Kingdom Hearts

di Nistox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Nessuno ***
Capitolo 3: *** Tempi di attesa ***
Capitolo 4: *** La perdita di una speranza ***
Capitolo 5: *** Un nuovo scontro ***
Capitolo 6: *** Nessuno contro Nessuno ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Frammenti di Ricordi ***
Capitolo 9: *** Kingdom Hearts! ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Una nera figura sovrasta la città di Agrabah, le braccia sono conserte ed il volto coperto da un cappuccio che ne nasconde i connotati. Ma nonostante questo il suo sguardo freddo si può percepire sull’intera città: i Nessuno stanno terminando la conquista del pianeta, le poche resistenze fatte sono state soppresse nel sangue, come del resto anche coloro che si sono arresi. Cosa bisognerebbe aspettarsi d’altronde da esseri caratterizzati proprio dalla mancanza di un cuore? Immobile resta il membro dell’Organizzazione XIII, l’organizzazione a capo di tutti i nessuno, immobile sull’arco sovrastante l’entrata principale della città ormai distrutta: nemmeno ha dovuto intervenire, a dimostrazione di quanto fossero insignificanti gli abitanti di quel luogo. Improvvisamente un brivido gli corre lungo la schiena, le braccia si sciolgono tornando lungo i rispettivi fianchi mentre si gira in direzione del deserto: una figura si dirige verso la città, una figura che indossa il suo medesimo abito nero con il cappuccio alzato. Nonostante questo dovrebbe riconoscerlo senza problemi, da sempre i tredici si riconoscono senza neanche bisogno guardarsi in volto, ma questa volta non è così: sembra essere un Nessuno nuovo mai visto prima. Che i Tredici debbano diventare Quattordici? Evidentemente è così, se no non si spiegherebbe quel vestito. Quindi rimane in attesa che lui si avvicini: vuole testarne le abilità prima di portarlo davanti al consiglio.

Saranno passati circa quindici minuti quando lo sconosciuto con un passo calmo giunge finalmente sotto la porta d’entrata dove si ferma. Agile il Nessuno si lascia cadere dall’arcata senza nemmeno accusare l’urto con il suolo. Per alcuni istanti le due figure si osservano in silenzio, guardando l’un l’altro l’oscurità che cela il viso di chi gli sta davanti. Quindi il membro dell’Organizzazione inizia a parlare.
[E così tu saresti un nuovo Nessuno, eh?] mentre parla inizia a girargli intorno in senso antiorario come se potesse giudicarlo soltanto osservandolo.[E dovresti anche essere forte visto che mantieni le forme di un umano. Dammi un motivo per cui dovresti entrare nell’Organizzazione…] Il tono è freddo, distaccato, come ci si può aspettare da qualcuno che è assolutamente privo di cuore.
[Non mi sembra di aver chiesto di entrare in nessuna organizzazione…] risponde senza girarsi, sicuro che le sue parole verranno udite.
A queste parole l’altro si ferma di colpo girandosi verso l’interlocutore che gli da il fianco destro [Non prendermi per il culo! Tutti i nessuno ambiscono a far parte dell’Organizzazione XIII, nessuno escluso! Tanto più che tu hai fattezze umane e indossi l’abito che ne caratterizza i membri. Quindi non dire altre stronzate o ti rispedisco dal buco da dove sei uscito con qualche arto in meno!] Compie alcuni respiri prima di riprendere a parlare: quel tizio gli dava una strana sensazione. [Ora dimmi di quali poteri sei dotato.]
[Nulla…]
[Nulla?!?!? Sei senza poteri?!? O per favore… fai un piacere ad entrambi: vattene via che ho una missione da portare a termine.] Detto questo si gira ed inizia a dirigersi verso la città dando per chiuso l’argomento.
[Mi hai frainteso…] la voce più gelida che avesse mai sentito raggiunge il membro dell’organizzazione alle spalle, voce che lo costringe a girarsi.[Il mio potere… è il Nulla!] Lo sconosciuto alza la mano destra all’altezza del petto con il palmo rivolto verso il cielo, e sopra di essa si crea una sfera nera, ma non del nero dell’oscurità, in quanto non si trattativa di essa, era più un’assenza di luce, un’assenza di qualsiasi cosa: una sfera di Nulla.
Lo osserva stupito: non aveva mai visto niente del genere e, dopotutto, forse quel tipo poteva essere ancora utile. Ma non ha il tempo di parlare. Lo sconosciuto ora si trova a pochi centimetri da Lui guardandolo dall’alto in basso, come se fosse sempre stato li, come se quei metri che prima li separavano non fossero mai esistiti. E lo stupore non può che aumentare quando la testa si china ad osservare il proprio petto: la sfera di Nulla è rimodellata prendendo la forma di un grosso ago che gli trapassa in pieno il petto.
[Ah… dimenticavo] voce ironica proviene dal cappuccio che lo sovrasta mentre già si sente iniziare a scomparire. [Odio essere minacciato]
Detto questo con un semplice gesto della mano destra che ha fatto scomparire l’ago di Nulla, apre un portale, per poi scaraventarci dentro il membro dell’Organizzazione con la sola mano sinistra.

Luxord stava tranquillamente camminando nella fortezza dell’Organizzazione: il cappuccio è abbassato e sta giocherellando con carte del proprio mazzo. In quel momento non gli è affidata nessuna missione e così ha deciso di girovagare per il castello governato dal silenzio e dalla quiete.
Ma tutto questo viene improvvisamente rotto dal rumore del portare che si va a creare alcuni metri davanti a lui dalla quale esce un Nessuno a Lui conosciuto che si schianta contro la parete del corridoio.
Rapido corre per raggiungerlo: ma che diavolo sta succedendo?!?
Quando la raggiunge si abbassa e mette l’amico seduto contro il muro mentre gli abbassa il cappuccio.
[Zexion che è successo?] Il tono della voce è grave: il numero sei dell’Organizzazione aveva chiaramente subito una ferita mortale e stava scomparendo.
[Un Nessuno… vestito come noi…] L e frasi sono spezzate dal respiro affannato e da alcuni gemiti di dolore causati dal colpo subito. [è potente… ha il potere… del Nulla…]
Queste le ultima parole del Burattinaio Mascherato prima di scomparire davanti agli occhi dello Sfidante del destino.

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Capitolo 2
*** Il Nessuno ***


Innanzitutto grazie per i milioni di commenti... in particoalre rigrazio otsuru perchè, tra tutti, è quello che mi ha fatto più piacere ricevere (Chissà perchè XD)

Il Nessuno


Un silenzio assordante dominava nella sala delle riunione dell’Organizzazione. Tutti i posti erano occupati tranne due. Ognuno era seduto al proprio posto, ognuno col cappuccio alzato. Si guardano l’un l’altro attraverso il nero che ricopriva il loro volto senza potersi veramente vedere. D’altronde non hanno bisogno di guardarsi in faccia per sapere cosa stanno pensando: la notizia della morte di Zexion si è diffusa in pochi istanti ed erano li proprio per parlare di quanto era avvenuto. Nessuno aveva mai eliminato uno dei Tredici prima di allora. E tale affronto non poteva essere ignorato.
Improvvisamente una voce risuona nella sala accompagnata da un pugno che colpisce il bracciolo della propria postazione.
[Dobbiamo eliminarlo! Lasciate andare me! Incenerirò quel bastardo con le mie mani!]
[Calma Axel…] tranquilla la voce del Superiore [Tutti sappiamo che deve essere eliminato ma, a parte il fatto che non abbiamo idea di dove si trovi attualmente, dobbiamo essere cauti. Zexion non era uno stupido ma nonostante questo è stato ucciso con molta facilità. I Nessuno che sono tornati mi hanno riferito che non ha nemmeno avuto il tempo di reagire.]
[Già quelli che son tornati…] L’ironia nel tono di Larxene è ben riconoscibile da tutti [Perché gli altri sono morti quando quel figlio di puttana ha distrutto l’intero Pianeta!]
[E senza Pianeta niente cuori, niente cuori… niente Kingdom Hearts!] Semplice constatazione quella di Saix, semplice constatazione che però fa cadere di nuovo il silenzio nella sala.
È Xemnas che lo interrompe questa volta, portando all’attenzione un altro argomento di fondamentale importanza.
[Notizie sul Custode?]
Roxas si muove irrequieto nel proprio posto: un brivido gli corre lungo la schiena, come ogni volta che si parla di Sora. Ma si costringe ugualmente a voltarsi verso Xigbar, incaricato di tenerlo d’occhio.
[Attualmente si trova alla Fortezza Oscura con Leon e gli altri: ignora totalmente il nostro piano e continua a fornirci una buona dose di cuori.]
[Benissimo, questo vuol dire che…]
Ma il Superiore si blocca, interrotto dal rumore della porta della sala che viene a aperto da Vexen.
[Xemnas…] si rivolge direttamente a lui: la notizia è importante. [Qualcuno ha aperto un portale nella Città di Mezzo. Credo proprio che si tratti di “Lui”.]
Altre undici teste si volta ora verso il Superiore: il nemico è stato avvistato ed ora attendono direttive.
Pesanti attimi di silenzio intercorrono prima che parli.
[Xaldin andrai tu: voglio che vada da quel Nessuno e che lo elimini una volta per tutte… e portati dietro 3 squadroni di Nessuno. Già che ci sei terminerai la conquista di quel pianeta.]
Nemmeno risponde il Feroce Lanciere: semplicemente scompare in un portale di Oscurità che lo porterà a destinazione.
[La riunione è conclusa.]
Uno ad uno tutti i membri dell’Organizzazione se ne vanno ma tutti hanno lo stesso pensiero: se Xemnas ha scomodato il numero tre vuol dire che non è così indifferente all’accaduto come vuol far vedere.

Il Nessuno sta camminando in mezzo alla piazza, il volto è come sempre occultato dal cappuccio, il passo è lento, come se avesse tutto il tempo del mondo. E non è forse così?
Improvvisamente si ferma, la testa si alza e va ad osservare la cima del campanile: su di essa si trova un Nessuno vestito al suo stesso modo, ma col cappuccio abbassato rivelando così un viso dai tratti duri e capelli lunghi e neri.
Improvvisamente i sassolini sul terreno iniziano a muoversi come se stesse arrivando un terremoto: Nessuno di ogni genere e forma fanno il loro ingresso da ogni strada della città, tutti col medesimo obbiettivo, tutti col medesimo scopo.
Ma questo scena, questo esercito che ormai ha invaso la piazza e dista da Lui pochi metri, non sembra dar la minima preoccupazione al Nessuno che continua a guardare in direzione del Ferocie Lanciere.
Semplicemente apre le mani nelle quali si vanno a creare due sfere di Nulla che poi prendono la forma di due pistole. Quindi inizia a sparare.

Non sa spiegarlo, non saprebbe darne alcuna motivazione, ma oggi Marluxia è inquieto e si dirige verso una sala nella quale di solito non va mai. È pensieroso, ed con la mano destra che gratta il mento che fa il suo ingresso nella sala dove ci sono i simboli di ognuno dei membri Dell’Organizzazione, simboli che diventano rossi quando il loro possessore muore. Mentre continua a camminare da una leggera occhiata al simbolo del Burattinaio Mascherato, l’unico che al momento non è più blu. Ma i suoi passi non fermano, almeno fino a quando non si trova davanti al simbolo di Xaldin che risplende di blu. Non sa spiegarlo, non saprebbe darne alcuna motivazione, ma oggi Marluxia è inquieto.

Un ultimo proiettile fischia nell’aria, un ultimo sparo risuona nella piazza, un Nessuno cade a terra esamine. Xaldin ha un brivido quando quel tizio si volta nuovamente verso di lui: non può vederne gli occhi, ma sa che lo sta guardando. In una manciata di minuti aveva fatto fuori tre interi squadroni, seicento Nessuno selezionati tra i migliori. E non si era nemmeno impegnato: questo il numero tre dell’Organizzazione lo sapeva. Era chiaro e traspariva in ogni suo movimento. Improvvisamente capisce di non molte possibilità di sconfiggerlo.
[Allora… scendi tu o devo venire a prenderti?]
Rabbia quella che prova il membro dell’Oranizzazione… o semplicemente la simula? La immedesima sapendo che dovrebbe reagire con rabbia a quella provocazione?
Un semplice gesto delle mani e tutte le sue lance compaiono intorno a Xaldin che si tuffa nel vuoto. Il tempo del contraccolpo causato dall’urto e il Ferocie Lanciere inizia una rapida corsa verso il nemico con le lance che fedelmente lo seguono pronte ad attaccare.
Nuovamente IL Nessuno dimostra la propria freddezza, il proprio distacco da quanto stava succedendo come se non lo riguardasse affatto. Un semplice gesto: le pistole cambiano forma e vanno a ricoprire le Sue mani come un altro paio di guanti duri come il metallo dai quali, all’altezza delle nocche, escono otto spuntoni. Quindi, quasi svogliato, inizia a sua volta una corsa verso l’altro.

Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
Il numero tre dell’Organizzazione si scopre a chiedersi cosa avrebbe provato in quel momento, se avesse avuto un cuore, ad osservare il proprio sangue gocciolare dal proprio volto fino a formare una pozzanghera sotto di lui.
Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
D’altronde cos’altro potrebbe fare? Il corpo è contro un muro tenuto su da due delle sue stesse lance che gli trapassano le braccia all’altezza dei gomiti mentre le altre sono a terra ai suoi piedi. E la testa si è fatta troppo pesante per sollevarla.
Una goccia. Poi un’altra. Un’altra ancora.
Improvvisamente una mano va a prendergli il mento e gli alza la testa rivelando alla luce della Luna un volto che forse nemmeno gli altri membri dell’Organizzazione avrebbero riconosciuto coperto com’è da una maschera di sangue. I suo occhi si perdono nuovamente nel nero del’cappuccio di quel Nessuno che era riuscito a sconfiggerlo.
Improvvisamente per la mente gli balena una scena: Xemnas che lo vede in quelle condizioni “Xaldin, ma cosa ti è successo? ” e lui che risponde “Nulla!”.
Ed è con questa scena nella mente che scoppia a ridere, dapprima cercando frenarsi, poi ridendo a pieni polmoni. Quella risata, quella sua ultima risata divertita ma malinconica allo stesso tempo, sembra il canto che un cigno intona quando sente la sua fine vicina.
IL Nessuno scuote la testa: non pensava di averlo colpito fino a farlo impazzire. Quindi, sempre tenendo la sua testa alzata con la mani sinistra, alza la destra stretta a pugno e per un istante, solo per un istante, quel nero opaco risplende per i raggi della Luna. Solo un istante, quello prima di calare sul volto di Xaldin per l’ultima volta.

Era immobile, fermo ormai da tempo. Il Leggiadro Sicario osservava immobile il simbolo del Terzo membro dell’Organizzazione. Improvvisamente gli sembra di cogliere un cambiamento nel colore blu, ma subito si dice che è un’illusione ottica, uno scherzo della sua immaginazione dovuta all’attesa. Ma questa idea viene subito scartata quando la sfumatura del colore continua fino a diventare un rosso acceso.
Marluxia senza dire nulla si volta e abbandona la stanza: presto verrà fatta un’altra riunione.

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Capitolo 3
*** Tempi di attesa ***


Bhè ringrazio tutti per i soliti milioni di commenti che vedono otsuru sempre in testa XD

Tempi di attesa

Questa volta i membri dell’Organizzazione non sono in riverenziale Silenzio, ma parlano tra di loro ad alta voce.
[prima Zexion ed ora Xaldin! E due mondi distrutti! Se non facciamo qualcosa quel tale ci ucciderà uno ad uno!]
[e cosa vorresti fare Demyx? Affrontarlo tu? Pensi di aver più possibilità di Xaldin?]
[demyx ha ragione, Xigbar… bisogna risolvere il problema al più presto! Se lo assaltiamo in forze, per quanto potente sia, non può sconfiggerci tutti insieme!]
[ma certo! Attacchiamolo così! Non elaboriamo neanche un piano! No aspetta: perché non ci consegniamo a lui già legati?]
La discussione continua: chi propone di attaccare chi propone di studiare un piano. Sono tre gli unici che non parlano, gli unici a non esprimere il proprio parere: Laxeus,, Roxas e Xemnas. Proprio quest’ultimo si accinge ora a parlare sporgendosi leggermente in avanti dopo essersi distaccato dallo schienale: basta questo piccolo movimento ed improvvisamente il silenzio cala nella Sala in attesa di scoprire cosa il Superiore stesse per dire.
[non ci sarà nessun attacco.] Già una prima decisone è stata presa ed alcuni istanti si silenzio scorrono per lasciar assorbire l’informazione agli ascoltatori. [il Nemico è chiaramente troppo potente per essere affrontato: attaccarlo adesso sarebbe una follia. Ognuno di noi continuerà nella propria missione. Se qualcuno si imbatterà in questo Nessuno se potrà cercherà di raccogliere informazioni su di Lui e se verrete scoperti farete immediatamente ritorno alla base. Nessuno deve intraprendere uno scontro con Lui.]
[ma…]
[questo è un Ordine! Mi sono spiegato Axel?]
Il Soffia di Fiamme Danzanti abbassa lo sguardo irritato: era uno di quelli che volevano un attacco diretto e l’idea di starsene con le mani in mano non gli andava giù.
[bene… un’ultima cosa: da adesso in poi nessuno potrà accedere alla stanza degli emblemi al di fuori di me: ho bisogno di meditare su quanto sta accadendo. Potete andare.]
Un frazione di secondo e la sala va riempirsi di undici portali dentro i quali i restanti Undici membri dell’organizzazione scompariranno.

Il silenzio rimbomba nel Castello dell’Organizzazione: tutti i Nessuno sono stati mossi, i numeri di squadroni sono stati raddoppiati, veri e piccoli eserciti vengono mandati anche per le missioni più semplici.
Ma nonostante questo, due voci risuonano nei corridori del Castello, due voci che provengono da sotto due neri cappucci.
[ascoltami!] dice uno dei due fermando l’altro prendendolo per il braccio [dobbiamo fregarcene di quello che dice Xemnas! Attacchiamo il Nessuno noi due! Non riuscirà a battere i nostri elementi combinati!]
[axel basta! A parte che Xemnas ci eliminerebbe senza pensarci se disubbidissimo ad uno suo ordine in questo modo, sempre che non lo faccia quel nessuno, perché non chiedi a qualcun altro? A Roxas per esempio? Non state sempre insieme voi due?!?]
[eddai Demyx! Sai bene che Roxas non è il tipo da fare cose del genere! E per quanto riguarda il Superiore… quando ci saremo liberati di quel tipo son sicuro che ci premierà!]
[fossi in voi lascerei perdere…] come se si fosse creato dall’Oscurità, Saix compare alle loro spalle. [quel nessuno vi eliminerebbe in poco più di un secondo ed in ogni caso non ci arrivereste: vi eliminerei prima io per tradimento.] Particolarmente taglienti e fredde risultano le ultime parole.
[hehe] Axel inizia a retrocedere lentamente mentre con la mano destra si gratta la testa [saix non hai il senso dell’umorismo! Si scherzava! Nessuno di noi disobbedirebbe a Xemnas. Ora scusatemi ma ho una missione da completare.] Detto questo un portale lo ingloba mentre ancora sta retrocedendo: quel Nessuno per qualche motivo incuteva timore a tutti.
Saix porta ora lentamente lo sguardo su Demyx che scompare a sua volta, lasciando il Mago che Danza sulla Luna da solo nei bui corridoi del castello.

Quattro gocce di un liquido viola cadono rapide dentro un miscuglio verdognolo che prende improvvisamente un colore blu limpido. Vexen osserva interessato la razione che sta avvenendo nella provetta quando improvvisamente un segnale acustico proveniente dalle sue spalle lo attira verso una specie di computer. Preme alcuni tasti in rapida successione quindi legge i dati sullo schermo: un varco si era aperto nel mondo di Halloween, dove si trovava Xigbar ed il Custode. Scrolla le spalle e torna a suoi esprimenti: evidentemente il numero due dell’Organizzazione aveva avuto bisogno di uno spostamento rapido.

Xigbar era immobile, il cappuccio calato sul volto, perfettamente mimetizzato con l’oscurità di quel posto: quel mondo era l’ideale per qualcuno che volesse vivere nel buio. Con il solo occhio sinistro segue i movimenti di Sora, Pippo e Paperino che avevano appena fatto conoscenza con un tipo scheletrico. Ma come diavolo fa quel bambinetto a fare amicizia così facilmente in qualunque mondo in cui vada?
Ancora era immerso nei propri pensieri quando vede comparire un portale esattamente in mezzo alla piazza, alcuni metri davanti al gruppo del Custode, dal quale esce un Nessuno.
Il Tiratore Libero non l’aveva mai visto, ma nello stesso istante in cui lo vide seppe che era lo stesso che aveva eliminato Zexion e Xaldin.
Doveva intervenire: Sora era fondamentale per il piano dell’ Organizzazione che vedeva come fine ultimo la riacquisizione dei cuori da parte dei suoi membri.
Con unico solo balzo Xigbar esce dal proprio riparo e si posizione esattamente davanti al Custode.
[vattene.] Un unico cenno in direzione di Sora mentre fa comparire le proprie armi e le punta verso il Nessuno.
Quindi inizia a fare fuoco ma i proiettili non trapassano niente se non l’aria: rapidi sono i movimenti dell’avversario che scatta da una parte all’altra della piazza mentre i colpi gli fischiano accanto.
Mentre il Tiratore Libero è intento a sparare al Nessuno che ora sta correndo su di un muro si rende conto che il Custode non si è mosso di un centimetro.
[vattene ti ho detto!!!] un istante, un solo piccolo istante di distrazione quello Xigbar, e quando torna a voltarsi verso il muro a cui sparava, si ritrova davanti il Nessuno.
[bu…] l’unico occhio del numero due si sbarra mentre una ginocchiata poderosa lo colpisce al ventre seguita da una rapida serie di colpi l’ultimo dei quali lo scaraventa in direzione di un muro. Ma lo scontro non è ancora finito: poco prima dello schianta Xigbar si riprende e con un colpo di reni compie una rotazione di 180° andando così ad appoggiare i piedi sul muro per poi darsi una spinta verso l’alto andando ad effettuare un salto che gli permette di evitare per un soffio il pugno del Nessuno che va invece a schiantarsi contro il muro, facendo crollare l’intero edificio ed alzando molta polvere, ed è verso questa polvere che Xigbar inizierà a sparare a raffica nel tentativo di colpire l’avversario. Un vano tentativo.
Difatti, portandosi dietro una scia di polvere, il Nessuno esce improvvisamente dai detriti e fiondandosi in direzione del Tiratore libero che non può fare altro se non guardarlo avvicinarsi.
Alcuni pugni in rapida successione da al membro dell’Organizzazione prima di dargli un calcio che lo spedisce verso una scalinata. Questa volta Xigbar non riesce a reagire, il suo copro finisce contro gli scalini procurandogli un forte dolore che unito ad una botta alla testa lo fanno svenire mentre ancora sta rotolando già dalla scalinata. L’ultima immagine prima del nero che il suo occhio riesce a vedere è quella del Nessuno che si dirige lentamente verso il Custode: ma perché quel moccioso è così stupido?

Laxeus era immobile e in Silenzio. Come sempre d’altronde. Era davanti alla stanza degli emblemi dentro al quale c’era Xemnas. I membri dell’Organizzazione avevano deciso di sorvegliare a turno il Superiore, così che, se avesse avuto bisogno di chiamarli improvvisamente, sarebbe stato più facile radunarli.
Ed è proprio mentre stava attendendo che sente la porta della stanza aprirsi alla sua destra, porta dalla quale esce Xemnas. Ma qualcosa non andava: Xemnas è bianco, totalmente pallido, gli occhi sono infossati e cammina tremante leggermente inclinato sulla propria sinistra. Sembra che sia diventato improvvisamente più vecchio di ottantenni. La sicurezza ed il potere sembrano aver lasciato completamente il corpo del Superiore che continua camminare con gli occhi spenti, come se non vedesse l’Eroe del Silenzio di fianco a lui. Ma evidentemente non è così visto che gli da un ordine.
[Chiama gli altri…] un brivido corre lungo la schiena del Nessuno nel sentire la voce di Xemnas e mentre scompare nel portale si ritrova a pensare che sembra quasi che il Superiore avesse appena perso uno scopo.

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Capitolo 4
*** La perdita di una speranza ***


Finalmente vedo che i lettori della mia fan fiction sono aumentati, anzi adirittura raddoppiati! XD
Bhè grazie dei complimenti, anche eprchè questa e la mia prima fan fiction in assoluto^^

La perdita di una speranza

I membri dell’Organizzazione sono nuovamente riuniti nella bianca sala dove tengono le loro riunioni. Nessuno osa interrompere il silenzio questa volta, in parte perché qualcosa di terribile era accaduto, cosa che si legge sul volto di Xemans, e ancora non sapevano cosa, ed in parte perché era in attesa degli ultimi due membri: Roxas e Xigbar non erano ancora arrivati.
Il Superiore era immobile, totalmente accasciato al suo posto come se non avesse neanche più la forza di mantenersi dritto. Perfino la testa è piegata sul lato destro per andare ad appoggiarsi sulla mano chiusa a pugno che la sostiene solo perché il gomito del braccio è a sua volta sul trono. Strano da dirsi per un Nessuno che per definizione è solo un involucro, ma Xemnas sembra totalmente svuotato.
[Il Custode è morto…] Atone le parole gli escono dalla bocca, senza che lui nemmeno cambia la propria posizione ma, per quanto esse siano state pronunciate con una voce rotta e bassa, esse risuonano alla perfezione nelle orecchie dei membri dell’Organizzazione.
Axel, come sempre, è il primo a reagire: si stacca dallo schienale, le mani vanno ad artigliare i braccioli del suo trono mentre la bocca si apre per urlare qualcosa: ma nessun suono ne esce. Improvvisamente si è reso conto di non aver niente da dire, così come improvvisamente gli è caduto addosso il significato di quelle quattro semplici parole pronunciate dal Superiore. Tutti gli anni passati, tutti gli sforzi compiuti… tutto inutile. Il loro progetto, quello stesso progetto nel quale ognuno di loro aveva messo se stesso, era finito. Senza il Custode nulla ha più senso. Anche gli altri membri come lui non sapevano che dire.
Il primo a rompere il silenzio è Saix [Come è successo?]
[Nel mondo di Halloween…] Xemnas parla ma non si muove mentre gli occhi sono ancora persi nel nulla: sembra quasi che le parole gli escano dalla bocca per un riflesso incondizionato. [È arrivato improvvisamente sul pianeta ed appena ha visto il custode si è diretto verso di Lui. Xigbar ha cercato di proteggerlo ma non c’è stato nulla da fare.]
Di nuovo il silenzio domina sulla sala: un altro di loro è morto.
Axel sta ancora cercando una risposta nel vuoto quando improvvisamente sembra trovarla.
[Roxas! Anche lui ha il Keyblade! Lui potrà procurarci i cuori che ci mancano!] E nel dire queste parole porta istintivamente lo sguardo sulla sedia della Chiave del Destino. Un brivido gli corre lungo la schiena nel ricordarsi che non è presente, un brivido premonitore che trova un’immediata realizzazione del timore che gli era nato in quel momento nelle parole di Xemnas.
[Roxas è morto…] tutti i restanti membri dell’Organizzazione si volta verso il Superiore sconcertati dalla rivelazione. Nessuno di loro dice nulla aspettando che Xemnas concluda la frase. [Nel momento in cui il Custode è stato eliminato anche Roxas è scomparso.]
[Ma questo è impossibile!] La voce di Vexen esprime il pensiero degli altri [Il Nessuno di qualcuno non può scomparire se…] ma ancora non ha finito la frase che rende conto che quello che stava dicendo non aveva alcun senso ed è lo stesso Freddo Accademico a confutare la propria tesi. [Prima di Sora e Kairi nessuno era diventato un Heartless per poi riottenere il proprio cuore. Di conseguenza non possiamo avere idea di cosa succede quando muore il possessore del cuore. Tanto più che Sora era il custode del Keyblade e questo creava un legame ancora più speciale tra lui e Roxas.]
Tutti ascoltano, tutti pensano a quanto detto da Vexen: ha ragione. E mai il Freddo Accademico avrebbe voluto aver ragione in quella occasione perché significava la perdita di ogni speranza.
Nessuno ha più niente da dire e quindi è Xemnas a pronunciare le parole finali di quella riunione.
[Da adesso in poi nessuno di voi potrà lasciare il castello: le missioni, sempre che ce ne siano, verranno lasciate ai Nessuno di grado inferiore. Non potrete allontanarvi neanche di pochi metri. Io sarò nella sala dei Simboli e…] un beve pausa mentre il Superiore finalmente solleva gli occhi [fatevi venire un’idea.] Quasi con tono di supplica vengono dette queste ultime parole che precedono la scomparsa del Superiore in un varco.
I restanti otto membri non hanno bisogno di chiedere a cosa si riferisse l’ultima frase: hanno bisogno di trovare un altro metodo per raggiungere Kingdom Hearts. Alcuni di loro sono leggermente infastiditi dall’ordine di non allontanarsi ma non hanno intenzione di disubbidire: nessuno di loro vuole scomparire per mezzo di quel Nessuno e né hanno la forza di osare qualcosa tanto li ha colpiti la morte del Custode e la scomparsa di Roxas.

Mai la sede dell’Organizzazione era stata così piena di vita, se tale termine si può utilizzare per coloro che non esistono. Ognuno dei membri, nel primo periodo, si era sforzato di trovare un nuovo modo per raggiungere Kingdom Hearts, di trovare uno scopo, una speranza. Ma nessuno aveva trovato niente. Neppure Vexen era riuscito a trovare un soluzione nonostante avesse passato tutto il suo tempo nel laboratorio: l’unica cosa che ha potuto fare è stata quella di osservare impotente il computer che gli segnalava sempre più portali che si aprivano nei vari mondi.
Nessuno di loro aveva più guardato quella grande luna a forma di cuore che una volta contemplavano di continuo.

[Cosa fai?]
[Leggo il futuro Demyx] Risponde pacato lo Sfidante del Destino mentre continua a mischiare le sue carte seduto ad un tavolo della Fortezza.
Il Notturno melodico si siede di fronte a Luxord appoggiando il mento sullo schienale della sedia che tiene al contrario. [Non sapevo ne fossi capace]
[Le mie carte posso assumere le immagini di qualsiasi altra carta esistente, anche quelle dei tarocchi. E per Sfidare il Destino e cambiarlo, prima bisogna conoscerlo. Così ogni tanto consulto le carte.]Conclude ponendo le carte coperte in un semicerchio di fronte a sé per poi formulare la domanda alla quale avrebbero dovuto dare risposta [Cosa riserva il futuro all’Organizzazione?]
Quindi, lentamente, prende cinque carte dal semicerchio con la mano sinistra e le posiziona a croce in mezzo al semicerchio. Alza gli occhi verso Demyx [Ed ora vediamo che dicono] dice prima di girare la carta al centro.
Bianca. Totalmente bianca. Al Notturno Melodico viene da ridere ma quando vede la serietà e la preoccupazione negli occhi dello Sfidante del Destino il sorriso gli muore sulle labbra. Luxord gira rapidamente anche le altre quattro carte che, come la prima sono completamente bianche.
Demyx non ha bisogno di chiederlo per sapere che quel bianco voleva dire che l’organizzazione non aveva futuro. [Bene…] dice alzandosi [Spero proprio che tu riesca a cambiare il destino.] Quindi si allontana lasciando Luxord da solo a fissare le sue carte bianche.

Marluxia è steso a terra: l’ultimo colpo ricevuto l’ha reso totalmente incapace di contrattaccare. I muscoli e le ossa gli fanno male. I passi dell’avversario si avvicinano a lui. Il Leggiadro Sicario alza lo sguardo verso la figura ammantata di nero.
[Fottiti Axel] Dice mentre stringe la mano del Soffio di Fiamme Danzanti che lo aiuta rialzarsi.
[Dai non prendertela… l’ultima volta hai vinto tu]
[Basta… mi sono rotto di combattere] dice spuntando per terra del sangue cha aveva in bocca.
[E che vuoi fare scusa? Allenarsi è la cosa più divertente che si può fare qua dentro. Ho preferisci metterti a meditare con Lexaeus?]
Marluxia rimane immobile alcuni istanti quindi torna a voltarsi verso Axel [Allora preparati!] grida cominciando a corre verso di lui facendo comparire la falce tra le proprie mani.

Il Nessuno è immobile ad osservare soddisfatto il suo ultimo massacro benché non si fosse divertito più di tanto a distruggere gli abitanti di quel pianeta: in fondo erano solo dei grossi felini.
Alza il capo e va ad osservare il cielo rosso che annuncia l’imminente distruzione il pianeta che troppi colpi aveva ricevuto dal Nessuno, e mentre fissa quel rosso si ritrova a pensare ai membri dell’Organizzazione: era un po’ che non ne incontrava uno.
Poco male: presto avrebbero dovuto affrontarlo, volenti o nolenti.
E pensando questo il Nessuno alza la mano destra al di sopra della propria testa e crea nel suo palmo una sfera di Nulla che lancia al centro del pianeta.
Coloro che nei mondi vicini in quel momento stanno guardando il cielo potranno vedere scomparire un’altra stella.

Xemnas è immobile con il volto bluastro per il riflesso del Suo simbolo, volto che non è più stanco e disperato come alcune settimane prima. Recenti avvenimenti di cui lui solo era a conoscenza gli avevano ridato una leggera speranza. Ricorda bene quando era in quella medesima sala e… ma i suoi ricordi vengono bruscamente interrotti da un Simile che fa il suo ingresso nella sala per portagli altre novità.

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Capitolo 5
*** Un nuovo scontro ***


Ecco il quinto capitolo della fan fiction: ringrazio tutti per i commenti che sono drasticamente aumentati, in particolare Mercury che se aspettava acnora un po' a leggerla avrebbe incontrato una fine lenta e dolrosa XD

Un nuovo scontro

Un forte boato riporta alla realtà il Nessuno che mentre stava ammirando lo spettacolo del Mondo delle Meraviglie che esplodeva si era perso nei propri pensieri. È ora di lasciare quel pianeta ma, prima deve decidere dove dirigersi. Recentemente si stava annoiando: è dalla battaglia col custode che non incontra un avversario che riesca quanto meno a stuzzicare la sua attenzione. Ha voglia di qualcosa che lo stimoli. Mentre si verifica un’altra esplosione a poca distanza il Nessuno prende la propria decisione: è ora di andare a trovare i restanti membri dell’Organizzazione.

IL Freddo Accademico attraversa di corsa i corridoi del Castello annunciato dal rumore dei suoi rapidi passi che rimbomba tra le pareti delle stanza. Giunto davanti alla porta della stanza dei simboli vi entra immediatamente: sa che il Superiore aveva proibito a chiunque di entrare ma non c’era tempo.
[Xemnas! Il Nessuno è Qui! Poco fa ha aperto un varco nel Mondo che non esiste. Ora si sta muovendo per la città]
Alcuni istanti passano prima che il Superiore, che in mezzo alla sala si trova, risponda, istanti durante i quali Vexen ansioso di una risposta rimane immobile ad osservare la sua nuca.
[Di a Saix di preparargli un degno benvenuto. ora vattene.]
Senza rispondere il Freddo accademico si volta ed esce per andare a riferire il messaggio, troppo frettoloso e preoccupato per esser contraddetto che tale compito venga affidato ad una delle reclute e non a lui che era uno dei fondatori, troppo frettoloso per notare qualcosa di strano nella sala che ha appena lasciato.

L’oscurità improvvisamente si dirada quando il Nessuno esce dal portale facendo il suo ingresso il quel Mondo che, di fatto, non esiste. Un lieve gesto con la mano ed il Corridoio tra le dimensioni che aveva creato va a chiudersi ma, prima che scompaia completamente, alcuni detriti volano al di fuori di esso mentre un'altra stella si spegne nel cielo sopra di lui. Quindi inizia a camminare lentamente per le strade di quel pianeta alla ricerca della sede dell’Organizzazione.

La lunga arma del Mago che Danza sulla Luna viene bloccata dalla spada dell’Eroe del Silenzio il quale tiene la mano sinistra appoggiata sulla lama per meglio sostenere il colpo. In quel preciso istante Vexen fa il suo ingresso nella sala dove il numero V e il numero VII si stanno allenando.
[Saix! Il Nessuno è nel nostro mondo: Xemnas vuole che tu gli prepari un degno benvenuto]
Il Nessuno, che ancora stava facendo pressione sull’arma dell’avversario, la ritrae di scatto.
[Finalmente questa interminabile noia cesserà. Vexen: raduna gli altri sulla terrazza frontale del castello. Sarò la per osservare meglio la situazione.] Detto questo il Mago che Danza sulla Luna scompare in un portale.
Il Freddo accademico digrigna i denti: solo adesso si rende conto del fatto che Xemnas a quanto pare sembra fidarsi più di quello sfregiato che di lui. Ma non può che obbedire: l’ordine di Xemnas prevede ovviamente che tutti loro assecondino le richieste del numero VII.
Una veloce occhiata a Lexaeus che silenzioso si sta già dirigendo verso il luogo ove, in quel preciso istante, Saix sta uscendo da un portale.
[Bene… iniziamo a vedere se è veramente forte come sembra.] La sua mano destra si alza di scatto: un gesto insignificante ma che risveglia una quantità enorme di oscurità.

Il Nessuno cammina senza fretta tra i palazzi quando improvvisamente una forte vibrazione pervade l’oscurità di quel posto: tutto, dagli edifici alle strade, ogni singola superficie si ricopre improvvisamente di quello che sembra alla vista una denso liquido nero. E da questo liquidi iniziano ad uscire una quantità pressoché infinta di Neo Shadow. Lentamente si muovono, si guardano attorno con i loro occhi gialli per individuare simultaneamente l’avversario per il quale sono stati evocati. Il loro bersaglio. Il loro obbiettivo. La loro unica motivazione di esistere. Ed è questo che rende gli Heartless tanto forti e tanto pericolosi: vivono solo per eseguire il compito che gli è affidato e, di conseguenza, non temono nulla. Improvvisamente saltano tutti insieme, tutti in direzione del Nessuno.
Ma lui non si muove. Loro lo colpiscono, si ammassano uno sull’altro, si fondono tra loro, formando un’enorme cupola di oscurità che sovrasta il loro obbiettivo.
Niente si muove ma improvvisamente dei raggi iniziano ad uscire da quella massa immensa, ma non raggi di luce, bensì raggi di colore nero opaco.
Improvvisamente, come un esplosione ma senza alcun rumore, dal centro dell’Oscurità si va a creare una nuova cupole molto più grande della precedente che consuma tutto ciò che incontra: Heartless, palazzi e strade. Perfino l’aria e l’acqua che cadeva dal cielo. Dopo alcuni istanti, con la stessa velocità con al quale era comparso, il nulla va a ritirarsi lasciando al proprio posto un’enorme cratere al centro del quale, come se nulla fosse successo, il Nessuno rimane immobile. Dopo un istante di stasi l’aria va a riempire il vuoto che si era creato ove prima c’era la cupola, dando origine così a fortissimi venti, uno dei quali con sferzata fa cadere il cappuccio di colui che, in quel mondo, era un intruso.
L’essere che aveva compiuto immense stragi, colui che aveva distrutto innumerevoli mondi, alza il volto ad osservare il cielo mentre alcune gocce gli bagnano le guance.
Peccato che nessuno sia li per vederlo, per descrivere i tratti di quel viso.
Con un lento gesto delle mani rialza il cappuccio per poi riprende la sua cammino.

[Non è possibile!] il grido si Saix riecheggia nelle orecchie dei compagni che condividono appieno quello che ha detto: non è possibile. Quel Nessuno ave non solo distrutto quella massa di Neo Shadow ma anche eserciti di Dark Side e dei più potenti Heartless mai generati. In oltre ormai era sulla strada che dava al castello.
La pioggia cade sul volto dei membri dell’Organizzazione per alcuni istanti prima che il numero VII parli di nuovo.
[Axel,Luxord, Marluxia e Larxene: andate nell’atrio del Castello ed eliminatelo.]
[Era ora! Finalmente si balla!] queste le parole del Soffio di Fiamme Danzanti prima di scomparire come gli altri tre in un portale.

IL Nessuno si ferma improvvisamente davanti ad un passaggio trasparente che portava ad un grande castello bianco. Alza il capo ad osservare la struttura: era arrivato. Riprende quindi a camminare fino a giungere all’entrata dell’edificio entrando quindi in un atrio di medie dimensioni.
[Mh….. temevo che avreste continuato all’infinito a mandarmi contro degli stupidi Heartless. Almeno ad uccidere voi mi divertirò di più.]commenta nel vedere i membri dell’Organizzazione dall’altra parte della sala. Chiude la mano nell’aria e dentro di essa va cerarsi una lunga frusta di Nulla.
I quattro non lo degnano di una risposta. Semplicemente fanno a loro volta comparire le loro armi e si preparano allo scontro.
La prima ad attaccare è Larxene. Rapidi si suoi pugnali volano in direzione dell’avversario accompagnati dagli schiocchi dovuti all’elettricità che vi ha immesso. Rapido il Nessuno salta in alto e ruotando velocemente ma con estrema precisione sul proprio asse, evitando gli attacchi.
Da dietro la Ninfa Selvaggia viene spiccato un balzo da Marluxia che tiene stretta tra le meni al propria falce. L’avversario di scatto apre le braccia andando a fermare rotazione proprio mentre il Leggiadro Sicario carica un colpo sulla propria destra, attacco che va schivare con un colpo di reni che lo fa ruotare in aria al di sopra della testa di Marluxia mentre viene inseguito dalla lama avversaria che cerca ripetutamente di assaggiare le sue carni. Ma non vi riesce e non appena il Nessuno si trova alle spalle del Leggiadro Sicario, con un calcio nella schiena lo spinge via mentre inizia a sua volta a scendere in direzione del pavimento. Rapido Axel si porta sotto di Lui facendo ruotare le armi iniziando così ad evocare il potere del fuoco in esse contenuto mentre Luxord inizia a disporre le proprie carte per la stanza.
Quando il Nessuno è a pochi metri dal suolo il Soffio di Fiamme Danzanti genera una colonna di fuoco alta una trentina di metri e per alcuni istanti lui e l’avversario rimangono oscurati dalla vista degli altri tre membri dell’Organizzazione.
Il primo ad uscire dalle fiamme è Axel, ma non con la testa alta e lo sguardo trionfante, bensì a velocità altissima sbalzato via da un colpo del Nessuno. Con uno scatto di reni riesce a riprendere l’equilibrio e a poggiare i piedi a terra che strisciano sul suolo per una paio di metri mentre il fuoco da lui generato si spegne e lo Sfidante del destino si appresta ad attaccare scomparendo in una delle sue carte mentre queste vanno comporre un cerchio attorno al suo avversario ed iniziano a ruotare vorticosamente.
Improvvisamente Luxord salta fuori da essa portando un rapido attacco in direzione del Nessuno che viene però schivato. Lo Sfidante del Destino però non si ferma e scompare nuovamente nelle carte continuando a compiere attacchi improvvisi da ogni direzione. Ma nessuno di essi va a segno: sembra quasi che il Nessuno sappia prima di lui da che parte avrebbe attaccato. E così da un attacco anziché limitarsi a schivare l’avversario prende Luxord per il braccio che era diretto verso il suo volto e lo lancia contro una parete mentre le carte seguono il loro padrone.
Tutti sono immobili: i quattro membri dell’Organizzazione fissano con occhi pieni di rabbia che non possono provare quel Nessuno che era stato capace di evitare tutti i loro colpi.
Ed ecco che al nera figura apre la mano destra lasciando finalmente sciogliere la frusta, che fino ad allora aveva stretto nella mano, e la fa schioccare nell’aria, uno schiocco che da il via ai suoi avversari che si scagliano nuovamente verso di lui.

Un tonfo leggero e anche Luxord cade a terra. Il respiro si fa pesante mentre inizia muovere con estrema fatica gli occhi in cerca dei suoi compagni: gli ultimi neri brandelli neri di Larxene stanno finendo di scomparire nell’aria vicino alla falce di Marluxia conficcata nel muro mentre dalla parte opposta Axel ormai è scomparso dalla vita in giù. Il Soffio di Fiamme Danzati gli volge un sorriso malinconico.
Lui, lo Sfidante del Destino, era quello che aveva resistito di più, probabilmente grazie alla protezione delle sue carte.
Sente i passi del Nessuno allontanarsi, ma non si gira ad guardarlo. Sposta gli occhi dal volto di Axel che finisce di scomparire e li porta verso il soffitto della sala, un soffitto bianco. Bianco come le sue carte quanto aveva chiesto loro quale fosse il destino dell’Organizzazione.

Saix è visibilmente turbato: non pensava veramente che quel Nessuno sarebbe stato capace di sconfiggere i suoi compagni messi insieme. Davanti a lui si erge la porta che da alla sala degli emblemi ma prima che possa entravi essa si apre rivelando il volto del Superiore, non più un volto disperato e sconfitto, ma di nuovo il volto serio e deciso di una volta.
[Andiamo Saix: è ora di conoscere il nostro ospite.]

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Capitolo 6
*** Nessuno contro Nessuno ***


Ecco... il sito combatte epr non farmi postare ma io resisto!!! XD

Capitolo 6 “Nessuno contro Nessuno”

Il passo di Xemnas è freddo e deciso mentre attraversa i corridoi del Castello seguito da Saix: entrambi sono immersi in un silenzio quasi reverenziale, come se dovessero portare rispetto alla situazione in cui si trovavano.
I passi continuano a susseguirsi rapidi fino a quando i due non fanno il loro ingresso in un ampia sala ove gli altri restanti membri dell’Organizzazione li stavano aspettando: era in quella sala che avrebbero affronteranno il Nessuno. Xemnas si ferma guardando i suoi sottoposti negli occhi: Saix, il Mago che Danza sulla Luna, Lexaeus, l’Eroe del Silenzio, Vexen, il Freddo Accademico, e Demyx, il Notturno Melodico. I restanti quattro membri dell’Organizzazione erano li, pronti a combattere con insieme a lui anche a costo di perdere la loro vita.

Il Nessuno sta fischiettando tra sé e sé mentre aspetta che l’ascensore su cui si trova raggiunga i piani superiori. Si stava quasi divertendo: il combattimento contro i quattro membri dell’Organizzazione lo aveva proprio divertito. Non vede l’ora di incontrare gli altri! Poi si trova a farsi una domanda: eliminati i membri dell’Organizzazione cosa avrebbe potuto fare? Certa distruggere i mondi era divertente, ma era difficile trovare degni avversari.
Scrolla le spalle come a scacciare questi dubbi: ci penserà quando sarà il momento.

[Amici…] Xemnas prova una strana sensazione nel dire quella parola che per i Nessuno non ha alcun significato. Ma glielo deve. [Siamo qui in cinque… solo cinque sui tredici gloriosi membri che compongono l’Organizzazione…] Orgoglio e stima si diffonde nei quattro sottoposti nel sentir parlare dei caduti al presente come se fossero ancora li con loro. [e forse tra non molto non rimarremo nemmeno noi. Aveva un piano… avevamo uno scopo… avevamo una speranza! Ma questo Nessuno, questo Nessuno che è uscito dal Nulla, c’è l’ha tolta. L’unica cosa che volevamo era riavere i nostri cuori! Poter provare di nuovo emozioni! Poter sognare… ma Lui ci ha privato di questa possibilità alla quale abbiamo dedicato anni. Tutto svanito in pochi secondi. Ma non è finita! Kingdom Hearts si può raggiungere in molti modi! E noi ne troveremo un altro! Solo un ostacolo ci separa veramente dal nostro obbiettivo: quel nessuno che ha osato eliminare i nostri compagni.] Alcuni istanti di silenzio trascorrono mentre il superiore guarda uno ad uno negli occhi gli ultimi membri della gloriosa Organizzazione XIII: in quegli occhi legge solo determinazione e rispetto. Sono con lui. [È quindi arrivato di combattere insieme questa battaglia! Una battaglia per la sopravvivenza! Una battaglia per i caduti! Una battaglia per la speranza! Combatterete con questa battaglia?!?] quattro voci risuonano in quella stanza, quattro urli lunghi e decisi: solo quattro, ma che avrebbero spaventato un esercito.
A questi urli segue il silenzio.
Al silenzio segue un battere di mani.

Il Nessuno aveva continua il proprio percorso: aveva attraversato stanza scale e corridoi. Era stato attaccato da un quantità spropositata di Nessuno. Ma li aveva uccisi tutti. Senza il minimo sforzo.
E finalmente li aveva trovati. Altri membri dell’Organizzazione.
Aveva ascoltato in silenzio il discorso del Superiore che come uno sciocco pensava che incoraggiare i proprio sottoposti potesse servire a qualcosa. Stolto: l’unica cosa a cui potrebbe servire è aumentare la loro disperazione nel momento in cui darà loro il colpo di grazia infrangendo per sempre le loro speranze.
Comunque aveva atteso. Si era appoggiato con la spalla destra allo stipite della porta che conduceva al salone dove si trovavano. E quando il discorso era finito e le voci si erano spenti aveva applaudito. Prima in modo spento, ancora appoggiato al muro. Poi con vigore sempre maggiore cominciato a camminare verso i Nessuno che si trovano dall’altra parte della stanza.
[Bravi! Bravi! Davvero uno rappresentazione incredibile! Però…] le mani lentamente smettono di applaudire per poi portarsi lungo i suoi fianchi. [alla fine di un interpretazione…] Quindi le mani vanno a chiudersi intorno al vuoto, vuoto che presto viene sostituito dal nulla che va a modellarsi dando forma a due lunghe spade del solito colore nero opaco. [cala il sipario!] e con queste parole che ancora devono finire di uscire dalla sua bocca inizia una corsa verso Xemnas che è il più vicino mentre l’adrenalina dello scontro inizia a scorrergli nel corpo: chissà se questo scontro sarà ancora più divertente del precedente.

All’unisono i cinque si voltano in direzione del Nessuno. Non si erano accorti che era arrivato. Lo osservano. Lo ascoltano. E quando lui fa apparire le spade per tutta risposta anche loro fanno apparire le loro armi. Quindi lo scontro ha inizio.

Xemnas inizia immediatamente una corsa in direzione del Nessuno tenendo i laser lungo i fianchi. Quando i due si raggiungono inizia tra loro uno spettacolare scambio di colpi, che forse sembra simile ad una danza ritmata dal rumore delle loro armi che si scontrano. Ma il superiore si rende subito conto della disparità: lui sta mettendo tutto sé stesso negli attacchi, mentre l’avversario non si sta impegnando limitandosi a parare e a portare qualche attacco di notevole forza ma che, si capisce, non è il suo massimo. Ed è questa stessa superbia che lo limita, costringendolo a sottovalutare gli altri, finendo per non dare importanze ai movimenti degli altri quattro.
Difatti Lexaeus e Saix hanno cominciato a loro volta una corsa, ma non diretta verso i due impegnato nello scontro ma sui lati della stanza mentre Demyx ha iniziato a suonare col Citar dal quale si generano due pareti d’acqua che dividono la stanza in tre sezioni: al centro il Nessuno e Xemnas mentre ai lati il numero V e VII.
Solo ora il Nessuno si accorge di quanto sta succedendo, e il Superiore ne approfitta per saltale attraverso una parte d’acqua che si apre per lasciarlo passare.
Ora l’avversario ora è fermo al centro della stanza, separato degli altri dalle pareti d’acqua. Ma questo non dura che un secondo.
Infatti l’Eroe del Silenzio ed il Mago che Danza sulla Luna escono dalle pareti attaccandolo con le loro armi per poi scomparire di nuovo dietro l’acqua che prontamente si pare per farli passare mentre il Superiore lo attacca con i laser da ogni lato. I colpi sono rapidi precisi, altrettanto lo sono le parate del Nessuno che riesce, benché con impegno maggiore, a parare i colpi e a deviare i laser.
È allora che interviene Vexen con il suo scudo: il Freddo Accademico era rimasto al fianco del Notturno Melodico ed ora combina il suo potere con quello del numero IX. In una frazione di secondo, durante la quale Saix e Lexaeus escono per l’ultima volta da quel corridoio, le pareti d’acqua diventano muri di ghiaccio dando il via ad un nuovo istante di quiete che, come i precedenti, termina quasi subito nel momento in cui l’Eroe del Silenzio e il Mago che danza sulla Luna colpiscono il ghiaccio con le loro armi spaccandolo in enormi pezzi che iniziano a cadere sull’Avversario.
Ma il nessuno non si scompone nemmeno questa volta: con netti e precisi colpi di spada frantuma i blocchi che cado verso di lui. Ma proprio da dietro da un blocco da lui frantumato che Xemnas fa la sua comparsa circondato da cristalli di ghiaccio compiendo un affondo in direzione dell’avversario che scarta indietro per evitare il colpo.
I due si osservano a vicenda in un primo momento, quindi gli occhi di entrambi si spostano in direzione del petto del Nessuno sul qualcuno strappo orizzontale si è aperto dal quale inizia ora a fuoruscire del sangue. La ferità è superficiale, ma è comunque il primo colpo che riceve.
Immediatamente il Nessuno ritorna all’attacco finalmente sfoderando tutta la sua vera potenza. Si potrebbe pensare che sia rabbia quello che lo spinge a combattere n questo modo, ma se i membri dell’Organizzazione potessero veder sotto il suo cappuccio, ai loro occhi non si mostrerebbe un volto adirato ma un sorriso divertito.

Xemnas è inginocchiato in mezzo alla stanza, il respiro affannato, le testa china e lo sguardo perso nel vuoto: sembra quasi che un incantesimo l’abbia pietrificato. Ma ecco che la sua testa compie un movimento, si gira verso sinistra ed i suoi occhi vanno ad osservare la spalla sulla quale era appoggiata la mano destra che stringeva la ferita che ha preso il posto del braccio sinistro perso durante lo scontro.
Quindi il suo sguardo si alza e va ad osservare la grande spada di Lexaeus conficcata nel muro che sta scomparendo come lo scudo Vexen a pochi metri di distanza. Ora la testa va ruotarsi a destra per osservare il volto di Saix, ormai praticamente trasparente, finire di disintegrarsi.
Un rumore di passe lo costringe a guardare davanti a sé: il Nessuno stava camminando verso il Superiore il quale, dietro la figura di colui che aveva distrutto l’Organizzazione XIII, poteva scorgere il copro esanime di Demyx, che probabilmente era appena stato finito.
Lo osserva, lo osserva avvicinarsi e sovrastarlo. Xemnas è ancora in ginocchio, troppo stanco per reagire.
[L’unica cosa che rimpiango…] dice il superiore abbassando il capo con la voce triste e malinconica di chi sta per incontrare la propria morte sapendo di non esser riuscito a compiere qualcosa [è di non aver mai visto Kingdom Hearts.]
Un risata fredda e vuota proviene dal cappuccio del Nessuno, risata che fa rialzare il capo a Xemnas
[Bhè… son felice di toglierti questo tuo unico rimpiato…] dice mentre la mano destra va ad abbassarsi rivelando un volto incredibilmente pallido dai tratti dolci incorniciato da capelli argentei. Ed in tutto quel candore risaltano in modo incredibile due occhi neri: niente pupilla, niente iride. Solo lo stesso nero opaco delle spade che stringe in mano. [Io sono Kingdom Hearts!]

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Capitolo 7
*** Rivelazioni ***


Scusate se ci ho messo tanto a postare ma ho avuto problemi di linea acnhe se vedo che non sono amcnatoa nessuno in particolare. Va bhè: non mi scoraggio. Ecco il nuovo ed entusiamsante capitolo


Capitolo 7 “Rivelazioni”

[Io sono Kingdom Hearts]
Queste parole continuavano a rimbombare nelle orecchie di Xemnas che ancora in ginocchio fissava incredulo gli occhi neri del Nessuno che gli stava davanti. [Non può essere…] flebili parole fuggono dalle sue labbra e nemmeno rispecchiano il suo pensiero perché, non sa spiegarselo, il Superiore sa di istinto che quello che gli è stato detto è vero.
Il Nessuno è immobile di fronte a lui, lo sovrasta con la sua altezza ed un ghigno divertito gli si può leggere sulle labbra.
[Ed invece è proprio così…] e con voce calma inizia a parlare del proprio passato, delle sue origini, della sua creazione. Parla perché fondamentalmente non ha mai parlato con nessuno, e parla perché infondo sente un perverso senso di debito verso il capo dell’Organizzazione XIII, che così tanto l’ha fatto divertire.

Improvvisamente una luce, una luce forte, troppo forte. Prima non era niente ed ora… no… anche ora non è niente… non può dire di esistere… è semplicemente nulla che ha preso forma e nemmeno ben definita… sembra una nuvoletta… una bolla di gas nero che fluttua nel vuoto.
Chi è? Come è nato? Perché esiste?
Non sa rispendere a queste domande ma si rende conto di non provare preoccupazione. Si rende conto di non provare alcun sentimento. Si rende conto di non avere cuore.
Inizia a guardarsi intorno e si accorge di poter vedere anche se non ha occhi. Non sa come fa ma è solo una domanda senza risposta che si aggiunge alle altre.
Intorno a lui c’è solo luce, una luce forte e pura che non proviene da alcun posto, come se fosse il luogo stesso a brillare di luce propria. E da quel luogo delle cose rosa si staccano e si allontanano mentre altre vi tornano.
Sono cuori. Proprio quello che a lui manca. Dovrebbe sentirsi malinconico ma non può.
È allora che si rende conto di qualcosa che stona. Una macchiolina nera in quel bianco sfolgorante. Vorrebbe avvicinarsi, vedere meglio ma… no aspetta… riesce a muoversi! Inizia lentamente a fluttuare verso quel punto nero mosso semplicemente dalla propria forza di volontà e finalmente lo raggiunge.
È sotto di lui, nero e dagli occhi gialli. Uno Shadow. Un Heartless. E sembra che stia attaccando qualcosa.
Ed improvvisamente si rende conto di aver sbagliato. La luce non veniva emanata dal posto ma da un enorme cuore bianco. Così grosso che non riusciva a vederne la fine. Kingdom Hearts.

Minuti? Ore? Anni? Il Nessuno non sa dire quanto prima fosse stato creato. Già: Nessuno. Questa parola era entrata far parte delle sue conoscenza un giorno. Tutt’ora si sorprende quando si accorge di aver imparato qualcosa senza aver fatto nulla. Come se col temo si stesse completando. Ed infatti è così.
Il Nessuno non è più la nuvoletta dell’inizio ma un’ombra antropomorfa: non ha ancora una propria consistenza ma di certo ha fatto progressi. Ma più va avanti, più cose conosce, meno riesce a sopportare la propria situazione: rinchiuso in quel posto senza poter far nulla, senza poter parlare con nessuno. Tempo prima aveva trovato una grande porta bianca ma non era riuscito ad aprirla perché mancava di consistenza e qualcosa non gli permetteva di attraversarla. Per altro non poteva neanche conoscere uno di quagli Heartless, troppo stupidi e desiderosi di cuori. Già: erano aumentati parecchio rispetto al primo. All’inizio erano tutti piccoli e uguali poi lentamente hanno iniziato ad arrivare anche esseri di forme e dimensioni diverse. E più questi si nutrivano di Kingdom Hearts più lui diveniva forte.

Il tempo continua a passare ed ormai Kingdom Hearts è diminuito di molto. Già: le pareti ormai sono diventate nere e la luce proviene dal centro di quel luogo. Ma lui non era più cambiato e, col tempo, è giunto alla conclusione che quel posto fosse troppo pieno di luce per potergli permettere di prendere una forma definitiva. Ma improvvisamente qualcosa era cambiato.
Due tizi era entrati: una specie di topo ed un ragazzo dai capelli bianchi. Come erano giunti li? Da dove erano entrati? Lui era sempre stato davanti alla porta e quella non si era aperta!
Ma ecco un cigolio. Il nessuno si volta di scatto. La porta si sta aprendo! Qualcuno sta evocando Kingdom Hearts dalle tenebre e Lui sta rispondendo. Quel nucleo di luce inizia improvvisamente a brillare intensamente come non faceva da tempo ed un’incredibile onda d’urto splendente si espande da esso facendolo sbalzare fuori dalla porta.

Quando si era svegliato aveva iniziato a sentire una sensazione spiacevole. Caldo! Si trovava in mezzo ad un immenso deserto. Si alza da terra e si rende conto che ha un copro. Altro, vestito di nero con un cappuccio calato sul viso. Un forte brivido gli corre lungo la schiena, non per il caldo ma per il potere che sente dietro di sé.
E senza una meta inizia un cammino che lo porterà alla città di Agrabah.

Impietrito Xemnas ascolta il racconto che il Nessuno gli rivela. Abbassa la testa: Kingdom Hearts senza il cuore. No! Senza parte del cuore. Forse c’è ancora un speranza. O ci sarebbe se il Nessuno non stesse per ucciderlo.
Fa un altro passo in avanti osservando la nuca del Superiore. [Il racconto è finito. Le tue ultime parole?]
Xemnas rimane immobile: non ha niente da dire di fronte a tali rivelazioni. La testa è abbassata e la mano destra ancora stretta sulla ferita che ha al posto del braccio sinistro. Un frusciare di vesti gli fa sapere che il Nessuno ha alzato la spada sopra la propria testa per dargli il colpo di grazia. Chiude gli occhi. Ora scoprirà cosa si prova a svanire per sempre.
Ma il fato non è d’accordo a quanto pare. Non è giunta la sua ora. Non ancora.
Mentre tiene ancora degli occhi chiusi sente il sibilo di oggetti che sfrecciano nell’aria. Inizialmente pensa che abbia deciso di eliminarlo in qualche strano modo ma poi apre gli occhi ed alza la testa: il Nessuno di è girato per combattere contro qualcuno mentre continua deviare gli oggetti che aveva sentito poco prima sibilare nell’aria.
Ed improvvisamente sente scorrere dentro di sé ciò che più vicino alla rabbia un Nessuno può provare: è in ginocchio, è stanco ed è ferito ma nessun essere può voltare le spalle al Superiore dell’organizzazione XII senza pagarne le conseguenza.
Con uno scatto la mano destra lascia la ferita riportandosi sul proprio fianco per far comparire uno dei laser con cui combatte. Quindi con medesima velocità si alza colpendo con tutta la propria forza il Nessuno sulla schiena aprendo glia una profonda ferita. Per alcuni istanti il tempo sembra fermarsi: Xemnas rimane con la spada alzata ed il Nessuno con la schiena inarcata. Anche quello con cui stava combattendo si è fermato. Ma poi il tempo riprende il proprio corso e Xemnas cala nuovamente un colpo sul Nessuno, e un altro, e un altro ancora. Tredici colpi infierisce sulla schiena del Nessuno prima di fermarsi esausto.
Chissà cosa avrebbe provato il Superiore in quel momento se avesse avuto un cuore nel vedere quell’essere voltarsi e guardarlo con faccia stupita prima di scomparire.
E chissà cosa avrebbe provato nel veder apparire attraverso il corpo del Nessuno che scompariva le figure di Roxas con i Keyblade in mano e di Xigbar con le pistole ancora fumanti.

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Capitolo 8
*** Frammenti di Ricordi ***


Eviva!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Finalmente qualcuno mi fa tornare un po' di speranza!!!!!!!! Un commento dopo secoli!!!!

Gaeshi: questo capitolo è tutto dedicato a te ; )



Capitolo 8 “Frammenti di ricordi”

La botta alla testa contro i gradini era stata veramente forte ma per fortuna lo svenimento era stato abbastanza breve. Xigbar apre l’unico occhio e ritorna in questo mondo rendendosi conto che il suo corpo era ancora scomposto sul terreno. In un flash gli ritorna alla mente quanto successo pocanzi: lo scontro col Nessuno, il volo verso le scale e l’avversario che si dirigeva verso il Custode.
Rapido fa perno sulle mani e si guarda intorno ed una scena che quasi lo fa vomitare gli si palesa davanti agli occhi: il Nessuno era al centro della piazza di Halloween e teneva sollevato per il bavero Sora. Ma la cosa che più lo fece rabbrividire era la lama opaca che trapassava da parte a parte il Custode ed i suoi occhi spenti.
Nessuna parola sembrava trovare la strada per uscire dalla bocca semi aperta del numero due dell’Organizzazione che era rimasto totalmente sconvolto da quello che stava vedendo.
Lo riportò alla realtà lo sguardo del Nessuno che si volse verso di lui ma prima che questo potesse fare qualsiasi cosa Xigbar apre un portale nell’esatto punto dove si trovava e vi scompare.

Xemnas stava meditando su quanto stava avvenendo all’Organizzazione e a riguardo di quel misterioso Nessuno quando un portale si apre in mezzo alla sala dei simboli e ne esce Xigbar che immediatamente si accascia al suolo.
[Cosa è successo?] Chiede serio il superiore dopo essersi avvicinato al Tiratore Libero: certo non è nelle sue condizioni migliori ma se la caverà senza problemi.
[Il Nessuno…] comincia a parlare prima che una smorfia di dolore gli si dipinga sul viso e che del sangue in bocca lo costringa a sputare per terra [ha ucciso il Custode…] vorrebbe dire altro, vorrebbe raccontare cosa era successo ma non ci riesce. La testa si piega di lato mentre Xigbar cade di nuovo nelle tenebre dello svanimento.
Xemnas rimane paralizzato per alcuni istanti, incapace di far qualsiasi cosa. Quindi si volta verso il simbolo di Roxas che sotto i suoi occhi sta lentamente diventando rosso.
Quindi quasi involontariamente si dirige verso la porta dietro la quale troverà Lexaeus .

La riunione era conclusa e Xemnas sta tornando nella sala ove Xigbar stava ancora riposando. La porta scorrevole si apre innanzi al Superiore che ci mette alcuni istanti per individuare Xigbar che si era trascinato in modo da poter appoggiare al muro.
Il Superiore si trova a chiedersi per quale motivo non abbia esplicitamente detto che il Tiratore Libero non era morto ma solo ferito. Scuote la testa: non aveva nemmeno detto che era morto e comunque c’erano cose più importanti al momento di cui occuparsi.
Inizia a dirigersi vero il numero II per domandargli ulteriore informazioni quando si rende conto che il suo sguardo si era spostato alle proprie spalle e che fissava qualcosa a bocca aperta. Lentamente Xemnas si gira in direzione del punto osservato da Xigbar ed assiste a qualcosa che mai prima di allora si era verificato: il simbolo della Chiave del Destino che poche ore prima era diventato rosso sta ora sfumando per riprende il normale colorito bluastro. Per la prima volta nella sua non-vita il numero I dell’Organizzazione è rimasto a bocca aperta.

Erano passati una manciata di giorni da quando avevano fatto da spettatori a quell’incredibile avvenimento e nessuno dei due ne aveva parlato. Erano rimasti silenziosi e pensierosi e nessuno di loro era stato disturbato dagli altri membri a cui Xemnas aveva ordinato di rimanere fuori dalla stanza.
[Xigbar…] il Superiore ora si alza ed osserva il proprio interlocutore: era uno dei Nessuno più forti e si era ripreso abbastanza bene. [Ti devo affidare una missione della massima importanza.]
Il Tiratore non risponde né annuisce: Xemnas sa che lui accetterà incondizionatamente dalla missione che gli verrà data.
[Devi scandagliare i mondi restanti, devi girare ognuno di essi in cerca di Roxas… lui è evidentemente ancora vivo. Probabilmente i poteri del Custode, dopo la sua morte, si sono messi alla ricerca della loro parte mancante. Ed anche questa parte si è messa alla ricerca della arte complementare facendo così scomparire il numero XIII. Ma quando queste due parti si sono incontrate si è costituito un nuovo essere, un nuovo Roxas, in quanto la mente di Sora si è distrutta con la sua morte.]
[Ma allora perché non è tornato da noi? Pensi che abbia voluto abbandonarci?]
[No… più semplicemente credo che i suoi ricordi siano assopiti dentro di lui. Tu devi trovarlo, risvegliare il suo passato, e, a quel punto, riprende quel che il Custode stava facendo per noi: dovete raccogliere i cuori.]
[Ma Roxas non ha mai potuto liberare i cuori dagli Heartless! Se così fosse stato non avremmo mai avuto bisogno del Custode!]
[Ma ora è dotato di nuovi poteri! Ricorda: i poteri del Custode ora vivono solo in Roxas!]
Per alcuni secondo Xigbar rimane in silenzio, secondi che trascorrono i silenzio.
Quindi il Tiratore Libero scompare in un portale: la sua nuova missione era appena cominciata.

Xigbar iniziava a preoccuparsi: era passata una settimana e non aveva ancora trovato tracce di Roxas. Certo una settimana era relativamente breve ma non poteva sapere quanto tempo rimaneva all’Organizzazione.
Il portale nel quale si trovava si apre su un mondo nel quale non era mai stato. Crepuscopoli gli pare che si chiami. Ancora non aveva cominciato la ricerca quando un ragazzo vestito di bianco gli passa a fianco in skateboard.
[Scusa vecchio!]
Il Tiratore libero non può fare a meno di osservare a bocca aperta Roxas che si allontana da lui.

I vicoli di quel posto erano piuttosto insidiosi ma per lui, che era abituato a seguire il Custode senza farsi scoprire, non è un problema rintracciare Roxas.
In modo quasi teatrale fa il suo ingresso in quella strana stanza posta alla fine di uno dei vicoli e si trova sotto lo sguardo di quattro ragazzi di cui una femmina e uno un po’ sovrappeso che lo fissano ad occhi sbarrati con la bocca ancora aperta su un ghiacciolo azzurro.
[Ma sei il vecchio di prima! Senti ti ho chiesto…]
[Roxas devi venire immediatamente con me!] Xigbar ora aveva preso il ragazzo per le spalle e lo sta scuotendo con energia.
[Coma conosci il mio nome?!?] Chiede il ragazzo liberandosi dalla preso con uno strattone.
[Sei un Nessuno Roxas! Fai parte dell’ Organizzazione XIII che recupera i cuori per poterne riavere di propri! Devi tornare con me! Xemnas, gli altri ed io abbiamo bisogno di te!]
[Non so di che tu stia parlando!] Grida Roxas benché, per qualche motivo, quelle parole gli sembrano vagamente famigliari. Intanto gli ragazzi fissavano a bocca aperta i due.
[Senti non ho tempo per una terapia lenta ed elaborata e non sono certo uno psicologo: quindi si passa alla terapia d’urto!] Detto qeusto il Tiratore Libero fa comparire le sue pistole compiendo un balzo all’indietro per poi sparare in rapida successione tre colpi in direzione del ragazzo che, per razione inconscia, fa comparire due Keyblade deviando i colpi. Roxas rimane immobile alcuni istanti osservando le armi che sta tenendo in mano. Quindi riporta lo sguardo su Xigbar.
[Abbiamo bisogno di te…] Ripete serio.

Fondamentalmente non gli dispiaceva tanto compiere quella missione: dovevano solo girare per i mondi ed eliminare quelle creature oscure che facevano del male alla gente, cosa che tra l’altro aveva scoperto saper fare molto bene. Non aveva ancora recuperato al memoria ma sentiva uno strano senso di affiatamento verso quell’uomo che lo accompagnava.

Xemnas era appena tornato dalla balconata nella sala dei simboli quando Vexen era entrato trafelato dando l’allarme che il Nessuno era nel loro mondo.
Il Superiore da sbrigative indicazioni per poi rimanere solo pregando tra sé e sé “Ti prego fa che resistano ancora un poco, solo alcune decine di minuti. Manca così poco perché Kingdom Hearts sia completo!”

Roxas fa un ultimo affondo trapassando completamente un Defender. Non sapeva nemmeno dove si trovava n quel momento l’unica cosa importante era prendere altri cuori. Si era lentamente accorto che quella missione gli “stava a cuore” più di quanto avrebbe dovuto. In fondo ancora non ricordava nulla. Si gira verso Xigbar per chiedergli quale fosse la tappa successiva ma in quell’istante un simile appare davanti a loro. È un messaggio di Xemnas: Kingdom Hearts è pronto!

Xemnas tira un sospiro di sollievo quando il simile scompare per andare a portare il messaggio al numero II e XIII dell’Organizzazione. La testa si solleva e ferma osserva davanti a sé: ora bisognava solo aspettare che i due arrivassero. Il superiore si volta ed esce dalla stanza trovandosi davanti Saix.

Roxas guarda Xigbar ed i due si scambiano un cenno di assenso: era ora di tornare a casa. Il Tiratore compie un ampio gesto della mano destra creando un portale che, una volta attraversato, li conduce nella sala dei simboli.
Xigbar è preoccupato: Xemnas non era li. Dove essere successo qualcosa nei pochi minuti che avevano separato l’invio del messaggio ed il loro arrivo. Si gira con la bocca già aperta per dire qualcosa alla Chiave del Destino ma uno spettacolo macabro si palesa ai suoi occhi: il ragazzo è a terra in preda alle convulsioni, le pupille dilatate e della bava che gli scende dalla bocca.
D’istinto si inginocchia e cerca di tenerlo fermo stringendogli le spalle.
[no… no! NO!] Grida il Tiratore Libero con voce disperata [Che cazzo sta succedendo?!? E perché ora?!?]

I minuti passano e le condizioni di Roxas non cambiano: Xigbar non aveva mai avuto un desiderio così forte di piangere. Xemnas e gli altri potevano aver bisogno del loro aiuto. Ma non poteva portarsi dietro il ragazzo in quelle condizioni. Né tanto meno abbandonarlo: se gli fosse successo qualcosa era finita: era l’unico che può aprire la porta di Kingdom Hearts.
Talmente è preso da tali considerazioni che non si accorge che il copro che stringeva non trema più.
[Ora ricordo]
Il Tiratore Libero nell’alzare la testa si trova di fronte i profondi occhi blu di Roxas.
Ma non c’è tempo di festeggiare: devono trovare gli altri.

I due stavano correndo da diversi minuti alla ricerca degli altri ma per il momento non avevano trovato traccia dei loro compagni.
Finalmente giungono in una sala e quel che vedono gli raggela: un Nessuno dai bianchi capelli è in piedi di fronte al Superiore con una spada alzata.
È solo un istante: Xigbar fa comparire le sue pistole e inizia a sparare a raffica sul Nessuno mentre Roxas corre verso di lui con i due Keyblade nelle mani.

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Capitolo 9
*** Kingdom Hearts! ***


Bene: son contento che il capitolo ti sia piaciuto gaeshi, anche perchè mi sa che sei l'unica a cui è piaciuto, o almeno l'unica che l'ha detto XD

Comunque ecco il nono nonchè penultimo capitolo: nel pressimo il finale! Buona lettura^^ (Soppratutto a gaeshi!)



Capitolo 9 “Kingdom Hearts!”

Roxas sta correndo senza sosta lungo delle scale, davanti si trova Xigbar e ancora più avanti Xemnas che continuava a stringere la ferita dalla quale la perdita di sangue si è quasi fermata.
Già: una fortuna di essere dei Nessuno è la veloce rimarginazione delle ferite, a meno che queste non siano letali, ma comunque anche loro si stancavano come gli altri. E lui ormai inizia ad ansimare.
[Xemnas fermiamoci un attimo: siamo tutti stanchi. Tu hai combattuto contro il Nessuno e io e Xigbar abbiamo passato le ultime settimane ad eliminare Heartless. Ormai il pericolo è passato e…]
Il Superiore si gira di scatto fulminandolo con lo sguardo.
[Passato?!? Non hai sentito quello ti ho detto?!? Se è le parole del Nessuno sono vere ogni secondo che passa migliaia di Heartless attaccano il cuore di Kingdom Hearts?!? Dove potremo recuperare i nostri cuori in se esso scompare?] Senza aggiungere altro Xemnas riprende a salire le scale seguito da Xigbar.
Per alcuni istanti Roxas rimane immobile prima di riprendere a correre senza altre obbiezioni: il Superiore ha ragione.

Finalmente i tre raggiungono una balconata posta sulla torre più alta del castello: davanti a loro una specie di enorme luna a forma di cuore si erge in tutta la sua maestosa bellezza. Ma non c’è tempo per indugiare.
[Roxas…] La voce del Superiore ora è più calma e il ragazzo gli si porta vicino. [dalla morte di Sora tu sei l’unico Custode e dentro di te si cela tutto il potere del Keyblade e, con esso, la capacità di aprire la porta di Kingdom Hearts. Fai quanto devi.] Xemnas fa alcuni passi indietro portandosi al fianco di Xigbar e Roxas si volta ad osservarli: i due lo osservano in attesa reverenziale in attesa di quello che l’Organizzazione sta aspettando da anni. Il Tiratore gli fa l’occhiolino con l’unico occhio che gli rimane.
La Chiave del Destino è pronta.
Roxas si volta verso il cuore mentre fa comparire nella mano destra il Keyblade Lontano Ricordo e lo punta verso Kingdom Hearts.
Alcuni istanti di stasi che sembrano anni trascorro prima che qualcosa succeda.
Ma improvvisamente una piccola luce compare sulla punta dell’arma, luce che sembra attirare a se un’immensa energia mentre s’ingrandisce pian piano fino a raggiungere le dimensioni di una palla da baseball ed improvvisamente da essa si stacca un sottile raggio di luce che colpisce quell’enorme luna generando un’immensa onda d’urto mentre il rumore di una serratura risuona nell’aria.
Quindi un’immensa porta bianca compare davanti a loro che con un leggero scricchiolio si apre inondandoli di luce che li costringe a chiudere gli occhi.

Quando li riaprono i tre si ritrovano in una immensa città molto simile a quella che circonda il loro castello. Si guardano l’un l’altro: nessuno sa cosa deve fare. Fino ad allora avevano pensato solo a raggiungere Kingdom Hearts ma non avevano mai pensato a cosa far una volta li.
Ma un grugnito interrompe i loro pensieri.
Un Heartless, un piccolo Shadow sbuca da rudere di un palazzo. Gli osserva con i suo occhi gialli girando a scatti la testa come per osservarli da prospettive diverse prima di esplodere in numerosi frammenti di oscurità.
Roxas e Xemnas si voltano all’unisono verso Xigbar che ancora sta puntando la pistola fumante nel punto dove poco prima si trovava l’Heartless.
[Scusatemi e che sono te..]
Teso. Probabilmente Xigbar voleva dire teso. Ma la sua bocca resta aperta mentre il suo unico occhio si muove sul soffitto.
Il Superiore e la Chiave del Destino alzano la testa e a loro volta rimangono a bocca aperta.
Solo in quell’istante si accorgono che si trovano in una specie di immensa sfera che ha raggio di centinaia di chilometri.
Ed ogni centimetro di quella superficie è ricoperto di Dark Side. Come se non bastasse da tutte le case iniziano a fuoriuscire Shadow e New Shadow. Ed ognuno di quegli esseri si stava dirigendo verso di loro.
Il primo a riprendersi è Xemnas.
[Roxas!] Dice velocemente per non perdere tempo [Il Nessuno ha parlato di qualcosa di luminoso, una specie di globo! Vedi la?] Dice indicando l’orizzonte dove una flebile luce risplendeva, ma lo sguardo di Roxas è più attirato dagli Heartless che distano solo pochi metri. [Veloce!] Grida infine mentre prendendo il polso sinistra del Ragazzo con l’unica mano che gli rimane, compie ungaro su se stesso prima di lanciarlo sul palazzo che si trova alla loro destra.
Una volta atterrata la Chiave del Destino si volta a guardarli per una manciata di secondi prima di iniziare una frenetica corsa in direzione di quella flebile luce che è la loro unica speranza.

Xigbar e Xemnas osservano Roxas allontanarsi saltando da un palazzo all’altro prima di tornare a pensare agli Heartless.
[Bha… solo qualche miliardo di Heartless… potrei farlo con una mano sola…] dice il Tiratore libero prima di far comparire le pistole mentre sogghigna per la frecciatina appena lanciata al Superiore.
[Già… e perché non tenere anche un occhio chiuso?] un rumore elettrico risuona quando il laser compare nella sua mano destra..
Un singolo scambio d’intesa tra i due prima di scattare verso quell’interminabile esercito di Heartless.
Se solo potessero scorgere la figura vestita di nero e col cappuccio calato sul volto che compare in quel momento dietro di loro.

Roxas corre ormai da diversi minuti, troppo lontano per poter udire i rumori della battaglie che probabilmente si sta svolgendo dietro di lui. Con malinconia pensa agli amici morti, a colore che si erano sacrificati. Se solo lui non fosse scomparso per quel lungo periodo. Quanta rabbia proverebbe se avesse un cuore a ricordo del tempo perso a Crepuscopoli. Ma non è più tempo del passato: Xigbar e Xemnas contano su di lui e un nuovo futuro si stava per aprire per loro. È mentre pensa questo che finalmente giunge ad un grande spiazzo.
Con agilità salta dall’ultimo palazzo di quella immensa schiera che aveva sorpassato.
Ma ne valeva la pena.
Un globo di pochi metri di diametro galleggiava al centro dello spiazzo, un globo che irradia una luce incredibile ma incatenato al suolo da delle catene di un colore nero opaco.
Inizia a compiere alcuni passi incerti per poi accelerare sempre più: finalmente! Finalmente avrebbero avuto di nuovo un cuore!
Improvvisamente i piedi di Roxas si piantano al suolo facendogli fare una brusca frenata: davanti a lui si è aperto un portale da quale è uscita una figura vestita di nero che nella mano destra stringe una spada.
Lo sconosciuto lo osserva per alcuni secondi prima di abbassare con la mano sinistra il cappuccio rivelando una carnagione e dei capelli bianchi incredibilmente bianchi e degli occhi neri.
Roxas rimane immobile a fissarlo con la bocca aperta che inizia a tremare. Ci vuole del tempo prima che riesca a parlare con una voce tremante e rotta.
[N-n-no… non è possibile… Xemnas… Xemnas ti ha…]
[Tsk… Xemnas…] Lo interrompe il Nessuno mentre muove come se dove dare una frustata la spada dalla cui lama si staccano alcune grosse gocce di sangue che cadono ai piedi Roxas che rimane ad osservarlo con la testa abbassata [Lui e quell’altro erano degli inetti oltre che degli stupidi. E si che gli avevo spiegato con tanto cura la mia storia. O meglio: gliela aveva spiegata il mio alterego.]
La Chiave del Destino alza la testa: è confuso. Non capisce. E forse non vuole capire: aver scoperto che anche Xemnas e Xigbar erano morti è stato un colpo troppo duro. Era solo. Completamente solo.
[Quando l’altro Nessuno è uscito da Kingdom Hearts, si è dovuto creare un nuovo Nessuno nel quale convogliare l’energia che si generava man mano che gli Heartless guadagnavano terreno. Così mi sono generato io: di gran lunga più forte ed intelligente del mio predecessore! Perché abbandonare questo posto? Perché abbandonare questo posto che ogni istante genera energia dentro di me? Solo perché non aveva un corpo solido?!? Stolto… solo uno stolto Nessuno come voi. Bastava attendere… attendere che il cuore di Kingdom Hearts fosse talmente piccolo da non impedire più alla sua energia di manifestarsi. Ed ora che è morto il suo potere si è ricongiunto al mio come quello del custode si è ricongiunto con il tuo: è solo voi dell’Organizzazione che devo ringraziare se ora il mio potere è completo ed infinito!]
È finita. Non può più fare nulla. Roxas cade in ginocchio ed osserva sconvolto il proprio volto riflesso nelle gocce di sangue ai suoi piedi. Erano morti dodici membri dell’Organizzazione per sconfiggere quel Nessuno: come può lui da solo sconfiggerne uno ancora più potente.
[Presto il cuore di Kingdom Hearts scomparirà definitivamente ed io otterrò quella briciola di energia che mi manca, quel frammento di potere che mi divide dall’immortalità. Ed allora estenderò il mio dominio sull’intero universo.]
Il Nessuno aveva parlato più a se stesso che a Roxas che ancora fissava quelle gocce di sangue nelle quale gli pareva di rivedere i volti di coloro che definiva amici benché non avesse un cuore per amarli.
[Ma non temere…] la mano sinistra del Nessuno si è alzata e sopra di essa si è creato un frammento di Nulla con la punta rivolta verso il numero XIII dell’Organizzazione. [Non sari qua per vederlo.] la mano si abbassa di colpo mentre quella piccola lancia scatta verso Roxas.
Un tonfo sordo si genera quando essa si conficca nel suolo dove fino a pochi istanti prima c’era la Chiave del Destino che dopo aver scartato di lato ora si sta rialzando con uno sguardo pieno di nuova determinazione e Lontano Ricordo nella mano.
[Bene… così sarà più divertente!] Commenta il Nessuno alzando la spada che ancora stringe nella destra mentre entrambi iniziano una feroce corsa verso l’altro.
Nel più totale silenzio di quella città che si era generata man mano che il cuore Kingdom Hearts si ritraeva risuona il classico rumore di una lama che lacera delle carni.
I due si guardano uno di fronte all’altro, così vicini che possono sentire il respiro dell’avversario rulla pelle.
Il Nessuno sorride nel vedere un rivolo di sangue fuoriuscire dalle labbra di Roxas: entrambi avevano compiuto un affondo ma mentre quello del membro dell’Organizzazione aveva un direzione completamente sbagliata quello del Nessuno aveva centrato in pieno il proprio bersaglio penetrando nell’addome del Ragazzo ove ancora si trovava.
Ma il sorriso del Nessuno scompare nello scorgere il medesimo ghigno di soddisfazione sulle labbra insanguinate del ragazzo. Solo ora si accorge che gli occhi di Roxas stanno fissando qualcosa alle sue spalle.
Il Nessuno si gira e con orrore osserva il raggio di luce che parte dal Keyblade del ragazzo fino a raggiungere la serratura del nero lucchetto nascosto tra le catene che imprigionavano il globo di luce.
[NOOOOOOOOOOO!]Grida mentre si volta alzando la spada che squarcia l’intero busto di Roxas fino ad uscire dalla spalla sinistra. Ma era troppo tardi: la Chiave del Destino aveva girato il polso e le catene di colore nero opaco erano cadute a terra.
Mentre Roxas sta cadendo a terra l’ultima cosa che vede è un’immensa luce nella quale danzano i neri frammenti che si staccano dal suo copro che scompare.

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


Wow un'altro lettore^^

Bene bene: ecco a voi l'ultimo capitolo di questa mia prima fanfiction.
Spero che sia piaciuta a tutti quelli che l'hanno letta, e vi chiedo di commentare tutti quanti^^
Detto questa buona lettura^^


Epilogo

Una forte luce gli abbaglia gli occhi ancora coperti dalle palpebre. Cerca di aprirli ma i raggi gli fanno male quando per iride ancora troppo aperta e lo costringono a mettere una mano davanti agli occhi. Rimane sdraiato su quella che sembra essere sabbia mentre il vento gli soffia sulla pelle e il rumore del mare giunge tranquillo alle sue orecchie.
Dove è finito? L’ultima cosa che ricorda è quella forte luce ed il Nessuno con la sua spada… la spada!
Roxas si mette seduto con uno scatto di reni mentre la mano corre all’addome in cerca della ferita mortale che avrebbe dovuto ucciderlo ma non la trova. La mano inizia a salire lentamente verso sinistra seguendo la strada aperta dalla lama dell’avversario ed improvvisamente si ferma al centro del petto.
Tu-tum Tu-tum Tu-tum
Le lacrime inizia scendere dai suoi occhi mentre il suo cuore continua battere prepotentemente nel suo petto.
E quando alza lo sguardo esse non possono che aumentare come la gioia che prova: Xemnas è davanti a lui e gli sorride come gli sorridono tutti quanti i membri dell’Organizzazione che sono in cerchio attorno a lui.
Roxas scatta in piedi e guarda il superiore senza parole. Il vestito nero è scomparso ed al suo posto ci sono dei normalissimi vestito: l’unica cosa che attira l’attenzione è la manica sinistra piegata su se stessa e cucita a coprire le ferita che gli aveva staccato il braccio.
Il ragazzo ora comincia a ruotare introno a sé guardando negli occhi ciascuno dei suoi amici: Marluxia, Lexaeus, Zexion, Xaldin, Xigbar, Axel, Saix, Vexen, Demyx, Luxord e Larxene. È senza parole: sono tutti vivi e tutti li. Insieme. Il nero opprimente dei vestiti che avevano indossati per anni era scomparso e tutti hanno vestiti sgargianti, dalla minigonna ai jeans, dai cappotti alle magliette a maniche corte. E tutti sorridono.
E finalmente sorridono non per un ricordo di ciò che erano estati ma per una vera emozione che sta scaldando i loro cuori.
Ancora con gli occhi pieni di lacrime Roxas torna a volgersi verso Xemnas dietro il quale si stende un mare che sembra infinito.
[Ce l’hai fatta] Gli dice soddisfatto il Superiore.
Fa per rispondere quando un grido lo fa girare, ma prima che abbia completato tutti i centottanta gradi Axel lo prende sulla spalla gettandosi con lui nell’acqua attraverso il varco creato da Xemnas che si era opportunamente spostato immediatamente seguito da Zexion, Demyx e persino Vexen che si gettano a loro volta nel mare iniziando a spruzzarsi a vicenda tra le urla divertite.
Larxene emette un gridolino divertito quando Luxord la solleva da terra prendendola in braccio per poi tuffarsi con le in mezzo agli altri cinque.
Marluxia e Saix gli osservano compiaciuti quando vengono spinti a loro volta rispettivamente da Xaldin e Xigbar che stanno ancora ridendo quando l’enorme Lexaeus gli prende uno per braccio e con loro a carico corre nell’acqua insieme agli altri.
L’unico che rimane sulla spiaggia e Xemnas che gli osserva.
Finalmente: tutto quello che aveva fatto fino ad ora non era stato vano. C’erto, aveva fatto cose di cui non andava fiero, ma nel vedere gli altri che finalmente erano tornati a provare ogni emozione e che si stavano divertendo ogni rimorso scompare: ne era valsa la pena.
Certo non era stato facile, e c’erano ancora alcuni punti non chiari riguardo al Nessuno di Kingdom Hearts, ma ogni sua riflessione viene interrotta da dell’acqua spruzzatagli in faccia da Roxas che gli sorrideva in mezzo agli altri che intanto continuavano a giocare come bambini.
[Tu piccolo ragazzino! Non hai imparato a rispettare i tuoi superiori?!?] Grida ridendo gettandosi addosso a lui.
Finalmente sono tutti insieme. Finalmente l’Organizzazione XIII ha di nuovo tutti i suoi membri.
Finalmente tutti loro hanno un cuore.

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