flydream

di EvaxD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

VERDE...VIOLA...FUMO...URLI STRAZIANTI...FIAMME..UNA DONNA...OCCHI VERDI...LACRIME..BUIO.

Questo sogno mi tormenta da ormai 8 giorni, non riesco a impedirlo e ogni volta è più doloroso. Sembra reale, ma quando cerco di influire sull'andamento del sogno non ci riesco e tutte le volte si ripete senza mutare.

Mi chiamo Eveline, vivo in Australia e mi sento diversa : occhi verdi, pelle cadaverica, sguardo intenso..talmente profondo che le persone non mi guardano mai negli occhi. Non so chi sono perchè la mia matrigna April mi ha trovata in un villaggio devastato dalle fiamme 10 anni fa.

Era buio e io (April Smith) stavo passando per la campagna nei pressi della clinica dove lavoro da ormai 10 anni. Era il mio primo giorno di lavoro e mi ero persa...ad un tratto vidi del fumo e convinta che provenisse da una ciminiera mi diressi verso esso..ma scoprii che proveniva da un villaggio devastato dalle fiamme..il fuoco era ormai soffocato dalla pioggia battente di quella notte d'estate e io iniziai a camminare sulla strada principale guidata da non so quale istinto..stavo per tornare alla mia macchina quando sentii dei vagiti..provenivano da una casa diroccata, dove trovai una bambina di 5 anni rannicchiata in un angolo..decisi di portarla con me e ben presto scoprii che sapeva dire solo una sola ma complicata e intensa parola: EVELIN

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Chapter 1

 

EVEEEE, VIENI AD AIUTARMI CON LA SIGNORA MCRONEY!!”...non avevo voglia di alzarmi dal mio morbido e candido letto, soprattutto dopo quel sogno...era già l'ottava notte che sognavo la stessa e terrorizzante visione...quindi decisi di far credere ad April che stessi dormendo. Ma proprio in quel momento mi accorsi che mi stava fissando sulla porta ad arco della della soffitta(l'unico posto tutto mio della clinica gestita dalla mia matrigna April.)...Subito pensai”oh no!! Mi ha scoperta!!!”, ma poi ripensai a tutto ciò che aveva fatto per me..dal primo momento in cui mi aveva trovata in quel villaggio bruciato a quel momento e mi sentii un po' in colpa per averle mentito. Sapevo che non si sarebbe arrabbiata e l'avrebbe presa sul ridere, ma mi dispiace sempre mentirle, soprattutto perchè di solito noi due parliamo di tutto,come se lei fosse la mia sorella maggiore(anche perchè ha solo 10 anni in più di me). In questo periodo mi viene sempre più spontaneo “tralasciare qualche dettaglio” ma forse hanno ragione le riviste: nel periodo dai 15 ai 16 anni tutti i ragazzi attraversano una specie di “crisi”...ma per fortuna la mia “difficoltà” finirà oggi stesso perchè.. è il mio COMPLEANNO!! Comunque, tornando a noi, April mi stava guardando storto, ma con fare ironico disse “oggi la scampi solo perchè è una giornata importante ma devi promettermi che non mi mentirai più, altrimenti.....SOLLETICO!” . Feci un sorriso a 32 denti con fare innocente e passandole accanto le stampai un intenso bacio sulla guancia, poi corsi giù dalle scale rischiando di travolgere qualche anziano, mentre sentivo la voce di April che mi rimproverava di spaventare gli ospiti...non ci badai e proseguii la mia corsa diretta alle invitanti ciambelle glassate sul tavolo e ne presi una con la mano destra sporcandomela tutta di zucchero viola appiccicoso e Marta, la cuoca della pensione stava già iniziando a sgridarmi quando...vidi quegli occhi..

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


Chapter 2

 

Ehi Eveline! Ma mi stai ascoltando o come al solito hai la testa tra le nuvole?!?” come al solito Marta mi stava rimproverando per la mia sbadataggine, ma in quel momento non la ascoltavo, i miei pensieri erano tutti dedicati a quegli occhi, verdi come i miei ma non color smeraldo, di un'altra tonalità: verde sottobosco. Li avevo visti solo per un attimo, ma mi avevano catturato..erano come una calamita, intensi, profondi, dentro c'era nascosto il mondo intero, in tutto il suo splendore, ma con quell'ombra di mistero e quando erano scomparsi dalla mia visuale una sensazione di vuoto mi aveva assalito..come se sotto i miei piedi non ci fosse stato più il pavimento. Ma poi ecco che a risvegliarmi dallo stato di trance in cui ero entrata da almeno 10 minuti ci pensa April che, da sopra le scale, mi urla con finto tono di rimprovero : “ehi bella addormentata nel bosco! Guarda che lo scuolabus non è il principe azzurro che aspetta il tuo risveglio in eterno! Muoviti o rischi di perderlo!”. Bastò quella frase per farmi fare uno scatto degno di un felino verso la porta, aprirla, uscire e correre all'impazzata verso la fermata dell'autobus che, sfortunatamente, stava partendo proprio in quel momento. A quel punto, rassegnata, corsi a prendere la mia vecchia e sfasciata bicicletta regalatami dal mio cugino acquisito ormai troppo grande, ci saltai sopra e iniziai a pedalare il più veloce possibile, anche se ad andare in bici sono sempre stata una frana (forse perchè ho imparato ad andarci da sola). Miracolosamente ero arrivata al fianco dell'autobus, che nel frattempo era fermo alla fermata seguente di quella che prendo tutte le mattine, avevo intenzione di scendere dalla bicicletta e salire sul pullman, ma prima che io ebbi potuto fare un minimo movimento, vidi entrare nel veicolo il proprietario di quegli occhi che mi avevano fatto perdere il mio unico modo di arrivare a scuola. Lo guardai bene, perchè la prima volta che lo avevo visto ero stata ipnotizzata dal suo sguardo e non avevo neanche fatto caso al resto del corpo: capelli castano chiaro, carnagione scura, alto, magro ma con abbastanza muscoli e sorriso arrogante. Ma mentre guardavo quel sorriso di sfida sentii un clacson: era George, l'autista del mio mezzo e caro amico di April..fantastico,era il primo giorno di scuola dell'anno, nonché mio compleanno, e avevo già fatto la figura dell'imbranata(-.-”). Mi affrettai a salire e sedermi, come al solito da sola, in ultima fila, ma quando alzai lo sguardo mi accorsi che non ero stata la sola a sedermi in quella fila(solitamente deserta): ad accompagnarmi c'era Lui. Probabilmente era il suo primo giorno di scuola al liceo Norbert Douvonne, altrimenti non si sarebbe seduto nella mia stessa fila e, per giunta, da solo. Ero imbarazzatissima, così presi le cuffiette dell' ipod dallo zaino e me le misi nelle orecchie, attaccando la musica a palla...ero persa nei miei pensieri quando sentii qualcuno che probabilmente cercava di dirmi qualcosa, così mi girai togliendomi dalle orecchie le cuffiette e solo a quel punto mi accorsi che a parlare era stato Lui! Così dissi titubante: “ s-scusa ma non ti avevo sentito..d-dimmi pure” e Lui sfoderò un sorriso a 32 denti chiedendomi come mi chiamavo e se potevo condividere con lui quello che stavo ascoltando, dato che lui aveva lasciato l' MP3 a casa. Gli dissi il mio nome e così scoprii che si chiamava Marco ed era di origini italiane, non potevo credere che mi fossi fatta un Amico, ma quando lui mi chiese di raccontargli la mia storia io abbassai la testa e arrossii e tutta la sicurezza che avevo tirato fuori in quei 10 minuti di chiacchiere svanì in un istante. Subito Marco notò che quella domanda aveva risvegliato in me la timidezza e immediatamente cercò di rimediare: “ Oh, scusa! Capisco, sono cose private e io sono stato,come al solito, troppo invadente..” . Io rimasi molto stupita dalla sua risposta..nessuno aveva mai avuto tanto rispetto verso i miei sentimenti, solo April e quindi riaquistai sicurezza: “grazie, non sei stato invadente, solo che la mia storia è un tasto abbastanza dolente per me e preferirei non parlarne”. Il viaggio verso la scuola passò in un attimo e ci ritrovammo davanti al cancello a salutarci molto prima di quello che avrei voluto...ci salutammo e io gli indicai la classe dove aveva il corso di biologia alla prima ora, ero un po' triste, ma mi rallegrai quando notai nel suo programma che avrebbe tenuto il corso di fisica della seconda ora nella mia stessa aula! Non mi sembrava vero: mi ero presa una cotta!

 

 

CIAO RAGAZZI...RINGRAZIO CHI LEGGE I MIEI NOIOSI CAPITOLI (XD) E SPERO DI RIUSCIRE A SCRIVERE IL PROSSIMO ENTRO UNA SETTIMANA AL MASSIMO...MA PASSANDO AL CAPITOLO..VI è PIACIUTO? SECONDO VOI è TROPPO BANALE?? HO BISOGNO DI RECENSIONI PER CONTINUARE QUINDI PERFAVORE RECENSITEEE!! COMUNQUE LA PROSSIMA VOLTA VI STUPIRO ! PS.VI PREGO SUGGERITEMI STORIE DA LEGGERE COSì HO QUALCHE ISPIRAZIONE...GRAZIE PER AVER LETTO E SPERO CHE VI SIA PIACIUTO

BACI.

Evuccia

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


Chapter 3 La campanella non voleva suonare e mi sembrava che dall'inizio dell'ora di scienze fosse passato un giorno intero...forse perchè ero impaziente di incontrare nuovamente il Suo sguardo, ne avevo bisogno, era diventato come una droga per me, anche se lo avevo visto solo due volte. Ma non potevo incontrarlo finchè la campanella non fosse suonata e avrebbe zittito il prof "sonnifero", perchè era proprio così che lo chiamavano tutti a scuola, visto il suo effetto su tutti gli alunni! Ero molto più interessata agli uccelli che volavano fuori dalla finestra che alla lezione sui biomi e "sonnifero", stranamente, sembrò accorgersene, visto che iniziò a parlare con la sua flemma " SCUSI...TANTO...SIGNORINA...SMITH...POTREBBE...ASCOLTARE...AL..POSTO..DI....GUARDARE...QUEI..MAGNIFICI..UCCELLI...??...LE...ASSICURO..CHE...QUELL'...ARGOMENTO...LO ...TRATTEREMO...IN..UNA...DELLE...NOSTRE...LEZIONI" e io risposi con un "mmhh" annoiato, come se mi interessasse che proprio LUI mi rimproverasse. Ed ecco che a zittire il prof ci pensa il sonoro" DRIIIIIIIIIIIIIIN!" dell'adorata campanella! Per la prima volta ritirai velocissimamente il libro e il blocco completamente bianco degli "appunti" (come se appuntassi qualcosa di una delle materie più noiose mai esistite) e scattai verso la porta spalancandola e così facendo incontrando i Suoi occhi che mi osservavano allibiti, ma lo slancio che avevo preso mi impedì di fermarmi e in questo modo gli finii addosso facendolo sbilanciare e cadendo sul suo corpo. Mi alzai imbarazzatissima mentre lui rideva divertito....così esclamai "MA TU RIDI SEMPRE IN QUESTE SITUAZIONI?? COSA C'è DI COSì DIVERTENTE?" , lui smise di ridere con la bocca, ma si vedeva che non aveva smesso dentro guardandolo negli occhi e rispose "SEI TU CHE MI FAI RIDERE CON LA TUA GOFFAGGINE..DOVE STAVI CORRENDO CON TUTTA QUELLA FRETTA? NON AVEVI INTENZIONE DI LASCIARMI QUI DA SOLO VERO?" ,mi affrettai a rispondergli che correvo perchè herm..dovevo sbrigarmi ad arrivare a "casa" e pensavo di incontrarlo per la strada. Allora lui si offrì di fare il tragitto con me, anche se casa sua o, come la chiama lui "il suo buco" era dalla parte opposta della città e così iniziammo a incamminarci verso la pensione di April, nonchè il posto in cui vivevo. In 20 minuti eravamo a "casa" mia, ma visto quanto avevamo chiacchierato a me sebrava che il tempo fosse passato velocissimo e durante questo "breve" lasso di tempo scoprii che viveva da solo perchè era sopravvissuto ad un terremoto che aveva ucciso i suoi compaesani e la sua famiglia, dopodichè si era ritrovato in un orfanotrofio,che per lui era stato come una prigione, finchè non aveva raggiunto la maggior età ed era riuscito a trovarsi un minuscolo appartamentino nel centro di Canterbury, la mia città. Era strano, perchè aveva delle origini molto simili alle mie, la differenza era che lui la sua famiglia l'aveva conosciuta, a differenza mia :'( .Beh, ma tornando a noi, mi accompagnò fino al portone di casa e io lo salutai, ma prima che potessi entrare e richiudere la porta dietro di me lui mi prese la mano e io arrossii, ma poi notai che i suoi occhi erano illuminati da una emozione nuova e cristallina, la passione. Avvicinò pian piano il suo viso al mio e posò le labbra sulle mie in un dolce bacio. Io mi feci travolgere dal tornado di emozioni, che in quel momento, attraversavano come scariche elettriche il mio corpo e arrossii...dopo un lungo bacio le sue labbra si staccarono dalle mie e dentro di me fu come se si staccasse un pezzo essenziale della mia esistenza, così lo guardai e riuscii a sussurrare un impacciato “GRAZIE..” e Lui , prima di andarsene mi sorrise dolcemente. Salii le scale pensando a come le nostre bocche sembravano fatte per rimanere unite senza nessuna imperfezione e , senza uscire dal mio mondo di pensieri aprii distrattamente la porta di casa, ma subito mi accorsi che in soggiorno c'era un uomo a parlare con April, aveva i capelli brizzolati e dei baffi abbastanza folti, e vidi che la mia tutrice aveva un espressione meravigliata e allo stesso tempo uno sguardo un po' intimorito. Decisi che avrei chiesto successivamente dell'uomo e cercai di rifugiarmi in soffitta in punta di piedi, in modo che i due non si accorgessero della mia presenza.....ma proprio in quel momento April si girò nella mia direzione e mi notò! “oops”...... TO BE CONTINUED


 

SPAZIO A MEEE!

Ehi lettoriiii! Buon salve....vi volevo chiedere il vostro parere su questo capitolo..perchè io sono un po' incerta per il modo in cui l'ho scritto.....comunque mi volevo scusare per il ritardo nel postare il capitolo! Ho bisogno di recensioni perché in questo periodo mi sembra che nessuno legga la mia ff e, non vi biasimo, perché è parecchio noiosa, ma vi assicuro che nel prox capitolo arriverà la parte fantasy!!* tan-tata-taaaaan*

no sul serio adesso sparisco perchè sto scrivendo troppo ciauuu a tutti e spero che recensiate e continuate a leggere ;) * puff*

 

con affetto...

-EvaxD

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


 

Chapter 4

Ehi, Eve!?! Sei tu cara? Non ti ho sentita entrare” esclamò April notandomi sulla soglia di casa “stavo giusto parlando di te con il signor Starbucket e...” l'uomo mi stava guardando con il suo sguardo vispo e attento da quando ero entrata nella conversazione e non fece completare la frase alla mia tutrice, che subito la interruppe spostando la sua attenzione su di me “beh, innanzitutto: chiamami pure George, anche perchè, se accetterai di prendere parte alla missione, dovremo lavorare a stretto contatto........mmmh....ti devo dire che la domanda che ti sto per porgere e,di conseguenza ad una tua risposta affermativa, quello che ho da rivelarti, potrebbero sconvolgerti”. Ero sempre più perplessa e non capivo cosa voleva da me quello strano tizio ma ecco che, senza darmi tempo per riflettere quello riattaccò “Comunque ti spiegherò tutto dopo....intanto ti do una settimana di tempo per pensare a quello che ti ho detto e chiesto ma, dopodichè mi dovrai dare una risposta definitiva e, di conseguenza dovrai prenderti le tue responsabilità”. Detto questo si alzò sbiascicando un saluto incomprensibile e uscì dalla porta, richiudendola alle proprie spalle. Ero sbigottita, così guardai April, come per chiederle una risposta o semplicemente la conferma di essermi immaginata tutto...ma questa non arrivò, anzi, lo sguardo della mia tutrice era carico di aspettative, quasi supplichevole così, rassegnata salii le scale in pietra diretta in soffitta.

30 MINUTI DOPO

Ormai era passata mezzora da quando il signor Starbucket aveva lasciato la casa di riposo, lasciandomi mille pensieri e domande che mi frullavano nella testa. Non mi sapevo spiegare quello che era successo e, in più, avevo in mente il bacio di Marco, che mi aveva lasciata di stucco, anche perchè lo conoscevo solo da un giorno, e non mi sarei mai aspettata un gesto del genere, anche se era dal primo momento che avevo incontrato il suo sguardo magnetico che desideravo incontrare le sue labbra. Stavo guardando le travi a vista del soffitto di legno marcio e antico da un tempo indefinito ormai...erano dipinte di un rosa pallido ormai sbiadito e segnato dal tempo. Ancora mi ricordo di quando, con l'aiuto di April avevo ritinteggiato la mansarda di rosa infatti, come ogni bambina in età fanciullesca adoravo questo colore, anche se mi ero dovuta accontentare di una tonalità più “triste” del color confetto puro. Generalmente, la mia stanza, aveva uno stile abbastanza minimalista, con una scrivania, un armadio in legno, il mio caldo e comodo letto, una cassettiera, delle mensole un po' storte e in perenne disordine. Ma, tornando a quello che mi passava per la testa, stavo riflettendo sulla naturale somiglianza caratteriale fra George e Marco...il loro atteggiamento era molto simile: tutti e due riuscivano a leggerti dentro come se tu fossi un libro aperto e semplicissimo e poi...beh, appena li incontravi ti trasmettevano una fiducia immediata, anche se potevano sembrare strani. Ero così persa nelle mie riflessioni che , sentendo la voce di Marta, la cuoca, che mi avvisava che la cena era pronta, sobbalzai dallo spavento (lo so sono una fifona).....scesi le scale, non sapendo ancora che al piano inferiore mi avrebbe aspettato qualcosa o (meglio) qualcuno, che mi avrebbe lasciato ancora di più senza fiato O.o..... TO BE CONTINUED ;)

 

E ORAAA...SPAZIO A MOI!!

Sciau e buonsalve a tutti i lettori (ahahah come se ce ne fossero: miraccomando non spingete)..lo so che per questo capitolo vi avevo promesso la parte fantasy e che cosi la storia sta diventando troppo monotona ;( ma proprio l'ispirazione mi ha abbandonato da almeno un mese......ma giuro giuro giuro giuro giuro che nel prossimo lascio vagare la fantasia..e se non mantengo la promessa vi autorizzo ad uccidermi (eheheh devo essere proprio sicura di me vero?!?!)

no occhei non sono a posto quindi vi saluto e vado a fare la nanna U,U goodniiighttt!!!

ps. io ti amo se metti la mia storia tra i preferiti e recensisci....vi giuro che se arrivo ad almeno 5 recensioni posto subitissimissimo e l'ispirazione me la vado a prendere alle bahamas(visto che è in vacanza e non mi caga più) .

Ok ora sparisco pufff sciauuu

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Chapter 5

Era ormai una settimana che pensavo alla proposta di George, ma era altrettanto tempo che riflettevo su che tipo di missione avrei dovuto affrontare, visto che il signor Starbucket non mi aveva svelato niente che mi potesse condurre ad una conclusione. Era un sabato, ma non uno qualsiasi: era, infatti, il giorno prima della mia risposta finale, poi non sarei più potuta tornare in dietro. Mai più. Non sapevo cosa avrei fatto o detto, almeno per adesso, ma ero più propensa per una risposta negativa, anche perchè non sapevo niente di quell' uomo. Ma infondo mi dispiaceva: per April, che sembrava così fiduciosa ed entusiasta, per quella parte di me che si voleva mettere nelle mani di George e che era stanca della sua monotona vita. Ma non mi sarei fatta influenzare di nuovo. Non questa volta. Così, giunta alla mia conclusione e soddisfatta, mi diressi verso la porta azzurrina del bagno con sicurezza nuova ma, appena appoggiai la mano sulla maniglia.......... la porta di frantumò in mille pezzi di legno e, dal bagno, si sprigionò un energia talmente potente che mi sbalzò indietro e mi fece sbattere malamente contro il muro del corridoio. Guardai la fonte di quella forza devastante: era un vortice nero come la pece, ma mi distolse da quella strana apparizione il dolore alla testa, così mi toccai la nuca dolente e, guardandomi la mano, la trovai sporca di sangue, ma....ecco che un boato assordante catturò la mia attenzione. Proveniva dal vortice che aveva assunto un colore nero-violaceo , che si stava aprendo e stava, piano piano, ritraendosi e, al suo posto, erano apparsi due ragazzi. Una era minuta, con i capelli a caschetto e di colore viola e l'altro muscoloso, stessi capelli, anche se un po' più corti e con lo sguardo oscuro e truce come quello della ragazza. Si assomigliavano moltissimo ma, la cosa che mi sbalordì maggiormente furono le membrane di cartilagine posizionate sulla loro schiena( all'altezza delle scapole. Erano dello stesso colore dell' esplosione di energia e, anche se un tantino piccole, assomigliavano ad ali (?) . Ma ecco che incominciarono ad avanzare nella mia direzione, il loro sguardo era vuoto e le pupille dilatate, quasi fossero corpi inerti nelle mani di uno spietato burattinaio. Mi strinsi nell'angolino in cui ero stata catapultata un momento prima, mentre la ragazzina allungava una mano dalle unghie curate scarlatte verso il mio viso. Stava per raggiungere la mia guancia cinerea, quando.. “non osare toccarla, demone maledetto!” * tono molto infuriato * …...TO BE CONTINUED

 

  • SPAZIO A MEEEEE *

    MOLTO BENE CARISSIMI/E EHEHEH COME PROMESSO HO POSTATO LA PARTE FANTASY * HIP-HIP URRAAA * AHAHAH NO DAI... INNANZITUTTO MI SCUSO PERCHE IL CAPITOLO è CORTISSIMOOOO T-T MI DISPIACE TANTISSIMO MA , PER FARMI PERDONARE, PROMETTO DI POSTARE IL PRIMA POSSIBILE....PER LA LUNGHEZZA MI DISPIACE DAVVERO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO TANTO.. MA IL FATTO è CHE NON HO MAI TEMPO E QUINDI QUESTO, AD ESEMPIO L'HO SCRITTO OGGI MENTRE FACEVO LEZIONE ( OK NON SARò UNA STUDENTESSA MODELLO MA ALMENO PRENDO BEI VOTI AHAHAH) E QUINDI NON ERO AFFATTO CONCENTRATA...SORRY BELLI/E.....SCIAU E VI AMO TUTTI AHAHAH

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