversario.
Ma il nessuno non si scompone nemmeno questa volta: con netti e precisi
colpi di spada frantuma i blocchi che cado verso di lui. Ma proprio da
dietro da un blocco da lui frantumato che Xemnas fa la sua comparsa
circondato da cristalli di ghiaccio compiendo un affondo in direzione
dell’avversario che scarta indietro per evitare il colpo.
I due si osservano a vicenda in un primo momento, quindi gli occhi di
entrambi si spostano in direzione del petto del Nessuno sul qualcuno
strappo orizzontale si è aperto dal quale inizia ora a
fuoruscire del sangue. La ferità è superficiale,
ma è comunque il primo colpo che riceve.
Immediatamente il Nessuno ritorna all’attacco finalmente
sfoderando tutta la sua vera potenza. Si potrebbe pensare che sia
rabbia quello che lo spinge a combattere n questo modo, ma se i membri
dell’Organizzazione potessero veder sotto il suo cappuccio,
ai loro occhi non si mostrerebbe un volto adirato ma un sorriso
divertito.
Xemnas è inginocchiato in mezzo alla stanza, il respiro
affannato, le testa china e lo sguardo perso nel vuoto: sembra quasi
che un incantesimo l’abbia pietrificato. Ma ecco che la sua
testa compie un movimento, si gira verso sinistra ed i suoi occhi vanno
ad osservare la spalla sulla quale era appoggiata la mano destra che
stringeva la ferita che ha preso il posto del braccio sinistro perso
durante lo scontro.
Quindi il suo sguardo si alza e va ad osservare la grande spada di
Lexaeus conficcata nel muro che sta scomparendo come lo scudo Vexen a
pochi metri di distanza. Ora la testa va ruotarsi a destra per
osservare il volto di Saix, ormai praticamente trasparente, finire di
disintegrarsi.
Un rumore di passe lo costringe a guardare davanti a sé: il
Nessuno stava camminando verso il Superiore il quale, dietro la figura
di colui che aveva distrutto l’Organizzazione XIII, poteva
scorgere il copro esanime di Demyx, che probabilmente era appena stato
finito.
Lo osserva, lo osserva avvicinarsi e sovrastarlo. Xemnas è
ancora in ginocchio, troppo stanco per reagire.
[L’unica cosa che rimpiango…] dice il
superiore abbassando il capo con la voce triste e malinconica
di chi sta per incontrare la propria morte sapendo di non esser
riuscito a compiere qualcosa [è di non aver mai visto
Kingdom Hearts.]
Un risata fredda e vuota proviene dal cappuccio del Nessuno, risata che
fa rialzare il capo a Xemnas
[Bhè… son felice di toglierti questo tuo unico
rimpiato…] dice mentre la mano destra va ad abbassarsi
rivelando un volto incredibilmente pallido dai tratti dolci
incorniciato da capelli argentei. Ed in tutto quel candore risaltano in
modo incredibile due occhi neri: niente pupilla, niente iride. Solo lo
stesso nero opaco delle spade che stringe in mano. [Io sono Kingdom
Hearts!]
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Capitolo 7 *** Rivelazioni ***
Scusate se ci ho messo tanto a postare ma ho avuto problemi di linea
acnhe se vedo che non sono amcnatoa nessuno in particolare. Va
bhè: non mi scoraggio. Ecco il nuovo ed entusiamsante
capitolo
Capitolo 7 “Rivelazioni”
[Io sono Kingdom Hearts]
Queste parole continuavano a rimbombare nelle orecchie di Xemnas che
ancora in ginocchio fissava incredulo gli occhi neri del Nessuno che
gli stava davanti. [Non può essere…] flebili
parole fuggono dalle sue labbra e nemmeno rispecchiano il suo pensiero
perché, non sa spiegarselo, il Superiore sa di istinto che
quello che gli è stato detto è vero.
Il Nessuno è immobile di fronte a lui, lo sovrasta con la
sua altezza ed un ghigno divertito gli si può leggere sulle
labbra.
[Ed invece è proprio così…] e con voce
calma inizia a parlare del proprio passato, delle sue origini, della
sua creazione. Parla perché fondamentalmente non ha mai
parlato con nessuno, e parla perché infondo sente un
perverso senso di debito verso il capo dell’Organizzazione
XIII, che così tanto l’ha fatto divertire.
Improvvisamente una luce, una luce forte, troppo forte. Prima non era
niente ed ora… no… anche ora non è
niente… non può dire di esistere…
è semplicemente nulla che ha preso forma e nemmeno ben
definita… sembra una nuvoletta… una bolla di gas
nero che fluttua nel vuoto.
Chi è? Come è nato? Perché esiste?
Non sa rispendere a queste domande ma si rende conto di non provare
preoccupazione. Si rende conto di non provare alcun sentimento. Si
rende conto di non avere cuore.
Inizia a guardarsi intorno e si accorge di poter vedere anche se non ha
occhi. Non sa come fa ma è solo una domanda senza risposta
che si aggiunge alle altre.
Intorno a lui c’è solo luce, una luce forte e pura
che non proviene da alcun posto, come se fosse il luogo stesso a
brillare di luce propria. E da quel luogo delle cose rosa si staccano e
si allontanano mentre altre vi tornano.
Sono cuori. Proprio quello che a lui manca. Dovrebbe sentirsi
malinconico ma non può.
È allora che si rende conto di qualcosa che stona. Una
macchiolina nera in quel bianco sfolgorante. Vorrebbe avvicinarsi,
vedere meglio ma… no aspetta… riesce a muoversi!
Inizia lentamente a fluttuare verso quel punto nero mosso semplicemente
dalla propria forza di volontà e finalmente lo raggiunge.
È sotto di lui, nero e dagli occhi gialli. Uno Shadow. Un
Heartless. E sembra che stia attaccando qualcosa.
Ed improvvisamente si rende conto di aver sbagliato. La luce non veniva
emanata dal posto ma da un enorme cuore bianco. Così grosso
che non riusciva a vederne la fine. Kingdom Hearts.
Minuti? Ore? Anni? Il Nessuno non sa dire quanto prima fosse stato
creato. Già: Nessuno. Questa parola era entrata far parte
delle sue conoscenza un giorno. Tutt’ora si sorprende quando
si accorge di aver imparato qualcosa senza aver fatto nulla. Come se
col temo si stesse completando. Ed infatti è così.
Il Nessuno non è più la nuvoletta
dell’inizio ma un’ombra antropomorfa: non ha ancora
una propria consistenza ma di certo ha fatto progressi. Ma
più va avanti, più cose conosce, meno riesce a
sopportare la propria situazione: rinchiuso in quel posto senza poter
far nulla, senza poter parlare con nessuno. Tempo prima aveva trovato
una grande porta bianca ma non era riuscito ad aprirla
perché mancava di consistenza e qualcosa non gli permetteva
di attraversarla. Per altro non poteva neanche conoscere uno di quagli
Heartless, troppo stupidi e desiderosi di cuori. Già: erano
aumentati parecchio rispetto al primo. All’inizio erano tutti
piccoli e uguali poi lentamente hanno iniziato ad arrivare anche esseri
di forme e dimensioni diverse. E più questi si nutrivano di
Kingdom Hearts più lui diveniva forte.
Il tempo continua a passare ed ormai Kingdom Hearts è
diminuito di molto. Già: le pareti ormai sono diventate nere
e la luce proviene dal centro di quel luogo. Ma lui non era
più cambiato e, col tempo, è giunto alla
conclusione che quel posto fosse troppo pieno di luce per potergli
permettere di prendere una forma definitiva. Ma improvvisamente
qualcosa era cambiato.
Due tizi era entrati: una specie di topo ed un ragazzo dai capelli
bianchi. Come erano giunti li? Da dove erano entrati? Lui era sempre
stato davanti alla porta e quella non si era aperta!
Ma ecco un cigolio. Il nessuno si volta di scatto. La porta si sta
aprendo! Qualcuno sta evocando Kingdom Hearts dalle tenebre e Lui sta
rispondendo. Quel nucleo di luce inizia improvvisamente a brillare
intensamente come non faceva da tempo ed un’incredibile onda
d’urto splendente si espande da esso facendolo sbalzare fuori
dalla porta.
Quando si era svegliato aveva iniziato a sentire una sensazione
spiacevole. Caldo! Si trovava in mezzo ad un immenso deserto. Si alza
da terra e si rende conto che ha un copro. Altro, vestito di nero con
un cappuccio calato sul viso. Un forte brivido gli corre lungo la
schiena, non per il caldo ma per il potere che sente dietro di
sé.
E senza una meta inizia un cammino che lo porterà alla
città di Agrabah.
Impietrito Xemnas ascolta il racconto che il Nessuno gli rivela.
Abbassa la testa: Kingdom Hearts senza il cuore. No! Senza parte del
cuore. Forse c’è ancora un speranza. O ci sarebbe
se il Nessuno non stesse per ucciderlo.
Fa un altro passo in avanti osservando la nuca del Superiore. [Il
racconto è finito. Le tue ultime parole?]
Xemnas rimane immobile: non ha niente da dire di fronte a tali
rivelazioni. La testa è abbassata e la mano destra ancora
stretta sulla ferita che ha al posto del braccio sinistro. Un frusciare
di vesti gli fa sapere che il Nessuno ha alzato la spada sopra la
propria testa per dargli il colpo di grazia. Chiude gli occhi. Ora
scoprirà cosa si prova a svanire per sempre.
Ma il fato non è d’accordo a quanto pare. Non
è giunta la sua ora. Non ancora.
Mentre tiene ancora degli occhi chiusi sente il sibilo di oggetti che
sfrecciano nell’aria. Inizialmente pensa che abbia deciso di
eliminarlo in qualche strano modo ma poi apre gli occhi ed alza la
testa: il Nessuno di è girato per combattere contro qualcuno
mentre continua deviare gli oggetti che aveva sentito poco prima
sibilare nell’aria.
Ed improvvisamente sente scorrere dentro di sé
ciò che più vicino alla rabbia un Nessuno
può provare: è in ginocchio, è stanco
ed è ferito ma nessun essere può voltare le
spalle al Superiore dell’organizzazione XII senza pagarne le
conseguenza.
Con uno scatto la mano destra lascia la ferita riportandosi sul proprio
fianco per far comparire uno dei laser con cui combatte. Quindi con
medesima velocità si alza colpendo con tutta la propria
forza il Nessuno sulla schiena aprendo glia una profonda ferita. Per
alcuni istanti il tempo sembra fermarsi: Xemnas rimane con la spada
alzata ed il Nessuno con la schiena inarcata. Anche quello con cui
stava combattendo si è fermato. Ma poi il tempo riprende il
proprio corso e Xemnas cala nuovamente un colpo sul Nessuno, e un
altro, e un altro ancora. Tredici colpi infierisce sulla schiena del
Nessuno prima di fermarsi esausto.
Chissà cosa avrebbe provato il Superiore in quel momento se
avesse avuto un cuore nel vedere quell’essere voltarsi e
guardarlo con faccia stupita prima di scomparire.
E chissà cosa avrebbe provato nel veder apparire attraverso
il corpo del Nessuno che scompariva le figure di Roxas con i Keyblade
in mano e di Xigbar con le pistole ancora fumanti.
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Capitolo 8 *** Frammenti di Ricordi ***
Eviva!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Finalmente qualcuno mi fa tornare un po'
di speranza!!!!!!!! Un commento dopo secoli!!!!
Gaeshi: questo capitolo è tutto dedicato a te ; )
Capitolo 8 “Frammenti di ricordi”
La botta alla testa contro i gradini era stata veramente forte ma per
fortuna lo svenimento era stato abbastanza breve. Xigbar apre
l’unico occhio e ritorna in questo mondo rendendosi conto che
il suo corpo era ancora scomposto sul terreno. In un flash gli ritorna
alla mente quanto successo pocanzi: lo scontro col Nessuno, il volo
verso le scale e l’avversario che si dirigeva verso il
Custode.
Rapido fa perno sulle mani e si guarda intorno ed una scena che quasi
lo fa vomitare gli si palesa davanti agli occhi: il Nessuno era al
centro della piazza di Halloween e teneva sollevato per il bavero Sora.
Ma la cosa che più lo fece rabbrividire era la lama opaca
che trapassava da parte a parte il Custode ed i suoi occhi spenti.
Nessuna parola sembrava trovare la strada per uscire dalla bocca semi
aperta del numero due dell’Organizzazione che era rimasto
totalmente sconvolto da quello che stava vedendo.
Lo riportò alla realtà lo sguardo del Nessuno che
si volse verso di lui ma prima che questo potesse fare qualsiasi cosa
Xigbar apre un portale nell’esatto punto dove si trovava e vi
scompare.
Xemnas stava meditando su quanto stava avvenendo
all’Organizzazione e a riguardo di quel misterioso Nessuno
quando un portale si apre in mezzo alla sala dei simboli e ne esce
Xigbar che immediatamente si accascia al suolo.
[Cosa è successo?] Chiede serio il superiore dopo essersi
avvicinato al Tiratore Libero: certo non è nelle sue
condizioni migliori ma se la caverà senza problemi.
[Il Nessuno…] comincia a parlare prima che una smorfia di
dolore gli si dipinga sul viso e che del sangue in bocca lo costringa a
sputare per terra [ha ucciso il Custode…] vorrebbe dire
altro, vorrebbe raccontare cosa era successo ma non ci riesce. La testa
si piega di lato mentre Xigbar cade di nuovo nelle tenebre dello
svanimento.
Xemnas rimane paralizzato per alcuni istanti, incapace di far qualsiasi
cosa. Quindi si volta verso il simbolo di Roxas che sotto i suoi occhi
sta lentamente diventando rosso.
Quindi quasi involontariamente si dirige verso la porta dietro la quale
troverà Lexaeus .
La riunione era conclusa e Xemnas sta tornando nella sala ove Xigbar
stava ancora riposando. La porta scorrevole si apre innanzi al
Superiore che ci mette alcuni istanti per individuare Xigbar che si era
trascinato in modo da poter appoggiare al muro.
Il Superiore si trova a chiedersi per quale motivo non abbia
esplicitamente detto che il Tiratore Libero non era morto ma solo
ferito. Scuote la testa: non aveva nemmeno detto che era morto e
comunque c’erano cose più importanti al momento di
cui occuparsi.
Inizia a dirigersi vero il numero II per domandargli ulteriore
informazioni quando si rende conto che il suo sguardo si era spostato
alle proprie spalle e che fissava qualcosa a bocca aperta. Lentamente
Xemnas si gira in direzione del punto osservato da Xigbar ed assiste a
qualcosa che mai prima di allora si era verificato: il simbolo della
Chiave del Destino che poche ore prima era diventato rosso sta ora
sfumando per riprende il normale colorito bluastro. Per la prima volta
nella sua non-vita il numero I dell’Organizzazione
è rimasto a bocca aperta.
Erano passati una manciata di giorni da quando avevano fatto da
spettatori a quell’incredibile avvenimento e nessuno dei due
ne aveva parlato. Erano rimasti silenziosi e pensierosi e nessuno di
loro era stato disturbato dagli altri membri a cui Xemnas aveva
ordinato di rimanere fuori dalla stanza.
[Xigbar…] il Superiore ora si alza ed osserva il proprio
interlocutore: era uno dei Nessuno più forti e si era
ripreso abbastanza bene. [Ti devo affidare una missione della massima
importanza.]
Il Tiratore non risponde né annuisce: Xemnas sa che lui
accetterà incondizionatamente dalla missione che gli
verrà data.
[Devi scandagliare i mondi restanti, devi girare ognuno di essi in
cerca di Roxas… lui è evidentemente ancora vivo.
Probabilmente i poteri del Custode, dopo la sua morte, si sono messi
alla ricerca della loro parte mancante. Ed anche questa parte si
è messa alla ricerca della arte complementare facendo
così scomparire il numero XIII. Ma quando queste due parti
si sono incontrate si è costituito un nuovo essere, un nuovo
Roxas, in quanto la mente di Sora si è distrutta con la sua
morte.]
[Ma allora perché non è tornato da noi? Pensi che
abbia voluto abbandonarci?]
[No… più semplicemente credo che i suoi ricordi
siano assopiti dentro di lui. Tu devi trovarlo, risvegliare il suo
passato, e, a quel punto, riprende quel che il Custode stava facendo
per noi: dovete raccogliere i cuori.]
[Ma Roxas non ha mai potuto liberare i cuori dagli Heartless! Se
così fosse stato non avremmo mai avuto bisogno del Custode!]
[Ma ora è dotato di nuovi poteri! Ricorda: i poteri del
Custode ora vivono solo in Roxas!]
Per alcuni secondo Xigbar rimane in silenzio, secondi che trascorrono i
silenzio.
Quindi il Tiratore Libero scompare in un portale: la sua nuova missione
era appena cominciata.
Xigbar iniziava a preoccuparsi: era passata una settimana e non aveva
ancora trovato tracce di Roxas. Certo una settimana era relativamente
breve ma non poteva sapere quanto tempo rimaneva
all’Organizzazione.
Il portale nel quale si trovava si apre su un mondo nel quale non era
mai stato. Crepuscopoli gli pare che si chiami. Ancora non aveva
cominciato la ricerca quando un ragazzo vestito di bianco gli passa a
fianco in skateboard.
[Scusa vecchio!]
Il Tiratore libero non può fare a meno di osservare a bocca
aperta Roxas che si allontana da lui.
I vicoli di quel posto erano piuttosto insidiosi ma per lui, che era
abituato a seguire il Custode senza farsi scoprire, non è un
problema rintracciare Roxas.
In modo quasi teatrale fa il suo ingresso in quella strana stanza posta
alla fine di uno dei vicoli e si trova sotto lo sguardo di quattro
ragazzi di cui una femmina e uno un po’ sovrappeso che lo
fissano ad occhi sbarrati con la bocca ancora aperta su un ghiacciolo
azzurro.
[Ma sei il vecchio di prima! Senti ti ho chiesto…]
[Roxas devi venire immediatamente con me!] Xigbar ora aveva preso il
ragazzo per le spalle e lo sta scuotendo con energia.
[Coma conosci il mio nome?!?] Chiede il ragazzo liberandosi dalla preso
con uno strattone.
[Sei un Nessuno Roxas! Fai parte dell’ Organizzazione XIII
che recupera i cuori per poterne riavere di propri! Devi tornare con
me! Xemnas, gli altri ed io abbiamo bisogno di te!]
[Non so di che tu stia parlando!] Grida Roxas benché, per
qualche motivo, quelle parole gli sembrano vagamente famigliari.
Intanto gli ragazzi fissavano a bocca aperta i due.
[Senti non ho tempo per una terapia lenta ed elaborata e non sono certo
uno psicologo: quindi si passa alla terapia d’urto!] Detto
qeusto il Tiratore Libero fa comparire le sue pistole compiendo un
balzo all’indietro per poi sparare in rapida successione tre
colpi in direzione del ragazzo che, per razione inconscia, fa comparire
due Keyblade deviando i colpi. Roxas rimane immobile alcuni istanti
osservando le armi che sta tenendo in mano. Quindi riporta lo sguardo
su Xigbar.
[Abbiamo bisogno di te…] Ripete serio.
Fondamentalmente non gli dispiaceva tanto compiere quella missione:
dovevano solo girare per i mondi ed eliminare quelle creature oscure
che facevano del male alla gente, cosa che tra l’altro aveva
scoperto saper fare molto bene. Non aveva ancora recuperato al memoria
ma sentiva uno strano senso di affiatamento verso quell’uomo
che lo accompagnava.
Xemnas era appena tornato dalla balconata nella sala dei simboli quando
Vexen era entrato trafelato dando l’allarme che il Nessuno
era nel loro mondo.
Il Superiore da sbrigative indicazioni per poi rimanere solo pregando
tra sé e sé “Ti prego fa che resistano
ancora un poco, solo alcune decine di minuti. Manca così
poco perché Kingdom Hearts sia completo!”
Roxas fa un ultimo affondo trapassando completamente un Defender. Non
sapeva nemmeno dove si trovava n quel momento l’unica cosa
importante era prendere altri cuori. Si era lentamente accorto che
quella missione gli “stava a cuore” più
di quanto avrebbe dovuto. In fondo ancora non ricordava nulla. Si gira
verso Xigbar per chiedergli quale fosse la tappa successiva
ma in quell’istante un simile appare davanti a loro.
È un messaggio di Xemnas: Kingdom Hearts è pronto!
Xemnas tira un sospiro di sollievo quando il simile scompare per andare
a portare il messaggio al numero II e XIII
dell’Organizzazione. La testa si solleva e ferma osserva
davanti a sé: ora bisognava solo aspettare che i due
arrivassero. Il superiore si volta ed esce dalla stanza trovandosi
davanti Saix.
Roxas guarda Xigbar ed i due si scambiano un cenno di assenso: era ora
di tornare a casa. Il Tiratore compie un ampio gesto della mano destra
creando un portale che, una volta attraversato, li conduce nella sala
dei simboli.
Xigbar è preoccupato: Xemnas non era li. Dove essere
successo qualcosa nei pochi minuti che avevano separato
l’invio del messaggio ed il loro arrivo. Si gira con la bocca
già aperta per dire qualcosa alla Chiave del Destino ma uno
spettacolo macabro si palesa ai suoi occhi: il ragazzo è a
terra in preda alle convulsioni, le pupille dilatate e della bava che
gli scende dalla bocca.
D’istinto si inginocchia e cerca di tenerlo fermo
stringendogli le spalle.
[no… no! NO!] Grida il Tiratore Libero con voce disperata
[Che cazzo sta succedendo?!? E perché ora?!?]
I minuti passano e le condizioni di Roxas non cambiano: Xigbar non
aveva mai avuto un desiderio così forte di piangere. Xemnas
e gli altri potevano aver bisogno del loro aiuto. Ma non poteva
portarsi dietro il ragazzo in quelle condizioni. Né tanto
meno abbandonarlo: se gli fosse successo qualcosa era finita: era
l’unico che può aprire la porta di Kingdom Hearts.
Talmente è preso da tali considerazioni che non si accorge
che il copro che stringeva non trema più.
[Ora ricordo]
Il Tiratore Libero nell’alzare la testa si trova di fronte i
profondi occhi blu di Roxas.
Ma non c’è tempo di festeggiare: devono trovare
gli altri.
I due stavano correndo da diversi minuti alla ricerca degli altri ma
per il momento non avevano trovato traccia dei loro compagni.
Finalmente giungono in una sala e quel che vedono gli raggela: un
Nessuno dai bianchi capelli è in piedi di fronte al
Superiore con una spada alzata.
È solo un istante: Xigbar fa comparire le sue pistole e
inizia a sparare a raffica sul Nessuno mentre Roxas corre
verso di lui con i due Keyblade nelle mani.
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Capitolo 9 *** Kingdom Hearts! ***
Bene: son contento che il capitolo ti sia piaciuto gaeshi, anche
perchè mi sa che sei l'unica a cui è piaciuto, o
almeno l'unica che l'ha detto XD
Comunque ecco il nono nonchè penultimo capitolo: nel
pressimo il finale! Buona lettura^^ (Soppratutto a gaeshi!)
Capitolo 9 “Kingdom Hearts!”
Roxas sta correndo senza sosta lungo delle scale, davanti si trova
Xigbar e ancora più avanti Xemnas che continuava a stringere
la ferita dalla quale la perdita di sangue si è quasi
fermata.
Già: una fortuna di essere dei Nessuno è la
veloce rimarginazione delle ferite, a meno che queste non siano letali,
ma comunque anche loro si stancavano come gli altri. E lui ormai inizia
ad ansimare.
[Xemnas fermiamoci un attimo: siamo tutti stanchi. Tu hai combattuto
contro il Nessuno e io e Xigbar abbiamo passato le ultime settimane ad
eliminare Heartless. Ormai il pericolo è passato
e…]
Il Superiore si gira di scatto fulminandolo con lo sguardo.
[Passato?!? Non hai sentito quello ti ho detto?!? Se è le
parole del Nessuno sono vere ogni secondo che passa migliaia di
Heartless attaccano il cuore di Kingdom Hearts?!? Dove potremo
recuperare i nostri cuori in se esso scompare?] Senza aggiungere altro
Xemnas riprende a salire le scale seguito da Xigbar.
Per alcuni istanti Roxas rimane immobile prima di riprendere a correre
senza altre obbiezioni: il Superiore ha ragione.
Finalmente i tre raggiungono una balconata posta sulla torre
più alta del castello: davanti a loro una specie
di enorme luna a forma di cuore si erge in tutta la sua maestosa
bellezza. Ma non c’è tempo per indugiare.
[Roxas…] La voce del Superiore ora è
più calma e il ragazzo gli si porta vicino. [dalla morte di
Sora tu sei l’unico Custode e dentro di te si cela tutto il
potere del Keyblade e, con esso, la capacità di aprire la
porta di Kingdom Hearts. Fai quanto devi.] Xemnas fa alcuni passi
indietro portandosi al fianco di Xigbar e Roxas si volta ad osservarli:
i due lo osservano in attesa reverenziale in attesa di quello che
l’Organizzazione sta aspettando da anni. Il Tiratore gli fa
l’occhiolino con l’unico occhio che gli rimane.
La Chiave del Destino è pronta.
Roxas si volta verso il cuore mentre fa comparire nella mano destra il
Keyblade Lontano Ricordo e lo punta verso Kingdom Hearts.
Alcuni istanti di stasi che sembrano anni trascorro prima che qualcosa
succeda.
Ma improvvisamente una piccola luce compare sulla punta
dell’arma, luce che sembra attirare a se un’immensa
energia mentre s’ingrandisce pian piano fino a raggiungere le
dimensioni di una palla da baseball ed improvvisamente da essa si
stacca un sottile raggio di luce che colpisce quell’enorme
luna generando un’immensa onda d’urto mentre il
rumore di una serratura risuona nell’aria.
Quindi un’immensa porta bianca compare davanti a loro che con
un leggero scricchiolio si apre inondandoli di luce che li costringe a
chiudere gli occhi.
Quando li riaprono i tre si ritrovano in una immensa città
molto simile a quella che circonda il loro castello. Si guardano
l’un l’altro: nessuno sa cosa deve fare. Fino ad
allora avevano pensato solo a raggiungere Kingdom Hearts ma non avevano
mai pensato a cosa far una volta li.
Ma un grugnito interrompe i loro pensieri.
Un Heartless, un piccolo Shadow sbuca da rudere di un palazzo. Gli
osserva con i suo occhi gialli girando a scatti la testa come per
osservarli da prospettive diverse prima di esplodere in numerosi
frammenti di oscurità.
Roxas e Xemnas si voltano all’unisono verso Xigbar che ancora
sta puntando la pistola fumante nel punto dove poco prima si trovava
l’Heartless.
[Scusatemi e che sono te..]
Teso. Probabilmente Xigbar voleva dire teso. Ma la sua bocca resta
aperta mentre il suo unico occhio si muove sul soffitto.
Il Superiore e la Chiave del Destino alzano la testa e a loro volta
rimangono a bocca aperta.
Solo in quell’istante si accorgono che si trovano in una
specie di immensa sfera che ha raggio di centinaia di chilometri.
Ed ogni centimetro di quella superficie è ricoperto di Dark
Side. Come se non bastasse da tutte le case iniziano a fuoriuscire
Shadow e New Shadow. Ed ognuno di quegli esseri si stava dirigendo
verso di loro.
Il primo a riprendersi è Xemnas.
[Roxas!] Dice velocemente per non perdere tempo [Il Nessuno ha parlato
di qualcosa di luminoso, una specie di globo! Vedi la?] Dice indicando
l’orizzonte dove una flebile luce risplendeva, ma lo sguardo
di Roxas è più attirato dagli Heartless che
distano solo pochi metri. [Veloce!] Grida infine mentre prendendo il
polso sinistra del Ragazzo con l’unica mano che gli rimane,
compie ungaro su se stesso prima di lanciarlo sul palazzo che si trova
alla loro destra.
Una volta atterrata la Chiave del Destino si volta a guardarli per una
manciata di secondi prima di iniziare una frenetica corsa in direzione
di quella flebile luce che è la loro unica speranza.
Xigbar e Xemnas osservano Roxas allontanarsi saltando da un palazzo
all’altro prima di tornare a pensare agli Heartless.
[Bha… solo qualche miliardo di Heartless… potrei
farlo con una mano sola…] dice il Tiratore libero prima di
far comparire le pistole mentre sogghigna per la frecciatina appena
lanciata al Superiore.
[Già… e perché non tenere anche un
occhio chiuso?] un rumore elettrico risuona quando il laser compare
nella sua mano destra..
Un singolo scambio d’intesa tra i due prima di scattare verso
quell’interminabile esercito di Heartless.
Se solo potessero scorgere la figura vestita di nero e col cappuccio
calato sul volto che compare in quel momento dietro di loro.
Roxas corre ormai da diversi minuti, troppo lontano per poter udire i
rumori della battaglie che probabilmente si sta svolgendo dietro di
lui. Con malinconia pensa agli amici morti, a colore che si
erano sacrificati. Se solo lui non fosse scomparso per quel lungo
periodo. Quanta rabbia proverebbe se avesse un cuore a ricordo del
tempo perso a Crepuscopoli. Ma non è più tempo
del passato: Xigbar e Xemnas contano su di lui e un nuovo futuro si
stava per aprire per loro. È mentre pensa questo che
finalmente giunge ad un grande spiazzo.
Con agilità salta dall’ultimo palazzo di quella
immensa schiera che aveva sorpassato.
Ma ne valeva la pena.
Un globo di pochi metri di diametro galleggiava al centro dello
spiazzo, un globo che irradia una luce incredibile ma incatenato al
suolo da delle catene di un colore nero opaco.
Inizia a compiere alcuni passi incerti per poi accelerare sempre
più: finalmente! Finalmente avrebbero avuto di nuovo un
cuore!
Improvvisamente i piedi di Roxas si piantano al suolo facendogli fare
una brusca frenata: davanti a lui si è aperto un portale da
quale è uscita una figura vestita di nero che nella mano
destra stringe una spada.
Lo sconosciuto lo osserva per alcuni secondi prima di abbassare con la
mano sinistra il cappuccio rivelando una carnagione e dei capelli
bianchi incredibilmente bianchi e degli occhi neri.
Roxas rimane immobile a fissarlo con la bocca aperta che inizia a
tremare. Ci vuole del tempo prima che riesca a parlare con una voce
tremante e rotta.
[N-n-no… non è possibile…
Xemnas… Xemnas ti ha…]
[Tsk… Xemnas…] Lo interrompe il Nessuno mentre
muove come se dove dare una frustata la spada dalla cui lama si
staccano alcune grosse gocce di sangue che cadono ai piedi Roxas che
rimane ad osservarlo con la testa abbassata [Lui e
quell’altro erano degli inetti oltre che degli stupidi. E si
che gli avevo spiegato con tanto cura la mia storia. O meglio: gliela
aveva spiegata il mio alterego.]
La Chiave del Destino alza la testa: è confuso. Non capisce.
E forse non vuole capire: aver scoperto che anche Xemnas e Xigbar erano
morti è stato un colpo troppo duro. Era solo. Completamente
solo.
[Quando l’altro Nessuno è uscito da Kingdom
Hearts, si è dovuto creare un nuovo Nessuno nel quale
convogliare l’energia che si generava man mano che gli
Heartless guadagnavano terreno. Così mi sono generato io: di
gran lunga più forte ed intelligente del mio predecessore!
Perché abbandonare questo posto? Perché
abbandonare questo posto che ogni istante genera energia dentro di me?
Solo perché non aveva un corpo solido?!? Stolto…
solo uno stolto Nessuno come voi. Bastava attendere…
attendere che il cuore di Kingdom Hearts fosse talmente piccolo da non
impedire più alla sua energia di manifestarsi. Ed ora che
è morto il suo potere si è ricongiunto al mio
come quello del custode si è ricongiunto con il tuo:
è solo voi dell’Organizzazione che devo
ringraziare se ora il mio potere è completo ed infinito!]
È finita. Non può più fare nulla.
Roxas cade in ginocchio ed osserva sconvolto il proprio volto riflesso
nelle gocce di sangue ai suoi piedi. Erano morti dodici membri
dell’Organizzazione per sconfiggere quel Nessuno: come
può lui da solo sconfiggerne uno ancora più
potente.
[Presto il cuore di Kingdom Hearts scomparirà
definitivamente ed io otterrò quella briciola di energia che
mi manca, quel frammento di potere che mi divide
dall’immortalità. Ed allora estenderò
il mio dominio sull’intero universo.]
Il Nessuno aveva parlato più a se stesso che a Roxas che
ancora fissava quelle gocce di sangue nelle quale gli pareva di
rivedere i volti di coloro che definiva amici benché non
avesse un cuore per amarli.
[Ma non temere…] la mano sinistra del Nessuno si
è alzata e sopra di essa si è creato un frammento
di Nulla con la punta rivolta verso il numero XIII
dell’Organizzazione. [Non sari qua per vederlo.] la mano si
abbassa di colpo mentre quella piccola lancia scatta verso Roxas.
Un tonfo sordo si genera quando essa si conficca nel suolo dove fino a
pochi istanti prima c’era la Chiave del Destino che dopo aver
scartato di lato ora si sta rialzando con uno sguardo pieno di nuova
determinazione e Lontano Ricordo nella mano.
[Bene… così sarà più
divertente!] Commenta il Nessuno alzando la spada che ancora stringe
nella destra mentre entrambi iniziano una feroce corsa verso
l’altro.
Nel più totale silenzio di quella città che si
era generata man mano che il cuore Kingdom Hearts si ritraeva risuona
il classico rumore di una lama che lacera delle carni.
I due si guardano uno di fronte all’altro, così
vicini che possono sentire il respiro dell’avversario rulla
pelle.
Il Nessuno sorride nel vedere un rivolo di sangue fuoriuscire dalle
labbra di Roxas: entrambi avevano compiuto un affondo ma mentre quello
del membro dell’Organizzazione aveva un direzione
completamente sbagliata quello del Nessuno aveva centrato in pieno il
proprio bersaglio penetrando nell’addome del Ragazzo ove
ancora si trovava.
Ma il sorriso del Nessuno scompare nello scorgere il medesimo ghigno di
soddisfazione sulle labbra insanguinate del ragazzo. Solo ora si
accorge che gli occhi di Roxas stanno fissando qualcosa alle sue spalle.
Il Nessuno si gira e con orrore osserva il raggio di luce che parte dal
Keyblade del ragazzo fino a raggiungere la serratura del nero lucchetto
nascosto tra le catene che imprigionavano il globo di luce.
[NOOOOOOOOOOO!]Grida mentre si volta alzando la spada che squarcia
l’intero busto di Roxas fino ad uscire dalla spalla sinistra.
Ma era troppo tardi: la Chiave del Destino aveva girato il polso e le
catene di colore nero opaco erano cadute a terra.
Mentre Roxas sta cadendo a terra l’ultima cosa che vede
è un’immensa luce nella quale danzano i neri
frammenti che si staccano dal suo copro che scompare.
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Capitolo 10 *** Epilogo ***
Wow un'altro lettore^^
Bene bene: ecco a voi l'ultimo capitolo di questa mia prima fanfiction.
Spero che sia piaciuta a tutti quelli che l'hanno letta, e vi chiedo di
commentare tutti quanti^^
Detto questa buona lettura^^
Epilogo
Una forte luce gli abbaglia gli occhi ancora coperti dalle
palpebre. Cerca di aprirli ma i raggi gli fanno male quando per iride
ancora troppo aperta e lo costringono a mettere una mano davanti agli
occhi. Rimane sdraiato su quella che sembra essere sabbia mentre il
vento gli soffia sulla pelle e il rumore del mare giunge tranquillo
alle sue orecchie.
Dove è finito? L’ultima cosa che ricorda
è quella forte luce ed il Nessuno con la sua
spada… la spada!
Roxas si mette seduto con uno scatto di reni mentre la mano corre
all’addome in cerca della ferita mortale che avrebbe dovuto
ucciderlo ma non la trova. La mano inizia a salire lentamente verso
sinistra seguendo la strada aperta dalla lama dell’avversario
ed improvvisamente si ferma al centro del petto.
Tu-tum Tu-tum Tu-tum
Le lacrime inizia scendere dai suoi occhi mentre il suo cuore continua
battere prepotentemente nel suo petto.
E quando alza lo sguardo esse non possono che aumentare come la gioia
che prova: Xemnas è davanti a lui e gli sorride come gli
sorridono tutti quanti i membri dell’Organizzazione che sono
in cerchio attorno a lui.
Roxas scatta in piedi e guarda il superiore senza parole. Il vestito
nero è scomparso ed al suo posto ci sono dei normalissimi
vestito: l’unica cosa che attira l’attenzione
è la manica sinistra piegata su se stessa e cucita a coprire
le ferita che gli aveva staccato il braccio.
Il ragazzo ora comincia a ruotare introno a sé guardando
negli occhi ciascuno dei suoi amici: Marluxia, Lexaeus, Zexion, Xaldin,
Xigbar, Axel, Saix, Vexen, Demyx, Luxord e Larxene. È senza
parole: sono tutti vivi e tutti li. Insieme. Il nero opprimente dei
vestiti che avevano indossati per anni era scomparso e tutti hanno
vestiti sgargianti, dalla minigonna ai jeans, dai cappotti alle
magliette a maniche corte. E tutti sorridono.
E finalmente sorridono non per un ricordo di ciò che erano
estati ma per una vera emozione che sta scaldando i loro cuori.
Ancora con gli occhi pieni di lacrime Roxas torna a volgersi verso
Xemnas dietro il quale si stende un mare che sembra infinito.
[Ce l’hai fatta] Gli dice soddisfatto il Superiore.
Fa per rispondere quando un grido lo fa girare, ma prima che abbia
completato tutti i centottanta gradi Axel lo prende sulla spalla
gettandosi con lui nell’acqua attraverso il varco creato da
Xemnas che si era opportunamente spostato immediatamente seguito da
Zexion, Demyx e persino Vexen che si gettano a loro volta nel mare
iniziando a spruzzarsi a vicenda tra le urla divertite.
Larxene emette un gridolino divertito quando Luxord la solleva da terra
prendendola in braccio per poi tuffarsi con le in mezzo agli altri
cinque.
Marluxia e Saix gli osservano compiaciuti quando vengono spinti a loro
volta rispettivamente da Xaldin e Xigbar che stanno ancora ridendo
quando l’enorme Lexaeus gli prende uno per braccio e con loro
a carico corre nell’acqua insieme agli altri.
L’unico che rimane sulla spiaggia e Xemnas che gli osserva.
Finalmente: tutto quello che aveva fatto fino ad ora non era stato
vano. C’erto, aveva fatto cose di cui non andava fiero, ma
nel vedere gli altri che finalmente erano tornati a provare ogni
emozione e che si stavano divertendo ogni rimorso scompare: ne era
valsa la pena.
Certo non era stato facile, e c’erano ancora alcuni punti non
chiari riguardo al Nessuno di Kingdom Hearts, ma ogni sua riflessione
viene interrotta da dell’acqua spruzzatagli in
faccia da Roxas che gli sorrideva in mezzo agli altri che intanto
continuavano a giocare come bambini.
[Tu piccolo ragazzino! Non hai imparato a rispettare i tuoi
superiori?!?] Grida ridendo gettandosi addosso a lui.
Finalmente sono tutti insieme. Finalmente l’Organizzazione
XIII ha di nuovo tutti i suoi membri.
Finalmente tutti loro hanno un cuore.
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