stefani's diary.

di stefanisdiary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** trash can. ***
Capitolo 2: *** bulimic. ***
Capitolo 3: *** the first time. ***
Capitolo 4: *** lüc. ***
Capitolo 5: *** opportunities. ***



Capitolo 1
*** trash can. ***


- Cap. 1

12 . 01 . 2002

"caro diario, ho avuto una giornata difficile. mi sento oppressa da tutto e da tutti. non ho più le forze per riuscire a realizzare il mio sogno. come cazzo faccio a farmi notare da qualcuno? mi sembra di essere invisibile, nessuno mi considera, non riesco a trovare una ragione per cui andare avanti. voglio bene ai miei, ma non so se riuscirebbero a comprendere perchè misento così. ho paura di sbagliare. la scuola è un inferno. oggi, sono andata nei bagni delle ragazze. quello dove pisciavo di solito era chiuso, e l'unico libero era in fondo al corridoio, il più sporco. appena mi sono voltata per chiudere la porta, sono rimasta sbalordita da quante scritte c'erano. ho pensato, chi cazzo va in bagno con un pennarello indelebile? mi sono incuriosita e ho iniziato a leggerne alcune. poi però, ne ho vista una che diceva 'THE GERM STINKS, SHE'S A WHORE LIKE HER MOTHER, SHE MUST DIE'. non sapevo che cazzo dire. non capisco perchè la gente ce l'abbia con me, e con mia madre. non devono nemmeno sfiorare con le parole la mia famiglia. e l'altro giorno, ero fuori con alcune amiche, e abbiamo incrociato il ragazzo che mi piace con le solite che mi prendono di mira a scuola. allora si sono detti qualcosa all'orecchio, e mi fissavano. poi, il ragazzo è venuto verso di me, come se mi volesse baciare, e invece mi ha presa in braccio, e mi ha buttata nel cassonetto della spazzatura. io non riuscivo a capire niente, mi sembrava di non essere lì, volevo sparire. hanno cominciato tutti a ridere, a prendermi per il culo. mi sentivo un nodo in gola, come se non riuscissi a parlare, e mi si sono fatti lucidi gli occhi. una troia del gruppetto mi si è avvicinata e mi ha detto "ti stai per mettere a piangere?" e mi guardava dall'alto in basso, come se fossi un rifiuto, e dovessi ringraziarli per quello che avevano fatto, per avermi fatto capire qual'era il mio posto tra la gente. la gente passava e mi potevano vedere, mi giudicavano, riuscivo a percepirlo dai loro sguardi stupiti. ero paralizzata, e non riuscivo ad uscire dal cassonetto. quando il gruppetto se n'è andato, le mie amiche mi hanno aiutata, e sono scoppiata in lacrime per delle ore. non sono riuscita a dirlo ai miei, non voglio parlarne con nessuno. dall'altro giorno ho smesso anche di parlare con me stessa".

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Capitolo 2
*** bulimic. ***


- Cap. 2

23 . 05 . 2002

"caro diario. in questo periodo va un po’ meglio. l’appoggio di mio padre è tutto. mi ha consigliato di essere sempre me stessa, solo così potrò trovare dei veri amici. ma è difficile farlo. in questa scuola di merda mi tappano le ali. oggi sono stata ripresa perché indosso camicette troppo scollate; la scorsa settimana per una minigonna che arrivava neanche sopra il ginocchio. voglio apparire bella agli occhi degli altri per star realmente bene con me stessa. vivo in mezzo a gente che non conosce nemmeno la parola ‘bellezza interiore’, e devi mostrarti ‘alla moda’ se vuoi far parte del gruppo. adesso è in voga un paio di jeans attillati, ce li hanno praticamente tutti. quanto vorrei comprarli, ma non mi posso permettere di indossarli per colpa del mio cazzo di fisico. Ho qualche chilo di più, e mi hanno riempita di etichette.. grassa, grandi tette, culona, palla di lardo. e mi fanno male. ho smesso di mangiare. a tavola, i miei mi chiedono di finire ciò che ho nel piatto, ma quando non mi vedono, vado in bagno e vomito tutto. non mi chiameranno più in quel modo quando avrò un fisico come le mie compagne. sarò accettata dagli altri, e mi comprerò quei fottuti jeans".

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Capitolo 3
*** the first time. ***


- Cap. 3

13. 06. 2003

''caro diario, ieri sera c'è stato il ballo di fine anno. lo scorso marzo, i miei mi hanno fatto un regalo meraviglioso per il mio compleanno: un vestito che ho desiderato dal primo momento in cui l'ho visto nella vetrina del negozio qui di fronte. prima di uscire, mi sono messa finalmente quella meraviglia di vestito, e sono stata circa mezz'ora a truccarmi. volevo esserebellissima, soprattutto per un ragazzo. ricordo quando mia mamma si truccava di fronte allo specchio e io dal dietro la fissavo attentamente. ero piccola, avrò avuto circa quattro anni, ma è un particolare che mi è rimasto impresso. penso che sia stato da quel momento che ho iniziato a considerare il make-up una parte fondamentale dell'apparire belli. ma mia mamma mi ha continuato a ripetere, non so quante volte, che la bellezza interiore è la parte più importante di noi. prima di entrare al ballo, io e due mie amiche ci siamo incontrate. ero nervosa, volevo vedere quel ragazzo, ma avevo paura che qualcosa andasse storto e che la serata sarebbe stata soltanto uno di quegli insulsi party ai quali non si diverte nessuno. e poi era lì, seduto in disparte con altri ragazzi. quant'era bello. allora siamo andate da loro e la mia amica ha cercato di rompere il ghiaccio in qualche modo. lui sembrava strano, forse aveva bevuto. poi le mie amiche sono andate a ballare, e io sono rimasta con lui. ad un certo punto, si gira, mi fissa negli occhi per qualche secondo e mi bacia sulle labbra, sussurrandomi poi all'orecchio ''sei bellissima stasera''. ero al settimo cielo. un ragazzo così figo, mi considera bella. non lo credevo possibile fino a ieri sera. poi saltando il resto della serata, durante la quale abbiamo chiacchierato e scherzato tutto il tempo, quando mi ha riaccompagnata a casa, ci siamo fermati per un po' nella sua macchina, e tra una coccola e l'altra, beh.. l'abbiamo fatto. è stato così dolce. essendo la mia prima volta, c'è andato molto delicatamente ed è stato tutto così romantico. mi sentivo pronta, altrimenti avrei saputo dirgli di no. ma questa esperienza mi ha fatta sentire meglio. mi ha fatto come dimenticare tutti gli insulti, le delusioni e i pianti dell'anno precedente''.

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Capitolo 4
*** lüc. ***


- Cap. 4

10. 04. 2005

"caro diario, non ce la faccio più, basta. mi sono rotta di questa scuola che non vale un cazzo. voglio smettere. sento che sto perdendo del tempo prezioso, dalla pressione ho cominciato a fumare. però ho trovato un ragazzo, l'unica cosa positiva di quest'anno. gli voglio davvero molto bene, e poi è un figo.. si chiama Lucas, ma io lo chiamo Lüc. lavora al bar dove vado sempre il sabato. ogni volta che mi sedevo al bancone con le mie amiche, mi accorgevo che mi fissava di continuo, quando poi una sera mi si è avvicinato e mi ha chiesto il numero di telefono. ci siamo visti per qualche settimana, non da molto ancora. beh, ho iniziato anche a bere, ammetto che mi ha convinta lui a provare la prima volta, e mi è piaciuto. tutto ciò all'insaputa dei miei, ovviamente. non li sopporto, sono cambiati, figuriamoci se sapessero che mi sono data all’alcol. vogliono a tutti i costi che continui gli studi, ma non credono realistici i progetti che ho per il mio futuro. addirittura papà ha provato a convincermi in una maniera differente: devo ottenere un contratto discografico entro il prossimo anno, se non voglio continuare a studiare. altrimenti dovrò tornare con i piedi per terra e sottomettermi a ciò che loro ritengono sia più giusto per me. mi sembra così ingiusto, non possono manipolare il mio futuro. voglio sentirmi libera, libera di decidere e di fare qualsiasi cosa voglia".

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Capitolo 5
*** opportunities. ***


- Cap. 5

08. 09. 2005

"caro diario, ormai quel che è fatto è fatto, ho lasciato la scuola. e farò di tutto per non tornarci di nuovo. in fondo, mi sembra di aver chiuso un capitolo della mia vita, e non di certo il migliore. devo ancora costruire il mio futuro, e devo farlo in meno di un anno. nel frattempo ho trovato lavoro come cameriera in un ristorante un po' lontano da rivington street, quindi mi sono trasferita. adesso sto al 176 di stanton street. è un appartamento abbastanza piccolo, quindi economico. ma almeno non devo fare avanti ed indietro ogni giorno. Lüc mi viene a trovare quasi ogni sera dopo il lavoro, come è dolce. sono più sicura quando c'è lui con me, anche perchè è un quartiere malfamato. ho paura quando al lavoro stacco troppo tardi e devo farmi qualche isolato a piedi, al buio. però devo dire che con il lavoro di cameriera non guadagno molto, ed è dura tirare avanti con quei pochi spiccioli di mancia che mi danno i ragazzi con cui flirto ai tavoli. ho bisogno di un altro lavoro.. e soprattutto, ho bisogno che qualcuno in questa cazzo di città, mi dia una possibilità, il prima possibile".

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