Wrong Love

di Mel94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just luck ***
Capitolo 2: *** LET'S GO ***
Capitolo 3: *** FIRST MEET ***
Capitolo 4: *** WTF? ***
Capitolo 5: *** KBS ***
Capitolo 6: *** FIRST STEP ***
Capitolo 7: *** UN UNEXPECTED MEET ***
Capitolo 8: *** OMO! ***
Capitolo 9: *** OMO! (I will be always here for you) ***
Capitolo 10: *** IN FRONT OF YOU... ***
Capitolo 11: *** IN FRONT OF YOU... (A little sicret...shhh) ***
Capitolo 12: *** LAST DAYS ***
Capitolo 13: *** GOODBYE ***
Capitolo 14: *** GOODBYE (a new friend?...) ***
Capitolo 15: *** HOMESICKNESS... ***
Capitolo 16: *** I'M BACK ***
Capitolo 17: *** SURPRISE! ***
Capitolo 18: *** SILLY SITUATION... ***
Capitolo 19: *** SPECIAL DINNER ***
Capitolo 20: *** SOJU ***
Capitolo 21: *** GOODMORNING ***
Capitolo 22: *** WAKE UP! ***
Capitolo 23: *** WAKE UP II ***



Capitolo 1
*** Just luck ***


Questa è la mia prima fanfic, quidni non aspettatevi chi sa cosa... Allora so che il primo capitolo è molto corto ma visto che ancora devo capire bene come funziona qui volgio prima creare un po' di suspance e in questo caso mi sembrava il modo migliore, se continuo a scrivere il seguito sempre qui...nn c'è gusto ahahha XD spero vi piaccia questo specie di introduzione diciamo.



JUST LUCK
 

Tenevo le dita incrociate più che potevo. Mi ero impegnata così tanto questa volta.. Dovevo vincerlo! Ormai era quasi ora e avrebbero svelato i vincitori…10…9…8…7…6….5…4…3…2…1… Fu così che passarono delle ore…davanti al PC e ancora niente -.-…”Ormai avranno già scelto” pensai tra me e me. “Per l’ennesima volta non ho vinto…” ...

Spensi il computer e me ne andai in cucina. Ormai la mia vita era diventata uno schifo e monotona come nessun’altra: mio padre era dovuto ritornare nel nostro paese perché qui non trovava più lavoro, e non lo vedevamo da circa un anno; mia madre si era ritrovata a fare solo 5 ore al giorno delle 8 cui era abituata ad avere, quindi ulteriori tagli alla busta paga ed eravamo state costrette a trasferirci dai miei zii e nonna; mia sorella dopo il diploma non era riuscita a trovare lavoro per circa un’a anno, quindi si era ritrovata a fare la cameriera nello stesso posto in cui io, di culo, avevo trovato un lavoretto part-time il sabato e la domenica sera. Si potrebbe dire che mi perdevo tutti i week-end ...ed in effetti era così, ma ne valeva la pena. Quei soldi sarebbero dovuti servire per andare in Corea a Settembre. E sì “sarebbero dovuti” perché naturalmente una gran somma di essi andavano a finire per dare una mano a mia madre. Non potevo fare altrimenti.

Avevo dimenticato di spegnere internet dal cell, quindi mentre mi preparavo una bella tazza di latte coi cereali, il “tintinnio” dell’arrivo di un messaggio richiamò la mia attenzione , facendomi ritornare alla vita reale. Presi il cellulare e digitai il codice di blocco schermo. Mi era arrivata un’e-mail. Sicuramente una delle tante di Youtube che rompevano sempre il ca**o. Aprii e lessi il mittente . Spalancai la bocca. Gli occhi stavano per uscirmi dalle orbita.. Il respiro mi si fermo per un momento. Cliccai sul messaggio della KBS…non si apriva….

Corsi in camera e riaccesi il computer. “Ma perché l’ho spento?!! Porca….” Cercai di calmarmi…forse era solo un messaggio per comunicarci che i vincitori erano stati scelti e che il concorso era finito ed io mi stavo facendo un’idea sbagliata ed eccitando per NIENTE! >__< Il PC si accese. Non lo lasciai nemmeno caricare completamente che avevo già cliccato su GoogleChrome. Scrissi più velocemente possibile l’indirizzo e-mail e la password che sbagliai minimo 5 volte…dannazioni a me che invento password impossibili!!! Finalmente ero dentro…aprii il messaggio e… Avrei preferito non farlo. Avrei preferito aspettare, calmarmi prima un po’. Avrei preferito non essere così su di giri.

 


Miss Nathalie (cognome), you have won the first place of our event KBS____ ____. Congratulations!Send us a message to confirm you have received the e-mail, so that we can send you more information and ….bla bla bla 
 


 

Non riuscii a leggere oltre…bhe si gli diedi una letta veloce ma mi ritrovai subito a cliccare sul tasto rispondi e feci come diceva sul messaggio. Ricevetti pochi minuti dopo un altro messaggio di risposta con tutte le indicazioni da seguire. Da lì a poco sarei partita, e avrei trascorso la un settimana, la migliore della mia vita, in Corea…






ANTICIPAZIONI PROSSIMO CAPITOLO: Sentii un peso venirmi addosso da dietro, mi sbilanciai inevitabilmente in avanti. Chiusi gli occhi aspettando il colpo finale…aspettando di sentire il suolo sbattermi contro il viso…e invece niente. Aspettavo ma niente. Avvertii allora due braccia che mi tenevano strette alla vita. Mi girai di colpo e… I suoi occhi…i miei occhi…. Si fissavano, si scrutavano. Cercavano di capire un senso a quel momento assurdo e infinito.

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Capitolo 2
*** LET'S GO ***



LET’S GO


Mancavano poche ore alla partenza. Avevo preparato tutto da una settimana. Non che mi portassi molto dietro: preferivo lasciare spazio nella valigia così da farci entrare più cose possibili al ritorno.
 
“Mamma! Mamma! Dove sono le mie cuffiette??? Dove le hai messe? Erano proprio qui due secondi fa!!”
 
 Ero agitata, stra su di giri e non riuscivo a trovare la cosa più importante del viaggio! La musica per me era tutto, soprattutto in quel momento. Non potevo fare a meno delle loro cinque voci per un solo giorno. Avevo bisogno di sentirle quotidianamente, come una droga. Sì, perchè loro erano la mia essenza di droga preferita.

 Ricordo ancora come fosse oggi, il primo giorno che li sentii…mi era capitato per caso sotto agli occhi un MV con il titolo di Lucifer… io fissata come nessun’altra su ste cose un po’ strambe andai subito a mettere play….  i brividi che mi percorsero la schiena mentre guardavo quelle 5 figure sconosciute e così perfette non li scorderò mai. È stato amore al primo colpo, un amore indescrivibile che in pochi riescono a capire. Guardare quei ragazzi giorno dopo giorno, mese dopo mese per anni era come conoscerli veramente da. T
anto ti ci abitui a vedere i loro volti, che se te li ritrovassi per strada li saluteresti come fossero tuoi amici da sempre, da una vita, finendo per provare un affetto così forte per 5 persone che sono a migliaia di chilometri da te. Eppure senti che tra di voi c’è un legame così forte, che è come se tutti quei chilometri di distanza non esistessero. Almeno mentre senti le loro canzoni, le loro voci melodiche che ti sgranano il cuore e ti fanno sciogliere dentro, li senti più vicini e ti consoli così.

 Le ritrovai sopra al tavolo della cucina. Le presi e scesi giù di corsa le scale. Mi fermai di colpo sulla porta. Mi misi un attimo a riflettere se mi mancava qualcosa. Ripercorsi passo per passo nella mente tutto ciò che avevo fatto, preso e messo dentro la valigia. E in tanto che cercavo di concentrarmi, una marea di altri pensieri mi piombavano in testa: stavo per partire in Corea; stavo per andare a visitare la città che tanto desideravo, camminare tra quelle strade piena di edifici e insegne tutte scritte in coreano; stavo per incontrare chi sa quanta gente, anche miei amici di chat con cui mi ero messa d’accordo; stavo per incontrare chi sa quanti degli idol che amavo tanto,
 e forse avrei incontrato anche loro....in un solo giorno la mia vita aveva completamente cambiato strada...stavo per realizzare il mio sogno….

Ripresi il controllo dei miei pensieri: ok! avevo tutto. Chiusi la porta di casa così forte che mia madre se ne uscì fuori con un :

"La vuoi far diventare girevole quella porta?”

La fulminai subito con gli occhi per farle capire che non mi sembrava il momento giusto per scherzare. Perché non riusciva a capire come mi sentivo in quel momento?! L’unica cosa che mi dispiaceva di tutto questo, era mia sorella. Anche lei come me seguiva il kpop e tutto il resto, ma il premio era per una sola persona. Fosse stato un periodo migliore, avremmo comprato un biglietto di tasca nostra e saremmo partite insieme, ma non era il momento giusto di spendere soldi visto come eravamo messi. Lei stessa mi aveva detto che non faceva niente. Che comunque ero io quella che ci teneva di più a sta cosa, che amava da più tempo questo mondo. E in effetti era così, eppure il rimorso di non poterla portare con me, rimaneva. Non mi sembrava giusto, ma d’altra parte non potevo di certo rinunciare ad un’opportunità del genere.

Arrivammo alla stazione del treno prima del previsto, ma comunque fu inutile visto che il treno era in ritardo -.-… Mi misi ad ascoltare un po’ di musica per rilassarmi un po’. Avevo tutti i muscoli in tensione. Mi ero seduta su uno di quelle panche fredde e scomode. Tenevo le gambe incrociate e le facevo andare su e giù  velocemente, facendo scuotere tutto il resto del corpo.

"E sta tranquilla! Smettila di agitarti così o non ti faccio partire- sentì dire a mia madre da dietro."

"NO! Okok sono tranquilla!- gridai d’impulso."

Le poche persone che erano in giro per i binari si girarono a guardarmi. Abbassai la testa, rossa dalla vergogna. Normalmente non ero una a cui importava quello di cui pensava la gente, anzi…me ne fregavo altamente. Ma in quel momento avevo tutte le sensazioni scombussolate e mi feci prendere dall’emozione.

Finalmente il treno arrivò. Mi alzai di scatto e presi la borsa e la valigia di peso. Mia madre fece come per aiutarmi ma io mi ero già avviata e stavo entrando nul treno. Appena misi sù la valigia, scesi un attimo a salutare mia madre che, naturalmente, non si trattenne da farmi una piccola predica. Mi disse di stare attenta e di chiamare almeno una volta al girono.

"Si si mamma, non ti preoccupare. Starò bene, so cavarmela. Ciao" e salii sul treno a cercare un posto tranquillo vicino alla finestra.

In poche ore arrivai alla stazione di Termini e mi misi in marcia verso l’aeroporto.
C’era una coda lunghissima nel check-in e aspettare lì tutta sola, ammetto, fu una delle cose più strazianti da fare. Poi arrivò l’ora. Tutti i passeggeri del mio volo iniziarono ad alzarsi in piedi. Entrammo uno dietro all’altro come formiche. Arrivò il mio turno: feci vedere il biglietto ed ero dentro. Il mio posto fortunatamente era vicino al finestrino davanti all’ala…non poteva andarmi meglio di così. Il resto dei posti furono occupati in poco tempo. E pochi minuti dopo i motori si accesero. Non ci volle molto ad arrivare in pista dopo poche manovre. Vidi i flap abbassarsi e il motore andare in full power. Iniziammo a prendere velocità e…via su per aria…
Adoravo la sensazione dello svuotamento dello stomaco mentre si decollava. Avrei dovuto fare due scali prima di arrivare a destinazione, ma non mi sembrava il momento giusto per pensarci. Missi le cuffiette e m’immersi nel mio mondo….

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Capitolo 3
*** FIRST MEET ***


Allora in questo capitolo tutte le parti parlate sarebbero in inglese...successivamente nei prossimi capitoli prima di ogni capitolo farò una leggenda dove distinguerò le diverse lingue parlate. Ancora nn so come farò, magari con diversi colori o cose varie. Va bene buona lettura ;) Ah si inoltre, all'inizio avevo deciso di mettere dei link con foto e cose varie per far sembrare il tutto un po più vero, poi un giorno ho capito come si aggiungono le immagini, quindi ne vedrete almeno una per ogni capitolo ...XD

FIRST MEET

 
Il vento mi scompigliava i capelli. I gabbiani mi volavano intorno, passandomi a pochi centimetri dalla testa. Ero seduta sullo scoglio più altro e vedevo il mare sotto i piedi schiantarsi contro gli scogli aguzzi e taglienti. Mi arrivavano piccole gocce appiccicose e salate sulla faccia, ma il vento le lavava via, portandosi dietro anche il lieve strato di sudore che mi ricopriva. Sentivo le lacrime scendere sulle guance, eppure quando provavo ad asciugarle con la mano la pelle era asciutta.
Non capivo.
Il vento si faceva sempre più forte, e mi spingeva da dietro…i gabbiani mi incoraggiavano a farmi avanti, e il canto triste in lontananza di un fagiano mi faceva venire i brividi. Il peso del mio corpo tendeva sempre di più in avanti…e all’improvviso una voce familiare che mi chiamava da dietro…. Sì, era quella la voce che tanto amavo, la voce che tanto desideravo pronunciasse il mio nome…mi girai di scatto, me lo ritrovai davanti che mi tendeva una mano…persi l’equilibrio e caddi…….

Mi svegliai di colpo, frastornata. Avevo ancora le cuffiette alle orecchie. Le ruote iniziavano a toccare terra. Ero ancora un po’ sconvolta dal sogno che avevo appena fatto. E poi realizzai…ero arrivata...
Mi alzai su piano piano per non perdere l’equilibrio. Avevo le gambe addormentate. Gli occhi ancora non erano abituati alla luce del sole e la gran confusione che mi circondava mi faceva venire su i nervi. Odiavo stare con troppe persone. Diciamo che mi trattenevo solo perché la maggior parte erano coreani (eheh).

Avevo chiacchierato per gran parte del viaggio con una signora che, diciamo, si faceva capire in inglese. Si chiamava Kang Yoo Mi. Mi aveva raccontato della sua famiglia, del perché era partita e perché era ritornata. Mi parlò anche molto del suo nipote più grande che aveva circa la mia età (da quel che avevo capito giusto qualche anno più grande). Si era anche offerta di ospitarmi a casa sua una notte, anzi mi aveva invitata a stare da lei per tutta la settimana, ma le spiegai che avevo il soggiorno prepagato in un hotel e che comunque non avrei avuto la massima libertà : avevo una ”schedule” organizzata dalla KBS esclusivamente per me. Mi diede anche qualche dritta di come muovermi con i coreani , mi disse espressamente :

Stai attenta a non essere troppo simpatica ed estroversa. Già il solo fatto che sei straniera, fa scattare nei ragazzi una marcia in più perché sanno che voi siete più aperte e facili da avvicinare, quindi attenta a come ti atteggi davanti a loro…”.

Iniziamo a prendere ognuno le proprie borse e valige. Aiutai la signora Kang a prendere la sua perché era troppo in alto per lei. Mi ringraziò e mi lasciò un bigliettino con il suo numero di case e cellulare: “Chiamami quando vuoi” ,mi disse.
La ringraziai in coreano accennando anche un piccolo inchino che ci fece ridere a entrambe. Presi anche la mia borsa e ci avviammo.

Iniziamo a scendere le scalette che ci portavano direttamente dentro a un piccolo bus che ci accompagnò fino alla terminale dell’aeroporto. WOW e che aeroporto. Ero a quello di Incheon e sentivo ogni cellula del mio corpo andare su di giri al solo pensiero che chi sa quante volte gli SHINee avevano passato quella porta, avevano fatto quella stessa strada e avevano sentito così tanta gente urlargli incontro…………no aspetta…un attimo…perché c’era così tanta gente??? Anzi no…perché c’erano così tante fans ad aspettare lì fuori? E perché avevano tutte dei cartelloni con scritto SHINee e/o i loro nomi?? Per un secondo rimasi stordita…ero così confusa…

Cazzo non dirmi che sono anche loro qui???!!!

Iniziai ad andare in iperventilazione. Iniziai a guardarmi intorno, ma niente. La signora Kang mi disse di sbrigarmi altrimenti sarei passata ore ad aspettare che la mia valigia ritornasse su. Avrei potuto anche aspettare anni pur di vedere gli SHINee, avrei voluto dirle. Ma non ne ebbi il coraggio e sapendo che mi aspettavano non volevo sembrare maleducata. Quindi mi avviai. Per fortuna le nostre valigie arrivarono subito. Aiutai anche con quella. Gliela misi in un carrello e la mia su un altro. A quel punto era ora di dividerci. Io dovevo passare per un’altra parte visto che ero straniera e ci salutammo lì. Come prima cercai di sforzarmi al meglio con il mio coreano e mi inchinai anche per sembrare ancora più educata.

Mi avviai verso lo sportello dell’uscita dove dovevo presentare documenti, passaporto e cose varie. Iniziai a frugare nella borsa mentre mi avvicinavo col carrello. Andai a sbattere contro un altro carrello, alzai appena lo sguardo e mi scusai col signore. Mi guardo male all’inizio, poi con un po’ di indugio mi scruto dalla testa ai piedi. Chi sa cosa voleva. Forse era questo che intendeva Zietta Kang sul modo diverso in cui ci guardano. Ma non mi sembrava di aver fatto niente di particolare e ancora meno ero vestita in modo provocante od altro. Anzi, in quel momento ero molto stile –SHINee at the airport- (kkk). Indossavo degli skinny jeans col cavallo un po’ basso , una maglia color kaki lunga e larga sopra a una maglia semplice bianca, converse e un capellino per concludere il tutto.



Mi spostai da una parte. Mi misi nella mia solita possa con un piede incastrato dietro all’altro e iniziai a controllare i diversi documenti. Poi vidi una massa di gente venirmi incontro. Di colpo sentii un peso venirmi addosso da dietro, mi sbilanciai inevitabilmente in avanti. Chiusi gli occhi aspettando il colpo finale…aspettando di sentire il suolo sbattermi contro il viso…e invece niente. Aspettavo ma niente. Le urla delle fans da fuori si fecero sempre più stridule e forti. Avvertii allora due braccia che mi tenevano strette alla vita. Mi girai di colpo e… I suoi occhi…i miei occhi…. Si fissavano, si scrutavano. Cercavano di capire un senso a quel momento assurdo e infinito.
.........................................................
"괘...괜...괜찮아?"....



SPAZIO AUTORE:
vorrei tanto darvi un anticipo ma visto che i prossimi capitoli ancora li devo scrivere mi è un po impossibile ehehe...spero siate in tante a seguire la mia storia ;)
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** WTF? ***


Voglio scusarmi per non aver scritto per un bel pezzo. In realtà avevo questo capitolo già scritto ma diciamo che ho preferito aspettare ad andare in Corea prima di continuare questa storia...per renderla più vera diciamo. Fortunatamente le poche cose inventate dei capitoli passati, le ho azzeccate parecchio...ma per il resto ho preferito aspettare.
Di sicuro adesso potrò scrivere meglio, forse raccontandovi anche qualche aspetto vero della mia esperienza là. NOn mi dilungo oltre e buona letture ;)

 

WTF?

 

-괘...괜... 괜찮아요?(stai bene?)
Per qualche secondo non riuscii a collegare il cervello alle sue parole. Sì, ok che era un’altra lingua...ma sapevo perfettamente il significato. A parte tutte le volte che l’avevo sentito dire nei drama, l’avevo anche studiato, perché, come tante altre kpoppers, mi ero messa a studiare il coreano a casa. Avevo anche comprato un libro con i soldi che avevo ricevuto come regalo di compleanno l’anno prima. Non mi ci ero mai messa a studiare seriamente durante l’anno: 1 perché non avevo molto tempo visto come ero messa con la scuola; 2, perché era veramente difficile andare avanti a un certo punto. Ma in tanto mi conformavo nel saper scrivere, leggere e comprendere le frasi base ed essenziali…anche perché da quando avevo vinto il premio, mi ero messa sotto a studiare come una pazza così da non essere presa alla sprovvista.

Battei gli occhi un paio di volte per essere sicura non fosse un sogno. Avrà pensato fossi un po’ ritardata o qualcosa del genere. Glielo lessi in faccia: gli era sfuggito un sorrisetto strano sulle labbra. Non l’avevo mai visto sorridere in quel modo….mai in una sola foto o video…

-네, 괜찮아요 (si sto bene)- risposi velocemente.

Mi girai di lato. Non riuscivo a resistere a così tanta vicinanza con il suo volto. Sentii le guance colorarsi di rosso. Mi tirò su, ma non mi lasciò andare subito, perché si accorse che ero ancora un po’ rintontita. Si assicurò che mi tenessi in piedi, mi sorrise di nuovo e mi disse:

-
미안 해요(scusami)- con un filo di vero dispiacere nella voce.

-
아니야 (non è niente)- risposi io cercando di controllare al meglio la mia voce. In quel momento avrei voluto piangere, urlare e saltare come una pazza…

Taemin mi teneva tra le sue braccia, mi stava parlando e si era pure scusato con me…ma la cosa più importante è che mi guardava con quegl’occhi marroni e profondi da bambino per i quali io impazzivo…e aveva dedicato un suo prezioso sorriso solo per me…

Non ho parole per descrivere quanta bellezza fosse in quel momento davanti ai miei occhi. Se fossi stata di ghiaccio mi sarei sciolta in un millisecondo. I capelli scuri un po' arruffati con piccole onde che cadevano sugli occhi. Era in total-black o comunque al massimo giocava con qualche sfumatura di grigio molto scuro. La maglia che portava scopriva gran parte del suo petto, ma la sciarpa e il cappotto coprivano abbastanza da farti desiderare. Naturalmente gli skini erano inmancabili e gli stavano da dio.

Ero imbambolata lì sul posto. Poi uno dei manager si avvicino e se lo portò via. Lui si giro ancora una volta verso di me per chiedermi ancora scusa e salutarmi facendo un piccolo inchino. Io provai a ricambiare, ma non so dire quanto mi riuscì.
Intanto le urla delle fans che aspettavano fuori si erano fatte più forti. Ma io le ignoravo completamente…ero in un altro mondo. Non riuscivo a capire più niente, ne chi io fossi, ne dove fossi, ne che cosa era appena accaduto.

-!이동, 빨리! 빨리! (hey! Spostati, su su!)

 Mi spostai da lato un po' scossa. Già di mio non capivo niente e in più questo ajusshi che mi spintonava di lato urlandomi nell’orecchio mi scombussolò ancora di più. Mi girai scocciata per dirgliene quattro, ma non ci riuscì. Mi rimase un nodo alla gola quando gli altri quattro passavano in fila indiana scortati dagli ajusshi e dalle noone…rimasi a bocca aperta. Onew si giro appena verso di me e vedendo come li guardavo mi rivolse un veloce sorriso che mi sciolse dentro.

Gli altri tre neanche se ne accorsero di me. Jonghyun e Key erano troppo impegnati a discutere su qualcosa che probabilmente riguardava i cellulari confrontando l’uno con quello dell’altro. Minho invece era concentrato ad ascoltare la musica dal suo i-pod canticchiando anche la canzone che aveva alle cuffiette. E bhe, per quanto riguarda la loro bellezza, non c’erano parole per descriverli. Erano tutti più altri di quanto mi aspettasi. Soprattutto Tae, visto che con lui ero riuscita a confermarlo più che bene. Ma mi pentii subito a ripensare a quella scena. Un brivido mi scosse lungo la schiena ricordando il tocco della sua mano sulla mia vita.

Non ci potevo ancora credere. Era successo tutto così velocemente. Perché tutto ciò che è bello dura così poco??? Mi sentivo al settimo cielo, ma cercai di riprendere coscienza, di mettere ordine ai miei pensieri e al da farsi per uscire da lì. Le urla delle fans iniziavano a infastidirmi. Non si sentiva altro che loro come sottofondo. Presi i miei documenti e la valigia, ma prima di mettermi in cammino mi riguardai un attimo introno per vedere se loro erano ancora lì nelle vicinanze.

Intanto che io mi facevo mille film in testa dopo la scena accaduta poco prima, il terminale si era riempito. Era pieno zeppo di gente, praticamente tutti occhi a mandorla, bianchi come la carta. Ammetto che facevano quasi paura, ma non m’importava. Ora ero nel “mio” mondo… e avevo già iniziato a godermelo …

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Capitolo 5
*** KBS ***


nero:italiano blu:coreano rosso:inglese corsivo:pensieri



KBS

La strada per arrivare all’uscita era parecchio lunga. Non avevo mai fatto così tanta strada e tanti giri per uscire da un aeroporto. Inoltre dovevo finire ancora di compilare quel dannato foglietto che ci avevano dato sull’aereo. Mi precipitai verso un tavolino dove c’erano delle penne e dove tutti finivano di compilare il foglio. Poi finalmente ero quasi fuori.
Naturalmente l’aeroporto era molto affollato, e non era da biasimare visto che in giro c’erano gli SHinee. Tra me e me sghignazzavo come un’idiota per quello che era accaduto poco fa. Ma non potevo distrarmi. Adesso dovevo trovare Changho che mi stava aspettando. Lui era il cugino del mio capo, che era venuto a fare una visita alla cugina con la quale aveva lavorato in Italia per 10 anni. Dopo che avevo saputo che sarei dovuta partire per la Corea, l'avevo subito contattato per farmi dare qualche informazione sul necessario per andare là e si era offerto di venire a prendermi personalmente in aeroporto.
Appena mi vide mi saluto forte con la mano, anzi con il braccio così da farsi vedere bene. Mi scappo subito un sorriso e lo ricambiai con un cenno della mano per fargli capire che l’avevo visto. Mi avviai verso di lui.

"Ehi ciao! Come stai? " mi chiese subito appena lo raggiunsi salutandoci all’italiana con i baci sulle guancie. La gente intorno a noi ci guardò strano. Questo tipo di “skinship” là non è proprio comune, ancora di meno tra una straniera ed un coreano la cui differenza di età era evidente. Chi sa cosa avranno pensato eheh.

"Benvenuta in Corea!" continuò lui.

"Grazie! Finalmente sono qui!" esclamai fin troppo entusiasta facendo andare la voce qualche ottavo troppo in alto.

"Bene! Allora, prima di tutto adesso andiamo ad affittare un cellulare poi ti porto a pranzo. Va bene? A che ora devi essere alla KBS? "

"Mi hanno detto di farmi viva per le 18, ma meglio se arrivo un po’ prima così incontro quello che sarebbe dovuto venire a prendermi in aeroporto e faccio un po’ di conoscenza visto che mi seguirà lui per tutta la settimana."

"Ok capito. Andiamo intano".

Devo essere sincera, se non ci fosse stato lui, il cellulare non sarei mai riuscita a prenderlo. Intanto quella alla reception non sapeva nemmeno spicciare una parola in inglese e in più bisognava avere una carta di credito e io avevo una semplice postpay con me. Salvò il suo numero di telefono subito in memoria e lui si salvò il mio dicendomi di chiamarlo per qualunque necessità.
Andammo a mangiare in uno dei tanti ristoranti all’interno dell’aeroporto. Io seguivo lui con una specie di senso di smarrimento. Fu affascinante mangiare per la prima volta in questa specie di fastfood-risotrante. Non funziona affatto come in Italia. Praticamente bisognava fare prima la richiesta alla cassa, loro ti davano una specie di telefonino e ti assegnavano una delle tante “cucine”. Appena il nostro piatto era pronto, quella specie di cellulare iniziava a vibbrare e tu ti dovevi affacciare al balcone del numero assegnato e prendere il tuo vassoio con il necessario: bacchette, cucchiaio, tovaglioli… E poi fui sorpresa da una delle cose più sorprendenti: l’acuqa. L’acqua là era gratis. Changho mi spiegò:

“Qui l’acqua non si paga. Da nessuna parte, non importa quanta ne prendi.”


Mi fu difficile mangiare quel mio primo pasto. Ammetto che l’aspetto era eccezionale, ma quanto era piccante ragazzi….Avevo già provato cibo coreano in Italia, ma non c’entrava assolutamente niente con quello vero, quello originale, quello fatto là. Il kimchi poi…appena l’appoggiai sulla lingua sentii la bocca infuocarsi.




Chiacchierammo del più e del meno per un po’. Gli raccontai della fortuna che avevo avuto e di quanto fossi ancora eccitata al pensiero. Onestamente mi sentii molto più a mio agio di quanto mi aspettasi con lui, anche se lo conoscevo poco.

Finito di mangiare iniziammo ad avviarci verso il mio “hotel” …in realtà non sapevo cosa aspettarmi. Non avevo trovato molto su internet. Iniziamo a percorrere la strada per andare a Soeul… Mi guardavo intorno come una rimbambita. Iniziavo a fare foto a tutto ciò che trovavo. In più mentre stavamo per entrare nell’autostrada c’era l’insegna del Icncheon SKy Festival al quale avevo programmato di partecipare prima della partenza.



Avevo già parlato con quello della KBS e aveva detto che andava bene, che per quel giorno probabilmente non c’era niente di programmato.
Dopo un po’ iniziamo ad arrivare in città…non sapevo più dove guardare. Ero incantata da tutti quegli edifici, dalle insegne di Idol che ti sorridevano, da PSY che ti incitava a comprare la birra su uno schermo gigante……



Finalmente arrivammo. Il posto non era tanto male. Changho mi accompagnò fino alla mia camera così da aiutarmi con la valigia. Avrebbe potuto aspettarmi di sotto, io ce l’avrei fatta tranquillamente da sola, ma lui insistette perché voleva essere sicuro e vedere dove mi lasciava.
Per aprire la porta c’era una sistema tutto particolare degno della Corea: bisognava passare la mano su un piccolo schermo nella maniglia e così si accendeva una tastiera di numeri e tu inserivi il codice che ti davano u.u neanche bisogno di una chiave, meglio così visto che avrei rischiato di dimenticarmela dentro o addirittura perderla…

La camera era carina, piccola ma andava più che bene per una sola persona: un letto abbastanza grande (duro come il legno ma comodo) , scrivania incorporata di pc/tv ,degli scafali per mettere di tutto e di più, armadio spazioso, scarpiera, lavatrice, il bagno era piccolo ma andava più che bene. Mi sorpresi però al vedere la doccia…sì, perchè era un tutt’uno con il lavandino, ma ero in Corea no? Adesso mi potevo aspettare di tutto.
Mi feci una doccia veloce per togliere il suore del viaggio, una piccola sistemata ai capelli (ma dovetti mettere un berretto visto che non volevano stare giù) , al trucco e vestiti “puliti” finalmente! Cercai di non essere troppo stravagante. Ancora dovevo capire come funzionava la moda là, quindi meglio non rischiare di sembrare troppo fuori luogo.
Presi la borsa, la svuotai un po’ lasciandoci solo il minimo indispensabile e ci avviamo con Changho verso la KBS.

“Non c’era bisogno che mi accompagnassi fino a qua. Potevo venire anche da sola. La strada non è molta.”

Mi dispiaceva veramente. Aveva già fatto tanto per me andandomi a prender in aeroporto e adesso mi accompagnava anche qui…mi sentivo in debito.


“Non ti preoccupare. Lo faccio con piacere!” Mi rivolse un gran sorriso che mi fece capire che veramente non lo faceva perché si sentiva in obbligo ma perché voleva veramente farlo.

“Ti offrirò una tazza di caffè, ricordamelo!”

“Ahaha va bene.”

Finalmente arrivammo a quel immenso edificio. Il Sr. Kim mi stava aspettando davanti alla porta.

"Welcome Miss Nathalie!! (Benveuta Sr.na Nathalie)” (d’ora in poi tutto quello scritto in rosso è inglese e in blu coreano e per distinguere meglio, la protagonista parlerà sempre in corsivo)

안녕하세요~ 만나서 반갑습니다 (Salve! Piacere di conoscerla)

Oh che carina! 나도 반갑습니다 (Piacere anche mio). Prego da questa parte.

Mi sentii una stupida dopo il suo commento. Volvo solo fargli vedere che avevo imparato qualcosa, ma mi era sembrato quasi mi avesse preso in giro. La mia pronuncia era così cattiva forse?
Salutai Changho ringraziandolo ancora una volta. Mi salutò dicendomi di divertirmi e aggiunse qualcosa in coreano che no riuscii a capire rivolgendosi al sr Kim, probabilmente di prendersi cura di me o qualcosa del genere.

Ci avviammo per un lungo corridoio pieno di uffici. Mentre passavo la gente mi guardava, chi sa cosa avevo di così strano. Non avevano mai visto una straniera? Non c’era da sorprendersi se per qualche vecchio della campagna fosse così, ma persone di ufficio che lavorano alla KBS?
Infine entrammo in un ufficio, probabilmente il suo.

Allora signorina, vediamo di spiegarti come funzionerà. Intanto ecco a te. Questa è la scaletta di giorni e orari delle riprese. Negli spazzi in bianco vuol dire che sei libera. Basta che non fai nessun tipo di casino, altrimenti verrai rimandata subito indietro e non farai parte del programma, semplicemente taglieremmo i tuoi cut. Io non giudico nessuno, facciamo questo discorso a tutti quanti. Noi non vi conosciamo, quindi non prendertela sul personale. Hai qualche domanda?

ehm…su questo mi sembra tutto abbastanza chiaro. Ma ancora non mi avete spiegato bene in cosa consiste il programma…da quel che ho capito ci sono diverse persone ad aver vinto, ma faremo qualcosa insieme? o è una cosa per ognuno di noi?

Devi solo fare una semplice vacanza, stiamo solo cercando di far vedere la vacanza in Corea del Sud negli occhi dei diversi straniere amanti del nostro paese, a seconda delle culture e paesi di provenienza, vogliamo vedere le diverse reazioni e interazioni. Ci sarà una sola registrazione con gli altri partecipanti. Delle tue riprese dovrai essere tu la protagonista, noi ti daremmo una mano con qualche script fatto da noi ma più spontaneo sarà meglio è.

Parlammo per almeno una oretta di ciò che dovevo e cosa non dovevo fare e ba bla…poi usci fuori:
Che cosa? Cosa intende con competizione?

Bhe ecco diciamo che vi abbiamo detto che sareste rimasti una settimana, ma diciamo che il capo ha avuto l’idea di far uscire il primo episodio tra tre giorni, ci sarà da lavorare duro, ma praticamente i partecipanti verranno votati dal pubblico a seconda di quanto riusciate a conquistarlo. Più verrete votati,più a lungo starete qui. Non andremmo oltre ai 2 mesi comunque.

Iniziai a vedere le stelle….cioè, se io fossi stata abbastanza brava da intrattenere la gente, sarei potuta rimanere fino a 2 mesi!!! Ok ma io non so come si fa, io odiavo le telecamere, odiavo farmi foto, e non sapevo nemmeno da dove iniziare per intrattenere la gente…cosa avrei dovuto dire?? Cosa avrei dovuto fare?? Mi frullavano in testa mille pensieri. Il Sr. Kim dovette battere le mani per avere di nuovo la mia attenzione.

Ti aiuteremo noi. Non preoccuparti. La stessa crew che avrai dietro cercherà di farti andare avanti il più possibile, perché significa più lavoro per loro” Mi fece una specie di occhiolino mentre lo diceva. Ok, sicuramente lui faceva parte della mia crew. E qualcosa mi diceva che avrebbe avuto qualche promozione o come minimo una bella somma di denaro.

Ma non sarebbe stato meglio riprendermi fin dall’aeroporto allora?

Chi ha detto che non l’abbiamo fatto?

EEhhh?? Mi avete pedinata?

Non proprio, ma diciamo che il tuo inizio tra le braccia di Taemin non è stato dei peggiori. Avresti dovuto vedere che faccia avevi!
Per un secondo mi si fermò il cuore. Era stato programmato? Loro sapevano di me allora?

Sei stata la più fortunata di tutte. Le riprese poi sono venute molto bene e tu non hai nemmeno sospettato. Adesso le rivediamo così ti faccio vedere come devi apparire. Naturale come se le telecamere non ci fossero. Devi seguire il tuo stesso esempio. E poi la telecamera ti adora, hai dei lineamenti veramente belli. Togliti il cappello per un attimo.
Iniziavo a non capirci veramente più niente. Intanto mi aveva appena confermato che almeno non era stata tutta una recita, che non era stata una presa per il culo. Questo già mi sollevava di molto. Mi tolsi il berretto per farlo contento.

Oh si, si, la telecamere ti adorerà. La nostra squadra è stata molto fortunata ad avere te.

Andò a chiamare quelli che d’ora in poi sarebbero stati la mia crew e mi avrebbero seguita da per tutto negli orari prestabiliti dalla tabella. Iniziarono le presentazioni e scoprii che la maggior parte di loro non sapeva nemmeno cosa fosse l’inglese. “Bene, iniziamo prorpio bene”. pensai tra me e me. Fui più educata che potei inchinandomi leggermente ad ogni nome e persona che mi indicava. Ora capivo perché prima mi guardassero… stavano studiando il soggetto con il quale avrebbero avuto a che fare per le prossime chi sa (se mai fossimo riusciti ad arrivare) quante settimane.
E le riprese iniziarono…..

 

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Capitolo 6
*** FIRST STEP ***


 Discorsi:  blu: “coreano”      rosso:”inglese”    nero:” italiano”    corsivo: “pensieri


FIRST STEP
 

 Le riprese erano iniziate da un po’ di giorni. La prima puntata era andata in onda il giorno prima. Gli ascolti erano risultati migliori delle aspettative. Per fortuna mi avevano dato retta e non avevano pubblicato me tra le braccia di Taemin, altrimenti chi sa quante antifan mi sarei fatta fin dall'inizio.
 Avevo girato per HongDae, perdendomi tra le diverse stradine tutte uguali con i negozi che si ripetevano…cioè non potevo prendere neanche come punto di riferimento un “caffè bene” o l’”etued house” perché ce n’era più di uno e così tutti gli altri negozi, l'uno a poca distanza dall’altro.
 
 Tra una delle mie giornate libere, mentre giravo per trovare qualcosa da mangiare per cena (si cercavo, perché non era facile trovare qualcosa di non piccante, e quel giorno volevo qualcosa di normale), mi ritrovai una folla di ragazze tutte ammucchiate davanti a una delle due etude house. Mi avvicinai con il mio spiedino di carne per vedere cosa accadeva.
 C’era un gruppo kpop che non conoscevo, ma giusto per imprimere il ricordo della fortuna che si può avere stando là decisi di fare un video. Li seguii fino a quando entrarono nella loro van, che era parcheggiata davanti all’usicta numero 9 della metro della Hongik University. Erano saliti sulla macchina, ma avevano lascito lo sportello di dietro aperto mentre salutavano le fans e i manager mettevano apposto i cd che prima vendevano davanti alla etude.
 
 Alcune fans erano scese dal marciapiede e li salutavano da dietro. Io non volevo sembrare troppo invasiva visto che nemmeno li conoscevo, quindi mi affacciai appena dalla ringhiera che separava il marciapiede dalla strada e salutai con la mano. Di colpo i membri tutti eccitati mi salutarono con un gran sorriso. Sicuramente erano nuovi ed era la prima volta che una fan straniera li salutava. Peccato che io non sapessi nemmeno chi fossero >_<… mi feci coraggio allora e decisi di andare più vicino a fare anche delle foto da dietro come le altre ragzze, così dopo avrei avuto la possibilità di chiedere chi fossero. Ma mentre stavo per scendere lo scalino mi scontrai con uno dei manager. Vidi che le altre ragazze erano risalite sul marciapiede e allora dissi : “Mi scusi” perché pensavo che mi avesse fermato perché non si poteva.
 
 Non so perché ma di colpo i suoi occhi si illuminarono e disse qualcosa in un inglese incomprensibile … riuscii a capire solo “cd”…e disi “no sorry” per sicurezza perché non avevo soldi con me e allora mi disse:

 “ah! Want take a photo!” (questo lo scrivo in inglese per sottolineare quanto a volte il  loro inglese faccia schifo ahahahah).
 
 Risposi di si, perché in effetti era quello che volevo. Ma appena scesi, l’altro dello staff aveva chiuso lo sportello. Stavo per dirgli che non faceva niente, quando questo mi prese per il polso e mi trascinò con se verso la macchina che stava partendo. Urlò di farla fermare dando dei colpetti sullo sportello.  Ero scioccata. Aprii lo sportello. Io ero lì, impallata con il cuore a mille. I ragazzi dentro, un attimo impauriti, non capivano cosa era successo. Mi guardarono, li guardai e il loro mangar che diceva “photo photo” . Loro iniziarono a mo di uscire e uno di loro infatti uscii..ma poi mi sentii stritolare dal manager che mi diceva: “go in, go in” e io “really??”.
 
Mi  prese per il polso e mi scaraventò praticamente dentro. Andai quasi a sbattere contro una chioma bionda che non aveva capito ancora che ero io a dover entrare e stava cercando di uscire. Il manager mi prese il cellulare dalle mani. L’altro membro che era rimasto fuori non sapeva cosa fare.  Alla fine si mise vicino a me, ma il manager disse qualcosa di incomprensibile in coreano che in qualche modo io capii.
 Praticamente era troppo buio e non si vedeva. Io stessa mi misi a cercare la luce dentro la macchina e quando mi girai mi ritrovai a pochi centimetri dalla faccia di quel membro con cui quasi mi ero scontrata prima. Lui la accese e io mi girai di colpo imbarazzata. Non si sa perché, anche se non sapevo chi fossero,  mi sentivo tremare tutta e avevo il cuore in gola.
 
Mi sentivo una stupida, con quello spiedino in mano, ma non avevo programmato di trovare degli idol proprio in quel momento. Ormai era fatta. Il manager fece la foto. Mi ridiede il cellulare e a quel punto panico! Non riuscivo a tirarmi su…. Il sedile era parecchio alto e io avevo borsa, spiedino e cellulare nelle mani e in più un piede fasciato che mi ero storta il giorno prima. TT TT Sentii che qualcuno da fuori mi prendeva per il braccio (senza toccarmi troppo) e mi aiutava ad uscire, e non era il manager che invece era davanti a me. Non osai girarmi per verificare ma dissi “
감사 (Grazie) “ timidamente.
 Prima di andare, mi girai per ringraziare e salutare facendo qualche accenno di inchino per non essere troppo formale. I miei “감사합니다 (Grazie) “ e “안녕히계세요 (arrivederci)” in quasi perfetto coreano lì lasciò stupiti…non si sa perché tutti i coreani reagivano così.
 


Mentre iniziai ad avviarmi verso il marciapiede li vedevo sghignazzare ridendo e battendo il cinque tra di loro felici. Me ne andrai con le gambe tremanti. Chiamai subito mia sorella con skype per raccontarle dell’accaduto.
 
 Pochi giorni dopo scoprii che avevano debuttato da poco, quindi era ovvio che fossero così felici. Avevo illuso degli idol di essere una loro fan. Mi sentivo una stronza, e mi dispiaceva per le loro vere fans che forse sognavano di avere un’esperienza simile.
Il giorno dopo lo raccontai al Sr. Kim che mi spronò a far girare la foto sulla rete. Facemmo le riprese mente io mettevo video e foto su fb e twitter. Era una nuova esperienza da mettere assolutamente sul prossimo episodio.
 
Passarono alcuni giorni e girai mille posti mangiando mille schifezze e il secondo episodio fu messo in onda. Ero andata anche al mio primo concerto kpop dove Minho aveva fatto da MC. Avevo pianto, anche se non era il mio bias, avevo pianto, perché finalmente vedevo almeno uno di loro all’opera.

Fortunatamente mi ero fatta i miei fans ed ero tra i primi tre concorrenti, guadagnandomi un’altra settimana sicura in Corea. Pensavo allora di poter permettermi di fare almeno un giro delle agenzie dei miei gruppi preferiti.
Chiesi se dovevo andare da sola o lo potevo aggiungere al mio “diario” di viaggio, perché non sapevo se era permesso fare, in un certo senso, pubblicità senza il consenso di certe case discografiche.

 Mi chiesero allora il nome delle agenzie che volevo visitare. Feci vedere i miei piani visto che da mesi ormai mi ero preparata la mappa. Da quel che capii dovevano fare qualche telefonata per chiedere se potevano fare delle riprese.
Nessuna di loro disse di no. Naturalmente un po di pubblicità non nuoce a nessuno, nemmeno a loro. L’unica a fare qualche problema fu la SM che chiese specificatamente di vedere le riprese prima che fossero mandate in onda.
 
 A mia disposizione avevo una giornata intera, solo per loro. Era più che sufficiente per me. Andai prima alla YG che era più vicina a dove stavo. Poi ci recammo a Gangnam dove le agenzie dominano. Volevo prima vedere la vecchia sm che si trovava strada facendo verso le altre. Ma non vidi ciò che mi aspettavo. L’insegna dell’sm era sparita e l’edificio era ricoperto da un enorme murales delle f(x) e degli exo….io stavo per svenire. Era troppa bellezza tutta insieme. 

 


Dopo aver fangirlato per un po davanti alle telecamere  iniziamo ad avviarci verso la Cube, JYP e naturalmente ultima ma assolutamente non meno importante, anzi, l’SM…

Ci fermammo per un po’ alla cube caffè a prendere qualcosa. Offrii un bel tè freddo a tutto lo stuff che mi seguivano di qua e di là come dei cagnolini. Ripartimmo dopo poco verso l’SM che era a giusto a pochi minuti da lì. Mi aspettavo una gran folla davanti,  invece era molto più tranquillo di quanto mi immaginassi visto che mi avevano detto fosse sempre pieno di fans. Forse dovevano ancora arrivare.
Passarono due ore, lo stuff non ce la faceva più. Ormai il loro compito era finito. Poco dopo  il Sr. Kim arrivò su una taxi nero. Non si trattava mica male. (quelli neri sono tra i più lussuosi e costosi). Mi feci avanti.

Ho appena parlato con uno dello stuff della SM. Dobbiamo far vedere ciò che hai registrato. Mi accompagni dentro?” mi chiese facendomi l’occhiolino.

Ve..ve…veramente? Posso venire?

Dai su, vai a chiamare WooJung-hyung che mi deve dare le registrazioni

Andai di corsa più velocemente che potei e poi finalmente mi sentii potente. Le poche ragazze lì fuori mi guardavano invidiose , ma io non potevo farci niente. Uno dei miei sogni stava per avverarsi!

La porta si aprii e io feci il mio “primo” passo nell’SM…





PICCOLA ANTICIPAZIONE!!!!
Mi avviai per il corridoio ripercorrendo le stanze di prima. Mi soffermai su una dove stavano facendo delle esercitazioni sulla respirazione. Di colpo l’insegnante salutò.  Non capivo. Ce l’aveva con me?? Mi guardai intorno e quando mi girai a destra mi sentii mancare il respiro. Avrei voluto non averlo mai fatto. Chi sa che espressione avevo in quel momento. Ma non riuscivo comunque a pensare...

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Capitolo 7
*** UN UNEXPECTED MEET ***


Discorsi: blu: “coreano” rosso:”inglese” nero: "italiano” corsivo: “pensieri”


AN UNEXPECTED MEET



 

Alla mia destra c’era una specie di reception, ma non c’era nessuno. Poi da una porta a destra, uscii una ragazza che ci disse di seguirla. Andammo verso un corridoio a sinistra che portava subito all’ascensore di vetro che si affacciava alla strada. -“Allora è così che si sente a essere uno di loro…figo…”-. Non guardai a quale piano ci fermammo, sinceramente ero troppo eccitata per pensare a quello. Le gambe mi tremavano, avevo le mani sudate e speravo tanto di non incontrare nessuno, visto che non avevo nemmeno idea di come ero conciata.

Arrivati e iniziammo ad incamminarci in un corridoio con tante porte. Molte delle stanze avevano le “pareti” di vetro quindi si poteva vedere dentro. I trainee facevano diverse attività tra cui solfeggio, recitazione e così via. Poi arrivammo a una porta, dove la ragazza bussò prima di entrare.
Qualcuno dentro rispose. Naturalmente in coreano quindi non riuscii a capire. La ragazza ci fece segno di entrare facendo un lieve inchino prima di ritirarsi. Io feci altrettanto. Entrammo e un signore dai capelli un po’ bianchi ci aspettava seduto su una poltrona dietro a una scrivania. Niente di molto formale, era tutto molto moderno e lui era vestito proprio male se devo essere sincera.


안녕하세요 (Salve)dissi io facendo un inchino più pronunciato del solito. Anche il Sr. Kim lo fece.

안녕하세요 (Salve)Prego accomodatevi Quindi è lei la ragazzina di cui parlavate. Allora come te la passi? Cosa ne pensi della Corea?” disse lui in un perfetto inglese. Mi sentii un po’ scomoda a rispondere visto che probabilmente io non ero così brava.

È bellissima, non c’è che dire. Mi sono innamorata ancora più di quanto lo fossi già prima.

Sono onorato di sentire tante belle parole del mio paese. Grazie mille. Comunque andiamo ai fatti. ..
” Da qui in poi parlò in coreano. Iniziai a sentirmi a disagio. Lui se ne accorse e mi disse:

Che maleducato. Naturalmente tu non puoi capire. Visto che comunque ti annoieresti anche se riuscissi a capire ti va di farti un giro? Basta che non disturbi e non dai troppo nell’occhio, anche se credo sarà difficile" sghignazzò alla fine della frase.

oh penso sia una buona idea!" disse il Sr. Kim rivolgendomi un gran sorriso. “Ma ti prego contieniti, perché la responsabilità è mia.
I due si misero a ridere insieme guardandosi con un che d’intesa. Io sorrisi intimidita e accettai volentieri naturalmente. Non mi sarei fatta sfuggire un' opportunità del genere per niente al mondo.

Salutai dicendo che sarei ritornata a salutare prima di andare via del tutto. Lentamente chiusi la porta. Il cuore iniziò a battermi all’impazzita. “E ora? Non potevano chiamare qualcuno per farmi almeno da guida?”.
Mi avviai per il corridoio ripercorrendo le stanze di prima. Mi soffermai su una, dove stavano facendo delle esercitazioni sulla respirazione. Di colpo l’insegnante salutò. Non capivo. Ce l’aveva con me?? Mi guardai intorno e quando mi girai a destra mi sentii mancare il respiro. Avrei voluto non averlo mai fatto. Chi sa che espressione avevo in quel momento. Ma non riuscivo comunque a pensare.



Kai era di fianco a me. Aveva le cuffiette alle orecchie e aveva un aria parecchio annoiata. Non mi aveva ancora notata, finché io non feci un passo indietro perché mi ero sbilanciata a guardare in alto.
Si girò incuriosito verso di me. Distolsi subito lo sguardo e cercai di far finta di niente con un colpo di tosse e rimettendomi dritta.

Non sapevo cosa fare. Non potevo mettermi a fangirlare in quel momento. Ma dentro di me mi sentivo esplodere. Avevo lo stomaco sottosopra e un cristo che mi fissava insoddisfatto. Capivo che in Corea non era mal educazione fissare le persone, ma così era esagerato. Di colpo cambiò espressione e un gran sorriso gli si stampò in faccia.

skjhfksldrgdisse qualcosa in coreano. Non riuscii a capire naturalmente. Mi odiai per non aver studiato di più.
Cercai di essere il più indifferente possibili. Mi girai verso di lui e dissiScusami. Mi dispiace ma non parlo coreano ” cercai di fare l’espressione più dispiaciuta e meno brutta che avessi. Per fortuna avevo imparato a dire quella frase. Aveva capito. u.u

oh! Ok! IO SONO JONGIN. PIACERE DI CONOSCERTI. CONOSCI GLI EXO?disse in qualcosa che sembrava una specie di inglese.

“Ma che domanda è? Certo che vi conosco!!!?? Tu brutto..pezzo di figo”.

Si, so chi siete”. Cercai di guardarlo in faccia mentre parlavo, così da non far capire quanto fossi imbarazzata in quel momento. Me ne pentii subito. Mi guardava con quei suoi occhi e quel sorriso. Mi sciolsi dentro, ma cercai di nasconderlo il più che potevo. Ero più brava di quanto credevo a recitare.

Oh! BENE! IO VADO A MANGIARE CON ALTRI MEMBRI. VUOI VENIRE!?

Io? Veramente?
adesso non recitavo più. Mi aveva sorpresa e non riuscivo a nasconderlo sta volta.

SI! ALTRI PIACERA’! VIENI. TU PUOI!?

Si certo.”


Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo in quel momento. C’era qualcosa di strano ma come potevo dire di no a Kai?? O meglio a Jongin, visto che così si era presentato. Ci avviammo verso l’ascensore e questa cosa non mi piaceva. Il perché? Da fuori si vedeva chi era dentro l’ascensore.
Lui in un certo senso capì la mia esitazione e prima di entrare mi disse:
copriti mimando di mettermi il cappuccio. Io capii al volo e me lo missi. E più che altro, per fortuna la mia giacchetta ce l’aveva! Cercai di mantenermi verso la porta senza affacciarmi troppo lo stesso. Facemmo subito a salire due piani ed io seguivo lui. Intanto facevamo le presentazioni rimaste in sospeso. Mi chiese come mi chiamavo, quanti anni avevo e da dove venivo. Naturalmente non mi aspettavo di meglio visto che il suo scarso inglese non poteva andare oltre alle domande più stupide. Cercai di essere il più comprensibile possibile componendo frasi semplici.
Infine arrivammo e spalancai gli occhi. Riuscivo a riconoscere quella porta da alcuni programmi passati che erano stati fatti all’SM. Quella era la porta della leggendaria sala prove con le tende fatte di nuvole!
La porta si aprii e lui entro a grandi passi parlando in coreano. Di colpo mi ritrovai davanti a tutti i 12 gli exo che guardavano verso di me. Ero pietrificata. Non sapevo se entrare o scappare via. Alla fine ruppi il ghiaccio con un
안녕하세요 (salve). Kai sghignazzava da solo da una parte e mi invitava ad entrare. Iniziarono tutti a guardare male Kai. Non riuscivo a capire.
Vedevo che cercava di trovare delle scuse e sembrare innocente a qualcosa che aveva fatto. Di colpo mi sentii enormemente a disagio, come se avessi commesso il più grave dei crimini. Suho se ne accorse e si avvicinò a me con un gran sorriso.


Non ti preoccupare, non hai fatto niente. Ce l’abbiamo con lui, non con te. Come ti chiami?

Nathalie
risposi io timidamente.Scusatemi se vi sto creando dei problemi. Non pensavo…altrimenti non sarei venuta.
Penso che parlai troppo velocemente per le sue capacità, perché mi guardo con una faccia come per dire “cosa cavolo dici??” , ma per fortuna ci pensò Kris a tradurre.

Veramente non ti preoccupare. Il problema è che ti sei fidata dell’ultimo ragazzo di cui dovevi fidarti tra i tanti. ahahhasi mise a ridere quindi diedi per scontato che non era poi così grave.

Qualcuno bussò alla porta ed entrò con due grossi pacchi che emanavano un delizioso profumo di cibo.

Siediti con noi, dai. Ormai sei qui disse Kris mentre mi faceva l’occhiolino.
Mi sentivo al settimo cielo. Ancora non riuscivo a capire come avessi fatto a ritrovarmi lì seduta tra di loro a mangiare il pollo fritto che tanto mi piaceva, e che tanto piaceva a loro naturalmente. Chiacchierammo parecchio in quell’ora e mezza. Tutti cercavano di tirar fuori il loro meglio in inglese e quel che non riuscivano, si facevano tradurre da Kris. Che fortuna che ci fosse anche lui lì!
Erano ancora più belli e simpatici di quanto sembrassero in Tv. Mi fecero ridere per tutto il tempo anche quando non capivo, ridevo per il solo fatto che più stupidi di così non potevano essere.



Sinceramente tra Baekhyun, Chen e Chanyeol no saprei chi di loro fosse il più insopportabile. Non smisero di parlare nemmeno per un secondo.
Kai era stato vicino a me tutto il tempo, e trafugava qualcosa con Baekhyun al su fianco.
D.O parlò più di quanto mi aspettassi e non ci fu modo che non mi affezionassi subito a loro.

Sorprendentemente alcuni di loro vollero scambiarsi i kakaotalk con me. Ero sorpresa. Non pensavo potessero scambiare il loro ID così facilmente. Soprattutto con qualcuno che avevano appena conosciuto. A quanto pareva gli ero stata simpatica e probabilmente avevo l’aspetto di una affidaile.
Alla fine non riuscii a capire il perché se la fossero presa con Kai prima.
A un certo punto dalla porta arrivò il Sr. Kim disperato.


Ecco dove eri! Ti ho cercata da per tutto! Non riuscivamo a capire dove fossi finita.

Mi alzai di colpo. “Che stupida!” pensai tra me e me e infine dissi:

Mi scusi Sr. Kim. E che ci siamo messi a mangiare e parlare e non mi sono proprio accorta di quanto tempo fosse passato


Mi disse che dovevamo andare, che eravamo stati lì anche fin troppo.

Salutai tutti quanti prima di andare. Mi dissero che gli dispiaceva, e che si erano divertiti tantissimo.


Riusciremmo mai a rivederti? Se parti, quando tornerai?” mi chiese Chen dispiaciuto facendosi tradurre meglio da Kris. Gli si leggeva in faccia che diceva sul serio. E non sapeva quanto dispiacesse anche a me.

Spero presto! Ci sentiamo in chat comunque. Probabilmente se ci sarà un’altra occasione per incontrarci, sarà quando ritornerò. Lavorate sodo e FIGHTING!!! cercai di trattenere le lacrime e sembrare il più convincente possibile. Li avevo appena conosciuti e già li dovevo salutare. Quanto poteva essere ingiusta la vita?

Mi avviai verso l’ascensore insieme al Sr. Kim , quando di colpo sentii un tonfo e qualcuno che mi piombava da dietro le spalle. Ero stupita e per l’ennesima volta pietrificata. Cos’era tutta questa skinship? E soprattutto chi era? Mi dovetti guardare da tutte e due le parti per verificare visto che erano due le teste che spuntavano da dietro.


Baekhyun e Kai. Non poteva andarmi peggio. Le mie due debolezze degli exo. Adesso si che avrei voluto piangere.
Avevano entrambi una mano appoggiata su una mia spalla. Mi si fecero più vicini e sghignazzando tra loro infine mi dissero:


TIENI! QUESTO ID AGGIUNGILO
Baeckhyun mi mise in una mano un foglietto piegato a metà. Una brivido mi percorse su tutto il braccio.

"E' DI UN NOSTRO AMICO. TU LO DEVI CONOSCERE. NON DIRE CHE CONOSCI NOI. OK?

Ma…ma…io cosa?
” non mi fecero finire la frase che già si erano avviati verso la sala prove. Ridevano e continuavano a dirmi di aggiungerlo. Si davano delle spintonate divertiti finché non sparirono dietro la porta.
Orami non c’era tempo. Non potevo mettermi a tornare indietro per chiedere spiegazioni. Continuai per la mia strada verso l’ascensore.
Iniziammo a scendere e sentii uno strano sentimento invadermi dentro. Per qualche strano motivo ero, sì da una parte più che felice, ma dall’altra quasi delusa. Perché in fondo, ero riuscita a passere del tempo con gli exo, e per carità, quanto ero stata fortunata ad aver avuto un’occasione del genere. Ma ero andata lì con l’intenzione di incontrare un altro gruppo. Il “mio” gruppo. E soprattutto incontrare almeno un’altra volta quella persona… Non pretendevo di ricapitare tra le sue braccia come la prima volta, no. Ma come minimo di rivederla, anche da lontano, forse, chi sa, per l’ultima volta….





SPAZIO AUTORE:

Non vi proccupate..lo so che ci sto mettendo tanto, ma gli SHINee stanno arrivando. Ma non potevo tirarli fuori dal nulla. Ho dovuto trovare un modo per entrare nelle loro vite.... ^^

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Capitolo 8
*** OMO! ***


Discorsi: blu: “coreano” rosso:”inglese” nero:” italiano” corsivo: “pensieri”
 


OMO!
Arrivata in hotel mi sdraiai sul letto. La prima volta che mi ci ero seduta sopra mi chiedevo come avrei fatto a dormire sopra a quel pezzo di legno. Mi rimangiai tutto la stessa notte che ci dormii per la prima volta. Mai avevo dormito meglio in vita mia.
Ripensai a tutto quello che era successo nel giorno e non ci potevo ancora credere. Sembrava quasi fosse stato un sogno. Un sogno fin troppo reale e troppo corto. Il cellulare vibrò nella tasca del mio giubbetto. Allungai la mano e lo tirai fuori. Era un messaggio su kakaotalk.
-Jongin-
O.O cosa??? Lo aprii suito senza esitare.


(JI)-AGGIUNGI L’ID! NON DIMENTICARE! ^^-

Ero senza parole. Risposi subito che l’avrei fatto più tardi. Sinceramente non mi fidavo molto. Insistette per un po’. Mandando messaggi del tipo: DAI” “AGGIUNGILO” “NON MI FERMO FINCHé NON LO AGGIUNGI”…
Non potevo fare altro che cedere altrimenti avrebbe continuato a mandare messaggi. E per carità, quale donna in questo mondo non vorrebbe ricevere suoi messaggi…ma visto che il motivo era diverso da quello desiderato lo feci così che smetteva.

Mi misi all’opera per aggiungere questo amico dall’ID parecchio strano. Per fortuna che tutti i coreani con cui avevo chattato finora mi avevano detto che l’id deve essere semplice e non troppo lungo, così era più semplice da ricordare e da dare. Questo era tutto il contrario.
Andai su cerca id e lo inserì. Feci subito a trovarlo naturalmente. Impossibile che in Corea internet vada lento e che per trovare un id ci voglia più di 1 millisecondo.
Di colpo mi si fermò il cuore. Non respiravo più. Mi tirai su per mettermi seduta. Non riuscivo a capire più niente. Il cuore ricominciò a battere a 19389984021 battiti al minuto.

-이태민 (Lee Taemin) –


Sì, era proprio questo il nome che c’era scritto. Ero bloccata dalla testa ai piedi.
Da una parte non vedevo l’ora di aggiungerlo, e dall’altra dubitavo fortemente di poterlo fare. Era veramente lui? Era una presa in giro?? Cosa significava? Perché Kai voleva che lo aggiungessi? Naturalmente c
'erea anche una sua selca, ma l'avevo già vista da qualche parte. Chiunque poteva averla quella foto.
C’erano tante cose che non quadravano. Mandai un messaggio a Kai.
Lee Taemin?gli chiesi.
SI ^^ fu la sua unica risposta.
Ma sei sicuro che lo posso aggiungere? E perché devo farlo?
Ma niente. Non rispondeva più. Faceva sul serio….

Esitai un per un po’, poi pensai tra me e me “Bhe, chi se ne frega. Lo aggiungo. Poi al massimo non è lui. O se fosse lui non mi risponde no?”
Mi feci coraggio, chiusi gli occhi e cliccai la scritta aggiungi. Era fatta…ormai non potevo più tornare indietro.

Poggiai il cellulare sul cuscino e mi sdraiai pancia in su come prima. Non ci potevo credere a quello che avevo appena fatto. E se fosse stato veramente lui cosa gli dicevo? Come avevo fatto a trovare il suo id? era impossibile che ne avessi messo uno a caso. Nessuno sarebbe mai riuscito a trovarlo.
Mi portai le mani sulla faccia disperata. Decisi allora che forse era meglio eliminarlo. Ma appena feci per alzarmi lo sentii vibrare …
Era un altro messaggio di kakao. “Sarà ancora Kai?”

_Lee Taemin_

-안녕
~ (ciao)-

Mi si spalancarono gli occhi. Il respiro mi si fermò e sentivo le gambe tremare. Cosa potevo fare ormai? Mi tremavano anche le mani quindi scrivere era più che difficile in quel momento. Presi un lungo respiro e risposi:

(N)-안녕(ciao)-

(T)-~한국말할수있어요? (Puoi parlare coreano?)

Come faceva a sapere che non ero coreana? Ci pensai un attimo su, e pensai k probabilmente l’aveva capito dalla foto che avevo messo su kakao.

(N)-Molto poco, scusa.-

(T)-Non ti preoccupare. Sei un’amica di Jongin vero?-


Ecco apposto… Non sapevo bene di cosa si trattava ma capivo che c’era qualcosa sotto.

(N)-Sì, scusami. Ha insistito lui perché ti aggiungessi. E mi ha anche detto di non dirti di conoscerlo, ma ormai l’hai capito :P – risposi io, sperando riuscisse a capire. Probabilmente non era Taemin, ma anche fosse stato lui, sapevo della mancanza di conoscenza dell’inglese da parte dei coreani, quindi lui o non lui era una fortuna se riuscivano a capire e rispondere.

(T)-Non ti preoccupare. È un gioco che ci facciamo tra di noi. Ma lui è troppo evidente ^^ ahah Comunque piacere, io sono Taemin.-




Un colpo al cuore. Mi sentivo svenire. Diceva sul serio? O era tutto programmato? Non mi sembrava mi fosse scappata una sola parola della mia adorazione per gli shinee di fronte agli exo prima. Non li avevo nominati per niente a Kai. Potevo benissimo non sapere nemmeno chi fosse no? Avevo il cervello incagliato. Non riuscivo a pensare ne a formulare una frase logica. Cercai di riprendermi. Tanto lui non lo sapeva che ero sua fan. Potevo tranquillamente far finta di niente.
E invece no, perché tra le foto del kakaostory avevo una foto di una scritta sulla sabbia con scritto SHINee… non avevo speranze. Quindi decisi di essere sincera. Anche perché se era veramente lui mi sarei sentita veramente una merda a mentirgli. Come potevo, soprattutto al mio bias.


(N)-Io sono Nathalie. Piacere . Ma…Taemin degli shinee?-

Appena lo mandai mi sentii crollare il mondo addosso? Cosa avevo fatto? Ma perché?? E se era un altro Taemin? Mica era l’unico di tutta la Corea. Decisi di eliminarlo prima che lo leggesse. Ma appena stavo per farlo i numeretti dell’ora apparvero. L’aveva letto. NOOOOOOOOOOOOOO!!!

(T)-Kkk, si Taemin degli shinee – mi rispose come per prendermi in giro.

Non sapevo cosa fare. Avrei voluto prendere a testate il muro, ma non era il caso. Dovevo rispondere. E dovevo sembrare il più sana possibile. Ma non riuscivo a crederci. Forse mi diceva una cazzata, ma quel momento volevo godermelo come si doveva. Senza accorgermi, mi ero messa in piedi sul letto e stringevo i denti da quanto ero agitata. Mi sudavano le mani e sentivo gli occhi che iniziavano a bruciar, ma cercai comunque di scrivere.


(N)-Oh, wow. Non ci posso credere di star parlando con te. Ma comunque capisco che probabilmente non vuoi avere amici sconosciuti su kakao. Sono una tua fan, ma voglio rispettare la tua privacy, quindi ti cancello se vuoi?-

Dovevo farlo. Non potevo non farlo. Sarei sembrata una saeseng se avesse visto la foto della story. Naturalmente su quel “se vuoi” c’era un briciolo di speranza che mi dicesse che non c’era bisogno.

(T)-Capisco. Grazie mille. Ma non c’è bisogno che mi cancelli.

Iniziavo a vedere le stelle e sentire le campane suonare da qualche parte..

(T)- Se Jongin ti ha dato il mio id vuol dire che si fida.- continuò.



Emmm pronto??? Mi ha conosciuta solo oggi sai?
Comunque c’era qualcosa di strano. Taemin sapeva l’inglese così bene?? Mmm dubitai per un po’. Sapevo da alcune mie amiche fan degli shinee spagnole che loro 5 sapevano meglio l’inglese di quanto ce lo facessero vedere in tv. Queste due ragazze, nell’era di Lucifer erano riuscite a parlare con Minho nel set del drama che stava girando “Pianist”, e sinceramente non se l’aspettavano di poter comunicare così facilmente in inglese con lui.
Che fosse così anche per Taemin? Certo, ancora non aveva detto niente di che, ma solo queste poche frasi mi avevano insospettita.


(N)-Ok. Non ti disturberò comunque. Non ti preoccupare ;) – cercai di rassicurarlo perché sapesse che non ero una fissata, anche se in realtà un pochino…

In fin dei conti non lo volevo disturbare veramente. Quindi non gli scrissi più. Decisi di farmi una bella doccia calda per sciogliere un po’ i muscoli e tranquillizzarmi. Ero troppo scossa da tutto quello che stava succedendo. Missi un po’ di musica e mi infilai sotto l’acqua calda della doccia e mi immersi nei sogni più assurdi ad occhi aperti che potessi fare.
Asciugai per bene i capelli. Per fortuna poco dopo essere arrivata in Corea avevo deciso di farmi una contro permanente. Il clima coreano non aiutava per niente al mondo i miei capelli crespi e ribelli con l’umidità e lo smog che c’era.

Andai in camera e vidi che mi era arrivato un msg su katalk. Probabilmente era mia sorella. Non mi ero ancora fatta sentire in tutto il girono e ancora dovevo raccontargli l’accaduto!
E invece mi sbagliavo. Ricevetti per l’ennesima volta, l’ennesimo colpo al cuore del girono. Era ancora una volta un messaggio da Taemin.
“Probabilmente mi ha risposto al messaggio che gli ho inviato prima. Ti fai troppe seghe mentali Nath. Smettila” pensai tra me e me.


(T)-Che fai?

O.O essermi appena fatta la doccia poco prima non era servito a niente. Ero più che tesa in quel momento. Perché stava cercando di simpatizzare con me?
Mandai giù quel poco di saliva che mi rimaneva in bocca perchè mi si era seccata la gola. Me l’aveva mandato circa mezz’ora fa.


(N)-Scusa per il ritardo. Mi stavo facendo la doccia e ho appena finito di asciugarmi i capelli.-

Mi pentii sul momento in cui glielo mandai. A lui cosa importava se stavo facendo la “doccia” o meno? Pechè non mi ero inventata qualcosa come facevo di solito per non rispondere a un ragazzo che facevo il bagno così non avrebbe pensato che stessi cercando “qualcosa”. Sapevo che dire a un ragazzo che non conosci o cmq che conosci da poco, che fai la doccia era come cercare di sedurlo in un certo senso. Cioè, è sottinteso che mentre uno si lava è nudo e bla bla…mi era già successo più di una volta di aver avuto certi fraintendimenti per averlo detto, e da quel momento avevo deciso di non farlo più. Di quello che loro pensavano in fin dei conti non me ne fregava. Ma sta volta. Sta volta si trattava di Taemin!!!!!!!
Volevo piangere. Avrebbe pensato fossi una facile? una pervertita? E lui, che tanto innocente sembrava come l’avrebbe presa?


(T)-Oh. Scusami se ti ho disturbata. –

Non mi aspettavo questa risposta. A quanto pareva aveva la mente meno perversa della mia. Mi sentii in obbligo di fargli capire che non era un problema. Che poteva disturbarmi quando voleva, ma senza troppa evidenza, naturalmente.

(N)-Fa niente. Sul serio. Avevo già finito. Tu invece cosa fai?

Ero stata troppo impulsiva a chiedere anche a lui cosa faceva?

(T)-Mi sto allenando con gli altri. Adesso ci siamo presi qualche minuto di pausa.


Poi continuò..
(T)- Non sai quanto ti invidio, vorrei anche io potermi far una doccia adesso. Sono tutto sudato >_<…-

Appena lessi l’ultima frase rischiai di svenire. Me lo immaginai, sudato, seduto appoggiato alla parete ….quanto poteva essere bello in quel momento?
 
(N)-kkk non ti stancare troppo, mi raccomando ;)

(T)-^^ ci proverò!


Fui felice della sua risposta. Stava cercando di accontentare me. Era piacevole sentirsi un minimo parte della sua vita.

(T)-Posso farti alcune domande?-

(N)-Sì, certo.-
risposi io.

Mi chiese da dove venivo, cosa facevo della vita, se studiavo o lavoravo. mi chiese anche l’età, probabilmente per sapere se doveva essere più rispettoso o poteva parlare informalmente. Gli raccontai praticamente la mia vita. Ad un certo punto avevo paura di annoiarlo, ma lui continuava a chiedere e commentare. Cercò anche di darmi dei consigli e così passò più di un’ora. Per qualche strano motivo, per la prima volta avevo risposto sinceramente a tutte le domande. Si sa come normalmente una persona non racconta per filo e per segno la propria vita su una chat a uno sconosciuto (perchè in fin dei conti era questo quello che lui era). Ma era stato più forte di me.


-Sei in Corea?? Veramente?

Alla fine scappo fuori il fatto che ero là in quel momento. Lui non me l’aveva chiesto direttamente quindi non mi sembrava il caso di tirare fuori il discorso dal nulla, ma una sua domanda mi aveva obbligata a tirar fuori il fatto e senza evidenziarlo particolarmente glielo dovetti dire.

(N)-Sì. Sto in un hotel a Hongdae.

L’unica cosa che non avevo il coraggio di dirgli era il vero perché ero lì e cioè per un programma in tv. Mi sarei vergognata troppo se mi avesse vista. Ma soprattutto evitai di dirgli del notro primo incontro all'aeroporto. Troppo imbarazzante >///<. Quindi quelle furono le uniche cosa su cui, diciamo che non mentii, ma evitai di dire.

Gli raccontai su dove ero stata e le cose che avevo mangiato. Poi arrivò la domanda che non volevo arrivasse mai.


(T)-Ma, come hai conosciuto Jongin?

Iniziai a disperarmi ma in fine risposi:

(N)-Grazie a una conoscenza sono entrata all’SM questo pomeriggio. E mentre giravo all’interno l’ho incontrato e mi ha invitata a mangiare con loro

(T) -Loro? Gli altri membri degli exo intendi ?

(N) -Si. Mi sono divertita tanto ammetto…

(T) -ahah immagino. Sono molto stupidi vero? ahahahah-
disse lui scherzosamente.

(N )-ahahha si molto ^^ ahaha

(T) – Scusami tanto, ma adesso devo andare. Ci sentiamo presto. Buna notte ;)


Al suo “ci sentiamo presto” mi sentii sciogliere il cuore. Non solo avevo parlato con lui per più di un’ora ma aveva anche intenzione di riparlarmi…………ma in parte ero triste, perchè fosse stato per me, sarei rimasta a chattare per tutta la vita...

(N)- Si certo. Vai tranquillo. 너도 잘자요! ^^ (Buna notte anche a te!)

(T)- 네,잘자~^^ (
Si, buona notte ^^)

Ancora non ero sicura fosse lui al 100%...ma intanto mi godevo questa illusione come mai prima avrei potuto fare……

Ci misi ore ad addormentarmi quella notte, ma alla fine feci tra i più belli dei sogn
i
che avessi mai fatto….





 
 
 

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Capitolo 9
*** OMO! (I will be always here for you) ***


I WILL BE ALWAYS HERE FOR YOU...

Mi svegliai parecchio tardi. Avevo dimenticato di mettere la sveglia. Per fortuna quel giorno non avevo nessuna ripresa da fare. Per l’ennesima volta mi ritrovavo a saltare colazione e pranzo. Una volta mi ero svegliata così tardi che per “pranzo”, se si può definire tale visto che erano le 17 passate, non ebbi altro che un banana milk.
 
Mi tirai su piano, piano. Mi sentivo come quelle mattine in cui ti svegli ancora sbronzo dalla sera prima. Peccato che io non avessi bevuto niente. Mi girava la testa e poi iniziai a ricordare e a realizzare quello che era success il girono prima. In un primo momento non ci credevo, quindi andai subito a verificare i messaggii su katalk del giorno prima, ma con mia grande sorpresa ce n’era una nuovo. Arrivato 4 ore fa…
 
Il mittente era _Lee Taemin_

 
(T)- Buongiorno! ^^
 

La testa iniziava a girarmi ancora più forte. Com’era possibile? Allora era veramente uno scherzo…
Volevo rispondere subuito…ma cosa mi inventavo. Potevo digli che mi ero appena svegliata?
Decisi per dirgli la verità, tanto valeva visto che già gli nascondevo alcune cose.
 

(N)- Sorry!!! Mi sono appena svegliata XP... Buongiorno anche a te! ^^
 

Non mi aspettavo una risposta immediata. Probabilmente era impegnato come sempre. Andai subito a controllare su facebook se ci fossero novità su di loro. E infatti erano arrivati da poco a una conferenza stampa per la pubblicità di qualche marca di abbigliamento.
C’erano già alcune foto. Lui era come sempre bellissimo. Per non parlare degli altri quattro.
 
Mi alzai e andai a prender una bottiglietta di banana milk. Era la miglior soluzione a quell’ora. Avrei mangiato qualcosa di più sostanzioso una volta uscita.
Mi iniziai a preparate. Volevo restare sul comodo quindi misi su una paio di leggings grigi scuro e una maglia larga sopra. Ci abbinai anche un cappellino bianco giusto perché nn avevo voglia di mettermi ad aggiustare troppo i capelli.
Uscii dall’hotel dopo pochi minuti e mi avviai per le strade di Hongdae. Entrai dentro un piccolo ristornate e ordinai del  비빔밥 (bibimbap). Era tra i miei piatti preferiti coreani, e in più, se non lo aggiungevi te, non era piccante. Insieme ti portavano sempre una zuppetta buonissima e leggerissima in una piccola ciottola.
Accesi al wifi del locale e subito mi arrivò un messaggio da Taemin.
 

(T)-Ahahah. Ti sei svegliata adesso? Veramente ?  Tu e Minho-hyung andreste molto d’accordo penso :D
 
Si esatto, mi stava prendendo per il culo. Io sapevo che sarebbe andata a finire così, ma avevo voluto essere sincera e me lo meritavo in effetti.
 
(N)- Sì, lo so. Ogni tanto mi capita di dormire parecchio. Kkkk ^^
 

(T)- Cosa stai facendo adesso?
 
(N)- sto facendo pranzo, ovvio u.u
 
(T) – oh certo, ovvio ahahaha cosa mangi?
 
(N)- 비빔밥 ^^



(N) - 
 tu invece cosa fai? Ho visto che eravate ad una conferenza.
 
(T)- Si, abbiamo appena finito. Stiamo per tornare al dormitorio. Ad annoiarci ancora un po’..-
 
(N)- Mi dispiace. Ma non potete uscire per niente? Neanche camuffandovi?
 
(T)- Ci abbiamo provato, ma non è semplice. Ti riconoscono comunque.
 
(N)- Capisco. Mi dispiace veramente. Vorrei tanto poter fare qualcosa.
 
Stavo per dirgli che non sapevo però proprio cosa fare , quando il suo messaggio mi lasciò perplessa e senza aria.
 
(T)-Basta che mi fai compagnia qui.
 
Mi si spezzò il cuore. Iniziavo a sentire le lacrime agli occhi. Mi sentivo colpevole di quel povero ragazzo che si ritrovava rinchiuso tra le mura del suo dormitorio, per paura che le fans lo riconoscessero se fosse stato in giro. Riuscivo a intravedere una gran tristezza in quelle sue poche parole. Stava chiedendo a una completa estranea, di tenergli compagnia da un telefono. Nemmeno di pesona…ma una semplice chat.
Le lacrime iniziarono ascendere. Non riuscivo a capire, ma sentivo una grande stretta al cuore. Avrei tanto voluto stringerlo a me e dirgli che c’ero io lì per lui. Che sarei stata al suo fianco ogni volta che avesse voluto e che l’averi fatto ridere ogni singolo momento della sua vita. Mi bastava questo. Che lui fosse felice e sempre sorridente.
 
Mi asciugai velocemente la guancia e mi sbrigai a scrivere.
 
(N)- Ci sono ogni volta che vuoi. Quando ti annoi, fatti sentire ;)
 
Sentivo che più di quello non potevo fare. E infatti era così. Più che essere disponibile per lui ogni singolo istante su una chat.
 
(T)- 고마워 … (Grazie…)






SPAZIO AUTORE:

Questo non è un capitolo in se...ho intenzione di fare queste piccole storielle più corte in mezzo a qualche capitolo. In questo caso ho proseguito in parte il capitolo di prima, ma ho intenzione di metterci in seguito, quando ariveranno più personaggi, di raccontare storie che vanno in parallelo con quella principale che sarebbe tra Taemin e Nathalie. Vedrete in seguito cosa intendo. ^^ Spero tanto di non confondervi troppo ...in caso commentate grazie.

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Capitolo 10
*** IN FRONT OF YOU... ***


 
IN FRONT OF YOU…

Ormai erano le 5 di pomeriggio e decisi che non sarebbe stata una brutta idea farmi un giro nei dintorni di Gangnam e soprattutto nei dintorni dell’sm. Giusto per vedere se riuscivo almeno a vedere qualche idol. In fin dei conti continuavo ad essere una semplice fan e il fatto di poter chattare con gli exo e Taemin, non influenzava affatto il mio amore da ammiratrice per tutti loro. Anche perché volevo vedere almeno un’altra volta gli SHINee prima di partire.
Il coraggio di chiedere a Taemin di darmi una mano e farmi questo bellissimo piacere non ce l’avevo e non mi sembrava assolutamente il caso. Quindi optai per fare come tutte le altre fan.

Mi misi in marcia verso la metro. Ormai non avevo nemmeno più bisogno di portare con me la cartina. Mi bastava dare un’occhiata lì sul momento quale linea prendere, senza dovermi prima studiare la strada.
Dopo circa una 40 di minuti ero all’uscita 13 di Cheongdam.
Mi diressi verso l’SM e ci arrivai dopo pochi minuti di camminata. C’era poca gente ad aspettare fuori e anche poche macchine parcheggiate. Conclusi che probabilmente non c’era nessuno dentro e decisi di fare continuare la mia passeggiata andando verso la Cube. Mi fermai al CubeCafè e mi sedetti su uno di quei piccoli tavoli singoli, per i disperati e foreveralone come me.Iniziai a pensare a cosa volevo prendere. Poi il cellulare vibrò.

(T)- Che fai di bello? Finito di mangiare? Kkk

Non ci potevo credere. Continuava a parlare con me. E continuava a prendermi in giro! “Hey, guarda che non mi conosci nemmeno da un giorno” avrei detto se fossi stata coerente. Ma era Taemin, ed ero più che felice che scherzasse con me.

(N)-Si. Sono al Cubecafè adesso.

Non trovavo motivi per cui non avrei dovuto dirglielo. Avrebbe anche potuto pensare che l’avessi fatto un po’ apposta, ma tanto valeva sapesse la verità e che ero fan anche di altri gruppi di altre agenzie.

(T)- Veramente??
-Stai aspettando qualcuno o sei lì di passaggio?

(N)- Volevo solo farmi un giro da queste parti. E il Cubecafè è l’unico posto che conosco abbastanza bene nei dintorni. Oggi non ho voglia di perdermi… :P

(T)-Ti farai anche un giro qui all’sm?

Cos’erano tutte queste domande. Gli dava fastidio fossi alla Cube ??
(N)-In realtà ci sono già stata prima
- Ho visto che c’era poca gente e poche macchine fuori e ho pensato che probabilmente non c’è nessuno e sono venuta qui.

Risposi io il più onestamente possibile. Anche perché, in effetti era andata proprio così.

(T)-Io sto per andare via.

Non capivo. Cosa intendeva con quell’affermazione? Capivo che era sottinteso che in fin dei conti qualcuno c’era dentro all’sm, ma avrebbe potuto anche specificare con un “Bhe in realtà ci siamo noi” o in qualunque altro modo. E invece se ne era venuto fuori con questo “io sto per andare via”.
Pochi secondi dopo arrivò un altro suo messaggio.

(T)- Bhe ecco, non dico che possiamo incontraci, sarebbe parecchio complicato…
-ma…posso almeno vederti?

Ero sconvolta. Cosa significava posso vederti? Stava cercando in qualche modo di verificare che tipo di ragazza ero. Era così superficiale? Non gli bastava parlare con me?

(N)-Vuoi veramente? Perché?

(T)-Bhe, mi piace sapere con chi sto parlando. Molto raramente chatto con persone che non conosco. Preferisco sapere chi c’è dall’altra parte.
- Inoltre sarebbe anche un modo per te per verificare che sono veramente io. Non sono stupido, so che dubiti. Tante persone fanno finta di essere me.

Ero parecchio perplessa, ma in fin dei conti, sembrava sincero.

(N)-Ho anche delle foto su kakaostory. Non puoi dire che non sai proprio chi sono

(T)-Mi prendi in giro! Si intravvede si e no qualche pezzo del tuo viso.
-Sono solo curioso di sapere chi è la persona con cui sto parlando. Tutto qui.

Non sapevo cosa rispondere. Sinceramente era più un fatto che mi vergognavo. Non ero una modella e non so cosa lui si potesse aspettare da a me o meglio da “un’occidentale”.
Vedendo che non rispondevo continuò ad insistere.

(T)- Jongin ti conosce. Non è giusto così.

In effetti aveva ragione. Non era giusto nei suoi confronti. Alla fine cedetti e gli dissi che andava bene.
Prima di partire mi feci fare un milkshake. Mi avviai velocemente, visto che se doveva andare via, non sarebbe stato lì ad aspettare me. Arrivata lì trovai fortunatamente un wireless libero e gli faci sapere che ero lì. Si scusò e mi disse che avrei dovuto aspettare un pochino. Li avevano trattenuti e non potevano fare altrimenti.

(N)- Va bene. Aspetto nel parco qui davanti.

(T)- Quando sto per uscire ti faccio sapere.

Andai a sedermi su una delle panchine del parco. Guardavo mentre dei tizzi super palestrati, facevano esercizi sugli attrezzi messi a disposizione nel parco. Là era molto comune trovare queste palestre pubbliche nei parchi delle città.
Il cellulare vibrò:

(T)- Sto scendendo.




Alzai gli occhi verso l’edificio e vidi l’ascensore che scendeva con dentro 5 ragazzi che scherzavano tra di loro. Uno di loro però, era più concentrato e chino sul suo cellulare aspettando una risposta.
Iniziai ad agitarmi. Mi tirai su velocemente, rischiando di buttare per terra il milkshake che avevo appoggiato vicino a me. Lo presi praticamente al volo alla matrix. Le altre fan si iniziavano ad alterare intorno alla van nera parcheggiata proprio di fronte.
Feci per attraversare, ma una macchina mi tagliò la strada. A quel punto mi bloccai. Un piede sul marciapiede l’altro sulla strada.
Forse era stato un segno? Forse non dovevo avvicinarmi più di così? Forse dovevo vederlo da qui, da lontano…

Rimasi lì. Immobile. Guardando per terra, cercando di mettere in ordine i miei pensieri. Infine decisi che rimanere dove ero, era la cosa migliore. E inoltre era anche un modo per distinguermi dalla massa.

(T)-Come faccio a riconoscerti? Sei tra le fans qui davanti?

(N)- Guarda di fronte a te – fu la mia unica risposta.

Pochi secondi dopo la porta si aprì. Onew e Minho uscirono per primi. Onew era inutile descriverlo. Portava gli occhiali da sole e cercava di coprirsi parte della faccia con una mano. Indossava una canottiera scollatissima che gli scopriva gran parte del petto, dei normalissimi jeans e scarpe da tennis. Minho invece era tutto precisino: anche lui occhiali da sole, ma indossava una camicia blu sbottonata sul collo, skinny jeans scuri e scarpe nere.
Dietro a loro c’era Key, più sobrio del solito. Portava un berretto della NY bianco, una maglietta rosa larghissima che gli arrivava praticamente fino alle ginocchia, skinny jeans e delle adidas.
Tutti e tre si precipitarono dentro la van.

Poi da dietro l’angolo prima della porta, spuntò lui. Lo sguardo un po’ confuso mentre probabilmente leggeva il mio ultimo messaggio.
Fece il suo primo passo fuori dalla porta e guardò in avanti, ma troppo vicino a se…

Ero pietrificata. Lo fissavo intensamente, come mai prima avevo fatto con nessuno. Non saprei nemmeno immaginare che espressione potessi avere in quel momento. Sapevo solo che provavo una grande felicità e tristezza allo stesso tempo. Per un secondo presi in considerazione la possibilità di scappare via, visto che ancora non mi aveva notata. Stavo per indietreggiare quando alzò lo sguardo.




Mi guardò nel modo più profondo e sorpreso che potesse avere. Gli si leggeva in faccia la soddisfazione di avermi trovata.
I nostri sguardi si incrociarono . Desiderai che in quel momento il tempo si fermasse per sempre. Dentro di me sentivo più di un miliardo di sentimenti prendere il sopravvento l’uno sull’altro. Non sapevo cosa provare. Non sapevo quale fosse il sentimento giusto da provare in quel momento.

Ero sicura avrebbe tolto subito lo sguardo dopo avermi vista e fare finta di niente , continuando per la sua strada verso la van evitando così ogni sospetto dalle altre fan e gli altri.
Invece si fermò di colpo e rimase lì fermo a guardare verso di me,scrutando ogni mio particolare.
Avrei voluto salutarlo, sorridergli e dirgli: “Hey ciao! Sono io!”. Ma sapevo di non poterlo fare e mi limitai quindi a fare un piccolo cenno con la mano solo per fargli capire che ci aveva preso.

Ormai a quel punto le lacrime si facevano avanti, ma non avevo intenzione di farle sfuggire. Non davanti a lui. Sarei sembrata patetica. Tirai su il cellulare per coprimi la faccia e ne approfittai per immortalare quel istante indimenticabile, di lui che guardava me non per caso, ma perché sapeva chi ero.

Le fan urlavano il suo nome. Ma lui continuava a stare lì, immobile.
Arrivò poi Jonghyun da dietro: maglietta nera, skinny e scarpe della nike. Indossava, inoltre un berretto bianco che gli tenevano i capelli argento all’indietro. Gli occhiali da sole erano in mancabili anche per lui.
Senza pensarci due volte, giocoso si appoggio con le mani sulle spalle di Taemin, trascinandoselo via dentro la van insieme agli altri.
Misi giù il cellulare e asciugai velocemente una lacrima che era fuggita. Rimasi lì a guardare mentre la van faceva retromarcia per uscire dal parcheggio. I vetri erano oscurati, ma ero sicura di aver intravvisto da dentro, un’ombra che mi salutava con la mano prima che la macchina andasse via.

Guardai il cellulare ancora sconcertata. Avrei conservato quell’immagine per tutta la vita. Per ricordare che almeno una volta nella vita mi ero scambiata uno sguardo d’intesa con la persona a cui più tenevo al mondo.

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Capitolo 11
*** IN FRONT OF YOU... (A little sicret...shhh) ***


A LITTLE SICRET...SHHH...
 

 
Ero ritornata all’hotel. Per l’ennesima volta mi trovai sdraiata sul letto. Facevo fatica a respirare e il cuore mi batteva forte. Pochi minuti dopo  che se n’era andato via con la van, mi aveva mandato un messaggio:
 
(T)- Io ti conosco.
 
In quel momento mi si era fermato il cuore. Dimmi che non si ricorda. Dimmi che non si ricorda!! Ripetevo dentro di me…
 
(T)- Sei una di quelle che fa quel programma sulla Corea della KBS, vero?
 
(N)-L’hai guardato?
 
(T)- Normalmente non guardo la tv. Ma ho visto i primi due episodi e..
    - diciamo che ho pure votato per te….
 
Non ci potevo credere! Taemin , inconsapevolmente, mi aveva aiutata a rimanere in Corea. Era uno di quei pochi … “fan”, diciamo, che mi ero guadagnata. Di colpo ero tutta elettrizzata ed imbarazzata allo stesso tempo.
Chiacchierammo per un po’ del fatto. Intanto mi ero avviata verso l’hotel e proprio arrivata davanti all’entrata, arrivò il messaggio che aspettavo non arrivasse…
 
(T)-Eppure io ho la sensazione di averti già vista da qualche altra parte…
     -Per caso sei mai venuta a qualche fan meeting?
 
E questa era la causa del perché mi ritrovavo, per l’ennesima volta, in pancia in su sul mio letto duro.
Cosa dovevo dirgli? Che si sbagliava? Oppure avrei anche potuto dire che era proprio così come aveva detto lui, che ero stata a un fan meeting…
Ci rimuginai sopra per un po’…e arrivai alla conclusione che se in futuro si fosse ricordato del nostro incontro all’aeroporto io sarei passata per una bugiarda. Di sicuro non potevo dire che non mi ricordavo.
Ero indecisa e confusa, ma in fin dei conti sapevo quale era la scelta giusta da fare e per non rischiare optai per dire la verità.
 
(N)- Bhe se devo essere sincera, ci siamo incontrati il giorno in cui sono arrivata in Corea all’Incheon Airport.
      -Mi sei venuto addosso…
 
Mi mordicchiavo il labbro inferiore in tanto che aspettavo la sua risposta. Cosa avrebbe detto? Si sarebbe arrabbiato? Se ne sarebbe uscito con un “perché non me l’hai detto prima?” o avrebbe compreso il mio imbarazzo e il perché non l’avevo menzionato prima?
Aspettavo impaziente e facevo tremare le gambe su e giù. E finalmente il cellulare vibrò. Volevo essere così veloce che il cellulare mi scivolò dalle mani e mi andò a finire dritto in faccia, colpendomi forte la fronte. Mi sfregai subito con la mano per evitare che venisse fuori un bernoccolo. Non  me lo potevo permettere. Il girono dopo avevo le riprese.
 
Ripresi il cellulare e inserii velocemente la password del blocco schermo. Aprii subito kakaotalk.
Da una parte ci rimasi male, perché non avevo ricevuto una risposta da Taemin…dall’altra ero parecchio sorpresa. Era di Jongin. Non si era fatto più sentire dall’ultima volta e sinceramente non me l’aspettavo proprio.
 
(JI)- 하이~ (ciao)! Tutto bene?
 
(N)-Si, tutto bene! Tu?
 
(JI)- Come va con Taemin? – Non si era nemmeno degnato di rispondere..-.-
     -Lui non mi vuole dire ninente!!! ㅠㅠ –
 
(N)- Se non te lo dice ci sarà un motivo…ahahhaa
 
(JI) -  

(N)- Ahahahah! Non ti preoccupare, va tutto bene.
     - Sembra che gli sto simpatica
 
(JI)- Bene! Grazie, sei una buona amica.
 
L’ultimo messaggio mi lasciò un po’ perplessa. Sì, perché era come rimarcare il fatto di qualche ora prima in cui Taemin mi ringraziava per fargli compagnia.
Era successo qualcosa? Perché Jongin mi ringraziava per essere una buona amica del suo migliore amico?
E se Taemin non gli raccontava niente forse significava che non parlavano. Non capivo. Mi feci coraggio e glielo chiesi.
 
(N)- Ma perché mi ringrazi? È successo qualcosa tra di voi? Avete litigato?
 
Ci mise un po’ a rispondere, probabilmente non riusciva a capire e si stava facendo tradurre la domanda da google traduttore o da qualcuno (Kris -.-)
 
(JI)- no no. Tutto bene tra di noi. Ma lui ha pochi amici oltre a me ed è molto chiuso normalmente. È difficile che conosca nuove persone.
     -Sono contento che abbia trovato qualcuno con cui parlare.
 
Adesso ero più che sicura che si era fatto aiutare da qualcuno per rispondere. Di sicuro le abilità che aveva sfoggiato fin ora in inglese, non arrivavano a tanto. In quel momento però, non mi importava gran che per come aveva fatto a scriverlo, ma cosa aveva scritto. Ero commossa che si preoccupasse così tanto del suo amico. Non me lo sarei mai aspettata.
 
(N)- Bhe, non mi ha proprio trovata. Sei tu che mi hai dato il so ID, ricordi?
 
(JI)- Pensi che sei l’unica persona a cui l’ho dato? Tra le tante, so che parla solo con te…
     -Io non ti ho detto niente, ok?
 
(N)- Ok
     - Grazie…
Mi sentivo un po’ frastornata. Non ci potevo credere. Quel piccolo segreto mi aveva fatta sentire la fan più felice del mondo. Ora sapevo, che almeno in parte, ero un po’ speciale anche io per lui….

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Capitolo 12
*** LAST DAYS ***


Negli ultimi tempi mi sono accorta, andando a rivedere ogni capitolo per vedere se c'era qualche errore ecc, che molte volte le immagini non si vedono. Qunidi basta che andate sopra ad essa, mettete copia URL e la copiate su un'altra scheda. Quelle che non si aprono mi dispiace ma vuol dire che sono quelle prese da un mio album privato su facebook. C'ercherò di risolvere il problema. Altrimenti qualche volta basta ricaricare la pagina.


LAST DAYS

 
Erano passati alcuni giorni da quando ero stata all’SM per incontrare Taemin e gli altri. Fortunatamente l’aveva presa bene e non si era arrabbiato del fatto che non gli aveva detto prima del nostro primo incontro all’aeroporto. Mi mandò un messaggio lungo un chilometro con scritto che anche lui avrebbe fatto lo stesso e tutte le ragioni e giustificazioni del mondo per le quali l’avrebbe fatto. Sembrava quasi fosse stato lui ad aver sbagliato.
Comunque adesso che sapeva tutto mi sentivo più tranquilla e rilassata a parlare con lui. Non avevo come prima, quella sensazione e paura di essere scoperta da un momento all’altro senza sapere quale sarebbe stata la sua reazione.

Intanto il programma era andato avanti. ‘ultimo episodio mandato in onda era stato ripreso nelle diverse discoteche in cui ero stata. Naturalmente niente alcool davanti alle telecamere, giusto perché il programma era dedicato ad un pubblico anche infantile. Ciò non mi impediva di bere nelle mie serate libere ovviamente.

Una volta dei ragazzi mi avevano fermata per le starde dei Hongdae con un “Hello” e se ne erano usciti fuori con “Can HUG?" (possiamo abraccio?)”.


All’inizio esitai un attimo, ma alla fine che mi costava fare felice dei ragazzi. Poi uno era particolarmente carino. Assomigliava tanto a Chen degli exo. Dopo di che vedendo che andavamo tutti nella stessa direzione mi chiesero se volevo andare a bere qualcosa con loro e degli amici. Non mi fidai subito, ma tanto valeva lasciarsi andare per una volta. Dovevo pur divertirmi un po’ no?
Ci avviamo per le stradine finché non arrivammo a una normalissima porta che portava a delle scale che andavano su e giù (a voi la scelta). Loro davanti a me iniziarono a scendere, ma io mi bloccai. Aspetta un attimo e questi dove mi portano adesso? Pensai tra me e me. Uno di loro si accorse e si fermò a guardarmi.
Mi avvicinai a lui e gli chiesi

Dove siamo? È casa tua?

E sì, perché l’aspetto era proprio quello di un edificio di appartamenti. Questo però non mi capiva. Il loro inglese era veramente scarso. Cercai di spiegare e pronunciare il meglio possibile la parola “Home (casa)” ma niente. Lui stava per darmi il suo S4 con il traduttore quando mi ricordai come si diceva casa in coreano.

?(casa)?

All’inizio mi guardò sconcertato. Poi capì cosa intendevo dire. Di colpo diventò fucsia e inizio a dire:

NO!NO! NO HAUS! NO HAUS!

Intanto faceva una X con le braccia, era tipico dei coreani per negare qualcosa, ma lui mi faceva morire dal ridere. Era disperato e imbarazzato, peggio dei bambini delle elementari. Gli altri intanto osservando la scena ridevano rossi in faccia anche loro. Poi cercò di spiegarmi:

Emm friends, emmm com com, luuk!” (lo scrivo direttamente in “inglese” per farvi capire l’orridità della pronuncia ahha )

Capii che non avevano brutte intenzioni e scesi con loro. Arrivati al piano sotto 0 (nn saprei come chiamarlo) mi ritrovai davanti una specie di caffè/bar con alcuni tavoli e diversi ragazzi e ragazze della mia età.
Mi presentarono ai loro amici. Io ero un po’ incantata da quella mega TV 50 pollici che trasmetteva MV kpop a go go. Cercai di essere il più indifferente possibile per non sembrare una accanita, fissata. Sapevo che a loro non piaceva. Bevemmo soju e birra. Mi fecero anche mangiare bachi di seta fritti… senza che io lo sapessi naturalmente. Sembravano uvette…-.-



Alla fine della serata mi accompagnarono fino all’hotel e uno di loro mi porto per tutto il viaggio la borsa. Sapevo che era abitudine loro farlo, ma pensavo fosse tra coppiette e cose varie e invece loro, gentilissimi , soprattutto e sicuramente perché ero parecchio sbronza, me la portarono. Non saprei dire se avevano altre intenzioni, ma probabilmente capirono che non ero il tipo.
Avevo raccontato di questo tipo di serate a Taemin. Lui da oppa preoccupato mi aveva sgridata e avvertita di stare più attenta, perché non tutti i ragazzi erano così buoni. Ero stata fortunata fin ora.

Quel pomeriggio avrei fatto l’ultima ripresa con gli altri concorrenti in una sfida all’ultimo sangue sui giochi più stupidi che potessero esistere al mondo. Non ci avevano specificato quali sarebbero stati, ma ci avevano dato un’idea del genere. Ci saremmo praticamente messi in ridicolo come mai in vita nostra, più di quando avessimo potuto fare ormai negli altri episodi passati.

Avrei voluto godermi al massimo quegli ultimi giorni a Seoul, ma ero parecchio triste. Anzi ero più che depressa. Da lì a pochi giorni sarei ritornata a casa.
La scuola era già iniziata e mi ero persa le prime due settimane, nessun rimpianto, naturalmente. Non riuscivo a pensare di dover tornare e ricominciare la mia monotona e noiosa vita di sempre.

Per il momento preferivo non dire a niente a Taemin. Avevo già in mente un modo carino per salutarlo.
Ci sarebbe stato un fansign il giorno stesso della mia partenza. Era stato Taemin stesso a dirmelo. Grazie ai miei contatti con la KBS forse avevo qualche possibilità di essere tra le 100 fan fortunate prescelte per avere il loro autografo. In caso non ci fossi riuscita, avevo sicuro un posto riservato tra la massa di fan che altro non potevano fare che urlare e fare foto dalla recinzione.
Non mi sarei comunque potuta fermare per più di un oretta massimo, giusto quello che bastavano per vederlo e salutarlo almeno un’altra volta prima di partire.

Avrei preparato una bustina da regalo che avevo visto pochi giorni prima in un supermercato, alcuni regali per i ragazzi. Cavolate varie, più che altro schifezze da mangiucchiare provenienti dall’Italia. Me li ero portati dietro proprio in caso avessi avuto un’occasione come questa. Scrissi anche una lettera per Taemin, sperando di potergli far arrivare almeno quella.

Mi preparai per andare in studio. Non ne avevo gran che voglia quel giorno, soprattutto visto che ci pensavano loro a truccarmi, vestirmi ecc. Ancora non mi ero abituata a tutte quelle attenzioni.
La giornata passò velocemente e le riprese andarono più che bene. Per fortuna facemmo tutti quanti pochi NG, quindi nessuna ripresa di troppo da rifare. Mi divertii parecchio con gli altri. Erano tutti più simpatici di quel che mi erano sembrati, tanto che arrivai anche a scambiarmi i contatti con alcuni di loro.
Il vincitore fu un ragazzo Svedese. Aveva fatto faville con la sua cover dei TVXQ. Era veramente bravo, ed ero più che d’accordo fosse stato lui a vincere. Certo, un minimo di invidia ci stava, ma visto che il premio in palio non era tutto sto che e non me ne fregava più di tanto di vincerlo, non potevo che congratularmi ed essere contenta per lui.


(T)- hey stranieraaa!!!
- ci sei?
- Ti sei organizzata per il fansign a Shinchon come ti avevo detto?

Non avevo fatto in tempo ad uscire dallo studio che già mi aveva bombardata di messaggi.

(N)- Sì, ho già parlato con il Sr. Kim, ma sfortunatamente loro non possono fare niente per le estrazioni delle 100 fans.

(T)- Non è giusto così però…

(N)- Ci sarò comunque ;) tra la folla ma ci sarò!

(T)- OK. Ma non è lo stesso. Avrei volto incontrarti finalmente da vicino. Fare le presentazioni come si devono.

(N)- Ci siamo già incontrati, ricordi? All’aeroporto…

(T)- Non è lo stesso!! In quel momento non sapevo nemmeno chi eri…

(N)- Non ti lamentare. È già tanto se riesco ad andare...

(T)- In che senso?

Che stupida. Stavo per farmi sfuggire un’informazione di troppo.

(N)- niente niente..quando sarò là ti darò qualche indizio su dove mi trovo e vediamo se riesci a trovarmi

Avevo in mente di lanciare una piccola sfida per rendere il tutto più interessante.

(N)- Se non riesci a vedermi entro dieci secondi da quando ti mando l’indizio, dovrai salire sulla sedia e urlare “sono uno stupido” col microfono!! kkkkk ci stai?? ^^ kkkkk

Non rispose subito. Bhe non c’era da biasimarlo. Avevo scritto un messaggio lungo e forse usato qualche parola troppo difficile per le sua abilità nella lingua.

(T)- AHAHAHAHAH! 넌미치고!! (tu sei pazza) Ci sto, ci sto!
- Se riesco a trovarti però, dovrai urlare tu “sono una stupida” ok??

(N)- Hey! Una cosa e se lo dici tu, tutti lo prenderanno a ridere. Io sembrerò una stupida veramente….
- va bene…visto che sono stata io a lanciare la sfida, accetto T.T

(T)- mmm…ho cambiato idea. Hai ragione sembreresti troppo stupida…

(N)- hey!!! Ahahah

(T)- ahahah quindi dovrai urlare “Taemin I love you”!!
-
In inglese mi raccomando! Così ti distingui dalla massa.
- Ah e non può mancare il cuore con le braccia! ^^

Sembrava averci preso gusto a prendermi in giro.

(N)- emmm rimaniamo con il “sono una stupida” ?

(T)- NO NO…ormai ho deciso così! Che fai? Ti tiri indietro??

Era solo imbarazzante il pensiero, non volevo nemmeno pensarci a farlo veramente!!!!

(T)- Dai!! Tanto quante possibilità ho di trovarti tra tutta quella gente?? Finiremmo sicuramente che sarò io a doverlo fare ahahha

In effetti aveva ragione. Era praticamente impossibile. E poi avevo iniziato io con questa storia…non potevo tirarmi indietro, sarei sembrata una codarda, e non lo ero…..no…………u.u

(N)- Ok…va bene…

Continuammo a parlare per un altro po’ del più e del meno. Gli raccontati della mia giornata. E di quanto avessi giocato e mi fossi divertita. Adesso potevo capirli quando facevano quei programmi stupidi che ti facevano ridere a crepapelle.
Alla fine ci salutammo. Io ero stanca e anche lui a quanto pareva.

(T)- Ci sentiamo presto ~잘자 네이트야 ;) (buona notte Nath)

(N)- 잘자요 오빠~ ^^ (buona notte oppa)

Mi vergognai parecchio a chiamarlo per la prima volta 오빠(oppa), ma il fatto che mi avesse anche lui, per la prima volta, salutata scrivendo il mio nome e aggiunto il - (-ya) fiale, mi aveva dato il coraggio. E lui sembrava aver apprezzato.

(T)-

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Capitolo 13
*** GOODBYE ***


 
Da questo capitolo in poi ho intenzione di aggiungere un po' di soundtrack consigliandovi una playlist da seguire naturalmente se volete. Visto che non trovo neccessario metterlo su tutto il capitolo per intero vi scrivero quando far partire la muscia per dare un po' di atmosfera alla lettura. ecco a voi il link della playlist https://www.youtube.com/playlist?list=PLVMQZjJuAoBUueL7g2XJSbRql-6-aIAwg&feature=mh_lolz fatelo partire quando scrivo PLAY. Vi consiglio di aprirla prima e mettere pausa, così è già pronta


GOODBYE…


 


Quella notte dormii molto poco o addirittura per niente. La sera, prima di andare a letto mi ero chiusa in bagno ad ascoltare Selene 6.23. Appena sentii la voce di Onew, le lacrime iniziarono a cadere a dirotto. Dopo di che non riuscii più a smettere.

Mi alzai che erano le 7 del mattino. Ero in ritardo. Avrei dovuto essere già a Shinchon a fare la fila, ma non avevo avuto la forza di alzarmi prima.
Gli occhi ancora mi bruciavano. Lavai la faccia velocemente e applicai un po’ di crema idratante mischiata con la BB cream giusto per dare un po’ di vitalità e omogeneità alla pelle.
Mi vestii velocemente, mettendo dentro la valigia le ultime cose che rimanevano. Il cellulare squillò. Era il Sr. Kim che mi aspettava di sotto con la macchina. Presi tutto, ma prima di uscire dalla porta diedi un’ultima occhiata alla stanza che mi aveva accolta e accompagnata nell’esperienza più bella e indimenticabile che avevo avuto fin ora.

Mi precipitai giù con la valigia grande, quella piccola, la borsa e la busta con i regali. Per fortuna c’era l’ascensore. Appena il Sr. Kim mi vide in difficoltà tante cose avevo, si avvicino a me e prese le due valige. Le accomodò nel bagagliaio della macchina e mi fece segno di entrare aprendomi la porta dell’accompagnatore.


PLAY

Andiamo?” mi chiese prima di accendere il motore. Aveva intuito che in quel momento ero parecchio emotiva. Feci si con la testa, lasciandomi dietro un gran sospiro.
Arrivammo a Shinchon in pochi minuti. Per fortuna il traffico era parecchio tranquillo quella mattina. Parcheggiammo non lontano dall’hotel dove si sarebbe tenuto il fansign. Scesi dalla macchina lentamente, come per rallentare il tempo. Tanto era inutile…ormai era arrivato il giorno e il mio aereo sarebbe partito tra 6 ore.
Mi avviai insieme al Sr. Kim che mi fece strada e mi diede una mano a tagliare un po’ di coda grazie alle sue conoscenze.

Era pieno zeppo di fan che squittivano di qua e di là. Le poche giapponesi che incontrai sembravano delle galline in calore. Facevano delle vocine acutissime urlando i nomi del loro “oppa”. Tutte quante avevano con se dei cartelloni, magliette, cappellini, lightsticks e cose varie. Mi sentivo un po’ fuori luogo, con niente più che una bustina da regalo che forse non sarei nemmeno riuscita a consegnare…-.-

Ero arrivata in ritardo, quindi da quel che ero riuscita a capire, i ragazzi erano già dentro. Pian piano mi feci strada tra le fan accanite che urlavano qualcosa di incomprensibile per me. Probabilmente stavano incitando gli SHINee ad uscire da dietro le quinte



Non riuscii ad avvicinarmi più di tanto. Ma preferii fermarmi su uno scalino parecchio alto così da poter vedere sopra le teste delle altre. Mi sarei fatta strada e avvicinata pian piano dopo essere stata adocchiata da Taemin.
Finalmente i manager iniziarono ad uscire e subito dopo anche le noone con i ragazzi al seguito. Appena misero piede fuori da dietro le quinte, le urla si fecero più forti e assordanti. Avrei tanto voluto urlare con loro…ma io in realtà stavo per dire loro addio…non riuscivo a trovarne la forze.
Li fecero sedere su delle sedie bianche davanti al lungo tavolo. Erano uno più perfetto dell’altro. Salutavano di quà e di là, facendo grandi sorrisi e gesti alle fan. Si vedeva dalle loro espressione l’amore infinito che avevano per quelle ragazze. Ad alcune le puntavano con il dito come per dire “io ti ho già visto!!”, facendo diventare quel momento indimenticabile per loro.

Quando tutti si calmarono un po’, fecero la loro solita presentazione che fece eco su tutto la sala…le urla ricominciarono. Ad uno ad uno si presentarono come sempre ma non riuscii a capire nemmeno un decimo di quello che dicevano. Taemin si guardava intorno. Presumibilmente si era già messo alla ricerca e non sarebbe stato facile con tutte le ragazze che c’erano.

Iniziai a scrivere il messaggio:

(N)- Di fronte a te, ne troppo sopra ne troppo sotto… ^^

Schiacciai “invio” e il messaggio partì. Taemin fece un lieve salto sulla sedia, probabilmente aveva inserito la vibrazione e si era spaventato. Tirò fuori il telefono e lo accese. Aspettai giusto quei due secondi per farlo leggere, ma appena alzò la vista io iniziai a contare.

1

2

3

Le sue labbra si movevano in contemporaneo con le mie.

4

Guardava dritto di fronte a se, con lo sguardo da falco.

5

Cercava la sua preda.

6

Ma guardava troppo in alto.

7

Ormai non ce l’avrebbe fatta. Feci un piccolo sorriso.

8

Avrebbe perso.

9

Ma di colpo…abbassò lo sguardo. I suoi occhi incontrarono i miei.





Aveva un’espressione più che soddisfatta. Si guardava in giro con quegli occhioni da bambino che tanto adoravo. Aveva vinto lui e se la stava godendo.
Mi lanciava degli sguardi di sfuggita, come se fosse imbarazzato per la troppa pertinenza che aveva avuto a guardarmi così intensamente… di sicuro non lo era più di me. Sentivo le guance colorarsi di rosso. Lui si chino dietro il tavolo. Stava scrivendo un messaggio.
Il cellulare vibrò sulla mia mano. Avevo paura di leggere. Lo guardai. Mi scrutò come per dire “ dai leggi”…
Aprii il messaggio. Feci un gran sospiro e lessi:


(T)- Allora…cosa aspetti? Kkk ^^

Ecco…
Senti il cuore che iniziava a battermi forte nel petto, ma poi mi si accese una lampadina. Era la mia occasione! Ora o mai più… Scesi lo scalino. Lui mi guardò male. Probabilmente pensava stessi scappando.

Mi feci strada tra le fan e dando qualche gomitata riuscii ad espormi dalla transenna di metallo proprio davanti a lui.
Stava solo aspettando che subissi la mia punizione.
La sua attenzione era totalmente dedicata a me. Salii sulla transenna, che mi alzava di una decina di centimetri. Feci un lungo respiro e finalmente presi fiato. Speravo che tra le urla delle altre, non si sentisse la mia voce. E poi urlai a pieni polmoni:

Taemin…I love you!!

Non potevo vedermi, ma ero sicura di essere diventata più rossa di un pomodoro. Sfortunatamente per me, si era sentito forte e chiaro da far sì che anche gli altri membri mi guardassero. Erano parecchio sorpresi, non solo da me, ma anche dalla reazione di Taemin.




Mi guardava con occhi dolci e affascinati. Jong lo guardava con un sorrisetto ambiguo in faccia e si allungo verso di lui per dirgli qualcosa all’orecchio e poi si mise a ridere sotto i baffi. Taemin però non lo stava a sentire. Era tutto concentrato a guardare quanto fossi ridicola io in quel momento.

A quel punto ne approfittai. Sapevo che se avessi lasciato tutto il pacchetto, i manager si sarebbero insospettiti e spaventati. Quindi, con il cuore in mano, presi dalla busta la lettera. La guardai per qualche secondo e poi guardai Taemin. Appena il suo sguardo incontrò il mio, gli occhi iniziarono a bruciare. Che idiota, perché mi ero fatta prendere dal rammarico. Non era questo che volevo lui vedesse. Non era così che lo volevo salutare.
Feci come meglio mi riuscii, un sorriso di ringraziamento, per tutti i momenti belli che mi aveva dato, di felicità, perché ero riuscita ad incontrarlo, d’addio, perché forse quella era l’ultima volta che l’avrei visto da così vicino.

Mi chinai e allungai appena la mano al di là della transenna. Appoggiai lentamente la lettera al suolo. Trattenevo il pianto in gola. Alzai gli occhi ed incontrai quelli di Taemin che mi guardavano confuso. Feci un ultimo sorriso e mi tirai su senza staccare il mio sguardo dal suo. Mi schiarì appena la gola per non rischiare di far scappare qualche lacrima.

Li scrutai uno ad uno, studiando tutti i loro lineamenti, la loro perfezione e la loro bellezza. Erano tutti lì, davanti a me. Mi sentivo più che realizzata e triste come non mai. Sarebbe forse stata l’ultima volta che avrei visto quelle creature? Mi soffermai ancora un po’ su Taemin. Era confuso, ma cercava di non farlo trasparire troppo. C’era troppa gente.

Feci il mio ultimo sorriso e pronunciai lentamente la parola “안녕(annyong)”, facendo un piccolo cenno con la mano.
Una lacrima sfuggì contro la mia volontà. Nella mia mente piombarono come granate tutti i ricordi che avevo avuto con lui. Quei pochi e bellissimi ricordi, del primo incontro quando per la prima volta i miei occhi incontrarono i suoi, mentre mi teneva stratta a lui; il primo messaggio inviato e il primo ricevuto, quando ero ancora incredula fosse veramente lui; il nostro “appuntamento” davanti all’SM, dove mi aveva fatta sentire la fan più speciale di tutto il pianeta; e ora stava fiorendo un altro di quei tanti ricordi che sarebbero rimasti impressi per sempre nella mia mente, ma questo era un po’ più triste, perché me ne stavo andando.

Non riuscii a trattenere un singhiozzo che mi fece esplodere. Le lacrime si fecero avanti proprio di fronte ai suoi occhi. Mi coprii la bocca con la mano e mi girai dall’altra parte. Avrei voluto girarmi e fargli capire che andava tutto bene, ma non ne avevo la forza. Ormai ero scoppiata in lacrime e non sarei riuscita a fermarmi. Iniziai a farmi spazio tra le fan verso l’uscita. Ci stavo mettendo più del dovuto, più di quanto avrei voluto. Ma c’era troppa gente e non ci pensavano nemmeno a scansarsi. E poi quando finalmente stavo per liberarmi:

(YAH- hey)!!!

Urlò una voce familiare al microfono alle mie spalle! Rimbombò su tutto il palazzo facendo zittire tutte le ragazze. Non osai girarmi. Rimasi immobile lì dov’ero. Si sentiva il suo respiro un po’ affannato fare eco sugli altoparlanti.

안녕(Annyong- ciao)…

Quella unica, semplice parola mi pugnalò dritta al petto. Le lacrime uscivano ancora più disperatamente lavandomi completamente il viso. Mi girai di scatto per vederlo un’ultima volta.
Gli occhi ancora bagnati si spalancarono a ciò che videro. Era in piedi sul tavolo e mi guardava dritto in faccia con un mezzo sorriso.

I manager si precipitarono verso di lui e lo fecero scendere. Lui obbedì senza fare troppe storie.
Notai che aveva la mia lettera in mano. Mi fece sorridere. Asciugai velocemente le lacrime e mi avviai verso la macchina. Adesso ero pronta per partire…
 
 

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Capitolo 14
*** GOODBYE (a new friend?...) ***


A NEW FREIND?...

 
La sveglia suonò proprio a metà del mio sogno. Aprii appena gli occhi e mi girai sul letto per spegnerla. Non avevo intenzioni di alzarmi dal letto. Faceva freddo, fuori era ancora buio e avevo un gran mal di testa. Mi girai dall’altra parte e tirai su le coperte fino a sopra la testa.
Poi qualcuno aprii la porta e si avvicino a me per scuotermi leggermente.
 
Hyung, hyung!! Svegliati dai o faremo tardi!
 
La voce di Taemin mi rimbombava in testa causandomi ancora più fastidio.
 
Aish…ho mal di testa…sta un po’ zitto. Adesso mi alzo..”mugolai tra le coperte.
 
Senza insister ancora uscì dalla stanza ma ritorno dopo poco.
Si sedette sul mio letto e mi diede qualche lieve gomitata per avere la mia attenzione.
 
Hyung..prendi questo!
 
Non avevo proprio voglia di tirarmi su e rimasi immobile.
 
Yah! Lee Jinki! Tirati su e prendi sta cavolo di pillola. Tra poco partiamo e tu sei ancora qui.
 
Yah?? Lee Jinki?? Questo ragazzino era proprio un ribelle allora, lo presi in giro tra me e me.
 
Va bene, va bene. Ma abbassa la voce
 
Mi tirai su pian piano. Presi la pillola e la misi in bocca, poi mi rivolse il bicchiere di acque che aveva sull’altra mano. Presi un piccolo sorso. Mi bastava per mandarla giù.
 
Alzati e mangia qualcosa. Questa non si dovrebbe prendere a digiuno” mi disse mentre mi faceva l’occhiolino.
Mi avrebbe ucciso un giorno.
Mi alzai e andai in cucina. Non avevo tempo per fare una colazione come si doveva, quindi mi feci bastare un paio di tramezzini che Kibum stava preparando.
Erano tutti quanti insonnoliti, tranne Taemin. Era particolarmente su di giri quella mattina. Non capitava spesso di vederlo così entusiasta di doversi alzare presto, soprattutto se era per fare un fan sign.
 
(M) “Hyung, non hai una buona cera. Hai preso qualcosa??
 
(O) “Si, si. Taemin prima mi ha dato qualcosa per il mal di testa."
 
(M) “E ti fidi di quello che ti dà lui. Sei proprio coraggioso Hyung! AHAHAH” disse Minho apposta per provocare Taemin.
 
(T) “Hey, cosa vorresti dire tu?? ahaha
 
Ci mettemmo in marcia verso il salone per farci i capelli e il trucco. Fortunatamente la medicina aveva fatto effetto e mi ripresi rapidamente durante il viaggio. Non ci volle molto per il makeup per fortuna.
 
Arrivammo davanti all’hotel che era già pieno di fan ad aspettarci. Uscimmo uno ad uno dalla van. Come sempre urlavano a squarciagola i nostri nomi e cercavano di avere la nostra attenzione. Noi cercavamo di accontentarne più potevamo, salutandole e guardandole dritte agli occhi e alle telecamere. Sapevamo tutti perfettamente che  bastava quello per farle felici e a noi non costava niente.
 
Ci portarono dietro un grande tendone in una piccola stanza. Non c’era molto spazio. Mi sedetti vicino a Jonghyun a guardare un video su youtube. Ridevamo come due deficienti. Non avevo idea dove avesse trovato quel video, ma lo ringraziavo di cuore per trovare così tante cazzate in rete e farci sorridere un po’ in giorni come quelli. Quei giorni in cui non hai nemmeno voglia di alzarti e preferiresti rimanere a dormire sul letto. Chiamare al lavoro e dire che stai male, e che ti prendi un giorno per stare a letto. Noi non potevamo. Le uniche volte erano quelle in cui ci rompevamo qualche ossa. Ma di sicuro non erano giornate da godersi e riposare.
 
Minho e Key erano impegnati a inventarsi una stupida canzone  sui calzini. Non aveva proprio senso e non capivo nemmeno da dove fosse venuto fuori il tutto.
Taemin, bhe Taemin era nel suo mondo. Non che non lo facesse spesso, ma questa volta era veramente strano. Sembrava quasi preoccupato.
 
Mi alzai su e mi avvicinai. Mi sedetti sulla panchina insieme a lui. Si girò e mi guardò un po’ perso. I suoi occhietti mi dicevano : “cosa vuoi hyung?”
 
(O) “Va tutto bene?” chiesi io con un bel sorriso stampato in faccia. Non mi sembrava il caso di prendere la cosa seriamente. Perché si, era concentrato a pensare a qualcosa, ma non mi sembrava affatto triste. C’era una luce accesa nei suoi occhi che da tempo non vedevo. Almeno così mi pareva.
 
(T) “Niente. Perché?
 
(O) “Bhe è da questa mattina che ti vedo su di giri e adesso sei tutto pensieroso, come se qualcosa ti preoccupasse. È successo qualcosa?
 
(T) “Ahahah. No, non ti preoccupare hyung. Va tutto bene.
 
Disse con un gran sorriso.
Adesso però ero curioso.
 
(O) “Si tratta di una…ragazza per caso?
 
Mi guardo come per dire “un po’ di cazzi tua no eh?”. Mi arresi tirando le mani all’insù e mi feci una bella risata. Sicuramente si trattava proprio di quello. C’era qualcosa di diverso questa volta però. O comunque qualcosa non mi quadrava. Normalmente si sarebbe rivolto a uno di noi, se non addirittura a tutti e cinque per qualche consiglio. Quata volta invece era tutto misterioso…
 
Il manager Choi arrivò e ci disse di prepararci. Tutti davanti allo specchio a darsi un’ultima sistemata, mentre le coordi noone ci sistemavano il trucco.
 
Eunjin-noona andò avanti a noi e ci fece strada insieme a Harim-noona. Eravamo in fila indiana. Io ero il primo, dietro di me c’era Taemin e poi Jonghyun, Minho e Kibum.
Appena feci il mio primo passo fuori dalla tenda, le fan iniziarono ad urlare più forte. Come sempre cercai di non girarmi ogni volta che sentivo chiamare il mio nome. In quel momento bisognava avere un grande autocontrollo e non stare veramente a sentire, altrimenti si rischiava di impazzire.
 
Facemmo la solita presentazione e ci sedemmo finalmente. Intanto che gli altri parlavano, vidi Taemin trafugare con il cellulare sotto al tavolo. Lo guardai male, cercando di fargli capire che doveva metterlo via. Ma lui nemmeno se ne accorse di me che scatto in avanti a guardare e cercare qualcosa, o…qualcuno, tra la folla (?). Guardai in avanti anche io, cercando di vedere dove guardava. Poi il suo sguardo si fermò e gli spunto un sorriso sulle labbra. Lo guardavo mentre diventava rosso sulle guance. Ero scettico a quel che vedevo.
E di nuovo a trafugare con il cellulare. Una voce di una fan attirò la mia attenzione, mentre mi diceva di fare un bel aegyo. Io mi rifiutai facendone mezzo mentre dicevo di no. Quando stavo per girarmi di nuovo verso Taemin per dirgli di mettere via del tutto quel maledetto cellulare, una voce inaspettata chiamo la mia attenzone.
 
Tamein, I love you!!!
 
Mi girai a guardare davanti a me. Rimasi parecchio frastornato. Era una ragazza occidentale di una bellezza che raramente vedevi in giro. Mi girai verso Taemin. La guardava con una tale espressione affascinata e divertita che poche volte avevo visto comparire in lui. La conosceva?
 
Non mi sembrava di averla mai vista prima. La sua piccola faccia bianca come il latte, era diventata rossa come un pomodoro. Per fortuna aveva i suoi lunghi capelli castani dalla sua parte che la coprivano in parte. Vedevo dal suo atteggiamento che avrebbe voluto sotterrarsi il quel momento.
 
Prese qualcosa dalla busta che aveva con se e la fisso per un po’, poi rivolse di nuovo lo sguardo verso Taemin. I suoi occhi verdi iniziavano a riempirsi di lacrime. Le sue labbra  si trasformarono in un grande sorriso malinconico.
Si chino e allungò la mano oltre la transenna per appoggiò a terra una lettera, almeno così mi sembrava.
Si tirò su. Iniziò a studiarci uno ad uno. Quando arrivò il mio turno distolsi il mio sguardo da lei. Non capii bene perché lo feci, ma mi sembrava la cosa migliore da fare in quel momento.
 
Quando rialzai gli occhi, guardava fisso Taemin mentre pronunciava a bassa voce “ciao” e salutava appena con la mano. Anche se era parecchio distante da noi, vidi una lacrima tagliarle la guancia. Quando capì che quella lacrima non sarebbe stata l’ultima, si coprì la bocca con la mano girandosi di scatto dall’altra parte. Rimase lì per qualche secondo e poi iniziò a farsi spazio tra la altre fan. Io stesso ebbi quasi l’istinto di alzarmi dalla sedia per fermarla. Ma naturalmente non ce n’era motivo.
 
Vidi scattare Taemin, che si precipitò a prendere la lettera che lei aveva lasciato. La aprì velocemente e appena lesse le prime due o tre parole, rialzò lo sguardo verso la folla in cerca di lei. Ma ormai era troppo tardi. Se n’era andata.
Ritornò di corsa al suo posto.
Di colpo però, vidi una figura vicino a me diventare fin troppo alta. Quando girai lo sguardo verso il posto di Taemin, quello che vidi furono i suoi piedi sopra il tavolo mezzo sbilanciato. Ero shoccato. Alzai lo sguardo e lo vidi seguire con gli occhi sconvolti “qualcuno” tra la folla. Alzò il microfono verso la bocca e:
 
 (YAH- hey)!!!
 
Ci stordì tutti quanti. Gli altri lo guardavano confusi senza capire cosa stesse succedendo.
Si sentiva il suo respiro affannato rimbombare su tutta la sala. Tutti lo guardavano. Nessuno parlava. Nessuno faceva niente. Tutti troppo increduli di ciò che vedevano.
 
안녕
(Annyong- ciao)…
 
Era un ciao, dolce, pieno d’affetto, ma anche triste come mai avevo sentito la voce di Taemin.
 
Infine il manager Choi si piombò verso di lui insieme ad altre guardie del corpo per farlo scendere. Lui non si oppose. Ormai era riuscito a fare ciò che voleva. Si mise a sedere e dopo un grande, profondo sospiro, si ricompose e ricominciò a sorridere come se niente fosse successo. 

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Capitolo 15
*** HOMESICKNESS... ***


HOMESICKNESS…
 

Ormai erano passati parecchi mesi da quando ero ritornata. Non era stata una bella esperienza. In quel momento più che mai, avevo sentito la differenza tra la Corea e casa. Casa, intesa come paese, cultura, quotidianità, vita… Erano due mondi completamente diversi, e Seoul mi mancava da morire. Sentivo la mancanza di quella pace interna che ero riuscita a raggiungere là. Era la stessa città a trasmettertela, la stessa gentilezza ed educazione della gente. Quell’enorme metropoli avanti anni luce da noi, andava a un ritmo rapido e costante, ma nessuno correva, nessuno urlava, nessuno andava di fretta. Intorno trovavi solo silenzio, e tanta tranquillità, una tranquillità che ti avvolgeva senza che nemmeno te ne accorgessi. Poi però arrivava la sera, e la città cambiava faccia: musica a palla su ogni locale, passeggiando per strada ogni dieci passi ti ritrovavi ad ascoltare un’altra canzone; gente in giro alle 3 del mattino come fossero le 3 di pomeriggio; ragazzi e ragazze vestiti e truccati quasi stessero facendo una sfilata; ajusshi ubriachi fuori dai bar e ristoranti dopo una lunga giornata di lavoro in ufficio; notti senza sonno, piene di divertimento, cibo e soju. Era questo il mondo di cui tanto sentivo la nostalgia, il mondo al quale sentivo di appartenere…

Fortunatamente, Taemin l’aveva presa più che bene la mia scenata al fansign. Parlavamo su kakaotalk praticamente tutti i giorni, tranne quelle volte in cui era particolarmente occupato e io ero la prima a non voler disturbare.
Quando era possibile, facevamo anche delle lunghe videochiamate su skype. La prima volta era stata parecchio imbarazzante. Non ci eravamo detti più di qualche parola: lui perché si vergognava di parlare in inglese; io perché mi vergognavo del solo fatto che c’era lui dall’altra parte. Alla fine, dopo qualche videochiamata, ci avevamo fatto l’abitudine ed eravamo diventati buoni amici. Parlavamo del più e del meno, per quanto ci fosse possibile con il suo scarso inglese. Io avevo iniziato a prendere delle lezioni di coreano su un sito su internet e lui mi dava una mano con la pronuncia. Pian piano le nostre lezioni a due erano diventate lezioni di gruppo. Stando nel dormitorio, pian piano anche Jinki, Minho, Kibum e Jonghyun si erano aggiunti alle nostre conversazioni. Prima per gioco, per dare fastidio a lui, poi perché avevano trovato interessante e divertente insegnare e sentir parlare un brutto coreano a una ragazza straniera. Almeno questo era quello che avevo ipotizzato io.
Molte volte si aggiungeva anche qualcuno degli exo, quando capitava…soprattutto Jongin e Baekhyun, che erano fin troppo spesso di passaggio dagli SHINee .
Ero riuscita anche a conoscere Amber in uno dei nostri incontri. Praticamente era passata per restituire qualcosa a Jong, ed era capitata proprio mentre Taemin e Kibum cercavano di spiegarmi come funzionava il fatto del soggetto e del tema in una frase. Non ci erano riusciti un gran che, così hanno chiesto aiuto a lei. Da quel giorno iniziai a fare amicizia anche con lei. Ammetto che più la conoscevo e più diventavamo intime, più mi dispiaceva per una mia amica cui le f(x) erano il suo ultimate group. Avrei tanto voluto presentargliela, ma sapevo di non poterlo fare. Neanche la mia famiglia sapeva che ero in contatto con tutti loro. Ancora non glielo avevo detto. Avevo paura si facessero sfuggire qualcosa, soprattutto mia sorella che era anche lei una kpopper. Probabilmente avrei potuto fidarmi di lei, ma non mi sembrava il caso di rischiare. In più, Jinki era stato più che chiaro sul fatto di non far trapelare qualche scandalo inutile.

L’anno scolastico si avvicinava alla fine e con esso anche gli esami ed io ero men meno che concentrata. Volevo solo che tutto quanto finisse. Da lì a poco avrei iniziato la mia vita universitaria a Seoul, e non vedevo l’ora di ripartire.
Non avevo raccontato niente a Taemin del fatto, volevo fargli una sorpresa. Solo Amber ne era a conoscenza. Mi ero fatta dare una mano da lei con l’iscrizione e il dormitorio. Era la mia complice e con li potevo comunicare meglio, ma soprattutto sapevo di potermi fidare.
Sarei partita qualche settimana prima di iniziare l’università, così da poter avere un po’ di tempo per organizzarmi e sistemarmi. Nelle prime 2 - 3 settimane Changho e sua moglie mi avrebbero ospitata nella loro casa e aiutato a fare gli altri documenti necessari per la permanenza.

Poi di colpo un suono improvviso richiamò la mia attenzione. Era arrivato un messaggio su kakaotalk.

(T)- Ti connetti su skype? Devo farti vedere una cosa.

Avevo parecchio da studiare in realtà. Avrei potuto tranquillamente rispondere così, lo facevo spesso, soprattutto quando non era proprio il caso di fare una VIDEOchiamata. Sapete no? Quei giorni in cui state a casa col pigiama vecchio di 21209189012 anni , la faccia struccata con i puntini bianchi della crema sopra i brufoli, i capelli tenuti su in quella specie di coda senza forma e le occhiaie che vi arrivano fino ai piedi? Bhe…ecco quelli mi sembravano i momenti più giustificabili per mentire e dire di essere occupata a fare qualcos’altro, ma più che altro sapendo che dall’altra parte c’è uno come Taemin, se non addirittura gli SHINee al completo…-.-

Il suo “devo farti vedere una cosa” però, mi aveva parecchio incuriosita, quindi lasciai stare quello che stavo facendo e mi precipitai ad accendere il pc. Appena prese vita feci il sign in su skype.




La pagina non fece in tempo a caricarsi del tutto che Tamein già mi stava video chiamando. Insistente il ragazzo oggi, pensai tra me e me. La videocamera si accese e solo allora mi accorsi di quanto fossi spettinata. Sistemai velocemente i capelli in una coda. Avevo fatto proprio bene a schiarirli, facendoli tornare alle loro origini castani chiari. Sembrava quasi che più chiari erano, meno si notava se erano spettinati.
Dall’altra parte dello schermo, c’erano Taemin e Jongin. Apposto, ero stata fregata. Probabilmente non aveva niente da farmi vedere, era stata solo una scusa per farmi connettere e giocare un po’. Quando ci si mettevano, loro due erano da suicidio. Sia perché erano belli da mozzare il fiato, sia perché insieme si scatenavano. Era un tira e molla continuo, tutta la vitalità che dovevano trattenere mentre erano davanti a delle telecamere (destinate alla TV of course), bhe, la liberavano quando stavano a casa insieme. Erano irriconoscibili, uno più dell’altro.

(N) “Ciao ragazzi, come va?

(T-JI) “Nath-yaaaaaa!!!

(T) “Ci sei mancata!

(JI) “Perché ti sei fatta sentire così poco in questi giorni?

(T) “Cosa ti abbiamo fatto di male per meritarci questo da te?! Perché ignori i nostri messaggi?! Perché ci eviti?!”
Esagerati come sempre. -.-

(N) “YA! Ve l’ho già detto! Sono molto impegnata con gli esami. È già tanto se sto qui a perdere tempo con voi adesso.

(T) “ Si, si. Tutte scuse!

(JI) "Smettetela di parlare in inglese che non capisco!!!"

Sghignazzavano tra di loro come per prendermi in giro, mentre facevano finta di essere offesi e arrabbiati. Poi di colpo a Taemin spuntò in faccia un sorriso enorme che andava da orecchio a orecchio.

(T) “Vuoi vedere quello di cui parlavo prima?

Ah, allora doveva veramente farmi vedere qualcosa. Non sapevo cosa aspettarmi vedendo tutto questo entusiasmo.
Prese il portatile e lo spostò, dirigendo la visuale della webcam verso uno spazio più ampio del dormitorio.




Loro però erano spariti.
All’improvviso partì una canzone. Una di quelle super stupide dei gruppi femminili. Onestamente non riuscivo a riconoscere di chi fosse perché non seguivo molto i gruppi femminili. E poi BOOM!! Saltarono fuori, uno da destra e uno da sinistra e iniziarono a ballare come dei deficienti. Spalancai gli occhi, non ci potevo credere. Quanto potevano essere cretini? Iniziarono a scuotere il sedere di qua e di là e io scoppiai in una di quelle risate fragorose che risuonò su tutta la stanza e di cui risentii anche l’eco che proveniva dal loro computer. Iniziarono a ridere anche loro. Impossibile trattenersi, ma continuavano a ballare, non si fermavano. Le lacrime iniziarono ad uscire tanto ridevo. Tenevo forte la pancia, che iniziava a fare male.

(N) “Era …questo ahahah.. che volevate farmi vedere?ahahha” Chiesi io tra una risata e l’altra. Pensai a quanto sarebbe stato bello assister alla scena di persona. Ma non ero assolutamente nella posizione di lamentarmi…in fin dei contri, almeno io la stavo vedendo.

Alla fine della canzone si buttarono per terra esausti, più di quanto potessero esserlo dopo una loro normale esibizione. Taemin si alzò di scatto e con un gran sorriso si avvicinò alla webcam. Aveva i capelli tutti bagnati dal sudore e scompigliati, il respiro affannato dalla fatica. Prese un respiro e disse:

(T) “Allora, ti è piaciuta la nostra performance?

(N) “ Oh si! Molto interessante. Ho soprattutto apprezzato la coerenza della coreografia. Sincronizzazione perfetta…ahahhaha!” Dissi io mentre mi asciugavo le lacrime. Anche Jongin si alzò e si mise vicino a Taemin.

(N) “allora, oltre a questa bellissima esibizione, come va?

(JI) “Tutto bene dai. Un po’ stanchi dopo aver passato tutta la notte a preparare questo spettacolo per te, ma tutto bene.” Non riusciva proprio a parlare seriamente per un momento eh?

(N) “Ah, perché c’è stato bisogno di prepararsi per questo? E io che pensavo foste così bravi da riuscire a improvvisare certe coreografie complicate come questa finché eravate solo voi due

(T) “Non siamo poi così tanto bravi…ci sono voluti giorni e giorni di allenamento per questo…..AHAHHAHA

Continuammo così per un po’. Una volta che iniziavano non se la finivano più.
Dopo poco iniziai a chiudere la conversazione. Io avevo tanto da studiare e loro, a quanto pareva, tanto tempo da perdere.

(N) “Ci sentiamo presto. Tra due settimane dovrei aver finito con gli esami e tutto. E avrò più tempo da dedicare a voi due nullafacenti.” Dissi io ridendo sotto ai baffi.

(T) "Oh grazie molto gentile signorina. Ahaha"

(JI) "Perchè? Cha ha detto, che ha detto?"

(T) " Niente niente, te lo dico dopo" poi si rivole a me “Buon studio allora e a presto straniera.”

(N) “Buona notte a voi invece. Bye bye

Li salutai con la mano forte forte e poi chiusi la chiamata.










SPAZIO AUTORE:
Mi scuso per non aver postato più, ma tra esami e lavoro sono stat un po incasinata. I capitoli sono scritti, ma onestamente caricarli qua mi impiega parecchio tempo visto che li riguardo, coloro le frasi e metto immagini, quindi scusate!!!! Tra un po parto per un viaggio studio di tre settimane e sarò quindi parecchio assente, ma dp il mio ritorno il 17 agosto, cercherò di pubblicare a raffica i capitoli. Grazie tante a chi ancora mi sostiene e segue la mia storia, anche se poche sappiate che scrivo solo per voi!!! Grazie mielle!!!! ^^

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Capitolo 16
*** I'M BACK ***



I’M BACK

 
L’aereo atterrò. Finalmente dal finestrino vedevo nuovamente la torre di controllo dell’Incheon International Airport.

Questa volta non ero stata fortunata come la prima: vicino a me si era seduto un signore coreano parecchio arrogante. Io ero seduta dalla parte del corridoio e per tutto il viaggio non aveva fatto altro che chiamare le hostes per fare una qualunque richiesta, per ogni minima sciocchezza, disturbandomi così per tutto il viaggio. Fortunatamente a una certa si era addormentato, ma non era durato a lungo.

Al contrario del mio solito, dovetti alzarmi subito appena tutti iniziarono a tirarsi su a prendere le valigie perché lui era impaziente di scendere. Io avrei aspettato che il corridoio si fosse sfollato per prendere la mia valigia con calma, e invece niente. -.-
Iniziammo ad uscire dall’aereo uno ad uno. Questa volta eravamo più stranieri che coreani, ma non mi dispiaceva, anzi più che altro non m’importava, perché forse sarebbe stata l’ultima volta per chi sa quanto, che mi sarei ritrovata tra tante persone occidentali come me.

(N) “아...미안해요 (oh, mi scusi)

Ero andata a sbattere contro un ragazzo coreano probabilmente sui 16-17 anni.

아니야, 괜찮아 (non fa niente)

Ecco che iniziavamo. Mi dava quasi fastidio quanto evadessero gli onorifici appena si accorgevano eri straniera, ma lasciai perdere.(*) Feci un respiro profondo e mi misi in marcia.
Ad aspettarmi sta volta non ci sarebbe stato nessuno: Changho era a lavoro e non poteva proprio venire, stesso per sua moglie, ma non era un problema. Adesso fortunatamente potevo comunicare, potevo tranquillamente farcela.
Andai subito a cambiare i soldi allo sportello più conveniente e subito dopo mi precipitai a ricaricare la mia T- money che avevo preso l’anno scorso. (la T-money è una scheda ricaricabile che si può usare per metropolitana, autobus e taxi).
Con le mie due grandi valige e lo zainetto sulla schiena, mi misi in marcia verso la fermata dell’AREX.



All'inizio era tutto deseto ma in pochi minuti mi ritorvai ad aspettare in fila con alle altre 294023171 persone. Non ci volle molto grazie al cielo. Vedendo che facevo parecchia fatica tra valige e il resto, un signore sulla 50ina molto gentile mi aiutò. Lo ringraziai facendo qualche inchino di troppo per i miei gusti, ma ormai dovevo iniziare a farci l’abitudine. Sapevo benissimo che la situazione lo richiedeva ed era la cosa giusta da fare.
La strada non era molto lunga a confronto con le 14 ore di aereo, ma avevo almeno un’altra oretta per mettere in ordine i mille pensieri che avevo in testa. Dovevo pensare a un modo per dirlo a Taemin. E anche a Jongin e tutti gli altri naturalmente. In fin dei conti sapevo di non aver fatto niente di male, le mie intenzioni non erano cattive, anzi, volevo far loro una sorpresa. Ma non ero sicura l’avrebbero gradita. Iniziavo a pentirmi della mia scelta.

Arrivai prima del previsto. Quell’ora era passata fin troppo velocemente. C’erano solo una fermata prima della mia.
Mentre aspettavo, il mio sguardo si soffermò su due ragazzi davanti a me. Uno dormiva con la testa all’indietro a bocca spalancata. Aveva i capelli corvini con il solito taglio a scodella che tanto amavo. L’altro invece, oltre che sempre lo stesso taglio e più spettinati, li aveva di color viola pastello. Mi fissava dall’alto in basso senza farsi troppi scrupoli. Lo guardai un po’ sorpresa, ma lui anche dopo essersi accorto che l’avevo visto, continuava a scrutarmi come niente fosse con lo sguardo assonnato. Di colpo mi guardò dritta in faccia e mi rivolse un sorriso da ebete che si vedono solo sui film. Poi si addormentò. Ero shoccata. Ok che i coreani erano strani forti e quello l’avevo già confermato la prima volta che ero stata in Corea, ma questa non si vedeva in giro tutti i gironi.



Ad aspettarmi fuori dalla stazione c’era Yesoul, la moglie di Changho. Mi salutò con la mano e mi rivolse un gran sorriso di accoglimento. Io mi sbrigai e ricambiai con un inchino veloce mentre andavo da lei. Mi diede un lieve abbraccio, anche se non ci conoscevamo benissimo e mi diede il benvenuto. La ringraziai facendo ancora un altro lieve inchino.

(Y) “Com’è andato il viaggio? Ah posso parlare in coreano con te adesso vero? Mio marito mi ha detto che hai studiato qualcosa…mmm forse sono troppo precipitosa…

(N) “No no, va bene tranquilla. Capisco- le dissi con un sorriso -Il viaggio è andato bene. Mi sono guardata quasi 3 film di seguito. All’ultimo sono crollata a metà. Ahaha

(Y) “Oh giusto! Sarai affamata e stanca poverina e io ti sto trattenendo qui. Scusa

(N) “Non fa niente.” Le dissi io per consolarla e non farla preoccupare.

Mi fece strada verso la macchina. Prese una delle valige e le dissi di stare attenta perché era parecchio pesante.
In due, le mettemmo dentro al portabagagli. Aveva dovuto abbassare i sedili posteriori per farle entrare entrambe. Mi fece segno di salire sulla macchina e ci avviamo verso casa loro. Non parlammo molto durante il tragitto, o meglio io non parlai. Lei aveva da fare con una collega al telefono per qualche documentazione che doveva essere pronta per il giorno dopo o qualcosa del genere. Appena chiuse la conversazione si scuso e mi spiegò che era veramente importante e che non aveva potuto farne a meno. Io naturalmente le dissi che non c’era nessun problema anzi, tra me e me pensai che ero stata fortunata. Già ero stanca di mio, se dovevo mettermi pure a pensare in coreano era la fine.
Entrammo dentro un parcheggio sotterraneo sotto a un palazzo bello grosso. Appena parcheggiò scendemmo entrambe dalla macchina. Avevo le gambe addormentate. Mi feci coraggio e andai a prendere le mie valige. Ne portammo una a testa fino all’ascensore.

Salimmo fino al 23esimo piano. Fortunatamente non soffrivo di vertigini, altrimenti non sarei nemmeno riuscita a guardare fuori dal balcone.
Entrammo nell’appartamento. Era bello spazioso. Iniziava con una piccolo corridoio dove da una parte c’era un mobiletto per mettere le scarpe. Poi si apriva in un ampio soggiorno con i divani, la tv e un piccolo tavolino al centro. La luce non troppo forte emanava un’atmosfera calma e accogliente. A sinistra c’era una specie di porta ad arco bella ampia e un banconcino che faceva da divisore tra soggiorno e cucina. La cucina al contrario era molto illuminata e non tanto grande con un piccolo tavolo per massimo 4 persone.
Iniziammo ad avviarci verso un corridoio e arrivate in fondo indicò una porta. La aprì e disse:

(Y) “Questa sarà la tua stanza. Non è molto spaziosa, ma visto che ci starai per poco tempo, penso possa andare.” Mi rivolse un gran sorriso e poi aggiunse “Fai come fossi a casa tua”.

(N) “Grazie mille, andrà più che bene!



Entrai nella piccola stanza che tanto piccola non era in fin dei conti. Per una persona sola andava più che bene. Appoggiai da un lato le valige e accessi una lampada vicina al letto. Mi tolsi lo zainetto dalle spalle e mi sedetti sul letto. Un sorriso mi si formò tra le labbra: proprio come me l’aspettavo, duro come il legno.

Non ci volle molto prima che Changho arrivasse, o almeno così mi era sembrato. Mi aveva accolta con un grande abbraccio e un bel “Benvenuta ancora!” che mi fece ridere. Parlammo per un po’ ma non mi volle trattenere molto. Era già tardi e sapeva benissimo che sicuramente ero stanca.
Andai a farmi un bel bagno caldo per sciogliere un po’ la tensione del viaggio. Intanto Yesoul preparava qualcosa da mangiare per me più che altro. Mi disse che visto che aveva lavorato tutto il giorno ci sarebbe voluto un po’ quindi se volevo riposarmi potevo fare tranquillamente. Lei mi avrebbe chiamata appena fosse stato pronto.

Mi sdraiai sul letto con i capelli ancora un po’ bagnati. Presi il cellulare tra le mani e accesi la wifi. Di colpo iniziarono ad arrivare tutte le notifiche dei giorni precedenti. Era incredibile quanti ne avessi ricevuti dall’ultima colta che mi ero connessa…4 giorni fa... Bhe diciamo che era stata una decisione presa con molta calma e dopo parecchi ragionamenti. Avevo pensato che probabilmente Taemin mi avrebbe contattata durante la mia preparazione per il viaggio e durante il mio viaggio e io avrei dovuto mentire per non dirgli dove stavo andando…e c’erano già stati parecchie bugie tra di noi, soprattutto da parte mia, fin dall’inizio. Quello sarebbe stato il miglior modo per scampare, eventualmente, da una situazione simile a quella passata. E in più ero spaventata. Questo viaggio era definitivo per me. Era importante e avevo bisogno di qualche giorno tutto mio per prepararmi mentalmente. Avevo bisogno di evadere dal mondo che mi circondava e concentrarmi su di me.

Su kakaotalk avevo ricevuto ben 15 messaggi. Normalmente era già tanto se ne ricevevo 1 al giorno e ora addirittura 15? Di cui 9 erano tutti di Taemin e 2 di Jongin….Bene...
Aprii prima quelli di Jongin, facevano meno paura…

(J) - Hey girl! Come va?
- ^^

OK. Fin a lì tutto bene. Prima di rispondere però volevo dìvedere quelli di Tae..Aprii e

(T) 3 giorni fa

09:01 - Hey straniera! Come va?

09:01 - ;P

2 giorni fa

15:30 - ci sei?

ieri

10:59 - mmm…mi sa che hai da fare. Di solito rispondi dopo poco.

15:08 - Devo raccontarti una cosa!!!

17:45 - Perché non rispondi?

18:10 - Va bene vado a dormire buona notte, ho finito da poco gli allenamenti e sono stanco. Buona notte!!!!!

oggi

09:37 - Ancora niente? È successo qualcosa? Ho fatto qualcosa io?

2 minuti fa - Hey straniera…mi manchi…XP perché non rispondi? Mi devo preoccupare?

L’ultimo era di qualche minuto fa. Quindi probabilmente aveva visto che avevo aperto la chat…
Mi sembrò il momento migliore per dirglielo ma avevo paura.

..
.
(N) – YA PABO! Hai da fare?

Non dovetti aspettare più di 5 secondi per ricevere una risposta.

(T) - Allora sei viva!!!
- Sono all’SM a non fare niente. Aspetto che gli altri finiscano per andare a mangiare qualcosa insieme. Ci sei su skype adesso?

Mi veniva quasi da ridere e piangere allo stesso tempo. Faceva come se non fosse successo niente, come se non fossi stata stronza…mi sentivo in colpa…

(N) – Lee Taemin-sshi, non arrabbiarti ok?

Il messaggio lo aprì subito, ma esito un po’ prima di rispondere.

(T) – …ok

(N) – A che ora vai via dall’sm?

(T) – perché? Alle 10 pm circa comunque.

Mi tirai su i tutta fretta e iniziai a vestirmi. Qualche altro messaggio arrivò ma lasciai stare. Ormai avevo quello che volevo sapere. Presi la prima borsa che trovai e missi velocemente i documenti e il cellulare dentro.
Andai da Changho e Yesoul per scusarmi e dirgli che era urgente e che dovevo andare. Che sarei tornata in meno di un’ora, giusto il tempo di arrivare all’sm farglielo sapere e tornare a casa, ma mi sentivo tanto in colpa e maleducata visto che Yesoul aveva preparato la cena solo per me.

(N) “Mi dispiace tanto- dissi rivolgendomi a lei – lo mangerò appena torno comunque. Ho veramente tanta fame, ma devo andare.

Yesoul mi guardo e mi fece un gran sorriso. Probabilmente aveva avuto quel sesto senso da donna e aveva capito in parte la situazione.

(Y) “Non ti preoccupare fai con calma. Appena torni te lo riscaldo in micro. Sarà buono lo stesso” mi disse mentre mi faceva l’occhiolino.

(N) “Grazie mille” dissi io facendo un inchino mentre mi avviavo.

(C) “ Aspetta! Tieni questo è il codice della porta di sotto e dell’appartamento - mi disse mentre mi rivolgeva un pezzetto di carta piegato a metà- altrimenti rischi di rimanere chiusa fuori

Ringraziai ancora e corsi via. Stavo facendo tardi e lui non avrebbe aspettato…








(*) per chi non lo sapesse in coreano ci sono difersi livelli di onorifici che vengono usati a seoconda dell'età o del livelo sociale della gente. Quindi se una persona è più piccola o di livello sociale inferiore, deve usare certi onorifici. non mi metto a spiegare oltre, se volete potete trovare altre info su google ;))

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Capitolo 17
*** SURPRISE! ***


SURPRISE!


 
La strada era parecchio buia ma non avevo paura. Sapevo di non doverne avere, là era tutto così sicuro. E anche fosse stato in quel momento non avevo tempo di averne. I capelli erano ancora bagnati e mi si appiccicavano sul viso. Tenevo il cellulare stretto tra le mani. Sapevo benissimo che senza una connessione wifi non potevo fare molto visto che avevo ancora il numero italiano, eppure in quel momento mi sembrava la cosa più vicina a lui che avessi…in caso non fossi riuscita ad arrivare in tempo.

Scesi di corsa le scale della metro e rischiai di fare un bel volo. Per fortuna avevo l’adrenalina a mille e i miei riflessi erano belli attivi. Non ci volle molto perché la metro arrivasse. Salii e mi sedetti su uno di quei sedili blu un po’ scomodi.
Un gruppetto di ragazze erano sedute qualche sedile più in là ubriache fradice. C’erano solo due ragazzi con loro e cercavano di tenerle su, per quanto gli riuscisse visto quanto erano messi male anche loro. Non mi ci soffermai troppo e iniziai a pensare a cosa avrei fatto appena mi fossi ritrovata davanti a lui. Cosa avrei dovuto dirgli?
Mi uscii dalla bocca una specie di grugnito indesiderato e portai la testa tra le mani. Sentivo il viso riscaldarsi e a sua volta tutto il corpo che tremava dai nervi. Perché mi ero cacciata in questa situazione!??
Ma una cosa era certa, questa volta non sarei stata codarda come la prima. Non sarei rimasta dall’altra parte della strada a guardare. Certo, dovevo stare attenta se ci fossero state altre fans, ma in qualche modo dovevo avvicinarmi di più.

Senza che nemmeno me ne accorgesi, arrivai alla fermata dove dovevo fare il cambio. Riuscii a scendere per un pelo, passando all’ultimo secondo mentre le porte si chiudevano. Mi precipitai a prendere l’altra metro. Sfortunatamente su questa c’era molta più gente e dovetti stare in piedi. Per fortuna il tratto era corto, ma le gambe non mi reggevano più tanto ero agitata.
Poi improvvisamente due ragazzi in cabina si avvicinarono a me in modo un po’ sospettoso.

Hey hyung, guarda un po’ qui che bel bocconcino abbiamo trovato? Kk

Smettila di guardarla come se te la volessi mangiare.”

Non ti sembra di averla già vista da qualche parte? In tv o qualcosa?

Nha, ma che dici. Al massimo assomiglierà a una delle attrici di quei porno americani che ti guardi tutte le sere…” e scoppiò in una risata fragorosa mentre quel altro lo colpiva col gomito come per dire di abbassare la voce.

I loro discorsi erano ridicoli. Capii subito che pensavano non riuscissi a capire. Ad un certo punto uno di loro mi comparò a un “bel piatto di ramyon”. Non ci potevo credere. Li lasciai fare mentre continuavano nella loro “conversazione” insensata. Non era il momento giusto per attaccare rogna.

Arrivata alla mia fermata mi feci strada in mezzo a loro e poi, un secondo prima di scendere, mi girai e guardandoli dritti in faccia dissi:

(N) “E per la cronaca, attrice porno ce la chiami a tua madre!

Girai i tacchi e me ne andai di corsa verso l’uscita. Guardi l’orologio ed erano già le 10.

(N) “Porca miseria!

Imprecai mentre iniziavo la mia corsa verso l’SM.
I semafori quel giorno non erano dalla mia parte, non volevano proprio diventare verdi.




Appena il verde scattò ricominciai a correre a tutta velocità. Mi intrufolai tra i vicoletti per tagliare un po’ di strada e finalmente ero sulla strada principale verso l’edificio. Il cuore mi andava a mille e pregavo dentro di me che non se ne fossero già andati .
Mentre le gambe mi dicevano di fermarmi, che non ce la facevano più a pochi metri dall’SM, una van nera sfrecciò nella direzione opposta di fianco a me.
Il cuore mi si fermò in gola.
Iniziai a rallentare la mia corsa mentre due passi più in là ero già davanti all’edificio. Che sfiga! Solo per qualche secondo!

Guardavo per terra con il respiro affannato e cercavo di riprendere fiato. Oltre a me c’erano solo altre due ragazze pochi metri più avanti a me che iniziavano ad andare via. A quanto pareva i loro oppa erano andati via e quindi anche loro potevano andare.
Stavo decidendo il da farsi mentre i polmoni ricominciavano a riprendere aria.

Nath?

Una voce incerta chiamò il mio nome. Una voce che conoscevo benissimo. Una voce che non mi aspettavo a sto punto. Girai di scatto la testa per confermare che fosse “quella” persona.
Taemin, con una maglia a righe bianhce e grige e pantaloni di jeans strappati, che mi guardava imbambolato dagli scalini della porta. Aveva i capelli corvini tutti scombussolati come se non si fosse pettinato per niente. Il viso senza un filo di trucco e gli occhi mezzi gonfi e assonnati.





Un’espressione più che sorpresa gli si disegnava in viso mentre mi scrutava.
C’erano solo pochi metri a separarci e nessuno nei dintorni oltre ai suoi manager a guardare la scena. Ero ancora un po’ chinata in avanti del mentre cercavo di riprendere fiato. Era stato tutto inutile. Ora non respiravo più.
Mi tirai su. Non distaccavo lo sguardo dal suo e nemmeno lui dal mio. Non sapevamo che fare.
I secondi passavano e noi rimanevamo lì, a esaminare la situazione, a cercare di capire cosa l’altro stesse pensando. Poi finalmente mi decisi a respirare e mi feci scappare una specie di piccolo sorriso. Alzai appena la mano per salutarlo. A quel punto però abbassai gli occhi.

Lui iniziò a scendere gli scalini pian piano uno ad uno, abbastanza perplesso mentre si passava una mano tra i capelli. Si guardava intorno confuso mentre cercava di capire cosa stesse succedendo. Io lo sbirciavo con la testa bassa e una mano dietro al collo. Ero imbarazzata e mi sentivo a disagio, più di quanto avessi immaginato. Poi il suo sguardo ritornò verso di me e di colpo si precipitò nella mia direzione. In meno di 4 passi arrivò fin troppo vicino a me, spaventandomi tanto da indietreggiai di colpo rischiando quasi di cadere dal marciapiede. Per qualche strano motivo, il mio istinto mi diceva di mantenere una certa distanza tra di noi.
Si fermò davanti a me e aprì la bocca a mo di dire qualcosa ma non gli uscì niente.
Mi feci coraggio e dopo aver preso un bel respiro dissi:

(N) “Sorpresa!...

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Capitolo 18
*** SILLY SITUATION... ***



SILLY SITUATION…
 
(N) “Sorpresa...

Non lo dissi proprio come me l’immaginavo. Il mio tono fu un po’ strano, andai in discesa verso la fine rendendo la parola più angosciante che gioiosa come sarebbe dovuta essere.
Non riuscivo a capire dalla sua espressione cosa gli passasse in testa.
Fece un’altra volta come per parlare ma ancora niente. Stava pensando a cosa dire. Si schiarì la gola. Era parecchio buio ma vidi le sue guance arrossire mentre si accorgeva che stava facendo la figura dell’idiota.

(T) “Sei qui…

(N) “ Si sono qui…

(T) “Non era una domanda. Era un’affermazione. Sei qui!...

Poi si fermò, indeciso se continuare o meno.

(T) “E perché sei qui?

Capivo che non lo chiedeva con cattiveria o perché non volesse che fossi lì, ma perché naturalmente era stato colto alla sprovvista.

(N) “ Oh bhe…questa forse è la parte più interessante della sorpresa…se ancora può chiamarsi così vista la tua reazione” l’ultima parte la dissi molto velocemente e a bassa voce. Era più un commento per me stessa a voce alta che qualcosa che volevo mi sentisse dire.

(N) “Comunque, bhe ecco, mi sono trasferita qui, per l’università…

Alzai lo sguardo per guardarlo in faccia e vedere come reagiva.

(T) “Wow…oh bhe wow…emmm di certo..wow…

I suoi “wow” suonavano uno più sorpreso dell’altro. Di sicuro non se l’aspettava una risposta del genere.

YAH! Lee Taemin! Cosa stai facendo entra subito nel van!

Si girò per un momento per dire al manager che stava arrivando. Lui naturalmente insisteva perché si sbrigasse e non ne aveva tutti i torti in effetti. Avrebbero potuto vederci. Poi rivolse la sua attenzione di nuovo verso di me e continuò:

(T) “E perché non me l’hai detto?

(N) “ Volevo solo farti una sorpresa…non mi è riuscita tanto bene vero?

Dissi io guardandolo da sotto le mie lunghe ciglia. Avevo quasi paura a guardarlo in faccia troppo come dire, apertamente. Per carità che era ormai un anno che ci parlavo su skype, ma ancora non mi ero abituata a tanta bellezza e dal vivo era tutto così vero e ..intenso.

(T) “No bhe la sorpresa ti è riuscita più che bene, altro che.

(N) “Si, ma non era questa la reazione che avrei voluto.”

Sentii io stessa la mia voce affievolirsi e diventare quasi una specie di pianto. Oh no! Non farlo Nath non pensarci nemmeno!!! Da quando sei diventata così piagnucolona?! Abbassai subito la testa perché sapevo benissimo che appena le lacrime facevano anche solo finta di voler uscire, gli occhi iniziavano subito a luccicare senza motivo.
Lui se ne accorse.

(T) “No! Ma è bello che tu sia qui. Sapevo che prima o poi saresti venuta, in fin dei conti ci speravo. Solo che non me l’aspettavo. Non così da un giorno all’altro…ecco.

Fortunatamente ero riuscita a mandare subito indietro le lacrime. A questo punto ero curiosa però.

(N) “ Quindi speravi che ritornassi?

Ok , forse ero stata troppo precipitosa. Io stessa mi vergognai della domanda che gli feci. Sapendo come era fatto lui, si sarebbe mangiato le mani prima di darmi una risposta. Infatti la faccia gli si infuocò e rimase lì a balbettare qualcosa di incomprensibile ma poi riuscì a comporre una frase di senso compiuto.

(T) “Bhe, ecco. So bene quanto ti piaccia la Corea. Diciamo che non ne sono affatto sorpreso se hai deciso di ritornarci, certo non pensavo così di colpo, ma in fondo sapevo saresti ritornata...no?

Lo disse tutto d’un fiato, Il suo discorso non faceva una piega. In effetti avevo espresso con tutta me stessa quanto amassi il loro paese, la loro cultura, la loro gente. Avevo tralasciato però che in parte se mi trovavo lì era anche in parte a causa loro.
Feci un mezzo sorriso di intesa e lui ricambiò con uno dei suoi, così perfetto e, per quanto potesse contare, speciale (per me).




Ad un certo punto il manager si fece vicino.

Mi dispiace ragazzi, ma gli altri stanno arrivando e dobbiamo andare Taemin. Sai benissimo che non puoi fare questo tipo di incontri qui davanti, quindi muoviti!
Sapevo che non lo diceva per cattiveria, quindi mi inchinai verso di lui e mi scusai per il disturbo creato.
Intanto dall’edificio iniziarono ad uscire gli altri. Uno ad uno iniziarono a sgranare gli occhi appena mi riconoscevano.

(N) “Ciao ragazzi” dissi io con un bel sorriso e un piccolo inchino giusto per rendere il tutto più formale e poco sospettoso in caso di sguardi indesiderati.

(J) “Nath-ya?? Ma che ci fai tu qui!? Ahahah non ci credo

Ok il mio tentativo di disinvoltura era stato rovinato in men meno che un secondo.
Si avvicinarono tutti a me mantenendo comunque una distanza si sicurezza.

(K) “Ti stai facendo una vacanza da queste parti? Avresti dovuto avvertirci! Non è che sei qui per salutare perché stai andando via vero?

(N) “Ma che! Sono arrivata oggi stesso

(T) “Altro che vacanza, questa si è trasferita. Farà l’università qui in Corea!

(K) “EH? Veramente?

(M) “Ma tu lo sapevi” disse Minho rivolgendosi a Taemin.

(T) “Non ne avevo idea hyung. Ha voluto farci una sorpresa.

(O) “E che sorpresa. Onestamente pensavo che non ti avrei mai conosciuta di persona” e lanciò uno dei suoi sorrisi impacciati e timidi verso di me.




(J) “Comunque lasciatelo dire, sei molto più nana di quel che sembravi sullo schermo. kkk” disse Jong mentre mi guardava dall’alto in basso.

(N) “ Oh bhe non si può avere tutto dalla vita..ahaha

Era fortunato che non mi offendevo facilmente, anche perché a me non sembrava lui mi sorpassasse poi di così tanto kkk.

(K) “Ha parlato Mr gratacielo” disse Key per prendere in giro Jong.

(J) “Ma sentilo questo qua!” e intanto le dava una botta sul braccio che fece male anche a me. Scoppiamo a ridere tutti insieme.

Per qualche strano motivo quella situazione mi sembrava più che normale. Cioè per carità, ero mezza stordita quanta bellezza avessi intorno, eppure mi sembrava di star facendo conversazione dopo tanto tempo con dei vecchi amici.
La chiacchierata non poté andare molto oltre. I manager erano insistenti sul fatto che dovevano andare, che si erano fermati anche fin troppo qua davanti e che erano stati fortunati per ora. Ma non potevano rischiare.

(K) “Ma tu abiti qui vicino? Come ci sei arrivata?” mi chiese Key mentre ci dirigevamo verso la loro van.

(N) “No bhe, sono arrivata con la metropolitana. È un po’ lontano da qui.” Spiegai velocemente visto che non volevo trattenerli oltre.

(T) “Vuoi che ti chiamiamo un taxi? Lo pago io, non è un problema..”

(N) “No tranquillo. Posso anche tornare come sono arrivata.

Ok non ero abituata a tutte queste attenzioni. Questo era uno dei lati cui preferivo dei coreani, attenti e sempre educati. Sembrava quasi de essere dentro a uno di quei drama che tanto adoravo.

(K) “Ma è tardi, e …onestamente è meglio se tu non vai in giro da sola.

(N) “Perché no?

Non ci vedevo niente di male. Lo avevo già fatto l’anno scorso, perché non potevo anche adesso?

(K) “Bhe lo sai no…sei straniera e sei …carina. Potresti fare incontri poco desiderati…ecco..soprattutto di sera e ..” si schiarì la gola imbarazzato.

(J) “Quello che vuole dire Kibum è che se vai in giro, tu vestita così rischi di essere stuprata” lo interruppe Jong con la sua grande delicatezza.

Mi si spalancarono gli occhi. Era proprio strano sentire un idol parlare così bruscamente. Onestamente non avevo manco guardato cosa avevo messo prima di uscire. Mi guardai e capii il commento di Jonghyun.
Praticamente avevo dimenticato di cambiare la maglia del pigiama color panna che, non si vedeva che era un pigiama ma…era parecchio come dire, trasparente. E di certo mettere un reggiseno nero e i pantaloncini di jeans strappati non era stata proprio la cosa più intelligente da fare. Inoltre i capelli ancora non ci pensavano nemmeno ad asciugarsi con tutta l’umidità che c’era là…e quindi mi si attaccavano tutti alla pelle della spalla scoperta.
Ci ragionai un momento e poi dissi:

(N) “Se sono riuscita ad arrivare sana e salva posso anche farcela al ritorno

(M) “Manager-nim, possiamo accompagnarla con il van?

Il manager mi guardò un po’ incerto e ci pensò su un per qualche secodo.

Bhe, non so quanto sia una buona idea…è un posto molto affollato?” chiese rivolgendosi a me.

Non sapevo se rispondere o no.

(N) “Bhe no, ma non posso accettare, è parecchio distante da qui e vi fari far-“ non riuscii nemmeno a finire la frase che mi intrupperò.

(M) “Dai Manager-nim, tanto comunque saremmo andati a mangiare fuori.

(T) “Ci possiamo fermare a mangiare da quelle parti no?

(O) “Per me va bene. Dov’è che stai?

(K) “ Anzi fermati a mangiare con noi visto che ci siamo!

(J) “Si dai! Dimmi la zona così inizio a cercare qualche buon ristorante!” disse mentre prendeva dalla tasca il suo smartphone e accendeva la connessione internet.

(T) “Sarà la tua festa di benvenuto da parte nostra, che ne dici?

Mi guardavano tutti e aspettavano una mia risposta. Non era che non volessi, ma non sapevo se era il caso. Cosa sarebbe successo se li avessero riconosciuti? Cosa avrebbero pensato di me? Straniera mai vista in mezzo a degli idol? Forse niente, forse tutto. Esitavo a rispondere. Guadai negli occhi il manager per trovare un’ancora di salvezza, ma non riuscii a capirmi.

(N) “Non so…ho detto che sarei tornata presto. E mi sembra di star scombussolando un po’ troppo le cose

(J) "Basta che ti metti uno di quei cartellini dello stuff e siamo apposto, nessuno avrà niente da dire se è questo che ti preoccupa."

Poi il manager parlò:

OK ragazzi intanto che decidete però entrate dentro il van grazie. Dai su su!

Onew e Key erano già dentro. Mi sentii spintonare da dietro da qualcuno. In pochi secondi mi ritrovai dentro il van senza nemmeno accorgermene. Alla mia destra avevo Minho e Tamein a sinistra. Davanti Key e Jonghyun che cercavano ancora di farsi dire dove abitassi, mentre Onew si posizionò davanti vicino al posto del conducente.
Sentivo il mio viso diventare di fuoco e il corpo andare in iperventilazione. Alla fine cedetti e diedi loro l’indirizzo così che si togliessero da davanti il mio viso. Era troppo, troppa perfezione troppa bellezza intorno a me.

Il motore del van prese vita poco dopo e sentii mentre facevamo retromarcia in quel piccolo piazzale davanti all’SM. In pochi minuti mi ero ritrovato in una situazione impossibile che non avrei mai e poi mai immaginato potesse accadere così all’improvviso.
Assurdo! Pensavo tra me e me, mentre sfrecciavamo tra le strade di Gangnam senza che nessuno sospettasse niente del mio..o meglio del nostro segreto.

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Capitolo 19
*** SPECIAL DINNER ***



SPECIAL DINNER
 
Non ci volle molto ad arrivare al ristorante. Il manager guidava come un pazzo, quasi quanto i tassisti di Seoul. Io personalmente, avendo degli idol dentro, sarei stata decisamente più prudente, ma a quanto pareva era proprio una cosa coreana, loro guidavano così…
Minho e Taemin mi tormentarono per tutto il viaggio perché non avevo detto niente del mio arrivo, ma non furono troppo duri, anzi, li vedevo quasi esitare a non offendere troppo. In realtà nell’ultimo anno su skype nessuno dei due si era mai posto dei problemi a prendermi in giro, ma ero certa che anche loro si sentivano un po’ a disagio visto che questa volta ero lì di persona. Ero parecchio imbarazzata ed elettrizzata come non mai ad essere nella loro van…cioè come ci ero andata a finire lì???
Key e Jonghyun si erano impegnati a trovare un buon ristorante un po’ fuori dal centro proprio per sfuggire a sguardi indesiderati, mentre Onew non aveva fatto altro che canticchiare le canzoni che trasmettevano in radio.
Scenderono uno ad uno dal van e quando arrivò il mio turno il manager mi fermò e mi porse un cartellino di plastica con la scritta “STAFF”.

Metti questa. Se qualcuno ti chiede qualcosa-

(N) “No comment” dissi io ancora prima che finisse la frase.

Mi guardò come per approvare e gli feci un piccolo sorriso. Scesi dal van e mi rivolsi di nuovo al manager.

(N)“Comuqnue scusi per la scortesia, non mi sono presentata. Io sono Nath-

Nathalie , l’amica di chat di Taemin, lo so, lo so. Non fa che parlare di te…
disse mentre lo guardava con un mezzo sorriso sul viso.
Mi girai verso Taemin divertita sapendo che il manager lo faceva apposta per prenderlo in giro.

(T) “YAH! Hyung, è così che iniziano i malintesi…” gli disse rivolgendogli un’occhiataccia imbarazzata.

(M) “Quali malintesi si potrebbero creare perché? Eh?Eh? A cosa stai pensando?? Pervertito...”Lo prese in giro Minho mentre rideva di gusto e lanciava occhiate pervertite verso Taemin, stuzzicandolo con un dito su un fianco. Lui lo colpí giocoso sullo stomaco mentre gli diceva di smetterla anche lui.
Gli altri si facevano i cavoli di loro mentre studiavano il menù esposto fuori dal piccolo ristorante.
Ci avvicinammo anche noi a vedere cosa c’era di buono. Una volta letti tutti i piatti dovetti riconoscere che non ne conoscevo nemmeno la metà.

(K) “Non hai mai mangiato lo stufato di kimchi (김치찌개)!!!??"

(N) “Bhe sai...non é che sia stata in Corea per tanto. L’anno scorso onestmente ero così su di giri che molte volte non avevo nemmeno fame e altre non avevamo motlo trmpo e quindi finivamo per mangiare sempre la stessa roba....” avrei potuto continuare con le scuse, fatto stava che comunque non avevo provato molto la prima volta, andavo sul sicuro sulle cose che mi erano piaciute e avevo prso sempre quelle. Me ne ero pentita tatnissimo appena tronata a casa, quidni adesso ero pronta a tutto!

(K) “Allora quello lo prendiamo di sicuro! Non puoi stare qui e non averlo mangiarto! Oggi ti farai una cultura di cucina coreana con noi!
Esagerato come sempre mi prese per il polso e deciso mi trascinò verso l’entrata. Mi prese un po’ alla sprovvista. Cos’era tutta quella confidenza? Sentii le guance colorarsi e cercai di liberarmi dalla sua presa delicatamente per non offenderlo e per non continuare ad andare in iperventilazione davanit a loro. Sarebbe stato imbarazzante se se ne fossero accorti.

 Ad accoglierci c’era una signora sulla mezza età. Ci rivolse un gran sorriso caloroso insieme ad un inchino.

Benvenuti!” disse mentre anche noi salutavamo e ci inchinavamo uno ad uno mentre entravamo.

(K) “Buonasera. Un tavolo per sette grazie.

La signora ci disse di seguirla e ci guidò fino ad un tavolo abbastanza appartato.
Ero sicura che li aveva riconosciuti e quindi cercò di darci un posto abbastanza lontano da finestre e porte.
 
Il ristorante era in stile tradizionale perciò dovevamo sederci per terra, per fortuna su dei cuscinetti, altrimenti giá immaginavo la fine che avrebbe fatto il mio sedere.

Key si posizionò a capotavola e mi mise vicino a lui. Di fianco dall’altra parte si sedette Taemin, cui il manager che stava per sedersi, cedette il posto per principio.
Mentre si sedeva però, la mano che appoggió a terra gli scivolò e andò a finire sopra di me e per non cadere, si aggrappo leggermente al mio braccio.

(T) “Oh scusami..

disse lui per niente scosso da quel tocco. Io invece sentivo bruciare ogni cellula del mio corpo. Poi finalmente riuscì a sedersi composto al suo posto. Cercai di non pensarci oltre e mi rivolsi a Key che mi spiegava cos’era ogni piatto, aiutandosi con l’inglese  così che io potessi decidere.
Cervo di seguire più che potevo le parole di Key, ma ero troppo distratta da tutti loro, da ogni loro gesto, da ogni loro parola e da quell’atmosfera così familiare, anche se nuova per me in realtá.

Era tutto così assurdo…Ero andata davanti all’sm solo per salutarli. Le mie aspettaive erano veramente basse, anzi avevo anche pensato che probabilmente avrebbero dovuto fare finta di non conoscermi nemmeno, soprattutto se ci fossero state altre fans. E invece, mi ritrovavo a mangiare insieme a loro come fossimo cari vecchi amici. Tutti chiacchieravano, ridevano e scherzavano. Mi sentivo dentro a uno di quei sogni a occhi apeti che facevo quando ero ancora solo una semplice fan. Quante storie mentali mi ero fatta sull’autobus mentre andavo a scuola, durante una lezione noiosa e la sera prima di andare a dormire? Ora invece li avevo lí, a pochi centimetri da me, che mi sorrievano e mi guardavano e mi parlavano. Cos’altro avrei mai potuto chiedere dalla vita? Avevo raggiunto ogni cosa ormai.
Rivolsi il mio sguardo alla mia sinistra. Taemin che rideva di una battuta che non avevo sentito . Risi anche io insieme a lui, anche se non sapevo di cosa, giusto per condividere quel momento prezioso insieme a loro.
 
(K) “Allora?? C’é qualche piatto che ti attrae particolarmente?
 
Per fortuna Key mi rivolse quella domanda, riportandomi al presente.
 
(N) “Ehmmm...bhe...sembra tutto cosí buono...non saprei."
 
(K) “Ok, fa niente. Sceglieró io per te.” Prese l’iniziativa lui senza lasciarmi altre opzioni.
 
Prendemmo tante di quelle cose che pensai non saremmo riusciti mai a finirle tutte entro la serata. Mi ricordai peró che non avevo avvisato Chang-ho che non sarei ritornata tanto presto. Presi il cellulare e cortesemente dissi che mi sarei allontanata per un momento per avvisare a casa che mi sarei fermata a cena fuori. Andai un momento in bagno e visto che c’ero, ne approfittai per fare la pipi e vedere come ero messa allo specchio.
Cercai di fare tutto quanto il piú velocemente possibile .Changho mi disse di non preoccuparmi, ma io mi scusai comunque perché sua moglie aveva preparato del cibo solo per me.
Tornata al tavolo la cena era giá sul tavolo o almeno parte di essa.

(N) “WOOW” dissi vedendo tutta quella bontá. “sembra veramente tutto cosí buono!!!



(T) “Dai siediti, siediti che stiamo aspettando solo te

Gli feci un gran sorriso e mi sedetti tutta eccitata pronta a mangiare. Fu allora che mi accorsi delle bottiglie di soju sul tavolo. Sette in totale, praticamente una per uno. Mi si spalancarono gli occhi, io non ero molto resistente all’alcool.
Presi le bacchette che Minho aveva distribuito in precedenza per tutti.

 “잘 먹겠습니다!! (Buon appetito!!)” esclamammo tutti prima di iniziare a mangiare.




SPAZIO AUTORE!: Vorrei scusarmi per aver lasciato tutto in sospeso così a lungo, ma ho avuto i miei motivi sorry sul serio. Ho avuto un forte blocco dello scrittore. L'altro girono leggendo un po di vecchie recenzioni diciamo che mi avevte ispirata di nuovo. Quinid rigrazio le mie seguitrici! e mi scuso specialmente con loro che le ho lasciate a metà storia per così tanti mesi. Spero di poter aggiornare piu spesso d'ora in poi. ALmeno finchè non inizierò a lavorare cercherò di pubblicare 2 volete al mese...ma non vi prometto nulla...sfortunatamente la mia testa goni tanto va in tilt e non riesce a formulare nuove idee per la storia...oKK Ho iniziato anche un'altra storia. Voglio vedere come andrà mandando avanti due fanfic alla volta. Spero tanto di riuscirci.  ;)

 

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Capitolo 20
*** SOJU ***


SO
JU
...
La serata stava perndendo una piega del tutto indesiderata da me. Avevamo iniziato a fare diversi giochi col soju e io non ero brava per niente e continuavo a mandare giù bicchiere dietro bicchiere. Loro sembravano più che divertiti nel vedermi in difficoltà e non ci fu nemmeno una volta che mi riempissero di meno il biecchiere. Anche se continuavano a vincere, anche loro stavano mandando giù soju a litri...ok forse sto essagerando, ma ero sicura che almeno 2 bottigliete per uno le aveano mandate giù ed eravamo solo all’inizio.

Prima che i giochi iniziassero però avevamo chiaccherato tanto. E mangiato tanto! Naturalmente venne fuori il discorso di come mai avessi deciso di trasferirmi definitivamente e come avevo fatto per organizzarmi e tutto.

(N) “Bhe ecco dicamo che Amber è stata di grande aiuto per tutto quanto

(M) “Quindi lei lo sapeva?

(N) “Bhe non solo sapeva, è stata proprio mia complice in tutto. È stata lei a darmi una mano ad entrare all’università. Probabilmente senza di lei non ci sarei riuscita.

Ongi tanto per fortuna Kibum mi aiutava con qualche traduzione. Altrimenti non ci sarei proprio riuscita.

(T) “Ma da quand’è che avevi pianificato di venire?

(N) “Onestamente, da quando me ne sono andata.” Chinai la testa imbarazzata della mia confessione. “ Ho iniziato a cercare un modo per poter ritornare e poterci restare più a lungo possibile, e questo sembrava quello più sensato.

(J) “Qunidi non avevi preso in considerazione solo l’università.

Feci un piccolo cenno con la testa come per affermare.

(N) “All’inizio avevo pensato ad altre possibilità praticamente... impossibili devo dire. È stata mia sorella a dirmi di provare con l’università. All’inizio non ero sicura di riuscirci e un giorno per caso è uscito il discorso con Amber e lei mi ha detto che mi avrebbe aiutata

(T) “Scusa, ma perchè non hai chiesto a m- ...a noi? Ti avremmo aiutata volentieri” disse lui con un filo di voce. Probabilmente si sentiva offeso perchè non avevo chiesto aiuto a lui e mi ero rivolta ad un altra persona. Allora cercai di spiegargli meglio la situazione:

(N) “Infatti avrei voluto dirvelo fin dall’inizio. Ma poi Amber mi ha dato questa idea della sorpresa e onestamente all’inizio sembrava sembrava proprio una bella idea.

Mi guardavano tutti ed erano attenti a tutto quello che dicevo. Iniziavo a sentirmi in soggezione sotto a tutti quelli sguardi, ma continuai:

(N) “Non pensate che non sia dispiaciuto anche a me tenervelo nascosto. Ma è stato anche un modo per me per impegnarmi di più... “Se voglio fare loro questa sorpresa dovevo per forza prendere quella borsa di studio”. Mi sono ripetuta questa frase in testa migliaia di volte per mesi.

(K) “Wow, sono così fiero della nostra dongsaeng. Hai fatto tutto questo per noi!” disse tutto sorridente guardandomi intensamente mentre gli si stampava un gran sorriso sulle labbra.

Sentii le guance prendere colore, in effetti da come l’avevo detto sembrava proprio che ero lì solo per loro. Dannazione a me e alla mia linguaccia...

(K) “O forse solo per qualcuno...” continuò rivolgendo prima lo sguardo verso me e dopo spostandolo verso Taemin.


A quel punto mi sentì infuocare.

(T) “Ya! Hy-Hyu- Hyung!!!” esclamò imbarazzato a morte anche lui.

(N) “Io..non...emm....no..” non sapevo che dire. Sentivo solo che andavo in iperventilazione continua a quel punto.

(O) “Kibum, smettila. Guarda quanto è diventata rossa...

(N) “Forse prima mi sono spiegata emm un po’ male...

Cercai di giustificarmi io con la testa china sul tavolo.

(J) “Stai bene? Sei proprio tanto rossa

(N) “Si si, probabilmente è il soju che inizia a fare effetto.” e poi mi misi a ridere come una deficiente.



La mia reazione era inaspettata un po da tutti quindi si unirono a me ridendo ancora più rumorosamente.


E poi i giochi iniziarono.
e

Arrivammo al punto che ogni minima stupidaggine ci faceva ridere come deficienti. Per qualche strano motivo, mi ritrovai a raccontare dei momenti piu umiglianti e imbarazzani della mia vita. Anche loro iniziarono a tirar furori qualche storia. Certo che vederli tutti mezzi sbronzi era uno spettacolo.

Jinki era diventato rossiccio in faccia, gli occhi lucidi quasi stesse per piangere. Non sembrava nemmeno più lui: avete presente l’Onew che siamo abituate a vedere in TV sempre composto ed educato...ok, dimenticatelo. Era un’altra persona, era...Jinki. Un Jinki più ubriaco del solito.
Jonghyun nemmeno sembrava avesse bevuto. Si ok che era diventato ancora più vivace e isterico del solito, aveva gli occhi sempre spalancati e non smetteva di ridere, ma in generale non barcollava come al contrario facevammo tutti gli altri.
Minho...bhe Minho è Minho ragazzi, lui può tutto. Sembrava un dio delle mitologie greche che faceva festa. Aveva le guance appena un po’ rosse e continuava ad offrire soju a tutti quelli che non avevano pieno il bicchiere.
Kibum aveva iniziato a togliersi un po’ di vestiti, e se il manager non lo fermava ad un certo puno , probabilmente ce lo saremmo ritrovato mezzo nudo che girava per il ristornate. Ad un certo punto si era pure messo a ballare qualche canzone di gruppi femminili e Jong, suo complice a vita, metteva le canzoni sul cellulare e agitava le mani sopra la testa facendo finte di essere un fanboy.
Taemin, lui era lì si e no...ogni tanto si perdeva nel suo mondo ancora di più del solito...l’unico problema era che non ci teneva più a mantenere una certa distanza tra me e lui. Era uno skinship continuo, quindi dedussi che l’alcool facesse questo effetto su di lui, addio timidezze.
Il manager naturalmente si era fermato al primo bicchiere. Sapendo di dover guidare ovviamente cercava di tenersi sobrio, ma onestamente non lo sembrava affatto. Penso si ubriacasse al solo vedere i ragazzi ubriachi.

Ad un certo punto mi ero alzata per andare un attimo in bagno, ma appena mi tirari su, mi sbilanciai all’indietro. Se non ci fossero stati Tamein e Kibum, sarei finita sopra il tavolo. Non mi sentivo più padrona delle mie gambe. Era la prima volta che mi trovavo in quello stato.
Mi tirarono su e mi portarono fino alla porta del bagno barcollando insieme a me. Dopo essermi liberata da tutti i liquidi che avevo in corpo, ritronammo a tavolo. Lì mi aspettava un’altro bicchiere di soju.

Del dopo, non ho nemmeno un ricordo...







 
 
 

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Capitolo 21
*** GOODMORNING ***



GOODMORNING

 

Mi svegliai che il sole non era ancora uscito del tutto. La luce era scarsa, ma col passar dei secondi si faceva avanti sempre più intensa e rosea, finchè un raggio di luce mi colpì dritto sugli occhi. Mi coprii d’istinto col braccio e mi girai dall’altra parte per evitare svegliarmi del tutto e poter continuare a dormire ancora un po’. Avevo la testa che mi pulsava e sentivo a pezzi tutto il corpo. Affondai il viso su uno dei tanti cuscini. Profumava di lavanda. Quella fragranza così dolce e soave mi rilassò e mi lasciai andare ricadendo nel sonno.
 NO fermi un attimo. Perchè ero su un divano? Perchè non ero sul mio nuovo letto? Qualcosa non andava, ma ero troppo stanca, ancora troppo debole per verificare che cosa succedeva....le palpebre si richiusero e ritorno tutto buio.
.
.
.
.
.
Mi sedetti lentamente incrociando le gambe ancora coperte. Avevo tutti i capelli arruffati da una parte e lisci dall’altra. Mi strofinai gli occhi che non erano ancora abituati alla luce che adesso era bella splendente. Inizai a guardarmi in giro e piano piano i miei occhi si spalancarono. Quello non era l’appartamento di Changho, ne ero sicura, eppure mi era fin troppo familiare. Si, familiare perchè l’avevo visto e rivisto chi sa quante volte su sullo schermo del computer.
 Mi tirai su di scatto, troppo in fretta e rischiai di cadere a causa della coperta che ancora mi avvolgeva le gambe. Davanti a me il sole risplendeva dietro a quell’enorme vetrata. Il parquet sotto ai piedi era caldo. Ero imbambolata e mi giravo su me stessa per ammirare quella  sala. Cosa cavolo ci facevo io lì?

Era tutto così silenzioso, quasi non sembrava vero....forse stavo sognando..(?)
 Si probabilmente era un sogno. Sentivo che le gambe non mi reggevano del tutto...cercai allora di togliere la coperta e la posai sul divano. Mi guardavo in giro confusa. Perchè sembrava così vero? Era la prima volta che facevo un sogno così realistico. C’era persino attacato su il quadro di loro sulla parete dietro al divano! Iniziai ad avviarmi a piccoli passi verso la cucina. Barcollavo da una parte all’altra...
A questo punto, per qualche strano motivo, cercavo un orologio. Ma non ne vedevo nessuno attaccato da nessuna parte. Poi ci pensai su: tanto era un sogno, perchè mai mi sarei dovuta preoccupare dell’ora?
 Tutto d’un tratto vidi la stanza girare e chiusi gli occhi. Cercai di stabilizzare i piedi a terra per cercare di non cadere. Abbassai la testa, gli occhi ancora chiusi. Avevo i pugni serrati ai lati delle cosce. Aspettai che tutto intorno a me smettesse di girare.
Iniziai ad aprire gli occhi lentamente e fu allora che me ne accorsi. Avevo addosso dei vestiti sconosciuti a me. Indossavo i pantaloni di una tuta e una maglietta a righe blu e grige fin troppo grande per me. Le mani non uscivano dalle maniche. Rimasi in quella posizione ad osservarmi per qualche minuto. Poi decisi che era inutile starsene lì impallata. Tirai su le mani e arrotolai le maniche su fino a far uscire almeno le dita. Da prima, sentivo un profunmo che mi seguiva nella stanza pensando fosse solo una mia imprassione, ma adesso che avevo avvicinato le braccia al viso l’odore si era fatto più intenso. L’istitno mi portò ad annussare la manica...aveva una fraganza fresca e dolce. Mi piaceva, mi piaceva fin troppo. Allora presi il collo della maglietta e lo portai sopra il naso così da poter godere al massimo di quel profumo così irresistibile.

Buongiorno” una voce mezza addormentata mi sorprese da dietro. Mi girai di scatto, gli occhi fuori dalle orbita. Mi si erano pure rizzati i peli delle braccia.

Minho, con il viso di uno che avrebbe dormito volentieri almeno altre 10 ore, si scuoteva i capelli spettinati per sistemarli mentre faceva un grande sbadiglio. Indossava una maglietta a maniche lunghe bianca con scollo a V e dei pantaloncini grigi chiari che gli arrivavano fino alle ginocchia. Mi sembrava di essere dentro a una di quelle publicità dove ti ritrovi che modello anche se appena sveglio è bello da morire...bhe lui era veramente appen sveglio ed era più che bello da morire....




(M) “Cosa stai facendo?” mi chiese poi mentre mi scrutava con gli occhi. Mi accorsi allora che avevo ancora il collo della maglia tra le mani e lo tenevo alzato ad altezza naso....figura di merda.
 Lo tirai giù immediatamente e cercai di sembrare il piu dissinvolta e normale possibile. Non mi riuscii tanto bene...ero rimasta immobile, ancora rivotla verso la cucina e lo guardavo di sottecchi dietro le lunghe ciglia. Sentivo le guance bruciare in modo assurdo.  Poi riuscii a pronunciare, o meglio, a balbettare qualcosa di simile a un “Buongiorno”.
 Avevo la gola secchissima e non me ne ero accorta fino a quel mometno. La mia voce era bella rocca ed era parecchio imbarazzante. La sua, al contrario, era super sexy...così non era giusto.
 Lui fece un mezzo sorriso e si avviò verso la cucina a grandi passi. Quando passò vicino a me, alzò la mano e la posò sulla mia testa scompigliandomi appena i capelli. Andò nell’altra saletta della cucina dove tenevano il frigo, lo aprì e tirò fuori una bottiglia di acqua. Prese due bicchieri dalla mensola e li posò sul tavolo. Riempì a metà entrambi e poi ne rivolse uno verso di me.

(M) “Tieni. Bevi piano, è molto fredda” disse mentre portava il suo bicchiere sulle labbra e ne beveva a piccoli sorsi.

Anche io presi il mio e feci come lui. Dentro di me intanto giravano mille miliardi di pensieri. Ero sconvolta. Adesso ero del tutto sveglia, ne ero sicura perchè sentivo chiaramente l’acqua che scorreva giù dentro la mia gola.
 Ma se non era un sogno, allora io cosa cavolo...come cavolo ci ero finita lì? Poi la mia mente ricordò...o anzi il mio palato, la mia gola, il mio stomaco ricordarono il sapore dolciastro e aspro del soju...

(M) “Come ti senti? Ieri sera eri parecchio sconvolta quando ti abbiamo portata qui” se la stava ridendo sotto i baffi.

Cosa cavolo avevo combinato quella sera? Quanto patetica ero stata? Non riuscivo a mettere in luce i ricordi...anzi non ne avevo nemmeno uno di ricordo dopo essere stata in bagno per l’ultima volta....se quella era stat l’ultima volta.... 

(N) “Mi gira ancora un po’ la testa, ma bene” dichiarai io con un filo di voce. Non mi andava di fargli sentire la mia voce da uomo.

(M) “Allora, te la senti di aiutarmi? Voglio preparare un po’ di 해장국 (Haejangguk - zuppa post -sbronza) Penso che ne abbiamo bisogno un po' tutti oggi. Ce la fai?"

Onestamente, non ne avevo proprio voglia. Fosse stato per me, sarei ritornata sotto le coperte per almeno.. mmm ...2-3 giorni, macome si poteva dire di no a lui, che mi guardava con quagli occhioni?

(N) "Ok va bene. Dimmi cosa devo fare

Minho non era proprio un gran cuoco, ma sapeva il minimo indispensabile per fare il neccessario. In quel caso le mie abilità culinarie furono più che utili, ero molto più veloce e brava di lui a tagliare le verdure anche in stato di hangover e non ci missi molto.

L’atmosfera tra di noi fu molto più familiare di quel che mi aspettavo. Dopo un po’, ero riuscita a sentirmi a mio agio e sembrava quasi, ma quasi, che mi fossi abituata a tanta bellezza.

(N) “Minho sshi?” richiamiai la sua attenzione ad un certo punto.

Senitii il su sguardo incuriosito su di me, ma non osai alzare il mio. Stava aspettando che continuassi.

(N) “Bhe mi stavo chiedendo...ieri sera” esitai un attimo mentre mi schiarivo la gola, poi continuai “Ieri sera, bhe ecco, per caso io, ho fatto o detto qualcosa di cui dovrei pentirmi?

Alzai lo sguardo e ritrovai il suo divertito, mentre gli scappava un sorrisetto men meno che affidabile sulle labbra. Non me l’avrebbe detta giusta, era ovvio. Poi abbassò gli occhi e ancora col sorriso sulle labbra disse:

(M) “No. Niente di cui pentirsi

 

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Capitolo 22
*** WAKE UP! ***


 


SPAZIO AUTORE:

Sorry ci ho messo un po a pubblicarlo ma sono stata impegnata. Spero vi piaccia. Come avrete capito dal capitolo precedente d'ora in poi finalmente vedremo Nath interagire di piu con gli SHINee...lo so che ci ho messo parecchio, ma vorrei far sembrare la storia piu realistica possibile visto che è gia assurdo abbastanza il fatto che una raazza possa entrare così facilmente nella loro vita....spero di finire presto il prossimo capitolo e postarlo il prima possibile. Ok BUONA LETTURA!!!



WAKE UP!!!

Dopo aver insistito per un po’ perchè mi dicesse la verità, decisi che era meglio lasciar perdere. Se ne avevo combinata una veramente grossa probabilmente me l’avrebbe detto, l’avrebbe fatto, vero? Ad un certo punto feci un sussulto: Changho! Oddio cosa avrebbe pensato! Avrà chiamato? Penserà che sono morta che sono scomparsa?

(N) “Minho sshi!! Dove sono le mie cose? Dovè il mio cellulare?

(M) “Hey, cosa ti prende tutto d’un tratto? Comunque non lo so, sono stato uno dei primi ad andare a letto.” Mi guardava confuso.

(N) “Devo avvisare a Changho che sono ancora viva... avevo detto che sarei tornata dopo cena, chi sa cosa avrà pensato?

(M) “ah...è per quello che sei tatno preoccupata?

Lo guardai scossa, intenta a capire cosa intendesse.

(M) “Bhe ieri notte hai ricevuto una telefonata dopo che ti sei addormentata sul divano. Un Ajusshi ti cercava e Gyeongshik manager gli ha spiegato tutto quindi non preoccuprti.

(N) “Oh...ah...eemmm ok...grazie. Ringrazialo da parte mia allora

(M) “Che io sappia dovrebbe aver dormito qui, puoi ringraziarlo dopo di persona quando si sveglia.

Annuii con la testa e mi rimisi a fare quello che avevo lasciato in sospeso. Cercavo di immaginare cosa gli aveva raccontato a Changho, sperando non pensasse che aveva accettato di ospitare a casa sua una ragazza che causava problemi e che si sbronza il primo giorno appena arrivata..... Per carità che in fin dei conti mi conosceva, sapeva come ero fatta e io sapevo che lui non era nessuno per poter giudicare, ma comuqnue ero preoccupata.

(M) “Non è che andresti a svegliare gli altri? Io finisco qui ok?

Ok. Tutto ciò mi prese prorpio alla sprovvista. Lo guardavo in faccia sperando scherzasse.  Ero rimasta immobile a fissarlo mentre continuava tranquillo a cucinare. Si accorse che ero ancora lì e allora mi guardo con una faccia come per dire: “Allora? Non ti muovi?”

Non riuscivo a muovere un solo muscolo del mio corpo e in fine chiesi:

(N) “Ma sei sicuro che posso?

(M) “Eh? In che senoso?

(N) “ Bhe ecco...non è che mi ritrovo con qualche sorpresa per caso?...” la mia voce si fece verametne bassa verso la fine.

Da tale shawol che si rispetti, avevo saputo dai diversi programmi e radio cui avevano partecipato, che tutti loro avevano qualche abitudine un po strana mentre dormivano e qualla che mi preoccupava di piu era quella che qualcuno, per qualche strano motivo non ricordavo esattamente chi, aveva la brutta abitudine di spogliarsi.....e poi parliamone seriamente, sappiamo benissimo tutte quante che la maggior parte dei ragazzi, freddo o non freddo, adora dormire solo con le mutande.....
Fece una risata senza badare a fare troppo rumore estremamente esagerata a mio parere, oppure l'avevo fatto ridere sul serio. Io non ne capivo il otivo, ero molto più che seria, ma lui questo non l'aveva capito probabilmente. 

(M) “Vai tranquilla...ah solo, attenta a Jonghyun. Qualche volta tira qualche pugno a chi cerca di svegliarlo.” E mi fece l’occhiolino.

Mi sentii impallidire di colpo...se mi avesse presa mi avrebbe stesa.

Mi avviai incerta verso il salotto per poi decidere chi andare a svegliare prima.

(M) “Inizia da Kibum” mi suggerì lui da dietro. Girai la testa e gli feci un lieve sorriso e feci una specie di inchino con la testra come per ringraziarlo. Mi sentii una stupida non appena lo feci.

Lo vidi intento a dire qualcos’altro ma mi ero gia avviata verso destra e lui sembrò capire che sapevo dove andre. Infatti lo sentii commentare sottovoce:

(M) “Ovviamente sai dov’è...” e cercò di trattenere una risatina per non farsi sentire. Sfortunaamente per lui, avevo setito tutto e mi ero sentita una merda a sapere perfettametne dove erano le loro camere da letto. Mi sentivo proprio una Sasaeng...

Sapevo di non esserlo e loro sapevano che non lo ero., per carita! altrimenti non mi averbbero mai portata lì. Se conoscevo così bene il loro dormitorio, era tutta colpa di Taemin che mi aveva fatto il tour su skype, mostrandomi dove portava ogni porta dell’appartamento. Non che glielo avessi chiesto, ma sembrava così entusiasta che lo lavevo lasciato fare.

Ero davanti alla porta della stanza di Kibum. Oddio, non sapevo cos fare. Avrei dovuto bussare? Potevo entrare direttamente? Cosa, come avrei dovuto fare per svegliarlo? Potevo toccarlo? Dovevo scuoterlo un po’? Kyaaaaaaaaaaaaa cosa dovevo fare???
Avevo le mani tra i capelli e stringevo forte i denti. Poi feci un gran sospiro. Avvicinai  la mano alla porta e bussai piano piano. Visto che nessuno rispondeva decisi che dovevo entrare. “Dannazione a Minho!”

Avevo la mano sulla maniglia e la vedevo tremare.

Su via Nath..non è mica la prima volta che entri nella staza di un ragazzo!! E non vedo il motivo per scandalizzarsi, hai fatto una scuola con tutti maschi!!! Ne hai viste di tutti i colori, cosa mai ci potrà essere dietro a questa dannatissima porta.....aaaaaaaaaaaa!” Capivo che non era lo stesso, assolutamente non era lo stesso. Questi erano gli SHINee, la perfezione della perfezione...non meritavo un così tanto grande privilegio di vedere le loro facce mentre dormiano dal vivo. E non avevo il ben che minimo diritto di svegliare quelle creature nel loro dormitorio!!!! Ma ormai ero lì...

La portà si aprì non appena feci girare la maniglia di poco. Sbirciai con un occhio verso l’interno per studiare la situazione. Ok sembrava dormisse ancora profondamente. Mi feci coraggio e spalancai di più la porta e finalmente entrai a passo lento. La luce era veramente poca, ma riuscivo a vedere perfettamente il suo viso perfetto sprofondare in parte sul cuscino.

 

Aveva i capelli un po’ arruffati, ma gli davano un’aria così innocente e selvaggia allo stesso tempo che rischiai di impazzire. Scuotei la testa e cercai di mandare via i pensieri pervertiti che iniziavano a piombarmi in testa. 

 

Avvicinai appena la mano sulla sua spalla e  con la punta delle dita cerai di scuoterlo leggermente mentre lo chiamavo:

(N) “Ki-Kibum sshi...è ora di svegliarisi. Hey...Kibum sshi

(K) “Mmmm” fu l’unica risposta che ebbi.

Allora cercai di essere un po’ più insitente e poggiai l’intero palmo della mano sulla pelle sofficie del braccio e lo incitai un po`più forte a svegliarsi.

Aprì leggermente gli occhi e mi rivolse uno sguardo agghiacciante. Levai subito la mano e mi allontanai di almeno un metro.

(N) “Emm...Minho sshi ha detto che ti devi svegliare.” solo dopo aver iniziato a parlare, mi accorsi che la voce mi tremava. Speravo lui non se ne fosse accorto.

Sprofondò il viso sul cuscino e fece uno sbadiglio mentre si stiracchiva. Poi si girò verso di me.



Si strofinò un po’ gli occhi e finalmente parlò:

(K) “Buongioro” la voce ancora mezza addormentata.

(N) “buongiorno anche a te.” Mi rivolse un sorriso senza far vedere i denti. Gli occhi due fessure che ancora facevano fatica ad aprirsi. Mi sentivo più a mio agio al vedere lui più umano.

(N) “ Stiamo preparando la collazione...bhe in realtà penso sia il pranzo ormai. Intanto alzati, io vado a chiamare gli altri.”

(K) “mhm...si....io...arrivo...

Uscii dalla stanza chiudendomi la porta dietro. Mi appoggiai alla port con la schiena e feci un respiro profondo. Sorridevo tra me e me pensando che tutto ciò era assurdo. Come cavolo ci ero finita lì dentro solo dio poteva saperlo. 

Il primo era fatto. Adesso ne mancavano altri 3....





 

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Capitolo 23
*** WAKE UP II ***


WAKE UP II

 

Percorsi il piccolo corridoio a passo lento, avevo le gambe tremanti. Cercai di ricompormi prima di passare davani la cucina sapendo che Minho mi avrebbe vista.

Mi feci coraggio e cominciai a camminara con andatura normale, o almeno così speravo. Mentre passavo rallentai appena e rivolgendomi a Minho gli dissi:

(N) “Uno è apposto, vado a sevegliare gli altri tre...

Lui mi fecce appena un cenno, era torppo concentrato a quello che stava cucinando.

Bhe, cosa ti aspettavi Nath che ti faccesse un applauso per esser riuscita ad uscire ancora mentalmente sana dalla stanza di uno di loro?

OK iniziavo a fare strani pensieri e non andava bene. Mi schiarii appena la gola e battei veloce le ciglia per riprendere lucidità.

Cominciai ad andare nell’altra parte del dormitorio. Attraversai la porta che portava al corridoio dove c’erano le altre camere. Alla mia destra Taemin e Jonghyun, alla mia sinistra Jinki e il manager....

E adesso? Quale per prima?

Poi di colpo un rumore provveniente dalla stanza di Jinki mi fece sobbalzare. Qualcosa di pesante era caduto a terra. La porta era socchiusa. Era totalmente buio all’interno. Nemeno un bricciolo di luce.

Il fatto che nessuno si fosse svegliato dopo quel rumore così forte mi aveva incuriosità. C’era almeno qualcuno lì dentro? A mio parere era impossibile non svegliarsi dopo un tonfo del genere, io sarei saltata giù dal letto!

Mi avviai a piccoli passi e raggiunta la porta appoggiai il palmo della mano sulla porta. La spalancai ancora un po’ per far entrare un po’ di luce e non rischiare di incimpare da qualche parte. Il problema era che davanti alla porta c’era un muro come a fare una ulteriore divisone e non faceva entrare bene la luce. Notai che la stanza iniziava alla mia destra. Entrai piano piano per cercare di abituare gli occhi al buio ed iniziai ad avvanzare. C’era un letto davanti a me e l’altro alla mia sinistra, quale era di chi? Erano entrambi coperti fin sopra la testa.

Bene, dovevo andare ad intuito. A Taemin era sfuggito di dirmi di chi era ogni letto. In quel momento mi accorsi che mi sarebbe stato utile una informazione del genere.

Avvanzi verso il letto di fronte a me. Dovevo pur cominciare da qualcuno no?

Lenatamente appoggia la mano su quella che supponevo fosse la sua spalla, ma qualcosa mi sorprese. Era fin troppo morbido...

Appoggiai allora con piu decisione la mano e sprofondo tra le coperte. Rimasi sorpresa e allora tolsi le coperte e affinai gli occhi per cercare di capire meglio.

 Cuscino....sotto c’era solo un cuscino, di quelli lunghi a cui ci si abbraccia....

Feci un sospiro di frustrazione e allo stesso tempo sollievo. Da una parte avrei preferito ci fosse il manager così avrebbe potuto svegliare lui Jinki, che da quel che sapevo era parecchio complicato da svegliare. Aveva il sonno pesante. D’altra parte pero era un sollievo che non fosse stato lì nessuno, soprattutto Jinki...immaginatevi io che lo scopro e me lo ritrovo mezzo nu.... okok NATH!!!!!! Riprenditi per l’amor del cielo!!! Da quando sei così pervertita?? Da quando ti metti a pensare a queste cose??!! Stupida Stupida Stupida!!!

Avevo il cuore che mi martellava dentro al petto. cercai di calmarmi e far passare quel momento di imbarazzo interno.

Poi sentii qualcuno rigirarsi nell’altro letto facendo qualche mugolio di lamento. Si era svegliato? Io l’avevo svegliato? Si stava lamentando perche non voleva svegliarsi o peche era ancora immerso nel mondo dei sogni e stava facendo un bel sogno? Bhe era il momento di scoprirlo visto che ci stavo mettendo un po’ troppo e avevo ancora altri due da svegliare.

Mi avvicinai piano mettendo un piede davanti all’altro con cautela per non rischiare di inciampare con qualcosa. Ero ormai quasi arrivata, riuscivo a distinguere abbastanza bene il letto.

Di colpo il mio piede andò a finire sopra a qualcosa, non so dire cosa, ma fece un rumore assordante, tipo quei giocchetti per i cani che fischiano. A quel punto intenta a togliere il piede da lì sopra, con l’altro finii per inciampare su qualcosa di duro.

Tutto quanto lo vidi succedere in camara lenta. Io che cercavo qualcosa, qualsiasi cosa a cui agrapparmi mentre volavo sopra al letto, lui, Jinki,  che dallo spavento del fischio di prima, si era scoperto e girato verso la mia direzione intento ad alzarsi. Ma io gli piombai addosso, sbattendo il mento sulla sua testa finendo per mordermi anche la lingua. Entrambi facemmo un gemito di dolore.

La reazione di entrambi fu parecchio lenta. Mi ci volle un po’ per capire che  il mio innocuo e poco prosperoso petto era letteralmente spiaccicato sulla sua faccia. Lui cercava di tenere la testa di lato educatamente mentre aspettava che io mi alzassi, ma io...in quel mometno io...la vergogna era talmente tanta che non si riuscivo. Cercavo e cercavo con tutta me stessa di trovare un punto solido su cui la mia mano non scivolasse ogni volta che cercavo di tirarmi su.  Alla fine lui vedendo il mio inutile sforzo per quanto ero diventata estremanete goffa, mi prese per la vita e mi aiuto. Io appoggiai le mie mani sulle sue spalle mentre cercavo di non lasciargli fare tutto lo sforzo.

Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo, guardandoci negl’occhi. Lui non sembrva per niente scosso in realtà.

Poi io mi allontanai e con cualche essagerato inchino finalmente parlai:

(N) “.....미안해요!!! (Scusami tanto)

Sentivo la faccia bruciarmi e ringraziavo il cielo che fossimo completamente al buio così che non potesse vedere quanto fossi rossa.

(O) “Bhe se proprio volevi venire a letto con me bastava chiedere” e fece una risatina soffocata e maliziosa.

Io ero pietrificata. Cosa avevo appena sentito? Ero incredula a quel che avevo sentito. Avevo probabilmente frainteso, dovevo aver frainteso. In fin dei conti il mio coreano non era ancora dei migliori.

(N) “Scusami? Come...cosa hai detto?” chiesi io cercando di mantenere la calma.

Lui intanto si era tirato su e aveva accesso una lampada dietro al letto. Aveva addosso una canottiera bianca che lasciava poco all’immginazione e sotto...sotto bhe cercai di non guardare perchè si vedeva che non portava niente....cioè si le mutande!! Ma niente olre a ...quelle...

 

Si girò verso di me con uno sguardo provocatorio e un sorrisetto tra le labbra. Non l’avevo mai visto così. Quello, di sicuro, non era l’Onew che conoscevo dagli show e il resto, ma nemmeno il Jinki che conoscevo su skype. Sì, certo avevo trovato delle differenze dal personaggio che doveva interpretare davanti al pubblico e quello che era lui mentre stava al dormitorio senza telecamere in giro, ma comunque mai mi sarei aspettata di veder quell’espressione su quel viso.

 

(O) “Bhe, non c’era bisogno di mettere in atto una scenetta del genere per mettermi le tette in faccia

Io mi ero impietrita a guardarlo a bocca aperta.

Poi scoppio a ridere di colpo piegandosi in due e tenendosi forte lo stomaco. La sua espressione camabiò completamente. Gli occhi da babmbino ritornarono sel suo viso e mi guradava più che divertito.

(O) “Scusa, scusa!!! Ahahahh non ho resistito.” E continuava a ridere ma io continuavo a non capire. “Dovresti vedere che escressione hai in questo momento. Sei completamente fuxia” E continuava..

Mi guardai un po’ intorno cercando di capire, ma di sciuro non mi veniva da ridere. Tutt’altro, avrei voluto mettergli le mani adosso, sta volta per fargli male però.

(N) “oh...ah...quidni era uno scherzo?” Chiesi io ancora un po’ persa.

 

(O) “Veramente scusami, ma non ho resistito. La situazione era perfetta

Cercai di ridere insieme a lui per quanto mi riuscii.

Si misse addosso dei pantaloni di una tuta blu scuro.

Io intanto gli dicevo che Minho stava preparando la colazione.

(N) “Ormai dovrebbe essere quasi protno. Abbiamo iniziato a cucinare da un pezzo.

(O) “Uuu colazione preparata del nostro Minho e la nostra Nath. Speriamo non ci farete venire qualche attacco al fegato.” Mi lanciò un sorriso divertito.

(N) “YA!” io lo guardai fingendomi scocciata. Ridemmo insieme. Onestamente ero sorpresa della mia reazione così spontanea e giocosa, quasi non fosse successo niente prima.

(N)“Vado a svegliare gli altri due qui davanti, altrimenti finiamo per mangiare nel giorno del mai” e gli rivolsi un sorriso.

(O) “Ok va bene. Io in tanto vado allora

Io girai i tacchi e iniziai ad avviarmi verso la porta.

 Ero stupita di quanto mi sembrasse a quel punto così naturalme quella situaizone. Ok all’inizio ci ero rimasta male, eppure per qualche strano motivo mi sentivo a mio agio. Bhe in fin dei conti non era la prima volta che mi ero ritrovata in quelle circostanze: alle scuole superiori in palestra i ragazzi non facevano nemmeno più caso a me e se ne andavano tutti in giro in mutande. Ad un certo punto ormai io stessa entravo nel loro spogliatoio per chiaccherare mentre loro si cambiavano. E quidni in quel momento, in parte, sentivo come fossi ritornata a quei tempi di scuola.

(O) “Ah Nath!

Mi chiamò lui da dietro prima che raggiungessi la porta. Io mi girai verso di lui

(N) “Si?

Mi guardo con un sorriso sgrembo e scherzoso:

(O) “Sei sempre la benvenuta. Quando vuoi....” e mi fecce un occhiolino mentre tratteneva una risata tra i denti.

Gli lanciai uno sguardo acido ma col sorriso sulle labbra mentre mi allontanavo. E finalmente uscii.

Avevo ancora il sorriso tra le labbra. Certo ero ancora sconvolta e sorpresa per il Jinki con cui mi ero ritrovata a che fare. Niente a che vedere con le mie aspettative, ma qualcosa in fondo mi aveva sempre detto che in effetti lui era così. In fin dei conti, quante volte sui programmi avevano detto che Jinki non era adatto per la tv come idol , ecco perchè era stato creato Onew. Ora ne avevo la conferma ed ero felice di poter conoscere finalmente il vero lui. Ero felice che avesse deciso di condividere con me questa cosa. Ed ero felice di aver raggiunto una tale confidenza da potersi permettere di fare uno scherzo del genere senza che io mi offendesi e al contrario fossi lieta di aver ricevuto. Certo, la sua risata e il fatto che mi avesse detto che era solo uno scherzo, onestamente non mi aveva convinta del tutto. Dire cose del genere solo per gioco...mmmm un minimo di verità c’è sempre dietro a queste cose, e lo sapevo. Ma non mi proccupavo. Se avesse voluto veramente altro non si sarebbe limitato a giocarci su.

 Ormai ci avevo preso gusto...altri due ed era finita!

Mi avviai verso l’altra stanza a grandi passi, ormai sicura che peggio di così non poteva andare. Arrivai davanti alla porta. Mi soffermai per un momento e poi con un gran sorriso decisi di aprire la porta. Presi la maniglia ma ancora prima che riuscissi a girarla, qualcuno da dentro aprì trascinandomi insieme alla porta. Pimobai su qualcosa di duro e bagnato. Per lo spavento avevo chiuso gli occhi e ora trovandomi in quella situazione non osavo aprirli.

 Una mano mi tenne sulla vita perchè altrimenti sari caduta all’indietro visto che anche lui mi era venuto adosso e, naturalmente, era piu forte e pesante  di me. Io a lui non l’avevo spostato nemmeno di un millimetro, con la mia gran forza -.-

Sapevo benissimo in che situaizone mi ritrovavo quindi continuai a tenere gli occhi chiusi e mi allontanai da lui facedo un inchino e chiedendo scusa ancora una volta, mentre una voce da dietro commentava:

(O) “Gia mi stai tradendo? Mmm mi deludi” e tratteneva ancora una volta una risata.

Io mi girai e lo guardai male. Chi sa cosa avrebbe pensato chiunque fosse davanti a me. Sì perche ancora esitavo a guardare davanti a me...ma mi ero gia fatta qualche idea di chi potesse essere.

 


BONUS:

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