When Donghae Couldn't Stand It Anymore

di Ria-chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 Saaaaalve
Sono sempre io *w* la vostra insopportabile piaga *w*
Questo progetto nasce così, un po' per noia un po' perchè, sinceramente, questa storia mi era piaciuta molto e volevo proporvela.
La verità è che sono un po' in alto mare con le mie creazioni personali e, avendo un momentaneo blocco, ho considerato che forse traducendo e rielaborando (perché sì, in ogni caso devo sempre metterci tanto del mio) potessi sbloccarmi e ritrovare il ritrmo. Staremo a vedere.
Come ho detto, la storia non è particolamente impegnativa ma, a mio avviso, molto, molto, molto carina. 
E' introspettiva ma a tratti divertente, fluff e... forse sono io... decisamente commuovente!!
Spero possa piacervi quanto è piaciuta a me :D
Ah, ho rispettato in larga parte capitoli e stile (a parte quando ho allungato il brodo poiché mi sembrava troppo telegrafico il tutto.)
Buona lettura!
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!



When Donghae Couldn't Stand It Anymore
 
Capitolo 1

Donghae aprì lentamente la porta della camera: EunHyuk dormiva ancora, accoccolato nel suo letto, le labbra sporgenti e la bocca schiusa; definirlo “carino” sarebbe stato poco.

-Hyuk! Svegliati!-

Donghae accese il lumetto sul comodino, quello che in verità di luce non ne faceva poi molta ma che, infastidendo gli occhi chiusi di EunHyuk, avrebbe potuto contribuire a svegliarlo più velocemente. Ma il ragazzo non reagì affatto, non si mosse ne si lamentò:

-Ya! Dormiglione!-

Donghae provò a chiamarlo ancora, infastidirlo con la sua voce più alta e con gli spintoni sul fianco che diventavano man mano meno delicati; provò anche più volte a picchiettarlo sul fondoschiena come faceva spesso ma, oltre che qualche lamentela biascicata, non ottenne. EunHyuk infatti si strinse semplicemente di più al cuscino, si accartocciò su se stesso e tirò la testa fin sotto le coperte scomparendo del tutto: forse pensava che quelle lo avrebbero protetto, che non avrebbero permesso a… chiunque fosse il rompiscatole di turno, di svegliarlo e sottrarlo da quel tepore e comodità che non avrebbe voluto lasciare per tutto il giorno.
Donghae sospirò.
Si prese qualche momento per pensare e poi, sorridendo furbetto, corse a sperimentare l’idea appena arrivata ad illuminargli il cervello: con un gesto veloce e secco fece scorrere le tendine bianche lungo il loro asse e, come una freccia, i raggi del sole invasero la stanza colpendo anche EunHyuk: riflettendosi sul muro bianco, sul quale era addossato il letto, riuscirono a filtrare fin sotto il piumone e raggiungere Hyuk infastidendolo non poco.
Ma neanche così, ultima speranza, EunHyuk aveva reagito.
Donghae allora si arrese: se non riusciva a svegliarlo…
Sollevò lentamente il piumone, sospirando per la mancata vittoria ma sorridendo per quella nuova idea brillante che superava di gran lunga la prima, e si infilò nel letto facendo aderire il suo busto alla schiena del compagno e poi abbracciarlo stretto: Ora sì che si stava bene!
Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal sonno e dal quella vicinanza che lo faceva stare bene e, ancora una volta, il silenzio tornò nella stanza.
 
-EunHyuk! Donghae! Sveglia!! Adesso!!-
 
Questa volta però Hyuk non riuscì ad ignorare i rumori esterni e si svegliò, si stiracchiò appena ed aprì gli occhi ancora sporchi di sonno quando udì la voce di qualcuno, SungMin per la precisione, forte e chiara provenire da oltre la porta della sua camera.
Sbuffò conscio che avrebbe dovuto alzarsi o un altro urlo saprebbe presto giunto ma, ad ogni modo, non si mosse dal suo “caldo nascondiglio” e addirittura richiuse gli occhi assopendosi di nuovo.
 
-Che state facendo là dentro? Vi alzate!!??-
 
Come aveva previsto, infatti, un secondo urlo sopraggiunse: questa volta fu il turno di Leeteuk di urlare e sopraggiungere in camera, scostare il piumone con poca delicatezza ed intimare ai ragazzi di alzarsi.
 
-Arasseo, hyung…-
 
Hyuk lentamente si pose a sedere, si stropicciò gli occhi con le maniche del pigiama e, anche dopo averlo fatto, li tenne chiusi per avere l’illusione di poter ancora dormire un po’; poi finalmente tentò di muoversi, di spingersi di lato per poter scendere dal letto e svegliarsi completamente ma, qualcosa, lo bloccò:
 
-YA! Che diamine…DONGHAE!-
 
Le terze urla del giorno.
Ed erano solo le 7:00 di mattina!
 
Donghae, nonostante tutto, ancora non si era mosso, neanche quando era stato brutalmente scoperto o EunHyuk aveva provveduto a sollevare, afferrando con due dita la manica del suo pigiama, il suo braccio dalla sua vita:
 
-Lee Donghae! Sveglia!-
 
Ma neanche questo sembrò funzionare.
 
-Andiamo… muoviti Hae.-
 
Di riflesso, allora, Hyuk gli dette qualche pacca sul sedere sperando di scuoterlo e, quando vide che non aveva effetto, semplicemente puntò i piedi contro il ragazzo e lo fece rotolare a terra:
 
-Aw!-
 
Donghae si massaggiò la parte lesa –il suo tondo e splendido derriere-  per poi sfoderare il suo sguardo da cucciolo e cercare, ora che Teukie era in piedi davanti a lui, di impietosirlo come poteva:
 
-Smettetela di giocare e muovetevi a fare colazione! Oggi abbiamo numerosi impegni e notizie da dare…-
 
Ma Leeteuk non dette peso alla faccenda, si limitò a squadrare nuovamente i due ragazzi ed uscire dalla stanza socchiudendosi la porta alle spalle.
 
-Perché diavolo mi hai buttato giù?!-
 
4.
Le quarte urla della giornata appartenevano a Donghae e, ovviamente, erano dirette contro EunHyuk che lo aveva guardato, da quando era caduto fino a quando aveva aperto bocca, son gli occhi sottili e la fronte aggrottata:
 
-Che diavolo ci facevi nel mio letto?-
 
La verità non era affatto che Hyuk odiasse Hae o che non dormisse bene con lui accanto ma… l’aver conquistato una camera ed uno spazio tutto suo, dal quale le asfissianti attenzioni del moretto potevano essere lasciate fuori, lo aveva fatto diventare sensibile e protettivo nei riguardi di quella “conquistata libertà” che gli permetteva di trascorrere qualche momento di pace con se stesso.
 
-Dormo con te…?-
 
Rispose prontamente Donghae con finta insicurezza, la testa leggermente  inclinata di lato e lo sguardo da peluche ad accompagnare la sua espressione infantile.
Alle sue parole EunHyuk sbuffò ancora, si portò la mano alla fronte e la massaggiò lentamente, tentando almeno di recuperare la calma che quel risveglio, tra leader, hyung e amico, non era stato dei migliori:
 
-Questa non è la tua camera.-
 
Aggiunse infine con voce atona.
 
-Lo so.-
-E allora dormi nella tua stanza, Lee Donghae.-
 
Tutto ciò era terribilmente frustrante, avveniva ogni santa mattina ma, nonostante ciò, Hae non capiva o fingeva di non farlo e Hyuk, più di lui, non comprendeva perché l’amico non si arrendesse e demordesse:
 
-Volevo solo dormire conte. Non è possibile?-
 
Anche queste parole si ripetevano imperterrite ogni mattina, poiché Donghae faceva sempre la stessa domanda e, il tono di voce, era sempre innocente e piccato per la reazione di Hyuk affatto dolce ed affettuosa.
Ma questa volta EunHyuk non ce la fece proprio a passarci su, a dargliela “vinta”: sospirò ancora, osservò gli occhi da cucciolo del suo amico –con il quale tentava di scioglierlo- e poi respirò profondamente recuperando la calma. Apparente.
 
-ESCIIIIIII FUORIIIIIII-
 
Donghae si immusonì ancora di più, fece sporgere il labbro in fuori ed accentuò la sua espressione da cucciolo ferito ma, una voce, nettamente più acuta di quella di Hyuk, lo fece scattare in piedi per lo spavento.
 
-EUNHYUK! DONGHAE!! MUOTEVI!! Uscite di  e fate colazione! Non costringetemi a venirvi a prendere di nuovo!!-
 
Entrambi i ragazzi dovettero coprirsi le orecchie per vitare seri danni al loro udito e, sempre entrambi, capirono che ora era veramente il caso di alzarsi: potevano sempre litigare tra loro più tardi, ma di certo non avrebbero potuto sopportare un nuovo urlo del loro leader.
Quello mai!
 
-ARRIVIAMO!!!!-

 

♦►♦►♦► 


-Smettila di urlarmi contro, hyung. Non sono sordo.-
 
Donghae si massaggiò l’orecchio chiudendo gli occhi e sospirando, portando il cucchiaio con latte e cerali al miele alla bocca.
Accanto a lui, anche EunHyuk annuì con un cenno del capo alle parole proferite dall’amico.
 
-Ma voi due siete ostinati, ecco perché lo fa.-
 
Fu l’intervento di Shindong in soccorso del leader che, invece, si limitò ad ignorare i due che, da soli, gli avevano già fatto perdere metà della sua calma ed energia mattutina.
 
-Io no. Lo è lui.-
 
Hyuk puntò con gli occhi, facendoli poi ruotare verso l’alto, su Donghae, il quale comunque non si scompose minimamente ed anzi, con la sua solita espressione innocente, si limitò a difendersi tra una masticata di croccanti “ciambelline al miele” e l’altra:
 
-Non lo sono.-
-Sì, lo sei.-
-No, non lo sono.-
-Sì.-
-No.-
 
Donghae aggrottò le sopracciglia e, finalmente, con un po’ di latte ancora a colargli all’angolo della bocca, si voltò verso l’amico: perché continuavano a dire di non esserlo quando era evidente che, così, finivano per diventarlo ancora di più? Ma soprattutto, perché dovevano finire con il litigare per ogni assurda, insignificante e misera cosa?
 
-Ok, non lo sei! Felice?-
 
Cedette infine EunHyuk sbuffando sui suoi, di cereali.
 
-Ok, questo è troppo! Smettetela prima che vi ficchi quei cucchiai in gola e ve li faccia mangiare coi cereali!-
 
L’occhiataccia glaciale che si guadagnarono da parte del leader fu abbastanza per farli placare e farli demordere. Almeno per il momento.
Infatti il silenzio scese improvvisamente nella sala permettendo agli altri commensali di godere di un attimo di pace e serenità.
 
-Ad ogni modo… devo dire qualcosa su voi due.-
 
La voce di Teukie li raggiunse nuovamente e li fece addirittura sobbalzare, tanto che accanto a loro KyuHyun e RyeoWook potettero ridere di quel comportamento decisamente infantile:
 
-Voi sarete la nuova sub-unità del gruppo.-
 
Fece una pausa, respirò profondamente prima di dire quelle due paroline che, insieme, potevano portare ad un mare di guai…
 
-Insieme. Solo voi due.-
 
Il primo lasciò  la presa sul cucchiaio che cadde nella tazza di ceramica semivuota producendo un rumore sordo, il secondo tossì rischiando di strozzarsi ed il resto dei commensali rimase nel più totale silenzio e menefreghismo.
 
-COSAA??!!-




Sì, i capitoli sono un po' piccini, me rendo conto e mi scuso essendo abituata ad un minimo, solitamente, di 3 paginette piene XD Ma ho preferito non cambiare la divisione in capitoli dell'autrice originale e, per questo, il capitolo risulta tale.
Non preoccupatevi comunque, aggiornerò in modo più che tempestivo :D
Se tutto va bene, se non sarà domani sera, dopodomani avrete già il 2 capitolo :D
Spero possa interessarvi *w*
Assie dell'attenzione <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 E ve l'avevo promesso!!!
Giusto? 
Ho fatto il più velocemente possibile e per fortuna ce l'ho fatta XD
Tardino, forse, ma almeno ho rispettato la parola :D
Sono felice che già un po' di persone seguano questa storia perché a me è davvero piaciuta molto (lo ribadisco) anche se, questo devo ammetterlo, non amo affatto il modo troppo... telegrafico? che adottano le fanwriters inglesi per le loro storie.
Non so, forse sono io a non essere abituata al "botta e risposta" o al Eunhyuk fece... Donghae rispose...EunHyuk poi... E Donghae..." XD 
Mi sa troppo di elenco e non mi soddisfa appieno ma, nonostante ci abbia inserito il possibile per personalizzarla quanto potevo, ho comunque cercato di rispettare la storia originaria almeno nei dialoghi: in fondo la storia è della legittima proprietaria e io non ho nessun diritto di trasfigurarla XD
Beh, spero il capitolo vi piaccia ed il mio lavoro vi sia gradito :D
Il terzo capitolo (in tutto sono 7 o 8, ora non ricordo XD) non è ancora in lavorazione, per cui credo ci varrà qualche giorno in più. Ma non troppi, tranquille.

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!
 

When Donghae Couldn't Stand It Anymore
 
Capitolo 2

-Davvero?? Yay!!-
 
Come si aspettava, il più felice tra i due, per la notizia appena ricevuta, era stato Donghae che, dopo aver metabolizzato la faccenda, aveva preso ad infastidire i compagni ripetendola fino alla noia.

-Sì. E vi chiamerete “Super Junior EunHae division”-
 
Donghae e EunHyuk si guardarono: se per il secondo era del tutto naturale essere completamente imbarazzato per quella ostentazione del loro rapporto, perfino per il primo era risultato non poco imbarazzante sentire i loro nomi uniti in un “nickname” di coppia.

-Oh Dio, ma davvero…?-
 
Hyuk faticò a realizzare e digerire la notizia e, più che a qualcuno in particolare, si ritrovò a porsi da solo quella domanda; tra l’alro, comunque, tutti, compreso Leetuek, lo ignorarono completamente per dare piuttosto attenzioni a cose di gran lunga più importanti. Quali? Oh, beh, tutto sarebbe stato più importante che convincere EunHyuk che il leader non stava scherzando…
 
-I manager hanno detto che il vostro ultimo assolo ha ricevuto una notevole risposta da parte delle fans. Per questo hanno deciso di rendere ufficiale la vostra “coppia” come nuova sub-unità dei Super Junior.-
 
Ancora una volta Teukie spiegò con calma e pazienza, tra un boccone e l’altro, puntando Hyuk ed Hae con le sue bacchette in legno, il punto di vista dell’agenzia e ciò che riguardava il loro lavoro attuale e futuro.
 
-E quindi… Quali saranno le nostre canzoni?-
 
Chiese EunHyuk leggermente preoccupato ed ancora scosso per la notizia: in realtà non sapeva ancora se gioirne o meno ma, più di tutto, si sentiva preoccupato. In fin dei conti non era una brutta notizia, analizzandola a mente lucida: avrebbe avuto molto più tempo e molti più momenti da trascorrere con Donghae, il suo migliore e più caro amico ma… ma si trattava di Donghae! E proprio perché Hyuk lo conosceva così bene sapeva che stargli dietro, nonostante tutto, non sarebbe stato facile.
 
-Quelle del Super Show o, all’occorrenza, altri duetti.-
 
-Oppa oppa…- Canticchiò SungMin con voce estremamente tenera.

-Tu lo sapevi già!?-
 
EunHyuk si voltò di scatto verso SungMin ed aggrottò le sopracciglia: oh, decisamente, neanche lui gliela contava giusta. 
Ma il maggiore si limitò a ridacchiare sotto i baffi e riprendere a mangiare con calma e nonchalance.
 
-Lo sapevano di già tutti. Eccetto tu, hyung, e Donghae che stavate dormendo come teneri cagnolini abbracciati nella tua stanza”.

Se non avesse rischiato il carcere, dopo, Hyuk avrebbe decisamente ucciso KyuHyun che ammiccava e se la rideva, come il suo compagno di stanza e vicino di tavolo, non tanto sotto i baffi quanto apertamente, ma per fortuna intervenne Yesung a placare e salvare la situazione prima dell’inevitabile caos che ne sarebbe derivato:
 
-KyuHyun… le parole.-
 
Non si sprecò poi molto il moro ma, ciò doveva esprimere, era fondamentalmente quello: “Sta attento a quello che dici ed a come lo dici. Almeno se devi rivolgerti a qualcuno che è pur sempre più grande di te.”
 
Nonostante l’intervento in sua difesa, tutto ciò che EunHyuk riuscì a fare fu mettere su un delizioso broncio e aggrottare una volta ancora la fronte: quel discorso, insomma, stava a significare che lui e Donghae erano state le ultime due persone ad essere messe a conoscenza di ciò che riguardava fondamentalmente loro in primis e poi il gruppo. Ottimo. Davvero ottimo. Inutile dire che ciò lo fece innervosire non poco ma, conoscendo la sua natura, sapeva che gli sarebbe passato molto presto.
 
-Ah! E un’altra cosa… avrete presto una nuova promozione in Giappone quando tutto sarà pronto.-

-C-che cosa?-

-Wow!! Fantastico, Hyuk! Davvero fantastico!-

Donghae si voltò verso il compagno e sollevò più volte le sopracciglia in un buffo tentativo di “ammiccamento” e, dopo, sorrise raggiante osservando Hyuk ancora perplesso e perso nei suoi pensieri.
 
-Ne ne. Fantastico!-
 
Il tono avrebbe potuto sembrare sarcastico e forse, un pochino, lo era anche, ma il sorriso che infine EunHyuk regalò a Donghae, ricambiando quello appena ricevuto, fece chiaramente capire che in realtà era più che contento anche lui: adorava il suo migliore amico e, anche se spesso sapeva essere davvero irritante, stare con lui non avrebbe potuto far altro che renderlo felice.

-Bene ragazzi, da oggi vi aspettano prove extra per la Sub-Unità. Per cui prendetevi cura di voi, del vostro corpo e non deludete le fans.-
 
A quel punto anche Leeteuk sorrise incoraggiante: in fin dei conti era davvero un ottimo leader, il migliore.

 
∞∞∞∞∞
-Non è fantastico, Hyukkie?-
 
Donghae disse eccitato, voltandosi verso EunHyuk accanto a lui ed avvicinando il viso al suo tanto che, il maggiore, dovette scattare sorpreso all’indietro.

-Cosa?-

-La nostra nuova Sub-Unità, ovviamente!-

-Uhmm…. Sì, beh… che c’è di così bello?- 

EunHyuk fissò il compagno negli occhi, cercando di carpire il perché di un entusiasmo così sopra le righe.

-Significa,- prese fiato Donghae –che staremo insieme per luuungo tempo grazie alla promozione delle canzoni. Solo noi due!-

Ed il minore sorrise ancora, più raggiante che mai.
Effettivamente sì, quale altra poteva essere la motivazione se non quella?
L’unica ragione possibile per cui Donghae trovava quella nuova notizia tanto splendida era che il minore amava sinceramente trascorrere del tempo con l’amico e, più ne poteva passare, più si sentiva bene; inoltre aveva sempre provato, e provava tutt’ora, una forte ammirazione nei riguardi di EunHyuk e della sua persona.
 
-Solo per questo?- 
 
Hyuk in cambio rise per l’assurda giustificazione del compagno.
 
-E’ la cosa più importante!- 
 
Aggiunse con foga Donghae, ridendo poco dopo di se stesso e facendo ridere anche EunHyuk che, non appena ne ebbe la forza, trasse un profondo respiro e, ancora sorridendo, aggiunse:
 
-Sì… penso sia davvero una bella cosa. Ma…- si morse le labbra prima di continuare –io ho anche “Strong Heart” e tu il tuo drama… non ti senti per nulla stanco? Avremo un sacco di lavoro da svolgere, te ne rendi conto?-
 
Donghae scosse la testa: -Per cui… l’idea non ti piace…-

-No no no.- 

EunHyuk scosse a sua volta la testa, affrettandosi a spiegare ciò che voleva dire prima che l’amico potesse risentirsene ma, anticipato proprio da questi, non ne ebbe la possibilità:

-Abbiamo il nostro hyung. Lui è un ottimo manager e sono certo che provvederà alla nostra tabella di impegni al meglio possibile. Non ci farà morire di stanchezza, giusto?-

-Mh. Sì, hai ragione. Beh…finché è per le nostre fans…- Aggiunse Hyuk annuendo lentamente un paio di volte.

-Finché stiamo insieme!- Ribatté Donghae sorridendo e ridacchiando in direzione dell’altro.

EunHyuk, dal canto suo, lo osservò per qualche momento: davvero, Donghae era un bambino! E non era stanco per nulla! Nonostante avessero numerosi impegni quel giorno ed avessero appena dormito per poco durante i viaggi in macchina, il sorriso di Donghae sembrava così luminoso da non farlo apparire neanche minimamente affaticato. Com’era possibile?
 
-Sì sì, come vuoi.-
 
Hyuk sospirò e si rassegnò, guadagnandosi in cambio una risatina da parte di Donghae e, poco dopo, il loro coreografo entrò nella sala prove battendo le mani per attirare la loto attenzione:
 
-Okay! Iniziamo le prove! Concentrati ragazzi! E… fighting!-
 
∞∞∞∞∞
 
EunHyuk raggiunse il dormitorio in compagnia di Leeteuk che era già sera inoltrata o, meglio dire, notte; quando entrarono nell’appartamento videro Donghe e KyuHyuk giocare alla Playstation sul divano e, ovviamente, dall’espressione del maknae era chiaro chi dei due stesse vincendo. In cucina, invece, Shindong e Yesung facevano uno spuntino notturno raccattando rimasugli di pranzo, cena e merenda. I restati membri del gruppo, invece, non erano nei paraggi: probabilmente erano chiusi nelle loro stanze a riposare o, ancora più probabilmente, qualcuno era ancora coinvolto in qualche lavoro o era prossimo al ritorno a “casa”.
Leeteuk, comunque, dopo aver abbandonato cappotto e cappello all’ingresso, camminò silenzioso verso il bagno mentre, dal divano, si sporse Donghae per vedere l’arrivo dei due:

-Hyukkie! Andiamo, gioca con noi!-
 
-Uhm.-
 
EunHyuk annuì poco convinto e, infatti, iniziò ad allontanarsi anche lui in direzione dell’altro bagno e non del divano.
Donghae seguì i suoi passi con lo sguardo per un po’ finché, annoiato per l’esser stato brutalmente ignorato e peggio preso in giro, sbuffò e perse totalmente la poca concentrazione che aveva inizialmente impiegato per giocare contro KyuHyun. 
Era davvero così faticoso giocare con lui? 
Era davvero così stancante per Hyuk passare del tempo con lui?
Ultimamente poi, il maggiore era così impegnato che non riuscivano a vedersi se non nella palestra in cui si esercitavano e quindi Donghae non riusciva ad accettare da lui un comportamento simile: improvvisamente mise “pausa” e poggiò il joystick sul divano, tra lui e KyuHyun, e si alzò intenzionato a raggiungere EunHyuk accompagnato dall’urlo del maknae:
 
-Ya!! Che fai hyung?! Torna qui!-
 
-Aspetta.-
 
La risposta fu sbrigativa e ferma, tanto che KyuHyun non provò neanche, minimamente, ad aggiungere altro: si limitò a sbuffare e lasciarsi affondare nel divano con la schiena poggiata alla morbida stoffa:
 
-Yesung Hyung! Vieni qui e gioca con me!-
 
∞∞∞∞∞
 
Donghae raggiunse EunHyuk ed aprì la porta spalancandola per poi riaccostarla alle sue spalle: davanti a lui Hyuk era a torso nudo, la maglia già tolta e con le mani sui bottoni del pantalone pronte a togliere anche quello.
 
-Hyuk!-
 
EunHyuk si fermò e guardò il compagno per poi sussultare sorpreso da quell’intrusione improvvisa:
 
-Donghae!?-
 
-Hyukkie!-
 
Si sarebbe aspettato tutto, in risposta, ma non un urlo, contro il suo urlo, semplicemente contente il suo nome.
 
-C-che stai facendo?- 
 
Il maggiore portò di riflesso le mani sul petto, ancora nudo, per coprirlo e per calmare il battiti del cuore impazzito a causa dello shock e della sorpresa appena ricevuti:
 
-Ovviamente volevo vederti.-
 
Rispose Hae senza neanche pensarci su.
 
-V-va bene, ma…-
 
-Ma? Tu non avevi voglia di vedere me, Hyuk?-
 
Donghae mise su un broncio infantile ed aggrottò la fronte: le sue labbra sporgevano in fuori rendendo il suo viso davvero infantile e tenero e, i suoi occhi, sembrano essersi ingranditi per impietosirlo maggiormente:
 
-Ma, Hae…- per qualche istante EunHyuk fu ipnotizzato da quel tentativo e dagli occhi del compagno ma, poco dopo, si riprese urlando –QUESTO E’ UN BAGNO! NON PUOI ASPETTARMI FUORI? CHE DIAMINE FAI?!!
 
A quelle urla Donghae si coprì le orecchie e tentò, invano, di sovrastare la voce dell’amico:
 
-YA! Non urlare! Volevo solo chiederti di giocare con me. Sei così impegnato ultimamente… e non abbiamo molto tempo da trascorrere insieme in questi giorni…-
 
-Ok ok. Ma non puoi entrare in bagno mentre sono dentro! Capisci? E se fossi stato nudo?-
 
Hyuk si massaggiò le tempie frustrato e stanco: prima o poi Donghae lo avrebbe fatto impazzire. Seriamente.
 
-Come se non ti avessi mai visto nudo…- 
 
Rispose Donghae  facendo roteare gli occhi e sbuffando leggermente, deviando la sua attenzione da EunHyuk al muro alla sua sinistra.
Ad ogni modo aveva ragione, comunque.
Eppure, Hyuk arrossì e biascicò qualcosa che il moro non riuscì neanche vagamente a distinguere prima di cacciarlo “gentilmente” fuori dalla stanza:
 
-Va bene. Ok. Ma adesso esci fuori perché voglio fare un bagno. Chiuderò la porta a chiave. Se mai ti venisse in mente di entrare di nuovo e violentarmi per terra!-
 
Hyuk rise, conscio dell’assurdità che aveva detto: eppure… perché improvvisamente aveva parlato di “stupro”?
Assurdo.
E spaventoso, per di più.
 
-Eh?- Donghae strabuzzò gli occhi –Chi ha detto che voglio violentarti!?- e poi urlò aggiungendo –Ok ok esco. Ma ci farò un pensierino. Magari è una buona idea.-
 
Inutile dire che EunHyuk strabuzzò a sua volta gli occhi e la pelle sul suo viso cambiò repentinamente colore:
 
-COSA? Ya! Pervertito! Fuori! Ora!-
 
Ancora imbarazzato a morte, Hyuk spinse l’amico verso la porta e poi, con un rumore sordo, chiuse la stessa esattamente davanti al suo viso. Ovviamente non dimenticò neanche di chiudere a chiave e, per far sì che Donghae lo sentisse chiaramente, lo fece immediatamente, prima che l’altro si fosse allontanato troppo per non sentirne il rumore.
Donghae, dal canto suo, rise istericamente da solo per qualche minuto, ancora in piedi davanti alla porta chiusa prima di girare i tacchi e raggiungere, nuovamente, l’altro “gruppetto” in soggiorno.
 
Passarono dei minuti, non molti per la verità, prima che EunHyuk uscì dal bagno con indosso il suo pigiama ed attraversò la sala per dirigersi in cucina e concedersi una sana bevuta del suo adorato latte di fragola: attorno al tavolo Yesung e Shindong erano ancora intenti a chiacchierare e scherzare tra loro e, ogni tanto, si concedevano qualche patatina presa dal maxi pacchetto poggiato sul tavolo esattamente alla stessa distanza dall’uno e dall’altro.
 
-EunHyukkie! Vieni qui e gioca con noi!-
 
Anche Donghae, dopo averlo infastidito, era tornato alla sua iniziale postazione ed aveva ripreso a giocare con KyuHyun anche se, in effetti, la sua poca destrezza con i videogiochi non forniva al maknae sufficiente soddisfazione nel vincere.
 
-Mmmmhh!- 
 
La risposta di Hyuk fu esattamente la stessa di non molto tempo prima e, così come aveva già fatto, decise una volta ancora di ignorare Donghae e rilassarsi lasciandosi ricadere sulla sedia attorno al tavolo con Yesung e Shidong, godendo del suo latte alla fragola.
 
-Hyuk! Vieni qui!-
 
Sentendosi ancora una volta ignorato, Donghae provò a chiamare l’amico ancora una volta.
 
-Ne ne.-
 
-Hyukkie!-
 
Ancora una volta, Donghae lo chiamò urlandogli dietro, guardandolo di tanto in tanto per poi riportare la sua attenzione sulla tele e sul gioco che lo stava coinvolgendo e, Hyuk, da parte sua, continuò semplicemente ad ignorarlo come se nulla fosse.
 
-Hyuk.-
 
-…-
 
-Ya! Hyukkie!-
 
-…-
-Hyukkie HyukkieHyukkieHyukkie!-
 
Donghae lo chiamò come solo un bambino poteva fare: lamentandosi e ripetendo il suo nome fino alla noia.
 
-DONGHAE!!-
 
E, a questo, EunHyuk non potette proprio non rispondere: era così dannatamente fastidioso quando ci si metteva!
 
-Hahahahah!-
 
Donghae rise istericamente ancora ed ancora: era riuscito finalmente ad attirare l’attenzione dell’amico e anche, a farlo innervosire.
Shindong e Yesung accompagnarono le sue risate accodandosi a causa della scena assurda a cui avevano appena assistito: era dannatamente divertente, anzi, loro due erano dannatamente divertenti! Seriamente, incredibilmente, divertenti e rumorosi quando erano insieme.
 
-Hey, Hyuk. Lo sapete che voi due dovrete partire per il Giappone già la settimana prossima?-
 
Domandò infine Shindong per placare gli spiriti e riportare un minimo di pace ed ordine.
 
-Neee. Lo so, hyung.- 
 
Hyuk rispose distrattamente: era vero che ne era già a conoscenza, e del resto era naturale che lo fosse visto che era lui a dover partire per lavoro, per questo si limitò ad annuire e cacciò il cellulare dalla tasca del pigiama per poi giocherellare con i tasti e perdersi in esso.
 
-Davvero???-
 
La voce di Donghae giunse direttamente dalla sala nonostante il ragazzo non si fosse mosso dal divano né avesse abbandonato il gioco.
 
-Come fai a non saperlo, Donghae.- Aggiunse EunHyuk con tono calmo, quasi come fosse più una costatazione che non una domanda.
 
-Nee. E ho sentito che avrete parecchio lavoro e tempi duri.- 
 
Aggiunse Shindong attirando l’attenzione di Hyuk che, finalmente, deviò lo sguardo dal cellulare per guardare il compagno.

-Eh? Wae?-
 
EunHyuk aggrottò la fronte mentre, KyuHyun, Donghae e Yesung rimanevano in silenzio per ascoltare cosa l’altro avrebbe detto.
 
-Come sai… il nostro ultimo “cofanetto” non “è andato bene” come le altre volte. Non abbiamo dato il massimo nei live e durante l’ultima promozione dell’album non abbiamo riscontrato il solito entusiasmo. Giusto?- 
 
Attorno a lui i compagni annuirono silenziosamente: lo sapevano bene e ne erano rimasti molto dispiaciuti ma, sapevano anche, che prima o poi sarebbe potuto succedere, tutto ciò che dovevano fare era dare nuovamente il massimo per recuperare la situazione.
 
 -La compagnia ha detto a Teukie hyung che dobbiamo trovare il modo di rimettere le cose apposto. Fare qualche cover o qualsiasi altra cosa ma che sia di successo. In più, sapendo che voi- e Shindong accennò con la testa a Hyuk –avete avuto un’ottima risposta dalle fans durante il vostro “solo” nel Super Show, hanno deciso di creare questa sub-unità dedicata unicamente alla coppia “EunHae”.-
 
-Mh. Questo lo so.- 
 
Ed era vero, EunHyuk quelle cose le sapeva bene, così come ne erano tutti a conoscenza, ma doveva anche ammettere di essere più preoccupato di quanto sembrava.
 
-All’inizio Leeteuk hyung ha rifiutato. Diceva che voi due eravate già troppo impegnati e sotto stress, l’uno come MC l’altro come attore. Senza comunque aggiungere i restanti impegni di gruppo ai quali siete obbligati a partecipare. Giusto? Era tremendamente preoccupato di vedervi crollare vista la stanchezza ed ancora peggio vedervi ammalare rischiando di peggiorare ancora di più la situazione. Ma i manager hanno insistito dicendo che ormai siete due professionisti e che sicuramente ce l’avreste fatta. E Teukie hyung, a quel punto, non ha proprio potuto fare altro se non assecondare le loro richieste e comunicarci la loro decisione. Comunque… tutti noi crediamo che possiate farcela. Questo è indubbio! E per questo… insomma… abbiamo accettato l’idea anche noi.-
 
Ancora una volta EunHyuk annuì senza fiatare ed abbassò il capo capendo che, il suo hyung, aveva avuto tempi davvero duri ed aveva affrontato tutto ciò anche per lui ed Hae e, infine, non aveva potuto far altro che prendere quella decisione. Di certo lui avrebbe dato il massimo, ora che sapeva come stavano le cose.

-Noi crediamo in voi, ok? Non deludeteci. Metteteci il cuore ed andrà bene.-

Shindong sorrise in direzione di Donghae e gli fece un occhiolino: voleva bene ed entrambi, senza dubbio, ed in qualche modo voleva incoraggiarli come poteva.

-Lo farò hyung.-
 
Declamò Hyuk: ora non aveva più alcun dubbio su ciò che doveva fare. Certo, ancora si sentiva un po’ “stranito” a causa di quanto avvenuto poco prima, in bagno, ma quando vide i suoi hyung supportarlo con tanto affetto non ebbe più dubbi né ripensamenti.

-Non vi deluderò, ragazzi!-
 
Concluse infine.
 
-Hey Donghae. Hai sentito?-
 
Domandò Yesung voltandosi verso Donghae che ancora se ne stava concentrato sul gioco e sullo schermo, tentando di superare in tutti i modi KyuHyun e poter vincere, almeno una volta, nella sua vita.
 
-Eh? Cosa? Non ho ascoltato, hyung.-
 
-YA! Tu…-
 
Shindong gli urlò contro ma, ben presto, dovette fermarsi:
 
-Hahahaha. Scherzo scherzo! Certo che ti ho ascoltato, hyung. Farò del mio meglio, non preoccuparti.-
 
Donghae sorrise, ancora una volta senza deviare la sua attenzione dallo schermo ma, anche se da poco lontano, il suo sorriso bastò a rassicurare Shindong e Yesung.
Ad ogni modo era vero che aveva ascoltato attentamente ciò che Shindong aveva detto: poteva sembrare di no, invece, ma lui aveva ascoltato parola per parola e, diversamente da Hyuk, si era sentito leggermente intimorito e spaventato per la responsabilità che gli era stata data. Il discorso del maggiore era stato così serio che Donghae aveva realizzato che nulla sarebbe stato così facile come aveva creduto e che, questa volta, avrebbe dovuto essere serio anche lui e comportarsi di conseguenza. Ma… quanto avrebbe retto? Poteva farcela davvero?

-Yaaaay!! Ho vinto ancora!!- I pensieri di Donghae furono interrotti dalle urla e dal sorrisino vittorioso di KyuHyun. –Sei davvero pessimo ai videogiochi, hyung!-

Donghae sbuffò e si lasciò scivolare nel divano: -Non ero concentrato.- e fece la linguaccia all’altro, tanto per sottolineare la veridicità di ciò che aveva appena detto. Dopo di ciò, poi, si sollevò appena e tornò a dedicare attenzione al gruppetto che, ancora seduto in cucina, aveva ripreso a parlare:

-E… ovviamente ci serve taaaaanto fan-servi-ah, no! Volevo dire amore! In modo da rendere le cose più interessanti.- 

A quella frase Donghae rise, Yesung lo seguì e EunHyuk sbuffò appena ridacchiando a sua volta.

-Pensate di farcela?-

Questa volta fu EunHyuk a cercare il compagno: si voltò verso di lui e scoprì che, Donghae, lo stava guardando a sua volta sorridendo sicuro:

-Ovviamente, hyung! Non c’è da chiederlo.-

Donghae rise.

EunHyuk fece roteare gli occhi.

Ma poi, anche lui, sfoderò il suo splendido sorriso.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


HABEMUS PAPAM!!!
No, ok, questa non è la pagina adatta per questo tipo di annunci ma... ma almeno ora posso dire che pubblico ad ogni "nuovo Papa!!" (ehm no, la morte per fortuna qui non vale XD)
Ok, scherzi parte, dovete scusarmi se ci ho messo tanto ma avevo iniziato questa traduzione nel momento in cui mi sentivo un po' bloccata con i miei testi e, ora che mi sono ripresa, li ho ovviamente privileggiati rispetto alla traduzione di un opera non mia.
Ma ad ogni modo ho iniziato questo lavoro e, ovviamente, ho intenzione di portarlo a termine!
I capitoli in totale sono 8 e, essendo già 3 completi, alla fine non sarà un grandissimo sforzo andare avanti fino alla fine.
Che altro dire, questo capitoletto è ancora un po' introduttivo e preannuncia qualcosina ma, solo dal prossimo, si inizierà a vedere il cambio effettivo nel loro rapporto.
Spero vi sia gradito il mio lavoro e mi auguro di non averla tradotta in modo troppo maccheronico o scontato. 
A presto *w*




Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore


Capitolo 3
 
Sono passati pochi giorni da quando EunHyuk e Donghae hanno annunciato la notizia ed hanno iniziato la promozione della nuova sub-unità in Korea: non che i fan della “EunHae” non si aspettassero che una cosa simile sarebbe prima o poi successa! E, da allora, tutto ciò che hanno fatto, dagli show alle performance live, sono stati costretti a farla insieme presentandosi come “coppia”.
Non è stato facile districarsi tra eventi “singoli” e “di gruppo” ma, la compagnia dell’uno e dell’altro, ha senz’altro facilitato loro il lavoro e reso più piacevole. Ad ogni modo, comunque, ora è giunto il tempo per la “EunHae” di prepararsi a partire per il Giappone:
-State attenti e prendetevi cura di voi stessi. Non dimenticatevi di mangiare bene, eh.-
Disse Leeteuk rivolto ai due, semplicemente come una qualsiasi mamma, mentre Hyuk ridacchiò di rimando e Donghae gli sorrise.
-Okay, mamma!- Rispose EunHyuk facendo ridere anche Leeteuk stesso.
Nel mentre, invece, Donghae camminava calmo accanto a loro: il cappuccio sulla testa e gli occhiali da sole sul viso, muoveva la mano sorridendo ai fans in modo cool: beh, il minore pretendeva sempre di essere tale davanti alla telecamera anche se poi, in privato, sapeva essere più infantile e ridicolo che altro.
Alla fine, comunque, dopo i saluti generali, i due ragazzi si inoltrarono nell’aeroporto per prendere il loro volo e, seduti l’uno accanto all’altro, iniziarono la loro nuova “avventura”. Approfittarono delle ore di volo per riposare, recuperare qualche ora di sonno prima dei giorni impegnativi e faticosi che li aspettavano e così, disteso Hae sul suo sedile e sistemato il suo poggia-collo vibrante, chiusero gli occhi per poi, a causa di EunHyuk, aprirli di nuovo:
-Wow… sembra diverso in questo modo, vero? Siamo già stati in Giappone più di una volta, ma sembra così diverso ora che siamo solo noi due.-
EunHyuk sorrise, tozzando amichevolmente il compagno, seduto accanto a lui, con il gomito.
-Sì…hai ragione. Lo sembra davvero.”
Ed in risposta Donghae ridacchiò voltandosi verso di lui, continuando a sentirsi però leggermente strano dal momento che non scorgeva i restanti membri del gruppo attorno a sé come invece succedeva di solito.
 
-Ma è anche molto piacevole…-
 
Aggiunse infine, sollevando le sopracciglia più volte in modo deliziosamente tenero ed in segno di ammiccamento, facendo sorridere, inevitabilmente, EunHyuk al suo fianco. A quella vista, davanti al suo solito comportamento teneramente infantile, Hyuk rise piano: era davvero carino quando si comportava così e dimostrava che, anche lui, poteva non essere fastidioso e petulante tutte le volte e per tutto il tempo. Per un momento, quasi, guardando il volto del compagno eccitato e felice, EunHyuk dimenticò quasi del tutto il suo primo pensiero: dormire.
 
-Facciamoci una foto!-
 
Fu Donghae però a risvegliarlo dai suoi pensieri estraendo dalla tasca dello stretto jeans il cellulare e, poco dopo, puntandolo direttamente davanti a loro pronto a scattare la fotografia:
 
-1…2…- *click*
Guardarono il risultato avvicinando le teste fino a sfiorare i capelli di uno quelli dell’altro e poi, sorridendo, confermarono che potevano ritenersi abbastanza soddisfatti del risultato; ad ogni modo comunque avrebbero avuto tempo e modo di farne altre, se proprio quella non avesse dovuto soddisfarli completamente.
 
-Woaaah, bello come sempre.-
 
Disse Hyuk arricciando le labbra all’insù, e Donghae si voltò immediatamente verso di lui: prima sbuffando divertito e poi ridacchiando piano, aggrottando le sopracciglia come se stesse valutando la questione e ammettendo infine che sì, Hyuk aveva ragione:
 
-Sì, lo sei.-
 
Ed annuì anche convinto.
Questa volta allora fu il turno di EunHyuk di voltarsi verso di lui e guardarlo: gli fu impossibile trattenere un sorriso davanti alla sincerità e dolcezza dell’amico:
 
-Proviamo a fare una brutta faccia, ora.-
 
E così EunHyuk estrasse il suo cellulare, questa volta, dalla tasca e lo posizionò come in precedenza esattamente davanti ai loro visi: appena pronti…
 
-1…2…- *click*
 
E immediatamente lo schermo fu voltato per vedere il risultato: risero come pazzi alla vista di cosa erano riusciti a “tirar fuori”, all’evidenza di quanto potevano, volendo, fare facce assurde e stupide esattamente come due bambini:
 
-Hahaha, oh mio Dio! Sembri un pesce che non può respirare perché è fuori dall’acqua! Davvero orrendo!-
 
EunHyuk puntò con l’indice al telefono, nell’esatto punto in cui figurava il volto di Donghae e continuò a ridere anche dopo aver espresso il suo infame commento: in verità, non aveva poi tutti i torti, dovendogliene dare atto: Donghae aveva risucchiato le guance all’intento della bocca e poi, quest’ultima, era rimasta schiusa e protesa in avanti, le sue sopracciglia erano sollevate verso la fronte e gli occhi, infine, sbarrati esattamente come quelli di un pesce. Sì, era terribilmente somigliante alla spiegazione che Hyuk aveva dato di lui!
E del resto, anche Donghae lo aveva notato e ne aveva riso particolarmente, tanto che il respiro gli si era bloccato e che, gli addominali, iniziavano a fargli seriamente male. Poi però, non appena riuscì a riprendere fiato, fu il suo turno di parlare:
 
-Anche tu! Oh Dio, sembri una scimmia sperduta che non trova più la mamma!-
 
Donghae puntò all’immagine sul cellulare, così come aveva fatto EunHyuk con lui e, subito dopo, scoppiò nuovamente a ridere quando l’amico, permaloso come sapeva bene che era, gli fece la linguaccia ed aggrottò le sopracciglia socchiudendo appena gli occhi.
 
-Perché però sei comunque bello?!-
 
Silenzio.
Imbarazzante, silenzio.
 
EunHyuk si voltò verso Donghae ed avvertì il suo cuore, per un breve attimo, fermarsi per poi battere con più velocità di prima.
Il sorriso che l’altro gli regalò, poi, innocente e gentile, non lo aiutò a calmarsi del tutto ma, vedendo l’amico sollevare ancora una volta le sopracciglia in tono scherzoso, sospirò profondamente:
 
-Aayyy, lo so, sono bello.-
 
Lo disse con tono divertito anche se, portandosi la mano dietro al collo, sarebbe stata evidente a tutti la leggera punta di imbarazzo che lo aveva colpito: a tutti… tranne che a Donghae, ovviamente.
Ma comunque… pensandoci bene, cosa c’era di cui essere nervosi?
Donghae glielo diceva spesso, se ci rifletteva un po’ su a mente lucida: a volte perfino davanti le telecamere! E, solitamente, finivano insieme per riderne poco dopo. Ma questa volta Hyuk non seppe dire perché eppure la sensazione che avvertì fu diversa. Leggermente diversa.
 
Ad ogni modo ripresero a parlare normalmente quando il discorso variò ed iniziò a vertere sulla promozione in Giappone e su quello che avrebbero dovuto fare una volta giunti nella “Terra del Sol levante”. Sarebbe stata dura dal momento che erano solo loro due e che nessun altro membro li avrebbe sostenuti da vicino, senza menzionare il fatto che non erano a casa ma in un paese di fatto “straniero”; ad ogni modo però ce l’avrebbero fatta e, anche, avrebbero dato il massimo cercando di fare meglio che potevano. In più, anche se non con loro, i loro compagni li avrebbero chiamati spesso e sostenuti con affetto e avrebbero anche potuto approfittare di quel lavoro per passare del buon tempo insieme proprio come aveva detto Hae nei primi minuti in cui aveva appreso la notizia.
Insomma, a conti fatti, non sarebbe stata poi così male… avrebbero riso, parlato, scherzato, si sarebbero divertiti insieme, e magari si sarebbero anche guardati di tanto in tanto, segretamente.
O almeno, Donghae, sarebbe stato quello a farlo più volte.
 
Alla fine, comunque, decisero solo di dormire prima di arrivare a destinazione e lasciare per il “dopo” qualsiasi cosa li avrebbe attesi.
 
∞∞∞∞∞
 
Donghae e EunHyuk pensarono di essersi sbagliati: la promozione non era poi così faticosa anzi, era perfino divertente, davvero divertente: registrare video, musica, presiedere a interviste, programmi e ciò che ne conseguiva.
Si divertirono molto durante e passarono dei bei momenti insieme anche se, giunti in hotel, Donghae tendeva a diventare appiccicoso e spesso asfissiante, ma Hyuk era ormai abituato a questo e lo sopportava con pazienza. A volte, però, doveva ammettere che il comportamento dell’amico lo irritava alquanto ma il fastidio passava subito poiché sapeva che era parte del carattere di Hae e che questi non lo faceva propriamente di proposito.
 
Quando arrivò il quinto giorno di permanenza, Donghae e EunHyuk dovettero presiedere ad una intervista in uno studio nel centro della città: si prepararono in fretta e vennero accolti da uno sciame di fans raggruppate ai lati dell’ingresso dell’edificio; quando le salutarono con calore, sorridendo e scuotendo le mani, le urla raggiunsero livelli inauditi investendoli in pieno.
 
-Diamo il benvenuto ai Super Junior EunHae!”
 
Il conduttore aprì il programma dando il benvenuto ai ragazzi non appena questi entrarono nello studio e si accomodarono sulle sedie per dare inizio alle domande. Ovviamente, sia all’interno dello studio che fuori, non appena Hae e Hyuk apparvero alla vista, le fans urlarono il loro amore: vedere una delle coppie che più amavano insieme, riunite poi in una sub unità che ne esaltava l’unione, era un’emozione troppo grande da poter bloccare.
Erano felici, terribilmente, e ancora una volta Donghae e EunHyuk agitarono le loro mani verso di loro sorridendo prima di voltarsi l’uno verso l’altro e sorridere ancora.
 
La trasmissione, comunque, ebbe effettivo inizio nel momento in cui la traduttrice si presentò sul palco alle spalle dei due ragazzi pronta a tradurre loro il necessario e ritradurre, poi, ciò che questi avevano detto o volevano esprimere:
 
-Uri-neun, Super Juni-oyeo!-
 
Hyuk ed Hae fecero la solita presentazione iniziale quando il presentatore si rivolse a loro e tutti, nessuno escluso, poté notare quanto adorabili, affascinanti, belli, i loro visi fossero: inutile aggiungere che le fan urlarono in approvazione, ancora una volta, sempre e sempre più forte.
Con gentilezza ed un leggero imbarazzo i due compagni non mancarono di rispondere all’ovazione ancora una volta e, sorridendo debolmente, mossero la testa accennando ad un “kamsahamnida” silenzioso.
 
L’intervista proseguì senza alcuna difficoltà: ormai i due erano abituati a quel genere di lavoro essendo poi, tra l’altro, stati anche in Cina ed avendo quindi “provato” le difficoltà di un luogo nuovo in cui farsi capire e capire non è completamente facile; le fans continuarono a supportarli per tutto il tempo della registrazione e, di questo, EunHyuk e Donghae non poterono che esserne felici e grati.
 
Durante la prima ora di intervista, EunHyuk fu quello che parlò maggiormente, a volte facendo qualche battuta sui suoi compagni, o proprio su Donghae non appena vedeva che l’argomento personale diventava troppo impegnativo o l’attenzione del pubblico calava rischiando così di portare le fans e gli spettatori ad annoiarsi. In qualche modo, insomma, essendo tra i due il maggiore ed anche quello maggiormente disposto “all’intrattenimento”, sentiva il dovere di dare il massimo e fornire al pubblico il miglior “spettacolo” possibile. Doveva ringraziare Teukie, in ogni caso, se aveva imparato tutto ciò…
Anche Donghae, comunque, fece del suo meglio: cercò di star dietro al compagno e di supportarlo nelle battute e, spesso, si lasciava semplicemente trasportare dall’altro finendo con il ridere spensieratamente e con sincero gusto.
Parlò meno rispetto a Hyuk, questo sì, ma la cosa non gli dispiacque molto dal momento che aveva sempre pensato che il compagno fosse naturalmente portato per intrattenere le persone e poi, approfittando di tanto in tanto, gli bastava vedere quanto si stesse divertendo nel parlare per sentirsi anche lui bene e soddisfatto.
 
-Allora… vorrei domandarvi: che ne pensate della nuova sub unità? Cosa provate ad essere solo voi due?-
 
EunHyuk guardò Donghae.
Donghae allungò la sua mano verso di lui dandogli ad intendere che preferiva fosse lui a parlare per primo:
 
-Sinceramente, è eccitante. E’ bello poter essere qui per promuovere un singolo.-
 
EunHyuk attese che la traduttrice riportasse ciò che aveva appena detto per poi rispondere alla prossima domanda che non arrivò subito, non almeno prima che le urla delle fan si fossero placate. Alla sua risposta, invece, Donghae annuì semplicemente e sorrise in direzione del pubblico.
 
-Le nostre fans, qui in Giappone, sono davvero stupende ed affettuose. Sarà impossibile per noi avere tempi duri grazie a tanto affetto.-
 
Aggiunse Hyuk.
 
-Sì, giusto. Come ha detto EunHyuk le nostre amate fans giapponesi sono davvero stupende e ci sommergono d’amore. Vorrei potervi sposare tutte! Aishiteru!-
 
Urlò con provocazione Donghae: parlare alle fans con il cuore e fare –a volte subire- fanservice erano sempre stati i suoi punti di forza nell’intrattenimento ed infatti la folla esplose senza controllo, facendo sorridere il minore quanto il maggiore prima che quest’ultimo, voltandosi verso il compagno, lo guadasse con un tenero broncio sulle labbra:
 
-Hey! Hai detto che avresti sposato me! Traditore!-
 
Stava chiaramente scherzando, EunHyuk, eppure il suo tono apparve così serio nonostante la voce cantilenante che nessuna fan potette impedirsi di credere che le sue parole ed il suo broncio offeso fossero reali.
 
-Sì ma… io voglio sposare tutti!!-
 
La voce lamentosa e tenera, accompagnata da due guance gonfie ed un paio di labbra imbronciate, apparteneva ad Hae.
 
-Ah, già. Voi siete una coppia, vero?-
 
Si intromise il presentatore temendo che, viste ed udite le urla delle fans, la situazione potesse sfuggirgli tragicamente dalle mani.
EunHyuk allora guardò Donghae, entrambi ridacchiarono e poi toccò a Donghae stesso rispondere per rimediare a ciò che poco prima aveva detto facendo apparire un broncio infantile sul volto di Hyuk:
 
-Sì. Attualmente… siamo una coppia sposata.-
 
Le fans impazzirono.
Letteralmente.
Urlarono così forte che lo staff ebbe il timore che la vetrata alle loro spalle, tintinnando, potesse frantumarsi da un momento all’altro.
Urlarono così forte da spaventare il presentatore stesso ma, non abbastanza, da spaventare Hyuk ed Hae che erano ormai abituati a quelle reazioni specialmente quando, poi, si trattava del fanservice che li vedeva coinvolti; si limitarono a sorridere l’uno portando gli angoli delle labbra serrate fin sulle guance e l’altro mostrando le sue gengive rosee.
 
-Oh, davvero? Per cui… chi è il marito? E chi la moglie?-
 
Capendo che la situazione poteva farsi interessante ai fini dell’audience, il conduttore testò il terreno ponendo loro quella “simpatica” domanda e, non passò molto tempo, prima che uno dei due rispondesse.
EunHyuk, per la precisione:
 
-Io sono il marito. Donghae è mia moglie.-
 
Donghae si voltò verso il compagno senza fiatare; prima lo guardò intensamente e poi sorrise e, in ultimo, strinse le labbra ed abbassò la testa scuotendola in segno di rinnego:
 
-Donghae-ssi, perché non sembri d’accordo?-
 
Quello “ssi” aggiunto al suo nome, dal momento che erano in Giappone, lo fece sorridere appena e, sollevando la testa, il ragazzo si affrettò a rispondere:
 
-No no… - agitò una mano in aria –anche se EunHyuk è davvero bello sono io, il marito.-
 
Un altro urlo incontrollato da parte delle fans.
 
-Oh, così… EunHyuk-ssi è davvero tanto bello secondo te, huh?-
 
Il presentatore sorrise malizioso.
Donghae semplicemente annuì.
 
-Sì, è davvero bello.”
 
Hyuk, dal canto suo, non poté far altro che sorridere debolmente ed arrossire.
 
-No no. Donghae è molto più bello.-
 
-No, EunHyuk è il più bel ragazzo del mondo.-
 
La “battaglia” tra i due andò avanti per un po’ sotto lo sguardo luccicante delle fans:  in più, per enfatizzare il tutto, Donghae portò una mano sotto il mento di EunHyuk per poi risalire la mascella mentre il maggiore mostrava il suo sorriso gengivale e cercava di scostarsi imbarazzato.
 
Urla. Urla. E urla.
Ma del resto, come potevano le fans non urlare a quel gesto?
Donghae era davvero bravissimo con il fanservice!
Il migliore, o almeno uno di loro.
 
-No no. Io sono solo il secondo.-
 
-Oh, e chi sarebbe il primo?-
 
-Lee Donghae.-
 
Donghae rise per l’urlo, l’ennesimo, che raggiunse le sue orecchie.
Ad essere onesti, ciò che Donghae aveva detto riguardo EunHyuk lo aveva detto con tutto il cuore: aveva sempre ammirato il maggiore per la sua spontaneità, per il suo splendido sorriso e per il modo in cui, sopportandolo, gli stava sempre vicino; se diceva che per lui era bellissimo, riferendosi non solo all’estetica ma anche alla sua persona, era perché lo intendeva davvero.
E non aveva dubbi sul fatto che anche l’amico avesse detto quelle cose sinceramente.
Ad ogni modo… stavano facendo del buon fanservice, in ogni caso, ed ai fini del lavoro era questo ciò che contava.
Andava bene così.
Gli bastava poter sentire quelle parole uscire dalle labbra di EunHyuk.
Che venissero direttamente dal profondo del suo cuore o no.
Questo ad Hae non importava.
 
L’intervista proseguì lentamente arrivando verso la fine: il conduttore formulò nuove domande circa il loro impegno con la sub unità, quanto si auguravano che questa nuova formazione durasse e quanto si sarebbero impegnati per dare il meglio di loro. In più, chiese cosa gli altri membri pensavano riguardo questo “sotto gruppo” e se mancassero loro ora che non potevano essere tutti insieme come sempre.
Come durante l’ora precedente, EunHyuk fu quello tra i due più loquaci mentre Donghae si limitava a sorridere ed intervenire di tanto in tanto solo quando direttamente interpellato e, quando il conduttore si rivolse verso la telecamera per spiegare qualcosa, il minore colse l’opportunità per sporgersi verso l’amico e dirgli:
 
-EunHyuk-ah-
 
EunHyuk si voltò verso di lui ed aggrottò le sopracciglia confuso ma non si allontanò dal volto dell’altro neanche quando questi pose le mani sul suo viso, ai lati delle labbra, e sorrise innocentemente prima di continuare:
 
-Ci sposeremo davvero, giusto?-
 
Le fans urlarono impazzite, travolte da gioia e tenerezza che quei due riuscivano ad ispirare.
Non tanto per ciò che il ragazzo aveva appena detto che, a conti fatti, era chiaramente ironico e detto di proposito ma, quanto più, per la vicinanza che i due non avevano ancora rotto e che li manteneva con i visi a poca distanza l’uno dall’altro.
Avrebbero potuto baciarsi e sarebbe scoppiato il finimondo, tra le fans.
Ed a quella distanza ravvicinata sembrava quasi che fosse proprio ciò che avevano in programma di fare.
Ma tutto svanì quando Donghae lasciò andare il viso di EunHyuk e si voltò sorridendo verso le fans, un sorriso sincero ed infantile tipico della sua personalità; EunHyuk invece, diversamente dall’amico, rimase in silenzio ed arrossì appena: tutto ciò che riusciva ad udire, più forte perfino delle urla delle loro fans, era il suo cuore che batteva all’impazzata mentre guardava Donghae sorridergli innocentemente…
 
Innocentemente.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ehm... mi stavo dimenticando di questa storia cavoli!! XD
Presa dalle mie storie l'avevo completamente accantonata fino ad oggi.
Mi sono accorta poi che è seguita d aun discreto numero di persone e così, anche se ammetto di volerla cancellare, mi sono sentita "cattiva" riguardo coloro che avevano già iniziato a leggerla e quindi mi sono data da fare.
Sarà lenta però, sappiatelo. Ho ancora molte storie personali da finire e non so quando ritagliarmi il tempo anche per questa traduzione XD Ma in fin dei conti non manca più molto *w* solo altri 3 o 4 capitoletti :D Quindi, con un po' di buona volontà, cercherò di terminare il progetto il prima possibile.

NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 4
 
Finalmente, per quel giorno, ogni impegno era terminato ed EunHyuk e DongHae poterono ritornare al loro albergo che li avrebbe visti dividere una camera abbastanza grande composta da mini-soggiorno, angolo cottura e due camere da letto separate ognuna con accesso ad un bagno privato: non che fosse necessario qualcosa di tanto privato, abituati poi a vivere in 7-8 in un solo appartamento, ma il lussuoso albergo lo permetteva e quindi non vi era motivo alcuno di lamentarsi o rifiutare la scelta.
Anche il resto dello staff ed il loro manager erano già rientrati nelle loro camere e,  finalmente, anche loro potevano godere di un po’ di riposo e sano sonno.
 
Donghae fu il primo ad entrare nella camera e, i suoi passi affaticati, gli confermarono quello che aveva già intuito lungo il tragitto in macchina dallo studio tv all’albergo: il suo corpo era accaldato, non si sentiva bene e la stanchezza iniziava ad aver il completo sopravvento su di lui, ecco perché fece un po’ di stretching nella speranza di scacciare via un po’ di malessere e poi sospirò rassegnato:  
 
Che stanchezza.
 
Sì, era davvero esausto.
E ovviamente non era il solo.
 
Ad ogni modo, una volta aperta la porta dalla stanza, entrambi i ragazzi si diressero verso le proprie camere ed i bagni privati, in modo da potersi rinfrescare un poco sotto le docce e magari lavar via parte della spossatezza grazie alla rilassante sensazione del getto d’acqua tiepida.
Il primo a finire, nonostante fosse convinto di essersi preso più tempo del solito, fu Donghae che, indossato anche il suo pigiama, osservò l’orologio cercando di stabilire almeno che orario fosse e se avevano ancora tempo per cenare o era il caso che si fiondassero immediatamente a letto: le 8:00. Sì, avevano decisamente tempo a sufficienza per cenare.
Così, il minore uscì dalla sua camera da letto e si diresse verso la porta ancora chiusa della stanza di EunHyuk:
 
-Eunhyuk-ah, esci. Non hai fame? Prepariamo qualcosa per cena, dai.-
 
Donghae attese qualche attimo davanti alla porta chiusa prima di allontanarsi in direzione dell’angolo cottura alla ricerca di cibo già pronto da sgranocchiare o qualcosa di facile preparazione da poter sfamare entrambi, ma nonostante l’attesa nessuna risposta giunse dal compagno chiuso in camera.
 
-Eunhyuk-ah! Eunhyuuuukie!-
 
Donghae provò a chiamarlo ancora un paio di volte, essendo il ragazzo impaziente che è sempre stato e, finalmente, questa volta una risposta gli giunse, forte e chiara:
 
-Sì, Donghae! Smettila di urlare! Non sono sordo.-
 
Eunhyuk uscì dalla sua stanza con indosso il pigiama e Donghae poté immediatamente constatare come ora appariva leggermente più riposato e rilassato dopo la doccia rigenerante che entrambi si erano concessi: i capelli del ragazzo erano ancora bagnati, sgocciolavano dalle punte lungo il collo dalla pelle chiara per poi essere assorbite dal colletto della camicia del pigiama, le labbra schiuse apparivano ancora più rosse e lucide del solito e il suo profumo di fresco poteva essere avvertito all’interno della stanza fin nel punto –abbastanza lontano- in cui si trovava Donghae.
Profumo di fragola.
Profumo di buono.
 
Senza neanche rispondere però, Eunhyuk si diresse verso il piccolo divano posto nella sala da pranzo e vi si accomodò sopra: con le gambe accavallate ed un braccio disteso lungo la spalliera, afferrò il telecomando e fece un po’ di zapping prima di riuscire a scegliere qualche canale che attirasse la sua attenzione:
 
-Non hai fame? Prepariamo qualcosa?-
 
Donghae gli si avvicinò, ripetendo nuovamente le stesse domande.
 
-Uhm. C’è del cibo?-
 
Ed Eunhyuk rispose distrattamente, senza neanche deviare lo sguardo dalla televisione ed il programma che aveva scelto.
 
-Ramen.-
 
-Ramen?-
 
Questa volta, però, Eunhyuk voltò la testa dando piena attenzione al compagno: Ramen? Solo? Non stava scherzando, vero? Era così affamato che solo quello, di certo, non sarebbe bastato a molto.
 
-Penso… che ci sia solo questo.-
 
Donghae annuì con la testa abbassandola un po’ più del dovuto, quasi si volesse scusare per avergli fornito quella notizia che non rendeva il compagno contento.
Ed infatti Eunhyuk sospirò sconfortato.
 
-Beh, ok.-
 
Era pronto ad una notte in bianco per i crampi provocati dalla fame ma era anche conscio che poteva benissimo chiamare il loro manager e chiedergli di comprare loro qualcosa da mangiare o tuttalpiù farla loro portare in camera ma… ma sicuramente anche il manager era stanco quanto loro e, infastidirlo a quell’ora, non sarebbe stato umano né tanto meno gentile, per questo rinunciò EunHyuk presto all’idea, anche se con estremo dispiacere.
Tentò così di distrarsi concentrando la sua attenzione sulla televisione mentre Donghae provvedeva invece alla preparazione –per fortuna semplice- delle due confezioni di ramen istantaneo che avrebbero utilizzato come cena e, solo di tanto in tanto, voltava la testa in direzione dell’angolo cottura proprio per tenere sotto controllo il compagno e ciò che stesse facendo e, ovviamente, essere certo che non gli servisse aiuto.
Fu proprio durante quelle brevi occhiate che notò che qualcosa, in Donghae, sembrava non andare: il ragazzo aveva starnutito più volte e, anche, aveva continuato a strofinarsi il naso arrossandolo leggermente.
 
-Ti sei ammalato?-
 
-No, non credo.-
 
La risposta di Donghae fu rapida ma, accompagnata da continui “tirar su col naso” e strofinate con il dorso della mano al di sotto di questo, sembrò anche non essere molto veritiera.
Eunhyuk, però, cercò di non preoccuparsi più del dovuto e riportò presto la sua attenzione sullo schermo della tv in attesa che Donghae finisse di preparare.
E poco dopo, infatti, Donghae lo raggiunse sul divano con le due scatole di cibo fumante e, ritagliandosi un po’ di posto, dopo avergli ceduto una delle due confezioni, si sedette accanto a lui.
 
-Grazie.-
 
Eunhyuk lo ringraziò e dopo, come ulteriore ringraziamento, gli porse il telecomando lasciando che fosse lui a scegliere cosa gradiva di più vedere in quel momento.
Finirono così a guardare vari cartoni animati, ridere insieme, ovviamente mangiando insieme e, di tanto in tanto, commentando le varie scene che si svolgevano davanti ai loro occhi.
Insomma, in poche parole semplicemente trascorsero del piacevole tempo insieme come, solitamente, avveniva tra loro.
 
-Secondo te, chi è il cattivo? Tom o Gerry?-
 
Chiese Donghae risucchiando il ramen all’interno della bocca.
 
-Ovviamente Tom. E’ sempre lui che “bullizza” l’altro.-
 
Rispose sicuro e divertito Eunhyuk vedendo che, infatti, Tom aveva catturato Gerry strizzando il suo corpo all’interno della zampa prima di inserirlo in una bottiglia di vetro: assurdamente stupido il fatto che la bottiglia sembrasse adattarsi perfettamente al corpo di Gerry ma… hey, Eunhyuk realizzò poco dopo che era solo un cartone e, come tale, andava preso.
 
-Ma, vedi…- Donghae puntò infantilmente alla televisione  -Gerry trova sempre uno stratagemma per ripagare Tom. E alla fine Tom perde sempre. Povero.-
 
Donghae mise su un broncio delizioso quando, infine, Gerry riuscì a liberarsi come il ragazzo aveva previsto e, dopo aver colpito Tom con un martello da decine di tonnellate, era scappato verso la sua tana ridendo per la vittoria.
Eunhyuk, allora, alla voce del compagno, girò la testa verso di lui:
 
-Povero?-
 
E sorrise nel vedere l’espressione di Donghae ed il broncio ancora sul suo viso e, si incupì appena, quando gli parve di scorgere negli occhi del compagno un velo di tristezza.
 
-Ok, perché sei così serio? Sono solo Tom e Gerry!-
 
Rise poi.
In risposta, Donghae si girò a sua volta verso di lui di modo che fossero l’uno faccia a faccia con l’altro e, senza accorgersene, si imbronciò di nuovo.
 
-Che carino῀.-
 
Disse Eunhyuk guardandolo in volto sorridendo ancora, prima di voltarsi nuovamente verso la televisione e concentrarvi ancora la sua attenzione.
 
Donghae si congelò all’istante.
I suoi occhi si posarono sul profilo dell’amico immerso nuovamente nel programma tv e lo abbandonarono solo quando, ricordando la confezione di cartone, vi portò su la sua attenzione poggiandola ormai vuota sulle sue gambe:
Okay.
Cosa aveva appena detto su di lui Eunhyuk?
Carino?
Aveva appena detto che Donghae era… carino?
Donghae ne fu così felice che avrebbe potuto urlare.
Donghae lo guardò nuovamente per un paio di secondi, piacevolmente incantato sulla bellezza del suo viso e avvertendo chiaramente le farfalle che, come si dice, volavano nel suo stomaco.
Perché doveva essere così perfetto?
Anche semplicemente guardarlo lo faceva innamorare di più. Anche senza che lo volesse.
Avrebbe potuto rimanere a fissarlo per sempre, se gli fosse stato possibile ma, proprio Eunhyuk, ridendo alla tv per qualcosa di cui Donghae non era a conoscenza, lo svegliò da quell’incanto portandolo però, come di riflesso, a sorridere in sua direzione:
 
-Sei carino anche tu.-
 
Provò a dire, con la voce quasi di un bambino.
Ed Eunhyuk immediatamente si voltò verso di lui visibilmente confuso, tanto che non ebbe il tempo di reagire neanche quando, approfittando della situazione, Donghae portò una mano al viso dell’amico per pulir via dalle sue labbra un rimasuglio di cibo.
 
Ciò che seguì fu il totale silenzio.
Eunhyuk rimase pietrificato al suo posto a causa dell’azione improvvisa di Donghae e, ancor di più, per la confusione che stava nascendo in lui nel momento in cui aveva avvertito il suo cuore battere in modo insanamente veloce.
Donghae, invece, si limitò solo a sorridergli e dirgli, poco dopo,
 
-Ti amo.-
 
Tutto rallentò. Ad eccezione dei cuori di entrambi che invece, come per dispetto, accelerarono maggiormente.
Ed il momento sembrò prolungarsi all’infinito.
Donghae non sapeva perché avesse detto una cosa simile così improvvisamente, proprio in quel momento per giunta, pensò solo che prima o poi lo avrebbe fatto comunque ed in quella situazione aveva sentito che in qualche modo quello era il momento adatto: ora che finalmente erano soli.
Da parte sua, Eunhyuk non comprese ciò che Donghae aveva tentato di dirgli, se era serio o se come al solito giocava prendendolo in giro. Per questo si voltò verso di lui guardandolo profondamente, cercando di capire dai suoi occhi di quale due eventualità si trattasse.
Lo fissò in attesa che l’altro dicesse qualcosa e, a quel punto, Donghae si sentì nervoso.
Era serio?
Eunhyuk si spaventò nel constatare, per una frazione di secondo, che sì, il suo sguardo sembrava serio, così per evitare ogni tipo di situazione strana e complicata preferì voltarsi nuovamente verso la tv e riportare la sua attenzione sul programma in onda.
 
-Ti voglio bene io. Sei il mio miglio amico.-
 
Mormorò poco dopo.
 
-No. Io ti amo, HyukJae.-
 
Ripeté Donghae con più sicurezza nella voce, scandendo bene le parole.
Ed Eunhyuk smise di respirare nell’udirle nuovamente, accompagnate dal suo nome reale, quello che Donghae utilizzava solo quando era serio, arrabbiato, preoccupato, o comunque, il più delle volte, serio.
Cercò di controllare i suoi battiti del cuore.
Ma fallì.
 
-Non come Leeteuk hyung ama tutti noi. Ma come Kyuhyun ama Sungmin hyung.-
 
Aggiunse Donghae colmando il silenzio della stanza. Ed Eunhyuk voltò nuovamente la testa verso di lui e strabuzzò gli occhi.
 
-Co-cosa? Kyu-Kyuhyun e Sungmin?-
 
-Spesso li vedo stringersi la mano sotto la tavola quando siamo riuniti a cena. Guardarsi e sorridersi in un modo… diverso. E se ci pensi, perché sono ancora compagni di stanza dopo anni mentre tutti gli altri hanno cambiato stanza e compagno più volte? Non te n’eri mai accorto?-
Donghae sospirò profondamente e sollevò un sopracciglio fissando Eunhyuk.
Mentre l’altro, semplicemente, mosse la testa in segno di negazione: no, lui non se n’era mai accorto. Davvero, no. O forse… sì, ok, lo sapeva in qualche modo, ma cercava comunque di ignorare ogni possibile segno.
 
-E io ti amo in quel modo.-
 
Donghae spezzò i suoi pensieri dicendo quelle parole ed Eunhyuk si ghiacciò all’istante, fissandolo una volta ancora in una sorta di incredulità e rifiuto: cosa doveva rispondere? Non ne aveva la più pallida idea. Si limitava a guardare Donghae e ad avvertire il nervosismo ed il suo cuore esplodere: ciò voleva forse dire che ricambiava? No, impossibile. O almeno, non capì se potesse essere davvero così impossibile o se invece amasse anche lui il suo compagno.
Forse era solo troppo codardo per ammetterlo.
 
-Per favore, potresti dire… qualcosa?-
 
-Io… io non posso crederci… perché l’hai detto così all’improvviso?-
 
Alla fine Eunhyuk aprì bocca per dar voce ad uno dei tanti pensieri che lo tormentava al momento.
 
-Mi-mi dispiace. Non ho potuto fermarmi.-
 
Rispose Donghae abbassando il capo e fissando i rimasugli del brodo all’interno della sua confezione vuota di ramen poggiata sulle gambe.
Ma Eunhyuk rimase in silenzio. Non capiva più cosa gli passasse per la testa e cosa si supponeva dovesse dire.
Tutta quella situazione era così assurda che non sapeva neanche in che modo avrebbe dovuto reagire o comportarsi nei giorni a venire. Era shockato. Donghae aveva detto una cosa così seria in modo troppo brusco e improvviso e, ripensandoci ancora, era sempre più certo di non sapere affatto cosa rispondere.
 
-Tu… mi ami anche tu?-
 
Ancora una volta Eunhyuk rimase in silenzio.
Anche se nel profondo del suo cuore, a dispetto di tutto, Eunhyuk era a conoscenza della risposta.
 
-Mi odi allora?-
 
Chiese Donghae avvicinando il suo viso a quello del compagno, ma l’altro rimase silenzioso ancora.
Non disse nulla.
Assolutamente, nulla.
Così anche Donghae, riallontanatosi nuovamente dal volto dell’amico, si lasciò scivolare nel silenzio.
Tutto ciò che riuscì a pensare fu che la sua confessione non aveva avuto buon esito e che non avrebbe dovuto dire quelle parole.
No, davvero, perché lo aveva fatto?
Eunhyuk lo avrebbe odiato per sempre per ciò che aveva detto.
Aveva appena rotto la loro amicizia.
Ed il suo cuore si spezzò e gli faceva male.
E non desiderava far altro che piangere.
 
Che fragile sono.
 

-Okay. Mi dispiace. Fai finta che non abbia detto nulla.-
 
Donghae si alzò improvvisamente dal divano per allontanarsi il più velocemente possibile ma, la mano stretta sul suo polso, lo fermò:
 
-Aspetta!-
 
Disse Eunhyuk con voce leggermente più alta del voluto. E Donghae si fermò per voltarsi verso di lui:
 
-Io, io non ti odio.-
 
Ancora una volta, più di prima, gli occhi di Donghae si velarono di lacrime e nonostante li aprì e chiuse numerose volte, per reprimere la caduta delle lacrime, gli fu davvero difficile trattenersi. Ma ci riuscì. In qualche modo.
 
-Mh. Lo so.-
 
La sua voce fu quasi un sussurro rotto dalle lacrime imminenti e poi, voltatosi nuovamente, riprese a camminare in direzione delle camere.
 
-Aspetta! Do-dove stai andando?-
 
-Nella mia stanza. Vado a dormire.-
 
Rispose Donghae senza voltarsi verso il compagno e, quel gesto, fece capire ad Eunhyuk che qualcosa non andava, qualcosa, impercettibilmente, era appena cambiata tra di loro.
Semplicemente, Donghae in quel momento non era più Donghae: Donghae era colui che solitamente gli si buttava e aggrappava addosso cercando di non farlo dormire perché voleva continuare a giocare e chiacchierare per tutta la notte e quello, che ora se ne stava tornando a testa china nella sua camera, non era la stessa persona.
 
Io, l’ho… ferito?
 

∞∞∞∞∞

 
Quando Donghae si svegliò il peso sul suo cuore non si era ancora dissolto ma, lo stordimento dovuto al sonno resero se non altro il tutto più sopportabile: dapprima si stiracchiò un po’, rotolandosi nel letto, poi sbadigliò più volte stropicciandosi gli occhi ancora chiusi e sporchi di sonno.
Faceva freddo.
Faceva davvero freddo nonostante fosse avvolto nelle coperte e rintanato sotto di esse quasi fino alla testa, testa che gli doleva e gli girava tanto che quasi non riuscì ad alzarsi dal letto quando ci provò.
Guardò l’orologio: le 8:00.
Era ancora presto, in fin dei conti, ed avrebbe senza dubbio potuto riposare ancora un po’ nel suo comodo letto, senza contare che aveva il primo impegno lavorativo solo nel tardo pomeriggio e che aveva appunto tutta la mattinata libera, ma preferì invece alzarsi, quasi meccanicamente e lasciare la sua stanza.
Avanzò allora fino alla camera di Eunhyuk barcollando leggermente, tenendosi in equilibrio grazie all’appoggio sulle pareti, e quando raggiunse il letto dell’amico cercò di svegliarlo per invitarlo a fare colazione insieme.
Ma per qualche motivo che non era ancora riuscito a spiegarsi, il suo corpo non rispondeva bene ai suoi comandi, si sentiva stanco ed infreddolito e, soprattutto, ancora stanco e voglioso di dormire. Forse potevano rimandare la colazione a più tardi.
E dormire ancora un po’.
Così, dimentico perfino dell’incidente avvenuto la sera precedente, Donghae sollevò piano la coperta di Eunhyuk e scivolò nel letto al suo fianco, -la sua era un’abitudine, in ogni caso-  riportò poi nuovamente la coperta su entrambi e, come sempre faceva, avvolse un braccio attorno alla vita di Eunhyuk e sprofondò nuovamente nel sonno.
Finalmente ora poteva avvertire il calore che prima gli era mancato.
 
 
Poco tempo dopo, un’oretta circa, Eunhyuk si svegliò a sua volta ma, quando cercò di muoversi per alzarsi dal letto e controllare l’orario sull’orologio da polso deposto sul comodino, qualcosa lo bloccò.
Dapprima non ci diede molto peso convinto che fossero solo le coperte avvolte attorno al suo corpo, così si alzò a sedere, sbadigliò, si strofinò gli occhi e stese le braccia verso l’alto per sgranchirsi un po’ le articolazioni e, solo quando spostò la coperta dal suo corpo, per scendere dal letto, constatò con sorpresa che un braccio gli circondava la vita.
 
-Donghae?-
 
Disse in tono annoiato ma con voce bassa, quasi inaudibile.
Non era la prima volta che si ritrovava il minore nel letto, arpionato a lui in quel modo, e di certo non era una sorpresa, così, semplicemente, si voltò verso di lui per guardarlo meglio.
Senza che se ne accorgesse, come capitava sempre, Eunhyuk avvertì la familiare sensazione nel cuore che provava sempre quando era vicino a Donghae.
Quando lo vedeva la mattina accanto a lui e non aveva cuore di svegliarlo.
Quando lo guardava dormire tranquillo e con l’espressione di un bambino.
Con gli occhi chiusi, le leggere imperfezioni della pelle ai lati della mascella, le labbra schiuse: carino quasi quanto il cappello di Nemo che aveva indossato durante uno dei loro Show.
 
Ti amo, HyukJae.
 
Preso dai suoi pensieri, mentre osservava ancora il viso dell’altro, la voce di Donghae e quella frase in particolare gli tornò alla mente, echeggiando più e più volte.
Eunhyuk si allontanò di scatto, deviando lo sguardo.
Era serio?
Intendeva davvero ciò che aveva detto?
EunHyuk desiderava davvero saperlo ma, d’altro lato, aveva anche paura di conoscere la verità.
C’era una ragione dietro al suo dire quelle parole così improvvisamente?
In quel momento e non in… un altro?
EunHyuk voleva sapere anche da quando, se quelle parole erano vere, Donghae aveva iniziato a vederlo in quel modo.
Voleva che Donghae gli spiegasse ogni cosa.
Che lo aiutasse a capire e gli suggerisse come comportarsi di conseguenza.
La verità è che si era sentito tremendamente dispiaciuto per essere stato tanto codardo la notte precedente, ma davvero non sapeva cosa fosse giusto dire o cosa rispondere.
Semplicemente non capiva cosa fare. Come comportarsi.
 
Mi dispiace, Hae.
 
Eunhyuk portò una mano sulla guancia di Donghae e la fece poi scorrere sul collo: scottava.
 
-Donghae? Donghae, svegliati!-
 
Andò nel panico per quella scoperta: Donghae era bollente, non solo caldo.
 
-Donghae! Donghae!-
 
E Donghae, al suono della sua voce, aprì lentamente gli occhi e lo guardò confuso; Eunhyuk notò che i suoi occhi erano rossi e velati. Andò nuovamente in panico.
 
-Sei malato? Cos’hai? Donghae, rispondi!-
 
-Mhhh…-
 
Donghae si stropicciò gli occhi ed emise qualche sommesso mugolio: la testa gli faceva nuovamente malissimo e, al suo interno, sembrava esserci una bomba che esplodeva ad intervalli regolari facendogli perdere perfino il senso della realtà.
 
-Non lo so… la testa mi fa malissimo e non riesco a respirare.-
 
La sua voce era così strana ed affaticata che Eunhyuk si sentì perso, spaventato come gli era successo poche volte in vita sua: era sicuro che qualcosa non andava! Fin dal momento in cui lo aveva sentito starnutire e tirare su col naso!
Doveva accorgersene prima e prevenire il tutto!
Maledizione!
Così si alzò immediatamente dal letto e cercò di far sedere anche Donghae, facendogli poggiare la testa sul cuscino per farlo stare più comodo.
Portò poi una mano sulla fronte del minore e cercò di regolarizzare i suoi respiri per essere quanto più presente a se stesso per essere in grado di aiutare l’amico.
 
-Hai la febbre. Alta per giunta! Aiiish! Perché ti sei ammalato? E perché io non me ne sono accorto?!-
 
Borbottò Eunhyuk aggrottando le sopracciglia e la fronte.
 
Dannazione!
 
Era tremendamente preoccupato.
E il suo cuore che batteva all’impazzata ne era il chiaro segnale.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Sono un disastro.
A quante delle vostre splendide recensioni non ho ancora risposto?
Quante storie ho in corso che non aggiorno regolamente?
TT__TT
Maledizione!
Sono così stanca, ultimamente, che la sera sono così uno straccio da non riuscire neanche a leggerle, le vostre splendide storie! Figurarsi commentare o rispondere T_T
Eppure, non appena questo momentaccio passerà, recupererò tutto, promesso.
Per ora, il solo modo per farmi perdonare è completare almeno questa traduzione che mi sto portando avanti da secoli T_T e che, in realtà, non avrebbe rischiesto più di una settimana per completarla.
Scusatemi.
Davvero.
Ancora 4 capitoli e sarà finita.
E, se ce la faccio, vorrei provare almeno a completarla per fine mese.
Non prometto nulla ma ci proverò seriamente, davvero, di modo che dopo io possa tornare a concentrarmi sulle storie in corso e non pubblicate che sono davvero infinite T_T
Ok, mi sono lagnata abbastanza.
Scusatemi.
Buona lettura, carissime.


NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 5

-Perché non riesci a prenderti cura di te, Donghae-ssi?-
 
Il manager guardò il ragazzo negli occhi, intensamente: era ovviamente preoccupato ma, purtroppo, oltre che agire con tempestività per evitare ulteriori danni, non poteva fare. E Donghae lo sapeva, e se ne sentiva anche in colpa.
 
-Mi dispiace, hyung.-
 
-Ti ho detto di prendere le vitamine ogni volta che hai anche il più piccolo sentore di malessere, no? Perché non le hai prese questa volta? Magari avrebbero attenuato il malore.-
 
Riprese il manager, questa volta con maggior dolcezza nella voce.
 
-Le ho dimenticate.-
 
Rispose Donghae.
Ed il manager sospirò rassegnato, e poi alzò lo sguardo su EunHyuk che era seduto ai piedi del letto, con le spalle verso il muro e lo sguardo perso nel vuoto:
 
-Anche tu dovresti prenderti cura di lui, Eunhyuk-ssi.-
 
Già, come se non lo sapesse.
Come se non sapesse che era stato un totale idiota nel non dare peso a quei primi starnuti che avevano attirato la sua attenzione.
Certo che sapeva che doveva occuparsi anche lui di Donghae ma… ma Donghae non era un più un bambino, per cui…
Eunhyuk si voltò verso il manager e, con sguardo colpevole, lo guardò in viso: no, non c’erano scusanti, lui non si era preso affatto bene cura di Donghae.
Lo sapeva.
E ormai non poteva farci niente.
Donghae, dal canto suo, se ne stava in silenzio giocherellando con le dita, intrecciandole e torturandole per poi posarsele mollemente in grembo: la testa gli faceva ancora male ed ogni tanto starnutiva ma, più di tutto, il peso della situazione non lo aiutava affatto.
I suoi occhi, infatti, erano fissi nel vuoto da ormai qualche minuto ma, guardandolo attentamente, era ovvio che qualcosa nella sua mente –a parte il dolore- lo preoccupava più di tutto il resto.
 
-C’è qualcosa che ti preoccupa? Che ti ha fa’ star male in questo modo? Parlamene, Donghae-ssi.-
 
Chiese prontamente il manager guardando il viso teso del suo dongsaeng, e Donghae immediatamente guardò di riflesso Eunhyuk e da lui ricevette la stesso sguardo veloce ed allarmato: entrambi mossero solo leggermente, quasi impercettibilmente, la testa in direzione l’uno dell’altro ma i loro sguardi si incontrarono completamente:
Non poteva essere.
Non poteva essere che il suo malore fosse dovuto interamente a quanto accaduto la notte scorsa.
Donghae si sentiva male ancor prima di confessare i suoi sentimenti verso Eunhyuk.
Non poteva essere colpa sua.
 
Forse.
 
-No, hyung, sono solo un po’ stanco.-
 
Rispose infine Donghae, sospirando pesantemente.
Ed anche il manager sospirò rassegnato. Quasi più frustrato che altro:
 
-Abbiamo degli impegni tra 5 ore. Per allora la tua febbre deve essere migliorata, okay?-
 
La sua voce rimase dolce poiché entrambi sapevano bene che non era intenzione del maggiore sgridarlo ma che il contratto firmato prevedeva la sua presenza, –come quella di Eunhyuk- senza alcuna sorta di scusanti, e quindi Donghae non poteva tirarsi indietro neanche in quelle condizioni, purtroppo.
Ecco perché, infatti, il ragazzo annuì e seguì con lo sguardo il manager finché non uscì dalla camera annunciando che avrebbe provveduto a comprare la colazione e le medicine necessarie per curare la sua febbre, lasciandolo solo con Eunhyuk ed il silenzio presente nella camera.
 
Eunhyuk e Donghae rimasero fermi nelle loro posizioni, appesantiti dal silenzio che gravava su di loro.
Le loro menti assenti, occupate da un vorticare di pensieri che richiamava tutta la loto attenzione:
 
Forse Eunhyuk è arrabbiato con me per ciò che ho detto la scorsa notte.
 
Forse Donghae è arrabbiato con me perché non ho neanche risposto alle sue parole, la scorsa notte.
 
-Torno in camera mia.-
 
Donghae fu il primo a rompere quell’imbarazzante silenzio e, alzandosi troppo velocemente dal letto per posare i piedi a terra, fu colpito da una nuova fitta alla testa che lo destabilizzò facendolo ricadere all’indietro.
 
-Ya!-
 
Eunhyuk, spaventato, si protese immediatamente in avanti per afferrare il compagno prima che potesse cadere e magari sbattere le testa contro il muro alle spalle del letto, stringendolo alla vita prima di aiutarlo nuovamente a risedersi sul bordo del materasso e ridistendervisi sopra.
 
-Rimani qui, testardo.-
 
Non poteva farci nulla, Eunhyuk, se era così preoccupato per lui.
E si sentiva colpevole nella stessa quantità, più che altro.
Donghae si lasciò condurre sul letto con le mani ancora ai lati della testa, quasi cercando di attenuare in parte il dolore ma poco dopo, non appena riuscì a trovare un precario equilibrio tra le fitte e la pace, portò il suo sguardo su Eunhyuk incuriosito e leggermente infastidito:
 
-Testardo?-
 
Senza accorgersene si imbronciò ripetendo quella parola.
 
-Questo è il tuo letto. Non si tratta di essere testardi. A te da’ fastidio se lo occupo per troppo a lungo.-
 
Eunhyuk ricambiò lo sguardo confuso, stordito: sì, in parte era vero, solitamente parlando. Ma ora la situazione era completamente diversa:
 
-E’ diverso. Sei malato, adesso.-
 
Rispose il maggiore con onestà: era davvero troppo preoccupato e poco importava ciò che di solito diceva o faceva a proposito del suo letto, ora non voleva che Donghae si muovesse troppo e rischiasse di peggiorare la situazione o sentirsi ancora più male, perché era chiaro che le fitte non erano passate e che lo tormentavano ancora:
 
-Solo… dormi un po’. Almeno finché “manager hyung” non torna con la colazione e le medicine che devi prendere.-
 
Eunhyuk posò le mani sulle spalle di Donghae e lo spinse gentilmente verso il basso, aiutandolo a stendersi del tutto finché la sua schiena non fu a contatto con il materasso e la testa poggiata comodamente sul cuscino; poi, Eunhyuk stesso, provvide addirittura a coprirlo con il lenzuolo fino alle spalle sistemandoglielo sul petto.
 
Perché è cosi gentile?
 
Nel mentre, Donghae continuò a guardare Eunhyuk che ricambiava a tratti il suo sguardo: dopo averlo completamente ignorato la notte scorsa, portandolo a sentirsi un completo idiota per aver confessato i suoi sentimenti, dopo averlo quasi fatto piangere, dopo avergli spezzato il cuore, perché doveva essere così dolce e gentile?
Così non faceva altro che farlo innamorare di lui, ancora e più profondamente.
Per questo quasi sì sentì annegare.
 
-Smettila di essere così gentile.-
 
Disse Donghae, improvvisamente.
Ed Eunhyuk lo guardò stranito.
 
-Perché?-
 
Ma Donghae non rispose.
 
-Senti… mi dispiace…-
 
-E smettila di dire che ti dispiace.-
 
E questa volta Donghae non lo lasciò terminare la frase.
Perché doveva essere dispiaciuto?
Significava che stava rifiutandolo?
Significava che Eunhyuk non lo amava come lo amava lui?
No, non era pronto per questo.
 
-Donghae, ti prego, cerca di capire…”
 
Eunhyuk aprì la bocca pregando che ciò che stava per dire non lo avrebbe poi, magari, rimpianto una volta uscito effettivamente dalle sue labbra. Sinceramente, tra l’altro, non si sentiva neanche capace di arrangiare le parole in modo sensato o che risultassero vagamente piacevoli:
 
-Io sono solo… scioccato.  E’ stato tutto troppo veloce e… non è come pensi… io-io non volevo ignorarti. E’ solo che i-io… io non so cosa risponderti.-
 
-Perché devi essere scioccato? Non era ciò che volevi? Non mi ami anche tu?-
 
Donghae aggrottò le sopracciglia mostrando un’espressione triste, spaventata in piccola parte: Stupido! Immediatamente si ammonì per quanto aveva appena detto. Per averlo detto in modo così innocente disperato.
Non aveva fatto altro che rendere tutto più difficile. Peggiore.
Nulla sarebbe andato bene dopo aver detto quelle parole.
 
-No-non è questo…-
 
Mormorò Eunhyuk, guardandosi i piedi e grattandosi il collo imbarazzato.
Non riusciva a trovare nessuna parola corretta o un modo sensato per potersi esprimere, in più, lui non era il tipo di persona che riusciva facilmente ad esprimere i suoi sentimenti in parole, positivi o negativi che fossero:
 
-Ho bisogno di tempo. Non è colpa mia se sono scioccato, giusto? Tu, l’hai detto troppo improvvisamente. Io mi sono sorpreso. E…-
 
Oh, non è colpa tua adesso. Quindi è colpa mia, giusto?
 
-Basta…-
 
Disse Donghae con voce rotta, stanca ed affaticata ed allora Eunhyuk sollevò immediatamente la testa per portare il suo sguardo sul compagno: oh mio Dio! I suo occhi erano appannati da un sottile velo di lacrime. Ed il suo viso era imbronciato.
 
-Mi fa ancora male la testa. Basta parlare.”
 
E questa volta fu il turno di Donghae di abbassare lo sguardo e il suo broncio divenne ancora più evidente quando i suoi occhi luccicarono a causa della prima lacrima che vi faceva capolino. E poi…
 
Dannazione! E’ così carino!
 
-Hey! Sta-stai piangendo?-
 
Domandò stupidamente Eunhyuk, allargando gli occhi in stupore e shock.
 
-Sei un idiota.-
 
Rispose Donghae piangendo ancora più forte a causa della stupida reazione del compagno: perché Eunhyuk non era in grado di realizzare che era tutta colpa sua? Lui biasimava se stesso per essere un piagnucolone in momenti del genere ma… ma semplicemente non poteva trattenersi in una situazione simile.
Non quando tutto andava male e peggio per causa sua.
Senza contare il suo malessere che lo distruggeva allo stesso modo.
Perché, tutto questo?
Cosa aveva fatto di male?
 
-Donghae, basta piangere.-
 
Eunhyuk si avvicinò a lui e poggiò delicatamente le mani sulle spalle di Donghae: sembrava così dannatamente preoccupato ed in panico che quasi il minore pianse più forte per aver anche provocato quelle spiacevoli sensazioni nella persona che amava.
Ma all’improvviso, a fermare tutto, arrivò una voce:
 
-Hey, ho portato la colazione così- oh cielo! Donghae, stai piangendo?-
 
Il manager era tornato con due scatole di cibo ed una busta di medicinali ma non si fece problemi a lasciar cadere la busta in terra e poggiare il cibo sulla piccola scrivania posta nella stanza, prima di andare verso il suo dongsaeng:
 
-Cosa c’è? E’ la testa? Ti fa così tanto male?-
 
Accarezzò piano la testa di Donghae in un modo paterno che il minore trovò dolcissimo e che, per qualche attimo, lo face anche calmare sinceramente.
Annuì.
E sinceramente non avrebbe saputo trovare altra spiegazione migliore alle domande del suo hyung.
Sì, la testa gli faceva malissimo.
Tutto qui.
O forse no.
Anche il suo cuore era dolorante, il suo petto pesante ed il respiro faticoso.
Tutto per colpa del suo stupido Hyukjae.
Donghae rilassò il volto rilasciando il suo broncio e passò a mordersi il labbro inferiore cercando di trattenere così le nuove lacrime nate a causa del pensiero portato al suo compagno: faceva male. Più il suo cuore che la sua testa, se avesse dovuto confrontarli.
E nel mentre, proprio la fonte del suo dolore, se ne stava in piedi in un angolino della stanza guardandolo con preoccupazione e paura: perché doveva guardalo con quegli occhi?
 
-Okay, fai colazione e prendi le medicine, per ora. Dopo, semplicemente riposati finché puoi. Stai tranquillo, andrà meglio. E smetti di piangere, Donghae-ssi. Se hai bisogno di qualcosa sai che puoi sempre chiamarmi.-
 

∞∞∞∞∞

 
-Stai bene?-
 
Domandò Eunhyuk.
 
-Mh. Meglio di stamattina.-
 
Rispose Donghae, senza deviare lo sguardo incatenato da diversi minuti alla finestra di fronte al letto.
 
-Dimmi se ti serve qualcosa. Se hai freddo, caldo, o dolori, o-
 
Questa volta, impossibilitato a fare altro, Donghae voltò lentamente la testa verso Eunhyuk e lo guardò con un’espressione che perfino al maggiore fu più che chiara.
Noia.
Gli stava dicendo con gli occhi di stare zitto, di lasciarlo in pace.
Di no… annoiarlo.
Ed Eunhyuk, allora, sospirò profondamente intristendo il suo viso e fermò le sue parole: doveva arrendersi.
Ci era rimasto male ma non aveva altra scelta.
Non poteva insistere troppo, non nella sua situazione.
 
-Okay, ho capito.-
 
Sospirò.
Tutto ciò era tremendamente strano.
Tutto sembrava girare a 180 gradi.
Donghae, che era colui che di solito annoiava e tormentava Eunhyuk, era adesso quieto ed immobile come un manichino.
E Eunhyuk, che solitamente era colui che veniva annoiato e tormentato, continuamente disturbato dal minore per ogni piccola cosa, era quello che invece si impegnava duramente nel cercare di farlo parlare e reagire.
Strano.
Davvero molto strano.
Una situazione affatto piacevole ed Eunhyuk sperava che presto tutto potesse tornare normale, esattamente come lo era prima.
Perché sebbene fosse passato solo un giorno, vedere Donghae in quelle condizioni lo faceva sentire strano e preoccupato.
In qualche modo… gli mancava il suo Donghae solito, quello infantile, casinista e fastidioso.
 
Passerà presto. Vero?
 

∞∞∞∞∞

 
Alla fine, passate le ore di riposo, Eunhyuk e Donghae raggiunsero la sede in cui si teneva il fan-meeting a cui dovevano presiedere.
Lì, le fans li attendevano fuori dallo stabile come avveniva sempre, dimostrando il loro affetto e supporto.
E Donghae, che solitamente era il più amichevole con le fans, il più dolce, che si fermava a salutare prendendosi più tempo degli altri, adesso se ne stava silenzioso e guardava fuori dal finestrino della macchina sorridendo di tanto in tanto e salutando leggermente.
Non era lui, era evidente.
Ed Eunhyuk lo guardò confuso, preoccupato.
Se solo avessero potuto cancellare quel fan-meeting…
 
-Ritorna in camerino se non riesci a sopportare il dolore, Donghae-ssi. Non sforzarti troppo, mi raccomando.-
 
Il manager porse al ragazzo una bottiglietta d’acqua indicandogli di bere spesso e molto, in modo da regolare la temperatura il più possibile e Donghae annuì senza parlare, raccogliendo la bottiglietta ed iniziando a seguire da subito le istruzioni ricevute.
Eunhyuk, nel frattempo, lo guardava preoccupato attraverso lo specchio davanti  lui, mentre le “noona” gli sistemavano i capelli ed il trucco.
Neanche il make up riusciva a coprire del tutto il pallore sul bel viso di Donghae.
O forse era solo Eunhyuk che lo notava essendo a conoscenza del malore del compagno.
Ma ad ogni modo, che fosse solo una sua suggestione o se davvero i suoi occhi non stavano mentendo, Eunhyuk avvertì tutta la preoccupazione precedente piombargli addosso come una valanga: sperava sinceramente che tutto finisse presto.
E che Donghae potesse riposare.
E riprendersi.
E che tutto tornasse come prima.
 
-Non si può tagliare una delle performance di Donghae?-
 
Eunhyuk chiese al manager mentre erano da soli, incamminandosi lungo il corridoio verso la sala appositamente preparata per l’incontro.
 
-Proverò a chiedere. Ma non sono sicuro… Lo sai che è scritto nel contratto e… purtroppo non possiamo fare molto a riguardo.-
 
Anche il manager era chiaramente preoccupato e la mano che strofinava dietro la nuca ne era la prova ma, purtroppo, come aveva detto non c’era molto che potesse fare.
 
-Ma ho paura che non ce la faccia a causa della febbre. Sembra così debole, hyung. Qualcosa che possiamo fare ce deve pur esserci.-
 
Provò nuovamente Eunhyuk, ma una voce lo bloccò:
 
-Sto bene.-
 
La voce arrivò proprio dalle sue spalle, facendolo sussultare e voltare immediatamente: sì, era Donghae.
Donghae che non stava affatto bene.
E che per quante poteva dirne era chiaro che stava spingendosi fino al limite pur di fare del suo meglio.
 
-Ce la faccio. Okay? Non sono così debole. E poi… sei davvero così preoccupato per me?-
 
Eunhyuk rimase in silenzio.
Era davvero preoccupato?
Che domanda era?
Certo che era preoccupato!
Eppure…
Solo per un momento, Donghae si  aspettò quasi di ricevere una “buona risposta” da Eunhyuk, ma il pensiero scomparve quando Eunhyuk non proferì parola e borbottò solo un vago:
 
-I-io… è solo che…-
 
Eppure Eunhyuk non riusciva a dire nulla di ciò che pensava davvero, in quel momento.
Codardo.
 
Donghae sospirò.
 
-Sto bene. Smettila di preoccuparti, Hyukjae.-

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Uff, non credevo di farcela questa sera XD ma per fortuna un altro capitolo è andato!!
Yeah!!!
Ora siamo a solo 3 dalla fine!!!
E spero, davvero di riuscire ad arrivarci presto.
Finiti questi altri tre capitoletti (iniziando a lavorarci da domani stesso) conto di completare finalmente la YeWook in corso (KRY) e poi, alla buon ora, riprendere Hello Babies. Devo finire quella storia, assolutamente, e, oltre quella, pubblicherò una raccolta rossa che ho già iniziato e che magari, per allora, avrò anche concluso.
Questo insomma saranno i miei obbiettivi attuali e futuri e come sempre sono felicissima che voi mi sosteniate con pazienza ed affetto *w*
Detto questo... beh, godetevi il capitoletto :D
Il prossimo, vi assicuro, è tremendamente carino ;)
Buona lettura.






NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 6

-Annyeonghaseyo Super Junior imnida! Uri-neun, Super Juni-oeyo!-
 
Eunhyuk e Donghae pronunciarono la loro solita presentazione e la risposta delle fans fu immediata: urla. Forti e persistenti.
Eunhyuk, felice dell’accoglienza, salutò muovendo la mano verso l’alto in un misto tra il tenero ed il professionale, mentre Donghae, al suo fianco, si limitò a muovere la testa e sorridere in direzione della massa di ragazze: non si poteva dire che lui non fosse altrettanto professionale o caloroso, semplicemente non poteva mentire al suo corpo debole e malato neanche a dispetto di quanto stesse impegnandosi nel tener duro.
Per fortuna, però, le urla delle fans, in risposta al suo sorriso, gli conferirono energie e gli risollevarono il morale.
Così iniziò il fan-meeting: tra la preoccupazione di Eunhyuk e l’abbattimento fisico di Donghae.
 
“Che ha Donghae?”
“Sembra malato”
“Donghae sembra essere stanco, nervoso.”
“Eunhyuk lo guarda spesso… c’è qualcosa che non va?”
 
Il vociare tra le fan divenne più sostenuto e, con il chiacchiericcio in sottofondo, largamente comprensibile, un’ora era già trascorsa all’interno dell’edificio.
Eunhyuk e Donghae vennero intervistati, parlarono e giocarono con qualche fans fortunato scelto appositamente per esibirsi sul palco insieme alla coppia EunHae.
Tutto fu divertente, certo, come lo era ogni volta che dovevano presiedere ad eventi simili, ma per Donghae rappresentò anche una dura prova fisica e lo stancò molto.
Ancora di più, poi, quando fu l’ora di eseguire Oppa Oppa come stabilito dalla scaletta.
Le fans urlarono felici e sventolarono in sincronia i loro lightstick: Donghae, vedendo l’affetto che stavano riservano loro, si sentì nuovamente sollevato e rinvigorito, nonostante il suo corpo iniziava a diventare pesante come un macigno e quasi non voleva saperne di muoversi. Beh, poco contava, era un professionista e come tale si sarebbe comportato: per le fans, certo, ed anche per il suo manager, per il gruppo e per Eunhyuk.
 
Quando Eunhyuk fece il suo ingresso cantando la sua parte, Donghae lo guardava di tanto in tanto, sorridendo inconsciamente: Eunhyuk aveva davvero charm quando si esibiva su un palco; ogni volta che Donghae lo guardava si sentiva incantato dal suo modo di muoversi, di essere, ed avvertiva in sé una carica d’energia che riusciva sempre a dargli la forza di affrontare qualsiasi cosa.
Ecco perché Donghae lo ammirava.
 
Ecco perché lo amava.
 
Eunhyuk cantò allegramente la sua parte:  “Hey, won’t you take me to funky town῀?” e, improvvisamente, Donghae schiacciò il suo corpo contro quello di Eunhyuk per abbracciarlo da dietro quando toccò ad entrambi ripetere il ritornello: “I’m international, baby!”.
Lo strinse forte.
Davvero molto, forte.
Eunhyuk fu sorpreso e scioccato e, quasi, smise di cantare per quell’improvviso ed inaspettato fan-service:  senza menzionare che il luogo, in quel momento, fu riempito da urla e grida delle fans.
Guardò Donghae e ridacchiò: quelle urla riuscivano sempre a dargli energia e allegria e, soprattutto, a farlo divertire.
Anche Donghae ridacchiò in risposta.
Di riflesso quasi.
 
Giusto.
Il fan-service.
Facevano sempre del fan-service arrivati a quel punto della canzone e, per qualche attimo, Eunhyuk lo aveva quasi dimenticato.
A volte facevano finta di schiaffeggiarsi, altre si chinavano in avanti verso il pubblico, ma perché Donghae avesse scelto questa volta proprio un abbraccio da dietro  Eunhyuk non lo aveva capito.
Si voltò allora nella sua direzione, per guardarlo ancora e, arrivati quasi alla fine della canzone, si ritrovò stretto nel suo abbraccio, ricambiandolo, mentre anche Donghae lo guardava sorridendo.
Eunhyuk accennò a sua volta ad un tenue ma sincero sorriso e riprese poi i movimenti del suo ballo fino alla fine della canzone.
Bellissimo.
Donghae non poteva mentire a se stesso, non importava quanto male stesse e quanto si era sentito ferito per la scorsa notte, semplicemente esibirsi con Eunhyuk ed anche solo guardarlo, lo faceva stare bene.
Lo rendeva felice.
Riusciva a ricaricare il suo spirito.
E così, la performance di Oppa Oppa si concluse senza problemi, proprio come accadeva sempre quando erano loro due gli unici sul palco.
 

∞∞∞∞∞

 
Donghae lasciò ricadere la testa sulla spalliera del divanetto quando fu l’ora per lui di riposare e di Eunhyuk di eseguire il suo assolo.
Afferrò la bottiglietta d’acqua e bevve qualche sorso, proprio come il manager si era raccomandato facesse. Guardò l’orologio: 7PM.
Quando sarebbe finito il meeting?
Nonostante si sentisse davvero dispiaciuto per le fan che li attendevano fuori dall’edificio e per quelle che assistevano allo spettacolo, desiderava solo che tutto finisse e che presto potesse tornare in hotel per riposarsi e stendersi a letto, cercando in qualche modo di fermare le fitte alle testa e la debolezza del suo corpo.
Piano piano, il dolore lo stava abbattendo.
Si sentiva esausto. Come non era mai capitato.
Ma per fortuna, nonostante tutto, il pensiero che poteva condividere quel momento di dolore con Eunhyuk, che lo aveva vicino, gli dava forza.
Eunhyuk era il suo “risollevatore di morale”.
Ogni volta che si sentiva male, stanco, o abbattuto, tutto passava all’istante se posava il suo sguardo su Eunhyuk.
Se solo Eunhyuk non lo avesse ignorato la scorsa notte… tutto, anche questa volta, sarebbe andato molto meglio.
 
-Tutto bene?-
 
Donghae sollevò la testa e posò gli occhi sul manager che si stava rivolgendo a lui:
 
-Fa ancora molto male?-
 
Quale dolore? Pensò Donghae.
Si riferiva alla sua testa o al suo cuore?
Beh, di certo alla sua testa, anche se, probabilmente, non era quella a fare più male.
Donghae annuì con il capo.
Faceva male, sì. Qualunque delle due fosse la fonte del dolore faceva comunque male.
 
-Puoi resistere ancora un po’, vero? Rimane solo mezz’ora.-
 
Concluse il manager guardandolo preoccupato.
 
-Certo.-
 
Rispose Donghae, ed il manager si sedette al suo fianco giocherellando con il cellulare: forse voleva solo tenergli compagnia ed assicurarsi che Donghae non avesse bisogno di nulla o che, in caso di necessità, avrebbe potuto fare il possibile senza sprecare tempo.
Che bravo hyung!
 
-Cosa sta facendo Eunhyuk, adesso?-
 
Chiese improvvisamente Donghae sentendosi annoiato.
 
-Tra poco inizierà il suo assolo. Non sapevamo che avesse una così bella voce. La compagnia avrebbe dovuto accorgersene e realizzarlo prima.-
 
Rispose lo hyung con gli occhi scintillanti, ovviamente fiero dei suoi ragazzi.
E Donghae ridacchiò a quella vista ed a quel pensiero: lui sapeva di Eunhyuk fin dalla prima volta che si erano conosciuti.
Eunhyuk era davvero talentuoso. Ed era proprio un peccato che l’agenzia non avesse realizzato prima quanto bella e speciale la voce del maggiore fosse.
Ad ogni modo, Donghae era ora curioso di sapere quale canzone avesse scelto per il suo assolo, poiché in verità non sapeva nulla riguardo l’assolo di Eunhyuk dal momento che l’unica canzone che avevano provato insieme era stata Oppa Oppa poiché richiedeva appunto la partecipazione di entrambi; quando si parlava invece degli assoli, avevano fatto pratica ed esercizio ognuno per conto proprio e, per questo, entrambi non sapevano cosa l’altro avesse preparato per l’occasione.
 
Donghae, allora, si alzò dalla sua sedia e buttò uno sguardo verso lo stage sul quale Eunhyuk era in piedi attendendo che la base partisse per poter cantare. Curioso riguardo la canzone scelta, Donghae rimase a fissarlo ascoltandolo parlare:
 
-Sapete che il mio inglese non è dei migliori, ma ho lavorato davvero sodo per potermi esibire con questa canzone.-
 
Eunhyuk ridacchiò sensualmente in direzione delle fans e, ovviamente, esse urlarono in apprezzamento dandogli lo sprint che gli serviva per iniziare la sua esibizione.
Dopo questo, infatti, la musica iniziò.
Una “Ballad Song”.
Le luci caddero verso il basso ed il palco, piano piano, divenne sempre più buio.
Solo un faretto rimase puntato al centro, perfettamente in linea con la figura di Eunhyuk.
Era davvero…
 
“Maybe we need just a little more time. Time that can heal what’s been on your mind. You can find what we lost before it all slips away. We need time to mend from the mistakes I’ve made.” (Forse abbiamo solo bisogno di un po’ più di tempo. Tempo che possa guarire ciò che è stato nella tua mente. Puoi ritrovare ciò che abbiamo perso prima che tutto scivolasse via. Abbiamo bisogno di tempo per riparare –correggere- tutti gli errori che ho commesso.).
 
Eunhyuk iniziò a cantare il primo verso.
E Donghae si paralizzò. Si sentì stordito e incantato.
 
Che perfezione.
La sua voce, le sue espressioni del viso –benché Donghae potesse ammirarlo solo da un lato-, le sue labbra che si schiudevano mentre cantava, tutto di lui era perfetto.
Donghae non capiva perfettamente –o quanto meno molto, molto, molto vagamente- ciò che il testo dicesse ma lo amava, gli piaceva assurdamente.
In qualche modo sembrava coincidere perfettamente con la situazione. E forse Eunhyuk aveva realizzato la stessa cosa mentre lo stava cantando.
Donghae fu ipnotizzato da Eunhyuk al punto da dimenticare il suo terribile mal di testa per i 3 minuti in cui durò la performance: davvero meravigliosa.
 
-Donghae, tra un minuto tocca a te.-
 
A risvegliarlo dalla sua ammirazione e dai suoi pensieri ci pensò un membro della truppe: solo allora Donghae realizzò quanto tempo aveva trascorso osservando l’amico, di come il tempo sembrava essersi fermato durante quei pochi minuti in cui Eunhyuk aveva cantato e completato il suo assolo.
 
-Avanti Donghae, tocca a te. Buona fortuna.-
 
Il manager gli allungò un bicchiere d’acqua e lo pregò di berla tutta.
 
-So che farai del tuo meglio.-
 
E sorrise poi colpendogli amichevolmente e quasi paternamente la testa  e la schiena per infondergli coraggio.
Donghae si sentì confortato.
 
-Grazie, hyung.-
 
Gli sorrise ed attese che Eunhyuk rientrasse nella stanza e, quando avvenne, lo sguardo dell’uno venne catturato da quello dell’altro.
 
-Ottimo lavoro.-
 
Fu Donghae il primo a parlare, sorridendo verso l’amico con gli occhi.
Eunhyuk, in cambio, rimase silenzioso per qualche minuto: Donghae gli stava parlando! Ciò significava che non era più arrabbiato con lui. –O forse non lo era mai stato- E questo gli portò via qualche attimo prima di realizzare che forse, questa volta, avrebbe dovuto rispondere:
 
-Grazie.-
 
Sorrise.
E nel mentre, Donghae si diresse verso il palco pronto per eseguire il suo assolo e far felici le sue fans.
Prima, però, si ritagliò qualche momento per parlare con loro, attento a non mostrare alcun segno di malessere perché non avrebbe mai voluto vederle preoccuparsi per lui. Non sapeva comunque che l’occhio delle fans, verso gli idoli che amano, sono sempre più attenti di quanto si possa pensare e che, già da molto prima, si erano accorti che qualcosa in Donghae non andava.
Sospirando, prendendo fiato quanto più possibile, Donghae si preparò al suo assolo: diversamente da quello di Eunhyuk lui aveva scelto un assolo di grande impatto, che richiedeva molta energia e forza. Un’energica musica corredata di coreografia.
 
Dal backstage, Eunhyuk guadava ogni suo passo con attenzione: il suo cuore batteva all’impazzata a causa della sua preoccupazione e i suoi occhi si focalizzavano sull’amico attento a scorgere qualsiasi piccolo segno di cedimento.
Donghae era davvero affascinante sul palco.
Eunhyuk era sicuro che stesse facendo, come sempre, del suo meglio.
Ma stava sudando troppo, a volte ansimava e altre chiudeva gli occhi sofferente: era chiaro che stesse cercando di non mostrare troppo la sua debolezza ma agli occhi di Eunhyuk ogni piccolo cambiamento della sua persona era chiaro.
Ce la faceva? Stava davvero bene?
 
Oh, cielo! La testa mi fa malissimo! Il mio corpo è debolissimo. Ma le loro urla e le luci blu che muovono nel buio mi fanno stringere i denti ed andare avanti, dare loro tutto ciò che posso e fare del mio meglio.
 
Eppure, nonostante i suoi pensieri e la grande forza di volontà, la vista di Donghae si annebbiò.
Tre minuti erano finalmente passati e l’esibizione era finita: Donghae sorrise e stringendo i denti si inchinò:
 
-Grazie! Grazie mille!-
 
E sventolò entrambe le mani verso l’alto in segno di saluto.
Le fans fecero lo stesso, con i loro lightstick, ed urlarono ancora.
Donghae abbandonò lo stage ed entrò nel “dietro le quinte” e, quando vide Eunhyuk di fronte a lui, lo guardò di rimando scorgendo l’espressione preoccupata e davvero agitata dell’altro.
 
-Puff.-
 
Donghae espirò velocemente, soffiando l’aria che ancora, mancandogli, lo rendeva affannato e faceva muovere le sue spalle come se stesse tremando:
 
-Stai bene?-
 
Eunhyuk posò le mani sulle spalle dell’amico e lo guardò negli occhi, avvicinandosi sempre di più a lui; Donghae, in cambio, afferrò quelle stesse mani e le allontanò da lui, delicatamente, certo, ma pur sempre ferendo Eunhyuk per il gesto.
Era completamente madido di sudore, e forse Eunhyuk aveva ragione nel preoccuparsi in quel modo. Senza contare che ora, mettendogli una mano sulla fronte, stava controllando la sua temperatura ignorando qualsiasi possibile protesta dell’altro:
 
-O mio Dio, Donghae! Scotti!-
 
Eunhyuk urlò a metà tra lo sconvolto ed il preoccupato a morte, attenendo che alle sue parole il manager li raggiungesse e facesse qualcosa.
Donghae invece fu sul punto di rispondere stupidamente che stava bene, anche se tutti attorno a lui sapevano benissimo che non lo stava affatto, ma proprio allora le sue ginocchia cedettero ed il suo corpo perse di supporto: cadde, ma per fortuna, grazie ad Eunhyuk che lo sostenne prontamente, non collassò a terra rischiando di farsi male.
Prima che tutto diventasse buio, con la testa poggiata sul petto di Eunhyuk, Donghae avvertì la sua stretta e ne fu grato, gli piacque, nonostante tutto.
 
E poi svenne.
 
-Donghae! Donghae!!-
 
Eunhyuk urlò chiamandolo, praticamente nel panico e tutto ciò che riuscì a fare fu di sedersi sul pavimento continuando a stringere la testa ed il corpo di Donghae contro il suo petto:
 
-Hey! Svegliati! Donghae! Hae!!-
 
Pensando potesse servire, colpì piano le guance del compagno, cercando magari di risvegliarlo, ma Donghae non si mosse e tutto fu inutile. Eunhyuk si sentì svenire a sua volta: non avrebbe mai voluto che qualcosa di male capitasse al suo migliore amico e soprattutto si sentiva davvero inutile in quella situazione in cui non sapeva cosa fare o come comportarsi:
 
-Hyung! Hyung, ti prego aiutami!-
 
Alla fine, dopo qualche attimo che parve infinito, tutti accorsero ad aiutare Eunhyuk e, sollevandolo, risolsero infine di poggiare il corpo svenuto di Donghae sul divano: Eunhyuk continuò a guardarlo tremendamente preoccupato e ogni tanto gli puliva la fronte dal sudore con il dorso della mano, impedendogli così di scorrere negli occhi ed inumidire maggiormente i capelli.
In momenti come questi, dimenticando tutto, l’unica cosa che Eunhyuk voleva era stare al fianco del suo amico ed occuparsi di lui.
Come meglio poteva.
 
Donghae, per favore riprenditi.
 

∞∞∞∞∞

 
Donghae si svegliò quando avvertì del movimento sotto di lui e, quando aprì gli occhi, tutto intorno a lui era buio.
O quasi.
Qualche luce notturna filtrava attraverso il finestrino ed il movimento che avvertiva era regolare.
Era in macchina.
E tutto doveva essere finito.
Donghae allora si voltò ed incontrò la figura di Eunhyuk accanto a lui guardarlo con una espressione illeggibile: le sopracciglia aggrottate, lo fissava senza neanche sbattere le ciglia e…  e sembrava davvero mortalmente preoccupato.
 
-Che mi è successo?-
 
Gli chiese.
 
-Sei svenuto. Non te lo ricordi?-
 
 Rispose Eunhyuk.
 
-Sì.-
 
Annuì Donghae.
Certo che lo ricordava: aveva la febbre, non un’amnesia.
 
-E il fan meeting?-
 
Donghae provò a sollevarsi e porsi seduto più composto ma, prima che potesse riuscirci, la testa gli girò di nuovo e, ricadendo in avanti, si rimise nella comoda posizione iniziale cercando di recuperare un briciolo di energia e controllo sulla sua testa.
Eunhyuk lo fissò senza muoversi, ghiacciato:
 
-Abbiamo salutato velocemente senza di te.-
 
-Cosa avete detto alle fans?-
 
-Che cosa avremmo potuto dire? Che eri malato.-
 
Donghae si colpì il viso con il palmo della mano: oh, giusto, non potevano mica trovare un’altra scusa? Come, per esempio, che doveva andare da qualche parte urgentemente o, magari, che era ancora in bagno e non era riuscito ad uscirne in tempo. O magari perfino che era dovuto tornare prima in albergo per guardare i cartoni animati.
No, beh, non avevano senso le sue idee. Giusto?
 
-Non abbiamo detto che sei svenuto.-
 
Aggiunse velocemente Eunhyuk, cercando di aiutare. Facendo ovviamente peggio.
 
-Oh, ottimo, ora sì che sono tranquillo.-
 
Ironizzò Donghae accennando ad un piccolo sorriso che poi, poco dopo, si spense in favore di una nuova frase:
 
-Saranno preoccupate.-
 
Ed allora Eunhyuk lo guardò infastidito:
 
-Sai solo pensare a loro? Ero dannatamente preoccupato anche io.-
 
La voce monotona mentre osservava il paesaggio scorrere fuori dal finestrino.
E Donghae voltò la testa verso di lui e, questa volta, non poté fare a meno di arrossire: aveva frainteso, lo sapeva e ne era sicuro, e poi Eunhyuk lo aveva detto a voce così bassa che sembrava più un borbottio rivolto a se stesso che qualcosa detta col chiaro intento di essere udita, ma lo aveva reso felice. Ne sorrise ma preferì, che avesse capito male o meno, tenere la bocca chiusa e non rispondere nulla, prima che l’atmosfera tra loro potesse divenire ancora più tesa e peggiorare le cose.
 
Finalmente, dopo un viaggio non troppo lungo, giunsero in albergo.
Erano soli.
Si erano fatti accompagnare velocemente dall’autista privato in modo da poter far riposare Donghae il più a lungo possibile; gli altri membri dello staff invece, compreso il manager, non erano ancora arrivati a destinazione dal momento che si erano trattenuti per dare maggiore informazioni sulla salute di Donghae.
In ogni caso, Donghae ed Eunhyuk uscirono dalla macchia insieme e, quando s’incamminarono verso l’ingresso dell’albergo, Eunhyuk non staccò un attimo gli occhi dalla schiena del compagno.
 
-Ce la fai a camminare?-
 
Donghae annuì poco convito e, infatti, poco dopo la sua vista si annebbiò e quasi non rischiò di crollare nuovamente: la testa lo tormentava, ed il corpo era ancora davvero debole per potersi reggere da solo.
Eunhyuk allora non attese altro, ignorò completamente le parole e le proteste dell’altro e lo strinse per la vita, forte, facendogli da sostegno durante il cammino verso la loro camera. Donghae arrossì e s’immobilizzò per quell’azione improvvisa e guardò il compagno confuso ed agitato:
 
-Nel caso tu svenga di nuovo.-
 
Concluse velocemente Eunhyuk guardando in avanti, ignorando gli occhi dell’altro.
Dannazione! E’ ancora bollente.
 
Donghae sorrise dentro di sé e si sentì sinceramente felice di constatare che a parte tutto Eunhyuk si preoccupava davvero per lui e faceva il possibile per prendersi cura di lui.
Che dolce.
 
E così camminarono fino all’ascensore insieme, almeno quando, improvvisamente, Donghae non sentì il suo cellulare vibrare.
Lo tirò fuori dalla tasca posteriore dello skinny jeans e guardò lo schermo illuminato: 3 messaggi non letti.
Lasciò andare la mano di Eunhyuk, facendo voltare repentinamente il maggiore verso di lui, ed aprì il messaggio più recente:
 

“Perché non mi rispondi?? Chiamami quando raggiungi l’albergo.”

 
E Donghae, senza leggere gli altri 2 messaggi, che sapeva appartenere alla stessa persona, premette sul pulsante per la chiamata ed attese qualche secondo prima che la persona dall’altro capo rispondesse.
 
-Hey, Donghae-ha!- La voce suonò preoccupata –Stai bene?- Chiese.
 
“Diing”
Nello stesso momento l’ascensore raggiunse il piano terra ed aprì le sue porte davanti a lui e ad Eunhuyk.
Entrambi allora entrarono al suo interno mentre il maggiore guardava il compagno con curiosità, sollevando le sopracciglia ed aggrottando la fronte.
 
-Sto bene.- Rispose Donghae con voce bassa. E sorrise. –Ho solo bisogno di riposo. Sono stanchissimo. Come sai, comunque, che non sono in forma?- Si accigliò infine.
 
-Ho letto i commenti su internet. Dicono che non sembravi “ok” stasera. Che eri silenzioso. E poi ho chiamato il manager hyung e lui mi ha detto che sei svenuto nel backstage. E’ vero?? Oh, Donghae! Se sei malato dimmelo prima! Così che io non debba essere così preoccupato come sono adesso, hai capito?- Disse nuovamente la voce.
 
E Donghae non potette fare a meno di ridacchiare, facendo roteare gli occhi al cielo e sbuffando appena.
Ma perché il manager doveva raccontargli del suo stato di salute?
Doveva essere davvero preoccupato ora e Donghae non si sentiva pronto a sentirsi fare una predica dopo tutto quello che era successo.
 
-Hey hey hey, calm down!-  Donghae rise. Era meglio buttarla sullo scherzo, pensò. –Sì, è vero, ma ora sto bene. Non preoccuparti.- E ridacchiò ancora, sentendosi tremendamente coccolato dal momento che qualcuno si mostrava così affettuoso nei suoi riguardi.
 
In tutto ciò, Eunhyuk era immobile poco dietro di lui, e lo fissava infastidito:
 
E’ ancora malato, vero? Come può ridere in quel modo quando il suo corpo non si reggeva neanche? Fino a poco fa era appena cosciente e ora sembra la persona più felice al mondo…

Con chi sta parlando?

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Finalmente ce l'ho fatta!!
Avevo detto che avrei pubblicato oggi e, per fortuna, ce l'ho fatta!! :D
Purtroppo non credo finiremo per fine mese T_T anche se mancano per fortuna solo 2 capitoli.
Ma di certo per gli inizi di maggio questa storia sarà chiusa e spero, anche, la YeWook :D (tanto manca solo l'ultimo capitolo)
Questo capitoletto è molto carino e spero vi faccia sorridere :)
Non sono riuscita a rileggerlo con molta attenzione vista la stanchezza e quindi conto su di voi nel caso troviate -saranno molti XD- errori.

Detto ciò, come sempre, vi auguro buona lettura :)
A presto!


NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk




Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 7

Donghae continuò a sorridere mentre, ancora con il telefono schiacciato sull’orecchio, concentrava tutta la sua attenzione sulla persona con cui stava parlando da qualche minuto: semplicemente era felice di sapere quanto qualcuno si preoccupasse per lui e, dall’altro lato, era divertito nel vedere Eunhyuk confuso e curioso nei riguardi di chi fosse la persona al telefono.
 
-Quando torni a casa ti prendo a calci nel sedere per avermi fatto preoccupare in questo modo. Capito?- Disse la voce giocosamente.
 
Donghae strabuzzò gli occhi:
-MWOYA?!! Come puoi prendere a calci il culo qualcuno che è malato??-
E poi rise divertito.
 
L’uomo dall’altro capo del telefono rise di rimando:
-Lascia solo che mi prenda cura di te quando sarai a casa, allora.-
E la sua voce divenne più dolce e seria.
 
Nel mentre, senza neanche realizzarlo, Eunhyuk e Donghae raggiunsero la loro stanza: entrarono, Donghae per primo ed Eunhyuk lo seguì, ancora ignorato poiché il minore era ancora troppo preso dalla conversazione telefonica per dargli attenzione.
 
-Donghae, prendi le medicine e vai a dormire. Domani mattina abbiamo il volo per Seoul. Scotti ancora e devi riposare, lo sai.-
 
Disse Eunhyuk perentorio, quasi fosse un ordine da eseguire all’istante, ma Donghae non lo ascoltò affatto ed anzi, quasi più di prima, lo ignorò completamente.
 
-Mh. Lo so che sai prenderti bene cura di me.-
 
Continuò con l’uomo al telefono, sorridendo dolcemente.
Eunhyuk allora si voltò verso di lui completamente infastidito: Con chi diavolo sta parlando??? Nessuno può prendersi cura di lui meglio di me!
Improvvisamente avvertì il verso infiammarsi ed arrossarsi: faceva caldo e, ovviamente, non c’era dubbio alcuno che fosse arrossito come un peperone al suo stesso pensiero.
 
-Ya! Lee Donghae!-
 
Chiamò nuovamente l’amico e questa volta, finalmente, Donghae si voltò verso di lui aggrottando le sopracciglia e ponendo un dito davanti alle labbra: gli stava intimando di fare silenzio?
Da-davvero?
Eunhyuk rimase sbalordito e pietrificato, specialmente poi quando il minore entrò e si chiuse nella sua stanza lasciando lì, fermo nel “salotto” completamente da solo:
 
-AISHHHH!!-
 

∞∞∞∞∞

 
-Allora… come ti senti adesso?- Chiese la voce al telefono, e Donghae starnutì due volte di fila.
 
-Un po’ meglio. Ma mi sento ancora debole. Non riesco a muovermiii-iii.-
 
La sua voce aveva adesso il classico tono lamentoso ed infantile che Donghae conservava per momenti particolari, un po’ come quello.
Trascinandosi più velocemente che poté, raggiunse poi il letto e vi si lasciò cadere sopra: era stanchissimo.
 
-Ahh... riposati solo, ok? Ehm… c’è Eunhyuk lì con te?-
 
-E’ nella sua stanza. Forse a letto, non saprei.-
 
-Come vanno le cose?- Continuò la voce.
 
-Che?-
 
Donghae sospirò confuso.
E l’altra persona dall’altro capo della linea rimase in silenzio per qualche attimo, aspettando che Donghae capisse cosa intendeva e che rispondesse alla domanda. Ma nulla sembrò smuoverlo:
 
-Donghae-ha…- Riprese in tono monotono.
 
-Siwon-ah…- Rispose Donghae ridacchiando fastidiosamente.
 
-Donghae, sono serio.-
 
Siwon sbuffò, cominciando a diventare impaziente:
 
-Non far finta di non capire cosa intendo. Hai la febbre, non un’amnesia!-
 
Donghae rise ancora, questa volta più sommessamente poiché la testa gli faceva ancora male e l’argomento cominciava a diventare serio:
 
-Bene.-
 
Si posizionò meglio sul materasso e strinse il cuscino tra le braccia, quasi volesse trarne conforto, e ripensò a ciò che era avvenuto la sera precedente:
 
-Penso… che non sia stata una buona idea confessarsi.-
 
-Perché?-
 
-Mi ha ignorato. Ieri sera.-
 
Già, era proprio ieri. E faceva ancora male.
 
-Ah? Ti ha ignorato? Che intendi con ieri? Vuol dire che oggi non l’ha fatto? Perché, cosa è successo?-
 
Siwon pronunciò quelle domande una di seguito all’altra, cinguettando come un uccellino alle prime luci del sole e ciò, ovviamente, fece ridacchiare ancora una volta Donghae.
 
-Sei troppo rumoroso! Siwon-ah.- Disse ridendo.
 
-Hey! Sono solo curioso! E mi preoccupo per te!-
 
Eppure, anche la voce di Siwon era chiaramente rotta dalle risatine insopprimibili.
 
-Okay, ho capito. Sì, ieri mi ha ignorato. Ma oggi… si è invece preso cura di me. Non è strano? Io non riesco proprio a capire cosa abbia in testa.-
 
Donghae rivolse lo sguardo verso il muro e lo fissò inespressivo, incantato.
Siwon, invece, dopo un attimo di pausa, espresse il suo pensiero sperando di potersi rendere utile al suo amico:
 
-No, non è strano.-
 
-Eh?? Perché?- Donghae alzò la voce.
 
-Donghae, da quanto tempo siamo amici? Tutti noi, intendo? Ancora non hai capito i comportamenti di Eunhyuk? Lui è sempre preoccupato per ognuno di noi quando accade qualcosa.-
 
Donghae si morse il labbro e chiuse gli occhi: forse Siwon aveva ragione e inoltre… l’immagine di Eunhyuk, il suo viso, non aveva atteso molto prima di comparire nella sua mente. Sì, Eunhyuk era fatto proprio come Siwon aveva detto.
 
-Quindi… è solo un comportamento solito. Non vuol dire nulla, giusto?-
 
La voce di Donghae rimase bassa e delusa: ovviamente era intristito da quella scoperta, dall’aver realizzato che Eunhyuk si era comportato con lui in quel modo non perché lo ritenesse speciale ma solo perché era suo amico.
 
-Non ho detto questo.-
 
Rispose velocemente Siwon avvertendo la tristezza e delusione dell’altro.
 
-Chi lo sa… Magari sarebbe meglio che tu glielo chiedessi personalmente, no?-
 
-Co- Sei impazzito??-
 
Donghae scosse velocemente la testa in segno di rifiuto, con gli occhi sbarrati e le sopracciglia aggrottate.
 
-Perché?-
 
-Mi sono confessato la scorsa sera e mi ha ignorato. Cosa credi che possa succedere se chiedo ancora una volta una cosa del genere? Forse mi odierebbe per anni e non vorrebbe più saperne di me. O peggio, non mi parlerebbe più per tutta la vita!-
 
Siwon fece roteare gli occhi al cielo: avrebbe voluto ridere per l’eccessiva drammaticità e assurdità del compagno ma si trattenne conoscendo il carattere sensibile dell’amico.
Ma comunque… non parlargli mai più?
Andiamo!
Eunhyuk non avrebbe mai fatto una cosa del genere! Specialmente al suo migliore amico, poi.
 
-Donghae, stai esagerando.-
 
Si limitò allora ad ammonirlo in tono piatto.
 
-Okay, forse un pochino.-
 
Donghae ammise velocemente la sua stupidità in ciò che aveva appena detto.
 
-Ma Siwon, che faccio se dovesse odiarmi davvero? Non voglio che una cosa simile accada!-
 
Aggiunse stringendo maggiormente a sé il cuscino e mordendolo ad un pizzo.
 
-Beh, hai due opzioni se decidi di parlare con lui e chiederglielo di persona.-
 
Disse Siwon e Donghae lo ascoltò attentamente, aspettando che l’altro finisse di parlare e lo illuminasse con la sua “saggezza”.
 
-Uno: ti odierà.-
 
Ottimo. Davvero d’aiuto, Siwon-ah! Grazie.
 
-Due: … ti chiederà un appuntamento.-
 
Donghae rimase in silenzio: per qualche motivo arrossì come un idiota immaginando l’ ipotetico appuntamento di cui Siwon parlava… ah, sarebbe stato davvero bellissimo…
 
-Donghae? Mi senti?-
 
La voce di Siwon risuonò nell’apparecchio ma Donghae, ancora occupato a sognare ad occhi aperti, non l’avvertì neanche.
 
-Donghae. Smettila di arrossire come un bambino e ascoltami.-
 
Finalmente Donghae si risvegliò dai suoi splendidi sogni e sbatté più volte le palpebre sorpreso:
 
-Co-come lo sai?-
 
Siwon rise forte: -Sono tuo amico da 100 anni. Ti conosco!-
 
-Siwon… esageri ora.- Donghae si affrettò a rispondere in tono piatto, riferendosi al “da 100 anni” di Siwon.
 
E Siwon rise ancora, ancor più forte se possibile:
 
-Okay e allora? Hai deciso se parlare con lui di nuovo o no?-
 
Donghae arrossì ancora e, questa volta, sperò che Siwon non se ne accorgesse:
 
-Io… non lo so. Ci… ci penserò.-
 
-Ok, ma non metterci troppo. Cosa è successo comunque la scorsa notte da spaventarti tanto?-
 
Donghae sospirò: non era… spaventato, era ferito, la sensazione era diversa, e semplicemente non voleva riprovarla ancora.
 
-Mhhh, lui non ha risposto nulla, la scorsa notte. Ha detto solo che non si aspettava dicessi una cosa simile così all’improvviso.-
 
Spiegò Donghae con voce bassa e chiaramente sofferta, guardando in direzione della porta sperando che Eunhyuk non decidesse di entrare proprio in quel momento.
 
-E con questo sostieni che ti ha ignorato?-
 
-E cosa allora? Non è questo “ignorare”? Non mi ha neanche risposto!-
 
Esclamò Donghae ma, quando realizzò che la sua voce era un po’ troppo alta e che l’altro avrebbe potuto sentirlo, chiuse istintivamente la bocca trattenendo il fiato.
 
-Era solo nervoso! Tu, stupido pesce!-
 
-C-che vuoi dire?-
 
-Quando qualcuno ti confessa i suoi sentimenti… ti senti nervoso no? Ciò non vuole dire che non ti piaccia quella persona, ma invece può essere che tu provi verso di lui gli stessi sentimenti. Ed è per questo che ti senti nervoso.- Spiegò con calma e pazienza Siwon, scegliendo attentamente le parole perché Donghae potesse, anche nella sua confusione ed agitazione dovuta alla situazione, realizzarle pienamente.
 
Non significava che quella persona non ti piaceva. Ma voleva forse dire che provava le stesse cose.
Era vero. Aveva un suo senso.
Quindi… quindi poteva avere ragione?
 
Poteva essere davvero che Eunhyuk ricambiasse i suoi sentimenti?
 
-Beh, è una possibilità.-
 
Disse improvvisamente Siwon, neanche avesse letto la mente dell’amico.
 
-Se non prova gli stessi sentimenti… allora perché avrebbe dovuto essere nervoso? Poteva anche solo dire “mi dispiace” e rifiutarti, no? O magari ignorarti per… sempre.-
 
Spiegò poi come fosse un esperto di situazioni simili. E… sì, ok, magari lo era davvero.
 
Donghae impiegò qualche secondo prima di comprendere appieno ciò che Siwon aveva appena detto ma, nonostante tutto, non aveva molte aspettative riguardo i sentimenti di Eunhyuk: non voleva rimanere ferito ancora, per cui era meglio non sognare troppo, per il momento.
E poi… magari Eunhyuk era diverso e non si comportava come le persone che Siwon aveva preso ad esempio per formulare le sue “teorie”.
 
-M-ma ha detto che era scioccato. E che gli serve tempo per rispondere.-
 
-Ecco, vedi!!-
 
Donghae quasi saltò sul posto per la risposta alta ed improvvisa dell’amico.
 
-Significa che vuole pensarci prima, no? Non ti ha ignorato completamente! Forse ha solo bisogno di tempo per…- Siwon si fermò ed inspirò profondamente –realizzare i suoi sentimenti.-
 
Possibile?
Può essere davvero come dice Siwon?

 
Eppure, ogni volta che Siwon lo ripeteva, lo rendeva in qualche modo sempre più chiaro e sensato, portandolo a credere che avesse davvero ragione.
 
-Donghae.-
 
Siwon lo chiamò, e Donghae annuì appena, per dare conferma all’amico che lo stava ascoltando:
 
-Le montagne russe fanno paura, vero? Con le loro discese e pendenze, o quando accelerano improvvisamente, ti fanno battere il cuore all’impazzata, giusto?-
 
Ancora una volta Donghae annuì, muovendo solo la testa senza contare che Siwon non poteva vederlo.
 
-Eppure continuano a piacerti. E tu continui a volerci salire sopra.-
 
Donghae ci mise qualche secondo prima di digerire le parole di Siwon o, meglio, ad intuire quale fosse il punto a cui volesse giungere. In parte aveva capito ciò che intendeva ma, per fortuna, Siwon stesso aveva reso il tutto più chiaro concludendo con un veloce:
 
-Parlagli ancora. Magari ne sarà felice.-
 
Magari.
Siwon enfatizzò il “magari”.
Beh, se c’era una possibilità, sarebbe stato davvero un peccato se Donghae non l’avesse colta.
Siwon poteva aver ragione.
Donghae doveva provare a parlare nuovamente con lui sull’aeroplano, perché ora era troppo tardi per parlare.
E poi non voleva annoiare Eunhyuk dopo una giornata così spossante; senza contare che lo aveva già fatto preoccupare in abbondanza sfinendolo ancora di più.
 
-Va bene. Ci proverò. Ma, che succede se…-
 
Donghae non riuscì a finire la sua frase poiché Siwon lo bloccò all’istante.
 
-Ero sicuro di essere stato chiaro… Nessun ma e nessun se. Fallo e basta.- Disse Siwon.
 
E Donghae, per nessuna ragione in particolare, sorrise grato.
 
-Okay, okay. Riesci sempre a farmi credere di avere ragione, Choi Siwon.-
 
Disse, e rise ancora.
Siwon rise a sua volta:
 
-Perché io ho, sempre ragione. Lee Donghae.-
 
E mentre diceva il suo nome, un rumore proveniente dalla cornetta raggiunse Donghae: sembrava un bussare alla porta e la voce di qualcuno che urlava, dall’altra parte della linea, sovrastando addirittura la calma voce di Siwon.
 
-Siwon-ah!! Che stai facendo lì dentro!? E’ quasi mezz’ora che sei lì!-
 
-Chi è?-
 
Domandò Donghae aggrottando curioso le sopracciglia.
 
-Aspetta.-  Gli rispose Siwon e poi continuò: -Sì, hyung! Aspetta ancora un minuto!-
 
-Dove sei?- Chiese ancora Donghae.
 
-In bagno.-
 
-I-in bagno?? Che diavolo stai facendo?- Esclamò sorpreso Donghae.
 
-Ho… ho un bel problema col mio stomaco, recentemente. Sono corso in bagno per…”farla”… 3 volte oggi.- Rispose Siwon. –E quando mi hai chiamato avevo appena risolto parte del mio problema ed ero già in bagno da mezz’ora. Così… Teuki hyung ha iniziato ad urlarmi contro.- Bisbigliò alla fine, spaventato che “Teukie hyung” potesse sentirlo ed urlare ancora.
 
-Wow! Grande! Parlavi con me mentre eri intento a defecare?!-
 
Donghae storse il naso al pensiero e alla poco piacevole immagine mentale che ne conseguì.
Che idiota!! Di certo quello era qualcosa che non andava assolutamente immaginato!
 
-E’ davvero un gran problema? Non è colpa mia, comunque! Mi hai chiamato mentre ero in bagno, che altro potevo fare?-
 
Siwon rise immaginando la faccia dell’amico: non doveva essere particolarmente apprezzabile ma, di certo, divertente questo sì.
 
-Perché non me l’hai detto prima? E perché mai ti porti il telefono in bagno, poi??-
 
Siwon rise ancora e Donghae aggrottò le sopracciglia ancora di più:
 
-Lascia stare. Ma non parlarmi più per un bel po’! Ti odio!-
 
-Cosa??? Sei serio? Hey, forse hai dimenticato che ti ho appena dato ottimi consigli!-  Disse Siwon.
 
Donghae rise, -Sì, e te ne sono davvero grato ma… ma era prima che sapessi di star parlando con qualcuno intento a defecare.-
 
-E’ davvero così grave??- Siwon continuò.
 
E Donghae rise ancora più forte, forte abbastanza da fargli quasi dimenticare i dolori, la spossatezza e la febbre che non era ancora passata.
 
-Hahahahah!! Sto scherzando! Sto scherzando!! Ma smettila di parlare, la testa mi sta scoppiando, per non parlare dello stomaco che mi fa male per le troppe risate.-
 
Siwon rise: -Okay. Riposati allora. Non vedo l’ora di vederti domani. Ti prenderò a calci nel didietro solo per avermi fatto morire di preoccupazione.-
 
Donghae allargò gli occhi divertito: -Ti calcerò prima io, finché non potrai più andare in bagno a defecare!- E rise ancora.
E, altrettanto, fece Siwon.
 

∞∞∞∞∞

 
Eunhyuk si stese sul letto dopo essersi rilassato in doccia ed essere finalmente pronto a dormire: sospirò adagiando la schiena sul materasso e la testa sul cuscino ma, dopo aver fissato per qualche attimo il soffitto bianco, l’immagine di Donghae gli tornò alla mente ed iniziò a disturbarlo ogni volta che provava a chiudere gli occhi.
Quando Donghae era svenuto, nel backstage, il suo corpo caldo e bollente quando lo aveva stretto tra le braccia, il suo cuore si era bloccato e l’aria gli era completamente mancata:
 
Starà bene, adesso?
 
Eunhyuk aggrottò la fronte: perché non riusciva a smettere di pensare a lui? Il suo cuore non voleva smetterla di battere tanto veloce e non riusciva ad impedirsi di sentirsi così… terribilmente preoccupato.
Forse era solo una reazione normale. Un comportamento ovvio per lo stato di salute cagionevole di un caro amico.
Ma… in qualche modo, non riuscendo a mentire a se stesso, sapeva anche che la sensazione era differente.
Non era solo preoccupato.
Era nel panico.
Inutile mentire.
 
Ugh! Che diavolo è questa sensazione!? Dovrei andare nella sua stanza a vedere se sta bene! O…no?
 
Alla fine, dopo aver dibattuto con se stesso per qualche minuto, Eunhyuk decise di lasciare la sua stanza e dirigersi verso quella di Donghae.
Quando la raggiunse, improvvisamente, sentì una voce abbastanza alta provenire dall’interno della camera.
Beh, ovviamente era la voce di Donghae, quella, ma con chi stava parlando?
Eunhyuk aprì lentamente la porta, giusto uno spiraglio per poter entrare cautamente nella stanza:
 
-Hahaha stavo solo scherzando!- Rise Donghae.
 
E Eunhyuk aggrottò le sopracciglia: era ancora al telefono? Dopo tutto quel tempo?
E… beh, ok… ma rideva davvero molto forte: si sentiva già meglio?  Non era più debole come poco prima?
Eunhyuk non poté fare a meno di torturare la sua mente.
 
- Smettila di parlare, la testa mi sta scoppiando, per non parlare dello stomaco che mi fa male per le troppe risate.- Aggiunse Donghae.
 
-…-
 
- Ti calcerò prima io, finché non potrai più andare in bagno a defecare!- E rise ancora.
E Eunhyuk non poté vedere la sua faccia dal momento che il minore gli dava le spalle accartocciato su se stesso e con il cuscino stretto al petto, ma rimase comunque fermo sull’uscio a guardarlo in silenzio.
 
-Okay. Forse è meglio che vada a dormire prima che il mal di testa peggiori.-
 
Disse Donghae a voce bassa,  attendendo poi che Siwon rispondesse dall’altro capo della chiamata; e poi finalmente posò il telefono sul letto dopo aver aggiunto un veloce -Buona notte. Ci vediamo domani. Okay?-
Dopo di ciò, si girò lentamente nel letto per alzarsi e cambiarsi di vestiti, porsi quelli da notte e mettersi a dormire, ma all’improvviso fu sorpreso dalla sagoma di Eunhyuk, ancora in piedi accanto alla porta, che lo guardava confuso e curioso.
 
-Uoh!- Donghae sbatté le palpebre più volte. –Mi hai spaventato!- E si pose una mano sul petto come a calmare il suo respiro.
 
Eunhyuk, in cambio, rimase fermo al suo posto e non smise di guardarlo:
 
-Da quanto tempo sei lì?-
 
Chiese Donghae, spaventato all’idea che Eunhyuk avesse potuto sentire la sua conversazione con Siwon di cui lui ne era oggetto.
 
-Abbastanza da sentire tutto.- Rispose monotono Eunhyuk.
 
-Tutto???- Spaventato seriamente delle possibili conseguenze, Donghae allargò gli occhi indietreggiando involontariamente:
 
Oh, no!! Spero stia scherzando!
 
-Vedo che ti senti meglio adesso. Ridendo così forte… parlando tanto… Ah! E chi era al telefono poi?-
 
Disse Eunhyuk, e per qualche motivo Donghae sembrò avvertire del fastidio nella sua voce.
Si limitò allora a ricambiare il suo sguardo, perso nei suoi pensieri nel momento in cui aveva realizzato che, per fortuna, Eunhyuk non aveva sentito davvero “tutto”, o almeno non la parte davvero importante della conversazione con Siwon che si incentrava su di lui.
Sospirò sollevato.
 
-Era Siwon.-
 
Eunhyuk assottigliò lo sguardo per poi rilassarsi:
 
-Cos-?Pff. Beh, okay.-
Solo Siwon.
Seriamente.
Cosa non andava in lui? Infastidirsi tanto…
Eunhyuk sentì il suo viso arrossarsi ma continuò:
 
-Sembra che parlare con lui ti abbia aiutato a stare molto meglio.-
 
Donghae osservò il suo sguardo confuso, puntando gli occhi in quelli del maggiore che prontamente deviò lo sguardo:
 
-S-sei… geloso?- Disse poi.
 
-Ch-? No! Perché dovrei?-
 
Eunhyuk si agitò avvertendo ancora di più il suo viso accaldarsi alla improvvisa realizzazione che…
 
Lo sono? Sono geloso?... Non lo so! Non chiedermelo! Perché devi essere così stupido, Donghae!?
 
Frustrazione.
 
Donghae si limitò a guardarlo con aria confusa: okay, probabilmente non lo era; inoltre l’espressione di Eunhyuk era illeggibile e Donghae si sentiva stanco di cercare di comprenderla senza mai ricavarne nulla: finiva di solito con farsi idee tutte sue che poi, in realtà, non erano mai reali e finivano con il farlo soffrire sempre di più.
No, non c’era alcun motivo perché Eunhyuk dovesse essere geloso di lui.
Così, semplicemente, si limitò ad ignorarlo e chiudere quella conversazione il più velocemente possibile:
 
-Come vuoi. Ora però devo cambiarmi per andare a letto. Rimani qui?- Chiese in tono annoiato.
 
E Eunhyuk si voltò verso di lui: rimase in silenzio ed immobile per qualche attimo, per poi, esitante, avanzare verso l’amico ed avvicinarsi a lui: leggermente poi gli posò una mano sulla fronte per vedere in che condizioni realmente fosse e quanto alta fosse ancora la sua febbre.
 
Gli occhi di Donghae furono catturati dal viso di Eunhyuk, così vicino a al suo che avrebbe anche potuto facilmente sfiorarlo con il naso. O con le labbra.
Sentì il suo cuore battere all’impazzata quando il tocco del maggiore raggiunse la sua fronte e sospirò appena: non doveva farlo. Attualmente, Eunhyuk era la causa del perché il suo corpo diventava sempre più caldo, a dispetto ovviamente della febbre: ogni suo tocco aveva quel preciso effetto e Donghae chiuse gli occhi cercando di controllare il suo respiro.
Poi, improvvisamente, Eunhyuk afferrò la sua mano:
 
-Vado a prendere dell’acqua e un pacco di ghiaccio. Tu stenditi e riposa.-
 
E con questo Eunhyuk uscì dalla stanza, lasciando Donghae con il cuore dolorante ed il corpo bollente.
 

 ∞∞∞∞∞


Eunhyuk aprì la porta e poté notare che Donghae era già steso sul letto ed era ormai già comodo nel suo pigiama dalla giacchetta bianca ed i pantaloni azzurri.
Quando vide il maggiore avvicinarsi, si spostò leggermente di lato per fargli posto e, Eunhyuk, si accomodò sul bordo del letto accavallando le gambe: posò la bottiglia ed il pacco di ghiaccio sul comodino e poi si rivolse a lui:
 
-Hai preso le medicine?-
 
Donghae mosse la testa prima di porvi sopra il pacco di ghiaccio e Eunhyuk si alzò per prendere le medicine insieme alla bottiglia d’acqua per poi allungargliele e guardarlo fintamente duro:
 
-Non fare il cattivo bambino, Donghae.-
 
Obbediente, Donghae prese le medicine e le mandò giù sotto lo sguardo attento e soddisfatto di Eunhyuk, solo dopo ovviamente aver mostrato un’espressione di disgusto confermando ciò che il maggiore sapeva già: adulto o meno che fosse, Donghae non amava le medicine ed il loro amaro sapore ma… ma poco importava, il maggiore non gliel’avrebbe fatta passare liscia questa volta.
 
-Ora stenditi e dormi. E’ tardi.- Disse Eunhyuk alzandosi dal letto.
 
-Uh-um.-
 
Donghae si stese sulla schiena ed Eunhyuk, poco prima che l’altro potesse poggiarsi sul cuscino, glielo aggiustò assicurandosi che stesse comodo; poi gli tirò le coperte fino al petto, attento che lo tenessero caldo ed infine si apprestò ad attraversare la stanza per tornare nella sua.
 
-Eunhyuk?- Donghae lo chiamò esitante.
 
Eunhyuk sollevò un sopracciglio, si fermò confuso e si girò verso l’amico: cosa doveva dirgli? Stava per confessarsi un’altra volta? E lui… lui come avrebbe dovuto reagire? Era ancora preso dai suoi pensieri quando, inconsapevolmente, annuì dandogli ad intendere che lo avrebbe ascoltato:
 
-A te importa di me?-
 
Questa volta, Eunhyuk aggrottò le sopracciglia: non perché fosse confuso, piuttosto… incredulo.
 
-Ovviamente!-
 
-Perché sei così premuroso con me?-
 
Donghae continuò esitante.
Doveva affrontare la situazione ora. Una volta ancora.
Non poteva trattenersi ancora.
Siwon gli aveva detto che doveva farlo il prima possibile, magari sull’aereo l’indomani.
Ma no, Donghae non era certo di riuscire a dormire se non lo avesse fatto quella sera stessa.
 
-Mh?-
 
Eunhyuk non seppe cosa rispondere a questa domanda.
In realtà… in qualche modo quella domanda lo stava spaventando più della stessa confessione o di qualsiasi altra domanda che richiedesse una sincera risposta.
Ma Donghae lo stava guardando ansioso, con quegli occhi da cucciolo che non si potevano evitare:
 
-Onestamente, HyukJae.-
 
-P-Perché sei il mio m-migliore amico.- Risolse infine Eunhyuk.
 
Ma… era davvero onesto, come Donghae gli aveva chiesto?
 
-Tutto qui?-
 
Donghae si schiaffeggiò mentalmente per le sue continue aspettative che non facevano altro che ferirlo e farlo soffrire: avrebbe dovuto saperlo che la risposta sarebbe stata quella e solo quella.
 
Sospirò sconfortato.
Eunhyuk lo guardò e poi deviò lo sguardo verso il pavimento, giocando agitato con le dita.
Qualcosa non andava.
Qualcosa di sbagliato c’era nella sua risposta.
Qualcosa di così sbagliato da aver provocato la ferita nello sguardo di Donghae.
Qualcosa che doveva essere per forza sbagliato perché… perché al centro del petto qualcosa gli faceva male.
 
Non poté evitarlo.
Doveva solo essere onesto, giusto?
 
-O… forse… p-perché t-tu sei… Lee Donghae.-

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ancora un capitoloooo TT__TT
Sono distrutta XD
In realtà vorrei poter portare avanti le mie storie ma, mi sono imposta, di finire almeno ciò che ho già in corso T_T
Per cui... devo assolutamente chiudere con questa storia e con la YeWook per poter pubblicare cose nuove e riprendere Hello Babies T_T
Spero solo di pubblicare il prossimo capitolo prima della fine della settimana prossima XD
E... oh, beh, se qualcuno volesse aiutarmi con la traduzione dell'ultimo capitolo (ovviamente ricevendo completi crediti!) per velocizzare tutto, ne sarei entusiasta :D
Ma per ora... vi lascio alla lettura e sparisco nuovamente :D
A presto <3
Ps. ho tradotto velocemente tutto questa sera per cui, se trovate errori, vi prego di perdonarmi T_T



NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 8

-Cosa?-  Donghae aggrottò le sopracciglia, completamente confuso su cosa Eunhyuk gli aveva appena detto.
 
-Perché tu sei Lee Donghae.- Eunhyuk ripeté una volta ancora, più chiaramente.
 
-E allora?-
 
-E Lee D-Donghae è… è speciale. Per me.-
 
Donghae allargò gli occhi quando, allo stesso tempo, avvertì il suo cuore fermarsi per qualche secondo e riprendere il suo battito più velocemente. Eunhyuk, invece, si limitò a torturare il labbro inferiore con i denti non sapendo che altro aggiungere: avrebbe voluto schiaffeggiarsi per ciò che aveva appena detto, per il fatto di non sapere perché lo aveva fatto e cosa avrebbe seguito dopo, cosa avrebbe potuto aggiungere o rispondere se Donghae gli avesse posto altre domande in merito.
 
Sii forte, Hyukjae. Dillo prima che lui te lo chieda. Puoi… puoi farcela.
 
-Pe-perc-
 
Alla fine Eunhyuk decise di dire le esatte parole che servivano, proprio quella stessa sera.
I sentimenti che aveva portato in sé per tanto tempo.
Sentimenti inappropriati. Rivolti verso il suo migliore amico.
Aveva avuto bisogno di molto tempo per realizzarli ma alla fine ci era riuscito, proprio quando, mentre prendeva la busta del ghiaccio per Donghae, aveva ripensato alla sua conversazione telefonica ed a quanto, stupidamente, si era sentito geloso della persona che era dall’altro capo del telefono.
In quel momento aveva capito che la preoccupazione, il volerlo proteggere sempre, la gelosia nel vederlo sorridere verso qualcuno che non era lui, indicavano che i suoi sentimenti verso Donghae erano diversi dalla semplice amicizia, erano di più.
E questo perché…
 
-Sì, tu sei speciale per me, Donghae.-
 
Donghae avvertì le sue guance bruciare d’imbarazzo e calore, qualcosa di totalmente differente dalla sensazione causata dalla febbre alta. Qualcosa che lo faceva sentire bene.
Sorrise:
 
CO-COSA?? Cosa ha appena detto?
 
Donghae sbatté le palpebre più volte: il suo cuore batteva così forte che, quasi, si aspettava che da un momento all’altro potesse esplodere uccidendolo per la troppa felicità.
La sua lingua si paralizzò e, purtroppo, non riuscì a rispondere nulla, anche se avrebbe tanto voluto poter dire qualcosa in cambio di quelle belle parole.
 
Eunhyuk, invece, alzò la testa e lo guardò: -Hey, dici qualcosa. Io non lo ripeterò ancora. Non immagini quanto tempo mi ci sia voluto per mettere insieme queste parole e farle uscire dalla bocca!!-
La sua voce ed il suo viso sembravano feriti: -O hai già cambiato idea?- Aggiunse, a voce bassa e spaventata.
Forse era già troppo tardi e Donghae aveva dimenticato quei sentimenti verso di lui.
Ma non sapeva che Donghae non avrebbe mai potuto, mai, provare lo stesso per qualcun altro. Non almeno con la stessa intensità e convinzione.
 
“Non vuol dire che non ti piaccia quella persona, ma invece può essere che tu provi verso di lui gli stessi sentimenti. Ed è per questo che ti senti nervoso.”
 
Le parole di Siwon tornarono nella mente di Donghae come per magia: finalmente le aveva capite, ne aveva l’esempio davanti agli occhi o, meglio, lo stava provando sulla sua pelle dal momento che neanche lui era riuscito a dire nulla a causa del nervosismo.
Per cui… era esattamente quella la sensazione che doveva aver provato Eunhyuk quando lui si era confessato. Giusto?
Di immediato Donghae si sentì in colpa per aver pensato che l’altro lo avesse ignorato non rispondendo alle sue parole.
Doveva scusarsi.
Dire qualcosa.
 
-S-sei serio?- Eppure, per quanto volesse dire qualcosa di migliore, continuava a non credere a ciò che aveva appena sentito.
Guardò Eunhyuk cercando la verità nei suoi occhi e, per fortuna, gli occhi dell’amico non sembravano mentire.
-Perché adesso?- Chiese, alla fine.
 
Eunhyuk scosse le spalle, semplicemente: -Mi dispiace. Forse ero solo troppo sorpreso, la scorsa notte, di sapere che anche tu provi gli stessi sentimenti che mi hanno confuso per lungo tempo.-
 
-Que-questo significa che... mi ami anche tu?- Chiese infine Donghae esitante, spaventato da quale potesse essere la risposta alla sua domanda.
 
Eunhyuk rimase in silenzio, ascoltando il suo cuore che batteva incontrollato ancora una volta.
Guardò Donghae: il suo viso ancora pallido per la debolezza causata dalla febbre, i suoi occhi tristi e velati di lacrime, le sue labbra tese e morse dai denti.
Tutto fu chiaro.
Immediatamente.
 
Si…
 
Eunhyuk avvicinò lentamente il suo corpo a quello di Donghae e, prima che potesse accorgersene, aveva già poggiato delicatamente le sue sua labbra su quelle del compagno.
 
Morbide.
 
Dolci.
 
Perfette.
 
Il contatto durò pochi secondi -forse 5, o poco più, non importava molto per la verità- e,  dopo essersi allontanati l’uno dall’altro, Eunhyuk fissò i suoi occhi in quelli di Donghae alla ricerca di una qualsiasi risposta o reazione.
Donghae sembrava scioccato.
Non era questo che Eunhyuk voleva, ma ormai non poteva tornare indietro.
 
-Mi dispiace, mi ci è voluto davvero molto per realizzare i miei sentimenti. Stupido, vero? Ma… può bastarti un bacio come conferma, per ora?-
Disse Eunhyuk sorridendo appena, timidamente e tristemente, spaventato all’idea che fosse davvero troppo tardi e che Donghae non lo volesse più.
Si avvicinò allora al minore osservandolo negli occhi ancora, sperando di leggervi qualcosa, e Donghae arrossì mortalmente per la vicinanza, per le parole appena udite e per quel bacio, quel leggero contatto, che lo aveva reso semplicemente felicissimo.
Finalmente era accaduto!
Eunhyuk si era accorto di lui.
E non in termini di amicizia! Ma, esattamente, come avveniva invece nei suoi sogni.
E lo aveva baciato!
Ovviamente era più che sufficiente, quel gesto, per credere alla sincerità dell’amico.
E per quello Donghae sorrise mostrando la sua bianca dentatura, troppo felice per descrivere ciò che provava o quanto al settimo cielo fosse.
 
-Alla fine sei stato intelligente abbastanza da dirlo. Giusto poco prima che cambiassi idea.-
Disse Donghae scherzando e ridacchiando, incapace di trattenere la sua gioia ed euforia.
Ed ovviamente aveva mentito. Non avrebbe mai cambiato idea: i suoi sentimenti verso Eunhyuk non sarebbero mai cambiati.
Mai.
 
-Eunhyuk?-
 
-Mh?-
 
-Ora posso dire che ti amo?-
 
Eunhyuk esitò un attimo, spaventato: -Ma io non sono sicuro di poter rispondere in modo altrettanto dolce.-
 
-Va bene. Ti conosco.-
 
Eunhyuk gli sorrise, quasi ridacchiando: -Però… fammi essere sicuro ancora una volta…- e, questa volta, quando il maggiore si avvicinò al suo viso, Donghae gli avvolse il collo con le braccia e lo guidò verso le sue labbra.
Si baciarono ancora.
Questa volta con più passione, energia, e tutto parve svolgersi al rallentatore.
Si bearono dei battiti impazziti dei loro cuori che acceleravano ogni volta che erano vicini, che le loro labbra si sfiorarono e sorrisero.
 
-Ti amo.-
 

<><><><><><><><><><> 

 
 
Donghae si svegliò dal suo sonno a causa del cinguettio degli uccelli che gli piaceva tanto: era una melodia così bella che adorava poterla avere come “buongiorno” ogni volta che apriva gli occhi al mattino.
Quel giorno, poi, sarebbe stato un bel giorno e, senza saperlo, Donghae sorrise al pensiero: si stiracchiò sollevando le braccia in alto e sbadigliò, facendo una smorfia di dolore quando poi il mal di testa lo colpì ancora, più leggero ma ancora persistente.
Si sentiva molto meglio, questo sì, e posandosi una mano sulla fronte poteva anche dire da solo che la febbre era passata e che la sua temperatura era tornata normale: le pillole ed Eunhyuk avevano svolto il loro “compito” alla perfezione.
Ancora una volta, allora, Donghae si stiracchiò con più lentezza, si stropicciò gli occhi per svegliarsi del tutto e, senza neanche che se ne rendesse conto, era già fuori dalla sua stanza.
Raggiunse la stanza di Eunhyuk ed aprì la porta, costatando che il compagno dormiva ancora: come sempre.
Sorrise e camminò verso di lui, avvicinandosi sempre di più:
 
-Eunhyuk-ah, sveglia.- Disse piano mentre gli punzecchiava un braccio e lo scuoteva dolcemente. -Sono già le 7:00 e dobbiamo prepararci per il volo prima delle 10:00.-
 
Eunhyuk mugugnò qualcosa di incomprensibile nel sonno e Donghae sorrise: era davvero carino in quei momenti.
-Dai Eunhyukie.-
Lo infastidì ancora, ma Eunhyuk non si mosse: non era mai stato facile svegliarlo e, se lo fosse stato, quello nel letto non sarebbe stato di sicuro l’Eunhyuk originale.
Donghae allora afferrò le coperte e le tirò via scoprendo il compagno fino alle ginocchia e, poi, s’intrufolò nel letto abbracciandolo da dietro come era ormai sua abitudine fare:
 
-Hey. Dormiglione, sveglia.- Disse Donghae sussurrandogli nell’orecchio e tamburellando sulla sua pancia piatta con le dita.
 
-Eumhh…- E finalmente Eunhyuk parve ricevere il messaggio: si mosse, pronto finalmente ad aprire gli occhi e svegliarsi come Donghae aveva immaginato e invece, sorprendendolo non poco, il maggiore si voltò fino a portare il suo viso esattamente di fronte a quello del compagno.
E lo abbracciò in ricambio.
Così forte che Donghae si sentì quasi morire per il respiro che gli si era bloccato in gola:
 
-Ancora 5 minuti.- La voce di Eunhyuk risuonò profonda ed impastata dal sonno e Donghae, allargando gli occhi ancora sorpreso e senza fiato, si prese del tempo per accarezzare il viso del compagno con lo sguardo osservandone ogni piccolo particolare: Eunhyuk aveva ancora gli occhi chiusi, il respiro regolare e pesante e, dopo qualche secondo, sembrava nuovamente essersi riaddormentato.
Anche Donghae chiuse allora gli occhi rilassandosi in quell’abbraccio e, senza saperlo, il suo volto era già nuovamente sorridente al pensiero di ciò che stava accadendo ed era accaduto la scorsa sera.
Finalmente erano diventati una coppia.
Una coppia vera. Non solo una sub-unità di un gruppo musicale ma una coppia a tutti gli effetti.
Si erano baciati con passione per diversi minuti, lasciando una sensazione nello stomaco che Donghae ricordava perfettamente anche ora.
Poi erano rimasti stesi l’uno accanto all’altro, abbracciandosi e chiacchierando fino alle 2 del mattino finché Donghae non era crollato a causa di sonno e debolezza ed Eunhyuk non era tornato nella sua stanza per lasciarlo riposare comodamente, non prima però di avergli deposto un ultimo e delicato bacio sulle labbra.
Era stato tutto perfetto e quasi incredibile e, pensarlo adesso, era davvero surreale dal momento che stavano ripetendo il solito rituale di ogni mattina: nulla sembrava davvero cambiato tra loro, a parte ovviamente la realizzazione dei loro sentimenti.
 
-Eunhyuk?- Donghae parlò a voce molte bassa, quasi sussurrando ed Eunhyuk annuì appena, incentivandolo a proseguire.
 
-Eunhyuk, sei bollente.- Disse Donghae posandogli una mano sul collo.
 
-Lo so.-
 
E Donghae ridacchiò: -Sono serio, scemo. Penso che tu abbia la febbre.-
 
-Mh? Davvero?- Si limitò a dire Eunhyuk con ancora gli occhi chiusi e le braccia attorno alla vita di Donghae.
 
Sì, la verità è che si sentiva un po’ affaticato e debole, ma accadeva spesso dopo una lunga settimana di lavoro, per cui non sapeva dire se era solo stanco o davvero malato come sosteneva Donghae. In più, poi, aveva caldo, sì, ma non si sentiva bollente come una persona con la febbre avrebbe dovuto.
 
-Hey! Sveglia, sveglia, sveglia!- Donghae lo guardò ancora e gli schiaffeggiò dolcemente le guance più volte –Sono io quello malato, perché ora devi seguirmi anche tu?- Disse alla fine.
E, finalmente, Eunhyuk rilasciò l’abbraccio e si lasciò scivolare completamente sulla schiena: si stropicciò gli occhi con il dorso delle mani e si rivolse al compagno: -Donghae-ah, è tutta colpa tua.- Disse con voce impastata dal sonno mentre qualche colpo di tosse lo scuoteva interrompendo le parole.
 
-Ah?!-
 
-Ho baciato una persona con la febbre alta. Ahhh! Perché dovevi farmi questo, Donghae!- Borbottò Eunhyuk fingendo di essere più malato e dolorante di quanto in realtà non fosse. E tossì ancora, con più forza, per portare avanti la sua recita infantile.
 
-Eh?? I-io… mi dispiace. Non ci ho pensato!! Scusami scusami scusami.- Disse Donghae e si pose a sedere guardando Eunhyuk che continuava a stropicciargli gli occhi. –Mi dispiace di averti baciato la scorsa notte.- Mise su un broncio intristendo i suoi occhi e Eunhyuk si girò improvvisamente verso di lui, sorpreso da quella reazione inattesa: lo guardò per qualche attimo, divertito perfino, ed alla fine si pose a sua volta a sedere ridacchiando piano ed attirando lo sguardo del minore che continuava a sostenere il suo broncio mentre lo guardava di rimando.
Senza neanche dare tempo a Donghae di dire qualcosa sulla risatina che ancora persisteva sul suo viso, Eunhyuk si spinse in avanti fino ad attaccare le sue labbra a quelle del compagno, in un bacio dolce e leggero che fu tanto veloce proprio perché Eunhyuk lo aveva dato senza neanche pensarci su, semplicemente come un bisogno o un gesto naturale, qualcosa che gli andava e voleva fare.
 
Quando si allontanò da Donghae, poi, Eunhyuk sorrise ancora: -Scemo, io sto bene. Ma non mettere più il broncio o finirai con l’avere di nuovo la febbre alta per causa mia.-
 

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Donghae ed Eunhyuk raggiunsero finalmente l’aeroporto: quando arrivarono, le fan li attendevano già agitando le mani e armeggiando con cellulari e macchine fotografiche nella speranza di immortalarli come ricordo; ovviamente urlavano i loro nomi di tanto in tanto e, cosa più piacevole di tutte –almeno al momento- era l’aggiunta ai loro nomi delle urla riguardanti la coppia che rappresentavano: EunHae.
Molte fans, comunque, furono sorprese di vederli entrambi con una mascherina sul viso perché, per quanto per Eunhyuk fosse qualcosa di abbastanza solito, per Donghae era davvero qualcosa di raro e di strano: ok, magari poteva essere dovuto alla voce ormai certa che il ragazzo non si era sentito bene e che probabilmente era raffreddato ma… ma perché allora era Eunhyuk a tossire, di tanto in tanto, e sembrare quello malato?
Alcuni voci cominciarono già a circolare tra le fans e, prima che potessero accorgersene o sentirle, per fortuna i due avevano già raggiunto il punto di imbarco ed erano abbastanza al sicuro dalla folla di ragazzine urlanti:
 
-Stai bene, vero?- Chiese Donghae avvicinandosi ad Eunhyuk così ché potesse sussurrare le parole direttamente nel suo orecchio senza essere udito da altri. E Eunhyuk si limitò in risposta ad annuire con la testa.
 
In lontananza, invece, si potevano ancora sentire i commenti delle fans riguardo la situazione: “Perché entrambi hanno la maschera?” “Non riesco a vedere i loro visi!” “Per caso Eunhyuk è malato?” “Che cosa succede ad Eunhyuk?” “Non era Donghae ad essere malato?” “Oh mio dio! Sono entrambi malati!” “Dio! E’ successo qualcosa tra loro?!”
 

<><><><><><> 

 
-Siamo a casa.- Disse Donghae quando aprì la porta del dormitorio ed Eunhyuk lo seguì entrando nell’appartamento: tutti i membri erano riuniti nella sala e non ci volle molto prima che i due ragazzi potessero scorgere tutti i loro compagni andargli incontro.
Dalle loro facce sembrava che si fossero divertiti senza di loro…
 
-Woahhh! Guarda chi è tornato a casa!! Finita la luna di miele?- Cinguettò RyeoWook alzandosi dalla sedia e camminando verso di loro per abbracciare entrambi. Eunhyuk e Donghae ridacchiarono alle sue parole e non si premurarono neanche di contraddire la frase o ciò che il minore aveva appena detto.
 
-Donghaeeee!- All’improvviso anche Siwon si alzò dalla sedia per correre incontro ai compagni ed abbracciare Donghae, stretto e con trasporto; Eunhyuk alla vista borbottò qualcosa ma non si mosse dal sua posizione, limitandosi ad aggrottare le sopracciglia e pensare: “ancora Siwon…”.
 
Donghae rise –Hey! Avevi detto che mi avresti preso a calci nel didietro no appena mi vedevi! Perché ora mi stai abbracciando?-
 
-Ho cambiato idea.- Rispose Siwon stringendo la presa sul compagno ed abbracciandolo ancora di più, e Donghae roteò gli occhi verso l’alto divertito da quel comportamento che lo faceva sorridere: -Stai bene adesso? La tua febbre?-
Dopo averlo stritolato tra le braccia abbastanza, Siwon sciolse la presa per prendergli il viso tra le mani e sollevarlo alla sua altezza, di modo che gli fosse più facile vedere se sul suo viso o negli occhi vi fosse ancora traccia di debolezza o febbre alta.
 
-Sto bene ora, tranquillo.- Rispose semplicemente Donghae, sorridendo e lasciandosi coccolare dall’amico.
 
-Ah, bene!- S’intromise Leeteuk facendo sorridere tutti, convincendo il gruppo a spostarsi nella sala da pranzo così che potessero stare più comodi: - Eunhyuk deve essersi preso bene cura di te, Donghae-ssi.- aggiunse alla fine il leader. Ridacchiando.
E Donghae si voltò d’immediato verso Eunhyuk sorridendo: -In qualche modo… sì.-
 
Eunhyuk sorrise orgoglioso e, dopo aver guardato ancora una volta il viso di ogni compagno che gli era decisamente mancato non poco, e quello di Donghae sorridente e finalmente in salute, lasciò la sala per dirigersi in cucina e cercare, nel frigorifero, il latte alla fragola ed anche un po’ di pace dal rumore provocato dalle numerose voci accavallate che, improvvisamente, gli davano fastidio e gli rimbombavano nella testa.
 
-Certo che lo avrebbe fatto! Io lo avevo avvisato di prendersi cura di te per bene!- Disse Leeteuk ancora, accompagnato dai segni di assenso di RyeoWook al suo fianco.
E Donghae rise divertito: -Grazie, hyung!-
 
-Ma… ad ogni modo… Hyuk, sei malato per caso? Non sembri stare molto bene.- La voce di SungMin provenne dal divano e fu diretta ovviamente ad Eunhyuk che, proprio in quel momento, stava nuovamente attraversando la porta della cucina per raggiungere gli altri nel salotto.
Tossì un paio di volte e poi fece una smorfia: -Già. Credo sia solo un po’ di febbre passeggera.- Rispose alla fine.
 
-Eo?? Com’è che all’improvviso hai la febbre anche tu…? Irruppe Siwon allargando gli occhi in stupore, seguito poi dal silenzio degli altri membri.
 
Perché?
Beh, non era proprio qualcosa che poteva spiegare al momento e, ovviamente, Eunhyuk si sentì nervoso ed agitato nel momento in cui cercò nella sua testa una scusa convincente alla domanda.
-I-io… penso che… vivere con lui non mi faccia bene!-
Concluse scherzando e ridendo.
E Donghae velocemente aggrottò le sopracciglia e lo guardò imbronciandosi: -Ya!! Non è vero!!- Urlò.
-Invece sì.-
-Invece no.-
-Sì.
-Noooo.-
-Sì, Donghae.-
E questa volta Donghae rimase in silenzio: -Okay. Sì, è vero.- Ed accentuò ancora di più il suo broncio.
Eunhyuk gli si avvicinò velocemente, fermandosi accanto a lui e sussurrandogli nell’orecchio: -Non mettere il broncio.- e la voce era così bassa e profonda che Donghae si voltò a guardarlo ipnotizzato quasi, per poi ridacchiare piano non appena intuì ciò a cui Eunhyuk stava facendo riferimento.
 
Tutti risero alla dolcezza di Donghae, Eunhyuk dal canto suo sorrise, continuando a bere il suo prezioso latte, orgoglioso di aver vinto lui, per una volta, convincendo il minore a cedere e Siwon semplicemente faceva saltare il suo sguardo dall’uno all’altro conscio di ciò che stava succedendo tra i due.
E forse non era l’unico.
Anche Sungmin, seduto sul divano, sembrava aver intuito qualcosa. E forse era per quello che ridacchiava con un’espressione maliziosetta sul viso.
 
Siwon continuò a guardare Donghae con sospetto e ciò portò il ragazzo a guardarlo di rimando e sollevare le spalle in confusione come per dire: “Cosa c’è?” ma Siwon, nonostante ciò, si limitò a ridacchiare senza rispondere: sapeva che qualcosa era successo e che Donghae non gliene aveva parlato ma, sicuramente, lo avrebbe fatto presto.
O gli avrebbe tirato fuori tutto con la forza.
 
-Beh, Eunhyuk, dovresti prendere le medicine e mangiare sano, abbiamo degli impegni questa sera e non voglio che tu peggiori. E poi… abbiamo anche delle esercitazioni per il Super Show prossimo. Per cui… dovreste prendervi tutti cura della vostra salute, okay?-
Leeteuk disse con voce dolce come quella di una mamma e tutti prontamente risposero: -Neeee, hyung.-
 
-Andrò a farmi un bagno.- Eunhyuk si alzò dalla sua postazione non appena il silenzio momentaneo calò nella sala ed il latte alla fragola fu finito.
-Vuoi che venga con te?- Rispose improvvisamente Donghae ed Eunhyuk si voltò verso di lui sorpreso: -Donghae…!- Finse noia nella voce e tutti risero, incluso Donghae, quando poi il maggiore si allontanò dalla sala in direzione del bagno.
-Stavo solo scherzando!!-
Eppure lo seguì lo stesso, poco dopo, rientrando nella sua stanza per riposare.
 

<><><><><><> 

 
Donghae entrò nella sua stanza e si stese sul letto: lo sguardo rivolto verso il soffitto ed il respiro regolare di chi sta cercando di riposarsi dopo una settimana impegnativa e ricca di eventi; fu però disturbato da un suono proveniente da dietro la porta e, poco dopo, si voltò verso di questa per accogliere con lo sguardo la figura che stava entrando:
 
-Tempo di raccontare la storia.- Esordì Siwon.
 
Donghae ridacchiò a voce bassa: -Quale storia?-
 
-La storia di Cenerentola.-
 
Donghae aggrottò le sopracciglia e colpì l’amico al braccio quando, finalmente, raggiunse il letto e si sedette al suo fianco:
-Io non sono Cenerentola!-
-Ah, ovviamente! Tu sei Ariel. Il pesce.- Rispose Siwon massaggiandosi fintamente dolorante la parte offesa.
-Ariel non è un pesce, Siwon.-
-A, no?
-E’ una sirena.-
-Ugh! Sì, quello che è! Come se mi importasse…-
Siwon aggrottò la fronte e Donghae rise sonoramente vedendo la sua reazione:
-Sei troppo rumoroso, Donghae-ah! Dimmi solo cosa è successo, dai!-
 
-Cosa???- Donghae alzò la voce, ancora incerto su cosa Siwon volesse sapere da lui. (O meglio, pretendendo innocentemente di non averlo capito.)
 
E Siwon si schiarì la voce infastidito: -Dimmi cosa è successo ieri notte. Dopo che hai chiuso la chiamata! Lo so che è successo qualcosa!- 
Siwon si avvicinò al viso del compagno e lo fece arrossire:
 
Ma come lo sa???
 
-Va bene va bene va bene!!- Donghae mosse gli occhi verso il cielo e sbuffò appena, mentre Siwon ridacchiava invece soddisfatto e vincente: finalmente Donghae aveva ceduto ed aveva deciso di raccontargli tutto, ogni dettaglio di ciò che era successo con Eunhyuk la notte precedente.
E, dopo qualche minuto, gli aveva davvero detto tutto!
 
-E questo è tutto!-
 
-Tu l’hai baciato…- Siwon rimase a bocca aperta, incredulo, non appena Donghae finì il suo racconto.
-Sì, dopo che lui mi aveva baciato per primo…- Donghae provò a non arrossire. Ma fallì.
-Donghae, tu l’hai baciato…- Ma Siwon insistette su quel punto, ancora completamente incredulo.
-Sì, ma lui l’ha fatto per primo, Siwon!-
Donghae arrossì fino a che il suo viso non divenne completamente rosso: dalle guance alla punta delle orecchie.
-Oooww, Donghae! Sei così aggressivo…!-
-Smettila di prendermi in giro, Siwon!-
Donghae afferrò il cuscino e lo portò al viso, tentando di affondarvi la faccia per nascondere il rossore che colorava la sua pelle. Era così dannatamente imbarazzato da ciò che era accaduto, non serviva che Siwon lo ripetesse ancora!
 
-Hahahah scusami.- Siwon rise forte –Ma sei stato così coraggioso! Sono fiero di te!- E di getto lo abbracciò facendo sorridere, finalmente, anche Donghae.
 
-Quindi… è per questo che Eunhyuk ha la febbre oggi…-
 
Donghae lo guardò con aria confusa ed arrossì ancora una volta: -Anche Eunhyuk ha detto qualcosa di simile stamattina… ma non capisco che intendete…-
 
-Devi averlo baciato davvero appassionatamente, Donghae.- Siwon sogghignò, enfatizzando il termine “appassionatamente”.
 
Donghae morì di vergogna.
E poco dopo sentì il viso andargli completamente a fuoco: -Non sono stato solo io!- Scosse la testa. –E poi è stato solo un bacio. N-non così a-a-app-appassionato come credi!!-
 
-Eunhyuk non sarebbe stato affetto se non aveste usato la lingua, Donghae.- Continuò Siwon, cercando di trattenere le risata per le reazioni divertenti di Donghae alle sue parole.
 
-D-di che parli??- Donghae alzò la sua voce così tanto che quasi avrebbero potuto sentirlo dal lato opposto della casa e, ovviamente, Siwon rise incapace di trattenere le sue risate a tale spettacolo.
Non è che Donghae non avesse capito ciò che il compagno gli stava dicendo ma… era davvero troppo imbarazzante parlarne o ammetterlo.
 
-Okay, ho capito! Caso chiuso! Non voglio più parlarne con te!-
E Siwon rise ancora più forte.
Come biasimarlo, del resto?
 
-E va bene.- Si rassegnò Siwon smettendo di infastidire il compagno. –Quindi… ora state insieme. Tutto grazie al coraggio che ti ho dato io. Giusto? Whoa, sono davvero bravo.-
-No. Non per merito tuo.- Donghae portò la lingua in fuori, rivolgendosi vero Siwon, esattamente come un bambino.
-Ya!- E questa volta toccò a Siwon urlare in risposta mentre Donghae rideva divertito.
-hahahah ok ok, è per merito tuo. Grazie.-
Donghae sorrise.
-Wohoow!- E anche Siwon sorrise contento, battendo le mani l’una contro l’altra: -Finalmente! Sono felice per voi ragazzi! Dobbiamo dare a tutti la buona nuova!-
 
-N-no! Aspetta!- Donghae lo afferrò per il polso trattenendolo sul letto accanto a lui: -C-credi che gli altri accetteranno la cosa? U-una coppia tra… tra compagni?-
La voce di Donghae si mantenne bassa mentre, anche la sua testa, si lasciava cadere in avanti: era davvero preoccupato che i suoi amici, la sua famiglia, potesse non accettare la sua relazione con Eunhyuk, anche perché… beh, lui non aveva nessuna intenzione di rompere con Eunhyuk ora che aveva ottenuto il suo cuore. Mai!
 
-Ah… hai ragione…- Siwon sembrò calmarsi e sospirare: effettivamente non ci aveva pensato e, sinceramente, non sapeva come avrebbero preso la cosa gli altri.
 
Per qualche momento rimasero allora entrambi a guardarsi in silenzio: l’uno ancora preso dai suoi pensieri l’altro preoccupato di poter dire qualcosa di sbagliato.
Fu Donghae, alla fine, a parlare per primo.
 
-Quando è capitato a Kyuhyun e Sungmin… loro l’hanno detto agli altri?-
 
Siwon sollevò un sopracciglio ed allargò gli occhi, completamente sorpreso: -Kyuhyun e Sungmin…? COSA?-
 
Ok, morire.
Donghae avvertì il suo cuore fermarsi.
Aveva appena fatto un errore enorme e, sinceramente, avrebbe solo voluto scomparire all’istante.
Come rimediare, adesso?
 
Cosa?? Lui non lo sa??? Che diamine ho fatto??!! Merda!! Non dovevo dirlo!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


E siamo all'ultimooo!!
Finalmente ragazze! XD Non per qualcosa ma non vedevo l'ora di finire per potermi dedicare nuovamente alle mie storie :D
Ora mi resta da completarne una e poi riprendere finalmente le altre *w*
Yeahh!!
Cooomunque, vi ringrazio di cuore per aver seguito la storia fin qui, leggendola e commentandola e, spero, che anche la fine possa piacervi.
Grazie davvero di cuore.
E un grazie speciale va a Giusy (plubuffy) che mi ha aiutata nella traduzione dell'ultimo pezzetto per velocizzare questa pubblicazione.
Assie Monkey baby <3 

Detto questo...
GRAZIE MILLE ANCORA!!
Alla prossima *w*


NOTE: 
1) In Blu i pensieri di Hae
2) In Rosso quelli di Hyuk


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, e se così fosse Hyukkie sarebbe il mio tenero peluche da letto invece di appartanere a mister Fishy che farebbe anche lui bella mostra di sè sul mio mobile delle carinerie.
La storia invece appartiene a Arthiekka86: idee e trama sono sue!


When Donghae Couldn't Stand It Anymore

Capitolo 9

-Kyuhyun, dove sei?-
 
-Nello studio. Cinque minuti ancora, sto registrando. Perché?- Risposte Kyuhyun dall’altro capo del telefono. E Sungmin sospirò:
-Niente. Volevo solo… vederti. Donghae ed Eunhyuk sono tornati a casa questo pomeriggio e guardare loro mi ha fatto venire voglia di vederti.-
 
Kyuhyuk ridacchiò: -ti manco eh?-
Sungmin annuì stupidamente, senza pensare che, comunque, non poteva essere visto dall’altro: -ci vedremo questa notte, non preoccuparti. Okay?- Aggiunse Kyuhyun dolcemente.
-Okay. Stai attento e non dimenticare di mangiare.-  Rispose Sungmin con ancora un delizioso broncio sul viso.
-Sì. Ti amo. A presto.- Ed il broncio, finalmente, si trasformò in sorriso.
 

<><><><><> 

 
-Che è successo a Kyuhyun e Sungmin?!-
Siwon sollevò le sopracciglia confuso ed il suo viso divenne serio.
 
Morire.
Donghae avrebbe voluto farlo.
Iniziò a sudare freddo ed andò completamente nel panico non sapendo se poteva parlare o meno di quell’argomento.
Perché doveva essere così chiacchierone? Non poteva stare zitto, per una volta?!
Maledizione!
 
-Donghae, dimmelo.-
 
-Mhh… io…mmmh… K-Kyuhyun e Su-Sunming… io pe-penso che…-
 
Incespicò nelle parole più volte, finché Siwon non ghignò e lo colpì al braccio: -Hey! Perché blateri cose incomprensibili?-
Donghae abbassò la testa, schiaffeggiandosi mentalmente per la sua magra figura.
 
-Per caso stanno insieme?- Aggiunse Siwon strabuzzando gli occhi.
E Donghae non rispose, troppo occupato a cercare una scusa credibile per paura che quella verità fosse qualcosa che non avrebbe mai dovuto confermare.
Non aveva il diritto, del resto, di dire quel segreto a qualcuno senza l’assenso dei due diretti interessati…
 
-Donghae, rispondimi. Stanno insieme?-
E questa volta Siwon poggiò entrambe le mani sul braccio dell’amico e si sporse verso di lui, impaziente.
 
In che diamine di modo posso dirlo??
 
-I-io… voglio dire… che… loro… ehm…-
 
Siwon lo guardò per lungo tempo, il suo viso tremendamente serio e l’espressione concentrata.
Anche il suo tono fu serio quando disse: -Se l’argomento è questo, io lo so già.-
 
Donghae si voltò velocemente verso di lui, rischiando quasi di strozzarsi con la sua stessa saliva: -COSA??!!-
 
-Hahahah sei andato in panico!!-
E Siwon rise così forte che, preda dalle forti risate, colpì più volte il braccio di Donghae prima di cadere disteso sul letto tenendosi lo stomaco.
-Oh Dio, Donghae! Sei uno spettacolo quando vai in panico di questa maniera!!-
Donghae si morse le labbra ed arrossì: tutto ciò era così imbarazzante!
 
-Siwon, errrrr- si lamentò frustrato e prima che potessero accorgersene Donghae era già steso sull’amico cercando di prenderlo fintamente a pugni sul torace:
-Tu! Tu mi hai fatto prendere un colpo, lo sai!? Pensavo che tu non ne sapessi nulla!!-
 
-Come potevo non saperlo!? Io so tutto!- Si difese ridendo Siwon.
-A-aw! Don-Donghae! Fermati! Hahah!- E poi, tra una risata a l’altra cercò di proteggersi il torace dai colpi che iniziavano a diventare più precisi e sostenuti: -Mi dispiace! Mi dispiace!-
Disse ancora, continuando a ridere poiché non poteva proprio impedirsi di pensare alla faccia ed all’espressione spaventata che Donghae gli aveva mostrato non molto prima.
 
-Ragazzi… che state facendo?-
 
Ma all’improvviso le risate si fermarono, così come i pugni di Donghae, quando una voce li raggiunse: entrambi si girarono verso la porta semiaperta per vedere Eunhyuk che, fermo sull’uscio, li fissava con un sopracciglio alzato.
Lentamente, allora, Donghae rotolò giù dal corpo di Siwon e si lasciò ricadere al suo fianco sul letto mentre, invece, Siwon si alzò velocemente ed un po’ rigido: -Niente, stavamo solo giocando.- Aggiunse poi velocemente, ridacchiando ancora.
 
-Giocando… sul letto…? Beh, okay…-
Disse Eunhyuk, cercando di rimanere calmo  nonostante la cosa lo avesse infastidito non poco.
 
Siwon rise ancora, questa volta con un leggero nervosismo nella voce, e si avvicinò ad Eunhyuk ed alla porta della stanza:
-Dopo la luna di miele sei diventato così sensibile, Hyuk-ah.- e colpì il diretto interessato con il gomito all’altezza del fianco; Eunhyuk aggrottò la fronte guardandolo, ancora in parte innervosito per ciò che aveva visto:
-Vi lascio soli, okay?-
Siwon ridacchiò ancora e, poi, lasciò finalmente la stanza accompagnandosi la porta alle spalle.
 
-Che è successo?-
Riprese Eunhyuk non appena Siwon chiuse la porta, e poi si incamminò verso Donghae sedendosi al suo fianco sul letto.
-Cosa?- Rispose confuso Donghae.
-Che stavi facendo con Siwon?-
Donghae guardò il compagno per qualche momento, non capendo perché gli stesse rifacendo la stessa domanda alla quale era certo di aver già risposto qualche attimo prima: -Giocavamo. Non te l’ho appena detto?-
 
Eunhyuk sospirò innervosito: sì, Donghae glielo aveva detto ed lo aveva sentito chiaramente ma…
-Sì, ok… in qualsiasi modo vuoi chiamarlo.-
Ed un attimo di silenzio intercorse tra loro, poi Donghae rise dentro di sé e realizzò qualcosa.
Eunhyuk si limitò a guardare altrove, deviare lo sguardo dal suo amico al muro poco distante:
-Hyuk… tu… sei per caso geloso?!-
 
Eunhyuk si voltò verso di lui e negò strenuamente la cosa: - N-no! Non lo sono!-
 
-Sì invece, lo sei.-
Donghae ridacchiò e punzecchiò la pancia dell’ormai amante con l’indice.
-No!-
-Aiiish. Sì, lo sei. Ammettilo.-
-No, Donghae. Non lo sono!-
Eunhyuk continuò a negare scuotendo la testa nonostante ormai fosse più che chiaro che lo era davvero: il suo viso che arrossiva tremendamente ed i denti serrati ogni volta che ripensava a Donghae steso sul corpo di Siwon erano un segnale più che chiaro. In più, onestamente, lui aveva già ammesso nella sua testa di esserlo ma dirlo davanti a Donghae era davvero troppo imbarazzante e lui era troppo timido per farlo.
 
Donghae rise per infastidirlo: -In qualsiasi modo vuoi chiamarlo.- Ed imitò la voce di Eunhyuk facendo innervosire il maggiore che ruotò gli occhi al cielo.
Poi, semplicemente, se ne rimasero l’uno seduto accanto all’altro in silenzio per qualche attimo.
 
-Come va la tua influenza?- Hai preso le medicine?- Ruppe il silenzio Donghae voltandosi verso Eunhyuk.
Ed Eunhyuk annuì con la testa provocando di riflesso lo stesso gesto in Donghae.
 
-Quindi… cosa ci fa qui?-
Questa volta fu il turno di Eunhyuk di voltarsi verso Donghae e guardarlo in viso:
-Volevo solo vederti. Non si può?- Disse con totale onestà, ma il suo tono risultò così duro da non apparire per nulla dolce.
Scemo.
-Ma invece di vedere solo te, ho visto te e Siwon giocare sul letto.- Aggiunse assottigliando lo sguardo e premurandosi di enfatizzare le parole “giocare” e “letto”.
Non poteva farci nulla, ciò che aveva visto lo aveva davvero infastidito e non riusciva a cacciare l’immagine dalla sua mente.
 
Donghae trovò la cosa tremendamente divertente e piacevole: rise.
-Oh Dio, smettila di essere geloso Hyuk! E’ solo Siwon.-
Ma Eunhyuk non lo guardò e, invece, evitò accortamente il contatto sbuffando ancora e concentrandosi sulla parete: Donghae poté scorgere però il suo profilo, le sue labbra piene schiacciate in un broncio adorabile.
 
Dio! Perché è così carino?!
 
Velocemente, senza dare tempo all’altro di reagire, Donghae circondò le spalle di Eunhyuk con un braccio e lo tirò a sé:
-Non preoccuparti. E’ solo te che amo.-
Sussurrò dolcemente. E dopo: “smack!” infranse le sue labbra sulla guancia dell’amante assicurandosi di causare uno schiocco ben udibile che forse avrebbe finalmente fatto sorridere il maggiore.
 
Ma perché dev’essere sempre così carino!?
 
E ovviamente Donghae risultò semplicemente troppo tenero e carino perché Eunhyuk non abbandonasse il suo broncio e si voltasse verso di lui sorridendogli di rimando:
 
-Solo… non farlo più, okay?-
 
E poi lo baciò sulle labbra.
 

<><><><><><> 

 
Quella notte stessa, i Super Junior dovevano prendere parte alla registrazione di uno Show: in particolare si trattava di uno speciale sulla loro carriera e sui progetti futuri e, ovviamente, come c’era da aspettarsi lo studio era completamente pieno di fans sia dentro che fuori; ogni ELF con possibilità di farlo era accorsa a sostenere i suoi idoli e mostrare loro il suo amore e dedizione e, per quante volte questo accadesse, ogni membro della band ne rimaneva sempre toccato  e commosso.
 
L’evento iniziò con la performance di Mr Simple: ovviamente fu un bello spettacolo, energico e coinvolgente e tutte le fan impazzirono per il carisma che ogni membro possedeva.
Dopo di ciò, fu tempo di una piccola intervista: si accomodarono ognuno su una sedia appositamente disposta e si divisero in due file. Una era occupata da Eeteuk, Donghae, Eunhyuk e RyoWook, mentre l’altra vedeva schierati Sungmin, Kyuhyun, Yesung e Shindong; Siwon, purtroppo, non poté essere presente poiché la registrazione di un drama gli aveva impegnato tutta la settimana e oltre.
 
Le chiacchiere iniziarono presto e, altrettanto presto, si concentrarono sulla promozione del nuovo album appena uscito ed ovviamente sui nuovi concerti in programma e sulle attività più prossime.
 
-Quindi, Eeteuk-ssi, cosa avete preparato per la promozione del nuovo album?- Chiese l’MC rivolto ovviamente verso il leader.
-Oh, sì, attualmente… ci stiamo preparando per il prossimo concerto. Ci saranno molte più performances rispetto al Super Show precedente e, inoltre, tante nuove canzoni, esibizioni, duetti e singoli. Insomma, sarà tutto nuovo ed ovviamente siamo tutti entusiasti ed emozionati di lavorare per questo progetto. Speriamo solo che le nostre amate ELF possano apprezzarlo e supportarci come sempre.- Spiegò Eeteuk girandosi alla fine verso il pubblico, sorridendo e mostrando la sua deliziosa fossetta sulla guancia sinistra.
Inutile dire che la reazione fu un urlo da parte delle fans.
 
-E… se non verrete sono certo che lo rimpiangerete!- Aggiunse ReoWook con apparante sicurezza nella voce per poi ridacchiare ed arrossire al suo tono alto che aveva portato tutti gli sguardi sulla sua persona.
 
-Woahh!! Sarà dura aspettare, allora! Di certo le vostre fans non mancheranno questa occasione.-
Continuò l’MC: -E quando ci sarà il vostro came-back?- E si voltò verso la folla che urlava elettrizzata all’idea un comune “Sììì!”.
 
Eeteuk ridacchiò per un po’: -Beh… per quello è un po’ presto. Attualmente non lo sappiamo ancora, forse tra un anno o poco meno.-
Il grido delle fans passò da un veloce “sì” ad un altrettanto potente “ouuuh”, segno ovviamente di disapprovazione.
Per questo, il leader, cercò di risollevare la situazione al più presto: -Ma non preoccupatevi, come tutti sapete abbiamo una nuova sub-unità adesso e in più… come sempre saremo presenti in radio, programmi e show. Oltre alla EunHae vedrete anche tutti noi, non vi abbandoniamo di certo!-
 
Nuovamente, come sperava Eeteuk, le fans urlarono felici mentre gli altri membri sorrisero a tanto entusiasmo; ovviamente, invece, Donghae ed Eunhyuk si limitarono ad annuire e sorridere imbarazzati, emozionanti alla citazione dei loro nomi insieme come coppia.
 
-Oh, davvero?- Chiese l’MC.
-Sì, certo! La nuova sub-unità è proprio la nostra coppia EunHae.- Spiegò Eeteuk accompagnato dalle urla delle fans.
-Whoa, fantastico! E… potete dirci di più sulla nascita di questa nuova sub unità…- Aggiunse il conduttore, -Dal momento che le vostre fans sembrano amarla molto?-
-Sono una coppia loro~ Co-ppi-a~- Cinguettò RyeoWook bloccando tutti e, poco dopo, convogliando ogni sguardo su Eunhyuk e Donghae attendendo una loro spiegazione.
-Attualmente… tutto è iniziato sul palco del Super Show, come tutti sapete. Mentre gli altri membri avevano un loro assolo, Donghae non ha potuto fare niente senza me.-
Spiegò Eunhyuk alla fine, ridacchiando scherzosamente mentre tutti gli altri ridevano alle sue parole.
 
-Oh, davvero, Donghae-ssi?-
-Uh… no, veramente no.- Donghae negò scuotendo la testa in modo tremendamente adorabile e, ovviamente, le risate aumentarono accompagnate dai versi di approvazione da parte delle fans.
-Veramente sì.- E questa volta fu il turno di Shindong di aggiungersi alla conversazione. –Anche prima del Super Show, Donghae ha sempre preferito, per il suo assolo, condividere il palco con Eunhyuk. Non può davvero fare nulla senza Eunhyuk.-
 
Donghae si colpì la fronte ridendo ed imbarazzandosi a morte e, guardando verso terra, arrossì e finse divertimento sorridendo teneramente: questa gliela avrebbe fatta pagare, appena possibile…
E “l’appena possibile” arrivò presto quando, impossibilitato a fare altro, Donghae si ritrovò a colpire il braccio di Eunhyuk con il gomito quando il maggiore continuò imperterrito: -Sì, è vero! E del resto io non ho problemi nell’aiutarlo a rendere migliori le sue performances con la mia presenza!-
Che narcisista! Pff.
Tutti risero ancora grazie all’atmosfera creatasi: Eunhyuk e Donghae sembravano impegnati a battibeccare tra loro colpendosi con gomitate e scambiandosi occhiate di ammonimento ma, il tutto, risultò così tenero e divertente che nessuno prese lontanamente in serio quelle azioni e quei comportamenti.
 
-Ho sentito che i “Super Junior EunHae” hanno avuto una promozione in Giappone da poco. E’ vero?- Chiese l’Mc per far proseguire la sua trasmissione.
E questa volta fu il turno di Donghae di prendere parola ed illustrare gli ultimi fatti:
-Sì, è vero. Siamo tornati in Corea appena questa mattina. Siamo stati in Giappone per ultimare il videoclip del nostro singolo nella versione in lingua giapponese.-
-Ohh! Solo voi due?-
 
Euhyuk e Donghae si guardarono per qualche attimo, per un secondo un leggero velo di preoccupazione li colpì ma, poi, si sorrisero ridacchiando prima che Eunhyuk conformasse: -Sì.-
-Oh! Sarà stato molto diverso dal solito! Cosa avete provato nell’essere soli senza gli altri membri?- Domandò ancora il conduttore.
-Sì, davvero molto diverso!- Replicò Eunhyuk velocemente, sghignazzando, e poi, poco dopo, arrossì alle parole che seguirono:
-Per la verità… è sembrato che fossimo in luna di miele.-
 
Il presentatore rimase a bocca aperta e tutti guardarono la sua espressione sorpresa ed incredula ridendone di gusto.
Le fans, invece, si limitarono ad urlare isteriche, tra gioia ed eccitazione.
Ma ad ogni modo… ciò che Eunhyuk aveva detto era vero, ogni volta che ci ripensava non riusciva a trovare spiegazione differente.
Ciò che era successo tra loro, e perfino il viaggio insieme, non erano affatto avvenimenti lavorativi ma più, come aveva detto, momenti di una coppia in luna di miele.
In qualche modo, Donghae avvertì i pensieri dell’amante e, arrossendo, sorrise guardandosi i piedi e poi il viso del compagno.
 
-Sì, quando sono tornati a casa questa mattina, sembravano davvero una coppia di ritorno dalla luna di miele. Erano così splendenti!-
Disse Yesung attirando l’attenzione.
E sì, anche lui aveva ragione: erano così radiosi!
Ma del resto come potevano non esserlo dopo tutto ciò che era accaduto?
Peccato solo che nessuno sapeva il perché di tanta felicità….
-Perfino RyeoWookie tifa per loro!-
Aggiunse il maggiore ridendo.
-Ovviamente! Li supporto perché quando sono tornati a casa erano così felici che non avrei potuto fare altrimenti!-
Si “difese” RyeoWook con lo sguardo ed il sorriso rivolto verso Yesung.
 
-La faccia felice che vedi sugli sposini appena tornano a casa dalla luna di miele.-
Si aggiunse ancora una volta Shindong punzecchiando ancora la coppia. E le fans iniziarono ad urlare impazzite mentre i restanti membri ridevano alle loro parole scherzose.
Perfino l’MC rise forte, in parte divertito davvero ed in larga parte confuso su cosa doveva davvero pensare e cosa invece fosse da escludere.
 
Eunhyuk e Donghae, invece, si guardarono tra loro sorridendo appena, imbarazzati: con gli occhi, in qualche modo, riuscirono a comunicare perfettamente i loro pensieri e condividerli tra loro.
 
Perché sono così felici? Donghae aggrottò la fronte mentre ridacchiava.
 
Non ne ho idea! Eunhyuk scrollò le spalle e rise più forte, coinvolto dalle risate vicine.
 
Forse dovremmo dire che siamo una coppia per davvero. Magari sarebbero ancora più felici! Donghae inclinò la testa adorabilmente.
 
Forse dovremmo. Ed Eunhyuk annuì scherzosamente, intenerito dall’azione dell’amante.
 
Poi, semplicemente, risero ancora.
 

<><><><><><> 

 
Ora sono quasi le 11.30 di notte.
I Super Junior sono già nella sala pratica per esercitarsi con i balli.
 
-Ya! Lee Donghae! Impegnati!- La voce di Kyuhyun risuonò nella sala perentoria ed infastidita. Ma Donghae, invece, rispose semplicemente ridendo: da quando avevano iniziato la pratica per il nuovo concerto, Donghae aveva sbagliato numerose volte e, se a volte gli altri membri avevano riso dei suoi errori, altre volte avevano provato l’irritazione di dover ripetere lo stesso pezzo innumerevoli volte solo perché il loro compagno di ostinava ad avere la testa tra le nuvole.
 
-Hahahaha. Rifacciamolo, vi prego. Questa volta lo farò bene, parola!- Disse per l’ennesima volta Donghae.
 
E così iniziarono la pratica una volta ancora, più seriamente e con più impegno riguardo le nuove canzoni e le nuove coreografie: tutti ci misero quanta più attenzione e carica possibile, tanto da sudare e sentirsi estremamente stanchi ma, anche così, lo spirito si mantenne alto per la soddisfazione e la voglia di mostrare alle fans il loro nuovo lavoro.
Tutti continuarono a lavorare sodo, ballando splendidamente e mostrando il loro carisma davanti al grande specchio a parete che li rifletteva, almeno finché Donghae non sbagliò ancora.
-Ya! Donghae-ah!-
-Donghae!!-
-Lee Donghae! Che diavolo fai adesso??-
-Che si suppone debba fare qui, Donghae hyung, se non ci serve nella coreografia?!-
 
Mentre qualche membro urlava, qualcun altro ridacchiava e qualcun altro ancora sbuffava, Siwon chiese gentilmente al coreografo di concedere loro un break per ricomporsi e riposare: erano stremati, del resto, ma sarebbe stata una bugia dire che era solo colpa di Donghae se lo erano fino a quel punto.
Anche se… beh, sì, gli errori di Donghae che continuavano a ripetersi non li avevano aiutati affatto.
Comunque, alla fine molti uscirono dalla stanza: Yesung e Shindon svoltarono a sinistra diretti verso i distributori di bottigliette,  Eeteuk e Donghae alla loro destra mentre Eunhyuk rimase nella stanza continuando ad allenarsi in compagnia di RyeoWook e Siwon.
Kyuhyun e Sungmin, invece… nessuno fece caso a dove fossero ma, nella stanza, non vi era traccia della loro presenza.
 
-Ya! Concentrati Donghae-ah.-
Disse Eeteuk aggrottando le sopracciglia una volta che furono seduti fianco a fianco, lasciando che le loro schiene poggiassero sul vetro fresco della parete.
-Ahaha arasseo, arasseo, hyung. Mi dispiace.-
Donghae rise ancora, riportando la sua attenzione sulla bevanda che aveva tra le mani e continuando a berla con la cannuccia con gusto e soddisfazione: ahhhh, quel ragazzo riusciva a scherzare ed essere allegro anche quando continuava a sbagliare i passi della coreografia ed non concentrarsi affatto su di essa.
 
-Guarda, Eunhyuk balla davvero bene. Quando serve scherza anche lui come fai tu ma, quando si tratta di lavoro e di ballo, cerca sempre di dare il meglio di sé e fare il possibile. Dovresti imparare da lui.-
Eeteuk puntò con un cenno della testa al ragazzo davanti a loro che ballava con energia inesauribile insieme a RyeoWook che, chiedendogli aiuto, lo aveva trattenuto per mostrargli e spiegargli con più cura alcuni passi che non era riuscito a memorizzare e comprendere appieno.
 
Di solito, comunque, Donghae odiava davvero quando le persone lo comparavano a qualcun altro: lui era lui, con i suoi pregi e difetti e metterlo a paragone con altri non era nulla di piacevole; ma… se si trattava di Eunhyuk, allora, poteva accettarlo davvero.
Così, Donghae concentrò la sua attenzione sul compagno per qualche momento: i suoi perfetti movimenti di danza e come il suo corpo sembrava non avere ossa tanto era flessibile e sinuoso, il sudore che copriva la sua fronte ed i suoi muscoli tesi, specialmente quelli scoperti delle braccia magre, i capelli umidi e scompigliati, attaccati alla nuca ed alla fronte e scomposti nel centro; sembrava davvero stanco e provato ma, in modo incredibile, continuava ad apparire splendidamente bello ed eccezionale.
 
-Sì, lui è… perfetto.-
Fu un leggero sussurro e Donghae neanche si accorse di avergli dato voce ma, grazie alla vicinanza, Eeteuk lo avvertì chiaramente: allargò gli occhi sorpreso: -Cosa hai detto?- Domandò a bassa voce avvicinandosi al viso di Donghae il quale, invece, ancora ipnotizzato dalla scena davanti a lui, rimase in silenzio.
-Hey!-
Eeteuk sventolò la mano davanti al viso del minore sperando di riportarlo alla realtà e, quando finalmente ci riuscì, rise dell’espressione che ricevette in cambio:
 
-Uh! Huh? Cosa, hyung?-
-Perché stai guardando Eunhyuk-ah in quel modo??-
Riprese il leader allargando una volta ancora gli occhi in confusione.
Donghae rimase silenzioso e bevve un altro sorso, portando lo sguardo sulle gambe stese e cercando, in qualche modo, di tenere sotto controllo il panico che si stava impossessando di lui ed allo stesso tempo formulare una sorta di risposta valida e credibile.
-N-no… è che… è solo che è così eccezionale. Sì, proprio come hai detto.-
Tentò alla fine.
 
Eeteuk si accorse presto dello stato di agitazione di Donghae e, sebbene trovò in piccola parte la cosa divertente, la sua curiosità gli intimò di insistere ancora un po’:
-No, davvero Donghae. Cosa c’è che non so…?-
 
Donghae mantenne la testa e lo sguardo basso ancora, giocando ora con le sue dita dal momento che, per distrarsi, aveva posto al lato la sua lattina vuota insieme alla cannuccia piegata ed accartocciata spinta ormai al suo interno.
In un primo momento esitò e valutò l’idea di confidarsi con il suo hyung ma la paura ebbe la meglio su di lui: sapeva bene che del suo leader avrebbe sempre potuto fidarsi indipendentemente da tutto e del resto sapeva anche quando Teuk gli volesse bene come fosse un fratello minore ma aveva comunque paura che il maggiore potesse ferirlo impedendogli di stare con Eunhyuk per il bene del gruppo.
Forse… doveva solo lasciarsi andare…
 
-Uhm… hyung, vorrei dirti qualcosa- Disse Donghae esitante, senza sollevare il capo.
 
-Dimmi.- Ed il viso di Eeteuk tornò serio.
 
-Io…-
Finalmente Donghae riuscì a sollevare lo sguardo sul compagno:
-Io ed Eunhyuk stiamo insieme.-
Completò velocemente, sputando le parole di getto a voce bassa.
 
Eeteuk spalancò gli occhi convinto di non aver ben sentito cosa il minore gli avesse appena confidato:
-Co-cos- Che vuoi dire??-
 
-S-sì. Noi… s-stiamo insieme.-
La paura cominciò a crescere.
Forse aveva preso la decisione sbagliata.
Non avrebbe dovuto dirlo.
Eeteuk si sarabbe arrabbiato, e la sua espressione al momento non era propriamente quello che si definiva “positiva”.
 
Uh, non va bene. E’ arrabbiato, vero?
 
-Davvero?-
 
Donghae guardò Eeteuk cercando un coraggio che al momento lo aveva del tutto abbandonato e, con timidezza annuì col capo: la mascella di Eeteuk rimase aperta, piombando verso il basso per lo stupore.
Afferrò le spalle di Donghae e lo avvicinò al suo viso:
-Sei serio??- Chiese ancora.
 
Oh mio Dio! Perché sta facendo così? Che succede, cosa devo fare per-
 
Prima ancora che Donghae potesse rispondere ancora, il maggiore urlò sorprendendolo e spaventandolo a morte:
-Hey! Venite immediatamente tutti qui!-
 
Donghae tremò, sopprimendo quasi l’istinto di piangere che lo stava asselendo:
-Cos- Cosa stai facendo hyung!?-
 
Tutti i membri si raccolsero attorno ai due ancora accomodati a terra, perfino Sungmin e Kyuhyun che nessuno sapeva quando fossero rientrati nella stanza e dove fossero andati prima di sparire; Donghae si limitò a guardare con ansia e terrore i volti di ogni compagno e ricambiare così gli sguardi che si posavano alternativamente su lui e su Eeteuk al suo fianco.
Era nel panico.
Completamente nel panico.
 
-Donghae ed Eunhyuk stanno insieme!- Confermò Eeteuk all’improvviso, spaventando anche Eunhyuk che li aveva raggiunti poco dopo, accodandosi agli altri.
 
Tutti boccheggiarono sorpresi.
Tutti, senza alcuna eccezione.
 
Specialmente Eunhyuk e Donghae.
 
Loro erano scioccati.
 
E terrorizzati.
 
Ma ciò che li scioccò ancora di più fu il vedere Eeteuk scoppiare nella sua tipica, stridente e solare risata:
-Hahahaha ve l’ho detto, ve l’ho detto, ve l’ho detto!!- Cinguettò il leader felice.
E dopo aver voltato la sua testa verso Donghae, Eunhyuk e l’amante non sapevano sinceramente, dopo quello, che altro aspettarsi.
Fu una fortuna che provvide Eeteuk stesso, poco dopo, a chiarire loro le idee:
 
-Yesung e Shindong offriranno il pranzo a tutti oggi, visto che hanno perso la scommessa! Yeaaay!-
Urlò il leader ancora.
Ed Eunhyuk e Donghae si guardarono persi una volta ancora:
 
-Scommessa???!!-
Urlarono insieme, concentrando i loro sguardi su Eeteuk.
 
Yesung e Shindong si imbronciarono frustrati e si scompigliarono i capelli con nervosismo:
-Ahhh!! Avrei dovuto immaginarlo!!-
Si lamentò Yesung rimpiangendo la sua scelta.
-Aiishh!- Si accodò Shindong, finché la voce di Eunhyuk no sovrastò le loro per intensità e acutezza:
 
-Fermi fermi fermi!! Quale scommessa!???-
 
Finalmente, nonostante ridacchiasse ancora, RyeoWook si degnò di spiegare in somme linee ciò che stava succedendo o, almeno, quale fosse la scommessa citata dagli altri:
-Beh… abbiamo fatto tutti una scommessa su… voi due.- Iniziò piano. –Abbiamo scommesso che sareste diventati una coppia ufficiale al ritorno dal Giappone. –
Donghae ed Eunhyuk rischiarono di strozzarsi con la loro saliva.
-Io, Eeteuk hyung, Sungmin hyung e Kyuhyun abbiamo scommesso che sarebbe andata così. Yesung e Shindong hyung hanno scommesso il contrario: che nessuno di voi due avrebbe avuto il coraggio di confessarsi all’altro anche se era evidente quando innamorati siete l’uno dell’altro.-
E finalmente RyeoWook concluse ridacchiando ancora, accompagnato dalle risa degli altri.
 
Inutile dire che Eunhyuk e Donghae arrossirono come matti e che, per quello, tutti iniziarono a punzecchiarli con maggior gusto e risatine di sottofondo.
 
-Anche Siwon avrebbe dovuto scommettere!!-
Disse Yesung, sperando che il ricco Siwon si fosse alleato con lui nonostante ora fosse decisamente tardi. Beh, almeno i perdenti avrebbero pagato di meno… no?
 
-Siwon?-
Donghae aggrottò la fronte confuso.
-Sì, lui non ha voluto partecipare. Ha detto che la sua religione non gli permetteva di fare cose simili.- Spiegò SungMin.
-Religioso fino alla nausea.- Aggiunse Kyuhyun.
 
-Ya! Neanche voi avreste dovuto! Non posso crederci che avete fatto una scommessa su di noi!!- Urlò Eunhyuk frustrato.
-E dai, è solo un gioco, HyukJae! Noi abbiamo fatto giochi simili per lungo tempo, ricordi?-
Lo riprese Eeteuk ridendo ancora: era davvero contento di aver vinto la scommessa. Ed anche per i suoi due dongsaeng, ovviamente.
 
-Mi hai sorpreso, hyung. Io credevo che non avresti accettato la nostra relazione…-
Donghae s’imbronciò teneramente, fingendo di essere offeso per l’accaduto: si era sentito spaventato e terrorizzato all’idea di non essere accettato e il suo hyung invece gli era scoppiato a ridere in faccia quando gli aveva aperto il suo cuore. Ok, in efetti offeso lo era davvero ma… ma era anche troppo contento per poter lasciare che quel sentimento lo infastidisse ancora.
 
-Perché non avrei dovuto?- Io accetterò ogni relazione che nascerà all’interno del nostro gruppo!-
Lo sorprese ancora Eeteuk.
-Ormai siete cresciuti ragazzi, non posso dirvi ciò che dovete o non dovete fare perché sono certo che voi sappiate bene cosa è meglio per voi.-
Spiegò ancora il leader scompigliando affettuosamente i capelli di Donghae e sorridendogli ora con calore ed affetto.
 
-Oh… allora…-
Kyuhyun parlò improvvisamente, rubando l’attenzione, e tutti ovviamente si voltarono verso di lui:
-Come ha detto Eeteuk hyung…-
Ed afferrò il polso di Sungmin tirandolo a sé:
-…significa che accetterete anche la nostra relazione? Stiamo insieme anche noi.-
E detto ciò si voltò verso l’amante sorridendogli, ricevendo in cambio uno sguardo dolce dagli occhi brillanti ed un paio di deliziose gote arrossate.
 
Tutti boccheggiarono una volta ancora, eccetto Eunhyuk e Donghae che sorrisero sinceri felici per i compagni.
 
-Davvero????-
Si sentì urlare Shindong.
E Kyuhyun annuì più volte, orgoglioso e soddisfatto della reazione ottenuta.
 
-Ahh!! Lo avevo detto!! Avremmo dovuto scommettere anche sulla KyuMin! Aiiiish!!!-
Si accodò Yesung spettinandosi ancora di più con le mani poste in testa mentre, con quel gesto, faceva ridere tutti attorno a sé.
 
-Beh, felicitazioni a tutti.-
La voce di Eeteuk sovrastò per un breve attimo tutte le altre per poi, ancora una volta, essere coperta da risate e gioia.
 

<><><><><><> 

 
Nello studio erano ormai rimaste circa cinque persone: Eunhyuk, Donghae, un coreografo e altri addetti dello staff; gli altri membri  erano invece già andati via lasciando la stanza e li avevano salutati con calore lasciandoli lavorare ancora poiché i due ragazzi erano stati costretti a rimanere per esercitarsi ancora così come imponeva il programma previsto dalla loro ormai ufficiale sub-unità.
Ripensandoci, ricordavano bene come, prima di andarsene, Eeteuk li aveva abbracciati, ancora felice, dicendo:
-Donghae, non dimenticare che sono sempre io il tuo compagno di stanza. Non abbandonarmi per spostarti in un’altra stanza…-
Lo punzecchiò, prima di gettare un'occhiata veloce in direzione di Eunhyuk.
Ovviamente, loro si limitarono a riderci sopra.
 
Arrivò poi il momento di fare una pausa prima di ricominciare ad esercitarsi: i due si sedettero fianco a fianco, con la schiena poggiata contro il grande specchio alle loro spalle, le gambe ben stiracchiate per terra; Donghae ogni tanto tirava qualche calcio scherzoso al compagno, che dal canto suo ricambiava, per poi scoppiare entrambi a ridere.
Almeno finché Donghae non si lasciò andare ad un pesante sospiro.
 
-Che c’è che non va?-  Gli chiese immediatamente Eunhyuk voltandosi verso di lui.
 
Donghae si girò a guardarlo e scosse la testa con fare adorabile:
-Non c'è nulla che non va. E' tutto perfetto.- Rispose poi, ed Eunhyuk capì al volo cosa volesse dire.
Tutto era perfetto.
Non c'era niente che non andasse.
E realizzandolo, il maggiore si lasciò scappare un sorriso ampio e sincero.
Si dissero che era stata davvero una buona idea quella di confidarsi ed uscire “allo scoperto” con gli altri membri, perché adesso nessuno dei due aveva più alcun tipo di paura o blocco nel vivere quel sentimento.
 
-Credevo davvero che Eeteuk hyung si sarebbe arrabbiato una volta saputo che abbiamo deciso di stare insieme-
Ridacchiò Donghae a quel pensiero stupido.
 
Ed anche Eunhyuk si lasciò scappare a sua volta una piccola risata
-Sì, ma non è successo. Ed è questo che conta, no? Non dovremmo più preoccuparcene ora, giusto?-
Sollevò le sopracciglia accompagnando la sua domanda e Donghae annuì convinto.
 
Poi, sempre il minore, rannicchiò le gambe al petto e posò il capo sulle ginocchia, in modo tale che fosse ancora rivolto in direzione di Eunhyuk, seduto accanto a lui: Eunhyuk ridacchiò nel vederlo così perché era davvero carino con quei suoi occhioni stanchi e appesantiti dal sonno e così prese esempio da lui e si mise nella sua stessa posizione.
 
Poi sospirò:
-Mi piace questo nuovo sotto-gruppo. Ci ha...avvicinati. Non credi?-
Fissò Donghae in attesa di una qualche risposta.
 
E Donghae rise, non poteva credere che Eunhyuk avesse appena detto qualcosa di simile: di solito era troppo timido o spaventato o introverso per poter dirgli questo genere di cose in faccia e  forse era addirittura la prima volta che lo faceva; per questo Donghae si sentì così felice che sapeva già abbandonare il sorriso non gli sarebbe stato possibile.
-Non potrai mai andar via da me, Hyukjae- Disse poi, serio.
 
Eunhyuk sorrise: -Lo so.-
 
-E' una cosa buona, hm?-
Anche Donghae sorrise, più tranquillo.
Attese poi per un paio di secondi che Eunhyuk gli rispondesse, ma questi si limitò a fissarlo negli occhi: succedeva un’altra volta. Donghae sapeva che Eunhyk non avrebbe risposto così facilmente, poteva dire con certezza che il compagno si lasciava scappare dichiarazioni d'affetto una volta sola e che ripetere l’evento non era cosa facile.
Non concedeva mai bis.
Ecco perché non si aspettava davvero una risposta.
Così, semplicemente, si sporse verso Eunhyuk avvicinando i loro volti, e prima ancora che potessero rendersene conto, le sue labbra erano poggiate sull'angolo di quelle del compagno.
Un breve e sfiorato contatto che però, quando si allontanò, lo fece arrossire dolcemente.
 
Dopo di che, Donghae si alzò di scatto e gridò con entusiasmo:
-Riprendiamo a provare adesso!-
 
Eunhyuk rimase esterrefatto: dopo aver sentito le labbra soffici dell'altro sulle sue e le sue guance andare a fuoco, non riuscì a smettere di sorridere e decise di infossare il viso fra le ginocchia per celare quella sua infantile reazione.
Era felice.
E quel contatto gli era bastato anche solo a restituirgli tutte le energie che le prove gli avevano sottratto.
Donghae, dal canto suo, si voltò appena qualche secondo per lanciargli una nuova occhiata: ridacchiò a quella scena terribilmente dolce e si accorse che anche il suo sorriso non voleva saperne di abbandonare il suo volto.
 
Quando si alzarono, rimasero a guardarsi ancora per qualche minuto, concedendosi quella ulteriore pausa che non necessitava di movimenti o parole per rilevarsi utile; si sorrisero con affetto e dolcezza scambiandosi silenziose promesse e, poi, si abbracciarono un’ultima volta prima di riprendere le prove.
 
-E' una cosa buona, hm?-
Yeah, è decisamente una cosa buona. Donghae.

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